anno II n. 9 - Settembre 2014 - Poste italiane s.p.a. sped in abb. postale D.L. 353/2003 (conv. in L. n. 46 del 27/02/2004) art. 1 comma 1 - DCB - Caserta
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Il tramonto dell’Occidente Amici di Backstage Press, questo numero si apre con la bella intervista a Mario Venuti che proprio in questi giorni presenta il suo ultimo lavoro “Il tramonto dell’ Occidente”, una riflessione sulla società di oggi e dell’uomo moderno che anche se distratti da guerra ed economia continuano a portare con se quel filo di speranza dai colori tenui, caldi, proprio come i tramonti più belli. Incontriamo poi, Marco Ligabue che dopo un’estate ricca di concerti si dedica ora al nuovo album che da gennaio potremo ascoltare. La bellissima voce di Lidia Schillaci ci porta sul mare
della Sicilia, con Mare blu salutiamo il mare e l’estate e ci incamminiamo verso nuove storie ed avventure.
Lampedusa, ove quest’anno si svolgerà la prima edizione di Sabir il festival delle culture mediterranee.
Con Alice Mondìa, ci immergiamo nel mondo virtuale dei social network ed attraverso il suo nuovo singolo “Condivido”, scopriamo questo termine che è entrato nel quotidiano di tutti noi.
Infine, la nostra finestra sull’arte ci porta alla scoperta di uno degli uomini più straordinari mai esistiti Leonardo da Vinci.
Un grande, in bocca al lupo, ad Ubaldo Di Leva, che ci parla del suo nuovo singolo “Ma perché!”, che fa da apripista al suo primo lavoro di inediti.
Ci ritroviamo ad Ottobre con ancora tanta musica e storie da raccontare.
Continuando poi a sfogliare le pagine del numero che abbiamo tra le mani ci ritroviamo sull’isola più bella e più tormentata del nostro paese
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MARIO VENUTI
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16 TEMPO DI MUSICA TUTTI I DIRITTI SONO RISERVATI Backstage Press è edito dall’associazione culturale “Il Sogno è Sempre Onlus”. Tutti i diritti sono riservati. Manoscritti, dattiloscritti, articoli, disegni e fotografie non si restituiscono anche se non pubblicati. Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta in alcun modo senza l’autorizzazione scritta preventiva da parte dell’editore. Gli autori e l’editore non potranno in alcun caso essere responsabili per incidenti o conseguenti danni che derivino o siano causati dall’uso improprio delle informazioni contenute. REDAZIONE Alfonso Morgillo, Wanda D’Amico, Alfonso Papa, Marica Crisci, Domenico Ruggiero, HANNO COLLABORATO: Michela Drago, Alessandro Tocco, Ubaldo Di Leva, Loredana Desiato. REGISTRAZIONE n. 815 del 03.07.2013 presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere (CE). Comunicazione Editore: Il Sogno è Sempre Onlus Sede Legale: Via Botteghino, 92 – 81027 San Felice a Cancello (CE) Sede Operativa: Via Giacomo Matteotti, 20 – 81027 San Felice a Cancello (CE) – Fax. 0823.806289 – info@backstagepress. it – www.backstagepress.it Distribuzione: Gratuita Stampa: Pieffe Industria Grafica
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FRANCESCO DE GREGORI
CONCERTI
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Mario Venuti
Il tramonto dell’occidente tx Alfonso Papa
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L’album è stato interamente scritto e musicato da Venuti con Francesco Bianconi e Kaballà, che in alcuni brani hanno prestato anche le loro voci. Oltre a loro, l’album si avvale anche della collaborazione di altri ospiti illustri: Franco Battiato, Alice, Giusy Ferreri e Nicolò Carnesi. Il tuo nuovo album “Il tramonto dell’Occidente”, un viaggio nella mente e nello spirito della società odierna. Come vedi il mondo oggi?
