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S P E D I Z I ON E I N A B B ON A M E NTO P O S T A L E - D . L . 3 5 3 / 2 0 0 3 ( C ON V . I N L . 2 7 / 0 2 / 2 0 0 4 N ° 4 6 ) A RT . 1 C O M M A 1 . D C B B R E S C I A
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il mensile più dinamico della città
PUB B LI Z E T A
M E N S I L E D I E C ONO M I A , A RT E , C O S T U M E E S O C I E T À - A NNO 3 - N ° 1 6 - ma r z o 2 0 1 1
Storia di copertina:
Dott.ssa Rosa Savoldi
SPECIALE:
Stampa & libertà d’espressione
W W W . B ER G A M O U P . I T
“Non condivido la tua opinione, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto ad esprimerla.”
Voltaire
BERGAMO
giugno
2009
www.bergamoup.it 1
03 /2011
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Editoriale Il futuro si chiama: Qualità Quando tutti dicono che la stampa cartacea è storia antica, per non dire antiquata, editando il prototipo della prima rivista al mondo a forte inclinazione personale, BergamoUp Sghemba, la nostra redazione ha dimostrato di credere invece che il piacere di leggere un buon libro o una bella rivista sarà eterno. Basta investire nella qualità. I mezzi elettronici sono veloci e immediati, ma certi piaceri vanno consumati lentamente; il take away non ha di certo fatto chiudere i ristoranti. Se a questo aggiungete che quest’anno il 26° Congresso Nazionale della Stampa Italiana - avente per tema “Il giornalismo e le sfide del cambiamento” - si è svolto a Bergamo, il tema speciale di questo numero si è imposto da sé: la stampa & la libertà d’espressione. Derivata dalla libertà d’espressione, la libertà di stampa consiste nella facoltà dell’editore di dire o tacere quello che gli pare, salvo rispondere delle sue parole davanti ai tribunali in causa di diffamazione o calunnia. Visto i contenuti dei nostri giornali nazionali, malgrado si parli spesso di monopolizzazione dell’informazione, possiamo affermare che questo diritto è reale nello stivale del mondo. Così, convinti della fondatezza delle parole di Yves Montand: “le risposte rendono saggi e le domande umani” abbiamo scelto di interrogarci su argomenti quali censura, libertà d’espressione e potere della Piazza, chiedendo quindi a persone molto diverse di esprimersi in merito. E per quanto incredibile le risposte portano tutte verso una sola ed unica costatazione. Ma ne ho già detto troppo, quindi mi congedo lasciandovi questo scatto che ho rubato allo sconosciuto seduto due poltrone dopo la mia, durante il congresso della Stampa, perché meglio di mille parole esprime la realtà di oggi: la stampa cartacea può convivere con la multimedialità, se sceglie qualità e innovazione. Maryline JM-W Caporedattrice
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Bergamo solidale Avanzamento del progetto Oltre le barriere di Maryline JM-W
La Fondazione Giovanni XXIII Autismi e Terapie Onlus, costituita a Bergamo nel marzo 2004, si occupa di soggetti affetti da Disturbo Autistico e Disturbi Pervasivi dello sviluppo. La Fondazione nasce dal desiderio e dal bisogno delle famiglie di costruire uno specifico percorso educativo e terapeutico per i propri figli, finalizzato a sostenerli all’interno di un unico ed individuale progetto di cura e di vita. I pazienti che accedono alla struttura richiedono una presa in carico permanente, globale e in rete, che ha inizio dall’intervento precoce nel bambino sino all’inserimento lavorativo dell’adulto, con l’obiettivo di sostenere una vita il più possibile autonoma e consapevole. Insieme alla famiglia, si costruiscono progetti individualizzati centrati sui bisogni specifici dell’utente e sulle competenze e risorse di cui dispone, proponendo un insieme coerente di interventi, anche in collaborazione con altri Enti. Lo scopo quindi è curare quotidianamente l’autismo da quando la persona autistica è bambino fino a quando diventa un adulto che esce dalla famiglia e diventa il “dopo di noi”. La Fondazione, con l’intento di dare alle famiglie dei propri utenti la massima trasparenza e tracciabilità di ogni intervento è certificata qualità UNI EN ISO 9001:2008 dall’anno 2005. L’Associazione Il Sorriso di Monica ha incontrato i referenti della Fondazione Giovanni XXIII Autismi e Terapie Onlus ed ha individuato, anche in collaborazione con il Rotaract di Bergamo, il progetto “OLTRE LE BARRIERE” come obiettivo della raccolta fondi per l’anno 2010/2011. Tale progetto si concretizzerà nella fornitura ed installazione di un ascensore attrezzato presso la sede di Valbrembo della Fondazione.
