architecture portfolio

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Beatrice
Galassi

00_CV

01_progetti selezionati

02_workshop

1.1_Ante | siculus phoenix

1.2_Via Memoriae

1.3_Ampliamento dell’Istituto di Istruzione superiore P. Levi di Montebelluna

1.4_Sulle tracce del ricordo: Percorso di riuso delle cabine ellettriche secondarie lungo la Via Francigena

1.5_Ad Interim

1.6_Analisi per il restauro della Loggia del Mercato Nuovo di Firenze

2.1_Biennale-Lab | Maintenance 1:1

2.2_Wave 2023 Waves

Lingue

Italiano: Madrelingua Inglese: B2

Viterbo (IT)

beagalassi9@gmail.com

Diploma di maturità - Liceo Scientifico G. Galilei Tuscania (VT), IT

Laurea Triennale in Architettura - Università degli Studi di Firenze, IT, Scienze dell’Architettura L-17 (votazione: 110/110 cum laude)

Master in Architettura - IUAV, Venezia, IT, Architettura B79

ESPERIENZE

Tirocinio curriculare presso studio di architettura BOTTEGA17 S.R.L.S, Firenze, IT

Collaborazione con studio di architettura Eutropia, Firenze, IT

Tirocinio curriculare presso studio di architettura AMAA, Venezia, IT

CONCORSI

Concorso nazionale di progettazione a procedura aperta in due gradi - Intervento di recupero dell’ex priorato di Saint-Bénin, Aosta, IT

Concorso nazionale di progettazione a procedura aperta in due gradi - Realizzazione del nuovo centro culturale di Tor Marancia, Roma, IT

Concorso nazionale di progettazione a procedura aperta in due gradi - Nuova sede per gli enti e le società di Regione Lombardia, IT, in collaborazione con studio Eutropia e Archea Associati

Concorso nazionale di progettazione a procedura singola - Nuova BEIC, Milano IT, in collaborazione con studio Eutropia e Ipostudio Architetti, Bodàr Bottega d’Architettura, João Nunes PROAP

Gara (aggiudicata) per la demolizione e ricostruzione del compendio immobiliare di Via Saffi, Grosseto, IT, in collaborazione con studio Eutropia

WORKSHOP

Wave 2023 Waves, 26.06–14.07.2023, con studiobruno, Venezia, IT

Biennale-Lab 2023, Maintenance 1:1, with curatorial team of German Pavillion / ARCH+ / SUMMACUMFEMMER / BÜRO JULIANE GREB, StoFoundation, AIT-Dialog

SKILLS

2D: Autocad, Archicad

3D: Autocad 3D, Rinocheros, Archicad

Rendering: Cinema4D, VRay, Agisoft Metashape, Photoscan

GeoData: Qgis

Grafica: Adobe InDesign, Illustrator, Photoshop, Lightroom

1.1_Ante | siculus phoenix

ANTE è un ambizioso piano urbanistico che, tramite il riuso di materie prime quali: sole, acqua, vento e ceneri vulcanicaniche derivanti dall’Etna, mira all’autonomia della Sicilia, sia da un punto di vista sociale ed economico, facendo fronte alla razionalizzazione del sistema produttivo, ma anche ecologico, contrastando il fenomeno della desertificazione in atto, come una delle problematiche più rilevanti nella regione. Si parla di razionalizzazione del sistema produttivo essendo, in Sicilia, circa il 70% dell’economia gravante sull’agricoltura, la cui intensività, combinata al frequente utilizzo di combustibili fossili, mette sempre più a rischio il territorio.

Attraverso un fitto programma di rigenerazione ambientale si innescano le politiche e le azioni di miglioramento per far crescere ed implementare una infrastruttura Verde, quindi, non solo da un punto di vista ecologico, ma anche energetico. Il tutto a partire da un’attenta analisi preliminare sulle aree boschive, i campi agricoli e le colture arboree esistenti, che hanno permesso il tracciamento di una linea rigenerativa a partire dalla zona dell’Alcantara, molto florida per via della sua vicinanza all’Etna; delle aree idonee all’installazione di impianti di energia a fonte rinnovabile, in prossimità di questa linea; nonché, dei bacini idrici sotterranei per l’approvvigionamento idrico.

