L'Amico della Famiglia - Gennaio 2022

Page 13

Novembre Gennaio 2022 2021

L’Amico della Famiglia

13

Analisi/Dietro gli interventi del papa la drammatica realtà dei dati dell’Istat

La denuncia di Francesco: cani e gatti hanno preso il posto dei figli e l’inverno demografico avanza

E

’ esperienza di tutti, tutti i giorni: è sempre più facile incontrare persone o coppie a spasso col cane. Persino in alta montagna. Ci sono sempre più case che ospitano animali più o meno domestici. E la presenza di un animale sempre più sostituisce quella dei figli, che non arrivano o non si vogliono. Il lockdown duro del 2020 ci ha messo del suo: avere un cane significava poter uscire a fare almeno il giro dell’isolato. Sul tema ha parlato recentemente papa Francesco. Dapprima all’Angelus di Santo Stefano, quando ha evocato l’ “inverno demografico”: “Sembra che tanti abbiano perso la fiducia nell’andare avanti con i figli. E’ contro le nostre famiglie, contro la patria, contro il futuro”. E le statistiche delle nostre stesse parrocchie lo dimostrano: meno matrimoni religiosi e meno battesimi sono il riflesso di meno matrimoni in generale e meno figli. Papa Francesco è poi tornato sull’argomento nell’udienza generale del 5 gennaio, facendo catechesi sulla figura di san Giuseppe: “L’altro giorno parlavo sull’inverno demografico che c’è oggi: la gente non vuole avere figli, o soltanto uno e niente di più. E tante coppie non hanno figli perché non vogliono o ne hanno soltanto uno perché non ne vogliono altri, ma hanno due cani, due gatti … Eh sì, cani e gatti occupano il posto dei figli. Sì, fa ridere, capisco, ma è la realtà. E questo rinnegare la paternità e la maternità ci sminuisce, ci toglie umanità. E così la civiltà diviene più vecchia e senza umanità, perché si perde la ricchezza

L’intervento di papa Francesco sulla denatalità durante l’udienza del 5 gennaio della paternità e della maternità. E soffre la patria, che non ha figli e – come diceva uno un po’ umoristicamente – “e adesso chi pagherà le tasse per la mia pensione, che non ci sono figli? Chi si farà carico di me?”: rideva, ma è la verità. Io chiedo a San Giuseppe la grazia di svegliare le coscienze e pensare a questo: ad avere figli. La paternità e la maternità sono la pienezza della vita di una persona”. Nella stessa occasione Francesco ha esortato alla pratica dell’adozione e a semplificarne le procedure. A sostenere l’urgenza di una inversione demografica sono i dati Istat su popolazione e famiglie italiane. Li riprendo da un servizio di Roberto Volpi su ‘La Lettura’ del 2 gennaio. Nel 2070 l’Italia avrà perso 12,1 milioni di abitanti (pari al 20,2% dell’attuale popolazione). Le famiglie sono destinate a diventare più piccole e meno capaci di figli e futuro. Nel 2040 la tipologia di fami-

glia più frequente sarà quella unipersonale: da 8,6 balzeranno a 10,3 milioni, cioè il 38,8% del totale delle famiglie. Cioè: quasi quattro famiglie su dieci saranno, tra meno di vent’anni, formate da una sola persona (tralasciando il dibattito se una famiglia unipersonale sia una vera famiglia). A seguire, in questa classifica, saranno le coppie senza figli: passeranno da 5,1 a 5,7 milioni, dal 19,8 al 21,6% del totale. Insomma: le persone sole e le coppie senza figli rappresenteranno, nel 2040, oltre sei famiglie su dieci. Le coppie con figli scenderanno da 8,3 a 6,4 milioni (24 su cento). Il 15 per cento che manca al totale è rappresentato da famiglie di un solo genitore con figli e altre tipologie ai minimi termini. Sono statistiche e proiezioni, si dirà. Ma se non si pone rimedio subito, con politiche di sostegno alla famiglia (la Francia

lo fa da decenni), quello è l’orizzonte. Cent’anni fa un figlio era sentito come una benedizione e una risorsa (braccia per lavorare). Oggi è visto come un costo. Ha concluso Francesco: “Chi vive nel mondo e si sposa, deve pensare ad avere figli, a dare la vita, perché saranno loro che gli chiuderanno gli occhi, che penseranno al suo futuro. E anche, se non potete avere figli, pensate all’adozione. È un rischio, sì: avere un figlio sempre è un rischio, sia naturale sia d’adozione. Ma più rischioso è non averne. Più rischioso è negare la paternità, negare la maternità, sia la reale sia la spirituale”. Anche perché un cane o un gatto va trattato da cane e da gatto. Attribuire loro dimensioni umane significa non rispettarli. E non possono sostituire i figli. Paolo Cova P. S. Per chi non mi conosce: sono sposato, ho due figlie grandi. E tre gatte (le ultime - per ora - di una lunga serie).


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.