Baskettiamo Magazine #1 - Dicembre 2011

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D ONN E E C ANESTR I ANN A C REMASCOL I

PERSON AGGI GIAN MARIA VAC IR CA

PA O L A E L L I S S E BA S K E T M O N A M O U R


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I N S I D E SLAM DUNK

di Salvatore Cavallo

FOCUS FOTOGRAFICO

PERSONAGGI: GIANMARIA VACIRCA

di Andrea Ninetti

L’ALFABETO DELLA STAGIONE

di Guido De Felice

BORDO CAMPO: PAOLA ELLISSE

di Salvatore Cavallo

UNA CANZONE PER TE

di Alessandro delli Paoli DONNE E CANESTRI

di Francesca Mei NUMBERS

di Vincenzo Centore UP & DOWN

di Giuseppe Mazzone TIME OUT

di Andrea Ninetti

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A d i s t a n z a d i d i e c i a n n i d a l l a n a s c i t a d i B a s ke t -

t i a m o. c o m , p r e n d e i l v i a u n a n u o v a a v v e n t u r a .

C o n i l m e s e d i d i c e m b re, i n fat t i , s i a l z a l a c o n t e s a s u u n ’ a l t ra av v i n c e n t e s f i d a , B a s ke t t i a m o

M aga z i n e, i l m e n s i l e i d e at o e re a l i z z at o d a I t a l R e p o r t e r, s o c i e t à e d i t r i c e d i B a s k e t t i a m o. c o m . B a s ke t t i a m o M aga z i n e v u o l e d i ve n t a re p e r gl i

appassionati della palla a spicchi un appunta-

m e n t o m e n s i l e i rr i nu n c i ab i l e p e r ap p ro fo n d i re i

t e m i d e l l a p a l l a c a n e s t ro, p e r c o n o s c e re p i ù d a

v i c i n o i p e rs o n agg i e l e s t o r i e ch e s t a n n o d i e t ro

u n t i ro ch e f i n i s c e i n fo n d o a l l a re t i n a e d u n

a l t r o c h e s ’ i n f r a n g e s u l f e r r o. S i t r a t t a d i u n a

partita avvincente ed impegnativa che vogliamo

vivere (e vincere) innanzitutto accanto a voi visitatori del sito e quindi futuri lettori del men-

s i l e. C o n i l n u m e r o d i d i c e m b r e a l z i a m o l a p a l l a

a d u e, m a i l n o s t ro t e a m è wo rk i n p ro gre s s,

ap e r t o a s u gge r i m e n t i , p ro p o s t e e c o n s i gl i . C i

piacerebbe riuscire a soddisfare la curiosità

d egl i ap p a s s i o n at i , o f f re n d o u n ap p ro n d i m e n t o

o g g i r i s e r v a t o s o l o a l c a l c i o. C i p r o v e r e m o s p i n t i d a l l a p a s s i o n e, d a l l ’ e n t u s i a s m o e d a l l ’ a m o re p e r questo stupendo sport che negli ultimi anni ha

s u b i t o s i n t ro p p e s t o p p at e r i s p e t t o a i p o ch i t i r i m a n d a t i a b e r s a g l i o. S p e r a n d o d i i n c o n t r a r e i l

vo s t ro gra d i m e n t o, v i a u g u r i a m o u n a bu o n a l e t tura.

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DANILO GALLINARI

Riparte l’NBA e Denver si riprende il

“Gallo”. Positiva la sua seconda

esperienza in maglia Olimpia, che lascia

a ridosso della rivale Siena. Peccato che in Europa…



VON WAFER Con lui Cremona aveva fatto davvero 13, ma l’NBA è un richiamo troppo forte. Un piacere avere ammirato sui nostri parquet un simile fuoriclasse.




GIANLUCA BASILE Se in Europa torna a circolare il nome di Cantù lo si deve anche al “Baso”, la cui esperienza può completare il gioiello messo su da Arrigoni e Trinchieri.


LINTON JOHNSON Partito Troutman, Linton “il leone” ne ha raccolto la pesante eredità e, a giudicare dalle cifre, sono in pochi a piangere dalle parti di Avellino.




JUMAINE JONES Un altro JJ infiamma l’Italia ad oltre 20 anni dall’Anderson che fece grande Firenze. Basterà “Thrilla from Camilla” per riportare Pesaro fra le grandi?


ALVIN YOUNG Il 36enne newyorkese è tornato a far canestro in A ad un lustro di distanza dall’esperienza con Capo d’Orlando. La Reyer punta su di lui per volare?




IGOR RAKOCEVIC Perso per infortunio Kaukenas, Pianigiani si affida a Rakocevic: sarà lui l’uomo giusto per far quadrare il cerchio ancora una volta?


In un microcosmo in

stria calzaturiera e sa-

basket italiano, sempre

cronaca grazie a una

di pasticci che ne mi-

pire e mettere i brividi

crisi come quello del a corto di idee e pregno

nano credibilità e soprattutto la diffusione fra i giovanissimi, la

forza delle idee può

spesso fare da contral-

lito agli onori della

squadra capace di stualle grandi del campionato.

Iniziamo dal recente passato, quanto le è

costato l’addio al pro-

tare alla difficoltà di

getto Montegranaro?

sport che, almeno nello

mezzo molto positivi,

reperire fondi in uno

stivale,

stentato

ha a

sempre

“Sono stati tre anni e

pur tra alti e bassi

muovere

come è normale che

eccezione per due o tre

ben diretta e con delle

grossi capitali, fatta club di primo piano.

sia. La società è solida, professionalità

“co-

Uno dei protagonisti di

struite in casa” con ri-

genti capaci di mettere

po’

questo plotone di diri-

sorse limitate e con un di

inventiva.

a frutto con coraggio le

Chiaro che è sempre

dubbio Gianmaria Va-

tutto quando accade a

proprie visioni è senza

circa, 40enne milanese che si è fatto le ossa in provincia,

centrando

Castelletto

Ticino

risultati straordinari a

triste salutarsi, soprat-

inizio stagione, ma era giusto così”.

Alla base delle sue di-

e

missioni ci sono stati

di realizzare il suo ca-

denti di quest’inizio

Capo d’Orlando prima

polavoro a Montegranaro, piccolo centro

marchigiano famoso in

precedenza per l’indu-

solo i risultati deludi stagione?

“Purtroppo le cose non

hanno funzionato. Avevamo in mente un certo

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PERSONAGGI : GIANMARIA VACIRCA

“ U N A P P A S S I O N AT O S E M P R E A L SERVIZIO DEL MOVIMENTO” di Andrea Ninetti


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tipo di squadra, cir-

questo livello”.

parte del gioco ci

Da cosa partire e

cambiarla, probabil-

per organizzare e

costanze che fanno

quali strade seguire

hanno obbligato a

mente

serviva

portare ai vertici

più

una società di pro-

tempo in un campio-

vincia?

nato che non ne concede.

