INNER SPACE Study and urban design strategy for the enhancement of the walled city in Jodhpur
LAUREANDE Corsini Beatrice Piccinini Sara Spagnolo Maddalena RELATORI Arc. Farinella Romeo Arc. Jain Meenakshi
CORRELATORI Arc. Marcello Balzani Arc. Massai Pietro
UniversitĂ degli Studi di Ferrara Dipartimento di Architettura CEPT University of Ahmedabad
“A place that might have been built by Titans and colored by the morning sun “ Rudyard Kipling
0_. ABSTRACT
7
1_. INCREDIBLE INDIA
11
1.1 TERRITORIO E CONTESTO TERRITORY AND CONTEXT
13
• uno scenario globale | the global scenariouno • sguardo globale | general oveview • un territorio vario | a various territory • il turismo in rajsthan | tourism in rajastan • uno sguardo a jodhpur | jodhpur at a glance
1.2 ORGANIZZAZIONE SOCIALE SOCIAL ORGANIZATION
2_ . A LANDS OF KING
24
29
2.1 STORIA HISTORY 31 • Rathore e i primi insediamenti | Rathore and first settlements • La fondazione della nuova capitale | the foundation of the new capital • Le prime espansioni | first expansion • Le guerre per l’indipendenza dei Rajput | Indipendence war of Rajpur • Il tradimento | treachery • Il regno di Kabul | The Kabul kingdom 2.2 COMPARAZIONE TRA LE ANTICHE CATALI RAJPUT COMPARISON BETWEEN THE ANCIENT RAJPUT CAPITALS 43 • Udaipur • Bikaner • Jaipur • Jaisalmer • Bundi •
3 . CITY IN THE CITY
67
3.1 GERARCHIE AMMINISTRATIVE ADMINISTRATIVE HIERARCHIES 3.2 JNNURM 71
69
3.3 COMMUNITY PARTECIPATION LAW COMMUNITY PARTECIPATION LAW
76
4.
THE BLUE CITY
79
4.1 LO SVILUPPO URBANISTICO URBA NISTIC DEVELOPPEMENT 81 il cuore | the heart • il confine | the borderline • le nuove mura | the new wall • il declino | the declines • le mura | the wall • il Merahngahr | the Merahngarh • le risorse idriche | the water resources
4.2 ELEMENTI DELL’IMPIANTO STORICO ELEMENTS OF THE HISTORIC CORE 94 4.3 QUALCOSA DI VECCHIO, QUALCOSA DI NUOVO SOMETHING OLD SOMTHING NEW 95 4.4 LTIPOLOIGIE EDILIZIE BUILDING TYPOLOGIES 98 • edifici residenziali | residential buildings • haveli | haveli • casa multifamiliare | multi family home • uso misto | mixed use • casa a torre | tower house • edifici religiosi | religious buildings • riserve indriche | the water bodies • pozzo | well • bacino artificiale | artificial water basil • edifici istuzionali | istitutional buildings • chabutra | chabutra • albero sacro | neem ther • elementi urbani | urban elemets
4.5 CARATTERIZZAZIONE DEGLI SPAZI CHARACTERIZATION OF THE SPACES 118 4.6 LE COMUNITAÍ- QUARTIERE THE COMMUNITY DISTRICT 125 bhrampuri • bohran ki pol • mathuron ki pol
5.
S.W.O.T. ANALYSIS
135
• tessuto urbano | urban fabric • spazi aperti | open space • gestione dei servizi | managing service • identità sociale | social identity • condizione degli edifici | condition of the buildings • attività economiche | economic activities • resposabilità | responsability • amministrazione pubblica | public administration
6 . STRATEGY
147
6.1 STRATEGIA STRATEGY 149 6.2 AZIONI SULLA CITTA’ ACTION FOR THE CITY 153 6.3 METODOLOGIA OPERATIVA AOPERATIVE METHODOLOGY 156 • mappatura : applicazione | mapping application • percorso dominante | dominant path • esempi applicativi | applicative examples
7. PILOT PROJECT 7.1 REACH IT ! HAVELI 7.2 REACH IT ! HAVELI
165 167 169
• natura dell’area / The nature of the area • criteri di selezione / selection criteria • progetto/ project
7.3 LIVE IT ! JUNI MANDI 175 • natura dell’area / The nature of the area • criteri di selezione / selection criteria • progetto/ project • 7.4 BOOST IT ! GHANTA GHAR 183 • natura dell’area / The nature of the area • criteri di selezione / selection criteria • progetto/ project • 7.5 CONCLUSIONI 190
8 . GLOSSARY
193
9 . REFERENCES
199
9.1 BIBLIOGRAFIA HBIBLIOGRAPHY 201 9.2 SITOGRAFIA SITOGRAPHY 203 9.3 TESI CONSULTATE CONSULTED TESIS 204
10 . ATTACHMENTS 11 .
207
ACKNOWLEDGMENTS
211
0 ABSTRACT ABSTRACT
Fortemente influenzato dall’assetto geografico e dalle dinamiche politiche della regione, il centro storico di Jodhpur offre uno straordinario esempio dell’urbanistica tradizionale del Rajasthan. Nata e sviluppata in ambito medievale, la città storica oggi si trova a dover conciliare le esigenze moderne di un centro abitato con la conservazione del patrimonio tangibile e intangibile dell’impianto urbano storico. Posto quale obiettivo chiave la VALORIZZAZIONE DELLA SCENA URBANA e agendo in accordo con le direttive della municipalità, la tesi vuole offrire una strategia d’azione con una visione a doppia scala: proponendo linee guida di gestione del sistema urbano e sviluppando risoluzioni progettuali mirate che, in accordo con la tradizione locale e rispettando la rigida struttura sociale indiana, rispondano alle necessità sia della pubblica amministrazione che della comunità locale. Strongly influenced by the geographical and political dynamics of the region, the historic town of Jodhpur provides an outstanding example of traditional urbanism of Rajasthan. Conceived and developed within the medieval era, the historic city has to balance today the contemporary demands of a modern town with the preservation of tangible and intangible heritage of the urban center. Taken as key goal the REHABILITATION OF URBAN SCENARIO and acting in accordance with the directives of the municipality, the aim of the thesis is to offer an active strategy with a double scale vision. Firstly proposing guidelines for the management of the urban system, and secondly developing micro-scale design solutions according to local tradition and respecting the rigid social structure of India in order to meet the needs of both the public administration and the local community.
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photo courtesy | Giovanni Carlo Gentili
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photo courtesy | Giovanni Carlo Gentili
photo courtesy | Giovanni Carlo Gentili
1 INCREDILE INDIA INCREDIBLE INDIA
26
1.1 TERRITORIO E CONTESTO // TERRITORY AND CONTEXT Uno scenario globale The global scenario
potrebbe diventare il primo intorno al 2030; l’aspettativa di vita è di 63,9 anni e il tasso di crescita della popolazione dell’1,38% annuo, valore al di sopra della media mondiale che si attesta sul 1.1 % Nonostante l’impennata demografica degli anni ’70 – ’80, che ha portato ad un sensibile aumento della popolazioe urbana, circa il 70% degli indiani risiedono oggi nelle zone rurali. La migrazione verso le città più grandi ha, tuttavia, portato ad un repentino aumento nel paese della popolazione urbana facendo in modo che proprio gli agglomerati urbani siano tra quelli con la densità di popolazione più alta al mondo; è indiano anche il primato relativo al numero di città che superano i 10000 abitanti per Km2 (132 secondo il Demographia world Population 2011)
L’India, terra che dà i natali alla civiltà della valle dell’Indo, è custode e ambasciatrice nel mondo di una storia ricca di cultura e tradizioni millenarie. Gradualmente annessa alla Compagnia britannica delle Indie Orientali fin dai primi decenni del XVIII secolo e colonizzata dal Regno Unito dalla metà del XIX secolo, l’India è diventata uno Stato di diritto nazionale nel 1947, dopo una lunga lotta per l’indipendenza caratterizzata da una resistenza non violenta guidata dal Mahatma Gandhi. L’india vanta una popolazione (dato del 2014) di circa 1,21 miliardi di persone (che rappresenta il 17% della popolazione mondiale) è il secondo paese più popoloso del pianeta (dopo la Cina) e, secondo le previsioni del THE WORLD FACTBOOK,
India is the land that gives birth to the Indus Valley civilization and is the custodian and ambassador all over the world of a rich history, culture and tradition. Gradually annexed by the British East India Company from the early decades of the eighteenth century and colonized by the United Kingdom staring from the mid-nineteenth century, India has become an independent country in 1947, after a long non-violent struggle leaded by Mahatma Gandhi.
age is 63.9 years old and the population growth is increasing by 1.38% per annum, it’s a value above the world average, which stands on 1.1 %. Despite the great population increasing during the decade between 1970 and 1980, about 70% of Indians live today in rural areas. The migration to larger cities has, however, led to a sudden increase in the country’s urban population, their urban agglomerations are the ones with the highest population density in the world and India also gets the record for the India has a population of about 1.21 billion number of cities exceeding 10,000 inhabitants people (estimated for 2014) which represents per km2 (132 according to the Demographia 17% of the entire world population. Is the world Population 2011) second most populous country in the world (after China) and, according to forecasts of THE WORLD FACTBOOK, could become the first one around 2030. The medium life expectancy
27
28
> 40 000 p/ Km2 from 30 to 40 p/ Km2 from 20 to 30 p/ Km2 from 10 to 20 p/ Km2
WORLD POPULATION BY CONTINENT source: THE WORLD FACTBOOK 2011
WORLD POPULATION GROWTH source: WORLDOMETERS | 2011
2015
2,5
India
56,6 %
World
12,9 % INDIA 1 267 401 849
2,0 1,5 1,0 0,5
10,2 % 8,1 % 1,5 %
1960
1970
1980
1990
2000
2010
2020
2030
2040
10,7 %
WORLD POPULATION DENSITY source: THE WORLD FACTBOOK 2011
WORLD LARGE URBAN AREA POPULATION source: THE WORLD FACTBOOK 2011
23 p / Km2
56,6 %
23,1 p / Km2
12,9 %
38 p / Km2
INDIA 32 %
93 p / Km2 83,7 p / Km2 4,7 p / Km
2
INDIA
10,2 % 8,1 % 1,5 %
386 p / Km2
10,7 % 29
Uno sguardo d’insieme General Overview
Il Rajasthan, con 342,239 km² di territorio, indiani più apprezzati grazie alla sua costituisce lo stato più grande dell’India e ricca tradizione di fortezze, cultura, e copre il 10,4% dell’area totale del Paese. La autentico tradizionalismo e conservatorismo.. sua capitale si trova a Jaipur, nel Rajasthan orientale e, con i suoi 56,473,122 abitanti, è l’ottavo stato più popolato dell’India; conta, inoltre, due lingue ufficiali: l’Hindi ed il Rajasthani. Si trova nella parte settentrionale del Paese e comprende per la maggior parte il grande Deserto del Thar, suggestivo panorama che condivide con lo stato del Pakistan. Lo stato si è costituito ufficilamente il 30 marzo 1949 quando la storica regione del Rajputana, nome dato dagli inglesi ai territori governati dai sei regni Rajput (Jaipur, Jodhpur, Bikaner, Bundi, Jaisalmer e Udaipur), venne fatta confluire nel ‘Dominion of India’. Il Rajasthan è stato per secoli diviso tra i sei Raja ed rappresenta uno degli stati
The Rajasthan, with 342.239 km² of territory, known Indian states thanks to its rich heritage is the largest state of India and covers 10.4% of forts, culture, and authentic traditionalism. of the total area of the country. Its capital is Jaipur, in the Eastern Rajasthan, and is the eighth most populous state of India with its 56,473,122 inhabitants; it counts also with two official languages: Hindi and Rajasthani. Rajasthan is located in the northern part of the country and includes almost the entire surface of the Thar Desert The state was formed on March 30, 1949 when the historic region of Rajputana, name given by the British to the historic region ruled by the six realms Rajput (Jaipur, Jodhpur, Bikaner, Bundi, Udaipur and Jaisalmer), was added to the ‘Dominion of India’. Rajasthan has been divided for centuries between six Rajas and is one of the most
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BIKANER
JAIPUR JAISALMER
JODHPUR
BUNDI
UDAIPUR
0 10
50
100 Km
LEGEND Analysed cities
Rivers S e co n d a r y Primary Railway Division
RAJASTHAN AVERAGE LITERACY COMPARISON
RAJASTHAN SEX RATIO
78 %
52 505 p / Km2 48 147 p / Km2
2 119 p / Km2 0,91%
50 457 p/ Km2
77,9 %
0,93%
87,5 %
HISTORIC CORE
1 893 p / Km2
0,93 %
HISTORIC CORE
DISTRICT
Jodhpur
> 70 %
Others cities
from 60 to 70%
Forests
0,90%
0,81%
79,4 %
Thar
RAJASTHAN DENSITY COMPARISON
0,91 % 82,5 %
78 %
Minor cities
from 50 to 60% < 50 %
46 241 p / Km2
HISTORIC CORE
DISTRICT
DISTRICT
Jodhpur
> 0,96 %
from 0,9 to 0,93 %
Jodhpur
> 500 p / Km2
Others cities
from 0,93 to 0,96 %
from 0,87 to 0,9 %
Others cities
from 400 to 500 p / Km2
31
from 300 to 400 p / Km2 from 200 to 300 p / Km2
from 100 to 200 p / Km2 < 100 p / Km2
Un territorio vario A various territory
Il Rajasthan è una regione con un clima prevalentemente secco, con precipitazioni scarse quasi tutto l’anno e un territorio prevalentemente montuoso o collinare. Nonostante il deserto del Thar occupi ben il 47 % dell’intera superficie, il Rajasthan nasconde lungo il confine sud- orientale delle eccezioni naturalistiche di straordinaria bellezza ed importanza. Tra le più importanti ricordiamo i monti Aravalli, che circondano la città di Udaipur, ed alcuni Parchi e Riserve Naturali nel versante orientale del paese. Fatta eccezione per le province di Udaipur, Jaipur, Kota e Barhatpur (il cui territorio è rigoglioso e ricco di fiumi e riserve d’acqua) le popolazoni del Rajasthan hanno da sempre dovuto affrontare il problema della scarsità di acqua potabile, ricorrendo all’elaborazione di ‘un’architettura dell’acqua’ complessa e ricercata tipica di questa zona.
Rajasthan is a region with a very dry and hot climate, with a low level of rainfall during almost all year round and with a mountainous or hilly territory. Despite the Thar Desert occupy as much as 47% of his entire surface, Rajasthan hides exceptions of outstanding natural beauty along his southeastern boundary. Some among the most important sites are the Aravalli Mountains, which surround the city of Udaipur, and some parks and nature reserves in the eastern side of the country. Except for the provinces of Udaipur, Jaipur, Kota and Barhatpur (whose land is lush and rich in rivers and natural water basins) the population of Rajasthan have always faced the problem of the scarcity of drinking water, ending with processing a complex and sophisticated ‘architecture of water’ very typical of this area.
32
A VARIOUS TERRITORY Though a large percentage of the total area is desert with little forest cover, Rajasthan has a RICH AND VARIED TERRITORY. The flora and fauna varies from west to east accordign to the climate differences
ALTIMETRY 1350 mt
150 mt
900 mt
0 mt
600 mt
RAINFALL from 40 to 60 % from 20 to 40 % < 20 %
UNDERGROUND WATER Overexploited
Semi critical
Critical
Safe
Indira Gandhi Canal
33
Il turismo in Rajasthan Tourism in Rajasthan
Il turismo in Rajasthan rappresenta una delle maggiori fonti di reddito dello stato essendo una delle più popolari mete per le visite sia nazionali sia straniere, il Rajasthan attrae i turisti per le sue fortezze storiche, i palazzi, l’arte e la cultura. Dotato di vaste e variegate bellezze naturali e d’una grande storia, il Rajasthan ha un’industria turistica assai fiorente. I palazzi di Jaipur, i laghi di Udaipur e le fortezze nel deserto di Jodhpur, Bikaner e Jaisalmer sono tra le mete preferite di molti turisti, indiani e stranieri. Il turismo rappresenta l’otto per cento del prodotto interno dello Stato e dà occupazione ad ampi strati della popolazione. Molti antichi palazzi e fortezze per molto tempo rimasti trascurati sono stati trasformati in hotel di lusso.
Tourism in Rajasthan is a major source of income of the federal state of India, being one of the most popular destinations for both domestic and foreign visits; Rajasthan attracts tourists for its historic castles, palaces, art and culture. Equipped with vast and varied natural beauty and of a great history, Rajasthan has a flourishing tourist industry. The palaces of Jaipur, the lakes of Udaipur (Rajasthan) and the desert forts of Jodhpur, Bikaner and Jaisalmer are among the favorite destinations of many tourists, Indian and foreign. Tourism counts for eight percent of the domestic product of the state and employs large sections of the population. Many ancient palaces and fortresses remained neglected for a long time have been transformed into luxury hotels.
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TURISTIC ROUTE Being one of the most popular destinations for both domestic and foreign visits; Rajasthan attracts tourists for its historic FORTS, palaces, art and culture.
Other Capitals (T.O.R.F.) Rajasthan THE TOUR OF RAJASTHAN FORTS
Jaisalmer Fort
Jaisalmer
Merhangarh Fort
Bikaner Bundi Jaisalmer Udaipur Jodhpur Jaipur
939 435 visitors
JODHPU
Lake Palace
Udaipur
20 53 632 visitors
Amber Fort
Bundi
2 571 16 visitors
Amber Fort
Jaipur
2 194 410 visitors
Delhi
0
5
10
15
20 milions
JODHPUR
Mandore
359 572 1 450 716 visitors
DAY VISITORS
Merhangarh Fort
1 018 449 DOMESTIC VISITORS 75 300
Kayana Lake
FOREIGN VISITORS
Siddnath Maldev
1 453 321 TOTAL 7
URBAN SITES UNDER SURVEY
3
RURAL SITES UNDER SURVEY
Ganesh Temple
Siddhnath Umaid Bhawan Palace
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Uno sguardo a Jodhpur Jodhpur at a glance
Jodhpur è la seconda città del Rajasthan per importanza ed è stata, fin dalla sua fondazione, la capitale della storica regione del Marwar. Secondo il censimento del 2001 la popolazione di Jodhpur contava di 846.408 persone, delle quali 450.816 maschi e 395.592 femmine (con un rapporto uomo / donna pari allo 0.91%). Quello di Jodhpur, pur trovandosi alle porte del deserto del Thar, è uno dei distretti del Rajasthan con la densità di popolazione più alta ( 420 persone / Km2) grazie alla numerosa quantità di insediamenti urbani che compongono il suo territorio. La densità della città storica di Jodhpur, chiusa all’interno delle dalle mura del 1500, è di oltre 50.000 persone per km2; questo dato non deve sorprendere se paragonato a quello delle altre capitali storiche della regione che, simili
nello sviluppo storico e urbanistico, riportano dati di poco inferiori. L’industria turistica a Jodhpur costituisce una delle fonti economiche primarie soprattutto per la presenza del forte del Mehangarh che, grazie alla bellezza e alla maestosità della propria architettura, richiama turisti da ogni parte del mondo. Jodhpur è anche inserito all’intero di un circuito turistico che coinvolge i numerosi forti del Rajasthan e che risulta essere uno dei percorsi più gettonati dal turismo straniero. Nonostante la notorietà di cui gode Jodhpur all’interno del panorama turistico internazionale, le autorità locali non hanno mai riconosciuto all’interno del suo centro storico una eccellenza da salvaguardare.
Jodhpur is the second largest city of Rajasthan and has been, since its founding, the capital of the historical region of Marwar. According to the 2001 census the population of Jodhpur had of 846,408 persons, of whom 450,816 males and 395,592 females (with a male / female ratio equal to 0.91%). Despite its location on the outskirts of the Thar Desert, Jodhpur is one of the districts with the highest population density of all Rajasthan (420 people / km2) due to the large amount of urban settlements counts its territory. The density of the historic walled city of Jodhpur, closed within the historic walls of 1500, has a density population over 50 000 people per km2, which is not surprising when compared to that of other historical capitals of the region which report data slightly lower and have a similar historical development and planning.
The tourism industry in Jodhpur is one of the primary economic sources thanks to the complex of the Mehangarh fort; thanks to his beauty and majesty of its architecture, attracts tourists from all over the world. Jodhpur is also included into a touristic circuit that involves forts of all Rajasthan and which happens to be one of the most popular from foreign tourism. Despite Jodhpur’s reputation within the international tourist scene, the local authorities have never recognized into the walled city an excellence that needs to be safeguarded.
36
1.2 ORGANIZZAZIONE SOCIALE | CASTE E VARNA / SOCIAL ORGANIZATION | CASTES AND VARNA
La religione indù (pur costituendo circa l’80% di quelle professate) non è la sola presente ma le sue regole convivono con quelle di cristiani, mussulmani, sikh, buddisti, giainisti insieme ad altre altre piccole comunità. L’istituzionalizzazione del sistema castale ha origine nel II secolo a.C. Vi sono due versioni tradizionali circa l’origine della religione induista: una che fonda le origini in avvenimenti storici e un’altra radicata nella tradizione spirituale. Secondo l’induismo (come ci tramandano i testi sacri Rgveda) l’origine di tutto il creato è un’entità chiamata Purusha nel quale non è da ricercare una divinità ma più precisamente un principio intangibile, traducibile come l’anima del cosmo stesso da cui tutto ha origine. L’origine dei Varna (i macro- gruppi in cui si divide la popolazione) è descritta molto precisamente nei testi sacri. Il principio alla
[Quando smembrarono Purusha, in quante parti lo divisero? Che cosa divenne la sua bocca? Che cosa le sue braccia? Come sono chiamate ora le cosce? Ei suoi piedi? La sua bocca diventò BRAMINO, le sue braccia si trasformarono nel KASHATRYA, le sue cosce nel VAISHYA; dai piedi nacque lo SHUDRA.] Dai testi del Rgveda Il termine ha origine nel XV sec. quando i navigatori portoghesi sbarcati in India si trovano a dover razionalizzare un sistema di organizzazione sociale estremamente complicato che cercano di esemplificare con una parola: “castas” traducibile in italiano con la parola stirpe. Le caste costituiscono i fondamenti stessi della cultura induista, erroneamente identificata con quella Indiana.
[When they dismembered Purusha, in how many parts did they split him? What became his mouth? What his arms? How are the thighs called now? And his feet? His mouth became BRAHMIN, his arms turned into the KASHATRYA, her thighs in the VAISHYA; from the feet was born the SHUDRA.] From the texts of Rgveda
only one present in India, but its rules coexist with those of Christians, Muslims, Sikhs, Buddhists, Jains, along with other small communities. The institutionalization of the caste system took place in the second century BC, there are two versions about the origin of the traditional Hindu religion: one that finds sources in historical events and one rooted in the spiritual tradition. According to Hinduism (as handed down to us by the holy texts Rgveda) the origin of all creation is an entity called Purusha, which is not to be found a deity but more precisely an intangible principle, translated as the soul of the cosmos itself from which everything originates. The origin of Varna (the macrogroups which divides the population) is described very precisely in the sacred texts. The principle behind this social division is the
The term has his origins in the fifteenth century when the Portuguese sailors landed in India. They needed to rationalize a very complicated system of social organization that they seek to exemplify with one word: Castas, translated in English with the word lineage. The castes are considered the foundations of Hindu culture, mistakenly identified with the Indian one. The Hindu religion (although it constitutes about 80% of those professed) is not the
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base di questa divisione sociale risiede nell’umanizzazione di Purusha. I testi narrano che dalla sua bocca ebbero origine i Bramini gruppo di sacerdoti e intellettuali; dalle sue braccia i Kashatrya, il gruppo dell’aristocrazia militare; dalle sue gambe si generarono i Vaishya, il gruppo dei mercanti, artigiani e proprietari terrieri; e dai suoi piedi, parte meno nobile ma fondamentale, ebbero origine i Shudra che si identifica con il gruppo dei servi, dei manovali e braccianti. Da questa suddivisione del corpo di Purusha avvenne la prima grande divisione della popolazione induista. Il ruolo di Purusha all’interno della religione indù è quindi estremamente complesso: è spirito del cosmo e materialità vivente allo stesso tempo. Secondo la religione indù, inoltre, l’attribuzione di un individuo ad un determinato Varna è frutto delle sue azioni compiute in precedenza, il Karma. Per mantenere un buon Karma, ogni casta ha una serie di doveri da ottemperare durante il corso della propria vita (Dharma) ed è da questo aspetto che si valuta la
buona o la cattiva condotta dell’uomo. Nei secoli la divisione in Varna poi si ampliò andando a dividersi in Jat, categorie legate alla discendenza, e in sotto-jat strettamente legati alla lingua e alla provenienza geografica dell’individuo. In tutta l’India sono stimate oltre 2000 categorie specifiche di sotto categorizzazione di una o dell’altra casta. Il principio gerarchico è alla base della religione induista poiché nasce da una prerogativa di purezza di alcuni gruppi sociali. Su questa premessa è stato costruito un complesso sistema di regole che vincola le relazioni sociali: principi come l’endogamia e il divieto di contaminazione con caste inferiori (applicabile anche alla condivisioni di liquidi bevande, rapporti sessuali o il semplice contatto fisico) sono la diretta conseguenza di questa gerarchizzazione sociale e religiosa. In alcune zone dell’India rurale e nei centri storici vi sono nette divisioni territoriali tra gli appartenenti a caste diverse e tutti i tentativi di emanciparsi dalla propria condizione
humanization of Purusha. The texts tell that from his mouth were originated the Brahmins, the group of priests and intellectuals; from his arms the Kashatrya, the group of the military aristocracy; from his legs fathered the Vaishya, the group of merchants, artisans and landowners; and from his feet were originated, the less noble but fundamental, the Shudras that are identified as a group of servants, the unskilled workers and laborers. From this division of the body of Purusha came the first major division of the Hindu population. The role of Purusha within the Hindu religion is therefore extremely complex: it is the spirit of the cosmos and materiality living at the same time. According to the Hindu religion, the assignment of an individual to a certain Varna is the result of his actions earlier, the Karma. To maintain a good Karma, each caste has a number of duties to be fulfilled during the course of his life (Dharma), and it is from this point that is evaluated the good or bad behavior of man.
Over the centuries, the division in Varna has expanded by the division in Jat, categories that are related to the descendants, and in sub-jat closely related to language and geographical origin of the individuals. Across India there are over 2,000 estimated specific types of subcategorization of either caste. The hierarchical principle is the basis of the Hindu religion because it comes from a prerogative of purity of certain social groups and on this premise has been built a complex system of rules that constrains social relations. Principles as endogamy and the prohibition of contamination with lower castes (also applicable to shares of liquid beverages, sexual relations or simple physical contact) are the direct result of this social and religious hierarchy. In some parts of this social and religious hierarchy. In some parts of rural India and in the walled city there are clear territorial divisions between those belonging to different castes, and those who attempt to emancipate
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sono molto contrastati dalla stessa comunità. un sistema arcaico ancora profondamente legato alle medesime dinamiche primordiali. Dato molto significativo per comprendere la Molte sono state le battaglie politiche e sociali società è quello per cui solo una piccolissima che hanno tentato di contrastare la gerarchia parte della popolazione è ascrivibile ai primi di questa religione ma nessuna di esse ha mai due Varna (Bramini e Kashatriya ) mentre la ottenuto risultati duraturi e risolutivi. maggior parte della popolazione rientra nel quarto Varna, gli Shurda, e nei cosiddetti fuori casta, oggi chiamati Dalit, oppressi. Ufficialmente il sistema castale è stato bandito nel 1950 dalla Costituzione dell’India Indipendente, la decisione è stata presa per garantire la tutela delle caste deboli (appartenenti al quarto Varna) e dei Dalit. Nella realtà questo cambiamento sembrerebbe aver rafforzato le grandi differenze con un sistema legislativo ed elettorale che tutela le minoranze dei ceti più colti ed elevati a garanzia dello status originario. . Da sempre la comunità induista e le sue dinamiche sono al centro di molti dibattiti filosofici e sociologici, che tentano di coglierne le natura, essendo themselves from their condition are very Ever since, the Hindu community and its dynamics were at the heart of many contrasted by community itself. sociological and philosophical debates, trying A very significant fact for understanding to understand its nature, being an archaic society is to know that only a very small part system, still deeply tied under the same of the population belongs to the first two primordial dynamics. There were many political Varna (Brahmins and Kashatriya) while most of and social battles that have attempted to the population is within the fourth Varna, the counter the hierarchy of this religion but none Shurda, and in so-called outcasts, today called of them has ever achieved long lasting and resolutive results. Dalit. Officially the caste system was outlawed in 1950 by the Constitution of the Independent India, the decision has been taken to ensure the protection of the weaker castes (belonging to the fourth Varna) and Dalits. Instead, this change seems to have strengthened the big differences with a legal and electoral system, which protects minorities of the upper classes, cultured and elevated, strengthening the original status.
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photo courtesy | Giovanni Carlo Gentili
photo courtesy | Giovanni Carlo Gentili
photo courtesy | Giovanni Carlo Gentili
2 LA TERRA DEI RE LAND OF KINGS
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2.1 STORIA DI JODHPUR // THE STORY OF JODHPUR Rathore e i primi insediamenti Rathore and the first settlements
Primi signori del Marwar e tardizionalemente considerati discendenti del mitologico eroe Rama figlio del dio del sole, cui dovevano il titolo di “famiglia del sole”, i Rathore furono una tra le più potenti dinastie indiane. I Rathore provenivano dal Nord dell’India, l’attuale Uttar Pradesh, dove Nayan Pal stabilì il proprio regno a Kannauj nel 470 DC. La dinastia (che talvolta assume l’appellativo di Gaharwar) iniziò una rapida ascesa politica ed economica diventando, ben presto, tra le più ricche e influenti. Nel 1192, tuttavia, gli scontri con i clan dei regni vicini per il controllo del territorio, resi sempre più frequneti, segnarono la sconfitta del regno di Kannauj. Jai Chand, allora governatore, costretto all’esilio nel desertico ed inospitale territorio del Marwar, si stabilì nei territori compresi tra
i fiumi tra Luni e Pali, a quel sotto il controllo dei Parihar (altra dinastia facente parte della Vamsha dei Suryavanshi). Giunti in questa terra inospitale, Jai Chand e il proprio erede Rao Siyaji cercarono fin da subito di instaurarsi nel cuore della vita politica del regno attraverso matrimoni di convenienza con i signori locali. La capitale del regno all’epoca era Mandore, una città fortificata situata 8 km a nord dell’attuale Jodhpur e rinomata in tutto il Rajasthan per la magnificenza dei propri palazzi e la raffinatezza dei propri templi. Nel 1395 Rao Chonda riuscì ad assumere il controllo dei territori del Marwar sposando una principessa della dinastia Parihar divenendo signore del Marwar e stabilendosi all’interno del palazzo reale a Mandore.
