Backstage Press Febbraio 2016

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anno IV n.02 - Febbraio 2016 - Poste italiane s.p.a. sped in abb. postale D.L. 353/2003 (conv. in L. n. 46 del 27/02/2004) art. 1 comma 1 - DCB - Caserta



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Febbraio 2016 Tra i promossi dell’ultima edizione del Festival di Sanremo troviamo sicuramente il conduttore Carlo Conti, la storia recente ci aveva insegnato che i bis consecutivi non portano bene ( Fabio Fazio, nella sua seconda edizione ha visto decimati gli ascolti rispetto alla prima edizione). Per il conduttore toscano, non è stato così. La sessantaseiesima edizione del Festival di Sanremo si è rivelata un successo . Anche quest’anno, il conduttore e direttore artistico ha confezionato cinque serate ad alto

giosi di Gianni Morandi e Claudio Baglioni. Il nuovo giro di concerti è partito da Continuando a sfogliare Jesolo lo scorso diciannove il numero di questo mese, febbraio e girerà l’Italia con abbiamo incontrato alla un calendario serratissimo Feltrinelli di Napoli, Chia- fino al mese di Aprile. ra Dello Iacovo che ci ha raccontato un po’ di lei e Infine spazio alle nostre soprattutto del suo nuovo rubriche, che come sempre non possono mai mancare. album Appena Sveglia. tasso nazional popolare centrando l’obiettivo.

Abbiamo, inoltre, abbiamo avuto il piacere di conoscere la musica di Karto e Claudia Megrè che attraverso le loro parole ci hanno guidato per le strade del loro mondo musicale. Fino ad arrivare al live del momento, Capitani Corag-

Non ci resta che darvi appuntamento al prossimo numero di marzo ove parleremo di e con Irene Fornaciari, Mondomarcio, Carmen Consoli e ancora tanta musica e tante sorprese.

www.backstagepress.it



SANREMO

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CHIARA DELLO IACOVO duem

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16 TUTTI I DIRITTI SONO RISERVATI Backstage Press è edito dall’associazione culturale “Il Sogno è Sempre Onlus”. Tutti i diritti sono riservati. Manoscritti, dattiloscritti, articoli, disegni e fotografie non si restituiscono anche se non pubblicati. Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta in alcun modo senza l’autorizzazione scritta preventiva da parte dell’editore. Gli autori e l’editore non potranno in alcun caso essere responsabili per incidenti o conseguenti danni che derivino o siano causati dall’uso improprio delle informazioni contenute. La collaborazione è a titolo gratuito. Foto e manoscritti, anche se non pubblicati, non si restituiscono. REDAZIONE Alfonso Morgillo, Margherita Zotti, Alfonso Papa, Marica Crisci, Domenico Ruggiero, HANNO COLLABORATO: Michela Drago, Alessandro Tocco, Francesco Ruoppolo, Alfonso Papa (To), Giuseppe Maffia, Ambra De Vincenzi, Tonia Cestari, Carmela Bove. REGISTRAZIONE n. 815 del 03.07.2013 presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere (CE). Comunicazione Editore: Il Sogno è Sempre Onlus Sede Legale: Via Botteghino, 92 – 81027 San Felice a Cancello (CE) Sede Operativa: Via Giacomo Matteotti, 20 – 81027 San Felice a Cancello (CE) – Fax. 0823.806289 – info@backstagepress.it – www.backstagepress.it Distribuzione: Gratuita Stampa: Pieffe Industria Grafica. Tiratura 7.000.

CLAUDIA MEGRE’

19 CAPITANI CORAGGIOSI

21 PIZZO - BAKALOV

24 ARTE

27 EMERGIAMO

28 ACES IN MY BOOK

30 TEATRO

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P.zza Caduti di Nassirya - Airola (Bn) - www.setph.it - info@setph.it


ph Alessandro Tocco

Festival si Sanremo 2016 Promossi e Bocciati tx Alfonso Papa

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ra i promossi dell’ultima edizione del Festival di Sanremo troviamo sicuramente il conduttore Carlo Conti, la storia recente ci aveva insegnato che i bis consecutivi non portano bene ( Fabio Fazio, nella sua seconda edizione ha visto decimati gli ascolti rispetto alla prima edizione). Per il conduttore toscano, non è stato così. La sessantaseiesima edizione del Festival di Sanremo si è rivelata un successo . Anche quest’anno, il conduttore e direttore artistico ha confezionato cinque serate ad alto tasso nazional popolare centrando l’obiettivo.

celebrativa, e anche se, da un lato, viene da chiedersi chi gliel’abbia fatta fare, è impossibile non apprezzare la sua voglia di mettersi in gioco che le è valsa il Premio della Critica ma anche un terzo posto al televoto di sabato. Francesca Michielin, il cui successo è opera di un meticoloso lavoro e accurata strategia di produzione, promozione e comunicazione. Podio meritato.

