BergamoUp N° 5 febbraio 2010

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RSA E

S P E D I Z I O N E I N A B B O N A M E N T O P O S T A L E - D . L . 3 5 3 / 2 0 0 3 ( C O N V. I N L . 2 7 / 0 2 / 2 0 0 4 N ° 4 6 ) A R T. 1 C O M M A 1 . D C B B R E S C I A € 2 , 5 0 € 1 , 5 0

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5

RIO

NIV

mensile bergamasco

PUB B LI Z E TA

MENSILE DI ECONOMIA, COSTUME E SOCIETÀ - ANNO 2 - N°5 - FEBBRAIO 2010

STORIA DI COPERTINA:

Caffè del Viale Viale Locatelli LA CITTA’:

Dalmine BENESSERE, COLORI & CALORE:

Elio Fiorucci Love Therapy

APPUNTAMENTI CON L’ARTE:

106° Stagione Concertistica della Società del Quartetto Teatro Donizetti 5 biglietti omaggio per i nostri lettori.

EVENTI, CHI C’ERA:

NAG 2 Contemporary; Solidarietà Rotary International al Bobadilla; Sport Awards: Bergamo premia gli atleti; Medicallife: qualità, eleganza e convivialità; Il Berga-Maschio ideale; My name is Help onlus 100 “schiscette” per l’Africa; 5 Terre; Everline Center; BAF; Vita Cafe Verdello; Biokitchen; Waikiki Cafè W W W . B E R G A M O U P. I T

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“Un vincente trova sempre una strada, un perdente trova sempre una scusa.� Lao-tzu

BERGAMO

giugno

2009

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UN NUOVO A N N O DA V I V ER E I N S I EM E A BERGA MO UP P ER V I N C ER E N U O V E S F IDE Il nuovo anno sta dunque per entrare nel vivo del

stato d’animo che non vuole certo dire chiudere gli

suo cammino e “Bergamo Up” è pronto a condi-

occhi e mettere la testa sotto la sabbia, ma, piut-

videre con i suoi lettori e con tutti i bergamaschi

tosto, ci deve spingere a dare ogni giorno il massi-

quelli che si prospettano come dodici mesi carichi

mo delle nostre risorse, senza mai dimenticare che

di sfide e di obiettivi da raggiungere. In effetti, solo

proprio queste risorse ci possono aiutare ad uscire

guardandoci intorno, possiamo comprendere che

una volta per tutte da questo maligno tunnel della

in questo preciso momento non mancano le diffi-

crisi. In questo viaggio anche il nostro mensile è più

coltà e nemmeno i problemi da risolvere. La crisi

pronto che mai a fare la sua parte, seguendo con

economico-produttiva continua a far sentire la sua

attenzione e coerenza costanti le vicende legate alla

voce e sono in molti a guardare avanti con motivate

nostra città ed al suo vasto territorio, segnalando

preoccupazioni. Una situazione che non possiamo

progetti ed iniziative e, soprattutto, cercando di vol-

certo negare, ma che, al tempo stesso, non deve

ta in volta di evidenziare le cose positive che in ter-

farci cadere in una sorta di inattiva depressione.

ra bergamasca, per fortuna, non mancano davvero

Al contrario, tutti noi possiamo e dobbiamo ricor-

mai. Questa è la filosofia con la quale la nostra te-

dare le qualità e le virtù tradizionalmente legate

stata si è presentata ai suoi lettori ed è lo spirito che

al sistema bergamasco, un modo di essere che da

cercheremo di confermare con tutto il nostro entu-

sempre riesce ad andare al di là degli ostacoli più

siasmo e tutta la professionalità possibili nel corso

impegnativi. Una felice tradizione che dev’essere

di questo nuovo anno durante il quale anche noi, nel

“rinverdita” nel corso di questo 2010 che ha già

nostro piccolo, speriamo di poter dare un contribu-

messo in archivio le sue prime settimane. In effet-

to positivo alla valorizzazione del made in Bergamo.

ti la vasta provincia di Bergamo e tutte le realtà

E’ quello in cui tutti noi crediamo ed è un obiettivo

che la rappresentano offrono esempi di indiscussa

che siamo sicuri di poter raggiungere proprio insie-

qualità e se a tutto questo aggiungiamo la capar-

me a tutta la realtà bergamasca, anche perché noi,

bietà e la determinazione tipiche della nostra gen-

quando guardiamo a Bergamo, sarà forse per l’af-

te possiamo facilmente comprendere perché al

fetto che nutriamo verso la nostra terra o sarà per

futuro si può e si deve guardare con fiducia. Uno

un innato ottimismo, ma la vediamo davvero… Up!

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02 /2010 Sommario 10

viaggi, sfilate ed eventi

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fotografo collezionista e viaggiatore

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Nuove aperture

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serate per numeri uno

32

sport e solidarietà

36

Tra fiori, vini e piatti prelibati

38

nuovo laboratorio Intellimech

42

MUSICA

44

BERGAMOUP MODEL

42

STELLA MICHELIN

50

Attualità

Caffè del Viale

Gianni Limonta

“Vita Café” di Verdello Evolution Cafè Serse Pedretti

L’Osteria di via Solata Kilometro Rosso

Bergamo Jazz 2010 Modello per un giorno Roof Garden Restaurant 49° Riconoscimento del lavoro e del Progresso Economico

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RUBRICA BENESSERE

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ENTRA IN FARMACIA

58

BERGAMO

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ECONOMIA

66

personaggi

70

storia e tradizione

72

BEL PAIS

76

Una Psicologa per amica

80

CURIOSITA’

84

CINEMA

88

Economia

Benessere colori & calore

Medicallife

tra le sue vie

Saldi 2010: Un primo bilancio

Giambattista marchesi

San Valentino

Dalmine

STALKING

Frinco

Orobie Film Festival

Creare nuovi prodotti

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TEST&THE CITY

Luca Viscardi

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DANS LES COULISSES...

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CULTURA & SOCIETA’

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CULTURA & SOCIETA’

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CULTURA & SOCIETA’

109

CULTURA & SOCIETA’

110

CULTURA & SOCIETA’

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UN NOIR INEDITO

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CRITICA GASTRONOMICA

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EVENT

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EVENT

di una violenza quotidiana

Salottino Virtuale

Parola alla Fotografia

Parola alla Parità

Parola al Verbo

Parola alle Biblioteche

La governante Tilde - Capitolo 4

Un tavolo per due

NAG 2 Contemporary

“Gocce di solidarietà” 7

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EVENT

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EVENT

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EVENT

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EVENT

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EVENT

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EVENT

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EVENT

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EVENT

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EVENT

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EVENT

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FACEBOOK

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OROSCOPO

Sport Awards

Medicallife

Il Berga-Maschio ideale è…

My name is Help

5 Terre Una vetrina in città

Everline Center

BAF

Vita Café l’inaugurazione

Biokitchen

Waikiki Café

I volti dei faceberghem

Segno del mese: Acquario

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Editore Pubblizeta

DI EMANUELE ZARCONE VIA BRUNO BUOZZI, 5/A - 25125 BRESCIA -ITA INFO@BERGAMOUP.IT Direttore Generale

Michele Oggioni

INFO@BERGAMOUP.IT Direttore Responsabile

Luca Marinoni

DIRETTORE@BERGAMOUP.IT Redazione

Laura Generali Maryline Milesi Raffaella Ravasi Amministrazione

Claudia Sartini

AMMINISTRAZIONE@BERGAMOUP.IT Art

BM ADV Advertising INFO@BMADV.IT

Impaginazione

Alessandro Di Miceli GRAFICA@BERGAMOUP.IT Pubbliche Relazioni

Massimiliano De Stefano Progetto Grafico originale

Raineri Design Segreteria

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SEGRETERIA@BERGAMOUP.IT Web WWW.BERGAMOUP.IT Stampa TIPOLITOGRAFIA PAGANI S.R.L. Fotografi

Matteo Mottari Sergio Agazzi Laura Marinoni Hanno collaborato: Luca Marinoni, Glenda Manzi, Sara Gusmini, Isabella Rovaris, Emanuele Lumini, Simone Montanari, Filippo Fumoso, Claudio Maria De Stefano, G. Battista Gherardi, Vip International S.r.l., Prime s.r.l. REDAZIONE: INFO@BERGAMOUP.IT 24121 BERGAMO, VIA CASALINO, 5H BERGAMOUP MAGAZINE TESTI E IMMAGINI DELLA PRESENTE PUBBLICAZIONE NON POSSONO ESSERE RIPRODOTTI SENZA AUTORIZZAZIONE FIRMATA DA PUBBLIZETA PRODUCTION

BERGAMOUP, PERIODICO MENSILE DI INFORMAZIONE LOCALE ISCRIZIONE PRESSO IL TRIBUNALE DI BERGAMO N° 16/2009 DEL 18 MAGGIO 2009.

CONCESSIONARIA PUBBLICITÀ E ABBONAMENTI: T: 035 23 66 61 - F: 035 23 66 61 WWW.BMADV.IT

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Caffè del Viale, viaggi in regalo, sfilate di moda e tanti altri eventi di Laura Generali

È un 2010 ricco di eventi quello che è appena iniziato al Caffè del Viale di Dalmine, in via Locatelli. Aperto 7 giorni su 7, per un totale di 365 giorni all’anno, il Caffè del Viale è uno dei pochi locali della bergamasca che offre un orario continuato dalle 5 della mattina alle 2 della notte. Locale tranquillo, con posti a sedere al chiuso oppure all’aperto, sotto un ampio tendone, il Caffè del Viale, grazie alla sua accoglienza, attira clienti di ogni fascia d’età e categoria. E proprio per far divertire i clienti abituali e invogliarne dei nuovi a fermarsi anche solo per un caffè o per un aperitivo, il Caffè del Viale ha deciso di mettere in palio per l’intero anno, 12 viaggi – uno al mese – da regalare ai più fortunati. L’idea è nata da Roberto Marchesi che, insieme al papà Giampiero è titolare del locale dal 2001. “Abbiamo pensato di regalare un bel momento ai nostri clienti – ci spiega Roberto Marchesi – mettendo in palio un premio quanto mai gradito come un viaggio. Le mete sono diverse e vengono decise di volta in volta: si va dall’Egitto, alla Tunisia a Tenerife. Per il momento abbiamo estratto il viaggio di gennaio che è andato a una ragazza, cliente abituale del Caffè del Viale”. E, infatti, mentre noi stiamo facendo la nostra intervista,

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lei si sta godendo il caldo sole dell’Egitto. “Era felicissima, non riusciva a crederci”, aggiunge Roberto. Beh, in effetti, come darle torto. Ma i viaggi non sono l’unica novità introdotta da Marchesi nel suo locale: a marzo il bar di Dalmine si trasformerà per due serate in un set di moda dove sulla passerella sfileranno aspiranti miss Caffè del Viale. “Durante la prima serata, prevista per il 23 marzo, faremo

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Caffè del Viale

Viaggi, sfilate ed eventi

te si è divertita. Replichiamo il 18 febbraio con una seconda serata e, se anche questa volta la risposta dovesse essere buona, potremmo pensare di dedicare a questo appuntamento una serata fissa al mese”, ci spiega Marchesi. “Poi avremo anche serate a tema come quella organizzata per il carnevale, il 16 febbraio, martedì grasso; aspettiamo tutti i nostri clienti rigorosamente in costume! Per finire, il 14 aprile, avremo anche una serata dai ritmi caraibici durante la quale un gruppo di ballerini, i “Sentimiento Latino” si esibiranno e coinvolgeranno i clienti nel ballo”. Eventi e divertimento non mancano nel locale di Dal-

sfilare le ragazze solo con jeans e maglietta del nostro locale”, ci spiega Roberto. “Le modelle saranno divise in tre categorie: under 20, under 30 e under 40. Per ogni categoria verranno scelte 5 ragazze che due sere più tardi, giovedì 25 marzo, si cimenteranno in una vera e propria sfilata di moda, con tanto di abiti da sposa, sportivi, casual e costumi da bagno. Il tutto sotto la cura di un’estetista e del parrucchiere Ronny”. Viaggi, moda, ma anche tanto divertimento al Caffè del Viale dove il programma 2010 prevede serate Single party e a tema. “A gennaio abbiamo già fatto una festa per single e la gen12

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Caffè del Viale

Viaggi, sfilate ed eventi

mine: “per questo devo ringraziare anche altre

Due anni fa infatti il viale è stato chiuso per

persone – ci spiega Roberto – come il Boba-

lavori ed è stato allargato, dedicando ampio

dilla, altro storico punto di ritrovo di Dalmine,

spazio alle vie pedonali e ciclabili che però non

con cui abbiamo un’ottima collaborazione e

vengono utilizzate a discapito dei posti auto.

molti dei loro clienti si fermano da noi per un

Un po’ di crisi, con queste decisioni, l’hanno

drink prima della serata da loro. Ringrazio poi

creata”, sottolinea dispiaciuto Roberto. Ma

anche Paolo Locatelli, il mio commercialista,

malgrado le piccole difficoltà il Caffè del Via-

che mi sopporta e supporta da anni”. E se la

le si conferma un posto amato dai clienti per

crisi sembra non si sia fatta sentire nel locale

le sue crêpes, per gli aperitivi o anche per un

di Dalmine, qualche piccolo problema c’è co-

pranzo veloce. A marzo il bar sarà poi dotato

munque stato: “la precedente Amministrazio-

di un apparecchio Sisal per il Superenalotto e

ne comunale ci ha privato di parcheggi utili.

Win for Life. n

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Gianni Limonta:

fotografo collezionista e viaggiatore. di Raffaella Ravasi

Ph. Gianni Limonta

Gianni Limonta, collezionista e fotografo gira-

tografo viaggiatore. 40 anni di viaggi e 40 anni

mondo: classe 1944, primo scatto a 14 anni,

di collezione: gli occhi cerulei ancora gli si ac-

all’attivo milioni di scatti in 45 anni di pro-

cendono mentre spiega cos’è una fotografia,

fessione. Più di 3000 macchine fotografiche

«la registrazione visiva di quell’attimo non più

fanno parte della sua collezione, una delle più

ripetibile», perché - prosegue - «se nel 1839

importanti al mondo fra le private: spiccano

non fosse nata la fotografia, come avremmo

50 pezzi unici, autentici gioielli raccolti nel

potuto sapere com’era il mondo? Solo con il

corso degli anni in tutto il mondo. Collezione

disegno? Non sarebbe stato reale». È così che

custodita e curata con passione, «la macchi-

nasce il fotografo viaggiatore, per documenta-

na meccanica deve essere sempre in funzione,

re e raccontare il mondo. Oggi scatta con Lei-

il non uso la blocca», mero documento della

ca o Nikon, in analogico o digitale, preferisce

storia della fotografia. Tutto ha inizio con una

il bianco e nero in analogico, - bianco e nero

Folding degli anni Trenta regalatagli dal cogna-

che non morirà mai, - «perché le foto hanno

to quando era un ragazzo, - come una folgo-

un altro sapore nelle tonalità di grigio, sono

razione -, Gianni Limonta oggi ha una vera e

più emozionanti, mentre una foto in bianco

propria “storia della macchina fotografica” dal

e nero digitale non è croccante. Digitale che

dagherrotipo del 1839 in poi. Fra i pezzi unici

però ha superato l’analogico nel colore». Poi

non si può non ricordare la Zeiss di Vittorio

le foto bisogna saperle guardare, saperle leg-

Emanuele III. Professionista, collezionista e fo-

gere, percepire l’emozione, cercare di sentire

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lo scatto. Una foto può essere molto più che

re, ma prima dello scatto si pensava ancora.

bella. Splendidi libri, la maggior parte pubbli-

Oggi con il digitale, si scatta senza nemmeno

cati da Mondadori, raccontano reportage foto-

guardare, tanto con Photoshop le foto si siste-

grafici in Birmania, Cina, Siria, Libia, in Nepal

mano a casa». Professionista eclettico e poli-

il primo libro fotografico dedicato alla Valle del

valente, Gianni Limonta “bergamasco D.O.C.”,

Mustang, in Amazzonia, “Verde Amazzonia”

diversifica il suo lavoro nel campo della moda,

del 2003 «il mio preferito, un vero reportage

pubblicità, industriale, still-life, calendari d’ar-

di viaggio. Ho trascorso due mesi a contatto

te, campagne fotografiche per i Beni Cultura-

con le tribù indigene. Molto emozionante, ve-

li. «Mi piace tutto» - dice sorridendo -, taglio,

ramente pochi si possono avvicinare», per ar-

inquadratura, equilibrio fra pieni e vuoti, luce

rivare all’Egitto, all’ultima pubblicazione “Ma

e scatto. Prossimo viaggio? Zaino di 25 chi-

che libro d’Egitto” del 2008. Tutte fotografie in

logrammi sulle spalle, 7 o 8 obiettivi e caval-

analogico a colore, «sento quando lo scatto è

letto, in giro per la Mongolia, il Cile e l’India

quello giusto, non ho bisogno di rivederlo. Hai

per raccontarci un altro pezzo di mondo. Fra

mai visto una foto degli anni Trenta? Allora si

un viaggio e l’altro lo si può trovare nel suo

avevano solo 6 scatti, 6 lastre, prima di scat-

studio, Foto Studio Gianni, in via Statuto 16/g

tare una foto si pensava delle ore. Fino a dieci

Bergamo, dove tutti lo conoscono. n

anni fa, con le 36 pose, si sceglieva la miglio-

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Dubai

Manzanilla sweet,Arredamento da realizzare il lato dolce della vita

al Luciano Pavarotti Tower

Fanano Arredamento da realizzare al Pavarotti Ski Resort

Appennino Modenese

la sua direzione. Rientrato nel Belpaese, De-

sto servizio, vendiamo anche the in foglia di

vis ha l’intuizione di rilevare la vecchia storica

alta qualità. Serviamo poi infusi, cioccolata

pasticerria di Colognola, dove l’ex proprietario

biscotti artigianali, praline e cioccolatini”. E

– attivo ormai da 30 anni – stava per andare

al Manzanilla c’è spazio anche per una piccola

in pensione. Dalle parole ai fatti e Devis ha

cantina, specializzata ovviamente in vini dolci

fatto suo il locale. “Ho dato un tocco diverso

da accompagnare al dessert come passiti o

a questo posto aggiungendo anche una caffet-

moscati, ma anche in champagne e grappe

teria – continua – e devo dire che il riscontro

pregiate. “La nostra specialità resta soprat-

è stato positivo. La pasticceria rimane clas-

tutto la pasticceria – conclude Devis –: siamo

sica, ma ogni dolce è fatto con la massima

famosi per le nostre brioches e per i nostri

cura e con ingredienti freschissimi: dò molta

dolci. Tutto viene prodotto nel nostro labora-

importanza alla qualità. Poi mi piace anche

torio, dietro il negozio, dove oltre a me lavora-

sperimentare e creare dolci sempre nuovi,

no i miei collaboratori: Zuyen, Maria Grazia e

anche seguendo le richieste e indicazioni dei

Fabio”. n

miei clienti. Recentemente ho iniziato a creare torte moderne e particolari, soprattutto per cerimonie o eventi speciali”. E per il Natale ormai alle porte, Devis ha in serbo anche dei dolci unici, come i panettoni al the verde macha e fragole. Novità poi rispetto alla vecchia pasticceria è senz’altro il servizio caffetteria che attira clienti di ogni età: “Oltre a fare que-

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Arredamento realizzato al Mag 218

Arredamento da realizzare al Dolce Vita

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Lago di Garda

Arredamento realizzato in Liguria

Montecarlo

Liguria

Arredamento realizzato al Hotel Le Globe

Arredamento realizzato al Hotel Restaurant Amethyst Residence Garda Resort

Arredamento da realizzare a Murano

Venezia

Lignano

Sardegna

Arredamento realizzato a Lignano

Arredamento realizzato in Sardegna Villaggio

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Valle d’Aosta Val Seriana

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Arredamento realizzato a Pisa

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Al “Vita Café” di Verdello. di Raffaella Ravasi

A gennaio è iniziata la nuova avventura del

un ambiente gradevole e giovanile. Peculiari-

Vita Café di Verdello: Gigi Coppolino e Maria

tà della caffetteria sono le ricche colazioni del

Arrigoni hanno aperto il nuovo bar fronte stra-

mattino servite a partire dalle 5,30 per i clienti

da, lungo la strada Francesca, all’altezza della

più mattinieri che spaziano da quella “all’in-

nuova zona industriale di Verdello, in via Fanto-

glese” con la spremuta, ad una vasta scelta al

ni, 5. Una manciata di chilometri da Bergamo

buffet, fra brioches di pasticceria e torte ca-

e il marchio Vita Café ritorna in questa nuova

serecce fatte anche da Gigi. La sua specialità

attività, dal ristorante di via Borgo Palazzo in

è la buonissima torta di mele, candidata a di-

città al bar di Verdello. «Un nuovo punto di par-

ventare “la torta Vita”! Il pranzo di lavoro offre

tenza - spiega Gigi -, una nuova avventura lavo-

poi una vasta scelta fra panini e toast, insalate

rativa che condivido appunto con Maria, la mia

varie, primi e secondi di gastronomia. Il tutto

socia, mio fratello Riccardo e Alessandra che

servito con un sorriso a prezzi modici e con-

si occupano del banco e della sala». Per Maria si tratta invece della prima entusiasmante esperienza nel settore: «il nostro Vita Café di Verdello è per me una vera sfida, avevo voglia di cambiare lavoro, amo molto stare in mezzo alla gente, chiacchierare». Un centinaio di metri, arredamento moderno e luminoso per

correnziali, perché la filosofia di Gigi e Maria è quella «sì di un bar, ma di un bar di nuova concezione». Arrivata l’ora “dell’aperitivo steso”, dal lunedì al sabato, ci si può sbizzarrire fra le varie golosità e stuzzichini che imbandiscono il banco, degustando oltre agli innumerevoli cocktails, un buon bicchiere di vino, offerto

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anche al calice, fra vini locali e non, perché, come sottolinea Gigi, «sbicchieriamo qualsiasi vino». Dal mese di febbraio, prenderà il via la sempre amata Happy Hour il venerdì sera dalle 20,00 alle 23,00 prorogando quindi l’orario di chiusura serale del locale. Appuntamento da sempre molto gradito ed atteso dai più giovani e non solo.