The first lords of Marwar were the Rathore, one of the most ancient Indian dynasties that, according to tradition, was a direct descendant of the mythological hero Rama. He was considered a son of the sun god Surya and is for this reason that Rathore themselves are also known as Suryavanshi, or ‘family of the Sun’ The Rathore came from North India, the current Uttar Pradesh, where Nayan Pal set up his kingdom in Kannauj in 470 DC. The dynasty started a fast political and economic rise and it became rich and influential. In 1192 the clashes with clans of the neighboring kingdoms to control the territory became more frequent and violent and the kingdom of Kannauj was conquered. Jai Chand, then governor, was forced into exile in the desert and inhospitable territory of Marwar, settling
in the territories between the rivers between Luni and Pali, under the control of Parihar which was another dynasty part of the Vamsha of Suryavanshi. Once in this inhospitable land, Jai Chand and his son Rao Siyaji tried immediately to creep into the heart of the political life of the kingdom through marriages of convenience with local lords. The capital of the kingdom was Mandore: a fortified town located 8 km north from the present Jodhpur known in Rajasthan for the magnificence of its buildings and the elegance of its temples. In 1395 Rao Chonda succeeded in taking control of the territories of Marwar by marrying a princess of the dynasty Parihar, he became ruler of Marwar and settled Mandore.
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Mandore divenne capitale del regno del della popolazione si stabilì al di fuori della Marwar a partire dal VI secolo a.C. quando cinta in direzione sud- est. Nahar Rao Parihar si stabilì in prossimità del grande deserto del Thar. La città di Mandore si costituì, originariamente, a partire da piccoli insediamenti spontanei che costituirono il primo nucleo abitato. La conquista da parte dei Parihar cambiò radicalmente la forma della città che, in quanto capitale del regno, doveva essere in grado di proteggersi dagli attacchi nemici. Venne pertanto eretta una cinta muraria a protezione del Forte al cui interno trovarono alloggio gli esponenti dei Varna più importanti. L’insediamento all’interno delle mura era costituito da un tessuto diffuso di abitazioni spaziose costruite attorno a grandi spazi aperti tradizionalmente adibiti a mercati o ad assemblee cittadine mentre la restante parte
Mandore became the capital of the kingdom south-east. of Marwar as early as the sixth century BC when Nahar Rao Parihar settled near the great Thar Desert. The city was shaped originally from small spontaneous settlements that formed the first inhabited. The conquest by the Parihar radically changed the shape of the city: as the capital of a kingdom Mandore needed to be able to deal with attacks by the neighboring kingdoms. Rao Chonda decided to build a wall to protect the city, the representatives of most important Varna decided to move there. The original settlement within the walls consisted of big houses built around large open spaces traditionally used in markets or town meetings while the remainder of the population had settled outside the city towards the
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La fondazione della nuova capitale The foundation of the new capital
Nel frattempo, nel vicino regno del Mewar, si stavano consumando violente lotte per il trono che determinarono la sconfitta di Rao Jodha il quale, esiliato e privato del potere, cercò di riconquistare prestigio attaccando il territorio adiacente del Marwar dominato dai Rathore. Rao Jodha cercò di espugnare Mandore per ben quindici anni, riuscendo nell’impresa solo nel 1453 quando la città cadde, finalmente, sotto l’assedio. Rao Jodha, preoccupato che la vecchia capitale potesse risultare vulnerabile e poco sicura, decise di cercare un luogo più protetto dove stabilire una nuova città chiamata in suo onore Jodhpur. Decise di fondare la nuova capitale del regno circa 9 km più a sud, in corrispondenza di un’aspra altura rocciosa dove iniziò la realizzazione del forte del Mehrangarh. La fondazione ufficiale della città è
datata 1459 e la sua elezione a capitale di tutto il regno del Marwar 1460. La realizzazione della nuova capitale iniziò con la costruzione del palazzo reale; a questo scopo fu designata un’area 9 km a sud di Mandore sulla sommità di una collina chiamata Bhaurcheeria (la montagna degli uccelli). Il forte venne interamente realizzato in pietra locale finemente decorata, circondato da bacini naturali di acqua e dotato di centinaia di stanze per ospitare il nuovo sovrano e la propria corte di Kshatriya. In accordo con la tradizione indiana del Mahadanas, il re fece dono ai Brahmini di ampi appezzamenti di terra proprio in prossimità del nuovo forte, dando il via al nucleo insediativo originale dell’attuale città. Contemporaneamente alla realizzazione del Mehrangarh venne realizzata, tra il 1470 e il
Violent battles were acted in the neighboring kingdom of Mewar: two brothers were fighting for the throne and the loser turned to be Rao Jodha. Deprived of his legitimate kingdom he tried to regain prestige by attacking the adjacent territory: the Marwar dominated by Rathore. Rao Jodha tried to conquer Mandore for fifteen years, succeeding in only in 1453 when the city finally fell under its rule. Rao Jodha, worried that the old capital was vulnerable and unsafe, decided to seek a more sheltered location where to establish the new city which, in his honor, will be called Jodhpur. He decided to found the new capital of the kingdom about 8 km to the south, on top of a rocky hill where he began the construction of the fort of Mehrangarh. The official foundation of the city dates back to 1459 and his election as capital of the
kingdom of Marwar dates 1460. The construction of the new city began with the building of the royal palace; for this purpose was designated an area on top of a hill called Bhaurcheeria (the mountain of birds). The fort was made entirely of local stone finely decorated, surrounded by ponds of water and packed with hundreds of rooms to accommodate the new ruler and his court of Kshatriya. According to Indian tradition, the king gave to the Brahmins terrains next to the new fort, starting the core of the original city settlement. Together with the Mehrangarh Fort, between 1470 and 1488, Rao Jodha started to realize walls to protect the new born city. Made of massive local stone, they had four portals that marked the entrance and the exit to the new capital.
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1488 una prima cinta muraria che delimitava il primo sviluppo della città. Realizzata in massiccia pietra locale era dotata di quattro portali che segnavano l’accesso e l’uscita alla nuova capitale. Tutto ciò che resta delle mura antiche sono tre dei quattro gates originali. Singh Pol, conosciuta comunemente come Lion Gate e che costituiva l’accesso a rivolto a sud, Bhomiaji Ki Ghati Ki Pol rivolto al sud- est e Phoolerao Pol, a ovest, di cui rimangono solo le imponenti strutture oggi completamente mimetizzate nel tessuto urbano. Del quarto portale, Bhaji Pol, rimane solamente il nome, che oggi definisce un’area completamente avulsa dal suo originale uso. L’analisi dei testi e l’elaborazione dei dati in nostro possesso ci hanno portato alla definizione del più probabile tracciato delle mura antiche, individuandone l’impronta
lungo l’asse stradale e commerciale definito attualmente da Fateh Pol road e Ada bazaar. La posizione, la dimensione della strada e la sua centralità e importanza rispetto all’intero centro sono fattori di primaria importanza che rafforzano la nostra ipotesi.
All that remains of the ancient walls are three of the four original gates. Singh Pol, commonly known as the Lion Gate which was the southfacing entrance); Bhomiaji Ki Ghati Ki Pol (southeast) and Phoolerao Pol (west) are today imposing structures completely camouflaged in the urban pattern. The fourth portal, Bhaji Pol, is today destroyed but the ancient name still define an area completely divorced from its original use.
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Le prime espansioni The first expansion
Il periodo successivo costituì per Jodhpur un’epoca di forte sviluppo economico ed ampia espansione territoriale grazie alla politica lungimirante di Rao Suja il quale non solo rafforzò l’assetto militare ma favorì anche gli scambi commerciali con il nord dell’India. La Jodhpur dell’ epoca, nonostante la recentissima fondazione, venne annoverata tra le città più importanti del paese grazie alla fiorente vita culturale e alla potenza del proprio esercito. Quest’aura di splendore e prosperità portò la città, già dai primi anni del nuovo secolo, a trovarsi in prima linea nell’affrontare attacchi e tentativi di conquista da parte di regni e popoli confinanti. La nuova capitale iniziò a crescere ed espanespandersi grazie a questo periodo di prosperità: molti dall’antica Mandore iniziarono a trasferirsi e a popolare i nuovi territori
The next period will be for Jodhpur an era of strong economic development and territorial expansion thanks to the far-sighted policy of Rao Suja who strengthened the military structure and favored trade with the north of India. The Jodhpur of those times was considered one of the most important cities of India thanks to the flourishing cultural life and the power of his army. This aura of splendor and prosperity will bring the city, since the early years of the new century, to be in the forefront in attacks and attempts at conquest by neighboring kingdoms and peoples.
all’interno del circuito murario che si rivelò ben presto troppo piccolo per poter contenere la popolazione di una capitale tanto importante. L’espansione urbana avvenne rapidamente e senza una pianificazione in senso moderno: le abitazioni, i palazzi e i templi vennero costruiti uno addossato all’altro lungo il ripido pendio della Bhaurcheeria, arrivando al limite delle antiche mura e proseguendo lungo le vie di accesso alla città dando origine ad una macchia urbana spontanea ma allo stesso tempo organizzata attorno al punto focale principale: il castello del Mehrangarh. La direzione iniziale dell’espansione, giustificata dal posizionamento dei portali d’accesso e conforme all’orografia del territorio, proseguì verso sud / sud-est, seguendo di fatto le rotte dei principali assi commerciali diretti nel Gujarat.
population of the capital. Urban expansion occurred rapidly and without planning in the modern sense: the houses, palaces and temples were built very close one to another along the steep slope of Bhaurcheeria, they reached the edge of the ancient wall and continued along the access roads giving rise to a spontaneous urban expansion organized around the main focal point: the castle of Mehrangarh. The initial direction of expansion, justified by the placement of the access portals and adapted to the orography of the territory is initially to the south / south-east, responding to the main trade routes that were mainly The new capital began to grow and expand directed towards the coast of Gujarat. thanks to this period of prosperity: many people began moving from the ancient Mandore and inhabit new territories within the walls that soon proved to be too small to contain the
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Le guerre per l’indipendenza dei Rajput The wars for independence of the Rajputt
Nel 1516 un esercito di Pathans provenienti dal Punjab, dopo aver cercato invano più volte di conquistare la città, riuscì a rapire ben 140 donne Rajput durante il festival hindu di Teej. L’allora sovrano di Jodhpur, Ganga Singh, sacrificò la propria vita in una battaglia per rivendicare l’onore perduto della città. Per i successvi 10 anni, Rao Ganga Singh II, suo successore, combatté un’aspra e continua battaglia per l’indipendenza del proprio regno dall’invasore musulmano. Nel 1526 una uova battaglia minacciò l’integrità della popolazione dell’attuale Rajasthan: Babur, imperatore Moghul proveniente dall’Afghanistan, dopo aver attraversato l’Indo, affrontò in una storica battaglia a Panipat un esercito Rajput costituito dai principali regni del Rajasthan; Rao Ganga Singh II del Marwar combatté valorosamente
al fianco di Rama Sanga, sovrano del Mewar, in uno scontro destinato a durare due anni e dal quale i Rajput uscirono duramente sconfitti. I regni di Marwar e Mewar vennero designati quali meri vassalli dei Moghul ma l’inospitalità del deserto garantì, nonostante tutto, un certo livello di autonomia, consentendo una rapida e sostanziale espansione del Marwar verso Nagore, Ajmer, Jalore e Bikaner che sotto il maraja Raja Maldeo passarono sotto il controllo del regno di Jodhpur. Le continue minacce alla sicurezza della città iniziarono a spaventare la popolazione di Jodhpur: coloro i quali non avevano trovato posto all’interno dell’antica cerchia di mura iniziarono a sentirsi minacciati e indifesi contro l’invasore musulmano e l’espansione della città subì un arresto dovuto alle guerre. La necessità di una cerchia muraria più grande
In 1516 an army of Pathans from the Punjab, after having tried several times to conquer the city, managed to kidnap 140 women Rajput during the Hindu festival of Teej. The ruler of Jodhpur, Ganga Singh, sacrificed his life in a battle to claim the lost honor of the city. During the following 10 years, Rao Ganga Singh II (successor of Ganga Singh) fought an ongoing battle for the independence of his kingdom from the invader Muslim. In 1526 a new battle threatened the integrity of the population of the Rajasthan: Babur, Mughal emperor from Afghanistan, after crossing the Indo River, faced a Rajput army in a historic battle at Panipat. Rao Ganga Singh II of Marwar fought bravely alongside Rama Sanga, ruler of Mewar, in a war destined to last two years and from which the Rajputs come out harshly defeated.
The kingdoms of Marwar and Mewar, were sentenced to be vassals of the Mughals but the inhospitable wilderness of the Thar Desert assured, nevertheless, a certain level of autonomy, enabling rapid and substantial expansion of Marwar to Nagore, Ajmer, Bikaner and Jalore under maharajah Raja Maldeo. The permanent threat to the security of the city began to frighten the population of Jodhpur: those who had not found a place inside the ancient city walls began to feel vulnerable and helpless against the Muslim invader. The expansion of the city came to a standstill due to the wars against the invading Mughals, it became urgent the realization of a new largest circle of walls that could surround the expansion of the city for a long period. In 1500
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capace di contenere l’espansione della città per un lungo periodo portò alla costruzione nel 1500 delle nuove mura (tutt’ora esistenti) e all’abbattimento delle prime. In un primo momento una larga parte della città rimase non urbanizzata e la macchia urbana restò concentrata ancora lungo l’asse sud-orientale della Bhaurcheeria. I primi portali d’accesso ad essere realizzati, tra il 1531 e il 1562, furono Chand Pole, Jalori Gate e Siwanchi Gate, mentre atri tre verranno costruiti solo a partire dal 1750.
new walls (those that still can be seen) and the demolition of the first ones. Initially, a large part of the city remained undeveloped, and the urban area stretched along the south-eastern Bhaurcheeria. The first entrance portals to be made, between 1531 and 1562, were Chand Pole, Jalori Siwanchi Gate and Gate; while another three will not be built just since 1750.
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Il tradimento the treachery
Nel frattempo a Dehli, capitale amministrativa del regno Moghul, Sher Shah Suri riuscì con un abile colpo di stato a mandare in esilio Humayun (il legittimo sovrano) e la famiglia reale i quali, in cerca di aiuto, si rivolsero al Maraja di Jodhpur che, rimasto fedele Sher Shah Suri, negò il proprio sostegno obbligandoli a spingersi ancora più a sud. Nel 1556, alla morte di Humayun, il figlio Akbar salì al potere a soli 13 anni riconquistando il regno del padre e avviando una campagna militare punitiva proprio contro la città di Jodhpur colpevole di non essersi opposta all’invasore quando ne aveva avuto l’occasione.. Nel 1561 Akbar riuscì finalmente a conquistare il Mehrangarh Fort e la cittadella di Nagaur consegnando i
possedimenti al neoistituito sovrano di Bikaner, cui venne restituita l’indipendenza perduta durante la campagna di conquiste di Rao Maldeo. Dopo diversi anni di trattative e compromessi, Jodhpur ottenne nuovamente l’autonomia da Bikaner passando ad una condizione di diretto vassallaggio a un rapporto duretto con Akbar stesso che prese in sposa una figlia dell’allora Maraja di Jodhpur. Lo stretto rapporto economico e politico che legava la città con la capitale Moghul portò ad un coinvolgimento di Jodhpur nelle principali campagne di conquista operate da Akbar (Lahoe, Gujarat, Deccan) e ad una prosperità artistica e culturale mai vista in quelle terre.
Meanwhile, in Delhi, the administrative capital of the Mughal reign, Sher Shah Suri managed with a clever takeover to send exiled Humayun (the rightful king) and the royal family; seeking help, they turned to the maharajah of Jodhpur who, out of loyalty to Sher Shah Suri, denied to give them refuge, forcing them to go even further south. In 1556, after the death of Humayun, his son Akbar came to power at age 13 winning back his father’s kingdom; one of his first official acts was a punitive military campaign against the city of Jodhpur because, in his opinion, supported the invader when his father asked for some help. In 1561 he finally managed to win the Mehrangarh Fort and the citadel of Nagaur delivering theese possessions to neo-established ruler of Bikaner, back to power after the campaign of conquest of Rao Maldeo (1540). After several years of negotiations and compromises, Jodhpur got independence from Bikaner going
to a state of vassalage and dependence directed by Akbar himself who took in marriage a daughter of the Maharajah of Jodhpur. The close economic and political relationship that linked the city with the capital of the Mughal Empire led to the involvement of Jodhpur in major campaigns of conquest made by Akbar (Lahoe, Gujarat, Deccan) and a flourishing arts and culture ever seen in those lands.
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Il regno di Kabul The kingdom of Kabul
Il periodo di pace e prosperità durò senza grossi sconvolgimenti fino al 1658 quando Aurangzeb, figlio di Shah Jahan (colui che realizzò il Taj Mahal) uscì vincitore dalla battaglia per la successione al trono in cui Jodhpur aveva apertamente sostenuto il fratello. Nella battaglia che determinò l’elezione del nuovo imperatore, la città di Jodhpur venne sconfitta e Aurangzeb, offeso, confinò Jodhpur e i suoi possedimenti sotto il controllo del governo di Kabul, segnando un brusco arresto nello sviluppo culturale della città. La religione islamica divenne quella ufficiale del regno e i governanti adottarono leggi e provvedimenti per la conversione delle masse, come l’istituzione di una tassa per gli hindù e la distruzione di numerosi templi.
Si narra, quindi, che una famiglia Rajput, preoccupata per la propria vita e per la salvaguardia dell’ integrità religiosa, decise di salvare il proprio primogenito allontanandolo dall’ostile terra del Merwar abbandonaldolo in in una cesta lungo il fiume Pali. Qualche anno dopo fu proprio quel bambino, Durgadas, ad organizzare per la prima volta una alleanza tra le diverse comunità Rajput al fine di riconquistare i territori perduti e recuperare l’onore di cui erano stati a lungo privati. L’impresa riuscì a costo di una lunga battaglia mai definitivamente conclusa, che mantenne i territori del Rajasthan costantemente in stato di guerra per i successivi 30 anni. Tra i tanti scontri vale la pena di ricordate quello che costò la vita ad Ajit Singh, sovrano di
The period of peace and prosperity lasted without major upheavals until 1658, when Aurangzeb, son of Shah Jahan (who built the Taj Mahal) emerged victorious from the battle for succession to the throne; Jodhpur had openly supported his brother and, in the battle to decide the new emperor, the city of Jodhpur was defeated. Aurangzeb, offended by the collision, gave Jodhpur and his possessions under the control of the government in Kabul, marking an abrupt break in the cultural development of the city. Islam became the official religion of the kingdom and its rulers adopted laws and measures to convert the masses, such as the establishment of a fee for Hindus and the destruction of many temples. It is said that a Rajput family, worried for their lives and for their religious integrity, decided to save his firstborn leaving him in a basket along the Pali River. A few years later it will be that child, named Durgadas, the one who will organize an alliance between the Rajput community in
in order to regain the lost territories and their honor. They’ll finally succeed after a long battle never definitively concluded, which will keep the territories of Rajasthan constantly at war for the next 30 years. Among the many battles worth remember the one that cost the lives of Ajit Singh (ruler of Jodhpur) and those of the maharajahs of Jaipur and Udaipur. A period of political instability led Jodhpur to a progressive loss of importance and autonomy so that, when the government replaced the Moghul he Maratha, no sovereign Rajput could oppose the new invasion. The domination of the Maratha kingdom of Marwar officially began in 1773, with the killing of the maharaja and the conquest of the fort, and lasted until 1808 when the British, with an astute political move, supported the accession to the throne of Raja Man that, once in power, decreed Jodhpur under British rule.
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Il dominio Britannico segnò per la città di Jodhpur un momento di prosperità economica poiché la città venne utilizzata come base di scambio commerciale tra le coste del Gujarat e l’entroterra del paese. La dominazione non sfociò mai in scontri sanguinosi e portò la città ad espandersi al di fuori delle mura storiche, urbanizzando aree fino ad allora inoccupate: la nuova traccia urbana è tutt’ora molto evidente all’interno del tessuto. Volendo lasciare un impronta evidente del proprio dominio, i britannici costruirono il mercato del Ghanta Ghar e la Clock Tower realizzando anche la grande Avenue che permette l’accesso al mercato del Ghanta Ghar e la Clock Tower realizzando anche la grande Avenue che permette l’accesso al mercato dal lato sud. La scala e la morfologia di entrambi gli interventi è totalmente opposta alla espressione urbana tradizionale indiana. Con il passare del tempo l’appropriazione informale degli spazi e l’adattamento del
Jodhpur, e ai Marajà di Jaipur e Udaipur, inaugurando, così una stagione di forte instabilità politica che portò Jodhpur ad una progressiva perdita di importanza e autonomia tanto che, quando al governo Moghul si sostituì quello Maratha, nessun sovrano Rajput riuscì ad opporsi alla nuova invasione. La dominazione Maratha determinò una forte ripresa dei valori e delle tradizioni Indù, precedentemente abbandonate in seguito alla dominazione musulmana. Vennero ricostruiti numerosi templi, riaperte le scuole religiose ripristinate le antiche tradizioni, La città venne suddivisa in aree a seconda del credo religioso e gli Indù ripresero pienamente possesso del centro storico, lasciando che i musulmani rimasti si insediassero in alcune zone al di fuori delle mura. Ancora oggi questa suddivisione è evidente, ma le varie comunità convivono pacificamente le une con le altre e non si verificano scontri di natura religiosa.
Maratha domination determined a strong revival of the old Hindus values and traditions, previously abandoned after the Muslim domination. Many temples were rebuilt, religious schools reopened and the old traditions restored, the city was divided into areas according to the religious beliefs and Hindus resumed full possession of the old town, leaving that Muslims inhabit were some areas outside the walls. Even today this division is evident, but the various communities coexist peacefully with each other and there are no religious clashes.
clear mark of their own domain, the British realized the complex of Ghanta Ghar market, the Clock Tower; and the great Avenue reaching the marked from the south side. The scale of those projects and the morphology of both interventions is totally opposed to the traditional Indian urban expression . With the time passing, the appropriation of informal spaces and the adaption of these two elements have built an outstanding example of eclecticism both functional and aesthetical.
The British rule meant for Jodhpur a time of economic prosperity since the city was used as a trade basis between the coasts of Gujarat and the hinterland of the country. The rule brought the city to expand outside the historic walls, urbanizing areas until now unemployed: the new urban pattern is still very evident within the tissue. In order to leave a
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costruito hanno resto questi due elementi un esempio eccezionale di ecclettismo sia funzionale che estetico.
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2.2 COMPARAZIONE TRA LE ANTICHE CATALI RAJPUT / COMPARISON BETWEEN THE ANCIENT RAJPUT CAPITALS UDAIPUR • REGNO : Mewar • GOVERNO : Parihar e Sisodias
fece costruire sulle sponde del lago il grande City Palace, il complesso di palazzi reali più ampio dell’intera regione.
• La città venne fondata nel 1559 da Maharana Udai Singh, erede dell’antico clan dei Sisodias, quale nuova capitale per il potente regno rajput del Mewar. A seguito dei numerosi attacchi subiti a opera dei clan rivali, si rese necessario spostare la capitale dall’antico forte di Chittogarh, a un luogo più riparato e maggiormente difendibile quale la Valle Girwa, arroccata tra i monti Aravalli e collocata lungo le sponde del lago Pichola. Il primo nucleo insediativo si sviluppò compatto, protetto dal lago e dalla prima cerchia di mura e assestato lungo i tre assi di collegamento alla piazza centrale Jagdish Chowk, vero cuore della città. Contemporaneamente il Maharaja
• Con l’ascesa al potere a Delhi della dinastia Moghul, il Mewar perse buona parte dei propri territori e la città, pur mantenendo una relativa autonomia, si ritrovò a giocare un ruolo marginale nel panorama politico: tra il 16 e il 17 secolo Udaipur vide un’espansione proporzionalmente inferiore rispetto alle altre capitali Rajput.
• The city was founded in 1559 by Maharana Udai Singh, heir of the ancient clan Sisodias as a new capital for the powerful Rajput kingdom of Mewar. Because of the numerous attacks suffered at the hands of rival clans, it became necessary to move the capital from the old fort of Chittogarh, to a more sheltered and defensible place like the Girwa Valley, nestled between the Aravalli mountains and situated along the banks of Pichola lake. The first settlement grew around the compact central square Jagdish Chowk, the real heart of the city, protected by the lake and the first wall. At the same time the Maharaja had built on the shores of Lake City Palace, a complex of royal palaces wider whole region.
and cities, while maintaining a high level of autonomy, it played a minor role political scene: between the 16th and 17th century saw Udaipur expansion proportionally lower than other capital Rajput. Taking advantage of the natural creek basin Swaroop Sagar and the course of the river Ayad, the city was able to expand its borders to the north, alongside the original citadel a second compact nucleus, closed entirely by defensive walls and connected to the city by two doors it influenced the urban setting.
Sfruttando l’insenatura naturale del bacino Swaroop Sagar e l’andamento del fiume Ayad, la città poté ampliare verso nord i propri confini, affiancando alla cittadella originale un secondo nucleo compatto, chiuso interamente dalle mura difensive e collegato alla città da
• When, in 1730 the government of Delhi was handed over to the dynasty of Marathas, a new campaign of conquest began: in 1734 the city and the Raja welcomed and • With the rise to power in Delhi of the Mughal submitted themselves to the new sovereign, dynasty, the Mewar lost most of its territories becoming faithful vassals. Udaipur then lived
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Historic urban pattern RADIAL Historic urban system RIVERS AND WELLS Morphology MOUNTY
HISTORIC CORE
XVI cent. XVII cent. XVIII cent. AFTER THE INDEPENDENCE EXPANSION AFTER 1970
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due porte da cui si diramavano le vie principali. verdi alternati ai nuovi insediamenti. • Quando, nel 1730 il governo di Delhi passò in mano alla dinastia dei Marathas, iniziò una nuova campagna di conquista: nel 1734 la città e il Raja accolsero e si sottomisero al nuovo sovrano, divenendone fedeli vassalli. Udaipur visse quindi un periodo estremamente ricco e fiorente durante il quale ampliò i propri confini prima a ovest, inglobando i limitrofi villaggi, e successivamente a est, al punto che già nel 1743 (come riportato da James Tod) aveva raddoppiato la propria estensione.
• Nell’ultimo secolo la città ha continuato a crescere seguendo il corso del fiume Ayad e delle strade di collegamento tra Rajasthan e Gujarat mantenendo, anche nei nuovi insediamenti, l’impostazione ortogonale e gerarchica prettamente occidentale.
• Nel secolo successivo, con l’avvento del colonialismo britannico, vi fu la vera svolta urbanistica: la struttura urbana tradizionale venne sostituita da rigidi sistemi geometrici. Con la costruzione della ferrovia, la città si aprì a uno sviluppo lungo l’asse nord-sud prediligendo, in contrasto con il compatto sistema storico, un’organizzazione di spazi
an extremely rich and prosperous period during which expanded its borders prior to west, encompassing the neighboring villages, and then to the east, to the point that in 1743 (as reported by James Tod) had doubled its extension. • In the next century, with the advent of British colonialism, there was the real turning urbanism: the traditional urban structure was replaced by rigid geometric systems. With the construction of the railroad, the city was opened to development along the north-south preferring, in contrast to the compact historical system, an organization of green spaces alternating with new settlements. • In the last century the city has continued to grow following the course of the river Ayad and roads between Rajasthan and Gujarat maintaining, in the new settlements, setting orthogonal and hierarchical purely Western.
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BIKANER
• REGNO : Jangladeshr • GOVERNO : Jats
• Tra il 1540 e il 1564 il regno visse un momento di estrema ricchezza essendosi posto come uno dei principali sostenitori del imperatore Akbar, erede del trono Moghul. L’aumento demografico derivante fu tale da rendere necessario l’ampliamento della città e dell’impianto difensivo: in meno di 15 anni la città si ingrandì al punto che le mura dovettero essere ampliate nel 1554 verso est e, successivamente, nel 1560 verso sud. L’improvvisa crescita urbana portò anche alla demolizione del forte Rati Ghati e alla costruzione, nel 1589, a est della città del Junaghar Fort (originariamente chiamato Chintamani), più un palazzo reale che un vero baluardo difensivo.
• Fuggito dal vicino regno del Marwar, Rao Bika, figlio del potente Rao Jodha, lasciò Jodhpur nel 1485 e, dietro consiglio della giuda spirituale Karni Mata, fondò la città di Bikaner tra le disabitate e inospitali dune del deserto del Thar. Il primo complesso fortificato, chiamato Rati Ghati, venne affiancato nel 1488 da un insediamento urbano chiuso da cinta murarie volte a proteggere la nuova città dagli attacchi del vicino clan Bhati. Unico collegamento tra il forte è la città murata era la porta Kate a est dell’insediamento da cui si diramavano gli assi urbani principali che ancora oggi caratterizzano il nucleo originale. • Con l’ascesa al potere della dinastia induista dei Maratha, il regno del Jangladesh visse • REIGN: Jangladeshr • GOVERNORS : Jats
• Between 1540 and 1564 the growth of the kingdom lived a moment of extreme wealth having place as one of the main supporters of the Emperor Akbar, heir to the Mughal throne. The resulting increase in population was such as to require the expansion of the city and their defense: in less than 15 years the city expanded to the point where the walls had to be expanded eastward in 1554 and subsequently in 1560 to the south . The sudden urban growth also led to the demolition of the fort Rati Ghats and the construction, in 1589, east of the city of Fort Junaghar (originally called Chintamani), more a palace than a true defensive bulwark.
• Escaped from the nearby kingdom of Marwar, Rao Bika, son of the powerful Rao Jodha, left Jodhpur in 1485 and, on the advice of a spiritual guide Karni Mata, founded the city of Bikaner between uninhabited and inhospitable sand dunes of the Thar Desert. The first fortified complex, called Rati Ghats, was joined in 1488 by a settlement enclosed by boundary walls to protect the new city from the attacks of the neighboring clan Bhati. Only connection between the stronger the walled city was the gateway Kate east of the settlement from which branched off the main urban axes that still characterize the original • With the rise to power of the Hindu Maratha core. dynasty, the kingdom of Janglades lived its golden age: located on the border of the
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Historic urban pattern MODULAR Historic urban system RIVERS
Morphology PLAN
HISTORIC CORE
XVI cent. XVII cent. XVIII cent. AFTER THE INDEPENDENCE EXPANSION AFTER 1970
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il proprio periodo d’oro: collocato al margine del territorio Rajput, restò escluso dalle guerre di potere e poté pertanto ampliare i propri confini senza dover affrontare ostacoli esterni. La capitale stessa abbatté le mura storiche e andò progressivamente ampliandosi intorno al nuovo forte mantenendo quale asse principale la via di collegamento tra forte e città vecchia.
promuovendo la città quale centro della produzione della lana (storica attività della regione) fornì a Bikaner un nuovo ruolo di eccellenza. L’espansione urbana, in risposta alla grande crescita demografica, rimase concertata fino agli anni ’80 a nord e, in seguito ai nuovi piani di sviluppo, si aprì ai territori a est, rimasti fino ad allora, ignorati.
