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CICLISMO

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FOOTBALL AMERICANO

FOOTBALL AMERICANO

CAMPIONATO NAZIONALE AERONAUTICA MILITARE DI CICLISMO SU STRADA

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Il COMAER, su delega dello Stato Maggiore Aeronautica, ha organizzato, il giorno 31 ottobre 2021, il Campionato Nazionale Aeronautica Militare di ciclismo su strada all’interno della Gran Fondo “La Medievale” curata dalla ASD “Ciclismo Lazio”.

Èstata una tutt’altro che semplice la gara ha avuto luogo sui Monti Lucretili, con un percorso di 105 Km e due salite importanti, per una competizione che ha sottoposto i partecipanti ad un notevole impegno fisico. L’Aeronautica Militare ha partecipato alla manifestazione con ben 31 iscritti, provenienti dalle diverse basi italiane, tra le quali Istrana, Viterbo, Verona Villafranca e dall’Accademia Aeronautica di Pozzuoli. Oltre 400 gli atleti delle diverse associazioni ciclistiche locali. Ben 14 ciclisti con le stellette appartengono alla neocostituita Polisportiva Aeronautica (Sezione Ciclismo) che si è distinta anche per la partecipazione qualitativa, visto che tutti sono partiti ed arrivati a destinazione, conquistando cosi il primo posto tra tutte le società iscritte. Il Presidente della Polisportiva Aeronautica, il Ten. Col. Riccardo Crolla (Comando Squadra Aerea), ha ritirato il premio auspicando altri successi individuali ma soprattutto di gruppo. Al termine della competizione il Ten. Col. Giovanni Serranò, in qualità di rappresentante del COMAER, dopo aver ringraziato le autorità, le forze dell’ordine, i volontari della Protezione Civile e, soprattutto, gli organizzatori Alessandro e Massimo Malagesi per il supporto e l’ospitalità offerti, ha dato inizio alla cerimonia di premiazione del personale dell’Aeronautica Militare. La gara ha visto primeggiare nella categoria maschile il già Campione Nazionale A.M. 2019, il Ten. Col. Roberto Benedetti del 3° Stormo di Villafranca di Verona, seguito dal Luogotenente Carmine Guerra del 51° Stormo di Istrana e, sul terzo gradino del podio, l’Allievo Maresciallo Gabriele Ferrante della Scuola Marescialli A.M. di Viterbo. Nella categoria femminile, si è distinta ed ha conseguito il titolo di Campionessa Nazionale dell’A.M. la Sottotenente Daniela Albertin dell’Accademia Aeronautica di Pozzuoli. Dal massimo Istituto di Formazione della Forza Armata sono giunti anche altri 3 Sottotenenti, all’ultimo anno del loro percorso didattico, a dimostrazione dell’ampia partecipazione giovanile e diffusione di questo sport.

eventi

ALIS E LA NUOVA STAGIONE DI EVENTI NAZIONALI ASSOCIATIVI

Il 30 novembre e il 1 dicembre a Roma l’Assemblea ALIS e gli Stati Generali del trasporto e della logistica, dal 16 al 19 marzo 2022 a Verona la fiera LetExpo – Logistics Eco Transport. Dopo il Roadshow di appuntamenti organizzati proprio da ALIS tra maggio e luglio a Roma, Sorrento e Manduria per evidenziare anche all’opinione pubblica quanto green e blue economy siano essenziali per la ripartenza, queste le nuove importanti date lanciate da ALIS per la nuova stagione di eventi nazionali associativi che vedrà protagonisti il cluster e l’intero settore del trasporto e della logistica sostenibili. L’Associazione ha infatti dato appuntamento ai Soci, alle Istituzioni, ai rappresentanti del mondo delle imprese, della formazione, delle professioni, delle associazioni e della cultura presso la propria prestigiosa sede nazionale di Roma per l’evento di due giorni “Assemblea ALIS e gli Stati Generali del trasporto e della logistica”. Una scelta importante quella di ospitare l’evento “in casa”, ed in particolare negli studi televisivi di ALIS Channel inaugurati lo scorso maggio, che rappresentano già oggi un punto di riferimento per il settore e un luogo di confronto aperto a tutti, pronto ad accogliere ospiti relatori ed uditori al fine di offrire sessioni di lavoro e dibattiti moderati da noti giornalisti del panorama nazionale del calibro di Nunzia De Girolamo, Maria Soave, Bruno Vespa, Nicola Porro, Massimo Giletti e Gennaro Sangiuliano. Due intere giornate per porre il settore logistico e le sue sfide, ALIS e le sue priorità programmatiche al centro dell’opinione pubblica, con l’obiettivo di creare ulteriore valore aggiunto per l’intero sistema economico del Paese. E se il 2021 di ALIS è stato caratterizzato da questi importanti eventi pubblici di carattere nazionale, chiudendo l’anno appunto con l’Assemblea e gli Stati Generali, il 2022 non sarà da meno. E’ infatti stato annunciato nelle scorse settimane proprio dal Presidente di ALIS Guido Grimaldi e dal Direttore generale di Veronafiere Giovanni Mantovani che dal 16 al 19 marzo si svolgerà a Verona la prima edizione di “LetExpo - Logistics Eco Transport”, la più grande fiera in Italia dedicata al trasporto e alla logistica sostenibili. Oltre a convegni, seminari tematici ed incontri B2B, a LetExpo ALIS metterà a sistema e farà incontrare, nuovamente in presenza in un grande evento fieristico internazionale tutti gli attori della catena logistica e dell’intera galassia che ruota attorno al settore, dalle imprese di trasporto stradale, marittimo e ferroviario a terminalisti, spedizionieri, aziende fornitrici di servizi di trasporto e logistica, case costruttrici, compagnie assicurative, istituti bancari, porti, interporti, aeroporti, scuole, ITS, Università e centri di ricerca, tutti con una forte voglia di tornare a fare network ed approfondire le principali tematiche green, puntando inoltre ad intensificare una politica industriale nazionale che miri a tutelare il Made in Italy e ad accrescere la competitività delle aziende nei mercati internazionali. Con i prossimi eventi di Roma e Verona, ALIS intende quindi fornire momenti di confronto e dialogo diretto tra il mondo pubblico e il mondo privato, riunendo i principali player e stakeholder accomunati da una visione presente e futura orientata principalmente allo sviluppo della sostenibilità ambientale, economica e sociale. Due appuntamenti chiave per il panorama associativo ed imprenditoriale, per continuare ad evidenziare il ruolo strategico che il settore svolge per la vita quotidiana del Paese, ma anche le necessità e le istanze degli operatori dell’intera filiera.

