L'amico della famiglia Marzo 2014

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LE COMUNITÀ PASTORALI MARIA MADRE DELLA CHIESA E SAN LUCA SEREGNO organizzano

Ingresso Euro 3,00

Sabato 22 marzo 2014 - ore 21 Sala Minoretti Incontro con il giornalista e saggista Marco Roncalli, pronipote di Giovanni XXIII sul tema GIOVANNI XXIII E GIOVANNI PAOLO II VERSO LA SANTITA’ sulle prossime beatificazioni dei due pontefici a Roma il 27 aprile.

anno XCII - n. 3 Marzo 2014 - periodico delle comunità cristiane di Seregno

Mercoledì 19 Marzo 2014 - ore 21 Cinema Teatro S. Rocco Seregno

Il tempo della conversione

Giovedì 3 Aprile 2014 - ore 21 Cinema Teatro S. Valeria Via Wagner - Seregno L’autore racconta a braccio il suo Gesù visto con gli occhi e la mente dei tanti personaggi che popolano il Vangelo Racconto intercalato da canti quaresimali proposti da un coro studentesco

I 200 anni di Ballerini

Pastorale giovanile più unita

Veglia per i martiri


In copertina: L’imposizione delle ceneri nella parrocchia di San Carlo. (foto Volonterio)

«L’AMICO DELLA FAMIGLIA», PERIODICO DELLE COMUNITÀ CRISTIANE DI SEREGNO anno XCII, 16 Marzo 2014, numero 3 Direttore responsabile: Luigi Losa; in redazione: Franco Bollati, Paolo Cova, Enrica Dell’Orto, Patrizia Dell’Orto, Nicoletta Maggioni, Giovanni Marelli, Patrizia Mariani, Sabrina Parravicini, Elisa Pontiggia, Mariarosa Pontiggia e Paolo Volonterio; e-mail: amicodellafamiglia@yahoo.it; amministrazione: Riccardo Ballabio; abbonamenti: Buona Stampa San Paolo - c/o segreteria parrocchia S. Giuseppe - Piazza Libertà 6 - 20831 Seregno (MB) telefono 0362 231308 o presso le segreterie delle altre parrocchie; Stampa & Grafica: Sarigraphic E. Riva di M. Riva & C. snc, Via Gandhi, 10 - 20831 Seregno MB; Autorizzazione del Tribunale di Monza n. 93 dell’1/12/1987

Il prossimo uscirà domenica 13 Aprile 2014

ORARI DELLE SANTE MESSE FESTIVE NELLA CITTA’ DI SEREGNO SS. MESSE VIGILIARI (sabato pomeriggio e sera)

SS. MESSE FESTIVE (domenica e festivi)

16.30

Don Gnocchi

7.00

Don Orione

17.30

Don Orione

7.30

S. Valeria - Basilica

18.00

Basilica - S. Ambrogio - S. Carlo - Abbazia

8.00

S. Ambrogio - Lazzaretto - Ceredo - Abbazia

18.30

S. Valeria

8.30

S. Salvatore - Sacramentine

19.00

Ceredo - Ospedale

8.45

Basilica

20.00

Santuario Vignoli

9.00

Ospedale - Istituto Pozzi

20.30

Lazzaretto

9.30

S. Valeria - Don Orione

9.45

S. Ambrogio - Abbazia

10.00

Basilica - Lazzaretto

10.30

S. Carlo - Ceredo - Don Orione (cappella interna) S. Salvatore - S. Cuore (solo durante il periodo della catechesi, riservata ai ragazzi delle elementari e ai loro genitori)

11.00

S. Valeria - Don Orione - Abbazia

11.15

S. Ambrogio

11.30

Basilica - Lazzaretto

17.00

Don Gnocchi

17.30

Don Orione

18.00

Ceredo - Basilica - S. Ambrogio - S. Carlo - Abbazia

18.30

S. Valeria - Lazzaretto

20.30

S. Ambrogio


Editoriale

L’anniversario dell’elezione e il tempo della Quaresima occasioni propizie per una profonda riflessione

La ‘misericordia’ di Papa Francesco viatico contro ogni maldicenza, pettegolezzo e calunnia anche dentro la Chiesa E’ ormai passato più di un anno da quel 13 marzo in cui, con una sorpresa non molto diversa da quella che nel 1978 aveva segnato l’elezione di Papa Giovanni Paolo II, il mondo intero conosceva il nome del nuovo pontefice, Papa Francesco. Un Papa, come lui stesso si è presentato, con le sue prime parole, venuto ‘quasi dalla fine del mondo’ così come Karol Wojtyla aveva detto di se stesso che era venuto ‘da molto lontano’ (era il primo papa straniero dopo più di 400 anni), dalla Polonia, da quell’Europa dell’Est oppressa dal comunismo. Jorge Mario Bergoglio, a sua volta primo papa argentino, primo sudamericano, primo gesuita, primo, sorpresa nella sorpresa, a decidere di chiamarsi Francesco, proprio come il Poverello di Assisi. E ancora, a cogliere di sorpresa tutti, a chiedere, prima di benedire per la prima volta l’umanità, di ‘pregare per lui’, in silenzio. In questi dodici mesi Papa Francesco di sorprese ne ha riservate poi a getto continuo, senza sosta, quasi ogni giorno, stupendo in continuazione con gesti e parole, scelte di vita e comportamenti, suscitando entusiasmo e meraviglia, affetto e devozione, attese e curiosità, interesse e discussione, ovviamente anche esagerazioni e critiche. La cifra più rilevante del suo primo anno di pontificato sta però racchiusa in una parola quasi riscoperta perché ormai desueta ed inconsueta nello stesso linguaggio della Chiesa e dei suoi pastori:‘misericordia’. Una parola pronunciata nel primo Angelus la domenica dopo la sua elezione e ripetuta più e più volte, incessantemente, instancabilmente, segno, desiderio, volontà di ridare pienezza, senso, valore assoluto al Vangelo, unico punto di riferimento e ragione dell’essere cri-

stiani. E accanto alla misericordia, quasi inevitabilmente, indissolubilmente, è riecheggiata spesso la parola ‘perdono’ così come l’altra,‘compassione’. Per comprendere appieno l’intensità e quasi l’ansia del Papa, anzi di Papa Francesco, poiché è anche il nome scelto che incide e non poco sulla linea in tal senso scelta, di insistere su un atteggiamento e su una vera e propria azione pastorale della Chiesa nei confronti dell’umanità intera, radicalmente diversa e nuova ma al contempo antica quanto lo è il Vangelo quale insegnamento di Gesù Cristo, occorre ricordare altresì come si è presentato e definito nella prima lunga intervista a Civiltà cattolica: “Io sono un peccatore”. Il fatto poi che la sua elezione sia accaduta e caduta nel bel mezzo della Quaresima, così come ora il primo anniversario, sono un motivo ed una ragione in più per riflettere su come Papa Francesco in questo anno abbia

risvegliato un po’ in tutti quel sentimento che i discepoli di Emmaus così esprimevano: “Non ci ardeva forse il cuore nel petto… quando ci spiegava le Scritture?” dopo il loro scoramento e la disillusione che avevano avuto il sopravvento su una fede debole e vacillante. E poiché la Quaresima è tempo di penitenza e di rinunce non si possono nemmeno dimenticare i ripetuti richiami dello stesso Papa Francesco a proposito delle maldicenze, delle chiacchiere, dei pettegolezzi, delle vere e proprie calunnie.Anche dentro la Chiesa. E su questo anche nella nostra cara e bella città forse c’è da farsi più di un esame di coscienza. Gli esercizi spirituali delle prossime settimane sono in proposito, quasi un valore aggiunto della stessa Quaresima, una bella e forte occasione. Luigi Losa

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Chiesa Locale

Anche la Chiesa locale ha iniziato da una settimana il periodo tradizionalmente dedicato alla conversione

Le tre povertà, materiale, morale e spirituale indicate da Papa Francesco per dare un senso alla Quaresima Il Rito delle Ceneri ha segnato l’avvio del tempo ‘forte’ in cui si è richiamati a gesti particolari di attenzione e ascolto della Parola di Dio, di solidarietà e di condivisione Con il Rito delle Ceneri è iniziato domenica 9 marzo il tempo “forte” della Quaresima, tempo propizio che la Chiesa offre a tutti per fare l’esperienza straordinaria di essere amati da un Padre misericordioso, di sperimentare la sua vicinanza e di sentirsi sempre abbracciati da Lui. Un tempo dunque di conversione che si manifesta attraverso gesti particolari di attenzione e di ascolto della Parola di Dio, di solidarietà e di condivisione, un tempo in cui riscoprire la povertà evangelica di cui parla il Santo Padre nel suo messaggio per la Quaresima. “In ogni epoca e in ogni luogo - afferma Papa Francesco - Dio continua a salvare gli uomini e il mondo mediante la povertà di Cristo, il quale si fa povero nei Sacramenti, nella Pa-

rola e nella Chiesa, che è un popolo di poveri. Ad imitazione del Maestro noi siamo chiamati a guardare le miserie dei fratelli, a toccarle, a farcene carico e a operare concretamente per alleviarle. La miseria - sottolinea il Papa -

non coincide con la povertà; la miseria è la povertà senza fiducia, senza solidarietà, senza speranza. Distinguiamo tre tipi di povertà: la povertà materiale che è quella comunemente chiamata povertà e tocca tutti coloro che vivono in una condizione non degna della persona umana; la povertà morale che consiste nel diventare schiavi del vizio e del peccato e questa forma di miseria si collega sempre alla miseria spirituale che ci colpisce quando ci allontaniamo da Dio e rifiutiamo il suo amore… La Quaresima - continua il Pontefice - trovi la Chiesa intera disposta e sollecita nel testimoniare a quanti vivono nella miseria materiale, morale e spirituale il messaggio evangelico che si riassume nell’annuncio dell’amore del Padre.”

Date, luoghi, orari ed appuntamenti per vivere il tempo ‘forte’ PAROLA E PREGHIERA Preghiera personale o in famiglia con il sussidio “La Parola ogni giorno” in distribuzione nelle chiese Basilica: Ogni domenica alle 15.30 vespero, meditazione, benedizione. Riflessioni di don Gianni Giarolo dell’Istituto Don Orione che, ispirandosi al messaggio di Papa Francesco, si soffermerà sul significato della povertà evangelica attualizzandola nel contesto della vita quotidiana. S. Valeria: Ogni domenica alle 16.30 vespero, meditazione, benedizione. Ogni mercoledì alle 9.30 Messa con omelia. Giovedì 3 aprile: alle 21 Adorazione eucaristica vocazionale (meditazione di don Ambrogio Villa) San Giovanni Bosco al Ceredo: Ogni domenica alle 17.30 vespero e santa benedizione. Mercoledì 19 marzo: catechesi cittadina per adulti in chiesa.

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RITIRI SPIRITUALI Per ragazzi, adolescenti, 18/19enni e giovani: secondo le indicazioni della Pastorale giovanile cittadina. Per i fidanzati: sabato 29 marzo dalle 15 alle 17 nella Basilica di Sant’Ambrogio a Milano. Per gli adulti: domenica 30 marzo dalle 9.30 alle 16 a Villa Sacro Cuore di Triuggio (predica il card. Dionigi Tettamanzi) Per le famiglie: domenica 6 aprile dalle 9 alle 17 all’oratorio di Giussano. Domenica 13 aprile (nel pomeriggio) pellegrinaggio al santuario della famiglia di Mesero. Per gli anziani: giovedì 3 aprile a Villa Sacro Cuore di Triuggio con il Movimento Terza Età. PASTORALE GIOVANILE Oratorio San Rocco: Ogni venerdì ore 18.30 per preado e adolescenti preghiera davanti al Crocifisso. Per i giovani via Crucis serale. Santa Valeria e Ceredo: Ogni lunedì alle 19 per adolescenti, 18/19enni e giovani preghiera del ve-

spero con i giovani di Azione Cattolica presso la cappellina di S. Caterina (via Piave) Giovedì 13 marzo: “cena povera” e S. Messa con intenzione di preghiera per la futura ordinazione di don Paolo Confalonieri. Sabato 5 aprile alle 20: “cena povera” seguita dalla testimonianza di un missionario guanelliano. Sant’Ambrogio: Ogni domenica alle 9 in cripta per tutti i ragazzi laboratorio per prepararsi divertendosi alla celebrazione della Messa delle 9.45. Raccolta di generi alimentari a favore della Caritas e del Centro aiuto alla Vita. IMPEGNO DI CARITA’ In ogni parrocchia è proposta una raccolta straordinaria di offerte a favore del “Centro aiuto alla Vita” di Seregno che soccorre economicamente mamme in attesa di un figlio o con un figlio appena nato.


