AZI
NEPUNTOZERO
Santa Severa - Santa Marinella - Civitavecchia “La strada da percorrere conduce al di là del PUNTO ZERO, conduce oltre la linea, oltre il muro del tempo e, attraverso di esso”
Ernst Junger
Civitavecchia: la morte scende dal cielo 70 anni dai bombardamenti indiscriminati anglo-americani Il 14 Maggio del 1943, mentre la città intorpidita ed assonnata da una calura quasi estiva, riprendeva lentamente, le attività pomeridiane, 48 fortezze volanti americane, provenienti dalla Tunisia, in tre ondate successive, effettuarono un tragico bombardamento aereo che rase al suolo Civitavecchia e che uccise centinaia di persone inermi. Civitavecchia fu sottoposta ad un terribile bombardamento da parte degli Anglo-americani. Dai poggi sopra Civitavecchia si vedevano sulla città solo bagliori accecanti, seguiti da boati assordanti, mentre colonne cupe di fumo si levavano funeree dal porto e dal centro abitato. Il tragico bombardamento durò pochi minuti.
Le fortezze volanti sganciarono migliaia di bombe uccidendo vecchi, donne e bambini. Civili inermi che, qualora lo avessero voluto, mai avrebbero potuto generare un atto ostile contro gli invasori. Ogni anno, nelle commemorazioni per ricordare questa terribile strage di innocenti, si omette sempre di più che a commettere un tale eccidio furono gli anglo-americani. Questa cieca crudeltà di sterminio, viene fatta passare come un omicidio di serie B, solo perché compiuto dai vincitori della guerra. Noi non dimentichiamo quella triste giornata e quei morti. Per noi il nemico sta sempre dalla stessa parte, oggi come ieri.
P A GI N A 2
A Z I O N E PU N T O Z E R O
Civitavecchia, una città martire che festeggia i propri boia La pupazzata yankee del Viale simbolo della scarsa memoria dei rappresentanti politici locali
Cronaca di una buffonata annunciata. Installata questa mattina presso Piazza degli Eventi la statua “resa incondizionata” o “Bacio del Mare”, dell’artista - si fa per ridere - Seward Johnson. Più che una statua è una vera e propria pupazzata in 3D che ricorda i fumetti americani della peggior specie. Continua quindi a tentoni, l'opera da novello mecenate dell'Assessore Andrea Piefederici che ha seguito direttamente sul posto – in mancanza di altre cose serie da fare - ogni fase dell’intervento, nel posizionare finte opere d'arte, inabissare madonnine, senza un filo logico apparente se non quello della visibilità mediatica. Il mucchio di plastica yankee che riafferma la subalternità ai bombardieri angloamericani, che hanno ridotto Civitavecchia un cumulo di macerie, occuperà il piazzale degli eventi e vi rimarrà per quattro mesi. Complimenti, anziché approfittare di quello spazio per dare visibilità con vere ed autentiche "opere d'arte" a quella che è l'identità di Civitavecchia, si installano cialtronesche riproduzioni in 3D che di arte non hanno nemmeno la puzza. L'assessorato al mare pensa bene di indicarci con “il bacio” tra il marinaio e l’infermiera, simbolo della fine della seconda guerra mondiale, una confusione artistico-mentale il cui fragore di latta, farà ridere a crepapelle da questa e dall'altra parte dell'oceano. Nessuna resa, la guerra del sangue contro l'oro, continua! Articolo apparso il 17 ottobre 2011 su azionepuntozero.blogspot.com con il titolo “Il Bacio del Mare - Una pupazzata Yankee
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I crimini dei vincitori Anche se l'armistizio era stato firmato, non significava nulla fino al momento in cui fosse stato possibile renderlo pubblico. Durante l'intervallo gli Alleati continuarono a uccidere gli italiani. (da 'La guerra inutile', pag.141) Nelle grandi città e piccole coloro che vivevano nel sud liberato si trovavano in condizioni più difficili di quelli sotto l'occupazione tedesca. Tuttavia, se una città del nord aveva qualche importanza commerci ale, veniva bombar data regolarmente e indiscriminatamente. (da 'La guerra inutile', pag.347) Le storie ufficiali indicano che 64.000 italiani f u ron o u ccisi dai bombardament i alleati contro i 56.000 civili britannici uccisi dalla Luftwaffe. (da 'La guerra inutile', pag.492) La gente, nella stragrande maggioranza, si chiuse in un atteggiamento passivo, concentrandosi nel proprio lavoro e cercando alla meglio di sopravvivere, procurandosi il cibo necessario che le carte annonarie non fornivano e tentando di evitare 'Pippo', un ricognitore che anticipava i bombardamenti alleati i quali, giorno e notte, con sadismo, si accanivano contro tutto ciò che si muoveva lungo le strade grandi e piccole, contro i casolari ed i singoli passanti, seminando morte e paura. Questa tecnica crudele, militarmente ingiustificata, che gli Alleati applicavano pure in Germania, si rivolgeva da noi, giuridicamente parlando, contro i cittadini del cobelligerante Regno d'Italia, visto che né Londra né Washington riconoscevano il governo italiano idi Gargnano. Ma chi si preoccupava di queste 'sfumature'? (da 'In nome della resa', pag.423)
terroristico. È triste perciò che il merito dei piloti repubblicani fino ad oggi non sia stato ancora né riconosciuto, né tanto meno onorato. (da 'In nome della resa', pag.476) Dal 1939 la guerra era divenuta sempre più brutale. Pochi giorni dopo combattimento di Eglio, il 18 novembre, accadde un episodio che dimostra come i crimini di guerra non fossero monopolio degli Stati del Patto Tripartito: la nave ospedale tedesca
Tubingen, malgrado che le grandi insegne della Croce Rossa fossero perfettamente riconoscibili, venne affondata dalla RAF presso il delta del Po. (da 'In nome della resa', pag.519) In questo contesto si comprende l 'i mport an za del l 'aeron aut i ca del l a Repubblica Sociale Italiana, che ebbe il grandissimo merito di tentare di proteggere le città italiane più esposte ai bombardamenti condotti dalia RAF e dalla US-Air Force. Bombardamenti che spesso, a dispetto che tanti bombardieri portassero il nome di Liberator, erano per giunta di tipo terroristico. È triste perciò che il merito dei piloti repubblicani fino ad oggi non sia stato ancora né riconosciuto, né tanto meno onorato. (da 'In nome della resa', pag.476) Quei bombardamen ti i ndiscrimin at i rispondevano alla logica del Foreign Office, accettata a Casablanca, di piegare il morale degli italiani con il terrore, con i massacri, con le distruzioni.
Ma non basta: nel centro-nord, solo tra l'ottobre ed il dicembre del 1943, le incursioni aeree alleate provocarono, tra i civili, 6.500 morti, 11.300 feriti e distrussero 3.500 edifici. In questo contesto si comprende l'importanza dell'aeronautica della Repubblica Sociale Italiana, che ebbe il grandissimo merito di tentare di proteggere le città italiane più esposte ai bombardamenti condotti dalia RAF e dalla US-Air Force. Bombardamenti che spesso, a dispetto che tanti bombardieri portassero il (da “Arrivano i nostri – 10 luglio 1943: gli nome di Liberator, erano per giunta di tipo Alleati sbarcano in Sicilia”, pag.150)
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Immagini di Civitavecchia dopo il bombardamento