Portfolio Benedetta Badiali

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PORTFOLIO Benedetta Badiali

bb.


CURRICULUM VITAE Benedetta Badiali

Informazioni Personali Luogo e data di nascita Senigallia (AN), 11/11/1996 Nazionalità Italiana Indirizzo di domicilio Piazza San Materno, 20131, Milano Cellulare 3383181083 E-mail personale benedettabadiali@hotmail.com

Esperienze professionali 03/2021 - in corso

Posizione Datore di lavoro

Architetto collaboratore Torricelli Associati, via G.B. Pergolesi 1, Milano

04/2018 - 06/2018

Posizione Datore di lavoro

Tirocinante 02 Arch, via A. Appiani 3, Milano

Partecipazioni a workshop 03/2020 - 06/2020

“Advanced Architectural Design Studio” Workshop di progettazione con Kazuyo Sejima e Elding Lars Jonas Hugo

08/2019

“About absent matter” Workshop di allestimento con Edoardo Tresoldi

Premi e riconoscimenti 10/2021

Segnalazione “Premio Gubbio 2021 - Sezione universitaria - Tesi di laurea magistrale” conferito da ANCSA (Associazione Nazionale Centri Storico-Artistici)

09/2021

Honorable Mention, Terraviva competitions “The living museum - micro architectures in the landscape”

06/2019

Partecipazione con merito premio “Progetto Agorà” per la progettazione di un luogo di incontro presso il carcere di “Milano Bollate”

2017

Premio “Le migliori matricole anno accademico 2015 - 2016”


Educazione 12/2020

09/2019 - 02/2020

07/2018

06/2015

Laurea magistrale in “Architettura, ambiente costruito, interni” Politecnico di Milano, voto: 110/110 Titolo: “Paesaggi dimenticati - sperimentazioni progettuali per la valorizzazione degli ambiti marginali del territorio di Posada” Relatore: Michele Ugolini Programma Erasmus, Universidade de Lisboa “Faculdade de Arquitetura da Universidade de Lisboa” (FAUL) Laurea triennale in “Progettazione dell’Architettura” Politecnico di Milano, voto: 110/110 con lode Titolo: “Minimum vivendi - sull’abitazione minima per l’uomo” Relatore: Arnaldo Arnaldi Diploma scientifico Liceo scientifico “Enrico Medi”, Senigallia, voto: 87/100

Pubblicazioni 12/2021

Titolo: “Souvenir - ricordo attivabile” in “AGORÀ magazine”, numero 08 - “Identity”, con Casalecasale

06/2020

Titolo: “Salotti Urbani (Trafaria, Portogallo)” in www.casalecasale.com

11/2020

Titolo: “Sono geloso di questa città, l’Urbino di Giancarlo De Carlo” in www.casalecasale.com

Altro 07/2020

Co - founder del brand e gruppo di ricerca e progetto “CasaleCasale” sito web: www.casalecasale.com

Lingue

Italiano - Madrelingua Inglese - C1, certificazione TOEIC, punteggio 885 Potoghese - A2

Competenze

Adobe Photoshop, Adobe Illustrator, Adobe Indesign, Autocad 2D/3D, Sketchup, Ms Office, Revit


Questa raccolta vuole rappresentare in modo non sistematico e sintetico gli sforzi intellettuali e l’attività progettuale degli ultimi anni. Quanto segue è un insieme parziale, espressione di un’idea critica dell’architettura che l’opera necessariamente richiede. L’ultima parte vuole mostrare invece riflessioni su temi affrontati nel corso degli anni, attraverso disegni esplicativi, immagini e fotografie.



01

02

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trafaria

silos

TORRAO 2°

cova do vapor

10


01 /

PAESAGGI DIMENTICATI Sperimentazioni progettuali per la valorizzazione degli ambiti marginali del territorio di Posada

02 /

STONESCAPE Proposta per un atelier “in-situ” sul riuso della pietra delle cave di Inujima

03 /

CHIOSTRI DE RONCHI Progetto di restauro dell’ex colonia elioterapica dei BBPR a Legnano, convertita in un convento

04 /

PORTINERIA 15A - MILAN Progetto per la riqualificazione e conversione del mercato di Wagner a Milano

05 /

THE LIVING MUSEUM Micro architetture nel paesaggio per il museo Nivola ad Orani, Sardegna

06 /

NUOVA BIBLIOTECA IUAV Progetto per la nuova biblioteca per l’università IUAV di Venezia

07 /

TUTTO TORNA Progetto per un edificio dedicato al gioco in via Antegnati, Milano

08 /

IN BETWEEN Progetto per una nuovo complesso parrocchiale in Città Studi, Milano

09 /

EXTRA MOENIA Progetto per il carcere di Milano Bollate

10 /

WHAT ELSE Minimum vivendi A new face for Torrao 2 The street is a room Fotografia


01 / PAESAGGI DIMENTICATI Sperimentazioni progettuali per la valorizzazione degli ambiti marginali del territorio di Posada professore | Michele Ugolini collaboratori | Gloria Aiolfi Tesi di laurea magistrale Il progetto pone lo sguardo verso Paesaggi dalla difficile lettura, di fronte ai quali si sperimenta una sensazione di disorientamento ed inquietudine, geografie di cui non si riesce a comprendere la logica discorsiva, dai limiti imprecisi ed usi incerti, sospese tra quello che hanno smesso di essere e quello che forse saranno. ‘Terrain Vagues’, territori liberi ed indefiniti sui quali si sono stratificati materiali differenti nel tempo. ‘Areas de Impunidad’, terre dell’abbandono che hanno subito sulla propria pelle gli sfregi dell’insipienza e della speculazione, privazioni di forma e di materia che le hanno rese incerte dal punto di vista identitario. Il progetto osserva il ‘Terzo Paesaggio’ collocato ai margini dell’urbano, considerandolo come opportunità per costruire una nuova storia e gettare le basi per il progetto futuro. L’indefinito e l’indeterminato costituiscono un nuovo tipo di territorio in grado di costruire un nuovo spazio entro cui transitano nuovi significati. Territori apparentemente inabitabili e meno interessanti di altri, prima di essere semplicemente negati o rifiutati, sono stati indagati, esplorati e decifrati, con l’obiettivo di abitarli, ritrovandone l’essenza. Camminando in un territorio in cui i percorsi non sono segnati, residui e scarti si sono rivelati tracce e guide per possibili azioni progettuali future. Questi frammenti sono stati letti come presenze all’interno di un territorio antropizzato che la natura, che a primo impatto sembrava rigettare, ha riassorbito, trasformandoli di senso: proprio il dialogo tra la natura e queste ‘rovine senza splendore’ è diventata la base del progetto, che riscrive questi elementi, ripresentandoli come dispositivi che facilitano la lettura di un paesaggio che ha bisogno di essere liberato dall’anonimato e che rinasce proprio grazie agli scarti, reinterpretati per riconsegnare al paesaggio il ruolo di protagonista. Nel periodo in cui viviamo, in cui si calcola la durata di vita di un edificio, la città continua la sua vita crescendo, evolvendosi e modificandosi, abbandonando e dimenticando ciò che non gli serve più. È necessario a questo punto rafforzare il significato dei luoghi: la rovina o quanto rimane può infatti non essere intesa come semplice oggetto della memoria, ma rappresentare un nuovo punto di partenza: è da questi assunti che il progetto prende le mosse.



