BergamoUp N° 4 dicembre 2009

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S P E D I Z I O N E I N A B B O N A M E N T O P O S T A L E - D . L . 3 5 3 / 2 0 0 3 ( C O N V. I N L . 2 7 / 0 2 / 2 0 0 4 N ° 4 6 ) A R T. 1 C O M M A 1 . D C B B R E S C I A € 2 , 5 0 € 1 , 5 0

mensile bergamasco

PUB B LI Z E TA

MENSILE DI ECONOMIA, COSTUME E SOCIETÀ - ANNO 1 - N°4 - 2009

STORIA STORIA DI DI COPERTINA: COPERTINA:

Ottica Foppa Massimo Carrera LA LA CITTA’: CITTA’:

I lavori di una volta BENESSERE, BENESSERE, COLORI COLORI & & CALORE: CALORE:

Itroduzione: Elio Fiorucci Love Therapy

13 13 GENNAIO GENNAIO 2010 2010 APERITIVO APERITIVO AL AL VOX VOX CON CON BERGAMOUP: BERGAMOUP:

Elezione del Berga-Maschio ideale con ricchi premi

APPUNTAMENTI APPUNTAMENTI CON CON L’ARTE: L’ARTE:

Stagione Concertistica della Società del Quartetto

5 Abbonamenti gratuiti per i lettori di BergamoUp

Bergamo Arte in fiera Passeggiata guidata tra gli stand

Francesco Lussana si sposta a Vercelli Clicking the cosmos EVENTI, CHI C’ERA:

La quiete e la tempesta al centro Porsche di Bergamo; Tiziana Fausti; Rose Rosse Single party; My Night W W W . B E R G A M O U P. I T


Nuova Audi A5 Sportback. Pure design. È facile sentirsi mancare il respiro davanti alla nuova Audi A5 Sportback. Un nuovo concetto di design che unisce la sportività di una coupé alla funzionalità di una Avant e prestazioni d’avanguardia con ogni motorizzazione. Chi ama le emozioni che nascono dall’eleganza, dal design, dall’innovazione, ora sa come provarle. Valori massimi: consumo di carburante circuito combinato (l/100 km): 9,3. Emissioni CO2 (g/km): 216. www.audi.it

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Riprendete fiato.


“Ama tutti, credi a pochi e non far del male a nessuno.”

William Shakespeare

BERGAMO

giugno

2009

www.bergamoup.it 1


12 /2009

2


BERGAMO UP E’ PARTITO, UN MENSILE NUOVO E DINAMICO AL SERVIZIO DELLA NOSTRA TERRA Con questo numero di Dicembre si conclude quel

mo assolutamente unico. Come dicevamo prima, que-

2009 che ha visto la nascita di “Bergamo Up”. E’

sto nostro percorso sta muovendo soltanto i suoi primi

quindi questa l’occasione più propizia per tracciare un

passi (quelli che speriamo potranno essere i primi di un

breve punto della situazione e dedicarsi ad alcune ri-

viaggio molto lungo e ricco di tante altre soddisfazio-

flessioni. Il primo punto che emerge è senza dubbio un

ni) ed è proprio per questo che, accanto alla consape-

sentimento di gratitudine e di riconoscenza. In effetti

volezza di avere ancora molti progressi da fare, siamo

il nostro mensile ha ricevuto immediatamente un’ac-

anche pronti a ricevere dai nostri lettori suggerimenti e

coglienza a dir poco generosa ed i riscontri sono stati

consigli utili per realizzare un prodotto che possa essere

assai positivi sin dalla sua prima apparizione. Quello

sempre più vicino alle esigenze ed ai gusti dei bergama-

che era il nostro intento di base, portare una ventata

schi. Pur tenendo presente questa filosofia di fondo, ci

d’aria nuova nel panorama dell’informazione berga-

piace comunque sottolineare il fatto che è stata nostra

masca ed offrire a tutte le persone che lo desideravano

intenzione sin dall’inizio presentare una rivista dinamica

una voce in più, credibile e coerente, ha trovato una

e moderna nei contenuti, innovativa e capace di distin-

risposta nei fatti che è andata al di là delle nostre più

guersi con decisione da tutte le proposte che già esiste-

rosee aspettative. Sappiamo ovviamente molto bene

vano (e non sono poche) sul mercato. Anche in questo

che in questo momento il nostro imperativo è quello

senso è nostra precisa volontà continuare a migliorare,

di continuare a crescere. Abbiamo da poco allestito la

ma possiamo già ammettere che il prodotto che ha pre-

nostra “squadra” e stiamo completando sempre di più

so forma sin da questi primi numeri riesce a segnalarsi

una struttura che sia al tempo stesso professionale

per una sua personalità molto forte e per la capacità di

e di qualità, tutte cose che richiedono del tempo per

mostrare (anche attraverso un eloquente impatto visivo)

essere messe a punto come piace a noi e, ne siamo

in profondità e con grande immediatezza quello che la

sicuri, pure ai lettori. Se quindi da una parte c’è questa

nostra grande terra orobica ci propone. Non è ovviamen-

consapevolezza del cammino che ancora ci attende e

te nostra intenzione lanciare crociate contro nessuno e

di tutti i progressi che, magari insieme a voi, vogliamo

né, tanto meno, invadere settori riservati. L’informazione

realizzare, dall’altra c’è anche la felice constatazione

rappresenta un libero mercato, nel quale chi lo desidera

che quello sguardo attento, curioso e sempre misurato

può far sentire la sua voce, non esistono certo mono-

che nel giorno della nascita di “Bergamo Up” abbiamo

pòli, né, tanto meno, si può parlare di “spazi riservati”.

indicato quale nostro punto di riferimento è diventato

Spetta al giudizio insindacabile dei lettori stabilire se

sempre di più la linea guida di tutto il nostro lavoro.

questa nuova voce merita di continuare ad essere ascol-

In questo senso, anche se inserirsi in una realtà che

tata o meno. Noi, per quel che ci compete, faremo di

ormai da anni prosegue stancamente appoggiandosi

tutto (con impegno, passione e tanta volontà) per con-

ai suoi equilibri non è mai facile, abbiamo cercato di

tinuare a crescere e per meritare sempre di più la fidu-

dedicare tutta la nostra passione e la nostra stessa

cia e la stima della gente. Ed è proprio questo il nostro

voglia di conoscere a scoprire Bergamo e le sue ini-

sincero augurio con il quale ci congediamo dal 2009

ziative, i suoi appuntamenti più curiosi e quello che

ed auguriamo a chi ha la pazienza di leggere le nostre

merita di essere posto sotto la luce dei riflettori in un

pagine un anno nuovo che possa costruire tante cose

territorio che, non solo per puro campanilismo, ritenia-

buone e realizzare qualcosa di veramente importante. 3


12 /2009 In copertina Massimo Carrera

Sommario

4

10

Passione, innovazione, design

14

BENESSERE COLORI & CALORE

16

UNA PASSIONE LUNGA VENT’ANNI

20

DOLCI DESIDERI

24

SPORT IN ALLEGRIA

28

PIATTI, AMORE E FANTASIA

32

I LAVORI DI UNA VOLTA

36

DINTORNI

38

ANNIVERSARIO

42

STELLA MICHELIN

44

BELLEZZE DI CASA NOSTRA

Ottica Foppa

Love Therapy

Ronny Parrucchieri Manzanilla Sweet iClub San Marco

Ristorante da Oscar Richini Calzolaio

Emporio Ceramiche Bobadilla 37° Roof Garden Restaurant Fabrizia Carminati


5


6

50

Kilometro Rosso

54

BERGAMOUP MODEL

58

ENTRA IN FARMACIA

60

LE PROTAGONISTE

62

CITTA’ IN FESTA

64

TRA I 6 MIGLIORI RISTORANTI

66

BEL PAIS

70

BERGAMO

74

FIERA

78

CURIOSITA’

80

RASSEGNA LETTERARIA

82

SANITA’ - HUMANITAS GAVAZZENI

86

TOUR MONDIALE PER LA PACE

88

MUSICA

90

CONTRO LA MAFIA

92

CONCERTO VOCALE

Un giocattolo per gestire l’azienda Modella per un giorno Medicallife

Le donne che fanno l’Italia La nostra Ville Lumière Da Vittorio

Alzano Lombardo Le sue fontane Salone de Mobile 2009 Il garage dei presepi Successo per Presente Prossimo Inaugurazione della nuova piastra Monaci tibetani a Bergamo Stefano Bollani “Libera” e don Ciotti a Bergamo Luciana Costanzi e Fabrizio Capitanio


93

ABBATTERE PER RICOSTRUIRE

94

SALUTE

96

Bergamo Natale

Francesco Lussana

Una Psicologa per amica Arte, Musica e teatro

100

ECONOMIA

104

ECONOMIA

108

CURIOSITA’

110

STORIA

114

BERGAMO, ODI ET AMO

116

DANS LES COULISSES...

120

CULTURA & SOCIETA’

124

CULTURA & SOCIETA’

125

CULTURA & SOCIETA’

126

CULTURA & SOCIETA’

128

CULTURA & SOCIETA’

130

CULTURA & SOCIETA’

132

CULTURA & SOCIETA’

Responsabilità degli Amministratori Banche e moratoria mutui Buoni e cattivi La Religione nell’Antico Egitto Piero Degli Antoni

Di una collezione preziosamente custodita Salottino Virtuale Parola al P.E.T

Parola al Corpo

Parola alla Spaghetti Pop Parola allo Sguardo Parola all’Afigura

Parola all’Indipendenza Artificiale 7


8

134

CULTURA & SOCIETA’

136

CULTURA & SOCIETA’

137

CULTURA & SOCIETA’

138

UN NOIR INEDITO

144

CRITICA GASTRONOMICA

146

LETTERATURA

150

EVENT

154

EVENT

158

EVENT

160

EVENT

162

EVENT

164

EVENT

166

EVENT

168

FACEBOOK

170

OROSCOPO

Parola ai Polafiori

Parola alle Contaminazioni Parola alla Stencil Art La governante Tilde - Capitolo 3 Un tavolo per due

La favola di Edicson Ruiz Centro Porsche Bergamo Red carpet Tiziana Fausti Champagne & Dj allo Tsunami Nasce l’agriturismo Molino dei Frati Rose Rosse Single Party Coco’s My Night, A cena con... I volti dei faceberghem Previsioni oroscopo 2010


Editore Pubblizeta

DI EMANUELE ZARCONE VIA BRUNO BUOZZI, 5/A - 25125 BRESCIA -ITA INFO@BERGAMOUP.IT Direttore Generale

Michele Oggioni

INFO@BERGAMOUP.IT Direttore Responsabile

Luca Marinoni

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BM ADV Advertising INFO@BMADV.IT

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Alessandro Di Miceli GRAFICA@BERGAMOUP.IT Pubbliche Relazioni

Massimiliano De Stefano Maurizio Zanetti Progetto Grafico originale

Raineri Design Segreteria

Claudia Sartini

SEGRETERIA@BERGAMOUP.IT Web WWW.BERGAMOUP.IT Stampa TIPOLITOGRAFIA PAGANI S.R.L. Fotografi

Matteo Mottari Sergio Agazzi Laura Marinoni Hanno collaborato: Luca Marinoni, Isabella Rovaris, Roberto Cappiello, Antonio Russo, Edward Battisti, Max Cereda, Roberto Catellani, Lucia Gabbiadini, Noemi Cesarano, Umberto Rossi, Vip International S.r.l., Punto Giallo, Maurizio Vadori, Alessio Zani, Fabio Abbadati, Vincenzo Cutrì, Glenda Manzi, Alessandra Acerbis, Raffaella Ravasi, Claudio Bonaschi. REDAZIONE: INFO@BERGAMOUP.IT 24121 BERGAMO, VIA CASALINO, 5H BERGAMOUP MAGAZINE TESTI E IMMAGINI DELLA PRESENTE PUBBLICAZIONE NON POSSONO ESSERE RIPRODOTTI SENZA AUTORIZZAZIONE FIRMATA DA PUBBLIZETA PRODUCTION

BERGAMOUP, PERIODICO MENSILE DI INFORMAZIONE LOCALE ISCRIZIONE PRESSO IL TRIBUNALE DI BERGAMO N° 16/2009 DEL 18 MAGGIO 2009.

In copertina Massimo Carrera

CONCESSIONARIA PUBBLICITÀ E ABBONAMENTI: T: 035 23 66 61 - F: 035 23 66 61 WWW.BMADV.IT

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Passione, innovazione, design la formula vincente del negozio di Ottica di Grassobbio

Ottica Foppa: vista da campioni di Claudio Bonaschi

10

E’ il gioco di squadra vincente di un gruppo

lori della vista.

che, anno dopo anno, ha affrontato nuove sfide

Anche personaggi pubblici, vip e sportivi si af-

trovando via via stimoli sempre nuovi. Parlia-

fidano a questo negozio, confidando alla fami-

mo dei “magnifici sei” dell’Ottica Foppa, sto-

glia Foppa i propri desideri in fatto di occhiali,

rico negozio-laboratorio in quel di Grassobbio.

lenti e montature, certi di trovare sempre sod-

Luigi, titolare, è il centravanti della squadra,

disfatte le loro aspettative.

Andrea e Luca, i suoi figli, sono inamovibili

Massimo

nella rosa, ben supportati da Matteo, Fabio e

dell’Atalanta, esperto difensore e capitano ne-

Sara, dipendenti frutto di una campagna-ac-

razzurro per otto stagioni, è tra i clienti più

quisti azzeccata.

affezionati.

Tutto ha inizio 30 anni fa, quando Luigi Foppa

< Carrera ama indossare occhiali dal design

intraprende in proprio il mestiere di ottico. La

moderno, costruiti con materiali all’avanguar-

sede è nel centro di Grassobbio, lo spazio a

dia - ci rivela Andrea Foppa, 20enne che con

disposizione limitato, ma poco importa perché

tanto entusiasmo lavora a fianco del fratello

ben presto l’intraprendenza e la professiona-

Luca, di due anni più grande -.

lità messe in campo dal giovane team Foppa

Quando giocava a Bergamo ed è diventato

fanno il giro della città e della provincia. In

nostro cliente sceglieva montature particola-

molti affrontano ben volentieri una trasferta

ri, come quelle di Jean Paul Gautier. Predilige

aspettando il proprio turno sulla soglia del ne-

montature colorate, occhiali leggeri e originali,

gozio dei Foppa, in attesa di poter scegliere un

come gli “Orgreen” che ha acquistato qui di re-

nuovo paio di occhiali all’ultima moda, dopo

cente. Tra lui e mio padre negli anni è nato un

aver controllato con l’esperto signor Luigi i va-

rapporto di stima ed amicizia. Massimo, che

Carrera,

una

delle

“bandiere”


da quand’era ragazzo convive con un piccolo

biamo l’esclusiva di alcuni occhiali come gli

difetto alla vista, ha una grande collezione di

“Orgreen”, in titanio e dal design molto accat-

occhiali e durante il giorno ne cambia più paia,

tivante.

da vista e da sole, di ogni livrea e colori.

Sempre in titanio proponiamo la linea Mikita e

Come ogni sportivo - sottolinea Andrea -, ha

quella di Slight Denmark.

spesso bisogno di una consulenza sul miglior

Dal design evoluto, di grande fattura seppur

strumento da utilizzare durante le competizio-

adatti all’uso quotidiano sono gli occhiali in

ni o gli allenamenti. Grazie all’esperienza ac-

lastre di cellulosa lavorate a mano del france-

quisita Ottica Foppa è in grado di accontenta-

se Alain Mikli. Non dimentichiamo le forme e

re anche gli sportivi più esigenti, consigliando

i colori della linea Italia Indipendent di Lapo

l’occhiale appropriato per diverse tipologie di

Elkann: occhiali dalle ampie montature con

sport, dal calcio allo sci, dalle attività al chiuso

lenti grandi, che ora sono di gran moda, tan-

agli sport acquatici>.

to da essere preferiti da un pubblico giovane

Il team Foppa ha nella ricerca di nuovi prodotti

ed anche adulto, rispetto agli occhiali piccoli

uno dei suoi punti di forza. < Anche piccole

con montature ultra leggere e lenti di ridotte

case produttrici a livello europeo, giovani desi-

dimensioni, tanto di moda fino a pochi anni

gner dal grande talento, linee di prodotto che

fa >.

utilizzano materiali particolari o che puntano

Parlando delle tendenze degli ultimi anni An-

sull’originalità delle forme o di certi particolari

drea sottolinea che < gli occhiali da sole, ri-

- sottolinea Andrea -. Anche utilizzando inter-

spetto ad una manciata di anni fa, sono sem-

net veniamo a conoscenza di aziende nuove ed

pre più amati anche da chi ha problemi di

originali, per poi valutare i loro prodotti. Ab-

vista. Grazie alle nuove tecniche di lavorazione, 11


Ottica Foppa vista da campioni

infatti, oggi è possibile applicare lenti da sole

inoltre, consulenza per l’applicazione di len-

graduate anche a montature moderne, griffate

ti a contatto semi-rigide (per la cui adozione

e sportive. Cosa che in passato non era sem-

sono necessarie circa 10 visite accurate delle

pre possibile >.

quali si occupa personalmente il titolare Lu-

Ottica Foppa, perseguendo gli obiettivi di un

igi Foppa), lenti morbide usa e getta e lenti

costante aggiornamento e di una attenzione

a contatto colorate. Il laboratorio è inoltre in

al cliente anche e soprattutto nella fase post-

grado di effettuare ogni tipo di manutenzione

vendita, si è recentemente trasferita in uno

e riparazione dell’occhiale: dalla sostituzione

spazio più confortevole, posto a pochi metri

dei naselli, alla regolazione delle asticelle e so-

dalla vecchia sede (Ora è in Via Roma, 16 a

stituzione di lenti rigate. Com’è nella filosofia

Grassobbio). Tra i macchinari più evoluti e che

dei Foppa, in fin dei conti indossare gli occhia-

in pochi possono vantare a livello nazionale,

li non dev’essere un obbligo, bensì un grande

vi è una pedana per la valutazione della vista

piacere. n

in relazione alla postura. Ottica Foppa offre, 12


13


Benessere colori & calore di Claudio Maria De Stefano

Il benessere (da ben – essere = “stare bene” o

alla medicina alternativa e/o complementare

“esistere bene”) etimologicamente è uno stato

o a pratiche genericamente di estrazione New

che coinvolge tutti gli aspetti dell’essere uma-

Age.

no.

A differenza della medicina tradizionale, che

L’accezione antica che faceva coincidere il be-

persegue principalmente il benessere fisico

nessere con la salute (per lo più fisica) ricondu-

del corpo, queste tecniche, ad oggi ritenute

cibile approssimativamente ad una condizione

prive di fondamento scientifico (poiché non

di assenza di patologie, ha assunto, nel tempo

ancora verificate e studiate a sufficienza), mi-

un’accezione più ampia, arrivando a coinvolge-

rano ad ottenere effetti migliorativi anche sugli

re tutti gli aspetti dell’essere (fisico, emotivo,

altri aspetti dell’essere umano, in una visione

mentale, sociale e spirituale). Il concetto di una

più olistica.

necessaria implicazione nel benessere globale

Come non essere però d’accordo con Deepak

non solo di aspetti psico-fisici, bensì anche di

Chopra che dice...“Non credo che il benessere,

aspetti mentali, sociali e spirituali, oltre che

inteso come perfetta integrazione tra mente,

trovare una radice nel pensiero filosofico sia

corpo e spirito, sia una questione di status

orientale, sia occidentale, trova recenti confer-

economico. Il successo, la ricchezza, quella

me anche in campo medico - scientifico.

materiale intendo, sono elementi importanti

Tant’è vero che è stata proposta definizione di

della vita. È innegabile. Ma questi da soli non

benessere come “lo stato emotivo, mentale,

bastano. Anzi, a volte, sono proprio il succes-

fisico, sociale e spirituale di ben-essere che

so e la ricchezza a costituire un ostacolo alla

consente alle persone di raggiungere e mante-

profonda conoscenza di sé. In molti casi sono

nere il loro potenziale personale nella società”.

le persone più agiate a sentirsi incomplete, a

Tutti e cinque gli aspetti sono importanti, ma

sentire che la loro vita, seppur ricca di beni

ancora più importante è che questi siano tra

materiali, è manchevole, deficitaria. Essere in

loro equilibrati per consentire agli individui di

pace con se stessi - l’essenza del benessere - e

migliorare il loro benessere.

quindi riuscire a stabilire una perfetta armonia

Il concetto è anche una nozione in costante

tra corpo, mente e spirito non può considerarsi

evoluzione: col passare del tempo la realizza-

un fattore meramente ed esclusivamente lega-

zione dei bisogni fondamentali e di alcuni de-

to alla disponibilità economica. Comprendere

sideri considerati un tempo difficilmente rag-

il sincrodestino vuol dire sentirsi parte dell’uni-

giungibili portano alla nascita di altri bisogni

verso, capire che anche il più piccolo evento o

e desideri.

la più semplice sensazione della vita di tutti i

La ricerca del benessere, oggi identificato

giorni trova la sua naturale dimensione nella

anche con il termine inglese di wellness, ha

danza eterna del divenire umano. Ciò che dav-

portato allo sviluppo di settori commerciali-

vero conta, quindi, nel raggiungimento della

turistici che mirano a far raggiungere ai propri

felicità è la salute, l’energia, l’entusiasmo, la

clienti uno stato di completo relax con diversi

stabilità emotiva e la tranquillità psicologica.

trattamenti, da quelli tradizionali (ad esempio

Cose che poco hanno di materiale.”

sauna, massaggi, yoga, etc.) a quelli legati 14


Il pensiero “Benessere” di Elio Fiorucci Educare fin da piccoli alla felicità e alla bel-

funzionalità, lasciando però sempre un margi-

lezza, trasmettendo energia positiva. È questa

ne al sogno.

la mission di Love Therapy Kids, una linea di

Un mondo a misura di bambino, rassicuran-

abbigliamento pensata per veri bambini (e non

te e delicato, fantasioso e onirico, inserito nel

adulti in miniatura) da 0 a 16 anni. Proprio

contesto di negozi creati appositamente per

quelli che si sporcano, non stanno mai fermi,

stimolare tutti i sensi con luci, profumi e colo-

giocano e si sbucciano spesso le ginocchia.

ri e dove, accanto alla linea di abbigliamento,

Love Therapy Kids utilizza un linguaggio te-

vengono proposti accessori e oggetti, natural-

nero ed evocativo, un alfabeto minimo che si

mente coerenti con questa visione positiva del-

esprime in capi semplici, essenziali e resisten-

la vita. Un mondo però anche con i piedi per

ti, piccoli pezzi facilmente abbinabili e carat-

terra. Giusto il

terizzati da una particolare cura dei dettagli.

tempo per spiccare il volo…

Realizzati prevalentemente in fibre naturali e morbide, hanno tagli ergonomici e confortevoli e una spiccata vocazione alla praticità e alla 15


Ronny Parrucchieri, dalle passerelle a oggi: una storia lunga vent’anni

“Sono passati vent’anni: vent’anni di lavoro, di storia, di viaggi e di fatica. Nonostante tutto, siamo ancora qui e questo è un grande segnale”. Riassume così Ronny la sua vita professionale, una vita che inizia oltre due decenni fa, negli anni Ottanta, quando lo stesso comincia a lavorare come parrucchiere per le star ed arriva fino ad oggi. Ronny si sposta all’inizio della sua carriera in tutta Italia – Milano e Roma soprattutto – ma anche all’estero: come Parigi. La sua attività inizia soprattutto come dipendente di grandi nomi – Rolando, Coppola e Jean Luis David in primis – per i quali pettina e fa acconciature a modelle e attrici prima di uno spettacolo o di cavalcare la passerella. Sono gli anni Ottanta, gli anni in cui l’Italia vive un boom economico che si lascia dietro un forte entusiasmo e un ottimismo assoluto. Sono anche gli anni dell’alta moda, gli anni in cui Milano si afferma come capitale assoluta delle passerelle. E cavalcando quest’onda di eufori-

16


smo Ronny riesce a farsi notare nell’ambiente: la madrina che in un certo senso lo lancia è Susanna Messaggio, personaggio che inizia a vivere il suo momento d’oro proprio in quegli anni. Con lei Ronny lavora sempre più spesso nella moda: la Messaggio presenta le serate e lui si occupa dell’hair style. Tanti i nomi noti che si affidano alle mani esperte di Ronny: da Eva Herzigova a Paola e Chiara, da Niccolò Fabi a Pupo, passando per le star di ‘Cacao Meravigliao’ e per le bellezze di Miss Italia. “Nell’89 decido poi di aprire il mio proprio negozio, a Dalmine, con il marchio di Ronny parrucchieri – commenta –. Gli anni passavano, il negozio aveva sempre più successo, tanto che decisi di aprirne altri nella Bergamasca, sempre sotto lo stesso marchio”. Oggi, a vent’anni di distanza, rimane sempre lo storico negozio di Damine che attualmente si trova in via Locatelli. Anche

17


Ronny Parrucchieri, dalle passerelle a oggi: una storia lunga vent’anni

la filosofia del locale è rimasta la stessa: “la nostra è una filosofia commerciale inglese – continua Ronny – la base da cui prendiamo la nostra formazione è quella di Toni & Guy. Il nostro centro punta su una formazione continua: il nostro personale viene continuamente formato sulle nuove tecniche e stili da adottare”. E anche i tagli e le acconciature sono frutto di uno studio attento: “Le nostre clienti hanno a disposizione molte immagini per valutare quale taglio scegliere – continua Mirco –. Sono infatti inseriti in un raccoglitore aggiornato su base trimestrale gli scatti e i modelli tra cui le nostre clienti possono scegliere. Poi ovviamente il nostro staff segue le loro indicazioni. Vendiamo ciò che sappiamo fare e di certo lo sappiamo fare bene”. n 18


19


Manzanilla sweet, il lato dolce della vita

20

Un tocco di fantasia, una solida formazione e

razione in questi am-

un’esperienza all’estero. Questi gli ingredienti

bienti è rinomata e

base che hanno trasformato la storica pastic-

Devis può imparare le

ceria di Colognola, in piazza Emanuele Fili-

migliori tecniche culi-

berto, in ‘Manzanilla sweet’, locale moderno

narie. Dalla provincia

ed accogliente dove alla tradizione pasticcera,

passa al capoluogo

Devis Coter ha pensato di unire un servizio di

lombardo, Milano, e

caffetteria, con un angolo enoteca. Ma non

più precisamente al

è solo la vocazione del luogo a subire alcu-

‘Four Seasons’, cate-

ni cambiamenti, la formazione e l’esperienza

na di alberghi di lus-

di Devis hanno cambiato l’offerta stessa: una

so dove Devis lavora

pasticceria sì classica, ma fatta di ingredienti

per tre anni come

freschi e di prima qualità, arricchita di un toc-

responsabile pastic-

co di fantasia in più.

cere. “Alternavo que-

La passione di Devis per la cucina lo porta

sti periodi con espe-

a diplomarsi alla Scuola alberghiera di San

rienze all’estero, come El Cairo e Libano, dove

Pellegrino. Dopo il dilpoma, Devis lavora alla

le consulenze sulla cucina italiana sono molto

Taverna del Colleoni, in Città alta e, successi-

richieste – ci spiega il titolare del Manzanil-

vamente, alla Lucanda di Osio Sotto. La risto-

la sweet –. Notavo, comunque, che spesso i


21


Manzanilla sweet, il lato dolce della vita

22

ristoranti davano molta importanza alla cuci-

miei clienti. Recentemente ho iniziato a crea-

na, ma non curavano abbastanza i dolci. Così

re torte moderne e particolari, soprattutto per

– continua – mi sono avvicinato sempre più

cerimonie o eventi speciali”. E per il Natale

alla pasticceria”. Le sue esperienze fuori Italia

ormai alle porte, Devis ha in serbo anche dei

lo portano anche a Barcellona, dove il nostro

dolci unici, come i panettoni al the verde ma-

chef lavora a fianco di Oriol Balanguer, tra i

cha e fragole. Novità poi rispetto alla vecchia

più famosi pasticceri del Paese iberico, in un

pasticceria è senz’altro il servizio caffetteria

ristorante dove i dessert venivano creati sotto

che attira clienti di ogni età: “Oltre a fare que-

la sua direzione. Rientrato nel Belpaese, Devis

sto servizio, vendiamo anche the in foglia di

ha l’intuizione di rilevare la vecchia storica pa-

alta qualità. Serviamo poi infusi, cioccolata

sticerria di Colognola, dove l’ex proprietario

biscotti artigianali, praline e cioccolatini”. E

– attivo ormai da 30 anni – stava per andare

al Manzanilla c’è spazio anche per una piccola

in pensione. Dalle parole ai fatti e Devis ha

cantina, specializzata ovviamente in vini dolci

fatto suo il locale. “Ho dato un tocco diverso

da accompagnare al dessert come passiti o

a questo posto aggiungendo anche una caffet-

moscati, ma anche in champagne e grappe

teria – continua – e devo dire che il riscontro

pregiate. “La nostra specialità resta soprat-

è stato positivo. La pasticceria rimane clas-

tutto la pasticceria – conclude Devis –: siamo

sica, ma ogni dolce è fatto con la massima

famosi per le nostre brioches e per i nostri

cura e con ingredienti freschissimi: dò molta

dolci. Tutto viene prodotto nel nostro labora-

importanza alla qualità. Poi mi piace anche

torio, dietro il negozio, dove oltre a me lavora-

sperimentare e creare dolci sempre nuovi,

no i miei collaboratori: Zuyen, Maria Grazia e

anche seguendo le richieste e indicazioni dei

Fabio”. n


23


iClub San Marco, sport e divertimento

Sono tre i centri nella Bergamasca riuniti sotto il marchio Iclub, nome che opera a livello nazionale in fatto di sporting club e benessere. Fanno infatti parte di questo gruppo i club San Marco, in piazza della Repubblica, l’Albatros, in via Autostrada e il centro Sporting Seriate, in via Nazionale a Seriate, appunto. Tre club nati a partire dal 2000, con l’inagurazione 24


