Cooperativa Migros Ticino
G.A.A. 6592 Sant’Antonino
Settimanale di informazione e cultura Anno LXXX 2 ottobre 2017
Azione 40 5-83 7 / 2 ing 51 / 53-6 p p o h M s gine 49a alle p
Società e Territorio Inclusion Handicap ha presentato un suo rapporto sulla situazione delle persone con disabilità in Svizzera
Ambiente e Benessere A Bellinzona un convegno organizzato dalla Fondazione Sasso Corbaro si occupa della cura ai curanti: ne parliamo con Nicola Grignoli e Roberto Malacrida
Politica e Economia Il 18 ottobre si aprono a Pechino i lavori del 19.mo Congresso del Partito comunista cinese
Cultura e Spettacoli Il Gottardo del Premio Nobel svizzero Carl Spitteler ora si può leggere anche in italiano
pagina 15
pagina 3
pagina 27
pagina 39
di Didier Ruef pagine 32-33
Didier Ruef
Polizia ferroviaria e molto di più
AVS, compromesso possibile? di Peter Schiesser Saranno stati quei 70 franchi in più di AVS a fare la differenza? O la pensione a 65 anni per le donne? O, piuttosto, è stata la somma di questi due ingredienti indigesti a gettare alle ortiche la composita riforma «Previdenza 2020» del consigliere federale Berset e di quella maggioranza parlamentare di centro-sinistra che l’ha plasmata così come è stata votata e rifiutata? Risultato è che siamo una volta di più ai piedi della scala. L’ultima revisione dell’AVS accettata in votazione popolare è stata la decima, nel 1997, con Ruth Dreifuss. Dopodiché solo false partenze e naufragi. Nel 2004 è stata bocciata da due votanti su tre l’11.esima revisione dell’AVS che prevedeva il pensionamento a 65 anni per le donne, nel 2010 è stato altrettanto sonoramente bocciata la riduzione del tasso di conversione dei capitali della previdenza professionale e l’anno scorso (con il 60 per cento) un’iniziativa popolare per il rafforzamento dell’AVS. Se aggiungiamo le polemiche che scatenò nel 1999 l’appello di Pascal Couchepin ad innalzare l’età di pensionamento a 67 anni, dobbiamo dedurre che la
maggioranza della popolazione è contraria sia ad un ampliamento delle prestazioni, sia ad un peggioramento, e che la disponibilità ad accettare sacrifici resta ancora bassa. Segno che non c’è ancora la piena consapevolezza che il sistema pensionistico debba essere al più presto riformato, visto che l’invecchiamento della popolazione comporterà un aumento delle uscite che i contributi delle generazioni più giovani non potranno compensare. Tuttavia, c’è un elemento positivo: le percentuali di questa votazione, non lontane dal 50 per cento (mentre in passato il rapporto era in media di 2 a 1), indicano che potremmo essere vicini ad una soluzione condivisa. A patto che ci sia una amplia volontà di trovarla. Alain Berset intende raccogliere presto attorno ad un tavolo tutte le cerchie interessate, ma resta da vedere se questo basterà a favorire un consenso generalizzato su chissà quale compromesso. Perché questa sconfitta potrebbe anche avere degli strascichi: il fossato fra l’una e l’altra parte è oggi ampliato dall’orgoglio ferito e un desiderio di rivalsa avvelenerebbe il dibattito... Per gli uni, Berset non ha più una sufficiente credibilità politica, il suo progetto di unire in un unico pacchetto una revisione dell’AVS e del secon-
do pilastro si è rivelato troppo ambizioso; non in quanto tale, ma per non aver previsto le dinamiche che si sarebbero innescate alle Camere federali, alla fine responsabili della forma in cui la riforma è stata approvata. Per gli altri, una revisione dell’AVS che non sia presentata da un consigliere federale socialista ha ancora meno possibilità di essere accolta in votazione popolare. Quindi, come proseguire? I vincitori della votazione del 24 settembre, in particolare PLR e UDC, hanno un piano B: occuparsi dell’AVS e lasciare da parte il secondo pilastro, per ora; l’IVA va aumentata, dello 0,6 -1 per cento, l’età di pensionamento deve diventare flessibile e quella delle donne va portata a 65 anni, inoltre serviranno misure di compensazione per le categorie più deboli. Ci sono però anche altri «vincitori» della votazione, a sinistra, che i 65 anni per le donne proprio non li vogliono. Dunque, le basi di un consenso abbastanza ampio da poter superare una votazione popolare devono ancora essere costruite, ma a questo punto anche la sinistra deve avere interesse a trovarlo, poiché se per altri dieci anni non succederà nulla e l’AVS scivolerà nelle cifre rosse, un pensionamento a 67 anni per tutti non ce lo toglie nessuno.
Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino • 2 ottobre 2017 • N. 40
2
Attualità Migros
M Una festa per Pedibus Ticino
Commissione culturale Migros Ticino Assegnato un contributo di 10’000 franchi all’associazione che promuove
la mobilità sostenibile casa-scuola
Enza Di Santo Il 22 settembre si è svolta la 17esima Giornata internazionale dell’andare a scuola a piedi, promossa dall’Associazione Traffico e Ambiente (ATA). Una giornata importante, che riguarda da vicino il nostro cantone, in cui, come alcuni studi dimostrano (da una recente indagine dell’ATA risultano il 63 per cento), a discapito dei vantaggi della passeggiata a piedi fino a scuola, sono ancora moltissimi i bambini che vengono accompagnati in automobile. Così il traffico nei pressi degli istituti scolastici, non sempre in zone 20 o 30, cresce, aumentando ulteriormente i rischi e impattando negativamente sull’ambiente circostante. Pedibus Ticino, coordinato da Caterina Bassoli, è un’intelligente e lungimirante iniziativa che ha molti scopi, primo fra tutti quello di ridurre il fenomeno delle «mamme taxi», offrendo una valida alternativa al mezzo di trasporto privato: la mobilità lenta, a piedi, sicura e attenta all’ambiente del Pedibus. Un «autobus» che cammina, in cui i bambini sono stimolati a socializzare fra loro, a imparare le regole stradali e il corretto comportamento da osservare nel traffico, affinché possano muoversi in sicurezza in modo indipendente. Migros Ticino da sempre attenta alle necessità di bambini e famiglie, come deciso dalla Commissione culturale del suo Consiglio di cooperativa, sostiene Pedibus Ticino nelle sue attività e in occasione della 17esima Giornata internazionale a scuola a piedi, ha supportato l’iniziativa con 10.000 franchi e una merenda ricca
e sana a base di frutta e verdura (ben 15 kg). Questo perché Pedibus coincide sia con la filosofia «green» di Migros Ticino, da sempre vicina al territorio e impegnata nella promozione dell’ambiente e, ad esempio, di specialità locali coltivate e prodotte in Ticino, sia con l’attenzione rivolta alle necessità delle famiglie e dei loro figli. Pedibus è sicuramente un aiuto ai nuclei famigliari e un momento di sano movimento per i più piccoli. Lo scorso venerdì 22 settembre al mattino, i bambini e le famiglie si sono dunque ritrovati nella piazza del Municipio di Vacallo per festeggiare il Pedibus, attivo durante l’anno sia con il sole sia con la pioggia. Tutti gli scolari, per l’occasione, hanno costruito una girandola illustrata da Tom Tirabosco con informazioni sulla sicurezza dei pedoni e la qualità dell’aria. Alle otto in punto un allegro serpentone è partito con i primi scolari, muovendosi in direzione dell’istituto scolastico. Durante il tragitto, un po’ più lungo del normale, erano molti i palloncini svolazzanti e le risate dei bambini divertiti dall’animazione, che si è conclusa con uno spettacolo nell’anfiteatro all’aperto delle Scuole elementari, dove ad attendere i bambini, è stata preparata una ricca e sana merenda offerta da Migros Ticino. Una giornata di festa che ha celebrato un primo passo da fare tutto l’anno.
Qui a fianco, la consegna del premio da parte del Presidente della Commissione culturale Mario Colombo a Caterina Bassoli coordinatrice di Pedibus Ticino; sotto, il Pedibus in movimento per le vie di Vacallo. (ATA)
La Commissione culturale del CdC Il Consiglio di cooperativa di Migros Ticino assegna annualmente 20’000 franchi a progetti e iniziative culturali e/o sociali nella Svizzera italiana, elargiti sulla base delle richieste pervenute sull’arco di un anno (termine a fine marzo) al Percento culturale di Migros Ticino. Per inoltrare richieste di sostegno inviare una descrizione del progetto all’indirizzo: Percento culturale Migros Ticino, via Serrai 1, 6592 Sant’Antonino.
In collaborazione con
Trova il tuo «peso forma» con gusto Formazione La Scuola Club di Migros Ticino ha a cuore la tua salute Avere un rapporto sereno con se stessi e il proprio corpo non è una facile conquista. Forse oggi più di ieri. Viviamo in un tempo che, nonostante qualche segno d’inversione di tendenza, continua a proporci canoni estetici poco realistici. L’idea di bellezza prevalente spinge verso modelli difficilmente replicabili e sono numerosi coloro che, affascinati dal miraggio di un corpo «à la mode», fanno ricorso a soluzioni alimentari più o meno drastiche, spesso fai-da-te, con danni anche pesanti – è inutile a dirsi – su salute e benessere. Ai problemi causati da una pericolosa rappresentazione sociale del corpo, si aggiungono gli impatti di stili di vita sempre più accelerati e sregolati. È proprio sul nostro corpo, infatti, che si scaricano molte delle contraddizioni della nostra epoca, con tutto ciò che ne consegue: snaturamento dei ritmi biologici, aumento dello stress e insorgere di cattive abitudini alimentari. La posta in gioco è molto alta: la nostra salute. Un corpo che sta bene e in cui si sta bene - qualunque fase della vita si attraversi - è anzitutto un corpo capace di equilibrio e di armonia. Questo passa dalla ricerca della «giu-
sta misura» e di nuovi bilanciamenti tra sedentarietà e movimento, vita lavorativa e riposo, consumo energetico e buona alimentazione. Non sempre è facile arrivare da soli a questa «sapienza» garante di un vivere sano, di un vivere bene. Per questo la Scuola Club di Migros Ticino, aderendo all’iniziativa nazionale iMpuls, ha deciso di lanciare il nuovo corso «Trova il tuo peso forma con gu-
Azione
Sede Via Pretorio 11 CH-6900 Lugano (TI) Tel 091 922 77 40 fax 091 923 18 89 info@azione.ch www.azione.ch
Settimanale edito da Migros Ticino Fondato nel 1938 Redazione Peter Schiesser (redattore responsabile), Barbara Manzoni, Manuela Mazzi, Monica Puffi Poma, Simona Sala, Alessandro Zanoli, Ivan Leoni
La corrispondenza va indirizzata impersonalmente a «Azione» CP 6315, CH-6901 Lugano oppure alle singole redazioni
sto». La formula è destinata a tutti coloro che hanno a cuore il rapporto con se stessi e identificano nell’alimentazione sana una delle vie privilegiate per mantenersi in forma e in salute. Grazie alla competenza di formatori qualificati, i partecipanti al corso potranno imparare a cucinare, cibarsi e fare movimento in modo sano, trovando il loro peso forma. L’accompagnamento degli esperti consentirà, inoltre, di riconoscere e interpretare i dati corporei quali peso, massa muscolare e massa grassa, e di acquisire capacità di auto-monitoraggio e aggiustamento dei propri comportamenti alimentari. La proposta si articola in due percorsi specifici. Il primo si configura quale modulo intensivo ed è focalizzato sulla perdita dei chili superflui grazie ad un attento mix tra buona alimentazione e attività fisica. Questo programma prevede una formazione scientifica di base per la lettura dei dati corporei, un arricchimento delle conoscenze nutrizionali e una raccolta di ricette variate e bilanciate da integrare nella propria dieta. Il secondo modulo è finalizzato
invece al mantenimento ed è dedicato a chi ha già raggiunto il suo peso forma e vuole mantenerlo, così da evitare i classici effetti «yo-yo» e la ricaduta nelle vecchie abitudini. Gli esperti della Scuola Club di Migros Ticino accompagneranno i partecipanti a preparare un menù non solo leggero ed equilibrato, ma anche gustoso e invitante, per non perdere il piacere del cucinare e la gioia dello stare a tavola. Per tutta la durata di entrambi i percorsi è prevista la tenuta di un «Diario della salute personale» nel quale verranno registrate, accanto alle acquisizioni teoriche raccolte in aula, anche le osservazioni riguardanti i comportamenti dei partecipanti nel quotidiano. Compito degli esperti sarà quello di restare accanto ai partecipanti in questa fase di cambiamento delle abitudini alimentari, rendendosi disponibili a dialogare con loro al fine di valorizzare e consolidare i loro progressi. Per presentare tutte le novità del corso e rispondere alle domande del pubblico, la Scuola Club organizza una serata informativa molto speciale che consentirà agli intervenuti di
entrare fin da subito nell’atmosfera di una proposta che può davvero fare la differenza per il nostro benessere e la nostra salute.
Editore e amministrazione Cooperativa Migros Ticino CP, 6592 S. Antonino Telefono 091 850 81 11
Tiratura 101’766 copie
Abbonamenti e cambio indirizzi Telefono 091 850 82 31 dalle 9.00 alle 11.00 e dalle 14.00 alle 16.00 dal lunedì al venerdì fax 091 850 83 75 registro.soci@migrosticino.ch
Stampa Centro Stampa Ticino SA Via Industria 6933 Muzzano Telefono 091 960 31 31
Inserzioni: Migros Ticino Reparto pubblicità CH-6592 S. Antonino Tel 091 850 82 91 fax 091 850 84 00 pubblicita@migrosticino.ch
Serata informativa e date dei corsi Lunedì 9 ottobre, ore 18.30
presso la sede di Lugano della Scuola Club Migros Ticino (Via Pretorio 15) Programmazione corsi: Modulo intensivo
Dal 23.10 al 18.12.2017 Dalle 18.00 alle 22.00 Sede di Lugano, Scuola Club Migros Ticino 32 ore-lezione/Fr. 980.– Modulo di mantenimento
Date e orario da definire 24 ore-lezione/Fr. 690.–
Informazioni e iscrizioni:
091 821 71 50 / scuolaclub.lugano@ migrosticino.ch www.scuola-club.ch
Costi di abbonamento annuo Svizzera: Fr. 48.– Estero: a partire da Fr. 70.–
Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino • 2 ottobre 2017 • N. 40
3
Società e Territorio Un’officina di storie Il 4 ottobre è prevista al LAC una serata per le famiglie sulla trasformazione digitale
Dove c’erano le sentinelle Visita ai Fortini di Cima a Gola di Lago, mantenuti «vivi» dall’Associazione Testimonianza della Brigata frontiera 9 e dal progetto transfrontaliero ForTi pagina 6
Il paese è smart Un progetto di socializzazione e condivisione basato sull’uso consapevole dei social network: Smart Village spiegato dall’ideatrice Monica Rush pagina 9
pagina 5
Ancora troppi ostacoli
Disabilità Inclusion Handicap ha presentato
Laura Di Corcia Cose che sembrano semplici. Andare a un concerto. Prendere un bus per raggiungere un’amica. Visitare una chiesa. Ascoltare un annuncio in stazione. Cose che sembrano ovvie, scontate. Alle quali non facciamo caso. Noi, che per adesso abbiamo la salute. C’è, invece, chi vive con il limite attaccato alla pelle, chi ci dialoga quotidianamente. Più volte al giorno. Sempre. Come una dittatura invisibile, che nasconde la testa sotto la sabbia. «Riuscirò a vedere quel balletto, quello spettacolo teatrale, il mio cantante preferito, quell’opera lirica?». Domande che cadono nel vuoto. Che diventerebbero meno frequenti se le strutture fossero sempre a norma. Certo, si può sempre chiedere al migliore amico, al fratello, alla vicina di casa. Però poi ci sono imbarazzi, paure di disturbare, rabbie. Allora si rinuncia. È per allontanare il più possibile le barriere poste da questi limiti che nasce, nel 2006, la Convenzione Onu dei diritti delle persone con disabilità. Una Convenzione che la Svizzera ha sottoscritto nel 2014 (l’Unione Europea lo ha fatto nel 2010) e che indica la strada che gli Stati del mondo dovrebbero percorrere per garantire i diritti di uguaglianza e di inclusione sociale a tutti i cittadini con disabilità. La Convenzione chiede ai Paesi che vi aderiscono che i 50 articoli che compongono il documento vengano rispettati e di redigere, periodicamente, un rapporto che faccia il punto della situazione. Questo è avvenuto, per la Svizzera, a giugno di quest’anno. La redazione del rapporto consegnato non ha però coinvolto attivamente le persone con disabilità e le organizzazioni che le rappresentano; di conseguenza, Inclusion Handicap,
quale ente mantello riconosciuto dal Consiglio federale come interlocutore principale, ha deciso di redigere e consegnare all’organo competente delle Nazioni Unite un rapporto alternativo. Un dossier corposo, che, come spiega il direttore di Inclusione andicap Ticino Marzio Proietti, segnala quanto si è fatto ma anche quanto rimane ancora da fare. «Paradossalmente in Ticino, così come nel resto della Svizzera, le cose migliori si sono fatte nell’accessibilità, che però rimane ancora l’ambito dove sono possibili e auspicabili migliorie e aggiustamenti – precisa il direttore – Partiamo dagli edifici pubblici e da quelli privati ma aperti al pubblico. Normalmente non incontriamo particolari problemi, ma in alcuni e non rarissimi casi non ci siamo proprio. Un esempio? Gli edifici storici e quelli protetti. Non sempre sono inaccessibili, ma capita. Per quanto riguarda gli alloggi, invece, è vero che ci sono stabili completamente inaccessibili, ma è anche vero che il mercato offre talmente tanti alloggi da soddisfare la domanda». Il problema è che spesso l’accessibilità riguarda solo le parti esterne dell’edificio e non entra negli appartamenti. «In molti casi per la costruzione di edifici sono state seguite delle direttive che impongono l’accessibilità – aggiunge Sara Martinetti, responsabile della comunicazione Inclusione andicap Ticino – ma le stesse si bloccano alla soglia, quindi la persona con disabilità può parcheggiare, entrare, prendere il lift, attraversare il corridoio del palazzo, ma nel momento in cui apre la porta di casa si trova in uno spazio dove le regole sono crollate di nuovo e può incontrare difficoltà varie, stretta fra corridoi angusti e toilette inadeguate». Non si tratta solo di mettere a norma gli edifici, di tappare i buchi creatisi
Keystone
un rapporto alternativo alle Nazioni Unite sulla situazione dei cittadini disabili nel nostro Paese
nel momento della progettazione: quel che serve è un cambiamento di mentalità o di paradigma. «La Legge federale sui disabili pone un termine per rendere accessibili tutte queste strutture di cui parlavo prima, ed è fissato per l’inizio del 2024 – spiega Marzio Proietti – ma si sa già che non tutto sarà rispettato. Un aspetto su cui abbiamo voluto porre l’attenzione con il rapporto alternativo è che la legge, relativamente alla questione della disabilità, viene interpretata come un’opzione. Se passo con il rosso prendo la multa, se invece non rispetto certi criteri ratificati dalla Confederazione e volti a tutelare i diritti delle persone con disabilità no». Ma come si fa ad effettuare questo salto di paradigma? «È anche questione di avere le persone giuste nei posti giusti. Ormai la sensibilità sugli aspetti ecologici è molto diffusa, bisogna che si apra ad accogliere anche le tematiche
legate alla disabilità. Costruire bene in modo da non intervenire dopo, è anche più intelligente da un punto di vista economico». La sensibilità di cui parla il direttore riguarda la capacità di introiettare il tema dell’handicap al punto che esso emerga spontaneamente e non a posteriori. «Nel momento in cui realizzo qualcosa, dalla costruzione di un edificio all’organizzazione di un Festival, devo pensare alla questione dell’inclusione – specifica la responsabile della comunicazione – Questa attività è accessibile alle persone in carrozzina? E agli ipovedenti?». Le esigenze fra persone con handicap possono essere molto diverse, a volte contrastanti. «Se togliamo i bordini dei marciapiedi, avvantaggiamo le persone in sedia a rotelle ma mettiamo in difficoltà chi non ci vede – precisa il direttore – In stazione, gli annunci vocali non raggiungono le persone che hanno
problemi di udito; a loro come arriviamo? Abbiamo pensato a fare l’annuncio anche sul tabellone?». Una questione complicata, che non si può risolvere dall’oggi al domani ma che necessita di sforzi coordinati da parte delle istituzioni. «In Ticino siamo allo stesso punto in cui siamo a livello svizzero – spiega la giurista di Inclusione andicap Ticino, Paola Merlini – si fanno molte cose ma sono tutte puntuali, manca una visione complessiva del problema e manca un progetto globale. Questo si traduce nella vita delle persone con ostacoli e difficoltà quotidiane; spesso le persone con disabilità evitano di percorrere strade promettenti perché si ritrovano confrontate con troppi ostacoli. Nell’ambito della formazione, per esempio, spesso si rinuncia». «Ci vuole un passo in più – conclude netta la giurista – la scuola che verrà… speriamo che arrivi presto».
Così si sforna un’ottima idea!
Torta di barbabietola e cipolla Ingredienti per 4 persone:
1 cipolla rossa 180 g di barbabietola cruda 150 g di patate dolce 2 cucchiai d’olio d’oliva 110 g di pancetta a dadini sale 1 pasta sfoglia ottagonale già spianata di 270 g 4 cucchiai di crème fraîche 1 tuorlo 1 cucchiaio di semi di finocchio
conf. da 2
50%
ca. 20 minuti + ca. 20 minuti cottura in forno competente
4.95 invece di 9.90 Pancetta a dadini TerraSuisse in conf. da 2 4 x 96 g
Da questa offerta sono esclusi gli articoli M-Budget e quelli già ridotti. OFFERTA VALIDA SOLO DAL 3.10 AL 9.10.2017, FINO A ESAURIMENTO DELLO STOCK
Preparazione:
Tagliate la cipolla a fettine sottili. Tagliate la barbabietola e la patata dolce a spirale con l’apposito spiralizzatore. Mescolate tutto con l’olio e i dadini di pancetta, salate.
Scaldate il forno a 190 °C. Srotolate la pasta sfoglia e spalmatela di crème fraîche. Accomodate al centro le verdure, lasciando il bordo libero. Ripiegate i bordi della pasta sfoglia, ungeteli con il tuorlo e cospargeteli con i semi di finocchio. Accomodate la torta con il foglio di carta da forno direttamente sulla griglia, nella parte bassa del forno. Cuocete la torta per ca. 20 minuti.
SUGGERIMENTO: Per le verdure belle sode, che hanno una forma arrotondata come il cavolo rapa, la patata dolce e la barbabietola, è meglio usare uno spiralizzatore come il Lurch che è in grado di tagliare anche frutta e verdura di grandi dimensioni.
Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino • 2 ottobre 2017 • N. 40
5
Società e Territorio
Le storie che spiegano il digitale Officina Futuro È prevista per mercoledì 4 ottobre una serata per le famiglie sulle trasformazioni
e le opportunità della digitalizzazione
Natascha Fioretti Nuove tecnologie, social media, rischi, opportunità, inganni: quante volte ne abbiamo sentito parlare? Quante volte ci capita di confrontarci con una realtà che racconta, narra di un’era digitale nella quale tutti siamo interconnessi e smart ma a ben guardare ci rendiamo anche conto, il più delle volte, di come la narrativa non corrisponda alla realtà che spesso nella globalità delle nostre azioni, dei nostri pensieri e stili di vita risulta invero poco smart e poco connessa. L’ecosistema digitale è complesso fatto di tante sfaccettature, piattaforme e dinamiche non sempre comprese, conosciute e vissute da tutti anche perché si sviluppano molto rapidamente e in settori differenti. E il problema non è solo quello di una conoscenza diffusa e aggiornata ma anche quello della comunicazione e dell’alfabetizzazione digitale che spesso o manca completamente o viene veicolata attraverso canali e linguaggi pensati per un ristretto numero di persone. In altre parole, succede che spesso chi è specializzato in questi settori non è in grado di trasmettere il suo sapere, la sua esperienza al grande pubblico, con il conseguente risultato che le conoscenze e le informazioni non circolano in modo democratico e aperto come siamo portati a credere, illusi da quell’abbagliante e abusata parola detta «condivisione». Ben venga allora la notizia di un’iniziativa, promossa da Ated ICT, nata con l’idea di fare la differenza nel raccontare e spiegare le opportunità tecnologiche e il loro l’impatto sulla società con una modalità che sia davvero inclusiva, condivisa, originale e coinvolgente. Si chiama Officina Futuro, sulla carta è un laboratorio per far incontrare persone, storie, esperienze con le quali comprendere scenari attuali e immaginarne di futuri. Di fatto è un evento serale interdisciplinare che metterà a tema questioni importanti e di grande attualità come il cyberbul-
Officina Futuro è uno spazio di incontro reale che interpreta la piazza virtuale attraverso il racconto di storie e la condivisione di esperienze.
lismo, l’odio online, la privacy, i nuovi mestieri, la sicurezza e la digitalizzazione. Uno spazio d’incontro dunque, un’agorà virtuale che assume contorni reali mostrando tutti i lati e le sfaccettature di un mondo che spesso viene mal interpretato o non compreso, ingiustamente temuto, condannato o osannato. Ad abitarlo per una sera saranno le famiglie con tutti i loro membri, i genitori che sono anche docenti, professionisti e utenti della Rete e i figli, i giovani che più di tutti, in un modo o nell’altro, abitano e vivono l’universo digitale. Se ci pensate è proprio all’interno delle famiglie che avvengono, si svolgono e si leggono le dinamiche di un cambiamento in atto che sempre di più impatta sul nostro stile di vita e sul tessuto sociale e culturale. Dinamiche che sovente si traducono in scontri generazionali, perché i genitori
non riescono a comprendere il comportamento o le preferenze dei figli, più in generale dei giovani, e ancor meno il loro rapporto con la tecnologia. Oggi non è facile stare al passo, lo dimostra ad esempio la storia di Vincenzo, 27 anni, che una domenica per pranzo si ritrova a tavola con i suoi genitori. In azienda qualche giorno prima gli hanno impiantato sottopelle un chip Rfid che gli permette di timbrare il cartellino, interagire con le macchine, accendere il pc... ne parla ai genitori come una grande novità mentre questi strabuzzano gli occhi e terrorizzati gli dicono che è una cosa assurda, nociva per la salute, pericolosa per la sua privacy perché l’azienda può controllare i suoi spostamenti. Non sanno che il chip, grande come un chicco di riso, al di fuori del luogo professionale è passivo. D’altro canto,
anche i nativi digitali hanno bisogno di orientarsi, di essere indirizzati e illuminati sulle opportunità che li attendono. Fino a poco tempo a fare carriera nella Silicon Valley erano gli ingegneri che una volta laureati cercavano di entrare nei colossi high-tech come Google e se dopo qualche mese andava male continuavano a Microsoft, Yahoo... Oggi i giovani devono sapere che le carte si giocano diversamente e chi ha una buona idea, un progetto innovativo sviluppa la propria applicazione e poi va nella Silicon Valley per fondare la sua start up ed essere imprenditore di se stesso e della sua idea. La digitalizzazione è una trasformazione culturale e per poterla abbracciare, cogliere, comprendere occorre un’adeguata alfabetizzazione. Ne è convinto Alessandro Trivilini, responsabile del servizio di informatica fo-
rense SUPSI, ideatore e promotore di Officina Futuro, che mette al centro di questo evento per le famiglie il racconto di storie e la condivisione di esperienze. «Le persone hanno bisogno di raccontare, ascoltare, condividere le loro storie, il loro vissuto, ce lo mostrano tutti i giorni con i loro post, i loro messaggi e le loro foto su piattaforme social come Snapchat, Instagram o Facebook». Officina Futuro offre la stessa opportunità però dal vivo, mettendoci la faccia e confrontandosi non solo tra giovani e famiglie ma anche con un esperto di sicurezza informatica, nuove tecnologie e investigazioni digitali come Alessandro Trivilini: «l’automobile che si guida da sola non cambia soltanto il modo di guidare, ti cambia lo stile di vita, ti cambia il pensiero e apre uno scenario tutto da conoscere che nessuno di noi può prevedere ma ognuno di noi condividendo le sue esperienze in una sorta di laboratorio può tracciare un sentiero, indicare dei punti di riferimento». Così ad esempio si ascolteranno storie come quella di Karim, appassionato di informatica sin da bambino quando osservava il padre lavorare nella sua bottega a Mosul intento a riparare computer, vecchi telefoni, elettrodomestici e cellulari nei quali erano memorizzati dati personali, messaggi, contatti, siti visitati e molte altre informazioni personali e professionali. Un giorno Karim inizia a giocare con questi dati diventando per un breve periodo una sorta di hacker che grazie alle sue competenze tecniche commercia illegalmente dati digitali. Un’esperienza breve che però gli insegna il valore e il rischio per la privacy dei dati digitali nella società di oggi. Avete dunque anche voi una storia da raccontare? O siete pronti ad ascoltarne sul tema della sicurezza, del cyberbullismo, della privacy e delle nuove professioni? Allora iscrivetevi gratuitamente a Officina Futuro (www. supsi.ch/go/officinafuturo): l’appuntamento è per il 4 ottobre alle 20.00 al LAC di Lugano.
Cinema che osserva il mondo Premio e simposio e fa riflettere per città intelligenti Rassegne Si apre a Lugano la quarta edizione del Film Festival
dei Diritti umani
Il Cinema Corso torna al centro dell’attenzione quale spazio di riflessione e di dibattito legato all’attualità. Anche quest’anno la sua sala si presta infatti allo svolgimento del Film Festival per i Diritti umani, una manifestazione che vuole recuperare alla settima arte un ruolo di stimolo e di approfondimento sui temi scottanti come il rapporto con il diverso, il senso della dignità umana, l’accoglienza e la solidarietà. La rassegna si svolgerà dal 10 al 15 ottobre 2017 e come sempre si arricchisce con la presenza di numerosi invitati, che sono altrettanti testimoni dell’impegno di apertura e di collaborazione legata al contatto tra le culture e le popolazioni del mondo. Fra questi ospiti, che troveranno il modo di interagire con il pubblico durante alcune conferenze, il medico lampedusano Pietro Bartolo, i giornalisti Domenico Quirico e Jérôme Bastion, i registi Askold Kurov e Orban Wallace. Il programma del festival come sempre comprende una scelta di pellicole raramente ospitate dal circuito cinematografico commerciale, man-
municate. Al termine di ogni proiezione è previsto un momento di approfondimento, curato da giornalisti e da personalità del mondo della cooperazione internazionale, che darà al tema del film un aggancio con l’attualità. Al cartellone cinematografico e agli approfondimenti si abbinano poi eventi di contorno come la mostra Quickgold (in cui il fotografo russo Andrey Gordasevich e il sociologo svizzero Nils Krauer raccontano la vita di operai nelle miniere d’oro) e la consegna del premio giornalistico Carla Agustoni, proposto dalla Fondazione AMCA. Il programma completo del festival è pubblicato sul sito web www.festivaldirittiumani.ch Festival dei diritti umani La locandina di Reza Khatir.
tenendo al centro dell’interesse, come affermano gli organizzatori, valori imprescindibili quali la libertà di pensiero e di espressione, in tutte le forme attraverso le quali possono essere co-
Cinema Corso, Lugano Dal 10 al 15 ottobre 2017 In collaborazione con
Fondazione Moebius La ventunesima
edizione della manifestazione il 6 e 7 ottobre
Presieduta dal linguista Alessio Petralli, la Fondazione Moebius persegue ormai da più di un ventennio il proposito di mantenere una riflessione di alto livello sulle nuove tecnologie e sul loro influsso nella nostra vita quotidiana. Istituendo un premio speciale dedicato all’innovazione vuole del resto rendere concreto questo impegno. Nell’edizione 2017 sono stati prescelti tre progetti incentrati sul campo della salute e ideati da altrettante Startup: Lifelike (simulazioni comportamentali per la formazione, con intelligenza artificiale e cinema interattivo), Monitra (assistenza sanitaria intelligente, con monitoraggio pervasivo e discreto di persone anziane), e Liberty (per permettere a persone con difficoltà motorie di movimentarsi in maniera autonoma durante la permanenza a let-
to). A una di queste tre proposte verrà assegnato il Gran Prix Moebius Suisse. Altri due premi saranno attribuiti all’editoria in transizione e alla comunicazione virale: quest’ultimo riconoscimento alle arti visive è organizzato in collaborazione con la SUPSI. Gran parte del programma che si svolgerà il 6 e il 7 ottobre offrirà come di consueto spazi di riflessione qualificati, grazie alla presenza di interlocutori di fama internazionale, i quali dibatteranno sul tema «La Smart city e la città urbana». L’evoluzione tecnologica influenza in modo evidente i ritmi e la fisionomia della città moderna. Città, che dal canto suo si sta confermando sempre più come la forma di aggregazione principale per la popolazione. Occorre quindi sviluppare una riflessione approfondita e lucida sulla qualità di vita che ogni spazio urbano vuole offrire ai propri abitanti. In particolare ne discuteranno l’architetto Mario Botta e lo psicotecnologo Derrick de Kerckhove venerdì 6 ottobre alle 18.00 al LAC. Informazioni di dettaglio sul programma nel sito web www.moebiuslugano.ch.
Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino • 2 ottobre 2017 • N. 40
6
Società e Territorio
Forti ma nascosti nella montagna
Azione
Testimonianze Visita ai fortini di Cima
di Lago, nel passato punti strategici, oggi oggetto d’interesse storico Elia Stampanoni Non è mai stato usato e dalle sue feritoie non è mai partito un colpo. Un dato positivo che forse ha contribuito a rendere ancor più anonimi, o meglio segreti, i fortini di Gola di Lago, in territorio di Camignolo. Celati nella montagna esistono però delle piccole ma grandi costruzioni dove per anni si sono svolte esercitazioni militari. Sono ben 250 metri di cunicoli, ben nascosti sotto una collina strategica, da dove lo sguardo attento delle sentinelle avrebbe potuto avvistare e controllare il nemico in caso di eventi bellici. A sud ma anche a nord. Il fortino Cima 1, in compagnia degli altri presenti nella zona di Gola di Lago, era un punto saldo della strategia di difesa elvetica e fu costruito nel periodo tra il 1937 e il 1942. Durante il periodo d’attività la struttura sotterranea fu utilizzata per anni da sezioni di circa venti soldati che vivevano in questi spazi, chiusi e sotto la roccia, per intere settimane. I turni duravano di regola tre settimane. Il tenente disponeva d’un piccolo ufficio con letto, mentre per la sezione un più ampio locale serviva sia da dormitorio sia da refettorio. C’era poi un sistema di comunicazione interno con telefoni ormai d’epoca, oltre al locale con i servizi igienici e i vari cunicoli che, oltre a garantire l’accesso (ben mimetizzato), portavano verso i punti d’osservazione e di sorveglianza oppure in direzione della via di fuga secondaria. Tramite i pertugi d’osservazione la sentinella aveva sia il compito di sorvegliare il territorio, sia di dare indicazioni su dove e come sparare, dato che le mitragliatrici erano alla cieca. Un sistema ingegnoso, che fortunatamente non è mai stato messo in pratica, ma che si può oggi capire e osservare durante una visita alla struttura, seguendo le istruzioni degli amici dell’Associazione Testimonianza della Brigata frontiera 9. Gli obiettivi dell’associazione, fondata nel 1995 con lo scioglimento della brigata avvenuta con la riforma dell’esercito 95, sono oggi la salvaguardia dei fortini militari esistenti a Cima di Lago, come pure ogni attività mirante a garantire la memoria del servizio militare prestato in quest’ambito dalla brigata. Propositi possibili grazie all’acquisizione nel 2000 dei fortini di Cima di Lago (messi in vendita dalla Confede-
conf. da 2
20%
AXE deodoranti in confezioni multiple per es. YOU o YOU Energised, deodoranti aerosol in conf. da 2, 2 x 150ml, 7.40 invece di 9.30, offerta valida fino al 16.10.2017
* * conf. da 3
20%
* In vendita nelle maggiori filiali Migros. OFFERTE VALIDE SOLO DAL 3.10 AL 16.10.2017, FINO A ESAURIMENTO DELLO STOCK
Annuncio pubblicitario
AXE gel doccia in confezioni multiple per es. YOU Clean Fresh o YOU Energised, gel doccia in conf. da 3, 3 x 250ml, 8.40 invece di 10.50, offerta valida fino al 16.10.2017
razione), ma anche con la costruzione, nel 1995, della Testimonianza a Cima di Lago, una costruzione in memoria della brigata, dei suoi soldati e degli ufficiali attivi per 56 anni. «Un ricordo delle esperienze vissute, di contatti umani, di fatiche e di momenti intensi che hanno lasciato una traccia indelebile nella memoria degli oltre ventimila militari che hanno servito in questo periodo sotto le bandiere della brigata», leggiamo sul sito brfr9.ch. Il fortino Cima di Lago 1 fu, come detto, costruito interamente sotto roccia ed è composto di due postazioni per mitragliatrici, di un ricovero e di un’uscita di sicurezza. L’ambiente vitale nei cunicoli era garantito da prese d’aria, abbinate a un sistema di filtraggio in caso di condizioni proibitive dovute ad attacchi esterni o altri eventi che rendessero l’aria irrespirabile. Situato a 1’147 metri di altitudine, tra il Monte Bigorio e l’alpe Santa Maria, il forte aveva anche una postazione discosta, il Cima 2, che fu costruito a 150 metri di distanza a protezione della struttura principale. Si tratta di un piccolo ricovero sotto una collina, dotato di due postazioni con feritoia per mitragliatrice. Costruzioni che neppur si vedono, se non per l’apertura ben celata nel terreno e da qualche resto di filo spinato che ne possono suggerire la presenza. Da diversi anni è però possibile visitarli anche all’interno grazie all’attività dell’associazione che apre volentieri le porte dei suoi fortini, come ci conferma il colonnello Marco Dolina, presidente del sodalizio. «Sì, la nostra è un’attività puramente di volontariato, spinta dalla passione e dai ricordi per questa brigata e questi forti. Durante la stagione ospitiamo diversi gruppi interessati, anche molte scolaresche della regione che possono così trattare un frammento di storia accostando una testimonianza sul territorio». I fortini di Cima di Lago rientrano nei percorsi ideati dal progetto transfrontaliere ForTi, si tratta di undici percorsi, sessantanove fortificazioni e centocinquanta chilometri disseminati su tutto il territorio e collegati tramite i sentieri esistenti. Nel Mendrisiotto e Basso Ceresio sono stati ideati quattro percorsi che raggiungono le fortificazioni italiane della prima guerra mondiale, più a nord gli altri che uniscono gli sbarramenti di protezione d’importanza nazionale verso sud, con i percorsi del Luganese, Bellinzonese, Gambarogno e dell’Alto Ticino. Il sentiero che copre la zona di Gola di lago si sviluppa in due tronconi, per un totale di quasi 11 chilometri. Dall’Alpe Santa Maria a Gola di Lago si può andare verso Davrosio (circuito di 6 km) oppure verso il rifugio di Stinché transitando per la Cima di Lago (5 km). Per il Ticino promotore dell’iniziativa ForTi è l’Ente regionale per lo sviluppo del Bellinzonese e Valli che nel 2012 ha assunto il ruolo di capofila per la parte svizzera. Per la visita ai fortini il riferimento è invece l’Associazione che ogni autunno si raduna poco sopra il forte Cima 1, su un’altra collina strategica, dove nel 1995 fu costruito il monumento Testimonianza in ricordo della brigata 9. Informazioni
Entrata del Forte Cima 1. (E.Stampanoni)
Associazione Testimonianza della Brigata frontiera 9. Marco Dolina (presidente) 079 409 95 49 – www.brfr9.ch
I tuoi buoni valgono di più.
FOXTRAIL: INGEGNOSE CACCE AL TESORO INTERTHUR 10 ANCHE A W NOVITÀ: DAL 2. DOOR IN L AI TR OVO E DAL 9.11 NU DI ZURIGO LE RA NT CE NE ALLA STAZIO
Da Foxtrail voglia di scoperta e gusto per l’avventura convergono in un’esperienza di gruppo. Con Cumulus Extra partecipi alla caccia al tesoro scontata nelle città di Lugano, Losanna, Basilea, Berna, Lucerna, San Gallo, Thun, Zurigo e Winterthur, in Argovia, nel Giura o a Lenzerheide. Offerta Foxtrail: converti il tuo buono Cumulus blu del valore di fr. 5.– in un buono Foxtrail del valore di fr. 15.–. Il buono è valido per tutti i percorsi in Svizzera. Utilizzabile solo presso le biglietterie dei trasporti pubblici (attenzione: a Lenzburg, Wildegg e Turgi non ci sono biglietterie) o i punti vendita indicati nella conferma della prenotazione. Ulteriori informazioni: www.migros.ch/cumulusextra/foxtrail/it
BUONO DI FR.
5.–
BUONO FOXTRAIL
fr. 15.–
20 HOTEL SVIZZERI SCELTI PROPRIO PER TE Converti i tuoi buoni Cumulus blu del valore di fr. 5.– o fr. 10.– e prenota su www.swisshotels.com/cumulus o al numero 0848 84 84 48. BUONO DI FR.
5.–
BUONO HOTELLERIESUISSE
fr. 100.–
BUONO DI FR.
2 notti, 2 colazioni, 1 cena per 2 persone a soli fr. 299.– invece di fr. 399.–
10.–
BUONO HOTELLERIESUISSE
PARKHOTEL GUNTEN *** S Gunten BE
fr. 150.–
2 notti, 2 colazioni, 1 cena per 2 persone a soli fr. 399.– invece di fr. 549.–
HOTEL ASCONA **** Ascona TI
HOTEL I GRAPPOLI *** Sessa – Lugano TI
HÔTEL LES RIVES DU DOUBS *** Les Brenets NE
ART.BOUTIQUE.HOTEL BEAU-SÉJOUR***G Champéry VS
CHALET ROYALP HÔTEL & SPA ***** Villars-sur-Ollon VD
FERIENART RESORT & SPA***** Saas-Fee VS
HOTEL DANIELA ****G Zermatt VS
HOTEL ALFA SOLEIL *** Kandersteg BE
KESSLER’S KULM HOTEL *** Davos Wolfgang GR
BADEHOTEL BELVAIR *** S Scoul GR
GOLFHOTEL LES HAUTS DE GSTAAD & SPA**** S Saanenmöser BE
STRANDHOTEL BELVÉDÈRE **** S Spiez BE
HOTEL KRONE SARNEN **** Sarnen OW
HOTEL AMBASSADOR ***G Luzern LU
TENEDO SWISS QUALITY HOTEL***G Bad Zurzach AG
HOTEL SÄNTIS *** Unterwasser SG
HOTEL CHESA ROSATSCH **** Celerina GR
WELLNESSHOTEL GOLF PANORAMA**** S Lipperswil TG
HOTEL UTO KULM **** Zürich-Uetliberg ZH
Le condizioni di utilizzo dettagliate sono disponibili su www.migros.ch/cumulus-extra/hotelleriesuisse. L’offerta è valida fino al 17 dicembre 2017 o secondo i dettagli dell’hotel riportati su www.swisshotels.com/cumulus. Offerte prenotabili anche per viaggiatori singoli. NOVITÀ: in caso di pernottamento in un hotel con il logo Famigros, i membri Famigros ricevono una bella sorpresa per i propri bambini.
Converti i tuoi buoni Cumulus blu su www.migros.ch/cumulus-extra oppure chiamando lo 0848 85 0848. QUESTA E TANTE ALTRE OFFERTE PARTNER SU: WWW.MIGROS.CH/CUMULUS-EXTRA
Grow up. Consapevolmente. La Classe B. Per CHF 229.–/mese. Drive
www.mercedes-benz.ch/classe-b <wm>10CAsNsjY0MDQx0TUxNDeysAQADlncsQ8AAAA=</wm>
<wm>10CFWNwQrCMBAFvyjhbbrpbsxJpYjYFhE9L4IVBKnFIopfb_XmYW7DTF3n6PFjWbX7apcJxOyYJGjKMQXPTFkhXoUzEsUAkhmVhUAi-M93gRkM2NdxSI6iEbuidAFGUSWJTiuFJ_GA2up-ex4GW2yux3HsbEq8poK1W1tb08zfl1vfWd89_HA6fwBd4wAbqwAAAA==</wm>
B 200 «Night Star», 1595 cm3, 156 CV (115 kW), prezzo di acquisto in contanti: CHF 32336.– (valore della vettura CHF 42550.– meno un vantaggio di prezzo di CHF 10214.–). 5,8 l/100 km, 135 g CO2/km (media di tutte le vetture nuove proposte: 134 g CO2/km), emissioni di CO2 derivanti dalla messa a disposizione del carburante e/o dell’energia elettrica: 29 g/km, categoria di efficienza energetica: E. Esempio di leasing: durata contrattuale: 48 mesi, percorrenza annua: 10000 km, tasso annuo effettivo globale: 1,92%, 1a maxirata di leasing: CHF 7000.–, rata di leasing a partire dal 2o mese: CHF 229.–. Un’offerta della Mercedes-Benz Financial Services Schweiz AG. Assicurazione casco totale obbligatoria. È vietato concedere un credito se questo determina un indebitamento eccessivo del locatario. Modello raffigurato: B 160, 1595 cm3, 102 CV (75 kW), con equipaggiamenti a richiesta (AMG Line, pacchetto Night, vernice metallizzata, fari a LED High Performance, Parking Pilot, sistema di regolazione autonoma della distanza DISTRONIC, sedile lato guida regolabile elettricamente con funzione Memory, pacchetto retrovisori, climatizzatore automatico COMFORTMATIC, pacchetto Exclusive AMG, riscaldamento a veicolo fermo, COMAND Online, Sound System Surround Harman Kardon® Logic 7®, cambio automatico a doppia frizione 7G-DCT, pacchetto luci e visibilità), prezzo di acquisto in contanti: CHF 47850.–, 5,6 l/100 km, 130 g CO2/km, emissioni di CO2 derivanti dalla messa a disposizione del carburante e/o dell’energia elettrica: 28 g/km, categoria di efficienza energetica: E. Esempio di leasing: durata contrattuale: 48 mesi, percorrenza annua: 10000 km, tasso annuo effettivo globale: 4,97%, 1a maxirata di leasing: CHF 11900.–, rata di leasing a partire dal 2o mese: CHF 469.–. Offerta valida fino al 31.12.2017. Immatricolazione entro il 31.3.2018. Prezzo consigliato non vincolante. Con riserva di modifiche.
Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino • 2 ottobre 2017 • N. 40
9
Società e Territorio
La piazza del paese oggi è smart
Social network Smart Village è un progetto di socializzazione e condivisione nato dall’uso consapevole di Facebook,
ne abbiamo parlato con Monica Rush, una delle ideatrici
Alessandra Ostini Sutto È un progetto innovativo, per certi versi rivoluzionario, ma in fondo antico come il mondo. Obiettivo? Riscoprire la comunità, il prossimo, il proprio vicino; con quale mezzo? I social network, i quali in questo caso non dividono – come spesso siamo portati a pensare – ma, all’opposto, uniscono. Stiamo parlando di Smart Village, un progetto che mira a recuperare i rapporti di vicinato e lo fa attraverso Facebook. «Prima di creare Smart Village la mia concezione dei social network era legata al pregiudizio comune secondo cui essi servano fondamentalmente per crearsi un pubblico e “mettersi in vetrina”», commenta Monica Rush, ideatrice di Smart Village, «avvicinandomi maggiormente al tema ho però preso coscienza del grande potenziale non completamente sfruttato dei social; bisogna imparare ad usarli e a farlo in modo positivo». E i tentativi non mancano se si pensa ai vari progetti che si trovano nella rete e che partono dal basso mettendo l’individuo al centro, senza che ci sia un’azienda dietro le quinte e senza interventi delle istituzioni o della politica. Si tratta di esempi – per la realtà ticinese uno di questi è proprio Smart Village – di modelli attuali di sharing economy, un concetto in continua evoluzione, come la realtà a cui fa riferimento. Tra le caratteristiche di questi modelli vi è il fatto di essere improntati alla condivisione di beni e servizi, anziché all’acquisto e alla proprietà, come avveniva in passato. L’elemento relazionale è fondamentale e le possibilità di applicazione sono infinite. Tra quelle più note citiamo BlaBlaCar, la piattaforma web di car pooling che conta oltre 45 milioni di iscritti, i quali sono disposti ad ospitare nella propria auto uno sconosciuto con cui condividere, oltre alla destinazione, i costi e i tempi del viaggio, facendosi cioè compagnia a vicenda. Un altro esempio è il social network «di quartiere» Nextdoor, nato negli Stati Uniti nel 2011 e approdato poi in Inghilterra, Olanda e Germania. Questa app nata per facilitare i rapporti tra i vicini conta oltre 137mila gruppi, in una società, come quella americana, dove un terzo della popolazione ammette di non interagire con chi abita nei dintorni. Ultimo esempio riguarda la vicina Italia e si chiama Social Street. Il progetto nasce 4 anni fa dall’esigenza di un neo-papà bolognese di conoscere altre famiglie che abitassero nella sua stessa via. Il giovane mette allora nelle buca lettere dei flyer per mezzo dei quali comunicava di aver creato un gruppo chiuso
Smarty e Willy sono le mascotte del progetto.
di Facebook per conoscere i vicini e socializzare; non chiedeva e non proponeva nulla in particolare. La risposta fu immediata e molto numerosa; oggi le Social Street nel mondo sono oltre 500. «Social Street è un progetto forte e già maturo», commenta l’ideatrice di Smart Village, «ma sono convinta che anche il nostro esperimento abbia un grande potenziale».
Il progetto prevede che i contatti avvengano online ma le persone si incontrano nella realtà, anche così nascono oggi i rapporti di vicinato ll primo Smart Village nasce a Coldrerio nel 2013 su iniziativa di Monica Rush, Simona Arrighi, Elena Cattaneo, Sara Solcà, Flavia Gentizon e Claudia Kux e trova subito il consenso di molti cittadini. Segue l’apertura di uno Smart Village a Mendrisio e poi via via di altri nelle varie regioni della Svizzera italiana e pure oltre Gottardo e in Italia. «Due sono i gruppi che vanno molto bene: quello di Coldrerio e quello di Capriasca, che ha superato i 1100 membri», commenta Monica Rush. Una volta entrati in un gruppo Smart Village, le cose che si possono
fare sono moltissime, a cominciare dallo scambio di oggetti: «Abbiamo tutti in casa molti più oggetti di quelli che utilizziamo; alcuni ci servono due o tre volte all’anno e occupano molto spazio. In un’ottica di condivisione, basterebbe che una sola persona possedesse una scala di 5 metri e la prestasse a chi, per una volta, deve salire più in alto di quello che gli consente la propria scala», spiega Monica Rush. Per mezzo della bacheca si possono quindi richiedere, scambiare o regalare oggetti, si possono offrire o cercare collaborazioni per le pulizie o la cura del giardino, pubblicare annunci per la ricerca di una casa o di un aiuto saltuario, per esempio qualcuno che dia acqua alle piante durante le vacanze. «Anche il car pooling diventa più facile, dal momento che si tratta di gruppi relativamente piccoli, dei cui membri è quindi più facile fidarsi», continua Monica Rush. Ma le possibili applicazioni sono davvero pressoché infinite: sei nuovo del paese? Chiedi l’amicizia su Facebook, presentati e ti sentirai velocemente a casa; pratichi yoga? Riunisci i tuoi vicini e organizza un piccolo evento in paese; all’armadio dell’Ikea mancano le viti ma non sai quando avrai occasione di tornarci? Chiedi, magari qualcuno sta per andarci e potrebbe evitarti un viaggio. «Smart Village risolve facilmente delle questioni quotidiane. Se
sei al bar e vuoi sapere le ultime news su una star, le cerchi su Internet, ma se vuoi sapere come mai una strada è chiusa spesso non sai a chi rivolgerti; ebbene, se lo chiedi sulla pagina Facebook di Smart Village assicuro che nel giro di pochi minuti avrai la risposta», commenta Monica Rush, «questo perché un gruppo capillare è in grado di dare un’informazione capillare». Chi entra a far parte di questa grande famiglia ne trae molti vantaggi: sfrutta al meglio le risorse a chilometro zero, aiuta a preservare la cultura locale e conosce nuove persone. Oggi infatti i paesi vengono vissuti meno di un tempo. Se si lavora in un altro comune, non si ha il cane da portare a spasso o i bambini da accompagnare all’asilo, spesso non si hanno occasioni di fare nuove conoscenze. Smart Village dà questa opportunità perché la richiesta viene fatta online ma poi le persone si incontrano nella realtà. Questo rapporto tra virtuale e reale è una delle caratteristiche di Smart Village e di altri progetti analoghi, la cui bellezza sta proprio nel fatto di contribuire a ricreare quei rapporti di vicinato che un tempo avevano il loro fulcro nelle piazze dei paesi, riprendendo proprio l’idea di questo luogo che è però virtuale. «Degli studi dimostrano che la rete di conoscenze è il secondo elemento che dà la longevità, dopo il cibo», afferma Monica Rush, «noi siamo cresciuti con
dovesse ospitare post e riflessioni riguardanti la mia professione, di personale non pubblico mai niente. In ogni caso la mattina in cui è accaduto avevo un impegno improrogabile – mio padre diceva sempre «il lavoro prima di tutto» – e tra le varie pagine web aperte avevo anche quella di Fb. Così accade che ricevo una notifica e scopro una foto di mio papà scattata 20 anni fa con tanto di tag e dedica postate da una carissima amica di famiglia. Che colpo al cuore! Dentro di me penso che non sia giusto che si pubblichino foto di mio papà, era il mio papà! Qualche minuto dopo ricevo un’altra notifica e mi accorgo che un conoscente ha scritto sulla mia Timeline per farmi le condoglianze. Non faccio in tempo a leggere il post che gli mettono cinque like e tre commenti. Lo rendo invisibile, non voglio che altri vedano e
sappiano, voglio che il dolore resti privato. Per essere così avrei però dovuto modificare le mie condizioni di privacy, cosa che non ho fatto. Poco dopo compare un’altra foto con una dedica davvero toccante da parte di un ex collega di papà che lo ringrazia per i suoi insegnamenti e per avergli aperto la strada per la sua carriera. Subito seguono altri messaggi corali di giovani collaboratori che lo stimavano per la sua competenza e in particolare per la sua correttezza, per il sereno rapporto di fiducia e di collaborazione che sapeva creare nel suo gruppo di lavoro. A quel punto, sebbene tra le lacrime, ho pensato che in fondo non c’era niente di male se altre persone volevano ricordare mio padre su Fb. Molte di loro vivono lontano, non ho il loro numero di telefono e non avrei potuto contattarle
l’idea di fare attenzione agli sconosciuti, che trasmettiamo ai nostri figli, ma nella realtà siamo tutti orientati alla condivisione. Abbiamo bisogno degli altri e più questi sono felici più ci rimandano un’immagine positiva. Fare del bene ed essere a disposizione è vitale. Ed è più arricchente che non cercare l’appagamento in un oggetto». Smart Village è la traduzione di questa concezione: «Tramite il nostro gruppo Facebook se ho bisogno del caricatore per l’iPad perché viene mio figlio a trovarmi e l’ha lasciato a casa sua, in pochi minuti conosco persone che magari altrimenti non avrei mai conosciuto. E la cosa interessante è che le conosco perché danno qualcosa a me, che per loro non sono nessuno, per il semplice fatto che ne ho bisogno, senza alcuna garanzia. Questo atto incondizionato è, a mio avviso, la punta di diamante di Smart Village», commenta una delle sue ideatrici. Se nel vostro paese non esiste ancora un gruppo Smart Village, su www.smartvillage-planet.com si trovano tutte le informazioni per crearlo. «Allo Smart Village Founder serve la dimestichezza con Facebook e un po’ di tempo da investire, soprattutto inizialmente, per trovare le persone interessate e dare l’esempio. Una volta partito, il progetto si autoalimenta tanto da diventare un modo di vivere dal quale non si riesce più a tornare indietro», conclude Monica Rush.
La società connessa di Natascha Fioretti Non è sempre facile stare sui social Il giornale arrivava a casa al mattino presto, verso le sei, il fattorino lo infilava sotto la porta. Mio padre era quello che si alzava per primo, metteva su il caffè e recuperava il quotidiano. Lo leggeva mentre faceva colazione e poi mi svegliava. A volte faceva le orecchie alle pagine con gli articoli che voleva segnalarmi. Ma non mi ha mai chiesto se poi effettivamente li avessi letti. La libertà di pensiero era un principio intoccabile. Così ho imparato a leggere il quotidiano tutti i giorni, era un rituale, un’abitudine che mi ha tramandato. La fisicità dei gesti è importante, avere un modello da seguire e al quale ispirarsi pure e non solo quando si è giovani, vale per tutta la vita. Per le giovani generazioni di oggi non so come funzioni, ci saranno altri papà come il mio
ma anche tanti che leggono i giornali online o non li leggono affatto. Mentre tanti giovani non fanno altro che consultare la loro Timeline di Fb. L’importante è informarsi, non vi è dubbio, e se avviene su supporti e in modalità digitale ben venga. Io però mi tengo stretto questo ricordo fisico e questo insegnamento che mi ha accompagnata fin qui. Anche perché il mio papà qualche giorno fa se n’è andato. Tanti di voi ci saranno già passati e sanno cosa si prova a perdere un papà. Io lo sto imparando in questi giorni e devo dire che il mio primo confronto con il sentimento e lo smarrimento della perdita l’ho avuto sui social. Naturalmente mi sono ben guardata dal postare qualsiasi cosa sull’argomento o dal dare anche solo degli indizi nei giorni precedenti. Ho sempre pensato che la mia pagina Fb
altrimenti. Sono state loro a mettersi in contatto con me e a dirmi che il mio dolore era anche il loro così come la loro gratitudine per aver percorso un pezzo di strada con mio padre. Non è facile stare sui social quando ti sfugge il controllo, non è facile quando i post in questione non sono rose e fiori. Ma impari che può valere la pena, impari che saper gestire la tua pagina nel modo giusto è importante. Di tutti i messaggi ricevuti nessuno era banale o fuori luogo, sono arrivati tutti in poche ore da diverse parti d’Europa. Per me sono stati un arricchimento, alla fine è stato bello leggere come altri hanno vissuto e apprezzato il mio papà che ho amato tanto. Un telegramma non sortisce lo stesso effetto. E ti accorgi, ancora una volta, che i social non sono migliori o peggiori della vita reale ma la rispecchiano e ne fanno parte.
La nuova rivista di cucina ora alla tua Migros. SOLO
Fr. 3.00 GRATIS PER I MEMBRI DEL CLUB*
Registrati adesso su migusto.ch e ricevi gratuitamente la tua rivista. PiĂš di 40 nuove ricette ogni numero | Storie di cucina | 10 numeri allâ&#x20AC;&#x2122;anno * I membri del club Migusto ricevono gratuitamente la rivista attivando il buono digitale.
Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino • 2 ottobre 2017 • N. 40
11
Società e Territorio Rubriche
Lo specchio dei tempi di Franco Zambelloni Se… allora… La sequenza logica «se… allora…» costituisce da sempre una strategia per prevedere conseguenze, analizzare possibili varianti e giungere a decisioni. Non di rado ha dato origine a famose massime di saggezza, del tipo «Si vis pacem para bellum» – «Se vuoi la pace prepara la guerra»; oppure, al semplice buon senso che un tempo si esprimeva in un banale precetto: «Se vuoi essere promosso, allora studia»; o, ancora: «Se devi guidare, non bere alcolici». Ma oggi questa concatenazione di passaggi fino alla logica conclusione tende sempre più ad essere trasferita al linguaggio matematico del computer: l’algoritmo. Date alcune premesse, procedendo a brevi passi consequenziali, si giunge alla soluzione del problema o alla conclusione voluta: la macchina esegue in tempi brevissimi una serie di processi decisionali che all’uomo richiederebbero riflessioni assai più lunghe, e magari con esito incerto.
È facile vedere che l’algoritmo si fa sempre più dominante. Nella scelta del personale da assumere, ad esempio, dove la selezione tende ad essere affidata alla macchina più che ai colloqui di lavoro; nel settore imprenditoriale, dove sono già apparsi algoritmi capaci di prevedere la probabilità di successo negli investimenti; nelle faccende di cuore, dove una «macchina della verità» basandosi sul tono di voce, sui segnali di emozione e di nervosismo, sembra in grado di determinare se una coppia in crisi ha ancora sufficienti possibilità di salvare l’unione matrimoniale… E poi, nell’era del sempre connessi, gli algoritmi ci accompagnano nel corso della giornata. Ne è una prova la pubblicità che ti segue on line: «Se hai acquistato questo prodotto, allora ti può interessare anche quest’altro», e ti sciorina una serie di oggetti analoghi a quello che hai scelto o semplicemente sbirciato.
Ci sono, ovviamente, molti vantaggi in questa avanzata della macchina: in primo luogo, il risparmio di tempo e fatica – soprattutto quella fatica di pensare che a molti è sempre risultata fastidiosa. Ma ci sono, come sempre, anche inconvenienti. In primo luogo, la tendenza ad evitare la fatica induce a dimenticare che l’algoritmo è un mezzo utilissimo per conseguire uno scopo, ma lo scopo dev’essere sempre scelto e verificato dall’uomo. Il computer può essere un prezioso consulente, ma nulla più che questo. Sappiamo, del resto, che un algoritmo può anche indurre in inganno, se questo è lo scopo che l’uomo gli ha assegnato: è il caso dell’algoritmo, messo a punto dalla Volkswagen, che truccava i dati sulle emissioni inquinanti. O, per fare un altro esempio di come questo strumento matematico possa servire anche a scopi non proprio encomiabili, ricorderò che due anni fa, in Italia, nel corso della battaglia
parlamentare per decidere la riforma del Senato, un deputato dell’opposizione presentò, in una sola mattina, 82 milioni di emendamenti alla proposta di legge, allo scopo di rinviare indefinitamente la decisione. Ovviamente, non lui di certo si era assunto la fatica di escogitare milioni di varianti: un algoritmo aveva provveduto. Ma c’è un secondo inconveniente che mi sembra più inquietante: la crescente dipendenza dalla macchina e dalla sua logica. È ovvio che una comodità si accetta volentieri, e volentieri la si sostituisce a uno sforzo. Ora, la macchina rende superflue certe operazioni, più o meno faticose, che un tempo entravano necessariamente a far parte delle competenze della persona. Ad esempio: si insegnano ancora le tabelline? S’imparano ancora a memoria? Non credo: qualsiasi macchinetta calcolatrice, qualsiasi computer risolve calcoli che un tempo la mente infantile
imparava a fare; dunque, la memorizzazione delle tabelline diventa superflua e – peggio ancora (mi si perdoni la volgarità didattica) – decade a «nozionismo». La memoria poi, nei giovani, è una facoltà che viene sempre meno apprezzata e sempre meno esercitata: sono i muscoli che vanno sviluppati, in palestra, nei campi di calcio, in piscina… Sono le prestazioni atletiche che entusiasmano oggi la gente, mica la memoria e la cultura. D’altra parte, che bisogno c’è di memorizzare la data dell’invenzione della stampa, o un verso di Dante, o una formula chimica? In caso di bisogno li trovi in Rete. Già: solo che il computer ti dà solo le informazioni, non la comprensione e la conoscenza. E per conoscere e capire la mente ha bisogno di informazioni, assimilate fino a diventare componenti dell’io. Conclusione? Se vuoi essere intelligente, allora usa la tua testa, non il tuo computer.
giallastra è dappertutto. I mattoni in cotto, di una tonalità bronzea-cangiante tipo fabbriche inglesi o filari di case in Belgio, è la prima cosa che investe con grazia lo sguardo. In realtà l’edificio è in beton, ma Bernoulli ha insistito per questo rivestimento. «Oggi chi pensa più all’estetica?» dice il signor Toni. Inoltre su in cima, calmano l’occhio, delle magnifiche arcate cieche. All’entrata, se levate la patina campestre dai mattoni, si notano tante iniziali graffiate, nomi, cuoricini sghembi. Sono i segni di generazioni di scolaresche della regione in gita. Qualche scalino, poi lift fino alla terrazza la cui vista abbraccia tutta Basilea spingendosi laggiù verso il profilo sognante dei Vosgi alsaziani. Mentre sulla destra il panorama si sdraia nella Germania del sud. Assaporo, sospeso, un piacere sovranazionale. Ma la mia guida ci tiene a focalizzare l’attenzione su Basilea, raccontandomi la rava e la fava di diversi edifici. Lo fa però in modo onesto e semplice, senza l’enfasi nozionista delle
solite guide d’arte isterico-saputelle, perciò lo ascolto. Lo sguardo però tende a sfuggire verso i Vosgi dove in questo periodo mia mamma andava a raccogliere chanterelles con la zia Amanda che aveva un negozio di cappelli. Sotto, sul fiume, ancora container accatastati tra i quali spiccano quelli con la stella bianca su sfondo azzurro della danese Maersk. Accanto una catasta di traversine delle FFS che devono sbullonare per poi partire verso l’Olanda. Chiedo se da qui si vede la casa di Jung. No, però m’indica il punto esatto, all’inizio della Dorfstrasse, non lontano dallo Schiff tra l’altro. Già che ci siamo saliamo su in cima, cinquantatré metri di altezza. Ai tempi, il primo grattacielo di Basilea. Scendiamo centinaia di scalini a piedi, le mura impolverate sono verde militare. Bombardato per sbaglio nel 1941 pensando fosse in Germania, il Toni vuole farmi vedere dove. Si dovrebbe vedere una diversità di colore dei mattoni, ma siamo in controluce e non trova il posto.
Gli dico che non fa niente e gli stringo la mano. Rimango ancora un po’ lì imbambolato. Se arrivando la facciata sud sembra una torre, questo lato a nord svela tutta la sua sacralità. Il tetto spiovente della facciata richiama le chiese romaniche. Ma a quest’ora, così in controluce, mi ricorda anche il triangolo isoscele del Tangram che riaffiora di colpo da lontano e si staglia netto nel cielo. A volte solo il gioco e l’immaginazione alleviano la malinconia, incomincio a credere sul serio alla sincronicità junghiana. Ora si potrebbe bere una birra in Germania e pranzare con un tartare in Francia, ma l’ultima volta sono poi finito in un postaccio a giocare ai cavalli che correvano stanchi in tele sotto la pioggia. Opto per sorseggiare una vervena al Rostiger Anker. Un ristorante-bar qui dietro l’angolo con i tavolini sulla banchina. Dalla nave mercantile attraccata di fronte si sente Hotel California (1976), un cigno fruga con il collo allungato la placida superficie olivastra del Reno.
«happy few» che popolano questo genere di mondanità. Sin qui, niente di nuovo. Le sfilate hanno una lunga tradizione e diventarono, nella società dei consumi, un corollario sempre più determinante per le sorti delle collezioni, sia sul piano commerciale che su quello della popolarità. Punto di partenza, ormai storico, il «New Look», lanciato da Dior nel 1947, con grande clamore. Per la prima volta, la collezione di una «maison de couture» blasonata raggiungeva e conquistava il grande pubblico, svolgendo, così, il ruolo di punto di riferimento e d’imitazione. In un nuovo clima sociale, nasceva un rapporto diretto tra i grandi della moda, che stabilivano, di stagione in stagione, le regole del sistema vestiario, e il pubblico che vi si adeguava. E funzionò. Riuscì persino a superare il 68 che aveva predicato l’antimoda, creandone però una sua, all’insegna del folclore terzomondista e del ritorno alla natura. Successivamente, la società del tempo libero, del turismo, dello sport doveva, a sua volta, produrre uno stile vestimentario, ad hoc.
Qui si apre un altro capitolo nella storia della moda che, in forme diverse, ci accompagna da decenni, all’insegna della libertà, della comodità e del giovanilismo. Ciò che non significa rinunciare al piacere di vestire, e bene. Anche in jeans, piumino e sneakers, magari firmati, si può essere eleganti. Ma il cambiamento, rispetto al passato, è sotto i nostri occhi: si è interrotto il legame di dipendenza dai dettami dei grandi sarti e stilisti, e si è allargata la nostra autonomia. Con gli inevitabili incidenti di percorso, provocati da una libertà fraintesa. Ed ecco gli uomini in canottiera e le ragazze in mutandine che popolano le nostre estati. Fenomeni ridicoli ed effimeri, non di oggi. Vale la pena di rileggere il piccolo saggio La moda (Mondadori), pubblicato da Georg Simmel nel 1917: «Fa parte dei motivi che oggi rendono così grande il potere della moda sulle coscienze, il progressivo indebolirsi delle convinzioni grandi, tenaci, incontestabili.» In parole povere, la moda come diversivo per non pensare ad altro.
A due passi di Oliver Scharpf Il silo di Bernoulli a Basilea «Hanno una potenza monumentale la cui espressione sostiene quasi il paragone con le costruzioni dell’antico Egitto» scrive Gropius nel 1913, riconoscendo per primo la maestà di certi silos nordamericani e canadesi. «Magnifiche primizie del nuovo tempo» le chiamerà poi Le Corbusier in Verso un’architettura (1923) corredando tutto il capitolo sul volume con nove foto di silos. In Svizzera, degno di attenzione, è quello di severa eleganza progettato nel 1923 da Hans Bernoulli (1876-1959): architetto e urbanista basilese discendente da una famiglia di grandi matematici, noto per le sue case a schiera popolari e per il pamphlet La città e il suo suolo (1946). In riva al Reno, nel cuore del porto di Basilea dove arrivo con il tram numero otto una domenica d’inizio ottobre. Kleinhüningen: quartiere un tempo villaggio di pescatori di salmoni dove Jung ha passato l’infanzia e l’adolescenza. Confesso che mi sento sempre molto a casa a Basilea, un po’ proprio per il Reno che va verso il mare del Nord, il
suo passato alchemico, le belle case ben conservate, i basilischi, la Warteck, l’ironia dei suoi abitanti, e in fondo soprattutto forse perché i miei si sono conosciuti qui. Un caffè al volo al Restaurant Schiff il cui bovindo fa angolo e vale la pena già per gli affreschi fluviali fuori. E poi via lungo la Wiese invasa dai gabbiani cibati da una vecchietta e che tra pochi metri, sfocerà nel Reno. Imbocco l’Hafenstrasse e subito rapisce la bellezza dei container navali e delle gru portuali. Giornata di visite alla terrazza del silo, ne fanno sei all’anno, per quella delle 11.30 ci sono solo io. Parto così con il signor Toni che si è appena fumato una marylong. È un cortese pensionato che ha lavorato una vita qui negli uffici del porto: camicia a scacchi, apparecchio acustico, riporto. Vagoni del treno sono a filo del silo pronti a farsi imboccare di frumento e orzo. Classificato come monumento, il silo di Bernoulli (248 m), è infatti al contempo ininterrottamente in funzione dal 1924. Si respira un odore cereale e una polvere
Mode e modi di Luciana Caglio In passerella: la fiera dell’importabile La reazione è ormai scontata. Nei confronti delle sfilate che, a Milano, Parigi e New York, ospitano le creazioni dei più accreditati stilisti, cresce, nel pubblico, lo sconcerto, persino la sensazione di essere presi in giro. Un po’ come avviene al cospetto di certe installazioni nelle gallerie d’arte. Del resto, anche gli stilisti sono considerati artisti, ai quali va concessa la massima libertà, che non sempre è garanzia di successo. Qui sta il guaio, fonte di confusione. Infatti, gli abiti e gli accessori, presentati in questo rito, celebrato in pompa magna, sembrano destinati esclusivamente a una finzione scenica, per appagare le ambizioni dell’autore. Mentre, più prosaicamente, si tratta di oggetti, con funzioni precise: vestire, coprire, proteggere, far camminare. E via elencando le esigenze della quotidianità. Compresa quella di migliorare l’aspetto della persona, obiettivo tutt’altro che centrato. Lo confermano, una volta ancora, le immagini che, sui giornali e sugli schermi televisivi, hanno illustrato questi eventi: la moda in passerella fa notizia, merita spazio ed elogi, non da
ultimo per i suoi risvolti economici e pubblicitari. Al consenso dei media si contrappone, però, il rifiuto del pubblico. Il paradosso è evidente: un messaggio promozionale produce l’opposto. Ai destinatari, possibili consumatori, quelle
proposte di vestiario appaiono proprio esempi da non imitare, che sconfessano le regole più elementari del buon gusto e della portabilità. In proposito, si sprecano le assurdità: a cominciare dagli accostamenti di tessuti, colori, stili, fra loro stridenti, per finire in tenute goffe e caotiche. Ecco, citando a caso, il calzino bianco da tennis, con risvolto colorato, abbinato alla scarpa da sera, tempestata di brillantini, lo stivaletto sportivo bordato con piume rosa confetto, i pantaloni quadrettati e la camicetta a fiori, stile paesano, o il pizzo di Sangallo con il parka: in gergo si chiama «abbigliamento puzzle», e dovrebbe «trasmettere gioia, far sorridere», come sostengono Dolce e Gabbana. In verità, queste tenute sono indossate da modelle pallide e imbronciate,che sembrano impegnate, quasi simbolicamente, a trasmettere un eterno malumore. Certo, stiamo parlando di un momento particolare del fenomeno moda, cioè di uno spettacolo a numero chiuso, riservato agli addetti ai lavori, frequentato dai personaggi da tappeto rosso, gli
20% di riduzione.
20% 14.30 invece di 17.90 brasiliano 2 pack o panty 2 pack 36–44 cotone disponibile nei colori soft blue, bianco e nero microfibra disponibile nei colori skinrose, bianco e nero
2PACK to love
L VE 2 DAY. www.skiny.com
In vendita nelle maggiori filiali Migros. OFFERTE VALIDE SOLO DAL 3.10 AL 9.10.2017, FINO A ESAURIMENTO DELLO STOCK
20% di riduzione. 20%
In vendita nelle maggiori filiali Migros. TUTTI I PRODOTTI SLOGGI PER LE DONNE, OFFERTE VALIDE SOLO DAL 3.10 AL 9.10.2017, FINO A ESAURIMENTO DELLO STOCK
20%
14.30 invece di 17.90 p.es. sloggi Double Comfort H Tai in bianco e nero
18.30 invece di 22.90 p.es. sloggi Double Comfort H Top in bianco e nero
SL_-_Aktion_Migros_Anzeige_20_Prozent_ET_02-10-2017_289x110mm_IT_PRINT-X3.indd 1
20% di riduzione.
28.09.17 10:55
20%
43.80 invece di 54.80
Wonderbra Ultimate Strapless Adatto ad ogni tenuta
In vendita nelle seguenti filiali Migros. Basel Dreispitz, Claramarkt, Paradies, Oberwil, Shoppyland, Bern Marktgasse, Thun Oberland, Center Brügg, Buchs Wynencen, Brugg-Neumarkt, Mythen Center Schwyz, Meilen, Zürich-City, Wallisellen, Monthey, Sion-Métropole, Glis Simplon Center, Locarno, Lugano-Città, Sant’Antonino, Agno Due, Genève Balexert, La Chaux-de-Fond, Bulle, Nyon-La Combe, Carouge-Vibert, Métropole Lausanne, Crissier, Romanel-sur-Lausanne, Hôpital, Avry-Centre, Marin-Centre
TUTTI I PRODOTTI WONDERBRA, OFFERTE VALIDE SOLO DAL 3.10 AL 9.10.2017, FINO A ESAURIMENTO DELLO STOCK
20% di riduzione.
20%
39.90 invece di 49.90
Beauty Lift Reggiseno Per un seno naturale e pieno
In vendita nelle maggiori filiali Migros. TUTTI I PRODOTTI DIM INTIMO DONNA, OFFERTE VALIDE SOLO DAL 3.10 AL 9.10.2017, FINO A ESAURIMENTO DELLO STOCK
SPINAS CIVIL VOICES
Chiamarsi con un fischio, una meraviglia dei mari Come comunicano i delfini? Molto di più su: mari.wwf.ch
Proteggiamo le meraviglie della natura.
20% di riduzione.
20%
31.90 invece di 39.90 95/5 Soft BH Promette conforto e una sensazione superiore.
20%
11.90 invece di 14.90 In vendita nelle maggiori filiali Migros. Coopérative Migros Basel: Dreispitz, Oberwil, Claramarkt, Paradies Coopérative Migros Aare: Shoppyland, Marktgasse, Oberland, Center Brügg, Buchs, Brugg Coopérative Migros Luzern: Hofmatt Kriens, Mythen-Center-Schwyz, MParc Ebikon, Luzern Schweizerhof Coopérative Migros Zürich: Meilen, Zürich City, Glatt & Uster Coopérative Migros Neuchâtel/Fribourg: Bulle, Avry Cooperative Migros Ticino: Locarno, Lugano, San Antonino, Agno Due SU TUTTI PRODOTTI SCHIESSER PER LA DONNA, OFFERTE VALIDE SOLO DAL 3.10 AL 9.10.17, FINO A ESAURIMENTO DELLO STOCK
95/5 Hipster Promette conforto e una sensazione superiore.
% 0 2 su tutto a l r e p e t l’occorren letto* a d a r e m ca
799.–
Il programma CARA porta il marchio FSC®.
invece di 999.–
Armadio CARA
3 ripiani, 1 stanga appendiabiti, 1 cassetto, legno massiccio di quercia, bianco o naturale, oliato, 100 x 52 x 210 cm
.2017 0 .1 0 3 – 0 3.1
615.–
invece di 769.– Letto CARA
Senza contenuto del letto, componibile individualmente, per es. piedi Pano, testiera Flato, diversi legni massicci, per es. quercia, bianco, oliato, 160 x 200 cm
*Offerta valida per materassi, telai inseribili, letti, comodini, armadi nonché piumini, cuscini, biancheria da letto, lenzuoli tesi e mollettoni (escl. l’assortimento per bambini).
Offerta valida dal 3.10 al 30.10.2017. In vendita in tutte le filiali Micasa e nello shop online. Lo sconto è valido solo per le nuove ordinazioni.
micasa.ch
Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino • 2 ottobre 2017 • N. 40
15
Ambiente e Benessere Biodiversità in pericolo Uno studio dell’Ufficio federale dell’ambiente ci esorta a tutelare un patrimonio naturale a rischio
Il viaggiatore più sfortunato La tragicomica esperienza di Jack Page fa pensare a tutte quelle disavventure che succedono girando per il mondo
Il ragù e il ragoût Due preparazioni che sembra si assomiglino ma rimangono profondamente diverse
Un’impresa storica La sonda Cassini ha interrotto l’attività attorno a Mercurio dopo anni di osservazione pagina 25
pagina 19
pagina 17
pagina 21
Prendersi cura dei curanti
Salute Come calibrare l’equilibrio psicofisico
dei professionisti sanitari?
Maria Grazia Buletti «Essere quotidianamente confrontati con la malattia e la sofferenza, ma anche con le aspettative di guarigione, significa condividere intense esperienze emotive che risuonano sul piano personale. Dopo il proprio turno di lavoro ogni curante porta a casa ricordi, sensazioni e immagini suscitati dall’incontro con i pazienti e con i famigliari»: è la sintesi del tema del terzo Convegno della Fondazione Sasso Corbaro (www.sassocorbaro.ch) che avrà luogo il prossimo 19 ottobre a Bellinzona, nella Sala del consiglio comunale. Patrocinata dalla Comec (Commissione di etica clinica dell’Ente Ospedaliero Cantonale) e sostenuta dall’Accademia svizzera delle scienze mediche, la giornata di conferenze presenterà modelli e pratiche cliniche sul tema della cura dei curanti ed è aperta ai professionisti della salute e della cura come pure al grande pubblico (iscrizione obbligatoria entro il 4 ottobre a fondazione@sasso-corbaro.ch). Le relazioni saranno pubblicate sulla «Rivista per le Medical Humanities» dell’Ente Ospedaliero Cantonale (www.rivistarmh.ch). Il tema dell’equilibrio psicofisico di chi è attivo nelle professioni di cura si è evoluto e oggi più che mai assume l’importanza che merita.
Videointervista Sul canale Youtube di Azione e su www.azione.ch la videointervista con Roberto Malacrida e Nicola Grignoli.
«Ormai si è perfettamente consci che, malgrado gli straordinari sviluppi della tecnologia, il mestiere del curante non può prescindere dalla relazione interpersonale che si crea fra i curanti stessi e il paziente con i suoi famigliari», racconta lo psicologo ATP/FSP, collaboratore scientifico e coordinatore del convegno Nicola Grignoli, evidenziando lo stretto rapporto fra chi richiede e chi offre aiuto: «Saper mantenere un rapporto dinamico ed equilibrato di empatia e compassione è un’attitudine che va riconosciuta e costantemente alimentata». Pensando alle professioni sanitarie, sono parecchie le situazioni critiche in cui i sanitari si trovano a operare: dal lavoro al Pronto soccorso, alle malattie incurabili che richiedono cure palliative, alle situazioni di morti perinatali e quant’altro. Non è difficile comprendere le difficoltà che i curanti si trovano a dover gestire, spesso in una sorta di identificazione nelle situazioni e nei pazienti. «Quando, ad esempio, si proietta la situazione o ci si identifica con un paziente dalla prognosi molto infausta, ecco che si vive la paura della morte quasi come la sta vivendo lui. Bisogna allora che il curante sappia rendersi conto che l’ammalato non è lui, ma chi sta assistendo», esordisce il dottor Roberto Malacrida, professore e segretario generale della Fondazione Sasso Corbaro. Malacrida evidenzia la necessità di mantenere una sorta di equidistanza che però, ricorda, sarà variabile lungo il tempo di cura e secondo le necessità del momento. «Vi sono ambiti al di fuori delle situazioni d’urgenza, pensiamo alla geriatria, la nefrologia o le malattie neurodegenerative, nei quali il curante sviluppa nel tempo una relazione di fiducia con l’ammalato e fatica maggiormente a distinguersi da lui», gli fa eco Grignoli. Gli esempi portati dai nostri interlocutori permettono facilmente di desumere l’importanza dell’equilibrio psicofisico dei curanti per rapporto a se stessi e alla qualità del proprio operato,
Roberto Malacrida e Nicola Grignoli. (V. Cammarata)
come riassume Grignoli: «Un paziente necessita comprensione da un curante che non si confonda con lui, ma che sappia invece contenere le sue paure e perciò si riveli essere un buon punto di riferimento». È chiara l’importanza del prendersi cura dei curanti e il dottor Malacrida ne riassume le ragioni: «Per prima cosa ci consente di preservare il curante dall’ammalarsi a sua volta; sarebbe paradossale tollerare che un ambiente di cura faccia ammalare chi vi lavora». Secondo punto importante: «Se curiamo bene il curante, egli curerà a sua volta meglio il paziente e, per la mia lunga esperienza di medico, so che ne beneficeranno anche i famigliari del paziente stesso che, entrando nel contesto terapeutico, potranno aiutare meglio il loro caro nel suo percorso». Concetto che la giornalista e scrittrice Susanna Moreira Marquez esprime citando a sua volta uno scrittore brasiliano: «Le persone care sono i mangiatori di dolore del paziente». Quindi, riassume Malacrida: «Gli scopi del prendersi cura dei curanti si riassumono nel fatto che chi cura e sta bene, di per se stesso, favorirà una cura migliore del paziente per mezzo della propria condizione e dello star bene
dei famigliari». «La cura del curante è indispensabile per evitare che la distanza emotiva si trasformi in un pericoloso cinismo», afferma lo psicologo che giustifica le necessità di prevenzione di un eventuale burn out lavorativo. «Quando qualcuno porta in ospedale o nel luogo di cura una propria serenità personale, famigliare o d’altro genere, saprà curare bene più facilmente, altrimenti la sua giornata di lavoro resterà condizionata dal suo eventuale problema di fondo», conferma Malacrida, identificando l’equilibrio del curante in quella che un tempo veniva chiamata la «giusta distanza». Spazio che oggi deve essere vissuto in modo dinamico, «in un equilibrio di momenti in cui è importante che il curante si avvicini parecchio al proprio ammalato, ma poi deve anche essere in grado di distanziarsi per poter restare persona di riferimento». Ciò vale a maggior ragione quando parliamo di persone che non guariscono, ma che vanno curate nel loro percorso di malattia cronica o terminale e dove la paura della morte fa capolino. «La morte fa parte della vita, come si dice, ma è anche vero che ho incontrato centinaia di persone che non volevano morire e che in modo legittimo
chiedevano una sorta di onnipotenza alla medicina per tenerli in vita con i loro cari»: Malacrida entra così in un tema ancora a tratti tabù, aggiungendone un tassello: «Oggi i curanti devono barcamenarsi anche nel campo dell’etica della complessità, visto che vi sono anche persone che desiderano morire, ma non possono». Interessante il concetto di autonomia nella relazione fra curante e paziente e, anche in questo caso, di responsabilità equilibrata che dovrebbe permearla. Ciò porta Grignoli a puntualizzare: «Il curante deve trovare la propria strada senza cadere in un “moral distress” (ndr: letteralmente disagio morale) e per questo è fondamentale che la decisione di cura sia collegiale e possa integrare eventuali divergenze di opinioni personali rispetto al team». Formazione continua interna all’EOC, relazione della formazione con la cultura, la consapevolezza della tecnica medica che non deve diventare un fine ma restare un mezzo per la medicina e la Commissione etica a disposizione dei curanti sono alcuni fra i mezzi a disposizione di medici e personale sanitario. Essi pongono l’accento sulle risorse e non sulle difficoltà dei curanti.
Set d’aperitivo gratis. COMPRA 2 PRODOTTI PAVESI =
1 SET D’APERITIVO GRATIS
2.90 Pavesi Sfoglie Classiche, 250 g e Pavesi Sfoglie Olive, 220 g
2.95
Pavesi Cracker Salati, 250 g
In vendita nelle maggiori filiali Migros. OFFERTE VALIDE SOLO DAL 3.10 AL 9.10.2017, FINO A ESAURIMENTO DELLO STOCK PavesiSchale_MM_209x141_KW40_DFI-1.indd 7
14.09.17 13:02
o t n e im t r o s s a l’ o t t 20% su tu
20%
2.15 invece di 2.70 Tartare Ail & Fines Herbes Duo 150 g, 100 g / 1.43
20%
2.20 invece di 2.75 Tartare Noix & Amandes 150 g, 100 g / 1.47
In vendita nelle maggiori filiali Migros. OFFERTE VALIDE SOLO DAL 03.10 AL 09.10.2017, FINO A ESAURIMENTO DELLO STOCK
Natura Pura
Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino • 2 ottobre 2017 • N. 40
17
Ambiente e Benessere
Situazione seria sul fronte della biodiversità
Ricerca Uno studio pubblicato dall’Ufficio federale dell’ambiente mostra che molti habitat
e molte specie sono minacciate Marco Martucci La nostra biodiversità non sta bene. È l’Ufficio federale dell’ambiente UFAM che lo afferma con chiarezza nel suo rapporto pubblicato lo scorso mese di luglio: Biodiversità in Svizzera: stato ed evoluzione – Risultati del sistema di monitoraggio della biodiversità, stato 2016. Nel 2012 il Consiglio federale esponeva la «Strategia biodiversità svizzera» e, nella presentazione, la Consigliera federale Doris Leuthard, nostra ministra dell’ambiente, affermava fra l’altro che «l’attuazione della Strategia è un imperativo della ragionevolezza economica». In una recente presa di posizione, tre grandi Ong ambientaliste, WWF Svizzera, Pro Natura e BirdLife Svizzera si chiedono se la Confederazione riuscirà ad attuare come previsto entro il 2020 gli obiettivi contenuti nella Strategia. Alla loro preoccupazione s’aggiunge ora il rapporto dell’UFAM che mette il dito sulla piaga: quasi la metà degli habitat presi in esame e più di un terzo delle specie animali e vegetali sono minacciate. La situazione è seria perché, citando ancora Leuthard: «la biodiversità garantisce la nostra sopravvivenza e ha un’enorme importanza economica». Preoccupante è pure il fatto che, secondo un’indagine svolta nel 2013, la popolazione svizzera valuti lo stato della biodiversità con eccessivo ottimismo. Il che è abbastanza comprensibile perché il degrado procede in modo subdolo e, almeno per ora, non si rivela a uno sguardo affrettato e superficiale. Si comprende perciò la grande importanza di un sistematico e continuo monitoraggio della biodiversità grazie al quale ottenere dati precisi e oggettivi che permettano di rendersi conto della reale situazione e di prendere adeguati provvedimenti.
La popolazione tende a sottovalutare i rischi per l’ambiente, ma è importante non abbassare la guardia Il rapporto dell’UFAM va proprio in questa direzione: i dati rilevati ed esposti si discostano parecchio dalla percezione comune. Sono frutto di indagini ambientali, ricerca scientifica e di ben
Tälliboden sopra Saas Almagell, circa 2500 m s/m. (M. Martucci)
quattro programmi nazionali di monitoraggio della biodiversità. Prima di sfogliare il rapporto, val la pena ricordare almeno qualche esempio degli irrinunciabili benefici che ci vengono da una ricca biodiversità, i cosiddetti servizi ecosistemici: cibo, aria e acqua pura, regolazione del clima, protezione contro alluvioni e frane, paesaggio variato e ben strutturato, benessere. Ma la biodiversità non deve servire solo a noi. Essa va mantenuta anche per le future generazioni e, inoltre, possiede un suo valore intrinseco, indipendente da ogni visione utilitaristica, sancito del resto anche dalla nostra Costituzione federale. La biodiversità non è soltanto la quantità e la varietà di specie di animali, piante, funghi e altri organismi che vivono in un territorio. Ad essa concorre anche la diversità genetica fra i singoli, come animali e piante sia selvatici che di allevamento. Inoltre, biodiversità vuol anche dire varietà di habitat. E proprio di queste tre componenti, habitat, specie, geni, il rapporto ci aggiorna sullo stato attuale, presentando alla fine una serie di misure vol-
te a proteggere e promuovere la nostra biodiversità. Non avremo il mare ma la Svizzera, con la sua movimentata topografia, è ricchissima di habitat: la ricerca ne ha identificati ben 235, dalle morene glaciali con vegetazione pioniera alle torbiere alte, ai prati aridi, ognuno caratterizzato dalla presenza di tipiche specie, a volte uniche. Purtroppo, la biodiversità svizzera è minacciata dalla perdita di questi habitat e dal degrado della loro qualità. Alcuni habitat spariscono del tutto, di altri non restano che ridotte superfici. Le minacce hanno molte cause: immissioni di azoto dall’agricoltura, dal traffico, abbandono dell’utilizzo, sfruttamento intensivo del territorio, di suolo e corsi d’acqua, frammentazione del paesaggio, cambiamenti climatici, specie esotiche invasive. Ogni secondo 0,69 metri quadrati di suolo sono impermeabilizzati o trasformati in superfici erbose povere di specie. Lo sfruttamento agricolo intensivo rischia di eliminare piccole strutture in grado di offrire habitat alternativi a molte specie di animali, piante e organismi
del suolo. Anche i prati secchi ricchi di specie sono in diminuzione. La superconcimazione dei prati, insieme alle immissioni atmosferiche di azoto da trasporti, industria, economie domestiche, favorisce specie comuni a scapito di molte altre e la vegetazione diventa sempre più monotona. A ciò s’aggiungono prodotti fitosanitari, insetticidi, vari pesticidi che vanno poi ad inquinare anche laghi e corsi d’acqua. Notizie rallegranti, anche se non è il caso di abbassare la guardia, provengono dai nostri boschi che, grazie a una gestione naturalistica, possono vantare una qualità ecologica abbastanza buona. Il numero di specie di piante e muschi forestali è rimasto invariato, è aumentato quello di gasteropodi e di uccelli forestali ed è in crescita il volume di legno morto, importante per molte specie di funghi, coleotteri e uccelli. Se sulle foreste brilla un raggio di sole, altrettanto non si può dire per acque e zone umide, ricchissime di habitat in cui vive gran parte della nostra fauna e flora. Due terzi di questi habitat sono in perico-
lo e la metà delle specie minacciate di estinzione o estinte è legato alle acque, alle sponde e alle zone umide. Fiumi e torrenti sono stati costretti dentro argini, se non prosciugati o intubati. Molte sponde e rive di laghi e fiumi non sono più naturali, i microinquinanti – farmaci, prodotti fitosanitari e altro – pregiudicano la qualità delle acque che oltretutto si stanno scaldando: la temperatura del Reno all’altezza di Basilea è aumentata di oltre due gradi rispetto agli anni Sessanta. Nelle Alpi, con numerosi habitat e molte specie anche uniche, innevamento artificiale, livellamenti di piste da sci, sfruttamento agricolo più intensivo, avanzata del bosco e cambiamenti climatici mettono in crisi la biodiversità. Impermeabilizzazione del suolo, frammentazione degli habitat, inquinamento di aria e acqua, rumore, illuminazione artificiale esagerata fanno pressione sulla biodiversità dei centri urbani che, d’altro canto, possono offrire, se gestiti con sensibilità, preziosi habitat sostitutivi a non pochi animali e piante. Per quanto riguarda la varietà di specie, dal rapporto non giungono buone notizie. In Svizzera sono state identificate finora 46’000 specie di animali, piante, funghi e licheni e si stima che ce ne siano almeno 20’000 altre ancora da scoprire, senza contare i microorganismi. Delle specie analizzate nel rapporto, il 36 per cento è minacciato e il 10 per cento è potenzialmente in pericolo. Inoltre, specie già frequenti si stanno diffondendo sempre di più. Sulla diversità genetica, la terza componente della biodiversità che garantisce l’adattamento di una specie alle mutate condizioni ambientali, non esiste un monitoraggio specifico ma, dai dati delle «Liste rosse» e da altri fattori come la frammentazione degli habitat, si può ragionevolmente affermare che la varietà genetica stia subendo un generale regresso. Di fronte a tutto ciò, la Confederazione non resta inattiva e l’UFAM propone una nutrita serie di misure. Ma, come conclude il rapporto, «l’obiettivo di preservare la biodiversità a lungo termine può essere raggiunto solo unendo le forze di tutti gli attori coinvolti, un compito che coinvolge l’intera società e tutte le generazioni». Informazioni
www.bafu.admin.ch
IMMERGITI NEL MONDO DELLE AUDIOSTORIE. Con l’app Migros Play.
