Progetto Interstress: La Stampa - TuttoScienze

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24 TuttoScienze

LA STAMPA MERCOLEDÌ 11 MAGGIO 2011

DIVULGAZIONE

Fiori, numeri, stelle e tanti dinosauri: scoprire è divertirsi FERDINANDO ALBERTAZZI

C’è un avatar per la psiche La realtà virtuale trasforma le terapie contro stress e shock Tecnologia PAOLA MARIANO

G

li scienziati sono al lavoro per costruire l'interrealtà, un mondo ibrido - metà virtuale e metà concreto - in cui realtà e finzione si manipolano a vicenda e che servirà a guarire molte ferite della psiche. La sua creazione è affidata a un progetto europeo, coordinato da un team dell’Università Cattolica di Milano, e promette una via d’uscita a chi soffre di fobie, traumi e disturbi d'ansia. Il progetto triennale - «Interstress: Interreality in the Management and Treatment of Stress-Related Disorders» - coinvolge anche il Virtual Reality&Multi Media Park di Torino, il Cnr e l'Università di Pisa, oltre al Create Net di Trento: la prima fase del progetto - spiega il coordinatore Andrea Gaggioli - consiste nel creare una piattaforma in grado di realizzare il concetto di interrealtà e di permetterne l'applicazione in ambito psicologico. L'architettura è divisa in due un sistema di realtà virtuale «immersivo» da usare nello studio del

terapeuta - e un terminale mobile, tolinea Gaggioli - dovrebbe rendecome un iPhone, per tenere il pa- re la terapia molto efficace. L'idea ziente connesso. Una volta realiz- è che, se si fa rivivere la situazione zato il sistema - aggiunge - ci sa- traumatica in un contesto protetranno due sperimentazioni, una di to, l'individuo può imparare a vincontrollo su soggetti sani e una su cere la fobia che lo perseguita. pazienti con disturbo da stress L’efficacia della terapia è stata post-traumatico. provata da uno studio clinico, du«Abbiamo terminato con suc- rato sei anni, su un gruppo di sucesso il primo anno di progetto - perstiti di alcuni terremoti avvesottolinea Gaggioli -. Una versione nuti in Turchia e condotto da ridella piattaforma è stata realizza- cercatori del King's College di ta e i primi test inizieranno in au- Londra: il simulatore ha catapultatunno. I test pilota coinvolgeranno to i pazienti in un sisma virtuale, persone sane, con il risultato che mentre la fase sucnella maggior parcessiva prevede te dei casi è stato una sperimentarimosso l'80% dei zione su un camsintomi dello pione di soggetti a stress. rischio». I ricercatori RUOLO: È RICERCATORE dell'Istituto MediMa come funALL’UNIVERSITÀ CATTOLICA ziona? «EntranDI MILANO E ALL'«APPLIED co di Realtà Virtuado» nel corpo delTECHNOLOGY le di Bruxelles, inFOR NEURO-PSYCHOLOGY LAB» vece, hanno usato l’avatar, il paziente si immerge nel DELL'ISTITUTO AUXOLOGICO ITALIANO la cura per trattamondo virtuale e, re un gruppo di inmuovendosi in un ambiente pro- dividui reduci da incidenti stradali tetto, modifica i propri atteggia- che non riuscivano più a mettersi menti verso particolari eventi o si- al volante. Facendoli guidare su tuazioni che lo destabilizzano o gli strade virtuali attraverso il loro fanno rivivere un trauma, comin- avatar e riaccendendo la memoria ciando ad affrontare vari tipi di di- del trauma simulando un incidensturbi. L'ambiente virtuale, a sua te, i pazienti hanno ridotto l’ansia volta, si trasforma in risposta alle e hanno ricominciato a guidare. reazioni del paziente e queste ven«Anche se la realtà virtuale è gono trasferite all'avatar in modo già stata utilizzata a scopo terada renderlo sempre più simile all' peutico - spiega Giuseppe Riva, doindividuo che impersona. cente di Psicologia e Nuove TecnoL’intreccio tra due mondi - sot- logie della Comunicazione all’Uni-

Andrea Gaggioli Psicologo

versità Cattolica e direttore scientifico di Interstress - il limite, finora, era la separazione dalla vita reale del soggetto. Il nostro obiettivo, invece, è creare un ponte tra le due dimensioni». Ecco perché è così importante la definizione della «piattaforma»: si comincia con la messa a punto di biosensori che registrano il contesto in cui si trova la persona, traslandolo al mondo virtuale. Sono previsti, in particolare, quelli fisiologici per registrare le reazioni del sistema nervoso: misuratori del battito cardiaco e della pressione, di sudorazione e della temperatura, oltre che l’elettroencefalogramma. Poi ci saranno sensori ambientali e fisici, per esempio un Gps per localizzare la persona, e altri per vedere in diretta come si comporta. Infine, si farà uso di «rilevatori» dello stato psicologico. Aggregando i dati e inserendoli nel mondo virtuale, sarà possibile rispecchiare in modo «iper-realistico» la vita quotidiana del soggetto anche grazie - dice Gaggioli alla realizzazione di ambienti 3D avanzati. Ma sarà un software per smartphone che permetterà al paziente di portare sempre con sé il suo mondo virtuale, accedendo a contenuti con cui gestire in autonomia improvvise situazioni stressanti. La piattaforma nello studio del terapeuta, invece, servirà a cancellare in modo permanente (o quasi) il trauma che lo perseguita.

