2 minute read

CINDY LILEN ARTISTA TESSILE

L’ispirazione arriva dalla Patagonia

Si ringrazia il Console Generale delle Repubblica Argentina in Milano, l’Ambasciatore Luis Pablo Niscovolos.

L'Argentina di Lilen e la sua ascesa a Londra. Quanto le sue origini hanno influenzato il suo stile?

“Sicuramente le mie origini sono alla base delle mie creazioni. Tutto si ispira al mio essere patagonica e latina. Creo pezzi che trasmettono la pace e la bellezza della Patagonia. Nelle mie creazioni si possono trovare forme organiche, legni, lucentezze metalliche che riflettono non solo le tecniche tessili ancestrali della zona, ma anche paesaggi, forme e leggende che sono rimaste nella mia memoria.”

Quali influenze ispirano il suo stile?

“Sicuramente l'artigianato stesso, apprezzo l'analogico, il fatto a mano e i materiali naturali. Cerco di lasciare che siano i materiali a suggerire i disegni. Mi piacciono gli ambienti armoniosi, dove si entra e ci si sente accolti. Credo che il benessere e il piacere attraverso i sensi diano forma ai miei pezzi.”

Chi è il suo pubblico?

“Il mio pubblico è composto da persone interessate agli oggetti con una storia, all'artigianato e all'autenticità e unicità che si possono trovare in un oggetto personalizzato. Le mie creazioni sono intese sia come oggetti d'arredo o decorativi sia, in molti casi, come opere d'arte.”

Ci parli della sua nuova collezione AIME?

“AIME significa tramonto rossastro in Mapudungun, la lingua dei Mapuche, una comunità che abita alcune zone della Patagonia. Molte leggende della zona provengono da questa cultura. I Mapuches hanno una percezione della natura e dei suoi cicli che mi affascina. Sono sempre stato appassionato della vastità della Patagonia, dei suoi cieli, dei suoi colori e questa collezione cerca di riunire tutto questo in pezzi unici fatti a mano con materiali naturali, tra cui la lana merino patagonica filata da un gruppo di tessitori della steppa. AIME è fatta di pezzi che cercano di fermare il tempo per il divertimento, il relax e la contemplazione, grandi necessità della vita moderna.”

Quali collaborazioni sono nate nel tempo?

“Un po' di tutto, dalla collaborazione con le persone che producono le materie prime, alle installazioni come quella con Marie Claire Maison durante la settimana del design di Milano. A volte più artistiche, come le mostre, altre volte più di design. Credo che la collaborazione nel design sia fondamentale, siamo in un'epoca in cui il design non può esistere senza collaborazione, siamo sempre più in rete.”

Come si è evoluto il mondo del design dopo la pandemia?

“Credo che il benessere, gli spazi e il nostro tempo siano stati messi un po' più in primo piano, abbiamo smesso di privilegiare il consumo eccessivo per un consumo più consapevole, alla fine non si sa mai se può arrivare qualcos'altro che ci lascia chiusi in casa e quel luogo ci deve piacere, deve essere accogliente e farci sentire bene. Credo sia molto importante la necessità di un design e di materiali legati alla natura, il design oggi ha due facce importanti, una è l'era dell'intelligenza artificiale e l'altra è la necessità dell'uomo di tornare alle sue origini. Credo che sia compito dei designer riuscire a far coesistere queste due cose in modo armonioso, dove le persone e il loro benessere fisico e mentale siano una priorità.”

Progetti per il futuro?

“Molti, ma procedono lentamente. Voglio ampliare le mie collezioni e lanciare nuovi pezzi verso la fine dell'anno e non vedo l'ora di realizzare installazioni con fibre naturali e luci LED che diano uno spazio di riflessione, ma per ora sto elaborando e chiudendo tutto ciò che è scaturito dalla partecipazione al Salone Satellite dello scorso aprile.”

L'ultima domanda: le ultime 3 canzoni che ha ascoltato nella sua playlist Spotify?

“Ascolto molto i Femina, una band femminile della Patagonia i cui testi mi piacciono molto. Anche i fratelli Gutierrez, messicani, che mi trasportano in paesaggi latinoamericani e ho anche la canzone cafe de flore di doctor rockit e Matthew herbert, sono molto eclettica quando si tratta di ascoltare musica.”

This article is from: