BergamoUp N° 3 novembre 2009

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S P E D I Z I O N E I N A B B O N A M E N T O P O S T A L E - D . L . 3 5 3 / 2 0 0 3 ( C O N V. I N L . 2 7 / 0 2 / 2 0 0 4 N ° 4 6 ) A R T. 1 C O M M A 1 . D C B B R E S C I A € 2 , 5 0 € 1 , 5 0

mensile bergamasco

PUB B LI Z E TA

MENSILE DI ECONOMIA, COSTUME E SOCIETÀ - ANNO 1 - N°3 - 2009

STORIA STORIA DI DI COPERTINA: COPERTINA:

Man in Italy LA LA CITTA’ CITTA’

Antichi mestieri APPUNTAMENTI APPUNTAMENTI CON CON L’ARTE L’ARTE

F. Capitanio & L. Costanzi Parkinson in Arte Concerto Concerto vocale vocale Le donnedal Senato bergamasche Libro Libro patrocinato patrocinato dal Senato ACHAB nuova nuova associazione associazione letteraria letteraria EVENTI, EVENTI, CHI CHI C’ERA: C’ERA:

Terrazza Terrazza Manzotti Manzotti Halloween Halloween Party; Party; Happy Happy birthday birthday Toni&Guy; Toni&Guy; Gianni Gianni Bertini; Bertini; Calle Calle de de la la Industria Industria 520; 520; Osteria Osteria numerosette; numerosette; La La festa festa del del segno segno Bobadilla; Bobadilla; Man Man in in Italy, Italy, l’inaugurazione; l’inaugurazione; Gianni Gianni Berengo Berengo Gardin; Gardin; Giovani Giovani all’appello all’appello

W W W . B E R G A M O U P. I T

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“Non importa che se ne parli bene o male, l’importante è che se ne parli” Oscar Wilde

BERGAMO

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CRISI ECONOMICA: E’ FINITA E COME SI PUO’ SUPERARLA? Si fa un gran parlare della crisi economica, una nota

che si fa. E’ solo questa la strada per uscire defi-

assai dolente che emerge, ormai, praticamente in

nitivamente da questa crisi. Ogni ditta possiede un

tutti i discorsi. Un periodo di indubbia difficoltà

modo di operare e delle caratteristiche con le quali è

che tocca da vicino anche il sistema bergamasco e

possibile rilanciare la propria sfida e più in generale

mette a repentaglio non solo la “salute” di diverse

quella di tutto il Made in Bergamo all’economia del

aziende, ma anche numerosi posti di lavoro (e di

presente. Una sfida nella quale, però, bisogna cre-

conseguenza la serenità e la tranquillità di altret-

dere. E’ quindi necessario continuare ad investire le

tante famiglie). Il nocciolo della questione in que-

proprie risorse in questa direzione, nella convinzio-

sto momento presenta essenzialmente due facce.

ne che il proprio prodotto possiede le qualità giuste

Da una parte, infatti, ci si chiede se questa grave

per distinguersi dagli altri e per vincere così questo

crisi stia finalmente passando come qualcuno so-

momento di difficoltà diffusa. Se le nostre aziende

stiene o se, invece, come affermano altri, non ab-

trasformeranno questa fase così delicata nell’occa-

bia ancora raggiunto il suo culmine. Dall’altra (ed

sione per tirare i remi in barca, senza dubbio la crisi

è forse proprio questo l’elemento di maggiore rilie-

non solo non verrà cancellata, ma continuerà a mie-

vo) si cerca di trovare la chiave per poter superare

tere “vittime”, rendendo sempre più instabile e peri-

questa situazione, la strategia per uscire dal tunnel

coloso il mercato del lavoro. Proprio il risultato che

buio e tornare a guardare al futuro con entusiasmo

non dobbiamo permettere. E’ per questo che, indi-

e fiducia. Riassumendo queste due note possiamo

pendentemente da tutte quelle che possono essere

cercare di scoprire quello che può e deve essere

le previsioni più o meno fosche che accompagnano

l’atteggiamento del sistema produttivo bergama-

l’attuale sistema economico, l’intera realtà produt-

sco, una realtà che vanta una storia ed un prestigio

tiva bergamasca ha una via maestra da percorrere

assoluto, che non possono certo essere vanificati

fino in fondo. Si deve continuare a credere nelle qua-

davanti alle problematiche del presente. In questo

lità e nella professionalità che da sempre distinguo-

senso la strada da percorrere per ritrovare il sorri-

no l’imprenditoria bergamasca in tutto il mondo e

so presenta alcune tappe di assoluta importanza.

procedere con decisione e coraggio in questa dire-

La prima porta a razionalizzare la propria attività

zione, senza mai mollare, ma portando avanti le mi-

e la propria organizzazione, un imperativo che non

sure necessarie per trasformare questo momento di

può essere protratto oltre e che deve diventare già

crisi generale e diffusa nella vetrina prestigiosa che

in questo momento la linea guida di tante aziende

può mettere in mostra (e far distinguere) il modo

che possono continuare ad essere protagoniste nel

di operare delle aziende bergamasche ed i loro pro-

loro settore, ma devono modificare la loro rotta e

dotti. Se questo sarà lo spirito degli imprenditori e

precisare meglio il tiro. In questo senso possiamo

di tutti coloro che possono portare avanti il sistema

anche trovare un’ulteriore considerazione relativa

economico, sicuramente questa famigerata crisi ver-

al comportamento che devono tenere in questa

rà sconfitta in tempi brevi e le aziende che saranno

fase tanto problematica le varie aziende. Bisogna

riuscite a non chiudersi sulla difensiva, ma a con-

infatti valorizzare le risorse a propria disposizio-

tinuare a giocare d’attacco pure in questo periodo

ne e, soprattutto, continuare a credere in quello

potranno raccogliere i sospirati frutti del loro lavoro.

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11 /2009 Sommario 10

ABBIGLIAMENTO ITALIANO

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ANTICHI MESTIERI

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ANTICHI MESTIERI

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SHOPPING E DIVERTIMENTO

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COLORE E ALLEGRIA

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IL CAPO SU MISURA

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UN BERGAMASCO DOC

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GOLF

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SPECIALE SPORT

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ENTRA IN FARMACIA

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SHOPPING

Man in Italy

La Cornice di Nespoli Il Forno Di Nonno Piero Spin Off

Cristina Arnoldi

Camiceria Pirovano Felice Gimondi

Mid size o over size?

Max Ferrari Medical life

Il Sentierone

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ATTUALITA’

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ATTUALITA’

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ARTE

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SPORT LOCALE

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ACCORDI COLORATI

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SESSANTESIMO DELLA COSTITUZIONE

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BELLEZZE DI CASA NOSTRA

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SPETTACOLO

80

SALUTE

84

ECONOMIA

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ECONOMIA

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Curiosita’

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STORIA

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Il Muro di Berlino 4 Novembre Francesco Lussana Rugby Bergamo Parkinson in Arte Bertinotti a Bergamo

Modella per un giorno Ridi’n’Bergamo

Una Psicologa per Amica Combattere la Crisi Pianificatore Finanziario La gente è matta…

Curiosità Egizie DANS LES COULISSES...

Di un concerto vocale

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CULTURA & SOCIETA’

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SALOTTINO VIRTUALE

Salottino Virtuale

Parola all’Architettura

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SALOTTINO VIRTUALE

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SALOTTINO VIRTUALE

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SALOTTINO VIRTUALE

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SALOTTINO VIRTUALE

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CRITICA GASTRONOMICA

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EVENTI

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EVENTI

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EVENTI

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EVENTI

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EVENTI

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EVENTI

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EVENTI

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EVENTI

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EVENTI

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FACEBOOK

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OROSCOPO

Parola alla Musica Parola all’Estetica Parola alla Poesia

La governante Tilde - Capitolo 2 Un tavolo per due

Terrazza Manzotti Halloween Party Happy Birthday Toni&Guy! Gianni Bertini Calle de la Industria 520 Buon compleanno Osteria numerosette Bobadilla la festa del segno Inaugurazione Man in Italy Gianni Berengo Gardin Giovani all’appello I volti dei faceberghem Segno del mese: Scorpione 7

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Editore Pubblizeta

DI EMANUELE ZARCONE VIA BRUNO BUOZZI, 5/A - 25125 BRESCIA -ITA INFO@BERGAMOUP.IT Direttore Generale

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REDAZIONE: INFO@BERGAMOUP.IT 24121 BERGAMO, VIA CASALINO, 5H BERGAMOUP MAGAZINE TESTI E IMMAGINI DELLA PRESENTE PUBBLICAZIONE NON POSSONO ESSERE RIPRODOTTI SENZA AUTORIZZAZIONE FIRMATA DA PUBBLIZETA PRODUCTION

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CONCESSIONARIA PUBBLICITÀ E ABBONAMENTI: T: 035 23 66 61 - F: 035 23 66 61 WWW.BMADV.IT

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Man in Italy l’abbigliamento italiano di Laura Generali

Specializzato

nell’abbigliamento

maschile

Man in Italy ha inaugurato da poco il proprio negozio a Bergamo, in piazza Matteotti, 15.

Una scelta ben precisa, quella di Man in Italy, di puntare completamente sull’uomo, “frutto di attenti studi di marketing, i cui risultati hanno più volte sottolineato la mancanza di un servizio finalizzato a vestire l’uomo nella sua totalità, mantenendo un giusto rapporto tra prezzo e qualità quasi interamente sartoriale. Il mondo maschile è infatti servito meno rispetto quello femminile – ci spiega Claudio Bocco, titolare di Man in Italy – e proprio da questa constatazione è nato il desiderio di aumentare l’offerta grazie al nostro marchio”.

Se abitualmente sono infatti le donne ad ac-

quistare di più rispetto agli uomini, è vero anche che l’offerta femminile è ormai ampia e soprattutto diversificata. Le aziende si sono posizionate sul mercato ricoprendone diverse fasce: dagli indumenti casual di bassa qualità agli abiti unici ed esclusivi delle grandi firme, una donna riesce a sbizzarrirsi secondo gusto e tasche. Per l’uomo invece non è così e Man in Italy ha saputo rispondere all’esigenza dei propri clienti. “Le donne hanno comunque un ruolo fondamentale al momento dell’acquisto, perché scelgono, consigliano, intervengono.

Ma il nostro vero interesse è offrire anche al mondo maschile una scelta di abiti di alto livello, senza dover andare in una sartoria”.

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Man in Italy

l’abbigliamento italiano

Il marchio propone una linea apparentemente classica che, con giusti accorgimenti, risulta giovane e brillante: linea che ha da subito ottenuto un grande successo, soddisfando sia il pubblico più adulto che quello giovane, dove i clienti hanno trovato una risposta alle loro differenti esigenze di tempo libero e lavoro.

Man in Italy nasce inoltre in un momento particolare dell’economia italiana e mondiale, “nasce sulle ceneri della profonda crisi dell’intero settore tessile italiano – conferma Claudio Bocco – con lo scopo di portare in Europa e nel mondo lo stile italiano, la manifattura e i materiali che da sempre contraddistinguono il made in italy”. “Il momento è senza dubbio delicato – continua – ma con una giusta programmazione dell’attività lavorativa si affrontano anche le eventuali difficoltà. Il tessile è stato colpito da una crisi profonda, ma sono anche stati fatti degli errori al riguardo, rispetto per esempio alla concorrenza estera o agli sprechi del settore stesso. La nostra azienda, grazie ad una programmazione accurata della propria attività, è riuscita a mantenersi su una produzione di alto livello, con costi competitivi e una qualità eccellente”. Man in Italy ha anche sviluppato un franchising destinato a diventare un punto di riferimento totale per l’uomo sia in Italia che all’estero. n 12

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La Cornice di Nespoli

Giulio Lagetto e gli antichi mestieri

Una bottega tramandata da padre in figlio e

tempo.

dal figlio all’artigiano che qui ci ha lavorato

“È un lavoro che punta tutto sulla qualità –

una vita intera: Giulio Lagetto aveva solo quat-

continua Lagetto – sulla bellezza di una corni-

tordici anni quando iniziò come apprendista

ce fatta artigialmente anziché industrialmen-

alla Cornice di Nespoli, storico negozio di cor-

te. Chi ha conservato il senso del bello e delle

niciai, aperto in via San Bernardino 22 a Ber-

cose fatte bene se ne rende immediatamente

gamo dal 1956. Prima con il fondatore, Mauro

conto”. E un rapido sguardo nella bottega è

Nespoli e poi con il figlio Claudio, Giulio Laget-

la miglior conferma alle parole del corniciaio:

to ha preso in mano la bottega più di dieci anni

cornici di foglia d’argento, d’oro fine create

fa, quando anche Claudio Nespoli si è ritirato.

con un sistema di doratura a quarzo, il più

Oggi Lagetto lavora con la moglie Thandar,

antico sistema di doratura esistente. E ancora

portando avanti la sua passione e continuando

bolo nero – una preparazione per le dorature

a creare cornici. Il lavoro di sempre si unirà poi

molto ricercata –, ma anche legno, vari mate-

nei prossimi mesi ad un piccolo cambiamento:

riali pregiati. E poi si notano cornici ad angolo

a fine dicembre il negozio di cornici più an-

chiuso, ovvero la dimostrazione che un pezzo è

tico di Bergamo si spo-

fatto su misura, appositamente per quel qua-

sterà infatti in un locale

dro, a differenza dei prodotti in serie.

vicino, di fronte a quello

E se è vero che si può incorniciare tutto, è al-

attuale, al civico 13 di Via

trettanto vero che una bella cornice può esse-

San Bernardino. “Questo

re indispensabile per dare un tocco raffinato

mi permetterà di avere

alla nostra casa e ravvivare un quadro o una

un laboratorio a vista”

fotografia che da soli risulterebbero un po’

– commenta Giulio, che

banali. “Il cliente porta il quadro e insieme lo

oggi lavora in uno spazio

valutiamo. Si cerca una cornice adatta, propo-

adiacente ma separato

nendo varie montature o qualcosa di partico-

dal negozio –. I clienti

lare, pensando alla collocazione che gli vuole

potranno così vedere con

dare e all’ambiente che andrà a circondarlo.

i propri occhi il lavoro

È però fondamentale partire dal quadro e non

del mastro corniciaio e

dall’ambiente: la cornice deve star bene con

riscoprire mestieri di un

l’immagine, non con la casa”.

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La Cornice di Nespoli

Giulio Lagetto e gli antichi mestieri

E se le mode e i tempi cambiano, Lagetto continua a fare il suo mestiere – ancora uno dei pochi che opera artigialmente – con passione.

“Gli italiani sono ottimi artigiani e, in particolare, sono i migliori corniciai al mondo, grazie anche a due scuole, quella veneta e quella fiorentina. Oggi la cultura è cambiata e le giovani coppie non fanno più molta attenzione al bello e all’artigianale, ma chi cresce con un certo senso estetico e con il giusto apprezzamento per l’impegno e la genuità delle cose fatte a mano, viene spesso nella mia bottega e si rende conto della differenza tra il prodotto umano e quello industriale”. n

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Il Forno di Nonno Piero

una storia di tradizioni lunga quasi un secolo

“Nel 1921 nasce a Seriate la panetteria, pa-

lità nella produzione del pane. La capacità di

sticceria, caffetteria e gelateria del nonno

Pietro viene riconosciuta sempre di più, con

Andrea, il quale, insieme alla moglie e al suo

moltissimi clienti che arrivano da lontano, al-

personale, decide ben presto di ampliare la

cuni anche dalle valli. “Anche se ero piccolo

produzione, soprattutto per la panetteria – ci

– continua Luciano Pelliccioli – ricordo le mat-

racconta Luciano Pelliccioli, titolare del Forno

tine affollate in negozio, soprattutto il sabato,

di Nonno Piero –. Nel corso di quegli anni, il

quando moltissima gente di altri paesi e città

negozio di Andrea viene conosciuto in tutta la

passavano da Seriate e si fermavano apposita-

provincia: clienti e negozianti vengono a rifor-

mente per prendere il pane, prima di continua-

nirsi in quello che diventerà una sorta di pic-

re verso il lago d’Iseo o d’Endine”.

colo ingrosso. Il nonno, pur segnato da una

“La passione che ci spinge ad andare avanti

progressiva malattia che piano piano lo stava

nasce da questa lunga storia, qui sintetizza-

rendendo non vedente, prosegue la sua attività con amore e forza. Andrea non si ferma nemmeno durante la seconda guerra mondiale, quando i tedeschi gli propongono di lasciarlo lavorare in cambio della produzione di pane e cibo per la loro base militare a Orio, pena il sequestro del forno. Anche se avesse perso la vista, Andrea sarebbe stato in grado di capire gli errori di cottura e di preparazione con il solo olfatto. Con gli anni, iniziano a lavorare anche i figli di Andrea, ma poi ognuno va per la propria strada. Così, nel 1964 l’attività viene ceduta a Pietro Pelliccioli che prosegue con la panetteria e la pasticceria”.

Non tutto è rosa e fiori, ma negli anni, il forno riesce ad andare avanti. Nel 1988 il negozio viene ristrutturato e reso più accogliente: la gente apprezza la semplicità e la grande qua18

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Il Forno di Nonno Piero

una storia di tradizioni lunga quasi un secolo

scato, con “Il Forno di nonno Piero”. “Qui lavoriamo come rivendita, coadiuvati dai fornitori di massima qualità. Riusciamo a dare ai nostri clienti sempre il meglio, anche se nel cassetto c’è ancora un sogno: la mia speranza è che si possa avverare presto, ma al momento questo rimane una sorpresa per i nostri clienti e non solo. Chissà se dopo questa parentesi lunga ben sette anni il nostro sogno e la nostra passione potranno continuare anche in futuro? si chiede Luciano –. Spero tanto che mia figlia Sara un giorno possa andare avanti con ta. Successivamente, nel 1998, mio padre si

la nostra attività e, magari, possa addirittura

ammala di ischemia celebrale, ma noi andia-

essere migliore di tutti noi. Colgo comunque

mo avanti. Nel frattempo si producono sem-

l’occasione per ringraziare tutti i nostri clienti

pre più prodotti tipici, in particolare pizze,

e non, fornitori e coloro che hanno reso possi-

focacce, centri tavola di pane con candele e

bile questa realtà. n

fiori secchi che ci vengono ordinati anche da altre città come Verona e Brescia”. Il giorno di Natale del 1999, Pietro Pelliccioli muore e la sua perdita lascia un segno profondo sia nel suo staff che nell’attività. “Ringrazio a questo proposito tutti coloro che ci sono stati accanto e ci hanno aiutato nel continuare”, commenta Luciano. Poi, nel 2001, la decisione di vendere il negozio e mettere fine a una storia durata decenni. Ma dopo un periodo di frustrazione e di esperienze di lavoro, per Luciano Pelliccioli si ripresenta l’opportunità di una nuova apertura a Scanzorosciate, nella via del Mo20

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Spin Off,

shopping all’insegna del divertimento

Una motocicletta anni ‘60 all’ingresso,

Le giuste dosi tra ambiente, marchi , gu-

un tavolo da biliardo, ambiente rilassato

sto ed originalità sono oggi la ricetta che

ed amichevole.

rende speciale questo negozio, che sfrut-

È questa l’atmosfera che si respira da

ta un periodo delicato come quello che

Spin off, in via Sant’Alessandro a Berga-

stiamo vivendo per trovare nuovi stimoli,

mo, dove lo shopping diventa un piacere,

nuove idee ed un entusiasmo ancora più

ma anche il passare per un saluto o due

forte.

chiacchiere non è affatto fuori luogo.

Tutto questo ha trasformato Spin off nel

La sensazione che si ha entrando è un

punto di riferimento per uno shopping

mix tra il ritrovo di amici ed un “armadio”

fatto in modo diverso, piacevole. Qui gli

tra cui pescare quello che si sceglie di

acquisti diventano un momento di svago:

mettere per quell’occasione o quel pezzo

“Consigliamo i nostri clienti sul look giu-

che proprio ci mancava!

sto per un’occasione o una giornata par-

Il concetto di negozio che Nicola e il suo

ticolare. Acquistare da noi è divertente:

Staff hanno deciso di offrire è quello di

c’è chi compra, chi chiede consiglio per

uno store dove ogni marchio ed ogni arti-

qualche ricambio di vecchie auto o moto

colo devono essere frutto di una ricerca;

che non trova, qualcuno gioca a biliardo!

è difficile trovare qualcosa per cui non ci

È un ritrovo tra amici”. Amici per la pel-

sia una storia da raccontare: oggi ci si

le potremmo dire visto che, tra le varie

ispira alla musica degli anni ‘70, a tutto

idee, è nata quella di creare giacche in

ciò che è legato ai motori di quegli anni,

pelle su misura. “Questa è oggi una del-

per arrivare alle jeanserie giapponesi,

le nostre specialità! - continua Nicola -.

meno famose ma sicuramente più cari-

Nella società della massificazione noi

che di storia dei marchi più conosciuti

customizziamo! Realizziamo su misu-

ma ormai meno interessanti.

ra giacche in pelle superpersonalizzate,

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Spin Off,

shopping all’insegna del divertimento

dove il cliente crea la propria dalla A alla Z, scegliendo modello, modifiche, colori e qualsiasi altro particolare... Insomma, insieme si dà vita ad un vero e proprio pezzo unico!”. E se Spin Off è sicuramente da sempre un punto di passaggio obbligato per i ragazzi, oggi sono molti anche gli adulti che scelgono i cachemire e i jeans per il loro tempo libero.

“Da noi non si acquistano abiti, camicie o tutto quello che vi serve per una serata di gran gala.

Ma per il vostro tempo libero - dice Nicola non sbagliamo un colpo! Dateci la prima possibilità e farete parte del gruppo!”

L. G.

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Colore e allegria:

i messaggi di Cristina Arnoldi Gherardi di Laura Generali

Sono i messaggi che le vengono da dentro, fatti di cose semplici e allegre, quelli che Cristina Arnoldi Gherardi – pittrice e decoratrice bergamasca, con il suo negozio Cartellier a Scanzorosciate, in piazza Alberico da Rosciate – vuole trasmettere con le sue tele, i suoi disegni e gli oggetti che dipinge. Cuori, fiori, stelle, cieli colorati e paesaggi fantastici sono solo alcuni dei soggetti della sua arte, il tutto disegnato con quella semplicità che ti arriva in modo immediato, senza bisogno di interpretazioni o valutazioni troppo complesse da snaturare il dipinto. Con un posto di rilievo al colore: i quadri e le decorazioni di Crstina Arnoldi Gherardi

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sono infatti caratterizzati da tinte molto accese e vivaci perché la parola d’ordine è allegria.

“Il mio obiettivo è portare sulla tela quello che sento dentro – ci racconta Cristina – senza pensare troppo alla forma o alla tecnica. Tutto quello che faccio è caratterizzato da elementi molto semplici, come una margherita o una casetta, ma ogni mia creazione è talmente colorata da trasmettere allegria e gioia di vivere: questo è il messaggio che voglio dare. Una delle mie forme ricorrenti è il cuore, perché esso rappresenta l’amore: non solo amore tra due persone, ma in senso generico, amore per il prossimo. È questo sentimento che muove tut-

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Colore e allegria:

i messaggi di Cristina Arnoldi

to il mondo”. A completare le tinte sgargianti

spenta con gli anni, anzi. Cristina Arnoldi Ghe-

delle sue creazioni, Cristina aggiunge brillanti-

rardi infatti non si occupa solo di tele, ma de-

ni, polvere di vetro, vernici, pezzetti di stoffa e

cora interni – dalle pareti ai mobili –, prepara

materiali che contribuiscono a rendere il tutto

piccoli gioielli grazie a perline, feltro e ciondoli-

ancora più originale, richiamando immediata-

ni, trasforma un monotono indumento di jeans

mente alla mente il multicolor Romero Britto.

in un originale e coloratissimo pezzo unico, di-

Uscita dalla scuola d’arte Fantoni di Bergamo,

pinge barattoli e oggetti in legno che possono

Cristina Arnoldi Gherardi ci racconta la passio-

rendere irripetibili le nostre cucine e i nostri

ne e la capacità innata per la creazione: “Sin

salotti. “Uscita dalla scuola d’arte – continua –

da piccola amavo lavorare con le mie mani. Mi

avevo iniziato a creare pupazzi di stoffa con le

piaceva qualsiasi tipo di lavoro manuale, dal

faccine dipinte a mano. Poi c’è stato il periodo

cucire un bottone sui cappotti al formare pic-

in cui decoravo mobili e camerette per i bimbi.

coli bijoux con i materiali che avevo in casa.