• Con la firma nel 1818 del trattato tra Bikaner e l’Impero Britannico e la nomina a protettorato, la città vide una forte campagna di modernizzazione: nel 1866 fu la prima città indiana a essere dotata di una linea elettrica. Il marahja Dunga Singh, sovrano della città da 1972 e considerato il fondatore della moderna
• L’espansione della città nelle lande deserte comportò la creazione di un nuovo sistema di approvvigionamento idrico: tra il 1925 e il 1927 venne realizzato a sud della città il Ganga Canal collegato a un bacino di raccolta artificiale, che ancor oggi fornisce acqua potabile a quasi tutta la città.
• Ganga Singh, personaggio chiave nella lotta per l’indipendenza e Maharaja di Bikaner dal 1887, si pose quale obiettivo la modernizzazione e la valorizzazione della città all’interno del panorama regionale:
territory Rajput, remained excluded from the wars of power and could therefore expand their borders. The capital toppled the historic walls and went gradually expanded around the new axis which strong keeping the main road link between strong and old town.
• Ganga Singh, a key figure in the fight for independence and the Maharaja of Bikaner since 1887, it poses as an objective the modernization and improvement of the city within the regional landscape: promoting the city as a center of production of wool (historical activities the region) gave Bikaner a new role of excellence. Urban expansion, in response to the large population growth, remained concerted until the 80 north and, as a result of new development plans, opened to the territories east, were until then ignored.
• With the signing in 1818 of the Treaty between Bikaner and the British Empire and the appointment protectorate, the city saw a strong campaign of modernization: in 1866 was the first Indian city to be equipped with a power line.
• The expansion of the city in the desert lands led to the creation of a new water supply system: between 1925 and 1927 was built south of the city the Ganga Canal connected to an artificial catchment area, which still provides drinking water to nearly throughout the city.
• Ganga Singh, a key figure in the fight for independence and the Maharaja of Bikaner since 1887, it poses as an objective the modernization and improvement of the city within the regional landscape: promoting the city as a center of production of wool (historical activities the region) gave Bikaner a new role of excellence. Urban expansion,
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JAIPUR
collaborazione tra un sovrano dalle innovative idee scientifiche e il suo architetto, Vidyadhar Bhattacharya. L’impianto assolutamente unico si basa su una griglia regolare di nove quadrati separati dalle tradizionali strade mohalla e modellati seguendo le altimetrie del terreno. L’assetto costante e organizzato della città si rivelò presto vincente piochè le mura proteggevano e incoraggiavano i mercanti a raggiungerla al punto che nel giro di un decennio la nuova capitale si pose come uno dei principali baluardi culturali e politici della scena indiana. Abbandonando il tradizionale sistema difensivo basato sui forti, Sawai Jai Singh II volle quale residenza reale un sistema di palazzi racchiusi tra mura posto al centro della città. Nel 1744, alla morte del Maharaja, le lotte di potere indebolirono notevolmente il
• REGNO : Marwara • GOVERNO : Kachwara • ANTICA CAPITALE : Amber • Fondata nel 1728 dal Maharaja Sawai Jai Singh II, Jaipur rappresenta un esempio unico di pianificazione urbana. Uscito vincitore dalle grandi guerre di potere che divisero il nord del paese per secoli, nel 18 secolo il Marwara visse un periodo di grande ricchezza e espansione demografica. La necessità di nuovi spazi e la scarsità d’acqua di cui soffriva l’antica capitale Amber, città fortificata tra i monti Cheel ka Teela, nel 1727 spinsero i Kachwara, signori del regno, a cercare un nuovo sito nella valle sottostante. Prima città della regione strutturata secondo un piano urbanistico predefinito, Jaipur nacque dalla • Founded in 1728 by Maharaja Sawai Jai Singh II, Jaipur is a unique example of urban planning. Coming out victorious from the great wars of power that divided the north of the country for centuries, in the 18th century the Marwara experienced a period of great wealth and population growth. The need for new spaces and water shortages that suffered the ancient capital of Amber, fortified city in the mountains Cheel ka Teela, in 1727 pushed the Kachwara, lords of the kingdom, to look for a new site in the valley below. First city in the region according to a structured development plan default, Jaipur was born from the collaboration between a sovereign from innovative scientific ideas and his architect, Vidyadhar Bhattacharya. The system absolutely unique is based on a regular grid of nine squares separated by traditional roads
Mohalla and molded by following the altitudes of the terrain. The constant and organized structure of the city soon proved successful because the walls protected and encouraged the merchants to reach it so that within a decade the new capital became one of the main strongholds of the cultural and political scene of India. Abandoning the traditional defense system based on the forts, Sawai Jai Singh II wanted a system of royal palaces enclosed in walls in the center of the city. In 1744, with the death of Maharaja, power struggles weakened significantly kingdom, exposing part of the invasion by the neighboring kingdoms. • In the following century the kingdom, now weakened, chose to support the growing British power to the point that, in 1857 during the first war of independence, it sided with
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Historic urban pattern GRID Historic urban system RIVERS AND WELLS Morphology PLAN
HISTORIC CORE
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regno, esponendolo all’invasione dai parte dei colore. vicini regni. • In seguito all’indipendenza, Jaipur si unì nel • Nel secolo successivo il regno, ormai Marzo 1949 a Jaisalmer, Jodhpur e Bikaner indebolito, scelse di appoggiare la crescente creando la Greater Rajasthan Union e Man potenza britannica al punto che, nel 1857 Singh II, signore della città, ottenne il titolo di durante la prima guerra di indipendenza, si Rajpramukh in qualità di nuovo capo dello schierò con gli inglesi, ottenendone in cambio stato. Nell’Ottobre dello stesso anno Jaipur un accrescimento di poteri e mantenendo venne eletta capitale del Rajasthan e per un relativa autonomia per tutto il periodo i successivi 30 anni fu soggetta a una vera coloniale. A partire dal 1860 le mura non esplosione urbana: la crescita improvvisa e furono più in grado di contenere lo sviluppo incontrollata della città lungo gli ovest e sud urbano: la città si espanse lungo la valle della valle ha seguito le vie delle principali senza rispettare i criteri urbanistici originali, infrastrutture e solo a partire dal 1987 la inglobando i villaggi limitrofi e seguendo un municipalità è intervenuta prevedendo piani di sistema stradale a raggiera di collegamento consolidamento dei nuovi insediamenti. alla città murata. Nel 1876, durante la visita del Principe di Galles, il maharaja Ram Singh fece dipingere l’intera città storica di rosa (colore simbolo dell’ospitalità)e ancora oggi i residenti della città vecchia sono obbligati per legge a mantenere le case dipinte di questo
the British, obtaining in return an increase of power and maintaining a relative autonomy throughout the colonial period. Starting from 1860 the walls were no longer able to contain urban development: the city expanded along the valley without respecting the original town planning criteria, encompassing the neighboring villages and following a road radial connection to the walled city. In 1876, during the visit of the Prince of Wales, Maharaja Ram Singh did paint the entire historic town of pink (color symbol of hospitality) and still today the residents of the old city are obliged by law to maintain the houses painted this color.
next 30 years it was subject to a real urban explosion: the sudden and uncontrolled growth of cities along the west and south of the valley followed the ways of the main infrastructure and only since 1987 the municipality intervened by providing consolidation plans for new settlements.
• After the independence in March 1949 Jaipur joined Jaisalmer, Jodhpur and Bikaner creating the Greater Rajasthan Union and Man Singh II, ruler of the city, was awarded the title of Rajpramukh as the new head of state. In October of the same year Jaipur was elected the capital of Rajasthan and for the
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JAISALMER
assediati compirono il Jauhar (suicidio rituale).
• REGNO : Jhalawar • GOVERNO : Bhati
• Nel quindicesimo secolo la città visse un periodo di grande fortuna: collocata lungo l’asse commerciale tra India e Asia, acquisì un ruolo centrale nel panorama indiano. La naturale protezione fornita dal deserto e il ruolo politico di capitale in ascesa posero Jaisalmer sotto la protezione del governo di Delhi anche quando questo passò in mano alla dinastia Moghul. La ricchezza crescente favorì un espansione demografia e urbana tale per cui la città costruì un seconda cerchia di mura alla base del promontorio fortificato. • Tra il 16 e il 17 secolo la città aumentò in prestigio e ricchezze al punto che, nel 1652 Sabal Singh demolì l’originario forte edificando il Sonar Kila (la fortezza d’oro), una vera e propria cittadella che, al contrario degli altri
• Fondata nel 1156 da Meh Ramal Jaisel, signore del clan dei Bhati, Jaisalmer è la più antica capitale Rajput. Erede di un clan in esilio, Ramal Jaisel scelse di edificare una cittadella fortificata in fango e pietra (unici materiali disponibili) sul promontorio triangolare Trikuta, al centro dell’inospitale deserto del Thar. I secoli successivi furoni turbolenti poichè i regni della zona traevano guadagni dai saccheggi e la città fu più volte assediata. La collocazione sopraelevata delle cittadella murata forniva una naturale protezione e di fatto non venne mai espugnata, ma chiuse le vie di sostentamento, per due volte nella storia gli Established in 1156 by Meh Ramal Jaisel, lord of the clan of Bhati, Jaisalmer is the oldest capital Rajput. Heir of a exiled clan, Ramal Jaisel chose to build a fortress in mud and stone (only materials available) on the promontory Trikuta triangular, on the center of the unwelcoming Thar desert. The following centuries were turbulent because the kingdoms of the area drew profits from looting and the city was repeatedly besieged. The elevated position of the walled citadel provided a natural protection and in fact was never conquered, but closed the ways of livelihood, twice in the history of the besieged accomplished the Jauhar (ritual suicide).
• In the 15th century the city enjoyed a period of great fortune, placed along the commercial route between India and Asia, acquired a • Between the 16th and 17th century, the city grew in prestige and wealth to the point that, in 1652 Sabal Singh demolished the original fort building the Sonar Kila (the golden fort), a citadel that, unlike other forts in the region, hosted many private houses and shops. Unique element of the city is the twin urban identity: almost a city in a city, the two systems are centered on two respective central squares, mutually independent.
• In the 18th century the increased prestige of • In the 15th century the city enjoyed a period the capital brought in cities rich merchants and of great fortune, placed along the commercial traders who built magnificent palaces in yellow route between India and Asia, acquired a sandstone, the Haveli, spread throughout the
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Historic urban pattern BICENTRIC Historic urban system SAND BASIN Morphology PLAN
HISTORIC CORE
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fu dimezzata e la città rimase pressoché spopolata.
forti della regione, ospitava molte case e botteghe private. Elemento unico delle città è la doppia identità urbana: quasi una città in una città, i due sistemi ruotano intorno a due rispettive piazze centrali, tra loro indipendenti.
Nel 1947 la chiusura delle rotte commerciali con il Pakistan e la mancanza di risorse idriche sembrarono segnare la rovina di una delle più antiche capitali indiane. La svolta si ebbe nel 1971 quando l’apertura del Indira Ghandi Canal, a nord della città, e l’inizio delle guerre con il Pakistan richiamarono l’attenzione sulla città che, nei decenni successivi, ampliò i propri confini lungo i storici assi di transito e divenne un polo di straordinaria rilevanza turistica e militare.
• Nel 18 secolo ’accresciuto prestigio della capitale portò in città ricchi mercanti e commercianti i quali costruirono magnifici palazzi in arenaria gialla, le Haveli, diffuse in tutta la regione ma uniche e magnifiche nella città. L’espansione urbana continuò e, nel 1743 il Maharaja ordinò la costruzione di una nuova cerchia di mura circolare al cui centro dominasse il forte. • Con l’avvento del colonialismo inglese il commercio venne deviato lungo le vie ferroviarie e le rotte marittime: la perdita del ruolo di baluardo commerciale e la posizione sfavorevole portarono Jaisalmer sull’orlo della rovina. . Tra il 1890 e il 1930 la popolazione
the region but unique and beautiful in the city. Urban expansion continued and in 1743 the Maharaja ordered the construction of a new circle of walls circular at the center was the fort. • With the arrival of British colonialism trade it was diverted along the rail routes and the maritime routes: the loss of the commercial role and unfavorable position Jaisalmer brought to the brink of ruin. Between 1890 and 1930 the population was halved and the city was almost depopulated. In 1947 the closure of trade routes with Pakistan and the lack of water resources seemed to mark the downfall of one of the oldest Indian capital. The turning point was in 1971 when the opening of the Indira Gandhi Canal , north of the city, and the beginning of the wars with Pakistan drew attention to the city. In the following decades, the city expanded its borders along the historic transit routes and became a center of extraordinary tourist and military importance.
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BUNDI
dominata da un forte posto tra i monti alle spalle dell’insediamento. Nel 1264 Rao Ratan Singh, figlio del Maharaja di Bundi, ricevette l’incarico di fondare una città satellite di Kota sul lato est del fiume Chambal che si • Cacciato dai territori di Ajmer e Delhi nel poneva come confine naturale tra le due città. 1193 da Mohammad Ghori, il clan rajput dei Chauhans abbandonarono i propri • Nel diciassettesimo secolo il regno di possedimenti e scesero nel sud del Rajsthan Bundi appoggiò l’imperatore Moghul nelle insediandosi nella Valle Chambal, un territorio guerre del nord, ottenendo in cambio il brullo e inospitale abitato da piccole tribù. Nel riconoscimento all’indipendenza del regno 1342 Bunda Meena fondò la città di Bundi di Hadoti. La ricchezza che ne seguì portò (originariamente nota come Bunda-Ka-Nal a una grande crescita demografica e ) quale capitale Chauhans del nuovo regno all’ampliamento delle mura storiche che di Hadavati (poi noto come Hadoti). Vista la andarono a inglobare i villaggi nati nelle necessità di difendersi dagli attacchi delle vicinanze della città. Il nuovo insediamento numerose tribù locali, la prima città venne mantenne gli allineamenti dell’originale, costruita in una valle stretta da promontori conferendo un’omogeneità all’impianto urbano boscosi, protetta da un’alta cinta muraria e unica nel panorama del Rajasthan. Nel 1631 • REGNO : Haraoti • GOVERNO : Chauhans
• REIGN : Haraoti • GOVERNORS : Chauhans
Rao Ratan Singh, son of Maharaja of Bundi, was commissioned to build the satellite city of Kota on the east side of the river Chambal that arose as a natural border between the • Expelled from the territories of Ajmer and two cities. Delhi in 1193 by Mohammad Ghori, the Rajput clan of Chauhans abandoned its possessions, • In the 17th century the kingdom of Bundi leaned went down in southern Rajasthan and against the Mughal emperor in the wars of the settled in the Chambal Valley, a barren and North, in exchange for the recognition of the unwelcoming territory inhabited by small tribes. independence of the kingdom of Hadoti. The In 1342 Bunda Meena founded the city of wealth that followed led to a large population Bundi (originally known as Bunda-Ka-Nal) as growth and the expansion of the historic walls the capital of the new kingdom of Chauhans, that came to encompass the villages born Hadavati (then known as Hadoti). Given the around. The new settlement remained the need to defend themselves from the attacks of alignments of the original, giving homogeneity the many local tribes, the first city was built in a to the system unique in Rajasthan. In 1631 the valley close to wooded headlands, protected emperor Shah Jahan gave the second son of by high walls and dominated by a fort place in the ruler of Bundi, Rao Madha Singhal, the the mountains behind the settlement. In 1264 title of Maharaja of Kota: the event in fact
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Historic urban pattern RADIAL Historic urban system LAKES AND STEPWELL Morphology MOUNTY
HISTORIC CORE
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e commercianti i quali costruirono magnifici palazzi in arenaria gialla, le Haveli, diffuse in tutta la regione ma uniche e magnifiche nella città. L’espansione urbana continuò e, nel 1743 il Maharaja ordinò la costruzione di una nuova cerchia di mura circolare al cui centro dominasse il forte. cerchia di mura circolare al cui centro dominasse il forte.
l’imperatore Shah Jahan conferì al secondo figlio del sovrano di Bundi, Rao Madha Singhal, il titolo di Maharaja di Kota: l’evento difatti segnò la scissione del regno a partire da cui Bundi perse progressivamente influenza e già nel 1679 il potere legittimo passò a Kota lasciando l’antica capitale in declino. • Tra il sedicesimo e il diciassettesimo secolo la città aumentò in prestigio e ricchezze al punto che, nel 1652 Sabal Singh demolì l’originario forte edificando il Sonar Kila (la fortezza d’oro), una vera e propria cittadella che, al contrario degli altri forti della regione, ospitava molte case e botteghe private. Elemento unico delle città è la doppia identità urbana: quasi una città in una città, i due sistemi ruotano intorno a due rispettive piazze centrali, tra loro indipendenti.
• Con l’avvento del colonialismo inglese il commercio venne deviato lungo le vie ferroviarie e le rotte marittime: la perdita del ruolo di baluardo commerciale e la posizione sfavorevole portarono Jaisalmer sull’orlo della rovina. . Tra il 1890 e il 1930 la popolazione fu dimezzata e la città rimase pressoché spopolata. Nel 1947 la chiusura delle rotte commerciali con il Pakistan e la mancanza di risorse idriche sembrarono segnare la rovina di una delle più • Nel diciottesimo secolo l’accresciuto prestigio antiche capitali indiane. La svolta si ebbe nel della capitale portò in città ricchi mercanti 1971 quando l’apertura del Indira Ghandi
marked the split of the kingdom from which satellite city, throughout history has imposed on Bundi gradually lost influence and already in the ancient capital. 1679 the power legitimate passed in Kota leaving the ancient capital in decline. • With the arrival of British colonialism, Bundi managed to avoid the annexation to the Protectorate and to create an independent state. The condition of exceptionality granted to the city allowed a new phase of wealth: the increase in population led to an expansion of the city and a modernization of infrastructure. Although not subject to British control, Bundi expanded following the geometrical layout and imported linear in all the cities in the region. • In 1947, with Indian independence, Bundi was annexed to the state of Rajasthan and the city, growing again, it expanded along the axes connecting the major towns. While maintaining an important role in the region, the city is still under the influence of Kota that, originally a
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Canal, a nord della città, e l’inizio delle guerre con il Pakistan richiamarono l’attenzione sulla città che, nei decenni successivi, ampliò i propri confini lungo i storici assi di transito e divenne un polo di straordinaria rilevanza turistica e militare.
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JODHPUR
porte. Nel giro di pochi decenni il regno acquisì potere e influenza sempre maggiori e la crescita urbana fu tale che, nel 1500, la prima cerchia muraria dovette essere ampliata: l’impronta delle antiche mura è ancora oggi riscontrabile nei maggior tracciati urbani della città storica. L’espansione della città medievale seguì la particolare conformazione collinare del terreno che venne progressivamente terrazzato per permettere l’ampliamento urbano.
• REGNO : Marwar • GOVERNO : Rathore • Cacciato dal regno del Merwar Rao Jodha, capo del clan deI Rathore, conquistò nel 1453 la città di Mandore, capitale del regno del Marwar. Temendo che l’antica capitale, situata in una valle e protetta da un’esile cerchia muraria, risultasse poco difendibile Rao Jodha decise nel 1459 di fondare una nuova città a 9 km da Mandore, in una valle protetta dal sistema collinare tipico della regione. La costruzione della nuova città cominciò dalla collina della Baurcheeria, originariamente sede di un santuario per uccelli, su cui venne eretto il forte del Mehrangarh e alla cui base si innestò il primo insediamento, compatto e protetto da una cerchia muraria e da quattro
• Con l’ascesa al potere a Delhi della dinastia Moghul, la crescita della città subì un forte arresto quando il regno del Marwar venne posto sotto il controllo di Bikaner. Dopo il 1600 il regno ebbe una leggera ripresa e la città si espanse in parte anche fuori dalla cerchia muraria mantenendo inalterati gli allineamenti alle porte storiche. Al passaggio di potere nel
• REIGN : Marwar • GOVERNORS : Rathore
acquired power and influence increasing and urban growth was such that, in 1500, the first walls had to be expanded: the imprint of the ancient walls are still detectable in most urban tracks of the historic city. The expansion of the medieval city followed the particular shape of the hilly terrain that was gradually terraced to allow the urban extension.
• Sent forth from the Merwar Rao Jodha, chief of the Rathore clan, he won in 1453 the city of Mandore, the capital of the kingdom of Marwar. Fearing that the ancient capital, situated in a valley and protected by a thin walls, not particularly defensible Rao Jodha in 1459 he decided to found a new city, 9 km from Mandore, in a valley protected from the hilly typical of the region. The construction of the new city began from the hill of Baurcheeria, originally the site of a sanctuary for birds, on which was built the fort of Mehrangarh and whose base was grafted the first settlement, compact and protected by a ring of walls and four doors. Within a few decades the kingdom
• With the rise to power in Delhi of the Mughal dynasty, the city’s growth was severely stop when the kingdom of Marwar was placed under the control of Bikaner. After 1600 the kingdom had recovered slightly and the town grew in part out of the walls while maintaining alignment with the historical doors. The transfer of power in the next century by the Mughals to the Maratha kingdom gained greater influence and, although not expanded territorially,
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Historic urban pattern TERRACED Historic urban system LAKES AND STEPWELL Morphology HILLY
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secolo di successivo dai Moghul ai Maratha il regno acquistò maggiore influenza e, sebbene non si espanse territorialmente, consolidò il proprio ruolo di baluardo commerciale, sfruttando la favorevole posizione lungo i principali assi di transito. • Già a partire dalla fine del XVII secolo, la città ampliò i propri confini al di fuori delle mura storiche, iniziando ad urbanizzare il territorio circostante le mura. A causa della natura del terreno (collinare e roccioso) l’espansione della città avvenne seguendo l’asse sud- orientale, prolungando verso l’esterno le vie d’accesso al centro storico. Tra le prime città a schierarsi con gli inglesi, già nel 1818 esisteva un tacito accordo di dipendenza nei confronti degli europei. In suo onore venne costruito il complesso del Ghanta Ghar (nome indiano per indicare la torre dell’orologio), conosciuto anche come Sardar Market. L’intervento si proponeva di realizzare
un nuovo spazio di mercato e che fosse, allo stesso tempo, espressione della nuova era dettata dalla colonizzazione britannica. La natura dell’intervento è stata fin da subito pensata a scala urbana: per realizzare la grande piazza commerciale è stato abbattuto il vecchio mercato e alcune delle abitazioni che si trovavano vicino ad esso; è stato realizzato un grande viale d’accesso che potesse collegare direttamente il nuovo mercato con la città al di fuori delle mura. Per realizzare ciò è stata aperta una breccia lungo le mura storiche che ha consentito questo collegamento diretto. Per rafforzare ulteriormente il ruolo del mercato all’interno della città storica è stata realizzata una nuova strada (Clock Tower road) che, dal cuore del centro storico, raggiunge l’accesso sud del Sardar Market. Altri interventi di risistemazione urbana furono realizzati al di fuori delle mura storiche nel tentativo di dare a Jodhpur un aspetto più occidentale, introducendo qui alcuni canoni di
consolidated its role as a bulwark trade, taking from the start to the urban scale: to make the advantage of the favorable location along the big shopping plaza was torn down the old major routes. market and some of the houses that were close to it; It was created a large driveway • Already in the late seventeenth century, that could directly connect the new market the city expanded its boundaries outside with the city outside the walls. To accomplish the historic walls, starting to urbanize the this has been breached along the historic walls surrounding walls. Due to the nature of the that allowed this direct link. terrain (hilly and rocky) the expansion of the To further strengthen the role of the market city took place following the southeastern axis, within the historic city was built a new road extending outward on the access routes to the (Clock Tower road) that, from the heart of the old town. historical center, reaches the southern access Among the first cities to side with the British, of the Sardar Market. already in 1818 there was a tacit agreement Other interventions reset Urban were made dependent on the Europeans. In his honor it outside the historic walls in an attempt to give was built the complex of Ghanta Ghar (Indian Jodhpur look more Western, here introducing name to indicate the clock tower), also known some typically Western standards of urban as Sardar Market. The project aimed to create design such as curing orthogonal street, the a new market space and that was, at the same inclusion of parks and gardens, the alignment time, expression of the new era dictated by and the monumentality of the links. British colonization. The nature of the intervention was designed
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mura è avvenuta senza una pianificazione. Prima del 1976, infatti, non esisteva un piano di sviluppo della città e la maggior parte dell’area urbanizzata è oggi priva di un vero e proprio regolamento edilizio. Il nuovo piano di sviluppo, datato 2021, si propone proprio di • La città di Jodhpur ha subito un incremento organizzare e pianificare la crescita della città della popolazione fortissimo negli anni 70 / nei prossimi anni. 80, superando la soglia del milione di abitanti nel 2000. Andando alla ricerca di standard abitativi sempre più elevati, la popolazione benestante ha iniziato a preferire l’area al di fuori delle mura come luogo per abitare, lasciando il centro storico alla popolazione appartenente alle fasce sociali medio- basse. Questa tendenza ha fatto sì che la municipalità non si sia mai preoccupata della condizione del centro storico poiché, oggigiorno, coloro i quali detengono il potere economico all’interno della città vivono all’esterno delle mura in quartieri separati dal resto della popolazione. L’espansione della città al di fuori delle progettazione urbana tipicamente occidentali quali la reticola stradale ortogonale, l’inserimento di parchi e giardini, l’assialità e la monumentalità dei collegamenti.
• The city of Jodhpur has undergone a strong population growth in the years 70/80, exceeding the threshold of one million inhabitants in 2000. Going in search of living standards higher and higher, the wealthy people began to prefer the area to Outside the walls as a place to live, leaving the old town to the people belonging to disadvantaged social medium-low. This trend has meant that the municipality has never worried about the condition of the old town because, nowadays, those who hold economic power within the city they live outside the walls in separate quarters from the rest of the population. The expansion of the city outside of the walls took place without planning. Before 1976, in fact, there was no development plan of the city and most of the urban area is now devoid of a real building code. The new development plan, dated 2021, aims precisely to organize and plan the city’s growth in the coming years.
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photo courtesy | Giovanni Carlo Gentili
photo courtesy | Giovanni Carlo Gentili
photo courtesy | Giovanni Carlo Gentili
3 CITTÀ NELLA CITTÀ CITY IN THE CITY
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3.1 GERARCHIE AMMINISTRATIVE // ADMINISTRATIVE HIERARCHIES
L’ampia estensione del territorio indiano e l’impostazione federale degli Stati ha comportato, fin dall’Indipendenza del 1947, una netta gerarchizzazione degli organi amministrativi. Ognuno dei trentasei Stati componenti la Federazione è diviso in unità amministrative subnazionali in cui a ogni livello di distinzione gerarchica corrisponde un preciso apparato amministrativo. • Lo stato del Rajasthan è gestito da un Governatore eletto ed è diviso in sette divisioni, la più estesa è quella di Jodhpur • La Divisione di Jodhpur è amministrata dal Consiglio di Divisione e separata in sei distretti • Il Distretto di Jodhpur è composto da sette thesil e gestito dalla Corporazione Municipale e gestito dalla Corporazione Municipale • Il Thesil di Jodhpur comprende 4 città e 133 villaggi e viene amministrato negli insediamenti
villaggi e viene amministrato negli insediamenti consolidati intorno al nucleo originale della città murata dagli uffici del Nagar Nigam, mentre gli ambiti di nuovo insediamento o di prossima espansione vengono gestiti dal Jodhpur Development Authority (JDA).
The wide extension of the Indian territory and the federal setting States resulted, since Independence in 1947, a clear hierarchy of administrative bodies. Each of the thirty-six states making up the Federation is divided into sub-national administrative units in which each level of hierarchical distinction has a defined administrative apparatus. • The state of Rajasthan is run by an elected governor and divided into seven divisions, of which the largest is the Dvisione Jodhpur • The Division of Jodhpur is managed by the Board of Division and separated into six districts • The District of Jodhpur consists of seven thesil and run by the Municipal Corporation • The Thesil of Jodhpur includes four cities and 133 villages and is administered in settlements established around the core of the original
walled city from the offices of the Nagar Nigam, while the areas of new settlement and upcoming expansion are managed by Jodhpur Development Authority (JDA) .
A livello locale ogni thesil è suddiviso in ward, sottosezioni locali legate alle divisioni elettorali.
Locally thesil each ward is divided into subsections related to local electoral divisions.