00 / 01 /

02 /

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00/ L’infrastruttura 01 / L’ingresso e la sosta 02 / La salita alla cava 03 / Il belvedere 04 / Il ponte 05 / Il luogo della contemplazione

05 /

04 /


00 / L’infrastruttura


01 / L’ingresso e la sosta


02 / La salita alla cava


03 / Il belvedere


04 / Il ponte


05 / Il luogo della contemplazione


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02 / STONESCAPE Proposta per un atelier “in-situ” sul riuso della pietra delle cave di Inujima professori | Kazuyo Sejima, L.J.H. Elding collaboratori: Gloria Aiolfi, Lara Gasparro, Alberto Roncelli Il progetto si concentra sul riutilizzo della grande quantità di blocchi di pietra presenti sull’isola e sulla formazione di un nuovo polo attrattore. Per raggiungere l’obiettivo, una piccola rete di edifici formerà l’atelier di scultura (con laboratori, collezione di minerali, biblioteca, spazi di lavoro e spazi espositivi). Gran parte del terreno sarà ripopolato da alberi e vegetazione, circondando la cava e suggerendo panorami e percorsi. Il percorso principale mira a collegare tutte le nuove attività offrendo anche la possibilità di toccare tutti i diversi paesaggi intorno alla cava. Dalla splendida vista sul mare, al verde e ai giardini delle case minerali. Dalla vegetazione selvaggia alla riattivazione della cava di pietra.


implementation of the landscape path

project of stone atelier re-activation of the quarry to reuse the stones

The path General strategy


Re-grown vegetation

Quarry

02 / Mineral House

01 / Agorà

03 / Laboratories

The stonescape Masterplan


01 / Agorà


conference room flooring

detail


Conference room covering Aluminium sheet Plywood Aluminium sheet Waterproof membrane Thermal insulation Vapor barrier False Ceiling Sound isulation Plasterboard

Porch covering Aluminium sheet Plywood Aluminium sheet Vertical walls Reflective glass Aluminium columns

Porch flooring Continuous stone flooring Conference room flooring Continuous stone flooring Floor heating Thermal insulation Screed Vapor barrier


Abacus All the island has random accumulations of stones around it. We called these accumulations Stonescape because they shape the landscape. Some stones are raw, others are a bit worked, some are huge, others very small. Mapping some of these accumulations, we use them as a landscape tool. With very simple actions as justapoxition, accumulation, lavoration or disposition we can enrich the actual ‘Stonescape’ and invastigate on his limits.

Garden

Exposition

Passages

Totems

Patterns

Lines

Accumulation

Classification


example - Garden

Abacus of worked pieces


03 / CHIOSTRI DE RONCHI Progetto di restauro dell’ex colonia elioterapica dei BBPR a Legnano, convertita in un convento professoressa | Nora Lombardini collaboratori: Gloria Aiolfi, Nicole Vettore Il progetto opera sull’ex colonia elioterapica, progettata dai BBPR, a Legnano. L’edificio si trova all’interno del “Parco bosco dei Ronchi”; la posizione isolata di questa zona rispetto alla città, il fatto che l’edificio sia immerso nella natura, la preesistenza di una chiesa, il silenzio e il senso di spiritualità che alcuni spazi dell’edificio conferiscono, hanno suggerito una riconversione dell’edificio in convento. Prendendo come riferimento la tipologia di edificio conventuale, il progetto si configura come un sistema unitario di corti, le quali, distribuite in modo gerarchico, costituiscono l’elemento distributivo dell’intero progetto. L’edificio è stato progettato e costruito nel 1938. Nel 1956 ha cambiato la sua funzione ed è stata aggiunta una nuova costruzione, ad oggi utilizzata per la funzione di cps. Il progetto cerca di essere fedele e reinterpreta l’edificio originale in chiave contemporanea, integrando successivamente nel progetto anche l’edificio aggiunto in seguito.



il portico

il portico

roman domus

il portico

i chiostri

gli edifici

gli edifici

luoghi della condivisione

luoghi della condivisione

la cappella

bbpr - 1938

convent

la chiesa

la chiesa

gli edifici

la cappella

Addiction - the process of construction of the convent L’intuizione - Il Pantheon

