LORENZO MIGLIOLI
tici nella nostra e nelle altre specie. Ecco cosa è la Sindrome di Silvio». «Di Disney... prima hai detto Disney». «Di Disney... e io cosa ho detto?». «Hai detto di Silvio, un lapsus illuminante». «Hai detto bene, illuminante: a volte l’inconscio è più furbo di quello che può immaginare il conscio, non è sempre quella trappola che crediamo noi post-freudiani». «Proprio come la tv per noi post-warholiani?». «Non direi... sai cosa farebbe Silvio se si trovasse nei pressi della camera iperbarica di Walt?». «No, cosa?». «Primo: guarderebbe se qualcuno lo sta guardando. Secondo: ne staccherebbe i fili. Terzo: lo sostituirebbe nella camera, si congelerebbe così com’è, entrerebbe in sintonia con le nostre vite e ci farebbe diventare i suoi sogni, le sue creature oniriche, i suoi utenti onirici. Con una differenza: lui ci apparirebbe, non riuscirebbe a starsene immobile come ogni buon osservatore multidimensionale dovrebbe fare. E così da sognatore diventerebbe il nostro fantasma». «Sì, ma quando lui congelerà noi e noi sogneremo lui... anche noi non ci accontenteremo di quella passività ibernata... abbiamo imparato da lui che bisogna manipolare per non essere manipolati. Romperemo la passività e gli appariremo, e così diventeremo i suoi fantasmi». «Il suo incubo personalizzato, interattivo». «Ciao, alla prossima riunione».
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