Partendo da tali presupposti, si delineano i sistemi principali da rigenerare: il sistema urbano; i campi agricoli; l’infrastruttura stradale.

anno: 2024

luogo: Sicilia, IT

tipo: laboratorio III - Architettura, Territori e Nuovi paesaggi

collaboratori: Alice Fusani, Matteo Arabelli

1.2_Via Memoriae

L’intero progetto, nella sua complessità, nasce dall’idea di rivivere la storia di Collalto percorrendo quelle che sono state le vicende che ne hanno modellato il tessuto ambientale, sociale ed economico. Indagare sulla storicità del luogo ci ha permesso di ricucire un percorso ormai dimenticato attorno alle mura storiche, a stretto contatto con quella che era l’originaria linea di guardia, ma al tempo stesso di creare un ponte tra presente e passato, adattando il percorso alla morfologia del terriotorio, modificatasi col passare del tempo. Se il viaggio viene inteso come atto pratico all’interno del borgo, per il quale l’architettura si identifica come mezzo attraverso cui l’azione può svolgersi, allora nuovamente il viaggio rappresenta il leitmotiv tramite il quale l’allestimento diventa esperienza. Architettura come atto sociale: donare al luogo non contaminato dall’arteficio una maggiore fruibilità e, al luogo frutto di secoli di sedimentazioni, un miglioramento dal punto di vista sociale e visivo.

Il museo alle porte di Collalto si configura ponendo un volume all’interno del lotto, che viene successivamente tagliato longitudinalmente; una porzione viene poi inclinata permettendone l’adattamento al terreno e consentendo l’accesso diretto anche dalla strada alta. Si crea, così, un sistema di rampe che diventano fulcro dell’esposizione museale, nonchè distributivo all’interno degli spazi e tra essi. Infine, dal volume principale, vengono estrusi l’ingresso alla strada bassa e la corte centrale, creandoun rapporto tra pieno e vuoto, dove il pieno diventa sinomino del percorso espositivo, mentre il vuoto simboleggia la sosta: diretta conseguenza dell’esperienza stessa.

anno: 2023

luogo: Frazione di Susegana, (TV), IT tipo: laboratorio II - Il progetto di conservazione collaboratori: Alice Fusani, Matteo Villosio

0. piano di servizio_118 mq

1. vano d’ingresso_28 mq 2. biglietteria e punto informativo_99 mq

5. vano ascensore_4 mq 6. corte scoperta_204 mq 7. sala conferenze_139 mq

8. WC_9 mq

9. desposito/archivio_16 mq

10. montacarichi_5 mq (2,00x2,40)m pianta piano -1.80 scala 1:200

3. armadietti_14 mq 4. WC_17 mq

15. laboratorio/workshop_77 mq pianta piano 1.80 | scala 1:200

12. percorso espositivo immersivo_101 mq
13. spazio espositivo interattivo_96 mq
13a. proiezione a terra di Collalto
14. montacarichi_5 mq (2,00x2,40)m

1.3_Ampliamento dell’Istituto di Istruzione

Superiore

P.Levi di Montebelluna

L’intervento ha come obiettivo il riuso dell’edificio di recentissima costruzione dell’Istituto d’istruzione superiore di Montebelluna (TV), progettato da Mauro Galantino, nel 2015. Si tratta, appunto, di un edificio realizzato con le più recenti norme antisismiche, avvantaggiato delle migliori tecnologie di risparmio energetico e rispetto ambientale: l’energia elettrica viene fornita da un impianto fotovoltaico, mentre il riscaldamento è garantito da tre sonde geotermiche. La sfida è stata, dunque, cercare di riutilizzare il complesso in maniera tale da formare un ampliamento delle attività proposte dalla struttura scolastica e connettere visivamente e funzionalmente gli altri istituti scolastici compresi nel lotto di studio. Ciò, non solo ha permesso la creazione di un vero e proprio campus scolastico, ma la sistemazione dell’intorno ha fatto sì che si creasse anche un connubio tra la parte pubblica della città, legata alla quotidianeità del quartiere, e la parte privata delle scuole. L’intervento urbano, in tal senso, è consistito nella realizzazione di un parco pedonale, fruibile tramite ponti circolari per il collegamento tra le due parti precedentemente separate dal canale adiacente al Liceo P. Levi. L’ampliamento della scuola, invece, è stato il frutto di un’attenta analisi delle attività curriculari ed extracurriculari, che ha portato all’ideazione di una sala polifunzionale utilizzabile da studenti nelle ore di stacco dalle lezioni, con auditorium annesso, e di una sala ristoro con caffetteria e mensa.