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Io andrei oltre la vecchia definizione di Umberto Eco tra Apocalittici e Integrati. Mi sento entrambe le cose. Dipende, ci sono molte nuove conquiste di cui gioire e - ahimè - tante questioni su cui marciamo come i gamberi. L’album si apre con la traccia “Il tramonto” e si chiude con “L’alba”, c’è allora ancora spazio per la speranza? Finchè c’è vita c’è speranza diceva un vecchio film. Le nuove generazioni devono affrontare sfide sempre più complesse e mi auguro ne abbiano la forza e la capacità. Confido in loro. Undici brani scritti e musicati da te, Francesco Bian-
coni e Kaballà. E’ stato difficile trovare l’equilibrio tra le atmosfere siciliane e gli echi delle sonorità arabe, tra uno sguardo agli anni ottanta ma al tempo stesso l’essere contemporaneo ed ancora tra l’ elettronica ma anche sfaccettature acustiche? Una volta abbracciata l’idea di un concept, inevitabile mettere dei paletti tematici. Niente canzoni d’amore, solo questioni, per così dire collettive. Togliere l’”IO” e mettere il”NOI”. Musicalmente volevamo stare nel solco di un pop vagamente anni’80 con qualche divagazione classicheggiante. Nel percorrere questo viaggio, si incontrano tanti amici ed ospiti, uno su tut-
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nticipato dal singolo “Ventre della città” ed a distanza di due anni dal suo ultimo lavoro, arriva il nuovo album di Mario Venuti, “Il tramonto dell’Occidente”.
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ti Franco Battiato, ne “I capolavori di Beethoven”
spaccati di vita pasoliniani tra realtà e degrado.
Battiato è stato un po’ il nume tutelare del disco. La sua formula post-modern de” La Voce del Padrone” ci sembra ancora valida. Inevitabile quindi la sua presenza anche in voce.
Condivido con Bianconi una certa attrazione per le periferie dove le convenzioni borghesi si infrangono per una lotta alla sopravvivenza quotidiana. Per dirla alla Pasolini, ci attira questa “disperata vitalità”.
Questo brano, poi, vuole essere un nostro atto d’amore verso un grande musicista. Perché quella sonata in do minore non era l’esplosione dei vent’anni, non era l’espressione del divino, ma il primo dono della sordità. Il privilegio della sordità. Ogni impedimento deve essere uno stimolo a superare l’handicap, ad andare oltre e cercare altre strade da percorrere.
ph Amleto Di Leo
Il tramonto dell’occidente è anticipato dal singolo “Ventre di città”, un incontro con la periferia, con
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A partire dal mese di novembre, l’album si trasformerà in tour, un giro di concerti che toccherà pub e teatri. Com’è il tuo rapporto con il palco e soprattutto con il pubblico? Il palco ormai è diventato un posto comodo e familiare, dopo tanti anni e tanti concerti. Il pubblico mi dimostra ancora affetto e attenzione e canta con piacere i miei successi del passato. Ho un canzoniere ormai collaudatissimo.
Quest’anno festeggi i venti anni di carriera da solista, c’è qualcosa che avresti voluto fare e non sei ancora riuscito a realizzare? Cosa posso desiderare di più che continuare a sfornare album e fare concerti? Sono 30 anni di carriera se ci mettiamo anche l’esperienza coi DENOVO. Ancora mille e più canzoni nuove voglio farvi ascoltare! Non ci resta che venire ad ascoltarti. In questi giorni le presentazioni del disco presso gli store de “La Feltrinelli”, ci ricordi qualche data? Siamo partiti il 22 settembre da Catania, il 23 settembre a Palermo, il 26 settembre a Milano, il 29 settembre a Roma ed infine il 3 ottobre a Napoli. Inoltre, il 27 settembre, l’album sarà presentato da Venuti al MEI, il Meeting delle Etichette Indipendenti, a Faenza, dove il cantautore siciliano riceverà un premio speciale in occasione dei suoi 20 anni di carriera da solista. © Riproduzione riservata
Marco Ligabue
Un’estate ricca di musica
C pegni.