Facile raggiungerli: Vita Café Via Fantoni, 5 Verdello Dal lunedì al sabato dalle 5,30 alle 20,00 Domenica chiuso

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Evolution Cafè,

serate per numeri uno di Laura Generali

Una serata speciale con un aperitivo “per nu-

“All’Evolution Cafè si parte con l’aperitivo per

meri uno”. Questo l’appuntamento da non per-

poi passare alle diverse portate: antipasti, as-

dere all’Evolution Cafè di Paladina, locale che

sortimento di primi, svariati dolci e frutta. Una

da 6 anni riempie le serate dei bergamaschi,

vera e propria cena che, unita allo spettacolo

dal giovedì alla domenica. Ed è proprio di do-

a partire dalle 21,00, richiama ogni domenica

menica che il locale offre una serata originale

sera centinaia di persone da tutta la provin-

e divertente, dove i colpi di scena non si fan-

cia”, continua il titolare. E il divertimento non

no desiderare. Il principale si chiama Braga

manca nemmeno le altre sere: la prima delle

ed è una drag queen che arriva direttamente

quattro serate del locale di Paladina propone

da “Chiambretti Night”. “Braga è l’ospite fis-

l’animazione latina ad opera della scuola Dan-

sa dell’Evolution Cafè – ci spiega Andrea Togni

ce Project che tiene nel locale due corsi di bal-

che, insieme alla fidanzata Monia Capelli è ti-

lo da un’ora ciascuno (dalle 20,30 alle 22,30)

tolare del locale –. Braga canta e balla insie-

per poi iniziare una vera e propria animazione

me ad amiche che la accompagnano nel suo

che coinvolge i clienti, esperti ballerini e non. Il

show durante la serata karaoke, coinvolgendo

venerdì sera è invece dedicato alla musica dal

i clienti del locale”. Ma la domenica dell’Evo-

vivo. Nel locale si esibiscono, infatti, le miglio-

lution non è solo musica: a partire dalle 17,00

ri cover band italiane: non solo gruppi locali,

parte l’happy hour che va al di là del sem-

quindi, ma anche musicisti che arrivano da

plice aperitivo fatto di stuzzichini e salatini.

tutta Italia per suonare all’Evolution. Dall’1,00

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Evolution Cafè, serate per numeri uno

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e fino alle 3,00 – orario di chiusura del locale

potrà festeggiare grazie anche alla particolare

–, inizia la serata disco, con musica commer-

cura che dedichiamo ai clienti per farli sentire

ciale e revival anni Settanta e Ottanta. La sera

davvero a proprio agio”. Chi prenota all’Evo-

successiva, il sabato, è invece il momento clou

lution, oltre al tavolo, può gustare nel corso

per i nottambuli. “La serata inizia con il lounge

della serata cascate di frutta, dolci e stuzzi-

bar per offrire al pubblico un momento di re-

chini salati, oltre a divertirsi grazie alla bella

lax dopo cena e creare l’atmosfera giusta del

musica. “la nostra è una cura maniacale del

pre-serata – ci spiega ancora Andrea Togni –.

cliente – conclude Andrea Togni –. Ci teniamo

Da mezzanotte in poi si apre invece la vera e

davvero tanto a far sentire bene le persone

propria discoteca in compagnia di due dj: Gigi

che vengono nel nostro locale, soprattutto i

Leni e Massimo Alberti da Rtl 102.5. Questo è

clienti abituali”. L’Evolution Cafè è a Paladina,

il momento adatto per chi vuole prenotare un

sulla strada statale Villa d’Almé/Dalmine, in

tavolo e passare una serata divertente in com-

via Roma. È aperto dal giovedì al sabato dalle

pagnia di amici. Compleanni, feste, occasioni

20,00 alle 3,00 e la domenica dalle 17,00 alle

speciali: richiedendo un tavolo all’Evolution si

3,00. L’ingresso è gratuito. n 31

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Serse Pedretti, sport e solidarietà di Laura Generali

Quando l’impegno nel mondo sportivo incontra la solidarietà e la voglia di fare squadra anche nella vita, i risultati non si fanno attendere. È stato così anche per la ‘Berghem Soccer Team’, squadra nata dalla passione di alcuni amici che da tre anni si ritrovano a giocare a calcetto. “Da tre anni a questa parte quello del martedì sera era per noi un appuntamento fisso – ci spiega Serse Pedretti che insieme a Gigi Foppa è il fondatore della squadra –. L’idea è nata proprio da lì: perché non creare una squadra che oltre a giocare a 32

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calcio si metta a disposizione per fare qualcosa di buono per gli altri?” Così, insieme a giocatori ed ex giocatori dell’Atalanta è nata una squadra che conta attualmente quaranta persone circa. Lo scopo è proprio quello di intervenire in aiuto alle Onlus o alle associazioni che hanno bisogno di organizzare un evento per raccogliere fondi. “Non chiediamo nulla all’associazione che ci chiama, ovviamente, anzi: contribuiamo con le nostre partite alla raccolta fondi per i più diversi scopi umanitari”, continua Pedretti. I personaggi che fanno parte della Soccer Team sono, infatti, noti al grande pubblico, trattandosi di giocatori ancora attivi o di ex stelle del calcio. “L’idea è di portare almeno sei o sette personaggi famosi a partita, in modo da attirare il pubblico. L’abbiamo fatto per la marcia di Telethon, per i disabili della Valle Seriana e per molte altre iniziative di volontariato”. Ogni partita, oltre ad incassare i proventi delle vendite, prevede che i partecipanti stessi si autotassino, in modo da raccogliere anch’essi fondi da donare alle associazioni. “I progetti che abbiamo per il futuro sono tanti – continua Pedretti – ma, in particolare, vorremmo organizzare un match con Coppola e Floccari”. L’attività di Pedretti non ha a che fare però soltanto con il volontariato. Lo sport, in questo caso, è il minimo comune denominatore della sua carriera e il punto focale di Onis Italia, il negozio che Pedretti ha aperto a Spirano. Onis si occupa di fornire alle squadre sportive, specialmente di basket, calcio e pallavolo, tutta l’attrezzatura utile per la pratica sportiva: dall’abbigliamento, ai prodotti farmaceutici, alle strutture utilizzate sui campi. Onis 33

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rifornisce con questi prodotti il 60% società

negozio è infatti licenziatario del merchandi-

sportive, puntando, in particolare, sulle pic-

sing della squadra orobica, caratteristica che

cole squadre. Da quattro anni, il negozio ha

gli garantisce la possibilità di creare prodotti

poi aperto i battenti anche ai singoli sportivi

nuovi legati al marchio Atalanta, come le fel-

che hanno voglia di rifarsi il guardaroba: “Onis

pe dei giocatori, oppure prodotti particolari,

presenta oltre 600 modelli diversi di scarpe da

come la recente linea di abbigliamento per

calcio – commenta il titolare – ed è sicuramen-

bambini a partire da un anno di età. n

te il posto con la maggior possibilità di scelta

ONIS SPORTSWEAR

in campo sportivo”. Onis è anche Atalanta: il

Via Campo Romano, 30/32 Spirano (Bg)

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L’Osteria di via Solata: fra fiori, vini e piatti prelibati. di Raffaella Ravasi

Ezio Gritti, 51 anni, chef e sommelier autodi-

sala: Nadia in sala e Antonio in cucina sono i

datta, è dal 1998 il padrone di casa del risto-

miei scudieri». Un angolo elegante e romantico

rante L’Osteria di via Solata, a due passi dalla

fra tavoli di legno d’inizio secolo apparecchia-

Rocca in Città Alta, dove il tempo sembra es-

ti con tovaglie all’americana perché il legno

sersi fermato.

“vissuto” si veda, tavoli di ferro moderni con

Nato a Gavarno di Nembro dove i genitori han-

tovaglie di fiandra e sedie diverse. 27 vasi di

no da sempre una salumeria panificio, Ezio,

fiori per 11 tavoli perché non solo ogni tavolo,

ragioniere, inizia a 28 anni la sua avventura

ma anche ogni angolo della sala abbia il suo

ai fornelli: «ho cominciato di punto in bianco, non ambivo a fare il cuoco perché la divisa è mitica da indossare come quella del pilota e non vengo da una famiglia di ristoratori, ma da sempre m’interessava ritagliarmi il tempo per andare al ristorante». Appassionato e ottimo conversatore, Ezio Gritti spiega la sua filosofia, «“il ben vivere”. Non si tratta solo di una questione di cucina, del “mangiare bene”, bensì di un mero momento di godimento. Sono “schiavo per passione” del mio lavoro, mi diverto lavorando e lavoro divertendomi per i commensali che vengono a trovarmi, sempre con l’aiuto dei miei collaboratori, 4 in cucina e 2 in 36

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mazzo profumato. 1 stella Michelin dal 2004, una cantina con circa 1100 etichette per scelta di soli vini italiani, “una cucina geniale ma nello stesso tempo semplice”, ecco Ezio Gritti e L’Osteria di via Solata. «La semplicità - spiega Ezio -, è il massimo dell’eleganza in cucina, vuol dire trovare la quadratura del cerchio che in cucina vuol dire la perfezione, l’equilibrio fra gli elementi. È, infatti, più facile fare un minestrone rispetto ad uno spaghetto pomodoro e basilico». Così Ezio ci spiega che la perfezione nell’equilibrio fra gli elementi, sta ad esempio, nella sua “Crema di patate con gamberi e pancetta croccante”, dove «la base neutra è la crema di patate, i gamberi spadellati da soli sono la parte aromatica e masticabile ed il trito di pancetta è la sferzata di gusto verso l’alto. I tre elementi che compongono il piatto sono come tre pugili che vanno a braccetto». Elementi, ingredienti tipici della cucina italiana, elaborati per personalizzare il piatto. Noi, molto golosi,

meno stucchevoli. Il piatto non deve essere ba-

abbiamo il privilegio di assaggiare “Il morbi-

rocco per apparire, ma dal piatto deve emerge-

do e freddo ai marron glacé con crema di ca-

re il colore e la materia prima». Ezio Gritti, da

chi”, un’autentica delizia. «La vera cucina deve

settembre 2009, è anche chef a “La Prova del

emozionare, mentre mangio chiudo gli occhi e

Cuoco” di RaiUno, dove in diretta, in 20 minuti

capisco cosa sto mangiando. Se dalla carta il

prepara due piatti.

dolce può sembrare “troppo dolce”, in realtà

Ristorante L’Osteria di via Solata, elegan-

assaggiandolo, si ha un senso di freschezza al

te e raffinato, in via Solata 8, Bergamo Alta,

palato. L’acidità della crema di cachi, - conti-

tel.

nua Ezio -, brucia i marron glacé rendendoli

e martedì. n

035/271993

chiuso

domenica

sera

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Al Kilometro Rosso il nuovo laboratorio Intellimech di Raffaella Ravasi

Al Parco scientifico e tecnologico del Kilome-

canica, tessile, elettronica, informatica, ener-

tro Rosso è stato inaugurato, giovedì 21 gen-

gia, metallurgia, simulazione…) aderiscono al

naio, il nuovo laboratorio del Consorzio per la

Consorzio: la meccatronica è la scienza che fa

meccatronica Intellimech, alla presenza dei

interagire meccanica, elettronica e informati-

vertici di Confindustria, Camera di Commer-

ca. Da più di 40 anni guida lo sviluppo d’inte-

cio, Agenzia nazionale dell’Innovazione e del

ri settori produttivi con beni e tecnologie che

Sottosegretario alla Presidenza della Regione

migliorano le prestazioni dei prodotti tecnici

Lombardia Marcello Raimondi.

e industriali, aumentando quindi, la qualità

26 aziende operanti in diversi settori (mec-

della vita. Intellimech rappresenta, per le sue

dimensioni, la più importante iniziativa privata del settore, oltre ad essere un’iniziativa utile al superamento della crisi e al rilancio dell’economia del territorio e della competitività tecnologica delle imprese, ma non solo di quelle consorziate, grazie al ruolo strategico ed alla stretta collaborazione con le istituzioni bergamasche come la Camera di Commercio, Confindustria e l’Università di Bergamo. L’Università svilupperà, infatti, un Centro di Ricerca 38

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sulla meccatronica nelle strutture adiacenti. Il Consorzio gestisce progetti di R&S e sperimentazione interdisciplinare di piattaforme tecnologiche precompetitive e la realizzazione di prototipi e dimostratori per applicazioni innovative infrasettoriali d’interesse dei consorziati. Innovazione e tecnologia per guardare avanti, una grande risorsa per il nostro territorio: in Italia settentrionale e in Lombardia in particolare, è presente la piĂš alta concentrazione di aziende manifatturiere che fanno della meccatronica uno dei fattori competitivi piĂš importanti e strategici. n 39

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Bergamo Jazz 2010

Quando si parla di musica nella nostra città, il

crescita e l’affermazione di più generazioni di

primo nome che viene naturalmente in mente

musicisti che hanno trovato nel jazz un campo

è Gaetano Donizetti, con tutti i capolavori ope-

espressivo fecondo. E in tempi in cui le trasfor-

ristici che ci ha lasciato in eredità. Da anni,

mazioni sono all’ordine del giorno, la conviven-

però, un’altra tradizione musicale, nata molto

za tra Donizetti e il jazz a Bergamo è segno

lontano da noi, è entrata a far parte di diritto

tangibile di un’apertura culturale che non può

del nostro tessuto culturale: il jazz. Il merito

che essere fonte di nuovi stimoli.

va a un festival la cui prima edizione risale al 1969 e che col tempo è diventato punto di riferimento di numerosissimi appassionati, non

Claudia Sartirani

solamente bergamaschi. La presenza costan-

Assessore alla Cultura e Spettacolo

te di artisti di assoluto valore internazionale

del Comune di Bergamo

– anche il programma allestito quest’anno da Paolo Fresu lo conferma – ha anche favorito la

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BergamoUp Model La rubrica di BergamoUp che permette a tutti i giovani bergamaschi, aspiranti modelli/e di usufruire di un servizio fotografico che verrĂ , successivamente, pubblicato sulle pagine della nostra rivista. Se sei interessato/a contatta la nostra redazione telefonicamente allo 035.236661 o via e-mail info@bergamoup.it. Cercaci anche su Facebook.

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Questo Mese presentiamo, per “modella/o per un giorno�: Manuel Poloni 33 anni, di Bergamo, Operaio Foto: Matteo Mottari www.matteomottari.it

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49° Riconoscimento del lavoro e del Progresso Economico di Raffaella Ravasi

La 49° edizione del “Riconoscimento del La-

di valutazione del concorso”: «dal 1952 sono

voro e del Progresso Economico”, premio isti-

stati decine di migliaia i premiati, la cultura

tuito dalla Camera di Commercio di Bergamo

del lavoro nella provincia di Bergamo merita

nel 1952, (Fiera di Bergamo – 20 dicembre

particolare attenzione, è il motore del nostro

2009) ha premiato 80 lavoratori suddivisi in 5

benessere, la macchina che ci consente di vi-

categorie: Lavoratrici e Lavoratori dipendenti

vere bene nel nostro territorio» e del dott. Ro-

o autonomi - curriculum particolare, Dirigenti

berto Sestini, Presidente della Camera di Com-

d’azienda, Imprese industriali, commerciali,

mercio di Bergamo. Il dott. Sestini, alla sua

agricole, artigiane, Coltivatori diretti, Lavora-

18° edizione del riconoscimento ai lavoratori,

trici e Lavoratori dipendenti - anzianità e fedel-

sottolinea «l’importanza di questa giornata in

tà e Personalità Benemerite. Apre la cerimo-

quest’anno particolare per l’economia: per la

nia l’Ensemble del Bergamo Musica Festival

prima volta abbiamo vissuto una crisi profon-

“Gaetano Donizetti”, seguono i saluti del dott.

da, ma dobbiamo sempre guardare avanti. Im-

Maurizio Laini (Presidente della Commissione

port ed export iniziano a dare segni di ripresa,

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ma non dobbiamo temere di modificarci, di studiare i processi di cambiamento, di confrontarci con l’esterno». Particolarmente attesa ed applaudita la premiazione alle tre benemerenze per lo Sviluppo Economico Provinciale: Ing. Andrea Moltrasio, Cav. Alberto Somaschini e Roby Facchinetti, persone di grande successo fortemente radicate nel territorio che li ha visti “crescere”. L’Ing. Moltrasio, classe 1956, “un ingegnere dalle mille risorse” (Amministratore Delegato di Icro Coatings spa, Vice Presidente di Confidustria per l’Europa, Presidente e Amministratore Delegato di Clinica Castelli spa, Presidente e Amministratore delegato di Icro

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Didone’ spa, Consigliere d’Amministrazione

qualcosa di nuovo». Per il Cavalier Somaschini,

di Rcs MediaGroup spa, Membro del Consi-

classe 1921, - da 20 anni produce organi di

glio di Sorveglianza di Ubi Banca, Presidente

trasmissione per Mercedes, Bmw, Siemens ed

dell’Associazione BergamoScienza) ha ritirato

altre aziende tedesche, a Detroit ha costituito

il premio dalle mani di Roberto Sestini, Mario

una Joint Venture con una società americana

Mazzoleni, Carlo Mazzoleni e Alberto Barcella:

per la produzione di ingranaggi per Mercedes

«i premi sono importanti in base a chi li conse-

in America -, “il re degli ingranaggi”: «ho visto

gna e questo premio è uno stimolo per iniziare

5 papi, speriamo di vederne ancora qualcuno!

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Sono onorato dell’enorme riconoscimento, bi-

bello è riuscita a starmi accanto. Sono molto

sogna tenere alto il nome di Bergamo all’este-

legato alla mia città, alle mie radici. Anche se

ro» ha ritirato il premio il figlio Gianfranco.

ho girato il mondo mi sento sempre ospite,

Conclude la cerimonia il più emozionato, Roby

solo quando torno a Bergamo mi sento a casa.

Facchinetti, classe 1944. Facchinetti, “la co-

Ho trasformato la mia passione per la musica

lonna sonora di una vita”, dedica la beneme-

in un mestiere: mi diverto, mi emoziono e mi

renza alla moglie Giovanna che, «nel modo più

pagano pure!». n

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Benessere colori & calore di Claudio Maria De Stefano Benessere per ben-essere. Dall’alba dell’homo

i valori, le credenze e gli atteggiamenti perso-

sapiens ci si interroga su cosa e come fare per

nali e le aspettative che possediamo fanno sì

“stare bene”, cercando di fornire una risposta

che sentiamo e nutriamo sentimenti piacevoli

universalmente valida su questa irrefrenabile

o spiacevoli, positivi o negativi.

“voglia” e che non sia solo un “semplice” stato

Quindi possiamo riflettere su tre concetti pun-

emotivo della psiche.

tuali dello stare bene dentro e fuori di noi:

D’altra parte, da che mondo e mondo, questa

l’ essere in pace con il passato (non avere rim-

domanda la vive l’uomo antico e l’uomo mo-

pianti e rimorsi);

derno!

l’ apprezzare il presente (non essere lacerati

Infatti, nello scorrere la pellicola del quotidia-

da conflitti attuali);

no, tutti noi ci domandiamo e chiediamo agli

il non temere il futuro (essere capaci di proget-

altri (è oramai regola…): come sto?, come mi

tare obiettivi reali e realizzabili).

sento?, come stai?, come ti senti? e le risposte

Una vera e propria armonia nella costante ri-

sono quasi sempre positive, dando per sconta-

flessione che la mente compie nell’analizzare

to che sia effettivamente così.

presente (sono), passato (sono stato) e futuro

Ma stiamo veramente bene? E soprattutto,

(vorrò essere) è la chiarezza che ciascuno ha

cos’è che ci fa rispondere, a noi stessi e agli al-

su questi tre elementi concettuali.

tri, che va bene o che c’è qualcosa che non va?

