FOOD AROUND SILOS Floria Bruzzone, Laura Davite, Beatrice Piola
Laboratorio di Progettazione 3A Hennebique, Il Gigante e il Serpente prof. arch. Carmen Andriani con arch. Valeria Iberto e arch. Davide Servente UniversitĂ degli Studi di Genova, Scuola Politecnica DSA a.a. 2014/2015
introduzione
s o m m a r i o
Il percorso progettuale, durato 9 mesi, è partito da riflessioni di carattere percettivo e personale inerenti all’edificio Hennebique.
ottobre/novembre..........................pag. 02 dicembre.................................................pag. 04 marzo/aprile........................................pag. 08 maggio/giugno...................................pag. 20
L’analisi della sua presenza assente all’interno del porto di Genova ci ha condotto, attraverso supporti non convenzionali, ad una sua nuova interpretazione. La sua doppia caratterizzazione, visibile e invisibile, diventa la chiave di lettura al fine dell’approccio progettuale. Hennebique viene riattivato attraverso un’azione di colonizzazione da parte di un elemento estraneo al manufatto, volto alla rifunzionalizzazione e alla ridefinizione degli spazi. Allo stesso tempo l’intervento mantiene un dialogo stretto con l’esistente, il sistema costruttivo Hennebique, diventandone complemento. Date le dimensioni fuoriscala dell’oggetto di studio, il progetto si sviluppa per fasi temporali, lungo l’arco di un decennio, al fine di consentirne una realizzazione intelligente. Genova
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Ottobre/Novembre
visibile/invisibile
#1
Dopo il primo sopralluogo la sensazione avuta è stata quella di un manufatto ernome, abbandonato. A noi è parso paradossalmente invisibile sotto due punti di vista: il primo in relazione alla città, il secondo in relazione a sè stesso.
“Genova è costruita su elementi infrastrutturali. Essi fanno funzionare questo territorio. Se si tolgono crolla tutto. Genova scorre. Genova è linea, lunga e stretta. Genova è schiacciata tra le montagne e il mare. Genova è fatta di opere di ingegneria. Genova non ha piazze tradizionali. Genova si lascia andare alle sollecitazioni del terreno. Hennebique non è un edificio. E’ fuorimisura, è macchina, è infrastruttura, è un relitto sul mare. E’ un pezzo di città, ma non fa veramente parte di essa. E’ un non-luogo, è un problema, è incompiuto, è frammentario. E’ un elemento di discontinuità, è una barriera, è dismesso, è inaccessibile. Molti non ne conoscono l’esistenza.
Tutti passano per il porto e nessuno è consapevole del fatto che esso esista. E’ una barriera tra mare e città. Evidenziandone l’assenza se ne mette in risalto la presenza: ritagliato dai panorami della città se ne percepiscono le dimensioni, in relazione al suo contesto.
Come se fosse invisibile. NO, non è invisibile. Esiste, occupa spazio, ha dimensioni enormi: tanto quanto una nave da crociera, tanto quanto un quartiere. Si vede benissimo da molti punti della città; si ntravede da molti altri; entra nello scenario del porto di Genova. E’ un manifesto, un’icona del cemento. E’ il primo edificio in cemento armato d’Italia, ma viene chiamato il fantasma del mare.”
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Frame del video “Hennebique per me...(in)visibile.�
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Dicembre
#2 Abbiamo iniziato ad inserire nel nostro ragionamento una rappresentazione più architettonica dei concetti di visibile e invisibile trattati precedentemente nel video: una mappa psicogeografica di una parte di Genova per quanto riguarda l’interazione (assente) tra Hennebique e il tessuto urbano che lo circonda; alcuni schemi dell’edificio, inteso come possbile griglia delle visuali, quasi fosse un velo albertiano, che poteva inquadrare non solo gli elementi al di là dell’edificio ma anche le attività al suo interno.
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Sezione AA’
A
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A’
Modello di studio, Hennebique (in)visibile.
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Marzo/Aprile
#3 L’approccio progettuale parte da un’analisi di tipo urbanistica a scala territoriale, dalla quale si è rilevato come il contesto in cui è inserito Hennebique presentI un tessuto urbano caratterizzato da una forte porosità. Hennebique invece si presenta come un blocco impenetrabile, denso, compatto e opaco alla vista. E’ collocato all’interno di una rete di emergenze, alle quali non è collegato in nessun modo pur avendone l’opportunità. Analogamente potrebbe essere inserito come polo attrattivo sulla linea del waterfront genovese, diventando cerniera tra la zona dell’Expo/Porto Antico, la Stazione Marittima/Terminal Traghetti e la passeggiata della Lanterna. Il progetto propone Hennebique come filtro tra mare e città.
