edizioni d’arte
Ringraziamenti Tutti gli artisti
che hanno aderito con entusiasmo e che con la loro presenza hanno permesso la realizzazione di questo volume.
Giuseppe Casiraghi
la nostra guida, i nostri occhi, la nostra coscienza artistica fondamentale la sua esperienza, la sua cultura il suo grande amore per l’arte
Edoardo Viganò
con passione, grinta ed entusiasmo indispensabile coordinatore redazionale
Simona
per la dedizione l’impegno
I critici
per il loro contributo
Roberto Crippa
per la supervisione testi
Jona S.r.l.
edizioni d’arte
Tutti coloro che a vario titolo hanno creduto in questo progetto e contribuito alla sua realizzazione un sentito grazie
via San Gaetano, 4 - 23880 Casatenovo (LC) tel. 039 920 6547 di Barzaghi Maria Lucia
Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte del volume può essere riprodotto o trasmesso in qualsiasi forma o con qualsiasi mezzo elettronico, meccanico o altro, senza autorizzazione ISBN: 978-88-908810-0-8 Finito di stampare nel mese di maggio 2013 Stampato in Italia
IV
D’Arte
Sommario
Premessa ..............................................................................III Al di fuori dalla turris eburnea ........................................IV Artisti ....................................................................................1 L’identità nel caos ...........................................................139 Guardare un quadro ........................................................152 Colte al volo .....................................................................210 Glossario delle firme .......................................................316 Giuseppe Casiraghi .........................................................326 Indice artisti .....................................................................329
D’Arte
III
Premessa Ancora una volta, è dimostrato che l’umano pensiero, seppur illuminato da tanta saggezza e confortato da una solida esperienza, è condizionato da inevitabili limiti. L’assoluto è semplice utopia. Questo concetto lapalissiano, quanto estremamente prezioso per il suo monito perenne, mi ha accompagnato, come fedele ombra, nel mio faticoso procedere. Mi è doverosa questa premessa, prima di accingermi a redarre, in ossequi alla convenzione, il mio intervento introduttivo alla seconda edizione dell’Enciclopedia degli Artisti Contemporanei. Perchè lo faccio? C’è un motivo fondante. Allora, informalmente sollevai dubbi sull’utilità dell’impegnativa operazione editoriale. Riconoscevo l’entusiasmo (mai sopito) della promotrice, apprezzavo i buoni propositi degli operatori, ma c’erano tanti interrogativi in sospeso. Solo dopo un’attenta riflessione, mi lasciai convincere a dar corpo al mio intervento, sottolineando prerogative e meriti che potevano scaturire da questa “audace” impresa. Non so se un po’ fu anche merito mio, sta di fatto che la pubblicazione trovò il suo spazio nell’editoria di classe, a tal punto che riscosse un successo, superiore alle più rosee previsioni. Al che, esaurita la prima tiratura, con accortezza, puntando sulle motivazioni di base, si è voluto dar seguito all’esperimento, cercando di attuare le sempre possibili migliorie. Ciò detto, soddisfacendo pienamente gli artisti che, tangibilmente, hanno dimostrato di aver tratto giovamento dalla loro presenza. È sorprendente questa risultanza, ma, se vogliamo ben pensare, l’elemento cartaceo è e rimane insostituibile, perchè documento efficace per la chiara consultazione e come visibile archiviazione della propria presenza nel contesto storico-artistico. Non credevo di usare uno spazio così abbondante per questa premessa. Ma è stato ovvio farlo, perchè giustifica e dà un ordine logico al prosieguo del mio lavoro. Ho usato il generico vocabolo “lavoro” in senso assai estensivo. Cioè, non come ottemperanza ad un incarico assegnatomi; ma come convinta compartecipazione ad un progetto IV
già garantito da una precedente ipotesi positiva, poggiante sulla scorta di felici risultanze. Il mio intendimento è di ulteriormente perfezionare la metodologia selettiva degli artisti potenzialmente invitati. Non un’azione discriminante (non è nel mio stile), ma un’attenta analisi dei candidati e delle rispettive opere, in virtù delle prerogative, degli attestati, e dei pareri critici che, convenientemente, consiglio di allegare. Sulla base di quanto potrò vedere, senza abusivamente interferire, cercherò di raggiungere un buon equilibrio compositivo, affinchè le pagine possano seguire una logica di qualità e non siano raffazzonate, alla meglio, con dei dannosi riempitivi, ai quali concedo si simpatia e benevolenza, ma che, nella fattispecie, ledono l’interesse – se non il prestigio – di coloro che fanno Arte, secondo crismi perlomeno accettabili. Sarà, dunque il mio un impegno severo, a volte, ingrato, per qualcuno, persino deludente, ma estremamente necessario. Se intendo ottenere i risultati che voglio prefiggermi, il rischio di transigere da questa norma è troppo elevato e quindi non devo lasciarmi lusingare dall’ansia (commerciale) di render, quanto prima, completo il volume. Insomma prima di tutto la qualità. In subordine (ma altrettanto importante) l’eleganza dell’impaginazione, affinchè il contenuto sia custodito e valorizzato in rapporto ai suoi meriti. Idealizzo un libro come e meglio del precedente, ben degno anche esteticamente, di esser collocato in libreria. Insisto nel dire: un volume, attivo, aggiornato, soddisfacente i desideri degli inserzionisti e la visione dei fruitori. Ora dovrei riprendere il testo di fondo ed elaborarlo. Ma mi sembra assurdo stravolgerlo. Sarebbe come sconfessare quello appena detto, che ancora odora d’inchiostro. Penso che sia giusto riprenderlo letteralmente, semmai aggiungendovi, come considerazione finale, che gli obiettivi raggiunti, confermano il mio punto di vista. Gli artisti che hanno dato corpo al libro, ben lieti si sono riproposti, perchè il loro nome dà credito alla loro costante presenza. Un atto di fede verso un’idea divulgatrice che ha come matrice cardine l’universalità dell’Arte. D’Arte
Al di fuori dalla “turris eburnea” di Giuseppe Casiraghi Subito una domanda: perché questo libro? Un interrogativo più che logico, al quale non saprei, d’acchito, rispondere, se non dissertando in evanescenti elucubrazioni che creerebbero soltanto confusione. Ed allora? “Se vuoi veder l’aurora, lascia le molli piume” (così, con saggezza, suggeriva Massimo D’Azeglio). Ovvero, oggigiorno non è più ammissibile limitarsi al pilatesco “sentito dire” senza spendere qualcosa di responsabilmente personale. Consultare per documentarsi è il minimo che si dovrebbe fare. Come si avvertirà, uso, frequentemente il condizionale, perché anch’io ho estremo bisogno di chiarirmi le idee. Non so se, affermando ciò, presto un buon servizio alla persona che mi ha designato a premettere una mia opinione a questo volume. Ma onestà vuole che non mi sottragga a questo pseudo-esame di coscienza, prima di assumersi pienamente il compito assegnatomi. Cioè, liberato da condizionanti perplessità (forse avventatamente sollevate), potrò operare con scioltezza ed assoluta disponibilità. Sul nascere, esaminate le problematiche che inducevano alla stesura dei testi, (prevedibilmente eterogenei), ed il loro omogeneo assembramento, capivo che, per servire degnamente la causa, non potevo limitarmi ad un lavoro di “routine” senza anima, senza una convinzione consapevole ed approfondita. Accettare di dar corpo ad una arida elencazione, amorfa, affatto coinvolgente, sarebbe stato un grossolano tradimento di quegli ideali sostenuti incredibilmente, con entusiasmante pervicacia, dai promotori. Il credere in un progetto di questa tipologia, talvolta può essere fuorviante, se non è sostenuto da motivazioni sostanziali, provvide di valori intrinseci e, soprattutto, condotte con la consapevolezza dei fondanti obiettivi da raggiungere. Allora ho discusso molto seriamente, cercando di giustificare e risolvere quelle accennate tiD’Arte
tubanze, alla fine convincendomi che valeva la pena di dare il mio dovuto, modesto contributo. Ed eccomi qua. In quelle pagine che sfoglierò, incontrerò nomi conosciuti, altri un pò meno, molti mai prima incontrati. Di tanti ho vissuto, condiviso, esperienze artistiche di un certo rilievo; ho guardato ed analizzato la loro pittura, arricchendomi ancor più di quello che mi ha dato la scuola accademica. Di questi soggetti conosco “vita e miracoli”. Sono a loro perennemente grato per avermi concesso il privilegio di seguirli nel loro cammino semantico. Dietro ad ognuno, con una perseveranza radicata nel mio animo, ho sempre cercato l’Uomo, concepito nella sua pienezza. Questo concetto è per me fondamentale. Mi è difficile scindere l’artista dal suo “essere” nella quotidianità. Almeno per una buona entità, chiamata onorevolmente a coprire queste pagine, posso già garantire la serietà del loro operare e la qualità delle loro opere. Ma gli altri? Attingo, in questo caso, alle informazioni di sicura provenienza. Debbo onestamente aver fiducia nella autorevole voce di Personalità che operano eloquentemente nel mondo della critica. Persone che reiteratamente mi hanno dato prova di serietà comportamentale. Infine quelli che, sommariamente, chiamo sconosciuti. Ma chiarisco, non sono dei “carneadi”, accettati come riempitivi, semmai complementari alle mie oggettive conoscenze. Sarebbe, del resto assurdo aver la presunzione di tener sotto controllo tutto il colossale movimento artistico contemporaneo, già di per sé una spaventosa accozzaglia di proposte che sortiscono e si eclissano nel breve volger di una stagione. Non è, comunque, un salto nel buio. Il rischio di pericolosamente mischiare la buona qualità a deprimenti passaggi negativi, è stato superato mediante il supporto dell’odierna tecnologia. Di fatto, almeno embrionalmente, si è riusciti a selezionare l’accesso alla pubblicazione, deludendo più di un candidato, anche sacrificando, sul nascere quella “voglia” di gigantismo che è comune a noi mortali. V
Al di fuori dalla “turris eburnea” Un giorno, in un indimenticabile colloquio, Giulio Carlo Argan che, come si sa, è stato uno dei più illustri storici dell’arte, mi ammoniva: “Stiamo attenti a giudicare, non siamo infallibili. Limitiamoci ad esprimere un nostro pensiero soltanto guardando il visibile, senza cercar «dentro» perché i posteri ci potrebbero, un domani, smentire”. Non è una strategia di comodo, non è un voler deresponsabilizzarsi, piuttosto è un segno di intelligente consapevolezza dei propri limiti. Dunque il criterio serio, avveduto, deve aver innanzitutto l’umiltà di porsi, col dovuto rispetto, di fronte all’operato di un artista, qual esso sia, sempre ricordandosi che le personali cognizioni non hanno logici, determinati confini. Con questi criteri obbiettivi, senza demarginare nella spettacolarità, mi sento di aprire, alla visione, questo volume. Tutto il resto, ovvero l’eleganza, la raffinata cura del particolare, l’attenta selezione del prodotto, appartengono alla sapiente volontà di coloro che l’hanno immaginato e voluto. Ossia, non un catalogo di anonima stesura, senza riferimenti di sicuro affidamento, volto soltanto a racimolare casualmente una quantità di nomi, bastanti a compensare l’impegno finanziario, insomma il solito catalogo, presto destinato al macero, ma un volume da collocare, con tutti i meritevoli crismi, nella biblioteca, sicuro indice di consultazione immediata o futura. Un libro che vuol essere attivo nel senso più esteso del termine. Attivo, perché sempre attuale, perché non concede spazio ad inutili lusinghe; attivo, perché si propone ad un duplice servizio: quello della promozione e quello dell’informazione chiara, immediata, intelligibile. Sono del parere che tutto sia perfettibile. Delucido. I siti internet potrebbero ritenersi una pericolosa concorrenza. Ma, in effetti, non lo sono in quanto la proposta enciclopedica che il volume pone in atto, riassume istantaneamente ed integralmente quelle frammentarie informazioni fornite dal computer, offrendo ai lettori, una comparazione esaustiva, documentata, VI
accertabile, in ogni momento, in qualsiasi situazione. Poi rimane il valore aggiunto e cioè il senso del possesso. Un famoso collega, un giorno, mi rivelò: “Vedi, caro mio, mi ripugna sentirmi dire che sono un topo di biblioteca. Non ci crederai, ma frequento raramente quei luoghi, troppo asettici, oserei dire, misteriosi. Preferisco enormemente possedere, anche materialmente, il libro che mi va di leggere. Costa un po’, lo so, ma sapessi quali soddisfazioni…” Sinceramente mi spiacerebbe se questo mio “breve” intervento venga considerato un gratuito veicolo pubblicitario. Non è nell’indole del mio pensiero. Altrimenti non avrei messo in luce certe dichiarazioni ed avrei chiuso, nel cassetto segreto, la metodologia operativa. Invito a verificare che lo scopo primario di questa edizione, non è quello di dare in pasto alla massa una somma incontrollata, quindi poco credibile, di notizie, più o meno eclatanti, ma sempre casuali; bensì è di tenere un esperimento che, se non è del tutto nuovo, almeno, come principio, punta a liberarsi degli schemi convenzionali e perseguire – sperando di riuscirci – un salto di indiscussa qualità. A chiosa, tento di spiegare l’enigma del titolo, scelto per questa dissertazione. Altamente camuffata, predisposta alla mercè di un immaginario collettivo, esiste la metafora di una torre d’avorio dove si richiudono – gelosamente custodi dei loro privilegi – i Santoni dell’Arte. Nomi famosi. Pochi gli autentici, molti i costruiti da interessi speculativi di dubbia provenienza. Ma, al di fuori di queste ipotetiche, invalicabili mura, esiste un mondo inesplorato che, con la cosciente mediazione di chi ama veramente le divine Muse, vale la pena conoscere.
D’Arte
Scopriremo, in ogni dove, talenti incredibili, ancora non mercificati dai mercenari di turno. A questi puri cantori dell’Arte, indirizziamo il nostro sguardo. Giuseppe Casiraghi
D’Arte
VII
Abbagnara Marco
Accigliaro Walter
L’artista primitivista di abba crea assecondando una personale pulsione emotiva confluente in una comunicazione immediata e sintetica... Indirizzo: via Sarzanello, 260 B - Sarzana (SP) Sito web: www.marcoantonio.it E-mail: marcoantonioabba@yahoo.it vedi pagina 7
Tavola degli ori di Bisanzio - 1989 tecnica mista su tavola 100 x 70
Abbatepaolo Cosimo
Vergine in preghiera - 2012 tecnica mista 40 x 59
D’Arte
...Il gesto è elegantemente dinamico quando lo deve essere, mentre riposa suadente nei momenti di tregua spaziale. Così pure la cromia. Abbaglia con aurei impulsi e si cheta in fraseggi poetici. Gli uni e gli altri conducono alla piacevole ricerca della introspezione, con giustezza di equilibrio, affinchè la composizione formale non subisca distonie e riassuma integralmente il suo valore espressivo. Dentro questo evolversi di colori e di segni si fondono i contenuti. Cercarli, perché sempre ci sono - è compito appassionato del fruitore. Ma è fatica gratificante, perché, con il loro puntuale manifestarsi, recano l’eloquente voce del pittore, che dimostra possesso del suo onesto contendere, evitando l’empirico, l’improvvisazione, la sola spettacolarità epidermica. Il merito precipuo dell’azione pittorica di Accigliaro è perciò estrinsecata in questa consapevole, costante presenza nelle sue opere. Personalmente gliene dò atto, con vero piacere. Giuseppe Casiraghi Accigliaro Walter nato ad Alba (CN) nel 1950, ha studiato al Liceo Artistico Statale di Torino ed all’Accademia Albertina delle Belle Arti con gli insegnanti: Enrico Paulucci, Sergio Saroni, Mario Calandri e Francesco Franco, dal 1980 è docente di Discipline Pittoriche all’Istituto Statale d’Arte di Asti. Dopo una breve esperienza giornalistica, dal 1970 svolge un’assidua attività nell’ambito dello studio della salvaguardia dei beni culturali dell’Albese. Come ricercatore culturale e studioso d’arte ha pubblicato saggi in riviste qualificate. Dal 1991 sono stati pubblicati vari libri suoi oppure redatti con altri autori. Dal 1980 al 1984 è stato membro del comitato di redazione della rivista culturale “Alba Pompeia”, dal 1996 è direttore artistico dell’associazione culturale “Astisio”. 1
Accorsi Franco
Aiolo Gianluca
Nato il 3 gennaio 1942 a San Giovanni in Persiceto (BO). Artista ispirato ai misteri del cosmo oltre ai misteri arcaici pre-preistoria. Tema base delle due espressioni è il mistero delle origini della vita. Ha ricevuto diversi premi in concorsi oltre a personali in Italia e all’estero.
Nato a Mestre (1976) ha conseguito il diploma in pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia. Dalla fine degli anni ‘90 utilizza una pittura tonale per indagare immagini fotografiche legate alla vita urbana. ...A partire dalla tradizionalità dell’olio su tela, l’artista ha saputo proporre delle forme espressive del tutto contemporanee, mutate dal linguaggio degli altri media ...
Sito web: www.francoaccorsi.it
Acri Antonia Antonia Acri vive e lavora a Brindisi. … In una qualsiasi descrizione del dettaglio fisico, la Acri adopera un processo speculare ed irrompe con piacevole linearità, in totale simbiosi fra suggestioni e struttura così dominanti nella tela, che si incarna in un lessico connotativo capace di coinvolgere il fruitore che ne diviene egli stesso parte integrante. Nelle diverse opere si avverte una tensione positiva che si alimenta dei problemi del tempo, della stessa inquietitudine riflessa e sottesa, a volte opaca a volte temibile, in un momento storico che propone solo contraccolpi che scuotono la società. A. Semeraro
Indirizzo: via F. Guardi, 50 – Maerne di Martellago (VE) Telefono 041 641 239 Cellulare 340 665 23 21 Sito web: www.gianlucaaiolo.it E-mail: gianlucaaiolo@virgilio.it Vedi pagina 14
Sito web: www.acriantonia.it
Agrifani Marcello Nato a Lecce 1941 vive e opera a Brindisi, pittore scultore utilizza pietra e legno, ulivo e noce. Realizza figure ancestrali totemiche antropomorfe facendo rivivere emozioni primitive cancellate dal progresso. E-mail: marcelloagri@email.com
Aiazzi Loriano Scultore in bronzo, vive e lavora a Prato. Loriano Aiazzi, ovvero l’equilibrio delle forme... La sua naturale riservatezza ha lasciato negli ultimi anni “spiragli” alla visibilità e all’intraprendenza che gli anno consentito, anche di avere coraggio nell’immergersi in ricerche sempre più avanzate ... Sito web: www.lorianoaiazziscultura.com vedi pagina 8
Alaa Eddin Ahmad Ahmad Alaa Eddin è nato in Siria nel 1954, ha compiuto gli studi artistici a Damasco e ha conseguito la specializzazione di Arte della Calligrafia Araba. Ha esposto in Siria, Libano, Giordania, Grecia, Francia e Germania. Nel 1986 si trasferisce in Italia, stabilendosi prima nei dintorni di Torino poi a Napoli. Nel 1989 l’Unicef gli rilascia un attestato d’amicizia. Dal 2004 le sue opere sono in esposizione permanente nella Galerie d’art contemporain ‘Eclatas d’Art’ di Nimes, in Francia. Collabora con istituzioni scolastiche in progetti regionali, nazionali ed internazionali. Espone in numerose personali e collettive, fra cui quella al Forte di Bard (1990), al Maschio Angioino di Napoli e alla Promotrice delle Belle Arti di Torino (1992), a Villa Campolieto di Ercolano (1994), alla Città della Scienza di Napoli (1998), a Palazzo Nervi di Torino (2000), al Palazzo dei Cavalieri di Malta Genova (2002), al Museo Civico di Castelfranco Emilia (2007), al Maschio Angioino e al Castel dell’Ovo (2008). In tutte le tele prevale oltre al simbolo, una buona dose di colore chiaro utilizzato in tutte le sfumature.
2
D’Arte
Alberio Cristian
Algarotti Walter
Nato a Milano il 18 aprile 1972, nel 2004 si diploma Visual Merchandise. Autodidatta, appassionato di tutte le forme di comunicazione visiva. Vive e lavora a Milano.
Pittore, scultore espone in mostre collettive e personali, partecipa ad importanti rassegne nazionali ed internazionali conseguendo numerosi premi e riconoscimenti. Ora si dedica alla ricerca tra arte e nuove tecnologie.
“La sua opera è una metafora sulla condizione umana e dei sentimenti che sin dalla nascita portano gli individui a percorrere vie diverse e contrarie, pur avendo stesse potenzialità, valori, ambizioni e desideri. Eterno tormento della ricerca e realizzazione di se stessi”.
Albiero Maria Grazia ...Senza dubbio Maria Grazia Albiero ha raggiunto una maturità che le consente di coniugare nelle sue opere forme e pensieri di straordinaria rappresentazione, tali da suscitare profonde emozioni... Flavio Puviani Indirizzo: via XXV Aprile, 28 - 45017 Loreo (RO) Telefono 0426 369 695 Vedi pagina 10
Indirizzo: Cernobbio (CO)
Algisi Maria Grazia Unisce diverse tecniche (acrilico, decoupage e applicazioni di materiali in rilievo quali foglie di rame etc.), per creare profondità e dare all’occhio dell’osservatore il senso della tridimensionalità. Indirizzo: via C. Galbiati, 2 - Grandola ed Uniti (CO) Telefono 0344 31063. Internet: www.algisimariagrazia.com E-mail: ma.gral@tiscali.it Vedi pagina 12
Alfano Giovanni Nato ad Augusta (SR) conosciuto non soltanto in Sicilia ma anche in campo internazionale, amico di Renato Guttuso, Migneco, Treccani e delle famiglie Vittorini e Quasimodo. Nel ‘58 ebbe inizio la sua attività artistica. Le innumerevoli collettive, le tante personali, ed oltre 200 premi ottenuti, hanno spinto poeti, giornalisti a esaltarne il costante successo in Italia ed in Europa. ...Alfano aggredisce la tela con serenità ma anche con estrema decisione, sicuro di portare a segno, come dardi, il fuoco delle sue visioni scaturite da un bisogno ancestrale di costruire col colore. Osservando le sue opere si ha l’impressione che ognuna sia nata da un conflitto di sensazioni, da una lotta cruenta della volontà di creare e nello stesso tempo di distruggere. Ciò che rimane nella tela e tutto un sapiente groviglio di sensazioni tradotte in serene visioni cariche di vividi colori. Mario Fontana Sito web: www.giovannialfano.com D’Arte
Alparone Ileana Ileana Alparone artista formatasi alla scuola del vedutismo naturalista siciliano, perviene ben presto all’espressione di forme moderne che ripercorrono le esperienze figurative del Novecento, sostenute da personali ricerche sulla luce e sul colore. Dal 1986 l’esigenza di rompere con il reale, sia pur trasfigurato, la conduce all’elaborazione di iconografie del tutto nuove (gli uomini-eroi del ciclo delle Trombe di Gubbio, Don Chisciotte, etc.). Su committenza dell’Ordine Francescano di Lipari realizza un ciclo di opere per la celebrazione della fondatrice madre Florenzia Profilio sul tema della pace. Le sue opere si trovano in collezioni pubbliche e private. Ha svolto attività espositiva in Italia e all’estero. 3
Amadio Giuseppe
Aquaro Chirulli Franca
Nasce a Castorano (AP) nel 1950. Studia a Urbino e Firenze. Vive e lavora a Siena. La sua pittura si esplica con ampio ventaglio di possibilità; dalla grafica tecnica, figurativo, trompe l’oeil e falsi d’autore ispirati ai maestri di scuola senese e pittori del XIII-XV sec. su tavola con tecnica della tempera all’uovo su fondo oro.
Ambrosone Augusto ...Nei suoi quadri la gioia non è senza malinconie; il dolore o la pena non è senza un sorriso; il mondo di ieri continua a vivere in quello presente ... Indirizzo: via Leonardo di Capua, 67 - 83100 Avellino Cellulare 347 612 87 33 Telefono 0825 21669 E-mail: irpiniaav@alice.it Vedi pagina 13 Musicanti- 2004 olio su tela 80 x 120
Angiuoni Enzo Nel 1994 fonda l’associazione culturale Arteuropa promuovendo numerosi progetti espositivi contemporanei presso varie città. Dirige nel centro storico di Atripalda “Artea”.
Un coscienzioso percorso culturale è come la fede, insegue una sua ricerca interiore tinteggiata da salite, discese, illusioni, serenità, ricadute pur di raggiungere la pax pittorica. Franca Aquaro Chirulli viaggia da più di quarant’anni tra eteree pennellate di maternità, “Gioco di sguardi”, ed ensemble laici come “Musicanti”, affresco di suoni e luci. Due tele-temi apparentemente opposte, in realtà figlie degli stessi rossi accesi, degli intensi verdi che colorano la sua natura, esportata dalla Puglia nei principali appuntamenti d´arte di Firenze, Roma, Spoleto, Pisa, Padova, Bari. Come poi possano spuntare, e convivere, mamme e artisti di strada, lo spiega la stessa artista dal suo studio “le porte gialle” nel cuore del centro storico di Martina Franca (Taranto) dove vive e opera: “Sono note di colore stese su giornate passate a guardare gli altri, e me stessa, dallo spioncino di un basso ad altezza di anime semplici con cui mi piace dialogare. E ad esse mi rivolgo esponendo in centri a me cari come Venturina, Castellaneta, Crispiano, Laterza, Altamura”.
Indirizzo: via Luigi Imbimbo, 20 – 83100 Avellino E-mail: enzoangiuoni@libero.it vedi pagina 9
Gioco di sguardi olio su tela 70 x 100 4
D’Arte
Aquilini Francesco
Arone Leonardo
Pittore informale astrattista, utilizza acrilico su tela e legno. Carpanea, Inverigo (CO) E-mail: francescoaquilini@virgilio.it
La città rossa - 2005
tecnica mista materico 70 x 93
Armato Vincenzo Soggetti che si riferiscono ad epoche vicine e lontane, Garibaldi e l’Afganistan, il fumo e il sesso, fatti di allusioni ed analogie, che conservano un certo significato e si prestano a moniti univoci e che come ad Altamira, possono essere capiti in tutte le lingue. Non uccidersi col fumo. Non bruciare i soldi nelle armi e nelle guerre, non inquinare. Al momento, di Terra ne abbiamo una sola. Il paradiso è vero come le sette vergini dell’aldilà musulmano. Armato Vincenzo, per dipingere dipinge. Ma come artista ha un pessimo vizio: pensa. Sito web: www.unavitafumata.it E-mail: armato@unavitafumata.it vedi pagina 16
D’Arte
Leonardo Arone è nato a Torino ed è residente a Locri (RC). La sua impronta artistica ha modo di plasmarsi attraverso gli studi intrapresi: consegue la maturità artistica presso il Liceo Artistico di Siderno e, successivamente, si Laurea in Architettura presso l’Ateneo di Reggio Calabria . La sua formazione socio culturale lo porta a far parte dell’ Accademia Internazionale dei Micenei e ad espletare l’incarico di presidente dell’ Associazione Culturale Persephone, svolge la sua attività professionale, con la qualifica di Funzionario Restauratore Conservatore Coordinatore, presso la soprintendenza di Reggio Calabria (Museo Nazionale di Locri). Partecipa ad interventi di restauro di grande rilievo, tra i quali il Ceck-up dei Bronzi di Riace. Le sue opere fanno parte di collezioni private, sia italiane che estere. Pinacoteca e Museo delle Arti - Locri. Galleria D’Arte Arone - via Marconi, 25 - 89044 Locri. “Mostra Collettiva Permanente Porta dei Leoni” - Accademia Internazionale dei Micenei. Plaza Hotel, Villa San Giovanni; Galleria d’Arte La Cornice, Locri; Galleria d’ Arte Leonardo, Siderno; Premio Rembrandt, Lecce; Trofeo G. B. Moroni, Collettiva d Natale New Artemisia Gallery, Bergamo; Arte fiera di Reggio Emilia; Fiera Forlì; Agrigento Arte; Fiera di Catania; Palanaxos, Messina; Premio Galaarte, Montalto Uffugo; Fiera Agrigento; Policlinico di Monza; Museo Nazionale di Reggio Calabria; Istituto Galluppi Catanzaro; Castello Placanica; Castello Ardore Superiore; Premio Leonardo, Lecce; Galleria Arte Spazio, Catanzaro; Pinacoteca Palazzo Ameduri, Gioiosa superiore; Fondazione Nosside Pinacoteca e Museo delle Arti Palazzo Nieddu del Rio, Locri; Convento dei Minimi di Roccella Jonica; Premio Arcaista,Tarquinia; Galleria Taormina Gallery, Messina; Circolo ufficiali dell’11 battaglione Carabinieri “Puglia” Bari; Museo Civico d’arte moderna Giuseppe Sciortino in Monreale; Galerie Thuillier 13, rue de Thorigny 75003 Paris. Hanno scritto di lui: Dott. Massimo Carnemolla (giornalista) su “Tante Città” Torino; Dott. Michele Alemanno (presidente Accademia dei Micenei) su “Oggi futuro”; Prof.ssa Maria Macrì (critico d’ Arte); Prof. Giuseppe Livoti (critico d’Arte ); Dott.ssa Enrica Pasqua (critico e storico d’arte); Dott.ssa Cesarina Riccio (Il Quotidiano della Calabria) Prof. Paolo Levi (Critico d’arte); Prof. Enzo Papa (Critico d’arte). Quotidiani e riviste: L’Europeo, Repubblica, La Regione Calabria, Il Giorno, Gazzetta del Sud, Le Figaro, il Bergamo, il Quotidiano, La Riviera, Il Giornale, Mete D’elitè (allegato al Giornale). 5
Arzenton Mariuccia
Avanzini Giuliana
Mariuccia Arzenton nasce nel 1949 a Merlara (PD) e si dedica alla pittura fin dall’infanzia. Si trasferisce a Milano nel 1963 e successivamente matura la sua formazione artistica presso la scuola di pittura “Pablo Neruda” con l’insegnante pittrice Elvira Pozzati con cui perfeziona la tecnica dell’acquerello e sperimenta nuove forme di espressione pittorica. La continua ricerca artistica la porta a praticare la scultura col maestro Salvo Cansone e la decorazione su porcellana presso la scuola “Impronte” di Nova Milanese. Partecipa a concorsi e mostre ottenendo consensi positivi da parte di critica e pubblico.
Diplomata al Liceo Artistico di Venezia. Abilitata all’insegnamento all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano. Ha insegnato Educazione Artistica nella scuola media statale e lavorato come disegnatrice progettista. Ha frequentato, presso l’Accademia di Belle arti “G. Cignaroli” di Verona, i corsi liberi di affresco, pittura a olio, acrilico, disegno e pastelli. Nel corso degli anni ha partecipato a concorsi di pittura, a mostre collettive e personali in Italia e all’estero. Nelle sue opere sono prevalenti i soggetti legati al tema del paesaggio, delle nature morte e di fiori, ma la sua attenzione si rivolge soprattutto alla figura umana, nei ritratti, nei mimi di strada, nelle scene di danza e a tematiche della vita quotidiana. Ultimamente sta sperimentando la pittura astratta.
Avola Giuseppina Paesaggio urbano - 2007
olio su tela 80 x 100
La pittura di Mariuccia Arzenton si caratterizza per una particolare ricerca di soluzioni tecnico-esecutive davvero singolari, frutto di un severo impegno. Studi sul colore e sulle trasparenze, conducono a leggere e comprendere meglio la poesia pittorica e gestuale di questa raffinata artista... (dott. Simone Fappanni)
Giuseppina Avola è nata a Comiso (RG). Vive a Ragusa dove ha frequentato l’Accademia apprendendo le varie tecniche pittoriche. Predilige l’olio acquerellato e gli acrilici con aggiunta di colori luminescenti visibili con lampada Wood.
...Appare densa di effetti luministicamente incisivi e caratterizzata, inoltre, da richiami cromaticamente turneriani e composizioni che si avvicinano al primo astrattismo kandiskijano... L’artista plasma una tipologia di pittura segnicamente forte e decisa, in cui si osservano confluenze compositive appartenenti alla più innovativa sperimentazione tecnica e contenutistica. (Carla Ferraris)
Armonie d’autunno - 2005 acquerello 35 x 50 6
Maternità - 1994 olio su tela 70 x 50 D’Arte
Abbagnara Marco
Ice cube night mixed media on paper 70 x 50
L’artista primitivista di abba crea assecondando una personale pulsione emotiva confluente in una comunicazione immediata e sintetica, di grande efficacia pur nell’estrema esiguità dei mezzi, al di là delle convenzioni formali, sotto il predominio dell’istinto, in un linguaggio arcaico e primitivo dallo stile semplificato: in architettura, in scultura ed in pittura, sia la scelta delle tematiche che l’adozione delle tecniche più idonee risentono di queste aspirazioni ad una semplicità d’altri tempi, alla ricerca di veridicità e rinnovamento del linguaggio, anche se poi prevarranno posizioni opposte, astratte e decisamente antimimetiche, soprattutto nella ricerca cubista. Abba rappresenta in modo coerente la visione del suo super uomo con cervelli giganteschi ed immortali quella che secondo le sua interpretazione sarà la nuova simbiosi computer / cervello, un calcolatore Alway on che trasmette, recepisce e immagazzina tutti i dati in questa illimitata banca di memoria la quale viene frullata e riproposta in chiave primitiva, dove segna il paesaggio urbano e metropolitano attraverso immagini simboliche e arcaiche tradotte e usate in termini di nuovo tribalismo.
Indirizzo: via Sarzanello, 260 B - Sarzana (SP) Sito web: www.marcoantonio.it E-mail: marcoantonioabba@yahoo.it
Chemical boy mixed media on paper 70 x 50 D’Arte
7
Aiazzi Loriano Loriano Aiazzi, Pistoia 1955 vive e lavora a Prato QUOTAZIONI sculture in bronzo da € 1.000,00 a € 12.000,00
Carità - 2011 bronzo alto rilievo diametro 46 x 11,5 Loriano Aiazzi, ovvero l’equilibrio delle forme. Gli ultimi cinque anni costituiscono per lo scultore un traguardo importante per il suo lavoro, concretizzatosi anche in numerose presenze in mostre di prestigio: Firenze, Prato, Roma, Rovereto, Taormina, Montecarlo, Cannes, Parigi, S. Paolo del Brasile, Pechino, Hangzhou, Londra. Le sue opere si trovano in collezioni private e pubbliche: Pinacoteca della Regione Toscana in Firenze. Diciamo che la sua naturale riservatezza ha lasciato negli ultimi anni “spiragli” alla visibilità e all’intraprendenza che gli hanno consentito, anche di avere coraggio nell’immergersi in ricerche sempre più avanzate ma che hanno comunque mai trascurato gli elementi essenziali del suo intimo sentire: l’equilibrio, appunto, delle forme, il sapore della classicità che permangono nel desiderio di astrazione, più che altro di sintesi. Oggi le opere di Aiazzi, bronzi e gessi, variamente datati, costituiscono un percorso esaustivo, capace di mettere in luce la sua attitudine creativa, la libertà espressiva che non è mai condizionata dal soffermarsi sul particolare, ma vi “scivola sopra” con una linea levigata, geometrizzante che nulla toglie alla comprensione ma ne esalta l’immagine attraverso la sintesi, gli effetti di luce e l’ispirazione sentimentale. Franco Riccomini
Licantropo - 2011 8
bronzo 72,5 x 30,5 x 20
Ri-creazione - 2008 bronzo alto rilievo diametro 60 x 12 D’Arte
Angiuoni Enzo Enzo Angiuoni nasce il 26 ottobre 1944 a Contrada (AV). Svolge gli studi presso l’Istituto d’arte di Avellino per poi proseguire all’accademia di Belle Arti di Napoli. Inizia ad esporre nel 1968 in Italia ed all’estero; negli anni matura il proprio linguaggio artistico, verso la pittura, scultura e ceramica. Nel 1994 fonda l’associazione culturale Arteuropa promuovendo numerosi progetti espositivi contemporanei presso varie città. Dirige nel centro storico di Atripalda “Artea”, laboratorio emergente; continua a fare esperienze di lavoro nei centri ceramici di Sesto Fiorentino, Sciacca, Grottaglie, Vietri sul mare. Svolge una intensa attività espositiva oltre che in Italia anche all’estero.
Colori del mediterraneo - 2012
70 x 80
Ricami della natura - 2012
70 x 80
Molto importanti sono le presenze a concorsi nazionali ed internazionali: Biennale Internazionale del Cairo, Egitto; Caltanisetta: “evento internazionale di arte postale” in omaggio alla libertà; International print muzeul natural de arta luj Napoca; La notte del fuoco, alchimie della ceramica raku a Salerno; “a tutto tondo” museo della permanente di Milano”; “Al caro Giorgio Gaber” libreria Bocca, Milano; e tante altre. Di Angiuoni hanno scritto innumerevoli critici e giornalisti sia della pittura che della ceramica.
Mediterraneo - 2012
70 x 80
Indirizzo: via Luigi Imbimbo, 20 – 83100 Avellino Telefono 0825 624 680 Cellulare 333 258 95 39 E-mail: enzoangiuoni@libero.it
QUOTAZIONI Tecnica mista 70 x 80 € 2.500,00 D’Arte
9
Albiero Maria Grazia Maria Grazia Albiero nasce a Loreo nel 1949; pittrice e scultice, partecipa a diverse esposizioni collettive e private in Italia e all’estero: Milano, Padova, Ravenna, Ferrara, Loreo, Firenze, Codigoro, venezia, New York, Montecarlo, Parigi. Numerosi critici si sono interessati della sua arte, tra cui: Rino Boccacini, Tino Giardini, Pepita Spinelli Malagutti, Gianpaolo Tiengo, Antonio Caggiano, Flavio Puviani, A. Bellato Gino Trabini, Lia Ciatto, Maria Rosaria Belgiovine.
La terza età - proprietà privata
olio a spatola 80 x 100
(foto Cristiano Baruffaldi)
Gondole - 1982
10
L’artista milita da tempo nel campo dell’arte contemporanea, in cui è conosciuta ed apprezzata per il suo impegno costante e continuo, oltre che per la sua validità artistica. Di lei si sono espressi positivamente variati critici, mentre le sue opere esposte in varie città hanno ottenuto buoni consensi di pubblico. Il suo stile va dal figurativo al metafisico ... ...L’Albiero è abile nell’assemblare le varie componenti di un opera creandone e ricreandone aspetti e situazioni conferendo a ciascuno di essi la propria caratterizzazione e specificità. Artista abile ed emotivamente coinvolta nella creazione di ogni singola opera che risulta: vera, sentita e originale. Lia Ciatto
Coll. G. Vogue
(foto Cristiano Baruffaldi)
olio 100 x 80
D’Arte
Albiero Maria Grazia
Maria Grazia Albiero interiorizza istintivamente i molteplici aspetti della vita quotidiana, le gioie, i dolori, le ingiustizie, le mortificazioni, le ansie, le aspettative, le delusioni. E ciò comporta ovviamente stati d’animo meditativi e valutazioni che incidono profondamente sulle scelte personali, pur tenendo presente gli affetti familiari, i valori umani e spirituali. Senza dubbio, Maria Grazia Albiero ha raggiunto una maturità che le consente di coniugare nelle sue opere forme e pensieri di straordinaria rappresentazione, tali da suscitare profonde emozioni. Il suo stile ha ascendenze collocabili tra l’espressionismo e l’informale, ma è soprattutto caratterizzato da una ricerca personale che ha spesso alla base una istintiva gestualità e una forte carica sentimentale. Flavio Puviani
Una luna a Marina di Ravenna olio a spatola 80 x 100 (foto Cristiano Baruffaldi)
scultura olio olio
QUOTAZIONI 30 x 40 € 3.500,00 50 x 70 € 5.500,00 80 x 120 € 8.500,00
Indirizzo: via XXV Aprile, 28 - 45017 Loreo (RO) Telefono 0426 369 695
I fiori della nonna collezione privata
D’Arte
olio su tela 80 x 90 (foto Cristiano Baruffaldi)
11
Algisi Mariagrazia Mariagrazia nasce a Cantello (VA) nel 1948. Nel 1992 si iscrive al Gruppo Artistico Forlanini Monluè (GAFM) di Milano dove perfeziona la sua passione e si avvicina all’utilizzo della tecnica ad olio su tela. Conosce diversi artisti che la aiutano alla conoscenza della tecnica e sviluppa una sua propria arte. Partecipa a varie estemporanee nelle campagne lombarde. Organizza una sua prima mostra personale a Cantello, invitata dal Comune nel 1997. Tale personale si ripete nel 1998. Trasferitasi a vivere a Grandola ed Uniti nel 2000, continua a coltivare la sua passione e scopre nuove tecniche che rende personali. Parte dalla pittura di nature morte e paesaggi, scoprendo nuove prospettive. Unisce diverse tecniche (acrilico, decoupage e applicazioni di materiali in rilievo quali foglie di rame etc.), per creare profondità e dare all’occhio dell’osservatore il senso della tridimensionalità.
Altri tempi acquerello 30 x 40
Ciliegio Ciliegio particolare
12
D’Arte
Ambrosone Augusto
Augusto Ambrosone. Pittore, scultore, ceramista. Diplomatosi in scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli, invitato a numerose mostre d’arte in Italia e all’estero, si sono interessati alla sua pittura i maestri Brindisi, Treccani, Spinosa, Purificato, Rea, Cappelli, Finizio, Biasion, Calabrese. Nell’arte di Ambrosone il reale appare come una visione di sogno intessuta di ricordi e di speranze; le tinte, accostandosi, generano un impasto cromatico ricco di richiami e di echi. Nei suoi quadri la gioia non è senza malinconie; il dolore o la pena non è senza un sorriso; il mondo di ieri continua a vivere in quello presente. Il suo mondo pittorico appare aperto e luminoso, anche quando i colori non sono chiari e luminosi. Come nicchie segrete le ombre soffondono le immagini, di un pulviscolo che non le rendono sfocate ma le anima di taciute parole. D’Errico Giuseppe
Altri tempi Ipotesi di paesaggio - 2009 30 x 40 tecnica mista 80 x 90 acquerello
Indirizzo: via Leonardo di Capua, 67 - 83100 Avellino Telefono 0825 216 69 Cellulre 347 612 87 33 E-mail: irpiniaav@alice.it
QUOTAZIONI tecnica mista 60 x 70 € 3.000,00 tecnica mista 80 x 90 € 4.500,00
Altri tempi Sintesi di paesaggioacquerello marino - 30 2008 tecnica mista 70 x 80 x 40 D’Arte
13
Aiolo Gianluca
Gianluca Aiolo, nato a Mestre il 2 agosto 1976, ha conseguito il diploma di maturità presso il Liceo Artistico Statale di Venezia e il diploma in pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia. Vive e lavora a Maerne di Martellago (VE).
Shadow on the Wall street - 2011
olio su tela 100 x 100
Protagonisti delle tele di questo giovane artista rimangono dunque proprio i paesaggi urbani, scossi dai movimenti delle macchine in corsa o fissati in maniera incerta dal baluginare confuso delle luci. Lo stesso tratto pittorico, diluito pur nella precisione del particolare, tende a suggerire la presenza di un non-luogo umano, di un mondo profondamente attuale in cui l’umanità viene totalmente assorbita dal contrasto urbano. La tecnica, basata su scatti fotografici, coglie efficacemente l’impersonalità della vita cittadina, fissando in istantanee color seppia, il movimento incessante di figure intente al ritmo quotidiano dell’esistenza. A partire dalla tradizionalità dell’olio su tela, l’artista ha saputo proporre delle forme espressive del tutto contemporanee, mutate dal linguaggio degli altri media. Così come il fluttuare incessante delle immagini imita la visione del video maker, la scelta dei soggetti ripropone la posa della macchina fotografica, di una istantanea scattata all’insaputa dei protagonisti. Marta Di Benedetto Numerose le esposizioni collettive in Italia e all’estero; citiamo solo alcune delle personali più significative: “Premio Alatri 1999”; Alatri (FR). Gianluca Aiolo, Castel Welsperg Monguelfo (BZ); Gianluca Aiolo, galleria Nuova Artesegno, Udine; “Les italiennes de Clisson”, Clisson Nantes, Francia; “Gianluca Aiolo – Araund the world” Galleria d’arte l’Occhio, Venezia; “Gianluca Aiolo” Galleria d’arte l’Occhio, Venezia; Gianluca Aiolo Bistrot de Venise, Venezia. Indirizzo: via F. Guardi, 50 – Maerne di Martellago (VE) Telefono 041 641 239 Cellulare 340 665 23 21 Sito web: www.gianlucaaiolo.it E-mail: gianlucaaiolo@virgilio.it
Viaggi sensibili - 2012
14
olio su tela 50 x 50
D’Arte
Aiolo Gianluca
Chiesa della salute - 2011
D’Arte
olio su tela 40 x 60
15
Armato Vincenzo
Armato Vincenzo nasce a Mazara del Vallo il 19 maggio 1952 dove vive e lavora. Dopo un lungo viaggio nell’anima dell’Arte Moderna e Contemporanea, decide di vivere un’esperienza nuova, aggregandosi al progetto Fumo d’Artista. Cioè incollare pacchetti di sigarette, accendini, fiammiferi, cartine e mozziconi di sigarette. L’artista nelle sue opere intende trasmettere che il fumo è solo fumo, di tutto non rimane niente. Attraverso i suoi lavori comunica messaggi di interesse socio-culturale con coraggio, schiettezza e spontaneità. Ironia, aggressività e dissipazione, trasgressione e provocazione sono una sintesi del suo modo di essere nei confronti di un mondo che ritiene falso e ambiguo.
Indirizzo: C. da Serroni s.n. Mazara del Vallo (TP) Cellulare 330 297 172 Sito web: www.unavitafumata.it E-mail: armato@unavitafumata.it
16
D’Arte
Armato Vincenzo
Il concettualismo imperante, multimediale, qualunquistico ha portato l’homo abilis a innalzare volgari pacchetti di sigarette a fatto d’arte. Dai colori ottenuti con polveri di carbone, crete ed ocre, il tutto mescolato a grassi animali e succhi vegetali, le dita o rudimentali pennelli di piuma per stendere i colori, le pareti di una grotta come supporto, (questi i mezzi per le prime esperienze pittoriche dell’uomo-artista), siamo passati ai colori ottenuti industrialmente da particolari pigmenti acrilici, i pennelli hanno ben altra consistenza e duttilità e per dipingere possiamo fare a meno di entrare di un antro. Vincenzo Armato pare uscito da una moderna caverna di Lescaux. I suoi composti presentano decise caratteristiche, evolute in chiave contemporanea, della pittura che con un assioma definiamo di Neandhertal. Un pittore “neolitico” dei tempi moderni, dunque, che ripercorre iter e visioni dell’arte, rianalizzando con nuovi strumenti e concezioni quei concetti. La sua tavolozza è viva nei colori ed i suoi atteggiamenti nei confronti dell’arte sono ancora puri e “genuini” ancorché provocatori. D’Arte
Cerca di meravigliarci con effetti bizzarri, scatole di sigarette, soldi od apporti collagistici, ha bisogno di ricorrere ad enfatizzanti atmosfere informali e di trattare il mondo in modo diretto con “brevi cenni sulla vita”, attraverso simbologie reali, per mezzo di immagini ed oggetti reali, vedi “Patrimonio Unesco”, 2010 (probabilmente perché in estinzione), che hanno una proprietà evocatrice, magica e storica insieme. Soggetti che si riferiscono ad epoche vicine e lontane, Garibaldi e l’Afganistan, il fumo e il sesso, fatti di allusioni ed analogie, che conservano un certo significato (“Una vita fumata”, la sua) e si prestano a moniti univoci e che come ad Altamira, possono essere capiti in tutte le lingue. Non uccidersi col fumo. Non bruciare i soldi nelle armi e nelle guerre (straordinaria la serigrafia di “Tramonto afgano”) non inquinare. Al momento, di Terra ne abbiamo una sola. Il paradiso è vero come le sette vergini dell’aldilà musulmano. Armato Vincenzo, per dipingere dipinge. Ma come artista ha un pessimo vizio: pensa. D. C. 17
Balbontin Giulio
Baldo Daniela Nata nel 1955, vive e lavora a Bussoleno (TO). Diplomatasi al Liceo Artistico di Torino, prosegue la sua ricerca pittorica attraverso la sperimentazione personale. Inizia a presentarsi al pubblico nel 1980 proseguendo fino ad oggi sempre alla ricerca di nuove tecniche e nuovi materiali. Espone in Italia e all’estero con premi e riconoscimenti.
Balletto Secci Ester Barrio S. Cruz - Siviglia
olio su tela 70 x 50
Non vi è dubbio che a Giulio Balbontin spetti di diritto il titolo di “maestro”, per tutti gli anni di esperienza accumulata con umile spirito di osservazione, di ricerca, di accettazione della bellezza in ogni sua forma, sempre al servizio del concetto di libertà espressiva. Balbontin, inoltre, può considerarsi” maestro” poiché è uno degli ultimi epìgoni dei grandi paesaggisti della tradizione, in cui il legame tra forma, contenuto e tecnica è sempre stato assai stretto e coerente. L’Artista osserva il paesaggio attraverso il filtro della propria sensibilità e intelligenza, a loro volta stimolate dalle peculiari caratteristiche del luogo. A questo punto egli percepisce con chiarezza quale tecnica si presti meglio a dar vita a quella particolare linea, a quella certa forma. Attraverso una osservazione attenta e partecipe, egli giunge a cogliere la realtà di un fenomeno naturale (“Nevicata”) o di un luogo (“Paesaggio normanno”), illuminandoli alla luce della propria interiorità; e, attraverso una sapiente tecnica, il pittore giunge a una forma che esprime fedelmente quel contenuto esteriore ed interiore, divenendone parte integrante. La realtà esterna viene colta con immediatezza, secondo un procedimento di stampo impressionistico, assieme alla luce in cui è immersa; luce che ci viene restituita in tutta la sua quasi accecante violenza mediterranea (“Siviglia: barrio S. Cruz”) o nella sua soffusa, un po’ triste dolcezza (“Calle veneziana”). Balbontin, tra l’altro, è uno dei pochi artisti che sanno rendere tutta la suggestione di una luce lunare: e i notturni, ricordiamolo, sono uno dei temi più difficili. Questo modo di cogliere la realtà esterna ci rivela un “occhio”. Il sensibilissimo, cioè una straordinaria capacità di osservare, che è poi alla base di ogni realizzazione artistica. Nei quadri di Balbontin si nota ancora una pennellata vibrante, l’uso di toni delicati e un modo accurato, attento di distribuire i colori. La vena poetica del pittore si traduce in questo stato di affettuosa partecipazione di fronte ad uno spettacolo naturale o ad un paesaggio rurale od urbano, resi ad ogni istante diversi dalla luce che li avvolge (in “Nevicata”, ad esempio, par di vedere pulsare il cielo ingrigito e cadere veramente i fiocchi di neve). Uno stato di grazia” creativo che ha accompagnato Balbontin per tutti questi anni e ci auguriamo lo accompagni per molto tempo ancora nel mondo meravigliosamente illusorio e consolatorio dell’Arte. Marco Pennone 18
L’artista Ester Balletto Secci in arte Ebas Karel, nata a Clana in Croazia, risiede e lavora a Cagliari. Le sue tecniche di espressione sono: grafica, china, lavis. Incisioni: acquatinta, punta secca, lineoleografia. Indirizzo: via XXIX novembre 1847, 6 - 09123 Cagliari Telefono e fax: 070 658 635 Sito web: www.ebaskarel.com Vedi pagina 28
Barbo Lory ...È fautrice di decoupage concettuale: una forma d’arte che porta ad intrecci creativi particolarmente originali... È pittrice, scultrice, ceramista… Indirizzo: via Tommaso Luciani, 10 - Trieste Telefono 040 367 758 Cellulare 349 497 66 84 Vedi pagina 30
D’Arte
Barillaro Umberto
Baron Gelindo ... Ecco perchè nelle opere di Baron non c’è un ritorno, ma qualcosa che ritorna prepotentemente come protagonista attraverso tutta la sua vicenda artistica e la sua ricerca culturale. Sergio Dalla Val vedi pagina 34
Coniugazione di simboli - 2002 olio su cartone telato 35 x 50 Umberto Barillaro è nato a Imperia, è cresciuto e ha studiato a Firenze, dove vive e lavora in via Benedetto Croce, 25. “Notti stellate e colori notturni squarciati da improvvisi bagliori, donne sensuali, travolgenti e atmosfere da sogno, l’arte di Barillaro è onirica onnipresenza del suo io più profondo. L’anima dello spettatore si bea d’immagini di un mondo incantato, con opere dalla costruzione simmetrica e con una certa attenzione per le proporzioni e per i dettagli. Tuttavia le atmosfere sono fiabesche, ricordano tanto le storie di “Mille e una notte” dove tutto è possibile e sembra reale... ...Barillaro racconta le sue emozioni in immagini e colori ...per trasportarci nel suo mondo di fantasia più reale della realtà stessa.
Bartoli Lina Nata a Grosseto dove vive e lavora, pittrice e grafica ha esposto in mostre personali e collettive in Italia e all’estero. Pittrice da tempo ha conseguito premi e riconoscimenti confermando la qualità grafica nell’incisione e nelle pitture ad olio, ama dipingere paesaggi della maremma da cui ha preso rappresentazioni e colori nella tradizione “toscana macchiaiola”.
Barzaghi Carlo Di precedente scuola figurativa, dal 1950 impegnato nella ricerca di un linguaggio espressivo, convinto che nella forma e nel colore vi sia sempre e comunque qualcosa da dire. Di qui l’incoraggiante successo di alcune originali composizioni: Battaglie, Cariatidi, sintesi paesaggistiche, oggettive, grafiche. Numerose esposizioni e riconoscimenti stanno a gratificare un lavoro intenso e ininterrotto. vedi pagina 53
La madre - 2002 olio su cartone 35 x 50 D’Arte
19
Basaglia Vittorio
Belli Anna Maria
Vittorio Basaglia è stato pittore, scultore ed incisore di fama internazionale, insegnante all’Accademia di belle arti di Urbino e all’Accademia di belle arti di Venezia. Vittorio Basaglia fu promotore a Trieste di un laboratorio artistico collettivo e creatore della statua “Marco Cavallo”, simbolo della fine dell’isolamento dei malati mentali. Ha vissuto gli ultimi venti anni della propria vita a Valeriano di Pinzano al Tagliamento. (1936 - 2005)
Nelle tecniche miste come negli acquerelli AnnaMaria Belli mostra un’invidiabile capacità nel condurre un’impaginazione musiva davvero ricca di interessanti soluzioni cromatiche, accompagnate da un severo studio volumetrico. Per vocazione la Belli ritrae il reale con tinte che paiono suggerite dal cuore, da un animo sensibile ai sommovimenti ciclici della quotidianità trasposta in forma poetica e sinceramente, acutamente lirica. Simone Fappanni, critico d’arte
Basso Umberto Pittore e grafico, vive a Barletta (BA). “La fantasia di Basso... sembra avere intuito il punto che unisce e divide la forma e l’informe, l’immagine e la materia, l’arte e la natura. E rifiuta “l’informe” a favore della “forma” per una scommessa con le norme e la potenzialità stessa dell’arte figurativa. Gli ingrandimenti sono il pretesto per accennare e non definire, con una pittura bidimensionale fatta di semplici piani giocati su motivi d’ambiguità, ambivalenza e gusto coloristico. Inquadrature sfalsate e angolari, dove il particolare diviene macroscopico... Nei “Grandi Frutti” di Basso, l’arte restituisce la vita nella sua accattivante interezza.” Giusy Caroppo
...Belli sempre emoziona l’osservatore con la polivalenza delle sue opere. “Giocando” e sperimentando con materiali diversi tra loro, l’artista spazia dalle tecniche pittoriche più tradizionali (acquerello e olio) a quelle più ardite, creando mixed media works capaci di addentrarsi nel più recondito spazio materico. Da tali sperimentazioni deriva un linguaggio espressivamente innovativo, capace di composizioni aeree ed acquerellate, olii cromaticamente ben calibrati, polimaterici realisticamente plasmati e terrecotte dal lirismo intenso. Carla Ferraris, critico d’arte Opere in permanenza: - Galleria Immagini Spazio Arte, Cremona; - Galleria virtuale presso www.babelearte.net
Bellettini Giovanni Un’idea di natura e non solo quale eco o sensazione, si unisce intimamente allo studio della forma e ciò con una sensibilità geometrica tutta particolare. Indirizzo: via Andreini, 9/B - 40026 Imola (BO) Sito web: www.giovannibellettini.it vedi pagina 35
Interazione n. 6 - 2003 20
olio su carta 50 x 70 D’Arte
Belloni Ivana
Benedetti Alberta
Ivana Belloni è nata a Legnano, MI; insegna disegno e pittura. I suoi lavori sono all’UE di Bruxelles, al Governatorato del Queesland Australia, al Consolato di Lugano, al Mediterranean Centre di Valletta e al Council di Birgu-Vittoriosa, Malta e di Brande, Danimarca. Opera nel suo studio di Busto Arsizio, a Barattano e a Saint Paul de Vence, Francia. Sito web: www.ivanabelloni.it E-mail: info@ivanabelloni.it
Bellucci Giuseppe
Ponte Sant’Angelo - 2009
olio su tela 70 x 50
Giuseppe Bellucci è nato a Lanuvio (RM) nel 1956 e vive a Roma. Pittore autodidatta dal 1998 dipinge per passione tutto ciò che gli crea splendide sensazioni o forti emozioni. Dal 2003 al 2008 ha collaborato, realizzando vignette umoristiche sdrammatizzando le tematiche argomentate, con il Comune di Roma sul sito: www.romalavoro.net Nel 2005 ha collaborato con Associazione ONLUS “Cometa” con un suo dipinto in acrilico su legno (Giardino d’inverno 01-06 cm 250 x 150) per la scenografia teatrale della commedia Ritratto di Famiglia. Cellulare 349 710 35 40 sul web in vari motori di ricerca o sui siti: www.gogofrog.com/pbellucci http://utenti.lycos.it/pbellucci E-mail: pbellucci@lycos.it
I Girasoli - 2001 D’Arte
olio su tela 50 x 70
Alchimia interiore - 1988
olio su tela 50 x 70
Ha denominato la sua pittura “I-Magismo Pittorico” nel 1980, scrivendo un relativo saggio, dove indica come la sua arte nasca e sia l’espressione dell’intenzionalità dell’essere che eterno, vive nella dimensionecosmica, per reificarsi nell’ immutabile tramite le cose. Con il suono originario, l’intenzionalità della coscienza supera il dualismo interiore nell’intuizione artistica; la relativa realizzazione pittorica risolve l’eterno dissidio tra materia e diventava anche immagine figurativa, in seguito materia e forma diventano inscindibili e si presenziano nei colori come essenza di vita. Per Alberta Benedetti, che è anche poetessa “Il mondo non è un sogno. Le cose non sono illusioni, la vita non è una menzogna, ma soltanto quando mondo cose e vita sono percepite come presenze riflesse nel cielo della verità” . Dipingere per lei, è conoscenza: la vita è lì, anche nell’ armonico disordine cromatico; l’ordine viene ad essere caos primordiale da cui scaturiscono i fenomeni viventi. L’artista ci offre la sua interiorità come una lente che focalizza l’ immagine di un microcosmo esistenziale invisibile ai sensi e alle menti convenzionali; la sua arte non è solo nell’ immagine architettonica in essere, ma nella natura evocatrice e rivelatrice per chi osserva. Arte come rivelazione nella magia dell’immmagine che non si da per puro piacere estetico, ma per il mistero che s’apre a chi è capace di stupore: il rosso non è più rosso, il giallo non è più giallo, superano il colore per assumersi in una semantica esistenziale che ci restituisce l’ orizzonte primitivo delle essenze primarie immerse nel prelogico. 21
Benedetti Giorgio
Benedetti Omero Benedetti Omero nato a Spello il 2 gennaio 1932 residente in Spello (PG) in via Belvedere, 37. Si dedica alla pittura assiduamente da una ventina d’anni; ha frequentato corsi di pittura e l’Istituto d’arte conseguendo il diploma di maestro d’arte.
Cobra Daytona Coupè - 24 ore Le Mans 1964 acrilico su cartone fabriano gr 400 50 x 70
Nato a Varese nel 1963, Giorgio Benedetti, inizia il percorso artistico in forma autodidattica nel 2001. Appassionato e conoscitore del mondo del motorismo agonistico raffigura automobili e motociclette in chiave dinamica. Nel 2007 si propone al pubblico proponendo le sue opere con tecnica acrilica, spaziando dal colore al bianco e nero. Tra i molti personaggi del motorismo che possiedono una sua opera, Jean Todt (ex direttore sportivo Ferrari, oggi presidente della Federazione Internazionale dell’Automobile). Esposizione permanente presso “Plaza Crowne Hotel” Malpensa (MI); premiato con “Premio Biennale Gondola dell’Arte” a Venezia; collettiva Motoring Art “Galleria d’Arte di Deodato Arte” a Milano; personale a cura dell’arch. Paolo Torresan nel locale “Divina Caffè” . Catalogato e pubblicato su “Arte e Collezionismo 2012” “Pittori e Scultori del ‘900” Ed. Effeci di Francesco Chetta Indirizzo: Cellulare Sito web: E-mail:
via Quintino Sella, 127 - Busto Arsizio (VA) 339 429 43 10 www.benedettigiorgio.com benedetti_giorgio@libero.it acrilico acrilico acrilico
tecnica mista su tela 60 x 70
Un mondo cromatico fatto di deduzioni del paesaggio e della natura, equilibrando segni e simboli di una grafica rievocativa... Artista per passione, sa esprimersi attraverso i suoi quadri comunicandoci umori e passioni scaturiti dalla sua interiorità. Egli ci rivela formule evocative trasformando sentimenti con la sua poetica armonia interiore, e donando alle sue composizioni immagini di quiete espressiva. La sua carriera artistica è costellata di molteplici conferme, con assegnazioni di premi ed onorificenze... Mariarosaria Belgiovine
QUOTAZIONI 50 x 40 € 600,00 50 x 70 € 950,00 100 x 40 € 2.000,00
Mario Andretti Ford GT 40 - 24 ore Le Mans 1966 acrilico su cartone fabriano gr 400 50 x 70 22
Sotto al mare
Paesaggio
tecnica mista su tela 60 x 70 D’Arte
Bernardelli Angiola
Bernardi Orlando
“Attraverso l’infinito intrico di segni delle sue incisioni, Angiola conduce lo spettatore ad un aperto dialogo con l’opera stessa: il suo segno incisorio preciso e particolareggiato coinvolge l’osservatore a vivere le storie rappresentate... E ciò che non si vede, quello che sfugge agli sguardi, diventa spunto di creazione per Angiola Bernardelli che inventa le caratteristiche di un volto umano, il ricordo di un paesaggio, di una città, di un cielo ricco di stelle, ricchi di particolari.” vedi pagina 46
Orlando Bernardi dopo gli studi classici si laurea in medicina e chirurgia si avvicina all’arte. Dal 1995, in modo eclettico e personale, per esigenze creative, filosofiche e passionali, realizza sculture uniche, neoclassiche, espressioniste o astratte di varie dimensioni e materiali: terracotta, legno, pietra, bronzo.
Amplesso solitario pietra base 20 x 37,3 h
Bernardi Luigi Luigi Bernardi ha iniziato a dedicarsi alla pittura nel 1977, accanto a Mario De Poli. Ha ottenuto riconoscimenti dai seguenti critici d’arte, molti dei quali hanno anche scritto della sua pittura: Licinio Boarini, Lorenzo Quintilio Bonini, Angelo Brighenti, Marcello Colusso, Enrico Crispolti, Gianni Dova, Mario De Poli, Enzo Fabiani, Raffaele Gavardo, ecc. Ha partecipato a mostre personali e collettive in Italia. “La pittura di Luigi Bernardi vive in spazi articolati fra loro, dove le stesure di colore monocromo stimolano la fantasia del lettore. La materia rugosa e spessa ricorda un intonaco consunto, in cui aleggia la presenza dell’uomo che sta dentro o dietro questi spazi, in una interpretazione di solitudine e staticità. È in questo tragico fatalismo di paura e angoscia che la pittura di Bernardi si esprime: la convivenza tra la realtà del vivere quotidiano viene repressa dalla “durezza” della materia calcinacea, esprimendo per simbolismo il dramma dell’uomo responsabile di aver violato la “Natura” mettendo in forse la continuità della vita stessa”. Mario De Poli
Bertello Guido “…L’attimo lungo che Guido Bertello trasformava in colore di memoria, in un lontano rimpianto, in un destino minimo che nel tempo avrebbe poi amplificato il suo raggio, esteso la sua aurea di storia. Fino ad acquisire la forza di un paesaggio, intenso, ricco di vibrazioni, di figure ricorrenti come una litania, un presepio, i grani di un rosario. Così in una fedeltà assoluta ed elementare come il movimento di una trottola che attende la fine di una corsa, Guido Bertello guardava il punto di disequilibrio, di rottura, che avrebbe trasformato in “lezione” di pittura, immagine di sentimento.” Nico Orengo vedi pagina 40
“…Sono opere da toccare, da accarezzare, dove ognuno riconosce la propria storia che d’improvviso si libera dal muto dramma delle cromie terrose smorzate, stemperate di vitalità, depurate di artifici, che nella trama pittorica precisano rugosità, rientranze e affioramenti, tortuosi viaggi screziati e laceranti …” Dott. Marifulvia Matteazzi Alberti D’Arte
23
Bertolin Luciano
Bicchi Silvio
Luciano Bertolin nasce a Bassano del Grappa (Vi) nel 1960. Inizia a dipingere giovanissimo. Dal 1981 ad oggi dipinge con costanza e passione, mettendo in pratica i consigli del padre Lorenzo pittore e critico d’arte, degli anni ‘70, purtroppo scomparso a soli 66 anni, nel 1990. Luciano Bertolin ha creato più di 300 quadri di varie tecniche e dimensioni, nel suo studio si possono osservare le foto di tutti i suoi lavori, che lui stesso ha catalogato. Luciano Bertolin comincia a dipingere il paesaggio, poi una serie di sottoboschi autunnali, qualche natura morta, una breve serie di ritratti e nudi, fino ad arrivare alla pittura astratta. Nel 1987 crea il suo primo paesaggio spaziale, punto di partenza del suo stile pittorico. Dal 1987 ad oggi ha partecipato a numerosi concorsi di pittura Nazionali ed Internazionali, ricevendo molti premi e riconoscimenti.
...L’ho conosciuto tardi, e me ne rammarico. Non è semplicemente un erede tra i più genuini e reputati della pittura dei “macchiaioli”: è anche una persona di sicura finezza intellettuale, dai modi coltivati lungo una vita avventurosa, sì, ma sempre orientata sui valori che lasciano traccia. È stato ed è “maestro” anche nel senso letterale della parola, capace di portare nell’insegnamento tesori di partecipazione umana e civile oltre che, in senso stretto, didattici... Sergio Zavoli Indirizzo: Studio Bicchi – Via Valbondione, 111 - Roma Telefono 06 336 244 04 Cellulare 320 155 49 55 vedi pagina 42
Beshr Ahmed Ahmed Beshr nasce in Egitto il 25 febbraio 1965, si laurea nel 1989 all’Università del Cairo in Belle Arti. Dopo la laurea insegna Educazione Artistica all’Università in Egitto e poi nelle scuole superiori del Kuwait. Qui esegue il ritratto del nonno del principe Sabah, custodito nel palazzo reale di Bajan. Nel 1993 è a Londra, dove si dedica alla tecnica dell’inchiostro a china fino a che, nel 1995, si trasferisce in Italia per studiare alla Scuola Libera del Nudo presso l’Accademia di Belle Arti a Roma. La tecnica pittorica che predilige è l’olio su tela, nella quale ha raggiunto una mano sicura e un respiro internazionale, raggiungendo un suo stile che esprime la plasticità, il movimento, il dinamismo e la tridimensionalità.
Donna abbandonata -1997 24
Biso Giorgio Giorgio Biso nasce a La Spezia (SP) il 24 settembre 1979. Recentemente è stato selezionato per esporre in importanti rassegne d’arte in Italia e all’estero e in gallerie d’arte. Indirizzo: via F.lli Rosselli, 39 - Arcola - SP Telefono 018 798 70 25 Cellulare 328 705 39 52 Sito web: www.studioartebiso.it E-mail: studio.artebiso@yahoo.it vedi pagina 39
olio su tela 50 x 70 D’Arte
Bizzarri Sergio
Bonanno Carmelo “La linea dei suoi volti moderni, assume invece un segno elegante che le conferisce ritmo ed energia e ne esalta la struttura compositiva del disegno...” vedi pag. 32
Sergio Bizzarri nasce a Spoleto nel 1932. Sergio Bizzarri è stato inserito tra i rappresentanti della tradizione “Romantico-figurativa Italiana”, ma la natura peculiare ed inedita del suo carattere rende difficile una sua chiara collocazione all’interno di un gruppo o di un movimento definiti. Può, tuttavia, essere a buon diritto considerato un espressionista puro, per quella sua particolare sensibilità a rappresentare in modo diretto, immediato e spontaneo il suo mondo emozionale interiore, rifuggendo il ricorso a qualsiasi artificio o tecnica di mascheramento. Rimane permanente la mostra della sua opera a Palazzo Spada: un percorso che testimonia il lavoro dell’artista lungo tutti gli ultimi quarant’anni. Parecchi articoli e recensioni in magazini d’arte e giornali, inoltre catalogi di mostre in Italia ed all’estero. Sito web: www.sergiobizzarri.com E-mail: pittorebizzarri@libero.it
Bonfanti Emilia Emilia Bonfanti possiede con particolare maestria le tecniche dell’incisione, che sa piegare con risultati sempre diversi e riusciti alla sua poetica, coglie frammenti del quotidiano con un velo di disincantato realismo, vivifica i suoi soggetti con una spinta emotiva intensa e vissuta.
Bonfanti Emiliano Emiliano Bonfanti nasce nel 1944 a Cassano d’Adda (MI). Nel 1965 perviene all’astrazione. Nel 1976 intraprende una ricerca monocroma e segnica che nel 1983 si tramuta in ricerca sui colori primari e su un ordito lineare. Dal 1986 al 1996 vive a Parigi. Ora vive a Milano Sito web: www.emilianobonfanti.com
Bono Maristella C’è qualcosa di misterico nel modo col quale Maristella Bono riesce a compenetrarsi nell’animo e nelle intenzionalità dei grandi maestri del passato, quasi che ripercorresse il loro interiore itinerario per ricomporne le grandi opere. Vedi pagina 33
D’Arte
25
Borghi Mario
Bosich Giuseppe
Mario Borghi è nato a Urbino nel 1938, dove tutt’ora risiede. Pittore, incisore, scrittore e poeta, critico d’arte e saggista. Ha insegnato e contemporaneamente si è dedicato all’attività artistica e letteraria, collaborando con varie testate giornalistiche. Intensa è la partecipazione a Rassegne e Mostre Nazionali ed Internazionali dove ha conseguito ambiti premi e riconoscimenti, riscuotendo consensi di critica e di pubblico.
La sua extravaganza è tanto extra che ai ragionatori, ai filosofi, ai critici, risulterà comunque incomprensibile... Bosich è artista capriccioso ed occupa con la sua capricciosità tutti gli spazi circostanti la capricciosità di ogni altro.
Mario Borghi sembra voler inseguire le voci segrete o perdute dell’anima e molte volte la caccia è ricca e persuasiva. Una poesia di verità. Carlo Bo
Vedi pagina 50
Indirizzo: studio d’arte - Ghilarza (OR) via Bernardino Sotgiu, 14 Cellulare 339 302 04 11 E-mail: gbosich@tiscali.it Sito web: www.bosich.it www.giuseppebosich.com
Borroni Sara Nata nel 1971, vive a Milano. L’attività di architetto influenza la sua evoluzione artistica portandola a creare opere tra architettura ed arte concettuale, lontane dalle consuete interpretazioni del paesaggio urbano.
Bòscaro Alda L’umanità che Alda Bòscaro esprime ha essenzialmente aspetto femminile: è la sua cifra, è la garanzia di una autenticità filtrata attraverso la sua personalità di donna, che rappresenta comunque in maniera completa ed emblematica “l’uomo”. Indirizzo: via Paleoveneti, 13 - 31044 Montebelluna (TV) Telefono 0423 609221 Cellulare 335 6215959 E-mail: studio@trincaeassociati.it Sito web: www. youtube.com www.lelite.it/boscaro.htm itaca web tv Vedi pagina 38
26
Braggio Franco Trasparenze cromatiche affiorano sulle sue tele quasi volessero conferire all’immagine una sorta di trasfigurante visione del mondo che non perde mai, però, i connotati della propria riconoscibilità. Indirizzo: via Bruno Biasoli, 8 - San Giovanni Lupatoto -VR Telefono 045 546 066 Cellulare 349 402 94 09 Vedi pagina 36
D’Arte
Bramati Paola
Bruno Antonia
Paola Bramati nata a Villasanta (MI) nel 1956. Ha fraquentato il liceo artistico ed è laureata in Architettura. Attualmente insegna, è socia del “Circolo Amici dell’Arte” di Villasanta. Ha partecipato a numerose mostre personali, collettive e concorsi conseguendo premi e segnalazioni.
Brancher Silvano Silvano Brancher è nato a Belluno, dove tuttora vive e lavora. Dopo varie esperienze nel campo della figurazione, si dedica allo studio sulle teorie del colore e approfondisce la conoscenza dei movimenti neocostruttivisti e cinetici. “La mia ricerca e il mio lavoro si basano su una indagine sistematica attorno alla morfologia strutturale dei colori, nelle loro caratteristiche fisiche e percettive; alle illusioni cromatiche e ai casi di relazione tra i colori; alla percezione visiva in un continuo rapporto struttura, colore, luce. Il linguaggio del colore è sempre inserito su una struttura matematica, elaborata partendo dalla sezione aurea, o in forme razionali e complesse legate alla gestalt.”
Bròcani Esio Dopo una formazione come animatore e disegnatore per la produzione di cartoni animati a Milano, si diploma al Liceo Artistico di Roma negli anni Sessanta e successivamente frequenta le lezioni di scultura di Emilio Greco all’Accademia di Belle Arti di Roma. Sempre negli anni Sessanta consegue l’abilitazione all’insegnamento del disegno nelle scuole statali. Per tutti gli anni Novanta partecipa a numerosi concorsi per la Programmazione di Piazze Urbane, vincendo l’inserimento delle opere scultoree. Esio Bròcani, pittore e scultore vive e lavora a Palestrina (Roma) E-mail: esiobrocani@virgilio.it
L’attimo - 2012
olio su tela 100 x 80
Antonia Bruno nata a Torraca (SA), ha seguito un corso di pittura all’Accademia di Belle Arti di Roma e ha studiato disegno e pittura con Gaspare De Fiori. I quadri della pittrice Antonia Bruno ti costringono “a vedere” oltre la tela e i colori che vi sono impressi e ti trasmettono sensazioni ed emozioni particolari, perché l’artista non si ferma alla superficie della realtà, non usa i colori solo per comporre una bella rappresentazione cromatica ma mostra la profondità del suo animo; riesce ad elaborare in modo originale gli aspetti della realtà che dipinge e ti trasporta, così, nel mondo dei sentimenti veri, suggerendoti riflessioni e ricordi. Quando ho avuto modo di ammirare il quadro della “Natività”, che fa bella mostra di sé nella suggestiva Chiesetta della madonna dei Cordici, ne sono rimasto colpito: la sacralità del Presepe è rimasta tale nella rappresentazione, anzi è stata messa di più in evidenza, anche se i personaggi del Vangelo sono stati “umanizzati” ed inseriti in modo mirabile nello scenario che non è quello della Palestina, ma è quello di Torraca. Gioacchino Vaiano Nella Chiesa dei Cordici figura un suo dipinto.
Brundu Giuseppe Giuseppe Brundu, autodidatta, negli ultimi anni ha partecipato a numerose manifestazioni nazionali ed internazionali conseguendo importanti premi e riconoscimenti. Ha al suo attivo numerose personali e collettive. E-mail: gbrundu@tin.it D’Arte
Indirizzo: via Spadarea, 17 - 84030 Torraca (SA) Cellulare 339 892 09 62 QUOTAZIONI olio su tela 100 x 80 da € 700,00 a € 3.500,00 tecnica mista 70 x 50 da € 500,00 a € 800,00 acquerelli 20 x 40 - 40 x 60 da € 300,00 a € 400,00 27
Balletto Secci Ester
Madonna di ispirazione Bizantina acquerello 45 x 45
Altri tempi
acquerello 30 x 40
L’artista Ester Balletto Secci in arte Ebas Karel, nata a Clana in Croazia, risiede e lavora a Cagliari. Le sue tecniche di espressione sono: grafica, china, lavis. Incisioni: acquatinta, punta secca, lineoleografia. Colore: olio e acquerello. La sua attività espositiva ha inizio nel 1994, partecipa attivamente alla vita artistica. Ha allestito mostre personali a: Cagliari: Galleria Il Colore ed alla Rinascente; Milano Galleria Modigliani; Cremona Galleria Arte e Immagini; e numerose collettive in tutta Italia…
Indirizzo: via XXIX novembre 1847, 6 - 09123 Cagliari Telefono e fax: 070 658 635 Sito web: www.ebaskarel.com
QUOTAZIONI da € 155,00 a € 2.500,00
Ha partecipato a diversi concorsi Nazionali ed Internazionali ed in Internet, riscuotendo ampi consensi di critica e di pubblico, vincendone alcuni ed altri con buon piazzamento e menzione speciale. Sue opere si trovano presso collezionisti privati e pubblici, in Italia e all’estero. Si sono interessati delle sue opere: Dr. Mauro Manunza, Dr. Antonio Mura critico d’arte, Prof. Antonio Romagnino, Dr. Simone Fappanni critico d’arte, Dr. Giorgio Falossi critico d’arte, Prof. Angelo Rescaglio.
Per maggiori informazioni contattare la Galleria d’arte “Il Colore” di IgnazioCabras Cagliari via Donizzetti, 14 - tel. 070 403203 28
Polvere di stelle
acquerello 45 x 45 D’Arte
Balletto Secci Ester
acquerello 52 x 38
Vanità
La sintesi e la ricerca di Ebas Karel (Ester Balletto Secci) “Ci pare proprio di poter affermare, dopo avere visto una serie di suoi lavori, che l’artista di origine croata Ebas Karel (Ester Balletto Secci), residente a Cagliari, abbia una pronunciata predisposizione per l’acquerello. Questa considerazione nasce dal fatto che Ebas Karel riesce ad eseguire, con invidiabile disinvoltura, delle incisioni di notevole sintesi espressiva, caratterizzate da quella essenzialità rappresentativa che sta alla base del disegno preparatorio alla cosiddetta pittura ad acqua.
Movimento D’Arte
Ciò, poi, trova una ulteriore conferma, scorrendo la quadreria della pittrice, che annovera deliziosi acquerelli di riuscita compostezza plastica, come l’originalissimo lavoro intitolato “La bottega del vasaio”, in cui si può anche apprezzare lo studio luministico condotto in seno alla composizione. Tutto ciò conferma le doti di acquerellista, disegnatrice e incisora proprie di questa eclettica creativa ”. Simone Fappanni
acquerello 51 x 31 29
Barbo Lory Loredana Barbo “Lory” è nata a Trieste dove vive e si dedica all’arte. Ha frequentato la scuola d’arte di Avangard di Mario Rigoni, per la scultura con l’architetto-scultore Waldes Coen, due anni di ceramica nella Sede Farit di Trieste. Ha partecipato a un centinaio di rassegne e concorsi collettivi a Trieste, nel Friuli Venezia Giulia e nel Veneto, ricevendo consensi e riconoscimenti. Nel luglio 2009 è stata classificata prima nella composizione astratta dalla giuria critica, nel concorso “Artesette”. A settembre 2010 ha esposto una personale di pittura, scultura decoupage e ceramica con notevole successo. E’ iscritta all’Associazione Auser, Università della Libera-età dove insegna a nuovi artisti e si occupa di curare la mostra annuale, con il comune di Trieste, delle opere eseguite durante i vari corsi dell’anno. Lory Barbo fa parte del gruppo artistico “Seven-art” ed è socio dell’Associazione Culturale Artistico Letteraria “Artesette” di cui è collaboratrice nel direttivo Nel giardino di Greta
QUOTAZIONI Raggio di sole 100 x 80 € 850,00 Piccolo borgo 50 x 50 € 550,00 Scultura 35 x 9 € 350,00
Indirizzo: via Tommaso Luciani, 10 - Trieste Telefono 040 367 758 Cellulare 349 497 66 84
30
Tulipani in arte
D’Arte
Barbo Lory
Raggio di sole tecnica mista con foglia oro su tela 100 x 80 Lo sviluppo libero del colore, si espande negli elementi del cielo azzurro attraverso l’energia che si perde nella linearità di una scia, la cui forza si confonde con la realtà e con la precisione dell’effetto scenico. Il raggio colorato diventa una metamorfosi della luce con la quale si unisce e si confonde.
Piccolo borgo - 2012 ceramica con base in legno Artista poliedrica ed eclettica maestra d’arte. È fautrice di decoupage concettuale: una forma d’arte che porta ad intrecci creativi particolarmente originali. Ama la sperimentazione in ogni campo dell’arte. È pittrice, scultrice, ceramista… Mirella Cossiani
Viso futuro ceramica su base in legno D’Arte
31
Bonanno Carmelo La pittura di Bonanno Carmelo è una emanazione di un sentimento sincero e di una felice ricerca di sensazioni, che scaturiscono di fronte a immagini figurative oppure al cospetto di soggetti naturali. Il paesaggio assume così una precisa notazione ambientale, nel quale traspare un clima di lirica poetica.
La linea dei suoi volti moderni, assume invece un segno elegante che le conferisce ritmo ed energia e ne esalta la struttura compositiva del disegno. La tavolozza di Bonanno appare suggestiva sia nei soggetti che nel caldo tono cromatico che pervade i volti delle sue forme, autentici e veri. Il dipingere quindi dell’artista è improntato da Serene Visioni che sfociano in una ricerca interpretativa di un linguaggio di forme e di colori nel suo mondo pittorico interiore. Banchi prof. Fernanda Indirizzo: via Opifici, 2 - Villa Lesa (NO)
32
D’Arte
Bono Maristella Maristella Bono è nata nel febbraio del 1974 ad Albenga, dove tutt’ora ha un’esposizione permanente nello studio di via G. Galilei 24. Nonostante la giovane età, la Bono, dopo varie esposizioni collettive, espone la sua prima personale a “Villa Cambiaso” in Savona, nel marzo 2002. Villa Cambiaso rappresenta una celebre dimora storica in cui hanno esposto artisti di grande peso quali Sabatelli, Caldanzano, Borzini, Bettocchi ed altri celebri pittori e capi scuola. Seguono altre esposizioni personali in dimore non meno conosciute. Maristella Bono si dedica da anni alla realizzazione di copie di celebri dipinti. Tutte le opere dell’artista sono certificate come “falsi d’autore”; rispettano le tecniche di esecuzione del dipinto originale e le dimensioni. Le sue indubbie doti tecniche, acquisite con l’esperienza, ma anche grazie agli studi compiuti, non sono mai disgiunte dall’amore della grande pittura degli ultimi due secoli, e hanno permesso all’artista di sperimentare con successo nuove tecniche tra cui affreschi, decorazioni, dorature a foglia d’oro e restauri; rendendo così la Bono un’artista poliedrica di grande talento. C’è qualcosa di misterico nel modo col quale Maristella Bono riesce a compenetrarsi nell’animo e nelle intenzionalità dei grandi maestri del passato, quasi che ripercorresse il loro interiore itinerario per ricomporne le grandi opere. Non si saprebbe come definire il risultato. Definirlo una “copia” sarebbe troppo riduttivo per quel che di tanto distaccato e scolastico che è insito nel comune significato di quel termine. “Replica” tanto meno, operazione appartenente soltanto allo stesso autore che ha eseguito il dipinto e che, per richiesta di committenti e per propria voglia, ama reiterare. Nella replica l’autore mantiene la carica emotiva assente nella copia. Maristella Bono compie il prodigio di catturare l’emozione che emana dai dipinti dei grandi che predilige. Leonardo, Annibale Carracci, Caravaggio, Vermeer, Modigliani, Van Gogh ed altri, purchè siano da tempo scomparsi. Le sue opere non si limitano alla rappresentazione del vero, non si attestano al livello della copia fedelmente eseguita, la sentiamo appunto “più vera del vero”, per il valore aggiunto dell’emozione. Che i capolavori del passato producano un effetto sottile e misterioso, che può provocare nel riguardante persino una perdita di coscienza, è la sindrome di Stendhal non raramente riscontrata. Non ci sentiamo in preda di alcuna sindrome, beninteso, in presenza dei capolavori riproposti da Maristella, ma avvertiamo una sorta di turbamento, un imbarazzo, come se i maestri del passato ci apparissero innanzi improvvisamente, non come ombre o fantasmi, ma nella loro realtà essenziale. Alfredo Gianoglio
Copia de: Pierre-Auguste Renoir Rose e gelsomini in vaso di Delft olio su tela 65 x 81,5
Copia de: Joannes Weermer Ragazza con l’orecchino di perla olio su tela 39 x 44,5
Affresco a secco - mt 6,00 x 4,50 Soffitto di casa privata con volte a botte e a crocera QUOTAZIONI Rose e gelsomini in vaso di Delft Nudo femminile seduto Ragazza con l’orecchino di perla Affresco a secco D’Arte
€ 2.100,00 € 1.800,00 € 900,00 € 5.000,00
Copia de: Amedeo Modigliani Nudo femminile seduto olio su tela 59,8 x 92,4
33
Baron Gelindo Gelindo Baron è nato a Cona Veneta (Ve) dove tutt’ora risiede. Sin da giovanissimo si è interessato alla pittura e successivamente si è dedicato per intero ad essa. Di grande importanza è stato l’incontro che Baron ha avuto nei primi anni di lavoro con i maestri Wolleburg, Bruno Saetti e il poeta Ezra Pound, ricevendo fiducia e sicurezza. Come pure è stato importante l’incontro con lo scrittore e critico Enzo Dematté, dal quale ha ricevuto subito un importante aiuto culturale. Gelindo Baron rivendica gli antichi aromi della pittura veneta, tizianesca come tiepolesca, e di essere nel contempo vivo e attuale, vicino ad un gusto forse più francese (Bonnard, Matisse, Cézanne, Dufy) che propriamente italiano. Non solo: ma ha saputo farsi, nel contempo, figurativo e astratto (vecchia antinomia) o comunque sensuale e programmato. La sua formazione artistica, inizialmente veneta, si è con il tempo arricchita di una profonda ricerca culturale volta al moderno e al contemporaneo in uno stile che può definirsi Astrattismo lirico. Guido Signorini
Blu morning La rappresentazione della “Via Crucis” si trova nelle chiese parrocchiali di: Sant’Anna, Piove di Sacco; Passetto di Cavarzere, S. Nazario, Bassano del Grappa. ...Ecco perchè nelle opere di Baron non c’è un ritorno, ma qualcosa che ritorna prepotentemente come protagonista attraverso tutta la sua vicenda artistica e la sua ricerca culturale. Sergio Dalla Val
QUOTAZIONI a partire da € 1.000,00
Volo d’autunno
Baron ha all’attivo moltissime mostre. Il suo calendario espositivo parte dal lontano 1976 e lo si vede nelle grandi città italiane e straniere, tra cui: Stati Uniti d’America, New York; Inghilterra, Londra; Finlandia, Rovaniemi; Canada, Toronto; Francia, Parigi; Tenerife; California, Sacramento; Gran Bretagna; Germania; Svizzera, Lugano; Olanda. Le sue opere si possono ammirare presso: Gagliardi Gallery, Londra; Francesca’s Italia Art e Antiques, Sacramento - California; Galleria Arte Sole, Firenze; Galleria “Le Lac”, Lugano; Classico 34
D’Arte
Bellettini Giovanni
Un’idea di natura e non solo quale eco o sensazione, si unisce intimamente allo studio della forma e ciò con una sensibilità geometrica tutta particolare. Luigi Lambertini La purezza delle forme plastiche, il lindore delle loro superfici, l’eleganza con cui si guadagnano lo spazio e con esso si pongono in imperturbabile ma non statico, equilibrio, traggono origine dalla sostanza umana del loro autore la cui onestà emotiva ed intellettuale conosciamo fuori da ogni ombra di sospetto. Le sue sculture sono così ben calcolate nelle loro presenti dimensioni che ingrandendole anche notevolmente, non se ne perderebbero anzi ne ingigantirebbero le suggestioni. Arrigo Brombin La materia diventa emblema di tensione spirituale, di energia che conquista spazio e luce e si raffina fino a perdere peso e qualsiasi implicazione sensoriale. Giorgio Segato
vetro vetro
vetro h. cm 50
QUOTAZIONI h. cm 50 € 5.000,00 h. cm 80 € 5.000,00
Indirizzo: via Andreini, 9/B - 40026 Imola (BO) Sito web: www.giovannibellettini.it D’Arte
Senza titolo - 2012
Senza titolo - 2012
vetro h. cm 50 35
Braggio Franco
Franco Braggio nasce a Charenton in Francia nel 1953. È stato alunno del pittore Franco Patuzzi; la prima esposizione nel 1976 alla galleria il Minotauro di Verona con i pittori Battalico e Infantino.
Paesaggio con natura morta
olio su tela 60 x 80
Al suo attivo diverse rassegne e mostre personali in Italia e all’ estero, le più significative sono: 1983: Personale alla galleria “FRA’ Giacomo” Verona; 1984: Esposizione al “Salon Des Nation de Paris”, Artistes Contemporains Italiens 1987: Personale alla galleria “Arte Spazio Dieci” Bologna; 1988: Partecipazione alla “Expo Arte di Bari”; 1988: Partecipazione alla biennale d’arte “Omaggio al Caravaggio” - Museo Mystique di Malta; 1988: Partecipazione alla terza mostra internazionele del piccolo formato alla “Galleria del Bello” Taranto; 1989: Personale alla galleria “La Meridiana” a Verona; 1990: Concorso nazionale “Premio Arte 1990” Milano, classificandosi al secondo posto; 1990: Partecipazione alla seconda edizione “Expo Arte Verona”; 1991: Partecipazione alla rassegna “100 Personali100 Pittori” Palazzo degli Affari di Firenze; 1992: Esposizione alla galleria “San Giorgetto” di Verona; 1994: Personale a Grave, Firenze; 1995: Esposizione alla galleria “Piazza Dante” Verona; 1997: Personale a Sirmione, Brescia; 2004: Collettiva alla galleria “Cortina” Milano; 2005: Personale alla galleria “Bertrand-Kass” Innsbruck. 2010: Personale a Lazise, Verona; Gli è stato assegnato il 2° premio arte mondadori. Attualmente impegnato in varie collettive, e personali.
Indirizzo: Via Bruno Biasoli, 8 San Giovanni Lupatoto (VR) Telefono 045 546 066 Cellulare 349 402 94 09 E-mail: franco.braggio@gmail.com
Al porto di Limone 36
olio su tela 79 x 89 D’Arte
Braggio Franco
Compone una pagina pittorica fedele alla sua originaria matrice ispirativa, una attraversata da fasci di luminosità. Trasparenze cromatiche affiorano sulle sue tele quasi volessero conferire all’immagine una sorta di trasfigurante visione del mondo che non perde mai, però, i connotati della propria riconoscibilità. Nel suo lavoro sono state individuate due varianti espressive: da una parte quella «immagnifica» e dall’altra quella pittorica. Della prima egli rivela tutta «la sua ricchezza piuttosto che di sorprenderla» della seconda, invece, egli ripropone «la pienezza dell’immagine» quasi dichiarandone che il campo d’azione della sua pittura non è stata ancora del tutto consumata e che ancora numerose sono le variazioni, le scoperte e le sorprese che la sua ricerca deve ancora conquistare e rivelare. Giorgio Trevisan
Limone
olio su tela 74 x 83
QUOTAZIONI
olio su tela 40 x 50 € 500,00 olio su tela 70 x 80 € 800,00 olio su tela 140 x 250 € 2.000,00
Tramonto in campagna D’Arte
olio su tela 40 x 50 37
Bòscaro Alda
La pittura di Alda Bòcaro verte su una poetica di calde raffigurazioni, che sanno cogliere l’innocenza dell’infanzia, e rivelare pudicamente l’intimità del mondo femminile. Utilizzando in modo eccelso sia il pastello, che la pittura ad olio, Alda Bòscaro è virtuosa nel segno e nel colore, essendo dotata di una grazia inventiva che ricorda quella di Bruno Saetti, maestro che operò con tranquilla saggezza negli anni Novanta del secolo scorso. La sua ricerca formale, per cui la figura umana rimane al centro dell’interesse, è intimamente connessa alla soggettività della sua percezione; in ognuno di questi lavori la scoperta dell’immagine femminile e infantile è vissuta come la rappresentazione di un mondo intatto e armonioso, dove l’effusione dei sentimenti non è mai gridata, ma sempre sottesa come fonte di ispirazione. Con questi lavori la pittrice si riallaccia alla tradizione del Museo italiano, dove soprattutto tiene conto della lezione trecentesca dei Primitivi: questo dato stilistico si traduce in una narrazione visiva che appare di calcolata staticità. Per altro, aderendo alla poeticità nascosta del vero, le è particolarmente consona una modalità espressiva leggera, che trova i suoi strumenti naturali nelle trasparenze del pastello e nelle stesure estremamente fluidificate dell’olio, proponendo tonalità in apparenza fragili, ma capaci di esprimere l’autenticità di un quotidiano indagato con trepida partecipazione. Alda Bòscaro ama proporre la figura umana in un concerto di linee essenziali, tracciate con mano sicura, da vera artista che sa come si chiude un’opera senza concessioni alla retorica. Queste le caratteristiche della sua mediata rappresentazione, che sa reinventare l’espressività dei volti in un’idealizzazione che colpisce per il messaggio d’amore che trasmette all’osservatore.