- La cucina

la chiesa

i chiostri

i chiostri

luoghi della condivisione

La suggestion

la cappella

Addizione - Il processo di costruzione del convento

Project - the ‘Colonia Elioterapica’ from 1938 until the project

Circolazione - La Colonia Elioterapica dal 1938 ad Oggi

L’aula centrale

Percezione del volume

Il Bar - serra


the library

the chapel

the guesthouse


guesthouse - detail

porch - detail


before - kitchen

after - chapel

Chiostri de’ Ronchi - La Cappella 101

before - pool

Chiostri de’ Ronchi - La biblioteca

after - library


before - east facade

de’ Ronchi afterChiostri - east facade

95

before 3RUWLFR - south porch

de’ Ronchi after Chiosto - south porch

102

103


35,0$ ( '232

before - south facade &RORQLD (OLRWHUDSLFD

Chiostri de’ Ronchi - Prospetto Sud facade after - south

93

92

before - refectory

Chiostri Ronchi - Il bar -serra after de’ - greenhouse

99


04 / PORTINERIA 15A - MILAN Progetto per la riqualificazione e conversione del mercato di Wagner a Milano professore | Giuseppe Agata Giannoccari collaboratori | Gloria Aiolfi, Sara Valsesia Lo scopo del progetto è quello di restituire personalità al mercato di Wagner, che ha perso nel corso del tempo il suo appeal. L’obiettivo è raggiunto introducendo la funzione di portineria di quartiere e edicola indipendente all’interno del mercato. Queste due nuove funzioni, unite all’interno della stessa filosofia, fanno sì che il mercato riacquisti uno sguardo giovane, permettendo così l’afflusso di una popolazione più ampia. Allo stesso tempo, fanno sì che il mercato estenda il suo ruolo a livello di quartiere, con iniziative innovative, di cui ci sono esempi in alcune città europee e non ancora pienamente sviluppate in Italia.


1929

1956

2019

First construction

Island

Impermeable

1956 | 2019

1929 | 2019

2020

Block

Permeable

Project






05 / THE LIVING MUSEUM Micro architetture nel paesaggio per il museo Nivola ad Orani, Sardegna Terraviva competition | 2021 collaboratori | Gloria Aiolfi Il progetto mira a valorizzare il sito, mantenendo uno stretto contatto con il paesaggio, sfruttando un forte segno che caratterizza questo pezzo di terra: l’impronta di un muro a secco che attraversa l’area di progetto. La sezione di questo elemento ha generato l’innesto del progetto, parte del quale poggia sul muro. Formalmente, il muro genera una curva che racchiude, nella parte concava, un’area vuota circondata da alberi: uno spazio inclusivo che diventa una piazza, lo spazio pubblico del progetto. Ad un livello più alto, il muro diventa percorribile grazie ad una struttura reversibile che si sviluppa lungo tutta la sua lunghezza. Adiacente alla passerella ci sono gli alloggi, distribuiti su due piani. Il piano che si affaccia sulla passerella è la parte pubblica della casa, uno spazio aperto che diventa l’atelier dell’artista ospite, rendendo così la passerella una vetrina per esporre il suo lavoro. Se il piano superiore è un corridoio espositivo, il piano inferiore è la parte privata dell’edificio: una piccola unità abitativa che contiene i servizi minimi necessari: il letto, il bagno e un piccolo studio che guarda alla muro lasciato a vista. Le unità sono raggruppate a due a due e condividono la cucina comune. Se la passerella guarda verso la piazza sottostante, gli alloggi si affacciano sulla parete rocciosa antistante, evidenziando così, anche formalmente, il loro carattere più esclusivo e privato.