Solo 5 anni fa ho iniziato a dipingere su tela”.

Chiedevo spesso anche anche a mia nonna,

Cristina vorrebbe poi attraverso la sua pas-

che aveva la stessa passione per la manualità,

sione realizzare un sogno: creare un atelier

di insegnarmi a cucire”. La passione e la capacità che l’artista aveva sin da piccola non si è

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per bambini, uno spazio aperto in cui i più piccoli possono sfogarsi grazie al disegno e al colore: “L’idea è ripresa da una scuola di pensiero francese – ci spiega – che parla di isole lontane dalle convenzioni della bella arte dove i più piccoli possono dare sfogo alla propria creatività. Ognuno di noi ha dentro di sé una vena artistica, ma spesso il pensare comune la stronca perché non la riconosce come tale. In questi luoghi i più piccoli sarebbero invece incoraggiati ad agire liberamente, senza le convenzioni che ci limitano”. n

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Camiceria Pirovano, il capo su misura di Laura Generali

Innovazione tecnologica e maestranze dell’ar-

e forme a computer: “I nostri modelli vengono

tigiano unite per creare capi unici e personali

fatti attraverso il software CAD: viene creato il

per uomo e donna: questa l’attività della ca-

grafico per ogni cliente e viene così ottenuto

miceria Pirovano, storica azienda bergamasca

uno schema personalizzato – commenta Mar-

produttrice di camicie create ancora sartorial-

co –. Poi si passa al taglio. I modelli vengono

mente che ha il proprio laboratorio a Presezzo,

tagliati a mano da abili sarte che seguono il

in via Ghiaie. È qui che vengono confezionati i

grafico, separando i vari tessuti e tagliandoli a

capi che hanno vestito generazioni di berga-

seconda delle richieste del cliente. Il taglio vie-

maschi, ma anche clienti provenineti da tutta

ne fatto manualmente se si tratta di lavorare

Italia e dall’estero. Il laboratorio di Presezzo,

su un’unica stoffa, oppure con dei macchina-

attivo da decenni, conta poi anche su un punto

ri nel caso in cui ci siano diversi pezzi su cui

vendita al dettaglio a Bergamo, in via Miche-

lavorare. Alla fine si passa alla plastificazione

langelo Da Caravaggio, dove la camiceria di Pirovano continua a lavorare su misura oltre ad offrire un servizio

di

articoli

confezionati. Il risultato è un’altissima qualità per le camicie su misura realizzate a mano con stoffe interamente italiane.

Il tutto avvelendosi della precisione della

tecnologia,

permette Pirovano,

a

che

Marco titolare

dell’omonima azienda, di creare modelli 30

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Camiceria Pirovano, il capo su misura

dei colli in alta temperatura e pressione: il collo adesivato è quindi più rigido e non fa pieghe quando viene stirato. Anche questo un segno dell’alta qualità di un capo”.

Il modello del cliente serve da base anche per le eventuali modifiche che vengono richieste: “la camicia segue sempre il modello del cliente, così da offrire un prodotto perfettamente su misura. Ovviamente viene dato ampio spazio alla scelta di ognuno, per personalizzare il più possibile la propria camicia: il cliente apporta le proprie modifiche e fa le sue richieste, in modo da creare alla fine un capo unico nel suo genere”. Le scelte possono

rovano camicie appone alle proprie creazioni

variare infatti non solo in

un monogramma fatto a mano che riporta le

base alla stoffa scelta per

iniziali del cliente. Il monogramma può essere

confezionare la camicia,

posizionato in vari punti della camicia, dai pol-

ma anche scegliendo tra

sini al collo, dando così al pezzo un’ulteriore

un varietà di modelli di

firma di chi la indossa.

colletto, polsini, bottoni e

La sartoria artigianale di Pirovano è richiesta

forma del capo stesso. E

in Russia, negli Stati Uniti, ma anche in Eu-

per terminare con un toc-

ropa: Germania, Inghilterra, e ovviamente in

co di raffinata unicità, Pi-

Italia, da nord a sud, isole comprese. n

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Felice Gimondi, il mito senza tempo di un bergamasco DOC di Luca Marinoni

Nel momento di scegliere il personaggio a cui

rio campione come Eddy Merckx) si è infatti

dedicare un breve ritratto in questo numero di

sempre distinto per la tenacia e la determina-

“Bergamo Up” di dubbi ce ne sono stati davve-

zione che lo hanno sorretto in qualsiasi mo-

ro pochi. Quasi istantaneamente in redazione

mento, doti che hanno sempre convissuto in

si è materializzato il nome di Felice Gimondi,

un animo molto semplice e poco propenso ai

una figura che ha messo subito tutti d’accor-

vuoti proclami o alle grandi pubblicità. Una

do. I motivi di questa decisione sono davvero

persona schiva, semplice e riservata, ma in

numerosi ed andrebbero ben al di là dello spa-

grado di far valere le sue qualità, giungendo

zio a disposizione di questa nostra rubrica, ma

sulla vetta del mondo (cosa che gli riuscì lette-

prendono spunto da un’unica considerazione

ralmente nel 1973 a Barcellona quando con-

di fondo, che ha trovato concorde l’intera reda-

quistò una indimenticabile maglia iridata),

zione. Felice Gimondi, grande campione di ci-

proprio grazie alla sua tenacia e a quella voglia

clismo nato nel 1942 a Sedrina, rappresenta

di fare e di lottare che rappresentano un auten-

con il suo modo di fare e con la sua stessa

tico marchio di fabbrica per i bergamaschi.

personalità il “prototi-

Gimondi, tra l’altro, pur essendo profonda-

po” del bergamasco,

mente legato allo sport che ha amato da sem-

incarna cioè, nel mi-

pre, a tutt’oggi può essere considerato uno dei

gliore dei modi, i valori

principali esponenti di un ciclismo che è sicu-

e le tradizioni da sem-

ramente molto diverso da quello che si corre

pre cari alla nostra ter-

adesso, una diversità certo legata ai metodi di

ra e che ne rappresen-

allenamento ed alle novità tecnico-tattiche in-

tano un vero e proprio

serite nel corso degli anni, ma differente anche

biglietto da visita. Gi-

e soprattutto, verrebbe da dire, per motivi di

mondi nel corso della

cuore: “Certo – commenta l’ex iridato – rispet-

sua brillante carriera

to ai miei tempi il ciclismo è profondamente

(avrebbe potuto essere

cambiato. In ogni caso ci sono aspetti positivi

ancora più illustre e

che mi sarebbe piaciuto avere a disposizione

fortunata se non ci fos-

quando correvo. Avrei voluto, ad esempio, po-

se stato in pista in que-

termi allenare con i metodi di oggi. In quegli

gli anni uno straordina-

anni noi andavamo più a sensazioni, se così

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possiamo esprimerci. Erano allenamenti mol-

portati) – Ho macinato km su km, sempre alla

to più basati sull’esperienza e su quello che

ricerca della vittoria, anche se, a dire il vero,

sentivamo al momento. Adesso tutto è compu-

sono state più le sconfitte delle vittorie. Sono

terizzato e si evita al massimo di sciupare le

comunque riuscito a togliermi tante soddisfa-

energie. C’è una programmazione molto atten-

zioni (solo in breve il suo palmares evidenzia

ta e precisa e non viene lasciato niente al caso.

Senza dubbio questo è molto positivo, perché il ciclismo era e rimane uno sport terribilmente faticoso per cui ottimizzare il rendimento e gli stessi sforzi (sia durante la preparazione che durante la stagione) mi sembra una cosa molto importante e positiva. Certo, a volte questa programmazione diventa esasperata e porta a perdere quella passione che caratterizzava la nostra attività. Adesso ci sono troppi protagonisti che si concentrano in modo specifico su una determinata fase della stagione e su alcuni specifici appuntamenti. Questo, però, finisce per togliere alla gente quei duelli che caratterizzavano le corse ai nostri tempi e che davano, in molti casi, un sapore del tutto particolare alle corse”. Gimondi è troppo signore e legato al ciclismo per scivolare sulla tegola del doping e lasciarsi andare a critiche sin troppo facili. Lamentarsi e sparare nel mucchio, del resto, non è mai stata una sua abitudine, neppure quando avrebbe anche potuto farlo: “Ho incominciato a correre tanti anni fa – ricorda l’ex ciclista orobico oggi alle soglie dei sessantasette anni (splendidamente 35

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Felice Gimondi, il mito senza tempo di un bergamasco DOC

un Tour de France, una Vuelta, tre Giri d’Italia,

compagni di squadra ed avversari hanno sem-

una maglia iridata e le vittorie ottenute in

pre sottolineato la correttezza, la serietà e la

grandi classiche come la Milano-Sanremo, la

sportività di quello che, non certo a caso, vie-

Parigi-Bruxelles, la Roubaix e il Giro di Lom-

ne considerato tutt’oggi un esempio da imita-

bardia - ndr) ed i tifosi che mi hanno seguito lo

re per tutti coloro che si avvicinano al ciclismo.

hanno fatto con me. Certo, dovevo fare i conti

Uno sport sempre ricco di passione e fatica,

con un grandissimo campione come Merckx

che però, in questi ultimi anni, si è inferto più

(non a caso ribattezzato il cannibale – ndr) che

di una ferita: “Se le regole ci sono – confida

quando correva vinceva spesso e volentieri. Io,

l’ex corridore di Sedrina – devono essere ri-

comunque, ho sempre dato il massimo e pos-

spettate. Su questo non ci piove, ma queste

so ritenermi sinceramente contento di quello

regole dovrebbero essere uguali per tutti e

che sono riuscito a fare durante la mia carrie-

questo non sempre accade. In questi anni,

ra”. Una carriera che non ha mai avuto l’om-

purtroppo, il ciclismo ha combinato i suoi guai

bra di una polemica né di un’uscita fuori luo-

e su questo c’è ben poco da dire, ma viene

go. Non per niente sia durante la sua

anche da chiedersi perché certe cose vengono

esperienza agonistica (conclusasi nel 1978)

fatte a proposito di questo sport e non di altri.

che dopo nessuno si è mai preso la briga di

Possiamo proprio affermare che il ciclismo è

parlare male di Felice Gimondi. Al contrario

sotto una inflessibile lente di ingrandimento, mentre altre discipline, che pure potrebbero richiedere qualche controllo, non ricevono lo stesso trattamento. Nel nostro caso non si fa che riaprire le diverse questioni e cercare, cercare e cercare. E’ ovvio che a volte, a furia di cercare, qualcosa salta anche fuori, ma questa ricerca così intensa viene fatta solo in direzione del ciclismo. Perché non viene fatto lo stesso negli altri sport? Mi sembra che tutto questo sia profondamente ingiusto e questo non per togliere al ciclismo le sue colpe e tutto quello che in questi anni è stato combinato, ma solo per far valere un trattamento uguale

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per tutti davanti alle regole”. Delusioni ed

un altro dall’altra. C’era grande rivalità, ma

amarezze che, comunque, non intaccano mi-

era una rivalità molto sana, che serviva a

nimamente lo strettissimo legame di Felice

dare più sapore alle corse e non ad avvelenar-

Gimondi con il ciclismo. Non appena può, in-

le. Oggi il ciclismo si è evoluto e viene studia-

fatti, l’ex iridato si reca di persona a seguire

to con molto più attenzione. Non può però

le corse, ne vive l’atmosfera e si immerge in

fare a meno di elementi che ne costituiranno

quelle sensazioni che lui conosce molto bene

sempre l’anima come la passione, la fatica e

e che hanno accompagnato gran parte della

l’impegno. Ed è proprio su queste colonne –

sua vita: “Il ciclismo – spiega Felice Gimondi

conclude Felice Gimondi tornando a gettare

– è uno sport molto particolare. Certo ha i

uno sguardo fiducioso verso lo sport che ama

suoi problemi e nessuno vuole negarlo, ma

– che il ciclismo può fondare le soddisfazioni

ha una forza di aggregazione che ben difficil-

del futuro. I problemi, certo, ci sono, ma qua-

mente si può ritrovare altrove. E’ un modo

li sono i settori ai giorni nostri che non hanno

per ritrovarsi e magari per stare insieme a

neppure un problema? Bisogna ritornare a

ricordare le imprese del passato. Questo spi-

mettere in primo piano la passione e la voglia

rito del ciclismo ben difficilmente si ritrova in

di correre, che costituiscono la vera, grande

altri sport, dove spesso il passato è passato

anima del ciclismo. Senza dubbio su questa

e basta. Qui, invece, quello che è stato entra

strada si potrà tornare ad ottenere grandi

nella storia e rimane nel cuore e nella memo-

soddisfazioni e a dimenticare le amarezze e

ria della gente, è sempre vivo ed anche que-

le delusioni che in questi ultimi anni hanno

sto è un fascino del tutto speciale del cicli-

ferito un po’ tutto il mondo delle due ruote”.

smo. Certo, oggi le cose sono profondamente

Ferite a volte anche molto gravi, ma Felice Gi-

cambiate rispetto a qualche anno fa. Non si

mondi, da grande campione ed indomito ber-

assiste più ai grandi duelli, alle sfide che ca-

gamasco qual è, non si arrende e rilancia il

ratterizzano tutta una stagione. Una volta si

suo invito per tornare a far splendere come

parlava di Coppi e di Bartali, di un grande

merita quello sport che lo ha condotto sul

campione e dei suoi tifosi da una parte e di

tetto del mondo. n

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Ferro a lama o perimetrali?

Mid size o over size?

Con l’inserto o senza? di Alfredo Da Corte

Quando decidiamo di cambiare il set di basto-

a giocare a golf tanti anni fa, quando i ferri

ni o di acquistarlo la prima volta, veniamo as-

erano SOLO a lama, i legni erano ovviamen-

saliti dal dubbio amletico, insinuato dall’ami-

te di LEGNO e le palline volavano 30 metri in

co che pratica vicino a noi a cui ci siamo rivolti

meno di quelle moderne.

per un semplice consiglio, che ci raccomanda:

Eppure devo dire che si imparava a giocare a

prendi un ferro “facile” eh…????

golf lo stesso.

“DEVE essere over size, avere l’off set, essere

Anzi in un certo senso si imparava anche “me-

cavity back, etc etc….

glio”.

Insomma pensavamo di averci capito qualcosa

Si doveva per forza ricorrere a tutte le capaci-

invece siamo nel caos più totale.

tà personali: concentrazione, coordinazione, e

A questo punto potrebbe andare bene qualsia-

soprattutto pazienza.

si cosa, quindi il più delle volte cosa facciamo:

Il golf non è un gioco che impari da un giorno

ci affidiamo un po’ all’istinto, ( un 15% ) un

all’altro, richiede passione, disciplina, meto-

po’ all’estetica ( un altro 15% ), ma soprattut-

do e applicazione.

to ci affidiamo molto alla pubblicità.

Tutte cose che oggi sembrano un po’ svanite,

Cioè compriamo il ferro che “ci dicono sia fa-

perché tanto ci sono i bastoni con il baricentro

cilissimo”.

basso che fanno alzare la pallina e il drive anti

Ma cosa vuol dire veramente “facile”. Cerchia-

slice.

mo di fare un po’ di chiarezza!

Continuamente si leggono pubblicità che sem-

Il golf come tutti sanno è un gioco al bersaglio,

brano miracolose. Con ferri nuovi che sono

un po’ piccolo per i miei gusti, ma sorvoliamo.

MOLTO più facili di quelli precedenti, o con

Lo scopo è cercare di fare andare la pallina in

drive che promettono addirittura 20 metri in

buca e fino qui direte voi, ho scoperto l’acqua

più di quello che avete comprato 5 mesi pri-

calda.

ma, che vi prometteva già 15 metri in più.

Invece il concetto è proprio questo, io parto

Amici miei di questo passo dovremmo aver

dal punto A, il tee di partenza, e devo andare

raggiunto una distanza media di drive di circa

al punto B, la buca. Più riesco ad andare dritto

400 metri,….invece?

e preciso, prima mi avvicinerò alla buca, più

Invece in un certo senso tutto ciò ha portato a

avrò la possibilità di imbucare.

un appiattimento del livello di gioco in campo,

Quindi i bastoni devono avere il giusto com-

considerando anche il fatto che oggi si prende

promesso per favorire la distanza ma anche la

l’hcp a 36 mentre allora era 28.

precisione di tiro.

Il motivo è semplice. Questi bastoni sono sicu-

Nonostante l’età ho avuto la fortuna di iniziare

ramente facili quando praticate al driving range,

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Ferro a lama o perimetrali?

Mid size o over size?

Con l’inserto o senza?

vi fanno colpire “sempre” la pallina con facilità

dicendo che la tecnologia non ha portato mi-

ma spesso a discapito della precisione.

glioramenti, anzi, ma la differenza sostanziale

Questo influenzerà la vostra performance in

fra allora e oggi sta soprattutto nella pallina

campo, quando oltre alla distanza dovete an-

che ha letteralmente stravolto il gioco facendo

dare in buca.

fare distanze incredibili anche a giocatori con

Vi faccio l’esempio che ho fatto l’altro giorno

basse velocità.

a un mio allievo, grande ex tennista. Aveva il

Adesso vi saluto e scappo in campo pratica, vado

dubbio su che ferri comprare e gli ho detto

a tirare un po’ di palline con i miei ferri nuovi...

semplicemente: “Perché non compri una rac-

beh che domande BLADE ovviamente! n

chetta da tennis di un metro quadrato, così la pallina la prendi sicuro”.

La risposta era scontata: “Si certo, però poi NON SO DOVE VA”.

Fantastico ho pensato. Questo concetto vale anche per il golf. Il mio allievo mi ha ascoltato

my line

nell’acquisto e adesso è contentissimo.

www.golfacademy.it

Per finire vorrei che fosse chiaro che non sto

andrea.zanardelli@golfacademy.it

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A

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Come e dove si allena il pilota di offshore Max Ferrari Grande preparazione psicofisica, grinta, impegno e voglia di raggiungere l’obiettivo: sono queste alcune delle caratteristiche fondamentali che fanno di Max Ferrari un campione di offshore, in grado di ottenere traguardi importanti in uno sport a dir poco estremo. Abbiamo seguito per voi Max Ferrari durante un’intera giornata di allenamento alla palestra Iclub con il suo personal trainer David Arsuffi, per scoprire i segreti di un campione.

Cosa pensa del lavoro svolto e dei risultati di Max Ferrari?

“Il fisico di Max Ferrari, viene sottoposto mensilmente ad analisi computerizzate che determinano la composizione corporea dell’atleta.

Questi test evidenziano una percentuale di grasso corporeo del 5%, e dimostrano come il corpo di Max rappresenta l’ottimale per un atleta d’élite. Risultato difficile da ottenere ma ancor più difficile da mantenere. Obiettivo questo raggiungibile solo grazie al suo enorme spirito di sacrificio e determinazione che gli permettono di non mollare mai nemmeno sotto gli allenamenti più duri ed intensi. Allenare Max è una soddisfazione, riesco ad esprimere tutto il mio potenziale vedendone i risul-

tati nell’immediato. Il lavoro svolto in questi anni con l’atleta mi ha permesso di costruire una vera e propria “macchina da guerra”.Posso dire che Max Ferrari è un pilota nato per vincere”.

Una soddisfazione ricambiata, Max? “Assolutamente sì. David è un vero professionista, un ragazzo che sta al mio fianco parecchie ore della mia vita, con il quale riesco a passare momenti di sacrificio ma anche a divertirmi, considerando la sua encomiabile simpatia. Per lavorare così duramente la figura del personal trainer deve essere rigida e pretenziosa, ma nello stesso tempo deve saper staccare e trovare momenti di piacere reciproco. In tutti gli anni in cui mi sono preparato con lui ho trovato l’equilibrio perfetto.

David è un ragazzo che ama il suo lavoro e che riesce a non farti sentire le fatiche, questo lo vedo anche quando allena persone che cercano in lui una preparazione che sia solo subordinata allo stare meglio, inoltre è fra i pochissimi preparatori in Bergamo ad usare i Kettlebell”, allenamento utilizzato dai corpi speciali dell’esercito russo, che prepara il corpo e la mente ad ottenere gli obiettivi preposti”.

2 L’ALLENAMENTO COL KETTLEBELL E’ ADOTTATO ANCORA OGGI DAI CORPI SPECIALI DELL’ ESERCITO RUSSO.

1

3

MATTINA h. 07.00

Foto 2 Tipo di esercizio: stretching Obiettivo: allungamento sterno cleidomastoideo Durata: 30 sec per lato

Foto 1 – inizio stretching Tipo di esercizio: stretching Obiettivo: allungamento Psoas, flessione dell’anca/quadricipite femorale.

Durata: 40 sec per lato

Foto 3 – fine stretching Tipo di esercizio: stretching Obiettivo: mobilità articolare dei deltoidi e allungamento del tricipite Durata: 30 sec per lato tempo totale (foto 1 + foto 2 + foto 3) 15 minuti

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Cosa pensi del centro in cui ti alleni?

“L’ Iclub è un centro con servizi pazzeschi, c’è una quiete e una pulizia che sono valori determinanti per me che ci passo così tante ore.

La simpatia del personale è un altro dei motivi per cui frequento questo club, tutti ragazzi giovani, solari e – condizione fondamentale – molto molto disponibili. Per non parlare poi del trio “Medusa”, i tre giovani imprenditori proprietari del centro “Andrea, Diego e Mario” con i quali ho instaurato un bel rapporto di amicizia.

Consiglio a chiunque questo centro perché credo che ogni individuo allenandosi qui riesca a ristabilire un equilibrio psicofisico da non sottovalutare, oltre a un bel rapporto di relazioni interpersonali che si susseguono tra i clienti del centro”.

Per maggiori informazioni è possibile contattare la Pignolo 53 s.r.l, agenzia che cura l’immagine di Max Ferrari, in via Pignolo 53 a Bergamo. Oppure cliccare il sito: www.maxferrari53. com o scrivere a: info@pignolo53.it Chi è David Francis Arsuffi

ti personal trainer della lombardia, è il primo in Italia ad essere specializzato in Ginnastica Olistica Correttiva Kinesiologica (Corrective Holistic Exercise Kinesiology) a San Diego e nell’allenamento funzionale applicato sia alla vita quotidiana che alla preparazione atletica.

Dopo un’attenta analisi posturale, uno studio sullo stile di vita e delle errate ergonomie quotidiane del cliente, David è in grado di creare allenamenti ad hoc per chiunque abbia necessità di fare maggiore attenzione alla propria forma fisica e migliorare le proprie capacità motorie di coordinazione, stabilità, equilibrio, forza e tono muscolare.