Madalina Ghenea, sempre elegantissima e pacata, la modella ha fatto quello per cui era stata chiamata senza eccedere né in un lato né nell’altro. Forse non Promossi gli Stadio, che ha fatto nulla di plateale sono riusciti a mettere ma di certo il pubblico di d’accordo giuria e televoto; lei conserverà un ricordo la vittoria del gruppo positivo. capitanato da Gaetano Curreri è stato anche un In fine possiamo mettere modo per onorare una tr ai promossi il Festival di Sanremo 2016. Un bellissima carriera. Festival senza sussulti, nè Virginia Raffaele, polemiche o guizzi autorali, attraverso le sue imitazioni ma che nel complesso ha spezzato la liturgia non ha annoiato. Proprio sanremese portando sul come il suo padrone di palco un valore aggiunto casa, Sanremo 2016 non è stato mai sopra le righe alla manifestazione. presentandosi al pubblico Promossa anche Patty come uno spettacolo Pravo che ha preferito garbaro. Più che discreto la gara ad un’ospitata anche il livello complessivo

delle canzoni a fronte di un cast di interpreti che alla vigilia aveva destato più di una perplessità. Passiamo ora ai così detti bocciati o meglio colore che hanno portato meno valore aggiunto e sono stati al di sotto delle aspettative iniziali. I “superospiti” italiani al Festival di Sanremo 2016. Gli unici interpreti italiani sul palco dovrebbero essere i cantanti in gara; vanno bene delle eccezioni per celebrare la storia della kermesse o della musica italiana che quindi non dovrebbero prevedere la promozione dell’ultimo singolo. Bocciati i meccanismi di votazione. In particolare da rivedere il ruolo della giuria degli esperti (anzi in alcuni casi pseudo esperti), il cui compito più che premiare le canzoni più belle sembra essere quello di penalizzare i cantanti ritenuti più forti al televoto. Possibile che agli ultimi posti con percentuali prossime allo 0% ci siano tutti cantanti venuti fuori da Amici? Se così deve essere, facciamo in modo che la votazione sia palese, così che gli esperti possano giustificare le loro scelte al pubblico e


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ph Alessandro Tocco


ai cantanti.

bene o nel male, per quel che se ne vuole in quei giorni tutti gli occhi sono puntati sulla città dei fiori. A “conti” fatti l’edizione da poco conclusasi è stata sicuramente positiva tant’è che fin da pochi minuti dopo il termine della stessa è stato subito confermato, anche per l’edizione 2017 Carlo Conti. Non ci resta che aspettare e vedere se sarà in grado di confezionare ancora un’edizione da record e soprattutto sarà in grado di tenere ancora la musica al Che dire come ogni anno centro della scena. il Festival di Sanremo è un fenomeno che catalizza l’attenzione del paese, e nel © Riproduzione riservata ph Alessandro Tocco

Caos Eurovision Song Contest. Prima l’account twitter ufficiale italiano della manifestazione comunica la rinuncia degli Stadio, poi la conferenza stampa in cui il gruppo si mostra possibilista, e ancora il tweet notturno di Leone che ne conferma l’assenza, le dichiarazioni del direttore sulle indecisioni degli Stadio nella conferenza stampa domenicale e infine, nel pomeriggio, l’annuncio che sarà Francesca Michielin a rappresentare il Belpaese a Stoccolma.

Gabriel Garko. L’avventura sanremese di Gabriel Garko è da dimenticare su tutti i fronti. Le ambiziose dichiarazioni della vigilia sono state ampiamente tradite. Del resto condurre non è recitare e il palco di Sanremo non fa sconti a nessuno, soprattutto quando l’approccio al lavoro è tutto fuorché umile come nel caso del “secondo uomo” di Sanremo 2016. Buono solo per il chiacchiericcio mediatico.

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Chiara Dello Iacovo

Appena Sveglia

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rchiviato il Festival di Sanremo, sei in giro a promuovere il tuo album Appena Sveglia. Un primo bilancio? In questi giorni sto incontrando tantissime persone, partecipare alla presentazione di un album significa che Sanremo è stato solo la parentesi del brano che hai presentato sul palco dell’Ariston ma c’è qualcuno che è interessato anche alle cose che fai. Sanremo è un bel premio, è una vacanza molto faticosa ma il lavoro del musicista è tutta un’altra faccenda.

tx Margherita Zotti

necessità di stupire a volte in modo anche un po’ pesante. Io invece in quel momento della mia vita avevo bisogno di un appiglio più reale, con tutti i suoi difetti e smagliature del caso. Quindi volevo che questo disco rappresentasse una mia esigenza e spero che Qual è la tua dote incontri anche quella di principale? qualcun altro. pianista, amavo quell’area li ma non appartenevo completamente ad essa. Poi a tredici anni, ho scoperto il canto e da li poi a scrivere e ad ascoltare musica per conto mio. Quello che ha fatto scattare qualcosa in me è stato Mannarino.