#

PRESENTANDO QUESTO COUPON IN UNO DEI NOSTRI CENTRI RICEVERETE UN GRADITO OMAGGIO

dell’Albatros, per poi proseguire nel 2007 con

tro è posizionato su tre piani: l’ingresso, posto

l’apertura contemporanea del San Marco e

al piano terra, porta ai due piani interrati, divi-

Sporting Seriate. Tre centri dove l’attenzione

si in varie aree. Qui troviamo zone fitness, ma

al cliente è massima e la cura del proprio be-

anche aree per il relax. Sullo stesso piano, in-

nessere psicofisico è davvero profonda. “Nei

fatti, ci si può rilassare nella zona Ice Beauty,

nostri centri il rapporto tra numero di iscritti

il centro benessere che comprende solarium,

e staff a disposizione è molto basso – ci spie-

tisaneria, cabine benessere e zona lounge. Al

ga Diego Cuni, direttore responsabile dei cen-

piano successivo, oltre alle zone fitness, spin-

tri –; questo perché vogliamo che ogni nostro

ning e corsi, troviamo la piscina, ambiente

cliente sia seguito dal personale dei centri in

adatto non solo per nuotatori, ma anche per

modo accurato”. E lo staff di cui dispongono

atleti che vogliono allenarsi con l’hydrobike o

i club è davvero notevole: dai personal trainer

l’acquagym. E sempre per dare spazio al relax

agli istruttori delle diverse discipline “tutti cer-

i clienti dell’Iclub San Marco possono immer-

tificati e qualificati – aggiunge Diego Cuni –.

gersi nella grande vasca idromassaggio, oppu-

Credo che i nostri siano tra i pochi centri in

re provare un percorso benessere attraverso la

Italia dove tutto il personale è certificato”. Dei

sauna e il bagno turco. I corsi offerti in questi

tre centri, abbiamo cercato di scoprire l’Iclub

spazi sono davvero vari e adatti alle esigenze

San Marco, nel cuore della nostra città. Il cen-

di ogni cliente. Dai più tradizionali, come Step, 25


iClub San Marco, sport e divertimento

Body Pump e Gag, ai più particolari come il

del corpo, perseguono anche quello della men-

Krav Maga, una tecnica di combattimento sem-

te. “Gli sportivi che frequentano i nostri centri

plice e pratica, dove ogni colpo è diretto verso

– conclude Diego Cuni – sono seguiti dai nostri

un punto sensibile. Ci sono poi anche i corsi

personal trainer in tutto e per tutto. Andiamo

dal vago sapore orientale, ma diventati ormai

incontro ad ogni loro esigenza e ci prendiamo

di casa anche da noi come lo Yoga o il Pilates,

cura della loro crescita sportiva”.

ginnastiche che oltre a privilegiare l’equilibrio 26

L. G.


27


Ristorante ‘Da Oscar’: piatti, amore e fantasia di Laura Generali

Una tradizione nel mondo della ristorazione che viene portata avanti di generazione in generazione. Questa la storia di Oscar Marchetti, titolare dell’omonimo ristorante ‘Da Oscar’ a Pedrengo, in via Fratelli Kennedy, 12. Tutto ha infatti inizio negli anni Cinquanta a Bergamo, più precisamente in via Moroni, nel centro della città orobica, dove i coniugi Marchetti, genitori di Oscar appunto, portano avanti il loro storico ristorante. “Erano altri tempi, quelli, – ci spiega Oscar –; oggi è tutto molto diverso. Però posso dire che ho imparato proprio lì a cucinare, Osservando i miei genitori. Il nostro era un ristorante e pizzeria, mia mamma era infatti una delle prime pizzaiole della bergamasca, e quindi oggi tutto quello che so trova un fondamento nell’esperienza della mia famiglia”. Dopo aver lavorato nel locale di famiglia, Oscar Marchetti inizia un’esperienza in un 28


prestigioso locale, in Città alta, fino a tredici anni fa quando decide di rimettersi in gioco e aprire un ristorante tutto suo. “È stata una scommessa oltre che una crescita personale”. Oggi nel locale di Pedrengo, Oscar si occupa di tutto: della cucina – dalla preparazione del pesce alla pasticceria – alla spesa, che fa personalmente ogni giorno. “Un buon ristoratore deve sapere far tutto: deve gestire, certo, ma anche essere presente in prima persona per capire quali sono le difficoltà e i problemi della propria attività e fare quindi di tutto per migliorare. Ogni giorno vado a prendere il pesce fresco, valutando quanto comprarne. Il pesce è infatti la nostra specialità e la qualità è importantissima. Certo, – aggiunge – è un impegno, ma i risultati ci danno ragione”. E se la cucina cambia con il passare delle generazioni, quello che resta sempre è la passione: “La cucina che facevano i miei genitori è molto diversa da quella dei moderni ristoranti, è cambiato tutto: dai piatti che si cucinavano – c’erano per 29


Ristorante ‘Da Oscar’: piatti, amore e fantasia

esempio molti arrosti e pietanze tipiche della cucina bergamasca, mentre oggi si preparano tutte le specialità italiane – alle tecniche usate in cucine e agli strumenti, oggi più moderni e funzionali. Ma ciò che resta rispetto al passato è la passione: questo non è un lavoro che si può fare solo per 8 ore al giorno – commenta Marchetti – è un mestiere che richiede fatica e dedizione, qualità difficili da trovare oggi”. Qualità che non mancano certo al ristorante di Pedrengo dove, oltre alla specialità ittica della casa, possiamo trovare un menù che si rinnova in continuazione e segue il più possibile le stagioni, per offrire sempre prodotti freschi e di prima scelta. n

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31


Arte e mestieri: il calzolaio Richini

La capacità di creare una scarpa su misura dall’inizio alla fine tramandata di padre in figlio. Questa la tradizione che porta avanti Gerardo Richini, calzolaio di Scanzorosciate, in via Colleoni 24, che dal 1954 lavora nel settore. La sua è una storia di famiglia: il padre, anch’egli calzolaio, insegna ai figli Gherardo e Angelo il mestiere. I tempi erano però diversi: la gente si faceva fare le scarpe su misura e non c’erano certo i negozi dove poterle acquistare a basso prezzo. Oggi i due figli portano avanti quest’arte appresa in famiglia. “Ho imparato da mio padre a fare questo lavoro – commenta Gerardo Richini – in un momento in cui le scarpe erano tutte fatte a mano. Cre32


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“Guardati le mani gli altri lo fanno”

• Ricostruzione • unghie • Allungamento • Copertura • Decorazione • Smalto Permanente • Trattamento bellezza mani • Prodotti curativi per unghie naturali Ogni giorno, nella vita di una donna e di un uomo, le are un modello grazie alla propria tecnica e al

mani sono il biglietto da visita: è importante mantenerle

proprio lavoro è una soddisfazione personale

sane ed esteticamente curate così come le unghie.

impagabile. Oggi però i tempi sono cambiati”. E con il cambiare dei tempi cambia anche la richiesta del mercato che alle scarpe fatte a

Oggi l’unghia accurata con un aspetto trasparente, colorata, decorata, con french, costituisce un punto di

mano preferisce quelle in serie. E l’arte dei

bellezza. Tutto questo completa il fascino per la donna

calzolai si adegua. “Oggi questo settore – ci

moderna, ricercata ed attenta nei particolari.

spiega Richini – fa prevalentemente ripara-

La ricostruzione delle unghie in gel, dà la possibilità di

zioni di ogni genere: dal semplice tacco, alla suola consumata da risuolare, alle piccole ri-

avere una mano sempre in ordine, con delle unghie

parazioni in genere come incollare le suole e

inpeccabili e della lunghezza desiderata; con le diverse

cucire i bordi esterni e le parti interne delle

tecniche ciascuna con le proprie caratteristiche e

scarpe con le apposite macchine cucitrici e lu-

funzioni specifiche, si possono risolvere problemi di

cidare le scarpe riparate”. I materiali che ven-

unghie fragili, piatte, sfaldate, corte, a crescita lenta o

gono utilizzati maggiormente per questo tipo di lavoro sono il cuoio, il legno, la gomma, la

onicofagiche (unghie mangiate).

plastica e la iuta, tutti solitamente usati per sistemare le suole. Ma un mestiere di ieri può anche essere sapientemente trasformato in un mestiere di oggi, se la passione e l’abilità tecnica restano le qualità fondamentali di un artigiano. E così è stato per Gerardo Richini che ha deciso di mettere la sua esperienza trentennale a disposizione di un settore specifico: le scarpe da montagna. Richini si occupa in particolare delle scarpe da arrampicata scarpette da roccia e pedule da montagna - : “Si tratta di scarpe molto particolari, per for33


mazione e materiali utilizzati. Gli alpinisti che usano queste scarpe le consumano molto sulla punta, utilizzandole come punto d’appiglio. La scarpa quindi, pur mantenendosi integra nel resto, si rovina in modo evidente sull’estremità e, nel tempo, io mi sono specializzato nella riparazione di queste calzature. Non si possono infatti riparare con i soliti attrezzi o il solito materiale: le scarpette da roccia necessitano di una lavorazione e materiale particolari. La mia specializzazione ha oggi una risonanza tra gli appassionati dell’alpinismo che, spesso, quando acquistano una scarpa vogliono tenerla per molto tempo, cosicché il piede possa abituarsi meglio ed essere quindi più comodi. Per questo motivo io lavoro molto anche con il passaparola: gli esperti del settore sanno che da noi possono trovare la massima specializzazione, difficile da trovare altrove”. n

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35


Emporio Ceramiche di Raffaella Ravasi

36

Tecnologia d’avanguardia e passione artigia-

tocco personale”, rosoni decorativi a mosaico.

nale sono i punti di forza dei tre fratelli Zan-

La posa della ceramica, del marmo, del cot-

chi. Giampaolo, Roberto e William, sono dal

to e del parquet sono realizzate direttamente

2000 i titolari dell’Emporio Ceramiche Group

dall’Emporio Ceramiche dei fratelli Zanchi, ma

srl di Villa D’Almé. Dieci anni d’attività durante

ci si può rivolgere anche per pavimenti in resi-

i quali hanno sempre investito sulla qualità dei

na, trattamenti del cotto e del marmo. I lavo-

materiali d’ultima generazione, sia dal punto

ri sono seguiti direttamente, in ogni cantiere,

di vista estetico che qualitativo, e, soprattutto,

dai titolari. Serietà di chi il mestiere lo cono-

hanno sempre puntato sulla loro vera passione

sce. Il cliente è, infatti, seguito personalmente

artigianale per soddisfare i clienti, anche i più

da uno dei fratelli Zanchi dall’iniziale fase di

esigenti. Professionalmente nascono, infatti,

scelta del materiale fino alla messa in ope-

come artigiani: posatori Roberto e William, tin-

ra dello stesso: assistenza al cliente privato,

teggiatore Giampaolo. L’Emporio Ceramiche

all’impresa, al tecnico, - architetto o geometra

Group apre quindi nel 2000 ad Almé, per poi

- per realizzazioni residenziali, commerciali o

trasferire dal 2002 nell’odierna sede espositi-

industriali soddisfando qualsiasi esigenza, con

va di Villa d’Almé. In un ambiente accogliente

soluzioni dal moderno al rustico. Un campo

e luminoso, si possono prendere in visione ben

d’azione che, ad oggi si concentra prevalen-

200 tipi di pavimenti, 200 rivestimenti, tutte le

temente fra le città e le province di Bergamo

essenze di parquet nelle varie finiture, marmo

e Milano. William, 28 anni, il più giovane, si

e cotto per soddisfare tutti i gusti ed esaudi-

occupa dell’esposizione di Villa d’Almé: a con-

re tutti i desideri in fatto di rivestimenti e pa-

tatto diretto con i clienti, unisce le sue com-

vimenti per bagni, pavimenti da interni e da

petenze specifiche d’artigiano ai suoi modi

esterni oltre alla possibilità di vedere e poter

gentili e comunicativi; Roberto, 39 anni, ge-

realizzare, per un ambiente “particolare e dal

stisce i contatti con le imprese e i tecnici di


settore, mentre Gianpaolo, 41 anni, il fratello maggiore, si occupa degli ordini dei materiali, dello stoccaggio e della consegna in cantiere. Una vera squadra i tre fratelli Zanchi, garanzia per clienti soddisfatti.

Facile raggiungerli: Emporio Ceramiche Group srl Via Sigismondi, 65 - 24018 Villa D’AlmÊ (Bergamo) Tel. 035/636299 - Fax 035/635259 www.emporioceramiche.com e-mail info@emporioceramiche.com 37


Bobadilla,

una storia speciale che dura da 37 anni

Quasi quarant’anni di storia – 37 per la precisione – sono un ottimo risultato, soprattutto in tempi difficili come questi. Ma il Bobadilla Feeling Club, lo storico locale di Dalmine, sembra non conoscere ostacoli né crisi. Stessa proprietà e stessa gestione di 37 anni fa, il Boba – come lo chiamano gli habitués – ruota attorno alla figura di Benvenuto Maffioletti. Da allora, dagli inizi, sono cambiate molte cose: le mode, gli stili di vita, i generi musicali. Ma il mondo del Boba è rimasto sempre lo stesso: una vita vissuta di notte in un locale che da sempre punta sulla qualità e ci mette la stessa voglia e lo stesso entusiasmo. Il Bobadilla nasce nel 1972. È un locale moderno e funzionale, una discoteca che segna una svolta rispetto alle mode del tempo. Con il concetto 38


di discoteca, il locale di Dalmine anticipa gli

cock, Chet Baker Quartet, Elvin Jones, Gerry

anni della febbre del sabato sera degli anni

Mulligan Quartet, Dave Holland, Max Roach,

Settanta e ospita numerosi artisti live e caba-

Sarah Vaughan. A metà degli anni 80 un altro

rettisti come Gino Paoli, Ornella Vanoni, Clau-

importante cambiamento: viene introdotta la

dio Villa, Enrico Montesano, Lucio Dalla, Adria-

ristorazione nel locale. L’idea è fondamentale

no Celentano, Renato Pozzetto, Valter Chiari,

e permette al Bobadilla di ampliare la propria

Teo Teocoli e molti altri. Passa un decennio

offerta, diventando tra i primi locali in Italia ad

e il Boba è sempre tra i locali più importanti

unire la cucina al divertimento. Negli anni No-

della Bergamasca e non solo grazie all’arrivo

vanta il locale cambia e – grazie alla ristruttu-

del jazz. Il Bobadilla non è solo una discote-

razione su progetto dell’architetto Ico Parisi, il

ca, ma diventa anche un punto di ritrovo per

Bobadilla amplia i propri spazi con l’aggiunta

ascoltare dell’ottima musica jazz, grazie agli

di una nuova sala ristorante, assummendo la

artisti di fama mondiale che frequentano il

struttura che conserva tutt’oggi.

locale. Tra i più noti ricordiamo Herbie Han-

Dalla fine degli anni Novanta anche i figli di

39


Bobadilla,

una storia speciale che dura da 37 anni

Benvenuto Maffioletti – Omar e Valter – si occupano della gestione del locale. Oggi il Bobadilla offre varie serate a tema, diventate per molti un appuntamento imperdibile: il venerdì con la serata “La dolce vita”, il sabato è “Boba Classic”, ogni primo martedì del mese la “Festa del Segno”, e gli altri martedì le serate di “Cabaret” con artisti televisivi di Zelig. Ma il Bobadilla non è solo “feeling club”. Dagli anni Ottanta, con l’introduzione della ristorazione, il locale diventa anche “ricevimenti”: tutta l’esperienza acquisita nel campo della ristorazione è messa a disposizione del cliente che vuole organizzare un evento

40

Patron Benvenuto Maffioletti con lo Chef Francesco Gotti

privato o aziendale, un ricevimento di nozze,

adatta, l’intrattenimento musicale, l’organiz-

una festa di laurea o di compleanno al di fuo-

zazione di spettacoli e tutto quanto possa ren-

ri del Bobadilla. L’idea, nata oltre vent’anni

dere la festa unica ed indimenticabile. È senza

fa,rappresenta oggi un’attività alternativa al

dubbio questa la filosofia di gestione che ha

locale. La contraddistingue la cura attenta dei

portato il Bobadilla, sia Feeling Club che ri-

dettagli, il rapporto assolutamente persona-

cevimenti, ad ottenere gli ottimi risultati che

le con il cliente e l’attenzione alle pietanze. Il

i clienti del noto locale sanno apprezzare da

tutto con la possibilità di scegliere la location

tempo n


41 41


Al Roof Garden Restaurant di Bergamo la Stella Michelin

Ha gli occhi visibilmente lucidi Fabrizio Ferrari, classe 1965, Executive Chef del Roof Garden Restaurant e da oggi uno dei nuovi “stellati” della Guida Michelin. Un traguardo che allo splendido ristorante di Piazza Repubblica, nel centro di Bergamo e con vista mozzafiato su Città Alta, era stato annunciato l’anno scorso, quando sin dalla prima segnalazione sulla Rossa il Roof Garden si era subito aggiudicato la promessa del-

Fabrizio Ferrari, classe 1965, arriva al Roof Garden nel 2007, a un anno appena dalla sua inaugurazione. Terminati gli studi tecnico-al-

la stella.

berghieri, Ferrari debutta come chef partie alla

Un traguardo che oggi è stato accolto con

Zelata di Bereguardo, raggiungendo poi a Parigi

grande, grandissima gioia ed entusiasmo da

Angelo Paracucchi, chef del Ristorante Carpac-

Ferrari e da tutta la brigata.

cio dell’Hotel Royal Monceau. Rientrato in Italia, lavora per il Wall Street e l’Antica Trattoria Goi

Fabrizio in questo momento importante vuole

di Pavia.

soprattutto ringraziare la sua brigata di gio-

Dal 1994 al 2001 è chef executive del gruppo

vani cuochi ed aiutanti, a coloro che hanno

Maestro di Casa: sono gli anni delle collaborazio-

“navigato” con lui: - “La barca che abbiamo pilotato lungo tutto questo anno, ha cambiato molti nomi... Si e’ chiamata passione, perseveranza, talvolta anche delusione. E’ a questo splendido equipaggio che rivolgo la mia riconoscenza, l’immensa fiducia e tutto il mio

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ni con Antonello Colonna, Gianfranco Vissani e Pierre Gagnaire. Amante della cucina tecnologica – è stato allievo di George Pralus, maestro del sottovuoto – Fabrizio Ferrari ha creato una linea di piatti ispirata alla “cucina metropolitana”, l’arte culinaria che raccoglie le esperienze di tutte le identità citta-

rispetto. Non li cambierei per nulla, nemme-

dine, abbattendo ogni frontiera, da quelle nazio-

no per un intero firmamento. Ma un immenso

nali a quelle concettuali. Se nel 2008 Ferrari ha

grazie devo rivolgerlo anche alla proprietà del

ricevuto la sua prima segnalazione dalla Guida

Roof Garden che mi hanno accordato piena

Rossa, oggi è il giorno in cui ha ottenuto la prima

fiducia e totale autonomia”.

Stella Michelin!! n


Fabrizio Ferrari, Chef al Roof Garden Restaurant 43


BELLEZZE DI CASA NOSTRA

La bergamasca Fabrizia Carminati,

storica annunciatrice Fininvest

È stata lanciata della Fininvest degli anni Ottanta, valletta d’eccezione di Mike Bongiorno e ‘signorina buonasera’ che annunciava i programmi in palinsesto dei neonati canali che oggi si chiamano Mediaset.

La bergamasca

Fabrizia Carminati inizia la sua carriera proprio nel 1980, all’attuale Canale 5 a fianco di Mike Bongiorno nei programmi ‘I sogni nel cassetto’ e ‘Bis’. Dopo un paio di anni, l’attività di Fabrizia si amplia: lavora con Jonny Dorelli a ‘Premiatissima’, uno spettacolo musicale in onda il sabato sera. Tra il 1983 e il 1986, oltre al citato programma con Dorelli, la show girl bergamasca lavora anche con Claudio Cecchetto per il ‘Festivalbar’ e con Marco Columbro in ‘Help’, gioco a premi che verrà successivamente condotto da Umberto Smaila. Ma questo periodo rappresenta anche il debutto sul grande schermo di Fabrizia Carminati, che, nei panni di una giovane e attraente agente speciale della questura di Roma, prende parte come co-protagonista alla pellicola diretta da Bruno Corbucci ‘Le volpi della notte’: insieme a lei nel film recitano anche Viola Valentino e

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Pamela Prati. Verso la fine degli anni Ottan-

viamo Fabrizia nel ‘91 a Canale 5 con il ‘Gioco

ta, Fabrizia Carminati lavora con Tv regionali

dei 9’, programma condotto da Jerry Scotti e

centro-nord. Nel 1989 passa in Rai dove af-

per l’inizio degli anni Novanta, la presentatrice

fianca Raffaella Carrà nella prima edizione di

lavora tra Telemontecarlo, Rai 1 e Rete 4, con

“Raffaella, venerdì, sabato e domenica”, per

programmi serali, trasmissioni commerciali,

poi tornare a programmazioni regionali con

giochi e intrettenimento. Nel 2000 partecipa

Telelombardia – in una trasmissione sportiva

a ‘Passaparola’ di Jerry Scotti e a ‘Chi mi ha

per ragazzi – e Antenna 3 Lombardia – con la

visto’, un programma su Rete 4, revival di tutte

selezione regionale dello Zecchino d’oro. Ritro-

le passate esperienze televisive dei personag-


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BELLEZZE DI CASA NOSTRA

La bergamasca Fabrizia Carminati, storica annunciatrice Fininvest

gi in studio. La carriera di Fabrizia continua

Marzotto, Sabrina Salerno e il cantante Char-

nel mondo televisivo – locale e nazionale – tra

lie Bianco (Giancarlo Pica) parente di Claudio

programmi di cucina, puntate per famiglie e

Villa (Claudio Pica); la presenza di Fabrizia

approfondimenti su temi di attualità. Ma l’im-

come presentatrice di una nuova collezione di

pegno di Fabrizia si sposta anche verso la po-

Lingerie Triumph e dei capi della Pagano, in-

litica: viene candidata per le elezioni europee

sieme a molti altri volti noti dello schermo; e la

del giugno 2004 e per le elezioni politiche re-

presentazione dell’inaugurazione dello Smart

gionali del Piemonte.

Centre della Mercedes di Bergamo, alla pre-

Ma gli impegni di Fabrizia non sono solo nazio-

senza di personaggi dello spettacolo e ospiti

nali: l’attenzione per la sua città non manca di

illustri. n

certo e sono infatti numerose le sue partecipazioni in territorio orobico, dove la presentatrice collabora con Mino Mottari, amministratore unico della Vip International già dai primi anni Novanta. Ricordiamo, in particolare, nell’ambito di questa collaborazione, la presenza di Fabrizia come presentatrice all’inaugurazione di tante

un’imporazienda

bergamasca per la commercializzazione di oro e preziosi a cui hanno partecipato, tra gli altri: Corinne Clery, Todd McKee – Jake McLaine in Beautiful – Marta 46


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Un giocattolo per imparare a gestire l’azienda

50

Un seminario di un paio di giorni per simu-

è proprio l’efficienza: i corsi – che non durano

lare i problemi che un’azienda può ritrovarsi

più di tre giorni – hanno infatti l’obiettivo di

ad affrontare, dai più semplici ai più com-

insegnare ai manager e consulenti di gestio-

plessi. Questa l’offerta formativa di Porsche

ne aziendale come risolvere problemi tipici di

Akademie, centro di formazione specializzato

ogni impresa. Giocando con dei camioncini. Sì

nell’ottimizzazione dei processi di produzione

perché questo è il metodo ideale per trasmet-

che per la prima volta esce dai confini tedeschi

tere ai ‘quadri’ le nozioni di razionalizzazione

e sceglie Bergamo per aprire una filiale nel no-

e “lean management”, ovvero gestione snella.

stro Paese. Più precisamente sceglie Stezza-

Niente sembra infatti più immediato e di facile

no: è stata realizzata infatti all’interno del Par-

comprensione che una prova pratica in labora-

co scientifico tecnologico Kilometro Rosso la

torio. Ed ecco allora professionisti alle prese

prima Porsche Akademie Italia, che va ad ag-

con macchinine giocattolo che si cimentano

giungersi alle altre quattro sedi in Germania.

nell’arduo compito di far quadrare la produ-

Se c’è un punto a totale favore dei tedeschi,

zione e fare in modo che tutto sia organizzato


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alla perfezione, ottenendo il minor spreco di energie e risorse possibile. E il processo sembra far leva sul senso pratico dei partecipanti e, in definitiva, diventa davvero intuitivo. Manager che giocano con le macchinine quindi? Può darsi, ma solo per arrivare a comprendere i processi di ogni azienda: in un piccolo laboratorio che riproduce esattamente uno stabilimento, i partecipanti lavorano come operai per vivere in prima persona le difficoltĂ di un reparto di produzione o di logistica. Il tutto gestendo in modo pratico la creazione di giocattoli. I partecipanti dei seminari di Porsche Akademie potranno essere in gruppi di 10-15 persone al massimo e l’iniziativa prevede anche una visita ad uno stabilimento Porsche in Germania per vedere dal vivo l’efficienza tedesca in azione. I seminari sono aperti ad aziende di ogni tipo e dimensione: piccole, medie o grandi.

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BergamoUp Model La rubrica di BergamoUp che permette a tutti i giovani bergamaschi, aspiranti modelli/e di usufruire di un servizio fotografico che verrĂ , successivamente, pubblicato sulle pagine della nostra rivista. Se sei interessato/a contatta la nostra redazione telefonicamente allo 035.236661 o via e-mail info@bergamoup.it. Cercaci anche su Facebook.

54


Questo Mese presentiamo, per “modella/o per un giorno�: Francesca Brambilla 18 anni, di Bergamo, Studentessa

Bergamo - Via Pignolo, 35

Foto: Matteo Mottari www.matteomottari.it

55


Bergamo - Via Paleocapa, 3L

56


Bergamo - Via Tiraboschi, 83

57


Entra in Farmacia e lasciati conquistare dalla bellezza

Dimenticate lo sfarzo, l’esagerazione e l’esibi-

gentovivo, per dedicare una sublime carezza

zione. Il più attuale concetto di lusso si tra-

a viso e corpo delle donne che più amiamo; la

duce in un’eleganza discreta, nell’eccellenza

cappelliera Jeunex HT, per donare le elevate

sussurrata di prodotti dalla qualità ineccepi-

prestazioni delle cellule staminali vegetali at-

bile e dall’evidente efficacia: questa la filosofia

tive, ultima frontiera della medicina estetica.

alla base dei cosmetici Medicallife. Distribuiti

L’eccellenza di Medicallife Cosmetics si tra-

soltanto nelle migliori Farmacie d’Italia, sono

duce infine anche nella professionalità che

il risultato di certificate ricerche scientifiche,

troviamo entrando in Farmacia dove, oltre alla

a garanzia della serietà aziendale: solo così la

consulenza di chi per mestiere non vende solo

casa cosmetica bergamasca si è guadagnata

bellezza, ma anche sicurezza e affidabilità,

la fiducia di una clientela esigente, ma soddi-

un’esperta ci accompagne-

sfatta e fedele.

rà alla scoperta di

Caratterizzate da un’estetica raffinata e rico-

tutti i gesti e i

noscibile, le linee firmate Medicallife Cosme-

segreti per

tics rappresentano la sintesi della bellezza: al

ottenere i

primo sguardo restiamo colpiti dall’eleganza

migliori ri-

con cui i prodotti vengono presentati – un pia-

sultati

cere per gli occhi; incuriositi dall’estetica ci

questi pro-

azzardiamo a provarli e scopriamo texture flui-

dotti. n

de e delicate – un piacere per i sensi; ma è soprattutto dopo alcuni giorni di utilizzo che scopriamo la vera bellezza, la nostra, quella della nostra pelle che, coccolata da nuovi piacevoli gesti quotidiani, si riscopre fresca e tonica. Il nuovo lusso a cui ogni donna non vuole rinunciare è la protezione del proprio fascino. In occasione del Natale Medicallife Cosmetics offre, a chiunque voglia regalare il lusso della bellezza, la possibilità di acquistare due cofanetti in edizione limitata: la cappelliera Ar58

da


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A Bergamo la terza tappa del viaggio di Le Protagoniste - Le donne che fanno l’Italia. di Maryline JM-W

60

“Interrompete, intromettetevi e non aspettate

Durante la serata l’assessore alla cultura del

che sia un uomo ad esprimere il vostro pen-

nostro comune, Claudia Sartirani, si è con-

siero” questo è stato l’appello della già euro-

gratulata per l’iniziativa con l’editrice, Angela

parlamentare Pia Locatelli alle donne presenti

Linetti, ritenendola “un’occasione di stimolo e

citando parole di Madeleine Albight.

di coraggio anche per le donne che non sono

Fatelo creando una rete, ha aggiunto Sara Zi-

tra queste cento Protagoniste” ma che ogni

netti, consigliere di parità della Provincia di

giorno scrivono la Storia della nostra terra.

