Breve manuale per difendersi
dai bulli!!! Istituto Statale Marco Belli – anno scolastico 2018-19
2
INTRODUZIONE Il bullismo è un termine spesso associato al mondo dei ragazzi. Quando i media ne parlano, nei telegiornali o attraverso la stampa, amplificano proprio il fatto che tanto i bulli quanto le loro vittime sono sempre più giovani. Eppure, il bullismo giovanile, non è altro che la riproposizione di quanto trasmesso dal mondo adulto. Sono gli adulti che attraverso il loro esempio in cui compare sempre più di frequente aggressività, arroganza, indifferenza, maleducazione, cinismo, invidia… creano i presupposti per gli atteggiamenti dei “giovani bulli”.
Come possiamo definire il bullismo? Il bullismo lo possiamo definire come il comportamento messo in atto da adulti e ragazzi per imporre il proprio potere sugli altri, con prepotenza, violenza, attraverso atti aggressivi, persecutori, esercitati anche con disprezzo, compiuto con atti fisici-corporei e/o verbali. Le modalità con le quali si manifesta il bullismo sono variegate. Si passa dalle aggressioni dirette (esplicite e visibili come calci, pugni, ecc., o verbali come insulti, minacce, umiliazioni, offese ed altro), e quelle indirette, che sono subdole, “nascoste”, come l’isolamento ed esclusione dal gruppo, spesso attraverso i media come Internet.
Chi è il bullo? Il bullo normalmente è un soggetto che possiede ottime capacità sociali ed è in grado di comprendere la psicologia dell’altro, così da trarne vantaggio nella sua azione prepotente. Solitamente è dotato di maggiore forza fisica rispetto alla sua vittima; ha (o dimostra di avere) una maggiore autostima, si mostra favorevole alla violenza, all’aggressività; non ha capacità di provare empatia, al contrario si mostra indifferente e ha scarsa sensibilità morale.
3
Chi è la vittima? La vittima è una persona che normalmente si mostra ansiosa ed insicura; ha scarsa autostima e tende a chiudersi in se stessa; spesso ha una opinione di sé negativa ed è dotata di una fragilità emotiva che la porta a creare un’immagine di sé vulnerabile. Quando la vittima agisce in modo passivo “accetta” la propria sorte senza avere nessuna capacità difensiva; al contrario, la vittima “attiva”, a causa di un comportamento disordinato, goffo o iperattivo, tende ad innescare involontariamente l’aggressività dei bulli.
Cosa può fare la scuola? Il percorso scolastico, oggi più che mai, è chiamato a coltivare sane relazioni umane, che sembrano essere molto più difficili, anzi, sembra si stia vivendo una regressione morale e culturale. Per questo è importante che la scuola entri in questo tempo dove emerge un consumismo sfrenato, un rumore costante, una tecnologia molte volte inutile, per creare le condizioni dove si possa tornare a pensare, a riflettere, dedicare tempo per riappropriarci di valori. È un percorso lungo che deve essere fatto da tutti, dai piccoli agli adulti.
Che fare, nell’immediato, se si è vittime di bullismo? Non è facile rispondere a questa domanda. In classe abbiamo dedicato un po’ di tempo per capire, discutere e riflettere. Nelle pagine che seguono abbiamo proposto, attraverso brevi e semplici dialoghi, alcune tipiche situazioni dove è presente il fenomeno del bullismo e per ognuna di queste situazioni abbiamo riportato i suggerimenti che la polizia di stato propone nel suo sito ai giovani. Nella vita quotidiana, un mondo di bambini e giovani, è dotato di una forza straordinaria che sa resistere a situazioni complicate. Questo manualetto vuole portare un piccolo contributo a quanti si trovano in difficoltà e desiderano un futuro migliore. i proff. Falcomer P. & Giro M.
e la classe 1AE 4
5
Andrea è vittima di bullismo. Il suo amico Tony, che non lo sa, negli ultimi giorni lo vede giù di morale… Tony: Ehi, ti vedo davvero triste ultimamente… e io ti conosco bene, sono sicuro che qualcosa non va… vuoi sfogarti un po’? Andrea: No davvero, va tutto bene. Tony: Ti conosco. So che non va “tutto bene”. Guarda che fa bene parlare, aiuta a superare le difficoltà. Andrea: Lo so, lo so, ma non ne ho voglia. Scoppierei a piangere. Tony: Fa bene anche quello… Per questo ci sono qua io. Siamo o non siamo amici? Andrea: Cavolo! Non voglio. Voglio solo starmene da solo. Tony: E io voglio solo aiutarti… Andrea: Ecco, vedi… da circa due mesi sono vittima di bullismo. Tony: Vieni a casa mia, così mi spieghi meglio. Andrea: Va bene, grazie. E scusa per la reazione di prima.