Forse la fantasia, ho realizzato da poco che spesso si perde crescendo per cui non è una dote scontata e per ora la mia lavora ancora bene.

Ci racconti chi è Chiara dello Questo album appare Iacovo? semplice, in un momento La mia passione per la musica in cui nella discografia è cominciata in realtà in modo attuale sembra sempre intuitivo da parte di mio padre che si cerchi qualcosa di che amava scrivere e suonare e diverso. Come mai? quindi ha instradato me e mio fratello al mondo della musica. Io sono abbastanza Ho cominciato ad otto anni polemica di natura e a suonare il pianoforte ed ho provocatoria. Il fatto che avuto un rapporto contrastante questo disco si presenta con lo strumento perché con questa definizione non mi sentivo al 100% una è dovuto ad una mia necessità. Durante questa estate sono andata ad un po’ di concerti negli stadi e notavo che c’era un po’ sempre questa 12

Di solito scrivi prima la musica o il testo? Dipende di solito una filastrocca e poi la musica, per esempio “Donna” è nata testo e musica insieme, “Scatola di Sole” anche in simultanea. Ci sono molte città all’interno delle tue canzoni, qual è il tuo rapporto con le città? Io attingo tantissimo dalle città, perché raccontano un sacco di cose stando in silenzio e quindi come tutti i silenzi lascia margine e spazio alla libera interpretazione e ciò mi permette di cercarmi nelle città.


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ph Domenico Ruggiero


Appena sveglia, come mai questo titolo per il tuo album?

ph Alessandro Tocco

In realtà l’ho cambiato un’infinità di volte, siccome tutte le canzoni sono nate in momenti diversi ed ognuna di essa aveva un suo micro mondo senza seguire una tematica comune nel disco, l’unica cosa che mi sembrava

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avesse un senso era quella di sottolineare che fosse il primo disco, quindi l’inizio. Volevo chiamarlo “incipit” ma era un po’ troppo neutrale e non mi convinceva e dopo vari tentativi mi è stata imposta una data in cui scegliere il titolo. Dopo una notte insonne, una mattina in cucina con le mie amiche, ancora tutte spettinate

dico finisce che lo chiamo appena sveglia questo disco. Ed è andata così. Ed oltre al concetto di inizio a cui accennavo prima, appena sveglia contiene anche l’altro significato quello di essere così come sei senza troppe costruzioni e sovrastrutture. © Riproduzione riservata



Karto

Give me my rock’n’roll back

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l tuo album di esordio, dieci tracce in inglese. Scritto ed arrangiato da te, come nasce questo lavoro? Il disco nasce da un intento preciso di provare a sperimentare qualcosa per conto mio. Fondamentalmente, nasco come chitarrista ed ho avuto diverse collaborazioni sia in Italia che a Londra e negli Stati Uniti. Dopo questo percorso, ho voluto sperimentare cosa poteva succedere

tx Margherita Zotti

componendo materiale mio. Confesso che era un po’ che ci pensavo, ma preso da altre cose ho sempre messo da parte il materiale che scrivevo.

suonato a Londra.

Sei di Livorno, ma di adozione londinese, inoltre hai girato molto arrivando anche negli Stati Uniti. In base alla tua Il disco nasce sia come esperienza vi è differenza esigenza di esprimere tra il fare musica in Italia cose per proprio conto e suonare all’estero? e sia come sfogo di una serie di contaminazioni La differenza c’è ed è una ed influenze musicali differenza basilare e va avute durante questi ricercata nella visione anni. L’album è in inglese della musica da parte del in quanto è stato quasi pubblico e di come essa totalmente composto e viene intesa. All’estero, rispetto all’Italia, c’è una ricezione differente; da noi è intesa un po’ più come svago e ci sono meno possibilità - diciamo - di farne un lavoro. In Inghilterra, il pubblico è molto più attento non solo sente la musica ma sa anche ascoltarla. Questa differenza fa si che all’estero ci siano molte più opportunità, a Londra non c’è un locale dove non si suona musica dal vivo, i locali cercano gli artisti e gli artisti suonano potendolo fare come lavoro.