Figura e Ambiente - 1990
tecnica mista 60 x 80
QUOTAZIONI olio 60 x 80 € 10.000,00 pastello/tecnica mista/tempera 50 x 70 € 4.000,00
Indirizzo: via Paleoveneti, 13 - 31044 Montebelluna (TV) Telefono 0423 609221 Cellulare 335 6215959 E-mail: studio@trincaeassociati.it Sito web: www. youtube.com www.lelite.it/boscaro.htm itaca web tv Figura e Ambiente Interno/Esterno - 1970 olio su tela 60 x 70 38
D’Arte
Biso Giorgio
Ricordo di un sogno - 2012
tecnica mista su tela 100 x 100
Giorgio Biso nasce a La Spezia (SP) il 24 settembre 1979. Ha compiuto i suoi studi al liceo Artistico e all’Accademia delle Belle arti di Carrara sezione pittura. Per completare il suo percorso di studi, frequenta un master biennale in illustrazione presso la Scuola Politecnica di Design di Milano. Da studente d’Accademia inizia a partecipare a concorsi e rassegne d’arte anche di rilievo internazionale e, sempre durante gli anni degli studi, viene selezionato per prendere parte a due edizioni della Biennale degli studenti organizzata dall’Accademia delle Belle arti di Carrara. Recentemente è stato selezionato per esporre in importanti rassegne d’arte in Italia e all’estero e in gallerie d’arte. Indirizzo: via F.lli Rosselli, 39 - Arcola (SP) Telefono 018 798 70 25 Cellulare 328 705 39 52 Sito web: www.studioartebiso.it E-mail: studio.artebiso@yahoo.it QUOTAZIONI tecnica mista su tela 100 x 100 tecnica mista su tela 60 x 60
Le forme della memoria - 2012 D’Arte
€ 1.000,00 € 600,00
tecnica mista su tela 60 x 60 39
Bertello Guido
Guido Bertello (Torino 1929-1993) Allievo giovanissimo di Terzolo e Giansone, esordisce in seguito come grafico pubblicitario e illustratore. Comincia l’attività espositiva fin dal 1952 nelle gallerie torinesi, e collabora con prestigiosi quotidiani e con illustri editori sempre come grafico ed illustratore. Notissima la serie di brillanti copertine per il settimanale Epoca. Negli anni ‘50 vive per alcuni periodi a Parigi e ad Amsterdam, partecipando attivamente alla vita artistica internazionale. Entra anche a far parte del gruppo Bianco e Nero, di Piemonte artistico e culturale e della Promotrice di Belle Arti; negli anni settanta realizza anche un programma televisivo che va in onda per alcuni mesi, collaborando con Bruno Munari. Sue opere sono in collezioni pubbliche e private e molti sono i premi e i riconoscimenti che riceve. Muore a Torino nel 1993, ma l’attività di esposizione delle sue opere e di studio del suo ruolo nella storia dell’arte italiana prosegue attivamente grazie alla moglie, signora Alba. Infatti dal 1994 ad oggi gli sono state già dedicate quindici mostre antologiche in sedi di grande prestigio.
“…L’attimo lungo che Guido Bertello trasformava in colore di memoria, in un lontano rimpianto, in un destino minimo che nel tempo avrebbe poi amplificato il suo raggio, esteso la sua aurea di storia. Fino ad acquisire la forza di un paesaggio, intenso, ricco di vibrazioni, di figure ricorrenti come una litania, un presepio, i grani di un rosario. Così in una fedeltà assoluta ed elementare come il movimento di una trottola che attende la fine di una corsa, Guido Bertello guardava il punto di disequilibrio, di rottura, che avrebbe trasformato in “lezione” di pittura, immagine di sentimento.” Nico Orengo
40
D’Arte
Bertello Guido
D’Arte
41
Bicchi Silvio
Autoritratto
Bicchi Silvio junior nato a Rimini il 9 settembre 1920, si è formato alla scuola del padre Ottorino e dello zio Silvio Bicchi, entrambi allievi del Fattori. Ha esposto in personali e collettive dal 1938 al 1962 in tutto l’Egitto. Ha diretto ed insegnato all’Accademia Bicchi di Alessandria d’Egitto, fondata dal padre Ottorino, per 14 anni. Prende parte alle “Biennali dei Paesi Mediterranei” in Alessandria nel 1957, 1959 e 1961. Rientrato in Italia, dal 1962 ad oggi espone in personali e collettive sul territorio nazionale, in Francia, Svizzera, rice42
olio a spatola su tela 50 x 70
vendo molti premi e riconoscimenti. Insegna per 11 anni all’Accademia Romana di Arti Figurative. Si dedica inoltre a decorare Chiese, realizzando paliotti d’altare, via Crucis, vetrate, sculture ed altri lavori artistici, in numerose città italiane. Le sue opere figurano nel Museo d’Arte Moderna del Cairo, nel Museo dell’Accademia d’Alessandria d’Egitto, nella Pinacoteca di Rimini e in numerose collezione private in Egitto, Grecia, Spagna, Svezia, Francia, Stati Uniti, Svizzera, Canada, Italia, Inghilterra, Brasile. D’Arte
Bicchi Silvio
Mercato - Il Cairo
QUOTAZIONI da € 2.000,00 a € 15.000,00 a seconda del soggetto D’Arte
pastello 70 x 50
Indirizzo: Studio Bicchi – Via Valbondione, 111 - Roma Telefono 063 362 44 04 Cellulare 320 155 49 55 Sito web: www.silviobicchi.com E-mail: info@silviobicchi.com 43
Bicchi Silvio
Tributo ad Armstrong
44
spatola olio su tela 60 x 80
D’Arte
Bicchi Silvio …Ed ovunque giustamente ne ha ricevuto riconoscimento; meritato in quanto nel Bicchi, è evidente la quadratura morale ben valida, scevra da compromessi, lontana da formalismi preconcetti o quanto meno da evoluzioni pirotecniche e vuote... Carlo Sesti …Qui l’arte di Silvio Bicchi si esprime in tutta la sua potenza: la tecnica della spatola raggiunge mete di alto valore artistico non solo per il contenuto ma anche per la forma: unione inscindibile questa per l’artista, che in essa trova il modo di esprimere ogni suo stato d’animo e di comunicarlo con immediatezza. E credo che nel connubio fra quel che vuol dire e come lo dice vi sia il segreto dell’arte di Silvio Bicchi... Milo Corso Malaverna ...L’ho conosciuto tardi, e me ne rammarico. Non è semplicemente un erede tra i più genuini e reputati della pittura dei “macchiaioli”: è anche una persona di sicura finezza intellettuale, dai modi coltivati lungo una vita avventurosa, sì, ma sempre orientata sui valori che lasciano traccia. È stato ed è “maestro” anche nel senso letterale della parola, capace di portare nell’insegnamento tesori di partecipazione umana e civile oltre che, in senso stretto, didattici... Sergio Zavoli
Sciopero D’Arte
Cavallo bianco
olio a spatola 60 x 80
olio su tela 70 x 50 45
Bernardelli Angiola
Angeli del perdono
Angiola Bernardelli, dopo aver insegnato per diversi anni, nelle scuole elementari, frequenta lungamente il Centro dell’Incisione Alzaia Naviglio Grande di Milano, dove segue i corsi dell’artista Gigi Pedroli, studiando a fondo la tecnica dell’acquaforte, dell’acquatinta e della puntasecca. Dal temperamento sensibilissimo e meditativo, l’artista preparata al disegno e alla riflessione ha di fatto, scelto la figurazione per raccontare le storie di una “possibile” vita senza cattiveria, di un mondo capace di cortesia e di bellezza. I suoi sono, racconti di una particolare grazia naturale, capaci di rivalutare la tecnica incisoria considerata a torto un’arte minore. Attraverso l’infinito intrico di segni delle sue incisioni, Angiola conduce lo spettatore ad un aperto dialogo con l’opera stessa: il suo segno incisorio preciso e particolareggiato coinvolge l’osservatore a vivere le storie rappresentate; storie che sono quelle dei personaggi amati, che vivono in un’atmosfera fiabesca di paesaggi e di ambienti. 46
E ciò che non si vede, quello che sfugge agli sguardi, diventa spunto di creazione per Angiola Bernardelli che inventa le caratteristiche di un volto umano, il ricordo di un paesaggio, di una città, di un cielo ricco di stelle e di particolari. La passione per il mondo dell’infanzia la porta a pubblicare due libri di racconti per ragazzi arricchiti di illustrazioni eseguite con la tecnica dell’acquaforte e dell’acquatinta: “Tra le nuvole” e “Tra fantasia e realtà”. Ha collaborato alla rivista “La Martinella” con favole e alla rivista “Arte più Arte” con racconti di vita vissuta e arricchiti dall’illustrazione di alcune sue acqueforti. Si sono ripetutamente interessate al suo lavoro le pubblicazioni “Nuova Italia” e “La Cittadella”, inoltre le riviste di settore “Archivio”, “Arte in”, hanno pubblicato suoi lavori. Prende parte alle principali Fiere d’arte. Figura in collezioni d’arte pubbliche e private in Italia ed all’estero. D’Arte
Bernardelli Angiola
Danzando tra le stelle
Le sue opere sono in esposizione permanente presso il “Centro dell’Incisione” in Milano e presenti nelle seguenti Raccolte e Chiese: Gabinetto delle Stampe Antiche e Moderne del Comune di Bagnacavallo (RA) Raccolta delle stampe Adalberto Sartori di Mantova Comune di Lauro (AV) Curia arcivescovile di Milano Chiesa di San Bartolomeo a Pradello di Villimpenta (MN) Chiesa di San Cipriano Milano La “Via Crucis” in particolare si trova: Missione Francescana in Papua-Nuova-Guinea (Oceania) Cappella dedicata a Padre Tullio Favali a Kidapawan (Isola Mindanao – Filippine) Chiesa di Cuffiano a Riolo Terme (RA) Chiesa di San Benedetto (inaugurata nel 2005) a Kottayam (Kerala – India Meridionale) D’Arte
L’incisione come nobiltà dello spirito di Antonino De Bono “L’acquaforte, l’acquatinta, la punta secca costituiscono la preziosità dell’arte incisoria, come nobiltà dello spirito nel campo artistico di Angiola Bernardelli. Essa ha il dono di calarsi nella quiete delle dimore borghesi, di scandagliare l’animo di uomini e donne, di trarre dalle vicissitudini della vita la quintessenza della società. Come Carlo Goldoni è stato il protagonista della scena della commedia dell’arte, portando alla ribalta i personaggi delle famiglie anche quelli disgraziati avventori dei caffè; la turba popolazione dei diversi ambienti con rara efficacia comica, tanto da investigare i ceti, per ridurli al senso pratico della esistenza quotidiana e trarne un giudizio costruttivo. Così, Angiola Bernardelli, con garbo presenta scenette ottimali gustose, piene di vivacità e di grazia, che non sono goldoniane, ma hanno in sé la poetica veneziana settecentesca, per l’uso della “cronaca del salotto”, la concezione della realtà come arguzia del “contemporaneo”; ma soprattutto hanno la mimica delle varie tendenze psicologiche di una comunità nutrita…” 47
Bernardelli Angiola
II stazione
Il sepolcro vuoto
III stazione
Tutti conoscono la “Via Crucis” pochi ancora conoscono la “Via Lucis”. L’una il dramma della sofferenza sino alla morte di Cristo, l’altra la gloria della vittoria sulla morte, il trionfo della vita. L’artista Angiola Bernardelli ha voluto, dopo uno studio accurato, rappresentare questo percorso raramente trattato dagli artisti. Certamente non è un tema facile, ma la Bernardelli che si era cimentata precedentemente nella Via Crucis ha sentito la necessità di questo racconto di fede e speranza e lo fa con le sue acqueforti. 48
Gesù si manifesta alla Maddalena
Forse i tempi dell’incisione, lunghi e meditativi, la portano alla consapevolezza di una conquista in termini di bellezza e armoniosità. Angiola Bernardelli è sempre alla ricerca del particolare, quel particolare sempre aggiunto e mai tolto ai volti, alle vesti, agli sfondi per colmare di bellezza segnica la narrazione. Così i tratti sono sempre voluttuari e nello stesso tempo imprescindibili, complessi ma semplici da penetrare con uno sguardo disarmato che si può soffermare sui protagonisti in primo piano o penetrare per trovare la luce. G. Castiglioni D’Arte
Bernardelli Angiola
XIII stazione Con Maria in attesa dello Spirito Santo
IV stazione Gesù conferisce il potere di rimettere i peccati
“…Il mondo di questa artista è sempre fantastico, onirico e ludico, anche quando riferisce della realtà d’ogni giorno, perché riflette un modo di vedere e di sentire con candido lirismo, con fresca limpidezza d’animo, con grazia e armonia. E come la tersità dell’aria consente di vedere lontano, di cogliere catene di monti usualmente insospettate, così la disposizione d’animo dell’artista, la sua particolare sensibilità, la conducono a leggere oltre gli schemi sensori costruiti dalla ragione, a cogliere allegorismi intrinseci, realtà psichiche profonde, archetipi collettivi… D’Arte
Nell’interesse per la realtà psichica piuttosto che per l’esaltazione dell’esperienza percettiva sensoriale; nell’estrapolazione del valore simbolico, dal quotidiano anche minimale, nel gusto della fabulazione visiva, della messa in scena dell’immaginario fantastico, a dispetto delle esigenze della logica... e della bella forma... Dal saper vedere la vita come una fiaba, da una bonaria ironia, da un sereno umorismo, da un’apertura d’animo poetica: da una profonda e ricca umanità. ” Pier Luigi Senna 49
Bosich Giuseppe Giuseppe Bosich nasce a Tempo Pausania (SS) nel 1945. Pittore, incisore, scultore, autodidatta. Lavora a Ghilarza (OR). Nel 1967 Ròiss cura la sua prima di oltre 500 mostre. Nel ’65 studia calcografia (Piacesi, Leoni), nel ’70 a Milano pittura con Dalla Vigna; conosce Waldberg e Henry surrealisti e il cubista Kodra. Negli anni 1980 per Agriesti illustra Il volo della Far/falla e Poesie Nere, collabora per Humor Graphic, esce il Catalogo della grafica e delle sculture (Modesti); illustra Libellule Scarlatte e Il galoppo delle Stagioni di Pau; di Agriesti Micromitologie e Il Corvo (Poe). Per S’Alvure, Naitza cura Sculture; tra il 1990 e 2000 cura le cartelle Vizi e Virtù, Lo Zodiaco, Tarocchi e Grillincubi; Margonari firma Pitture; scrive e illustra Il buco in gola. Per Bua Il Bestiario di Sandaliotis, Il Riso dell’Ornitorinco ecc.; illustra Poesie di Pau. Il 17 dicembre 2001 l’atelier di Ghilarza brucia. Nel 2003 esce Bosich (Fanari e Sirena). Docente di tecniche calcografiche e pittoriche. Catene d’unione - 2008
Indirizzo: studio d’arte Ghilarza (OR) via Bernardino Sotgiu, 14 Cellulare 339 302 04 11 E-mail: gbosich@tiscali.it Sito web: www.bosich.it www.giuseppebosich.com
La scuola dell’anima 2003-5-7 50
olio su tela 90 x 90
QUOTAZIONI olio su tela 50 x 70 olio su carta 50 x 70 incisioni calcografiche 50 x 70 50 x 70 disegni a china
€ 3.500,00 € 1.400,00 350,00 € € 1.000,00
olio su tela 100 x 60 D’Arte
Bosich Giuseppe
Verso le acque superiori - 2004
olio su tela 150 x 120
“avviso: poiché ogni definizione può contenere soltanto ciò che è definibile, non definiamo Bosich. Poiché il bello non è tale soltanto se espressione di frasi belle, immagini belle, colori belli, è bello anche ciò che Bosich esprime. L’immaginario di molti (troppi!) finisce là dove l’immaginario di un singolo (Bosich) comincia. Extravagante, vagante in zona extra, a Bosich si addicono approcci extra, rapporti estetici extra, esegesi extra. La sua extravaganza è tanto extra che ai ragionatori, ai filosofi, ai critici, risulterà comunque incomprensibile... Bosich è artista capriccioso ed occupa con la sua capricciosità tutti gli spazi circostanti la capricciosità di ogni altro. I suoi capricci sono compositi, sono mosaici, sono museo dell’immaginario più recondito (e inconfessabile)... In Bosich non si registrano cadute di desiderio nel suo rapporto con l’immaginazione, per cui la libido creativa continuamente lo pervade, e lo attiva a disegnare, dipingere, scolpire. L’immaginazione di Bosich è sempre incinta e partorisce con facilità”. Enzo Rossi-Ròiss, 1990
Pavone alchemico - 2006 D’Arte
olio su tela 100 x 70 51
Bosich Giuseppe
Corpo anima spirito tecnica mista su cartoncino 35 x 100
52
D’Arte
Barzaghi Carlo
Autoritratto
olio su tela
Nato a Monza ha studiato a Roma dove ha potuto approfondire lo studio dei grandi cinquecentisti con il maestro Gemini, e con il prof. Corsini il barocco e via sino ai macchiaioli. I suoi studi sono continuati a Milano presso l’Accademia di Brera. Ha frequentato corsi di specializzazione nel campo pittorico, scultura lignea e ceramica, nel vastissimo campo della decorazione murale e dell’affresco, senza perdere di vista la passione per la musica specializzandosi in composizione e organo in seguito il pianoforte gli terrà compagnia tutta la vita. Prima ritrattista, poi scenografo con il già famoso pittore-scenografo Mezzadra, lavorando per vari teatri di posa e in seguito in Rai, sia come scenografo che come grafico per creare titoli che ora fanno parte della storia della tv. Ha insegnato all’istituto statale Cesare Correnti e alla scuola Superiore d’Arte Applicata del Castello Sforzesco di Milano. In seguito ha continuato ad insegnare la figura nel suo studio-laboratorio. Monza 1920 - Monticello B.za 1991
D’Arte
53
Barzaghi Carlo
Battaglia - 1957
tecnica mista su carta
Carlo Barzaghi nasce a Monza nel 1920, studia e si specializza a Roma, quando torna a Milano si afferma come rittrattista, piccoli e grandi ritratti a olio a volte su tela e per la maggior parte dipinti su tavole di compensato, dai colori caldi con prevalenza di ocra e terre, dove il sentimento del protagonista pervade la spazio che lo circonda e lo sguardo impone a chi lo incontra di osservarlo nel più profondo. È in quel periodo che dipinge “Il Postiglione”, a detta di molti critici ed esperti dell’arte contemporanea, il suo capolavoro, per colori composizione espressione. Il postiglione nasce da uno specchio che rinfrange il viso del pittore con calzata una bombetta, poi per motivi espositivi fu intitolato diversamente, ma rimane un’autoritratto dall’espressione insolita. La figura femminile è protagonista nei suoi lavori, lo studio prima e la ri54
D’Arte
Barzaghi Carlo
Battaglia - 1957
tecnica mista su carta
cerca successivamente lo porta a raggiungere la composizione detta “Cariatide”: l’interpretazione della donna con linee aggraziate tondeggianti e sinuose, preferibilmente davanti a uno specchio ovale. Il corpo che si appropia dello spazio impostogli sconfinando con i propri estremi. Più recente è la composizione denominata “Battaglia”, figure di cavalli e cavalieri che si districano da grovigli di colore sono i protagonisti di queste opere dinamiche dove tutto è in movimento. Trovo molto difficoltoso racchiudere in poche parole la storia di un artista. Carlo era tuttuno con i suoi quadri. Non si può pensare a l’uno senza l’altro. Il dipingere era per lui una necessità intima come respirare. E per noi rimane una necessità di vivere, guardare e respirare con i suoi quadri. Umberto Gaj D’Arte
55
Barzaghi Carlo
Silhouette - 1957
tecnica mista su carta
La bellezza appare così. Una forma, un colore. Una esplosione irruenta interiore, contro una dolcezza d’animo intellettuale. Traspare questo da ogni sua opera, prima di ogni altra cosa. Nel suo percorso artistico sembra che il tempo abbia modellato e, impastato tra loro, due espressioni così diverse, fino a renderle indistindiguibili l’una dall’altra. Lì, solo lì e solo così poteva essere quel tratto. Lì, solo lì poteva esserci quel colore. Lì solo lì doveva esserci quell’assenza. Un esempio di proporzione, di forma, di armonia. Cos’è quello che vedi ? E’ la fortuna che hanno alcuni uomini possessori di un talento innato che li rende immortali nel tempo. Massimo Brera 56
D’Arte
Barzaghi Carlo
Ballerina - 1955
L’evoluzione delle forme, la costruzione di uno stile, la cariatide come simbolo di sostegno, come emblema della femminilità, rassicurante nella sua tranquilla staticità ma ancora elastica nella sua forma estetica. Uno specchio per ricordare un atteggiamento una posa, per riposare la mente, i colori per fare un riassunto. Il riassunto di quello che si è, di quello di quello che eravamo, unito alla costruzione di uno studio per arrivare a una visione, la stessa, che imprigionata su una tela può trasformare i tuoi pensieri e alleggerire la tua anima... ...Se volessi trovare in una parola l’equivalenza dell’arte di Carlo Barzaghi direi autenticità, perchè la caratteristica sicuramente più vistosa, sia nelle sue opere che nella sua vita è l’autenticità. Arte e vita come in tutti gli artisti si fondono e in questo senso, ogni sua opera riflette l’autenticità della sua esistenza. Se ad un primo impatto, per chi lo ha conosciuto, era strano D’Arte
tecnica mista su carta
immaginare la sua mano creatrice di contrasti, di tensioni, era per la sensibilità e l’accuratezza nel porsi, per la sua capacità nel domare ed addolcire la sua indole, la stessa sensazione davanti a lui era, davanti alle sue opere è. Così come d’acchito stupisce la capacità di gestire la forma e il colore, immediatamente appare l’invito ad entrare nella tensione e nella emotività dell’espressione artistica. Si è così catturati da un mondo dove realtà e visione unite si raccontano. Le Battaglie raccontano la sua vita, la parte più vera della sua autenticità, dove figure facce colori appaiono e scompaiono mischiandosi e dividendosi. L’apice di una ricerca il risultato di una metamorfosi. La loro visione non sarà mai la stessa, la loro espressione risulterà in balia della tua emozione, modellata sul tuo stato d’animo dandoti calma o fervore così, come una cosa viva. C. Cobacri 57
Barzaghi Carlo
Composizione - 1960
tecnica mista su carta
Maestro di vita e non solo d’arte ha lasciato un vuoto in tutti quelli che lo hanno conosciuto, e potevano vedere in lui un riferimento certo. Lontano da compromessi commerciali e morali esprime il senso della bellezza che contrariamente vede svanire nella livida cronaca contemporanea. Traccia colori d’impeto mai eguali per colori o forme, da questi si può riconoscere la libertà di un pensiero mai superficiale sempre fervido alla realtà, con l’obiettivo attento al concetto trascendentale di estetica. Ha lasciato con il suo lavoro pulsanti fremiti di vita vissuta... G. Castiglioni 58
D’Arte
Barzaghi Carlo
Testina - 1955
D’Arte
olio su tela olio su tela
tecnica mista su carta
QUOTAZIONI 40 x 50 € 5.000,00 50 x 70 € 2.000,00
59
Bulgarelli Giovanna
Caggegi Gabriella
Giovanna Bulgarelli nata a Gualtieri (RE) nel 1947. Ha frequentato l’Istituto d’Arte di Parma. Dipinge ad olio dal 1975.
“...quando ho cominciato non sapevo cosa sarebbe venuto fuori, non immaginavo neanche lontanamente di riuscire a modellare con tanta naturalezza… è stato come aprire una grande scatola e tirarne fuori il contenuto…” Gabriella Caggegi vive e lavora a Malvagna. Sito web: www.sottoilsegnodeipesci.it.
È presente, solo su invito, alle più importanti rassegne artistiche in campo nazionale ed internazionale, ottenendo numerosi premi e riconoscimenti. ...È come se la dolcezza, appunto, fosse trascorsa dal timore di rivelarsi. E proprio con questo stile diviene più intensa... Ecco: il colore dominante costituisce la voce del sentimento che urge nell’artista. Elio Succi
vedi pagina 90
Buti Luca Fotografo. Nato nel 1971, risiede vicino a Firenze. La sua è una visione artistica prevalentemente concettuale e spostata verso l’estetica dell’arte contemporanea. Ha esposto in diversi contesti e tiene anche workshop. Sito web: www.lucabuti.com E-mail: info@lucabuti.com
Caiffa Luigi Approfondimento degli stati di coscienza o semplicemente oblio. Distinguersi per non estinguersi è una filosofia di vita, un modo di essere, una poesia, un suggerire che ogni esperienza autentica è radicata in un sentimento profondo che non conosce confini di spazio e limiti nel tempo. Sito web: www. luigicaiffa.com
Cabrini Laura Le opere di Laura Cabrini ci offrono sfaccettate visioni della realtà ambientale, sottese da una vasta gamma di stati d’animo ed emozioni. Indirizzo: Cellulare Sito web: E-mail:
via Meucci, 1 - 46028 Moglia Sermide (MN) 328 222 9512 su social network Facebook laura1955@alice.it
vedi pagina 73
Calì Gaspare Il Calì col suo simbolismo legato ai temi ed alle problematiche umane fa trasparire, una razionalità dell’intelletto, la sintesi eletta di materia e luce, chiaro e scuro, estetica e sensibilità, mente e cuore. Un arte quindi rassicurante in un rapporto dell’uomo con il mondo nella riappacificata conciliazione degli opposti. Eleonora Gallarati Del Pozzo Indirizzo: vive e lavora a Pachino (SR) via Indipendenza, 21 Cellulare 388 9026314 Sito web: www.gasparecali.com E-mail: info@gasparecali.com vedi pagina 91
60
D’Arte
Cammarota Michele
Caporali Franco
Il maestro Cammarota qui si esprime attraverso stilemi d’ispirazione classica. Tre Afroditi nascono dalle acque nascondendo a tutti il loro volto dietro un voluttuoso cappello dai tratti retrò. Inconoscibilità del vero volto della passione...che è titolo dell’opera e turbamento che coinvolge tutti gli esseri viventi, che come cigni bramano Leda, ubriachi in quell’attimo, credono di avere la potenza di Zeus.
Franco Caporali è nato a Bibbiena, lavora a Soci (AR) con studio in via Casa Silli, 2. Franco Caporali ha lungamente soggiornato a Parigi. Sotto l’auspicio delle pià alte autorità italiane e francesi le sue opere sono state esposte presso la Camera di Commercio Italiana a Parigi, Faubourg Saint Honorè. Nel 1980, il Presidente della Commission du Vieux Paris, lo invita a presentare le sue opere negli ambienti de la Rotonde de la Villette. Sempre negli anni ‘80 viene ammesso come membro associato del Salon des Indèpendants, istituzione parigina di grande fama. Da allora, ogni anno espone i suoi quadri presso questo salone. Nel 2000 e nel 2004 il comune di Parigi presenta due esposizioni di grande successo: “Paris 7 sur 7” e “Franco Caporali et ses paysages toscans”. Una delle opere in mostra è stata donata alla chiesa di Saint Tomas d’Aquin dove rimane esposta ai numerosi visitatori. Da allora, ogni anno, espone i suoi quadri presso questo salone.
Sandro Serradifalco
Indirizzo: via Villarbasse, 14 - 10045 Piossasco (TO) vedi pagina 92
Campagna Maria Pia Maria Pia Campagna è nata a Mercatino Conca (PU), vive e lavora a Mulazzano di Coriano (RN). Nel ‘72 si diploma in pittura all’Accademia di Belle Arti di Urbino. All’attivo numerose mostre; tra le personali le più recenti: Batticuore (Rep. di San Marino), Es (Rimini), Punch (Milano), Adfinitas (Cattolica), Effervescit (Rimini). Tra le rassegne collettive, solo per citarne alcune: Regesto70, Calce plastica, Omnia Mutantur, Ecclettiche rappresentazioni, Museo della Fiaba, Premio Speciale 6° Premio Nazionale di Pittura e Scultura Città di Novara, Le Marche e il XX secolo, Atlante degli Artisti a cura di Armando Ginesi, 13X17 a cura di Philippe Daverio e Jean Blancheart, Rizzoli editore (2007).
Forme e colori sono il linguaggio appropriato della personalità, traducono in iconografia le emozioni. Ogni quadro è solitudine, sosta in un angolo del mondo e di sé, volo alto nello stupore giovane, nella malinconia e nella bellezza. Il tempo si ferma nella contemplazione, la mente è assorta nel prodigio della luce... I piani si sviluppano nell’alternanza dei colori luce e dei colori ombra, che portano la vista a perdersi lontano... Coglie la dolcezza e la forza di questa terra “con gli occhi incerti tra il sorriso e il pianto”, come dice Carducci. E ovunque vada, la porta con sé. Franco Ruinetti
Cannelli Luigi Stefano Esordisce nel 1977 come incisore ad acquaforte; dal 1979 dopo l’incontro con il critico d’arte Giorgio Tempesti si dedica alla pittura professionalmente. Dal 1990 collabora con Tito Schipa Jr. come scenografo e consulente artistico. Sito web: www.stefanocannelli.it E-mail: stefanocannelli@tele2.it D’Arte
61
Capuzzo Donata
Cardinali Rocco
Nata a Venezia, sceglie la transavanguardia, dopo la laurea crea opere che ruotano intorno alla nozione del tempo inteso come instabile passaggio, sviluppa il tema delle impronte del corpo e della mente “Memento Mori”
Cardinali, una forte presenza artistica cilentana, inquieto sperimentatore di ipotesi. Cardinali si impone soprattutto per la singolare espressività da ricondurre al lavoro delle mani: pittura, scultura, ceramica, bronzo, tecniche tutte esposte alla forza del colore e del fuoco, nella sorpresa di un’arte affidata alla meraviglia di se stessa.
Carbone Antonio
Indirizzo: via Pozzo, 36 84060 Abatemarco (SA) Telefono 097 495 10 63 Cellulare 339 891 55 87 vedi pagina 72
Vibrazioni - 200
acrilico 100 x 100
Le opere iniziali degli anni ’60 si ispirano alla pittura meridionalista evoluta poi in un espressionismo forte, metamorfosi delle forme e del linguaggio: verso la spiritualità dei colori. Ricerca che prosegue nel campo della calcografia su supporto di lastre di piombo. Disegni nervosi impressi nella carta.
Cardè Fernanda ...Fernanda Cardè trasferisce sulla tela un contrappunto di filamenti armoniosi e un’aggregazione di tacche cromatiche che, nella loro diversità formale, tendono a dialogare, in modo struggente, le une con le altre, planando in modo leggero sulla superficie. Indirizzo: via Stradelle, 149/1 33084 Cordenons (PN) Cellulare 338 652 34 11 E-mail: info@fernandacarde.it vedi pagina 78
Cardone Sergio “Alberini” Pittore e scrittore è nato a Roma nel 1953. Ha vinto diversi premi nelle Marche e in Abruzzo, ha decorato chiese e residenze in Abruzzo e nel Lazio. Vive ad Avezzano (AQ) con studio in via Corradini, 174.
Carraro Roberto Autodidatta, nasce nel 1946 a Villanova di Camposampiero, Padova, dove vive e lavora. Frequenta l’Istituto d’Arte “Accademia” di Padova, diretto dal prof. Mariano Missaglia. È iscritto all’Archivio Storico Internazionale di Arte Contemporanea. Amante della pittura, nel 1992 si approccia al legno e da allora è un susseguirsi di simposi e mostre, importanti premi e riconoscimenti Nazionali ed Internazionali. Le sculture di questo valido esponente dell’Arte Contemporanea riflettono un messaggio tematico sempre molto forte e propositivo che invita al pensiero e alla riflessione il fruitore attento e partecipe... Lia Ciatto (presidente del Sever)
62
D’Arte
Casanova Arturo Nato a Caserta nel 1966. Artista di connotazione spirituale, attua dal 1994 un’autentica astrazione sensoriale in pittura, scultura, fotografia e video, installazione articolata come una trilogia: liquid nerve mystic. Sito web: www.arturocasanova.it
Castiglioni Giuditta Giuditta Castiglioni Artista poliedrica e critica d’arte, nasce a Milano pur sentendosi nell’anima apolide, cresce in una famiglia dove la pittura e la musica classica sono in primo piano. Crescendo respirando arte a contatto con molti artisti che si riunivano nel salotto di casa si afferma in lei il desiderio di scoperta artistica. Sin da giovane si interessa di grafica e design e con uno sguardo critico e sensibile si avvicina all’arte visiva creando simbologie artistiche riconosciute dal mercato internazionale. Scrive di critica d’arte e poesia.
Catamo Donato Donato Catamo nasce nel 1946 a San Cassiano di Lecce. Intraprende gli studi ad indirizzo artistico all’Istituto Statale d’Arte di Poggiardo (LE), consegue la licenza di Maestro d’Arte; contemporaneamente segue gli studi classici, si trasferisce ad Urbino, dove allievo dei maestri Ceci, Piacesi e Sanchini, consegue la maturità di Arte Applicata ed il magistero d’Arte. Sempre ad Urbino, nuovamente a contatto con i maestri Ceci e Piacesi, frequenta i corsi internazionali di calcografia e litografia. È prima docente (1971-1982) e poi dirigente (1982-1996) dell’Istituto Statale d’Arte di Orvieto. Dal 1996 al 2003 dirigente scolastico dell’Istituto di Istruzione Superiore Artistica e Classica di Orvieto (Liceo d’Arte Sperimentale Liceo Classico). Dipinge ed incide da sempre. Ha effettuato mostre in Italia ed all’estero e sue opere sono presenti in collezioni pubbliche (es. Sovrintendenza bbaass dell’Aquila, comune di San Cassiano Lecce; ecc.) e private. Varie le tecniche utilizzate: olio su tela, pastelli su carta, incisione calcografica.
Cavaleri Bruno Casula Gelsomino “Ha uno straordinario talento, è apprezzato nel mondo dell’arte per i suoi studi rivelativi; la sua opera, di genere irripetibile, incontra la natura del legno o delle pietre rendendola unica al mondo per sempre.
Bruno Cavaleri nasce a Venezia nel 1926. Comincia a dipingere nel 1941. “E fu subito una cosa splendida”. Trasferitosi a Milano, esegue copie di capolavori del ‘700 nelle gallerie del Castello Sforzesco e nel Museo Poldi Pezzoli, grazie all’aiuto del Prof. Ugo Gregorietti, Direttore del museo stesso. Ora a Venezia dichiara: Ho riscoperto la mia natura di veneziano autentico... vorrei esprimere l’amore per questa città così affascinante, immobile nel sommesso fluire di mille vite...
Indirizzo: Contrada Sgarroni, 21 - Altavilla Silentina (SA) Cellulare 338 197 40 72 vedi pagina 88
Bacino della Giudecca - 1976 D’Arte
olio su tela 65 x 80 63
Ceccarelli Enrico
Cerletti Remo
Enrico Ceccarelli è pittore ed acquafortista, diplomato all’Accedemia di Belle Arti di Macerata con il Maestro Remo Brindisi, ed alla Scuola di Perfezionamento in storia dell’Arte, presso l’Università di Urbino, con il Prof. PietroZampetti (corso post-laurea, successivo al conseguimento della Laurea in Lingue e Letterature straniere). Ha preso parte ad importanti rassegne collettive nazionali ed internazionali (Parigi e Tokio). Ha ottenuto riconoscimenti di rilievo in importanti concorsi d’arte, anche con primi premi o tra i primi classificati. Ha fatto parte del gruppo “Europa Artistica”, organizzato da Magalini Editore Brescia. Ha tenuto e tiene mostre personali in molte città d’Italia (recentemente tre mostre si sono tenute nella città di Milano una mostra personale è in programma per dicembre 2009, sempre a Milano). Sue opere figurano in collezioni pubbliche e private in Italia e negli U.S.A. Scritti sulla sua attività artistica figurano in quotidiani e stampa specializzata, tra cui “Arte moderna” Ed. Giorgio Mondadori, Milano; “Arte italiana contemporanea” Ed. La Ginestra, Firenze; “Panorama d’arte” Ed. Magalini Brescia; “Enciclopedia del ‘900” Ed. Il Quadrato Milano.
Nelle opere dell’artista Remo Cerletti in arte “Remic”, l’impaginazione della realtà avviene attraverso una sollecita espressività del colore, dove le immagini lombarde si sposano alle atmosfere sognanti delle alpi, le calde visioni del centro-sud agli orizzonti magici dell’Irlanda: visitata ed amata.
Nei dipinti, in cui è prevalente la figura umana, specie femminile, Ceccarelli sembra darci una rinnovata “intensità visiva”, come sintesi di forma e colore. È il colore che unisce l’oggetto fisico alla sua idea, “vestita di una forma sensibile” (Gauguin); ed è il colore, che procura una certa sensorialità, che è però anche un fatto espressivo non solo un’espressione visiva, retinica. L’aver sviluppato questo tema è stato ed è importante. Ecco perché le Bagnanti, non ignare del loro compito, si presentano all’insegna di un cromatismo che unisce fisicità e simbolismo, idea e materia, profondità e superficie, facendosi la figura femminile, viatico di un’appartenenza e di una panica compenetrazione che, in un’estatica totalità, unisce uomo e natura, io e mondo. da “Ceccarelli e la pittura d’immagine” di Osvaldo Rossi
Indirizzo: Grottammare (AP) Via Trieste 14 Telefono 0735 581 224 Cellullare 340 078 86 32 Sito web: www.enricoceccarelli.com E-mail: info@enricoceccarelli.com 64
vedi pagina 74
Cherubino Agostino Nato a Genova dove è stato allievo della pittrice Lanza, che scrive:“Istintivamente legato alla pittura tradizionale essenzialmente figurativa, rivela una chiara predisposizione per la figurazione ritraendo deliziose immagini frutto della sua passione: il dipingere.”
Madonna - 2008
olio su tela 30 x 40
Chimeri Paolo Orafo scultore, pittore figlio d’arte, le prime esperienze lo mettono a contatto in giovane età con i più importanti orafi genovesi, qui nasce la sua impostazione artistica che lo porterà a diventare scultore e pittore. Nei suoi lavori affiora un’astrazione naturalistica che nasce da un segno diretto, istintivo, gestuale. Silvio Seghi Sito web: www.paolochimeri.it D’Arte
Cianci Carmine
Coelati Rama Miranda
La sua arte è rivolta al riscatto del sensibile nel tempo. Dalla fine degli anni Sessanta si interessa attivamente del linguaggio poetico-materico e del metalinguaggio. È presente con mostre personali in Italia e all’Estero. Vive ed opera a Corigliano Calabro. E-mail: ccianci@libero.it
La pittrice presenta la sua produzione ad olio su tela o tavola offrendo un panorama vario dell’atmosfera paesaggistica. La particolare delicatezza esecutiva e gli effetti luministici che contraddistinguono il suo lavoro, raccontano quanto abbia praticato, sin da giovane, l’arte del disegno e della pittura che ha affinato dagli anni ‘90 sotto la guida di validi maestri. I suoi dipinti raccontano il grande amore per la natura e la capacità di cogliere voci lontane e vicine, emozioni e sentimenti condensandole nello spazio di una tela. I suoi dipinti sono presenti in varie mostre personali e collettive in Italia e all’estero.
vedi pagina 79 pagina 139
Cogliati Pierluigi
Cleide Pigmentata e drammatica è la pittura-denuncia di Cleide, artista sarda dal segno fortemente inciso sulla superficie del corpo, nell’abisso dell’anima. Costernata da indelebili esperienze personali e toccanti problematiche sociali, Cleide non fugge il dolore, non tace la violenza né tantomeno nasconde le cicatrici del sopruso. Cleide razionalizza il male subìto e lo tramuta in segno, colore e poesia.
The River - 2007
olio su tela 70 x 100
Nato a Merate nel 1964. Vive a Cernusco Lombardone in Provincia di Lecco. Il suo percorso artistico risale al 1990. Fin dall’inizio la sua ricerca pittorica è indirizzata verso un naturalismo informale. Vivendo in Brianza, sente l’esigenza di rappresentare questi luoghi a lui molto cari dipingendo le sensazioni che lui prova osservando la natura che lo circonda.
Colabucci Balla Igina Scultrice e pittrice, materiali e tecniche: bronzo, terracotta, argento e alluminio; acquerelli e olio su tela. Roma. Sito web: www.iginaballa.it D’Arte
65
Colaiocco Rita Rita Colaiocco: pittrice dei fiori. Basta un solo sguardo su uno dei quadri di questa artista per essere travolti da un turbine di gioiosi fiori. Anche se sono pochi, gettati in qualche piccolo angolo dell’opera, gli occhi dell’osservatore vengono ugualmente rapiti dai loro caldi colori, che vengono usati tutti, dal chiaro allo scuro, senza nessuna tecnica di gradazione prestabilita, perchè l’intento di Rita non è quello di far riposare lo sguardo sull’opera, ma vuole che gli occhi trovino in ogni elemento floreale dinamicità, allegria e vita.
Colombo Carla Ha ottenuto diversi riconoscimenti a concorsi vari sia a livello nazionale che internazionali. In questi anni ha organizzato personali in locations sempre diverse, spingendosi anche all’estero in collettive e progetti di amici artisti spesso legati ad iniziative benefiche. Indirizzi abitazione: via Brianza, 4 – 23898 Imbersago (LC) atelier: via Brianza,16 – 23898 Imbersago (LC) Telefono 039 992 07 60 Cellulare 349 550 99 30 Sito web: www.artecarla.it carla_colombo@libero.it E-mail: Blog: artecarlacolombo.blogspot.com Vedi pagina 76
Colamonico Goffredo Nota biografica: formazione autodidatta, inizia a dipingere nel 1972 Soggetti: figure, paesaggi, nature morte, caratterizzati da una forte carica espressiva e narrativa. Tecniche utilizzate: olio, acrilico e pastello Referenze: Bari Galleria “Il Vaglio 2” Hanno scritto di lui autorevoli critici. Studio: viale Magna Grecia, 81 - 70126 Bari Telefono 333 676 37 07
Colombo Carloluigi Colantoni Domenico Domenico Colantoni, con la sua sensibilità di artista, sente dunque la natura a questi livelli, ed è per lui, come per il poeta, la cosa più naturale. Tale e tanta è la naturalezza con cui il pittore e il poeta condividono i ritmi vitali della natura, inducenti in loro un comportamento diverso da quello della maggior parte degli uomini, che la mentalità popolare ne ha fatto da sempre dei soggetti al di fuori della normalità, al limite della follìa: un pò come i santi, spesso considerati dei spesso pazzi ...
“… fin dalla piccola età visitai con i miei genitori innumerevoli mostre sia di arte antica, sia di arte moderna; ma fu quella del Pissarro che mi fece capire che il mio intimo sentiva il bisogno di creare delle opere d’arte che illustrassero all’universo esteriore, il mio universo interiore più recondito… un universo in continua esplosione...” Indirizzo: via Pastore, 6 - 48025 Riolo Terme (RA) Cellulare 328 663 56 59 E-mail: carlo.luigicolombo@yahoo.it Vedi pagina 77
... Questo fatto straordinario che si verifica nella pittura del Colantoni ha la sua spiegazione nella tradizione culturale italiana da lui ereditata per nascita e nel tracciato storico della sua formazione artistica, vissuta all’ombra del palazzo ducale di Urbino, una delle più prestigiose culle della cultura e dell’arte rinascimentale. La polvere d’oro del segno, della figura e del colore del divino Raffaello, ancora presente in quel cielo nativo e in quei colli eternati dal suo pennello, ha impregnato lo sguardo, la mano e la tela di Colantoni e risplende sui dodici recenti paesaggi della sua natura risorta, come nei disegni del primo periodo e in tutta la produzione artistica seguente. 66
D’Arte
Colombo Claudio Celeste
Compare Carmelo
Claudio Celeste Colombo nasce l’8 maggio 1951 a Busto Garolfo (MI). Nel 1976 si laurea in architettura, presso il Politecnico di Milano. Il suo percorso artistico ha un inizio figurativo, con precisi riferimenti alla pittura macchiaiola. A partire dagli anni ottanta, la ricerca si concentra sulle forme geometriche e del colore, privo di qualsiasi sfumatura, con l’intento di creare un racconto. In seguito, la sfumatura interesserà e interessa la sua ricerca pittorica. La sfumatura diventa, così, il vero e forte concentrato di forma – colore e costituisce la linfa vitale, che emerge dallo spazio – reperto (tela, foglio di carta).
Carmelo Compare va alla ricerca nelle sue opere di un terreno connettivo tra il passato e il futuro della sua storia. E-mail: c.compare@libero.it vedi pagina 94
Indirizzo: Busto Garolfo Via Filzi 9 Telefono 0331 568434 Sito web: www.colomboclaudioceleste.it
Console Mafalda
Colombo Riccardo Riccardo Colombo (Monza 1922 - 2003)
L’artista Console Mafalda con le sue opere ricche di riferimenti onirici e di suggestioni legate nel profondo simbolismo umano, rappresenta la natura con sfumature di colori che assumono uno slancio vitale, che si sviluppa in un’atmosfera luminosa, che ha tutto un suo inconfondibile stile. Indirizzo: via Giuseppe Rito, 3 - 88100 Catanzaro vedi pagina 84
“Un pittore nato lo si riconosce subito solo ai primi lavori. Così è del nostro. Nei paesaggi e nelle figure appare il legame tra il saporito colore che è sua natura e la nutrita forma che egli cerca. È chiaro che egli quando dipinge gode, anche se, attraverso l’impeto dell’istinto, opera in lui un deciso controllo ed un sottile ragionamento…” Aldo Carpi 1955 vedi pagina 86
Consoli Carmelo Carmelo Consoli adora il sole più dei pittori di macchia e di impressioni, più delle lucertole, più delle cicale. I quadri, infatti, hanno sempre le vele spalancate e liete della luce. Una luce che diventa bagliore di mezzogiorno estivo e dilatazione di metallo rovente. D’Arte
67
Conti Eder
Coperchini Giovanni
È nato nel 1921 a Cossato (Bi), dove risiede. Pittore figurativo, autodidatta, realizza dipinti ad olio stilisticamente vicini alla tradizione impressionista e postimpressionista ma, come scrive il critico Ruggero Valentini per le opere di un catalogo, è “l’invenzione, la componente onirica, la liricità di una cromatica realistica ma non reale che rendono la pittura di Eder Conti moderna e attuale”. Personali: Firenze, Galleria Centro Storico; Milano gallerie Eustachi e Petrofil; Torino, galleria La Telaccia; Biella, sede comunale di Villa Schneider; altre minori. Ha esposto in collettive a Basilea, New York, Los Angeles.
“…Pittore istintivo, dotato di una sincera vena evocativa, è un realista dal tratto morbido, deciso, quasi immune da “pentimenti” compositiv …” S. Fappanni
Case sulla collina
olio 24 x 18
Conti Roberta
Non io_Non tu 2006 acrilico su tela 30 x 30 Nata a Torino nel 1972, si diploma all’Istituto d’Arte di Ancona ed ha la qualifica di Visual Basic Designer al cnipa di Ancona. È laureata al dams Arte di Bologna, ha frequentato la Scuola Libera del Nudo all’Accademia di Belle Arti (BO). Attualmente è docente di Arte e Immagine ad Agugliano (AN) dove vive e lavora. Sito web: www.robertaconti.it 68
Indirizzo: via Papa Giovanni XXIII, 29/D 29010 Pontenure (PC) Telefono
0523 510 108 – Cellulare 346 109 79 92
vedi pagina 85
Corcione Raffaella Sandoval Raffaella Corcione Sandoval nasce a Caracas - Venezuela il 26 dicembre del 1951. Fortemente influenzata dal contatto con la natura tropicale incontaminata e dall’amicizia della sua famiglia con la pittrice Novella Parigini che l’inizierà all’uso dei colori. All’età di sei anni, rientrerà in Italia a causa della rivoluzione politica del 1957. Nel 1975 la sua prima mostra personale a Napoli presso il “Circolo della Stampa” ottiene un gran successo di critica e di pubblico. Dopo il fatidico 11 Settembre, inizia il progetto DIA-LOGOS, una serie di mostre itineranti che hanno toccato e toccheranno strutture di prestigio nazionali ed estere. Realizza Cenacolo Concettuale opera in esposizione permanente nel Duomo di Ravello. Critici e storici dell’arte hanno scritto di lei su testate nazionali ed internazionali. The motion,visually perceived, of thegenetic duality is reached acme,in a difficult balance, between cogitus expression (thought-energy)and the concrete action that materializes the contents. The creativity “captured” in the immobility gets transferred from thehandwork, in a progressive, developed and persuasive musicality, to the user that participates of the intense emotion. The three-dimesional luminescence open the psyche’s ravines (existential spiritual life) and matter’s itself in a resonance that make vibrate the pulsation in the universe. Vito Cracas D’Arte
Cordioli Nellì
Costantini Nereo
Nellì Cordioli opera come pittrice fino dagli anni della formazione artistica presso il liceo di Verona, dove è nata, e successivamente presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia. Ha approfondito, inoltre, alcune tra le principali tecniche di incisione calcografica alla Scuola Internazionale di Grafica nella stessa città, mantenendo tuttavia come prevalente nella propria attività artistica la ricerca pittorica. Dall ‘86 ad oggi ha realizzato numerose mostre.
Ha partecipato alla Biennale di Venezia. Premio del Fiorino. Quadriennale di Roma. Personali a Padova, Verona ed Elkistuna (Svezia). Sue opere si trovano alla Galleria d’Arte Moderna di Verona ed al Museo di Elkistuna (Svezia).
Indirizzo: via S. Rosa, 12 Padova Cellulare 347 799 91 50 Sito web: www.nellicordioli.it E-mail: info@nellicordioli.it
Maestri 1 e Maestri 2
Cosaga Eccezionale ritrattista, ama collocare la figura umana come metro e centro dell’opera, ma elegge a soggetti pittorici anche paesaggi, nature morte, cavalli e fiori. L’insolito è presente e seduce.
Costanvito Un guizzo d’azzurro, una vela all’orrizzonte, un peschereccio ormeggia al rientro. Aliti di vento muovono un rosso vestito di una donna in un campo di grano. Questo è Costanvito. Nei suoi dipinti lo sguardo dello spettatore si perde nella vastità dei paesaggi siano essi marini, lacustri, montani o bucolici. Suo tema principe rimane l’infinito. Non c’è staticità, non c’è geometria rigida. Guardando i suoi quadri si ha voglia di entrare, di fermare quel tutto che eracliteamente sembra scorrere “ad infinitum”. L’occhio scruta i dettagli, va in cerca del fiore appena sbocciato, del gabbiano in volo, del gluteo scolpito di una donna, del cappello di paglia. C’è aria, c’è vento, c’è il “viaggio” inteso come meta interiore e ricerca. La luce mediterranea, che anima i dipinti, coglie quello che vi è di eterno nelle cose; così, anche se la vita umana è trasintoria, eterni diventano sulla tela i sentimenti umani che il pittore descrive nella loro essenza. CostanVito è un artista eclettico infatti, i suoi dipinti, nascono dall’amore per l’arte che si esplica anche attraverso la sua poesia. I suoi dipinti si trovano in mostra permanente ad Anzio (Roma) via Porto Neroniano, 18 Telefono Cellulare Sito web: E-mail:
06 983 0684 388 940 5593 www.costanvito.it costanvito@libero.it
Indirizzo: via Nello Danesi, 2 - 57128 Livorno E-mail: nicolosiliv@virgilio.it Vedi pagina 80
Catamarani in gara - 2007 D’Arte
olio su tela 70 x 50 69
Costanzo Giancarlo
Crico Ivan
L’opera sintetizza la qualità espressiva della buona ricerca italiana “premodernista” e rilancia il senso semantico degli archetipi rivelati dalla sensibilità esclusiva dell’artista. L’unione degli elementi strutturali rende il racconto, la cabala e il segno verità specifica dei codici cromatici riformattati nel funzionalismo simbolico. Antonio Picariello
Sit tibi terra levis - 2005
olio-acrilico-grafite 90 x 80
Costarella Giuliana
Nato il primo novembre 1968, ha vissuto a Pieris (GO) dalla nascita. Diplomato all’Istituto Statale d’Arte di Gorizia e all’Accademia di Belle Arti di Venezia, si diploma in pittura approfondendo l’arte incisoria sotto la guida di Franco Dugo. A partire dal 1981 ha partecipato a quasi un centinaio di mostre collettive in Italia e all’estero. Partito da una pittura di tipo figurativo, si è avvicinato, in seguito, all’astrazione, dedicandosi anche ad installazioni con elementi scultorei spesso impiegando materiali e tecniche impiegati nella pittura di un tempo. Dal 1995 si interessa anche alla decorazione antica e al restauro, distinguendosi da subito come uno dei maggiori conoscitori delle tecniche antiche. Si dedica, inoltre, all’attività letteraria pubblicando suoi testi poetici e saggi critici sulle maggiori riviste e giornali italiani. Indirizzo: studio Tapogliano (UD) via IX giugno, 2 Telefono 328 754 43 12 E-mail: ivanbisiac@gmail.com
Giuliana Costarella ha conseguito i diplomi di maestra d’arte e di maturità artistica presso l’Istituto d’Arte “A. Venturi” di Modena e successivamente il diploma in decorazione all’Accademia “Clementina” di Bologna. Ha esposto in mostre personali e collettive ed ha partecipato a numerosi concorsi di pittura, ottenendo premi e riconoscimenti. Ha insegnato all’Istituto d’Arte e nella scuola media. Giuliana Costarella ha aperto nel 1998 “L’Atelier Artistico” in via Cavallerini 9, nel cuore della Città. È una bottega espositiva e da lavoro allo stesso tempo, come quelle di una volta in cui lavoravano i maestri del passato.
L’Atelier Artistico di Giuliana Costarella Indirizzo: via Cavallerini, 5/9 Modena Telefono 059 217 823 - Cellulare 338 807 05 54 E-mail: giuliana.costarella@fastwebnet.it 70
D’Arte
Crisafulli Nunziatina Titti
Curto Armando
…Scaturisce da questo amore reciproco tra l’uomo e la terra il racconto pittorico della pittrice, storia di un amore che porta dove conduce il sentimento... Indirizzo: Salita Ogliastri, 92 Complesso Belvedere Messina Galleria: Studio d’arte L’Etoile via G. Natoli is. 276 n. 5 - 98121 Messina Sito web: www.pittoridellasicilia.it Vedi pagina 82
Crocetti Giorgio Giorgio Crocetti dipinge con la tecnica dell’olio su tela, realizza litografie, serigrafie materiche dove il colore sembra uscire dal foglio di carta o tela che sia. Cellulare 338 778 95 09 vedi pagina 83
Armando Curto, pittore di chiara fama, nato a Rocca di Neto (KR) nel 1931 è anche critico d’arte e direttore del Centro Arte Sud. Allievo di Emilio Notte, ha rivestito negli anni cariche di prestigio nell’ambito dell’Arte e della Cultura Italiana. È tra gli artisti candidati al conseguimento della Laurea Honoris Causa assegnatagli dall’Accademia di Belle Arti di Alessandria Santa Sara. Oltre alle numerose mostre fatte in Italia, ha esposto in più occasioni in Francia, Grecia, Svizzera, Portogallo. Nel 2007 è stato premiato alla Biennale di Venezia e al Trofeo Eiffel di Parigi. Tra i tanti critici che hanno scritto di lui annoveriamo: Giorgio Falossi, L. Magugliani, E. Marcianò, S. Serradifalco, Rita Ceresoli, S. Perdicaro. Referenze presso il Centro Arte Sud, Galleria Modigliani (MI), Galleria Città Amica di Torino, Archivio Storico dell Quadrato di Milano. Sue opere sono in collezioni pubbliche e private in Italia e all’estero. 1931 - 2009
Cumbo Leonardo Artista poliedrico ha sondato le potenzialità espressive di diverse tecniche e materiali. L’ironia e il paradosso sono il lait motif delle sue opere. Insegna Tecniche della Scultura all’Accademia di Belle Arti di Catania. Indirizzo: via Romita, 25 Caltanissetta Telefono 0934 592770 - Cellulare 348 7305717 Sito web: www.artisticamente.info E-mail: leonardocumbo17@alice.it D’Arte
71
Cardinali Rocco Cardinali, una forte presenza artistica cilentana, inquieto sperimentatore di ipotesi. Una presenza statica, anche scolastica oltre che familiare, nella propria terra. (...) Un Cilento profumato di eriche e ginestre, scandito da montagne sacre, vissuto in una intimità amorosa, nelle civiltà che lo hanno percorso, lasciando segni indelebili di una stratificazione storica e culturale che l’artista è impegnato a ricomporre nella montuosità marina dei suoi modelli di ispirazione esistenziale e di trascrizione estetica. Cardinali ama, tuttavia, proiettare sullo schermo di una contemporaneità, lacerata da gravi problematiche sociali, in un mondo sempre più percorso dal male e dai suoi disgreganti effetti, il tema del sacro. Cardinali si impone soprattutto per la singolare espressività da ricondurre al lavoro delle mani: pittura, scultura, ceramica, bronzo, tecniche tutte esposte alla forza del colore e del fuoco, nella sorpresa di un’arte affidata alla meraviglia di se stessa. Prof. Francesco D’Episcopo Indirizzo: via Pozzo, 36 84060 Abatemarco (SA) Telefono 0974 951 063 Cellulare 339 891 55 87 Altri tempi acquerello 30 x 40 su tela 50 x 70 Senza titolo - 2012 acrilico
Croce in bronzo di mt 6 di altezza realizzata per il Borgo Medioevale San Severino di Centole (SA) Dedicato a...te - 2012 72
mista 145 x 55 D’Arte
Cabrini Laura Da fine giugno ad agosto di ogni anno espone in permanenza presso il suo Studio-Galleria di Montebello di Torriana (Rimini). Le sue opere fanno parte di diverse collezioni private italiane. Le opere di Laura Cabrini ci offrono sfaccettate visioni della realtà ambientale, sottese da una vasta gamma di stati d’animo ed emozioni.
Da un sogno.
Terremoto del 20-5-12 Emilia Romagna e Mirandola
Laura Cabrini, pittrice e poetessa, è nata a Carbonara di Po (MN). Fra le svariate tecniche pittoriche che usa, predilige l’acquerello. Si è diplomata all’Istituto d’Arte di Rovigo sotto la guida del Maestro Fausto Bolognini. Ha esposto in diverse città italiane e all’estero ottenendo premi e riconoscimenti a livello nazionale ed internazionale. Fa parte di importanti sodalizi artistici ed è Membro del Centro Culturale “La Pleiade” di Milano. Numerosi sono i critici che si sono occupati delle sue opere con pubblicazioni su riviste specializzate, cataloghi ed annuari.
Il Po a Carbonara - 2011
Musica e sinfonia a Monaco - 2012 acquerello D’Arte
Indirizzo: Cellulare Sito web: E-mail:
acquerello
via Meucci, 1 - 46028 Moglia Sermide (MN) 328 222 9512 su social network Facebook laura1955@alice.it 73
Cerletti Remo
Cerletti Remo in arte Remic è stato allievo di Francesco Torazza e di Giuseppe Brambilla detto il Sancina. Ha al suo attivo diverse mostre e manifestazioni d’arte. Studio Artistico: Piazza Manzoni 14 - Galbiate (LC)
74
D’Arte
Cerletti Remo
“La poesia del paesaggio” ha il merito di commuovere diversi pittori, i quali si lasciano suggestionare dall’incanto panteistico della natura. Nelle opere dell’artista Remo Cerletti in arte “Remic”, l’impaginazione della realtà avviene attraverso una sollecita espressività del colore, dove le immagini lombarde si sposano alle atmosfere sognanti delle Alpi, le calde visioni del centro-sud agli orizzonti magici dell’Irlanda: visitata ed amata. Predomina sempre lo stato d’animo nei suoi quadri, l’afflato lirico del paesaggio, l’incanto dei luoghi magistralmente ripresi dal Cerletti, un vero “rè” ad immortalare luoghi ed aspetti diversi da luogo a luogo. Evidenzia rive opime e corsi d’acqua, boschi ed alberi svettanti ai piedi dei ghiacciai, fiori del sottobosco e campi ricchi di gelsi e di casette di campagna. In talune opere prevale l’azzurro, che serve a rendere il tono romantico dell’ambiente, come se venisse ingemmato da un’aura surnaturale...” Antonio De Bono
D’Arte
75
Colombo Carla Carla Colombo è nata e risiede ad Imbersago, in Brianza. Si avvicina al mondo della pittura da autodidatta colmando parzialmente il desiderio di scoperta e di ricerca che l’accompagnerà per tutto il suo percorso artistico. Unitamente all’impegno del lavoro, negli anni ’70, frequenta nei fine settimana la Scuola d’Arte Pura e Applicata di Merate, e qui conosce il maestro Francesco Torazza dal quale apprende i primi segreti dei colori ad olio (...) Nel 1996 conosce l’ormai più che ottantenne maestro Arnaldo Beretta; pittore dei navigli di Milano (...) ripercorrendo la strada del figurativo, ma rinnovando le luci e le ombre in composizioni che vengono definite solari, vive, calde e luminose, senza mai soffermarsi sui dettagli del soggetto, ma prediligendo la spontaneità e l’emozione del momento. È il 2007 quando l’approccio con l’informale diventa tanto naturale e spontaneo. Dal 2008 si appassiona al movimento artistico della Mail art e nel 2009 si associa all’aima (Archivio Internazionale Mail Artisti) e partecipa quindi a scambi ed eventi internazionali, diventando ella stessa organizzatrice di eventi di mail art e di collettive varie presso il proprio atelier. Nel settembre 2009, proprio per la sua instancabile voglia di sperimentare sempre nuove tecniche si avvicina al mondo dell’acquerello e frequenta la scuola di Leda Donato. Il 2011 invece è l’anno delle chine e così per caso scopre lo zentangle che personalizza e che ama definire con un suo termine “chine fantasiose”. Carla Colombo, che è conosciuta ed è apprezzata da critici d’arte, da pittori di grande fama suoi amici e conoscenti, (tanti per citarli tutti) nel 2008 è stata insignita dall’Accademia Internazionale “Il Convivio” di Castiglione di Sicilia (CT) del titolo di prof.ssa accademica corrispondente sezione Pittura e nel 2009 dello stesso titolo anche dall’Accademia Internazionale “Greci-Marino” accademia del Verbano di Lettere, Arti, Scienze di Novara. Ha ottenuto diversi riconoscimenti a concorsi vari sia a livello nazionale che internazionali. In questi anni ha organizzato diverse personali in locations sempre diverse, spingendosi anche all’estero in collettive e progetti di amici artisti spesso legate ad iniziative benefiche.
Momenti di gioia - 2011 76
Luci e macchie d’autunno - 2010 olio a spatola su tavola 49,5 x 24,5 Indirizzi abitazione: via Brianza, 4 – 23898 Imbersago (LC) via Brianza, 16 – 23898 Imbersago (LC) atelier: Telefono 039 992 07 60 Cellulare 349 550 99 30 E-mail: carla_colombo@libero.it Sito web: www.artecarla.it artecarlacolombo.blogspot.com Blog:
olio a spatola 60 x 40 D’Arte
Colombo Carloluigi Carloluigi Colombo nasce nel 1981 nella cittadina romagnola di Faenza. Si può dire, con matematica certezza, che la pittura sia un “vizio di famiglia”. Infatti, alcuni avi, sia da parte materna, sia da parte paterna, hanno svolto una propria attività artistica anche con pregevoli risultati. “…fin dalla piccola età visitai con i miei genitori innumerevoli mostre sia di arte antica, sia di arte moderna; ma fu quella del Pissarro che mi fece capire che il mio intimo sentiva il bisogno di creare delle opere d’arte che illustrassero all’universo esteriore, il mio universo interiore più recondito (…) un universo in continua esplosione...” Le prime opere interessanti a noi pervenuteci risalgono al periodo ottobre-novembre dell’anno 2001. Fu in quel periodo che iniziò il cosiddetto “Periodo Onirico” che durerà fino alla metà (maggio-giugno) dell 2009. Le opere di questo periodo rispecchiano spesso attività oniriche, arrivando a volte a risultati formidabili. Il periodo onirico finisce all’incirca alla metà dell’anno 2009. Da questo periodo inizia il periodo più difficile della sua vita. Già da alcuni mesi ha problemi di salute che lo rallentano nella creazione. Finché nel gennaio 2010 gli fu diagnosticata la grave rottura della valvola cardiaca dell’aorta, che lo costringe, entro brevissimo tempo, a sottoporsi a una delicatissima operazione a cuore aperto, fortunatamente, che lo salverà dalla morte precoce. Dopo un periodo di convalescenza, ricomincia la propria attività creativa. È un uomo cambiato, l’esperienza della malattia l’ha reso più devoto verso l’Ente Supremo, il motore immobile aristotelico. Capisce di voler creare d’ora in poi un’arte più spirituale, più simbolica, ma soprattutto più esoterica. Esoterica nel senso un’arte per pochissimi eletti, un’arte alla maniera delle chiese gotiche, un’arte esclusivamente iniziatica. Inoltre le opere saranno d’ora in poi enormemente più meditate. Tutte queste opere sono intrise di una simbologia con una chiave di lettura, la quale giustamente l’artista non ci fornisce. E’ insomma un’arte per veri iniziati. Dove potrà giungere? Ardua domanda senza risposta. Certamente se il suo percorso artistico proseguirà verso l’esoterismo, rimarrà per molto tempo totalmente incompreso. Annibale Lorca 2012
Indirizzo: via Pastore,6 - 48025 Riolo Terme (RA) Cellulare 328 663 56 59 E-mail: carlo.luigicolombo@yahoo.it D’Arte
Sogno mx+q Ovvero quando ella si sedette e si ritrovò sulla
Sogno 11997 avvenimento di un ignoto soprammobile 77
Cardè Fernanda
Verde - 2012
tecnica mista 70 x 100
Fin da piccola, l’amore per l’arte, allora inconscio, già scorreva e alimentava la mia anima. Quelle interminabili passeggiate tra i borghi medievali, all’ombra del Castello di Cassacco, con le sue leggende che echeggiavano nel silenzio, imprimevano nella mia anima il pensiero e l’innata ricerca del trascendere, dell’assoluto... Naturale, quanto istintivo, è stato il riversarne i paesaggi e le emozioni sulle tele... Una spasmodica ricerca, del tutto innata, di plasmare il colore sui ricordi dell’anima. Un percorso armonico in cerca di costante consolidamento... Solo il mare, nei miei soggiorni estivi immersi nella calda sabbia di Lignano come nella terra rossa di Puglia arsa dal sole, tra il mare di ulivi e il bianco tufo o fors’anche nel blu di Sanremo che t’inghiotte, ha saputo alimentare la mia energia creativa. Oggi, come allora, questi luoghi riflettono e vivono nelle mie opere, con la stessa energia e gioia d’un tempo. ...E questo percorso energetico non è giunto ancora a compimento. QUOTAZIONI tecnica mista su tela o juta 70 x 100
€ 2.900,00
Indirizzo: via Stradelle 149/1 - 33084 Cordenons (PN) Cellulare 338 652 34 11 Sito web: www.fernandacarde.it E-mail: info@fernandacarde.it 78
Per affrontare con la dovuta chiarezza il mondo pittorico, di collocazione severamente informale, di Fernanda Cardè, è necessario un preambolo chiarificatore su questo suo modo di trascrivere tramite segni e colori, l’autobiografia della sua anima. Nel suo caso particolare, disquisire solo di ricerca informale è limitare i contenuti, omologandoli a quelli degli artisti che l’hanno preceduta. Per comprendere appieno chi è questa signora dalla tavolozza dolcemente inquieta, bisogna in breve ripercorrere il tragitto, dell’Informale, corrente pittorica che si diffonde negli Stati Uniti. (...) L’energia delle immagini nasce appunto dal desiderio della pittrice di evitare contrasti forti, ma solo di puntualizzare un dialogo coerente tra elementi visivi astratti. Per questo vorrei attribuire alla sua pittura la definizione che Proust applica alla ricerca dell’ego più recondito, e definire i suoi lavori come intermittenze del cuore. (...) Fernanda Cardè trasferisce sulla tela un contrappunto di filamenti armoniosi e un’aggregazione di tacche cromatiche che, nella loro diversità formale, tendono a dialogare, in modo struggente, le une con le altre, planando in modo leggero sulla superficie. Se quindi queste composizioni di forme informi e di astratta purezza esulano dal caos casuale, possiamo forse azzardare un accostamento, o una giusta parentela, collocandoli nel solco dell’Informale Lirico. (...) L’informale lirico della nostra pittrice è squisitamente italiano, direi di radici venete, per ciò che concerne le trasparenze tizianesche. Il suo è un continuo gioco delle parti, di corpi che appaiono come se fossero ripresi dall’alto, che tendono ad agglomerarsi come sotto la spinta di un’invisibile calamita. Il suo colore trasmette una bellezza non gridata che, se fosse traducibile in un passaggio musicale, si connoterebbe come un adagio. Ma trattandosi di pittura, soffermiamoci sulla compostezza di una tavolozza che gioca tra toni e controtoni, di tangibili microcosmi astratti che hanno raggiunto finalmente la pace, adagiandosi sul supporto della tela. Pittura di quiete, allora, vive in queste pagine di bella cromia, e l’equilibrata dimensione visiva di una interiorità profonda. Di questo si avvale una forza esecutiva che riesce a immettere un nesso mirabilmente consequenziale fra l’impulso dell’ispirazione, e l’elegante comporre di un’esecuzione impeccabile, dove il contrappunto delle cifre segniche astratte di atonale monocromatismo, solo in apparenza irrazionali, gioca un proprio autonomo ruolo in un silenzio sospeso. C’è da domandarsi, senza certezza di risposte, da quale territorio dell’inconscio provenga il lirismo di questi mondi arcani, diversi ma contigui, estranei, eppure a loro modo stranamente familiari. Ogni lavoro di Fernanda Cardè fa pensare al compimento di una preghiera, a una sommessa invocazione che si traduce in un canto. Paolo Levi D’Arte
Cianci Carmine Carmine Cianci nato a Corigliano Cal., si forma artisticamente a Napoli, ove frequenta prima il Liceo Artistico Statale, raggiungendo la Maturità Artistica, e poi l’Accademia di Belle Arti, conseguendo, con lode, il diploma di laurea del corso di Scultura del Maestro Augusto Perez, di cui è stato l’allievo prediletto. Si circonda della stima e dell’amicizia dei maggiori esponenti di spicco della cultura artistica napoletana degli anni ’60 e ’70, fondatori di diverse rivista su cui vengono affrontate tematiche della poesia visiva e materica. Successivamente fonda, con altri artisti napoletani in Calabria, l’Associazione “Europarte”, intesa a diffondere nuovi parametri di sensibilità artistica, specialmente nell’aria meridionale. Nel ’90, con Luciano Caruso, crea le “Le Porte di Sibari”, Associazione dedita a rilanciare il discorso sull’arte sperimentale, partendo dall’ambito della scrittura visuale e materica. Scultore, pittore, è una delle presenze meridionali più qualificate nell’ambito della poesia visiva e della scrittura-materia. La sua arte è rivolta al riscatto del sensibile nel tempo. Dalla fine degli anni Sessanta si interessa attivamente del linguaggio poetico-materico e del metalinguaggio ed è presente con mostre personali in Italia e all’Estero e nelle maggiori rassegne del settore. E’ presente nel volume “Lo sperimentalismo a Napoli” - interventi 1966 -1990 a cura di Luciano Caruso edizione Belforte, Livorno. Cura, inoltre, mostre di poeti visivi. Come scultore è un artista fra i più interessanti e completi dell’ultima generazione. Nelle sue opere scultoree, pubbliche e private è evidente l’attenzione verso il discorso antropologico della società meridionale. Si evidenzia, anche, il contestualizzare gli interventi rapportandoli al territorio e alla sua identità, l’immaginario antico con il linguaggio contemporaneo o più precisamente metalinguaggio. Le sue composizioni scultoree non sono indifferentemente supporto e materia, sagome e sfondo, ma espressione del quotidiano, come èthos della storicità, come emblema della propria epìsteme , togliendo ogni inerzia alla materia, portandola in arie più respirabili e, nello stesso tempo, apre il percorso alla suggestioni del pensiero vivente e fugace. Operatore culturale instancabile, partecipa ed anima la realtà artistica del territorio ove opera e nella quale riveste un ruolo di primo piano. Il XVI Premio “We Build”, gli viene Assegnato dal Kiwanis International, per “I Cinque Calabresi Eccellenti” , Castello Ducale. Mentre il premio alla Carriera “Costruire Sogni Istallando Pensieri” gli viene Assegnato dall’ Amministrazione di San Demetrio Corone nel Chiosco del Collegio di San Adriano. Le sue opere sono in musei, pinacoteche e archivi artistici di tutto il mondo. Ha realizzato: Il mistero pasquale dell’uomo, portale bronzeo, ad altissimo rilievo (mt 2,48 x 3,98) Chiesa S. Antonio, Corigliano Cal.Monumento ai caduti di tutte le guerre, gruppo scultoreo, (h mt 1,90) P.za V. Veneto, Corigliano Cal.; Fortunato Bruno, busto bronzeo per il Liceo Scientifico Corigliano Cal. L’acquaiolo, scultura/fontana, in bronzo, Villa Margherita Corigliano Cal. Don Giovanni Pezzullo, busto bronzeo, Regina; Il Battesimo di Gesù, altorilievo, (mt 1,50 x 2,16) Cropalati; Il cammino della fede, formelle per il portale di S. Maria Maggiore, Corigliano Cal.;Carabiniere, statua-ritratto in bronzo, (h mt 190) Bisignano; Via Crucis, quattordici stazioni in bronzo (cm 50 x 35) Chiesa S. Francesco, Corigliano Cal.; S. Francesco di Paola, busto bronzeo, (h mt 1,20) Chiesa dell’Immacolata, Corigliano Scalo; Il D’Arte
Identità nel caos bassorilievo in carta pressata e acrilico 50 x 35
€ 3500,00
cammino della carità, portale bronzeo per il Santuario S. Francesco di Paola, (mt 4,50 x 3,00) Corigliano Cal.; Padre Pio, statua bronzea (cm 190) Gragnano; S. Francesco di Paola, statua bronzea, Buenos Aires, Argentina; L’amore di Dio lungo il tempo storico, portale per la Chiesa dell’Immacolata, (cm 250 x 350) Corigliano; L’Evento, bassorilievo (mt 1,50 x 2,15) Chiesa S. Michele, Crosia; Tra Fede e Leggenda, porta monumentale (mt 2,55 x 5,30) per la Chiesa Matrice, Longobucco; L’Annunciazione, bassorilievo, (cm 150 x 215) per la Chiesa S. Michele, Crosia; Galeazzo di Tarsia, busto bronzeo, Belmonte; La visita di Maria, bassorilievo (cm 150 x 215) Chiesa S. Michele, Crosia; Vergine Assunta, porta bronzea dedicata alla Vergine Maria Assunta (mt 1,60 x 2,80 cm) Longobucco; San Francesco di Paola, porta bronzea dedicata a San Francesco (mt 1,60 x 2,80 cm) Santuario Maria Assunta, Longobucco; Padre Bernardino Otranto, bassorilievo, Cropalati Maria madre del popolo di Dio, gruppo bronzeo (mt 1,80) Chiesa di Maria Madre Rossano; San Francesco di Paola , monumentale statua bronzea (mt 3,20) Vieste; La felicità nel giardino della natura, pannello (mt 7,30x 1,90) Parco giochi, Corigliano Scalo; San Pio, statua bronzea (mt 1,80) Cropalati; Busto, ritratto di Vincenzo Tieri, bronzo (cm 80) Corigliano Scalo; Tributo al pescatore, Piazzetta Fiume, Schiavonea; Monumentale scultura a San Nilo, bronzo (h cm 250), Piazza Matteotti, Rossano; Monumentale scultura a San Bartolomeo, bronzo, (h cm 220), Nuova Piazza dedicata a San Bartolomeo, Rossano. Pannello commemorativo in bronzo dedicato a Marilena Amerise, Corigliano Scalo. Colossale statua in bronzo di San Francesco di Paola per il porto di Schiavonea, (h mt 21 compreso piedistallo). Gruppo scultoreo dedicato a madre Isabella de Rosis Rossano. E-mail: ccianci@libero.it QUOTAZIONI quadri a partire da € 3.000,00 print with the manual contribution of the author € 2.000,00 (serie limitata) da sculture a partire da € 5.000,00 79
Cosaga
Le due solitudini
olio su tela 50 x 70
La pittrice-grafica Cosentino Agatina, in arte Cosaga, ha compiuto gli studi d’arte a Catania, sua città natale sotto la guida dei maestri Maugeri e Marletta. Si è trasferita a Livorno che considera una seconda patria, all’inizio degli anni ’60. Predilige la pittura ad olio, il ritratto in particolare, ma ama molto anche carboncini, gessetti, matite, china, tempera ed acquerelli. E’ stata Presidente Nazionale della Commissione Arte della Fidapa ed è l’ideatrice e la promotrice della Rassegna d’Arte organizzata ogni anno da questa associazione. Ha collaborato al Progetto Triennale “Altri Sguardi sulla Storia” 1997-2000 della Commissione Pari Opportunità della Provincia di Livorno realizzando il logo dell’iniziativa, la copertina del volume che raccoglie i materiali didattici del percorso e sei “Ritratti di Donne”, filosofe, scrittrici, poetesse dall’antichità ai giorni nostri, per la mostra dei lavori che si è tenuta nel chiostro della Madonna. Docente e coordinatrice del Laboratorio di grafica dell’Università della Terza Età ed organizza, durante ogni anno accademico, una mostra allestita nel salone della Circoscrizione 3 del Comune di Livorno e incentrata, di volta in volta, su temi di valenza sociale e culturale che costituisce, ormai, un appuntamento atteso dal numeroso pubblico che, immancabilmente, la visita interessato. Recensioni ed articoli sulla sua arte sono apparsi sulla stampa periodica specializzata, su quotidiani e riviste. E’ inserita in un centinaio di pubblicazioni d’arte ed è presente nei più prestigiosi annuari e cataloghi di arte moderna. Le sue opere sono inserite anche in numerosi testi di storia dell’arte nazionali e non.
Lavoro nei campi - 2001 carboncino su murillo 50 x 70 80
D’Arte
Cosaga
Eccezionale ritrattista, ama collocare la figura umana come metro e centro dell’opera, ma elegge a soggetti pittorici anche paesaggi, nature morte, cavalli e fiori. Il tratto è vigoroso, il colore caldo risuona drammatico in profondità, la materia è semplice, sintetica. L’insolito è presente e seduce. La figura, anche quando interagisce con il paesaggio e con la società, si staglia solitaria secondo la duplice connotazione della singolarità, come irripetibilità dell’essere umano, e della solitudine, come sua condizione ontologica. Numerose sono state le esposizioni personali e collettive di Cosaga in Italia: Livorno, Roma, Napoli, Pisa, Milano, Genova; e all’estero:S. Marino, Hallastahammar, New York, Los Angeles. Le sue opere si trovano nei Musei Vaticani, nel Museo Storico Nazionale di Foggia, in Chiese varie e collezioni private in Italia Francia Stati Uniti Svizzera e Australia
Chiara d’Assisi
carboncino su murillo 40 x 60
Maria Antonietta Pappalardo
Indirizzo: via Nello Danesi, 2 - 57128 Livorno E-mail: nicolosiliv@virgilio.it
Giorgio La Pira (il sindaco santo) carboncino su murillo 40 x 60 D’Arte
81
Crisafulli Nunziatina Titti Accade a tutti gli artisti: nel tempo, mutamenti dell’anima modificano il percorso pittorico del pittore, negli stilemi, nella tavolozza dominante, nell’adozione della materia. Così è successo alla pittrice messinese Titti Crisafulli; l’artista gravitando tra boschi e silenzi notturni dannunziani di luna, tra massaie ed artigiani o classicheggianti ritratti femminili, dialoga con le sue tele, con un unico fil rouge: le radici del futuro hanno un cuore, antico. Infatti Titti Crisafulli ha espresso la volontà di rendere omaggio, con la sua raccolta, al mondo del lavoro degli uomini. In particolare, la pittrice, come una buona antropologa, è andata ricercando, apprendista Noè, le fatiche dell’uomo nell’atto del compiersi di quella meticolosa ed originale produzione d’artigiano; processo, questo, d’identificazione con l’attività pittorica, in quanto unica ed originale, esclusivo prodotto della creatività umana … Ritratto di mio figlio - 2003 olio su tela 40 x 60
Siesta all’osteria - 2010
olio su tela 70 x 60
…Ho seguito il variegato iter del completo repertorio figurativo di Crisafulli; avvantaggiata, forse, dall’essere un critico al femminile, di alcune opere potrei persino ricostruire, senza incertezze, occasioni emotive ed intellettuali che rendono ogni quadro specchio di una porzione del suo tempo, di ciascun momento della sua vita, dalla solitudine delle notti di languida luna che accompagna con lo sguardo il perduto poeta, alla voglia di libertà e di giovinezza simboleggiata dalle dinamiche posture di giovani cavalli rappresentati nella pienezza del loro vigore, dai colori che, a volte, si abbandonano al flusso di forme baroccheggianti e talune altre ad “impressioni di forme”. … …Scaturisce da questo amore reciproco tra l’uomo e la terra il racconto pittorico della pittrice, storia di un amore che porta dove conduce il sentimento, senza alcuna cerebrale preoccupazione di dover seguire mode o tendenze, in una sorta di naiveté che, al di là della perfezione tecnica, tocca le infinite corde del cuore per consegnarci pagine di poesia… “Quella donzelletta che vien dalla campagna in sul calar del sole” o la fragranza del pane appena sfornato, a spendersi nell’aria… sapori antichi che rimandano, al di là delle tele, ad un focolare domestico di camini e braceri attorno ai quali, senza i fragori della TV, si comunicava intensamente, insieme… con poche parole, con qualche preghiera o… con un amabile silenzio! Maria Teresa Prestigiacomo
Indirizzo: Salita Ogliastri,92 Complesso Belvedere 98121 Messina Galleria: Studio d’arte L’Etoile via G. Natoli is. 276 n. 5 - 98121 Messina Sito web: www.pittoridellasicilia.it QUOTAZIONI da € 600,00 a € 6.000,00 Intimità - 2008 olio su tela 40 x 60 82
D’Arte
Crocetti Giorgio
Le sue opere colpiscono per i colori e i soggetti. I suoi lavori favorevolmente recensiti da giornalisti e critici, si trovano in collezioni italiane e straniere. La sensibilità e la fervida immaginazione di Giorgio Crocetti si apre davanti all’armoniosa magia della natura, che egli vive afferrandola e raffigurandola in tutta la sua straordinaria bellezza. L’appassionata coerenza del suo linguaggio per esprimere l’interpretazione poetica del soggetto ispiratore è condotta con armonioso equilibrio e intelligente misura degli spazi, volumi e cromatismi. I fili policromi, le cascate sottili di steli che danzano come note musicali,sono la sublimazione di un aspetto della natura in una spirituale perfettibilità formale. Pittura ascoltabile che, benchè visiva, suscita echi. Crocetti ha una innata disposizione contemplativa e una dolcezza unite ad un profondo amore per il paesaggio, con particolare interesse per i fiori. Note di colore accostate con apparente semplicità, in cui nulla è casuale, ogni sfumatura, ogni gioco di colore è frutto di uno studio serio, di una ricerca appassionata e di una profonda osservazione. Un albero, un casolare o un cespuglio sono, oltre che elementi naturalistici,pretesti di memoria che si collocano in una struttura al limite del sogno. Mario De Nigris
Crocetti Giorgio è nato a Teramo il 14 giugno 1965 dove vive e lavora, fin da giovane dimostra una sensibilità innata verso la natura e tutto ciò che lo circonda divenendo protagonista nel dipingerla. Terminati gli studi si dedica assiduamente alla pittura e al disegno in ogni suo aspetto, proponendo una tavolozza che colpisce per l’armonia dei colori e dei soggetti, ispirati alla sua terra nativa. Rappresenta sulle sue opere i paesaggi della sua terra; campi fioriti e scorci del mare Adriatico con la tecnica dell’olio su tela. Inoltre relizza litografie, serigrafie materiche dove il colore sembra uscire fuori dal foglio di carta o tela che sia. Realizza le sue opere con fantasia proponendo una tavolozza che colpisce per armonia e soggetti, ispirati alla sua terra nativa. Le sue opere sono presenti nelle migliori gallerie italiane ed estere. È presente nei migliori volumi di arte; Annuario Arte Mondadori, Bolaffi Arte, Rappresentare la propria terra catalogo personale di Giorgio Crocetti, Agenda artistica europea, Rivista Quadri e Sculture, Mensile Arte Mondadori, Top Art Massaccesi Editore Cellulare 338 778 95 09 D’Arte
La pittura, spesso, costituisce il luogo per l’azione vera ed autentica dell’uomo, prima ancora dell’artista. Una luce intensa che pervade i paesaggi è l’azione perentoria ed incisiva di Giorgio Crocetti, uomo ed artista di notevoli qualità. La caratteristica del suo fare pittura è una luce pura che inonda i prati, le case, gli alberi, i papaveri che si ergono come piccoli totem di profetiche verità. Sicuramente è un paesaggio mediterraneo, quello di Crocetti; paesaggi vispi e fantasiosi che inondano pacificamente le nostre campagne, i nostri boschi, le nostre valli. E se spesso fanno capolino delle case rustiche per evocare o simulare la presenza umana, l’artista ha in mente un piano ben preciso: ossia cerca di cogliere sfrontatamente tutta la realtà con i suoi giochi ritmati ed i suoi orgogliosi profumi. Si, proprio questa parola, profumi, dal momento che la pittura di Crocetti può dirsi profumata di erbe macerate dagli ultravioletti del sole, da chicchi di grano stravolti dal lieve vento estivo, dai cieli che dall’alto del loro, status, rispettano l’ambiente come una donna custodisce in grembo la propria creatura. Insomma, una pittura viva e febbricitante, densa di memorie ancestrali, di luoghi che, in futuro, saranno perduti per sempre e che si offrono allo spettatore con incomparabile bellezza. Quella bellezza che, si concede come dono grazie alla pittura di Crocetti, carica di motivazioni ambientali. Ecco un motivo in più della pittura dell’abruzzese: l’ambiente è il luogho della vita condotta con regole sane e norme pure che appartenevano ai nostri avi, quando sostare a guardare un prato, voleva significare ammirare la bellezza del Creato. Giuseppe Parisi 83
Console Mafalda Mafalda Console- M@f, detta webgrafa, animale mitologico metà donna metà artista digitale. Come da buona tradizione formativa frequenta liceo artistico e accademia delle belle arti, poi incontra il pc e le possibilità di espressione consentite dalla grafica computerizzata. In questo incontro fra tecniche tradizionali e nuove tecnologie nasce la sua espressività, una linea artistica che sfrutta fino in fondo le tecniche per dare corpo all’intimità più profonda della propria psicologia. I colori, i contrasti, gli elementi grafici riportati dalla realtà e dal sogno si intrecciano su un piano estetico di valore immediato, ma nella loro visione lo sguardo può leggere il discorso che Mafalda conduce sulla vita, sui sentimenti e le relazioni, su sé stessa e sugli altri. L’intreccio delle tecniche diventa dunque soluzione espressiva delle esigenze artistiche, traduzione di esperienze esistenziali fissate attraverso il tratto della mano o lo scorrere del mouse, come una sorta di metafotografia dell’anima. Dott. Valerio De Nardo
Altri tempi acquerello 30 x 40 Se stessi negli occhi degli altri - 2012 arte digitale stampa su tela 50 x 70
QUOTAZIONI opere digitali su tela 50 x 50 da € 300,00 opere digitali su tela 150 x 200 da € 900,00 quadri colori acrilici 70 x 100 € 1.500,00
M@f_Modì Autoritratto perchè l’arte è un gioco - 2012 arte digitale stampa su tela 50 x 70
Altri tempi Dopo l’amore - 2012 arte digitale acquerello 30 x 40stampa su tela 50 x 60 84
Indirizzo: via Giuseppe Rito, 3 – 88100 Catanzaro Cellulare 333 958 34 50 E-mail: maf_66@libero.it D’Arte
Coperchini Giovanni Pittore autodidatta, ha esposto in varie città in mostre personali e collettive ottenendo consensi di pubblico e di critica, premi e riconoscimenti, fra cui: Premio Speciale Emilia Romagna; Gran Trofeo Artis Magister, Bologna; Premio speciale a Cortemaggiore; Oscar Cà d’Arte Piacenza; Premio Biennale di Venezia. Hanno scritto i critici: L. Violi, J. Fiorini, S. Fappanni ed altri.
“…ama dipingere e reinventare i soggetti, non limitandosi a una riproposizione fotografica della realtà. Pastelli e sanguigna sono i suoi strumenti espressivi prediletti per comporre suggestivi scorci, nature morte e soprattutto oggetti minimi del reale… Pittore istintivo, dotato di una sincera vena evocativa, è un realista dal tratto morbido, deciso, quasi immune da “pentimenti” compositivi… S. Fappanni Senza titolo - 2010
mista 50 x 50
Senza titolo - 2010
mista 50 x 50
Indirizzo: via Papa Giovanni XXIII, 29/D 29010 Pontenure (PC) Telefono 0523 510 108 – Cellulare 346 109 79 92
QUOTAZIONI olio 50 x 50 € 150,00 mista 50 x 50 € 100,00 carboncino 35 x 50 € 30,00
D’Arte
85
Colombo Riccardo
Crocefisso - 1996
Riccardo Colombo (Monza 1922 - 2003) Riccardo Colombo nasce a Monza nel 1922, frequenta i corsi della scuola Libera di Nudo a Brera e lezioni di pittura presso lo studio di Vittorio Bartolini. Nel 1950 si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Brera, dove segue i corsi di pittura con Aldo Carpi, fino al 1955, e di decorazione ed affresco sotto la guida di Achille Funi. Oltre alla pittura e alla scultura si interessa anche alla scrittura e alla narrativa. Riccardo Colombo accanto alla sua attività artistica, ha svolto quella di insegnante nelle scuole superiori e medie, e tenuto dal 1981 al 1986, corsi di pittura alla Scuola Libera d’Arte “P. Borsa” nella Villa Reale di Monza. Ha partecipato a numerose mostre e concorsi. 86
olio su tela 70 x 100
...Che Riccardo Colombo ami, e di un amore profondo, la Brianza e che ne sia ricambiato in ispirazione, che a questa terra sempre ritorni come a un paese di favola, scrigno prezioso di memorie e di sogni, per riprendere animo e rifarsi il cuore, per ristorare infine e riconfermare pensieri ed affetti, lo attesta il suo percorso pittorico, ormai più che quarantennale, ma lo ribadiscono le sue fatiche di poeta e di narratore. Paesaggi morbidi che mutano, d’ampiezza e di colori, ad ogni gomito di fiume, praterie ondulate, colline strisciate a terrazza di grigi e di marroni, ombrose macchie di vegetazione annotate di verdi ì più diversi, campi variegati dalle colture. Colombo sa leggere questa terra antica, traendone gli aspetti caratteristici ed esaltandone i toni locali, gli accenti lombardi dei suoi colori. Pier Franco Bertazzini 1985 D’Arte
Colombo Riccardo
Monza - via Solera - 1987
Un’arte che, sebbene evolutasi per tendenze tecniche e stilistiche, nel contenuto è rimasta invariata, Paesaggi che gli ricordano i suoi continui viaggi in automobile in Brianza, alla scoperta degli edifici storici da nessuno recensiti e conosciuti, le nature morte con i vecchi oggetti e arredamenti che dai nonni erano poi passati ai suoi genitori e infine alle tanto amate tematiche religiose. Madonne impaurite di fronte all’annuncio dell’Angelo, Crocifissioni e Deposizioni dove il dolore e la sofferenza del Cristo immobilizzano l’osservatore. Mentre le guardi ti chiedi come la mano di un uomo possa rendere così perfettamente un sentimento contemporaneamente umano e divino. Tutte tele difficili che ti sconvolgono, come sconvolta è l’anima di Riccardo Colombo che quotidianamente vive la durezza della sua infanzia: il padre dispotico, la madre molto pia che la mattina lo svegliava alle cinque per portarlo alla messa delle “Stelline”. D’Arte
olio su tela 50 x 70
Un’educazione fatta di estremismi, senza dialogo, senza sentimenti, mancanze che Colombo ha riportato sulla tela, cercando di colmare ogni giorno della sua vita con colori e linee. Barbara Apicella 2001 Riccardo Colombo è proiettato nella ricerca di uno spazio personale con un espressionismo lirico che sfocia nell’indagine dei personaggi presi dal quotidiano. Donne, giovinette, e scene di vita che raccontano quegli anni vissuti in Brianza, ma con una particolare attenzione a quanto avveniva in Milano, che all’epoca era già un centro di cultura internazionale e le cui influenze si sono viste nel ritmo impulsivo del colore gettato sulla tela con scherni che ricordano i suggerimenti cromatici del Birolli con i blu accesi e i verdi pieni, mentre le figure femminili richiamano alla memoria Cassinari. Maria Organtini 1992 87
Casula Gelsomino Scultore e pittore autodidatta, nato ad Uta (CA) nel 1953, dopo aver vissuto in varie parti d’Europa, si è stabilito ad Altavilla Silentina (SA). “Ha uno straordinario talento, è apprezzato nel mondo dell’arte per i suoi studi rivelativi; la sua opera, di genere irripetibile, incontra la natura del legno o delle pietre rendendola unica al mondo per sempre. Rievoca dal profondo dell’anima l’essenza delle cose “quel sacrale che non potrà mai morire” creando sculture, monumentalità di inestimabile valore per questo nuovo millennio. Le sue opere si trovano in molte parti del mondo, presso musei, gallerie, municipi e collezionisti. Città attente alla sua opera arredano e valorizzano gli spazi urbani con pietre appartenenti alla natura di quei luoghi in una maniera unica al mondo.”