Bergamo.

Alla serata sono intervenuti anche il curatore

Perché la solidarietà tra donne è fondamentale,

della collana, il giornalista parlamentare Car-

bisogna fare squadra per il bene comune. Non

lo Enrico Bazzani e la coordinatrice del volu-

importa dove esprimiamo le nostre potenzialità,

me, nonché anima del progetto, la giornalista

così come non serve essere riconosciute pubbli-

Emma Désirée Della Volta che ha voluto preci-

camente per svolgere un ruolo importante per

sare come molte tra queste ‘Protagoniste’ sia-

la nostra comunità, ha specificato Mariolina

no oltre che “donne di successo, soprattutto

Moioli, assessore alla famiglia, scuole e politi-

donne di valore”.

che sociali per il comune di Milano. Ma fatelo

Oltre cinquecento persone erano presenti

rimanendo donne, “perché le donne hanno

nella sala Oggioni del Centro Congressi, tra

una potenzialità in più che è difficile andare

cui autorità politiche locali e nazionali, qua-

a scoprire per noi uomini” ha precisato Ro-

li l’europarlamentare Cristiana Muscardini,

berto Barucco, direttore editoriale di Comedit

il Procuratore della Repubblica di Bergamo,

Group di Brescia, che ha coordinato la serata

Dr. Adriano Galizzi e il comandante dei cor-

di presentazione del terzo volume di Le Pro-

si dell’Accademia della Guardia di finanza,

tagoniste – Le donne che fanno l’Italia. Un libro

Colonnello Paolo Calenda. E tutte sono sta-

che vuol essere un “viaggio” alla scoperta

te rapite dalla lettura di brani letterari che,

della realtà femminile italiana in quanto car-

con dolce ironia, esaltano le doti delle donne.

dine portante del nostro paese che in questa

“Non ci sono dubbi, nella donna c’è un difet-

edizione, patrocinata da Camera e Senato, ha

to: ed è che si dimentica quanto vale”. Testi

toccato Bergamo per raccontare 102 donne

scelti dalla regista teatrale Silvia Barbieri (a

Protagoniste della vita sociale, economica,

sua volta Protagonista del libro) che ha con la

politica e culturale della città.

sua voce avvolto la platea in un lieve clima em-


pio di pathos. L’evento si è concluso con un intervento del Dr. Marco Somaschini, coordinatore del Progetto Aids Malawi: “Adotta una mamma”, che da sette anni è impegnato in un programma di cura antiretrovirale, che oltre ad occuparsi della mamma al momento del parto per evitare l’infezione del neonato, garantisce il proseguimento nel tempo della cura per aumentare la sopravvivenza delle mamme ed evitare che i bambini rimangano orfani in tenera età; il medico ha ringraziato la casa editrice che ha generosamente deciso di destinare parte dei proventi della vendita del volume a questo progetto, nato dalla richiesta di aiuto di Madre Caty Goisis, Sacramentina di Bergamo, che ha dedicato la propria vita ad alleviare le sofferenze della popolazione del Malawi. n

61


La nostra Ville Lumière di Raffaella Ravasi

Due passi per la città e… come non pensare

e ad Orio.

a Parigi, la Ville Lumière, la città della luce? Il

Basta alzare lo sguardo per scoprire angeli

progetto luminarie Natale 2009 realizzato dal

tridimensionali sospesi con led bianchi sul

Distretto del Commercio di Bergamo Centro

sagrato della Chiesa delle Grazie, sopra la co-

in sinergia con il Comune, Camera di Com-

lonna della Chiesa di S.Alessandro ed in largo

mercio, Ascom-Confcommercio, Bergamo Vive

Medaglie d’Oro, poi blu cobalto in piazzetta

e Grande Distribuzione, è una vera e propria

Santo Spirito ed all’incrocio di via Quarenghi

esplosione di led.

ed infine rosso magenta di fronte a Palazzo

Vie e monumenti cittadini si sono vestiti a

Frizzoni e all’ingresso degli Ospedali Riuniti.

festa in un simbolico rincorrersi di luci attra-

Non mancano certo gli alberi di Natale natu-

verso luoghi e punti strategici: suggestiva e

rali, con led bianco puro sul Sentierone e in

scintillante la passeggiata dalla stazione fer-

Piazza Pontida con led bianco caldo, in città

roviaria ai Propilei di Porta Nuova, alla Torre

Alta, all’uscita della Funicolare a led bianco

dei Caduti per arrivare nel cuore di Città Alta, alla Torre del Gombito. Così, partendo dall’avveniristico albero di Natale alla Stazione realizzato con diverse sfere luminose di varie dimensioni, ritroviamo il leit motiv circolare nelle “sfere della solidarietà”, un metro di dimetro con luci a led bianco puro, - portatrici di un messaggio appunto solidale - per i bambini bisognosi, promosso dal Centro missionario diocesano, lungo vie e borghi, all’ingresso della Casa di riposo di via Gleno, alle sedi di polizia, carabinieri, guardia di finanza e vigili del fuoco, al Teatro Donizetti 62


caldo e bianco puro in piazza S. Anna per simboleggiare l’apertura ai borghi promossa dal Distretto Bergamo Centro. L’immancabile e dai più piccoli molto amato Babbo Natale, festeggia nei pressi di Palazzo Frizioni. Un Natale in città con giochi di luce d’ultima generazione prodotti dai numerosi led, ecologicamente compatibili e con consumi ridotti rispetto alle luci ad incandescenza tradizionale che, comunque, si alternano lungo le vie cittadine tradizionalmente illuminate. n 63


Tre stelle Michelin a “da Vittorio”: tra i sei migliori ristoranti d’Italia

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La prestigiosa guida Michelin incorona un

quella (ristretta) cer-

nuovo ristorante stellato proprio a Bergamo:

chia di locali stel-

si tratta di “Da Vittorio” a Brusaporto, a cui

lati, i migliori

la famosa guida assegna quest’anno ben tre

d’Italia.

stelle – una in più rispetto gli scorsi anni –.

Vittorio

Il totale dei ristoranti italiani con il massimo

unisce

punteggio della mitica “rossa” passa così da

fatti a: “Al

cinque a sei. Aperto da Vittorio Cerea nel 1966

Sorriso”

in centro a Bergamo, il ristorante da Vittorio

a

trasloca nell’autunno 2005 a Brusaporto, nella

( N ova ra ) ,

splendida location oggi nota come Cantalupa

“Dal

con tanto di hotel relax ed un catering tra i mi-

tore” a Canneto

gliori d’Italia. Oggi la Cantalupa, conta alme-

sull’Oglio

no una settantina di dipendenti, con mamma

va), “Le Calandre”

Bruna, gli altri quattro figli, Enrico e Roberto

a Rubano (Padova),

in cucina, Francesco come sommelier e Ros-

“Enoteca Pinchiorri”

sella che cura l’ospitalità. Con la terza stella,

a Firenze e “La Pergo-

il ristorante bergamasco entra a far parte di

la” a Roma.

Da si in-

Soriso Pesca(Manto-


Per la Guida Michelin 2010 aumentano quest’anno in Italia le due stelle (da 34 a 37), ma scendono da 237 a 229 i ristoranti ad una stella. Questo il quadro complessivo della gastronomia italiana raccontata dalla guida, che quest’anno ha preso in considerazione 6.306 esercizi (2.392 ristoranti, 3.914 alberghi e 394 agriturismi), riducendo tuttavia di 460 i locali passati in rassegna. Secondo l’edizione 2010 della guida rossa, i ristoranti italiani segnalati sono 2.392 di cui 6 (5 nel 2009) possono fregiarsi del titolo di tre stelle Michelin. La Guida Michelin raccoglie una serie di pubblicazioni annuali, rivolte al turismo ed alla gastronomia, edite dall’azienda francese Michelin, e rappresenta il maggiore riferimento mondiale per la valutazione della qualità dei ristoranti ed alberghi a livello nazionale ed internazionale. L’idea originale di una guida utilizzabile dal turista venne ad André Michelin, fondatore col fratello Edouard dell’omonima azienda francese, nel 1896. La prima pubblicazione ufficiale fu nel 1900, limitata al territorio transalpino. n 65


Alzano Lombardo, tra arte e natura

66

È uno dei paesi dell’hinterland di Bergamo,

va, passando per la frazione Monte di Nese e

a pochi chilometri dalla città orobica e primo

poi Poscante, con la val Brembana.

paese che apre le porte della Valle Seriana.

L’avvento della Serenissima, successivamen-

Alzano Lombardo, comune che oggi conta cir-

te, portò lo sviluppo di attività commerciali ed

ca 13.500 abitanti, è uno tra i più antichi in-

artigianali legate soprattutto alla lavorazione

sediamenti del nostro territorio, con le prime

della lana.

testimonianze abitative che risalgono al

Nel 1927 i comuni di Alzano Sopra e Alzano

VI

secolo A.C.

Maggiore si unirono in un unico comune che

I primi documenti che attestano l’esistenza

assunse il nome di Alzano Lombardo. Nel

del paese risalgono però al X secolo, quando

1939 ad Alzano Lombardo fu anche annesso il

viene citato Alzano superiore. Alzano maggio-

comune di Nese, comprendente anche Monte

re (o inferiore) ed Alzano superiore (o sopra),

di Nese ed Olera.

sono stati infatti due comuni distinti fino al

Al di là dei resti che ci sono pervenuti dal pe-

1927. Alzano cominciò ad avere un ruolo più

riodo medievale, sono molti i monumenti di

importante con l’inizio del periodo comuna-

Alzano degni di visita, come la basilica mino-

le con gli scontri tra Guelfi e Ghibellini. Nel

re di San Martino di Tours, con gli affreschi

paese si possono trovare tracce di costruzioni

di Vincenzo Angelo Orelli; il grandioso pulpito

d’epoca medievale: nella contrada San Pietro

progettato dall’architetto Giovan Battista Ca-

due torri ed un portone, ora di proprietà pri-

niana, è frutto della collaborazione di Andrea

vata, risalgono al XIV secolo. In quel periodo il

Fantoni di Rovetta coi fratelli Andrea e Gian

paese conobbe un notevole sviluppo commer-

Giacomo Manni di Rovio cui vanno pure as-

ciale grazie ad una mulattiera che lo collega-

segnati l’altare detto della Croce e il pallio


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Alzano Lombardo, tra arte e natura

del piccolo altare di San Bonifacio presso il presbiterio. Tra le decorazioni a stucco spicca la qualità architettonico-decorativa della Cappella del Rosario, datata 1764, opera di Muzio Camuzio; il Museo d’arte sacra San Martino; le Sagrestie, con il ciclo delle decorazioni a stucco di Giovanni Angelo Sala di Lugano. Il grandioso portale in marmo nero tra le due sagrestie è di Bartolomeo Manni di Rovio; e la Chiesa di Santa Maria della pace con le quattordici Stazioni della Via Crucis del pittore Giuseppe Antonio Felice Orelli di Locarno. Ma oggi Alzano è anche divertimento e sport: il territorio è ricco infatti di sentieri, percorribili in tutte le stagioni, davvero interessanti, sia per gli aspetti paesaggistici e naturalistici presenti, sia come allenamento per vette più elevate. n

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69


Bergamo

e le sue fontane

Le fontane di Bergamo hanno una storia antica e particolare. Fanno tutte parte di un antico sistema distributivo che, attraverso appunto le fontane pubbliche, aveva assicurato il rifornimento di acqua agli abitanti di Bergamo per quasi due mila anni. Questo sistema venne interrotto nel 1889, dato che pochi anni prima era stato introdotto il primo acquedotto moderno di Bergamo, un’opera che riforniva i borghi e i quartieri di pianura. Oggi le numerose fontane della nostra città svolgono una funzione di “arredo urbano”, grazie alle loro forme imponenti ed eleganti. Ancora oggi molte di queste fontane sono visibili nelle piazze e a lato delle strade; mantengono inalterato il loro fascino e la loro imponenza e rappresentano la testimonianza dei secoli e delle vicende che hanno caraterizzato la nostra città. Tra le tante opere ricordiamo per esempio la Fontana del Contarini, celebre monumento di Piazza Vecchia, in Città alta. La fontana, che sorge 70

al centro della piazza, fu donata nel 1780 dal Podestà veneto Alvise Contarini al momento di lasciare la città quando fu chiamato ad altro incarico dalla Serenissima. Nelle intenzioni del Contarini, la fontana doveva abbellire la famosa piazza di Città Alta, ma anche alleviare i disagi dei cittadini connessi ai ricorrenti periodi di siccità. In origine, la fontana era formata da un bacino circondato da leoni, ma è stata integralmente rifatta verso la metà dell’Ottocento. In quest’occasione, una delle due sfingi da cui


esce il getto d’acque che ricade nella conca fu sostituita, perché assai malridotta: la sfinge che si vede oggi non è quindi originale. Per realizzare la copia è stato utilizzato lo stesso tipo di marmo, proveniente dalle cave di Zandobbio. Nel 1885, la fontana fu smontata, pezzo per pezzo, per poter erigere al suo posto il monumento a Garibaldi. Ma all’inizio del Novecento, il monumento fu spostato nella Città Bassa, e quindi la vecchia fontana fu rimontata in Piazza Vecchia, dove si trovava in precedenza. Altra fontana che troviamo attraversando Bergamo è la Fontana di San Pancrazio, la cui costruzione risale alla metà del Cinquecento, quando la Serenissima - ripreso il dominio su Bergamo - volle risolvere il problema della fornitura idrica alla città. In effetti, Venezia fece subito costruire due fontane: questa di S. Pancrazio e quella di S. Leonardo. Per la fontana si è utilizzato, come materiale, il marmo di Zandobbio. Sembra che il progetto dell’opera sia da attribuire a Leonardo Isabello, architetto e ingegnere della Repubblica Veneta, figlio del celebre Pietro. La fontana ha 71


Bergamo

e le sue fontane

72


un disegno originale e raffinato: si presenta come una stele centrale - decorata con fogliami scolpiti - su cui insiste una tazza circolare, sovrastata da animali fantastici che sorreggono una vasca più piccola. La parte inferiore della tazza è decorata con quattro mascheroni in rilievo, da cui fuoriescono altrettanti zampilli d’acqua. Ritoccata alla fine del Settecento, soprattutto nei parapetti, la fontana è stata restaurata nel 1931. n

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Salone del Mobile 2009, boom di presenze

Grande successo per la settima edizione del Salone del Mobile e del Complemento d’arredo che si è chiusa con 45mila presenze e un più 20% rispetto all’anno scorso. L’evento, firmato Ente Fiera Promoberg è stato realizzato in collaborazione con Camera di Commercio di Bergamo, Ubi-Banca Popolare di Bergamo, Credito Bergamasco-Gruppo Banco Popolare e L’Eco di Bergamo. Con oltre 80 espositori distribuiti su 13 mila metri quadrati, suddivisi in 400 stand dal taglio raffinato ed esclusivo, la rassegna dedicata a tutto quanto “fa casa” ha confermato, anche quest’anno, il suo appeal, qualificandosi come une delle più prestigiose manifestazioni di settore nel panorama fieristico italiano. Il Salone 2009 ha ribadito alcuni “punti fermi” della sua essenza espositiva e commerciale, come puntualizzano i vertici di Promoberg, dal presidente Ivan Rodeschini: “Eleganza, originalità e funzionalità, uniti alla professionalità dei nostri espositori, sono gli elementi vincenti di questa rassegna” , al segretario generale Luigi Trigona: “Il nostro Salone è in grado di soddisfare al meglio le esigenze di una clientela molto varia, ma che sa quello che vuole e non rinuncia al piacere di abbellire la propria casa”. “In una manifestazione come questa - spiega 74


Stefano Cristini, direttore tecnico di Promoberg - entrano in gioco molti fattori. Da un lato troviamo gli espositori, che proprio grazie alla vetrina fieristica, vedono il loro lavoro apprezzato e gratificato dal consenso unanime del pubblico. Dall’altro c’è una forte motivazione dei visitatori, che mostrano da sempre un reale interesse per la rassegna, puntando ad un acquisto mirato e ragionato”. Il Salone è il primo momento di contatto tra produttore e consumatore, cui segue poi una specie di “onda lunga” dell’acquisto, dove tra l’espositore e l’acquirente si instaura un rapporto fiduciario, improntato alla professionalità e finalizzato all’ottimizzazione di una fornitura così importante come quella relativa all’arredo di una casa”. Decisamente soddisfatti gli espositori. “Quella che visita il Salone del Mobile di Bergamo è una clientela che, nel corso degli anni, è rimasta omogeneamente distribuita su un livello medio-alto ed è fortemente motivata- spiega Luca Valtorta de “I mobili di Luca” di Gorlago,

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Salone del Mobile 2009, boom di presenze

cui fa eco Federico Epis, di Epis Arredamenti di Villa di Serio: “Abbiamo registrato una sostanziale tenuta del mercato, con i possibili acquirenti che non si lasciano sfuggire le evoluzioni del prodotto”. “Abbiamo avvertito chiari segnali di ripresa- rimarca Lorenzo Cereda, presidente del gruppo mobilieri dell’Ascom nonché titolare dell’omonima azienda di Zanica-, certe spese magari possono essere rinviate di qualche mese, ma poi la necessità di provvedervi non è più procrastinabile”. Gettonatissime, come sempre, le cucine che costituiscono il “cuore pulsante” della casa: “E’ il primo acquisto cui pensa chi sta per sposarsi-spiega Nadia Bresciani della Snaidero- e la cucina è anche l’ambiente che, a fronte del malfunzionamento o della rottura di un elettrodomestico, viene rinnovato completamente. Abbiamo proposto cucine con un rapporto qualità prezzo che hanno riscosso l’apprezzamento dei visitatori”. Con il Salone del Mobile di fatto si chiude l’anno fieristico che riprenderà il prossimo 15 gennaio con Bergamo Arte Fiera, la rassegna dedicata all’arte moderna. n

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Il garage dei presepi di Glenda Manzi

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Nel cortile di una vecchia cascina bergama-

cugino gli chiede di aiutarlo a costruirne uno

sca una donna raccoglie l’acqua dalla fonta-

- da allora non ha più smesso e nel silenzio

na, mentre un uomo distribuisce mangime

del suo garage, a Curno, ha realizzato circa

alle galline che scorrazzano sul ciottolato ir-

240 presepi permanenti fissati su un’asse di

regolare. All’interno un fiasco di vino, una po-

legno. Meticoloso, perfezionista e incredibil-

lenta fumante e un piccolo presepe giacciono

mente appassionato, Learco dedica la mag-

sul tavolo della cucina, riscaldata dalla luce

gior parte delle sue giornate (e spesso anche

morbida del fuoco che arde nel camino. Poco

delle sue nottate) ai presepi, impiegando qua-

distante, nel fienile, San Giuseppe e Maria ve-

si tre mesi per costruirne uno della lunghezza

gliano su Gesù Bambino. No, non si tratta di

di un metro e mezzo. Artista a tutto tondo, il

un’allucinazione natalizia: la Natività in una

signor Learco si improvvisa architetto, elettri-

cascina bergamasca è frutto dell’estro di Le-

cista, ma anche pittore, designer e arredatore,

arco Formentini, gastronomo in pensione che,

e nelle sue cascine in miniatura si diverte a

con i suoi straordinari presepi, riesce a ricrea-

realizzare anche l’illuminazione e il sistema

re le magiche atmosfere di un tempo. Folgora-

idraulico. Tranne le statuine, le lampadine e i

to dal presepe all’età di sei anni - quando un

colori, i materiali che utilizza sono quasi tutti


di ingegnoso riciclo: cassette di frutta - perfette per costruire porte, finestre e terrazzini -, ghiande per i minuscoli nidi di uccello a impreziosire i tetti, aghi di pino e sottili ramoscelli per una scopa appoggiata a un muro, cannucce da bibita per i comignoli, e ancora stoffe, orli e centrini - rubati alla moglie e immersi in tazze di the in modo da scolorirli e invecchiarli - per tende e coperte microscopiche. E anche se il presepe tradizionale rimane il suo preferito, ha dato sfogo alla sua fantasia costruendone alcuni dedicati ai bambini (e ai nostalgici): lo scenario è il villaggio dei Puffi e nel fungo - che sarebbe la grotta - Grande Puffo e Puffetta vegliano su Baby Puffo. n

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Successo per Presente Prossimo, la rassegna letteraria replica nel 2010 di Laura Generali

“Un successo inaspettato, meglio dello scor-

comuni: Ponteranica, Albino, Nembro, Alzano

so anno. Il pubblico ha recepito la nostra

Lombardo e Villa di Serio, nei cui auditorium

iniziativa davvero molto bene, ora pensiamo

o biblioteche si sono svolti gli incontri. Obiet-

già all’anno prossimo”. Commenta così Raul

tivo del festival era infatti il radicamento nelle

Montanari la rassegna letteraria Presente

realtà territoriali, che ha portato a una serie

Prossimo, di cui è direttore artistico, che nei

di scelte organizzative, come un programma

mesi di ottobre e novembre ha portato nel-

diffuso sul territorio, dove tutte le biblioteche

le biblioteche della provincia alcuni tra i più

promotrici hanno ospitato almeno un evento.

grandi scrittori italiani. “Dopo il successo di

Il festival voleva inoltre “favorire il dialogo” e

‘Vedo noir nel mio futuro’, prima edizione del

il confronto. Ogni serata del festival si è con-

festival, “Presente Prossimo” è stato l’even-

clusa con un buffet attorno al quale autore, di-

to letterario di riferimento nella provincia di

rettore artistico, organizzatori e pubblico po-

Bergamo anche per l’anno 2009”, continua

tevano incontrarsi per discutere. Anche nella

Montanari. Sei gli incontri con gli autori del

scelta dei partner, la manifestazione ha voluto

panorama nazionale: Luca Doninelli, Tiziano

costruire rapporti sinergici con il territorio.

Scarpa, Aldo Nove, Laura Bosio, Giuseppe

Tutti i buffet erano infatti offerti dall’osteria

Culicchia e Davide Sapienza, tutti presentati

“Al Vecchio Tagliere” di Nese, frazione di Alza-

dal direttore artistico del festival. Oltre ai sei

no Lombardo, e in tutte le serate del festival,

convegni, la rassegna ha proposto altri even-

le librerie aderenti all’Associazione Librai Ber-

ti di rilievo. La LAB 80 ha infatti organizzato

gamaschi – Confesercenti hanno garantito la

“Il cinema al festival”, ovvero la proiezione di una rassegna di film con buffet di mezzanotte. Il museo ALT Arte LavoroTerritorio ha allestito invece la mostra di arte contemporanea “L’arte al festival” nei 3500 mq di spazi espositivi, bookshop con saggi di critica e libri d’arte, ristorante e spazi per conferenze, incontri ed eventi di arte contemporanea all’interno dell’ex opificio Italcementi. Per la parte musicale, il Vecchio Tagliere ha organizzato il concerto degli Atman. L’iniziativa ha coinvolto 5

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vendita dei libri degli autori presenti al festival.

ti sta sognando (marcos y marcos 1998) e,

Il bergamasco Raul Montanari, oltre a esse-

per Baldini Castoldi Dalai, Che cosa hai fat-

re il direttore artistico del festival Presente

to (2001), Il buio divora la strada (2002),

Prossimo, ha pubblicato importanti roman-

Chiudi gli occhi (2004), La verità bugiarda

zi come La perfezione, (Feltrinelli 1994), Sei

(2005), L’esistenza di Dio (2006), La prima

tu l’assassino (marcos y marcos 1997), Dio

notte (2008), Strane cose, domani (2009). Con Aldo Nove e Tiziano Scarpa ha scritto Nelle galassie oggi come oggi (Einaudi 2001), insolito bestseller nel campo della poesia. Ha curato l’antologia Incubi. Nuovo horror italiano (Baldini Castoldi Dalai 2007). Più di cento suoi racconti sono usciti in antologie, quotidiani e periodici. Montanari è autore di sceneggiature e opere teatrali, ha pubblicato traduzioni dalle lingue classiche e moderne (Sofocle, Seneca, Shakespeare, Poe, Wilde, Borges e Cormac McCarthy fra gli altri). Dal ‘99 ha una scuola di scrittura creativa a Milano. n

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Humanitas Gavazzeni,

inaugurazione della nuova piastra di Laura Generali

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Una nuova piastra di 7.500 metri quadrati, con

mente soddisfatto il presidente della Regione

una sezione per la radioterapia e la medicina

Lombardia, Roberto Formigoni che, durante

nucleare, a cui si aggiunge un intero piano per

la cerimonia di inaugurazione, ha sottolineato

la dialisi che conta in totale 13 postazioni e

la perfetta partnership tra pubblico e privato:

che potrà ospitare ogni giorno fino a un mas-

“Humanitas Gavazzeni è l’emblema della si-

simo di 24 pazienti. Ma non basta: un day ho-

nergia tra strutture pubbliche e private, una

spital medico oncologico da 22 posti, divisi tra

collaborazione che Regione Lombardia sostie-

camera – per 8 persone – e open space – per i

ne in modo concreto. La Regione accredita le

restanti 14 posti –, una palestra per la riabili-

strutture private di particolare eccellenza – e

tazione e reparti di degenza. In totale si tratta

questo ospedale è una di quelle – che devono

di settanta posti in più, per un investimento

però accettare i nostri standard. Oggi arrivano

complessivo di 30 milioni di euro. Queste le

in Lombardia per curarsi persone non solo da

cifre della nuovissima piastra Gavazzeni, inau-

tutta Italia, ma anche da tutta Europa, perché

gurata dall’ospedale lo scorso 21 novembre,

concentriamo qui tra le migliori strutture e tra

alla presenza di medici e autorità. Particolar-

i migliori professionisti del settore e stiamo


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Humanitas Gavazzeni,

inaugurazione della nuova piastra

diventando un polo di eccellenza che richiama molti europei”, ha concluso il governatore. Presenti all’inaugurazione della piastra Gavazzeni il vicesindaco di Bergamo Gianfranco Ceci, in rappresentanza del Comune, Gianfelice Rocca, presidente di Humanitas, il direttore generale dell’Humanitas Gavazzeni, Giorgio Ferrari, monsignor Maurizio Gervasoni che ha

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benedetto la platea e la nuova struttura, oltre

“La nuova piastra della Gavazzeni è un punto

ad ospiti illustri, personale medico e autori-

fondamentale per la nostra struttura privata

tà. Soddisfazione per il lavoro svolto anche da

che si mette a servizio del pubblico”. La strut-

Gianfelice Rocca, presidente di Humanitas:

tura è già aperta ed accessibile. n


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Monaci tibetani in tour mondiale, tappa a Bergamo di Laura Generali

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Ha fatto tappa anche nella città orobica una

temi fondamentali dei seguaci del Dalai Lama.

delegazione di Monaci Tibetani per presen-

Il programma dei monaci ha previsto, in parti-

tare l’8° Tour Mondiale per la Pace Interiore.