Ed ancora, possiamo parlare dello stare bene

Cos’è che ci fornisce un sentimento di sereni-

non negando il suo contrario, cioè la sofferen-

tà, un senso di equilibrio, un’emozione di gioia

za che viviamo per situazioni personali o che

o di allegria? Quasi sempre, il parametro che

riguardano la nostra sfera affettiva.

utilizziamo per pensare di noi stessi, o delle

E’ importante, diremmo quasi vitale ricono-

persone, che si sta bene, è la conformazione,

scere la sofferenza perché essa ha sempre un

più o meno riuscita, ai canoni della vita quoti-

senso per far riscoprire ed apprezzare ai sensi

diana normale: “vivere” una vita affettiva grati-

l’arcano opposto della gioia e del piacere, la

ficante con un partner, dei figli, un lavoro più o

consapevolezza anche di poter cogliere negli

meno gratificante con un guadagno adeguato,

altri parti di noi che non amiamo. Nasce così

un conto in banca, una casa, il gatto o il cane

la consapevolezza di intendere (perché lo è!)

e così via. Ma, ahimè!, la normalità della vita

l’uomo come essere unico, sacro ed irripetibile

non coincide il più delle volte con il benessere

cosciente che il suo stato di benessere dipen-

“dentro”, mentale, nell’anima o nello spirito.

de fortemente dalla sua capacità di amarsi ed

Infatti, stare bene con se stessi e con gli altri

amare per trovare la gioia e il piacere di stare

non è garantito dall’adeguarsi agli standard di

al mondo.

normalità o dall’essere normali! Nel benessere

Basterebbe riconoscere dentro e fuori di noi

soggettivo molta importanza assumono i pro-

quell’ “essere una buona madre di se stessi”.

cessi mentali di valutazione di noi stessi e del

Non essere, quindi, egoisti, presuntuosi, arro-

mondo circostante; tutti noi valutiamo ciò che

ganti, piuttosto essere e vivere a proprio agio

accade nella nostra vita quotidiana in termini

nel mondo e con l’immagine di sé; ovvero, sa-

di benessere/malessere e proviamo emozioni

pere che non esiste un modo giusto o sbaglia-

piacevoli o spiacevoli, a seconda del significa-

to di essere ma che ognuno di noi vale per il

to che diamo in quel momento alla nostra vita,

solo fatto di esistere, consapevole dei punti di

alle circostanze contingenti e/o temporali.

forza e di debolezza; non corrispondere ad un

L’importanza, quindi, dei processi psicologici

modello ideale ma cogliere l’autentico nostro

di interpretazione ed elaborazione delle con-

modo di essere non somigliante a nessuno,

dizioni di vita oggettive e soggettive secondo

utilizzando interamente le proprie potenziali-

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tà, energie e risorse positive.

gioia in uno stato di depressione latente. Per

Quando si ha una bassa stima e fiducia in

questo, è importante sentirsi sempre degni di

sé, è inevitabile mettere in atto una serie di

vivere accettando che la vita è una costante

comportamenti autodistruttivi quali trascura-

lotta, che è contemporaneamente un arren-

re l’aspetto fisico, accettare se “lui” o “lei” mi

dersi mai e, anche e soprattutto!, un’estrema

trascura (l’amore non può colmare la mancan-

necessità di benessere per….ben-essere e per

za di “amore” per noi stessi), non curarsi nella

ben-stare.

salute e così ci si costruisce una vita priva di

Il pensiero “Benessere” di Elio Fiorucci Educare fin da piccoli alla felicità e alla bel-

e una spiccata vocazione alla praticità e alla

lezza, trasmettendo energia positiva. È questa

funzionalità, lasciando però sempre un margi-

la mission di Love Therapy Kids, una linea di

ne al sogno.

abbigliamento pensata per veri bambini (e non

Un mondo a misura di bambino, rassicuran-

adulti in miniatura) da 0 a 16 anni. Proprio

te e delicato, fantasioso e onirico, inserito nel

quelli che si sporcano, non stanno mai fermi,

contesto di negozi creati appositamente per

giocano e si sbucciano spesso le ginocchia.

stimolare tutti i sensi con luci, profumi e colo-

Love Therapy Kids utilizza un linguaggio te-

ri e dove, accanto alla linea di abbigliamento,

nero ed evocativo, un alfabeto minimo che si

vengono proposti accessori e oggetti, natural-

esprime in capi semplici, essenziali e resisten-

mente coerenti con questa visione positiva del-

ti, piccoli pezzi facilmente abbinabili e carat-

la vita. Un mondo però anche con i piedi per

terizzati da una particolare cura dei dettagli.

terra. Giusto il tempo per spiccare il volo…

Realizzati prevalentemente in fibre naturali e morbide, hanno tagli ergonomici e confortevoli

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Entra in Farmacia e lasciati conquistare dalla bellezza

Dimenticate lo sfarzo, l’esagerazione e l’esibi-

gentovivo, per dedicare una sublime carezza

zione. Il più attuale concetto di lusso si tra-

a viso e corpo delle donne che più amiamo; la

duce in un’eleganza discreta, nell’eccellenza

cappelliera Jeunex HT, per donare le elevate

sussurrata di prodotti dalla qualità ineccepi-

prestazioni delle cellule staminali vegetali at-

bile e dall’evidente efficacia: questa la filosofia

tive, ultima frontiera della medicina estetica.

alla base dei cosmetici Medicallife. Distribuiti

L’eccellenza di Medicallife Cosmetics si tra-

soltanto nelle migliori Farmacie d’Italia, sono

duce infine anche nella professionalità che

il risultato di certificate ricerche scientifiche,

troviamo entrando in Farmacia dove, oltre alla

a garanzia della serietà aziendale: solo così la

consulenza di chi per mestiere non vende solo

casa cosmetica bergamasca si è guadagnata

bellezza, ma anche sicurezza e affidabilità,

la fiducia di una clientela esigente, ma soddi-

un’esperta ci accompagne-

sfatta e fedele.

rà alla scoperta di

Caratterizzate da un’estetica raffinata e rico-

tutti i gesti e i

noscibile, le linee firmate Medicallife Cosme-

segreti per

tics rappresentano la sintesi della bellezza: al

ottenere i

primo sguardo restiamo colpiti dall’eleganza

migliori ri-

con cui i prodotti vengono presentati – un pia-

sultati

cere per gli occhi; incuriositi dall’estetica ci

questi pro-

azzardiamo a provarli e scopriamo texture flui-

dotti. n

da

de e delicate – un piacere per i sensi; ma è soprattutto dopo alcuni giorni di utilizzo che scopriamo la vera bellezza, la nostra, quella della nostra pelle che, coccolata da nuovi piacevoli gesti quotidiani, si riscopre fresca e tonica. Il nuovo lusso a cui ogni donna non vuole rinunciare è la protezione del proprio fascino. In occasione del Natale Medicallife Cosmetics offre, a chiunque voglia regalare il lusso della

D V

bellezza, la possibilità di acquistare due cofanetti in edizione limitata: la cappelliera Ar56

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Dalmine: Viale Locatelli, 105 Tel. 035/564002 Febbraio_2010pag 41.indd 57

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La storia di Bergamo nascosta tra le sue vie di Laura Generali

Vie piccole e grandi che si snodano dal centro

per la vita sociale dei bergamaschi che abita-

dell’antica città – città alta, cuore di Bergamo

vano questo borgo storico. Salendo a destra

– ci portano a scoprire i segreti della bellezza

possiamo percorrere via alla Rocca, percorso

di questo borgo. Prendendo la funicolare dalla

che mantiene ancora il ciottolato tipico del-

città bassa abbiamo l’opportunità di godere

le vie antiche e che ci porta direttamente alla

del paesaggio e della vista su Bergamo man

fortezza della città: la Rocca, il nucleo difen-

mano che ci alziamo e percorriamo il dislivello

sivo più estremo di Bergamo, dove si possono

che ci separa da Città alta. Arriviamo in piazza

visitare la Chiesa di Sant’Eufemia, fondata nel

Mercato delle Scarpe, antico punto di ritrovo

1006, il Parco delle Rimembranze, dal quale

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si gode una vista impareggiabile su città bassa, e il Museo Storico che conserva documenti sul patriottismo orobico durante le guerre di indipendenza, la spedizione dei Mille e le due guerre mondiali. Ritornando sui nostri passi e abbandonando via alla Rocca, a destra, dopo la nostra discesa,

possiamo

imboccare

via Gombito, un anfratto sempre animato e ricco di negozi, con abitanti che passeggiano o turisti che ne approfittano per fare una sosta alla caffetteria e pasticceria Cavour, uno dei migliori e più bei locali della zona, con arredamento d’epoca e dolci di ottima quali-

tà. Da questa via giungiamo nella piazzetta di San Pancrazio, un angolo di Bergamo caratterizzato dall’omonima chiesa che risale al Cinquecento, palazzi di origine medievale, la caratteristica fontana e la Torre del Gombito, la più alta costruzione in pietra che svetta nella città orobica. Poco distante da questa zona, troviamo via Donizetti, una strada che unisce palazzi di epoche diverse, ma tutti di una bellezza unica, come il cinquecentesco Palazzo Pacchiani o, poco distante, il Palazzo dell’Arciprete, nato da un progetto dall’Isabello che lo ideò nel

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La storia di Bergamo nascosta tra le sue vie

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1520, una costruzione che rappresenta forse il migliore esempio di abitazione rinascimentale di tutta Bergamo. Ma queste sono anche le vie che portano verso Piazza Vecchia, la più bella piazza bergamasca e non solo. La piazza fa da cornice ad edifici di grande valore, come la Biblioteca Civica, il Palazzo della Ragione, il Palazzo del Podestà – una struttura che risale al 1340 per opera dei veneziani e il Campanone, la torre civica che suona ancora, ogni sera alle 22, cento colpi per ricordare l’usanza del passato di chiudere le porte della città. Al centro della piazza, invece, dimora indisturbata la Fontana del Contarini, monumento Settecentesco. n 61

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Saldi 2010: Un primo bilancio.

La corsa ai saldi è scattata il 2 gennaio, a

di euro, circa un terzo di quanto appunto sti-

Bergamo come nelle grandi città. Via XX Set-

mato da Confesercenti.

tembre affollatissima il primo giorno (sabato

Secondo Paolo Malvestiti, presidente Ascom

2/1/2010 ndr) con code fuori dai negozi, qua-

Bergamo, «Le vendite nel primo week-end ave-

si a voler dare alla nostra via dello shopping

vano registrato una perdita del 10% rispetto

un’aria più metropolitana.

al 2009; un calo che è stato recuperato egre-

Le previsioni di Confesercenti e Federconsu-

giamente nei giorni di lunedì, martedì e mer-

matori non si allineano però nel primo anno

coledì, tanto da far registrare un primo bilan-

di ribassi dopo la crisi finanziaria che il paese

cio pari a quello della prima settimana di saldi

ha attraversato. Confesercenti stima, infatti,

invernali dello scorso anno. Speriamo che

che gli italiani spenderanno oltre 8 miliardi

questo andamento positivo prosegua anche

di euro, circa 340 euro a famiglia, l’80% dei

nelle prossime settimane, dopo il rientro dei

quali in abbigliamento e calzature. Meno otti-

bergamaschi dai ponti natalizi. I commercian-

misti a Federconsumatori dove si prevede che

ti hanno bisogno di un buon recupero dopo

solo il 45% delle famiglie spenderà in saldi,

un 2009 difficile e un periodo natalizio sotto

con una riduzione della spesa del 5% rispetto

tono». Saldi che dureranno sessanta giorni e

all’anno scorso. Il giro d’affari per i negozianti

che sono partiti con interessanti ribassi fino

si aggirerà intorno a 3 miliardi e 257 milioni

al 40%, ma per molti, troppo a ridosso del-

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Saldi 2010: Un primo bilancio.

le festività. «Iniziare i saldi nei primi giorni di gennaio snatura il commercio e segnala una distorsione nel meccanismo delle vendite - afferma Malvestiti -. Per noi la stagione invernale è iniziata da poco meno di un mese e partire con uno sconto sul prodotto penalizza l’intero sistema del commercio. E’ arrivato il momento di mettersi intorno ad un tavolo e cominciare a ridisegnare le regole per le vendite straordinarie: i saldi non devono essere di “inizio stagione” ma di “fine stagione”. La proposta della nostra Associazione è di posticipare i saldi invernali dal 1 al 28 febbraio e quelli estivi dal 1 al 31 agosto». Tema sul quale, nei prossimi mesi, si confronterà Ascom con le altre Associazioni e Federazioni a livello regionale. n 64

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Giambattista marchesi: 19mila chilometri di corsa a Montisola di Laura Generali

Sveglia alle 4 del mattino per infilarsi le scar-

luogo scelto per la speciale occasione è Mon-

pe da ginnastica e iniziare a correre fino alle

tisola, sul lago d’Iseo, in provincia di Brescia,

7, quando stacca per andare a lavorare al bar

l’isola lacustre più grande d’Europa.

il Caffè del Viale di Dalmine, per poi riprende-

“Montisola è il posto ideale per riuscire in

re a correre dalle 2 alle 5 del pomeriggio. Tra-

questa impresa – ci racconta Marchesi –. Non

scorre così la giornata di Giambattista Mar-

ci sono auto sull’isola e bisogna fare atten-

chesi, 68 anni, di Sedrina, che ha fatto della

zione solo ai motorini. Inoltre, la natura e i

corsa la sua grande passione. Ormai Marchesi

paesaggi sono davvero splendidi e il contat-

– che è membro dei Runners di Bergamo –

to con essi aiuta nell’impresa”. Ogni giorno,

non tiene più il conto delle migliaia di chilo-

a partire quindi da febbraio e fino al prossi-

metri che ha corso, ma si è posto un obietti-

mo ottobre, il corridore di Sedrina si alzerà

vo: battere il record mondiale di chilometri di

nel cuore della notte e si metterà a correre.

corsa. Il primato appartiene attualmente a un

“L’orario che ho scelto per iniziare – le 3 del

atleta francese, ma Marchesi è determinato a

mattino – serve per il clima e mi permette di

portare il titolo in terra italiana, orobica per la

sopportare meglio il caldo, quando arriverà”,

precisione. Per farlo dovrà percorrere poco più

ci spiega Marchesi.

di 19mila chilometri di corsa, impostando una

L’amministrazione di Montisola è stata ben fe-

media di 74 chilometri al giorno circa per 260

lice di accogliere l’atleta nel suo Comune, tan-

giorni consecutivi. L’appuntamento per inizia-

to che gli ha messo a disposizione una casa

re la grande sfida si avvicina sempre di più:

per i mesi della sua permanenza sull’isola.

Marchesi ha infatti fissato per il 14 febbraio

“Ogni giorno avrò un’unica occupazione – con-

il primo giorno della sua personale gara. Il

tinua il corridore –: iniziare a correre alle 3 e

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Giambattista marchesi: 19mila chilometri di corsa a Montisola

continuare così fino alla tarda mattinata o pri-

d’Europa”. “Ricordo la sensazione straordina-

mo pomeriggio, per percorrere i 74 chilometri

ria, una volta arrivati a Capo Nord, di aver vi-

al giorno previsti per riuscire nell’impresa”.

sto il sole a mezzanotte – ci racconta Marche-

Ma questi 19mila chilometri sono solo l’ulti-

si – oltre a molti paesaggi davvero suggestivi.

ma delle tante sfide che l’atleta bergamasaco

È stata un’impresa indimenticabile e come

si è posto nel corso della sua vita. Nel 2005

in ogni impresa le difficoltà non mancano,

Gimbattista Marchesi è stato infatti protagoni-

bisogna saperle affrontare e superare”. L’an-

sta di una traversata unica: da Sedrina a Capo

no successivo Marchesi si è poi avventurato

Nord, in Norvegia, di corsa, con una media

negli Stati Uniti per una traversata coast-to-

di oltre 71 chilometri al giorno. Un’impresa

coast: partito da Miami, in Florida, sulla co-

affascinante lunga oltre 4mila chilometri, che

sta dell’Oceano Atlantico, l’atleta è arrivato a

dalla Valle Brembana ha portato Marchesi a

Portland, sul Pacifico. Anche in questo caso la

quello che viene comunente definito il “Tetto

media dei chilometri giornalieri è impressio-

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nante: 81 al giorno per un totale di circa tre mesi di spedizione. In terre nostrane, invece, Marchesi ha fatto segnare nel 1973 il record in velocità dei rifugi orobici orientali: l’atleta

Guerinoni e Claudio Marchesi – sono riuscito a

ha completato le otto tappe previste in sole 9

compiere le mie imprese”, aggiunge. L’avven-

ore, 6 minuti e 11 secondi.

tura di Montisola, che lo attende a breve, sarà

La corsa e la montagna sono per Marchesi una

l’ennesima impresa, oltre a una sfida perso-

passione nata sin dalla giovane età: Marchesi

nale: “ci avevo già provato l’anno scorso – con-

è stato infatti campione italiano di sci nordico

tinua Marchesi – ma mi sono dovuto fermare

ed ex atleta di corsa in montagna. Poi, la sua

perchè mentre correvo una frana si è staccata

passione si è concentrata sempre più sulla

da un promontorio e mi ha travolto. Ma af-

corsa: “grazie anche al sostegno degli spon-

frontata anche questa difficoltà sono pronto a

sor e delle persone che mi seguono – Cornelio

ricominciare”. n 69

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San Valentino tra storia e tradizione

La festa degli innamorati che ricorre ogni anno

tanto la storia, ma anche una leggenda datata

il 14 febbraio non ha solo la faccia commer-

anno 270. Il vescovo Valentino di Interamna,

ciale di regali, cioccolatini e cene romantiche

amico dei giovani amanti cristiani, fu invitato

a lume di candela, ma ha anche una storia an-

a udienza dall’imperatore pazzo Claudio II.

tica alle spalle che la porta ad essere oggi una

L’intento dell’incontro era cercare di persua-

delle feste tradizionali ricordate nel maggior

dere Valentino d’interrompere l’iniziativa della

numero di Paesi al mondo. Vecchia di oltre

benedizione delle giovani coppie e convertirsi

1500 anni, la festività prende il nome dal san-

al paganesimo. Il vescovo non solo rifiutò l’of-

to e martire cristiano Valentino. Istituita nel

ferta dell’imperatore, ma tentò di convertirlo

496 da Papa Gelasio I, la celebrazione della

al Cristianesimo. Per questa offesa, Valentino

festa aveva lo scopo di sostituire la preceden-

venne condannato a morte e mentre era impri-

te festa pagana delle lupercalia. Ma è solo con

gionato, in attesa dell’esecuzione, si racconta

l’inizio del Medioevo che nasce anche il rito

che si sia innamorato della figlia cieca del

dello scambio di messaggi d’amore e regali

guardiano della prigione, Asterius, e che con

fra innamorati, pratica probabilmente ricon-

la sua fede avesse ridato miracolosamente la

ducibile al circolo di Geoffrey Chaucer in cui

vista alla fanciulla. Prima di essere giustizia-

prese forma la tradizione dell’amor cortese.

to, Valentino lasciò un messaggio d’addio alla

Della festa di San Valentino non si narra sol-

ragazza firmato “dal vostro Valentino”. Poco

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sibile registrare in un libro le stelle alle quali viene assegnato un nome. Il libro garantisce che il nome di ciascuna stella sarà archiviato e registrato un unica volta. L’acquirente riceverà in cambio un Kit Star contenente un certificato sottoscritto che convalida il nome e le coordinate astronomiche della stella, una carta celeste con indicata la posizione precisa in cui essa si trova e un ciondolo con incisa la costellazione della stella e le sue coordinate esatte. Il tutto per continuare a sognare ogni volta che si guarda il cielo. n

dopo il vescovo venne lapidato e poi decapitato. Tutt’oggi la frase che Valentino scrisse alla ragazza, è sopravvissuta alla tragica fine del suo ideatore e rimane come sorta di appellativo per un giovane innamorato. Oggi i biglietti che si scrivono ai propri innamorati sono meno tragici e strazianti e di solito

accompagnano un regalo: sia esso

una semplice scatola di caramelle a forma di cuore o un più intrigante viaggio per due, il dono sembra ormai essere un must per la festa del 14 febbario. In tempi di crisi c’è chi vuole organizzare una cena a lume di candela e magari sceglie di farlo a casa propria oppure chi non rinuncia a sbizzarrirsi alla ricerca di un regalo originale, che possa sorprendere il proprio partner. Ecco allora che i sognatori potranno decidere di donare al proprio lui o alla propria lei una stella alla quale hanno dato il nome della persona speciale. L’idea è stata lanciata da Global Star Registry che offre la possibilità di dare un nome a stelle vere. Attraverso il sito www.mystar.it è infatti pos-

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Dalmine, la storia di un paese nato da una grande azienda

È uno dei più grandi comuni della provincia

appunto sorto il più grande complesso indu-

di Bergamo: con oltre 23mila abitanti, Dalmi-

striale della provincia bergamasca, l’omonima

ne, a 8 chilometri a sud-ovest del capoluogo

Dalmine. L’azienda presente su questo territo-

orobico, è conosciuto soprattutto per l’impor-

rio caratterizzerà anche lo sviluppo del paese:

tante azienda che ha sede proprio in questo

Dalmine ha infatti sviluppato un profonodo le-

paese e che ne ha caratterizzato la storia: la

game con l’industria siderurgica e, negli anni

Tenaris Dalmine, azienda che oggi affronta

più recenti, seguendo l’evoluzione del post-

una difficile situazione legata alla crisi econo-

industriale, il paese è cresciuto nel terziario e

mica, ma che resta uno degli elementi portan-

nei servizi. Agli inizi degli anni Trenta, infatti,

ti e fondatori del comune. Il comune di Dalmi-

il centro del paese di Dalmine è rappresentato

ne nasce il nel 1927 dall’aggregazione di tre

da quello che l’impresa Dalmine aveva fatto

comuni preesistenti: Mariano al Brembo, Sfor-

progettare come città industriale: esistevano

zatica e Sabbio Bergamasco. Il nome deriva

due quartieri residenziali, Leonardo da Vinci e

proprio dall’abitato dove, vent’anni prima, era

Garbagni, la chiesa e gli edifici di via Mazzini.

