Ricamare in Ars Canusina

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Manuale pratico-teorico 1° VOLUME Con l’aumentato interesse verso l’Ars Canusina si è riscontrata la necessità di disporre di un manuale che ne illustri la tecnica vera e propria. È infatti la complessità a caratterizzare e distinguere questa arte nel ricco e vasto mondo del ricamo. Per padroneggiare la tecnica serve acquisire esperienza e - così come è per ogni artigiano - occorre investire tempo nella ricerca, nel progetto, nell’esecuzione e nella sperimentazione. Proponiamo la collana in quattro volumi “Ricamare in Ars Canusina” per coloro che desiderino cimentarsi e approfondire le quattro principali tematiche. Ogni volume tratta un argomento e al contempo integra e completa il precedente. Ogni parte è corredata di schede tecniche dettagliate per una buona comprensione del ricco programma.

LE TRECCE L’intreccio, trattato in questo primo libro, è il primo passo dal quale si sviluppa il disegno canusino con tutte le sue varianti. Le varianti caratterizzano il ricamo vero e proprio permettendo di aggiungere qualcosa di personale. Esse devono però corrispondere ad un pensiero, ad una motivazione, in modo da non compromettere l’armonia e la correttezza dell’insieme.

RicamARE in ars canusina

Oltre alle basi del ricamo con i punti caratteristici, presentiamo alcuni progetti corredati di disegni e di schede tecniche dettagliate. Il progetto più semplice comprenderà ben 7 varianti di interpretazione. Sono contenuti in questo volume esempi di ricamo su tessuto colorato, di ricamo con filati di seta, nonché alcune rifiniture adatte a completare i lavori qui presentati.

ISBN 979-12-200-6595-5

€ 20,00

9 791220 065955

RicamARE in ars canusina

1 - LE TRECCE

LE TRECCE

Associazione Ars Canusina



RicamARE in ars canusina LE TRECCE

Manuale pratico-teorico 1° VOLUME

Associazione Ars Canusina


Ricamare in Ars Canusina LE TRECCE - Manuale pratico-teorico - 1° volume Progetto editoriale, direzione e redazione Associazione Ars Canusina Progetto grafico e impaginazione Barbara Varini / orto_ grafico comunicazione, Albinea (RE) Fotografie Silvia Perucchetti Stampato da Tipografia San Martino - San Martino in Rio (RE) Stampato nel mese di giugno 2021 su carta contenente legno proveniente da foreste gestite in maniera corretta e responsabile Le matrici utilizzate per la stampa sono a basso impatto ambientale, prodotte senza bagni chimici. Gli inchiostri sono a base di materie prime rinnovabili.

Con il patrocinio di:

Comune di Bibbiano


Indice 1° VOLUME - LE TRECCE

Piano editoriale

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Ars Canusina, la storia

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Le Trecce

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Il sapere del ricamo

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Crogiuolo

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Dafne

37

Isotta

43

Artemide

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Schede tecniche

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Questa e le altre pubblicazioni sono promosse da: Associazione Ars Canusina

La decisione di integrare la nostra prima pubblicazione, “Ars Canusina. Sapere, saper fare”, è dovuta alla necessità per le ricamatrici di avere un manuale che illustri la tecnica vera e propria dell’Ars Canusina. Una tecnica complessa, in quanto non comprende solo l’esecuzione dei punti che la caratterizzano, ma dipende soprattutto dalla comprensione del progetto in tutti i suoi aspetti. Riteniamo che lo studio, la ricerca e l’insegnamento per lo sviluppo di quest’arte debbano partire dai luoghi di origine, in questo caso da Reggio Emilia, ove cento anni or sono è nata l’Ars Canusina, dove è ancora vivo il proposito di divulgarla nel modo più corretto possibile. La complessità di questa tecnica è ciò che la caratterizza e che la differenzia nel ricco e vasto mondo del ricamo. All’origine dell’arte c’è sicuramente una

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Associazione Ars Canusina

1° volume

LE TRECCE base di artigianato. Per poter padroneggiare la tecnica serve acquisire esperienza e così come è per ogni artigiano, dovremo investire tempo nella ricerca, nel progetto, nell’esecuzione, e nella sperimentazione. Per coloro che desiderano cimentarsi ed approfondire l’Ars Canusina proponiamo quattro volumi dove si affrontano quattro diverse tematiche, (le principali, per il ricamo canusino) ognuna di queste in successione andrà ad integrare e completare la precedente. Ogni parte presenterà alcuni progetti completi con schede tecniche dettagliate, per una buona comprensione del ricco programma.