anno: 2023

luogo: Montebelluna, (TV), IT tipo: laboratorio I - Architettura e Riuso degli edifici

collaboratori: Alice Fusani, Chiara Fallea

Individuazione lotto | Stato di fatto

Individuazione edifici scolastici e connessione tra essi

Interventi

Concept | Progetti

Concept | Connessione visiva

Concept | Estrusione/Addizione

aree e connessioni sala polifunzionale esploso sala polifunzionale

pianta piano interrato (-5.8m)
pianta piano seminterrato (-1.8m)
aree e connessioni sala polifunzionale esploso sala polifunzionale
pianta piano terra (1.8m)

Dettaglio tecnologico

1 solaio copertura substrato di vegetazione substrato di crescita strato filtro strato di drenaggio strato antiradice strato di tenuta all’acqua isolante termico barriera al vapore massetto delle pendenze struttura portante alleggerita con UbootBeton cartongesso isolato

2 solaio interpiano | p.t. pavimentazione in cls lucidato impianto di riscaldamento in pannelli radianti e massetto in cls armato strato di isolamento acustico strato isolante termico massetto porta impianti struttura portante alleggerita con UbootBeton

2 chiusura verticale strato di IGLU BARRIER strato impermeabilizzante muro perimetrale in cls strato isolante acustico pannelli in legno fonoisolanti

3 solaio interpiano | p -1 pavimentazione in cls lucidato impianto di riscaldamento in pannelli radianti e massetto in cls armato strato di isolamento acustico strato isolante termico massetto porta impianti struttura portante alleggerita con UbootBeton

4 solaio controterra pavimentazione in cls lucidato impianto di riscaldamento in pannelli radianti e massetto in cls armato strato di isolamento acustico strato isolante termico massetto porta impianti soletta in cls con rete elettrosaldata vespaio magrone

1.4_Sulle tracce del ricordo: percorso di riuso delle cabine elettriche

secondarie lungo la via Francigena

Nell’ambito del patrimonio culturale italiano, grande importanza rivestono gli antichi percorsi dei pellegrini, così come le strade consolari e la viabilità storica minore, la cui valorizzazione dovrebbe costituire parte integrante di un più ampio piano di recupero del patrimonio storico, artistico e paesaggistico. Interrogare ed interpretare il territorio e le vicende che nei secoli ne hanno modellato il tessuto sociale ed economico, rappresenta una delle possibili chiavi di lettura per l’immenso patrimonio di risorse materiali e intangibili diffuso lungo la nostra penisola. In questo contesto di riscoperta e di riqualificazione, la “via“ che ci accingiamo a percorrere è la Francigena, ormai non più identificata ed identificabile come fu al tempo della mappatura di Sigerico, quanto reticolo di potenziali traiettorie e deviazioni dovute ad un lento processo di modernizzazione della società intera e, di conseguenza, della viabilità e degli elementi che la caratterizzano. Ad ogni segnaposto corrisponde una tappa dell’itinerario: i “personaggi” che incontriamo lungo il tragitto sono le cabine elettriche secondarie, infrastrutture indispensabili per la distribuzione di energia. Dislocate su tutto il territorio italiano, queste sono localizzate a due passi dall’antico tracciato, quasi come nell’attesa di interagire con la Via stessa e di sostituirsi a xenodochi moderni. Lo scopo dell’esercizio progettuale è quello di reinterpretare il concetto stesso di “sosta“, fornendo nuove soluzioni a partire dalla riqualificazione di un elemento urbano noto, quale la cabina elettrica, creando un ponte tra nuovo e antico, tra una preesistenza e la proposta di un nuovo intervento.