Mettersi

discussione

è

in

“Bisogna chiederlo

alla

ai

base di tutto, la mia è

tre

proprietari

della Sutor, non a

stata una scelta leale

me. I collaboratori

e responsabile”.

passano, la società

Quale è stata la soddisfazione più bella raccolta in queste tre stagioni trascorse

resta insieme alla passione di un popolo che vive per i colori gialloblù. Nel mio

piccolo ho sempre cercato di dare il mas-

nelle Marche?

simo, purtroppo non ci sono riuscito sem-

tive con Fabrizio Frates in panchina, dopo

tre stagioni in serie A la più piccola realtà

“Senza dubbio le dieci vittorie consecuun inizio difficile, che per certi versi ric o r d a quello

di

pre, ma aver contribuito a mantenere per

del campionato resta una bella soddisfazione”.

quest’anno.

Quanto

biamo vis-

restare

Insieme absuto

mesi

nove

stra-

ordinari 90

e

giorni

indimenticabili, dif-

ficilmente

ripetibili a

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riuscirà a fermo box?

ai

“Non ci si può

fer-

mare mai. Il

mondo

ai tempi di

internet è

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già vecchio dopo un secondo. Ho lasciato il mio incarico dopo un mese dall’inizio

del campionato e già mi sembra un tempo

lontanissimo. Si lavora, si guarda, ci si

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porto più speciale degli altri: grande gio-

catore, grande mentalità, grande persona”.

aggiorna, si legge”.

Quale giocatore sbarcato quest’anno in

Quali dovranno essere i presupposti per

“affare dell’anno”?

sedersi dietro la scrivania di una nuova società?

Italia si guadagnerà il titolo virtuale di

“Dire Pullen, per come sta giocando, è

quasi scontato.

“Non sono at-

Sono convinto

taccato alle pol-

trone

e

che Lighty farà

alle

bene con Cre-

scrivanie. Sono

mona,

ma

la

semplicemente

storia più bella

a

che

un appassionato

è la scommessa

disposizione

ha

fatto

del movimento,

Cantù con Cin-

passione.

Non

dola”.

a ruoli e cari-

Siena

rebbe tornare a

trono d’Italia:

con

umiltà

e

ciarini, vincen-

sono interessato

una volta sul

che, mi piace-

quella vita di

ancora

quest’afferma-

campo che negli ultimi anni avevo un po’

zione è realmente così scontata ?

società”.

rie di Siena non sono mai banali. Sono i

abbandonato per diverse esigenze della Tra le sue tante scoperte, qual è l’atleta che le ha dato maggior soddisfazione?

“Sono legato a tutti i giocatori con cui ho

condiviso qualcosa. Senz’altro Drake

Diener è il ragazzo con cui c’è un rap-

“Non c’è mai nulla di scontato e le vittofavoriti per il titolo, magari la finale sarà

più equilibrata, chiaro che la variabile fisica – infortuni e condizione – sarà molto

importante”.

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L’a lf ab eto de ne L’alf abeto d e ll a s t a g i oon Tu t t o i l b a s k e t d a l l a A a l l a Z e t a

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di Guido De Felice biente sano e in cui poter crescere senza pressioni. Anche quest’anno le carte in regola per sorprendere ci son tutte e chissà che non esploda tutto il talento del funambolico playguardia Pullen, sbarcato in Piemonte con l’arduo compito di non far rimpiangere Sosa. Per il momento la squadra di coach Cancellieri sta recitando un ruolo di primo piano.

vversarie: quelle che sono sempre mancate, realisticamente, negli ultimi anni al Montepaschi. Quest’anno la musica sembra diversa: Cantù ha confermato il gruppo che tanto ha fatto bene, Milano ha messo su un gruppo dalle enormi potenzialità guidato da quello che forse è il miglior coach d’Europa in circolazione, sicuramente il più vincente. Pesaro ha costruito un gruppo molto intrigante, la Virtus Bologna è lì e in generale il livello sembra essersi alzato. Insomma, forse forse rischiamo di tornare ad avere un campionato degno di tale nome?

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ollins: è il prescelto, la punta di diamante che dovrà traghettare la JuveCaserta verso la stagione più difficile della sua storia recente. Con un roster costruito al risparmio, una piazza la cui passione va scemando ogni giorno di più, i numeri e le giocate dell’ex play ferrarese, che al Palamaggiò da avversario ha sempre fatto danni, possono essere la chiave di volta per far tornare il buonumore all’ambiente

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iella: per l’ennesima volta i piemontesi rifondano una squadra quasi da zero, puntando sulla rinomata capacità di scoprire talenti, grazie anche al supporto di un am-

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cestistico casertano.

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isoccup a t i : Mordente e Vitali sono stati i due casi più eclatanti risoltisi solo da poche giornate. Il motivo? Effetti collaterali del protezionismo FIP sul numero minimo di italiani: oggi con la formula del 3+2 o del 2+4 si costruisce un roster importante già soltanto con giocatori stranieri, relegando gli italiani per lo più a posti di rincalzo. Perché? Principalmente per le elevate pretese economiche degli stessi, che si stanno ergendo sempre di più a “casta”. Come si dice, a tirar troppo la corda si rischia di spezzarla prima o poi.

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ttore: è il Messina nazionale che ha sofferto in silenzio in questi mesi di lockout. Ma ora finalmente le porte della Nba gli si spalancano davanti e l’ex CT azzurro può intraprendere l’avventura più attesa nel mondo del basket delle stelle, portando a quattro le bandiere tricolori presenti dall’altra parte dell’Oceano. In bocca al lupo Ettore!

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ip: la presidenza di Dino Meneghin dovrebbe essere una garanzia per la palla a spicchi ma la sua storia sul parquet non basta. Vorremmo vedere una Federazione più presente, propositiva ed impegnata ad evitare brutte vicende come wild card, campionato a 17 (ed un altro a 15), formule cervellotiche per tutelare gli italiani ma poi la Nazionale si ritrova a non

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avere una doppia P maiuscola (play e pivot). Così con il naufragio dell’Italbasket, l’intero movimento perde visibilità e credibilità. Forza Dino strappa il pallone come facevi sul parquet e vai in sottomano a segnare i canestri per quel basket italiano al quale hai dedicato un’intera vita.

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allo: inutile dirlo, degli italiani in NBA è sicuramente quello che ha più appeal verso il grande pubblico, il più comunicativo, anche quello che fondamentalmente ha sempre saputo vendersi meglio per il suo carattere molto più istrionico degli altri due italoamericani.

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osley: il suo acquisto è forse passato un po’ in sordina, ma ci si dimentica troppo in fretta delle aspettative che si avevano fino ad un paio di stagioni fa su quest’ala piccola capace di far tutto su un campo di basket, e in maniera eccellente. Il suo arrivo nel campionato italiano sarebbe stata già di per sé una notizia, se terrà a freno i suoi noti bollenti spiriti, può benissimo essere la miglior ala piccola del torneo e non far rimpiangere White.

