Azione 20 del 11 maggio 2020

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Cooperativa Migros Ticino

Società e Territorio Intervista a Maria Chiara Ferrazzo Arcidiacono Coordinatrice della task force psicologica allestita dal Cantone per sostenere i curanti

Ambiente e Benessere Il professor Paolo Merlani, direttore sanitario dell’Ospedale Regionale di Lugano, assicura che in caso di una seconda ondata di Covid-19 in 48 ore la sanità risponderebbe e si riorganizzerebbe come ha già fatto

G.A.A. 6592 Sant’Antonino

Settimanale di informazione e cultura Anno LXXXIII 11 maggio 2020

Azione 20 Politica e Economia L’Italia ai tempi di Covid-19 corteggiata da russi, cinesi e americani come non si era mai visto

Cultura e Spettacoli Con Giorgio Vasari inizia una serie di ritratti di straordinari protagonisti dell’arte passata

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Tracciabili per contenere il contagio

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Keystone

Si riparte, guardinghi ma decisi di Peter Schiesser E adesso riprendiamo a camminare, con le gambe forse un po’ anchilosate dopo la paralisi provocata dalla lunga serrata, dalla paura del Coronavirus, ma ripartiamo, riappropriamoci della realtà. Lo sappiamo tutti che non è finita, quindi prudenza; e capiremo presto se le misure di protezione saranno sufficienti per evitare che la curva dei contagi torni a crescere, ora che le scuole dell’obbligo riaprono, che si tornerà a frequentare luoghi pubblici, ristoranti e bar. Certo, non è facile superare un trauma che è collettivo e individuale. La nuova normalità emergerà e si consoliderà solo dopo aver spazzato e raccolto i cocci, riparato quel che si può riparare, immaginato nuovi modi per ripartire. Intanto, non dimentichiamo i lutti e le sofferenze fisiche ed emotive che la pandemia ha causato e causerà ancora attorno a noi, continuiamo ad interrogarci sugli errori compiuti, sulla correttezza e sull’opportunità delle scelte delle autorità, nazionali e cantonali, riappropriamoci degli strumenti democratici e delle libertà in parte sospesi durante lo stato di emergenza (tuttora in vigore), come hanno fatto i deputati federali la settimana scorsa nel padiglio-

ne di Bernexpo. Riprenda quindi la dialettica politica, dopo due mesi in cui ci si è affidati al potere degli esecutivi. Ma se guardiamo alle nostre spalle, penso che si possa essere soddisfatti di come le autorità svizzere si sono comportate, in modo egregio nel complesso, soprattutto se le paragoniamo a quelle di altri paesi: tanti governi del mondo occidentale hanno promesso aiuti miliardari, ma quanti come la Svizzera sono stati capaci e intenzionati a distribuirli immediatamente? E questo fa la differenza: con le promesse non si mangia né si pagano gli stipendi e i fornitori. Inoltre, è vero che anche qui molti temono che si stia riaprendo tutto un po’ troppo in fretta, un azzardo che si potrebbe anche pagar caro, ma perlomeno in questo momento la Svizzera riparte mentre il numero dei contagi e dei ricoveri è basso; al contrario, negli Stati Uniti, dove il picco dei decessi secondo studi commissionati dal governo federale è atteso a fine maggio, con 3000 vittime al giorno, l’Amministrazione Trump intende riaprire al più presto, prima di avere un controllo sulla pandemia, dimostrando che negli Stati Uniti, in cui oltre 33 milioni di persone hanno perso il lavoro (e solo una parte lo ritroverà), gli interessi economici, materiali, pesano più della salute della popolazione. Un dilemma atroce.

Tuttavia, anche a noi, nel nostro piccolo, resteranno molti dilemmi e problemi da risolvere. Ci vorrà ancora una forte solidarietà. In un intervento davanti al parlamento in trasferta, il consigliere federale Ueli Maurer si è rivolto ai deputati invitandoli a farsi testimoni di un ottimismo e di un amor patrio che potrà favorire la ripresa economica del paese, spendendo in Svizzera, facendo le vacanze in Svizzera, mangiando e divertendosi in Svizzera, luogo meraviglioso, con i cibi e i vini migliori al mondo (qui Maurer si è un po’ lasciato prendere dall’entusiasmo...). Il ministro delle finanze trasmette in questa crisi una sensazione di solidità e un ottimismo costruttivo, incarnando quell’energia che fa della Svizzera un paese fuori dall’ordinario. E il suo appello ci sta, penso che spontaneamente una parte della popolazione desideri innanzitutto favorire l’economia locale e nazionale. Ma non dimentichiamo che dobbiamo una buona parte della ricchezza al fatto di essere un paese aperto al mondo. Nessuno, alla lunga, può vivere e prosperare stando isolato, nessuno può affrontare e superare ostacoli, crisi, lutti senza la solidarietà degli altri. Viceversa, anche il resto del mondo si aspetta solidarietà da parte nostra.


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