Difficile per il bullo prendersela con te se racconterai ad un amico ciò che ti sta succedendo 6
Bullo: (Camminando urta appositamente la vittima) Ehi… Guarda dove stai andando! Vittima: Scusa mi ero distratto un attimo. Bullo: Un attimo un corno! Con quegli occhiali da “fighetto” ci vedi proprio male. Come la mettiamo adesso? Vittima: In che senso, non capisco. Bullo: Capisco io! Tu sei un figlio di papà (gli prende gli occhiali), hai roba di marca, costa un sacco di soldi, sicuramente… Vittima: (riprende gli occhiali) Sono un regalo di mio nonno! Bullo: Erano un regalo di tuo nonno (gli prende di nuovo gli occhiali) A meno che non scuci subito 50 euro (fa come se volesse gettare per terra gli occhiali per pestarli) Vittima: 50 euro? Ma io… Bullo: 60 e conto fino a… Vittima: (prende velocemente gli occhiali, si allontana e con voce decisa risponde) Assolutamente no! Questi occhiali me li ha regalati il nonno e sono miei.
Quando il bullo vuole provocarti, fai finta di niente e allontanati. Se vuole costringerti a fare ciò che non vuoi, rispondi "NO" con voce decisa 7
Un bullo se la prende con un Luigi che si trova dall’altra parte della strada mentre altri ragazzi, che vedono l’accaduto, fanno dei commenti… Bullo: Nanerottolo! Tappo! Sfigato… (Luigi si ferma, si guarda attorno e poi fa marcia indietro) Bullo: Vieni qua se hai fegato. Hai o non hai un po’ di coraggio? (Luigi aumenta il passo…) Ragazzo: Quello lì ha paura della sua ombra. Ragazza: Io non mi metterei mai con uno così! Senza coraggio. Ragazzo: Se hai paura, oggi non vai da nessuna parte! Bullo: Stai scappando dalla mammina? (Luigi fa finta di nulla e prosegue per la sua strada…)
Se gli altri pensano che hai paura del bullo e stai scappando da lui, non preoccuparti. Ricorda che il bullo non può prendersela con te se non vuoi ascoltarlo 8
Bullo: Hey gigante! Vittima: Dici a me? Bullo: Vedi forse qua in giro altri alti un metro a mezzo? Vittima: Perché mi prendi in giro? Bullo: Hai ragione, per uno della tua età, un metro e mezzo è pure tanto. Vittima: (risponde con voce calma…) Non è vero, non sono basso… Bullo: Si, hai ragione, non sei basso… sei diversamente alto! Vittima: Diversamente alto… Bullo: Ma non è niente rispetto alla tua faccia che fa schifo… Vittima: Ok, se non è niente… Bullo: Non c’è gusto.
Il bullo si diverte quando reagisci, se ti arrabbi o piangi. Se ti provoca, cerca di mantenere la calma, non farti vedere spaventato o triste. Senza la tua reazione il bullo si annoierà e ti lascerà stare 9
Due bulli se la prendono con Giovanni… lo fermano, lo spingono prima per terra e poi lo rialzano con forza. Giovanni: Aiuto! Bullo 1: (verso il compare…) Tienilo fermo… (il compare lo prende per le braccia e lo immobilizza) Giovanni: Lasciatemi! Aiuto! Bullo 2: Guarda che bella palla di lardo! Bullo 1: Gridare non ti serve a niente. Qui non ti sente nessuno… (gli dà un pugno in faccia e poi ride) Bullo 2: Tira fuori i soldi. Giovanni: Ti prego, no! Bullo 1: Fuori la grana! Giovanni non reagisce e gli dà il portafoglio. I due bulli lo prendono e se ne vanno dopo avergli sputato addosso.
Quando il bullo ti provoca o ti fa del male, non reagire facendo a botte con lui. Se fai a pugni, potresti peggiorare la situazione, farti male o prenderti la colpa di aver cominciato per primo 10
Bullo: Dammi la tua merenda o ti picchio! Vittima: Ma questa mattina non ho fatto colazione? Bullo: Neppure io. Per questo me la devi dare! Vittima: Ma ci sono i distributori automatici. Perché non vai a prenderne una? Bullo: Perché io voglio la tua. Vittima: Ma non è giusto. Non ti do la mia merenda! Bullo: E invece tu me la darai (minaccioso) altrimenti va a finire male per te. Vittima: No, non voglio. Bullo: Tu mi dai la tua merenda e poi vai tu a prenderne una al distributore (prende con forza il suo zaino) Vittima: E va bene… (si allontana un po’ e subito dopo) Prof., avrei bisogno di parlarle…
Se il bullo vuole le tue cose, non vale la pena bisticciare. Al momento lasciagli pure prendere ciò che vuole però poi raccontalo subito ad un adulto 11