Nell’album non si nota un’unica impronta musicale, ma si assaporano varie influenze e sfumature. Ciò è frutto dei vari viaggi? ed in generale ti rifai a qualche genere in particolare?

musica con cui cresci. Ho provato a fondere il mio backgroud musicale con i nuovi suoni e le nuove contaminazioni acquisite suonando in giro per il Regno Unito e per gli Stati Uniti.

promozione live avverrà sicuramente in una prima fase in Italia e poi successivamente anche all’estero.

E’ cantato in inglese, per cui dopo una promozione in Itali, poi ci sposteremo Dopo l’album, ci saranno sul territorio del Regno Le influenze della mia sicuramente dei live, Unito e speriamo che ci musica partono dal mio avremo modo di poterti siano numerose occasioni background che è un ascoltare anche in Italia di suonare in diversi recipiente abbastanza o anche per essi stai ambiti. enorme, si parte dal rock pensando ad un percorso anni settanta e ottanta, con estero? © Riproduzione riservata delle contaminazioni new wave perché quando vivi L’etichetta con cui è uscito in un posto, tuo malgrado l’album è un’etichetta per cui la vieni contaminato dalla italiana 17



Claudia Megrè

Le Ragazze fanno grandi sogni

tx Margherita Zotti

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e ragazze fanno grandi sogni. Per te appunto la realizzazione di un sogno? Si è la realizzazione di un sogno, è un testo che in questo momento della mia vita sento molto autobiografico. Poter cantare con Edoardo Bennato, era per me, da bambina, un sogno che si è realizzato con la registrazione di questo brano. Claudia Megrè è autrice, compositrice e chitarrista. Hai definito la tua musica

rock cattiva ma al tempo stesso anche dolce. Come si riesce a far coesistere due facce opposte di una stessa medaglia?

contrasti che mi permette di poter scrivere musica.

Tra le altre cose hai partecipato anche ad un talent, rimanendo Sono fondamentalmente in tema di sogni ritieni una persona piena di che possa essere utile, contrasti, l’inquietudine per chi fa musica, fa parte di me e convivono fare un’esperienza del in me dei bianchi e genere? dei neri che a volte si ho cominciato incontrano in dei grigi e Io piccolissima, già dai delle sfumature. tredici-quattordici anni Forse, però, è proprio ho cominciato a cantare questa inquietudine, le mie canzoni in giro per questo carattere pieno di l’Italia ed anche all’estero.

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Festival, rassegne, cantine, ovunque c’era la possibilità di suonare io andavo sia da sola con la mia chitarra che con la band. Poi c’è stata la possibilità di prendere parte, qualche anno fa, a questo talent show “The voce of Italy” ed è stato un bellissimo momento in quanto non mi ero mai trovata ad un banco di prova televisivo con tanti ragazzi provenienti da tutta Italia. Essendo una cantautrice, per me è stato molto formativo confrontarmi sulle cover. Lo consiglio, perciò, a tutti i ragazzi che hanno voglia di mettersi in gioco. Attualmente sei in studio di registrazione con il tuo nuovo album, puoi

già anticiparci qualcosa e se magari in esso potremmo trovare altre collaborazioni come quella con Bennato?

Dopo aver parlato dell’ottimo rapporto che ti lega alla musica, ci racconti com’è il tuo rapporto con chi ti segue?

Si all’interno dell’album oltre alla cover in duetto con Edoardo Bennato, ci sarà anche Clementino e tante altre sorprese. E’ un disco a cui tengo molto, il produttore artistico del disco è Nicolò Fragile, scritto a quattro mani con un mio fratello artistico Giuseppe Di Tella. Stiamo facendo un ottimo lavoro, mettendoci veramente l’anima con uno staff di persone che ci crede tanto. Per cui stiamo lavorando per poter portare solo buona musica.

E’ un rapporto paradossalmente intimo, seppur non posso conoscere tutte le persone. Un cantautore è sempre molto grato al pubblico, quanto la gente canta le tue canzoni è come se cantasse dei tuoi pezzi di vita. Quindi è un po’ una missione, scrivere delle cose vere, reali che facciano innamorare e sognare le persone. Sono molto, molto grata perché credo che poi alla fine il vero principe, il vero re sia proprio il pubblico. © Riproduzione riservata


Capitani Coraggiosi Il Tour

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tx Alfonso Papa

opo il clamoroso successo dei dodici eventi di settembre, nell’Arena Centrale del Foro Italico di Roma e delle due trionfali serate in diretta tv del 6 e 7 ottobre, su RaiUno, a grandissima richiesta e chiamata, i “CapitaniCoraggiosi” - Claudio Baglioni e Gianni Morandi - si riuniscono e partono, per la prima volta insieme in tour. Un

calendario con numerosi appuntamenti, di cui 12 già sold-out, a cui si aggiungono nuove date.

zio scenico innovato e spettacolare nei grandi spazi delle arene indoor delle città italiane.