N° 25 collezione “Il chiaro e l’oscuro” - 1992 base 18 x 15 x 34 h
Indirizzo: Contrada Sgarroni, 21 84 045 Altavilla Silentina (SA) Cellulare 338 197 40 72 Sito web: www.gelsominocasula.it
N° 3 collezione “Visione negata” base 20 x 11 x 37 h
1993
L’Accademia Internazionale Arte del Tempo, in collaborazione con il Maestro Gelsomino Casula, hanno istituito il premio dedicato all’ Uomo di Uta. Esso ha dato vita ad una vetrina estesasi in tutta la provincia di Salerno, e non solo, creando un itinerario sulle tracce dell’arte all’interno delle nostre più diverse attività valorizzando eventi, piazze e luoghi d’arte. In questo modo hanno dato vita alla favola della ricerca artistica. Per costruirla c’è stato bisogno di trovare la valenza autentica che scopre per davvero la natura dei nostri luoghi, valorizzando e ridistribuendo questo valore. Questo è un momento dove la magia illumina la luce vera di un tempo mistificato. 88
N° 26 collezione “Il chiaro e l’oscuro” - 1993 base 20 x 17 x 38 h D’Arte
Casula Gelsomino
N° 2 collezione “Il chiaro e l’oscuro” - 1994
Il chiaro appartiene alla luce; lo scuro appartiene al non consapevole. Quando la mente incide attraverso la consapevolezza diventa forma analitica sino alla lettura dell’anima geniale, della vitalità non accessibile. Il minerale è abitato dalle venature così è il vegetale così è l’uomo così è dove scorre la vita. Si studia un altro aspetto della vicenda esistenziale, si vorrebbe contattare l’energia che interagisce nella materialità. L’anima costruttiva della mente si interroga sul chiaro e lo scuro della visione. D’Arte
base 20 x 19 x 31 h
“Il chiaro” è parte di ciò che la mente ha percepito, che è riuscita a comprendere, è il ricordo del proprio vissuto, della propria esperienza di vita rendendo chiara all’anima rivelativamente. “Lo scuro” è il mistero più grande dell’esistenza. È quello che l’anima non può far suo, deve aspettare il suo compimento inconscio. Non è afferrabile in modo definito, ma è accessibile agli illuminati. È il principio vitale che segna e lascia le sue tracce stratificando segni e ricordi. Le pietre sono cariche di storia e di messaggi ora bisogna rivelarli, se la natura lo permette, ci racconta i suoi segreti. 89
Caggegi Gabriella Gabriella Caggegi nasce a Taormina nel 1971. Dopo la maturità classica si laurea in Scienze Politiche e nel 2006 consegue un master in Giornalismo multimediale a Cinecittà, Roma. Il suo percorso creativo comincia dalla matita per sostanziarsi nei primi dipinti del 2004 con i quali si innesca un ciclo produttivo quasi ininterrotto dove la tempera si alterna all’olio in una serie di accostamenti cromatici che non lasciano posto al bianco se non per sottolineare un punto di fuga. Nel 2006 l’incontro fortuito con un blocco d’argilla da 25 Kg - retaggio di una gita a Caltagirone – dà il via definitivo ad un percorso artistico del tutto singolare. “quando ho cominciato non sapevo cosa sarebbe venuto fuori, non immaginavo neanche lontanamente di riuscire a modellare con tanta naturalezza… è stato come aprire una grande scatola e tirarne fuori il contenuto…”
Spettatori - 2012
40 x 40
La tredicesima fatica - 2011
13 x 20 x 10
Il 2009 segna un momento particolarmente importante per la sua vicenda espositiva e creativa. Dà avvio alla ricerca scultorea, che apre in lei, un nuovo e significativo versante all’interno della sua frenetica attività, destinato a crescere e svilupparsi col passare del tempo in frequenza e intensità. Anche nelle sculture più recenti come la “Natività” riesce a tradurre in forma plastica la qualità materica e l’adesione a quelli che sono i motivi essenziali di un nuovo percorso creativo ricco di memorie e figure archetipe. Al suo attivo diverse comparse pubbliche fra cui vanno ricordate: Mostra presso il Museo Civico di Giardini Naxos in collettiva con il Maestro Angelo Cottone; Mostra presso le Sale espositive della Provincia Regionale di Siracusa, collettiva d’arte a cura del Maestro Angelo Cottone; Partecipazione a “The Three dimensions of art”, Rassegna d’arte internazionale, presso Le Ciminiere di Catania curata dai Maestri Angelo Cottone, Giuseppe Apa. Gabriella Caggegi vive e lavora a Malvagna. A cura di Josè Russotti Sito web www.sottoilsegnodeipesci.it.
Nel 2007 realizza un pregevole decoro in legno e terracotta per la Vasca Battesimale della Chiesa del SS. Crocefisso di Mojo Alcantara demolita, purtroppo, appena l’anno successivo (…). In questi primi passi l’artista già evidenzia quelli che sono considerati, a ragion veduta, i nuclei salienti della propria poetica, la rielaborazione in chiave plastica di un universo immaginativo seppure ancora da esplorare dove, nonostante la difformità tra una tecnica, ancora da evolversi, e nobili intenti espressivi, riesce visivamente e passionalmente a coinvolgere. Dice delle sue opere: “mi emozionano perché nascono senza un disegno di base e sono come l’ologramma dei miei pensieri più intimi…” Salvami - 2011 40 x 40 x 30 90
D’Arte
Calì Gaspare
Cristo Gaspare Calì è nato a Pachino il primo di Giugno del 1947. Dipinge dal 1961. Di lui e delle sue opere hanno scritto e parlato numerosi critici e personalità del mondo dell’arte. È stato recensito su cataloghi e riviste specializzate. Ha ottenuto premi e riconoscimenti e le sue opere si trovano in Italia e all’estero. Ha insegnato all’Istituto Statale d’Arte di Siracusa, di Noto e al Liceo Artistico di Busto Arsizio.
...Dove una mano magistralmente temperata al segno pittorico plasma e domina la materia, esprimendo una straordinaria quiete interiore, senza l’assillo di voler stupire, senza dover dimostrare la sua perizia d’artista impressionista, ma come esercizio di liricità tutta dettata dai moti interiori dell’animo, che si ritrova, nel biancore delle vele, nelle variegate risonanze dei cristallini delle acque, come espressionismo sonoro, di densa tempra musicale. Con lievi pennellate - d’acrilico o di tempera - senza disegno, senza tratti di carbonella a far tracciati di colore da riempire, in questa personale Calì sembra trovare un’assoluta dimensione di libertà espressiva, intessendo un delicatissimo dialogo con l’arte lungo le labirintiche geometrie dell’Infinito. Apparentemente meno incisiva, tematicamente, della fortunata serie delle “donne siciliane” alluttate dai lunghi scialli, con le labbra sempre serrate dall’apprensione o come impegnate nell’esercizio dei rosari a cantilena, questa ultima mostra vira di centottanta gradi la ricerca espressiva e compositiva di Gaspare Calì, si fa tappa essenziale - e di peculiare rilievo - verso altre tappe di ricerca che disdegnano - come sempre hanno disdegnato - la cristallizzazione nella ripetizione di un clichè, nella fissazione di uno o più stilemi definitivamente chiusi - a concludere ed esaurire - quell’anelito di ricerca inquieto e irrequieto verso sempre nuovi orizzonti di espressione artistica e personale... ...Un’essenzialità che si fa prepotentemente segno incisivo, delicato paradigma del sereno travaglio dell’animo alle prese con temi, nel discorso interiore che le tavole adombrano, di leopardiana memoria, ancorché virati dalla terra recanatese al mare siciliano, dalla lirica dei sonetto alla lirica del colore. Giuseppe Drago
Il Calì col suo simbolismo legato ai temi ed alle problematiche umane fa trasparire, una razionalità dell’intelletto, la sintesi eletta di materia e luce, chiaro e scuro, estetica e sensibilità, mente e cuore. Un arte quindi rassicurante in un rapporto dell’uomo con il mondo nella riappacificata conciliazione degli opposti. Eleonora Gallarati Del Pozzo
Indirizzo: vive e lavora a Pachino (SR) via Indipendenza, 21 Cellulare 388 9026314 Sito web: www.gasparecali.com E-mail: info@gasparecali.com D’Arte
Donne 91
Cammarota Michele Michele Cammarota è nato nel 1953 a Vaglio Basilicata (PZ), ma vive in Piemonte fin dall’infanzia. Pittore e scultore, caposcuola della “pittura epistilica” (recensita nel 2002 dal critico G. Falossi), dal 1978 ad oggi ha esposto in mostre personali e rassegne in Italia e all’estero, ottenendo premi e riconoscimenti. Fra gli ultimi eventi importanti citiamo: 2001, Premio David del Verrocchio - Il Quadrato; Premio il Grillo d’Oro comune di Candiolo (TO); premi quadriennali “Oscar dell’Arte 2001” e “Nobel dell’Arte Trophée Azurenne 2002”, Montecarlo; 2002, rassegna “Metti una canzone in cornice”, Sanremo; Premio Michelangelo - Il Quadrato (Milano); Premio Pittori in Piazza a Livigno (Sondrio); 2006, Thomas Gallery, Miami, Los Angeles, New York, Arizona, Firenze 1988; 2006, 1° Premio Ventennale Athena (CT); 2007, Museo Nazionale della Storia “Artisti nella Storia” Vittoriano - Roma; 2008 - 2009 Quadriennale Leonardo Da Vinci Aste Europee Museo Sciortino Cattedrale di Monreale, Palermo; 2009 Trofeo Eiffell, parigi; 2009-2010-2011 Galleria Il Tempo, Palermo; 2010, Trofeo di New York; 2010, International Gallery Mary, Olbia; 2012, Villa Cambiaso, Savona; Recensito da noti critici: Antonio Oberti, Lucio Violi, Gianni Milani, Salvatore Perdicaro, Giorgio Falossi, Sandro Serradifalco, Vito Cracas, Giancarlo Alù, Gerard Argelier, Lucia Bonaccini. Meduse Indirizzo: via Villarbasse, 14 - 10045 Piossasco (TO) Telefono 011 906 71 48 Cellulare 338 281 30 57
Meduse 92
olio su tela 80 x 80
olio su tela 50 x 60
L’Arte Contemporanea Italiana si sta appiattendo ed involgarendo, direi si sta contaminando come l’aria delle nostre città, come le acque dei nostri fiumi o delle nostre coste. L’arte del maestro Michele Cammarota, al contrario , è un’arte fresca, raffinata, pulita nell’espressione cromatica e con una elegante sinuosità grafica, e contemporaneamente concettuale e spirituale. Non per niente uno dei soggetti ricorrenti delle sue opere è “la Donna”. Si, la donna concepita in tutte le sue varianti e caratteristiche , donna come Maternità, cioè come Vita, come Amore, Eleganza, Armonia fisica e spirituale; insomma il Maestro Cammarota nei suoi quadri crea inni, cantici altamente poetici e raffinati che esaltano e sublimano lo spirito e la femminilità della donna. “La Donna” del Maestro Michele Cammarota è una donna impersonale e fortemente idealizzata, senza volgarità o banalità, nelle sue linee di contorno semplici che esaltano glutei, torso e gambe. La testa manca dalla nuca e anche le braccia e le mani, insieme ai piedi, quando ci sono, fanno parte del “coro” di questa armonia cromatica in cui il rosa, naturalmente, caratterizza la femminilità e la sua pulsante eterna giovinezza. Il Maestro Cammarota ha fuso nelle sue Opere, in maniera veramente geniale, tutta l’iconografia femminile conosciuta: dalle immagini delle donne di Willendorf o di Laussel del periodo paleolitico di Aurignacen, alle bellissime rappre D’Arte
Cammarota Michele
Sirtaki
sentazioni grandemente spirituali egiziane arcaiche, fino a quelle plastiche di Creta, alle statiche e misteriose Kore dell’arcaismo maturo greco e poi alle raffinatamente sensuali Veneri del periodo classico. Le donne del Maestro Michele Cammarota sono rappresentate in gruppi con i contorni sinuosi, in movimento, quasi affastellate, serie di violini, viole e violoncelli in trepida attesa di essere musicate, aspettando frementi di creare soavi armonie in rosa. Un gruppo è vivacemente raffigurato in una sorta di flessuosa danza arcaica sotto un grande e civettuolo femminile cappellino che le ricopre, le protegge e le esalta tutte. Il fondo scuro crea background di contrasto di evidenziamento ma evoca anche il sottile, misterioso fascino dell’”Eterno Femminino” L’Arte del Maestro Michele Cammarota direi è un rivedere e migliorare Renè Magritte e De Chirico, o lo stesso Picasso, ed è concepita come una forma di surrealismo metafisico in cui però, in questo caso si rafforza il concetto dello stretto rapporto tra contenitore ed il contenuto, dove il linguaggio artistico è in simbiosi con l’oggetto ed il nome che lo disegna. Il Maestro Michele Cammarota è un’artista in costante evoluzione e ricerca di effetti e di scoperte morfologiche: sta di recente sperimentando e direi con grande successo, una nuova visione del suo operare, rappresentando le “sue” donne non più su un supporto di tela ma su una sottile lastra metallica. D’Arte
olio su tela 100 x 70
Una sua composizione effettivamente raggiunge in questa maniera livelli di grandissimo effetto e qualità. La lastra, con il suo sfondo nero lucido, smaltato e con apposite “chatoiances” abilmente evidenziate, aggiunge un respiro e una freschezza che coinvolge tutta la scena: un gruppo delle sue donne rosa, sono rappresentate avviluppate assumendo una forma direi mistica quanto plastica di un vaso ideale. E come un inno all’Amore e alla Pace, esse si fondono, si sviluppano, quasi si srotolano agli estremi alti dei lati di questo vaso surreale, per apparire per un sortilegio sotto forma di bianche colombe in atto di spiccare il volo; quasi dei manici onirici di un vaso magico vivo e pulsante. Tutto ciò è un altro elemento che contraddistingue il Maestro Michele Cammarota, cioè la sua capacità di ricambio direi genetico, in una costante ricerca della perfezione espressiva, della visibilità del suo pensiero, del suo spirito. E questo bisogno di sviluppare, di cambiare nella continuità stilistica e di condividere il suo messaggio artistico è proprio dei grandi Artisti di tutti i tempi. Il Maestro Michele Cammarota è un autore Contemporaneo tra i più sensibili, creativi ed eleganti che l’Italia può vantare di avere il giorno d’oggi, degno di rappresentare la nostra Arte in ambito internazionale. Giancarlo Alù (Unione Europea esperti d’Arte) 93
Compare Carmelo
Come le nuvole 150 x 250 scultura cm 170 tecnica mista con futura fusione in bronzo € 10.000,00 Carmelo Compare vive e lavora a Montesarchio. Terminate le scuole superiori, si iscrive alla facoltà di Medicina dell’Università di Napoli, che abbandona per la forte passione che sempre più lo lega alla pittura. Si iscrive all’Accademia delle Belle Arti di Napoli per staccarsene subito dopo aver sostenuto gli esami d’ammissione. Il motivo, probabilmente,il grande ed irrinunciabile desiderio di autonomia estetica. Alla fine degli anni ‘70 si trasferisce a Milano, invitato dal maestro B.Cassinari , dove ha inizio il viaggio artistico di Carmelo Compare. Carmelo Compare va alla ricerca nelle sue opere di un terreno connettivo tra il passato e il futuro della sua storia. Cerca di dare alla materia un valore cosmico, grida al viaggiatore smarrito che il futuro di se stesso può costruirsi solo valorizzando i prodotti del terreno in cui vive, come l’albero che dà vita e vive solo radicato al proprio terreno in cui si perde ... I simboli della nostra tradizione millenaria riemergono nelle sue opere come forze vitali, strappate dal letargo imbalsamante nel tempo; diventando i compagni di viaggio e i testimoni del suo viaggio interiore ... Claudio Votino Indirizzo: via E. De Filippo 9 - 82016 Montesarchio Telefono 0824 831 589 E-mail: c.compare@libero.it 94
D’Arte
D’Adda Gianni
D’Agostin Tiziano
Gianni D’Adda è un artista teso verso la pace e si dibatte da sempre tra il disordine del mondo esterno dal quale vuole proteggersi ma soprattutto intende proteggerci”.
Opere rese con una sintesi tonale che mira a rendere la qualità di una luce teneramente diffusa. Paolo Rizzi critico mostra Villa Contarini 1992 Rustici Alto Trevigiano e lagune venete. Diverse sono le mostre personali e collettive, sue opere si trovano in collezioni pubbliche e private in Italia e all’estero. D’Agostin Tiziano vive e lavora a Sernaglia della Battaglia (Treviso) in via Prà della Fiera, 26. Lo studio si trova a Pieve di Soligo (Treviso) Palazzo Balbi Valier.
Indirizzo: via Nuova, 14 - 24040 Canonica D’Adda (BG) Sito web: www.giannidadda.it vedi pagina 114
D’Addario Salvatore L’artista Salvatore D’Addario racconta i suoi dubbi, le sue angosce, in grandi fogli in bianco e nero. I sogni che non può realizzare su questa terra, i dubbi che non può spiegare, i problemi che non può risolvere li esprime in una specie di portolano dove sono tutti porti del mare della sua anima in una serie di disegni che Salvatore affida allo spazio che non è mai totalmente vuoto.
D’Addezio Laura A rendere speciali questi quadri, infatti, oltre all’esecuzione artistica, è la personalità di Laura che emerge attraverso le sue scelte stilistiche ed il suo modo di operare. Dipingere diventa quasi un gesto rituale, durante il quale l’artista riporta il proprio stato d’animo, e la sua percezione sulla tela, coinvolgendo corpo e spirito contemporaneamente. Sito web: www.lauradaddezio.com
Tramonto sulla laguna del Mort - Eraclea 2005 tecnica mista 150 x 90
D’Agostini Maurizio Scultore, incisore. Costazza di Longare (VI) Da marzo 2010 D’Agostini espone in permanenza alla “Gallerie Terredesarts” a Parigi. L’ultima personale di Maurizio D’Agostini è del 2011 a Ponte in Valtellina (SO), Teatro comunale Giuseppe Piazzi, dove vengono esposti per la seconda volta “I sette Pianeti”. Telefono 0444 953 180 Sito web: www.mauriziodagostini.com E-mail: info@mauriziodagostini.com vedi pagina 118
vedi pagina 115
D’Arte
95
D’Aloisio Mayo Anna
Dalfiume Bruno
...L’avventura cromatica e segnica dell’artista Anna d’Aloisio Mayo inaugura una novità di stile e di segno che aiuta a stabilire delle corrispondenze emotive tra opera e fruitore. La visione delle opere dell’artista risulta essere oltre che piacevole ai sensi anche all’anima, che si trova sospesa in una dimensione che si confonde con il reale. Dino Marasà vedi pagina 104
D’Ippolito Mario Enrico Mario Enrico d’Ippolito in arte Medarts, nasce a Gaeta (LT) l’11 novembre 1949. Pittore e scultore autodidatta impressionista, espressionista informale. Poliedrico, si esprime in Arte attraverso varie tecniche dal bronzo, al marmo, al legno, alla ceramica, al ferro, al rame, etc… attraverso la scultura e modellato, e con la pittura dall’acquarello, all’olio, all’acrilico, tecniche miste etc…. In pittura è essenzialmente paesaggista impressionista per l’immenso amore per la natura in tutte le sue manifestazioni. Dipinge con pennelli, spatole, mani ed altri strumenti da lui creati. In scultura invece è figurativo, sintetico, informale e concettuale. Predilige la ricerca per conoscere sempre di più materiali e tecniche che lo fanno esprimere al meglio curando sempre la qualità dei predetti.
Il treno a vapore - 2004 96
olio 80 x 84
Bruno Dalfiume, nato a Trieste ma di origine umbra, vive e dipinge nella città natale. Dopo 35 anni di sperimentazioni di carattere figurativo postimpressionista ed espressionista approda nel 2002 a soluzioni surreali nell’ambito di una complessa ricerca psicoanalitica e metapsichica. Dopo i voli pindarici del suo primo surrealismo raggiunge una vocazione astratta, che gli è più congenita, qualificandosi in varie rassegne con un vitalismo ed un ‘sentimento’ del colore che è semplificazione formale e di pensiero allo stato puro, senza esercizi pleonastici. La sua curiosità è onnivora ed è in costante espansione. Ogni dettaglio del quotidiano è pretesto, causa che determina l’invenzione più enigmatica ed inconsueta. La sua indagine più recente, costituisce il ricupero dei luoghi della memoria in cui il pittore ritrova il simulacro dell’età dell’innocenza attraverso figure, frammenti cromatici accostati quasi con sensibilità cubista, in una giostra incantata. Dalfiume si guarda, si cerca si interroga, posseduto da quella frenesia del fare per catturare quel pensiero dominante reso con una pittura immediata e disinibita che travalica il precetto mimetico per essere se stessa e nient’altro. Il pittore si occupa e non si preoccupa, dunque, in una sorte di azione liberatoria anticonvenzionale, così come lo è la scelta delle tecniche e dei materiali utilizzati, quali tele, sacchi, legni, carte ecc. Bruno Dalfiume, pittore generoso ed organizzatore si spinge nell’avventura artistica alla ricerca dell’insondabile, illumina di colore un disegno dai colori impressionisti, ci propone le sue opere dal figurativo all’astratto con tecniche miste e materiali più svariati.Nelle ultime opere è significativo che la nostra memoria spesso non si distacca dai ricordi, richiami, oggetti, remoti e non più coglibili, ma che hanno lasciato un profondo segno nella nostra coscienza. Nelle composizioni astratte, dimensionate mentale nella quale Dalfiume si sente più sensibile in questi anni, sembra scomporre in un gioco infantile di geometrismi irregolari, tanti giochi infantili. Forme geometriche irregolari fluidificano nelle sue tele dove il rosso prevale nell’emozione e la componente azzurra, di fondo, sembra esercitare quasi un segno antico. D’Arte
De Carolis Pasquale
De Palos Gianfranco
Nato a Bisenti (TE) il 12 giugno 1929; vive e lavora a San Demetrio né Vestini (AQ), Via G.B. Arista, 23 Telefono 0862 810 122 Referenze: Angelus Novus L’Aquila Mostre:Biennale Arte Ceramica, Faenza 1956; Biennale Metallo, Gubbio 1958; Biennale Arti Figurative, L’Aquila 1963; Alternative Attuali, L’Aquila, 1987
Gianfranco De Palos è nato a Roma il 23 marzo 1942, durante gli studi classici si dedica contemporaneamente per circa un decennio agli studi musicali. A Milano frequenta l’Accademia di Brera sotto la guida dello scultore medaglista Ettore Calvelli. Ha svolto attività di ceramista nel laboratorio del maestro Tay. Ha effettuato viaggi culturali in francia, Svizzera, Germania, Austria e Stati Uniti. Vive a Sesto San Giovanni (MI)
De Gennaro Luigi Affascinato da sempre da Salvador Dalì, cercò di seguirlo parallelamente, senza mai per questo lasciarsi influenzare dai suoi colori e tematiche. Indirizzo: Cambiago (MI) Cellulare 339 564 80 71 E-mail: info@luigidegennaro.it Sito web: www.luigidegennaro.it vedi pagina 116
De Hann Paul
De Romans Maria Luisa Maria Luisa de Romans, europea, giramondo, ha studiato a La Punt, a Cadorago, a New York e ovunque si sposti. “...nella romantica fuga verso un altrove indefinito, anzi definibile solo nella sua indefinitezza.” Vedi pagina 108
De Rose Antonella
“La sua figurazione con cadenze espressioniste e le sue atmsfere intimiste, rendono evidente come l’arte sia sempre la rappresentazione di un concetto, di una situazione o di un sentimento.”
Un talento poetico ed interpretativo che si nutre di una sensibilità umana che si indovina ricca e partecipe, fondata su una straordinaria capacità di andare oltre il visibile per toccare l’essenza dei sentimenti.
E-mail: sfn.ago@tin.it Cellulare 328 306 13 66 www.romart.it Sito web: www.circoloviani.it
Indirizzo: via R. Cantarella, 1 - Quartiere Italia - Salerno E-mail: drs.athos@gmail.com
vedi pagina 106
vedi pagina 124
D’Arte
97
De Santi Armando
De Vito Susanna
Pittore, ceramista, scultore e incisore. Nato nel ‘22 ad Urbino. Sue opere sono state acquistate da musei di Brooklin, Faenza, Oslo, San Marino. È autore di opere monumentali in ceramica, come l’Altare Maggiore della Chiesa di S. Bartolomeo in Urbino, e il Fonte Battesimale della Cattedrale di Monte San Giusto (MC).
Nata a Trieste, dove vive e lavora. Inizia il suo percorso pittorico nel 1983, frequentando un corso di pittura e poi in forma autodidatta partecipa a diverse mostre proseguendo la ricerca di stili personali che interpretino il suo aspetto interiore.
...E dal punto di vista artistico egli sa ben rappresentare nelle varie tecniche, nei vari campi dell’arte, la figurazione del mito, del sogno, della favola della vita, come un artefice del Quattrocento. In effetti le sue ricerche, le sue figure piene di grazia e di levità, ben lo avvicinano all’artista poliedrico del Rinascimento. Anche i settori in cui si è applicato: ceramica, pittura, incisione, scultura ed anche architettura, se pur d’incompiute in un’epoca com’è questa di assoluta specializzazione, fanno di lui un artista d’altri tempi. Liviana Giombini Feligiotti
Allegria - 2009
acrilico su tela 50 x 40
Debenedetti Santo Debenedetti Santo pittore nato il 17 aprile1933 a Novi Ligure (AL) dove vive e lavora. Specializzato in tematiche dai contenuti profondamente umani e in opere di grandi dimensioni. Indirizzo: via L. Einaudi, 7 - Novi Ligure (AL)
Debiasi Giuseppe
De Santi Lisy Lisy De santi è nata a Castiglione delle Stiviere (MN). Il mondo di Lisy De Santi ci dona infinite emozioni e messaggi sensoriali. L’universo pittorico condotto con grande maestria, viene largamente elaborato dalla sua spiccata professionalità di grande Artista. Numerose opere parlano incosciamente dei suoi stati d’animo, dei suoi valori pittorici esternati con vero sentimento verso l’unica sua passione: l’Arte. Nel suo mondo pittorico realmente descritto, osserviamo numerose composizioni che descrivono la natura ed i ricordi di una vita resa evanescente dalla contemporaneità e dal consumismo quotidiano. Lisy De Santi conduce l’osservatore dei suoi dipinti in un meraviglioso mondo, dove la realtà si fonde con il sogno. Un sogno che vorremmo non finisca mai! Prof. Francesco Chetta (Expo Art Nice)
Nato ad Ala, provincia di Trento, nel 1947. Giuseppe Debiasi si è diplomato, in pittura, all’Accademia di Belle Arti di Venezia con Emilio Vedova. Ha esposto in Giappone ad Hiroshima. In Spagna al Centro d’Arte Contemporanea di Girona. Durante la Prima Guerra del Golfo nel 1991, ha dipinto una tela di 400 metri quadrati contro l’intervento anglo-americano in Iraq intitolato “No - War”. Cellulare 338 814 82 59 Sito web: www.giuseppedebiasi.it vedi pagina 112
Indirizzo: via Torrazzo, 35 Corlo di Formigine (MO) 98
D’Arte
Dell’Anna Giovanni
Delzotto Maria Luisa
Giovanni Dell’Anna nato a Monteroni (LE) nel 1940 dove vive ed opera in Via C. Battisti 45
L’informale di Maria Luisa Delzotto continua ad essere ricco di rimandi a una spazialità di cielo, di mare e di terra, di universo emotivamenre vissuto. Le plastiche combuste, gli sgocciolamenti e l’intreccio rapido dei segni arginano ogni resa paesaggistica potenziandone la ricerca estetica. Francesca Angela Zaru
Principali Mostre: X Quadriennale d’arte Palazzo delle Esposizioni, Roma; Nuova Oggettività In Puglia, Il Labirinto, Roma; Rassegna Internazionale, Università di Urbino; Operatori Pugliesi Palazzo dell’Arte, Foggia; Obiettivo Mediterraneo Castello Svevo, Cosenza; Facades Immaginaires, Grenoble Francia; Om Telamone, Lecce; Miarte, Milano; Vibhuti, Alleanza ItaloFrancese, Bari; La Fotografia Nell’arte Pinacoteca Provinciale, Bari; Oltre e Ovunque Fondazione Memmo, Lecce Istoires Corbetta, Milano; Poetica Del Vivente Castello Angioino, Copertino; I Maestri Castel Carlo V, Lecce. Bibliografia essenziale: Le Arti, Milano 3 1975 T. Carpentieri; Tema Celeste Milano Primavera 1994 A. D’Elia; Terzoocchio Bologna Giugno 1984 T. Carpentieri; Flash Art, Milano Febbraio 1994 A. D’Elia; Atanor Parigi maggio 1994 A. D’Elia; Flash Art Milano novembre 1984 M. Pizzarelli; Segno Pescara gennaio 1995 M. Vinella; Flash Art Milano marzo 1985 A. D’Elia; L’incantiere Lecce febbraio 2002 A. Colombo; Flash Art Milano marzo 1995 Antonella Marino; Quest’arte Pescara febbraio 1994 Maria Vinella; La Stanza Rossa Bologna marzo-aprile 1995 A. D’Elia; Rotare Art Bari gennaio 2000 Francesca S. Dodaro; La Gazzetta Del Mezzogiorno I PROTAGONISTI, Artisti Salentini del XX Secolo, T. Carpentieri; Paese Sera novembre 1994 A. Miglietta.
Magma 1 - 2008 olio, smalti, colle e plastiche combuste
Demo Lù Della Rosa Severino ...con la tecnica del pastello propone scorci immaginifici d’arte contemporanea che non si collocano più nel figurativo, ma spaziano sullo sviluppo, nei valori assoluti della fantasia come a voler stendere un ponte d’eccezionale portata, nel proporre un’arte nuova, immediata, di dialogo assoluto, gioiosa per chi guarda, capace di attraversare l’aspetto più intimo e nascosto dell’animo umano.
Lù Demo è nata a Varese il 27 giugno 1965, si è diplomata al Liceo Artistico Statale “A. Frattini” di Varese e all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano nella sezione Pittura, con un’audace tesi sul Surrealismo. Docente di Discipline Pittoriche e attivamente impegnata anche in ambito sociale, utilizza per esprimersi, anche il linguaggio della Fotografia, dell’Illustrazione Grafica e della Poesia. Sito web: www.ludemo.altervista.org
Indirizzo studio: via Della Repubblica, 177 - Amelia (TR) E-mail: pittoredellarosa@gmail.com Sito web: www.grupporicercafotografica.it vedi pagina 105
Finestra della memoria - 2005 acrilico su tela 120 x 100 D’Arte
99
Demurtas Armando Armando Demurtas (1921 - 2006) Svolse l’attività artistica a Tertenia (OG), suo paese natale. ...Le sue opere non rappresentano un’eco del passato, ma sono come un soffio d’aria pura contro la contaminazione dell’ambiente, della cultura e della coscienza. Illusione? Utopia? No una speranza. Vanna Armeni vedi pagina 122
Demurtas Romano
Dessy Paola Nata a Sassari, in Sardegna dove vive e lavora, Paola Dessy è riconosciuta come una delle personalità di spicco della creatività artistica isolana. Dopo un esordio in campo figurativo affronta temi più ampi che approfondisce con linguaggi diversi e tecniche sperimentali. È presente nella scena artistica italiana con stampe di grande formato dal forte impatto ambientale; con dipinti, installazioni, percorsi a terra con l’utilizzo dei più diversi materiali, libri in terracotta e spago, sculture in ceramica, marmo, trachite, plexiglass. Nel 1965 aderisce al “Gruppo A” formazione della Neoavanguardia isolana nata intorno a Mauro Manca e all’Istituto d’Arte in cui è docente. Nel 1976 aderisce al “Gruppo della Rosa” di marca concettuale proposto da Aldo Contini. Dal 2000 è presidente dell’Associazione culturale Stanislao Dessy, che organizza mostre ed eventi culturali dedicati prevalentemente alle arti incisorie. Già docente di discipline pittoriche disegno dal vero ed incisione, ha al suo attivo numerose mostre in Italia all’estero: Venezia, Milano, Gubbio, Faenza, Roma, Cagliari, Verona, Padova, Barcellona, Madrid, Valencia, Valladolid, Vicenza, Carpi, Pisa, Nuoro, Sassari, Genova, Firenze, Scwetzingen, Urbino, Savona, Gualdo Tadino, Lubiana, Krany, Ghent, New York, Madrid.
...Cromie accattivanti colme di istintualità lirica dedicate al mondo del figurativo stimolano la percezione e l’animo del fruitore. Un’arte accattivante che è un cammino completo nelle emozioni umane, ispirata dalla natura e dalla bellezza colta nelle sue manifestazioni più naturali e sublimi. Romano Demurtas nasce a Tertenia (OG), dove vive e opera. Indirizzo: Vicon A. Doria 17 - 08047 Tertenia (OG) Cellulare 333 903 403 90 Email: RomanoDemurtas@katamail.com vedi pagina 123 Work in progress IV - 2004 tecnica mista Il multiforme, variegato percorso di Paola Dessy si evolve all’insegna della continuità e dello sconfinamento. All’origine un grumo che pulsa di urgenti potenzialità: la pratica incisoria e la fisicità della materia. Così la possibilità per la materia di diventare forma attraverso il segno, il diaframma progettuale che si interpone fra la potenza e l’atto controllando l’impeto espressivo, la natura intermedia, tra fisica e concettuale dell’immagine sono i nodi da cui nasce l’ampio spettro delle sue scelte operative: le trasparenti costruzioni in metacrilato, i libri e le pagine di terracotta solcate da tracce e impronte, i percorsi a terra d’intonazione poverista, gli stucchi e gli encausti carichi di risonanze evocative.(...) Testo critico di Marco Magnani (mostra Épreuves d’artiste) 100
D’Arte
Di Leno Carmela
Di Marzo Belgiro
La pittrice Carmela Di Leno di Majano (Udine), è molto nota in campo artistico, Regionale Nazionale e Internazionale. Ha preso parte a molti concorsi collettivi e personali d’arte. Ha partecipato alla Quadriennale di Roma, le è stato conferito il “Campidoglio d’oro” Bunkhardt. All’Antoniano di Bologna il Trofeo “Un’artista per la pace”; alle personali di Firenze i critici le hanno conferito l’Oscar per la cultura. A Milano il Trofeo “Una vita per l’arte”; a Torino coppa “Città di Torino”, a Venezia “Targa d’argento” e nominata “Doge per l’arte”. Al festival della Tavolozza a Sanremo “La Pergamena”. In Spagna il premio “Salvador Dalì”; a Parigi una scultura “Douge France”; a Palma de Maiorca la “Palma de oro”. A Udine a Palazzo Belgrado la Medaglia d’argento per meriti artistici. Recentemente in Sicilia a Caltanissetta ha vinto il concorso Internazionale classificandosi al 4° posto con Targa d’Argento.
“Il percorso artistico di Gabriele Di Maulo prende avvio negli anni ottanta, quando il giovane scultore indirizza la propria individualità creativa verso un’espressività plastica che viene declinata in tematiche diverse. In questa fase già compaiono le amate immagini di animali, ottenute con forme piene che possono essere interrotte da solchi profondi della materia, tesi a vivacizzare la solidità della struttura tridimensionale, dalla resa abbastanza squadrata e robusta...” Francesca Pensa
Di Maria Maria Grazia “Marzia” Maria Grazia Di Maria, in arte Marzia, è nata a Palermo ed ha iniziato a dipingere giovanissima. Diplomata al liceo artistico di Palermo, ha frequentato la facoltà di architettura della stessa città, dedicandosi poi completamente alla pittura. È membro dell’Associazione Artistico Culturale “Luigi Calamatta” di Civitavecchia, dell’Associazione “Art Rebels” di Imperia, del Movimento Ecofuturista di Palermo e della Galleria “Cinisi in Arte” di Donatella Moncada. Vive e opera a Palermo e Nettuno (Roma).
Girasoli in movimento acrilico 70 x 50 D’Arte
Di Mauro Guglielmo
Diga 4 - 2004
tempera acrilica, foto 46 x 31
Nei suoi lavori utilizza frammenti fotografici che successivamente, attraverso la loro estensione pittorica si trasformano in barriere, sbarramenti visivi. È un lavoro minuzioso. Questo suo percorso lo chiama iperrealismo metafisico.
- 2002 tempera acrilica, fotofoto 99,3 x 70 DigaDiga 3 - 32002 tempera acrilica, 99,3 x 70 101
Di Nicola Giovanni
Di Puma Calogero Enrico
Giovanni Di Nicola è nato nel 1945 a Comiso (RG), dove ha frequentato 1’Istituto Statale d’Arte, apprendendo i primi elementi del linguaggio delle immagini e le tecniche basilari per la lavorazione dei metalli. È stato uno dei primi fondatori della Bottega d’Arte Ippari a Comiso. Diplomatosi nel 1962, si è trasferito a Roma per frequentare l’Accademia di Belle Arti. Nella Capitale ha ampliato le proprie conoscenze, attraverso gli stimoli ricevuti dall’ambiente artistico romano degli anni sessanta e attraverso esperienze di lavoro, presso lo studio del prof. Salvatore Meli, scultore ceramista e presso artigiani, esperti nella produzione in metallo, di componenti e finiture per costumi e scenografie. Affascinato dagli effetti plastici e cromatici ottenibili con i metalli, dalla possibilità di realizzare forme idonee, per rendere visibili, raccontare, particolari emozioni e sensazioni prodotte dalla percezione di fatti e fenomeni del mondo in cui vive, si dedicò in prevalenza alla scultura in metallo. Dal 1968 al 2001 è stato docente di Discipline Plastiche presso l’Istituto Statale d’Arte di Cefalù. A Cefalù è stato uno dei fondatori del Centro d’Arte il Vaglio. Ha presentato le proprie sculture in alcune città italiane e vari critici si sono interessati alla sua opera.
(...) Il suo magma coloristico dilaga come una cellula brumosa che invade uno spazio misterioso alla ricerca di una verità propulsiva fatta di luce solare oscillante fra il ritmo dell’essere e il fluire della vita. Questa è la profondità dell’arte di Calogero Di Puma che emerge vigorosa nel confronto artistico locale. Edmondo Bellucci
Indirizzo: via Pisciotto, 16 Cefalù Telefono 0921 42 32 81 Cellulare 347 57 94 420 Sito web: www.scultureinmetallo.it E-mail: g.dinicola@tiscalinet.it
Indirizzo: via G. Farrauto, 6 - 92020 Racalmuto (AG) Telefono 0922 942 204 vedi pagina 120
Dialkan Con lo pseudonimo “Dialkan” si firma Ermanno Angelo nato a Rionero in Vulture (PZ) nel 1972. Le opere di Angelo Ermanno “Dialkan” sono la chiave per accedere nella psiche umana. Fondatore del surreastrattismo. vedi Ermanno Angelo pagina 125
Domenichiello Aldino Pittore di formazione artistica autodidatta. “La vibrante espressività di Domenichiello emerge con incisive cadenze in tutte le sue opere, sia nelle suggestive pagine pittoriche, sia nei pregevoli bassorilievi in legno, che in altri lavori eseguiti con tecniche diverse, a conferma di una coerente operosità e di una uguale e sempre alta tensione ispiratavi. Coltiva la pittura da oltre trentacinque anni ed è approdato allo stile attuale passando per esperienze diverse, fra cui l’impressionismo. Nei dipinti raffigura di preferenza nature morte, figure, interni e motivi d’ambiente, componendo le immagini con estremo equilibrio in calde e suadenti atmosfere, orchestrando con maestria i colori da evocare in una lirica armonia i sentimenti germinati da una sensibile osservazione della realtà.” Vito Cracas Io ho dunque sono - 2007 102
Indirizzo: via Taranto, 10/B Matera Tel. e Fax 0835 386 301 Cellulare 335 678 308 25 - 339 650 86 26 D’Arte
Donati Tania
Barche sulla spiaggia - 2009
Elli Claudio
olio su tela 60 x 50
Tania Donati nasce a Cascina (PI) nel 1973, si laurea con lode a Pisa nel ‘99. Predilige la tecnica olio su tela. Da un percorso di studi artistici ‘liberi’ iniziato nel 2003 Rome University of Fine Arts, con passaggio all’Istituto Francese in Firenze, ha proseguito a Villa Trossi Uberti in Livorno - Ardenza con il Prof. David Giroldini.
Il carattere poliedrico della sua interpretazione artistica, muta il senso della ricerca, avvertendo nell’artista i sintomi di crisi sociale. I richiami culturali sono spesso evidenti dimostrando grande sensibilità e penetrazione psicologica, asserendo alla pittura una funzione, quella di costruire una realtà propria retta da proprie leggi di forma, indipendentemente dal dato naturale o emotivo, principio che è alla base di tutti gli sviluppi della pittura moderna. Il lavoro in solitudine persegue tenacemente la realizzazione di un ordine mentale, che si esprime non a caso in forme provocatorie… Cosa chiedersi davanti a una tela di Claudio Elli? Certamente lo stupore. Certamente sarebbe opportuno che si imparasse, nella ricerca di un dialogo con un pezzo di arte contemporanea, a non porsi domande relativamente alla forma. Non è infatti cosa utile ricercare nell’ informale una forma a tutti i costi, perché in tal modo si arriva a snaturare il senso stesso dell’ informale. L’osservatore non deve fare violenza al quadro, a ciò che volutamente non ha forma. Che approccio resta, allora, se non quello dello stupore? Solo a questo punto entra in gioco la consapevolezza di compiere, solo ed esclusivamente un viaggio nel piacere estetico, fatto di emozioni e rimandi al dato concreto della vita (che sono diversi per ciascuno di noi), fatto di impulsi passionali che vivificano e al contempo traggono energia dalla materia dei pezzi, lavorata, manipolata, riordinata, tolta e rimessa sul supporto fissata faticosamente perché odia essere imprigionata nelle due dimensioni e quindi cerca sempre di sfuggire verso il piano dell’osservatore. Ecco cosa viene dal silenzio: una storia di equilibri che si rompono e si creano in costante crescendo. A seconda di come noi ci predisponiamo alla relazione interiore.
Ha partecipato al 56° Premio Rotonda Ardenza Livorno. È presente nei libri: Artisti Pisani del XXI secolo del 2008 presentato dal Comune di Pondera e nel volume Donne dell’arte in Toscana del XXI secolo edito Filippo Lotti –Fabrizio Borghini; Agenda 2010 Artisti della Toscana edizioni Pegaso. Ha esposto: Galleria della Nuova Fortezza, Livorno; Effetto Venezia; Leopolda di Pisa. Inoltre ha partecipato: al XXVII Premio Firenze 2009 in Palazzo Vecchio, Firenze; PisArt Pisa Expo 2010, Pisa; Malastranafestival di Cascina Pisa; premio Trofeo delle Fiandre a Bruges, Belgio; mostra a Palazzo Gambacorti, Pisa; Salone Internazionale de Inverno 2011, Barcellona; galleria Il Quadrato, Viareggio; mostra Premio della Lupa 2012 Palazzo Pontificio Maffei Marascotti, Roma. Viene un momento in cui si decide di ascoltarci con più attenzione, nel senso di voler cogliere un rapporto più significativo tra noi e la vita stessa. Questo percorso lo vive Donati Tania che traspone sulle sue tele l’immagine più entusiasta e solare di ciò che ci circonda tutti i giorni, la natura. Cellulare 331 130 07 67 E-mail: estaartemusic1@virgilio.it D’Arte
Metropoli - 2008 mista, fogli di quotidiano 100 x 100 Il suo dipingere polimaterico si presenta inequivocabilmente come eredità, di gusto e sensibilità, delle ricerche dei grandi maestri dell’Informale: Elli lavora e insiste sulla componente diversificata della materia che si elabora e contamina di oggetti ready-made, colori, scritture e segni pre-esistenti e altri impressi dall’artista in un tempo stabilito. Le sue opere con abilità fondono l’insegnamento della corrente storica con l’elaborazione personale e attuale da lui perseguita... ...Segni grafici, tracce, colori e forme sono gli indici di una memoria che si pratica con l’emotività di un linguaggio tipico della nostra modernità. Matteo Galbiati 103
D’Aloisio Mayo Anna Ambasciatore dell’Arte del Mediterraneo - Brindisi 2010 Accademico delle Avanguardie Artistiche - Palermo 2012 Anna d’Aloisio Mayo ha allestito mostre personali ed ha partecipato ad esposizioni collettive in Italia ed all’estero, riscuotendo ampi consensi di pubblico e di critica. Tra le sue recenti esposizioni figurano Europe Art, Ginevra; Artexpo, New York; Euroart, Barcellona; Festival San Leuciano, Caserta. Alla sua attività artistica è stato dato ampio risalto su quotidiani nazionali (La Repubblica, Corriere della Sera, Il Messaggero ecc.),nelle riviste d’arte Quadri & Sculture e Flash Art e in diversi libri d’arte. Si è interessata alla sua arte, inoltre, la Rai-TV. Hanno scritto di lei diversi critici, tra i quali A. Romani Brizzi, G. Martino, V. Apuleo, M. Menghini e G. Selvaggi. Molte delle sue opere si trovano in collezioni private e pubbliche. Una sua opera fa parte della collezione della Galleria d’Arte Moderna Musei Vaticani.
È stata selezionata per la pubblicazione dal titolo “Edizione Speciale 150°” dall’unità d’Italia al Federalismo dell’Arte ovvero, il viaggio alla riscoperta delle tendenze artistiche regionali italiane dal 1861 ad oggi, a cura dell’Ass. Culturale “Italia in Arte” di Brindisi sotto l’Alto Patrocinio dell’Assessore al Mediterraneo Cultura e Turismo Regione Puglia. Membro Emerito Honoris Causa del movimento intellettuale del Federalismo dell’Arte dal 1861 al 2011 con la seguente motivazione: “Per aver contribuito culturalmente, all’affermazione del principio di libertà, che ispirò i Padri Fondatori del nostro Risorgimento”.
Indirizzo: via Luigi Capuana, 94 - 00137 Roma
Chich icastenango (mercato dei fiori) - 1991 olio su tela 120 x 120 ...L’avventura cromatica e segnica dell’artista Anna d’Aloisio Mayo inaugura una novità di stile e di segno che aiuta a stabilire delle corrispondenze emotive tra opera e fruitore. La visione delle opere dell’artista risulta essere oltre che piacevole ai sensi anche all’anima, che si trova sospesa in una dimensione che si confonde con il reale. Dino Marasà ...Anna dipinge drammi e bellezza. Alcuni di questi quadri, in una mostra mirata, porebbero rappresentare il sorgere del Nudo e dell’anima insieme, come il Sorgere del Sole in una aurora ancora nascosta dalla notte. Alcuni occhi di donna dipinti da Anna d’Aloisio Mayo, vi seguiranno, riapparendo a sorpresa. Come un motivo di canto... Giuseppe Selvaggi ...E tutto questo attraverso una pittura universale che solca gli oceani e avanza sotto tutte le latitudini. La lezione più importante , anche se non formulata, che ci viene da d’Aloisio Mayo, è che il nichilismo integrale in campo artistico, non esiste, poichè ogni negazione si accompagna ad un’affermazione simultanea. Come rilevato anche da attenti critici la pittrice esalta la sua funzione artistica... Mario Menghini Anna d’Aloisio Mayo associa il rigore intellettuale, alla ricchezza espressiva e all’enorme potere della sua arte. Roberto Chiavarini Albo Internazionale dei pittori e degli scultori (Italia - Inghilterra - Francia)
Donne senegalesi cantano l’Africa e l’Islam -1989 olio su tela 120 x 120 dal trittico “Il bianco” Galleria d’arte Moderna Musei Vaticani 104
QUOTAZIONI olio su tela e su carta da € 20.000,00 a € 30.000,00
D’Arte
Della Rosa Severino
Lago blu - 2012 Severino Della Rosa nasce ad Amelia (Umbria), frequenta l’Istituto Statale d’Arte di Terni, dove presto interrompe gli studi per dedicarsi ad un’arte più incisiva al fine di concretizzare il proprio processo creativo attraverso esperienze nuove, intese come ricerca di un’immagine inedita del colore e dello stile figurativo. Prima mostra personale a Parigi nel 1975. Nel 1996 conosce il critico d’arte Federico Zeri, ne nasce un connubio che dura fino alla morte del critico. L’entusiasmo per la tecnica “Sanguigna” suscita nel maestro grande considerazione, riconoscendo nell’arte di Severino Della Rosa, serio motivo di apprezzamento e stima, tanto è vero che conserva nel suo studio il quadro “Pozzo di via Cavour” 1990 come opera di autentico valore artistico da definirlo “finissimo disegno”. Successivamente, a fronte di un impegno intenso e suggestivo, nel decennio 1997-2007 colma la propria ansia inventiva dedicandosi a volti e a paesaggi, realizzati attraverso la tecnica del “pastello” già di per se stessa oltremodo severa, pur
Tramonto sul lago - 2012 D’Arte
pastello su cartapaglia 100 x 50 tuttavia sensibile come sempre alle attese, al soddisfacimento privilegiato dell’osservatore attento e scrupoloso, un’opera partecipativa soprattutto contemplata da una raffigurazione assimilabile al vero. Ora, dal 2008, l’artista con la tecnica del pastello propone scorci immaginifici d’arte contemporanea che non si collocano più nel figurativo, ma spaziano sullo sviluppo, nei valori assoluti della fantasia come a voler stendere un ponte d’eccezionale portata, nel proporre un’arte nuova, immediata, di dialogo assoluto, gioiosa per chi guarda, capace di attraversare l’aspetto più intimo e nascosto dell’animo umano.
Indirizzo studio: abitazione: E-mail: Sito web:
via Della Repubblica, 177 - Amelia (TR) via Della Repubblica, 162 - Amelia pittoredellarosa@gmail.com www.grupporicercafotografica.it
pastello su cartapaglia
100 x 50 105
De Haan Paul
Nome d’arte di Stefano Agostini, nato a Roma il 27 Maggio 1966. Pittore autodidatta da sempre “ossessionato” dal disegno e dalla pittura, dopo circa dieci anni di attività forzatamente limitata, nel 2006 riprende a dipingere “sul serio” e nel 2007 diventa socio del Circolo “Lorenzo Viani” di Ostia. Firma le sue opere con il nome d’arte olandese paul de haan. Ha partecipato a diverse mostre collettive e concorsi Nazionali ed Internazionali riscuotendo buoni apprezzamenti, le sue opere sono state esposte in gallerie di Roma, Milano, Bergamo, Genova e Catania
Selfportrait - 2010
olio su tavola 30 x 30
Cellulare 328 306 13 66 E-mail: sfn.ago@tin.it Sito web: www.circoloviani.it www.romart.it
Natura morta con rame - 2008 106
Alcune delle ultime esposizioni: Camera dei Deputati - Sala del Cenacolo Museo Civico U. Mastroianni, Marino - RM Museo d’Arte Sacra Badia S. Salvatore, Vaiano - PO Museo Comunale Antiquarium di Sezze - LT Biblioteca Comunale, Torrita di Siena - SI Palazzo della Corgna, Città della Pieve - PG Museo Archeologico Edilberto Rosa, Amelia - TR
olio su tela 24 x 30 D’Arte
De Haan Paul “Di sapore fiammingo appare profuso l’intero corpus pittorico dell’artista Paul De Haan, dietro il quale si cela una mente italiana. Nella rivisitazione dell’arte figurativa olandese e della pittura seicentesca, l’Autore recupera non soltanto alcuni dei soggetti raffigurati da Jan Vermeer, ma anche il complesso linguaggio luministico adottato da Rembrandt. Se dal primo trae spunto per la rappresentazione di tradizionali figure femminili, immerse in un’ambientazione domestica e alle prese con le loro attività quotidiane, dal secondo riprende l’austera espressività della ritrattistica e la drammatica cromia rembrandtiana, i cui toni cupi creano attraenti rapporti luministici di lontana matrice caravaggesca. Sulla scia del Maestro da Leida, talvolta il chiaroscuro viene impiegato in maniera scenografica sulle tele di Paul De Haan mediante vibranti colpi di pennello più evidenti e pronunciati. Il pittore romano si distingue, tuttavia, dai maestri del passato per la molteplicità stilistica latente e la poliedricità iconografica manifesta. Dal sacro al quotidiano, dal cromatismo cupo al colore più intenso, dal sociale alla pittura di genere, da ambientazioni congelate a scene di grande gaudio, queste sono le innumerevoli sfaccettature di una personalità alla continua ricerca di sé.” S. Falzone - Critico e Storico dell’Arte
Basket of apples - 2011
olio su tela 24 x 30
“La sua figurazione con cadenze espressioniste e le sue atmosfere intimiste, rendono evidente come l’arte sia sempre la rappresentazione di un concetto, di una situazione o di un sentimento” A. Iozzino - Critico e Storico dell’Arte
Basket with quince - 2011 D’Arte
olio su tela 30 x 24 107
De Romans Maria Luisa
Maria Luisa De Romans ritratta da Andy Warhol
Maria Luisa De Romans, europea, giramondo, ha studiato a La Punt, a Cadorago, a New York e ovunque si sposti. In stretto rapporto con la pittura fin dall’infanzia, segue i corsi dell’Ecole des Beaux Arts a Losanna, nel triennio 1948/1950. Rientrata in Italia, inizia a lavorare a Milano. Nel 1958 visita i paesi dell’Europa settentrionale venendo a contatto con esponenti del gruppo cobra e dell’espressionismo astratto tedesco e olandese con i quali ha affinità di scelte e di ricerca. Nel 1962 prende in affitto l’atelier di Max Ernst a Parigi, 108
nel gennaio1963 parte per l’Estremo Oriente, dove rimane per sei anni. Divide quindi la sua vita e il suo lavoro tra Milano e Hong Kong. Soggiorna più volte in Giappone e in India, tiene mostre personali a Tokio e a Bombay, visita la Thailandia, le Filippine, il Nepal, la Cambogia, l’Indonesia, la Corea, la Birmania. Dal 1970 al 1972 vive a Città del Messico trovando un fertilissimo terreno di amicizie, di pittura e poesia. Nel 1972 espone 90 opere al “Museo de Arte Moderna di Città del Messico”. D’Arte
De Romans Maria Luisa
Album - 2000
Compie frequenti viaggi negli Stati Uniti. Dall’85 collabora con il poeta Allen Mandelbaum, lavorando alle “Metamorfosi” di Ovidio; da qui nascono le “Ovidiane” di De Romans dell’85/86, che rappresentano una frattura definitiva con il suo periodo geometrico antecedente, e che corredano il libro “Ovid in Sicily” di Allen Mandelbaum. Le “Ovidiane” nel 1986 vengono esposte al Museo Civico d’Arte Moderna di Gibellina, al “Club 44” de la Chaux de Fonds e a Lentini, poi a New York, nelle sale dell’Istituto Italiano di Cultura” (gennaio 1987). Seguono altre opere grafiche a interpretare il lavoro di D’Arte
acrilico 73 x 94
Mandelbaum, tra queste “The Savantasse of Montparnasse”, il lungo poema epico enciclopedico di Mandelbaum che diventa per l’artista un’autentica inesauribile miniera iconografica. Di fondamentale impegno è la cartella “Odissey” del 1989, esposta nel 1990 a New York, in occasione dell’apertura della “Casa Italiana Zerilli Marimò” alla New York University, la suddetta contiene 12 acqueforti su rame ed è stata oggetto di un reportage televisivo di Grytzko Mascioni, intitolato “Incontro con Marialuisa de Romans nel suo studio di La Punt” per il programma 1, RAI UNO D.S.E. (1989). 109
De Romans Maria Luisa
Maria Luisa De Romans alla Galleria il Canale, Venezia con Peggj Guggenheim 1963
Maria Luisa De Romans con Andy Warhol all’aeroporto di Mexico City, 1972
Maria Luisa De Romans con Andy Warhol e il regista Salomon Laiter, 1972
Maria Luisa De Romans con il critico d’arte Luciano Caramel
Maria Luisa De Romans con Andy Warhol e Guido Ballo
…La De Romans si immerge in una condizione di ebbrezza creativa, con accenti talora panici, talora avventurosamente festevoli che denotano aperture non solo pittoriche. È l’atteggiamento verso la vita, anzi nella vita, ad aver subito una nuova apertura, sotto lo stimolo anche dell’oriente in cui allora Maria Luisa vive, cercando un rapporto il più possibile non mediato. Nascono così quadri in cui il senso stesso del tempo e lo spazio che da tale diversa coscienza dell’esistere derivano, divengono sostanza di immagini internamente metamorfiche, aeree, imprendibili con i parametri abituali della scansione stilistica occidentale. Il che vuol anche dire che la De Romans non cade nell’esotismo esteriore né, soprattutto, nella romantica fuga verso un altrove indefinito, anzi definibile solo nella sua indefinitezza.
…Ecco: non quadrati, rettangolari, o altre figure geometriche, ma il loro incontrarsi, sovrapporsi, attrarsi e allontanarsi, con la determinazione di un campo dinamico, in perpetua evoluzione. Anche grazie al colore, alieno da palpiti naturalistici, ma non araldicamente inerte, né freddamente, da laboratorio cromatologico, ed invece “trattato secondo la sua natura di “ materia-luce” di pigmento che solo dal suo connubio con la luminosità atmosferica acquista vita e vigore. Un colore, dunque, estremamente vibrante, trasparente ma anche coprente; un colore che - pur soggiacendo ai limiti geometrici che gli sono imposti - li supera e annulla”. Gillo Dorfles
Luciano Caramel 110
D’Arte
De Romans Maria Luisa
Autunno - 1998
Maria Luisa De Romans, fin dalle sue prime esperienze figurative, ha mantenuto sempre questa ricerca di interna misura: in un processo di rinunzia a ogni aggettivazine, per cogliere l’espressività quanto più nuda. Ma c’è in tale processo - come del resto nello sviluppo di molti altri linguaggi pittorici e plastici in Italia o in altri Paesi - il continuo predominio di due aspetti del reale: il predominio dell’essenza o dell’ esistenza, del concetto che tendendo al limite assoluto può imporsi come presenza astratta (anche se resta figurativa), o del divenire dell’esistenza, e quindi del movimento senza confini. Non sono due posizioni in contrasto, ma aspetti predominanti D’Arte
acrilico 105 x 84
di una stessa ricerca, per rendere il reale non nella sua apparenza esteriore ma dall’interno. Durante il periodo che si sviluppa attorno all’60, e negli anni successivi, il linguaggio della De Romans si rivela più orientato ad esprimere il mutevole dell’esistenza: le macchie, con pennellate larghe, a tocchi e con segni pittorici evidenti, tendono sempre più a uscire dai margini del quadrato, in un movimento che però non esclude mai l’interna misura. La figurazione non è annullata, ma diventa un dato di partenza emotivo, per rendere la suggestione del fantastico nei mutamenti esistenziali. Guido Ballo 1973 111
Debiasi Giuseppe Nato ad Ala, provincia di Trento, nel 1947. Giuseppe Debiasi si è diplomato, in pittura, all’Accademia di Belle Arti di Venezia con Emilio Vedova. Dal 1982 espone in numerose gallerie. Nel 1983 è partita dalla Galleria Spazia di Bologna una mostra itinerante, curata da Luigi Meneghelli, intitolata “Open Line”, collettiva comprendente, oltre a lui Afro, Tancredi, Novelli e Vedova. Ha creato un ciclo di opere a tema in una cantina vitivinicola e le ha poi allestite all’interno della stessa intitolando l’esposizione “Autunno”, presso la Cantina Endrizzi a San Michele all’Adige in Provincia di Trento; nel 1989 dando l’avvio alla manifestazione “Cantine Aperte”. Per questa cantina ha creato la linea di etichette ufficiali che sono state premiate a Londra come terze migliori etichette al mondo. Nel 1991 Rossana Bossaglia lo ha segnalato, sulla rivista “Arte” Mondadori, come uno dei cento migliori artisti italiani dell’anno. Ha esposto a Roma per la “XI quadriennale”. Palazzo dei Congressi. All’Arte fiera di Bologna in diverse edizioni. Al Musèe d’Art Moderne a Strasburg in Germania. All’ottava edizione della Biennale nazionale d’Arte Contemporanea di Piacenza. Ad Arte Sella a Borgo Valsugana. Ha esposto in Giappone ad Hiroshima. In Spagna al Centro d’arte Contemporanea di Girona. In Trentino Alto Adige ha esposto in due prestigiose gallerie, lo Studio d’Arte Raffaeli di Trento, per numerose volte, e alla Galleria Goethe di Bolzano. Durante la Prima Guerra del Golfo nel 1991, ha dipinto una tela di 400 metri quadrati contro l’intervento anglo-americano in Iraq intitolato “No - War”. L’opera è stato esposta per diversi mesi sulla facciata dell’ex cinema Roma in Corso Rosmini a Rovereto. Per il centenario della nascita di Fortunato Depero, ha dipinto un ciclo intitolato “Omaggio a Depero”, opere che rivisitano i periodi storici di Depero. I lavori sono stati presentati in diverse gallerie con delle mostre personali. Ha esposto con personali in diverse città della Germania: Berlino, Monaco, Murnau, Hannover. Ha esposto nel 1996, assieme a Hermann Nitsch, Arnulf Rainer, James Brown, Bruno Ceccobelli, Mimmo Paladino, in una esposizione itinerante intitolata “La dimora degli Dei - sacro e dintorni”, la mostra si è svolta alla Casa Anselmi e alla Galleria Ponte Pietra di Verona e a Castel Ganda ad Appiano. Nel 1998 la sua città natale, Ala, lo ha omaggiato con una grande esposizione dal titolo: “Antologica”. Sempre nel 1998 a esposto a palazzo Forti di Verona. Per la Termoidraulica Bertolini, ha creato l’immagine coordinata che comprende la decorazione dei mezzi di trasporto. Nel 2000 è iniziata una nuova serie di esposizioni itineranti intitolate “Conventi Aperti”, invitando diversi artisti, musicisti e cuochi. Per la Mercedes ha dipinto la Smart nel 2000. Nel 2004 ha dipinto un camion per Scania. Dal 2004 al 2006 ha esposto nella catena di Relax Hotel Italia per la quale è stato pubblicato un catalogo dal titolo “Fiori all’occhiello”. Nel 2006 pubblica il catalogo “Il torrente ritrovato”, comprende una serie di opere che continuano la sua personale ricerca nell’infanzia e nelle proprie radici che continua anche oggi. In seguito al suo viaggio in Giappone nel 2008 pubblica un catalogo che contiene i suoi disegni prodotti nell’estremo oriente. 112
1 - dal ciclo Paesaggi estremi - 2000 tecnica mista più oggetti su tavola - 150 x 116
4 - dal ciclo Paesaggi estremi - 1999 tecnica mista più oggetti su tavola - 70 x 100
D’Arte
Debiasi Giuseppe
QUOTAZIONI 1 – dal ciclo Paesaggi estremi 2 – dal ciclo Paesaggi estremi 3 – dal ciclo Paesaggi estremi 4 – dal ciclo Paesaggi estremi 5 – dal ciclo Paesaggi estremi 6 – dal ciclo Paesaggi estremi
150 x 116 101 x 156 100 x 70 100 x 70 100 x 70 112 x 88
€ 17.000,00 € 15.000,00 € 9.000,00 € 9.000,00 € 9.000,00 € 15.000,00
2 - dal ciclo Paesaggi estremi - 2000 tecnica mista più oggetti su cartone - 156 x 101
5 - dal ciclo Paesaggi estremi - 1999 tecnica mista più oggetti su tavola - cm 100x70
3 - dal ciclo Paesaggi estremi - 1999 tecnica mista più oggetti su tavola - cm 100 x 70
6 - dal ciclo Paesaggi estremi - 1997 tecnica mista più oggetti su tavola - cm 112 x 88 D’Arte
Giuseppe Debiasi - Cellulare 338 814 82 59 Sito web: www.giuseppedebiasi.it 113
D’Adda Gianni
Superate le esperienze giovanili di matrice realisticoimpressionista, Gianni D’Adda giunge alla neo-figurazione mediante il passaggio, dal racconto al linguaggio simbolico, in cui l’immagine assume una diversa connotazione e le strutture formali si semplificano. Negli anni ‘70 e ‘ 80 la sua attenzione è rivolta alla comunicazione visiva di massa e lo fa attraverso una pittura di contestazione con la quale denuncia le contraddizioni socio-culturali dell’epoca ma il suo sguardo è anche rivolto al passato: colonne doriche, templi e divinità, sedimenti delle culture e civiltà che ci hanno preceduto sempre con uno sfondo di cielo azzurro. È questo un colore che accompagna la pittura del nostro artista nel suo percorso: l’azzurro e il blu procurano un sentimento di soddisfazione e di armonia, presuppongono finezza intuitiva, come pure capacità di riflessione e di meditazione.
Verticale - 2008
olio su tela 90 x 120
Ricercatore instancabile, Gianni D’Adda, in occasione della mostra Hypnos nel 1993 così scrive del suo essere artista: “...L’occhio non riesce più a percorrere lo spazio, ma si blocca e riparte, come se si imbattesse in centinaia di semafori rossi e poi verdi. E questo si presenta come qualcosa in stato di preparazione da lungo tempo, non so esattamente cosa, ma scruto in ogni direzione per trovarlo, come se attendessi un segnale. Quando infine questo segnale arriva, il paesaggio svanisce e l’immagine è lì, come una vanga che ferisce la terra e riemerge trasudando tutto ciò che io cerco e forse non troverò mai. E mi riempie di tormento e di gioia...”
Indirizzo: via Nuova, 14 - Canonica d’Adda (BG) Tel. e Fax: 02 909 51 75 Cellulare 320 030 52 80 Sito web: www.giannidadda.it E-mail: gianni.dadda@libero.it Ostacoli - 2008 114
acrilico su tela 100 x 100 D’Arte
D’Addezio Laura
Bosco blu
40 x 50
Laura D’Addezio è nata a San Marino il 31 ottobre 1966 da madre veneta e padre abruzzese. La passione per l’arte l’ha sempre avuta sin da bambina e in parte a questo ha contribuito molto la madre che la portava spesso a teatro, all’opera e a mostre di grandi pittori. Ha iniziato il suo percorso di artista partecipando a varie mostre collettive e, nel febbraio 2007, la prima personale. Il soggetto che predilige dipingere è il bosco, che per lei è un luogo magico, misterioso, intrigante ma nello stesso tempo accogliente, rilassante e non irraggiungibile. A rendere speciali questi quadri, infatti, oltre all’esecuzione artistica, è la personalità di Laura che emerge attraverso le sue scelte stilistiche ed il suo modo di operare. Ogni tela viene trattata precedentemente, affinché risulti ruvida, ogni quadro è realizzato esclusivamente con la spatola, anziché con il pennello; procedendo in questa maniera il dipingere diventa quasi un gesto rituale, durante il quale l’artista riporta il proprio stato d’animo, e la sua percezione sulla tela, coinvolgendo corpo e spirito contemporaneamente. Tela dopo tela, osservando la resa dei raggi di luce che penetrano tra i rami o le ombre proiettate dal fogliame sul terreno, scopriamo di provare le stesse percezioni di quiete, di silenzio, ma anche di inquietudine e di mistero, che questo luogo naturalmente ci suscita. Oltre al realismo del paesaggio e alla cura dei dettagli, che rimandano ai prediletti impressionisti francesi e soprattutto a Monet, l’artista dona alle sue tele un valore aggiunto, attraverso l’uso del colore e dell’inquadratura. Ripresi di scorcio, con tonalità fredde che vanno dal blu al viola o al rosa acceso, i boschi di Laura diventano irreali e spesso, gli spogli tronchi in primo piano sembrano scandire un percorso all’interno del quadro stesso. A rendere speciali questi quadri, infatti, oltre all’esecuzione artistica, è la personalità di Laura che emerge attraverso le sue scelte stilistiche ed il suo modo di operare. Dipingere diventa quasi un gesto rituale, durante il quale l’Artista riporta il proprio stato d’animo, e la sua percezione sulla tela, coinvolgendo corpo e spirito contemporaneamente. Sito web: www.lauradaddezio.com E-mail: info@lauradaddezio.com
Altri tempi Scogliere di Doveracquerello 30 x 40
D’Arte
70 x 60
115
De Gennaro Luigi Luigi De Gennaro, Surrealista, nato a Nola (NA), nel 1949, si trasferì a Milano negli anni ‘70 ove prese a frequentare i circoli culturali e associazioni come: Associazione Amici di Legnano e Associazione Amici del Quadrato (qui sono in permanenza alcune sue opere). Si iscrisse successivamente alla scuola d’arte “Il Castello Sforzesco” che lasciò dopo 2 anni per seguire i Maestri: Rino Pianetti, Marcello Vettor Cassinari e Pascal. Dopo il tirocinio, si allontanò per seguire la propria arte che sfociò nel “Surreale”. Affascinato da sempre da Salvador Dalì, cercò di seguirlo parallelamente, senza mai per questo lasciarsi influenzare dai suoi colori e tematiche. Indirizzo: Cambiago (MI) Cellulare 339 564 80 71 E-mail: info@luigidegennaro.it Sito web: www.luigidegennaro.it Il magico riflesso - 2006
I dadi Bleu - 2012 116
olio su tela 85 x 75
olio su tela 70 x 50 D’Arte
De Gennaro Luigi
Subdolazione - 2010 Nella sue composizioni Luigi De Gennaro rivela il suo radicamento nelle correnti americane ed europee che si sono avvicendate nella seconda metà del secolo scorso; si deve dare merito alla sua creatività di averle fatte proprie, rivisitandole con autorevolezza e originalità. Fondendo il messaggio della Pop Art con un certo gioco immaginifico, che possiamo fare risalire a Dada, egli opera sulla rappresentazione della figura umana con una penetrante capacità di sintesi, indicando situazioni del tutto possibili, ma curiosamente surreali. Colte volutamente come sagome anonime, senza sguardo – gli occhi non si vedono mai o sono coperti da incongrui occhiali bianchi – le sue figure sembrano condividere un rituale collettivo al di fuori del tempo e della storia, come personaggi pirandelliani in cerca di un autore capace di resuscitarne la vitalità. Agitate, dialoganti o silenziose, queste enigmatiche creature D’Arte
olio su tela 70 x 100 si aggirano tra luci e ombre, in preda, si direbbe, a un costante turbamento. Alle spalle si questi anonimi personaggi – a volte sono solo ombre, a volte una folla brulicante di uomini o donne in attesa di eventi indecifrabili – lo spazio appare vuoto, e comunque modulato in chiave astratta; questo dato esalta la raffinatezza della trama pittorica e l’armonia delle stesure. La qualità del costrutto pittorico, che è sapiente ed essenziale, gioca su un taglio volutamente atonale; tuttavia, a un esame più approfondito, è possibile apprezzare il calibrato contrappunto fra i toni, il contrasto tra le luci e le ombre, la struttura scenografica del contesto visivo. Gli eventi misteriosi, anche se plausibili, che si svolgono qui, sotto gli occhi dell’osservatore, rappresentano la poetica di un artista che, con un pessimismo venato di sottile ironia, sa esprimere le incertezze del nostro presente. P. Levi 117
D’Agostini Maurizio
Venere - omaggio Gustav Holst - 2005 bronzo patinato 60 x 46 x 46 (n. 8 esemplari)
Maurizio D’Agostini nasce a Vicenza nel 1946. A quattordici anni abbandona gli studi regolari e per quattro anni frequenta i corsi di disegno, incisione e sbalzo alla rinomata scuola d’arte e mestieri di Vicenza. Sono questi gli anni in cui apprende le basi della decorazione per l’oreficeria. Compie il suo apprendistato di incisore-cesellatore sotto l’egida di maestri artigiani della grande tradizione vicentina. L’esperienza acquisita “sul campo” e la conoscenza tecnica dell’arte dell’incisione a bulino, lo porteranno in futuro a realizzare circa duecentocinquanta calcografie. È proprio con il bulino che un giorno D’Agostini comincia a scolpire le sue prime opere: ciottoli di piccole dimensioni, raccolti durante le sue peregrinazioni sulle rive del Brenta, un fiume della provincia veneziana. 118
Sarà l’inizio di un lungo e fecondo cammino votato alla scultura, che lo porterà a realizzare opere monumentali, in marmo, in pietra e in bronzo, oggi ospitate in giardini privati e palazzi pubblici italiani ed esteri. La sua prima personale è del 1978 allo “Studio Pozzan” di Vicenza; ne seguiranno molte altre in numerose città italiane. Durante i suoi lunghi e molteplici soggiorni in Francia e in Svizzera, scolpisce il marmo e la pietra dei luoghi e modella l’argilla, esponendo poi le sue sculture in gallerie d’arte e spazi pubblici in Francia. Nel 2009 Maurizio D’Agostini espone in anteprima i ciclo dei “sette pianeti”, opere ispirate dalle musiche del compositore inglese Gustav Holst. La mostra è promossa e finanziata dalla “Fondazione G.B.” Cima da Conegliano (TV). D’Arte
D’Agostini Maurizio
Les navigants - 2011
terracotta patinata 43 x 47 x 28 (+ n. 8 esemplari in bronzo)
Sempre del 2009 è la realizzazione dell’opera monumentale “L’Argonauta”, scultura in bronzo di m 4,50 x 3,80 x 3,40 su commissione della ditta “Inoxtech” di Lendinara (RO). Maurizio D’Agostini è inserito come scultore nella “Storia dell’arte italiana del 900” dello storico dell’arteGiorgio di Genova (Tomo secondo, generazione anni quaranta, Edizioni Bora - Bologna, 2009). Da marzo 2010 D’Agostini espone in permanenza alla “Gallerie Terredesarts” a Parigi. L’ultima personale di Maurizio D’Agostini è del 2011 a
prezzo delle opere pubblicate: Venere € 6.500,00 Les Navigants € 5.500,00
sculture
D’Arte
Ponte in Valtellina (SO), Teatro comunale Giuseppe Piazzi, dove vengono esposti per la seconda volta “I sette Pianeti”. Oggi Maurizio D’Agostini vive nella sua casa-atelier alle pendici dei Colli Berici, a Costozza, un piccolo borgo antico immerso nel verde e impregnato d’arte, di storia e di bellezza. E lì approfondisce, attraverso la lavorazione della materia, la sua instancabile ricerca sull’esistenza volta ad indagare la vocazione cosmica dell’essere umano.
Telefono: 0444 953 180 Sito web: www.mauriziodagostini.com E-mail: info@mauriziodagostini.com
QUOTAZIONI da € 2.500,00 a € 160.000,00
119
Di Puma Calogero Calogero Enrico Di Puma vive due passioni: la musica lirica che lo vede attivamente impegnato come presidente del Circolo di Cultura Musicale “Tenore Beniamino Gigli”; e la pittura che gli permette di esprimere la sua arte prevalentemente ad olio o ad acquerello. Ha realizzato opere che sono state esposte in diverse mostre in Italia, ottenendo ampi consensi di pubblico e di critica. Hanno scritto di lui i seguenti critici: Leonardo Sciascia, Albano Rossi, Giovanni Cappuzzo, Aldo Gerbino, Maria Laura Vincenzoni e Maria Rosaria Belgiovine.
“...Si tratta di opere in cui, ancora una volta, ha fatto emergere la sua sensibilità trattando i soggetti proposti con un tocco particolarmente fine, in un certo senso lirico mettendo in evidenza un’armoniosa e poetica concezione musicale e pittorica.”
Indirizzo: via G. Farrauto, 6 Contrada Serrone 92020 Racalmuto (AG) Telefono: 0922 942 204
QUOTAZIONI da € 500,00 a € 10.000
120
D’Arte
Di Puma Calogero
È ormai famoso per le sue composizioni di sapore astratto, ma che incidono profondamente sulla concezione pirandelliana dell’opera... ...Il suo magma coloristico dilaga come una cellula brumosa che invade uno spazio misterioso alla ricerca di una verità propulsiva fatta di luce solare oscillante fra il ritmo dell’essere e il fluire della vita. Questa è la profondità dell’arte di Calogero Di Puma che emerge vigorosa nel confronto artistico totale. Edmondo Bellucci
D’Arte
121
Demurtas Armando
“Armando Demurtas è artista umbratile ed istintivo, totalmente integrato al suo ambiente pastorale, del quale gli derivano spaziature di vasti orizzonti, la luce che avvolge, vanifica e trasfigura le cose in una panica vibrazione, la poesia dell’intimità domestica, l’amore ai ricordi, agli oggetti familiari. In lui rivive l’antico mito di Giotto mandriano, l’umiltà poetica della lirica francescana, la commozione religiosa di Segantini per la natura. È del tutto autodidatta e la sua poetica dedizione all’Arte è frutto di sacrifici, di fede soprattutto, nonostante la dura condizione sociale e l’arretratezza culturale del suo ambiente. Il nostro pittore non è un naif, ma al pari di questi sa offrirci in arte l’ingenua poesia di un’infanzia conservata intatta, miracolosamente. Ama le belle accademie di figura, fatte di nudi opulenti e ritratti; ma al misticismo per la bellezza muliebre gli preferiamo la poetica più schietta e più corsiva del suo vero mondo, quello selvaggio e fiabesco della sua Ogliastra, fatta di perastri solitari nella tormenta e di greggi al pascolo, crogiolati di sole, là dove vive intatta la solitudine sconfinata della natura. La sua tecnica preferita è il disegno a penna, in cui vorremmo evidenziare un tratto evangelico del suo carattere. Quella stessa commozione che ci lega di simpatia alla sua vicenda umana, egli sa leggerla nelle cose, sicché volentieri riconosciamo un diritto di validità poetica alle sue «nugae», alimentate da una sottile e tenue vena lirica che in lui è sorgiva e schietta e nobile come ogni cosa che la natura ci dona”
Orrubiedda
Sabino Lusco Armando Demurtas (1921 – 2006) svolse l’attività artistica a Tertenia (OG) suo paese natale.
Ovile 122
D’Arte
Demurtas Romano
“L’arte di Romano Demurtas è spontanea e genuina, segue propri ideali estetici senza nulla concedere al superfluo o all’artificioso. Artista versatile e alla continua ricerca di nuovi orizzonti artistici, egli ci regala esperienze di puro piacere estetico. Il gusto per i particolari che contraddistingue tale artista gioca un ruolo fondamentale nel sottoporre lo spettatore ad una personale visione di vita. Il punto di vista dell’artista diviene con diversi stratagemmi il punto di vista dell’osservatore. I suoi paesaggi sereni e luminosi diventano luoghi dell’anima, del ricordo spontaneo di ognuno di noi. Raccontano, in definitiva, l’esistenza di un mare e di una terra generosi e vitali dalla idilliaca bellezza. In “Costa ogliastrina”, in particolare, colpisce l’aspetto selvaggio e isolate del paesaggio brullo e mesto. Il risultato finale è assolutamente suggestivo ed esteticamente appagante. Tutto ciò naturalmente rende Romano Demurtas un’artista ricco di vibrazioni estetiche, donandoci l’impressione di vivere all’interno delle sue opere e di essere parte di un unico grandissimo universo.” Dott. Nadine Glove Romano Demurtas, di formazione autodidatta, lavora e opera a Tertenia (OG).
L’ogliastrina
Indirizzo: Vicon A. Doria 17 - 08047 Tertenia (OG) Cellulare 333 903 403 90 Email: RomanoDemurtas@katamail.com
Costa selvaggia D’Arte
123
De Rose Antonella
Il mio mondo perfetto - 2011 acrilico su tela 70 x 80 Nata a Salerno il 7 dicembre 1970. Appassionata di pittura, autodidatta. Laureata in Lettere. Si specializza in tecniche di catalogazione museale e restauro, di ricerca archivistica e documentale ed in differenti tecniche artistiche: modellazione a bassorilievo e modellazione tridimensionale, smalto, incisione di pietre dure, incisione calcografica e incisione a taglio diretto, cesello e sbalzo, presso la S.A.M. Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato di Roma, dove collabora tra l’altro alla realizzazione del bassorilievo La Beata Vergine di Pompei presentato al Santo Padre Giovanni Paolo II (2004) e realizza il Premio Cinematografico Il Sesterzio d’Argento, Roma (2007). Socio dell’Associazione Italiana Arte della Medaglia, Roma e dell’Accademia Internazionale Alfonso Grassi, Salerno; inscritta all’Albo Nazionale Pittori e Scultori italiani; presente nell’Archivio Storico di consultazione dell’arte moderna e contemporanea, Museo delle Arti di Palazzo Bandera a Busto Arsizio (VA); Guida Artenova, tutto il mondo dell’arte e dei suoi protagonisti; Catalogo “Ars metallica”, Editalia (in cui cura anche le biografie dei più importanti incisori e medaglisti italiani); Catalogo “Historia Mundi” Collezioni Numismatiche, Biblioteca Apostolica Vaticana ed in altri cataloghi e riviste d’arte. Partecipa a numerosi concorsi nazionali ed internazionali di arti visive, ottenendo prestigiosi premi, attestati di benevolenza e segnalazioni di merito. Espone in importanti mostre nazionali ed internazionali, tra cui: Artisti del terzo Millennio, Galleria Centro Arte Bologna; Luci, colori e forme del Terzo Millennio; Centro culturale Borges, Buenos Aires; Osvedčenie o ùčasti, Museo Zemplìnske, Repubblica Slovacca; Centenario della Zecca Vittoriano, Roma; La medaglia
150° Unità d’Italia - 2010 medaglia, modello in gesso, diametro cm 20 non ha solo due facce. Movimenti Utopie e contraddizioni del Sessantotto; Villa Chiassi Roma; La Memoria del metallo 150 anni dell’Unità d’Italia, Palazzo del Consiglio Regionale Trieste; La luce e il segno Coronari Art Gallery Roma. Nel 2012 allestisce la sua prima mostra personale presso la Galleria d’arte “Alfonso Grassi” di Salerno, riscuotendo grande successo di pubblico e di critica. Nella sua attività di medaglista si fa conoscere in ambito internazionale essendo premiata al Concorso Internazionale indetto dalla Zecca Giapponese e al Concorso Internazionale “Una medaglia per la Corte Europea”, Lussemburgo. Suoi modelli di gesso sono conservati nel Medagliere della Biblioteca Apostolica Vaticana Nel 2011 con l’opera “Il mio mondo perfetto” risulta tra i finalisti del Concorso mondiale di Arte Contemporanea indetto dalla Cattedra unesco di Bioetica e diritti dell’uomo. Un talento poetico ed interpretativo che si nutre di una sensibilità umana che si indovina ricca e partecipe, fondata su una straordinaria capacità di andare oltre il visibile per toccare l’essenza dei sentimenti. La capacità di rendere poi con vigore interpretativo le sospese atmosfere che caratterizzano i suoi lavori testimonia di un’estrazione culturale plastica e di una cultura visiva attenta ai volumi. Ma al di là di ogni tecnicismo e di una indubbia perizia tecnica quel che più colpisce è la poesia che pervade queste composizioni dall’allure perfetta, come racconti che trasfigurano la realtà per farcene cogliere l’essenza più intima e nascosta, un’Arte che ci apre gli occhi e il cuore. B. Palomba
QUOTAZIONI Indirizzo: via R. Cantarella, 1 - Quartiere Italia - Salerno E-mail: drs.athos@gmail.com 124
olio, acrilici 30 x 40 € 7000,00 olio, acrilici misure medie e grandi da € 1.1000,00 a € 5.500,00 scultura da € 700,00 a € 5.000,00 Incisioni (calcografiche e pietre dure) da € 500,00 a € 1.200,00 D’Arte
Ellia Ivan Antonio
Ermanno Angelo “Dialkan”
...ed è quella di Ellia, espressità il cui linguaggio dinamico e vibrante produce una pittura di limpida ed elegante purezza fino ad una elaborazione che sublima il valore individuale della soggettività.
Autoritratto La parete dimenticata
mista 50 x 50
Emery Amleto Monza 1923 - Gallarate 2001 ...“Nella sua capacità di leggere il dato reale con immaginazione speculativa, Emery trasforma queste icone della modernità in puro messaggio pittorico, elevandolo a mezzo di confronto con un fenomeno non più collocato nell’oggettività dell’iconosfera urbana, ma assurto a veicolo di scandaglio della propria interiorità.”... vedi pagina 138
Ermanno Angelo con pseudonimo “Dialkan” nato a Rionero in Vulture (PZ) nel1972. Titoli di studio: consegue il diploma di maturità d’arte applicata nel 1992 presso l’Istituto Statale d’Arte “Carlo Levi” di Rionero in Vulture con votazione 58/60. Titolo Accademico ad Honorem con medaglia dall’Accademia di Belle Arti di Foggia, attualmente laureando in architettura presso il Politecnico di Bari; fin dall’infanzia esprime attitudini artistiche. Nel 1989, ancora studente dell’Istituto d’Arte, fonda il movimento artistico “Surreastrattismo”. Dell’evento ne parlano numerosi articoli su quotidiani, settimanali e mensili d’importanza nazionale. Angelo Ermanno “Dialkan” scrive sul mensile La Parola e sul mensile Info News occupandosi della rubrica arte. L’artista Angelo Ermanno “Dialkan” con la sua genialità mette su tela le immagini che affiorano dall’inconscio. I quadri sono ponti che collegano la realtà con il mondo interiore. Le opere di Angelo Ermanno “Dialkan” sono la chiave per accedere nella psiche umana. Fondatore del surreastrattismo Indirizzo: Telefono Sito web: E-mail:
via Tancredi, 7 - 85028 Rionero in Vulture (PZ) 0972 724 575 www.surreastrattismo.it angelo.ermanno@tiscali.it
La natura dallo spazio D’Arte
50 x 70
33 x50 125
Evangelisti Nicola
Faimali Luigi Nasce il 15 giugno 1954 a Morfasso (PC) dove vive e lavora. Diplomato in Graphic Design a Piacenza. Annovera numerose mostre collettive e personali, a Milano, Venezia, New York, Malta, Palma di Maiorca, Flash Art Museum Trevi, Etruria Arte, Tarquinia, Recanati, Miart. Nel 1989 ha fondato Artematta. Altre le mostre in Italia ed in Europa.
Falvo Umberto Nicola Evangelisti è nato a Bologna nel 1972 città dove vive e lavora. È diplomato all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Dal 1995 ad oggi ha svolto una ricerca artistica tra arte e scienza sul tema della luce e della cosmologia. Durante questo percorso è stato insignito di diversi riconoscimenti tra cui il Premio Internazionale Guglielmo Marconi ed il Premio Internazionale Targetti Art Light. Alcuni suoi light box sono stati esposti nelle maggiori istituzioni internazionali, dal Chelsea Art Museum di New York (Targetti light art collection), al Mak di Vienna, al muar di Mosca (Targetti light art collection), all’iselp di Bruxelles (da Narciso ad Alice, specchi e riflessi in questione). Sito web: www.nicolaevangelisti.it
Facchinetti Maria Grazia ...Nascono così composizioni liriche, a tratti struggenti, dal cromatismo potente e dalle superfici irregolari, plasmate nella materia, nelle quali impasti densi di colore si alternano alle lucide trasparenze della resina e texture scabre e ruvide lasciano il passo alla sinuosa fluidità della pennellata...
“…Nella ontologia e nell’art scientifique il Maestro Falvo fiorisce di meravigliosa trascendenza. Opera sapienti processi di decostruzione, erige un innovativo importante lessico poetico, scava negli stadi di memoria, nella regione dei sentimenti, attraversa i luoghi della sofferenza e rilascia un quid ricolmo di senso e possibilità.” Davide Cosco Emanuel Von Lauenstein Massarani, critico d’Arte, Direttore Generale del Museo del Parlamento di San Paolo del Brasile, Presidente dell’Istituto di Restauro del Patrimonio Artistico e Soprintendente del Patrimonio Culturale dell’Assemblea Legislativa dello Stato di San Paolo, ha scelto l’opera “esplosione” del Maestro Falvo, che è stata donata al Museo Legislativo, per rappresentare l’Italia in questa importante Istituzione. Prof. Umberto Falvo Indirizzo: via Armando Fares, 36 Catanzaro Cellulare 338 541 61 13 E-mail: falvocz@libero.it
Indirizzo: via SS Cornelio e Cipriano 11 - Carnate (MB) Telefono 039 671 369 Cellulare 340 730 15 96 Sito web: www.facchinettimariagrazia.it E-mail: mary.facchinetti@tiscali.it vedi pagina 140
Il sole giallo e il sole nero omaggio a De Chirico esoterico olio smalto acrilico su lenzuolo, garza e carta 126
D’Arte
Farah
Farinella Albino
Farah nome d’arte di Zahra Khalilbiek, artista iraniana nata a Teheran nel 1962; nel 1999 ha ottenuto l’asilo come rifugiata politica nel nostro paese.
Pittore dalle molteplici esperienze. Dall’immediato dopoguerra ha maturato un proprio temperamento artistico. Portato per tendenza all’insegnamento, ha riunito fin dal ‘63 i giovani più promettenti del ferrarese, contribuendo a formare, e poi dirigendo come segretario artistico, il Gruppo Pomposiano Pittori. È ritenuto uno dei più validi ritrattisti del momento, grazie alla sua particolare tecnica del pastello, ed a ciò alterna, con disinvoltura, impegnative esecuzioni ad olio. In virtù della sua riconosciuta validità artistica è stato chiamato a dirigere la programmazione della Libera Accademia Pomposiana.
“Nella mia pittura, la figura del corpo umano è fondamentale, un qualsiasi lavoro da me fatto contiene sempre una figura umana...” Indirizzo: via G. Cristoforo Romano, 46 - Roma Cellulare 349 109 75 80 E-mail: zahra_khalilbiek@yahoo.it vedi pagina 144
Farinella Gianni
Farina Nicolino Nicolino Farina è nato a Campli (TE) il 24 dicembre 1955, dove vive e svolge le proprie attività. La frequentazione di critici, galleristi e artisti, legati all’attività del padre Francesco, valente scultore di ferri battuti, lo introducono nel mondo dell’arte. L’amicizia e la stima dei pittori Mario De Nigris, Alberto Chiarini, Sandro Melarangelo e dello scultore Nino De Simone, lo spingono ventenne a partecipare a manifestazioni espositive di arte visiva. Lavora alla Soprintendenza B.S.A.E. di L’Aquila, presso il Presidio di Teramo, dal 1980. Dal 1988 svolge attività nell’ambito storico e giornalistico. Dal 1988 comincia a svolge attività nell’ambito storico e giornalistico. È iscritto all’Ordine Nazionale dei Giornalisti, dal 2001. È Direttore Responsabile del periodico culturale “Campli Nostra Notizie” e del quindicinale sportivo-culturale “Timeout”. Compare sul Dizionario Comanducci (Storia dell’Arte) e in altre pubblicazioni di rilievo. Ha partecipato a diverse mostre collettive sia in Italia e all’estero. Alla sua opera si sono interessati diversi giornalisti ed esperti d’arte. E-mail: nicolino.farina@tin.it D’Arte
Gianni Farinella nasce a Codigoro il 5 gennaio del 1946. Figlio d’arte (il padre è il Maestro Albino, fondatore della Libera Accademia Pomposiana), Gianni Farinella vive ed opera a Codigoro (FE). Ha allestito molte mostre personali in Italia e all’estero; solo per citarne alcune: galleria Marguttiana e S. Marco, Roma; galleria Velasquez, Milano; galleria Froschaugasse 20, Zurigo; galleria Italiana, Saarbruchen (Germania); galleria Al Sasso, Bellinzona (Svizzera); galleria Scorpion, San Cristòbal (Venezuela); ecc. Gli sono stati conferiti premi importanti in rassegne nazionali ed internazionali. La bibliografia è ricca di testi critici su varia stampa e volumi d’arte. Sue opere figurano in collezioni pubbliche e private: U.B.S. Unione Banche Svizzere, Bellinzona (Svizzera) - Palazzo di Sua Eccellenza Pricipe Governatore di Al Jouf (Arabia Saudita) ecc. “...La pittura di Gianni Farinella suscita vivo interesse per la ricchezza cromatica della sua tavolozza, esprimendosi con una scala tonale fatta di impressionistiche velature chiaroscurali. La continuità del discorso figurativo rispetta le tradizionali regole della tematica sin qui condotta. Ciò dimostra che la severità della critica oggettiva segue una linea inconfutabile nel contesto di una dialettica corsiva semplice...” Dal giornale “Popolo e Libertà”, Bellinzona, Svizzera.
Farinelli Riccardo Diplomato all’accademia di Firenze, indaga da sempre il valore comunicativo dell’immagine manuale, riscoprendo antiche tecniche che utilizza secondo modi desunti dalla fotografia, dal fumetto, dalla pubblicità. 127
Fasano Lino Lino Fasano si forma a Milano presso l’Accademia di Brera con i maestri Purificato e Cantatore. Affina, però, la sua tecnica con il maestro Walter Lazzaro dal quale apprende i concetti di sintesi tonale-coloristica in rapporto allo spazio e alla rappresentazione della solitudine. Ha al suo attivo oltre cento mostre tra personali e collettive in siti di prestigio quali l’“Arengario”, il “Museo della Scienza” il “Palazzo Reale” e il “Museo Civico” di Milano. Sue opere sono collocate presso il Comune di Milano, il Civico Museo di Foggia, la Pinacoteca di Vescovato, nonchè il Museo di San Diego (California). Il suo nome figura nelle più importanti enciclopedie d’arte e dizionari specializzati.
Ferraina Vito Vito Ferraina è nato a Catanzaro, si forma con i maggiori artisti calabresi per poi dedicarsi a una sua personale ricerca. Oggi la sua arte può definirsi una combinazione di sperimentazione e visioni immaginarie, che in equilibrio tra passato e presente esprimono appieno la percezione che egli ha del mondo. Numerosi i premi ricevuti dal 1970 a oggi e le mostre tenute in diverse città italiane. Indirizzo: Telefono Sito web: E-mail:
via delle Camelie, 14 - Girifalco (CZ) 0968 749469 www.vitoferraina.it info@vitoferrraina.it.