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taliani: dove sono? Abbiamo detto dei disoccupati eccellenti, vittime del sistema ma anche dell’ingordigia da ingaggio. E se iniziassero ad avere anche un po’ di fame di tornare ad essere protagonisti? Non è più il tempo dei soli due Usa quando gli italiani incidevano (e se incidevano) ma… la pochezza di oggi è imbarazzante. Ed i risultati della Nazionale sono lo specchio di un campionato dove gli italiani servono solo (o quasi) a tenere buona la Fip ed a


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rispettare le regole.

J: J come James White, J come Jumaine Jones. Pesaro si è assicurata una coppia stellare che permette (a ragion veduta) di sognare anche se i primi risultati sono troppo altalenanti. Da verificare l’accoppiata di due funamboli molto poco propensi alla fase difensiva come questi due (sì, siamo in vena di eufemismi) con un coach che, per contro, ha sempre dato una grande impronta difensiva alle proprie squadre. Ma se si trova un compromesso, questi due non hanno limiti.

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obe: ovviamente. Il suo possibile arrivo ha f a t t o buttar giù fiumi di inchiostro. Alla fine non è sbarcato in Italia ed adesso è pronto a tentare l’assalto all’anello con i Lakers. Ma il tentativo del Sabba è stato intrigante e capace di calamitare l’attenzione dei media di tutto il mondo per diversi giorni sul basket italiano. E magari un giorno chissà… vedremo davvero Kobe disputare la Lega A.

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ockout: è stato il tormentone dell’estate e anche dell’autunno. Proprietari e giocatori sono stati ad un passo dalla rottura definitiva con conseguente cancellazione del campionato più bello del mondo. Alla fine ha prevalso il buonsenso. Si, il buonsenso di non perdere altri milioni di dollari…

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ontegranaro: il trionfo del “piangi e fotti”. Ogni anno per un’estate tocca sor-

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birsi il muro del pianto per la mancanza di fondi, ogni anno la saracinesca sembra sul punto di essere tirata giù, poi si permettono di fare un’offerta addirittura ad Andrea Bargnani, spiattellandola ai quattro venti. Se il basket italiano iniziasse a liberarsi di certe ipocrisie, se ne gioverebbe alquanto.

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azionale: dopo l’ennesima figuraccia agli ultimi Europei, urge una profonda riflessione. Come prevedibile, neanche Pianigiani ha la bacchetta magica per curare tutti i mali profondi del nostro movimento, così come non si può pretendere che i tre NBA potessero risolvere da soli le eccessive carenze che affligono il nostro roster. Da anni non produciamo più un playmaker degno di tale nome, per non parlare del discorso pivot. Serve un profondo restyling di tutta la gestione dei settori giovanili in primis, se non vogliamo continuare ad inanellare figuracce in serie nei prossimi anni.

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bama: curioso se non addirittura paradossale che con un Presidente cestofilo il campionato Nba abbia rischiato la cancellazione. Molti hanno sperato in un intervento proprio del Presidente Obama per alzare l’agognata “contesa” e dare il via alla stagione; ma i problemi economici statunitensi gli hanno concesso solo un veloce invito a… scendere sul parquet!


P

assione: quella che sembra un po’ scemata nel mondo della pallacanestro dopo tutti gli ultimi guai combinati dalla terribile accoppiata Fip – Lega. Chissà che verdetto tireranno fuori i numeri, certo è che il basket ad oggi in Italia è al punto più basso di appeal da chissà quanto tempo. Per risollevare questa drammatica situazione servono profondi cambiamenti e rinnovamenti. Specie per quanto riguarda le persone che abitano certi palazzi e poltrone.

mamma Rai privilegiando la visibilità su tutto il territorio nazionale alla qualità del prodotto? In tal senso le telecronache di qualità infima (cos’erano walkie-talkie?) degli Europei hanno già fatto capire quanta cura dei dettagli viene concessa dalla Rai al basket. Che possa rappresentare uno stimolo per far tornare la gente nei palasport?

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ualità: è indubbio che da qualche anno il livello del campionato sia in risalita. Timidi segnali di ripresa tecnica che speriamo si accompagnino ad una ritrovata competitività, perché non è tanto la Siena mangiatutto ad aver stufato, quanto l’assenza di avversari degni di questo nome capaci di contrastarla.

egolarità: che campionato stiamo vedendo? Squadre dispari, doppio turno iniziale casalingo per Bologna, giocatori ingaggiati a “tempo determinato”, uno statuto di Lega che esiste solo per convenzione, regole di cui ci si prende gioco sempre di più quotidianamente. Serve un bel repulisti, e serve in fretta.

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cariolo: uno dei migliori, se non forse attualmente il migliore coach italiano in circolazione, fresco campione d’Europa in carica, torna dopo tanto girovagare nel nostro paese con una missione speciale: riportare le Scarpette rosse sul tetto d’Italia e, perché no, d’Europa. Il compito non è affatto facile ma per un coach vincente come Scariolo nulla è impossibile.

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v: quest’anno finisce il monopolio Sky ed è l’anno zero del binomio Rai – La7. Ma possibile che, con tutte le nuove tecnologie che esistono, bisogna ancora accontentarsi degli scampoli di tempo concessi da

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na: sarà la squadra che retrocederà in Legadue alla fine di una Lega A dispari. Dal cilindro magico di un’estate cestistica avara di sorrisi in campo e fuori è così venuta fuori la decisione di tappare la falla provocata da wild - card, ricorsi, sentenze dopo il suono della sirena finale con un’operazione matematica: due promozioni, una sola discesa al piano inferiore nella scorsa stagione danno come risultato una retrocessione e campionato a diciotto dal 2012/13.

enezia: ripescata ben oltre la zona Cesarini, ha potere economico per potersi sistemare in pianta stabile in Serie A, anche ai piani alti. C’è curiosità nel vedere come risponderà la piazza, ma la Reyer ha storia e blasone ed è un piacevole ritorno, anche perché riporta la pallacanestro in una delle principali città italiane.

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ild - card: andrebbe chiamata con quello che era il suo vero nome, una porcheria. Perché forse saremo poco lungimiranti, forse retrogradi o inguaribili romantici, ma il diritto sportivo, quello che ti conquisti sul campo sputando sangue e sudore, deve essere necessariamente, sempre e comunque, preservato. Dopo un solo anno è stata già abolita, con tutto il pastrocchio che è successo tra Teramo e Venezia: era davvero necessario creare tutta questa confusione, un campionato a 17 squadre, 500mila euro che viaggiano da un conto all’altro, per capire tutto ciò?