S I T A R G A SCA RIC P L’A P Y. A L P S O R MIG
ZA Z I R E N N A C S L’ADESIVO . O D N O F L U S
–––––––––––––––––––––––––––––––––––– Con lo smartphone o il tablet puoi ascoltare in tutta facilità le avvincenti audiostorie della StoryMania. Basta scannerizzare con l’app Migros Play l’adesivo sul fondo dell’audiopersonaggio e la riproduzione della storia comincia. Maggiori informazioni su storymania.ch
Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino • 2 ottobre 2017 • N. 40
19
Ambiente e Benessere
Collezionista di contrattempi
Storie di naufragi
Claudio Visentin
Cuzzi ha raccolto i diari di navigazioni drammatiche
Viaggiatori d’occidente Jack Page sostiene di essere il più sfortunato viaggiatore al mondo
Rosario Chiarchiaro è considerato da tutti uno iettatore: si presenta con una barbaccia ispida sotto un paio di grossi occhiali cerchiati d’osso, indossa un abito grigio e impugna un bastone col manico di corno. Chiarchiaro ha querelato per diffamazione il figlio del sindaco e un assessore perché l’hanno accusato di portare sfortuna, ma come spiega al giudice – ben disposto nei suoi confronti – il suo intento è perdere la causa e ottenere una patente pubblica di iettatore; solo in questo modo potrà farsi pagare dai superstiziosi per tenere lontano il malocchio e mantenere così la sua famiglia, scivolata ai margini della società e insidiata dalla miseria… L’avete riconosciuto? È un famoso racconto di Pirandello, La patente appunto: lucido, amaro e paradossale. Qualcosa di simile deve aver pensato Jack Page, un giovane inglese di ventinove anni, organizzatore di eventi a Northampton, quando ha apertamente reclamato il titolo di «viaggiatore più sfortunato del mondo». Negli ultimi dieci anni Jack ha viaggiato parecchio ma con scarsa fortuna. In India è stato calpestato da una mucca sacra, mentre discuteva sul prezzo con il guidatore di un tuk-tuk. In Birmania il treno che lo trasportava è deragliato poco prima di un viadotto ed è rimasto bloccato per un giorno e mezzo in un territorio isolato; dopo il fallimento di tutti gli sforzi di alcuni giovani viaggiatori occidentali troppo sicuri di sé («Largo! Lasciate fare a me! L’anno prossimo m’iscriverò a ingegneria!»), alla fine i locali sono riusciti a rimettere il treno sui binari utilizzando delle lun-
Il ritorno a casa è il momento migliore dei suoi viaggi. (Jack Page/ Caters)
ghe assi. E quando Jack si è recato su un’isola del Borneo, ha trovato chiuso l’unico negozio e tre varani hanno mangiato quasi tutte le sue provviste; solo dopo quattro giorni di stretto razionamento del poco rimasto è stato recuperato da una barca. Durante una visita a Chernobyl, in Ucraina, Jack è invece rimasto coinvolto in manifestazioni di protesta e per fortuna la polizia si è limitata a ordinargli di cancellare tutte le foto scattate. Il momento peggiore è stato quando nel campo base per l’ascesa al Monte Everest si è preso una grave infezione intestinale, aggravata dall’altitudine e da un’intossicazione con i farmaci.
Insieme alla sua ragazza ha vissuto molte disavventure e le ha raccontate in un’intervista
Sull’Everest... (con l’influenza intestinale). (Jack Page/Caters)
La fidanzata di Jack, Alice, ha condiviso molte delle sue sventure. A stretto rigor di logica Alice avrebbe dunque diritto al titolo di «viaggiatrice più sfortunata del mondo»; o forse, insieme, potrebbero pretendere di essere riconosciuti come la «coppia di viaggiatori più sfortunata del mon-
do»… Comunque la questione è solo accademica perché Alice non sembra molto interessata al titolo e cerca piuttosto di convincere il compagno a scegliere una tranquilla spiaggia per il prossimo viaggio. La storia di Jack Page è davvero eccezionale? Di certo molti suoi connazionali hanno ricordi simili. Quando la rivista inglese «Idler» ha lanciato un appello ai suoi lettori per farsi raccontare viaggi andati male, è stata travolta dalle risposte, tanto da ricavarne un volume (Cinquanta vacanze orrende. Storie di viaggi infernali, Einaudi). Il campionario delle disavventure è infinito: ritardi nei trasporti, hotel fatiscenti, avvelenamenti, litigi e disavventure di ogni tipo… Una bella vacanza nei boschi del Canada? «Scoprimmo che il nostro bungalow era in una fila con molti altri, tutte baracche da sfollati del tipo che si vedono nelle immagini di Chernobyl dopo il disastro atomico. La ‘spiaggia’ era un molo per l’attracco delle barche e dava su una strada con un sacco di traffico. La ‘piscina’ era essenzialmente una vasca sudicia che si ergeva per un metro dal terreno». O forse preferite la Scozia? «Il camping per roulotte è sistemato proprio di fianco a un macello, dove centinaia di povere mucche muggiscono disperatamente mentre attendono di essere ammazzate.
Poi c’è una ciminiera che sputa fumi chimici su tutto il campeggio… La spiaggia è esposta ai venti e si possono ammirare, anche senza binocolo, le manovre dei sottomarini nucleari inglesi… La pioggia cade senza sosta». Tutti i racconti finiscono comprensibilmente allo stesso modo: «Non ero mai stato così felice di tornare a casa». Col senno di poi è facile dare consigli: farsi aiutare da un professionista serio, limitare le aspettative e, prima di farsi prendere dall’entusiasmo, verificare quanto promesso dalla pubblicità. Ma una volta applicate queste regole di ragionevole prudenza dobbiamo anche accettare che il viaggio, come ogni altra fondamentale esperienza umana, ha un lato oscuro. I momenti di felicità e di illuminazione – quando il mondo è amico e ci sembra di capire il significato nascosto di luoghi e persone – si pagano con altrettanti momenti di frustrazione e fatica. Per questo quando la pubblicità turistica promette di togliere solo i fastidi, lasciando il lato migliore dell’esperienza, promette l’impossibile, sia pure con le migliori intenzioni. Piuttosto, se può consolarvi, pensate che molte disavventure col tempo diventeranno ricordi divertenti. E tra una decina d’anni potreste trovarvi a raccontare ai vostri amici di quella volta che…
Bussole Marco
«Ci sono due modi per raccontare una tragedia del mare. Il primo è quello delle bettole e delle osterie disseminate lungo i porti … L’altro modo è quello che si basa su resoconti, inchieste e memorie…» I naufraghi sono viaggiatori sfortunati per eccellenza. Scrittori e artisti romantici hanno raccontato più volte il dramma della nave in balia delle onde e l’inevitabile sconfitta dell’uomo di fronte alle forze tanto superiori della natura. In realtà, almeno altrettanto spesso, il naufragio è dovuto a colpe umane. Perché nella notte del 14 aprile 1912 il «Titanic» corre a oltre ventidue nodi (quaranta chilometri all’ora!) nonostante abbia ricevuto nelle ultime ore ben sette avvisi di ghiacci in movimento? La prospettiva di arrivare a New York con un giorno di anticipo, battendo tutti i record, fa scordare la prudenza: «Macchine avanti tutta!». In altri casi è solo incuria. Quando (25 ottobre 1927) il piroscafo «Principessa Mafalda», un tempo orgoglio della marina italiana sulla rotta del Sudamerica, s’inabissa al largo del Brasile, nella più grande sciagura navale italiana di tutti i tempi, è ormai una nave vecchia e in disordine, tanto che l’elica di sinistra si sfila col suo albero e lascia via libera all’acqua che allaga lo scafo. La nave affonda rapidamente e il caos consueto in queste circostanze è aggravato dal sopraggiungere degli squali. Nel luglio 1956 il naufragio dell’«Andrea Doria» – la più grande, moderna, veloce nave italiana, simbolo della rinascita nazionale – chiude l’epoca dei grandi transatlantici, mentre già gli aerei a reazione aprono le vie dei cieli. Nei decenni seguenti affondano ancora petroliere e mercantili, sino a quel gennaio 2012 quando, con la grottesca vicenda della «Costa Concordia», la tragedia diventa parodia. Bibliografia
Marco Cuzzi, Naufragi, Storia d’Italia sul fondo del mare, Il Saggiatore, 2017, pp.208, € 22,00.
L’arte degli «anagr–anni»
Enigmistica Un modo divertente di giocare, tra numeri, parole e date
to», inserendo ogni volta al posto della X, il nome dell’anno interessato. In particolare, per l’avvento dell’anno in corso, ho composto la seguente poesia (ogni cui verso è un anagramma del titolo). L’anno duemiladiciassette è arrivato
Esita il domani valente. Tarda, è sicuro: Sentì la nociva, settaria idea del muro! Utili date, calde e soavi, monta in serra, ma odi etnici elusi devastano la Terra!
Se, a Est, l’Umanità divarica ore dolenti, a Ovest, aduna eserciti, al di là, morenti; se, a Nord, testa nuove realtà micidiali, a Sud, attiva droni e oscene armi letali. Un male idiota tralasciò verità dense
e dà voce al miliardario statunitense... L’idea vinta ci lederà? No! Saremo astuti e ci salverem da noi. Ed ora: tanti saluti! In ogni caso, per mettere in luce le diverse potenzialità offerte dai semplici nomi degli anni, vi invito a individuare quelli che possono essere ricavati da ciascuna delle seguenti frasi. 1. Con te l’anno vive, va meno lento – 2. E su, maledetti! – 3. È test di musica ideale – 4. Inventa cose, in volo, la mente – 5. L’anno conta mentre lo vivete! – 6. L’anno vivetelo costantemente – 7. L’Ade dei musici – 8. Liquidi decumani – 9. Muto, ti dico l’idea – 10. Qua l’anno vince, è molto vincente! – 11. Quante volte l’anno mi trova con te! – 12. Vedi:
c’è un anno molto valente – 13. Vedo un’e–mail – 14. Voto l’anno, lo metto vincente!
Soluzioni
Le maggiori soddisfazioni, nell’ambito delle composizioni anagrammatiche, le ho cominciate ad ottenere quando mi è venuto in mente di festeggiare l’arrivo di un nuovo anno tramite una poesia, nella quale ogni verso fosse un anagramma del suo nome. Per riuscire a raggiungere dei risultati apprezzabili, ogni volta sono stato costretto a ricavare una grande quantità di frasi anagrammate (anche diverse centinaia...); una tale copiosa disponibilità, però, mi ha concesso la possibilità di ricavare anche dei pregevoli versi in rima.... Dal momento in cui ho iniziato a comporre questi anagr–anni, fino
all’anno 1999, ho avuto una discreta libertà di azione, in quanto i nomi da prendere in considerazione erano sempre composti da una consistente numero di lettere. Però, dopo l’avvento dell’anno 2000 (unico anagramma accettabile: «duemila → laidume»...), avendo a che fare con nomi di anni notevolmente più corti, sono dovuto ricorrere a vari espedienti, per riuscire a ottenere dei risultati analoghi ai precedenti. Per celebrare la venuta dell’anno 2000, in particolare, sono ricorso alla frase: «L’anno duemila dopo Cristo». Mentre il 2001 l’ho salutato con la frase: «Terzo millennio dell’Era cristiana». In seguito, anche per pormi un vincolo stilistico, ho deciso di ricorrere sempre alla stessa formula: «L’anno X è arriva-
1. Millenovecentonovantanove – 2. Duemilasette – 3. Duemiladiciassette – 4. Millenovecentonovantasei – 5. Millenovecentonovantatré – 6. Millenovecentonovantasette – 7. Duemilasedici (nota: nel 2016, sono scomparsi diversi musicisti famosi...) – 8. Duemilaquindici – 9. Duemiladiciotto – 10. Millenovecentonovantacinque – 11. Millenovecentonovantaquattro – 12. Millenovecentonovantadue – 13. Duemilanove – 14. Millenovecentonovantotto
Ennio Peres
Per iniziare con grinta la giornata.
20x
60% l i n Co idrati rbo no. a c i e d in m
11.90 You Low Carb Crunchy 400 g
INIZIA LA GIORNATA IN MODO GRINTOSO E GUSTOSO CON IL MÜESLI YOU LOW CARB CRUNCHY! Questo müesli, addolcito con il miele, è composto per il 40% da noci ed è allo stesso tempo volutamente privo di cereali. Rappresenta quindi un’alternativa particolarmente croccante e gustosa al müesli comune e grazie al 60% di carboidrati in meno è ideale per tutti coloro che prediligono una colazione piena di gusto ma a basso contenuto di carboidrati.
In vendita nelle maggiori filiali Migros. Da questa offerta sono esclusi gli articoli già ridotti. OFFERTA VALIDA SOLO DAL 3.10 AL 16.10.2017, FINO A ESAURIMENTO DELLO STOCK
PUNTI
Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino • 2 ottobre 2017 • N. 40
21
Ambiente e Benessere
C’è ragoût e ragù
Gastronomia Se il primo è una preparazione francese simile allo spezzatino (di carne, ma non solo),
Il ragoût e il ragù sono la stessa cosa? Per nulla. Il ragoût è una preparazione della cucina francese, simile allo spezzatino. Può essere a base di carne, pesce o verdure tagliati a pezzi non troppo piccoli e cotti in umido; il sugo viene spesso addensato con farina o patate.
In Italia i ragù sono due, accomunati da una lunga cottura in umido: quello che si fa nel centro/nord, ma anche in Puglia e Sardegna, e quello in auge a Napoli e in altre regioni del Sud Questo detto, in Italia, la parola ragoût si è via via modificata in ragù, mutando significato e venendo a indicare un sugo di carne usato come condimento per la pasta, ma anche polenta, gnocchi e altro. Attenzione, in Italia fondamentalmente i tipi di ragù sono due, accomunati dalla lunga cottura in umido: in Italia centro-settentrionale, ma anche in Puglia e Sardegna, la preparazione è a base di carne tritata e il pomodoro è (dovrebbe essere) solo una punta di concentrato – anche se negli ultimi tempi la presenza del pomodoro è aumentata vistosamente (viviamo in tempi bui…). A Napoli e in altre regioni del sud, invece, è un grosso pezzo di carne o un grosso involtino, lì si chiama braciola, cotto in concentrato di pomodoro stemperato con acqua e aromi, poi col fondo di cottura si condisce una pasta mentre la carne viene gustata separatamente. Ma torniamo ai ragoût. Li amo perdutamente, quindi non mi resta che darvi due ricette, ovviamente modificate un po’ come uso fare io, ma non troppo. Boeuf en daube (che è un sinonimo di ragoût usato prevalentemente
in Provenza) è uno dei piatti che più amo al mondo. Per 8 persone: tritate 100 g di lardo, tagliate a cubi grossi 2 kg di muscolo di bovino adulto non troppo magro e a cubi piccoli 200 g di pancetta. In una pentola, meglio se di ghisa, fate dorare il manzo e la pancetta nel lardo tritato. Dopo 5’ aggiungete mezza bottiglia di vino rosso sobbollito per 3’, altrettanto brodo di carne bollente, 2 cucchiaiate di concentrato di pomodoro stemperato in poca acqua e un mazzetto guarnito arricchito con la parte esterna della scorza di mezza arancia, lo zest. Chiudete con un coperchio e cuocete per 2 ore a fuoco dolcissimo, unendo poco brodo se la carne asciugasse troppo. Fate saltare in poco burro 400 g di champignon affettati e continuate la cottura fino a quando non avranno espulso tutta l’acqua. Glassate 40 cipolline borettane. Unite le cipolline e i funghi, se necessario addensate con circa 50 g di roux, cuocete ancora pochi minuti, mescolando bene, eliminate il mazzetto, regolate di sale e di pepe e servite. Ragoût mio di ossobuco (lo amo quasi di più). Per 8 persone: prendete 500 g di ossobuco già tagliato a tranci e dalla polpa ricavate dei bocconcini, senza eliminare gli ossi (è giusto al maschile, le ossa sono l’insieme degli ossi in un corpo umano o di un animale). Scaldate in una casseruola un filo d’olio con una noce di burro e rosolate per 5’ gli ossibuchi. Bagnate con 1 bicchiere di vino bianco secco sobbollito per 3’, coprite a filo con brodo di carne, distribuite a pioggia poca farina setacciata e cuocete per 1 ora, unendo poco brodo se asciugasse troppo. Aggiungete nella casseruola 4 cipollotti mondati e tagliati ad anelli e 25 pomodorini ciliegini divisi in 4 parti. Bagnate con brodo e cuocete ancora per 20’. Profumate con abbondante prezzemolo e con la buccia di un limone non trattato finemente grattugiata e regolate di sale e di pepe. Se volete, arricchite, quanto mettete il prezzemolo, con una dadolata di controfiletto saltato con poco olio per 5’.
CSF (come si fa)
donnamoderna.it
Allan Bay
taste.com
il secondo è più comunemente, in Italia, un condimento a base di carne
Ed ecco tre miei ragoût un po’ anomali. Vediamo come si fanno. Daube di vitello con spugnole. Per 8 persone. In una pentola di ghisa fate dorare 2 kg di petto e spalla di vitello tagliati a dadi con il burro per 5’. Unite 2 bicchieri di vino rosato sobbollito per 3’ e altrettanto brodo caldo, 1 mazzetto guarnito e 1 punta di concentrato di pomodoro stemperato in poca acqua. Cuocete coperto per 1 ora
e 20 minuti a fuoco dolcissimo, unendo poco brodo se asciugasse troppo. 5’ prima che sia pronto unite 100 g di spugnole secche fatte rinvenire in acqua per 30’ e saltate in poco olio per 1’, oltre che 24 cipolline glassate e regolate di sale e di pepe. Ragoût di pasta e agnello. Per 6 persone. In una pentola di ghisa fate dorare 800 g di muscolo di agnello tagliato a cubi piuttosto grandi, leggermente infarinati, in poco olio o burro. Dopo 5’ unite un bicchiere di vino sobbollito per 3’, 1 di brodo vegetale, 200 g di soffritto, un cucchiaio di concentrato di pomodoro stemperato in poca acqua e un mazzetto guarnito. Coprite e portate a cottura per 1 ora e 20 minuti circa a fuoco dolcissimo, unendo poco brodo se asciugasse troppo. Alla fine regolate di sale e di pepe ed eli-
minate il mazzetto. Mettetelo in una ciotola e unite 300 g di rigatoni cotti in abbondante acqua salata al bollore, scolati e saltati con un po’ del sugo e acqua di cottura. Ragoût di pesce. Per 8 persone. Sfilettate 3 kg di pesce misto e tagliate la polpa a pezzetti; con teste, lische e scarti preparate un fondo denso, poco più di un bicchierino a testa. Mondate e tagliate a dadi 1 kg di verdure a piacere (patate, zucchine, porri, carote) e sbollentatele per un paio di minuti. Scaldate il fondo, unite le verdure e cuocetele per 2’. Aggiungete 8 cucchiai di soffritto e cuocete per 5’, aggiungendo poca acqua se necessario: il risultato dovrà essere un umido di verdure, non una zuppa. Aggiungete i pesci, regolate di sale, aggiungete peperoncino, mescolate e servite.
Ballando coi gusti Oggi, due torte salate a base di avanzi: la prima con salumi, la seconda con formaggi
Torta di zucca e avanzi di salumi
Torta agli avanzi di formaggi
Ingredienti per 4 persone: 400 g di pasta brisée · 200 g di avanzi di salumi · 400
Ingredienti per 4-6 persone: impasto per focaccia g 800 · avanzi di formaggi senza
g di polpa di zucca cotta al forno· 2 patate lessate · 40 g di burro· latte · 2 albumi · sale e pepe. Tirate la pasta in una sfoglia sottile e foderate con essa il fondo e i bordi di una tortiera rotonda foderata con carta da forno. Punzecchiate il fondo con una forchetta e cuocete in forno a 170° per 15’. Sfornate e lasciate raffreddare. Frullate la polpa di zucca, i salumi e le patate, quindi unite il burro a temperatura ambiente e poco latte. Salate e pepate. Sbattete gli albumi a neve ben ferma e incorporateli al passato. Versate il composto sulla crostata. Cuocete la crostata in forno a 170° per 20’, finché non risulterà dorata in superficie. Servitela tiepida.
crosta g 400 · olio di oliva · sale grosso.
Dividete la pasta a metà e stendete due sfoglie. Mettete sulla prima i formaggi tritati o spezzettati. Coprite con la seconda sfoglia, chiudete bene pizzicando la pasta con la punta delle dita, coprite e lasciate lievitare per circa 2 ore finché non raddoppia di volume. Cospargete sulla superficie il sale grosso e cuocete nel forno caldo a 200° per 40’. Condite con l’olio e servite la focaccia calda.
Concediti più benessere con le varietà di tisane You.
20x
tirsi n e s Per bene.
3.20 Tutti i tipi di You Tea 20 bustine, per es. Good Night
CON LE CINQUE NUOVE TISANE DEL BENESSERE YOU ASSAPORERAI MOMENTI DI PIACERE E IL GUSTO DELLA NATURALEZZA. Queste tisane a base di ingredienti diversi accuratamente selezionati assicurano il tuo benessere. You Good Night Tea a base di lavanda profumata, liquirizia aromatica e amabile tulsi è la bevanda calda perfetta prima di coricarsi. In vendita nelle maggiori filiali Migros. Da questa offerta sono esclusi gli articoli già ridotti. OFFERTA VALIDA SOLO DAL 3.10 AL 16.10.2017, FINO A ESAURIMENTO DELLO STOCK
PUNTI
Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino • 2 ottobre 2017 • N. 40
23
Ambiente e Benessere
Carbonara con salvia e castagne
Migusto La ricetta della settimana
Piatto principale Ingredienti per 4 persone: 120 g di coppa · 1 mazzetto di salvia · 1 cucchiaio di
migusto.migros.ch/it/ricette Per diventare membro di Migusto non ci sono tasse d’iscrizione. Chiunque può farne parte, a condizione che un membro della sua famiglia possieda una Carta Cumulus.
burro per arrostire · 1 spicchio d’aglio · 200 g di castagne o marroni cotti, nei negozi di specialità · 500 g di linguine o spaghetti · sale · 4 uova · 50 g di sbrinz Un piatto sorprendente, più ricco e saporito della carbonara originale, grazie a castagne, coppa, salvia, uova e sbrinz.
1. Tritate grossolanamente la coppa e le foglie di salvia. Scaldate il burro. Rosolatevi brevemente la salvia a fuoco medio. Aggiungete la coppa e l’aglio schiacciato. Sbriciolate le castagne, aggiungetele, fatele rosolare per ca. 2 minuti. Mettete il condimento da parte. 2. Lessate le linguine in abbondante acqua salata. Scolatele e versatele nuovamente in padella. Allontanate la pentola dal fuoco. Sbattete le uova e versatele con la metà del condimento sulla pasta bollente. Mescolate bene, servite e guarnite con il condimento rimasto e lo sbrinz grattugiato. Preparazione: circa 40 minuti. Per porzione: Circa 38 g di proteine, 22 g di grassi, 105 g di carboidrati, 790
kcal/ 3300 kJ.
La Nutrizionista Rubrica online Lukas Lienhard
Solo nell’edizione online di «Azione», www. azione.ch, la rubrica mensile dedicata all’alimentazione. La cura Laura Botticelli, dietista ASDD, che risponderà alle domande dei lettori.
Annuncio pubblicitario
In aggiunta alle oltre 400 etichette
Ora ti propone anche le migliori offerte di vini
Epicuro Salice Salentino DOC Riserva
Robert Mondavi Woodbridge Zinfandel
Rating della clientela:
Rating della clientela:
2013, Puglia, Italia, 6 x 75 cl
2015, California, USA, 6 x 75 cl
Carne rossa, grigliate, pasta, formaggio saporito e stagionato
Carne rossa, grigliate
Negroamaro, Malvasia Nera
Zinfandel
2–7 anni
1–5 anni
16–18 °C
16–18 °C
50%
38.85 invece di 77.70* 6.50 a bottiglia invece di 12.95*
Le Charme d’Oc Verger du Soleil Chardonnay 2016, Pays d’Oc IGP, Francia, 6 x 75 cl
Votate ora! Aperitivos, carne bianca, pesce grigliato Chardonnay
Leopardo Vino Spumante extra dry Italia, 75 cl
Rating della clientela:
Aperitivo, pizza, pesce d’acqua salata Trebbiano, Malvasia
1–2 anni 1 anno dall’acquisto 10–12 °C 6–8 °C
50%
38.85 invece di 77.70 6.50 a bottiglia invece di 12.95
*Confronto con la concorrenza
Enoteca Vinarte, Centro Migros S. Antonino Orari d’apertura: lun.–mer. + ven. 8.00–18.30 / gio. 8.00–21.00 / sab. 8.00–18.30 Tel.: +41 91 821 79 50
50%
15.90 invece di 31.80
50%
4.95 invece di 9.90
2.65 a bottiglia invece di 5.30 Offerte valide dal 3 al 9 ottobre 2017 / fino a esaurimento / i prezzi promozionali delle singole bottiglie sono validi solo nella rispettiva settimana promozionale / decliniamo ogni responsabilità per modifiche di annata, errori di stampa e di composizione / iscrivetevi ora: www.denner-wineshop.ch/newsletter
Enoteca Vinarte, Centro Migros Agno
Orari d’apertura: lun.–mer. + ven.–sab. 8.00–18.30 / gio. 8.00–21.00 Tel.: +41 91 821 79 70
Enoteca Vinarte, Migros Locarno
Orari d’apertura: lun.–ven. 8.00–18.30 / gio. 8.00–21.00 / sab. 8.00–18.30 Tel.: +41 91 821 79 60
Novità Grazioso design a fiori. Linea di stoviglie Landhaus Cucina & Tavola* per es. piatto da dessert, Ø 21 cm, il pezzo, 6.90
Design pregiato. Linea di stoviglie Noblesse Cucina & Tavola* per es. piatto piano, Ø 27,5 cm, 17.80
20x
Design elegante con rose. Linea di stoviglie Blossom Cucina & Tavola* per es. tazza con base rialzata, il pezzo, 6.90
Dalla forma sinuosa. Linea di stoviglie Vita Cucina & Tavola per es. piatto piano, 25,5 x 25 cm, il pezzo, 9.80
PUNTI
Design moderno. Linea di stoviglie Fine Line Cucina & Tavola* per es. piatto piano, Ø 26 cm, il pezzo, 12.80
A complemento della serie Melody.
4.90 Tazza Melody Cucina & Tavola il pezzo
Dalla forma elegante. Semplice e classico.
9.80 Contenitore per burro Cucina & Tavola* il pezzo
Per servire con stile.
6.90 Salsiera Cucina & Tavola* 260 ml, il pezzo
* In vendita nelle maggiori filiali Migros. Da tutte le offerte sono esclusi gli articoli già ridotti. OFFERTE VALIDE SOLO DAL 3.10 AL 16.10.2017, FINO A ESAURIMENTO DELLO STOCK
6.90 Ciotola Apero Cucina & Tavola* 30,5 x 10 cm, il pezzo
18
Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino • 2 ottobre 2017 • N. 40 21
19
20
22
R E D I A M T C A O L B I
23
24
25
25 L E A L I H Ambiente e Benessere A R T E O E N O E F O R A A M P I E
La sonda Cassini, esploratrice di mondi 26
27
Spazio Ultimi momenti di vita e di gloria per una navicella spaziale dalla carriera spettacolare
(N. 38 - ... diecimila chilometri, dalla Russia al Messico)
1
Simone Balmelli Gian Domenico Cassini fu uno scienziato eclettico. Matematico e astronomo, diede il suo contributo più importante nell’osservazione di Giove e di Saturno, e scoprì ben quattro nuove lune orbitanti attorno a quest’ultimo. Svolse un ruolo chiave nella scoperta (attribuita a Rømer) secondo cui la luce si propaga a velocità finita, scoperta che segnò l’inizio di una serie di sviluppi centrali per la storia della fisica. Ma la sua attività toccò anche i campi dell’ingegneria civile e idraulica (si dedicò allo studio di sistemi di arginamento del fiume Po), della topografia, e perfino della biologia. Altrettanto vasta, se è lecito fare un paragone a più di tre secoli di distanza, è la portata scientifica della missione spaziale Cassini, giunta al termine lo scorso 15 settembre, il cui scopo principale è stato, non a caso, lo studio del sistema di Saturno. La sonda, frutto di una collaborazione tra NASA, ESA e ASI (l’Agenzia Spaziale Italiana), era stata lanciata nello spazio vent’anni fa, e ne ha trascorsi tredici nell’orbita del pianeta. La missione ha portato a un arricchimento senza precedenti della nostra conoscenza di Saturno. Ad avere lasciato il segno più di ogni altra cosa è stata forse l’osservazione delle sue lune: prima di tutto di Titano, su cui nel 2005 atterrò il lander Huygens (chiamato così in onore dello scienziato che per primo osservò questa luna), una sonda secondaria sganciata dalla struttura principale di Cassini. Era già noto da tempo che Titano avesse un’atmosfera densa come
2
3
4
5
nessun’altra luna8 nel sistema 9solare; era 7 dunque oggetto di particolare interesse, ma solo un’osservazione ravvicinata 10 11 12 avrebbe permesso di penetrarne la coltre gassosa. E così, grazie alle rilevazioni 13 14 durante compiute dalla sonda Huygens la sua discesa, come pure ad un monito15 da parte di Cassini 16 nel cor17 raggio radar so di numerose orbite attorno a Titano, si sono 21 potute delineare 22 23 le caratteristi24 che di questo corpo celeste. Ne è emerso un 26 mondo27affascinante28 e complesso, for29 mato da fiumi e laghi con coste rocciose, e con una meteorologia che si avvicina a 32 33 34 quella terrestre. Ma su Titano non è acqua quella che compone la pioggia e che 37 i laghi, bensì metano allo stato forma liquido. Si tratta di un ambiente unico e dal carattere quasi fantascientifico, probabilmente senza vita (le temperature sono estremamente basse) ma ricco di molecole organiche ed in parte analogo alla Terra primordiale. La missione Cassini è 5però anche 1 2 3 4 riuscita a cogliere l’inaspettato: nel 2005, durante un sorvolo della luna Encelado, 12 un11corpo celeste interamente ricoperto di ghiaccio ed allora ritenuto di interes15 se14secondario, vennero misurate delle correnti ascensionali di particelle ghiacciate 17 con sali minerali18e vapore acqueo. Fu l’inizio di una serie di scoperte entusiasmanti. L’origine 20 di questi flussi venne identificato con dei geyser presenti lungo alcune fratture sulla superficie di 22 Encelado. Si ipotizzò che l’attività tettonica della luna fosse tale da generare 24 temperature in grado di mantenere delle riserve di acqua liquida sotto la crosta di ghiaccio. La grande versatilità della sonda Cassini permise poi di effettuare un 27
6
D A C I 18
19
36 38
6
VERTICALI 1. Taccuino 2. Si è fatto largo nella vita… Regolamento per i concorsi a premi pubblicati su «Azione» e sul sito web www.azione.ch
del sistema solare, per la possibile presenza di vita extraterrestre. Come detto, le osservazioni su Titano ed Encelado non sono che una parte dell’enorme contributo scientifico della missione, che ha effettuato misurazioni del sistema di Saturno durante l’intero periodo trascorso nella sua orbita, permettendo di osservare il meccanismo di formazione di una nuova luna dagli anelli, una tempesta gassosa che ha coinvolto il pianeta lungo un intero parallelo, degli immensi uragani posti ai poli, o ancora di compiere un test di validità della Relatività Generale. Una volta esaurito il carburante a disposizione, la sonda sarebbe andata alla deriva senza più alcuna possibilità di controllo da parte della Terra. Per scongiurare l’improbabile eventualità di una collisione con Encelado o Titano, che avrebbe comportato una contaminazione dei loro ambienti con microrganismi terrestri e compromesso così le osservazioni future, si è deciso di preparare quello che è stato definito il Gran Finale: una serie di orbite serrate attorno a Saturno, durante le quali la sonda veniva condotta attraverso quella fessura che separa il 9 dai suoi4anelli. pianeta L’ultima orbita ha portato Cassini a 1 nell’atmosfera di Saturno, 7 dove la tuffarsi sonda, disintegrandosi, è diventata infine 7parte del pianeta 8 stesso. 5 1 Le immagini riprese durante la sequenza 5 finale, 7 scattate 9 con una vicinanza 4 senza precedenti a Saturno, sono il suo ultimo contributo scientifico; ma non si 7 capitolo 2 conclupuò negare che questo sivo abbia anche un sapore romantico. 2 di un’avventura granÈ un finale degno diosa quale è stata la missione Cassini.
T E R E A L A R S G L E A R I C O
7
8
9
10
C A R S O
L I E R E A R G
SUDOKU
M A T 33I FACILE Z Z O N. A T O R Schema O I S A F F I N I I N F I D A C U A I N E O E R C A O R L I E F R E E C S I C R Giochi per “Azione” - Settembre O C 52017 U L 6A R E
nuovo esperimento. Per un effetto dovuto13 alla Relatività Generale, la presenza di un campo gravitazionale rallenta 16lo scorrere del tempo: ebbene, in corrispondenza del sorvolo ravvicinato di questi geyser da parte della 19 sonda, si è misurato un lieve rallentamento della frequenza dei segnali 21 inviati alla Terra da Cassini. La conclusione è che il campo gravitazionale fosse più intenso in 23 corrispondenza dei geyser, e la sua spiegazione più plausibile che un mare (l’acqua 25 è più pesante del ghiaccio, e quindi è sorgente di un campo gravitazionale 26più forte) fosse presente sotto la crosta superficiale. Più recentemente, utilizzando pre-
cise osservazioni del moto rotatorio di Encelado, anch’esse realizzate dalla sonda Cassini, si è giunti alla conclusione che il mare sia in realtà un oceano, e 5 che avvolga l’intera superficie della luna sotto allo strato di ghiaccio, seppur con 3analisi profondità variabili. Il metodo di è sofisticato, ma l’idea di base intuitiva: è capitato a quasi tutti di osservare 2che un uovo sodo ruota in modo diverso rispetto ad un uovo crudo... 2 6 Encelado, una volta rivelato il segreto sepolto sotto il suo mantello di ghiaccio, si è guadagnata una posizione di grande interesse: l’esistenza di un ocea3 7 1 no con sali minerali disciolti la rende uno dei candidati principali, all’interno
4 Vinci una delle 3 carte regalo da 50 franchi con il cruciverba 6 3 (N. 37 La paura del parto si chiama tocofobia) e una carte regalo da 50 franchi con il sudoku (N. 40 - Buon falegname fa delle pochi2trucioli) 3 2 9 1 6 L A P T A U Stefania Sargentini
1
2
3
4
5
6
9 12 16 18 21
8
11
5
6
9
7
25
27
2
3
8
32
5
6
12
16
22
27
23
28
17
18
19
24
29
33
20
25
30
34
31
35
5
36
F A G7 2 N A M A L E9 N A8 R E O L B4 A5 8 F G6 I T R A G8 U3 A M4 F I O C A R A N T3 A8 N I 1 L2 I
S O M M E S S I C O 24. Il Burrasca di un famoso giornalino Soluzione della settimana precedente 26. Abbreviazione ecclesiastica RIDERE FA BENE ALLA SALUTE! – Articolo di giornale: «Rubano…» – 2017 SUDOKU PER AZIONE - SETTEMBRE N. 33 FACILE de I Promessiniscono Sposi al fresco”) Resto della frase: «…CLIMATIZZATORI, FINISCONO AL FRESCO!» (N.27. 39Il-Galdino… “ ... climatizzatori, Schema Soluzione 29. Le3 iniziali di una nota Pivetti 3 9 1 2 4 5 6 7 8 9 10 9 A 4 T I Z Z O C L 5I M 7 1 5 9 3 4 6 8 2 11 12 13 7 8O I S 7 6 23 8 1 2 5 4 74 9 A E3 R A1 T O 6 R 37
I premi, cinque carte regalo Migros del valore di 50 franchi, saranno sorteggiati tra i partecipanti che avranno fatto pervenire la soluzione corretta entro il venerdì seguente la pubblicazione del gioco.
P R O N A
14
21 26
4
11
15
3. Una Francesca attrice 4. Si dice a «Sette e mezzo» 5. Le iniziali dell’imitatrice Aureli 6. Critico d’arte in TV 7. Accanito sostenitore 8. Aggregati, impastati 10. È una vera macchietta… 12. Mesi parigini 13. Un cereale 14. Prima moglie di Giacobbe 16. Rinomato vino 18. Parte del corpo 19. Ha due code 21. Un colpo all’uscio 22. Seguono i lampi 23. Possessivo
A
9
13
31
23
24
10
28
Scoprire T O iS3 I numeri corretti E Dnelle daRinserire caselle I Acolorate. M T C A O L B I
20
22
7
26
Soluzione:
19
3
O R M A D E Sudoku N. 34 MEDIO B U OL EN S E S O P R O FN
8 12
17
26
1
23
30
7 10
16
21
15
25
4
L B CE L TI V AI 13 14 L I H O M EAL RER1AT O F E O E C O SN OI E 9F PO RA A A M P I E 19 C I O C7 O R (N. 38 - ... diecimila 22 chilometri, dalla Russia al Messico) HD I S C E CT I O4 R1 R 24 A S ECA MA SI HT L O S T6 O M R 27 TI GRL OUO C2A C O7 O A M I E T E R E 29 TI EM DO A L IA1 L8 A I R U R S E R S G 9 3 OI NVN A T C A M A L E A RP 15
18
20
3
10
14
11
2
13
17
ORIZZONTALI 1. Lo denota una valutazione equilibrata 7. Di stoffa … fine 9. Lettera dell’alfabeto greco 10. Dunque in latino 11. Osso del braccio 13. Farfalla notturna 15. In questo modo 16. Copri costume 17. Pronome dimostrativo 18. Grande cesta di vimini 19. Seguono la «E» 20. Due in chiesa… 21. Pezzi degli scacchi 22. Sta in mezzo 23. Rapidamente 24. Isola delle Marianne 25. Make-up 27. Tenue, debole 28. Il nome di Teocoli 29. Stato del Medio Oriente 30. Centro della Cecoslovacchia 31. Caratterizzano le chiese
C I A S M R A I E A L E A S S
Immagine scattata da Cassini: Titano e Saturno. (Nasa)
1
Quale proverbio nasconde il cruciverba? Scoprilo risolvendolo e leggendo le lettere evidenziate. (Frase: 4, 9, 2, 5, 8)
I R U I N N S O M
31 35
I S L A M
C E L H O O M D R S A T M E
(N. 39 - “ ... climatizzatori, niscono al fresco”)
Giochi Cruciverba
20
25 30
I M A G O
38
I vincitori
14
15
17
N. 35 DIFFICILE
16
18
Vincitori del concorso Cruciverba 20 su «Azione 38», del 18.9.2017 21
R E2 A 7 A F8 7 F 9 S2 R 6 5I N O G U A I 3 7 1 2 R C 5 6 I E 6 C 3 3 2 O 9 C
19
23 V. Gigliotti,22A. D’Alessandro, G. Raimondi 24 25
Vincitori del concorso Sudoku 26 su «Azione 38», 18.9.2017 F. Omini, F.27Tami
1 F5 I N 4 I D A 7 E 2 N A O 4 R 3 F S I C 1 L 6 A 5 2 U
I
4C
O E R L E E R R6 E
N. 34 MEDIO
3 (N. 40 - Buon falegname pochi trucioli) Partecipazione online: fainserire la luzione, corredata da nome, cognome,
soluzione del 4cruciverba o del sudoku 2 3 5 6 7 nell’apposito formulario pubblicato 9 10 sulla pagina del sito. Partecipazione postale: la lettera o 11 12 13 14 la cartolina postale che riporti la so1
15
16
7
8
2
indirizzo, email del partecipante deve 1 Bspedita 8S O essere U O a N«Redazione S 9E NAzione, Concorsi, C.P. 6315, 6901 Lugano». 9 L B E T A G Non si intratterrà corrispondenza sui 5L 7 4 5 8 6 O M E legali R O F ANon concorsi. Le vie sono escluse. 4 O 1 S I C
4
2
2
8
66 5 2 7
5
9
4
3
1
3
7
9 1 8
5
7
6
6
2 3
9 1 8
1
34
9
7
6
8
5
3
1
3
17 4
9 6
7
2
8
4
7 2 9
5
6
8
1
2
4
3
4
5
3
8
9
7
2
9
7
1
6
5
8 un1pagamento 5 in contanti 2 è possibile 4 8 3 9 7 2 5 6 1 dei premi. I vincitori saranno avvertiti 1 A 6 Il 2 nome 4 5dei3vincitori 9 78sarà 8 perFiscritto. pubblicato su «Azione». Partecipazione N A 7M 9 5 8 6 1 4 3 2 riservata a lettori che 9N 3A 7esclusivamente 9 2 1 4 5 8 1 6 Erisiedono in Svizzera.
P A R E O
8L 4
1
3
9
6
2
5
7
ANIMA SUBITO GLI AUDIOPERSONAGGI! S I T A R G LO
*
SO Ì MERCOLED7 4.10.201
*Mercoledì 4.10.2017 ad ogni acquisto di fr. 60.– ricevi in regalo una scatola film StoryMania. Al massimo 3 per acquisto. Disponibile in tutte le filiali Migros e su LeShop, fino a esaurimento dello stock. Per usare la scatola film StoryMania servono uno smartphone e l’app Migros Play. L’app Migros Play è scaricabile gratuitamente. La scatola film StoryMania va appoggiata su una base orizzontale. Maggiori informazioni su storymania.ch
––––––––––––––––––––––––––––––––––––
Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino • 2 ottobre 2017 • N. 40
27
Politica e Economia La 4.volta di Angela L’elezione di Macron in Francia non spegne l’ondata populista in Europa. In Germania trionfa la destra radicale
Gli equilibrismi di Theresa May A Firenze la premier inglese tenta di rilanciare la sua leadership martoriata dal colpo infertole dal voto di giugno e di infondere nuova linfa ai negoziati con Bruxelles
I custodi della sicurezza Reportage sulla polizia ferroviaria, un corpo di polizia con compiti sempre più complessi
Lucerna non cambia rotta Bocciata alle urne l’iniziativa popolare che chiedeva una sola lingua straniera alle elementari pagina 35
pagina 31
pagina 29
pagine 32-33
I lavori del 18.mo Congresso del PCC si sono svolti nel novembre del 2012. Al centro, Xi Jinping.
Xi potente come Mao?
XIX Congresso PCC Sarà un appuntamento di notevole rilievo per capire il futuro della Cina sotto la guida
del suo leader, che sogna di elevare il suo Paese al rango di massima potenza mondiale Lucio Caracciolo Il 18 ottobre si apre a Pechino il XIX Congresso del Partito comunista cinese. Un appuntamento di notevole rilievo per capire quale sarà il futuro della Cina sotto la guida del suo sempre più potente leader, il presidente Xi Jinping. Il quale dovrebbe vedere la sua leadership non solo confermata dal Congresso, ma rafforzata, elevando il suo «pensiero» a riferimento del partito e del Paese. In tal caso, solo Mao Zedong avrebbe avuto, nei suoi anni migliori, un potere altrettanto robusto. Quali sono i termini della partita politica in corso nella seconda potenza mondiale? Anzitutto, Xi ha fatto della campagna anticorruzione il cuore della sua iniziativa, volta a realizzare nei prossimi decenni il «Sogno Cinese», ovvero l’avvento dell’Impero del Centro al rango di massima potenza mondiale. Per questo il Partito va attrezzato intorno alla sua figura, liquidando gli avversari. Forse il Comitato permanente del Politburo sarà ridot-
to da sette a cinque dirigenti, tutti di provata fedeltà a Xi. Qualche dubbio riguarda la sorte di Wang Qishan, capofila della campagna anticorruzione, il quale in teoria dovrebbe ritirarsi per raggiunti limiti di età, ma potrebbe essere confermato da Xi. Il suo recente incontro con Steve Bannon sembrerebbe confermare che Wang resterà un uomo di punta anche nel secondo (ultimo?) quinquennato di Xi. Sotto questo profilo, è interessante osservare come il presidente abbia provveduto a costruirsi delle Forze armate a sua misura. Un’epurazione di notevole spessore ha messo fuori gioco i quadri di vertice più infidi. Ad esempio, gli ex vice presidenti della Commissione Militare Centrale – ovvero il sancta santorum del potere – come Guo Boxiong e Xu Caihou. Si consideri poi che nove delegati militari su dieci al Congresso sono di prima elezione, e altri saranno messi da parte per raggiunti limiti d’età. In termini strategici, la riforma dell’Esercito Popolare di Liberazione mira
alla creazione di una forza più snella e flessibile, abbandonando il modello di derivazione sovietica vigente fino a pochi anni fa. Più in generale, nell’equilibrio della potenza interna al regime cinese questo Congresso dovrebbe quindi sancire l’egemonia del partito sui militari, per evitare rischi di crisi e di contrapposizioni che potrebbero mettere in questione le gerarchie vigenti. La Cina deve dotarsi inoltre di uno strumento militare all’altezza della sua performance economica, in modo da assurgere a potenza a tutto tondo. Secondo gli analisti del Pentagono, ci vorranno almeno vent’anni prima che le Forze armate cinesi possano impensierire la strapotente prevalenza dello strumento militare a stelle e strisce e fare così della Cina il nuovo Numero Uno planetario. Un secondo fondamentale fronte riguarda le privatizzazioni dei grandi conglomerati industriali. Metà dell’economia cinese è ancora in mano pubblica. O meglio, di una nomenklatura
famelica e corrotta, che finisce per frenare lo sviluppo dell’economia e di conseguenza la legittimità del potere, che si regge sulla fenomenale crescita in atto ormai da oltre trent’anni. Xi Jinping appare deciso a procedere verso le privatizzazioni, conscio che su questo si gioca tutto. Le resistenze sono infatti fortissime, tanto da alimentare voci su presunti attentati al capo supremo, colpevole di attaccare rendite accumulate nei decenni da vari capibastone a livello regionale e centrale. Sullo sfondo di queste battaglie intestine spicca la crisi nordcoreana. La Cina è preoccupata che la sfida retorica fra Donald Trump e Kim Jongun possa slittare fuori controllo. Uno scontro armato fra Stati Uniti e Corea del Nord sarebbe catastrofico per Pechino. In caso di liquidazione del regime di Pyongyang, la Cina dovrebbe affrontare contemporaneamente tre emergenze: quella umanitaria, con milioni di profughi in fuga dal «regno eremita» verso il territorio cinese;
quella militare, con il rischio di essere coinvolti in uno scontro diretto con gli Usa; quella geopolitica, perché in caso di vittoria americana e di riunificazione della Corea in una nazione di fatto satellite degli Stati Uniti le truppe a stelle e strisce si schiererebbero alla frontiera con la Repubblica Popolare. È per evitare questo scenario da incubo che Xi Jinping sta cercando di favorire un compromesso diplomatico fra Washington e Pyongyang, anche esercitando pressioni politiche ed economiche mai viste prima sul governo nordcoreano. Ma senza spingerlo verso il collasso, perché questo significherebbe appunto confinare con gli Stati Uniti. In questa acrobatica partita diplomatico-geopolitica Xi si gioca molto del suo prestigio anche interno. Se si dovesse riaprire la guerra di Corea, dopo una tregua di oltre sessant’anni, sia gli equilibri geopolitici in Asia-Pacifico che i rapporti di forza fra le diverse fazioni cinesi ne sarebbero sconvolti, con esiti imprevedibili.
