Kimberly e il dono degli elfi

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Una notte Kimberly, dopo essersi svegliata di soprassalto nel suo lettino, si precipitò alla finestra e osservando oltre le spesse tende, si accorse che ancora era notte fonda. In cielo non vi erano stelle e presto capì il perché: stava nevicando! Un sorriso le illuminò il viso, adorava la neve perché rendeva ogni cosa speciale, sia che si trattasse di un prato, sia di una cioccolata calda davanti ad un camino. Nel paese dove viveva Kimberly non c'era stato un Natale in cui la neve non aveva fatto capolino. Arrivava in maniera silenziosa e delicata e nel giro di qualche ora, come per magia, ricopriva ogni cosa facendola brillare di

un bianco candido. Quella era la notte della Vigilia di Natale e la neve era arrivata puntuale come ogni anno. Persa tra i suoi pensieri, Kimberly si era quasi dimenticata del brutto sogno che l’aveva fatta sobbalzare nel letto; era stata una fortuna fare quel sogno pensò, altrimenti si sarebbe persa l’arrivo della neve. Di lì a poco, si accoccolò di nuovo tra le coperte morbide e calde con lo sguardo perso ad osservare la neve che cadeva fuori dalla finestra. Immaginandola posarsi sul prato davanti casa, pensò a che meraviglioso spettacolo l’aspettava l’indomani. Fu così che cadde in un sonno profondo, quasi come quello che capita alle principesse delle fiabe più note.

Quando riaprì gli occhi, si ritrovò distesa a terra tra la neve, ma stranamente non provava freddo. Si guardò i vestiti, indossava un abito lungo ed ampio color rosso porpora, ma ciò che la riparava dal freddo era un grande coprispalle color blu cobalto che le cingeva il corpo fino ai piedi. Si alzò e solo allora si rese conto di essere in mezzo ad una grande pineta. Con lo sguardo rivolto ai grandi alberi innevati che la sovrastavano, iniziò a camminare e pur non sapendo dove fosse diretta, sentiva di doversi muovere per raggiungere una meta che a lei era ancora sconosciuta. Si mise così a camminare guidata da una sensazione, un’emozione di gioia ed attesa, come se sapesse che stava per aspettarla qualcosa di bello e straordinario. Quando giunse alla fine della pineta, scoprì di essere in cima ad una collina e davanti a lei si scorgeva un cielo notturno che sembrava coperto di strane stelle. Guardò con più attenzione e si accorse che non erano stelle ma grandi palle di Natale, di quelle che si appendono sull’albero per decorarlo. Queste, di color blu e argento, erano appese al cielo con un nastro e luccicavano come stelle perché erano ricoperte di glitter e brillantini. La vista la lasciò talmente senza fiato per lo stupore,

che non riusciva a staccare gli occhi da quelle bellissime e grandi decorazioni che pendevano dal cielo. All’improvviso però una luce attirò la sua attenzione: era una cometa quella che stava solcando il cielo con una scia luminosa? A lei pareva così, ma in quello strano mondo tutto poteva essere. Kimberly, incuriosita, seguì con lo sguardo la luce e la vide attraversare il cielo fino a perdersi in un bagliore più grande, dietro ad un’alta collina poco distante da lei. Sentì che doveva raggiungere quella luce e si mise in cammino tra i boschi innevati, seguendo la direzione indicata dal bagliore di luce. Non sentiva la fatica ma solo la voglia di arrivare alla sua meta, e quando finalmente vi giunse, notò quello che a prima vista le sembrò un piccolo paesino fatto di vicoli e case in legno. Come in un borgo di montagna alpino, le case avevano i tetti in pietra e dai comignoli usciva il fumo prodotto dai camini accesi al loro interno. Kimberly immaginò il tepore di quelle case e provò un brivido di freddo, aveva camminato a lungo in mezzo alla neve e si accorse di avere i piedi bagnati. Proseguì tra i vicoli con la speranza di trovare ospitalità tra la gente che abitava in quel delizioso paesino. Scrutando con curiosità quel luogo appena scoperto, si accorse subito che aveva qualcosa di speciale e straordinario perché si respirava un’aria fresca che profumava di legno e cannella, creando un’atmosfera particolare: era aria di magia.

Quello che lasciò, però, Kimberly stupefatta fu che ogni cosa era addobbata per festeggiare il Natale: lungo le strade dei vicoli era disteso un grande tappeto rosso con la scritta “AUGURI di BUON NATALE” in ogni lingua del mondo, vi erano inoltre fasce di luci dorate che illuminavano i viali e i lampioni delle strade sembravano degli enormi lecca a forma di uncino a strisce bianche e rosse, come quelli che si trovano nei negozi di dolci nel periodo natalizio. Ogni casa del paese era illuminata da milioni di lucine colorate che facevano da cornice a bellissime ghirlande appese alle porte su cui risaltava la scritta “BENVENUTI”. Kimberly non poteva credere ai suoi occhi, era tutto così fantastico! Poi però si accorse che qualcosa non andava: possibile che quel bellissimo paese incantato non avesse abitanti? Forse erano tutti in casa a festeggiare o intenti a finire i preparativi natalizi, pensò la bambina. Decise quindi di andare a curiosare: si addentrò tra i vicoli, avvicinandosi alle finestre delle case per poter spiare all’interno in cerca di qualcuno. In questo modo, si accorse che le abitazioni erano piccole, o perlomeno non molto più grandi della casetta in legno che le aveva costruito il suo papà per giocare in giardino. Gli abitanti non dovevano essere molto alti, pensò. Cercò la

presenza di qualcuno per diverse ore ma non trovò nessuno. Era molto strano perché all’interno le case erano tutte bandite a festa: le luci erano accese, l’albero addobbato e la tavola era apparecchiata per un bel cenone. Dove potevano essere finiti tutti? Kimberly decise di non arrendersi, avrebbe svelato questo grande mistero. Forse, pensò, si trovava in questo strano mondo proprio per aiutare i suoi abitanti. Si mise a sedere sotto un bellissimo pino, in centro a quella che doveva essere la piazza del paese, ora totalmente deserta. C’era una strana atmosfera. Era tutto così ben addobbato e decorato in quel villaggio, ma senza il calore delle persone, dei canti e dei sorrisi; era come se non si sentisse lo spirito natalizio. Le sembrava tutto così vuoto e anche un po’ triste, come se tutti fossero scappati da una bella festa e Kimberly era determinata a scoprirne il motivo. Mentre rifletteva su come agire per risolvere il mistero, vide di nuovo nel cielo quella luce luminosa, ma questa volta sembrava dirigersi proprio verso di lei. Una stella cometa le stava venendo dritta addosso! Ebbe paura. Il bagliore si faceva sempre più vicino e quando arrivò ad accecarle la vista, Kimberly si coprì gli occhi con le mani preparandosi al peggio. Proprio quando temeva di essere investita da quel fascio di luce misterioso, il bagliore si placò e si sentì un rumore di zoccoli sul terreno. La bambina tolse le mani da davanti al viso e aprì gli occhi.

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