L’intreccio è il primo passo sul quale si sviluppa il disegno canusino con tutte le sue varianti. Le stesse varianti caratterizzano anche il ricamo vero e proprio, permettono di aggiungere qualcosa di personale ma devono corrispondere sempre ad un pensiero, ad una motivazione, per non compromettere l’armonia e la correttezza dell’insieme. Oltre alle basi del ricamo con i punti caratteristici, presentiamo alcuni progetti completi di disegni e di schede tecniche dettagliate. Il progetto più semplice comprenderà ben 7 varianti di interpretazione. Ci sono esempi di ricamo su tessuto colorato, di ricamo con filati di seta, nonché alcune rifiniture adatte a completare i progetti presentati.


Ars Canusina Ricamo Piano editoriale

2° volume

3° volume

4° volume

IL TRALCIO CON LE FOGLIE

IL TRALCIO CON FIORI E FRUTTI

IL BESTIARIO E L’ALBERO DELLA VITA

L’intreccio od il tralcio, come in natura, si arricchisce di riccioli, foglie, pennacchi, la sua interpretazione si può avvalere di tutte le varianti presentate nel primo volume “Le trecce”. Ogni particolare si inserisce in modo coordinato nel progetto, le diverse forme permettono di personalizzare l’interpretazione, ma nello stesso tempo di ragionare sul modo di ricamarle per ottenere un risultato ottimale. Presentiamo alcuni progetti completi di disegni e di schede tecniche che trattano oltre ai punti tradizionali, punti di fondo e la tecnica per ottenere le sfumature avvalendosi del punto Erba. Alcune rifiniture per gli orli completeranno i progetti presentati.

Il tralcio si completa con fiori e frutti tratti dai codici miniati e dai numerosi bassorilievi presenti nelle pievi romaniche. Nell’Ars Canusina l’esecuzione dei fiori è stata studiata in modo esemplare, ci si avvale contemporaneamente di due tecniche di punto erba per ottenere in determinate posizioni il cambio di luce e la sfumatura come in natura. Anche i frutti non sono meno importanti, soprattutto il melograno, simbolo di fertilità, lascia spazio a diverse interpretazioni così nel frutto come nel tralcio. Interpretazioni impegnative quindi, ma di grande soddisfazione. Il volume presenta alcuni progetti ed alcune varianti, sempre corredate da disegni e schede tecniche che spiegano i passaggi necessari, oltre a motivi di rifinitura appropriati per ogni progetto.

Il repertorio degli animali, che sono parte importante nel panorama del romanico, completa la rappresentazione della vita in tutte le sue forme. Le tecniche per la realizzazione degli animali sono varie, dalle più semplici alle più complesse. Nei progetti saranno esposte e risolte tutte le difficoltà che si presentano seguendo l’insegnamento di Maria Del Rio e degli artigiani medievali che ci hanno preceduto. Si potrà capire, come, nell’Ars Canusina, un unico soggetto darà vita a numerose varianti e interpretazioni che daranno sempre risultati soddisfacenti e gratificanti. Troverete diversi progetti corredati da disegni e schede per facilitare l’interiorizzazione necessaria al fine di dare un alito di vita a queste creature. Anch’esse troveranno una degna cornice nel completamento degli orli.