Come promesso siamo andati dal Presidente dell’associazione Il sorriso di Monica, Luciano Capoferri, per tenervi al corrente dell’avanzamento del progetto, anche con il vostro aiuto, stiamo sostenendo (vedi pagina 121):
“Il progetto Oltre le barriere, a favore della fondazione Giovanni XXIII Autismi e Terapie Onlus, ha ultimato la fase burocratica. Il progetto di fornitura e istallazione di un ascensore …OLTRE LE BARRIERE… attrezzato ha infatti ottenuto tutte le autorizzazioni necessarie PROGETTO 2010 dagli enti preposti. Oggi l’associazione sta chiedendo preventivi a diverse aziende del settore e, seguendo l’esperienza positiva dello scorso anno, sta cercando di sensibilizzare consorzi e associazioni di categoria che l’anno scorso ci hanno permesso di ridurre notevolmente i costi.” La redazione di BergamoUp vi ricorda che se volete mettervi in contatto con l’associazione Il sorriso di Monica per aiutarli anche a reperire questi preventivi, potete chiamare Luciano Capoferri, il Presidente dell’associazione. Cell. 347 2255194 - www.ilsorrisodimonica.com. n
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03 /2011
In copertina: Ph: Matteo Mottari
Sommario
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Storia di copertina
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natura e corpo
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migliora la tua vita
Kinesiologia
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7° cliclo edile
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L’assessore svelatA ai cittadini
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medicina estetica
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Il corniciaio
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si salvi chi può
Dimenticati
52 Enciclopedia della parola
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mondo incognita
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Conti in tasca
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andiamo per monti
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Persone e personaggi
Dott.ssa Rosa Savoldi Naturale Biologico
Casafeltri Claudia Sartirani Lifting del collo Cornici d’Autore
Libero pensiero
36 26° Congresso FNSI 38 Libertà di stampa
6
39
Censura
40
La Piazza
42
Social network
43
L’illusione della libertà
45 Che fine ha fatto il 4° potere? 48
Rete & Libertà
50 Gianni Cuomo
La mediazione Lo scialpinismo Silvia Zanchi
69
INCONTRI SPORTIVI
72
A passeggio per la città
75
Bel Pais
82
Top speed
88
Tecnologia
90
Dans les coulisses...