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: per indicare le tante, troppe incognite che accompagnano l’italico movimento Senza nascondersi dietro un dito, la stagione 2011/12 presenta punti interrogativi sulla tenuta economica di diverse società, sulle conseguenze del passaggio da Sky all’accoppiata Rai – La7, sull’impatto sportivo, oltre che mediatico, delle “stelle” Nba (a tempo determinato), sulla competitività (e sulla regolarità) di un campionato a 17 squadre ma con una sola retrocessione, sulla credibilità di uno sport ormai in caduta libera. E le X sul parquet? Si ci sono anche quelle ma sono le uniche belle e riguardano Siena e la sua capacità di ripetersi ancora e vincere anche in Europa, Milano e la possibilità di porre fine alla dittatura senese, e ancora dove arriverà Cantù, chi sarà la sorpresa e tante altre domande alle quali, fortunatamente, solo il pallone ed il canestro potranno rispondere.

Y

oung: la guardia newyorkese torna in serie A con Venezia dopo i quasi 20 punti di media segnati con Capo d’Orlando cinque anni fa. Una sorta di premio alla carriera per il 36enne (non proprio young) che, dopo aver sciolto solo al College la riserva “basket si, basket no”, non ha mai smesso di fare canestro. E la sua mano calda sta già riportando in alto la gloriosa Reyer.

Z

ero: indica il punto di partenza, quello da cui deve necessariamente iniziare il percorso della pallacanestro italiana. È il momento di azzerare polemiche, faziosità, provincialismi, negatività e quant’altro. Dopo aver toccato il fondo (e lo Spaghetti Circuit c’è riuscito) si deve risalire la china, ripartire con entusiasmo, pensando soltanto a… triple, slam dunk, pick&roll, assist e tutto quanto sia solo e sempre BASKET!



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BORDO CAMPO: PAOLA ELLISSE

IL BASKET, LA MIA PASSIONE

“Ogni volta che dalla regia partiva il conteggio per la diretta il brivido che sentivo era straordinario” di Salvatore Cavallo

Coniugare lavoro e passione è un privilegio per pochi e Paola Ellisse può ritenersi fortunata per averlo fatto a lungo. Oggi l’incantesimo non si è rotto, il giornalismo sportivo è ancora la sua vita. Ma la scelta di Sky di non puntare più sulla palla a spicchi italiana costringe “Lady Basket” ad occuparsi d’al-

tro, pur senza abbandonare il mondo dei canestri. A molti appassionati le sue telecronache già man-

cano, ma Paola non è triste voltandosi indietro, anzi dalla valigia dei ricordi trae ancora più energia ed entusiasmo. E poi il basket, pur senza l’appuntamento settimanale con microfono e telecamera, continua ad essere un punto fermo, professionale e non solo.

Dopo 7 anni in giro per l’Italia dei canestri, come è mutata quest’anno la sua vita?

“E’ cambiata parecchio: meno possibilità di tenere i contatti con il mondo del basket, ma anche la

chance di “vivere” la pallacanestro in modo diverso, più disincantato sotto certi aspetti ma anche più sereno sotto altri. Vado a vedere le partite per la gioia di farlo, ho ritrovato la passione nel senso più

puro del termine, cosa che l’aspetto professionale aveva un po’ nascosto”.

Quanto le manca il pathos della telecronaca?


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“Tantissimo, se consideriamo che ogni volta che dalla regia partiva il conteggio per la diretta il bri-

vido che sentivo era straordinario”.

Assieme alla squadra di “Sky Basket” ha provato

a forzare la mano alla sua azienda per proseguire l’avventura televisiva con la palla a spicchi?

“Nessuno di noi avrebbe avuto il diritto di farlo. Le

strategie aziendali vengono stabilite a piani molto più alti del nostro. Chiaro che il dispiacere è noto

a tutti, ma il rispetto dei ruoli e delle gerarchie è

alla base della nostra etica del lavoro”.

Secondo lei il basket alla fine dei conti avrà l’au-

spicata maggiore visibilità con la trasmissione in

chiaro delle partite?

“Rispondere a questa domanda richiederebbe tempo e spazio che ovviamente qui non ci sono, ri-

spondere in modo parziale sarebbe scorretto. Ho

ficie”.

Quali sono i ricordi più belli di questi anni vissuti a pane e pallacanestro?

“Sono così tanti che faccio fatica a definirli. Ogni

giorno ha avuto un momento di unicità. Ma do-

vendo scegliere non vado su un momento ma su un

fattore: le persone. Quelle con cui lavoro quotidia-

namente, quelle che ho incontrato per un minuto o

che sono diventate amicizie strette. Il basket ha rappresentato il 99% dei miei pensieri per gli ultimi

20 anni, e poterlo vivere con persone straordinarie ha reso gioiosa la mia vita”.

È stato difficile imporsi come giornalista facendo dimenticare (se mai fosse possibile) di essere una donna con tanto charme?

letto troppe spiegazioni o dissertazioni totalmente

parziali, ritenendole inutili. Sono certa che chi ha rilasciato certe dichiarazioni oggi vorrebbe non

averlo fatto. Non voglio “surfare” su questa super-

“Altro discorso piuttosto lungo e complicato… la prima a dover dimenticare di essere una donna

sono stata io (ringrazio per il complimento, ma lo charme che mi attribuisci è un fattore secondario). Ho invaso un mondo creato, gestito, giocato, alle-

nato e commentato dagli uomini. L’ho fatto senza

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avere un background sportivo né giornalistico. Ad una

vulnerabile. E quindi mi costringeva ad essere più

campo, ma le telecronache erano, e forse sono, un altro

Ricorda la prima telecronaca?

donna era ampiamente concesso lo spazio a bordo paio di maniche. Un salto nel buio fatto con grande incoscienza e altrettanto entusiasmo, un salto che non ha

trovato ostacoli all’interno della mia azienda e che ha

visto sempre la massima collaborazione da parte dei

miei colleghi. Fuori la situazione è stata talvolta più

difficile soprattutto tra alcuni colleghi e con i tifosi.

Ma ho sempre lavorato nella consapevolezza che molti

avrebbero voluto essere al mio posto (e ne comprendo

i motivi dato che ho fatto il lavoro più bello del

mondo), e che il mio essere “diversa” mi rendeva più

forte”.

“College basket, UConn contro UMass, primo canestro Marcus Camby su pick and roll. Il resto della par-

tita è totalmente avvolto nella nebbia. Però ricordo che

al termine di quella telecronaca, che avrebbe dovuto

essere una prova e che invece il giorno dopo fu man-

data in onda, uscendo dalla sala speaker mi trovai davanti Flavio Tranquillo. Aveva ascoltato la “prova”. Mi

strinse la mano. Credo che quella sia stata la più grande

soddisfazione professionale della mia vita”. E la più emozionante?