inquanta concerti in centoventi giorni. Un’estate ricca di im-
E’ stata un’estate ricchissima ed anche inaspettata. Sono partito lo scorso anno con questa mia nuova avventura di cantautore e non sapevo cosa aspettarmi. E’ andato bene lo scorso tour, quest’anno sono ripartito e trovarmi a suonare così tanto è stata un’emozione incredibile. La cosa che più mi piace fare è scrivere canzoni e fare concerti, per cui è stata un’estate bellissima. Questa è una delle tue prime esperienze come solista,
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tx Alfonso Papa
qualche anno fa ti esibivi come chitarrista di una band. C’è differenza nell’affrontare il palco ed il pubblico ? C’è tantissima differenza, lo dico spesso, quando salivo sul palco come chitarrista mi concentravo sul suonare, di dare la mia energia nel suonare. Ma da cantante è tutta un’altra cosa, perché oltre a cantare, cerchi di comunicare al meglio le parole che dici e vai a cercare proprio un contatto con il pubblico; che sia un sorriso, che siano i tuoi movimenti o le parole che dici e ed è stata durissima all’inizio. Le prime volte, quando iniziavo mi ritrovavo
un po’ eccitato, emozionato e non capivo bene cosa dovevo fare; dopo venti-trenta concerti ho preso un po’ le misure e forse è la cosa in cui mi sono sorpreso di più. Ora mi sento come a casa, sto benissimo, sono spontaneo al 100% e questo arriva fortissimo al pubblico e per me è una soddisfazione grandissima. Hai da poco annunciato l’uscita del tuo nuovo album, prevista per il mese di gennaio. Con chi stai lavorando e cosa puoi anticiparci? E’ un disco che stiamo finendo, lo avevo iniziato qualche mese fa ma poi proprio in conseguenza di tutti questi live
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abbiamo un po’ rallentato. Ora mi sono preso il mese di novembre di pausa dai live proprio per completare il lavoro. Conterrà nove tracce, sei sono prodotte da Corrado Rustici che è il mio produttore di riferimento mentre le altre tre le curo io. Per cui se tutto va come programmato a fine novembre chiuderemo questo nuovo lavoro, che uscirà a gennaio. A proposito di luoghi da girare, esiste un altro spazio – quello virtuale del web e dei social network – in cui ti trovi molto a tuo agio. Ritieni i social network utili per chi fa un lavoro come il tuo? I social network per me sono utilissimi in generale per chi ha voglia di comunicare qualcosa oltre a essere un buon modo per conoscersi e stare in contatto con tanti amici.
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Si per me e per la musica è diventato un mezzo straordinario, perché riesci ad aggiornare chi ti segue in tempo reale; per esempio quando ti esce una data tre giorni prima del concerto faresti fatica a comunicarla con i metodi tradizionali mentre con i social ci metti un attimo a far girar la voce.
con il tuo duo acustico. E’ tutta l’estate che ho girato con questa formula, ho trovato nel duo acustico l’ideale per questa fase della mia carriera. Sono io, due chitarre e tutte le mie canzoni, non ci sono effetti speciali o qualsiasi altra cosa che vada a coprire. Mi diverto tantissimo, perché posso interagire tantissimo col pubblico ed anche se da fuori il duo acustico può sembrare una cosa leggera, abbiamo invece cercato un suono molto potente e con queste due acustiche riusciamo a far ballare intere piazza anche solo con due chitarre.
Poi devo dire mi piace molto, perché quando devo dire una cosa, in tempo reale, voglio esprimere un pensiero, un attimo che lo pubblichi. Che sia su una mia canzone, su un’emozione legata ad un concerto, ecco riesci a farlo in tempo reale e comunicare l’umore di Abbiamo deciso di proseguire quel momento. fino alla fine di ottobre, giranAbbiamo detto che stai la- do ancora per le ultime feste vorando al nuovo album, e piazza per concludere in ma nonostante la pausa qualche club e pub che apre la programmata per il mese di stagione invernale. novembre, sei ancora in giro © Riproduzione riservata
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Lidia Schillaci Al mare si unisce del cielo.
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l’infinito tx Alfonso Papa
are blu, il tuo nuovo singolo. Un invito a voltare pagina ed incamminarsi verso nuove avventure.
te, l’infinito e le tante altre cose che possono succedere nella vita dando quel senso di libertà che all’uomo serve avere sempre.
Il testo del brano parla chiaro, appunto di un addio però con un nuovo inizio. Una visione nuova della vita, quando si chiude una storia o comunque delle situazioni nella vita poi ti porta sempre a guardare avanti e verso nuovi orizzonti. Mare blu vuole comunicare proprio questo, guardare verso il mare, l’orizzon-
Mare blu, arriva dopo tante collaborazioni e palchi calcati al fianco di artisti quali Eros Ramazzotti, Elisa, Max Pezzali. Questo brano, rappresenta un nuovo inizio anche per te ? Tu sei siciliana, qual è il tuo rapporto con il mare? Non lo definisco, un nuovo inizio anche per me perché Il rapporto con il mare è sicuin realtà penso che sia una ramente familiare, io vengo da un paesino della Sicilia sul mare e quindi il mare è sempre stato presente nella mia vita fin da piccola. Iniziare con una canzona dal titolo “Mare blu” è stata una casualità, quelle coincidenze che capitano nella vita ma che poi andando a riunire tutti i tasselli ti rendi conto che tutto è legato da un filo comune.
continuazione del mio percorso artistico fatto in questi anni. Certo, sicuramente è una cosa bella perché riguarda me stessa, adesso a differenza di prima sono io in prima persona che comunico quello che ho da dire, ma è sicuramente una continuazione di quanto già accadeva prima.
Il singolo e l’album a cui stai lavorando sono prodotti da “Suoni dall’Italia” di Mariella Nava. Come è nato l’incontro con Mariella?
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L’incontro è nato in un’occasione particolare, eravamo entrambe all’udienza di Papa Francesco in Piazza S. Pietro,
l’ho salutata perché volevo conoscerla e stringerle la mano e da allora ci siamo sentite e tenute in contatto. Le ha cominciato a scoprire le cose che scrivevo e quello che avevo fatto nel mio passato e da li abbiamo deciso di intraprendere questa bella collaborazione. Oltre ad avere una bellissima voce, sei anche autrice ed in più di un’occasione la musica si è intrecciata con la recitazione e le fiction televisive. Di queste varie facce di una stessa medaglia, cosa ti rappresenta di più e cosa senti più tuo? In primo luogo sono una cantante per cui mi rappresenta molto di più la musica, anche se non vorrei mai scindere le cose nel senso che fare l’attrice o scrivere delle colonne sonore di film per me è sempre frutto di un percorso artistico unico.
rando? Quando potremo ascoltarlo e cosa conterrà? Abbiamo letto che ci sarà spazio anche per un brano in dialetto siciliano.
Scrivo anche in siciliano, nel Puoi anticiparci qualcosa del senso che ho scritto un po’ nuovo disco che stai prepa-
di cose e forse ci sarà una “chicca” del genere anche nell’album del quale ancora non posso dare nessuna anticipazione. Diciamo che per adesso abbiamo Mare blu e ci saranno altri pezzi da far sentire.
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L’Italia Rock Progressive tx Wanda D’Amico
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opo aver analizzato parte degli anni sessanta e in particolar modo alcuni autori che ne hanno fatto la storia, passiamo agli anni settanta. Gli anni settanta, oltre a vedere la nascita di nuovi artisti che sarebbero diventati capostipite della musica italiana vede la nascita di un genere che, come il cantautorato, segnerà in modo indelebile la storia della musica nel bel paese.
Un capitolo a parte, infatti, va dedicato al Rock progressivo italiano. E’ una ramificazione del genere progressive che riscuoterà molto successo non solo in Italia ma anche oltre confine. A segnarne i migliori successi gli Area, il Banco del Mutuo Soccorso, Il Balletto di bronzo, gli Arte e Mestieri, i Goblin, Le Orme, la Premiata Forneria Marconi e gli Osanna.
Il rock progressive vede i suoi natali in Gran Bretagna e l’Italia presa dalla British invasion prova a fare suo il genere. Inizialmente è chiamato semplicemente Pop Italiano, i classici stilemi del rock britannico vengono modificati attraverso brani lunghi e molto strutturati, vengono fuori i primi concept album, i testi sono ricchi e fanno spesso riferimento alla filosofia, al fantasy e alla mitologia, gli arrangiamenti
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sono barocchi e presentano lunghe soluzioni alle tastiere. I primi, in Italia, ad incidere un disco rock progressive, furono le Orme, nel 1972 con l’album Collage. Un lavoro che fu preceduto da uno studio del genere progressive in Gran Bretagna, durato un anno ed intrapreso dal tastierista della band Tony Pagliuca. Il pubblico italiano era già maturo grazie ai primi gruppi progressi inglesi e Collage non poté che essere un successo. Pochi mesi dopo la Premiata Forneria Marconi fece il suo esordio con un singolo, Impressioni di settembre, testo scritto da Mogol e brano contenente delle incisioni con il minimoog, che avrebbero poi fatto da colonna portante agli arrangiamenti progressive. La lotta degli esordi, quella vera, fu battuta tra la PFM e il Banco del mutuo soccorso. A distanza di pochi mesi l’uno dall’altro escono con il
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loro primo album. In realtà alla fine nessuno prevalse sull’altro, pochi mesi dopo anche il nuovo singolo de Le Orme lottò con loro per i primi posti in classifica e quindi la “troika” Premiata Forneria Marconi-Banco del Mutuo Soccorso-Orme divenne il tetto sul quale poi si sarebbero retti i futuri gruppi progressive italiani. Il tutto in quegli anni si susseguiva a distanza di mesi, nel 1971, però, i New Troll escono con Concerto grosso per i New Troll che rimarrà un capolavoro insuperabile, orchestrale con digressioni hard, che vide anche la collaborazione, per diversi brani, di Luis Enriquez Bacalov. Tra il ’71 e il ‘72 furono pubblicati una quantità spropositata di Lp di esordio di grandi gruppi, alcuni che vanno assolutamente ricordati sono i Delirium, i Panna Fredda, Quella