ORA COME LENTI A CONTATTO PROGRESSIVE VE D E R E P R OG R E SSI VA M E NTE D A VI CI NO A LONTA NO
S C A R I C A O R A I L B U O N O S CO N T O E
RISPARMIA 30 CHF! * WWW.WEARLENSES.CH
* L’offerta dell’azione comprende le seguenti lenti a contatto: DAILIES TOTAL1® MULTIFOCAL, DAILIES® AquaComfort PLUS® MULTIFOCAL e AIR OPTIX® AQUA MULTIFOCAL. Consegnando questo buono riceverà uno sconto di 30 CHF sull’acquisto di due confezioni di lenti a contatto DAILIES® o AIR OPTIX® a scelta tra quelle sopra elencate. L’offerta promozionale è valida dal 01.10.2017 al 31.12.2017. L’utilizzo del buono deve avvenire entro il 31.01.2018. Il buono personale non è trasferibile ed è utilizzabile esclusivamente una volta presso l’ottico da lei scelto in Svizzera. Normalmente, è necessaria una visita agli occhi. A questo scopo risultano di solito costi di adeguamento. Solo il suo contattologo può determinare se indossare lenti a contatto è una soluzione che fa per lei. Per bambini/ adolescenti al di sotto dei 18 anni di età è necessaria l’autorizzazione del rappresentante legale. Si prega di notare le informazioni sul buono. 1. Perez-Gomez I, Giles T. European survey of contact lens wearers and eye care professionals on satisfaction with a new water gradient disposable contact lens. Clin Optom. 2014;6:17-23. DAILIES®, DAILIES TOTAL1®, DAILIES TOTAL1® MULTIFOCAL e il logo di Alcon® sono marchi registrati di Novartis AG. Alcon Switzerland SA, Suurstoffi 14, 6343 Rotkreuz, CH1708686894 - 08/2017
Azione
25%
7.80 invece di 10.40 Rivella 8 × 50 cl, 8 per 6 Rossa e Blu
In vendita nelle maggiori filiali Migros. OFFERTE VALIDE SOLO DAL 3.10 AL 9.10. 2017, FINO A ESAURIMENTO DELLO STOCK
Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino • 2 ottobre 2017 • N. 40
29
Politica e Economia
Minniti, il comunista con l’animo del questurino Figurine d’Italia È iniziata 25 anni fa la
scalata al potere del ministro dell’Interno
AFP
Alfio Caruso
La forza di un voto debole Voto tedesco Il blocco conservatore Cdu/Csu ha ceduto un milione
di voti all’estrema destra dell’AfD, che si attesta come terza forza politica ed entra per la prima volta nel Bundestag
Paola Peduzzi I negoziati per la formazione del governo tedesco sono cominciati, a guidarli è la cancelliera Angela Merkel (foto), che ha vinto le elezioni del 24 settembre. Il suo partito, la Cdu, ha preso meno voti di quanto i sondaggi avessero previsto, ma è comunque il partito più forte della Germania, e quello che gestirà la formazione del governo di coalizione. I giornali internazionali si sono riempiti di analisi sulla debolezza della Merkel, con tanto di previsioni catastrofiche sul futuro dell’Europa che, come si sa, è strettamente collegato a quello tedesco: in certi momenti, pareva quasi che la cancelliera avesse perso le elezioni, e che a sconfiggerla fossero stati i nazional-populisti dell’Alternative für Deutcheland (AfD), che sono arrivati al terzo posto, dietro ai socialdemocratici, reduci dal risultato peggiore del Dopoguerra. L’antimerkelismo è uno sport molto popolare in Europa, e certo ora la creazione del governo non sarà semplice, ma dopo l’iniziale scoramento, molti iniziano a dire che la stabilità tedesca non è perduta. L’AfD è andata molto bene, ha preso il 13 per cento dei voti, e considerato che poco più di un mese prima del voto era ferma al 7-8 per cento, si può parlare di successo. Anche se resta sotto al 16 per cento che aveva nel consenso popolare una decina di mesi fa, quando l’onda populista, dopo la vittoria della Brexit nel Regno Unito e quella di Donald Trump negli Stati Uniti, era ai suoi massimi. Se l’AfD, con i suoi 90 parlamentari, non sarà comunque coinvolta nelle trattative per la coalizione, il terzo posto ha fatto risuonare un campanello d’allarme: com’è possibile che un partito con evidenti venature neonaziste, une retorica violenta nei confronti dell’Europa e dell’immigrazione, sia andato tanto bene? Soprattutto nell’est della Germania, dove gli immigrati non ci sono: le ragioni vanno quindi cercate altrove, soprattutto in uno slittamento verso l’AfD della classe lavoratrice, che ha disertato sia i socialdemocratici sia il partito alla sua sinistra, la Linke. Ma il campanello d’allarme è anche tutto sommato salutare: gli europei pensavano di aver scampato l’implosione, in quest’anno scandito da conferme di unità e di slanci liberali (con la vittoria di Emmanuel Macron in Francia a fare da vessillo), ma ora hanno capito che nazionalismi e populismi non si combattono soltanto con la retorica, ci vogliono le riforme e un ripensamento concreto della struttura comunitaria. Per sfruttare quella che i leader europei chiamano «la finestra d’opportu-
nità» del rilancio dell’Ue, la Merkel deve dotare il suo Paese di un governo stabile in poco tempo. Sulla sua capacità di raggiungere compromessi e di favorire un clima di coabitazione sereno non ci sono per fortuna molti dubbi: il tanto acclamato «metodo Merkel», che l’ha tenuta al potere per dodici anni e l’ha riconfermata per altri quattro, si fonda proprio su questa sua abilità. I suoi interlocutori, annusato il ridimensionamento nelle urne, stanno già battendo cassa, fissando le condizioni per entrare nel governo. Lei, come è sua consuetudine, li lascia fare: è nella sua natura condurre il ballo senza farsi notare, come una moglie che fa credere al marito che sia lui a decidere. Al momento l’ipotesi più accreditata è la coalizione Giamaica, nero-gialloverde, cioè cristianodemocratici, liberali e verdi. Tra i liberali e i verdi le differenze sono parecchie, come è facile immaginare, ma in realtà le anime di questi due partiti corrispondono abbastanza bene a quella della Merkel: i liberali vogliono austerità dentro e fuori la Germania (soprattutto dentro, con il taglio delle tasse), mentre i verdi vogliono mantenere la politica d’accoglienza per i rifugiati e chiedono attenzione sulle politiche sociali ed ambientali. I liberali puntano al ministero delle Finanze, che da anni è stato occupato da Wolfgang Schäuble, che ha una vena austera piuttosto spiccata: Schäuble ha già detto che vuole diventare il presidente del Bundestag, e ha lasciato il posto a un eventuale ministro liberale che, a occhio, non sarà nei fatti molto diverso da lui. I verdi invece puntano a occuparsi di politica estera, e il loro leader, Cem Ozdemir, è di origini turche: la loro presenza potrebbe rivelarsi un’occasione per comprendere meglio i rapporti con la sponda sud del Mediterraneo, anche se le relazioni in particolare con la Turchia sono diventate pessime (la scorsa settimana l’ambasciatore tedesco ad Ankara è stato richiamato per la sedicesima volta in pochi mesi). Non va dimenticato però che il partner di maggioranza, nonché cancelliere, è comunque la Merkel, che negli anni è riuscita a far quadrare i conti e al contempo introdurre il salario minimo, andando incontro a molte esigenze e ai propri interessi con la sua leadership calma e camaleontica. Certo, con i socialdemocratici forse il lavoro era più semplice. Ma il leader dell’Spd, Martin Schulz, ha per ora escluso la possibilità di far parte di un’altra eventuale grossa coalizione. Saremo all’opposizione, ha detto, recuperando subito i suoi tipici toni da pugile, che durante la campagna elettorale gli erano mancati (ed è stato molto criticato per
questo). Da un punto di vista interno alla Germania, il fatto che l’Spd sia all’opposizione è, ancora una volta, salutare: senza, il lavoro di ostacolare e bilanciare la Merkel sarebbe appannaggio dell’AfD, e questo non se lo augura nessuno. Per di più, fuori dalla coalizione, l’Spd potrebbe davvero provare a ricrearsi un’identità chiara e riconoscibile agli elettori, dopo anni di coabitazione che hanno inevitabilmente annacquato le posizioni del partito, in un momento poi in cui gli scontri ideologici dentro alle sinistre occidentali sono diventati feroci ed elettoralmente deludenti. Da un punto di vista esterno, invece, la presenza dei socialdemocratici nel governo tedesco suonava molto rassicurante, una garanzia di tolleranza nei confronti dei paesi meno rigorosi e nessun ostacolo durante la svolta nella politica d’accoglienza dei rifugiati. È anche per questo – per quella «volontà di stabilità» che la Merkel ripete come un mantra già dalla sera delle elezioni – che non è escluso che, alla fine, la cancelliera riesca a convincere i socialdemocratici a un’altra alleanza. Al momento sembra improbabile, ma quando la Merkel dice che parlerà «con tutti i partiti» che possono dare solidità al governo in tempi non lunghi – si spera entro Natale – sta lasciando aperta la porta proprio all’Spd. Mentre si valutano i vari livelli di intransigenza che i diversi movimenti vorranno ostentare per ottenere maggior peso nella coalizione, l’unica variabile rilevante è il tempo. L’Europa non può permettersi mesi di stallo, come ha fatto capire il presidente francese Macron nel suo lungo, programmatico discorso all’università Sorbonne di Parigi. Macron ha fissato le linee guida di un’Europa «sovrana, unita, democratica e di sicurezza», introducendo nuovi progetti comunitari per ridare «ambizione» ai popoli europei e trasformare i problemi esistenti in un’opportunità di coesione. Con una visione di lunga portata – come saremo nel 2024? – il capo dell’Eliseo ha improntato la sua azione su crescita e innovazione, per far sì che il baricentro del mondo, tra Brexit e trumpismi, si assesti sul continente europeo. C’è chi ha detto che, in pochi giorni, i rapporti di forza tra Parigi e Berlino si sono invertiti: ora la Merkel assomiglia quasi a François Hollande, ex presidente francese, ha insinuato qualcuno. Ma quando Macron parla di coesione tra Francia e Germania sottintende che ancora è la prima a essere aggrappata alla seconda. Non soltanto per evidenti questioni economiche, ma anche perché a Berlino c’è pur sempre la Merkel.
Il fisico di Marco Minniti ne anticipa la personalità: scarna, essenziale, austera. Gli abiti scuri accoppiati all’immancabile camicia bianca conferiscono all’aspetto un che d’intimidatorio, che ben s’intreccia con la sua natura di rigido custode dell’ordine, delle regole e delle gerarchie. L’ha dispiegata al meglio nei nove mesi da ministro dell’Interno: contraddicendo la moda imperante, i fatti hanno anticipato gli annunci. L’enorme, lacerante problema dell’immigrazione sfrenata è stato riportato dentro un quadro chiaro di concessioni e divieti. Lo scontro con le Ong sulle norme da rispettare nel soccorso ai barconi dei disperati gli ha conquistato simpatia e consenso in un’opinione pubblica sempre più disorientata fra la voglia di soccorrere e il timore, ingiustificato, di un’invasione. La drastica diminuzione degli sbarchi ha rappresentato il maggior successo del governo Gentiloni e di conseguenza ha spuntato le critiche prevenute di Lega e Movimento 5 Stelle. Quando persino il Papa si è schierato con la nuova impostazione dell’accoglienza, a Minniti è venuta fuori una smorfia mefistofelica, che i suoi collaboratori hanno poi spiegato esser stato un sorriso di appagamento. Minniti è nato comunista, di quella scuola legalitaria che cominciò con Togliatti ed ebbe in Napolitano ministro dell’Interno il massimo esponente. Egli è il naturale erede dell’ex presidente della Repubblica, benché i suoi inizi si devono a D’Alema: da presidente del consiglio lo nominò sottosegretario con la raccomandazione di tenere d’occhio i servizi segreti. Era la prima volta di un ex comunista presidente del Consiglio (anche se il Pci si era già trasformato in Pds) e l’accorto D’Alema temeva contraccolpi e crisi di rigetto. Più dell’ingombrante protezione di Cossiga, intermediario con i circoli internazionali, soprattutto massonici; più della marcata neutralità di Cuccia, al tempo (1998) incontrastato demiurgo della finanza italiana, a D’Alema servì il reticolo di conoscenze e di stima che il giovane politico calabrese aveva intessuto partendo dall’impegno locale contro la ‘ndrangheta. Nel suo giudizio poliziotti e carabinieri mai sono scesi dal piedistallo di degni rappresentanti dello Stato, con i quali intessere fecondi rapporti lontani da ogni pregiudizio ideologico. In tal modo Minniti è diventato nell’ultimo ventennio l’uomo del partito – sia stato il Pds, l’Ulivo, i Ds, il Pd – dentro quel mondo di sbirri e di agenti più o meno segreti, che per mezzo secolo aveva costituito il bau bau della Sinistra, il brodo di coltura di ogni possibile golpe o deriva autoritaria. Un lavorio incessante e distante da qualsiasi ribalta, il cui riconoscimento, tuttavia, non andava oltre la qualifica di sottosegretario. Magari con deleghe pesanti, però senza quell’ultimo passo in grado di attestare
la qualità dei risultati e il consequenziale premio. Ed egli sia con Letta, sia con Renzi ha accettato questo ruolo di custode dietro le quinte, interrotto da rare apparizioni con l’immancabile funerea grisaglia, il cranio luccicante, gli occhi spiritati, l’intercalare cadenzato e ritmato da vistosi scuotimenti del capo a darsi ragione da solo, prima ancora che gliela dessero gli altri. Un solo strappo nella sua carriera di civil servant: con D’Alema, che non gli ha perdonato la crescente autonomia, la legittima pretesa di non condividerne sempre le scelte. D’altronde, nessuno degli antichi collaboratori – Cuperlo, Velardi, Rondolino – ha conservato un buon rapporto con colui che si ritiene il più intelligente del mazzo e però ha inanellato una sconfitta dopo l’altra al punto da meritare su Twitter l’etichetta di «perdente massimo». C’è voluto il cataclisma del referendum del 4 dicembre, con la disfatta di Renzi, per vedere Minniti proiettato sul grande palcoscenico. Le prime, stizzite reazioni alla sua nomina a ministro dell’Interno lo davano guardiano dell’armadio degli scheletri per evitare sussulti al titolare precedente, l’inconcludente Alfano, e allo stesso Renzi. Gli sono, invece, bastati pochi mesi e pochi provvedimenti per far capire che l’uomo in nero aveva da sfruttare il consistente patrimonio di esperienze fin lì maturate e soprattutto voleva giocarsela in proprio. I risultati si sono visti, i complimenti si sono accumulati con la prevedibile eccezione di D’Alema prontissimo nel rilasciare velenosi giudizi. Il silenzio, da cui sono stati accolti, ha rappresentato la definitiva conferma dell’irrilevanza dell’ex mattatore e della solidità raggiunta dal suo ex discepolo. Il successo di Minniti ha destato preoccupazione persino nelle chiuse stanze del Pd. È stato vissuto come un concorrente in più, assiso, inoltre, sulla poltrona, da dove si controllano le elezioni della prossima primavera. E se davvero nessuno vincesse, su quella poltrona potrebbe restare per mesi e mesi fino alla difficile composizione di un nuovo governo o, addirittura, fino alle nuove votazioni. Viaggiatori provenienti dall’interno raccontano che il più preoccupato di tutti sia Renzi, intento oramai a combattere anche le ombre, che potrebbero minacciare l’agognato ritorno alla presidenza del consiglio. Teme il crescente consenso di Gentiloni, sospinto dai buoni risultati dell’economia, frutto per altro delle sue intuizioni. Teme un altro exploit di Minniti, magari un accordo diretto con i capi tribù libici in grado di riportare nei Paesi d’origine i tanti stranieri planati sulle loro coste nel miraggio di un trasbordo in Italia. Teme che si ribadisca la tradizione nostrana che niente sia definitivo come il provvisorio. E che cosa c’era più provvisorio di Gentiloni capo del Governo e di Minniti ministro dell’Interno?
Azione
Hit 24.80 OSRAM LIGHTIFY Classic A60 RGBW Una per tutte: La lampada a LED RGBW variabile splende in più di 16 milioni di colori – e in bianco puro, caldo o freddo. Controllo senza fili e dimmerabile. Migros art. n. 7042.423
Hit
Hit
24.80
69.00
OSRAM LIGHTIFY LED per spot PAR16 50 RGBW Sostituzione perfetta per lampade alogene a 50 W. Potete scegliere tra più di 16 milioni di colori o puro bianco, caldo o freddo. Controllo senza fili e dimmerabile. Migros art. n. 7042.424
Starter Kit OSRAM LIGHTIFY Il set per entrare nel mondo di LIGHTIFY. Con gateway per la connessione wireless fino a 50 componenti LIGHTIFY e una lampada LIGHTIFY Classic A60 RGBW per una luce colorata oppure bianca calda o fredda. Migros art. n. 7042.422 In vendita nelle maggiori filiali Migros. OFFERTE VALIDE SOLO DAL 3.10. AL 16.10.2017, FINO A ESAURIMENTO DELLO STOCK S24517_Anz_Migros_CH_Lightify_209x141_6FS.indd 5 HD_ES7829 KW12 MIGROS_ANNONCE 1-2SP_GARNIER.pdf
06.09.17 11:28 3
27/9/17
17:34
Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino • 2 ottobre 2017 • N. 40
31
Politica e Economia
«Via dall’Ue non dall’Europa»
Brexit Il premier britannico Theresa May ha tenuto a Firenze un discorso sul futuro delle negoziazioni tra il suo
Paese e l’Unione europea dai toni concilianti. Ma intanto si prepara al congresso del suo partito più diviso che mai
Cristina Marconi Scegliere di andare a Firenze per pronunciare un discorso sull’Europa senza neppure premurarsi di avere una scenografia da evento storico potrebbe non essere stata una svista o un insolito segno di sciatteria da parte della premier britannica. Theresa May, alle prese con il doppio compito di ridare slancio alla sua leadership martoriata dal colpo autoinferto del voto di giugno e di infondere al contempo nuova linfa ai negoziati con Bruxelles, sapeva di dover dare qualcosa all’Europa – in questo caso i 20 miliardi di sterline per regolare i conti da qui al 2020 e i due anni in cui Londra si comporterà da paese europeo pur senza esserlo più – senza legarsi le mani in vista di quello che, per la sua sopravvivenza politica, sarà l’appuntamento cruciale: la convention dei Tories a Manchester e il discorso di chiusura dal titolo «Una Brexit che funzioni per tutti» che pronuncerà la mattina del 4 ottobre, dopo quattro giorni di fuochi d’artificio in cui inevitabilmente qualcuno ragionerà sull’opportunità o meno di tenerla a Downing Street. Nel capoluogo toscano la May ha parlato con toni concilianti alla Ue e agli imprenditori britannici, terrorizzati all’idea di avere solo un anno e mezzo, ossia fino al marzo del 2019, per adeguarsi a regole di cui non si conoscono ancora i contorni, mentre ora dovrà rivolgersi al suo partito, attraversato dalla consueta frattura tra euroscettici e moderati e da una crisi d’identità più profonda che mai, con i toni accesi che si addicono ad un congresso di partito. Per questo la May dovrà tornare a riesumare il ruolo della «donna tremendamente difficile», smussato dagli eccessi della primavera scorsa, se vorrà convincere il partito di essere sempre lei la condottiera giusta per la battaglia della Brexit. Meno male che c’è un’opposizione che permette di stringersi intorno ad alcuni punti fondamentali, come il fatto che il libero mercato sia «il più grande agente di progresso umano collettivo mai creato», secondo quanto dichiarato dalla May all’indomani
Theresa May a Firenze. (AFP)
In piazza a Firenze i no Brexit protestano in occasione della presenza di Theresa May. (AFP)
del discorso anticapitalista pronunciato dal leader laburista Jeremy Corbyn davanti ad una platea in estasi. «È indubbiamente il mezzo migliore, e anche l’unico sostenibile, per migliorare le condizioni di vita di tutte le persone nel Paese», ha spiegato la premier alla cerimonia per il ventennale dell’indipendenza della Banca d’Inghilterra, sapendo che sul suo approccio a favore delle imprese e sulla sua visione compassionevole da figlia di vicario si gioca la sua capacità di tenere insieme il Paese in un momento così delicato. Su tutto il resto c’è discordia: il fatto stesso di aver suggerito un periodo di transizione, o di «adeguamento» come preferisce descriverlo la May, ha irritato il fronte euroscettico, che deve rispondere a quella parte dell’elettorato che pensava seriamente che il paese potesse lasciare la Ue senza cerimonie il giorno dopo il referendum. Due anni, poi, sarebbe il risultato di un compromesso, visto che per il cancelliere dello Scacchiere Philip Hammond ne sarebbero serviti molti di più. L’idea della premier è quella di arrivare alle elezioni del 2022 con la Brexit fatta, un’economia non troppo danneggiata e, se possibile, una reputazione rafforzata dall’aver portato a termine una missione giudicata da tutti impossibile. Non tutti sono d’accordo a lasciarla lavorare, però. Dietro le flautate dichiarazioni di sostegno degli ultimi tempi, il primo a far scintillare la lama del pugnale è stato come al solito Boris Johnson, che ha fatto imbufalire tutto
l’arco costituzionale tornando a usare le cifre iperboliche e notoriamente false della campagna referendaria – 350 milioni di sterline a settimana da dare al servizio sanitario nazionale – per illustrare la sua visione della Brexit in un articolo sul «Telegraph» uscito ad una settimana dal discorso di Firenze. Non è sfuggito a nessuno che il pezzo avesse tutto il sapore di una autocandidatura e il ministro degli Esteri ha dovuto subito spiegare la propria posizione, dicendosi ancora una volta «tutto dalla parte» della premier.
A Manchester la May dovrà riuscire a convincere il partito di essere sempre lei la condottiera giusta per la battaglia della Brexit Ma quando la May ha suggerito di essere «creativi e fantasiosi» nei negoziati per la Brexit – messa in soffitta l’idea di poter essere una leader «stabile e forte», non resta che invocare un po’ di senso artistico – ha involontariamente fatto la descrizione del suo rivale: quando la realtà inizia ad essere troppo difficile, come con il dossier Bombardier, quello con cui in un colpo solo la May rischia di giocarsi il rapporto commerciale con gli Stati Uniti e la periclitante alleanza con i
nordirlandesi del DUP in un colpo solo, anche i Tories potrebbero decidere di essere «creativi» e affidarsi al più creativo di tutti, Boris. Che negli anni ha accumulato troppi nemici nel partito per poter dare seguito al suo appeal nazionalpopolare, ma che continua ad essere una spina nel fianco per tutti. Di attacco alla leadership formalmente non si parla, anche se nelle ultime settimane era circolato il nome di Jacob Rees-Mogg come possibile favorito dei Tory alla successione a Downing Street. Un’ipotesi talmente inquietante, quella dell’eurofobo vecchio stile Rees-Mogg, uno che si è detto contrario all’aborto anche nei casi di stupro, da dare smalto anche alla premiership appannata della May, che starebbe comunque preparando un piano d’emergenza nel caso Boris Johnson decidesse di salire sul ring. Ipotesi che il partito teme, anche perché destabilizzerebbe così tanto il quadro politico da portare forse a nuove elezioni, cogliendo il partito laburista in una posizione di forza, con i sondaggi che danno Jeremy Corbyn come favorito per entrare a Downing Street. Anche se è difficile che la maggioranza del Paese abbracci le idee socialiste del leader del Labour, quest’ultimo ha dimostrato di essere abbastanza duttile e sensibile da attirare una fetta ancora più larga dell’elettorato. Ha dimostrato di non poter essere sottovalutato, soprattutto. Ci sarebbero una trentina di deputati conservatori a voler un nuovo leader del partito, ma per fare qualcosa di
concreto bisognerebbe arrivare almeno a quota 48. Oltre ai pro-Boris, quelli da cui la May deve guardarsi sono soprattutto i moderati cameroniani, quelli che dopo aver vinto (bene) il voto del 2015 si sono ritrovati cancellati da ogni poltrona e posto di potere dopo il referendum e dopo l’arrivo della ex ministro dell’Interno a Downing Street. L’ex cancelliere dello Scacchiere George Osborne ha rilasciato dichiarazioni pesantissime sulla premier – una morta che cammina, una che voglio vedere a pezzi nel mio frigo – mentre gli altri tacciono aspettando il momento della vendetta. La situazione è talmente tesa e fuori dall’ordinario che neppure cinque attentati terroristici in sei mesi hanno portato a richieste di dimissioni o sconvolgimenti politici. Amber Rudd, succeduta alla May all’Home Office e aspirante successore anche a Downing Street, non ha mai parlato di fare un passo indietro davanti agli evidenti fallimenti sull’antiterrorismo e sulla gestione delle lettere inviate per sbaglio ad un centinaio di cittadini europei nel Regno Unito in cui si chiedeva loro di lasciare immediatamente il Paese. Con una premier senza maggioranza e dalla tenuta incerta che parla di una Brexit che va ancora definita in un contesto così polarizzato in cui neppure il libero mercato si può più dare per scontato, i tre anni e mezzo che ci separano dall’uscita totale e definitiva dalla Ue, con le accelerazioni e le giravolte della politica britannica degli ultimi anni, rischiano di sembrare cinquanta. Annuncio pubblicitario
Leukerbad, pacchetto benessere 2017 Hotel Alpenblick direttamente vicino al Leukerbad Terme, www.alpenblick-leukerbad.ch, info@alpenblick-leukerbad.ch, Tel. 027 472 70 70, Fax 027 472 70 75, 3954 Leukerbad
Fr. 396.–
3 notti con mezza pensione, l‘ingresso giornaliero ai bagni termali del Leukerbad Terme, Sauna e bagno turco, libero accesso per la teleferica della Gemmi, per persona Leukerbad Plus Card 5 notti con mezza pensione, l‘ingresso giornaliero ai bagni termali del Leukerbad Terme, Sauna e bagno turco, libero accesso per la teleferica della Gemmi, per persona Leukerbad Plus Card 7 notti con mezza pensione, l‘ingresso giornaliero ai bagni termali del Leukerbad Terme, Sauna e bagno turco, libero accesso per la teleferica della Gemmi, per persona Leukerbad Plus Card Supplemento per camera singola Fr. 10.– al giorno su qualsiasi arrangiamento. La più grande piscina termale alpina d‘Europa è a vostra disposizione il giorno dell’arrivo dalle 12h 00
Fr. 660.– Fr. 896.–
Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino • 2 ottobre 2017 • N. 40
32
Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino • 2 ottobre 2017 • N. 40
33
Politica e Economia
Politica e Economia
I garanti della sicurezza
ca otografi .ch f a i r e l l e ga w.azion L’intera w w u s ortage del rep
Reportage La polizia ferroviaria è chiamata a svolgere compiti sempre più estesi e complessi per rispondere ai mutamenti
in atto nella società – Oggi è un vero e proprio corpo di polizia equipaggiato per ogni evenienza
Testo e foto Didier Ruef Nonostante l’ora legale e le lunghe giornate tipiche del solstizio d’estate, è ormai notte quando, alle 23.45 del 23 giugno, il treno speciale allestito per i tifosi del FC Lucerna lascia la stazione di Lugano con trenta minuti di ritardo sull’orario prestabilito. Si conclude così la lunghissima giornata dei sette uomini e una donna della TPO, la Polizia dei trasporti delle Ferrovie federali svizzere. Per loro è finalmente giunto il momento di rilassarsi. Ora possono iniziare ad allentare la tensione muscolare formatasi dopo quasi otto ore di missione nell’afa soffocante del Sottoceneri. A partire dalle 16.00, il distaccamento agli ordini del capogruppo Filippo Rusconi ha predisposto e operato il consueto servizio d’ordine che viene attuato in occasione dell’allestimento dei treni speciali nell’ambito di manifestazioni sportive. Missione compiuta: spossati dal sole, dal rumore e dal peso dell’equipaggiamento, gli otto agenti si sfilano volentieri la tenuta antisommossa composta da scudo, casco, proteggi-spalle, guanti e ginocchiere, infine ripongono lo spray al pepe, gli occhiali antilaser e il lanciagranate BT08 da 40 mm. Come di consueto, hanno effettuato un servizio d’ordine perfetto. Un’ora prima dell’arrivo del treno a Lugano, avevano installato una barriera metallica alta due metri per impedire ai tifosi di disperdersi attraverso la stazione. Una volta arrivato il convoglio, gli agenti della TPO si erano fatti trovare sui marciapiedi dei binari con gli scudi imbracciati e in formazione serrata, poi avevano bloccato una delle due uscite, spingendo dolcemente la folla di supporter verso la seconda uscita. Da qui i tifosi
avevano camminato per una trentina di minuti fino allo stadio di Cornaredo, inquadrati in un imponente dispositivo della polizia cantonale ticinese: un centinaio di agenti con veicoli e motociclette, oltre ai pompieri e a un’ambulanza. Chiudeva il corteo il furgone blu della TPO, con le portiere aperte e gli agenti pronti a intervenire. L’alcool scorreva a fiumi e l’umore dei Lucernesi ne risentiva. Erano già euforici quando sono scesi dal treno e chissà come sarebbe andata a finire. L’esperienza insegna che a volte basta un nonnulla per appiccare il fuoco a una folla surriscaldata.
Inizialmente, la polizia dei trasporti nacque in risposta ai furti che subivano i lavoratori stranieri di ritorno a casa La partita era finita in parità: uno a uno, un risultato tutto sommato deludente, ma il bicchiere mezzo vuoto pareva mezzo pieno ai Lucernesi. Ed erano ripartiti felici e contenti, senza disturbare l’ordine pubblico. Verso l’una di notte, i poliziotti della TPO arrivano finalmente nella loro base alla stazione di Bellinzona, la loro sede in Ticino. Finisce così una lunga giornata di lavoro, mentre se ne delinea un’altra per il giorno dopo. È impressionante vedere con quanta facilità i poliziotti si adeguano e mantengono la calma in ogni circostanza. Prima di essere assegnati alla TPO, la maggior parte di loro ha accumulato anni d’esperienza in diversi corpi municipali o canto-
nali. Spesso hanno svolto un altro mestiere prima di entrare in Polizia e tra loro ci sono meccanici, ebanisti, elettricisti, ingegneri del suono o commessi. La varietà di questi percorsi professionali, la conoscenza del territorio, delle mentalità ed anche del dialetto, oltre alla conoscenza delle lingue nazionali, permette loro di gestire al meglio la varietà delle situazioni che devono affrontare. La quotidianità non gli permette dimenticare che, al di là della repressione dei disordini e di altre infrazioni della legge, la polizia è un operatore sociale. Un aspetto
che può essere confermato da Mohamed, giovane somalo di quattordici anni che parla solo qualche parola d’inglese. Fermato per un controllo una sera di luglio alla stazione di Bellinzona, senza un soldo, senza documenti né il biglietto del treno, era arrivato in Ticino dopo aver attraversato il deserto, il mare, l’Italia e la frontiera. Proveniente da Mogadiscio, questo ragazzo sorridente, con cappellino da baseball calato sulla fronte, è semplicemente fuggito dalla guerra che da trent’anni devasta il suo Paese. I poliziotti l’hanno consegnato alle autorità competenti in materia d’asilo,
consentendogli di inserirsi in un contesto istituzionale. Il comandante Gianni Marcionetti è il capo della Regione Sud della TPO. È anche il più vecchio poliziotto di questo corpo, unico in Svizzera. Ne conosce bene la storia e l’origine. A cavallo degli anni Sessanta e Settanta i lavoratori stranieri che rientravano nei loro Paesi con le tasche piene di soldi viaggiavano spesso sui treni notturni, addormentandosi dove potevano. Un invito a nozze per i ladri che si aggiravano sui treni! In seguito a un’ondata di furti not-
turni le FFS furono costrette a istituire un servizio speciale dedicato alla protezione di questi viaggiatori. Formati dalla polizia cantonale di Lucerna, alcuni capitreno acquisirono competenze di polizia e per quasi vent’anni svolsero compiti di polizia di prossimità sui treni notturni. In due per ogni convoglio, vestiti con abiti civili, non erano armati, ma conoscevano abbastanza il loro mestiere per poter riconoscere i potenziali borseggiatori e gli impedivano di passare all’azione facendoli scendere dal treno. Veri e propri angeli custodi degni di figurare in
film come La vita è meravigliosa di Frank Capra. Vent’anni dopo, all’inizio degli anni Novanta, venne creato un primo servizio di protezione in collaborazione con la ditta Securitas SA, battezzato Securitrans. La società esiste tuttora ed è detenuta per il 51% dalle FFS e per il 49% dalla Securitas. Ha il mandato di svolgere dei controlli sui cantieri e presso le infrastrutture delle Ferrovie federali. Tra il 1990 e gli inizi degli anni 2000, in seno alla Securitrans operava un servizio di polizia ferroviaria, che però non
disponeva di tutte le prerogative della «vera» polizia. La regolare presenza di agenti disarmati sui treni doveva infondere nei passeggeri una sensazione di sicurezza. Tuttavia, l’arrivo dei treni senza controllore introdusse un cambiamento di paradigma radicale, che spinse le FFS a creare una vera e propria Polizia dei trasporti. Nel 2002 il dado è tratto: la direzione delle Ferrovie federali decise di creare una «vera» polizia ferroviaria, i cui agenti devono seguire una formazione di un anno in una scuola cantonale riconosciuta.
Questo percorso apre loro la porta allo status di poliziotto e alle relative prerogative: conoscenza del quadro giuridico e pratica delle armi e delle tecniche d’intervento. Nel 2009 questo corpo viene integrato nella società FFS SBB CFF andando a formare la TPO, che oggi conta circa 250 agenti ripartiti nelle varie regioni linguistiche del Paese. In Ticino ce ne sono una ventina. Gli effettivi sono in costante aumento in seguito ai crescenti bisogni delle FFS e all’incremento dell’«inciviltà», combinata con l’accresciuta domanda di sicurezza della nostra società.
Le prerogative della TPO sono definite dalla Legge federale sugli organi di sicurezza delle imprese di trasporto pubblico (LFSI): protezione dei viaggiatori, rispetto delle prescrizioni sui trasporti e sull’utilizzo; eventuali interrogatori dei passeggeri e controlli dei documenti d’identità; fermo, controllo, perquisizione e allontanamento delle persone che tengono un comportamento non consono; arresto provvisorio degli individui fermati e sequestro di oggetti come armi o sostanze stupefacenti da consegnare alla polizia cantonale; controllo delle persone e dei titoli di trasporto, perseguimento di infrazioni e verbalizzazione e denuncia in caso di danneggiamenti o violenze. L’uso di lacci e manette è ammesso in occasione dell’arresto di un sospetto da consegnare alla polizia. Il lavoro di un poliziotto della TPO si svolge seguendo i ritmi dell’umore e dell’atteggiamento dei viaggiatori, che variano molto a seconda del momento del giorno. I treni del mattino e di fine giornata trasportano l’energia e l’entusiasmo giovanile di studenti e apprendisti, oltre ai pendolari sprofondati nelle loro letture. I treni notturni del fine settimana, detti «TILO Pigiama» nel gergo ferroviario, sono frequentati da comitive di festaioli che dapprima si recano in discoteca ancora sobri seppur eccitati, ma poi al ritorno diventano rumorosi e spesso sono anche molto ubriachi. Durante gli ultimi anni, l’offerta regionale dei trasporti ticinesi si è estesa considerevolmente con la comparsa dei TILO (Treni Regionali Ticino Lombardia), gestiti da una società filiale delle FFS. Considerata la natura transfrontaliera di questi convogli, la polizia ferroviaria lavora sempre di più a contatto con le polizie municipali e cantonali, ma anche con il corpo delle guardie di frontiera.
Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino • 2 ottobre 2017 • N. 40
32
Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino • 2 ottobre 2017 • N. 40
33
Politica e Economia
Politica e Economia
I garanti della sicurezza
ca otografi .ch f a i r e l l e ga w.azion L’intera w w u s ortage del rep
Reportage La polizia ferroviaria è chiamata a svolgere compiti sempre più estesi e complessi per rispondere ai mutamenti
in atto nella società – Oggi è un vero e proprio corpo di polizia equipaggiato per ogni evenienza
Testo e foto Didier Ruef Nonostante l’ora legale e le lunghe giornate tipiche del solstizio d’estate, è ormai notte quando, alle 23.45 del 23 giugno, il treno speciale allestito per i tifosi del FC Lucerna lascia la stazione di Lugano con trenta minuti di ritardo sull’orario prestabilito. Si conclude così la lunghissima giornata dei sette uomini e una donna della TPO, la Polizia dei trasporti delle Ferrovie federali svizzere. Per loro è finalmente giunto il momento di rilassarsi. Ora possono iniziare ad allentare la tensione muscolare formatasi dopo quasi otto ore di missione nell’afa soffocante del Sottoceneri. A partire dalle 16.00, il distaccamento agli ordini del capogruppo Filippo Rusconi ha predisposto e operato il consueto servizio d’ordine che viene attuato in occasione dell’allestimento dei treni speciali nell’ambito di manifestazioni sportive. Missione compiuta: spossati dal sole, dal rumore e dal peso dell’equipaggiamento, gli otto agenti si sfilano volentieri la tenuta antisommossa composta da scudo, casco, proteggi-spalle, guanti e ginocchiere, infine ripongono lo spray al pepe, gli occhiali antilaser e il lanciagranate BT08 da 40 mm. Come di consueto, hanno effettuato un servizio d’ordine perfetto. Un’ora prima dell’arrivo del treno a Lugano, avevano installato una barriera metallica alta due metri per impedire ai tifosi di disperdersi attraverso la stazione. Una volta arrivato il convoglio, gli agenti della TPO si erano fatti trovare sui marciapiedi dei binari con gli scudi imbracciati e in formazione serrata, poi avevano bloccato una delle due uscite, spingendo dolcemente la folla di supporter verso la seconda uscita. Da qui i tifosi
avevano camminato per una trentina di minuti fino allo stadio di Cornaredo, inquadrati in un imponente dispositivo della polizia cantonale ticinese: un centinaio di agenti con veicoli e motociclette, oltre ai pompieri e a un’ambulanza. Chiudeva il corteo il furgone blu della TPO, con le portiere aperte e gli agenti pronti a intervenire. L’alcool scorreva a fiumi e l’umore dei Lucernesi ne risentiva. Erano già euforici quando sono scesi dal treno e chissà come sarebbe andata a finire. L’esperienza insegna che a volte basta un nonnulla per appiccare il fuoco a una folla surriscaldata.
Inizialmente, la polizia dei trasporti nacque in risposta ai furti che subivano i lavoratori stranieri di ritorno a casa La partita era finita in parità: uno a uno, un risultato tutto sommato deludente, ma il bicchiere mezzo vuoto pareva mezzo pieno ai Lucernesi. Ed erano ripartiti felici e contenti, senza disturbare l’ordine pubblico. Verso l’una di notte, i poliziotti della TPO arrivano finalmente nella loro base alla stazione di Bellinzona, la loro sede in Ticino. Finisce così una lunga giornata di lavoro, mentre se ne delinea un’altra per il giorno dopo. È impressionante vedere con quanta facilità i poliziotti si adeguano e mantengono la calma in ogni circostanza. Prima di essere assegnati alla TPO, la maggior parte di loro ha accumulato anni d’esperienza in diversi corpi municipali o canto-
nali. Spesso hanno svolto un altro mestiere prima di entrare in Polizia e tra loro ci sono meccanici, ebanisti, elettricisti, ingegneri del suono o commessi. La varietà di questi percorsi professionali, la conoscenza del territorio, delle mentalità ed anche del dialetto, oltre alla conoscenza delle lingue nazionali, permette loro di gestire al meglio la varietà delle situazioni che devono affrontare. La quotidianità non gli permette dimenticare che, al di là della repressione dei disordini e di altre infrazioni della legge, la polizia è un operatore sociale. Un aspetto
che può essere confermato da Mohamed, giovane somalo di quattordici anni che parla solo qualche parola d’inglese. Fermato per un controllo una sera di luglio alla stazione di Bellinzona, senza un soldo, senza documenti né il biglietto del treno, era arrivato in Ticino dopo aver attraversato il deserto, il mare, l’Italia e la frontiera. Proveniente da Mogadiscio, questo ragazzo sorridente, con cappellino da baseball calato sulla fronte, è semplicemente fuggito dalla guerra che da trent’anni devasta il suo Paese. I poliziotti l’hanno consegnato alle autorità competenti in materia d’asilo,
consentendogli di inserirsi in un contesto istituzionale. Il comandante Gianni Marcionetti è il capo della Regione Sud della TPO. È anche il più vecchio poliziotto di questo corpo, unico in Svizzera. Ne conosce bene la storia e l’origine. A cavallo degli anni Sessanta e Settanta i lavoratori stranieri che rientravano nei loro Paesi con le tasche piene di soldi viaggiavano spesso sui treni notturni, addormentandosi dove potevano. Un invito a nozze per i ladri che si aggiravano sui treni! In seguito a un’ondata di furti not-
turni le FFS furono costrette a istituire un servizio speciale dedicato alla protezione di questi viaggiatori. Formati dalla polizia cantonale di Lucerna, alcuni capitreno acquisirono competenze di polizia e per quasi vent’anni svolsero compiti di polizia di prossimità sui treni notturni. In due per ogni convoglio, vestiti con abiti civili, non erano armati, ma conoscevano abbastanza il loro mestiere per poter riconoscere i potenziali borseggiatori e gli impedivano di passare all’azione facendoli scendere dal treno. Veri e propri angeli custodi degni di figurare in
film come La vita è meravigliosa di Frank Capra. Vent’anni dopo, all’inizio degli anni Novanta, venne creato un primo servizio di protezione in collaborazione con la ditta Securitas SA, battezzato Securitrans. La società esiste tuttora ed è detenuta per il 51% dalle FFS e per il 49% dalla Securitas. Ha il mandato di svolgere dei controlli sui cantieri e presso le infrastrutture delle Ferrovie federali. Tra il 1990 e gli inizi degli anni 2000, in seno alla Securitrans operava un servizio di polizia ferroviaria, che però non
disponeva di tutte le prerogative della «vera» polizia. La regolare presenza di agenti disarmati sui treni doveva infondere nei passeggeri una sensazione di sicurezza. Tuttavia, l’arrivo dei treni senza controllore introdusse un cambiamento di paradigma radicale, che spinse le FFS a creare una vera e propria Polizia dei trasporti. Nel 2002 il dado è tratto: la direzione delle Ferrovie federali decise di creare una «vera» polizia ferroviaria, i cui agenti devono seguire una formazione di un anno in una scuola cantonale riconosciuta.
Questo percorso apre loro la porta allo status di poliziotto e alle relative prerogative: conoscenza del quadro giuridico e pratica delle armi e delle tecniche d’intervento. Nel 2009 questo corpo viene integrato nella società FFS SBB CFF andando a formare la TPO, che oggi conta circa 250 agenti ripartiti nelle varie regioni linguistiche del Paese. In Ticino ce ne sono una ventina. Gli effettivi sono in costante aumento in seguito ai crescenti bisogni delle FFS e all’incremento dell’«inciviltà», combinata con l’accresciuta domanda di sicurezza della nostra società.
Le prerogative della TPO sono definite dalla Legge federale sugli organi di sicurezza delle imprese di trasporto pubblico (LFSI): protezione dei viaggiatori, rispetto delle prescrizioni sui trasporti e sull’utilizzo; eventuali interrogatori dei passeggeri e controlli dei documenti d’identità; fermo, controllo, perquisizione e allontanamento delle persone che tengono un comportamento non consono; arresto provvisorio degli individui fermati e sequestro di oggetti come armi o sostanze stupefacenti da consegnare alla polizia cantonale; controllo delle persone e dei titoli di trasporto, perseguimento di infrazioni e verbalizzazione e denuncia in caso di danneggiamenti o violenze. L’uso di lacci e manette è ammesso in occasione dell’arresto di un sospetto da consegnare alla polizia. Il lavoro di un poliziotto della TPO si svolge seguendo i ritmi dell’umore e dell’atteggiamento dei viaggiatori, che variano molto a seconda del momento del giorno. I treni del mattino e di fine giornata trasportano l’energia e l’entusiasmo giovanile di studenti e apprendisti, oltre ai pendolari sprofondati nelle loro letture. I treni notturni del fine settimana, detti «TILO Pigiama» nel gergo ferroviario, sono frequentati da comitive di festaioli che dapprima si recano in discoteca ancora sobri seppur eccitati, ma poi al ritorno diventano rumorosi e spesso sono anche molto ubriachi. Durante gli ultimi anni, l’offerta regionale dei trasporti ticinesi si è estesa considerevolmente con la comparsa dei TILO (Treni Regionali Ticino Lombardia), gestiti da una società filiale delle FFS. Considerata la natura transfrontaliera di questi convogli, la polizia ferroviaria lavora sempre di più a contatto con le polizie municipali e cantonali, ma anche con il corpo delle guardie di frontiera.
SEMPRE PIÙ CONVENIENTE
Cambia subito e risparmi per 1 anno fr. 10.– al mese.
* Fr. 19.–/mese
Fr. 29.–/mese
30 0 0
PUNTI
e Sulla ret
Maxi One, l’abbonamento senza durata minima contrattuale, inclusi 2 GB di traffico dati, 2000 minuti** e 2000 SMS
FCM
** L’offerta M-Budget Mobile Maxi One a fr. 19.–/mese per un anno si applica per la sottoscrizione di un nuovo contratto M-Budget Mobile Maxi One (non valido per i cambiamenti di abbonamenti da M-Budget Mobile Mini One verso Maxi One) fino al 06.11.2017. Dopo un anno il canone mensile passa a fr. 29.–/mese. Senza durata minima di contratto. Esclusi i costi di attivazione di fr. 40.–. I volumi inclusi sono validi per l’utilizzo in Svizzera. Coloro che nell’ambito della sottoscrizione di un nuovo contratto passano da un altro operatore a M-Budget Mobile Maxi One (fino al 06.11.2017) ricevono in più 3000 punti Cumulus. ** Valido per chiamate dalla Svizzera verso tutte le reti fisse e mobili in Svizzera, verso le reti fisse in Europa e negli Stati Uniti (gruppi di paesi 1– 3); i numeri business, brevi e a valore aggiunto sono da intendersi esclusi in ogni caso.
www.m-budget-mobile.ch/it/cumulus
S w i s sc o
m
Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino • 2 ottobre 2017 • N. 40
35
Politica e Economia
Modello scolastico confermato
Lingue straniere A Lucerna il 60% dei cittadini boccia l’iniziativa per una sola lingua alle elementari, si continuerà
dunque ad insegnare inglese dalla terza e francese dalla quinta - La strategia adottata dai cantoni nel 2004 resiste
Marzio Rigonalli Nel canton Lucerna si continuerà ad insegnare due lingue straniere nella scuola elementare: l’inglese a partire dal terzo anno scolastico ed il francese dall’inizio del quinto anno. Così ha deciso il 57,6% dei votanti che ha respinto l’iniziativa cantonale: «Solo una lingua straniera nelle scuole elementari». L’iniziativa era stata promossa dalle associazioni degli insegnanti, che invocavano l’attuale carico eccessivo che l’insegnamento di due lingue straniere imporrebbe agli allievi, ed aveva ricevuto l’appoggio di alcuni partiti politici e dell’Unione svizzera delle arti e mestieri. L’iniziativa non diceva quale lingua straniera avrebbe dovuto essere insegnata, ma la maggior parte degli osservatori vi ha visto un attacco sferrato contro il francese a vantaggio dell’inglese. Il governo ed il parlamento cantonali avevano raccomandato di respingere l’iniziativa. Il voto è avvenuto lo scorso 24 settembre, in parallelo con l’ultima votazione federale, ed allunga la lista di decisioni analoghe prese in alcuni cantoni della Svizzera tedesca negli ultimi anni. Nel 2015, il canton Nidvaldo respinse con il 60% dei voti un’iniziativa molto simile a quella bocciata a Lucerna. Lo scorso mese di maggio, toccò al canton Zurigo respingere, con una percentuale analoga, un’iniziativa che chiedeva pure d’insegnare nelle elementari una sola lingua straniera. E poco dopo, il parlamento cantonale turgoviese, dopo un lungo braccio di ferro con il governo, affossò, anche se con pochi voti di differenza, il progetto che chiedeva di sopprimere l’insegnamento del francese nella scuola elementare e di rinviarlo alla scuola secondaria. Il no espresso dai votanti lucernesi rafforza il cosiddetto modello 3/5, ossia la strategia linguistica approvata dai cantoni nel 2004. Il modello prevede d’inse-
gnare la prima lingua straniera a partire dal terzo anno scolastico e la seconda lingua straniera a partire dal quinto anno. I cantoni sono liberi di scegliere quale delle due lingue straniere va insegnata per prima. L’intesa intercantonale si è imposta rapidamente ed oggi vien adottata ed applicata nelle scuole elementari dalla maggior parte dei cantoni. Con la bocciatura dell’iniziativa, il canton Lucerna ha così evitato di diventare un’isola scolastica nella Svizzera centrale, per lo meno per quanto concerne l’insegnamento delle lingue straniere. Un’isola che avrebbe potuto creare problemi alla mobilità ed alle famiglie che, per ragioni professionali od altre, si spostano facilmente da un cantone all’altro. Ci si può chiedere ora se i risultati delle votazioni avvenute nei cantoni Nidvaldo, Zurigo e Lucerna, nonché nel parlamento turgoviese, bastino per portare un po’ di tranquillità sul fronte dell’insegnamento delle lingue straniere nella Svizzera tedesca. La risposta è negativa, perché altri analoghi appuntamenti sono già programmati. A Basilea Campagna è pendente un’iniziativa che chiede d’insegnare una sola lingua straniera nelle elementari. Questa volta vien preso di mira l’inglese e non il francese. Nei Grigioni si voterà presto su un’iniziativa popolare che chiede d’insegnare una sola lingua straniera nelle elementari e prevede l’inglese per gli allievi di lingua tedesca ed il tedesco per gli allievi di lingua italiana e di lingua romancia. L’iniziativa è stata combattuta dagli italofoni e dai romanci, poiché l’hanno ritenuta offensiva nei confronti delle minoranze cantonali, nonché pericolosa per l’equilibrio linguistico del cantone. Il governo ed il parlamento retici hanno dichiarato l’iniziativa contraria ai principi costituzionali in vigore, ma il Tribunale federale l’ha giudicata valida. Nel canton Zugo, infine, il Gran Consiglio ha approvato e trasmesso al governo una mozione
La seconda ragione emerge da una progressiva disattenzione nei confronti del plurilinguismo, ossia di una parte importante della quintessenza elvetica. È un fenomeno che tocca tutta la Svizzera, quella tedesca, quella italiana e, forse, più di tutto quella romanda. La conoscenza reciproca delle comunità linguistiche del paese non è sempre vista come un valore che meriti grande attenzione. Talvolta anche l’esistenza di una comunità linguistica e dei suoi diritti vien sopraffatta da altre considerazioni, da altri interessi e da tante ambizioni personali. Per esempio, durante la campagna elettorale in vista della successione del consigliere federale Burkhalter, i due candidati romandi si sono profilati con dichiarazioni sorprendenti, praticamente offensive per gli svizzeri italofoni. Isabelle Moret ha dichiarato che, grazie ai nuovi collegamenti ferroviari, Lugano è praticamente un sobborgo di Zurigo e che Ignazio Cassis poteva essere considerato quasi uno svizzero tedesco. Pierre Maudet ha aggiunto che lui poteva benissimo risolvere i problemi del canton Ticino e che la presenza di un italofono in Consiglio federale non era indispensabile. Sono parole pronunciate durante una campagna elettorale, certo, ma da persone che aspiravano alla massima carica politica del paese. Sono dichiarazioni che hanno tradito un certo distacco dai valori tipicamente elvetici, in termini di conoscenza reciproca, di rispetto dei diritti delle minoranze, di valorizzazione delle diversità, nonché di convivenza pacifica. Nel contesto elvetico, la conoscenza delle lingue rimane un valore che va continuamente stimolato e promosso, perché permette di avvicinarci ad altre realtà, di scoprirle, di rispettarle e di arricchirci culturalmente. Il plurilinguismo, quindi, è una ricchezza che la scuola deve continuare a far sua ed a difendere con determinazione.