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La maggior parte della popolozione lavorava

Oggi l’azienda rimane, anche se tra ingen-

nell’azienda siderurgica, che è stata a lungo

ti difficoltà, e il paese, nel corso degli anni,

datrice di lavoro per la maggior parte degli

si è sviluppato con nuovi servizi. Oggi, tra i

abitanti di Dalmine a lungo. La sua importan-

fiori all’occhiello di Dalmine ricordiamo so-

za era tale per cui l’azienda rappresentava

prattutto la sede di Ingegneria dell’Università

un punto di

riferimento determinante nelle

degli Studi di Bergamo, con i corsi di studio

scelte delle amministrazioni comunali che si

di Ingegneria Meccanica, Edile, Informatica,

sono succedute. L’attenzione si concentra sul-

Tessile e Gestionale, facoltà che richiama nel

la fabbrica e, quindi, su tutto il paese, anche

paese orobico molti studenti e docenti. Ma a

in occasione della Seconda guerra mondiale:

Dalmine ha anche sede il polo per l’innovazio-

nel 1944 la fabbrica subì un bombardamento

ne tecnologica della provincia di Bergamo, nel

aereo che causò ben 281 morti a causa del

quale sono attive numerose aziende dell’Infor-

materiale bellico che la fabbrica produceva

mation Technology. Al di là di aziende e tec-

per conto dei tedeschi durante la guerra.

nologie, a Dalmine ci sono anche altri luoghi

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Dalmine, la storia di un paese nato da una grande azienda di particolare interesse che richiamano turisti. Un esempio è la Torre Suardi - erroneamente chiamata “Camozzi”, dal nome della famiglia che ne fu proprietaria tra il 1787 e il 1936 - e la torre di Sforzatica, che rappresenta un importante resto del periodo medievale. Molte sono poi le chiese di interesse sul territorio di Dalmine: dalla chiesa parrocchiale di San Giuseppe, consacrata nel 1931, che custodisce opere pittoriche del XVI secolo, tra cui una tela col Cristo Redentore, alla chiesetta di San Giorgio, la chiesa parrocchiale di Sant’Andrea in Sforzatica, in stile rococò che conserva opere dello scultore locale Antonio Maria Pirovano e la chiesetta parrocchiale Santa Maria d’Oleno di Sforzatica, considerata l’edificio più antico e di maggior rilevanza artistica di questo territorio: la chiesetta venne, infatti, edificata in tempi remoti, e troviamo traccia della sua esistenza in documenti che risalgono al 909.

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Inoltre, la sua struttura risale al Medio Evo in quanto conserva le stesse particolarità architettoniche alle antiche Basiliche romane. Proprio in questa chiesetta ci sono stati diversi ritrovamenti archeologici che risalgono al terzo secolo. Nel 1907 in questa parrocchia fu parroco per alcuni mesi Don Angelo Giuseppe Roncalli, il futuro Papa Giovanni XXIII. I visitatori arrivano a Dalmine anche per il suo famoso Museo del Presepio (a Brembo di Dalmine), inaugurato nel 1974 e dedicato all’arte presepiale italiana ed estera. Disposto su due piani, il Museo comprende oltre 800 presepi che si differenziano tra di loro per epoca, provenienza geografica, dimensione, materiale

Dalmine sarà protagonista di un grande even-

utilizzato, ordinati in vetrine e bacheche che

to che coinvolgerà i maggiori commercianti

in totale ricoprono una superficie di 1200 me-

del paese: “EXPO’niAMO DALMINE” . L’evento

tri quadrati.

è la prima grande esposizione delle attività

Altra curiosità di Dalmine: al casello d’ingres-

economiche dalminesi, una manifestazione

so dell’autostrada A4 Milano-Venezia, è instal-

organizzata da OPEC Dalmine, l’associazione

lato un monumento in memoria dell’omicido

degli operatori economici di Dalmine, con il

di due agenti di polizia da parte di Renato

patrocinio del Comune. Lungo viale Betelli e

Vallanzasca. Il monumento ha la forma di un

viale Mazzini, verranno allestiti cento gaze-

grosso tubo – esplicito richiamo alla principale

bo con lo scopo di dare visibilità alla realtà

produzione industriale di Dalmine – con alcu-

economica del paese, coinvolgendo artigiani,

ni fori di arma da fuoco e il prossimo 18 aprile

commercianti e liberi professionisti. n 75

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Una Psicologa per amica di Dott.ssa

Isabella Rovaris1

STALKING, L’ENNESIMA INFEZIONE SOCIALE Con il termine “stalking” si intende un insieme di comportamenti tramite i quali una persona affligge un’altra con intrusioni e comunicazioni ripetute e indesiderate, a tal punto da provocargli ansia o paura. Queste condotte indesiderate possono essere classificate in tre tipologie: 1) Le comunicazioni indesiderate di solito sono rivolte direttamente alla vittima di stalking, ma possono consistere anche in minacce o in contatti con la famiglia, gli amici o i colleghi della vittima stessa. Lettere e telefonate sono le forme più comuni di comunicazione, ma anche sms ed e-mail. 2) I contatti indesiderati comprendono i comportamenti diretti ad avvicinare in qualche modo la vittima. Tra questi i più diffusi sono i pedinamenti, le visite a sorpresa o gli appostamenti sotto casa, recarsi negli stessi luoghi frequentati dalla vittima o svolgere le stesse attività. Tra i comportamenti associati si collocano l’ordine o la cancellazione di beni e servizi a carico della vittima, al fine di danneggiarla o intimidirla. Tipiche condotte di questo tipo sono il far recapitare cibo o altri oggetti all’indirizzo della vittima anche a tarda notte, oppure la cancellazione di servizi quali l’elettricità o la carta di credito all’insaputa della vittima. COSA DIFFERENZIA LO STALKING DA UN COMPORTAMENTO “NORMALE” Quando si cerca di stabilire una relazione con qualcuno, la maggior parte delle persone è in grado, dopo alcune risposte negative, di comprendere che l’altra persona non è interessata. Continuare a insistere ulteriormente per un periodo di tempo significativo può significare dare inizio a una condotta di stalking. Quando una relazione si interrompe, è normale che la persona abbandonata si senta particolarmente turbata. Spesso, una reazione all’abbandono può essere quella di tentare di ristabilire un contatto con l’altra persona, supplicandola per avere un’altra possibilità di ricostruire il rapporto. La maggior parte delle persone sono in grado di accettare, pur con difficoltà, la fine di una relazione in un tempo relativamente breve. Ricerche empiriche mostrano che un lasso di

tempo di circa due settimane può essere considerato un periodo di tempo oltre il quale il protrarsi di tentativi di riavvicinamento, se rifiutati, diventa problematico. Tentativi ulteriori di comunicare con l’ex-partner o di imporre la propria presenza o le proprie attenzioni dopo questo periodo possono configurare una condotta di stalking, se l’altra persona ha specificato chiaramente di non essere interessata. Lo stalking produce ansia e paura nelle vittime. Questo aspetto lo differenzia dalle normali interazioni sociali. Un’altra caratteristica dello stalking è rappresentata dalla sua durata: queste condotte possono protrarsi per molto tempo, anche mesi o addirittura anni. Questo ovviamente non rientra in ciò che definiamo normali tentativi di entrare in contatto con una persona. CONSEGUENZE PSICOLOGICHE DELLO STALKING La vita della vittima di stalking può divenire particolarmente difficile: molte persone, per timore di ricevere nuove molestie, hanno paura di uscire di casa, non riescono a mantenere il proprio lavoro, non sono in grado di instaurare nuove relazioni e quindi sono incapaci di salvaguardare la propria quotidianità e tendono ad emarginarsi.. La ricerca ha dimostrato che molte vittime, in seguito a tali esperienze, soffrono di ansia, depressione o disturbo posttraumatico da stress, ossia un complesso di sintomi conseguenti ad un evento traumatico di particolare rilevanza. Tra questi: il rivivere il trauma sotto forma di pensieri, ricordi e sogni ricorrenti e intrusivi, l’iperreattività fisiologica, che si manifesta ad esempio con un aumentato stato di allerta, e l’evitamento di stimoli collegati all’evento traumatico. Altre conseguenze sono sostanziali cambiamenti negativi della personalità; in particolare l’aumento della prudenza, della sospettosità, dell’ansia e dell’aggressività. Molte vittime di stalking rinunciano ad andare a trovare amici e parenti e mostrano una limitazione della vita sociale. Quasi sempre sono costrette a cambiare numero di telefono ed indirizzo di posta elettronica. Possono essere costrette a sostenere spese per riparare oggetti di proprietà che sono stati danneggiati (case, automobili, ecc) per ’installare sistemi

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Psicologa clinica e giuridica. Svolge attività di psicologa, e consulente tecnica di parte in processi civili e penali.. e-mail: psicologamica@virgilio.it - Cell.: 393.05.97.998

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di sicurezza per il ricorso a legali o a terapeuti per fronteggiare le conseguenze dello stalking. In un certo numero di casi, le vittime sono costrette a cambiare lavoro. Alcune vittime devono anche cambiare casa o residenza. CHI E’ LO STALKER E PERCHE’ LO FA Lo stalker può essere un ex-partner, un conoscente, come un collega o qualcuno conosciuto casualmente, oppure un completo estraneo. Nella maggior parte dei casi gli stalker sono ex-partner che agiscono per recuperare il rapporto precedente o per vendicarsi per essere stati lasciati. I partner gelosi o portati a controllare il proprio o la propria partner sono più inclini a porre in essere condotte di stalking, sebbene anche persone timide o con difficoltà relazionali possono mettere in atto comportamenti di stalking. Alcuni stalker prendono di mira conoscenti, o anche sconosciuti per stabilire con loro una relazione sentimentale. Una parte di questi soggetti ha semplicemente gravi difficoltà nell’instaurare una relazione normalmente. Altri, invece, possono soffrire di gravi disturbi mentali che li inducono a credere con convinzione all’esistenza di una relazione, che in realtà non c’è, o comunque alla possibilità di stabilirne una. Altri stalker molestano persone conosciute o sconosciuti allo scopo di vendicarsi per qualche torto reale o presunto. Altri ancora mettono in atto condotte di stalking (soprattutto pedinamenti) nelle fasi preparatorie di un’ aggressione di solito di tipo sessuale. Questi stalker sono rari e in tali casi la vittima può non rendersi conto di ciò che sta accadendo. TIPI DI STALKER Gli esperti che si occupano di stalking suddividono gli stalker in alcune differenti tipologie, in relazione al precedente rapporto con la vittima, al motivo sottostante lo stalking ed al fatto che l’autore manifesti o meno un disturbo mentale. 1) Il primo tipo di stalker è un ex-partner respinto. La vittima e lo stalker hanno avuto in passato una relazione sentimentale che si e conclusa. I motivi del comportamento dello stalker sono riconducibili al desidero di riallacciare la relazione o al tentativo di vendicarsi per essere stati respinti. Questo tipo di stalker puo essere molto insistente ed intrusivo. Lo stalking rappresenta una modalità di mantenere in vita il rapporto per quegli stalker che sono rimasti invischiati nella relazione, e su cui riversano la propria rabbia. Non sono infrequenti storie di violenza nei confronti del partner durante la relazione che continuano anche dopo la rottura. Una parte di questi stalker è caratterizzata da marcate anomalie caratteriali, dipendenza, tratti narcisistici o paranoici e/o abuso di sostanze. Possono essere presenti anche veri e propri disturbi mentali. 2) Il secondo tipo è lo stalker in cerca di intimità che indirizza i suoi sforzi nel tentativo di costruire una relazione con una persona che lo attrae o che egli ritiene sia innamorata di

C

lui. Si tratta di stalker molto insistenti nei loro approcci con la vittima perché pensano che la vittima cederà se ci mettono abbastanza impegno. Il rischio di violenza non e immediato, ma aumenta con il passare del tempo. Spesso questi stalker non hanno avuto precedenti relazioni e sono piuttosto soli. Possono presentare disturbi mentali abbastanza variegati che vanno dalla schizofrenia al disturbo di personalità narcisistico, al delirio erotomanico. Le sanzioni penali non si rivelano molto efficaci con questo tipo di stalker che può interpretarle come una prova da superare per dimostrare la propria devozione invece di esserne dissuasi. 3) Un altro tipo di stalker è il corteggiatore inadeguato che desidera instaurare una relazione sentimentale. Si tratta di persone incapaci di stabilire una relazione, che sono spesso anche incapaci di accettare un rifiuto. Sovente mettono in atto condotte di stalking nei confronti di più vittime e cercano un nuovo bersaglio ogniqualvolta non hanno successo con quello precedente. Questo tipo di stalker può diventare violento quando la vittima gli oppone resistenza. 4) Lo stalker rancoroso è motivato dal desiderio di vendicarsi e di creare paura e tensione nella vittima, percepiscono se stessi come vittime che devono difendersi contro presunti persecutori ed invariabilmente si sentono giustificati nel proprio comportamento. Talvolta la vittima è vista come un simbolo delle persone che hanno tormentato ed umiliato lo stalker in passato e pertanto spesso viene scelta in maniera casuale. In alcuni casi lo stalker può diventare violento e può presentare alcuni disturbi mentali come un disturbo di personalità paranoide, un disturbo schizofrenico o delirante. Questi stalker presentano alcune somiglianze con i querulomani, che sporgono continuamente denunce infondate. 5) Lo stalker predatore è quello che si prepara ad un’aggressione sessuale nei confronti della vittima e mette in atto un’ampia gamma di comportamenti. Non fa che pensare ossessivamente alla vittima in termini sessuali, e diventa violento solo a distanza di tempo. Gli stalker di questa categoria sono rari e mostrano problemi di autostima, nel funzionamento sociale e nelle relazioni sessuali. Le canzoni popolari, l’opera lirica, le soap opera, i film più acclamati esaltano esempi di amori immaturi, non ricambiati o sofferenti. Da questi modelli culturali continuiamo a sentirci ripetere che la profondità dell’amore si misura dalla sofferenza. Quando un cantante canta la sua incapacità di smettere di amare qualcuno noi percepiamo l’autenticità dell’amore e accettiamo che la predisposizione a soffrire per amore sia un attitudine positiva, persino necessaria per vivere il vero amore. Chissà, forse prendere coscienza del reale amore potrebbe quanto meno aiutare a prevenire tanti eventi spiacevoli. Ma questa è solo una provocazione che meriterebbe un ampio spazio di dissertazione. n Si organizzano gruppi di auto mutuo aiuto per le vittime di stalking. Per info mail: psicologamica@virgilio.it - Cell.: 393.05.97.998

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Frinco, il parrucchiere bergamasco che ballava il Boogie Woogie di Laura Generali

Gianfranco Donati, alias Frinco - nome che deriva da un personaggio dei fumetti degli anni Quaranta – nasce nel ’33: sono gli anni postbellici, quando nei locali impazza la Boogie mania. La gente impazziva per quel tipo di

acro-

danza: si ballava per le vie, nelle piazze e so-

batico – con-

prattutto nelle sale da ballo. A Bergamo, in via

tinua – e chiesi ad un militare di

Tasso, la sala da ballo “Estiudentina” era il lo-

poter partecipare. Questo, sorpreso e diverti-

cale più frequentato dalla gioventù dell’epoca

to, acconsentì. Alla fine, diventai la mascotte

che ballava il boogie woogie al ritmo scatenato

degli americani: a loro dire avevo un talento

di Glen Miller. Il giovane Frinco, ad appena 12

innato!”. All’età di 17 anni Frinco parte per la

anni, accompagnava le due sorelle nel dancing

base di Venezia, arruolato in marina militare,

club di via Tasso. “Vedevo i ballerini esibirsi in

un periodo durante il quale incontra ballerini

veroniche e salti mortali – ci racconta Donati

americani e li prende ad esempio. Rientrato

– e ne rimasi subito attratto. Quando tornai

a Bergamo, Donati inizia a lavorare nel salo-

a casa chiesi alle mie sorelle di insegnarmi i

ne dei genitori come parrucchiere durante il

passi base del Boogie”. Durante una vacanza

giorno mentre, la sera, frequenta tutti i locali

fuori Bergamo, Frinco alloggiò nei pressi di un

più alla moda di Milano. Un giorno, mentre

reparto di soldati americani che durante il tem-

lavora come parrucchiere in un negozio mi-

po libero si divertivano a ballare il Boogie Wo-

lanese, il direttore lo convoca e gli comunica

ogie. “Ballavano meravigliosamente il Boogie

che sarebbe arrivata una cliente molto specia-

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le, una ballerina classica. Compito di Frinco

Uno degli episodi che Donati ama ricordare è

sarebbe stato acconciarla. “Improvvisamente

il suo stage di danza al Broadway dance cen-

sentii che la terra mi mancava da sotto i pie-

ter di New York, dove si allenava in quel tem-

di – ci racconta Donati – perché il mio sogno

po anche la leggenda del ballo Nureyv. Frinco

era proprio diventare un ballerino di danza

lo vuole vedere e quando Nureyev scopre che

classica! Allora, però, erano tempi diversi e le

questo ballerino è di Bergamo incontrandolo

étoile erano considerati “diversi”, cosa che io

gli dici che: “Voleva che portassi al suo fisiote-

non ero. Avevo paura di essere deriso e tratta-

rapista – bergamasco – un messaggio, perché

to male”. La ballerina divenne poi una cliente

non riusciva a mettersi in contatto con lui”,

abituale e amica del danzatore orobico, tanto

ci spiega Donati. “In cambio mi chiese cosa

che questi le rivelò il suo sogno, con gran di-

poteva fare per me. Gli dissi che volevo una

vertimento da parte di lei. Frinco non demorde

sua camicia e una lezione di danza. Mi rispose

e inizia a frequentare un corso. di danza clas-

che non era possibile allenarsi insieme, ma mi

sica. Nel tempo, Frinco partecipa a oltre 200

propose di tornare il giorno seguente. La notte

gare di danza da sala, vincendole quasi tutte.

non riuscii a dormire per l’agitazione. Il gior81

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no dopo andai alla scuola di ballo, Nureyev non c’era ma mi aveva lasciato la sua camicia. Il custode mi disse che Nureyev mi aveva visto ballare e aveva esclamato ‘Ah, però!’”. Oggi Frinco ha 77 anni e la danza continua ad essere la sua ragione di vita. Il suo tempo libero Frinco lo trascorre sulle piste da ballo, “specialmente al Bobadilla, che frequento ininterrottamente da 35 anni ed è, a mio parere, la migliore discoteca della Lombardia e forse anche di tutta Italia. Sulle loro piste ballo danza classica, memore delle mie trascorse frequentazioni di balletto. Nonostante possa sembrare strano che in discoteca si balli la morte dei cigni, io continuo a ballare così. Credo si balli così anche in Paradiso!”. n

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Orobie Film Festival,

la montagna sul grande schermo

anche

Gran galà Internazionale della Montagna, sa-

quest’anno con Orobie Film Festival, il Festival

bato 13 febbraio alle ore 20.30. L’evento sarà

Internazionale del Documentario di Montagna

l’occasione per la consegna ufficiale dei premi

e del Film a Soggetto, organizzato dall’Asso-

del Festival ai registi dei film vincitori.

ciazione Culturale “Montagna Italia” e Teami-

Saranno centociquanta i film in concorso, tra

talia. hanno deciso di promuovere. La deci-

corto e lungometraggi, presentati da case di

sione di promuovere il festival, giunto alla IV

produzione e registi provenienti da ben 23 na-

edizione, nasce dalla consapevolezza che le

zioni, suddivisi in tre sezioni:

La

montagna

torna

protagonista

Alpi Orobie e le montagne della Lombardia costituiscono uno dei più grandi e ricchi spazi naturali dell’arco alpino, un meraviglioso

LE OROBIE E LE MONTAGNE DI LOMBARDIA

habitat naturale ed un fecondo territorio eco-

Promuovere le Alpi e Prealpi Orobiche e le bel-

nomico, culturale e ricreativo nel cuore della

lezze della Lombardia, per una migliore co-

Lombardia.

noscenza del territorio, della sua storia, della

L’«Orobie Film Festival», in programma dal 6

sua cultura, dei suoi paesi e delle persone che

al 13 febbraio al Centro congressi Giovanni

lo vivono. Possono partecipare documentari

XXIII con il sostegno di Regione, Comune e

e film a soggetto aventi come tema la valo-

Provincia di Bergamo e con il patrocinio della

rizzazione di tutto l’arco delle Alpi e prealpi

Presidenza della Repubblica si chiuderà con i

Orobiche.