A tutti coloro che hanno avuto il piacere di allenarsi con David, è ben nota la sua grande capacità di creare allenamenti sempre diversi, dinamici e rigorosamente a corpo libero, senza l’utilizzo di macchinari: per il campione di offshore Max Ferrari, ad esempio, utilizza principalmente palle mediche, swiss ball e kettlebell. Questi ultimi rappresentano l’allenamento tuttora regolarmente in vigore per la preparazione fisica dei corpi speciali dell’esercito russo.

Per contattare David Arsuffi potete scrivere a: afdavid@libero.it.

Italosudafricano considerato tra i più comple-

4 Foto 4 Tipo di esercizio: affondi combinati con military press con kettlebell da 20 kg di carico Obiettivo: coordinazione di gambe/spalle, controllo e stabilità tronco/spalle. Potenziamento globale Durata: 5 serie x 8/10 rip. Rec 1 minuto Durata esercizio totale: 8 minuti Foto 5 Tipo di esercizio: squat con kettlebell da 32 kg di carico Obiettivo: potenziamento degli arti inferiori,

5

6

stabilità e controllo del tronco Durata: 4 serie x 8/10 rip. Rec 1 minuto Durata esercizio totale: 6 minuti 30 sec Foto 6 Tipo di esercizio: panca piana 110 kg di carico Obiettivo: potenziamento della fascia pettorale Durata: 4 serie x 10. Rec 1 minuto Durata esercizio totale: 6 minuti

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8

7

10

9

11 controllo del corpo globale Durata: 4 serie x 12. Rec 1 minuto Durata esercizio totale: 8 minuti Foto 9 Tipo di esercizio: trazioni alla sbarra con spostamento laterale e palla medica da 5 kg di carico Obiettivo: potenziamento e rafforzamento della presa e di tutta la zona dorsale Durata: 4 serie x 15/20. Rec 1 minuto Durata esercizio totale: 6 minuti

Foto 7 Tipo di esercizio: piegamenti ad un braccio su spalla medica Obiettivo: stabilità, equilibrio e potenza esplosiva sulla parte superiore Durata: 3 serie x 10. Rec 45 sec Durata esercizio totale: 4 minuti 30 sec Foto 8 Tipo di esercizio: trazioni monoarticolari in stabilità con kettlebell da 20 kg di carico Obiettivo: stabilità, equilibrio e

Foto 10 Tipo di esercizio: bicipiti alla panca scott 50 kg di carico Obiettivo: rafforzamento bicipiti Durata: 4 serie x 8/10. Rec 45 sec Durata esercizio totale: 5 minuti Foto 11 Tipo di esercizio: rotazioni esplosive in stabilità su swiss ball Obiettivo: potenza esplosiva, stabilità e controllo del corpo.

Mobilità e controllo del bacino.

12 Durata: 3 serie x 12. Rec 45 sec Durata esercizio totale: 5 minuti 30 sec Foto 12 Tipo di esercizio: sollevamenti laterali del bacino con spinte per spalle con kettlebell 20 kg di carico Obiettivo: stabilità, controllo del corpo, potenziamento fascia addominale, rafforzamento e stabilità spalle Durata: 3 serie x 15. Rec 45 sec Durata esercizio totale: 5 minuti 30 sec Foto 13 Tipo di esercizio: tricipiti reversi al cavo con corda Obiettivi: rafforzamento tricipiti, controllo e stabilità del tronco Durata: 3 serie x 15. Rec 45 sec Durata esercizio totale: 4 minuti Tempo totale primo allenamento: 1 ora e 39 minuti considerando 2 minuti di intervallo tra ogni esercizio

POMERIGGIO h. 17.00

A

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INIZIALE 44

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G Iniziale Tipo di esercizio: salti con corda Obiettivi: coordinazione della parte superirore e inferiore del corpo, miglioramento aerobico e della concentrazione. Resistenza spalle 4 round da 3 minuti. Rec 1 minuto Durata esercizio totale: 16 minuti Foto A Tipo di esercizio: estensioni monoarticolari con rotazioni del busto combinati con affondi Obiettivi: coordinazione globale e stabilità Durata: 4 serie x 15. Rec 45 sec Durata esercizio totale: 8 minuti 30 sec Foto B Tipo di esercizio: croci ai cavi Obiettivi: potenziamento fascia pettorale e tenuta addominale Durata: 4 serie x 15. Rec 45 sec Durata esercizio totale: 6 minuti Foto C Tipo di esercizio: piegamenti con piedi su swiss ball e supporto di kettlebell Obiettivi: potenziamento fascia pettorale, tenuta toraco-lombale, stabilità addominale e del bacino Durata: 5 serie x 20. Rec 1 minuto Durata esercizio totale: 8 minuti 30 sec Foto D Tipo di esercizio: simulazioni di guida su supporto instabile (swiss ball)

H Obiettivi: controllo e stabilità globale, rafforzamento deltoidi Durata: 5 serie x 40 sec. Rec 30 sec Durata esercizio totale: 6 minuti Foto E Tipo di esercizio: trazioni libere alla sbarra Obiettivi: rafforzamento globale Durata: 4 serie x 20. Rec 30 sec Durata esercizio totale: 4 minuti Foto F Tipo di esercizio: addominali obliqui a raccolta con supporto kettlebell Obiettivi: rafforzamento fascia addominale laterale, stabilità e tenuta della fascia toraco-lombare, spalle e pettorali Durata: 4 serie x 20. Rec 30 sec Durata esercizio totale: 4 minuti Foto G Tipo di esercizio: drill di schivate con montanti Obiettivi: miglioramento dei riflessi, mantenimento della capacità di concentrazione in situazioni di stress agonistico 4 round da 3 minuti. Rec 1 minuti tra i round Durata esercizio totale: 16 minuti

I 4 round da 3 minuti. Rec 1 minuti tra i round Durata esercizio totale: 16 minuti Foto I Tipo di esercizio: lavoro al sacco Obiettivi: miglioramento della gestione della capacità aerobica a ritmi e movimenti variabili 3 round da 3 minuti. Rec 1 minuto Durata esercizio totale: 12 minuti Finale Tipo di esercizio: allunghi su tappeto Obiettivi: miglioramento resistenza aerobica Durata corsa 45 minuti.

4 minuti a 10 km/h + scatto a 20 km/h x 1 minuto.

Tempo totale secondo allenamento: 2 ore e 43 minuti considerando 2 minuti di intervallo tra ogni esercizio

FINALE

Foto H Tipo di esercizio: drill di schivate + granci Obiettivi: miglioramento dei riflessi, mantenimento della capacità di concentrazione in situazione di stress d’agonismo 45

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Entra in Farmacia e lasciati conquistare dalla bellezza

Dimenticate lo sfarzo, l’esagerazione e l’esibi-

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L’eccellenza di Medicallife Cosmetics si tra-

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sfatta e fedele.

rà alla scoperta di

Caratterizzate da un’estetica raffinata e rico-

tutti i gesti e i

noscibile, le linee firmate Medicallife Cosme-

segreti per

tics rappresentano la sintesi della bellezza: al

ottenere i

primo sguardo restiamo colpiti dall’eleganza

migliori ri-

con cui i prodotti vengono presentati – un pia-

sultati

cere per gli occhi; incuriositi dall’estetica ci

questi pro-

azzardiamo a provarli e scopriamo texture flui-

dotti. n

da

de e delicate – un piacere per i sensi; ma è soprattutto dopo alcuni giorni di utilizzo che scopriamo la vera bellezza, la nostra, quella della nostra pelle che, coccolata da nuovi piacevoli gesti quotidiani, si riscopre fresca e tonica.

Il nuovo lusso a cui ogni donna non vuole rinunciare è la protezione del proprio fascino.

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Consumi, segnali di assestamento ma con qualche incertezza

Da una recente analisi dell’Indicatore dei Consumi Confcommercio (ICC) emerge una tendenza all’aumento dei consumi dello 0,2%: questo dato è il quarto risultato positivo negli ultimi quattro mesi. Pur confermando la tenuta della domanda delle famiglie, rimane però una situazione di debolezza e incertezza dell’attuale fase economica che, seppur meno negativa rispetto alla prima parte dell’anno, non sembra ancora avviata su un sentiero di crescita robusta e consolidata.

La presenza di un contesto caraterizzato da luci ed ombre si evidenzia anche nella flessione registrata ad ottobre dal clima di fiducia delle famiglie, la prima da aprile. Anche dal versante delle imprese emergono segnali non univoci: nel mese di ottobre le sole imprese manifatturiere segnalano un miglioramento del sentiment a fronte di un deterioramento del clima di fiducia degli operatori del commercio e dei servizi rilevato dall’ISAE. La ciclicità di questa fase economica si evidenzia anche dall’andamento registrato dalla produzione industriale cresciuta nel mese di ottobre, secondo l’indagine rapida di Confindustria, dello 0,3% rispetto a settembre. Decisamente contenuto risulta anche il miglioramento sul versante dei nuovi ordini che registrano ad ottobre, sempre in termini congiunturali, un incremento dello 0,1%.

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Consumi, segnali di assestamento ma con qualche incertezza

Il miglioramento registrato a settembre riflette essenzialmente l’incremento della domanda relativa ai servizi, mentre per i beni resta, in linea con quanto rilevato nei mesi precedenti, una moderata tendenza alla diminuzione.

Vediamo nello specifico le categorie di beni, mettendole a confronto con i dati del 2008, poco prima del boom della crisi.

La domanda per beni e servizi ricreativi ha registrato rispetto a settembre del 2008 una crescita dello 0,1%, dato decisamente più contenuto rispetto a quanto riscontrato nel bimestre precedente in conseguenza del permanere di dinamiche negative per alcuni beni considerati nell’aggregato e dell’attenuarsi dei tassi di crescita dei concorsi e pronostici.

La domanda per i servizi di ristorazione e d’alloggio ha evidenziato a settembre una flessione dello 0,9% rispetto all’analogo mese dello scorso anno, sottolineando come le difficoltà in cui versa da mesi questa componente della domanda non siano state ancora superate.

La dinamica della domanda relativa ai beni e servizi per la mobilità mostra nel mese di settembre una crescita sostenuta e pari all’8,8%.

In linea con quanto registrato nei mesi precedenti il dato di settembre è dato in gran parte dal sensibile aumento delle immatricolazioni di auto a cui si è associato un andamento positivo dei pedaggi ed una tendenza al ridimen50

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pagian

t

pr

Consumi, segnali di assestamento ma con qualche incertezza

sionamento dei trasporti aerei. Va anche segnalato come anche in termini congiunturali il segmento evidenzi una dinamica positiva.

Il dato di settembre 2009 conferma il ridimensionamento della crescita della domanda di beni e servizi per le comunicazioni e per l’ICT

part

domestico (+1,8% tendenziale), a causa di

C

un’evoluzione meno favorevole della domanda

Cons d

di alcuni beni e dei servizi.

La domanda per beni e servizi per la cura della persona ha mostrato una diminuzione in volume dello 0,6% rispetto all’analogo mese del 2008, confermando la tendenza al ridimensio-

FOR

namento dei volumi acquistati in atto ormai da alcuni mesi.

Gli acquisti di articoli di abbigliamento e calzature evidenziano, anche nel mese di settem-

si ri

bre, una flessione (-2,8%).

La domanda in quantità di beni e servizi per la casa ha segnalato un ulteriore decremento (-2,1%), confermando, anche in questo caso, le difficoltà del comparto.

med

Infine, per quanto concerne la domanda delle famiglie per i prodotti alimentari, le bevande e i tabacchi, la stima per settembre 2009

par serv

segnala una contrazione del 2,1% dei volumi acquistati. n

ww

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Pagina 1

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XX anniversario della caduta del muro di Berlino Oltre ogni muro, la libertà.

Oltre ogni muro, la libertà. Per lo meno questa

re pensieri e dediche da lasciare ai posteri, tra

era la speranza vent’anni fa di coloro che han-

intermezzi musicali e interventi degli espo-

no assistito o partecipato alla caduta del muro

nenti del Popolo della Libertà. “Questo evento

di Berlino, e questa era la speranza sabato 7

vuole essere anche la festa dell’Europa, del senso

novembre del gruppo Giovane Italia Bergamo

di appartenenza e della libertà ritrovata dopo la

che ha deciso di commemorare questo anni-

caduta del muro - ha detto il Presidente di Gio-

versario portando davanti a Palazzo Frizzoni

vane Italia, Daniele Zucchinali. La sentenza della

un muro di plastica trasparente per raccoglie-

Corte Europea di Strasburgo contro l’esposizione

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XX anniversario della caduta del muro di Berlino Oltre ogni muro, la libertà.

del crocifisso nelle scuole tocca tutta la comunità e tutti coloro che sentono l’appartenenza religiosa come un valore comune e naturale. L’eliminazione dei simboli religiosi è il primo passo verso l’annientamento culturale. Tutti noi, al contrario, vogliamo un’Europa con una pluralità di culture, ciascuna con una propria identità”.

Momento di festa - e non solo - dunque in Piazza Matteotti, che si è concluso con l’abbattimento di un secondo muro, sulle cui macerie - scatole di cartone - i giovani hanno piantato la bandiera tricolore e quella Europea perché questo anniversario, al di là di ogni tentativo

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di manipolazione politica possibile, è un’occasione per ricordare un passato fatto d’intolleranza, e interrogarsi su un futuro che deve per forza tener conto di tutti per essere libero.

In seguito, presso l’Hotel San Marco, il giornalista Vittorio Feltri, nonché direttore del Il Giornale, ha tenuto una conferenza e ha risposto a domande riguardanti l’attualità.

Oltre le battute d’effetto dell’ospite d’onore “I comunisti sono ancora in giro, la loro è una malattia dalla quale non si guarisce” - e l’euforia di un pubblico giovane e non solo, quest’anniversario è stato, si spera, per tanti un momento di riflessione sull’avvenire dell’Europa e sul bisogno di liberarsi da ogni forma di censura e limitazione delle libertà, perché i muri non sono solo di cemento, e perché quelli dell’oscurantismo culturale, che siano di sinistra o di destra, sono i più difficili da abbattere. n

Maryline JM-W 57

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4 novembre:

Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate di Laura Generali

Il 4 novembre 1918 si concludeva il primo conflitto mondiale. La “Grande Guerra” è stato un evento che ha segnato profondamente l’inizio del XXº secolo, determinando radicali mutamenti politici e sociali. La data, che celebra la fine vittoriosa della guerra, commemora la firma dell’armistizio siglato a Villa Giusti (Padova) con l’Impero austro-ungarico.

Con il passare del tempo, il 4 novembre è diventata la giornata dedicata alle Forze Armate e all’Unità Nazionale. Scopo della giornata è ricordare tutti coloro che sono morti nell’adempimento delle loro funzioni militari e, tra di essi, un ricordo particolare va ai giovani e ai giovanissimi.

La Festa dell’Unità Nazionale e la Giornata delle Forze Armate viene celebrata in tutta Italia con numerose iniziative e incontri tra la popolazione e gli uomini e le donne “con stellette”.

A Bergamo, il programma prevedeva, a partire dalla mattina, la posa di corone d’alloro alla Rocca di Città alta, all’interno di Palazzo Frizzoni e al monumento ai Fratelli Calvi. Dalle 10,30 un migliaio di persone riunite

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4 novembre: Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate

in piazza Vittorio Veneto hanno assistito allo schieramento dei reparti militari alla presenza del sindaco di Bergamo Franco Tentorio, del prefetto Camillo Andreana e dell’assessore provinciale Mario Gandolfi. La cerimonia ha previsto inoltre la posa delle corone d’alloro alla Torre dei Caduti da parte del sindaco, il quale, dopo la lettura del messaggio del Presidente della Repubblica, ha ricordato il valore della patria e i tanti soldati italiani in missione all’estero. Durante il pomeriggio, è stata anche aperta al pubblico la che la ispirarono, ma anche un’occasione per

Torre dei Caduti. del

riflettere sul significato dell’essere e sentirsi

4 novembre vogliono

parte di una comunità, in cui tanti - ispirati da

essere non soltanto

un ideale di Patria - giunsero a sacrificare il

momento di ricordo

bene supremo della vita.

delle

stori-

L’intento è di rinnovare il profondo legame che

che legate alla rea-

unisce la società italiana con le sue Forze Ar-

lizzazione

mate e sottolineare quei valori che sono rima-

Le

celebrazioni

vicende

dell’Unità

Nazionale ed ai valori

sti immutati nel tempo. n

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Francesco Lussana Abbattere per ri-costruire1

Un’artista bergamasco a PLAZA - OLTRE IL LIMITE; primo passo verso L’EXPO UNIVERSALE 2015. Quest’evento culturale - promosso dal Corpo Consolare di Milano e della Lombardia - celebra il XX anniversario della caduta del muro di Berlino, trasformando piazze e vie del centro cittadino in un museo d’arte contemporanea a cielo aperto. E tra le 34 opere che parlano di muri e solitudine, di libertà e alleanza tra i popoli, non poteva mancare Francesco Lussana, artista presentato dalla Galleria Elleni, che ha realizzato in piazza Duca D’Aosta (piazzale della stazione centrale) l’istallazione giudicata la più imponente per dimensioni e la più concettuale. Un pensiero realista rinnovato che decontestualizza una potentissima gru della Despe - società bergamasca leader europeo nel campo della demolizione - con la pinza cesoia appoggiata vicina a un muro di cemento

La forza espressiva dell’opera ha colpito a tal punto che il prossimo capitolo dell’avventura del Moderno guardiano delle libertà di Francesco Lussana si scriverà a Vercelli il 28 novembre, mais ça c’est une autre histoire.

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costruito da Max impresa, per raffigurare un moderno guardiano delle libertà (gru) che, di fronte al Male-fatto (muro di cemento), osserva, capisce e quindi ferisce. Ferisce perché in chiusura di mostra, sabato 21 novembre ore 15, l’artista lascerà il suo guardiano abbattere il muro. Abbattere per ri-costruire, per l’appunto.

All’inaugurazione, lunedì 9 novembre, nel cortile di Palazzo Reale erano presenti ministri, sindaco della città e assessori per commemorare un giorno che vuol essere anche la festa dell’Europa e per partecipare ad una performance che racchiude la potenzialità comunicativa e trasversale dell’arte, Freedom. Il muro di DTAO (Dario Milana) alto 5,30 metri e lungo 20 metri che l’artista ha fatto distruggere da persone di varie estrazioni culturali e sociali. n

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Taglio del nastro al nuovo impianto sportivo della Rugby Bergamo

È stato compiuto un altro importante passo nel

orobico del rugby: grazie ai significativi con-

cammino di crescita tracciato dalla dirigenza

tribuiti di Comune di Bergamo e Provincia di

della Rugby Bergamo 1950. Lo scorso 8 no-

Bergamo si è potuto progettare e realizzare un

vembre sono stati infatti inaugurati i campi da

piano di ristrutturazione degli impianti dedica-

gioco della Cittadella dello Sport di Bergamo,

ti al rugby e oggi i lavori sono stati ultimati.

dove è stato costruito il campo di allenamento

“Ogni volta che viene sistemato un campo

ed è stato rifatto il campo principale.

sportivo si fa un gesto importante, soprattutto

Una disciplina sportiva può crescere e alimen-

per i giovani – ha commentato Franco Tento-

tare progetti di sviluppo quando intorno a sé

rio, sindaco di Bergamo, presente al taglio del

non solo ha un seguito di praticanti e soste-

nastro –. Lo sport è un ottimo mezzo per far

nitori, ma può basarsi su strutture fisiche e

crescere i valori di amicizia, di fratellanza e di

impianti sportivi dove poter svolgere l’attività

rispetto. Il rugby poi è uno sport che per i suoi

agonistica. Ed è quello che è successo negli

caratteri fondamentali di rispetto dell’avversa-

ultimi dodici mesi intorno ai campi della Cit-

rio e lealtà verso il prossimo riprende molto

tadella dello Sport dove ha sede il sodalizio

dei caratteri dei bergamaschi”.

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Taglio del nastro al nuovo impianto sportivo della Rugby Bergamo

Presenti all’inaugurazione anche Danilo Minu-

zioni e del taglio del nastro, il pubblico della

ti, assessore allo Sport del Comune bergama-

cittadella ha potutto assistere a una partita

sco e il vicesindaco Gianfranco Ceci. In rap-

“old” con le vecchie glorie della Rugby Ber-

presentanza della Provincia di Bergamo erano

gamo scese di nuovo in campo per un match

presenti l’assessore alla Caccia, Pesca e Sport

amichevole nel segno della continuità di que-

Alessandro Cottini e l’assessore al Bilancio e

sto storico sodalizio sportivo. n

al Personale Mario Gandolfi.

L. G.

A fianco di Comune e Provincia di Bergamo non sono mancati i vertici della Cittadella dello Sport e di Bergamo Infrastrutture.

A fare gli onori di casa il presidente della ASD Rugby Bergamo 1950, Vincenzo Lupo, che negli ultimi due anni ha gestito, supportato dal consiglio della società sportiva, l’intera ristrutturazione e che ha potuto così realizzare un sogno cullato da molto tempo.

L’inaugurazione dell’8 novembre ha visto anche prendere il via la seconda edizione del torneo “propaganda” Memorial Berta Beretta riservato alle categorie Under10 e Under12. L’evento sportivo è stato dedicato a Eugenio Berta e Luciano Beretta, due storici tecnici scomparsi prematuramente ma che hanno lasciato un segno indelebile per l’attività giovanile del rugby.

Al torneo bergamasco hanno partecipato cinque società lombarde: Union Milano, Rugby Rho, San Lorenzo Rovetta e Rugby Seriate oltre ai ragazzi della Rugby Bergamo 1950 per un totale di circa 170 ragazzi.

Al termine del torneo giovanile, delle premia66

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Parkinson in arte: accordi colorati di Laura Generali

Una mostra per dimostrare che la malattia

deve far crescere l’intera comunità. Ognuno

non può e non deve portare all’isolamento.

può capire, attraverso questo scambio, che la

Questo il messaggio che il Circolo artistico

malattia non rappresenta un mondo altro ri-

bergamasco ha voluto lanciare con l’esposizio-

spetto al nostro”. Nessuno dei due pittori si

ne Parkinson in arte: “accordi colorati”. Pro-

era mai occupato di arte prima di essere af-

tagonisti della mostra i bergamaschi Roberto

fetti da Parkinson. Per Consonni è stata pro-

Consonni e Luigi Signorini, due pittori legati

prio la malattia la molla che ha fatto scattare

dall’arte e dalla malattia. Entrambi parkinso-

un’apertura verso il mondo artistico. L’ispira-

niani, Consonni e Signorini hanno scoperto

zione viene da Klimt e da Moucha, mentre la

l’amore per le forme artistiche e ne hanno fat-

tecnica è unica e particolare: Consonni utilizza

to la loro attività principale. “Questo è un mes-

supporti in acciaio inox, dipinti con la porcel-

saggio di fiducia rivolto alla comunità – com-

lana e poi cotti in forno. Il risultato è un lavoro

menta Leonio Callioni, assessore alla Politiche

preciso e minuzioso, con un accento partico-

sociali del Comune di Bergamo, intervenuto

lare posto sui colori brillanti, che non lasciano

all’inaugurazione dell’evento –. Le opere espo-

trasparire la sofferenza data dalla malattia.

ste rappresentano un segno: la malattia non

Anche Signorini si è avvicinato all’arte dopo

deve portare all’isolamento, ma, al contrario,

la scoperta del Parkinson. Da autodidatta, ha iniziato così a dipingere olio su tela. Ogni colpo di pennello rappresenta una sfida nei confronti della malattia e

“un’azione di ri-

vincita, motivante, un messaggio di fiducia, un grido di vittoria nei confronti dei capricci un po’ strani della vita”, commenta Signorini.

“La mostra che presentiamo vuole valorizzare il lavoro svolto da due persone, due artisti, che hanno saputo reagire alla diagnosi del Parkinson – commenta Marco Guido Salvi, presidente dell’Associazione Italiana Parkinsoniani di Bergamo –. Il nostro messaggio punta a sensibilizzare l’opinione pubblica, ma anche a sottolineare che non biso-

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gna chiudersi di fronte alla malattia, anzi.

L’arte può aiutare in questo, dando un significato anche dopo la terribile diagnosi”.

L’AIP nasce a Milano nel 1990 con lo scopo di migliorare le condizioni di vita dei malati, sensibilizzare la società sulle problematiche dei parkinsoniani e le istituzioni su questa malattia. Oggi, l’associazione conta circa 22mila utenti ed è presente nella nostra provincia con il gruppo di Bergamo e con l’associazione Diamo colore alla Ricerca di Lovere, che mira in particolare a raccogliere fondi per la ricerca sul Parkinson. n

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60° anniversario della Costituzione: Bertinotti a Bergamo di Laura Generali

Il 60° anniversario della proclamazione del-

cipalmente agli studenti dell’ultimo biennio

la Carta costituzionale e della Dichiarazione

delle scuole superiori di città e provincia que-

universale dei diritti umani è stato celebrato

sto incontro, avvenuto il 31 ottobre scorso, al

nella nostra città con una tavola rotonda, or-

cinema Conca Verde di Longuelo. Nel corso

ganizzata da Cisl

Bergamo, Iscos Bergamo

della tavola rotonda, è stato presentato il vi-

e Fondazione Zonca. Ospite d’eccezione alla

deo “Una Costituzione fatta a mano”, un pro-

manifestazione Fausto Bertinotti, presidente

getto multimediale realizzato dagli studenti

della Fondazione Camera dei Deputati, che, in-

degli istituti superiori Fantoni di Clusone e

sieme a Barbara Pezzini, preside della facoltà

ISISS di Gazzaniga. Il progetto sarà presen-

di giurisprudenza dell’Università di Bergamo

tato a Gazzaniga il prossimo 10 dicembre.

e Adriano Poletti, vice presidente nazionale

“La nostra Costituzione era un punto di ri-

enti locali per la pace, ha discusso di fronte

ferimento fondamentale per il Paese – ha

agli studenti delle scuole superiori e non solo,

commentato Bertinotti –. Il tentativo di

l’importanza dei valori fondamentali sanciti

minarla

dalla Costituzione. Era infatti destinato prin-

ca deve tornare ad avere ambizioni alte”.

può

essere

sconfitto;

la

politi-

La Costituzione italiana è entrata in vigore il 1° gennaio 1948, approvata dopo un lungo lavoro di elaborazione e dopo un dibattito culturale e politico che ha coinvolto l’intero Paese. L’Italia, reduce dalle due guerre mondiali e dalla dittatura fascista, ha posto con la Costituzione delle basi nuove e solide per ricostruire un Paese quanto mai diviso.

Sono in particolare riconosciuti nella Costituzione i diritti umani fondamentali: libertà di pensiero, di religione, di associazione, di stampa, di movimento, libere elezioni con voto segreto, oltre alla tutela delle minoranze linguistiche, il riconoscimento del diritto al lavoro e dell’uguaglianza dei cittadini.

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Il 1948 è anche l’anno della ratifica della Dichiarazione universale dei diritti umani, un documento sui diritti individuali, firmato a Parigi il 10 dicembre. La redazione della Dichiarazione è stata promossa dalle Nazioni Unite perché avesse applicazione in tutti gli stati membri e sancisse i diritti individuali, civili, politici, economici, sociali, culturali di ogni persona. Il documento è stato scritto ed è entrato in vigore in seguito all’indignazione per le atrocità commesse durante tutto il secolo scorso e, in particolare, in occasione della Seconda Guerra Mondiale. n

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“Modella/o per un giorno�

La rubrica di BergamoUp che permette a tutti i giovani bergamaschi, aspiranti modelli/e di usufruire di un servizio fotografico che verrĂ , successivamente, pubblicato sulle pagine della nostra rivista.

Se sei interessato/a contatta la nostra redazione telefonicamente allo 035.236661 o via e-mail info@bergamoup.it.

Cercaci anche su Facebook.

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Questo Mese presentiamo, per “modella/o per un giorno�: Sara Bonassi 19 anni, di Bergamo, Studentessa Foto: Matteo Mottari

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Ridi’n’Bergamo

L’appuntamento con il delirio comico sotto la direzione tutta bergamasca di Omar Fantini e Paolo Casiraghi.

E’ partito un anno fa come un gioco, il laboratorio comico presentato da Omar Fantini, esperto conduttore di Central Station e attualmente “Nonno Anselmo” a colorado, in compagnia di Paolo Casiraghi (Suor Nausicaa). Oggi bisogna prenotare con una settimana di anticipo per trovare posto nell’auditorium di Piazza della Libertà, che ospita le improvvisazioni dei due comici bergamaschi e quelle di numerosi protagonisti di zelig, colorado e central station.

Grazie alla sapiente organizzazione delle “smile and the city”, tre ragazze dal gradevole aspetto e dall’entusiasmo contagioso e alla collaborazione della “Pirola” direttrice artistica del teatro, le improvvisazioni del gruppo di svitati cabarettisti sono diventate l’appuntamento del giovedì da non perdere nel panorama a dire il vero non ricchissimo delle serate bergamasche.

Quello che a partire dalle 21 circa si vede sul palco è una sorpresa continua, anche per i presentatori, che tentano invano di controllare la banda di squinternati che si infilano nelle loro già paradossali improvvisazioni.

Il pubblico si diverte e partecipa apertamente, non per niente è un laboratorio e il palco è libero, con il rischio di venire coinvolto nei laz76

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Ridi’n’Bergamo

zi di qualche personaggio sbucato dal nulla.

La piacevole atmosfera è garantita dalla consapevolezza che si tratta di un work in progress, non per nulla Omar e Paolo giocano a scaricabarile su chi deve sapere cosa succederà pochi istanti dopo e a giudicare da come si divertono non lo sanno davvero.

La confidenza “velenosa” tra i presentatori e i comici ospiti fa sembrare lo spettacolo un incontro tra amici di vecchia data che si giocano scherzi di qualsiasi tipo e senza regole, con la garanzia di un ritmo e una leggerezza impeccabili sotto la guida ormai esperta di Fantini e Casiraghi. n

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L’ALTALENA DELL’ADOLESCENZA

Una Psicologa per amica di Dott.ssa

Isabella Rovaris1

Gent.ma Psicologa,

Lui sembra sempre infelice, sofferente e chiuso in

approfitto di questo spazio su Bergamo up per

se stesso anche se ha un carattere molto solare,

chiederle un consiglio sui problemi adolescenzia-

ed è come se avesse cancellato il suo passato di

li. Sono la mamma di due ragazzi una di 19 e uno

bambino felice per ricordare solo questi ultimi pe-

di 15 anni.

riodi così contrastanti.

Con la prima tutto procede bene, nel senso che

La cosa che più mi colpisce, in tutto ciò, è che

abbiamo un bellissimo rapporto, direi quasi da

cerca sempre lo scontro solo con me e mai con

“amiche” e pur avendo avuto anche con lei degli

mio marito, è come se mi volesse punire di qual-

scontri, che comunque ritengo inevitabili per una

cosa, ma cosa?

crescita personale, tutto è passato senza strasci-

Il suo rapporto col papà è tranquillo e così pure

chi e si è risolto abbastanza velocemente.

con la sorella.

Invece con mio figlio lo scontro cercato da lui, ri-

Mi ritengo una mamma attenta, presente e pro-

petutamente, con inizio già da tre anni a questa

prio per questo motivo anche la mia scelta lavo-

parte, non sembra avere mai termine.

rativa è stata un part-time, per poterli seguire e

Sicuramente incide il suo carattere forte che si

condividere con loro le scelte e necessità nei vari

scontra con il mio che pure lo è altrettanto, e

loro percorsi.

quindi non riusciamo ad avere un punto di dialo-

Come posso rimediare? Cosa posso fare?

go; se io dico che è bianco lui deve per forza dire

Ringraziandola se vorrà rispondermi le porgo cor-

che è nero, anche se sa già che sarà una battaglia

diali saluti.

persa in partenza, in quanto sbagliata.

Una mamma

Gentile Signora,

all’assetto familiare.

leggendo la sua lettera ho provato un senso

Se è vero che il termine adolescenza signifi-

di familiarità verso il momento delicato che

ca crescere, risulta inesorabile una fase di

sta attraversando e sono convinta che il tema

trasformazione. Mi viene in mente l’altalena:

da Lei sollevato abbia gettato le basi di uno

il “bambino” sale per abbandonare il mondo

spirito di solidarietà che accomuna tutti i geni-

dell’infanzia, per cercare di staccarsi dalle di-

tori che come Lei, si trovano o si sono trovati

pendenze familiari, oscilla confuso avanti e in-

ad affrontare il tormentato periodo dell’ado-

dietro, tra il bisogno di autonomia e quello di

lescenza dei figli. Per questo motivo vorrei

protezione familiare. Scende quando si sente

cogliere l’occasione per offrire uno spunto di

pronto a mettere i piedi a terra ed entrare nel

riflessione che possa essere utile a dirimere le

mondo degli adulti.

criticità che l’adolescenza impone in generale

In quel momento circoscritto ma indefinibile,

1

Psicologa clinica e giuridica. Isabella Rovaris, consulente tecnico di parte per cause civili e penali, collabora come consulente tecnico d’ufficio per il tribunale di Milano, nonché in progetti di intervento e riabilitativi nel sociale. e-mail: psicologamica@virgilio.it - Cell.: 393.05.97.998

80

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si intrecciano diversi aspetti, che si manifesta-

propri limiti e delle proprie risorse. L’acqui-

no spesso in modo disarmonico e vacillante.

sizione dell’identità però richiede una sintesi

Lo sviluppo sessuale è un primo segno:alle

tra le diverse parti di sé che l’adolescente ha

modifiche del giovane corpo corrisponde una

riconosciuto nell’altro. Questo significa che il

modifica della rappresentazione mentale di

piccolo adulto deve fare i conti con la rinuncia

se stessi, ma l’adolescente si ritrova in una

di alcune parti di Sé, l’elaborazione della per-

situazione di incertezza poiché queste tra-

dita e l’assunzione di fronte a se stessi ed agli

sformazioni lo proiettano nel mondo adulto

altri delle proprie idee, azioni e valori.

pur non avendo ancora la maturità emotiva e

Di fronte a questo altalenante sviluppo l’adulto

l’esperienza diretta degli adulti. Tali cambia-

dovrebbe cercare di capire chi è l’adolescente

menti possono essere motivo di orgoglio ma

che ha di fronte: l’adolescente potrebbe essere

spesso anche di imbarazzo se accolti in modo

colui che è parte di un gruppo alla ricerca di

inesatto dalla famiglia. Ecco che l’adolescente

significati, o colui che torna bambino e chiede

aderisce al gruppo per necessità di condivide-

affetto e protezione, e ancora, colui che si chiu-

re e per soddisfare un bisogno di sicurezza.

de nella sua stanza per isolarsi e costruire un

A livello cognitivo lo sviluppo delle capacità di

suo mondo in cui ha una missione importante

considerare nuove opportunità e di ampliare

da adempiere, infine potrebbe essere colui che

la prospettiva della sua esperienza, rendono

si proietta nel mondo degli adulti. Capire in

l’adolescente più attento al suo contesto di

quale area mentale l’adolescente si trova in un

vita e più consapevole di sé come soggetto

dato momento è importante per trovare una

dell’interazione.

giusta chiave di comunicazione2. Se l’adole-

Lo sviluppo intellettivo lo porta ad avvertire

scente si bloccasse in un’area potrebbe avere

l’esigenza di dimostrare, di controllare, ed ela-

difficoltà a procedere ed elaborare il momento

borare personalmente i dati sui quali fonda-

di crescita.

re le proprie convinzioni. Può quindi provare insofferenza di fronte a contenuti ideologici o

Questa fase di sviluppo presenta differenze di

a norme di comportamento degli adulti (so-

genere. Mentre durante un certo periodo d’in-

prattutto dei familiari). Le possibilità di recita-

fanzia la femmina è più legata al padre ed il

re diversi copioni sociali e di confrontarsi con

maschio alla madre, durante il periodo adole-

diverse regole e valori, aumentano le occasioni

scenziale vi dovrebbe essere un maggior lega-

di identificarsi con adulti e coetanei.

me con il genitore dello stesso sesso in modo

Tutti questi aspetti della crescita permettono

tale che vi sia un completamento dell’identità

all’adolescente di definirsi come individuo se-

sessuale, mediante l’introiezione della carat-

parato dagli altri e di prendere coscienza dei

teristiche specifiche. Le femmine hanno un at-

2

Per approfondimenti sulla comunicazione tra i genitori e i figli rimando all’articolo che tratta in modo specifico l’argomento. Bg Up n. 1

81

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teggiamento introspettivo e proteso verso un

anche un modello per il loro futuro di persona

dialogo con se stesse. I maschi hanno amicizie

adulta, libera ed autonoma.

finalizzate a fare attività insieme e sono più

Ribadisco che la conflittualità interna dell’ado-

diretti verso l’esterno. Appaiono più oppositivi,

lescente, destabilizzante per coloro che lo cir-

ed hanno maggiori difficoltà con regole. Predi-

condano, oscilla fra il bisogno di autonomia

ligono stare con gli amici perché costituiscono

per forgiare la propria identità e quello di pro-

una finestra sul mondo: viene condiviso l’auto-

tezione, e che i comportamenti “anomali”/

erotismo - passaggio obbligato nella scoperta

ostili rappresentano solo ed esclusivamente

del proprio corpo - così come la nuova attra-

un tentativo di soluzione a stati di tensione ge-

zione verso l’altro sesso.

nerati dai processi maturativi psicofisiologici.

La famiglia dovrebbe quindi imparare a gestire

L’adolescenza non è solo fase di sviluppo in-

con pazienza i conflitti rispettando l’emergere

dividuale, ma anche familiare. Anche i genitori

dei nuovi e dei vecchi bisogni ma soprattutto,

devono “affrontare un’adolescenza” nel senso

senza dimenticare di ricorrere a nuove strate-

di modificare il proprio investimento sul figlio.

gie educative: mi riferisco ad una nuova comu-

Si tratta di un momento doloroso poiché i ge-

nicazione tra un nuovo genitore ed un figlio in

nitori possono attraversare una fase di perdita

fase di metamorfosi.

di significato del loro ruolo, possono sentirsi

Molto spesso le soluzioni messe in atto dal

bersagliati e messi in discussione, sotto ac-

sistema familiare tendono principalmente a

cusa o puniti senza apparente e giustificato

contrastare i comportamenti “anomali”, ma

motivo, meno interessanti perché gli amici

il rischio principale è quello di non rendersi

diventano più importanti e il mondo esterno

conto della loro inefficacia e di opprimere la

più attrattivo, infine inadeguati perché si scon-

costruzione di una nuova identità del figlio.

trano con una nuova realtà, quella del pulcino

Il contrasto con i genitori, se non eccessivo,

che dischiude il guscio per entrare nel mondo.

è fisiologico. Il bambino per diventare uomo

A volte avvertono un senso di frustrazione di

ha bisogno di confrontarsi, di sfidare, di con-

fronte alle nuove richieste dei figli, ma è utile

trastare i propri genitori per rompere definiti-

ricordare che questa frustrazione è “sana” fino

vamente l’amore edipico in modo da potersi

a quando non impedisce al genitore stesso,

aprire ad altri affetti all’esterno della famiglia.

in quanto persona, di svolgere con soddisfa-

E’ un po’ quello che succede in tutti gli amori:

zione le attività di proprio interesse. Quando i

essi si possono rompere con più facilità quan-

genitori,nel tentativo di creare maggiore benes-

do lo scontro e il confronto sono significativi. È

sere nei figli iniziano a rinunciare a se stessi,

più difficile la rottura dolce di un grande amo-

dovrebbero ricordare che il proprio benessere

re! n

e la propria soddisfazione saranno per i figli 82

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Misure di marketing per combattere la crisi

Spunti operativi per affrontare la difficile situazione di mercato in cui stiamo vivendo di Emanuele Lumini1

Che si stia attraversando un periodo molto

fase [crisi generale] che sono da potenziare le

duro da un punto di vista economico è ora-

attività di marketing, perché è proprio il mar-

mai fatto risaputo. Gran parte delle aziende

keting che deve porsi il problema di conoscere

si trova a dover convivere con un quadro a

l’andamento della domanda in questi periodi.

dir poco inquietante da un lato caratterizza-

La strategia di taglio dei costi va bene ma sen-

to dalla riduzione delle vendite [causata da un

za ridurre la capacità d’impresa di fare fattu-

congelamento dei consumi ] e dall’altro da un

rato sia oggi che domani.

aumento dei costi.

La azioni di marketing, intese come spunti

La riduzione dei fatturati a fronte dei livelli

strategici e commerciali,

spesso semirigidi dei costi si traduce , fre-

intraprendere in un momento di crisi generale

quentemente, in un calo dei profitti e spesso

sono le seguenti:

che si potrebbero

in perdite rilevanti.

Per riuscire a riequilibrare il conto economi-

Controllare il portafoglio prodotti

co ecco che allora si interviene pesantemente

E’ importante che le aziende tengano costan-

sul taglio dei costi,

temente monitorate le previsione della doman-

in special modo, di

da alla luce del modificarsi dei comportamenti

marketing, di ricerca,

dei consumatori. E’ il momento anche di pen-

di sviluppo, di promo-

sare al lancio di nuovi prodotti che vadano in

zione, di pubblicità,

contro alla nuova realtà in cui vivono i clienti/

della

vendite

consumatori. Anticipare questa azione rispetto

e del controllo. Tale

forza

ai competitors potrebbe consentire all’azienda

operazione se da un

di acquisire nuove quote di mercato.

lato ottiene il risultato di bilanciare il con-

Concentrazione sul business

to economico nel bre-

Evitare di lanciarsi su business alternativi ri-

ve periodo , dall’altro

spetto a quello tradizionale della società. In

ottiene

risultato

momenti come questi tutte le energie azienda-

spesso di tagliare i

li devono essere concentrate sul business che

ricavi futuri. Parados-

si conosce meglio e incanalate nel tentativo di

salmente è in questa

mantenere le posizioni.

il

84

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Sconti e promozioni

Contenere il Capitale Circolante

Sicuramente i clienti in tale fase premiano le

Il capitale Circolante Netto è la differenza tra

aziende che lanciano offerte promozionali ,

l’attivo circolante e le passività correnti. Esso

una strada potrebbe essere quella di ridurre le

rappresenta il fabbisogno a breve termine

soglie per gli sconti quantitativi.

dell’impresa che trova origine dallo sfasamento temporale tra gli incassi ed i pagamenti.

Supportare la distribuzione e la forza vendite

Il Capitale circolante assorbe molte risorse fi-

Potrebbe essere il momento opportuno per

nanziarie, l’imprenditore in un periodo di crisi

eliminare i distributori meno efficaci ed assu-

deve stare molto attento a contenere i fattori

mere quelli “licenziati” dalle altre aziende. E’

che gonfiano il capitale circolante [in partico-

fondamentale che la direzione commerciale

lare magazzino, crediti commerciali e debiti

predisponga piani di crescita e di incentiva-

verso fornitori]. Il rischio è quello di vedere

zione per incoraggiare i venditori a dedicare

aumentare il capitale circolante senza un pro-

all’azienda il massimo del loro tempo attivo.

porzionale aumento del fatturato con la conse-

In questa fase la forza vendita deve essere

guenza di creare delle pesanti crisi di liquidità

motivata, solo così sarà in grado di risponde-

.

re con prontezza ai mutamenti della politica aziendale.

Focus non solo sul fatturato ma anche alla quota di mercato Il mantenimento della propria quota di mercato in presenza di un fatturato stabile o addirittura in calo è un risultato positivo , ancora di più se i competitors perdono posizioni.

Alcune aziende con una buona struttura patrimoniale in periodi di crisi possono anche incrementare la propria quota di mercato.

85

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Le azioni per contenere il Capitale Circolante Netto sono :

1.

2.

3.

Rafforzare il patrimonio netto Il problema delle aziende italiane è quello del-

­Contenere il magazzino : obiettivo è quello

la sottocapitalizzazione , il rapporto tra mezzi

di farlo ruotare il più velocemente possi-

propri e mezzi di terzi nel finanziamento d’im-

bile, eliminando il materiale obsoleto, cu-

presa risulta pesantemente sbilanciato . Per

rando la tempestività degli acquisti e delle

tale ragione il quoziente di autonomia finan-

consegne [just in time];

ziaria dato dal rapporto tra mezzi propri e il

Ottenere migliori condizioni dai fornitori :

totale delle passività dello stato patrimoniale

non solo in termini di prezzi ma anche di

evidenzia nella maggioranza delle piccole e

dilazioni;

medie imprese una struttura finanziaria assai

Monitorare gli incassi dai clienti: cercando

fragile e precaria.

di lavorare solo con clienti che garantisca-

E’ importante che in un momento di crisi la

no condizioni e modalità di pagamento

struttura finanziaria come bilanciamento mez-

che possano essere in linea con le esi-

zi propri e mezzi di terzi sia equilibrata, anche

genze dell’azienda. Massima attenzione

se è difficile che i soci immettano risorse fi-

deve poi essere data alla concentrazione

nanziarie in azienda è importante che soluzio-

del portafoglio , diversificando il rischio e

ni per il rafforzamento della struttura patrimo-

cercando di frammentare il fatturato con

niale vadano attentamente ricercate.

soglie per singolo cliente che non superino il 20%.

In sintesi si può dire che combattere la crisi non è facile , non esistono soluzioni univoche,

Gestione del portafoglio prodotti/clienti

ogni azienda, dovrà definire le proprie strate-

Vi sono numerosi indicatori per valutare il rap-

gie coerentemente con i propri obiettivi, con il

porto tra prodotti e clienti, i principali sono il

mercato di riferimento e con la propria strut-

margine di contribuzione dato dalla differen-

tura aziendale. n

za tra il prezzo ed il costo variabile, esprime la contribuzione ai costi fissi. Vi è poi l’indice di imitazione che esprime il tempo medio che incorre tra il lancio di un nuovo prodotto e l’imitazione da parte dei concorrenti. L’età del fatturato da invece informazioni riguardo al rapporto tra l’età di ogni singolo prodotto ed il fatturato generato dalla linea.