Chiesa Locale

Tutti gli orari, i calendari e i percorsi delle tante celebrazioni in città

La Via Crucis: ogni venerdì nelle chiese e nelle strade sui passi di Cristo Un momento significativo della Quaresima è il Rito della Via Crucis che commemora il percorso doloroso di Cristo che si avvia alla Crocifissione. Numerosi sono in proposito gli appuntamenti predisposti dalle due comunità pastorali della città in ciascuna delle sei parrocchie nelle giornate del venerdì tradizionalmente dedicate a questa liturgia. MARIA MADRE DELLA CHIESA La comunità Maria Madre della Chiesa ha previsto in Basilica San Giuseppe la Via Crucis alle 7,30 - 9 e 18; una Via Crucis verrà proposta anche fuori dalle scuole Cadorna, Stoppani, Don Milani prima delle lezioni. La sera alle 21 la Via Crucis percorrerà le vie della città con questo calendario: Venerdì 21 marzo: inizio alla Cappellina della Madonna della Campagna e conclusione alla chiesa dell’Istituto Pozzi. Venerdì 4 aprile: inizio al Crocifisso di piazza Prealpi e conclusione alla chiesa di Don Orione; Venerdì 11 aprile: inizio alla chiesa del Sacro Cuore in oratorio San Rocco e conclusione alla chiesa dell’Abbazia San Benedetto. Venerdì 18 aprile (Venerdì santo): inizio al Monastero delle Adoratrici in via Stefano e conclusione in Basilica. Tema delle meditazioni sarà “La forza della verità” vista alla luce dei personaggi che hanno accompagnato Gesù nel momento della sua Passione. Le riflessioni saranno a cura di padre Damiano Colleoni, sacerdote del Sacro Cuore di Gesù di Be-

Padre Damiano Colleoni.

tharram. Teologo e catecheta, padre Damiano oltre ad aver ricoperto diversi incarichi come insegnante di religione nelle scuole, assistente spirituale dell’Azione Cattolica, vicario parrocchiale nella parrocchia Sant’Ilario nel Gallaratese, porta con sé anche l’esperienza di nove anni vissuti in Terrasanta in un convento fondato dai Betharramiti. Attualmente è anche assistente spirituale all’hospice di Carate e Mariano Comense. Nella parrocchia di S. Valeria la Via Crucis si terrà alle 8 - 17,30 e 21. Una Via Crucis per preadolescenti è in programma alle 21 in via Wagner. Nella parrocchia del Ceredo si terrà una Via Crucis alle 7,40 per i ragazzi dell’iniziazione cristiana; per gli adulti si terrà alle 8,30 e alle 21. I preadolescenti parteciperanno alle 21 alla Via Crucis in via Wagner con i coetanei di S. Valeria.

SAN LUCA La Comunità Pastorale San Luca ha previsto una Via Crucis comunitaria alle 21 con questo calendario: venerdì 21 marzo nel quartiere di Sant’Ambrogio; Venerdì 4 aprile nel quartiere di San Carlo; Venerdì 11 aprile Adorazione della S. Croce a Sant’Ambrogio. Inoltre nella parrocchia di San Carlo ogni venerdì alle ore 8,30 si terrà la recita delle lodi mattutine e lettura della Passione secondo Giovanni. Nella parrocchia di Sant’Ambrogio ogni venerdì alle 17 Via Crucis per i ragazzi in cappella. Nella parrocchia di San Carlo ogni venerdì alle 17 quaresimale per tutti i ragazzi della catechesi. Nella parrocchia del Lazzaretto la Via Crucis sarà alle 6.30 e alle 15 e alle 16.45 per i ragazzi, VIA CRUCIS CITTADINA Venerdì 28 marzo si terrà invece una Via Crucis cittadina con partenza alle 21 da S. Valeria e dal Lazzaretto e conclusione in Basilica Nei martedì 18 e 25 marzo, 1 e 8 aprile alle 21 in Duomo e tramite Telenova e Radio Mater sarà possibile seguire anche la Via Crucis con l’Arcivescovo. Martedì 8 aprile siamo altresì invitati come zona pastorale di Monza a partecipare in Duomo alla Via Crucis con il cardinale Scola: ritrovo in stazione e partenza col treno delle 19.22; occorre dare la propria adesione alle singole parrocchie entro domenica 6 aprile. Patrizia Dell’Orto

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Chiesa Locale

Dal 23 al 28 marzo in tutte le parrocchie della città si rinnova un’esperienza che viene da lontano

Esercizi spirituali nel segno del Vescovo martire che ha sacrificato la sua vita per testimoniare la fede La figura di mons. Salvatore Colombo ucciso 25 anni fa a Mogadiscio al centro delle meditazioni Per i giovani riflessioni di don Gianluigi Frova sulla lettera pastorale dell’Arcivescovo Angelo Scola Nel mezzo del tempo quaresimale i fedeli delle parrocchie della città vivranno l’esperienza intensa degli Esercizi Spirituali che si svolgeranno dal 23 al 28 marzo. E’ questo un percorso che da cinque secoli aiuta le persone a fare una profonda e rigenerante esperienza di incontro con Dio nella preghiera e nella vita. Fu Sant’Ignazio di Loyola ad introdurre gli Esercizi Spirituali riconosciuti dalla Chiesa nel 1548 da Papa Paolo III. “Come il passeggiare, il camminare e il correre -scriveva Sant’Ignazio sono esercizi corporali, così si chiamano Esercizi Spirituali i diversi modi di preparare e disporre l’anima a cercare e trovare Dio nell’organizzazione della propria vita”. In questo percorso spirituale gli adulti della città saranno aiutati dalle meditazioni del francescano padre Massimiliano Taroni sulla figura del vescovo mons. Salvatore Colombo a venticinque anni dal martirio di Mogadiscio. Sarà lui, che si trovava a Mogadiscio il giorno dell’assassinio del Vescovo, a farci conoscere questo grande “gigante della carità”. Appartenente all’ordine dei Frati Minori padre Taroni è sacerdote dal 1992, attualmente è direttore delle Missioni Francescane Lombarde. “Erano gli anni degli studi per me racconta padre Massimiliano - e proprio in quel periodo mi trovavo a Mogadiscio per un’esperienza missionaria. Era il 9 luglio del 1989, accompagnavo ogni giorno mons. Colombo nelle sue continue visite ai progetti di Caritas Somalia. Quella sera, era domenica, dovevo es-

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Padre Massimiliano Taroni. sere a fianco del Vescovo nell’accompagnarlo alla Chiesa del Sacro Cuore, alla periferia di Mogadiscio, ma un contrattempo fece cambiare i piani. Il Vescovo andò da solo e io rimasi in cattedrale per partecipare alla Santa Messa. Erano le 19 passate quando in cattedrale si sentì il colpo fragoroso di uno sparo di pistola. Mi precipitai fuori e nel buio vidi il corpo del Vescovo accasciato a terra, gli avevano sparato al cuore a bruciapelo. Morì poco dopo le 21 in ambulanza”.“ La sua dunque sarà una testimonianza diretta di ciò che ha vissuto negli anni accanto a questo gigante della carità silenziosa. “Il mio desiderio - spiega Padre Massimiliano - è quello di invitare a riflettere non solo sulle meditazioni evangeliche, ma sui vari aspetti della vita di questo Vescovo: il senso del dono di sé, del sacrificio, della carità, ed è attingendo dal Vangelo che mons. Colombo trovava la forza per tradurre nel concreto il suo amore

verso i fratelli. Il messaggio che voglio lasciare è che anche noi dal Vangelo dobbiamo trarre la forza per dare un senso alla nostra vita, una vita che deve diventare poi dono per gli altri.” Prendendo spunto dai brani evangelici padre Massimiliano svilupperà i seguenti temi: la Quaresima nelle lettere pastorali di mons. Colombo, un invito quindi alla preghiera; la vocazione missionaria di mons. Colombo, la situazione dei profughi dell’Ogedon, vittime di un’assurda guerra tra poveri; mons.Colombo, uomo di carità e il martirio. Mons. Colombo ha seguito Cristo per amore portando la sua testimonianza di fede nel mondo, ma tutti noi possiamo essere testimoni di Cristo nel mondo in cui viviamo. Ed è sul tema della sequela di Cristo nel quotidiano che i giovani della città guidati da don Gianluigi Frova, Rettore del Collegio Ballerini, saranno invitati a riflettere prendendo spunto dalla lettera pastorale del nostro Arcivescovo “Il campo è il mondo”. Don Frova aiuterà i giovani a capire come vivono la loro fede negli ambienti della vita quotidiana: nella scuola e sul lavoro; nello sport e nel tempo libero; nell’oratorio e nella comunicazione della fede. Nella settimana degli Esercizi Spirituali verranno proposti momenti di preghiera e di riflessione nell’arco dell’intera giornata, così che tutti possano cogliere questo importante dono alla Chiesa incontrando Gesù nella Parola, nell’Eucarestia e nel proprio cuore. Patrizia Dell’Orto


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Originario di Carate Brianza, per oltre 40 anni in Somalia Mons. Salvatore Colombo era nato stente agli italiani e alle varie coa Carate Brianza il 28 ottobre del munità di suore, fratello nella ca1922. Era l’ultimo di quattordici firità verso quel popolo glie e fu consacrato sacerdote nel dell’Ogaden martoriato dalla 1946, entrando nell’ordine dei guerra e dalla carestia. Frati Minori. Nel 1948 si era traCertamente il suo stile disinteressferito in Somalia e ha svolto tutta sato può aver dato fastidio a tanti la sua attività missionaria nel che ne approfittavano per lucrare paese africano. Fin dai primi anni sugli aiuti provenienti dall’estero, si era dedicato alla costruzione di ma mons. Colombo aveva dalla scuole, acquedotti e laboratori arsua parte migliaia di somali, quasi tigianali. Negli ultimi tempi la sua tutti musulmani, che avevano beattività principale, come responneficiato del suo aiuto. sabile della Caritas, era l’assistenza La sera del 9 luglio 1989 mons. ai rifugiati e in particolare a quelli Colombo, mentre si recava in provenienti dall’Ogaden, la rechiesa, venne assassinato da un sogione di confine contesa fra Etio- Mons. Salvatore Colombo con Papa Giovanni malo con un colpo di pistola al pia e Somalia. Fondò una piccola Paolo II. cuore; morì poco dopo mentre lo comunità che contava circa duetrasportavano in ambulanza. mila cattolici e nel 1976 è stato nomi- conoscere per le opere caritative. Con L’attività di Monsignor Colombo non nato vescovo di Mogadiscio. fine abilità diplomatica seppe mante- aveva non mai avuto complicazioni di Mons. Colombo era l’emblema di una nere una presenza missionaria co- natura politica, anche se lui in un suo nuova presenza cristiana in Somalia, stante, seppur ridotta nel numero. Un rientro in Italia aveva manifestato inpaese al 99% musulmano ed era il sim- frate addetto all’evangelizzazione e alla quietudine per la situazione interna bolo di una Chiesa che sceglie di farsi formazione dei cristiani somali, assi- della Somalia.

Il programma delle “cinque giornate” Domenica 23 marzo alle ore 16 nella parrocchia di Sant’Ambrogio inizio degli Esercizi Spirituali: vesperi, meditazione di Padre Massimiliano Taroni, benedizione eucaristica. OGNI GIORNO DA LUNEDI’ 24 A GIOVEDI’ 27 MARZO Ore 6.30 in Basilica: S. Messa per tutti e in particolare per i giovani con meditazione di don Gianmario Poretti. Ore 6.30 nella parrocchia del Lazzaretto: S. Messa con meditazione di Padre Massimiliano Taroni. Ore 6.30 nel Santuario di S.Valeria: S. Messa con meditazione di don Giuseppe Colombo. Ore 8.30 nelle parrocchie di San Carlo, Sant’Ambrogio, Ceredo: S. Messe Ore 9 in Basilica: S. Messa con meditazione di Padre Massimiliano Taroni. Ore 9.30 nel Santuario di S. Valeria: S. Messa

Ore 15 nella chiesa del Monastero delle Adoratrici Perpetue del SS. Sacramento in via Stefano: preghiera dell’ora media e meditazione di Padre Massimiliano Taroni. Ore 18 in Basilica: S. Messa con meditazione di don Gianfranco Redaelli. Ore 18.30 nel Santuario di S. Valeria e nella chiesa di Sant’Ambrogio: S. Messa Nella parrocchia del Ceredo Giovedì 27 marzo: S. Messa alle 15.30 per gli ammalati con l’unzione degli infermi; S. Messa alle 20.30 (sospesa quella delle 8.30) Ore 21 nel Santuario di S. Valeria: preghiera comunitaria di compieta con meditazione di Padre Massimiliano Taroni per tutti gli adulti della città. Ore 21 nella parrocchia di Sant’Ambrogio (in cripta): meditazione di don Gianluigi Frova, rettore del Collegio Ballerini, per 18/19enni e giovani della città

Venerdì 28 marzo Via Crucis In Basilica: alle 6.30 - 9 - 18; al mattino Via Crucis fuori dalle scuole Cadorna, Stoppani, Don Milani un quarto d’ora prima dell’inizio delle lezioni (una stazione) e alle 16,45 in oratorio (due stazioni) S. Valeria: alle 6.30 - 9.30 - 18.30 Ceredo: alle 7.40 per i ragazzi dell’iniziazione cristiana, alle 8.30 e alle 17.30 Lazzaretto: alle 6.30, alle 15 e alle 16.45 per i ragazzi. Sant’Ambrogio: alle 8.30 e alle 17 in oratorio per i ragazzi. San Carlo: alle 8.30 Venerdì 28 marzo alle 21 Via Crucis cittadina Ritrovo a S. Valeria e al Lazzaretto e cammino verso la Basilica. Meditazione conclusiva e benedizione con la Reliquia della Santa Croce.