colare, convegni e conferenze sulla medicina,

Ospitati dal Centro Studi Yoga di Bergamo,

astrologia e agopuntura tibetana. La medici-

i monaci hanno presentato, lo scorso 25 no-

na e l’agopuntura si occupano della diagno-

vembre, una tre giorni ricca di conferenze e

si delle cause di malattia e cura attraverso

incontri con il pubblico. Dagli Insegnamenti

la medicina naturale Tibetana. La Medicina

di filosofia tibetana, ai Consulti di Medicina

Tibetana è stata profondamente influenzata

e Astrologia fino al Puja di Buon Auspicio –

dalla teoria e la pratica Buddista che sotto-

preghiere e benedizioni che armonizzano le

linea interdipendenza di mente, corpo ed

energie di case e attività e rendono positivo

energia vitale. Come “sistema integrato di at-

quindi un luogo – e alla Cerimonia di Inizia-

tenzione alla salute” ,la medicina Tibetana ha

zione, la delegazione di monaci ha presentato

servito con efficacia il suo popolo durante il

i principi che muovono la loro filosofia e che

corso dei secoli e può essere ancora oggi uti-

li ha spinti ad un tour in giro per il mondo

le. L’Astrologia Tibetana è integrata nell’ideo-

per portare pace e saggezza. Esaltazione dei

logia Buddista ed è l’unica scienza del Tibet

Valori Umani come la Compassione, l’Amore

diversa da quella occidentale. Gli effetti e i

Universale, l’Unità e la Pace Interiore sono i

benefici di questa scienza sull’essere umano


sono immensi; essa è – secondo la filosofia

millenni l’altopiano Tibetano è rimasto nasco-

tibetana – in grado di leggere, attraverso un

sto dai ghiacciai dell’Himalaya, popolandosi

sistema di calcolo, il quotidiano di una perso-

di gente disponibile, ospitale e abituata a vive-

na, le sue attività e i progetti di tutta la vita.

re in armonia con la natura. Chiuso al mondo

I monaci arrivati a Bergamo provengono da un

esterno, il Tibet fu considerato come un paese

piccolo monastero nel Tibet, nella zona Hima-

magico e misterioso. Nel 1959 fu invaso dalla

layana a sud-est della Cina. Con un’estensione

Cina, che ha occupato la regione fino a pochi

di circa 1.200.000 km quadrati, la regione ha

anni fa. I monaci arrivati a Bergamo sono par-

una predominaza quasi esclusiva di monta-

te di questa storia e il loro obiettivo à trasmet-

gne; l’altitudine media di 4000m, caratteristi-

tere e condividere la loro cultura e le loro tra-

ca che ha dato al Tibet il soprannome di tetto

dizioni attraverso i seminari, i canti sacri, le

del mondo. Il suo territorio è ricco di risorse

cerimonie curative, ma anche le loro abitudini,

naturali, minerali e geotermiche. Durante i

il modo di vestire e la loro vita comunitaria. n

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Stefano Bollani,

il genio del jazz al Creberg

Ha incantato l’Italia e il mondo intero e lo scorso mese ha fatto tappa anche a Bergamo: è Stefano Bollani, il pianista jazz e compositore milanese che ha suonato al Creberg Teatro in una serata molto affollata di intenditori e non della buona musica. Un diploma del conservatorio di Firenze in tasca e un’exploit nel mondo del jazz, dopo una breve parentesi pop che l’ha visto collaborare con Irene Grandi,

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Raf e Jovanotti. Oggi Bollani è uno dei jazzisti italiani più apprezzati da critica e pubblico e a Bergamo è tornato a qualche anno di distanza dalla sua ultima performance, quella volta al Donizetti. La sua carriera musicale è costellata di collaborazioni con nomi illustri della grande musica, come Gato Barbieri, Lee Konitz, Pat Metheny, Michel Portal, Enrico Rava, Paolo Fresu, Richard Galliano, Han Bennink e Phil Woods. Carriera che gli ha fatto arrivare riconoscimenti in Italia e all’estero. Il suo esordio di award inizia nel 1998, quando Bollani vince il premio della rivista Musica jazz come miglior nuovo talento. In Giappone, poi, la musica di Stefano Bollani non è passata inosservata e Swing Journal, la più autorevole pubblicazione jazz nipponica, gli ha conferito nel 2003 il New Star award, premio assegnato per la prima volta ad un musicista europeo. Mentre nel 2007, Bollani vince il prestigioso Hans Koller European Jazz Prize come migliore musicista europeo dell’anno 2007. Ma cosa affascina tanto di questo artista? Forse il suo modo quanto meno unico di interpretare la musica jazz, dimenticando ogni schema e regola di comportamento. La sua musica racchiude in sé un che di ironico, caratteristica evidente in tutte le sue opere, alcune delle quali particolarmente bizzarre e fuori dai canoninici componimenti musicali. Il suo stile è particolarmente eclettico e molto farcito di citazioni musicali. Al Creberg ha portato sul palco “I Visionari”, il primo disco con il suo nuovo e attuale quintetto. Bollani ha anche un rapporto particolare con il suo pubblico, con cui ama scherzare ed improvvisare. Le sue collaborazioni sono originali come quelle coi cantautori Massimo Altomare e Bobo Rondelli, spettacoli teatrali con l’attore David Riondino e la Banda Osiris, apparizioni televisive (Meno siamo meglio stiamo con Renzo Arbore) e radiofoniche (Caterpillar, su Radio Due). Dal 2006 conduce la trasmissione radiofonica Il Dottor Djembe; via dal solito tam tam, insieme a David Riondino e a Mirko Guerrini, in onda su Radio Tre. n

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Contro la mafia:

“Libera” e don Ciotti a Bergamo

La mafia uccide, il silenzio pure. Questo il

privata, il consumo è oggi diventato uno dei

messaggio che vuole gridare anche a Bergamo

più scottanti terreni di confronto fra diverse

Libera, associazione antimafia fondata da don

identità culturali e politiche. Svariati attivisti

Luigi Ciotti e nata dopo le stragi di Capaci e di

ed organizzazioni sociali hanno introdotto

via D’Amelio. E nel segno della legalità e della

all’interno del proprio repertorio d’azione for-

lotta alla mafia, Libera ha organizzato a Ber-

me di protesta che fanno leva sul circuito del

gamo una serie di incontri e seminari a cui ha

reddito e che individuano nel mercato un’are-

partecipato, tra gli altri il sacerdote fondatore.

na del confronto politico. Nel nostro paese, il

“La mafia è una cosa che riguarda tutti – ha

consumo critico è entrato a far parte anche

detto don Ciotti in un incontro con i ragazzi

del repertorio del movimento contro le ma-

organizzato dall’Ufficio scolastico di Bergamo

fie, dimostrandosi in alcuni casi una strate-

e dalla consulta studentesca –. E soprattutto non dobbiamo pensare che riguardi solo il sud. Anche a Bergamo scorre sangue corleonese e gli investimenti i mafiosi li fanno proprio qui”. Il messaggio è che tutti sono chiamati in causa a lottare contro il fenomeno, non solo l’Italia del Sud. Libera vuole sollecitare la società civile nella lotta alle mafie e promuovere legalità e giustizia. Attualmente Libera è un coordinamento di oltre 1500 associazioni, gruppi, scuole, realtà di base, territorialmente impegnate per costruire sinergie politico-culturali e organizzative capaci di diffondere la cultura della legalità. Ma come possiamo combattere oggi la mafia, anche a Bergamo? Uno degli elementi chiave, dibattuto negli incontri bergamaschi, è il consumo critico. Gli stili di consumo e risparmio socialmente orientati hanno registrato nell’ultimo decennio una forte diffusione. Generalmente considerata come un’attività appartenente alla sfera

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gia d’azione in grado di favorire lo sviluppo di

denunce da parte di un numero crescente di

inedite alleanze tra attori anche molto diversi

imprenditori vittime del racket delle estorsio-

tra loro e appartenenti sia al mondo non-profit

ni, ma anche la possibilità per le imprese di

che profit.

intravedere i vantaggi nell’adozione di alcuni

Come

dimostra

l’esperienza

emblematica

standard etici che permettono, da un lato, di

di Addiopizzo a Palermo, l’introduzione del

non perdere parte del profitto nel pagamento

consumo critico all’interno del movimento

del pizzo, dall’altro, di migliorare le prestazio-

antimafia ha favorito non solo l’aumento delle

ni conquistando nuovi clienti.

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Luciana Costanzi e Fabrizio Capitanio

Concerto vocale da camera nella sala Riccardi del Teatro Donizetti.

“E quindi uscimmo a rivedere le stelle...”:

un

cuzione di Nacht und Träume. “L’unica strofa

celebre verso dantesco ha dato spunto al con-

della poesia di Von Collin, che Schubert riesce

certo vocale da camera organizzato dall’Ate-

a concentrare in 29 battute, rappresenta un

neo di Bergamo a chiusura del ciclo dedicato

momento di pura beatitudine musicale e di

all’Anno Internazionale dell’Astronomia. Dopo

luminosa spiritualità: sopra un tappeto sono-

una breve e calorosa presentazione della pre-

ro indistinto, fornito senza soluzione di con-

sidentessa dell’Ateneo, Maria Mencaroni Zop-

tinuità dal pianoforte, la voce si è dispiegata

petti, gli artisti hanno alternato le esecuzioni

su note lungamente tenute, caratterizzate da

musicali a indicazioni d’ascolto per ognuna

delicatissimi crescendo e diminuendo, in una

delle tre sezioni in cui era suddiviso il programma. Stefano Cortesi, critico musicale dell’Eco di Bergamo, ha definito l’evento addirittura

memorabile,

elogiando grandemente i due interpreti sia per la scelta compiuta sia per il raffinato gusto

interpretativo,

concentrandosi in particolar modo sull’ese-

92

sorta d’incantato dormiveglia.” n


Francesco Lussana Abbattere per ri-costruire

Appena il moderno guardiano delle libertà (un escavatore con pinza frantumatrice della Despe) si è innalzato sopra il Male-fatto (Muro di cemento realizzato da Max impresa), i passanti si sono fermati gli occhi pieni di meraviglie e i cellulari sono diventati tante macchine fotografiche o piccole cineprese improvvisate. Ed è stato tra applausi e scatti fotografici dei giornalisti che Francesco ha dato il via alla perMassimiliano Locatelli (Max Impresa) Roberto Panseri (Despe)

formance in chiusura di Plaza - il primo evento verso l’EXPO 2015 che ha trasformato Milano in un museo d’arte contemporanea a cielo aperto - abbattendo parzialmente il suo muro; gesto simbolico per ricordare il bisogno di andare Oltre il limite, tema della mostra organizzata da Sergio Radici. I più curiosi potranno seguire le traccie di Francesco Lussana sul blog della galleria Elleni:

http://galleriaelleni.blogspot.com.

Prima tappa: Clincking the Cosmo - Opens a window on darkness, a Vercelli.

93


BURN -OUT: SE LO CONOSCI LO EVITI, SE NoN LO CONOSCI TI UCCIDE

Una Psicologa per amica di Dott.ssa

Isabella Rovaris1

Una vita spesa a rincorrere un sogno, il sogno di

chevolezza venivano associati a menefreghismo

lavorare nell’ambito socio sanitario.

senza capire che il problema aveva fondamenta

Un lavoro che ti porta a guardare negli occhi il do-

molto più profonde. Altresì l’istituzione stessa

lore, la rassegnazione ed anche la morte.

non ha dato e non dà i mezzi per un confronto da

Anche un lavoro in cui l’empatia gioca un ruolo

parte dell’operatore con professionisti che possa-

imprescindibile dalla professione.

no aiutare a svelare le indubbie difficoltà umane

Esiste un rovescio della medaglia nel lavoro “con

che tale lavoro porta.

gli altri”,una parte che purtroppo è un tabù al

Questa lettera vuole essere appunto una denun-

quale soprattutto l’istituzione stessa mette una

cia a tutti quegli enti quali utilizzano la “politica

benda. Questo tabù prende il nome di burn-out.

del non benessere” dei propri operatori inconsa-

Io stessa avevo sottovalutato quelli che erano

pevoli che ciò si traduce in malessere per il pa-

stati i primi sintomi, attribuivo alla stanchezza

ziente stesso.

il mio sempre più vivo senso di inadeguatezza e cinismo. Il confronto con l’èquipe (fondamento

Un’ ex operatrice, perché nessuna mano è stata

anch’esso in via d’estinzione) è stato pressoché

tesa!

una beffa in quanto i miei atteggiamenti di manIl concetto di burn-out (alla lettera essere bru-

to gli operatori a scegliere un lavoro di tipo

ciati, scoppiati) è stato introdotto per indicare

assistenziale: ovvero motivazioni consapevoli

una serie di fenomeni di affaticamento, logo-

(migliorare il mondo e se stessi) e motivazioni

ramento e improduttività lavorativa registrati

inconsce (desiderio di approfondire la cono-

in alcuni lavoratori. Questa sindrome è stata

scenza di sé e di esercitare una forma di con-

osservata per la prima volta negli Stati Uniti

trollo sugli altri); tali motivazioni sono spesso

in persone che svolgevano diverse professioni

accompagnate da aspettative di “onnipoten-

d’aiuto: infermieri, medici, insegnanti, assi-

za”, di successo generalizzato e immediato,.

stenti sociali, poliziotti, operatori di ospedali

Nella seconda fase (stagnazione) l’operatore

psichiatrici, operatori per l’infanzia.

continua a lavorare ma si accorge che il lavoro

Attualmente non esiste una definizione univer-

non soddisfa del tutto i suoi bisogni. Si pas-

salmente condivisa del termine, ma l’insorgen-

sa così da un super investimento iniziale a un

za della sindrome di burn-out negli operatori

graduale disimpegno.

sanitari sembra rivelarsi generalmente quattro

La fase più critica è la terza (frustrazione). Il

fasi.

pensiero dominante dell’operatore è di non

La prima fase (entusiasmo idealistico) è carat-

essere più in grado di aiutare, accompagna-

terizzata dalle motivazioni che hanno indot-

to da una profonda sensazione di inutilità e di

1

Psicologa clinica e giuridica. Svolge attività di psicologa, e consulente tecnica di parte in processi civili e penali.. e-mail: psicologamica@virgilio.it - Cell.: 393.05.97.998

94


non rispondenza del servizio ai reali bisogni

soggetti appartenenti ad un gruppo di lavoro.

dell’utenza; come fattori di frustrazione ag-

Troppo spesso accade che chi cade nel vor-

giuntivi intervengono lo scarso apprezzamento

tice del burn-out trovi colleghi o addirittura

sia da parte dei superiori che da parte degli

“supervisori” ignoranti e poco disponibili a ri-

utenti, nonché la convinzione di una inade-

conoscere il disagio preferendo maldicenze o

guata formazione per il tipo di lavoro svolto. Il

giudizi inopportuni.

soggetto frustrato può assumere atteggiamen-

Tra le strategie preventive vorrei accennare al-

ti aggressivi verso se stesso o verso gli altri e

cuni accorgimenti suggeriti da una letteratura

spesso mette in atto comportamenti di fuga

ancora in divenire:

quali allontanamenti ingiustificati dal reparto,

• Sviluppare lo staff: ridurre le richieste e inco-

pause prolungate, frequenti assenze per ma-

raggiare gli operatori ad adottare obiettivi più

lattia.

realistici,

Il graduale disimpegno emozionale conse-

• Orientare lo staff fornendo un libretto che

guente alla frustrazione, con passaggio dalla

descriva realisticamente le frustrazioni e diffi-

empatia alla apatia, costituisce la quarta fase,

coltà tipiche che insorgono sul lavoro.

durante la quale spesso si assiste a una vera e

• Fornire periodici “controlli del burn-out” a

propria morte professionale.

tutto lo staff.

L’operatore colpito da burn-out manifesta sin-

• Fornire consulenza centrata sul lavoro o in-

tomi somatici (tachicardia, cefalee, nausea,

contri per lo staff che sta sperimentando ele-

disturbi gastrointestinali,ecc.), e sintomi psi-

vati livelli di stress nel proprio lavoro.

cologici (depressione, bassa stima di sé, sen-

• Incoraggiare lo sviluppo di gruppi di soste-

so di colpa, sensazione di fallimento, rabbia

gno e/o sistemi di scambio di risorse.

e risentimento, alta resistenza ad andare al

• Limitare il numero di ore di lavoro di ogni

lavoro ogni giorno, indifferenza, negativismo,

membro dello staff. (alcuni operatori arrivano

isolamento, sospetto e paranoia,difficoltà nel-

a “vivere” anche 12 ore al giorno in ospedale)

le relazioni con gli utenti, cinismo). Tale situazione di disagio molto spesso induce

Vorrei concludere appoggiando la denuncia del-

il soggetto ad abuso di alcool o di farmaci.

la ex operatrice sanitaria e invitare innanzitut-

E’ facilmente deducibile che i costi del burn-

to gli operatori a chiamare con il giusto nome

out sono notevoli tanto per gli operatori quanto

un disagio specifico, a prenderne coscienza ed

per le organizzazioni: gli operatori perdono la

intervenire qualora fosse necessario, cercando

capacità di gestire i problemi, riducono l’impe-

sostegno presso la struttura sanitaria per la

gno e la quantità di lavoro offrendo quindi un

quale lavorano, o rivolgendosi a professionisti

servizio inadeguato ed un trattamento meno

competenti. Ma soprattutto esorto le organiz-

umano a discapito dell’utenza.

zazioni sanitarie,ancora oggi malaccorte, ad

Naturalmente esistono strategie di prevenzio-

una maggiore attenzione e tutela verso le ri-

ne: ad esempio la presenza di un superviso-

sorse umane. E ancora, caldeggio vivamente

re competente che si occupi prima di tutto di

l’abbandono di schemi mentali anacronistici

informare gli operatori delle possibili conse-

e ignoranti di fronte ad un fenomeno che si

guenze delle professioni di aiuto, quindi di mo-

sviluppa senza tregua, al fine di rispettare il

nitorare il loro benessere in quanto individui e

diritto alla salute della persona. n

95


Dal 5 dicembre al 6 gennaio manifestazioni per tutti i gusti: la cornamusa di Hevia, il concerto di Capodanno, una rappresentazione dedicata a Santa Lucia, le mostre dell’Accademia Carrara ed altre iniziative culturali

Bergamo Natale, arte, musica e teatro accendono la città di Claudio Bonaschi

Come potevano i bergamaschi restare senza manifestazioni dedicate al Natale? Proprio alla conclusione di un anno così difficile per tante famiglie, duramente provate dalla crisi economica, che anche nella nostra provincia sta creando seri problemi in ogni settore. E’ questa la domanda che con tutta probabilità si sono posti i vertici del Comune e della Provincia di Bergamo. I due Enti pubblici hanno perciò deciso di unire le forze per dar vita ad un ricco calendario di eventi culturali e ricreativi: Bergamo Natale. L’iniziativa porta la firma degli Assessorati alla Cultura del Comune e della Provincia di Bergamo, che nella scelta ed organizzazione di ogni evento hanno voluto porre l’accento sulla valorizzazione delle tradizioni bergamasche, sottolineando l’importanza dei valori di una comunità ricca di talenti che hanno prodotto, e continuano a produrre, arte e cultura. < Abbiamo pensato al periodo natalizio, come un momento in cui molte persone hanno più tempo per fermarsi a riflettere dedicando maggiori attenzioni a se stessi e ai propri cari > ha sottolineato Claudia Sartirani, Assessore alla Cultura e allo Spettacolo del Comune di Bergamo. < Lottando contro il tempo, grazie alla collaborazione di alcuni tra i maggiori professionisti in campo artistico presenti sul territorio - spiega Sartirani - siamo riusciti ad organizzare una 96

serie di manifestazioni dedicate alla musica, al teatro, all’arte pittorica, cercando di dare valore alla cultura della nostra comunità. In tal senso vanno lette le iniziative dedicate a Santa Lucia, come quelle che ruotano intorno alle figure della nostra cultura cristiana. Non dimenticando, inoltre, i piccoli eventi per bambini, a partire dallo spettacolo di burattini e quelli per far riscoprire ai bergamaschi i sapori della nostra gastronomia tipica >. Ettore Pirovano, neo Presidente della Provincia, pone l’accento sugli sforzi messi in campo congiuntamente al Comune di Bergamo: < Per la prima volta insieme ai colleghi di Palazzo Frizzoni abbiamo unito le forze per un’iniziativa comune. Ci aspettiamo un ottimo risultato, che già si è concretizzato in un notevole risparmio di risorse economiche >. Insomma, quanto mai l’unione fa la forza. Ed una simile mentalità, ne siamo certi, farà ben sperare molti nostri concittadini, che troppe volte in passato hanno assistito ad iniziative, nei più disparati campi, assai sprecone e


dettate da egoismi personali, desideri di protagonismo nel realizzare progetti o avvenimenti non condivisi dai più, dettate da logiche politiche competitive tra partiti e ideologie: quel che è peggio, senza porre al centro dell’attenzione l’utente della politica, ovvero il cittadino contribuente. < Questo è solo un assaggio - dice Pirovano - di ciò che realizzeremo insieme, Provincia e Comune, nel corso del 2010. La cultura deve essere elastica e perciò ogni competenza deve trovare la giusta valorizzazione, anche in campo culturale. Perciò sono fermamente convinto che questa collaborazione potrà portare alla massima diffusione tra la gente di ogni nostra iniziativa, evitando sprechi, ma anzi centrando grandi obiettivi con mezzi anche contenuti >. Com’è nello spirito leghista, l’intervento di presentazione dell’iniziativa da parte di Giovanni Milesi, Assessore alla Cultura, Identità, Tradizione e Spettacolo della Provincia di Bergamo, non manca di esaltare ciò che, troppo spesso la nostra società dimentica: le tradizioni e i valori del territorio d’appartenenza. < Santa Lucia - spiega Milesi - fa parte delle nostra cultura. Ma quanto si sa di questa figura? E cosa è stato fatto per valorizzarla? 97


Bergamo Natale, arte, musica e teatro accendono la città

98

Si pensi che ogni anno migliaia di bambini si

il 23 dicembre alle 21 presso il Teatro Donizet-

recano nella chiesina di Via XX Settembre per

ti ed il Concerto di Capodanno con la Ensem-

imbucare le letterine destinate a Santa Lucia.

ble Archi di Milano, che su iniziativa della Pro-

Abbiamo perciò pensato a due momenti dedi-

vincia di Bergamo, si terrà alle ore 21 venerdì

cati a questa santa, della cui vita - forse non

1 gennaio 2010 nella Sala Oggioni del Centro

tutti sanno - narrano documenti risalenti al

Congressi Giovanni XXIII.

1300.

Claudia Sartirani, nel ringraziare enti, asso-

Bergamo Natale - continua Milesi - tocca varie

ciazioni e personalità dell’arte e della cultura

tipologie di intrattenimento e coinvolge diver-

che hanno dato vita alla manifestazione, ha

si luoghi della città: Il Palazzo della Provincia

espresso parole di grande stima e gratitudi-

sarà animato dalla musica tradizionale, come

ne per Maria Cristina Rodeschini, direttore

quella del “Baghet” (concerto inserito nell’am-

dell’Accademia Carrara. La pinacoteca cittadi-

bito dell’evento di sabato 19 dicembre dedica-

na, seppur chiusa per restauri ed anzi, proprio

to a “Le Cinque Terre della Val Gandino”); qui

per questo motivo, è più che mai attiva nella

risuoneranno le note della cornamusa di Hevia,

progettazione di mostre in Italia e all’estero.

musicista di fama mondiale e le note swing

Inoltre, in questo momento di chiusura ai vi-

della band “The Fabulous Boogie Boys”.

sitatori, come dimostra l’evento natalizio, è

Inoltre, sempre in Via Tasso, la Sala Viterbi

possibile, con l’allestimento di alcune mostre

ospiterà una mostra dedicata alla natività, con

tematiche, ammirare i capolavori di artisti di

i capolavori dell’Accademia Carrara >.

grande fama come anche le opere di eccellen-

Momenti clou di Bergamo Natale saranno Il

te qualità di artisti poco conosciuti al grande

concerto Gospel dei “Benedict Gospel Choir”,

pubblico. n


99


Responsabilita’ degli amministratori di societa’

Il dovere di diligenza alla luce di una recente sentenza della Corte di Cassazione di Emanuele Lumini1

La crisi di mercato che stiamo attraversando

bligo di gestire diligentemente la società da

sta esasperando le situazioni di conflittualità

essi amministrata per non incorrere in tutte

tra i vari interessi coinvolti nella gestione e di-

le fattispecie di responsabilità verso la società

rezione societaria [azionisti, creditori e dipen-

, verso i soci e verso i terzi creditori previste

denti]. Sempre più spesso si assiste all’espe-

dal Codice Civile. Compiendo una significativa

rimento di azioni di responsabilità contrattuale

modifica rispetto al testo previgente l’articolo

nei confronti dell’organo amministrativo , per

2392 C.C. fa riferimento [non più alla diligenza

tale ragione appare opportuno un approfondi-

del mandatario, ma] alla diligenza richiesta

mento sul tema delle responsabilità degli am-

dalla natura dell’incarico e dalle loro speci-

ministratori.

fiche competenze, richiamando la cosidetta diligenza qualificata di cui all’articolo 1176,

Nell’adempimento dei doveri imposti dalla

comma 2 C.C.

legge o dallo statuto gli amministratori devono usare la diligenza richiesta dalla natura dell’in-

Deve prestarsi rilievo tanto alla natura dell’in-

carico : il che non significa che gli amministra-

carico rivestito, quanto alle specifiche compe-

tori debbano necessariamente essere periti in

tenze richieste ai singoli amministratori , da

contabilità, in materia finanziaria e, in ogni

sottolinearsi anche l’importanza della diffe-

settore della gestione e dell’amministrazione

renziazione della valutazione della diligenza

dell’impresa sociale. Significa tuttavia che le

attraverso il riconoscimento delle responsabi-

loro scelte devono esse-

lità degli amministratori secondo le competen-

re informate e meditate,

ze che gli stessi singolarmente posseggono.

basate sulle rispettive conoscenze e frutto di

Recentissima sentenza della Corte

un rischio calcolato, e non di irresponsabile o

In particolare la Corte di Cassazione, con la

negligente

sentenza n. 18231 del 12/09/2009 , ha af-

improvvisa-

zione.

fermato che l’addebito di responsabilità nel caso dell’Amministratore accusato di aver mal

100

In particolare gli ammi-

gestito l’impresa, non si fonda sulla violazio-

nistratori di una Società

ne di specifiche norme di legge o di clausole

per azioni hanno l’ob-

statutarie, bensì, sull’osservanza del criterio


generale di diligenza richiesta dalla natura

La Corte ha ritenuto che, nel caso di specie,

dell’incarico.

l’imprenditore avesse tenuto una condotta che non rispettava il canone di diligenza richiesto

La decisione della Cassazione condanna gli

dal soggetto che conduce l’impresa; tale con-

ex amministratori di una società finanziaria

dotta, nello specifico era consistita nell’impru-

a risarcire i danni provocati dalla negligente

dente omissione di richiesta di garanzie reali

esecuzione dell’incarico ricevuto. Il caso vede

o personali, nei confronti delle società terze,

i due amministratori della società finanziaria,

che andava a finanziare esponendo l’impresa

successivamente fallita, deliberare la conces-

a perdite.

sione di fidi a diverse società senza pretendere adeguate garanzie. Condannati nei primi

Il concetto di Perizia

gradi di giudizio , gli amministratori hanno proposto in Cassazione sul presupposto :

Questione controversa è il fatto che in capo

a) di non aver violato alcuna specifica disposi-

all’amministratore gravi l’obbligo non solo di

zione di legge;

comportarsi secondo i canoni della diligenza

b) dell’andamento sfavorevole del mercato. La

ma anche secondo perizia.

Suprema Corte ha ritenuto invece sussistente

E’ doveroso dire che , accanto all’opinione di

la responsabilità degli amministratori affermando che essa si fonda, non sulla violazione di specifiche norme di legge o clausole statutarie ma sull’osservanza del criterio generale di diligenza propria del mandatario. Questa decisione fornisce l’occasione per tornare sulla distinzione tra violazioni di specifici obblighi di legge e violazione di regole di condotta generali, quali la regola di diligenza, e per comprendere fino a che punto le scelte discrezionali degli amministratori relative alla gestione dell’impresa siano effettivamente insindacabili dal giudice. 101


chi non ritiene che gli amministratori di socie-

traduce nell’obbligo del nominato di accetta-

tà oltre a essere diligenti siano anche periti, si

re l’incarico di amministratore se e solo se in

annota l’opinione prevalente di chi ritiene che

grado di esercitare la funzione. In virtù di un

la perizia costituisca un dovere preciso degli

principio di autoresponsabilità ha il dovere di

amministratori da osservare quale “prudenza

accettare la nomina esclusivamente se è con-

ed avvedutezza per il compimento delle atti-

sapevole di possedere la capacità richiesta per

vità tipiche gestorie ed anche per il controllo

l’espletamento dei compiti affidatagli.

sull’agire degli altri amministratori”. In giurisprudenza è stato sostenuto che “ il

(In)sindacabilità degli atti di gestione

principio secondo cui il dovere di diligenza non comprende il dovere di perizia, ossia la perso-

Riguarda la possibilità da parte di un giudi-

nale cognizione da parte dell’amministratore

ce di sindacare decisoni imprudenti o addi-

delle svariate tecniche la cui applicazione può

rittura irragionevoli degli amministratori. Si

essere opportuna per una migliore gestione

segnala che all’amministratore di una società

dell’impresa non può esonerare il singolo am-

di capitali non può essere imputato , a tito-

ministratore dalla conoscenza delle regole fon-

lo di responsabilità. , di aver compiuto scelte

damentali ed essenziali alla professionalità di

inopportune dal punto di vista economico, at-

quella funzione… ; con la conseguenza che la

teso che una tale valutazione attiene alla di-

mancata acquisizione di queste regole fonda-

screzionalità imprenditoriale e può pertanto

mentali da parte degli amministratori prima di

eventualmente rilevare come giusta causa di

assumere la carica costituisca violazione del

revoca dell’amministratore , non come fonte di

dovere di diligenza che su lui grava [cfr Cas-

responsabilità contrattuale nei confronti della

saz. Civ. sez I 4 aprile 98 n. 3483].