1

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Il punto sui conti dormienti e sulla prescrizione delle polizze vita

Pianificatore Finanziario Indipendente Fee Only di Roberto Cappiello

Da quando è entrata in vigore la Legge 166 del

index linked che scadeva qualche anno fa e che

2008 sono sempre di più i risparmiatori italia-

vi abbiano consigliato di lasciare investiti i sol-

ni che scoprono che i loro risparmi investiti in

di; immaginate poi, che un giorno decidete di

polizze o buoni postali sono prescritti ed ac-

ritirarli perché vi servono e che la compagnia

quisiti definitivamente all’apposito fondo dei

di assicurazione o le Poste vi dicono che ormai

rapporti dormienti, persi, spariti. Immaginate

sono prescritte e che non c’è più nessuna pos-

di avere sottoscritto una polizza unit linked o

sibilità di riprendere quei soldi perché sono

88

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passati al fondo dei rapporti dormienti. Prova-

della Parmalat a quello dei bond Argentina),

te poi a pensare che vi dicano che tutto questo

fino alla ricerca scientifica. Dei 10 miliardi

accade non perché è fallita una banca o una

previsti è affluito finora meno di un miliardo

società che aveva emesso i titoli in cui erano

di euro, di cui 8 milioni sono le polizze dor-

investiti i soldi della polizza, bensì per effetto

mienti, ma è chiaro che questo valore è de-

di una Legge dello Stato. Vi lascio immagina-

stinato a crescere. Per cercare di fare un po’

re lo sgomento di chi vive una tale situazio-

di chiarezza vedremo prima il problema e poi

ne, soprattutto quando si tratta dei pochi ed

un esame di tutte le posizioni dei soggetti isti-

unici risparmi che si era riusciti a mettere da

tuzionali coinvolti. Il nodo: i problemi per gli

parte. La nostra associazione dei consumatori

aventi diritto delle polizze vita non riscattate

(Aduc) è scesa in campo a fianco di migliaia

(da quelle miste alle caso morte) nascono con

di contraenti e beneficiari di polizze vita pre-

le modifiche di legge (la n.166 del 2008) sul

scritte e confluite nel fondo istituito dal Mini-

fondo dei rapporti dormienti che ha stabilito sì

stero dell’Economia e contro le compagnie di

il raddoppio dei tempi da uno a due anni en-

assicurazione e il dicastero guidato da Giulio

tro il quale esercitare il riscatto delle somme

Tremonti poiché riteniamo che siano configurabili, rispettivamente, carenze informative e disparità di trattamento rispetto ai titolari di altre tipologie di rapporti destinati al fondo, conti correnti in primis.

Prima di entrare nel cuore della questione è utile ricordare che le polizze vita insieme a conti correnti, libretti di risparmio, assegni circolari, dossier titoli (azioni e obbligazioni), fondi comuni e buoni postali, “dimenticati” dai titolari, vanno a costituire il “tesoretto”che deve servire a finanziare una serie di iniziative: dalla social card, ai rimborsi per piccoli azionisti e obbligazionisti Alitalia e per i risparmiatori coinvolti nei crac finanziari (da quello 89

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Il punto sui conti dormienti e sulla prescrizione delle polizze vita

detenute presso la propria Compagnia, ma ha previsto anche che, a prescrizione avvenuta, gli indennizzi passino al fondo dei rapporti dormienti e non siano più nella disponibilità delle Compagnie come accadeva in precedenza. La conseguenza principale è che le somme delle polizze vita trasferite al fondo dei rapporti dormienti non possono essere più recuperate, a differenza di quanto previsto per i titolari di conti correnti e libretti di deposito dormienti per i quali, invece, persiste sempre il diritto di rivendica. In passato le compagnie si sono quasi sempre rese disponibili nei pagamenti anche quando le richieste di riscatto pervenivano dopo la prescrizione di legge (art. 2952 cc). Il problema più grave però è legato all’effetto che questa legge ha avuto su una prassi abbastanza in uso presso le compagnie di assicurazioni, le banche e le poste, ovvero quella di consigliare ai beneficiari delle polizze, una volta deceduto il contraente, di lasciare le stesse fino alla scadenza poiché sarebbero maturati comunque altri interessi. In effetti però, i clienti che hanno seguito quel suggerimento si stanno accorgendo di aver perso il diritto ad incassare le somme lamentando in capo alla compagnia, il mancato avviso per tempo del rischio cui andavano incontro. La difesa: le Compagnie, però, non temono questa eventualità. Secondo l’Ania, infatti, “Le imprese di assicurazione sono ovviamente obbligate a in90

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dicare nelle informative precontrattuali, nota e

razione, decorsi due anni dall’evento coperto e

prospetto informativo, qual è il termine di pre-

quindi maturata la prescrizione, il beneficiario

scrizione vigente ai fini dell’esercizio dei pro-

non ha più alcun diritto di ottenere la presta-

pri diritti da parte del beneficiario, dopodichè

zione, mentre nel caso dei conti correnti e dei

sta al beneficiario stesso attivarsi per evitare

libretti di deposito il titolare non è assoggetta-

la maturazione della prescrizione biennale. A

to ad alcun termine di prescrizione”. Una tesi

carico delle imprese assicuratrici non sono

contestata dall’Aduc. La disparità c’è. Anche

posti ulteriori obblighi informativi preventivi,

i rapporti bancari si prescrivono, precisamen-

visto che possono venire a conoscenza del ve-

te vige la prescrizione ordinaria decennale ed

rificarsi dell’evento coperto dal contratto solo

esistono sentenze della Cassazione (3 maggio

nel momento in cui il beneficiario ha effettuato

1999 numero 4389, ndr) su cui si basano pro-

la denuncia di sinistro”.

nunce dell’ombudsman bancario (4029/2005,

Trattamento diverso: l’altro elemento di conte-

3610/2006, 30/2006,1826/2007, ndr) che

stazione riguarda la disparità di trattamento,

confermano questa tesi. Nel caso dei conti

tra chi può effettuare il diritto di rivendica del

correnti e dei libretti, dunque, i tempi di pre-

rapporto dormiente (nel caso del conto cor-

scrizione e di dormienza coincidono: dieci anni

rente e del libretto di deposito) e chi no (per le

dall’ultimo movimento. Se stanno così le cose

polizze vita, ma anche per i buoni postali). Il

bisogna concedere il diritto di rivendica anche

Ministero dell’Economia si limita ad afferma-

alle polizze vita dormienti”.

re che “il fenomeno della dormienza è diverso

La questione è tutt’altro che chiusa ed in at-

dalla prescrizione e questo spiega l’impossi-

tesa del pronunciamento del Mef, consiglio di

bilità per i titolari di polizze prescritte di ri-

controllare le polizze sottoscritte per accertar-

volgersi al fondo per la restituzione”. Il Mef,

si che non siano prossimi alla prescrizione o

comunque ha confermato la disponibilità a ri-

addirittura prescritti. n

spondere per iscritto agli interessati contraenti e beneficiari delle polizze vita dormienti. Meno laconica la risposta dell’Ania, per la quale non

Studio Cappiello,

c’è disparità di trattamento. “Sussiste una og-

Via fratelli Lechi 13, 25121 Brescia,

gettiva differenza tra la situazione presente nel

Tel/Fax 0305030934,

settore assicurativo e quella presente nel set-

www.studiocappiello.it

tore bancario. Nel caso dei contratti di assicu-

il dott. Cappiello è delegato Aduc per Brescia 91

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La gente è matta… di Antonio Russo

Parola, il cui significato appariva chiaro quan-

portato sulle spalle dei penitenti, avversa alla

do Mia Martini la cantava: “sai la gente è matta

virtù della carità.

forse è troppo insoddisfatta segue il mondo cieca-

Shakespeare, profondo conoscitore e svelatore

mente quando la moda cambia, lei pure cambia

delle passioni umane, attraverso la figura di

continuamente e scioccamente…” Un tempo la

Iago ci rappresenta la massima espressione

gente quando era incostante nelle inclinazioni

dell’invidia: egli insinua, in Otello, il tradimen-

sentimentali appariva strana, matta. Ora non

to di Desdemona con l’obiettivo preciso di di-

più…

struggere la felicità altrui. Così Salieri cerca in tutti i modi di annientare la genialità di Mozart

Oggi la ricerca della felicità è la nostra dan-

etc..Persino Erodono ci racconta dell’invidia

nazione, ora che altri quotidiani bisogni sono

degli dei verso i mortali, quando la loro felicità

scontatamente acquisiti: la “felicità” è il biso-

va oltre il limite assegnato loro.

gno di affermarci come persone d’eccezione,

L’esempio più significante, che riflette l’insie-

di dimostrare agli altri che valiamo “abbiamo”

me o il susseguirsi di stati d’animo che por-

qualcosa in più e questo ci porta ad investire

tano all’invidia, lo troviamo nella Bibbia: Lu-

alla cieca amore su chi “almeno tu nell’universo”

cifero, l’angelo più bello tra gli angeli, voleva

crediamo ci ami perché ha scorto la nostra

diventare come Gesù. In Genesi 37 troviamo

grandezza, valore che gli altri, miopi ed egoi-

un altro esempio di invidia e leggiamo che Giu-

sti, non riescono a vedere.

seppe era il prediletto di suo padre Giacobbe perché “era il figlio della sua vecchiaia”. Un fa-

La fragilità enorme, di noi stessi, ci porta a

voritismo che ha causato non poche amarezze

questo: più ne soffriamo più aumenta il nume-

ai suoi fratelli. Inoltre, i sogni che ha fatto pre-

ro di persone a cui dobbiamo dimostrare qual-

annunciavano un avvenire molto più luminoso

cosa e di conseguenza diminuisce il valore di

del loro. I fratelli di Giuseppe hanno provato

ciò che comunichiamo, per cui presto si arriva

un’emozione universale: l’invidia, un misto di

al nulla.

irritazione e di odio contro chi possiede uno o più vantaggi di cui noi siamo privi.

L’invidia è uno dei sentimenti più diffusi ma allo stesso tempo dei più negati. E’ possibile

Potremmo dire che la “gente matta” ha un

vedere l’invidia degli altri ma non quella pro-

tentativo un po’ maldestro di recuperare la

pria, eppure è uno dei sentimenti più antichi

fiducia e la stima in sé stessi, impedendo la

ed arcaici, celebrati anche in letteratura. Dan-

caduta del proprio valore attraverso la svalu-

te colloca l’invidia nella seconda cornice del

tazione dell’altro, il risultato è che la gente di-

purgatorio e la rappresenta come un macigno

venta instabile, “matta”.

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La gente è matta…

L’invidia sarebbe allora fondamentalmente di-

avremmo potuto facilmente essere al suo posto

struttiva, quantitativamente e qualitativamente

(‘avrei potuto essere io’) L’insidia della com-

immutabile, acquisita dal soggetto per via ere-

petizione e dell’invidia è particolarmente forte

ditaria, differentemente posseduta dai differen-

nelle coppie che fanno lo stesso lavoro, e riten-

ti soggetti come una delle caratteristiche carat-

gono di avere lo stesso valore. Alcuni pensano

teriali di base.

che un certo grado di competizione favorisca la vita di coppia. Alcune ricerche dimostrano, in-

Esistono poi due tipi di invidia : quella buona e

vece il contrario (Alberoni, 1992). Non bisogna

quella cattiva. (Elster, 1991)

confondere il bisogno di affermarsi nella vita

L’invidia buona sarebbe il desiderio doloroso,

col desiderio di apparire meglio della persona

lacerante, che proviamo vedendo qualcun altro

amata.

riuscire dove noi vorremmo, ma senza odio per lui, senza volergli togliere ciò che ha. In questo

Ogni persona umana vuol avere un valore. E

caso possiamo parlare di emulazione : il nostro

non vuole solo sentirsi amata, vuole anche ve-

è un profondo desiderio di arrivare allo stesso

der riconosciuti i propri meriti. Vuol essere ap-

livello dell’altro, anziché abbandonarci allo sco-

prezzata per le sue capacità e per le sue virtù.

ramento e alla denigrazione.

Se la donna vede il suo partner continuamente

Questo tipo di invidia potrà portare, ad esem-

ammirato, adorato, mentre lei è sempre in se-

pio, a dire di un collega: “E’ normale che sia

conda fila, prova un senso di svuotamento.

stato promosso, ha lavorato sodo!”.

L’invidia è il sentimento che noi proviamo quanA volte chi invidia benevolmente tende a diven-

do qualcuno, che noi consideriamo del nostro

tare uno dei più grandi adulatori dell’invidiato

stesso valore ci sorpassa, ottiene l’ammirazio-

: la lusinga aiuta a far credere di partecipare

ne altrui. Allora abbiamo l’impressione di una

al successo altrui. Nella cultura americana un

profonda ingiustizia nel mondo. Cerchiamo di

comportamento del genere è perfettamente ac-

convincerci che non lo merita, facciamo di tutto

cettato : vi è infatti una incitazione esplicita ad

per svalutarlo, lo critichiamo. Ma se la socie-

identificarsi con il vincitore.

tà continua ad innalzarlo, ci rodiamo di collera e, nello stesso tempo, siamo presi dal dubbio.

L’invidia è rafforzata dal fatto che chi ne è

Perché non siamo certi di avere ragione. Per

oggetto non è molto diverso da noi, dunque

questo ci vergogniamo di essere invidiosi.

94

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E, soprattutto, di essere additati come persone invidiose. Parlare della persona che si invidia e spiegare il perché, significa parlare della parte più profonda di sé stessi, delle aspirazioni e dei fallimenti personali, delle difficoltà e dei limiti che si trovano in sé stessi.

A prescindere da tutta la trattazione storica letteraria sulla follia, vorrei far presente un’ulteriore considerazione sul matto. Nei tarocchi, la prima carta degli arcani maggiori è il matto, e dà l’idea di un essere umano meraviglioso.

La carta è l’unica senza numero, la più enigmatica.

Rappresenta un uomo che porta un bastone

della perfezione. rappresenta anche il msitero

con un fagotto e che guarda davanti a sé sen-

e l’inganno. è il soffio che dà e toglie la vita. è

za prestare attenzione al cane che lo morde. il

la parte più oscura di ognuno di noi che viene

suo atteggiamento simboleggia la mancanza

fuori con un altro volto. è lo sguardo allo spec-

di legami con gli altri e per questo va via: è un

chio, l’autoinganno, la strada verso la frenesia

avventuriero.

e il delirio.

Il laccio che si carica sulle spalle rappresen-

Il matto è la sorpresa.

ta le sue esperienze. non le abbandona e non le dimentica, ma non si lascia controllare da

Chi riesce ad essere avventuriero della vita e

esse. in realtà il palo a cui è legato il suo fagot-

della fantasia viene additato come matto. il

to è il bastone del potere. ballerino del mondo,

suo coraggio è la sua incoscienza, ed è que-

tiene la sua bacchetta in modo così disattento

sto che spaventa la società irreggimentata di

da celare il suo potere.

oggi.

E’ la ricerca dei segreti della vita. il viaggiato-

Vi lascio con questo simpatico aforisma:

re eterno alla ricerca di esperienze alla ricerca

Gabbia di matti è il mondo.

(Tommaso Campanella)

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Curiosità dall’antico egitto di Edward Battisti1

IL COLOSSO DI MNEMONE

misteriosi forse dovuti al passaggio del vento penetrato tra le fessure o all’ espansio-

Due enormi statue gemelle di quarzite assi-

ne della pietra per il calore, la statua soleva

se, delimitano l’ entrata del tempio funera-

emettere nelle ore mattutine uno strano suo-

rio di Amenhotep ( “Amon è soddisfatto”) III

no gutturale, quasi come se volesse parlare.

(1390-1352

fiancheggiate

I Greci identificarono la voce come quella di

da due piccole raffigurazioni della moglie Ti.

Mnemone, figlio di Eos l’ Aurora e del troiano

Nel 26 a.c. una violenta scossa tellurica oltre

Tithonos, accorso in aiuto alla città di Troia ed

che provocare la distruzione quasi completa del

ucciso per mano di Achille. La voce sarebbe

a.c.)

entrambe

tempio, causò dei gravissimi danni al colosso posto più a nord che si disintegrò sino alla cintola.

Da quella data per una serie di fenomeni

stata il lamento dell’ eroe che chiedeva vendetta alla madre Eos. Diverse iscrizioni attestano la veridicità del fenomeno che si ripeteva con una certa frequenza sino a quando l’ Imperatore Romano Settimio Severo decise nel 205 d.c. di sottoporla ad un accurato restauro.

Riuscì nell’ intento di consolidare la statua, ma i lavori di “otturazione” causarono la repentina cessazione del fenomeno e da quel momento purtroppo la statua non “cantò” più.

E’ solo alla statua Nord che si attribuì questa strana anomalia ed è a questa che venne dato il nome di Mnemone, ma ormai per comodità viene identificato come colosso anche la statua meridionale in condizioni migliori, nel quale Amenhotep viene chiamato

Nebmaatra

“Signore

dei

Principi”.

Medico Chirurgo Specialista in chirurgia plastica Board Director Associazione Europea di Chirurgia Estetica. Si dedica da anni al ringiovanimento facciale con l’utilizzo di luci artificiali. Studioso di Egittologia (www.egittologia.net) ha tenuto numerose relazioni e conferenze sul tema. Docente e Collaboratore della Società Egiziana di Chirurgia Plastica.

1

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LA SFINGE

le, mentre la testa umana manifesta la coscienza e l’ intelligenza. La fusione tra le due parti

E’ sicuramente tra i monumenti più ce-

è perfetta quasi a simboleggiare un tutt’ uno.

lebri della Terra e si tratta di un’ope-

La

ra di arte sacra di elevatissimo livello.

rone

Sembra ormai assodato che rappresenti un

Lo strato che rappresenta la testa è di pietra

simbolo solare. Il sole ha sempre ricoperto un

durissima, pur tuttavia la stessa si presen-

ruolo estremamente importante nelle credenze

ta fortemente danneggiata in quanto diven-

egizie, ma anche prima della rivoluzione amar-

ne

niana di Akhenaton ( Brescia Up Dicembre)

nel XVIII secolo che distrusse ad esempio

che elevò il sole a divinità, per gli Egizi il sole

la barba posticcia indebolendo fortemente

era l’occhio di Ra, la manifestazione visiva di

la stabilità del manufatto, ma non è esclu-

ciò che la mente umana non poteva percepire.

so che alcuni danni ad opera di fanatici si

Il corpo leonino esprime potere e forza spiritua-

siano verificati anche in epoca medievale.

Sfinge

è

roccioso

ricavata di

73

da m

uno

alto

spe-

20

m.

bersaglio dell’ artiglieria mammalucca

La massa del corpo è costituita da un calcare molto più morbido e presenta una singolare alternanza di strati duri e teneri che ne caratterizzano la forma increspata.

L’

erosione

molto

proba-

bilmente fu dovuta al vento ed alla sabbia anche se alcune

fonti

non

escludo-

no del tutto la possibilità che sia stata l’ acqua, forse per fenomeni di capillarità a corrodere le pareti, questo porterebbe la datazione della costruzione ad epoche 97

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Curiosità dall’antico egitto

quasi impensabili. La base della Sfinge ed

e roccia di Prussia) ed altre imperfezioni. L’

il fondo della cavità che accoglie il corpo

iscrizione risale al 1843, nulla a che vedere

sono infine nuovamente di calcare più duro.

quindi con gli antichi geroglifici, ma assun-

Per

tut-

se una effimera notorietà in quanto si rite-

emergendo-

neva che la piramide non contenesse alcuna

ne solo parte della testa e quindi non si

iscrizione, se si esclude quella del nome del

sapeva

corpo.

faraone trovata in un camera secondaria e

Non si sa ancora con certezza di chi sia il vol-

probabilmente scritta agli operai addetti alla

to raffigurato, anche se ormai si concorda,

costruzione. Fu lo stesso Lepsius a svelare il

invero più per comodità che per una storicità

trucco ed a fornire la traduzione della stele.

to

secoli

la

sommersa nulla

statua

fu

dalla

sabbia

dell’

quasi

esistenza

del

del

sicuramente documentata, nell’ attribuirlo al faraone Khafra (Chefren) titolare della secon-

LA PIRAMIDE ROMBOIDALE

da piramide nella piana di Gizah costruita nell’ Antico Regno e nel periodo della IV Dinastia.

Una piramide con due diverse pendenze, una

La

popola-

vero unicum nel suo genere che la rende vera-

re custodisce numerosi enigmi anche se

mente inconfondibile anche se si localizza in

questa leggenda è riferita però alla sfin-

un sito militare ed è quindi difficilmente ac-

ge

cessibile ai turisti. Forse un errore progettuale

Sfinge

alata

secondo

greca

e

la

non

credenza

a

quella

egizia.

od una certa prudenza nel ritenere che perLA STELE DI LEPSIUS

severare nell’ angolo originale di inclinazione (53° 27), avrebbe potuto portare ad un crollo

Karl Richard Lepsius fu uno dei più grandi egittologi dell’ Ottocento. A lui il merito di avere meglio chiarito e codificato la complessa grammatica della scrittura egizia, la cui chiave di lettura era stata svelata da Champollion ed in parte da Young per quanto attiene alla parte alfabetica.

Si “divertì” a comporre

una iscrizione ge-

roglifica all’ entrata della piramide di Khufu (Cheope) creando un vero e proprio falso storico

con alcuni caratteri inventati (Sole

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della struttura, ma probabilmente anche una

tro figli di Horus. Amset con la testa umana

doppia angolatura deliberatamente voluta, in

(Fegato Direzione Ovest), Hapi con la testa

quanto in fondo non si ha alcuna prova cer-

di babbuino (Polmoni Direzione Est), Tuat-

ta di piramidi crollate durante la loro costru-

mutef con la testa di sciacallo (Stomaco Di-

zione, ed eseguita per rappresentare ancora

rezione Nord) e Qebsenuf dalla testa di fal-

una volta il concetto di dualità e della cicli-

co (Intestino Direzione Sud). Naturalmente

cità della vita (giorno - notte, siccità e inon-

queste associazioni non erano casuali, ma

dazione, la vita e la morte, il sole e la luna,

seguivano una complessa giustificazione in

Egitto Alto Sud, Egitto Basso Nord. etc.).

quanto ogni funzione fisiologica era assoluta-

Il cambiamento di angolatura è piuttosto bru-

mente collegata al grande processo cosmico.

sco e ben percepibile da vicino. E’ attribuita

I

al faraone Senefru, padre di Cheope al qua-

espressione artistica all’ epoca del Nuovo

le viene pure assegnata la Piramide Rossa

Regno ed in particolare della XVIII Dinastia.

vasi

canopici

raggiunsero

la

massima

per il colorito rossastro del calcare con cui fu costruita, creando quindi se sommato,

LA TERRA ROSSA E LA TERRA NERA

un volume di pietre ben superiore a quello della Grande Piramide di Cheope. Non

Dsr.t la Terra Rossa, ovvero la terra arida, un

contiene sarcofagi e probabilmente non fu

termine incredibilmente arrivato sino ai nostri

mai utilizzata come monumento funerario.

giorni e che da origine al termine deserto, in contrapposizione alla terra coltivabile Khemet

VASI COSIDDETTI CANOPICI

o Terra Nera, riferita solo al 10% del suolo egizio. Il termine Egitto, l’ Aigyptos di Omero,

Contenitori

delle

viscere

del

defunto,

il

deriva probabilmente dal termine “Dimora del

loro nome fu coniato dagli egittologi as-

ka di Ptah”, nome della città di Menfi. Que-

sociandolo a quello di Canopo, timonie-

sto nome fu poi portato in Grecia nella prima

re di Menelao che morì in Egitto e che qui

metà del secolo VII a. C. dai mercenari della

fu sepolto in un sepolcro a forma di vaso.

Ionia e della Caria che avevano prestato servi-

Solitamente in alabastro, calcite, ceramica

zio nell’ esercito del re saitico Psammetico I.

o faience, all’ inizio non recavano iscrizioni.

Solo in seguito venne loro dato un nome che corrispondeva al nome di ciascuno dei quat99

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Dans les coulisses... di Maryline JM-W1

Con l’avanzare dell’autunno arrivano le nuove stagioni musicali, le nuove programmazioni teatrali e anche quest’anno, come ogni anno, tanta è la curiosità di andare verso questi mondi a me per lo più sconosciuti. Il poco che capisco e ascolto lo devo ad amici. Nata in una famiglia dove l’unica musica che si ascoltava era poco più di quella leggera diffusa alla radio, ho dovuto aspettare di arrivare in Italia per scoprire la poesia di alcuni vostri compositori, i suoni e i ritmi del rock e la poesia della musica classica. Poco e male, ma qualcosa di tutto questo ormai riconosco.