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PAESAGGI D’ITALIA

TERRE ALTE DEL MONDO

Valorizzare il grande patrimonio italiano in

Promuovere il vasto patrimonio naturalistico,

tutti i suoi aspetti alpinistici, storici e natu-

alpinistico e delle tradizioni delle montagne

ralistici. Possono partecipare documentari e

di tutto il mondo. Possono partecipare docu-

film a soggetto aventi come tema la promo-

mentari e film a soggetto aventi come tema

zione del patrimonio alpinistico, naturalistico,

la scoperta e la conoscenza delle terre alte

storico e delle tradizione dell’Italia.

di tutto il mondo, con particolare attenzione all’alpinismo e all’ambiente. 85

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Orobie Film Festival,

la montagna sul grande schermo

Inoltre, Orobie Film Festival prevede un concorso fotografico e cinque premi speciali “Montagna Italia 2010” che andranno all’alpinista Simone Moro; al segretariato permanente della Convenzione delle Alpi; alla presidente del Cai Lombardia, Renata Viviani; alla trasmissione Rai “Dreams Road” e allo skyrunner Paolo Goti. L’ingresso alle proiezioni è gratuito. Presiede la giuria il giornalista e direttore di Qui Touring, Piero Carlesi. La serata inaugurale si svolgerà sabato 6 febbraio alle 20,00. n 86

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Creare nuovi prodotti:

ricetta per ringiovanire l’impresa Crisi a parte , ogni azienda deve potenziare il portafoglio prodotti, trovare nuove soluzioni distributive altrimenti la formula d’impresa invecchia. di Dott. Emanuele Lumini

Il mercato lacerato dalla crisi sta facendo

Un aspetto importante dell’estensione della li-

emergere nuovi profili di consumo pertanto le

nea è la direzione, che può essere ascendente

aziende devono approcciare a questo nuovo

o discendente a seconda che implichi l’inseri-

contesto attivando nuovi beni o nuovi servizi.

mento di prodotti a più alto prezzo e più pre-

Le aziende che saranno in grado di cogliere

stigiosi ovvero prodotti di prezzo più contenu-

tali istanze per prime potranno ottenere im-

to . In una fase di crisi economica come quella

portanti vantaggi competitivi.

che stiamo vivendo, le scelte di “allungamento verso il basso” risultano più sostenibili. Con-

Per sviluppo del prodotto può intendersi sia il

siderando i

lancio di un prodotto che rappresenta l’esten-

ad un passaggio da una categoria superiore a

bisogni generalmente si assiste

sione della linea di prodotti già esistenti , sia

quella inferiore.

il lancio di un prodotto non collegato alle linee esistenti ma rivolto allo stesso target di mer-

E’ possibile individuare tre categorie di nuovi

cato [es. prodotti complementari].

prodotti :

L’ estensione della linea rappresenta l’aggiun-

1.prodotti realmente innovativi e unici [merca-

ta in una gamma di altri prodotti con diffe-

ti e prodotti nuovi];

renze contenute [ nuove caratteristiche , nuovi

2.prodotti sostitutivi di altri già esistenti sul

materiali …]

mercato;

Questa strategia è la prima ad essere utiliz-

3.prodotti imitativi, che hanno la caratteristi-

zata dalle imprese in cerca di incrementi di

ca della novità per l’azienda ma non per il

fatturato perché consente di realizzare il

mercato.

massimo dei risultati al minimo sforzo. In tal modo infatti generalmente si riducono i tem-

Si analizzano ora le fasi principali da seguire

pi di lancio, di sviluppo e di familiarità con il

nella creazione e nel lancio di nuovo prodotto.

consumatore. 88

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Creare nuovi prodotti:

ricetta per ringiovanire l’impresa

Ricerca delle idee

Analisi di mercato ed economico – finanziaria

Vi sono sostanzialmente due metodologie per

In tale fase l’impresa deve operare un’analisi

generare nuove idee : quella basata sui grup-

del potenziale posizionamento competitivo,

pi di creatività basati solitamente su intuito

valutando anche i concorrenti. Viene poi fat-

e immaginazione e quella fondata sui metodi

to un test di mercato al fine di sperimentare

funzionali che studiano i prodotti allo scopo

un’azione di marketing.

di individuare possibili miglioramenti. Tra

Se dopo queste verifiche appare interessan-

quest’ultimi, il metodo più utilizzato è l’elen-

te continuare è necessario andare a valutare

co degli attributi , si stabiliscono una lista dei

gli aspetti economici del prodotto. Si valute-

principali attributi e caratteristiche di un pro-

ranno i costi fissi e quelli variabili tenendo in

dotto e si studiano con potenziali consumatori

considerazione diverse ipotesi di volumi con

nuove combinazioni attributi [ ad esempio tro-

altrettante ipotesi di investimenti pubblicitari

vando altri usi ad un prodotto già esistente].

e marketing. La stima dei volumi di vendita si fonda su ipotesi che sono di difficile elabo-

Selezione delle idee

razione [in misura ancora maggiore tenendo

In tale fase vengono eliminate le idee ed i pro-

conto che si tratta di un prodotto ancora non

getti meno utilizzabili oppure più difficilmente

esistente].

realizzabili selezionando quelli che meritano

L’analisi economica deve fondarsi su dati pre-

analisi più approfondite.

visionali a tre/cinque anni con particolare attenzione alla determinazione del break-even

Formulazione del concetto di prodotto

point cioè le unità di vendita necessarie a co-

E’ il passaggio fondamentale in base al quale

prire i costi totali.

una nuova idea viene tradotta in una definizione più puntuale , tecnica ed operativa che rap-

Piano di lancio

presenta il concetto di prodotto. Si tratta in

E’ una fase molto delicata finalizzata a dare vita

pratica di rendere operativa la nozione di pro-

a tutta la struttura commerciale, distributiva e

dotto. In tale fase va definito anche il Benefit

di comunicazione dell’impresa. In particolare

cioè la promessa che il prodotto fa al mercato

si procederà a gestire il lancio per stimolare la

[ Es. lo shampoo che combatte la forfora].

prova ed il riacquisto ed a raggiungere rapidamente la copertura distributiva.

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Creare nuovi prodotti:

ricetta per ringiovanire l’impresa

Possiamo aggiungere in particolare che gli

Sul sito di MyMuesli.com è possibile mixare

studiosi dei comportamenti dei consumatori

i cereali scegliendo la colazione ottimale, su

in questa fase di crisi stanno evidenziando

cinque basi diverse di muesli si possono abbi-

delle specifiche che stanno emergendo:

nare più di settanta ingredienti aggiuntivi fino ad arrivare a miliardi di combinazioni possibi-

tendenza al risparmio;

li per la colazione.

riduzione degli acquisti compulsivi; modifica del rapporto con la merce;

L’analisi dei cambiamenti dei trend dei consu-

modifica della visione della qualità;

matori consente alle aziende di poter sfruttare le tendenze a proprio favore lanciando e cre-

E’ evidente che dinnanzi alla crisi le persone

ando prodotti per assecondarle. n

hanno reagito in modo diverso il comune denominatore in termini di tendenza al consumo è il seguente : 1.scetticismo [mancanza di fiducia del consumatore ]; 2.ricerca del risparmio [la ricerca del massimo al minor prezzo]; 3.autarchia: è forse la tendenza più innovativa , il consumatore diventa produttore. Le aziende stanno puntando a far diventare sempre più produttore il consumatore. Stanno fiorendo le attività di giardinaggio, carpenteria casalinga, cucito e uncinetto. Sono centinaia le aziende che stanno seguendo e galoppando questa tendenza che si fonda sul concetto di lasciare sempre più partecipare il consumatore al processo produttivo. Alla fine chi conosce i gusti del cliente meglio di se stesso? 1

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TEST&THE CITY

A tu per tu con le stelle di casa nostra

Luca Viscardi di Glenda Manzi

Come ha trasformato la passione in professione? Avevo quindici anni e mi trovavo in vacanza sul lago di Garda. A due passi da casa di mia nonna c’era una piccola radio, Radio Delta, e un giorno mi presentai dicendo che volevo fare il disc jockey. Cercarono di liquidarmi ma quando mi dissero che le loro trasmissioni iniziavano alle sette del mattino io mi imposi dicendo: «Bene, io vengo alle sei». Fu la mia prima esperienza radiofonica. Poi è arrivata RTL 102.5. Sì, ho avuto la fortuna di trovarmi nel posto giusto al momento giusto e di entrare nel nucleo di fondazione di RTL. Ci sono rimasto per quasi vent’anni, in quella che reputo la sua stagione più bella e avvincente. Partire da zero con un ritardo di quasi quindici anni rispetto alle altre radio private e coprire il gap nel giro di cinque o sei anni è stato davvero entusiasmante. Conclusa l’esperienza con RTL nel 2006 è passato a Play Radio, la radio del gruppo Rcs (ora Virgin Radio, ndr), dove era direttore dei programmi. L’idea iniziale di Play Radio era qualcosa di molto diverso da come poi gli ascoltatori l’hanno conosciuta: doveva essere la radio del «Corriere della sera», una radio che facesse tanta informazione, in modo flessibile, moderno e aggressivo, sulla scorta delle news talk americane ma con l’aggiunta della musica. Era una formula straordinariamente forte, che purtroppo però è stata abortita immediatamente. Ha incontrato Mick Jagger e Stevie Wonder, si è quasi innamorato della bella Sade e avrebbe tanto

Finita quell’avventura le è stata offerta la direzione

voluto conoscere Michael Jackson. Adora Bergamo,

dei programmi di Radio Number One.

anche se inizia a stargli un po’ stretta, e pensa che

Sì, questa è una dimensione radiofonica molto inte-

la radio dovrebbe essere più glocal. Parola di Luca

ressante e stimolante, lavoriamo secondo il principio

Viscardi, nome d’arte -che il nonno ancora non gli

del glocal, cercando cioè di costruire un progetto di

perdona- di Gianluca Vegini, una delle voci storiche

comunicazione che abbia standard elevati e globali

della radiofonia italiana e direttore dei programmi di

ma contenuti strettamente correlati al territorio. In

Radio Number One, dove ogni mattina dalle 9 alle 12

Italia si ha la tendenza a spingere verso il prodotto

diventa uno de «Gli Inaffidabili», al fianco di Grant

nazionale e a comprimere quello locale, che invece

Benson.

è fondamentale.

Come nasce la sua passione per la radio?

Ora che è direttore la diverte ancora andare in

Da bambino mi divertiva moltissimo ascoltare la ra-

onda?

dio in onde medie, nelle lingue più disparate; la mia

Sì, molto. Anche se ogni tanto mi domando se sia

preferita era Radio Luxemburg, che di notte trasmet-

ancora il caso di fare questo genere di programmi,

teva in inglese. Era come ascoltare le radio private

di grandissimo cazzeggio. I miei gusti sono cambia-

straniere, e alla fine degli anni Settanta quello era

ti: se una volta il mio conduttore preferito era Alber-

l’unico mezzo per farlo.

tino oggi è Giuseppe Cruciani di Radio24.

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Luca Viscardi

Mentre se ne va in macchina da Radio Number

Uno invece che ha confermato di essere un

One, le capita mai di fare un salto sentendo in onda

grande?

qualcosa che non va?

Stevie Wonder, fantastico. E Mick Jagger, un perso-

Tutti i giorni, e chiamo istantaneamente (ride). So-

naggio dotato di un carisma ma anche di un’educa-

prattutto trovo fastidiosa l’autoreferenzialità, sono

zione e una professionalità che sono semplicemente

convinto che la radio debba dare informazioni utili e

incredibili.

arricchire l’esperienza dell’ascoltatore. A volte, invece, si ha la tendenza a scherzare in onda sugli affari

La cantante che le ha tolto il fiato?

privati, rischiando di annoiare.

Ho avuto una folgorazione per Sade, ho trascorso un paio d’ore con lei per un’intervista e mi ci sono

Cosa ascolta alla radio?

voluti cinque giorni per riprendermi. Era stupenda,

Moltissima informazione, mi piace la radio parlata

educata, intelligente, stimolante. E trovo bellissima

perché, ormai, per la musica c’è l’i pod. Credo che

anche Alicia Keys, secondo me l’artista più interes-

la radio dovrebbe ricominciare ad aiutare gli utenti a

sante del momento. Qualcuno lo chiama l’X Factor,

scoprire la musica e fare attività di scouting, invece

io lo chiamo il dono: qualunque cosa sia, lei ce l’ha.

mi sembra che si suonino solo le cose che gli utenti conoscono già.

L’artista che non hai mai incontrato e per cui farebbe carte false?

Hai incontrato moltissimi big della musica interna-

Paul Mc Cartney. E anche se ormai per questa vita le

zionale. Uno antipatico, qualcuno che l’ha delusa?

opportunità sono finite, Michael Jackson: un grande

È capitato di incontrare in passato artisti italiani che

artista che ho sempre trovato ingiustamente mal-

si sono comportati in un modo un po’ arrogante,

trattato dai media.

mi vengono in mente Umberto Tozzi e Francesco De Gregori, che non traboccano di simpatia. 96

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Luca Viscardi

Per chiudere, quale colonna sonora consiglia per San Valentino? Il nuovo disco di Alicia Keys, «Elements of freedom». È un vero capolavoro.

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Lei è nato e cresciuto a Bergamo, per lavoro ha vissuto a lungo a Milano e a Roma e ora è di nuovo qui. La metropoli le manca? Confesso che inizio un po’ ad annoiarmi. Bergamo è una città bellissima, straordinariamente vivibile. I servizi non mancano e le cose funzionano bene ma c’è una dimensione provinciale che mi annoia. Ci sono pochi locali e il centro della città assomiglia a un paesino, sarebbe ora di pensare a maggiori attrattive e divertimenti.

Citazioni letterarie su Bergamo. Ahia. Riferendosi a Piazza Vecchia, chi ha scritto «Non si può più toccare neppure una pietra, sarebbe un delitto?» Non lo so. Ma sono d’accordo con lui, se può interessare. Era Le Corbusier. Seconda citazione: «I colli di Bergamo sono tra i luoghi più belli che abbia visto?» Luca Viscardi? L’ha detto anche un certo Stendhal. L’ultima: chi ha scritto, riferendosi a Piazzetta Terzi «Uno degli angoli più belli d’Italia, una delle molte piccole sorprese e gioie per le quali vale la pena di viaggiare»? Non lo so. Hermann Hesse. Bocciato, torno a vivere a Milano.

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Dans les coulisses... di Maryline JM-W1

L’otto marzo è alle porte e con lui la festa delle donne. Confesso che mi fa piacere quando persone che stimo mi fanno gli auguri, con o senza mimosa, donna o uomo che sia. Ci vedo una condivisione di pensiero che è fondamentale per andare verso l’affermazione della pari dignità dell’essere umano, indipendentemente dal suo apparato genitale. Ecco perché, dopo qualche esitazione, ho deciso di rischiare di sembrare vanesia e soprattutto di snaturare un libro che non vuol essere serioso2, riportandovi alcuni estratti del mio secondo Romanzo collage, Se la donna fosse un elefante3, per portarvi Dans les coulisses di una violenza quotidiana, grazie ad un’intervista a Oliana e Sara, presidentessa e volontaria della

onlus

Aiuto Donna - Uscire dalla violenza4.

L’origine stessa dell’associazione fa capire

pante tra i ragazzi - una parte consistente tra

quanta poca attenzione c’era per questo pro-

loro legittima una certa violenza per ottenere

blema:

qualcosa -, abbiamo fatto il giro delle scuole.

“È nata da un’indagine fatta sul territorio in

Ora interveniamo su richiesta perché non ab-

modo molto casalingo per capire se c’era il

biamo sufficienti risorse per poterlo fare siste-

problema della violenza, in particolare la vio-

maticamente ogni anno. Però la prevenzione

lenza sulla donna e in ambito familiare; le isti-

ci sta molto a cuore, perché viste le cronache

tuzioni ne negavano l’esistenza. Forse perché

è nostra premura cercare di arrivare prima

le donne non erano mai uscite allo scoperto

dell’assassino: in bergamasca [l’anno scorso]

tranne rare eccezioni. Quindi interpellando

sono otto le donne ammazzate dagli ex-mariti

pronti soccorsi e servizi sociali abbiamo sco-

o ex-fidanzati”.

perto che i numeri c’erano - circa un centinaio all’anno -, ma che non erano stati registrati.

“L’obiettivo principale di questo sportello

Abbiamo allora seguito un corso di formazio-

però è l’accoglienza. Vogliamo dar alle don-

ne finanziato dall’assessorato dei servizi so-

ne un luogo dove lasciar il proprio calvario;

ciali di Bergamo prima di decidere di tentare

non è facile raccontare dieci o quindici anni

di scoperchiare questo fenomeno che rima-

di soprusi, di maltrattamenti, di violenze per

neva tra queste quattro mura che dovrebbero

lo più sempre nascoste, negate. Anche perché

proteggere ben altro, invece proteggono que-

le donne vengono destrutturate da questi at-

sta violenza che chiamerei vigliacca da parte

teggiamenti quotidiani che tolgono loro l’auto-

di uomini che fuori sono gentiluomini per di-

stima, da frasi ripetute quali: “Tu non capisci

ventare dentro carnefici. Da subito un nostro

niente. Non sai fare niente”. Soprattutto se c’è

obbiettivo è stato la prevenzione, tentando di

una dipendenza economica e se la donna non

promuovere un rispetto di sé e dell’altro. Per

può rivolgersi alla famiglia d’origine per dire:

esempio, essendo emerso un dato preoccu-

“Mi sta succedendo questo”. Anche perché da

Nata in Francia, a vent’anni l’autrice è venuta a vivere in Italia dove, dopo la pubblicazione del suo primo romanzo collage Dans les coulisses... ed. Il filo -, ha iniziato a collaborare con la rivista BergamoUp senza abbandonare le sue passioni, insegnare la propria lingua, viaggiare, dipingere e fotografare riflessi. Anche se, dalla pubblicazione di Se la donna fosse un elefante… ed. Miele, la scrittura occupa ormai un posto predominante nella sua vita. www.romanzocollage.it 2 Infatti è solo, tra ironia, confidenze, tentativi di erotismi e Exercices de style, una ricerca di cosa vuol dire essere donna e, forse plus encore, una ricerca di complicità tra uomini e donne 3 Se la donna fosse un elefante... ed. Miele. É stato difficile riassumere tre capitoli in poche pagine, ma credo che fosse importante provarci. 4 http://www.aiutodonna.it/ - Tel.: 035. 212933 dal lunedì al venerdì 09.30 – 12.00 oppure mercoledì e giovedì dalle 15.00 alle 17.00 1

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un lato nella mentalità bergamasca è ancora molto presente l’idea: te lo sei scelto tu, te lo tieni. Gli stessi parroci durante la confessione lo dicono. Quindi queste donne non vedono vie d’uscita. E d’altra parte lo sportello di un servizio sociale non è adatto per raccontare le sofferenze di una vita; ci si rivolge a questi servizi quando si ha già intenzione di denunciare i fatti. Quindi Aiuto donna vuol essere il luogo dove una donna impara a raccontarsi e forse a prendersi in mano. Ecco perché ci riteniamo le donne dell’accoglienza. In un secondo tempo, se ce lo chiedono [Insiste su questa condizione perché loro si muovono solo su consenso delle donne e garantiscono un anonimato assoluto], attiviamo percorsi di consulenza sia legale, che psicologica per sostenerle.

[Voglio avere dati più precisi] Così

le chiedo quanti casi di violenze riscontrano

Ed è una realtà che abbraccia tutti i ceti so-

all’anno. “Allora... negli ultimi anni il numero

ciali dall’operaio, all’impiegato, fino all’alto

era di 110 casi annui, nel 2008 invece in dieci

dirigente e il professionista. Ecco per esempio

mesi abbiamo raggiunto i 190 casi. [nel 2009

chissà perché ci sono tantissimi casi di inse-

hanno ricevuto 212 nuove segnalazioni]. Però

gnanti. [Non l’avrei mai neanche sospettato.]

è un fenomeno completamento sommerso,

È un fenomeno completamente trasversale”.

queste sono solo punte che escono.” Siccome il loro volantino è tradotto in diver-

se lingue, indago sulla percentuale tra donne

da alla quale tengo molto perché credo che

Prendo fiato sto per farle una doman-

italiane e donne straniere. Senza esitare Olia-

sia uno dei punti più difficili di questa proble-

na conferma i miei dubbi: le donne straniere

matica. Convinta che la violenza più ricorrente

sono minoritarie, rappresentano “solo” il tren-

sia quella psicologica, le chiedo quali sono le

ta percento. “E queste straniere sono spesso

diverse forme di violenze che incontrano. La

sposate ad un uomo italiano”- tenne a preci-

sua risposta è eloquente. Senza la minima

sare. Siccome intuì dove volevo portarla, con-

esitazione asserisce che : “La più subdola, la

tinuò asserendo: “Sì lo so la gente pensa che

più difficile da riconoscere e la più frequente

queste violenze avvengono principalmente tra

perché è presente spesso anche quando c’è

extra-comunitari o in realtà dove è presente

violenza fisica è la violenza psicologica. Ed è

la droga, l’alcool, o la difficoltà economica, la

una violenza terribile perché distrugge la don-

disoccupazione, ma la verità è che nella mag-

na”.

gior parte dei casi si tratta di un uomo che

A questo punto voglio capire se la vittima si

fuori è “normale”, è simpatico, compagnone.

accorge di subire una violenza. La risposta mi

E attenzione lui gioca su questa dualità nei

deprime: “Quando è completamente distrut-

confronti della donna perché lei è l’unica a ve-

ta. Certo ci sono eccezioni, ci sono donne che

dere questo suo lato. Per i parenti, gli amici,

se ne accorgono prima che sia tardi, ma... il

lui, infatti, è insospettabile il più delle volte.

problema è che quegli uomini riescono a con101

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Dans les coulisses... di una violenza quotidiana

vincere la donna che non vale nulla.” Qualcosa dentro di me viene scosso da quest’affermazione. Le chiedo se l’autostima non c’è più, o se non c’era neanche prima, per “accettare” tali violenze. “Per me c’era, ma viene scalfita perché la donna si ostina a credere che può salvare la sua relazione5. Il problema è che accettare il fallimento è molto faticoso soprattutto per una donna. Quindi continua a pensare: il mio amore lo salverà.” Il mio amore lo salverà... sono le parole esatte che ho pronunciato quando il medico ha dimesso mio padre che stava morendo di un tumore. Parole offuscate dalla disperazione e in cui forse non crediamo neanche veramente, ma alle quali ci si ancora per non affogare.

non interrogarsi sul perché si ha questa esi-

Oliana continua: “La donna è convinta che se

genza. Perché penso che se ci si interrogas-

lei cambia, se sta attenta, allora lui sarà di-

se fino in fondo si troverebbero sostituzioni a

verso. Ha bisogno di pensare che spetti a lei

questo genere di relazione. Certo è un lavoro

tacere, sacrificarsi. E sono infinite le forme di

difficile da fare.”

violenze subdole che vengono raccontate”.

Per poter far un tale lavoro non serve un’autostima che forse manca? Sorrido e le chiedo

[…]

Cerco di fare mentalmente il punto

scusa se batto di nuovo lì, ma il dubbio in me

per non dimenticare nulla. Una cosa ancora

persiste.

non le ho chiesto. Si dice che dietro ogni uomo

“Sì, può anche essere un problema di carenza

che picchia c’è un padre violento o una madre

di autostima iniziale, una dipendenza, un affi-

che ha tollerato troppo, e che dietro ogni don-

darsi totalmente all’altro e vivere solo per lui.

na che sopporta c’è l’esempio materno; voglio

Però lui non può distruggere qualcosa che non

sapere se lo ha riscontrato anche lei.

c’è. Quindi distrugge la tua autostima perché

“Gli studi portano a dire che i maltrattamenti

c’era. Magari era fragile, ma c’era6. Comun-

hanno radici nella famiglia nel 90 % dei casi

que il lavoro che l’uomo fa per conquistare

di violenze subite o inflitte. Si riconoscono e si

queste donne, è veramente un inganno. Nei

scelgono, carnefice o vittima che sia. Il fatto

racconti delle donne, il principe azzurro non

è che sono donne che non sanno vivere sole,

è nulla a confronto. Lui sembra il gentiluomo

hanno bisogno dell’altro per esistere. Accetta-

perfetto: viaggi, inviti a cena, regali, attenzio-

no anche rapporti sessuali che non desidera-

ni, e poi, appena ti ha conquistata, appena si

no per tenerlo in casa, per non subire le con-

sono sposati, alcuni addirittura già durante il

seguenze di un rifiuto.”

viaggio di nozze, cambiano”.

