BASKETTIAMO MAGAZINE #8 - Maggio 2013

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B askettiamo m agazine #8 - 9 maggio 2013

Francica Nava: ÂŤLa rivoluzione delle gerarchieÂť

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Le bombe playof f di...BOMBACCORSI Il trionfo di Schio

Bootsy Thornton Troy Bell Luca Vitali Stevan Jelovac Stefano Michelini

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a regular season è ormai un ricordo, ora contano solo i playoff e la corsa scudetto. Da questa stagione c’è la novità, gradita o sgradita che sia, delle 7 partite. Allungando le serie dovrebbe emergere il vero valore delle contendenti, allontanando sempre più il rischio sorpresa. Ma proprio questa stagione è stata la più avvincente ed equilibrata degli ultimi anni. Il dominio di Varese è stato, inutile negarlo, sorprendente, almeno quanto le cavalcate di Sassari e Roma. Detronizzata, almeno in regular season, Siena, questi playoff s’annunciano intriganti, interessanti e tutt’altro che scontati. Oltre ai campioni d’Italia in carica, tutti attendono al varco Scariolo e la sua Milano. Per uno strano scherzo del destino una tra l’Olimpia e la Mens Sana scenderà subito dal treno. Ma chi resterà in corsa non

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avrà vita facile. Pronostico tricolore aperto, seppur con duetre squadre avanti di qualche metro. Giornalisticamente non tifiamo per nessuno, ma non nascondiamo che l’entusiasmo sardo piace, e non solo a noi. M.V.P. Datome Questo mese vogliamo soffermarci sul segno «+» ed allora evidenziamo, con immenso piacere, il premio di miglior giocatore del campionato vinto da Datome. Il buon Gigi, dopo aver accettato la sfida capitolina, rinunciando a soldi e (teoriche) facili vittorie, per rimettersi in gioco e capire fin dove poteva arrivare. La scommessa Datome l’ha vinta nettamente, nel corso della regular season è diventato il faro di Roma, è stato nominato Mvp del campionato in barba (non ce ne vogliano) ad americani e stranieri di ogni dove. Questo salto di qualità è anche il preludio a quel ruolo di leader che l’attende in azzurro. Con l’infortunio occorso a Gallinari, infatti,

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è proprio Gigi Datome a diventare il punto di riferimento del ct Pianigiani, il vessillo tricolore della Nazionale ai prossimi Europei. In bocca al lupo Graziella Un pensiero con un forte e sentito incoraggiamento vogliamo rivolgerlo a Graziella Bragaglio. Il Presidente di Brescia è diventato anche il Presidente della nascente Lnp che riformerà la pallacanestro dalla Lega A in giù. L’impegno è gravoso ma il suo entusiasmo è contagioso, le sue dichiarazioni sempre intrise di ottimismo e passione per la palla a spicchi. Ed allora non possiamo che augurarle buon lavoro. Gli ostacoli lungo il percorso saranno tanti ma siamo certi che Graziella tirerà dritto per la sua strada, cercando sempre di chiudere l’azione con un assist o un canestro. In questo momento di profonda crisi, dentro e fuori il basket dello Stivale, personaggi come la Bragaglio servono come il pane, sono benzina nel motore. Razzismo per… l’online Su questo numero avremmo voluto proporvi l’intervista ad un giocatore di Milano ma la società meneghina, tramite l’ufficio stampa, ci ha così risposto:

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“Grazie della richiesta ma non per colpa vostra abbiamo dovuto abolire le interviste per siti web”. Convinti di poter far addivenire a più miti consigli la dirigenza, abbiamo replicato con garbo e cortesia, chiedendo di rivedere la decisione ma… neanche un cenno di risposta. Ci dispiace per i tifosi, milanesi innanzitutto, per non aver potuto offrire l’intervista ad un loro idolo e poi… la domanda nasce spontanea: Ma come, siti web e riviste online offrono visibilità sempre maggiore alla pallacanestro e a noi, pur non essendo direttamente colpevoli, viene sbattuta la porta in faccia? Ci dispiace ma non ci stiamo e vogliamo comunicarlo a voi appassionati della pallacanestro: questa è una forma di razzismo… Fortunatamente non tutte le società ragionano come Milano, anzi… citiamo, scegliendo nel mucchio, Sassari e Cremona che, forse, preferiscono aver visibilità seppur solo... online! Oppure giornalisti come Ugo Francica Nava, ma anche altri, che accettano di scrivere per Baskettiamo Magazine, rivista online; e poi ci sono atleti, coach e dirigenti ben contenti di essere intervistati, anche se poi l’articolo sarà pubblicato solo... online!

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L’EDITORIALE - SLAM DUNK

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LA RIVOLUZIONE DELLE GERARCHIE

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LE BOMBE PLAYOFF DI... BOMBACCORSI

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LE SCHEDE DELLE 8 CONTENDENTI

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INTERVISTA - BOOTSY ACCENDE LA DINAMO

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INTERVISTA - MILLE E UN... TROY BELL

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INTERVISTA - MICHELINI E LE EMOZIONI DI LEGADUE

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INTERVISTA - PARAMETRI VITALI

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SCHIO, RISE TO CHAMPIONSHIP

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10 DOMANDE A STEVAN JELOVAC

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PREPARAZIONE ATLETICA

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RUBRICA - MI RITORNI IN MENTE

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RUBRICA - UNA CANZONE PER TE

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RUBRICA - OLTREOCEANO

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TIME OUT

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DIRETTORE RESPONSABILE Salvatore Cavallo CONDIRETTORE Andrea Ninetti Special Guest: Ugo Francica Nava Hanno collaborato: Francesco Alessi Alessandro Delli Paoli Michele De Francesco Francesco Gonzaga Niko Landolfo Eugenio Simioli

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Baskettiamo Magazine è una pubblicazione di:

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L A R I V O LU Z I O N E DELLE GERARCHIE di Ugo Francica Nava Ăˆ finita. La regular season del campionato, certo. Ma forse anche una epoca del nostro basket. i risultati delle 30 partite che sono ormai alle nostre spalle hanno davvero rivoluzionato le gerarchie della pallacanestro nostrana oltre ogni aspettativa.

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Se ad inizio torneo in molti avevano pronosticato un calo della regina Montepaschi, visto il cambio della guardia in panchina e il ridimensionamento d e l r o s t e r, d i f f i c i l mente si sarebbe immaginata una simile stagione in chiaroscuro per la sei volte

campione d’Italia, ancora capace di acuti come in Coppa Italia ma in difficoltà di organico sul doppio fronte Eurolega Campionato. E a proposito di previsioni clamorosamente fuori target, in tanti avevano invece visto

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facile il cammino dell’Emporio Armani Milano, data quasi con lo scudetto in t a s c a d a l l ’a l t o d e i mezzi tecnici ed economici, ed invece incappata in una stagione in ottovol a n t e c o n v u o t i d ’a r i a paurosi alternati a p r e s t a z i o n i d ’a l t a scuola cestistica. Come dire che se quella che è stata la finale 11\12 è adesso in programma come quarto di finale, è tutto fuorché un caso. Ma se la rivoluzione è stata involuzione per le due protagoniste delle grandi sfide degli ultimi anni, con l ’a g g i u n t a i n n e g a t i v o di Cantù, piegata da problemi interni e dall ’e s a u r i m e n t o d e l l a spinta di un progetto che si è fermata a una Supercoppa vinta, è stata esplosione evolutiva per le due nuove grandi big della s t a g i o n e , Va r e s e e Sassari. Le abilità tecniche e tattiche di Vitucci e Sacchetti, il tasso di talento dei fari delle due squadre si sono fusi in una saldatura strettissima con il pubblico. Giro-

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vagando per parquet, la sensazione di una cerniera fortissima tra squadra e ambiente è emersa evidente, a Va r e s e , m a s o p r a ttutto a Sassari dove il coinvolgimento va oltre il limitare dell ’o r i z z o n t e s p o r t i v o . La simbiosi tra territorio inteso come intera regione Sardegna e il movimento sportivo è un modello che andrebbe perseguito in molte altre realtà, a dimostrazione che, se è vero -come dice il neopresidente FIP Petrucci- che ci vogliono le grandi città per riportare in alto il basket, non sono le piccole città a tenerlo in basso; e caso maipiù che verso piccole realtà illuminate, da S a s s a r i e Va r e s e c o m e Reggio Emilia o Brindisi- bisognerebbe puntare il dito sulla mediocre gestione di un movimento che non riesce a imparare ne’ dai piccoli esempi virtuosi, né dalle grandi esperienze che emerg o n o a l l ’e s t e r o . Reggio Emilia, la Brindisi della prima metà campionato ma anche R o m a e Ve n e z i a ( n o n a

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caso un mix di realtà di varia dimensione), hanno reso la vita diff i c i l e a l l e b i g d e l l ’u l timo decennio, con un basket fatto di sapienza artigianale, di necessità fatta virtù, con il fattore umano, il cuore, a sopperire alle difficoltà tecniche ed economiche: e la stessa Caserta, che ha sfiorato i playoff a dispetto di una squadra e di una società decimate da defezioni e millanterie di ogni genere, ne è un ulteriore bellissimo esempio. Eh sì. In otto mesi di partite sono cambiate più cose di quanto ne siano cambiate forse negli ultimi otto anni, suppergiù…ed essere stato testimone privilegiato di questo cambiamento è stata una emozione ancor prima che un dovere professionale assolto. La pallacanestro è cambiata, e forse era anche il momento. Nel cambiamento è insita l ’ ’e v o l u z i o n e d e l l a specie. E allora questa è f o r s e l ’a l b a d i u n a nuova era per il nostro basket. Ce ne sarebbe davvero bisogno.

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LE L E B O MB E PLAYO FF D I.. R SI I. ... B OM BAC C O OR


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L’ e x p l a y m a k e r C l a u d i o B o n a c c o r s i presenta le sfide dei quarti di finale ed avverte: non date Siena per morta

d i Sa lvat ore Cavall o Le triple erano la specialità della casa e non per niente era soprannominato «Bombaccorsi». Oggi le triple sul parquet le tira per puro diletto ma da buon livornese non si lascia pregare quando c’è da tirare una tripla... dialettica. Così quando gli abbiamo provato a servire qualche assist per avere le sue Bombe sui playoff, con la consueta disponibilità, non si è fatto pregare. Allora andiamo a scoprire i quarti di finale di Claudio «Bomba» Bonaccorsi. VARESE – VENEZIA Come finisce? In termini calcistici 1; squadra di casa favorita. Perché? Anche se Venezia è probabilmente più abituata in questo momento a sfide ad alta tensione, Varese ha ritrovato entusiasmo e gioco che ricordano molto l’anno dello scudetto del Poz e di Meneghin e poi l’ambiente varesino è sempre stato il sesto uomo in campo. L’uomo chiave? A livello di guardie ce ne saranno da vedere delle belle ma Dunston Bryant pare non aver rivali nel suo ruolo.