L’idea di una sola lingua straniera alle elementari non ha fatto breccia a Lucerna, ma seguiranno altre votazioni cantonali su questo tema. (Keystone)
dell’UDC e del PLR, che chiede di abolire l’insegnamento del francese nelle scuole elementari. In realtà, il parlamento cantonale ha respinto la mozione con 40 voti contrari contro 34 a favore, ma il suo regolamento prevede che una mozione non deve essere trasmessa al governo soltanto quando i contrari raggiungono almeno i due terzi dei votanti. Resta da capire perché l’insegnamento delle lingue straniere crei tante divergenze e tanta agitazione tra i confederati di lingua tedesca. Nel secolo scorso, la questione non è praticamente mai emersa. Le prime avvisaglie si sono registrate soltanto alla fine del secolo e le prime votazioni cantonali sul tema sono avvenute venti anni or sono. Da allora si contano più di dieci votazioni cantonali su iniziative che chiedevano d’insegnare una sola lingua straniera nelle scuole elementari. A Zurigo, un cantone molto importante per l’indirizzo dell’insegnamento nella scuola dell’obbligo in tutta la Svizzera tedesca, tra il 2001 ed oggi
ci sono state ben tre votazioni popolari su altrettante iniziative che chiedevano di limitare l’insegnamento ad una sola lingua straniera. Tutte e tre le iniziative sono state respinte. Probabilmente, sarà difficile trovare un altro argomento in grado di generare così tante votazioni popolari in diversi cantoni della Svizzera tedesca. Due almeno sono le ragioni che si nascondono dietro a queste battaglie sull’insegnamento delle lingue straniere. La prima risiede nelle preferenze linguistiche degli svizzeri tedeschi. Non è un mistero che la stragrande maggioranza di loro preferisce l’inglese al francese. La lingua di Shakespeare è più vicina alla loro lingua e loro, con qualche buona ragione, la giudicano più facile da imparare e da assimilare. Inoltre, considerano la conoscenza dell’inglese un importante atout in molte carriere professionali, talvolta addirittura determinante, e sicuramente più valorizzante della conoscenza della lingua francese.
Previdenza: pianificazione finanziaria più importante che mai La consulenza della Banca Migros Pensionamento flessibile La pianificazione relativa alla riscossione delle prestazioni è e rimane centrale Pensionamento flessibile
Jeannette Schaller
La pianificazione relativa alla riscossione delle prestazioni è e rimane centrale
Disponibilità delle prestazioni
Età di pensionamento Donna Uomo
Riscossione anticipata
Riscossione posticipata
Pilastro 3a Prestazione di libero passaggio/Polizza Fondi della cassa pensioni
AVS
58
Quando è possibile riscuotere quale capitale previdenziale?
causate dalla riduzione dell’aliquota di conversione risparmiando prima di interrompere l’attività lavorativa. Non solo occorre affrontare tempestivamente l’accumulo di ulteriore capitale per coprire le lacune nel reddito che si protrarranno per tutti gli anni della pensione, ma anche il momento in
Donne Uomini
Possibilità di riscossione flessibile e/o posticipata (con/senza attività lucrativa)
59
60
Donne Uomini
61
62
64
63
Possibilità di riscossione flessibile, se contemplato dai regolamenti
cui prelevare i capitali previdenziali costituisce un aspetto importante della pianificazione pensionistica. Il grafico illustra in quale intervallo di tempo le prestazioni dei diversi pilastri sono più elevate. Nello stabilire il momento della pensione occorre considerare alcuni aspetti in termini di diritto
65
66
Donne Uomini
67
68
69
70
Possibilità di riscossione posticipata flessibile, se si prosegue l’attività lucrativa / CP: se è anche contemplata dal regolamento
Banca Migros
Jeannette Schaller è responsabile della pianificazione finanziaria alla Banca Migros
I sì e i no si sono contesi la vittoria sul filo di lana e il risultato era difficilmente prevedibile. Adesso il dado è tratto. La riforma della previdenza per la vecchiaia è stata inaspettatamente affossata: il 52,7% dei votanti ha detto no al progetto. La modifica costituzionale per l’aumento dell’imposta sul valore aggiunto è stata respinta di misura con il 50,1%. Il finanziamento dei nostri istituti sociali rimane un problema irrisolto. La generazione del baby boom, caratterizzata da un’esplosione demografica, andrà in pensione nei prossimi 10-15 anni. Ciò significa che aumenterà il fabbisogno di finanziamento per l’AVS. Anche i capitali risparmiati nella previdenza professionale non saranno più sufficienti a garantire le rendite dei pensionati futuri a causa dell’aumentata aspettativa di vita e del basso livello dei tassi d’interesse. Chi vuole mantenere l’auspicato tenore di vita anche negli anni della pensione non potrà fare a meno di impegnarsi personalmente per accumulare la sua previdenza per la vecchiaia. Ciò riguarda soprattutto le persone che, essendo vicine alla pensione, hanno poche possibilità di coprire le lacune
fiscale e previdenziale. A seconda delle situazioni è possibile risparmiare così diverse migliaia di franchi. Gli specialisti della pianificazione finanziaria della Banca Migros si mettono volentieri al vostro fianco per aiutarvi a costruire un domani finanziariamente sicuro.
20% su tutto lâ&#x20AC;&#x2122;assortimento I am Natural Cosmetics.
a partire da 2 pezzi
20%
Tutti i prodotti I am Natural Cosmetics (confezioni da viaggio e confezioni multiple escluse), a partire da 2 pezzi, 20% di riduzione, offerta valida fino al 9.10.2017
In vendita nelle maggiori filiali Migros. Da questa offerta sono esclusi gli articoli giĂ ridotti. OFFERTA VALIDA SOLO DAL 3.10 AL 9.10.2017, FINO A ESAURIMENTO DELLO STOCK
Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino • 2 ottobre 2017 • N. 40
37
Politica e Economia Rubriche
Il Mercato e la Piazza di Angelo Rossi Il ritorno dei servitori Nel nostro immaginario la figura del servitore è legata al vecchio regime, ossia al tipo di società che esisteva prima della Rivoluzione francese, quando le famiglie della nobiltà avevano a disposizione legioni di servitori. Tutti si ricordano di aver visto, in film o in serie televisive, la scena dell’arrivo di un ospite in una residenza di campagna di qualche lord inglese con la servitù schierata per dargli il benvenuto, davanti al portone d’ingresso. Nelle società democratiche
moderne i servitori si possono forse ancora trovare nelle lussuose dimore dei miliardari. Per il resto sono invece diventate persone indipendenti che offrono servizi domestici. E il numero di queste persone sembra essere in continuo aumento. Prima di parlare dei nuovi servitori, diamo un’occhiata alle statistiche. L’evoluzione dell’effettivo degli occupati nei servizi domestici è stata seguita dal censimento federale della popolazione fino al 2000. Per varie ragioni – non da ultimo di natura
Occupa nei servizi domes ci in Ticino 5000 4000 3000 2000 1000 0 1930
1950
1970
1990
2000
Il numero complessivo si è quasi azzerato. (Dati dal Censimento del 2000)
legale – i dati relativi a questo tipo di occupazione sono forse tra i meno attendibili . Fatto sta che, per il Ticino, l’effettivo in questione da un massimo di 4000 occupati, raggiunto nel 1930, è sceso a 1 occupato nel censimento del 2000 (dato sicuramente erroneo). La diminuzione è dovuta a due tendenze la cui portata, purtroppo, non ci è dato misurare. La prima è una tendenza alla diminuzione dovuta allo sviluppo economico e dell’offerta di posti di lavoro negli altri rami dell’economia ticinese. La domestica degli anni Cinquanta e Sessanta si trovava certamente alla base della piramide dei salari. Ragione per cui, quando negli altri rami cominciò a manifestarsi scarsità di personale, le domestiche emigrarono volentieri verso nuove occupazioni. La seconda, invece, è dovuta alla crescente importanza del numero di stranieri occupati al nero in questo tipo di attività. Per il periodo successivo al 2000 la nostra statistica ufficiale non dà nessuna indicazione rispetto all’occupazione legale di personale per i lavori domestici. Si può però ipotizzare che la stessa sia cresciuta e continui ad espandersi per l’operare congiunto di cinque fenome-
ni. Il primo è costituito dal progressivo passaggio dall’illegalità alla legalità di buona parte degli occupati in questo ramo. Statistiche ufficiali su questo fenomeno non ne esistono. Stime di giornalisti lo farebbero ascendere, per la Svizzera, a qualche decina di migliaia di occupati. Questo passaggio è stato agevolato dalle disposizioni adottate per semplificare il pagamento dei contributi alle assicurazioni sociali da parte dei datori di lavoro. Il secondo fattore che ha fatto aumentare il personale legalmente occupato nei servizi domestici è l’invecchiamento della popolazione unito alle crescenti difficoltà che incontrano gli enti pubblici a mettere a disposizione della domanda , fortemente in aumento, un numero di letti sufficiente in case per anziani e in case di cura specializzate. Il terzo fenomeno è rappresentato dalla concentrazione della popolazione nelle zone urbane che consente alla domanda di servizi domestici di svilupparsi rapidamente e di poter venir soddisfatta, altrettanto rapidamente, per le distanze limitate che corrono tra i quartieri residenziali. Il quarto fattore è dovuto all’aumento significativo del tasso di attività
femminile. Infine, il quinto fenomeno è costituito dalle possibilità sempre maggiori che offre la digitalizzazione in materia di esternalizzazione dei servizi domestici. Se, fino a qualche anno fa, ci si poteva rivolgere solamente a aziende di pulizia, oggi, cominciano ad apparire App che mettono a disposizione qualunque tipo di servizio, dalla cura dei bambini a quella del giardino, dalle piccole riparazioni alla cura degli animali domestici, in particolare di quelli che devono essere condotti a passeggio. L’offerta esterna di servizi domestici è completata da chi si offre di organizzare per voi i lavori da fare, a chi si assume la consegna di indumenti, pacchi e quant’altro , da chi, per voi e per un modesto obolo, va a fare gli acquisti o al mercato, a chi ripara e vi fa da consulente in materia di ordinatori, telefonini, tablet . L’effettivo dei lavoratori domestici è in continuo aumento. Ma gli occupati in questo tipi di servizio, oggi, non vivono più con i «padroni» sotto il medesimo tetto. In moltissimi casi sono diventati degli indipendenti che offrono i loro servizi a ore e a giornata a chiunque ne possa avere bisogno.
Cdu e l’Spd – vi sono meno radicati. A Est ha colto i risultati migliori non solo l’estrema destra, ma anche l’estrema sinistra della Linke, erede della Sed, il partito-Stato della Germania comunista, poi rafforzato da Oskar Lafontaine e dall’ala sinistra dell’Spd. L’aspetto significativo è che le zone dove la destra è più forte non sono quelle con più immigrati, anzi. Proprio come in Francia il Front National quasi non esiste nella meticcia Parigi ed è fortissimo nel Nord e nell’Est della Francia, dove i numeri indicano che gli immigrati sono di meno. Certo, l’immigrazione rinfocola lo scontento e la protesta. Ma all’origine del successo dell’Alternativa per la Germania c’è il disagio sociale. Il Paese cresce; però la crescita finisce sempre nelle stesse mani. E gli esclusi, stanchi di bussare alla porta, picchiano alle pareti. Le grandi aziende investono
in Polonia, nella Repubblica ceca, in Ungheria; dove il lavoro costa meno che a Dresda o a Lipsia. Il voto tedesco non va sottovalutato, ma neppure drammatizzato. Certo, fa impressione che il Paese più stabile d’Europa esprima un Parlamento così frammentato. Nessun partito ha raggiunto un terzo dei suffragi, neppure quello della Cancelliera, donna forte d’Europa. Ma è pur sempre vero che l’87% dei tedeschi ha votato per partiti democratici. Non credo che l’Afd possa essere definito neonazista. È già grave che non sia anti-nazista. Ma, se è per questo, l’Italia ha visto al governo partiti e leader non anti-fascisti, che talora hanno fatto apologia del fascismo. Fini, prima della conversione – rapidamente seguita dalla sparizione -, definì Mussolini il più grande statista del secolo. Berlusconi disse che il Duce mandava
gli oppositori in vacanza (purtroppo non morirono in vacanza Matteotti, Gobetti, Gramsci, Amendola, Carlo e Nello Rosselli, don Minzoni). Bossi minacciò di morte i magistrati, Salvini ha corteggiato CasaPound. Dall’altra parte, sono andati al governo due partiti che si richiamavano esplicitamente al comunismo: un’ideologia che ovunque ha preso il potere l’ha esercitato in modo criminale, con i gulag, la polizia politica e spesso l’eliminazione fisica degli oppositori. Insomma, gli italiani sono gli ultimi a poter fare gli scandalizzati. Diciamo semmai che neppure i tedeschi sono immuni al segno del nostro tempo: la rivolta contro le élites, l’establishment, i partiti, i sindacati e le forme tradizionali di rappresentanza. E quando i tedeschi dicono parole terribili sul passato nazista, vengono presi sul serio.
te. Merito, serietà, dedizione al lavoro, partecipazione ai comitati direttivi e alle commissioni interpartitiche rimangono centrali; in fondo non sono altro che valori secolarizzati, trasmigrati dalla religione all’agire politico. Ignazio Cassis è inoltre il primo esponente svizzero-italiano a doversi misurare con l’era digitale (Flavio Cotti, eletto nel 1986, era ancora «analogico»). Un primo assaggio di questa svolta l’abbiamo vissuto nel giorno dell’elezione, con una mobilitazione dei media senza precedenti. Ormai nulla sfugge alle reti. Più si sale nella scala della popolarità e più la sfera privata si contrae. Ogni apparizione pubblica si trasforma in conferenza stampa, un’investigazioneintrusione che costringe l’interpellato a replicare con le medesime armi. Già Trump semina tweet a getto continuo, per cui pare legittimo chiedersi quando Twitter farà breccia nella comunicazione politica del Consiglio federale.
Sul piano cantonale, l’ingresso di Internet nella campagna elettorale avvenne nel 1999: fu allora che i principali candidati al Consiglio di Stato e al Gran Consiglio decisero di far allestire siti in cui illustrare ad amici e simpatizzanti la propria piattaforma programmatica. Allora non si era certi che la propaganda attraverso queste vie avrebbe fatto presa, sostituendo comizi, manifesti e veglioni. Pochi credevano alla morte definitiva della stampa di partito. Eppure proprio questo accadde: gli «organi ufficiali» chiusero i battenti o si trasformarono in bollettini interni, abbandonando ogni ambizione «generalista». Da allora il cruscotto tecnologico a disposizione dei candidati si è arricchito di nuovi strumenti, tanto da fondersi con l’utente. I cellulari sono diventati protesi intelligenti («smart») e quindi in grado di svolgere compiti prima assunti dall’assistente personale. Oggi buona parte della comunicazione ufficiosa passa
attraverso questi canali, in collegamento diretto con la base, scavalcando le abituali mediazioni (congressi, assemblee, dibattiti). Secondo alcuni ha preso avvio l’era del «populismo digitale» (titolo di un recente saggio del sociologo Alessandro Del Lago). Trionfo della democrazia diretta? Non proprio. Perché come hanno dimostrato anche le ultime elezioni tedesche, la comunicazione digitale invita a reagire ma non a costruire consenso. Non mitiga le tensioni presenti nella società, ma le radicalizza aggiungendo una buona dose di malevolenza. Ricerche recenti hanno dimostrato che blog, Facebook, Twitter, Instagram, YouTube funzionano come sfogatoi del malumore sociale, che su temi come profughi, stranieri e criminalità assume toni da guerra civile. E già possiamo immaginare come sarà lo scontro politico al prossimo rinnovo dei poteri cantonali, in agenda nella primavera del 2019.
In&outlet di Aldo Cazzullo Un altro segno del nostro tempo Ci eravamo un po’ tutti illusi che l’ondata populista si fosse fermata. Il ridimensionamento di Marine Le Pen in Francia e di Geert Wilders in Olanda ci aveva fatto pensare che dopo l’anno del trionfo – il 2016, con la Brexit e l’elezione di Trump – fosse venuto l’anno del riflusso e della ragionevolezza. Il voto tedesco cambia un po’ la prospettiva. La realtà si presenta come sempre più complessa di come l’avevamo pensata. I sondaggi erano sbagliati. Angela Merkel era data al 38 per cento; non è arrivata al 33. L’estrema destra di Alternativa per la Germania è andata meglio del previsto. I socialdemocratici sono al minimo storico, e rifiutano di fare ancora i «junior partner» della grande coalizione. Formare un governo sarà difficile, perché i liberali sono da sempre un partito di centrodestra e
i verdi un partito di centrosinistra. Ma l’impressione è che alla fine la Merkel ce la farà. Resta il fatto che neppure la Germania è un Paese di buon umore. Dopo dodici anni la leadership della Cancelliera, nonostante gli innegabili successi, era inevitabilmente logora. La sua politica di accoglienza ai profughi – sia pure corretta in corsa con l’accordo che finanzia la Turchia in cambio della chiusura della rotta balcanica – ha aperto uno spazio politico alla sua destra. Eppure, al di là dei ragionamenti dei politologi, l’avanzata di Afd fa comunque impressione, in particolare nelle terre dell’ex Repubblica democratica tedesca, che è poi la patria di origine della Merkel. I Laender orientali non hanno la consolidata tradizione democratica di quelli occidentali. I partiti fondatori della democrazia tedesca – la
Cantoni e spigoli di Orazio Martinetti Politica e telefonini Settembre è stato un mese febbroso, politicamente e civilmente. Tanti interventi, tante scaramucce. Due temi, l’uno nazionale, l’altro cantonale (elezione di Cassis e insegnamento della civica) hanno prodotto adrenalina a fiumi. L’eccitazione è stata generale sulla civica, a conferma di una disputa che non era tanto pedagogica quanto ideologica. Vedremo se il Ticino, dopo anni di sbandamenti, ritornerà in carreggiata. Speriamo che il neoministro degli Esteri permetta di riannodare fili che nel tempo si erano spezzati o quanto meno sfilacciati: verso la Berna federale, in primo luogo, ma anche verso Roma. L’impresa è tutt’altro che facile, il fardello tutt’altro che lieve, perché entrambe le strade sono costellate di tagliole. L’incognita maggiore, come si è capito negli ultimi decenni, riguarda le relazioni con l’Italia. La presenza di un consigliere federale ticinese italofono (italico) nel governo dovrebbe propiziare l’instaurazione di
un clima più disteso. Dovrebbe. In realtà le due culture politiche hanno divorziato da tempo, soprattutto nel campo finanziario-fiscale. Italia e Confederazione sono entrambe repubbliche. Ma la prima rimane aggrappata al centralismo, mentre la seconda insorge ogniqualvolta Berna mostra di avocare a sé qualche competenza. Divergenze profonde sussistono inoltre nell’ambito burocratico-amministrativo, come sa per esperienza chiunque abbia percorso questa via confidando nel principio delle reciprocità. Siamo nell’anno di Lutero e quindi non appare peregrino richiamare l’attenzione sull’etica protestante, centrale nell’opera del sociologo tedesco Max Weber. Le reazioni della stampa d’oltralpe, in particolare della NZZ, non sono estranee a questo humus storico-culturale. Di Cassis è stata apprezzata la franchezza sorretta da un vigore trasparente, tutte virtù tuttora coltivate dalle élite riforma-
Protegge i dispositivi! *
Pile per apparecchi acustici • Non contengono mercurio • Disponibili nei formati 10, 13, 312 e 675
Le pile usate devono essere riconsegnate al punto di vendita! *dalle perdite di batterie completamente utilizzate fi no a 2 anni.
50% di riduzione.
50%
7.95 invece di 15.90 Pile per apparecchi acustici ad es. Energizer tipo 312, conf. da 8
In vendita nelle maggiori filiali Migros. OFFERTA VALIDA SOLO DAL 3.10 AL 16.10.17, FINO A ESAURIMENTO DELLO STOCK
Azione Protezione supplementare in soli
30
secondi
20x
SU TUTTI I COLLUTORI ELMEX® E MERIDOL®
PUNTI
(TRANNE PER LE CONFEZIONE MULTIPLE) Offerta valida dal 3.10 fino al 16.10.2017, fino a esaurimento dello stock
Completi la sua igiene orale quotidiana con il collutorio giusto OFFERTE VALIDE SOLO DAL 3.10 AL 16.10.2017, FINO A ESAURIMENTO DELLO STOCK MR meridol&elmex 1/2 page Ad for Migros_RZ_NEU1.indd 3
22.09.17 11:24
Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino • 2 ottobre 2017 • N. 40
39
Cultura e Spettacoli A che ora si mangia? Alessandro Barbero ha pubblicato per Quodlibet un libro in cui ci si interroga sulle abitudini a tavola attraverso i secoli
Vecchi film, nuove scoperte I cineclub ticinesi propongono due imperdibili nuove rassegne pagina 43
pagina 41
Di elicotteri e altre storie Un premio prestigioso per la compagnia ticinese AEiP, mentre il FIT entra nel vivo
pagina 44
Immenso Roberto Bolle L’étoile internazionale della danza racconta gioie e dolori di un mestiere difficile
pagina 45
Il passo del Gottardo in una fotocromia del 1900. (Keystone)
Una montagna che vale un viaggio Recensioni Tradotto per la prima volta in italiano Il Gottardo di Carl Spitteler Pietro Montorfani Un monumento forse no, ma un’imperitura riconoscenza dovrà pure tributarla la Svizzera italiana a Mattia Mantovani, un traduttore che da anni si spende per diffondere la conoscenza della letteratura di lingua tedesca (soprattutto elvetica) in contesto italofono. Tecnicamente non «uno dei nostri», perché nato a Como nel 1966, nel suo costante varcar frontiere, sostenuto da editori illuminati, ha contribuito come pochi all’incontro tra le due parti più vicine-lontane della Confederazione, divise non a caso dal massiccio alpino. Chissà se Mantovani ha pensato alla natura misteriosa del proprio lavoro, avanti e indietro lungo binari molto simili a quelli delle ferrovie federali, nel metter mano al Gottardo di Carl Spitteler, unico Premio Nobel per la letteratura di passaporto rossocrociato
(Hesse era mezzo tedesco) e scomparso da tempo, non senza ragione, dall’orizzonte dei lettori comuni. La storia del libro, ricordata da Orazio Martinetti su queste stesse pagine nel maggio dello scorso anno, è singolare e curiosa: per celebrare i dieci anni dal traforo ferroviario del San Gottardo la società che gestiva la tratta chiese a Spitteler, poeta di media celebrità ancora lontano dai riconoscimenti internazionali, di scrivere un reportage che ne raccontasse le bellezze e le peculiarità. Le motivazioni turistiche e celebrative (insomma politiche) non devono distrarre dal fatto principale, cioè che sia stato chiesto a uno scrittore di raccontare il «proprio» viaggio attraverso le Alpi in un’epoca che inaugurava la modernità. Che uno scrittore possa avere uno sguardo diverso dagli altri, un punto di vista preciso sul mondo, una sua etica, è cosa tanto ovvia da rischiare di passare
inosservata. Io stesso, convinto di trovarmi tra le mani l’ennesimo Baedeker, ho cullato per un istante l’idea di ripercorrere la tratta battuta da Spitteler innumerevoli volte, prima, dopo e durante la stesura del libro, per verificare la tenuta delle sue osservazioni, delle sue riflessioni, delle sue storie. Sono felice di non averlo fatto (avrei potuto, i binari, se non gli stessi, sono lì da 140 anni) per la semplice ragione che il libro funziona soprattutto in assenza. Qui sta il merito dello scrittore, che non scrive una guida turistica ma ha l’ambizione di ricreare un’esperienza, aspira a far vivere il mondo sulla carta persino più che nella vita reale. Tolta una patina retorica tipicamente ottocentesca, giustamente preservata (in parte) dal traduttore, bisogna ammettere che il libro di Spitteler continua a cogliere nel segno. Nel suo ripercorrere passo passo le valli del massiccio alpino, nel suo conti-
nuo insistere su verbi di percezione, di sguardo e di ascolto, nell’invenzione di metafore piane e calzanti (Giornico come un’oasi di storia e cultura chiusa tra vette impervie, Bellinzona città dei giardini che preannuncia l’Italia, i cipressi come punti esclamativi del sud!), Il Gottardo ha il merito di richiamare alla mente in modo efficace tutto un immaginario che il nuovo tunnel di base di Alptransit ha di fatto mandato in pensione. Nelle sue pagine vivono ancora la chiesetta di Wassen e le gallerie elicoidali del Piottino, con in più il gelo delle carrozze invernali e il fumo delle locomotive a vapore. Con parsimonia l’autore distilla informazioni storiche, culturali, geografiche o etimologiche, e nel complesso tratta il mito del Gottardo con il giusto distacco e la giusta ironia. Snobbato dagli antichi romani, che gli preferirono sempre il Lucomagno e il Sempione, il passo inizia la sua storia soltanto in
epoca medievale, quando il monastero di Disentis vi eresse una cappella dedicata all’omonimo Santo (vescovo di Hildesheim). La consacrazione ferroviaria agirà a ritroso, costruendo un mito tutto novecentesco, fatto di ridotti alpini e di fieri arroccamenti nella tradizione. L’opinione di Spitteler, un mite lucernese che inevitabilmente guardava (e pensava) da nord a sud, è di quelle utili ancora oggi: «A proposito di Gottardo e natura alpina. Il mio più grande desiderio, adesso, sarebbe di far saltare per aria con la dinamite il Gottardo e tutte le Alpi, in modo tale da avere libero accesso all’atmosfera italiana». Una provocazione, naturalmente, ma anche una boccata d’aria. Bibliografia
Carl Spitteler, Il Gottardo a cura di Mattia Mantovani Armando Dadò 2017, 245 pagine.
La tenerissima marca bio della Migros per i bebè.
20x
iore l g i M bio. ità qual
3.65 Tutto l’assortimento Mibébé per es. palline di granoturco, 80 g
CON I PRODOTTI MIBÉBÉ LA MIGROS OFFRE UN OTTIMO E PREGIATO ASSORTIMENTO BIO PER I PIÙ PICCOLI. Mibébé assicura la migliore qualità bio per i tuoi piccoli tesori con un assortimento che comprende deliziosi fiocchi di riso per arricchire il biberon o la pappa, snack e succhi di produzione svizzera e pappe dolci e salate. Grazie ai graziosi motivi di animali e all’indicazione dell’età consigliata, Mibébé ti aiuta a favorire il passaggio dal biberon ai pasti in famiglia. In vendita nelle maggiori filiali Migros. Da questa offerta sono esclusi gli articoli già ridotti. OFFERTA VALIDA SOLO DAL 3.10 AL 16.10.2017, FINO A ESAURIMENTO DELLO STOCK
PUNTI
Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino • 2 ottobre 2017 • N. 40
41
Cultura e Spettacoli
Ma tu a che ora mangi?
Pubblicazioni Quodlibet ha recentemente dato alle stampe il curioso A che ora si mangia?
dello storico italiano Alessandro Barbero
Cinema In sala il
sequel di Kingsman: The Secret Service
Mariarosa Mancuso «Colazione? Hai invitato la gente a venire a capomattina? Vuoi dire che è arrivata gente qui all’alba e ha trovato il palazzo chiuso?» L’assessore alla cultura catanese se la prende con collaboratore che ha scritto «colazione» sull’invito: «E il pranzo allora come lo chiami, merendina?» Accade in Sicilian Tragedi di Ottavio Cappellani, prequel – con il senno di poi – di Sicilian comedi appena uscito da SEM (David Leavitt, fan e recensore sul «New York Times» del primo romanzo, ha accompagnato lo scrittore in un tour italiano in occasione del nuovo, altro spassoso accoppiamento tra mafia e Shakespeare).
A volte quando entrano in gioco colazioni, lunch e breakfast c’è il rischio che si crei una certa confusione Il sud ha orari che slittano in avanti, con turbamento dei forestieri che si agitano se non mangiano sempre alla stessa ora. Va calcolata un’ora di fuso con Milano, e almeno un paio da Roma in giù, non solo per i pasti: le riunioni di redazione che in Ticino si fanno alle nove nei giornali italiani son fissate alle undici. Resta la questione lessicale: se ti invitano a pranzo, devi presentarti a sera o a mezzodì? Se ti invitano a colazione, intendono l’ora del breakfast – unico buco libero nelle agende degli indaffaratissimi manager – oppure il pasto di mezzogiorno? Verranno serviti caffè, muffin e succo d’arancia oppure spaghetti e cotoletta? Una delle più celebri commedie di George Cukor era intitolata Pranzo alle otto. Girata nel 1933, pochi anni dopo la Grande Depressione, raccontava una cena più che formale (gli abiti sfoggiati da Jean Harlow non si indossano
Fabio Fumagalli *** Kingsman: il cerchio d’oro, di Matthew Vaughn, con Colin Firth, Taron Egerton, Julianne Moore, Elton John, Jeff Bridges, Halle Berry, Channing Tatum, Bruce Greenwood (Stati Uniti 2017)
Una colazionepranzo indimenticabile quella di Meg Ryan e Billy Crystal in Harry ti presento Sally (1989)
più neppure per andare alla Scala, non parliamo del Metropolitan a New York dove i melomani vanno con il maglione). Titolo originale Dinner at Eight. Resterebbe libero, per il mezzogiorno, soltanto «colazione» (ed è così che molti, per darsi un tono, chiamano quel che per gli americani sarebbe il lunch). Non risolve le questioni, ma almeno spiega il perché della confusione, un libretto di Alessandro Barbero appena uscito da Quodlibet – nella collana internazionale e multilingue Quodlibet Elements, Forme e immagini della modernità. Lo avevamo conosciuto come romanziere, premio Strega nel 1996 con Bella vita e guerre altrui di Mr Pyle, gentiluomo: da leggere, se non lo avete ancora fatto, per il divertimento e la bravura nel rifare un diario settecentesco. E per misurare la distanza tra gli scrittori che oggi coltivano l’autofiction e chi invece inventava storie e personaggi. Gli orari dei pasti sono una costruzione culturale, come altre cose che diamo per scontate. Nel nostro li-
bro di lettura alle elementari di Bellinzona ricordiamo un capitolo intitolato La mazza del maiale, con tutti i dettagli: oggi sarebbe impugnato e censurato dagli animalisti e dai vegani. Cambiano a seconda dei paesi, delle classi sociali e delle epoche. La rivoluzione – racconta Alessandro Barbero – avviene tra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento, quando i ricchi fanno slittare l’orario del pasto principale della giornata – chiamato appunto, dîner in francese, dinner in inglese e pranzo in italiano. L’orario ritardato diventa uno status symbol: i contadini dovevano alzarsi presto per andare a lavorare nei campi e a mungere le mucche, solo i nullafacenti potevano dedicare la tarda mattinata alla toilette, con l’aiuto di un valletto o di una cameriera. Nei romanzi non si fa quasi mai colazione – nel senso della prima colazione, o breakfast – perché le cene e i pranzi sono molto più utili alla trama, sosteneva un critico letterario di cui abbiamo dimenticato il nome. Vero:
riuscite a immaginare una proposta di matrimonio o un tradimento passionale all’ora del caffellatte? Molto meglio lo champagne. Per questo, fa notare Alessandro Barbero con l’occhio dello storico e non del narratore, nei romanzi l’orario dei pasti viene menzionato spessissimo. La moda ottocentesca del mettersi a tavola sempre più tardi (nel Settecento mangiavano più o meno come noi, con una colazione al mattino, un pasto principale tra mezzogiorno e le due e un pasto serale più leggero) rende ambiguo il termine «pranzo». Comincia a significare «pasto principale della giornata», slegato quindi dall’orario in cui viene consumato: le cinque, le sei anche le sette del pomeriggio. Ma per chi lavora – come si lavorava una volta, più pesantemente di adesso – il ritmo dei pasti modaioli comporta troppe ore senza cibo. Viene introdotto un pasto a metà della giornata, rimasto il più importante fino a quando le donne non lavoravano, e si tornava a casa per mangiare.
Le buone e le cattive letture
Pubblicazioni Una narrazione d’eccezione, una documentazione sterminata, per un
romanzo della solida tradizione inglese che commuove per la sua ricchezza e la sua efficacia Stefano Vassere «Lo scrittore James Joyce, nato nello stesso anno di Robert Coombes, nel suo racconto Un incontro scrisse dei libriccini da quattro soldi che circolavano in segreto nelle scuole di Dublino. Il narratore di Joyce ricorda come fosse affascinato dalle vicende ambientate nel Selvaggio West e dai polizieschi in cui si leggeva di “belle ragazze fiere e scapigliate”. L’insegnante del ragazzo rimprovera i suoi studenti di quelle letture squallide ma, non appena “libero da questa influenza moderatrice” – ricorda il narratore – mi riprendeva la sete di sensazioni violente e di un’evasione che solo quelle cronache di disordine parevano offrirmi». «Benedetto e caro è il giorno in cui ho comperato questo libro», verrebbe da dire in prima battuta. Poi, con ragionamento e piglio più rigorosamente semiotico, la seconda sensazione che si fa strada dopo avere chiuso con un sospiro le quasi trecento pagine senza le note di questo Il ragazzo cattivo di Kate Summerscale, avanza chiarissima e finalmente esplicita una certezza. La certezza della profonda differenza che i censori degli anglicismi nell’italiano tendono a definire una manieristica abitudine alla moda, la differenza tra l’italiana narra-
Dissacrare, ma in grande stile
zione da una parte e lo storytelling della tradizione anglosassone dall’altra. La storia del ragazzino Robert Coombes, che alla fine del diciannovesimo secolo uccide la madre con un colpo di pugnale al cuore e la vicenda degli anni e dei decenni che ne seguirono e che ne fecero una persona degna della stima e dell’amore senza condizioni di chi le stava
vicino, la storia di questo ragazzino sostanzia in modo esemplare la probabile superiorità di quella tradizione letteraria, alta sopra tutte le altre. Romanzo con le note, come si è appena detto. Ricostruzione di un fatto di cronaca nera che scosse insieme ad altri episodi analoghi il quartiere popolare londinese di Plaistow e i fumosi e malsani dintorni dei cantieri navali di West Ham. Sono una trentina e in corpo minore le pagine con i rinvii alle fonti che hanno aiutato la scrittrice nel ricostruire una storia complessa che altrimenti si sarebbe asciugata su quel terribile gesto iniziale e che invece permettono al lettore di sapere e di appassionarsi; di seguire quel ragazzino in un istituto criminale, poi nella Salvation Army, poi come valente soldato della Prima guerra mondiale, poi ancora come sapiente premuroso educatore di un ulteriore ragazzino nel Nuovo Galles del Sud, Australia. Testimonianze al processo penale, spogli di decine tra giornali e periodici dell’epoca, testimonianze dirette, lettere da vari fronti di guerra, riferimenti letterari, trattati scientifici, bibliografie specialistiche, molto altro. Ad attraversare una di suo già tormentata fabula (l’intreccio è impeccabile, e come racchiuso tra un prologo incomprensibile e sciolto solo nelle ul-
time pagine), tutta una serie di filoni e rivoli: informazioni generose su come si tenevano i processi in quegli anni, su come ne parlava la stampa, sulle condizioni di detenzione nelle case di cura criminali, il fronte bellico in Turchia, le letture degli adolescenti negli anni del delitto del giovane Coombes, il lavoro dei portuali e degli impiegati nelle infernali caldaie delle navi. Poi, sorge come una specie di «metatema» e occupa quasi un capitolo intero la storia di un filone letterario del tempo, tanto apprezzato dai ragazzini quanto ritenuto di grande danno per le loro menti acerbe. «Uno dei sintomi era l’amore per la letteratura da quattro soldi: verso i dodici anni molti ragazzi venivano colti da una “mania per la lettura” e nel loro desiderio di “sentirsi smuovere dentro” cercavano la “letteratura d’effetto”. Quel genere narrativo li segnava in maniera subdola, fornendo loro un mondo fantastico e pieno di ombre». È una fortuna, insomma, incontrare un romanzo come questo.
Sull’onda di un successo clamoroso e forse all’origine insperato, l’inglese Matthew Vaughn continua a Hollywood la sua opera d’ironica dissacrazione dei vari generi cinematografici. Primo fra tutti, quello di spionaggio: alla James Bond, con i gentlemen in impeccabile doppiopetto gessato che posano, nelle prime immagini del film, davanti alla sartoria Kingsman di Savile Row. Attendono di trasformarsi negli agenti segreti nati dai fumetti di Mark Millar; di affrontare guai fantascientifici come le svicolate stradali più demenziali, nell’illogicità cara a un altro filone, quello dei comics. Tutte parodie, ma non prese sottogamba, e questo grazie a una fattura per tanti versi impeccabile, alla resa fulminea dell’azione, a un montaggio strabiliante, e all’impiego delirante di personaggi contraddittori in situazioni ai confini dell’ammissibile. O, ancora, depravatamente pop: con le strizzatine d’occhio a Tarantino e le micidiali protesi robotiche che tanto piacevano a Cronenberg. Tanta (troppa?) roba, che però Vaughn riesce a riordinare grazie a un intervento registico a tratti sorprendente. Velleitario? Forse, in quanto espresso a tal punto sopra le righe da rischiare ad ogni istante la saturazione. Ma testimone evidente di una possibile via di fuga per certo cinema contemporaneo, spesso alla ricerca di se stesso. Come il precedente lungometraggio di Vaughn, K1ingsman: the Secret Service (2014) dai clamorosi 400 milioni di dollari al box office mondiale, quest’altro Kingsman: il cerchio d’oro è un film ibrido. Che in tanta, esagitata frenesia tenta di non affondare, alla ricerca di un suo non facile equilibrio. E se molto è dovuto alla regia, fra i vari atout vi è certamente il tono squisitamente british (che purtroppo svanisce nella versione doppiata in italiano). Fra gli attori di un cast notevole spiccano i maestri della distinzione pronti a sfumare nel dandismo; e se, rispetto all’episodio precedente, è scomparso Michael Caine, resuscita qui, grazie a una furbata un po’ facile, Colin Firth. Inesistente è il protagonista giovane Taron Egerton; ma le sale, in particolare quelle americane, ormai esigono questo genere di attori. Poco male, anche perché una cattivissima Julianne Moore gli ruba a ogni istante la scena. Un grande come Jeff Bridges è lamentevolmente sprecato; ma, in compenso, Elton John riesce ad evadere in mille modi dalla propria icona. Il più curioso è però Bruce Greenwood, nei panni di un presidente degli Stati Uniti a dir poco balordo. Sarà un caso, ma è l’ombra di Trump a incombere.
Bibliografia
Kate Summerscale, Il ragazzo cattivo, ovvero delitto, castigo e redenzione di Robert Coombes, Einaudi, Torino, 2017.
Una delle numerose locandine del film.
Novità MY LIFE.
MY RULES.
SO FRESH. SO YO
U.
I classici
1.95 Emmi CAFFÈ LATTE Macchiato, Cappuccino ed Espresso, 230 ml
In vendita nelle maggiori filiali Migros.
ll classico: bello grande
2.95 Emmi CAFFÈ LATTE Macchiato Mr. Big, 370 ml
Le specialità
2.25 Emmi CAFFÈ LATTE Strong Macchiato e Vanilla, 230 ml
La carica extra di caffeina
2.50 Emmi CAFFÈ LATTE Espresso Extra Shot, 250 ml
Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino • 2 ottobre 2017 • N. 40
43
Cultura e Spettacoli
Vedere capolavori del cinema per credere
Film Nei cineclub ticinesi una rassegna dedicata alle perle dimenticate del cinema e una al giovane Xavier Dolan
Giovanni Medolago «Il cinema? È un’invenzione senza futuro!» È stato proprio uno degli inventori del cinématographe, Louis Lumière, la prima cassandra a prevedere la morte del cinema. Ne vennero molte altre, e non solo quando nacque la televisione, ma sappiamo bene com’è andata: il cinema resiste, sebbene il suo consumo abbia nel frattempo conosciuto molte altre forme di fruizione (DVD e addirittura smartphone). L’occasione di vedere tanti capolavori del passato, remoto e recente, sul grande schermo di una sala dove non domina l’odore dei pop corn, ci è data dai benemeriti Cineclub del Ticino e dalla rassegna appena iniziata, Riscopriamoli. Iniziamo dal Fritz Lang hollywoodiano. Scappato da Berlino quando Göbbels gli propose di prendere in mano il cinema tedesco/nazista («Non potevo certo accettare, ma rispondergli di no equivaleva al suicidio!»), Lang riprende negli USA quei temi che gli sono stati sempre cari: colpa e giustizia, odio e perdono, assassinio e vendetta, e questo sia in Fury, primo film girato nella mecca del cinema e ispirato a un fatto di cronaca (il tentato linciaggio di un innocente) e di cui Graham Greene disse: «L’unico film che conosco al quale posso affibbiare l’epiteto grande», sia in Rancho Notorius,
storia di un uomo alla ricerca dell’assassino di sua moglie, il quale s’imbatterà in una dark lady impersonata dalla mitica Marlène Dietrich. In cartellone troviamo molti titoli da ri/scoprire poiché spariti da anni (anche dai palinsesti tv) o usciti per l’espace d’un soupir. È il caso de Il fiume, primo film a colori di Jean Renoir, girato nel Bengala (aiuto regista: Satyajit Ray!) e opera di transizione dal realismo sociale a una narrazione più classica: si tratta di una «favola esotica, ampia e solenne, che chiede allo spettatore adesione contemplativa più che coinvolgimento emotivo» (M. Morandini). Oppure di Despair, trasposizione di un romanzo di Nabokov firmata da R. W. Fassbinder e interpretata da un indimenticabile Dirk Bogarde. Lo stesso Fassbinder si cala poi (probabilmente senza troppi sforzi…) nei panni di Baal, giovane poeta anarchico, il quale conduce una vita piena di eccessi, cercando così di riempire un vuoto esistenziale. Girato nel 1970 da un giovane Volker Schlöndorff, tratto da una pièce di Bertolt Brecht, il film suscitò grande scandalo quando venne diffuso da una TV tedesca e uscì nelle sale solo 41 anni più tardi. Spazio infine alla Hollywood dei tempi d’oro con tre titoli divenuti ormai dei classici: Giungla d’asfalto di John Huston («Uno dei migliori noir della Storia», secondo il Mereghetti);
Spettacolo di varietà, musical di Vincente Minelli con la coppia Fred Astaire e Cyd Charisse; e Infedelmente tua, regia di Preston Sturges: un mix di commedia-farsa e melodramma, dove il direttore d’orchestra Rex Harris, per vendicarsi del – vero o presunto? – tradimento della moglie immagina l’uxoricidio sulle note della Semiramide rossiniana, il perdono col Tannhäuser wagneriano e il duello col rivale con Francesca da Rimini di Ciajkovskij. Parallelamente a Riscopriamoli!, i Cineclub ticinesi propongono anche una retrospettiva dedicata al regista canadese (ma il padre è un egiziano copto) Xavier Dolan, il quale a soli 28 anni ha già al suo attivo sei film, tutti o quasi premiati nei Festival più prestigiosi: «Quando si assiste a un suo film, è difficile percepire la sua giovinezza. I temi che gli stanno a cuore sono facilmente riconducibili all’ingenuità che caratterizza questo periodo della vita, ma il modo con cui li affronta è estremamente profondo e si rivela molto maturo» (M. Moretti). Un artista-promessa del cinema mondiale, che cita Truffaut e Godard tra i suoi modelli, ma che poi confessa di amare alla follia anche Titanic e Harry Potter. Dove e quando
Orari e appuntamenti delle proiezioni: www.cicibi.ch
Fritz Lang e David Tyrrel sul set di Fury (1936). (Keystone) Annuncio pubblicitario
La colazione croccante.