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Ars Canusina, la storia

In Emilia ebbe origine cent’anni or sono un progetto di arte e design che si alimentava del mito millenario di Matilde di Canossa. L’artigianato artistico Ars Canusina sperimentò la creazione di manufatti di pregio, madre di quell’impresa fu Maria Del Rio, psichiatra e storica. Nata a Reggio Emilia nel 1892, Maria Del Rio fu medico in uno dei più importanti manicomi del Regno d’Italia, il San Lazzaro di Reggio Emilia. Fin dal 1922 la Del Rio si dedicò ad una innovativa esperienza curativa, avviando al lavoro artigianale giovani malati autosufficienti. Dalla lettura dell’arte romanica prese le mosse l’esplorazione condotta da Maria Del Rio, nacque così l’artigianato Ars Canusina, basato sul censimento, lo studio, l’elaborazione e l’applicazione dei motivi e degli stilemi romanici locali. Questo metodo prevede una necessaria analisi dei manufatti medievali. Conoscere e analizzare i reperti è la via maestra per assimilare la specificità storico-culturale del romanico. Maria Del Rio raccoglie nell’Album Ars Canusina, (1935) i disegni rilevati dai bassorilievi in pietra medievali del territorio reggiano, in un primo censimento di fonti. Ai bassorilievi si aggiungono le pagine miniate dei Codici medievali conosciuti come Matildici provenienti dall’Archivio Capitolare del Duomo di Modena, dall’Evangeliario della Collezione Morgan (New York), dal Codice Vaticano di Donizone e dai codici dell’Archivio Abbaziale di Nonantola. Da questi schizzi dal vero verranno ricavati i disegni esecutivi per il ricamo e per le altre forme artigianali praticate al S. Lazzaro. Giuseppe Baroni, insegnante di disegno fu figura fondamentale per la formazione di questo artigianato artistico. Alcune sue composizioni sono contenute nell’Album Ars Canusina nel capitolo “Saggio di Composizioni” e diverranno il manifesto e il codice d’uso dell’Ars Canusina. Nel nosocomio Reggiano si faceva ceramica, sbalzo su cuoio, legno intagliato, ma la parte più importante sarà occupata dal ricamo che raggiunse livelli altissimi. È tuttora presente presso la Biblioteca Scientifica Livi di Reggio Emilia un’ampia collezione di manufatti, visitabile su richiesta. Si concluderà con la seconda guerra mondiale l’esperienza dell’Ars Canusina all’interno della colonia scuola Antonio Marro, annessa all’ospedale San Lazzaro. Maria Del Rio continuò a sostenere l’artigianato Ars Canusina e, per garantirne l’originalità, depositò il contrassegno già esistente ottenendo il brevetto esclusivo per il ricamo, ceramica, cuoio, legno, pietra e pittura muraria. Si apre così quella che è considerata

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Ferro battuto tradizionale, disegno ricavato dall’evangeliario dell’Archivio Capitolare del Duomo di Modena

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Cornice incisa in pietra con intreccio, codice dell’Archivio Abbaziale di Nonantola


la seconda stagione dell’Ars Canusina, affidata a iniziative private che diffondono in tutta Italia pregiate realizzazioni in ricamo e ceramica. Maria Del Rio ne divenne mecenate e testimonial, portando un grande contributo alla diffusione dell’Ars Canusina. Dopo un lungo periodo di sopravvivenza, una terza stagione si aprì a partire dal 1990, Ars Canusina si fregia di nuovi artigiani; artisti del vetro, della ceramica, del cotto intarsiato, della pietra, del legno scolpito e intarsiato, del ferro battuto, dell’oreficeria e si consolida sempre più il primato del ricamo. I disegni, cioè le composizioni idonee al ricamo, ma anche per tutte le altre specializzazioni, sono importantissimi e la loro pratica è alla base del sapere canusino. Tutti i disegni e le relative realizzazioni hanno un preciso riferimento a un opera d’arte del nostro romanico sia esso un bassorilievo in pietra o una pagina miniata di un codice. Da queste opere antiche l’Ars Canusina raccoglie l’insegnamento di chi ci ha preceduto e lo porta nel futuro in un “divenire” che è una costante dell’arte nei secoli.

Tovaglia ricamata con intrecci, disegno ricavato dal repertorio storico dell’ex ospedale S. Lazzaro

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Le Trecce Per prima cosa dobbiamo conoscere il linguaggio figurativo concepito da Maria Del Rio e Giuseppe Baroni nella formazione dell’artigianato artistico Ars Canusina. Fondamentale è lo studio dei motivi decorativi romanici divenuti basilari nell’Ars Canusina, tuttora i più frequentati: le trecce, le foglie, i fiori, i frutti e gli animali. Questo primo volume esplora la treccia, elemento fondamentale nell’Ars Canusina, così come lo è stata nell’arte romanica. L’intreccio non è appannaggio esclusivo del romanico: motivi a intreccio ricorrono in stili e periodi diversi. È un grafema ancestrale che fa parte dell’immaginario umano sedimentato nei secoli e probabilmente nei millenni, diffuso fra culture diverse e lontane. La costruzione dell’intreccio si avvale di una conoscenza approfondita della geometria piana. L’osservanza delle regole matematico-geometriche non limita la creatività personale del disegnatore, piuttosto la stimola e la protegge da grossolani errori di composizione. Disegnare intrecci lineari, in quadrato o chiusi a cerchio, è formare un percorso dai ritmi precisi che scandiscono armonicamente lo spazio. Imparare a seguire il ritmo di una treccia, completandone ogni passaggio esecutivo, implica un allenamento alla chiarezza mentale e al metodo.

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1 - Sequenza di passaggi geometrici per disegnare correttamente una treccia. 2 - Esempio di composizione 3 - Il disegno della treccia in cerchio. 4 - Il ricamo in una delle sue tante possibilità d’interpretazione 12

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Sul tessuto colorato si deve prestare attenzione alla scelta dei colori dei filati. In questo caso abbiamo l’intreccio principale eseguito sulle stesse tonalità del tessuto. Il nastro è eseguito a punto Erba Canusino con filo a sinistra, chiaro al centro e gli altri colori disposti in modo speculare per un totale di 5 giri.

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Il contorno a distanza è eseguito a punto Erba tradizionale in due tonalità leggermente diverse. Nel nastro di finitura si invertono i colori, disposti a scalare per un totale di 6 giri, contornato a distanza solo nel lato esterno a punto Erba tradizionale. Filati Perlè n° 8. Il disegno misura 115 x 23 cm


Il sapere del ricamo Il ricamo è stato il principale campo d’esplorazione nell’Ars Canusina, dove ha raggiunto la sua massima espressione. Il ricamo fu ed è importante anche in senso metodologico, perché ricamare richiede sempre l’elaborazione preliminare di progetti grafici adatti alle tecniche in uso. Ogni progetto di ricamo mette in campo le competenze di chi elabora il disegno e di chi lo interpreta. Lo studio del ricamo in Ars Canusina rivela che il risultato dell’opera finita è dovuto a molteplici scelte, mai casuali, che procedono dalla composizione di un disegno corretto, armonico, equilibrato, quindi passano alla scelta dei materiali per qualità e colore, per approdare infine alle interpretazioni dell’opera e alle sue finiture. In questa disciplina i vari livelli permettono di ottenere risultati diversi, pur conservando il rispetto del canone originario. Una perfetta esecuzione non è che mera esercitazione di ricamo, mentre la vera Ars Canusina richiede la profonda comprensione della sua logica. La particolarità di questo ricamo è fondata sul punto Erba, che dischiude potenzialità illimitate e che per la sua ricorrenza negli sviluppi di quest’arte ha preso il nome di punto Canusino. Il punto Erba è alla base del nastro Canusino (detto talora bisciolina), la figura continua che evoca il significato simbolico della linea della vita e con la quale si riproduce gran parte della figurazione ornamentale tradizionale. Il nastro Canusino può essere interpretato in diversi modi ed ogni variante determinerà un effetto diverso. Il punto Erba Canusino viene utilizzato anche per riempire forme e particolari, nonché per delimitarne i contorni. Il riempimento può essere eseguito partendo dal centro per arrivare ai bordi, oppure partendo dall’esterno per arrivare al centro. La tecnica a sfumatura consiste invece in piccoli tratti di andata e ritorno. In entrambi i casi si utilizzeranno filati con gamme di colori in cadenza e mai filo presfumato. In particolari forme, per esempio i fiori, si abbinano queste due tecniche per ottenere un effetto veramente piacevole.