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Chi/cosa può cambiare le carte in tavola? Se le guardie di Venezia dovessero vincere tutti i duelli con i pari ruolo varesini. Quanto inciderà il fattore campo? Anche se nella pallacanestro moderna il fattore campo è sempre meno influente, visto anche il gran numero di stranieri che militano nelle squadre, per Varese però la tradizione ancora un pò resiste per cui sicuramente un tot inciderà sicuramente! SASSARI – CANTU’ Come finisce? 1 Perché? Sassari ci ha abituati ad una pallacanestro a 100 all’ora con numeri balistici e fisici impressionanti, nonostante abbia avuto qualche blackout, gode della forza motrice dell’entusiasmo della squadra sorpresa di questo campionato. L’uomo chiave? Troppo facile dire i cugini Diener, per me Thornton che è quello più abituato a questo tipo di gare potrebbe essere l’uomo determinante.

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Chi/cosa può cambiare le carte in tavola? La mentalità di Cantù che ha preso una piega “negativa” nella seconda parte di regular, per cui se Trinchieri è riuscito a fare un buon lavoro sulla psicologia della squadra ci potrebbe essere la sorpresa al contrario. Quanto inciderà il fattore campo? A Sassari certamente moltissimo ROMA – REGGIO EMILIA Come finisce? Roma vincente Perché? Per una serie di motivi, perché è una squadra che non ha mai fatto grossi proclami ma alla quale coach Calvani è riuscito a dare una forte identità, perché ha il miglior giocatore italiano

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dell’anno, perché non ha niente da perdere ed esprime un basket piacevole nonostante debba fare comunque i complimenti alla formazione emiliana per il bel risultato ottenuto L’uomo chiave? Phil Goss Chi/cosa può cambiare le carte in tavola? Secondo me, poco o niente, a meno di una serataccia corale dell’Acea Quanto inciderà il fattore campo? Relativamente poco, visti anche i diversi valori delle due formazioni MILANO – SIENA Come finisce? Partita da tripla 1 X2

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Perché? Milano DEVE aver fame di vittoria visti gli sforzi profusi dalla società dell’Olimpia in questi ultimi anni e Scariolo questo lo sa, Siena però ha esperienza e giocatori capaci di ribaltare ogni situazione X ovviamente non esiste nel basket! L’uomo chiave? Langford per Milano, Bobby Brown per Siena Chi/cosa può cambiare le carte in tavola? A favore di Siena, una cattiva serata dei centri di Milano, al contrario, se i centri di Milano riescono ad essere pericolosi, fuori e dentro l’area pitturata Quanto inciderà il fattore campo? Con Siena come avversaria? zero!

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LE SCHEDE DELLE 8 CONTENDENTI di Andrea Ni net ti VARESE: La Cimberio, regina quasi incontrastata della stagione, parte all’assalto del tricolore dal gradino più alto. I gregari e le stelle si sono scambiati spesso e volentieri i ruoli, garantendo un rendimento elevato e costante per tutto l’anno. Da qualche settimana si è aggiunto anche Dejan Ivanov, prezioso per aiutare Dunston a spazzare ulteriormente i tabelloni. Il pronostico è tutto dalla parte dei biancorossi, come in coppa Italia e quindi è autorizzata qualsiasi forma di scaramanzia. VENEZIA: La serenità di chi vuol stupire ancora. Conquistati aritmeticamente i playoff solo a due turni dal termine della regular season, Szewczyk e company hanno ora il compito più arduo della post season, cercare di estromettere la squadra più continua del torneo. Il 50% di vittorie esterne è un discreto biglietto da visita in una serie dove un solo successo esterno potrebbe non bastare per ottenere il visto per le semifinali.

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MILANO: Per come tratta il pallone AG25, in alcuni momenti sembra di rivedere in campo papà Nando. Identica mentalità vincente e la fiducia di un allenatore che ne ha fatto un punto fermo della squadra. Dopo l’amara eliminazione dalla coppa Italia, l’Olimpia ha cominciato a girare per come avrebbe dovuto da inizio anno. La sfida con Siena è una finale anticipata e si annuncia come la serie più equilibrata dei quarti. SIENA: Hackett e la Mens Sana tutta guardano verso l’alto. I campioni d’Italia puntano al bersaglio grande dopo una stagione vissuta fra tante difficoltà dopo un lustro di successi. Già in coppa Italia i pronostici sfavorevoli della vigilia furono rovesciati con disarmante semplicità, segno che la mentalità vincente costruita negli anni dai toscani non è stata scalfita dalla rivoluzione attuata la scorsa estate. Se supereranno il primo ostacolo, non ci stupiremmo poi di ritrovare i biancoverdi in finale.

SASSARI: Un gruppo già competitivo e altamente spettacolare come quello biancoblu, dopo aver infiammato tutta la Sardegna si prepara a sognare il titolo cominciando i playoff dalla seconda posizione, e già questo sarebbe un risultato di per sé straordinario. Se nel perfetto meccanismo di coach Sacchetti si aggiungono campioni del calibro di Gordon e Becirovic, pensare al tricolore non è più un’utopia. CANTU’: Guardare avanti, gettare il cuore oltre l’ostacolo senza curarsi troppo di un ruolino di marcia che conta sette sconfitte nelle ultime dodici gare, un passo non consono alla squadra di Trinchieri. Scivolata fuori dalla zona nobile della classifica, la compagine brianzola ha pagato più del previsto l’addio a Markoishvili ed ora ha il difficile compito di dover vincerne quattro contro la lanciatissima Sassari. E’ la fine di un ciclo? ROMA: Alzi la mano chi avrebbe scommesso un centesimo sulla formazione giallorossa, addirittura a rischio di non

iscrizione al campionato. L’incubo si è trasformato in un racconto ricco di capitoli esaltanti grazie ad un gruppo solido in cui Datome si è rivelato come l’americano aggiunto (MVP della stagione, non a caso). Con l’arrivo di Bailey, coach Calvani ha le pedine sufficienti per centrare la semifinale ma Reggio Emilia somiglia troppo alla Biella del 2009 per dormire sonni tranquilli. REGGIO EMILIA: Probabilmente la favola più bella della stagione. Smessi i panni della timida neopromossa, la compagine reggiana ha preso confidenza con la nuova categoria collezionando risultati e prestazioni degne di una “big”. Un paio di stelle “made in USA” impreziosiscono un gruppo coeso in cui spiccano la regia di Cinciarini, la mano calda di Antonutti e il lavoro oscuro di un mestierante del parquet come Brunner. A proposito, lui in quel famoso Roma – Biella c’era, vuoi vedere che lo svizzero ci prende gusto anche stavolta?

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PU BBLICITA A’’ S U B A S K E T T I A M O M A G A Z I N E



PERSONAGGI BOOTSY THORNTON

BOOTSY ACCENDE LA DINAMO di Salvatore Cavallo

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iramondo del parquet, la s co r s a e state M ar v is L i n w o o d B o o t sy T h o rnto n III h a accettato la

sf ida di S as s ar i, v inta in man ie r a f r a-

g o r o s a c o n l a c o n q u i sta d e l s e c o n d o

p o sto d a p a r t e d e l l a c o m p a g i n e d i Meo

S a cc h e t t i .

Ora

da

campione

d ’ I ta l i a i n c a r i c a , t i to l o c o n q u i sta to l o s c o r s o a n n o c o n S i e n a , B o o t sy

è

p r o n to a l l ’e n n e s i m a s f i d a p l a y o f f. Non vende fumo ma, con il suo basket tu tto co n cr etez za, la gu ar dia statu n it e n s e è p r o n ta a f a r s o g n a r e u n ’ i n te r a i s o l a p e r c h é … a l l a s o g l i a d e i 3 6 an n i la fame di v itto r ie n o n è an co r a co mpletame nte s o ddisfatta.


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Sembra ieri quando sbarcò a Cantù ed invece sono trascorsi 12 anni: quanto è cambiato come giocatore e come uomo? «Non molto, sono lo stesso giocatore di sempre. Come uomo, poi, sono cresciuto molto. All’epoca del mio arrivo in Italia, inoltre, avevo un figlio, adesso ne ho tre». Cosa ricorda dell’approdo nello Spaghetti Cir-

facilmente raggiungibile».

cuit e del feeling instaurato da subito con Sacripanti? «Ricordo Gay e Riva e ripenso sempre a quel periodo perché nel primo anno a Cantù non vivemmo una felice annata. Ma Sacripanti e Arrigoni mi vollero anche nella stagione successiva che, invece, fu molto positiva». Cantù, Siena e Sassari: quali sono le maggiori differenze tra le tre realtà? «Sono tutte belle città. Cantù è piccola ma è vicina a bei posti come Como, Milano, la Svizzera. Siena è una cittadina tranquilla dalla quale puoi andare agevolmente a Firenze e Roma. Anche Sassari è una città carina, il tempo è bello ed il mare

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L’estate scorsa cosa è stato decisivo per accettare l’offerta della Dinamo? «Il coach, i giocatori del roster e anche il tipo di pallacanestro. Giochiamo divertendoci e sappiamo di poter fare qualcosa di speciale». Quando è arrivato in Sardegna immaginava di vivere una stagione così entusiasmante? «Si, conoscevo I giocatori che l’anno precedente avevano già disputato un grande campionato». Ha giocato in Italia, Spagna e Turchia: quale pallacanestro le piace di più e perché? «Per me il basket è sempre lo stesso in qualsiasi posto. Ma in Italia e Spagna il gioco è più veloce

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a vincere. E’ fondamentale per fare squadra». Nello spogliatoio fa mai sentire la sua voce? «Cerco di essere d’esempio, ma non parlo molto. A questi livelli ognuno è un leader e poi non siamo una squadra giovane. Molti hanno militato in varie squadre e sanno cosa fare». mentre in Turchia le squadre viaggiano a ritmi più bassi ma c’è maggiore fisicità. Personalmente posso giocare in entrambi i modi».

