Azione 25 del 19 giugno 2017

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Cooperativa Migros Ticino

Società e Territorio Il Progetto Alto Vedeggio piace alla popolazione, ora è al via il primo studio di fattibilità

Ambiente e Benessere Il graphic designer e ricercatore ticinese Marko Valdarnini sta lavorando sulle potenzialità della realtà virtuale per curare disturbi fobici

G.A.A. 6592 Sant’Antonino

Settimanale di informazione e cultura Anno LXXX 19 giugno 2017

Azione 25 Politica e Economia Intervista a Ruth Dreifuss, oggi presidente della Global Commission on Drug Policy

Cultura e Spettacoli È scomparsa recentemente a Lugano Ludovica Nagel, amica di Pavese e Natalia Ginzburg

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Burkhalter lascia, arriverà Cassis?

Due visioni sull’Europa a confronto

di Peter Schiesser

di Cristina Marconi e Paola Peduzzi

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La sorpresa è riuscita perfettamente, le dimissioni di Didier Burkhalter da consigliere federale hanno colto di sorpresa i giornalisti di Palazzo. Da tempo speculavano sul ritiro del ministro dell’economia pubblica Johann Schneider-Ammann, cui spesso leggono in volto la stanchezza, o di Doris Leuthard che, di vittoria in vittoria, un giorno si stancherà pure di vincere, oppure ancora di Ueli Maurer , il quale, meno energico dei tempi in cui militava nell’UDC, si stancherà forse di perdere votazioni campali come l’acquisto dei nuovi aerei militari e la riforma dell’imposizione delle imprese. Ma chissà, la decisione di Burkhalter potrebbe motivare altri colleghi a lasciare, metà legislatura è un buon momento, permette al partito di riferimento di arrivare alle seguenti elezioni federali con il bonus di aver portato vento nuovo nel governo. Dopo l’annuncio di Burkhalter, non è mancato fra i giornalisti chi ha scritto che, sì, negli ultimi mesi si erano notate le sue ripetute assenze da Berna. Sempre più spesso lavorava dalla sua casa sul lago di Neuchâtel. Che a 57 anni, dopo otto anni in Consiglio federale e 30 di carriera politica, Didier Burkhalter volesse dedicare il suo tempo alla vita privata e ad altri interessi, però, non se lo aspettavano. E dopo le prime attestazioni di rammarico e simpatia, sono giunte le valutazioni critiche sul bilancio della sua attività in Consiglio federale. Considerato una persona votata all’armonia, con un che di evanescente, molto diversa dal suo predecessore liberale radicale Pascal Couchepin e da Micheline Calmy-Rey che lo ha preceduto al Dipartimento degli affari esteri, non ha avuto l’incisività di altri colleghi, sia in ambito pubblico, sia nei dossier che si è trovato ad affrontare. Nei due anni e due mesi in cui è stato alla testa del Dipartimento federale dell’interno ha evitato di mettere mano alla revisione della legge sulle pensioni, ha perso la votazione sul Managed-Care e quella sulla riduzione del tasso di conversione per i capitali del secondo pilastro; da ministro degli esteri non è riuscito a sbloccare lo stallo con l’Unione europea. In compenso, ha brillato sulla scena internazionale quando durante la crisi ucraina, nel 2014, ha ricoperto il ruolo di presidente dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa. In quel mondo, di contatti con i potenti del mondo, si è sentito più a suo agio e più efficace che a Berna. Chi gli succederà? Nella Berna federale si è subito fatto anche il nome del consigliere nazionale Ignazio Cassis, liberale radicale. Per Cassis potrebbe essere l’occasione giusta, forse per lui unica, per riportare il Ticino in Consiglio federale dopo 18 anni. Al di là delle sue competenze in materia sanitaria, da ex medico cantonale e presidente della Commissione della sicurezza sociale e della sanità del Nazionale, può portare una sensibilità ticinese anche nel dibattito sempre aperto sull’Europa. Tuttavia, il dibattito alle Camere sulla riforma delle pensioni su cui voteremo in settembre, in cui alla fine Cassis è risultato perdente, gli è costato molte simpatie fra i socialisti, inoltre il suo ruolo di presidente dell’associazione delle casse malati Curafutura potrebbe ancora una volta sollevare dubbi fra alcuni parlamentari. I romandi non cederanno volentieri il terzo seggio in Consiglio federale, se Ignazio Cassis verrà eletto lo dovrà probabilmente ai colleghi svizzero-tedeschi.

Risultati della votazione generale 2017 19’665 soci hanno votato (partecipazione al voto 20,3%)

SI: 17’969

97,5%

NO: 453

2,5%

2. I risultati del sondaggio che riguarda l’offerta di Migros Ticino rispetto alla concorrenza saranno pubblicati in un prossimo numero di Azione.

Il Consiglio di amministrazione ringrazia per la fiducia accordatagli

AFP

1. Approva i conti annuali 2016, dà scarico al Consiglio di amministrazione e accetta la proposta per l’impiego del risultato di bilancio?


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