Una serie di nuovi favolosi concerti per tre ore di straordinaria musica dal vivo e 50 memorabili titoli del repertorio italiano degli ultimi cinquantanni eseguiti con un supergruppo di 21 polistrumentisti, in uno spa-

Il giro di concerti dei Capitani Coraggiosi, è partito dal Pala Arrex di Jesolo ove per la data zero si sono radunate centinaia di fans dei due artisti. Tre ore ininterrotte di concerto; un palco imponente su più livelli, per offrire una massima visione all’orchestra di oltre venti elementi

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e sullo sfondo grandi ef- dato spettacolo sotto vafetti di luci e video. rie vesti. La scaletta comprende 35 canzoni + 2 L’eterno ragazzo di Mon- medley: Capitani coragghidoro si è presentato al giosi, Io sono qui, Scende suo pubblico con il solito la pioggia, Dagli il via, Se entusiasmo che lo con- perdo anche te, Grazie tra distingue, con grande perché, Con tutto l’amore, padronanza della scena E adesso la pubblicità, Bamuovendosi da un lato nane e lampone, Canzoni all’altro del palco, can- stonate, Sabato pometando e suonando. Stes- riggio, Se non avessi più so discorso, ovviamente, te, Io me ne andrei, Canvale per l’altro “ragazzo”di zoniere, Piccolo grande Montesacro, accompa- amore, Con voi, Vita, Un gnato dalla inseparabile mondo d’amore, Zibaldochitarra, ha ripercorso ne, Occhi di ragazza, Tu attraverso le note dei suoi come stai, Varietà, Poster, più grandi successi la sto- In amore, Solo insieme ria della musica italiana. saremo felici, Si può dare Sul palco, oltre a Baglioni di più, Noi no, Non son e Morandi, una band – or- degno di te, Avrai, E tu, chestra di oltre venti ele- Strada facendo, C’era un menti: chitarre, batterie, ragazzo, Bella signora, percussioni, basso, tastie- Via, Mille giorni di te e di re, pianoforte, cori, sezio- me, Uno su mille, La vita ne di fiati e archi. Tre ore è adesso di spettacolo, ove tutto è studiato ed eseguito nei Il progetto include “Capiminimi particolari senza tani Coraggiosi - il Live” lasciare nulla al caso. (Sony Music) uscito, lo scorso 5 febbraio 2016. Nel corso dello spettacolo Un magnifico viaggio mui due artisti ripercorrono sicale tra passato, presente la loro storia musicale; si e futuro - impreziosito da inizia con Capitani Co- esecuzioni e sonorità di raggiosi, pezzo – maniuna straordinaria band di festo del duo. Nel corso della serata tanti duetti e 21 polistrumentisti – che momenti per esibizioni si è trasformato, in un impersonali si sono ritaglia- perdibile doppio album ti spazi personali, hanno dal vivo, realizzato duran-

te le indimenticabili serate al Foro Italico di Roma. 36 tracce per tre diverse edizioni: classica: doppio cd live; deluxe: doppio cd live, album di prove in studio, dvd “Oltre la pioggia” (backstage dello speciale, video ufficiale del singolo Capitani Coraggiosi e clip inedite); vinile, per gli appassionati di suoni e formati vintage, con gli album live e l’album delle prove in studio. Il tour toccherà le città di Milano (23,24,25/0208/04), Firenze (27,28,29/02), Napoli (02,03,04,05/03), Roma ( 07/03), Acireale (10,11,12/03), Eboli (14/03), Pesaro (16/03), Torino (18,19/03-19/04), Bologna(22,23/03-21/04), Bari (29/03), Rimini (02/04), Genova (05/04), Mantova (12,13/04), Livorno ( 15/04), © Riproduzione riservata

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Alberto Pizzo & Luis Bacalov