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Un apposito comitato presieduto dal prevosto Molinari sta predisponendo numerose iniziative

Tutta la città si prepara a ricordare i 200 anni della nascita del Patriarca Ballerini che ne ha segnato la sua storia L’anniversario del 14 settembre sarà celebrato ufficialmente dall’arcivescovo Angelo Scola Obiettivo delle manifestazioni la riscoperta del messaggio spirituale del presule in esilio a Seregno Il prossimo 14 settembre ricorrerà il secondo centenario dalla nascita di mons. Paolo Angelo Ballerini, figura che ha fortemente inciso nella storia di Seregno.Arcivescovo di Milano, impedito dagli eventi storici a vivere pienamente il suo mandato, e poi Patriarca latino di Alessandria d’Egitto, risiedette nella nostra città dal 1868 per circa trent’anni, fino al giorno della sua morte, avvenuta nel 1897. Figura molto cara, amata e venerata dai seregnesi, a lui si devono non solo importanti fondazioni, come il monastero delle Benedettine dell’Adorazione Perpetua del Santissimo Sacramento, il primo in Italia, e il monastero degli Olivetani, ma anche una forte influenza culturale: a lui venne intitolato il collegio fondato da don Angelo Longoni nell’anno successivo alla sua morte, e dal 1966 al patriarca è dedicata la denominazione della biblioteca capitolare della parrocchia di San Giuseppe, che conserva un cospicuo fondo di documenti e di oggetti a lui appartenuti. Il comitato promotore, costituito lo scorso febbraio, è presieduto da mons. Bruno Molinari e composto da persone che rappresentano in un certo senso tutte le diverse realtà che verranno coinvolte nell’evento, a partire dall’amministrazione comunale e dal collegio Ballerini. Le celebrazioni, che si svolgeranno sia nei giorni precedenti che in quelli successivi all’anniversario si articoleranno in una serie di eventi che permetteranno non solo di ricordare, ma anche di riscoprire e approfondire una figura che ha segnato la nostra città, ponendo nuovamente la domanda “che cosa dice il patriarca Ballerini alla nostra Chiesa?”, già espressa chiaramente dal card Carlo Maria Mar-

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tini nel 1997 in occasione del centenario della morte. Oltre alla celebrazione di una Santa Messa solenne, che sarà presieduta dal nostro arcivescovo, il cardinale Angelo Scola, e che sarà anche l’occasione per dare l’inizio ufficiale alla nuova

Comunità pastorale cittadina, si terrà il concerto “Ecco, faccio nuove tutte le cose”, a cura dell’associazione “Ars Cantus”; anche il restauro dell’organo della Basilica sarà un dei segni tangibili del bicentenario. Una lapide commemorativa, posizionata nella casa di


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Le tappe di una vita sofferta

via Fieno 6 a Milano in cui il Ballerini abitò dal 1868 al 1875, riceverà la benedizione del Vicario generale della diocesi, mons. Mario Delpini. Insieme a questi momenti, saranno organizzati anche diversi eventi di taglio culturale. Un gruppo di studio si sta occupando dell’organizzazione di un incontro che proponga l’approfondimento e la divulgazione della figura del Patriarca Ballerini, affiancato ad una mostra, negli spazi della penitenzieria della Basilica, con oggetti e documenti che ne racconteranno la vita e la figura, anche grazie all’ausilio di un percorso con pannelli didattici. Sempre in questo contesto, si proporranno delle visite ai luoghi balleriniani, in particolare dedicate alle scolaresche; saranno proposte anche una pubblicazione di carattere divulgativo per tutti e una pubblicazione dedicata in modo particolare ai ragazzi. Altre iniziative saranno l’annullo filatelico, la pulizia del monumento sepolcrale e la correzione della lapide collocati nella basilica di San Giuseppe. L’intento è quello di costruire un percorso e un momento di condivisione che coinvolga tutta la città, per ricordare una figura che tanto ha dato a Seregno.

Paolo Angelo Ballerini nacque a Milano il 14 settembre del 1814, nella parrocchia di San Satiro. Entrò nel Seminario maggiore di Porta Orientale e venne ordinato sacerdote nel luglio del 1837; proseguì gli studi a Vienna, conseguendo un dottorato in teologia nel 1840, dopo il quale ebbe inizio la sua carriera nel seminario di Milano. Durante questi anni si dedicò a “L’Amico Cattolico”, prima come redattore e poi come direttore. Nominato vicario generale della diocesi milanese dal 1857, dopo la morte dell’arcivescovo Carlo Bartolomeo Romilli, Ballerini fu scelto dall’imperatore Francesco Giuseppe come suo successore il 7 giugno 1859. In una Milano appena liberata dagli austriaci, questa nomina fu considerata come un ultimo “sopruso”, e con il sostegno del governo piemontese si impedì l’entrata al neoeletto arcivescovo. Papa Pio IX confermò la nomina il 20 giugno 1859, sebbene mons. Ballerini, rifugiato a Cantù, avesse inviato al Segretario di Stato una lettera con le sue dimissioni. Vescovo di fatto “impedito”, il Ballerini prese possesso “per procura” della sua diocesi, e l’8 dicembre 1860 ricevette segretamente l’ordinazione episcopale nella Certosa di Pavia. Rifugiatosi dapprima nel Canton Ticino, riparò in Brianza dove ebbe migliore accoglienza, prendendo dimora a Vighizzolo dall’estate del 1861. Ma il caso Ballerini diventò uno dei maggiori motivi di conflitto tra il Regno d’Italia e la Santa Sede: la Chiesa vedeva un’arcidiocesi importante privata del proprio arcivescovo, mentre lo Stato sottolineava la scorrettezza di una nomina designata da un potere che non esercitava più la sua sovranità sul territorio dell’arcidiocesi. Nei primi mesi del 1867, non avendo trovato altra soluzione, Pio IX accolse finalmente la rinuncia dell’arcivescovo Ballerini, che il 27 marzo venne elevato alla dignità di Patriarca latino di Alessandria d’Egitto. Nella stessa data Luigi Nazari di Calabiana, già vescovo di Casale Monferrato e senatore del Regno, venne nominato arcivescovo di Milano. Il titolo di patriarca era onorifico e non implicava cure d’anime, tant’è che mons. Ballerini si trasferì nel luglio 1868 a Seregno. Da questo momento si dedicò ad un “silenzio attivo”, impegnandosi nel ministero pastorale, fondando il primo monastero delle Adoratrici Perpetue e il monastero degli Olivetani; partecipò al Concilio Vaticano I, di cui fu anche segretario nel 1869, e si dedicò all’edizione dell’Opera Omnia di Sant’Ambrogio. La sua attività instancabile proseguì fino alla morte, avvenuta a Seregno esattamente trent’anni dopo la nomina patriarcale, il 27 marzo 1897.

Elisa Pontiggia

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In vista della costituzione di un’unica Comunità pastorale gli ambienti giovanili sperimentano l’unità

Partire dai giovani per puntare alla collaborazione, certi che una pluralità di carismi è ricchezza per tutti Negli oratori cittadini non solo catechesi mirate per maturare nella dimensione religiosa ma tutta una serie di proposte articolate e al passo coi tempi per una crescita educativa a 360 gradi Settembre, il mese in cui si realizzerà un’unica comunità pastorale, si avvicina velocemente. In questi mesi si opera nella prospettiva dell’unificazione nei vari ambiti in cui si articola la molteplice attività delle comunità attuali. Un settore in cui la collaborazione e la ricerca di un’unità d’intenti é pensata e attuata già da tempo è quello della pastorale per ragazzi e giovani: gli oratori della città, pur nella diversità delle risorse che riescono a mettere in campo e nella specificità del contesto in cui operano, hanno individuato percorsi e proposte comuni per le fasce d’età successive alla catechesi dei bambini. Attualmente, raggiunto il sacramento della Cresima, la proposta degli oratori si articola per fasce d’età: preadolescenti (2 e 3 media), adolescenti (1 2 e 3 superiore), diciotto/diciannovenni (4 e 5 superiore) e giovani. Le recenti indicazioni dell’Arcivescovo, secondo cui la Cresima dovrebbe essere anticipata di un anno, rilancia agli oratori il compito di trovare nuove modalità e nuove proposte per i ragazzi di prima media, coinvolgendoli in un unico percorso relativo all’età della preadolescenza. In città sono circa quattrocentoventi i ragazzi/giovani impegnati in attività di catechesi, accompagnati da circa sessanta educatori, compresi i sacerdoti e i responsabili dei vari oratori, che curano la preparazione degli incontri, per offrire a tutti proposte stimolanti e coinvolgenti di riflessione e crescita spirituale e umana. I “preado1” iniziano il loro percorso verso la professione di fede che, solitamente, sancisce il passaggio ad una fase più matura e responsabile del proprio credo. Le tematiche affrontate al primo anno partono sempre da argo-

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Il gruppo dei "preado" in pellegrinaggio a Roma. menti di fede ampi: la chiesa, le vocazioni, le figure di santi, per poi interpellare personalmente ogni ragazzo con domande e stimoli che li facciano riflettere sul proprio essere credente. Momento forte e comune a tutti gli oratori: il pellegrinaggio ad Assisi, che si terrà dal 21 al 23 aprile, con al centro la figura di S. Francesco. Per i “preado2” gli spunti di riflessione vertono sulla figura di Gesù e su cosa significhi seguirlo: prendere la sua forma, il suo stile, la croce, interrogarsi sul mistero della sua persona e rispondere personalmente alla domanda sulla sua identità. Lo scopo è accompagnarli a scegliere di compiere un cammino di riscoperta della propria fede fino a professarla, a dirla con coraggio. Infatti il percorso terminerà con la professione di fede e con l’assunzione da parte dei ragazzi di impegni e responsabilità verso la comunità dell’oratorio. Significativo è il pellegrinaggio a Roma, che li ha portati nel ponte di Carnevale a visitare i luoghi della fede

sulle orme dei primi discepoli di Gesù. Il 10 maggio, poi, nel pomeriggio la proposta di partecipare all’incontro diocesano al Sacro Monte di Varese con la presenza dell’Arcivescovo costituisce un forte richiamo per i 14enni. La preghiera, il silenzio e la fatica della salita contribuiscono a rendere intenso il cammino dei ragazzi verso la cima, dove ognuno riceverà la croce come segno di “mandato”. Nel corso dell’anno per le famiglie dei preadolescenti sono previsti momenti insieme per condividere finalità e obiettivi, per interrogarsi sul proprio essere genitori, ma anche semplicemente per creare legami e rapporti più significativi. Gli “ado” in quest’anno pastorale sono guidati nel loro percorso dal verbo guida “avere”, nelle declinazioni di “avere casa, avere cose, avere domande, avere tempo, avere sogni”, per interrogarsi poi sull’avere fede. Un percorso che prosegue e conclude quello dell’anno precedente in cui si


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erano interrogati sull’essere e sulla propria identità. Nel corso dell’anno comuni sono alcuni momenti di lectio divina a rotazione nei vari oratori e alcuni appuntamenti diocesani, come l’incontro con l’Arcivescovo la domenica delle Palme. Dal 2 al 4 gennaio scorso gli adolescenti hanno potuto partecipare ad un pellegrinaggio a Rimini, lasciandosi guidare da una figura spirituale, quella di don Oreste Benzi, toccando con mano la realtà dell’emarginazione e la forza di interventi a favore degli ultimi, siano essi drogati, prostitute o carcerati che tendono una mano e chiedono di essere accolti. I “18/19enni” hanno come obiettivo una formazione che orienti alla stesura della “regola di vita”. Essa non è una formulazione astratta di un cammino spirituale teorico, ma il concretizzarsi della libertà di ciascuno davanti alle domande che la vita rivolge ad ogni uomo. Dopo l’anno dedicato ai discepoli di Emmaus, l’itinerario attuale è accompagnato dalla vicenda di Zaccheo: da una vita vuota e senza meta all’esperienza della vocazione e della misericordia che spingono alla conversione e all’impegno concreto nella vita. A partire dall’iniziativa di Gesù di “muoversi verso” l’uomo e dalla decisione dell’uomo di “lasciarsi incontrare” da Dio, tre momenti scandiscono il cammino dell’anno: la ricerca, l’ incontro, la missione. Il percorso si conclude con una riflessione personale sul

senso della testimonianza e del mettersi in gioco, con uno sguardo alle diverse forme di carità verso cui orientare il proprio impegno, la presentazione delle realtà di servizio tra cui scegliere la propria esperienza estiva e, per chi termina il percorso, l’individuazione della propria regola di vita. La catechesi per i giovani quest’anno è partita con un interrogativo fondamentale: “Perché possiamo credere?” per riflettere poi su come sia proprio Dio a venire incontro all’uomo ed i luoghi dove Egli agisce attraverso i suoi segni. Successivamente la catechesi ha ripreso il tema che il card. Scola ha indicato per quest’anno pastorale: “Il campo è il mondo”, approfondendo argomenti quali l’identità dei giovani, le relazioni e i legami che s’instaurano, il mistero del male, della zizzania che soffoca il campo. I momenti di catechesi si alternano a proposte di lectio divina, adorazione eucaristica e liturgia delle ore ed anche a serate meno impegnative per favorire momenti comuni e di scambio, come i cinefokus, con la scelta di film a tema. Queste le linee generali comuni agli oratori che, per meglio condividere le risorse disponibili, operano a coppie: S. Rocco/Lazzaretto, S. Valeria/Ceredo, S.Ambrogio/S. Carlo. Ma ogni oratorio si caratterizza per iniziative proprie come l’Itinerario“Usa la testa” sull’uso dei Social Network per adolescenti/preado-

lescenti e i loro genitori, proposto a S. Valeria e al Ceredo o gli incontri per preadolescenti al S. Rocco in tema di prevenzione delle dipendenze o di educazione all’affettività, oppure le domeniche “Ci sto” a S. Carlo con animazione delle domeniche in oratorio. Per non parlare dei laboratori, attivi con modalità diverse in quasi tutti gli oratori, dove ragazzi e genitori collaborano insieme preoccupandosi dei bambini più piccoli. Ai ragazzi viene offerta la possibilità di formarsi e sperimentarsi come animatori nell’oratorio estivo o durante le settimane di vacanze dei bambini, animare il Carnevale o altri momenti di festa, piuttosto che rivoltarsi le maniche per raccolte di carta/rottame a favore del proprio ambiente o raccogliere generi alimentari in collette cittadine. Per consolidare legami di amicizia, diverse sono le proposte di vita comune o momenti conviviali, come le cene di Tiberias a S. Valeria e al Ceredo, in cui alcuni giovani preparano la cena per i loro coetanei e concluse con una Messa per le vocazioni. Insomma, ogni oratorio della città è un campo che attende di essere arato e che dispensa buon seme a chiunque lo voglia. Ma è anche un buon punto di partenza per creare una comunità tesa ad un obiettivo comune pur nella ricchezza delle diversità. Mariarosa Pontiggia

I dati relativi ai percorsi di catechesi per ragazzi e giovani negli oratori della città Preadolescenti (2 - 3 media)

Adolescenti (1 - 2 - 3 sup.)

