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Novembre2022 Gennaio 2021
L’Amico della Famiglia
Anniversari/La scelta di tre giovani sbocciata nel 1981, l’anno della Basilica
Suor Chiara Veronica, fra Paolo, don Stefano: tre vocazioni e una comunione che dura da 40 anni
L
’anno appena trascorso ha visto la città fare memoria e celebrare diversi anniversari legati alla Basilica San Giuseppe, e tra questi proprio il 40esimo anniversario dell’elevazione a Basilica Minore ad opera di papa Giovanni Paolo II ora santo e patrono della comunità pastorale cittadina. Era il 1981, un anno che si rivelò, in modo quasi provvidenziale, quantomai prodigo di vocazioni religiose grazie a tre giovani seregnesi che decisero di dedicare la loro vita al Signore e al servizio della Chiesa, scegliendo altrettante strade diverse ma che al contempo hanno fatto nascere un forte legame tra di loro. “Il 1981 è una data certamente importante, una data che segna una tappa decisiva della mia vita - racconta e riassume sul versante storico suor Chiara Veronica Longoni - ma per arrivarci, debbo dire, ho avuto un grandissimo aiuto dalla vita che ho fatto in parrocchia. E credo sia così anche per don Stefano e fra Paolo, visto che è l’anno in cui abbiamo intrapreso i nostri cammini”. Suor Chiara Veronica Longoni, classe 1954, ha scelto la via francescana entrando a far parte dell’ordine delle clarisse, e attualmente risiede nel monastero di Santa Chiara di Milano; anche fra Paolo Canali, classe 1960, ha scelto l’ordine francescano dei frati minori, e risiede nel convento di Sant’Antonio di Padova a Milano, pur operando spesso anche presso il convento di Sant’Angelo, sempre nella stessa città.
Suor Chiara Longoni Don Stefano Colombo, classe 1962, invece è attualmente a Lissone come co-parroco nella parrocchia di S. Maria Assunta, nella frazione di Santa Margherita, e ha manenuto vivissima la sua passione per la musica, tanto da poter essere definito un prete-cantautore, che ha fatto del canto e delle note uno degli strumenti con cui raccontare ed esprimere la fede e i suoi percorsi. La conoscenza tra suor Chiara, don Stefano e fra Paolo è di lunga data: “Io e don Stefano - spiega fra Paolo - siamo cresciuti insieme, ci conosciamo da quando eravamo bambini e cantavamo insieme, la musica è stata una passione che ci ha accomunato anche negli anni successivi con la cantoria S. Cecilia dell’allora Collegiata S. Giuseppe.” “Io e fra Paolo facevamo le prove di canto per i bambini, e poi eravamo tutti e tre impegnati in vario modo anche per la Buona Stampa” aggiunge don Stefano. E suor Chiara non manca di ricordare come don
Fra Paolo Canali con papa Francesco Stefano abitasse vicino a una sua zia. Insomma, ci si potrebbe far l’idea che anche la strada della vocazione sia stata condivisa sin dall’inizio. Invece i tre cammini vocazionali sono cominciati come strade separate e parallele, percorse da ciascuno in maniera personale e all’insaputa degli altri, nonostante gli impegni comuni in parrocchia. “Sono molto grata per l’educazione che ho avuto, sia in ambiente famigliare che parrocchiale - continua suor Chiara in cui ho potuto respirare una vita di fede grazie anche agli esempi di ragazze dell’oratoio, di assistenti e sacerdoti. L’impegno in oratorio e poi il catechismo ai bambini, quello in cantoria e i 15 anni da milite della Buona Stampa, mi hanno insegnato a gustare la vita, e a cercare quello che nella vita può dare senso e gusto anche agli altri, per arrivare nella mia ricerca a capire come tutto questo poteva essere restituito al Signore.” “La nostra parrocchia di quei tempi era certamente particola-
re - ci spiega fra Paolo - viva e feconda, ricca di possibilità per poter sperimentare e mettersi alla prova, capire quale strada prendere, trovare il proprio talento. Non si era tenuti a uniformarsi, ma anzi si era spinti a seguire un proprio percorso.” Tra le diverse proposte, c’erano anche quelle di don Pino Caimi (indimenticato assistente dell’oratorio, direttore della cantoria e anche, tra tante altre cose, di questo mensile, scomparso l’8 ottobre del 2020) e le sue settimane di ritiro spirituale ad Assisi, in San Damiano, nelle quali coinvolgeva molti dei suoi ragazzi. “Ricordo che nel 1979, in febbraio, don Pino propose a me e altri della cantoria di andare con lui in quella settimana di esercizi spirituali a cui si dedicava, e che in fondo per noi era una settimana di vacanza, in un certo senso. E accettai la proposta, cominciando cosi ad avvicinarmi ad un’idea, quella di farmi frate. Pur vedendo l’esempio di molti sacerdoti, non mi aveva mai sfiorato l’idea di essere prete, ma