ground floor


first floor


06 / NUOVA BIBLIOTECA IUAV Progetto per la nuova biblioteca per l’università IUAV di Venezia professore | Massimiliano Roca collaboratori | Gloria Aiolfi, Riccardo Aina Il quartiere in cui si sviluppa il progetto è Dorsoduro, nella parte sud-occidentale della città di Venezia, di fronte all’isola della Giudecca e al canale della Giudecca. L’area è caratterizzata da due tessuti di diverse epoche e tipologie, che si distingue dal resto della città. L’area di progetto è un potenziale perno tra questi due tessuti. La prima azione progettuale è stata la reiterazione della misura dello spazio pieno e vuoto, già impostata dalla linearità dei magazzini Ligabue, per generare un fronte omogeneo verso il canale della Giudecca. Successivamente, considerando il tessuto consolidato a nord, è stata introdotta l’interferenza riferita al Campiello de L’Oratorio e Rio di S. Nicolò dei Mendicoli. È stato successivamente osservato che a Venezia non si presenta mai la condizione tale per cui due piazze sono opposte l’una all’altra. Per questo motivo, di fronte al preesistente Campiello, si è contrapposto un volume pieno generando, di conseguenza, uno spazio vuoto adiacente ad esso. Sono stati poi definiti i fronti più duri e quelli più permeabili: i primi in corrispondenza dello spazio aperto tra i due volumi, in modo da ricreare la condizione ricorrente del Campiello veneziano, mentre i bordi esterni sono stati definiti più permeabili, per ottenere un rapporto costante con l’intorno. Il muro abitato è il concetto originale dello sviluppo del progetto. Le aree di servizio sono state definite come muri abitati che, attraverso processi di addizione e sottrazione sono diventati l’elemento fondante del progetto stesso.


1. measure reiteration of the fullness and emptiness

2. interference the campiello interference

STRATEGIA DI PRO

3. interference the canal interference

STRATEGIA DI PROGETTO: MISURA, INTERFERENZA

4. project


planivolumetric plan overall view


ground floor plan south front


cross section

south front

longitudinal section

east front



07 /

Progetto per un edificio dedicato al gioco in via Antegnati, Milano professore | Arnaldo Arnaldi collaboratori | Gloria Aiolfi, Riccardo Aina Il progetto opera nella periferia di Milano, caratterizzata da edifici oggetto di speculazione, abbandonati e mai finiti. Il progetto reinterpreta e riscrivere uno di questi edifici. L’alta percentuale di popolazione proveniente da diverse nazionalità, che vive in condizioni sociali spesso precarie, ha portato alla scelta della funzione: un edificio destinato al gioco, come attività indispensabile per la salute della società e pieno di sviluppo sociale; il gioco origina sicurezza, ordine e benessere per il gruppo. Inoltre, tutti i popoli giocano, e in effetti giocano in modo curiosamente simile. L’obiettivo del progetto è innanzitutto quello di generare un edificio che possa essere completamente permeabile al piano terra. Inoltre, fin dall’inizio, la funzione dell’edificio è stata resa immediatamente riconoscibile: prendendo a riferimento il famoso gioco per bambini “wooden stories”, all’interno della struttura portante, mantenuta, sono stati inseriti alcuni volumi; hanno forme, dimensioni e colori diversi, indipendenti dal resto dell’edificio, sia a livello funzionale che strutturale; ciascun volume contiene una funzione specifica. L’edificio è inoltre caratterizzato da una corte centrale, che, nel seminterrato, viene utilizzata come parco giochi, flessibile per attività sportive, accessibile attraverso una scala, che funge anche da tribuna.