il personaggio

L’ULTIMA CORSA DEL DOTTORE

Con il gran Premio di Valencia Valentino Rossi chiude tra la commozione di tutti una carriera leggendaria iniziata nel lontano 1997 a soli 18 anni e conclusa con 9 titoli mondiali in bacheca.

Apartire dagli anni 2000 se si passa davanti a qualsiasi liceo italiano e si butta l’occhio sul parcheggio dei motorini, è impossibile non trovare almeno uno scooter con un adesivo sopra, un numero 46 di colore giallo che spicca sulla vernice. Questo perché esiste un pilota che non è solo l’italiano più forte mai salito su una moto, ma è anche colui che con il suo carisma ha creato intorno a se una vera e propria mania, portando al suo seguito non solo dei tifosi, ma dei veri e propri “discepoli”. Nato a Urbino e cresciuto nel comune di Tavulla, Valentino Rossi fa subito capire a tutti di essere un predestinato dalla prima volta che si siede su una moto. A soli 18 anni vince il titolo della classe 125 in sella all’Aprilia Racing e il passaggio alla classe 250 è immediato. Al primo anno finisce al secondo posto dietro a Loris Capirossi, vincendo il titolo la stagione successiva. Così lo aspetta la classe 500 con il team Honda satellite Nastro Azzurro. Anche qui un anno di apprendistato prima di conquistare il titolo nel 2001 ottenendo ben undici vittorie. Il seguente motomondiale 2002 è il primo ad adottare i regolamenti dell’attuale Moto GP, con la possibilità di schierare motori a 4 tempi. Rossi si unisce al factory team Repsol Honda, ma l’idea di passare al nuovo motore all’inizio non lo fa impazzire. Ma un pilota come lui ci mette poco ad abituarsi e con 11 vittorie e 325 punti conquista il suo quarto titolo, diventando il primo motociclista della storia a laurearsi campione in quattro classi differenti. L’anno successivo il copione è lo stesso, la sua RC211V va veramente forte e lui non può far altro che dominare anche questo campionato. Emblematico della sua superiorità il gran premio di Philip Island, nel quale è riuscito a vincere nonostante i 10 secondi di penalità ricevuti per un sorpasso irregolare su Marco Melandri, sfrecciando sul traguardo con addirittura 15 secondi di vantaggio sul secondo. Ma dopo diversi attriti con il team Honda, Valentino decide ci compiere una scelta coraggiosa. Vuole dimostrare a tutto il mondo che non vince solo perché ha la moto migliore e, provocando grande scalpore in tutto l’ambiente delle due ruote, decide di lasciare Honda per sposare la scommessa Yamaha, team allora in piena crisi tecnica e reduce da solo un podio nella stagione conclusa. Dopo una messa a punto della moto non proprio