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3.2 JNNURM // JNNRUM
Istituito nel 2005 dal Governo federale, il Jawaharlal Nehru National Urban Renewal Mission (JnNURM) costituisce un esempio di grande portata innovativa all’interno della realtà indiana, tradizionalmente concentrata sullo sviluppo delle aree rurali piuttosto che sulla riqualificazione degli insediamenti urbani. Nel 2001 il censimento federale pose in primo piano il problema dello spopolamento della aree rurali in favore delle città che, ormai sature, non erano in grado di rispondere all’aumento della popolazione. Muovendosi pertanto entro le direttive teoriche proposte già nel 1992 dal Constitutional Amendment Act, venne stilato un programma estremamente dinamico in cui, poste le marco direttive a livello federale, le realtà territoriali potessero prevedere azioni puntuali calibrate sulle necessità locali al fine di garantire standard abitativi consoni e di
e di preservare l’integrità delle città. Lanciato nel Dicembre 2005, il programma doveva inizialmente durare sette anni . Tuttavia, alla scadenza nel 2012 i report di valutazione stilati confermarono l’efficacia delle misure adottate portando il governo a prorogare l’iniziativa fino al 31 marzo 2014 e successivamente fino al 28 Maggio 2018. La fortuna del programma risiede tanto nella chiara e netta organizzazione di ambiti e competenze ripartita nell’organizzazione gerarchica quanto nell’impostazione elastica delle procedure attuative che conferiscono ampio margine di manovra agli organi di competenza locale. Alla base del piano si pongono tre obiettivi cardine organizzati da programmi attuativi mirati e gestiti da organi predefiniti:
Instituted in 2005 by the Federal Government, the Jawaharlal Nehru National Urban Renewal Mission (JNNURM) is an example of great innovation within the Indian reality, traditionally focused on the development of rural areas rather than on the rehabilitation of urban settlements. In 2001 the federal Census put in the foreground the problem of depopulation of rural areas in favor of cities that, now saturated, were not able to respond to the increasing population. Following the guidelines proposed in 1992 by the Constitutional Amendment Act, the Governament drawn up an extremely dynamic program in which, laid the mark directives at the federal level, the municipalities could provide specific actions tailored to the local needs in order to ensure living standards and to preserve the integrity
of the city. Launched on 3 December 2005, the program was initially expected to last seven years, but in 2012 the evaluation reports confirmed the fectiveness of the measures taken by bringing the government to the effectiveness of the measures taken by bringing the government to extend the initiative until 31 March 2014 and up to 28 May 2018 . The luck of the program lies both in clearly defined areas to share in the hierarchy and in setting elastic implementation procedures that give leeway to the organs of local expertise. The base of the plan are three objectives keys of the program organized and managed by implementing targeted organs default: • Infrastructural upgrading aimed at the integrated development in medium-sized cities, is managed locally by
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DIVISIONI AMMINISTRATIVE JODHPUR DIVISION
DIVISIONAL COMMISSION REGIONAL
JODHPUR DSTRICT
LEVEL
MUNICIPAL CORPORATION DISTRICT
JODHPUR TEHSIL
LEVEL
DEVELOPMENT AUTHORITY LOCAL
LEVEL
RURAL AREAS
COMPETITION
NAGAR NIGAM
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LOCAL
LEVEL
SETTLED AREAS
COMPETITION
• Potenziamento infrastrutturale volto allo sviluppo integrato nelle città di medie dimensioni, viene gestito localmente dalle DA (Development Authority) le quali stilano il piano di azione IDSMT (Integrated Development of Small and Medium Towns) a livello distrettuale • Controllo dello sviluppo urbano finalizzato alla gestione delle aree di nuovo insediamento e dei sistemi annessi, viene preceduto da una mappatura del land-use e organizzato mediante un piano di gestione dei nuovi insediamenti CDP (City Development Plan) da parte degli organi distrettuali DA lment Authority). • Protezione del patrimonio mirato alla salvaguardia e alla rigenerazione del patrimonio tangibile e intangibile, segue le direttive che l’INTACH (Indian National Trust for
Art and Cultural Heritage) in collaborazione con le municipalità locali redige nel piano di salvaguardia urbana CCP (City Conservation Plan)
the DA (Development Authority) which draw up the plan of action at the district level IDSMT (Integrated Development of Small and Medium Towns) • Control of urban development aimed at managing the areas of new settlement systems and outbuildings, it is preceded by a mapping of landuse and managed by a plan of new settlements CDP (City Development Plan) organized by the bodies district DA (Development Authority). • Heritage protection to assure the protection and regeneration of the tangible and intangible heritage, following the directives draw up by the INTACH (Indian National Trust for Art and Cultural Heritage) in collaboration with the local municipalities on the plan for safeguarding urban CCP (City Conservation Plan).
The application of these plans is subdivided by areas of responsibility within the administrative hierarchy: taken as a premise the sectoral division of action of the two local offices, DA and Nagar Nigam, and prepared a project for the regional program, regulatory bodies will provide to the drafting of the instruments and to the operational implementation.
L’applicazione di tali piani viene suddivisa per ambiti di competenza all’interno della gerarchia amministrativa: posta la divisione settoriale di azione dei due organi locali, DA e Nagar Nigam, e redatto un un progetto territoriale per il programma, gli uffici di competenza provvederanno alla stesura dei strumenti e all’attuazione operativa.
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City Conservation Plan City Conservation Plan
La salvaguardia e la gestione del patrimonio costituiscono l’obiettivo primario del piano di conservazione volto alla decongestione dei centri storici. Il piano, da applicare su tutti i settori di riconosciuto insediamento storico o di valore comunitario, pone delle direttive generali la cui applicazione specifica viene lasciata agli organi di competenza locali e identifica 5 obiettivi chiave: • Identificazione di misure tangibili per un approccio sistematico di impostazione a fasi • Determinazione di una scala di valori per il patrimonio locale • stesura di un inventario del patrimonio • Creazione una fondazione per la conservazione del patrimonio, quando non già presente sul territorio, che lavori anticipatamente per il consolidamento. • Determinazione di una lista di elementi
da conservare in cui verificare gli approcci teorizzati come progetti pilota
The protection and management of the heritage constituting the primary objective of the conservation plan aimed at the decongestion of city centers. The plan, to be applied to all areas of recognized historical settlement or community value, sets general guidelines whose specific application is left to the organs of local expertise and identifies five key objectives: • Identification of tangible measures for a systematic approach to setting in phases • Determination of a scale of values for the local heritage • Create an inventory of the heritage • Create a foundation for the preservation of heritage, if not already present in the territory, which works to advance the consolidation • Draw up a list of items to store in which to test approaches theorized as pilot projects
Expressed the hinge premises , the plan is based on mapping and cataloging the state of conservation of the elements of interest assets in order to create a justifiable system for storage and a hierarchical categorization to make a list of priorities. The plan acts with a double value in an action which not only citizens are made aware of the value of the heritage but also, and especially, are instilled in them a sense of belonging and pride for their city and culture. The soundness of this organization lies in emphasizing the need for a policy of strategic conservation by maintaining at heritage. The plan is based on a holistic approach to the problem of silent destruction of heritage: a system of separate actions but applied collaboratively offers greater chance of success than the sum of separate actions.
Poste le premesse cardine, il piano si basa sulla mappatura e la catalogazione dello stato conservativo degli elementi di interesse patrimoniale al fine di creare un sistema giustificabile per la conservazione e una categorizzazione gerarchica per stilare una lista di priorità. Il piano si pone come un’azione a doppia valenza in cui non solo i cittadini vengano goglio per la propria città e cultura. La validità dell’impostazione organizzativa di questo tipo risiede nel enfatizzare la necessità di una politica di conservazione strategica attraverso il mantenimento del patrimonio. Il piano si basa su un approccio olistico al problema della distruzione silenziosa del patrimonio: la premessa fondamentale è che un
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sistema di azioni distinte ma applicate in modo collaborativo offre maggiori possibilitĂ di riuscita che la somma delle singole azioni separate.
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APPLICAZIONE DEL PROGRAMMA JNNURM
LEGEND Secondary roads Primary roads Railway Application managed by Development Authority Application managed by Nagar Nigam
ADMINISTRATIVE DIVISIONS Nagar Nigam Development Authority Ward
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3.3 COMMUNITY PARTECIPATION LAW // COMMUNITY PARTECIPATION LAW
La legge, promossa dal JNNURM, ma redatta a livello statale, nasce nel 2010 come risultato di decenni di dibattiti. Già nel 1976 con il Municipal Corporation Act si era cercato di prevedere un piano di organizzazione sociale ma, pur ponendo le basi teoriche, la mancanza di orizzonti attuativi ne aveva impedito l’applicazione. La vera svolta si ebbe nel 2008 con il Nagar Raj Bill, redatto in risposta alle prime attuazioni del programma del JNNURM, e nel 2010 il Parlamento ha poi convalidato il Community Partecipation Law. La legge pone quali obiettivi cardine: • l’istituzionalizzazione della partecipazione sociale • il riconoscimento delle Area Sabhas nelle aree urbane • il coinvolgimento dei cittadini delle dinamiche municipali (budget, priorità, regolamenti)
Lo scopo che la legge si prefigge di raggiungere è il coinvolgimento attivo delle comunità locali nel processo decisionale e gestionale della città. Consapevole della profonda disparità che oggi divide le Gram Sabhas, assemblee popolari delle aree rurali, riconosciute pressoché ovunque e dotate di ampi poteri decisionali e le Area Sabhas, comunità di quartiere storicamente insediate nei centri urbani, prive di riconoscimenti e regolamentazioni. Riconoscendo l’enorme potenziale delle Sabhas in quanto piattaforme formali di partecipazione a livello locale, la legge propone un piano di regolamentazione delle assemblee e di categorizzazione degli ambiti legati alla divisione dei ward. Ad oggi un thesil come Jodhpur presenta sul territorio 67 ward, di cui solo 10 all’interno della città murata,
The law, promoted by JNNURM, but written to state level, was founded in 2010 as a result of decades of debates. Already in 1976 the Municipal Corporation Act had tried to propose a plan of social organization but, while laying the theoretical foundations, the lack of horizons for implementation had prevented the application. The real turning point came in 2008 with the Nagar Raj Bill, drafted in response to the first performances of the JNNURM program, and in 2010 the Parliament also endorsed the Community Participation Law. The law places such key objectives: • the institutionalization of social participation • approval of the Area Sabhas in urban areas • the involvement of the citizens of the dynamics municipal (budget, priorities, regulations. The purpose that the law aims to achieve is
The purpose that the law aims to achieve is the active involvement of local communities in decision-making and management of the city. Aware of the profound disparities that today divides the Gram Sabhas, popular assemblies in rural areas, recognized almost everywhere and have large decision-making powers and the Area Sabhas, neighborhood communities historically settled in urban centers, lack of recognition and regulations. Recognizing the enormous potential of Sabhas as platforms formal participation at the local level, the law proposes a plan regulating the meetings and categorization of areas related to the division of the ward. Today a thesil as Jodhpur presents 67 ward, only 10 are inside the walled city, of which no one today is registered as official. By 2018 each ward will record the Area
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dei quali nessuno ad oggi è registrato come ufficiale. Entro il 2018 ogni ward dovrà registrate le Area Sabhas, cui verrà assegnata una sede e un regolamento. In quanto piattaforma locale di amministrazione cui ogni cittadino può prendere parte, ogni Area Sabhas eleggerà annualmente i propri rappresentati che andranno poi a costituire una Corporazione cittadina di dialogo con la Municipalità.
Sabhas, which will be allocated a seat and a Regulation. As the platform of the local administration which every citizen can take part, each Area Sabhas annually elect their representatives who will then set up a guild town of dialogue with the Municipality.
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4 LA CITTÀ BLU THE BLUE CITY
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4.1 LO SVILUPPO URBANISTICO // URBANISTIC DEVELOPPEMENT
A rendere la città un elemento unico del patrimonio indiano non è unicamente la morfologia caratteristica che riassume, in un unico sguardo, tutte le stratificazioni che hanno investito il territorio del Marwar, quanto piuttosto la profonda coesione tra il patrimonio architettonico e l’assetto socioculturale che, storicamente insediato nel territorio, ne ha influenzato lo sviluppo nel corso dei secoli. Il confinamento all’interno delle mura cinquecentesche ha permesso di preservare quasi integralmente l’assetto urbano tradizionale mantenendo inalterato il sistema di relazioni interne alla comunità ma ha anche provocato un graduale e progressivo disinteresse da parte della municipalità nei confronti dell’antica città, focalizzando la propria attenzione prevalentemente sullo sviluppo del territorio al di fuori delle mura.
Grazie all’esclusione del centro storico di Jodhpur dalla pianificazione territoriale municipale, è tutt’oggi possibile leggere nel tessuto urbano le diverse stratificazioni storiche vissute dalla città. Per comprendere appieno le dinamiche che hanno investito Jodhpur nel corso dei secoli è importante tenere ben presenti gli elementi che intrinsecamente ne hanno determinato la fondazione: la costruzione del Mehrangarh; la presenza delle mura, la carenza di risorse idriche e il rigido sistema sociale che ancora oggi governa la comunità indiana.
To make the city a unique element of the Indian heritage is not only the characteristic morphology that summarizes, in a single glance, all the layers who have concerned the territory of Marwar, but rather the deep cohesion between the architectural heritage and the socio-cultural structure historically settled in the territory, it has influenced the development over the centuries. The confinement within the sixteenth century walls, has allowed almost entirely to preserve the traditional urban structure while maintaining the system of relations within the community but also has resulted in a gradual and progressive lack of interest from the municipality towards the ancient city, focusing its attention mainly on the development of the area outside the walls. With the exclusion of the old town of Jodhpur from the municipal land planning, it is still
possible to read into the urban tissue the different historical layers experienced by the city. In order to completely understand the dynamics that have involved Jodhpur over the centuries is important to keep in mind the elements that inherently determined its foundation: the construction of Mehrangarh Fort; the presence of the walls, the shortage of water resources and the rigid social system that still rules the Indian community.
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Il cuore The heart
Il primo insediamento che costituisce la città di Jodhpur si trova ai piedi della collina della Baurcheeria, nei territori donati dal marajà Rao Jodha alla comunità brahamina allora residente a Mandore, l’antica capitale del Marwar. L’assetto urbanistico di questo primo insiediamento è dettato dalla fortissima relazione che allora esisteva tra il potere e la comunità religiosa: i brahmini sentivano la necessità di affermare la propria identità e il loro potere all’interno della società indiana e per questo motivo tutta la zona che a ridosso della collina all’interno della prima cerchia di mura è costituita dal quartiere brahmino. In questa zona le case sono mediamente piccole, l’una addossata all’altra e separate da strade strette e tortuose che conducono sulla cima della Baurcheeria. La dimensione
sociale di questo spazio è forte e tutt’ora tangibile: ogni casa è completata con il proprio otta, estensione della dimensione privata sulla strada, e le famiglie vivono in stretto contatto l’una con l’altra. Il colore delle case, tradizionalmente blu, serviva a rafforzare l’identità della comunità e, pare, a contrastare il caldo soffocante che caratterizza il clima desertico; a quel tempo, tuttavia, solo i brahmini avevano il diritto di colorare le proprie abitazioni con questo colore. La prima cerchia di mura, costruita per difendere la popolazione dalle lotte contro la dinastia Moghul, consolidò ulteriormente la forte identità brahmina che continua tutt’oggi ad abitare quella parte della città.
The first settlement that constitutes the city of Jodhpur is located in the foothills of Baurcheeria, in territories donated by the Rao Jodha Maharajah to the Brahamina community then resident in Mandore, the ancient capital of Marwar. The urban structure of this first settlement is dictated by the very strong relationship that then existed between the power and the religious community: the Brahmins felt the need to affirm their identity and their power within the Indian society and for this reason all area close to the hill in the first ring of walls is formed by the district brahmin. In this area the houses are small on average, one against the other and separated by narrow winding streets that lead to the top of Baurcheeria. The social dimension of this space is still strong and tangible: each house is complete with its own
Otta, the extension of the private sphere over the street, and the families live in close contact with each other. The color of the houses, traditionally blue, was used to enhance the community identity and, apparently, to counter the suffocating heat that characterizes the desert weather; at that time, however, only the Brahmins had the right to paint their homes with this color. The first ring of walls, which was built to defend the population from the struggles against the Moghul dynasty, further consolidated the strong Brahmin identity; same that still continues to live in that part of the city.
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1459 In 1459 Rao Jodha starts the constuction of the Mehrangarh fort, MOVING THE CAPITAL of Marwar from Mandore to the Bhakurcheeria hill
Water was a problem in desert Rajasthan. Rao Jodha decides to move the capital close to a natural WATER BODY.
1470 / 1488 The new capital needs protection and the Marajah starts the construction of the very first WALL SYSTEM of the city, counting four gates nowadays mostly desappeared. At those times, the only water reserve consisted into a NATURAL LAKE close to the hill.
1500 / 1562 Chandpole Gate
The city OUTGROW her original walls and because of the frequent wars, Rao Maldeo decide to build a NEW WALL SYSTEM with three gates
Rao Jodhaâ&#x20AC;&#x2122;s queen decides to build a WATER TANK in order to supply with the water demand. It is still called with her name: the Ranisar Talab.
Sivanchi Gate
Jalori Gate
1749 / 1751 Marajas Abhi, Rama Bhagat Sing finish the construction of the wall by adding THREE MORE GATES in the south-western side of the city.
Nagori Gate
The expansion led to the construction of three new WELLS inside of the walls. Along with that, numbers of new BAORI are realized in order to supply with the water need
Sojati Gate
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Meritia Gate
Il confine The border
Con il consolidamento dell’importanza del regno di Jodhpur all’interno del territorio del Rajasthan, la città continuò la propria espansione al di fuori della prima cerchia di mura. Gli esponenti della comunità brahmina che inizialmente non trovarono posto lungo il pendio della Baurcheeria decisero di insediarsi nella zona nord occidentale della città. Il fatto che questa zona fosse una delle più alte a livello geo-morfologico non è di secondaria importanza; i Brahmini, appartenenti al Varna più importante, affermavano la loro posizione sociale privilegiata, oltre che con il colore blu, anche attraverso la scelta della zona dove abitare. Una collina, un monte, un’altura rendono più vicini al cielo e agli dei e sono naturalmente le zone più sicure e facili da proteggere. Per questi motivi, dunque, nel periodo che
va dal 1470 al 1490 è possibile notare una differenza tra l’urbanistica della zona nord-occidentale e quella a sud della città. Entrambi i sistemi urbanistici sono sviluppati lungo le due principali porte di accesso alla parte più antica di Jodhpur: Phoolerao Pol a ovest e Singh pol a sud. Tuttavia, a causa della differenza sociale degli abitanti delle due zone, l’aspetto della città è molto differente. Le strade, nella parte sud sono più larghe e di vocazione prettamente commerciale mentre quella della parte nord– occidentale (la zona brahmina) è possibile ritrovare le stesse caratteristiche della zona delimitata dalla prima cerchia: strade strette e prettamente residenziali con case modeste e di piccole dimensioni.
With the consolidation of the importance of the kingdom of Jodhpur within the territory of Rajasthan, the city continued its expansion outside of the first ring of walls. The members of the Brahmin community that initially were placed along the slope of Baurcheeria decided to settle in the north west of the city. The fact that this area was one of the highest at a geo-morphological level is not of secondary importance; the Brahmins, belonging to the most important Varna, affirmed their privileged social position not only with the color blue, but also through the choice of the area to live in. Either a hill or a mountain, a high ground make them closer to heaven and to the gods, and are of course the most safe and easy areas to protect. For these reasons, in the period from 1470 to 1490, it is possible to note a difference
between the urban area of the northwest and south of the city. Both urban planning systems, are developed along the two main entrances to the oldest part of Jodhpur: Phoolerao Pol on the west area, and Singh pol on the south area. However, because of the social difference of the inhabitants of the two areas, the appearance of the city is very different. The roads in the south are wider and with a purely commercial vocation, while within those of the north-west area (the Brahmin one) is possible to find the same characteristics of the area bounded by the first ring: narrow and purely residential, with modest small size houses.
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Le nuove mura The new walls
Le continue lotte per la supremazia del territorio determinarono la necessità di costruire una seconda cerchia di mura, abbattendo la precedente: questo gesto ha lasciato una traccia molto evidente nell’urbanistica della città che tutt’oggi conserva. L’espansione che la città ha avuto dall’abbattimento delle prime mura fino all’arrivo degli inglesi è stata fortemente influenzata dalla presenza delle porte. Grazie ad esse, infatti, si sono costituiti importanti assi stradali attorno ai quali si sono concentrate le principali attività commerciali. Inizialmente i gates erano solo tre: ChandPol Gate a nord-ovest, Sivanchi Gate a sud- ovest, Jalori gate a sud; orientati secondo le principali vie commerciali dell’epoca: verso il Pakistan, vero Jaisalmer e verso il mare, in Gujarat. L’urbanistica di questa terza fase, dunque, è fortemente condizionata dalla presenza di assi stradali commerciali forti:
Fathepol road, Khagal Mohalla, Dhan Mandi road uscenti dalle tre porte e Ada Bazaar lungo l’antico tracciato delle prime mura. L’organizzazione urbanistica di questa zona della città ha un’impronta di natura decisamente più commerciale, in quanto coloro che si insediarono in queste zone appartenevano al varna dei vaishya, principalmente mercanti e artigiani. La città in questa fase vive un periodo di grande fervore culturale. I moghul si sono stabilmente insediati al governo del nord dell’India e Jodhpur ricopre un ruolo chiave all’interno dell’economia e della scena politica del Rajasthan. Le influenze architettoniche e artistiche moghul iniziano a farsi sentire in città, soprattutto tra le classi sociali più abbienti, quelle di mercanti e commercianti. Si diffondono, così, le Haveli: grandi case
The constant struggles for supremacy of the territory determined the necessity of building a second set of walls, breaking down the previous one, this gesture has left a very obvious sign of the urbanism of the city, which still preserves. The expansion that the city had by the fall of the first walls until the arrival of the English has been greatly influenced by the presence of the gates. Thanks to these gates, in fact, it has been constituted the major road axes around which are concentrated the main commercial activities. Initially, the gates were only three: Chandpol Gate to the northwest, Sivanchi Gate to the southwest, and Jalori gate to the south; oriented according to the main trade routes at the time: to Pakistan, to Jaisalmer and towards the sea, in Gujarat. The planning of this third phase, therefore, is strongly influenced by the presence of strong commercial roads:
Fatehpol road, Khagal Mohalla, Dhan Mandi road outgoing from the three gates and Ada Bazaar along the ancient route of the first walls. The urban organization of this part of town has an imprint of nature definitely more commercial, as those who settled in these areas belonged to the Vaishya Varna, mainly merchants and artisans. The city in this phase is experiencing a period of great cultural fervor. The Moghul was firmly settled in the government of Northern India, and Jodhpur plays a key role in the economic and political scene of Rajasthan. The Moghul artistic and architectural influences begin to be present in the city, especially among the wealthier social classes, those of merchants and traders. Spreading, thus, the Haveli: large mansions belonging to the traders of the city that, in order to affirm their social status
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signorili appartenenti ai commercianti della cittĂ che, per affermare il proprio status sociale iniziano a decorare e abbellire le proprie case con jarookas, brackets decorati e chajjia elaborati. Le case di questa nuova parte del centro storico, dunque, sono caratterizzate da spazi piĂš ampi e decorazioni piĂš elaborate, segno di una nuova classe sociale in ascesa.
begin to decorate and beautify their homes with jarookas, decorated brackets and chajjia drawns. The houses in this new part of the center, therefore, are characterized by larger spaces and more elaborate decorations, a sign of a new social class on the rise.
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Il declino The decline
L’ascesa al potere della dinastia Maratha per lo più abbandonate e rinnegate causò un rallentamento nell’espansione della anche le novità in campo architettonico dalle influenze musulmane. città, che continuò a crescere all’interno delle portate mura cinquecentesche ma senza la spinta e la qualità architettonica del periodo moghul. Tra il 1749 e il 1751, nuovi gates vennero aggiunti ai tre già esistenti: Sojati gate, Meritia gate e Nagori gate. Essi furono la matrice della nuova espansione verso est che determinò la saturazione della zona delimitata dalla nuove mura. La dinastia Maratha segnò un ritorno alla tradizione indù, parzialmente abbandonata e perseguita durante il periodo Moghul che, al contrario, auspicava una conversione alla religione musulmana. Vennero, dunque, ricostruiti numerosi templi (distrutti all’epoca moghul) e costruiti nuovi centri cerimoniali in linea con l’antica tradizione induista; vennero The rise to power of the Maratha Dynasty also novelties in the architectural field brought caused a slowdown in the expansion of the city, from Muslim influences. which continued to grow within the sixteenth century walls but without the pressure and the architectural quality of the Moghul period. Between 1749 and 1751, new gates were added to the three already existing Sojati gate, Meritia gate and Nagori gate. They were the matrix of the new eastward expansion that caused the saturation of the area enclosed by the new walls. The Maratha dynasty marked a return to the Hindu tradition, partly abandoned and pursued during the Mughal period that, instead, called for a conversion to Islam. They were, therefore, reconstructed many temples (destroyed at the Moghul period) and built new ceremonial centers in line with the ancient Hindu tradition; they were mostly abandoned and disowned
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Le mura The Wall
Iniziate nel 1500 e terminate nel 1562 costituiscono il limite al di fuori del quale la città storica non si è mai sviluppata e, allo stesso tempo, il limite che ha sempre impedito alla municipalità di intervenire all’interno del tessuto storico; sono state volute dal maraja Rao Maldeo per proteggere la città in tempo di guerra e da allora sono rimaste intatte, a difesa del forte e dei suoi abitanti. Sono realizzate in pietra locale e misurano, in media, 35 metri di altezza e 6 metri di larghezza e contano più di trenta bastioni fortificati lungo tutto il loro perimetro. Costituiscono tutt’oggi uno dei sistemi urbani più importanti e significativi della città e le sue antiche porte, giunte fino a noi, sono tutt’ora l’unica via per entrare all’interno della città antica. Le porte sono sei, ciascuna orientata verso un antico asse commerciale e, per questo, realizzate in momenti differenti nell’arco di quasi 200 anni. Started in 1500 and ended in 1562, they represent a boundary outside the historic city that has never developed and, at the same time, the limit that has always prevented the municipalities to intervene within the historic area. They have been proposed by the Maharajah Rao Maldeo to protect the city during the war and since then have remained intact, by the defense of the fort and its inhabitants. They are made of local stone and they measure, on average, 35 meters high and 6 meters wide and have over thirty fortified ramparts along their perimeter. They constitute today one of the most important and significant urban systems of the city and its ancient gates are still the only way to get inside of the ancient city. The doors are six, each one geared toward an ancient commercial route and, therefore, made at different moments over a period of nearly 200 years.
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Il Mehranghar The Mehranghar
Il nome ‘Mehrangarh’ deriva dal Sanscrito Mihir (Dio Sole) e garth (forte) e richiama, con il proprio nome, la leggenda circa l’origine della dinastia Rathore, di cui Rao Jodha era l’ultimo discendente. L’inizio della fondazione della fortezza risale al 1459 ma l’aspetto attuale appartiene al periodo del maraja Jaswant Singh (1638- 1678). Il palazzo conta ben sette magnifiche porte d’accesso, tra cui ricordiamo Jai Pol, Porta della Vittoria, costruita dal maraja Man Singh nel 1806 per celebrare la sua vittoria in una guerra con Jaipur e Bikaner; Fateh Pol, costruita per celebrare una vittoria contro i Moghul nel 1707; Dedh Kamgra Pol, che porta ancora i segni dei bombarda¬menti durante la guerra contro Akbar; Loha Pol, che è l’ultima entrata nella parte principale del complesso. La leggenda narra che quando Rao Jodha decise di costruire il forte sulla collina della Baurcheeria abbia dovuto affrontare l’ira di Cheerjia Nathji,
signore degli uccelli. L’eremita, considerato un importante sacerdote e offeso dalla decisione di Rao Jodha, maledisse Rao Jodha e la città di Jodhpur promettendo che avrebbe sofferto di siccità ‘fino alla fine sei secoli’. Il sovrano, spaventato dalla profezia, decise di immolare uno dei propri servi più fedeli murandolo vivo nelle fondamenta del forte, promettendo alla famiglia eterna protezione e rispetto. I discendenti di Raja Ram Megwal vivono tutt’ora a Raj Bagh, una tenuta che Rao Jodha lasciò in eredità alla famigia e Jodhpur, periodicamente, è costretta a offrire di lunghi periodi di siccità. L’importanza del forte del Mehrangarh è innegabile ed è rimasta invariata nel corso dei secoli. Nato come polo attrattore e centro di potere è oggi una delle principali attrazioni turistiche di tutto il Rajasthan.
The name ‘Mehrangarh’ comes from the Sanskrit Mihir (Sun God) and Garth (strong) and recalls, by his own name, the legend about the origin of the Rathore dynasty, of which Rao Jodha was the last descendant. The beginning of the foundation of the fortress dates back to 1459 but the present appearance dates back to the maharajah Jaswant Singh (1638- 1678). The building has 7 magnificent entrance gates, among which Jai Pol, the Victory Gate, built by the maharajah Man Singh in 1806 to celebrate his victory in a war with Jaipur and Bikaner; Fateh Pol, built to celebrate a victory over the Mughals in 1707; Dedh Kamgra Pol, who still bears the marks of the bombing during the war against Akbar; Loha Pol, which is the last entered in the main body of the complex. The legend tells that when Rao Jodha decided to build the fort on the hill of Baurcheeria he had to face the wrath of Cheerjia Nathji, Lord of
the birds. The hermit, who was considered an important priest, offended by the decision of Rao Jodha, cursed Rao Jodha of Jodhpur city and promised that he suffered from drought ‘until the end of six centuries’. The king, frightened by the prophecy, decided to sacrifice one of its most faithful servants by walling him alive in the foundations of the fort and promising eternal family protection and respect. The descendants of Raja Ram Megwal still live at Raj Bagh, an estate that Rao Jodha bequeathed to the family and Jodhpur, periodically, is forced to suffer from long periods of drought. The importance of the Mehrangarh fort is undeniable and has remained unchanged over the centuries. Born as a pole of attraction and a governmental headquarter, it is now one of the main tourist attractions of the entire Rajasthan.
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Le risorse idriche The water resources
In un terreno arido come quello del deserto del Thar le risorse idriche sono sempre state di vitale importanza per la sopravvivenza della popolazione. Oggi, la grande infrastruttura costituita dall’Indira Gandhi Canal garantisce approvvigionamento idrico costante alla città di Jodhpur prelevando acqua dall’Himachal Pradesh e portandola fino al confine con il Gujarat. All’epoca della fondazione della città, Rao Jodha stesso, primo regnante della nuova capitale, si preoccupò di garantire al proprio popolo il fabbisogno idrico di cui aveva bisogno. Poiché quella regione era ricca di falde acquifere sotterranee, fece realizzare un grande bacino artificiale a monte della città e gettò le basi per il complesso sistema di canali sotterranei che costituiva, fino alla realizzazione dell’Indira Gandhi Canal nel 1971, l’unico sistema di approvvigionamento
idrico della città. Oggi i bacini idrici che si trovano attorno alla città di Jodhpur sono quasi totalmente aridi e incredibilmente contaminati ma una consistente parte della popolazione continua a servirsi di quelle acque giornalmente.
In an arid soil like the Thar desert, water resources have always been of vital importance for the survival of the population. Today the great infrastructure, consisting of the Indira Gandhi Canal ensures constant water supply to the city of Jodhpur taking water from the Himachal Pradesh and bringing it up to the border with Gujarat. At the time of the foundation of the city, Rao Jodha, first ruler of the new capital, was anxious to ensure the water requirements of the population. Because the region was rich in groundwater aquifers, he ordered the construction of one big reservoir uphill of the city and laid the foundation for the complex system of underground canals which constituted, until the realization dell’Indira Gandhi Canal in 1971, the only system city water supply.
Today, all the water resources around the city of Jodhpur are almost completely arid and deeply contamined; despite that there is a big part of the population who keeps using that water of his everyday life supply.
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4.2 ELEMENTI DELL’IMPIANTO STORICO // THE ELEMENTS OF THE HISTORIC CORE
La città storica di Jodhpur è caratterizzata da un delicato equilibrio costituito da un denso tessuto urbano di edifici per lo più residenziali (7795 abitazioni/kmq) e commerciali all’interno del quale si inseriscono numerosi edifici religiosi e istituzionali di grange pregio. Non esiste, ad oggi, un organo amministrativo a Jodhpur che si occupi, nello specifico, delle tematiche della conservazione e della valorizzazione del patrimonio architettonico e urbano. Purtroppo non è ancora chiaro e radicato (nemmeno tra gli alti organi governativi) il concetto di valorizzazione dell’insieme del tessuto urbano della città, che rappresenta, al di là dell’eccellenza singola di alcuni manufatti di oggettivo pregio, il vero valore aggiunto di Jodhpur.
The historic core of Jodhpur is a very dense historic city center characterized by a delicate urban equilibrium made of a system of residential, commercial, religious and institutional buildings. It still does not exist in Jodhpur an administrative body able to deal with the big issues of preservation and enhancement of the architectural and urban heritage of the walled city. Unfortunately, even among the federal government bodies, it is not clear yet the concept of ‘valuation of the urban pattern’, which is, more than the particular excellence of some buildings, the real ‘plus’ of the city of Jodhpur.
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4.3 QUALCOSA DI VECCHIO, QUALCOSA DI NUOVO / / SOMETHING OLD SOMTHING NEW
Il primo passo verso la valorizzazione del patrimonio è senza dubbio la comprensione della complessa tradizione architettonica indiana e questa comprensione non può avvenire se non attraverso la piena consapevolezza del fatto che non tutto ciò che troviamo all’interno della città è di egual valore o di egual importanza. Poiché l’architettura indiana è tutt’oggi profondamente legata a simbologie ed elementi tradizionali rimasti invariati nel corso di secoli, talvolta risulta difficile distinguere una nuova edificazione da una tradizionale. Mentre gli elementi costituitivi dell’architettura indiana sono rimasti invariati, la loro risposta formale contemporanea presenta delle differenze sostanziali rispetto a quella tradizionale. Il MATERIALE storicamente impiegato in questa zona per la realizzazione di edifici è la
pietra: di facile reperibilità (la zona circostante Jodhpur è ricca di cave) e dalle grandi qualità termiche costituiva l’elemento privilegiato per la realizzazione di qualunque tipo di costruzione. Oggi, la necessità di costruire rapidamente e con materiali molto economici ha fatto sì che la pietra tradizionale venisse sostituita con cemento: usato sotto forma di blocchi prefabbricati o colato in opera rappresenta oggi il materiale da costruzione più diffuso. L’aspetto DECORATIVO ha sempre ricoperto un ruolo fondamentale all’interno dell’architettura indiana a causa della forte componente simbolica che la caratterizza. La semplificazione (e talvolta l’eliminazione) del decoro dagli elementi tradizionali costituisce un altro fattore molto importante nella determinazione di ciò che è tradizione e ciò
The first step towards the enhancement of the heritage of the walled city is undoubtedly the understanding of the complex Indian architectural tradition; this can’t happen except through the process of full awareness that not everything that is found in the city has equal value or equal importance. Since the Indian architecture is still tied to a traditional symbolic code and its traditional element remained unchanged over the centuries, sometimes it is difficult to distinguish a new building from a traditional one. While the constituent elements of Indian architecture remained unchanged, their formal contemporary response are offering substantial differences compared to the traditional ones. The MATERIAL employed historically in this area for the construction of buildings was the stone: easy to find (the area surrounding Jodhpur is
rich in quarries) and with exceptional thermal qualities it was the privileged element for the realization of any type of construction. Today, the need to build faster using cheaper materials led to replacement of the stone with concrete: used in the form of prefabricated blocks or cast in work, today represents the most widely used building material in Jodhpur. The DECORATIVE ASPECT has always played a fundamental role within the Indian architecture because of the strong symbolic meaning that characterizes it. The simplification (and sometimes the elimination) of the decoration of traditional elements is another very important factor in the process of determination between the traditional building and the new one. The need to DENSIFY the city center, finally, led to the realization of more and more high buildings that started to be part of the urban
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PAKKA
MATERIALS
JHAROOKAS
AGASHI
ELEMENTS
BRACKETS
CHAJJIA
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CONCRETE
che è tradizione e ciò che è nuova costruzione. La necessità di DENSIFICARE il centro storico, infine, ha portato alla realizzazione di edifici sempre più alti che hanno iniziato a far parte dello scenario urbano della città. Non è raro imbattersi, soprattutto lungo le vie commerciali e di collegamento in case- torre ad uso misto che sovrastano il tessuto storico con i loro sei sette piani di altezza.
landscape of the city; even inside the walled core, is nowadays quite common facing mixeduse tower of seven floors overlooking the historic urban pattern.
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4.4 LE TIPOLOGIE EDILIZIE // BUILDING TYPOLOGIES
1 All’interno del tessuto storico di Jodhpur è possibile riconoscere e ritrovare diversi esempi di architettura riconducibili ad alcune categorie che abbiamo individuato.
Elelmenti urbani Urban element
Pur non essendo vere e proprie architetture, ci sono alcuni elementi urbani che svolgono un ruolo talmente fondamentale all’interno del centro storico tale da non poter essere sottovalutato. Di seguito vedremo analizzati nello specifico alcuni dei principali elementi urbani riscontrabili all’interno del centro storico dela città.
Inside of the historic pattern of Jodhpur is possible to recognize and find out many different examples of architecture divisible into to some categories that we identified.
Despite the fact they are not a true piece of architecture, these elements play a role so fundamental in the historic town that they can’t be underestimated Below we will analyze specifically some of the key urban elements found within the city’s historic center.
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Chabutra Chabutra
Neem Three Neem Three
In questa categoria rientrano principalmente le scuole, di cui il centro storico di Jodhpur è ampiamente dotato. Gli edifici pubblici si riconoscono immediatamente grazie alle dimensioni generose e all’architettura riccamente decorata che ne costituisce il segno distintivo. Vennero costruiti quasi tutti in epoca Moghul e per questo la loro forma architettonica è molto influenzata dal gusto e dalla tradizione musulmana.
Questo elemento architettonico è riconducibile alla cultura giainista che considera sacri, in modo particolare, gli animali: si tratta di un elaborata struttura in legno sulla sommità del quale vengono lasciati cibo e acqua per gli uccelli. In questo modo, gli animali possono trovare un punto di ristoro ‘artificiale’ laddove l’urbanizzazione dell’uomo ha causato l’abbattimento delle piante.
This category comprehend mainly schools, of which the historical center of Jodhpur is largely equipped. Public buildings are instantly recognizable thanks to their generous size and their richly decorated architecture, which is its hallmark. Almost all these buildings were built in the Moghul era and their architectural form is generally very influenced by the taste and Muslim tradition.
This architectural element is attributable to the Jain culture, which holds particularly sacred the animals. The Chabutra it is an elaborate wooden structure on top of which food and water is left for the birds. In this way, animals can find a refreshment where the man footprint caused the felling of trees and the elimination of natural spots.
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Edifici residenziali Residential building
L’abitazione indiana può assumere varie forme architettoniche a seconda della casta a cui appartiene il proprietario, poiché, molto spesso, è l’aspetto stesso della casa un modo per affermare la propria appartenenza ad una determinata classe sociale. Ci sono, tuttavia, alcuni aspetti che rimangono invariati all’interno di ciascuna tipologia di abitazione: l’organizzazione dello spazio interno, il livello di privatezza dei vari ambienti, la presenza di elementi spaziali che ricoprono specifici ruoli.
può anche essere considerato uno spazio semi- privato della strada in quanto funge da luogo di sosta che riunisce i componenti di varie famiglie che vivono una accanto all’altra.
The Indian houses can assume various architectonic forms depending on the caste of the owner; very often is the appearance of the house itself a way to affirm their membership to a specific community or to a particular social class. However, there are some aspects in every Indian house, which never change the organization of the interior space, the level of privacy of different rooms and the presence of spatial elements with specific roles.
Once inside, the element of the Threshold, called UMBARO represents the physical barrier between the inside and the outside. It is considered extremely rude to cross the threshold unless accompanied by the owner of the house who usually introduces guests in a room called DIWANKHANU: the only place in the house where he can stay without violating the privacy of the members of the house.
Entrando, l’elemento della Soglia, detto UMBARO rappresenta la barriera fisica tra l’interno e l’esterno. È considerato estremamente scortese varcare la soglia se non accompagnati dal proprietario di casa che introduce l’ospite in una stanza detta DIWANKHANU: l’unico luogo della casa in cui Ogni casa ha, all’esterno, un elemento in egli può rimanere senza violare l’intimità dei pietra che viene chiamato OTTA. Esso si trova componenti della casa. sempre di fronte all’ingresso principale ed è un prolungamento dello spazio interno della casa. Successivamente la casa è dotata della cucina, Per il valore sociale che ricopre può anche detta RASODU. Questa è la stanza della casa essere prolungamento dello spazio interno dove le donne passano la maggior parte del della casa. Per il valore sociale che ricopre loro tempo.
Beginning from the outside, each house has a stone element called OTTA. It’s always placed in front of the main entrance and is an extension of the interior space of the house. For the social value that has can also be considered a semi-private space of the street as it used as a resting place that brings together members of various families living side by side.
Subsequently, the house is equipped with a small kitchen, the RASODU. That’s the room of the house where women spends most of their time. Advancing further the threshold of what the Indians call OSARI is crossed. That is the room in direct contact with the inner courtyard, the true heart of the Indian home. Each house has
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Avanzando ulteriormente si varca la soglia di ciò che gli indiani definiscono OSARI che è la stanza che è a diretto contatto con la corte interna: il vero cuore della casa indiana. Ogni abitazione possiede una propria corte interna che funge da fonte di luce e ventilazione. Solitamente l’osari è uno spazio aperto porticato dove i componenti della famiglia si riuniscono per chiacchierare e passare del tempo insieme. Si tratta, per questo, di un’ambiente molto privato dove, normalmente, non sono ammessi gli ospiti. Nella parte posteriore della casa troviamo le scale che portano al piano superiore o alla terrazza, e le stanze da letto (solitamente due) occupate una dal capofamiglia e l’altra dal figlio.
Delimita la terrazza un altro spazio porticato detto sempre osari e, eventualmente, altre stanze se la casa è sufficientemente grande per ospitare più di due nuclei famigliari. È molto comune in India che i bambini dormano nella stessa stanza dei genitori fino ai 12 / 14 anni. Di seguito vengono descritte alcune tipologie di abitazione che è possibile trovare all’interno del centro storico di Jodhpur
Salendo le scale troviamo una terrazza, detta AGASHI, molto importante dal punto di vista simbolico in quanto si tratta di uno spazio che si avvicina al cielo.
its own courtyard that serves as a source of light and ventilation. Usually the OSARI is an open porch where family members gather to talk and spend time together. It is, therefore, very private and here, normally, visitors are not allowed.
because it is very common in India that children sleep in the same room of parents up to 12/14 years. The following are some types of home that you can find in the old town of Jodhpur
At the rear of the house there are the stairs leading to the upper floor or directly to the terrace; there are also the bedrooms (usually two) occupied by the householder and his son. Going up the stairs there is always a terrace, the AGASHI, which is very important from a symbolic point of view because it is the area of the house, which is the closest to the sky. Another OSARI might delimitate the terrace and possibly other rooms might be found here if the house is large enough to accommodate more than two families. The lack of rooms in the house despite the large number of people living there is justified
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SPACE GRADIENT
PUBLIC
SEMI PRIVATE
PRIVATE open to guests
FILTER
PRIVATE reserved to family
HOUSE SPACES
Ground Floor
First Floor
OTTA raised entrance
UMBARO threshold
RASODU kitchen
OSARI PRIVATE ROOM AGASHI DIWANKHANU OPEN COURT terrace room open space open to court to guests
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Haveli Haveli
Si tratta di una tipologia di abitazione introdotta di intimità data dall’alto rango dei proprietari. dalla dinastia Moghul e, perciò, diffuso in tutto L’interno della casa, tuttavia, segue le stesse il nord dell’India. Gli edifici che fanno capo a regole della casa tradizionale. questa categoria sono normalmente di grandi dimensioni e storicamente appartenute all’alta borghesia indiana, ovvero i ricchi esponenti della casta dei Vaishya. Il termine deriva dall’arabo e letteralmente significa ‘spazio chiuso’. Tutte le haveli, infatti sono dotate di un giardino di fronte all’entrata principale della casa, spesso chiuso da un cancello, che funge da filtro tra la strada e l’intero dell’abitazione. È evidente come la dimensione sociale che caratterizza il resto delle abitazioni indiane qui viene meno facendo spazio ad una necessità
It is a type of home introduced by the Moghul dynasty and, therefore, spread throughout northern India. The buildings of this category are normally large and historically belogned to the high Indian bourgeoisie or the rich members of the caste of Vaishya. The term HAVELI comes from Arabic and means literally ‘closed space’. All the havelis, in fact have a garden in front of the main entrance of the house, which was often enclosed by a gate: it was a filter between the public street and the inner area. Obviously, in this case is not needed the social interaction that characterizes the rest of the Indian housing: the high and powerful classes didn’t want themselves to live close to the lower casts. The interior of the house, however, follows the same rules of the traditional house.
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Casa mulifamiliare Multi-Family Home
Questa è una tipologia tipica di Jodhpur che si è formata in seguito all’unione di varie abitazioni appartenenti ad una stessa famiglia. Alcune aree del centro storico di Jodhpur sono abitate da famiglie particolarmente numerose che abitano quella zona da centinaia di anni. Accade che, le famiglie più radicate, invece di cambiare casa quando il nucleo si allarga, decidano di occupare spazi che non appartengono direttamente a loro ma ai loro parenti più stretti che vivono nella casa accanto. Ecco che le due abitazioni si fondono e nasce questa terza tipologia abitativa che altro non è che la unione di due case adiacenti. È facilmente riconoscibile all’interno del tessuto
presenta più di un ingresso principale e solitamente si trova inserita all’interno di quartieri chiusi, ovvero aree della città delimitate da piccoli gates che evidenziano l’ingresso in una zona ben determinata.
This is a typical Jodhpur house formed following the union of various dwellings belonging to the same family. It happened many times in the past that the families most deeply rooted, instead of changing their house when the family expanded, decided to occupy spaces that do not belong directly to them but to their immediate family living in the house next door. The two houses joined and founded this third typology of housing that is the union of two adjoining houses. It is easily recognizable within the tissue because houses belonging to this category it have more than one main entrance and are usually inserted in closed quarters, or areas of the city bounded by small gates, which emphasize the entrance in a well defined area.
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Uso misto Mixed use
Anche questa è una tipologia molto diffusa all’interno del centro storico poiché si tratta della tipica casa del piccolo commerciante. Sono normalmente abitazioni modeste, di piccole dimensioni, che possono raggiungere anche i tre piani di altezza. Il piano terra è sempre occupato dalla bottega che si estende sulla strada per mezzo di una sorta di otta che in questo caso è lo spazio utilizzato per la compravendita dei prodotti. Accanto all’ingresso della bottega troviamo, quasi sempre, una ripida scala che conduce all’abitazione del proprietario che vive al piano di sopra con la propria famiglia. Al primo piano le regole dell’abitazione indiana
si ripetono uguali tenendo presente che gli spazi che si affacciano sulla strada sono sempre quelli con la vocazione meno privata. Non sempre queste abitazioni hanno un patio interno.
This one also is a widespread typology in the historic town as it is the typical home of the small trader. They are normally modest houses, small in size, which can reach up to three stores in height. The ground floor is always occupied by the shop which extends on the road space by of a sort of OTTA which is, differently from standard houses, the space used for the sale and purchase of products. Next to the entrance of the shop there are the stairs leading to the owner’s house. On the first floor of the house, all the Indian spatial rules are repeated, keeping in mind that the spaces facing the street are always those with the vocation less private. These homes do not always have an interior patio.
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Casa a torre Tower house
Si tratta di una tipologia abbastanza diffusa ma che non è possibile annoverare tra le tipologie storiche. Questo tipo di casa nasce dalla necessità di densificare il centro storio negli anni 70. L’aumento della popolazione fu talmente elevato che all’interno del centro storico gli stessi abitanti hanno cominciato ad abbattere le vecchie case per far posto a questa tipologia che raggiunge anche i 7 piani di altezza. Non sempre è presente l’otta come elemento filtro tra l’interno e l’esterno e si tratta di una casa condivisa tra 2 o tre nuclei famigliari distinti. Anche in questo caso le gerarchie di intimità degli spazi della casa sono rispettati.
It is a quite widespread house-type but it can’t be numbered among the historical typology. This type of home came from the need to densify the center after the population growth during the 70’s: it was so high that within the old town the inhabitants have begun to break down their old houses to re- built new ones, which could reach seven floors tall. The OTTA is no longer a fundamental part of the house in this house typology. Again, all the privacy gradient and the hierarchies of the spaces of the house are respected.
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Edifici religiosi Religious building
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I templi in India sono storicamente dei poli attorno ai quali si riuniscono le masse e per questo motivo sono di fondamentale importanza per la comunità a tutti i livelli. Le norme che regolano la costruzione del tempio sono moltissime e variano a seconda della divinità per la quale si sta costruendo ma ci sono alcuni elementi comuni si possono ritrovare in tutte le tipologie. Innanzitutto Il tempio è sempre rialzato rispetto al suolo: è sempre presente una scalinata che introduce in un ambiente di filtro che funge da vestibolo e smista il flusso di fedeli. Da questo vestibolo (che può essere coperto o scoperto) è possibile accedere all’abitazione
Se il tempio è misto (possono andare a pregare sia donne che uomini) ci sono aree riservate alle donne e altre riservate alla preghiera degli uomini; è molto comune che la stanza dove è custodita l’immagine della divinità (la più sacra di tutto il tempio) sia riservata alla preghiera maschile. Ogni elemento del tempio rimanda ad una simbologia ben precisa e codificata, anche la posizione in cui viene costruito, il tipo di terreno, l’orientazione che viene data alle stanze sacre richiama una tradizione millenaria custodita nei testi sacri del Vastu-Sastra: il manuale sacro.
The temples in India are historically the poles around which the masses gather. For this reason, they have a fundamental role for the community at every level. The rules of the construction of temples are lots and vary, especially considering the God the temple is built for. There are some common elements can be found in all types. The first temple is always lift from the ground level: before the threshold of the temple there is always a stair that led in a filter-space used as a vestibule in order to distribute the flow of people came to pray. From this vestibule (which can be covered or uncovered) is possible to accede to the house Brahmin who takes care of the temple. If the temple is mixed (both women and men can go pray there), some pray- areas reserved for women and other are reserved
to male prayer. Each decorative or architectural element of the temple is coded and it refers to a very specific symbolism. The position in which the temple it is built, the type of terrain, the orientation of sacred rooms recalls an ancient tradition preserved in the sacred texts of Vastu Sastra: the sacred manuals for a good construction of temples.
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4
Riserve idriche Water bsins
Il territorio di Jodhpur si trova alle porte del deserto del Thar, una zona arida e molto secca in cui il tema dell’acqua è sempre stato centrale per la sopravvivenza. La scarsità di risorse idriche ha generato, nel corso dei secoli, un particolare tipo di architettura dell’acqua tipica di questa zona. Un complesso sistema di bacini e pozzi in pietra costituisce, fin dalla sua fondazione, il sistema idrico della città di Jodhpur che ha permesso l’approvvigionamento d’acqua prima della realizzazione dell’Indira Gandhi Canal.
The territory of Jodhpur is located on the outskirts of the Thar Desert, an arid and very dry region in which the theme of water has always been central to survival. The water scarcity has generated, over the centuries, a particular type of water architecture typical of this area. A complex system of artificial basins and stone wells is, since its foundation, the water system of the city of Jodhpur that supplied the need of water supply before the implementation dell’Indira Gandhi Canal.
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Bacino artificiale Artificial water basin
Pozzo Well
Vista l’importanza dell’acqua per la sopravvivenza, la religione indiana ha sempre considerato questo elemento come una divinità. Le architetture, dunque, che permettono di captarla e distribuirla spesso sono anche considerati veri e propri templi dove la divinità viene celebrata con un’architettura elaborata e maestosa. Poiché in questa zona del Rajasthan le uniche risorse di acqua potabile si trovano nel sottosuolo, i bacini idrici devono scavare in profondità per collegarsi alla falda. La tradizionale forma che questi bacini assumono è quella degli STEPWELL: pozzi a gradoni di più piani scavati nella roccia e che possono essere indipendentemente coperti o scoperti e che sempre sono accompagnati da un piccolo tempio (in alcuni casi il tempio si trova all’interno del pozzo e viene sommerso)
Il pozzo è un elemento urbano fondamentale all’interno del centro storico, che ricopre sia un ruolo ‘funzionale’ (essere fonte di acqua potabile) sia un ruolo ‘sociale’, in quanto la presenza d un pozzo determina una dinamica sociale molto forte. A causa della loro importanza, i pozzi sono da sempre stati oggetto di interesse architettonico e sono, pertanto, riccamente decorati e spesso colorati con colori sgargianti.
Given the importance of water for the city survival, the Indian religion has always considered this element as a deity. Water basins are those architectures that allow capturing water and distributing it, for this reason are often seen as temples where the God- water is celebrated with an elaborate and majestic architecture. Since in this area of Rajasthan the only drinking water resources are underground, water bodies must dig deep to connect to the water source. The traditional architectural form is the one of Stepwell: big, deep wells with high steps carved into the rock, which can be covered or uncovered. Sometimes, these majestic structures are completed with a small temple, some others the temple is located inside the well and is partially or completely submerged.
The well is an essential urban element inside the walled city. It plays both a ‘functional’ role (as a source of drinking water) and a ‘social’ one, since the presence of a well activate a very strong social dynamic. Because of their importance, wells have always been an interesting architectural subject and are, therefore, richly decorated and colored with bright colors.
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Edifici istituzionali 5 Istitutional building
Si tratta da un particolare albero che, all’interno della tradizione indiana, ricopre un ruolo particolarmente importante grazie alle sue innumerevoli proprietà curative. Esistono vari riti religiosi legati a questo albero, tutti legati alla comunità e al buon auspicio. È per questo motivo che è molto comune trovarlo all’ingresso di zone residenziali, lungo le tortuose strade di quartiere che si snodano lungo il pendio della Baurcheeria o vicino ai templi.
According to Indian tradition, the Neem is a particular kind of tree that plays an important role into the Indian culture thanks to its many healing properties. There are several religious rituals associated with this tree, all related to the community and the good omen. That is why it is very common to find it at the entrance of esidential areas, along the winding streets of the neighborhood, along the slope of Baurcheeria or near temples areas.
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TOWER HOUSE
3
2
From 4 to 7 floors From 1 to 3 floors
4 COMPONEENTS
RESIDENTS:
MIXED USE
7 COMPONEENTS
RESIDENTS:
HAVELI From 2 to 3 floors
7 COMPONEENT
RESIDENTS:
2
From 1 to 3
6 COMPONEENTS
RESIDENTS:
STANDARD HOUSE
1 25 %
9%
20 %
1
25 %
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TEMPLE
MIDDLE TO LOW CAST
TYPE OF USERS:
12 %
WELL 2%
STEPWELL
2%
Institutional Building mostly architectural converted to purpose
with value public
ISTITUTIONAL BUILDIN 8%
141
4.5 CARATTERIZZAZIONE DEGLI SPAZI // CHARACTERIZATION OF THE SPACES
Risulta molto difficile dare una definizione di spazio pubblico all’interno del centro storico di Jodhpur in quanto la distinzione occidentale tra le varie tipologie (strada, piazza, parco, parcheggio, luogo di sosta) risulta inefficace in questo particolare contesto. Lo svolgimento delle attività deputate al suolo pubblico sono, infatti, regolate unicamente dalla dimensione dell’area: è sulle compressioni, sulla vicinanza e sulla concomitanza, infatti, che si gioca la comprensione e la gestione dei vuoti all’interno del centro. Tali spazi sono, ad oggi, un caos (dis)organizzato costituito da persone, automobili, animali, venditori ambulanti, celebrazioni religiose e parcheggi. Essendo, quello di Jodhpur, un centro storico particolarmente denso e complesso e nel tentativo di comprendere il ruolo e le potenzialità dello spazio pubblico indiano
è necessario categorizzarlo, scomporlo. Prendendo dunque in esame il tessuto stradale della città (l’unico esempio di vero e proprio spazio ‘non costruito’ all’interno della città) è possibile categorizzare gli spazi in base alle dimensioni e, conseguentemente, alle attività che è possibile svolgere al loro interno. Analizzando, successivamente, le singole attività abbiamo cercato di comprendere quali fossero i loro elementi attivatori e li abbiamo ricercati all’interno del tessuto stradale, in modo da dare un quadro dettagliato dei differenti scenari possibili all’interno dello spazio pubblico.
It is very difficult challenge giving a definition of public space within the old town of Jodhpur. The european distinction between the various typologies of open space (road, plaza, park, parking, resting place) is ineffective and incomplete in this particular context. All the activities done in public spaces are entirely ruled by the size of the area; is on themes of compression, closeness and conjunction, where is possible to understand and manage the urban gaps inside the urban pattern. Nowadays these areas are a (dis) organized chaos consisted of people, cars, animals, street vendors, religious celebrations and parking. Considering the walled city of Jodhpur as an historic, dense and complex urban system and trying to understand the role and potential of public space in this area is necessary to categorize it, break it down.
We examined the road system of the city (the only real example of ‘unbuilt’ within the city) and we divided it into different categories on the size of the space; consequently, we assigned to each space one or more activities that can be done in there. Analyzing the individual activities, we tried to understand which were their activating elements and we tried to find them inside of the public space, giving a detailed picture of the different scenarios of the walled city.
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Impianto stradale tradizionale Spaces of original setting
È quello che è possibile incontrare all’interno di tutto il tessuto storico. È caratterizzato da strade strette, che non superano i sette metri di larghezza. Sono spazi permeati da un forte senso di appartenenza e comunità da parte dei cittadini e pertanto sono quegli spazi in cui la maggior parte delle attività sono quelle che richiamano la sfera sociale e comunitaria. • MOHALLA | stretta strada di accesso alle abitazioni, si snodano all’interno del tessuto tradizionale principalmente delle aree storicamente più consolidate. • SHERI | spazi che determinano l’accesso ai differenti quartieri e che ne delimitano la competenza
• VADO | spazi di connessione tra strade secondarie. Possono essere costituiti da strade di collegamento o piccole piazze all’entrata di una enclave urbana • CHOWK | collegamenti tra diverse aree della città storica. Si tratta delle strade che raggiungono i principali assi di collegamento e che, normalmente, sono in corrispondenza dei gates storici. Si definisce chowk anche uno spazio pubblico a scala di quartiere, in questo caso è spesso possibile trovare un albero sacro che ne determina la funzione primaria
That’s the kind of space easy to find into the a public space at the neighborhood level, in this primary area of the historic pattern; curvy, case it is often possible to find a sacred tree that narrow streets no wider than seven meters determines the primary function of the space. wide characterize it. Spaces are permeated by a strong sense of community, those are the spaces in which are actuated most of the activities linked with the social sphere and community. • MOHALLA | narrow house- access road, developed through the traditional pattern mainly of the areas historically more established. • SHERI | spaces that determine the access to different neighborhoods and which delimit the competence • VADO | spaces of connection between secondary roads. They may consist in connecting roads or small squares at the entrance of an urban enclave • CHOWK | connections between different areas of the historic city. Roads reaching the main connecting axes in correspondence with historic gates. It can be defined CHOWK also
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Impianto stradale determinato dalle nuove espansioni Track result from historic expansion
Si tratta dell’asse commerciale sorto dopo l’abbattimento delle prime mura della città. Si tratta di un episodio unico all’interno del tracciato storico in quanto si tratta di una strada dotata di una larghezza considerevole (considerando il contesto all’interno del quale si inserisce) che permette lo svolgimento di numerose attività che spaziano tra quelle tradizionalmente consolidate alle nuove sopraggiunte con il passaggio alla modernità. • MAIN STREET | strada di considerevoli dimensioni che costituisce l’asse principale della città storica. È uno spazio naturalmente versatile che si presta a qualsiasi tipo di uso.
It is the commercial axis built after the demolition of the first city walls. It is a unique episode within the historical network since it’s a road with a considerable width (considering the context in which it occurs) that allows conducting numerous activities starting with those traditionally consolidated from those brought on by the transition to modernity. • MAIN STREET | large road which is the main axis of the historic city. It is a space naturally versatile that it lends itself to any type of use.
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Alterazioni del tessuto originale Alterations of the original system
Si tratta dell’intervento urbano del Ghanta Ghar effettuato dagli inglesi sul tessuto urbano storico che comprende la grande piazza dell’orologio e l’avenue di collegamento con il resto della città. Realizzati nel 1910, entrambi gli spazi presentano caratteristiche molto differenti rispetto a quelle tipiche dell’antica Jodhpur. • Ghanta Ghar: a differenza delle altre vie commerciali della città (che sono sempre caratterizzate da una pluralità di funzioni e attività differenti, il Ghanta Ghar è uno spazio realizzato per il commercio che gli abitanti di Jodhpur hanno saputo adattare alle proprie esigenze • Avenue | la grande via di accesso al mercato è oggi anche l’unica via di accesso ‘turistica’ alla città storica. Le sue grandi dimensioni permettono il passaggio degli
autobus, il traffico costante dei tuc tuc e lo svolgimento di un tipo di attività commerciale non spontanea che non è possibile trovare in nessun altro posto all’interno delle mura cittadine.
This is the contribution of British domination to non- spontaneous business typology very hard the historic urban pattern of the walled city. It’s to find anywhere else within the city walls. about the urban intervention of the complex of Ghanta Ghar market that includes the large square clock and the large avenue connecting the square to the rest of the city. Realized in 1910, both spaces have very different characteristics from those typical of ancient Jodhpur. • GHANTA GHAR | unlike other shopping streets of the city (which are always characterized by a plurality of different functions and activities, the Ghanta Ghar is a space created only for the trade that the residents of Jodhpur were able to adapt to their needs • AVENUE | the large access road to the market is today the only ‘tourist’ way to the historic city. Its large size allows the passage of the buses, the constant traffic of tuc tuc and the holding a
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SEZIONI STRADALI ALTERAZIONI DEL TESSUTO ORIGINARIO
1%
GHANTA GHAR 20 mt example of space voted entirely to trade as street market
1%
AVENUE 20 mt intervention of gutting the original tissue in favor of a great avenue
P
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TRACCIA RISULTANTE DALLE ESPANSIONI STORICHE
5%
MAIN STREET 10 mt transit route with larger size and functional versatility
P
SPAZI DEL IMPIANTO ORIGINALE
CHOWK 7 mt secondary axis of division in macro areas historically homogeneous
P
147
18 %
VADO 5 mt connecting spaces between the secondary main roads
23 %
SHERI 3,5 mt spaces of internal definition of the individual neighborhoods
42 %
MOHALLA 2,5 mt areas of relevance inside buildings and distribution blind spaces
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4.6 LE COMUNITA’- QUARTIERE// THE COMMUNITY-DISTRICT
Il forte senso di collettività riveste un ruolo fondamentale all’interno della società indiana e spesso le caste stesse possono essere considerate piccole comunità all’interno delle quali le persone si riconoscono sentendosi parte di un mondo che conoscono e che le rassicura. Il cento storico di Jodhpur, d’altro canto, è nato e si è sviluppato proprio a partire da piccole comunità che hanno iniziato a crescere e hanno contribuito a realizzare il complesso sistema urbano che, protetto dalle mura storiche, è giunto fino a noi. Per cercare di comprendere quali siano le risposte formali (urbane e architettoniche) a questo tipo di organizzazione sociale si è scelto di approfondire l’analisi su tre piccoli quartieri, città all’interno della città, molto diversi fra loro ma che, se considerati nel loro insieme, aiutano a comprendere le dinamiche sociali della città. The strong sense of collectivity plays a fundamental role in the Indian society, and often the castes themselves may be considered as small communities where people identify themselves, where they feel part of a world they know and that reassures them. The walled city of Jodhpur, on the other hand, was born and developed just from small communities that have started to grow, and have helped to achieve the complex urban system that has reached us, protected by historic walls. In an attempt to understand what are the formal responses (urban and architectural speaking) in this type of social organization, we decide to deepen the analysis of three small neighborhoods, cities within the city, very different from each other but, when regarded as a whole, they help to understand the social dynamics of the city.
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Bhrampuri Bhrampuri
La zona di Bhrampuri, come suggerisce il nome, diverse famiglie sia importante all’interno di è il quartiere Brahmino. La sua configurazione questa piccola comunità. è determinata dalla presenza di una stretta mohalla di poco più di due metri di larghezza delimitata da due file di case strette e di due – tre piani di altezza. Il vuoto urbano, lo spazio ‘non costruito’, è delimitato dagli otta prospicenti le case e da un neem tree posto all’entrata della mohalla. L’architettura delle case è modesta, non troppo decorata ma profondamente tradizionale, segno distintivo di una casta (quella dei Brahmini) dedicata allo studio dei testi sacri, all’insegnamento e alla preghiera piuttosto che all’arricchimento economico dato dal denaro. La presenza costante dell’otta fuori da ogni abitazione e di numerose jarooka sul fronte strada suggeriscono quanto l’aspetto della condivisone e della cooperazione tra le The Bhrampuri area, as the name suggests, is this small community. the Brahmin neighborhood. Its configuration is determined by the presence of a narrow Mohalla of a little more than two meters, wide bordered by two rows of narrow houses with two or three storeys height. The empty urban space, ‘unbuilt, is bordered by the otta, facing the houses and a neem tree at the entrance of the Mohalla. The architecture of the houses is modest, not too decorated but deeply traditional, it is a hallmark of a caste (the one of Brahmins) dedicated to the study of sacred texts, to teaching and praying rather than the economic enrichment given by money. The constant presence of the otta out of any house and numerous jarooka facing the road suggest how much the condition of sharing and cooperation between the different families is important in
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10 % Private Voids 50 % Built Surface 40 % Public Space
HOUSE DETAILS dimension
45m
floors
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housing units residents
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Bohran Ki Pol Bohran Ki Pol
La presenza di questa comunità all’interno del centro storico si deve ad un avvenimento accaduto durante il corso del XVII secolo. Si dice, infatti, che un ricco mercante di nome Shivji della casta dei Bohran originario di Phalodi abbia prestato al maraja un’ingente somma di denaro per coprire le spese di una campagna militare e pare che egli, in segno di riconoscenza e sotto forma di pagamento, abbia donato alla famiglia dell’uomo un terreno all’interno delle mura di Jodhpur dove costruire la propria dimora. I discendenti di xxxx vivono ancora in quella zona e, al crescere della famiglia, per salvaguardare l’identità del luogo a loro donato, hanno preso possesso delle abitazioni vicine generando una nuova comunità separata dal resto della città; per affermare la loro identità all’interno della città hanno posto un vero e proprio gate che
delimita l’entrata al quartiere.
The presence of this community within the walled city is due to an event that happened during the course of the seventeenth century. They say, in fact, that a wealthy merchant named Shivji of the Bohran caste native of Phalodi has provided the Maharajah a large sum of money to cover the costs of a military campaign and it seems that he, as a sign of gratitude and under the form of payment, has donated to the man’s family a land within the walls of Jodhpur where to build their home. The descendants of Shivji still live in that area and, with the growth of the family, to protect the identity of the place given to them, they took possession of the nearby houses creating a new community separated from the rest of the city; to affirm their identity within the city they have placed a real gate that marks the entrance to the neighborhood.
Since the Bohran were part of a caste economically affluent (by profession they were money lenders) the houses of this area are richly decorated, very large and have a sort of private plaza inside the gate they are enjoyed by local residents. Even in this case the Community dimension of the area is very important: the Bohran Ki Pol complex counts, today, twenty-eight buildings within which there are about 35 families all belonging to the same caste / Dynasty. The public spaces are shared and the houses are related to the type of multi-family homes.
Poiché i Bohran facevano parte di una casta economicamente benestante (di professione erano usurai) le case di questa zona sono riccamente decorate, molto grandi e godono di una sorta di piazza privata all’interno del gate di cui godono sono gli abitanti del quartiere. Anche in questo caso la dimensione comunitaria della zona è molto importante: il complesso di Bohran Ki Pol conta, oggi, ventotto edifici all’interno dei quali vivono circa 35 famiglie tutte facenti capo alla stessa casta / dinastia. Gli spazi pubblici sono condivisi e le abitazioni sono riconducibili alla tipologia delle case plurifamiliari.
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10 % Private Voids 50 % Built Surface 40 % Public Space
HOUSE DETAILS dimension
45m
floors
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housing units residents
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Mathuron Ki Pol Mathuron Ki Pol
Mathuron è un cognome che a Jodhpur definisce una categoria sociale specifica: quella degli uomini d’affari e di coloro che ricoprono importanti mansioni all’interno del governo della città. Dato il loro livello di benessere economico è raro trovare esponenti della casta dei Mathuron che ancora vivono all’interno del centro storico poiché molti di loro, quando la città ha cominciato ad espandersi oltre i confini del centro storico, hanno deciso di spostarsi al di fuori delle mura, dove le condizioni igienicosanitarie erano migliori e i servizi primari garantiti. Esiste tuttavia una piccola comunità che ancora abita il centro storico a ridosso della collina del Mehrangar. Il benessere economico di questa casta si rispecchia nell’impianto urbano del quartiere che si differenzia da molti altri nel centro per gli ampi spazi aperti e le case spaziose. Anche qui la necessità di affermare
la propria identità ha portato i Mathuron a costruire case riccamente decorate con una particolare cura nella realizzazione delle Chajjia, vero elemento caratteristico di questo quartiere. La connessione diretta con la Baurcheeria, infatti, ha permesso ai Mathuron di realizzare case su due – tre livelli nella maggior parte delle quali l’accesso alla terrazza avviene, oltre che dall’interno della casa, anche dalla collina del Mehrangarh.
Mathuron is a surname that at Jodhpur defines a specific social category: the businessmen and those who occupy important positions in the city government. Given their level of economic well-being it is not uncommon to find members of the caste of Mathuron still living within the historic center because many of them, when the city began to expand beyond the borders of the old town, they decided to move outside the walls, where sanitary conditions were better and the basic services were guaranteed. However, there is a small community that still inhabits the old town close to the hill of Mehrangar. The economic well being of this caste is reflected in the system of urban neighborhood that differs from many others in the center for the wide open spaces and spacious houses. Here, too, the need to
assert their identity brought Mathuron to build houses richly decorated with a particular care in the realization of Chajjia, real item in this neighborhood. The direct connection with the Baurcheeria, in fact, has allowed Mathuron to build houses in two or three levels in the majority of whom the access to the terrace occurs, as well as from inside the house, even from the hill of Mehrangarh.
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10 % Private Voids 30 % Public Space
60 % Built Surface
HOUSE DETAILS dimension
100 m
floors housing units residents
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2+1
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photo courtesy | Giovanni Carlo Gentili
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photo courtesy | Giovanni Carlo Gentili
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photo courtesy | Giovanni Carlo Gentili
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5 ANALISI SWOT SWOT ANALISYS
Tessuro Urbano Urban Fabric
FORZE DEBOLEZZE • Ricchezza di elementi di pregio diffusi e in- • Spazi aperti ingombri di rifiuti • Carenza di standard igienici e condizioni di tergrati nel territorio • Impianto architettonico inalterato e congruen- malsanità dovuti all’elevata densità abitativa te all’impostazione sociale • Grande permeabilità del tessuto urbano
OPPORTUNITA’ •Valorizzazione di molteplici poli di interesse storico-architettonico presenti nel impianto urbano •Possibilità di riconvertire e utilizzare i numerosi edifici oggi in disuso quali veicoli di coesione sociale
MINACCE •Disinteresse del governo e mancata attuazione di normative federali volte alla salvaguardia del patrimonio •Speculazione sui vuoti •Degrado estetico e fisico
WEAKNESSES STRENGTHS •Richness of valuable elements diffused and •Open spaces cluttered with waste •Lack of hygiene standards and conditions of merged into the territory •Architectural layout unchanged and consi- insanity due to the high population density stent social setting •Great permeability of the urban fabric
OPPORTUNITIES •Enhancement of multiple poles of historical and architectural interest in the city system •Possibility of converting and use the many buildings now disused as facilitators of social cohesion sociale
THREATS •Neglect by the government and non-implementation of federal regulations aimed at safeguarding the heritage •Speculation on empty Physical and aesthetic degradation
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Spazi Aperti Open Space
FORZE •Sovrapposizione tradizionale di dinamiche urbane legate alla scena pubblica •Intrinseca natura aptica e dinamica dello spazio •Relazione osmotica tra spazi privati, semiprivati e pubblici
DEBOLEZZE •Mancanza di una regolamentazione del traffico Stress acustico •Sistema di smaltimento delle acque a cielo aperto •Massiccia presenza di animali
OPPORTUNITA’ MINACCE •Valorizzazione e mantenimento delle tradizio- •Inquinamento acustico e ambientale •Malsanità in aumento e peggioramento delle nali attività legate agli spazi urbani condizioni di vita •Regolamentazione degli spazi in disuso •Autoregolamentazione e controllo intrinseco
STRENGTHS •Traditional overlapping of urban dynamics related to public view •Intrinsic haptic and dynamic nature of space •Osmotic relationship between private spaces, semi-private and public
WEAKNESSES •Lack of traffic regulations •Acoustic stress •System of drain open and obsolete •High presence of animals
THREATS OPPORTUNITIES •Enhancement and maintenance of traditional •Noise and environmental pollution activities related to urban spaces •Insanity increasing and worsening living con•Regulation of unused spaces ditions •Self-regulation and control inherent in social dynamics
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Gestione dei servizi Managing Services
FORZE DEBOLEZZE •Parziale ripavimentazione delle strade princi- •Impossibilità di transito veicolare in quasi tutto pali il centro •Grande accessibilità agli impianti •Acquisizione di acqua potabile proveniente da falde inquinate e uso improprio degli storici bacini •Malfunzionamento e disorganizzazione del sistema di raccolta rifiuti •Sistema elettrico caotico e disorganizzato •Forte rischio di allagamento in periodo monsonico OPPORTUNITA’ MINACCE •Istituzione di un sistema di trasporto munici- •Elevato rischio di inquinamento idrico palizzato •Completamento della pavimentazione •Modernizzazione delle infrastrutture
STRENGTHS •Partial paving of the main streets •Facilities great accessibility
WEAKNESSES •Inability to vehicular traffic in almost all the center •Acquisition of drinking water from polluted groundwater and misuse of historians basins •Malfunction and disorganization of the waste collection system •Electrical system chaotic and disorganized •High risk of flooding in the monsoon period
OPPORTUNITIES •Establishment of a municipal transportation system •Completion of the paving •Modernization of infrastructure
THREATS •High risk of water pollution •Lack of infrastructure in the disposal of waste and water
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Identità sociale Social identity
FORZE Mancanza di tensioni sociali e forte coesioni tra le parti Radicamento dell’identità sociale e forte senso di appartenenza
DEBOLEZZE Rigida struttura sociale derivante dalla divisione castale Disuguaglianza tra sessi e ambiti castali Basso livello di educazione
OPPORTUNITA’ MINACCE •Inserimento di gruppi sociali svantaggiati all’in- •Ostacolamento di processi virtuosi dovuto alla rigidità della struttura sociale terno di processi di riattivazione economica •Valorizzazione di dinamiche partecipative •Sviluppo di luoghi di sostegno ceduti a gruppi sociali deboli
STRENGTHS •Lack of social tensions and strong cohesions between the parties •Roots of social identity and sense of belonging
WEAKNESSES •Rigid social structure resulting from the caste division •Inequality between sexes and caste Low level of education
THREATS OPPORTUNITIES .Inclusion of disadvantaged social groups in •Locking the virtuous processes due to the rigiprocesses of economic reactivation dity of the social structure •Enhancement of participatory dynamics •Development of support places given to vulnerable social groups
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Condizione degli edifici Condition of the buildings
FORZE •Mantenimento dell’immagine storica della città pressoché inalterata •Generale livello di manutenzione garantito dall’uso quotidiano degli spazi
DEBOLEZZE •Strutture deteriorate, sistemi obsoleti e spesso pericolanti •Lotti di piccola dimensione e forte densità •Aggiunte postume e incongrue all’assetto urbano tradizionale
OPPORTUNITA’ •Mappatura del patrimonio edilizio quale database a scopo documentaristico •Recupero del patrimonio architettonico e degli ambiti identitari
MINACCE •Edifici degradati mettono a rischio le strutture adiacenti •Degrado estetico e discontinuità nel tessuto •Perdita del patrimonio
STRENGTHS •Maintaining the image of the historic city almost unchanged •General level of maintenance guaranteed by the daily use of space
WEAKNESSES •Structures deteriorated, obsolete systems and often unsafe •Lots of small size and high density •Posthumously and incongruous added on traditional urban pattern
OPPORTUNITIES •Mapping of the housing to database purposes documentary •Recovery of the architectural heritage and areas of identity
THREATS •Buildings damaged jeopardize adjacent structures •Aesthetic degradation and discontinuity in the fabric
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Attività economiche SEconomic activities
FORZE Grande varietà di offerta e ambiti Radicamento e interdipendenza tra le attività Autosufficienza del centro storico
DEBOLEZZE Turismo esterno alla città murata e limitato a determinati punti focali Gestione delle attività limitata ai soli uomini
OPPORTUNITA’ •Presenza nel territorio di attrattori turistici •Sfruttamento dei vuoti urbani •Ampliamento del orizzonte turistico •Donne quali possibili soggetti di progetti d sviluppo
MINACCE •Emarginazione dei gruppi sociali deboli e integrazione poco spontanea •Limitazione degli obiettivi di potenziamento economico al solo tema turistico
WEAKNESSES STRENGTHS •Tourism concentrated outside of the walled •Great variety of offer and areas •Roots and interdependence between activi- city and limited to certain focal points •Management activities limited only to men ties •Self-sufficiency of the old town
OPPORTUNITIES •Presence of tourist attractors in the territory •Exploitation of urban voids •Widening the horizon tourism •Women as potential subjects of development projects
THREATS •Marginalization of vulnerable social groups and little spontaneous integration •Limitation of economic empowerment only for the tourist theme
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Condizione degli edifici Condition of the buildings
FORZE Mantenimento dell’immagine storica della città pressoché inalterata Generale livello di manutenzione garantito dall’uso quotidiano degli spazi
DEBOLEZZE Strutture deteriorate, sistemi obsoleti e spesso pericolanti Lotti di piccola dimensione e forte densità Aggiunte postume e incongrue all’assetto urbano tradizionale
OPPORTUNITA’ Mappatura del patrimonio edilizio quale database a scopo documentaristico Recupero del patrimonio architettonico e degli ambiti identitari
MINACCE Edifici degradati mettono a rischio le strutture adiacenti Degrado estetico e discontinuità nel tessuto Perdita del patrimonio
STRENGTHS Maintaining the image of the historic city almost unchanged General level of maintenance guaranteed by the daily use of space
WEAKNESSES Structures deteriorated, obsolete systems and often unsafe Lots of small size and high density Posthumously and incongruous added on traditional urban pattern
OPPORTUNITIES Mapping of the housing to database purposes documentary Recovery of the architectural heritage and areas of identity
THREATS Buildings damaged jeopardize adjacent structures Aesthetic degradation and discontinuity in the fabric
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Attività economiche SEconomic activities
FORZE Grande varietà di offerta e ambiti Radicamento e interdipendenza tra le attività Autosufficienza del centro storico
DEBOLEZZE Turismo esterno alla città murata e limitato a determinati punti focali Gestione delle attività limitata ai soli uomini
OPPORTUNITA’ •Presenza nel territorio di attrattori turistici •Sfruttamento dei vuoti urbani •Ampliamento del orizzonte turistico •Donne quali possibili soggetti di progetti d sviluppo
MINACCE •Emarginazione dei gruppi sociali deboli e integrazione poco spontanea •Limitazione degli obiettivi di potenziamento economico al solo tema turistico
WEAKNESSES STRENGTHS •Tourism concentrated outside of the walled •Great variety of offer and areas •Roots and interdependence between activi- city and limited to certain focal points •Management activities limited only to men ties •Self-sufficiency of the old town
OPPORTUNITIES •Presence of tourist attractors in the territory •Exploitation of urban voids •Widening the horizon tourism •Women as potential subjects of development projects
THREATS •Marginalization of vulnerable social groups and little spontaneous integration •Limitation of economic empowerment only for the tourist theme
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Pubblica amministrazione Public Administration
FORZE Mantenimento dell’immagine storica della città pressoché inalterata Generale livello di manutenzione garantito dall’uso quotidiano degli spazi
DEBOLEZZE Strutture deteriorate, sistemi obsoleti e spesso pericolanti Lotti di piccola dimensione e forte densità Aggiunte postume e incongrue all’assetto urbano tradizionale
OPPORTUNITA’ Mappatura del patrimonio edilizio quale database a scopo documentaristico Recupero del patrimonio architettonico e degli ambiti identitari
MINACCE Edifici degradati mettono a rischio le strutture adiacenti Degrado estetico e discontinuità nel tessuto Perdita del patrimonio
STRENGTHS Maintaining the image of the historic city almost unchanged General level of maintenance guaranteed by the daily use of space
WEAKNESSES Structures deteriorated, obsolete systems and often unsafe Lots of small size and high density Posthumously and incongruous added on traditional urban pattern
OPPORTUNITIES Mapping of the housing to database purposes documentary Recovery of the architectural heritage and areas of identity
THREATS Buildings damaged jeopardize adjacent structures Aesthetic degradation and discontinuity in the fabric Loss of heritage
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photo courtesy | Giovanni Carlo Gentili
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6 STRATEGIA STRATEGY
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6.1 STRATEGIA // STRATEGY FOR THE CORE
Il nucleo originario di Jodhpur, nota come la città blu e conosciuta in gran parte del mondo per le sue peculiarità architettoniche e per gli scenari estremamente suggestivi, è stato per anni lasciato in regime di semi-autogestione a causa di un diffuso disinteresse a livello amministrativo verso il consolidamento e la conservazione degli insediamenti urbani storici Consapevole della necessità all’interno dei centri storici di conciliare le esigenze del vivere moderno con la conservazione del patrimonio dell’impianto urbano storico, il governo federale ha stabilito che entro il 2017 tutte le città indiane dovranno dotarsi di un piano di conservazione CCP volto a decongestionare i centri storici preservandone l’identità e garantendone la conservazione. Jodhpur, ad oggi priva di un piano di salvaguardia del patrimonio, dovrà nei prossimi due anni
adottare delle misure attuative volte alla protezione e alla tutela della città murata. Quindi, posto come cardine la valorizzazione della scena urbana della città murata, si è provveduto a proporre un piano strategico che riuscisse, in accordo con le direttive della municipalità, a coinvolgere in modo più trasversale possibile, sia l’amministrazione che la popolazione residente: la componente più sensibile al cambiamento e più legata alle correnti abitudini di vita. La tesi si pone l’obiettivo di proporre una strategia d’azione che consideri tutte le numerose componenti della cultura locale, del singolo e della comunità, dell’edificio e del tessuto complessivo, applicando un sistema di azioni mirate. L’applicazione degli interventi strategici avviene pertanto trattandoli come un sistema collaborativo piuttosto che come la
The original core of Jodhpur, known as the Blue City and known worldwide for its architectural features and the extremely suggestive scenarios, has been left for years under a semiself-management. This happened because of a widespread lack of interest from the administrative institutions towards the consolidation and conservation of his historic urban settlements. The federal governement, aware of the need of indian historic cities to reconcile the demands of modern life with the conservation of the ancient core, has decided that all Indian cities will have to adopt a conservation plan aimed at decongesting the historic centers and ensuring their conservation by 2017. That means that the city of Jodhpur, which doesn’t have a plan to protect the heritage, will need to adopt very quicly the implementing measures for the protection of
his ancient city. For this reason, taken as a key goal the enhancement of the urban scene of the walled city, we decided to propose a strategic plan that, in accordance with the directives of the municipality, could engaging both the administration and the resident population: the component more responsive to change and more closely linked to the current lifestyle. The main aim of this thesis is to propose an active strategy that takes care of all the various components of the local culture, both the individual’s and the community’s, both the entire urban pattern’s and the single building’s. The application of strategic interventions works with a holistic approach, by treating all the single interventions as a collaborative system rather than as the sum of separate elements.
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somma di elementi separati. Ă&#x2C6; stata, pertanto, elaborata una visione a doppia scala: proponendo linee guida di gestione del sistema urbano e andando a sviluppare risoluzioni progettuali mirate in accordo con la tradizione locale e nel rispetto della la rigida struttura sociale indiana che rispondano alle necessitĂ sia della pubblica amministrazione che della comunitĂ locale.
We elaborate, therefore, a dual scale vision and action: proposing guidelines for management of the urban system and going to develop resolutions project in accordance with local tradition and in compliance with the rigid Indian social structure meeting the needs of both the government and the community local..
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Piano strategico Strategical Plan
I soggetti coinvolti in qualità di attivatori del processo sono molteplici e lavorano su diversi livelli gestionali. La Municipalità (nella veste del Nagar Nigam: ufficio di gestione della città murata) e il Mehrangarth Museum Trust figurano come le istituzioni impegnate sulla città, mentre i commercianti e le associazioni dei cittadini (quali Area Sabas e Ward) come esponenti della partecipazione della comunità. Gli obiettivi si possono a loro volta dividere in strategici e opertativi; i primi sono volti alla valorizzazione della scena urbana mentre i secondi, più pratici, sono legati all’adattamento delle linee guida del City Conservation Plan calate nel contesto di Jodhpur. Per la valorizzazione della scena urbana è stato fatto uno grande sforzo di sintesi individuando tre macro-categorie di interventi che riguardano • l’ammodernamento e la manutenzione dei
sistemi infrastrutturali presenti nel centro • Il potenziamento e il consolidamento del paesaggio urbano nelle sue peculiarità • La promozione di una comunità attiva in grado di comprendere il luogo dove vive e di occuparsi essa stessa del mantenimento dell’heritage.
There are some different stackholders involved in this process. The Municipality (in the body of Nagar Nigam: the management office of the walled city) and the Mehrangarth Museum Trust are institutional subjects working on the city, while traders and citizens’ associations (such as area and Sabas Ward) as members of citizen participation.
of synthesis by identifying three main categories of interventions: • the modernization and maintenance of infrastructure systems of the center • The strengthening and consolidation of the urban landscape declined in its peculiarities • The promotion of an active community who can understand the place where it lives and who takes care about its Heritage. The guidelines of the CCP are applied as a system of operating instructions to control the actions in order “to mark the route” to reach the VALORISATION OF THE URBAN SCENARIO, our main goal.
Le linee guida del CCP vengono applicate come istruzioni operative per il controllo delle azioni e sono volte a segnare il percorso da compiere per raggiungere l’obiettivo sopra descritto. Le direttive poste dal piano prevedono la creazione di una fondazione finalizzata alla conservazione dell’heritage e la stesura di una serie di inventari urbani. Stilata quindi una lista di priorità e completata l’acquisizione dei dati si procede ad estrapolare dei casi studio, o progetti pilota, in cui sperimentare le soluzioni progettuali.
The goals can be divided into strategic and opertative; the first ones are aimed at the enhancement of the urban scene while the second ones are some more practical guidelines related to the adaptation of the City Conservation Plan to the urban context The directives imposed by the plan provide the of Jodhpur. creation of a cultural foundation aimed at the For the enhancement of the urban scene we preservation of the feritage and the promotion we choosed to proceed making a big effort of thematic inventories. Then, once drafted a
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Le linee guida operative riguardano più direttamente il senso di comunità e adattamento, e vengono sviluppate attraverso azioni integrate secondo il principio per cui ad ogni gesto corrisponde un più ampio numero di risultati. La sensibilizzazione è volta anche a radicare ed interiorizzare il concetto di “comunità” sfruttando il riconoscimento di alcuni edifici identitari e andando ad enfatizzare le dinamiche sociali e spaziali che caratterizzano le strade del centro. Una vera e propria azione-chiave per la realizzazione delle proposte progettuali consta nel riutilizzo dei numerosi edifici in rovina presenti nella scena urbana come opportunità operative di riqualificazione dello spazio. Sfruttando la possibilità di riconversione di spazi attualmente in disuso, la strategia è list of priorities and completed the acquisition of the data we proceed with the extrapolation of the case studies (pilot projects) to test the design solutions The operational guidelines concerning the sense of community and adaptation are always developed through “integrated actions” where each gesture corresponds to a larger number of results. The operation of awareness is also aimed at interiorizing the concept of “common identity” by using some iconic buildings to emphasize the social and spatial dynamics that characterize the streets of the walled core. A key element for the realization of the project actions consists in the reuse of the ruined buildings of the urban scene as a opportunity of redeveloping the existing space. Exploiting
quella di rispondere con una sola azione a un doppio problema: l’inserimento nel centro di ambiti riqualificanti e la metamorfosi di un problema reale in una soluzione operativa. Al fine di garantire un pieno controllo di ambiti e azioni, è stato messo a punto un piano di mappatura urbana preventivo volto sia al riconoscimento degli ambiti necessitanti di interventi, sia alla creazione di un database urbano della città murata. L’importanza e la collocazione del percorso dominante (che ricordiamo essere traccia urbana delle antiche mura) all’interno delle dinamiche del centro ne fa il caso studio ideale per una prima ricognizione nel centro e per la conseguente estrapolazione dei progetti pilota, il vero feedback dell’approccio strategico. the possibility of conversion of the currently not-used spaces solves a double problem with a single action: the inclusion in the center of regenerating domains and the metamorphosis of a real problem in an operational solution. In order to ensure a full control of the areas and actions, we developed an operating upstream plan-mapping in order to recognize the areas in need of a regeneration and to create a urban database of the walled city. The importance and the position of the dominant path (the trace of the ancient city walls) within the dynamics of the center makes this areas an ideal case study for a first approach of the center and for the identification of the pilot projects, the real feedback for any development policy.
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6.2 AZIONE SULLA CITTÀ // ACTION ON THE CITY
Poste quindi le tre macro-tematiche di INFRASTRUTTURA, DISEGNO URBANO e ATTIVAZIONE SOCIALE, vengono sviluppate le azioni progettuali intese come: • Potenziamento delle infrastrutture: ovvero lo sviluppo di un moderno sistema a piccola scala di progettazione dell’infrastruttura legato all’aspetto compatto del tessuto urbano della città vecchia. I maggiori problemi riscontrati sul territorio sono legati alla riqualificazione del sistema di scarico delle acque attualmente mantenuti in modo autonomo dai cittadini. Si prevede, quindi, un’organizzazione più precisa di sostituzione e manutenzione per le diverse tipologie presenti. Un secondo problema è generato dall’attuale organizzazione dei cavi elettrici poichè il tessuto urbano necessita di un potenziamento e di una riorganizzazione
del sistema dei pali della luce e dell’elettricità attraverso soluzioni progettuali semplici ma efficaci. La mostra proposta prevede oggetti di nuova costruzione che limitino e diano un ordine all’attuale caos. In ultimo è auspicabile una riorganizzazione della presenza degli animali e della spazzatura nelle strade, sfruttando l’occasione della metamorfosi urbana al fine di recuperare luoghi adatti all’accoglienza degli animali integrandoli al sistema di raccolta differenziato dei rifiuti. • Consolidamento della scena urbana: ovvero enfatizzare le caratteristiche del sistema-città attraverso interventi volti a migliorare gli spazi vissuti. Di fatto, le tematiche affrontate sono legate alla quasi totale assenza di pavimentazione che sarebbe, al contrario, necessaria. Iinnanzitutto per evitare gli
Finally, it is desirable to have a reorganization of the presence of animals and garbage in the streets, taking advantage of the opportunity of urban metamorphosis in order to recover appropriate places the reception of the • Improving infrastructures: the development of animals by integrating the system of separate a modern system of small-scale infrastructure waste collection. design related aspect of the compact urban fabric of the city vecchia. The major problems • Consolidation of the urban scene: emphasize encountered in the area are related to the the characteristics system the city through upgrading of the system of waste water, interventions aimed at improving the living currently maintained autonomously by spaces. In fact the issues addressed are related the citizens, it is expected a more precise to the presence of almost nothing flooring that replacement and maintenance of the instead would be required in some areas to different types present. A second problem prevent flooding in addition to giving a sense of is generated by the current organization of decorum to the scene. Another design choice the electrical cables, the urban fabric calls is to enhance activities already on the path to for a strengthening and a reorganization of make identity space and limit promiscuity. Finally the system of poles and electricity through because the absolute absence of parking for We will explore now the meaning of the “action” and of the three main functional divisions: INFRASTRUCTURE, URBAN LANDSCAPE e ACTIVE COMMUNITY.