Vive e lavora a Milano in via San Mamete, 51 Cellulare 347 979 43 99
Ferraresi Claudia Fasulo Franco
Mia unica collina
Come Morgana - 2007 olio su carta telata 80 x 120 128
Claudia Ferraresi è nata a Santena in provincia di Torino da antica famiglia piemontese. Figlia d’arte, respira per ambiente e tradizione culturale l’amore per la pittura: gli avi materni sono il paesaggista Giovanni Colmo e il fratello Eugenio, divenuto poi celebre illustratore con il nome di Golia. Ma è soprattutto dalla madre Valeria Costamagna, musicista, cantante lirica e pittrice che Claudia Ferraresi eredita il talento pittorico. Incantata dalle colline, protagoniste centrali della sua poetica, procede lungo tutto il cammino artistico scandagliando emozioni pervase da richiami letterari, che dopo il primo periodo di matrice figurativa classica, scaturiranno dapprima (tra il 1975 e 1985) in atmosfere chiariste, per giungere poi a partire dal 1985, a una maturità stilistica dominata da un segno più geometrico e spaziale, espressione di due allegorie: la terra e il cielo, contenitori di passato e di presente, realtà, sogno e memoria. D’Arte
Fiorini Raffaello
Florio Si ispira e lavora al paesaggio agreste, in seguito si appassiona al mondo marino e al movimento armonico delle regate, poi al tema delle città riflesse. Indirizzo: via Gorizia, 1 - Seveso (MB) Cellulare 333 68 32 280 Facebook: Florio Luigi (pittore) E-mail: florioarte@live.it vedi pagina 142
Barbaridad
terracotta h cm 45
Nato a Maratea (PZ) il 19 Ottobre del 1964, divide le sue attività tra il suo laboratorio di Sapri e quello di Roma. Pittore e scultore, insegnante di Discipline Plastiche, Raffaello Fiorini ama definirsi un artista satellite di quel mondo di calore e tradizione che è la terra del Cilento. “...Per la scultura Raffaello Fiorini ha cercato, e trovato, fra le memorie di Rodin, Maillol e Bourdelle una sua strada vettrice: le opere sono già innervate come scavo volumetrico e interna eccitazione e lasciano presagire una sicura emancipazione. L’importante è guardarsi attorno e non lasciarsi irretire dagli schemi e, ancor più, dalla presunzione dell’inedito. Queste opere sono corposamente sensibili... le sue forme lottano col vuoto del cosmo e a volte vincono, riscaldandosi intorno alla materia che è frutto ed origine del nostro pensiero…” (recensione del Giornalista-Critico d’Arte Renato Civello, redatta in occasione dell’esposizione Personale di Scultura e Pittura, presso la Galleria “L’Angelo Azzurro”, oggi “Il Trittico” il 21 Ottobre 2000). Stimato ed elogiato anche dal Maestro Pier Luigi Cesarini Sforza, discepolo di Giorgio De Chirico.
Florio Pupa Pupa Florio vive e lavora a Busseto. Ha perfezionato i suoi studi artistici a Roma, espone dal 1963 in Italia e all’estero. Dipinge paesaggi, figure, nature morte, pagliacci, che hanno ottenuto successi di critica e pubblico. Ha diretto, per un periodo, il museo civico di Busseto. Indirizzo: Busseto (PR)
Fodris Danilo
Gallerie d’Arte di referenza: “Il Trittico”di Sabina Fattibene, Piazza dè Satiri, 47/a Campo dè Fiori, Roma .www.iltritticoarte.it “Il Museo” di Davide Tedeschini, Via 4 novembre, 5 - Fonte Nuova (Rm) www.ilMuseo.org Studio d’Arte “Sant’Agata”, di Alfredo Borghini e Francesco Acca, via S. Agata dei Goti, 27 - Roma
“ Il colore è la nota determinante delle sue opere, la linea conduttrice delle varie tecniche con le quali si esprime. I suoi lavori partiti con un taglio grafico, china su carta, sono passati attraverso l’acquarello con accenni figurativi per approdare nel 1980 all’attuale tematica decisamente astratta, con colori a volte tenui a volte decisi e irruenti ma sempre in equilibrio tra loro.”
Telefono 349 53 67 125 Cellulare 338 26 57 276 Sito web: http://digilander.libero.it/ObyWan3/galleria.html E-Mail: obywan3@hotmail.com
Sito web: www.fodris.it E-mail: danilo@fodris.it
D’Arte
129
Foligni Adolfo
Forgione Pompeo
Frascati (Roma) 1927- 2010.
Vive e lavora a Milano. Le sue composizioni di oggetti con materiali prodotti dalle industrie e dalla nostra società vengono sottratti al consumo e diventano elementi di nuovi sistemi di rappresentazioni, l’oggetto cambia funzione.
Ha tenuto mostre personali in Italia ed all’estero; durante una di queste, presso la galleria Il Riccio di Venezia hanno scritto: “...Mi sembra che Adolfo Foligni sia uno spirito caustico e che affondando completamente la sua pittura nel mondo surrealistico ne abbia cavato quel tanto necessario per evidenziare i momenti umoristici che dallo stesso si possono derivare o che si possono provocare. È indubbio che alcuni dei suoi momenti narrativi hanno una paternità (ma chi non ne ha?) ma questi si collegano ad altri, si amalgamano nel colore, si personalizzano, scompare Tomea, Caffè, De Chirico ed appare Adolfo Foligni. Il colore diventa suo, le forme sue, suo il sentire...” E. Buda Foligni dà prova inequivocabile e palpitante che l’ingrediente principale per lui è stato l’amore. Perché dipinte con amore sono tutte le sue tele sia le miniature surrealistiche sia quelle paesaggistiche realizzate con la tecnica della spatola, che pare quella a lui più congeniale, con la quale riesce ad esprimere maggiormente la sua visione luminosa e amorosa della natura. Scrive il prof. Angelo Malagoli: «Qual è il messaggio che il Foligni vuole comunicare agli osservatori delle sue tele? È profondamente un messaggio di speranza. Quei cieli fondi ed estesi, quelle vie che si insinuano nel paesaggio luminoso, quelle gentili coppie che quasi ovunque percorrono in armonia le vie solitarie verso l’infinito dell’orizzonte dicono pace, serenità speranza in un avvenire migliore... ...E su tutte le tavole aleggia soffio di poesia che non si spiega solo con la suggestione del colore, ma che postula nel pittore una disposizione di spirito, che profonde la propria anima nel paesaggio, accarezzandolo col cuore più che con la spatola. E questo è dipingere con amore». Suggestiva è anche l’analisi che Italo Alighiero Chiusano fa delle opere di Foligni. «Le campagne di Frascati, le colline laziali, certe apocalittiche lande industriali di una inquinata e inquinante zona costiera tra Civitavecchia e Grosseto acquistano una presenza vivida e quasi aggressiva, pur nella dolcezza lirica di fondo: i cieli sono veramente pieni d’aria e di luce, la terra è veramente imbevuta di sole e incupita dalle nubi, gli alberi frusciano veramente al passar del vento; e, soprattutto, lo spazio ha una profondità autentica, che invita ad “entrare” dentro la cornice. Quando, come nei fumosi e minacciosi gasometri, Foligni sembra già appostarsi là dove l’uomo, dopo aver perpetrato i suoi scempi, è scomparso dalla scena del mondo, lasciando la natura a leccarsi, tutta sola, le sue ferite. Il mare, gli alberi, i prati ancora indolenziti dai maltrattamenti umani, si danno silenziosamente da fare per curarsi, per tornare vergini e sani come prima». 130
Sito web: www.pompeoforgione.it
Formica Claudia Ha frequentato l’Accademia di Belle Arti di Torino prima e successivamente quella di Firenze. Sue opere scultoree si trovano a Bra: Fontana di Poirino e La Carità, ad Incisa Scapaccino: Monumento ai Caduti e Monumento ai Caduti a San Gillio Torinese e a Rivoli; Monumento ai Carabinieri ad Alessandria. Sue opere si trovano presso il Museo di Casale Monferrato, al Museo di Asti e al Museo d’Arte Moderna di Torino.
Fornarola Salvatore Nato a Penne (PE) nel 1936, vive e lavora a Fermo: compare sulla scena dell’arte nei primi anni sessanta. Nel 1961 tiene una personale a Fermo, e poi nel 1968 a Porto Sant’Elpidio, nel 1979 a Falconara, nel 1985 a San Benedetto del Tronto alla galleria “MT 12”, nel 1990 espone allo Studio “Pupilli” di Grottazzolina, nel 1992 espone alla galleria il “Nome” di Vigevano, nel 1993 espone al centro culturale “Flaminia 58” di Roma. A Penne nel 1999 in alternativa alla Biennale “Citta di Penne” gli viene dedicato un omaggio con una antologica curata da Gian Carlo Bojani, documentata con un’ampia monografia. Nel 2001 espone alla Galleria Orizi “Spazio Aperto” di Corridonia (MC) a cura di Lucio del Gobbo. A Fermo nel 2002, gli viene dedicata una antologica curata dai critici: Flaminio Gualdoni, Luciano Marziano, Gian Carlo Bojani, con un prezioso catalogo. Annovera inoltre oltre 250 presenze in numerosissime mostre, rassegne e concorsi nazionali ed internazionali. Ha ottenuto diversi primi premi e riconoscimenti con medaglia d’Oro. Ha eseguito opere per edifici pubblici e privati.
Confini 1°- 2006
acrilico su tela 100 x 80 D’Arte
Forni Argo
Fossati Gino Gino Fossati, 1928 - 1976 ...“La sua pittura evolve in clima esistenzialista... per giungere ad un racconto progressivamente spogliato condotto in spazi fantasmatici tra interni ed esterni ad una sintesi estrema delle strutture con parallela esaltazione del fattore luministico”... vedi pagina 137
Francalancia Gustavo Nato nel 1921 a San Giovanni in Persiceto, dove vive e lavora con sorprendente vitalità, Argo Forni ha attraversato con originalità e coerenza diverse stagioni artistiche, passando dall’informale al concettuale, dalla pittura astratta al nuovo figurativo. In ogni esperienza ha riproposto la sua cifra personale, sempre riconoscibile: la predilezione per i toni delicati, per i colori tenui, per i movimenti leggeri, per le situazioni minimali. Seguendo tracce impercettibili – le increspature nell’acqua del lago, le ombre addensate ai piedi di poveri Pierrots aggrappati alla loro chitarra – Forni conferma anche in questa stagione figurativa la sua attitudine visionaria, la sua carica simbolica, la sua capacità di giocare con la nostalgia e con le immagini del tempo che fu. I fiori nei vasi, le desolate figurine e le maschere dai vestiti a brandelli, i campanili che emergono nella nebbia, perdono la loro concretezza fisica per trasformarsi in segni di un’altra vita, immaginata o trasfigurata piuttosto che vissuta realmente, e qui resa per suscitare emozioni legate al mito del carnevale, alla favola della gioventù, all’esistenza di un luogo – un altro luogo – dove la vita ha ancora sapore, i fiori hanno ancora un odore e tutto sembra avere ancora un senso. Quel luogo simbolico esiste solo in pittura, regno dell’impossibile e del desiderio, nel quale le figure si declinano docilmente in ritmi e musiche, i paesaggi si aprono al sogno e alla fantasia, e le maschere, le nostre maschere, sospese tra euforica inquietudine e imitazione della felicità, mimano in fondo il grande balletto dell’assurdità. Carlo D’Adamo D’Arte
Gustavo Francalancia Roma 1921Assisi 2011 Pur avendo cominciato a dipingere fin da giovane, le sue prime apparizioni in mostre d’importanza nazionale sono collocabili attorno agli anni ’60. Subito la critica si interessò attentamente alla sua pittura, elaborata e rivolta ad una poetica trasformazione della realtà. Le sue opere vennero presentate in varie manifestazioni artistiche di grande importanza, dal “Maggio di Bari” alla “Rassegna Nazionale dell’Autostrada del Sole”. Partecipò alla “8a Quadriennale dell’Arte di Roma” e varie edizioni della Rassegna Figurativa di Roma e del Lazio.
131
Franceschini Nicola
Franchin Maria Luisa
Nicola Franceschini è nato nel 1957 a Napoli dove ha frequentato scuole tecniche conseguendo diploma e titolo di laurea. Discendente del Franceschini Vincenzo della famosa scuola di Posillipo, 1825/35 Formata da Anton Smink Pitloo. Sito web: www.italiaportray.com E-mail: info@italiaportray.com vedi pagina 136
Nata a Monastier di Treviso nel 1945. Fra i più importanti riconoscimenti citiamo: Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana, Cavaliere di Malta, Dott. Honoris causa in Psicologia, Euro University, ecc... Sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private.
Franchi Carlo Massimo ...Se proviamo a soffermarci con lo sguardo sulle opere di Franchi, s’intrecciano temi che richiamano suggestioni evocative di un vissuto personale o anche solo idealizzato, legato alle origini mediterranee e alle sue acque, simbolo di fertilità e vita. Tenendo fede comunque al sentimento di nostalgia e romanticismo e volgendo uno sguardo fugace ad un passato prossimo... ...Franchi nel suo primo fare artistico dipinge e attinge le trame dei tessuti dove protagonista è la donna e il Mediterraneo, quel Mare Nostrum intriso di mito e storia, poesia e tragedia. E l’acqua, principio di vita che penetra tutte le cose della natura, ben si accosta infatti al fattore femminile, a sottolinearne la fecondità, quella energia generatrice originaria che, instillata goccia a goccia, ha il potere di vivificare e che possiamo assimilare all’intuizione primigenia dell’artista che feconda e stimola la sua creatività... Dott. Pompea Vergaro
Il tempo si ferma per i personaggi descritti sulla tela dalla Franchin. Più sono ristretti i confini dello spazio simulato prospetticamente, più lo scenario tende a dilatarsi. E la luce, condizione ineludibile nel tessuto pigmentato della pittrice, sembra provenire da una fonte naturale, ascosa e in non so qual modo “accesa” dall’interno policromo della composizione. Questo dividere in campi segnici e di colore lo scenario narrativo, ed in esso immettere questa sorta di decalogo del comportamento sociale, dall’egoismo all’ipocrisia, alla smania del potere, dai riti ai miti, è il modulo espressivo, il cui apporto conduce con estrema clarità alla comprensione dell’arte comportamentista della pittrice trevigiana. Nonchè alle sue idee sui valori del mondo. Donat Conenna Credo che la caratteristica principale della pittrice Maria Luisa Franchin sia la composizione, intesa non tanto come disposizione del soggetto, ma come punto di vista suggerito all’osservatore. In questo credo sia inarrivabile, perchè ci sorprende sempre, senza voler stupire, ma volendo solo svelarci un inatteso modo di osservare il mondo, un modo che da soli non saremmo mai stati capaci di elaborare. Un pò come la madre che solleva da terra il figlioletto, per fargli vedere qualcosa d’un importante avvenimento, oltre un muro di folla. La pittura di Maria Luisa Franchin dunque, partendo dall’umile e quotidiano, conduce al sublime attraverso la personale ed originale riscoperta degli schemi d’una grande arte. Apre varchi nel mistero, e ferma una speranza di gioia, in un’implicita condivisione del dolore in cui ancora versa chi guarda. Giuseppe Toffolo Sito web: www.marialuisafranchin.com E-mail: marial.franchin@tin.it
132
D’Arte
Franco Giacinto
Volo di ... vetro 2005
Franzini Silvio
olio su tela 100 x 120
Nato a Bari il 25 gennaio 1963, la sua formazione artistica oltre che compiersi all’Istituto d’Arte di Bari, si perfeziona all’esperienza acquisita sin dall’adolescenza nel laboratorio di restauro di famiglia, esercitando l’attività di restauratore. Nel 1985 tiene la sua prima mostra personale “Galleria Fante di Fiori” Bari, dal tema scorci pugliesi. Nello stesso anno inizia a collaborare con dei giornali locali come illustratore e fumettista. Seguiranno numerose mostre personali. Nel 2001 vincitore di un concorso indetto dalla Telecom per la creazione di una scheda telefonica. Nel 2009 collettiva “Enckomion” la rassegna riceverà il Patrocinio della Regione Puglia e del comune di Bari con testo critico di Lello Spinelli. Realizza su commissione delle vetrate e quadri in chiese e Istituti religiosi. Recensito da riviste specializzate e cataloghi d’arte, le sue opere sono custodite in collezioni pubbliche e private.
È pittore e docente di Interdisciplinarietà delle Arti, Multimedialità, Fraseologìa Jazz-Popular e titolare della cattedra di Tromba presso il Conservatorio di Piacenza. Vive e lavora a Parma. Fin dall’adolescenza (accanto agli studi classici ed alle attività musicali) si dedica allo studio delle Arti visive, focalizzando la sua attenzione sulle correnti pittoriche delle Avanguardie. Dopo l’attività di Pittore figurativo e di ritrattista, si dedica intensamente alla Pittura di ricerca (Geometrismo lirico, Astrazione figurale, Informale, Digital painting), anche in relazione alla fotografia, alle scienze ed alle poetiche musicali contemporanee. Ha pubblicato recensioni e scritti teorici sull’inter-settorialità delle arti (svolgendo anche l’attività di grafico). Espone presso rassegne Internazionali, gallerie d’Arte ed altre importanti sedi espositive in Italia e all’estero, ove è premiato più volte. Ha ideato e diretto la sezione “Arte & Musica” della Biennale Internazionale dell’Arte Contemporanea di Firenze. È co-ideatore e coordinatore del Triennio Accademico “Jazz, Performances e Musiche del nostro tempo” istiuito presso il Conservatorio di Piacenza. È presente su annuari, dizionari, cataloghi d’arte italiani ed esteri (oltre a riviste specializzate, quotidiani, siti internet ecc.); ha ottenuto diplomi di merito e vari riconoscimenti a livello nazionale ed internazionale. Sito web: www.silviofranzini.it
Franzoi Duilio Ha frequentato l’Accademia di Belle Arti di Venezia, seguito dal maestro Emilio Vedova. Ha ottenuto il primo premio al concorso internazionale “Alpe Adria”, e due secondi premi alla biennale Arte Sacra. Insegnante di anatomia artistica e figura, Liceo Oderzo. Tecnica mista, litografia, serigrafia e mosaico. Indirizzo: via Giacomo Leopardi, 5 - San Donà di Piave (VE) Telefono 0421 427 83 vedi pagina 149
Macedonia - 2007 D’Arte
olio su tela
150 x 120 133
Frasson Lucio
Frenna Michele
Le opere originali e colorate sono la sintesi foto-artistica delle emozioni assorbite girando il mondo associata all’esperienza di creativo pubblicitario svolta da 25 anni. Fotoquadri d’autore.
Michele Frenna mosaicista, 1928-2012 Attraverso il mosaico, studiato nella tecnica originaria e basato su tessere di vetro colorato, è riuscito ad elaborare un’originale metodologia strutturale di composizione giungendo a quella che ha definito la “pittura mosaicale”.
E-mail: luciofrasson@gmail.com
Fratianni Domenico ...Già a più riprese, scrivendo di Domenico Fratianni, ebbi ad affermare essere superfluo parlare ancora di questo Artista, già noto come uno tra i più singolari pittori e incisori italiani contemporanei, una delle personalità più vive e interessanti della intera cultura delle Arti figurative del nostro paese...
...“Dona grazia, armonia, gusto estetico alle sue manifestazioni, cui conferisce un senso di raffinatezza all’ insieme per colori, tonalità morbide e delicate con evidente carica di poesia”... R. Agnelli vedi pagina 150
Giorgio Trentin ...La sicurezza spavalda con la quale Fratianni frantuma in schegge il colore, rivela il pittore nato che sa dominare e armonizzare anche le frazioni di luce dei toni di colore; ma la conquista e il dominio dello spazio rivelano il progetto che sa incanalare l’energia e dare direzione alle linee forza... Dario Micacchi
Freddi Bruno Frigerio Elisa ...Le sue creazioni rivelano la sua approfondita conoscenza della rappresentazione pittorica, una conoscenza acquisita nel tempo grazie allo studio e in particolare alla ricerca e sperimentazione svolta... Indirizzo: via Badia, 14 - 20060 Gessate (MI) Telefono 02 95382458 Cellulare 334 761 91 80 E-mail: elisafrigerio@hotmail.it link: http://gruppoartistigessatesi-ilgelso.blogspot.com/ Grande muro (particolare) collage e acrilico su tela 380 x 120
vedi pagina 148
Freddi, mantovano, vive e lavora a Milano e a Osnago (LC). A 14 anni la prima mostra a Milano; di giorno è orafo, la sera frequenta la scuola del Castello Sforzeso nella sezione pittura. Nel 1968 la prima mostra da professionista. Il suo tema prediletto sono i vecchi muri sulla cui superficie materica racconta vicende umane. Nel 1971 fa parte del gruppo dei pittori legati alla galleria di Filippo Schettini. Nello stesso anno espone, invitato, al Salone d’Autunno di Parigi, al Grand Palais. Moltissime si susseguono le mostre personali e collettive in tutta Italia ed inizia una collaborazione con la Gallerie Blaszczyk in Germania con cui ancora collabora. Si dedica a più riprese al teatro in particolare al teatro/danza Butoh, fonda la compagnia Oloart. Sito web: www.brunofreddi.it 134
D’Arte
Frogheri Gino
Fusari Giuliana M. M.
Gino Frogheri sviluppa una figurazione personale di forte impatto visivo, fino a raggiungere una formulazione astratto-sintetica, minimalista e archetipale. Dopo le Biennali di Nuoro di fine anni cinquanta, frequenta del 1965 la Galleria “Chironi 88”, entrando in contatto e confrontandosi con la ricerca artistica nazionale d’avanguardia e ottenendo riconoscimenti di grande rilievo artistico in campo nazionale ed internazionale.
Accademia di Belle Arti, laurea 110 e lode, Professore Accademico dal 2000. Vive a Verona. Indirizzo: via Cappello, 49 - Verona Telefono 045 803 6589 E-mail: giulianammfusari@alice.it vedi pagina 151
Fusco Alessandro Pitto-scultura - 1998
200 x 220 x 206
Frontoni Fortunato Nei quadri di Fortunato Frontoni si palesa l’emozione della pittura quale mezzo espressivo per restituire in termini concreti e cristallini aspetti e tempi di un paesaggio attraversato da fremiti di ancestrale ruralità e sognante lirismo.
Indirizzo: via Santa Croce, 8/A - 63835 Montappone (FM) Telefono 0734 760 131
...“Artista di grande talento e capacità, fa trasparire l’amore per soluzioni klimtiane, ampiamente citate e rielaborate, giocando con le preziosità di onde oro e argento avvolte nell’eleganza del nero o con sprazzi di luce smeraldo e porpora condensati in cascate di colore fluido. L’uso frequente dell’argento e dell’oro si lega ad una lettura simbolica del colore e ad allegoriche corrispondenze inerenti i concetti di perfezione e di sacralità, nonché ad uno studio sui cromatismi puri riflettenti la luce... ...La spirale, simbolo di un sistema dinamico, è tratto distintivo delle opere dell’artista, decorazione erudita riferita ad ancestrali significati: movimenti di astri, morte e rinascita, evoluzione ed involuzione, diviene firma metaforica ed allusiva, traslato dell’arcano che ci appartiene. Dott.ssa Antonella Nigro
vedi pagina 146
Frusciante Enrico Nato il 28 ottobre a Terracina (LT), vive ed opera a Pontinia (LT). Consegue la maturità artistica nel 1975. Di formazione figurativo realista, sviluppa negli anni una propria forma espressiva che utilizza i mezzi sia pittorici che fotografici. D’Arte
Les Fleurs du Mal mista su legno 150 x 180 135
Franceschini Nicola
Nicola Franceschini nasce a Napoli il 12 aprile 1957, dove ha frequentato scuole tecniche conseguendo diploma e laurea. Discendente del Franceschini Vincenzo della famosa scuola di Posillipo, 1825/35 formata da Anton Smink Pitloo. Nel 1968 fu premiato a palazzo reale di Napoli conseguendo diploma ed attestato per la migliore rappresentazione di arte figurativa organizzata dal provveditorato studi di Napoli. Dott. Anton Giulio Molisani : “Ad ogni esterno frastuono sollecitudine e discritterante novità egli non ascolta che la voce del proprio sentimento”. Ena Villani: “I suoi quadri sono freschi e vivaci, con senso di colore e luce, poesia e d’amore per la nostra dilaniata Napoli.” G7 a Napoli, Prof. Universitari Belle Arti, Commissione critica: Prof. Dott. Barberio, Prof. C. A. Ciavolino Prof. F. Nazzaro “I suoi quadri manifestano elementi di indubbio valore e interesse mentre altre opere certamente conservano buoni valori artistici”. Marisa Russo : “Nicola Franceschini è un pittore puro” Dott. Giuseppe Maiello: “Ogni tela del Franceschini è un atto di fede, ogni pennellata è un anello della catena elicoidale che riporta al DNA del suo omonimo Vincenzo della scuola di Posillipo.” Dott.ssa Giuliana Nardacci: “La pittura del Franceschini Nicola ti accompagna dolcemente in un mondo d’incanto ove lo sguardo si perde nello scenario, si tuffa poi in un mare limpido e lontano.” Anno 2010 presso la Fondazione Gianbattista Vico in S. Gregorio Armeno ha avuto molto successo ed è stato recensito dall’assesore alla cultura Miraglia nonchè dal Prof. Pepe presidente della Fondazione. Anno 2011, 2 luglio, vince il 4° premio internazionale “Arcaisti” premiazione sala consiliare del comune di Tarquinia, città degli Etruschi. Cravatte da sogno
tecnica mista 30 x60
“Cravatte da sogno” tecnica mista su tela con applicazione di vere cravatte trattate per l’indurimento e dipinte, la stessa opera può essere disponibile con le stesse dimensioni in plex. Rappresenta il sogno di una giovane ragazza per il matrimonio e si realizza nell’intimità della casa famigliare.
Telefono 328 404 76 12 Sito web: artecreativa20.it
Marina 136
olio su tela a spatola 70 x 50 D’Arte
Fossati Gino
Gino Fossati (Lissone 1928 - Desio 1976) Partecipa negli anni ‘50 a concorsi nazionali tra i quali il Diomira e il San Fedele. Vive da vicino il clima del Premio Internazionale Lissone in cui si aggiudica nel 1959 il premio per la giovane pittura sperimentale e inizia con gli anni sessanta un’attività espositiva che suscita l’attenzione della critica: tra i nomi che recensiscono la sua attività, quello di G. Ballo. Principiata in ambito realista, la sua pittura evolve in clima esistenzialista attorno al ‘60 (anno in cui è finalista al Premio Apollinaire) per giungere ad un racconto progressivamente spogliato condotto in spazi fantasmatici tra interni ed esterni ad una sintesi estrema delle strutture con parallela esaltazione del fattore luministico, culminante nell’ultimo decennio intensamente creativo dell’artista precocemente scomparso. L’attività di Fossati si lega alla galleria Montrasio di Monza: una decina le rassegne personali, a datare dalla metà degli anni sessanta ad oggi, con testi di A.Montrasio, H.ReichDuse, R. Sanesi, E.Fezzi, G.Mascherpa, R.Tassi. Personali alla Bottega d’arte di Livorno nel 1972, alla Galleria Pananti di Firenze nel 1976, a Milano alla galleria Bergamini nel 1976 e postuma all’Annunciata nel 1981. Antologica di pittura e grafica a cura di A. Crespi a Palazzo Vittorio Veneto in Lissone nel 1991. Opere di Fossati alla mostra della Jeune Pinture Méditerranéenne a Nizza nel 1960, alla Biennale di Montecarlo nel 1974, alla Galleria Civica di Monza nel 1974 e 1976, alla Galleria della Piazza di Varese, alle edizioni D’Arte
di Astrazioni dal paesaggio tra 1975 e 1978 a Domodossola, alla Galleria Civica di Monza, a Palazzo Ducale di Urbino. Opere al Palazzo della Permanente di Milano e a Ten Italian Painters a Palace Pier di Toronto in Canada, su testo di R. Sanesi, nel 1977. Disegni a Einladung mit internationaler Grafik all’Atelier Donati e Dipinti alla Galerie Lempen di Zurigo nel 197778; a De natura-de snatura a Bognanco Terme, a Paesaggio come ipotesi su testo di R. Sanesi alla Galleria Montrasio di Monza; all’Expo Arte di Bari nel 1982, a La Dimensione Progettuale e alle edizioni de Un Percorso Lombardo a Carimate e Monza nel 1983-84, su testi di A. Crespi; a Due Ipotesi di Realismo a cura di E. Maurizi ad Acquaviva Picena; ad Un itinerario nella cultura pittorica lombarda del dopoguerra nel 1984 alla Villa Reale di Monza; ad Esperienze della pittura italiana. Anni ‘50-60 con testi di F. Abbiati e V. Conti a Sestri Levante, alle mostre Area Informale, l’Opera di figura, di Segno in Segno, alla galleria Montrasio di Monza nel corso degli anni Novanta. Opere di Fossati alle mostre e nelle pubblicazioni a cura di M. Goldin: Figure della pittura, Arte in Italia 1956-1968 e Museo di Palazzo Sarcinelli, Conegliano 1998. Dipinti nel contesto delle mostre l’Altro ventennio 1945 - 1965 all’Arengario di Monza nel 1999 e Brianza Dipinta alla Villa Reale di Monza nel 2000. Bibliografia: A. Crespi, Gino Fossati, Milano 1991. 137
Emery Amleto Monza 1923 - Gallarate 2001 Amleto Emery nasce a Monza nel 1923, studia pittura e decorazione presso l’Istituto Paolo Borsa di Monza, partecipa alle Mostre Nazionali Città di Monza del 1951 e 1953, ed un suo dipinto viene acquisito dalle Collezioni Civiche. Entra in contatto con la Galleria di Alberto Montrasio, legandosi d’amicizia con il titolare e nella quale espone in personali in diverse occasioni negli anni successivi fino al 1995 quando la Galleria Civica di Gallarate gli allestisce una grande antologica e contestualmente un’ampia monografia.
Del 1956 a Monza la sua prima personale presso la Galleria San Luca. Nel 1959 si trasferisce a Milano. I primi anni Sessanta sono fervidi di mostre collettive e personali che si tengono a Milano, Bergamo, Vigevano. Dal 1963 si trasferisce a Vigevano e dal 1965 a Gallarate dove continua a svolgere la sua attività, introdotto nell’ambiente artistico dall’architetto Serio e dalla sua galleria L’Arnetta.
Lucia in giardino - 1971 Dopo un decennio di inattività dovuta ad una lunga malattia, nel quale comunque non mancano le mostre personali e le presenze in prestigiose collettive, riprende a dipingere e ad esporre nel 1986, mutando il linguaggio pittorico negli anni 90 con quello che egli definisce il “segno dell’anima”, iniziando uno dei suoi periodi più produttivi. Muore a Gallarate all’inizio del 2001. Le sue opere sono collocate presso musei e collezioni pubbliche e private in Italia e all’estero. Mostre postume si sono tenute nel 2001 presso la Galleria Palazieta, a Villa Pomini di Castellanza, allo Spazio Oberdan di Castelseprio e nel 2005 presso la residenza Camelot di Gallarate.
138
D’Arte
L’identità nel caos di Carmine Cianci
In questo nuovo millennio, così come in quello passato, la ricerca artistica è stata e continua ad essere enorme, con valenze più che mai sperimentali. Il fine è sicuramente quello di dare nuovo impulso alla creatività e non s/cadere nel retorico, così da poter aggiungere al dibattito, molte volte contraddittorio, elementi necessari per affrontare e sviluppare nuove tematiche che consentono di mirare ad un metalinguaggio, ovvero ad una produzione senza confini, ma con un’elevata consapevolezza culturale, oltre che con la padronanza e la sintesi di tecnica e materiali.
favorisce la percezione e privilegia la novità dei nuovi materiali, delle nuove tecniche, delle nuove sperimentazioni, per rappresentare ciò che è diverso nel suo sviluppo evolutivo, nella sua contestualizzazione e nel suo cambiamento. Le molteplici trasformazioni che l’artista coglie dal mondo, dalla società che è in continua evoluzione, fa sì che egli stesso senta la necessità di comunicare le proprie sensazioni, che non sono solo emotive ma che inglobano tutto il sapere, dando così un notevole contributo, con conseguente trasformazione evolutiva.
L’artista oggi opera in una “babele”, per usare un termine biblico, costante e duratura, che frantuma e frammenta le dialettiche e pone l’artista stesso in un sentire individuale che ha come unica conseguenza positiva il metalinguaggio. Questo, non più formato da koinè dominanti richieste molte volte, seppure implicitamente, dalla committenza, ma autentica espressione dell’artista, gli permette di comunicare all’osservatore la sua creatività culturale, per consentirgli una percezione diversa e per fargli cogliere il “nuovo”, la novità o la diversità.
L’impresa è ardua perché bisogna superare mille difficoltà dovute agli atteggiamenti dei singoli artisti, che a loro volta si differenziano per contenuti poi-etiche, tecniche e quant’altro, ma che si ritrovano uniti e in accordo, però, nell’entusiasmo, al fine di investirsi del continuo impegno per superare ogni concepimento artistico.
Questo tipo di comunicazione tra artista e osservatore dà valore all’arte nella sua diversa espressione,
D’Arte
L’essenza dell’arte è il continuo confronto, nonostante l’individuale parcellizzazione espressiva che ha diversi sostrati che la contaminano. Punto, questo, importante e fondamentale, poiché le diverse soluzioni nel praticato di molti, possono e devono essere apprezzate nella loro pluri-poetica produzione artistica odierna. C. C.
139
Facchinetti Maria Grazia Maria Grazia Facchinetti coltiva fin da giovane l’interesse per l’arte pittorica che viene vissuta come esperienza saltuaria. Dal ‘94 frequenta gruppi di pittura coordinati da pittori di fama internazionale, Schiavocampo, Malfer, Monguzzi, Marzulli. Il suo percorso artistico è alla continua ricerca dell’evoluzione della forma e dei colori, passando da una pittura figurativa alla rappresentazione di sensazioni nella dilatazione degli spazi pittorici. La continua ricerca la porta a sperimentare nuove tecniche pittoriche lavorando con resine, colori metacrilati illuminati con led. Le sue opere rappresentano distese marine e dune assolate, acqua e sabbia, schiuma e roccia. E cieli: cieli dalla luminosità abbagliante, imbevuti di sole. Sono i paesaggi di Maria Grazia Facchinetti; paesaggi reali o immaginari, poco importa. Essi appartengono ai luoghi della mente dell’artista, sembrano essere stati generati da ricordi, visioni, sguardi personali, quasi intimi, eppure, e in questo sta la loro forza, sanno accogliere in un abbraccio chi li fruisce, quasi fossero famigliari, conosciuti, vissuti sulla propria pelle. Giochi d’acqua 100 x 100 A renderli tanto efficaci è certo il clima sospeso, vagamente inquieto sebbene mai angosciante, che vi si respira e la seduzione della gamma cromatica accesa, luminosa, vivace. Mai statici, paiono scossi da una sottile vibrazione, un sottile pulsare, un respiro, quasi siano in continua mutazione, reali e concreti eppure fuggevoli e passeggeri come un bagliore di luce, come un riflesso. Partita da una figurazione classica, di materia e di colore, erede della migliore tradizione lombarda, la Facchinetti ha saputo così trovare la propria strada senza abbandonare le origini. E di questa sua innata vocazione al vero, al paesaggio, alla figura si sente eco in ogni opera, anche in quelle che lei definisce “astratte”. Rivelatori, del resto, sono i titoli che allontanano lo spettatore dalla tentazione di una lettura completamente astratta, per ricondurlo nella più confortante via del paesaggio e delle sue modalità percettive. Una ricerca che, in un certo senso, parte da un’ipotesi di matrice impressionista, tesa a catturare la visione di un attimo, a ragionare sul costante evolversi delle cose e sulla loro percezione, ma che dell’impressionismo non intende restare schiava, preferendo invece invadere territori altri e scegliere stilemi propri dell’informale, esprimendosi in un linguaggio di gesto e di colore, dove il segno e la pennellata si fanno profondamente vitali, dinamici e, a tratti, quasi tormentati. E poi c’è la materia, l’indiscussa protagonista, la nota caratterizzante che permette alla Facchinetti di sfuggire anche dai luoghi comuni della pittura di spatola e pennello: una resina colorata che l’artista scopre quasi per caso e che diventa ben presto il segno distintivo del suo lavoro. Nascono così composizioni liriche, a tratti struggenti, dal cromatismo potente e dalle superfici irregolari, plasmate nella materia, nelle quali impasti densi di colore si alternano alle lucide trasparenze della resina e texture scabre e ruvide lasciano il passo alla sinuosa fluidità della pennellata, in un continuo coinvolgimento sensoriale. Ma alla genesi di uno stile tanto originale contribuiscono anche “una persona generosa ed entusiasta”, per usare le parole di Paolo Schiavocampo, una donna che possiede “una fantasia e una inesorabile capacità di invenzione” e “una vitalità, uno slancio e un intuito che hanno bisogno di libertà”. Nasce forse proprio da questo incontro di stimoli diversi, da questo piacere del lavorare, del “fare”, dello sperimentare in vari campi, il potere seduttivo dei lavori della Facchinetti: opere che sanno attrarre il tatto ma anche appagare l’occhio, che lasciano dialogare materia e colore, che trasformano visioni del reale in composizioni astratte, coniugando la tangibilità di un paesaggio all’astrazione onirica di un sogno o Profondo blu 70 x 70 di un ricordo. 140
D’Arte
Facchinetti Maria Grazia
Tramonto estivo
Ha allestito diverse mostre personali e partecipato a collettive e concorsi ottenendo premi, segnalazioni e pubblicazioni su cataloghi, qui di seguito citiamo le più significative: Premio Arte 2004, meritandosi la pubblicazione sul catalogo Nuova Arte di G. Mondadori; nel 2005 espone a Milano e La Spezia, 2006 Galleria San Lorenzo a Tirrenia, Burago Molgora (MI) e a Lignano Sabbiadoro. 2007 collabora con la Galleria Crespi di Roma ed espone a Roma e Capri. 2008 personale in Syracuse New York Galleria ymca e all’Università di Syracuse; nello stesso anno Esposizione Fiera d’Arte a Novegro (MI) e personale a Carnate (MB). Nel 2009, 2010 e 2012 espone in uno spazio della Villa Castelbarco di Vaprio d’Adda ottenendo il terzo premio; 2009 esposizione a Lugano e personale a Monza; 2010 e 2011 personale Galleria il Pettirosso, Vimercate; a Milano, a Liverpool e nello stato di New York. D’Arte
60 x 60
Alcune opere sono state utilizzate in scenografie di trasmissioni televisive e film. hanno allestito i loft della trasmissione “X-Factor” di RAI 2. Altre opere sono esposte in collezioni pubbliche e private in Italia, Inghilterra - Londra, Francia - Antibes, Olanda Utrecht, Dubai, New York - Syracuse. Dal 2009 collabora con la galleria Simmi di Roma.
Indirizzo: via SS Cornelio e Cipriano 11 - Carnate (MB) Telefono 039 671 369 Cellulare 340 730 15 96 Sito web: www.facchinettimariagrazia.it E-mail: mary.facchinetti@tiscali.it 141
Florio Luigi Florio nasce a Bovisio Masciago (MB) nel 1958. Si diploma presso l’Istituto d’Arte di Cantù e successivamente frequenta corsi di pittura alla libera Accademia di Bovisio Masciago. Il suo percorso artistico parte ispirandosi alla pittura dell’Ottocento Italiano e Francese, per poi sviluppare e personalizzare le proprie tematiche. Si ispira e lavora al paesaggio agreste, in seguito si appassiona al mondo marino e al movimento armonico delle regate, poi al tema delle città riflesse. Pittore appassionato, sempre in ricerca, sviluppa anche tematiche più astratte. Florio ha allestito Personali, ha partecipato a numerose rassegne d’arte, concorsi nazionali ed internazionali, ricevendo riconoscimenti e premi. Sue opere figurano in collezioni private in Italia e all’estero. Hanno scritto di lui, tra gli altri: Renato Tomasina, Giuseppe Casiraghi, Antonio Bianchetti, Silvano Valentini e Carlo Vercelli. Indirizzo: via Gorizia, 1 - Seveso (MB) Cellulare 333 68 32 280 E mail: florioarte@live.it Facebook: Florio Luigi (pittore)
Magica Roma 142
Milano, il Duomo
tecnica mista 60 x 60
tecnica mista 100 x 70 D’Arte
Florio
Brooklyn bridge
D’Arte
tecnica mista 80 x 70
143
Farah
Il suo nome è Zahra il cognome Khalilbiek, ma preferisce farsi chiamare Farah. Nata e cresciuta a Teheran (Iran); con il nonno di origine Turca dell’Azerbaigian. Ha vissuto un’infanzia difficile, i pennelli e le matite erano le sue amiche l’aiutavano a non sentirsi sola. Dopo il diploma ha iniziato l’università e ha seguito delle lezioni di pittura, ma purtroppo dopo due anni, ha dovuto lasciare gli studi. All’età di 19 anni si è sposata ed è nato suo figlio Shayan. Dalla terra dove è cresciuta è stata costretta a fuggire attraversando un bruttissimo periodo, senza tetto, soldi, senza conoscera la lingua ha vissuto “senza tetto” per un anno e più. Nel 1999 ha ottenuto l’asilo come rifugiata politica e in seguito è stata raggiunta dal figlio nel 2006 si è diplomata all’Accademia di belle arti di Roma.
Rosa
acrilico e olio 35x40
Indirizzo: via G. C. Romano, 46 - Roma Cellulare 349 109 75 80 E-mail: zahra_khalilbiek@yahoo.it
Arte e Artisti
144
olio su tela 100 x 70
D’Arte
Farah
...“Aveva ragione la maestra iraniana Hanibal Alkhas quando mi diceva di dipingere perchè l’arte era tutta la mia vita. Aveva ragione. Lei si, mi conosceva bene! La pittura per me è il mio mondo, un mondo di colore, di parole, di gioia e di dolore. Nella pittura, la figura del corpo umano è fondamentale, un qualsiasi lavoro da me fatto contiene sempre una figura umana, non esiste un paesaggio senza il corpo umano. I colori della mia tavolozza sono in relazione con il mio stato d’animo, preferisco partire dai colori scuri ai chiari con tre livelli, a volte da un fondo oscuro trovo un briciolo di luce, per questo Caravaggio è il mio pittore preferito, invece Van Gogh e Munch sono pittori che mi fanno perdere l’anima. Comunque quando sono davanti al mio cavalletto sono più felice che mai, amo dipingere e insegnare agli altri la pittura e solo in questo modo mi sento piena di amore e di passione. Spero che troverete interessante quello che ho scritto sulla mia vita e la mia passione per l’arte.”...
D’Arte
145
Frontoni Fortunato
Dalla finestra del suo studio Fortunato Frontoni può volgere lo sguardo sui dolci pendii di una verde vallata, incastonata nelle morbide forme collinari di quel tipico paesaggio “gentile”, proprio dell’entroterra marchigiano, dove campi, boschi e paesaggi arroccati si abbracciano in un panorama unico, irrepetibile, dal fascino indiscusso e inevitabile. Da qui inizia, e non potrebbe essere altrimenti, la pittura di Fortunato Frontoni, che di quel paesaggio, di quello scenario sempre uguale eppure continuamente mutevole, ha fatto il protagonista assoluto delle sue opere, elevando la natura a fonte primaria e irrinunciabile della propria ispirazione artistica. La natura come universo infinito, come segno di una vita interiore delle “cose”, come intima percezione del fluire lento e costante del tempo, che può attraverso l’atto artistico, fissarsi in un’immagine, evocativa, allusiva, che trascende l’immediatezza dell’oggetto rappresentato per elevarsi a paradigma ideale del Creato. Boschi, campagne, piante, fiori, onde del mare e spiagge luminose, appaiono come segni di un’unica grande matrice, emanazione finale di un sentimento universale che tutto raccoglie e dispiega agli occhi dell’uomo e quindi agli occhi del pittore.
Cappelli e mondine - 2012
Armonie - 2011 146
olio su tela 33 x 50
Indirizzo: via Santa Croce, 8/a - 63835 Montappone - FM Telefono 0734 760 131
olio su tela 60 x 35 D’Arte
Frontoni Fortunato
Padule - 2012
Nei quadri di Fortunato Frontoni si palesa l’emozione della pittura quale mezzo espressivo per restituire in termini concreti e cristallini aspetti e tempi di un paesaggio attraversato da fremiti di ancestrale ruralità e sognante lirismo. I colori puri, le pennellate brevi e ravvicinate, la stesura compatta e vibrante, testimoniano la cura nella dinamica esecutiva, ricca di dettagli cromatici e di ben calibrate soluzioni prospettiche, all’insegna dei modelli più longevi nella lunga tradizione della pittura di paesaggio puro da Claude Lorrain a Corbouet. Quella di Fortunato Frontoni è una pittura alla continua ricerca delle radici, della terra, del mare, delle cime innevate, attraverso tramonti, notturni o limpide giornate, una pittura del cuore che assorbe gli stimoli visivi e li trasforma in palpitanti visioni, dalla realtà fenomenica alla realtà dello spirito. D’Arte
olio su tela 30 x 40
Quadri come Aquiloni, Verso l’infinito, Raccolta, Calma di mare, dimostrano la capacità di indagine, d’introspezione, che guida l’arte di Frontoni verso immagini animate dall’intima essenza delle cose, non semplici luoghi, non semplici istanti, ma frasi poetiche di un linguaggio interiore esternato dal segno pittorico. Un sentimento romantico ed eroico accompagna le composizioni paesaggistiche nelle opere di Frontoni, quasi un nostalgico ritorno alla Natura, un tentativo attraverso il medium artistico di conservarne la parte più pura, sottraendola alla distrazione di un effimero quotidiano. Dalla finestra del suo studio Fortunato Frontoni, dunque, ha iniziato ad ammirare tutto questo e senza sosta, con lo stesso sguardo curioso e attento, continua a svelare nei suoi quadri il messaggio profondo della natura, da osservatore a testimone, di un bene assoluto del mondo per il mondo. Fausto Nicolai (Università di Cassino) 147
Frigerio Elisa Elisa Frigerio nasce a Milano nel ’47. Sin da giovanissima è irresistibilmente attratta dal fascino del mondo delle immagine e della creatività artistica. Ha lavorato come grafica editoriale, illustratrice e designer di gioielli e nel frattempo ha frequentato corsi di figura presso l’Accademia di Belle Arti e alla Scuola Superiore del Castello Sforzesco di Milano che le hanno permesso di conoscere a fondo i segreti della rappresentazione del corpo umano, uno dei soggetti più complessi ma, allo stesso tempo affascinanti.
Oltre - 2004
tecnica mista su tela 40 x 50
QUOTAZIONI olio-paste materiche 50 x 60 € 7.000,00 olio-gel resinoso+tele+carta 40 x 50 € 6.000,00
La pittrice riesce a trovare un perfetto equilibrio tra il rispetto della tradizione classica e la sperimentazione di tecniche moderne ed innovative, tra passato e presente che non entrano in conflitto ma, anzi, si intrecciano in modo armonico. Le sue creazioni rivelano, inoltre, una sorprendente versatilità, la tendenza a muoversi con disinvoltura da uno stile all’altro e anche dalla scelta di un soggetto ad uno completamente diverso, dal figurativo all’astratto, fino a giungere allo spaziale... Le sue creazioni rivelano la sua approfondita conoscenza della rappresentazione pittorica, una conoscenza acquisita nel tempo grazie allo studio e in particolare alla ricerca e sperimentazione svolta presso il Laboratorio d’arte “Giallo Ocra”. Emerge la figura di un’artista completa che si è dedicata con passione alla propria vocazione e che ha anche cercato di trasmettere le proprie conoscenze tramite l’insegnamento, con la sua presenza presso la fondazione Maimeri di Milano e altri spazi artistici. Dott.ssa Martello Leonarda Sabrina (Art Curator) Il percorso figurativo di Elisa Antonia frigerio si snoda secondo diversificati passaggi tecnicoformali; ma vi è sotteso un filo conduttore unitario che potremmo nominare con il termine “essenza”. Esso viene esplicitamente dichiarato soltanto a tratti nei riferimenti letterari di alcuni titoli; ma è comunque piuttosto chiaro nella evidenza pittorica delle sue opere. Si tratta prima di tutto di una evidenza formale conquistata nella assunzione continua del rischio alchemico dell’atto pittorico stesso... ...L’artista sceglie insomma di intervenire con la trasformazione pittorica precisamente nel punto in cui una trasformazione verso il decadimento è già in atto. Il soggetto si sta dunque già perdendo per cause naturali e la Frigerio imprime forse una sorta di accelerazione a questo processo o comunque decide di entrarci. Cosciente del fatto che le cose viaggiano verso la loro assenza e che trasformarle in pittura forse non è un modo per fermarle, ma è un modo per dare a questa assenza una dignità formale profondamente interpellante. Stefano Maria Crippa
Altri tempi acquerello 30 x 40 Anima graffiata - 2011 tecnica mista su tela 60 x 50 148
D’Arte
Franzoi Duilio Duilio Franzoi vive a San Donà di Piave. Fin da piccolo dimostra infatti talento artistico. Rimasto orfano di padre molto presto, la madre ha dovuto allevare sei figli in tenera età, nelle ristrettezze economiche in cui venne a trovarsi la famiglia. Non fu avviato agli studi artistici perché era opinione che gli artisti sono gente senza regole, che vivono di espedienti… “Il ragazzo non farà mai l’artista”, si diceva in famiglia. Si diploma perciò tecnico di ricerche microbiologiche presso le Cliniche Universitarie S. Orsola di Bologna, trovando lavoro nel laboratorio ospedaliero di ricerche ematologiche, continuando tuttavia a coltivare la sua passione per la pittura. Trova comunque comprensione nell’amico pittore Tino Piazza, suo compaesano di Noale, che ne condivide l’entusiasmo e lo sprona a dipingere. A questo periodo appartiene il dipinto ad olio “Gesù di Nazareth”. Dopo sporadiche esperienze pittoriche, Duilio Franzoi comprende la necessità di studi specifici e così inizia la regolare trafila scolastica artistica. Con determinata volontà, frequenta i corsi della Scuola del Nudo all’Accademia di Venezia e, in seguito, si diploma al Liceo Artistico di Treviso, il tutto lavorando e con famiglia a carico. Si iscrive poi all’Accademia di Belle Arti di Venezia e si diploma con una tesi su Afro Basaldella. Duilio Franzoi ha insegnato figura disegnata e anatomia artistica al Liceo Artistico di Oderzo. Aula - 1981
Don Chisciotte - 1988
D’Arte
149
Frenna Michele Michele Frenna (Agrigento 1928 - Palermo 2012), mosaicista. Attraverso il mosaico, studiato nella tecnica originaria e basato su tessere di vetro colorato, è riuscito ad elaborare un’originale metodologia strutturale di composizione giungendo a quella che ha definito la “pittura mosaicale”. Le sue opere sono presenti anche oltre i confini italiani, in tutta Europa e negli Stati Uniti. Significativi sono i saggi che sono stati dedicati alla sua opera artistica: 1990, Giuseppina Maggi Antologia dell’arte mosaica di M.F.; 1996, Salvatore Perdicaro L’arte del mosaico nelle opere di M.F.; 1997,Vincenzo Rossi M.F. mosaicista; 2001,Domenico Defelice Un artista del mosaico: M.F.; 2002, Carmine Manzi I mosaici di M.F.; 2002, Orazio Tanelli Sintesi dell’antico e del moderno nelle opere di M.F.; 2002, Gabriella Frenna La serie dello zodiaco nell’elaborazione musiva; 2004, Lucia Battaglia L’arte musiva di M.F. vista da Anna Maria De Vito Scheible; 2005, Renza Agnelli Simbolismo e spiritualità nelle opere di M.F.; 2006, Leonardo Selvaggi La critica di Leonardo Selvaggi sull’arte e sulla letteratura frenniana; 2006, Sandro Serradifalco Speciale Michele Frenna Avanguardie artistiche; 2006, l’antologia Una poesia per la vita dedicata al Maestro M.F. Ha conseguito numerosi primi premi in concorsi artistici sia in ambito italiano che estero. È membro di numerose accademie ed associazioni culturali. Sulla sua attività artistica hanno scritto, tra gli altri: R. Agnelli «...dona grazia, armonia, gusto estetico alle sue manifestazioni, cui conferisce un senso di raffinatezza all’insieme per colori, tonalità morbide e delicate con evidente carica di poesia...»; M. Alemanno «...così appaiono i suoi mosaici, ancorati ad una tecnica antichissima, per come egli stesso è ancorato ai valori genuini dell’uomo. La sua tecnica è la ricerca continua della luminosità.»; B. Andolfi «...è oggi uno dei validi rappresentanti di una delle arti più nobili e classiche: il mosaico. Un’arte antichissima, difficile, paziente che richiede abilità e amore di applicazione ... l’artista coniuga l’opera col verbo della complementarietà dell’arte antica, perché essa sposa una tematica ispirata al classico ma anche al moderno oggetto figurativo: i templi, figure sacre, paesaggi, nature morte, soggetti umani, storici e mitologici da lui chiaramente rappresentati lo dimostrano.»; G. Campisi «...in lui l’arte del mosaico non è solo genialità, ma soprattutto studio, conoscenza, passione, originalità, vibrazione
Cestino con frutta - 1984 150
L’archivista - 1992
mosaico 30 x 40
interiore, ammirazione per il bello, compensazione, razionalità, maestria, eleganza e sapienza.»; D. Defelice «...egli è venuto a fare del mosaico un’arte che può finalmente gareggiare in praticità con la pittura.»; N. Di Stefano Busà «L’entusiasmo e la passione, oltre che le sue predisposizioni emotive, lo spingono a permeare le sue opere di una luminosità tale da permettergli di ricreare dal vivo linguaggi spesso mistico-religiosi che hanno una loro inconfondibile impronta, una caratteristica essenziale, pur al di fuori di una programmazione di scuola o di tecnicismi didattici, facendo confluire in lui i segni della vera ispirazione artistica.»; M. Palminteri «Tracciare una testimonianza poetica: questa è l’operazione condotta dal nostro artista, espressa tra i valori di quelle tessere vitree fitte ed ordinate, da cui F. sa cavare i segreti più profondi, operarndo per impercettibili emersioni, per sprazzi di luce, da cui risaltano scene di vita quotidiana, episodi di storia o composizioni di fiori, di frutti o di quant’altro la feconda fantasia suggerisce all’artista.»; M.D. Storari «nelle creazioni del F. traspare sempre un elevato sentimento di spiritualità; egli ci mostra raffigurazioni serene ed espressive altamente comunicative, ricche di vigorosi fermenti che evidenziano la sua personalità. In tutte le sue composizioni si manifesta una percezione intuitiva dei valori cromatici dove risultano evidenti lo studio dei materiali più diversi e la capacità di sfruttarne pienamente.».
mosaico 30 x 40 D’Arte
Fusari MM Giuliana
giulianammfusari@alice.it www.theartistsofmaecenas.com www.galleryquirinus.com www.triennalediroma.it www.crisolart .com http://accademiadeipartenopei.jimdo.com www.uppsalakonstnarsklubb.se/sidan1.htm www.galleririddaren.com/index.php www.artexpo-gallery.it
“Gesù e morto, la terra sanguina Jesus is dead,the ground bleeds” 2009 acrylic on paper
Opera esposta alla Triennale di Roma 2011, scelta dal Professore dell’Università La Sapienza di Roma, lo storico dell’arte Daniele Radini Tedeschi e premiata in America con il 1° Premio al Premio di Pittura e di Poesia “Il Ponte 2012” della rivista d’arte e letteratura “Il Ponte Italo Americano” edita nel New Jersey e diretta dal Prof. Universitario Orazio Tanelli. “Il dipinto, ricco di profonde emozioni che denotano il dolore di Gesù al quale partecipa tutto l’universo,è un capolavoro cromatico,in cui timore,stupore e terrore sono chiaramente evidenziati nell’impasto di colori sanguigni di rara e raffinata tecnica cromatica. In quest’ottica biblica e redentoria, Giuliana Fusari ha saputo cogliere e immortalare il momento tragico della morte di Gesù e l’ha espressa con rara emozione spirituale e con infinita partecipazione umana, coinvolgendo l’osservatore o fruitore del dipinto. Quest’opera pittorica di Giuliana Fusari ha certamente un alto valore storico, mistico e cromatico.” Orazio Tanelli
“Autoritratto con la testa tra le mani Selfportrait with the head between hands” acrylic on yuta, acrylic and guazzo on paper, cut, sewing in mohair wool Opera premiata nel 2012 al Premio Biennale Nobel dell’Arte a Montecarlo, presso l’Hotel de Paris, nel Principato di Monaco.
D’Arte
151
Guardando un quadro Checchè ne dicono gli immancabili ortodossi dell’immagine, io son fra coloro che assegnano uno spazio importante alla soggettiva fruizione di un dipinto. Ciò detto, senza dimenticare di attenersi ad alcune inalienabili regole fondamentali. Dico questo, perchè è assiomatico che ognuno trae emozioni diverse, esclusivamente personali. Arrivo a dire che persino l’autore, talvolta, non percepisce quei fluidi che la sua opera trasmette, perchè logicamente il suo intento primario è quello del realizzo del dipinto infondendovi pensiero e volontà operativa. Difetti, aldilà del logico possesso concreto, l’opera all’istante, diventa idealmente patrimonio di chi la guarda. Un’affermazione, la mia, apparentemente spregiudicata, ma vera. Ci sono differenti scuole di pensiero che indirizzano alla lettura, anche se, salvo marginali variazioni, alla fine convergono. Esprimo “alla buona” la mia opinione, non prima di rispondere ad una domanda semplicistica. Che cos’è un quadro? Mi immergo in una disquisizione che vorrei contenere in una misura estremamente sintetica. Per facilitarmi, escludo la pittura murale (l’affresco ed i suoi derivati) perchè nell’interesse specifico dei frequentatori di queste pagine, è bene che mi limiti a guardare un quadro nella sua reale concretezza. Si “nutre” di diverse caratteristiche, comunque idoneamente scelte allo scopo dell’esecutore. Può essere una tela (di vario tessuto) normalmente retta e tesa da un telaio ligneo perimetrale; oppure una tavoletta di legno o di materiale sintetico, un foglio cartaceo, persino l’assemblaggio di due o tre materiali, ecc. ecc. Le misure - inutile dirlo - sono pressoche infinite, oppure condizionate da precisi regolamenti (in sede di concorsi). Non è da scartarsi l’idea che la misura sia scelta in funzione della tipologia del dipinto. Le tecniche esecutive sono molteplici. Indico, per esempio, il segno grafico (matita, carboncino, pastello, china ecc.), la pittura classica ad olio o con pigmenti acrilici, l’aggiunta (o l’integrazione) di altri materiali (il collage con la sovrapposizione di stoffe cartoni e carte ecc.), l’agressione (i tagli di Fontana) la combustione (Burri); altre soluzioni esclusivamente soggettivate. Occorre la cornice per il quadro? Non sempre. Io propengo per l’opera pura senza addentellati. Ma, comunque la cornice deve essere in 152
armonia col dipinto, ossia deve avere una funzione complementare, mai prevaricante il contenuto. Escludo, a priori, il vetro, anche quello che non rinfrange. Talvolta lo stile condiziona l’impaginatura del dipinto. Per esempio la pittura futurista (Boccioni, Barra ecc. i maestri) abbisogna di liberarsi nello spazio, non deve essere condizionato da limitazioni spaziali; mentre il ritrattismo, in genere, deve esser contenuto in uno spazio limitato, onde consentire una totale percezione visiva. Come si colloca il quadro in parete? Anche qui il modo è condizionato da diverse causali: lo spazio, sia come ambiente, che singolarmente, come parete, le luci, il luogo privato o pubblico (le gallerie). Nelle abitazioni si deve soggiacere alle contingenze. Se l’opera è un prezioso elemento decorativo e, direi, un indice di culture (o quanto meno di buon gusto), nella maggior parte degli ambienti odierni è sacrificata, oso dire, emarginata ad oggetto di secondari importanza. L’altezza, in parete è sempre subordinata alla misura; comunque l’occhio di chi guarda deve esser in asse con la parte superiore del dipinto. Nelle Gallerie , normalmente la situazione è migliore, perchè è agevolato un allineamento più curato. Si suggerisce di seguire una linea ideale di base. La distanza fra i quadri deve esser almeno doppio della loro larghezza. Questi indici non sono condizionanti. L’importante è viceversa, la cura che si deve ai flussi di luci e onde non alterare la cromaticità dei dipinti. Secondo il sottoscritto il quadro va guardato da una distanza una volta e mezzo superiore alla sua grandezza. Come lo si guarda? La mia verifica (ma non deve esser assolutistica) verte su due stadi. Il primo “istintivo” (è il momento emotivo che coinvolge il fruitore). Il secondo: analitico, (studio dell’equilibrio compositivo, anche nell’astrazione) la taratura delle luci e delle ombre, la prospettiva (specie nel paesaggio nel quale conta molto la pertinenza), le sequenze cromatiche (che, in particolari frangenti, possono, persino, esser distoniche), la ricerca appropriata di soluzioni tecniche; i punti di interesse e così via. A cappello di quanto detto, esiste una verità che ci consente di appellarci ad una libertà interpretativa elastica e quanto mai provvida. Infine sarebbe ottimale guardare il dipinto frontalmente. Possibilmente a luci soffuse (o concentrate sul quadro) in un ambiente tranquillo, senza rumori. D’Arte
Gabbrielli Giorgio
Galoppi Adriana
110 x 90
Tramonto
Giorgio Gabbrielli nato a Livorno vive e lavora a Piombino. Allievo dei maestri Sani e V. Fontani; nei suoi 50 anni di attività pittorica è stato protagonista di importanti rassegne in Italia e all’estero. Il Maestro Carpio Tancredi scriveva: “...Guardando le tele di Giorgio scopriamo la sua sensibilità, la sua dolcezza romantica, fatta di luci e ombre. Con i suoi colori trasmette la speranza... Egli guarda alla realtà con tenera sincerità. Il segreto di Gabbrielli sta forse nella terra di Toscana, dove vive e lavora...”
Nata a Urbania (PU) si forma presso l’Istituto d’Arte di Urbino. Inizia l’attività artistica nel 1963 con tecniche incisorie, disegno, pittura, ceramica e scultura. Docente discipline pittoriche presso il liceo artistico di Varese e l’Istituto d’Arte di Fano. Socia dei Liberi Artisti di Varese, socia co-fondatrice del gruppo Monte Feltro e dei Liberi Artisti di Fano. Ha partecipato a numerose mostre in Italia e all’estero. Sue opere sono presenti in musei e collezioni private. Hanno scritto di lei fra gli altri: Raffaele De Grada, Carlo Munari, Silvano Colombo, Renè Terrier, Vittore Frattini, Silvio Zanella, Ruggero Manzoni, Silvia Cuppini, Graziano Ripanti. Vive e lavora a Fano via Montevecchio, 57 “...L’artista elabora una galleria di ritratti immaginari... umanità inconsueta ricondotta talora ai moduli del ritratto rinascimentale...” Carlo Munari “Le sue immagini sono sospese tra l’essere e il non essere sembrano concludersi secondo logica e poi si collocano in uno spazio inusitato con effetto non comune.” Raffaele De Grada
Gaggioli Gianfranco
Composizione - 2007
olio su faesite 70 x 50
Nato il 14 aprile 1942 a Quarrata (PT). Città dove vive e lavora. Numerose le mostre personali e le rassegne d’arte a cui ha partecipato in italia e all’estero presentato da gallerie qualificate, sue opere sono state pubblicate su importanti cataloghi e riviste d’arte ed esiste una monografia illustrata e ragionata a cua di Edoardo Bianchini. D’Arte
Donna in un interno tempera grassa all’uovo su tavola 123 x 166 153
Garrone Ada
Ghelli Clara
... L’arte per me è un’emozione, non occasionale ma continua. ogni opera che finisco ne preparo un’altra, per il mio bisogno di esternare quello che dentro mi urge e di comunicare il piacere di dipingere, dimenticando ansie e fatiche.” ...
Nata a Medicina (BO), vive e lavora a Bologna. Dipinge sin da bambina. A metà degli anni ’80 l’incontro col maestro Mario Nanni determina una svolta nella sua attività artistica. La fase iniziale del suo lavoro è caratterizzata da una meditazione sul tema degli alberi tradotti in linee verticali e masse geometriche, segnate da un intenso cromatismo, che costituiscono il tramite verso la successiva esperienza informale. A metà degli anni 90 la figura riappare in opere caratterizzate dalla mescolanza di formale ed informale. La componente spaziale, già presente nelle precedenti composizioni, si sviluppa ulteriormente arricchita dall’apporto della scomposizione cubista e delle dinamiche futuriste. Successivamente l’attenzione viene posta al tema del volto ripreso dai fumetti o da frammenti di cartoons disneyani che si sviluppano entro uno sfondo di matrice cubo-futurista. E’ in queste opere che assume evidenza il tema del “doppio” che fa del quadro un oggetto a più dimensioni percettive.
Vedi pagina 160
Garufi Luciano Polimaterico pittore, scultore, orafo; i percorsi esistenziali di questo artista mettono in luce un’arte nuova. L’utilizzo di minerali e pietre dure e preziose antiche come il mondo stesso e che in molte culture simboleggiano la potenza di Dio.
Gavazzi Mario Mario Gavazzi è nato nel 1950 vive a Livorno, in Toscana. Assai lontano dalla tradizione macchiaiola, Gavazzi spazia liberamente tra astratto e figurativo: sia le opere informali che quelle ispirate al reale sono costruite su una tessitura composita di tagli e fratture. Sito web: www.mariogavazzi.altervista.org
Gazzera Romano “Dopo il successo delle mostre americane i “fiori giganti” di Gazzera vengono copiati in tutto il mondo...” Vedi pagina 166
Sequenza n. 12 - 2004 acrilico su tavola 40 x 100 Indirizzo: via Cherubini, 18 Bologna Telefono 051 623 37 86 Sito web: www.claraghelli.it E-mail: claraghelli@libero.it 154
D’Arte
Giannaccini Michele
Giannetti Emanuele
Michele Giannaccini nasce a Pietrasanta (LU) nel 1983, vive e lavora in Versilia.
“...Le migliori sculture di Emanuele Giannetti mi sembrano decisamente quelle ove la configurazione di un immagine, evidentemente ha guidato la costruzione plastica nella combinazione materica, fra ferro e comunque metalli, pietre diverse (a volte neon), che predilige… Ma è allora come se la conferma formale cercasse appunto di motivare, di dare una veste, all’istintivo amore per il lavoro nella pietra. Quando l’immagine nella sua miracolosa semplicità nasce chiara è questa che assume invece appunto il ruolo di guida, si definisce formalmente, e giustifica l’impiego materico, e anche di materie diverse, neon compreso. Che forse più che essere una tentazione modernista per Giannetti può equivalere ad una volontà di catturare nella scultura l’elemento luminoso per via di lumeggiature…”
“...la potenza dell’immaginazione non ha alcun debito con la realtà; anzi ne istituisce l’essenza e il valore, conferendole un significato inedito. Il sogno e l’immaginazione rappresentano un mondo reale il quale trova dimora dentro questo talentuoso artista. Il mondo reale dell’immaginario in cui Michele Giannaccini sceglie di esprimersi, costituisce un’affascinante insieme di figurazione e racconto simbolico, illustrazione e poesia dove l’una scaturisce e dipende dall’altra, intensificandone significato ed espressività...” Indirizzo: via Forni 149, Ripa di Seravezza (LU) Sito web: michelegiannaccini.com E-mail: mgart@hotmail.it
Enrico Crispolti
Giannico Vincent Giannecchini Ugo Ugo Giannecchini nasce a Lucca nel 1933, vive e lavora a Castelfiorentino (FI). Autodidatta, paesaggista, si esprime raccontando la sua Toscana con la padronanza che lo distingue. Ha al suo attivo numerose mostre personali e collettive dove lo possiamo trovare al fianco dei nomi più importanti dell’arte contemporanea italiana. Molti sono i riconoscimenti e i premi ricevuti da commissioni italiane ed estere. “Le sue opere pittoriche, calde nel colore... Inteso come catalizzatore della componente spirituale, denotano un temperamento sensibile... Pittore ricco di estro, ci offre opere che vibrano, talvolta soffuse da una patina di malinconia, ma sempre cariche di suggestioni poetiche...” Stelia Pacellini
Vincent Giannico si occupa di: scultura, pittura, performance, fotografia, video e installazioni. Sito web: www.vincentgiannico.com
Gigante Antonio Nato a Lecce, diplomato presso l’Istituto d’Arte, completa gli studi all’Accademia di Belle Arti di Firenze. Le sue opere figurano in musei e collezioni private. Dal 1960 esegue scenografie. Vive a Brescia in via Cipro, 138
Giannelli Salvatore Salvatore Giannelli, pittore, nato a Parabita (LE) nel 1946, ha realizzato un nuovo concetto estetico che ha dato origine alla corrente artistica “l’Ultradimensionalismo” mediante il quale ha potuto dipingere i più begli oggetti del cosmo dal Big Bang al sistema solare. Vito Cracas Indirizzo: via Villani Conti Clemente, 1 - Bitetto (BA) Telefono 080 992 07 59 Sito web: www.giannllisalvatore.it D’Arte
Sprazzi di memoria - 2007
olio su tela 100 x 100 155
Gigante Maria Pia
Golin Bruno
Vive e opera a Bari. Le sue opere oltre ad essere inserite in cataloghi sono in collezioni private. Rivela con la sua arte figurativa un mondo ormai scomparso, dai valori genuini dove la natura e l’uomo sono in simbiosi.
Bruno Golin pittore-scultore autodidatta coltiva la passione per l’arte fin da giovanissimo studiando il cubismo, e il futurismo e i loro maestri. Dal 2000 segue un nuovo percorso artistico, la sua crescita artistica lo porta nella produzione all’abbandono quasi totale del figurativo nelle sue nuove opere pervase da un grande senso di astrazione possiamo scorgere materiali di recupero vecchi sacchi, stoffe e stoffe di materasso.
Il ciabattino - 2008
olio su tela 80 x 60
Gioia Flavio Artista autodidatta, affronta nelle sue opere varie tematiche: composizioni floreali, figure, paesaggi, nature morte, animali, scorci di paesi collocate in una dimensione atemporale. Nei suoi lavori nulla è lasciato al caso; tutti i suoi dipinti hanno un messaggio da trasmettere ai fruitori della pittura. La società ha bisogno di artisti come Gioia poichè attraverso uomini come lui, si stimola la crescita dell’uomo. Un maestro di vita che, sul piano artistico, diventa un fenomeno dirompente. Raffaele Iaria
Terra al tramonto - 2007
mista 110 x 130
Gost ...Organizza i suoi lavori dando ad ognuno di essi un numero d’archivio progressivo, riportato peraltro a tergo delle autentiche su fotografia, perché ogni opera possa essere precisamente individuata in relazione al ciclo, al periodo e alla tecnica utilizzata... Sito web: www.giorgiogost.com E-mail: info@giorgiogost.com vedi pagina 164
Pulcinella riposa - 2001 olio su tela 40 x 50 156
D’Arte
Governali Biagio Coreone
Grande Marisa
Salto dimensionale - 2009 olio su tela 70 x 80 L’amore
pietra e bronzo
Biagio Governali Corleone, scultore, nasce a Palermo da genitori corleonesi. Dopo aver soggiornato a Firenze, Milano, Roma, Caserta, Messina, vive ed opera a Palermo e provincia. Effettua studi classici ed artistici laureandosi in giurisprudenza con una tesi nell'ambito del campo artistico dal titolo “il contratto di lavoro artistico”. La sua arte si inserisce in un contesto nel quale si scontrano ipotesi diverse ed interessi contrastanti di formule politiche e sociali ed ideologie di cultura. Appare evidente dall'insieme di tutta la produzione di Biagio Governali una poliedricità di contenuti, una vitalità espressiva, una ideologia non condizionata, una partecipazione alla vita reale con giusta serietà e valida coerenza" (di Giuseppe Virgadamo, da Inventario Corleonese, Palladium, Antonio Marchese). Ha partecipato a numerose rassegne d'arte, ottenendo riconoscimenti e premi vari tra cui un encomio del Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro, il primo premio assoluto per la sezione scultura alla mostra delle arti figurative delle forze armate, anno giubilare 1975, Palazzo Barberini, Roma; premio Dante Alighieri, 1977, Roma; vincitore del concorso pubblico gazz. ufficiale 03-06-94, Opera Marina di Camerota Salerno. Ultimamente il suo studio d’arte si è arricchito dall’impegno dei suoi figli: Stella, Giusy e del Figlio Architetto Nicolò. Hanno scritto di lui: Paolo Levi, Nonuccio Anselmo, Giuseppe Virgadamo, Giovanni Cappuzzo, Pino Giacopelli, Aldo Gerbino, Giovanni Bonanno, Salvatore Cassisa, Salvo Di Matteo, Cesare Bognati, Vincenzo Noto, B. Amurri, Lidia Corvo, Ivo De Gaspari, Adriana Del Vecchio, Mario Di Leo, Luigi Fabbrini, G. Vaccaio Marcianti, Maria Patti, Enzo Scianna, G. Servello, Tiger, Maria Russo La Bua, Salvatore Mangano, Leoluca Pollara, Gen. C.A. Enzo Conte, Mariangela Gennaro, G. Parisi, Luisa Massari, Francesco Grigora, Renato Giudice, M. Romano, Zarina, De Vita, Rossi, Wuelfi, Sandro Serradifalco. D’Arte
Marisa Grande, artista-leader del “Movimento Synergeticart”, un’espressione meta-realistica di realtà sublimata in visioni cosmiche. Nelle sue opere si legge il dinamismo insito in ogni elemento dell’universo reso attraverso un’equilibrata armonia di forme luminose e di accurati cromatismi. Nella sua produzione artistica evidenzia, con le forme, il colore e la luce, l’energia che pervade ogni cosa nel cosmo. Nelle sue opere richiama l’armonia derivante dai rapporti di omotetica similarità che regolano i ritmi dell’universo, tanto alle macro, quanto alle micro-scale dimensionali. Ricercando l’ordine sotteso in una realtà naturalmente tendente al caos, è pervenuta alla sua “teoria delle celle geomorfologiche”, da lei descritta in “La precaria armonia del cosmo”, ultimo di una trilogia di saggi (ed. Besa 2008-2010-2012) che trattano di arte, di paleo e archeo-astronomia, di cosmologia e di simbologia. E-mail: marisagrande@gmail.com Sito web: www.synergetic-art.com
Biforcazione frattale - 2008 olio su tela 40 x 50 157
Grando Giorgio
Ha compiuto gli studi classici e si è laureato in Architettura al Politecnico di Milano. Ha eseguito mosaici e vetrate in chiese officiate della Lombardia. Ha ricevuto premi e riconoscimenti in vari concorsi in collaborazione con diversi scultori. 1° Premio e realizzazione dei monumenti ai caduti di Saronno e Trezzano sul Naviglio.
Greco Bruno Da sempre raffinato pittore figurativo e paesaggista nella tecnica ad olio, dal 2007 realizza anche opere in acrilico ispirate alla moderna interpretazione delle emozioni dell’essere, firmando queste ultime con lo pseudonimo “ brown777 B.G.”.
Guadagno Augusto Augusto Guadagno 1956 - 2013 “…Nelle opere pittoriche di Guadagno si innestano con vitalità i fermenti di un Io creativo in continua ricerca ed evoluzione, proteso ad affermare la sua libera espressività in immagini fortemente evocative, svincolate dalla descrittività. Un ruolo fondamentale ha, in quest’arte, il colore, nel quale si condensano sensazioni, emozioni e proiezioni fantastiche in una suggestiva armonia.” vedi pagina 162
Sito web: www.brunogreco.com E-mail: info@brunogreco.it vedi pagina 172
Guaglianone Spina Candida Greco Luigi ...Nelle opere in cui è richiesto più disegno che colore, Greco rileva capacità e gusto per soggetti dal taglio prospettico talvolta anche complesso, ma sempre risolti con istintiva energia e con la rara abilità di sapere sfuggire a quel rigore lineare di rappresentazione... Indirizzo: studio in via Gelseto, 63 Celico (CS) Cellulare 339 726 19 38
L’artista Candida Guaglianone Spina, vive ed opera a Cosenza con studio in via Nicola Serra, 125. Ha frequentato con successo i corsi di grafica e di pittura conseguendo il relativo diploma. “Affascinata dalla natura in tutte le sue manifestazioni, l’artista, infatti, dedica la sua ricerca e si alimenta da essa con una tavolozza ricca di tonalità cromatiche che ispirano forti sensazioni emotive.” Tante sono le mostre a cui ha partecipato e tantissimi sono stati i successi ottenuti sia di pubblico che di critica.
vedi pagina 173
Il casolare - 2004 158
olio su tela 60 x 50 D’Arte
Guerreschi Anna
Gusmeroli Carlo
Anna Guerreschi, mantovana di origine, vive e lavora a Padova (PD). Pittrice e designer, compie gli studi all’Accademia di Belle Arti di Venezia dove ottiene un Diploma di Laurea in Pittura. Tiene corsi insegnando tecniche pittoriche. Il suo stile ricerca nel mondo dell’astrazione. Lo spazio è al primo posto, seguito dal colore i cui dettati sono armonie e pensiero immaginale, “vera realtà sensibile”. Gli Spazi Misurati, le Armonie Contemplative, le Sintesi di Spazio, non “Forme” ma “Essenze”. I suoi temi sempre concepiti nella loro assoluta purezza.
Carlo Gusmeroli, pittore di origine valtellinese, è nato nel 1921. Ha studiato prima a Sondrio e poi a Milano presso l’Accademia di Brera. Abilitato all’insegnamento del disegno e della storia dell’arte era ordinario in un liceo scientifico. Gusmeroli ha fatto parte di commissioni d’esame di abilitazione all’insegnamento del disegno e materie pittoriche, anche in qualità di presidente presso l’Accademia di Brera. Tutto questo gli ha permesso di mantenere vivi i contatti con gli ambienti accademici, le correnti e le personalità artistiche più innovative con le quali si confronta, giungendo tuttavia ad una elaborazione personale.
Indirizzo: studio in via L. Ghiberti, 9 Padova Telefono 049 616 634 Cellulare 333 120 77 54 E-mail: giorgio.bortolato@libero.it
Gussoni Luciano Nell’attimo stesso in cui lo sguardo si posa sopra una tela di Luciano Gussoni, ci si accorge di subire una violenza. E’ una sensazione molto simile a quella provocata dal primo accordo di un’orchestra: scuote dal torpore e richiama perentoriamente l’attenzione. vedi pagina 170
Gutierrez Luis Sintesi di Spazio
acrilico su lino 70 x 90
Guglielmo Vito Antonio Vito Antonio Guglielmo, pittore - scultore - grafico - incisore, nato a Depressa di Tricase paese della pianura salentina in provincia di Lecce il 27 ottobre 1949 attualmente vive e svolge la propria attività artistica a Rho (MI). Di particolare impegno è stata la realizzazione del monumento in bronzo alto mt. 3,50 dedicato ai caduti sul lavoro del Rhodense; situato nell’ingresso di un parco a Rho. Indirizzo studio: via Toscanini, 8 - Lainate (MI) Telefono 02 931 21 45 Cellulare 338 840 85 13 D’Arte
Nato a Santander in Colombia, vive, studia e lavora a Bologna. Gutierrez ha ottenuto strutture di estreme tensione dinamiche allo stesso tempo curvilinee che mostrano la forza del Disegno, sensuale e acuto con cui ha dato vita a una Mitologia personale. Il suo mondo è un equilibrio tra il reale e l’immaginario, tra riti e miti arcaici, leggende dell’Uomo e le sue avventure. Un modo per dare voce e corpo alla propria Anima.
Jodice Elio Elio Jodice, pittore, nato a Venezia nel 1942, vive ed opera a Venezia - Mestre. Ha frequentato l’Istituto d’Arte della sua città e, dal 1967, partecipa attivamente al movimento artistico nazionale ed internazionale con mostre personali e collettive. la sua opera e la sua intensa attività sono documentate in cataloghi e pubblicazioni d’arte, recensioni critiche e riviste. I lavori di Jodice, per lo più paesaggi di raffinata astrazione, figurano in raccolte e collezioni pubbliche e private. 159
Garrone Ada
Ada Garrone, piemontese, dopo la sua breve formazione artistica a Milano, approda a Bergamo e da 35 anni lavora e abita in piazzale della Scienza, 3. Tel. 035 313 954 Ha frequentato gli studi di vari pittori, principalmente quelli di Angelo Bonfanti e Carlo Previtali, ricevendo premi con la partecipazione a concorsi ed ha nel suo curriculum mostre personali in Italia ed all’estero. È presente in cataloghi, riviste d’arte, volumi e trasmissioni tv con gratificanti risultati di critica. L’arte è... L’arte per me è un’emozione, non occasionale ma continua. Ogni opera che finisco ne preparo un’altra, per il mio bisogno di esternare quello che dentro mi urge e di comunicare il piacere di dipingere, dimenticando ansie e fatiche. E tutte le volte che fisso a cavalletto una superficie candida e prendo la tavolozza comincia la nuova avventura. Le mie immagini sono sempre come bruciate dalla luce, le forme quindi si dissolvono ai miei occhi. Nella nostra realtà fisica la luce non è assoluta, contiene anche ombre; nel mio lavoro le riconosco nella trama che si vede fluire e dare accensione all’insieme. Sentieri di luce - 1998
tecnica mista
Il bosco, la vita, l’ incanto: Riflessioni sull’opera pittorica di Ada Garrone Piemontese d’orgini, da più di 30 anni vive e dipinge a Bergamo, più volte premiata o segnalata, possiede un curriculum artistico di tutto rispetto. Il suo iter artistico, dopo una breve esperienza milanese, ha inizio con un apprendistato presso i pittori Angelo Sonfanti e Carlo Previtali, ma dopo pochi anni si conclude quando divenuta tecnicamente autonoma. Sapiente amministratrice di una tavolozza ricca ed esuberante, pratica la tecnica mista (colori naturali ed acrilici); la pennellata è vigorosa ma nello stesso tempo agile anche quando l’impasto e materico. I suoi mezzi espressivi, oltre ai colori, sono le linee (le orizzontali servono ad esprimere la riflessione, le verticali la dinamicità verso l’alto), le forme ed i volumi spesso creati matericamente; le ombre e le luci sì susseguono incessantemente, generate da fragili armonie o esaltate da intensi contrasti.
Speranza - Volta stellare - 2006 tecnica mista
160
D’Arte
Garrone Ada
La comiciatura non è certo una necessità, perchè gli spazi garroniani non hanno una conclusione, non posseggono limiti; potremmo dire che la loro aspirazione è l’infinito. Ogni sua tela è la rappresentazione di uno stato d’animo: sorpresa, incanto, estasi, conflitto, rabbia, speranza. Spesso mistificato a una intitolazione vegetale: albero, foglia, fiore, foresta, perchè realizzato mediante la dissezione della natura; una frammentazione che, negli ultimi tempi, è divenuta così sottile da entrare in risonanza con le vibrazioni dell’anima. Soffermarsi dinanzi ad un quadro di Ada Garrone ed accingersi a penetrarlo è come entrare in un bosco incantato per assaporarne non solo i colori, ma anche i suoni ed i magici odori.
Nature erbe - 2006
tecnica mista
L’artista dipinge non solo per sé ma anche per gli altri, con cui vuole colloquiare e comunicare: la sua produzione ha diverse funzioni: serve per ridurre le sue tensioni emotive, ma la carica anche di energie positive derivanti dal piacere della creatività (un frutto proibito concesso ai soli veri artisti). Ogni sua tela è inoltre un preciso messaggio: un sussurro, un grido, una confessione, una comunione o talvolta semplicemente un’aopologia di quella natura che tanto ama: la lettura dell’opera deve però essere libera, rigorosamente libera, perchè questo è il desiderio dell’artista. Il bosco, la vita, l’incanto sono gli elementi consci od inconsci che sottendono tutta la pittura garroniana... Giovanni Cavadini
Sofferenza - 2005
D’Arte
tecnica mista
161
Guadagno Augusto
Colonia Augusto Guadagno 1956 - 2013 Dopo aver conseguito il diploma di maturità artistica a Brera, si laurea in architettura al politecnico di Milano. Lavora per diversi studi di architettura e grafica e per case di produzione cinematografiche. Ha partecipato con successo a varie collettive e personali a Stradella, Garbagnate, Lissone , Carugo, Castiglione D’Intelvi, Milano, Stresa, Lecce. Le sue opere si trovano in collezioni private in Italia e all’estero. Nell’ambito della pittura collabora inoltre con aziende nel settore del mobiledesign e i suoi quadri vengono esposti e venduti in ambiti di fiere nazionali ed internazionali.
Bagnante
162
D’Arte
Guadagno Augusto
Estate a Castro
“…Nelle opere pittoriche di Guadagno si innestano con vitalità i fermenti di un Io creativo in continua ricerca ed evoluzione, proteso ad affermare la sua libera espressività in immagini fortemente evocative, svincolate dalla descrittività. Un ruolo fondamentale ha, in quest’arte, il colore, nel quale si condensano sensazioni, emozioni e proiezioni fantastiche in una suggestiva armonia.” S. Perdicaro “…Potremmo così definire i lavori (e i valori) ambientali di Paolo Augusto Guadagno, espressione di una segnica formale che sovente, da grande custodia prospettica, assurge a fatto evolutivo, anzi a linguaggio riassuntivo anzi a segnazione cromatica gestuale. Ed è questo l’aspetto più intrigante della recente operazione di Guadagno, che lo spinge a sovvertire i vettori del pensiero narrativo in quanto tale, raccontare il mondo base per altezza, rivoluzionando il concetto stesso di comunicazione figurale. L’immagine ambientale che Guadagno gestisce sulle tele è un mèlange materico gentile.” Donat Conenna
D’Arte
163
Gost Giorgio
Giorgio Gost nasce a Salsomaggiore (PR) nel ‘62. Dal 1994 al 1999 si dedica a particolari della pittura metafisica con grande interesse per il colore. Dall’anno 2000, pur continuando ad approfondire questo ciclo, affronta nuove esperienze attraverso opere con soggetti geometrici. Sempre dallo stesso anno, inoltre, organizza i suoi lavori dando ad ognuno di essi un numero d’archivio progressivo, riportato peraltro a tergo delle autentiche su fotografia, perché ogni opera possa essere precisamente individuata in relazione al ciclo, al periodo e alla tecnica utilizzata.
N. 1826 Stop The Time! - 2013
monete su tela 50 x 60
QUOTAZIONI mista su tela 60 x 105 € 3.300,00 farfalle su tela 50 x 60 € 1.100,00 monete su tela 60 x 50 € 1.100,00
È del 2008 l’inizio di un nuovo studio, dallo stesso artista definito “Percorsi alla ricerca del colore” che vede l’utilizzo di colori tra loro abbinati o miscelati. Dal 2009 egli si cimenta nei “Percorsi nella Old Economy”, ovvero dipinti su tela con applicazione di uno o più documenti originali del 1982 o del 1983 a seconda del lavoro, per lo più industriali ed ancora vergati a mano, appositamente ricercati, scelti ed inseriti come parte integrante dell’opera. “old economy”, oltre ad essere nel suo genere unica come idea per il concetto, per il tipo di documenti utilizzati, per la tecnica con colore che traspare dalla tela sottostante, l’artista vuole che sia un punto fermo nel riconoscimento del valore sociale del puro e duro lavoro manuale, degli sforzi imprenditoriali, quando onesti e finalizzati ad una sana ricrescita economica, in un momento, fra l’altro, in cui tutto il mondo subisce scosse causate dalla “New Economy”, caratterizzata anche da speculazioni sulle materie prime, prodotti finanziari più o meno sicuri e crack finanziari. In Marzo 2011 fonda e diffonde il “manifesto dell’art economy” (curatore del progetto culturale Alessandro Celli). Partecipa alle 54° Biennale di Venezia nel 2011
Sito web: www.giorgiogost.com E-mail: info@giorgiogost.com
N. 1822 Stop The Time! - 2013
164
farfalle su tela 60 x 50
D’Arte
Gost Giorgio
N. 1280 Pluri-bolle! - 2010
mista su tela 105 x 60
Soggetti: temi di economia “Art Economy” - “Old Economy” - “Pharm-Art!” - “Stop The Time!” “stop the time!” È un modo per salvare le cose che ci stanno intorno e che usiamo ogni giorno per i prossimi millenni (confezionate e piene di liquidi o solidi come li beviamo o li mangiamo) ed è un modo per ricordare alle persone di cominciare dall’arte un percorso che possa “rallentare” un po’ l’arte, i mercati borsistici con tutta la finanza in generale, e tutte le azioni intorno a noi con il fine di dare al nostro cervello più tempo per pensare ed evitare errori causati dalla fretta e dal poco tempo per prendere decisioni. Di solito non diamo importanza alle cose semplici che salvo su tela ma queste potrebbero avere grande importanza per noi in certi momenti futuri Tecniche: olii e miste su tela con utilizzo anche di resine trasparenti.