Società . Conseguentemente, il giudizio sulla diligenza

nell’adempi-

mento del proprio mandato non può mai inve-

in virtù della quale dall’art.

stire le scelte di gestione, ma solo l’eventuale

2381 comma 6 c.c. “gli

carenza nell’agire quotidiano delle verifiche e

amministratori sono tenuti

informazioni preventive normalmente richieste

ad agire in modo informa-

per una scelta di quel tipo, effettuata in co-

to …” può desumersi non

stanza e secondo la misura delle proprie com-

tanto un obbligo di perizia

petenze quale gestore di un patrimonio altrui

quanto piuttosto un “do-

agente senza alcun interesse conflittuale con

vere di competenza che si

quello della società amministrata. n

1

102

dell’amministratore

In sintesi si può quindi condividere l’opinione

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Banche e moratoria mutui

Pianificatore Finanziario Indipendente Fee Only di Roberto Cappiello

104

L’Abi ha preannunciato che a gennaio sarà

82 miliardi di euro, di cui 55 solo nell’ultimo

operativa la possibilità di sospendere il paga-

trimestre.

mento del mutuo immobiliare per coloro che

Per comprendere cosa c’entrano le cartolariz-

hanno difficoltà economiche.

zazioni con la moratoria sui mutui però biso-

Da un lato c’è da rallegrarsene visto che que-

gna comprendere a cosa servono le cartolariz-

sta possibilità era prevista da una norma del

zazioni. Molto semplicemente le banche fanno

Decreto Anticrisi che risale a fine 2008, dall’al-

mutui impiegando la liquidità a disposizione,

tro c’è da preoccuparsi e domandarsi perché

poi li impacchettano in una obbligazione e li

proprio l’Abi.

vendono ad una società terza che incassa le

Sembra che questa sia più potente del nostro

rate di mutuo. La società terza emetterà delle

ministero e decida quando e come rendere at-

obbligazioni e le venderà sul mercato lucrando

tive le Leggi. Lo ha già fatto, per esempio, con

sull’operazione e rientrando dell’investimento

le commissioni di massimo scoperto, che abo-

fatto. La banca invece incassa soldi freschi che

lite per legge, sono rientrate sui nostri conti

potrà utilizzare per nuove operazioni di finan-

bancari sotto altro nome. Le istituzioni sono

ziamento.

rimaste in silenzio.

Nulla di strano, sono operazioni lecite e se

In realtà come ho già scritto qualche tempo fa,

condotte eticamente, senza abusarne, non

le banche con queste iniziative tutelano in pri-

danno problemi, anzi sono importanti e age-

mo luogo i loro interessi, e siccome in questo

volano la circolazione del denaro nel sistema.

momento è interesse delle banche contenere

Nel 2008 però la banca centrale europea ave-

le sofferenze sui mutui ecco che preferiscono

va a garanzia dei prestiti a breve delle banche

trovare soluzioni che evitino l’incaglio delle po-

i cosiddetti “titoli tossici” il cui valore si era

sizioni.

praticamente azzerato non essendoci più mer-

In Italia il mercato dei mutui cartolarizzati è

cato. Si rese allora necessaria la sostituzione

cresciuto tantissimo, vi do alcuni dati: tra il

dei “titoli tossici” con nuove garanzie, i mutui

1999 ed il 2001 in Italia si cartolarizzavano

cartolarizzati appunto. Si spiega così il note-

circa 17 miliardi di crediti; 2002-2004 la me-

vole aumento di cartolarizzazioni nell’ultimo

dia era di 12 miliardi; nel 2005-2006 media-

trimestre del 2008.

mente 25 miliardi; nel 2007 erano circa 30

Adesso domandiamoci: cosa succede se au-

miliardi, mentre nel 2008 sono stati toccati gli

menta il tasso di disoccupazione come sta


succedendo adesso? Succede che chi perde il lavoro ed ha un mutuo non riesce più a pagare le rate, e se il suo mutuo è stato cartolarizzato e immesso a bilancio in patrimonio o è diventato garanzia dei prestiti a breve presso la BCE diventa un problema per le banche e per la stessa BCE, soprattutto in presenza di un incremento consistente, come quello attuale, del tasso d’insolvenza dei crediti bancari. In conclusione, ben venga la concreta possibilità di sospendere i mutui a tutti i soggetti 105


Banche e moratoria mutui

in difficoltà, vedremo quali saranno i requisiti richiesti e le modalità, ma teniamo anche ben presente che non si tratta di “amore” per i mutuatari in difficoltà. Alcuni dati per le insolvenze 2009 fonte Experian: crescono, infatti, le morosità nei mutui e nei prestiti personali rispetto allo stesso periodo 2008. A gennaio 2008, secondo dati Experian, il tasso d’insolvenza per i prestiti personali era a quota 5,68% mentre oggi si attesta al 6,72 % (+18,3%), mentre per i mutui nel 2008 era al 2,70% e oggi è salito al 3,41% (+26,3%). Tasso medio d’insolvenza a quota 4%, nel 2009. Credito al consumo (2,45%), revolving (3,89%) e carte di credito (2,89%) segnano tassi inferiori alla media. I dati si riferiscono alle forme di finanziamento citate, e riguardano i rapporti con ritardi di pagamento gravi per almeno 3 rate (da 90 giorni in su), su un campione molto ampio ovvero su milioni di contratti censiti dalla banca dati di Experian e in essere a fine gennaio 2009.. n

Studio Cappiello, Via fratelli Lechi 13, 25121 Brescia, Tel/Fax 0305030934, www.studiocappiello.it il dott. Cappiello è delegato Aduc per Brescia

106


107


Esperienza è il nome che tutti danno ai propri errori.

Buoni e cattivi di Antonio Russo

Gente che uccide, che sevizia, che osserva pas-

Parole come obbedienza, autorità, e frasi come

siva altri esseri umani soffrire e morire. Gente

un «ordine è un ordine», vanno valutate assai

ritenuta sadica, e dunque diversa da noi. “Così

attentamente dopo questo pensiero. Messi di

ci hanno sbrigativamente e con superficialità,

fronte a certe occasioni, immersi in ambienti

suggerito di pensare”. L’ idea del mondo spac-

ostili, schiacciati da stress, come testimonia-

cato in due - sponsorizzata generosamente

mo tutti i giorni, qualunque essere umano è

da chiesa, scuola, televisione e da gran parte

in grado di fare del male a un altro restando

delle persone che contano ci piace molto e l’

comunque assolutamente ingiustificabile, la

abbiamo adottata da subito.

condotta negativa va sempre condannata. La comprensione delle successioni sociali si rivela

Difficile separarsene persino quando assassini

dunque uno strumento fondamentale affinché

e torturatori, analizzati da esperti criminolo-

le condizioni adatte a questi sviluppi aggressi-

gi, sono “spaventosamente” normali. A simili

vi siano riconosciute e possibilmente evitate.

osservazioni segue di solito una sensazione di

Come si legge continuamente sulla stampa,

disorientamento che per un attimo fa vacillare

così racconta i suoi aguzzini… sommersi e i

la credenza nel mondo binario; poi però ci fac-

salvati: «erano fatti della nostra stessa stoffa,

ciamo distrarre dalla vita, e fatalmente dimen-

erano esseri umani medi, mediamente intel-

tichiamo tutto. Il libro della vita che abbiamo

ligenti, mediamente malvagi: salvo eccezioni,

tra le mani può stimolare quella sensazione

non erano mostri, avevano il nostro viso, ma

spiacevole, individui ben integrati e dai profili

erano stati educati male. Erano, in massima

di personalità nella norma, giungono a sopraf-

parte, gregari e funzionari rozzi e diligenti: al-

fare, umiliare, seviziare in maniera deliberata

cuni fanaticamente convinti del verbo nazista,

persone innocenti.

molti indifferenti, o paurosi di punizioni, o desiderosi di fare carriera, o troppo obbedienti».

Veniamo a contatto con varie manifestazioni del “immoralmente”, inclusa quella, solo ap-

L’ unica crudeltà che ci coinvolge tutti, demo-

parentemente minore, dell’inerzia in situazioni

craticamente, è la situazione: guerre, carestie,

di emergenza. Questa volta, però, non reste-

dittature, pericoli, possono stritolare la reale

rete soli con i vostri dubbi: arriveranno delle

natura. Sotto la pressione di paure e diffidenze

risposte, di matrice personale, frutto di analisi

si può finire col credere che l’ altro, la vittima,

incentrate prevalentemente sulla situazione

sia un colpevole meritevole del male.

in cui gli individui agiscono anziché sui nostri tratti di personalità. Il mondo non sarebbe diviso, in maniera consolante, fra buoni o cattivi, in questo periodo non lascia indifferenti. 108


Abbiamo addottrinato che, in guerra, i soldati

determini o che abbia un elevato grado di pro-

combattono certi che un paese buono sia in

babilità di determinare lesioni, morte, danno

lotta contro un paese cattivo. Sappiamo però

psicologico, cattivo sviluppo o privazione”.

che queste convinzioni si possono manipolare e sappiamo anche che inoculare il virus della

Sempre secondo l’OMS esistono diversi tipi di

paura può far scattare esagerati sistemi di di-

violenza e precisamente:

fesa. Tipi di violenza A quest’ imposizione negativa dell’ ambiente sull’ animo, comunque, si contrappone la vi-

ragazza darkLa tipologia proposta in questa

sione di «un’ influenza buona», se ci compor-

sede divide la violenza in tre ampie categorie

tiamo male in circostanze critiche, possiamo

in base alle caratteristiche di chi commette

comportarci meglio in ambienti sani? Pare

l’atto:

proprio di sì, la convenzionalità del male ha molto in comune con l’ovvietà dell’ eroismo.

* violenza autoinflitta; * violenza interpersonale;

La “giusta opinione” non va solo somministra-

* violenza collettiva.

ta al singolo, ma all’ intera struttura sociale. I fatti presi in considerazione dalla stampa,

Questa classificazione iniziale distingue tra:

dalla televisione e dai canali mediatici fanno parte della cronaca, riguardano il caso………, impiegato a……. responsabile della morte di una persona……….; il delitto……………

* la violenza che una persona infligge a se stessa, * la violenza inflitta da un altro individuo o da un piccolo gruppo di individui

Le situazioni sono supportate da eventi svolti

* la violenza inflitta da gruppi più ampi quali

in alcune importanti località, o bassifondi me-

stati, gruppi politici organizzati, milizie e orga-

tropolitani. Pochi si tirarono indietro, e qui l’

nizzazioni terroristiche.

obbedienza devastatrice si rivela distruttiva. Vi lascio con un aforisma: Chi è cattivo con se Altro punto importante e poco affrontato e a

stesso con chi si mostrerà buono? Non sa go-

violenza sulle donne messa in atto dal partner,

dere delle sue ricchezze. (Siracide)

attuale o ex, in generale definita come violenza domestica, può essere di varia natura ma sempre tale resta. Si può manifestare come violenza fisica, sessuale o emotiva, ma anche la sottrazione delle risorse economiche, come per esempio l’appropriazione forzata dello stipendio stesso o il mancato contributo alle spese per la casa o per la famiglia, può rappresentare un atto coercitivo da parte del partner che, così, nega l’autonomia della donna e ne assume pienamente il controllo. I dati epidemiologici sono spesso incompleti perché non tutti i casi sono denunciati, ma i numeri sono ugualmente notevoli. Secondo L’OMS la Violenza è “L’utilizzo intenzionale della forza fisica o del potere, minacciato o reale, contro se stessi, un’altra perso-

Se vuoi saperne di più scrivi a:

na, o contro un gruppo o una comunità, che

russo59@libero.it 109


La Religione nell’ Antico Egitto di Edward Battisti1

Tutto ciò che ci ha trasmesso l’ Antico Egitto è in qualche modo collegato con il mondo religioso. I principali elementi della religione egiziana erano già presenti sin dalle prime dinastie. La mitologia, i principi universali “neterw”, la creazione del mondo, tutto ha una origine antichissima. Certo sappiamo che la pratica religiosa era altamente elitaria, i templi non erano pubblici e solo il clero aveva accesso ai santuari interni, mentre per la gente comune il tutto si limitava alla frequentazione di cappelle o tempietti, all’ utilizzo quotidiano di amuleti, od alla partecipazione alle varie festività in onore di questo o quel dio. Tali celebrazioni, potevano durare anche diverse settimane, alcune come quelle collegate ad Osiride si celebravano in tutto l’ Egitto, ma in particolare ad Abido nei pressi di Menfi, vera città dei morti, altre erano più strettamente locali, ma comunque sempre molto frequentate. I riti egiziani che consistevano essenzialmente nelle offerte (invocazioni di offerte), ovvero nei prodotti trasformati dall’ uomo come pane, birra, vesti, pollame, arrosto, erano un modo di esprimere la propria devozione agli dei e per poter meglio percepire e penetrare l’ efficacia dei principi primordiali che avevano Medico Chirurgo Specialista in chirurgia plastica Board Director Associazione Europea di Chirurgia Estetica. Si dedica da anni al ringiovanimento facciale con l’utilizzo di luci artificiali. Studioso di Egittologia (www.egittologia.net) ha tenuto numerose relazioni e conferenze sul tema. Docente e Collaboratore della Società Egiziana di Chirurgia Plastica. 1

110


reso possibile l’ ordine dal Caos rappresentato dalle acque di Nun che costituivano l’Oceano Primordiale totalmente immerso nell’oscurità, nella cui profondità giaceva addormentato lo spirito del creatore o del grande dio supremo. In queste acque erano dispersi i costituenti del dio Atum, che si aggregarono permettendogli di sorgere dalle acque sotto forma di una scintilla o del sole. Atum, grazie al suo calore permise quindi di prosciugare una piccola porzione di Oceano dando origine a una collinetta (l’ Egitto) da cui prenderà vita tutta la creazione. Atum viene quindi definito il creatore per eccellenza, spesso associato nella città di Eliopoli (Città del Sole) nei pressi della capitale Menfi al dio Ra, personificazione del dio solare. Ra viaggiava nel cielo su due barche,

quella del giorno e quella della notte. Veniva ingoiato la sera da Nut il cielo, fonte cosmica del nutrimento e grande madre e matrice dell’ universo, e da essa partorito la mattina. A Ra era emanata una figlia Maat, identificata con la giustizia e la verità e personificazione dell’ordine e dell’ equilibrio cosmico venendo pertanto intesa più come un concetto spirituale che una vera e propria entità divina anche se veniva raffigurata con le sembianze di una fanciulla con una piuma in testa. Tutti gli dei egiziani partecipanti al processo di creazione erano aspetti di Ra, ecco perché spesso Ra è associato al nome di altri dei. E’ rappresentato in forma umana con una 111


La Religione nell’ Antico Egitto

testa di falco sormontata dal disco solare

circondato dall’ ureo (cobra). Ha in

mano l’ “ankh” segno della vita (immortalità) e lo scettro “was” (potere creatore). Nella religione egiziana ciascuna delle grandi città sede di importanti culti religiosi tendeva con il proprio mito a prevalere sulle altre, Atum come visto per Eliopoli o Ptah per Menfi, o ancora il culto di Osiride per Tebe e le divinità locali non furono eliminate dopo l’ unificazione dell’ Alto e Basso Egitto, solo furono integrate in sistemi teologici diversi, il che spiega il quasi stupefacente politeismo. In realtà se intendiamo il concetto della creazione come disegno di un consapevole e non casuale atto ideato da una mente suprema, allora ecco che si evidenzia come in realtà la religione egizia sia in senso stretto monoteista e tutti gli elementi ed i principi che operano nell’ universo non siano altro che aspetti funzionali dell’ unico dio. L’aspetto zoomorfo assunto dalle varie divinità, non intendeva corrispondere alla reale immagine che il fedele avesse di esse, quanto un modo per descriverne le sue caratteristiche, e quindi di considerare gli animali come incarnazioni di specifici principi divini e di funzioni. Questo spiega l’ attribuzione dello sciacallo e del cane (Anpu, Upuaut) alla guida del defunto, il falco per la resurrezione, la femmina incinta dell’ ippopotamo per la fecondità, la cicogna per l’ anima migrante etc. Uno dei miti più complessi di tutta la religione egizia, è sicuramente quello legato alla morte e resurrezione di Osiride che viene considerato il re risorto nel mondo dei morti e quindi vero fulcro della capacità rigenerativa.

112

Il mito narra che molto prima dell’ epoca dinastica, l’ Egitto godesse di grande prosperità ed uno dei suoi re, Osiride appunto, figlio di Nut e Geb, venisse ucciso per invidia dal fratello Seth. Iside, moglie e sorella di Osiride riuscì con le sue arti magiche a recuperare le varie parti del corpo di Osiride ed a ridargli vita riuscendo a generare un figlio, il dio falco Horus. Osiride, no

la

Iside, cosiddetta

Horus triade

rappresentadi

Abido.

Analizziamo alcune tra le più note divinità: Thoth: Dio di Ermopoli. Dio della saggezza e messaggero degli dei nonché considerato padre della scrittura e come tale ideatore dei geroglifici. E’ generalmente rappresentato con la test di ibis. Hathor: Dea di Afroditopolis e di Dendera. Dea dell’ amore patrona della musica e della danza. Generalmente rappresentata da una figura a forma di vacca.


della siccità e della potenza distruttrice ed è in sostanza visto come dio del male. Horus: Dio falco figlio di Iside e Osiride, regna sull’ Egitto dopo la morte del padre. I faraoni sono considerati suoi figli e figlio di Horus costituisce una della cinque titolazioni del complesso protocollo reale assegnato ai sovrani.

Anubi (Anpu): Dio sciacallo di Cinopolis. Assiste Horus e Thoth nella pesatura del cuore (psicostasia) dei defunti. Il peso del cuore viene messo a confronto con la piuma di Maat. Se risulta più leggero il defunto è retto e giusto. Bastet:

la

dea

gatta.

Dapprima

divinità

cattiva, venne poi calmata da Thoth che la trasformò con un’indole più pacifica. Montu: dio guerriero e divinità antichissima, spesso associata alla guerra. Ebbe il

momento

di

massimo

splendore

all’

epoca dell’ XI Dinastia venendo poi soppiantato

da

Amon

a

partire

dalla

XII.

Apofi: Il dio serpente che nel regno del Duat (oltretomba) lotta contro il dio sole per

contrastarne

l’

approdo

a

oriente.

Seth: Fratello di Osiride è considerato dio

113


Piero Degli Antoni : bergamo, odi et amo 1

di Glenda Manzi

“Bergamo per me è come un vecchio collegio, in cui mi hanno insegnato molte cose preziose ma in modo così severo e rigoroso che, quando ci torno, non riesco ad avere un grande trasporto nostalgico”. Così Piero Degli Antoni, classe 1960, giornalista e scrittore, descrive il suo rapporto di “amore e odio” con la città. Si definisce bergamasco, ma d’adozione. A Bergamo ci è nato ma del tutto casualmente, perché i suoi genitori - che non erano bergamaschi - si trovavano lì al momento del suo arrivo. L’infanzia l’ha trascorsa fra Trieste, Treviso e Biella. Poi, undici anni compiuti sulle spalle e un romanzo incompiuto nel cassetto, è tornato in città, ci è rimasto per vent’anni e, infine, se n’è andato di nuovo per trasferirsi a Milano, dove vive, lavora e di romanzi compiuti nel cassetto, adesso, ne ha un bel po’. A che età ha lasciato Bergamo? Definitivamente a 32 anni, ma ho cominciato a lavorare a Milano quando ne avevo 24. La mia carriera di giornalista è stata un po’ travagliata, all’inizio. Ho cominciato nel 1979 con Il Giornale di Bergamo, che ha chiuso l’anno successivo, così con alcuni colleghi ho fondato Bergamo Oggi, a cui è seguito Il Giornale di Bergamo Nuovo. Ma è durato pochi mesi, e sono rimasto senza lavoro. Fortunatamente. Perché fortunatamente? Prima di tutto perché fui costretto a trovare un altro posto e lo trovai a Il Giorno, dove mi assunsero. E poi perché, a dire il vero, il giornalismo bergamasco di trenta anni fa non era il massimo. È quello che ho cercato di raccontare con La verità è un’altra, ambientato a Bergamo. Il protagonista è un giornalista a cui la città non lascia fare il suo mestiere. Adesso però, dai segnali che ho, le cose sembrano cambiate.

C’è qualcosa che ha imparato da Bergamo e dai bergamaschi? Credo di aver ereditato la testardaggine, l’amore per il lavoro, una certa retorica del sacrificio e la franchezza, a volte perfino brusca. E anche un’antipatia per le moine, l’odio per la piaggeria. Oltre a Bergamo, nei suoi romanzi compaiono La Spezia, un angolo nascosto di Liguria, Verona, Arezzo e l’Umbria. Letterariamente sembra che sia la provincia a interessarla di più. Sì, credo che letterariamente sia insuperabile, mi affascina il fatto che tutti conoscano tutti. Quando passeggiavo sul Sentierone, per via del mio lavoro della metà delle persone che incontravo conoscevo le virtù, ma anche i vizi. In provincia ti può capitare di incontrare il pubblico ministero, che di giorno perseguita i criminali e che, magari, di notte frequenta le bische clandestine. Tutto questo succede anche a Milano, ma è molto meno evidente. Come nasce la sua passione per la scrittura? Non saprei dirlo, so solo che già a sei anni mi piaceva raccontare storie, tanto che avevo iniziato a scrivere il mio primo romanzo, La conquista del sistema solare Zefir, una storia di fantascienza ovviamente rimasta incompiuta. Di recente l’ho ritrovato tra mille scartoffie, un quaderno con la copertina rossa, ma non ho avuto cuore di rileggerlo. Ha una laurea in Giurisprudenza. La sua formazione giuridica l’ha influenzata come narratore? Sì, il protagonista di L’udienza è tolta, Altero Cavalcanti, è un pubblico ministero che si misura con la responsabilità di dover giudicare e con il rischio di sbagliare. Ho voluto scrivere una critica ai giudici

1 Piero Degli Antoni nato a Bergamo nel 1960 si occupa di televisione e spettacolo per Il Giorno, Il resto del Carlino e La Nazione. Ha pubblicato con Bompiani Gli uomini preferiscono le donne (1998) e Sarò sincero (2000), con Fazi La verità è un’altra (2002) e L’udienza è tolta (2004), con Rizzoli Ghiaccio sottile (2005) e La notte di Peter Pan (2007) e con Feltrinelli Quel che non è stato (2009).

114


che pensano di essere equanimi e giusti. Dimentica-

agente sto cercando di trovare un editore adatto. Si

no che c’è sempre un granellino di polvere che può

tratta di un thriller ambientato all’interno del campo

inceppare anche il meccanismo più perfetto.

di concentramento di Auschwitz. La storia si svolge in una baracca, e accade tutto in una notte. Mi ha ri-

I suoi primi due romanzi - Gli uomini preferiscono

chiesto una grandissima fatica, ho voluto documen-

le donne e Sarò sincero - sono due commedie bril-

tarmi a fondo per usare il gergo delle persone che

lanti, poi è passato al giallo e al thriller. Come mai?

hanno vissuto lì, volevo che tutto fosse storicamente

Sono le due anime che la abitano?

e filologicamente il più esatto possibile. È stato inte-

Dopo il periodo di fantascienza, avevo iniziato con i

ressante ma anche psicologicamente faticoso.

gialli ma in quegli anni non li voleva nessuno. Quindi dopo averne scritti inutilmente due o tre, poiché l’al-

Nessun’altra fatica letteraria ambientata a Berga-

tra mia anima è ironica e spiritosa, ho scritto queste

mo, quindi?

due commedie leggere. Nel frattempo il giallo italia-

Penso di no. Sento di aver come esaurito le poten-

no è diventato di moda e così ho fatto un’altra inver-

zialità narrative della città, almeno per quanto mi

sione a U. Ma non mi sento un giallista tradizionale,

riguarda. Per ogni romanzo ho bisogno di una nuova

gli stilemi del giallo mi hanno stancato per cui cerco

storia ma anche di un nuovo fondale. n

di reinventarli, nell’ ambientazione, nei meccanismi. Con quel che non è stato ho voluto varcare un’ulteriore frontiera, mescolando giallo e rosa: è una detection che però non ha come oggetto un crimine,

TEST&THE CITY

ma un vecchio amore. François Truffaut diceva che ogni regista, in fondo, gira sempre lo stesso film. Vale lo stesso per gli scrittori? Ne sono convinto. Tutti hanno un tema a cui non possono sottrarsi. Il mio è la verità. Parlo sempre e soltanto della verità, della sua fuggevolezza. Quando vidi Rashomon (film di Akira Kurosawa, vincitore del Leone d’oro nel 1950, che affronta il tema della verità, ndr) rimasi folgorato, a bocca aperta. Avevo capito tutto, la verità era la mia ossessione. Sta lavorando a un nuovo romanzo? Ho appena terminato un nuovo lavoro e con la mia

Cosa significa Bergamo? Credo derivi da Berghem. Berg città, Heim, patria. Quasi. “Bèrg”significa colle, “hem” casa. La casa sul colle. Il santo patrono della città? Questa è facile. Sant’Alessandro, ovviamente. Si ricorda quando si festeggia? A Settembre. Sbagliato. 26 agosto. Sa dirmi quante volte e a che ora suona ancora il Campanone? Cento. Giusto. E a che ora? Alle ventidue. Esatto. Devo ringraziare mio nonno, era lui che me lo raccontava. 115


Dans les coulisses... di Maryline JM-W1

Il bello degli appuntamenti fissi, dei riti, è la sensazione di sicurezza che nasce dalla continuità. In un mondo dove tutto cambia così in fretta, dove le certezze sembrano sempre meno, sapere che ogni mese mi siederò davanti alla mia tastiera e che entrerò con voi dietro le quinte di un evento o di un personaggio, mi rassicura; so che c’è. Certo nessuno è mai sicuro del proprio destino, ma esclusi grandi imprevisti ci sarà; e lo trovo molto confortante. Qualcuno denigra l’elemento ripetitivo del rito, perché teme la noia. E qualche volta la temo anch’io, ma poi, al momento dell’incontro, è sempre diverso, forse perché noi siamo sempre diversi per stato d’animo o per fatti avvenuti. Per esempio per una volta è stato il Salottino Virtuale a guidare i miei passi alla ricerca di quinte dietro le quali sbirciare, e non vice-versa. Infatti, dopo aver lasciato la parola alle varie gallerie bergamasche che saranno presenti alla fiera di Arte Moderna e Contemporanea che si terrà a Bergamo a gennaio, mi è venuta voglia di andare a curiosare nei tesori nascosti dei commercianti d’Arte della città. Purtroppo non tutti i sogni si realizzano, tanto è vero che all’unisono tutti mercanti d’Arte mi hanno risposto che non si poteva. Sarebbe come svelare la propria anima, ha dichiarato qualcuno. Porta sfortuna, secondo altri, tant’è che ogni pezzo che esce dal regno segreto per essere esposto, non ci torna più; dopo la mostra viene messo al bando in un deposito di seconda importanza. Scoraggiata, ma sempre decisa a farmi aprire le porte di un luogo che racchiudesse un tesoro d’Arte, ho continuato a bussare con più o meno insistenza finché, in cambio di una promessa di estrema riservatezza, un ragazzino partito dalla Sicilia con, pour seuls bagages2, la sua valigia di cartone

Dans les coulisses di una collezione preziosamente custodita quelque part entre ici et nulle part3 sul territorio bergamasco. e il sogno di fare l’industriale a Milano, mi ha lasciata entrare

Tato4 è oggi nonno di due nipotine e, tra im-

gere più spesso ai bambini secondo me. Di

pegni di lavoro e partite a tennis o a biliardo,

lui cosa posso dire d’altro senza mancare alla

si diletta a scrivere romanzi e fiabe in cui i

promessa fatta? Di sicuro i no e le difficoltà

cattivi, quali Ranorco , diventano buoni grazie

non lo spaventano, infatti, prima di riuscire

al becco magico di una falchetta, Reginella.

a realizzare il suo sogno, ha dovuto bussare

Racconti in cui la democrazia dei Taralandini

a migliaia di porte - da giovanissimo ha fatto

vince la dittatura di Gedeone, il re di Geovil-

l’ambulante con zii e fratello - nonché anda-

lage, venendo in soccorso alla popolazione

re oltre una piccola sconfitta imprenditoria-

fino ad allora nemica quando un incendio

le quand’era ancora poco più che ventenne.

distrugge il loro villaggio. Insomma favole di

Quando cerchi la fortuna, non arriva quasi mai! è

buoni sentimenti come se ne dovrebbero leg-

più probabile che arrivi quando sei impegnato in

5

Nata in Francia, a vent’anni l’autrice è venuta a vivere in Italia dove, dopo la pubblicazione del suo primo Romanzo collage © Dans les coulisses... ed. Il filo -, ha iniziato a collaborare con la rivista Bergamo Up senza tuttavia abbandonare le sue passioni, insegnare la propria lingua, viaggiare, dipingere e fotografare riflessi. 2 Per unici bagagli. 3 Da qualche parte tra qui e da nessuna parte è un modo per dire in un luogo non meglio precisato. 4 L’ingresso è libero. 5 Un incrocio tra una rana e un orco; figlio in realtà di quello che fu una bellissima principessa trasformatasi per ripicca con l’aiuto di un mago in un’orrenda rana dopo essere stata costretta a sposare un orco per salvare la propria famiglia dalla minaccia del malvagio mostro. 1

116


altro e non ci pensi!6 e così sembra proprio che

la illumina le serate calde tra amici o in fami-

sia andato per colui che a 26 anni brevettò

glia, mentre nei corridoi e nelle altre stanze

l’idea che lo rese numero uno nel suo setto-

si susseguono capolavori di George Mathieu,

re in Italia e discretamente presente anche in

Arnaldo Pomodoro, Renato Guttuso, Arman,

Europa. Si dice che il potere conferisca agli

Victor Vasarely, Gianni Bertini et tant dautres8

uomini un certo fascino, a Tato di sicuro non

di cui Tato controlla data e titolo ogni volta.

manca. Sempre sorridente e pronto alla bat-

Quando entriamo in sala mi aspetto di vede-

tuta, tra le tante persone che erano presenti

re i pezzi forti, e non mancano: un Salvador

al vernissage in galleria Elleni la sera in cui

Dalì e tre Giorgio De Chirico che ha diverse

l’ho conosciuto, è l’unico verso il quale io sia

volte prestato a mostre nazionali, infatti sui

andata senza essere stata presentata. Stava

due cataloghi che mi tende riconosco i Due

scherzando con un’amica indicando una foto

cavalieri fuggenti, l’Apparizione di un cavallo

che gli ricordava la sua infanzia; erano belli da

in un interno metafisico del 68 e il cavallo e la

vedere, così ho rubato uno scatto e da cosa è

zebra che posso ammirare e toccare con mano.

nata cosa.