Bullo: Cosa c’è qua dentro? (indica la testa) Te lo dico io: niente! Vittima: Beh, proprio niente no, magari un minimo di materia grigia c’è! Bullo: Ma proprio poca, perché sei un mentecatto! Vittima: Si, lo so che è poca, ma proprio perché c’è tanto spazio, è ben arieggiata… e funziona bene… Bullo: Mezza calzetta, io lo spiritoso non lo farei. La natura con te non è stata generosa dato che sei una caccoletta alta un metro e sessanta. Vittima: Bassa un metro e sessanta, come un grande, Napoleone! Bullo: Meglio andar via…
Fai capire al bullo che non hai paura di lui e che sei più intelligente e spiritoso. Così lo metterai in imbarazzo e ti lascerà stare 12
Un gruppetto di bulli che si trovano dietro un muretto, iniziano a provocare un ragazzo che si trova dall’altra parte, ma non si accorgono che assieme a lui c’è un amico ed un insegnante…
Bullo 1: Sfigato, vieni qua! Bullo 2: Mezza tacca, deficiente! Bullo 3: Cretino, cosa aspetti? Bullo 1: Ti ho ordinato di venire qua… (si avvicinano l’amico e il prof.) Prof.: (ironico) Signorino! A chi si sta riferendo? Amico: Dovevate dire per caso qualcosa a Luca? Bullo 1: Oh, no, no… (fa un cenno ai compari) Stavamo andando…
Molte volte il bullo ti provoca quando sei da solo. Se stai vicino agli adulti e ai compagni che possono aiutarti, sarà difficile per lui avvicinarsi 13
Laura: Oh Mirca, grazie che sei venuta! Mirca: Di niente! Però non ho capito perché dobbiamo fare questa strada per andare a scuola. È più lunga. Laura: Si, lo so, e di qua c’è sempre tanta gente. Mirca: Appunto! Mi da fastidio. Troppo caos. Laura: Però mi sento più sicura. Dall’altra parte c’è quel gruppo di ragazze che non mi piace. Mirca: Ti hanno fatto qualcosa? Laura: No, ancora no, però avevo l’impressione che mi guardassero. Mirca: Ne ho sentito parlare. Quelle tipe non sono a posto. Secondo me sono pericolose. Laura: Può darsi. Comunque preferisco non incontrarle da sola. Ci troviamo a ricreazione, vero? Mirca: Ci troviamo. Laura: Ok. A dopo. Mirca: A dopo, ciao.
Per non incontrare il bullo puoi cambiare la strada che fai per andare a scuola; durante la ricreazione stai vicino agli altri compagni o agli adulti; utilizza i bagni quando ci sono altre persone 14
Anche oggi se la sono presa con me. Mi hanno detto che sono una povera deficiente. Poi mi hanno lasciata sola… Sono andate a far ricreazione senza di me, non mi hanno voluta. Ogni tanto mi guardavano e ridevano. Lo so cosa dicono di me. Che sono grassa, che sono brutta, che mi vesto come una poveraccia. E io, come una cretina, passo sempre i compiti di inglese, e spero che mi invitino ad uscire con loro. E invece no. Dopo che ho passato i compiti non esisto più. Se non li passo, dicono a tutti che sono una stronza. E poi quei messaggi su facebook. Scrivono E… Ma ho capito che parlano e scrivono di me… E anche gli altri, sono sicura, lo sanno.
Ogni volta che il bullo ti fa del male scrivilo sul tuo diario. Il diario ti aiuterà a ricordare meglio come sono andate le cose 15
Al ritorno da scuola Emma entra in casa con aria affranta… Emma: Ciao mamma. Mamma: Ciao! Emma: Cosa c’è per pranzo oggi? Mamma: Il tuo piatto preferito… Pizza! Fatti vedere un po’. Sei strana… Come è andata a scuola? Emma: Non molto bene… Mamma: Hai preso un brutto voto? Ti avevo detto ieri di studiare… Emma: No mamma… nessun brutto voto. Mamma: Allora, cosa è successo? Su, parla… Emma: Un ragazzo a scuola mi ha insultata, e stava anche per alzare le mani… Mamma: Che cosa? Un ragazzo… Emma: Si, un mio compagno di classe. Mamma: (abbraccia la figlia) Adesso sta tranquilla. Dimmi tutto…
Subire il bullismo fa stare male. Parlane con un adulto di cui ti fidi, con i tuoi genitori, con gli insegnanti, con il tuo medico. Non puoi sempre affrontare le cose da solo! 16
Daniela: Buongiorno prof.! Posso parlarle un attimo? Prof.: Buongiorno. Certo, dimmi pure. Daniela: Ma non qui, meglio un po’ in disparte… Volevo parlarle di una situazione molto difficile che riguarda una nostra compagna di classe. Prof.: Che succede? Daniela: Succede che Lucia viene derisa continuamente da alcuni compagni. Prof.: Lo ha raccontato a te? Daniela: No, l’ho notaio io. Sono almeno due mesi e vedo che sta male… Prof.: Potresti parlargliene e convincerla a confidarsi con me? Daniela: Ci proverò, voglio aiutarla. Prof.: Non preoccuparti, troveremo una soluzione.
Se sai che qualcuno subisce prepotenze, dillo subito ad un adulto. Questo non è fare la spia ma aiutare gli altri. Potresti essere tu al suo posto e saresti felice se qualcuno ti aiutasse! 17
18