Ma come se lo spiega questo bisogno? È un

fattore culturale?

correnti tra le donne vittime che si rivolgono a

“No, culturale non credo. Secondo me è un

loro.

Le chiedo se ci sono frasi, pensieri ri-

Sospiro, chissà quante volte l’avrò vista, senza riconoscerla questa violenza subdola. Credo che il problema sia proprio quello. Nessuno dice: attenzione questa è una violenza, non è sano e non potrai farci nulla. Anzi spesso credo che parenti e amici invitano alla “pazienza”. Anche perché, da fuori, lui non è così terribile e lei non va in giro con lividi sulla faccia. Gli ematomi dell’anima sono invisibili. 6 Non lo dico ad alta voce, ma il pensiero mi ghiaccia il sangue. Ora che Oliana mi ha convinta che l’autostima c’era, la forza di distruzione di questi uomini mi sembra ancora più grande, più terribile. 5

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“Tante, dopo averci raccontato le loro violen-

amici e parenti; quando controlla le spese che

ze e essersi dichiarate pronte ad affrontare la

fai; o/e quando usa violenze verbali del tipo:

situazione, concludono dicendo: “Ma io non

sei stupida, non ce la puoi fare senza di me.”

voglio fargli del male” o “Voglio tenere mio figlio, ma non voglio che si dica che è stato

Una volontaria ci fa segno che deve chiude-

un cattivo padre.” La cosa paradossale è che,

re. Allora faccio la solita domanda finale: “C’è

crescendo, i figli riversano la loro rabbia sulla

qualcosa che vorreste aggiungere?”

madre, giacché danno a lei la colpa per averli

Oliana conclude: “Più che altro vorrei lan-

tenuti in questa situazione.”

ciare un messaggio di speranza, di coraggio

Sospiro. Sono esausta, tutto gira sempre at-

alle donne: è difficile, ma non è impossibile.”.

torno a quella benedetta sopportazione che

Sara fa l’ultima precisazione: “E agli uomini

sembra perfino più intollerabile della stessa

chiederei l’umiltà di rimettersi in gioco”.

violenza agli occhi dei figli. Quindi, come si dice dalle mie parti, à bon en

Mentre ascolto Oliana ricordarmi che

tendeur, salut8.

la presenza dei figli è determinante per spingere la donna a sopportare - perché secondo lei è importante che lui abbia un padre -, mi

L’associazione Aiuto Donna sta cercando del-

sorge una domanda alla quale non avevo pen-

le volontarie. Per maggiori informazioni non

sato fino ad ora: in una società come la no-

esitate a chiamare il 347 3455757. n

stra, come fa una donna a capire se quello che vive in casa è una violenza psicologica? Così le chiedo se esiste un decalogo, un qualcosa che possa, leggendolo, permettere ad una donna di dirsi: “Cavolo io sono in questa situazione, e non è normale7”. Ci ha raggiunta Sara che si scusa per gli impegni che l’hanno allontanata più del previsto. Oliana le lascia la parola. “I campanelli sono tutte le manifestazioni legate al potere maschile, al fatto che il tuo compagno cerca di mantenerti in una situazione di apparente [Sara trascina la parola apparente] inferiorità. Quando pretende troppo di decidere della tua vita; quando tu non ti opponi mai per timore delle reazioni perché le hai già provate; quando malgrado tutto lo ami - è l’istinto da crocerossina che ben o male è in ogni donna ed è quello ti frega -; quando lui pretende di avere dei rapporti sessuali che tu non desideri; quando lui isola la coppia da

Perché per quanto ci sembra impossibile, la realtà è che può succedere a chiunque, anche a te che sei istruita e che hai un lavoro. A buon intenditore, arrivederci (poche parole). Nata nel xvii secolo quest’espressione è un invito alle persone che hanno colto il senso delle parole dette di agire e reagire. In questo caso è anche un invito a scrivermi, se avete delle quinte da svelare. Quindi vi lascio il mio indirizzo e-mail: milemary@hotmail.com. E, per i più curiosi, le quinte di chi vi scrive le trovate sul blog del mio libro che si diverte a raccontarmi: http://milemary.blogspot.com/ o sul mio sito: www.romanzocollage.it . 7 8

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Salottino Virtuale di Maryline JM-W1

Tra i risultati dell’elezione del Berga-Maschio

scelta di dare la parole alle biblioteche. I libri

ideale e Dans les coulisses… di una violenza

sono come gli amici; si scelgono per affinità

quotidiana, anche questo mese il tema del Sa-

d’interessi, ce ne sono che ti fanno crescere,

lottino Virtuale si è imposto da solo. Il dolce e

altri che ti deludono, ma tutti sono preziosi

travagliato rapporto tra uomini e donne. Se è

perché in sé sono esperienze di vita che per-

vero che, come tante abitanti di Venere, bramo

mettono di allargare il nostro orizzonte. Se poi

la pari dignità degli essere umani, vorrei pre-

quest’amico si trova nel sistema bibliotecario

cisare che non sostengo per nulla un femmi-

della città, allora diventa veramente accessi-

nismo separatista. Infatti, sono sinceramente

bile a tutti.

convinta che solo una complicità che vada al

Ma siccome seri sì, ma seriosi mai, e perché

di là di una distinzione basata sull’apparato

ogni occasione è buona per stare insieme,

genitale ci porterà verso un rispetto delle no-

eccomi di nuovo a proporvi di passare in re-

stre differenze. Ecco perché, a cavallo tra San

dazione (via Casalino 5h) per ritirare uno dei

Valentino e la festa della donna, questo mese

cinque posti a teatro offerti ai lettori di Ber-

ho invitato una maggioranza di uomini. Ave-

gamoUp. L’appuntamento questa volta è per

vo voglia della loro ironia, lieve e raramente

martedì 9 marzo al Teatro Donizetti alle ore

tagliente contrariamente alla nostra. Ma pri-

20:30 per la prima dello spettacolo La stra-

ma di lasciare la parola al grande fotografo-

na coppia1 di Neil Simon - con due eccellenti

testimone, Gianni Berengo Gardin, all’indu-

attrici nazionali, Mariangela D’Abbraccio ed

striale, Raffaello Melocchi e allo psicologo,

Elisabetta Pozzi, sotto la regia di Francesco

Achille Carrara, vorrei anche spiegarvi questa

Tavassi - produzione Teatro e Società. n

Brillante e ricca di colpi di scena, La strana coppia è una delle commedie più esilaranti del drammaturgo americano Neil Simon, diventata celebre grazie al film del 1968 diretto da Gene Saks e che ha rappresentato la definitiva consacrazione del duo Jack Lemmon-Walter Matthau come perfetta e affiatata coppia comica del cinema americano. Nella versione al femminile scritta dallo stesso Simon nel 1985, troviamo Fiorenza che, lasciata dal marito, piomba, sull’orlo del suicidio, a casa dell’amica Olivia, durante la consueta partita di Trivial Pursuit con le amiche. Fiorenza è il ritratto della perfetta donna di casa, moglie e madre impeccabile, ma piena di nevrosi. Olivia è divorziata, disincantata, terribilmente disordinata e sola. Nasce tra loro una convivenza strampalata, segnata da liti e complicità, che disegna un ritratto sferzante e irresistibilmente comico della vita matrimoniale. È una nuova produzione che rimarrà in città dal 9 al 14 marzo.

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Parola alla Fotografia con Gianni Berengo Gardin1

Femminilità? È un atteggiamento che ricono-

le. Qualche cosa di misterioso, fatto di sorrisi

sco se lo incontro, ma ora che mi si chiede

e di pudori come in questo scatto (Milano -

di definirlo, la vista mi si annebbia. Se non

2006). Qualcosa di assolutamente spontaneo

temessi di essere banale, direi che è il pro-

che non si può costruire.

prio della donna. Ma non delle Veline dei vari

E, se osassi, aggiungerei che è una qualità in

talk show in televisione che peccano per trop-

via di estinzione. Forse anche per colpa di noi

po esibizionismo, o di queste femministe ag-

altri fotografi che, per assecondare il mercato,

gressive. Le donne normali sono femminili. O

immortaliamo quei atteggiamenti ridicoli da

meglio, qualcuna lo è, e qualcuna no. Ma non

Vamp, riducendo le donne a semplici oggetti. n

saprei dire il perché. È una sensazione a pel-

Tra i più noti fotografi italiani, Gianni Berengo Gardin è un testimone attento alla vita di tutti giorni. Ha già pubblicato 210 libri fotografici, tra i quali Italiane ed. Ega, 50 anni di storia italiana al femminile.

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Parola alla Parità di Achille Carrara1

Il 15 maggio 2009, Luisa, dirigente cinquan-

sponsabilità diretta sui risultati economici.

tenne in una multinazionale, viene accompa-

In due minuti le è crollato il mondo; s’è trovata,

gnata nell’ufficio del direttore del personale

senza colpa e non più ventenne, letteralmente

dove, alla presenza del suo diretto superiore,

sulla strada e completamente disorientata in

le viene comunicato il licenziamento in tron-

un momento di crisi economica internaziona-

co, con effetto immediato.

le, come in un racconto Kafkiano... Libera da

Le consegnano la lettera: “La situazione eco-

impegni famigliari aveva dedicato le energie e

nomica ed aziendale ci ha indotti ad un pro-

gli anni migliori a un’azienda che a distanza

cesso di riorganizzazione per ridurre i costi

di 24 anni la “ringrazia per la collaborazione”

della struttura. In questo contesto è stata

e nello stesso tempo la invita a lasciare, nella

decisa la soppressione della Sua funzione e

giornata, l’edificio. A poco valgono l’indenniz-

poiché non ci sono altre posizioni inerenti alla

zo economico quando ti trattano come un “in-

Sua professionalità, dobbiamo rescindere il

granaggio di una macchina” o un costo.

rapporto con decorrenza immediata. La rin-

In questo caso non c’è disparità donna-uomo,

graziamo per la fattiva collaborazione…”

come sappiamo la porta d’ingresso delle

Come si legge non c’è nessun addebito spe-

aziende è stretta per le donne (non sia mai

cifico e neppure verbalmente le viene fornita

che entri una signora incinta) e senza citare le

una qualsiasi spiegazione, se non la necessità

note statistiche, il percorso di carriera è diver-

di ridurre i costi di un’azienda in profitto, ma

so. Solo per il licenziamento il trattamento è

che produce meno utili di quanto previsto.

uguale, non conosce disparità. Lo stesso epi-

Luisa era stata assunta, nel ruolo d’impiega-

sodio è identico anche per gli uomini, cambia

ta, nel 1985 e lavorando con impegno s’è fatta

solo il nome e il sesso.

apprezzare tanto che aveva percorso varie tappe della carriera fino alla nomina di dirigente,

Firmato un uomo, perché la parità non è solo

in una funzione non direttamente coinvolta nel

affare di donna. n

business aziendale, quindi senza nessuna re-

1 Psicologo del lavoro e Psicoterapeuta, opera nelle istituzioni e con gli individui, attivando un percorso finalizzato ad accompagnare le persone ad aiutare se stesse per conquistare un metodo di riflessione volto a riappropriarsi di tutte le proprie potenzialità. www.carraraachille.it

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Parola al Verbo di Raffaello Melocchi1

Il mio compagno... La mia compagna...

Ecco l’origine del mio disagio è qui: come è

Non so voi, ma personalmente, sentendo que-

che abbiamo smesso di chiamare la persona

ste parole, provo la stessa sgradevole sensa-

che abbiamo scelto - e che ci ha scelto - con il

zione di quando, a tavola, le punte della for-

bellissimo «il mio uomo / la mia donna»?

chetta vengono fatte strusciare sul piatto.

Và da sé che altrettanto buoni suonano marito/moglie.

D’istinto, qualcosa non mi torna.

E il dimenticato, affettuoso, moroso/morosa,

“COMPAGNO” l’origine di questo sostantivo è

aferesi di Amoroso/Amorosa (ma, dio mio,

stupenda:

che figura da incolto paesano se a qualcuno

CUM «insieme, con» e PANIS «pane»

venisse ancora alle labbra!).

cioè “colui che mangia il pane con qualcun altro”.

Leggo in questi giorni nell’ultimo libro di Ca-

E’ evidente come oggi questo significato si sia

millo Longone:

perso.

«Il mondo su poche cose è compatto come

Si è modificato piuttosto in «Colui che si trova

nell’impegno a cancellare le prerogative virili»

insieme con altri in particolari circostanze».

e femminili, aggiungo io.

Compagno di viaggio, di scuola, di gioco, d’ar-

In questo impegno - in negativo ed esecrabilis-

mi, di bagordi, ecc.

simo - ci sta anche la rinuncia alla definizione

Compagno di squadra se partecipa, alleato ad

onesta, inequivocabile di «ol me om/la me fom-

altri, a una gara sportiva.

la» (il mio uomo/la mia donna).

Compagno di fede, di sventura.

Il mio compagno/a li sento, insomma, come

«Compagni» si chiamano tra loro - in Italia -

roba per increduli (che non credono in quel-

gli appartenenti ai partiti della sinistra.

lo che stanno vivendo) o accidiosi (che non

«Compagno» si trova nella intitolazione di

hanno voglia né coraggio per combattere per

società commerciali e industriali : Ditta … &

quello che stanno vivendo). n

Co. Di lui dice: “Termino nel non vicino 1964 le scuole medie inferiori. Sono stato uno dei pochi bambini che sanno perfettamente cosa faranno nella vita : il cuoco (o meglio : il grande chef!). Per coltivare la mia vocazione, papà, mamma, parenti tutti: “sei matto! ti iscriviamo subito all’ Esperia!” Divento un - poco entusiasta- perito meccanico. Comincio a lavorare in alcune mediopiccole aziende bergamasche: colpo di fulmine per questo lavoro per il quale, ancora oggi, non si è affievolita di un niente la passione e il divertimento (di certo, cominciare dopo qualche anno a lavorare nella piccola Officina che mio padre e mio zio avevano avviato, dare l’anima per farla crescere e plasmarla come io volevo, mi ha trasformato completamente). Accanto al lavoro e alla famiglia, pallavolo (ancora oggi, non lontano dai sessanta anni, insieme a una combriccola di vecchie glorie,ci scanniamo settimanalmente in scontri tanto improbabili quanto ferocissimi), montagna, e i miei grandissimi, indispensabili, compagni : i Libri. Poi, per non tradire la vocazione antica, pasticcio di tanto in tanto in cucina con sommo trasporto (mio; dei commensali un po’ meno)” 1

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Parola alle Biblioteche con Il buio oltre la porta1

Una sera Alice si ritrova al pronto soccorso

cosa succede quando la porta della stanza da

priva di conoscenza, fatica a riprendersi e non

letto si chiude: insulti, schiaffi, pugni fino allo

sa perché si trova lì. La dottoressa che l’assi-

sfinimento di entrambi e talvolta alla perdita

ste le spiega che si è trattato di un incedente:

di conoscenza della donna. Pagina dopo pagi-

una motocicletta l’ha investita, ha battuto la

na Alice trova la forza di reagire alla violenza,

testa. Ci vorranno alcune settimane per rista-

scegliendo la via dell’indipendenza e deciden-

bilirsi. È così che ha inizio il lungo cammino

do di approfittare di un’offerta di lavoro part-

verso la consapevolezza di sé, verso l’auto-

time in una palestra di yoga. Scelta osteggiata

stima, un percorso solitario di cambiamen-

dal marito e avversata dalla sua famiglia ma

to profondo che la porta a vedere chi le sta

radicale e necessaria come la cesura finale

intorno con distacco, quasi come se volesse

che conduce la donna ad andarsene di casa,

allontanarsi da un sé nel quale non si ricono-

non solo per fuggire da un incubo ma per il

sce più. Settimane di convalescenza fatte di

bene suo, dell’uomo che ha amato con tutto il

solitudine e insofferenza verso chi la distoglie

cuore e per il bene dei figli che, ormai cresciu-

dal lungo meditare sulla sua vita di madre, di

ti, non possono più essere tenuti all’oscuro

moglie irreprensibile di un uomo affermato e

di cosa accade fra i loro genitori. La storia di

di successo. La patina della famiglia felice-

Alice, nel libro, si chiude così ma certo il suo

mente perfetta è incrinata da una piaga sem-

cammino sarà lungo e difficile come quello di

pre aperta: l’impossibile riconciliazione con

tutte le donne che subiscono o hanno subi-

un marito violento che passa da atteggiamen-

to maltrattamenti sotto il tetto domestico ed

ti amorevoli, quando la coppia è in società, a

è proprio per questo che l’autrice sceglie di

momenti di brutale violenza fisica e psicologia

chiudere con un elenco dei centri di aiuto per

che annientano la donna e minano irrimedia-

donne che si trovano nella stessa condizione

bilmente il rapporto di coppia. Alice inizia a

di Alice cui si possano rivolgere in caso di aiu-

scrivere un diario al quale rivela i momenti più

to e con l’invito a non arrendersi alla paura e

difficili della sua vita, raccontando finalmente

all’impotenza. n

1 Di Nicoletta Sipos, Sperling & Kupfer, 2009, 251 p. - Il libro è disponibile presso le biblioteche del Sistema bibliotecario urbano di Bergamo e della Provincia di Bergamo dove si possono reperire testi per l’approfondimento sul tema della violenza domestica.

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La governante Tilde Un noir inedito1 di Antonio G. D’Errico2

4 La stanza da letto era un altro inno all’inutilità, come il resto della casa. Tilde rimise ordine nell’armadio, come meglio poté. Era pieno di vestiti sbiaditi e impolverati, che erano appartenuti certamente alla moglie del professore, il cui ritratto era stato riposto, con l’immagine rivolta contro il pannello posteriore del mobile, al suo interno, coperto da una catasta di maglioni di lana ingialliti e dalle sete sfibrate di tailleur e tessuti che penzolavano con svolazzi e increspature, deformati da pieghe incise nella trama come profonde ferite, alle quali era impensabile porre alcun rimedio. Liberò gli spazi da quel carico privo di speranze di un recupero, irrimediabilmente compromesso anche nella sua possibilità di riuscire a suscitare un leggero fremito di nostalgia per una bellezza di cui si era persa ogni traccia, e lo chiuse definitivamente dentro il cartone di capienti scatoloni da imballaggio, assegnando loro un posto definitivo nell’umidità della cantina, dove l’aggressione delle muffe avrebbe portato a termine l’opera di demolizione. Il professor Ruggeri era contento di quel cambiamento che aveva rivoluzionato completamente l’atmosfera della casa, e più di tutto era felice per aver ritrovato un entusiasmo e una condizione interiore notevolmente rinnovati. Il suo piacere era vivido e materiale, quasi fosse materia e sostanza palpabile. Mai più, alla sua età, avrebbe sperato di rivivere una gioia così intensa. Era rimasto impressionato positivamente quando Tilde gli aveva confermato di accettare la proposta di trasferirsi da lui, e adesso che era a casa l’impressione si era trasformata in esaltazione meravigliosa. La guardava mentre si adoperava per ripuli-

re quegli angoli che da anni non avevano più ricevuto la morbida carezza di uno straccio. La osservava mentre si abbandonava al piacere del divano, dopo che aveva sudato tutto il giorno per ridare lustro a marmi e specchi. Udiva i suoi sospiri e godeva di un’altra gioia improvvisa e inaspettata. Trascorreva più tempo nel giardino, quando non restava trasognato a godere della visione della donna. Aveva ripreso con i suoi esperimenti botanici, piantando nuove piante e fiori, provando innesti mai neanche immaginati. Era soddisfatto. Dal suo punto di vista, quell’angolo di terra aveva assunto tutte le forme e le grazie del Paradiso. Tilde non gioiva per l’entusiasmo di quel vecchio. Chissà quali strani pensieri agitavano la sua mente perversa, pensava tra sé. Ma sorrideva, per apparenza, per fargli credere che era felice come lui; e come lui aveva piacere di tutta quella bellezza. In corpo, però, bruciava dal desiderio di volerlo vedere morto. L’odio per quell’essere stupido e presuntuoso non s’era mai spento fin da quando l’aveva dovuto subire come insegnante. E adesso lo odiava ancora di più, adesso che si era ringalluzzito, pensando di essere artefice del suo benessere. Credendo di potersi atteggiare da padrone di casa, che poteva permettersi la serva. “La governante,” spense un sorriso, colpita dall’immagine della faccia ignobile di quell’arrogante che le era tornata in mente, quando aveva pronunciato quella definizione come una sentenza. “Sì,” rispose a se stessa, sollevata dal piacere della vendetta che aveva covato per tutto quel tempo. “La governante, che ti governerà!”.