Franco Zanotti La Rocca Zogno Mini Countryman La macchina sconfigge l’uomo di un attacco di hacker
08 1
IL GIOCO
110
ecologia
112
Musica
114
Sport
123
Cultura
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Appuntamenti
Dov’è questa donna? + bici - auto = BG in Bici Ha vinto la poesia Italian golf tour 2011 Accademia Carrara Marzo aprile
95 Un tavolo per due Trattoria Sant’Ambroeus
134 Event Team Ducati Superbike
98
138
Faceberghem
141
oroscopo
134
Astrologia
Moda
Primavera: ecco le novità
00 1
BergamoUp Model
18 1
Uno psi per amico
Pesci
Alessandra Giglio Il valore della frustrazione
Amori Karmici
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Editore Pubblizeta
DI EMANUELE ZARCONE VIA DELLA VALLE, 42 - 25128 BRESCIA - ITA INFO@BERGAMOUP.IT Direttore Generale
Michele Oggioni
direttore@bergamoup.it Direttore Responsabile
Luca Marinoni info@bergamoup.it Caporedattrice
Maryline Milesi
romanzocollage@gmail.com Redazione
Raffaella Ravasi Amministrazione
Barbara Epis
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BM ADV Advertising Alessandro Di Miceli grafica@bergamoup.it Segreteria segreteria@bergamoup.it Web www.bergamoup.it Stampa
Tipolitografia Pagani S.R.L. Fotografi
Matteo Mottari Alberto Alfieri Laura Marinoni Sara Esposito Hanno collaborato: Elisabetta Moretti, Mario Tintori, Joseph Procino, Luca Leidi, Paolo Valoti, Stefano D’Aste, Ettore Maffi, Claudio Maffi, Roberto Capellini, Emanuele L. Cavassa, Nicola Catania, Paola Cervi, Rach. Finazzi, Stefano Salvi, Luciano Capoferri, Paola Cervi, Marco Mazza, Alessandra Piacentini, Gabriele Gambarini, Roberto Longhi, Guido Bosticco, Vip International S.r.l., Vincenzo Cutrì Crediti Fotografici: Per le immagini senza crediti l’editore ha ricercato con ogni mezzo i titolari dei diritti fotografici senza riuscire a reperirli. è ovviamente a piena disposizione per l’assolvimento di quanto occorre nei loro confronti. REDAZIONE: info@bergamoup.it 24121 BERGAMO, VIA CASALINO, 5H © COPYRIGHT BERGAMOUP MAGAZINE TESTI E IMMAGINI DELLA PRESENTE PUBBLICAZIONE NON POSSONO ESSERE RIPRODOTTI CON MEZZI GRAFICI, MECCANICI, ELETTRONICI O DIGITALI SENZA AUTORIZZAZIONE FIRMATA DA PUBBLIZETA PRODUCTION. OGNI VIOLAZIONE SARà PERSEGUITA A NORMA DI LEGGE
BERGAMOUP, PERIODICO MENSILE DI INFORMAZIONE LOCALE ISCRIZIONE PRESSO IL TRIBUNALE DI BERGAMO N° 16/2009 DEL 18 MAGGIO 2009.
CONCESSIONARIA PUBBLICITÀ E ABBONAMENTI: T: 035 23 66 61 - F: 035 23 66 61 www.bmadv.it
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Nuova Classe CLS. Ritorna alle origini. Del desiderio. Consumo combinato (l/100 km): da 7,0 (CLS 350) a 6,0 (CLS 350 CDI). Emissioni CO 2 (g/km): da 164 (CLS 350) a 159 (CLS 350 CDI).
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Dott.ssa Rosa Savoldi nuova avventura professionale di Raffaella Ravasi - Ph. Matteo Mottari
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Nell’elegante studio nella prestigiosa via S. Orsola a Ber-
all’avanguardia, dall’arredo moderno e accogliente, col-
gamo, affacciato su Piazza Bergamo, abbiamo incontrato
pisce soprattutto per l’atmosfera particolare che si respi-
la Dottoressa Rosa Savoldi, nello studio dove è iniziata la
ra, molto rilassante e molto apprezzata dai pazienti nei
sua nuova avventura lavorativa. Laurea in Medicina nel
momenti d’attesa. La Dottoressa Savoldi, negli anni di
1993 conseguita a Milano, nel 1996 la specializzazione
professione, si è specializzata nella tecnica odontoiatrica
in Odontostomatologia sempre nel capoluogo lombardo,
a carico immediato “All-on-4”, di riabilitazione immedia-
la Dottoressa Savoldi ha, negli anni di carriera, collabora-
ta: «questa tecnica chirurgica decisamente rivoluziona-
to con diversi importanti studi a Bergamo e in Provincia
ria, letteralmente “tutto su quattro”-, ci spiega, è nata
ed è stata, per diversi anni, responsabile di un grosso
agli inizi degli anni Novanta grazie agli studi del collega
polo odontoiatrico. Due anni fa, una seconda specia-
Dottor Paulo Malò di Lisbona e consente l’applicazione di