Divulgazione per i ragazzi in primo piano al Salone del Libro di Torino che apre domani: un esempio sono «Fiori in famiglia» (Editoriale Scienza), firmato da Elena Accati. E’ «ritratto» di Eva Mameli, prima donna a conseguire in Italia la libera docenza in botanica, nel 1915, e madre di Italo Calvino, che in uno scritto in appendice ne sottolinea «la precisione quasi maniacale e l'ossessione per la classificazione, che la portavano a non uscire mai dal giardino etichettato pianta per pianta, dalla casa tappezzata di bougainvillea né dallo studio con gli erbari». La natura fa scaffale anche con il pollice verde del «FlamBus Green» di Roberto Pavanello (Piemme), che salva un orto botanico a rischio distruzione, mentre Lorena Lombroso e Simona Pareschi propongono ai bambini «In giardino con mamma e papà» (San Paolo) per «capire e amare il verde ed esplorare la natura in casa». In evidenza anche gli animali e i loro habitat, a partire dagli intramontabili dinosauri: per originalità spicca «Scarabocchia con i dinosauri» dell'inglese Andrew Pinder (Salani), che racconta abitudini e alimentazione di oltre mille tipi di lucertole giganti e invoglia i bambini a «incontri ravvicinati» attraverso disegni da completare. Habitat dei «Pinguini» (Editoriale Scienza) è invece l'Antartide, dove Martin Jenkis ambienta l'audiolibro con la vita del pinguino imperatore. Ritroviamo i ghiacci accanto agli altri ambienti sulle mappe di «Giro giro mondo» (De Agostini), un atlante su misura per i bambini con un Cd-Rom interattivo di curiosità geografico-naturalistiche. E' per i più piccoli, invece, «Animali» di Matthew Van Fleet (Ape Junior): l'ornitorinco, la giraffa, l'ippopotamo e il camaleonte esibiscono i loro «segni particolari», tirando le linguette. Sono quelle che mostrano nel «Grande libro del corpo umano» di Jennie Maizels e William Petty (Editoriale Scienza) il funzionamento degli organi. Anche la matematica sale sulla ribalta. Il postino «Quelcheconta» (Orecchio Acerbo) di Ruth Vilar «infila nelle sue quattro borse di pelle cinque mucchi di lettere, sei incartamenti, sette telegrammi e otto pacchetti urgenti e li consegna su una bicicletta a nove ruote in dieci paesi dei dintorni», mostrando, per esempio, come la differenza tra due numeri successivi possa risultare più evidente di quella tra due numeri lontani nell'ordinata sequenza dei naturali. In «Assurda aritmetica» (Salani), poi, Kjartan Poskitt svela «i trucchi, i segreti e le scorciatoie che a scuola non insegnano» per cavarsela con qualsiasi operazione. Spiccano, infine, due titoli tra curiosità e invenzioni. Il filosofo-divulgatore inglese Stephen Law risponde alle «50 domande più toste & strambe sulla vita, sull'universo e sul mondo intero» (Vallardi), mentre Luca Novelli ripercorre la storia del cinematografo con «I fratelli Lumière» (Editoriale Scienza).

Il ritorno del gipeto sulle Alpi E’ nato Siel, il primo da 100 anni «Questo avvoltoio straordinario ha scelto il Gran Paradiso» CRISTIAN PELLISSIER

I guardaparco del Gran Paradiso mentre monitorano i nuovi nidi

I

l Parco del Gran Paradiso ha un nuovo nato. E’ un maschietto, si chiama Siel («cielo» nel dialetto valdostano), vive a Valsavarenche dove è appena uscito dal suo guscio. E’ un gipeto e questo fa della sua nascita un grande evento naturalistico. Dall’ultima schiusa sono passati almeno 98 anni. Questo rapace

Il gipeto si era estinto ai primi del ’900

fu per anni abbastanza diffuso nelle Alpi, almeno fino ai primi del 900, quando la sua presenza cominciò a diminuire. La causa? L’uomo e i suoi

abbattimenti. L’ultimo esemplare fu ucciso nel 1913, nella Val di Rhêmes; da allora il gipeto sparì. «E’ un evento ecceziona-

le», dice con entusiasmo Luigino Jocollé, ispettore del Servizio di sorveglianza del Parco. «Dopo l’estinzione degli inizi del 900 è stato reintrodotto negli Anni Ottanta, ma fino a oggi sulle Alpi Occidentali non era mai avvenuta la schiusa di un uovo di questi avvoltoi, tra i più grandi in Europa».

Alla cova non hanno partecipato solo i due genitori di Siel, ma tutti i guardaparco della Valsavarenche, che si sono dati il cambio e hanno costantemente monitorato l’area, da gennaio in avanti. «Non ci siamo mai avvicinati – precisa Jocollé – per non agitare e spaventare i genitori, in questa fase molto sensi-

bili. Abbiamo sempre osservato il nido a distanza, almeno due chilometri, grazie ai binocoli». Le guardie non rivelano altri particolari sulla posizione del nido per tutelare la famiglia dall’assalto di curiosi, anche se il luogo è inaccessibile all’uomo. «Ancora oggi la principale minaccia per i gipeti rimane l’uomo. E’ per questo che preferiamo non aggiungere dettagli, anche se in realtà in questo momento il pericolo più grosso è costituito dagli elicotteri». La cova è durata circa 60 giorni, con la femmina che ha passato la maggior parte della giornata a prendersi cura delle uova, è il maschio che, di tanto in tanto, le dava il cambio. Le vette e l’alta montagna sono l’habitat del gipeto e sin dagli Anni 80 ha vissuto bene il suo reinserimento. Ma ci sono voluti trent’anni per l’acclimatazione completa, che ha portato alla nascita di Siel.


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