vecchia locanda, il Rovescio della medaglia e ovviamente gli Osanna e i Trip. Nel 1972 escono anche altri due dischi, in forma molto acerba e ispirati alla musica minimalista, di un altro cantautore che sarebbe di li a poco entrato tra gli “esponenti” del rock progressive italiano, Franco Battiato. La cosa straordinaria di questo periodo musicale italiano e di questo genere in particolar modo fu l’eco che riuscì a risuonare all’estero. Molti gruppi e soprattutto gli esordi di Franco Battiato, furono proprio segnati da un successo che risuonò altrove. Gli arrangiamenti, le tematiche attirò talmente l’attenzione che per molti gruppi fu allettante ed inevitabile esportare i propri lavori e spostare la produzione oltre i confini Italiani. © Riproduzione riservata
Sabir
Festival diffuso delle culture mediterranee a Lampedusa
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’isola di Lampedusa, collocata al centro del Mediterraneo tra le coste del Nord Africa e i paesi del sud Europa, è divenuta negli ultimi due decenni un crocevia dell’immigrazione. Ogni anno approdano sull’isola migliaia di persone provenienti da paesi dell’Africa e del Medio Oriente, spesso governati da regimi autoritari o dittatoriali e spesso in guerra. L’assenza di politiche giuste ed efficaci per l’immigrazione e più in particolare la mancanza di un’idea di accoglienza adeguata agli standard dei diritti umani sanciti a livello
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internazionale, provoca di frequente tragedie e problemi umanitari e crea tensioni e conflitti politici e sociali. Al tempo stesso, la gestione improvvisata e perennemente emergenziale degli arrivi alimenta il razzismo e le paure costruite strumentalmente negli ultimi anni con la retorica pubblica dell’invasione. La gestione improvvisata degli arrivi produce inoltre una immagine negativa dell’isola, nonostante la solidarietà mostrata in molte occasioni dagli abitanti. La principale risorsa dell’isola di Lampedusa, il turismo, ha rischiato
tante volte in questi anni di essere compromessa, a causa di una politica miope e di un razzismo istituzionale che ha strumentalizzato il ruolo della frontiera italiana più vicina all’Africa. L’isola di Lampedusa ha una sua vocazione storica, che le discende dalla collocazione geografica e che ha visto, nel corso dei secoli, il passaggio delle grandi civiltà mediterranee. L’essere al centro del Mediterraneo fa dell’isola principale delle Pelagie un luogo di incontro e di scambio di culture, tradizioni e saperi.
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A questa tradizione si richiama il titolo del progetto, SABIR: il Sabir, lingua franca del Mediterraneo, fu un idioma pidgin “di servizio” parlato in tutti i porti del Mediterraneo dal Medioevo e fino a tutto il XIX secolo. Uno strumento di comunicazione nel quale confluivano parole di molte delle lingue del mediterraneo. Una lingua ausiliaria che consentiva ai mercanti dell’area di comunicare tra loro. Con il Festival internazionale SABIR si intende promuovere un’altra immagine dell’isola – che sia legata ad una nuova idea di cittadinanza mediterranea, frutto di una combinazione virtuosa tra cultura locale e pratiche innovative di accoglienza – una nuova concezione di uguaglianza Mediterranea e dignità condivisa. Si vuole altresì stimolare l’elaborazione di nuove soluzioni normative su scala nazionale ed europea. L’intendo é di valorizzare il potenziale sociale, economico e culturale dell’isola di Lampedusa e di tutta la regione mediterranea, perseguendo il rafforzamento del suo tradizionale ruolo di ponte tra le due sponde del mare Mediterraneo, per la costruzione di uno spazio più aperto e solidale tra i paesi che vi si affacciano, anche nell’ottica di sostenere i processi di democratizzazione e di partecipazione dal basso. Attraverso la produzione di un grande evento pubblico, si intende anche intervenire
nel dibattito sui temi legati all’immigrazione in Italia, in Europa e nella regione del Maghreb-Mashrek, un dibattito che sia connotato dal protagonismo della società civile, in modo che la riflessione su questa questione centrale possa fungere da volano ad un dibattito su “l’Europa che vogliamo”, “l’Europa dei cittadini”. Il partenariato con la RAI permetterà una diffusione del messaggio veicolato dal Festival su larga scala.
gione, in una Europa policentrica e pluri-culturale.