D’Arte
165
Gazzera Romano
Pensèe bianca - 1956
Romano Gazzera, nato a Ciriè (Torino) il 18 agosto 1906, morì a Torino il 24 maggio 1985 al n. 16 della metafisica piazza Vittorio Veneto, ove si trova tutt’ora il suo studio. Inizia dipingere giovanissimo e, per assecondare la volontà del padre, Ministro della guerra, si laurea in lettere e giurisprudenza. Dopo aver esercitato per alcuni anni la professione di avvocato, la lascia per consacrarsi definitivamente alla sua vera vocazione: la pittura. Nel 1925-26 avviene il vero impatto con Parigi. Il Louvre, la contemplazione dei capolavori mondiali di tutti i tempi, le gallerie della “Rive Gauche”, i quartieri cari alla pittura di mezza Europa: Montparnasse, Pigalle, le cento teorie e idee nuove che facevano di Parigi la fucina degli artisti di tutto il mondo. La successiva fase della sua vita artistica nasce, dunque, all’insegna della ricerca, di altri viaggi di studio, del peregrinare con spirito attento e consapevole nelle sale dei musei e delle gallerie di tutta Europa, per approfondire i grandi del Rinascimento ma soprattutto gli artisti spagnoli, da El Greco a Velasquez e a Goya. Nel 1929 Gazzera viene invitato al Palazzo delle Esposizioni di Roma, nel 1931 e nel 1935 partecipa alla I e alla II Quadriennale d’Arte Nazionale, sempre a Roma, ed è presente in varie esposizioni alla Promotrice delle Belle Arti di To166
olio 75 x 65
rino. Nel 1941 una sua personale a Milano conobbe un tale successo da affermarlo sul piano nazionale. Questa esposizione suscitò tanto rumore da far nascere il “caso Gazzera” in opposizione alla pittura ufficiale del “Novecento” ed il successo si dovette particolarmente alla qualità della sua pittura che continua, con un linguaggio attualissimo, la grande tradizione italiana, realizzando una serie di favole, ritratti, preziose nature morte. Nel 1943, anno difficile per la storia d’Italia, Gazzera espone alla IV Quadriennale di Roma, dove i suoi dipinti, ospitati nel salone d’onore, raccolgono un successo ancora maggiore di quello ottenuto due anni prima a Milano. Nel 1946 nasce la folta schiera delle “scimmie in costume”, nel 1949 è la volta dei personaggi “orientali” e delle “battaglie” che diventeranno celebri l’anno successivo alla Bucintoro di Venezia nella prima Antibiennale organizzata da Gazzera con Giorgio de Chirico. Dal 1950 la pittura di Gazzera si fa chiara, abbandona la “pittura a emulsione” e si avvale esclusivamente della pittura “oleoresinosa” e della pittura “mista”, ottenendo una materia più sottile, più luminosa, più aerata. Nascono così i famosi “fiori giganti” a seguito di un’intuizione concretizzatasi qualche anno prima, nel corso di un mitragliamento aereo, che darà vita a un invenzione del tutto inedita nella storia D’Arte
Gazzera Romano
Cavaliere della luna - 1975
dell’arte e che farà di Gazzera il caposcuola della pittura neo-floreale. “Durante un’incursione aerea nella Valdinievole - racconta l’artista – mentre stavo schiacciato come un bruco nell’erba, un purpureo garofanino di campo a pochi centimetri dal mio naso mi appariva enorme, gigantesco, e le persone che fuggivano, a distanza, diventavano piccolissime. …Se sopravviverò, dipingerò fiori grandi come alberi e li chiamerò “fiori giganti” e ridurrò l’umanità alle dimensioni degli insetti…” Dopo le esposizione del 1957 e 1959 a New York e quelle itineranti attraverso gli Stati Uniti e il Canadà del 1959/60, coronate da un consenso che si ripeterà ancora con le esposizioni del 1973 a New York e a Beverly Hills, la moda del gigantismo lanciata da Gazzera fin dal 1950, ebbe un tale consenso da dilagare rapidamente in tutta Europa e in America. Dopo il successo delle mostre americane i “fiori giganti” di Gazzera vengono copiati in tutto il mondo, riprodotti su copertine di riviste, francobolli, manifesti, stoffe di moda, pubblicità televisive e cinematografiche e scenografie teatrali e compaiono perfino in certe opere di Dalì, Magritte, de Chirico. E ultimamente (2006) hanno ispirato l’opera “Fiore caduto” di Oldenburg e Van Bruggen. Nella produzione pittorica i “fiori giganti” si trasformano, in seguito, in “fiori volanti”, enormi corolle sospese nel cielo D’Arte
olio su tela 180 x 200
azzurro, che, tenendo conto delle nuove dimensioni spaziali, diventano fiori cosmici e proiettano il gusto attuale verso il futuro. In seguito, i fiori di Gazzera assumono metafisicamente dei tratti umani: il corpo è umano, ma vi è un fiore al posto della testa; è il filone dei “fiori parlanti”, ove i fiori vivono una dimensione di umana sensibilità: gioiscono e soffrono come gli uomini che rappresentano. Anche nella maturità saranno molti i viaggi a Parigi, come i lunghi periodi di soggiorno sulla Costa Azzurra, di cui Gazzera scriverà “Amo questo azzurro del mare che avvolge ogni cosa” e nel 1970, dopo aver assimilato le lezioni impressioniste e surrealiste, cominciò a dipingere tutta una serie di quadri su questo luogo mitologico. Parallelamente al filone neo-floreale si riconoscono nell’arte di Gazzera altri temi e periodi: i “frutti all’aperto”, gli enigmatici “manichini militari” le “grandi medaglie” abbandonate su spazi irreali, le “auto d’epoca”, la “Mia Costa Azzurra” e nell’ultimo periodo romantico “gli amanti, le nuvole e le ginestre”. Non minore successo hanno i ritratti in blu e in rosa: posano per Gazzera alcuni fra i più noti personaggi come Papa Paolo VI, la principessa Carolina di Monaco, il cancelliere Ludwig Erhard, Virginia Mondadori, Giacomo Matteotti e Pininfarina, i registi Renè Clair, Cesare Zavattini e Grigorij Chukraj, il filosofo Herbert Marcuse, gli attori 167
Gazzera Romano
Violenza - 1978
Danny Kaye, Paolo Stoppa, Memo Benassi. Nell’autunno del 1975 la Città di Torino organizza in onore di Romano Gazzera un’antologica nel Foyer del Teatro Regio accolta da grandi consensi. Un successo rinnovato a Ivrea, nella “Villa Luisa”, nel novembre 1976, a Biella, alla “Galleria Leonardo da Vinci”, nel 1977, a Cuneo nel 1978 nella Chiesa di San Francesco, a Basilea nel salone “Art 9” nell’autunno dello stesso anno. I temi più recenti, e in particolare “gli amanti, nuvole e ginestre”, ottengono un plauso unanime di pubblico e critica nei musei della Costa Azzurra: nel 1979 al “Musée du Bastion St. André” di Antibes e alla “Galerie des Peintres Européens” di Cannes, nel 1980 alla “Chapelle de Sancta Maria de Olivo” a Beaulieu-Sur-Mer e al “Chàteau-Musée de Notre-Dame des Fleurs” a Vence, nel 1981 al “Musée-Chàteau” di Saint168
olio su tela 100 x 200
Paul-de-Vence e al “Palais des Congrès” di Antibes e Juanles Pins. Un successo che, in terra di Francia, ripete quello ottenuto nel 1979 nell’esposizione promossa dalla Città di Parigi. Da segnalare ancora l’esposizione organizzata a Torino nel 1980 dalla Regione Piemonte a “Palazzo Chiablese”, le mostre del 1982 alla “Galleria Piemonte Artistico Culturale” di Torino e alla “Galleria Sant’Andrea” di Milano, l’ultima prestigiosa personale del 1984 nei saloni di Palazzo Graneri” a Torino, allestita dalla Provincia di Torino in concomitanza con i XV Stati Generali dei Comuni d’Europa. Nel primo anniversario della morte, il Comune di Ciriè, città natale di Gazzera, la Regione Piemonte e la Provincia di Torino hanno organizzato una mostra antologica, seguita da un’altra antologica a Milano nel 1987, curata dal Comune D’Arte
Gazzera Romano
La carità - 1978
di Milano e dalla Regione Lombardia. Altre esposizioni nel 1988 alla “Chapelle Musée de Saint-Elme” e alla “Cittadelle” di Villefranche-sur-Mer; nell’ottobre del 1988 a “Italia 2000” a Mosca; nel 1989 al “Museo of Fine Arts” di Volgograd (Russia) e, nello stesso anno, a “Villa Ormond” di Sanremo. Nel 1990, in concomitanza con i quarant’anni dei “fiori giganti” e della quarantesima edizione del “Festival della canzone italiana” di Sanremo, il dipinto “Serenata alla camelia” è l’emblema del Festival. Nel 1992, una personale di Gazzera è ospitata nei prestigiosi saloni dell’”Hotel Hermitage” del Principato di Monaco. Nel 1995, nel decennale della scomparsa, il Maestro è ricordato in una grande antologica alla Palazzina di Caccia di Stupinigi, organizzata dalla Regione Piemonte e a Ciriè, nel D’Arte
olio su tela 100 x 200
Palazzo d’Oria, per iniziativa del Comune. Nel 1997, presso il Comune del VI Arrondissement e contemporaneamente al “Musée de la Chasse et de la Nature ” a Parigi; nel 1999, al Museo delle Scienze Naturali di Torino; nel 2001 a Aix - en - Provence; nel 2002 a New York- Jatvis Convention Center; nel 2003 a Parigi - Carroussel du Louvre; nel 2005 a Ciriè - Palazzo d’Oria - le esposizioni ottengono un grande successo. Accanto all’opera pittorica, Romano Gazzera esercita, fino dal 1945, un’intensa attività letteraria, come critico d’arte e saggista. È autore, tra l’altro, di due romanzi autobiografici, “Una vita per un fiore” (1974, Bolaffi Editore, Premio Presidenza del Consiglio) e “La rosa di Clarissa” (1990, Mediolanum Editori). Ricchissima è la bibliografia delle sue opere. 169
Gussoni Luciano
Nell’attimo stesso in cui lo sguardo si posa sopra una tela di Luciano Gussoni, ci si accorge di subire una violenza. E’ una sensazione molto simile a quella provocata dal primo accordo di un’orchestra: scuote dal torpore e richiama perentoriamente l’attenzione. Al turbamento iniziale, segue immediata un’acuta insopprimibile curiosità. Cade ogni difesa e l’animo si dispone a lasciarsi conquistare. Dopo il primo moto aggressivo, l’arte di Gussoni si offre generosamente in tutta la sua pienezza, solennità e potenza. Il pittore si esprime con nitide immagini, il suo discorso poetico è conciso e denso di luce anche quando si consuma il dramma. Fin dall’inizio, la sua ricerca è condotta con coerenza assoluta: lo vediamo impegnato negli studi sugli animali fra cui, di grande interesse, quelli sulla mucca partoriente vista in diverse prospettive con occhio di poeta-scienziato, alla maniera degli antichi maestri. Gussoni, che viene dall’affresco, pur rimanendo estraneo al mondo del Luini, ne condivide la tecnica di chiara derivazione leonardesca e ne rimane influenzato. tratto dal Catalogo Nottetempo casa per casa a cura di: Vincenzo Consolo, Nichi Stefi 170
D’Arte
Gussoni Luciano
...Era un pittore come lo si legge nei libri, Nell’introduzione del libro intitolato “il grande manuale dell’acquerello” pubblicato dalla Fabbri parlo della magnifica scuola dove Gussoni insegnava. ... Luciano Gussoni nasce a Legnano il 3 ottobre 1931.(...) Entra come garzone nella bottega del sig. Dervino, decoratore di chiese, nel 1942 a 11 anni e ne esce a 16, avendo acquisito una perfetta padronanza nell’arte della decorazione. Studia a Liceo di Brera dal 46 al 50. Frequenta la scuola d’Arte del Castello di Milano, prima come allievo, poi come assistente dell’affreschista Bertazzoni Virgilio, infine come maestro a sua volta fino al 1965. Dal 1957 al 1961 dimora a Roma e studia all’Accademia di S. Giacomo, dapprima come allievo, poi come assistente del maestro Alberto Ziveri, noto pittore della “Scuola Romana”. Contemporaneamente è scenografo in RAI di Roma per poi passare, sempre come scenografo, alla RAI di Milano, dal 1962 al 1982. Dal 1962 al 1965 ha insegnato come docente di disegno, affresco e nudo, alla Scuola d’Arte del Castello a Milano. Gussoni considerava Bertazzoni il suo vero maestro. Avranno sempre buoni rapporti... Ettore Maiotti D’Arte
171
Greco Bruno Bruno Greco nato a Varese nel 1951, perfeziona fin da giovane il disegno e la pittura dapprima da autodidatta e poi con studi privati. Si laurea in Ingegneria e solo più tardi riprende con fervore l’attività artistica con numerose mostre collettive e personali in tutta Italia ed all’estero, presentato da insigni critici. Da sempre raffinato pittore figurativo e paesaggista nella tecnica ad olio, dal 2007 realizza anche opere in acrilico ispirate alla moderna interpretazione delle emozioni dell’essere, firmando queste ultime con lo pseudonimo “ brown777 B.G.”. Ha esposto finora nelle gallerie di molte città italiane (Milano, Piacenza, Cremona, Torino, Venezia, Bari, Reggio Emilia, Varese, Montichiari, Ferrara, Legnano, Busto Arsizio, Bassano del Grappa, Cascina, Gallarate, Lecce, Caerano, Sanremo, Imperia,Olbia) e all’estero (Montercarlo, Londra, Parigi, New York, Hangzhou, Atene, Bruges, Barcellona, San Josè, Locarno). In relazione alle sue opere hanno scritto i seguenti Critici d’Arte: Rota, Martucci, Aoristias, Galli, Malì, Silanos, Gallinaro, Bonan, Mariani, Catiri, Schiroli, Guarnieri, Alù, Cracas. È presente su importanti cataloghi d’arte e siti web nazionali-internazionali ed è stato pubblicato su numerose riviste d’arte e quotidiani in Italia e all’estero. Vive ed opera a Casciago (VA) - Italia.
QUOTAZIONI variano da € 600,00 a € 5.000,00
Tramonto sul porto - 2012 172
Aggressione - 2012
acrilico su tela 80 x 80
Ispirazione personale. “…nel mondo che ci circonda, nella natura, nell’intensità di uno sguardo o nella poesia di un paesaggio, io assaporo la sintesi di quella bellezza che fa vibrare il mio essere e muove i miei sentimenti. Il fissare, su tela, tutto ciò rappresenta per me un modo per elevare un inno al Creato con… una sinfonia di colori che vorrei potesse echeggiare in uno spazio… senza tempo.” Bruno Greco
acrilico 80 x 60
Sito web: www.brunogreco.com E-mail: info@brunogreco.it D’Arte
Greco Luigi
Di lui si sono occupati largamente critici di vaglia, esprimendo giudizi positivi e lodi. In realtà l’artista di Celico, come scrive Pino Veltri, “dà spazio a visioni elevate, con eccezionale abilità pittorica sperimentata”. In particolare, il suo rapporto con la natura, fatto di armonia e serenità, s’intride di poetica visione e di notevole forza espressiva; è la ricchezza delle sfumature e dei colori che rende toccante e profonda la pittura di Greco… Il veicolo di tutto ciò è la memoria del cuore, il ricordo del passato che si fa presente, in quanto si sono rivisitati effetti incancellabili, stati d’animo singolari, e sono vissute emozioni a contatto con la terra invasa dalla luce del colore.
Altri tempi acquerello 30 x 40
I premi vinti e le mostre più importanti, da Firenze a Cosenza, da Salsomaggiore al Lussemburgo, da Roma a Lorrain, le edizioni librarie, riconoscono Luigi Greco un personaggio di primo piano nell’arte e di lusinghiero futuro. Indirizzo studio: via Gelseto, 63 - 87053 Celico (CS) Indirizzo: corso Parisio, 53 - 87053 Celico (CS) 339 726 19 38 Cellulare
Altare in bronzo raffigurante l’Eucarestia Ambone in bronzo raffigurante il Buon Pastore Chiesa Santa Maria Assunta Trenta (CS)
D’Arte
173
Iacomucci Carlo
La Barbera Zyna
Carlo Iacomucci nasce a Urbino (PU) nel 1949. Pubblica un libro d’arte sulle sue incisioni dal 1971 al 2000 dal titolo: “Un nuovo e sempre antico “Paesaggio dell’Anima” a cura di Floriano De Santi con testi antologici di Vittorio Sgarbi e Pietro Zampetti, edito dalla Fondazione “Il Pellicano” Trasanni di Urbino. Dal 1971 espone in Italia e all’estero. Le sue opere sono conservate in collezioni pubbliche e private.
Zyna, definita da molti critici “pittrice dell’anima” è nata a Siracusa e vive a Roma. Ha svolto studi classici, artistici e musicali (pianoforte e strumenti antichi) parallelamente allo studio della medicina. Artista a 360° ha conseguito diplomi e specializzazioni lavorando negli anni con soddisfazione in ognuno di questi ambiti ricevendo numerosi consensi, premi e riconoscimenti. Nel suo percorso di pittrice ha esposto le sue opere in note gallerie e prestigiose sedi in Italia e all’estero riscuotendo favore di pubblico e critica. Si è specializzata nell’olio e nell’acquerello dopo un passaggio evolutivo attraverso le tecniche del disegno a carboncino, seppia, sanguigna, inchiostro, pastello e tempera. Si è inoltre cimentata nell’incisione, mosaico, affresco e creta fino alla scultura su legno e pietra. Delle sue mostre si è letto in prestigiosi giornali e riviste d’arte; delle sue attività e delle sue opere hanno parlato molti autorevoli critici; è annoverata in numerosi annuari.
Sito web: www.carloiacomucci.it E-mail: carloiacomucci@libero.it vedi pagina 186
L’intenso percorso artistico di Zyna fra colore, suono, poesia e natura avvolge di emozioni e sentimenti speciali la sua vita, atmosfere queste che sono percepibili non appena si varca la soglia del suo magico studio romano nel cuore dell’Appia Antica. Sito web: www.zyna.it E-mail: Zyna_lb@hotmail.com
Khasiev Vladimir
La Scola Serena
Nasce a San Pietroburgo nel 1947 in una famiglia in cui si praticava tradizionalmente l’arte figurativa. Sin da giovane predilige la tecnica dell’acquerello, pur non trascurando la pittura ad olio, il pastello, la grafica e il disegno. A San Pietroburgo studia alla Scuola Superiore d’Arte e Design laureandosi nel 1973. Si trasferisce in Italia nel 1981 e si stabilisce a Roma; nel 1987 prende la cittadinanza italiana conservando quella russa. Entra in rapporto con l’Associazione Nazionale Acqarellisti d’Italia, con la quale parteciperà, su invito, a rassegne nazionali e internazionali. Dirige due scuole di acquerello, l’una a Roma, l’altra a Ciampino.
Un dolore oltre lo specchio olio 100 x 140
Roma - Panorama da Castel S. Angelo - 2007 acquerello 100 x 54 174
2007
Nata a Palermo e diplomata in pittura è docente di arte. Suoi dipinti figurano in diverse fondazioni e collezioni pubbliche e private. Ha ricevuto riconoscimenti nazionali e internazionali. Opere permanenti in più musei. D’Arte
La Verde Elena
Laccone Giusy
Elena La Verde nasce a Catania. Da sempre segue in famiglia, tutti gli incontri con artisti, intellettuali, musicisti ed appassionati d’arte che frequentemente si incontrano nella sua casa come punto di convegno. Ha dipinto sempre con riservatezza, proprio per l’educazione ricevuta. Il desiderio di dipingere nasce dopo un viaggio in automobile in Spagna, colpita soprattutto dal colore giallo della penisola iberica. Da quel giorno dipinge e visita i più grandi musei del mondo. Sin dall’inizio, la sua pittura esce al di fuori dei canoni tradizionali e delle accademie, il suo esprimersi risulta aggressivo anche per i colori violenti! In una intervista dice: “Ho sempre voluto fare tante cose e ho sempre rimandato”: da qui nasce la sua inquietudine. Nel1988 frequenta l’Accademia di Belle Arti di Catania, in scultura, e nel 1992 si diploma. Partecipa a numerose rassegne regionali e nazionali, imponendosi all’attenzione della critica, conseguendo importanti premi e segnalazioni. Dal 1993 incomincia a seguire dei corsi di incisione, apprendendo il mestiere dell’incisore. Nello stesso periodo approfondisce i suoi studi viaggiando e soggiornando in varie città d’Italia.
Miscugli e sovrapposizione di colori. Coinvolta la pittrice nella pratica di J. Pollock espressione di quell’universo di forme e cromatismi esaltando l’atto pittorico inteso a trasmettere nel nostro tempo una rinnovata funzione emotiva figurale dell’arte.
...Spesso non è chiaro nemmeno a me, lo capirò più tardi a opera compiuta. Lavoro per istinto. C’è una molla interiore che spinge, ordina, alimenta il desiderio, progetta piani d’azione, tempi d’esecuzione. Eseguo schizzi, disegni completi con misure senza quasi rendermene conto. Debbo soltanto ubbidire a me stessa fino alla fine dell’opera e quando tutto è compiuto, io mi chiederò stupefatta: - perché l’ho fatto?Se la progettazione è chiara, e così l’esecuzione, non mi è chiara invece la spiegazione del significato profondo dell’opera. Alla fine comprendo, a parto avvenuto, perché l’ho realizzata e che cosa significhi per me.
Vortex - 1994
acrilico - collante 100 x 70
Lai Fabrizio Trasmetto sulla tela le mie “emozioni”, in modo suggestivo e fantastico, senza tralasciare ciò che mi gira attorno. ...La sensazione di una profondità sognante dove l’inconscio dell’artista e la sua visione di una realtà filtrata da gli occhi di un’anima sensibile, si incontrano per trasmettere delle emozioni da condividere con il fruitore. ...“Movimento Rosso” sintetizza l’autenticità delle sensazioni dinamiche, quale risultato di una ricerca profonda ed intimistica. Giuditta Castiglioni
Alberi allegri - 2007 D’Arte
olio su tela 120 x 60 175
Laiso Franco Nato a Corleto Perticara (PZ). Vive e opera a Tortora Marina (CS). Per circa vent’anni ha insegnato applicazione tecnica in una scuola di formazione professionale, dove ha successivamente tenuto corsi di intarsio ligneo, affiancato da Enzo Fasano, maestro già noto dell’intarsio ligneo. Grazie al suo lavoro anche in altre tecniche artistiche come pittura e pirografia, ha ottenuto numerosi riconoscimenti come la Laurea Honoris Causa conferitagli nel 2000 dall’Accademia italiana Gli Etruschi di Livorno e la targa Terzo Millenium Giubileo 2000 al meeting Citta di Firenze. Ha esposto le sue opere in diverse città italiane ed estere. Sue opere fanno parte di collezioni private di personaggi famosi sia nel campo politico che ecclesiale; altre si possono ammirare nella chiesa “Stella Maris” di Tortora Marina e nella chiesa della Madonna del Rosario di Acqualisparti. Inoltre è stato ospite di numerose trasmissioni televisive come Uno Mattina, Sereno Variabile, La Domenica del Villaggio; è citato su numerose riviste, quotidiani, nonchè su enciclopedie internazionali di arte contemporanea. ...Ed ecco il miracolo: la superficie lignea monocroma si vivacizza di inedite forme e varianti di colore e la tavola diventa icona, sempre sacra, anche quando il soggetto è laico o profano, chè la sacralità appartiene al legno... Prof. Francesco Sisinni già Direttore generale dei Beni Culturali
Lamberti Giovanni “Le Rond” Giovanni Lamberti, in arte Le Rond, è nato a Roncadelle (Brescia) il 2 febbraio 1953, ed è laureato in economia. Nelle sue opere, spesso definibili come “pitto-sculture”, utilizza resine, acrilici, PVC, polistirene, legno, tela, alluminio, ferro, acciaio, quarzo, latta, radiatori riciclati, scarti di tornitura, sferette di piombo, pellicole fotografiche. L’atteggiamento creativo lo porta a uno sperimentalismo totale e a una continua ricerca di tecniche e materiali diversi, anche su strutture di rilevanti dimensioni. Il tutto, però, coniugato con un rigore compositivo basato spesso su geometrie calibrate e armonie dinamiche. Numerose sono le mostre (personali e collettive) e le fiere d’arte contemporanea cui Lamberti ha preso parte, sia in Italia sia all’estero (Spagna, Francia, Belgio, Germania, Turchia). Saggi, articoli, cataloghi e varie pubblicazioni sono state dedicate al suo lavoro, che ha guadagnato molti riconoscimenti e consensi di critica e di pubblico. Opere di Le Rond sono presenti ed esposte in collezioni private e pubbliche. 176
Lana Remo
Ci sono alcune persone che hanno il privilegio di parlare con le cose e di trasformare ogni rapporto in un connubio poetico che si manifesta in una poliedricità di forme … Sono persone speciali nel senso che riescono a scoprire le armonie della vita, affrontandola come un’avventura esaltante dove i sentimenti diventano il contrappunto significante delle quotidiane asperità. Remo Lana è una di queste persone. …Si è assegnato al suo recente impegno pittorico il nome di energetismo intendendo con ciò il riferimento a quel flusso di energia che promana dall’animo umano, che lega tutte le cose, da quelle più umili e piccole a quelle più grandi e significanti. Un flusso di energia cosmica ed anche circostanziata in ogni creatura. Le opere di Remo Lana, attraverso la scelta dei colori e con una costruzione di geometrie compositive, sono la visualizzazione di questa concezione che si misura su diversi soggetti, da quelli danteschi così cari al pittore, a quelli storici, a quelli ambientali sino a quelli legati alla vita dello spirito e delle cose. Il movimento che nei quadri è comunicato dal muoversi stesso del colore nelle molte sfumature, si restringe in cerchi ideali sempre più evidenti, verso un centro, portando a sintesi ogni cosa; nel contempo si allarga dilatando questo campo artisticamente concepito nel tentativo di misurarsi con la vastità dell’universo. Prof. Alfredo Bonomi
D’Arte
Lanci Amedeo
Laperuta Guido
Esiste una naturale continuità tra il Museo Marino Marini e la galleria di Palazzo Pitti, la mostra di Lanci s’inserisce perfettamente in questa traiettoria perché l’artista si colloca in una situazione storica tra il formale e l’espressivo e quindi raccoglie molte esperienze del Novecento verso una pittura di carattere lirico e cromatico assolutamente personale e singolare. Carlo Sisi
Laperuta affronta mediante il linguaggio pittorico, i più vari aspetti della vita e della natura. Le sue opere dai toni caldi ispirano sicurezza, nonostante i temi trattati fanno ben capire che il mondo di oggi non dà certezze e quindi neanche sicurezza. Laperuta una certezza ce l’ha ed è la sua pittura, egli può creare e allo stesso tempo distruggere le sue opere, ne è padrone e qui sta il paradosso... Egli ci fa capire che solo l’Artista può decidere cosa fare della sua creazione e che nessuno ha il diritto di privare un popolo o una qualsiasi civiltà delle sue origini storiche e delle sue antiche pietre...
Lanci espone in Musei e Gallerie private. Suoi critici: L. Gierut, C. Marsan, G. Semeraro.
Con quest’opera l’Artista si pone a riflettere sul fenomeno etico-sociale delle “donne-ragazze di vita” che vengono immesse o si immettono in una Società di falsi Valori a discapito della loro stessa vita. Simbolicamente, l’Artista inserisce nella composizione pittorica due tipi di fonte di luce, quella naturale e quella artificiale, come punti indicativi di forza interiore ed esteriore per una presa di Coscienza razionale e personale delle stesse “donne-ragazze” che spesso vengono spinte da una “Maetresse”. Prof.ssa Caterina Ventolino
Suoni dalle strade - 2008
olio su tela 70 x 90
Lanciani Andrea Nasce a Corridonia (MC) nel 1974, frequenta con profitto l’istituto statale d’arte di Macerata. Vive e lavora a Civitanova Marche. Giovanissimo, partecipa a numerose collettive d’arte, riportando lusinghieri giudizi critici. Nel 2003 presenta presso la galleria MW5 di Corridonia la sua prima personale. Alla ricerca di una sua espressività, orientato verso una pittura astratta e simbolica, esegue con tocchi di colore pregnante e con un misto di modernismo e realismo, lavori che colpiscono l’occhio per la violenza dei colori. D’Arte
Maetresse - 2008
olio su tela 80 x 120 177
Larocca Emilio
Lavagetto Marco L’arte di Lavagetto: Iper-Razionalismo 1980 - Real Performance 1981; Arte Superficiale 1982 - Fakeroid 1982 - Fin Men 1983; Geometrismi 1988 - Lavage ©1991 - Extrapolazioni 1991; Biennale di Tirana 2001 - Quasi Estinti 2008 “Marco Lavagetto, definito il Cattelan dei poveri; e infatti alcune sue opere iniziali, addirittura precedenti allo stesso Cattelan... “ Giancarlo Politi Sito web: www.fakeroid.net
-
Il ritratto di Hans Hartung (dodicesima versione) 2008 - acrilico su tela 200 x 150
Autoritratto - 1978
olio su tela 50 x 70
Emilio Larocca, artista di punta della pittura lucana, è nato a Trecchina (PZ) nel 1932. Iniziato giovanissimo alla magia dei colori dal Maestro Mariano Lanziani, ne eredita la capacità di dipingere grandi tele per pale di altare o per soffitti di chiese. Ritrattista e paesaggista, pittore dalle ottanta mostre personali e collettive, Larocca ha ricevuto diversi attestati e premi tra cui il Premio Internazionale “Puglia” per l’Arte Sacra e il “Grand Prix International d’Art Contemporaine” di Venezia nonchè la Medaglia d’Argento del Presidente della Repubblica. Membro di diverse Accademie, da oltre un cinquantennio è ambasciatore della “Sua” terra in Italia e all’estero. Suoi dipinti si trovano, infatti, in Vaticano, nelle Americhe, nelle chiese, in collezioni pubbliche e private. La sua arte è stata recensita da diversi critici e riviste specializzate.
Lazari Antonio Antonio Lazari, scultore e pittore. Nasce a Galatina (LE) nel 1939 si trasferisce a Grosseto nel 1960 come insegnante di disegno e storia dell’arte nel liceo scientifico. La sua carriera artistica si evolve sempre in crescendo ottenendo delle significative affermazioni in vari stati europei ed extraeuropei.
Lascialfari Cecilia Nasce a Firenze, dove si diploma in pittura all’Accademia di Belle Arti, con la tesi “Arte Africana Contemporanea”. Nei suoi quadri le immagini raccontano storie attraverso l’uso di parole. Sito web: www.cecilialascialfari.it 178
Primavera - 2008
rame 350 x 80 x 80 D’Arte
Lazzarini Gino
Legno Gabriella
Gino Lazzarini, nato a Rimini, vive e lavora a Bellaria. Ha affinato il suo naturale senso artistico frequentando l’Accademia di Belle Arti di Ravenna, dove si è delineato il suo stile. Mostre e premi: ha partecipato ad importanti premi di pittura e mostre collettive, ottenendo lusinghiere affermazioni di pubblico e di critica specializzata. Il meglio della sua espressione artistica è data da figure dai volti tristi e malinconici, dal colore asciutto e riarso, non privo di vibrazioni; ciò che egli dipinge appare filtrato attraverso una sensibilità che manifesta il suo carattere introverso che nelle opere ha sfogo. Talento naturale e raffinata tecnica fanno di lui un artista che merita una fiduciosa attesa ed un attento interesse. Suoni tra cielo e terra - 2007 acquerello e vernici 100 x 70
Le bolle di sapone - 2002
olio 80 x 80
Leanza Nino Indirizzo: via Matrice, 6 - Maletto (CT) Cellulare 389 427 00 12 Telefono 095 698 394 E-mail: ninoleanza@tiscali.it
La crocefissione D’Arte
50 x 70
Gabriella Legno. Pittrice e graphic designer. Nata a Lecce, si è diplomata presso l’Istituto d’Arte e l’Accademia di Belle Arti di Lecce. Un cosmo-dipinto dalle tonalità morbide ed impalpabili, permeato da un silenzio che si fa colore; un soffio vitale da cui la luce si alza come lievito, in uno spazio portato al diapason emotivo. Quella stessa luce che accarezzando gli accordi cromatici pare orchestrarli secondo i tempi armonici di una partitura musicale; ora più lenta, ora più intensa. Così Gabriella Legno sembra affidare le sue visioni pittoriche all’astrazione formale di vibranti passaggi cromatici il cui delicato tratteggio materico segnala meta-fisicamente il posarsi dello sguardo di chi osserva e il percorso seguito dalla sua anima. Nel vortice di questo moto perenne fatto di forme fluenti e dinamiche, si dispiega il pentagramma di un’intima musica a raccogliere i suoni di un mondo universale, interpretata dalla mano di un’artista raffinata per la quale “l’arte appartiene allo spirito”. Sabina Fattorini Sito web: www.gabriellalegno.it
Lei Giancarlo Giancarlo Lei, pittore - scultore è nato a Modena dove vive e lavora in via Lippi, 75. L’opera di Giancarlo Lei è stata sostenuta da importanti critici quali: Marcello Venturoli, Tommaso Paloscia, Carlo Franza, Michele Fuoco, Ferruccio Veronesi, Maurizio Quartieri. Ha allestito mostre personali in Italia e all’estero riscuotendo sempre grande successo di pubblico e di critica, ne citiamo solo alcune: galleria Farini, Modena; galleria Albatros, Roma; galleria Ken’s, Firenze; galleria Ghelfi, Verona; galleria Isola, Milano; galleria Mercante, Milano; galleria Zammarchi, Milano; galleria d’Arte Vas, Budapest - Ungheria. Ha partecipato a molte rassegne d’arte tra le più importanti: Arte Fiera Bologna; Artexpò, Ginevra (CH); Internazionale Milano; Bidart, Bergamo; Fiera d’Arte, Basilea(CH); Forum des Cordeliers, Tolosa (F); Artist Italien, Bages; Artexpò, Barcellona (E). 179
Leonardi Sandro
Leverone Adriano
Sandro Leonardi nasce a Cagliari nel 1949. Vive a Milano. Volumi compatti, essenziali, a volte perduti nell’informe o conchiusi nel blocco di legno o di pietra, nelle diverse risoluzioni ritornano continuamente sullo stesso filone conduttore, dato dal rinnovarsi del contrasto fra elementi contrapposti o complementari, pronto a trasformarsi in dialogo o in abbraccio. Francesco Tedeschi Sito web: www.sandroleonardi.com
Profughi - 1993 serpentino d’oira 53 x 25 x 66
2000
Leone Pasquale Nato a Bella (PZ) nel 1951, diplomato all’Istituto d’Arte di Salerno, abilitato all’insegnamento in Educazione Artistica nelle scuole di II grado. “…Un pittore che comunica con il suo pubblico attraverso un simbolismo metafisico, del tutto personale, che, sia pure ispirato alla vasta corrente che tanta efficacia e chiarezza rappresenta, è del tutto, e completamente individuale in Pasquale Leone. E’ un tuffarsi in una immensità di pensiero, di sensazioni, di accenni psicologici, sia rappresenti un pianoforte a coda, in una immensità da deserto, sia che faccia affiorare un albero scuro al centro del quadro...” “La sua pittura ci conduce nell’incantato mondo dell’introspezione surreale, evocata da simboli che fanno parte della sua creatività, trasformati dalla sua pennellata intensa. I colori delicati assumono le forme di individuazioni della sua gestualità, guidata da un sentimento quieto e sensibile ad ogni formula di evanescenza del suo pensiero, liberamente estratto dalla sua realtà interiore.” Prof. Mariarosaria Belgiovine 180
bronzo 180 x 60 x 73
Adriano Leverone nasce a Quiliano (SV), nel 1953. Dopo gli studi all’ Istituto Statale d’Arte di Chiavari, si iscrive nel 1971 al Magistero Artistico dell’Istituto per la Ceramica di Faenza. Nel 1975 apre uno studio personale in Val Fontanabuona Genova, dove vive e lavora. Oltre al grès, Leverone utilizza l’ardesia, granito e bronzo come materiale espressivo per la realizzazione di sculture a grandi dimensioni, destinate ai luoghi pubblici. Negli anni ‘80, ’90, ha insegnato nelle Scuole Professionali di Albisola e Genova. Su incarico del Ministero degli Affari Esteri italiano, tra il 1987 e 1992, ha svolto come esperto per la lavorazione della ceramica, attività didattiche e di formazione in Etiopia e Brasile. Dal 1973 inizia la sua attività espositiva partecipando a mostre collettive e personali in Italia e all’estero. Ha ricevuto prestigiosi riconoscimenti a vari concorsi internazionali tra cui nel 1978-81 Faenza; 1986 Gualdo Tadino; 1990 Savona; 1999 Venturina; 2002 Gifu, Giappone; 2004 Athene, Grecia; 2007 Albisola; 2007 Barth, Germania. Indirizzo: Ferrada (Ge) E-mail: adriano.leverone@libero.it D’Arte
Libois Florkatia La pittura di Florkatia Libois, che appare ispirata a una visione estremamente drammatica dell’esistere, si basa su una vigorosa qualità segnica e cromatica, che si esercita soprattutto sulla fisionomia umana, di cui capta la sofferenza fisica e la tortura psicologica. Paolo Levi vedi pagina 188
Libralesso Gianni
Nei quadri di Gianni Libralesso si riassumono gli echi di una grande tradizione legata al tonalismo, luce e colore mescolati insieme per tradurre le suggestioni atmosferiche del paesaggio; dal tocco sicuro ed armonico. D’Arte
Linor Russo Catello Linor nasce nel 1944, vive a Crotone. Dal 1970 svolge un intensa attività artistica con mostre personali e collettive. Per alcune sue personali si è interessato: Il Giornale, La Gazzetta del Sud, La Repubblica, l’Espresso, Artè Mondadori. Ha ricevuto premi significativi e riconoscimenti. Nel 1997 è stato premiato alla Biennale di Venezia considerato dalla critica come valido erede della tradizione culturale Italiana ed internazionale, per la produzione di altissimo livello artistico. Le sue opere sono presenti in numerose collezioni private e pubbliche, sia in Italia che all’estero. Il 12 dicembre 1998 è stato nominato “Cavaliere - Accademico” Sezione Arte dall’Ordine Accademico internazionale Greci Marino del “Verbano” - Vinzaglio Novara “La produzione artistica di Lino Russo è una pittura di alto pregio, la sua singolare personalità si nota attraverso le sue opere dove, tecnica, ispirazione, strutturazione dei soggetti hanno quasi una precisazione matematica. I suoi colori vanno dall’azzurro al rosso, dal viola al bianco quasi smorzato, tutto si armonizza nell’incanto delle figure, nature morte, fiori, orologi, strumenti musicali, questo Linor lo assorbe dall’ambiente che lo circonda. La pittura di Russo è fatta di materia cromatica, da immagini di rara bellezza, nelle quali la modernità dei sentimenti e la creatività espressiva ci fa comprendere la padronanza assoluta della sua arte.” Fernanda Bianchi Indirizzo: Studio Arte V Traversa via Reggio, 16 - Crotone Sito web: www.artelinor.com E-mail: info@artelinor.com
Coppia in giardino - 1992
80 x 120 181
Lo Curto Gualtiero
Lippi Lalla
La magia del circo - 2006
olio su tela 150 x 100
Lalla Lippi ha sempre avuto un particolare interesse per l’arte, anche se molto tardi si è dedicata a studi artistici. Ha frequentato la Scuola Libera del Nudo presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze dedicandosi al disegno. Dal duemila fa parte del Gruppo ar.ca. (Artisti Casentinesi), fondato e seguito dal Maestro Amedeo Lanci presso l’Accademia Casentinese di Borgo alla Collina, nella casa del Landino, ed in questo periodo si è particolarmente impegnata nello studio del colore secondo gli insegnamenti del Maestro. Ha esposto in personali e collettive a Bibbiena, Castello di Porciano, Castello di Poppi, Sesto Fiorentino, Firenze, Arezzo, Marina di Pietrasanta, etc.. Hanno scritto di lei: Giovanni Faccenda, Liletta Fornasari, Lodovico Gierut, Amedeo Lanci, Venturino Venturi, Vittorio Vettori, etc.. Sotto, “La donna del pescatore” è stata ispirata dall’opera del pittore milanese Lucio Ranucci “Il pescatore” il cui volto ha suggerito il dipinto.
La donna del pescatore olio su tela 60 x 80 182
Enigma
poliuretano su mdf 54 x 60
Nato a Parma nel 1941, vive e lavora a Gela (CL) . Studi classici - autodidatta. Le sue opere sono caratterizzate dall’uso di materiali vari e inediti. Vanta una considerevole presenza in collettive e premi nazionali e internazionali come la Biennale - Malta, i premi Flashart Museum -Trevi, le Biennali d’Arte grafica - Museo Michetti, il Biab - Pechino, le giornate del Contemporaneo - Museo Maui. Numerose personali tra cui: Mi Art - Milano, St’Art - Francia, San Carles de la Rapita - Spagna, L’Ariete - Bologna, “Le Ciminiere” Catania, Sardegna Arte Fiera. Sue opere sono presenti in musei nazionali ed esteri e in collezioni private. Visibilità on-line in vari siti tra cui: www.gualtierolocurto.it, saatchigallery.co.uk, artmesh.org, artreview.com. Di lui hanno scritto: Massimo Di Stefano, Domenico Amoroso, Anna Guillot, Aaronne Wadia, Serena Olivieri. Il suo nome figura in varie pubblicazioni tra cui: ArtDiary International, Flashart, Juliet, Demetra, Carte D’Arte International. Gallerie di riferimento: Museum Bagheria, Ezio Pagano - Arte Contemporanea, l’Ariete - Bologna, Virgilio Anastasi - Catania, Gate 21 - Catania.
Enigma
poliuretano su mdf 54 x 60 D’Arte
Lo Piano Laura
Lombardi Maria Teresa
Laura Lo Piano è nata a Genova. Pittrice neofigurativa, diplomata all’Istituto d’Arte, ha tenuto diverse mostre personali ed ha partecipato a molte rassegne ottenendo riconoscimenti di pubblico e di critica.
Maria Teresa Lombardi è silenziosa, deputata a una femminilità quasi ottocentesca, dove prevale il fascino della materia e dell’essenza, stile liberty, come rinnovamento di una “nuova” donna, consacrata non più ai dettami consumistici di quest’epoca, ma rinata.
La pittura di Laura Lo Piano esprime, con finezza ed eleganza, gli stati d’animo di un’artista sinceramente ispirata. Ella guarda alla realtà e soprattutto alle problematiche dell’esistenza, per identificarne i valori più autentici e spirituali, di cui permea il messaggio estetico. La sua arte si avvale di uno stile modulato con armonia nel tessuto cromatico, equilibrato nella scansione disegnativa, non privo inoltre di liriche accentuazioni.
Indirizzo: via Oldrado Da Ponte, 9 - Lodi E-mail: magazzini.dellarte@tin.it vedi pagina 189
La sua personalità artistica cominciò a rendersi evidente sin dal periodo scolastico, con alcune prime significative affermazioni nel campo della pittura. Agli studi seguirono alcuni anni di ricerca che le consentirono di raggiungere un delicato equilibrio fra rappresentazione grafica, cromatica e comunicativa interiore, a livello inconscio.
Lodola Marco Marco Lodola si distingue per la capacità di mescolare l’arte con altre discipline: letteratura, musica, cinema, design. Dopo un classico percorso accademico, si avvicina all’uso di materiali plastici che sagoma e che colora con una tecnica personale con tinte acriliche. Più tardi la sua ricerca lo porta a cercare di inserire fisicamente la luce nei suoi lavori: nascono le sculture luminose. In anni recenti ritorna anche alla pittura ad olio, riportando su tela le proprie sculture, spesso a dimensione naturale. Il tema più ripreso e che contraddistingue il suo stile nel corso degli anni è quello della danza e delle ballerine, che spesso fissano frames dei musical del passato. La poliedricità è un tratto caratteristico dell’arte di Lodola. Lo dimostra anche il gran numero e la varietà dei rapporti di collaborazione che figurano nel suo ricco curriculum. Note sono le sue collaborazioni, in campo musicale, con Max Pezzali, i Timoria e Omar Pedrini. Nel 2009 ha allestito a Milano, in piazza del Duomo, il Rock’n’Music Planet, primo museo del rock d’Europa, con venticinque sculture che rappresentano altrettanti miti della musica contemporanea. Ha allestito la scenografia per delle puntate di XFACTOR, per il film “Ti presento un amico” di Carlo Vanzina, con Raul Bova e “Maschi contro Femmine” di Fausto Brizzi. Ha rivisitato il logo per il traforo del Montebianco. Ha disegnato l’immagine del manifesto di Umbria Jazz 2010, ha partecipato all’Expo Internazionale di Shangai ed ha realizzato una scultura-icona per il gruppo Hotel Hilton.
Loperfido Gino Pittore scultore e designer di restyling, Gino Loperfido nel 1968 si iscrive alla Scuola d’arte ornamentali San Giacomo di Roma, e su consiglio del prof. Sarra che già ne intravedeva le capacità artistiche segue oltre al corso di pittura anche quello di scultura conseguendo risultati inaspettati con la tela ma soprattutto con la materia. L’Onorevole Vittorio Sgarbi, Sottosegretario ai Beni Culturali, già Presidente della commissione parlamentare alla Cultura, con una battuta l’ha così descritto: La pittura di Gino Loperfido è inquietante quanto se non oltre, il suo cognome! Sito web: www.loperfido.it vedi pagina 193
Sito web: www.lodoland.com E-mail: marco.lodola@gmail.co D’Arte
183
Lorenz
Loreto Luigi
Lorenzo Oliani in arte Lorenz, nasce ad Ostiglia il 28 settembre1983. Inizia fin da piccolo a dipingere, spronato dalla zia pittrice e impare tutte le tecniche pittoriche, preferendo la tecnica ad olio.
Ha partecipato dal ‘73 a mostre collettive estemporanee e personali nel Lazio come docente si è dedicato anche alla scenografia di spettacoli teatrali. Oggi continua la sua ricerca espressiva e si dedica soprattutto a soggetti naturalistici.
Per Lorenz l’arte non è solo un quadro, ma è vita vissuta, e in angoli remoti della mente nelle sue opere si sviluppano forme vivaci di mondi a noi lontani, una scacchiera volante diventa un cielo stellato assieme al gatto Milù il simbolo e la firma di questo artista. vedi pagina 190
Autunno tempera acrilica 35 x 50
Lorenzet Giuseppe
Losurdo Lidia
...La definizione plastica, studiata in ogni dettaglio, rende l’epidermide capace di rivelare le trame dei corpi e trasmettere il ritmo del respiro e del cuore. Indirizzo: via Pastin, 1/c - 31015 Scomigo di Conegliano (TV) Telefono 0438 788 353 Cellulare 349 171 97 21 E-mail: lorenzet.giuseppe@libero.it vedi pagina 187
Preghiera - 2003
bronzo fusione a cera persa 15 x 18 x 15
Docente di lingua e letteratura francese, da trent’anni si dedica esclusivamente alla pittura e scultura. Si è formata a Roma alla Scuola Libera del Nudo. Ha esposto a New York, Londra, Bruxelles, Parigi, San Pietroburgo, Cannes, in Malesia e Costarica. Vive e lavora a Roma. E-mail: info@lidialosurdo.it 184
D’Arte
Lozzi Gino
Lunati Antonio
Attraverso la pittura, nella costante sequenza quotidiana di segno e colore, si manifesta la necessità di comunicare il senso ed il valore della nostra esistenza! La superficie è l’occasione per dare ancora importanza alla parola, al segno che diventa confine e colore dello stereotipo della vita stessa! La necessità di comunicare, ancora attraverso quella superficie che diventa espressione di un linguaggio apparentemente superato, ma che in realtà, sia la luce che l’immagine rendono ancora attuale. È difficile allontanarsi dal segno e dall’oggetto che lo contiene! È difficile dire di se stessi se la propria pittura comunichi emozioni, o dignità di linguaggio! Questo quesito si rivela ad ogni spettatore ed è indipendente dal pensiero dell’artista! L’artista comunica come può e come sa fare, senza contaminazioni esterne, e soprattutto con assoluta sincerità, la propria esistenza! L’artista ha una sola possibilità di comunicare: la propria arte! Questo è il tentativo che la pittura deve cercare per sopravvivere all’inevitabile limite che la superficie stessa ci offre. È questo il tentativo che la pittura di Gino Lozzi cerca di risolvere e di trasmetterci al di là di ogni limite! Arch. Ilaria De Benedictis
Antonio Lunati località Galeotti - Nepi (VT). Recensioni critiche: Ballero, Gora, Anselmi, Piperno, Occhipinti, Biobolillo, Marasa, Gasbarini. Mostre: galleria Miralli (VT) Giordano (GE) Canovaccio, Roma, Trevi. Flash Art Museum, Sala Uno Roma, Il Leone Roma, New York ArtExpo, Fermo Biennale Arte Sacra, Caffè della Scala Roma. E-mail: lunang@alice.it
Luchino Francesco “...La pittura di Luchino è coinvolgente, appagante, pervasa da un suo singolare e vibrante richiamo evocativo... Egli si esprime con una sua personale originalità che diventa fascinoso confronto con l’osservatore attento e disponibile... Teodosio Martucci
Impronte - 2008 tecnica mista su tela 60 x 80
...L’onirismo appare e scompare, il senso tattile delle cose si innesta e si dissocia senza alcun preavviso logico. Eppure, quando guardi bene, tutto ti appare al suo posto, rimane il senso di un racconto con nuove armonie...” Vittorio Bollino
Lupieri Lili Il rigore della linea geometrica, assembla le linee arcuate, sferiche e semisferiche, in un contesto elaborato; il colore sostenuto dalla forma danza nella luce, per la luce! Indirizzo: via M. Buonarroti, 46 - 34141 Trieste vedi pagina 192
Interno: tenda verde - 2007 D’Arte
olio 40 x 50 185
Iacomucci Carlo
Vortice
acquaforte e acquatinta
L’artista Carlo Iacomucci è di origine urbinate e tale retroterra culturale è sempre ben presente nel suo colto ed articolato bagaglio iconografico, innestato nelle Marche sua terra di origine e di lavoro. Non si contano più le tante mostre importanti a cui partecipa, fra le molte si rammenta la recente presenza nel 2012 alla VII biennale dell’incisione contemporanea “Città di Campobasso”, e l’invito nel 2011 alla 54° Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia-Padiglione Italia per regioni, a cura di Vittorio Sgarbi, per le Marche sede espositiva ad Urbino Orto dell’Abbondanza. Carlo Iacomucci è tra gli artisti più rappresentativi delle Marche, le sue opere sono lievi e, nel contempo, penetranti come i versi di una poesia. La sua cifra originale (dagli aquiloni, ai cappelli di varie fogge) va oltre il mero dato storico e quotidiano per parlarci di un mondo, forse, ideale dove la natura con la bellezza dialoga con l’uomo e cerca di insegnargli la qualità della vita nel rispetto del paesaggio, sia quello naturale sia quello culturale dove si vive e si opera. Il suo segno è sempre dinamico, elegante, in evoluzione ed innestato in una composizione euritmica, basata sull’equilibrio musicale delle forme e dei colori.
Il paese dei sogni 186
acquaforte
Carlo Iacomucci nasce a Urbino (PU) nel 1949. Vive e opera Macerata. Nel 1973 inizia la sua esperienza didattica che prosegue fino al 2008: insegna Discipline pittoriche ed Educazione Visiva all’Accademia di Belle Arte di Lecce, poi al Liceo Artistico Statale di Varese ed infine all’Istituto Statale d’Arte di Macerata. Tra gli anni ottanta ed i primi del duemila, per brevi periodi, si sposta all’estero; realizza disegni a china e acquerelli a Parigi, Praga e, in particolar modo, a Londra, dove rimane affascinato dal quartiere “Portobello Road-Notting Hill”. Pubblica un libro d’arte sulle sue incisioni dal 1971 al 2000 dal titolo: “Un nuovo e sempre antico paesaggio dell’Anima”a cura di Floriano De Santi con testi antologici di Vittorio Sgarbi e Pietro Zampetti, edito dalla Fondazione “Il Pellicano” Trasanni di Urbino. Nel 1995 alcune sue incisioni entrano a far parte della prestigiosa Civica Raccolta delle Stampe “Achille Bertarelli” del Castello Sforzesco di Milano. Nel 2003 la personale “Le Carte dell’Arte-The Papers of Art” a cura di George Raso e Pacific Valeriote, Gallery Giorgio’s – Guelph Ontario Canada. Relativamente alla sua più recente attività vanno segnalate tre opere in onore della bandiera italiana, per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia; l’ex libris in acquaforte originale in onore di Carlo Bo, realizzato per la mostra “Gli ex libris illustrano e narrano” a cura di Giancarlo Torre. Dal 1971 espone in Italia e all’estero. Le sue opere sono conservate in collezioni pubbliche e private. Sito web: www.carloiacomucci.it E-mail: carloiacomucci@libero.it
Composto secco
acquaforte D’Arte
Lorenzet Giuseppe Il linguaggio plastico di Giuseppe Lorenzet è approdato, con le ultime realizzazioni, ad una raffinatissima sintesi ed eleganza. Il tema tanto amato e indagato della figura femminile, in modo particolare della ballerina, viene esaltato in una purezza formale e compositiva davvero affascinante. Realizzate prevalentemente in terracotta, le sculture di piccolo formato esibiscono una delicata grazia interiore e, con le movenze degli arti, mostrano la tensione verso una dimensione più alta dell’esistenza. Giuseppe Lorenzet lavora la creta con mano sicura, precisa, le superfici levigate fanno scivolare la luce, accentuano alcune parti, stabiliscono un ritmo preziosissimo di chiaro-scuro. I corpi perfetti rivelano un’indagine classica, una conoscenza della statuaria antica, mediterranea: i rapporti armonici delle varie parti anatomiche rispondono ai canoni di una bellezza che non ammette esitazioni né incertezze. La definizione plastica, studiata in ogni dettaglio, rende l’epidermide capace di rivelare le trame dei corpi e trasmettere il ritmo del respiro e del cuore. Lorena Gava
Marta - 2012
terracotta h. cm 29
Indirizzo: via Pastin, 1/c Scomigo di Conegliano (TV) Telefono 0438 788 353 Cellulare 349 171 97 21 E-mail: lorenzet.giuseppe@libero.it
Stefania - 2012
D’Arte
terracotta h. cm 37
187
Libois Florkatia Florkatia Libois è nata a Imperia il 26 aprile 1952; insegnante di arte e immagine presso la scuola media N. Sauro di Imperia. Diplomata nel 1971 insegnante elementare dall’Istituto C. Amoretti di Imperia, diplomata nel 1972, professoressa di Disegno e Storia dell’Arte dal Liceo Artistico statale di Cuneo. Conseguente Abilitazione all’insegnamento. La pittura di Florkatia Libois, che appare ispirata a una visione estremamente drammatica dell’esistere, si basa su una vigorosa qualità segnica e cromatica, che si esercita soprattutto sulla fisionomia umana, di cui capta la sofferenza fisica e la tortura psicologica. Ricorrono, nelle sue composizioni, frequenti richiami all’iconografia cristiana, quella delle crocifissioni e delle deposizioni, o comunque a un martirologio laico codificato in una chiave così dolorosamente definitiva, da escludere una sia pur vaga speranza di salvezza. In tanto pessimismo, la bellezza del colore appare esasperata nei contrasti tonali, assumendo anche una funzione psicologica di approfondimento e di amplificazione dei sentimenti, e richiamando la pittura espressionista dell’Europa del nord... Paolo Levi
188
D’Arte
Lombardi Maria Teresa
QUOTAZIONI acrilico/mista 50 x 50 acrilico/mista 60 x 60 acrilico/mista 70 x 70 acrilico/mista 70 x 100
€ 800,00 € 950,00 € 1.100,00 € 1.600,00
Indirizzo: via Oldrado Da Ponte, 9 - Lodi E-mail: magazzini.dellarte@tin.it
Nudo in poltrona - 2012
acrilico/mista 70 x 100
La femminilità creata e ricercata nelle opere di Maria Teresa Lombardi è soffice, aggraziata, dolce e soave. Contorni femminili, linee dense e piene; volti armoniosi e distesi, richiami epocali, essenze discrete. Ricerca del vero, dell’espressivo, e a volte, dell’ignoto, fragile specchio umano. Richiamo al classicismo nelle sue forme. E poi, sguardi timidi o assolutamente pieni di vita. Asciutti o immaginari. Sculture femminili perfette nella loro materia, nel loro divenire lento ed etereo. Richiami alla grazia, al bello, all’estetismo, all’essere umano nelle sue forme e densità. Immagini sottili, raffinate e affascinanti; modellate da mani altrettanto femminili e serene. La scultura è un altro lavoro di Maria Teresa Lombardi, immerso nelle sue certezze, nelle sue bellezze, nel suo richiamo a manufatti egizi: “donne Cleopatra”, donne perfette nelle loro simmetrie, ispirate e raffinate. L’artista non si ferma mai nella ricerca del bello e dell’armonioso; arte che non è un oggetto, ma che è un’ispirazione, una vera ricerca artistica che va al di là di bellezze consumistiche, a cui siamo abituati oggi: la donna nella sua natura, nella sua vera natura e dimensione. Interventi artistici che rendono i quadri di Maria Teresa Lombardi anche figli della modernità e dalla street art: ritagli di giornale, intervenD’Arte
ti con matita quasi fossero geroglifici e graffiti, cartoncino, preferenza per il bianco e nero e per le sfumature, richiami a poetesse del passato ma tutt’ora contemporanee, richiami a donne “problematiche” ma risolte allo stesso tempo. Intonazione del bello, del positivo e affinamento delle proprie tecniche. Maria Teresa Lombardi è silenziosa, deputata a una femminilità quasi ottocentesca, dove prevale il fascino della materia e dell’essenza, stile liberty, come rinnovamento di una “nuova” donna, consacrata non più ai dettami consumistici di quest’epoca, ma rinata. Rinata nel superamento di una “donna-fumetto” e muscolosa, e attenzione verso una donna “vera” e audace, conscia del proprio valore a della propria austerità. Sculture che ringraziano la propria dignità, il proprio valore, nel proprio essere intimo e silenzioso, toccando con leggiadria l’umanità femminile. Il senso del vero e del femminile, quindi, sono la ricerca dell’opera artistica di Maria Teresa Lombardi, che ricorda nostalgica il passato e interviene ferma e sicura in quadri importanti nel sottolineare la fragilità e al tempo stesso, la forza delle donne: forza che è un corpo, un sorriso, una luce particolare, una biografia stessa. Di Claudia Sposini, psicologa 189
Lorenz
Lorenzo Oliani in arte Lorenz, nasce ad Ostiglia il 28 settembre1983. Inizia fin da piccolo a dipingere, spronato dalla zia pittrice e impara tutte le tecniche pittoriche, preferendo la tecnica ad olio. Ha partecipato alla Biennale Internazionale di Lecce; ha esposto in Italia ed all’estero, e nell’arco di un decennio vince diversi premi e riconoscimenti internazionali, riscuotendo l’ammirazione di grandi maestri come Milo Manara e Lanfranco. È inserito in diverse edizioni d’arte; pubblica con successo il fumetto La Giacca Cybernetica. 190
Produttore di una linea di abbigliamento artistica con le immagini dei suoi lavori. Ideatore e presentatore del progamma di Incontri D’ Arte e artista di indiscusso talento del surrealismo. Vive e opera nella casa-studio di Ostiglia dove riceve numerosi visitatori; fondatore del gruppo face book Lorenz arte studio surrealisti conta a oggi oltre 3500 iscritti. Per Lorenz l’arte non è solo un quadro, ma è vita vissuta, e in angoli remoti della mente nelle sue opere si sviluppano forme vivaci di mondi a noi lontani, una scacchiera volante diventa un cielo stellato assieme al gatto Milù il simbolo e la firma di questo artista. D’Arte
Lorenz
D’Arte
191
Lupieri Lili
Pensiero in evoluzione - 2008
Lili Lupieri nasce a Trieste città nella quale vive e lavora; artista matura d’età e d’esperienza artistica. Ha esposto in capitali europee ed oltre oceano ricevendo consensi di critica e di pubblico. L’Accademia il Macchiavello l’ha insignita col titolo di Professore di Pittura. Indirizzo: via M. Buonarroti, 46 - 34141 Trieste QUOTAZIONI tecnica mista su tavola 20 x 30 tecnica mista su tavola 50 x 70 tecnica mista su tavola 70 x 100 tecnica mista su tavola 100 x 100
€ € € €
Analizzando la sua arte, spiccano due elementi che, se pur contrastanti, respirano in simbiosi, e, nella loro coesistenza, eterizzano i principi opposti e indipendenti fra loro, in una continua evoluzione dell’arte, creando nuove immagini, nella folle esaltazione dell’io, divinizzando il pensiero. Il rigore della linea geometrica, assembla le linee arcuate, sferiche e semisferiche, in un contesto elaborato; il colore sostenuto dalla forma danza nella luce, per la luce!
1.800,00 2.500,00 5.500,00 7.000,00
Dimensione arte - 2009 192
mista su tavola100 x 70
mista su tavola 100 x 70 D’Arte
Loperfido Gino Pittore scultore e designer di restyling, Gino Loperfido nel 1968 si iscrive alla Scuola d’arte ornamentali San Giacomo di Roma, e su consiglio del prof. Sarra che già ne intravedeva le capacità artistiche segue oltre al corso di pittura anche quello di scultura conseguendo risultati inaspettati con la tela ma soprattutto con la materia. Avendo deciso di abbandonare Roma e quanto artisticamente acquisito in questa città nel 1972 si trasferisce a Barcellona dove grazie all’amicizia di un fotografo catalano incontra nella sua casa di Cadaques, Salvador Dalí. Nel 1974 ritorna in Italia ed espone presso la Galleria d’arte “il Trittico” di via Margutta a Roma. Nel 1981 dopo una pausa artistica durata quasi dieci anni, e su consiglio del giornalista Ruggero Orlando di cui è impresario, realizza un ritratto per Craxi, raffigurandolo in una Triade assieme a Nenni e Garibaldi (più sua figlia Stefania). Nel 1998 apre il sito www.loperfido.it e contemporaneamente partecipa a numerose collettive organizzate dalla galleria d’Arte Gildart International di cui è iscritto come socio partecipante. Nel ‘95 conosce il critico d’arte Vittorio Sgarbi al quale consegna una sua opera che lo raffigura assieme ad Abramo Orlandini in relazione alla trasmissione “sgarbi quotidiani”. Il critico vedendo l’opera dice: “è una pittura inquietante , quanto se non oltre il tuo cognome”.
Iesthree
Ruggero Orlando giornalista di politica internazionale in occasione di una sua personale, di lui ebbe a dire: La prima sensazione che si ha osservando i tuoi quadri è che un tuo tormento interiore viene vissuto esteriormente con straordinaria pacatezza d’animo. .......L’amico Gino è bravo a trasmetterci quella vibrazione così necessaria in alcuni momenti per l’allineamento del nostro “ asse QUOTAZIONI le opere pubblicate sono state realizzate a Shanghai tra dicembre e gennaio 2013 tecnica mista su tela di canapa 120 x 180 € 18.000,00
I wanat
esposizioni 2012-13 (Periodo degli Orti) Partecipazione alla Collettiva d’Arte Internazionale “Present Art Festival di Shanghai” presso la PudongLibrary e Performance: “veni, vidi, vinci in cina” al forum-ceibs, Pudong-Shanghai Performance presso il Conservatorio di San Pietroburgo “ponti aperti, anzi spalancati... all’arte” Personale di Opere realizzate e poi esposte nella Galleria D’Arte di Piazza del Teatro a San Pietroburgo. Partecipazione alla collettiva d’Arte con l’Installazione dal titolo: “Ruotare l’opera di 90° antiorario ” presso la G. Crisolart Gallery di New York. otto-opere realizzate a Shanghai su tele di canapa (120 x 180) e lasciate a disposizione di vivi linhong per il negozio d’Arte di prossima apertura (maggio 2013) presso l’Università ceibs D’Arte
Ceibs Sito web: www.loperfido.it E-mail: gino@loperfido.it 193
Lupo Tina
Macaluso Elisa
Tina Lupo nata nel 1949 si è formata artisticamente all’Accademia di Belle Arti di Bologna sotto la direzione di Umberto Mastroianni. Ha insegnato scultura, dal 1970 al 2006, occupandosi anche di grafica ed oreficeria. Dal 1966 molti gli studi per mostrare la sua ricerca plastica in forme inusuali ma con forti valenze simboliche. Questa sua valida sperimentazione, molto apprezzata da critici, da esperti e giornalisti, ha riscosso molti consensi e riconoscimenti sia sul mercato nazionale, sia su quello internazionale, con recensioni ed inserimenti su riviste e cataloghi d’arte. Le sue sculture sono solo pezzi unici eseguite in metallo bianco brunito. Mostre recenti: 2007 “13 x 17” Collettiva itinerante curata da Philippe Daverio e Jean Blanchaert, “Culture a confronto” Castello Svevo di Trani e Barletta a cura della Fondazione “De Nittis”, “Musica ed Arte” Museo Internazionale degli Strumenti Musicali Roma. Nel 2001, in Campidoglio a Roma in occasione della consegna di una medaglia, Alberto Trivellini scrisse sul Corriere di Roma: “Davvero, nell’atelier di Tina Lupo si respira una buona aria di novità. Dire una parola nuova, in fatto di scultura è il suo impegno, il tragurdo più volte raggiunto e superato. La scultrice ha la capacità di presentarci quello che non aspettiamo, chiusi nei nostri antichi e cristallizzati concetti di bellezza e di regole. Lo fa senza esitare, schierando il suo esercito di statue metalliche, probabilmente sapendo che, prima di cominciare a capire, lo spettatore sarà pervaso da un certo timor panico...”
...Mare e acqua, forza e vita, energia e libertà; la sua Arte si riveste di significato: il mare come metafora della vita, nel viaggio dell’esistenza con vittorie e sconfitte. Nel 2003 le è stato assegnato il premio “Ambiente” a Stresa. Indirizzo: via F.lli Bandiera, 33 - 46100 Mantova Cellulare 348 739 21 34 Sito web: www.enciclopediadarte.eu vedi pagina 207
Indirizzo: studio via G. Bruno 2 - 40141 Bologna E-mail: tinaluposcultore@libero.it Sito web: www.Kultrunmuseum.it
Luzi Giuseppe
Davanti a un Bistrot olio su legno 40 x 60 194
Macario Enrico Enrico Macario, nasce a Tivoli, studia all’Accademia di Belle Arti, docente all’Istituto Statale d’Arte. Partecipa a mostre nazionali e internazionali di pittura e scultura, è grafico pubblicitario, pubblicista, scrive di critica d’arte, poesia ecc.
La favola del sembiante - 1990 acrilici e collage 100 x 70 D’Arte
Macchia Maria Flora
Madonia Paolo
Pittrice, scultrice, scrittrice, poetessa, curatrice di pubbliche relazioni e anche autrice di musica leggera iscritta alla siae. La poliedrica attività di questa artista è encomiabile, soprattutto perchè alla straordinaria capacità creativa ella associa una inesauribile carica di umanità, che le consente di trasmettere a tutti sentimenti ed emozioni, solidarietà e condivisione, regalando un soffio di poesia che ben si coniuga con la bellezza espressa dalla sua arte.
Paolo Madonia, pittore, scultore e grafico. Nato ed operante a Mazara del Vallo (TP). Membro di commissioni d’arte sacra e di vari cenacoli artistico-culturali. Ha insegnato presso l’Istituto Regionale d’Arte di Mazara e in varie scuole cittadine. Ha eseguito copertine per riviste e libri, migliaia di ritratti per la tv ed altri mass-media. Ha progettato: arazzi, tappeti, vetrate, ceramiche, pavimenti, gioielli, piastrelle ed oggetti vari; ha pubblicato cartelle di xilografie, serigrafie e litografie presentate dal prof. Giovanni Bonanno dell’Accademia bb.aa. di Palermo.
Indirizzo: via Osoppo, 19 - 20148 Milano Telefono 02 36 50 98 08 Cellulare 348 083 63 54 vedi pagina 211
Sito web: www.paolomadonia.it
Maestri Laura
Macchione Giuseppe Giuseppe Macchione nasce a Nocera Terinese (CZ) nel 1939, vive ed opera a Monza. Nel 1978 apre “Inoltre” spazio espositivo per la diffusione di una scrittura oltre l’alfabeto. Da allora inizia un’attività espositiva intensa con numerose mostre personali e collettive, che continua ancora oggi. Nel 1998 realizza “Mudra” un gioco interattivo che consente, con novanta tavolette inserite in una scatola, di variare quadri all’infinito. Da qualche anno produce mini libri, Duetto e libri SUPERati, con sigla Inoltre, è stato Direttore Artistico di Opera Prima e di Teresa Noce a Monza. Ha aperto con altri artisti il Nuovo Spazio Metropolitano a Milano. “Gli artisti possono colorare il cielo di rosso perché sanno che è blu. Quelli di noi che non sono artisti devono colorare le cose come realmente sono, o la gente penserebbe che sono stupidi”. Jules Feiffer D’Arte
Alessandria 1919 – Torino 18 maggio 1986. Frequenta il Liceo Artistico a Torino e si dedica prestissimo all’insegnamento. Nel 1942 incontra Jean Louis Mattana, che sarà suo marito, e con lui affina e sperimenta la tecnica dell’olio. Negli anni ‘50 si accosta anche alla tecnica della ceramica a Castellamonte e ad Albisola. La sua pittura vigorosa e profonda viene presentata in molte personali in Italia e all’estero, soprattutto in Alsazia e in altre regioni della Francia, ove la pittrice ha lavorato per lunghi periodi; qualche sua presenza artistica si riscontra anche negli Stati Uniti d’America. Dopo la sua prematura morte, a Torino le viene dedicata una grande mostra nella galleria Fogliato, e poi una serie di altre rassegne, nel 1993, 2002, 2006, 2008. Una ricca bibliografia critica sul suo lavoro è reperibile su periodici e in monografie. 195
Mafino Beniamino
Mainetti Ugo
Di formazione espressionista ha come riferimento gli insegnamenti di Sandro Parmeggiani (Parmexano), artista di forte personalità. Indirizzo: via Imparì Inferiore, 14/a Usmate Velate (MB) Sito web: oliosutela.wix.com/mafino vedi pagina 212
Magaddino Giovanna “Magamò” Scultrice, docente di disegno, storia dell’arte e discipline pittoriche. Le sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private: l’istituto mediobanca ne possiede sei. Compare su varie pubblicazioni specializzate. Vive e lavora a Torino in corso San Maurizio, 67 E-mail: magaddinogiovanna@libero.it
Maggio Maria Francesca Francesca Maggio, nata a Sambuca di Sicilia (AG), nel 1961, inizia la sua attività artistica nel 1980, partecipando a numerose mostre. Il suo itinerario artistico si svolge attraverso una serie di splendidi cicli tematici che brillano per originalità e per coerenza stilistica, raffigurando il paesaggio siciliano visto in tutte le sue sfaccettature. indirizzo: via E. Berlinguer, 80 - Sambuca di Sicilia (AG) 196
Sogno-uomo, motore -x- 2000 olio su tela 35 x 50 Ugo Mainetti nasce a Tartano (SO) il 5 maggio 1945, pittore autodidatta, comincia a dipingere già in tenera età, il suo primo quadro “Montagne Bruciate” è del 1957. Negli anni difficili del dopoguerra lascia gli studi e il disegno per il lavoro. Nel 1970 la sua “vita onirica” è sempre più intensa fino a raggiungere strati più profondi del subconscio, alla ricerca di una totale ricostruzione della personalità umana…percepiva l’espansione della sua consapevolezza ed era l’esperienza più intensa in assoluto… Paesaggi, segreti del cuore, si animavano attraverso figure che ne rivelavano il mistero dei corpi, dei sogni, delle visioni, dei sentimenti. Quei personaggi così “tondi”, cioè estremamente sfaccettati e complessi, quell’esplorare l’io frammentato come energia dell’inconscio, quel rifiuto dell’oggettività del reale, immersi in un magma cromatico, volutamente violento e irreale, elevato allo stato puro. E fu così che scoprì che ogni uomo che sogna deve sapere, “non esiste un orizzonte tanto lontano che non si possa trascendere o superare”. Partecipa a livello provinciale a numerosi concorsi e manifestazioni d’arte. Nel 1985 ebbe il primo riconoscimento “Premio Regione Lombardia” al Concorso Internazionale di pittura presso la Galleria Arte Europa di Milano, al fianco di artisti di spicco quali : Guttuso, Kodra, Beltrame. Negli anni ‘90 lascia il lavoro per dedicarsi esclusivamente alla pittura, partecipa a mostre personali e collettive, premi e concorsi nazionali ed internazionali ricevendo apprezzamenti da noti critici, quali: Vittorio Sgarbi, Luigi Valerio, Francesco Ruvolo, Giovanni Nocentini, Carlo Mola, Giorgio Falossi, ecc. Le sue opere sono in collezioni pubbliche e private in Italia ed all’estero. D’Arte
Maio Casimiro
Malato Paola
“P. Casimiro nutre gran passione per la figura, magicamente trasformata dalla sua pennellata attraverso i ritmi identificativi dei suoi personaggi. La sua pittura ha come protagonista la luce per discernere il bene.”
Nasce a Napoli, ha studiato a Roma, vive e lavora a Torino (docente di “Storia dell’Arte” al Liceo Artistico). Dopo un lungo periodo in cui si è dedicata alla pittura, recentemente si dedica quasi esclusivamente alla scultura, prediligendo l’uso della terra cotta, combinata in alcuni casi anche con altri materiali (piombo, rame, ferro, legno, pietra, marmo, gesso, vetro, mosaico…). La sua ricerca punta ad una sintesi tra scultura (tecnica e materiali usati sono quelli della scultura), pittura (le superfici sono trattate in maniera pittorica) e architettura (ne risulta una combinazione di elementi strutturali: rotazioni, compenetrazioni, ribaltamenti di piani). Più recentemente Paola Malato ha recuperato i valori narrativi della pittura, impegnandosi in sperimentazioni con materiali e linguaggi assolutamente nuovi, più attenta ai temi del quotidiano e alla dimensione effimera della moderna cultura globale che stiamo vivendo. Certamente il percorso della Malato tiene conto delle esperienze costruttiviste e minimaliste, “ammorbidite” da una certa impronta narrativa che è anche propria del materiale stesso.
“Diverse tematiche artistiche hanno interessato Casimiro Maio. Queste conoscenze hanno fatto crescere il suo grande amore per l’arte, il grande desiderio di dipingere ha fatto sviluppare diverse esperienze artistiche fuori da ogni canone accademico. Questo artista non sente solo il desiderio di conoscere la verità altrui, ma vuole essere con la sua pittura il protagonista della luce, della verità nel mistero della vita, e porgerla a noi con una semplicità disarmante. Questa ricerca della luce è in contrasto con il non visibile definito in quanto la luce è conoscenza, quindi organizzazione non solo dello spazio pittorico ma anche armonia ed equilibrio. La sua pittura fuori da ogni norma e regola cerca quella verità nel mistero della vita coinvolgendo lo spettatore alla ricerca della stessa. L’artista Maio coglie nella luce, fuori da ogni speculazione o equivoco, l’essenza della vita, quindi la luce non viene utilizzata solo per dare forma, ma soprattutto per dare sensibilità alla materia, una luce con forte valenza esistenziale. Tanti sono gli artisti che ha frequentato e con i quali ha esposto in gallerie italiane ed estere.” Casimiro Maio vive ed opera a Catona (RC)
Mana Gianni Gianni Mana è nato a Fossano (CN); è detto “Il pittore delle Langhe” per la sua predilezione nel ritrarre paesaggi delle contrade che gli sono più care. Autodidatta, nato in una famiglia di artisti (il padre pittore e anche un fratello), negli anni giovanili è stato attratto dalla passione per il ciclismo, gareggiando in importanti competizioni in Italia e all’estero. Ha compiuto studi e ricerche su vari artisti e sul colore degli impressionisti; si è perfezionato nella ripresa dal vero di paesaggi sia in Italia che in Francia (soprattutto in Normandia).
San Francesco di Paola e i suoi primi discepoli 1985 - olio su tela 100 x 70 D’Arte
“Le opere pittoriche di Gianni Mana rendono palpabili gli eventi pulsanti della quotidianità, diverse esperienze d’esistenza con le emozioni e gli stati d’animo che l’accompagnano nel suo divenire, i ricorsi della memoria e le fiammeggianti intuizioni della fantasia che nutrono l’ispirazione artistica. Cultore appassionato della pittura “en plein air”, Mana nei dipinti fissa le impressioni visive e quelle dei sentimenti che affiorano nella sua sensibilità a contatto con la realtà: amore e ammirazione, soprattutto, per la sua terra e l’ambiente di cui ha assorbito gli umori e le tradizioni... L’artista ogni volta si confronta con la realtà e ce la rappresenta con armoniosa intensità, mediata soltanto dalla sensibilità e dalla sua straordinaria capacità di costruire le forme con il colore, affidando alle vibrazioni delle cromie e delle luci i fremiti del cuore e l’affascinante richiamo della bellezza delle cose, che evocano in lui sentimenti di pace, di amore e di serenità.” V. Cracas 197
Mancini Antonio Armando Torno, che firma il testo “Alla ricerca di un’etica”, definisce Mancini “un pittore di idee di vita vissuta, che nascono da denunce, dalla sofferenza di una civiltà invasa dalla comunicazione, […] dal tentativo di trovare un’etica tra le mille che la società propone […]”. Sito web: www.antoniomancini.net E-mail: antonio.mancini39@alice.it vedi pagina 224
Mansi Vittorio Vittorio Mansi è nato a Maiori il 21 settembre 1949. Si è diplomato all’Istituto d’Arte di Salerno, ha frequentato l’Accademia Belle Arti di Napoli, allievo del maestro Armando Di Stefano. Dagli anni ‘70 ha partecipato a numerose e importanti rassegne e premi nazionali di pittura, ha tenuto personali in numerose città tra cui Milano, Roma, Cascia, Busto Arsizio, Sorrento, Salerno, Positano, Monaco di Baviera. I suoi acquerelli fanno parte di numerose ed importanti collezioni d’arte.
Maniero Baroni Lilia Lilia Maniero Baroni, artista di Conegliano. Ha varie esperienze artistiche: pittura (olio, acquerello) incisioni, ceramica. Ha frequentato l’Accademia e gli studi di grandi Maestri. La pittura evidenzia sensibilità, abilità e tecnica, sicurezza nel tratto e impianto coloristico. (G. Mies, O. Stefani) Indirizzo: Studio via Brigata Marche, 43 Conegliano (TV)
Mannone Alina Ha conseguito studi umanistici, tecnici, artistici nella città di marsala, Trapani, Palermo. Studi Teologici nella città di Marzara del Vallo e di Scuola Ortofrenica a Trapani. Indirizzo: viale Whitaker, 15 - Marsala (TP) Telefono 0923 952 716 Cellulare 338 713 85 05 vedi pagina 225
Ha partecipato a diverse collettive aggiudicandosi molti premi fra i quali: Estemporanea Salerno e il suo centro storico 4° premio; Estemporanea Città di Scala 2° premio; Personale presso pro loco di Minori; Estemporanea Città di Minori 2° premio; Personale presso l’Azienda Soggiorno e Turismo di Positano; Estemporanea Scala 1° premio e targa della Presidenza del Consiglio dei Ministri; Concorso internazionale di pittura e grafica Autunno Lombardo 5° premio per la grafica; Collettiva Minori; Personale Centro d’Arte e di Cultura Il Portico di Maiori; Personale Centro d’Arte Scoppetta Amalfi; Personale galleria Nuove Prospettive Nocera Inferiore; Personale presso la Cappella Rufolo Ravello; Premio nazionale di pittura 3°classificato, Minori; Personale Galleria della Tartaruga, Roma; Rassegna Nazionale Cetro acquerellisti, Roma; Mostra nazionale d’arte Sacra, Cascia; Personale centro culturale don Paolo Cairoli, Varese; Personale galleria il Sagittario, Sorrento; Collettiva Presenza dell’arte italiana, Monaco di Baviera; Personale Art Haus, Minori; Personale Le Terrazze della Costiera, Minori; Collettiva Art Elisir, Mola di Bari; Collettiva Art Elisir, Roma; Hanno scritto di lui: M. Carotenuto, A. Castaldi, S. Calvanese, G. Di Lieto, L. Nespoli, R. Janniello, A. Giordano, T. Bonavita, A. Casanova, M. Violi, S. Nastri, U. Belpedio, R. Icadri, G. Giordano, L. Piras, R. Ricciardi Indirizzo: studio in via Santa Lucia, Minori Telefono 089 851 751 Cellulare 333 142 14 82
198
D’Arte
Mantelli Rino
Mastrangioli Emidio
Fluidità espressiva, dinamica descrittiva, capacità tecniche e d’impostazione discorsiva, poesia, lirica, luce armonia… tutto ciò traspare dalle opere di Rino Mantelli. Il suo pastello te lo vedi nell’espressione coloristica, nella disposizione degli oggetti: una chiara visuale che ammanta tutto il composto interpretativo dell’opera inserendolo in una unicità armonica: sinfonia di accordi cromatici. Fiori, nature morte, paesaggi, ecc. sono trattati con mano maestra, bagaglio non indifferente di capacità acquisito con studio e continuità di lavoro… luci, ombre, armonia di colori appropriati: tuttavia ciò non è fine a se stesso, ma dice di un seguito cui serve come ambito di preparazione.
Possiamo considerare i lavori di Emidio come delle piccole “finestre sul mondo”: dietro le tele c’è un foro nel muro ed attraverso la cornice della “finestra” vediamo uno scorcio accuratamente scelto dall’Artista tra l’infinità dei possibili scorci. Le immagini costruite da Emidio sono assai aderenti alla “realtà” circostante (proiezione ottica) la realtà ha catturato l’Artista. I suoi lavori si iscrivono in una lunga tradizione di mimesi, raccontanto la sua voglia di un realismo naturalistico. vedi pagina 223
vedi pagina 208
Mattana Jean-Louis
Massolo Mario Mario Massolo ha certamente il gusto del “naturale”, o di ciò che egli con l’arbitrario diritto che tutti riconosciamo agli artisti, elegge a simbolo della natura. Ma è tutt’altro che un naturalista poiché non si limita certo a dar riscontro d’immagine ad un “vero” predisposto, o disposto in qualche ordine d’eternità, ma esplora e dà strutture ad una realtà che è prima di tutto pittorica e, non in secondo luogo, mentale e perfino intellettualistica.
Jean-Louis Mattana, Reims 1921 – Torino 1990 Ha operato a Torino, a Pietra Marazzi (AL), a Parigi, Neuilly, Cannes e Cernay, in Alsazia, dove sino al 1986 ha tenuto un atélier. Sue opere si trovano in collezioni in Italia, Francia, Germania, Svizzera, Canada, Belgio, Austria e Olanda; nel Museo di Saint Paul de Vence, nella Pinacoteca Civica di Casale Monferrato, nel Centro Comunale di Cultura di Valenza e nella Collezione Civica d’Arte a Palazzo Vittone di Pinerolo. Vedi pagina 220
Indirizzo: via La Pastora, 6 - 47853 Coriano (RM) Vedi pagina 214
D’Arte
199
Mazzone Emanuela
Meineri Aldo
I sui dipinti di ricerca personale sono domande esistenziali, scavano la materia indagandola parallelamente al pensiero. Nasce ogni volta un concetto che ha valenza di opinione suscettibile di cambiamenti e ripensamenti come potrebbe ogni opinione nel tempo.
Guardando i quadri di Aldo Meineri penso all’artista in rapporto all’ignoto sottolineato da Will Baumeister alla ricerca dell’autentico valore dell’arte e delle sue esigenze “non figurative”.
vedi pagina 217
Mazzotta Oronzo
Salentino di origini, dal 1970 si trasferisce in Brianza dove affianca all’insegnamento di Educazione Artistica la Pittura e la Ceramica Raku. 1970, quella artistica alternando Pittura, Scultura e Ceramica. Ha al suo attivo numerose mostre personali e partecipa con successo a collettive e concorsi. ...Espressione creativa e un’arte diffusa che merita d’esser conosciuta ed apprezzata per la progettualità e l’esecuzione nelle orme e nelle cromie... Forme geometriche in ceramica pulita, variate nella progettualità compositiva, gustose per senso decorativo e per le preziose lucentezze, attestanti nell’ispirazione e negli esiti un’arte nuova e moderna e altresì tradizionale per i suoi dati di equilibrio, di plastica bellezza, di ricercata armonia. Pier Franco Bertazzini
200
Indirizzo: via Naronti, 2 - Carcare (SV) Telefono 019 510 009 vedi pagina 218
Meloni Ermes Ermes Meloni nasce nel 1938 a Lissone, ove vive e lavora. Diplomato all’Accademia di Brera, allievo di Marino Marini, ha esordito nel 1965. Intenso il curriculum espositivo documentato in parallelo da intensa bibliografia e testimonianze storico-critiche di rilievo nazionale. Alle esposizioni personali (la prima mostra personale, alla Galleria delle Ore di Milano, risale al 1971) si collegano partecipazioni a mostre collettive e tematiche in istituzioni ed enti pubblici di importanza nazionale ed internazionale. Sono numerose le sue opere pubbliche. Docente di Liceo Artistico fino al 2007, attualmente coniuga alla direzione artistica della Scuola di Pittura della Famiglia Artistica Lissonese, l’attività di scultore.
D’Arte
Menghini Lomoro Vilma “Lomorov” Con il Pittrice, scrittrice e poetessa, si dedica con entusiasmo alla grafica, pittura e scultura. Propone opere innovative realizzate con materiali vari trattati e ricomposti per dare forme ai concetti. Su juta ha realizzato il cantico delle creature esposto a Pechino nel Museo d’Arte Moderna nel 2007.
Mineo Franco Franco Mineo nasce a Trapani città siciliana ricca di storia e di cultura. Negli anni ‘60 dimora per lunghi periodi a Milano dove intraprende una produzione pittorica di tipo decorativo. Negli anni ‘80 si trasferisce in Toscana coordinando progetti di modellistica e decorazione per aziende di arredamento. Negli anni ‘90 si trasferisce definitivamente a Trapani continuando il suo viaggio itinerante nelle gallerie d’arte in Italia e all’estero.
Mercogliano Anna Rita Pittrice nata ad Ottaviano (NA), ha esposto in numerose mostre e rassegne in Italia e all’estero, ottenendo apprezzamenti dalla critica, premi e riconoscimenti. Indirizzo: San Giuseppe Vesuviano (NA) Telefono 081 528 00 67 Cellulare 339 357 20 68 E-mail: mercoglianoannarita@yahoo.it
Minnella Beniamino
vedi pagina 222
Mijich Ingrid Il cerchio è la forma perfetta, non ha inizio né fine, né direzione, né orientamento, simboleggia Dio, il cielo, l’infinito ... Indirizzo: Frazione Lidora, 111 Cosseria (SV) Cellulare 338 116 05 28 E-mail: ingrid.mijic@alice.it vedi pagina 219
La grande primavera - 2004
olio su tela
Beniamino Minnella, fin dai suoi primi viaggi, è rimasto ammaliato dall’India, dalla sua lussureggiante natura, dalle sue smaglianti donne, dai suoi bambini “forti e belli come i grandi guerrieri Rajput”, al punto tale da dedicare un canto poetico a questo paese dai mille contrasti ed alla sua gente. In esso emergono i sentimenti antichi del poeta-artista e gli antichi misteri che sembrano celarsi dietro i mille veli dai caleidoscopici colori... Colori accecanti che spengono ogni grigiore di una condizione ancora in parte subalterna e difficile da gestire nel quotidiano. Sue opere sono presenti al Museo Civico di Milano e in numerose gallerie e collezioni private in India, negli Stati Uniti d’America, Finlandia, Svizzera, Germania, Spagna, Canada, Musei Vaticani.
D’Arte
201
Molteni Alvaro
Montalto Filippo
Evidente è quel rigore tipico di tutta la sua ricerca, un rigore mai pesante o arrogante, che però qui si concede qualche libertà in più, affidando ad un segno curvilineo il compito di dare maggiore liricità al suo pensiero e al suo narrare pittorico. La costruzione delle prospettive nello spazio, la libertà che si percepisce ampia e appassionata, i fondi-cielo che trasgrediscono i colori piatti dell’astrazione geometrica sono caratteristiche specifiche di questi anni. Saranno inoltre una sorpresa per tutti le opere bianco-su-bianco e i dipinti in cui sono inseriti dei led che generano interessanti effetti.
Montalbano Paolo (Abu Marco)
dedicato a “Mamma Africa” acrilico 100 x 100 ...I paesaggi di Montalbano sono i paesaggi della terra dei Padri, i paesaggi arcaici che uniscono le religioni del Libro, le terre dove Abramo udiva i richiami del Signore... Queste terre rocciose e aride, che richiamano visivamente i luoghi dove Montalbano è cresciuto, diventano spazi silenziosi e misteriosi, attraversati da cammelli enigmatici e solenni come monumenti di civiltà scomparse, le palme diventano frammenti di una memoria che rievoca racconti di ere lontane, le colline riarse del deserto si riempiono della luce irreale di una luna che sembra unire allegoricamente l’umano e l’ultraterreno... ...L’autore mescola pertanto le componenti pittoriche e oggettuali del suo lavoro, ritornando alle sue precedenti esperienze analitiche e costruttive, dove l’astrazione in scultura era declinata per avvicinarsi all’architettura e al design, in quell’apertura ambientale dove l’opera occupa anche metaforicamente lo spazio che la contiene. Montalbano utilizza così una soluzione tridimensionale per ridare senso ad un archetipo millenario centrato nel cuore della devozione degli antichi padri, rinnova una figura simbolica divenuta vivente nel nuovo sogno di una Scala innalzata su una terra ferita per unire i contrasti, edificata come una speranza per la salvezza dei popoli e per il futuro della loro terra comune. Lorenzo Canova 202
Selborne a Pennington - Natal-South Africa - 1992 coll. Pretoria Art Museum - inv. n° 94/15
Filippo Montalto è nato nel 1929 a Francofonte in provincia di Siracusa. Da autodidatta, si cimenta in tutte le forme d’arte, dall’olio all’acquerello, dalla modellatura in creta alle fusioni in bronzo, (da quattro generazioni i Montalto/Cultrera esercitano nell’arte). Per approfondire gli studi tecnici sull’incisione e la calcografia si reca ad Urbino. Inizia la sua attività espositiva negli anni cinquanta con il gruppo di Giovani Pittori Bustesi. Frequenta gli studi degli amici Angelo Bottigelli e Umberto Montini. Per varie volte espone in personali a Roma, Firenze, Venezia, Bergamo, Busto Arsizio, Ragusa, Francoforte, Castellanza, Melbourne, Legnano, Sant’Elpidio a Mare, Varese. Invitato a New York, partecipa al 75° e 76° festival di Musica e Arte di Saltaire. Numerose le partecipazioni a rassegne, collettive e premi in Italia ed all’estero, sempre ottenendo riconoscimenti e successo di pubblico e di critica.
Omero - Iliade - Libro Primo -5° Riga - 2002 coll. Pinacoteca Civica di Castellanza Prot. 18799 D’Arte
Montalto Mario
Monte Angelo
Nato a Luzzi, Mario Montalto vive ed opera a Castrolibero (CS); è stato titolare della cattedra di Scultura presso il Liceo Artistico Statale di Cosenza dal 1972 al 1997. E’ socio ordinario dell’Accademia Cosentina. Ha partecipato all’Itinerario d’Arte Contemporanea con Guttuso, Fantuzzi, Bai, Bardi, Enotrio. ...Scultore degli stati d’animo, Montalto è lo scultore delle attese, delle speranze, dei sogni e magari delle chimere di tutti. È lo scultore che pone l’arte al servizio della società e che nella società dona un contributo valido e determinante frutto di passione e di intuizione per risolvere i problemi veri che sono quelli della rinascita spirituale.
Angelo Monte è nato a Salice Salentino (LE) nel 1953. Diplomatosi presso il Liceo Artistico di Lecce, ha partecipato attivamente alla vita artistica nazionale ed internazionale, allestendo oltre 300 mostre personali, ottenendo ovunque grande successo di pubblico e critica. Angelo Monte ha elaborato un linguaggio personale, ricco di elementi concettuali, in un contesto naturalistico, fortemente emotivo. È sicuramente uno degli artisti emergenti più interessanti e per questo motivo la critica lo sta seguendo con molta attenzione.
Montanaro Tiziana Tiziana Montanaro è nata a Taranto il 13 dicembre 1971. Ha frequentato il Liceo Artistico rivolgendo i suoi interessi in modo particolare alla pittura. Ha partecipato a numerosi concorsi, rassegne pittoriche, collettive riscuotendo lusinghieri consensi di critica e di pubblico. Ex socia del Centro Culturale Rosselli dove esponeva in permanenza a Taranto. Con un linguaggio denso di emozionali rilievi, fresco e limpido nella ristrutturazione cromatica, incentra nella sua pittura la realtà umana ed ambientale, fondendo sentimenti di vita in raffinate sintesi.
Montani Sara Le esperienze più varie, di teatro come di pittura, scultura e incisione, fotografia e installazione, che Sara Montani ha voluto e saputo realizzare anche negli anni di insegnamento, durante i quali ha dato significato al termine “cattedra di educazione artistica”, non hanno distratto la pittrice e scenografa dal proprio intimo più profondo. La sua intera carriera artistica è connotata dall’incessante ricerca sperimentale. In tutte le attività e nelle opere si avvale del medium ideale e più funzionale per esprimere contenuti e definire progetti, sia che appartengano al mondo dei segni, della fantasia o indifferentemente siano a due o a tre dimensioni. Le sue tele riportano reminiscenze fossili, madreperlacee rielaborazioni di reperti che acquistano l’importanza della ricerca, non solo semantica, ma anche escatologica.Da tempo si interessa al concetto di monostampa e monotipo: mettendo in relazione gli effetti di queste tecniche, crea opere uniche per inchiostrazione e cromia. Si dedica inoltre alla realizzazione di collografie con matrici insolite, partendo da oggetti reali, stoffe e pizzi per raccogliere impronte di vissuto. Da queste sperimentazioni germinano superfici modulate, geografie inesplorate, attraverso le quali ribadire il concetto di differenza offerto dalla creatività: il sogno s’intreccia con l’impensabile, la fantasia vola con gestualità teatrale, la materia viene piegata alla volontà di narrare. Non importa la materia, conta l’emozione. D’Arte
...Se è vero che ogni quadro è un cammino, le opere di Monte si aprono a numerose strade: non solo la prospettiva non è mai in sè conchiusa, ma lo stesso particolare è ritagliato da una tonalità interiore che, se pur fissata nel tempo del “già accaduto”, vibra nel presente della luce e dei colori... Francesca Albertini ...Nella sua naturale modestia e dolcezza d’animo cela una ricchezza di valori artistici che sa trasmettere con abile maestria e disinvolta sicurezza...Le sue opere non sono statiche, vi è un continuo divenire, si muove una forza dolce e accattivante distesa nei più svariati colori...Nel gioco intelligente dei colori, nella tecnica pura della vera arte, l’autore si impone con forza e vigore per mezzo di una profonda ed eloquente comunicativa. Pietro Rossi Indirizzo: via G. Toma, 54 - Lecce 203
Montella Orlando
Morani Simona
Orlando Montella nato a Monte Corvino Pugliano (SA), ha studiato a Napoli e ha iniziato l’attività artistica nel 1970 esponendo con altri allievi dell’ Accademia di Belle Arti. Ha tenuto mostre in varie città italiane ed estere. Ha conseguito numerosi premi, critiche, recensioni e valutazioni in vari testi ed edizioni d’arte.
Simona Morani, nata a Pavia nel 1966. Dipinge ad olio e realizza collages ed installazioni. Selezionata alla Rassegna 1900-2000 Un secolo d’Arte a Pavia. Partecipa al progetto Camera 312 alla Biennale di Venezia (2007).
Montorfano Claudio Claudio Montorfano pittore e grafico vive e lavora a Cantù (CO), ha frequentato l’Istituto d’Arte di Cantù e la Scuola Castellini a Como. Autore di pregevoli oli e grafiche, predilige temi sociali e figurativi in visione concettuale. Annovera numerose mostre personali e collettive e molti sono i premi e i riconoscimeti ricevuti.
