Impaginazione digitale a cura di http://www.padreantonioguarino.com DIREZIONE SPIRITUALE E CRESCITA VOCAZIONALE La vocazione, come dono gratuito di Dio, richiede la risposta cosciente e libera del missionario, che viene così a trovarsi in un processo di crescita, che dura tutta la vita (cf. RV 20; 85). Uno dei mezzi, che fomenta questo processo di crescita, che fondamentalmente è discernimento vocazionale e ricerca dell’integrazione della consacrazione nella vita quotidiana, è la Direzione Spirituale. Per questo la sua pratica è necessaria lungo tutto l’arco della vita del missionario (cf. RV 54.3; 86.3; 97.2; 82-85). 1. Definizione La Direzione Spirituale può essere descritta come “un processo dialogico tra due persone, delle quali una è competente a prestare servizio per mezzo d’incontri personali, con l’unica finalità esplicita che l’altra persona possa crescere nella vita di fede”, i cui momenti forti sono costituiti dal discernimento e dalla risposta vocazionale. Il termine “processo” indica che non si tratta di un solo incontro o di incontri sporadici circa un problema particolare, ma di una relazione interpersonale, che si effettua con continuità regolare, per es.: una volta alla settimana, ogni 15 giorni, una volta al mese... . L’importante è la regolarità degli incontri, la continuità dei contenuti e una certa durata nel tempo È “dialogico”, perché non ci sono precetti dati e ciecamente messi in pratica, ma una corresponsabilità di ricerca nell’ambito della vita di fede e della specificità vocazionale. L’espressione “tra due persone”, distingue la D. S. da altre forme di aiuto di gruppo o comunitarie. Anche se è vero che la vita spirituale è essenzialmente comunitaria, tuttavia esiste sempre una dimensione unica e personale nella quale il Signore Gesù si manifesta ad ognuno nel concreto della sua vita: la relazione con Gesù è un’esperienza unica di tipo nuziale e come tale va trattata. Il termine “competente” distingue la D. S. dalla semplice relazione di amicizia. L’unica finalità della D. S. è la crescita personale nell’insieme della vita di fede. La “direzione” della crescita nella fede è determinata dalla stessa persona in dialogo con Dio sotto l’influsso dello Spirito Santo; il Direttore si mette al servizio della persona per assisterla nel suo cammino di fede. La ricerca della volontà di Dio si effettuerà per mezzo del discernimento spirituale. Per tanto, la D. S. si svolge nel quadro di un dialogo regolare individuale che possiede alcune caratteristiche: a. - Si instaura tra due persone un rapporto non in modo occasionale ma liberamente determinato. b. - Il Direttore è generalmente scelto da colui che desidera aprirle il cuore in maniera molto profonda e vuole essere guidato. c. - I ruoli, per tanto, sono chiaramente definiti e riconosciuti dagli interessati e il rapporto che si crea, non è intercambiabile né perfettamente paritario, anche se è normale che tra i due si stabilisca un clima di stima e fiducia, spesso anche di grande affetto. d.- La relazione di accompagnamento nella D S. è a senso unico: ciò deve essere chiaro per l’accompagnatore e per la persona accompagnata Chi accompagna deve avere un’autorevolezza riconosciuta da chi si fa accompagnare, perché si tratta di affidarsi a qualcuno che si riconosce più saggio e per il quale si prova un rispetto diverso da quello provato per l’amico del cuore. Il Direttore Spirituale viene fatto entrare nella propria vita in una maniera diversa da quella di tutti gli altri e gli si consente un’influenza molto forte. Se così non fosse il rapporto tra i due si potrebbe piuttosto definire di condivisione o di scambio fraterno. c.- In questo processo ad ambedue è necessario restare oggettivi e vivere una reale alterità, per cui è poco probabile che il nostro amico intimo sia anche la nostra migliore Guida spirituale.