Questo ventaglio tecnico così definito è sufficientemente ampio da permettere di interpretare disegni anche molto variegati, chiamando in gioco la creatività di ogni buona ricamatrice. Il ricamo in Ars Canusina presenta obiettive difficoltà per la varietà di punti e interpretazioni e per l’abbinamento dei colori che si fondono in innumerevoli combinazioni pur mantenendo armonia ed equilibrio. Si ricama canusino su vari tipi di tessuto: il lino e bisso di lino sono sempre i preferiti per ottenere i capi più raffinati, la seta potrà valorizzare i capi di abbigliamento, mentre per manufatti più rustici sono indicati tessuti tradizionali, semplici oppure operati, tessuti a telaio in misto lino o misto canapa e sono, a volte, quelli che riservano maggiori soddisfazioni. La base del tessuto non è mai bianca, in prevalenza si sceglie l’ecrù, perché meglio si armonizza con i colori dei filati. Anche tessuti colorati danno un ottimo risultato, pur presentando qualche difficoltà nell'abbinamento dei colori, tenendo conto che lo stesso progetto su base colorata del tessuto, vorrà ripensato sia nella scelta del colore dei filati che nell'interpretazione. Per i filati, si fa riferimento solitamente ad una o più gamme, ognuna composta da 4 colori in cadenza. Per formare il nastro Canusino occorre, nella scelta, accostarli in modo da ottenere un nastro ad effetto sfumato morbido senza stacchi troppo forti tra un colore e l’altro. La scelta dei colori spazia in prevalenza tra le tonalità naturali definite sabbiose, ma anche colori più vivaci possono dare un tocco di novità, purché si rispetti l'armonia tra i vari elementi. In base alla consistenza del tessuto scelto si potrà utilizzare il filo moulinè, oppure il perlè n° 12 / 8 / 5. I filati di seta che si trovano oggi in commercio forse non sono più quelli di un tempo per qualità e varietà, ma si producono sete pregiate in tintura naturale che si sposano perfettamente con i nostri progetti.

Altri punti tipici del ricamo canusino sono il punto Annodato, il punto Sabbiolino, il punto Nodini e il punto Quadro, che assieme ad altri punti di fondo o di riempimento andranno a completare il lavoro in opera. Associazione Ars Canusina

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Gli aghi si scelgono in base al titolo del filato utilizzato, si usano sempre aghi da ricamo a cruna lunga per non logorare la fibra, per i particolari a fili contati sono indispensabili aghi senza punta. Ecco che scelto il tessuto, i filati, il progetto con la relativa scheda tecnica, si è a metà dell’opera, tanto si è fatto e tanto rimane da fare. Disciplina nella disciplina, il ricamo in Ars Canusina segue regole ferree; ma, come il disegno progettuale, è un programma aperto che consente, nel perimetro rigoroso del canone, illimitata libertà di navigazione.

Una volta acquisita la comprensione dell’Ars Canusina, occorre che la ricamatrice si lasci guidare da ciò che il ricamo passo passo le richiede, alla fine sarà la prima ad essere felicemente sorpresa del risultato. Con l’Ars Canusina è sempre possibile ottenere qualcosa di diverso e di nuovo. Ma soprattutto essa è scuola di vita: al fine di conoscere e comprendere quest’arte, che coinvolge chi la ama e chi la pratica, ogni buona ricamatrice evolve una parte di se e ritrova se stessa nel proprio lavoro.

INTERPRETAZIONI DEL NASTRO CANUSINO Le diverse interpretazioni e combinazioni di punti e di colori, anche davanti ad uno stesso disegno, ci permettono di personalizzare il nostro ricamo producendo sempre cose nuove. Il nastro Canusino può essere interpretato in vari modi: cambiando la combinazione dei colori, avvicinando più nastri, sostituendo il punto Erba Canusino con filo a sinistra o tenendo il filo a destra

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per ottenere un effetto diverso; sostituendo i 7 giri tradizionali con 5 giri ravvicinati contornati a distanza con punto Erba o punto Annodato, avvalersi del punto Annodato per metterlo al centro del nastro, oppure contornare un nastro alleggerito dal punto Sabbiolino (Vedi schede tecniche a pag 59-60-61). Sul bisso di lino ci si può avvalere anche del punto Ombra.