Memories

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al 18 marzo sarà disponibile nei negozi tradizionali, in digital download e su tutte le piattaforme streaming “MEMORIES”, il nuovo album del talentuoso compositore e pianista napoletano Alberto Pizzo, realizzato con la co-direzione artistica del Maestro Luis Bacalov, agli Abbey Road Studios di Londra. Arrangiatore della musica di “Memories” insieme ad Alberto Pizzo, il Maestro Luis Bacalov ha partecipato al progetto anche in qualità di Direttore di una delle orchestre più prestigiose del mondo, la London Symphony Orchestra che, nella maggior parte dei brani, accompagna il piano del compositore napoletano. Alberto Pizzo è laureato in Pianoforte da Concerto (II livello) al Conservatorio “San Pietro a Majella” di Napoli, ha partecipato a vari concorsi pianistici nazionali ed internazionali,

tx Margherita Zotti

oltre ad essersi esibito su importanti palchi da Tokyo a New York. Nel 2012 pubblica il suo album d’esordio “Funambulist” e nel 2013 dall’incontro con Fabrizio Sotti nasce il suo secondo album “On The Way” ricco di collaborazioni importanti come Knopfler, Toquinho, Mino Cinelu, Martin Ditcham, Pete Shaw, Harry Bogdanovs, e di cui Sotti firma la produzione artistica. Nel 2014 si esibisce con oltre 40 concerti in Italia, Giappone e Stati Uniti, tra piano solo e importanti collaborazioni. Nel 2015 Alberto Pizzo è diventanto “Official Yamaha Artist”. «Questo mio nuovo album ripercorre tutto il mio lungo cammino artistico – racconta Alberto Pizzo – Da Bach alle mie composizioni, quelle che avevo realizzato e custodito durante i viaggi e che, soprattutto, hanno segnato momenti importanti della mia esistenza. Quando lo ascolto, è come se sfogliassi un album musicale della

mia vita, quella dedicata alla musica classica, alle mie radici e al mio mondo musicale che, oggi, esemplificando, qualcuno chiamerebbe ‘crossover’». Luis Bacalov è un pianista, compositore, direttore d’orchestra e arrangiatore argentino, naturalizzato italiano. Ha raggiunto la fama internazionale grazie alla sua attività di compositore per il cinema e nella sua lunga carriera artistica ha ricevuto numerosi riconoscimenti collaborando con registi come Damiani, Scola, Petri, Pasolini, Fellini e tanti altri. Memorabile il premio Oscar nel 1996 per la miglior colonna sonora con il film “Il postino” di Michael Radford. Più recentemente Quentin Tarantino ha scelto alcuni brani del Maestro per “Django Unchained” (2012) e nel luglio 2014 Luis Bacalov ha presentato sul palco Ravello Festival il nuovo spettacolo “Con el repiro del Tango” con l’attore Michele Placido. Il 10 aprile 2015 è stato co-protagonista del


nuovo progetto 3 Piano Generations - 3 pianos on stage - nella prima realizzata all’”Auditorium del Porto Antico di Genova” con Stefano Bollani e Alberto Pizzo. «In veste di arrangiatore e direttore d’orchestra ho avuto modo di conoscere le notevoli qualità di Alberto come pianista e come raffinato compositore –

afferma il Maestro Luis Bacalov – La scelta dei brani da realizzare per questo CD è stata oggetto di conversazione tra di noi e in tale occasione ho suggerito ad Alberto di inserire alcune sue composizioni che mi sembravano appropriate per questo progetto; così ho avuto modo di apprezzare altri aspetti della personalità di questo

artista, fra cui una capacità di riflessione e di ascolto non sempre riscontrabili fra i giovani. È stata per me una felice esperienza lavorare con la London Symphony, una compagine di altissimo livello che ha recepito con immediatezza e grande professionalità le mie richieste interpretative. Una gioia. © Riproduzione riservata

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tx Marica Crisci

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Un animo sensibile. Un tragico destino

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crivere di questo artista è come raccontarvi di un caro amico. Amedeo Modigliani, l’animo sensibile e il suo triste destino, hanno creato intorno a lui una legenda. Le informazioni che si hanno della sua vita, si devono alla su prima figlia Jeanne (alla quale fu dato lo stesso nome della madre), raccolte in una biografia. Nato come scultore, abbandonò la sua prima passione per la pittura, ma senza cambiare la sua filosofia artistica cioè quella del “togliere”. I suoi dipinti sono privi di disegno, poche tonalità dalle forme essenziali e linee sinuose. Una delle caratteristiche che consentono di classificare un dipinto come “un Modigliani” è l’assenza degli occhi e il collo allungato nei ritratti di donna. Nel 2004 è uscito un film che parla dell’ultimo anno di vita di Modigliani (I colori dell’Anima di Mick Davis), del suo incontro con la moglie Jeanne e della sua rivalità con il pittore Pablo Picasso. Scena chiave del film, dopo uno dei vari ritratti fatti a sua moglie Jeanne, per la prima volta dipinse i suoi occhi. “Dipingerò i tuoi occhi solo quando conoscerò la tua anima”. Un amore sincero ma straziante, terminato precocemente con la morte di Modì all’età di 35 anni e seguito dal suicidio della moglie incinta del loro secondo bambino. Tanti gli artisti segnati da questo tragico destino ma che non hanno avuto la giusta notorietà, ma per Modigliani è stato diverso. La sua anima vive nelle sue opere e ammirandole si avverte la sua presenza come un soffio sul viso. © Riproduzione riservata