Il progetto nasce innanzitutto dalla volontà di riprendere il reticolo geografico che definisce e racchiude in una maglia serrata l’area di

analisi; nello specifico l’interesse è stato rivolto nei confronti del tratto che da Lucca si dirige a Viterbo e che, quindi, permette di collegare Toscana e Lazio. Lucca e Siena: snodi fondamentali dello storico tracciato, nonché protagoniste delle vicende che hanno interessato gli sviluppi culturali della Toscana, si propongono all’esercizio progettuale.

A Siena le cabine si inseriscono direttamente nel centro abitato, consentendone la diretta scoperta. La sovrapposizione di un graticcio, elemento metallico leggero, non fa che sottolinearne la presenza: il risultato è una torre panoramica che estendendosi per 22 m fuori terra, diventa fulcro attrattivo della città e assorbe nuove funzioni di ricezione e accoglienza. L’anima del progetto è un blocco interno alla struttura, accogliente su tre piani i servizi necessari al pernottamento e, pertanto, costituente lo “xenodochio moderno“ vero e proprio.

Durante le ore di apertura al pubblico, il blocco rimane chiuso, emergendo solo su prenotazione del singolo viaggiatore: di giorno, infatti, la torre è percorribile da tutti quei visitatori che vogliono godere del paesaggio circostante, e che possono farlo non solo una volta raggiunta la cima delle scale, dove si apre effettivamente la vista su Siena, ma anche all’interno della cabina, grazie alla presenza di ledwall, ossia di schermi proiettanti posizionati come rivestimento del blocco centrale adibito ai servizi. Tali schermi permettono un percorso circolare informativo interno alla preesistenza e, oltre a fornire informazioni necessarie al turismo senese, possono essere utilizzati anche per mostre ed esposizioni temporanee.

anno: 2022

luogo: tratto di percorso lungo la Via Francigena, tra Lucca e Viterbo, IT tipo: Tesi progettuale triennale collaboratori: Alice Fusani

1.5_Ad interim

Ad interim: dal latino nel frattempo, provvisoriamente; lo stare inteso come trapassare introduce l’idea di passaggio da uno spazio a uno spazio altro; indica sia uno snodo, sia una situazione temporale che prepara a qualcos altro.

Il lotto si trova a Tivoli, tra il Santuario di Ercole Vincitore e Villa d’Este: l’intento principale del progetto prevede il collegamento tra i due ambienti, in maniera da creare un unico percorso formativo e, contemporaneamente, uno spazio fisico dove sostare, prima di essere indirizzati alla visita del museo vero e proprio. Ciò è stato tradotto in un hub di ingresso, provvisto di biglietteria, bookshop, area ristoro e servizi, pensato come un grande spazio espositivo da percorrere. In più, un auditorium. Il tutto è stato incastonato nel terreno come un minerale e questo ha concesso il confronto con i limiti posti dal lotto: da un lato un declivio di circa 10 m per raggiungere il Santuario; dall’altro, la strada carrabile che lo separa da Villa d’Este, posta ad una quota superiore. Da tali presupposti derivano tre tematiche fondamentali: scavo, stratificazione e percorso. L’idea di stratificazione come allegoria dell’archeologia -intesa non solo come sovrapposizione di elementi costruttivi, ma anche di fatti culturali e storici- ha permesso la scelta dei materiali. Tra i principali: la pietra. Il voler radicare il progetto al suolo ha fatto sì che il muro di cinta esterno avesse una lavorazione più grezza, al contrario dell’edificio ospitante le funzioni, il cui rivestimento verte su listelli di pietra più raffinata. Tra gli altri materiali è stato ripreso il travertino, elemento tipico della zona, e il cemento, perlopiù utilizzato per i triliti costituenti il porticato d’ingresso e tutte le altre “estroflessioni” dal volume principale.