Il mistero invece è più fitto quando mi si parla di musica lirica2: ecco perché, avendo avuto il piacere di essere stata presentata a Fabrizio Capitanio, musicista e musicologo, attuale conservatore della Biblioteca Donizetti, non mi sono fatta scappare l’occasione di entrare Dans les coulisses... di un concerto vocale che s’inserisce nel ciclo di conferenze3 intitolato ... E quindi uscimmo a riveder le stelle, il celebre verso dantesco che chiude il canto 34 dell’Inferno, organizzato dall’Ateneo di Scienze, Lettere e Arti di Bergamo e che si terrà nella Sala Riccardi del Teatro Donizetti sabato

21 novembre alle 17:304, con il soprano Luciana Costanzi accompagnata al pianoforte dallo stesso Fabrizio Capitanio.

Avevo visitato il Museo Donizettiano e conosce-

pre andata a sentirlo accompagnare cantanti

vo a grandi linee gli obiettivi della MIA , ma

dalla voce possente che credevo per me in-

non ero mai stata nella biblioteca. Non avrei

comprensibile. E piano, piano, ascoltando ed

saputo cosa chiedere. Fabrizio ha rimediato a

emozionandomi, mi sono sorpresa a ricordare

questa mia lacuna con pazienza e generosità,

alcuni versi o alcune nozioni udite qua e là a

guidandomi attraverso preziosissime opere,

proposito dell’opera. Certo, questo mondo è

tra le quali tante nate nella mia terra. Di par-

sempre misterioso per me, ma oggi almeno

venza molto seria, forse anche per questi suoi

non lo evito più, anzi lo cerco perché capisco

sottilissimi occhialini tondi da intellettuale,

che è solo al suo contatto che andrò oltre le

all’inizio il maestro mi intimoriva un po’. Tanto

mie lacune.

più che quando parla, erudisce. Ma quando lo

Ma chiacchiero, chiacchiero e voi state ancora

si conosce, o forse anche l’attimo prima per-

aspettando di scoprire qualcosa di più di que-

ché è molto aperto e disponibile alla battuta,

sto concerto.

ci si rilassa conquistati da un petit je ne sais

Il programma è un poco inusuale7 per un con-

quoi typique de la folie des hommes de génie6.

certo vocale in Italia in quanto è completamen-

Così, ogni volta che mi ha invitata, sono sem-

te dedicato a liriche da camera di Giuseppe

5

Nata in Francia, a vent’anni l’autrice è venuta a vivere in Italia dove, dopo la pubblicazione del suo primo romanzo - Dans les coulisses... ed. Il filo -, ha iniziato a collaborare con la rivista BergamoUp senza tuttavia abbandonare le sue passioni, insegnare la propria lingua, viaggiare, dipingere e fotografare riflessi.

2 A parte la Carmen di Bizet scoperta a scuola e poi gustata in varie interpretazioni... perché L’amour est enfant de Bohème, Il n’a jamais jamais connu de loi...

3 Ciclo dedicato all’astronomia, l’anno 2009 essendo stato dichiarato Anno internazionale dell’Astronomia.

4 L’ingresso è libero.

5 La Misericordia Maggiore o MIA è sorta a Bergamo nel 1265 come sodalizio spirituale e caritativo per opera di due domenicani, il vescovo Erbordo e il beato Pinamonte da Brembate, che ne dettò la regola originaria: il soccorso dei poveri, degli infermi, dei carcerati e degli altri bisognosi. Grazie alle offerte raccolte tra i Confratelli, i beni e lasciti legati e le eredità, col tempo e grazie ad un’accurata amministrazione la MIA è diventata anche un punto di riferimento per la tutela dei beni culturali della nostra terra quali la Basilica Santa Maria Maggiore e il Museo Donizettiano.

6 Tradurre è spesso tradire perché le sfumature fanno la differenza. Ma se dovessi provarci, direi: un nonsoché di quella follia tipica degli uomini di genio.

7 Di solito i programmi danno spazio prevalentemente a brani tratti da opere liriche.

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Verdi, Vincenzo Bellini e Francesco Paolo Tosti, nonché chansons di Claude Debussy, Georges Bizet e Gabriel Fauré, o ancora Lieder composti da Franz Schubert, Johannes Brahms, Robert Schumann e Wolfgang Amadeus Mozart, tutti suddivisi in tre argomenti: stelle, cielo e preghiera; luna, notte e magia; e infine, sonno e sogno. Ma siccome più che attraverso nomi e titoli la conoscenza, credo, passa a traverso quel qualcosa che in noi dà vita al pezzo, ho chiesto a Fabri, ups volevo dire il maestro Fabrizio Capitanio, di deliziarci con qualche aneddoto. E dato che - tra ripetizioni loro, collaborazione di Fabrizio alla realizzazione di un CD per mandolino e pianoforte, e routine piena d’impegni di tutti noi - la calma per vederci non arrivava mai, mi ha mandato un’e-mail che ha subito accattivato la mia attenzione con la presentazione di Clair de lune8, poesia scritta da un grande autore francese, Paul Verlaine, in cui si parla anche di bergamaschi.9 (Riconosco Fabrizio in questa scelta, premuroso e sempre capace di suscitare l’interesse di chi ha di fronte.)

Votre âme est un paysage choisi Que vont charmant masques et bergamasques Jouant du luth et dansant et quasi Tristes sous leurs déguisements fantasques.

Tout en chantant sur le mode mineur L’amour vainqueur et la vie opportune Ils n’ont pas l’air de croire à leur bonheur Et leur chanson se mêle au clair de lune, Au calme clair de lune triste et beau, Qui fait rêver les oiseaux dans les arbres Et sangloter d’extase les jets d’eau, Les grands jets d’eau sveltes parmi les marbres.

L’anima vostra è uno squisito paesaggio Che maschere e bergamaschi incantano Suonando il liuto e danzando, quasi Tristi nei fantastici travestimenti.

Cantando in tono minore L’amore vittorioso e la fortuna Non han l’aria di credere alla felicità E il loro canto si fonde col chiaro di luna, Col calmo chiaro di luna triste e bello, Che fa sognare tra i rami gli uccelli E singhiozzare estasiati gli zampilli, Gli alti zampilli, slanciati fra i marmi.

Chiaro di luna apre e fa parte della raccolta pubblicata per la prima volta con il titolo di Fêtes galantes nella rivista La Gazette del 20 febbraio 1867, in cui il poeta simbolista effettua numerosi riferimenti alla pantomima e al Pierrot, collegato frequentemente ed in maniera allusiva al motivo lunare, alla morte e alla malinconia che si nasconde dietro l’allegria esibita. Grazie alla musica del suo amico Claude Debussy - maggior rappresentante di quella corrente musicale che prese il nome di impressionismo musicale, sorto in Francia tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento, influenzato e parallelo all’impressionismo letterario di Paul Verlaine, Charles Baudelaire e Stéphane Mallarmé e all’impressionismo pittorico di Monet, Cézanne, Degas questa raccolta ebbe una notevole risonanza.

9 Incuriosita dall’utilizzo di questo termine, che nella mia lingua gioca sull’assonanza tra maschere bergamasche e danze rinascimentali, ho scoperto che la bergamasca è una danza di corteggiamento in 2/4 nata a Bergamo e sviluppatasi fra il XVI e il XVIII secolo, eseguita sia a coppia che a tondo ed piena di figure saltate e di capriole. E’ presente nel Sogno di una notte di mezza estate di Shakespeare. Famose bergamasche sono state composte da Fescobaldi, Rossi, Marini. Si ritrova nel XIX secolo come danza in 6/8, molto vivace, simile alla tarantella.

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Dans les coulisses... di un concerto vocale

Dopo di che, seguivano sette pagine fitte, fitte,

re, capace addirittura di pensare tutta l’opera

di informazioni sul compositore più misterio-

e di metterla immediatamente su carta. Infine,

so tra quelli che verranno interpretati, Franz

Schubert è considerato, se non il primo com-

Schubert. Sorrido; appassionato musicologo,

positore che si sia specializzato in Lieder11, il

dovendo scegliere, non poteva accontentarsi di

primo poeta lirico della musica. (Ho sorriso

parlarmi di un compositore “facile”. Taciturno

leggendo che il suo primo gruppo di canzoni fu

e morto giovane10 - soprattutto ancor prima

pubblicato grazie ai suoi amici che raccolsero

di diventare famoso - sembra proprio che, a

il denaro necessario, visto che nessun editore

parte i suoi manoscritti musicali sparsi per

era disposto a pubblicarlo12.) Generalmente

tutta Vienna, Franz Schubert non lasciò nul-

la ballata, tipica dell’epoca, è esclusivamente

la, o quasi: pochissime lettere e un diario mai

narrativa, mentre il lied è lirico. Ve ne sono di

concluso.

declamatori, quasi pezzi da recitazione, altri

L’uomo è come una palla con la quale giocano il

che sono pura magia; con la musica illustrano,

caso e le passioni. Felice colui che trova un vero

sottolinea Fabrizio, gli stati d’animo espressi

amico. Ancora più felice colui che trova una vera

dalle parole della poesia in modo che entram-

amica nella propria moglie: delizie tratte da

bi gli elementi ne risultino esaltati. L’essenza

questo diario iniziato nel 1816, che sono mol-

del lied è, infatti, la stessa della poesia lirica:

to belle, ma non dicono granché sull’autore se-

rendere al massimo dell’espressione un senti-

condo Fabrizio. Io invece ci vedo un animo ro-

mento in un breve spazio di tempo. Si dice e si

mantico. Si dice che il materiale bastasse solo

ripete che Schubert è uno dei più grandi melo-

per uno schizzo biografico superficiale. Invero,

disti della musica. Nessun autore di liriche può

quasi tutte le biografie che sono state scritte di

lavorare senza una fonte inesauribile di melo-

lui si concentrano più sulla musica che sull’uo-

dia, e Schubert più di ogni altro compositore

mo e sono il frutto di testimonianze raccolte.

ha prodotto un numero straordinario di idee

Questo ha imparato da Dio, si vuole che dicesse

melodiche indimenticabili - Auf dem Wasser

un suo insegnante di musica della cappella di

zu singen, Du bist die Ruh!, Liebesbotschaft,

corte all’Imperial Regio Seminario. Se cercavo

Ungeduld, Der Musensohn, o ancora Ave Ma-

di insegnargli qualcosa di nuovo, mi accorgevo

ria - l’una dopo l’altra, senza interruzione.

che lui la sapeva già. Perciò non gli impartii una

Schumann, in una lettera del 1829 a Friedrich

vera e propria istruzione ma mi limitai a parlargli

Wieck, usa un’espressione insostituibile per

e a osservarlo con muto stupore, scrisse Michael

definire la melodia schubertiana: Pazzia lirica

Holzer, un altro suo insegnante. E sembra che

compressa.

fosse, come Mozart, velocissimo nel compor-

A questa fonte di melodia si accompagnò un

Vienna 31 gennaio 1797 - Vienna 19 novembre 1828 Lied (plurale Lieder) è una parola tedesca, che significa letteralmente “canzone” (o romanza). Tipicamente i Lieder sono composizioni originali per voce solista e pianoforte. Talvolta più Lieder sono uniti in Liederkreise, o “cicli”, ossia una serie di canzoni (generalmente tre o più) legate da un singolo tema narrativo.

12 È proprio vero che non s’inventa mai nulla, mi riferisco ovviamente al blog di un libro che va cercando amatori per farsi adottare.

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brillante senso della modulazione. Passava da una tonalità all’altra con la massima libertà, toccando proprio l’accordo che sembrava inevitabile toccare per sottolineare una parola o una frase, legando tra loro i cambiamenti di tonalità in una canzone con movimenti ricchi e imprevisti che colpiscono l’ascoltatore con un impatto viscerale. Schubert è un maestro dell’imprevisto. Si può dire tranquillamente che non c’è musica grande senza l’elemento dell’imprevisto. La mente di un grande compositore non funziona mai in maniera convenzionale. Genialità che gli costò la fama in vita,

Diplomata nel 2006, allieva di Alida Ferrarini,

perché troppo incompreso per chi avrebbe po-

il soprano ricorda, come prima emozione ca-

tuto diffondere il suo talento.

nora forte, il coro lirico genovese in una rein-

Voilà, c’est fini .

terpretazione della Buona novella di De Andrè

Ora, last but not least, Luciana Costanzi, la can-

nel Teatro studio del Piccolo di Milano. Era

tante solista che rimarrà per sempre in me la

molto emozionata perché, sebbene cresciuta

giovane donna (ha solo 28 anni) sorridente e

canticchiando le canzoni del grande poeta, per

sicura di sé, dal vestito da palcoscenico rosso

la prima volta c’erano ben 400 persone venu-

fiammeggiante con lunghi capelli biondi leg-

te ad ascoltarla. Il ricordo dell’emozione del

germente arricciati che ho conosciuta all’oc-

pubblico, del calore dei loro applausi, illuminò

casione della loro prima esibizione insieme.

il suo viso di un sorriso raggiante. Incuriosita,

Era l’estate scorsa quando il regista Bernhard

mi girai allora verso Fabri, che ricorda invece

Graf della televisione tedesca stava facendo le

una grande paura al momento della sua pri-

riprese per un documentario storico attraver-

missima apparizione in pubblico. Fabrizio è

so, tra le altre cose, le opere di Simone Mayr14.

così, apparentemente sempre sicuro e padro-

Quel giorno, con molta spontaneità, si è aper-

ne di sé, ma sotto, sotto, molto timido.

13

ta alla mia curiosità. Mi ha confidato che se canta oggi è un miracolo; da piccola aveva

Sospiro; è proprio vero che spesso non si ap-

una malformazione al cuore - guarita grazie

prezza quello che è diverso da noi, solo perché

ad un’operazione - che avrebbe dovuto impe-

non lo si conosce... Quindi, come si dice dalle

dirle di godere di queste sue doti da soprano.

mie parti, à bon entendeur, salut15. n

Ecco, è finito.

Troverete sul mio blog quinte e voce a queste parole in un post archiviato nel mese di luglio 2009, intitolato: La voce della soprano Luciana Costanzi e le mani del maestro Fabrizio Capitanio in televisione.

15 A buon intenditore, arrivederci (poche parole). Nata nel xvii secolo quest’espressione è un invito alle persone che hanno colto il senso delle parole dette di agire e reagire. In questo caso è anche un invito a scrivermi, se avete delle quinte da svelare.

Quindi vi lascio il mio indirizzo e-mail: milemary@hotmail.com. E, per i più curiosi, le quinte di chi vi scrive le trovate sul blog del mio libro che si diverte a raccontarmi: http://milemary.blogspot.com/.

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Salottino Virtuale di Maryline JM-W1

Prima o poi doveva succedere, anche se si spe-

loin3 avevano un legame con questo universo

ra sempre di no. Inoltre tutti gli psicanalisti

fatto di armonie e di magia.

ed educatori del mondo sostengono che le fru-

Tuttavia prima di lasciare la parola a Vittorio

strazioni fanno crescere, quindi...

Scotti, Giovanni Podera, Giampaolo Rosa, Franz

Eccomi dunque a raccontarvi la mia prima

Peter Schubert, Ringhio e Antonio G. D’Errico,

delusione per questo Salottino Virtuale. Potrei

che ringrazio di cuore, mi preme segnalarvi un

scrivere che è nata da un’incomprensione, se vo-

libro che ha destato la mia curiosità in quanto

lessi essere politically correct, però il mio cuore

donna e autrice di un libro dedicato all’altra

l’ha vissuto come una promessa non tenuta da

metà del cielo4, ma non solo. Il terzo volume

un grande uomo del mondo della musica. Ma

della collana: Le Protagoniste: le donne che fan-

che ne sa il cuore diceva Dante e potreste obiet-

no l’Italia ed. Comedit curato dal giornalista

tarmi voi, tanto più che nessuno è costretto ad

parlamentare, Carlo Enrico Bazzani. La colla-

accettare un invito. È vero, ma, se si prende un

na è dedicata alle donne italiane protagoniste

impegno, credo sia doveroso onorarlo .

nei vari settori produttivi, pubblici e privati,

Detto questo, lo ringrazio lo stesso per aver-

della nostra società. Ed ogni volume è un viag-

mi concesso due ore della sua vita, è stato un

gio in una città capoluogo di Provincia5, alla

piacere per me e per chi era con me. E poi, se

scoperta di una storia scritta al “femminile”

l’uomo non è perfetto, questo non toglie nulla

con ritratti di donne e, in appendice, un qua-

alla sua Arte.

dro degli Enti e delle associazioni sensibili al

Come avrete capito, avendo dedicato Dans les

tema delle pari opportunità.

coulisses... alla lirica, questo mese mi piaceva

Sorrido; questo libro interamente dedicato alle

l’idea di partire alla scoperta del mondo della

Bergamasche sarà una buona occasione per

musica, così ho invitato ospiti che de prêt ou de

smentire il grande pittore Gianni Bertini che

2

Per commenti e suggerimenti vi lascio il mio indirizzo e-mail: milemary@hotmail.com.

“Quanta poca gente ha il coraggio di dire, di scrivere ciò che crede e ciò che pensa! Lo fanno in privato, ma in pubblico hanno paura delle obiezioni, delle condanne, delle critiche... E quanta gente non ha il coraggio di mantenere la parola data! Di solito lo fa per opportunismo: appena vede un pericolo oppure un vantaggio cambia idea. Ma c’è anche chi non è capace di mantenere la promessa perché è moralmente debole. Perché è vile.” Estratto della rubrica Pubblico & Privato di Francesco Alberoni sul Corriere della sera di lunedì 19 ottobre 2009. Non sono particolarmente coraggiosa, ma non volevo essere vile, ecco perché ho scritto quello che penso in privato, omettendo nome e cognome perché non avrebbe aggiunto nulla a questo pensiero.

3 Da vicino o da lontano, ossia chi più, chi meno.

4 Se la donna fosse un elefante... di Maryline JM-W ed. Miele che uscirà quest’inverno.

5 Il primo volume era dedicato alle Bresciane, mentre il secondo raccontava la donna Milanese.

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all’occasione di una sua personale presso la

Digressione pittorica a parte, patrocinata dal

Galleria d’arte Elleni nel 1991 realizzò questa

Senato della Repubblica per valorizzare la

vignetta6 que j’adore.

donna in quanto cardine portante del nostro paese, quest’iniziativa è inoltre collegata al Progetto Aids Malawi, coordinata dal Rotary Club Bergamo Sud, che da sette anni è impegnato in un programma di cura antiretrovirale che oltre ad occuparsi della mamma al momento del parto per evitare l’infezione del neonato, garantisce da tre anni il proseguimento nel tempo della cura per aumentare la sopravvivenza delle mamme ed evitare che i bambini rimangano orfani in tenera età. Insomma tanti buoni motivi per esserci il 30 novembre alle 18.30 presso il Centro Congressi di Bergamo - 106, viale Papa Giovanni XXIII. E aspettando la fine del mese, per gli appassionati di letteratura vi ricordo che è nata ACHAB un’associazione letteraria che vuol essere luogo di incontro per gli amanti della lettura e laboratorio di scrittura per aspiranti autori. Il primo appuntamento con l’autore è martedì 24 novembre ore 18.30 presso il Caffè letterario. Sarà presente Riccardo Ruggeri, autore di Una Storia Operaia7. “Questo è un Libro eccezionale nel vero senso del termine ….” Fabio Ronchetti sul Corriere della Sera. n

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Che vi lascio grazie ad una gentile concessione di Uber Calori della Galleria d’Arte Elleni.

Francesco Brioschi Editore – Milano

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Salottino Virtuale Parola all’Architettura di Vittorio Scotti1

In una mia passeggiata primaverile da S. Ago-

il portone del 21/A: grazie alla mia esperien-

stino verso Porta Dipinta e Piazza Vecchia, mi

za professionale, capii subito che si trattava

soffermai in Via Fara di fronte al numero civico

di una chiesa risalente al XVI secolo, riattata

21/A, allora ancora in fase di ristrutturazio-

più volte secondo umili esigenze e snaturan-

ne. Lì, vidi un importante portale in arenaria

done talvolta persino punti architettonicamen-

con sovrastante affresco murale. Poi, come

te importanti. L’intonaco parlava da sé: porte

un flash, la mia memoria bambina, ricordan-

aperte, poi chiuse, poi riaperte, salti di quote

do passeggiate con la mia famiglia, vi ubicava

ai pavimenti, finestre con grate esterne non

la sede di un vecchio falegname che, oltre ad

saldate, come si usava una volta, piccole ri-

essere uno specialista nello scolpire il legno,

entranze parzialmente richiuse, con piccole

restaurava con arte mobili vecchi. Ricordo

decorazioni a gessetto nero raffiguranti ghir-

l’odore di colla bollita su una vecchia stufetta

lande di fiori. Molte zone da risanare dall’umi-

a carbone: mi guardai in giro e vidi il numero

dità, come tutti gli stabili di città alta posti al

telefonico dell’agente immobiliare; lo chiamai

piano terra.

chiedendo di poter visitare al più presto l’in-

Ritornai nel pomeriggio per capire meglio la

terno dello stabile, mentre la mia attrazione

composizione degli spazi originari. Era quin-

per il prospetto incalzava ogni minuto, poiché

di una chiesetta riconducibile al 1500: un in-

presupponevo di entrare in un luogo sacro, for-

gresso a quota metri zero che raggruppava le

se una chiesetta.

panche per i credenti, tre gradini con salto di

Fu così che un sabato mattina mi fu aperto

quota che rivolgevano attenzione all’altare, un

Vittorio Scotti, presidente del Jazz Club Bergamo, ripercorre le sue sensazioni di contatto con l’arte e l’architettura che l’hanno portato a scegliere l’ufficio di Via Fara come nuova sede operativa del club cittadino e presenta, a tutti quei cittadini amanti della musica e a tutti coloro che a Bergamo seguono il JAZZ, il percorso che ha dato nuova aria di musica a muri storici.

L’apertura di questa nuova sede del Jazz Club Bergamo permette di avere tutte le informazioni in merito ai programmi mensili e annuali dell’associazione, di avere a disposizione materiale specifico biografico dei concertisti, chiarimenti culturali inerenti alla storia del Jazz, iscrizioni soci, programmi di viaggi mirati al jazz, contatti con giovani musicisti per inserirli in concorsi Nazionali giovani Talenti jazz indetti dal club stesso. www.jazzclubbergamo.com 1

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retro a forma circolare, due lesene, a destra e

un ufficio è ottimale se circondato dal silenzio,

a sinistra, che conglobavano due statue verti-

da una bella vista e un inspiegabile alone di

cali; a sinistra un locale con cancelletto, con

leggerezza. Quando però fu chiamato a Milano

una porticina adiacente ad un piccolo patio

per svolgere incarichi di maggior rilievo, l’uffi-

esterno a cielo aperto e che accoglieva la vista

cio di Via Fara ritornò a me e pensai di creare

della Rocca in una porzione di collina contenu-

proprio lì, al 21/A di Via Fara, la nuova sede

ta tra le mura a secco originarie di Bergamo

uffici del Jazz Club Bergamo.

Alta.