Amedeo Modigliani “Nudo sdraiato con braccia aperte” (1917)

Jeanne Hebuterne (1917)

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Giancarlo Casella aio febbr

tx Carmela Bove duem

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endero Luminoso è il primo brano che potete ascoltare in anteprima tratto da Austerità, disco d’esordio per Spartiti e in uscita venerdì 11 Marzo su Woodworm Label (distribuzione Audioglobe). E’ un brano il cui testo è stato scritto a due mani da Arturo Bertoldi e Max Collini esattamente trent’anni fa, un comizio stupefacente che si addentra nei paradossi del furore ideologico, furore amplificato oltre ogni limite dalle chitarre di Jukka Reverberi. Un pezzo incredibile da ogni punto di vista vogliate ascoltarlo. Fidatevi.”Ai machete, compagni!” ( Max Collini e Jukka Reverberi)

Spartiti è il percorso che condividono Jukka Reverberi (chitarrista dei

Giardini di Mirò) e Max Collini (voce e testi nei disciolti Offlaga Disco Pax) e Austerità è il loro primo disco in studio, che arriva dopo circa sessanta concerti negli ultimi due anni e un ep dal vivo realizzato in perfetta autoproduzione e già esaurito da tempo. Partendo dalle narrazioni di Max e dalle sue passioni letterarie codesti Spartiti hanno sviluppato nel corso del tempo anche un’autonomia sonora e una loro peculiarità stilistica e i nove brani di Austerità, pur caratterizzati dall’inconfondibile voce narrante di Collini, spaziano di conseguenza in territori differenti sia in ambito testuale che per arrangiamenti e scelte di produzione rispetto ai gruppi di provenienza. Nelle storie di Max (e di altri autori: Paolo Nori, Simone Lenzi, Arturo

Bertoldi e Simona Vinci), l’immaginario condiviso del duo scarta di volta in volta verso la letteratura, la politica - o quel che ne resta -, l’autobiografia e, per quanto in forma non convenzionale, perfino la canzone. I brani del disco affrontano vicende intime, personali, austere (appunto) ma non per questo meno collettive. Le scoprirete immersi in un panorama sonoro che accresce l’evocatività e il coinvolgimento emotivo dell’ascoltatore, che in pochi attimi passa dalla leggerezza alla commozione, dall’ironia del senno di poi all’ingenuità di quanto avrebbe potuto essere e che non sarebbe stato mai. Le chitarre, le batterie campionate e le melodie di Jukka Reverberi, autore di tutte le musiche, sostengono la voce di Max, sempre più a nudo nella consapevolezza che se non è possibile cambiare il mondo si può sempre cercare di fare in modo che il mondo non cambi troppo noi stessi. © Riproduzione riservata

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LO CHIAMAVANO JEEG ROBOT finalmente, della nascita dell’unico, vero, supereroe italiano, la mia perplessità, mista a una nota di scettico sdegno, fu piuttosto grande. Cercate di capire: sono un appassionato di fumetti supereroistici da sempre e appartengo in pieno alla generazione “Jeeg Robot”. Già ne avevo abbastanza della deriva degli Studios americani:

supereroi che cavalcano con disinvoltura i mirabolanti “special effects”, che però finiscono per essere l’unico cuore pulsante di questo genere di film, mentre tutto il resto, a cominciare dalle sceneggiature, sembra lasciato al caso (struttura zoppicante, dialoghi improbabili e fuori luogo). Figuriamoci cosa potevo aspettarmi ph Emanuela Scarpa

etteralmente invasi dai supereroi a stelle e strisce, così magnificamente traboccanti di meraviglia tecnologica, quanto troppo spesso esageratamente edulcorati, in un modo talvolta snervante e dopo la prova piuttosto incolore (o invisibile) di Gabriele Salvatores, quando sentii parlare, per la prima volta,