Negli episodi precedenti: La morte sospetta del vecchio preside di un noto liceo di Bergamo manda nel panico i cittadini di Roncola. Il commissario Gribaudi della questura indaga tra gli abitanti del paese, che si sono chiusi in un mutismo inspiegabile. La signora Tilde, ex allieva del professore Ruggeri, si trasferisce a San Pellegrino per incontrare l’anziano ormai in pensione. Sono passati trent’anni dall’ultima volta che si sono visti. Il professore non la riconosce, e la invita a casa sua, per il piacere subdolo della donna. Le propone di occuparsi della casa come governante, insistendo che si trasferisca a casa con lui. Dopo un finto dubbio, la donna accetta. 2 Scrittore e sceneggiatore teatrale, televisivo e cinematografico. Tra le varie opere e riconoscimenti di Antonio G. D’Errico si segnalano due lavori diversi per dare un’idea della vastità dell’opera di quest’artista. Il suo ultimo lavoro, il thriller ambientato nella Bergamasca, Il Discepolo - ed.Frilli (classificato, alla votazione della giuria popolare, al terzo posto del premio Scerbanenco, edizione 2008) che s’ispira al mondo dei giovani, e in particolare al mondo nascosto delle sette sataniche. E un lavoro realizzato con Donato Placido, attore e poeta, fratello del più noto attore e regista Michele Placido, “Montalto. Fino all’ultimo respiro, diario sentimentale” (Giuseppe Laterza Editrice, dicembre 2000) Premio Pavese, edizione 2002, e Premio città di Monteverde, V edizione, estate 2001. Dal cui romanzo è stato tratto un film sul caso “Montalto”, il giovane agente di polizia penitenziaria ucciso nella campagna di Trapani la sera del 23 dicembre 1995, vittima di un agguato mafioso. Per i più curiosi ecco il suo spazio nell’etere: http://www.myspace.com/antoniogderrico 1

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Andò in giardino. Si avvicinò al professore che era alle prese con la potatura di una palma nana. - Ciao, come va? - si girò verso di lei, il professore, sollevando le forbici tra le foglie. - Hai finito di pulire? - fece una smorfia, con il suo umorismo osceno e allusivo. - Sì, - gli rispose, ingoiando amaro, con la solita parvenza di innocente felicità. Notò il suo piacere per aver ottenuto di rivolgersi a lei con la confidenza del “tu”, perché glie lo aveva permesso, per fargli credere che la diffidenza in quel modo di fare era effettivamente fuori luogo. Aveva custodito per sé, invece, la forma distaccata del “lei”, nonostante egli avesse insistito di rivolgersi a lui col più consono e confidenziale “tu”. Non aveva nessuna intenzione di cedere a quella confidenza. L’aveva persuaso, illudendolo, a consentirle di mantenere quella forma educata di rispetto, poiché era pur sempre il padrone di casa e il suo datore di lavoro. Il vecchio aveva reagito con una smorfia, volendo sdrammatizzare in modo disinvolto, ma nello stesso tempo mostrando un certo orgoglio per quella che aveva sentito come un’effettiva verità. Gli aveva anche detto, in modo estremamente più sincero, sentendo intimamente tutto il disgusto per quest’altra verità, profonda e nascosta, che riteneva giusto salvaguardare quel distacco educato soprattutto come segno di rispetto per la sua veneranda età. - Che cosa sta facendo? - chiese immediatamente dopo. - Sto potando questa palma nana. Ha troppe foglie, non lasciano filtrare come devono i raggi del sole. La donna annuì, girandosi a guardare il giardino che le apparve ancora più brutto di quanto non avesse notato altre volte. Erano disseminati dappertutto rami tagliati con la sega, foglie recise, radici sradicate e smembrate. Provò un sentimento di delusione per quegli alberi spogli, che mostravano appena sul fusto qualche moncone sopravvissuto all’opera cruenta e irresponsabile di quell’incosciente che non aveva la minima conoscenza pratica, e quasi sicuramente neanche i rudimenti teorici, per

potersi dedicare sapientemente a qualcosa che avesse a che fare con la botanica. Ripensò alle sue lezioni di biologia delle piante del liceo, e inorridì, ora che aveva acquisito una conoscenza e una consapevolezza che l’altro non avrebbe mai potuto neanche simulare, pur con tutti gli sforzi di buona volontà. Se era possibile riconoscere nel suo animo vuoto un barlume di umana virtù. Sospirò sconsolata. Il professore notò quell’ansia: - C’è qualcosa che non va? - si girò intorno a guardare. - No, no, - recitò la parte, - sono solo un po’ stanca, - fece un movimento nella schiena. - Devi riposarti di più, - affermò e riprese con lo scempio della potatura. - Viene dalla Cina… Mi è stata spedita da un mio amico che vive laggiù, - disse, riferendosi alla pianta. - Dove? - chiese, mostrando curiosità, come se avesse cognizione nello stesso tempo della geografia di quel paese. Il professore rimase colpito, rispose leggermente perplesso: - In Cina. - Sì, l’avevo capito. In quale regione della Cina? Accentuò la sua triste aria di smarrimento, poi cercò di risolversi col suo solito umorismo. Boh… In Cina, mi basta questo. Tilde scosse la testa, trovando l’ennesima conferma dell’oscenità d’animo di quel vecchio. - Perché? - si sollevò appena il professore, con un altro dubbio. - Sei esperta della Cina? Ci sei stata, magari in vacanza? Tremò di rabbia nello sguardo: - No, - sbuffò appena. - Non ci sono stata… Ma ho letto qualche libro di storia. - Leggi libri di storia cinese? - continuò, con quel tono. - No, - ribatté, come prima. - Leggo libri di ogni genere… Se posso scegliere, però, preferisco libri storici. - Quante cose sai fare! - affermò, con un fondo di verità; cercando subito dopo l’attacco scandaloso con l’ironia. - Cameriera, governante, infermiera e addirittura storica! - Non sono storica! Non l’ho detto! - replicò all’istante in modo fermo, alterando il tono della voce, evitando ogni finzione. - Mi piace leggere libri! Tutto qua!

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- Sì, sì, certo, - affievolì nel respiro, impallidendo. - Non tolga troppe foglie a quella palma, - disse poco dopo, per recuperare una parvenza di serenità. - Lo sa meglio di me che cadono da sole dopo che hanno terminato il ciclo naturale di vita. Il professore stupì di nuovo, come prima, tentato di volerla provocare con un’altra battutaccia. “Anche botanica, non solo storica!” pensò, tra sé. Ma rinunciò. Richiuse le forbici, e si sollevò sulla schiena. Tilde rientrò in casa. Il professore la seguì immediatamente dopo. La donna sedette sul divano, in sala. Il professore entrò, sbuffando, volendo esagerare un’aria di stanchezza, oppure solo per manifestare un disagio misto ad un residuo di stupore. Pensò di sederle accanto, ma venne scoraggiato dall’atteggiamento di lei, che era rimasta immobile, con gli occhi abbassati a fissare il vuoto. Scostò la sedia dal tavolo e le sedette di fronte, cercando inutilmente un argomento di discussione che rompesse quel silenzio che trovò inquietante e assurdo. La guardò più volte con l’espressione smarrita, gli occhi fugaci alla ricerca di una ragione per quella situazione piuttosto scomoda, come ebbe modo di fare quella constatazione. Fu Tilde a dargli l’occasione di rompere quel silenzio, con una domanda fatta a posta per lo scopo, restando impassibile nella sua posizione: - Che cosa c’é? - Niente, - ritrovò il piacere della parola, recuperando all’istante anche la prontezza dello scambio. - Che cosa dovrebbe esserci? - Non lo so… E’ quanto le ho chiesto io. Stentò un accenno di risposta, cercando di ordinare i pensieri. - Se ti ho offeso, ti chiedo scusa, - pensò bene di esordire in questo modo. - Non volevo offenderti, davvero…. - Voglio ben sperare che sia stato del tutto inconsapevole… - Sì, sì, è così… - si rianimò, avendo un leggero dubbio riguardo all’inconsapevolezza: non aveva capito se avesse voluto riferirsi a lui o al suo modo di esprimersi. Rinunciò alla soluzione di quello scoraggiante dilemma; corresse, secondo il suo modo di vedere, quell’oscuro uso del linguaggio: - Diciamo, che è stato… un eccesso di confidenza! - sorrise, dopo quell’esclamazione. La donna scosse la testa, accennò lievemente un sorriso sincero, che gli nascose, per evitare che esagerasse con quel tono. Constatò, un

attimo dopo, che quel modo stupido di fare e di essere per la prima volta l’aveva divertita. - Lei con la confidenza eccede sempre, - pronunciò seriamente, mantenendo dignità di sguardo. - Sì, - sorrise un’altra volta, - in effetti hai ragione tu, - restò a pensare chissà a quale misteriosa meraviglia. - Ti prometto che starò più attento d’ora in avanti. La donna mugolò in gola, storcendo la bocca, avendo poca considerazione per quelle parole e le intenzioni che nascondevano. - Sai, - cambiò argomento il professore. - Sono contento che tu sia venuta in questa casa. - Perché? - lo interruppe, per scoprire cosa nascondesse quell’altro preludio spassionato e melenso. - Perché sì, - cercò la pura e semplice sincerità. - Senza di te sarei stato completamente solo e abbandonato. Pensò di ferirlo, facendo riferimento alla compagnia che avrebbe potuto ricevere dalle piante. Evitò per un senso di pudore, per non scadere nella sua stessa volgarità. Preferì il più basso sentimentalismo: - Ha suo figlio, che è il meglio della compagnia che un padre possa desiderare! La guardò, con rammarico: - Tu, l’hai mai visto? - si irrigidì nei muscoli del viso, cogliendo quasi la provocazione in quell’affermazione. - Che c’entro io? - pronunciò senza enfasi, poi proseguì: - No, non l’ho visto… Comunque c’è… In caso di bisogno può contare su di lui! - In caso di bisogno, - ripeté mormorando, svanendo nello sguardo. - Non si può fare affidamento su nessuno quando si gode della più completa autonomia, figuriamoci se si dovesse aver bisogno di qualcuno in caso di necessità! - Che cosa mi vuol dire? - sospirò stancamente, simulando un vago sentimento di intima comprensione. - Niente, - cambiò stato d’animo il professore, e riprese cercando un’altra intimità. - Parlami di te… - Che cosa vuole sapere? - chiese, dopo aver esitato a lungo, fissandolo negli occhi. Fece un gesto banale e imbarazzato: - Non so… Quello che vuoi… Parlami di te… Della tua famiglia… Dove hai vissuto… Come hai vissuto… Tilde sorrise: - Quante cose vuole sapere! - sospirò a lungo. - Magari, un’altra volta, adesso sono stanca, davvero… - si alzò dal divano. n

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FLAN DI CIOCCOLATO CON CUORE DI CREMA COTTA CON GERMOGLI DI PRIMAVERA, RIBES E GELATO DI SOYA INGREDIENTI X 10 TORTINI Per il flan: Gr 190 cioccolato al 70% Gr 180 burro Gr 300 uova Gr 240 zucchero Gr 80 farina Per il cuore di crema cotta: Lt 0,5 latte Lt 0,5 panna N 12 tuorli Gr 40 amido di riso Per i ribes: Gr 500 ribes sgranati Gr 150 sciroppo 30°boumè (vedi basi) Per Pe il gelato di soya: Gr 140 base diamante (vedi basi) Lt 1 latte di soya Lt 0,7 panna Gr 350 zucchero Per la guarnizione Qb germogli di soja crudi Qb menta Qb dentella Qb timo sfogliato NOTA: E’ preferibile rivestire lo stampo dei tortini con una farina granulosa (mandorle). Per sfornarli meglio passare un coltellino tra il tortino e lo stampo. PROCEDIMENTO: PROCEDIMEN Per il flan: Sciogliere a 45°C il burro con il cioccolato. Frustare le uova con lo zucchero senza montare in modo eccessivo; unire il cioccolato al burro ed infine la farina setacciata. Per il cuore di crema cotta: Preparare una crema, lasciar raffreddare e unire i germogli di primavera, formare il cuore sul silpat e abbattere. Una volta congelati, inserirli nei flan e cuocere a 190°C a valvola chiusa per 10’. Per i ribes: Saltare i ribes in padella con lo sciroppo , fare raffreddare. Per il gelato: Unire lo zucchero al latte di soja e alla base diamante, pastorizzare il tutto a 85° e far raffreddare; unire la panna e mantecare nella gelatiera, conservare in cella frigo. Per la presentazione: Servire il tortino di cioccolato nel piatto a goccia con a fianco la dentella con il gelato guarnito con la foglia di menta, salsare con i ribes e guarnire con la menta e i germogli di soja.

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Appassionato di cucina, membro di un’importante accademia gastronomica, quando passa per Bergamo, cerca un buon locale per passare un momento con Lei.

Un tavolo per due Da Sarmassa1

Per me niente vino oggi; mi aspettano per un’importante Da sola, non c’è gusto…

riunione.

vorrà dire che mi consolerò con questo caviale iraniano.

Del locale, arioso ma sufficientemente intimo,

ottimo nella sua semplicità: Sarmassa supera

sobriamente elegante con le sue colonne e

l’esame, complice la giusta temperatura, il sa-

i muri antichi o anticati, non si può dir che

pore della materia prima, la qualità dell’olio e,

bene, della cucina adesso vediamo.

forse e inaspettatamente più di tutto, una bella

Ci andiamo a mezzogiorno, quindi non si può

abbondante spazzolata di pepe, spezia sotto-

strafare. La carta ha un assortimento corret-

valutata che a volte fa la differenza. Il pepe me-

to, né striminzita come ultimamente alcune,

riterebbe un discorso a parte, oggi scavalcato

né esageratamente ecumenica, equilibrata tra

nelle simpatie e negli usi dal peperoncino, che

sfiziosità e cosette più corpose, forse un po’

è invece cosa del tutto diversa, perché in fondo

priva di filo conduttore ma comunque tale da

insapore, al contrario della nobile e a mio avvi-

consentire ripetuti ripassi.

so più interessante bacca nera: qui basti dire

Non è la prima volta che lei vede qualcosa di

che in questo piatto lega ed esalta i due diversi

particolare, e ci si tuffa, tanto pago io: questa

complementari sapori. Il caviale, invece? Nulla

volta è il caviale, proposto su un letto di purée.

di male, piacevole, ma se poi entrambi giudi-

Cominciamo bene… Io preferisco (tanto un as-

chiamo che, dovendo scegliere, avremmo forse

saggio di caviale non mi sarà negato) un piatto

preferito la ben preparata purée (maschile o

che dice molto della cura degli ingredienti e

femminile ? ho degli amici con cui litigo, in ma-

della basica abilità di un cuoco: insalata calda

teria, ed anche con mia moglie) senza caviale

di gamberi (di Sicilia, si specifica, immagino

che viceversa, forse i 35 € del piatto avrebbero

siano speciali, o forse solo a chiarire che non

potuto essere meglio spesi [secondo lui, inve-

sono quelli, pur onesti, del supermercato) e

ce lei non ha rimpianti, era delicato e molto

cannellini. E’ un piatto che può essere mar-

piacevole].

chio della più rozza banalità, o rivelarsi invece

Proseguiamo: una battuta al coltello di fas-

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Vicolo Bancalegno, 1h – Bergamo. Tel.: 035.21.92.57

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Un tavolo per due

sone per me, tagliatelle al ragù toscano per

cioccolato “in purezza”, qualità che la moda

lei. Cosa differenzi il ragù toscano da quello

eco-progressista dominante ritiene obsoleta e

classico, o bolognese, non lo si capisce e ci

bizzarra nelle ragazze, ma indispensabile per

dimentichiamo di chiederlo: comunque sono

cibarie che a volte invece dalla contaminazione

buone. Il fassone merita un giudizio disgiunto:

ci guadagnano. Entrambi sono comunque ben

la carne davvero eccellente, e grazie a Dio non

adatti a chiudere il pasto lasciando un buon re-

gelata, né lei né il piatto, come spesso ti capita

trogusto e la bocca pulita. In sintesi: Sarmassa

immagino per questioni igieniche. Però, t’arri-

è un buon ristorante, curato, stia però attento

va sul coppino la bizzarra idea, non citata sulla

agli autogol tartufati. Il servizio è cortese ma

lista, di condirla con un poco (per fortuna) di

fin troppo etereo. Resta da dire sul prezzo, non

olio tartufato. Vi sono due tipi di olio tartufato:

perché sia alto (90 € in due con intermezzo

quelli prodotti con la materia prima originale,

di caviale, pur senza vino: non ululi dalla gio-

e quelli prodotti con aromi chimici. La differen-

ia ma certo non ti scandalizzi) ma perché, a

za è che il secondo tipo ha un forte sapore di

mezzogiorno, è l’unico locale che conosco che

gasolio, il primo ha un leggero sapore di gaso-

non ti proponga un qualcosa a forfait. A cena

lio. Stupisce che un ristoratore accorto come

quella cifra non disturba proprio, ma a pranzo,

Sarmassa non solo non lo eviti, mettendo in

in diversi posti altrove mangi bene alla metà.

vetrina un cartello tipo cane “io qui non posso entrare”, ma addirittura ci impiastri l’incolpevole filetto. Mah ! Forse c’è a chi piace, ma almeno avvisino il cliente. Chiudiamo con il dolce: mi attira il sorbetto di

Mr. Pink

arancia al Campari, lei prende assaggi vari di

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Il Postdigitale di Maurizio Bolognini in NAG 2 Contemporary

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Di stanze. Una mostra curata

con un semplice sms recan-

da dispositivi di intelligenza

da Fabio Migliorati che fa co-

te parametri incomprensibili

collettiva che trascenderanno

esistere spazio fisico, quello

all’uomo, del genere 29 58,

non solo la proprietà intel-

elettronico, e processo tecno-

l’osservatore vedeva sotto i

lettuale ma lo stesso ruolo

logico.

suoi occhi il flusso modificare

dell’artista. ”2

Quando non gira il mondo

la sua traiettoria. “Nell’arte

Alcune di queste macchine

per prelevare oggetti da tutte

l’interattività è spesso sopra-

rimarranno alla NAG 2 Con-

le gallerie sparse sui quattro

valutata. Qualsiasi cosa se

temporary fino all’11 febbra-

continenti (da Sydney, a New-

è interattiva viene giudicata

io insieme ad altri progetti di

York passando per Bangkok,

importante, anche quando si

Maurizio Bolognini, quali foto

Parigi e Tahiti) per creare

tratta di interazioni banali.

prese da webcam situate in

Globalization, art and the art sy-

Penso che le tecnologie digi-

Nuova Zelanda e orientate per

stem, “Un’opera che vuol dare

tali consentano di introdurre

alcuni giorni secondo la posi-

una visione d’insieme, quasi

nell’arte forme di interattività

zione dell’artista nell’emisfe-

satellitare, del sistema espo-

più avanzate, fino a farci im-

ro settentrionale, dando una

sitivo”, Maurizio Bolognini de-

maginare una possibile evolu-

visione inconsueta del pano-

lega alcune funzioni artistiche

zione dall’interattività alla de-

rama, o scatti di un mondo

a degli elaboratori elettronici

mocrazia. […] L’arte in fondo

parallelo ispirato al sistema

programmati da lui che tra-

è più appassionante quando

di controllo elettronico della

sformano l’immagine in flus-

cerca di anticipare il futuro, e

polizia di Seattle come a il-

so. Cosicché, da statica l’im-

quando contiene una visione

lustrare il titolo della mostra

magine diventi dinamica, ma

che la riporta anche alle que-

DI STANZE; un gioco di parola

anche autonoma e interattiva.

stioni più urgenti: la democra-

che unisce la serie Stanza 11 ,

Autonoma perché il computer

zia, l’intelligenza collettiva (e

una recente collezione di og-

genera immagini del tutto ca-

i loro apparati tecnologici e

getti (libri, mobili, contenito-

suali, riproducendo l’infinito

istituzionali)

appartengono

ri…) incisi, graffiati dalle tra-

fuori controllo che ci governa.

sicuramente alle grandi que-

iettorie di un’apparecchiatura

E interattiva grazie a una sua

stioni che abbiamo davanti.

laser guidata da una di queste

installazione, Collective Intel-

Lo spiega bene Jacques Attali

sue macchine, a questi mondi

ligence Machines, in cui ha

nella sua Histoire de l’avenir:

che sembrano distanti dalla

collegato i suoi computer alla

[…] in futuro si potrà pensa-

realtà eppure veri. n

rete telefonica in modo che,

re ad opere d’arte prodotte

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Bergamo - Via Fara, 13. Estratto di Postdigitale - Conversazioni sull’arte e le nuove tecnologie di Maurizio Bolognini ed. Carocci.