Sito web: www.jekpot.com/simoweb
Morea Nicola
...La sua opera produce un fascino strano che attrae ed una sottile angoscia che avvince. È una strada difficile da percorrere, nell’esplorazione di un mondo fantastico dominato dall’immaginario, nel quale il cromatismo dà forza e vigore alla forma con toni contenuti seppur vivaci...Siamo di fronte ad un pittore schivo ed all’apparenza fragile, ma il cui essere nasconde una vitalità ed una vivacità tutta da scoprire, com’è da decifrare l’emblematico contenuto delle sue opere. Carlo Lietti
Moraglio Giugurta Franca Della pittura di Franca Moraglio Giugurta si sono interessati alcuni tra i più importanti quotidiani nazionali e riviste specializzate e numerosi i critici che hanno scritto della sua arte. vedi pagina 213
Morandi Luciano Nato a Mantova nel 1944 inizia a dipingere nel 1961, passando dal figurativo al surrealismo, per trovare poi la propria espressione in un realismo fantastico non tralasciando ricerche verso altri spazi. 204
Graffiti - 2007
smalti su tela 70 x 100
Nicola Morea pittore e grafico professionista, nato a Bari il 16 agosto 1943, risiede ed ha il suo studio a Mola di Bari, Via Carlo d’Angiò 10. Eredita la vena artistica da sua madre, creatrice di moda, si forma in pittura alla scuola del pittore italo-venezuelano ‘Don Pedro’. Inizia la sua attività espositiva con una personale a Gioia del Colle nel 1976. Per la grafica si avvale degli insegnamenti di Maria Bellomo (docente di incisione alla Accademia di Belle Arti di Bari) e Marisa Salomone, presso le cui stamperie dal 1980 ad oggi ha eseguito oltre quaranta titoli tra acqueforti, acquetinte, serigrafie e linoleografie. Al suo attivo oltre 50 personali in Italia e all’estero e partecipazioni a concorsi di livello nazionale e internazionale con riconoscimenti significativi. Sue opere figurano in collezioni pubbliche e private. Nel 1996 con altri artisti ha fondato il movimento Terzo Millennio aspetti d’arte contemporanea. Nel corso degli anni, la sua ricerca si è estrinsecata nei cicli: Primi anni ‘73-‘82; Nuvole barocche ‘83-‘84; Tele tagliate ‘85-‘86; Finestre ‘87-‘89; Le porte del tempo ‘87-‘89; Tracce ‘92-‘98; Trasparenze ‘95-‘98; Iperpop ‘98… Sito web: www.nicolamorea.com D’Arte
Morgillo Mary
Vieja España - 1968 acquaforte - acqua tinta 40 x 49 Mary Morgillo vede l’universo in uno stato primordiale, non è nè spirito nè materia, anzi, è spirito e materia insieme: sono addensamenti di vapori - lo spazio nel quale si formano i sogni - dai quali sorgono immagini di fanciulle, di cavalieri, ed anche profili di paesi e di città. Ritratti di paesi con tetti e muri e comignoli e qualche campanile, che corrispondono alle unità abitative degli occidentali ed il loro desiderio di adunarsi, con gli emisferi che vogliono simboleggiare il cielo: un cielo tutto per una comunità che guarda al divino, che crede nel Dio grande e sommo, che si affida a Lui senza timori... Vorrebbe, Mary Morgillo, che dai suoi vapori, dal mondo dei suoi sogni, emergesse sempre un’immagine gentile, una parola buona, di incoraggiamento e di amicizia, in una stagione in cui il sogno è relegato in soffitta, ed il suo messaggio, che può sembrare fuori tempo, è invece più attuale che mai. Aldo Spinardi
Sogno di tamburi - 1964 (da Liberian Suite di D. Ellington) acquaforte - acqua tinta a colori calcografici 49 x 40 D’Arte
Morogallo Mimmo Nato a Gioia Tauro (RC) si diploma all’Istituto Artistico di Torino e all’Accademia Belle Arti Roma. Il 1960 segna l’ esordio della sua attività lavorativa: insegna pittura e grafica ai passeggeri durante le traversate atlantiche sui transatlantici Raffaello e Michelangelo, inoltre disegna e dipinge scenari per il teatro, trucca i passeggeri per le feste in maschera, espone nei grandi saloni le proprie tele, occasione che gli permette di far conoscere ad un pubblico qualificato (presenti spesso collezionisti e critici), il suo stile pittorico. Nel 1964, sperimenta una tecnica tutta particolare: modella un bassorilievo servendosi di materiali poveri, segatura e sabbia, incontrando il favore dei critici canadesi e statunitensi e, soprattutto, degli Italiani, a significare che l’arte non può avere confini quando essa è pura e genuina ispirazione. Nello stesso periodo, realizza a Roma una serie di mostre patrocinate dal Ministero della Pubblica Istruzione e Cultura, con il patrocinio del Corpo diplomatico e governativo, presenti ministri, cardinali, ambasciatori, giornalisti e critici d’arte. Nel 1968, per scoprire il fascino della pittura en plen air, soggiorna a Thaiti, Honolulu, nelle isole Fiji, in Australia, in Venezuela, nelle Piccole Antille, in molte isole dei Caraibi; numerosi i viaggi che compie negli Stati Uniti, in Canada, Brasile, Australia, Argentina. Per i suoi meriti artistici, il Maestro Morogallo riceve numerosi riconoscimenti: Roma “Medaglia d’oro artefice italiano nel mondo”, conferita dal Presidente Consiglio dei Ministri; Medaglia d’oro conferita dal Presidente della Repubblica Sandro Pertini; Il 9 giugno 83, è ricevuto da Sua Santità Giovanni Paolo II nella sacralità del tempio di San Pietro, New York 2000, cerimonia del Columbus Day: riceve attestato di merito dal Governatore di New York George Pataki “La Mela d’Argento”. Le opere del Maestro Morogallo, autorevole ambasciatore della cultura, si trovano in molti Musei del mondo.
Il Dialogo dei Corpi - bronzo tutto tondo h.28 x d 38 205
Morresi Franco L’artista civitanovese Franco Morresi vanta una lunga e fervida attività creativa di rilievo. Nel 1982 la partecipazione alla Biennale di Venezia. La matrice creativa è di stile neo espressionismo. Il suo universo interiore è pulsante di amori e passioni, speranze e angoscie.
Mulè Matilde Diplomata all’ Accademia di Belle Arti di Bari con 110 e lode; specializzata all’Inst. Superieur de Peinture Vanderkelen di Bruxelles. Ha tenuto numerose mostre in Italia e all’ estero. Indirizzo: Studio a L’Aquila, costa C. Campana, 30 E-mail: malcar.emmemme.aq@tin.it
Mosca Mario Mario Mosca è nato a Dosimo (CR), la sua attività è pubblicata su antologie, libri d’arte e riviste. Ha frequentato la scuola del nudo presso l’Accademia di Belle Arti di Macerata; invitato dal 1957 in rassegne d’arte nazionali ed internazionali. Nel 1968 gli è stato assegnato “1° premio Incisori d’Italia”, Genova.
Ofelia - 2007 tecnica mista olio, tessuto, resina, vetro su tavola
Nobili Maria “La pittura di Maria Nobili è il libro aperto della sua personalità forte e decisa, sensibile e delicata, appassionata e schietta. Alla ricerca di una perfezione di forma e di contenuto, imprime sulle tele la caratteristica di una limpida visione della vita” G. Serra A Hero’s life (particolare) - 2007 collezione Dott. Casalini Viareggio
Cellulare: 347 697 95 17 Sito web: www.tuttarteonline.it E-mail: desanobi@katamail.com
Motta Eugenia Eugenia Motta nasce a Carate Brianza (MI) il 4 giugno1968 si è diplomata in arredamento d’interni. Vive a Canonica Lambro in provincia di Monza Brianza. La passione per la pittura l’ha spinta a partecipare a diversi corsi di disegno tra cui nudo artistico alla Famiglia Artistica Lissonese. Attualmente frequenta il corso del pittore Casma a Macherio. In questi anni ha partecipato a vari concorsi della zona e ultimamente è impegnata nel Gruppo pittori Biassonesi con diverse manifestazioni annue, tra cui una a tema ogni anno. Predilige la figura trattata in modo espressionista ed informale, i suoi colori sono vivaci, li usa quasi puri per l’intensità e la forza. 206
Coscienze sopite serie reality
olio su tela 50 x 70 D’Arte
Macaluso Elisa
Il danzar dell’onda - 2011
olio su masonite 88 x 119
Elisa Macaluso nasce a Mantova e dal 1970 opera nel campo dell’Arte con mostre personali e collettive in Italia e all’Estero (in particolare a Parigi). Schiva e riservata, il suo è un cammino silenzioso e solitario, ma costante. La tematica è periodica: dalla figura ai paesaggi padani “en plain air”, ai girasoli, agli aironi ed infine l’approdo al mare, forte richiamo alle sue origini mediterranee (Sicilia). Mare e acqua, forza e vita, energia e libertà; la sua Arte si riveste di significato: il mare come metafora della vita, nel viaggio dell’esistenza con vittorie e sconfitte. La tecnica ha seguito l’evolversi delle tematiche passando da un post impressionismo lirico e spontaneo ad un’espressione più immediata e fluida. Nel 2003 le è stato assegnato il premio “Ambiente” a Stresa (NO) e nel 2008 la “Zucca d’oro” a Mantova per il suo amore alla terra.
Indirizzo: via F.lli Bandiera, 33 - 46100 Mantova Cellulare 348 739 21 34 Sito web: www.enciclopediadarte.eu
Nell’onda - 2012 D’Arte
olio su cartone 39 x 80 207
Mantelli Rino
Fluidità espressiva, dinamica descrittiva, capacità tecniche e d’impostazione discorsiva, poesia, lirica, luce armonia… tutto ciò traspare dalle opere di Rino Mantelli. Il suo pastello te lo vedi nell’espressione coloristica, nella impostazione prospettica, nel panneggio, nella architettura di linee asimmetriche, disposizione degli oggetti: una chiara visuale che ammanta tutto il composto interpretativo dell’opera inserendolo in una unicità armonica: sinfonia di accordi cromatici. Fiori, nature morte, paesaggi, ecc. sono trattati con mano maestra, bagaglio non indifferente di capacità acquisito con studio e continuità di lavoro… luci, ombre, armonia di colori appropriati: tuttavia ciò non è fine a se stesso, ma dice di un seguito cui serve come ambito di preparazione. Mi riferisco al ritratto, agli studi di figura, ai nudi femminili: si direbbe che siano la sua espressione più pregna e significante. Nel ritratto trovi somiglianza fisica che manifesta con forza l’aspetto psicologico: natura e carattere sono notevolmente evidenziati nell’espressione del volto che vedi quasi fuoriuscire dal quadro. Motivo floreale Le rose - 2012
pastello 50 x 70
La figura umana, femminile si presenta nella sua interezza: pur nella difficoltà di esecuzione cui (la figura) è soggetta, noti una visuale estetica dove traspare armonia di tratti e di luce… Un colore caldo, un susseguirsi dinamico di sfumatura chiaro-scurale che dona volume e tridimensionalità; non linee rimarcate e dure, ma un incalzare di colore che nella sua stesura porta alla affermazione dinamico-volumetrica considerata nella delicata descrizione della figura stessa. Il nudo ti appare così nella sua visuale estetico-anatomica-coloristica che appaga il desiderio di bellezza… e tutto trattato con il vellutato del pastello che si impermea nella equilibrata armonia cui va unita una nota di liricità poetica risultante da una evidente espressione coloristico-compositiva. Nadia Vladimirova Stancheva
Frutti di stagione - 2011
208
pastello 50 x 70
D’Arte
Mantelli Rino
Le strutture compositive, prive di complessità, assumono la moderata dinamicità di asimmetrie basate su direttrici oblique e sapienti e raffinati appaiono gli accostamenti cromatici. Efficace il dosaggio della luce che, catturata dal mondo reale spesso attraverso l’espediente di un’ampia superficie riflettente in primo piano, viene immessa nello spazio pittorico depositandosi inegualmente sulle cose e rivelandone, senza dissimulazioni, il carattere di pure parvenze prive di spessore. Non è un mondo reale, quindi, quello di Rino, ma un microcosmo che l’Artista costruisce per sè e per quanti, toccati dallo stesso modo di sentire, vogliamo entrarvi. Maria Carmela Monteleone “La pittura per Mantelli è un mezzo, o meglio il mezzo per tradurre in maniera originale, forme che tutte le cose della natura suggeriscono all’arbitrio e che si collegano a quelle della natura stessa”...
Nudo - 2011
QUOTAZIONI Pastello 35 x 50 € 4.500,00 Pastello 50 x 70 € 8.500,00 per le altre tecniche chiedere all’artista Indirizzo: vicolo dell’Arco, 5 - 62029 Tolentino (MC) Cellulare 346 621 83 13
D’Arte
pastello 35 x 50
Premio Quadriennale Oscar dell’Arte, Montecarlo, motivazione critica all’artista: “... Pittura che elabora i sentimenti, valutando gli effetti legati ad un romantico figurativo. L’arista Rino Mantelli ama descrivere la realtà sintetizzando la sua poetica comunicativa con racconti che profumano di natura e che assomigliano a storie di naturali emotività raccontate con il cuore.” Prof. Mariarosaria Belgiovine 1° Premio Internazionale “Arcaista” con il giudizio critico: “Artista dagli accenti cromatici molto delicati, Rino Mantelli, nel vellutato del pastello raggiunge effetti luminosocoloristici di grande spessore artistico ... Il suo linguaggio pittorico prende spunto dall’ambiente naturale e ammanta uomini e cose di luci ed ombre che hanno del portentoso: le sue opere acquistano un’anima, una spiritualità eterea” ... Prof. A. Malmo 209
Colte al volo di Giuseppe Casiraghi
Nella mia avventura di girovago nel mondo dell’arte, ho personalmente sentito frasi che sono rimaste impresse nella mia mente, per la loro particolare unicità. Frasi senteziose, piene di saggezza, oppure ironiche o denigratorie, comunque autenticamente genuine. Sono tantissime. Mi limito a citarne qualcuna, proponendole come singolare indirizzo ala visione di questo volume. Ogni artista potrà condividere o confutare liberamente, cavando spesso da loro, una logica traccia per il suo cammino.
“Purtroppo (per varie cause) l’Accademia di Brera pare sia diventata la “Breda”. Occorrebbe una selezione più severa delle candidature alla frequenza.” G. Repossi “Maestro, quando un dipinto può considerarsi opera d’arte? Caro mio critico, prendi una tela bianca, vi stendi bene un bell’azzurro. Ecco questa potrebbe essere un’opera d’arte.” C. Carrà “Per conoscere profondamente un artista, non basterebbe una vita e nemmeno due. Dunque è già sufficiente che si limiti a guardare onestamente quello che ho fatto.” G. Secan “L’artista è come un chiromante che, con la sua bacchetta, trova l’acqua nel profondo della terra, dove men te l’aspetti” Don Angelo “Questa scultura ha tutto per esser bella: le manca solo il cuore.” G. Colombo “Visto e considerato che un quadro, raffigurante un pianoforte, è stato, più volte, premiato. Posso anch’io dipingere lo stesso soggetto? “Che domanda mi fai? Non c’è esclusività in pittura. Ricordati però che imitare è sempre dannoso. Piuttosto dipingi come tu sai fare.” R. De Grada
“Non esiste la musica di ieri, o di oggi, o di domani. C’è solo la buona o la cattiva musica.” A Toscanini “Non tutta la pittura, perchè antica, la si deve apprezzare. I mestieranti - e sono i più - ci sono sempre stati.” A Bucci “Voi critici spesso fate dell’inutile filosofia, piena di parolone. Per esempio: Chissà quanto dirai circa quel puntino rosso che ho posto fra una sequenza di grigi. Sai perchè l’ho messo? Semplice. Per ravvivare un pò il dipinto. G. Teruzzi “Scusa, perchè hai dipinto una nave sulla vetta di una montagna? “Perchè non potevo?” Si, ma non è logico. “Appunto. E’ quello che volevo” Dino “La vera pittura supplisce il tanto chiacchierare. Quindi ti conviene tacere. Le tue opere parlano da sole” E. Massetti “L’invenzione - specie in pittura - non è Arte, se dietro non c’è nulla.” G. De Chirico “Finalmente ho trovato un critico che mi ha letto nella mia umanità, senza fare del vuoto esibizionismo.” E. Treccani
segue il glossario delle firme a pagina 316 210
D’Arte
Macchia Maria Flora Macchia Flora Maria è nata ad Acquaviva delle Fonti (BA); vive ed opera a Milano dal 1954. Pittrice, scultrice, scrittrice, poetessa, curatrice di pubbliche relazioni e anche autrice di musica leggera iscritta alla SIAE. Ha esposto in diverse personali e rassegne, ottenendo moltissimi premi e riconoscimenti sia per la pittura che per la poesia; tra i più recenti: 1997 premio Città di Venezia e il Leone d’Oro dall’Ass. Galleria Centro Storico, Firenze; Gran Premio la Vela d’Oro, Cesenatico; Gran Premio Il Guerriero e nomina ad Accademico d’Onore e Cavaliere dell’Acc. del Fiorino 1998, Premio Il Serenissimo Doge, Venezia; medaglia d’oro Sicilia, coppe città di Milano e Firenze con importanti roconosciemnti accademici dall’Acc. Int. Città di Roma, Gran Trofeo Marrakech (Marocco); Trofeo dei Dogi, Camogli; nomina a Delegato Provinciale per Potenza dal Lucania Filatelico Club e a Cavaliere Accademico dall’Acc. Greci Marino del Verbano. Scintillio di follia 1
tecnica mista 50 x 40
Ha studiato pianoforte, ha pubblicato i libri “Un Poeta nella Flora”, “Macchia di Luna”, divulgati in Italia e all’estero. Le sue poesie sono state pubblicate su giornali, riviste e antologie, lette in circoli culturali, recitals, a Radio Meneghina di Milano, a Radio Zeta di Caravaggio, etc. Le sue canzoni sono conosciute anche all’estero, alcune sono state interpretate con successo dal complesso I Camaleonti.
La poliedrica attività di questa artista è encomiabile, soprattutto perchè alla straordinaria capacità creativa ella associa una inesauribile carica di umanità, che le consente di trasmettere a tutti sentimenti ed emozioni, solidarietà e condivisione, regalando un soffio di poesia che ben si coniuga con la bellezza espressa dalla sua arte. R. Perdicaro Grazie
acciaio cm 25 h.
Critici: V. Sgarbi, G. Martucci, P. Fiore, A. De Bono, T. Barbato, L. Ciatto, F. De Giovanni, T. Martucci, M. Salvi, A. Oberti, G. Falossi, M. Varesi, D. Cara, F. Banchi, I. Madiai, G. Mazzetti, S. Perdicaro, S. Mansani, C. Mazzetti ed altri. Recensita su giornali, riviste, volumi d’arte e da varie emittenti, fra cui anche la Radio Vaticana, sue opere sono in molte pinacoteche, collezioni e presso l’Ospedale di Niguarda a Milano al cui Gruppo Amici dell’Oncologia destina parte dei suoi proventi.
Indirizzo: via Osoppo, 19 - 20148 Milano Telefono 02 36 50 98 08 Cellulare 348 083 63 54 D’Arte
Pallone di stelle
acciaio diametro 33 211
Mafino “Mafino”, nome d’arte di Beniamino Coluccelli nato in Puglia ad Ascoli Satriano nel 1953. Vive e lavora ad Usmate-Velate (MB). Ha frequentato la scuola d’arte degli artefici di Brera e il corso libero di nudo sotto la guida di Sponziello. Di formazione espressionista ha come riferimento gli insegnamenti di Sandro Parmeggiani (Parmexano), artista di forte personalità. Si è occupato negli anni delle diverse tecniche artistiche: pittura, grafica e scultura. Pittore di figure, negli anni si è rivolto soprattutto al paesaggio, raggiungendo un proprio linguaggio. Ha allestito numerose mostre personali e collettive in ambito regionale e nazionale
Autoritratto - 1974
Paesaggio con maschera: 2006 212
olio su tela 40 x 50
Indirizzo: via Imparì Inferiore, 14/a Usmate Velate (MB) Telefono: 338 950 48 17 Sito web: oliosutela.wix.com/mafino
olio su tela 145 x 93 D’Arte
Moraglio Giugurta Franca
Franca Moraglio Giugurta, nata ad Altare in provincia di Savona, inizia a studiare pittura nell’infanzia ed a esporre le sue opere giovanissima. Ha tenuto personali nelle maggiori città italiane e all’estero, citiamo solo alcune tra le più significative: Roma, Firenze,Venezia, Genova, Savona, Piacenza, Milano, Parigi, SanPietroburgo, Francoforte... Numerosi sono stati i riconoscimenti nazionali e internazionali ricevuti. Pluriaccademica: Tiberina, Micenei, i 500, Dioscuri, Greci-Marino, SanGiorgio, ecc… Le sue opere si trovano in collezioni in Italia e all’estero, in alcuni musei, uffici pubblici e religiosi. Una sua opera dedicata a Cristoforo Colombo di proprietà dell’Associazione Culturale Porta Soprana di Genova, si trova nella casa di Colombo a Genova. Fiocchi del III millenio
olio su tela 60 x 60
Le sue note bio-bibliografiche si possono trovare sui più importanti dizionari artistici nazionali ed esteri quali: Boè (avanguardie artistiche 2004-2005-2006), Bolaffi, Who’s who in International Art, Un anno d’Arte, Kunstistorisches Instistut “Archivio per l’Arte Italiana del 900”, Dizionario Enciclopedico Internazionazionale (la pittura, la scultura e la grafica in italia, l’Elite, Atlante Internazionale dell’Arte, Dizionario Enciclopedico d’Arte Contemporanea), Il ponte italo-americano, Il quadrato, Il mercato d’arte, Repertory of the 30 day of culture, L’atlante dell’arte, Infoart 2000, Artefici cristiani del mondo del lavoro, Re di quadri , Donna di quadri e su numerosi siti internet, La scuola della vita (Carello Editore), Poseidone, Pittori e scultori della Valbormida, Catalogo d’arte moderna contemporanea Mondadori e altri. Della pittura di Franca Moraglio Giugurta si sono interessati alcuni tra i più importanti quotidiani nazionali e riviste specializzate e numerosi i critici che hanno scritto della sua arte.
Ponte della Volta
D’Arte
olio su tela 100 x 100
213
Massolo Mario
Negozio di biciclette a Bellaria - 1994
Mario Massolo è nato a Casale Monferrato (AL) nel 1936. In età giovanissima ha frequentato per qualche anno lo studio del pittore Gino Mazzoli. Trasferitosi con la famiglia a Milano ha studiato con la pittrice Elena Mazzari (1952-56). Approdato a Rimini all’inizio degli anni ‘60, nel 1965 ha allestito la sua prima mostra personale. In quegli anni ha preso parte a concorsi di pittura riportando ottimi risultati di pubblico e di critica. In anni più recenti ha approfondito le tecniche dell’incisione avendo come insegnanti il prof. Giulio Bars di Roma e l’incisore Giorgio Matteini di Pesaro. Nel 1972 ha fondato, con il pittore Ivo Casadei la scuola serale di pittura di Coriano e dal 1997 dirige una scuola d’arte a Rimini. Nel 1976 ha partecipato su invito all’esposizione ufficiale dei pittori italiani nella ricorrenza del Columbus Day a New York. Sue opere figurano in raccolte pubbliche e private in Italia, Francia, Germania, Olanda, Belgio, Svizzera, Svezia, Portogallo, Inghilterra, Canadà, Venezuela e Stati Uniti d’America ed in alcune chiese italiane. Ha allestito più di duecento mostre personali a Roma, Milano, Bologna, Bari, Mantova, Lecce, Catania, L’Aquila, Sassari, Taranto, Messina, Viterbo, Forlì, Frosinone, Rimini, Cesena, Riccione, Voghera, Iesi, Fiuggi, Olbia, Tuscania, Clusone, Cogne, Sansepolcro ecc.
214
olio su tavola telata 70 x
In America ha esposto al Graziani Center ed al 20th Century Art from Italy di New York. Il Merril Chease Center di Boston gli ha allestito una sala con mostra personale. In Venezuela ha esposto a Caracas, Maracaibo e Valencia. Diverse volte in Repubblica di San Marino ed in Francia a Lione, Epinal, Rouen. La sua opera è stata più volte recensita dalla RAI e da diverse emittenti regionali.
Mario Massolo ha certamente il gusto del “naturale”, o di ciò che egli con l’arbitrario diritto che tutti riconosciamo agli artisti, elegge a simbolo della natura. Ma è tutt’altro che un naturalista poiché non si limita certo a dar riscontro d’immagine ad un “vero” predisposto, o disposto in qualche ordine d’eternità, ma esplora e dà strutture ad una realtà che è prima di tutto pittorica e, non in secondo luogo, mentale e perfino intellettualistica. Franco Solmi Indirizzo: via La Pastora, 6 - 47853 Coriano (RM)
D’Arte
Massolo Mario
D’Arte
Campo di girasoli a Sansepolcro - 2011
olio su tavola telata 50 x 25
Paesaggio nevoso in Carpegna - 1994
olio su tavola telata 60 x 40
215
Massolo Mario
Case alle Ville di Lamole - 2011
216
olio su tavola telata 50 x 30
D’Arte
Mazzone Emanuela
Artista pugliese, ha studiato Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Bari. Personalità poliedrica dai molteplici interessi artistici e culturali, inizia il suo percorso ispirandosi a quello che la letteratura le suggeriva e continuando con la musica, il pensiero filosofico, il cinema e l’architettura. Partecipa ai concorsi di pittura ed è finalista in alcuni come nella “Telaccia d’Oro” così come nel concorso dedicato a Leopardi. Piuttosto schiva, preferisce lavorare e non apparire. Passa attraverso diverse esperienze artistiche, come la ceramica l’arredamento ed il trompe l’oeil. Insegnante di disegno e storia dell’arte, esperta nell’arte pugliese, specializzata in restauro. Ha restaurato diversi dipinti murali e ne realizza nuovi. Specializzata in interior design, le piace creare ambienti “pittorici”.
Gretha - 2010
acrilico su tela 60 x 80
I suoi dipinti di ricerca personale sono domande esistenziali, scavano la materia indagandola parallelamente al pensiero. Nasce ogni volta un concetto che ha valenza di opinione suscettibile di cambiamenti e ripensamenti come potrebbe ogni opinione nel tempo.
Sito web: www.emmela.it E-mail: emmela@emmela.it Cosmo - 1995
D’Arte
tecnica mista su legno scolpito 50 x 30
217
Meineri Aldo
Rovi
olio su cartone 70 x 100
In un apparente “informale” analogico compare infatti il “naturale”, un naturale avanzato su zone di sensibilità sempre ulteriori verso i segni, le parole, frammenti di linguaggio espressivo che crea un mondo, un universo di memorie galleggianti nella materia pittorica e inutile nella diversità dei modi simbolici. Il risultato non può non essere che quello suscitato dalle interrelazioni fra l’effusione dei fatti o dei sentimenti, astratti dalla realtà, e l’inquadratura dell’immagine. Guardando i quadri di Aldo Meineri penso all’artista in rapporto all’ignoto sottolineato da Will Baumeister alla ricerca dell’autentico valore dell’arte e delle sue esigenze “non figurative”. Il passaggio alla Action Painting, che Harold Rosemberg disse della stessa sostanza metafisica dell’esistenza dell’artista, può darsi che avvenga, dunque ,in Meineri per le allusive fantasie metamorfosiche di Sutherland e per i transiti analogici alla 218
condizione umana colti da Tapies o, forse, anche da Hartung. Tuttavia nella sua pittura più che la rappresentazione, più che gli esempi di alcuni contemporanei, è il puro gesto auto affermativo ad avere giurisdizione; la tela o il supporto, sensibilizzati di estreme sottigliezze e poeticamente commossi, rivelano un grado di rarefazione che si fa spazio nella luce. Ragioni sufficienti, forse, a convincerci, dopo tanto guardare, che il lavoro di Meineri altro non sia che una sorta di reificazione visiva delle modulazioni sensibili o delle formulazioni fenomeniche interne che graduano i registri della sua misura intellettiva. Germano Beringheli
Indirizzo: via Naronti, 2 - Carcare (SV) Telefono 019 510 009 D’Arte
Mijich Ingrid
Genesi 1 - 2010 acrilico, sabbie, applicazione ceramica 100 x 100
Il percorso genealogico di Ingrid Mijich si è ormai attestato su lavori artistici ben consolidati, arrivando alla pura astrazione. La cifra fondamentale della sua arte è caratterizzata da due figure geometriche, il cerchio e il quadrato, con colori che vanno dal rosso fuoco al sottobosco e una tecnica composta da smalti, acrilici, sabbie, ceramica. La sua pittura, dalle linee nette e ben definite, affonda le radici nella cultura primitiva e nella filosofia greca, per spaziare poi nell’arte rinascimentale, nel buddismo, nella psicologia. Il cerchio è la forma perfetta, non ha inizio né fine, né direzione, né orientamento, simboleggia Dio, il cielo, l’infinito; i suoi cerchi rosso fuoco, attraversati da grigie e marroni pennellate orizzontali, verticali, oblique, rappresentano il sole, la vita, il cielo, il mondo soprannaturale, il cosmo. Il quadrato invece è la forma finita, simboleggia la terra; i suoi quadrati, dal tratto delicato ma preciso, rappresentano l’imperfetto, l’uomo che non è raffigurato, ma celato nei colori e nelle forme. Nelle tele di Ingrid Mijich il cerchio ed il quadrato esprimono il desiderio di armonia ed equilibrio tra cielo e terra, tra Dio e l’uomo, la natura è interpretata e rivisitata attraverso la geometria ed i colori, in particolare il rosso, simbolo dell’origine della vita; in ogni composizione traspare l’anelito alla serenità, alla stabilità, così difficile da raggiungere per l’uomo moderno. Maria Teresa Gostoni
Mijich Ingrid vive e lavora a Cosseria (Savona). L’insegnamento delle materie artistiche è stata la sua attività primaria, pur dedicandosi costantemente alla ricerca pittorica, con esperienze nel campo della ceramica. Ha esposto periodicamente in mostre personali e collettive sul territorio ligure.
Indirizzo: Frazione Lidora, 111 Cosseria (SV) Cellulare 338 116 05 28 E-mail: ingrid.mijic@alice.it Genesi 2 - 2010 acrilico, sabbie, applicazione ceramica 100 x 100 D’Arte
219
Mattana Jean-Louis Jean-Louis Mattana (Reims il 18.9.1921 – Torino 29.7.1990) Ha operato a Torino, a Pietra Marazzi (AL), a Parigi, Neuilly, Cannes e Cernay, in Alsazia, dove sino al 1986 ha tenuto un atélier. Sue opere si trovano in collezioni in Italia, Francia, Germania, Svizzera, Canada, Belgio, Austria e Olanda; nel Museo di Saint Paul de Vence, nella Pinacoteca Civica di Casale Monferrato, nel Centro Comunale di Cultura di Valenza e nella Collezione Civica d’Arte a Palazzo Vittone di Pinerolo. L’itinerario artistico di Jean-Louis Mattana, non è stato affinamento tecnico fine a se stesso, ma costante adeguamento alle mete di un’incessante ricerca interiore, in costante dialogo con l’arte figurativa, la letteratura, la musica, la filosofia. L’arte di Mattana tende ai significati ultimi, dalla “veduta” parigina, che allude a Utrillo, al paesaggio sintetico che ritiene della pittura metafisica, all’essenzialità dei dipinti più recenti, in cui una linea nera, due fasce e un cerchio di colore evocano una contemplazione atemporale, carica della tensione del Tutto. Dagli anni ‘40 alla fine degli ‘80, attraverso le visioni rese “drammatiche” da scuri tratti intrecciantisi (i porti degli anni ‘50), la pittura materica e scabra disposta in campiture geometriche (i “muri”, i “tetti”), e l’affacciarsi enigmatico ed inquietante dei grandi fiori antropomorfi (anni ‘60 e ‘70), si giunge, attraverso le campagne e le marine, all’estrema e tesa sintesi finale. Sin dagli esordi c’è costante tendenza ad individuare le linee di forza dell’immagine e a tradurre il colore naturale in espressione dell’interiore. Riferimenti sono le vetrate gotiche nelle campiture di colore, nella sintesi, nel segno nero che intesse trame, il platonismo di Piero della Francesca; le teorie sul colore dei maestri novecenteschi che ne hanno rilevato l’espressività dei timbri e della matericità, aspra o lieve; la scomposizione geometrica della visione, da Cézanne e dal Cubismo. Pur nella rarefazione l’arte di Mattana è sempre riconducibile al referente esterno, che ha suscitato l’emozione iniziale, che il pittore cattura e cristallizza nell’immagine F. De Caria Chambre de Commerce Italienne pour la France, 1993
220
D’Arte
Mattana Jean-Louis Dall’esordio alla galleria torinese il Grifo del 1950, l’attività espositiva in tutta Italia e all’estero è stata intensissima. Ne resta traccia anche nei commenti critici di particolare efficacia. “…L’impianto pittorico fondamentale oscilla tra un vedutismo ottocentesco, ridotto a piani assai semplificati, e certa ricerca di essenzialità coloristica… derivata... dalla Scuola Romana e da Mafai” (La Stampa 4.5.1950)
“…Predilige in certi paesaggi la calma di Morandi... Nella Place du Tertre... un’eco della malinconia utrillesca” (M. Bernardi, “Torino” 15.6.1950)
“…Egli scarnifica... all’essenziale… Tutto è chiuso in un’amarezza priva di speranza: blocchi di case pervase di solitudine, alberi nudi... ritti come statue o dolorosamente contorti, simili a sbarre…” (“La Verità”, Brescia 6.3.1955)
“…Traspare la secchezza e la malinconia propria degli Ossi di seppia ...” (“Giornale di Brescia”, 4.3.1955)
“...Una simbolica sintesi...in un silenzio distaccato di una nuova sensibilità affiorata dalla luce cromatica…” (A. Mensi, “La Maggiolina”, Alessandria, 1968)
“…il colore... spatolato sul quadro con forza robusta e decisione... crea degli stacchi tra le varie dimensioni e svincola il quadro da ogni legame descrittivo e lo colloca su un piano... di intenso lirismo, in una... atmosfera neometafisica…” (R. Capanna, “La voce Alessandrina”, 20.3.1968)
“…A un gusto per il naturalismo astratto che in Francia ha avuto tanti estimatori... si affianca un sentimento di discreta malinconia tipico degli artisti piemontesi… Fantasmi di cose, colori scarnificati di ogni naturalismo.” M. Vescovo – “Il Piccolo”, 1968
“…Un rigore rinascimentale nella impostazione del quadro, un sole ... cerchio perfettissimo campito in un cielo di cobalto compatto posa su un orizzonte preciso di mare viola come nel verso di Omero… grandi massi bianco-grigio in primo piano oppongono la loro materiale scabrosità …” (S. Taricco in “La Gazzetta di Asti”, 19.10.1972)
“…Ceux qui aiment au delà de la simple apparence des choses… se retrouveront devant ce monde de silente et prendront la pause de l’ame pour ce hymne à la nature où l’homme est réconcilié avec ses racines dans une commune étérnité…” (“Thann”, 17.8.1977)
“…Subentra un inquietante interrogativo: se questa linea o questo ciuffo d’erbe… non siano l’irraggiunta chiave del dialogo, se montalianamente ogni cosa non rechi scritto “più in là”, se la perfetta calma non sia un gridare un grido muto…” (D. Taverna, Catalogo della Mostra di Palazzo Vittone, Pinerolo, 1987)
D’Arte
221
Mercogliano Anna Rita
Il ritorno degli angeli - 2009
olio su tela 40 x 30
Pittrice nata ad Ottaviano (NA), ha esposto in numerose mostre e rassegne in Italia e all’estero, ottenendo apprezzamenti dalla critica, premi e riconoscimenti. Fra le mostre e i premi più importanti si citano: 1998, Rassegna Museo Etnografico di San Pietroburgo, Russia; Collezione Infanzia Negata “1° classificato premio giornalistico” Napoli; premio A.I.P.H., Napoli; 1999, Premio Città di Zurigo - Accademia Gli Etruschi; 2003, Premio Mizuno al Concorso di Poggiomarino; 30° Mostra Collettiva Parigi Galleria The Colour: Titilo di Mecenate della Cultura Pro Humanitate Valori; 2009, nomina di Cavaliere dell’Isola di Malta e premio Parga, Grecia Accademia dei Dioscuri. Citiamo alcuni critici: Punzo, Zariatti, Raia, Caggiano, Luppino, Lanuale, Zolfino ed altri Indirizzo: via Carlo Poerio, 5 - 80047 San Giuseppe Vesuviano (NA) Cellulare 339 357 20 68 Telefono 081 528 00 67 E-mail: mercoglianoannarita@yahoo.it 222
D’Arte
Mastrangioli Emidio
Natura viva - 2013
Emidio Mastrangioli, Artista Abruzzese è nato a Popoli (PE), il 4 giugno 1988, vive ed opera a Sulmona. Sin dalla tenera età dimostra una grande passione per il disegno e la pittura, che approfondisce da autodidatta. In seguito si iscrive all’Istituto d’Arte della sua città. Nel 2005 tiene la sua prima mostra personale al Castello Cantelmo di Pettorano sul Gizio, curata dallo storico dell’Arte Franco Cercone, riportando un notevole successo di pubblico e di critica. Molti sono i periodi di passaggio stilistici che ha affrontato e l’approdo alle sue “nature vive”, caratterizzate da bottiglie stilizzate e alterate pongono una linea d’intersezione tra il reale e l’immaginario quotidiano. La capacità compositiva si basa di una talentuosa e spontanea attitudine narrativa che rivela un figurativo sincero ed essenziale. I protagonisti divengono così essi stessi portavoce di una lirica pittorica robusta in tutte le sue implicazioni estetiche. Eleganza stilistica ed equilibrio formale sono le caratteristiche ravvisabili nelle sue opere. La sua pittura cerca di ricordare che anche l’immagine classica appartiene al divenire. Nel 2006 realizza il I° Palio delle Cinque Porte che si tiene a Pettorano sul Gizio e dallo stesso anno espone in varie collettive, Gallerie d’Arte italiane ed estere e partecipa a concorsi nazionali ed internazionali (Roma, Padova, Piacenza, Torino, Taormina, Lecce, Martano, Palermo, Halle, Parigi) ricevendo premi e riconoscimenti. Nel 2010 dona la sua opera “Ritratto di Celestino V” a S.S. Papa Benedetto XVI in occasione della Sua visita alla città di Sulmona. Nel 2011 espone presso la sala del Carroccio nel Palazzo Senatoriale in Campidoglio per una Rassegna d’Arte dedicata al 150° Anniversario dell’Unità d’Italia. D’Arte
olio su tela 55 x 45
Nell’ambito della X^ edizione della Cordesca organizzata dall’Associazione Giostra Cavalleresca di Sulmona realizza il Palio 2012. Nello stesso anno partecipa per invito al XXXIX Premio Sulmona - Rassegna Internazionale d’Arte Contemporanea, presieduto da Vittorio Sgarbi. È presente in vari dizionari e cataloghi d’Arte, tra i quali si cita il Catalogo dell’Arte Moderna (numero 47) edito dalla Mondadori. Si sono interessati al suo lavoro critici e storici dell’Arte tra cui: A. Barbagallo, C. Barcone, A. F. Biondolillo, F. Cercone, C. Curini, M. Ferloni, R. Franco, P. Levi, D. Marasà, M. Marcone, S. Russo, S. Serradifalco, E. Splendore, C. Strozzieri, P. Vergaro, ecc. Sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private italiane ed estere. QUOTAZIONI tecnica ad olio 30 x 40 € 600,00 tecnica ad olio 50 x 70 € 1.800,00 tecnica ad olio 80 x 100 € 3.600,00
Indirizzo: via W. Kaden, 46 - 67039 Sulmona (AQ) Telefono 0864 564 60 Cellulare 338 142 35 14 Sito web: www.emidiomastrangiolipittore.it E-mail: info@emidiomastrangiolipittore.it 223
Mancini Antonio Antonio Mancini nasce a Manoppello (PE) nel 1939. Vive e lavora a Legnano (MI). La sua attività artistica comincia negli anni ‘60 con una pittura d’impronta realista. Sviluppa poi un linguaggio personale caratterizzato da figure essenzializzate nella forma e nel colore. Antonio Mancini, nel corso della sua attività artistica, ha realizzato, più di 80 esposizioni in Italia e all’estero. Le sue opere sono state finora pubblicate su oltre 40 libri e riviste d’arte. Armando Torno, che firma il testo “Alla ricerca di un’etica”, definisce Mancini “un pittore di idee di vita vissuta, che nascono da denunce, dalla sofferenza di una civiltà invasa dalla comunicazione… dal tentativo di trovare un’etica tra le mille che la società propone…” Nel 2005 la casa editrice Mazzotta di Milano pubblica, Viaggio dentro la pittura di Antonio Mancini 1984 – 2004. Il volume viene presentato al Museo d’Arte Moderna Vittoria Colonna di Pescara in occasione della mostra personale del pittore. Successivamente, sempre nel 2005, il libro viene presentato insieme alle opere con la mostra personale al Museo Pagani di Castellanza da Armando Torno, editorialista del Corriere della Sera e da Felice Monolo curatore del libro stesso, che introducono l’artista anche nella successiva esposizione alla Galleria d’Arte Moderna “La Torre” di Milano nel 2007. L’uomo frantumato - 2011 102 x 50
Sito web: www.antoniomancini.net
QUOTAZIONI L’uomo frantumato 102 x 50 € 3.500,00 L’aliante 100 x 90 € 4.500,00 Armonie 50 x 50 € 2.000,00
Armonie - 2012
224
acrilico 50 x 50
L’aliante - 2013
acrilico 100 x 90
D’Arte
Mannone Alina
Pontile Spagnola di Marsala - 1978
olio su tela - spatola 50 x 60
Alina Mannone, nata a Marsala (TP) dove vive ed opera. Ha conseguito studi umanistici, tecnici, artistici nella città di Marsala, Trapani, Palermo. Studi Teologici nella città di Marzara del Vallo e di Scuola Ortofrenica a Trapani. In qualità di Docente di Scuola Media per la tecnologia ha sempre integrato lo studio del disegno tecnico con quello pittorico alternando varie tecniche nelle attività di laboratorio quali: la pittura su tela, lo sbalzo su metallo, l’incisione, rilievo su ceramica, pittura su specchi, pittura su vetro con l’applicazione del piombo (pasta di piombo, pittura su stoffa, acquerelli, tempera, acrilici, collage). Predilige la pittura ad olio con la tecnica della spatola. A Marsala, ottenne il primo premio per la pittura, all’età di 19 anni (pubblicato sul Giornale di Sicilia) Montecastello di Tignale sul Garda - 1978 olio su tela - spatola 50 x 60 Indirizzo: viale Whitaker, 15 - Marsala (TP) Telefono 0923 952 716 Cellulare 338 713 85 05
D’Arte
225
Ökra (Antonio Torzolini)
Universo Femminile n. 14 - 1985 strutturazione su tela cm 296 x 206, cmq 60976 € 18.250,00
(…) “Alla sabbia che imprevedibile scivola e fugge sopra il piano, Torzolini ha proposto dapprima la nettezza del gesto, poi solo “Vibrazioni”, dunque parcellizzazione e moltiplicazione di quel gesto. Sollecitata, la sabbia evoca “ad un certo punto” forme che mai potresti imporle, e che non ti appartengono. Elementi grafici molto lineari, striature, galassie rarefatte, poi volumi compatti come sassi, pianeti sconosciuti, vere strutture plastiche, perfette come uova e che parrebbero di granito, di pietra lavica immemoriale, emananti luce propria. Zenit dell’art: distinguere, mettere in evidenza una parte, un dettaglio e farne un assoluto” (…) testo critico di Marco Di Capua Indirizzo: via Canale, 76 – Località Il Miglio n. 10 - 00066 ROMA
Ontani Luigi Luigi Ontani pittore e scultore, nasce a Montovolo Bologna nel 1943. Esponente della body art, a partire dagli anni Settanta Luigi Ontani ha intrapreso un’impegnata ricerca artistica, sperimentando le più svariate tecniche (fotografia, pittura, scultura su diversi materiali) e usando il proprio corpo per indagare l’ambiguità e la complessità della natura umana. Tra le opere, la celebre serie dei cosiddetti tableaux vivants, in cui si presentava nel doppio ruolo di autore e modello. Formatosi a Bologna, ha poi compiuto frequenti viaggi in Estremo Oriente, prima di stabilirsi nel 1970 a Roma. In contatto con l’ambiente artistico torinese, espose per la prima volta a Bologna nel 1967, presentando dipinti, disegni e manufatti. Sperimentatore e anticonformista, Luigi Ontani ha fuso ironia e narcisismo in un gioco incrociato tra sacro e profano, mito e favola, cultura orientale e occidentale. Oltre alla sperimentazione di tecniche fotografiche, si è dedicato all’elaborazione di performances nelle quali presentava sé stesso nel duplice ruolo di autore e modello, in una sorta di tableaux vivants (quadri viventi), o in autoritratti fotografici di grandi dimensioni ispirati a personaggi storici o letterari. Soprattutto dagli anni Ottanta la sua opera è caratterizzata da un’ispirazione onirico-surreale e da un interesse per la manualità artigianale. Oltre a una serie di dipinti con esili figure di ispirazione mitologica, Luigi Ontani ha realizzato lavori in cartapesta e oggetti in legno, porcellana, vetro soffiato, che preludono al progetto utopico per una Casa degli ontani.
Oppo Maria Grazia Maria Grazia Oppo è nata a Ghilarza (OR). Di carattere schivo, preferisce approfondire le ricerche col lavoro in studio, disertando l’attività delle gallerie. Sito web: www.mariagraziaoppo.it E-mail: arte@mariagraziaoppo.it vedi pagina 238
Universo Maschile n. 9 - 1990 strutturazione su tela cm 296 x 206 € 30.000,00 226
D’Arte
Oriolo Dusedda
Orlando Annamaria
Nata a Monfalcone, ha sempre vissuto a Trieste, dove ha frequentato l’Istituto d’Arte. La sua produzione pittorica l’ha portata a diverse mostre personali e collettive in diversi paesi europei. L’artista si avvale specialmente della tecnica divisionista, ovvero del pointillisme, il quale, proposto da Georges Seurat alla fine dell’Ottocento, nasce dalla razionalità di quell’epoca e dagli studi in campo ottico e cromatico che oggi sono parte integrante delle conoscenze che abbiamo sulla percezione umana.
“Ho visto un bambino di 6 anni soffrire molto per una gravissima malattia, vedevo la sua vita come frantumarsi di giorno in giorno... poi, l’energia trasmessagli da ogni strumento collegato al suo corpicino, pian piano lo hanno fatto rinascere sano e forte... ora è un uomo bellissimo ed emana energia solo a guardarlo! questo collage, eseguito con tecnica mista (foto, colori acrilici ecc.) spero renda l’idea e lo vorrei intitolare semplicemente: Grazienergia”.
Grazienergia - 2008
Chiaro di luna - 1999
olio su tela 50 x 50
I colori, invece di essere legati tra loro, rimangono divisi, ma accostati. La nostra mente, poi, procede a fonderli, creando una unità che non esiste nel quadro ma, che tuttavia, noi invece vediamo. Dusedda Oriolo fa questo: scompone le tinte del soggetto e lo ricrea per piccolissimi punti di colore che noi tradurremo in immagini definite eppure stranamente, quasi irrealmente, cariche di sfumature, di calore e di leggerezza maggiori. I suoi quadri risultano così sognanti, ricchi di una morbidezza soffice e delicata, classici e moderni assieme. Il paesaggio si presenta come amplificato, quasi si aprisse ad una indefinibile dimensione individuale, tanto da apparire, in qualche modo, virtuale, lasciando a ciascuno di noi l’avvertirlo e completarlo secondo la nostra sensibilità. D’Arte
acrilico su carta 110 x 80
È nata a Genova, ma ha quasi sempre vissuto a Roma dove risiede. Ha conseguito gli studi presso il Liceo Artistico e l’Accademia di Belle arti di Roma. Figlia d’arte, allieva di Afro, Burri, Guttuso. A soli 16 anni vince un concorso nazionale presso la Galleria Nazionale di Roma. Prosegue il suo percorso artistico con un susseguirsi di mostre in Italia e all’estero. Hanno scritto di lei: Montanari, Luce d’Eramo, C. Strinati, Ruggero Orlando ecc.
...la sua Arte si sviluppa su una linea di forte espressività e coinvolgimento emotivo ma non aliena da approfondimenti innovativi (tecniche pittoriche e fotografiche) volte allo scavo di una condizione umana tragica ma sottilmente ironica e allusiva. Claudio Strinati 227
Paciaroni Ena
Panelli Piergiorgio
Ena Paciaroni è nata a San Severino Marche (MC), diplomata presso l’Istituto Statale d’Arte di Macerata. Predilige dipingere con la tecnica ad olio, acrilico e carboncino. Si esprime con l’astrattismo concettuale, inventivo.
Artista e critico d’arte, nato a Casale Monferrato (AL) nel 1961. Allievo all’Università di Torino nella specializzazione in storia dell’arte contemporanea dei prof. Marco Rosci e Piergiorgio Dragone. Dal 1995 è ideatore e curatore di “Arteinfiera” a Casale Monferrato.
Indirizzo: via Reggio Emilia, 1 63821 Porto Sant’Elpidio(FM) Telefono: 0734 993 407 Cellulare 339 74 46 171 Sito web: www.enapaciaroni.it E-mail: info@enapaciaroni.it
Le tele di Panelli appaiono cariche di un vitale ottimismo, ma quegli stessi colori, quegli stessi spazi, così positivi, possono diventare evocazione simbolica di un momento di sconforto, di scoramento, di tristezza, in quell’eterno rincorrersi d’emozioni che costruiscono l’esistenza d’ogni essere pensante. Carlo Pesce
vedi pagina 239
Silenzi - 2008
acrilico su tela 80 x 80
Paduano Giovanni
Panepuccia Antonella
Giovanni Paduano nasce il 16 agosto 1935 a Macerata. Diplomato all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Pittore, scultore e grafico.
Antonella Panepuccia nata a Genazzano (RM), ha conseguito il diploma di “ceramista Raku” presso l’Università Upter di Roma. Ha appreso la tecnica del tornio frequentando illustri maestri vasai. Gran parte delle opere sono esposte presso Gallerie d’Arte italiane ed estere, altre fanno parte di collezioni private. Tiene mostre personali e collettive. Vincitrice di concorsi internazionali d’arte contemporanea.
...Si potrebbe indicare l’itinerario fervoroso del pittore fra le molte proposte precedenti al 1970, essendo passato attraverso esperienze persino contraddittorie, dall’espressionismo in Piemonte negli anni ‘62-’66, alle invenzioni surreali e Dada sino al 1970 illuminato da una eccitazione informale... Franco Russoli
Pagliaro Roberto ...Ha attraversato con riconosciuta personalità gli ultimi decenni delle vicende artistiche italiane... Artista socialmente impegnato, attento ai problemi ecologici e, più in generale, esistenziali che attanagliano la vita quotidiana; i suoi messaggi, ironici ed amari, delineano una realtà silenziosa che sa urlare la propria protesta, ma anche il desiderio di chiarezza e di amore... E-mail: roberto.ilcastello@libero.it 228
Centauro
scultura raku 30 x 30 D’Arte
Panighi Ettore
Pantellaro Maria Antonietta Pittrice, grafica, designer, allieva di Luciano Gaspari all’Accademia di Belle Arti di Venezia, è stata illustratrice del Risveglio, periodico per la Scuola. Con la pubblicazione dei suoi disegni di moda (Parigi 1960) inizia un lungo e intenso percorso artistico, sottolineato da larghi consensi. “Talvolta il mirabile impasto della materia pittorica si trasforma nel fiorire segreto della natura” scrive di lei Ottorino Stefani, nella storia dell’Arte Triveneta (Ghelfi 2006).
Natura morta
olio su tela 60 x 80
“…tecnicamente la pittura di Panighi si esprime attraverso una frantumazione della struttura formale: l’oggetto viene risolto in tutta la sua complessità in quanto viene analizzata, sovente, da vari punti di vista. In questo modo la figura risulta esaltata e potenziata a coinvolgere lo spazio circostante creando un organismo spaziale nuovo e in sé concluso…” Rosanna Ricci “…penso ai suoi sapienti e calcolatissimi incastri di forme e di colore dove pulsano fremiti di sommessa vita; penso alle strasofferte architetture dei suoi quadri più recenti…” Giorgio Ruggeri “…Ettore Panighi è di Massalombarda, cioè di quella parte della bassa padania più bizzarra e vivace ma sempre attenta ai moti della cultura e delle sue espressioni presenti nel mondo. La geografia biografica non c’entra e non conta mai per un vero artista, ma c’entra però per quel senso terragno in continua fermentazione che è dato alla natura di certi uomini che hanno una innata predisposizione per le cose concrete e belle dell’arte…” Davide Argnani
“C’è un telaio concettuale che dà significato alle sue opere... dove il pensiero, la riflessione si fa arte...” Bruno Rosada
Pantoli Primo Pittore, scultore, incisore, scenografo, è nato a Cesena (FC). Nel ‘57 si stabilisce in Sardegna, dove insegnerà al Liceo Artistico di Cagliari fino al ‘90. E’ stato tra i fondatori dei primi gruppi di arte di avanguardia in Sardegna (Studio ’58 nel 1958; Gruppo di Iniziativa, nel 1961; Centro di Cultura Democratica, nel 1967). Ha pubblicato scritti e disegni su quotidiani e periodici, articoli di critica d’arte su L’Unità e il Tempo; è stato disegnatore satirico di Rinascita Sarda e di Sardegna Oggi. Espone in Italia e all’estero dal 1952. Incide e stampa opere di xilografia, acquaforte, puntasecca. Ha progettato un centinaio di manifesti, scenografie per il teatro e la televisione (Rai 3), allestito sale e piazze. Dall’anno 2000 si dedica anche alla scultura. Pubblicazioni:“Incidere e stampare da soli” ed. cuec; Monografia: Pantoli, opere, nel 2003, ed. cuec; “Favole del babbo per Eleonora”. ed. Aisara; le illustrazioni sono dell’autore, realizzate al computer. Sito web: primopantoli.it E-mail: p.pantoli@tiscali.it
Natura morta con pesce D’Arte
100 x 80
Lo scultore – 2008
olio su tela 80 x 60 229
Paolo Domenico
Parkinson Anna ...Apparizioni che irrompono in tutta la loro tenerezza, incanto, vigore espressivo, amore dello sguardo, sapienza artistica e cromatica, riempiendoci di meraviglia. ...Una ventata di aria fresca in questa nostra realtà urbanizzata, un balsamo esotico e rinvigorente che sa di primitivo gentile, di salvezza immediata... ...Anna cattura magicamente l’immaginazione e ce la ripropone, sapientemente elaborata dal suo sguardo gentile e autentico. vedi pagina 242
La processione - 2004
olio su tela 70 x 100
...Domenico Paolo porta alle sue composizioni una inesauribile creatività, emozioni che scaturiscono dal vissuto e che lui sa elaborare attraverso il filtro della sua arte, egli analizza ciò che lo colpisce, lo immagazzina e ne fa ispirazione per la sua pittura informale... Sandra Mi
Papacchini Rossella ...Il pennello è mosso dalla mano e dal braccio ma, contrariamente a molti pittori, quello di Rossella è collegato alla sofferenza della propria anima ed è questa che consegna il colore al disegno alla tela alla ceramica e al vetro... …le sue realizzazioni non si basano sulla ricerca esteriore ma su quella interiore… Dott. Dino Marasà
Pascar L’opera informale di Carmelo Pasini Pascar rimanda ad una personalità artistica dalle forti connotazioni introspettive capace di mantenere un segreto... dalle nitide campiture di colori che mescolano sentimenti di attesa, di pazienza, di speranza, di ricordo, propri delle diverse declinazioni dell’animo umano. La sua arte rivela inquietudini e mira all’ascolto. Liliana Nobile Indirizzo: studio via Grandi, 57 20834 Nova Milanese (MI) Telefono 0362 45 06 47 – Fax 0362 367 205 E-mail: pascar.carmelopasini@libero.it http://digilander.libero.it/pascar.pascar/ Vedi pagina 240
Vedi pagina 254
230
D’Arte
Pasquali Luigi
Pazzi Sandro
La ricerca di nuove forme espressive, spinge Pasquali ad allontanarsi dall’universo dei simboli consueti, sino ad approdare all’astrazione. La sua grafica accurata ed in continua evoluzione, tende alla sintesi del concetto. Attento ai problemi dell’attualità, tenta di ridurre a materia d’Arte, la vita. Apprezzato dalla critica e dal pubblico, partecipa a collettive e allestisce personali.
Sandro Pazzi, pittore, incisore, operatore culturale, inizia l’attività nel 1973, stampa in proprio e collabora con artisti italiani e stranieri. Più volte vincitore al Premio “G.B. Salvi”, nel 1990 ha vinto la sezione grafica del Concorso Nazionale “Premio Arte” Mondadori. Le sue opere sono presenti in pinacoteche e musei italiani ed esteri. Ha allestito molteplici mostre personali e collettive in Italia e all’estero. Ha curato e coordinato i progetti espositivi e i cataloghi di numerose mostre. Nel 2000, 2001, 2004 è stato docente dei corsi di incisione per studenti e docenti presso la Scuola di Belle Arti di Saragozza e della Scuola Internazionale di Arte Grafica a Fuentetodos, patria di Goya, in Spagna.
Sito web: www.luigipasquali.net
Help - 2008
tecnica mista 50 x 70
Pavan Adriano Dopo Sessant’anni la ricerca artistica di Adriano Pavan continua. In questi ultimi anni sono nati quadri importanti per la storia del pittore. Ha allestito più di 120 personali in Italia e all’estero. Indirizzo studio: via Jesolo, 20 - 30027 San Donà di Piave (VE) Telefono 0421 527 05 vedi pagina 248
Concreazione -2000 lastra mm 495 x 485 acquaforte e puntasecca
Pellegrini Rocco Rocco Pellegrini è nato a San Donato Val Comino (FR) nel 1954. Attualmente vive ad Atina Inferiore, si occupa di pittura, fotografia e installazioni. Nel suo universo più intimo si occupa anche di poesia. Sito web: www.roccopellegrini.it E-mail: rocco_pellegrini @ libero.it vedi pagina 241
D’Arte
231
Pellegrino Emilio
Pepe Salvatore Nel 1985 si diploma in Scenografia all’Acc. di Belle Arti di Roma. E’ docente di Progettazione all’Ist. d’Arte di Cetraro (CS). Dal ‘88 tiene significative mostre personali, su tutte: Palazzo dei Priori - Perugia, Centro di Sarro - Roma, Casa di Giorgione - Castelfranco Veneto, Artoteca Alliance - Bari, Centro Qal’At - Caltanisetta, Università della Calabria Rende (CS), Palazzo della Regione - Trento. Espone in prestigiose rassegne in Italia, USA, Spagna, Israele, Malta e Turchia.
Aspetto cosmico 054 - 2011
videografica 30 x 20
Pittore. Nato a Napoli nel 1937; ha studiato all’Istituto Statale d’Arte ed all’Accademia di Belle Arti di Napoli. È il creatore delle “micro opere cosmiche”, dipinte direttamente su vetrini di mm 35 x 23 percepibili attraverso proiezione luminosa, con accompagnamento musicale. Dal 1959, data in cui firmò il Manifesto del Cosmolismo, ha tenuto decine di mostre personali, performance, proiezioni e conferenze. Dal 1975 è presidente del Centro della Promozione dell’Arte e della Cultura in Napoli, ove ha insegnato discipline pittoriche ed espone in permanenza le sue opere. È stato invitato a più di mille rassegne e collettive in Italia e all’estero. È inserito nella “Storia di Napoli” e nei maggiori volumi d’arte italiani ed esteri. Indirizzo: piazza Trieste e Trento Galleria 2000 Marano di Napoli 80016 Telefono 081 742 04 12 E-mail: cosmicpictures.e.pellegrino@gmail.com Sito web: www.cosmicpictures.it
Nel 2007 partecipa alla 52° Biennale di Venezia nell’ambito del progetto “Camera 312 promemoria per Pierre”. Sue opere sono esposte in permanenza alla Casa degli Artisti di Gallipoli (LE). Ha lavorato inoltre alla progettazione grafica, realizzata a Ulm in Germania, del cd “Eos”, del jazzista U. Napolitano ed ha curato per il Museo di Praia i video “Nato Frascà-l’Arte all’ombra di un’altra luce” e “Lamberto Pignotti e la poesia visiva”.
Perrini Luigi Francesco Nato a Bitonto (BA) il 29-10-54; vive, lavora e risiede a Roma dal ‘62. E’ laureato in ingegneria elettronica, svolge attività artistica da 25 anni autodidatta, ha frequentato un gran numero di studi, ateliers e laboratori di artisti di grande levatura e professionalità, in Italia e all’estero, raccogliendone ampi consensi, sincera stima e alta considerazione tecnica e quantitativa. Hanno scritto di lui eminenti critici, storici dell’arte. Esposizione: www.avant-gardeart.com
Perrino Piero Nato a Napoli, ha iniziato l’attività artistica nel 1976; attualmente vive e lavora a Campobasso e Perugia. “…Nei suoi quadri più astratti, l’irrompente gestualità e il ritmo dinamico delle pennellate...” Indirizzo: via C. Da Colli, 44 - 86010 Ferrazzano (CB) E-mail: pieroperrino@gmail.com vedi pagina 250
Aspetto cosmico 055 - 2012
videografica 30 x 20
QUOTAZIONI videografica 30 x 20 da € 5.000,00 232
D’Arte
Peruzzi Silvano
Pezzoli Marisa
“...Ciò che caratterizza l’arte di Silvano Peruzzi è proprio quello che molti pittori hanno smarrito in una lunga ricerca: forza espressiva, struttura lineare e tecnica immediata.” Renzo Margonari Sito web: www.silvanoperuzzi.com E-mail: silvano.peruzzi@alice.it
Pesci Fabrizio Fabrizio Pesci, artista impegnato ininterrottamente in esposizioni personali e collettive, in Europa ed all’estero. Sito web: www.fabriziopesci.it E-mail: info@fabriziopesci.it pescifabrizio1969dc@hotmail.it
Pettinau Giuseppe Nato a Sardara (MD) nel ‘43, nel 1962 partecipa alla costruzione del gruppo d’iniziativa collettive a Roma con presentazione di Corrado Maltese. Nel 1989 antologica alla galleria comunale d’arte, nel 1992 vince il 1° premio regionale di pittura, al suo attivo numerose mostre.
Blues - 2006
collage 70 x 50
Il suo percorso artistico inizia nel 1976 con “quadrati d’ombra” (spruzzo con inchiostro di china). Nel 1980 passa al modulo cubico realizzato con bande in rilievo di acetato inserito su lastra di celluloide. Successiva è l’invenzione di alfabeto dall’ “A” alla “Z” (1982), e di numeri dallo “0” al “9” (1987, vedi mostra “Meronumero”). Dal 1992 realizza carte a mano e libri d’artista. Nel 1985 l’artista Danilo Guidetti di Castiglione delle Stiviere (MN), su invito di Marisa Pezzoli, realizza “Attese, segni di Danilo Guidetti, versi di Marisa Pezzoli”, un piccolo libretto nel quale i disegni dell’artista mantovano commentano i versi dell’artista bresciana. Per la novità della realizzazione e per essere stato il primo di una serie, il libretto è stato esposto alla mostra antologica di Danilo Guidetti che si è tenuta nel 2001 nelle due sedi di Castiglione delle Stiviere (Palazzo Pastore) e Gazoldo degli Ippoliti (MN). Vive e lavora a Brescia in via Paolo Gagliardi, 20
La giostra del diavolo - 1997
olio 90 x 110
Petti Pietro ...È un pittore autodidatta che ha saputo raggiungere livelli stilistici davvero pregevoli... I paesaggi suggeriscono l’atmosfera della terra dauna, soffusi di luce, di colori, di ampie superfici dove il pittore indugia sulla compattezza delle zolle o sulla solitudine dell’albero perduto nello spazio. Più articolate e impegnative sono le opere in cui la presenza antropologica si esalta in scenari che affiorano da remote visioni. Negli interni, sapientemente colti, il fascino del particolare emerge dal raccoglimento che sa di devozione e di rispetto. Michele Urrasio Indirizzo: via Benvenuto Cellini, 90 Lucera (FG) D’Arte
Zenitale - 2006
collage 70 x 50 233
Philippone Giovanni
Pini Giuliano
Giovanni Philippone (1922-1993) Diplomato a Brera ha operato in Sicilia, a Parigi e a Milano. Ha esposto in Italia e all’estero in personali e collettive. E-mail: stellafilippone@virgilio.it
Mattino tra gli ulivi - 1970 Lohengrin -1999
Piccinini Alessandro ...“Arte come poesia, come trascendenza dunque, che in Piccinini mai, al di fuori della realtà. Da ciò traspare il profondo interesse sociale e politico di questo pittore che, però, riesce a non subordinare il linguaggio artistico a tale impegno”... Indirizzo: via Giuseppe Marcotti, 18 - 00157 Roma Telefono 06 439 15 75 E-mail: ale.piccinini@hotmail.it
olio su tavola 92 x 126
Giuliano Pini è nato nel 1935 a Firenze. Autodidatta, si avvicina in giovane età al disegno e alla pittura e viene incoraggiato fra gli altri da Ottone Rosai e dallo storico dell’arte e critico Mario De Micheli che lo presenta nella sua prima mostra fiorentina nel 1960. Il suo operare si articola principalmente per grandi cicli che hanno come centralità la vicenda umana. È del 1970 “Il tempo ha le mani” seguito nel ‘79 da “Il punto da raggiungere” presentato in catalogo da Renzo Vespignani. In questa occasione C. L. Ragghianti rileva “...il fenomeno quasi incredibile di un grafico erede di Botticelli ed osservante di Michelangelo, che galvanizza per così dire Bardsley e Schiele, il pittore fiorentino ed europeo Giuliano Pini...” E-mail: giulianopini@libero.it Sito web: www.accademiamusicaledifirenze.it/artisti/pini.html www.italienfreunde.de/acit/pini/biografia.html
vedi pagina 245
Tristano e Isotta - Notte di vento olio su faesite 120 x 110 234
D’Arte
Pini Sara
Pittigliani Ermanno
Pittrice, vive ed opera a Torre Beretti (Pv). E’ stata allieva del maestro Gianpaolo Candido.
Ermanno Pittigliani(1907-1979)
“...Per Sara Pini, lo scatenamento delle forze creative interiori. Il sogno fantastico che opera nella espressione di una singolare magia. Creature provenienti da abissi ancestrali, verità struggenti di essenze femminili, demoni e angeli nel giudizio inesorabile che riflette le differenze. Incubo tenebroso e il più fantastico sogno d’amore.” Gianpaolo Candido
Tutte influenze presenti nelle sue opere che i critici, in campo pittorico, hanno ricondotto ad un “naturalismo astratto” influenzato. vedi pagina 249
E-mail: gatto.socrate@libero.it
Piovanelli Giuseppe Nasce a Darfo Boario Terme (BS) il 13 febbrario del 1945. Nel 1963 frequenta lo studio del prof. Villani docente di Storia dell’Arte all’Istituto Magistrale “Veronica Gambara” di Brescia. Da molti anni affianca alla pittura l’attività critica e teorica. vedi pagina 251
Pivetta Osvaldo Monza 1922 - Nîce 1981
Pisano Raffaele
Pivetta giunge alla pittura in questo momento in cui gli attimi sono sempre più brevi. Vi giunge con lo slancio di un neofita e si direbbe che pensi di essere capitato nell’istante cruciale quando, dopo aver scomposto «l’essere» e averlo conosciuto, arriva l’ora di rimetterlo insieme. Tutta la sua pittura infatti tende con evidenza a puntualizzare sempre di più una figurazione «mossa» in un ricostituito equilibrio di piani. Abbiamo fatto abbastanza i ricercatori ora torniamo a fare i poeti. Ascanio Ascani - 1961 vedi pagina 244
Raffaele Pisano nasce a San Benendetto - Caserta nel 1943. Figlio d’arte e autodidatta. Per Raffaele Pisano, i primi passi nel mondo dell’arte sono una meravigliosa scoperta ma al tempo stesso una sperimentazione su se stesso degli esiti sorprendenti. Egli ama intensamente e incondizionatamente la sua arte: il felice tono, l’immediatezza del tocco, la forma emanante la dolce melodia della soave visione del colore attraverso la freschezza e la limpidezza della pennellata, che offrono allo sguardo quegli squarci di bellezza che solo una gelosissima musa può suggerire ed ispirare all’amante. Ogni pennellata, ogni ricerca cromatica racchiude lo sforzo dell’indagine profonda perché l’artista è tutto questo ad esprimere quanto è nella sua anima di amante. D’Arte
235
Pividori Arturo
Prastaro Teresa Nata a Lecce, a 13 anni è ammessa ai corsi di pittura del locale Istituto d’arte; dopo il diploma si inserisce nell’insegnamento del disegno e storia dell’arte. Maestra nell’arte dell’acquaforte ha esordito a 18 anni.
Neve sulla parrocchiale di Cogne - 1980
olio 14 x 18
Arturo Pividori (1926 - 2007), grazie all’amico pittore Terzolo, potè frequentare la Libera Accademia di Pittura ed avere come maestri Terzolo, Bertinara Micheletti, Bercetti, Giansone ed aprire uno studio insieme al pittore Mino Rosso. Dal ‘46 Pividori inizia ad esporre in mostre personali e collettive. “L’artista Arturo Pividori è un pittore di polso, con una fervida capacità interpretativa, una solida fantasia creativa, un poetico discorso da svolgere e una strada certa da percorrere. Quella appunto di una pittura limpida e non ancora contaminata dai commerci e dalle facili mode, la quale ha il potere di commuoverci e farci sognare in un mondo che, fra tante violenze dominanti, sempre meno si presta al sogno ed alla commozione!” Cesare Roccati
Poggio Maurizio Cerca di catturare culture e popoli, tutto ciò che definisce le loro specificità senza tralasciare nulla, per immortalarne l’animo in tutta la sua grandezza e vastità.
New York 11-09-2008 acrilico 80 x 120
Presciuttini Sidonia Nata a Todi (PG). Si è diplomata in disegno e pittura all’Accademia di Belle Arti di Roma. Predilige come soggetti nature morte, figure, paesaggi, animali. Ha esposto in numerose mostre e rassegne nazionali e internazionali. Le sue opere sono in collezioni pubbliche e private, in chiese, istituti, pinacoteche italiane ed estere; tra le sedi più importanti: Museo National de Arte al Republici Moldava, Ermetaj a Sanct Peterburg. Indirizzo: via Mazzini, 59 - Porto Sant’Elpidio (AP)
Indirizzo: via Alcide De Gasperi, 3 int. B - 10092 Beinasco Celulare 392 672 53 42 - 338 197 57 93 - 331 872 02 93 E-mail: pojomauri@gmail.com vedi pagina 252
236
D’Arte
Prinetti Silvana
Pugliese Addis
La sua pittura di corrente espressionistica è caratterizzata da un forte cromatismo ed equilibrio di forma.
Nato a Feltre (BL), maestro d’arte dal 1954 espone sia in Italia che all’estero figurando con i più noti artisti contemporanei. Le sue opere figurano in importanti collezioni private e pubbliche. Dal 1957 risiede a Latina, in via Francia, 4
Indirizzo: via Imparì Inferiore, 14/a - Usmate Velate (MB) Telefono: 039 672 801 Sito web: oliosutela.wix.com/silvanaprinetti vedi pagina 256
Paesaggio invernale - 2007
olio su tela 50 x 60
Pucci Osvalda Campiture vivaci e solari in un oceano impetuoso di luce rendono la visione dell’opera accattivante. Una poetica pittorica di squisita tensione intellettuale che verrà sicuramente apprezzata anche negli anni a venire per la sua particolarità. Indirizzo studio: via XXV Aprile, 37 - Arezzo 328 467 63 45 Cellulare www.op-arte.it Sito web: osvalda.pucci@fastwebnet.it E-mail: vedi pagina 246
D’Arte
Puma Leonardo Nato a Milano, ha studiato presso l’Accademia di Belle Arti di Brera, dove si è diplomato sotto la guida dei pittori, Campestrini e Cristoforo De Amicis. Ha studiato inoltre alla scuola di Pubblicità dell’ e.n.a.l.c. di Milano sotto la guida dei maestri pubblicitari Dradi, Mezzadri e del pittore scultore Senega, ottenendo il Diploma di Artista Pubblicitario e disegnatore grafico. Ha partecipato attivamente alle maggiori esposizioni nazionali, ottenendo premi e riconoscimenti. Nel 1976 viene chiamato dal pittore Alessandro Conti alla fondazione della Scuola di Pittura presso il n.e.i. a Monza, dove ha collaborato insegnando pittura ad olio, tempera, acquerello e altre tecniche pittoriche fra cui la prospettiva. Partecipa alla fondazione del Circolo Arti Figurative di Monza nel 1982, ne disegna il logo, ed è tuttora socio. Insegnante presso la “Famiglia Acquerellisti Monzesi” all’ Associazione Arcadia a Monza. Indirizzo: via E. Parma, 6 - Monza (MB) 237
Oppo Maria Grazia
Maria Grazia Oppo nasce a Ghilarza e vi trascorre la sua infanzia, per poi trasferirsi a Cagliari dove cresce come persona e come artista. Si diploma e specializza presso le Accademie di Belle Arti di Roma e Perugia e, in seguito ai suoi studi, insegna come docente di disegno e Storia dell’Arte presso il Liceo Artistico di Cagliari.
Le sue opere vanno dalle istallazioni e sculture all’aperto, di grandi dimensioni in rapporto alle misure urbane, ai gioielli, per i quali riesce a creare un connubio di materiali diversi, incastonando preziosi fossili e minerali allo stato grezzo, o minuscole ceste in perfetta armonia, agli oggetti di uso comune ma rivisitati dalla mano dell’artista. Giunge così alla sua maturità artistica e personale, esprimendo nelle sue opere le proprie radici ma dotandole di ali che le rendono leggibili e comprensibile a tutti.
L’esposizione, che rientra nel progetto “Identità e differenze. La mano dell’uomo”, a cura di Elisabetta Governatori, mostra nelle opere dell’artista la forte necessità di collegare l’arte e il design con il lavoro dell’artigiano, che diviene così strumento contemporaneo a salvaguardia degli antichi lavori quali bene culturale di un popolo. Così la mostra “Riflessi di giunco” affonda le sue radici proprio nel territorio, nella Storia della Sardegna e si proietta nel futuro creando un dialogo ideale tra passato e presente, tra artigianato e arte, tra insularità e resto del mondo.
Sito web: www.mariagraziaoppo.it E-mail: arte@mariagraziaoppo.it
238
D’Arte
Paciaroni Ena
Ena Paciaroni è nata a San Severino Marche (MC), diplomata presso l’Istituto Statale d’Arte di Macerata. Predilige dipingere con la tecnica ad olio, acrilico e carboncino. Si esprime con l’astrattismo concettuale, inventivo. Ena Pacironi è stata citata dai critici Maurizio Vitiello, Arnaldo Colasanti, Dino Marasà, Dott. Salvatore Russo, Pittore Enrico Benaglia, Dott. Nadine Giove, Prof.ssa Anna Francesca Biondolillo, Pompea Vergaro, Mariarosaria Belgiovine, Caterina Randazzo, Fabio Fulco, Sandro Serradifalco. Aurora boreale
olio su tela 80 x 60
Recenti eventi espositivi: Riconoscimento internazionale “L’Ercole di Brindisi”; Espositive Galleria “Il Trittico”, Roma; Premio Primavera, diploma d’Autore, del Ciac. Roma; 1° premio Andalo (TN); Ospite artista-Diploma di merito 39° concorso “S. Giovanni Bono” Cesena; Attestato di merito artistico 1° Bennale Internazionale Lecce – selezionata a “Premio Internazionale Tokio”; Ammessa Internazionale Italia 2011 “Villa Gualino” Torino; Personale ad Andalo; Triennale di Roma 2011; Premio della Lupa Roma 2012 quarto premio; Biennale Gondola D’Oro 2012 Venezia; Concorso Internazionale La Spadarina 2012 (Restiamo Umani); Esposizione Galleria Esart Barcellona Spagna; Galleria New Artemisia Bergamo; CollettivaBratislava, curatore storico d’arte Dott. L’Uboslav Moza; Ammissione al Premio Biennale Nobel Dell’Arte Montecarlo; Ammissione Biennale Internazionale D’Arte di Palermo. Sue opere sono custodite in collezioni pubbliche e private.
Ammirando le opere di Ena Paciaroni, si avverte subito che qualcosa le unisce e le rende uniche: la sinuosità. I soggetti galleggiano in un mare di colori, avvolti da onde concentriche ordinate e silenziose, ma anche irruenti ed instancabili di rincorrersi e di volteggiare. E’ un crescendo: l’opera danza… G. Castiglioni
Indirizzo Studio: via Reggio Emilia, 1 63821 Porto Sant’Elpidio (FM)
Paesaggio rupestre D’Arte
tecnica mista (collage) 80 x 60
Telefono: 0734 993 407 Cellulare 339 74 46 171 Sito web: www.enapaciaroni.it E-mail: info@enapaciaroni.it
239
Pascar Carmelo Pasini in arte “Pascar”, pittore figurativo moderno-informale. Ha allestito mostre personali e partecipato a collettive e rassegne in Italia ed all’estero, ottenendo premi e riconoscimenti. Nominato “Maestro” dalla Federazione Nazionali Esperti e Crititici d’Arte, fa parte del centro Universitario Francese. Hanno scritto di lui numerosi critici, tra cui: Chiesa, Falossi, Gelmi, Ghilardi, Malmo, Mula, Pasolino, Perdicaro, Poncioni, Strengacci, Taglia, Villatorta. Le sue opere sono state esposte a: Young Museum, Centro Internazionale d’Arte Moderna e Contemporanea; Palazzo Ducale di Revere (MN); Guang Dong Museum, Guangzhou (Cina); Fiera Artexpo Monza. Fa parte della Commissione Critica di Premi Qualificati. Le sue opere si trovano presso collezionisti italiani e stranieri, nonché enti pubblici e centri culturali e didattici.
L’isola dei morti - 2011 “sintesi” collage su masonite 50 x 70
L’opera informale di Carmelo Pasini Pascar rimanda ad una personalità artistica dalle forti connotazioni introspettive capace di mantenere un segreto. Un mare lambisce una terra che è un porto di anime alla volta di un appiglio certo, anche se l’artista sa bene che la certezza è una condizione temporanea. Li dove si apre un varco per accedere ad uno spazio, vediamo delle colonne che si elevano nel verde che le accoglie. L’austerità del tratto pittorico è sostenuto dalle nitide campiture di colori che mescolano sentimenti di attesa, di pazienza, di speranza, di ricordo, propri delle diverse declinazioni dell’animo umano. La sua arte rivela inquietudini e mira all’ascolto. Liliana Nobile Per cercare di capire Pasini, per avere la possibilità di avvicinarsi al suo lavoro dobbiamo subito dire che i modi di interpretazione non sono contraddittori, ma sono componenti della figura finale, definitiva; sono segni diversi di vita, di ricerca, di pulsioni interiori, che si uniscono, si fondono, si armonizzano, nell’energia dell’immagine e in una sua assolutezza. Dario Poncioni
Carmelo Pasini “Pascar” Indirizzo: studio via Grandi, 57 - Nova Milanese (MI) Telefono 0362 450 647 – Telefono e Fax 0362 367 205 E-mail: pascar.carmelopasini@libero.it Sito web: www.pascarcarmelopasini.it 240
Dal cosmo 18 D’Arte
Pellegrini Rocco Rocco Pellegrini è nato a San Donato Val Comino (FR) nel 1954. Attualmente vive ad Atina, si occupa di pittura, fotografia e installazioni. ...Oggi, la tecnica pittorica preferita da lui è quella della trasformazione e della manipolazione dell’immagine; interventi che per certi aspetti rappresentano l’insoddisfazione e il rifiuto da parte dell’artista di una certa realtà sociale che ci circonda e, per altro verso, è lo stimolo per una forte creatività...
Riflessioni su Munch - 1999 olio e acrilico su tela 145 x 210
Altri tempi Riflettendoacquerello su Matisse30e Picasso x 40 - 2010 D’Arte
Nel suo universo più intimo si occupa anche di poesia. Ha partecipato a varie rassegne d’arte a Milano, Pisa, Ferrara, Trevi (Trevi Flash Art Museum), Torino. Tra le ultime esposizioni: “Plasticismi e Figurazioni” presso la Reggia di Caserta, 2005; Triennale dell’Accademia Federiciana a Catania, 2005; VI Biennale del libro d’artista – città di Cassino, 2009; “Giù la maschera” n° 2 Museo Civico Umberto Mastroianni Marino (RM) 2009; Museo Civico Alatri (FR) 2010; Biennale D’Arte Contemporanea Alatri (FR), Premio della critica, 2012; Mostra fotografica Aquino (FR). Indirizzo: via Sode, 2006 03402 Atina Inferiore (FR) Cellulare 333 728 30 17 Sito web: www.roccopellegrini.it E-mail: rocco_pellegrini @ libero.it
olio e acrilico su legno 230 x 180 241
Parkinson Anna
Rough sea from cave - 1993
70 x 50
...Apparizioni che irrompono in tutta la loro tenerezza, incanto, vigore espressivo, amore dello sguardo, sapienza artistica e cromatica, riempiendoci di meraviglia. Farfalle con occhi sulle ali, colibrì aleggianti su fiori variopinti, sguardi teneri o feroci di natura allo stato puro, vivi di una libertà di immaginare che è una ventata di aria fresca in questa nostra realtà urbanizzata, un balsamo esotico e rinvigorente che sa di primitivo gentile, di salvezza immediata... ...Anna cattura magicamente l’immaginazione e ce la ripropone, sapientemente elaborata dal suo sguardo gentile e autentico.
Collisione nel fiume Hudson - 1976 242
70 x 50 D’Arte
Parkinson Anna Artista eclettica e sensibile nota ed apprezzata sia in Italia, ove attualmente risiede, che in Inghilterra ove è nata e con la quale ancora oggi intrattiene interessanti e proficui rapporti artistici con importanti Associazioni e gallerie d’Arte; nella sua lunga e gratificante carriera di emerita artista ha inteso principalmente perseguire, privilegiandola nel contesto delle altre, una sua particolare “linea tematica” risaltante scenografie ed ambientazioni faunistiche e paesaggistiche della sua “amata Africa” ove, avendo a lungo soggiornato in Kenia e Tanzania, ha potuto, non solo ad un livello personale, ma anche psicologico, particolarmente “compenetrarsi” in una meravigliosa ed affascinante sensazione creativa e descrittiva” che soltanto chi ha personalmente vissuto in quel meraviglioso Continente che è l’Africa può compiutamente “raccontare”. Nascono, in tal modo, stupende Opere Pittoriche... ...Romantici velieri, imponenti galeoni... vengono mirabilmente raffigurate dall’artista Parkinson nel contesto di affascinanti scenografie marine ove albe, tramonti e tempeste vengono stupendamente “illustrati” con un singolare verismo “tattile”, mediante coinvolgenti tonalità cromatiche di singolare abilità esecutiva . ...Pertanto, considerando la Sua conclamata valenza artistica, sia a livello concettuale che creativo in funzione della Sua istintiva sensibilità interiore che ben evidenzia nelle Sue poliedriche ematiche “concretizzate” con una particolare ed intima sensazione emotiva, si può – a giusto merito – annoverare la Pittrice Anna Parkinson fra i più qualificati esponenti di quella Pittura intimamente e sentitamente verista ove “grafia” e “colore” vengono abilmente espressi mediante “ideogrammi” di squisita fattura nati dal profondo inconscio creativo dell’Artista.
Colibrì Blacktailed trainbearers - 2005 30 x 40 ovale
Prof. Fernando Silo (critico d’arte)
Nella pittura di Anna Parkinson ritroviamo temi diversi come paesaggi e marine di rara bellezza, fiori, velieri, animali selvatici. In alcune opere le immagini evocano esperienze di vita, soprattutto situazioni ambientali che si rifanno al lungo periodo da lei trascorso in Africa, e che hanno lasciato sicuramente un segno profondo nella sua anima... La Parkinson ha affinato le sue doti, giungendo ad una misura espressiava di notevole validità ed efficacia. La sua pittura è ben costruita sul piano compositivo, limpida nell’articolazione delle luci e nitida nell’orchestrazione dei colori, che si intonano sempre in raffinate armonie. Orange peonie & barbthroat - 2008 D’Arte
30 x 24 243
Pivetta Osvaldo Questo artista ha puntato verso l’immagine dell’uomo di sempre, saldamente ancorato a quello che dovrebbe essere il suo atteggiamento costante verso il mondo, un atteggiamento cioè sostanziato di un amore e di una fiducia capaci di superare le circostanze negative della vita. Carlo Munari - 1964 Pivetta giunge alla pittura in questo momento in cui gli attimi sono sempre più brevi. Vi giunge con lo slancio di un neofita e si direbbe che pensi di essere capitato nell’istante cruciale quando, dopo aver scomposto «l’essere» e averlo conosciuto, arriva l’ora di rimetterlo insieme. Tutta la sua pittura infatti tende con evidenza a puntualizzare sempre di più una figurazione «mossa» in un ricostituito equilibrio di piani. Abbiamo fatto abbastanza i ricercatori ora torniamo a fare i poeti. Ascanio Ascani - 1961
Monza 1922 - Nîce 1981 È da ragazzo che dipingo. Per me vita e pittura sono state sempre un unico impasto. Ogni azione, ogni pensiero di ieri e di oggi è per l’arte. A quattordici anni avevo già un abbaino-studio; lì e in campagna passai la mia gioventù a dipingere albe e tramonti d’estate e d’inverno. Il mio interesse fu soprattutto rivolto verso l’uomo e il paesaggio; anche col passar degli anni e col mutare delle ricerche, rimase. La mia vita finor è stata piuttosto piana, senza grandi colpi di scena. Povero, dovevo sopravvivere e mi dedicai a diversi mestieri; poi venne adagio adagio un po’ di sereno ed ebbi più possibilità verso la pittura. I miei temi di gioventù erano i drammi umani della povera gente, i paesaggi bui con le luci della sera o rotti dalle luci violente dei temporali. Molti cieli grigio cupo dominavano il quadro, colori bituminosi la terra. Poi, notando che tutto usciva sempre bene, mi attaccai ad altre ricerche. Prova e riprova, nel ‘59 giunsi all’informale. Mostre e successo mi arrisero, ma tre anni dopo eccomi ancora scontento. La maggiore conoscenza personale, il confronto con quanto altri operavano mi spinsero a cercare una chiarezza di segno tale da pormi su un piano più costruttivo e meno denunciatario. Mosso soprattutto da una fede in Dio, ricercai una figurazione che l’amalgamasse al tutto, convinto com’ero che l’uomo e la sua forma stanno ad altre forme. L’uomo visto tanto da vicino da entrarci dentro, da farlo diventare cosmo nel cosmo. Per far questo occorreva un colore appropriato. E furono gli azzurri, i viola, i gialli, i neri, i bianchi divenuti forme di luce a creare l’unicità e il ritmo. I temi e i racconti sono quelli dell’uomo di sempre, slegati dalle contingenze esistenziali costruttive e se mai risolvibili con altre azioni. Ritrovarci uomini al di là dei consumi, dei comodi e degli arrivismi è l’anelito che sta prendendo forma e che soprattutto nei giovani è profondamente sentito. Questo è fede nella vita, nel valore di quello che siamo, di coscienza e di amore. 244
In Pivetta, come già mi è occorso di riscontrare in altri pittori astratti, vi si nota una sottile e vibrante concentrazione lirica che scopre mire di riedificazione. Gli attuali esiti stanno ad indicare un’autenticità ed una giustificazione vitalmente adatta a sopportare la responsabilità e della rottura e dei recuperi. Giovani Battista Salerno - 1961 Emozioni, fantasia, sentimento, visioni liriche, interpretazioni di un mondo visto con sguardo interiore mediante un’impareggiabile fusione, appena appena cromatica, di elementi reali con «apprensioni» intellettive, in sincronismo con stati d’animo individuali, arte difficile e inconsueta, ma arte indubbiamente. Enrico Contardi - 1961
D’Arte
Piccinini Alessandro Alessandro Piccinini nasce a L’Aquila nel 1945, risiede a Roma, dove ha frequentato l’Accademia di Belle Arti. Nel 1979 con lo scrittore ed antropologo francese Pierre Carnac sviluppa la prima idea del Presenteismo movimento artistico che è stato al centro di rilevanti rassegne promovendo iniziative sociali e culturali incentrate sul tema di un eterno presente della coscienza in cui passato e futuro confluiscono e si riconducono al divenire dell’Io e dell’Uomo. Rassegne e mostre personali in Italia e all’estero. In un mondo opportunistico e fagocitante, che spietatamente divora ciò che di valido, sincero e geniale in esso si manifesta e che sempre più spesso produce l’effimero, le “apparizioni” pittoriche di Alessandro Piccinini ci fanno ben sperare. Queste composizioni volteggiano e danzano colorate come un grido nel silenzio. Le opere successive, invece s’impongono senza chiasso né vividezza delle tinte ma ugualmente dirompenti. In tutte, c’è la vita nella sua totalità rappresentata nel continuo rapporto tra onirico e ludico ed in modo accattivante, suggestivo ma anche inquietante, proprio come si rivela l’esistenza umana. Come non ricordare l’action painting di Pollock, le sue costruzioni totemiche?
Sacralità
2009
Definizione
Altri tempi acquerello 30 x 40
2012
Come non rammentare l’informale, il materismo magmatico di sapore esistenzialista? E perchè non pensare alla tensione verso l’alto come ricerca dell’infinito di Brancusi? Tutto ciò, ed altro, rappresenta un’impronta lasciata come substrato culturale elaborato conscio ed inconscio, nell’arte di Piccinini. Del resto ogni essere umano vivendo, si forma di echi del passato e del presente. Arte come poesia, come trascendenza dunque, che in Piccinini mai, al di fuori della realtà. Da ciò traspare il profondo interesse sociale e politico di questo pittore che, però, riesce a non subordinare il linguaggio artistico a tale impegno. Le sue composizioni non sono di propaganda, eppure si pongono attuali come espressioni delle ansie, delle speranze, dei disagi e soprattutto delle rimembranze, delle radici e pulsioni della condizione umana meglio di tante parole ed ideologie programmatiche. Il grido di Munch denuncia in modo lapidario più di tanta oratoria! Piccinini promuove il movimento artistico di pensiero “Presenteista”, che si propone di ritrovare una dimensione umana, non a caso. Il “Presenteismo”, Piccinini per primo, nega la codificata scansione del tempo, che si rivela relativa, essendo il passato il ricordo di un presente che fu ed il futuro una proiezione di un presente che sarà. È proprio il presente, l’ambito in cui l’uomo può degnamente vivere, in esso ritrovando ideali, stimoli, creatività; quindi una Coscienza. Barbara Martusciello
Indirizzo: via Giuseppe Marcotti, 18 - 00157 Roma Telefono 06 439 15 75 E-mail: ale.piccinini@hotmail.it D’Arte
245
Pucci Osvalda
Thunder - 2002
olio, lacca su tela tecnica colore spanto 80 x 70
Nata a Siena, ma vive ad Arezzo. Si è dedicata fin da giovanissima allo studio della pittura e vi dedica un’intera esistenza; inizialmente sotto la guida del caposcuola della scultopittura Teobaldo da Vinci, e, dopo aver sperimentato diverse tecniche pittoriche ha preferito quella “ dell’olio a colore spanto ” una tecnica antica, da lei rielaborata e corretta. La ricerca s’incentra in espressioni simboliche e su soggetti astratti di matrice naturalistica: un mondo riveduto in un contesto metafisico.
…“Questa intensa e costante progettualità creativa che indaga e penetra nella verità oggettiva del “puro visibile” trasformandola in emozioni e commozioni dell’anima, crea situazione di narrazione pittorica di tipo metafisico e ciò sfiorata da un’ansia esistenziale raccolta e assorta, distaccata in quelle silenziose segrete aree di meditazione un po’ incantata in cui la nostra vita e il destino degli uomini si svolgono come segnali di un mistero indecifrabile.” Concarotti
Indirizzo studio: Cellulare Sito web: E-mail:
...“Osvalda Pucci, toscana, è l’artista delle emozioni. Chi la conosce sa cosa “il dipingere” significhi per lei. Dalla pittura è affascinata, stupita, rapita”... C. Bertani
246
via XXV Aprile, 37 - Arezzo 328 467 63 45 www.op-arte.it osvalda.pucci@fastwebnet.it
... “La Pucci è un’artista istintiva, libera da impacci culturali, in armonia con il suo mondo, ritrae cose note, così come l’occhio le coglie e il sentimento le trasfigura. La profonda poesia che traspare si infonde in tutto ciò che fa la Pucci.Un’ottima pittura accompagnata da tante sensazioni.” P. La Roche
D’Arte
Pucci Osvalda
Lo spazio figurativo di Osvalda Pucci ha trovato le sue più genuine scaturigini tra gli slarghi paesistici, riuscendo mirabilmente a cogliere con singolare vivacità e immediatezza ogni frustolo ambientale e tutte quelle voci di poesia che alitano tra gli antichi e negletti borghi, verso i bordi collinari e ancora solinghi e verzicanti della sua Toscana e persino nel contorcersi mai domo di una marina! Questa sua peculiarità di indagine e di osservazione l’ha condotta a rivolgere poi la sua inquisizione estetica al di là delle mere apparenze, negli anfratti di quel reale che avvolge le cose del quotidiano e tra le pieghe dell’imprevedibile assiemarsi degli aneliti e dei palpiti che attorniano e magari condizionano l’esistenziale, per cui, sia pure a piccoli passi e nel riflesso di uno spessore formale di robusto impatto allusivo, ancorato ad un segno carezzevole e calibrato in ogni propensione, si sta inserendo in un ambito di ampio impegno propositivo e tematico”. L. Boarini
Camelia - 2000
olio su tela tecnica colore spanto 90 x 90
Keen - 2010
olio su tela tecnica colore spanto 90 x 90
Puri guizzi cromatici concorrono a descrivere il mondo pittorico di Osvalda Pucci. Il colore si sostituisce alla forma caricandosi di poesia e assumendo la funzione del segno. In questo modo si stimola la fantasia del fruitore che vede la realtà attraverso gli occhi dell’artista. Campiture vivaci e solari in un oceano impetuoso di luce rendono la visione dell’opera accattivante. Una poetica pittorica di squisita tensione intellettuale che verrà sicuramente apprezzata anche negli anni a venire per la sua particolarità. D. Marasà
D’Arte
247
Pavan Adriano
Nato a Jesolo (Venezia) il 18 maggio 1935, vive e lavora a San Donà di Piave. Partecipa a concorsi con giuria e a collettive dal 1951. Nel 1957 allestisce la sua prima mostra personale milanese al Centro Artistico San Babila. Negli anni successivi, sempre a Milano, allestisce le personali nella Galleria d’Arte V.E. Barbaroux, ancora punto d’incontro dei massimi artisti italiani del tempo. A Milano, instaura rapporti di amicizia con diversi artisti e critici d’arte. Partecipa ai Premi San Fedele e viene selezionato con altri ventitré pittori a rappresentare la giovane pittura italiana in una mostra a Sesto San Giovanni (1965). Sempre a Milano, negli anni ’60, vince il Premio A.N.C.I., importante concorso al quale partecipavano i migliori artisti di quel tempo (Brindisi, Migneco, Russo, Dalla Zorza, Fanesi, ecc.). Le sue mostre vengono recensite con ampio spazio nei quotidiani e nelle riviste specializzate. Ai concorsi nazionali partecipa per invito.