tx Alfonso Papa

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quindi da un qualche ovviamente. Supreme le “ s c i m m i o t t a m e n t o ” interpretazione di Claudio Santamaria, Luca Marinelli all’italiana, pensai. e Ilenia Pastorelli. E poi ho visto “Lo chiamavano Jeeg Robot” di Ma cos’ha questo film di così speciale? Il fatto è che Gabriele Mainetti. Mainetti rinnova, senza Primo lungometraggio sostanzialmente inventare di un attore, musicista, niente, almeno fino a un produttore e regista, che certo punto. La struttura aveva già ottenuto notevoli è classica, certo, ma il riconoscimenti con i suoi contesto in cui vengono cortometraggi (soprattutto calate le peripezie del “Basette” e “Tiger Boy”). supereroe Enzo Ceccotti (Claudio Santamaria) e Ebbene Gabriele Mainetti di tutti gli altri è, per certi mi ha davvero sorpreso. versi, sorprendente. Il film D’altra parte recensioni non fa sconti, da questo ne avevo lette molte, punto di vista. Il nostro come dicevo, tutte eroe innanzitutto non lo troppo positive, per è per nulla. Ladruncolo di essere semplicemente Tor Bella Monaca, apatico, e semplicisticamente senza amici (quelli di compiacenti. Eppure gioventù se ne sono andati continuavo a chiedermi, tutti, uno dopo l’altro, quasi sarà proprio così? Sarà tutti per morte violenta davvero quella ventata da malavita), in evidente di freschezza di cui tutti sovrappeso. Quando entra parlano? in contatto con la sostanza radioattiva (nel Tevere), Be’ credetemi, lo è. sta cercando di sfuggire Innanzitutto perché è un a un inseguimento per film onesto. Si percepisce aver rubato un orologio. la passione che c’è dietro. Vive nel degrado più E i complimenti vanno totale, in un appartamento davvero a tutti. Al regista fatiscente, traboccante di certo, ma anche agli DVD porno e nutrendosi sceneggiatori Nicola esclusivamente di yougurt. Guaglianone e Menotti, Non è che Enzo non alla fotografia di Michele abbia una morale, sembra D’Attanasio, alle musiche piuttosto che non sappia (misuratissime), dello neppure cosa sia una stesso Mainetti e Michele morale, come se nessuno Braga e agli attori, gliene abbia mai fornito le

coordinate: non si tratta di giusto o sbagliato, buono o cattivo, ma dell’unica vita che conosce e delle vite degli altri, Enzo Ceccotti, semplicemente se ne frega. E’ un asociale in un senso profondissimo e verissimo. Lo è in tutto e per tutto, anche in fatto di donne, d’amore e di sesso (dato che il suo unico metro di paragone in questo senso è appunto il porno). Che se ne fa un uomo così di una superforza? Per lui non è altro che un modo comodo e agile per sbarcare il lunario. Sradica a forza di braccia un bancomat, per esempio, e rapina con estrema facilità un portavalori, incrociando così le sue sorti con quelle dello “zingaro” (Luca Marinelli), delinquente psicopatico, che brama, prima ancora dei soldi facili, le luci della ribalta mediatica. L’interpretazione di Marinelli è sorprendente. Così come Ceccotti è un supereroe, calato nel più totale degrado suburbano delinquenziale, così Marinelli è un Joker che vive a “Gomorra” e dintorni. Continua a leggere su www.backstagepress.it © Riproduzione riservata

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di Pomigliano d’Arco dalla musica pop indipendente, i Gatos Do Mar, ovvero l’inconfondibile voce di Annalisa Madonna accompagnata dall’eclettica arpa di Gianluca Rovinello,Mash e Mimì che, insieme al resto della band Bludimetilene, porteranno in scena pezzi acustici, Alfredo D’Ecclesiis con tutte le sfumature della sua musica tra blues, funk e soul e infine l’ospite Luciano Labrano, poliedrico compositore particolarmente amato dal pubblico.

orna, dopo numerosi sold out, il Be Quiet al Piccolo Bellini. L’appuntamento è per il 29 febbraio alle ore 21,30. Molti artisti si alterneranno sul palco dando vita a confronti e sperimentazioni seguendo il filo rosso della passione e della libertà di pensiero in quello che ormai può definirsi un vero e proprio laboratorio culturale. Si Il Be Quiet, nato da di Giovanni esibiranno i Riva, band un’idea Block, Giuseppe Di Ta-

tx Carmela Bove

ranto e Vincenzo Rossi (Diversamente Rossi), è approdato al Piccolo Bellini dopo aver ridato voce al cantautorato e avere trovato la sua fissa dimora nella condivisione di un viaggio in perenne evoluzione. Giovanni Block, Marco D’Anna, Pierpaolo Iermano, Nicola Dragotto, Fabiana Martone, Ciro Tuzzi, Michele De Finis, Raffaele Giglio e Simone Spirito, tra quelli che spingono con maggiore forza il progetto Be Quiet, saranno presenti all’appuntamento del 29 insieme a tanti altri del collettivo. © Riproduzione riservata




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