Novità 20x PUNT
20x PUNTI
I
5.90
Granola Blueberry Sélection 400 g In vendita nelle maggiori filiali Migros. Da tutte le offerte sono esclusi gli articoli già ridotti. OFFERTE VALIDE SOLO DAL 3.10 AL 16.10.2017, FINO A ESAURIMENTO DELLO STOCK
5.60
Granola Sélection con zucchero di fiori di cocco e miele, 400 g
Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino • 2 ottobre 2017 • N. 40
44
Cultura e Spettacoli
L’elicottero ticinese della danza atterra sul Premio svizzero In scena Oltre ad avere portato un prestigioso premio federale alla compagnia AiEP, l’offerta culturale autunnale
si preannuncia ricca di appuntamenti con il teatro e la danza Giorgio Thoeni Per la terza volta l’Ufficio federale della cultura assegnerà i premi svizzeri di danza il 12 ottobre con una cerimonia organizzata al Théâtre Equilibre di Friburgo. Un «Premio speciale» lo riceverà la compagnia Avventure in Elicottero Produzioni (AiEP) di Claudio Prati e Ariella Vidach. Pionieri e anticipatori sul fronte della sperimentazione, da oltre una trentina d’anni, Claudio e Ariella si sono spesi con entusiasmo e ostinazione sul fronte di una sperimentazione con la multimedialità dove il corpo dialoga continuamente con le frontiere del digitale creando nuove visioni e linguaggi coreografici. In questo senso AiEP si è sempre mossa su un fronte di contaminazione della danza all’avanguardia che ha affascinato fin dagli inizi. Anche grazie a un sodalizio che risale agli anni 80: Prati è ticinese, Ariella è istriana trapiantata a Milano. Entrambi hanno una solida formazione e il loro lavoro oggi si colloca in una realtà artistica a cavallo fra Svizzera e Italia. «La notizia del Premio è stata come un fulmine a ciel sereno», ci dice Ariella, «pensavamo spesso di lavorare in una specie di buco nero dove nessuno sa quel che fai ed eravamo rassegnati a non avere particolari gratificazioni. Ricevere questo premio significa che qualcuno ci sta osservando». Dove nasce la dualità italo-svizzera? «L’interesse per l’Italia è partito dalla necessità», risponde Claudio. «Dalla fine degli anni 80 fino al ’95, le numerose richieste per ottenere spazi e sostegni finanziari per avviare un’impresa culturale professionale sul territorio ticinese non ha prodotto gli esiti sperati. Ci siamo così aperti a Milano sfruttando le opportunità del momento e ottenendo finanziamenti italiani ed europei che, aggiunti a quelli svizzeri, hanno garantito una soglia minima di sopravvivenza. Senza le due componenti la nostra attività sarebbe impossibile». «Eppure», precisa Ariella, «chi ha riconosciuto il nostro lavoro e ci ha in-
Gli artisti Claudio Prati e Ariella Vidach nel trittico di Gregory Batardon.
coraggiato durante i nostri primi 5-6 anni è stata proprio la Svizzera (Pro Helvetia) che ha dimostrato di essere molto più avanti e comprensiva verso nuove realtà che hanno bisogno di essere sostenute per realizzare progetti creativi. Abbiamo così potuto partecipare a piattaforme di danza contemporanea e realizzare diverse tournées». «Ciò che siamo diventati oggi», ribatte Claudio, «è il frutto di un’evoluzione che mi piace definire come il passaggio dalla pensione familiare a un piccolo hôtel. Da compagnia locale siamo diventati una piccola impresa di livello internazionale… Altri gruppi come il nostro e nati in quegli anni, grazie all’ottenimento di convenzioni triennali, hanno potuto passare molto prima a uno stadio professionale avanzato: progettare, produrre e diffondere
è un’attività continuativa. Non può legarsi a una sola creazione». A Friburgo oltre a AiEP verranno anche premiate l’americana-svizzera d’adozione Marthe Krummenacher e la ginevrina Tamara Bacci con il merito di «Danzatrici eccezionali» mentre il «June Johnson Dance Prize» verrà consegnato al progetto «Hyperion – Higher States Part 2» della Compagnia Antibodies di Kiriakos Hadjiioannou. Eccellenze internazionali con il FIT
Chi ama le novità del mondo dello spettacolo non può esimersi dal gettare uno sguardo alla contemporaneità. Una missione rara per i cartelloni più blasonati, ma una consuetudine per il Festival Internazionale del Teatro (FIT) che da giovedì scorso ha iniziato a Lugano una programmazione che proseguirà
Festival internazionale delle Marionette
Teatro Fantasia e storie, a Lugano dal 14 ottobre al 5 novembre Enza Di Santo Un festival davvero speciale in cui i protagonisti degli spettacoli sono marionette, pupazzi, burattini e ombre, unite con originalità a musica dal vivo, attori, cantastorie e tecniche audiovisive, in un’esplosione di fantasia. Il Festival Internazionale delle Marionette di Lugano è giunto alla sua 35esima edizione e si terrà al Teatro Foce dal 14 ottobre al 5 novembre. Creato nel 1969 da Michel Poletti (marionettista che ne è anche il direttore artistico) e dalla sua Compagnia, questo evento dal fascino tutto particolare è in grado di catturare l’immaginazione dei bambini e suscitare ricordi negli adulti. Per questa edizione sono previsti 15 spettacoli in cui si esibiranno 15 compagnie internazionali. Tra questi 40 attori, cantastorie e marionettisti e 280 tra burattini e altro ancora. Per i più piccini, la prima volta al teatro della marionette è un momento magico e coinvolgente. Quattro spettacoli sono pensati proprio per loro.
L’albero degli gnomi di Lucia Osellieri. La bravissima cantastorie, burattinaia e fisarmonicista padovana torna al Festival con una intera famiglia di gnomi che vive in un albero magico. In questo spettacolo i bambini parteciperanno in modo attivo alle vicende del protagonista, lo gnomo Pistacchio, che difende il suo fratellino Nocciolino da orchi e briganti. Topolino Nico cerca un amico della compagnia Il Baule Volante, parla di un felice topolino di nome Nico, che però oggi non ha voglia fare le solite cose. Non vuole giocare, non ha nemmeno fame e neanche vuole dormire. Il suo desiderio è di cercare un nuovo amico, speciale e che sia diverso da lui. Così il nostro topolino parte alla ricerca di avventure, e incontra molti animali. Tra questi alcuni sono anche pericolosi! Riuscirà a trovare un amico diverso? Un bottone in testa della giovane compagnia argentina Grupo Titinerante, per la prima volta in Europa, è una storia singolare e divertente in cui un
giorno molto lontano, Mano Verde ha creato il primo burattino della storia. Il suo nome è Clott e purtroppo ha un bottone in testa che lo rende diverso da tutti gli altri burattini. Sua sorella e i suoi amici lo prendono in giro. Solo il nonno lo conforta. Come farà a superare questa difficoltà? Mano Verde lo salverà? Pulcinella, del celebre burattinaio Gaspare Nasuto, considerato tra i maestri della tradizione napoletana dei burattini, racconta le vicende che vedono protagonista proprio il povero Pulcinella. Nella tradizione partenopea queste storie si chiamano guarattelle, e da 500 anni la maschera vestita di bianco se la deve vedere con improbabili e cattivissimi nemici: il coccodrillo, il lupo, il diavolo e molti altri. Per fortuna Pulcinella si difende con il suo bastone! In collaborazione con
fino a sabato prossimo (8.10). Giunto alla sua 26esima edizione, il FIT spinge le sue proposte verso le eccellenze della scena internazionale, come ha confermato con i primi appuntamenti. Già a partire dalla presenza di un doppio spettacolo firmato da Matthew Lenton per la sua compagnia Vanishing Point. Rappresentante della nuova linfa teatrale britannica, il regista scozzese ha dato una lettura di Strip-tease e Out Of Sea del polacco Slavomir Mrozek, due atti unici scritti all’inizio degli anni 60 che Lenton ricolloca in una dimensione di sconcertante attualità sociale e politica. Accanto a questo esordio vanno segnalati gli spazi per linguaggi particolari. Come quelli legati del Collettivo Ingwer con Io sono un’altra, l’originale progetto di Camilla Parini: un «work in progress» che confronta
l’immagine di se stessi con quella che si vorrebbe avere. Ma anche il percorso di indagine sul tema della memoria che Officina Orsi/Rubidori Manschaft continua «Su l’umano sentire (cap.2)», installazione teatrale per video e parole di cui avevamo visto la prima parte nella passata edizione. Sul fronte della danza va certamente rilevata la presenza di Rosas Danst Rosas, coreografia «cult» di Anna Teresa De Keersmaeker, capolavoro in scena da 34 anni e danzato da centinaia di ballerini. Gli spettacoli visti sono molti e il cartellone del FIT è ancora aperto e ricco. Ne riferiremo. Nei prossimi giorni suggeriamo però di andare al LAC per assistere almeno al ritorno della compagnia di Philippe Saire con Cut (3.10) e a quello di Daria De Florian e Antonio Tagliarini con Il cielo non è un fondale (6.10).
Biglietti in palio A concorso entrate gratuite per la rassegna Festival internazionale delle marionette di Lugano e per la serata «Fiesta!» del MusicArte Festival ad Ascona Festival delle Marionette 1) L’albero degli gnomi (dai 3 anni) di Lucia Osellieri, al Teatro Foce, sabato 15 ottobre, alle ore 11.00. 2) Topolino Nico cerca un amico (dai 3 anni) della compagnia Il Baule Volante, al Teatro Foce, sabato 21 ottobre, alle ore 15.00. 3) Un bottone in testa (dai 4 anni) della compagnia argentina Grupo Titinerante, al Teatro Foce, sabato 28 ottobre, alle ore 15.00. 4) Pulcinella (dai 4-5 anni) di Gaspare Nasuto, al Teatro Foce, domenica 5 novembre, alle ore 11.00. Info e programma: www.palco.ch Prenotazione via email: festival@palco.ch Prevendita telefonica dal 10 ottobre: tel. 058 866 48 07 mar- ven: ore 12:0017:00 e Sab-dom: ore 09:00-16:00
MusicArte Festival Ascona Chiesa Collegio Papio di Ascona Sabato 14 ottobre, ore 20.00 «¡Fiesta!» Diretta dal Maestro Stefano Bazzi, l’Orchestra da Camera di Lugano si esibirà in musica latinoamericana per grandi orchestre. Programma della serata: Cuban Overture di G. Gershwin Danzón No.4 di A. Márquez Huapango di J. P. Moncayo Danzón No.2 di A. Márquez Regolamento «Azione» offre ai suoi lettori i biglietti per gli eventi organizzati con il sostegno del Percento culturale di Migros Ticino (max 2 biglietti per economia domestica). La partecipazione è riservata a chi non ha beneficiato di vincite nel corso degli scorsi mesi. Per partecipare basta inviare una email all’indirizzo giochi@azione.ch, entro mercoledì 4 ottobre alle 24:00, indicando il proprio nome, cognome, indirizzo e il titolo dello spettacolo scelto. I vincitori saranno estratti a sorte tra i partecipanti e riceveranno conferma via email. Buona fortuna!
Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino • 2 ottobre 2017 • N. 40
45
Cultura e Spettacoli
Bolle, sacrifici e gloria
Incontri A colloquio con la straordinaria étoile internazionale della danza Roberto Bolle
Ha portato il balletto classico nelle grandi piazze, dal Duomo di Milano alla veneziana San Marco fino a San Pietro davanti al papa; poi in luoghi prima di lui impensabili come il Colosseo e le terme di Caracalla a Roma, dove avevano osato solo i mitici Tre Tenori, la Valle dei Templi ad Agrigento e il giardino di Boboli a Firenze, il teatro antico di Taormina e l’Arena di Verona, dove a metà luglio è tornato con l’ormai celeberrimo show «Bolle & Friends». È stato applaudito da Putin e dalla Regina Elisabetta, ha aperto le Olimpiadi invernali di Torino, è stato ambasciatore Unicef e il World Economic Forum di Davos l’ha nominato nel 2009 «Young Global Leader». Roberto Bolle è uno di quei fenomeni che travalicano abbondantemente il settore in cui eccellono; inutile elencare i traguardi raggiunti in carriera, per spiegarne la grandezza si può solo ammirarlo sul palco e raccontare come abbia allargato i confini della danza classica. Diciamocelo, grazie al talento ma anche a un fisico strepitoso che le ha meritato le copertine delle riviste patinate di mezzo mondo.
Il fisico è un dono di natura e io ne ho avuto uno atletico; non avessi danzato avrei fatto il nuotatore, l’acqua è il mio elemento. La bellezza e la grazia di un corpo fanno parte della danza e io da sempre, nell’arte come nella vita, inseguo la bellezza: per me è l’emozione che provi quando vedi qualcuno o qualcosa. Però tutto quello che si vede da trent’anni viene forgiato quotidianamente attraverso la fatica, il lavoro e il dolore: stare in punta di piedi, ruotare le gambe oltre i limiti delle articolazioni spostando ogni volta il limite è una sofferenza che ti accompagna per tutta la carriera.
più grande: quei luoghi regalano una bellezza visiva completa e duratura che spazia nei secoli, a differenza del nostro gesto artistico che inizia e si esaurisce in breve tempo.
Tanto più a 42 anni.
Da giovane danzavo e basta, ora devo fare molto più stretching; il corpo ha le sue leggi, ma se le capisci sai come sfruttarlo in ogni stagione. Oggi il mio Romeo è diverso da quello di vent’anni fa, ma la danza non è solo prestazione fisica, è espressività, interpretazione. Mi alleno per 7-8 ore al giorno, anche in vacanza faccio esercizi: a questi livelli due giorni di stop si sentono subito e recuperare è una tragedia.
Non tutti sono stati luoghi di bellezza: come ambasciatore Unicef avrà visto realtà di sofferenza e degrado.
Ma anche lì la bellezza può fiorire. Ho iniziato a 24 anni perché alcuni amici mi avevano coinvolto in progetti particolari. Mi hanno segnato i viaggi in Sud Sudan e nella repubblica Centraficana, dove ho conosciuto un bambino soldato liberato da pochi giorni. Mi sono commosso ascoltando la sua storia e sentirlo comunque parlare del futuro con speranza: voleva diventare medico per aiutare gli altri.
Che cosa spinge a tali sacrifici?
La passione. A 4 anni ballavo davanti alla tv quando davano Fantastico, a 7 vidi danzare una mia compagna di classe e chiesi di andare anch’io a lezione. A 11 ho scelto di spostarmi da casa (è di Casale Monferrato, in Piemonte, ndr.) a Milano per frequentare l’Accademia della Scala. Fu un periodo duro, non per l’impegno dei corsi ma per il dopo: ritrovarmi così piccolo da solo a mangiare in mensa, rientrare da solo dall’anziana signora che mi ospitava, essere sempre da solo in casa e a fare i compiti. Ero un bambino e piangevo per la nostalgia di genitori e fratelli.
Dovesse provare a definire in poche parole l’essenza della danza?
Bellezza e dinamicità, espressività e plasticità, forza e leggerezza. Tornando ai suoi 42 anni, s’è già posto un limite anagrafico alla carriera?
No, ma sono molto autocritico e credo che riuscirò a smettere prima che la gente non mi riconosca più sul palco; finché riuscirò a regalare al pubblico armonia e bellezza andrò avanti.
Le soddisfazioni però non tardarono: a 15 anni notato e prescelto da Nureyev , a 21 primo ballerino alla Scala..
Mi licenziai dopo due sole stagioni; mi diedero del pazzo, rinunciavo a stabilità e sicurezza per tentare di diventare étoile: una sfida continua che genera aspettative e pressioni emotive pazzesche. Gusto della sfida, sete di gloria o narcisismo? Tra i ballerini circola la massima «danzare è essere guardati».
Non è stato questo a spingermi, anzi confesso che mi trovo in difficoltà quando mi sento troppo guardato, ad esempio in sala prove, con tutti gli occhi dei colleghi puntati su di me. Però sul palco sembra apprezzare le immancabili ovazioni.
Adoro essere amato, certo, e ballare
E dopo? Marka
Enrico Parola
è comunicare, suscitare emozioni. In questo la danza mi ha aiutato: di indole sarei più chiuso, timido, ho imparato ad esprimere di più quello che ho dentro. Come coi genitori: sanno che vuoi loro bene, ma se riesci anche a dirglielo è tutta un’altra cosa. Però non voglio i riflettori nel privato: quando esco da un teatro non rifiuto autografi e selfie, ma per strada devo mettere cappellino e occhiali per poter arrivare puntuale agli appuntamenti. Sono geloso del
poco privato che mi rimane, quello che devo dire di me pubblicamente lo comunico dal palco.
L’essere diventato non solo un’ étoile della danza ma una vera star a livello di società le ha permesso di vivere esperienze uniche, ad esempio ballare in luoghi unici come la Valle dei Templi o il Colosseo.
Sono stati momenti esaltanti perché certi connubi sono l’esaltazione dell’arte. Sei lì e ti senti parte di qualcosa di
Non so ancora. Prenderò un po’ di tempo per me, viaggerò, ma non starò in ozio davanti alla tv mangiando patatine: quando sei ballerino lo sei per sempre. Si prenderà quel tempo per sé che finora la carriera le ha sottratto?
Sì, ma non lo dico con recriminazione: la danza è la mia vita e non è una frase fatta, che sia totalizzante quindi non è un problema. Prima di smettere ha altri sogni da realizzare?
Sinceramente la realtà ha già superato le mie fantasie. Sono stato fortunato: ho seguito la mia indole, ho sempre studiato e lavorato, il resto è venuto da sé.
Waterboys, perché tanto scialbi? Musica La cocente delusione rappresentata dall’ultimo sforzo di una band leggendaria come la formazione scozzese
dei Waterboys resta, per i fan più esigenti, inspiegabile quanto straziante Benedicta Froelich Nell’ambito della scena rock angloamericana, il ritorno di una band dalla rilevanza non solo musicale, ma anche culturale come quella dei Waterboys, formazione scozzese distintasi per l’alto livello intellettuale della propria musica, non può che suscitare grandi aspettative – soprattutto considerando come, in oltre trent’anni di carriera, il gruppo capeggiato dal geniale Mike Scott non si sia mai ripetuto, riuscendo sempre a prodursi in interessanti evoluzioni stilistiche e concettuali. E
stavolta l’attesa è resa ancor più marcata dal fatto che il nuovo Out of All This Blue offre ai fan addirittura un album doppio; scelta che tuttavia, come la storia insegna, rappresenta spesso un azzardo, in quanto tende inevitabilmente a inibire la capacità dell’artista di selezionare, anche con una certa spietatezza, il materiale da scartare. Purtroppo, in questo Scott e i suoi non fanno eccezione; ecco quindi che nella tracklist dei due CD troviamo anche brani inequivocabilmente scialbi come If I Was Your Boyfriend – il quale, da un punto di vista lirico e stilistico, Un lavoro assai deludente.
potrebbe provenire dal songbook di un ventenne – oppure orecchiabili e piacevoli, ma dagli accenti decisamente un po’ troppo pop, quali If the Answer is Yeah e Payo Payo Chin; e le cose non migliorano troppo nemmeno con le suadenti ballate Santa Fe e Love Walks In, che richiamano in parte gli exploit del George Harrison solista. Difatti, l’impressione generale è che i Waterboys abbiano deciso di convertirsi a una musica per molti versi «innocua»: in questo, le atmosfere americane a cui la band si è votata negli ultimi anni non hanno migliorato le cose, spingendo Scott e i suoi a rinnegare le radici di un tempo (da sempre affondate nel folk di matrice anglo-scozzese e irlandese) in favore di uno strano mix tra country, soul e perfino R’n’B, pullulante di riferimenti alla cultura e storia targate USA, ma che mal si addice a un gruppo dal background culturale dei Waterboys (avevamo davvero bisogno di un pezzo dal titolo di New York I Love You?). Così, la tensione creativa e narrativa dei migliori lavori di Mike e compagni sembra latitare: ad apparire lontane non sono soltanto le suggestioni folkloriche dell’intramontabile Fisherman’s Blues (1988), indimenticato capolavoro degli anni d’oro della band, ma anche la poetica irrequietezza di dischi meno noti come This is the Sea (1985) e, in fondo, anche dei più
maturi e forse sottovalutati Universal Hall (2003) e An Appointment With Mr Yeats (2011) – i quali, a differenza del recente Modern Blues, mostravano una band ispirata, ancora alla ricerca di nuove suggestioni creative tramite cui esprimere le ossessioni personali di Scott, solitamente incentrate sul rapporto elusivo tra fattori contrastanti quali solitudine e attaccamento, monoteismo e paganesimo. Certo, nonostante tutto, Out of All This Blue offre ancora qualche sprazzo dei «veri»’ Waterboys – ad esempio, lo straziante e malinconico The Girl in the Window Chair (intriso di quel senso di dolorosa fatalità e predestinazione da sempre tanto caro a Mike & Co.), e perfino il sensuale Morning Came Too Soon o il più grintoso Yamaben; sfortunatamente, però, si incontrano anche citazioni quasi pedisseque del passato, come nel caso di The Connemara Fox, uno dei pochi brani del disco a rimandare alle atmosfere proto-folk di cui la band è maestra. Così, per quanto gradevole, perfino la scarna ballata Rokudenashiko, il cui titolo si deve al nome d’arte della nuova moglie di Scott (la controversa artista giapponese divenuta celebre per le proiezioni in 3-D della propria vulva), non può che suscitare una sensazione di déjà-vu. Soprattutto, però, ciò che davvero preoccupa è il fatto che, per la pri-
ma volta dagli esordi, i testi di Mike mostrano una pochezza sconcertante, scadendo addirittura in abissi di semplicistica retorica: l’esempio più agghiacciante è Kinky’s History Lesson (tentativo in salsa country di «castigare» l’irritante star texana Kinky Friedman), destinato a ridursi a un compendio enfatico e perfino ridicolmente dilettantistico della storia della Seconda Guerra Mondiale. E quando si ripensa alla «gloria rabbiosa», per dirla con Bob Dylan, dei brani a fondo storico firmati in passato da Scott – su tutti, Red Army Blues, del 1984 – non si può che avvertire una fitta al cuore davanti a cotanta povertà concettuale e testuale. Del resto, Mike non sembra trovarsi troppo a suo agio con simili tentativi di emulazione delle topical songs anni 60, dal momento che anche l’amaro attacco a Keith Richards incarnato da Mister Charisma finisce per apparire come una ramanzina sgraziata e quasi moralistica. L’inevitabile risultato di tutto ciò è che gli ammiratori di vecchia data avranno serie difficoltà a perdonare al ragazzo di Edimburgo un disco sbiadito e superficiale come questo; e, al pari di chi scrive, potranno solo sperare che Mike Scott recuperi al più presto la tagliente lucidità di un tempo per tornare a produrre la musica di spessore a cui ha abituato il mondo.
Azione 20x PUnti
Azione in ottoBRe tutto l’assortimento ReSCUe®
RESCUE UE
Offerta valida dall’2.10 all 14.10.2017
Relax e forza per la giornata RESCUE® – la miscela di fiori di Bach® originali!
20x PUnti
20x PUnti
20x PUnti
22 0 22.50
14.90 90
14.500
RESCUE® Spray Contiene alcol 27 % (vol) 20 ml
RESCUE Crema Fiori di Bach per la pelle, inodore e priva di parabeni, 30 ml ®
RESCUE® Gocce Contiene alcol 27 % (vol) 10 ml
20x PUnti
22 0 22.50
20x
RESCUE® Gocce Contiene alcol 27 % (vol) 20 ml
PUnti
5.90 90
RESCUE® PLUS Caramella 10 caramelle, più con vitamine B5 & B12, 42 g
20x PUnti
6 90 6.90
RESCUE® Pastiglie Arancia-sambuco, senza alcol 50 g
In vendita nelle maggiori filiali Migros. OFFERTE VALIDE SOLO DAL 02.10 AL 14.10.2017, FINO A ESAURIMENTO DELLO STOCK
Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino • 2 ottobre 2017 • N. 40
47
Cultura e Spettacoli Rubriche
In fin della fiera di Bruno Gambarotta Apprendista paparazzo Sapevo di riaprire una ferita ma non ho resistito alla tentazione di visitare la mostra allestita da Camera, il Centro Italiano per la Fotografia di Torino: Arrivano i Paparazzi!. Osservando le foto in cui i prezzolati accompagnatori di una notte, uscendo dal night con la diva di turno, aggrediscono i fotoreporter in agguato, ho rivissuto il fallimento del mio primo incarico di lavoro dopo il diploma, 61 anni or sono. Ingaggiato in nero da una piccola agenzia, dovevo fotografare di nascosto le targhe degli studi dove un meccanico dentista, non laureato in medicina, si qualificava «Dentista». L’ordine dei medici aveva fornito l’elenco di nomi e indirizzi, in preparazione di una causa da intentare per esercizio abusivo dell’arte medica. Ero all’ultimo impegno di una giornata faticosa. La porta con la targhetta da fotografare si trovava al quarto piano senza ascensore di una vecchia casa. Il falso dentista doveva avermi visto entrare nel portone e sentito ansimare col fiatone sul pianerottolo perché, appena parte il
flash, spalanca la porta e come una furia mi s’avventa contro. Mi butto giù dalle scale e inizio una corsa disperata lungo la strada, con la pesante batteria del flash a tracolla, che rimbalza sulla schiena. L’odontotecnico mi raggiunge, mi agguanta, mi strappa di mano la fotocamera, con un solo gesto apre il serbatoio, estrae la pellicola e la srotola a prendere luce. Il lavoro di un’intera giornata va a farsi benedire. Il titolare dell’agenzia mi concede una prova d’appello, fallisco anche quella ed entrambi concordiamo sul fatto che non sono tagliato per quel genere di lavoro. Il secondo tentativo consisteva nel realizzare scatti rubati alla signorina Maria Luisa Garoppo in gara a Lascia o Raddoppia? sulla tragedia greca e perciò colpita da improvvisa notorietà. I cronisti l’avevano ribattezzata «la tabaccaia di Casale Monferrato», per il lavoro che svolgeva in quella cittadina in provincia di Alessandria. L’agenzia aveva allestito una trappola nella quale l’esperta di tragedia greca avrebbe dovuto cadere. Era previsto che due giovanotti
l’avrebbero accompagnata in un night, fatta accomodare a un tavolino sul bordo della pista da ballo e fatta bere, mentre io, con la fotocamera e il flash, sarei stato in agguato dietro una colonna pronto a entrare in azione. Vedo i tre che bevono, brindano e conversano, una bottiglia dopo l’altra; i due giovani discretamente brilli e la signorina allegra e lucida. Approfittando di una pausa nelle danze, due incaricati stendono sul pavimento dei materassi con il marchio bene in vista. Il direttore di sala esorta i presenti a ballare sui materassi, a dimostrazione della loro indistruttibilità. Tutti si lanciano con grida di eccitazione. Tutti meno uno, la lucidissima signorina Garoppo che osserva con materna pietà i due giovanotti mezzi addormentati. Guardo l’ora, sono le due e mezza passate; il mattino dopo, all’alba, avrei dovuto imbarcarmi su un pullman in partenza per Cervinia per realizzare un altro servizio. Avevo appena il tempo di tornare a casa, cambiarmi d’abito per indossare gli indumenti da montagna e recarmi alla località di partenza. Prendo
coraggio, attraverso la sala, mi avvicino al tavolino, faccio un inchino e le dico: «Mi scusi, signorina, il pullman per Cervinia parte fra tre ore». Lei mi guarda in un silenzio che significa «Embè?». «Mi spiego, prima di lasciare il locale dovrei scattarle una fotografia». Lei inalbera il suo miglior sorriso e si mette in posa. «Veramente, dovrei fotografarla mentre balla sui materassi». Lei che non è stupida, rifiuta indignata: «Il signor Mike ha detto che mi caccia se mi presto un’altra volta alla pubblicità». Quello dei campioni di Lascia o Raddoppia? è un capitolo interessante della storia del foto giornalismo. Tutta l’Italia si fermava il giovedì sera quando andava in onda il quiz, per cui i concorrenti, da un giorno all’altro si trasformavano da perfetti sconosciuti in divi bersagliati dai flash, salvo poi, trascorse poche settimane dalla vittoria finale, ritornare nell’ombra, scalzati dai nuovi campioni. Per una di quelle coincidenze della vita che se incontriamo in un romanzo ci sembrano incredibili ho, rivisto Maria Luisa Garoppo, 34 anni
dopo, dal 1956 anno della mancata fotografia eravamo arrivati al 1990, quando era in progetto il rifacimento di Lascia o raddoppia?. Il suo storico presentatore Mike Buongiorno era da anni approdato alla rivale Fininvest, perciò i responsabili della rete affidarono a me la conduzione del programma. Nelle stanze della redazione si affacciò un giorno la storica campionessa, aveva sposato un ufficiale dell’aeronautica e viveva a Roma. Avendo saputo che era in preparazione la ripresa del programma voleva sapere se era in progetto una convocazione dei vincitori della prima edizione, nel qual caso lei sarebbe stata felice di accettare l’invito. Purtroppo per lei si voleva far di tutto per non richiamare alla memoria la storica edizione, per evitare un confronto schiacciante. Non ho fatto presente alla signora Garoppo che aveva davanti a sé quel goffo e impacciato fotografo che voleva farla ballare sui materassi. Per la cronaca: quel Lascia o raddoppia? resuscitato si è rivelato uno dei più grandi flop della storia della televisione italiana.
nessun giornale ha parlato. Però. Però però, non possiamo limitarci a condannare la «casta» dei professori e osannare il coraggio di chi denuncia. Ora dirò il perché, semplicemente elencando una serie di fatti che certo sono noti, ma spesso non vengono ricordati insieme agli scandali e alle denunce. Innanzitutto parliamo della vacuità di tali denunce: non si sa, a memoria d’uomo, di professore davvero condannato o ricordato per questo. Anche un docente condannato per plagio, che per questo aveva pagato un salato risarcimento al plagiato, è riuscito a diventare una autorità morale, chiamato anche all’estero per smascherare i falsi e i truffatori, fustigatore dei costumi alla televisione, alla radio, sui giornali. Ma veniamo all’oggi. Perfino lo scandalo è vacuo: da sempre, in tutti i lavori, sia coltivare rose, sia avere uno scranno in Parlamento, la famigliarità ha un suo ruolo. Che lo si consideri una ovvietà o uno scandalo, perché rimaniamo sereni quando nei telegiornali i cognomi dei giornalisti sono per due terzi cogno-
mi di altri giornalisti, più anziani? Padri e zii che hanno saputo trovare la strada per il ragazzino o la ragazzina senza passare dall’umiliante selezione delle scuole di giornalismo, con un’equità degna di miglior causa: figli di antiberlusconiani a Mediaset, figli di Mediaset in Rai. Ma c’è un’altra ragione di vacuità: il ricercatore, che fa il ricercatore a tempo pieno, non denuncia il «suo» professore che gli chiede di ritirarsi da un concorso già promesso ad altri, perché sa che il rischio è di perdere lo stipendio, oltre alla carriera. Oggi i ricercatori sono a tempo determinato, quindi prima di diventare almeno di seconda fascia devono essere confermati cinque volte: al concorso per diventare ricercatore, alla fine dei primi tre anni, al concorso per l’abilitazione, al concorso per diventare ricercatore di tipo B (non spiego, abbiate pazienza) e poi al concorso per essere chiamato come abilitato. Il suo capo ha almeno cinque possibilità di lasciarlo a casa, e il ragazzo o la ragazza, magari nel frattempo hanno quarant’anni, a volte
una famiglia, come perdere il contributo della Pubblica Amministrazione? Il giovanotto fiorentino che ha denunciato è, invece, un avvocato, ha uno studio legale fiorente, e anche un’età non proprio imberbe. Certo, gli avvocati, come i medici, possono guadagnare molto dall’avere la parola «prof.» prima del cognome. Ma chi ha già un buono studio e non ha più l’età per litigare con le giovani leve, che problema avrà a togliersi macigni dalle scarpe? Ora, io ritengo che lavorare in università sia uno dei più bei mestieri del mondo: sei pagato per studiare e scrivere, vivi in mezzo a persone spesso di degna intelligenza, sei a contatto con ragazzi a cui non devi insegnare le buone maniere, che frequentano le lezioni se vogliono, che studiano se vogliono. Il prezzo da pagare è alto (sono pochi quelli che non pagano nulla), ma se davvero vuoi studiare e sapere e insegnare, sei disposto ad accettare tante cose. A patto poi di lottare per cambiarle, non per far pagare agli altri quello che tu hai pagato. O ritieni di, sono tante le sfumature.
Auschwitz e non nei consigli d’amministrazione delle banche d’affari». «Se io saprei di non sapere che Auschwitz non è Austerlitz». Un altro iniziò il suo intervento dichiarando di voler essere «breve e circonciso». Le strade che portano al successo televisivo sono lastricate di gaffe e di ignoranza: Obama Bin Laden è un esempio clamoroso, così come la Rivoluzione francese collocata nel 1870, la caduta del Muro di Berlino fissata al 1992, la Rivoluzione russa datata 1814. Così come è clamoroso che un giovane premier italiano pronunci «tannel», all’inglese, per dire semplicemente tunnel. «Il tannel del Gottardo…». «Se io saprei che cos’è la Lamenia». Domanda di un cronista in vena di scherzi: si parla in questi giorni di Brexit, oltre alla Norvegia e alla Svizzera, anche la Lamenia vuole avviare un referendum per uscire dall’Unione europea. Che ne pensa, onorevole? Risposta: «È conseguenza del fatto che i paesi membri non
gestiscono bene il fenomeno migratorio». Ma non sarà più semplicemente conseguenza del fatto che Norvegia e Svizzera non appartengono alla Ue e che la Lamenia non esiste su nessuna carta geografica? Dunque, onorevole, ripassi a settembre anzi non ripassi del tutto: imperativo categorico! Già, dimenticavamo le interpretazioni creative delle coniugazioni verbali: «Il migrante è gerundio, – ha azzardato tempo fa Matteo Salvini – quando migri sei un migrante…». È azzardato e improprio chiedere a un onorevole che potrebbe votare una riforma scolastica qual è il congiuntivo imperfetto del verbo azzardare? No, perché se ha fatto una fortunata carriera pubblica pur confondendo l’indicativo con il participio e il gerundio con il futuro, quel parlamentare ignorerà quanto sia importante studiare l’italiano per stare al mondo. «Se io saprei almeno la radice quadrata». Quella di 81? «Mi lasci, oggi sono stanco…» è la risposta di un
famoso politico. E la radice quadrata di 9? Risposta: «Faccia lei come crede». 7x8? «In matematica sono zero…» esclama a braccia larghe il prestigioso leader sindacale. D’accordo, allora proviamo con la letteratura. Chi ha scritto lo Zibaldone? Risposta seccata: «No, guardi, io non mi faccio interrogare da lei!». Chi ha scritto «M’illumino d’immenso»? Risposta: «Aspetti, questa la so: Pascoli!». È troppo affermare che questa è ignoranza? E che se i nostri governanti (participio presente) sono ignoranti (idem), abbiamo tutto il diritto (e forse anche il dovere) di essere molto preoccupati? E non solo in Italia, se è vero che il ministro degli Esteri polacco qualche mese fa ha spiegato di aver avuto un incontro con i rappresentanti di San Escobar, uno Stato inesistente come la Lamenia. «Se io saprei con chi parlo, parlerei con chi so o saprei o saprò… Sì, saprò, congiuntivo piuccheperfetto…». Voti d’aria? Tutti bocciati (participio passato ma purtroppo anche presente).
Postille filosofiche di Maria Bettetini Il professore denunciato Ancora una volta si grida allo scandalo, ancora una volta finirà in nulla. Un ricercatore di origine inglese (faccia l’italiano! gli suggeriva il capo) ha denunciato il suo professore di riferimento perché gli aveva consigliato, per il suo bene, di ritirarsi dal concorso interno che avrebbe potuto fargli valere l’abilitazione da professore di prima fascia, cioè ordinario. Tra parentesi: «ordinario» di solito si dice di ciò che non è un granché, banale, come l’ordinaria amministrazione o una località ordinaria, non emozionante, prevedibile. Invece tra gli universitari è così detto il vertice della carriera, quella che una volta era detta «la cattedra»: se non sei «ordinario» ti sono precluse molte attività, come parlare a certi convegni o dirigere certe ricerche, e soprattutto non puoi essere nella commissione dei concorsi, l’unico vero luogo di potere per gli accademici. Infatti un tempo essere professore era socialmente un punto di arrivo: ai professori si facevano i regali, marmellate e maiali compresi; i professori raramente pagavano i colleghi,
si trattasse di medici, avvocati o notai; i figli e la moglie del professore erano nobilitati, come quando in Germania si chiamava la consorte «signora professora», indipendentemente dalla sua attività. Ma torniamo al ricercatore che denuncia, e che ottiene, con tempi nemmeno esagerati, il carcere ai domiciliari – che sempre carcere è – per una decina di ordinari e l’iscrizione nel registro degli indagati per una cinquantina di colleghi e professori di tutta Italia. Di lui si parla come di un eroe, il ministro propone un riconoscimento, tutti lo intervistano, tutti lo vogliono. È vero, ci diciamo, ci vuole un bel coraggio a denunciare il tuo professore, che già ha minacciato di distruggerti la carriera. Di solito la minaccia è seguita dai fatti e chiunque tra gli accademici saprebbe elencare casi non lontani di persone «uccise» perché insubordinate, quando addirittura non ci si trovi a raccontare di come sulla propria pelle si sia dovuta cambiare città, materia, e insieme docente di riferimento per fuggire vendette o ritorsioni di cui
Voti d’aria di Paolo Di Stefano Se io saprei «Se io saprei citare Borges». È il titolo visibilmente scorretto di un articolo, apparso in un recente numero dell’«Espresso», in cui vengono elencati gli strafalcioni dei politici. Non solo quelli grammaticali, anche quelli concettuali. Berlusconi dichiarò diversi anni fa che avrebbe voluto incontrare Alcide, il padre dei sette fratelli Cervi fucilati dai fascisti nel dicembre 1943. Purtroppo il famoso Alcide Cervi era morto a sua volta una trentina d’anni prima. «Se io saprei chi è Remolo». In un vertice Nato a Pratica di Mare, l’allora (e oggi non più) Cavaliere fece una lezioncina ai massimi leader del mondo sulla fondazione di Roma, citando non solo Enea e Anchise, Latino e Lavinia, ma anche Romolo e Remolo. Sì, Remolo. Un giorno disse, usando un anacoluto già in sé da penna blu: «Obama ha tutto per andare d’accordo con lui», e poi aggiunse: «perché è giovane, bello e anche abbronzato…». Tutta roba che… (scusando
l’anacoluto) una persona dotata del senso della vergogna sarebbe scomparsa per qualche anno dalla tv, dalla politica e dai vertici internazionali. Invece, rieccolo. Sarà ri-candidato premier con questo bel curriculum di gaffe alle spalle, oltre a quello giudiziario, forse ancora più ricco. «Se io saprei che cos’è il Darfur…». Un deputato compagno di partito del Berlusca si è lasciato sfuggire: «Eh il Darfur… a noi italiani piace mangiar bene». Aveva confuso la provincia del Sudan con il «fast food». C’è chi ritiene che Pinochet fosse il dittatore del Venezuela. Una ministra dell’Istruzione e della Ricerca, Mariastella Gelmini, scrisse una dichiarazione in cui rivelava al popolo degli incolti che il tunnel Cern-Gran Sasso era una galleria che collegava Ginevra con l’Abruzzo. Un deputato cinquestelle dei più noti, Alessandro Di Battista, alla Camera denunciò: «Macron piace a tutti quanti voi come se fosse Napoleone ma almeno quello combatteva sui campi ad
Novità IDRATAZIONE DELLE MANI PER 24h Neutrogena® Formula norvegese
20x PUNTI
SVILUPPATA
CON DERMA TOLOGI
Calma e protegge le mani secche e sollecitate
Cura ricostituente per mani secche e sollecitate
4.20
4.40
Crema per le mani Neutrogena con Nordic Berry, 75 ml
Crema per le mani Neutrogena profumata & non profumata, 50 ml
Assorbimento rapido
Labbra secche & screpolate
4.40 Crema mani assorbimento rapido Neutrogena, 75 ml
3.40 Cura delle labbra Neutrogena Classic e con Nordic Berry, 4.9 g
In vendita nelle maggiori filiali Migros. OFFERTE VALIDE SOLO DAL 3.10 AL 16.10.2017, FINO A ESAURIMENTO DELLO STOCK
33% di riduzione. NOVITÀ: EXPRESS BODY SPRAY
conf. da 3
33%
conf. da 3
33%
conf. da 3
33%
6.95 invece di 10.50 6.95 invece di 10.50 6.95 invece di 10.50 Le Petit Marseillais doccia Fleur d’Oranger 3 x 250 ml
In vendita nelle maggiori filiali Migros.
TUTTI I TRIO LE PETIT MARSEILLAIS, OFFERTE VALIDE SOLO DAL 3.10 AL 16.10.2017, FINO A ESAURIMENTO DELLO STOCK
Le Petit Marseillais doccia Lait de Vanille 3 x 250 ml
Le Petit Marseillais doccia Lait d’Amande Douce 3 x 250 ml
Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino • 2 ottobre 2017 • N. 40
49
Idee e acquisti per la settimana
Farmer
Lo spuntino ideale Nell’assortimento di Farmer ci sono due incredibili novità: l’edizione limitata «Supefood» «Quinoa-Chia-Berry» e «Plus Crunchy» con una dose supplementare di fibre e vitamine. Quest’ultima può contare su una delicata nota fruttata data da pezzetti di mela, ribes, come pure fichi e prugne. Questi yogurt sono perfetti per una semplice colazione oppure per un delizioso spuntino tra i pasti. Grazie al vasetto superiore separato, la miscela di müesli resta ben croccante. A questo punto non rimane che alzare il coperchio, aggiungere il müesli allo yogurt, mischiare bene… e cominciare a sgranocchiare!
Farmer Joghurt Crunchy Choco 225 g Fr. 2.–
Novità Farmer Joghurt Plus Crunchy 225 g Fr. 2.–
Novità Farmer Joghurt Quinoa-Chia-Berry, Limited Edition 225 g Fr. 2.–
Farmer Joghurt Crunchy Frutti di bosco 225 g Fr. 2.–
Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino • 2 ottobre 2017 • N. 40
50
Idee e acquisti per la settimana
Per il benessere degli animali Il 4 ottobre è la Giornata Mondiale degli Animali. Dal 26.9 al 9.10 la Migros dona l’uno percento della cifra d’affari realizzata nel settore degli alimenti per animali a diverse organizzazioni impegnate nella tutela degli animali.
Mondo animale
Conoscenze
Piccoli carnivori
A cosa fare attenzione nell’alimentazione per i gatti
Sempre più persone si nutrono in modo vegetariano o vegano e considerano il consumo di carne critico. Il perché i gatti necessitano invece di proteine animali ce lo spiega l’esperta di alimentazione animale Annette Liesegang Testo: Melanie Michael
Il gatto è un autentitario oppure la cecità. co carnivoro e richiede Le sostanze essenziali un’alimentazione aniche i gatti assumono atmale. I felini hanno un traverso alimenti confabbisogno di proteine tenenti carne possono maggiore rispetto ad alessere anche riprodottri animali domestici e te artificialmente, «anne necessitano molte per che se il senso di questa compensare il consumo alimentazione è sempre energetico. Per questo in discussione», precisa motivo i costituenti dell’esperta, che consiglia: le proteine, i cosiddet«Gli animali domestici ti amminoacidi, giocacarnivori non dovrebno un ruolo importante: bero essere alimentasenza di essi i gatti non L’esperta Annette Liesegang: ti in modo vegano o ve«I gatti hanno bisogno di potrebbero mantenere getariano. Soprattutto un metabolismo sano. molte proteine». non i gatti». «In modo particolare In una pubblicazione l’amminoacido taurina, che non è con- sulla cura dei gatti la Protezione Sviztenuto nelle proteine vegetali, rispetto ad zera degli Animali riferisce che il trataltri animali il gatto non è in grado di pro- to digestivo del gatto è adatto a digerire durlo da sé a sufficienza», spiega Annette facilmente alimenti proteici, preferibilLiesegang, direttrice dell’Istituto dell’ali- mente carne. Nella scelta del cibo per i mentazione animale di Zurigo. Le conse- gatti è importante «che il tenore di carne, guenze di una mancanza di taurina sono rispettivamente proteine, sia alto e che tra l’altro disturbi del sistema immuni- invece quello di carboidrati basso».
1 2
Alto contenuto di carne Importanti sostanze nutritive, come l’amminoacido taurina e la vitamina A, sono contenute esclusivamente in prodotti a base di carne.
Un contenuto di carboidrati relativamente basso I gatti sono dei predatori e in un ambiente naturale si nutrono di prede che contengono molti grassi e proteine, ma pochi carboidrati. Per garantire un metabolismo sano, necessitano di molte proteine ma pochi carboidrati.
Un contenuto di grassi e acidi grassi insaturi relativamente alto Un alto contenuto di grassi nel cibo permette di assumere importanti vitamine liposolubili e accresce l’accettazione del cibo. Da preferire sono grassi con un alto tenore di acido arachidonico, un acido grasso insaturo essenziale, presente solo nei grassi animali.
3
Nala Adult Pollo alimento secco 800 g Fr. 6.80 Nelle maggiori filiali
Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino • 2 ottobre 2017 • N. 40
51
Idee e acquisti per la settimana
Grande Caffè
A volte dev’essere forte Avresti una gran voglia di bere un caffè ma il bar è troppo lontano, rispetto al tempo di cui disponi? Un aiuto concreto te lo può dare il nuovo Grande Caffè Energy Shot. La bevanda, confezionata in un barattolo richiudibile, possiede il doppio di caffeina rispetto a un normale espresso e, oltre a ciò, contiene anche l’aroma vegetale di Guaranà. E non c’è nemmeno bisogno di mantenerlo in frigorifero: per questo risulta ancora più pratico da portare con sè.
Grande Caffè Energy Shot 6×95 ml Fr. 4.90
Forte come due espressi: il Grande Caffè EnergyShot
La M-Industria crea molti prodotti Migros. Tra questi anche il Grande Caffè.
Azione #
LA BATTERIA CHE DURA PIÙ A LUNGO*
PER TUTTI
GLI APPARECCHI * nella alcalina AA, in media in tutti gli apparecchi.
Si prega di restituire le pile scariche al punto vendita.
Hit
15.90 invece di 31.80 Duracell Plus Power AA o AAA 16 pezzi
In vendita nelle maggiori filiali Migros. OFFERTE VALIDE SOLO DAL 3.10 AL 16.10.2017, FINO A ESAURIMENTO DELLO STOCK
Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino • 2 ottobre 2017 • N. 40
53
Idee e acquisti per la settimana
shopping Raccolta a favore degli animali
Attualità Il 4 ottobre, in occasione della Giornata Mondiale degli Animali, in alcune filiali Migros Ticino
si potranno donare alimenti e accessori per i nostri amici animali. Incontro con Denise Degiorgi, presidente dell’Associazione Amici Animali Ticino, promotrice insieme a Migros di questa iniziativa
Il 4 ottobre è la Giornata Mondiale degli Animali. (Flavia Leuenberger Ceppi)
Signora Degiorgi, di cosa di occupa la vostra associazione?
L’Associazione Amici Animali Ticino (AAT) è un’associazione senza scopo di lucro e si occupa in particolare di randagismo felino attraverso azioni di sterilizzazione. Inoltre offriamo stallo a gatti, gattini e, di tanto in tanto, anche a cani in cerca di una casa per la vita. Ci impegniamo pure nel socializzare gattini non ancora abituati all’essere umano e li curiamo in caso di bisogno. I rifugi sono le nostre case private. Quanto è importante una giornata dedicata agli animali?
È molto importante ai fini di sensibilizzare e responsabilizzare tutti noi al rispetto di ogni specie animale, ogni giorno dell’anno. Inoltre troppo spesso
gli animali da compagnia vengono trattati ancora come peluche e abbandonati se non interessano più, se sono vecchi o se si ammalano; e non vengono più considerati esseri viventi, anche se per legge non sono assolutamente da considerare come «cose». Anche il randagismo è un serio problema…
Esatto: questa giornata è importante anche per rendere attenta la popolazione ticinese al randagismo felino, causato dagli abbandoni di gatti non castrati; un problema che può avere delle conseguenze anche gravi. Come verranno impiegati i prodotti raccolti grazie ai doni della clientela di Migros Ticino?
I prodotti che ci verranno donati, come alimenti, accessori o altri articoli, saranno utilizzati per le colonie feline presenti sul nostro territorio, per gatti e cani che abbiamo in stallo. Li metteremo anche a disposizione di altri volontari che si occupano come noi di animali. www.amicianimali.ch Le filiali Migros coinvolte
L’azione di raccolta di alimenti e accessori in favore di animali domestici si terrà mercoledì 4 ottobre durante tutta la giornata, nei negozi Migros di Agno Uno, S. Antonino, Taverne, Serfontana, Locarno, Pregassona, Biasca, Arbedo-Castione, Solduno, Lugano e Grancia.