Per un vincente come lei con una bacheca ricca di trofei “Nothing is impossibile”: anche vincere lo scudetto quest’anno? «Sono d’accordo, niente è impossibile. Siamo

Quali sono i ricordi più belli delle stagioni ita- pronti a combattere e a provare a vincere. Ma liane?

niente è facile, mai!».

«Le vittorie dei campionati. Ricordo il primo successo a Siena, la prima Coppa Italia dopo alcuni anni. E poi tutti i compagni di squadra, gli allenatori e i tifosi».

Come si descriverebbe in campo? E fuori? «Sono un giocatore che fa qualsiasi cosa, un passaggio, un tiro o il lavoro sporco in difesa, purché serva alla squadra per vincere. Fuori dal campo mi

Quale è il segreto di Sassari e di coach Sacchetti?

definisco una persona tranquilla e non mi piace

«Non ci sono segreti, siamo la stessa squadra del- parlare troppo». l’inizio e anche il coach è lo stesso». Come si è ambientato nella realtà di Sassari? Con quale compagno ha legato di più?

«A Sassari vivo bene, la gente è simpatia ed i ti-

«Con tutti. Ognuno fa qualcosa per aiutare il team

fosi sono grandiosi».

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M I L L E E U N . . . T R OY B E L L di Francesco Gonzaga

Si è appena conclusa la regular season, Reggio Emilia festeggia il sesto posto in classifica e si appresta a vivere le sfide playoff. Troy, gioviale e amichevole come sempre, saluta per primo tutti non aspetta di essere salutato, dai tifosi come dai giornalisti. Sembra conosca tutti da sempre. Già alla prima impressione la guardia biancorossa rivela alcuni tratti del suo carattere: è allegro, scanzonato, spesso ironico. E ti guarda sempre negli occhi, sicuro di sé. Troy Devon Bell, il giocatore dalle dieci carriere in una. Dalla sua storia cestistica emergono storie incredibili: come passare da essere una stella di primo livello al college, a essere scelto al numero 16 nel draft di Lebron, Wade ed Anthony, a costruirsi una carriera europea che lo ha visto esordire ai massimi livelli nel Real Madrid, per poi sbarcare in Italia, in serie A, e in seguito misteriosamente scivolare in Legadue, campionato che Troy ha disputato addirittura 5 volte, cambiando


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gLa guardia re ta giana è sta inominata m el glior atleta d 03 draft NBA 20

sempre squadra (vincendo, però, 3 volte il titolo di mi-

colpi con la barra da 85 kg, davvero incredibile per un

glior marcatore della lega). La prima cosa che gli chie-

giocatore di 80 kg. Altri partecipanti al camp, in seguito

diamo è come sia stato possibile tutto questo, perché un

divenuti “discretamente” famosi quali Dwyane Wade,

giocatore come lui sia rimasto così tanto nel secondo

Carmelo Anthony e Chris Bosh, fecero registrare misure

campionato italiano. “Perché amo così tanto il vostro

molto inferiori. Ci dice che in questo momento si sente di

paese e volevo giocare a tutti costi in Italia” risponde

nuovo al top della carriera, quasi come al College; spiega

Troy, in parte scherzando, in parte forse no. Non fornisce

che per lui è molto importante avere la fiducia dei com-

una spiegazione in particolare, ma ammette che ha avuto

pagni e dell’allenatore, che a Reggio gliela assicurano

una carriera non molto convenzionale: i suoi anni migliori

sempre. “Così segnare tanti canestri diventa semplice. E

sono stati senz’altro al College, dove era considerato uno

se per caso sbaglio un tiro, non importa, so che segnerò

dei migliori giovani d’America; ci racconta, a titolo di cu-

quello dopo” continua divertito. Gli chiediamo come va

riosità, che nel tradizionale camp prima del draft del

con la musica, altra sua grande passione: ci risponde che

2003 era stato nominato miglior atleta in assoluto, molto

in questo momento non sta scrivendo molto, ma che gli

davanti al secondo classificato. Decidiamo così di appro-

piacerebbe comporre un brano per celebrare questa

fondire e, cercando nella rete, troviamo un incredibile

squadra e la conquista dei playoff. Una sorta di poema

report che conferma quanto ci ha detto Troy: il nostro si

epico per la Trenkwalder 2012-2013, insomma. Chissà

era classificato primo di gran lunga nella classifica aggre-

che il nostro eroe, dopo tante e non sempre fortunate

gata di tre specialità atletiche, lo sprint su 3/4 di campo,

vicissitudini, non abbia trovato questa volta la giusta di-

lo stacco da terra, il peso sollevato alla panca, realizzando

mensione per esprimere con continuità il suo immenso

misure eccezionali quali i 104 cm di elevazione, e i 17

talento.

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di Andrea Ninetti La regular season di Legadue si è chiusa con un ultimo turno scoppiettante, in cui Brescia e Forlì hanno vinto mantenendo le rispettive posizioni in classifica, Pistoia è caduta non approfittando del contemporaneo scivolone di Barcellona a Scafati per conquistare la prima piazza, mentre proprio i campani, vincendo, hanno centrato la qualificazione alla post season sorpassando al fotofinish la Biancoblu Bologna, suicidatasi in casa con Ferentino. Da sabato 11 maggio tutto si azzera e il torneo entra nel vivo con l’inizio dei playoff; due le compagini favorite per il salto di categoria ma le altre sei contendenti non staranno certo a guardare e siamo sicuri che se ne vedranno delle belle. Abbiamo provato allora a tracciare un bilancio di questa prima parte di campionato, azzardando anche un pronostico sull’epilogo, con coach Stefano Michelini, oggi opinionista

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RAI per gli eventi cestistici ma già capo allenatore con diverse promozioni alle spalle in importanti realtà della provincia italiana, oltre ad un’esperienza sulla panchina azzurra come assistente di Ettore Messina ad Euro ’93.

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MICHELINI

«LE EMOZIONI D I L E GA D U E » 25


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E’ stato un campionato senza una squadra realmente padrona: il livellamento ha aumentato lo spettacolo? “La Legadue ha sempre avuto una grande tradizione in termini di equilibrio e chi vuole fare il salto di categoria deve sempre sudare le classiche sette camicie per avere la meglio. Alla vigilia del torneo solo Barcellona aveva candidamente dichiarato le proprie ambizioni di promozione, poi Pistoia, strada facendo, ha preso quella continuità necessaria per puntare al bersaglio grande”. A chi assegnerebbe il platonico titolo di squadra rivelazione del torneo? “Questo ipotetico premio lo assegnerei ex-aecquo a Brescia, dove coach Martellossi è stato bravo a trovare i giusti equilibri in quello che ritengo il quintetto più talentuoso del campionato, a Forlì, capace di reagire alle quattro sconfitte casalinghe iniziali sviluppando un bel gioco con

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un quintetto più basso e veloce, e a Trento, dove la qualità del gioco corale ha permesso a singoli come Pascolo e Spanghero di mettersi in luce”. Quale allenatore, per roster a disposizione e risultati centrati, merita il premio di coach dell’anno? “Fino a qualche giorno fa avrei risposto Salieri (Biancoblu Bologna n.d.r.) senza ombra di dubbio, il suicidio dell’ultima giornata con l’estromissione dai playoff mi porta però a rivedere le mie considerazioni. Per continuità e qualità del gioco mostrate, non solo in questa stagione ma negli ultimi anni, anche con roster totalmente diversi fra loro, indicherei Paolo Moretti (Giorgio Tesi Group Pistoia)”. Ai playoff ci sarà margine per una sorpresa oppure la promozione sarà un discorso a due fra Barcellona e Pistoia? “Queste sono indubbiamente le squadre favo-

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rite per la finalissima, compagini profondamente diverse fra loro con i siciliani che puntano molto sul gioco perimetrale, contando su esterni del livello di Thomas e Hardy, mentre i toscani, con un Fajardo in più nel motore, andranno a sfruttare con continuità il gioco d’area. Detto questo, c’è sempre spazio per le sorprese e direi che Casale Monferrato e Brescia potrebbero dare fastidio, così come Verona, falcidiata da tanti infortuni e mai ammirata per le sue reali potenzialità; in ultimo non escluderei Scafati che, acciuffata la post season all’ultima curva, potrebbe sfruttare l’entusiasmo per trasformarsi in mina vagante”. Una battuta sulla riforma della Legadue, è favorevole al grande accorpamento o c’era una strada alternativa da poter percorrere per centrare gli obiettivi prefissati (taglio dei costi, valorizzazione dei giovani, visibilità, ingresso di nuovi sponsor)?

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“Troppo spesso si gira intorno ai problemi senza far molto per risolverli e ritengo che un sovrannumero di regola indebolisca la pallacanestro. Sostanzialmente c’è bisogno di poche e semplici norme anche perché non bisogna allontanare i tifosi che necessitano solo di tornare ad identificarsi con chi sostengono dagli spalti. I giocatori italiani una razza da proteggere? E’ un concetto che definisco deleterio poiché se è giusto che gli atleti azzurri abbiano lo spazio per poter crescere, è vero anche che quel minutaggio devono sudarselo come qualsiasi altro atleta e non per grazia ricevuta. La verità è che i giovani oggi sono disorientati, a 14 anni vestono già la canotta della Nazionale nelle varie rappresentative di categoria ma poi si ritrovano scaricati dai club a soli 22 anni perchè troppo “vecchi” per poter soddisfare i criteri delle quote azzurre a referto”.

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PERSONAGGI

PAR AM ETR I VI TAL I V ITAL

di M ich e le D e Fr an ce s co L a regu l ar- s eas o n h a d ato n u ovo l u stro a d i ve rs i p ro ta g o n i st i i ta l i a n i d e l c a m p i o n a t o d i S e r i e A . Tra q u e st i s i c u ra m e n te s p i c ca L u ca V i ta l i , a p p a rs o l ette ra l m e nte ri gen erato d al l a sta gi o n e d i s p u tata i n ma g l i a Va n o l i C re m o n a . N u m e ro s i i c a re e r high rag giunti quest'anno: punti realizzati ( 27) , ti ri d a tre real i zzat zzatii ( 5) , ri mb al zi z i to tal i ( 10) , as s i st ( 9) , p l u s - mi n u s ( 26) e va l u taz ta zii o n e ( 34) , s o l o p er ci tare i s aall i enti . L o i n co ntri amo al termi n e d i u n o d egl i u l t i m i a l l e n a m e nt i sta g i o n a l i : i l vo l to è d i steso, lo sguardo è quello vispo di sempre, co n l 'ag gi u nta d i u n s o rri s o s i n cero . L 'i m p res s i o n e è q u el l a d i avere d avant avantii u n ra gaz zo s eren o . C o m i n c i a m o d a l l a f i n e : t re a g gett i v i p e r def inire l’e spe r ie nza a C re m ona?

