Azione 25 del 15 giugno 2020

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Cooperativa Migros Ticino

Società e Territorio Statistiche e cifre confermano: il Ticino è uno dei Cantoni che spende meno per la formazione

Ambiente e Benessere Alcune piante selvatiche possiedono un grande valore perché potranno garantire il nostro futuro alimentare di fronte ai grandi cambiamenti ambientali

G.A.A. 6592 Sant’Antonino

Settimanale di informazione e cultura Anno LXXXIII 15 giugno 2020

Azione 25 Politica e Economia In Russia decretata la fine del lockdown per permettere il referendum costituzionale

Cultura e Spettacoli Da come la gente vive si possono scoprire anche i suoi pensieri: lo racconta una mostra imperdibile

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Progetti per una funicolare

Archivio Ti-Press

di Ada Cattaneo pagina 33

Responsabilità delle imprese: si voterà di Peter Schiesser Dunque, alla fine andremo a votare, sulla responsabilità delle imprese. L’iniziativa popolare lanciata cinque anni fa non verrà ritirata, perché il controprogetto indiretto votato dalle Camere federali la settimana scorsa non viene considerato abbastanza efficace. Questo sull’iniziativa popolare «Per imprese responsabili – a tutela dell’essere umano e dell’ambiente» è un dibattito che le Camere hanno affrontato con fatica, consapevoli della delicatezza dell’argomento, in cui questioni etiche sono messe a confronto con interessi economici; un compromesso fra Nazionale e Stati è giunto solo all’ultimo momento . Gli Stati volevano semplicemente respingere l’iniziativa, al Nazionale invece aveva prevalso l’intenzione di opporvi un controprogetto. E quel controprogetto, alla cui elaborazione nella Commissione degli affari giuridici avevano lavorato la liberale radicale Christa Markwalder e l’UDC Hans-Ueli Vogt, riprendeva la maggior parte delle richieste dell’iniziativa, a tal punto che i promotori dell’iniziativa erano propensi a ritirarla. In sostanza, l’iniziativa chiede che le imprese con sede in Svizze-

ra debbano rispettare anche all’estero i diritti umani e le norme ambientali internazionali e che siano ritenute responsabili, secondo la legge svizzera, anche per violazioni compiute all’estero da proprie società come pure dai fornitori, in quei casi la prova di aver rispettato a sufficienza gli obblighi di diligenza devono fornirla le imprese stesse. Il controprogetto del Nazionale riprendeva il principio della punibilità di fronte alla giustizia svizzera, ma limitando l’applicabilità alle grandi imprese, con più di 500 impiegati e una cifra d’affari superiore agli 80 milioni di franchi annui. Questo controprogetto aveva trovato un largo supporto, anche nel mondo economico, persino Coop e Migros lo hanno sostenuto. Ma il Consiglio degli Stati non ne ha voluto sapere, la risposta all’iniziativa continuava a dividere le due Camere. Per una certa parte del mondo economico il controprogetto era troppo indigesto, c’era però una consapevolezza diffusa che senza un controprogetto l’iniziativa avrebbe vita più facile alle urne. Quindi, su pressione di Swiss Holdings (associazione mantello delle grandi imprese con sede in Svizzera) l’estate scorsa la consigliera federale Keller-Sutter ha portato in gioco un nuovo controprogetto, più blando: obbligo di rapporti su

come le imprese rispettano diritti umani e ambiente e come evitano la corruzione, norme più severe in tema di lavoro minorile e minerali da zone di conflitto, ma nessuna sanzione – sull’attuale modello UE. Trova una maggioranza agli Stati, ma lo stallo fra le due Camere non viene superato. Si giunge dunque alla conferenza di conciliazione, e qui i giochi si fanno sporchi: UDC e PLR escludono dalla delegazione alla conferenza di conciliazione sia Markwalder sia Vogt, sostituendoli con deputati che voteranno contro il controprogetto del Nazionale. Tuttavia, anche fra le multinazionali c’è chi è consapevole che ci vuole qualcosa di più incisivo del controprogetto portato da Keller-Sutter e alla conferenza di conciliazione arriva una proposta (dietro alla quale c’è Nestlé) che riprende la soluzione del Nazionale ma statuisce che sia il giudice a stabilire se spetti o meno all’azienda l’obbligo di dimostrare la non colpevolezza. Alla fine la spunta il controprogetto degli Stati in entrambe le Camere. Infatti, l’UDC, sempre dichiaratasi a maggioranza contraria a un qualsiasi controprogetto, cambia tatticamente idea per togliere vento alle vele dell’iniziativa. Voteremo probabilmente in novembre, e sarà una campagna accesissima.


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