Diciotto/diciannovenni (4 - 5 superiore)

Giovani

S. Rocco Lazzaretto

80 10 educatori

35 6 educatori

39 3 educatori

15 1 educatore

S. Valeria Ceredo

50 10 educatori

30 6 educatori

8 2 educatori

10 1 educatore

S. Ambrogio S. Carlo

60 10 educatori

60 7 educatori

20 2 educatori

10 1 educatore

TOTALE

190 30 educatori

125 19 educatori

67 7 educatori

35 3 educatori

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La sera di giovedì 20 marzo, dalle 21, presso la chiesa di Birone di Giussano, proposta da Missio

Veglia decanale di preghiera in memoria dei martiri Una sollecitazione a testimoniare sempre il Vangelo Processione con la croce e 12 lumini simbolo degli apostoli, una testimonianza video e la riflessione del saveriano padre Domenico i momenti salienti dell’incontro accompagnato da canti e canzoni di Taizè Anche quest’anno il nostro decanato celebrerà la giornata di preghiera e digiuno in memoria dei martiri dell’anno passato con una veglia di preghiera dal titolo “Martyria” che si terrà il 20 marzo con inizio alle 21 presso la chiesa di Birone di Giussano in via Leopardi. La veglia, come è consuetudine, viene proposta da Missio, l’organismo pastorale della Cei, e quest’anno il testo è stato ideato e preparato dal Centro Missionario della diocesi di Padova. Suddivisa in vari momenti, la veglia, preparata dai componenti della Commissione missionaria decanale, ci proporrà gli elementi essenziali per riflettere sull’importanza del martirio nella Chiesa. Partendo con una processione durante la quale verranno portati all’altare la croce e 12 lumini simbolo degli apostoli, il primo momento sarà dedicato alla preghiera; questo per aprire il nostro cuore e ben disporci all’ascolto sia di una testimonianza (tratta dal video preparato da Missio dal titolo “Martiri on the road”), che della Parola di Dio seguita da una breve riflessione di padre Domenico (missionario saveriano rientrato dal Brasile). Faremo quindi memoria dei martiri, deponendo ai piedi della croce un lumino per ognuno di loro, come segno che il loro martirio è luce per il nostro cammino di cristiani. I vari momenti saranno arricchiti da canti e canzoni di Taizè. Al termine della veglia, ciascuno potrà prendere un “ricordo” perché la memoria dei martiri non si fermi a questa veglia, ma ci possa accompagnare nei giorni a venire soprattutto grazie alla

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preghiera per loro e per tutte le persone che nel mondo vivono situazioni di ingiustizia a causa del Vangelo. “La “Martyria”, da cui prende il titolo la veglia, - scrivono nella riflessione teologica preparata per la 22ª giornata dei martiri da Alessandro Zapalà (Segretario nazionale Missio Giovani) e dal prof. Luca Moscatelli (teologo del Centro Studi Missio della diocesi di Milano) - è la conditio sine qua non per essere veramente discepoli di Gesù che in questo non fa sconti a nessuno.Tutti infatti siamo chiamati a testimoniare la nostra fede, a raccontare il nostro incontro col Risorto, a sopportare ogni sorta di tribolazione, ingiustizia, persecuzione fisica e spirituale, incomprensioni di qualsiasi genere, pur di trasmettere la Buona

Notizia che noi stessi abbiamo ricevuto da altri. Viviamo in un’epoca dove però sembra diventato difficilissimo testimoniare la propria fede, noi cristiani in Italia abbiamo perso il sapore del nostro essere sale della terra e spesso riduciamo il nostro annuncio a sterili e poco credibili dissertazioni sul tema con pure l’aggravante di perbenismi che odorano più di ipocrisia che di cristianesimo. Quante volte nella nostra giornata parliamo ad altri di quanto e come Gesù abbia sconvolto la nostra vita? Di come non riusciamo più a prescinderlo nelle scelte di ogni giorno e di quanto lo sentiamo profondamente vicino? La risposta ideale dovrebbe essere “sempre” ma si accettano anche promesse di fedeltà con rinnovo quotidiano, sicuramente non “prestazioni occasionali”, poiché il Vangelo non è per un’occasione di vita ma volendo giocare con le parole è la nostra occasione di Vita. Papa Francesco sin dall’inizio del suo pontificato ci esorta ad attraversare le periferie, ad entrarvi ed impiantare lì la nostra dimora, la nostra tenda missionaria, poiché quelle periferie sono il luogo preferito di Gesù, la strada è il luogo in cui Gesù ha scelto di vivere e di annunciare il Vangelo. Martyria è dunque uscire da se stessi, per entrare nella casa dei poveri e rinascere con Lui ogni giorno attraverso un annuncio che instancabilmente ci spinge sulle strade del mondo!” Gabriele Ghidinel Animatore Commissione missionaria decanale


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La raccolta straordinaria del 15-16 febbraio scorso in supermercati e negli ambienti parrocchiali

Tanta generosità e sensibilità per la Caritas cittadina Un anonimo ha donato quattrocento chili di pasta Soddisfatti i responsabili delle parrocchie e anche la conferenza San Vincenzo per il risultato dell’iniziativa che ha visto coinvolti soprattutto ragazzi e giovani “Esprimo la mia riconoscenza e un grande grazie a tutta la popolazione che, in un momento di difficoltà economica per tutti, ha dimostrato sensibilità, generosità e un alto senso del dovere nei confronti delle persone più bisognose offrendo tanti generi alimentari nella raccolta straordinaria effettuata lo scorso fine settimana - così ha detto il prevosto monsignor Bruno Molinari, commentando i dati - una volta di più i seregnesi hanno dimostrato di avere ben chiaro il senso della solidarietà, quella vera fatta di cose concrete”. Per la diminuita disponibilità di beni alimentari destinati alla situazione di bisogno, il 15 e 16 febbraio, sono scesi in campo, ragazzi, adolescenti e giovani degli oratori della città che alle porte di alcuni supermercati come Esselunga, U2, Sma o delle chiese o negli stessi ambienti parrocchiali, hanno chiesto una mano alla popolazione per sostenere le iniziative e i gruppi che, a nome della comunità cristiana, da anni vengono in aiuto a tutti coloro che attraversano momenti di difficoltà e bisogno. Basilica San Giuseppe e Lazzaretto hanno raccolto oltre 500 chili di viveri di vario genere: pasta, riso, olio, pelati, biscotti, legumi, zucchero, latte, caffè, omogeneizzati; Sant’Ambrogio e San Carlo, anche loro la stessa quantità con in più 400 chili di pasta offerta da un solo privato che ha chiesto l’anonimato; Santa Valeria e Ceredo, in linea con le altre parrocchie. “E’ stata una piacevole sorpresa - ha dichiarato

I ragazzi e gli adolescenti dell'oratorio San Rocco alle porte dell'Esselunga durante la colletta alimentare. (foto Volonterio)

Valeria Denova, presidente della conferenza San Vincenzo de’ Paoli - che ha superato ogni nostra previsione, e ciò ci consentirà di aiutare più famiglie”. Molto soddisfatti anche gli altri responsabili delle Caritas parrocchiali per il buon numero di generi alimentari raccolti. Ma i gesti di solidarietà continuano anche in tutto il periodo di Quaresima. Bambini e ragazzi durante la Messa a loro dedicata sono stati invitati a portare vari tipi di generi alimentari che di volta in volta vengono suggeriti: dal tonno alla carne in scatola, ai legumi, alla pasta, all’olio, ai diversi prodotti per l’igiene.

Ma c’è di più. Dal 24 al 29 marzo e dal 31 marzo al 5 aprile, in città, negli istituti superiori, ci sarà la settimana del “Donacibo”, giunta all’ottava edizione. Un evento organizzato dal “Banco di solidarietà Maria Teresa” che aiuta 205 famiglie e assiste 750 persone, di cui 200 sotto i 14 anni. Ogni anno vengono distribuiti 5.100 pacchi, la merce distribuita ogni anno ammonta a circa 58 tonnellate, valore medio di ogni pacco consegnato 30 euro. Paolo Volonterio

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Veglia di preghiera al Lazzaretto organizzata dal coordinamento cittadino della Caritas

A Seregno sono circa centoventi i volontari che donano tempo e energie per risolvere le nuove povertà della società Monsignor Bruno Molinari ha esortato a coordinarsi per fare di più e meglio anche con fantasia e creatività. La riflessione sulla parabola del buon Samaritano ha dato spunti utili anche al giorno d’oggi. Il buon samaritano che si ferma a soccorrere il malcapitato sul ciglio della strada. Riflettere sull’uso che si fa del proprio tempo e come diventare capaci di capire la sofferenza dell’altro. Questi sono stati i temi conduttori della veglia di preghiera organizzata dal coordinamento cittadino Caritas sabato 1 marzo, presso la parrocchia del Lazzaretto. L’obiettivo è stato quello di far vivere a tutti i volontari che si occupano di carità nella città di Seregno un momento comunitario di spiritualità, per approfondire il senso del loro impegno. L’Adorazione Eucaristica, presieduta da don Sergio Loforese, ha sviluppato il tema dell’amore, partendo dalla parabola del buon Samaritano. Durante la riflessione sono stati analizzati i diversi comportamenti manifestati di fronte al bisogno dell’uomo abbandonato. Probabilmente chi non si è fermato a soccorrere, si sarà giustificato con il non avere tempo da perdere o con l’esigenza di non poter trasgredire le proprie regole di vita. Gesù, invece, ci insegna che l’essere prossimi ad ogni persona è molto più importante dell’obbedienza a qualsiasi tipo di legge. L’attenzione a ogni fratello nel bisogno è il riflesso del grande amore che Dio nutre per ogni uomo. La mezza giornata comunitaria ha, poi, avuto il suo completamento nella cena preparata dai volontari della parrocchia ospitante, molto disponibili e cordiali, e con la condivisione dei gustosi manicaretti cucinati dai partecipanti. La fraternità si è espressa non solo col cibo, ma anche con la comunicazione del responsabile di ogni gruppo delle proprie attività. A Seregno si stimano attualmente circa centoventi volontari che donano tempo e energie per risolvere le nuove povertà della società di oggi. Sono occupati nei

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Il gruppo che opera al centro di ascolto Caritas di via Alfieri. (foto Volonterio) gruppi delle Caritas parrocchiali, nella S. Vincenzo e nel Centro di Ascolto Caritas che opera due giorni alla settimana per coordinare tutte le richieste di aiuto che emergono dal territorio. Sono vivace espressione della attenzione caritativa anche la Scuola di italiano per stranieri, con le sue molteplici attività e il Centro di aiuto alla vita, con la sua vicinanza alla donna in situazioni familiari difficili. Monsignor Bruno Molinari, presente durante la cena, ha richiamato il senso di questo ritrovarsi. Nel servizio ai poveri per il Vangelo, è necessario essere ben coordinati sul territorio cittadino. L’intenzione, ora, è quella di potenziare ancora di più la collaborazione che già esiste tra le varie realtà e magari coinvolgere altri volontari. Ci si mette insieme per poter fare di più e meglio. Come diceva don Luigi Monza, più volte ricordato durante la serata, bisogna saper “fare bene il bene”. Il Vangelo vissuto non può fare a meno della carità e occorre trovare con fantasia e creatività nuove strade per

viverla. Perché bisogna saper aiutare non solo dando cibo, indumenti, oggetti utili per una vita dignitosa, ma anche attraverso l’ascolto e dando un buon orientamento alle persone che vengono accostate. E questo è un campo tutto da esplorare, con l’ausilio di un adeguato discernimento pastorale e un’analisi approfondita della società di oggi. Il coordinamento Caritas cittadino si vuole porre come uno strumento per poter guardare oltre, attraverso incontri periodici tra i responsabili delle varie realtà caritative e anche con assemblee di tutti i volontari coinvolti nelle attività dei vari gruppi. Il Vangelo ci ricorda che i poveri sono sempre tra noi. Si tratta solo di saperli incontrare e ascoltare. Don Bruno ha, infine, espresso l’augurio che questo cammino intrapreso possa procedere bene e “andare oltre”, con un’attenzione alla formazione specifica degli operatori e la valorizzazione delle competenze disponibili. Paola Landra


Basilica San Giuseppe

La comunità della Basilica in festa per il suo patrono con tante iniziative e appuntamenti

San Giuseppe veglia su papà, famiglie, lavoratori e sofferenti Un momento di aggregazione di tutte le realtà della parrocchia Don Ferdinando Mazzoleni festeggerà il suo 50° di sacerdozio con la Messa delle ore 10 di domenica 16 Al via la raccolta di fondi per il restauro dell’organo dopo più di vent’anni dall’ultimo intervento Giorni di grande festa per la comunità della Basilica che ricorda in questi giorni il suo patrono: San Giuseppe. “La patronale - sottolinea mons. Bruno Molinari - è un momento di festa nel quale la comunità parrocchiale sente la propria appartenenza alla Chiesa della Basilica, ma è anche un momento di lieta aggregazione di tutte le realtà ecclesiali e sociali che sono sul territorio della parrocchia. Il cuore della festa è però la devozione al nostro San Giuseppe che possiamo invocare come patrono dei papà, custode della Santa Famiglia di Nazareth e quindi di tutte le nostre famiglie; patrono dei lavoratori, molti dei quali stanno attraversando momenti difficili dovuti alla grande crisi economica. Proprio per loro, artigiani e lavoratori, sarà celebrata una Messa martedì 18 marzo alle 20.30 in Basilica. Inoltre invochiamo San Giuseppe anche come patrono di tutti coloro che sono nell’ultima grande sofferenza. Alziamo dunque lo sguardo, il cuore e la preghiera a quest’uomo giusto, umile, discreto, fedele e santo.” La festa di quest’anno è anche l’occasione per festeggiare il cinquantesimo di sacerdozio di don Ferdinando Mazzoleni che presiederà la Messa solenne delle 10. Per più di vent’anni don Ferdy ha svolto il suo ministero in questa comunità e sarà per lui un felice ritorno tra tanti “amici” che qui ha conosciuto nei diversi ambienti in cui ha operato, in particolare come assistente prima all’oratorio san Rocco e poi al Maria Immacolata, guida preziosa nella direzione artistica del teatro San Rocco, responsabile della locale redazione de ‘il Cittadino’ e della Buona Stampa e in tante attività che lo hanno visto sempre sacerdote zelante e innovativo.