Che dire? Volevo un tesoro d’Arte, sono stata accontentata. (Sospiro ripensando a quella vi-

Ed eccoci al grande giorno. Prima delle parole,

sita.)

abbiamo deciso di comune accordo di gustar-

Dopo aver rubato qualche scatto alle sue

ci le opere. Man mano scoprivo la cinquantina

opere, siamo andati in azienda dove mi ha

di pezzi che ornano casa sua e di sua moglie

introdotta nel suo universo e ha accettato di

- una donna a cui dedica poesie ogni tanto,

rispondere alle mie domande.

e che ho avuto il piacere di conoscere quella

Siccome da piccola conservavo tutto quello

stessa sera all’inaugurazione - è l’uomo dietro

che trovavo, dai francobolli, alle monete di

il collezionista, che sembrava svelarsi.

dieci franchi o alle schede telefoniche - tutte

Dopo un ingresso da star con Marilyn Monroe

collezioni rigorosamente abbandonate: sono

(Affichage di Mimmo Rotella) che si riflette in

in una fase minimalista, preferisco colleziona-

uno scatto teatrale di Maurizio Buscarino, mi

re ricordi sono più lievi e dolci da portare in

hanno colpito Il generale di Enrico Baj con una

giro - ero curiosa di sapere se anche per lui il

cassaforte al posto della bocca, come ha si-

collezionismo era una storia di lunga data.

gnificare che in certe posizioni la discrezione

Di origini umili, non ci aveva mai neanche

è di rigore - appeso nel suo studio ovviamente

pensato. Poi da adulto, realizzato il suo sogno

- e il lussurioso nudo di Salvatore Fiume posi-

di fare l’industriale, ha provato a colleziona-

7

zionato nell’antro di tutti i peccati di gola, la

re monete antiche, ma senza grande entusia-

cucina. In giardino, una chiave di Marco Lodo-

smo. Infatti, le ha tutte rivendute. E perfino

Così concludeva il 20 aprile 2008 la sua breve autobiografia nata dal desiderio di raccontarsi “per essere d’esempio ai [propri] nipoti ed alle future generazioni, di come la forza di volontà, l’impegno e la determinazione siano elementi fondamentali per raggiungere obiettivi importanti nella vita e per realizzare i propri sogni.”. 7 Eccone una intitolata Con te: Ti conobbi, stemmo insieme – Ci sposammo fummo lieti. I pargoli crebbero come gli alberi in giardino. Un cammino, un bicchier di vino. Passioni, gioie, dolori, ostacoli, strade irte. Nell’unisono dei pensieri ci trovammo sempre bene. Or che sono passati gli anni, - le passioni se ne vanno, - in tanto amore ci stringiamo - sempre uniti noi restiamo. Marzo 2006 8 E tanti altri, tra cui un’opera del nostro Francesco Lussana. 6

117


Dans les coulisses...

di una collezione preziosamente custodita

quando ha iniziato a comprare tele del sette e

sta moderna e contemporanea.

dell’ottocento, era solo ed esclusivamente per

Parlando di scelta, ero curiosa di sapere quali

arredare casa.

erano i suoi criteri.

La sua attuale collezione difatti è nata un

“Pragmatico per natura, una tela o una scultu-

peu malgré lui . Un giorno ha conosciuto un

ra è anche un investimento per me”.

intenditore nonché mercante d’Arte Moderna

E il piacere? – ho allora indagato.

e Contemporanea - famoso in città per aver

“Preferisco andare a pelle con artisti affidabi-

precorso i tempi con le sue scelte coraggiose

li, ma se il prezzo è relativamente contenuto

e spesso azzeccate - e sono subito diventa-

allora mi concedo qualche sfizio, anche se per

ti amici: “A pelle ci siamo subito voluti bene,

problemi di spazio ormai sono più parsimo-

avevamo piacere di stare insieme e di chiac-

nioso”.

chierare”.

9

È stato lui ad insinuare in Tato

Mi ricordo che sorrisi a questa risposta, ef-

l’idea che “l’antico è statico; un paesaggio,

fettivamente non esistono muri spogli in casa

per quanto bello sia, rimarrà sempre e solo

loro e pensando a casa loro, volli sapere se la

un paesaggio, mentre l’arte moderna evolve

sua dolce metà partecipava a queste prese di

insieme all’osservatore e lascia sempre spa-

decisioni.

zio all’immaginazione di chi la guarda”.

“Sì, certo. I pochi paesaggi rimasti per esem-

Convertito, la sua prima acquisizione è stata

pio sono un compromesso dettato dai suoi

un’opera del pittore Piero Dorazio; famoso

gusti, ma anche Amazzonia di Jorge Eielson”.

per i suoi segni colorati, tout ce qu’il y a de plus

Me la ricordo, è una bellissima tela quadrata

abstrait, di più lontano da una qualsiasi raffi-

dallo sfondo rosso con i suoi capi annodati -

gurazione oggettiva della realtà.

originari del Perù, ma non solo, infatti si ri-

Il primo passo è spesso il più difficile da fare,

scontravano anche nelle civiltà del bacino del

ma una volta fatto, la direzione è quella. Infat-

Mediterraneo, in India, in Cina ed altre cultu-

ti, le altre opere hanno seguito, sostituendosi

re arcaiche - che la attraversano in diagonale

a quelle antiche. Poi “negli anni i gusti si sono

come a riprendere il desiderio dell’artista di

affinati, precisati, quindi [ha] operato qualche

trovare un linguaggio trasversale che va oltre

cambiamento, comprato pezzi dello stesso

le convenzioni. Un linguaggio totale ma non

artista ma più preziosi” però la linea è rima-

totalizzante.

9

118

Un po’ suo malgrado, cioè senza desiderio conscio.


Torno sul tema del piacere. Secondo Tato una

si sente di dare un consiglio ad un eventuale

collezione è un piacere da condividere; non

collezionista neofita. “È difficile dare consigli

concepirebbe mai l’acquisto di una tela solo

perché ognuno di noi ha il suo modo di pen-

per il gusto di possederla, o per racchiuder-

sare. Ma se fosse giovane e con limitati mezzi,

la in qualche deposito. In questo riconosco

gli direi di iniziare con nomi che ritiene possa-

l’uomo gioviale e generoso che ha accettato

no nel tempo diventare un buon investimento.

di condividere le sue opere con una scrittrice

[prima di aggiungere dopo una breve pausa]

solo perché glielo ha chiesto.

Tanto più che con l’arte contemporanea hai il

Grande sognatrice, non riuscivo a credere che

vantaggio di poter conoscere gli artisti. Dora-

il pragmatismo potesse vincere sempre, così

zio, Eielson e altri sono venuti a cena a casa

gli ho chiesto se esiste una tela che non ven-

mia.” Non saprei dargli torto, anche per me

derebbe mai. La risposta fu immediata: “Il G.

è sempre un piacere fare quattro chiacchie-

Matthieu bianco.” Infatti è in sala da pranzo,

re con gli artisti; sono una porta aperta verso

pensai sorridendo. Poi aggiunse l’interno me-

universi sempre diversi.

tafisico di De Chirico, ma è la prima scelta che conta!

L’incontro è finito. Lo ringrazio e corro a casa

Per qualche reminescenza di studi in econo-

per scrivere queste parole: Se non temessi

mia e commercio gli ho chiesto se, vista la

di offenderlo, direi che Tato è un uomo di altri

crisi, non sarebbe il momento di comprare

tempi, uno di questi uomini per cui una stretta

Arte? “Sì, però servono i soldi. Io mi riservo

di mano vale più di una firma su un contratto.

di aspettare perché oggi come oggi serve li-

Si lo so, je suis vieux jeu10. Mi spiace, ma è

quidità per far fronte a entrate che vengono a

più forte di me, credo ancora che certi valori

mancare. Bisogna stare all’erta, quindi perso-

siano vera qualità di vita e non solo parvenza

nalmente mi fermo, anzi ho venduto proprio

di benessere.

per fare delle operazioni finanziarie.”

Quindi, come si dice dalle mie parti, à bon en-

Concludo il nostro incontro chiedendogli se

tendeur, salut11. n

Sono vecchio gioco, ossia sono fuori moda, credo in valori di altri tempi. A buon intenditore, arrivederci (poche parole). Nata nel xvii secolo quest’espressione è un invito alle persone che hanno colto il senso delle parole dette di agire e reagire. In questo caso è anche un invito a scrivermi, se avete delle quinte da svelare. Quindi vi lascio il mio indirizzo e-mail: milemary@hotmail.com. E, per i più curiosi, le quinte di chi vi scrive le trovate sul blog del mio libro che si diverte a raccontarmi: http://milemary.blogspot.com/. 10 11

119


Salottino Virtuale di Maryline JM-W1

Perché si può parlare di cose serie, senza essere seriosi, e perché non si può sempre parlare di cose serie, questo mese vorrei lanciare un appello alle donne dai 18 ai 100 anni. Un nuovo anno si avvicina e con lui il giorno più romantico, San Valentino. Siccome l’idea della nostra rivista è nata un anno fa all’indomani di questa festa2, non potevo lasciarmi sfuggire questa data. In questi mesi, dieci uomini diversi per età, stato civile e professione, ma tutti rigorosamente autoctoni, hanno accettato di rispondere a sei domande per partecipare all’elezione - grazie a voi Mesdames - del

Berga-Maschio

ideale.

Quindi, native di Venere, se volete partecipare, vi basta andare sul nostro sito www.bergamoup.it e scegliere, tra i dieci profili, il Berga-Maschio ideale. Ricordatevi bene del numero del suo profilo perché il 13 gennaio 2010 dovrete votare per lui! L’appuntamento

è

alle

ore

18:30

pres-

so il VOX Restaurant & Lounge Bar (Viale Papa Giovanni XIII, 94) dove Mauro ci aspetta numerose per offrirci un aperitivo in allegria. E siccome non c’è gioco senza premio, estrarremo a sorte tre vincitrici per un gustoso massaggio al cioccolato per due persone gentilmente offerto dal centro benessere Semplici desideri2, un allegro completino intimo di produzione rigorosamente bergamasca, e una maglia gentilmente offerta dal negozio Temporary shop di Pino Caviglia4 1 2 3 4

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Per commenti e suggerimenti vi lascio il mio indirizzo e-mail: milemary@hotmail.com. Vedi Dans les coulissses di BergamoUp di settembre 2009 Via Borgo Palazzo, 85 - Bergamo Tel.: +39 035 236 195 Via Tiraboschi 83 - Bergamo


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Salottino Virtuale

E per rimanere nel tema della passione, questo mese il salottino riceve ospiti che hanno tutti un punto in comune: l’amore per l’arte moderna e contemporanea. Perdersi tra le opere, riconoscerne alcune e scoprirne altre. Fermarsi a chiedere qualche informazione o solo a scambiare impressioni

Ups, dimenticavo, fra tutti gli artisti esposti,

con i galleristi... J’adore. Fra poche settimane

non poteva mancare lo scultore Francesco

inizierà Bergamo Arte Fiera5 e spinta dalla mia

Lussana che tanti già conoscevano e che al-

solita curiosità ho pensato di invitare tutte

6

tri hanno scoperto al primo evento di Milano

le gallerie bergamasche iscritte a Bergamo

EXPO 2015 o in Dans les coulisses... di ottobre.

Arte a parlarci di un artista o di una corrente

E infine, un grazie di cuore anche al nostro

artistica che avrebbero esposto. Ringrazio

grafico, Alessandro Di Miceli che ha disegnato

Sergio Radici, fondatore di Bergamo Arte Fie-

ed elaborato questo adorabile ranocchio per

ra, per il suo aiuto e Alfredo Cannatello che mi

l’elezione del Berga-Maschio ideale. n

ha concesso di fotografare un suo scatto della serie Artisti bergamaschi per rendere omaggio a colui che ci ha lasciati quest’anno, Vittorio Bellini.

Dal 15 al 18 gennaio 2010 - Inaugurazione il 15 gennaio alle 18.00 – Orari di apertura: sabato 16 e domenica 17: 10.00 - 20.00 - lunedì 18: 10.00 – 13.00. 6 Qualcuna non è riuscita per motivi di tempo, qualcuna non ha voluto, ma tutte sono state invitate. 5

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Parola al P.E.T. di Paola Ubiali1

Assemblando bottiglie in P.E.T. scartate dall’in-

e dalla manipolazione di bottiglie in plastica

dustria dell’acqua minerale e riciclate per

trasparente, tutt’ora materiale di ricognzione.

l’arte, il biellese Nilo (Danilo Marchi) sforna

I lavori attuali come i Levrieri, il grande Squalo

schiere di esseri umani e animali a grandezza

martello, le Teste di mucca ecc. esprimono i

naturale, caratterizzati da un anomalo codice

nuovi orizzonti di ricerca scientifica che foca-

genetico. Contenitori non di organi vitali né di

lizzano l’attenzione sulle tematiche dell’estin-

liquidi consumabili, bensì involucri iridescen-

zione e dell’evoluzione della specie. Nilo, nelle

ti pronti per essere riconosciuti a pieno titolo

sue ri-composizioni architettoniche, sviluppa

quali opere che sconfinano tra arte e design.

una ben precisa filosofia, profonda e ironica

Prototipi bidimensionali e a tutto tondo, non

allo stesso tempo e che ha fondamento nella

ordinari, frutto di un’impegnativa operazione

perenne analisi dell’essenza della vita, appa-

manuale-artistica-concettuale che scardina il

rentemente fragile, ma sempre più resistente

concetto classico di scultura modellata per

e duratura grazie al progresso scientifico. Pro-

addizione o sottrazione.

prio come una bottiglietta di plastica… Tali

L’indagine

dell’artista

parte

dall’analisi

oggetti, trasformati dal genio e dalla perizia

dell’evoluzione umana, dal cui studio, nel

artistica, veicolano inoltre un altro messaggio

1999 nasce l’Uomo artificiale androgeno - even-

di evidente natura ecologica:

to storico presentato a Palazzo Lamarmora di

“Da non disperdere nell’ambiente ...” n

Biella Piazzo – ovvero la prima serie di sculture antropomorfe prodotte dall’assemblaggio La Galleria Marelia arte moderna e contemporanea - Bergamo Arte Fiera 2010 | Pad. B | Stand 13-15 Via Guglielmo d’Alzano, 2b - Bergamo.

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Parola al Corpo di Mario Mazzoleni1

Imma Visconte, una giovane artista campana capace di raccontare storie vissute, sogni ed esperienze attraverso autoritratti surrealisti che evidenziano una ricerca accurata dei colori e la sua passione per l’antico che emerge spesso negli sfondi mosaicati delle sue tele. Tele, il cui tema è spesso celato nella nudità del corpo, dove si materializzano pensieri intimi e segreti accattivanti. La bellezza della pelle luminosa si propone a noi fruitori attenti come una distesa di colore da accarezzare con gli occhi e con le mani sulla tela. La luce è strepitosa, oserei dire teatrale. Imma Visconte ha la capacità innata di creare atmosfere di sospesa immobilità e di raccolto mistero. C’è anche una chiara impostazione geometrica, simmetrica e proporzionale che nasce dalla sua formazione tecnica. Il contesto è solo apparentemente tensione emotiva, le opere attingono in modo inequivocabile dal simbolismo, lì si cela il tema da scoprire. Guardo le sue opere, le studio, le analizzo e ci trovo dei vuoti che divengono buchi tendenti all’ignoto ma anche delle incredibili e straordinarie masse abilmente ricamate ed ornate. n

Mazzoleni Art Gallery - Bergamo Arte Fiera 2010 | Pad. B | Stand 59-61. Via Locatelli, 1 – Alzano Lombardo e Art Gallery Città Alta – Via B. Colleoni, 13.

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Parola alla Spaghetti Pop di Ivan Quaroni1

… anche nel nostro paese è in corso un processo di vitale germinazione new pop, con l’insorgere di una new wave influenzata da media come l’illustrazione, il design, la computer grafica, il fumetto, il videogame. La storia dell’arte è diventata, niente più che un serbatoio iconografico, in cui prelevare immagini da adattare alle urgenze espressive della contemporaneità. Anche l’ornamento e la decorazione vengono recuperati e, quindi, imbastarditi con le linee sintetiche dei loghi e dei marchi di fabbrica. Il punto, però, è proprio questo, il nuovo pop è la manifestazione più diretta dell’esuberanza iconica (ed energetica) della contemporaneità. Allo stesso tempo, il nuovo pop si configura come un’attitudine, una tendenza, una propensione. Si tratta, perciò, non di un movimento che si propone di sostituire il vecchio con uno status quo, ma di una condizione mentale, di un mood emotivo e spirituale, generato dalle trasformazioni tecnologiche e culturali che hanno caratterizzato almeno gli ultimi due decenni.

Artisti

come

Vanni

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Giuseppe

Veneziano, Eloisa Gobbo, Marco Cerruti, Massimo Gurnari, Andrea Buglisi, Emiliano Di Mauro, Giuliano Sale, Silvia Argiolas, Laura Giardino, Daniela Cavallo, Andy, Samuel Sanfilippo, Arcidiacono, Michela Muserra, Matteo Negri, Michael Rotondi, Paolo De Biasi, Siva, Loredana Catania, Roberto Messina e Tiziano Soro rappresentano nella pittura, nella scultura, nella fotografia il meglio di questa nuova scena. n

Studio d’Arte Fioretti arte contemporanea - Bergamo Arte Fiera 2010 | Pad. A | Stand 34-35 Via San Giovanni, 14 - Bergamo e Via Carlo Alberto Dalla Chiesa - Treviolo

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Cuoghi,


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Parola allo Sguardo di Arialdo Ceribelli1

La poetica di Gianfranco Ferroni (Livorno, 1927 - Bergamo, 2001) attraversa tutta la seconda metà del secolo scorso. Pur lontano da mode avanguardistiche, l’artista fa della ricerca una costante del suo lavoro, in particolare ricorrendo al mezzo fotografico, eletto da Ferroni a strumento indispensabile per indagare la realtà. Per Marco Vallora, «lo sguardo [di Ferroni] non è mai innocente, puro, astratto, è sempre impegnato, ingaggiato in un dialogo, teso a, sporto sul mondo essendo già mondo. Andare verso, essere “intrappolato” nelle cose. Non esiste più la distinzione fredda, positivistica, scientifica-scientista, tra io e mondo, sguardo e realtà: tutto è sguardo. Esiste solo questo sguardo intenzionale, transitivo, obliquo. Il “rapporto”. […] Ferroni, a questo livello, ha davvero appreso il linguaggio della speculazione filosofica» (Ferroni, cat. antologica Palazzo della Ragione - Bergamo, Lubrina editore, 2007, pp. 14-15). E a proposito della fotografia, sempre Vallora osserva: «Non è vero (comunque) che Ferroni proietti, concettualmente, l’immagine fotografica sulla tela. Semmai proietta l’immagine dipinta sulla fotografia» (ibid., p. 18).

quelle cose che, pur vive per atavico comando,

E Ferroni, in anni ancora lontani dai lavori de-

al mio disperato tocco si sbriciolano come ce-

gli ultimi anni, sottolinea: «Ora che il caso mi

nere, ricreandosi sotto forma di nuvole» (da G.

ha condotto oltre i limiti dell’umana certezza,

Ferroni, A. Gnoli, La luce dell’ateo, Bompiani,

che è realtà incerta, mi trovo di fronte a tutte

2009, p. 54). n

1 Galleria Ceribelli - Bergamo Arte Fiera 2010 | Pad. A | Stand 49-51 Via San Tomaso, 86 - Bergamo

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Parola all’Afigura di Raffaella Bellini1

Per Pietro Consagra l’Arte afigurale non è una rinuncia all’espressione del reale, bensì un dialogo indiretto che, grazie alle sue radici profonde, esprime la vita, la società e il tempo in cui è sorta senza bisogno di raffigurarli. Infatti, nella sua poetica l’artista afferma voler “denudare l’uomo che si veste da totem ancora oggi”. E sulla scia della sua scultura frontale - “l’unica dimensione pertinente” per esprimere il suo desiderio di “una vita con una giustizia orizzontale, senza piedistalli, senza fruitori attorno al totem” - i suoi disegni hanno seguito quest’intento di superare il concetto tradizionale di imitazione interpretativa di un oggetto. n Mi voglio divertire. Voglio fare il fanatico, il settario, il democratico, il pessimista, il greve e voglio comandare. Voglio fare il buono e fare dei favori. La contraddizione mi fa bene. Mi voglio divertire. Voglio essere comprensivo voglio avere dei complessi voglio avere degli onori voglio viver di riflessi voglio prender posizione voglio godermi la contraddizione. Mi voglio divertire. Una posizione qualunque Una contraddizione qualunque. Così un giorno qualcuno dirà: Aveva ragione lui. Voglio aver ragione un giorno. Anche un giorno solo; ma a cosa servirà, Tanti e tanti quel giorno mi diranno: “Sono anni che ripetiamo la stessa cosa”. Galleria Michelangelo - Bergamo Arte Fiera 2010 | Pad. A | Stand 54 Via Antonio Locatelli, 7/E, Bergamo Poesia e parole tratte dal catalogo della mostra antologica dell’artista, introdotto da Guido Ballo (Guido Ballo - Consagra Rimini / Palazzo dell’Arengo ed. Cooperativa supergruppo editrice Ravenna 1981).