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“L’elenco è interminabile. La finale dell’instant re-

play del 2005, la finale degli Europei di Stoccolma, tutto l’Europeo del 99, la prima final four NCAA,

i 3 supplementari di Siena-Roma e quelli dello scorso 26 dicembre fra Bologna e Cremona. Il ri-

tiro di Bodiroga e quello di Pozzecco. Di certo sto dimenticando tanti momenti, ed è una fortuna perché significa che ce ne sono stati moltissimi…”.

Che consiglio darebbe a chi volesse cimentarsi nelle telecronache cestistiche?

“Studiare, prepararsi, non pensare che sia sufficiente mettersi davanti ad un microfono avendo la

parlantina sciolta. Guardare la televisione è facile,

farla non lo è. Ma bisogna guardarne tanta, ascol-

tare i migliori, crearsi uno stile sapendo che non

piacerà a tutti, continuare a credere anche quando

le critiche potrebbero demolirti. E sentirsi parte del

basket, non osservarlo dall’altro ma viverlo in tutti

i suoi aspetti, dal partecipare agli allenamenti di

una squadra al rompere le scatole all’allenatore

prima della partita. E non smettere mai. In questo lavoro non si arriva, si viaggia”.

Nonostante tutto quanto continua a seguire il basket?

“Credo che le risposte precedenti diano per scontata questa: certo che si. Il basket non è il mio la-

voro, è una passione che per mia fortuna riempie anche le mie giornate professionali”.

Le ci tazioni pr ef er it e di Paola s u l su o p r o f i l o Fa c e b o ok

MEGLIO UNA PESSIMA GIORNATA IN MARE CHE UNA OTT I M A I N U FF I C I O .

NON AGGIUNGERE GIORNI ALLA VITA, AGGIUNGI VITA AI GIORNI. SE

PER DI T EMP O A G IUDI CAR E LE PER SON E NO N HA I

TEMPO PER AMARLE.


Che giudizio dà a questo primo scorcio di stagione?

tiva italiana viva di chi vince e di chi si salva, perché

appassionante perché la superiorità senese, per quanto

Quale è il suo quintetto ideale del campionato?

“La vedo in linea con le ultime 5. Difficile da rendere

forse meno netta, permane e rende scontato il campio-

nato. E come negli anni precedenti c’è tanto equilibrio tra le squadre di fascia media, quelle che offrono

l’unico motivo di incertezza e quindi di passione all’interno del campionato. Peccato che la cultura spor-

invece nel nostro basket il bello sta nel mezzo”.

“Travis Diener, Gianluca Basile, Alessandro Gentile,

Viktor Sanikidze, Linton Johnson. Forse non vincerei molte partite, ma avrei gioventù, esperienza, cuore e cervello”.


d i A l e s s a n d ro d e l l i P a o l i

LA JUVECASERTA CANTA “SAVE ME!” Il club di Pezza delle Noci rischia di non concludere la stagione a causa delle difficoltà economiche. Si chiede l’aiuto di tutti per continuare a stupire. L’estate tribolata ha consegnato a Caserta una Juve consapevole del fatto che, per mezzi economici riversati sul mercato, l’obiettivo non potesse essere altro che la salvezza. Il parquet, invece, ha sancito la forza del gruppo creato e plasmato da coach Sacripanti. Aggressività, combattività, cuore ed esperienza hanno inaspettatamente innalzato il rendimento della Pepsi. Così, mentre Collins,

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S mi t h e s oc i , violavano il Pala Estra di S ie na e d i l P ala Tiziano di Roma, e s c o n f ig g e va no tra le mura amiche la M i l a n o d i G allinari conquistandosi, c o s ì , l ’ a p p e l lativo di ‘ammazzag r a nd i ’ , f u o ri esplodeva la crisi econom ic a d e l c l ub. L’ a p p el l o d i Sacripanti, rafforzato dalle p a r ol e d el presidente Gervasio è stato c h ia r o . A l la Juv e manca circa un mil i o n e d i eu r o per completare la stag i o n e . D i v e r samente si assisterebbe ad u n a d i s m i s s i one della squadr a che ha s i n q u i s t u pi to avversari ed addett i ai l a vo r i . U n a ca n z o ne per la Juve, quindi, non p u ò c h e es s e re la struggente “Save m e ” , ‘ Sa l v ami’, interpretata dalla mag i ca v oc e d i Freddie Mercury, leader d e i Q u e e n. “ Ti a me r ò f i nché non morirò. Salvami s a lv a mi s al v ami. Non posso affrontare q u e s t a v i t a da solo” In ques ti tre versi c ’è t u t t o qu a nto sta p assando nella m e n t e d e i ‘ malati’ bianconeri. U n g r i d o d i aiuto che non può e non d e v e r i m a n e re inascoltato. Tu t ti d o v r an no fare la loro parte. Qualc h e s a cr i f i c i o in più per i tifosi. Coinv o l g i me n t o dei commercianti, s e n s i b i l i zz a zione da parte della stampa e politica. I l s u p p o r t o della classe politica deve e s s e r e f o n d amentale. I politici devono p e r or ar e l a causa bianconera e chiedere

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alle f orze imprenditoriali locali di s ostenere la JuveCaserta con un f orte a ppor to economico. Perché? Per ché lo sport rappresenta una form a di riscatto sociale; perché il calcio e l a Casertana viaggiano nella mediocri t à da troppo tempo e perdere anche un a squadr a di basket che nemmeno un anno fa partecipava alla più alta co mpetizione continentale, sarebbe dele terio per tutti. I cittadini casertani no n meritano di vedersi strapp ata via un a delle passioni che animano la città Per ché la Juve è una delle poche no t e liete della provincia di Caserta, per ch é una Juve ad alti livelli e che si s con t r a, non necessariamente vincendo, cont r o le realtà del nord, socialmente ed e c onomicamente superiori alla nostra, n o n può che trasmettere un’ immagine p o sitiva del territorio locale. Come a di r e , non c’è solo degrado in Terra di La v o r o ma anche qualcosa che funziona e s e fun ziona è anche merito delle istituzioni locali, della politica. Come convincere le facoltose azien d e ? Coinvo lgendole; la partecipazione a l soc iale produce r itorni di immagine g arantiti e, a loro volta, le simpatie p o l itiche producono sost egno. La Juve è un bene pubblico e come t a l e va tutelato, preservato ed incremen t a t o . “Save me” è l’urlo della Juve e del p opolo bianconero.