1. starting object flexibility

2. disembowelling basket

3. permeability football

4. the project tennis


B

B

A

A

ground floor

section AA


first floor

section BB


the coworking basement



08 / IN BETWEEN Progetto per una nuovo complesso parrocchiale in Città Studi, Milano professore | Emilio Faroldi collaboratori: Matteo Andreoletti Il tema è la progettazione di un complesso multifunzionale, che dovrà ospitare funzioni e attività legate al culto e alla socializzazione. Il complesso parrocchiale sostituisce quello preesistente e l’intento è quello di rigenerare una parte della città con valori strategici in termini di ubicazione e funzione. Il progetto è stato affrontato da un duplice punto di vista. Da un lato, l’attenzione è stata posta sul luogo sacro, in modo che potesse esprimere adeguatamente i suoi significati simbolici; dall’altro, c’è l’impegno a rispondere alle specifiche esigenze funzionali della comunità. Il progetto mira a fornire un nuovo “centro comunitario” lontano da un modello segregato, integrato con il contesto, in grado di bilanciare il bisogno liturgico della contemplazione assieme a spazi sociali, per un uso pubblico, senza compromettere la preminenza dello spazio di culto. L’idea di base, secondo il paradigma della misura, nasce dalla forma pura del quadrato, che si inserisce nel lotto rispettando gli strati degli edifici adiacenti. Al fine di generare un elemento di differenziazione che potrebbe stabilire nuove gerarchie all’interno del lotto, la posizione originale del quadrato subisce una rotazione, generando la posizione della chiesa. La posizione della chiesa è così diversa da quella delle funzioni annesse, che hanno mantenuto la griglia originaria.


1. grid introduction of the grid

2. rotation introduction of the second grid

3. subtraction definition of areas

4. the project


planivolumetric plan


ground floor


first floor

second floor


facade detail


09 / EXTRA MOENIA Progetto per il carcere di Milano Bollate professore | Andrea di Franco collaboratori | Giulia Bagnacani, Cristina Giambri, Sara Lahoz Mena Il progetto lavora sul carcere di Bollate, a Milano. Parte dall’individuazione di un tema: il limite, base del progetto architettonico, per far divenire il carcere da semplice luogo di detenzione a luogo di relazione. Il limite, inteso sia in senso fisico che psicologico, si traduce in senso architettonica nella tipologia della corte, attraverso l’aggiunta di un nuovo edificio longidutinale, con un portico al piano terra, tra i vari reparti. Il limite rappresentato dal muro di arie per il passeggio, è sostituito da un altro limite, che delimita ma, allo stesso tempo, contiene usi e mette in relazione spazi che in precedenza non comunicavano tra loro. L’intervento, infatti, prevede che i vari reparti comunichino tra loro e introducano, per i detenuti, la possibilità di spostarsi da un reparto all’altro. Le nuovi corti sono tematizzate, per rispondere alle esigenze che i detenuti hanno espresso nei vari incontri e confronti che sono avvenuti con loro all’interno del carcere stesso, in modo da incrementare le funzioni attualmente più carenti. Protagonista dell’intero intervento è il portico, che accompagna la progettazione di tutti gli spazi aperti, contenendo funzioni, mutando dimensioni, altezze, dividendo e collegando gli spazi e garantendo, allo stesso tempo, aree dello stare, uno dei bisogni più urgenti per i prigionieri al momento.


1. single department

2. ‘third dimension’

3. the porch

4. hierarchies




the cultural court

the sport court


the wood court

the garden court


09 / WHAT ELSE ?

Quest’ultima parte vuole mostrare schematicamente un’idea critica su alcuni temi riguardanti l’architettura, attraverso disegni esplicativi. Alcuni riguardano i progetti sopra presentati, altri sono attività che vanno oltre i confini dell’architettura per dialogare con altre discipline. Sono riflessioni critiche su temi specifici. Precise considerazioni effettuate ex-ante il progetto vero e proprio, poiché hanno indirizzato alcune scelte, non solo a livello compositivo e formale, ma anche teorico e, se vogliamo, astratto, da implementare successivamente nel progetto architettonico.



MINIMUM VIVENDI Dell’abitazione minima per l’uomo Ho scelto il tema come tesi di laurea triennale. L’interesse nasce da una particolare attrazione per la questione dell’abitare e degli spazi a scala umana, specificamente per gli spazi “piccoli”, che negli ultimi anni si stanno progressivamente liberando da ogni significato negativo, diventando gradualmente apprezzabile o addirittura desiderabile, spingendo sempre più progettisti a realizzare case di piccole dimensioni con crescente entusiasmo. Il tema, nato durante il Movimento Moderno, arriva fino alla contemporaneità, con sperimentazioni e ricerche dalle quali attingere forme innovative in luoghi, società e culture molto diverse tra loro. Quali possono essere considerati, quindi, esempi emblematici, moderni e contemporanei, di questo tipo di architettura?