Dimostrazione di cani da ricerca
Oltre alla raccolta di articoli a favore degli animali, il Centro S. Antonino ospita anche una dimostrazione di cani da ricerca sostanze, in collaborazione con l’associazione cinofila «Detection Dogs Ticino». Lo straordinario olfatto del cane è da sempre sfruttato dall’uomo. Impiegato per secoli principalmente nella caccia, oggi grazie alle sue po-
tenzialità trova applicazione anche nel rilevamento delle più svariate sostanze – p. es. tracce biologiche, acceleranti del fuoco, petardi, parassiti, muffe… – come pure nell’identificazione degli odori umani nell’ambito della ricerca di sospettati di crimini, oppure di persone disperse. Dimostrazioni cani da ricerca sostanze
Mercoledì 4 ottobre alle ore 14.00 e 16.00 presso il Centro S. Antonino
Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino • 2 ottobre 2017 • N. 40
54
Idee e acquisti per la settimana
Tre giorni di follia Attualità Al Centro Migros Lugano dal 5 al 7 ottobre la vita costa meno
In via Pretorio 15 a Lugano questa settimana vi aspettano molteplici occasioni per risparmiare a tuttotondo. Da giovedì a sabato infatti i negozi presenti presso il Centro Migros Lugano hanno allestito un allettante programma di offerte e promozioni speciali. Chi fa la spesa anche con un occhio di riguardo al proprio borsellino deve assolutamente annotarsi i seguenti appuntamenti: ■ 10% di riduzione su tutto l’assortimento Migros, Melectronics e De Gustibus ■ 10% di riduzione su tutto l’assortimento della farmacia Amavita Gianella* ■ 10% di riduzione su tutto l’assortimento dello Skechers Store* ■ 10% di riduzione su tutto l’assortimento d’abbigliamento per bambini Bimbus* ■ 10% di riduzione su tutto l’assortimento d’abbigliamento Nuna Lie* ■ 10% di riduzione su tutte le lavorazioni presso Lava&Cuce ■ 10% di riduzione su tutto l’assortimento di Oro Vivo* ■ 10% di riduzione su tutto l’assortimento Mister Minit* *Escluse alcune eccezioni Inoltre
■ Vinci un corso di cucina a scelta presso la Scuola Club Migros (vedi condizioni su facebook.com/ scuolaclubmigros ■ 100.– di sconto per nuovi soci presso Activ Fitness Lugano
Il Centro Migros di Lugano in Via Pretorio 15. (Flavia Leuenberger Ceppi)
Nostrani del Ticino protagonisti Attualità Dal 4 al 7 ottobre la Mall
del Centro Shopping Serfontana ospita la tradizionale rassegna dedicata ai prodotti ticinesi
Imperdibile appuntamento autunnale con i prodotti del nostro territorio quello proposto da mercoledì a sabato prossimi all’interno del Centro Shopping Serfontana. Durante la rassegna i visitatori potranno non solo ritrovare le ultime novità del marchio dei Nostrani del Ticino Migros, ma anche riscoprire le classiche prelibatezze della linea ticinese, nonché lasciarsi allettare da golose degustazioni. Ospite specia-
le di questa quattro giorni dedicata al buongusto sarà la Rassegna Gastronomica del Mendrisiotto e Basso Ceresio. Inoltre, giovedì dalle ore 19.00, a tutti i presenti sarà offerta una buona risottata, mentre il sabato dalle 16.30 è previsto un appetitoso aperitivo. Infine, i visitatori potranno partecipare ad un ricco concorso che mette in palio un montepremi di ben CHF 3000.– in buoni acquisto.
Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino • 2 ottobre 2017 • N. 40
55
Idee e acquisti per la settimana
Flavia Leuenberger Ceppi
La specialità di ottobre della Fondazione La Fonte: il pane alle castagne Le castagne regalano un tocco speciale a molti piatti autunnali, e anche il pane non sfugge a questa regola. Il pane alle castagne originariamente nasce dalla necessità della civiltà contadina del passato di sostituire il costoso frumento con un prodotto reperibile sul territorio a costi ridotti. La farina di castagne veniva spesso miscelata al frumento o addirittura, in certi casi, andava a sostituire totalmente il cerale. Oggi naturalmente sono cambiate le esigenze, ma il pane alle castagne ci è rimasto
come gustosa tradizione. Una tradizione ripresa anche dalla panetteria artigianale della Fondazione La Fonte di Agno. Qui panettieri qualificati e utenti a beneficio di una rendita d’invalidità lavorano a braccetto per sfornare ogni giorno gustose prelibatezze. Il loro pane alle castagne si caratterizza per l’inconfondibile fragranza e il gusto delicato, aspetti che lo rendono perfetto se abbinato a burro e marmellata, insaccati, formaggi saporiti o anche piatti della cucina quotidiana. Una squadra di panettieri affiatata: da sinistra, Nicola, Lorenzo e il capo produzione Roberto Guadagnin. (Flavia Leuenberger Ceppi) Pane alle castagne 300 g Fr. 3.90 In vendita dal lunedì al venerdì esclusivamente presso Migros Agno. Il ricavato della vendita è interamente destinato alla Fondazione La Fonte
L’uva per buongustai Azione 30% di riduzione sull’uva Italia Sélection Al kg Fr. 3.40 invece di 4.90 dal 3 al 9 ottobre
L’uva Italia Sélection cresce in Sicilia dove ha trovato le condizioni climatiche e geologiche ideali per il suo sviluppo. Il suo intenso e incomparabile gusto di moscato ne fa una vera prelibatezza per tutti i palati più golosi. Gli acini risultano omogeneamente gialli e particolarmente turgidi. La tipica forma del grappolo è detta «Spallone». La coltivazione avviene in assolate zone collinari, su terreni calcarei, biancastri, ricchi di sostanze nutritive e che riflettono al meglio la luce sole, caratteristica che influenza positivamente la colorazione degli acini. Per ottenere grappoli ben strutturati e di migliore qualità, stagionalmente nel vigneto avvengono due o tre diradamenti mirati. L’uva Italia Sélection è in vendita in tutte le filiali Migros.
Migros lancia la marca propria di alimenti bio per bebè «Mibébé» Migros lancia «Mibébé», la marca propria di alimenti bio per bebè. Mibébé offre ai bambini nel primo anno di vita un assortimento vario e pregiato. La nuova linea di alimenti bio per bebè comprende 27 articoli prodotti in Svizzera e in Germania. Tutti i 27 prodotti Mibébé sono contrassegnati dal marchio Migros Bio e contengono ingredienti naturali pregiati sottoposti a controlli e criteri qualitativi rigorosi. Undici articoli, più precisamente succhi, snack e pappe (prodotti essiccati) sono realizzati in Svizzera. Due di questi prodotti sono costituiti per almeno il 90% da materie prime svizzere provenienti da aziende agricole certificate Bio Suisse e sono anche contrassegnati con la croce svizzera. Sedici articoli in vasetti contenenti pappe con frutta e verdura o anche ingredienti di carne sono prodotti in Germania nel rispetto delle direttive bio dell’UE. Inoltre, tutti sono prodotti senza zuccheri aggiunti perché gli ingredienti contengono na-
turalmente zuccheri. Oltre a Mibébé, Migros continuerà a proporre i prodotti alimentari per bebè bio già noti Alnatura, Hipp, nonché i prodotti di Nestlé e Milupa. La maggior parte dei prodotti sono in vendita già sin d’ora, mentre l’assortimento completo sarà disponibile da dicembre.
Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino • 2 ottobre 2017 • N. 40
56
Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino • 2 ottobre 2017 • N. 40
57
Idee e acquisti per la settimana
Star della settimana
Dolcezza engadinese Noi firmiamo. Noi garantiamo
Bontà tradizionale La fama della torta di noci engadinese supera di gran lunga i confini grigionesi. Dagli anni ‘60 questo popolare dolce viene realizzato dalla Jowa, un’azienda Migros. Il responsabile della produzione Thomas Osterwalder svela i segreti della ricetta Testo Angela Obrist; foto Paolo Dutto
La torta di noci engadinese è una delle torte più amate dell’assortimento Migros. La sua origine è stata studiata dagli storici: le prime tracce della ricetta risalgono ai pasticceri engadinesi del XVII secolo. Oggi la torta di noci engadinese viene prodotta dall’azienda della Migros Jowa secondo la ricetta tradizionale, che richiede ancora molto lavoro a mano.
L’indovinello
Quante torte engadinesi produce ogni anno la Jowa? Una volta alla settimana, la panetteria della Jowa a Volketswil sforna la torta di noci engadinese. Sono 14 i collaboratori occupati nella produzione di questo leggendario dolce di pastafrolla con ripieno di noci caramellate. Secondo l’associazione «Patrimonio culinario svizzero», questa specialità tradizionale è «il dolce simbolo di tutto il Canton Grigioni». In realtà, però, la sua popolarità non è ristretta nei confini cantonali e la torta viene venduta in tutto il Paese. L’azienda Migros Jowa la produce sin dagli anni Sessanta. Una ricetta vincente
Il capo della produzione della Jowa Thomas Osterwalder davanti al bollitore di rame in cui nasce il ripieno della torta di noci engadinese.
«Ogni anno sforniamo circa 150’000 torte di noci. Per quanto riguarda lo smercio, si piazza subito dopo la torta di Linz», racconta Thomas Osterwalder. Il responsabile della produzione dei prodotti da forno lavora alla Jowa già da 26 anni. Alla torta di noci engadinese è molto legato, visto che ha iniziato occupandosi della sua produzione. Oggi invece è il capo supremo di tutte le torte. «La nostra torta di noci mi piace ancora tantissimo. Il rapporto tra pastafrolla e ripieno è equilibrato, il gusto è delicato e cremoso». Indirettamente, la grande panetteria della Jowa fa riflettere il visitatore sul fatto che qui si produce una specialità vecchia di secoli. «Prepariamo la nostra torta engadinese con una ricetta tradizionale, immutata dall’inizio della produzione», dichiara Osterwalder. Come dice il nome, la tradizione di questa specialità trova origine probabilmente in Engadina. Nel tempo, però, si sono sviluppate numerose varianti. In comune hanno tutte la pasta frolla, che avvolge il ripieno di noci tritate grossolanamente. La torta di noci engadinese non va confusa con la torta grigionese, che nella versione prodotta dalla Jowa ha una glassa di cioccolato. Alcune ricerche dell’associazione «Patrimonio culinario svizzero» attestano che il successo di questo dolce va ricondotto al movimento migratorio engadinese, che proseguì fino al XIX secolo. Verosimilmente i pasticceri engadinesi emigrati nel Sud della Francia si ispirarono alle locali ricette a base di noci e poi le reimportarono nei Grigioni.
Questa torta, infatti, non può essere tipicamente engadinese: la materia prima fondamentale, ossia le noci, non cresce in Engadina a causa del clima troppo freddo.
Rispondete a questa domanda su www. noifirmiamo-noigarantiamo.ch/star-dellasettimana e vincete una carta regalo Migros. Saranno sorteggiate carte regalo per un valore totale di 150 franchi.
Materia prima di alta qualità
«La nostra torta engadinese è preparata con materia prima d’alta qualità», sottolinea Thomas Osterwalder. Inoltre, i panettieri rinunciano a coloranti e sostanze sapide artificiali. I collaboratori preparano il ripieno cremoso in uno speciale bollitore di rame. «Abbiamo appena sostituito il vecchio calderone, che per anni ci ha reso un ottimo servizio, con un modello identico e ora siamo equipaggiati in modo ottimale per le torte di noci dei prossimi decenni», dice Osterwalder scoppiando a ridere. Per fare il ripieno i collaboratori fondono lo zucchero nel bollitore, lo lasciano caramellare leggermente e diluiscono il tutto con panna intera. «La panna fornisce al ripieno una cremosità unica», aggiunge entusiasta il responsabile della produzione. Dopo una breve bollitura del ripieno, entrano in scena le gustose protagoniste: le noci tritate. Per la sua torta engadinese la Jowa lavora ogni anno circa 4,6 tonnellate di noci, equivalenti all’incirca al peso di una grossa automobile. Ci vuole sensibilità
La produzione delle torte si svolge in un impianto moderno. Nonostante il potente supporto dei macchinari, l’esperienza del panettiere è la garante del successo: «La cottura del ripieno richiede molta sensibilità. Per un caramello perfetto la temperatura dev’essere molto precisa», spiega Osterwalder. Anche per la preparazione dell’impasto di vuole competenza. Per poter essere lavorata, la pasta frolla necessita di un tasso d’umidità esatto». Se tutti i dettagli sono giusti, nasce la raffinata torta di noci engadinese, che i clienti della Migros amano godersi durante la pausa caffè o come dessert. Probabilmente questa dolce tradizione non cambierà mai. Dice Thomas Osterwalder: «La nostra torta di noci è sempre stata buona. E sempre lo sarà». / MM
M-Industria crea numerosi prodotti Migros, tra cui anche la torta di noci engadinese.
Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino • 2 ottobre 2017 • N. 40
56
Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino • 2 ottobre 2017 • N. 40
57
Idee e acquisti per la settimana
Star della settimana
Dolcezza engadinese Noi firmiamo. Noi garantiamo
Bontà tradizionale La fama della torta di noci engadinese supera di gran lunga i confini grigionesi. Dagli anni ‘60 questo popolare dolce viene realizzato dalla Jowa, un’azienda Migros. Il responsabile della produzione Thomas Osterwalder svela i segreti della ricetta Testo Angela Obrist; foto Paolo Dutto
La torta di noci engadinese è una delle torte più amate dell’assortimento Migros. La sua origine è stata studiata dagli storici: le prime tracce della ricetta risalgono ai pasticceri engadinesi del XVII secolo. Oggi la torta di noci engadinese viene prodotta dall’azienda della Migros Jowa secondo la ricetta tradizionale, che richiede ancora molto lavoro a mano.
L’indovinello
Quante torte engadinesi produce ogni anno la Jowa? Una volta alla settimana, la panetteria della Jowa a Volketswil sforna la torta di noci engadinese. Sono 14 i collaboratori occupati nella produzione di questo leggendario dolce di pastafrolla con ripieno di noci caramellate. Secondo l’associazione «Patrimonio culinario svizzero», questa specialità tradizionale è «il dolce simbolo di tutto il Canton Grigioni». In realtà, però, la sua popolarità non è ristretta nei confini cantonali e la torta viene venduta in tutto il Paese. L’azienda Migros Jowa la produce sin dagli anni Sessanta. Una ricetta vincente
Il capo della produzione della Jowa Thomas Osterwalder davanti al bollitore di rame in cui nasce il ripieno della torta di noci engadinese.
«Ogni anno sforniamo circa 150’000 torte di noci. Per quanto riguarda lo smercio, si piazza subito dopo la torta di Linz», racconta Thomas Osterwalder. Il responsabile della produzione dei prodotti da forno lavora alla Jowa già da 26 anni. Alla torta di noci engadinese è molto legato, visto che ha iniziato occupandosi della sua produzione. Oggi invece è il capo supremo di tutte le torte. «La nostra torta di noci mi piace ancora tantissimo. Il rapporto tra pastafrolla e ripieno è equilibrato, il gusto è delicato e cremoso». Indirettamente, la grande panetteria della Jowa fa riflettere il visitatore sul fatto che qui si produce una specialità vecchia di secoli. «Prepariamo la nostra torta engadinese con una ricetta tradizionale, immutata dall’inizio della produzione», dichiara Osterwalder. Come dice il nome, la tradizione di questa specialità trova origine probabilmente in Engadina. Nel tempo, però, si sono sviluppate numerose varianti. In comune hanno tutte la pasta frolla, che avvolge il ripieno di noci tritate grossolanamente. La torta di noci engadinese non va confusa con la torta grigionese, che nella versione prodotta dalla Jowa ha una glassa di cioccolato. Alcune ricerche dell’associazione «Patrimonio culinario svizzero» attestano che il successo di questo dolce va ricondotto al movimento migratorio engadinese, che proseguì fino al XIX secolo. Verosimilmente i pasticceri engadinesi emigrati nel Sud della Francia si ispirarono alle locali ricette a base di noci e poi le reimportarono nei Grigioni.
Questa torta, infatti, non può essere tipicamente engadinese: la materia prima fondamentale, ossia le noci, non cresce in Engadina a causa del clima troppo freddo.
Rispondete a questa domanda su www. noifirmiamo-noigarantiamo.ch/star-dellasettimana e vincete una carta regalo Migros. Saranno sorteggiate carte regalo per un valore totale di 150 franchi.
Materia prima di alta qualità
«La nostra torta engadinese è preparata con materia prima d’alta qualità», sottolinea Thomas Osterwalder. Inoltre, i panettieri rinunciano a coloranti e sostanze sapide artificiali. I collaboratori preparano il ripieno cremoso in uno speciale bollitore di rame. «Abbiamo appena sostituito il vecchio calderone, che per anni ci ha reso un ottimo servizio, con un modello identico e ora siamo equipaggiati in modo ottimale per le torte di noci dei prossimi decenni», dice Osterwalder scoppiando a ridere. Per fare il ripieno i collaboratori fondono lo zucchero nel bollitore, lo lasciano caramellare leggermente e diluiscono il tutto con panna intera. «La panna fornisce al ripieno una cremosità unica», aggiunge entusiasta il responsabile della produzione. Dopo una breve bollitura del ripieno, entrano in scena le gustose protagoniste: le noci tritate. Per la sua torta engadinese la Jowa lavora ogni anno circa 4,6 tonnellate di noci, equivalenti all’incirca al peso di una grossa automobile. Ci vuole sensibilità
La produzione delle torte si svolge in un impianto moderno. Nonostante il potente supporto dei macchinari, l’esperienza del panettiere è la garante del successo: «La cottura del ripieno richiede molta sensibilità. Per un caramello perfetto la temperatura dev’essere molto precisa», spiega Osterwalder. Anche per la preparazione dell’impasto di vuole competenza. Per poter essere lavorata, la pasta frolla necessita di un tasso d’umidità esatto». Se tutti i dettagli sono giusti, nasce la raffinata torta di noci engadinese, che i clienti della Migros amano godersi durante la pausa caffè o come dessert. Probabilmente questa dolce tradizione non cambierà mai. Dice Thomas Osterwalder: «La nostra torta di noci è sempre stata buona. E sempre lo sarà». / MM
M-Industria crea numerosi prodotti Migros, tra cui anche la torta di noci engadinese.
Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino • 2 ottobre 2017 • N. 40
58
Idee e acquisti per la settimana
Noi firmiamo. Noi garantiamo.
Star, prodotte in Svizzera
Sotto i riflettori questa settimana la torta di noci engadinese. Insieme a lei, brillano questa settimana molti altri prodotti di successo della M-Industria
Azione TerraSuisse Pane ticinese 400 g Fr. 2.10 invece di 2.50
Azione 50% di sconto su Aproz o Aproz Plus in confezione da 6,6 × 1.5 l, ad es. Classic 6 ×1.5 l Fr. 3.60 invece di 4.80
Azione 50% di sconto sull’assortimento completo di Handymatic Supreme, a partire da due confezioni (escluso il sale rigenerante), ad es. Supreme All in 1 44 Tabs, Fr. 7.40 invece di 14.80
Azione 40% di sconto sulle palline di cioccolata Frey nell’imballaggio speciale, UTZ, Latte extra, Giandor e Assortite, 750 g, ad es. Assortite Fr. 11.– invece di 18.60
Azione 20% di sconto Panna intera Valflora UHT 2 × 500 ml Fr. 5.– invece di 6.30 Azione 20% di sconto su tutte le Torte non congelate, ad es. Torta di noci engadinese 500 g Fr. 5.60 invece di 7.–
Azione Tutti i biscotti Créa d’Or, a partire da 2 pezzi riduzione di Fr. –.60, ad Es. Bretzeli 100 g Fr. 1.95 invece di 2.55 Azione 30% di sconto su tutti i gelati alla crema con bastoncino nella confezione da 12 e gelati a blocchetto nella confezione da 6 a partire da 2 scatole, ad es. Vaniglia 12 × 57 ml Fr. 5.– invece di 7.20
Azione 40% di sconto su i Bratwurst di vitello TerraSuisse nel Duo-Pack, 2 × 2 pezzi, 560 g Fr. 6.60 invece di 11.–
Tutti i prezzi delle azioni valgono dal 3 al 9 ottobre, fino ad esaurimento delle scorte.
Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino • 2 ottobre 2017 • N. 40
59
Idee e acquisti per la settimana
Gold
Il sole da bere I contadini nelle regioni di coltivazione (qui, ad esempio, in Brasile) ottengono prezzi equi e, oltre a ciò, possono usufruire dei premi Fairtrade.
Ben venti diversi tipi di succo di frutta nell’assortimento Migros, oggi, portano il marchio Max-Havelaar. Ciò significa che, grazie a prezzi equi e premi Fairtrade alla produzione, nelle regioni di coltivazione i contadini e le loro famiglie vedono migliorare nettamente le loro condizioni di lavoro e di vita. Tutti i succhi di frutta Gold, ad eccezione di quello di uva rossa, sono nel frattempo stati certificati. Sono spremuti da frutti della migliore qualità, maturati dai raggi del sole.
Gold Fairtrade Max Havelaar Succo d’ananas 1l Fr. 1.95
Gold Fairtrade Max Havelaar Succo di pompelmo rosa 1l Fr. 1.50
La M-Industria crea molti prodotti Migros. Tra questi anche i succhi di frutta Gold.
Gold Fairtrade Max Havelaar Succo d’arancia 1l Fr. 1.95
Il marchio Fairtrade Max Havelaar contrassegna prodotti che vengono da produzione sostenibile e dal commercio equo.
Parte di
Con il proprio impegno a favore della sostenibilità, Migros è da generazioni in anticipo sui tempi.
Gold Fairtrade Max Havelaar Succo Multivitaminico 1l Fr. 1.95
Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino • 2 ottobre 2017 • N. 40
60
Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino • 2 ottobre 2017 • N. 40
61
Idee e acquisti per la settimana
aha!
Ampia scelta per chi soffre di allergie
Da sapere
Con i prodotti «aha!» si va sul sicuro
La gamma di cibi surgelati «aha!» viene continuamente ampliata e chiunque trova qualcosa di suo gusto. Con gli stuzzichini facilissimi da preparare s’imbandisce in un attimo un buffet per ospiti con e senza intolleranze alimentari Testo Melanie Michael Foto e Styling: Claudia Linsi
L’assortimento «aha!» comprende oltre 170 generi alimentari e non alimentari, e viene ampliato di continuo. I prodotti con il sigillo di qualità «aha!» sono particolarmente adatti a persone che soffrono di allergie e intolleranze. Così anche loro possono godersi piatti saporiti nonostante i loro disturbi alimentari. Sugli imballaggi dei prodotti «aha!» sono riportati gli allergeni esclusi. I segni di spunta colorati consentono di capire facilmente quale ingrediente non è contenuto.
La gamma «aha!» della Migros è certificata da Service Allergie Suisse SA, una filiale indipendente di aha! Centro Allergie Svizzera. Inoltre, medici specialisti forniscono la loro consulenza e vigilano sul rispetto delle direttive.
L’etichetta aha! certifica prodotti particolarmente indicati anche per soggetti che soffrono di intolleranze e allergie.
Consiglio «iMpuls»
Aumentano le intolleranze alimentari
Che si tratti di un compleanno, di una festa tra vicini di casa o di una visita improvvisa durante il fine settimana: un buffet di stuzzichini piace ad ospiti grandi e piccini. I surgelati senza glutine di «aha!» sono perfetti per l’occasione. Gli snack sono già suddivisi in porzioni e inseriti in bicchieri, piattini e scodelline oppure in sacchetti di carta. Così gli ospiti si possono servire comodamente e si fa anche una gran bella figura. Chi vuole può insaporire gli stuzzichini con erbe aromatiche, granelli di pepe e olio d’oliva.
Qual è la causa? Scoprirete di più sulle intolleranze più frequenti e i loro sintomi, così come sui generi alimentari alternativi nel dossier pubblicato su www.migros-impuls.ch
aha! Bastoncini di pesce, senza glutine, senza frumento, senza lattosio, senza latte, surgelati 450 g* Fr. 5.20
aha! Lasagne al Pesto, senza glutine, senza frumento, senza sedano rapa, surgelate 350 g* Fr. 4.80
aha! Chicken Nuggets, senza glutine, senza frumento, senza lattosio, senza latte, surgelati 300 g* Fr. 5.10
aha! Hamburger, senza glutine, senza frumento, senza lattosio, senza latte, senza uova, surgelati 2 x 105 g* Fr. 5.60
aha! Pizza Margherita, senza glutine, senza frumento, senza lattosio, surgelata 360 g* Fr. 5.50
*nelle maggiori filiali
iMpuls è la nuova iniziativa della Migros a favore della salute.
Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino • 2 ottobre 2017 • N. 40
60
Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino • 2 ottobre 2017 • N. 40
61
Idee e acquisti per la settimana
aha!
Ampia scelta per chi soffre di allergie
Da sapere
Con i prodotti «aha!» si va sul sicuro
La gamma di cibi surgelati «aha!» viene continuamente ampliata e chiunque trova qualcosa di suo gusto. Con gli stuzzichini facilissimi da preparare s’imbandisce in un attimo un buffet per ospiti con e senza intolleranze alimentari Testo Melanie Michael Foto e Styling: Claudia Linsi
L’assortimento «aha!» comprende oltre 170 generi alimentari e non alimentari, e viene ampliato di continuo. I prodotti con il sigillo di qualità «aha!» sono particolarmente adatti a persone che soffrono di allergie e intolleranze. Così anche loro possono godersi piatti saporiti nonostante i loro disturbi alimentari. Sugli imballaggi dei prodotti «aha!» sono riportati gli allergeni esclusi. I segni di spunta colorati consentono di capire facilmente quale ingrediente non è contenuto.
La gamma «aha!» della Migros è certificata da Service Allergie Suisse SA, una filiale indipendente di aha! Centro Allergie Svizzera. Inoltre, medici specialisti forniscono la loro consulenza e vigilano sul rispetto delle direttive.
L’etichetta aha! certifica prodotti particolarmente indicati anche per soggetti che soffrono di intolleranze e allergie.
Consiglio «iMpuls»
Aumentano le intolleranze alimentari
Che si tratti di un compleanno, di una festa tra vicini di casa o di una visita improvvisa durante il fine settimana: un buffet di stuzzichini piace ad ospiti grandi e piccini. I surgelati senza glutine di «aha!» sono perfetti per l’occasione. Gli snack sono già suddivisi in porzioni e inseriti in bicchieri, piattini e scodelline oppure in sacchetti di carta. Così gli ospiti si possono servire comodamente e si fa anche una gran bella figura. Chi vuole può insaporire gli stuzzichini con erbe aromatiche, granelli di pepe e olio d’oliva.
Qual è la causa? Scoprirete di più sulle intolleranze più frequenti e i loro sintomi, così come sui generi alimentari alternativi nel dossier pubblicato su www.migros-impuls.ch
aha! Bastoncini di pesce, senza glutine, senza frumento, senza lattosio, senza latte, surgelati 450 g* Fr. 5.20
aha! Lasagne al Pesto, senza glutine, senza frumento, senza sedano rapa, surgelate 350 g* Fr. 4.80
aha! Chicken Nuggets, senza glutine, senza frumento, senza lattosio, senza latte, surgelati 300 g* Fr. 5.10
aha! Hamburger, senza glutine, senza frumento, senza lattosio, senza latte, senza uova, surgelati 2 x 105 g* Fr. 5.60
aha! Pizza Margherita, senza glutine, senza frumento, senza lattosio, surgelata 360 g* Fr. 5.50
*nelle maggiori filiali
iMpuls è la nuova iniziativa della Migros a favore della salute.
Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino • 2 ottobre 2017 • N. 40
62
Idee e acquisti per la settimana
Blévita
Naturalmente puri Pochi ingredienti di base, pieno piacere Blévita: i nuovi cracker alla spelta Pure sono composti esclusivamente da ingredienti naturali. La varietà alle erbe alpine è cosparsa con prezzemolo, sedano di montagna, origano e basilico; mentre quella al peperoncino di cayenna si distingue per la sua nota piacevolmente piccante. Rispetto ai già conosciuti cracker Blévita, le varianti Pure ricche di fibre posseggono una struttura più consistente e sono particolarmente croccanti. Il nuovo formato mezza porzione risulta molto pratico da portare con sé.
Azione 20x punti Cumulus su tutti i Blévita Pure dal 3 al 16.10
Blévita Pure erbe alpine* 7 porzioni da 4 pezzi, 133 g Fr. 2.80
Blévita Pure nature* 7 porzioni da 4 pezzi, 133 g Fr. 2.70
Blévita Pure peperoncino alpino* 7 porzioni da 4 pezzi, 133 g Fr. 2.80 *Nelle maggiori filiali
M-Industria crea numerosi prodotti Migros, tra cui anche Blévita.
Azione 20%
Tutti i succhi di frutta freschi dal torchio da 1,5 l e in conf. da 6, 6 x 1,5 l per es. sidro dolce, 1,5 l, 1.45 invece di 1.95
Gruyère piccante per 100 g
a partire da 2 pezzi
Tutti i tovaglioli, le tovagliette e le tovaglie di carta Cucina & Tavola e Duni, FSC a partire da 2 pezzi, 50% di riduzione, offerta valida fino al 16.10.2017
a partire da 2 pezzi
50%
Tutti i detersivi Total a partire da 2 pezzi, 50% di riduzione
Maggiori informazio ni a partire dalla 4a pagina.
25%
1.45 invece di 1.85
50%
ARTICOLI DI NOSTRA PRODUZION E ORA IN AZIONE.
40% Tutto l’assortimento di formaggi Auricchio per es. dolce a fette, in conf. da 100 g, 1.35 invece di 2.25
50% Batterie di pentole Prima e Gastro della marca Cucina & Tavola per es. casseruola a un manico Prima, Ø 20 cm, il pezzo, 12.90 invece di 25.80, offerta valida fino al 16.10.2017
Migros Ticino Da tutte le offerte sono esclusi gli articoli M-Budget e quelli già ridotti. OFFERTE VALIDE SOLO DAL 3.10 AL 9.10.2017, FINO A ESAURIMENTO DELLO STOCK
30%
5.40 invece di 7.80 Minestrone alla ticinese Svizzera, imballato, al kg
50% Aproz o Aproz Plus in conf. da 6, 6 x 1,5 l e 6 x 1 l per es. Aproz Classic, 6 x 1,5 l, 2.85 invece di 5.70
. a z z e h c s e fr ta lu o s s a l’ Acquista 50%
33%
1.70 invece di 2.60
1.75 invece di 3.50
Manghi Spagna, il pezzo
Hit
12.90
Bouquet autunnale Fiona il mazzo
25%
2.70 invece di 3.80 Pere Conférence Svizzera, al kg
40%
2.85 invece di 4.80 Pomodori a grappolo Svizzera / Paesi Bassi, al kg
Hit
5.90
Zucca a cubetti Ticino, imballata, al kg
Migros Ticino OFFERTE VALIDE SOLO DAL 3.10 AL 9.10.2017, FINO A ESAURIMENTO DELLO STOCK
Prosciutto cotto Vivaldi prodotto in Ticino, affettato in vaschetta, per 100 g
30%
3.40 invece di 4.90 Uva Italia Sélection Italia, al kg
40%
3.90 invece di 6.50 Castagne Italia, rete da 500 g
30%
2.95 invece di 4.40 Vitello tonnato prodotto in Ticino, in vaschetta, per 100 g
40% Tutto l’assortimento di pasta fresca artigianale Michelis per es. plin con carne e verdura, 250 g, 4.85 invece di 8.10
50%
9.50 invece di 19.– Carne macinata di manzo Svizzera/Germania, in conf. da 2 x 500 g/1 kg
45%
1.95 invece di 3.60 Salametti a pasta grossa prodotti in Ticino, in conf. da 2 pezzi, per 100 g
40%
8.40 invece di 14.– Pollo Amadori Italia, imballato, al kg
40%
3.– invece di 5.– Bistecche di manzo TerraSuisse imballate, per 100 g
30%
1.85 invece di 2.70 Fettine di coscia di maiale TerraSuisse imballate, per 100 g
. a z z e h c s e fr ta lu o s s a l’ Acquista 50%
33%
1.70 invece di 2.60
1.75 invece di 3.50
Manghi Spagna, il pezzo
Hit
12.90
Bouquet autunnale Fiona il mazzo
25%
2.70 invece di 3.80 Pere Conférence Svizzera, al kg
40%
2.85 invece di 4.80 Pomodori a grappolo Svizzera / Paesi Bassi, al kg
Hit
5.90
Zucca a cubetti Ticino, imballata, al kg
Migros Ticino OFFERTE VALIDE SOLO DAL 3.10 AL 9.10.2017, FINO A ESAURIMENTO DELLO STOCK
Prosciutto cotto Vivaldi prodotto in Ticino, affettato in vaschetta, per 100 g
30%
3.40 invece di 4.90 Uva Italia Sélection Italia, al kg
40%
3.90 invece di 6.50 Castagne Italia, rete da 500 g
30%
2.95 invece di 4.40 Vitello tonnato prodotto in Ticino, in vaschetta, per 100 g
40% Tutto l’assortimento di pasta fresca artigianale Michelis per es. plin con carne e verdura, 250 g, 4.85 invece di 8.10
50%
9.50 invece di 19.– Carne macinata di manzo Svizzera/Germania, in conf. da 2 x 500 g/1 kg
45%
1.95 invece di 3.60 Salametti a pasta grossa prodotti in Ticino, in conf. da 2 pezzi, per 100 g
40%
8.40 invece di 14.– Pollo Amadori Italia, imballato, al kg
40%
3.– invece di 5.– Bistecche di manzo TerraSuisse imballate, per 100 g
30%
1.85 invece di 2.70 Fettine di coscia di maiale TerraSuisse imballate, per 100 g
. te r e p e n o i z a in i, o Prodotto da n Moodbild folgt KW37 conf. da 2
Packshot und Offenbild fehlen
conf. da 2
30% Lasagne alla bolognese e cannelloni alla fiorentina Buon Gusto in conf. da 2 prodotti surgelati, per es. lasagne alla bolognese, 2 x 360 g, 4.75 invece di 6.80
Hit
conf. da 3
3.20
33%
Spätzli all’uovo bio 600 g
Spaghetti M-Classic in conf. da 3 per es. all’uovo, 3 x 750 g, 4.30 invece di 6.45
conf. da 2
40%
6.60 invece di 11.– Bratwurst di vitello TerraSuisse in conf. da 2 2 x 2 pezzi, 560 g
50%
4.95 invece di 9.90 Pancetta a dadini TerraSuisse in conf. da 2 4 x 96 g
30% Strudel al prosciutto e tortine di spinaci M-Classic in conf. speciale prodotti surgelati, per es. tortine di spinaci, 8 pezzi, 560 g, 5.– invece di 7.20
conf. da 2
30%
2.55 invece di 3.65 Mini filetti di pollo Optigal in conf. speciale Svizzera, per 100 g
Migros Ticino OFFERTE VALIDE SOLO DAL 3.10 AL 9.10.2017, FINO A ESAURIMENTO DELLO STOCK
20%
5.– invece di 6.30 Panna intera UHT Valflora in conf. da 2 2 x 500 ml
40%
1.65 invece di 2.80 Cordon bleu di maiale TerraSuisse in conf. speciale per 100 g
20% Raccard Tradition a fette da 10 pezzi e in blocco e Raccard surchoix bio a fette da 10 pezzi per es. Tradition in blocco maxi, per 100 g, 1.70 invece di 2.15
a partire da 2 confezioni
–.60
di riduzione l’una Tutti i tipi di riso M-Classic a partire da 2 confezioni, –.60 di riduzione l’una, per es. parboiled Carolina, 1 kg, 1.90 invece di 2.50
. te r e p e n o i z a in i, o Prodotto da n Moodbild folgt KW37 conf. da 2
Packshot und Offenbild fehlen
conf. da 2
30% Lasagne alla bolognese e cannelloni alla fiorentina Buon Gusto in conf. da 2 prodotti surgelati, per es. lasagne alla bolognese, 2 x 360 g, 4.75 invece di 6.80
Hit
conf. da 3
3.20
33%
Spätzli all’uovo bio 600 g
Spaghetti M-Classic in conf. da 3 per es. all’uovo, 3 x 750 g, 4.30 invece di 6.45
conf. da 2
40%
6.60 invece di 11.– Bratwurst di vitello TerraSuisse in conf. da 2 2 x 2 pezzi, 560 g
50%
4.95 invece di 9.90 Pancetta a dadini TerraSuisse in conf. da 2 4 x 96 g
30% Strudel al prosciutto e tortine di spinaci M-Classic in conf. speciale prodotti surgelati, per es. tortine di spinaci, 8 pezzi, 560 g, 5.– invece di 7.20
conf. da 2
30%
2.55 invece di 3.65 Mini filetti di pollo Optigal in conf. speciale Svizzera, per 100 g
Migros Ticino OFFERTE VALIDE SOLO DAL 3.10 AL 9.10.2017, FINO A ESAURIMENTO DELLO STOCK
20%
5.– invece di 6.30 Panna intera UHT Valflora in conf. da 2 2 x 500 ml
40%
1.65 invece di 2.80 Cordon bleu di maiale TerraSuisse in conf. speciale per 100 g
20% Raccard Tradition a fette da 10 pezzi e in blocco e Raccard surchoix bio a fette da 10 pezzi per es. Tradition in blocco maxi, per 100 g, 1.70 invece di 2.15
a partire da 2 confezioni
–.60
di riduzione l’una Tutti i tipi di riso M-Classic a partire da 2 confezioni, –.60 di riduzione l’una, per es. parboiled Carolina, 1 kg, 1.90 invece di 2.50
conf. da 3
3 per 2
conf. da 3
33%
20%
Biscotti Rondo e Carré Chocmidor in conf. da 3 per es. Rondo, 3 x 100 g, 6.60 invece di 9.90
Cestelli o detergenti per WC Hygo in conf. da 3 per es. Maximum Power Gel, 3 x 750 ml, 7.80 invece di 11.70, offerta valida fino al 16.10.2017
Tutte le torte non refrigerate per es. torta di Linz M-Classic, 400 g, 2.40 invece di 3.–
conf. da 3
33% Tutte le tavolette di cioccolato Frey da 200 g in conf. da 3, UTZ 3 x 200 g, per es. al latte finissimo, 7.80 invece di 11.70
40%
11.– invece di 18.60 Palline di cioccolato Frey in conf. speciale, UTZ cioccolato al latte finissimo, Giandor e assortite, 750 g, per es. assortite
a partire da 2 confezioni
–.60
di riduzione l’una
20%
conf. da 8
Tutte le confetture bio, tutto il miele bio e tutto il miele Fairtrade (prodotti Alnatura esclusi), per es. confettura di mirtilli bio, 350 g, 2.70 invece di 3.40
Tutti i biscotti Créa d’Or a partire da 2 confezioni, –.60 di riduzione l’una, per es. biscotti al burro, 125 g, 3.80 invece di 4.40
25% Aproz in conf. da 8, 8 x 50 cl Classic o Cristal, per es. Classic, 3.60 invece di 4.80
a partire da 2 pezzi
50%
Tutto l’assortimento Handymatic Supreme (sale rigeneratore escluso), a partire da 2 pezzi, 50% di riduzione
L’INDUSTRIA MIGROS E I SUOI PRODOTTI. Latte, bevande a base di latte, yogurt, formaggio fresco, salse, maionese.
Caffè, caffè in capsule, frutta secca, spezie, noci.
Ice Tea, succhi di frutta, prodotti pronti, prodotti a base di patate e prodotti a base di frutta.
Carne fresca, pesce, salumi, pollame.
– .4 0
di riduzione
2.10 invece di 2.50 Pane alla ticinese TerraSuisse 400 g
a partire da 2 confezioni
30%
Tutti i gelati da passeggio alla panna in conf. da 12 e i gelati in blocchetto in conf. da 6 prodotti surgelati, a partire da 2 confezioni, 30% di riduzione
OFFERTE VALIDE SOLO DAL 3.10 AL 9.10.2017, FINO A ESAURIMENTO DELLO STOCK
Pane, prodotti da forno, pasticceria, paste.
Formaggio per raclette Raccard, Gruyère AOP, Appenzeller, fondue.
Acqua minerale, sciroppo, succhi di frutta.
Biscotti, Blévita, gelati, dessert in polvere, frittelle di Carnevale, prodotti da forno per l’aperitivo.
Prodotti trattanti, sostanze cosmetiche attive, detersivi e detergenti, margarine, grassi commestibili.
Diverse varietà di riso, riso al latte, varietà speciali di riso.
Cioccolato, gomma da masticare.
conf. da 3
3 per 2
conf. da 3
33%
20%
Biscotti Rondo e Carré Chocmidor in conf. da 3 per es. Rondo, 3 x 100 g, 6.60 invece di 9.90
Cestelli o detergenti per WC Hygo in conf. da 3 per es. Maximum Power Gel, 3 x 750 ml, 7.80 invece di 11.70, offerta valida fino al 16.10.2017
Tutte le torte non refrigerate per es. torta di Linz M-Classic, 400 g, 2.40 invece di 3.–
conf. da 3
33% Tutte le tavolette di cioccolato Frey da 200 g in conf. da 3, UTZ 3 x 200 g, per es. al latte finissimo, 7.80 invece di 11.70
40%
11.– invece di 18.60 Palline di cioccolato Frey in conf. speciale, UTZ cioccolato al latte finissimo, Giandor e assortite, 750 g, per es. assortite
a partire da 2 confezioni
–.60
di riduzione l’una
20%
conf. da 8
Tutte le confetture bio, tutto il miele bio e tutto il miele Fairtrade (prodotti Alnatura esclusi), per es. confettura di mirtilli bio, 350 g, 2.70 invece di 3.40
Tutti i biscotti Créa d’Or a partire da 2 confezioni, –.60 di riduzione l’una, per es. biscotti al burro, 125 g, 3.80 invece di 4.40
25% Aproz in conf. da 8, 8 x 50 cl Classic o Cristal, per es. Classic, 3.60 invece di 4.80
a partire da 2 pezzi
50%
Tutto l’assortimento Handymatic Supreme (sale rigeneratore escluso), a partire da 2 pezzi, 50% di riduzione
L’INDUSTRIA MIGROS E I SUOI PRODOTTI. Latte, bevande a base di latte, yogurt, formaggio fresco, salse, maionese.
Caffè, caffè in capsule, frutta secca, spezie, noci.
Ice Tea, succhi di frutta, prodotti pronti, prodotti a base di patate e prodotti a base di frutta.
Carne fresca, pesce, salumi, pollame.
– .4 0
di riduzione
2.10 invece di 2.50 Pane alla ticinese TerraSuisse 400 g
a partire da 2 confezioni
30%
Tutti i gelati da passeggio alla panna in conf. da 12 e i gelati in blocchetto in conf. da 6 prodotti surgelati, a partire da 2 confezioni, 30% di riduzione
OFFERTE VALIDE SOLO DAL 3.10 AL 9.10.2017, FINO A ESAURIMENTO DELLO STOCK
Pane, prodotti da forno, pasticceria, paste.
Formaggio per raclette Raccard, Gruyère AOP, Appenzeller, fondue.
Acqua minerale, sciroppo, succhi di frutta.
Biscotti, Blévita, gelati, dessert in polvere, frittelle di Carnevale, prodotti da forno per l’aperitivo.
Prodotti trattanti, sostanze cosmetiche attive, detersivi e detergenti, margarine, grassi commestibili.
Diverse varietà di riso, riso al latte, varietà speciali di riso.
Cioccolato, gomma da masticare.
