Cooperativa Migros Ticino
Società e Territorio Intervista allo psicologo Nicola Ghezzani autore del libro La specie malata
Ambiente e Benessere La biobanca dell’Epatocentro Ticino archivia materiale biologico di pazienti ricoverati con il Covid-19, sarà utile per una maggior comprensione del virus e per la ricerca di farmaci
G.A.A. 6592 Sant’Antonino
Settimanale di informazione e cultura Anno LXXXIII 3 agosto 2020
Azione 32 Politica e Economia La Turchia si allarga verso il Mediterraneo orientale
Cultura e Spettacoli È uscita per i tipi di Dadò la raccolta di saggi di Starobinski su Jean-Jacques Rousseau
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Maturi per il voto, a 16 anni?
Keystone
di Fabio Dozio pagina 3
Covid-19, una convivenza complicata di Peter Schiesser Bisogna riconoscerlo: questo Coronavirus non fa sconti. I nodi vengono al pettine. La presunzione viene punita. Tradotto in politica, quei grandi capi armati di carisma populista che hanno incantato le masse e per conservare l’aura di superuomini hanno negato il virus, un potere più grande del loro, stanno pagando, stanno facendo pagare lo scotto alle popolazioni sottoposte. Trump, Bolsonaro, Putin, Johnson, tutti i molti capi di Stato populisti e/o autoritari si mostrano per quel che sono: incompetenti, cinici, impotenti (il cinese Jinping è un’altra cosa ancora). Le conseguenze sono terrificanti. Il potere dà l’illusione del controllo totale, resta però solo un’illusione. Le parole che hanno stregato le masse non incantano il virus, inanimato, senza emozioni. La messa in scena del proprio ego, spesso spropositato, si rivela per quel che è: spettacolo patetico, purtroppo anche tragico. La politica non è qualcosa di lontano, un duello fra Dei dell’Olimpo: una politica sbagliata costa vite umane, crea danni economici, nel sud del mondo miseria e un passo indietro nella storia. E la pandemia è anche l’occasione per liquidare oppositori politici, all’ombra delle
dittature e degli autoritarismi. Siccome viviamo in un mondo globalizzato, pagheremo tutti per gli errori degli incompetenti al potere. Se gli Stati Uniti sono costretti a tenere in vita l’economia al prezzo di crescenti contagi, significa che il motore dell’economia mondiale resta infetto e infettivo. Pericoloso per tutti. Anche perché in gran parte del mondo le cose non vanno molto meglio. Contraddizioni e incoerenze su come affrontare la pandemia dopo il lockdown possiamo vederne ovunque, più o meno gravi. Anche in Svizzera. Per esempio: ha senso che possano riunirsi fino a cento persone in club e discoteche, sapendo che proprio i luoghi chiusi e affollati sono più a rischio di altri? Ma anche fra la popolazione regna una certa confusione e, siamo onesti, si vede ormai molto meno quel distanziamento sociale/fisico richiesto con fermezza nella prima fase della pandemia. Secondo il presidente dell’Accademia svizzera delle scienze e membro della Task Force scientifica nazionale sul Covid-19 Marcel Tanner «a molte persone non è chiaro che adesso tutto dipende dall’ottimale interazione tra le diverse misure» e l’Ufficio federale della sanità non è riuscito a comunicarlo adeguatamente alla popolazione (ma ora lancerà una nuova campagna). Anche l’importanza
della Swiss Covid APP, che permette di rintracciare chi ha avuto contatti stretti con una persona infetta, non sembra essere riconosciuta dalla maggioranza della popolazione: finora è stata scaricata solo da poco più di un milione di persone e oltre la metà degli intervistati nei sondaggi non la vuole, o per timori legati alla privacy o perché non la considera una priorità. Troppo poco per essere efficace. L’evidenza che in questa nuova fase ci sono poche ospedalizzazioni e ancor meno decessi fa abbassare la guardia. Si osa, si rischia sempre un po’ di più, e in effetti arriviamo di nuovo a 200 contagi al giorno. Il risultato è che si naviga a vista, la convivenza con il virus si rivela difficile da gestire, un po’ si rimuove il pericolo, un po’ lo si sottovaluta. Ma questa incertezza fa male alla società nel suo insieme: non sappiamo come sarà la scuola da settembre, diversi settori economici sono in difficoltà o possono ricascarci (il Ticino, più della media svizzera forte nell’export, pagherà più di altri). E siccome molte persone convivono malamente col dubbio, hanno bisogno di certezze, c’è chi si destabilizza psichicamente. Il Coronavirus ha messo in evidenza il meglio dell’umanità (la solidarietà fra persone e fra governanti e cittadini), ma anche i lati oscuri.