Cineforum Irlanda 09/05/2013

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AZI

NEPUNTOZERO

Santa Severa - Santa Marinella - Civitavecchia “La strada da percorrere conduce al di là del PUNTO ZERO, conduce oltre la linea, oltre il muro del tempo e, attraverso di esso”

Ernst Junger

Per una Irlanda libera, unita e indipendente dalla tirannia inglese." Bobby Sands, nato nel 1954 ad Abbots Cross, sobborgo settentrionale di Belfast, oggi avrebbe compiuto 59 anni e, molto probabilmente, sarebbe stato ancora tra le barricate di chi vuole realmente l'Irlanda libera dall'oppressore britannico. Appena diciottenne, spinto dai continui soprusi e intimidazioni, Bobby Sands entra a far parte della resistenza irlandese dell’IRA mentre a Londra il governo Thatcher rifiutava ogni dialogo con i rivoluzionari irlandesi. Più tardi quando venne arrestato e portato nei blocchi H della prigione di Long Kesh, Bobby Sands inizia un lungo sciopero della fame in segno di protesta per la negazione da parte delle autorità inglesi dello status di prigionieri politici a lui e ai suoi camerati. Il 5 maggio 1981, dopo 66 giorni di sciopero della fame Bobby Sands da uomo si trasforma in simbolo diventando un esempio di lotta e sacrificio per tutti i popoli oppressi. "Non c'è nulla nel loro intero arsenale militare che riesca ad annientare la resistenza di un prigioniero politico repubblicano che non vuole cedere," pensai, ed era proprio vero. "Non possono e non potranno mai uccidere il nostro spirito." Mi rigirai ancora, tremando per il freddo. La neve entrò dalla finestra e si posò sulle mie coperte. "Tiocfaidh ár lá," mi dissi. "Tiocfaidh ár lá." Bobby Sands, 05/05/1981


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A Z I O N E PU N T O Z E R O

Contro la crisi: UOPA L’alternativa dell’economia legionaria «Il sistema economico si sposta verso una filiera asettica ed in favore della grande distribuzione? Siamo costretti a consumare le olive provenienti dalla Grecia o le arance del Nord Africa, o ancora siamo talmente male educati/abituati da non preoccuparci di cosa effettivamente mangiamo? Ripartiamo da zero. Per il cosa ed il come mangiamo passa una battaglia fondamentale dalla quale non possiamo sottrarci, un campo d’azione nel quale si incrociano cultura (ovvero identità, difesa della propria terra, valorizzazione delle qualità che questa ci offre grazie al sacrifico di chi la lavora), qualità della vita (il nutrimento sano è alla base dell’uomo sano), risparmio ed ottimizzazione dei consumi (meno soldi da spendere, maggior qualità da comprare). Da quasi un anno, presso Raido è in atto un (primo) esperimento di valorizzazione di prodotti eno-gastronomici che immessi nella rete delle comunità militanti da produttori qualificati e certificati, possono saltare a piè pari tutta la filiera delle distribuzione ed arrivare sulle tavole dei consumatori con un ottimo rapporto qualità prezzo. Il nostro obiettivo è creare un circuito virtuoso, presupposto di un vero e proprio Gruppo d’Acquisto Solidale». Quanto sopra è tratto dal documento “La crisi, gli uomini e le rovine. Per un contrattacco integrale alla crisi della società moderna” elaborato dal Centro Studi Raido e disponibile nell’apposita sezione dei “Quaderni di Kulturkampf” al sito ww.raido.it e www.azionetradizionale.com.

Al suo interno, ad un’analisi dell’attuale situazione di crisi si affiancano iniziative di risposta tra cui l’UOPA – Unità Operante Alimentare che vuole adoperarsi per promuovere e valorizzare i prodotti della terra caratterizzati dalla genuinità ed attenzione nella coltivazione e dalla certezza della provenienza di produzione effettuata seguendo il naturale andamento delle stagioni. Una sana e legittima autarchia alimentare a difesa della nostra tradizione alimentare! Il tutto, nello spirito dell’economia legionaria che, come sempre per ogni nostra attività intrapresa, esalta il lavoro comunitario, solidale e cameratesco, garantendo nel contempo risorse per la comunità stessa. In quanto realtà militante inspi rat a dall’esempi o le gi on ari o, Azionepuntozero sostiene e promuove l’iniziativa dell’Unità Operante Alimentare (UOPA) mettendosi a disposizione per tutti gli interessati, acquirenti o produttori che siano, a fornire ulteriori chiarimenti se ce ne fosse il bisogno. Qualsiasi nostro atto di acquisto, qualsiasi atto economico è anche un atto politico. Ecco perché bisogna, ogni volta vi fosse possibile, optare per l’opzione militante nel detrimento delle diverse facilità offerte dal sistema. Solo così metteremo le basi di questa indispensabile economia legionaria, risposta concreta e comunitaria alla crisi economia e all’apatia sociale, fenomeni provocati e perpetuati dall’ attuale sistema liberalcapitalista.