lizzazione in Medicina Estetica, «una mia passione - ci
dodici elementi dentali fissi, avvitati e appunto a carico
racconta-, che mi consente, da donna, di capire subito
immediato. Ciò significa che, l’inserimento di soli quat-
le esigenze delle donne». Lo studio, dotato di tecnologie
tro impianti dentali consente di posizionare nella stessa
giornata la protesi fissa a carico immediato: nell’arco di dodici ore, tolgo i denti, metto gli impianti, prendo l’impronta e avvito sugli impianti la protesi definitiva fissa. L’operazione risulta così non essere invasiva per il paziente che riacquista in una giornata il sorriso, che, tengo a sottolineare, sarà sì un nuovo sorriso che si inserisce armoniosamente nel viso del paziente, senza stravolgerne i lineamenti e le proporzioni e che gli consentirà da subito di riacquistare la funzione masticatoria». Punto di riferimento come Laboratorio di Estetica Dentale per lo studio di via S. Orsola, è la Smile srl di Luca Savoldi, fratello di Rosa, affiatati nella vita e in sintonia quando si parla di Estetica Dentale: il laboratorio Smile, con sede a Dalmine, ha fatto, infatti, proprio dell’estetica e dell’innovazione la sua strategia aziendale: «l’estetica e la ricerca di una professionalità sempre più elevata, ci aiutano a fornire al nostro utente finale, un prodotto d’alta qualità ad un prezzo calmierato. Ma, soprattutto, - prosegue Luca Savoldi-, il nostro laboratorio è dotato di un sistema di scansione e progettazione di ultima generazione: lo scanner ottico permette al laboratorio d’inviare al centro di scansione il modello o il file del manufatto che si sta realizzando, ricevendo in risposta, eventuali suggerimenti d’intervento e modellazione del prodotto. Lo scanner ottico a luce strutturata, strumento d’altissima precisio11
Dott.ssa Rosa Savoldi nuova avventura professionale
ne, consente di ridurre i tempi dei processi produttivi oltre alla possibilità di progettare qualsiasi geometria per il manufatto finale». La Dottoressa Savoldi si avvale anche della collaborazione di implantologi di fama internazionale, ma ciò che la contraddistingue nell’esercizio della professione, è il rapporto che instaura con il paziente, nella fase iniziale di pianificazione dell’intervento: «la valutazione estetica è la fase iniziale del mio lavoro pre-intervento, non solo diagnostica, ma una vera e propria valutazione che mi consenta di prevedere il risultato estetico, fase fondamentale nel mio lavoro, che affronto anche confrontandomi con il paziente stesso, proprio per migliorarne, senza stravolgerne, l’aspetto e il sorriso».
Dottoressa Rosa Savodi Bergamo - Via S. Orsola, 9 Tel. 035 226393 12
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Naturale Biologico速 Quando la natura si prende cura del nostro corpo di Raffaella Ravasi - Ph. Alberto Alfieri
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Naturale Biologico® Stiamo per lasciarci l’inverno alle spalle, abbiamo voglia di sole, di colori e soprattutto di prenderci un po’ più cura di noi, per non farci trovare impreparate all’arrivo della bella stagione. Vi abbiamo presentato, nel numero di febbraio il nuovo luminoso e accogliente negozio aperto in città, nella centrale Via Garibaldi, Naturale Biologico®: in questo numero vi presentiamo nel dettaglio l’intera linea di prodotti 100% naturali da agricoltura biologica. Biologici, rispettano la nostra pelle e la natura che ci circonda. Risultato? Una pelle più fresca, luminosa ed elastica grazie all’uso di componenti naturali - quali acque floreali provenienti dalla distillazione delle piante aromatiche, fitoestratti, oli vegetali ed essenziali - esaltati dall’esclusivo trattamento Naturale Biologico sistem®. Iniziamo a coccolarci partendo dalla linea Viso: Crema viso anti-âge - effetto lifting Applicata con un piccolo massaggio, la crema dermoattiva con acido lipoico e DMAE, (una sostanza detta anche Dimethylethanolamina, capace di regolare diversi processi cellulari