Don Ferdy Mazzoleni. (foto Volonterio)

Un altro anniversario sacerdotale sarà invece ricordato nella festa liturgica di San Giuseppe mercoledì 19 marzo alle 18: il cinquantesimo di dom Celso Bidin. Insieme a lui concelebreranno i sacerdoti nativi o che hanno svolto il loro ministero in questa comunità. Diverse le iniziative spirituali e culturali in programma: al centro pastorale “Mons. Ratti” di via Cavour si potrà visitare la mostra “Mestieri e lavori in Brianza”, mentre in Basilica ci sarà un’esposizione di ritratti degli antichi Prevosti di Seregno e in penitenzieria una mostra-vendita di icone e libri in memoria di don Giuseppe Villa. Merita attenzione poi la rappresentazione teatrale in programma questa sera alle 21 in Basilica dal titolo “Piccole luci dell’infinito” scritta e interpretata da Angelo Franchini sui misteri dolorosi del Rosario. Le diverse celebrazioni liturgiche saranno accompagnate dalle corali delle parrocchie della città. Durante la festa inizierà ufficialmente anche la raccolta di contributi per il restauro dell’organo della Basilica, che dall’ultimo intervento, che risale al 1991, si è andato via via sempre più deteriorando. A causa dell’avanzato stato di usura, dal settembre del 2011 l’organo ‘Espressivo - Positivo’ è muto, mentre il ‘Grand’Organo’ manca della giusta espressione d’aria e ciò causa improvvisi cali sonori. “Mettere mano a questo restauro significa restituire piena voce al nostro monumentale organo - spiega mons. Molinari - per suscitare il senso della gioia, della solennità e della bellezza delle celebrazioni.”

Patrizia Dell’Orto

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Parrocchia Santa Valeria

Don Paolo Confalonieri continua il suo cammino di avvicinamento all’ordinazione sacerdotale

A tu per tu con papa Francesco, il nostro buon parroco: ci ha saputo dare con semplicità consigli molto pratici “Gli abbiamo chiesto della sua vocazione, del suo ministero, della Chiesa in una chiacchierata fraterna” “Con Benedetto XVI un incontro di oltre un’ora: vuole continuare a servire la Chiesa con la preghiera” Nel cammino di avvicinamento all’ordinazione sacerdotale di don Paolo Confalonieri, giovedì 6 marzo abbiamo celebrato, in santuario, un incontro di preghiera e di Adorazione Eucaristica guidato da monsignor Bruno Molinari. A partire dalla chiamata di Gesù dei dodici apostoli, narrata nel Vangelo di Marco, abbiamo approfondito alcuni aspetti della vocazione sacerdotale. Le scelte importanti della vita maturano nella preghiera e nel silenzio. Il Signore chiama continuamente e sempre con grande abbondanza. Sono le risposte a scarseggiare o addirittura a mancare del tutto. Il Signore chiama a stare con Lui - questo è il compito primario di un sacerdote - e chiama ogni apostolo per nome, cioè nelle propria originalità e all’interno di una famiglia. La comunità cristiana deve saper educare i giovani a rispondere alla chiamata del Signore e a perseverare nelle scelte fatte. Preghiamo perché ogni giovane sia capace di leggere la volontà del Signore nella propria vita! Seguendo con trepidazione e gioia il cammino di don Paolo, ci è giunta l’eco dell’incontro dei diaconi ambrosiani, futuri sacerdoti il prossimo 7 giugno, con Papa Francesco e Papa Benedetto. Così ci testimonia don Paolo. «È tradizione del seminario di Milano che i diaconi, prima dell’ordinazione sacerdotale, si rechino in pellegrinaggio a Roma, per rinnovare la fede sulla tomba di Pietro ed essere confermati nella fede dal Papa. Quest’anno il pellegrinaggio, dal 24 al 28 febbraio scorsi, è stato caratterizzato da circostanze straordinarie.Anzitutto la possibilità di alloggiare nella Casa Santa Marta ci ha dato l’opportunità di incontrare Papa Francesco tutti i giorni e più volte al giorno nei contesti più

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Don Paolo Confalonieri con Papa Francesco. casuali e informali, a tavola, in ascensore, nella hall della casa. E proprio durante uno di questi scambi è nata spontaneamente l’idea di una chiacchierata in amicizia tra noi diaconi e il Papa, chiacchierata che si è tenuta nella serata di giovedì 27 febbraio e che è durata ben un’ora e mezza. Abbiamo rivolto al Papa diverse domande, sulla sua vocazione, sul ministero sacerdotale, sulla Chiesa e lui, come un buon parroco, ci ha dato consigli molto pratici per essere “pastori con l’odore delle pecore”. Ci ha stupito la semplicità, l’affabilità e la spontaneità del Papa ma anche la concretezza delle sue risposte. Abbiamo avuto anche un altro privilegio unico: incontrare il Papa emerito Benedetto XVI nella cappellina del monastero Mater Ecclesiae, dove ora risiede. Papa Benedetto, nonostante la salute un po’ fragile, ci ha intrattenuto per un’ora abbondante rispondendo alle nostre

domande e dimostrando ancora grande lucidità e profondità di pensiero, nonché la volontà di servire la Chiesa attraverso la preghiera. Io personalmente ho avuto l’onore di dirigere per lui un’antifona in canto ambrosiano e di consegnargli in dono un antifonale ambrosiano. Sono stati tanti gli incontri significativi del pellegrinaggio come le Messe mattutine nella Basilica di S. Pietro celebrate dai cardinali Comastri, Coccopalmerio, Stella, Ravasi e la meditazione di Padre Rupnik. Questa esperienza, e in particolare gli incontri personali con i due Papi, molti dei quali inaspettati, hanno sicuramente reso questi giorni indimenticabili. La gioia e l’entusiasmo di questo pellegrinaggio romano possano accompagnarci in questi ultimi mesi prima della nostra ordinazione sacerdotale». Paola Landra


Parrocchia S. Giovanni Bosco al Ceredo Si è chiusa l’iniziativa che ha visto protagoniste le copie delle principali opere del grande artista lombardo

La mostra sul Caravaggio: quando la bellezza non ha tempo, arriva al cuore ed eleva l’anima alla fonte della vera Bellezza Bilancio positivo: 4.524 visitatori, 115 visite guidate (di cui 88 gruppi scolastici), 197 ore di apertura e grandissima soddisfazione da parte dei 45 volontari che hanno contribuito alla buona riuscita della manifestazione Dopo qualche incertezza iniziale, durante la quale temevamo di non farcela, progressivamente si è formata una squadra di “guide” compatta e affiatata che si è giocata al cento per cento, credendo fino in fondo alla bontà della proposta. Ci siamo lasciati conquistare dalla bellezza dei quadri di Caravaggio, il pittore della ”realtà”! Ci è piaciuto quel riflettere nella pittura situazioni, sentimenti, stati d’animo, emozioni in modo così intenso e coinvolgente come noi uomini del terzo millennio volevamo vedere. Non è stato difficile presentare le opere del Caravaggio perché le avevamo fatte nostre. Parlavamo di lui che sta con una lampada accesa nel quadro della “Cattura di Cristo”, ma parlavamo anche della nostra ricerca della Verità… Guardavamo insieme la “Vocazione di Matteo”, ma pensavamo anche alla bellezza della libertà dell’uomo, dono di un amore e di un rispetto Infinito… Presentavamo la “Madonna dei pellegrini” che va incontro sulla soglia della Sua casa ai Marchesi Cavalletti dai piedi sporchi per il lungo percorso e sognavamo Maria che viene incontro anche a noi, sul nostro cammino di conversione, con il suo sorriso di Madre mentre ci porge suo Figlio. Arrivati alla fine della mostra, gli sguardi attenti si fermavano su quel dito dell’incredulo Tommaso dentro la piaga di Cristo. Inevitabile valutare noi stessi di fronte al Mistero! C’era il bambino che chiedeva: “Ma chi è Gesù”? e un altro:“Ho visto la Medusa, ma ho capito anche il significato della Luce!” e una bambina di cinque anni:“Mi piace il quadro dove Maria tiene fra le braccia Gesù che dorme mentre l’angelo suona la ninna nanna perché lì non c’è il male!”.e poi:“E’ bello il quadro col quale chiede per-

Una scolaresca in visita guidata alla mostra. dono al Papa perché il perdono è una cosa bella!” e un altro ancora:“Ha girato le spalle alla luce e non vede più i pericoli”… C’era l’adulto che si commuoveva e l’altro che ringraziava…Nessuno era indifferente. Piccoli e grandi hanno accolto con stupore e sorpresa il messaggio che, di quadro in quadro, si dipanava sul mistero della vita e della fede. Le parole incidevano dentro l’animo, gli sguardi erano attenti, curiosi, partecipi; gli interventi e le domande pertinenti. Il silenzio e la meraviglia nell’ascolto ci hanno sorpreso positivamente e incoraggiato. Non è stato solo un parlare di arte, di cultura, di tecniche pittoriche o di scelte espressive, è stato anche un viaggio nel tempo, nella storia della Chiesa e delle radici cristiane di un popolo che ora ripensa alla propria fede confrontata con chi lo ha preceduto per riscoprirne bellezza e ragionevolezza. Il nostro presentare la mostra è stato come gettare un seme, creare un tassello e il mosaico apparirà nel futuro. Ci siamo resi conto che l’arte non può e

non deve essere limitata ad una cerchia ristretta di intenditori, ma va offerta a tutti, grandi e piccoli, perché la bellezza non ha tempo, arriva al cuore, è facilmente compresa ed eleva l’anima alla fonte della Vera Bellezza! Sicuramente quello che abbiamo ricevuto è molto di più di quello che abbiamo dato in tempo, impegno, disponibilità, professionalità… ma anche passione, gioia, entusiasmo. Ringraziamo il nostro Don che ha voluto questa mostra: rimarrà in noi questa esperienza coinvolgente che ci ha arricchito e ci ha permesso di crescere nel cuore e nella mente! Mariangela, Candida, Anna, Gabriella

Alcuni numeri: 4.524 Visitatori 115 Visite guidate (di cui 88 gruppi scolastici) 197 Ore di apertura su 22 giorni 45 Volontari tra guide e assistenza.

