Azione 25 del 21 giugno 2021

Page 1

Cooperativa Migros Ticino

società e territorio Il «Grünhölzli» della città di Zurigo: un progetto di giardino comunitario con finalità socioculturali

ambiente e Benessere La capacità naturale di ibernarsi del lemure Microcebo Murino potrebbe insegnare agli astronauti in viaggio verso Marte come dormire per sei mesi

G.A.A. 6592 Sant’Antonino

Settimanale di informazione e cultura Anno LXXXIV 21 giugno 2021

azione 25 politica e economia «Missione compiuta». Il bilancio del viaggio del presidente americano Joe Biden in Europa

cultura e spettacoli Di quale teatro avremmo bisogno oggi? L’eredità di Augusto Boal

pagina 13

pagina 3

pagina 21

pagina 33

legge sul co2 caduta in un fossato

la musica in dialogo con la pittura al museo d’arte di mendrisio

di Peter Schiesser

di Alessandro Zanoli

pagina 39

La sorpresa è stata grande quando si è capito che la legge sul CO2 sarebbe stata bocciata, di misura (51,6% di no) ma pur sempre bocciata. A parte l’UDC e alcune frange degli ambientalisti più sfegatati (fra cui quelli romandi), tutti a parole si erano espressi a favore, persino gli ambienti economici. La Svizzera però conosce molti fossati, più o meno visibili, variabili a seconda dell’oggetto del contendere. Il 13 giugno è emerso quello fra città e campagna. Prevedibile, viste le due iniziative sui pesticidi che minacciavano l’agricoltura come è praticata oggi (che hanno mobilitato un alto numero di votanti, contrari), forse pure da prevedere che il no alle due iniziative togliesse voti anche alla legge sul CO2. Infatti, al Dipartimento di Sommaruga è stato rimproverato un errore tattico madornale, di porre in votazione la legge sul CO2 assieme alle due iniziative «agrarie», cui il DATEC ha risposto invocando la necessità di rispettare dei tempi tecnici (che non stiamo a spiegare). Tuttavia, il fossato città-campagna non è sufficiente per spiegare questa sconfitta. L’abituale analisi del voto che seguirà fra qualche settimana sarà più dettagliata, ma i primi rilevamenti condotti da Tamedia indicano che la spaccatura fra sì e no era presente in tutti i partiti ufficialmente a favore. In particolare fra il Plr (oltre il 60% di contrari), il Centro (l’ex Ppd, con oltre la metà di contrari), il PS (un quarto di contrari), i Verdi liberali (uno su cinque), mentre i Verdi sono stati perlopiù compatti (solo uno su dieci ha votato contro). Insomma, questa legge non ha convinto. Vuoi da chi la ritenesse troppo dirigista e con tasse di incitamento troppo elevate (l’aumento di 12 centesimi sul prezzo della benzina, la tassa sui voli aerei, che avrebbero alimentato un poco trasparente Fondo per il clima), vuoi da chi la considerava troppo blanda. Il risultato è che probabilmente la Svizzera non riuscirà a rispettare gli impegni presi con gli Accordi di Parigi sul clima nel 2015, ossia di dimezzare entro il 2030 le emissioni di CO2 rispetto al 1990, e diventerà arduo raggiungere la «neutralità climatica» entro il 2050. La maggioranza, viene detto, ha votato con un occhio al borsellino piuttosto che al tema epocale del riscaldamento dell’atmosfera terrestre, che colpisce la Svizzera più massicciamente di altri paesi. Ma resta il fatto che la Svizzera dovrà onorare gli impegni presi, che la direzione resta questa e che bisognerà trovare altre vie. I perdenti del 13 giugno invitano ora i vincitori (Udc) a tradurre in visioni e progetti concreti una via alternativa nella lotta ai cambiamenti climatici: vedremo se dietro a quel «no» esiste una progettualità. Ma non è solo l’Udc a doversi assumere responsabilità. Lo devono fare anche gli altri partiti, per primo il Plr. Due anni fa la presidente Petra Gössi ha impresso una svolta verde al partito, che la base e i delegati hanno accettato, ma si è visto in questa votazione che una parte importante del partito non l’ha digerita, ci sono stati anche esponenti di spicco che apertamente hanno combattuto la legge sul CO2. Ora Petra Gössi se ne va (a fine anno), lasciando un partito di nuovo in perdita di consensi e spaccato sulla questione ambientale. Non è di buon auspicio, per il Plr e per l’intero paese.

risultati della votazione generale 2021 15’228 soci hanno votato (partecipazione al voto 15,2%)

sI: 14’709 No:

268

98,2% 1,8%

Il consiglio di amministrazione ringrazia per la fiducia accordatagli

2. approva la revisione dello statuto della cooperativa migros ticino?

sI: 14’629 No:

328

97,8% 2,2% stefano spinelli

1. approva i conti annuali 2020, dà scarico al consiglio di amministrazione e accetta la proposta per l’impiego del risultato di bilancio?


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.