di base, migliorando “l’età anagrafica” che la pelle dimostra) riduce le rughe e rende la pelle liscia e compatta. Nel caso di pelli molto secche si può aggiungere, al momento dell’applicazione, qualche goccia di Olio Nutriente. Gocce Olio Nutriente – bellezza per il viso Olio per il viso, collo e décolleté: una miscela di vitamine e di oli ricchi di acidi grassi essenziali omega 3 e omega 6, avocado, jojoba e canapa dalle proprietà anti-âge ed elasticizzanti. Crema viso pelli secche Ideale anche come crema notte per gli uomini, la crema è ricca di vitamine e olio di canapa dalle proprietà elasticizzanti e nutrienti. Crema viso pelli normali – miste Applicata mattina e sera dopo le gocce di Olio Nutriente bellezza per il viso, la crema riequilibrante e vitaminica - a base di rosa canina e olivello spinoso ricchi di vitamina C, di oli preziosi come quello di canapa che rende elastica la pelle, e di acido ialuronico per idratare in profondità -, giorno dopo giorno ridona luminosità alla pelle. Crema contorno occhi – elasticizzante drenante e nutriente Applicata mattino e sera - ricca di burro di karitè biologico, di oli pregiati e di estratti vegetali di montagna -, aiuta a tonificare la zona contorno occhi. La crema può essere usata con l’applicazione di uno strato maggiore, come maschera impacco per 15-20 minuti o, per un trattamento intensivo, anche tutta la notte. Per ottenere un effetto antiborse, conservare il vasetto in frigorifero e applicare la crema con movimenti circolari nella zona da trattare.
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Naturale Biologico®
Dedichiamoci ora alla cura del corpo: Crema corpo – delicata Latte vellutato a base di rosa damascena e mirtillo nero: ideale per pelli delicate e con capillari fragili, ottima anche come doposole. Crema corpo nutriente Utilizzata più volte al giorno è una sferzata di benessere. La crema super nutriente è ricca di oli preziosi e profumata con oli essenziali purissimi agli agrumi. Crema mani – nutriente intensiva Ripristina la giusta idratazione e morbidezza della pelle delle mani e rinforza le unghie grazie all’olio di oliva e limone biologici. Crema o Gel Natural Dol Efficace nel caso di dolori artro-muscolari, strappi, lombalgie e traumi. A base di Artiglio del Diavolo, Arnica e altri estratti di montagna dalle proprietà lenitive. Gel per la circolazione gambe Massaggiato dal basso verso l’alto, il gel ricco di estratti vegetali come l’Amamelide, l’Ippocastano e il Mirtillo che aiutano a ridare sollievo alle gambe gonfie è l’ideale per chi lavora molte ore in piedi e per le donne durante la gravidanza. E per finire la ricca linea Cosmesi Anti Cell: Crema anti cell - trattamento intensivo Effetto riducente e snellente, aiuta a contrastare gli ine-
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stetismi della cellulite ideale per massaggio profondo rassodante e linfodrenante, la crema può essere anche diluita al momento dell’uso con Olio Gel anti cell. Crema anti cell Drenante ad effetto rassodante, ottima per chi segue diete alimentari ed ha bisogno anche di tonificare i tessuti. Ideale per massaggio profondo rassodante e linfodrenaggio, sola o diluita al momento dell’applicazione con Olio Gel anti cell. Olio Gel anti cell Agli estratti vegetali di Salvia, Cipresso ed Edera dalle proprietà riducenti e drenanti, può essere usato puro o mescolato alle creme Anti Cell per un trattamento intensivo. Ideale per linfodrenaggio e massaggi rassodanti. Gocce d’Urto anti cell Da applicare prima della crema o dell’olio gel, ne amplifica l’effetto drenante: ideali per accumuli adiposi, ritenzione idrica e gambe gonfie, si applicano alcune pipette di prodotto la mattina e/o la sera sulle zone interessate. Fuseaux e short Anti Cell Testati presso il Centro di Cosmetologia dell’Università Italiana per la Cosmesi, si possono utilizzare in contemporanea alle creme Anti Cell per un trattamento super intensivo per risultati molto efficaci già dopo poche settimane.