! o z z re p l e n li o c ic p , tà li a u Grandi nella q conf. da 3
conf. da 2
30%
3.90 invece di 5.60 Filetto di tonno pesca, Oceano Indiano e Oceano Pacifico, per 100 g, fino al 7.10
20%
5.50 invece di 6.90 Gamberetti tail-on cotti, bio, in conf. speciale d’allevamento, Ecuador, per 100 g
14.90
Rose Fairtrade, mazzo da 10 disponibili in diversi colori, lunghezza dello stelo 50 cm, per es. rosse e gialle
12.90
4.90 invece di 7.–
Calzini sportivi da donna Rohner in conf. da 3 disponibili in nero o grigio e in diverse misure, per es. neri, numeri 35–38, offerta valida fino al 16.10.2017
Petto di tacchino affettato finemente M-Classic in conf. da 2 Brasile/Francia, 2 x 144 g
conf. da 2
20%
6.40 invece di 8.– Formentino Anna’s Best in conf. da 2 2 x 120 g
Hit
Hit
30%
conf. da 2
25% Menu a base di salmì di capriolo e pasta con carne di capriolo in conf. da 2 per es. menu a base di salmì di capriolo, 2 x 430 g, 14.70 invece di 19.60
Migros Ticino OFFERTE VALIDE SOLO DAL 3.10 AL 9.10.2017, FINO A ESAURIMENTO DELLO STOCK
20% Tutto il formaggio fuso a fette, 600 g per es. Gruyère, 6.– invece di 7.50
20% Tutti i tipi di olio d’oliva e di aceto Monini per es. olio d’oliva Classico extra vergine, 1 l, 10.20 invece di 12.80
conf. da 3
30% Tutti i tortelloni e gli gnocchi M-Classic in confezioni multiple per es. tortelloni ricotta e spinaci in conf. da 3, 3 x 250 g, 7.70 invece di 11.10
40% Tutti i tipi di Coca-Cola in conf. da 6 per es. Classic, 6 x 1,5 l, 6.95 invece di 11.70
Hit
2.50
Spazzola per le mani o i piedi dei bambini disponibile in diversi motivi di animali, per es. mucca, il pezzo, offerta valida fino al 16.10.2017
20% Tutta la biancheria intima da donna Sloggi, Triumph, DIM, Skiny, Wonderbra e Schiesser per es. slip Tai Sloggi, bianchi, tg. 38, il pezzo, 14.30 invece di 17.90
conf. da 5
25%
12.75 invece di 17.– Cleverbag Herkules in conf. da 5 35 l, offerta valida fino al 16.10.2017
50% Pentola a pressione Duromatic Ergo Kuhn Rikon 3,5 e 5 l, per es. 5 l, il pezzo, 72.50 invece di 145.–, offerta valida fino al 16.10.2017
! o z z re p l e n li o c ic p , tà li a u Grandi nella q conf. da 3
conf. da 2
30%
3.90 invece di 5.60 Filetto di tonno pesca, Oceano Indiano e Oceano Pacifico, per 100 g, fino al 7.10
20%
5.50 invece di 6.90 Gamberetti tail-on cotti, bio, in conf. speciale d’allevamento, Ecuador, per 100 g
14.90
Rose Fairtrade, mazzo da 10 disponibili in diversi colori, lunghezza dello stelo 50 cm, per es. rosse e gialle
12.90
4.90 invece di 7.–
Calzini sportivi da donna Rohner in conf. da 3 disponibili in nero o grigio e in diverse misure, per es. neri, numeri 35–38, offerta valida fino al 16.10.2017
Petto di tacchino affettato finemente M-Classic in conf. da 2 Brasile/Francia, 2 x 144 g
conf. da 2
20%
6.40 invece di 8.– Formentino Anna’s Best in conf. da 2 2 x 120 g
Hit
Hit
30%
conf. da 2
25% Menu a base di salmì di capriolo e pasta con carne di capriolo in conf. da 2 per es. menu a base di salmì di capriolo, 2 x 430 g, 14.70 invece di 19.60
Migros Ticino OFFERTE VALIDE SOLO DAL 3.10 AL 9.10.2017, FINO A ESAURIMENTO DELLO STOCK
20% Tutto il formaggio fuso a fette, 600 g per es. Gruyère, 6.– invece di 7.50
20% Tutti i tipi di olio d’oliva e di aceto Monini per es. olio d’oliva Classico extra vergine, 1 l, 10.20 invece di 12.80
conf. da 3
30% Tutti i tortelloni e gli gnocchi M-Classic in confezioni multiple per es. tortelloni ricotta e spinaci in conf. da 3, 3 x 250 g, 7.70 invece di 11.10
40% Tutti i tipi di Coca-Cola in conf. da 6 per es. Classic, 6 x 1,5 l, 6.95 invece di 11.70
Hit
2.50
Spazzola per le mani o i piedi dei bambini disponibile in diversi motivi di animali, per es. mucca, il pezzo, offerta valida fino al 16.10.2017
20% Tutta la biancheria intima da donna Sloggi, Triumph, DIM, Skiny, Wonderbra e Schiesser per es. slip Tai Sloggi, bianchi, tg. 38, il pezzo, 14.30 invece di 17.90
conf. da 5
25%
12.75 invece di 17.– Cleverbag Herkules in conf. da 5 35 l, offerta valida fino al 16.10.2017
50% Pentola a pressione Duromatic Ergo Kuhn Rikon 3,5 e 5 l, per es. 5 l, il pezzo, 72.50 invece di 145.–, offerta valida fino al 16.10.2017
Altre offerte. Pesce, carne e pollame
Fiori e piante
Tazza Melody Cucina & Tavola, il pezzo, 4.90 Novità **
Near Food/Non Food
Linea di stoviglie Blossom Cucina & Tavola, per es. tazza con base rialzata, il pezzo, 6.90 Novità *,**
Burger di pollo Optigal, Svizzera, in conf. da 2 x 200 g / 400 g, 6.70 invece di 9.60 30% Cervo in salmì crudo, prodotto in Ticino, in vaschetta, per 100 g, 1.80 invece di 2.60 30%
conf. da 3
20% Salviettine igieniche umide Soft in conf. da 3 per es. alla camomilla, 3 x 50 pezzi, 7.20 invece di 9.–
conf. da 4
The Simpsons Donut, senza ripieno, 57 g, 1.50 Hit Prodotti Cornatur in conf. da 2, per es. bastoncini croccanti vegani alla marinara, 2 x 300 g, 8.80 invece di 11.80 25% Oh! Yogurt Greek Style in conf. da 2, 2 x 170 g, per es. mirtilli-vaniglia, 2.95 invece di 3.70 20%
Hit
19.80
Torcia LED grandangolare il pezzo
Tutte le millefoglie alla crema (escluso Léger), per es. sfogliate alla crema M-Classic, 220 g, 2.30 invece di 2.90 20% Pan dal Pepp TerraSuisse, 400 g, 2.30 invece di 2.90 20%
conf. da 3
Altri alimenti
20%
Tutti i collutori Elmex e Meridol (confezioni multiple escluse) 20x PUNTI ** Le petit Marseillais in conf. da 3, per es. docciacrema alla vaniglia, 3 x 250 ml, 6.95 invece di 10.50 33% ** Tutto l’assortimento Rescue, per es. gocce, 10 ml 20x PUNTI **
Pane e latticini
20% Salviettine umide per bebè Milette in conf. da 4 per es. Ultra Soft & Care, 4 x 72 pezzi, 9.30 invece di 11.80
Orchidee in vaso di vetro, disponibili in diversi colori, il pezzo, per es. gialle, 23.90 invece di 34.90 30%
Linea di stoviglie Vita Cucina & Tavola, per es. piatto piano, 25,5 x 25 cm, il pezzo, 9.80 Novità **
Pizza al prosciutto crudo Deliziosa o piadina Deliziosa in conf. da 2, surgelata, per es. pizza al prosciutto crudo, 2 x 410 g, 6.60 invece di 13.20 50%
Prodotti per la cura del viso e del corpo Garnier (confezioni multiple e deodoranti esclusi), per es. crema da giorno antirughe Ultra Lift, 50 ml, 11.20 invece di 14.– 20% **
Novità
20x PUNTI
Tutto l’assortimento Subito e El Mundo, a partire da 2 pezzi 20%
Graneo e Corn Chips Zweifel in confezioni speciali, per es. Graneo Original in conf. famiglia, 225 g, 5.25 invece di 6.60 20% Tutti i prodotti Rio Mare in conf. multipla, per es. tonno rosa in conf. da 3, 3 x 104 g, 9.10 invece di 11.40 20%
Linea di stoviglie Landhaus Cucina & Tavola, per es. piatto da dessert, Ø 21 cm, il pezzo, 6.90 Novità *,** Tutto l’assortimento Mibébé, per es. palline di granoturco, 80 g, 3.65 Novità ** Galactina Plasmon, 180 g, 4.30 Novità ** Crema per le mani Neutrogena, per es. crema per le mani ad assorbimento rapido, 75 ml, 4.40 Novità ** Balsamo per le labbra Neutrogena, Classic o Nordic Berry, per es. Classic, 4,8 g, 3.40 Novità **
Rivella in conf. da 8, 8 x 50 cl, rossa o blu, per es. rossa, 7.80 invece di 10.40 8 per 6 Tutti i brodi Bon Chef e Knorr, per es. brodo di verdure Knorr, 109 g, 3.25 invece di 4.10 20%
Linea di stoviglie Noblesse Cucina & Tavola, per es. piatto piano, Ø 27,5 cm, 17.80 Novità *,**
Quark alla mela e alla pera raffinato con yogurt, 150 g, 1.35 Novità **
Smoothie grande Anna’s Best, Red Drag, 750 ml, 5.50 Novità ** Contenitore per burro Cucina & Tavola, il pezzo, 9.80 Novità *,** Ciotola Apero Cucina & Tavola, 30,5 x 10 cm, il pezzo, 6.90 Novità *,** Salsiera Cucina & Tavola, 260 ml, il pezzo, 6.90 Novità *,** Linea di stoviglie Fine Line Cucina & Tavola, per es. piatto piano, Ø 26 cm, il pezzo, 12.80 Novità *,**
Gnocchi bio con barbabietole, 300 g, 3.90 Novità ** Cookie con chia e avena aha!, 50 g, 2.10 Novità ** Panini invernali misti TerraSuisse, 320 g, 4.70 Novità ** Gallette di riso alla barbabietola e alla mela Alnatura, 23,5 g, –.90 Novità **
Docciaschiuma Nivea in conf. multipla per es. Creme Soft in conf. da 3, 3 x 250 ml, 5.75 invece di 7.20 *In vendita nelle maggiori filiali Migros. **Offerta valida fino al 16.10 Migros Ticino OFFERTE VALIDE SOLO DAL 3.10 AL 9.10.2017, FINO A ESAURIMENTO DELLO STOCK
50%
59.50 invece di 119.– Stampante HP ENVY 4527 AiO stampante, scanner e fotocopiatrice
conf. da 3
20% Prodotti per la doccia e deodoranti Axe in confezioni multiple per es. docciaschiuma Africa in conf. da 3, 3 x 250 ml, 8.40 invece di 10.50
conf. da 2
20% Dischetti di ovatta e bastoncini ovattati Primella in conf. da 2 (confezioni da viaggio escluse), per es. dischetti di ovatta, 2 x 80 pezzi, 3.– invece di 3.80
20%
orrente c c ’o l o t t su t u mera per la ca da letto .10.2017 03.10 –30
micasa.ch Offerta valida per materassi, telai inseribili, letti, comodini, armadi nonché piumini, cuscini, biancheria da letto, lenzuoli tesi e mollettoni (escl. l’assortimento per bambini). Offerta valida dal 3.10 al 30.10.2017. In vendita in tutte le filiali Micasa e nello shop online. Lo sconto è valido solo per le nuove ordinazioni.
OFFERTE VALIDE SOLO DAL 3.10 AL 16.10.2017, FINO A ESAURIMENTO DELLO STOCK
Letto BELLE
Senza contenuto del letto, telaio e testiera in legno misto MDF, verniciato di bianco, piedi e copertura della testiera in legno massiccio di betulla, verniciato naturale, 160 x 200 cm
303.– invece di 379.–
Altre offerte. Pesce, carne e pollame
Fiori e piante
Tazza Melody Cucina & Tavola, il pezzo, 4.90 Novità **
Near Food/Non Food
Linea di stoviglie Blossom Cucina & Tavola, per es. tazza con base rialzata, il pezzo, 6.90 Novità *,**
Burger di pollo Optigal, Svizzera, in conf. da 2 x 200 g / 400 g, 6.70 invece di 9.60 30% Cervo in salmì crudo, prodotto in Ticino, in vaschetta, per 100 g, 1.80 invece di 2.60 30%
conf. da 3
20% Salviettine igieniche umide Soft in conf. da 3 per es. alla camomilla, 3 x 50 pezzi, 7.20 invece di 9.–
conf. da 4
The Simpsons Donut, senza ripieno, 57 g, 1.50 Hit Prodotti Cornatur in conf. da 2, per es. bastoncini croccanti vegani alla marinara, 2 x 300 g, 8.80 invece di 11.80 25% Oh! Yogurt Greek Style in conf. da 2, 2 x 170 g, per es. mirtilli-vaniglia, 2.95 invece di 3.70 20%
Hit
19.80
Torcia LED grandangolare il pezzo
Tutte le millefoglie alla crema (escluso Léger), per es. sfogliate alla crema M-Classic, 220 g, 2.30 invece di 2.90 20% Pan dal Pepp TerraSuisse, 400 g, 2.30 invece di 2.90 20%
conf. da 3
Altri alimenti
20%
Tutti i collutori Elmex e Meridol (confezioni multiple escluse) 20x PUNTI ** Le petit Marseillais in conf. da 3, per es. docciacrema alla vaniglia, 3 x 250 ml, 6.95 invece di 10.50 33% ** Tutto l’assortimento Rescue, per es. gocce, 10 ml 20x PUNTI **
Pane e latticini
20% Salviettine umide per bebè Milette in conf. da 4 per es. Ultra Soft & Care, 4 x 72 pezzi, 9.30 invece di 11.80
Orchidee in vaso di vetro, disponibili in diversi colori, il pezzo, per es. gialle, 23.90 invece di 34.90 30%
Linea di stoviglie Vita Cucina & Tavola, per es. piatto piano, 25,5 x 25 cm, il pezzo, 9.80 Novità **
Pizza al prosciutto crudo Deliziosa o piadina Deliziosa in conf. da 2, surgelata, per es. pizza al prosciutto crudo, 2 x 410 g, 6.60 invece di 13.20 50%
Prodotti per la cura del viso e del corpo Garnier (confezioni multiple e deodoranti esclusi), per es. crema da giorno antirughe Ultra Lift, 50 ml, 11.20 invece di 14.– 20% **
Novità
20x PUNTI
Tutto l’assortimento Subito e El Mundo, a partire da 2 pezzi 20%
Graneo e Corn Chips Zweifel in confezioni speciali, per es. Graneo Original in conf. famiglia, 225 g, 5.25 invece di 6.60 20% Tutti i prodotti Rio Mare in conf. multipla, per es. tonno rosa in conf. da 3, 3 x 104 g, 9.10 invece di 11.40 20%
Linea di stoviglie Landhaus Cucina & Tavola, per es. piatto da dessert, Ø 21 cm, il pezzo, 6.90 Novità *,** Tutto l’assortimento Mibébé, per es. palline di granoturco, 80 g, 3.65 Novità ** Galactina Plasmon, 180 g, 4.30 Novità ** Crema per le mani Neutrogena, per es. crema per le mani ad assorbimento rapido, 75 ml, 4.40 Novità ** Balsamo per le labbra Neutrogena, Classic o Nordic Berry, per es. Classic, 4,8 g, 3.40 Novità **
Rivella in conf. da 8, 8 x 50 cl, rossa o blu, per es. rossa, 7.80 invece di 10.40 8 per 6 Tutti i brodi Bon Chef e Knorr, per es. brodo di verdure Knorr, 109 g, 3.25 invece di 4.10 20%
Linea di stoviglie Noblesse Cucina & Tavola, per es. piatto piano, Ø 27,5 cm, 17.80 Novità *,**
Quark alla mela e alla pera raffinato con yogurt, 150 g, 1.35 Novità **
Smoothie grande Anna’s Best, Red Drag, 750 ml, 5.50 Novità ** Contenitore per burro Cucina & Tavola, il pezzo, 9.80 Novità *,** Ciotola Apero Cucina & Tavola, 30,5 x 10 cm, il pezzo, 6.90 Novità *,** Salsiera Cucina & Tavola, 260 ml, il pezzo, 6.90 Novità *,** Linea di stoviglie Fine Line Cucina & Tavola, per es. piatto piano, Ø 26 cm, il pezzo, 12.80 Novità *,**
Gnocchi bio con barbabietole, 300 g, 3.90 Novità ** Cookie con chia e avena aha!, 50 g, 2.10 Novità ** Panini invernali misti TerraSuisse, 320 g, 4.70 Novità ** Gallette di riso alla barbabietola e alla mela Alnatura, 23,5 g, –.90 Novità **
Docciaschiuma Nivea in conf. multipla per es. Creme Soft in conf. da 3, 3 x 250 ml, 5.75 invece di 7.20 *In vendita nelle maggiori filiali Migros. **Offerta valida fino al 16.10 Migros Ticino OFFERTE VALIDE SOLO DAL 3.10 AL 9.10.2017, FINO A ESAURIMENTO DELLO STOCK
50%
59.50 invece di 119.– Stampante HP ENVY 4527 AiO stampante, scanner e fotocopiatrice
conf. da 3
20% Prodotti per la doccia e deodoranti Axe in confezioni multiple per es. docciaschiuma Africa in conf. da 3, 3 x 250 ml, 8.40 invece di 10.50
conf. da 2
20% Dischetti di ovatta e bastoncini ovattati Primella in conf. da 2 (confezioni da viaggio escluse), per es. dischetti di ovatta, 2 x 80 pezzi, 3.– invece di 3.80
20%
orrente c c ’o l o t t su t u mera per la ca da letto .10.2017 03.10 –30
micasa.ch Offerta valida per materassi, telai inseribili, letti, comodini, armadi nonché piumini, cuscini, biancheria da letto, lenzuoli tesi e mollettoni (escl. l’assortimento per bambini). Offerta valida dal 3.10 al 30.10.2017. In vendita in tutte le filiali Micasa e nello shop online. Lo sconto è valido solo per le nuove ordinazioni.
OFFERTE VALIDE SOLO DAL 3.10 AL 16.10.2017, FINO A ESAURIMENTO DELLO STOCK
Letto BELLE
Senza contenuto del letto, telaio e testiera in legno misto MDF, verniciato di bianco, piedi e copertura della testiera in legno massiccio di betulla, verniciato naturale, 160 x 200 cm
303.– invece di 379.–
. s o r ig M a tu a ll a à it Nov 20x PUNTI
Senza glutine e senza lattosio.
2.90 Quadrati ai cranberries e alle noci aha! 140 g
Caffè Pure Origin dell’Honduras.
5.90 Pure Origin Honduras La Laguna Delizio, UTZ 12 capsule
Mini gallette di riso da in pratica bustina snack.
2.20 Mini gallette di riso al cioccolato in bustina da snack 84 g
Per smoothie e müesli. Smoothie Beerenliebling e Pflanzenfreund Alnavit 145 g, per es. Beerenliebling, 11.90
Mini gallette di riso al gusto di mela.
1.65 Gallette di riso alla mela bio Lilibiggs 60 g
a Con fiori di lavand e tiglio argentato.
2.40 Tisana calmante Cornelius Klostergarten 20 bustine
Con nuovi motivi. Ferro in capsule.
29.80 Capsule di ferro Floradix 40 capsule
Per spazi interden tali molto stretti. Scovolini Candida ISO 0 scovolini, 10 pezzi, o scovolini in set da 6 pezzi, per es. scovolini, 10 pezzi, 5.50
Da tutte le offerte sono esclusi gli articoli M-Budget e quelli già ridotti. OFFERTE VALIDE SOLO DAL 3.10 AL 16.10.2017, FINO A ESAURIMENTO DELLO STOCK
5.90 Set di cerotti per bambini M-Plast la confezione
Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino • 2 ottobre 2017 • N. 40
75
Idee e acquisti per la settimana
Candida
Novità Candida: dentifricio White Optic per denti più bianchi
La marca Candida della Migros vanta un assortimento completo di prodotti per la cura dei denti e l’igiene orale di tutta la famiglia. La Migros lanciò i primi prodotti Candida più di 60 anni fa e da allora l’assortimento si è allargato e migliorato. La stretta collaborazione con laboratori di ricerca universitari e numerosi specialisti garantisce l’aggiornamento costante della linea Candida alle più recenti scoperte scientifiche. La variegata gamma di prodotti consente a Candida di rispondere adeguatamente ai problemi specifici dei consumatori e di proporre sempre
i prodotti giusti e perfettamente in sintonia tra loro. L’ultima novità firmata Candida è il dentifricio sbiancante White Optic. Questo dentifricio innovativo contiene una combinazione di due sbiancanti ottici, Blue Spectrum e idrossiapatite, che schiariscono visibilmente i denti sin dal primo impiego. Utilizzato regolarmente, favorisce il bianco naturale dei denti in modo duraturo. Inoltre rimineralizza lo smalto dentale e protegge dalla carie. Candida White Optic dentifricio 75 ml Fr. 4.50 Annuncio pubblicitario
Azione 40%
11.– invece di 18.60 Palline di cioccolato Frey in conf. speciale, UTZ cioccolato al latte finissimo, Giandor e assortite, 750 g, per es. assortite
In vendita nelle maggiori filiali Migros. Da tutte le offerte sono esclusi gli articoli M-Budget e quelli già ridotti. OFFERTE VALIDE SOLO DAL 3.10 AL 9.10.2017, FINO A ESAURIMENTO DELLO STOCK
conf. da 3
33% Tutte le tavolette di cioccolato Frey da 200 g in conf. da 3, UTZ 3 x 200 g, per es. al latte finissimo, 7.80 invece di 11.70
Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino • 2 ottobre 2017 • N. 40
76
Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino • 2 ottobre 2017 • N. 40
77
Idee e acquisti per la settimana
Azione Punti Cumulus x 20
4
per Delizio La Laguna dal 3 al 16 ottobre.
1 3
e l a i c è o f s f a o c n l g e e d p m I a terra l l e n
izio Del
6
5
ato ros, c fi i t er la Mig c è caff ne del a con e n po efazio Lagun locali o r p ros di torr tto La di vita g i la M zienda l proge izioni o i cennelica, l’a uras ne le cond e d n d re Da u Z». La D in Hon igliora «UT pegnata isce a m è im ontribu t cui c laudia Schmid oC Test
Caffè di pura Arabica dell’Honduras – un caffè lungo leggero dal gusto piacevolmente acidulo: Delizio La Laguna, UTZ 12 capsule, 72 g Fr. 5.90
2
La Laguna si trova nell’entroterra collinoso dell’Honduras nordoccidentale. Il progetto è partito nel 2016 e si concluderà nel 2021. Il suo obiettivo è di trasformare in imprenditori i 300 contadini locali, ricompensandoli per una produzione sostenibile di caffè d’alta qualità. Delica promuove il progetto stipulando contratti diretti.
1
UTZ è sinonimo di sostenibilità nella coltivazione di caffè, cacao, thè e nocciole, ma anche di prospettive migliori sia per gli agricoltori e le loro famiglie sia per il nostro ambiente.
Parte di
Nel suo impegno a favore della sostenibilità, la Migros è da generazioni in anticipo sui tempi.
Foto zVg/Delica
Regolarmente sul posto: Nicole Moret, specialista di sostenibilità alla Delica, durante la sua ultima visita al progetto La Laguna lo scorso febbraio.
Nicole Moret, specialista di sostenibilità alla Delica, è stata sul posto diverse volte: «Ho soggiornato presso le famiglie dei coltivatori di caffè. Così ho potuto gettare uno sguardo sulla loro vita e sulle sfide che devono affrontare. Adesso possiamo aiutarli in modo mirato».
2
Alfredo Rivera (sin.), 39 anni, è il proprietario del «Beneficio». In questo impianto le ciliegie di caffè vengono liberate dalla polpa ed essiccate. Così i contadini potranno vendere i chicchi «spolpati». Delica ha finanziato la struttura, incentivando in tal modo la valorizzazione del prodotto sul posto.
3
La raccolta del caffè richiede molto lavoro a mano. E ci vuole una certa competenza. Infatti, si raccolgono solo le ciliege di caffè completamente mature, che hanno una polpa dolce. I frutti acerbi hanno un gusto di fermentazione, aspro e acido. Pertanto i raccoglitori vanno prima istruiti.
4
Nella scuola del caffè. Qui si fanno crescere le piantine del caffè. Piante forti e sane sono fondamentali per ottenere un buon raccolto. I contadini vengono istruiti a ottimizzare la coltivazione per poter guadagnare di più. In questo modo migliorano anche la loro condizione personale.
5
Dall’avvio del progetto nel 2016 sono già stati ottenuti alcuni successi: il raccolto è stato migliore del previsto e la qualità del caffè è cresciuta. Nel frattempo, altri 50 agricoltori sono stati certificati «UTZ». Adesso La Laguna è collegata a Internet ed è stato possibile digitalizzare il sistema per gli ordini d’acquisto.
6
Diventate subito assaggiatori di caffè e con un po’ di fortuna vincerete 10 anni di fornitura gratuita di caffè. Partecipate al concorso su www.migros.ch/caffe
Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino • 2 ottobre 2017 • N. 40
76
Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino • 2 ottobre 2017 • N. 40
77
Idee e acquisti per la settimana
Azione Punti Cumulus x 20
4
per Delizio La Laguna dal 3 al 16 ottobre.
1 3
e l a i c è o f s f a o c n l g e e d p m I a terra l l e n
izio Del
6
5
ato ros, c fi i t er la Mig c è caff ne del a con e n po efazio Lagun locali o r p ros di torr tto La di vita g i la M zienda l proge izioni o i cennelica, l’a uras ne le cond e d n d re Da u Z». La D in Hon igliora «UT pegnata isce a m è im ontribu t cui c laudia Schmid oC Test
Caffè di pura Arabica dell’Honduras – un caffè lungo leggero dal gusto piacevolmente acidulo: Delizio La Laguna, UTZ 12 capsule, 72 g Fr. 5.90
2
La Laguna si trova nell’entroterra collinoso dell’Honduras nordoccidentale. Il progetto è partito nel 2016 e si concluderà nel 2021. Il suo obiettivo è di trasformare in imprenditori i 300 contadini locali, ricompensandoli per una produzione sostenibile di caffè d’alta qualità. Delica promuove il progetto stipulando contratti diretti.
1
UTZ è sinonimo di sostenibilità nella coltivazione di caffè, cacao, thè e nocciole, ma anche di prospettive migliori sia per gli agricoltori e le loro famiglie sia per il nostro ambiente.
Parte di
Nel suo impegno a favore della sostenibilità, la Migros è da generazioni in anticipo sui tempi.
Foto zVg/Delica
Regolarmente sul posto: Nicole Moret, specialista di sostenibilità alla Delica, durante la sua ultima visita al progetto La Laguna lo scorso febbraio.
Nicole Moret, specialista di sostenibilità alla Delica, è stata sul posto diverse volte: «Ho soggiornato presso le famiglie dei coltivatori di caffè. Così ho potuto gettare uno sguardo sulla loro vita e sulle sfide che devono affrontare. Adesso possiamo aiutarli in modo mirato».
2
Alfredo Rivera (sin.), 39 anni, è il proprietario del «Beneficio». In questo impianto le ciliegie di caffè vengono liberate dalla polpa ed essiccate. Così i contadini potranno vendere i chicchi «spolpati». Delica ha finanziato la struttura, incentivando in tal modo la valorizzazione del prodotto sul posto.
3
La raccolta del caffè richiede molto lavoro a mano. E ci vuole una certa competenza. Infatti, si raccolgono solo le ciliege di caffè completamente mature, che hanno una polpa dolce. I frutti acerbi hanno un gusto di fermentazione, aspro e acido. Pertanto i raccoglitori vanno prima istruiti.
4
Nella scuola del caffè. Qui si fanno crescere le piantine del caffè. Piante forti e sane sono fondamentali per ottenere un buon raccolto. I contadini vengono istruiti a ottimizzare la coltivazione per poter guadagnare di più. In questo modo migliorano anche la loro condizione personale.
5
Dall’avvio del progetto nel 2016 sono già stati ottenuti alcuni successi: il raccolto è stato migliore del previsto e la qualità del caffè è cresciuta. Nel frattempo, altri 50 agricoltori sono stati certificati «UTZ». Adesso La Laguna è collegata a Internet ed è stato possibile digitalizzare il sistema per gli ordini d’acquisto.
6
Diventate subito assaggiatori di caffè e con un po’ di fortuna vincerete 10 anni di fornitura gratuita di caffè. Partecipate al concorso su www.migros.ch/caffe
Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino • 2 ottobre 2017 • N. 40
78
Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino • 2 ottobre 2017 • N. 40
79
Idee e acquisti per la settimana
Il piacere del gusto
È tempo di castagne
Le caldarroste emanano tutto il loro inconfondibile sapore anche nel pane. Come dimostra l’offerta del mese delle panetterie delle filiali Migros
Serie Il gusto del pane del mese In ottobre: pane alle castagne
Per saperne di più sul gusto: www.piacere-delgusto.ch
Testo Jacqueline Vinzelberg; foto e styling Veronika Studer, Gaëtan Bally
Manuela Arnold (27 anni) è panettiera della filiale Migros del centro Glatt a Wallisellen (ZH). È una dei circa 900 professionisti che più volte al giorno sfornano il pane nelle 130 panetterie della casa Migros. Così il pane fresco non manca mai fino all’ora di chiusura.
L’aroma dolciastro di malto di questo pane semi-bianco con la segale è dovuto a un ingrediente del tutto speciale: le castagne. L’impasto viene cotto in uno stampo rotondo, che fa rigonfiare la crosta rendendola croccante. Dentro l’involucro compatto si cela un interno morbido e arioso. La piacevole sorpresa al momento del morso proviene dai pezzetti di caldarroste. Il suo aroma intenso e il gusto puro si abbinano magnificamente a un formaggino o a un formaggio fresco di capra, che fanno emergere note rinfrescanti.
Manuela Arnold
«Ecco: questo l’ho fatto io!» Perché ha scelto di fare la panettiera? Mi piace essere creativa e questo lavoro mi permette di occuparmi dell’intero ciclo produttivo. Quando il pane esce dal forno tutto profumato e croccante, mi inorgoglisco e posso dire: «Ecco, questo l’ho fatto io!». Che tipo di pane mangia a colazione? Di solito non faccio colazione. Ma se la faccio, mangio del pane delle Alpi con burro, marmellata, burro di arachidi e a volte della carne. Quale pane preferisce impastare? Il pane del Mastro Fornaio è il mio preferito. È relativamente veloce da impastare e una volta sfornato, questo pane è semplicemente delizioso e croccante. E si mantiene fresco a lungo. Qual è il suo ricordo più simpatico legato al pane? Un giorno un cliente cercava un certo tipo di pane. Purtroppo era finito tutto. Allora iniziammo a parlare. E siamo tuttora in contatto. Incontri del genere arricchiscono le mie giornate. MM
Come servirlo
Cuocete per qualche minuto una scorza d’arancia tagliata a striscioline con il succo dell’arancia, un cucchiaio di miele, un pizzico di sale e un po’ di pepe. Poi lasciate raffreddare. Mettete in un piatto fondo un formaggino di capra fresco o un formaggino ticinese, quindi irroratelo con lo sciroppo d’arancia e mettetelo a riposare coperto in frigo per almeno un’ora. Servite i formaggini marinati con lo sciroppo su fette di pane alle castagne.
Foto e Styling Veronica Studer, Gaëtan Bally
I nostri esperti di gusto hanno assaggiato il pane alle castagne e consigliano di abbinarlo a del formaggio di capra fresco.
Pane alle castagne 400 g Fr. 3.60 Disponibile nelle filiali con panetteria della casa
Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino • 2 ottobre 2017 • N. 40
78
Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino • 2 ottobre 2017 • N. 40
79
Idee e acquisti per la settimana
Il piacere del gusto
È tempo di castagne
Le caldarroste emanano tutto il loro inconfondibile sapore anche nel pane. Come dimostra l’offerta del mese delle panetterie delle filiali Migros
Serie Il gusto del pane del mese In ottobre: pane alle castagne
Per saperne di più sul gusto: www.piacere-delgusto.ch
Testo Jacqueline Vinzelberg; foto e styling Veronika Studer, Gaëtan Bally
Manuela Arnold (27 anni) è panettiera della filiale Migros del centro Glatt a Wallisellen (ZH). È una dei circa 900 professionisti che più volte al giorno sfornano il pane nelle 130 panetterie della casa Migros. Così il pane fresco non manca mai fino all’ora di chiusura.
L’aroma dolciastro di malto di questo pane semi-bianco con la segale è dovuto a un ingrediente del tutto speciale: le castagne. L’impasto viene cotto in uno stampo rotondo, che fa rigonfiare la crosta rendendola croccante. Dentro l’involucro compatto si cela un interno morbido e arioso. La piacevole sorpresa al momento del morso proviene dai pezzetti di caldarroste. Il suo aroma intenso e il gusto puro si abbinano magnificamente a un formaggino o a un formaggio fresco di capra, che fanno emergere note rinfrescanti.
Manuela Arnold
«Ecco: questo l’ho fatto io!» Perché ha scelto di fare la panettiera? Mi piace essere creativa e questo lavoro mi permette di occuparmi dell’intero ciclo produttivo. Quando il pane esce dal forno tutto profumato e croccante, mi inorgoglisco e posso dire: «Ecco, questo l’ho fatto io!». Che tipo di pane mangia a colazione? Di solito non faccio colazione. Ma se la faccio, mangio del pane delle Alpi con burro, marmellata, burro di arachidi e a volte della carne. Quale pane preferisce impastare? Il pane del Mastro Fornaio è il mio preferito. È relativamente veloce da impastare e una volta sfornato, questo pane è semplicemente delizioso e croccante. E si mantiene fresco a lungo. Qual è il suo ricordo più simpatico legato al pane? Un giorno un cliente cercava un certo tipo di pane. Purtroppo era finito tutto. Allora iniziammo a parlare. E siamo tuttora in contatto. Incontri del genere arricchiscono le mie giornate. MM
Come servirlo
Cuocete per qualche minuto una scorza d’arancia tagliata a striscioline con il succo dell’arancia, un cucchiaio di miele, un pizzico di sale e un po’ di pepe. Poi lasciate raffreddare. Mettete in un piatto fondo un formaggino di capra fresco o un formaggino ticinese, quindi irroratelo con lo sciroppo d’arancia e mettetelo a riposare coperto in frigo per almeno un’ora. Servite i formaggini marinati con lo sciroppo su fette di pane alle castagne.
Foto e Styling Veronica Studer, Gaëtan Bally
I nostri esperti di gusto hanno assaggiato il pane alle castagne e consigliano di abbinarlo a del formaggio di capra fresco.
Pane alle castagne 400 g Fr. 3.60 Disponibile nelle filiali con panetteria della casa
Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino • 2 ottobre 2017 • N. 40
80
Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino • 2 ottobre 2017 • N. 40
81
Idee e acquisti per la settimana
Per saperne di più
Insonnia? Dormire
Secondo l’Ufficio federale di statistica, in Svizzera una persona su quattro soffre di disturbi del sonno, cioè fa fatica ad addormentarsi, ha un sonno agitato oppure si sveglia nel cuore della notte.
Il telaio con singoli contact pad flessibili è dotato di supporti per la testa e di seduta e permette di tenere le gambe sollevate.
Buona serata e buona notte!
Telaio con doghe ER Padflex Comfort, 90 x 200 cm Azione Fr. 959.–* invece di 1199.– Da Micasa
Qualche consiglio L’ultimo pasto dovrebbe essere consumato tre ore prima di dormire, affinché il corpo abbia abbastanza tempo per digerire il cibo. All’inizio l’alcol dà sonnolenza, ma durante la notte dev’essere smaltito dal fegato e questo può causare disturbi del sonno.
Un sonno rigenerante è un toccasana sia per il corpo che per la mente. Ed è la condizione preliminare per sentirsi sani e in forma. Per addormentarsi e trascorrere bene la nottata ci sono tante valide alternative alla conta delle pecore. Eccone una scelta
Un bagno caldo o una tisana prima di andare a letto hanno un effetto distensivo e aiutano a staccare la spina. In vacanza è più facile scoprire di quanto sonno si ha bisogno. Ad esempio, se andate a letto a mezzanotte e vi svegliate ben riposati l’indomani mattina alle sei, è probabile che sei ore vi bastino. La norma è dalle sei alle nove ore di sonno.
Testo Jacqueline Vinzelberg; foto Yves Roth
Contenuti in una pratica scatoletta, i tappi per le orecchie in silicone malleabile che preserva la pelle proteggono l’udito da rumore, acqua, caldo e vento. Inserti auricolari, silicone 6 pezzi Fr. 7.80
La mascherina per dormire con fascia elastica favorisce un sonno indisturbato durante il giorno. Costituita per l’80% di cotone e per il 20% di nylon, è morbida, lavabile e delicata sulla pelle. Mascherina per dormire Deluxe Fr.9.80
Gli elementi di molleggio in materiale sintetico forniscono un’ottima elasticità in punti mirati e un’eccellente decompressione: Materasso Premiotop IV medium, 90 x 200 cm Azione Fr. 1039.–* invece di 1299.– Da Micasa
La tisana alle erbe distende i nervi e favorisce un sonno rigenerante. Contiene foglie di melissa, finocchio, menta, fiori d’arancio e lavanda.
Consiglio «iMpuls»
Si può davvero dimagrire dormendo?
Klostergarten Tisana calmante 20 bustine Fr. 2.40 Grazie alla struttura d’appoggio in materiale espanso viscoelastico, il contorno della testa e del collo viene sorretto delicatamente. Così il cuscino regginuca assicura una buona decompressione. Cuscino regginuca Pedro, con fodera, 30 x 50 cm Fr. 49.80
La combinazione tra la celebre miscela Rescue e i fiori di castagno favorisce un sonno rilassato.
Le gocce con estratti di erbe aromatiche, magnesio e vitamina B vanno assunte poco prima di andare a letto.
Il thè benefico a base di lavanda, liquirizia e Tulsi (basilico indiano) è la bevanda calda ideale prima di coricarsi.
Rescue Essenza floreale Night Spray 20 ml Fr. 24.50
Gocce della buona notte 100 ml Fr. 5.40
You Good Night Tea** 20 bustine Fr. 3.20
Dormire fa diventare più belli, sani e snelli. È davvero così o l’avete sognato? Scoprirete la veridicità di queste e altre affermazioni legate al sonno su www.migros-impuls.ch
Nelle maggiori filiali Disponibile su www.medshop.medbase.ch
*20% di sconto su tutti i materassi, i telai d’appoggio e i letti della Micasa. I prezzi delle azioni sono validi dal 3 al 30 ottobre. **Punti Cumulus x 20 su tutti i thè You dal 3 al 16 ottobre.
iMpuls è la nuova iniziativa della Migros a favore della salute.
Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino • 2 ottobre 2017 • N. 40
80
Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino • 2 ottobre 2017 • N. 40
81
Idee e acquisti per la settimana
Per saperne di più
Insonnia? Dormire
Secondo l’Ufficio federale di statistica, in Svizzera una persona su quattro soffre di disturbi del sonno, cioè fa fatica ad addormentarsi, ha un sonno agitato oppure si sveglia nel cuore della notte.
Il telaio con singoli contact pad flessibili è dotato di supporti per la testa e di seduta e permette di tenere le gambe sollevate.
Buona serata e buona notte!
Telaio con doghe ER Padflex Comfort, 90 x 200 cm Azione Fr. 959.–* invece di 1199.– Da Micasa
Qualche consiglio L’ultimo pasto dovrebbe essere consumato tre ore prima di dormire, affinché il corpo abbia abbastanza tempo per digerire il cibo. All’inizio l’alcol dà sonnolenza, ma durante la notte dev’essere smaltito dal fegato e questo può causare disturbi del sonno.
Un sonno rigenerante è un toccasana sia per il corpo che per la mente. Ed è la condizione preliminare per sentirsi sani e in forma. Per addormentarsi e trascorrere bene la nottata ci sono tante valide alternative alla conta delle pecore. Eccone una scelta
Un bagno caldo o una tisana prima di andare a letto hanno un effetto distensivo e aiutano a staccare la spina. In vacanza è più facile scoprire di quanto sonno si ha bisogno. Ad esempio, se andate a letto a mezzanotte e vi svegliate ben riposati l’indomani mattina alle sei, è probabile che sei ore vi bastino. La norma è dalle sei alle nove ore di sonno.
Testo Jacqueline Vinzelberg; foto Yves Roth
Contenuti in una pratica scatoletta, i tappi per le orecchie in silicone malleabile che preserva la pelle proteggono l’udito da rumore, acqua, caldo e vento. Inserti auricolari, silicone 6 pezzi Fr. 7.80
La mascherina per dormire con fascia elastica favorisce un sonno indisturbato durante il giorno. Costituita per l’80% di cotone e per il 20% di nylon, è morbida, lavabile e delicata sulla pelle. Mascherina per dormire Deluxe Fr.9.80
Gli elementi di molleggio in materiale sintetico forniscono un’ottima elasticità in punti mirati e un’eccellente decompressione: Materasso Premiotop IV medium, 90 x 200 cm Azione Fr. 1039.–* invece di 1299.– Da Micasa
La tisana alle erbe distende i nervi e favorisce un sonno rigenerante. Contiene foglie di melissa, finocchio, menta, fiori d’arancio e lavanda.
Consiglio «iMpuls»
Si può davvero dimagrire dormendo?
Klostergarten Tisana calmante 20 bustine Fr. 2.40 Grazie alla struttura d’appoggio in materiale espanso viscoelastico, il contorno della testa e del collo viene sorretto delicatamente. Così il cuscino regginuca assicura una buona decompressione. Cuscino regginuca Pedro, con fodera, 30 x 50 cm Fr. 49.80
La combinazione tra la celebre miscela Rescue e i fiori di castagno favorisce un sonno rilassato.
Le gocce con estratti di erbe aromatiche, magnesio e vitamina B vanno assunte poco prima di andare a letto.
Il thè benefico a base di lavanda, liquirizia e Tulsi (basilico indiano) è la bevanda calda ideale prima di coricarsi.
Rescue Essenza floreale Night Spray 20 ml Fr. 24.50
Gocce della buona notte 100 ml Fr. 5.40
You Good Night Tea** 20 bustine Fr. 3.20
Dormire fa diventare più belli, sani e snelli. È davvero così o l’avete sognato? Scoprirete la veridicità di queste e altre affermazioni legate al sonno su www.migros-impuls.ch
Nelle maggiori filiali Disponibile su www.medshop.medbase.ch
*20% di sconto su tutti i materassi, i telai d’appoggio e i letti della Micasa. I prezzi delle azioni sono validi dal 3 al 30 ottobre. **Punti Cumulus x 20 su tutti i thè You dal 3 al 16 ottobre.
iMpuls è la nuova iniziativa della Migros a favore della salute.
Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino • 2 ottobre 2017 • N. 40
82
Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino • 2 ottobre 2017 • N. 40
83
Idee e acquisti per la settimana
StoryMania
Gli eroi delle storie In sintesi
Ecco il Film-box «StoryMania»
Per la collezione «StoryMania» sono state ideate dodici miniature speciali. Ogni figura racconta la propria storia appassionante, che può essere ascoltata con lo speciale Box audio oppure tramite l’App scaricata da Migros Play
Dal teatro di marionette alle avventure in realtà virtuale C’era una volta La fiaba è una delle forme letterarie più antiche. Charles Perrault, nel 17° secolo è stato uno dei primi uomini di cultura europei a raccogliere fiabe e a trascriverle.
Testo Melanie Michael; foto Michael Sonderegger
Il racconto orale In assenza di altre possibilità tecniche un tempo le storie per bambini venivano raccontate oralmente e in questo modo si diffondevano. In origine però erano pensate come divertimento per gli adulti. Teatro dei burattini All’inizio degli anni 60 del 900 Jörg Schneider ha scritto varie storie per il teatro dei burattini del «Park im Grüene» di Rüschlikon (nella foto un teatro per i burattini inglese).
Storie su disco A partire dagli anni 60 molti bambini svizzeri avevano nella loro camera dei giradischi e con quelli ascoltavano fiabe e racconti registrati.
Le miniature prendono vita Con il Film-box StoryMania i bambini possono assistere alle avventure dei loro eroi del mondo fantastico di Coloria come fossero cartoni animati. Il protagonista principale, Mick, presenta ciascuna delle altre miniature in brevi film. Come si fa: Staccare il Film-box dal cartone e montarlo, collocandolo poi su una superficie piana. Una volta scaricata l’app StoryMania da Migros Play, scegliere la miniatura preferita. Appoggiare con cautela lo smartphone con lo schermo rivolto verso il basso sul FilmBox, alzare il volume e prepararsi all’avventura. Da mercoledì 4 ottobre il Film-Box verrà distribuito gratis in esclusiva per ogni acquisto del valore di 60.– franchi (fino a esaurimento delle scorte).
Audiocassette & Co. Negli anni 70 si sono diffuse le audio cassette che potevano essere ascoltate con registratori o Walkman. In seguito sono arrivati i CD e i lettori MP3.
Migros ha commissionato all’editore per l’infanzia Spick Books le storie esclusive per bambini di StoryMania. Queste raccontano le avventure di un ragazzo coraggioso, Mick, che si inoltra nel mondo fantastico di Coloria e vi incontra degli esseri magici. Ognuno dei personaggi racconta una storia diversa, che i bambini posso ascoltare posizionando le miniature sul box audio. Le singole storie durano tra i 13 e i 20 minuti e sono indicate per bambini di età comprese fra i 3 e i 6 e fra i 6 e i 12 anni. / MM
Mick L’avventuroso Mick è il protagonista di «StoryMania». Nel racconto si muove tra la realtà e il magico mondo di Coloria.
Tilla La bella ragazza ha l’aspetto di una principessa, ma è in realtà un’esperta di erbe magiche. Oltre a questo comprende il linguaggio delle piante e degli animali.
Lulu Con Lulu la civetta, i bambini possono registrare e poi riascoltare ogni volta che vogliono le storie inventate da loro.
Il box audio di Migros Grazie alla tecnologia radio, è possibile fare in modo che ogni diversa miniatura racconti la sua storia attraverso il box audio speciale. Esso contiene un proprio altoparlante e una connessione per la cuffia. Gli occhiali Migros per la realtà Virtuale Con gli occhiali VR in cartone i bambini possono vivere le fiabe in un’esperienza nuova. Il principio è semplice: basta costruire gli occhiali, inserirci lo smartphone e tuffarsi nella realtà virtuale.
Cuffie per bambini Con le cuffie stereo JVC progettatte per i più piccoli i bambini possono godersi le loro fiabe preferite. Fr. 39.90 nelle maggiori filiali
L’audio-Box È un apparecchio che permette di ascoltare tutte le storie. Il suo funzionamento è semplice, a portata di bambino. Fr. 39.– nelle maggiori filiali
Approfittare grazie a Famigros Dal 19 settembre al 30 ottobre i membri di Famigros esibendo la carta Famigros o Cumulus, possono ottenere la scatola da collezione per raccogliere le miniature a un prezzo ridotto del 30 per cento. Per ogni acquisto a partire dai 20 franchi, poi, possono ottenere un autoadesivo supplementare. Per iscriversi a Famigros: www.famigros.ch
Road Show con borse di scambio Dal 22 settembre al 28 ottobre in alcune grandi filiali Migros si terranno dei Roadshow su «StoryMania». Qui i bambini potranno tra l’altro riascoltare le storie e vincere autoadesivi speciali. I dettagli si trovano su www.storymania.ch
Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino • 2 ottobre 2017 • N. 40
82
Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino • 2 ottobre 2017 • N. 40
83
Idee e acquisti per la settimana
StoryMania
Gli eroi delle storie In sintesi
Ecco il Film-box «StoryMania»
Per la collezione «StoryMania» sono state ideate dodici miniature speciali. Ogni figura racconta la propria storia appassionante, che può essere ascoltata con lo speciale Box audio oppure tramite l’App scaricata da Migros Play
Dal teatro di marionette alle avventure in realtà virtuale C’era una volta La fiaba è una delle forme letterarie più antiche. Charles Perrault, nel 17° secolo è stato uno dei primi uomini di cultura europei a raccogliere fiabe e a trascriverle.
Testo Melanie Michael; foto Michael Sonderegger
Il racconto orale In assenza di altre possibilità tecniche un tempo le storie per bambini venivano raccontate oralmente e in questo modo si diffondevano. In origine però erano pensate come divertimento per gli adulti. Teatro dei burattini All’inizio degli anni 60 del 900 Jörg Schneider ha scritto varie storie per il teatro dei burattini del «Park im Grüene» di Rüschlikon (nella foto un teatro per i burattini inglese).
Storie su disco A partire dagli anni 60 molti bambini svizzeri avevano nella loro camera dei giradischi e con quelli ascoltavano fiabe e racconti registrati.
Le miniature prendono vita Con il Film-box StoryMania i bambini possono assistere alle avventure dei loro eroi del mondo fantastico di Coloria come fossero cartoni animati. Il protagonista principale, Mick, presenta ciascuna delle altre miniature in brevi film. Come si fa: Staccare il Film-box dal cartone e montarlo, collocandolo poi su una superficie piana. Una volta scaricata l’app StoryMania da Migros Play, scegliere la miniatura preferita. Appoggiare con cautela lo smartphone con lo schermo rivolto verso il basso sul FilmBox, alzare il volume e prepararsi all’avventura. Da mercoledì 4 ottobre il Film-Box verrà distribuito gratis in esclusiva per ogni acquisto del valore di 60.– franchi (fino a esaurimento delle scorte).
Audiocassette & Co. Negli anni 70 si sono diffuse le audio cassette che potevano essere ascoltate con registratori o Walkman. In seguito sono arrivati i CD e i lettori MP3.
Migros ha commissionato all’editore per l’infanzia Spick Books le storie esclusive per bambini di StoryMania. Queste raccontano le avventure di un ragazzo coraggioso, Mick, che si inoltra nel mondo fantastico di Coloria e vi incontra degli esseri magici. Ognuno dei personaggi racconta una storia diversa, che i bambini posso ascoltare posizionando le miniature sul box audio. Le singole storie durano tra i 13 e i 20 minuti e sono indicate per bambini di età comprese fra i 3 e i 6 e fra i 6 e i 12 anni. / MM
Mick L’avventuroso Mick è il protagonista di «StoryMania». Nel racconto si muove tra la realtà e il magico mondo di Coloria.
Tilla La bella ragazza ha l’aspetto di una principessa, ma è in realtà un’esperta di erbe magiche. Oltre a questo comprende il linguaggio delle piante e degli animali.
Lulu Con Lulu la civetta, i bambini possono registrare e poi riascoltare ogni volta che vogliono le storie inventate da loro.
Il box audio di Migros Grazie alla tecnologia radio, è possibile fare in modo che ogni diversa miniatura racconti la sua storia attraverso il box audio speciale. Esso contiene un proprio altoparlante e una connessione per la cuffia. Gli occhiali Migros per la realtà Virtuale Con gli occhiali VR in cartone i bambini possono vivere le fiabe in un’esperienza nuova. Il principio è semplice: basta costruire gli occhiali, inserirci lo smartphone e tuffarsi nella realtà virtuale.
Cuffie per bambini Con le cuffie stereo JVC progettatte per i più piccoli i bambini possono godersi le loro fiabe preferite. Fr. 39.90 nelle maggiori filiali
L’audio-Box È un apparecchio che permette di ascoltare tutte le storie. Il suo funzionamento è semplice, a portata di bambino. Fr. 39.– nelle maggiori filiali
Approfittare grazie a Famigros Dal 19 settembre al 30 ottobre i membri di Famigros esibendo la carta Famigros o Cumulus, possono ottenere la scatola da collezione per raccogliere le miniature a un prezzo ridotto del 30 per cento. Per ogni acquisto a partire dai 20 franchi, poi, possono ottenere un autoadesivo supplementare. Per iscriversi a Famigros: www.famigros.ch
Road Show con borse di scambio Dal 22 settembre al 28 ottobre in alcune grandi filiali Migros si terranno dei Roadshow su «StoryMania». Qui i bambini potranno tra l’altro riascoltare le storie e vincere autoadesivi speciali. I dettagli si trovano su www.storymania.ch
Azione
30% Tutte le capsule Twin per es. Cappuccino, UTZ, 16 capsule, 4.30 invece di 6.20
30% Tutti i caffè in chicchi e macinati per es. Exquisito macinato, UTZ, 500 g, 5.35 invece di 7.70
a partire da 2 confezioni
20%
Tutte le capsule Café Royal, UTZ a partire da 2 confezioni, 20% di riduzione Da tutte le offerte sono esclusi gli articoli già ridotti. OFFERTE VALIDE SOLO DAL 26.9 AL 9.10.2017, FINO A ESAURIMENTO DELLO STOCK
30% Tutti i caffè in chicchi e macinati per es. Boncampo in chicchi, UTZ, 500 g, 3.35 invece di 4.80