Giochi nell’acqua - 2008
olio su tela 140 x 140
Ha allestito più di 120 personali in Italia e all’estero. Ha partecipato a tante mostre in tutto il mondo e allestito importanti mostre antologiche, anche di duecento opere, come quella nella Villa Reale Pisani di Stra. Indirizzo studio: via Jesolo, 20 - 30027 San Donà di Piave Telefono
0421 527 05
olio su tela olio su tela olio su tela
Camminando lungo il Piave 248
QUOTAZIONI 50 x 70 € 2.500,00 100 x 100 € 5.000,00 140 x 140 € 7.000,00
olio su tela 150 x 150 D’Arte
Pittigliani Ermanno
Ermanno Pittigliani(1907-1979) Nato nel 1907 a San Benedetto Po, Pittigliani si era trasferito giovanissimo a Monza, attirato da una scuola che, negli anni Venti e Trenta, aveva raggiunto notorietà internazionale. All’ Isia ebbe come maestri artisti del calbro di Pio Semenghini, Raffaele De Grada e, per quanto riguarda la scultura, Arturo Martini, insegnante nel biennio 1930 - 1932, e Marino Marini, rimasto a Monza nove anni fino al 1940. Tutte influenze presenti nelle sue opere che i critici, in campo pittorico, hanno ricondotto ad un “naturalismo astratto” influenzato.
D’Arte
249
Perrino Piero
Senza titolo - 2012 Senza titolo - 2012
olio su masonite 85 x 95
Nato a Napoli, ha iniziato l’attività artistica nel 1976; attualmente vive e lavora a Campobasso e Perugia. Mostre principali: Euro Arte Expo, Fiera di Forli, Fiera della Casa (Napoli), Fiera di Padova, Biennale delle Arti dell’Unità d’Italia a Caserta, personali alla F. Gallery di Corciano (PG) Fortezza Medicea Girifalco – Cortona, Galleria Lehaz – Lucenec (SK), Provincia di Campobasso, convitto Nazionale “Mario Pagano” – Campobasso, Ferrari Club – Roma, Palladino Company – Campobasso, Moma Arredi – Campobasso.
olio su masonite 85 x 95
“…Nei suoi quadri più astratti, l’irrompente gestualità e il ritmo dinamico delle pennellate evoca la pittura dell’action painting, in cui sia la potenza del colore che quella del segno si concentrano esclusivamente nell’azione, nel gesto istintivo. Il ritmo e la forza interiore di queste pennellate emanano spiritualità e mistero, là dove finisce il raziocinio dell’uomo subentra l’istinto irrazionale dell’artista…” Barbara Tamburro
Indirizzo: via C. Da Colli, 44 - Ferrazzano (CB) E-mail: pieroperrino@gmail.com
250
D’Arte
Piovanelli Giuseppe
Nasce a Darfo Boario Terme (Bs) il 13 febbraio1945. Nel 1963/4 frequenta lo studio dell’architetto prof. Villani docente di Storia dell’Arte presso l’Istituto Magistrale “Veronica Gambara” di Brescia. Dopo il servizio militare nei primi anni di attività si rivela decisivo il rapporto con il pittore prof. Amleto Romele, con il quale condivide lo studio lavorando talora a quattro mani. Si diploma presso il Liceo Artistico di Lovere (Bg) e all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano. E’ docente di “Disegno e Storia dell’Arte” nella scuola secondaria superiore. I primi riconoscimenti arrivano nel 1969 all’VIII Concorso Nazionale di Pittura Appennino Reggiano, Castelnuovo Monti,. Ha partecipato a concorsi e rassegne ed ha tenuto personali in Italia e all’estero (Milano, Modena, Reggio Emilia, Livorno, Ancona, Ferrara, Catanzaro, Crema e New York nel Padiglione Italia all’Artexpo del 1994) meritando diversi premi e riconoscimenti. Sue opere sono conservate presso istituzioni pubbliche e collezioni private in Italia e all’estero. Da molti anni affianca alla pittura l’attività critica e teorica. Della sua pittura hanno scritto su giornali e riviste critici e corrispondenti della stampa nazionale e citazioni anche sulla stampa estera; oltre a servizi sulla sua attività e sul suo lavoro trasmessi da radio e televisioni in rubriche specializzate.
Caronte
Indirizzo: Gratacasolo di Pisogne - Valle Camonica (Bs) Sito web: www.giuseppe.piovanelli.name
La sua pittura è maturata in una terra che sconfina continuamente nelle acque, nello spazio del cielo, nei monti che fanno da quinta al silenzio e alla meditazione. Non pittura impressionista di paesaggio, ma tesa a cogliere l’essenza degli ambienti e delle vite che scorrono nel tempo da sempre. Immagini ed emozioni che si fondono nella luce, nelle pennellate decise di rossi e azzurri e gialli, che penetrano con gioia gli eventi della sua terra e che rievocano gli stilemi già incisi nella pietra di questa valle ancora prima della storia. Monti della Camunia
D’Arte
251
Poggio Maurizio
Poggio Maurizio nato il 17 giugno 1962 a Torino. Concorso nazionale trasporti pubblici Torino 2003; personale amici del Po Torino 2006; Concorso nazionale Torre Strozzi Perugia; Rassegne Internazionali Villa Cambiaso 2008 2009 2010; Concorso Il Segno Galleria Zamenhoff Milano 2009; Rassegna internazionale Museo Sciortino monreale Palermo 2009; Collettiva galleria IL Tempio Palermo 2009; Concorsp Internazionale New York 2010; Mostra collettiva Arte Citta Amica Torino 2010; Mostra personale Villa Cambiaso 2012; 167ma Esposizione Arti Figurative aprile/maggio 2009; Promotrice Delle Belle Arti Parco Del Valentino Torino Documentazione Fotografica Realizazione Della Scultura Monumentale All- Inventore Della lampadina Alessandro Cruto del Maestro Michele Cammarota per IL centenario Della morte; 2008 Pubblicazione su volumi d’arte Europa in arte 2008 2009; Grandi Maestri 2010; Avanguardie Artistiche 2009 di diffusione arte Palermo
Relitto
Indirizzo: via Alcide De Gasperi, 3 int. B - 10092 Beinasco Celulare 392 672 53 42 - 338 197 57 93 - 331 872 02 93 E-mail: pojomauri@gmail.com
Liberi di sognare
252
D’Arte
Poggio Maurizio
L’opera fotografica di Maurizio Poggio si inserisce nell’ambito della tecnica e del fotoreportage, ma anche nelle luci ed ombre, nello Ying e Yang, nell’evidenza dell’equilibrio nel pianeta terra. Un equilibro che riflette nelle genti che cattura con il suo obiettivo, popoli dell’Africa ed Asia, con le loro tradizioni, costumi e quotidianità. Attraverso il colore, le luci e le ombre comuni con la sensualità dell’esistenza, con l’evidenza della traslazione e del cambiamento continuo di situazioni ed essenze dell’ambiente, alla ricerca della perfezione tecnica per riflettere una realtà varia senza distorcerla. Realizza serie fotografiche con un’atmosfera speciale, che ricorda i vecchi film, per il suo modo di trattare le luci e le ombre, oltre al modo di avvicinarsi al cromatismo. Le sue fotografie catturano il momento per renderlo immortale, ed in fondo lo decontestualizzano per dargli una forza speciale, enfatizzandone l’importanza. Cerca di catturare culture e popoli, tutto ciò che definisce le loro specificità senza tralasciare nulla, per immortalarne l’animo in tutta la sua grandezza e vastità. Ed è per questo che non cerca di mitizzare ciò che vede, ma neanche di catturare la composizione in senso allegorico: il suo obbiettivo è essere coerente con la verità della realtà che riproduce.
Sonnellino
Buddismo
D’Arte
253
Papacchini Rossella Rossella Papacchini fin da ragazza subisce il fascino delle arti figurative tanto da portarla a riempire fogli, blocchi e quant’altro di colori a tempera, gessetti matite... La voglia di sperimentarsi e di indagare su altri linguaggi visivi, la porta a iscriversi nel 1982 al corso di fotografia all’Accademia di Belle Arti a Viterbo, esperienza questa che la porterà alla pubblicazione di alcune sue foto nel libro “Arte e Accademia” edizione 1988. Nel 1992 ha creato uno studio di pittura e come autodidatta, si è dedicata alla pittura su vetro, ceramica e peperino realizzando diverse mostre personali e collettive. Non contenta della sua formazione autodidatta, nel 2002 si iscrive al corso triennale di pittura nella Scuola di Arti Visive “NEXT” arrivando così a perfezionare tutte le tecniche, dall’acquerello alla matita dal gessetto all’olio agli smalti… utilizzando vari supporti; tele, cartoncini, mattonelle di ceramica,vetro, stoffa,metallo… Ha esposto e partecipato a concorsi in diverse località italiane ed estere quali Venezia, Torino, Ferrara, Lucca, Padova “Fiera”, Firenze, Roma, Terni, Chieti, Macerata, Tarquinia, Caserta, Bari, Palermo, Parigi, Bruxelles, New York, Tokio... Dott. Sonia Pinto Attesa malinconica
Andare altrove 254
olio su tela 70 x 100
Altri tempi acquerello 30 x 40
Sito web: rossellapapacchini.it E-mail: info@rossellapapacchini.it
olio su tela 70 x 50 D’Arte
Papacchini Rossella
Africa
olio su tela 100 x 70
…La pennellata sicura nella ricerca di una dimensione che oltrepassi quella spaziale, Rossella Papacchini compie un percorso interiore che è approfondimento di una propensione elegiaca. In un’atmosfera sognante e senza tempo, pervasa da sentimenti malinconici,l’occhio dell’osservatore si fa tramite di percezioni emotive che lo pongono in un rinnovato rapporto con la realtà. L’opera pittorica di Papacchini conduce in una dimensione evocativa ponendo la quotidianità in un altrove quieto e silenzioso dove l’anima trova riposo nella contemplazione. Prof. Paolo Levi Si può definire l’artista dall’ingegno poliedrico. La sua arte è varia e mista di tecniche, riesce a mettere perfettamente in evidenza l’io irrequieto, ma sensibile. Le piace provare stimoli da ogni spunto, così è riuscita a perfezionare la sua preparazione tecnica con costanza e serietà, riuscendo perfettamente nel suo scopo. …Le sue opere sono espressione della sua Anima … sempre ricche di sentimenti ed emozioni, si può definire pittrice di sogni e memorie, dove ogni sua creatura è narrata con poesia Dott. Elena Cicchetti Il pennello è mosso dalla mano e dal braccio ma, contrariamente a molti pittori, quello di Rossella è collegato alla sofferenza della propria anima ed è questa che consegna il colore al disegno alla tela alla ceramica e al vetro.... …le sue realizzazioni non si basano sulla ricerca esteriore ma su quella interiore… Stefano Leonardi Prof. Ass. Smithsonial Ist. Anthropology Dpt. Washington D.C.
D’Arte
255
Prinetti Silvana
Silvana Prinetti, nata a milano, ha frequentato diversi corsi di disegno e pittura: scuola degli artefici di Brera, Civica scuola Cova di milano e scuola Paolo Borsa di Monza. La sua pittura di corrente espressionistica è caratterizzata da un forte cromatismo ed equilibrio di forma.
Solitudine - 1993
olio su tela 70 x 60
Ha esposto le sue opere presso la pinacoteca d’arte contemporanea della città di Piacenza (‘91-’92) con la seguente critica: “Silvana prinetti sceglie un colore esclamativo e vibrante con forte predominio dei rossi e dei gialli per creare suggestive atmosfere di interni in cui gli oggetti rappresentati – sedie, vasi, ampolle, busti di antichi personaggi, romantiche scarpette rosse da ballerina – assumono valenza di simbolo”. Ha partecipato a diverse mostre collettive, personali e concorsi a livello nazionale.
Vigevano
Indirizzo: via Imparì Inferiore, 14/a Usmate Velate (MB) Telefono: 039 672 801 Sito web: oliosutela.wix.com/silvanaprinetti
Rosso e dintorni stesa 256
D’Arte
Quintini Rosella
Rapio Angela
Docente di Educazione Artistica nelle Scuole Medie Statali e pittrice, dal 1959 ad oggi, ha esposto le sue opere in importanti mostre personali. Indirizzo: via Metastasio, 11 - 62012 Civitanova Marche E-mail: rquintini@tiscali.it gala.3artisti3@tiscali.it
Angela Rapio nasce nel 1964 a Bitonto (BA), si è diplomata al Liceo Artistico e all’Accademia di Belle Arti di Bari. Intensa e costante produzione pittorica, oggetto di molte mostre personali e collettive. La sua ultima collezione dal titolo “Egg”, è un invito a rivedere l’umanità, senza trascurare le proprie radici in alternativa alla cieca e mortificante globalizzazione.
vedi pagina 262
E-mail: angelarapio@libero.it
Raza Claudia …una serie di acrilici su tela che rivelano la precisa volontà di fissare un sentimento, un amore o un ricordo, stimolando pensieri e suscitando sottili inquietudini, sempre attingendo alla sua plurima personalità artistica di pittore, incisore e poeta...
Quirico Nicolò ...Come gli angeli di Wim Wenders osserviamo la città da un punto di vista inconsueto raggiungiamo il suo ventre e ascoltiamo la sua voce, o meglio: le sue mille voci...
Indirizzo: Aurisina Cave, 62/E - Duino Aurisina (TS) Telefono e Fax 040 200197 346 942 6643 Cellulare Sito web: www.artecultura.it E-mail: claudia.raza@gmail.com vedi pagina 266
Sito web: www.palazzidiparole.it E-mail: quirico@quirico.com vedi pagina 263
Radogna Michela La prima personale risale al 1977 presentata dal Prof. G. Casini. Da quel momento porta avanti, nelle tre discipline, la sua toscanità evidenziata a Volterra al Palazzo dei Priori nel 1992. Come scultrice si ritrova nella mostra Scultura a Pisa nel secondo Novecento (1983) a cura del Prof. N. Miceli. Inserita in riviste, cataloghi e trasmissioni televisive. Mostre in Italia ed all’estero, finalista in Rotondarte, da lungo tempo collabora con la Galleria Centro Arte Moderna. Il suo studio si trova nel centro storico di Pisa a due passi dall’Arno. Indirizzo: studio via Bovio, 30 - Pisa E-mail: Sito web: www.radogna.it D’Arte
info@radogna .it
Riccardi Pasquale Lino Allievo di Alfonso Frasnedi ed esponente giovanissimo della “Pop-Art” negli anni ‘60, successivamente ha alternato la sua pittura con l’astrattismo geometrico e l’informale. Da un decennio realizza opere in stile “All-Over”, tessendo ampie campiture con trame di segno e colore. Quotazioni ed altre notizie sul sito web personale. Sito web: www.riccardiart.com 257
Ricci Piero
Rojo Chiara
Piero Ricci, pittore e scultore metafisico; nato a Piglio (FR). Ha scritto di lui il critico d’arte proff. Riccardo Zigrino. Ha ricevuto premi nazionali e internazionali. Ulteriori informazioni sono reperibili presso l’archivio storico della Biennale di Venezia.
Elemento chiave della ricerca è il rapporto materia/luce, che ci rivela le immagini di un universo colto nel suo farsi. La notevole autonomia espressiva riesce a dare voce ai frammenti minimali che ci permettono di comprendere il substrato universale che naviga fuori e dentro di noi. Giuseppe Errico (psicologo dell’arte)
Tabula rosa - 2006
tecnica mista 120 x 60
Rizzo Nico ...“Superfici levigate, sconvolgenti processi del macrocosmo o l’immagine stessa del quotidiano, celebrato nella quieta attesa del tempo e del passaggio storico, sembrano tutti delineare una presenza dell’arte in ogni sua forma comunicativa. Moti veloci che si susseguono nell’incalzare rapido dei fenomeni naturali; moti lenti che invitano alla meditazione storica, con momenti di calmo abbandono ad un tempo che si è espressamente fermato. In questo l’artista vive e realizza un’esperienza multimediale, sorprendendo nelle tematiche, nelle sequenze, nell’avvicinarsi di eventi apparentemente diversi, uniti dal filo logico di un’osservazione prima intuita e poi plasmata e comunicata ciascuna in una sua forma specifica. L’essere arte in forme diverse, pesando momenti diversi con modalità diverse, in una produzione artistica di vasta portata. Si susseguono e classificano gli attimi dell’osservazione partendo dal più leggero, quello in cui un’onda d’urto termina in una sinfonia di colore cosmica, sino ad arrivare al più pesante, quello storico-umano, fermando o inseguendo il tempo, e dando sempre e comunque ad ogni manifestazione di questo il giusto peso. La forma segue l’ordine temporale assegnatole; il processo realizzativo lo rispetta nella scelta dei colori, della materia, delle luci e delle ombre. L’osservatore-artista comunica gli eventi ponendoli con delicatezza in essere, avvicendandoli con mano sicura e variandone le dimensioni. Nico Rizzo riassume in una glossa artistica ricca di predicati, sequenze e metriche, la natura cangiante dell’estro.” Claudio Corianò 258
Il muro - 2007
tecnica mista 40 x 40
Romagnoli Nadia Nadia Romagnoli è nata a Bologna, lavora a San Lazzaro di Savena (BO). Laureata in architettura ha frequentato il Liceo Artistico e l’Accademia di Belle Arti. Ha esposto in varie mostre. Dipinge ritratti, nudi, nature morte, paesaggi.
Sogno d’alberi - 2005
tempera 50 x 30 D’Arte
Romeo Giuseppe
Campo di colza in Provenza - 1999 olio su tela 76 x 120 Giuseppe Romeo (1928-2007), pittore e scultore di origini siciliane, precisamente di Zafferana Etnea (CT). Dino Caruso scrive, per sottolinearne il fascino: “è il più astratto del gruppo, ciò lo pone su un piano diverso ma nello stesso tempo sempre validissimo… in Composizione i colori funzionano da struttura del quadro, la grafia ha un valore di arabesco condotto con estrema finezza”...
Roncelli Mirko
Un po’ del nostro tempo - 2012 mista su tela 80 x 120 È nato a Bergamo nel ‘57, vive e lavora a Villa d’Almè (BG). Ha conseguito il diploma di Laurea in “Stylist Engineer” presso l’Università dell’Automobile di Modena e la Laurea in Architettura al Politecnico di Milano. Esercita la libera professione come Architetto, spaziando dall’edilizia privata alla progettazione di opere pubbliche, all’arredamento di interni ed al design. Ha insegnato in scuole pubbliche e private in materie tecniche e artistiche. La sua pittura informale e materica, realizzata in tecnica mista su tela o altri supporti, con l’utilizzo di colori ad olio e acrilici uniti a pasta da modellista o altri materiali, è carica di emotività e sensazioni molto profonde; i colori si trasformano in emozioni, sentimenti e stati d’animo che ci penetrano e ci suggestionano attraverso cromatismi a volte esasperati. Limpide e felici, le cromie di Mirko Roncelli testimoniano l’amore per la composizione dettata dall’emozione e che si libera dal segno. Un vero interprete dell’animo umano, questo artista così ben apprezzato dalla critica e da un pubblico attento di operatori dell’arte che ne ha decretato il successo in campo internazionale. Sue opere sono esposte in collezioni private ed Enti pubblici in Italia e all’Estero, e sono pubblicate sui maggiori cataloghi di arte. Ha partecipato a numerosi concorsi, mostre personali e collettive nazionali ed estere, ottenendo ottimi successi di critica e di pubblico. L’Artista è molto apprezzato in Francia, in particolare sulla Costa Azzurra dove ha ottenuto numerosi premi e attestazioni. QUOTAZIONI tecnica mista su tela a partire da € 2.000,00
Nudo - 1981 D’Arte
olio su tela 102 x 129
Indirizzo: via Mazzini, 23 - 24018 Villa D’Almè (BG) E-mail: info@mirkoroncelli.it - m.roncelli@archiworld.it Sito web: www.mirkoroncelli.it 259
Ronzat Pietro Pietro Ronzat si è avvicinato di recente alla pittura, ma con grande passione, entusiasmo ed una certa competenza, acquisita frequentando assiduamente musei e mostre d’arte, conoscendo diversi artisti internazionali intrecciando rapporti dai quali ha attinto insegnamenti e interessanti esperienze. Il suo approccio alla pittura è stato di genere naturalistico - paesaggistico con riflessi di natura intimistica, preferendo nelle sue opere una descrizione quasi manieristica, che riprendeva naturalmente modelli e stilemi già visti e assimilati di luoghi, paesi e paesaggi. Svicolato oggi da ogni riferimento di natura plastica o di forme, il sentire e l’agire di Ronzat si presenta come proposta definita, come racconto conchiuso nel quale gli elementi paesaggistici della prima fase pittorica si ripresentano mutati, reinterpretati, in una prospettiva di disaggregazione/aggregazione, secondo una precisa scansione propositiva che si fa poetica del racconto, nella quale colore e segno, ora distinti ora confusi prospettano una visione giocata sull’alternanza, sulla composizione e sulla decomposizione, sempre comunque direttamente inseriti all’interno di un preciso racconto pittorico. Ronzat affronta l’arte pittorica anche con incursioni in esperienze d’avanguardia come la mail art e le performances che gli hanno valso la sua partecipazione alla 52° Biennale d’Arte di Venezia nell’evento collaterale “P3 Performative Paper Project”. Con pennellate impetuose Ronzat esprime nella tela le sensazioni provate durante il viaggio, il ricordo di un volto… Egli è un paesaggista fine e sentimentale, un girovago che ha deciso di dare nuova linfa alle vedute rubate con gli occhi durante le sue trasferte per lavoro. Durante ogni viaggio ha visitato tutti i musei e le pinacoteche tanto era assetato d’arte ma a quel tempo la passione che coltivava rimaneva dentro di lui. Oggi invece si esprime liberamente trascorrendo interi pomeriggi nel suo studio dedicandosi ai suoi “momenti d’estasi” davanti al cavalletto. Ha partecipato a numerose mostre in Italia e all’estero.
Solarità - 2007 260
mista su cartoncino 50 x 70
Rossi Giuliano
Paesaggio toscano - 2004
olio 100 x 100
Nelle opere di Rossi ammiriamo la sua evoluzione artistica, nonostante sia fedele alla profusione di colori, il pittore è passato ad una sintesi delle forme in modo più deciso. Ciò che colpisce della sua pittura è il colore steso con particolari tecniche.
Rossi Giuseppe L’ambiente e la passione per la natura è il filo di Arianna che collega i due periodi, paesaggi e marine, ma anche le piante che con il loro vissuto attraverso la corteccia, esprimono la bellezza della natura in genere, è questo che cattura l’attenzione del pittore, scartando tutto ciò che deturpa, è con queste vedute che lancia e lascia un messaggio di speranza per le generazioni future. «Forse c’è più bisogno ora di attenzione alla natura che nell’800, oggi che è presa d’assalto, aggredita e depauperata da tutti» così afferma il Rossi.
Ciocca di castagno
olio su tela 100 x 70 D’Arte
Rota Sperti Sergio
Russo Lidia
Sergio Rota Sperti vive e lavora a Darfo Boario Terme (BS). Da diversi anni espone in numerose città d’Italia e di altri paesi, fra cui Bari, Losanna, Lugano, Mantova, Milano, New York, Nizza e Padova.
Russo Lidia scultrice ormai di fama internazionale nonchè professionista della scultura e ceramista raku, nasce a Cercola il 4 Ottobre1964. Opera a livello internazionale da dieci anni esponendo a collettive, premi e personali di alto spessore artistico e culturale.
Indirizzo: via Prade - Darfo di Boario Terme (BS) Cellulare 338 357 43 55
Indirizzo: Massa di Somma (NA) Cellulare: 3347466764
vedi pagina 268
vedi pagina 265
Russo Rosa Maria Daria
Russo Francesco Francesco Russo è nato a Trentola Ducenta, in provincia di Caserta, dove vive e lavora. Francesco Russo è un artista serio, positivamente umano e consapevole della padronanza del mestiere, che gli fa amare la forma come atto di fede in una volontà superiore ... Indirizzo: via Roma, 57 - Trentola Ducenta (CE) Telefono e Fax 081 814 58 96 Cellulare 338 966 02 98 Sito web: www.russofrancesco.it E-mail: fra.russ@libero.it vedi pagina 264
D’Arte
Litografia n° 1 Untitled
litografia su pietra
Sacchi Franca Il suo linguaggio è centrato sulla ricerca del “gesto” autentico, quindi in continuo cambiamento l’improvvisazione che nasce e segue l’essere vivente nella sua interezza: corpo, emozioni, intelligenza. Vedi pagina 285
261
Quintini Rosella
Rosella Quintini, nata in Ancona il 16 marzo 1940, vive a Civitanova Marche. Docente di Educazione Artistica nelle Scuole Medie Statali e pittrice, dal 1959 ad oggi, ha esposto le sue opere in importanti mostre personali e collettive in Italia e all’estero, ricevendo consensi critici e importanti riconoscimenti (Biennale Venezia – cat. “Lo stato dell’arte”). Nell’ultimo decennio la sua ricerca si è indirizzata sulla “carta” fatta a mano, realizzata con sperimentazioni artigianali per creare uno spazio emozionale per il suo racconto pittorico, ora arricchito dall’intervento della scrittura con filo. Curatrice artistica presso la Galleria Comunale “V. Foresi” e della sezione “Libro d’Artista” a Cartacanta dal 2004 al 2008, ha recentemente creato “Gala” (Gruppo Attivo Libro d’Artista), con il quale è presente nelle Esposizioni Internazionali.
Foresta Magica Montagna - 2011 carta fatta a mano con tecniche sperimentali e filo 21 x 30
Indirizzo: via Metastasio, 11 62012 Civitanova Marche E-mail: rquintini@tiscali.it gala.3artisti3@tiscali.it Reperti dal Tempo - 2011 Muzeul de Artâ Costanţa - Romania tecnica mista 17 x 16 x 7 basi di cartone e cartoncino rielaborati con carte varie
262
D’Arte
Quirico Nicolò
Altri tempi Palazzi di Parole, Milano, Torre acquerello 30 xVelasca 40 150 x 60 x 4
2013
Indirizzo: via Garavesa, 2/4 - 23898 Imbersago (LC) Telefono: 039 99 20 612 Cellulare: 347 48 63 383 Sito web: www.palazzidiparole.it E-mail: quirico@quirico.com
“Le città come i sogni sono costruite di desideri e di paure”, scriveva Italo Calvino nel suo celeberrimo Le città invisibili. È quasi inevitabile: davanti aiPalazzi di Parole di Nicolò Quirico il pensiero corre al testo di Calvino, alle città che, sempre di più, vanno somigliandosi l’una all’altra e che pure, però, se sapute ascoltare, possono dare risposte alle nostre domande. Ed è proprio sulla voce della città che si concentra questo suggestivo progetto di Nicolò Quirico. Come gli angeli di Wim Wenders osserviamo la città da un punto di vista inconsueto, raggiungiamo il suo ventre e ascoltiamo la sua voce, o meglio: le sue mille voci. Una babele di voci eterogenee, suoni, parole, melodie e rumori… sussurri, grida, pensieri, ricordi. Vita, insomma, poiché la città è, innanzitutto, nel bene e nel male, un luogo vitale e dinamico, in continuo mutamento... Dai luoghi storici ai palazzi più insignificanti, lo sguardo dell’artista scorre qua e là per le strade delle città che gli sono vicine, che in un certo senso più gli appartengono, professionalmente e culturalmente. Il suo non è uno sguardo interessato alla qualità architettonica o all’importanza storica dell’edificio, né tanto meno bada alla sua estetica. La sua attenzione è tutta rivolta alla vita che in quei luoghi è passata, passa e passerà in futuro. Alle cento, mille storie che si sono svolte dentro quei muri... Lo sguardo di Nicolò ha saputo passare oltre la dura scorza anche di questi palazzi, penetrando nelle loro pareti, superando il cemento e la pietra delle loro facciate, per ascoltare le loro voci. Voci che sono rimaste intrappolate nei loro muri, che recano in sé la testimonianza di chi, in quei palazzi, ha abitato per giorni, per mesi, per anni, spesso per una vita... Per questo Palazzi di Parole non vuole essere semplicemente un progetto di arte visiva: intende aprire dibattiti, stimolare pensieri, coinvolgere il singolo individuo – e non soltanto l’esperto di settore –, con uno sguardo ampio, critico, intelligente, globale sulla realtà che ci circonda. di Simona Bartolena, storico dell’arte
Palazzi di Parole, Lambrate, Stabilimenti Innocenti - 2013 D’Arte
55 x 180 x 4 263
Russo Francesco Francesco Russo è nato a Trentola Ducenta, in provincia di Caserta, dove vive e lavora. Si è diplomato all’Istituto Statale d’Arte “F. Palizzi” di Napoli, nella sezione decorazione pittorica. É vice-presidente della sezione casertana dell’u.c.a.i. (Unione Cattolica Artisti Italiani). Ha partecipato ad esposizioni e concorsi a livello nazionale ed internazionale ed è presente nelle più importanti e qualificate pubblicazioni d’arte.
Solchi di carità - 2011
olio su tela 30 x 40
Francesco Russo è un artista serio, positivamente umano e consapevole della padronanza del mestiere, che gli fa amare la forma come atto di fede in una volontà superiore. Quella, proprio nell’evoluzione formale, impegna ad amare la vita e tutte le creature, che nelle più svariate forme si rinnovano. Consapevole di esistere a immagine e somiglianza, fonda le sua salda fede sulle parole che non passeranno e da quelle feconda d’amore la Speranza, onorando i valori familiari e il prossimo sempre caro agli uomini di buona volontà. Le sue opere, da quando è maturato ad una più avvertita nozione del dolore, accendono la mente del fruitore come sintesi di una narrazione che, essenzializzata, si chiarifica illuminante, a lampo d’occhi, di fronte all’immaginario che si presenta semplice per poi proporre al pensiero considerazioni complesse. Tali infatti cono quelle emergenti dai suoi “frastagli”, che come verità metaforiche si precisano ben diversamente da quanto s’intende come ogni ornamento decorativo reso elegante dalle linee irregolari e dagli intagli che esitano sporgenze e rientranze... ...I frastagli di Francesco Russo dicono la disgregazione dell’unità presunta che, repentinamente, si frange, nei brandelli che determinano scompensi e lacerazioni. L’accensione dei colori propone respiro di bellezza matura, fruttuosa, poi intervengono gli scompensi e qui tutto degenererebbe nella nullificazione se non intervenisse il monito di fede: l’Uomo forte spera nella palingenesi, nel ritrovare l’intero, dopo, se non qui, altrove... Felice Cervino
Un seme fiorisca, e fruttifichi - 2007 olio su tela 100 x 100
QUOTAZIONI approssimate escluso i polittici olio su tela da € 600,00 30 x 40 a € 5.000,00 100 x 100 Indirizzo: via Roma, 57 - Trentola Ducenta (CE) Telefono e Fax 081 814 58 96 Cellulare 338 966 02 98 Sito web: www.russofrancesco.it E-mail: fra.russ@libero.it 264
Le amiche - 2010
olio su tela 70 x 50
D’Arte
Russo Lidia
“Le Dolci Melodie Di un Violino” è stata in permanenza alla Biennale 2010 della “Gagliardi Gallery” di Londra, nel 2012 è stata selezionata con la prima e un quarto di copertina Dall’ Accademia Santa Sara di Alessandria, nel Catalogo Pittori e Scultori Benemeriti del XXI Secolo, partecipazione al “Premio Internazionale Spoleto Festival 2012, segnalata dalla casa editrice Cida Roma, premiata a livello Internazionale dal Prof. Luca Pilipponi 14 agosto 2012 Palazzo “Anciani” Spoleto Partecipazione Mostra Mercato “Spoleto Festival Art 2012” Chiostro San Nicolò .
Indirizzo: Corso Tullio Boccarusso 15 80040 Massa di Somma (NA) Cellulare: 3347466764 E-mail: lidiarussoart@hotmail.it
Le dolci melodie di un violino fusione in bronzo a cera persa cesellata
2008 27 x 18 x 17
Russo Lidia scultrice ormai di fama internazionale nonchè professionista della scultura e ceramista raku, nasce a Cercola il 4 Ottobre1964. Opera a livello internazionale da dieci anni esponendo a collettive premi e personali di alto spessore artistico e culturale. Alcune mostre premi e riconoscimenti attribuiti negli ultimi anni alla scultrice Lidia Russo: 2009, Biennale Museum Art (Chianciano Terme) selezionata su 160 Artisti provenienti da tutto il mondo solo trenta artisti selezionati 2010 per la Biennale Gagliardi Gallery in London. 2009, II f.iar Festival dei Migliori Artisti dell’Arte Contemporanea alla “Galleria Il Collezionista di Roma” villa Doria Pamphilij, Roma. 2010, Mostra Personale del M. Scultrice Lidia Russo a villa Maiuri Patronata dal Comune di Ercolano, Assessorato alla Cultura Centro Internazionale per gli studi di Hercunaleum; selezionata per Art Biennale Chelsea Old Town Hall London. 2011 Galleria d’arte moderna Contemporanea di Ferrara (Collettiva). 2007, “18° Mostra MerD’Arte
cato d’arte Moderna e Contemporanea” Padova Fiera. 2008, (Mostra “Accademia Italiana Gli Etruschi” Belle Arti Lettere e Scienze “Gran Prix Urbus Mundi” Grosseto 10-2008 premiata). 2009, Accademia Gentilizia il Marzocco di Firenze “Gran Premio Internazionale di Firenze 2012”; Premio Internazionale Festival Art 2012; Segnalata dalla “Casa editrice c.i.d.a.” Roma, Premiata come unica Scultrice a livello Internazionale, 2012 Scelta dalla Casa “Editrice di New York” i.n.co Artists con L’opera “La Forza Della Sensualità Artistica” per il Book Intenational Contemporary Artists New York (libro d’arte di qualità museale). 2012 Partecipazione all’Expò Mostra Mercato “Spoleto Festival art 2012, Unica Scultrice nello stand con la Baronessa Soares -28 settembre 2012 - 1 ottobre 2012, partecipazione con l’opera le Dolci Melodie di un Violino”, ospite d’onore L’ambasciatore dell’Iraq Sua Eccellenza Habeeb Moammed Hadi Alì Al Sadr, al festival Spoleto art 2012. 265
Raza Claudia
Marosi - 2009
tecnica mista 50 x 40
Nata a Cividale del Friuli si è avvicinata alla pittura seguendo i corsi di Vitiello e Tomadini e successivamente, trasferitasi a Trieste, frequentando la Scuola Libera di Figura del Civico Museo Revoltella (Nino Perizi) e la Scuola Libera dell’Acquaforte di Carlo Sbisà. Ha approfondito in seguito le tecniche dell’incisione frequentando a Venezia la Scuola Internazionale di Grafica, per poi partecipare alla fondazione della stamperia “Tintoretto”. Claudia Raza è attiva anche come insegnante di grafica e di pittura, ha illustrato libri e collaborato alla scenografia con opere dia proiettate del dramma sacro “La visione di Hidegarda” Affianca al raffinato gesto pittorico il linguaggio della poesia. Indirizzo: Aurisina Cave, 62/E 34011 Duino Aurisina (TS) Telefono e Fax 040 200197 Cellulare 346 942 6643 Sito web: www.artecultura.it E-mail: claudia.raza@gmail.com QUOTAZIONI acrilico 40 x 50 € 1.200,00 acrilico 50 x 60 € 1.800,00 acrilico 60 x 80 € 2.000,00 Il postmodernismo ha creato una società “liquida”, dove il mondo si è trasformato in reality, assegnando più valore a quello che si dice rispetto a quello che si è a quello che si fa. Ma gli artisti possiedono da sempre quella caratteristica innata di percepire in anticipo le mutazioni in atto nel contesto epocale in cui operano, e oggi ci segnalano che di fronte all’eccesso di finzione imperante è giunto il momento di rivendicare il valore della realtà rispetto all’illusione. Lo afferma anche Claudia Raza … lo fa presentando una serie di acrilici su tela che rivelano la precisa volontà di fissare un sentimento, un amore o un ricordo, stimolando pensieri e suscitando sottili inquietudini, sempre attingendo alla sua plurima personalità artistica di pittore, incisore e poeta.
Canneti - 2006 266
tecnica mista 60 x 50 D’Arte
Raza Claudia
I riferimenti culturali rimandano alle avanguardie del primo novecento, mentre l’ispirazione è di tipo naturalistica e legata al Carso e alle foci del Timavo. Dalle avanguardie, la Raza ha raccolto quella caratteristica di guardare all’indefinito e all’indefinibile senza ripudiare la realtà; dalla natura del Carso e del Timavo, l’artista coglie i contrasti imprevedibili di un universo aspro e dolce, che diventa metafora esistenziale e specchio di provocazione e di confronto. Ecco che allora sintetizza nelle sue opere, attraverso i suoi mezzi (linea-luce-formacolore), una sua realtà, lontana dalla semplificistica imitazione del reale, che declina un nuovo livello di verosomiglianza, coniugando natura artificio e cultura. Così, attraverso la lente artistica, scopriamo nelle opere della Raza quella poetica che racconta la forza della natura e il mistero del suo continuo rigenerarsi. Intuiamo anche il suo dialogo con la realtà carsica, intesa come un territorio dell’anima, che si sviluppa negli intrecci, nei graffiti di linee filiformi che si annodano e si sciolgono, formando grovigli o fitti reticolati. Trame di gabbie fantastiche simili a matasse di fili arborei che si piegano come fili d’erba a un soffio di vento, quasi a simboleggiare e ricordare la fragilità dell’uomo contemporaneo. Sono opere che rivelano l’interiorità complessa dell’artista e dalle quali emana quella sensazione di “silenzio” che fa rievocare suoni, soffi di vento, ritmi, visioni e memorie che nascono dall’osservazione e dall’amore per la vita e per l’ambiente. Con quella eleganza spirituale che diventa dinamica del pensiero, comunicazione del sentimento, ricerca del bello, dimensione dell’umana esistenza. Franco Rosso
Inverno - 2009
Prima del temporale - 2009 D’Arte
acrilico 50 x 40
tecnica mista 80 x 60 267
Rota Sperti Sergio
Sergio Rota Sperti vive e lavora a Darfo Boario Terme (BS). Da diversi anni espone in numerose città d’Italia e di altri paesi, fra cui Bari, Losanna, Lugano, Mantova, Milano, New York, Nizza e Padova. “Gli angoli, le obliquità, le sfaccettature nelle opere di Rota Sperti mostrano quanto la luce debba alla rifrazione, che rende impossibile ogni linearità e le sue rotture, segmentazioni e frammentazioni. Rifrazione: le cose procedono dalla diagonale, clinamen, per cui il disegno si fa diagramma, e la superficie non è più piana. Questa superficie non più piana è incisa dal tempo, dal suo taglio, la cui divisione non è algebrica. In assenza di rifrazione, le cose si dispongono nella piega, che non si vede, che non nasconde nessuna verità da spiegare, ma porta con sè la semplicità. La semplicità con cui i racconti di Rota sperti giungono alla narrazione”. Sergio Dalla Val, dal Catalogo delle Opere
Contadino - 1987
tecnica olio 90 x 180
Nelle opere di Sergio Rota Sperti c’è un racconto che allude a una struttura narrativa di cui il colore è condizione e in cui il ritmo è dispositivo. Racconto di un sogno? Racconto di un ricordo? Il sogno e la memoria s’instaurano nel racconto di quel che non è mai stato, che vive per la prima volta, in modo originario, nelle sue tele... Fino alla sacra rappresentazione, con cui la difficoltà della ricerca giunge alla semplicità, senza più commedia nè tragedia. Qui l’intendimento, qui la chiarità, qui la luce. Sergio Dalla Val
Indirizzo: via Prade - Darfo di Boario Terme (BS) Cellulare 338 357 43 55 Numeri in libertà - 2001 268
metallo 140 x 60 x 10 D’Arte
Sala Andrea
Santoro Domenico
Le sue opere affascinano per la potenza e la vita sprigionata dall’accostamento imprevedibile e sapiente dei colori, conoscenza e abilità disegnativa, tecnica e pittorica profonda, in continua evoluzione, per risultati a livelli sempre più alti.
Nato a Baronissi (SA) il 24 gennaio 1931. Collaboratore di diverse testate tra cui: “Alla bottega” di Milano, “La Torre di Babele” di Canicattì, “Il Corriere” di Roma, “Nuovo Sud” e “Cronache del Mezzogiorno” di Salerno. É inserito nelle Antologie: Lumen, I Graffiti di Milano, Poeti in TV Roma, etc. Ha fatto parte del “Settembre Salernitano”, con La Motta, Grassi ed altri. Contemporaneamente si cimenta in un confronto diretto con Lilloni, Migneco, Cassinari ottenendo prestigiosi premi nell’ambito delle Grandi Rassegne: “La Tavolozza d’Oro” Como, “Presenze” Monaco di Baviera, Gran Premio della Stampa, Gran Premio della Critica, ecc. Ha ricevuto molti riconoscimenti tra Roma, Firenze, Catania, Bologna fino a toccare Los Angeles 1° Premio Natura Morta ‘900. Santoro risulta citato nella principale bibliografia delle arti figurative contep.; l’Editore Bugatti di Ancona gli ha dedicato una Monografia in omaggio ai protagonisti.
Sito web: www.andreasala.com
www.scuoladiaffresco.it
vedi pagina 278
Sancineto Mimmo Mimmo Sancineto nel suo quarantennale percorso artistico ha rivelato sempre un gran desiderio di dar forma alle sue emozioni, non copiando la realtà, semmai trasfigurandola o lasciandosi attraversare da essa. Raffinato seguace di grandi maestri, quali Andrea Alfano, Mimmo Rotella, Angelo Savelli, Toti Scialoja, ne ha assimilato il linguaggio colto e spontaneo, pur emancipandosene presto; sempre attento alla ricerca tecnica, ha saputo distinguersi sia come pittore che come scultore. Quanto ai temi trattati, ha cercato di ricreare una condizione di recupero costante di memorie rimaste latenti nel contesto in cui operava: ecco quindi la rappresentazione dei “muri” della sua terra, “indagati e riprodotti quasi per farne rivivere i depositi di vita vissuta, che vi sono rimasti come incardinati dentro” Claudio Strinati - Sovrintendente Polo Museale di Roma
“…Le tele di Santoro si distinguono per l’immediata naturalezza con cui sembrano essere nate da mano sicura ed esperta. Ispirazione e rielaborazione sono quasi un unico, indivisibile processo che conduce all’opera finita per autogenerazione. L’artista riesce così a produrre opere architettate, dal taglio deciso che conservano intatto l’entusiasmo che inevitabilmente genera l’impulso creativo. Artista impegnato, non si lascia intimidire dalle tematiche più difficili e nemmeno si rinchude in clichès rigidi. Si distingue invece per la varietà dei temi che sa affrontare senza pregiudizi limitanti…” Giovanna Modica
Sarro Ringo
Sparo all’arte contemporanea mista 100 x 90
Albero al tramonto - 1980 D’Arte
tecnica mista 70 x 50
Ringo Sarro, pittore, scultore e designer nasce a Lucerna (CH) il 10-06-1968, vive e lavora in Italia a Montemiletto e a Montefalcione (AV). Artista dal talento innato e un senso artistico istintivo di sé e delle sue opere. Egli dice: cerco di coniugare al meglio delle mie capacità espressive spirito e forma, sensitività e ricerca. 269
Sarto Lucia
Sartorelli Igea “Lenci”
Lucia Sarto presenta una realtà e una natura dai tratti delicati e sfumati che hanno il sapore e il profumo del più vivido dei ricordi. Con ogni singola pennellata compone immagini fotografiche di paesaggi, balconate e squarci di marine di cui ci raggiunge la parte più dolce e vitale che oltrepassa i confini della materia e tutto compenetra.
…La natura di Lenci Sartorelli è pertanto spesso sofferente, ma sempre energica, prorompente, sorprendente. Nelle opere pittoriche, più ricche, rispetto al disegno o alla scultura, di elementi descrittivi, le tonalità cromatiche, brillanti ed accese, le pennellate decise e vigorose che annullando il disegno e trascurando i particolari meramente decorativi, divengono espressione della volontà dell’artista di dare immediata configurazione all’immagine e ben si prestano a conferire all’insieme un’insolita energia vitalistica, un’efficacia espressiva sicura ed immediata. Tali le prerogative essenziali che fanno dell’arte di Lenci Sartorelli un valido e completo strumento di comunicazione col prossimo, un alto ed accorato appello ad una civiltà che non solo pare avere perduto l’esatta cognizione dei propri limiti, ma che vuole ad ogni costo discostarsi da una realtà alla quale sono ricondotte le più alienanti esigenze vitali; un’ arte, quindi, che si fa espressione di un temperamento energico e coerente.
… Le scelte pittoriche dell’artista sono il suo modo stesso di affrontare la vita, la sua anima: il costante rinnovamento e la tiepida speranza di una vita vissuta come un’eterna primavera che si snoda placida e tranquilla simile allo scorrere del fiume, a lei caro, dei suoi luoghi d’infanzia. …Proviamo ad entrare in uno dei suoi quadri. Immaginiamoci seduti per un tè su un balcone fiorito al sole e alla brezza primaverile, godiamoci quella pace e tranquillità in cui i pensieri si alleggeriscono. Ecco: l’attimo di abbandono, in cui il sospiro di sollievo ci coglie, è il ponte per ritrovare dentro se stessi, ovunque siamo, la nostra vera casa ovvero quel luogo indefinito in cui corpo, mente e anima si fondono insieme con il mondo e, nutrendosi a vicenda, ci preparano ad affrontare rinnovati la vita. Eleonora Borghese
“I giardini dell’anima” Aprile 2008
Marina Neri “…Non sono, quelle di Lenci Sartorelli, immagini riproducenti una natura lussureggiante, fatta di fiori spontanei che, in apparenza fragili, hanno in se quella forza, quella sorta di spirito di sopravvivenza e di volontà, che consente loro di attecchire e crescere a dispetto delle asperità dell’ambiente. Così come le sculture lignee sono ricavate da rami e da radici a cui l’azione corrosiva del tempo, dell’acqua e degli elementi atmosferici ha conferito forme insolite e levigate, lasciando su di esse le visibili impronte dei principali ed eterni cicli naturali: la nascita, la morte, la progressiva consumazione della materia. Marina Neri
Sassi Manuela Manuela Sassi, pittrice autodidatta, dopo aver frequentato l’Istituto d’Arte, ha ricercato una sua linea artistica spontanea, ricca di creatività. Ha tenuto mostre personali e pubbliche. Le sue opere sono custodite in collezioni private.
Pasiòn - 2008 270
acrilico su tela 60 x 80
... È un modo quasi fiabesco quello di Manuela Sassi, colmo di genuina e spontanea essenza d’idea; l’atmosfera delle figure di donne che prendono potenza e diventano irresistibili interpreti di valorose e nobili bellezze affiora meravigliosamente da opere, quali “Sogno”, “Luna” e “Meditazione”, con colori dominanti e tratti vigorosi. L’abilità compositiva e la pratica pittorica emergono attraverso la nobiltà coscienziosa di un arte costante e preziosa. M. Mali D’Arte
Sbarra Liz
Scaccabarozzi Sonia Inizia così a sperimentare nuove tecniche, incontra Monique Bousquet, ceramista statunitense con la quale approfondisce le proprie conoscenze, ed insieme pubblicano un libro edito da Fabbri. Indirizzo: via Matteotti, 37 b - Verderio Inferiore (LC) Cellulare 338 82 93 173 E-mail: sonisca@libero.it vedi pagina 277
In queste sale antiche... olio su tela 70 x 100 Liz Sbarra è nata a Taranto dove vive e opera. Ha all’attivo, una carriera espositiva di oltre trent’anni, punteggiata di personali e partecipazioni sempre particolarmente significative. Sintesi della sua ricerca artistica il primo verso dell’Endymion di John Keats: “A thing of beauty is a joy for ever”. Qualunque cosa sia appartenuta alla bellezza non può che essere eterna gioia. Ha partecipato con successo ad importanti rassegne d’arte, nazionali ed internazionali, conseguendo ambiti premi e segnalazioni. Le sue opere si trovano presso collezioni pubbliche e private.
Scagnoli Giovanni
Scaccabarozzi Gerry ...Con il suo inimitabile tocco e i suoi vivaci colori, che ne hanno sancito la grandezza artistica, Gerry ci seduce senza lasciarci alcuna via di scampo. Poeta della vita che si afferma e si staglia davanti all’ignoto... S. Valentini Indirizzo: via Garibaldi 17 - 23873 Missaglia (Lecco) Tel. e Fax: 039 924 16 43 Cellulare: 339 769 27 04 Sito web: www.gerryscaccabarozzi.com E-Mail: davser.sca@libero.it vedi pagina 280
Aforisma - 2006 scultura ruotante mt. 6 x 2 x 1 ferro - piombo - rame - terra - luce - laser
Scultore, pittore, installatore, fotografo e incisore su granito, vive e lavora a Sarnano in via Vecciola, 91 - Sarnano (Mc). Attualmente è docente di “Disegno morfologia e dinamica della forma” presso l’Accademia di Belle Arti di Macerata. D’Arte
271
Scala Giuseppe
Schettino Alberto
Nato a Noto (SR) nel 1969, attualmente docente di decorazione presso l’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria. Nel 1988 consegue la maturirà artistica e successivamente il diploma presso l’Accademia di Belle Arti di Catania. Nel 1992 inizia l’attività artistica, partecipa a numerose collettive nazionali ed internazionali.
Alberto Schettino nasce il 21 novembre del 1959 a Trieste dove attualmente vive e lavora. Schettino si presenta come un artista ingegnoso e geniale. Le sue opere plastiche sono presentate tra pittura e bassorilievo in oggetti e azioni dense di vitalità conservando un gusto forte per la materia, per il segno e per il colore.
Indirizzo: via Monte Zimmara 29 - Siracusa Cellulare 328 382 43 12 E-mail: giuseppescala69@hotmail.it
Indirizzo: via del Pane bianco, 106 Trieste Telefono 040 823 054 - Cellulare 320 464 03 56
Scaletti Marco E’ un pittore Marco Scaletti capace di attuare in visione artistica la memoria storica collettiva caricandola di simboli sociologici e politici.” Indirizzo abitazione e studio: via A. Vespucci, 56 - 10095 Grugliasco (TO) E-mail: scalettimarco@virgilio.it Sito web: www.torinoart.it/sito vedi pagina 286
Notturno con temporale tecnica mista 60 x 50
Sciancalepore Saverio Nato a Vieste (FG) dove vive e lavora. L’uomo è materialmente assente dai suoi lavori, ma se ne sente l’affiato dietro ogni angolo di strada... L’uso quasi pignolo dei colori, conduce l’autore verso una sintesi creativa priva di retorica... Il colore trova nella sua forma i suoi colori, pensierose forme colorate... La forma è simile a noi e può invecchiare e morire con noi, e rinnovarsi ogni volta colorando...
Scalise Elisa Autodidatta, nasce e cresce in provincia di Milano. Pittrice figurativa e realista, predilige in particolare la figura umana, di cui ritrae pose ed atteggiamenti che lasciano trasparire la bellezza interiore dei soggetti raffigurati. La critica scrive: “Non sempre la belleza e la spiritualità coincidono, ma nell’opera di Scalise ambedue riflettono un modo di essere che la maestria dell’artista mette in risalto: la consapevolezza della comprensione delle cose, della vita, intrisa di fiducia e di voglia di vivere”. 272
Vieste - Veduta San Francesco - 2007 acquerello 47 x 33 D’Arte
Semeraro Annamaria “Sem”
Sergo cav. Dario
Nata a Milano, Anna Semeraro vive a Rodano (MI). Partecipa attivamente alla vita artistica nazionale proponendo le sue interessanti opere nell’ambito di mostre collettive e personali. Autodidatta, quello che realizza attraverso i colori è frutto della sua sensibilità e della voglia di creare un legame fra la luce che emanano le cose ed il grigiore del mondo che la circonda, per lei il colore è vita, amore, creatività, improvvisazione: tutte qualità da fondere nel crogiolo dell’arte prima di apprestarsi a segnare una tela. Il suo fine ultimo è quello di dipingere affinchè ogni suo quadro si trasformi in un messaggio d’amore che faccia breccia nel cuore di ogni persona sensibile e nel contempo soddisfi quella esigenza intima che alberga nell’animo di ogni osservatore.
Nato a Fiume (Croazia), diplomato odontotecnico, insegna da 25 anni disegno e scultura. Scopre la luminosità del vetro, trova una nuova forma di composizione. I temi: le astrazioni e le vele del suo mare. Colori - luminosità - riflessi.
Sichel Stefano È socio fondatore e promotore del Transvisionismo. Alle prime esposizioni personali degli anni Ottanta, seguono quelle con il gruppo per il quale svolge un’intensa attività anche organizzativa Sito web: www.transvisionismo.it vedi pagina 288
Semplici Carlo “...Per Semplici, invece, il colore è strumento essenziale per il governo del dipinto: un colore non imitativo della natura ma interpretativo, che sullo spazio si distende obbedendo a una propria legge interna, ora esaltandosi in timbriche qualità e ora facendosi aereo e vibratile per interventi luministici. Direi che, mediante queste immagini, semplici, conferisce alla pittura di realtà un’intonazione inconsueta, vivificando appunto con apporti personali. Così, dipinto dopo dipinto, disegno dopo disegno, si dipana un repertorio di opere ciascuna delle quali costituisce l’esatto specchio di un’esperienza vissuta dall’artista, una pagina del suo dialogo con la realtà, sempre mutevole della natura…” Carlo Munari
Sivini Claudio Claudio Sivini, pittore, scultore e grafico, è nato a Trieste il 5 giugno 1943. Artisti di chiara fama, tra i quali ricorderemo Bastianutto, Carà, Caramori, Cogno, De Gauss, Russian e Predonzani, hanno contribuito alla sua formazione. Sito web: www.claudiosivini.i E-mail: c.sivini@virgilio.it Temporale sulle crete senesi - 2005
acrilico 100 x 50
Vedi pagina 282
Sergi Mimma Mimma Sergi vive da sempre a Messina.Naturalista, amante della ricerca, ha osservato e studiato la natura esprimendosi nelle più svariate tecniche come il disegno, la china, l’acquerello, l’olio acquerellato, l’olio, l’acrilico, la tecnica mista. Delegata nazionale per la Sicilia del C.I.P.R.A. di Roma (Centro Italiano Promozione Rassegne d’Arte) ha curato la 1° edizione del “Premio di Scultura G. Mazzullo” al Monte di Pietà di Messina. D’Arte
273
Solinas Giovanni
Spinelli Pino Spinelli Giuseppe in arte Pino (1913 - 1994) Spinelli Giuseppe in arte Pino nasce a Besana Brianza (MB) nel 1913. Per le Edizioni d’Arte di Bergamo esegue una serie di dipinti che verranno inseriti in numerosi calendari artistici. Esegue numerosi affreschi e graffiti presso Enti pubblici e privati. Nel 1983 l’allora Capo di Stato Sandro Pertini lo ha insignito della Croce di Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana per particolari benemerenze artistiche. Espone in personali e collettive in Italia e all’estero. Il Maestro Spinelli muore nel 1994, seguiranno esposizioni retrospettive che tengono viva l’arte di Pino Spinelli, oggi diligentemente corrisposta dal figlio Pietro Luca Spinelli. ...Pino Spinelli ha subito avuto un gran fiato da quando ha incominciato a dipingere perchè è partito deciso con grandi tele su cavalletto e con affreschi che sono dispersi in molte località lombarde. E’ cioè partito allo stesso modo dei grandi pittori del passato che hanno fatto prima il mestiere di pittori con relative fatiche, le necessità del vivere da soddisfare, la voglia di vedere subito la resa del proprio lavoro e il bisogno di richiamare le tradizioni lombarde e di riesprimerle in forma nuova onorando gente e natura della sua terra ... Raffaele De Grada
Annemarie - 2008
olio su tela 80 x 120
Giovanni Solinas nasce nel1965 a Nuoro, dove attualmente vive e lavora. Inizia molto presto a dipingere con una intensa attività espositiva in Italia e all’estero. Nel 1995 è selezionato per il premio Pavese e per la biennale di Malta. In permanenza presso Picass’Art Gallery, via IV Novembre a Nuoro.
...L’intensità, la spaventosa intensità di Pino Spinelli, è affare “mentale”, come diceva Leonardo da Vinci, non di materia. Nell’opera dell’artista, bisogna buttare un primo sguardo agli ultimi quadri perché, in quello sguardo, viene assunto ...” Andrea Diprè Sito web: www.pinospinelli.com
“il colore, quint’essenza dell’arte di Solinas, mette a nudo l’esuberante animo dell’artista... I suoi personaggi mitizzati immersi nell’assolato e aspro paesaggio mediterraneo, quasi si annullano nel caldo impasto cromatico rinnovando incantesimi di vivida incandescenza, dove la luce domina assoluta” T.V.
Soltoggio Mariuccia Mariuccia Soltoggio nasce a Tirano dove vive e lavora. Ha conseguito la maturità artistica a Brera Milano. Allieva del Maestro Augusto Colombo, è abilitata per insegnare disegno e storia dell’arte. Ha tenuto corsi alla Scuola dell’Arte di Tirano. Ha partecipato sempre su invito, a numerosi concorsi ed a collettive in Italia e all’estero ottenendo sempre premi, attestazioni e lusinghiere critiche. La sua pittura nasce tra l’ispirazione e il gesto pittorico riservando vibrazioni profonde in un processo formale che dona all’opera compiuta un alto segreto vitale attraverso la pura esaltazione dei valori cromatici... W. Visioli 274
Trofeo di Pesca
tecnica mista 35 x 50 D’Arte
Sportellini Roberto
Staderini Pier Giovanni
Vita di mare 1 olio su tela 60 x 100
Roberto Sportellini nasce il 23 aprile del 1961 a Marsciano, in provincia di Perugia. Inizia a dipingere nel 1976, si forma privatamente studiando in un atelier di pittura a Firenze e partecipa a diverse mostre personali e collettive. Nel 1985 riceve il Premio Internazionale Bologna d’Oro per la Letteratura e l’Arte - Società Ventesimo Secolo e nel 1986 gli viene conferito il Premio Internazionale per la Vita presso il palazzo del Campidoglio a Roma. Negli anni successivi fa sperimentazione, mescolando pittura e assemblaggi e partecipa alla Fiera Internazionale d’Arte Contemporanea “Expo Arte”, Fiera del Levante, Bari ed alle collettive Anteprima a Corciano ed Ecovoce a Palazzo Penna, Perugia. Nel 1997 e 1998 partecipa al 2° Premio Trevi Flash Art Museum a Palazzo Lucarini (Trevi) ed alla 1° Biennale Internazionale d’Arte Contemporanea presso lo stesso museo, cui seguiranno numerose mostre di cui, ultima, una personale alla Galerie d’Esch, in Lussemburgo. Attualmente iperrealista vive e lavora a Perugia. Sito web: www.robertosportellini.net
Pier Giovanni Staderini, iniziò a dipingere i primi paesaggi toscani, all’età di cinque anni, sotto la guida del padre, noto pittore e poeta. Giovanissimo fu avviato all’arte della ceramica e della pittura. Ventenne soggiorna tre anni a Roma dove lavora come scenografo a Cinecittà avendo occasione di conoscere personaggi di primo piano come Pier Paolo Pasolini, Walter Chiari, Amedeo Nazzari e molti altri. Successivamente si reca in Israele dove lavora come pittore e ceramista presso la chiesa cattolica di Kaifa e pubblici edifici di Tel-Aviv. Compie molti viaggi, spinto dal desiderio di conoscenza: ricordiamo tra i molti paesi in tutto il mondo, l’America Latina dove realizza una grande opera in ceramica di ben quindici metri per due, inserita in una moderna struttura architettonica a Greviland. Fondamentale per la sua formazione, l’esperienza alla scuola del padre e dello zio Bruno Bagnoli, ai quali il Comune di Montelupo, ha dedicato una via e uno slargo. Di lui il prof. Raffaele De Grada, grande storico e critico dell’arte ha detto: “Quando si ha la capacità di figurare di Staderini, si può fare ciò che si vuole, poi ci si accorge che il pittore talvolta riecheggia uno stile leggero di Art Nouveau, talvolta tende al classico e conquista la purezza del processo lineare. Ciò significa che la sua mente è ben ancorata a certi principi di fondo, che non mutano, mentre la mano segue l’improvvisazione del fantastico.” Molte sue opere sono state premiate in mostre nazionali e internazionali e molte sono state pubblicate su riviste di arte contemporanea sia in Italia che all’estero. Opere presenti nella galleria d’arte “Pontevecchio” di Firenze Tel. 055 21 43 07
Paesaggio urbano - 2008 D’Arte
olio su tela 40 x 50
Indirizzo: studio in via Giro delle Mura, 47 - Montelupo Fiorentino Telefono 0571 510 12 - Cellulare 338 642 45 77 275
Steppan Maria Letizia
Sudati Marco
Maria Letizia Steppan, nata in Urbino (PS). Giovanissima è stata chiamata dal cinema per le sue qualità estetiche ed espressive, ma ha preferito abbandonare la carriera di attrice per dedicarsi ad altre forme d’arte quali la poesia, la narrativa e soprattutto la pittura. Figlia d’arte in questo campo, ha saputo rivelare appieno tutto il suo temperamento ribelle, fantasioso e personalissimo.
Marco Sudati nasce a Cremona nel 1948; vive e lavora a Pizzighettone. Figura tra gli artisti della libreria Bocca di Milano e attualmente collabora con il centro d’Arte Visive di Soresina, con la Galleria Emmediarte di Milano e Santo Stefan Belbo, con la Galleria Memoli Arte di Potenza, con la Galleria Canci di Lerici e con la Colossi Arte Contemporanea di Brescia.
Dalla sua innovazione, che lei stessa ha chiamato “Cromoinversionismo” dice: “E’ una trasfigurazione del colore, un modo differente di vederlo usando le tinte opposte a quelle dei colori fondamentali. Questa novità cromatica non rinuncia alla convenzionalità dei colori primari, in quanto si presta all’inversione riportandoli alla loro originale concezione estetica”. “Ora ho realizzato un’innovazione che ho chiamato “Cromoinversionismo”: una trasfigurazione del colore, un modo differente di vederlo. E’ il frutto della ricerca di nuovi cromatismi. Infatti i miei quadri sono dipinti con le tinte opposte a quelle dei colori fondamentali. Con tale processo creativo e la singolare emozione immediata ho raggiunto l’effetto che, nella sua intima essenza, si confà a quella ispirazione onirica nella quale ho sempre creduto...Con il “Cromoinversionismo” sento di aver trovato finalmente quella penetrazione dell’occulto che, da sempre, ha tormentato la mia ricerca” Maria Letizia Steppan “L’originalità della pittrice Maria Letizia Steppan è nella scoperta di un nuovo cromatismo, sublimato dalla bellezza della sua pittura. Il Cromoinversionismo è unico e suo. Un’ispirazione geniale. Più bella e attraente di un normale dipinto , porterà, sono sicuro, una piccola rivoluzione nella pittura. Questo è il vantaggio della sua scoperta.” Michele Cascella
Sito web: www.marcosudati.it E-mail: marco.sudati@libero.it vedi pagina 284
Taddei Anna Maria Inizia a dipingere fin da giovanissima, coltivando con successo anche attraverso gli studi artistici e varie frequentazioni di noti artisti la sua grande passione per l’arte e la innata capacità creativa. Nella sua lunga e qualificata attività espositiva (personali, premi, collettive, rassegne) sono sicuramente da ricordare: Galleria delle Arti, Pisa; Galleria Quadrum, Treviso; Kunst Forum International, Svizzera; Galleria Bonan, Venezia; CentroArteModerna, Pisa. Oggi vive e lavora a Pisa. Il caleidoscopico spettacolo dipinto da Anna Maria Taddei realizzato attraverso una tattilità sofisticata e misteriosa, un magmatico sbriciolarsi della materia, sembra proiettarsi verso un futuro migliore e meno gravide di ansie pur attraverso una sorta di catarsi purificatrice che dissolve il tutto reale. Massimiliano Sbrana
Rovine (originale) 276
Geometrie “In Natura”
olio su tela 60 x 80 D’Arte
Scaccabarozzi Sonia
Riflessi noturni - 2011
raku su lamiera 120 x 80
Il bisogno di esprimersi attraverso il disegno porta Sonia Scaccabarozzi a frequentare l’Istituto d’Arte di Monza, dove, sotto la guida di AG Fronzoni designer milanese, comincia a sviluppare i propri canoni espressivi . Terminati gli studi, inizia la sua collaborazione come grafica con la casa editrice Electa. Nello stesso periodo si avvicina alla scultura e, la scoperta della terza dimensione è per lei una vera e propria rivelazione. Inizia così a sperimentare nuove tecniche, incontra Monique Bousquet, ceramista statunitense con la quale approfondisce le proprie conoscenze, ed insieme pubblicano un libro edito da Fabbri. Per realizzare le sue opere utilizza la ceramica Raku, tecnica che le permette di esprimersi pienamente. Da qualche anno ha al suo attivo mostre personali e collettive.
Mappamondo - 2012 ceramica raku diametro 30
La tecnica raku ha origine in Giappone, raku significa semplice, gioia di vivere. Dall’argilla nasce l’oggetto che viene cotto una prima volta per poi essere decorato con ossidi e smalti. Nuovamente cotto, l’oggetto viene prelevato dal forno incandescente e fatto ridurre in materiali quali, segatura, carta, foglie ecc. Il pezzo completamente annerito viene accuratamente lavato. Lo sbalzo termico crea “crepe naturali” nello smalto in superficie, che danno all’oggetto un aspetto definitivo ed unico. La tecnica raku è affascinante e coinvolgente, l’alchimia tra i diversi elementi origina effetti unici, ed imprevedibili.
QUOTAZIONI Piani piani € 200,00 Mappamondo € 250,00 Riflessi notturni € 1.000,00 To 6 € 1.800,00
Indirizzo: via Matteotti, 37 b Verderio Inferiore (LC) Cellulare 338 82 93 173 Sito web: w www.sonisca.it sonisca@libero.it E-mail: To 6 - 2012 ceramica raku 170 x 40 D’Arte
Piani piani - 2013
ceramica raku 40 x 25 277
Sala Andrea
Andrea Sala nasce a Monza, il 28 ottobre 1954. Frequenta la scuola Paolo Borsa di Monza e la Scuola Superiore d’Arte del Castello Sforzesco di Milano, sezione di Affresco diretta dal maestro Ghino Baragatti. Rimase accanto al suo maestro svolgendo le mansioni di assistente per altri cinque anni. Contemporaneamente praticò lo studio del maestro Giulio Vito Musitelli, approfondendo la pittura ad olio e l’incisione. Negli stessi anni frequenta l’accademia di Brera, seguendo inoltre la scuola di nudo ed anatomia. Nel 1983 il pittore affiora nel campo professionistico, contribuisce alla fondazione di “Continuazione”, movimento artistico che si propone al pubblico di appassionati d’arte, quale continuatore dei puri valori figurativi perennemente universali della pittura. Accanto all’attività espositiva, si dedica all’insegnamento, ambito che diverrà per lui sempre più importante, sia per la notevole possibilità espressiva, sia per l’arricchimento della sua evoluzione umana ed artistica. Infatti, dal 1982 al 2006 ha condotto per il Comune di Monza il corso di pittura “Alessandro Conti”, trasmettendo ai numerosi allievi le sue conoscenze nelle più svariate tecniche pittoriche, approfondendo anche il ritratto e la figura. Presso la stessa sede nel 1990 fonda il corso di perfezionamento e incisione. Nel 1994 al 2000, per le sue capacità artistiche e comunicative, viene chiamato presso la U.I.L.D.M. sezione Giovanni Bergna di Monza a collaborare in qualità di docente alla fondazione della scuola di pittura per ragazzi affetti da distrofia muscolare. 278
Inoltre nel 2004 ha realizzato, per il Comune di Monza, una serie di incisioni raffiguranti alcuni scorci della città.
Indirizzo: via Roberto Bracco, 4 Monza Cellulare 335 663 08 62 - 340 718 74 89 Sito web: www.andreasala.com www.scuoladiaffresco.it E-mail: info@andreasala.com
D’Arte
Sala Andrea
Autoritratto Prendo a prestito le parole di Renato Tomasina: “La sua tavolozza è vivida, lucida e ridente, similmente all’autore, contemplativo come Bonnard”. Le sue opere affascinano per la potenza e la vita sprigionata dall’accostamento imprevedibile e sapiente dei colori, conoscenza e abilità disegnativa, tecnica e pittorica profonda, in continua evoluzione, per risultati a livelli sempre più alti. Le sue pennellate vibrano intensamente luci e ombre di fondi, vasti cieli, estensioni di prati o vissute pareti di ambienti più intimi e quotidiani, cosicchè gli oggetti che vi abitano vivano, e l’aria stessa, le luci e le ombre siano così vive e vere da parlare da cuore a cuore, come profumo sincero del buon impasto e il gusto armonioso che lascia in bocca! Ecco il connubio tra il concerto di colori e l’armonia di dolci sapori! Giulia Meregalli. Un’allieva.
Lezioni di affresco D’Arte
Nel 1995 fonda con successo, con il patrocinio del Comune, la Scuola di Affresco a Monza, ove questa disciplina non si praticava e non s’insegnava da oltre trent’anni; dirige tuttora la scuola con la qualità che lo contraddistingue, preparando gli allievi che la frequentano con risultati di notevole valore artistico. Nel 2004 realizza un affresco di sette metri quadrati intitolato “Lezioni di Affresco” nella sala consiliare del nuovo centro civico della Circoscrizione 3 in Monza. L’opera è in visione permanente al pubblico. L’artista dal 1978 ha al suo attivo numerose mostre personali: Milano, Grosseto, Varese, Ferrara e Bressanone riscuotendo notevoli consensi dal pubblico e dalla critica ufficiale. Dal 1993 al 2002 l’artista ha esposto in permanenza nelle sale dell’Hotel della Regione di Monza. Nel 2004 l’artista è stato invitato a Telenova nella trasmissione televisiva “Storie di Lombardia” ideata e condotta da Roberto Marelli per presentare la Scuola di Affresco da lui fondata. Nel 2005 realizza tre opere per il Santuario della Vergine Consolata di Marsabit (Kenya) Tra le sue attività come affreschista citiamo: un’opera a-fresco realizzata presso cil Conventino di Bergamo raffigurante “Le Beatitudini”, un affresco rappresentante la “Madonna del Carmelo” in una cappella votiva di Loita (Baveno) e una “Deposizione” di due metri quadrati in una cappella funeraria a Casorate Primo (Pv). Una “Annunciazione” e una “Natività” sono state realizzate nella cappella votiva della Madonna di Faieto presso Cangelasio Salsomaggiore (Pr). Nel 2008 realizza una Pala d’Altare ad olio su tela di tre metri per la chiesa Sant’Andrea di Fabbrica Durini ad Alzate Brianza (Co).
incisioni olio olio affresco
QUOTAZIONI 14 x 17 (lastra) 20 x 30 60 x 80 100 x 100
€ 150,00 500,00 € € 3.000,00 € 10.000,00
affresco 320 x 210 279
Scaccabarozzi Gerry
Io uomo quasi Dio
L’artista Gerolamo Scaccabarozzi, in arte Gerry, nato a Missaglia in provincia di Lecco da oltre quarant’anni opera in campo artistico, tenendo mostre in varie parti d’Europa, in particolare nei luoghi sacri della cultura d’Oltralpe, a Parigi, come il Teatro dell’Olympia durante i concerti del suo amico Gilbert Becaud, e il mitico Grand Palais e delle principali banche d’Oltralpe come la Banca Nazionale Parigina e il Credito Industriale dell’Ovest, o nei prestigiosi saloni delle grandi società, come la Pernod la Ricard, nel 2010 e nel 2011 al Museo del Louvre alla grande rassegna mondiale dei pittori contemporanei. Anche la Russia da alcuni anni è molto attenta alle opere del pittore. Nel 1987 su invito del Consolato Sovietico di Milano ha partecipato a Mosca alla rassegna “Artisti per la Pace” presso il Maste-
280
olio su tela 120 x 90
ra Culturi Zamir, mentre nel 1995 ha esposto al Maneggio del Cremlino, esperienza ripetuta nel 1996 in concomitanza con la mostra delle macchine di Leonardo da Vinci. La televisione Russa gli ha dedicato un servizio nel corso del telegiornale nazionale. Nel 1997, su invito ufficiale del Comune di Mosca, Gerry ha esposto alla Casa dell’Europa nel corso dei festeggiamenti per l’850° anniversario della fondazione della città. Il 5 luglio del 2000 offre personalmente a S. Santità Giovanni Paolo II il ritratto da lui eseguito, dal titolo “L’Eterna Primavera” Sito web: www.gerryscaccabarozzi.com E-mail: davser.sca@libero.it
D’Arte
Scaccabarozzi Gerry
olio su tela 60 x 50
La Ville Lumière
Il Fantastico Mondo del Re Di Parigi a cura di S.Valentini Che si tratti di un delicato volto di donna o di un suggestivo paesaggio da favola, di una raffinata natura morta o di un lirico rincorrersi di contrappunti cromatici, densi allo stesso tempo di profondi significati simbolici e di bellezza allo stato puro, con il suo inimitabile tocco e i suoi vivaci colori, che ne hanno sancito la grandezza artistica, Gerry ci seduce senza lasciarci alcuna via di scampo. Poeta della vita che si afferma e si staglia davanti all’ignoto, con quel tanto di inquietudine che ci fa riflettere sull’enigma della nostra esistenza e con quella serena malinconia, paradossalmente insieme dolce e romantica e più freddamente razionalistica, inconsapevolmente quasi illuministica, che ci rassicura senza mai acquietare il nostro spirito, Gerry scandaglia il suoi io più intimo e da lì ci
D’Arte
parla attraverso i segni dell’arte e incessantemente dialoga con noi e con quel nocciolo duro della realtà che il più delle volte si rivela refrattario ad ogni sollecitazione di pace e di armonia. E così dalla composta tensione di “Un Sogno irraggiungibile” o dalle più drammatiche tinte rossastre di “Al di là dell’immaginario” si vola sulle tenue coloriture di “Romantiche visioni” per arrivare alle eteree velature azzurre di “Fiori di Primavera”, da cui sprizza un incontenibile senso di gioia e vitalità. Il tutto, formalmente, in un impianto compositivo di ascendenza simbolico-surrealista che serve tuttavia all’autore solo a dare ordine al suo vigoroso impeto creativo, senza intaccare l’elevatezza di ispirazione e le originali soluzioni espressive che fanno di Gerry un prim’attore sulla scena artistica di oggi.
281
Sivini Claudio
Deviazione luminosa - 2011 Claudio Sivini, pittore, scultore e grafico, è nato a Trieste il 5 giugno 1943. Nel 1961 ha portato a termine, presso l’Istituto Statale d’Arte per l’Arredamento e la Decorazione della Nave e degli Interni “Enrico Nordio” di Trieste, gli studi per Maestro d’Arte. Nel 1963, nello stesso Istituto, ottiene il Diploma di Magistero. Artisti di chiara fama, tra i quali ricorderemo Bastianutto, Carà, Caramori, Cogno, De Gauss, Russian e Predonzani, hanno contribuito alla sua formazione. All’inizio degli anni ’60, ancora studente, ha collaborato con gli architetti Boico, Cervi, Frandoli e Nordio all’arredamento e alla decorazione delle ultime grandi navi passeggeri italiane. Successivamente ha frequentato per tre anni i corsi della Scuola dell’Acquaforte “Carlo Sbisà”. Ottenuta l’abilitazione, dal 1967 al 1996 si è dedicato all’insegnamento del disegno, storia dell’arte ed educazione artistica, nelle scuole statali italiane. A tutt’oggi opera pure nel campo della grafica pubblicitaria, nell’arredamento, nella fotografia e nell’allestimento di mostre d’arte. Nel triennio 1981-1983 ha fatto parte del Consiglio Direttivo del Sindacato Autonomo Artisti di Trieste. E’ stato tra i fondatori ed animatori del “Gruppo 12” e del “Gruppo 5” di Trieste. Dal 1983 si occupa dell’attività espositiva dello storico “Caffè Stella Polare”. Dal 2000 fa parte del gruppo “Arte Struktura” di Milano. Partecipa con successo a svariati concorsi per opere decorative di strutture pubbliche e private. Nel 1992, vinto un concorso nazionale, ha realizzato un grande pannello decorativo nel nuovo stadio “Nereo Rocco” di Trieste. Nel 2003 ha ricevuto il premio “Trieste Arte&Cultura”. Dal 1964 ha allestito numerose personali ed ha partecipato a più di 320 mostre in Italia e all’estero, conseguendo premi e riconoscimenti. L’incisione all’acquaforte/acquatinta e la serigrafia sono le tecniche che hanno permesso all’artista la realizzazione di grafiche in bassa tiratura e a più colori. Inoltre, lastre di argento e oro incise con appropriati acidi sono state utilizzate per la creazione di gioielli in esemplare unico. 282
L’arte “optical” privilegia l’approccio basato su una componente razionale e sul coinvolgimento del pubblico. Ciò che conta è l’effetto di movimento che risulta dalla relazione tra gli elementi compositivi del quadro e la posizione di chi guarda. Basate su precisi codici visivi, le composizioni di forme elementari che la “Op Art” predilige suggeriscono infatti effetti ottici come vibrazioni cangianti, senso di instabilità e tridimensionalità. La esclusiva e personale tecnica di Claudio Sivini, affinata in 40 anni di approfondite sperimentazioni, ha come base “imprescindibile” lo specchio. La superficie speculare e vitrea offre all’osservatore attento un mondo in continuo divenire e una “personalizzazione” dell’opera che muta con il cambiare dell’osservatore-fruitore che, immancabilmente, vi viene rispecchiato. Chi guarda il quadro può mettere “a fuoco” la propria immagine e l’ambiente che vi viene riflesso oppure annullare l’effetto-specchio, concentrando la propria attenzione esclusivamente sulla parte strutturale dell’opera. Oltre allo specchio, varie stratificazioni di vetro e altri materiali opportunamente impiegati e distanziati tra loro, creano, per l’osservatore in movimento, un lieve effetto cinetico. Le cornici, progettate e personalmente costruite dall’artista, sono parte integrante dell’opera e risultano indispensabili per l’assemblaggio di tutti i materiali che formano il quadro. I quadri non sono fotograficamente riproducibili come appaiono nel momento in cui l’osservatore-fruitore li vede e cioè con la sua immagine e l’ambiente circostante riflessi nello specchio. Claudio Sivini si dedica inoltre ad un genere di personale “scultura a struttura variabile”. Su basi marmoree e metalliche opportunamente predisposte vengono assemblate lastre di cristallo colorato sabbiato o di metallo che, una volta sagomate e posizionate, possono essere manipolate dal fruitore. Chiunque può, pertanto, in maniera “guidata” e controllata, intervenire sull’opera, modificandola a suo piacimento.
E fuori il mare ... - 2011 D’Arte
Sivini Claudio
Quarta dimensione 1 - 2012 Una mostra personale di Claudio Sivini è un fatto raro e prezioso. Raro perché la tecnica messa in opera è laboriosa e difficile e il prodotto licenziato è funzionalmente perfetto; prezioso perché vedere insieme tanti lavori di Sivini è un fatto spettacolare e, in ogni modo, gratificante e godibile a diversi livelli, suscitando un apprezzamento pressoché generale. Si tratta di specchi incastonati in appositi contenitori (che diventano così problematiche finestre aperte sul mondo) e su cui l’autore interviene inserendovi sagome allusive opache o pellicole plastiche colorate, ottenendo l’effetto spettacolare di un’astrazione geometrica spesso giocata sull’ambiguità dell’effetto cinetico ed optical … Ma il vero exploit, tra optical e concettuale, fu la scoperta dello specchio come supporto delle sue opere….Guardare in uno specchio è vedere se stessi e ciò che ci circonda, trasferiti in un mondo altro e allusivo e, come cambia il riguardante e ciò che lo circonda, cambia l’immagine riflessa.
Fin dall’inizio Sivini, affascinato dall’ambiguità dell’immagine speculare (varia e mutevole come l’organicità della natura), ha sentito il bisogno di una sorta di ancoraggio, di una certificazione di presenza, di un “ubi consistam” per se stesso e per il riguardante. E questo elemento certificatore ed estraneo allo specchio è cambiato nel tempo: dapprima l’oggetto trovato quale elemento organico prelevato dalla natura, quindi il dato geometrico aniconico e immateriale e finalmente l’inserimento di sagome organiche e di una struttura geometrica allusiva alla luce (l’arcobaleno). Il mondo sarebbe incomprensibile, perché mutevole come uno specchio, se l’artista non fornisse, certificandola con la sua presenza, una chiave di lettura. Tale chiave fu dapprima l’organicità della natura , poi la razionalità dell’intelletto, ed ora, finalmente, la sintesi eletta di materia e luce, retta e curva, intelletto e sensibilità, mente e cuore… (Sergio Molesi – 1989)
Raggio verde - 2010
Onda su onda - 2010 D’Arte
Indirizzo abitazione e studio: via Revoltella, 136 – Trieste Telefono 040 392 683 E-mail: c.sivini@virgilio.it Sito web: www.claudiosivini.it
283
Sudati Marco
Teca con uccellino
30 x 40 x 14
Marco Sudati nasce a Cremona nel 1948; vive e lavora a Pizzighettone. Si impegna in una ricerca pittorica autonoma, perfezionata presso l’Istituto d’Arte Caravaggio di Brescia. Risale ai primi anni ‘70 l’avvio della sua attività espositiva che lo vedrà partecipare a vari concorsi nazionali e allestire mostre personali in varie città italiane ed estere, citiamo alcune fra le più significative. Collabora con la D’Ars di Milano, la Galleria La Roggia di Treviso, la Meridiana di Verona e la Edas di Padova. Si dedica esclusivamente alla pittura agli inizi degli anni novanta e la sua opera raggiunge una più ampia diffusione in seguito alla collaborazione con la galleria Armando Ciferri di Brescia e il Centro Arti Visive di Soresina. Nel 1997 è invitato ad esporre al Palazzo della Permanente di Milano nella rassegna “Figurazioni, arte oggi in Lombardia”. Collabora con la galleria l’Incontro di Chiari, con la Casa d’Arte San Lorenzo di San Miniato, con la galleria Roggia Grande di Trento e l’Arstudio di Portomaggiore; è presente in numerose Expo d’Arte in Italia e in Europa. A Knokke in Belgio espone in una mostra personale, dopo la expo di Gent. Nel 2004 e nel 2010 L’UNESCO, sede di Parigi, sceglie diverse sue opere da riprodurre a stampa. Nel 2008 espone presso la libreria Bocca di Milano con la personale “Alberi Ritrovati”. Espone nella mostra personale “Il Libro di Geremia” al castello Belgioioso, organizzata dal comune di San Colombano al Lambro (Lodi), Una sua opera è scelta dalla Costa Crociere per gli Auguri di Natale 2010. Nel 2011 espone nella collettiva dedicata al 150° dell’Unità d’Italia organizzata dalla Colossi Arte Contemporanea, a Costanza nella collettiva “Arte Contemporanea Italiana 2”, organizzata dalla galleria Emmediarte e a Crema presso la fondazione San Domenico nella mostra personale “le storie di Geremia”. Nel 2012 espone a Roma nella mostra dedicata al Rugby con la Colossi Arte Contemporanea, a Bergamo con la Mazzoleni Art Gallery e a Lerici alla Galleria Canci nella mostra personale presentata dallo scrittore Marco Buticchi. Figura tra gli artisti della libreria Bocca di Milano e attualmente collabora con il centro d’Arte Visive di Soresina, con la Galleria Emmediarte di Milano e Santo Stefan Belbo, con la Galleria Memoli Arte di Potenza, con la Galleria Canci di Lerici e con la Colossi Arte Contemporanea di Brescia.
La scala di Geremia 120 x 34 284
D’Arte
Sacchi Franca
Racconti dall’Es: Albero Nasce, vive e lavora a Milano. Musicista, danzatrice, pittrice e maestra di Yoga.. Dipinge dal 1968. Per il momento, non partecipa a mostre, convegni, festival, biennali o triennali. I suoi quadri si trovano esclusivamente presso collezioni private. Il suo linguaggio è centrato sulla ricerca del “gesto” autentico, quindi in continuo cambiamento, l’improvvisazione che nasce e segue l’essere vivente nella sua interezza: corpo, emozioni, intelligenza.
Racconti dall’Es: Sospensioni
D’Arte
285
Scaletti Marco Marco Scaletti nasce a Torino il 14 ottobre 1960. Già i primi passi pittorici fanno capolino nella sua vita all’età di cinque anni. La formazione vera e propria si svolge nelle aule del I° Liceo Artistico di Torino. Seguito con dedizione da Maestri del calibro di Romano Guietti, Giacomo Soffiantino, Francesco Tabusso oltre che da Mantovani e Girardi per la pittura e il disegno e da Enzo Sciavolino, Bruno Martinazzi e Massimo Ghiotti per la scultura. Gli studi proseguono presso la Facoltà di Architettura di Torino dove scopre inoltre un interesse per la sperimentazione fotografica alla quale dedica alcuni anni in ambito professionale. La sua pittura spazia dall’olio su tela o tavola, all’acrilico su tela o murales, all’acquerello, ed è il risultato di un retaggio culturale, una pittura descrittiva, figurativa, che contiene in sé un’esperienza cromatica dove l’aspetto “figura” è in simbiosi con il colore, mai accademica. You hang from my lips
acrilico su tela e tavola 61 x 63
La terza età - proprietà privata olio a spatola 80 x 100 (foto Cristiano Baruffaldi)
Indirizzo abitazione e studio: via A. Vespucci, 56 - 10095 Grugliasco (TO) Telefono 011 40 46 841 Cellulare 338 92 14 394 E-mail: scalettimarco@virgilio.it Sito web: www.torinoart.it/sito
QUOTAZIONI da € 300,00 a € 3.000,00
Wish on red 286
acrilico su tela e tavola 80 x 100 D’Arte
Scaletti Marco
Melancholy
acrilico su tela e tavola 83 x 61
“Scaletti descrive l’intramontabile seduzione femminile ai limiti di una rivisitazione dark-pop dalle tinte orientali. Lo sguardo attento del soggetto femminile, induce a fissare con attenzione ogni dettaglio e a coglierne il senso ultimo... la potenza cromatica e la perfezione formale la elevano a pure icona pop.” Andrea Domenico Taricco (2013) “Marco Scaletti, ad esempio, affronta la dimensione figurativa, dotandola d’una precisione devastante. Vediamo i particolari dell’anatomia umana nella scansione d’un linguaggio pubblicitario o d’un messaggio, seguendo nei limiti della Pop Art, gli slogan della comunicazione di massa. I suoi soggetti divengono icone d’una realtà preconfezionata e intrisa di attualità.” Andrea Domenico Taricco (2012) “Il figurativo è, in questo periodo artistico, il percorso più perseguito, ma Scaletti guarda al passato e al futuro della pittura con grande interesse e sobrietà, sapendo che con il lavoro si può giungere a realizzare grandi obiettivi, basta averne le capacità e la fantasia e, queste doti, non mancano a Marco Scaletti.” Mauro Cappio Barazzone (2010) “Affascinato dalla vastità della storia contemporanea e dalle nuove tecniche di comunicazione figurative, si cimenta nella rielaborazione personale di tematiche ormai note esaltandone l’attualità e la profondità. E’ un pittore Marco Scaletti capace di attuare in visione artistica la memoria storica collettiva caricandola di simboli sociologici e politici.” Dino Marasà (2009)
D’Arte
287
Sichel Stefano Stefano Sichel è nato nel 1950 a Vigolo Marchese di Castell’Arquato, un piccolo paese del piacentino, vero e proprio scrigno di tesori artistici dell’arte romanica e medievale. Inizia l’attività artistica sotto la guida di Plinio Sidoli. Le sue prime opere hanno soggetti prevalentemente paesaggistici, tuttavia delineati attraverso una pittura tendente all’astrattismo; approda successivamente all’informale che è la sua cifra stilistica ormai da un trentennio. È socio fondatore e promotore del Transvisionismo. Alle prime esposizioni personali degli anni Ottanta, seguono quelle con il gruppo per il quale svolge un’intensa attività anche organizzativa; la sua galleria d’arte di Castell’Arquato diventa la sede ufficiale del movimento trasformandosi in “Transvisionismo Studio e Laboratorio d’Arte”, luogo dove gli artisti si incontrano, discutono e progettano la loro attività. Senza titolo - 1998
olio su tela, 70 x 50
...Da vero poeta della tavolozza, questo pittore sa cogliere le emozioni che ritornano alla luce dalla sua memoria come tanti ricordi, conservando l’arcana vibrazione che sulla superficie del lavoro diventa massa informale, musica e presenza. Ci troviamo di fronte quindi a una pittura fatta di volumi astratti, in gioioso movimento, dove il nero, che pure traccia limiti visivi e sottolineature, non prevale mai. Egli dietro la non forma, materia, carnale, involucro in attesa di risposte, nasconde i suoi sentimenti, le sue emozioni. Solo un osservatore attento recepisce pienamente il contenuto di questi involucri di colore che si tengono ben lontano da verità visibili. In verità queste masse, a volte persino folgoranti, che rifiutano la figurazione, appaiono come i soli mezzi espressivi possibili per accogliere e comunicare il suono e la felicità inafferrabile della natura... Prof. Paolo Levi Sovrapposto, 2006
olio su tela, 70 x 50
Transvisionismo studio e laboratorio d’arte Indirizzo: via Sforza Caolzio, 78 29014 Castell’arquato (PC) Tel. e Fax 0523 80 60 61 Cellulare: 347 527 89 55 Sito web: www.transvisionismo.it
288
D’Arte
Tagliarini Luigi
Talarico Giovanni
Nato a Casalmaggiore (CR) nel 1971, si è diplomato in pittura presso l’Accademia di Brera a Milano. Svolge la sua attività nel campo della decorazione murale, della pittura e dell’incisione calcografica.
senza titolo Caino - 2004
tecnica mista 30 x 40
Taglieri Michela ...Pensose presenze che si muovono nel silenzio di un paesaggio atemporale. Le verità intraviste sono lo stimolo per operare e definire le intime percezioni, ricordare tensioni suggestive adagiate in allusività oniriche. Incastonati in uno sfondo netto i suoi colori sono i neri, i rossi, i bianchi.
legno, resina, aerografo 120 x 80 x 33
Giovanni Talarico nato a Scigliano (CS), ha studiato scultura all’Accademia di Belle Arti di Firenze specializzandosi nella lavorazione del marmo e del bronzo. Successivamente apre lo studio a Scigliano dove esegue lavori per committenze pubbliche e private.
Tamburri Federico “L’arte di Tamburri affronta argomenti che toccano la sfera del sensibile e quella dell’inconscio.” Vedi pagina 300
Enigmi luminosi - 2008 D’Arte
olio su tela 50 x 40 289
Tardonato Francesco
Tavoni Angelo
Francesco Tardonato è nato a Grumo Appula (BA) nel 1948, vive a Roma. Figurativo moderno, paesaggista. Ha allestito mostre in Roma, Verona, San Gimignano, Accademia di Francia e Rassegne Locali ottenendo premi e riconoscimenti. Opere sacre presenti in Sardegna: Cala Gonone, Seminario Vescovile Nuoro. Esegue copie d’autore. Hanno scritto di lui i critici Iozzino e Ruocco.
Angelo Tavoni, diplomato all’Accademia di Belle Arti di Bologna, tra i suoi insegnanti figurano nomi di spicco come: Tomba, Drei, Carpigiani e Mastroianni. Quattro scultori di fama nazionale e delle diverse tendenze stilistiche. Allievo venuto dalla provincia con tante idee e voglia di imparare, si adeguò alla poetica di insegnanti accademici cercando innanzitutto di imparare il mestiere e di plasticare a modo suo. Scultore di cuore Deamicisiano non vuole farsi travolgere da problemi di ordine stilistico, ma cerca di rappresentare il soggetto nelle parti che lui sente più vicine e lo interessano e cioè: la sua presenza reale. Più che risultato di “cervello” un risultato di “cuore” e di sensibilità umana.
Tavani Tavani, all’anagrafe Volzone Immacolata, nata ad Olevano sul Tusciano (SA) nel 1961. La produzione giovanile è tesa ad una rappresentazione figurativa della “Donna” e dei disagi e malesseri sociali ed interiori, che esprime parallelamente anche in poesie inserite in varie antologie. Fonda il circolo “Espacio libre” di studio e pittura sperimentale e passa all’astratto e in modo specifico all’informale. I temi sono ancora legati all’uomo ed alla sua interiorità, un uomo che si muove in una realtà che corrisponde al divenire drammatico e continuo della materia, oltre il visibile, in quell’invisibile che apparendo si attua e si nega perché tutto è già andato oltre. Attraverso il colore, “immagini” e “personaggi” si realizzano e si collocano come in un “Gioco”, in piani che parlano dell’esistenza di altri mondi dentro quelli in cui transitiamo, e che sembrano non appartenerci. Nel 2006 aderisce al Movimento Esasperatismo Logos e Bidone, fondato a Napoli nel 2000 dal Prof. Adolfo Giuliani. Ha esposto sul territorio nazionale ed internazionale in gallerie, musei, fondazioni e spazi espositivi di notevole rilevanza.
Taverna Giovanni Giovanni Taverna nasce ad Alluvioni Cambiò, in provincia di Alessandria, nel 1911, mostra una vocazione di scultore fin dalla più tenera età, e per questo viene subito avviato allo studio a bottega, come nella tradizione rinascimentale.
Terranova Giuseppe Giuseppe Terranova definisce l’arte: “Secondo il mio parere, un quadro è valido quando è capace di suscitare una emozione. Se il tratto, la forma, il colore ed i materiali utilizzati sono disposti in maniera equilibrata ed armoniosa, l’opera, anche se astratta raggiunge il suo scopo”.
Teruzzi Antonio Antonio Teruzzi è nato a Brugherio (MI) nel 1945 dove vive e lavora, espone dal 1970. Affianca al lavoro pittorico una produzione di grafico e incisore, ha illustrato volumi, realizzato affreschi, sculture in legno e in bronzo. Molte opere dei vari cicli di lavoro di Antonio Teruzzi figurano in collezioni pubbliche e private in Italia e all’estero. I lavori recenti, di raffinata tecnica, su vari supporti, propongono contrasti luministici sottesi a misurati interventi scenici che richiamano simboli sacri e cosmici. Numerosi i cataloghi delle esposizioni, usciti dai tipi delle Edizioni d’Arte Severgnini.