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Parola all’Indipendenza Artificiale di Fabio Migliorati1

Maurizio Bolognini esplora i confini incerti di certi elementi. Preso nell’elaborazione essenziale degli strumenti, lui sfrutta il potere del mezzo per rivolgerlo al mezzo, come a gustarne il sapore dall’esterno, un esterno che egli stesso rappresenta. Esalta quindi l’energia di una strana soggettività, come se scegliesse l’apertura all’indifferenza di un’opera che rimane in equilibrio tra macchina e autore: rivolta a quella connotazione concettuale della virtualità, per cui l’immagine assume lineamenti inferenziali, individuali o sociali ma ancora e soltanto linguistici. Benché in forme differenti, tanto la macchina programmata, quanto la sua liberazione grafica, così come l’immagine mimetica sviluppano, tutte, un’estetica dell’indipendenza (del mezzo, dal contenuto umanizzato), fissando una sorta di comunicabilità artistica parallela. Perché questa realtà è sempre una realtà filtrata dalla tecnologia; e lo è nella capacità estetica d’ogni opera, che emana dalla fedeltà di una storia informatica. La macchina è lasciata funzionare, e il suo valore è limpida oggettività trasmessa registrando il reale in flussi (l’astratto di scarabocchi

sé il mezzo, attraverso sforzi di umanizzazione

luminosi, l’empirico di oggetti incisi al laser,

o manovre di semantizzazione; nemmeno nel

il mimetico di immagini da file di ripresa cam

caso in cui l’opera sia esposta alla predisposi-

o webcam). Di qui la moralità dell’arte. Quella

zione dell’ingerenza, dell’intromissione umana

di un’espressione che non tenta di piegare a

necessaria. n

Per NAG Contemporary - Bergamo Arte Fiera 2010 | Pad. B | Stand 23b Via della Fara 13 - Bergamo

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Parola ai Polafiori di Roberto Mutti1

Il ricorso alla pellicola polaroid a sviluppo immediato ha permesso a Luigi Vegini di addentrarsi nei meandri di una ricerca che non è solo quella legata alla composizione, alla scelta delle luci, all’accostamento fra cromatismi che pure è qui molto evidente ma è anche un’indagine sul mezzo fotografico in quanto tale. La superficie della pellicola non è più soltanto la matrice su cui la luce disegna le forme ma anche un piccolo universo da osservare con attenzione perché è dotato di un’insospettabile vitalità. Il risultato finale che osserviamo è, infatti, il frutto di un processo che non si esaurisce nei pochissimi istanti dello scatto ma prosegue con una certa lentezza ed è in questo intervallo di tempo che è possibile all’autore intervenire sulla superficie manipolandola per attenuare, sottolineare, ridurre, accentuare una materia che per un verso obbedisce alle sollecitazioni e per l’altro reagisce in modo spesso imprevedibile facendosi guidare nella stessa misura dalla ragione

dei semplici fiori di campo. Luigi Vegini non

e dal caso. Non poteva esserci mezzo più ade-

descrive minuziosamente i fiori nei loro par-

guato per cogliere i fiori che Luigi Vegini non

ticolari ma fa ricorso a uno stile impressioni-

ha scelto fra quelli più spettacolari e preziosi:

stico per far sì che siano i colori – nelle molte

la bellezza sensuale delle rose, il geometrismo

tonalità dei verdi, degli azzurri, dei rossi, dei

svettante dei gigli, la carnalità delle orchidee

gialli – a delineare i confini delle forme per ot-

qui lascia il passo all’aspetto solo apparente-

tenere immagini di una delicatezza diafana e

mente dimesso dei papaveri, delle margherite,

di una bellezza poetica. n

Per Triangoloarte - Bergamo Arte Fiera 2010 | Pad. B | Stand 120-194 Via Jacopo il Vecchio Palma, 18 - Bergamo

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Parola alle Contaminazioni di Cristiano Calori1

Nobuyoschi Araki, Maurizio Buscarino, Rino

digitale. Tutti linguaggi possibili dell’arte di

Carrara,

Lodola,

oggi che, abbattendo steccati ideologici e di

Jorunn Monrad, Carlo Pasini e Gian Paolo

genere, confluiscono in un unico fiume, quello

Tomasi. Qual è il punto d’incontro di linguaggi

dell’arte. Arte oggi più che mai libera di poter

così diversi?

usare supporti e tecniche varie in cui artisti

Contaminazioni di stili e linguaggi dell’Arte

giovani e venerabili maestri ricercano l’origi-

contemporanea, questo è il comune denomi-

nalità nel proprio verbo artistico, esaltando il

natore di questi otto artisti dai linguaggi diver-

contenuto sulla forma, per far si che “il come”

si che si confronteranno nel nostro stand, me-

diventi “il mezzo” per raccontare il proprio

scolando pittura, arte applicata, installazione

punto di vista sull’arte e sulla vita. n

Bruno

Di

Bello,

Marco

luminosa, fotografia tradizionale e fotografia

Gallerie Elleni Arte Moderna e Contemporanea - Bergamo Arte Fiera 2010 | Pad. B | Stand 73-74 Via Broseta, 37-41- Bergamo

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Parola alla Stencil Art di Roberto Ratti1

Il termine “Stencil” indica una tecnica - l’evoluzione contemporanea del graffitismo urbano consistente nell’utilizzo di maschere e bombolette spray. Il fine è comunicare; comunicare per immagini ciò che ci circonda, ci influenza, ci disgusta e ci affascina, all’interno di quel mondo di confine che si usa definire con i termini cultura metropolitana e cultura suburbana. Dalla polonia del nord, da una terra industriale definita Tripla-Città, nascono le ispirazioni architettoniche di M-CITY, sviluppi in assonometria isometrica di case, palazzi, edifici, macchine, torri che si rifanno ad un codice immaginifico “industrial”, freddo e ripetitivo, inevitabile e seriale, fino all’ultima incredibile e gigantesca installazione 3D in cui tutto prende vita presso il centro per l’arte contemporanea Czasu a Torun in Polonia. Nell’Italia centro-settentrionale, con il duo ORTICANOODLES, lo stesso vocabolario di immagini subisce invece un processo più pop, con effigi pubblicitarie, colori colorati, marchi e sovrapposizioni urbane. I due artisti si incontrano durante il Cans festival di Londra, chiamati dal famigerato Banksy, capostipite e riferimento indiscusso della Stencil Art. n

Traffic Gallery Contemporary Art - Bergamo Arte Fiera 2010 | Pad. B | Stand 167 Via San Tommaso, 92 - Bergamo

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La governante Tilde Un noir inedito1 di Antonio G. D’Errico2

3 Tilde si presentò a casa del professore. Era intenzionata a voler andare fino in fondo in quella commedia macabra, come avvertì nell’animo quando suonò il campanello. Il portone di legno era di grande pregio, così come pregiato le sembrò il portale di pietra, coi suoi leoni alati che sostenevano alla base due colonne, mentre motivi floreali correvano in alto e incrociavano i germogli dentro una coppa a forma di conchiglia che accoglieva al suo interno un delfino disteso sulla schiena e la testa sollevata, che reggeva in bocca un meraviglioso giglio. Il portone di quercia aprì il battente, con un movimento rigido e pesante. Il professore si affacciò quel tanto per mutare la sua espressione d’incertezza in un meraviglioso sorriso di gioiosa sorpresa. - Buon giorno, signora… - smorzò la sua meraviglia in una leggera espressione di dimenticanza. - Tilde, - intervenne immediatamente la donna, per cancellare da quel viso vecchio quella smorfia che le fece vedere per un istante tutti i segni di quell’animo arrogante. - Tilde Capogrossi. - Sì, si, certo mi ricordo benissimo, Tilde, disse, mostrandosi nella sua più completa ipocrisia. - Entra… - le fece cenno con la mano, sperando di cogliere l’istante e posargliela sulla spalla. Tilde si scostò, immediatamente, passando, evitando di dargli l’occasione di toccarla. Il professore richiuse il portone. Poi sfiatò, tra i denti rimessi a nuovo alla meglio. Indicò il vialetto che attraversava il giardino, in cui erano visibili piante esotiche, e vasche di pietra

con ninfee e pesciolini rossi. Non mancavano altri delfini e tritoni, in mezzo ad una selva di statue in stile classico, latino e greco, sparse tra gli alberi di frutta e tronchi ornamentali. Tilde provò orrore per quel museo dell’inutilità, di cui il vecchio dentro di sé certamente si glorificava. Il sole filtrava tra i rami degli alberi, e gorgoglii di getti d’acqua rumoreggiavano nelle vasche, tra le foglie. Il professore indicò il piccolo acciottolato di sassi bianchi, che correvano in fila, curvando sotto un’arcata in ferro battuto, pesante di grappoli di glicine in fiore. L’anziano provò, come un tentativo fallito, come una distrazione, di nuovo il contatto della mano con la spalla della donna. Rinunciò all’istante a quella tentazione, notando in lei un gesto di chiusura. L’anticipò, avanzando leggermente, camminandole davanti: - Prego, prego, da questa parte… La donna lo seguì, guardandolo nelle gambe malferme, nei piedi che tremarono negli spazi lasciati nella posa dei sassi dell’acciottolato. Aprì il portone di casa. Guardò con una dubbia intenzione Tilde, che si fermò. Il professore entrò. Si spostò di lato, rinunciando definitivamente a quel contatto impossibile, volendo dimostrare con quella distanza la semplicità dei suoi propositi, e le indicò la stanza: - Questo è il salone. La donna guardò quell’altra accozzaglia di vecchiume, sorrise a malapena. - Complimenti, è proprio una gran bella casa… L’anziano indicò la scala di legno massiccio, che troneggiava in mezzo alla stanza, e saliva, terminando su un soppalco di pietra, sorretto da colonne, sopra il quale si aprivano le porte

1 Negli episodi precedenti: La morte sospetta del vecchio preside di un noto liceo di Bergamo manda nel panico i cittadini di Roncola. Il commissario Gribaudi della questura indaga tra gli abitanti del paese, che si sono chiusi in un mutismo inspiegabile. La signora Tilde, ex allieva del professore Ruggeri, si trasferisce a San Pellegrino per incontrare l’anziano ormai in pensione. Sono passati trent’anni dall’ultima volta che si sono visti. Il professore non la riconosce, e la invita a casa sua, per il piacere subdolo della donna. 2 Scrittore e sceneggiatore teatrale, televisivo e cinematografico. Tra le varie opere e riconoscimenti di Antonio G. D’Errico si segnalano due lavori diversi per dare un’idea della vastità dell’opera di quest’artista. Il suo ultimo lavoro, il thriller ambientato nella Bergamasca, Il Discepolo - ed.Frilli (classificato, alla votazione della giuria popolare, al terzo posto del premio Scerbanenco, edizione 2008) che s’ispira al mondo dei giovani, e in particolare al mondo nascosto delle sette sataniche. E un lavoro realizzato con Donato Placido, attore e poeta, fratello del più noto attore e regista Michele Placido, “Montalto. Fino all’ultimo respiro, diario sentimentale” (Giuseppe Laterza Editrice, dicembre 2000) Premio Pavese, edizione 2002, e Premio città di Monteverde, V edizione, estate 2001. Dal cui romanzo è stato tratto un film sul caso “Montalto”, il giovane agente di polizia penitenziaria ucciso nella campagna di Trapani la sera del 23 dicembre 1995, vittima di un agguato mafioso. Per i più curiosi ecco il suo spazio nell’etere: http://www.myspace.com/antoniogderrico

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di altre camere: - Lì ci sono due camere da letto… - si girò nell’angolo opposto. - Lì c’è la cucina, - la indicò, oltre la porta. - Venga, - avanzò da quella parte. - Venga, si sta freschi… Tilde lo seguì in cucina. In effetti era più fresca, e soprattutto molto grande; oltre ad essere semplice, quasi spoglia. L’unica ricerca di grandezza era rappresentata dall’enorme tavolo di legno, che occupava un grande spazio centrale. Per il resto non c’era quasi nulla, appena un fornello posto sopra il marmo di una piccola dispensa, e il frigorifero in un angolo, accanto al lavandino. Il professore continuò, con una indecisione - Se le interessa, le faccio vedere il giardino dall’altra parte della casa… Ci sono piante interessanti… In un certo senso è terreno di studio… Tilde ritenne di evitarsi suggestive spiegazioni, come aveva voluto far intendere in un certo senso il professore: - Grazie, ho visto molto, per essere la prima volta. Sorrise, l’anziano: - Effettivamente, per essere la prima volta, direi che ha visto abbastanza… Ritornerà un’altra volta, - trovò la sfacciataggine per quell’invito. - Sono sicuro che apprezzerà le scelte ornamentali che ho sperimentato… - Se capiterà, - pensò di dover frenare quell’entusiasmo, - volentieri… Perché no? - Lei che ama le piante non può rispondermi in questo modo… - sorrise, smorzando appena una vena di inquietudine. - Non amo particolarmente le piante coltivate, ribatté, cercando la serenità nel tono di voce, stentando una difficile leggerezza. - Preferisco ammirarle nel loro ambiente naturale… Sospirò il professore: - Certamente nel bosco la bellezza è tutta un’altra cosa, - indugiò un istante, poi proseguì con il suo umorismo raccapricciante. - Ma trovare da queste parti boschi di palme è estremamente improbabile. Tilde lo guardò con estremo rigore, mutando poco dopo espressione: - Certo, - banalizzò. Ritengo che sia decisamente così. L’anziano tirò una sedia dal tavolo, scostandola leggermente: - Venga, si accomodi.

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La donna indugiò. Il professore si allontanò dal tavolo: - Le offro qualcosa, - fece l’atto di voler andare verso il frigorifero. - No, no, - le rispose, prontamente, andando a sedere. - Sì, - insisté. - Una bibita fresca, l’accetti! - No, davvero, grazie! Non desidero niente! - Un bicchiere d’acqua? - sperò che quell’umile offerta potesse indurla ad accettare. Non si lasciò tentare neanche da quella semplice opportunità: - No, - rispose con la stessa fermezza. - Non desidero niente. Il professore deluse nello sguardo, fece il gesto di voler abbandonare il suo proposito, accennando di ritornare verso il tavolo. - Si serva lei, - disse immediatamente. - Non rinunci a soddisfare il suo bisogno, per me! - No, - mormorò, sinceramente, apprezzando comunque quell’espressione. - Non devo soddisfare bisogni impellenti, - si avvicinò al tavolo. - Volevo condividere il piacere con lei… - Mi dispiace, - ritrovò il tono finto, appena cordiale. - Ma io sto bene così. Il professore tirò la sedia dal tavolo, sedendo di fronte a lei. Si sistemò con la schiena e le gambe. - Beh, allora, mi dica… E’ venuta a farmi visita perché? - restò in ansia per la risposta. - Perché me lo ha chiesto lei, - rispose, semplicemente. - Non ricorda? - Certo, che mi ricordo, - restò col fiato sospeso, immaginando un’altra volontà. - L’ho invitata con estremo piacere… - Ne sono certa, - si aggiustò con le mani la gonna sopra le ginocchia. Il professore notò quel gesto. - E lei fa visita a chiunque la inviti a casa sua? Lo odiò all’istante per quell’altra istigazione allusiva. - Che significa la sua domanda? Tentennando: - Semplicemente quello che ho detto. Non teme che possa ricevere del male? - Spero che non siano queste le sue intenzioni, lo fissò, con decisione nello sguardo. - Ah, no, nella maniera più assoluta. - Dunque ho fatto bene ad essermi fidata di lei!? Rincuorandosi: - Assolutamente sì… - cercan-



do volutamente un tono confidenziale. - Vede, io ho fatto tutta la vita l’insegnante. - Ah, - finse curiosità, odiandolo profondamente, conoscendolo bene in quel ruolo. - Deve essere stato un ottimo insegnante… Con qualche perplessità: - Ho fatto il mio lavoro onestamente… - restò un attimo sovrappensiero, poi cercando l’umorismo fuori luogo. - Nessuno si è mai lamentato del mio lavoro! - sorrise. Trattenne la rabbia che si fece sentire prepotentemente nell’animo, commentò con stentata naturalezza: - Quindi, in questo senso è tranquillo con la sua coscienza? - Abbastanza, - rispose dopo un eccessivo dubbio. Cambiò discorso: - E lei che cosa fa? - Sono in pensione anch’io… - Così giovane? - intervenne, con un moto di stupore. - Beh, insomma, ho i miei cinquant’anni passati… - Beata lei, - rantolò in gola, trattenendo il respiro. - Io ho superato gli ottanta. - Se li porta bene! - scosse la testa, lo sguardo inquieto. - Complimenti! - Grazie, - sorrise, con intimo godimento. - E che lavoro ha fatto? - Mah, un po’ di tutto, - ingrossò il respiro, e riprese all’istante, sospirando la tensione: - Ho fatto la cameriera, la commessa, l’infermiera, ma soprattutto ho trascorso la mia vita a servizio presso una famiglia altolocata della borghesia milanese. - Ha fatto la governante? Lo squadrò, con lo sguardo furioso. - Sì, - rispose poco dopo. - La governante si addice bene come definizione. - Ha fatto anche l’infermiera? - chiese allo stesso modo, con un’espressione di interesse. - Sì, - fece cenno come prima. - Anche l’infermiera… In ospedale, - lo anticipò, per soddisfarlo in quella curiosità che aveva certamente elucubrato. Sorrise, gentilmente: - Potresti venire da me, mi servirebbe proprio una giovane con la tua esperienza… - Di governante o di infermiera? - Un po’ tutte e due, - sorrise come prima. Tilde sfiatò tra i denti, accennando un leggero diniego con la testa, odiandolo con tutta la sincerità dell’anima: - No, non credo che io sia la persona adatta. - Perché no? - spense leggermente l’entusiasmo per quella speranza non del tutto svanita. - Io avrei piacere, volentieri… - si interruppe, scosso da un dubbio improvviso. - Sei forse sposata?

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- No, - ripeté il gesto di prima con la testa, notando il repentino passaggio dal “lei” al “tu”. - Fidanzata? - No, neanche fidanzata… Non è più un genere di passioni che si addicono alla mia età. - Perché no? - saltò appena sulla sedia. - Sei così giovane. - Mah, - dubitò. - Se lo pensa lei… - Certo che sì, - poi ritrovò un contegno, messo in allarme dal tono distaccato della donna. - Se vuole, io ho bisogno di una donna che si occupi della casa… Come vede è grande, ed io non ho più le forze per tenerla in ordine… Tilde si guardò intorno: - Non mi sembra che ci sia un particolare disordine… Anzi la trovo piuttosto ordinata. - Certo, ma non sa quanta fatica mi costa … Sinceramente, non so fino a quando riuscirò a reggere in questo modo… Avevo pensato già di assumere una donna in casa, - la guardò con delicato smarrimento. - Se volesse venire lei, mi farebbe un grande piacere… Dubitò ancora una volta: - Non ha parenti? Non ha qualcuno che sia disposto a darle una mano? - No, - tremò leggermente nella gola. - Ho mio figlio, che vive da solo anche lui… ha forse la sua età… E anche lui non è sposato… Non lo vedo quasi mai, è come se non ce l’avessi… Passa di qua eccezionalmente per le feste comandate… Tilde sospirò, sollevando le spalle: - Non so che dirle, mi dispiace… - La prego, signora Tilde, - ritrovò il coraggio di quella richiesta. - Venga lei, glie lo chiedo con tutta la sincerità… Può stare di sopra, ha la sua stanza … Nessuno le darà noia… Ovviamente, - deglutì, - il suo servizio sarà remunerato come si deve. Sospirò allo stesso modo di prima: - Non lo so… Devo avere almeno un po’ di tempo per pensarci… - Dove vive adesso, - gli balenò nella mente quest’altra perplessità, - paga l’affitto o è di sua proprietà la casa? - Sono in affitto, - rispose, sapendo dove volesse andare a concludere con quella domanda. - Allora accetti di venire da me… Non dovrà pagare spese di nessun genere, e riceverà il suo stipendio puntuale ogni mese, tutti i mesi… La donna restò a guardarlo: - Non lo so… Ci devo pensare, - si alzò dalla sedia, preparandosi per uscire. - Ci pensi, signora Tilde… Ci pensi e mi faccia sapere. - Va bene, - si aggiustò la scollatura del vestito. n


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Appassionato di cucina, membro di un’importante accademia gastronomica, quando passa per Bergamo, cerca un buon locale per passare un MOMENTO con Lei.

Un tavolo per due Da Lio Pellegrini1

Tout simplement parfait direi; concordi? Sì, anche questo stuzzichino stagionale era morbido e delicato eppure non sono amante di cotechino.

Lio Pellegrini è da tempo uno dei capisaldi del-

rate, mentre uno bettega con la moglie, con

la cucina bergamasca: anni addietro, quando

posa incombente, occhi spalancati e l’espres-

qui imperava il più solido tradizionalismo, go-

sione angosciata di chi aspetta un verdet-

deva fama quasi sospetta di un pizzico di origi-

to dal proprio medico curante (e noi non

nalità, mentre oggi va sul sicuro, privilegiando

siamo capaci -salvo pochi meritati casi- di dire

la sostanza ed il sapore, evitando la banalità

cattiverie senza soffrire, come il dr. House).

ma navigando in acque ben conosciute.

Va bene, veniamo al dunque. Accolti con

Siccome si dice che picchi un po’ sul prezzo, il

cortesia e riscaldati da gradevoli stuzzichi-

che è vero ma non troppo, ci ho girato al largo

ni (eccellente il morbidissimo cotechino con

per un po’. In autunno però ho notato in lista

purè), le casca l’occhio sui tagliolini al tartufo.

la cervella: come resistere ? Una puntata più

“Mannaggia” penso io, un brivido nella schie-

che soddisfacente, ancora ambientata nel gra-

na, però presto confortato da un’occhiata ai

devolissimo giardino, e con i primi freddi, dun-

prezzi del pranzo (intendesi al mezzogiorno):

que, la voglia di tornare.

40 € per due portate più dolce. E vai coi ta-

Il locale, si sa, è elegante, curato, senza essere

gliolini. Apprezzo, è un dettaglio, che arrivino

pretenzioso né mettere in soggezione. Il perso-

già tartufati, e generosamente (e qui è il caso):

nale è gentile, presente ma lieve, in una parola

quando grattano al tavolo, il cliente assume

carino. Mister e signora aleggiano, disponibili

un’aria apprensiva da cocker, temendo che il

ma non intrusivi, e meno male perché l’ansia

polso si blocchi troppo presto, tanto che molti,

dei ristoratori di essere amati conduce ad im-

non però noi timidi, beneducati o fessi, incita-

barazzanti scenette, tipo: “Tutto bene?” spa-

no rozzamente l’affettatore a darci dentro (se

1

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Via San Tomaso, 47 – Bergamo. Tel.: 035.24.78.13


ne pentiranno al momento del conto ... ).

betire: ce ne sono (poche) discrete ed econo-

Quindi, bene i tagliolini, con un sovrapprezzo

miche, preso da inopportuno entusiasmo mi

accettabile. Sui secondi, io medito se replica-

butto invece su un Aglianico di ottimo livello,

re la cervella, ma mi trattengo e punto su un

ma di prezzo pungente (27 € la mezza). Pazien-

altro dei miei grezzi “favourites”: il fegato alla

za, ce lo godiamo. I dolci sono eterogenei, io

veneta . Lei sceglie una cosa femminile: scam-

vado su una zuppa inglese tiepida, buona, lei -

pi con bufala calda, restando peraltro molto

mai vista una donna che non voglia qualcosa

soddisfatta. Non è il mio genere, la presenta-

che sul menu non c’è - chiede, semplicemen-

zione essendo pur piacevole, ma notoriamente

te, fragole (perché ordinare al ristorante quello

ci vuole un po’ di tutto per fare il mondo.

che si può avere tutti i giorni a casa? Mah!). Le

Sul fegato alla veneta molto si potrebbe dire, e

definisce saporite e succose, e va bene così,

la mia scelta è un po’ sgarbata, perché io amo

anche perché un piccolo extra omaggio di de-

cucinarmelo da me e sono affezionato alla mia

licato tiramisù ci mette in un definitivo stato

esecuzione, che vede il fegato a pezzi piccoli,

d’animo di benessere e relax.

quasi tostato, croccante, e la cipolla abbon-

dante ma separata. Qui l’esecuzione è un po’

Il conto non è esagerato, considerati tartufi e

diversa, la cipolla è più profumo che sostanza,

vino: 75 cucuzze a testa. La qualità si paga,

ma comunque tutto bene: cottura perfetta, sa-

e da Lio Pellegrini la qualità ti accompagna e

pore delicato ma persistente, promosso.

circonda con sicurezza e discrezione.

Una buona cosa è la presenza di mezze bottiglie, inevitabile a pranzo se non si vuole ine-

Mr. Pink

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La favola di Edicson Ruiz di Giampaolo Rosa Cosa sarebbe il Natale senza una favola e senza regali? La favola che segue è vera, narra la scoperta di Edicson Ruiz, un giovane contrabbassista talentuoso che potrete ascoltare in Sala Piatti, l’8 marzo prossimo, nel quadro della 106° stagione concertistica della Società del Quartetto, il cui Presidente, Giampaolo Rosa, offre un abbonamento annuale ai primi cinque lettori che si presenteranno in redazione (BergamoUP - Via Casalino 5/H). Dopo il racconto troverete il programma di questa ricca stagione concertistica che inizierà il 1° febbraio 2010, all’Auditorium della Libertà, con il pianista che ha vinto il premio Ferruccio Busoni 2009, Michail Lifits. Vi segnalo inoltre il sito dell’associazione: www.quartettobergamo.it dove troverete più ampie informazioni, e per sottoscrivere sin da ora gli abbonamenti potete rivolgervi allo 035 24 33 11. Ringrazio di cuore la Società del Quartetto e il suo Presidente per i preziosi doni e colgo l’occasione per augurare a tutti voi un sereno periodo di feste. Maryline JM-W XI Biennale di Architettura, Venezia, ottobre 2008. Nel padiglione del Venezuela ai Giardini, assolutamente disadorno e privo di alcun riferimento all’architettura, sulla parete bianca scorrono le immagini di Claudio Abbado che dirige l’Orquesta Sinfonica Nacional Juvenil de Venezuela Simon Bolivar nella nona sinfonia di Beethoven. Affascinato, non so ancora che da questo momento scoprirò la bella favola – tanto reale – di Edicson Ruiz: favola resa possibile dal progetto – ampiamente realizzato – di Josè Antonio Abreu (nato a Caracas nel 1939 da una famiglia di origine italiana) musicista, docente universitario, economista, Ministro della Cultura ma, soprattutto ideatore nel 1976 del Sistema orchestrale giovanile ed infantile che ha sin qui insegnato la musica a centinaia di migliaia di bimbi e ragazzi venezuelani, spesso togliendoli dalla strada e da un non improbabile futuro… illegale. Leggo la bella intervista che Edicson rilasciò nel 2006 (all’età di 21 anni) ad Helmut Failoni (L’altra voce della musica il Saggiatore) le cui parole – qui riportate – delineano perfettamente il personaggio: “Edicson ha un aspetto gentile, i modi cortesi, le mani molto grandi, a dire il vero un po’ sproporzionate al resto del corpo, il sorriso di un bambino cresciuto troppo in fretta, due occhi vivaci che non ti mollano nemmeno un attimo, e l’andatura dondolante di un personaggio schizzato fuori dalle pagine di un fumetto. Parla tedesco piuttosto bene e 146

con un accento inappuntabile. A vederlo ora non diresti mai che a dieci anni stava imboccando una strada sbagliata. Edicson è nato a Caracas l’11 maggio 1985, cresciuto nel barrio La Candelaria. Come tanti altri coetanei ha trascorso parte della sua vita per strada, ma alla fine ce l’ha fatta, salvato dalla musica. Edicson, come dice Josè Antonio Abreu “oggi è il simbolo massimo del Sistema orchestrale venezuelano. Lui e Gustavo Dudamel sono arrivati ai vertici più alti di qualunque altro ragazzo cresciuto nel Sistema. Ora loro sono un simbolo per tutti gli altri”. Edicson non solo è entrato a far parte come contrabbassista dei Berliner Philharmoniker, ma è anche il più giovane musicista di questa orchestra dalla sua data di fondazione, il 1882. Per lui, per il suo talento, per la sua bravura, hanno fatto una deroga alle ferree leggi di ammissione perfino i tedeschi. Nei Berliner si può infatti entrare se si ha un’età compresa tra i 30 e i 60 anni. Edicson ha vinto il concorso a diciassette anni ed è entrato effettivamente nelle file dell’orchestra più famosa del mondo soltanto l’anno dopo, al raggiungimento della maggiore età. Certo ci sono tante, tantissime storie di ragazzi e di ragazze di Caracas cresciuti in seno al Sistema, che si potrebbero raccontare. Storie di povertà, storie di riscatto, storie di sogni; ma quella di Edicson Ruiz è una storia che le riassume tutte. E comincia da lontano. Dalle strade di Caracas”.

“Guarda che io ero uno di quelli che andava a scuola. Ero anche bravo, ma il pomeriggio mi riversavo, come tutti gli altri, in strada. Quando sei giovane, quando hai otto, dieci anni, è facile prendere decisioni sbagliate, drogarsi, rubare, rapinare. Devi dimostrare agli altri che sei qualcuno sennò ti schiacciano. A Caracas purtroppo tutto ciò è normale. Anche se in fondo non è che io facessi nulla di male, giocavo a baseball con un bastone e con i tappi delle bibite, tiravo calci a un pallone e perdevo tempo in giro. Quando avevo dieci anni, mia madre perse il suo lavoro nel campo dolciario. Non riuscì a trovare nient’altro e allora si mise a fare la tassista. Un lavoro molto pericoloso a Caracas, sia per chi guida, che può essere rapinato o ucciso dai malviventi che salgono a bordo, sia per chi prende il taxi, perché se trovi un autista senza scrupoli ti puoi trovare in un angolo buio con un coltello alla gola. Un’amica di mia madre le disse che aveva sentito parlare di un sistema musicale che educava anche i ragazzi. Mia madre mi disse “vai e poi se non ti piace ti prometto che potrai rinunciare”. Andai a frequentare la scuola di San Agustin, ai bordi del barrio omonimo. Eravamo in cinquanta, tutti fra i sette e i dodici anni. Gli insegnanti ci mostrarono i vari strumenti. Dovevamo sceglierne uno, quello che ci piaceva, non importava quale. Mi ritrovai in mano una viola. Poi quando ascoltai il suono profondo del contrabbasso


non ebbi alcun dubbio: era quello il mio strumento. Ci misero davanti gli spartiti: pallini neri su carta bianca con strisce orizzontali e strani simboli. Pensavo fossero disegni da fare come compiti a casa. La musica per me diventò improvvisamente un piacere. Anche oggi non riesco a considerarla un lavoro. Il lavoro è un’altra cosa, per esempio quando mia madre mi disse che non bastavano più i soldi e mi chiese di aiutarla. Lavorai in un supermercato: imbustavo la spesa alle casse. Scuola, lavoro e poi lo studio del contrabbasso, chiuso in una stanza a provare ore e ore e il desiderio di riscattarmi. Dovevo e volevo migliorarmi come musicista, che per me significava anche come persona… Mi piace tutta la musica. La musica è come un’enorme lente di ingrandimento che ti mette in gra-

do di vedere e di capire meglio il mondo. Ancora oggi non mi sento di dire di essere un musicista. Forse quando sarò vecchio potrò affermarlo. Io sono stato salvato dalla musica. E non lo dico per essere patetico. La musica ha dato semplicemente un senso alla mia vita. Quando mi trovavo a suonare in una delle orchestre venezuelane, ti posso dire che mi sentivo come se fossi all’estero, come se fossi proiettato in un altro mondo a me sconosciuto, ma pulito, sano, un mondo che mi tendeva la mano, che mi offriva la possibilità di crescere”. Troppo intrigante per non desiderare di conoscere di persona il protagonista. Contatti per mail e volo diretto alla… Philarmonia ove mia moglie ed io non avemmo occhi che per Edicson impegnato nella possente esecuzione dell’ottava sinfonia di Bruckner; ed, ovviamente, orec-

chie per i Berliner! Per cena è Edicson che sceglie il ristorante (rigorosamente italiano) ove viene accolto dal personale con grande cordialità e dove – scoprirò più tardi – nessuno era a conoscenza d’avere ospite fisso - ormai da cinque anni – un professore dei Berliner; qualifica che io svelerò ai proprietari – orgogliosamente stupiti - venuti a raccogliere i nostri complimenti per l’ottima cucina pugliese. Una delle prime frasi che sentii pronunciare da Edicson mi lasciò interdetto: “professore, se a dieci anni, invece di ricevere in dono una viola mi avessero regalato un revolver, forse sarei diventato un bandito!” Poi si parla di musica sino alle ore piccole e nasce l’idea della sua venuta a Bergamo, per la Società del Quartetto. n

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Eventi: La dolce vita

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event

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La quiete e la tempesta al Centro Porsche di Bergamo Incontro ravvicinato con l’ultimo gioiello della Casa di Stoccarda quello dello scorso 19 novembre al Centro Porsche di Bergamo. Gli appassionati dell’auto tedesca hanno infatti potuto assistere alla presentazione della nuova 911 Turbo. Per l’occasione, il Centro Porsche Bergamo ha allestito per i suoi visitatori due “isole” sospese tra il paradiso tropicale

e

la

tecnologia:

sigari

cubani,

cocktail tropicali e caffè sudamericano nella parte “caraibica”, orologi della linea Porsche Design e un video proiettato su megaschermo con l’ultimo modello firmato Porsche, per la parte hi-tech. Presenti all’evento gli amministratori delegati del Gruppo Bonaldi, Simona Bonaldi e Gianemilio Brusa, e il responsabile del Centro Porsche Bergamo Silvano Lanzi. La serata è stata organizzata grazie alla collaborazione della gioielleria Cornali XX Settembre, di Zanetti HI FI – Meridian e della Boutique Cafè Giordano che ha creato la cigar & cocktail room. n

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Eventi: La dolce vita bergamasca

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La quiete e la tempesta al Centro Porsche di Bergamo

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Red carpet per Tiziana Fausti, il nuovo atelier sul Sentierone

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Un evento degno del red car-

Fausti, una delle più note im-

neri: queste le caratteristiche

pet, quello del 26 novem-

prenditrici bergamasche, ha

che rendono unico un atelier

bre scorso sotto i Portici del

chiamato l’artista fiorentino

dove non si vendono solo abi-

Sentierone. Tiziana Fausti ha

Flavio Favelli che ha sapu-

ti, ma si crea uno spazio dove

inaugurato il suo «China Red»,

to creare un piccolo angolo

ammirare – e comprare – ac-

il nuovo atelier sulla storica

d’Oriente nel cuore della città

cessori degni di essere defi-

via bergamasca. Per realiz-

orobica. Arredamento e pa-

niti autentici oggetti d’arte. n

zare questo spazio, Tiziana

vimenti rosso scuro, soffitti

event


Eventi: La dolce vita bergamasca

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Red carpet per Tiziana Fausti, il nuovo atelier sul Sentierone

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Champagne & Dj set allo Tsunami

Champagne & Dj set lo scorso giovedÏ 3 dicembre al locale Tsunami – sushi bar e ristorante – di via Statuto 19 a Bergamo. Il ristornate Tsunami si apre con uno spazio dedicato al lounge bar, mentre il piano inferiore ospita il ristorante. Nel menu si incontrano i tradizionali sushi, sashimi, tempura, ma anche ricette rielaborate secondo il gusto dello chef. n

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Eventi: La dolce vita bergamasca

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Azienda Agricola Molino dei Frati, nasce l’agriturismo

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È stato inaugurato lo scorso

de che aggiunge l’agriturismo

agricola che si occupa della

sabato 5 dicembre l’agritu-

alle sue attività: Molino dei

produzione di vino come il

rismo dell’Azienda Agricola

Frati, oltre a bed&breakfast, è

Valcalepio rosso D.O.C., il Mo-

Molino dei Frati di Trescore

anche vivaio per la produzione

scato passito D.O.C., lo Char-

Balneario, in via Gramsci 40.

e la vendita all’ingrosso di fio-

donnay I.G.T. E il Rosé.