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L a v er a “ f i r st lady” del basket italiano è u n i n g e gn ere meccanico. Anna C rem a s c o l i, m i l anese, è la prima ed unica p r e s i de n t e- p roprietaria di una squ adra d i s e r i e A , la Bennet Cantù, vice camp i o n e d ’ I t al i a in carica. Un ruolo non f a c i l e da r i coprire, come lei stessa d i c e , c he è anche da conciliare con la f a m i g l ia e l a gestione della azienda di f a m i g l ia , la NGC Medical. “ L a m i a g i ornata tipo? La mattina , app e n a m i s v e glio, sistemo i bambini (ha d u e f i g l i p i c coli, ndr), la grande la p or to a l l ’ a s i lo, l’altro r esta a casa, e p oi m i r e c o in u fficio all’NG C dove r e s t o f i n o a dop o pranzo. Ma il mio p e n s i e r o v a molto spesso al basket. M o lt e vo l t e durante la mia giornata lav o r a t i v a ne l la azienda di f amiglia v e n g o i n t e r r otta dalle questioni cestis tic h e . F i ni t o in azienda, di solito, v a d o a l P i an ella a seguire gli allenam e nt i o n e l mio uff icio del club . La s e r a t o r n o a casa a Milano dalla famig l ia e d a i m iei bambini. Impegni di lav o r o p er me t tendo, mi sono prefissa di s e g u i r e g l i allenamenti almeno due v o l t e a s e t t i mana. Naturalmente, il w e e k e nd , e il turno infrasettimanale di E ur o l eg a , sono dedicati alla squadra: o l tr e a s eg u i re tutte le gare casalinghe, v a d o a n c h e puntualmente in trasferta”. Q u a l i s o n o le differenze fra il fa re l ’ i mp re n d i t rice dell’azienda di f ami g l ia e r i c op rire il ru olo di presidente d i u n a s o c i età di basket d i serie A? “ S o n o d u e c ose totalmente diverse. In a z ie n d a s a i bene quali sono i r isultati d a ot t en e r e e come fare per ottenerli. S e l a v or i i n un certo modo ci riesci.

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DONNE E CANESTRI : ANNA CREMASCOLI

UNA FIRST LADY PER CANTU’

“Guidare una società di basket non è un g i o c o . P i ù f a c ile fare l’ingegnere” di Francesca Mei


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Nel basket, p uo i an c h e f ar e i l m e glio , p u o i dar e i l m as s i m o , m a non ci sei s o l o t u . D a ll ’ al t r a p a r t e ci s o n o g l i a vv e rs a r i , e i l tuo risultato è l e g a to an c h e a l l a l or o p r es t a zi o n e . E p oi d i p e n de t u tt o es c lu s iv a m e nt e da l l e p e rs o n e , da l l o r o i n t e r agire. In una s q u a d r a ci s o n o e qu i l i b r i sottilissimi che non è fac i l e m an t e ne r e. Non è un gioco. Direi c h e g u i d a r e u na società di basket è più d i ff i ci le c h e f are l’in gegnere”. D o v e n d o s c e gliere tre aggettivi, come s i d e f i ni re b b e nel suo ruolo di presid en t e d e l l a B ennet Cantù ? “ I n n a n zi t u t t o, femminile. Il mio appro cc i o p er q u e st o incarico e la mia imp r on t a s u q u esta squadra sono quelli di u na d o nn a. S ono per la disuguaglianza d e i s es s i , i n questo senso. Si amo diversi d a g l i u o m i n i, e per qu esto dobbiam o a g i r e e c o mp o rtarci in modo diverso. Poi m i d ef i n i s c o determinata: ho poche idee m a m o l t o c h i are. Alla squadra faccio p oc h i d i s co r s i , ma quand o li faccio vado s u b i t o a l s o d o e trasmetto bene quello

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che ho in ment e . I nfin e, d ire i , che s o n o comp ren s iv a , cerco d i cont es tua l izzare ogni s ituaz io n e, nel s ens o che no n f acci o mai s f u r iate o cose s imili , e dopo una brutta sconfitta, piuttosto no n mi faccio sentire per un giorno , lasciando che i sentimenti negativi sv a n iscano pian piano”. Co me definirebbe invece la sua s q u a dra? “Ho costruito la squadra a mia immagine. I giocatori che fanno parte del l a Pallacanestro Cantù sono pr ima di tu t t o brave persone, poi atleti. Sono pers o n e altruiste, che danno l’anima in camp o e fuori. E ne curo ogni minimo dettag l i o . Ad esempio, ho fatto venire apposta u n sarto che prendesse l’orlo dei panta l o n i a tutti, perché fosse uguale per tutti e non ci fosse qualcuno con i pantalon i troppo lunghi o troppo corti. E poi, ho scelto personalmente anche le calze ch e

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d e v o n o i n d o ssare. E se qualcuno sg arra, c i so n o m u l t e salate. Ci tengo molto a q ue s t o a s p et t o. L’unica cosa che no n mi c o n c e do è en t rare nello spogliatoio. S o n o u n a d o nna e non sarebbe giusto. Ci e n t r o s o l o i n casi molto rari, quand o d e v o f a r e d e i discorsi, ma in tal caso l o r o s o n o s e m pre avvisati prima e si f an n o tr o v a r e vestiti”.

C o m e n a s c e l ’interessamento per la p a l l a c a n e s t ro? “ L a m i a pa s s ione per il basket viene d a l l a m i a f am iglia. Ho una famiglia m o lt o n u me r o sa, mio padre ha dieci frat e l l i , e q u i n d i ho tantissimi cugini, o gn u n o , i n u n modo o nell’altro, ha semp r e a v u t o a c he fare con il basket. Q u i n d i h o s empre vissut o la pallacanes t r o , s p e c i e l e serie mino ri e le squadre

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giovanili. L’interesse per la serie A e per Cantù è aumentato pian piano neg l i anni. La mia famiglia è milanese ma n e l 1992 ha trasferito l’azienda da Mila no a Nov edrate, e così negli anni ci siam o radicati nel territorio della Brianza. Abbiamo iniziato come sponsor di Can t ù , mettendo il nostro logo sulle maglie , e dopo tre anni e mezzo abbiamo rilev a t o la maggiora n z a della società fino a diventarne propr i etari. La passione da s o l a non b asta p er ò . E anche se a i nvestire ogg i n el basket, un r itorno economico in rea l t à non c’è, per n o i è soprattutt o u n dovere soci a l e . La Pallacan estro Cantù n o n è solo la prim a squad ra, all e spalle c’è u n vivaio di ben 1500 ragazzini. L’impeg n o è soprattutto nei loro confron ti. Sono r agazzi che in palestra dedicano il lor o tempo libero, e giocare a basket è u n modo per tenerli impegnati in una a t t ività sana e formativa, altrimenti chi ss à cosa andrebbero a fare in giro. Molto meglio che trascorrano il loro tempo l ibero su un campo da pallacanestro”.