UNA NUOVA ACCESSIBILITÀ Hennebique attraversato in senso longitudinale, collega il Porto Antico alla Lanterna: un waterfront continuo e percorribile senza ostacoli o interruzioni. Hennebique attraversato in senso trasversale, filtro tra mare e città.
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Azioni progettuali
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HENNEBIQUE COME FILTRO Analizzando il contesto, è stato rilevato che l’Hennebique è situato in un’area caratterizzata dalla vicinanza al Porto Antico, ad alcune emergenze ed al mare, con i quali esso non è integrato nè collegato. Inoltre il tessuto urbano circostante risulta essere poroso e caratterizzato da una forte capillarità. Pertanto è importante creare collegamenti nord-sud che mettano in comunicazione città e mare, e collegamenti est-ovest che proseguano il waterfront cittadino; inoltre è importante portare all’interno dell’edificio porosità e capillarità, in modo da rendere Hennebique filtro tra il tessuto urbano storico e il mare.
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AZIONE PROGETTUALE Dal punto di vista architettonico abbiamo affrontato questo tema basandoci sull’elemento del silos come elemento attorno al quale articolare l’intera nuova struttura, che convive e dialoga con l’esistente. L’elemento gerarchizzante è una piastra che va a colonizzare gli spazi interni ai silos, bucandoli, creando collegamenti verticali e orizzontali e suggerendo nuovi usi dello spazio.
FASI DEL PROCESSO COMPOSITIVO 1. la piastra bidimensionale si insinua e si appoggia alla struttura dei silos, bucandoli. 2. la piastra diventa tridimensionale: si piega su se stessa in tre dimensioni, crea e ritaglia dai silos gli spazi e ne suggerisce gli usi. 3. il sistema, così definito, individua collegamenti verticali (ascensori e montacarichi ospitati dai silos) e orizzontali.
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La piastra risolve tutte le necessità dell’edificio: lo rende poroso, diaframma tra città e mare e lo riconnette al suo contesto, riconsegnandolo alla città; permette così all’edificio di ospitare un vasto programma funzionale. La stessa piastra continua che si insinua dentro a Hennebique, esce da esso; si fonde alla passeggiata e, collegando l’edificio direttamente all’acqua, si allunga nel mare.
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TEMA E PROGRAMMA FUNZIONALE Oltre che a tornare parte della città, Hennebique deve tornare ad essere principalmente parte del porto. A suggerirci un possibile programma funzionale sono stati il precedente uso dell’edificio, ossia di silos granaio e quindi di contenitore di cibo; la sua posizione strategica all’interno del porto di Genova, luogo di scambio di merci e culture. Il modo migliore per riconsegnare questa infrastruttura al porto è stata assegnargli una funzione che potesse dialogare con quella avuta in precedenza. Pertanto abbiamo previsto un programma che tenesse conto dello stoccaggio del cibo ma anche della sua lavorazione, vendita, distribuzione e consumo diretto, mantenendo in questo modo il suo ruolo di macchina, di “macchina del cibo”.
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Sezioni trasversali; mostrano la disposizione degli spazi e delle doppie altezze, l’articolazione dei rapporti spazi-usi e silos-piastra.
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L’ala est di Hennebique è stata studiata per porzioni: l’intervento è progettato per agire in diverse fasi temporali,e pertanto sulla struttura di una batteria di silos (6x6).
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Programma funzionale; ripartizione degli spazi fra scarico merci, magazzini, lavorazione del cibo, banco di vendita e consumo.
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La struttura è stata pensata come ripetizione del modulo inteso come polo ricettivo. Tra un polo ricettivo e l’altro sono presenti delle zone che assolvono alla funzione di collegamenti orizzontale e verticale pensate potenzialmente come aree di futura espansione.
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Maggio/Giugno
#4 Riferimenti
TNA, Koizumi Atelier, Yokohama
OMA, Jussieu Library
Market On The Wharf, Cape Town
O-Office Architects, Z Gallery in ID Town, China
O-Office Architects, Silo-top Studio, China
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ELABORATI FINALI
FASI TEMPORALI
2015
2025
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ACCESSIBILITÀ
mare
città
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Render quarto piano
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Render primo piano
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Grazie per l’attenzione
7 luglio 2015