« S ti mo l aante, nte, d i vertente, emoz i o n a nte» . Il 15 sette m bre 2012, durante la pre se n taz ione alla stam pa, dic hiarò di " Non ve d e re l ' o ra d i v i v e re q u e sta n u o va av v e n t u ra , p i e n a d i st i m o l i e m o t i va z ioni" . O ra c he si è conc lusa, cosa pe nsa le lasc e rà in dote ? «E' un qualcosa che mi sta dando tutt'ora, p a r l o a l p re s e n te p e rc h é è c o s a q u o t i d i a n a : ra p p o r t i u m a n i m o l t o b e l l i , c o n tu tte l e p ers o n e ch e h a n n o fatto p aarte rte d i q u e sta sta g i o n e . H a n n o d ato a m e , u m a n a m e nte , s o r r i s o, fe l i c i tà , s e nt i m e nto, a l d i l à d el ma mass s i mo i mp egn o n el l avo ro, ch e i o stes s o h o cercato d i mettere. Qu esto ti d à q u a l co s a c h e va o l t re i l n o r m a l e e d è c i ò c h e h o t ro vato q u i , d a p a r te d i t u tt i , co me s e fo s s e u n a gra n d e fa mi gl i aa» ». C osa pe nsa abbia ag g iunto in positivo la


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gestione tecnica di Gigio Gresta alla squa dra e al g ioco di Luca V itali? «Personalmente devo molto a entrambi gli a l l e n ato r i : C a j a m i h a vo l u to q u i , h a c re duto in me, avendo il merito di sbloccarmi mental mente i n d etermi n ate co s e. Gresta h a es al tato i mi ei p regi , al a l d i l a d el l 'entu siasmo che ha creato attorno e nella squa dra. Quindi devo ringraziare sia Attilio che Gigio per quello che ho vissuto quest'anno a C remo n a» . C osa puoi dirc i de i com pag ni di squadra» "S e n o n aves s i avu to a f i a n co d ei co mp a gn i d i s q u ad ra co s ì , a n ch e e s o p rattu tto a l i ve l l o d i c o m p a t i b i l i tà , q u e l l o c h e a b b i amo a mo fatto n o n s areb b e stato p o s s i b i l e» . Q ue st' anno tante par tite da M V P, dive rsi care e r hig h, voti e c c e lle nti da par te de lla sta m p a e ta nt i s s i m i co m p l i m e nt i : q u a l è stata la sua miglior prestazione, la partita c he l’ha e m oz ionata di più? « N o n l o s o . . . c i ò c h e è d av ve ro p a l e s e q u e st ' a n n o è i l d i ve r t i m e n t o . E ' c o m e vieni in palestra: noi siamo salvi da cinque gi o rn ate, ma ven i amo a mo i n p al estra co l p i a cere d i stare i n s i eme, n o n ta nto p en s aan ndo s e d o men i ca s o n o stato b el l o i o o è stato p i ù b el l o u n al a l tro . Per q u esto mo ti vo fa c ci o fat fatii ca a ri s p o n d ere: p reva l e i l p i acere d i d i verti rs i , co n l a co n s ap za d i es a p evo l ez ezza s e re q u a t u tt i i n s i e m e , a d e s s o c h i a ra mente i n mo d o u n p o ' p i ù ri l as a s s ato, co n l a d e te r m i n a z i o n e d i s a c r i f i c a rs i l ' u n o p e r l ' a l t ro . Q u e st i fa tt o r i h a n n o c re a t o u n

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gru p p o b el l i s s i mo . Po trei ra cco ntare mi l l e racco a n e d d o t i : p e r e s e m p i o, a b b i a m o o rga n i z za t o u n a l l e n a m e n t o a m ez zo g i o r n o, p e r poter poi fare una grigliata nel parcheg gio d el Pal a Ra d i . O p p u re, l a s era , d o p o l 'a l l e Rad n amento, gl i u l ti mi ch e ri ma n go n o s i fer man m a n o a c h i a c c h i e ra re s o rs e g g i a n d o u n a b i r ra . O a n c o ra , o g n i s e tt i m a n a t u tt i q u a n t i , c o n c e n t ra t i , st u d i a m o l o s c h e r zo d a fa re a l p re p a ra t o re a t l e t i c o . Tu tte l e s e tt i m a n e , d i c o t u tte , g l i e n e fa c c i a m o u n o : u n a v o l ta g l i fa c c i a m o s p a r i re l a g i a c c a , u n ' a l t ra v o l ta g l i a b b i a m o fa tt o portare dei fiori in hotel... Come dicevo, è i l p i a c e re d i sta re i n s i e m e , c h e - i n u n o s p o r t co m e i l b a s ket - è u n va l o re b e l l i s s i mo ! E ' u n a q u esti o n e d i p ers o n e» . A n c h e n e l l a m i g l i o re d e l l e sta g i o n i c i sono momenti brutti. Cito una data: 5 no vembre 2012, Cremona-Roma. Il PalaRadi, i n u n a s u a s e ra ta - n o, l a i nv e ste d i u n a se lva di f isc hi m ai udita a C re m ona. A di stanza di m e si, com e " le g ge " que ll' e piso dio? «Sicuramente non è stato né bello, né pia c e v o l e : u l t i m a m e n te n e g l i s p o r t s i s e n te s emp re p i ù s p es s o ch e i ti fo s i co ntesta n o l a p ro p ri a s q u ad ra o u n l o ro gi o cato re. A m e q u e st o ra tt r i sta , p e rc h é e s s e re f i s ch i ati d agl i av vers ari ci p u ò stare; es s ere gi u d i cati aan n ch e d ai a i p ro p ri ti fo s i ci sta , ma a volte ci vorrebbe mag gior equilibrio, per cap i re ch e i l gi o cato re, d i certo i o s ì , è i l p r i m o a m e tte rs i i n d i s c u s s i o n e q u a n d o sbaglia. Quando sento che cose del ge-

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n e re c a p i ta n o a n c h e a d a l t r i , m i d i s p i a c e , p e rc h é e s s e n z i a l m e n te n o n fa n n o b e n e a l l o s p o r t . A d o g n i m o d o, co n i n o stri ti fo s i i l b i l aan n ci o è as s o l u ta mente p o s i ti vo, ci ma n ch ereb b e» . man Come vive Luca Vitali fuori dal parquet, s p e c i e i n u n a c i ttà d i p ro v i n c i a c o m e C re m ona? « S o n o u n t i p o m o l t o t ra n q u i l l o, m o l t o s emp l i ce: u n a s era s i fa l 'a p eri ti vo co n 'ap lo staff dei preparatori, una sera si cena co n i ra ga z z i , a l t r i m e nt i sto t ra n q u i l l a m e n te a c a s a . N o n s e n t o i l b i s o g n o d i attraz i o n i o svagh i p arti co l aari ri » . Pa r l i a m o d i u n c o l o re c h e l e sta b e n e a d d o s s o : l ' a z z u r ro . V i sta l ’e c c e l l e n te sta g i o n e d i s p u ta ta , m o l t i d a n n o p e r s co ntata l a co nvo ca z i o n e i n N a z i o n a l e pe r EuroBasket. C he se nsaz ioni ha? «Facci o p arte d i q u esto gru p p o d a sette an n i : me n e s ento p arte i ntegra nte. Ho Ho vissuto momenti bui; ma anche belliss i m i , co m e l ' a n n o s co rs o . L a s c e l ta d e i d o d i ci s arà l a p i ù f u n zi o n aall e al l a s q u a d ra e ov vi amente l a fa rà al l 'u l ttii mo mo farà mento l 'al l en ato re. L a co s a i mp o rta nte

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è i l g r u p p o : fa r n e p a r te è u n o n o re e , anche l'hanno scorso, il segreto del suc ces s o d i q u esto gru p p o s o n o stati i va l o ri d i a mi ci z i a, d i l ega me, d i s aacri cri f i ci o l'uno per l'altro. Mettere la squadra da va n t i a l s i n g o l o : n e l m o m e n t o i n c u i t u tt i a b b i a m o fa tt o q u e st o, a b b i a m o e m oz i o n a t o e d o tte n u t o u n b e l l i s s i m o r i s u l tato . Q u e sta s e co n d o m e d e ve e s s ere u n a p rero gati va i mp o rtante» rta nte» . C o m e v i ve u n g i o c ato re i ta l i a n o c o m e l e i l ' a tt u a l e c r i s i e c o n o m i c a c h e a tta nag lia anc he il basket, tra Soc ietà c he s p a r i s co n o, a l c u n e o g n i a n n o i n b i l i co e altre com unque con bilanc i in rosso? « Premetto ch e mi rep u to u n fo rtu n ato, ri s p etto a ta nta gente ch e l avo ra i n fa b tanta brica o in miniera, con la precarietà che i l m o n d o d e l l av o ro o f f re d i q u e st i tempi: io lavoro divertendomi. E' chiaro ch e, a n ch e n el n o stro ca s o, s i è trattato d i cap i re ch e b i s o gn a l i mi ta rs i ri s p etto tars a l p a s s ato, sta re p i ù atte nt i e p e n s a re a l p ro p ri o f u tu ro : l a carri ca rri era l avo rati va d i u n gi o cato re p u ò d u ra re 15- 17 aan nni. Quella di un lavoratore normale ne dura mo l ti d i p i ù » .

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A p ro p o s i to, co s a l e p i a cereb b e fare d a gran d e? « N o n l o s o, s i n c e ra m e n te n o n n e h o i d e a . S i c u ra m e n te m i p i a c e re b b e fa re q u a l c o s a d i st i m o l a n te . M i p i a c e m e tte r m i i n g i o c o : p e r e s e m p i o, a d e s s o sto o r ga n i z za n d o, c o n Va l e r i o A m o ro s o, u n C a m p d i basket a Civitanova Mar ch e, d al l '1 al 6 l u gl i o, a s c o p o b e n e f i c o : i p ro venti saranno devoluti in b e n e f i c e n za . E ' st i m o l a n te p e rc h é d o b b i a m o a n d a re i n g i ro p e r i C o m u n i , c h i e d e re i p a t ro cini, e c c e te ra . Così capisci meglio il mondo "fuori", che è molto dive rs o d a l n o st ro i n c u i d evi ti rare l a p aall l a i n u n ca n estro can est ro » . C om ' è nata l' ide a?