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N U M B E R S di Vincenzo Centore

i p u n t i m e s s i a se gno d a Dee Brown nell’ultim o turno di campionat o; m i -

16 nella graduatoria dei punti segnati, ultima fra le f o r m a z i o n i c he hann o già d isputato 1 0 partit e. 121 la valutazione fatta registrare dalla Sidigas Avellino contro la Caglior prestazione della stagione per il regista di Teramo che invece occupa la posizione numero

2 5 punti, 1 1 r i m b a l zi, 5 recup eri e 2 stoppate per u n com ples sivo 3 9 di v a -

n a d i a n S o l a r Bolo gna alla seconda giornata. Le ader de lla formazione ir -

pina fu Linton Johnson con uno strepitoso tabellino fatto di lutazione.

6 3 ,2

l a perc entuale d al pe r imetro fatta registrare da Treviso contr o

Roma nell’ultimo turno di campionato. I veneti hanno ritoccato il prece-

63%

1 7 2 7 che le va le comunque l’attual e

d e n t e p r i m a to stagio nale che ap parteneva alla Cimber io Varese, f erm a a l g razie a un lodevole

/

s e c o n d o p o s to in q uest a pa rtico la re graduatoria.

11 pallon i , serviti ai p r opr i com pagni nella vitto rios a partita contro l’Acea Roma. Seguono a quota 1 0 altri due specialisti

U n t e r z e t t o tutto made in USA in ve tta alla cla ssifica degli assist : Trav i s D i e n e r g u i d a con

della materia come il play della Pepsi Caserta Andrè Col lins (sempre contro Roma), e Marques Green (nella sconfitta interna di Avellino contro Ca-

s a l e M o n f e r r ato ).

24 25 la strepitosa striscia dalla lunetta fatta registrare finora da due /

v e t e r a n i d e l nos tro campion ato come Ma tteo Sorag na (Angelico B iella) e

G i a n l u c a B a sile (Be nnet Can tù) che però ha giocato una partit a in meno del “rivale”.

1 8 4 l e pa lle perse in 10 incont ri dalla Vir tus Roma nelle cui fila i l b o s n i a c o D edovic d etiene l’infausto prima to con una med ia di 3 , 5 pa l -

l o n i “r e g a l a t i ” per ga ra.

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di Giuseppe Mazzone

Brescia con otto vittorie su dieci è in questo momento la vera rivelazione del torneo capace di collezionare scalpi illustri da prima fascia: Barcellona, Veroli e Brindisi. Il trascinatore risponde al nome di Mario Ghersetti, l’argentino dal cuore d’oro, che nel poker aperto di hurrà viaggia con il 19/27 da due e 8/10 ai liberi, oltre ai 14.2 punti i 6.7 rimbalzi di media e il 62% da due. Un investimento sicuro per Dell’Agnello ancora troppo convinto che la squadra debba solo salvarsi. Siamo sicuri?

Pau l Leste r Marig ney è l’uomo in più della Givova Scafati: nelle ultime quattro uscite ha firmato 27.5 per gara, con 23/41 da 2, 13/26 da 3, 24/28 dalla lunetta conditi da 4 assist e 5.9 carambole. Il tutto, impacchettato con 30.5 di valutazione per ogni allacciata di scarpe. Spettacolari i 33 punti (carrier high ribadito per la seconda volta in L2) e 47 di valutazione contro Veroli. E’ questo uno dei motivi che spiega l’attuale presenza costante dei campani nelle zone alte della classifica. Scafati è passata da possibile outsider a sicura protagonista nella lotta per la conquista di uno dei due posti in serie A? Gli addetti ai lavori hanno risposto di sì.

Dwig ht Hardy 44 punti contro Sant’Antimo: 30 nei minuti regolamentari, 14 nell’over time messi insieme con 6/10 da tre, 10/11 ai liberi, 4 rimbalzi. E’ il secondo miglior record della Lega Due dopo i 48 firmati da Marcelus Kemp con la maglia della Dinamo Sassari. Con più di 21 punti di media il ragazzo del Bronx, al suo primo anno da professionista, è il terzo miglior marcatore del torneo. Il rookie proveniente da St. John’s che con i Red Storm a New York aveva collezionato una serie infinita di nickname (Pockets, The Hardy Boy, Top Shelf, oppure The Baddest Man on The Planet, l’uomo più cattivo del pianeta) ha dimostrato con i fatti d’avere tutte le carte in regola per conquistare il titolo di migliore straniero esordiente del campionato di Lega Due, prima di spiccare il volo da Pistoia verso l’Europa che conta.

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Ala n Vo skui l l’americano dell’Alabama con passaporto danese dopo aver martellato come un fabbro il canestro di Forlì scrivendo 37 punti con un 9/13 nelle triple, ha confermato che quando è in giornata il suo coach Fabio Corbani può dormire sonni tranquilli: 19.3 di media, 42.9% da due e 58.1% da tre, sono i dati connessi alle 4 vittorie in campionato della Morpho, caduta contro Brindisi sia in campionato sia coppa a causa anche delle uniche due stecche del biondo giovanotto ex Bornova.

D O W N

Jimmie Lee Hunter e Alexander Simoncell i sono i due grattacapi maggiori per coach Piero Bucchi anche dopo la striscia di sei vittorie consecutive in campionato seguita da due sconfitte che molto probabilmente lasceranno degli strascichi nel periodo lungo della pausa Natalizia. Per l’americano ex Scafati le cifre delle ultime cinque uscite parlano da sole: in più di 32 minuti di utilizzo ha realizzato solo 5.6 punti per partita accumulando un rabbrividente 1/22 da tre punti e solo 2.4 di valutazione. Troppo poco per chi doveva rappresentare il go to guy dell’Enel Brindisi. I dati delle ultime cinque giornate non lasciano scampo neanche al compagno di squadra Simoncelli: 11 minuti di presenza in campo con il magro bottino di 2 punti scarsi scritti a referto e l’ancora più magro e desolante 1/6 dal campo. V e ro li La scossa portata dall’arrivo di Nando Gentile è durata giusto il tempo di due vittorie, poi la musica suonata dai giallorossi è tornata la stessa: stonata. Dopo i quattro macigni caduti sulle spalle di Demis Cavina, costati la panchina al coach bolognese, il rendimento della formazione ciociara nelle ultime tre partite è ridiventato da allarme rosso: tre sconfitte in fila e aria di smobilitazione con Rowe, Colussi e Gatto messi sulla lista dei partenti da radio mercato. L’arrivo di Anthony Giovacchini porterà aria nuova? Sicuramente, il turno di riposo, avrà portato consiglio.