In occasione della Presidenza italiana dell’Unione Europea, il Festival di Lampedusa intende contribuire ad affermare una prospettiva per la quale i paesi europei mediterranei non sono “periferia” del continente, perché il futuro dell’Europa non sta nella omologazione forzata ad un unico modello. Al contrario, una vera integrazione e unità europea potrà realizzarsi solo attraverso la piena valorizzazione delle diversità e delle vocazioni di ciascuna sua re-
stesso mare si affacciano, deve essere saldamente ancorata alla dignità, ai diritti e alla democrazia, e ripudiare ogni approccio neo-coloniale.
Una forte comunità mediterranea può offrire una vera prospettiva di benessere alle popolazioni dell’Europa del Sud, del Maghreb e del Mashrek e segnare la via di uscita dalla crisi che, sulle due rive, oggi esse vivono. Perché ciò si realizzi, essa deve essere fondata su una relazione paritaria fra le regioni europee, africane e asiatiche che sulle rive dello
L’ evento di Lampedusa vuole indicare la strada al cambiamento possibile nelle relazioni fra Europa e Africa e dare basi solide all’idea di cittadinanza mediterranea. © Riproduzione riservata
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Alice Mondìa
“Condivido”, la più evidente incomunicabilità dei nostri tempi
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ondivido, il tuo nuovo singolo. Come nasce e se a distanza di qualche settimana dall’uscita soddisfa le tue aspettative? La nascita di “Condivido” è stata un po’ una sorpresa, nel senso che ho avuto modo di lavorare con l’etichetta di Mariella Nava che mi ha proposto questo brano dopo avermi ascoltato ad un concerto a Roma. E’ una canzone diversa, da quelle
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tx Alfonso Papa
che ho sempre fatto fino ad Com’è stato girarlo ? ora, sono stata subito colpita ed incuriosita e sono molto Il genio di questo video è Gianni Lo Giudice, ha avuto contenta di averla fatta. un po’ lui l’idea ed è stato l’art Per le aspettative, fino ad director di tutto il progetto. ora sicuramente tutte posi- Per me è stato divertentissimo tive ma adesso aspetto l’au- girarlo, è stata una giornata tunno con l’apertura delle pazzesca dove ho potuto anscuole visto che ha un tema che ballare. Tornando al terun po’ giocoso. mine “Condivido”, a parte il mondo virtuale mi sono resa Il video del brano ti cata- conto di usarla spessissimo pulta in un mondo virtua- anche mentre parlo. le, del resto “Condivido” è uno dei termini più usati Invece nella vita reale, com’è nel web. il tuo rapporto con il web ed
Tornando ad altre forme di comunicazione, parli ben quattro lingue e le tue canzoni si alternano tra italiano ed inglese. Ritieni sia un vantaggio poter esprimerti al tuo pubblico attraverso lingue diverse? i social network? Cerco di farne un uso moderato, nel senso che faccio fatica a condividere cose della mia vita privata, infatti la mia pagina è povera di foto; diciamo che sono un po’ più sulle mie, di carattere un po’ più chiuso. E’ vero però che mi piace curiosare cosa fanno i miei amici che sono in giro per il mondo, ma preferisco andare fuori a fare una corsa piuttosto che stare attaccate al computer.
Credo che sia fondamentale al giorno d’oggi, io ho avuto la fortuna di nascere in una nazione già multilingue ed è quasi normale imparare molte lingue. Ciò facilita molto la comunicazione, i rapporti; diciamo che oggi come oggi credo sia importante sapere almeno una lingua straniera. Hai recentemente partecipato alla campagna per l’integrazione “incontro”, ci racconti com’è stata questa esperienza?