Due tipologie di nastri che si intrecciano. Il primo è eseguito a punto Erba Canusino con filo a destra, 5 giri speculari con il colore più scuro al centro. Il contorno a distanza è eseguito a punto Erba tradizionale con il colore più scuro. Il secondo nastro è ricamato a punto Sabbiolino nella parte interna e contornato a punto Annodato. Filati Perlè n° 8

Intreccio composto da un nastro pieno eseguito a punto Erba con filo a destra a 7 giri, disposizione dei colori a scalare. L’altro nastro eseguito in colore contrastante ha l’interno lavorato a punto Sabbiolino, contornato con punto Erba tradizionale. Filati Perlè n° 8

Sotto: Il primo giro al centro del nastro è eseguito a punto Annodato col colore più chiaro, Filato Perlé n° 8. In modo speculare gli altri colori, con il filo mouliné per un totale di 7 giri. Nastro contornato a punto Erba tradizionale con un colore a contrasto a Perlé n° 8

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Due nastri autonomi che si intrecciano danno la possibilità di differenziare l’interpretazione del ricamo. Il primo nastro è eseguito a punto Erba Canusino con filo a sinistra, 5 giri speculari col chiaro al centro contornato a

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punto Annodato. Il secondo è eseguito con gli stessi colori disposti a scalare per un totale di 7 giri. Filati Perlè n° 8. Questo disegno è riproducibile nella misura di cm 36 x 36.


Tre disegni di intrecci ricavati dalla stessa matrice possono essere riportati su tessuto, i due a sinistra con lunghezza pari a 35 cm, Il tondo a destra di cm 24. Associazione Ars Canusina

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Capitello con trecce e intrecci Pieve di S. Maria in Castello Toano (RE) Album Ars Canusina, tav. 11

Bifora decorata con motivo ad archetti Chiesa di Beleo, Casina (RE)

Particolare del portale con intrecci e nodo dell’Apocalisse Cattedrale di S. Lorenzo, Genova 20

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Treccia composta da quattro nastri trisolcati, ogni singolo nastro è eseguito a punto Erba Canusino con filo a sinistra in tre diverse gamme di colori. Iniziare con il giro esterno in

ogni elemento della treccia e proseguire progressivamente con 5 giri per ogni gamma. Filati Perlè n° 8

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PUNTO ANNODATO

Il punto Annodato, è caratteristico dell’Ars Canusina, molto decorativo sia come finitura di un nastro o di una figura. Si abbina perciò al punto Erba, al punto Sabbiolino e persino al punto Quadro per impreziosire una rifinitura. La regolarità della distanza e la tensione dei nodi, sono indispensabili per ottenere l'effetto desiderato.

1 - Il primo passaggio che evidenzia bene la distanza tra un nodo e l’altro (circa 2 mm) e quanti fili raccogliere con l’ago in base sempre alla consistenza del tessuto.

2- Mantenere il filo sull’ago puntato verticalmente.

3 - Girare il filo facendolo passare sotto ed attorno all’ago, stringere moderatamente il nodo.

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© 2021 Associazione Ars Canusina Per informazioni sulle altre pubblicazioni disponibili scrivere a info@associazionearscanusina.it www.facebook.com/arscanusina



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LE TRECCE L’intreccio, trattato in questo primo libro, è il primo passo dal quale si sviluppa il disegno canusino con tutte le sue varianti. Le varianti caratterizzano il ricamo vero e proprio permettendo di aggiungere qualcosa di personale. Esse devono però corrispondere ad un pensiero, ad una motivazione, in modo da non compromettere l’armonia e la correttezza dell’insieme.

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Oltre alle basi del ricamo con i punti caratteristici, presentiamo alcuni progetti corredati di disegni e di schede tecniche dettagliate. Il progetto più semplice comprenderà ben 7 varianti di interpretazione. Sono contenuti in questo volume esempi di ricamo su tessuto colorato, di ricamo con filati di seta, nonché alcune rifiniture adatte a completare i lavori qui presentati.

ISBN 979-12-200-6595-5

€ 20,00

9 791220 065955

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1 - LE TRECCE

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