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Parrocchia S. Ambrogio

Lo scorso 2 marzo don Gabriele ha benedetto la nuova opera che custodisce la reliquia della Santa Croce

La cappella del Croficisso nella chiesa di Sant’Ambrogio per onorare i 50 anni della Confraternita del Ss. Sacramento Oltre ad un intervento di rinnovamento e di restauro, il manufatto si è arricchito di tre pannelli in rame che riportano a sbalzo alcuni episodi della Passione: Gesù inchiodato, Gesù Crocifisso, Gesù deposto “Coraggio fratello che soffri, c’è anche per te una deposizione dalla croce. C’è anche per te una pietà sovrumana. Ecco già una mano forata che schioda dal legno la tua. Coraggio! Mancano pochi istanti alle tre del pomeriggio. Tra poco il buio cederà il posto alla luce. La terra riacquisterà i suoi colori verginali e il sole della Pasqua irromperà tra le nuvole in fuga”. Questa magnifica invocazione, scritta da don Tonino Bello, piena di attesa rivolta al Crocifisso, ci dà lo spunto per iniziare, perché la croce è vera speranza! Ma prima di scrivere le motivazioni e le emozioni che ci sono state offerte nell’avere collaborato alla realizzazione della cappellina del Crocifisso, ritengo giusto ringraziare don Gabriele che ne è stato l’ideatore, dando il via a uno studio di riassetto e di rivalutazione per una delle due cappelle presenti nella nostra chiesa, luogo ora divenuto anche custodia della reliquia della Santa Croce. Spetta a lui la gioia di celebrarne il rito della benedizione avvenuta domenica 2 marzo 2014. Tutto è iniziato con un primo studio grafico risalente a giugno dell’anno scorso, discutendo poi su cosa mettere in pratica di quel progetto, prendendo le decisioni sul come attuarlo e valutandone i costi da sostenere ma soprattutto invitando diverse persone a collaborare… è bello condividere un cammino fatto di devozione al Crocifisso. Grazie, veramente grazie, a chi ha permesso che tutto questo divenisse concreto nel nome di Gesù! Ed è proprio da Gesù che si è iniziato il lavoro: la prima fase ha visto la pulizia e il restauro del Cro-

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cifisso che viene venerato nell’occasione del tradizionale bacio a Gesù morto del venerdì e sabato santo an-

ticipanti la Pasqua. Nel frattempo un abile artigiano ha eseguito una nuova croce di legno e ha dato corso al taglio delle assi in rovere che, una volta assemblate, sono diventate il tabernacolo al cui interno sarà custodita la reliquia della Santa Croce. Per rendere ancora più prezioso il manufatto sono stati applicati tre pannelli in rame che riportano a sbalzo alcuni episodi tratti dalla Via Crucis: Gesù inchiodato; Gesù crocifisso; Gesù deposto dalla croce. Uno scrigno prezioso che diventa perfetta base per quella sovrastante croce scura inclinata (… proprio così!) verso chi vi si trova davanti. Il risultato ora è vedibile e la sensazione di potere essere abbracciati e consolati da quell’Uomo con le mani trafitte dai chiodi è manifesta. La nuova cappellina vuole essere un’occasione per lasciarsi commuovere da un’immagine forte, carica però anche di speranza, perché noi sappiamo che Gesù è risorto! Da una parte, la debolezza dell’uomo e, dall’altra, la vera potenza di Dio, manifestata nella Croce, cioè la gratuità dell’amore! La Confraternita del SS. Sacramento, convinta della bontà di questo nuovo allestimento dedicato a Gesù Crocifisso, ne fa dono alla propria chiesa, a memoria dei suoi Confratelli defunti e per onorare i cinquanta anni della sua fondazione come riconoscenza a Gesù Eucaristico. Rechiamoci alla nuova cappellina a portare le nostre suppliche. Andiamo con fiducia e potremo avvertire la tenera carezza di quelle mani forate e udire le parole profetiche: “… il sole della Pasqua irromperà tra le nuvole in fuga!” Amarillo Melato Confratello


Parrocchia Beata Vergine Addolorata al Lazzaretto Per i ragazzi di quarta elementare è arrivato il momento di ricevere il primo sacramento dopo il battesimo

Dai bambini che si accostano alla loro prima confessione una lezione agli adulti, perché capiscano cosa conta davvero Mentre genitori e parenti si affannano attorno ai preparativi della festa, ai regali, al vestito, nella loro spontaneità i nostri figli ci spiazzano sempre, concentrandosi sull’importanza del momento Anche quest’anno per i nostri bambini del catechismo di quarta elementare è giunto il momento della Prima Confessione. Il programma dettagliato della giornata di festa è pronto, le catechiste sono agitate e i bambini pure. Mi ha sempre meravigliato il cambiamento di comportamento dei bambini nel momento in cui ricevono per la prima volta un Sacramento. Ti obbliga a riflettere su cosa è il catechismo, sui legami che si instaurano tra bambini e catechiste, sui rapporti con le famiglie. Quando inizia il cammino di catechismo c’è sempre tanto entusiasmo, sia da parte dei ragazzi che vogliono conoscere il loro amico Gesù, sia da parte delle catechiste che vogliono aiutarli ad approfondire questa conoscenza. E’ perciò fondamentale che si instauri un rapporto di profondo rispetto delle persone, soprattutto dei bambini, che in questa tenera età sono come morbida creta, facilmente plasmabile, ma ancor più facilmente danneggiabile. Il periodo del catechismo dell’iniziazione cristiana obbliga tutti gli educatori, (genitori, catechisti e sacerdoti), a mettere in pratica il messaggio di amore contenuto nel Vangelo per poterlo trasmettere con l’esempio ai bambini. Le belle parole, i cartelloni, le diapositive, i power-point, i filmini, sono tutti strumenti validi e di grande aiuto per far comprendere la Parola ai bambini, ma ciò che li segnerà nel profondo sarà solo l’esempio di coloro che li circondano. Fondamentale in questo imprin-

I ragazzi che riceveranno il sacramento della prima confessione.

ting è il ruolo della famiglia, quello delle catechiste e dei sacerdoti può solo essere complementare. Anteponendo a tutto il rispetto e l’amore per i bambini, si superano facilmente le difficoltà che certamente col tempo si presentano, prima fra tutte la vivacità dei bambini nelle ore di catechismo, ma anche le piccole incomprensioni con alcuni genitori che a volte non capiscono i motivi di alcune scelte a prima vista “scomode”. I bambini nella loro spontaneità ci spiazzano sempre, percepiscono meglio di noi adulti l’importanza di alcuni momenti: nel giorno della Confessione, della Prima Comunione e della Cresima si trasformano. Vengono a galla la loro semplicità, la fiducia, lo slancio nell’affidarsi a quell’Amico del quale tanto si parla loro. Tutto quello che i grandi si affan-

nano a costruire attorno: la cerimonia, gli addobbi in chiesa, la festa, i regali, i vestiti, tutto scompare in quei momenti. A loro interessa solo stare con i compagni e con Gesù. Forse un insegnamento del catechismo per noi grandi potrebbe essere questo: invertire qualche volta i ruoli e imparare dai bambini ciò che veramente è importante per la nostra vita. Capire l’importanza del fare piccoli passi ogni giorno, insieme agli altri, per andare incontro fiduciosi a Chi ci ama da sempre. Buona festa, ragazzi! Godetevi la felicità di questo giorno e trasmettete anche a noi un po’ dell’amore di Dio che oggi avete conosciuto: siamo pronti ad accoglierlo. Nicoletta Maggioni

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Parrocchia San Carlo

Costruire il carro di carnevale si è trasformato in un’occasione per avvicinare persone

Facce vecchie e facce nuove per costruire nuove opportunità di autentico servizio alla comunità la strada da percorre Da una richiesta di don Alessandro la riflessione sul ruolo dei volontari in parrocchia Genitori di bambini e ragazzi del gruppo sportivo e del catechismo hanno risposto all’appello “Facce nuove! Quest’anno per costruire il carro di carnevale non voglio vedere sempre i soliti ma persone nuove, altrimenti possiamo anche non farlo, nessuno ci obbliga”. Gelo alla riunione della commissione parrocchiale di qualche settimana fa. Che don Alessandro sia diventato “rottamatore” come qualcuno che occupa attualmente una poltrona importante? Che si sia stancato di vedere sempre le solite persone che si trascinano nelle incombenze abituali in parrocchia senza lampi di originalità e senza la freschezza del neofita? Che sia impazzito? Non è certo così. Forse su questa cosa vale la pena di azzardare qualche riflessione. Diciamo subito che la Chiesa non è un’azienda e nemmeno una democrazia, per quanto la prima sia sinonimo di efficienza e la seconda sia una forma di convivenza sinonimo di civiltà. La Chiesa è un’altra cosa. Qualcosa di molto più alto e grande dove la ricompensa non è tangibile ma si posiziona direttamente nel nostro cuore, dove la convivenza si chiama fratellanza, dove l’amore è allo stato puro, quello che dà senza chiedere. Dove abbiamo la fortuna di un grande esempio da seguire, quello di Gesù. In quest’ottica quello che facciamo all’interno della comunità è un puro servizio alla comunità stessa, con grande umiltà e massima dedizione e senza voglia di protagonismo. Ne consegue che dovremmo essere piccoli missionari in famiglia, al lavoro, nella comunità. Dovremmo cercare di convincere altre persone della bellezza di essere cristiani. Lo facciamo davvero? Forse non abbastanza ed invece questo è il nostro vero compito. Le facce nuove le dobbiamo cercare, non dobbiamo stancarci di cercarle, fra coloro che hanno dentro di sé qualcosa che non sanno esprimere, fra chi vorrebbe fare ma non sa cosa, fra chi non ha

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Il carro di Carnevale di San Carlo con la rappresentazione della corsa al bagno, proposta per un nuovo sport olimpico. ancora sperimentato e quindi ancora non conosce la bellezza della solidarietà. Non dobbiamo chiuderci in noi stessi e non dobbiamo preoccuparci di essere messi da parte perché potrebbe arrivare qualcuno più bravo di noi. Sappiamo di far parte del grande progetto di Dio e questo è il massimo che ci si possa riservare. Così le facce nuove sono arrivate, pescate tra i genitori dei bimbi del gruppo sportivo e del catechismo e il carnevale è stato salvo... Valter, papà di una ragazza che pratica la pallavolo, Maurizio, lui addirittura con due figlie che giocano a pallavolo nel gruppo sportivo oratoriano San Carlo, Moreno il cui bimbo gioca a calcio, Vincenzo, con la bimba che va a catechismo, Renato papà di una pallavolista. Speriamo di non avere dimenticato qualcuno. E poi Roberto, il responsabile dell’oratorio, Lillo, musicista ed educatore nel gruppo sportivo, Jessica,

responsabile dell’animazione, Agostino, in rappresentanza delle facce vecchie… Ne è uscito un gruppo bellissimo in cui ciascuno ha messo a disposizione la propria professionalità per, divertendosi, creare un carro di carnevale che potesse far divertire. Chi ha saldato, chi ha modellato il legno, chi ha pitturato, chi ha portato questo e chi quello. Sono riusciti nel loro intento? Mai come quest’anno il risultato ha creato dibattito. Ma il vero punto è un altro. E’ avvicinare le persone e loro hanno dimostrato che si può. Che si tratti del carro di carnevale piuttosto che di un’iniziativa culturale o umanitaria. Mettersi insieme, facce nuove e facce vecchie, senza rottamare nessuno, per costruire nuove opportunità.Anche don Alessandro, che è per natura molto esigente, sarà contento.

Franco Bollati


Le notizie A cura della Biblioteca Capitolare

I ritratti dei prevosti della città saranno esposti nella penitenzieria della Basilica La Biblioteca Capitolare “Paolo Angelo Ballerini” ha promosso il restauro dei ritratti dei primi prevosti della parrocchia di San Giuseppe, e la realizzazione di quelli che raffigurano i loro più recenti successori. I ritratti degli antichi prevosti, risalenti al 1925, sono opera di Giovanni Regorda, allievo del celebre ritrattista Cesare Tallone, docente all’ Accademia di Brera. La serie comprende don Luigi Colombo (parroco dal 1837 e poi prevosto dal 1841 al 1854), don Saverio Comelli, (1854 -1884), don Giuseppe Villa (1884 - 1908), e mons. Carlo Dalmazio Minoretti, prevosto dal 1909 al 1915, poi Vescovo di Crema e infine Cardinale Arcivescovo di Genova. I ritratti, delle dimensioni di cm. 111x71 (cm. 129x88 con le cornici d’epoca decorate), sono realizzati con la tecnica dell’olio su tavola. Per volontà del conservatore della Biblioteca Capitolare, arch. Carlo Mariani, i quattro ritratti sono stati restaurati nel 2011 da Flavio Vailati che ha fatto riemergere i colori originali, ridonando la primitiva lucentezza ai volti e agli abiti delle figure. L’iniziativa di proseguire la serie dei ritratti, avviata dall’allora prevosto di Seregno mons. Silvano Motta, è stata prontamente fatta propria e proseguita con entusiasmo dal suo successore, mons. Bruno Molinari, che ha incaricato della realizzazione la giovane seregnese Germana Formenti (formatasi all’Accademia di Brera). Finora sono stati portati a termine i ritratti di mons. Enrico Ratti, primo prevosto mitrato (1916-57), e di

Ritratto di mons. Carlo Dalmazio Minoretti (foto Marcello Dell’Oro). mons. Bernardo Citterio (1957 al 1963), poi rettore maggiore dei Seminari della diocesi e quindi Vescovo ausiliare. E’ in esecuzione il ritratto di mons. Luigi Gandini, prevosto dal 1964 al 1995 e protonotario apostolico. Tutte le opere saranno esposte, in occasione della festa patronale di San Giuseppe, nella penitenzieria della Basilica. Saranno poi definitivamente collocate nella sacrestia. Le celebrazioni del bicentenario della nascita del Patriarca Paolo Angelo Ballerini (a cui è intitolata la Biblioteca Capitolare) prendono avvio proprio dalla presentazione dei ritratti dei prevosti, che nel tempo sono stati assidui custodi e promotori della memoria di questa insigne figura di Presule.

Il 26 aprile a Milano Meeting chierichetti Iscrizioni già aperte Sarà un pomeriggio lungo e speciale quello che attende tutti i chierichetti della città il prossimo 26 aprile, sabato. E per il quale le iscrizioni vanno effettuate entro domenica 6 aprile presso i responsabili parrocchiali. Si tratta infatti di una trasferta a Milano per partecipare al Meeting diocesano chierichetti che avrà il suo momento clou con la S. Messa solenne presieduta dal cardinale arcivescovo Angelo Scola nel duomo di Milano. La Messa inizierà alle 15,30 per cui il ritrovo è fissato alle 13,30 presso la parrocchia S. Ambrogio in viale Edison per raggiungere quindi la stazione ferroviaria e spostarsi in treno e quindi metrò a Milano. Alle 18,30 è previsto il rientro sempre presso la parrocchia S. Ambrogio dove però il ‘meeting’ continuerà in chiave locale con i giochi insieme e quindi dalle 20, la cena sempre comunitaria. Alle 21,30 i saluti ed il ritorno a casa. Le iscrizioni, con pagamento della quota di 10 euro comprendente il trasporto andata e ritorno da Milano oltre che la cena, vengono raccolte da don Gabriele (3332502778) per la comunità pastorale di San Luca e da Tommaso Amadio (3391954729) per la comunità pastorale Maria Madre della Chiesa. A tutti i partecipanti viene ricordato e raccomandato di portare la propria veste nello zaino.