anno: 2021

luogo: Tivoli, (RM), IT tipo: laboratorio di progettazione dell’architettura III collaboratori: Alice Fusani, Anna Dolcini

coperture

biglietteria

affaccio

auditorium

spazio espositivo

percorso interno percorso esterno

Intonaco Travertino Pietra naturale Vetro Cemento Pietrisco
area ritrovo
portico d’ingresso
bookshop area ristoro
piano terra piano -1
piano -2
flussi distributivo
Sezione B-B’
Pianta piano -1
Pianta
Sezione pianta piano -1
pianta piano -2
sezione BB’
sezione CC’

1.6_Analisi per il

restauro della

Loggia del Mercato Nuovo di Firenze

Dopo una prima fase relativa al rilievo diretto, cioè alla ricognizione del manufatto sul posto e ad una prima restituzione delle misure dal punto divista geometrico, è stata recata particolare attenzione alla fotogrammetria.

La fotogrammetria è una tecnica di rilievo in cui i dati di campagna vengono ricavati tramite immagini fotografiche, correggendo la visione prospettica dell’oggetto e ottenendone dimensioni e misure.

Da una prima osservazione si evince come l’attuale struttura del Mercato sia perfettamente conservata e tutto sia rimasto in gran parte come nel Medioevo e nel Rinascimento, per cui è evidente come lo stesso abbia subito diversi interventi di restauro e manutenzione. Attraverso una ricerca approfondita di materiale edito che potesse documentare il corso degli interventi effettuati, si è potuto stabilire, infatti, che le condizioni strutturali della Loggia prima del 1996 erano pessime: il trascorrere degli anni, gli agenti inquinanti, il guano dei piccioni ne avevano messo a dura prova anche la stabilità a tal punto che alcune pietre erano cadute. Tra le principali condizioni che ad una prima analisi sembrano causare il maggior numero di danni all’edificio, ci sono sicuramente: - la collocazione del Mercato in un’area frequentemente visitata; anche la funzione stessa della Loggia, cioè quella di fornire riparo ai commercianti, costituisce una delle maggiori cause di degrado antropico, che riguarda qualsiasi forma di alterazione e/o modificazione dello stato di conservazione, quando questa azione è indotta dall’uso improprio. Le cause, in tal caso, sono dovute sia al vandalismo, per la presenza di scritte e graffiti sulle “parti basse” di colonne e pilastri, sia alla scarsa cura con la quale gli ambulanti rimuovono

le bancarelle ogni sera, provocando tagli orizzontali sulle colonne con le parti di metallo delle stesse; - gli agenti atmosferici: tra cui, in primis, l’acqua piovana, la quale rappresenta una delle cause principali dei processi di degrado che si presentano sulle superfici murarie, apportando forme di disgregazione che si manifestano sotto forma di erosione: asportazione di materiale dalla superficie, che nella maggior parte dei casi si presenta completa e che interessa soprattutto le superfici del mercato rivolte verso i fronti stradali, poiché ovviamente più esposte a pioggia battente, escursioni termiche e quant’altro; esfoliazione: formazione di una o più porzioni laminari, di spessore molto ridotto e subparallele tra loro, dette “sfoglie”, anche in questo caso particolarmente visibili sulle superfici esterne del Mercato e, nello specifico, quelle in pietra serena.

anno: 2022

luogo: Firenze, IT

tipo: Laboratorio di restauro

collaboratori: Alice Fusani, Anna Dolcini

pietra serena_pietra arenaria grigia, tipica dell’architettura toscana. Ha la caratteristica di avere dei puntini lucenti dovuti alla presenza di mica. La troviamo precisamente nelle colonne, capitelli, pavimentazione della Loggia e nelle chiavi di volta.

pietra forte_pietra arenaria con cemento carbonatico; si presenta di colore ocra tendente al marrone. Buona resistenza agli agenti atmosferici, ma sempre più rara da reperire. La troviamo principalmente in volte e pilastri. Con il passare degli anni compaiono segni di calcite che potrebbero interferire con l’uniformità del colore originario.