Indirizzo: via G. Mazzini, 9 - 20047 Brugherio (MI) Sito web: www.antonioteruzzi.it
vedi pagina 302
Terra oro - 2008 290
tecnica mista 120 x 100 D’Arte
Teruzzi Pio Ambrogio
Tettoni Mario Mario Tettoni Pittore. Nel 1955 inizia l’attività pittorica col patrocinio dell’amico G. Patrone, noto pittore del novecento genovese. Partecipa a numerose mostre di pittura, sia personali che collettive in numerose città italiane. Tra le personali merita un accenno quella dedicata ai cani, in occasione della mostra internazionale cinofila di Nervi. Trenta tele raffiguranti vasi di farmacia sono esposte ed addobbano la sede dell’ordine dei farmacisti della provincia di Genova e la F.O.F.I. Federazione Nazionale Farmacisti Italiani in Roma. Ritratti degli Arcivescovi di Genova a partire dall’Eminentissimo Cardinal Giuseppe Siri, ed i suoi illustri successori, addobbano la sala “Cardinal T. Bertone” sede della sezione ligure dell’ordine equestre S. Sepolcro di Gerusalemme e tele raffiguranti paesaggi, nature morte, addobbano il salone delle conferenze, sede della comunità ucraina in Genova, entrambe presso l’antichissima Abbazia di S. Stefano. Numerose sue opere addobbano il palazzo del Municipio e il salone del“Circolo Arci” a Vespolate (NO). Due trittici sono stati donati alla Pieve di S. Giovanni. Il santuario della Madonna della Crocetta, in Vespolate secolo XVII e la raffigurazione dell’affresco raffigurante la Vergine, addobbano la sala degli incontri dell’asilo infantile delle Suore Benedettine a Vespolate, l’immagine della Madonna è presso l’abitazione di un alto prelato del Vaticano. Le tempere sono tutte trattate con particolari accorgimenti, come era in uso nel 500-600 e che donano una patina di antichità.
Legenda nordica
100 x 150
Nato a Desio nel 1940, realizza ciò che si aspetta dal suo destino di pittore; la creatività, l’identità e l’indipendenza sono personali rispetto alle grandi lezioni del passato. Per motivi di lavoro è a contatto con castelli, ville patrizie, chiese e l’alto antiquariato: è subito innamoramento. A 10 anni viene attratto dalle affissioni cinematografiche che strappa per realizzare pitture, ma in famiglia vengono bruciate. A 11 anni la conoscenza di due professori: N. Lavatelli e C. Gadda, lo aiutano ad una grande apertura mentale con l’assistere a commedie dei più grandi autori di teatro, visite alle pinacoteche, mostre, musei italiani ed esteri. A 16 anni frequenta la Scuola Superiore sez. Scultura e Nudo al Castello Sforzesco di Milano. Resosi indipendente, a 23 anni arricchisce il suo fare con la pittoscultura dove predomina una sintesi della materia. Nella sua ricerca, nei suoi periodi, non mancano pitture astratte che vanno dal disegno alla scultura, dai decollage, al vetro e all’incisione senza escludere la quiete emotiva della struttura piatta geometrica. L’esperienza acquisita dalle 37 personali in Italia, Francia e Svizzera gli permettono di avvallare il vissuto e riallacciarsi ai fili misteriosi che legano la vita. Indirizzo: Via F. Baracca, 13 - Birago Fraz. Lentate s/S D’Arte
Thums Inge Martha Allieva della scuola d’arte “kunstquartier” affascinata dal gioco di luci, ombre e trasparenze della toscana, paesaggi al limite tra reale e astratto. Ha esposto con successo in mostre a Norimberga, Siena e d’intorni.
Creazione del mondo - 2007
acquerello 55 x 45 291
Tigelli Roberto
Tocchio Luciana
Cresciuto a Trieste, frequenta l’Istituto Statale d’Arte della propria città. Successivamente completa gli studi presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia. Nel 1976 vive per un periodo a Parigi al quale fa seguito la mostra personale allestita presso la Camera di Commercio Italiana della capitale francese, con il patrocinio del Console Generale d’Italia. Tigelli ben presto indirizza la propria indagine esistenziale su parametri universali che coinvolgono l’eterno binomio uomo-natura. Nascono così, le serie di immagini ove l’artista ricerca, nel rigore e nella essenzialità espressiva del segno, liberata d’ogni leziosità superflua e deviante, formule strutturali e compositive di matrice primigenia. Dal 1998 è vicepresidente e docente di pittura presso la Libera Accademia di Belle Arti “Scuola del Vedere”. Sue opere si trovano in collezioni pubbliche e private. Roberto Tigelli ha al suo attivo una ricca attività espositiva.
Fantasia - 2006
mista su tela 50 x 70
Luciana Tocchio è nata a Codigoro (FE). Vive a Bologna, dal 1978 ad oggi ha allestito personali in Italia e all’estero. Membro dell’Accademia G. Marconi di Roma. Sue opere si trovano in Germania, Svizzera, USA, Vaticano. Eclettica nella scelta dei soggetti dimostra di avere interesse in tutti i settori.
Tocci Luciano Sentieri - 2001
tecnica mista 30 x 30
Tito Tito nasce a Colli a Volturno (IS) nel 1926, vive e lavora a Roma. Un segno, quello di Tito, che già ai tempi della frequentazione dell’Accademia di Belle Arti di Firenze (19531957), dove ha come docenti Primo Conti e Giuseppe Viviani, si rivela alquanto risoluto; si misura con la pittura, con la stampa d’arte e con il disegno, perlopiù in bianco e nero, spaziando dalla figura “dal vero” alla visione soggettiva. Filiberto Menna definiva l’opera “La grande scultura” del 1986-1987 una delle più significative sculture italiane del secondo Novecento. Ha tenuto numerose mostre personali in Italia ed all’estero. Sue opere figurano in musei Italiani e stranieri e in collezioni pubbliche e private. 292
La luce che nel quadro attrae le forme sembra voler catturare lo sguardo di chi guarda facendolo cadere in una sorta di meditazione. E’ la ricerca di un’ideale, della speranza nel futuro. E’ l’animo dell’artista che si mostra, si apre a chi lo osserva, in tutte le sue complessità. Indirizzo: Piazza Carlo Coletti, 4 03046 San Donato Val di Comino (FR) Sito web: www.lucianotocci.it E-mail: info@lucianotocci.it vedi pagina 306
D’Arte
Tofanelli Alessandro
Alessandro Tofanelli è nato a Viareggio (LU). Studi: Istituto d’Arte Lucca, Accademia di Brera Milano. Dal 1977 collabora con Mondadori e Rizzoli. Primo premio nei concorsi “La Resistenza”, Inatouring Palazzo Strozzi (FI), le sue opere si trovano in importanti collezioni nazionali ed internazionali
Tomasetta Antonio
Anywhere out of the world (C. Baudelaire) - 2009 acrilico e vernice su tela 210 x 160 Una vertigine, una deflagrazione, qualcosa di primordiale, è così che l’artista negli ultimi anni, sembra avvicinarsi a quell’astrattismo mistico, che fu già di artisti quali Rothko o Sam Francis tanto per citarne alcuni, che viene riproposto in chiave originale e moderna. In una scansione armonica di ritmi e di forme, la centralità del colore si impone per essere al tempo stesso guida di un percorso artistico e aspirazione spirituale finale: la sua valenza parossistica, già caldeggiata anni or sono dalla corrente della “Color Field Painting”, viene qui ripresa in tutta la sua espressione simbolica. La tecnica usata consente di far emergere figure nascoste, di crearne nuove fluttuanti, di sdoppiarle, di sovrapporle e di ripeterle secondo l’angolazione dell’osservazione; si aprono così scenari nuovi: il colore scola, si muove, crea un illusione prospettica,scava il quadro, lo dilata o lo comprime seguendo i nostri stati d’animo. L’elemento della natura si fonde insieme agli altri e con essi si scompone, scompare, si ricrea; forme e colori convivono in un equilibrio estatico compenetrandosi tra loro; la pace che trasmette il dipinto schiude un’idea, un pensiero, una rivelazione. Le linee asciutte emergono dal contesto che appare quasi liquido e sembra evocare una dimensione infinita. Nell’arte di Antonio Tomasetta vi è musicalità e ritmo. Per dirla con Beethoven e la sua “Patetica”: un Allegro variabile con Brio Ma non troppo. Maria Francesca Battistini
D’Arte
293
Tomassetti Ezia
Toni Sandra
Nata a Cingoli (MC) dove risiede e lavora, ha frequentato l’Istituto Statale d’Arte e l’Accademia di Macerata. Nella pittura a “batik” e nell’arte incisoria tratta tematiche attuali ottenendo risultati tecnicamente complessi e fortemente espressivi. Sue opere sono in collezioni pubbliche e private, italiane ed estere (Parigi, Charleroi, etc.). Nella pittura ha trovato nell’applicazione del “batik” un elemento assai congeniale.
Sandra Toni è un’artista romana di grafica figurativa e astratta a inchiostro di china. Cellulare 329 207 02 83 E-mail: sandra.toni.grafica@gmail.com vedi pagina 305
Tonelli Daniela Daniela Tonelli crea le sue installazioni al limite fra la terra e il cielo. Gioca con gli arcangeli, con quelle schiere angeliche di cui ci testimoniano gli antichi codici e con la magia dell’esistenza. Tesse le sue trame criptiche attraverso la musica, il colore e la luce di Wood, ricavati dal buio della notte, metafora di un buio diverso, quello dell’esistenza. Ma c’è anche della positività nel carattere notturno delle sue installazioni, nell’effetto iniziatico dei suoi lavori, decisamente vicini al teatro e alla danza. C’è in essi la positività del sogno, c’è il forte impatto dell’esorcismo, unica forza rimasta all’uomo, dai primordi, unico gesto di difesa e di dialogo col divino, unico sguardo che può rivolgersi dal basso all’alto, senza paura.
Travaglia Domenico
Maria Grazia Torri - Talents 2000 Milano
Fra le ultime esposizioni: 2005 Ombre - personale - Cattolica (RN) 2005 BIAB - Beijing 2008 SMIAF - installazione - San Marino (RSM)
Salomè 160 x 70 x 40
filo di ferro, tessuto, meccanismo rotante 294
Domenico Travaglia nasce a Sant’Elena (PD) nel 1950. Inizia a dipingere in giovane età come autodidatta. Già dal ‘70 comincia ad esporre, partecipando a mostre collettive e personali. La sua pittura risente all’inizio del fascino di artisti come Vedova e Scanavino, pur restando un eclettico. “Grandi capacità creative consentono a pochi eletti di esprimersi con linguaggi diversi senza finire in una Babele indistinta. É questo il caso di Travaglia, artista multiforme e ricco di potenzialità espressive sia che affronti la pittura, che la scultura, o l’arte digitale. Nel suo caso possiamo parlare di Artista Totale..” “...La storia di un sogno, la potenza di un Pensiero, il trionfo assoluto della fantasia. Beppe Palomba Sito web: www.domenicotravaglia.com D’Arte
Travani Susanna
Travi Franco
É stata allieva all’Accademia di Venezia dei Maestri: Bruno Saetti, Antonio Ferro, Luigi Tito. Laureata in pedagogia. Ha seguito corsi di tecniche sperimentali di incisione con il maestro Licata. Ha ottenuto numerosi premi e riconoscimenti. Principali mostre personali e collettive: Padova, Venezia, Vicenza, Verona, Treviso, Milano, Rapallo, Roma, Firenze, Bologna, New York, Los Angeles, Londra. “Una pittura ricca di effetti luminescenti, in cui il colore, esploso in una miriade di frammenti e di vettori di luce, mantiene tuttavia una sua unità compositiva. La Travani sa coniugare l’immediatezza di una naivetè strutturale con un magistrale controllo segnico che via-via si arricchisce di trasparenze, di velature, di profondità e fughe, di materici effetti iridescenti, di vibrazioni ora di partecipata gioiosità paesaggistica, ora di vertiginosa ansia di tuffo dei sensi nell’impressione cromatica che fa della tela campo di partecipazione emotiva.” Segato Indirizzo: via S. Barbarigo, 74 - Padova olio su tavola
70 x 120
Franco Travi è nato a Casirate d’Adda (BG) il 1° maggio 1945. Attualmente vive ed opera a Bergamo in via Pignolo, 45. Già da giovanissimo rivela doti sorprendenti e all’età di quindici anni frequenta lo studio dell’anziano pittore Giacomo Bellotti a Treviglio. A diciannove anni entra all’Accademia Carrara di Bergamo sotto la guida del maestro Trento Longaretti. Risale al 1974 la sua prima personale, mentre contemporaneamente colleziona premi e riconoscimenti anche all’estero. Nel 1984 esce a stampa una sua pubblicazione grafico-satirica dal titolo Andi-Andi, mentre collabora con la RAI 3 a un programma per il dipartimento scuola educazione. Come è facile immaginare la poliedricità è la sua prerogativa, quella che ha dato la possibilità a Franco Travi di realizzare opere seriamente impegnate nelle varie tecniche. Ricordiamo ad esempio il mosaico, le vetrate, l’intarsio in legno, monumenti ed affreschi ...
Cromatismo Veneziano - 2002 D’Arte
olio e acrilico 60 x 70
“Una pittura, dunque preziosamente viva e non certo facile pur nella sua naturale e conclusa aderenza al tema figurativo, quello visibile e quello segreto. Colori e luci eccitati e scanditi sulle forme e sui caratteri dei volti che, diremmo quasi inspiegabilmente (per quel suo senso dell’umorismo di cui abbiamo accennato sopra), dimostrano una certa non velata malinconia. Segni e immagini che, al fine, si sublimano allegoricamente, rivelando così la piena appartenenza all’artista, ai suoi sentimenti, alla sua intensa emozione creativa. Non dobbiamo dimenticare, accanto ai paesaggi, ai nudi e alle figure, anche le sculture dove il senso del classico risulta più evidente ...” Antonio Oberti 295
Trentini Luigina Pittrice, scultrice, ceramista, nata a Trento. La prima personale alla Galleria Palladio di Vicenza fino all’Antologica al Castello Inferiore di Marostica (VI), patrocinata dal Comune. In“Ombre del Reale”, “Occhio di Alice” e “Amor Sacro Amor Profano”. La sua fonte d’ispirazione sono le donne-mito restituite in un mondo dissepolto dalla libertà delle simbologie e delle metafore, eroine e prigioniere, sempre in primo piano. In un percorso di costante informazione sulla propria attività artistica, ha coinvolto anche gli Assessorati alla cultura aprendo confronti col pubblico presente. Insegnante di Arte nelle Scuole Statali, tra le fondatrici de “La Magica Donna Nera”, gruppo che ha valorizzato il dibattito sulla creatività al femminile. Ha partecipato a numerose iniziative culturali del Centro Europeo Iniziative Culturali di Roma con riconoscimenti e premi. Dal 1998 condivide l’attività dell’Associazione Artistico Culturale Comunità Montana del Brenta, e dal 2006 partecipa con le sue ceramiche alla manifestazione Portoni Aperti di Nove (VI) nella Casa-Museo Borsato. Viene segnalata alla critica dal Centro Internazionale d’Arte Contemporanea di Parigi. Insignita del Cavalierato di Malta alla Biennale dedicata al Caravaggio. Memorizzata nell’Archivio Nazionale Valori Artistici, nell’Archivio Storico della Biennale di Venezia, nel C.E.I.C. di Roma e inserita nel volume “Donne di Quadri” di M. Monteverdi. Sue opere sono in collezioni italiane e straniere.
Trentini M. Teresa Nata a Trento, vive e lavora a Bassano del Grappa (VI). Ama l’Arte e l’ha insegnata nelle Scuole Statali. Tra le fondatrici de “La Magica Donna Nera”, gruppo che ha valorizzato il dibattito sulla creatività al femminile, è inserita in “Donne di Quadri” di M. Monteverdi. Invitata a rassegne nazionali e internazionali ha ottenuto riconoscimenti e premi.
Trezzi Tiziana
Donna con nespolo - 2005
Alcova 296
pastello e acquerello 56,5 x 78
acrilico 118 x 169
Nata a Magenta nel 1955. Vive e lavora a Lissone in via P. R. Giuliani, 4. Diplomata all’Accademia di Belle Arti di Brera nel ‘77 è docente di Ed. Artistica presso la scuola Media Statale “Croce - Farè” di Lissone. E’ stata allieva di D. Purificato e L. Veronesi dal quale ha appreso la sensibilità cromatica e l’equilibrio delle forme. La sua presenza a manifestazioni artistiche in Italia e all’estero risale al 1977: Museo della Scienza e della Tecnica di Milano, Art. 13 di Basilea, III Biennale d’Arte Città della Spezia, Linea ‘83 Floraliapaleis Grand di Ghent (Belgio), Artexpo di New York, Les Salons des Nations, C.I.A.C. di Parigi, Arte Fiera di Bologna. D’Arte
Trillicoso Alfonso
Trogu Mario Antonio Pittore e grafico, maestro d’arte, accademico internazionale, vincitore di tre Oscar d’Oro, è un disabile (reso tale dal farmaco “Talidomide”). Espone in varie mostre e rassegne ed è presente in tante Fiere d’Arte nazionali e internazionali a New York, Basilea, Bari,etc.Tratta molti soggetti: ritratti, nature morte, paesaggi sardi, campi di fiori, barche, scorci marini della sua terra, etc.Esegue anche riproduzioni di caricature di giocatori, personaggi noti di oggi o antichi, fatte a china.
Trojani Romano t72ar1 - 2010
olio su tela 100 x 100
Alfonso Trillicoso è nato a Napoli il 5 ottobre 1974, vive e lavora ad Acerra (NA). Nel 1994 frequenta l’Accademia di Belle Arti di Napoli, nella sezione Scenografia, senza mai perdere di vista la pittura. Ben presto il crescente interesse per la superficie pittorica, condiziona la sua produzione. Le opere scenografiche, superata la fase formativa si inquietanoattraverso un forte contenuto pittorico. Alfonso Trillicoso rielabora scatti fotografici, personali o importati da riviste, interpretando la solitudine ed il delirio dell’estetica consumistica Italiana ed internazionale contemporanea. Predilige il disegno e la pittura nell’utilizzo di molteplici tecniche pittoriche.
Tripodi Angelina Angelina Tripodi è nata a Pizzo (VV). Ha conseguio il diploma di maestra d’arte nel 1968 presso l’Istituto Statale d’Arte di Vibo Valentia. Si è abilitata a Salerno nel giugno del 1969 per l’insegnamento nelle Scuole superiori e inferiori, ha iniziato ad insegnare Educazione Artistica, prima nella scuola media Statale “Roncalli” di Rossano, poi nella scuola Media Statale “V. Tieri” di Corigliano dove ha concluso brillantemente la sua carriera di educatrice, inculcando negli alunni l’amore e la passione per l’arte. Sempre attiva e partecipe alle varie manifestazioni artistiche ha ricevuto svariati riconoscimenti, premi, attestati di stima e consensi di critica. La sua pittura, fuori da ogni schema di riferimento, è semplice ma pregna di significati e sensazioni che coinvolgono lo spettatore nella pura essenza della vita. Bari,etc.Tratta molti soggetti: ritratti, nature morte, paesaggi sardi, campi di fiori, barche, scorci marini della sua terra, etc.Esegue anche riproduzioni di caricature di giocatori, personaggi noti di oggi o antichi, fatte a china. D’Arte
Di Romano Trojani e della sua arte hanno scitto penne autorevoli come quelle di Buzzati, Morlotti, Munari, Venturoli, Bellati, Perron e innumerevoli altre... La sua è una pittura carica di magia, interessata allo spirituale, al metafisico, fino a sconfinare nelle filosofie freudiane, arte che possiede non il rigore della ragione, quanto invece quello dell’emozione, più legata alla sfera emotiva che a quella razionale. Fra la dialettica formale-informale, astrazione-figurazione, nella pittura di Trojani vince il terzo elemento: l’emozione. ...In ogni opera di questo artista, sempre alla ricerca di spazi nuovi, che tramuta fisicamente la natura a suo piacimento, c’è movimento, ritmica, che conferiscono vibrazioni all’opera stessa, insieme alla forza del gesto, alle intensità cromatiche e all’incisività del segno. Una delle caratteristiche nell’opera di Trojani sta anche negli “spazi vuoti”, quelli che contestavano anche alla pittura rivoluzionaria del lombardo Caravaggio, ma proprio questi spazi diventano il punto d’appoggio per l’equilibrio dell’opera stessa. Eraldo Di Vita personale all’ambasciata Italiana a Berlino
Colore - 2006
olio 50 x 50 297
Tronchi Luciano Luciano Tronchi nasce a Parma nel 1952. Cronista dell’universo, usando solo viti e bulloni, assurge a poeta del ferro e dell’acciaio, intuendo il “ dinamismo eterno” del mondo cogliendone le reiterate immobili fasi. Originale compositore della materia, con un ingegno straordinario, inventa un nuovo linguaggio plastico, punto culminante dell’evoluzione delle forme scultoree.
Tuis Luana Luana Tuis è nata a Mäennedorf (CH) il 24 febbraio 1959. È partecipe dal 1977 alla vita artistica, destando i favori della critica. Le sue opere sono presenti in collezioni private italiane ed estere. Indirizzo: via Mercatelli Maglio, 120 - Colfosco (TV) Sito web: www.luanatuis.it vedi pagina 308
vedi pagina 304
Tulumello Agostino
Tucci Michele Nel figurativo oggi, l’opera di quest’artista, lascia un segno particolare, originale per impostazioni di linee e di tematica, di uno spettatore occasionale. Il procedere quotidiano in immagini umili e semplici, rivela come l’artista, valicando di poco le strettoie di un’estraneità professionale, con stupore e commossa arrendevolezza, tenta un diretto incontro con l’uomo, che sempre sosta dietro ad ogni lavoro.
Il Quarararo 298
olio su tela 70 x 50
Un epilogo non c’è nell’inarrestabilità delle progressioni segniche di Agostino Tulumello, così come il suo assunto “Il tempo di sempre” preclude un “exit” alla parola fine. Il tempo che si riproduce su se stesso, che si cela e che si escute, che si fa mistero, che si avverte, si sente e non si spiega, che tutta via è misura della nostra quotidianità, continua a scandire i ritmi del conoscere. Nei labirinti della mente il pensiero coniuga i modi e i ruoli dell’esistere e sintetizza per analogie il tempo, l’assenza, la memoria e l’infinito e Tulumello continua a scrivere instancabilmente il gesto di sempre che si fa segno, che si fa colore, che si fa forma, che si fa materia, che si fa quindi emozione... FrancoSpena D’Arte
Turetta Daniela
Turri Luigina
“I quadri di Daniela Turetta sembrano tutti declinare certi particolarissimi paesaggi, con il cielo che schiaccia ogni cosa contro la linea dell’orizzonte. Paesaggi senza figure, solitari, colti nel momento in cui la luce è ancora drammaticamente incerta fra l’abbaglio e la tenebra. E tutto sembra piegato alle ragioni irresistibili di una orizzontalità estrema, tanto da non permettere neppure il sovrapporsi di piani secondo le tradizionali regole prospettiche. Il paesaggio è quasi bidimensionale e affida all’espansione delle nuvole il movimento e la plasticità. Così, non ci è ben chiaro se i sentimenti dell’artista si riflettano, appunto, in quelle nuvole in perenne e minaccioso movimento oppure nel paesaggio sottostante che ne subisce gli impeti e i capricci. Certo è che il disporsi del cielo e dei campi sono una sorta di specchio in cui l’anima è pronta a perdersi. Quelli di Daniela Turetta sono, per più di un verso, paesaggi dell’attesa. Attesa della luce, che tarda a definirsi e risolversi. Attesa di un evento che spezzi l’ incantesimo oppure, al contrario, attesa di un riconoscimento. Spettacoli naturali come respiri profondi. Daniela Turetta ci dice, sì, che queste immagini corrispondono a momenti magici di sintonia, a piccole epifanie che si perpetuano nella memoria, ma ci dice anche che al fondo di tutto c’ è una inesausta ricerca di luce.” Sergio Garbato, Settembre 2002
Diploma di maturità artistica a Verona. Diploma di Disegno Anatomico Università di Bologna. Corso di incisione grafica Scuola Internazionale Grafica di Venezia. Pittura astratto materica con pigmenti e materiali vari in armonia tra segno e volume.
Sito web: www.danielaturretta.it E-mail: info@danielaturetta.it
Turina Anna
Sito web: www.luiginaturri.com E-mail: luiginatl@libero.it
Vite parallele - 2006
tecnica mista 155 x 80
Utzeri Italo Italo Utzeri - Armungia (CA) 1923. Vive e opera a Cagliari. Inizia l’attività artistica con la scultura partecipando ad alcune mostre negli anni 1950 e 1952. Si dedica poi totalmente alla pittura. Viaggia tra Milano e Parigi entrando in contatto con le più aggiornate esperienze d’avanguardia. Porta in Sardegna una precoce esperienza astrattista che lo pone, a partire dal 1960, come il più autentico e preparato sperimentatore “puro” della Regione.
...L’interattività è una caratteristica portante della ricerca della Turina, che pensa al visitatore della mostra non come a uno spettatore ma come a un fruitore, chiamato a relazionarsi con l’oggetto artistico, vivendolo in modo diretto, come esperienza reale e personale... Simona Bartolena E-mail: gaja7103@alice.it vedi pagina 311
Transazione su base arancione acquerello 20 x 30
Il critico d’arte Corrado Maltese ha affermato che la pittura di Utzeri “addensa o distende i suoi nuclei di colore-luce, entro spazi vibranti ed eterei alludendo a imprecisati eventi di cariocinesi o all’attrazione-repulsione di misteriose masse critiche”. D’Arte
299
Tamburri Federico
Il pescatore di stelle
acrilico su tela 120 x 160
Federico Tamburri nato il 6 Ottobre 1949 ad Atri (TE) ove vive ed opera. Pittore, Scultore, Grafico e Maestro Vetraio, ha studiato al Liceo Artistico ed alla Facoltà di Architettura di Pescara. Dal 1977 Direttore Artistico della “camper” dove produce vetrate artistiche per il Sacro e per l’arredo collocate in edifici pubblici e privati situate in tutto il mondo. Ha partecipato a mostre e rassegne d’arte nazionali ed internazionali, sue opere figurano in collezioni pubbliche e private in Italia e all’estero. “…Federico Tamburri si esprime nel linguaggio dove rappresenta sogni, visioni, desideri o forse dove ci disegna un futuro che solo lui con la sua sensibilità, il suo intuire, il suo vedere lontano riesce a percepire e a trasferire nella tela, per ammonire o forse per riflettere e pensare. L’immediatezza, la sicurezza nel segno, l’impasto cromatico, le inconsuete e desuete prospettive, fanno delle opere di Federico Tamburri un corpus a se, ma imprescindibile nella ricerca creativa di un artista che vede nella rappresentazione del segno, nelle descrizioni di lontane visioni, nella narrazione di oniriche un mezzo per colloquiare con l’uomo d’oggi.” Luciano Lepri 300
D’Arte
Tamburri Federico
“La complessità dell’architettura segnica e coloristica, tipica delle opere di Tamburri, è strettamente correlata agli intenti espressivi del suo messaggio, configurato in una terminologia simbolica, nella quale i contenuti filosofici del suo pensiero trovano articolata traduzione. L’arte di Tamburri affronta argomenti che toccano la sfera del sensibile e quella dell’inconscio, in una ricerca di verità che non appare mai paga dei risultati raggiunti. La complessità del pensiero umano, quale si è andata definendo nel corso della storia, sembra proprio suggerire all’artista questo fondamentale principio, cioè che la conoscenza del mistero esistenziale non è mai completa, ma sposta il suo limite sempre oltre ciò che l’uomo è riuscito a intuire. Tamburri esprime questo concetto con estrema sagacia nelle variegate composizioni, dove i colori e le linee, pur obbedendo ad una basilare razionalità di costrutto, hanno l’ineffabile tensione nell’intuizione.” Salvatore Perdicaro
D’Arte
301
Taverna Giovanni Giovanni Taverna nasce ad Alluvioni Cambiò, in provincia di Alessandria, nel 1911, mostra una vocazione di scultore fin dalla più tenera età, e per questo viene subito avviato allo studio a bottega, come nella tradizione rinascimentale. Prima frequenta lo studio salese di Mina Pittore, poi a tredici anni si sposta a Torino dove frequenta lo studio di Stefano Borelli e, dai quattordici anni, quello di Leonardo Bistolfi. Dopo un promettente avvio di carriera, deve affrontare sette anni di guerra, prima con la campagna d’Africa poi con la seconda guerra mondiale. Rientrato, dirige per un breve periodo, ancora in epoca bellica, la fabbrica di ceramiche artistiche di Sandro Vacchetti Esse Vi, per cui elabora modelli importanti. In seguito apre studio in proprio, per vivere poi sempre del proprio lavoro di scultore. Scolpisce e modella opere commemorative importanti, come i monumenti ai caduti di Sale alessandrino all’alpino di Leynì, all’emigrante di Pittsburgh, o come moltissime opere cimiteriali in tutta Italia. E’ inoltre ben noto per l’attività di ritrattista anche in dimensioni pubbliche e monumentali, come nel caso del ritratto del ministro Soleri a Roma o del ritratto su un cippo commemorativo del poeta piemontese Pinin Pacot, nei giardini Cavour di Torino.
Madonna di ispirazione Bizantina acquerello 45 x 45
Dopo una vita dedita tutta all’arte muore a Torino nel 2008.
302
D’Arte
Taverna Giovanni
D’Arte
303
Tronchi Luciano
Le sculture in ferro, di Luciano Tronchi, fatte di viti e bulloni hanno richiamato l’attenzione di numerosi esperti artistici: i loro giudizi esprimono consensi per la originalità dell’opera e per il genio creativo che l’artista vi ha profuso. Viti e bulloni assumono ora le sembianze di un moderno Don Chisciotte, ora di una figura dantesca, di una lirica profonda, ora di un momento di ribellione “la fabbrica dei gladiatori” ora di un momento di distensione, come la originalissima scacchiera in ferro con pedine in ferro ed acciaio, autentico capolavoro di creatività. Le sculture di Luciano Tronchi non sono soltanto frutto di spigliata fantasia ma espressione visiva di dualismi complementari. L’artista vive il contrasto apparente dei simboli sociali esaltandoli nelle sue costruzioni “robot”, consolo e pago comunque di essere solo un cronista dell’universo.
Leone bullonico - San Marco Evangelista - 1975
acciaio brunito30 x 20
Luciano Tronchi nasce a Parma nel 1952. Cronista dell’universo,usando solo viti e bulloni,assurge a poeta del ferro e dell’acciaio, intuendo il “dinamismo eterno” del mondo cogliendone le reiterate immobili fasi. Originale compositore della materia, con un ingegno straordinario, inventa un nuovo linguaggio plastico, punto culminante dell’evoluzione delle forme scultoree. Singolare anima del mondo operaio che lavora nelle officine-fabbriche, Tronchi è la realistica trasposizione spontanea dell’essenza del nostro tempo, tessuto di Viti e Bulloni. Vitali immagini tradotte in opere che testimoniano l’ingegno e il destino della Civiltà Petrolifera. Le sculture “Bullomeccaniche” di Luciano Tronchi, esprimono un rinnovamento creativo legato alla fedeltà nella tradizione, una forte armonia, fusione tra arte e artista. Le sue opere “Trigonometriche” nello spazio, in comunione a luoghi di vita ascetica, appaiono simboli di dominio terreno e insieme di mistico isolamento; sculture del passato, nostre contemporanee.
304
D’Arte
Toni Sandra
Sandra Toni è un’artista romana di grafica figurativa e astratta a inchiostro di china. Vive e lavora a Roma, dove ha compiuto studi di grafica pubblicitaria. Le sue opere prediligono figure geometriche e soggetti vari, tratti anche dal mondo animale. Ha partecipato a numerose mostre nazionali e internazionali con associazioni quali “Art Studio Tre” e “100 pittori via Margutta”. Insignita dei premi “Dante Alighieri” e “Minotauro d’oro”. Le sue opere figurano in collezioni e pinacoteche private, e il suo nome è presente in prestigiosi annuari e cataloghi d’arte moderna. Citata dalla stampa specializzata, da Gargano e Cori.
La critica ritiene il suo lavoro «una precisa, interessante continua ricerca di forme e segni grafici in armonia». «Forte personalità espressiva caratterizzata da segni e geometrie che dimostrano grande creatività e danno forma a invenzioni armoniche, casuali, surreali e insieme catartiche e liriche».
Paesaggio
china rossa 50 x 70
QUOTAZIONI media € 1.000,00 - 2.500,00
Cellulare 329 207 02 83 E-mail: sandra.toni.grafica@gmail.com
Mare e cielo D’Arte
china blu 70 x 50 305
Tocci Luciano
Inno alla vita
tecnica mista acrilica 100 x 70
“Quando la musica e la poesia si fondono nell’immensa vibrazione dei colori nasce l’arte”. È con questa frase che Luciano Tocci descrive la propria passione per la pittura. Una pittura che è colore, che è luce, che è spiritualità.
Luciano Tocci è nato nel 1955 a San Donato Val di Comino (FR). Pittore, scultore, operatore culturale ha conseguito premi e riconoscimenti nei più prestigiosi concorsi anche internazionali. Sin dall’adolescenza ha frequentato gallerie d’arte e studi di artisti rimanendo ad ammirare i vecchi maestri amalgamare i colori. E la sua arte trae origine proprio da questo: dall’amore per la natura, dal volersi sentire parte integrante di essa, identificarsi con essa. Attraverso la natura riesce a riprodurre sulle tele le emozioni, le vibrazioni che la natura offre all’uomo. Le sue opere sono state esposte in gallerie, musei e centri culturali in molte città d’Italia (Roma, L’Aquila, Gubbio, Rimini, Greccio, Taranto, Bari, Firenze, Milano ed altre) e all’estero (Belgio, Francia, Stati Uniti, Canada), nel Palazzo Leoni di Cupra Montana (dove gli è stato messo a disposizione il cavalletto di Luigi Bartolini), nel Museo Wallon di Liegi, nel Castello De Falconibus di Pulsano (TA), nella Sala della America Legion del Nonantum Post 440 di Newton U.S.A., al Circolo Foch, nel Club Italia, le Meridien Montparnasse (interamente curata dalla Amministrazione Comunale di Parigi), una mostra personale nel Centre d’Animation Interclub 17. Numerosi gli incarichi che gli sono stati affidati: per il Comune e la Pro Loco di San Donato Val di Comino ha realizzato gli scudi che nel borgo medievale richiamano, con diversi colori e simboli, la storia e le tradizioni dei rioni cittadini. Tramite il Centro di Cultura “Leonardo”, di cui è capofila, ha realizzato l’annullo filatelico in occasione dei 1700 anni dalla morte di S. Donato Vescovo e Martire. Molte le critiche, estremamente positive, di illustri personaggi del mondo dell’Arte, alla sua pittura. Una pittura quella di Luciano Tocci che spesso viene definita come lo specchio fedele della natura dell’astista. Chi osserva le sue opere riesce a leggere le pagine della sua vita, una vita ricca di ideali, una vita che guarda al futuro, piena di speranze. Ricercate nel colore, perfette nel disegno, sembrano rispecchiare la nobiltà dell’animo umano. Dalle sue tele traspare sempre armonia e compostezza. I paesaggi e le forme sono quelli dell’iconografia ottocentesca, ai quali l’artista aggiunge la propria espressività. Foreste fantastiche, nubi tempestose, angeli danzanti attorno ad un vortice di luci ed ombre. 306
D’Arte
Tocci Luciano
Inno alla vita
tecnica mista acrilica 100 x 70
Dal centro di ogni dipinto si sprigiona una luce, una sfumatura di colore, che sembra voler catturare il visitatore. Lo porta in un’atmosfera idilliaca, in cui si idealizza astratto e figurativo. Le creature che volteggiano sulla tela da umane diventano spirituali, angeliche. Le donne dei suoi quadri traggono origine dalla terra e di essa fanno parte integrante, dalla terra si muovono verso la luce. Escono come da un sogno per dare vita all’immaginazione. Non a caso nelle mostre di Luciano Tocci un sottofondo di musiche classiche accompagna spesso il percorso fra le opere. Un elemento, la musica, che esalta le immagini, le intuizioni e la genialità dell’artista. Il linguaggio artistico di Luciano Tocci è senza dubbio personalissimo. Nell’essenzialità dei colori e negli accostamenti volutamente suggestivi. Le atmosfere dei suoi dipinti richiamano la bellezza dell’Eden, di un mondo che rimane sospeso tra l’informale e il figurativo. Che è poi il mondo interiore dell’artista, la sua personalità. Una ricerca continua di se stesso, delle sensazioni che pervadono il suo animo. Ogni opera rappresenta quasi un tassello della sua vita e dei suoi sentimenti che si materializzano sulla tela. Sono un inno alla vita, un girotondo magico in una foresta incantata, le opere di Luciano Tocci, musica e poesia che si fondono nella vibrazione del colore. Una pittura che è trascendentale, magica, che porta l’osservatore in un mondo parallelo fatto di serenità, di pace, di luce... E in questo mondo si materializzano i sentimenti dell’artista... E’ un mondo incantato quello che l’artista vuol mostrare nelle sue tele, un mondo in cui l’essere umano tende allo spirituale. Figure sinuose, angeli danzanti che nascono dalla terra e si muovono, volteggiano nell’aria attratti dalla luce che domina sempre al centro del dipinto... Un’atmosfera idilliaca in cui astratto e reale si incontrano. ...E’ la ricerca di un’ideale, della speranza nel futuro. E’ l’animo dell’artista che si mostra, si apre a chi lo osserva, in tutte le sue complessità. Roberta Filippi
Indirizzo: Piazza Carlo Coletti, 4 - 03046 San Donato Val Comino (FR) E-mail: info@lucianotocci.it Sito web: www.lucianotocci.it D’Arte
307
Tuis Luana
Una preghiera per il Tibet e non solo ... Luana Tuis nasce nel 1959 a Maennedorf (Svizzera). Dal 1977 è presente nel panorama artistico partecipando a numerose mostre in Italia e all’estero. Indirizzo: via Mercatelli Maglio, 120 31030 Colfosco (TV) Telefono 0438 780 323 Sito web: www.luanatuis.it
“Le opere di Luana Tuis rivelano un naturale talento per la rappresentazione pittorica della realtà unito ad una tecnica lungamente esercitata e ad un’acuta capacità di osservazione. Ciò risulta particolarmente evidente nei lavori dove appaiono dettagliate nature morte “alla fiamminga” nelle quali gli oggetti, fissati nella loro lucida volumetria, si dispongono su cangianti drappeggi che restituiscono la sensazione quasi tattile del tessuto. Il colore appare accuratamente disteso, la pennellata risulta precisa, dotata di quella naturalezza che solo la padronanza della tecnica sa conferire al gesto pittorico. Quando affronta il tema del paesaggio l’artista dimostra di saper efficacemente tradurre l’apparenza e la mutevolezza della natura in composizioni dove coesistono la cura del particolare e la ricerca spaziale; attraverso vibrazioni tonali e luminose cromie manifesta la partecipazione emotiva e la sensibilità che la caratterizzano e la legano ad un universo reale e simbolico al tempo stesso. Luana Tuis persegue con impegno costante una narrazione concreta, legata alla verità delle cose e al loro aspetto visibile. Lontano dalle sperimentazioni contemporanee si accosta piuttosto a modalità espressive tradizionali cercando nel paesaggio, nella natura morta e nella figura la conferma della vitalità di un linguaggio visivo che si attiene fedelmente alla realtà”. Antonella Uliana
Passione 308
D’Arte
Turina Anna Anna Turina nasce a Merate 1973. dopo la formazione in Scenografia e in Scultura presso l’Accademia di Brera e di Carrara esordisce nel 1995, al Salon I dell’Accademia. Intanto lavora come scenografa, presso vari studi, da Cheli a Scena Due a Ceravolo, seguendo contemporaneamente un corso di incisione presso il Castello Sforzesco. A partire dal 1998, espone in numerose collettive e personali in Italia e all’estero. Nel 2006 partecipa alla collettiva Scimeca e i suoi allievi presso la Galleria Sartori (MN); nel 2008 è tra gli artisti di Vuoto e creatività a cura di Giovanni Ottaviani presso lo Studio d’Ars (MI) e, nello stesso anno, in collaborazione con Arsprima, realizza l’installazione Les feullies mortes presso i giardini di Santa Eufemia. Nel 2009 è ospite dello spazio Julie Sohn di Barcellona con una personale e l’anno successivo, sempre a Barcellona, espone presso la Galleria Silviasennacheribbo e a Palau Robert. nel 2010 partecipa a Ketos, mondi di balene immaginate presso l’Acquario Civico di Milano e a L’oggetto ritrovato presso gli Spazi dell’Ex-Ansaldo di via Tortona a Milano. Nel settembre 2012 realizza Mondoscarabocchio: una personale in cui propone con successo l’interattività possibile tra arte e fruitore. Sempre nello stesso anno espone a Proposte per una collezione al Museo Magma di Roccamonfina, a Garage con Vista- shots for a Contemporary View presso Garage Bonci di Pietrasanta e all’Arengario di Monza con Micromignon e Micromostra. Lavora anche nella progettazione di oggetti di design, nel campo della fotografia, del disegno e per il teatro; numerose le sue collaborazioni con la compagnia teatrale Scarlattineteatro e le installazioni site specific realizzate: da quelle realizzate nel 2010 nei boschi del lecchese, fino a quelle che hanno caratterizzato le coste di Hanko in Finlandia. L’incontro con Simona Bartolena le consente di ampliare le occasioni espositive: Pulse, Forme, Tracce di Contemporaneo, Bambini, Animalì presso il Museo Must di Vimercate, Articolo21. E-mail: gaja7103@alice.it
...forte di un percorso di sperimentazione di tecniche diverse (scultura, installazione, fotografia ecc.), reso omogeneo da un’evidente riconoscibilità stilistica… L’interattività è una caratteristica portante della ricerca della Turina, che pensa al visitatore della mostra non come a uno spettatore ma come a un fruitore, chiamato a relazionarsi con l’oggetto artistico, vivendolo in modo diretto, come esperienza reale e personale; a essere sollecitati non sono tanto i meccanismi percettivi quanto piuttosto le logiche esperienziali e la fantasia creativa di ciascun individuo… Simona Bartolena da Mondoscarabocchio 2012
D’Arte
309
Vaira Tina
Vanin Gianfranco
“Paesaggio del fantastico - Segni che diventano foglie – Foglie che nascondono uccelli che a loro volta si tramutano in vegetali – Foresta incantata di forme – Animali inesistenti che si mimetizzano tra arbusti verdi e poi gialli e poi blu – Colori – I neri sono segni: presenze di un tempo innaturale per una natura in movimento e in continua trasformazione – Monadi che attraversano spazi irreali che alludono ai cieli – Presenze che alludono ai cieli – Presenze che segnano il tempo – Un tempo del nulla – Del tragico e dell’attesa – Il tempo della fantasia e della creatività: questo è (anche questo), la più recente pittura di Tina Vaira...”. Carmine Di Ruggiero ...Successivamente, in virtù di una sottrazione di elementi, l’artista giunge a composizioni di “forme di libera geometria”, con preferenza per le linee spezzate e concatenate, approdando ad una nuova dialettica spaziale di inventivo onirico aniconico non esente da timide memorie kantiskiane”, come dice lo storico dell’arte Giorgio Di Genova Così, allo spirare degli anni ‘80, l’esecuzione pittorica si assesta su di un neoinformale che si configura e trasfigura in tocchi, scie e filamenti cromatici, mossi da una sicura gestualità. E’ il periodo in cui si afferma l’uso della tela juta come supporto, dando nuovo a notevoli risultati pittorici, ricchi di suggestione. Comincia poi il periodo altrettanto significativo degli acquarelli, dalle tenui sfumature cromatiche che talvolta ricordano Turner; e ancora dopo la serie dei policromi pastelli, dove si impongono composizioni di tarsie e di un puntillismo variegato in rosso, blu, nero, verde, arancio, etc.
Valan Valan ha tenuto 250 mostre personali in ogni parte del mondo. Sue opere sono presenti in numerosi musei, ultimo dei quali è quello di Beijing (Cina). Quasi tutte le testate giornalistiche italiane hanno comunicato notizie e commenti sulla sua attività artistica. Ha affrescato numerose chiese, è un apprezzato ritrattista. Ha eseguito molte opere pubbliche.
Livenza, fiume Sacile - 2012 olio su tela 70 x 50 Ginfranco Vanin è nato a Quinto di Treviso nel 1944. Pittore autodidatta , paesaggista, opera nell’ambito del figurativo. Ha tenuto numerose mostre personali ed ha partecipato a collettive e concorsi in varie parti d’Italia, ottenendo premi e riconoscimenti. In molti hanno scritto di lui su giornali, riviste e cataloghi d’arte. Sue opere sono in collezioni pubbliche e private in Italia, Francia, Croazia e Santo Domingo. …La sua pittura riprende scorci ambientali che ispirano una serena misura di vita, liricamente espressa da una sapida intonazione di colori, che a volte si decanta nella semplicità della monocromia, come estrosa variazione di una limpida armonia (S.P.) “Le fascinose immagini di una natura e di un ambiente amati profondamente ed osservati con viva emozionalità, ritrovano nella pittura di Vanin palpiti e vibrazioni densi di suggestiva tensione poetica. La sua pittura si svolge con linguaggio limpido, equilibrato, attento alle variazioni luministiche, umorali, stagionali dei soggetti, rievocate con armoniche tessiture nell’articolazione di vivaci ed intense cromie. Emerge dalle sue opere un messaggio di forte richiamo ai valori interagenti nella sfera dell’umano e in quella naturalistica, nel quale si confermano le doti rappresentative interpretative di un artista capace di infondere in ogni creazione ineffabili sentimenti.” Indirizzo: via Don Girotto, 4 – 31055 Quinto di Treviso Cellulare 328 197 08
Valzelli Liviano Liviano Valzelli, nato a Lumezzane (BS) nel 1950 . Con dedizione assoluta, ma in piena umiltà, forte di uno straordinario vigore espressivo e voglia di progredire, ripropone l’attualità dell’informale e dell’espressionismo astratto. 310
Lugagnano, lungo il fiume Sile olio su tela 70 x 50 D’Arte
Vascotto Fabrizio
Veronese Mariagrazia
Artista informale surrealista. “Dipingo prevalentemente emozioni personali, ma nelle mie opere ci sono le emozioni di tutti, ognuno trova la sua”. Sito web: www.equilibriarte.org/vasco www.artmajeur.com/vascotto E-mail: palestracristina@alice.it
Nuova Era 2020
Vi sono momenti artistici di Mariagrazia Veronese che potrebbero essere collegati all’impressionismo austriaco, al “liberty” ultima maniera, a un iperrealismo che racchiudono amore per la terra, amore per la famiglia d’origine e per la nuova famiglia che si è formata, lasciando con nostalgia la sua città d’origine: Trieste. Mariagrazia Veronese racchiude tutti quei valori che esprime nella sua arte e che finalmente, dopo tanti anni di lavoro, porta fuori casa. Ogni momento pittorico la vede a presentare quella condizione di colore e luminosità che può vitalizzare le sue opere. Lavora con maestria la materia e la foglia d’oro trasformandole in colore che impone un ritmo ed una condizione ideologica a tutto l’insieme. Maria G. Albiero pittrice
Verani Beppe Nato a Soresina (CR) nel 1946, abita a Villacampagna di Soncino (CR). Autodidatta affina nel tempo le innate doti per il disegno e la pittura. Espone dal 1969, anno della prestigiosa collettiva “100 Artisti Lombardi”, al Castello Sforzesco di Milano. Tra le molte rassegne si ricordano le sue esposizioni a Rimini, Treviso, Brescia, alla II, III e IV Biennale d’Arte Sacra di Cremona, Venezia, Verona, Reggio Emilia ed in Francia. Le sue opere sono esposte stabilmente nelle grandi fiere d’arte internazionali, quali: Arte Fiera a Padova, Miart a Milano, Arte Expo a Reggio Emilia, Art Jonction a Nizza, a Gent in Belgio. Ha realizzato il “Drappellone” per il Palio di Torrita di Siena. E’ da ricordare nel 2003 la personale allestita presso la sede provinciale della Confartigianato di Prato. Le sue opere sono ospitate in mostre collettive in Italia e all’estero. La sua opera è documentata da: Arte Mondadori, Catalogo d’Arte Contemporanea De Agostini, Dizionari ADAFA, Arts. Sue opere sono conservate in importanti raccolte pubbliche e private. Sito web: www.prato.confartigianato.it www.pittoricremaschi.it D’Arte
Verroca Franco Porto negli occhi l’orrore della mia testimonianza che mi ha costretto a lacerare, inchiodare e trafiggere le mie sculture. Nel mio lavoro ci sono le tracce di questa dolorosa esperienza. M’accorgo che ciò che vorrei dire non è abbastanza detto, non è urlato abbastanza. Il discorso rimane aperto fino alla fine dei miei giorni. Se così non fosse avrei già cominciato a morire. vedi pagina 318
311
Vespaziani Alberto L’artista marguttiano Alberto Vespaziani è nato a Roma nel 1927 dove vive ed opera. Alla fine degli anni 40 si diploma Allievo Ufficiale di Coperta presso l’ Istituto Tecnico Nautico “M. Colonna”. La passione per la pittura lo porta, poi a frequentare gli atelier di via Margutta ed gli artisti Ugo Staccioli, Emanuele Pandolfini, Gianni Testa, Novella Parigini ed altri con i quali intrattiene una cordiale e sincera amicizia. Nel 1973, a riconoscimento delle sue molteplici qualità intellettuali ed organizzative, viene eletto Presidente della famosa “Associazione Cento Pittori via Margutta” carica che tuttora detiene. Tra gli altri hanno parlato della sua arte i critici e saggisti Renato Marmiroli, Orio Ribelli, Enzo Salcino, Ezio De Liso, Giorgio Tellan, Antonio Sorgente ed Ennio Innocenti e proprio quest’ultimo così scrive di lui: “ Il bosco è magia perché è religioso: la luce penetra dall’alto ma il suo effetto è talmente spiritualizzante l’intero bosco da suggerire l’idea che essa fermenta gli alberi e tramite le vene di questi arriva dall’interno alle foglie che diventano trasparenti, diventano esse stesse luce che attrae l’osservatore. Immagine della mite e vittoriosa trascendenza divina che è anche immanente nella creatura per renderla simile a sé con graziosa pazienza. Immagine attraente che diventa nell’osservatore, preghiera: ti offro la mia mente per i tuoi pensieri, la mia volontà per i tuoi voleri, i miei sensi per le tue opere; fa che vivendo di te, operando per te… Io mi trasformi in te.
La faggeta
olio su tela 110 x 70
Vesco Rosario Rappresento ciò che vedo, ma non posso, e non potrò mai, rappresentare fino in fondo tutto ciò che sento... Penso, ad esempio, ai profondi e sensuali profumi della mia terra natia, dei suoi fiori, del suo mare, delle sue città... Sito web: www.rosariovesco.it
312
Viale Susanna
Olimpiadi spirito universale
L’arte è un’insieme di capacità tecniche e creatività pura mescolate con le esperienze di vita, culturali e psicologiche, da ciò si possono analizzare le varie fasi passate dall’artista: dagli anni 1970 fino alla fine degli anni 1980 ha sperimentato l’uso di vari materiali e con l’acrilico ha creato opere del genere pop-art, dalla fine anni 1980 fino al 1993 è attirata dal geometrismo e si diletta a dipingere colline e gruppi di casette e formazioni geometriche. Dal 1994 in seguito all’esperienza psicoanalitica e sotto la guida del maestro Sergio Albano la pittura prende la strada dell’espressionismo figurativo e dei colori Fauves, l’energia creativa è esplosa in colori accesi , contrastanti e pennellate libere da cui viene fuori tutta la vitalità e l’energia dell’artista. La formazione universitaria e la passione per i viaggi l’ha indirizzata ai temi antropologici culturali e sociali, con soggetti ispirati alle religioni orientali, alla vita quotidiana e alle sofferenze del mondo in via di sviluppo. Non vengono tralasciate la ricerca sul corpo umano e la passione per la danza. In questi ultimi anni sta sperimentato la tecnica a spatola che ha portato a realizzare lavori di notevole suggestione coloristica e di libertà espressiva. Recentemente la sua inquietudine ed il desiderio di sperimentare strade nuove l’ha avvicinata al simbolismo ,all’alchimia e alla tradizione esoterica e sta realizzando in grandi dimensioni l’intero mazzo delle 76 carte dei tarocchi. D’Arte
Viganò Tarcisio
Villarboito Sara
Tarcisio Viganò, pittore autodidatta, si ispira a Segantini. Vive e lavora a Lesmo in Brianza. Amante della montagna e della natura, la racconta nei suoi quadri, trasferendo la serenità percepita in una quiete espressiva. Di carattere schivo, predilige utilizzare la tecnica a spatola con colori ad olio su tela. Diverse mostre personali sul territorio. Le sue opere sono in collezioni private.
Le sue opere, composte frequentemente da immagini eidetiche, ricercano l’emozione per il meraviglioso e l’insolito che risveglia la speranza. Indirizzo: via Antica di Susa, 14 - 10064 Pinerolo (TO) Telefono 0121 398 481 E-mail: villarboito.sara@libero.it Laboratorio: via Roma, 25 - 10060 Piscina (TO) vedi pagina 321
Autunno in Brianza
olio a spatola 40 x 30
Villarboito Enrico Cesare Carlo 1923 - 1996 ...un artista capace, sereno e tormentato ad un tempo, un artista che sapeva rivolgersi a Dio, guardare il creato con amore e lavorare con la serenità di chi sapeva. Tanti avvenimenti si sono succeduti sul nastro del Suo Tempo, ma Egli è rimasto, attraverso le sue opere, quello che era: capace, umano, volitivo. Vedi pagina 320
Vincitore Gerardo Gerardo Vincitore nato a Siano (SA). Docente di discipline artistiche, opera nel campo dell’arte da circa un quarantennio. Le sue opere molto ricercate dai collezionisti, sono state più volte pubblicate su importanti testi d’arte in Italia, Francia e Svizzera e su annuari d’arte contemporanea. Hanno parlato di lui valenti critici d’arte contemporanea. Numerose le mostre personali e collettive sia in Italia che all’estero.
Viola Silvio Dall’energia informale nasce la punta, - ed è vita. - Diventerà albero, filo d’erba, - sasso, animale; - diventerà uomo o donna, sarà un’azione, - è l’esplosione di un sentimento. - La punta è vita, - virgola verso il cielo, - sospinta in alto.
Punta di Vita - 2004-2005 D’Arte
313
Volpato Paola Paola Volpato vive e lavora a Noale Venezia. Dopo l’ Università studia all’Accademia di Belle Arti di Venezia - S.L.N. Frequenta la Scuola Internazionale di Grafica, e segue corsi di tecniche sperimentali con R. Licata,Vittorio Basaglia, stages di fotografia con Verita Monselles, Maria Pia Miani, Marialba Russo. Corsi di elaborazioni di immagini digitali al Museo Fortuny di Venezia con April Greiman. Vince nel 1985 il premio di poesia “I poeti intorno al Mondo” promosso da “Il Gazzettino”. Ha svolto attività di designer realizzando collezioni di tessuti da arredamento per prestigiose aziende del settore presentati al Pitti di Firenze e alla fiera di Milano, progetti per industrie vetrarie di Murano, per aziende produttrici di tappeti e complementi di arredo. Ha realizzato disegni per manifesti, illustrazioni d libri e calendari d’arte. Ha tenuto corsi di tecniche artistiche per bambini ed insegnanti. Ha realizzato affreschi in abitazioni private e pubbliche. Recentemente ha lavorato ad istallazioni site specifiche a video d’arte. Opere in collezione permanente presso: Sezione italiana della Casa Comunale di Arte Contemporanea ad Ebene Rechenau (Austria),al Museo di Arte Moderna di Vladimir (Mosca),collezione Frostburg State University, collezione della Università di Norfolk-Virginia, Pinacoteca Comunale di Vicenza, Centro Oasi di Camposampiero Padova, Pinacoteca Comune di Noale, Pinacoteca Comune di Treviso, Pinacoteca Comune di Caorle, Ospedale di Mirano (murales ).
Volpe Emanuela
Alato - 2006
tecnica mista 90 x 130
Allieva di Lomanto, Lanaro, Purificato, Diana, Colombo, Sanesi, Veronesi, De Grada, Devalle. Diplomata a Brera nel 1980. Insegna al liceo artistico Boccioni. Fondatrice del gruppo Artemisia nel 1992. Ogni sua cromia apre narrazioni seducenti, dove i grumi della materia del colore ed il segno rivelato dal gesto sulla superficie dipinta offrono una nuova e più affascinante possibilità narrativa ai corpi ritratti. Carlo Adelio Galimberti Il suo amore per il colore la spinge ad avvicinarsi al soggetto fino a realizzare dei primissimi piani, che esaltano il dettaglio: le labbra, i capelli, una mano. Pennellate larghe e dense che in ogni occasione sembrerebbero potersi fare autonome ed offrirsi soltanto come pura pittura, pittura astratta. Martina Corgnati
serie: Flowers? C. n. 13 - Fiore solenne - 2008 tecnica mista 50 x 70 314
Il taglio dell’immagine, nei dipinti di Emanuela Volpe appare di particolare audacia, consentendo talora la focalizzazione isolata dal contesto, su un aspetto del tutto circoscritto, come potrebbe essere la metà di un volto o, nel caso della figura distesa di un nudo femminile. Stefano Fugazza Sito web: www.emanuelavolpe.it D’Arte
Zabarella Luciana
Zavagno Nane
Artista poliedrica, persegue con caparbietà e intelligenza una sua personale ricerca espressiva, tendendo il suo impegno creativo verso la manipolazione di materiali adatti ad esprimere il suo bisogno di vivere oltre il limite del già visto.”
La ricerca di Nane Zavagno ha dentro di sé un’urgenza: porre la centralità dell’arte all’interno del linguaggio e del pensiero che caratterizzano l’esistenza umana. Ogni sua opera, infatti, rappresenta una tensione verso l’autentica bellezza e verso l’intangibile verità, concepite entrambe non come elementi che stanno entro certi limiti, bensì come energia senza termine. Queste potenzialità possono esprimersi compiutamente sia nella materia sia nel vuoto; sia entro spazi urbani sia rurali, purchè siano sempre la forma e la dimensione architettonica a rappresentarle e contenerle.
Sito web: www.lucianazabarella.it Vedi pagina 322
Zaffoni Sonia
Il lavoro di Nane Zavagno si inserisce appieno nell’alveo storico di quella ricerca che sradica la concezione, scultorea di volumi e dall’occupazione spaziale, e si ritrova negli studi che prediligono, invece, la scelta minimale e meditata di rapporti tra pieno e vuoto, forme e dimensioni, volumi e spazi. Proprio per questo l’intervento interpretativo-conoscitivo dell’artista, forte e leggero insieme, opera una rivivificazione della materia: il ferro, il marmo, il cemento o il legno trasfigurati dal progetto, concretizzano luoghi carichi di significato. La direzione di senso è data sempre dal disegno puro, che pone in dialogo le masse, il vuoto e lo spazio intorno.
Ogni cosa contribuisce a creare la suggestione di un paesaggio vivo e vitale spazzato da un vento veloce che avvolge lo spettatore in un turbinio vibrante, graffiante che trascina verso la dimensione del sogno e dello spirito. E-mail: sonia.zaffoni@alice.it vedi pagina 317
Zarpellon Toni Zarpellon ha la capacità di guardare la realtà da una ritrovata verità interiore. Nelle sue opere riesce a spiegare il cuore umano... Vedi pagina 324
D’Arte
315
Glossario delle firme
segue da pagina 210
Giovanni Repossi artista poliedrico, vice direttore di Brera ai tempi del maestro Purificato. Una firma prestigiosa, degno erede di un padre pure lui pittore, al quale è dedicato in Chiari (BS) una via, dove era lo studio G. R. Carlo Carrà è stato uno dei più grandi esponenti della pittura mondiale, nell’ultimo secolo. Cultore di una pittura neo-realista (purissima) e poi metafisica, di grande spessore qualitativo. George Sécan eclettico personaggio, inventore della pittura subform o dell’inconscio. Artista di gran fama, intimo amico di Picasso. Francese di origine ma - come diceva lui - la sua patria era il mondo. Don Angelo, parroco di Birone di Giussano. Persona di grande sapienza ed umanità. Il sottoscritto ha curato, per Lui, una monografia sui cicli pittorici del maestro Alberto Bogani, nella Chiesa parrocchiale. Giuseppe Colombo (per tutti il professore) allievo di Marino Marini, del quale è stato prezioso collaboratore negli anni di Brera. Docente apprezzatissimo, presso il Liceo Artistico “Le Preziosine” di Monza. Ha sempre preferito l’insegnamento piuttosto che pubblicizzarsi. Sue opere sono presenti in luoghi di prestigio. Raffaele (Raffaellino) De Grada junior. Ha ereditato dall’omonimo padre l’amore alla pittura ed un senso critico di sicura affidabilità.
Ha condiviso col il sottoscritto, analisi e presentazioni di dipinti in varie occasioni.
Non ho parole idonee per parlare del sommo direttore d’orchestra Arturo Toscanini, “coraggiosamente” intervistato dal sottoscritto, in una memorabile serata. Anselmo Bucci nativo di Fossombrone ma emerito monzese di adozione. E’ stato uno dei più grandi protagonisti del famoso Ottocento monzese. Artista di grandi doti espressive, mente critica d’assoluta eccellenza. Giovanni Teruzzi pittore brugherese di ottima impostazione stilistica. E’ passato da un iniziale (ma già personalizzato) paesaggismo per confluire in un astrattismo a larga stesura, dove eccelle un equilibrio grafico-cromatico davvero eccellente. Arnaldo detto Dino. Pittore estroverso, sognatore irrazionale, fuor di ogni limite. Impulsivo in eccesso. La sua pittura è sempre un assunto di imprevedibilità. Eugenio Massetti editore. Ideatore e conduttore della “Compagnia della stampa”. Il continuo contatto con grandi Artisti ha ulteriormente raffinato il suo già potenziale senso critico. Giorgio De Chirico stando la sua proverbiale vanità, dovremmo inchinarci difronte alla sua sapienza pittorica. Sicuramente è un dei più grandi interpreti della pittura moderna-contemporanea. La metafisica è il perfetto parto del suo intelletto: non ha eguali. Ernesto Treccani Stimato maestro del realismo-sociale, è generalmente considerato uno dei più rinomati artisti della nostra epoca. Per chi - come il sottoscritto - l’ha ben conosciuto, è stato un classico esempio di umanità non certo corrosa dalla ricchezza. G. Casiraghi
316
D’Arte
Zaffoni Sonia Sonia Zaffoni nasce a Rovereto nel 1974 – Trento, dove attualmente vive e lavora. Ha al suo attivo numerose esposizioni raccogliendo pareri favorevoli sia dalla critica che dal pubblico. Ha esposto in diverse gallerie: Trento, Svizzera, Roma, Treviso, Ferrara, Milano. Le sue opere sono in collezioni private.
Cardi - 2012
acrilico su tavola 55 x 65
QUOTAZIONI Cardi 55 x 65 € 3.240,00 Il condottiero dei sogni 70 x 120 € 5.000,00
Altri tempi Il condottiero dei acquerello sogni - 2013 30 x 40 D’Arte
Quella di Sonia è una pittura di assoluta riconoscibilità e che trova riferimento in un linguaggio profondamente evocativo. La sensazione, guardando le sue opere, è quella di scorrere nel tempo e nello spazio, muovendosi verso una meta misteriosa. Ogni cosa contribuisce a creare la suggestione di un paesaggio vivo e vitale spazzato da un vento veloce che avvolge lo spettatore in un turbinio vibrante, graffiante che trascina verso la dimensione del sogno e dello spirito. Cellulare 339 567 32 23 E-mail: sonia.zaffoni@alice.it www.facebook.com/soniazaffoni74
acrilico su tavola 70 x 120 317
Verroca Franco
Sacerdotessa bifronte - 1995
Franco Verroca nato a Macerata il 25 Agosto 1927 sin da piccolo la sua passione era disegnare, modellare, dipingere, frequenta lo studio dello scultore Piero Ferraroni dove impara a modellare copiando i calchi in gesso appesi alle pareti e cerca di rubare i segreti del mestiere osservandolo nel suo lavoro. La sua prima maestra fu Cremona, le sue chiese, i suoi mattoni rossi delle case, le sue nebbie, le barche sul Po, le cascine, le lunghe file di gelsi, il Duomo col suo Torrazzo, gli affreschi dei Campi, la vergine del Perugino, i dipinti del Boccaccio. I suoi primi dipinti li esegue con colori rimediati e su pezzi di cartone o compensato, per lui dipingere era una necessità come mangiare. In continuo contrasto con la famiglia che non accetta questa sua passione, lascia Cremona, si arruola nell’ Arma dei Carabinieri, e si diploma l’Accademia di Brera a Milano. Si trasferisce a Roma e frequenta saltuariamente il corso di scultura all’Accademia di Belle Arti. 318
bronzo 48 x 32 x 34
Congedatosi dall’arma, insegna storia dell’arte presso il Liceo Scientifico Cavour di Roma per oltre trent’anni. Durante la sua vita rimane lontano dai movimenti dell’arte, non avendo contatti con artisti e critici ma seguendo una sua istintiva logica di ricerca, e poiché i suoi maestri erano gli artisti del passato, per un lungo periodo si riferisce alle immagini del mondo classico, che andava man mano spogliando dal dato anatomico per portarle ad una sintesi estetica. Il grande cambiamento avvenne con la scoperta dell’Africa, durante i numerosi viaggi peregrinando in tutto il continente. In Africa tocca con mano l’esperienza del dolore, la fame, l’abbandono e la morte, scopre la vera fatica del vivere. Questo spiega le immagini ferite, imprigionate, inchiodate, attraverso le quali cerca di rendere l’atroce significato della sofferenza. Altra indimenticabile esperienza è quella fatta in un istituto di portatori di handicap, dove al disagio del primo approccio seguì una comunicazione ai livelli più elementari, essi si D’Arte
Verroca Franco
La donna di cuoio - 1991
affidavano completamente, senza chiedere nulla in cambio. Entrare nel loro mondo fu per l’artista come navigare in un pianeta sconosciuto. Premiato con medaglia d’oro per la ceramica alle mostre romane del 1955- 1959- 1961-1962 dalla Camera di Commercio Industria e Agricoltura di Roma. Nel 1961 primo premio Festival dell’Unità. Nel 1964 medaglia vermeille del Comitato Internazionale per l’Unità e l’Universalità della cultura. Nel 1966 Premio internazionale Europa della prima mostra europea del bozzetto. Nel 1967 medaglia d’oro Comune di Rieti “Carnevale Reatino”. Nel 1968 Primo premio ma.ce.m. Nel 1970 Primo premio internazionale per una medaglia commemorativa del 20 settembre 1970, bandita dal Grande Oriente d’Italia. Nel 1972 medaglia d’oro per la scultura del Comune di Venezia. Ha esposto in numerose mostre personali e collettive. D’Arte
bronzo 98 x 40 x 26
Lo dice con il bronzo. Si perché il bronzo parla, sussurra, grida. Se lo si sa “interpretare”. Se di esso si riescono a cogliere gli aspetti più reconditi. Più segreti. E parla il bronzo di Franco Verroca scultore dal tocco elegante, la cui verve artistica spazia nei confini incerti che dividono mito e realtà storica collocandolo in una dimensione di apprezzabile originalità. D’altronde ogni sua opera è unica. Irripetibile. Egli, infatti non considera il “pezzo”che esce dalla fonderia. Anzi nell’istante magico in cui la cera diventa bronzo scatta l’impoderabile. Ed ecco le sfumature, ecco le iridescenze, ecco… l’effetto Verroca. Un effetto che tinge l’opera del colore del l’ossidazione, raggiunto con i nitrati e il fuoco,del “reperto primigenio”: un teschio di cavallo le cui improbabili corna rimandano ai molti scheletri di animali incontrati nella savana. Una scultura di calma solenne e di massiccia potenza. Notevoli le borchie, i chiodi che idealmente cuciono ciò che resta di una creatura possente alle carni lacerate di una donna…” Jenni Gatta 319
Villarboito Enrico Cesare Carlo
Galeone - 1985
sbalzo su argento 80 x 110
classificato al I° posto assoluto e al I° posto sezione scultura alla Biennale di Venezia 6 luglio 1986 Enrico Cesare Carlo Villarboito nasce a Torino il 6 giugno 1923 e muore a Pinerolo (TO) il 10 febbraio 1996. Nella sua città natale studia e lavora affermandosi ben presto quale scultore professionista, riscuotendo plausi da ogni parte del mondo per i suoi sbalzi su metalli nobili e preziosi, per le sue sculture derivate da un fecondo iter espresso con sapiente misura della realtà e ricco di risultati che l’ha portato a modellare visi, busti, alto e bassorilievi per bronzi di medie e grandi dimensioni. Segnalato da periti d’arte con eccellenti ed importantissimi brani critici è ritenuto uno degli artisti più validi del nostro tempo. Tecnicamente ed artisticamente unico nel suo genere, ha ricevuto centinaia di ambitissimi premi e riconoscimenti. Fin dal 1954 si sono interessati alla sua persona e alle sue opere: giornali nazionali ed esteri, riviste nazionali ed estere, annuali nazionali ed esteri, agende calendario nazionali ed estere, cataloghi fieristici nazionali ed esteri, periodici delle accademie nazionali ed estere, radio e TV nazionali ed estere. 1923 - 1996 Questa era la realtà di Enrico Villarboito, un artista capace, sereno e tormentato ad un tempo, un artista che sapeva rivolgersi a Dio, guardare il creato con amore e lavorare con la serenità di chi sapeva. Tanti avvenimenti si sono succeduti sul nastro del Suo Tempo, ma Egli è rimasto, attraverso le sue opere, quello che era: capace, umano, volitivo. 320
1976- L’Elite “Selezione Arte Italiana” editrice l’Elite Varese. 1976- Centro Studi di Informazione economica e Politica del Lavoro. Editrice Campione- Milano. 1976- Edizione Internazionale dell’Ascesa- Roma. 1977- Catalogo Nazionale d’Arte Moderna - Bolaffi n.15. 1978- Annuario Comed n.11. 1982- Catalogo Ufficiale “Accademia Italiana Sviluppo Economico e Sociale”- Roma. 1983- Edizione Vaticana “Artefici Cattolici del Mondo Italiano del lavoro”- anno Santo della Redenzione di Mons. Carlo Carbone (Can.co della Basilica Vaticana). 1984- Enciclopedia Mondiale degli Artisti Contemporanei. Casa Editrice Seledizioni- Bologna. 1984- International Catalogne of Contemporary Art, Casa Ed. Alba- Ferrara. 1985- Catalogo Internazionale d’Arte “Maestri del ventesimo secolo”Casa Ed. Seledizioni- Bologna. 1985- Catalogo Internazionale d’ Arte Contemporanea Casa Ed. Alba-Ferrara. 1986- Un anno d’Arte- Fabbri Editori 1987- L’Arte nei Comuni d’Italia- Ed. Gruppo Fabbri. 1987- “Selezione Arte Italiana”- Editrice l’Elite - Varese. 1987- Edizione Albo d’Oro- Edito Accademia Universale Guglielmo Marconi- Roma. 1987/88 Guida Nazionale Pittori e Scultori Moderni e Contemporanei- Editrice Alba-Ferrara. 1987/88 Guida allo studio dei Maestri dell’Arte Contemporanea- Edizione a cura della Biennale d’Arte Città di La Spezia. 1988- Edizione Annuario “Il Quadrato”- Milano. 1988- Edizione “ Who’s Who in International Art” 1989- Edizione “Les Grands noms du monde artistique d’aujourd’hui” 1997/98/99 - Collezione Civica d ‘Arte – Palazzo Vittone – Pinerolo - Acquisizioni 1 a cura di M. M. Pacchiola – Ed. Giuseppini. 2009- Enciclopedia Artisti Contemporanei D’ARTE (opere e quotazioni). QUOTAZIONI sbalzo su rame 30 x 40 sbalzo su rame 60 x 80 sbalzo su rame 80 x 110 sbalzo su argento (999-1000) 16 x 11 sbalzo su argento (999-1000) 27 x 33 sbalzo su argento (999-1000) 80 x 110
€ € € € € €
5.000,00 10.000,00 15.000,00 5.000,00 7.000,00 30.000,00
Le quotazioni sono da intendersi indicative, poichè suscettibili di variazioni in base allo specifico soggetto D’Arte
Villarboito Sara Sara Villarboito nasce a Piscina (TO) il 26-07-54, cresce e lavora presso il laboratorio del padre Enrico Villarboito (scultore), dove sperimenta e affina tecniche disparate. Si laurea in Storia dell’Arte presso l’università di Torino coltivando interessi circa il percorso grafico dell’età evolutiva e la coscienza primitiva, continuando a interrogarsi sul valore delle rivelazioni che mirano a ritrovare quella esperienza originaria da cui sono nati i miti, le religioni, le credenze, le fiabe. Le sue opere, composte frequentemente da immagini eidetiche, ricercano l’emozione per il meraviglioso e l’insolito che risveglia la speranza. Bibliografia: L’elite “selezione arte italiana”, ed. I’elite 1976 e ‘87 - Varese “Catalogo nazionale d’arte moderna”, Ed. Bolaffi, 1977 - Torino “Arte italiana per il mondo”, Ed. Celit Centro Librario Italiano, 1990 -Torino “Enciclopedia Artisti Contemporanei D’ARTE” 2009
La mela - 1995
pittura ad olio su velluto 100 x 100
Pittura ad olio su velluto, su rame, sbalzo su metalli nobili e preziosi. Scultura: modelli per fusione a cera persa. Si organizzano sessioni di Arte terapia
QUOTAZIONI scultura - testa in bronzo h. cm 30 € 30.000,00 pittura ad olio su velluto/rame 16 x 19 € 1.000,00 pittura ad olio su velluto/rame 63 x 83 € 2.500,00 pittura ad olio su velluto/rame 100 x 100 € 4.000,00 pittura ad olio su velluto/rame 140 x 65 € 5.000,00
Villarboito prof. Sara
Indirizzo: via Antica di Susa, 14 - 10064 Pinerolo (TO) Laboratorio: via Roma, 25 - 10060 Piscina (TO) 0121 398 481 Telefono villarboito.sara@libero.it E-mail: D’Arte
Il nonno raccontava - 1996 pittura ad olio su velluto 63 x 83 321
Zabarella Luciana Luciana Zabarella inizia ad esporre nei primi anni ’70. Dopo un inizio da autodidatta, frequenta il Centro Internazionale della Grafica di Venezia, l’Accademia di Salisburgo (Austria), la Scuola dei Mosaicisti di Spilimbergo (Pn). Invitata in vari symposium (Italia, Austria, Croazia, Slovenia, Polonia) e work in progress (Germania), lavora ed espone con artisti di affermata fama internazionale. “Artista poliedrica, persegue con caparbietà e intelligenza una sua personale ricerca espressiva, tendendo il suo impegno creativo verso la manipolazione di materiali adatti ad esprimere il suo bisogno di vivere (carta, ceramica, vetro, tecniche miste) oltre il limite del già visto.” Umberto Marinello Negli ultimi tempi, la sua ricerca si è orientata anche verso l’arte comportamentale, offrendosi al pubblico come sensibile performer. Alcune sue opere sono esposte e custodite presso diversi Musei Europei. Ha partecipato a numerose personali e collettive in Italia e all’estero, fra cui la 53. Esposizione Internazionale d’Arte - Biennale di Venezia. È censita nell’Archivio Storico delle Arti Contemporanee. Telefono: 041 576 02 45 Cellulare: 335 693 31 77 Sito web: www.lucianazabarella.it E-mail: zabluci@libero.it info@lucianazabarella.it
“Il suo ottimismo la muove a nuove sfide con se stessa, con le sue capacità, le sue possibilità: tecniche diverse, materiali diversi, esperienze diverse. Un campo vastissimo di impegno creativo che significa per lei ricerca continua e piacere di cimentarsi in sempre nuove avventure espressive. Un vero e proprio vulcano di idee e realizzazioni, una carica di energia mai doma che esplode nelle direzioni più impensate.” Umberto Marinello
“L’azione è quella di un cammino lungo il quale abbandona l’immagine di impronte che costituiscono la persistenza del passaggio nel corso del tempo; i segni del passo divengono, così, la prova tangibile di un gesto già avvenuto, ma al tempo stesso, danno luogo all’immagine della reminiscenza esistenziale dell’artista stessa.” Michele Govoni
322
D’Arte
Zabarella Luciana
“Le opere dell’artista vivono e coinvolgono l’osservatore attorno e dentro il mistero dell’allusione e dell’ammiccamento, dello spaesamento e delle vibrazioni materiche... ...All’interno di questo suo viaggio oltre confini predeterminati nascono e si moltiplicano le domande alle quali si nutre e che sapientemente mantiene celate alle risposte.” Pino Bonanno “Vi sono accennate quantità del profondo e non sommabili diversità con l’intenzione di realizzazioni sintoniche che introducono nella percezione diversificativa tra il bianco e il nero, le forme aperte e chiuse, le diverse tonalità dei colori, la strutturazione delle superfici con luci e scuri appena visibili...” Marino Baldini “Le tracce a volte sono sottili e deboli rivoli... a volte invece sono veri e propri squarci che aprono un varco ben definito nel silenzio della materia... ...Attraverso i segni rossi la materia appare come un drappo consumato dal tempo che tuttavia riveste un meraviglioso mistero nascosto.” Lucia Majer
D’Arte
323
Zarpellon Toni
Paesaggio quotato in borsa - 2011
olio su tela 130 x 90
Nasce a Bassano del Grappa nel 1942. Ha frequentato la Scuola d’arte di Nove (VI) e il Corso di pittura all’ Accademia di Belle Arti di Venezia. Ha insegnato dal 1964 al 1987 all’Istituto d’Arte di Nove e all’Istituto d’Arte dei Carmini di Venezia. Espone dal 1965 in numerose mostre personali e collettive in Italia e all’estero. Il suo cammino artistico si è snodato attraverso alcuni punti cardine. Tra i pricipali citiamo le Cave di Rubbio. Intervento iniziato nel 1990 e che continua tuttora, di sintesi plastico-pittorico nello spazio-ambiente in una natura abbandonata e degradata dall’uomo. Spazio che conta migliaia di visitatori all’anno.
Indirizzo: via Rivarotta 110 - Bassano del Grappa Cellulare 347 142 89 46 Le sue opere sono visibili anche in internet: Sito web: www.rubbio.org www.cavedirubbio.com www.zoing.com www.mailart-carrer.net 324
Nudo disteso - 2009
carbone e pastelli su carta 70 x 100 D’Arte
Zarpellon Toni
Toni Zarpellon vive in un mondo ancora incontaminato, un luogo selvaggio e romantico destinato a conquistare chiunque abbia la fortuna di conoscerlo. Ti lascia a lungo un segno, una percezione stupenda. Zarpellon è un uomo di grande spessore intellettuale che vive in un ambiente fuori da ogni tempo immerso nel suo personale universo. I suoi quadri infiniti e meravigliosi sono caratterizzati dalla quasi maniacale ripetizione di un unico soggetto, il ritratto per intero e a mezzo busto della sua donna, dal quale il pittore sembra magneticamente attratto. Ciò che domina su tutto è la passione per la luce e il colore che trascorre sui corpi sinuosi delle donne ritratte dall’artista. I visi hanno un’espressione enigmatica ed è come se l’artista riuscisse ad intrappolare lo sguardo e l’anima dello spettatore che li osserva. D’Arte
La protagonista dei suoi quadri è quasi sempre nuda ed il suo corpo regna maestoso nella spazio che la circonda. Zarpellon ha la capacità di guardare la realtà da una ritrovata verità interiore. Nelle sue opere riesce a spiegare il cuore umano, attraverso la quale è impossibile cancellare il dolore che vi è inciso. Infatti le espressioni visive delle modelle sono molto spesso invase da una certa inquietudine, sempre più essenziale ed enigmatica. E’ come se assorbissero in sé la tortura interiore umana. Tony, accoglie dinanzi alla sofferenza la necessità di trasferirla sul piano della poetica del segno come diario intimo e linguaggio dell’anima, per catturare ancora per una volta quei volti e quei corpi di donna evanescenti che non appartengono più ai suoi interlocutori. Erica Dal Fiume 325
Giuseppe Casiraghi Non rientra nel mio stile comportamentale parlare della mia vita. Sono, per principio e per vocazione, uno spirito libero. Ma comprendo che sia mio dovere mettere a disposizione, della committenza, quello che possa giovare al fine propostomi. Purtroppo l’anzianità e l’intensità operativa mi precluderanno il mio desiderio di essere sintetico. Ordunque. Aldilà delle acquisizioni cattedratiche (Brera), ancorchè importanti, ma, secondo me, non indispensabili, la mia cosidetta cultura artistica, mai circostanziata in un solo settore, affonda in almeno cinquanta anni di esperienze, di vario genere, che mi hanno profondamente arricchito. Ho, pressoché, agito autonomamente, quasi morbosamente curiosando su volumi e “scartoffie”, visitando una infinità di mostre, senza un canovaccio restrittivo, frequentando, con assiduità, studi di grandi Artisti, mettendomi sempre alla prova, malgrado la mia innata timidezza, intervistando, per conto di vari giornali (ma anche per semplice, personale desiderio di sapere), personaggi che hanno fatto la storia delle Arti, in senso assoluto. Potrei citare il celebre critico-storico Giulio Carlo Argan, oppure l’immenso Maestro Arturo Toscanini, ed ancora, illustri artisti quali Renato Guttuso, Carlo Carrà, Ernesto Treccani, Aligi Sassu, Gino Meloni, Raffaele De Grada senior e junior, Anselmo Bucci ecc, senza trascurarne molti altri di minor fama, ma di altrettanta valenza. Ho curato e/o presentato “Personali” e “Collettive” di grande richiamo (su tutte De Pisis a Brugherio) in luoghi di prestigio (San Fedele e Palazzo Sormani a Milano, Arengario e Sala Civica a Monza, Villa Triennale e Libreria Feltrinelli, Tittoni Traversi a Desio, Palazzo 326
Terragni a Lissone, Villa Zoia a Concorezzo, Castello di Trezzo sull’Adda, Villa Gussi a Vimercate, Villa Camperio a Villasanta, Villa Ghirlanda e Serra De Pisis a Brugherio, Villa Cusani a Carate Brianza, ancora Villa Ghirlanda a Cinisello, Palazzo Prunetti a Merate, Villa Borgia e Villa Scaccabarozzi ad Usmate Velate, Villa Banfi a Carnate, Castello di Carimate, Sala Pasolini a Muggiò, Villa Borromeo ad Arcore, ecc..), come si noterà, possibilmente e preferibilmente, sedi civiche, mai assoggettandomi all’esclusivo servizio di Gallerie private, salvo in alcune occasioni, al seguito di Artisti normalmente mi gratificavano della loro predilezione. In questo caso, ho ovviamente dilatato la mia “presenza”, in sedi più lontane. Vedasi: Chiavari, Sondrio, Lodi, Como, Lecco, Bergamo, Novara, Sestri Levante, Moneglia, Treviglio, Besana, Seregno, ancora Milano (in varie gallerie) Brescia, Chiari, Varese, ecc., oltre confine: Lugano, Chiasso, Saint Moritz, Rodi Fiesso (Canton Ticino). Sinceramente mi infastidisce questa arida elencazione, ma non so come farne a meno. Ripeto, ottempero ad un dovere. Malauguratamente non ho tenuto un registro aggiornato, sicchè, ricordando Artisti che hanno caratterizzato significativi momenti della mia attività, sarò costretto ad andare alla rinfusa; chiedo venia, se incorrerò in qualche importante omissione. Ci provo. Silvio Cassinelli (defunto) grande, quanto misterioso espressionista. Sue opere furono esposte a Palazzo Ducale a Genova, con Chagal e Carpi. George Secan, pittore parigino (defunto) inventore del “subform” (“pittura dell’ inconscio”. Sue opere sono sparse in tutto il mondo Palazzo delle Nazioni Unite a Newport, il Cairo, PariD’Arte
gi, Londra, ecc) Padre Costantino Ruggeri (defunto), anche emerito Architetto, Frate Francescano, famoso in tutto il mondo, presentato, la prima volta, da Dino Buzzati. Wanda Guanella, forse la più rinomata pittrice elvetica (amica di Giacometti, del quale segue stupendamente le orme). Ernesto Treccani, il grande Artista di “corrente”. Apprezzò molto la mia presentazione ed i miei scritti (“per la verità di tanta umanità”). Giuseppe Colombo (defunto). Il “professore” amico dei più grandi suoi coevi; assistente prediletto di Marino Marini. Giuseppe Monguzzi, giustamente ritenuto l’erede di Gino Meloni.E così di seguito: A. Manzoni, A. Savelli, L. Brunelli, Oscar di Prata, Pasolini, L. Stradella, G. Repossi (in quel tempo vice direttore a Brera), R. Colombo, A. Seruggia, Parma, Cattaneo, Lattuada, Ripa, Oltolina, Comi, Moscatelli, Triacca, Galimberti, Gerosa, gli emergenti: Fettolini e Gaetano Orazio, ed ancora Teruzzi, Trabattoni, Malfer, Casma, Sala, ecc... Gli scultori Max Squillace, Giannetti, Renzi, Ermes Meloni, Galletti, De Nova, Barbagallo, Dolores Previtali, Gerbi, Serra, Mariani. Come si suol dire: un nome tira l’altro. Riassumo, certamente per difetto, sotto una generalizzante cifra: circa quattrocento artisti si sono valsi delle mie modeste facoltà. Potrei spiegare anche il “perché”, ma non conviene. Naturalmente ho recensito altrettante critiche, ho approntato cataloghi (o monografie). Sono stato, altresì componente (o Presidente) di varie Commissioni Giudicatrici, in Concorsi di Pittura o Scultura a livello nazionale. Ho tenuto, per conto dei Comuni di Arcore e Macherio aggiungo (questo con vero piacere) conferenze a tematica: preferibilmente la storia e l’illustrazione di monumenti e capolavori D’Arte
pittorici della mia zona, poco conosciuti dalla corrente informazione. Do sfogo alla mia vanità (del resto potenzialmente insita in ogni uomo) sottolineando che alcuni anni orsono mi hanno nominato cittadino onorario di Albiate Brianza, nel 2006 il Comune di Macherio mi ha nominato “Cittadino Benemerito” per le mie attività artistiche. Nel 2008, la città di Milano mi ha premiato, ufficialmente, con altre nove Personalità per la mia fattiva presenza nel mondo culturale – umanitario. Ma per me, il regalo più prezioso è stato l’affetto che ho avuto da tantissimi Artisti, grandi o sconosciuti che fossero, in egual misura. Infine, mi piace ricordare che, sulla terra natia, esiste un luogo a me tanto caro. Lì ho realizzato molti miei sogni; lì ho lasciato un po’ del mio cuore. Quel luogo, ormai da tutti conosciuto, si chiama con uno strano nome: “Corte del Cagnat”. Penso che possa bastare. Non volevo essere prolisso: non ci sono riuscito. G. C.
327
Giuseppe Casiraghi Non rientra nel mio stile comportamentale parlare della mia vita. Sono, per principio e per vocazione, uno spirito libero. Ma comprendo che sia mio dovere mettere a disposizione, della committenza, quello che possa giovare al fine propostomi. Purtroppo l’anzianità e l’intensità operativa mi precluderanno il mio desiderio di essere sintetico. Ordunque. Aldilà delle acquisizioni cattedratiche (Brera), ancorchè importanti, ma, secondo me, non indispensabili, la mia cosidetta cultura artistica, mai circostanziata in un solo settore, affonda in almeno cinquanta anni di esperienze, di vario genere, che mi hanno profondamente arricchito. Ho, pressoché, agito autonomamente, quasi morbosamente curiosando su volumi e “scartoffie”, visitando una infinità di mostre, senza un canovaccio restrittivo, frequentando, con assiduità, studi di grandi Artisti, mettendomi sempre alla prova, malgrado la mia innata timidezza, intervistando, per conto di vari giornali (ma anche per semplice, personale desiderio di sapere), personaggi che hanno fatto la storia delle Arti, in senso assoluto. Potrei citare il celebre critico-storico Giulio Carlo Argan, oppure l’immenso Maestro Arturo Toscanini, ed ancora, illustri artisti quali Renato Guttuso, Carlo Carrà, Ernesto Treccani, Aligi Sassu, Gino Meloni, Raffaele De Grada senior e junior, Anselmo Bucci ecc, senza trascurarne molti altri di minor fama, ma di altrettanta valenza. Ho curato e/o presentato “Personali” e “Collettive” di grande richiamo (su tutte De Pisis a Brugherio) in luoghi di prestigio (San Fedele e Palazzo Sormani a Milano, Arengario e Sala Civica a Monza, Villa Triennale e Libreria Feltrinelli, Tittoni Traversi a Desio, Palazzo 326
Terragni a Lissone, Villa Zoia a Concorezzo, Castello di Trezzo sull’Adda, Villa Gussi a Vimercate, Villa Camperio a Villasanta, Villa Ghirlanda e Serra De Pisis a Brugherio, Villa Cusani a Carate Brianza, ancora Villa Ghirlanda a Cinisello, Palazzo Prunetti a Merate, Villa Borgia e Villa Scaccabarozzi ad Usmate Velate, Villa Banfi a Carnate, Castello di Carimate, Sala Pasolini a Muggiò, Villa Borromeo ad Arcore, ecc..), come si noterà, possibilmente e preferibilmente, sedi civiche, mai assoggettandomi all’esclusivo servizio di Gallerie private, salvo in alcune occasioni, al seguito di Artisti normalmente mi gratificavano della loro predilezione. In questo caso, ho ovviamente dilatato la mia “presenza”, in sedi più lontane. Vedasi: Chiavari, Sondrio, Lodi, Como, Lecco, Bergamo, Novara, Sestri Levante, Moneglia, Treviglio, Besana, Seregno, ancora Milano (in varie gallerie) Brescia, Chiari, Varese, ecc., oltre confine: Lugano, Chiasso, Saint Moritz, Rodi Fiesso (Canton Ticino). Sinceramente mi infastidisce questa arida elencazione, ma non so come farne a meno. Ripeto, ottempero ad un dovere. Malauguratamente non ho tenuto un registro aggiornato, sicchè, ricordando Artisti che hanno caratterizzato significativi momenti della mia attività, sarò costretto ad andare alla rinfusa; chiedo venia, se incorrerò in qualche importante omissione. Ci provo. Silvio Cassinelli (defunto) grande, quanto misterioso espressionista. Sue opere furono esposte a Palazzo Ducale a Genova, con Chagal e Carpi. George Secan, pittore parigino (defunto) inventore del “subform” (“pittura dell’ inconscio”. Sue opere sono sparse in tutto il mondo Palazzo delle Nazioni Unite a Newport, il Cairo, PariD’Arte
gi, Londra, ecc) Padre Costantino Ruggeri (defunto), anche emerito Architetto, Frate Francescano, famoso in tutto il mondo, presentato, la prima volta, da Dino Buzzati. Wanda Guanella, forse la più rinomata pittrice elvetica (amica di Giacometti, del quale segue stupendamente le orme). Ernesto Treccani, il grande Artista di “corrente”. Apprezzò molto la mia presentazione ed i miei scritti (“per la verità di tanta umanità”). Giuseppe Colombo (defunto). Il “professore” amico dei più grandi suoi coevi; assistente prediletto di Marino Marini. Giuseppe Monguzzi, giustamente ritenuto l’erede di Gino Meloni.E così di seguito: A. Manzoni, A. Savelli, L. Brunelli, Oscar di Prata, Pasolini, L. Stradella, G. Repossi (in quel tempo vice direttore a Brera), R. Colombo, A. Seruggia, Parma, Cattaneo, Lattuada, Ripa, Oltolina, Comi, Moscatelli, Triacca, Galimberti, Gerosa, gli emergenti: Fettolini e Gaetano Orazio, ed ancora Teruzzi, Trabattoni, Malfer, Casma, Sala, ecc... Gli scultori Max Squillace, Giannetti, Renzi, Ermes Meloni, Galletti, De Nova, Barbagallo, Dolores Previtali, Gerbi, Serra, Mariani. Come si suol dire: un nome tira l’altro. Riassumo, certamente per difetto, sotto una generalizzante cifra: circa quattrocento artisti si sono valsi delle mie modeste facoltà. Potrei spiegare anche il “perché”, ma non conviene. Naturalmente ho recensito altrettante critiche, ho approntato cataloghi (o monografie). Sono stato, altresì componente (o Presidente) di varie Commissioni Giudicatrici, in Concorsi di Pittura o Scultura a livello nazionale. Ho tenuto, per conto dei Comuni di Arcore e Macherio aggiungo (questo con vero piacere) conferenze a tematica: preferibilmente la storia e l’illustrazione di monumenti e capolavori D’Arte
pittorici della mia zona, poco conosciuti dalla corrente informazione. Do sfogo alla mia vanità (del resto potenzialmente insita in ogni uomo) sottolineando che alcuni anni orsono mi hanno nominato cittadino onorario di Albiate Brianza, nel 2006 il Comune di Macherio mi ha nominato “Cittadino Benemerito” per le mie attività artistiche. Nel 2008, la città di Milano mi ha premiato, ufficialmente, con altre nove Personalità per la mia fattiva presenza nel mondo culturale – umanitario. Ma per me, il regalo più prezioso è stato l’affetto che ho avuto da tantissimi Artisti, grandi o sconosciuti che fossero, in egual misura. Infine, mi piace ricordare che, sulla terra natia, esiste un luogo a me tanto caro. Lì ho realizzato molti miei sogni; lì ho lasciato un po’ del mio cuore. Quel luogo, ormai da tutti conosciuto, si chiama con uno strano nome: “Corte del Cagnat”. Penso che possa bastare. Non volevo essere prolisso: non ci sono riuscito. G. C.
327