Le Corbusier - Le Cabanon Roquebrune-Cap-Martin, Francia - 1951 Franco Albini - Stanza per un uomo VI Triennale, Milano - 1936 Atelier Bow-Wow - Tread Machiya Meguroku, Tokyo - 2008 Atelier Bow-Wow - House Asama Karuizawa, Kitasaku-gun, Nagano Prefecture - 2000 Tato Architects - House in Miyamoto Osaka, Japan - 2017 Alejandro Aravena - Quinta Monroy Sold Pedro Prado, Iquique, Tarapacá, Chile - 2003


A NEW FACE FOR TORRAO 2 Trafaria - Lisboa ‘Torrao 2’ è una zona a sud del fiume Tago, a Lisbona, caratterizzata da una serie di edifici residenziali abusivi, dove le persone vivono in condizioni indegne, servizi scadenti e minacciati dalle acque del fiume nelle stagioni avverse. L’area è inoltre caratterizzata da un grande silo industriale, simbolo del luogo, elemento critico ma anche potenziale. Potrebbe essere il punto di partenza per dare un nuovo volto e nuova vita alla zona. È da queste suggestioni che il progetto prende le mosse.

trafaria

silos

TORRAO 2°

cova do vapor



THE STREET IS A ROOM Alfama vs Gallaratese Questo lavoro vuole essere una riflessione sulla la città di Lisbona, in particolare il quartirere di Alfama, la parte più antica della città. Il tema approfondito è stato l’appropriazione privata dello spazio pubblico, facendo un confronto tra l’Alfama a Lisbona e il complesso dei Gallaratese a Milano, mostrando somiglianze e fili rossi comuni tra due luoghi che sembrerebbero non avere nulla in comune. A partire dalla citazione di Louis Kahn “the street is a room by agreement”, si arriva alla declinazione del tema della stanza in entrambi i casi.



FOTOGRAFIA

Torrao II, Trafaria, Lisboa


casa da musica, rem koolhaas, porto

convento do carmo + alvaro siza, lisboa


ermida de nossa senhora da paz, vila franca do campo, açores


museu de arte contemporanea de serralves, alvaro siza, porto

casa de chà da boa nova, alvaro siza, leça da palmeira, porto


Loretello, Arcevia, Marche

edicola 518, perugia


illuminazione, giancarlo de carlo, urbino

maxxii, roma


biennale di architettura 2018, venezia

centro storico, perugia


terme di diocleziano, roma


pantheon, roma


casa do tempo, aires mateus, alentejo

ponte della libertà, budapest


alfama, lisboa


centro storico, coimbra

trafaria, lisboa, portugal


alfama, lisboa, portugal


trafaria, lisboa, portugal

trafaria, lisboa, portugal


caixaforum, herzog & de meuron, madrid


sines center for the arts, aires mateus, sines, portugal


bouça, alvaro siza, porto


gallaratese, aldo rossi, milano


piticchio, arcevia, marche


piscinas das marés, alvaro siza, leça da palmeira, porto


residenze per anziani, aires mateus, alcacer do sal, portogallo


quinta da malagueira, alvaro siza, èvora gulbenkian, lisbona, portogallo


bouça, alvaro siza, porto


loretello, arcevia, ancona


trafaria, lisboa, portugal


trafaria, lisboa, portugal


açores, portugal


cabo da roca, portugal


villa adriana, tivoli


collegi del colle, giancarlo de carlo, urbino


Benedetta Badiali Milano +39 3383181083 benedettabadiali@hotmail.com


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