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« E ' u n m o d o p e r sta re co n i b a mb i n i , p erch é i o e A m o ro s o a p p e n a p o s siamo andiamo ad allen a re i ra ga z z i n i n e l l e Marche (dove Luca Vitali h a l a s u a v i ta a f fe tt i va n . d . r. ) , d a l ì i l p ro g e tt o d el C amp » . S c u d e tto : i l p ro n o st i c o se c co di Luca V itali. . . «Siena. Se recuperano al 100% Res s ed H aackett, ckett, a l i ve l l o d i m e n ta l i tà p u ò st u p i re , a n c h e s e n e s s u n o l i d à p er favo ri ttii » . L' outside r ai playof f ? « Reg gi o E mi l i a » . In conclusione di annata c o s a v u o l d i re a l l a S o c ietà e d ai tifosi? « Tu tt i s a n n o q u a n t o s o n o l e gato a l l a S o c i età e a tu t u tte l e p ers o n e ch e vi operano. Il presidente A l d o Va n o l i h a c o n m e

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u n ra p p o r t o q u a s i p a te r n o, q u i n d i è n o r m a l e ch e i o s i a l egato affetti va m e n te a q u e ste p e r sone, per quello che mi hanno dato e per come m i h a n n o t ra tta t o, p e r ché non mi hanno mai fatto man ma n care ca re l 'affetto e m i h a n n o s e m p re fa tt o s e n t i re i l l o ro a p p o g gi o » . L a n o st ra c h i a c c h i e ra ta si conclude così com'è i n i z i ata : co n u n s o r r i s o, m a c o n l a c o nv i n z i o n e a n c o r p i ù n e tta c h e , nello sport come nella v i ta , i g ra n d i r i s u l ta t i l i ra g g i u n g o n o p e rs o n e che m e tt o n o c o r p o, te sta m a s o p ra tt u tt o c u o re i n c i ò c h e fa n n o, in un ideale equilibrio. Per lo meno, questi sono i " Pa ra m e t r i V i ta l i " d i L u ca .

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SCHIO, RISE TO CHAMPIONSHIP


di Niko Landolfo

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pesso il basket regala emozioni proprio perché va a sovvertire i pronostici, altre volte, invece, una squadra costruita per do-

minare il campionato e far piazza pulita nei playoff conferma le attese, azzanna lo scettro del

capoclassifica fin dall’avvio della regular season e non lo molla più fino alla conquista del tricolore. È il caso della Famila Wuber Schio che, dopo la disfatta dell’anno passato con un netto 3-0 subito in finale dal Cras Taranto, aveva deciso di ripartire da zero e di ricominciare la propria dinastia nel campionato italiano. Nonostante le tante vicissitudini extracestistiche

che hanno preceduto l’inizio della stagione, con la scomparsa di due piazze storiche come Como e Sesto S.Giovanni, nonché le sole 10 squadre ai nastri di partenza, Schio non ha fatto sconti, fin dalla campagna acquisti, andando a rimpinguare il suo roster proprio con le giocatrici che l’avevano battuto l’anno prima. L’inserimento in cabina di regia di Sottana e Wambe, nonché il lavoro certosino a rimbalzo della Godin, si sono rivelati decisivi per aprire un ciclo che potrà essere vincente anche negli anni a venire. Una sola sconfitta in tutta la stagione, quella subita a Parma alla 3ª di andata, poi un cammino sempre vincente; gare combattute, altre vinte in scioltezza e un ruolino di marcia nei playoff irresistibile.


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Il due a zero su Orvieto e il tre a

Sottana ha fatto sì che Schio tor-

attestatesi sui 10 punti di media

zero su Umbertide in semifinale

nasse ad avere quell’impronta

con

sono stati solo l’antipasto della

italiana che tanto le aveva per-

campo e la capacità di mandare

finale contro Lucca, dominata

messo di dominare negli anni

a bersaglio tiri pesanti. La so-

nonostante la coriacea resistenza

precedenti. Il play della nazio-

stanza sotto i tabelloni di La-

delle toscane. Il 67-48, risultato

nale si erge a faro della squadra

vender (16 e 8 rimbalzi di

netto e schiacciante, è l’ultima

con punti (9,5 di media) e assist

media) e Godin ha fatto il resto,

istantanea che andrà in archivio,

(più di 2 a sera) guidando la

creando quelle giuste alchimie e

ma che, sin dal tabellino, regala

squadra, assieme a Wambè, che

portando Schio ad essere com-

un perfetto identikit di una squa-

porta brio ed energia nonché im-

petitiva e perfetta sul campo. Il

dra unita, in cui ognuno ha por-

prevedibilità con assist ficcanti

gruppo veniva chiuso con Con-

tato il suo mattoncino.

e conclusioni pesanti. A far da

solini, Benko e Ramon che,

collante a un gruppo fatto di

quando chiamate in causa, han

tante campionesse ci pensano

risposto presente.

Coach Lasi a inizio stagione aveva saputo che Liron Cohen non sarebbe stata confermata in cabina di regia, ma l’arrivo di

anche due veterane come Masciadri e Macchi, storiche colonne

azzurre,

anch’esse

buone

percentuali

dal

Dovevano essere ceneri di una sconfitta molto sentita, è stato

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un trionfo, ma come non sottoli-

aggressiva, che specie nelle fi-

tere con le più blasonate; ma va

neare il lavoro impeccabile di

nali playoff e in particolare con-

riconosciuto a Schio di aver

Lasi. Il coach ha plasmato ot-

tro Lucca, ha cercato di isolare

condotto sempre a testa alta,

time geometrie sul campo, sfrut-

le punte di diamante toscane,

conquistando il “triplete”, con la

tando la duttilità e i piedi veloci

come Andrade, costringendole a

Supercoppa, la Coppa Italia e lo

delle sue lunghe nei giochi di

giocare sempre in situazioni di

scudetto, il 5° della storia (tutti

post, distribuendo i tiri tra le sue

isolamento con raddoppi pronti

negli ultimi 8 anni), che scrive

esterne e giocando una pallaca-

ad arrivare da ogni lato. Sarà

indelebilmente il nome di questa

nestro di sistema. Senza egoismi

forse stato, inutile negarlo, un

squadra nella storia. Ora dopo i

e con un extra pass si creavano

campionato anomalo, con 10

festeggiamenti si penserà al fu-

spazi e tiri aperti per giocatrici

squadre costrette a turnazioni di

turo, con un campionato forse

di grande esperienza e talento, il

riposo non consuete, con squa-

più adeguato, con più squadre al

che è “money in the bank”.

dre, specie quelle della seconda

via e il ritorno prepotente di una

parte della classifica, che forse

Reyer Venezia che fa prevedere

non potevano davvero compe-

derby molto caldi per il futuro.

Attacco stellare ma anche difesa

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10 DOMANDE A... STEVAN JELOVAC

di Salvatore Cavallo Iniz iam o dalla f ine :

vi nto ”. E la pe g g iore ?

com e g iudica la sua pr im a e spe r ie nza ne l cam pionato italiano?

“ L a ga ra d i ri to rn o co n C remo n a ma l ’ i mp o rtante è stato i l s u cces s o

“ Mo l to p o s i ti va

ti vo co n tante b u o n e s q u ad re e gi o cato ri fo rti . S o n o mo l to co n tento d i aver gi o cato q u est ’an n o i n Ital i a”.

“ S en za d u b b i o i l

p en s o a Bu rn s d i

ti ro ma sto p ro -

Mo ntegra n a ro,

va n d o a mi gl i o ra re

fo rte f i s i ca mente e

i n o gn i as p etto d el

d i ff i ci l e d a aff ro n-

gi o co ”.

ta re”. La stag ione è f iE la squadra?

nita, ora cosa farà?

“ Mi l a n o, p erch é è

“ S ta cch erò l a s p i n a

fo rte ed h a d u e

p er u n a s etti ma n a ,

gi o cato ri i n o gn i

to rn erò f i n a l mente

ru o l o ”.

a ca s a d a l l a mi a fa -

d el l a Ju vecas erta ”.

p erch é è u n camp i o n ato co mp eti -

“ Nel mi o ru o l o

Q uali sono state le m ag g ior i dif f icoltà incontrate in Italia?

mi gl i a e p o i … n o n Q uanto è m ig lio-

“ In o gn i p arti ta d evi d a re i l 100%,

s o, ci p en s erò ”.

rato ne l corso de lla stag ione ?

o gn i s q u ad ra p u ò

Pe rc hé ha sc e lto il 31 com e num e ro di

b attere l a p ri ma i n

“ H o i mp a rato ta nto

cl a s s i f i ca o p erd ere

l avo ra n d o d u ro co n

co n l ’u l t i ma. Ho ca -

l o staff ma h o

“ No n c’è u n mo ti vo

p i to ch e b i s o gn a

an ch e ca p i to ch e

i n p a rti co l a re. Ri -

“ C o ntro Ven ez i a

s emp re es s ere

d evo a l l en a rmi a n -

co rd o C h u ck E i d o n

p en s o d i aver gi o -

p ro nti e co n cen -

co ra d u ra mente p er

ch e gi o cava n el

cato mo l to b en e,

trati ma n o n è fa-

cres cere a n co ra d i

Ba rcel l o n a co n

ero mo l to mo t i vato

ci l e”.

p i ù ”.

q u esto n u mero e

C hi è stato l’av ve r-

Q uale è il suo

sar io più te m ibile ?

punto di for za?

La m ig lior par tita de lla stag ione ?

e s o p rattu tto p erch é ab b i amo

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m ag lia?

co s ì l ’h o s cel to ”.

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P R E PA R A Z I O N E AT L E T I C A D I E C I R E G O L E F O N D A M E N TA L I a cura di Domenico Papa 1 Va l u t a re l ’ a t l e t a a t t r a v e r s o l e s u e c a r a t t e r i s t i c h e f i s i c h e , s t r u t t u r a l i , a n t ro p o m e t r i c h e , p o s t u r a l i e f u n zio n a li.