Fo rlì ha perso cinque partite, tutte con meno di due possessi pieni di scarto. Quando si dice che nel basket la cura dei dettagli conta parecchio. Se fosse una regola esatta, la formazione di Vucinic avrebbe in cassaforte un tesoretto più corposo degli otto punti in classifica. Con il senno del poi, però, non si fa la storia…

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di Andrea Ninetti

Si chiude con un dicembre ricco di appuntamenti

ai protagonisti del parquet. Certo, il 25 dicembre sa-

questo 2011 che ha vissuto fin qui su diversi spunti

remo tutti rapiti dalle prime partite della stagione

dal campionato d’Europa, vittima anche di una filo-

ghe e sofferte trattative che non ne hanno scalfito il

da parte dei nostri club, il campionato di serie A ma-

E dire che in molti, nel Vecchio Continente, hanno

di un certo rilievo. Con una Nazionale uscita a pezzi

sofia esageratamente esterofila in tema di ingaggi nifesta un deciso livellamento al centro. Molte le

squadre in grado di lottare per un posto al sole (leggi

playoff) ma sono tutte ancora abbondantemente

NBA, che riapre i battenti in forma ridotta, dopo lun-

fascino.

sperato che l’accordo oltre oceano non si trovasse, in barba ai colossali interessi che muove il campio-

nato “Pro” americano. Il perché è molto semplice: di-

sotto il livello di gioco prodotto da una Siena che, rin-

verse squadre hanno attinto dal cospicuo serbatoio

pria egemonia. Generoso il tentativo di Milano e

hanno deciso di mantenersi in forma disputando uno

novandosi, prova a consolidare ulteriormente la pro-

statunitense dove molti giocatori, stufi di star fermi,

Cantù di renderle la vita difficile, così come lodevoli

scorcio di stagione in Europa. Ora, richiamati dal

Caserta, in perenne difficoltà economica ma se-

troppi fronzoli e i club, sedotti e abbandonati, si ri-

il resto se non è noia, poco ci manca. Le due Virtus

zioni.

sono i risultati conseguiti da piazze come Avellino e

conde a nessuno in quanto a calore e passione. Per rispecchiano in campo le incertezze e gli errori dei ri-

spettivi Presidenti, Pesaro e Treviso dovranno stu-

diare e sudare ancora molto per tornare in alto,

profumo dei dollari, le “star” hanno salutato senza

tuffano un po’ più deboli nelle loro falsate competiPerché falsate? La risposta è fin troppo semplice e

banale per essere sviscerata in questa sede, ma è

evidente che un conto è affrontare una squadra con

mentre Sassari, Biella e Varese sono le note liete del

taluni giocatori, ben altra storia è battersi con quella

Si giocheranno 7 partite in un mese e il calendario

la differenza. Sicuro di andare contro corrente, non

nuovo campionato.

fitto garantirà poco tempo libero per i festeggiamenti

stessa formazione priva di una stella in grado di fare ho difficoltà ad ammettere che non avrei visto di


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buon occhio i contratti interinali ai vari Bryant, Bar-

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mente sostenibili, tutti concetti che stridono con l’im-

gnani, Evans e compagnia cantando. Solo per Da-

perante idea del “tutto e subito” che non conduce da

scelta di tornare a Milano, nella squadra che lo ha

L’idea di riportare il basket “in chiaro”, trasmettendo

nilo Gallinari si può parlare di caso a parte e la sua lanciato nel grande circo, per quanto ben retribuita,

è stata dettata principalmente da una questione di cuore. Campioni come quelli, purtroppo, non sono

nessuna parte.

anticipo e posticipo settimanale sulle reti Rai e La 7, oltre all’innovativa possibilità di vivere tutte le altre

gare in diretta la domenica pomeriggio sulle varie

alla portata della nostra pallacanestro, tecnicamente

emittenti locali (solo nella città della squadra che

mento ne avrebbe beneficiato solo in presenza di

riavvicinare il pubblico, almeno quello televisivo. I

ed economicamente inferiore al loro livello e il movi-

contratti annuali.

gioca in trasferta), poteva essere un buon viatico per dati di ascolto però, complice anche la scelta di un

Incurante del prevedibile lieto fine della milionaria

orario decisamente infelice, dimostrano come si stia

di fare business per almeno un paio di mesi, obiet-

invocata durante l’ottimo settennato della pay - tv

trattativa negli States, qualcuno aveva pensato bene

tivo peraltro legittimo di ogni imprenditore; peccato

però che, per riuscire nell’impresa, si sarebbe dovuto stravolgere il calendario e costringere inoltre gli

altri club a cedere parte dei propri incassi per poter

sprecando un’importante chance di visibilità, tanto Sky Sport.

Buoni propositi per il 2012 ? Tornare a lavorare per

il bene della pallacanestro, sperando di non vedere

mai più pasticci come palazzetti omologati in tutta

permettere un tale faraonico ingaggio, con buona

fretta per rientrare nei parametri, le wild – card o i gi-

Un input che sarebbe stato un po’ l’icona dell’italica

tipatico turno di riposo forzato. Più o meno sono le

pace dei regolamenti e della lealtà sportiva.

roni a 17 (o 15) squadre con l’inserimento di un an-

furbizia e che fortunatamente non è stato recepito,

stesse cose che dicemmo all’alba del giorno dopo la

idee vere, lungimiranti, per restituire al basket l’ap-

quasi due anni in cui tutto doveva cambiare e niente

mettendo a nudo, una volta di più, la necessita di

peal che merita. Una “rivoluzione” va pianificata, ha

bisogno di tempo, di progetti validi ed economica-

radiazione di Rieti/Napoli dalla serie A, sono passati

è davvero cambiato.

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R EP O RT E R DREA M T E A M

Sei un a p p a s s i o n a t o d e l l a p a l l a a s p i cc h i ? Ti p i acerebbe s c r iv ere a r t i c ol i , re a l i z za re i nt e rv is t e (a udio/ v i d e o ) , g i r a re f i l m a t i d e l l e p a rt it e ? A l lo ra no n per d ere t e mp o , e n t r a n e l l o s po g l i a to i o , in do ssa la n o s t r a c an o t t a d i R e p o r t e r e s c en d i s u l pa rquet co n i c o l o r i d e l D re a m Te a m d i Ba s k e ttiamo.c o m C e rc h i a m o c o l la b o r a t o r i d a i p a rq u e t di tutto il m on d o . En t r a i n c o n t a t to c o n l a n o s t ra redazio n e e p ro p o n i t i s c r i v e n do ci a ll ’ in d i r iz z o reporte r @ b a s k e t t i a m o . c o m

Are you a b a s k e t b a l l f a n ? Wou l d y o u li k e t o w r ite articles , c on d u c t i n t e r v i e ws ( a u d i o / v id e o ), m a king m o v i es o f g am e s ? S o , d o n ’ t w a s t e t i m e, e nters th e lo ck e r ro o m , w e a r in g o u r re po rt er s jersey a n d g e t o n t h e c o u r t w i t h th e co l o r s o f th e Dream Te am B a s k e t t i a m o. c o m We a re l o o ki ng f or reporte r s f ro m p a rq u e t t h ro u gh o u t t h e w o rl d . Get in t o u c h w i t h o u r e d i t o r i a l a nd w r i te a m a i l to repo r t er @ b a s k e t t i a m o . c o m


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