Uno spazio immerso nel ver-

ri, piante e ortaggi, e azienda

event


Eventi: La dolce vita bergamasca

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Rose Rosse Single party

È un party interamente dedicato ai single quello del Bobadilla Feeling Club. La Festa dei single – in collaborazione con Rose Rosse, agenzia di incontri – è stata festeggiata nel locale di Dalmine con una serata che ha proposto, come nella migliori tradizione delle feste del Boba, ottima musica fino a tarda notte e incontri per le anime ancora sole. Rose Rosse è a Bergamo Via Ghislanzoni n° 15 n

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Eventi: La dolce vita bergamasca

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COCO’S Foto by Coco’s

Coco’s:il nome stesso esprime l’origine liber-

tiamo numerosi. Si accettano prenotazioni

tina dei locali con divertimento puro ed ori-

per qualsiasi evento auguri di buone feste

ginale tipico del centro America, la libertà di

COCO’S RESTAURANT BAR.

essere sé stessi sempre e dovunque senza il

Ringraziamento speciale a Massimo Elio Ga-

pensiero del problema di cosa sarà domani.

balo di Fashion Store, Brasilia Moda, Inna.

Il locale propone ogni settimana eventi come

Il 19 dicembre si replicherà con Massimo Elio

manifestazioni artistico-culturali, cene su pre-

Gabalo

notazione, pranzi di lavoro, compleanni ed in

info@cocosbar.it - www.cocosbar.it

questo particolare periodo sale private per

www.facebook.com/cocosbar

Capodanno, inoltre la pizzeria sempre a disposizione. Il punto forte consiste negli aperitivi internazionali accompagnati da faraonici buffet con musica adeguata alla circostanza proposta da dj live e spettacoli dal vivo. Vi aspet-

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Eventi: La dolce vita bergamasca

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My night

Una sera a cena per conoscere nuovi amici

Una nuova e divertente alternativa alla solita routine studiata appositamente per i ristoranti. Lo Staff di MyNight.it ha pensato di proporre una particolare cena finalizzata alla conoscenza reciproca di chi vi partecipa. Modificando l’atmosfera con qualche azzeccato accorgimento, ci poniamo l’obiettivo di dare l’opportunità alle persone di riprendersi ciò che si sono persi negli anni, dando loro la possibilità di CONOSCERE nuove persone.

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Perchè abbiamo pensato ad un ristorante per questo tipo di serata? Siamo convinti che creare il giusto clima, quello di una cena fra vecchi amici, possa certamente lasciare un ricordo indelebile del locale alle persone che vi partecipano. Come? Giocando proprio sulle nostre capacità di utilizzare molteplici sfaccettature per stupire gli spettatori e sorprenderli rompendo i loro schemi per una sera,

lasciando sempre e comunque in evidenza la cena e il partecipante. Per iniziare abbiamo dato il permesso di sedersi soltanto a due conoscenti allo stesso tavolo.. Ciò non significa che abbiamo escluso di poter ospitare un gruppo suddividendolo per i tavoli, in questo modo le compagnie di amici hanno trascorso una serata diversa conoscendo ancora più persone. La serata è iniziata alle 20,30 con un aperitivo gratuito di benvenuto dove lo staff si è preoccupato di accogliere, talvolta in modo bizzarro, gli ospiti. La Cena, invece, inizia alle 21.0021.15 suddivisa a portate. Un primo, un secondo e il dolce, il tutto accompagnato da vino rosso o bianco e da acqua a volontà. Proprio per alleggerire l’atmosfera e rendere tutti partecipi, durante la cena è previsto l’intervento di un comico professionista, le cui performance hanno calcato anche il palcoscenico di Zelig, che renderà l’atmosfera più leggera agevolando così la conoscenza tra i partecipanti. Il suo nome è Lorenzo Baronchelli per l’associazione Ambaradan. org . Per poter garantire la buona riuscita della serata è consigliabile una prenotazione e la puntualità. Che dire, basta provare...


Eventi: La dolce vita bergamasca

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...:::FACE FROM:::...

Rubrica

a cura di

Alessandro Di Miceli

e

Matteo Mottari

dedicato a tutti i bergamaschi.

invitate tutti i vostri amici di facebook

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Oroscopo di Joseph Procino1

SEGNO PER SEGNO: PREVISIONI OROSCOPO 2010 L’anno favorirà i segni d’acqua. Primo fra tutti il segno dei Pesci che riceverà un armonico Giove pianeta benefico e fortunato. Segue lo Scorpione con alti e bassi fino a Marzo a causa di Marte, pianeta della guerra, in aspetto disarmonico. Appesantito e preoccupato, sarà il segno del Cancro che vedrà mesi fortunati soltanto in Estate. Alti e bassi per tutti i segni di terra. Un Toro riflessivo troverà la forza di rimettersi in gioco e ricominciare nuovi percorsi di vita in coppia e nel lavoro. Una Vergine fantasiosa ricercherà nuovi equilibri ponendo fine a situazioni ormai superate e un Capricorno rinnovatore sentirà inconscia la forza di Plutone riformatore e di un Saturno razionale. Meno bene per i segni di fuoco. Il segno del Leone avrà notevoli difficoltà nel gestire l’istinto e la rabbia, soprattutto nei primi mesi dell’anno, causando rotture affettive e professionali. Fortunatamente più diplomatico l’Ariete che sarà invece protagonista di una prima lenta trasformazione interiore che lo porterà a “tagliare i rami secchi del passato” con grande maestria. Molte difficoltà sentite dal Sagittario che sarà ancora una volta vittima della rigidità Saturnina, costretto quindi a rompere un rapporto affettivo definitivamente e a dare un tiro diverso a progetti professionali. Buona, infine, la situazione dei segni d’aria. Ottimo l’Acquario in procinto di realizzarsi professionalmente, buono il segno dei Gemelli che da tempo attende gratifiche sul lavoro, nuovi amori e denaro. Meno bene la Bilancia che sarà prossima ad un riassetto della propria vita in più settori a partire da quello affettivo.

Laureato in scienze della comunicazione, e specializzando in editoria multimediale presso l’Università di Bergamo, Joseph Procino studia astrologia dal Prof. Umberto Pirotta di Milano, partecipando a vari seminari su come predire avvenimenti nella vita del singolo in relazione al transito dei pianeti. Per informazioni: “e-mail:JosephP.84@libero.it”JosephP.84@libero.it

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Ariete

Toro

Il Sole transita nel segno all’incirca tra il 21 Marzo – 20 Aprile.

Il Sole transita nel segno all’incirca tra il 21 Aprile – 21 Maggio.

Il 2010 si presenta ai nati nel segno dell’Ariete difficile e di grande maturazione. La fatica sarà l’unica arma vincente per la vostra realizzazione. La presenza di Saturno in opposizione al vostro segno e di Urano e Giove che toccheranno l’Ariete a partire da Giugno, vi costringeranno a fare delle scelte anche dolorose. Si preannunciano anni di grandi cambiamenti in ogni settore e il 2010 ne sancirà l’inizio.

Un 2010 all’insegna della riflessione per i nati sotto il segno del Toro. In Primavera si presenteranno incredibili occasioni di avanzamento di carriera, ma siate pronti! Cercate di chiarire in anticipo con voi stessi che cosa volete veramente dalla vita e se siete disposti a sacrificare il lato affettivo per eventuali incarichi professionali pieni di responsabilità. La situazione sembra leggermente migliorare grazie al favore di Giove in Pesci e di un Saturno in Bilancia che porterà piccole fortune e la nascita di nuovi equilibri.

AMORE: Saturno contro vi garantirà prese di posizioni nette. Per chi è in coppia, possibili malcontenti che genereranno rotture. La situazione migliorerà a partire dall’estate quando i pianeti vi daranno una ventata di aria fresca con viaggi insoliti e una passionalità maggiore. I single avranno difficoltà a trovare un partner stabile. Ottimi dunque i flirt per alleggerire uno stato mentale non certo leggero. SOLDI E LAVORO: Brillanti chance per ottenere agevolazioni economiche e avanzamenti rapidi di carriera. Da Giugno in poi, quando Urano, signore dell’imprevedibile, entrerà nel vostro segno tutto assumerà una nuova luce. Per chi è insoddisfatto, invece, avrà la possibilità di rinascere attraverso un nuovo impiego o la nascita di una nuova attività commerciale. Fortuna da metà anno anche grazie al benefico Giove che vi porterà importanti vincite, avanzamenti di carriera. Di contro, l’opposizione di Saturno potrà creare situazioni dolore e difficili in cui sarete obbligati a fare delle scelte importanti sul vostro futuro lavorativo. Situazione finanziaria stabile.

AMORE: Per molti di voi, il 2009 ha portato l’interruzione di una storia d’amore importante o la fine di un legame che mai avreste potuto pensare di perdere. Sfruttate questo nuovo anno per riflettere, pensare e stare un po’ con voi stessi. Attendete l’autunno per accogliere nel vostro cuore nuove speranze. Per chi è in coppia, cercate di sfruttate il momento per progettare, viaggiare e vivere intensamente piccole esperienze col partner fuori dalla routine che vi appartiene. SOLDI E LAVORO: Ottimi i primi mesi dell’anno per ricevere gratificazioni e successi. Meno positivo dalla primavera in poi, quando dovrete faticare di più per raggiungere risultati professionali all’altezza del vostro incarico. Successo per chi saprà gestire le relazioni sociali in ambito professionale. Buone le finanze soprattutto in estate. Attenzione alle spese superflue in primavera, quando Mercurio in dissonanza al vostro segno vi spingerà a compiere spese inutili.

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Gemelli

Cancro

Il Sole transita nel segno all’incirca tra il 22 Maggio – 21 Giugno.

Il Sole transita nel segno all’incirca tra il 22 Giugno – 23 Luglio.

Un anno all’insegna della tranquillità emotiva per i nati in Gemelli. Dopo un 2009 zeppo di difficoltà, ostacoli e malcontenti, ora il 2010 con la buona posizione di molti pianeti vi porterà pace e la possibilità di godervi quel relax che tanto avete desiderato. Sono inoltre all’orizzonte riscossioni di crediti attesi da tempo, eredità o l’incontro di nuove amicizie che vi consentirà di espandere la vostra cerchia di conoscenze, portandovi finalmente in situazioni diverse dal solito.

Il perfetto e armonioso trigono di Giove dal segno dei Pesci vi consentirà un periodo di avanzamenti di carriera con possibilità di guadagni importanti. Per tutto l’anno la fortuna vi sorride e, anche se dovrete fare sacrifici per raggiungere il risultato desiderato, tutto andrà come volete.

AMORE: Anno positivo per chi sta in coppia. Se l’anno appena trascorso vi ha visto protagonisti di continui dissapori, il 2010 vi premierà dandovi quella stabilità affettiva e quel brivido in più che cercavate da tempo. Ottime possibilità per momenti di passionalità nei primi mesi dell’anno. Molte le occasioni per i single, che sentiranno il bisogno di impegnarsi in una relazione seria e duratura. SOLDI E LAVORO: Con la quadratura di Giove nel segno dei Pesci ci saranno cambiamenti interessanti in ambito professionale. E’ il momento giusto per diventare piccoli imprenditori o espandere la vostra attività. Molti, acquisiranno una consapevolezza diversa e saranno spinti a cercare un lavoro più consono alle attitudini. Attese nuove responsabilità e incarichi. Occhio alle finanze da Aprile in poi! Alcune spese impreviste potrebbero mettervi in difficoltà.

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AMORE: Il 2010 sarà, per voi del Cancro, all’insegna della sensualità. Amore a gonfie vele se siete in coppia. Durante l’anno vivrete momenti di pessimismo che saranno superati grazie all’aiuto del vostro partner. Se siete single invece, l’estate sarà ricca di flirt. Si preannunciano cambiamenti nella vita affettiva non sempre facili dovuti alla dissonanza di Saturno in Bilancia e di Urano in Ariete. SOLDI E LAVORO: Nel 2010 ci saranno ottime opportunità per chi ha deciso di cambiare attività o per chi vuole mettersi in proprio. Nessun ostacolo tra voi e il vostro obiettivo, è richiesto soltanto un forte impegno e un duro lavoro. Nel corso del 2010 farete esperienze di vita importanti che Vi permetteranno di assumere consapevolezze diverse e di espandere le vostre conoscenze anche all’estero o fuori dai contesti in cui siete abituati ad operare. Sono possibili trasferimenti di lavoro. Plutone in opposizione al vostro Sole inizia una fase di trasformazione lenta e totale della vostra vita.


Leone

Vergine

Il Sole transita nel segno all’incirca tra il 24 Luglio – 23 Agosto.

Il Sole transita nel segno all’incirca tra il 24 Agosto – 23 Settembre.

L’inizio del 2010 non appare positivo. Tanti sono gli ostacoli e le situazioni fastidiose. Nel corso dell’anno farete esperienze che vi consentiranno di maturare e di sciogliere nodi comunicativi nelle relazioni affettive e professionali. La vostra grinta e la vostra determinazione saranno ottime in ogni circostanza. Dalla primavera in poi molti di voi saranno spinti a creare un esercizio commerciale autonomo o addirittura spinti a consolidare la vita affettiva con un matrimonio o un figlio.

Il 2010 sarà per voi un anno di piccole possibilità e cambiamenti. Dalla primavera in poi, colpi di scena che porteranno a decisioni drastiche e a tagli netti di situazioni lavorative e affettive. Avete appena trascorso 2 anni intensi e pieni di cambiamenti che vi hanno concesso una stabilità e una conoscenza maggiore del vostro Io e dei vostri obiettivi. Ora avete bisogno di riprendere il controllo della vostra vita e questo pare essere l’anno che fa al caso vostro!

AMORE: L’anno è costernato da malcontenti con il partner. Il vostro orgoglio e cocciutaggine vi porteranno ad ingigantire problemi futili. Tutto si sistemerà a partire da Luglio-Agosto quando i pianeti vi sorrideranno con meravigliosi aspetti al vostro sole natale. I single devono prestare molta attenzione agli abbagli amorosi che arriveranno in estate. Attenzione a falsi sorrisi e a false amicizie che spesso vi circondano per la vostra generosità innata. Sono possibili rotture con amici di vecchia data e brevi viaggi d’amore. SOLDI E LAVORO: E’ già dalla primavera dello scorso anno che l’ambiente di lavoro vi ha creato qualche pensiero in più. Cercate la diplomazia nel risolvere situazioni non chiare. Già da Aprile potrebbero presentarsi svolte interessanti per la vostra carriera. Attenzione alle spese inutili fatte solo per compiacere il vostro ego. La situazione economica troverà un ampio respiro a partire da Settembre quando sarete protagonisti di vincite al gioco o semplicemente riscossione di denaro che attendevate da tempo.

AMORE: Le relazioni di coppia mature procederanno con tranquillità nel corso dell’anno. Sono possibili progetti di coabitazione, viaggi con mete lontane con il partner. Imparate però a gestire l’istintività per non rovinare momenti intensi e particolari. Per molti un figlio o un matrimonio in arrivo. Tra Aprile e Novembre, i single avranno molte occasioni di incontro, ma saranno semplici flirt o avventure fugaci. Giove in opposizione vi concederà un incontro importante e passionale, che potrebbe sfociare in qualcosa di serio. SOLDI E LAVORO: Un anno di possibilità sul fronte professionale. Arriveranno proposte di collaborazioni interessanti. Di contro, molte situazioni lavorative vedranno la fine. Siate sempre mediatori e grandi diplomatici perché sarete coinvolti in situazioni poco chiare con colleghi o datori di lavoro. Lavorate sempre con quella meticolosità che vi caratterizza senza pretendere nulla di più di quei piccoli aumenti che molti di voi riceveranno da Aprile. Occhio alle finanze! Sarete obbligati a compiere spese importanti per la vostra casa.

TRAND VERGINE 2010 70 60 50 40 30 20 10 0 G

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Bilancia

Scorpione

Il Sole transita nel segno all’incirca tra il 24 Settembre – 23 Ottobre.

Il Sole transita nel segno all’incirca tra il 24 Ottobre – 22 Novembre.

Il 2010 sarà un anno ricco di cambiamenti e novità, ma sarà anche pieno di imprevisti e piccoli ritardi che comprometteranno il vostro umore già altalenante. Saturno nel segno da Ottobre 2009 vi darà la forza di “tagliare i rami secchi della vostra vita” e vi riporterà con i piedi per terra, allontanandovi da perdite di tempo di qualsiasi natura. Saturno vi porterà maggiore sicurezza e forza che sarà la base del vostro rinnovamento nel corso del 2010/2011. Sono anni in cui la Bilancia cercherà la stabilità attraverso un percorso affettivo o lavorativo di crescita, e ci riuscirà.

Ottimo 2010 per i segni d’acqua e in particolare per lo Scorpione. Unico lato negativo l’istintività che complicherà rapporti già tesi con il partner o datori di lavoro. Siate meno intransigenti se volete raggiungere obiettivi alti e concretizzare progetti a cui state lavorando da anni.

AMORE: E’ finalmente l’anno dell’amore! Saturno nel vostro segno vi permetterà di incontrare il partner che da tempo desiderate e di iniziare così una storia d’amore importante e duratura. Ottima la seconda parte dell’anno per incontri interessanti e buone riuscite. L’opposizione di Urano in Ariete porterà a chi sta da tempo in coppia la voglia di evadere e di ritrovare l’indipendenza che da anni vi mancava. Sono possibili rotture di coppia improvvise, divorzi o situazioni di allontanamento momentaneo. SOLDI E LAVORO: Giove in opposizione al vostro Sole da Giugno e Saturno di transito vi porteranno ad abbandonare progetti che finora consideravate importanti per concentrarvi su situazioni più concrete e cariche di emozioni. Avrete la possibilità di iniziare un nuovo lavoro o di assumere responsabilità che vi porteranno gratifiche economiche e crescita professionale. Attenzione alle finanze da Maggio, perché rischierete di spendere oltre le vostre possibilità. Attendete l’Autunno per avere rientri economici attesi.

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AMORE: Sarete intensi e passionali per tutto il 2010 con un meraviglioso aspetto di Giove nei Pesci. Evitate però liti e battibecchi con il partner! Dall’inizio dell’anno infatti, riceverete un cattivo aspetto di Marte che vi farà perdere le staffe in più occasioni. Per tutti i single, sono in arrivo piccanti flirt già dalla primavera. Non ancora disponibili a relazioni serie, in questo 2010, vi sentirete più liberi che mai, desiderosi di viaggiare e conoscere. SOLDI E LAVORO: Ottimi i primi mesi dell’anno sul fronte economico. Giove vi proteggerà e garantirà tanta fortuna anche al gioco. Sono in arrivo piccole vincite, acquisizione di immobili e l’incontro con personaggi influenti per l’avanzamento di carriera. Buone nuove in Ottobre quando Marte si congiungerà al vostro sole natale. Siate più riflessivi ed evitate l’istintività che vi accompagnerà nel corso del 2010. Solo con la pazienza e la diplomazia riuscirete a ottimizzare situazioni già favorevoli.


Sagittario

Capricorno

Il Sole transita nel segno all’incirca tra il 23 Novembre – 21 Dicembre.

Il Sole transita nel segno all’incirca tra il 22 Dicembre – 20 Gennaio.

Un 2010 non spensierato vi aspetta. Urano e Satur-

Un anno molto particolare per il segno del Capricorno che inizia un periodo di lenta, ma costante trasformazioni sotto molteplici punti. Saturno in aspetto sfavorevole vi porterà ad utilizzare più energia del solito per risolvere situazioni di carattere professionale. Plutone nel vostro segno vi porterà a cambiare alcuni vostri modi di pensare e vivere consentendovi di essere più istintivi e meno riflessivi. Attenzione alla vita affettiva con Urano in Ariete dalla primavera. Sono attese dunque interessanti svolte nelle vostre unioni d’amore e l’inizio di nuove situazioni di vita in cui darete del vostro meglio e dedicherete la massima concentrazione.

no saranno in posizione dissonante per gran parte dell’anno portandovi ad affrontare diversi problemi e a chiudere relazioni complicate. E’ un anno di chiarimenti e di svolte significative per quei Sagittario che pigri ed indolenti non hanno chiarito posizioni poco chiare con datori di lavoro o partner. Nel 2010 troverete la forza per cambiare. La lotta profonda a cui sarete sottoposti vi porterà a concretizzare e a stabilizzare il vostro brillante prossimo futuro. AMORE: Nell’aria una voglia forte di cambiamento. Molti si ritroveranno ingarbugliati nella matassa di una relazione extraconiugale, ma sarà solo una sbandata! Attenzione perché sarete più volte sotto osservazione dal vostro partner. Un atteggiamento poco pulito potrebbe compromettere in modo irreversibile la relazione, se non poggia su basi solide e sincere. Buone nuove invece da metà 2010 quando inizierete a respirare aria di cambiamento e il vostro rapporto rifiorirà trovando un nuovo equilibro. I single hanno voglia di avventure e flirt. Buono il periodo estivo per conquistare e sfoggiare la vostra innata simpatia associata al vostro pizzico di mondanità.. SOLDI E LAVORO: Attenzione ai falsi amici e alla falsità di alcuni colleghi di lavoro. Non troverete appoggi validi nel corso dell’anno e da Aprile in poi vivrete una situazione di instabilità lavorativa che porterà molti Sagittario a desiderare un cambio professionale preferibilmente all’estero. Lavorate sodo però, perché dall’autunno sono in arrivo novità e sarete in-

AMORE: Le coppie stabili e che vivono in armonia andranno incontro ad un anno emozionante, felice, segnato da nuovi progetti e condivisioni. Se invece il vostro rapporto non funziona, il 2010 vi darà la forza di porre fine ad una relazione che ormai è giunta al termine. Per le nuove coppie sono alle porte consolidamenti e l’unione diventerà qualcosa di molto serio, coronabile da un matrimonio o da un bebè improvviso. I single, invece, dovranno attendere la fine dell’anno per fare incontri interessanti e significativi. SOLDI E LAVORO: L’anno si apre in bellezza con pianeti meravigliosi nel vostro segno. Piccoli successi, riconoscimenti, gratificazioni vi attendendo sul piano lavorativo. Più difficile, invece, sarà l’estate, perché alcuni colleghi vi metteranno i bastoni fra le ruote e cercheranno di escludervi da progetti importanti. State in guardia e siate astuti!

vestiti di speranze per la realizzazione di nuovi progetti e una graduale espansione del vostro esercizio commerciale. Attenzione alle finanze! Saturno vi aiuterà a spendere con oculatezza da Aprile in poi. TREND SAGITTARIO 2010

TREND CAPRICORNO 2010

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Acquario

Pesci

Il Sole transita nel segno all’incirca tra il 21 Gennaio – 19 Febbraio.

Il Sole transita nel segno all’incirca tra il 20 Febbraio – 20 Marzo.

Il 2010 sarà un anno ricco di attese e realizzazioni. L’anno appena trascorso con Giove nel vostro segno vi ha portato ad una rinascita ciclica con la presenza nella vostra vita di nuove amicizie, nuove prospettiva di vita e soprattutto nuovi progetti che vedranno la luce proprio nel 2010. Giove, infatti, si posizione nella vostra prima casa natale decretando la riuscita in campo professionale.

Il 2010 sarà per il segno dei Pesci l’anno delle grandi possibilità e della riuscita nei diversi settori. Dopo un biennio di fatiche dovute all’opposizione di Saturno finalmente procederete verso la serenità e la tranquillità. Attenzione però! Non dormite sugli allori come siete abituati a fare! Dal 2010 è in arrivo un percorso di vita tutto nuovo.

AMORE: Con il trigono di Saturno in Bilancia, buone possibilità di incontrare persone interessanti, ma non ancora del tutto convincenti. Tante infatti saranno le piccole love story a cui andrete incontro. Attenzione a non perdere la testa! Per chi ha l’amore già a portata di mano, la possibilità invece di allargare la coppia con un figlio, una coabitazione, di consolidare la relazione con un matrimonio o iniziare una collaborazione professionale col partner. SOLDI E LAVORO: L’anno procederà positivamente grazie al trigono di Saturno in Bilancia. Nei primi tre mesi dell’anno e in Dicembre, possibilità di ricevere denaro che aspettavate da tempo. Se siete intenzionati a costituire società, o iniziare collaborazione lavorative il 2010 vi porterà tanta fortuna. Vedrete finalmente la riuscita professionale con semplicità dopo anni di sacrifici e difficoltà. Raccoglierete dunque ciò che per anni avete seminato!

TREND ACQUARIO 2010 80 60 40 20 0 G

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AMORE: Finalmente respirerete aria di libertà e voglia di avventura. Il 2010 sarà per voi foriero di avventure a cielo aperto e occasioni di coronare sogni matrimoniali attesi. Giove nel segno porterà ai single nuovi incontri e la possibilità di incontrare il partner giusto per iniziare un percorso di coppia vincente. Per chi invece è già in coppia e sta meditando da tempo un nido d’amore, questo è l’anno giusto! Datevi da fare perchè tutti i transiti planetari saranno a vostro favore! SOLDI E LAVORO: La vita professionale si presenta vivace e foriera di mille opportunità per fare un salto di qualità. Numerose le opportunità per concretizzare idee e progetti su cui ragionate da tempo. Possibilità di trasferimenti all’estero ed ottenimento di posti di lavoro carichi di responsabilità. Per molti laurea o riuscita negli studi. In Estate con l’opposizione di Marte attenzione al portafoglio! Chiuderete l’anno però con le stive cariche di soddisfazioni e con il bilancio finanziario in netta ripresa!


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