semplice, Rossi è sempre e comunque il pilota da battere. Quelli sono gli anni delle avvincenti rivalità con Max Biaggi e Sete Gibernau, rimaste celebri per diverse gare nelle quali Valentino riusciva sempre a spuntarla grazie a colpi di genio e manovre al limite della fisica. Sorpassi arditi e spettacolari con i quali ha folgorato i suoi rivali, battendoli soprattutto dal punto di vista mentale. Sulla Yamaha YZR-M1 blu spicca il suo 46 giallo che diventerà una delle più grandi icone nel mondo dello sport. Si aggiungono così in bacheca i titoli del 2004 e 2005, quest’ultimo festeggiato con quattro gran premi di anticipo. Ma la sua scalata nell’Olimpo delle corse non è ancora finita. Dopo due anni nei quali deve combattere con diversi problemi tecnici della sua Yamaha che spesso lo abbandona sul più bello, dovendo passare lo scettro prima a Nicky Hayden e poi a Casey Stoner, il 2008 è l’anno della rivincita. Alla fine di una stagione travagliata con il suo nuovo compagno di scuderia, il giovane talento spagnolo Jorge Lorenzo, per la scelta di passare alle gomme Bridgestone, Rossi conquista il titolo con tre gare di anticipo conquistando anche la 69esima vittoria in carriera e superando il record assoluto di allora detenuto da un altro grande pilota italiano, Giacomo Agostini. Il 2009 è l’anno della riconferma, anno nel quale i problemi e le difficoltà non mancano ma dove Rossi riesce portarsi a casa il titolo grazie all’esperienza maggiore sui giovani rivali spagnoli. A Montmelò “il Dottore” compie uno dei sorpassi più belli della sua carriera, immortalato col nome di “staccata a fisarmonica” ai danni di Jorge Lorenzo. Un mix di audacia, colpo d’occhio e padronanza della situazione. Arriva quindi il suo nono capolavoro della carriera raggiungendo nell’albo d’oro dei mostri sacri come Carlo Ubbiali e Mike Hailwood. Ma nel momento più alto della sua carriera arriva anche quello più difficile. Nelle prove libere al Mugello Rossi cade dalla sua Yamaha riportando la frattura scomposta di tibia e perone. Da campione che è i suoi tempi di recupero sono da record ma il dover saltare quattro gran premi non gli permette di tornare in corsa per i vertici della classifica. A questo punto Valentino fa un’altra scelta coraggiosa: decide di lasciare il team giapponese e di sposare la Ducati, componendo un bellissimo binomio tutto tricolore. Il pesarese però nei due anni a Borgo Panigale non riesce mai a essere un tutt’uno con la potenza e l’al-

trettanta irruenza della sua Desmo 16, collezionando un sesto e settimo posto nella classifica finale. Così nel 2014 Rossi riapproda alla Yamaha dove ritorna competitivo ad alti livelli, chiudendo la stagione al secondo posto dietro solo a uno straripante Marc Marquez, astro nascente spagnolo che a seguire dominerà il Motomondiale. Il successivo 2015 è invece l’anno con più rammarichi per Valentino, quello del cosiddetto mondiale sfumato. Al penultimo gran premio della stagione della Malesia giunge terzo dietro Pedrosa e Lorenzo, ma dopo essere stato protagonista di un serrato e aggressivo duello con Márquez, al termine del quale quest'ultimo cade, in un contatto sospetto con l'italiano. A fine gara la Direzione sanziona Rossi il quale è di conseguenza costretto, nella gara conclusiva di Valencia, a partire dalla 26ª e ultima posizione. Benché con ancora sette punti di vantaggio sul più diretto rivale al titolo, Lorenzo, questo handicap compromette fortemente la possibilità per Rossi di portare a casa il mondiale. Partendo dal fondo, riesce a compiere un’eroica rimonta recuperando ventidue posizioni e a tagliare il traguardo al quarto posto. Ma Lorenzo vince comodamente, complice anche l’andatura “moderata” di Marquez e Pedrosa che sembrano aver voluto favorire di proposito il connazionale. Tra il 2016 e il 2018 Valentino concede ai tifosi gli ultimi lampi della sua grande classe, non essendo più competitivo per il titolo ma divertendo con una guida inconfondibile gli appassionati. Quando c’è lui in pista vale sempre la pena di sedersi davanti al televisore. Così è stato anche nell’ultimo gran premio della sua carriera, il Dottore ha concluso al decimo posto prendendosi a fine gara l’abbraccio e la grande ammirazione di tutti gli addetti ai lavori, piloti amici e rivali compresi. Tra questi il vincitore della gara, Francesco “Pecco” Barnaia, pilota Ducati in grande ascesa che ha concluso la stagione al secondo posto. “A fine gara ho voluto dimostrare a Valentino quanto lui sia stato importante per me”. Non è un passaggio di testimone ma poco ci manca. Di sicuro per conquistare almeno un terzo delle vittorie in carriera di Rossi, il giovane Barnaia ci metterebbe subito la firma. Il dottore mancherà a tutti enormemente. E come cantava di Ayrton Senna nella sua canzone “Marmellata n.26” Cesare Cremonini, grande amico di Vale, ci concediamo una licenza poetica: «da quando Rossi non corre più… non è più domenica».

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