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Fabio Migliorati Maurizio Bolognini

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“Gocce di solidarietà”

una serata diversa, tanto divertimento e beneficenza

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Il freddo e la neve non hanno fermato i nu-

Venerdì 18 dicembre: una serata diversa,

merosi ospiti della serata “Gocce di solida-

tanto divertimento e beneficenza con lo sco-

rietà” organizzata dal Bobadilla in collabo-

po di raccogliere fondi per la campagna di

razione con Rotary International distretto

vaccinazione promossa da Rotary Internatio-

2040, nell’ambito del Progetto Polioplus.

nal per l’eradicazione della poliomielite. n

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“Gocce di solidarietĂ â€?

una serata diversa, tanto divertimento e beneficenza

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Eventi: La dolce vita bergamasca

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Sport Awards:

Bergamo premia gli atleti

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Si è svolto lo scorso 14 dicem-

attraverso gli Spot Awards

Rando agli sportivi che hanno

bre la quarta edizione del Gran

Italia. Durante la serata sono

saputo distinguersi a livello

Gala dello Sport: un’iniziati-

state infatti consegnate 15

nazionale

va organizzata da Teamitalia

sculture esclusive in argento,

nella propria disciplina duran-

che ha lo scopo di premiare

appositamente realizzate dal-

te la stagione 2008/2009. n

lo sport e i suoi protagonisti

lo scultore - orafo Antonino

e

internazionale

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Qualità, eleganza e convivialità: così Medicallife ha augurato Buone Feste e celebrato i propri successi E’ stato un evento sfarzoso e conviviale quello che la Medicallife Cosmetics ha organizzato il 18 dicembre al Castello di Pagazzano (Bg). Lo splendido maniero Visconteo ha fatto da cornice ad una serata di Gala elegante e raffinata, peculiarità rappresentativa della giovane e promettente azienda cosmetica bergamasca. Fra gustosi appetizer ed eccellenti raffinatezze culinarie, musica dal vivo e lotterie, Max Aquilino, coinvolgente e vulcanico

patron

dell’azienda,

ha voluto augurare a clienti e amici un Buon Natale ed un Anno Nuovo ricco di successi. La Medicallife Cosmetics è a Calvenzano (Bg). I suoi prodotti si trovano nelle migliori Farmacie di Bergamo e Provincia. n

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Eventi: La dolce vita bergamasca

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Il Berga-Maschio ideale è…

PARTNER:

Mercoledì 13 gennaio le lettrici di Berga-

settenne, dirigente industriale, purtroppo

moUp - c’erano anche fedelissime venute

già coniugato, che ha chiesto di mantenere

da Brescia - si sono ritrovate gentili ospi-

l’anonimato 1. Elena ha vinto il simpaticis-

ti di Mauro al VOX Restaurant & Lounge Bar

simo completino intimo di fattura rigorosa-

(Viale Papa Giovanni XXIII, 94) per eleggere

mente Bergamasca, Barbara la maglia gen-

il Berga-Maschio ideale sulla base delle ri-

tilmente offerta dal negozio Temporary shop

sposte date a domande riguardanti le loro

di Pino Caviglia 2 e, secondo coup de théâtre,

opinioni in merito alla fedeltà, alla donna

Flavio, l’uomo dalle sembianze poco fem-

moderna e alla pari dignità tra uomini e

minili malgrado lodevoli tentativi (donna si

donne. E siccome l’evento era anche l’occa-

nasce… e lui non lo nacque sfortunatamen-

sione per festeggiare il concepimento della

te), ha vinto il gustoso massaggio al cioc-

nostra rivista, il 13 gennaio 2009, c’erano

colato regalato da Fabio, il titolare del cen-

tre premi da sorteggiare tra le elettrici.

tro benessere Semplici desideri 3. Siccome il

Ma, coup de théâtre, gli uomini presenti han-

premio era per due persone, sempre nello

no chiesto il diritto di votare. Uno di loro è

spirito della complicità tra uomini e donne

perfino venuto con tanto di trucco, boa al

di buona volontà, il vincitore ha promesso

collo e parrucca per rivendicare il suo dirit-

di portare una delle presenti! E per i più cu-

to al voto.

riosi, il video della serata è sul sito della

Siccome le donne, si sa, hanno una marcia

nostra rivista: www.bergamoup.it. n

in più, la pari dignità è diventata realtà, le temps d’un soir. Risultato: con una maggioranza netta, è stato eletto Berga-Maschio ideale un quaranta-

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Vedi profilo a pagina 139. Via Tiraboschi 83 - Bergamo Via Borgo Palazzo, 85 - Bergamo Tel.: +39 035 236 195

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Il Berga-Maschio ideale è‌

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...Lui!!

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My name is Help: 100 ‘Schiscette’ per l’Africa

Un aperitivo informale per aiutare i bambini di Watamu in Kenya. Questo lo scopo dell’evento promosso dall’associazione My Name Is Help - che sta costruendo un asilo per orfani proprio in quella zona – e organizzato da Ottobarradieci, galleria d’arte di via San Bernardino lo scorso 11 dicembre. 100 ‘Schiscette’ per l’Africa è il tema scelto per la serata: Ottobarradieci e alcuni artisti – tra cui Herman, Giacomo Buzzetti, Paolo Boccardi, Paolo Baraldi, ecc. – offriranno a testimonianza, una delle 100 “Schiscette” interpretate secondo i loro canoni artistici. La “Schiscetta” è il simbolo del cibo quotidiano che, l’operazione “adotta un asilo”, si prefigge di assicurare e garantire a tutti i bambini dell’asilo di Watamu. n

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5 Terre

Una vetrina in città “Le Cinque Terre della Val Gandino” sono state protagoniste sabato 19 dicembre di un importante evento a Bergamo, nel Palazzo di via Tasso sede della Provincia. Grazie al coordinamento della Pro Loco Gandino e alla collaborazione di amministrazioni, associazioni e volontari dei cinque comuni della Valle, è stata allestita una vera e propria “vetrina” delle bellezze artistiche e ambientali di Gandino, Leffe, Casnigo, Cazzano S.Andrea e Peia, con il corredo di una degustazione di prodotti tipici particolarmente nutrita. Il freddo intenso non ha scoraggiato i visitatori, che per l’intero pomeriggio hanno ammirato i costumi della Rievocazione “In Secula” (che si tiene negli anni

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dispari a Gandino alla prima di luglio) quelli del Gruppo Storico degli Arcieri Valgandino e i contributi video proposti su due distinte postazioni, allestite sotto il porticato del cortile principale insieme a un piccolo Ufficio Turistico che ha offerto materiale illustrato e informazioni dettagliate. A dare un tocco di colore anche le note del “Baghèt”, la tipica cornamusa bergmasca che a Casnigo ha la sua patria, e della storica Mandolinistica di Leffe. La degustazione come detto ha offerto prelibatezze a non finire per i buongustai. Immancabili la polenta, la formagella, il salame nostrano e quello di cinghiale prodotto a Peia, la “chesciöla” di Casnigo servita con il latte fresco,

il pane delle Cinque Terre del fornaio Imberti di Gandino e quello “premiato” del panificio Zucca di Casnigo. E ancora i biscotti “Melgotto” di Gandino, quelli “delle Cinque Terre” di Bedetti di Leffe, e addirittura (nonostante il gelo) i semifreddi e il gelato tanto cari alla tradizione leffese. Tutto è andato assolutamente “esaurito”. L’apice della giornata di rappresentanza si è raggiunto quando nella tensostruttura allestita nel cortile interno della Provincia si è esibito Hevia con la sua gaita tradizionale ed elettronica: un momento di grande poesia che ha entusiasmato il pubblico e offerto alle Cinque Terre un ulteriore motivo di orgoglio e prestigio. n

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Everline Center

Un evento dedicato alla bellezza

Un evento dedicato alla bellezza e al fascino per un marchio storico

dell’estetica

berga-

masca. Lo scorso 20 gennaio Everline, brand impegnato da oltre 30 anni nella produzione e nella commercializzazione di articoli per la cosmesi professionale, ha intrattenuto i propri numerosi ospiti presso l’Everline Center di via Camozzi 148 a Bergamo Tel. 035 215493, in occasione di una serata scandita dal ritmo di buona musica, consigli di look e tendenze da parte di make up artists e consulenti di bellezza e dal delizioso catering fornito da Loco Restaurant & Pizza via Don Luigi Palazzolo 38 Bergamo, Tel. 035 225855. n 142

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Eventi: La dolce vita bergamasca

RESTAURANT & PIZZA

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Quando la Fiera di Bergamo fa Arte. Alcuni

artisti

snobbano

le

fiere, asserendo che sono solo per i galleristi. A Bergamo, anche quest’anno, la BAF, Bergamo Arte Fiera, è stata qualcosa di più di un semplice mercato d’Arte. Infatti,

Claudia

Sartirani

- l’assessore comunale alla cultura - ha ufficialmente partecipato al taglio del nastro di questo evento che ha permesso un reale confronto artistico in città, grazie ai numerosi artisti presenti all’inaugurazione, tra cui Bruno Di Bello, Maurizio Bolognini e Francesco Lussana (i cui pannelli accoglievano i visitatori all’ingresso, facendo da retropalco al concerto dei Tool Silence). Alla performance di Jorunn Monrad: un immenso pannello dipinto in tempo reale davanti ai visitatori per tutta la durata della fiera. E alle preziose conferenze organizzate,

che

hanno

permesso alla cittadinanza di incontrare altri grandi artisti quali Giorgio Laveri, famoso per i suoi rossetti in ceramica che troneggiavano in centro al padiglione A insieme alla sua nuova creazione: la caffettiera formato maxi. n 144

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Quando la Fiera di Bergamo fa Arte.

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Eventi: La dolce vita bergamasca

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Vita Café

l’inaugurazione

Venerdì 29 gennaio: inaugurazione del nuovo Vita Café di Verdello. Gigi Coppolino e Maria Arrigoni, con Riccardo e Alessandra, hanno festeggiato insieme ad amici e numerosi ospiti l’apertura del loro locale caffetteria Vita Café in via Fantoni, 5 a Verdello.

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Biokitchen

È nato BioKitchen contemporary location, il locale ecologico che punta tutto sul vivere bene, in modo sano. Cibi genuini, non contaminati da pesticidi o sostanze chimiche, i piatti serviti da BioKitchen sono solo a base di prodotti naturali, adatti agli appassionati della cucina sana. L’alimentazione proposta da BioKitchen non solo nutre meglio, ma costituisce un ottimo sistema per aumentare le difese immunitarie del nostro organismo, preservandoci da malattie e problemi di natura alimentare. Biokitchen è anche consulente per le aziende che decidono di investire sull’alimentazione dei propri dipendenti, consigliandoli sui prodotti da scegliere e utilizzare. BioKitchen è a Vailate, nelle vicinanze di Treviglio, in via Dante,2. 152

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Apertura ore 06:30, chiusura 01:00, menù prezzo fisso ogni

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giorno € 10,00. aperitivi a tema con degustazione di vini italiani, massicani, australiani,

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...:::FACE FROM:::...

Rubrica

a cura di

Alessandro Di Miceli

dedicato a tutti i bergamaschi.

invitate tutti i vostri amici di facebook

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Oroscopo di Joseph Procino1

Segno Zodiacale del mese:

Acquario

Il Sole transita nel segno dal 21 Gennaio al 18 Febbraio. I nati in acquario sono dotati di una disarmante diplomazia. Sono capaci di adattarsi alle diverse situazioni, dove dimostrano grandi aperture di idee e progresso. Molti acquario hanno un’innata disponibilità alle più audaci proiezioni verso il futuro e sembrano interessati a qualsiasi tecnica innovativa. Infatti, il segno dell’acquario è collegato alla tecnologia e alla veloce evoluzione tecnologica di cui siamo stati vittime in questi ultimi anni. In genere l’acquario è molto altruista, e questa disposizione verso gli altri si manifesta attraverso il suo amore per la libertà, causa dell’insofferenza ad impegni sentimentali stabili e duraturi. In certi casi può apparire inaffidabile, perché non si fa scrupolo nello scaricare responsabilità e nel mostrarsi decisamente individualista. Paradossalmente l’Acquario è anche il segno della fratellanza universale, contro ogni limite, ogni frontiera. E’ il segno che rappresenta la massima espressione dell’amicizia, della solidarietà e dell’unione. Il carattere dei nativi dell’acquario è legato all’originalità, che spesso li mostra eccentrici, ma dotati di una spiccata intelligenza e intuito e di una socievolezza sfrontata, strumento d’eccellenza per ottenere la leadership in tutti quei campi della comunicazione, intrattenimento e sport che richiedono intuito, praticità, velocità e un pizzico di anticonformismo.

Scheda tecnica ESPRESSIONE TIPICA: Amiamoci e viviamo! SIMBOLO: Simbolo egizio dell’acqua ripetuto due volte (Nilo superiore, Nilo inferiore) METALLI:Piombo COLORE: Azzurro, Nero, Verde Acqua FIORE: Orchidea, Ortensia, Azalea PIETRA: Ametista, Ambra, Zircone

Nati Sotto Questo Segno 1-Jennifer Aniston 11/02/1969 2-John Travolta 18/02/1954 3-Toto’ 15/02/1898 4-Paris Hilton 17/02/1981 Laureato in scienze della comunicazione, e specializzando in editoria multimediale presso l’Università di Bergamo, Joseph Procino studia astrologia dal Prof. Umberto Pirotta di Milano, partecipando a vari seminari su come predire avvenimenti nella vita del singolo in relazione al transito dei pianeti. Per informazioni: “e-mail:JosephP.84@libero.it”.

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Piazza Matteotti, 15 - 24122 Bergamo - tel: 035 231153

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ARIETE nati tra il 21 marzo e il 20 aprile

TORO nati tra il 21 aprile e il 20 maggio

GEMELLI nati tra il 21 maggio e il 21 giugno

CANCRO nati tra il 22 giugno e il 22 luglio

LEONE nati tra il 23 luglio e il 22 agosto

VERGINE nati tra il 23 agosto e il 22 settembre

AMORE: Il 2010 vi offrirà tante opportunità di cambiare voi stessi, la vostra vita e anche il vostro amore. State già maturando idee diverse e prendendo direzioni insolite. Febbraio porterà momenti di riflessione e freddezza nella coppia. Per i single un fermo generale. Sarete più volti alla riflessione che all’azione! SOLDI E LAVORO: Molte uscite e poche entrate! Attenzione alla linea del vostro portafoglio. In Febbraio con un Mercurio dissonante sarete malamente sorpresi da una spesa che non vi aspettavate. Ottime invece le chance di ottenere gratificazioni sul lavoro ed attenzioni per il vostro brillante operato.

AMORE: Marte non vi danneggia più e sarete finalmente spinti da desideri nuovi, alla ricerca di un nuovo amore e di nuove avventure che si presenteranno proprio da metà mese. In molti di voi aleggiano l’indecisione e le incertezze sul vostro avvenire, venute a galla nei mesi scorsi. Cogliete l’occasione in Febbraio di fare chiarezza su questioni personali e di capire una volta per tutte quale direzione prendere. Tante in questo mese saranno le decisioni da prendere. SOLDI E LAVORO: Lavoro stabile con momenti di malumore portati da una Venere in quadratura. Buona la situazione economica che va in ripresa, ma che comunque non va trascurata. Chi ha fatto un investimento l’anno passato ne sentirà proprio ora il fardello.

AMORE: Ottimo Febbraio per Voi Gemelli! I pianeti vi daranno quella maturità necessaria per chiarire malintesi, situazioni poco chiare e consacrare relazioni nate nell’anno passato. Per i single tanti flirt, possibilità di conoscere persone nuove, espandere la cerchia di amicizie e soprattutto di iniziare una storia d’amore che si consoliderà durante tutto il 2010. SOLDI E LAVORO: Lavoro, lavoro e sempre lavoro! Un febbraio che non vi risparmierà e che vi costringerà a rimboccarvi ancora una volta le maniche per far fronte a miriadi di impegni professionali. Ma state sereni! I pianeti vi daranno una sferzata di energia e appoggio in più! Ottime le giornate del 12-13. In arrivo, verso la fine del mese, comunicazioni che aspettavate da tempo.

AMORE: Marte sta per ritornare in Cancro. Molti di voi avranno dunque la forza e la grinta giusta per chiudere situazioni d’amore non soddisfacenti. Per i single ritorni di fiamma in vista. In arrivo per Voi un Marzo foriero di successi affettivi e professionali. SOLDI E LAVORO: Ancora debole la situazione professionale ed economica. Buone nuove previste per tutto Marzo. Febbraio non soddisfacente dal punto di vista soldi. Un fermo generale ci sarà per tutto il mese corrente.

AMORE: Marte, Dio della ribellione, Vi abbandona dalla fine di Febbraio per ritrovarvi dopo pochi mesi con una carica diversa. Se molti di voi non sono ancora riusciti a dare un taglio a situazioni d’amore superate, state in guardia perché nei prossimi mesi la scelta sarà d’obbligo. I single si divertiranno in Febbraio, ma nessun amore travolgente all’orizzonte. SOLDI E LAVORO: Non male le finanze. Finalmente un ripristino dell’equilibrio perso sul fronte professione. Attenzione alle scaramucce tra colleghi e ai dissapori con datori di lavoro. Il forte stellium di pianeti nel vostro settimo settore predice squilibri e difficoltà nell’approccio diplomatico.

AMORE: Per chi è in coppia Febbraio appare un mese dorato e, sebbene molti di voi vivano nella chimera della perfezione, si avvertirà forte il desiderio di dare un senso diverso alla propria vita. Progetterete un figlio, un matrimonio, un acquisto come nido d’amore e ahimè tanti chiuderanno storie d’amore importanti, ma non più vibranti. Febbraio maturerà una voglia di cambiamento che troverà concretezza soltanto a partire da Marzo. SOLDI E LAVORO: Per tutto Febbraio la situazione appare stabile. Dalla fine del mese però i pianeti vi regaleranno l’intuizione giusta per intraprendere un percorso lavorativo differente. E’ certamente alle porte una scelta che modificherà anche il settore lavoro

BILANCIA nati tra il 23 settembre e il 23 ottobre

SCORPIONE nati tra il 24 ottobre e il 21 novembre

SAGITTARIO CAPRICORNO ACQUARIO nati tra il 22 nati tra il 22 nati tra il 21 novembre e il 21 dicembre e il 20 gennaio e il 19 dicembre gennaio febbraio

PESCI nati tra il 20 febbraio e il 20 marzo

AMORE: Bene il mese di Febbraio per le Bilancine che stanno a fatica trovandosi e cercando un equilibrio. I single godranno del meraviglioso trigono di Venere che porterà incontri passionali e fugaci. Ottime le possibilità di dedicare più tempo a se stessi in centri termali. Mercurio dissonante in Capricorno vi porterà momenti di litigio con partner o amici cari. Siate più accondiscendenti! SOLDI E LAVORO: Buone le opportunità di lavoro, soprattutto in campo artistico. Riceverete proposte interessanti per intraprendere un percorso del tutto nuovo. Buoni i progetti che richiedono spostamenti. Ottime invece le finanze, ma regolatevi nei piccoli investimenti!

AMORE: Un Giove che inizia proprio a farsi sentire dai primi del mese. Vi aspetta un Marzo di grandissimi cambiamenti. Ora, siate pazienti e attendete! In Febbraio non v’è nulla di nuovo all’orizzonte se non quell’aria fresca e quella luce disarmante che vi porterete dietro per molto tempo. SOLDI E LAVORO: Giove in trigono al Vostro segno favorirà qualsiasi iniziativa. Febbraio è soltanto un mese anticamera di un fortunatissimo e imprevedibile Marzo, ma attenzione a spese non calcolate dopo il 12 Febbraio.

AMORE: Ottimo il trigono di Marte in Leone che vi garantisce forza d’animo in particolare per i nativi della prima decade (ultima di Luglio). Buone le possibilità di incontri e flirt dal 12 Febbraio. Per molti possibilità di incontri passionali con persone più giovani. Siate in attesa di un Marzo pazzerello che vi sorprenderà con un nuovo amore ed una bellissima conoscenza. SOLDI E LAVORO: Buone le chance di natura lavorativa in Febbraio. Molti prenderanno contatti per progetti che troveranno realizzazione a partire da mese prossimo. Dal 12 riceverete quelle tanto attese comunicazioni, anche di natura legale, che scioglieranno matasse non piacevoli create in passato.

AMORE: Giove è finalmente nel vostro segno. Un 2010 scoppiettante, ma un Febbraio poco sorprendente. Solo energeticamente avvertirete una freschezza diversa a cui non eravate più abituati. Attendete con calma Marzo. Per molti segni, ma in particolare per Voi, sarà un mese che non vi dimenticherete! SOLDI E LAVORO: Ancora un periodo di attese e di incertezze sul fronte lavoro. Mercurio in Capricorno vi garantirà l’intelletto per risolvere piccoli problemi che scaturiranno da incomprensioni con colleghi o datori di lavoro. Buona la gestione delle finanze.

AMORE: Reduci da un Gennaio brillante, vi aspetta un Febbraio di weekend romantici e momenti di relax con il vostro partner. Per i single ottime occasioni per vivere la mondanità e per molti la possibilità di incontrare persone del passato. SOLDI E LAVORO: Se Gennaio è partito caoticamente, Febbraio vi garantirà l’equilibrio giusto. Per chi è in proprio, è alle porte la stretta di mano finale per concludere un affare importante. Ottimo il denaro. Entrate impreviste ci saranno dalla metà del mese.

AMORE: Un Febbraio bellissimo per i nati in Acquario che oltre a ricevere un trigono di Saturno che concretizzerà situazioni affettive importanti, si ritroveranno protetti da un benefico Venere, pianeta dell’amore e degli incontri passionali. I single dunque, avranno possibilità di incontrare una persona con la quale stringere un’amicizia particolare. Non sarà la persona per voi definitiva, ma l’inizio di una stabilità interiore che vi accompagnerà per tutto l’anno. SOLDI E LAVORO: Ottimo il lavoro. Possibilità di firmare contratti lavorativi imminente. Buone le finanze che troveranno maggior elasticità nel mese prossimo. Attenzione a non spendere troppo per la cura del sé. Venere congiunto al Sole decreta un narcisismo sopra le righe.

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mensile bergamasco

PUB B LI Z E TA

MENSILE DI ECONOMIA, COSTUME E SOCIETÀ - ANNO 2 - N°5 - FEBBRAIO 2010

STORIA DI COPERTINA:

Caffè del Viale Viale Locatelli LA CITTA’:

Dalmine BENESSERE, COLORI & CALORE:

Elio Fiorucci Love Therapy

APPUNTAMENTI CON L’ARTE:

106° Stagione Concertistica della Società del Quartetto Teatro Donizetti 5 biglietti omaggio per i nostri lettori.

EVENTI, CHI C’ERA:

NAG 2 Contemporary; Solidarietà Rotary International al Bobadilla; Sport Awards: Bergamo premia gli atleti; Medicallife: qualità, eleganza e convivialità; Il Berga-Maschio ideale; My name is Help onlus 100 “schiscette” per l’Africa; 5 Terre; Everline Center; BAF; Vita Cafe Verdello; Biokitchen; Waikiki Cafè W W W . B E R G A M O U P. I T

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