G.A.A. 6592 Sant’Antonino
Cooperativa Migros Ticino
Settimanale di informazione e cultura Anno LXXXI 18 giugno 2018
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Società e Territorio All’Alpe di Pazz insieme a Gérard Moccetti per camminare sui carboni ardenti
Ambiente e Benessere Sono 162 in tutta la Svizzera e ben 18 in Ticino i luoghi naturali di maggior pregio a livello nazionale, secondo l’Inventario federale dei paesaggi, siti e monumenti naturali
Politica e Economia La vicenda dell’Aquarius, un problema non soltanto italiano
Cultura e Spettacoli Al centro del suo nuovo romanzo la tedesca Juli Zeh mette a fuoco antichi conflitti
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Aquarius, una nave ostaggio della politica
Orchha, dove Jahangir volle un palazzo per una sola visita
di Peter Schiesser
di Simona Dalla Valle
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Concesso: l’Italia non può essere lasciata sola dall’Unione Europea a gestire il flusso di immigranti che attraversano il Mediterraneo partendo dall’Africa. Così come non può essere lasciata sola la Grecia, che ospita centinaia di migliaia di persone che la raggiunsero dalla Turchia due anni fa. Su questa sfida si misura la statura morale e politica dell’idea di comunità europea. Che per ora appare bassa. Ma la decisione del ministro degli interni italiano Matteo Salvini di chiudere i porti italiani alla nave Aquarius della ong italo-franco-tedesca Sos Mediterranée con 629 persone a bordo (dando così prova di essere il vero capo del governo, visto che la competenza spettava in realtà ad un altro ministero) è una brutta notizia per chi ha a cuore il diritto e l’impegno umanitario. La decisione del governo italiano è un atto illegale, contravviene alla Convenzione internazionale sulla ricerca e il salvataggio marittimo (ratificata dall’Italia nel 1989), la quale impone non solo il salvataggio in mare ma anche il trasferimento in luogo sicuro. Ed essendo stata la Aquarius incaricata dalla guardia costiera di Roma di portare in salvo le 629 persone, raccolte in diverse operazioni al largo della Libia, la chiusura dei porti ordinata da Salvini risulta ancora più assurda, tanto più che i porti restano aperti alle navi militari italiane, una delle quali ha portato oltre 900 migranti a Catania. Evidentemente il ministro degli interni e capo della Lega voleva mandare un segnale «forte» anche alle ong che in questi anni si sono prodigate per salvare più vite possibile sul Mediterraneo (essendo le forze messe in piedi dall’Unione europea insufficienti), da lui accusate di favorire l’immigrazione clandestina e di fare affari con i passatori. Ma il messaggio più forte è rivolto all’Unione Europea, che non riesce a riformare l’accordo di Dublino sul primo asilo e mettere d’accordo i suoi Stati membri sulla redistribuzione dei profughi, di cui si fa attualmente carico soprattutto l’Europa meridionale. Una redistribuzione cui si oppongono in particolare gli Stati del Gruppo di Visegrad (Ungheria, Polonia, Cechia e Slovacchia), con l’appoggio dell’Austria, con cui Salvini si sente maggiormente in sintonia. Ma è questa la strada per far crescere la solidarietà all’interno dell’Ue? O non è piuttosto un tentativo di minarla dall’interno, scatenando una litigiosità su un tema altamente delicato? Se il presidente francese Macron non è la persona più indicata per dare del «cinico» a Salvini (visto che il suo paese ha più volte chiuso le frontiere ai migranti che volevano raggiungerla dall’Italia), quale altro titolo può essere assegnato ad un ministro che gioca sulla pelle di centinaia di persone per raggiungere i suoi scopi politici ed elettorali?
Risultati della votazione generale 2018 19’520 soci hanno votato (partecipazione al voto 20,2%) 1. Approva i conti annuali 2017, dà scarico al Consiglio di amministrazione e accetta la proposta per l’impiego del risultato di bilancio? SI: 18’458
97,9%
NO: 404
2,1%
2. È a conoscenza che Migros Ticino destina ogni anno lo 0,5% (2,3 milioni di franchi nel 2017) della cifra d’affari a favore della formazione (Scuola Club) e di attività in ambito culturale e sociale, e di politica economica nella Svizzera italiana? SI: 16’665
88,6%
NO: 2’154
11,4%
Sant’Antonino, 18 giugno 2018 Il Consiglio di amministrazione ringrazia per la fiducia accordatagli
Simona Dalla Valle
Esito della procedura elettorale Ufficio di revisione per un mandato di due anni (2018-2019) PricewaterhouseCoopers SA (PwC), Lugano