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PADEL
LA CONTROPARETE
Controparete un colpo per molti verso spettacolo e molto amato dai giocatori amatoriali, spesso anche troppo perché si tende ad abusarne. Si tratta di colpire, spalle alla rete, la propria parete di fondo e fare in modo che la palla torni nel campo avversario. Essendo una soluzione specifica di padel e anche spettacolare in qualche caso, la tendenza dei giocatori amatoriali è quella di utilizzarla anche quando ci sarebbero opzioni migliori. Questo perché riuscire a eseguire una controparete efficace che non permetta agli avversari di chiudere con uno smash molto comodo, non è banale. Ci sono due fattori che bisogna tenere in considerazione quando si decide di giocare una controparete. Il primo è che va eseguita in situazioni estreme quando non c’è altra opzione. Generalmente accade quando la palla ci ha superato, siamo già rivolti verso la nostra parete di fondo e con le spalle alla rete e non disponiamo di altre soluzioni. Il secondo è che è ideale colpire la parete di fondo nella zona più alta possibile in modo che esca una traiettoria alta e possibilmente profonda che impedisce agli avversari di chiudere facil-
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mente lo scambio. In ogni caso, è fondamentale colpire un punto sopra il livello della propria testa per evitare... che la palla vi torni addosso col rischio di farvi male! Eseguire una controparete che dia un qualche fastidio agli avversari e li costringa a giocare un colpo poco aggressivo non è per nulla facile. Quindi, appena eseguita, bisogna essere reattivi e pronti a difendere la palla successiva perché è probabile che gli avversari siano in una posizione molto offensiva. La coppia che invece riceve una controparete non deve... “dormire”, pensando che il punto sia già finito. È probabile che arrivi una palla facile da chiudere ma se non vi fate trovare pronti ad aggredirla, rischierete di perdere questo vantaggio o addirittura di sbagliare un colpo elementare. Per questo non guardare il colpo dell’avversario ma anticipare il movimento e farsi trovare subito sotto rete. La controparete è forse il colpo più giocato dai neofiti perché visto come facile… ma no vi fate ingannare è più facile per gli avversari fare punto che per voi metterli in difficoltà. Quindi il consiglio è non abusate della controparete ma usatela solo in situazioni estreme. E allora che dire… Buon Padel a tutti! n
TANTI APPREZZAMENTI STA RICEVENDO LA RUBRICA “A LEZIONI DI PADEL”. IN QUESTO NUMERO CONTINUIAMO L’”ALLENAMENTO” SU AZZURRO SPORT CON UN NUOVO ARTICOLO CHE CI SPIEGA LA CONTROPARETE, COLPO CHE ANDREBBE GIOCATO SOLO IN SITUAZIONI ESTREME MA PIACE (FIN TROPPO) AI GIOCATORI AMATORIALI. ECCO COME ESEGUIRLO CON QUALCHE POSSIBILITÀ DI SUCCESSO E... SENZA FARSI MALE!
di Emiliano SOLE
il personaggio ALBERTO BUSNARI
IL SOGNO REALIZZATO DI PARTECIPARE A QUATTRO GIOCHI OLIMPICI
Sogni da realizzare magari farneanche un’altra e perché no, vincere anche una medaglia!
Alberto Busnari è un ginnasta e la sua specialità è il cavallo con maniglie. Nel 2004 entra a far parte del Centro Sportivo dell’Aeronautica Militare. Ha partecipato alle Olimpiadi di Sydney 2000, Atene 2004, Pechino 2008 e Londra 2012. Detiene, con Louis Smith, il Guinness World Record del maggior numero di movimenti Thomas realizzati in un minuto (durante la trasmissione di Canale 5 “Lo Show dei Record”, ha realizzato 50 movimenti Thomas (mulinelli a gambe divaricate) al cavallo con maniglie in un solo minuto di tempo). Di seguito approfondiamo la conoscenza di Alberto attraverso risposte ad alcune nostre domande di un paio di anni fa. In che modo lo sport ha contribuito al tuo benessere? «Mi ha dato la consapevolezza del mio corpo e mi ha insegnato i giusti valori da riportare anche nella vita di tutti i giorni al di fuori dello sport. A volte lo sport permette di conoscersi approfonditamente sia a livello corporeo sia a livello mentale nella pratica di movimenti sempre più complessi. Come hai scelto il tuo sport? «Per caso, avevo una sorella più grande di me di quattro anni che già praticava il mio sport e i miei genitori hanno iscritto anche me in palestra». Cosa ti fa continuare a fare sport? «Mi fa continuare a fare il mio sport la passione e l'amore che provo per lo stesso mentre lo faccio». Riesci a immaginare una vita senza lo sport? «No, credo che anche quando non sarò più atleta mi piacerebbe rimanere comunque all'interno del mondo dello sport».
Nello sport non bisogna curare solo l’aspetto corporeo, la forza, la resistenza, ma anche l’approccio mentale all’allenamento, alla gara, saper gestire momenti e periodi che vanno dagli allenamenti al momento della gara carico di aspettative, pensieri, preoccupazioni. Nel tuo sport quali sono le difficoltà e i rischi? A cosa devi fare attenzione? Quali abilità bisogna allenare? «La difficoltà è che la nostra preparazione che magari è fatta da mesi e mesi di allenamento è finalizzata per una prestazione unica e secca che dura neanche un minuto, perciò è fondamentale essere pronti in quel momento sotto l'aspetto fisico ma anche e soprattutto sotto l'aspetto mentale. Le abilità perciò sono sia di carattere fisico (forza, scioltezza, coordinazione) che a livello di concentrazione. Per ciò che riguardano i rischi, invece, facendo dei salti o dei movimenti rischiosi il pericolo è di cadere male o sbagliare un esercizio e rischiare cosi di farsi anche seriamente male». Certi sport richiedono non solo un’accurata preparazione fisica per sviluppare forza, resistenza, elasticità muscolare, coordinazione ma anche tanta focalizzazione sull’esercizio da svolgere, attivazione ottimale volta a essere allo stesso tempo sereni e attivati sufficientemente per non trascurare nessun aspetto che può essere importante e fondamentale per la riuscita della prestazione. Cosa mangi prima, durante e dopo una gara? «Nulla in particolare, cerco di mantenere una dieta sana ed equilibrata sia prima che dopo la gara». Quali condizioni fisiche o ambientali ti hanno indotto a non concludere la gara o a fare una prestazione non ottimale? «Di solito se sbaglio una gara è perché non sono nella giusta condizione mentale e di concentrazione, basta una piccola distrazione mentre eseguo l'esercizio e posso incappare subito in un errore.” Cosa hai scoperto di te stesso nel praticare attività fisica? “A volte di avere delle riserve interiori che non avrei mai pensato di avere dentro» Hai sperimentato l’esperienza del limite nelle tue gare? «In gara di solito la condizione fisica è abbastanza buona, anzi a volte hai più ener-