E’ stata un’esperienza bellissima, ero veramente felice ed ho ringraziato tutti più volte per aver potuto far parte di un progetto così importante a livello umano e sociale. Ho dei bellissimi ricordi, se penso che a livello musicale ho potuto duettare con Manuel, Eugenio Bennato. A livello umano continuo a raccontare questa bellissima esperienza, ho cantato una canzone che parlava della violenza sulle donne ed alcune donne sono venute in macchina ad abbracciarmi ed è stato davvero commovente. E’ stata un’esperienza che mi è rimasta nel cuore, ci penso spesso. © Riproduzione riservata
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ndo CHIMICA corsi collettivi e individuali di:
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di Leonardo tx Marica Crisci
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oche sono state le personalità che nel mondo dell’arte si sono distinte sia per il loro contributo artistico, sia per il loro contributo umanistico. Una tra queste é Leonardo da Vinci ( Firenze 1452 - Francia 1519). Considerato uno dei più grandi geni della storia del Rinascimento. Prima di realizzare ogni sua opera, preparava dei bozzetti per studiare al meglio la composizione. Ha compiuto inoltre, numerosi studi sull’anatomia del corpo umano, che gli hanno
L’ultima cena. (1495 - 1497)
permesso di conoscere meglio l’uomo e di poterlo rappresentare in modo realistico. L’opera più discussa e che più ha creato polemiche e disapprovazione da parte della Chiesa è sicuramente “L’ultima cena” (1495 - 1497). Si tratta di un affresco che rappresenta il momento drammatico in cui il Cristo afferma “Qualcuno di voi mi tradirà”. Si può osservare lo stato d’animo dei discepoli, il loro stupore di fronte al tradimento di uno di loro. Sembra quasi di percepire il
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Quel genio misterioso sette
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brusio delle loro voci. Molte sono state le polemiche che hanno accompagnato l’opera e molti sono ancora gli studi concentrati su di essa. La composizione, i colori scelti, gli oggetti e soprattutto i personaggi sono ancora oggi un mistero. Si potrebbe continuare all’infinito sulla discussione di quest’opera e sulle diverse teorie, ma il genio di Leonardo lascia liberi tutti noi di scegliere cosa vedere in essa. © Riproduzione riservata
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a perché? Il tuo nuovo singolo. Ci racconti di cosa
E’ il brano che forse più mi rappresenta in questo momento, per questo l’ho scelto per iniziare questa nuova avventura. E’ molto autobiografico. Racconta un pò quello che si vive quotidianamente in questa società sempre più strana, dove sembra che i valori si siano persi e ci siamo dimenticati il rispetto per le persone e a volte anche per noi stessi, un mondo dove ogni giorno diventa sempre più difficile fidarsi di qualcuno. Ma per fortuna c’è sempre un motivo, che è l’amore non solo per una persona ma anche per la vita.
Questo brano farà sicuramente parte di un album. Quando potremo ascoltarlo e cosa conterrà? Inediti o cover?
davvero intenso poiché sono brani tutti scritti e musicati da me. Ma collaboreranno anche bravissimi musicisti e arrangiatori, insomma un bel gruppo di persone che poi avremo Si, farà parte di un album che modo di presentare e ringraper la prima volta conterrà ziare. solo inediti scritti e musicati da me, a cui stiamo anco- Sei molto attivo sul web, penra lavorando intensamente. si che questo canale ad un In questo lavoro racconterò giovane artista porta più bedieci storie che ho raccolto nefici o difficoltà? in questi anni e che per me hanno grande significato. Ho Il web è il mio campo di bataspettato, prima di presentare taglia ormai, sono cresciuto a questo lavoro perché ho volu- ‘pane e internet’, ho cercato di to vivere queste storie, sem- creare in questi anni diverse realtà dall’audiovisivo al giorplici storie di vita vissuta. nalismo, raccogliendo anche Quindi un lavoro di inediti, molte soddisfazioni nell’amti occupi tu sia del testo che biente. La rete ti regala grande popolarità in poco tempo, della musica? ma nella stessa frazione può Come dicevo, è un lavoro distruggerti, quindi bisogna fare massima attenzione, è diventato troppo semplice muovere accuse e critiche scontate da dietro a una tastiera. Quali i prossimi appuntamenti? I prossimi appuntamenti saranno sicuramente portare a termine questo disco, così da avere un bel regalo da mettere sotto l’albero di Natale quest’anno. © Riproduzione riservata
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Francesco De Gregori Guarda che non sono io
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elle sue canzoni troviamo dal punto di vista musicale sonorità rock e vicine alla musica popolare; dal punto di vista dei testi, invece, presenta un ampio uso della sinestesia e della metafora, spesso di non immediata interpretazione,
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con liriche di ispirazione intimista, letterario-poetica ed etico-politica in cui trovano spazio riferimenti all’attualità e alla storia, che lo hanno reso uno dei cantautori più importanti dell’attuale scena musicale italiana; è considerato da molti sia un cantautore sia
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un poeta, malgrado egli non ami definirsi né l’uno né l’altro, ma solo “artista”. Ad anticipare il suo nuovo lavoro discografico – previsto per il prossimo 10 novembre – arriva il libro “Guarda che non sono io”, che attraverso un’attenta
scelta ed alternanza di immagini e parole racconta la storia di Francesco De Gregori: i viaggi, i concerti, gli incontri.