2 I n d i v i d u a re e p ro g r a m m a re u n l a v o ro b a s a t o s u l l e cap a cit à f u n zio n ali d ell’ at let a .

3 S c e g l i e re e s e rc i z i e m e t o d i e f f i c a c i c h e c o i n v o l g o n o p iù g ru p p i m u s co la ri e le d iv ers e cat en e cin et ich e.

4 M i g l i o r a re

la funzionalità muscolo/scheletrica specifica, la stabilizzazione articolare e l’esplosività.

5 Prop o rre es ercit azion i p er p rev en ire g li in f o rt u n i. 6 I n t erag ire con s t a f f t ecn ico e m ed ico. CHI E’ DOMENICO PAPA Preparatore Atletico della Juvecaserta. Casertano doc. Si laurea in Scienze Motorie a Napoli nel 2002. Comincia la sua carriera con i Falchetti Caserta, poi Maddaloni e Scafati i passi successivi. Scafati segna una svolta nella carriera sportiva di Mimmo. Lì aiuta Valli a vincere tutto, Coppa Italia e Campionato. Riesce sempre ad instaurare un gran rapporto, professionale ed umano con i suoi atleti, che lo seguono anche quando sono "torturati" dai suoi metodi. In campo Universitario diventa "Tutor" di Scienze Motorie a Cassino. Nella estate del 2006-2007 Piero Bucchi e Pierfrancesco Betti lo chiamano alla Eldo Napoli. Eurolega...un sogno che si avvera. Nella stagione 2007-2008, complice Pierfrancesco Betti, torna nella "sua" Caserta. Bisogna riportarla in serie A e Mimmo dice presente: obiettivo raggiunto. Trinchieri poi Frates poi Sacripanti sono i suoi Head Coaches ed i risultati brillanti.

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7 P ro g r a m m a re c o n l o s t a f f t e c n i c o : c a m p i o n a t o , p erio d i, s et t im an e, g io rn a t e, allen am en t i, p art it e.

8 C o n t ro l l a re e n t i t à d i c a r i c o , i n t e n s i t à , d u r a t a , recu p ero d el la vo ro t ecn ico e f is ico .

9 C e rc a re d i i n s e r i re e l e m e n t i d i p re p a r a z i o n e f i s i c a in t u t t i gli allen am en t i.

10 R i c e rc a re e c o n t ro l l a re u n a b o d y f a t o t t i m a l e p e r og n i s in go lo gio cat ore.

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SIPARIO DI PERLE Creo solo quando mi sento ispirata. Ogni oggetto è una creatura che prende vita piano piano… non nasce mai per caso, ma sempre dopo un’accurata riflessione. Non mi interessa creare molti oggetti standardizzati e banali… non seguo uno stile preciso, ma realizzo semplicemente quel che più mi piace e che in quel momento può suscitarmi un’emozione… alle volte sono i colori della natura a darmi un input, alle volte il pensiero di una mia amica e della sua solarità, alle volte un abito in una vetrina mi stimola a cercare il giusto abbinamento con il gioiello “giusto” …oppure un film, una canzone, una Diva del passato… o il rumore del mare. Mi piace mescolare materiali diversi, ma sempre tutti di ottima qualità, sia che si tratti di vetro, sia di pietre semipreziose, sia di argento piuttosto che di cristalli… tutti anallergici e sicuri perché testati su di me uno per uno. Ogni gioiello è rigorosamente pezzo unico, perché ogni donna è unica. E’ bello regalare o regalarsi qualcosa che altre non hanno. Buon viaggio nel mio Mondo di “Sipario di Perle”. Contatti: Blog: sipariodiperle.blogspot.com Fb: www.facebook.com/sipario.di.perle.creazioni Shop: www.blomming.com/mm/SipariodiPerle/item s Email: sipariodiperlecreazioni@gmail.com


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I L P R A N Z O E ’ S E RV I TO

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omplice l’insonnia, qualche notte fa, facendo zapping mi sono imbattuto nel compianto Corrado che stava conducendo il noto quiz e mi è tornata in mente la stagione 75/76 con tanti marchi alimentari in campo. Il menù di quel torneo fu davvero completo e il pranzo servito di buon livello. Minestroni e contorni furono assicurati dalla Brina Rieti, in cui furoreggiò Bob Lauriski ala di 2.01 che fatturò oltre 27 punti per sera e lottò a lungo con il gigante buono casertano Paul Coder (30 per uscita) per la leadership nella classifica marcatori. Nel roster sabino anche una “scarpetta rossa”, Mauro Cerioni che, dopo aver vinto con il Simmenthal (carriera gastro-

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nomica, la sua, che proseguì, sempre a Rieti, con l’Arrigoni), fu chiamato dal patron Milardi come leader di una formazione che aveva soldi ed ambizioni, ma non il giusto mix di concretezza. Il “rosso” era il simbolo della squadra che da Dado Lombardi era passata all’inesperto Paolone Vittori. Cerioni aveva un tiro che sarebbe stato ancor più devastante se ci fosse stato l’arco dei tre punti, ma anche in difesa “mordeva” come pochi. Sotto le plance battagliava ancora il compianto Luciano Vendemini, prodotto del vivaio canturino pagato cento milioni di lire (cifra esorbitante per l’epoca), torre del campionato con i sui 213 cm, stroncato da un aneurisma nel febbraio del ’77. Altri elementi di spicco di quel roster gli esperti erano

Frank Valenti e Tony Gennari che fecero da chioccia (con Cerioni) ad alcuni giovani di cui, in futuro, si sarebbe parlato (e scritto) tantissimo: Brunamonti, Zampolini e Sanesi. L’annata fu disastrosa e culminò con l’ammutinamento dei veterani, la decurtazione degli ingaggi, l’esonero di Vittori (rilevato da Pentassuglia) e la retrocessione in serie A2. Il secondo piatto fu rappresentato dal tonno Alco Bologna (la Fortitudo) che era guidata in panca dal Professor Aza Nikolic, il vate bosniaco che aveva vinto tutto con Varese, anche se l’esordio fu traumatico con la sconfitta di Caserta (73-71 per la Juve). Nel pitturato evoluiva il povero Fessor Leonard, un lungagnone americano trovato

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morto nel febbraio del ‘78 nel suo appartamento sul Lago Maggiore (giocava in Svizzera a Lugano), molto atletico ma dal carattere instabile che sotto le Torri non lasciò un grandissimo ricordo. A centrocampo il Professore volle il fido Dodo Rusconi, già metronomo della grande Varese, dominatrice in Italia e in Europa. Partendo dall’A2, l’Alco raggiunse la qualificazione alla poule scudetto dove, peraltro, si comportò molto bene giungendo sesta. Nelle fila dei bolognesi, accanto alle mitragliatrici Loris Benelli (che aveva appena vinto la Coppa Italia sull’altra sponda con la Virtus) ed Amos Benevelli (oltre 6.100 punti in A senza triple!), Paolo Polzot (cinque anni e tanti trofei da comprimario a Varese) e Primo Giauro (padre delle cestiste Eva e Sara, scomparso nel 2008), oltre a Giovanni Biondi, ala di 1,97 che qualche anno dopo avrebbe vestito, senza fare sfracelli, anche la casacca della Juve Caserta, e al-

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l’imberbe Fulvio Polesello, futuro campione d’Italia con Roma ed altro ex di Caserta. I dolciumi (non certo per gli avversari) furono garantiti dalla Mens Sana Siena abbinata al marchio Sapori. I toscani erano guidati in panchina da uno dei migliori artigiani della pallacanestro italiana, Ezio Cardaioli, meglio noto come “il mago della zona”. Il Carda, qualche anno dopo, mi confessò, che a lui, in realtà, non sarebbe dispiaciuta la pallacanestro corri e tira, propugnata all’epoca dal grande istrione Jim Mc Gregor, ma avendo due torri da 210 cm sottocanestro, come Carl Johnson ed Enrico Bovone ed un back court non molto sprint con Cosmelli (poi successivamente gm della Scovolini), Giustarini, Ceccherini e Franceschini, aveva dovuto adeguare gli ingredienti (leggi mitica zona 2-3) in una ricetta che, già a quei tempi, vedeva una Mens Sana protagonista.

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Proprio la Sapori fu l’artefice di una memorabile gara con la Juve Caserta: le alchimie tattiche trionfarono in un 57-62 per i senesi al vecchio palazzetto di viale Medaglie d’Oro. Il menù del ’76 si concludeva con l’amaro (in tutti i sensi per molti e per Caserta in particolare, doppiamente sconfitta) ChinaMartini servito dal barone Alberto Merlati, che tirava giù rimbalzi nonostante la sua veneranda età, insieme a Bob Paleari ed a John Laing, uno dei migliori USA di quegli anni, come rendimento, nonostante le doti atletiche davvero scarse (23 punti e 12,4 rimbalzi per gara). Alberto Marietta era il fuciliere scelto di quell’Auxilum Torino di Augusto Giomo che si salvò nella poule retrocessione; memorabile una sua superprestazione nell’esordio di Caserta al cospetto di mamma RAI (che all’epoca trasmetteva l’intera partita nel primo pomeriggio…).

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Oltre alle portate, quello del ’76, fu un torneo molto…cuciniero con Scavolini Pesaro, Patriarca Gorizia e

Pinti Inox Brescia sugli scudi. I pesaresi stavano costruendo le premesse per la cavalcata trionfale degli anni ’80-’90 ed erano guidati dal miniplay Giovanni Diana (175 cm di fosforo puro), dall’allora giovane bomber Beppe Ponzoni (qualche anno fa campione del mondo over 50 con la Nazionale), da Franco Cinciarini – padre di Andrea (nazionale oggi a Reggio Emilia) e Daniele della Sutor – da Ciccio Grasselli (poi apprezzato ristoratore) e Franco Natali dirigente e bandiera del basket toscano. Lo straniero era il moro Ken Brady che, molto consistente sotto il profilo atletico, divise la

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città: una metà si schierò con lui, l’altra avrebbe voluto la cavalletta nera Louis Dumbar, cannoniere della Houston University. Gli isontini avevano l’imprinting razza – Piave. Alberto Ardessi, esterno di 1,94, era agli albori di una carriera lunga e densa di grandi soddisfazioni culminate con un high di 57 e 5.750 punti segnati in A senza tiri da tre; Bruni e Flebus erano invece all’epilogo della loro storia sportiva. Con loro giovani di grande valore come Giordano Marusic (successivamente a Brescia con il Barone Riccardo Sales ed oggi gestore di un autolavaggio a Legnano) e il veneziano Nereo Gregorat, poi grande protagonista anche a Verona. Il baffuto John Garrett fu il jolly, pescato negli States, da coach Jim Mc Gergor: per lui 25 punti e quasi 15 rimbalzi a partita. Memorabile la gara di andata con Caserta al vecchio Palazzetto: 114–110, dopo ben tre tempi supplementari, per la Juve di Giovanni Gavagnin.