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CATEGORIZZAZIONE DELLE AZIONI DI INTERVENTO METAMORFOSI URBANE
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Identificazione degli elementi
Riabilitazione dello spazio
INFRASTRUTTURE
DISEGNO URBANO
COMMUNITA’
Sistema di drenaggio
Pavimentazione
Patrimonio architettonico
Sistema elettrico
Funzioni caratteristiche
Edifici simbolici
Animali e rifiuti
Aree di parcheggio
Edifici di pubblica utilità
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allagamenti, e in secondo luogo per migliorare la percezione del panorama urbano e la sua salubrità. Altra scelta progettuale è quella di potenziare le attività già presenti sul percorso per rendere più identitario lo spazio urbano. In ultimo, causa l’assoluta assenza di ricoveri per motorini e tuc-tuc che ingombrano perennemente le strade, si è scelto di ricorrere nuovamente alle metamorfosi urbane al fine di convertire gli spazi inutilizzati in parcheggi o ricoveri per ciclomotor senza ricorrere a grandi interventi di riprogettazione.
fine di prevenirne l’abbandono. La prima, fondamentale azione in questo senso è certamente la valorizzazione di edifici identitari che si facciano simbolo di una cultura comune. Di primaria importanza è anche lo sfruttamento delle metamorfosi come occasione di ampliare e rendere disponibili alla comunità aule, spazi dedicati alle associazioni di cittadini, con lo scopo di creare aggregazione sociale al di fuori delle mura domestiche.
• Promuovere la comunità attiva e consapevole: ovvero rafforzare l’offerta sociale e consolidare le dinamiche culturali e il riconoscimento della comunità attraverso la rigenerazione di edifici di valore storicoarchitettonico attribuendogli nuove funzioni al scooters and tuc tuc cluttering up the streets aggregation outside the home. are perpetually recurs to urban metamorphosis to be converted without major interventions to redesign the space in car parks or shelters for motorcycles. • Promote community active and conscious: Strengthen the offer social and consolidate the cultural dynamics and community recognition through revive buildings of historical and architectural attributing new functions to prevent the ‘abandonment. As the first is fundamental the enhancement of buildings which are identity symbol of a common culture and ultimately exploit metamorphosis as an opportunity to expand it and make it available to the community classrooms, spaces dedicated to associations of citizens, but that are designed to create the
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6.3 METODOLOGIA OPERATIVA // OPERATIVE METODOLOGY
Innanzitutto si procede mediante un’azione di MAPPATURA, poiché considerata lo strumento- cardine del riconoscimento e della conservazione dell’heritage. Una volta individuati i soggetti interessati alla stesura del documento (la Municipalità, il Mehrangarth Museum Trust e l’Intach), si definiscono gli strumenti attuativi della mappatura quali: • la stesura di una lista di priorità • l’osservazione dei tracciati urbani • la raccolta dei dati • campagna di rilievo fotografico Le tematiche affrontate nel dettaglio vertono su lo stato di degrado degli edifici, lo stato di degrado delle infrastrutture e in ultimo della scena urbana. Firstly, we decided to proceed with an action of MAPPING: considered as the keyinstrument of the recognition and preservation of the heritage. Once identified the stakeholders in the drafting of the document ( the Municipality, the Mehrangarth Museum Trust and the INTACH departement), it is possible to define the mapping instruments, such as: • drafting a priority list • observation of urban tracks • data collection • photo acquisition campaign The issues discussed in detail concern the degradation of buildings, the condition of the infrastructure and, ultimately, of the urban scene.
Si é scelto di iniziare l’azione di mappatura dal percorso definito come DOMINANT PATH; a seguire, il raggio di indagine si allarga ai sistemi stradali secondari per concludersi con un focus di dettaglio su aree specifiche. L’attuazione consta in tre fasi: • organizzazione preliminare: dopo la definizione del team di progetto (costituito da gruppi di cittadini istruiti e debitamente formati dalle Area Sabhas) si individuano i metodi di analisi e la definizione delle risorse necessarie, in ultimo si redige un programma di lavoro dettagliato. • mapping: fase effetiva del rilievo degli elementi architettonici, organizzazione dei rilievi in giornate di raccolte dati e identificazione di tutte le variabili analizzate. • restituzione del dato : interpretazione delle analisi (previo controllo incrociato delle fonti e dei riferimenti noti e in ultimo rielaborazione del dato sotto forma di inventario.
We choose to start the mapping from the DOMINANT PATH; the investigation widens to secondary road systems and concludes with a more detailed focus on specific areas. The implementation consists of three stages: • Preliminary organization: after the definition of the project team (made up of groups of citizens educated and properly trained by Area Sabhas), the group identifies the methods of analysis and the definition of the necessary resources, ultimately will draw up a detailed work program. • Mapping: effetive phase of the relief of the architectural elements, organization of relief in days of data-collecting and identification of all the variables analyzed. • return the data: interpretation of the analysis (after cross-checking of sources and references), and, finally, re-elaboration of the data in the form of inventory.
196
Mappatura : Applicazione Mapping : Application
Il primo passo per rendere l’operazione di mappatura operativa, è quello di suddividere la zona del centro storico in cinque aree di interesse tematico, differenziate in base alla morfologia del tessuto. • dominant path: area situata nel cuore della walled city, dove si attestano la maggior parte delle attività e che presenta la maggior varietà architettonica. • seconday path: la continuazione in termini architettonici del primo, costituito dal proseguimento dell’antico tracciato delle antiche mura verso Mertia Gate • aree primarie: primi insediamenti residenziali fortificati, caratterizzato da funzioni e attività storicamente stabilite. •aree secondarie: spazi urbani storicamente consolidati e con funzioni ibride. The very first step to give effect to the task of mapping, is dividing the historic downtown area in five zones, differentiated according to the morphology of the tissue. • dominant path: area located in the heart of the walled city. It’s an area where stood most of the activities and which presents a great variety in the architectural expression.. • seconday path: the continuation of the dominant path in terms of architecture, consisting in the continuation of the ancient route of the first walls to Mertia Gate • primary areas: first residential fortified settlements, characterized by functions and activities historically established. • secondary areas: urban areas historically consolidated and hybrid functions.
• aree di bordo : luoghi marginali di ultima costruzione e urbanizzazione meno densi del tessuto storico. Si è selezionato come primo terreno di indagine quello del dominanth path, poichè permetteva di avere uno sguardo decisamente vasto e differenziato sulle dinamiche del centro. Quindi si è proceduto con la definizione delle aree di indagine: infrastrutture, scena urbana ed edifici. Si ribadisce, qundi, l’importanza dell’azione di mappatura, che costituisce di per sé uno strumento operativo preliminare e di acquisizione del dato- città.
• border spaces: marginal sites of the latest construction and less dense urbanization of the historic city. As the first area of investigation, er selected that one of the dominanth path, ino rder to have a very wide look on the diverse dynamics of the center. We procedeed, then, with the definition of the survey areas: infrastructure, urban scene and buildings. We wanted to reiterate one more time, the importance of the cation of mapping which is itself a fundamental operative tool for the acquisition of city datas.
197
DEFINIZIONE DI AMBITI TEMATICI
PERCORSO DOMINANTE asse di attestatazione primaria
PERCORSO SECONDARIO assi di attestazione secondaria
198
AREE PR
aree di residenz
RIMARIE
AREE SECONDARIE
SPAZI DI MARGINE
attestazione ziale storica
spazi ibridi storicamente consolidati
spazi di bordo
199
Il percorso dominante The dominant path
Come prima accennato, lungo il percorso dominante sono state individuate tre aree di indagine: la prima riguardante le infrastrutture, la seconda gli elementi della scena urbana e nel terzo un catalogo degli edifici riconosciuti in termini di qualità architettoniche e suddivisi in categorie di intervento.
Un ulteriore piano di indagine é quello che abbracia tematiche più prettamente igienicosanitarie, come la presenza dei cumuli di spazzatura e la conseguente presenza di gruppi di bovini ‘al pascolo’.
• INFRASTRUTTURE: Indagine sul percorso considerato (3,9 Km di lunghezza). Per infrastrutture si intendono sia gli apparati infrastrutturali complessi, come quelli di di supporto alla distrubuzione dei cavi elettrici, sia il riconoscimento delle differenti tipologie di drain, necessarie per stabilire (oltre allo stato di fatto) anche un possibile piano di manutenzione, in quanto ogni tipologia di drain puó prevedere una differente opera manutentiva. As mentioned before, we identified three areas of investigation along the dominant path: the first relating to infrastructure, the second the elements of the urban scene and the third a catalog of buildings recognized in terms of architectural quality and divided into categories of intervention.
embraces issues more sanitary and hygienic: as the presence of heaps of garbage and the consequent presence of groups of cows ‘grazing’ in the streets.
• INFRASTRUCTURE: investigation on the considered path (3.9 Km long). With the word ‘infrastructure’ we mean both the complex equipments such as those for the support of the electrical cables; and the recognition of the different types of drain, needed to establish a possible maintenance plan (in addition to the relief of their present condition), as each type of drain can expect a different mantainence work. A further investigation plan is one that
200
MAPPATURA DEL PERCORSO DOMINANTE
1 INFRASTRUTTURE Lunghezza del percorso principale
3,9 km
Lunghezza dei percorsi secondarie 3,1 km
TRELLINS
GARBAGE
Number of units:
Single : 91
Double : 28
Grouped : 4
Mixed
Organic 70 %
23 %
74 %
DRAINS
ANIMALS
Total lenght: 7
Main open : 1717 m 20-30 heads of cattle stationary
30 %
3%
Open : 4362 m
24 %
Covered : 1102 m
61 %
201
15 %
• SCENA URBANA: In questo caso il percorso totale misura 7 Km mentre quello caratterizzato da una vocazione prettamente commerciale, 2,5 Km. Gli ogetti dell’indagine, in questo caso, sono relativi alla complessità delle attività primarie. Innanzitutto, é stata mappata la presenza di fonti di approvigionamento di acqua (quindi pozzi o fontane o pome idriche), sia puntuali che strutturate; aperte o chiuse; storicamente insediate o recente costruzione. Altro componente della scena urbana rilevata sono le differenti tipologie di commercio, che sono state divise in strutturate e mobili e a seconda dei prodotti in vendita, tradizionalmente distinti per tratti stradali. In ultimo, é stata mappata la presenza di alberi sacri, e di aree congestionate dal parcheggio e dalla sosta dei veicoli del centro. I primi non alterano la scena urbana, sono sintomo però di sosta e aggregazione temporanea di persone, i secondi segnalano alterazioni importanti del panorama cittadino.
• URBAN SCENE: In this case, the total distance alterations of the city panorama . measures 7 km and one characterized by a purely commercial vocation, 2.5 Km . The subject of the investigation is, this time, related to the complexity of the primary activities . First of all, we mapped the presence of water sources (wells, fountains or baori). We classified them considering their formal aspect, their tendence to be open elements or closed structures; if they are historically established or newly built. Others analized components of the urban scene are the different types of trade and commercu, which have been divided into structured and mobile as well as the products for sale, traditionally distinguished by road sections. Finally, it has been mapped the presence of sacred trees, and the presence of congested areas for parking of vehicles. The firsts one do not alter the urban scene, and are staging symptom of temporary aggregation of people, the second report important
202
MAPPATURA DEL PERCORSO DOMINANTE
2 DISEGNO URBANO Lunghezza totale del percorso
7 km
Lunghezza totale del percorso commerciale 2,5 km
POTABLE WATER
Total units: 16
Bera: 13
TREES
Baori: 3 34 mapped trees
18 %
82 %
PARKING SPACES
COMMERCIAL SYSTEM Fixed: 1,6 Km
Mobile: 0,9 km
65 %
20 mapped parking spaces
35 %
203
• EDIFICI : la presenza totale rilevata sul percorso è 892 edifici, e sul il 20% di essi é stata condotta un’analisi più approfondita (184). La prima divisione effettuata é di carattere storico: • Edifici di nuova costruzione (XX sec,) costruzione in cemento armato. • Edifici di valore storico (1450 - XX sec.) costruzione in pietra. Per gli edifici di nuova costrtuzione si ritrovano due tipologie di interventi : • Demolizione ( 49 unità ) : le cui caratteristiche sono un’assente qualità architettonica, accompagnata da uno stato di forte degrato o deterioramento. L’intervento è legato alla demolizione dei resti e la pulizia degl spazi al fine di riutilizzare gli spazi liberati per nuove costruzioni. • Adattamento ( 58 unità ) : edifici con scarsa qualità architettonica ma di interesse per il tessuto; presenza di superfetazioni e cattive condizioni di mantenimento. L’intervento
riguarda l’eliminazione delle superfetazioni e delle alterazioni alla corretta percezione dello stbaile.
• BUILDINGS: the total presence is detected of 892 buildings, and on the 20% we conducted specific analysis (184). The first division is made of the historical nature of the buildings: • New buildings (twentieth century,) reinforced concrete construction. • Buildings of historical value (1450 - XX sec.) stone building. For new buildings we supposed two types of interventions: • Demolition (49 units) whose characteristics are an absence of architectural quality accompanied by a state of strong deterioration. The project is related to the demolition of what remains and the cleaning of the spaces in order to reuse them freed for new construction. • Adaptation (58 units): buildings with poor architectural quality but of with an interest for the urban scenario; presence of accretions and poor maintenance. The project involves the removal of accretions and alterations in order
to reach the correct perception of stbaile.
Per gli edifici di valore storico, si ritrovano due ulteriori tipologie di interventi. • Conservazione (13 unità): edificio di riconosciuta qualità architettonica e forte importanza nella scena urbana; presenza di numerose aggiunte incongrue e cattive condizioni del manufatto. L’intervento mira all’attivazione di un progetto per la conservazione e il mantenimento del ruolo identitario dell’edificio e di una possibile rifunzionalizzazione degli spazi in modo da renderli sempre vivi, al fine di scongiurarne un ulteriore degrado. • Rigenerazione ( 64 unità ) : riconosciamo nell’edificio una rilevante qualità architettonica, ma una cattiva manutenzione, l’intervento mira a mantenere la qualità achitettonica del manufatto e a preservare l’impronta originaria
For buildings of historical value, we are found two other types of interventions. • Conservation (13 units): building of recognized architectural quality and strong importance in the urban scene; presence of numerous additions incongruous and bad conditions of the article. The intervention aims to activation of a project for the conservation and maintenance of the role of identity of the building and of a possible re-functionalization of the spaces in order to make them always alive, and to prevent further degradation. • Regeneration (64 units): building with a significant architectural quality, but charactherised by poor maintenance, the project aims to maintain the architectural quality and preserve the original imprint.
204
MAPPATURA DEL PERCORSO DOMINANTE
3 EDIFICI Edifii lungo il percorso
892
Edifici mappati
184
20% del totale
CONSERVATION
ADAPTION
INTERVENTIONS
INTERVENTIONS
Activation of a project for the conservation, maintenance of the role of identity and the possible re-functioning spaces
Reshape of the building by removing added incongruous and crumbling that alter the perception and use of space
REGENERATION
DEMOLITION
INTERVENTIONS
INTERVENTIONS
Recovery aimed at maintaining the quality of architecture and the preservation of the original shape
Demolition of the fixed elements and clearance of rubble and debris in order to reuse the spaces
205
Esempio applicativo Applicative example
Si mostra quindi in uno stralcio di città, in modo e linee guida generali sulla manutenzione e più approfondito, un’applicazione dei criteri di l’adattamento degli apparati infrastrutturali. mappatura di cui si è discorso. Si noti come la valutazione su ogni manufatto risponde a domande molto semplici basate su un’approccio empirico valutativo, in modo da facilitare il lavoro del gruppo di rilievo avendo già previsto un sistema di categorie numeriche da segnalare ogniuna intrinsecamente rispondente ad un epoca storica precisa e alla valutazione su base percettiva degli edici o dei manufatti infrastrtutturali. L’obiettivo è facilitare questa fase non potendo sempre contare su un equip strettamente speccialilzzata ma rendere possibile comunque l’avvio dei lavori di mappatura al fine di avere un quadro più preciso dello stato delle cose nle centro storico, e falitiare la proposta di progetti It is then shown in an excerpt of the city, in more on the maintenance and adjustment of the detail, application of the criteria for mapping of infrastructural equipment. which is speech. Note that the evaluation of each artifact answer very simple questions based on a ‘empirical evaluation approach, in order to facilitate the work of the relief group having already established a system of numerical categories to report each one intrinsically responds to a precise historical period and the evaluation on the basis of perception of the buildings or infrastructural artifacts. The goal is to facilitate this phase can not always count on a strictly specialized equip but can still make the start of work of mapping in order to have a more accurate picture of the state of things in the old town. Facilitate the proposed projects and general guidelines
206
mapping BUILDINGS
mapping BUILDING ARCHITECTURAL VALUE
1 2 3
URBAN RELEVANCE
1 2 3
PRESENT CONTIDION
1 2 3
ARCHITECTURAL VALUE
1 2 3
URBAN RELEVANCE
1 2 3
PRESENT CONTIDION
1 2 3
MANTEINANCE OF THE HISTORICAL SHAPE 1 2 3
mapping TRELLINS
MANTEINANCE OF THE HISTORICAL SHAPE 1 2 3
mapping BUILDING ARCHITECTURAL VALUE
1 2 3
URBAN RELEVANCE
1 2 3
PRESENT CONTIDION
1 2 3
TYPOLOGY
Single Douple Grouped
PRESENT CONTITION
1 2 3
MATERIAL
Wood Metal Concrete
MANTEINANCE OF THE HISTORICAL SHAPE 1 2 3
mapping WELLS
mapping BUILDING mapped DRAIN TYPOLOGY
Main open Open Covered
MATERIAL
Stone Concrete
CLOGGING LEVEL
1 2 3
ARCHITECTURAL VALUE
1 2 3
URBAN RELEVANCE
1 2 3
PRESENT CONTIDION
1 2 3
MANTEINANCE OF THE HISTORICAL SHAPE 1 2 3
207
TYPOLOGY
Bera Baori
PRESENT CONTITION
1 2 3
OPERATIVE LEVEL
1 2 3
Ghanta Ghar
Juni Mandi
Juni Mandi
photo courtesy | Giovanni Carlo Gentili
Haveli near Feteh Pol
photo courtesy | Giovanni Carlo Gentili
7 PROGETTI PILOTA PILOT PROJECTS
216
7.1 PROGETTI PILOTA // PILOT PROJECTS
I progetti pilota sono la concretizzazione e la verifica del piano di linee guida strategiche introdotte sino ad ora. La selezione delle aree è conseguenza diretta dello studio delle metamorfosi urbane, e dell’identificazione di alcune anomalie architettoniche nel tessuto estremamente saturo del centro. Le aree si presentano, dunque, come opportunità concrete per sperimentare azioni di tipo sia processuale che progettuale attraverso il coinvolgimento attivo della popolazione e mettendo alla prova in piccola scala tutte le linee guida messe in luce dall’approccio strategico. A partire da questa ricerca sono state individuate tre aree sul tracciato del percorso dominante, selezionate sulla base della DIMENSIONE dell’area, della sua vocazione e USO DELLO spazio, ed in ultimo della principale PROBLEMATICA INFRASTRUTTURALE che lo
caratterizza. Una volta selezionate le aree si restringe il campo degli interventi a tre macro-categorie :
The pilot projects are the ultimate step of the process described until now and represent the real concretization and verification of the entire strategic plan introduced until now. The selection of the areas strarts from the study of urban metamorphosis and from the identification of the main anomalies in the dense downtown architectural landscape. They represent the real opportunity to make experience of the active planning elaborated in the urban scale, by testing the approch with the active involvement of the population as proposed in the guidelines. We selected three areas on the route of the dominant path, selecting them on the basis of their SIZE, their vocation and USE OF SPACE, and finally the problem of DOMINANT INFRASTRUCTURE that bestly characterizes it.
grouped the types of interventions in three marco-frames: • Infrastructure | evidently related to infrastructural issues it identifies the limits and proposes solutions in micro and macro scales.
•Infrastructure | Evidentemente connessa alle questioni infrastrutturali ne individua i limiti e propone soluzioni in micro e macro scale. •Townscape | categoria indirizzata alla valorizzare la scena urbana e a migliorare la vivibilità degli spazi. • Active community | categoria che cerca di inserirsi nelle dinamiche già esistenti del sistema di relazioni intangibili con l’obiettivo di potenziarle. Per ogni area si approfondirà una macro-categoria dominante, che caratterizzerà e connoterà la funzione, o la costruzione, della metamorfosi urbana. Gli altri due macro gruppi d’intervento attiveranno interventi secondari e integrati tra loro.
• Townscape | category focused in enhancing the urban scene and improve the quality of living spaces.
• Active community | category who wants to investigate the existing social dynamics in order to strenghten and develop a renovate social identity For each area will deepen a macro-dominant category, which will feature and will characterize the function, or the construction of urban metamorphosis. The other two main groups of intervention will activate some secondary Once identified the three project areas, we integrated actions.
217
7.2 HAVELI Natura dell’area Area vocation
La HAVELI è un’ antica unità residenziale di notevole metratura che, come già visto, si inserisce nel panorama architettonico tradizionale indiano. E’ caratterizzata da un grande patio, intorno al quale si snodano i numerosi vani che costituiscono il cuore dell’abitazione. Dall’osservazione della tipologia edilizia, dalle dimensioni dell’edificio e dai decori e la ricchezza dei colori molto articolati e virtuosi che caratterizzano gli spazi risulta evidente che in passato è stata certamente la residenza di una famiglia di ottima estrazione sociale. L’Haveli è caratterizzata anche da un grande giardino privato antistante l’ingresso, condizione più unica che rara nel centro storico e ulteriore indizio di un edificio di indubbio pregio. Allargando lo sguardo, e volendosi soffermare
sugli immediati dintorni dell’edificio, la zona circostante appare di natura fortemente residenziale; sul grande spiazzo prospiciente la porta di ingresso al forte si attestano quartieri arroccati sulle pareti rocciose del forte, anch’essi caratterizzati da abitazioni spaziose e testimoni di uno sfarzo antico. È, inoltre, uno delle poche zone del centro storico in cui la sezione stradale risulta molto ampia ma, allo stasso tempo, non congestionata nè caotica come il resto della città, terminando per essere una zona intima e molto apprezzata dagli abitanti. La vicinanza con Fateh Pol gate (porta di uscita per i visitatori del forte) rende l’haveli, che oggi è di proprietà del Mehrangarh Trust, un edificio estremamente interessante e dalla vocazione di accoglienza turistica indubbia.
The HAVELI is an old residential structure of large surface area which represents, as already seen, a fundamental part of the traditional Indian architecture scene. It is characterized by a large patio, around which are built all the rooms that make up the heart of this ancient home. Observing the building typology, the size of the building, and the decorations and all the rich colors that characterizes the spaces, is evident that in the past this has certainly been the residence of a family of good social background. The Haveli is also characterized by a large private garden placed in front of the entrance, providing an unique setting in the historic core which once more describes a building of great value. Looking at the immediate surroundings of the building, the area appears mostly residential;
there is a big open space in front of the entrance of the fort where still stood some neighborhoods perched on the rocky walls of the Baurchereea, also characterized by spacious homes, witnesses of an ancient splendor. It is also one of the few areas of the old town where the road section is very large, but at the same time, it is not congested nor chaotic as the rest of the city, ending up being a very intimate area, very appreciated by the residents. The proximity with Fateh Pol gate (output port for visitors to the fort) makes the haveli, which today is owned by the Mehrangarh Trust, an extremely interesting building with an undoubted vocation for tourist reception.
218
MAPPATURA SU HAVELI
DRAIN TYPOLOGY
Main open Open Covered
MATERIAL
Stone Concrete
CLOGGING LEVEL
1 2 3
BUILDING HAVELI
ARCHITECTURAL VALUE
1 2 3
ARCHITECTURAL VALUE
1 2 3
URBAN RELEVANCE
1 2 3
URBAN RELEVANCE
1 2 3
PRESENT CONTIDION
1 2 3
PRESENT CONTIDION
1 2 3
MANTEINANCE OF THE HISTORICAL SHAPE
1 2 3
MANTEINANCE OF THE HISTORICAL SHAPE
1 2 3
219
Criterio di selezione Selection criteria
Oggi l’HAVELI verte in un grave stato di abbandono, pur facendo parte delle proprietà del Mehrangarh Trust che ha espresso la precisa volontà di riqualificare l’edificio, vista la posizione interessante e per le sue potenzialità. Il collegamento diretto a Fateh Pol, la porta del forte, aprirebbe il primo varco in termini di collaborazione tra il Mehrangarth Trust e la città, con l’obiettivo di coinvolgere anche la cittadinanza. Lo scopo principale del trust, infatti, è quello di condividere con cittadini di Jodhpur parte della fortuna del Forte facendosi promotore di cultura, arte e sviluppo. La riqualificazione dell’Haveli in chiave di ricettore turistico inteso come punto di partenza per la riscoperta della città ha come obiettivo finale proprio la responsabilizzazione della cittadinanza sul rispetto e la salvaguardia del centro storico. The HAVELI today is in a serious state of disrepair, although is former part of the property of Mehrangarh Trust that expressed the specific desire to redevelop the building, understanding its great potential. The direct connection to Fateh Pol, the door of the fort, would open the first gate in terms of collaboration between the Mehrangarth Trust and the city, with the prioritary aim to involve the citizens. The main purpose of the trust, in fact, is to share with the citizens of Jodhpur part of the fortue of the Fort by promoting culture, art and development. The regeneration of the Haveli in as tourist receptor intended as a starting point for the rediscovery of the city, has as its ultimate goal the empowerment of citizenship on the respect and protection of the historic center.
220
Proposta progettuale Projectual proposal
•Active community - townscape La proposta progettuale mira a realizzare uno spazio-manifesto legato al Forte che sia allo stesso tempo un modo per far conoscere ai visitatori la città e un esempio tangibile per i cittadini di coesistenza tra un impianto storico straordinario e una moderna concezione del vivere. A reguito del recupero dell’Haveli vengono innanzitutto individuate due fasi operative.
conoscitivo alla cultura indiana che esula dalla ricerca sui soli forti ma che entra più nel dettaglio nell’originalità e la peculiarità della tradizione. Il primo piano invece viene temporaneamente occupato come sede della Area Sabas della zona, associazione di quartiere che, tra i diversi obiettivi, ha come principale quello della mediazione culturale tra la cittadinanza e le istituzioni. La richiesta del Forte è il supporto della cura, accoglienza e manutenzione della casa ad opera degli associati posta una retribuzione che diviene fondo cassa per la costruzione della sede autonoma nella metamorfosi urbana che si trova in un lotto di propriet publica che si trova di fronte all’Haveli.
• Fase 1 : la casa prende vita ospitando al piano terra l’esposizione del Jodhpur Box, mostra in continuo aggiornamento e crescita poiché risultato dei Workshop con cadenza annuale svolti dalle università CEPT di Ahmedabad e FAF di Ferrara. Il Jodhpur Box è un punto di partenza per l’esperienza esplorativa della città blu, una panoramica sulle architetture e un approccio • Fase 2 : il vicinato prende vita e si dinamizza. The project proposal aims to create a spacemanifesto related to the Fort that could be both a way to let visitors know the city and a tangible example for citizens of coexistence between a modern concept of living and extraordinary historical witness. Once restored the building, the process will be divided in two different phases.
•
overview of the architecture and a cognitive approach to Indian culture fucused on a research work on the specificity of the Indian tradition. The first floor will be occupied as a temporary base of the Area Sabas, the neighborhood association that is the main cultural mediation between citizens and institutions. On the other hand, the request of the Fort is some support in caring and maining the Haveli. The associated will be remunerated and this money will become the first cash fund for the self-construction of the independent headquarters in the urban metamorphosis that they will realize into a pubblic property located in front of ‘Haveli.
Phase I : the house comes back to life hosting on the ground floor the Jodhpur Box exposition, an exhibit continuously updated as the result of the annual workshop carried out by the universities of CEPT of Ahmedahbad and FAF of Ferrara, which aims to lay a foundation for future research center itself. The Jodhpur Box is a starting point for the exploratory experience of the blue city, an • Phase 2: the neighborhood comes back to overview of the architecture and a cognitive life.
221
L’associazione, una volta raggiunta la somma per la costruzione, inizia i lavori per un edificio di facile produzione, al massimo due piani, che accoglie aule e luoghi di incontro e studio, diventando il centro focale per le donne e i giovani del quartiere due categorie sempre svantaggiate. La nuova sede dell’associazione diviene, quindi, luogo dell’istruzione e dello scambio esterno alle mura domestiche.
• Infrastructure - townscape
Once reached the sum for the construction, the association starts working on a building easy to produce (at most two floors) which will become the focal social point for women and young people of the district. The new headquarters of the association becomes, therefore, a place of education and exchange outside the domestic walls.
Some minor interventions are the cleaning of the drains and their ordinary and extraordinary maintenance taking account of the different typologies and mapping out specific modalities and timings.
Gli interventi minori riguardano la bonifica dei canali di scolo e manutenzione ordinaria e straordinaria delle differenti tipologie di drains, presenti nel quartiere, ognuna con tempistiche e modalità diverse. La volontà, inoltre, di arricchire il quartiere con nuove dinamiche sociali ha portato all’inserimento di un nuovo pozzo per l’approvvigionamento idrico nei pressi della nuova sede associativa nella certezza che gli incontri e la socializzazione intervicinale verrebbe avvantaggiata e consolidata proprio grazie a questo intervento.
Our will is also the one to enrich the neighborhood with some new social dynamics; this led to the inclusion of a new well to supply water in the vicinity of the new association headquarters in the certainty that the meeting and the intervicinale socializing would be advantaged and consolidated thanks to this intervention.
222
223
3 HAVELI
The building, an example of residential architecture, is given new meaning in her having to be inside activities very different. SPACES RICH AND ARTICULATED, the haveli is museum .
The new building , is a GUEST HOUESE owned the fort that designed to accommodate students of the city. The architecture tries to ennoble the virtuosity of historical haveli A pavement different RUNS TO THE HAVELI that hosts an exhibition always different. the flooring has the objective to guide but also to PROTECT FROM RAIN by creating a higher level where the water flow.
224
The big door is a new exit from the fort that goes directly into the city. The space can become a new tourist entrance to the city. New tourist access
THE AREA SABAS neighborhood association aims to facilitate and support the education and social development of disadvantaged groups.
225
Fase 1 Phase 1 FASI DI PROGETTO
FIRST FLOOR Temporarily assigned to the AREA SABAS,
FIRST FLO The roo are now
NEIGHB O R H OO D ASSOCIATION aimed to
ROOMS
director building
support the population
BEDROO
GROUND FLOOR The ground floor is the EXHIBITION AREA of vernacular architecture, result of joint research lasted for year.