Il primo sabato del mese alle 11 nei cimiteri rosario e preghiera di suffragio per i defunti Dall’inizio dell’anno l’accompagnamento delle salme dei defunti ai cimiteri cittadini (via Reggio e S. Carlo) è stato sostituito dalla benedizione all’esterno delle chiese al termine della celebrazione del funerale. Contemporaneamente è stato introdotto, il primo sabato del mese, con inizio alle ore 11, un momento di raccoglimento presieduto da un sacerdote nei due cimiteri con la recita del rosario e una preghiera di suffragio a ricordo dei defunti del mese precedente. Il prossimo appuntamento sarà dunque sabato 5 aprile.

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Le notizie È in città da venerdì 7 marzo, dopo essere stato nominato superiore “ad nutum” dell’Abbazia il 9 febbraio scorso

Dom Tiribilli: “Sono venuto con mandato temporaneo e per un momento di riconciliazione tra i monaci” Al termine della verifica alla fine di aprile la comunità olivetana poi eleggerà il suo superiore “Sono venuto a Seregno per ubbidienza. Mi è costato molto lasciare il monastero di santa Maria di Picciano vicino a Matera dove mi trovavo dopo aver lasciato l’incarico di abate generale della congregazione nel 2010”. Così ha esordito padre Michelangelo Tiribilli, abate generale emerito e superiore “ad nutum” dell’abbazia san Benedetto, nominato il 9 febbraio scorso dall’attuale abate generale degli olivetani, dom Diego Maria Rosa, ma giunto in città solo venerdì 7 marzo. “Sono stato inviato con un mandato temporaneo fino alla fine di aprile. La comunità poi eleggerà il suo superiore. Ci sarà una verifica a fine aprile - ha proseguito - sono venuto per un momento di riconciliazione. L’attuale comunità ha le sue difficoltà che voi seregnesi conoscete. Il mio desiderio e la gratificazione sarebbe di cercare di realizzare e favorire la “coimnia”, cioè la comunione nella comunità, perché fa parte del nostro carisma, della caratteristica che il nostro santo fondatore Bernardo Tolomei ci ha lasciato. Ha voluto che la sua congregazione fosse come un unico corpo, ogni mona-

Centro aiuto alla Vita Appuntamento importante quello del prossimo giovedì 3 aprile per soci e simpatizzanti di Movimento per la Vita e Cav: alle 21, presso il nuovo centro pastorale mons. Ratti di via Cavour 25 si terrà infatti l’assemblea annuale. Domenica 12 aprile invece alle 18,30 nella chiesa di S. Valeria sarà invece celebrata la consueta S. Messa per la Vita. Ricordiamo poi che le parrocchie della

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stero non è un’isola, ma ci sentiamo tutti uniti gli uni con gli altri. Noi facciamo la professione, la stabilità, la perseveranza, non nel monastero, ma nella congregazione, per cui dovunque un monaco benedettino di Monte Oliveto si trovi, sa che è nella congregazione e nella comunità, legato alla congregazione. La nostra, a differenza delle altre benedettine, è in comunione di comunità. Comunità in comunione attorno all’abate generale a Monte Oliveto”. E ancora: “Occorre vivere con uno sguardo di fede. L’uomo propone e Dio dispone. Tutto dipende dal Signore. L’attuale crisi economica ha contribuito a creare qualche difficoltà nella comunità seregnese”. Ha una linea da seguire? – “Il primo passo è ascoltare ciascuno e insieme verificare. Penso però che per una comunità monastica il primato è sempre quello spirituale che è alla base perché altrimenti si costruisce sulla sabbia. I progetti di efficientismo non avrebbero capacità, potenzialità di realizzarsi se prima non si parte da quella che san Bernardo dice e raccomanda più volte. Il testo della regola di

Dom Michelangelo Tiribilli. (foto Volonterio) san Benedetto scritto più di 1500 anni fa è ancora di una attualità e di una profondità sconcertanti. Un testo che potrebbe essere stato scritto oggi”. Paolo Volonterio

Assemblea al Centro Ratti, Messa a Santa Valeria città hanno deciso di devolvere quanto verrà raccolto in Quaresima come ‘gesto di carità’ a favore di bambini e mamme assistiti dal Cav. Intanto la raccolta di firme a sostegno dell’iniziativa "Uno di noi", che ha mobilitato socie e simpatizzanti nel corso del 2013, ha passato il vaglio delle autorità nazionali e comunitarie europee: sono state validate 1.721.000 firme raccolte in tutta Europa per l'iniziativa volta a chie-

dere il riconoscimento della dignità umana del bambino concepito e non ancora nato; l'Italia è in testa alla classifica delle adesioni raccolte nei vari Paesi, con 631.000 firme delle quali il 98,88% è stato riconosciuto valido dalle autorità. Attendiamo ora che le istituzioni europee facciano propria la volontà popolare diffusa a favore del concepito che "Uno di Noi" ha rappresentato.


Le notizie

Sulle tracce di suor Camilla Tagliabue: dopo 10 anni la sua eredità missionaria genera sempre nuovi ‘frutti’ Dall’1 all’8 marzo scorsi una delegazione dell'Associazione Auxilium India ha visitato le missioni indiane con le quali sono da tempo in atto rapporti di sostegno non solo economico ma sopratutto di relazione e amicizia. Quest'anno l'incontro ha avuto un significato particolare in quanto proprio nel 2014 si ricorda il decimo anniversario della morte di suor Camilla Tagliabue nel cui ricordo è stata costituita l’associazione. Al viaggio hanno partecipato tre nipoti della suora seregnese (Cristina, Valeria e Francesco), che anche simbolicamente hanno ripercorso le strade e i luoghi nei quali suor Camilla ha speso gli ultimi 20 anni del suo servizio missionario. Anzitutto con la visita alla missione di Lonavla, cuore delle attività di suor Camilla, dove più di mille bambine/ragazze hanno la possibilità di avere un'educazione e formazione che farà la "differenza" per il loro futuro. Successivamente il villaggio di Kune dove l'entusiasmo dei bambini "rapisce" il cuore di chi fa visita a questa realtà; qui suor Camilla insieme alle sue consorelle ha promosso interventi non

I nipoti di Suor Camilla con un gruppo di ragazze della missione indiana. solo a favore dei bambini ma anche delle donne del villaggio a cui ha insegnato l'arte del ricamo. Sulle orme di suor Camilla si è poi fatto visita alla casa famiglia Samparc di Bajee. Suor Camilla aveva conosciuto questa realtà che accoglie bambini orfani e senza esitazione aveva aperto loro "le porte" della scuola della missione. Anche qui, a distanza di tempo, è ricordata con immutato affetto e riconoscenza. Intensi sono stati pure gli incontri con le ragazze del progetto "go on", un intervento che vuole proseguire l'aiuto anche per gli studi univer-

sitari, cresciuto in questi ultimi anni e che vuole ripercorrere il "sentiero" missionario di suor Camilla, il suo stile di prendersi cura con continuità del percorso educativo di chi gli era affidato. Il viaggio si è concluso con un "arrivederci" al prossimo agosto, dove nella missione di Lonavla suor Camilla sarà ricordata con una celebrazione ed un incontro con i "tanti" che l'hanno conosciuta (ex allieve, suore, amici...) e raccolto l'eredità del suo servizio, un dono che resta nel tempo e che produce sempre nuovi "frutti".

Associazione Carla Crippa

Mirko Pozzi e famiglia resteranno in Bolivia come fidei donum sino al 2017 Il ponte umanitario che da tempo, sull’esempio di Carla Crippa, la missionaria laica scomparsa nel settembre di vent’anni fa, unisce Seregno alla Bolivia, potrà continuare a contare fino al dicembre del 2017 su Mirko Pozzi e la sua famiglia. Il fidei donum seregnese e la moglie Veronica Garçia si sono infatti visti rinnovare il loro mandato dalla diocesi di Milano dopo un primo triennio di lavoro, nel quale a Santa Cruz de la Sierra hanno svolto compiti differenti nel settore delle case di accoglienza riservate ai minori con un disagio sociale. La novità è maturata nella settimana tra gli scorsi 1 ed 8 marzo, che Pozzi ha vissuto in città principalmente con questo fine. Una settimana che si è aperta con la colazione equosolidale promossa, negli spazi del bar del Circolo culturale San Giuseppe, dall’associazione Carla Crippa e dal Circolo locale delle Acli ed è proseguita con gli incontri con i soci ed i direttivi di queste due realtà, che finanziano l’attività della casa-famiglia intitolata a Sandro Terragni, coordinata proprio da Pozzi e Garçia. «Veronica ed io - ha spiegato Pozzi - abbiamo cominciato a lavorare nelle case di accoglienza e lì ci siamo accorti che c’era il tallone d’Achille rappresentato dall’insufficiente risposta garantita ai bisogni degli adolescenti di età superiore ai 15 anni. Per questo, abbiamo pensato ad una casa-famiglia e l’abbiamo voluta con un numero ridotto di ospiti, quattro per la precisione, così da favorire un rapporto diretto con le interessate». I risultati del progetto, un unicum nel contesto di Santa Cruz de la Sierra, stanno andando al di là delle più rosee previsioni”. Purtroppo la soddisfazione per i risultati dell’attività di Mirko Pozzi è stata offuscata dalle cattive notizie sulla salute di mons. Tito Solari, vescovo di Cochabamba e da sempre punto di riferimento principale dell’associazione. Atteso a Seregno nelle scorse settimane il presule è stato colto da malore mentre si trovava in Spagna dove gli è stato successivamente diagnosticato un tumore al pancreas costringendolo ad annullare qualsiasi attività.

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Le notizie

Nel ricordo di padre Confalonieri il reparto di pediatria di Weme Padre Angelo Confalonieri “deponeva la zappa” il primo agosto 2006 dopo aver lavorato nei campi del Padreterno con l’indelebile impronta del contadinoartigiano della Brianza. Nato in una Seregno d’altri tempi, partiva sulle orme del missionario esploratore monsignor Comboni percorrendo l’Africa sulle piste dei manghi che gli ricordavano i gelsi della campagna lombarda. In Ghana ha lasciato le ultime tracce del suo lungo cammino: a Weme, per incarico del vescovo della Diocesi di Abor, ha trasformato un ospedaletto di savana in un centro di riferimento sanitario apprezzato in tutta la regione. L’incontro con il Gruppo Solidarietà Africa risale al 1998 quando prende il via il progetto di supporto alla prevenzione della tubercolosi: un paio di incontri sul terrazzo della casa ai bordi della piantagione di mais, poche idee ben chiare e quando il sole lancia i suoi ultimi bagliori all’orizzonte della savana, tutto è definito. La praticità di padre Angelo è stata proverbiale: “devo garantire la sussistenza economica dell’ospedale” era il suo obiettivo. Per questo aveva realizzato una fiorente piantagione di cereali e un brillante allevamento che garantiscono ancora oggi la base alimentare per i malati più poveri ricoverati in ospedale. Al Gsa, nell’atto di deporre la zappa, ha affidato il compito di continuare a sostenere l’ospedale di Weme. Non sono venuti meno all’impegno, neppure in questi anni un po’ difficili: all’appoggio economico si sono affiancate diverse missioni di operatori sanitari che hanno contribuito a migliorare le possibilità di intervento degli operatori locali, soprattutto in ambito di prevenzione e di sup-

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porto materno infantile. Nel vasto panorama di progetti sostenuti dal Gsa in Togo, Bénin, Costa d’Avorio, Congo, Burkina Faso e Mali, l’anno in corso è di particolare impegno in Ghana con una attenzione specifica al reparto pediatrico dell’ospedale Sacred Heart hospital di Weme: la zappa di padre Angelo Confalonieri non può restare inoperosa!

Padre Angelo Confalonieri.

SCUOLA DI ITALIANO PER STRANIERI “CULTURE SENZA FRONTIERE”

Nomi illustri all’annuale “cena dell’amicizia” Superaffollata la “cena dell’amicizia”, oltre 250 gli aderenti, che si è svolta la sera di sabato 22 febbraio, nella sala polifunzionale del Lazzaretto, organizzata da “Culture senza frontiere”. Presenti buona parte degli extracomunitari che frequentano la scuola di lingua italiana per stranieri di via Lamarmora. Tra gli ospiti, il prevosto monsignor Bruno Molinari, don Roberto Davanzo, direttore della Caritas ambrosiana, Alberto Monoia, responsabile dell’area emergenze nazionali e internazionali della Caritas ambrosiana e don Mario Morstabilini, per undici anni fidei donum in Camerun e attualmente responsabile della comunità pastorale in Albizzate e Sumirago. La serata è stata rallegrata dalle danzatrici per passione che si sono esibite in una danza del ventre.