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che scelse l’arte e bruciò il suo talento. Leader della formazione condotta dal compianto Massimo Mangano, uno dei più spettacolari stranieri che abbiano mai calcato i nostri parquet: il colored Charlie “sax” Yelverton. Prodotto dei playground della Big Apple, Charlie “sax”, sassofonista di valore e guardia di 1,91 cm, era capace di galleggiare in aria grazie ai suoi garretti di caucciù, maestro del tiro in hesitation, con cui bruciava avversari ben più grossi di lui. Successivamente ebbe un peso specifico notevole anche nella Varese dominatrice in Italia ed in Europa; a Brescia deliziò i tifosi con numeri di alta scuola conditi da 27 punti per sera. Accanto ai due musicisti del parquet, giocatori concreti, ma certo non stelle del basket italiano come Pippo

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Taccola, pivot non molto aggraziato poi gm a Cremona; Adriano Zin, che concluse la carriera in A

con Treviso, Caluri e Zorzenon. Un torneo, quello 75/76, con roster infarciti di italiani veri, un solo straniero per squadra (quasi sempre un pivot), zero passaportati (veri e falsi), ma tanta passione che cresceva nella provincia italiana e sviluppava il tessuto connettivo che segnò il boom del nostro basket dopo la riforma – Coccia…sicuri che non ci sia necessità di revival?

I lombardi vivevano invece dell’estro del play–cantautore Angelo Baiguera, triestino dai grandi mezzi atletici

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di Alessandro delli Paoli

PARADISE CITY C'è q ualco s a di p ar ticolare s u qu ell'is o la . N o , n o n s i tr a tta cer to d i u n a m is teriosa forza oscura che ti impedisce di lasciarla. Non siamo certo sull'isola sperduta del noto telefilm Lost e non c'è nessun progetto Dharma che guida le mosse d i Joh n L ocke e deg li altr i naufr a g h i.

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L ' u n i c o p ro g e t t o i n a t t o , è u n p ro g e t t o vincente, sotto tutti i punti di vista, messo in piedi dalla Dinamo Sassari che, nel giro di p och i ann i, ha conquis ta to la p ro m o z i o n e i n s e r i e A , u n p o s t i c i n o d a outs ider n ei pla y off e, alla vigilia d ella post season 2013, il ruolo di contender a llo Scud etto . S e n on è u n par adis o, ci m anca da vvero poco. Le note di 'Paradise City' dei Guns n ' Ros es s em b r ano s cr itte propr io p er la Dinamo. Un paradiso conquistato di an no in a nno . L a s tor ia recente del Banco di Sard eg n a Sa s s a r i, infa tti, fon da le r adici n ella fin a l e p ro m o z i o n e d e l l a L e g a d u e 2 0 0 8 2 00 9 qu a ndo la Vanoli S ores ina b atte la D ina m o e s tacca il biglietto per il p ia no s u p e r i o re . L e i n c e r t e z z e s u l f u t u ro d e l c l u b s a rd o s e g n a n o l ' e s t a t e e c o a c h C a vina s i a ccas a altrove. Alla fine, S a s s a r i supera la crisi societaria e si affida al coa ch ba ffu to M eo S acchetti. La corsa dei biancocelesti è notevole e si r i t ro v a n o n u o v a m e n t e i n f i n a l e , q u e s t a volta al cospetto di una delle favorite, la Pr im a Vero li. I gialloros s i vincon o g a r a uno ma non lasciano nello sconforto Sassari. Il team non si disunisce, aggredisce l'avversario già da gara due e, guidati da uno straripante ed esaltante Jason Rowe, a s s is tito da Marcelus K em p e Jir i Hubalek, sconfiggono i ciociari e salg on o in S er ie A. I l co pione es tivo è s em p re lo s tes s o . C a re n z a d i s p o n s o r, t i t o l o s p o r t i v o i n b i l i c o , v o g l i a d i c o n t i n u a re e m e rc a t o vo tato a ll'ocula tez z a ed al r is par m io m a la sagacia, quella non manca mai. Il

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primo anno sul palcoscenico principale è più che buono. In campo, la Dinamo m ette in m o s tr a lo s fa villa n te ta lento di James 'Flight' White, la sua atleticità e le sue possenti schiacciate, ed il genio ces tis tico d i Tr a vis D ien er. L a 'S a cch etti b an d ' co n qu is ta il s es to po s to e s i a ffa ccia ai play off, uscendo al primo turno co n tro M ila no . "Po r ta m i a lla città p a r a d is o d o ve l'er ba è v e rd e e l e r a g a z z e s o n o b e l l e " , c a n t a Axl Rose ed il management del club bianc o c e l e s t e l o p re n d e i n p a ro l a . L a ' c i t t à p a r a d i s o ' a m p l i a i p ro p r i o r i z z o n t i e , n e l l ' e s t a t e d e l 2 0 11 , l a f a m i g l i a M e l e p a s s a l a m a n o a l n u o v o p re s i d e n t e S t e f a n o S a rd a r a c h e r i l a n c i a l ' e n t u s i a s m o . A p p ro d a n o i n S a rd e g n a D r a k e D i e n e r, c u g i n o d i Tr a v i s , Q u i n t o n H o s l e y e , i n co r s o d 'o p er a , Ton y Ea s ley. S a s s a r i vo la in campionato dove è quarta e stupisce n ei p la yo ff, elim in a ta s o lta n to in s em ifin a le d a i ca m p io n i di S iena . " D e v i c o n t i n u a re a s p i n g e re " . P o i , l a s ta g io n e in cor s o , la m ig liore d i s em p re, co n i cu g in i D ien er in ca tted r a , Ea s ley e le co lon n e Va nu z z o , D evecch i, Pin to n ed i d u e S a cchetti, u n o in ca m p o e l'a ltro in p a n ca a g u ida re u na vettu r a d es tin a ta a tr a g u a rdi im p o r ta n ti. A co nd ire il tu tto , a cq u is ti d i va lo re e di es p er ien z a , co m e S an i Beciro vic, Bo ots y T h o r nto n e D rew G o rd o n . L a s fid a s cu d etto s ta per in iz iare e Sa s sari è tra le protagoniste. Se mai dovesse a r r i v a re d a v v e ro i l t r i c o l o re , s a re b b e i l c o ro n a m e n t o d i u n ' a s c e s a i n c re d i b i l e e , q u in d i, a nco r d i p iù m er ita to s a reb be il tito lo d i 'p a r a d is e city'.

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R EPORTER D R EA M TEA M S e i u n a p p a s s i o n a t o d e l l a p a l l a a s p i c c h i ? Ti p i a c e re b b e s criv ere art ico li, realizzare in t erv is te ( a u d io /v id eo ) , gira re f ilm at i d elle p a rt it e? A llo ra n on p erd ere t em p o , en t ra n ello spogliatoio, indossa la nostra canotta di Reporter e scendi sul parquet con i colori del Dream Team di Baskettiamo.com C e rc h i a m o c o l l a b o r a t o r i d a i p a rq u e t d i t u t t o i l m o n d o . E n t r a i n c o n t a t t o c o n l a n o s t r a re d a z i o n e e p ro p o n i t i s c r i v en d oci a ll’ in d irizzo rep ort er@ b a s k ett ia m o . co m A re yo u a b a s k etb all f an ? Wo u ld y o u lik e to w rite a rt icles , conduct interviews (audio / video), making movies of games? S o , d o n ’ t w a s t e t i m e , e n t e r s t h e l o c k e r ro o m , w e a r i n g o u r rep o rters jers ey an d get o n th e co u rt w ith th e co lo rs of th e D ream Team B a s k ett ia mo . co m We a re lo o k in g f o r rep orters f ro m p a rq u e t t h ro u g h o u t t h e w o r l d . G e t i n t o u c h w i t h o u r e di toria l an d wr i te a ma il to repo rt er @ b a s ke tt ia m o . c om


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Reggie Evans, professore di «rimbalzologia» di Francesco Alessi

L

a N BA n on è f atta s olo d i cam-

la quarta piazza a Est in stagione regolare.

pioni. Ci sono anche i “role

Reggie nasce a Pensacola, la cittadina più a

players”, i cosiddetti giocatori

o v es t d el F lo r ida P an h an d le ( ter min e co n cu

di secondo piano, quelli che

si identifica la parte nord-ovest della Flo-

s p es s o no n monopolizzano i ti-

rida), il 18 Maggio del 1980 e all’High

to li dei g ior n ali o il cui lavo ro in campo n on

School frequenta la Woodam di Pensacola ap-

è documentato a dovere dalle statistiche del

p u n to , la s tes s a s cu o la d i J u s tin G atlin , cam-

box score. La nostra rubrica vuole andare a

p io ne o limp ico dei 1 0 0 metr i p iani ad A ten e

narrare proprio le gesta di uno di questi “eroi

2 0 0 4 . A l c o l l e g e , p r i m a f r e q u e n t a i l C o ff e y -

invisibili”. Stiamo parlando di tale Reggie

ville, un Community College dell’omonima

Evans, ala forte dei Brooklyn Nets, con cui

cittadina del Kansas dal 1998 al 2000 (to-

s ta dis putan do i p layo ff d op o aver rag giun to

gliendosi anche la soddisfazione di essere no-

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minato fra i migliori

Reggie

10 giocatori di junior

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viene

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in

carambole di media;

scelto al draft del

pochi minuti unita a

al primo turno i verdi

co llege d ella nazione

2 00 2 ma n o n s i p er d e

capacità difensive e

s i s b ar azzan o 4 - 1 d ei

d a S lam M agazine) e

d’animo e il 30 set-

una tenacia fuori dal

Sacramento Kings ma

p o i s i tr as f er is ce alla

tembre dello stesso

comune, il tutto con-

alle

University of Iowa.

anno firma un con-

siderando che madre

Conference

Con

Hawkeyes

tratto con i Seattle

n atu r a n o n l’ h a cer to

per 4-2 contro San

fianco

Supersonics giocando

dotato dei centimetri

Antonio.

