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birre consigliate

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Parte 1: la storia

Parte 1: la storia

TRIPEL EXTRAOMNES

Il pastrami sandwich: la pietanza più ambita da chiunque ami il mondo dell’american barbecue e di tutti quelli che vedono Katz’s Delicatessen come luogo di culto, da visitare almeno una volta nella vita, ma che nel frattempo si cimentano a casa con questa lunga ma soddisfacente preparazione. La punta di petto marinata a lungo, affumicata lentamente e affettata sottilmente trova il suo habitat naturale in mezzo a due fette di pane di segale. Un concetrato di sapidità, speziatura e succulenza che può essere sostenuto solamente da una birra di pari spessore. Extraomnes, birrifico di Castellanza (VA), ha quello che fa per noi. Una tripel in pieno stile Belga, dal nome evocativo “Tripel” ci fa capire subito che non si tratta di una reinterpretazione dello stile. Dal colore dorato carico, leggermente velato, con schiuma compatta color crema, questa birra ha profumi sia fruttati di pesca e albicocca, che maltati di pasta frolla e miele chiaro, equilibrati da un etilico pungente che ritroviamo già dal primo sorso. Il corpo consistente con finale secco e luppolato rendono la bevuta fin troppo semplice, a tratti pericolosa con i suoi 8,6%. Vi consiglio di servirla a 8-10° in un tulipano.

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SUNNYSIDE DI EASTSIDE

Pizza e birra, quante volte l’avrete sentito dire? Una chiara, leggera e fredda, da mezzo litro possibilmente. Tipicamente, una lager di dubbia provenienza, indipendentemente dal fatto che la pizza sia Margherita, Capricciosa o con la salsiccia, no? Niente di più sbagliato. E se sulla pizza ci fossero dei carciofi? Se c’è un abbinamento difficile è proprio quello con i carciofi, complicato da abbinare al vino, sicuramente più semplice da abbinare alle birre grazie alla grande palette sensoriale che ci mettono a disposizione. Tipicamente amaro e balsamico, con la cottura in ember roasting guadagna note tostate e affumicate: il carciofo è un ingrediente incredibile. Il Re della tavola romana trova l’abbinamento perfetto in casa con la Sunnyside di Eastside, American Ipa dal colore dorato con schiuma bianca, pannosa e persistente. Al naso esplode l’aroma agrumato del pompelmo e quello balsamico degli aghi di pino, in bocca entra con una nota biscottata per poi lasciare subito spazio ai sapori agrumati e freschi. La beva è facile grazie alla secchezza e alla bassa carbonazione, nonostante il tenore alcolico non proprio moderato di 7°abv. Vi consiglio di servirla in una pinta americana ad una temperatura di 8°. Attenzione, crea dipendenza.

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