Le notizie

circolo culturale s. giuseppe FONDATO NEL 1888

Dopo la bella iniziativa della colazione equo-solidale con Acli, Emporio del Mondo e associazione Carla Crippa svoltasi domenica 2 marzo anche il Circolo rivolge una particolare attenzione al periodo quaresimale, durante il quale oltre ad accogliere l’invito alla partecipazione ai momenti personali proposti dalla Comunità Pastorale promuove due ‘momenti’ molto significativi. Sotto l’egida delle due Comunità pastorali della città ed in collaborazione con ‘Umana Avventura’, verranno infatti proposti un film ed un incontro pubblico di taglio “quaresimale’’. Mercoledì 19 marzo, alle ore 21, al teatro San Rocco, di via Cavour 85, ci sarà la proiezione del film “L’amore inatteso’’ con introduzione di don Guido Gregorini . Giovedì 3 aprile, sempre alle ore 21, al teatro Santa Valeria, è in programma invece l’incontro col poeta Davide Rondoni che intercalerà la lettura a braccio del suo “Gesù, un racconto sempre nuovo”, incentrato sui personaggi

Film e il Gesù di Rondoni per la Quaresima Mostre, incontri e gita a Ferrara per Matisse evangelici accanto al Rabbì, con canti proposti da un coro studentesco. Tornando all’attività più specificatamente culturale del Circolo, dopo “Dialoghi in stili diversi”, mostra personale di tre artisti locali, nell’ambito della Festa Patronale di San Giuseppe, patrono tra l’altro degli artigiani, viene proposta la rassegna: “Mestèe e laurà’’ (inaugurazione sabato 15 marzo e sino a domenica 23), Seguirà la prima edizione del “Concorso di arti visive San Giuseppe” (inaugurazione giovedì 17 aprile sino a domenica 4 maggio) in cui si proporranno, anche al giudizio del pubblico, con apposite schede, le opere presentate sul tema “il paesaggio che non c’è più’’. Una libera interpretazione della modifica ambientale e paesaggistica del territorio brianzolo negli ultimi decenni, un piccolo tentativo di discorso artistico in Seregno. Giovedì 20 marzo, in sala Minoretti, inizierà poi il ciclo “Raccontiamo il

mondo’’, nel quale, con altre associazioni, si parlerà di Europa con Giovanni Bianchi, quindi di Africa il 10 aprile, di Cina l’8 maggio e Arabia il 29 maggio con gli autori di specifiche pubblicazioni ed in collaborazione con la Casa della Cultura di Monza. Sabato 22 marzo, sempre alle ore 21 in sala Minoretti, incontro con il giornalista e saggista Marco Roncalli, pronipote di Giovanni XXIII, sul tema “Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II verso la santità” in vista delle prossime canonizzazioni dei due pontefici a Roma il 27 aprile. Domenica 23 marzo infine per gli amanti dell’arte viene proposta una gita a Ferrara. Oltre alla visita della città, si potrà partecipare alla visita guidata della mostra “Matisse la figura, la forza della linea, l’emozione del colore’’. E ovviamente continuano le attività giornaliere di incontro presso il bar, la sera e la domenica.

Pomeriggi di festa e ulivi: Via ai pellegrinaggi mariani Le iniziative organizzate nel mese di febbraio, dalla S. Messa dell’ammalato celebrata nel Santuario Maria Ausiliatrice dell’Istituto Don Orione alla ‘Pizzata di carnevale’, alla giornata di ritiro presso la Villa Sacro Cuore di Triuggio, hanno avuto esito positivo con la partecipazione di un buon numero di amici della nostra Associazione. Il mese di marzo ci vede impegnati nella diffusione dei programmi dei prossimi pellegrinaggi a Lourdes e ad altri santuari, così come negli incontri con i diversamente abili nei pomeriggi

di festa e nell’offerta di pianticelle di ulivo per sostenere la nostra associazione. Nel dettaglio domenica 23 marzo dalle 14,30 è in programma un pomeriggio di festa presso la palestra dell’Istituto Candia con una ricca tombolata; sabato e domenica 29 e 30 marzo saranno le giornate nazionali della vendita degli Ulivi. Martedì 1 aprile alle 20,30 verrà proposta una Via Crucis presso la Madri Canossiane. Domenica 6 aprile infine sempre dalle 14,30 pomeriggio di festa presso la palestra dell’Istituto Candia con l’estrazione dei biglietti della lotteria e scambio di auguri di Pasqua

Per quanto riguarda i pellegrinaggi la nostra associazione sta ora raccogliendo le iscrizioni per quello di Lourdes dal 30 maggio al 5 giugno in treno ricordando che le nostre proposte sono indirizzate soprattutto agli ammalati. Il calendario dei pellegrinaggi è in ogni caso molto fitto e ha in programma, sempre per quanto riguarda Lourdes, le proposte dell’8-13 maggio in aereo e 8-14 maggio in treno. Per il 18 di maggio è poi in programma, il pellegrinaggio a Caravaggio in pullman mentre per Loreto la proposta è dal 21 al 24 maggio in treno.

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Le notizie

Reportage sull’India e appuntamenti quaresimali Un buon gruppo di anziani del Movimento Terza Età ha partecipato lo scorso 12 marzo a una visita guidata al meraviglioso Museo del Duomo di Milano scoprendo la “bellezza” nell’arte e nella religione. Dopo anni di restauri, nei locali di Palazzo Reale si sono potuti ammirare sculture, arazzi, guglie, vetrate, dipinti e il Tesoro del Duomo. E’ stato invece posticipato a giovedì 20 marzo alle 15.30 presso il Centro Pastorale mons. Ratti di via Cavour il reportage sull’India con don Pino Caimi e Paolo Croci che proporranno un video sul loro recente viaggio in India. Dal 23 al 28 marzo il Movimento Terza Età seguirà la settimana di Esercizi Spirituali secondo il programma delle parrocchie. Giovedì 3 aprile è stato organizzata per tutto il decanato di Seregno la Giornata di spiritualità presso Villa sacro Cuore di Triuggio, per iscrizioni e informazioni occorre rivolgersi alle incaricate nelle parrocchie. Giovedì 10 aprile alle 15.30 si svolgerà invece l’Adorazione Eucaristica presso la chiesa del Monastero delle Adoratrici Perpetue del SS. Sacramento di via Stefano. Mercoledì 16 aprile alle 15.30 si terrà infine presso il Centro pastorale mons. Ratti la “Pasqua ebraica” e lo scambio degli auguri pasquali.

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Gr.ani.s Il grido dei poveri al centro dell’incontro di spiritualità per gli impegnati in politica Dopo la chiusura l’8 marzo scorso del ciclo di incontri sull’economia, svoltisi presso il Centro pastorale di Seveso (ex Seminario), nella stessa sede si svolgerà, per il nostro decanato, sabato 12 aprile dalle 16 alle 18.30 l’Incontro di spiritualità di Quaresima per gli impegnati nelle realtà sociali e politiche, con don Sergio Massironi. L’iniziativa vuole essere un’occasione per una preghiera comunitaria a partire dall’ascolto della Parola di Dio e di testi del magistero sociale, oltre che di confronto tra i partecipanti. Il titolo scelto per questa Quaresima è: “Per una politica che includa socialmente il grido dei poveri”. La riflessione prenderà le mosse da un testo del libro dell’Esodo in cui Javhè è colpito dal grido dei poveri e invia Mosè a liberare il suo popolo. Mosè pone però delle resistenze a partire dal suo sentirsi inadatto per un tale compito. Segnala a Dio il suo essere balbuziente e cerca di sottrarsi alla chiamata. Il secondo passaggio sarà la ripresa del quarto capitolo dell’”Evangelii gaudium”, in particolare della parte concernente l’inclusione sociale dei poveri. Sono invitati a partecipare i politici e gli impegnati nel sociale oltre a far conoscere l’iniziativa sul proprio territorio.

Silvia Landra è la nuova presidente diocesana Il Cardinale Arcivescovo Angelo Scola ha nominato nei giorni scorsi Silvia Landra nuovo presidente dell’Azione Cattolica diocesana per il prossimo triennio, confermando le indicazioni date dal nuovo Consiglio diocesano eletto lo scorso 12 febbraio. Silvia Landra, nata a Seregno nel 1968, cresciuta nella parrocchia di Santa Valeria, è medico con specializzazione in psichiatria e psicoterapeuta, ha svolto lavoro clinico come psichiatra nelle carceri di Busto Arsizio e Bollate ed è stata responsabile dei progetti sperimentali di salute mentale di Caritas ambrosiana. Dal 2011 è direttore della Casa della Carità di Milano, la struttura fortemente voluta dal compianto e indimenticabile arcivescovo cardinale Carlo Maria Martini. Nell’Azione Cattolica diocesana ha ricoperto negli anni scorsi diversi ruoli e incarichi di responsabilità ed ora succede nella presidenza alla monzese Valentina Soncini.

“Siamo orgogliosi - questo il primo commento dell’Ac seregnese - perchè una persona cresciuta tra noi è chiamata a questo incarico così importante e carico di responsabilità: a lei un grande augurio e una preghiera per sostenere la fatica di questa missione.” Per l’attività ‘ordinaria’ dell’associazione a livello locale questi gli appuntamenti delle prossime settimane. Per il settore adulti e il settore giovani continua in decanato la proposta di Lectio Divina sul libro del profeta Giona; chi non può seguire gli incontri che si tengono a Seregno nella chiesa del Ceredo, può avere quale punto di riferimento l’appuntamento per il quarto incontro la sera di martedì 18 marzo alle 21 presso l’oratorio di Giussano: “Il risentimento di Giona (Giona 4, 1-4)” il tema della Lectio. Nel tempo di Quaresima non ci saranno iniziative particolari e tutti i soci sono chiamati alla partecipazione ai vari momenti liturgici e di riflessione proposti dalla Comunità pastorale Già da ora viene in ogni caso segnalato che il prossimo 7 maggio si terrà l’incontro formativo: tema, relatore e luogo verranno comunicati nel prossimo numero.


In copertina: L’imposizione delle ceneri nella parrocchia di San Carlo. (foto Volonterio)

«L’AMICO DELLA FAMIGLIA», PERIODICO DELLE COMUNITÀ CRISTIANE DI SEREGNO anno XCII, 16 Marzo 2014, numero 3 Direttore responsabile: Luigi Losa; in redazione: Franco Bollati, Paolo Cova, Enrica Dell’Orto, Patrizia Dell’Orto, Nicoletta Maggioni, Giovanni Marelli, Patrizia Mariani, Sabrina Parravicini, Elisa Pontiggia, Mariarosa Pontiggia e Paolo Volonterio; e-mail: amicodellafamiglia@yahoo.it; amministrazione: Riccardo Ballabio; abbonamenti: Buona Stampa San Paolo - c/o segreteria parrocchia S. Giuseppe - Piazza Libertà 6 - 20831 Seregno (MB) telefono 0362 231308 o presso le segreterie delle altre parrocchie; Stampa & Grafica: Sarigraphic E. Riva di M. Riva & C. snc, Via Gandhi, 10 - 20831 Seregno MB; Autorizzazione del Tribunale di Monza n. 93 dell’1/12/1987

Il prossimo uscirà domenica 13 Aprile 2014

ORARI DELLE SANTE MESSE FESTIVE NELLA CITTA’ DI SEREGNO SS. MESSE VIGILIARI (sabato pomeriggio e sera)

SS. MESSE FESTIVE (domenica e festivi)

16.30

Don Gnocchi

7.00

Don Orione

17.30

Don Orione

7.30

S. Valeria - Basilica

18.00

Basilica - S. Ambrogio - S. Carlo - Abbazia

8.00

S. Ambrogio - Lazzaretto - Ceredo - Abbazia

18.30

S. Valeria

8.30

S. Salvatore - Sacramentine

19.00

Ceredo - Ospedale

8.45

Basilica

20.00

Santuario Vignoli

9.00

Ospedale - Istituto Pozzi

20.30

Lazzaretto

9.30

S. Valeria - Don Orione

9.45

S. Ambrogio - Abbazia

10.00

Basilica - Lazzaretto

10.30

S. Carlo - Ceredo - Don Orione (cappella interna) S. Salvatore - S. Cuore (solo durante il periodo della catechesi, riservata ai ragazzi delle elementari e ai loro genitori)

11.00

S. Valeria - Don Orione - Abbazia

11.15

S. Ambrogio

11.30

Basilica - Lazzaretto

17.00

Don Gnocchi

17.30

Don Orione

18.00

Ceredo - Basilica - S. Ambrogio - S. Carlo - Abbazia

18.30

S. Valeria - Lazzaretto

20.30

S. Ambrogio


LE COMUNITÀ PASTORALI MARIA MADRE DELLA CHIESA E SAN LUCA SEREGNO organizzano

Ingresso Euro 3,00

Sabato 22 marzo 2014 - ore 21 Sala Minoretti Incontro con il giornalista e saggista Marco Roncalli, pronipote di Giovanni XXIII sul tema GIOVANNI XXIII E GIOVANNI PAOLO II VERSO LA SANTITA’ sulle prossime beatificazioni dei due pontefici a Roma il 27 aprile.

anno XCII - n. 3 Marzo 2014 - periodico delle comunità cristiane di Seregno

Mercoledì 19 Marzo 2014 - ore 21 Cinema Teatro S. Rocco Seregno

Il tempo della conversione

Giovedì 3 Aprile 2014 - ore 21 Cinema Teatro S. Valeria Via Wagner - Seregno L’autore racconta a braccio il suo Gesù visto con gli occhi e la mente dei tanti personaggi che popolano il Vangelo Racconto intercalato da canti quaresimali proposti da un coro studentesco

I 200 anni di Ballerini

Pastorale giovanile più unita

Veglia per i martiri


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