di interviste rilasciate nel corso degli anni.”
Oltre al libro, ad anticipare il doppio album “Vivavoce”, da qualche giorno è in “ La maggior parte dei libri radio “Alice” il singolo in che sono stati scritti su di duetto con Luciano Ligame – non molti per la veri- bue. tà – li ho visti solo quando erano già in libreria. In que- “La partecipazione di Lusto caso, invece, sono stato ciano è sorprendente. Semcoinvolto – racconta Fran- bra che l’abbia scritta anche cesco De Gregori, nella pre- lui insieme a me pochi giormessa del libro – fin dall’i- ni fa. – racconta Francesco nizio e ho dato volentieri il De Gregori – L’abbiamo mio contributo. Lasciando- improvvisata in studio con mi fotografare, tirando fuo- un paio di chitarre, niente ri molte vecchie foto e altri di più: con la voce di Liga materiali d’epoca dal fondo questa vecchia canzone dei cassetti, revisionando prende altri colori senza insieme agli autori del libro però perdere nulla della sua un’impressionante quantità forza originale.”
De Gregori, in “Vivavoce”, rivisita con arrangiamenti inediti 28 brani del suo repertorio, che saranno presentati in anteprima assoluta in due concerti-evento che si terranno il 20 marzo 2015 al Palalottomatica di Roma ed il 23 marzo 2015 al Mediolanum Forum di Milano. Sul palco, insieme a De Gregori, ci saranno: Alessandro Arianti, tastiere e fisarmonica, Paolo Giovenchi e Lucio Bardi alle chitarre, Alessandro Valle, mandolino e pedal steel guitar, Guido Guglielmetti al basso, Stefano Parenti alla batteria, Elena Cirillo, voce e violino, Stefano Ribeca al sax, Giancarlo Romani alla tromba, Giorgio Tebaldi al trombone. © Riproduzione riservata
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31.10.14 CALISPORT – CESENA 01.11.14 TEATRO LA FENICE – SENIGALLIA 03.11.14 TEATRO NAZIONALE – MILANO
25.10.14 TEATRO GALLERIA – LEGNANO 30.10.14 EUROPAUDITORIUM – BOLOGNA 20.11.14 TEATRO REGIO - PARMA
25.10.14 MODIGLIANI FORUM – LIVORNO 28.10.14 MEDIOLANUM FORUM – MILANO 31.10.14 STADIUM 105 – RIMINI
10.10.14
CIRCOLO ARCI FUORIORARIO – TANETO DI GATTATICO
25.10.14 HIROSHIMA MON AMOUR – (TO) 31.10.14 MAMANIA – SENIGALLIA
12.10.14 EUROPAUDITORIUM – BOLOGNA 14.10.14 TEATRO M. APOLLONIO – VARESE 16.10.14 GRAN TEATRO PALABAM – (MN)
14.10.14 PALASPORT – ROCCARASO 18.10.14 FOREST NATIONAL –BRUXELLES 21.10.14 PALAEXPO FEVI – LOCARNO
19.10.14 POLITEAMA GENOVESE – (GE) 27.10.14 TEATRO DAL VERME – MILANO 28.10.14 TEATRO DUSE – BOLOGNA
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LO SCHIACCIANOCI 24 dicembre 2014 TEATRO DELLA LUNA - MI biglietti a partire da € 27,50
L’OPERA È…LA GRANDE BELLEZZA 25 settembre 2014 ARENA DI VERONA biglietti a partire da € 34,50
JESUS CHRIST SUPERSTAR 19 settembre 2014
TEATRO SISTINA – ROMA
biglietti a partire da € 35,65