Sensazioni profonde, muri vecchi, di una vec-

Nel giro di quarantotto ore acquistai l’immobi-

chia chiesa, muri imbibiti di passione, di spe-

le, ebbi il permesso comunale per un ingresso

ranza, di tristezza, di fede. Qui si è pianto, si

a bussola in vetro antiurto e ampia vista sulla

è gioito con battesimi e matrimoni, luogo di

chiesa di S. Agostino. Con l’aiuto di un caro

contatti veri, umani, surreali…ai tempi forse

amico ridisegnai tutto il soffitto secondo una

presenziava persino un organo, o un clavicem-

piccola vecchia traccia già presente, risanai

balo, o un’arpa….Così anche noi, con le nostre

tutti i muri dall’umidità, ripulii tutte le parti

passioni musicali siamo in perfetta sintonia

in arenaria retroaltare, curai il design di tut-

con questo luogo sacro. Il Jazz Club Bergamo

to l’arredamento, finché venne il momento di

si dà da fare, lavorando tra amici, per i propri

passare questo studio a mio figlio Carlo, ar-

soci, per la propria città, e per tutti coloro che

chitetto. Lavorandoci, egli ebbe le mie mede-

amano la musica e non poteva che essere così.

sime sensazioni di intima sacralità, del resto

Qui in via Fara dare è bello! n

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Salottino Virtuale Parola alla Musica del Maestro Giovanni Podera1

La musica a Bergamo? Mi piacerebbe rispon-

sica ha effettivamente questo potere di andare

dere: ottima e di qualità! Purtroppo non è

oltre la comunicazione verbale e di riportarci

sempre così. Accanto a rassegne di rilievo,

dentro di noi, e quindi verso gli altri.

assistiamo spesso a manifestazioni deludenti che non emozionano e non coinvolgono gli

Negli ultimi tempi i mass-media hanno posto

ascoltatori.

in rilievo i vari aspetti contradditori e le lacu-

Gli artisti e gli organizzatori dovrebbero più

ne di questa scuola italiana, sottacendo quei

spesso interrogarsi sul significato del loro ruo-

settori “virtuosi” che la qualificano dal punto

lo, la musica è un linguaggio e, come tutti i lin-

educativo-didattico.

guaggi, deve essere compreso e possibilmente

Penso, ad esempio, alle numerose scuole me-

condiviso. In questo anche la scuola svolge un

die ad indirizzo musicale della nostra città,

ruolo di primissimo piano perché può fornire

dove operano decine di docenti di strumento

gli strumenti necessari per l’interpretazione di

che trasmettono, attraverso lezioni individuali

questo meraviglioso idioma universale.

e di musica d’insieme, le loro abilità e la loro

Idioma che fa leva sulle emozioni, sui senti-

creatività agli allievi offrendo loro occasioni

menti e favorisce lo sviluppo cognitivo ed in-

di sviluppo delle proprie potenzialità. Perché

tellettuale che permette ai ragazzi di meglio

il compito di ogni educatore è anche promuo-

comprendere ciò che ascoltano.

vere l’autonomia e far acquisire gli strumenti

Gli studenti, destinati a crescere in un mondo

che meglio servano alla persona per realizzare

fortemente segnato dalla presenza della mu-

se stessa.

sica come veicolo di comunicazione - spesso

Per il prossimo anno scolastico la riforma sco-

soltanto subita - devono acquisire una maggio-

lastica ha inoltre previsto l’apertura di quaran-

re capacità di lettura attiva e critica del reale,

ta licei musicali, distribuiti sul territorio nazio-

ossia un’ulteriore possibilità di conoscenza ra-

nale. Certamente insufficienti per soddisfare il

zionale ed emotiva di sé. Non per nulla si parla

desiderio manifestato dalle giovani generazio-

sempre di più di musicoterapia, perché la mu-

ni, ma mi auguro che questo sia solo il primo

Il Maestro Giovanni Podera è considerato dalla critica “[Un] artista completo ed estremamente raffinato, tra i più prolifici e interessanti compositori della nuova generazione, [le cui] opere non possono mancare nel repertorio…” Ma molto più laconicamente se gli si chiede di sé, risponde: “Suono, compongo, insegno e m’illumino d’immenso”. Nato a Bergamo il 24 giugno 1960, è docente sia presso il Conservatorio di Bergamo sia presso l’Istituto statale ad indirizzo musicali A. Moro di Seriate. Dall’anno del suo diploma in chitarra classica - che gli ha permesso di ottenere il premio Simon Mayr quale miglior diplomato con il massimo dei voti - ha tenuto numerosissimi concerti ed ha pubblicato articoli, testi e composizioni eseguite in tutto il mondo. Molti dei suoi allievi sono oggi affermati docenti e concertisti.

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passo.

Non dimentichiamo che anche i Conservatori hanno compiuto uno sforzo notevole trasformandosi in istituzioni universitarie con l’obiettivo di formare musicisti e docenti più preparati e in grado di stare al passo coi tempi.

Insegnare, suonare e comporre musica significa seminare e contribuire alla relativa germinazione. A questa germinazione prendono parte sia il discente, sia il docente, sia l’interprete, sia ogni fruitore che mostri sensibilità.

Si tratta di generare un equilibrio armonico fra le parti. L’armonia permette condivisione, intesa, fusione, persino trascendenza.

Parlando di Trascendenza, amo chiedere ai miei studenti di lasciarsi trasportare dalle emozioni, dalla passione e da quella forza interiore capace di stimolarli e di condurli in una dimensione metafisica diversa da quella terrena che si fonde principalmente sulla forza della ragione, perché questo è un obiettivo raggiungibile e possibile attraverso la musica.

Come affermava Giacomo Leopardi “non bisogna estinguer la passione con la ragione, ma convertire la ragione in passione, perché la ragione, da sola, non è forza viva né motrice”. n

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Salottino Virtuale Parola all’Estetica di Giampaolo Rosa1

Sintetizzare e concentrare in poche righe i

ancora oggi.

fondamenti dell’estetica musicale (ramo della

In altre parole, mentre l’architettura; la scultu-

filosofia dell’arte che ha per oggetto il “bello”

ra e la pittura operano nello spazio, per mez-

in musica) non è impresa facile: è impresa…

zo di una reale o artificiale rappresentazione

impossibile; o, se volete, … “folle”.

dello spazio; la musica non è semplicemente

Detto questo, facendo di necessità virtù e

dentro il tempo ma nella continuità, nella suc-

chiedendo venia al lettore per la sbrigatività

cessione del tempo.

(dettata non da presunzione ma dall’assolvi-

Saltando a piè pari (e scusate se è poco!) Ema-

mento di una promessa “estorta” nel corso di

nuele Kant (distinzione tra bello e sublime) e

un amichevole incontro) si può affermare che

le “Lezioni di estetica” di Hegel (1770 – 1831)

la nascita dell’estetica risale a non prima del

la cui comprensione ed assimilazione hanno

diciottesimo secolo.

fatto dannare intere generazioni di studenti

Il termine “aesthetica” venne, infatti, coniato

(compreso il sottoscritto) ed… esteti, il filoso-

da Alexander Baumgarten (la fama del quale è

fo che a mio sommesso avviso ha per primo

legata più al titolo che al libro) solo nel 1750:

e più realisticamente organizzato il pensiero

Baumgarten la pensò come una teoria della

sull’Arte (e, di conseguenza, sulla Musica) è

percezione; quindi, come un completamento

stato Arthur Schopenhauer (1788 – 1860).

della logica.

Il risultato della propria ricerca è, per me,

Johann Gottfried von Herder (1744 – 1803)

tutt’ora unico, attuale ed illuminante.

definì la musica un’arte del tempo, in quanto

Partendo dall’assioma che “il piacere estetico

essa non opera “semplicemente dentro, ma

è essenzialmente uno e identico, sia che sia

anche lungo l’arco della successione tempora-

prodotto da un’opera d’arte; sia che sia provo-

le”: essa è essenzialmente attività (énergeia) e

cato direttamente dalla contemplazione della

non un’opera (érgon).

natura e della vita (“Il mondo come volontà

Intuizione e distinzione per vari aspetti valida

e rappresentazione” pagg. 397-398 - anno

Giampaolo Rosa, avvocato e presidente della “antica e benemerita” Società del Quartetto, fondata in Bergamo nell’anno 1904.

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1819)”, Schopenhauer propone una scala dei

Questo spiega perché l’effetto della Musica sia

valori dell’arte che, partendo dal basso, vede

più potente e più penetrante di quello delle

l’architettura (per ovvi motivi legata all’utile);

altre arti: queste, infatti, ci parlano soltanto

sale alla scultura (comunque legata alla ma-

di parvenze; mentre quella ci parla delle cose

teria); poi ancora alla pittura (più svincolata

stesse.

dalla materialità) per giungere al massimo con

Ne differisce ancora poiché la Musica muove

la Musica, anticamera dell’estasi: “il rapimen-

direttamente i nostri sentimenti e non per il

to dello spirito nel quale l’animo umano co-

tramite delle idee; essa parla a qualche cosa

munica direttamente con Dio” (Etienne Emile

di più sensibile dell’intelletto.

Boutroux).

Ciò che la simmetria è per le arti plastiche, il

La Musica, quindi, è fra tutte le arti, quella che

ritmo è per la Musica; perciò musica ed archi-

possiede in grado eminente il potere di sol-

tettura sono agli antipodi; l’architettura, disse

levarci al di sopra del dominio della volontà

Goethe, è musica priva di calore e la simmetria

(Schopenhauer “fu il primo a riconoscere e a

è ritmo privo di movimento.

designare con chiarezza filosofica la posizio-

All’atto pratico, qual è il segreto per trarre

ne della Musica rispetto alle altre arti belle”

dall’ascolto della musica il massimo arricchi-

Richard Wagner: “Beethoven”, Boston 1872,

mento dello spirito?

pag. 23).

Risponde bene a questa domanda Aaron Copland (“Come ascoltare la musica” pag. 9 –

“La Musica non è come le altre arti, un riflesso

Garzanti 2008): “Tutti i libri che trattano di

dell’Idea” o essenza delle cose, ma è l’imma-

comprensione musicale si accordano in un

gine della volontà stessa, che essa ci rappre-

punto: non si può giungere ad una migliore

senta nel suo eterno lottare ed errare di cosa

comprensione della musica semplicemente

in cosa, finché ritorna a se stessa per ricomin-

leggendo un libro. La cosa più importante da

ciare di nuovo la lotta.

farsi a questo scopo è ascoltare musica”. n

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Salottino Virtuale Parola alla Poesia di Franz Peter Schubert1

An die Musik Du holde Kunst, in wieviel grauen Stunden, Wo mich des Lebens wilder Kreis umstrickt, Hast du mein Herz zu warmer Lieb entzunden, Hast mich in eine beßre Welt entrückt!

Oft hat ein Seufzer, deiner Harf’ entflossen, Ein süßer, heiliger Akkord von dir Den Himmel beßrer Zeiten mir erschlossen, Du holde Kunst, ich danke dir dafür!

Alla musica Tu arte sublime, in quante ore grigie, in cui mi costringevano le crudeli necessità della vita, hai acceso il mio cuore ad amore più caldo, mi hai rapito in un mondo migliore!

Spesso un sospiro della tua arpa, un dolce, sacro accordo tuo, mi ha schiuso il cielo di tempi migliori, arte sublime, di questo io ti ringrazio!

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Franz Peter Schubert (Vienna, 31 gennaio 1797 – 19 novembre 1828), compositore austriaco.

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Salottino Virtuale Parola a Ringhio1

Ora che sono dipartito mi preoccupo. Non

In questi dieci anni insieme abbiamo cambiato

tanto per le pantofole che non gli ho mai por-

sei o sette volte cuccia (ora che ci penso forse

tato, ma per i momenti trascorsi insieme.

voi le chiamate case), e lui ha avuto più morose

Aveva solo 19 anni quando è andato a vivere

di me, ma non mi lamento; non mi è mai man-

da solo, e dovendo scegliere tra un ennesimo

cato nulla e poi c’era una costante nella nostra

orologio da collezione e un amico, ha scelto

vita che ci faceva dimenticare tutto il resto: la

me. Allora ero poco più che un batuffolo di

musica. Certo, non avevamo gli stessi gusti.

pelo e lui un giovane uomo alla ricerca di un

Lui si dimenava come un ossesso ascoltando

posto tutto suo nel mondo. Così siamo cre-

il re della Pop, Michael Jackson, mentre io, in

sciuti insieme, ognuno a modo suo. Io sono

quanto cane di tutto rispetto, preferivo lasciar-

diventato la mascotte dei suoi amici e un di-

mi trasportare da grandi compositori classici.

screto giocatore di pallone, malgrado le mie

Sospiro. L’Obljvion di Astor Piazzola aveva il

maniglie dell’amore. E lui ha fatto carriera nel-

dono di sconvolgermi, avrei ululato alla luna

la moda. Finché purtroppo ha dovuto chiudere

per ore ascoltandolo, ma non si poteva per via

tutti i suoi negozi, rendendosi allora conto che

dei vicini. Che barba i vicini! Chissà magari

l’amicizia è un dono raro. Ama pensare che

da queste parti sono più tolleranti. Speriamo.

ero come un figlio, ma la realtà era che ero io

Quello che mi rattrista oggi è che io da qua

a prendermi cura di lui; d’altronde si sa: sono i

su lo guardo e sento che mi pensa, ma chis-

cani i migliori amici dell’uomo e non vice-versa.

sà se lui sente che continuo a stargli vicino. n

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Il cane di un amico che ha lasciato un gran vuoto.

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Salottino Virtuale Appuntamento fisso con

La governante Tilde1 di Antonio G. D’Errico2 2 Tilde aveva preso casa a San Pellegrino, di

cadente, anche se non reggeva più come un

fronte alla villetta con giardino del professor

tempo, quando le pronunciava con un delicato

Ruggeri.

rigonfiamento il petto. Le gambe erano ancora

Era stato il suo insegnante di biologia al li-

forti e snelle. Lo sguardo emanava, a prima

ceo. Ora viveva da solo. Era vecchio, supera-

vista, un delicato senso di delicatezza, così

va gli ottant’anni, nonostante avesse ancora

come pure il suo viso; ma ad una maggiore e

tutto l’ardire per girare a piedi e raggiungere

più attenta osservazione, traspariva nel fondo

le cime dei monti sopra la cittadina della Val

della vita una sorta di tensione angosciosa,

Brembana. Gli piaceva l’ombra tenue del bo-

quasi una folle ossessione.

sco, lo confortava quella frescura che odora di

Una mattina seguì il professor Ruggeri, su per

muschio e di pace. Dove l’aria profuma di fiori

la salita, mantenendosi a debita distanza. Re-

e di bacche, di funghi e di castagne, rinnovan-

stò dietro di lui, con l’orecchio attento a segui-

dosi con il tempo nuovo e con le stagioni.

re il ritmo sforzato del suo respiro. Andò avan-

Lo si vedeva la mattina presto salire su per

ti così finché intravvide, poco più sopra, un

la scalette dello sterrato che costeggia l’edi-

fioco chiarore che annunciava la presenza di

ficio malandato del Casinò. Lo sentivano co-

una radura tra gli alberi che sfoltivano. Sentì

loro che, per costituzione, riuscivano appena

il sospiro del professore, che si fermò. Restò

a chiudere gli occhi nella stretta di un sonno

in ascolto, per cercar di capire cosa stesse fa-

leggero, pronti a destarsi al minimo rumore,

cendo, se si fosse fermato solo per un istante

finanche al respiro di chi dormiva lontano. Il

per poi proseguire. Udì silenzio, appena rotto

professor Ruggeri rappresentava per questi la

dal respiro lieve di lui che probabilmente aveva

sveglia naturale giornaliera, con il suo respiro

interrotto la marcia. Si preparò ad incontrar-

che si ingrossava e poi lentamente affievoliva,

lo. Accentuò la delicatezza del viso, nel petto

perdendosi tra gli alberi, sotto le alture roc-

trattenne il respiro e proseguì, lentamente.

ciose.

Il professore era seduto, si girò a guardare Til-

Tilde aveva superato i cinquant’anni. Posse-

de che apparve poco lontano.

deva occhi grandi e neri, capelli folti. Il viso

La donna si fermò un istante, volendo che la

appena segnato dalle rughe, più pronunciate

guardasse, cercando di mostrargli il profilo.

sul mento e sugli zigomi. Il corpo snello, le

L’altro la guardò. Tilde si avvicinò, lentamen-

braccia nervose e lunghe. Il seno per nulla

te.

Nell’episodio precedente: La morte del Preside di un noto liceo di Bergamo manda nel panico e nella vergogna collettiva i cittadini di Roncola, un paesino della Provincia lombarda. Il corpo del morto viene ritrovato nudo nel proprio letto, con resti di liquido spermatico rappreso sulle mani e sulla pelvi, che farebbe intendere a un vizio, un’abitudine, di pratiche autoerotiche, causando infarto e morte di un cuore troppo vecchio per certe emozioni. Questa ipotesi, oltre a scatenare l’ira e la maledizione del parroco del paese, che si rifiuta di celebrare la messa funebre, non convince il commissario Gribaudi, il quale ipotizza altre cause e moventi di quello che gli appare piuttosto un omicidio.

2 Scrittore e sceneggiatore teatrale, televisivo e cinematografico. Tra le varie opere e riconoscimenti di Antonio G. D’Errico si segnalano due lavori diversi per dare un’idea della vastità dell’opera di quest’artista. Il suo ultimo lavoro, il thriller ambientato nella Bergamasca, Il Discepolo - ed.Frilli (classificato, alla votazione della giuria popolare, al terzo posto del premio Scerbanenco, edizione 2008) che s’ispira al mondo dei giovani, e in particolare al mondo nascosto delle sette sataniche. E un lavoro realizzato con Donato Placido, attore e poeta, fratello del più noto attore e regista Michele Placido, “Montalto. Fino all’ultimo respiro, diario sentimentale” (Giuseppe Laterza Editrice, dicembre 2000) Premio Pavese, edizione 2002, e Premio città di Monteverde, V edizione, estate 2001. Dal cui romanzo è stato tratto un film sul caso “Montalto”, il giovane agente di polizia penitenziaria ucciso nella campagna di Trapani la sera del 23 dicembre 1995, vittima di un agguato mafioso.

Per i più curiosi ecco il suo spazio nell’etere: http://www.myspace.com/antoniogderrico 1

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Al professore brillarono gli occhi, quegli occhi

Non l’ho mai vista prima… - esitò un istante.

che aveva posato più volte ai tempi della scuo-

- Eppure giuro che sono anni che vivo qui!

la su quella ragazza di allora, spogliandola in

- Anche lei è di san Pellegrino?

ogni parte. Non la riconobbe. La donna sospi-

Con un gesto banale, rispose: - Evidentemen-

rò, accennando a riprendere il passo.

te, sì!

- Buon giorno, - cercò di trattenerla.

- Neanch’io l’ho mai vista! - cercò il suo stesso

- Buon giorno, - rispose, con tutta la grazia.

tono.

- Cosa ci fa una bella donna come lei tra que-

- Beh, allora, tocca presentarci - si alzò in pie-

ste montagne? - continuò, per indurla a fer-

di, affannandosi.

marsi.

- Sta male? - chiese, come per voler cercare

Si fermò, Tilde: - Faccio un giro tra i boschi, -

una perversa e intima offesa.

sorrise appena, tenendo a bada il furore che

- Mah, l’età… - rispose, senza comprendere la

sentì bruciante nel petto, guardando negli oc-

malignità della domanda. - Professor, Achille

chi quel vecchio che le suscitò più sdegno di

Ruggeri, - allungò la mano, tremando con l’al-

quanto avesse conservato per tutto quel tem-

tro braccio, sostenendosi su un bastone rica-

po.

vato da un ramo sfrondato.

Si rincuorò che non l’avesse riconosciuta,

- Tilde Capogrossi, - mentì, stringendo a sten-

come ebbe modo di verificare di nuovo questa

to quelle dita, che le fecero ribrezzo.

certezza.

- Non l’ho mai sentito prima d’ora questo co-

- Questo è evidente, - alluse, volendo fare lo

gnome! - prolungò la stretta.

spiritoso, pensandosi certamente simpatico,

- In effetti, sono di Milano… E’ da poco che

probabilmente anche originale.

sono venuta a vivere qua, - ritirò la mano, sen-

Sfiatò tra i denti la donna, per alleggerirsi del

za nascondere un cenno di fastidio.

tormento che il ricordo di quella faccia, resa

- Infatti, mi è balenato un dubbio, - cercò

irriconoscibile dagli anni, le suscitò come ai

quest’altra espressione originale. - Beh, allora

tempi della scuola, quando quell’odioso indi-

buona continuazione, - disse, volendo liberarla

viduo si permetteva il lusso di giudicarla e of-

dall’imbarazzo, come se l’avesse colto in lei.

fenderla con le sue allusioni stupide e oscene.

Si sforzò di recuperare la grazia del volto: -

- Certamente, ha ragione, - sorrise, per fargli

Forse è meglio che ritorni a casa.

credere di apprezzare il suo modo di dire. -E

- Mah, - accentuò un dubbio, - faccia come è

lei? - chiese, con lo stesso atteggiamento di

meglio per lei, io credo di dover proseguire, -

prima. - Anche lei si aggira tra boschi? - conti-

sollevò il bastone, indicando il sentiero nella

nuò, per dargli l’opportunità di alludere banal-

radura e oltre.

mente, un’altra volta.

- Va bene, arrivederci, - si girò, allontanandosi,

- Anche questo è evidente! - rispose, senza

lentamente.

smentirsi. - Non le pare?

- Ah, senta, - disse con la voce tremula, grava-

- Certamente, ha ragione un’altra volta, - dis-

ta da un leggero senso di soffocamento. - Se

se, allo stesso modo di prima. - Beh, - cambiò

vuole venirmi a trovare a casa, quando le fa

tono e intenzioni, - allora, io proseguo, - fece

piacere, lo faccia pure…

l’atto di voler continuare. - Arrivederla!

Tilde fece un cenno insignificante con la te-

- Scusi, non vorrei sembrarle inopportuno, - ri-

sta e discese giù dal sentiero, nella direzione

prese coi suoi modi. - Ma è di queste parti?

opposta.

- Sì, - restò ancora una volta. - Sono di San

- Via Rovati, 57, - mormorò il professore, tra i

Pellegrino.

denti, seguendola con lo sguardo fino a veder-

- Strano, - replicò, sinceramente perplesso. -

la scomparire. n 115

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Appassionato di cucina, membro di un’importante accademia gastronomica, quando passa per Bergamo, cerca un buon locale per passare una serata con Lei.

Un tavolo per due Ristorante Al Sultano1

Farei volentieri il bis di questa salsina ai ceci...

Ah, ma allora ti è proprio piaciuto questo Kebab all’hummus!

Ha dovuto trascinarmi per la collottola, ma poi

serata in cascina, alcolica e informale.