L u c a s R e c k e r, v e c -

al

Ray

d ei p ar i r u o lo . I n f atti

mette insieme ottime

chia conoscenza del

A llen , G ar y P ay to n e

Reggie è alto ”solo”

cifre rivelandosi un

basket

Rashard

e

203 cm, un’altezza

elemento molto im-

gli

gioca

al

italiano

di

(ha

fianco

di Lewis

simi

rimbalzi

semifinali

di

cedono Reggie

giocato a Roseto e

chiude

stagione

d a ala p icco la, ben al

portante nello scac-

Livo r no ) ed è un fat-

con 3,2 punti e la

di sotto della media

chiere

tore.

ragguardevole

dei

M cM illan .

Scrive

15+12

la

cifra

lunghi

NBA.

di

coach

rimbalzi ad allacciata

di 6, 6 rimb alzi a p ar-

Nella terza stagione a

A f in e f ebb r aio 2 0 0 6 ,

di scarpe nel primo

tita in 20 , 4 min u ti d i

Seattle,

dai

d o p o 3 s tag io n i n ello

anno,

impiego. Niente male

Sonics con 52 vitto-

s t a t o d i Wa s h i n g t o n ,

pressoché

p er u n un d rafted . Ciò

r ie, r agg iu n g e la po s t

f a le v aligie per D en -

nella

che

di

season dopo un’an-

v e r, i n u n a t r a d e c h e

c o n d a s t a g i o n e . Te r-

Regg ie, è la cap acità

nata in cui mette in-

coinvolge 4 squadre.

minato

di

sieme 5 punti e 9,3

In

su

mantenendosi

cifre

identiche il

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se-

college,

sorprende catturare

tantis-

chiusa

Colorado,

“The

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Joker”, uno dei suoi 2 soprannomi oltre a

il pr imo g io cato r e N BA d ella s tor ia a es s er e

“The Collecto r ”, gioca un a s tagio n e e mezza

multato per flopping, l’italiana simulazione),

d i s p u t a n d o s o l o 5 p a r t i t e d i p l a y o ff n e l l a

d if es a e s o pr attutto r imb alzi, lo v ede in q u al-

prima delle due stagioni. Nel Settembre 2007

che modo curioso protagonista in un mondo

passa ai 76ers di Philadelphia dove parte

basato principalmente sul talento smisurato

bene nel primo anno per poi perdere drastica-

in cui però c’è spazio anche per atleti come

mente minu ti n el s eco nd o, centr an d o co mun -

lui, p r o n ti a metter e al s er v izio d ella s q u ad r a

q u e i p l a y o ff i n e n t r a m b e l e o c c a s i o n i . O r a

innumerevoli intangibles (parliamo di un

d o p o e s s e r e p a s s a t o a n c h e p e r To r o n t o e i

aiuto ben fatto, uno scambio sul blocco ben

Clippers, Evans ha trovato casa a Brooklyn

r iu s cito , u n a d if es a ar cig n a o u n b lo cco p o r-

con cui ha messo insieme, in stagione rego-

tato al meglio) che non vanno nelle statisti-

l a r e , 4 , 5 p u n t i e 11 , 1 r i m b a l z i a s e r a t a i n

che ma alla fine risultano decisive per

nemmeno 25’ sul parquet. Il tutto con 33 anni

vincere le partite. Reggie Evans traduce in

d a co mp ier e f ra pochi g ior ni.

concreto il succo della famosa massima che

Il suo gioco, fatto di abnegazione, falli di

recita: “L’attacco fa vendere i biglietti, la di-

s f on damento gu adagnati (a p ro po s ito, è s tato

f es a f a v in cer e le par tite”.

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R i fo r m e . In Ita l i a , m a n o n so l o , se mbra il vocabolo più in voga del momento dopo che il verbo “tagliare”, i n t e s o c o m e s p e n d i n g r e w i e w, l ’ h a fa tta d a p a d r o n e p e r a l m e n o u n b i e n nio. Anche la pallacanestro non fa eccezione e dopo la riduzione degli i n v e s t i m e n t i d a p a r t e d e g l i s p o n s o r, u n a fu g a c h e h a i m p o ve r i to n e l c o r so degli ultimi anni il campionato italiano, ecco che, con il ritorno di Gi a n n i Pe tr u cci a l l a p r e s i d e n z a d e l l a Fip, si torna a parlare di riforme, di una maggior attenzione ai bilanci e, conseguentemente, alla regolarità dei c a m p i o n a ti . La Legadue, seconda competizione nazionale, ha fatto da apripista, gettando le basi per una rivoluzione tanto complicata quanto mirata alla n a s c i ta d i u n n u o v o to rn e o d i l e tta n ti stico che possa coniugare, almeno sulla carta, il contenimento dei costi con la valorizzazione dei giocatori i ta l i a n i . A fi n e a p ri l e , i n fa tti , h a v i s to

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l a l u c e a To r i n o l a n u o va L e g a N a z i o n a l e Pa l l a ca n e str o , u n o r g a n o ch e i n realtà fonde la attuale Legadue con l a L N P. A c a p o d e l l a n e o n a t a l e g a , che gestirà i campionati di Legadue, DNB e DNC, è stata nominata Grazi e l l a Br a g a g l i o , Pr e s i d e n te s s a d e l l a Leonessa Brescia, con Marco Tajana, Pr e si d e n te d e l Ba s ke t L e g n a n o , a r i coprire il ruolo di vice, mentre il notaio Antonio Forni presiederà il C o n si g l i o D i r e tti vo p r o v v i so r i o , i n c a rica fino alla fine di ottobre, quando ve r r a n n o e l e tti i l n u o vo Pr e si d e n te e il nuovo Consiglio. La nuova Legadue si sdoppierà in d u e r a g g r u p p a m e n t i , G o l d e S i l v e r, d a 1 6 sq u a d r e l ’ u n o co n l a d i ffe r e n z a che nel primo raggruppamento confluiranno le 14 formazioni non promosse quest’anno in serie A, la retrocessa dal massimo campionato (Angelico Biella), più la vincente dei p l a y o ff D N A; n e l g i r o n e “ a r g e n to ” , i n ve c e , tr o ve r a n n o p o s to l e 1 3 sq u a d r e

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dell’attuale DNA (ex serie B d’eccell e n za , p e r i n o sta l g i c i ) p i ù l e tr e v i n centi della DNB, dove le formazioni al via saranno 64, mentre la DNC ne c o n te r à 11 2 . U n ’ u n i c a p r o m o z i o n e i n s e r i e A a ttr a v e r s o u n t a b e l l o n e p l a y o ff i n c u i t r o veranno spazio le prime sette classificate del girone Gold e la prima del gruppo Silver, la possibilità di tesserare solo due atleti extracomunitari e u n o p a s sa p o r ta to e , l ’ a sp e tto fo r s e più importante, l’abbattimento di alcuni obblighi previsti invece con il vecchio status di professionismo, ta g l i c h e p e r m e tte r a n n o a i cl u b d i fa r confluire le risorse verso un percorso d i p i a n i fi c a z i o n e e cr e sci ta g r a d u a l e . A p a r te i m e cca n i sm i d i i n te r sc a m b i o fra i vari campionati, cui abbiamo solo accennato per evitare fastidiosi mal di testa, l’aspetto a cui si dovrebbe prestare più attenzione è quello dello spazio a disposizione dei giocatori italiani: razza da proteggere o meno, le opposte correnti di pensiero su questo punto non si incontreranno mai, gli atleti azzurri dovranno essere sette per ogni ros t e r, c o n a l m e n o t r e “ u n d e r 2 2 ” p e r s q u a d r a . Tu t t o t r o p p o b e l l o , d i r e t e voi, e sarebbe esattamente così se non fosse che sono previste anche penali d’uscita per sottrarsi a ques t’ o b b l i g o . N o n è c e r to c o n l e i mp o si z i o n i ch e si scoprono nuovi talenti ma inserendo u n a p o s s i b i l e v i a d i fu g a , a l tro n o n si fa che violentare il principio cardine per il quale questa rivoluzione è stata portata avanti. Più che una regola che imponga l’utilizzo dei giovani nati

9 maggio 2013

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dal 1992 in poi, probabilmente sarebbe stato più “performante” stud i a r e u n s i ste m a p r e m i a n te , sn e l l o e trasparente, per i club che, minuti alla mano, concedono agli atleti italiani il maggior spazio. Il dilettantismo non va interpretato come una d i m i u ti o , a n z i fa v o r i r à l ’ a b b a tti m e n to dei costi di gestione e organizzativi, ma l’obiettivo principale di questa svolta era e dovrà essere quello di garantire la crescita degli italiani vi s to c h e n e i p i a n i a l ti s e m b r a n o n c i sia né tempo né voglia di concedere l o r o q u e sta o p p o r tu n i tà . Il secondo campionato ha, secondo noi, il dovere di preparare giocatori, dirigenti e allenatori per l’eventuale sa l to d i ca te g o r i a o l tr e a d o ve r fo r ti fi c a r e l a co n n e ssi o n e c o l te r r i to r i o , u n i n tr e c ci o c h e p e r m e tta s i a a l l a g e n te di i denti fi carsi nei gi ocatori per cui fa i l ti fo , ch e a n u o v i i m p r e n d i to r i l o c a l i d i s p o s a r e i p r o g e tti p e n s a ti d a i c l u b . La nuova lega potrebbe essere quindi i l te r r e n o fe r ti l e p e r fa r a tte c ch i r e d e finitivamente l’idea del consorzio di s p o n s o r, u n p o o l d i i m p r e n d i t o r i c h e possa conoscersi e far conoscere contemporaneamente il proprio marchio, che sia capace di far fronte ai c o s ti d a so s te n e r e p e r p o r ta r e a v a n ti p r o g e tti p l u r i e n n a l i n o n p i ù b a s a ti su l vecchio modello di sponsorizzazione stile anni ’80, ma con la capacità di creare invece un “business network” ch e va l o r i z z i i l p r o d o tto s e n za p e r d e r d ’ o c ch i o l ’ i m p o r ta n te a sp e tto s o ci a l e che lo sport riveste per il territorio. La strada del cambiamento è stata intrapresa, se son rose, lo sapremo p r e s to .

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