A Z I O N E PU N T O Z E R O

P A GI N A 3

Bobby Sands, un esempio che lascia un segno eterno Ricordiamo Bobby Sands: la grandezza di chi ha saputo lottare fino in fondo e in condizioni disu man e, per il propri o popol o. Riposa in pace nel paradiso degli Eroi, il tuo esempio rimane scolpito nella pietra, per sempre. Proponiamo di seguito un frammento tratto dal libro “Un giorno della mia vita” di Bobby Sands, morto in carcere dopo sessantasei giorni di digiuno, il 5 Maggio 1981. Il suo esempio, la nostra lotta.

comune con quell’allodola e con la sua tortura, la prigionia e alla fine l’assassinio. Lei aveva uno spirito che non si trova comunemente, nemmeno in mezzo a noi umani, cosiddetti esseri superiori. Prendi un prigioniero comune, il suo scopo principale è di rendere il suo periodo di prigionia il più facile e comodo possibile. Alcuni arrivano ad umiliarsi, strisciare, vendere altri prigionieri, per proteggere se stessi e affrettare la propria “Mio nonno una volta mi disse che scarcerazione. Si conformano ai desideri dei imprigionare un’allodola è un delitto fra i più loro carcerieri e, a differenza dell’allodola, crudeli, perché è uno dei simboli più alti della libertà e felicità. Parlava spesso dello spirito dell’allodola, quando raccontava la storia di un uomo che ne aveva rinchiusa una in una piccola gabbia. L’allodola, soffrendo per la perdita della sua libertà, non cantava più, non aveva più nulla di cui essere felice. L’uomo che aveva commesso quest a atrocità, come la chiamava mio nonno, voleva che l’allodola facesse quello che lui desiderava. Voleva che cantasse, che cantasse con tutto il cuore, che esaudisse i suoi desideri, che cambiasse il suo cantano quando gli dicono di cantare e saltano modo di essere per adattarsi ai suoi piaceri. quando gli dicono di muoversi. Sebbene il L’allodola si rifiutò e l’uomo si arrabbiò e prigioniero comune abbia perso la libertà, non divenne violento. Egli cominciò a fare è preparato ad arrivare alle estreme pressioni sull’allodola perché cantasse, ma conseguenze per riconquistarla, né per non raggiunse alcun risultato. Allora fece di proteggere la propria umanità. Costui si più. Coprì la gabbietta con uno straccio nero e organizza in vista di un rilascio a breve le tolse la luce del sole. La fece soffrire di scadenza. Ma, se incarcerato per un periodo fame e la lasciò marcire in una sudicia gabbia, abbastanza lungo, diventa istituzionalizzato, ma lei ancora rifiutò di sottomettersi. L’uomo diventa una specie di macchina, incapace di l’ammazzò. L’allodola, come giustamente pensare, controllato e dominato dai suoi diceva mio nonno, aveva uno spirito: lo spirito carcerieri. Nella storia di mio nonno era della libertà e della resistenza. Voleva essere questo il destino dell’allodola, ma lei non libera, e morì prima di sottomettersi al tiranno aveva bisogno di cambiare, né voleva farlo, e che aveva tentato di cambiarla con la tortura morì per questo.” e la prigionia. Sento di avere qualcosa in


In memoria di Bobby Sands e di tutti i martiri irlandesi. Per una Irlanda libera, unita e indipendente dalla tirannia britannica. Giovedì 9 Maggio dalle ore 20, panino ribelle su prenotazione, alle ore 21, introduzione al tema della serata Proiezione del film: "Hunger" Distribuzione materiale informativo: Riviste, musica, info, libri, materiale antagonista La memoria si onora con l'azione, clicca "mi piace" sulla vita reale, condividi i momenti importanti Hunger è un film del 2008 diretto da Steve McQueen, vincitore della Caméra d'or per la miglior opera prima del 61º Festival di Cannes e dell'European Film Awards per la miglior rivelazione - Prix Fassbinder 2008. HUNGER - Irlanda del Nord. Belfast. Anni 80. In un clima da guerra civile instaurato dal regime britannico, si susseguono le vicende drammatiche dei prigionieri, (in particolare del detenuto Bobby Sands), del carcere di Long Kesh. Le condizioni estreme ai quali sono sottoposti i detenuti, scarsa condizione igienica, insulti e pestaggi, nonché la violazione dei loro diritti, l'abolizione dello status di prigioniero politico da parte del governo Thatcher, porterà i detenuti a manifestare il loro dissenso con forme di protesta sempre più estreme, fino allo sciopero della fame, che vedrà perire 11 ragazzi, tra i quali Bobby Sands, portavoce dei detenuti, prima che il governo britannico accetti le loro richieste e rimetta lo status di prigioniero politico. Il film, molto spesso assente di dialoghi è dotato di un ottima fotografia che trasmette allo spettatore quei sentimenti di rabbia e indignazione che portarono Sands a ritenere necessario l'estremo sacrificio per mettere l'oppressore di fronte alle sue responsabilità e far nascere una nuova coscienza in nuovi militanti. L'esempio di Bobby Sands verrà seguito ancora oggi da chi come lui non si arrese e non si arrende alle oppressioni dei governi mondialisti.


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