(come spesso accade quando, riluttanti, ci la-

Dunque, lei insiste e mi ci trascina per un

sciamo forzare a nuove esperienze) ho dovuto

pranzo rapido dal Sultano. Ovviamente, tutto

ammettere che ne valeva la pena. Sto parlando

ciò che a me fa alzare il sopracciglio, a lei è

del kebab, naturalmente. In effetti, non sono

simpatico: locale piccolo con tavolini sparta-

molto ecumenico, in materia di cibo mi piace

ni, musica e simboli palestinesi a fare l’atmo-

andare sul sicuro, sperimentare con cautela e

sfera, clientela giovane ed easy (per la verità

diffidare dell’etnico di importazione, che im-

c’è di tutto: dal magùt al funzionario di ban-

magino stia all’originale come la pizza all’ana-

ca, allo studente sciamannato o al gruppo di

nas che si mangia a New York sta alla nostra

amiche). Il posto è comunque poco rumoroso,

Margherita. Ma bisogna ammettere che spes-

e non è un particolare da poco: non si esce

so, appunto, è solo pigrizia mentale.

rintronati, ed è sintomo che la gente si con-

Diffidente quindi, ed anche ostile alle cucine a

centra sul cibo e che i tempi d’attesa sono bre-

poco prezzo, come la cinese, col kebab avevo

vi. Speriamo di sopravvivere, penso, mentre

avuto sinora una sola esperienza, pur positiva,

lei chiacchiera con i gestori, due giovanotti con

a Parigi, complice una fame mostruosa ed una

un taglio di capelli da killer albanese, che sono

giornata fresca. Un mega panino alquanto sa-

in realtà Arabi gentili, professionali, discreti

porito, carne di montone impreziosita (dicia-

e simpatici, e davvero non si può chiedere di

mo così) da mezza tonnellata di cipolla, bene

più.

accolta però nel contesto, come un amico

Il kebab è quello che sappiamo: uno spiedone

dall’umorismo grossolano, ma adatto a una

di carne compressa, solitamente di montone,

1

P.za Pontida, 28 - Bergamo

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arrostito “a spirale” e tagliato a fettine sottili

go, dispiaciuto solo che sia piuttosto scarsa, al

nella sua scorza esterna, che pian piano si as-

contrario della porzione di carne, che sfame-

sottiglia. È buono se la materia prima è buo-

rebbe entrambi.

na, grassa al punto giusto ma senza rischi di

Dire che sia un piatto leggero, è impossibi-

rancidità, se non viene rovinata nella cottura,

le. Se non avete stomaci bulldozer2, vi accom-

e questo dipende molto dalla rotazione (un lo-

pagnerà nel pomeriggio, senza però stroncarvi

cale kebab di poco smercio è meglio evitarlo

più di tanto, e del resto molte pizze mal cot-

con cura) e dal fatto che sia più o meno guar-

te sono alquanto più moleste alla digestione.

nito con sapienza. Dai nostri simpatici Pale-

Vi aiuterà nell’impresa un buon tè alla salvia,

stinesi queste poche semplici cose sembra si

servito con generosità a fine pasto, e magari

facciano con cura.

una Coca Cola ad aprire la strada. Avrei volu-

A me la cipolla piace, ma ad un intervallo di

to provare altre varianti, ma due porzioni sono

pranzo con qualche riunione che ci aspetta è

roba da Guinness: troverete comunque anche

lecito pensare che sia inopportuna, ed appunto

i popolari falafel ed altre poche scelte, anche

dai nostri non ce n’è volutamente traccia (ma

se la specialità più gradita è, come detto, un

si può chiedere in aggiunta). Per accompagna-

servizio cortese ed attento. Il prezzo non vi

mento si può scegliere tra insalatina, patate

disturberà: con meno di 10 € avrete il vostro

fritte (lei si butta su quelle, e devo dire che

kebab, il contorno, una coca e, se vi tenta, il tè

sono davvero buone e poco unte) o infine, a

gentilmente offerto da loro.

me graditissima, l’hummus, la salsina di ceci così popolare in medio oriente, che infatti scel2

Mr. Pink

Lei ancora una volta si dissocia, lo trova leggero, delicato benché molto gustoso.

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Eventi: La dolce vita

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Festa di Halloween alla Terrazza Manzotti Cena a lume di zucca per festeggiare alla Terrazza Manzotti la notte delle streghe: questo l’evento dello scorso 31 ottobre, quando amici e clienti della Terrazza, in piazza della Libertà a Canonica d’Adda, si sono dati appuntamento per brindare fino a tarda notte. Dopo la cena, infatti, ha preso il via l’animazione, con musica e dj set. Situato nel borgo antico di Canonica con vista sul fiume, Terrazza Manzotti è il posto ideale per gustare in questa stagione il tipico menu bergamasco: dal coniglio con la polenta, alla cassöla, ai porcini freschi. Durante tutto l’anno si possono gustare carne alla griglia e pesce fresco.

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Eventi: La dolce vita bergamasca

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HAPPY BIRTHDAY TONI&GUY!

Essential Style Cocktail Party with Mini by Lario Bergauto

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Il salone bergamasco di Toni&Guy, in

cuni modelli e offerto agli ospiti la

via Torquato Tasso 90/92, ha presen-

possibilità di fissare un test drive.

tato la nuova collezione 2009/2010.

Drink e buffet erano invece a cura di

Oltre a lanciare Interactive, la nuova

‘Da Flo’, Catering&Banqueting di Cre-

collezione 2009/2010 arrivata diret-

daro, che per l’occasione ha ideato un

tamente da Londra, l’evento, in col-

menù bergamasco ad hoc. La serata è

laborazione con BMW Mini, ha voluto

stata poi illuminata dal raffinato alle-

celebrato lo scorso giovedì 29 ottobre

stimento della Cereria Pernici di Ber-

il secondo anniversario del salone. Per

gamo. Durante l’evento, animato dal

l’occasione, la partnership consolida-

dj Roberto Intrallazzi, il team artisti-

ta tra Toni&Guy e BMW Mini è stata

co di Toni&Guy è stato a disposizione

riproposta anche a Bergamo - dopo

per ogni tipo di consulenza persona-

Modica, Milano e Torino – grazie alla

lizzata, seguendo le linee di tendenza

collaborazione della concessionaria

lanciate a Londra durante la London

Lario Bergauto che ha presentato al-

Fashion Week di ottobre. n

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Eventi: La dolce vita bergamasca

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HAPPY BIRTHDAY TONI&GUY!

Essential Style Cocktail Party with Mini by Lario Bergauto

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Gianni Bertini Un’altra pagina di storia per Bergamo

Un’altra pagina della storia dell’Arte è stata scritta nella nostra città te

l’inaugurazione

durandella

mostra dedicata a Gianni Ber tini leria

presso d’Ar te

la

Gal-

Bergamo.

A scriverla è stato lo stesso Gianni Ber tini, onorando con la sua presenza collezionisti,

ammiratori

- tra cui il Prof. Francesco Tedeschi che sta preparando una pubblicazione dedicata alla Mec-Ar t italiana e ar tisti di fama nazionale, quali Rino Carrara, Umber to Mariani e Tino Stefanoni, e diversi pittori bergamaschi.

Ma non solo. La presenza di Elda Henry, moglie del grande pittore surrealista Maurice Henry, ha sicuramente contribuito a rendere questo momento speciale.

La mostra è un omaggio all’incredibile percorso di quest’ar tista

non-figurati-

vo; dalle sue prime Geometrie, alle sue tele Mec-Ar t, infatti, non manca nulla.

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Gianni Bertini e Elda Henry

Pasquale Emanuele e Rino Carrara 127

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Gianni Bertini

Un’altra pagina di storia per bergamo

E, soprattutto, non manca quello che lo ha reso unico, ossia il suo gesto Informale. Reminescenza della velocità del futurismo, questo gesto ha contribuito alla fine degli anni cinquanta a ridare un deuxième souffle a quella corrente ar tistica, ed è diventato come un marchio per Gianni Ber tini.

Tanto è vero che un occhio attento lo ritrova, gli anni successivi, nei par ticolari (vestiti o accessori, quali occhiali da sole) delle sue tele emulsionate dal sapore a

volte Pop

Ar t.

E a dimostrazione che anche la nostra cittadina, famosa per la sua étroitesse d’esprit, sa aprirsi al mondo, tanti presenti non volevano uscire dalla galleria senza por tarsi a casa un ricordo tangibile di quest’incontro.

Così hanno usato il modesto omaggio reso a Le Diurnal di Gianni Ber tini sul numero di ottobre di BergamoUp per chiedere una dedica. n

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Eventi: La dolce vita bergamasca

Francesco Lussana 129

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Calle de la Industria 520 e il vintage classe 1999

Serata d’eccezione quella organizzata dal cigar club Calle de la Industria 520 – l’associazione culturale con sede a Iseo che riunisce i fumatori di sigari più appassionati – al Ripasso Caffé di Iseo lo scorso 29 ottobre. Gli amanti del sigaro hanno infatti gustato un vero e proprio vintage del 1999: un Prince of Wales della marca Romeo y Julieta. I sigari Romeo y Julieta, marca fondata nel 1873, hanno vinto varie medaglie d’oro a livello mondiale sia per il sapore che per la qualità. Il pezzo fumato ad Iseo, fuori produzione da dieci anni, fa parte del modulo Churchill, chiamato così proprio perché ad inventarlo fu lo stesso Winston Churchill. Ad animare la serata è poi intervenuto Paul De Sury: il professore si è soffermato soprattutto sugli Avana e sulle loro caratteristiche. n

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Eventi: La dolce vita bergamasca

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Calle de la Industria 520 e il vintage classe 1999

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Osteria numerosette un anno di vita per il locale romano a Bergamo

Primo compleanno per Osteria numerosette, l’osteria tipica romana che si trova nel cuore di Bergamo. Lo scorso 28 ottobre, Manuela Princigalli – titolare del locale di via Pignolo, 50 – e i suoi clienti hanno festeggiato insieme il primo anno di vita di un loca-

OGGI AVEMO...

PASTA E PATATE,

GNOCCHI DE PATATE, SARCICCIA

CO’ PATATE AROSTO, SPEZZATINO

CO’ PURE’ DE PATATE, PATATE FRITTE

E CROCCHETTE DE PATATE

le che ha saputo portare nella città orobica uno scorcio della capitale. Menù che nasce dai piatti più tipici della tradizione romana, cucinati con passione e in una atmosfera davvero unica creata nel locale del ‘600 con volte a mattoni e le tipiche tovaglie a quadretti delle migliori trattorie tipiche. Posto ideale per chi vuole assaggiare primi piatti dal sapore romano come bucatini all’amatriciana o spaghetti cacio e pepe oppure i secondi che non possono mai mancare nella capitale come l’abbacchio al forno e la coda alla vaccinara. n 136

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Eventi: La dolce vita bergamasca

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Bobadilla La festa del segno

L’appuntamento

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fisso

del

questo mese lo Scorpione. La

primo martedì del mese è al

serata propone, come sem-

Bobadilla Feeling Club per la

pre, agevolazioni ed estrazioni

festa dedicata allo zodiaco.

premi, oltre all’ottima musica

La Festa del Segno, evento fis-

dal vivo fino alle 22,30 e dj set

so del che da oltre vent’anni

fino all’1,30. Il Bobadilla Fe-

riempie di stelle la notte del

eling Club è a Dalmine, in via

locale di Dalmine, celebra

Pascolo 34.

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Eventi: La dolce vita bergamasca

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Bobadilla La festa del segno

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Man in Italy

M

l’inaugurazione

Inaugurazione in grande stile quella dello scorso venerdì 30 ottobre a “Man in Italy”, negozio specializzato nell’abbigliamento maschile in piazza Matteotti a Bergamo. L’evento è stata la giusta occasione per presentare al pubblico le linee classiche, casual, da golf e da cerimonia adatti sia per un pubblico giovane sia adulto. Particolarità dell’inaugurazione: la presenza di una Aston Martin personalizzata da Man in Italy, per offrire al proprio pubblico un altro esempio di classe ed eleganza.

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Matrimoni e...

Scanzorosciate (BG) Tel. 035/668707 - cell. 349/7536793 - laura@dimiceli.it - www.dimiceli.it 143

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Man in Italy l’inaugurazione

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Man in Italy l’inaugurazione

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Eventi: La dolce vita bergamasca

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Gianni Berengo Gardin Fotografia e storia

Entrare in Galleria Elleni con l’idea di fotogra-

La storia che lega Gianni Berengo Gardin alla

fare Gianni Berengo Gardin, ossia il fotografo

nostra terra non si limita a questa personale;

che l’anno scorso ha ricevuto The Lucie Awards

inverno durante la seconda guerra mondiale,

(l’equivalente di un Oscar alla carriera), non

per via dei bombardamenti su Roma, è stato

è impresa semplice. Mais à cœur vaillant rien

sfollato come tanti altri bambini senza geni-

d’impossible e per fortuna lui è molto dispo-

tori, trovando asilo tre mesi a Oltre il Colle e

nibile.

tre mesi a Bergamo. Ricordo felice? Sicura-

1

mente giacché ogni giorno si mangiava polenta e formaggio, mentre a Roma il cibo scarseggiava.

Saranno questi bombardamenti ad averlo spinto da giovanissimo a fotografare aerei?

Probabile. Di sicuro però il libro Images à la sauvette di Henri Cartier-Bresson ha lasciato un’impronta indelebile, quella della fotografia testimone di un’epoca. Lo scatto “obbiettivo” per fare del Sociale, che non significa fotografare solo i poveri, ma di sicuro esclude i divi in posa. Infatti, Gianni Berengo Gardin rifiuta la

Gianni Berengo Gardin 1

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Ma per un cuore valoroso nulla è impossibile.

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Bruno Di Bello e Mario Cresci

Cristiano Calori e Maurizio Buscarino 149

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Gianni Berengo Gardin Fotografia e storia

denominazione di Artista-fotografo (colui che prende per mano e porta nel proprio universo), perché lui fotografa l’attimo2 senza neanche sfiorarlo per restituirlo intatto alla Storia.

Tanto è vero che, durante la serata d’inaugurazione di questa mostra che durerà fino al 6 dicembre, il leitmotiv tra i colleghi famosi - quali Maurizio Buscarino, Sergio Di Bello e Mario Cresci, che guardano gli scatti della contestazione alla Biennale d’Arte - Venezia, 1968 e non solo - è: con le sue opere Gianni narra la storia, la nostra storia. n

Ha sempre almeno una delle sue preziosissime Leica a tracolla, anche quando, comodamente seduto per una cena in compagnia, si gusta una delle sue tre passioni: il gelato. Inutile dirvi che la prima è la Leica e la seconda le donne.

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Eventi: La dolce vita bergamasca

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Giovani all’appello E’ stata inaugurata la nuova sezione provincia-

vanta delegazioni permanenti all’Onu. In Italia

le di Brescia della JCI (Junior Chamber Inter-

è stata fondata nel 1962 e promuove corsi di

national), associazione per la crescita perso-

formazione, progetti per la comunità, eventi

nale, professionale e sociale di uomini e donne

locali, nazionali e internazionali e tante altre

tra 18 e 40 parte.

iniziative a favore dei giovani.

Presente in oltre 100 nazioni, con oltre 200mila soci attivi e un milione di over 40 che in gio-

La neo sezione bresciana è presieduta dal

ventù ne hanno fatto parte (tra cui Kofi Annan,

commerciante trentenne Matteo Penteriani. I

Bill Gates e il principe Alberto di Monaco),

giovani interessati a farne parte possono scri-

la JCI ha la sede mondiale negli Stati Uniti e

vere a: segreteria@jcitaliana.com

I partecipanti al primo corso di formazione della JCI Brescia

Il neo presidente Matteo penteriani presenta il corso “Come farsi scegliere dai cacciatori di teste”

il presidente provinciale e il presidente nazionale a spasso per il lago di Garda

il presidente provinciale e il presidente nazionale a spasso per il lago di Garda

un momento della cena di fondazione

il presidente nazionale appone il “pin” sulla giacca del neo presidente locale

alcuni componenti del Consiglio direttivo nazionale con alcuni soci bresciani

alcuni componenti del Consiglio direttivo nazionale con alcuni soci bresciani

il primo discorso ufficiale del nuovo presidente della JCI Brescia

i presidenti provinciali di Bergamo, Luca Rossi, e Brescia, Matteo Penteriani

i presidenti provinciali di Bergamo, Luca Rossi, e Brescia, Matteo Penteriani

la torta inaugurale

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...:::FACE FROM:::...

Rubrica

a cura di

Alessandro Di Miceli

e

Matteo Mottari

dedicato a tutti i bergamaschi.

invitate tutti i vostri amici di facebook

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Oroscopo di Joseph Procino1

Segno Zodiacale del mese:

Scorpione Il Sole transita nel segno all’incirca tra il 24 ottobre il 21 novembre.

Lo Scorpione tende ad essere rigido, perspicace, e sospettoso. Ama la segretezza in tutte le sue forme.

E’ dotato di uno sguardo acuto, forte e di penetranti occhi scuri. La sua parola può apparire sarcastica, tagliente, critica. E’ considerato il segno della sessualità nella cerchia zodiacale ed è certamente fra tutti il più passionale. Lo Scorpione s’incontra frequentemente in campo giuridico, nelle investigazioni e nel settore esoterico. I nati in Scorpione hanno la grande fortuna di avere una voce profonda e vibrante che, alleata allo sguardo, può dar loro qualità ipnotiche. Scorpione d’eccellenza: Grace Kelly, definita da Hitchcock “ghiaccio bollente” per la sua immagine fredda, ma estremamente magnetica.

TRATTI SALIENTI DONNA SCORPIONE: Ardente, passionale, vendicativa, estremamente sensibile.

TRATTI SALIENTI UOMO OMO SCORPIONE: Ama la segretezza, la disciplina, l’ambizione. Poco incline. alla dimostrazione di sensibilità.

COSA FARE con lo SCORPIONE 1-siate avventurosi, esploratori e viziateli.

2-siate profondi parlando di vita e di filosofia. e leggeri divertendovi insieme.

3-siate sempre grandi osservatori, carismatici e protettivi.

4-siate oratori nella giusta dose: gli scorpioni amano scoprire e scoprirsi lentamente.

COSA NON FARE con lo SCORPIONE 1-eccedere in lusinghe.

2-avere un atteggiamento da vittima.

3-entrare in competizione.

4-perdersi nel buonismo.

Scheda tecnica Bisogno di vivere segretamente, intensamente, appassionatamente.

ESPRESSIONE TIPICA: Sarà alla mia altezza?

BUONE QUALITA’: Volontà, determinazione, forte energia sessuale, mente brillante, preveggenza DIFETTI: Sarcasmo, rabbia, ipercriticità ed inclinazione al rimprovero ANIMALI SACRI: Aquila (energia predatoria) Serpente (energia sessuale) SALE MINERALE: Solfato di calcio (necessario per la formazione ossea) METALLO: Ferro COLORE: Rosso Scuro, porpora (necessario per l’armonizzazione dei chakra) FIORE: Crisantemo GEMMA: Topazio PROFUMO: Giacinto NOTA MUSICALE: Do basso Laureato in scienze della comunicazione, e specializzando in editoria multimediale presso l’Università di Bergamo, Joseph Procino studia astrologia dal Prof. Umberto Pirotta di Milano, partecipando a vari seminari su come predire avvenimenti nella vita del singolo in relazione al transito dei pianeti. Per informazioni: HYPERLINK “mailto:JosephP.84@libero.it”JosephP.84@ libero.it PERSONAGGI CELEBRI DEL SEGNO: Maria Antonietta 2/11/1755, Martin Luterò 10/11/1483, Marie Curie 7/11/1867, Charles De Gaulle 22/11/1890, Grace Kelly 12/11/1929, Niccolo Paganini 27/10/1782, Alain Delon 8/11/1935 1

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ARIETE nati tra il 21 marzo e il 20 aprile

TORO nati tra il 21 aprile e il 20 maggio

GEMELLI nati tra il 21 maggio e il 21 giugno

CANCRO nati tra il 22 giugno e il 22 luglio

LEONE nati tra il 23 luglio e il 22 agosto

VERGINE nati tra il 23 agosto e il 22 settembre

Grinta e determinazione saranno le carte vincenti per affrontare di petto questioni lavorative. Il lavoro vi vedrà protagonisti nel mese di Novembre con ottime opportunità di svolta.

In arrivo novità anche in amore. Molti Ariete riscopriranno il travolgente fascino della vita notturna.

Incontri passionali sono previsti dal 12 in poi.

Il mese di Novembre si preannuncia decisivo per il segno del Toro. La vita vi darà la possibilità di cambiare, e la possibilità di riscoprirvi. Con transiti così importanti, farete chiarezza su situazioni affettive instabili. Buon periodo per viaggi di relax. Ottime le giornate del 16, 17, 19 e 20.

A Novembre riprenderete il tram tram a cui siete abituati e che infondo è il vostro habitat naturale. Se siete in attesa di c o mu n i c a z i o n i importanti, dal 12 la fortuna sarà dalla vostra.

Piccoli colpi di fortuna anche al gioco. Buona l’intesa col partner con cui potete trascorrere momenti di autentica passione.

Un mese in ascesa per i cancerini. Vi sentirete freschi e pieni di buoni progetti da realizzare. Se attendete rinnovi contrattuali o un nuovo posto di lavoro, Novembre vi sorprenderà dandovi quello che desiderate.

Nuove alleanze in campo professionale. Sono favoriti gli incontri dal 12 in poi.

E’ un autunno grigio anche per i Leoni più splendenti. Il mese si apre con il transito di Marte nel segno e molteplici quadrature.

Attenzione a scontri con il datore di lavoro, con il partner o con i figli. I Leoni più consapevoli sentiranno il bisogno di cambiare. Attendete la fine dell’anno per sentirvi vincenti e in sintonia con gli altri.

Ecco finalmente una nuova Vergine: stabile, sicura e più concreta che mai. Ritorneranno momenti di serenità e leggerezza che avevate perso da tempo. Dal 12 Novembre Venere vi proteggerà portandovi un sorriso in più e la voglia di passare serate romantiche con il vostro partner. Incontri con amici che non vedete da tempo.

BILANCIA nati tra il 23 settembre e il 23 ottobre

SCORPIONE nati tra il 24 ottobre e il 21 novembre

SAGITTARIO nati tra il 22 novembre e il 21 dicembre

CAPRICORNO nati tra il 22 dicembre e il 20 gennaio

ACQUARIO nati tra il 21 gennaio e il 19 febbraio

PESCI nati tra il 20 febbraio e il 20 marzo

La Bilancia inizia un ciclo vitale difficile. Saturno nel segno dal 28 Ottobre, vi farà riflettere su quello che veramente desiderate dalla vostra vita, conferendovi gradualmente e nel giro di 2 anni una nuova consapevolezza. Intanto, Novembre incrementa quest’inquietudine con transiti difficili nel segno. Ritardi e un senso di i n a d e g u a t ez z a ingiustificato non alleggeriranno il vostro stato d’animo.

Attendete tempi migliori.

A Novembre il sole brilla nel segno dello Scorpione già in attesa di un 2010 fortunato, ricco e pieno di novità per tutti i segni d’acqua.

Novembre vi regala possibilità di consolidare amori, offrendovi serate di relax e piacere con il vostro partner.

Ottimo momento per la creatività e per la buona tavola, ma attenzione alla linea!

Cari Sagittari, un Mercurio transitante nel Vostro segno da fine Novembre vi porterà una ventata di aria fresca e telefonate inattese.

Possibilità di piccoli spostamenti in terre straniere ed incontri con partner più giovani.

Marte in buon aspetto, per tutto il mese di Novembre, vi conferisce vitalità, forza d’animo e voglia d’evasione.

Il peggio è passato e Novembre consolida rapporti nati da poco o certifica attraverso viaggi di piacere o week end romantici un amore nato da tempo. Un profondo e radicato senso di fiducia verso il prossimo sarà presente in voi per tutto il mese. Cari Capricorno, è il momento giusto per prendersi cura di sé e godere dei piacere della vita!

Acquario non più romantico e idealista, ma ben con i piedi piantati per terra. Questa è l’attuale situazione dell’Acquario che prende coscienza e acquisisce nel mese di Novembre una visione più pratica, e terrena della vita e delle difficoltà che nel quotidiano sono presenti. Cambiamenti in più settori. Maturazione spirituale.

Riceverete dalla metà di Novembre influssi planetari positivi per intraprendere percorsi professionali diversi. Se siete in coppia questo è il momento giusto per chiarire questioni lasciate in sospeso da tempo. Per i single ci saranno nuove possibilità di incontri interessanti che potranno sfociare in amicizie durature. Buone le giornate del 10 e del 19.

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mensile bergamasco

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MENSILE DI ECONOMIA, COSTUME E SOCIETÀ - ANNO 1 - N°3 - 2009

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