GROUN The ex flanked
AREA GUESTH
entranc
MEHRANGARH TRUST Is owner of the building the haveli is the example of the role as HERITAGE PROTECTOR of the Maharaja
No
De
Ge
Fe
Ap
Oc
Ma
Au
Jul
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RESEARC
The cen Mahar the fort
No
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MEHRA The ne guestho
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226
Au
Jul
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Fase 2 Phase 2
FIRST FLOOR The rooms of the haveli are now a LIBRARY, STUDY ROOMS, and center directors. In the new building there is the BEDROOM AREA.
FIRST FLOOR The rooms of the haveli are now a LIBRARY, STUDY ROOMS, and center directors. In the new building there is the BEDROOM AREA.
GROUND FLOOR The exhibition area is flanked by the LIVING
GROUND FLOOR The exhibition area is flanked by the LIVING
AREA OF THE GUESTHOUSE. Separate
Ma Ap Ma
No
De
Ge
Fe
AREA OF THE GUESTHOUSE. Separate
I N F O R M A L MEETING new social dynamics near the water needs
I N F O R M A L MEETING new social dynamics near the water needs
MASH UP Chance to meet the locals and visitors of the fort and the city
MASH UP Chance to meet the locals and visitors of the fort and the city
entrances are separate
entrances are separate
MEHRANGARH TRUST The new building is the guesthouse of the RESEARCH CENTER. The center, wanted by the Maharaja and the trust of the fort.
MEHRANGARH TRUST The new building is the guesthouse of the RESEARCH CENTER. The center, wanted by the Maharaja and the trust of the fort.
1
1
2
2
3
3
4
4
5
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6
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I N T E G R E TAT E D COMFORT also serves as a refreshing moment and to keep down the dust of summer days, windy
I N T E G R E TAT E D COMFORT also serves as a refreshing moment and to keep down the dust of summer days, windy
Ma
Oc
Ap
Se
Ma Au
Jul
Ju
227
7.3 JUNI MANDI Natura dell’area Area vocation
Juni Mandi, è uno spazio pubblico a scala di quartiere molto frequentato dalla comunità grazie alla propria forte connotazione religiosa e sociale a causa della presenza di numerosi templi che determinano una convivenza pacifica di differenti comunità e culture. Fortemente sentita e vissuta, l’area si trova al crocevia di diverse strade in una importante zona commerciale.
Juni Mandi, is a public neighborhood-scale space very important for the community thanks to its strong religious and social vocation because of the presence of numbers of temples and activities. The area is still today very identitary, it is located at the crossroads of several bazaar streets near to major shopping areas.
228
MAPPATURA SU JUNI MANDI
TRELLINS TYPOLOGY
Single Douple Grouped
ABANDONED BUILDING
PRESENT CONTITION
1 2 3
ARCHITECTURAL VALUE
1 2 3
MATERIAL
Wood Metal Concrete
URBAN RELEVANCE
1 2 3
PRESENT CONTIDION
1 2 3
BUILDING ARCHITECTURAL VALUE
1 2 3
URBAN RELEVANCE
1 2 3
PRESENT CONTIDION
1 2 3
MANTEINANCE OF THE HISTORICAL SHAPE
1 2 3
MANTEINANCE OF THE HISTORICAL SHAPE 1 2 3
TEMPLE
229
ARCHITECTURAL VALUE
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URBAN RELEVANCE
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PRESENT CONTIDION
1 2 3
MANTEINANCE OF THE HISTORICAL SHAPE
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Criterio di selezione Selection criteria
Juni Mandi si trova nel cuore del percorso identificato come “dominant path” e, non avendo una vocazione residenziale, ma definitivamente commerciale, ha concentrate intorno a se numerose di occasioni di innovative metamorfosi urbane, facendone una zona ricca di spunti e possibilit`a progettuali.
percorso commerciale di Ada Bazaar, nelle vicinanze del quale si trova, appunto, Juni Mandi. Un’attenta analisi dello stato di fatto ci ha portato a concentrare la nostra attenzione su un antico tempio Indù, oggi occupato e adibito a friggitoria, che si trova proprio al margine nord/ ovest della “piazza” (il termine è virgolettato in ragione dell’inesattezza della categoria spaziale ‘piazza’ nella descrizione dello spazio pubblico in India) Il primo piano dello stesso tempio è oggi abitato da diversi nuclei famliari che hanno occupato lo spazio rendendolo la propria casa. Abbiamo ritenuto questo edificio un’occasione progettuale interessante per dare un nuovo volto alla zona di Juni Mandi.
Grazie alla propria vocazione principalmente indiscutibilmente sociale e comunitaria, JUNI MANDI si attesta come una zona di sosta privilegiata lungo il percorso, grazie alla presenza di diversi alberi e gradoni in pietra che ne fanno un perfetto luogo di riposo e caratterizzano lo spazio come quello di una piccola piazza confortevole. Lungo il perimetro della strada sono situati punti vendita di street-food e qualche piccolo esercizio commerciale che si riconnette al In secondo luogo abbiamo evidenziato Juni Mandi is located in the heart of the promenade recognized as “dominant path”. It doesn’t have a residential vocation, but definitely commercial and it is the center of a number of opportunities for innovative urban metamorphosis, making it an area full of innovative projectual possibilities .
A careful analysis of the current situation has led us to focus our attention on an ancient Hindu temple, now occupied and used as a fryer, which is right at the edge of the north / west side of the “square” (the term is in quotation marks because of the evident inaccuracy of the term ‘square’ in the description of public space in India) The first floor of the temple is today inhabited by different families that occupied the space, making it their home. We thought this building could become an interesting opportunity to give a new face to the area of Juni Mandi and to bring this building to a new life.
Thanks to its vocation mainly social and communitary, Juni Mandi stands as a priviledge layover area along the promenade, thanks to the presence of several trees and stone steps that make it a perfect place to rest and characterize the space as that of a small square comfortable. Along the perimeter of the road are located small shops of street-food and some small Secondly, we have highlighted the problem stores that reconnects Juni Mandi with the of waste and litter (mostly organic) products close commercial path of Ada Bazaar. from various stores as an obstacle to the use
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il problema dei rifiuti e degli scarti (soprattutto organici) prodotti dalle varie attività commerciali come ostacolo alla fruizione dello spazio e come causa principale di un ambiente insalubre. Per queste ragioni anche la presenza massiva di animali randagi (tra cui cani, scimmie e mucche) non sorprende. Come di fronte ad un’equazione matematica, ad una grande presenza di persone dettata dalla presenza di templi e venditori di cibo, corrisponde una grande quantità di moto e tuc-tuc in sosta continua, riducendo lo spazio fruibile della metà e creando continui imbottigliamenti di traffico e disagio spaziale.
of the space and the main cause of an unhealthy environment. For these reasons, even the massive presence of stray animals (including dogs, monkeys and cows) is not surprising. Like in front of a mathematical equation, to a large presence of people dictated by the presence of temples and food vendors, it corresponds a large amount of mopads and tuc-tuc in continuous parking, reducing the usable space space by half and creating continuous congestions of traffic and uncomfortable space.
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Proposta progettuale Projectual proposal
• Townscape La proposta progettuale mira a fare di Juni Mandi terreno privilegiato di una sperimentazione urbana volta a riqualificare gli spazi aperti della città. La Regolamentazione delle aree di sosta, e riconfigurazione del tessuto connettivo sono il punto di partenza per restituire a questo luogo storico di aggregazione la propria originale identità di catalizzatore sociale.
La prima azione di intervento riguarda, dunque, la deviazione del traffico necessaria ad impedire l’accesso massiccio e diretto dalle due grandi direttrici sulla piazza. Tale proposito viene perseguito bloccando il traffico da un lato (quello che accede ad Ada Bazaar) con l’aggiunta strutture sopralevate per il commercio e l’altro (all’interno dello spaziopiazza) con particolari piattaforme in pietra. Queste ultime hanno il duplice scopo di deviare e rendere molto complesso l’attraversamento della piazza dalle moto, ma soprattutto di ampliare gli spazi utili della piazza, sul modello dei gradoni già presenti, in modo da rendere praticabile una nuova superficie altrimenti non utilizzabile. L’aggregazione dei moduli è in grado di modificare il paesaggio e creare scenari differenti. La forza di questi moduli è l’adattabilità alle varie occasioni che si
The project proposal aims to do Juni Mandi privileged terrain of urban experimentation time to retrain the open spaces of the city. The Regulation of parking areas, and reconfiguration of the connective tissue are the starting point to return to this historic place of aggregation their original identity in social catalyst.
The first action of intervention is, therefore, the traffic diversion, required to prevent the massive vehicular access through the two major axes of the square. This connection is pursued by blocking traffic on the one hand (the one that leads to Ada Bazaar) by adding some structures for the informal trade and on the other (within the space-square) by building special stone platforms. These have the dual purpose of diverting and make very complex crossing the square with a vehicle, but also to extend the useful space of the square (on the model of the steps already existing) in order to make viable a new surface otherwise useless. The aggregation module change the landscape and create different scenarios. The strength of these modules is their adaptability to the various opportunities in the use of Juni Mandi, from a reality of daily layover to an
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• Infrastructure presentano nella fruizione di Juni Mandi, Riflettendo sulle problematiche infrastrutturali da una realtà quotidiana di sosta alla meno è possibile notare la forte presenza in questa frequente ma molto sentita festa religiosa. zona di pericolosi grovigli di cavi elettrici e dei rispettivi sostegni, situazione dovuta certamente alla necessità frequente di illuminare Juni Mandi durante le manifestazioni religiose. Per dare soluzione a questa problematica si è optato per lo studio di un oggetto che fungesse da supporto e guida per la giungla di cavi, ma che funzionasse anche da sostegno al sistema di ombreggiamento delle strade, condizione fondamentale per favorire il commercio lungo le strade indiane.
occasional stage for spiritual festivals an Reflecting on infrastructural issues we noticed a strong presence in this area of dangerous celebrations. tangles of electric wires and the inadequacy of their supports; the situation certainly dues to the frequent need to illuminate Juni Mandi during religious events and celebrations. To solve this problem we decided to study an object that could serve as a support and guide for the jungle of cables, but that would work well also as a support for the shading system of the streets: a key condition for promoting trade along the roads Indian.
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• Active community In questa particolare azione progettuale, parlare di ‘active community’ serve ad innescare un processo di miglioramento del ‘townscape’. Di fatto in questo caso la comunità non è protagonista nel recupero degli edifici (come nel caso dell’Haveli), ma compare come fruitore finale e principale soggetto beneficiario dell’intervento. L’idea progettuale è quella di ri-funzionalizzare il tempio in disuso trasformandolo in un centro polifunzionale costituito da varie sale all’interno delle quali specialmente donne e bambini possono trovare un luogo di accoglienza e comprensione. La gestione del centro verrà affidata alle Area Sabas che si occuperanno anche della sensibilizzazione della cittadinanza alla coesione sociale. In questo modo l’edificio di pregio costituito
dall’ex tempio verrà recuperato, dando vita ad una rigenerazione dell’intero spazio.
In this particular project action, the theme of ‘active community’ is used to start a process of improvement the ‘townscape’. In this case the community is not the active protagonist in the recovery of buildings (such as for the intervention of theHaveli), but it appears as the final user and the main beneficiary of the entire intervention. The idea is to re-functionalize the temple, transforming it into a multifunctional center where especially women and children can find a place of acceptance and understanding. The management of the center will be in charge of Area Sabas who will also raise awareness of citizenship to themes of social cohesion. In this way the fine building consists of the former temple will be recovered, resulting in a regeneration of the entire space.
The act of moving the parking places to empty areas close to the main intervention will be another strategic action carried out with the specific desire to redevelop the non-built.
La dislocazione dei luoghi si sosta in aree vuote adiacenti a quella dell’intervento principale sarà un’altra azione strategica operata con la precisa volontà di riqualificare il non-costruito.
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2 JUNI MANDI FASE 1
The incoming traffic to Juni Mandi is blocked and diverted along Ada Bazaar reorganizing the layout of the STREET VENDORS and allowing only PEDESTRIAN crossing
The spaces occupied by rubble and debris are opened and converted to PARKING to facilitate the pedestrianization and preserving the accessibility
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The upper floor, with its own entrance, is stripped of the existing scraps and offered to the neighborhood as head office to the WARD district.
After reorganization and iprovement, the interiors are intended for STORAGE warehouses and processing for merchants who SELL goods on the forecourt.
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FASE 2
The pedestrian street is equipped with a system of SHADOWING TENTS that protect the slow transit and provide greater livability
After the redevelopment of public space, the disused building is functionalized as an area open to the COMMUNITY and run by the neighborhood .
r a
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The chaotic system of electric poles is reorganized with MODULAR ELEMENTS flanked by the installing of lighting system
A system of RAISED PLATFORM is inserted to accommodate the dynamic role of space, ensuring a location adaptable to multiple uses
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Natura dell’area Area vocation
Criterio di selezione Selection criteria
Sardar Market, è un’area caratterizzata da una forte valenza sociale in quanto si trova in una posizione centrale all’interno del tessuto urbano in prossimità delle principali vie commerciali ed è principalmente caratterizzata da un raro fenomeno di appropriazione endogena da parte della comunità locale rispetto ad un impianto urbano di imposizione coloniale.
In questo caso i criteri di selezione sono la natura eccezionale dell’area e di conseguenza le interessanti soluzioni di adattamento della popolazione locale. Le questioni infrastrutturali aperte sono per lo più legate al binomio dello smaltimento dei rifiuti e della conseguente massiccia presenza delle mucche che creano insieme al transito rumoroso di motorini e tuc-tuc uno scenario caotico e di difficile gestione.
Sardar Market, is an area characterized by a strong social value due to the presence of the biggest market of the old city. It is placed in a central location and is mainly characterized by a rare phenomenon of endogenous appropriation by the local community acted on an urban layout of colonial imposition.
In this case, the criteria for the selection are the exceptional nature of the area and consequently the interesting solutions in adaptation of local people. The infrastructure issues are mostly related to the combination of waste disposal and the resulting massive presence of the cows that together create a chaotic scenario difficult to manage.
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MAPPATURA SUL GHANTA GHAR
CLOCK TOWER ARCHITECTURAL VALUE
1 2 3
URBAN RELEVANCE
1 2 3
PRESENT CONTIDION
1 2 3
MANTEINANCE OF THE HISTORICAL SHAPE 1 2 3
FOOD MAKET AREA BUILDING
ARCHITECTURAL VALUE
1 2 3
ARCHITECTURAL VALUE
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URBAN RELEVANCE
1 2 3
URBAN RELEVANCE
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PRESENT CONTIDION
1 2 3
PRESENT CONTIDION
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MANTEINANCE OF THE HISTORICAL SHAPE
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MANTEINANCE OF THE HISTORICAL SHAPE
1 2 3
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Proposta progettuale Projectual proposal
• Infrastructure La proposta progettuale punta alla riprogettazione dei vuoti per adeguarli alle moderne esigenze della comunità valorizzando le attività commerciali presenti e rivalutando l’appropriazione informale degli spazi come uno dei fattori cardine della riqualificazione.
Il commercio stradale nei centri indiani è fortemente settorializzato e, analogamente, anche il mercato ha di fatto una rigida divisione dei comprarti di vendita. Il settore alimentare è quello con la gestione più complessa, poichè quotidianamente genera la più alta quantità di scarti e rifiuti in genere. In tutto il mercato non sono presenti veri e propri raccoglitori ma solamente alcuni punti di accumulo più o meno improvvisati che, talvolta, interessano intere zone non-costruite (come lo spazio tra le stecche del mercato) generando vere e proprie discariche a cielo aperto. La conseguenza è uno scenario pittoresco, caratterizzato da tutta la tradizione indiana della vendita ambulante ma completamente saturato dagli animali randagi e dall’insalubrità degli spazi .
The aim of the project proposal is to re-design the voids to adapt them to the modern needs of the community valuing the commercial activities and celebrating the informal appropriation of spaces as one of the key factors of the redevelopment of this important area
The street trade in Indian centers is strongly Sectored, the market has a strict division of funds selling. The food sector has one of the more complex management, because every day generates the highest density in scrap transformed into waste. As mentioned before there are no real collectors but only points in accumulation more or less improvised, up to entire sectors such as the space between the slats of the market becoming effectively a an open dump. The result is a scenario full of cows attracted by food and a strong foul odor due to the deterioration of waste, then a scenario unhealthy and very chaotic. At beginning it is desirable to have a deep cleansing of the market to create an environment cleaner and healthier, then the displacement of waste collection, from selling food area in the northwest to the urban metamorphosis found in south-east. A building of consisting size, with a rehabilitated structure
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La strategia prevede innanzitutto una profonda bonifica dell’intero GhantaGhar Market e successivamente una riorganizzazione funzionale delle aree di vendita, per concludere con la metamorfosi urbana che, in questo caso, coinvolge l’intero quadrante sudest del mercato.
• una zona adibita a stalla e ricovero per
blocks that includes a storage area and differentiation of inorganic waste: plastic, wood glass, and an area used as a barn for cows, an other shelter for processing materials and finally the area of processing of food waste, they become the primary source of livelihood of the cows themselves. The system should be a great chain where the place of maximum waste production are fully reinstated in the management and preservation of the sacred animals, cows.
blocks that includes a storage area and differentiation of inorganic waste: plastic, wood glass, and an area used as a barn for cows, an other shelter for processing materials and finally the area of processing of food waste, they become the primary source of livelihood of the cows themselves. The system should be a great chain where the place of maximum waste production are fully reinstated in the management and preservation of the sacred animals, cows.
mucche, seguendo le linee guida già adottate con successo in alcuni centri maggiori indiani come Nuova Delhi o Mumbai per risolvere lo spinoso problema degli animali sacri • un’area di lavorazione degli scarti alimentari, alcuni dei quali, integrati con fieno e paglia, costituiscono la fonte primaria di sostentamento In questa zona è stato individuato nello specifico delle mucche stesse. un edificio di metratura consistente, senza un reale interesse artistico, che verrà ricorstruito Il sistema dovrebbe risultare una grande secondo un processo di autocostruzione che catena dove, proprio nel luogo di produzione prevederà: massima degli scarti, questi sono perfettamente • una zona di stoccaggio e differenziazione reintegrati nella gestione e salvaguardia dei rifiuti inorganici in plastica, legno e vetro, degli animali sacri, innescando una presa di (matreiali già interessati da un’inconsapevole coscienza nella cittadinanza circa i problema azione di ‘raccolta diferenziata da parte dei della salubrità degli spazi di vendita. La locali e stoccati principalmente nello spazio gestione viene, ancora una volta, affidata alle vuoto lungo le stecche della zona alimentare) Area Sabhas.
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Poichè anche il traffico veicolare contribuisce alla percezione caotica dello spazio ed è certamente motivo di ulteriore degrado, si è scelto di intervenire sul dislivello esistente tra ila porta Nord e il piano di campagna del mercato stesso, sostituendo la pendenza con una scalinata al fine di impedire il traffico trasversale lungo la navata centrale del mercato. I mezzi potranno ancora entrare nel mercato dalla porta sud ma, non potendo attraversare da parte a parte il complesso (azione che oggi è permessa), il transito veicolare sarà limitato al carico/ scarico della merce e, pertanto, diminuirà in modo consistente.
With the movement of waste from the facing of the stores, so made the environment more healthy, the urban scene results undoubtedly improved, all the buildings, before encumbered by layers of garbage can be reused now returning to have a single view of the business areas as well that to expand the offer of sale. Second, it is essential to reflect on the relationship between trade and the road closely linked with the provision of multiple levels of sales related to the social dimension of the seller and the buyer, in short, there are three types of business: the more chaotic and flexible to the ground level, a median solution of furnitured banquet and the firmer within the structure of the market. While the first two have a strict arrangement,
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• Townscape- Actvie community Con lo spostamento dei rifiuti dalla zona di vendita alimentare e reso quindi l’ambiente più salubre, anche la Townscape risulta indubbiamente migliorata: tutti gli edifici, (compresi quelli di servizio e stoccaggio) prima ingombrati da strati di spazzatura, ora possono essere riutilizzati: il mercato è di nuovo fruibile nella sua totalità. A questo punto diviene necessario riflettere sulla strettissima relazione commercio-stada e la sua diretta espressione formale costituita dalla disposizione dei commercianti su più livelli di vendita in base alla diversa connotazione sociale del venditore e dell’acquirente. Vi sono tre tipologie di commercio: la più flessibile è al livello del terreno, segue una soluzione intermedia che prevede la vendita su appositi banchetti mobili e, infine, la più fissa, all’interno della struttura del mercato inglese.
Sfruttando la pavimentazione inglese esistente e analizzando come i locali si siano impadroniti, nei secoli, del linguaggio architettonico coloniale per determinare la ‘gerarchia di vendita’ illustrata poco fa si è deciso di enfatizzare questo sistema, sottolineando i cambi di pavimentazione con filari di ‘Kerbstone’ che accolga e differenzi i punti dove è possible sostare con le stutture mobili, assecondando l’appropriazione antropica dello spazio e, allo stesso tempo, rafforzando l’assialità dell’impianto coloniale.
With the movement of waste from the facing of the stores, so made the environment more healthy, the urban scene results undoubtedly improved, all the buildings, before encumbered by layers of garbage can be reused now returning to have a single view of the business areas as well that to expand the offer of sale.
report and strengthen the system of selling strongly linked to the plant road, going to create and emphasize the linear kerbstone, paving stone, a rigid guide that embraces and differentiate the points where it is possible to stop with stutture furniture , do not make random arrangement and rafforandone the rigid axial structure.
Second, it is essential to reflect on the relationship between trade and the road closely linked with the provision of multiple levels of sales related to the social dimension of the seller and the buyer, in short, there are three types of business: the more chaotic and flexible to the ground level, a median solution of furnitured banquet and the firmer within the structure of the market.
Come ultimo intervento, infine, è stato studiata una struttura di vendita mobile, costituita da elementi modulari per ampliare ulteriormente lo spazio di vendita ed enfatizzare il concetto di ‘strada mercato’ tipico della cultura indiana.
Last but not least is the addition of a flight of stairs in access north so as to discourage the crossing of the market by scooters and tuc tuc for the sole purpose of transit.
While the first two have a strict arrangement,
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1 GHANTA GHAR The chaotic BACKSIDE of the main market street is re-organized and gave back to citizens and sellers wo will enjoy the new MODULAR SYSTEM OF RETAIL PLACES
The opening to public of the clock tower will convert the market into anoter important CULTURAL AND ARCHITECTURAL CORE of the Blue City.
Example of INTERNAL DISTRIBUTION of shops in the dial dedicated to JEWELERY AND TEXTILES. Two level of height. Different types of trade tiered can cover all castes
RECONSTITUTION of the ORIGINAL ROUTE of the slats commercial. NOW covered by a SINGLE ROOF, creates A MARKET IN THE MARKET even more dense.
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The NATURAL SLOPE of the north gate of the market made possible to build some stairs wich are a phisical barrier that PREVENT THE PASSAGE of vehicles trough the market.
The concept of LINEAR MARKET is rafforced introducing a market bar along the main street, in order to REDUCE THE PERCEPTION of the empty space too.
The informal market bar is replaced by a STRUCTURED MODULE in order to optimize the use of the retail space and improve the QUALITY OF THE URBAN SCENE
The less used area of the market becomes the HEARTH of the reuse system. Some stock buildings are converted into NONORGANIC DISPOSAL and a new shelter is built to give to cows a place to stay.
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FASI DI PROGETTO
Only the re-usable and non organic waste is collected here. It will be divided into GLASS, WOOD and PLASTIC in order to facilitate the reuse.
A COW-BARN is built in place of an abandoned old buiding. The new structure will be realized in concrete blocks and will be equipped by 2 stock rooms and a tools area.
The PROXIMITY TO THE VEHICULAR STREET is very important. The cleaning service offered by the municipality will be concentrated here. All the waste will be transfered to waste DUMP SITES OUTSIDE THE WALLS
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The storage bars are REHABILITATED as a quality service space thanks to the daily clean up service co-operated by the municipality and the cleaning teams of the reuse corner.
The RYTHM OF THE PAVEMENT of the main street is adopted here to enforce the perception of the market as a unitary place. A LINEAR KERBSTONE is realized to shape the informal commerce
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7.5 CONCLUSIONI
Al fine di attuare queste proposte si propone di intervenire sensibilizzando la comunità a partire dalle figure attivatrici del processo di valorizzazione della città.
miglioramento degli spazi e riattivando, con strategie ad hoc, anche le categorie sociali più deboli che oggi non riescono a trovare spazio all’interno della vita economicadella città.
La MUNICIPALITA’ gioca un ruolo fondamentale in quanto organo istituzionale necessario alla promozione di un processo di valorizzazione e rigenerazione del centro storico.
Le AREA SABAS devono reclamare presso le istituzioni governative la propria autorità quali fondamentali mediatori tra la municipalità e il cittadino.
Il MEHRANGARH, come simbolo e principale polo attrattore della città, deve assumere il ruolo di promotore della old city per favorire l’inserimento del tessuto urbano all’interno di un circuito turistico rispettoso e consapevole. Le ATTIVITA’ COMMERCIALI, cuore pulsante della vita economica della città, devono investire sul tessuto urbano puntando al In order to realize our proposals, it is necessary rnment institutions their authority such to sensitize the entire community, starting from fundamental mediatoritra the municipalities key- figures who work as activators of the and citizens. entire process of improvement of the walled city. The MUNICIPALITY, plays a fundamental role in this process as the essential institutional structure to promote real and regeneration valorisation of the historic center. THE MEHRANGARH, as a symbol and as main pole of attraction of the city must assume the role of promoter of the old city to promote the integration of the urban fabric in a tourist circuit and environmentally conscious The ‘BUSINESS, beating heart of the city’s economic life, they have to invest in the urban
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8 GLOSSARY GLOSSARIO
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8.1 GLOSSARIO // GLOSSARY
•AGASHI Letteralmente “spazio aperto” o “parte del cielo” il termine viene camunamente usato per indicare le terrazze in cima alle abitazioni Meaning “open space”or “part of the sky” commonly used for the terrace •CHABUTRA Noto anche come Chabutro o Chabutaro o Chabutra, indica una costruzione a struttura allungata a piata ottagonale o pentagonale chiusa in cima volta a ospitare i nidi degli uccelli. is a tower-like structure with octagonal or pentagonal shaped enclosures at the top. In the upper enclosure are several holes, wherein birds can make their nests. •CHHAJJA Indica la proiezione del solaio di copertura oltre la parete, solitamente sostenuto da mensole decorate e titpico dell’architettura nel nord-ovest dell’India is the projecting or overhanging eaves or cover of a roof, usually supported on large carved brackets. It forms part of the architecture of Rajasthan, Gujarat, Punjab and Uttar Pradesh. In Rajasthan they are particularly large. •CHOWK Uno spazio aperto di grandezza variabile ricavato tra i vuoti delle edificazioni. An open space of various scale in the built environment with very different meanings and manifestation. KANGURAS Merlatura decorate tipica delle strutture difensive della regione del Rajasthan. Battlement motifs became a mere decorative element motif having outlined its utility as a defensive architectural member. MANDIR Termine utilizzato solitamente per indicare un luogo di culto Hindu che ospita la forma di un dio Hindu. Means “gladdening” but is generally referred to a place where Hindus go to worship God in the form of various deities. PAKKA Struttura di materiali differenti (mattoni o pietra) storicamente utilizzata nei territori indiani che non necessita di particolare manutenzione is a structure made from materials resistant to wear, such as forms of stone or brick, clay tiles, metal or other durable materials, sometimes using mortar to bind, that does not need to be constantly maintained or replaced.
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PANCA VIRKSHA Alberi sacri, solitamente legati al culto di un dio, di cui si venerano l’energia vitale e le proprietà taumaturgiche. Holy Trees, being nature’s major processors of solar energy which is vital for our existence, and yielding flowers, fruit, wood or medicine, have been worshipped by the Hindus as a matter of gratitude. OTTA Dal sanscritto Aasthal, indica una tradizionale struttura orizzontale rialzata, solitamente collocate presso le porte delle abitazioni Originated from a Sanskrit word Aasthal, means raised ground, is generally used for plinths in domestic environments. VANSH Termine usato per indiacre le suddivisioni castali all’interno dei gruppi sociali. Tra I Rajput, I vansh principali sono Suryavanshi, Chandravansh e Agnivanshi. major subdivisions of Rajputs, known as vansh or vamsha, the step below the super-division , delineate claimed descent from various sources: Rajput are generally divided into three primary vansh: Suryavanshi denotes descent from the solar deity Surya, Chandravanshi from the lunar deity Chandra, and Agnivanshi from the fire deity Agni. WONKLA Canali di drenaggio che attraversano le città storiche indiane drains, that cuts through the entire city structure
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9 FONTI SOURCES
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9.1 BIBLIOGRAFIA // BIBLIOGRAPHY
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Nei giorni pi첫 tristi sempre protagonisti
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10 ALLEGATI ATTACHMENTS
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Vengono di seguito riportate le tredici tavole progettuali a completamento del progetto di tesi
Are presented below the thirteen project panels to complete the thesis project
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11 RINGRAZIAMENTI ACKNOWLEDGMENTS
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Grazie a Minakshi Jain per il supporto e i gentili consigli. Grazie a Marcello Balzani per aver creduto in questa tesi fin dall’inizio e per averci guidate fino a qui. Grazie a Romeo Farinella per aver accettato di prendere parte a questo progetto e per averci sostenute sempre Grazie a Pietro per l’entusiasmo e la costante disponibilità con cui ci ha accompagnate. Grazie al Mehrangarh Trust per averci accolto e averci permesso di conoscere un luogo straordinario. Grazie a Kulbhushan Jain per i lucidi consigli. Grazie ai Mr. Mathur per l’accoglienza e la gentile disponibilità
#Beatrice A Sara e Maddalena, senza le quali non ci sarebbe stata nessuna tesi Ai miei genitori, che hanno sempre sostenuto ogni mia scelta A tutti gli amici incontrati lungo il cammino, che hanno reso Ferrara (nonostante tutto) un posto dove tornare.
#Maddalena Alle mie compagnie di avventura per questo bellissimo percorso insieme. Ai miei genitori e al loro sostegno. A tutti gli amici incontrati in tutte le vite vissute qui a Ferrara. Al Karma e i suoi inattesi risvolti. Agli amici che ti salvano dal Karma, e così all’infinito, Diego e Gabriele parlo di voi.
#Sara Alla mia famiglia, i fan migliori che potessi desiderare. Agli amici di una vita e a quelli che ha regalato Ferrara. Ad Anna cui avevo promesso di non citarla . A Madda con cui l’ultimo anno non è stato solo “tesi”. A Bea perchè, tra Certosa e tempeste di sabbia, lavorare con lei non è mai noiso. A Pipino e la sua luce e a Danielone, ancore di salvezza nei giorni più grigi.
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