marmo_roccia calcarea che per effetto del metaformismo dinamico o di contatto da rocce sedimentarie, ha assunto struttura cristallina a tessitura granulare e aspetto saccaroide. Presente nelle statue all’interno delle edicole poste sui pilastri della Loggia. terracotta_materiale ottenuto dalla cottura di argille comuni ricche di impurità ferrose che conferiscono al prodotto un caratteristico colore rossiccio; materiale costituente dei coppi e degli embrici del tetto della Loggia.

ferro_metallo estratto dai suoi minerali, prevalentemente ossidi. Presente nelle catene tra le volte.

bronzo_lega composta da rame e stagno. Nel nostro caso lo troviamo nella statua bronzea del Porcellino, protagonista del mercato.

degrado antropico

esfoliazione

erosione

mancanza_perdita di parti tridimensionali della struttura, la quale può essere dovuta da più fattori quali: fenomeni di umidità ascendente, presenza di calcite, soluzioni di continuità conseguenti alla presenza di fessurazioni e/o lesioni strutturali oppure conseguenti a stress termici in prossimità dell’innesto di elementi metallici.

macchia_alterazione che si manifesta con pigmentazione accidentale e localizzata della superficie; è correlata alla presenza di materiale estraneo al substrato (ruggine, sali di rame, sostanza organiche, vernici). Le cause prevalenti sono dovute da: biodeteriogeni, ossidazione di elementi metallici (ferro, rame), atti di vandalismo.

fratturazione_soluzione di continuità del materiale che implica lo spostamento reciproco delle parti.

2.1_Biennale Lab | Maintenance 1:1

Lesley Lokko, curator of the Venice Architecture Biennale 2023, set the stage for an assessment of architecture and urbanism with her motto “The Laboratory of the Future”. The exhibition of architectural concepts and installations aimed to collect diverse opinions and tell the story of a socially oriented, inclusive society. The German Pavilion’s contribution followed this idea by presenting the maintenance and utilisation of existing buildings as a social process. The curatorial team of ARCH+ / SUMMACUMFEMMER / BÜRO JULIANE GREB together with the Sto Foundation and AIT-Dialog turned the pavilion into a workshop, a warehouse for building components and a meeting place. Instead of staging the finished product, the focus was placed on the actors and processes. In the context of semester assignments and workshops, students from different architecture faculties demonstrated on site that the refurbishment and upgrading of existing structures should be understood in both a constructional and a social context. Moving towards sustainable practice through a social turnaround — the Maintenance 1:1 workshop programme translated this idea into reality. From the discourse to the built project, the students dealt with existing buildings in order to look at the impact on the neighbourhood as well as the ecological advantages of continued use. How can local structures and identities be strengthened through the reuse of resources?

Using the terms “care, repair and maintenance”, the social, material and urban dimension of “maintenance” was explored and became perceptible in the transformations on site. Over the course of the Architecture Biennale, diverse 1:1 projects were created by each faculty.

anno: 2023

luogo: Venezia, IT tipo: workshop collaboratori: ARCH+ / SUMMACUMFEMMER / BÜRO JULIANE GREB / Sto Foundation / AIT-Dialog

2.2_Wave 2023 Waves

Per prima volta i Wave aprono le porte alle altre filiere della scuola Iuav: design, moda, comunicazione: il workshop, correlato dallo studio di grafica bruno, ha come intento quello di documentare, editorialmente e sui social, tutti i seminari durante l’arco delle tre settimane di svolgimento del lavoro. Ogni settimana, le foto raccolte dagli studenti vengono postprodotte e collezionate all’interno di una risma contenente tutti i lavori che hanno, di volta in volta, tematiche specifiche: mano, smartphone, wave sono solo alcuni dei temi presi come riferimento per la creazione di immagini sempre più sorprendenti.

anno: 2023

luogo: Venezia, IT

tipo: workshop di design della comunicazione collaboratori: studiobruno, Elisa Mapelli, Giulia Nicosia

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