Infine, segnaliamo che le linee cosmesi viso e corpo si possono applicare utilizzando con il Bio Massaggiatore Viso o Corpo. Gli esclusivi accessori per il massaggio cutaneo sono trattati con Naturale Biologico sistem® proprio per stimolare le cellule del derma del viso restituendo alla pelle lucentezza ed elasticità o, nel caso del Massaggiatore Corpo, si migliora la circolazione sanguinea, requisito indispensabile per combattere gli inestetismi della cellulite. Se avete ancora dubbi o curiosità, non vi resta che passare di persona in negozio. Diventa imprenditore con solo € 15.000, aprendo un negozio Naturale Biologico in francising!!! Naturale Biologico Bergamo - Via Garibaldi, 12/A Tel. 035 242054 e-mail infonaturalebiologico.it www.naturalebiologico.it 19
Kinesiologia Un test che migliora la vita Scoperta negli anni ‘60, dal dottore in chiropratica Ge-
Disagi di natura emotiva: ansia, attacchi di panico, balbu-
orge Goodheart, la parola kinesiologia deriva dal greco
zie, depressione, difficoltà nel sonno, tic nervosi, scarsa
(kinesis = movimento e logos = scienza) e significa studio
autostima, dipendenze, fobie, paure, stress.
del movimento. Infatti, è una disciplina che utilizza il test muscolare ma-
Disturbi psicosomatici: asma, colite, cefalee, ipertensio-
nuale per ricevere informazioni sugli squilibri dell’indivi-
ne, disturbi della pelle, enuresi, emicranie, gastrite, fatica
duo e conseguentemente, opera un riequilibrio energetico
cronica, sinusiti.
e posturale, permettendo quindi di riassestare gli squilibri del corpo connessi a problematiche della struttura
Disabilità psichiche e fisiche: sindrome di Down, lesioni
muscolo-scheletrica, della biochimica e delle emozioni.
cerebrali, tetraplegie, emiparesi.
L’aspetto importante è che l’individuazione del problema non dipende dai sintomi descritti dal paziente, ma dalla
Difficoltà nell’apprendimento e nello studio: comprensio-
decifrazione dei messaggi emessi dal corpo senza influen-
ne, memoria, concentrazione, lettura, scrittura, dislessie,
zarli quando il corpo entra in contatto con una sostanza.
iperattività nei bambini.
Chi conosce l’anatomia sa che per alzare un braccio è necessaria l’azione di diversi muscoli che contraendosi consentono il movimento, ma nello stesso tempo altri muscoli si devono allungare per consentire al braccio di alzarsi. Anche se l’impulso di alzare il braccio è dettato dalla volontà consapevole, è la neurologia inconscia a dosare tali meccanismi: nessuno è conscio di quali muscoli attiva durante i movimenti. Quindi lavorando con la kinesiologia, che concentra il suo operato sulla risposta muscolare, si opera sulla parte più profonda degli individui, e cioè sui meccanismi inconsci, per il semplice fatto che i muscoli sono collegati ad essi. La kinesiologia è dunque un metodo per comunicare con la neurologia umana, per sapere dove sono gli squilibri e quale soluzione è più efficace per il singolo individuo. Si può agire sull’efficienza muscolare, sugli organi, sulla circolazione sanguigna e linfatica, sui flussi di magnetismo e sugli stati emotivi. Infatti molteplici sono i disturbi che successivamente a dei riequilibri kinesiologici sono migliorati. Eccone alcuni esempi: Problemi fisici: tensioni e dolori articolari e muscolari, mal di schiena, squilibri posturali, traumi sportivi e da incidenti, problemi di coordinazione. Problemi alimentari: intolleranze, allergie, problemi di peso, disturbi alimentari, sensibilità alimentari ed ambientali.
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Esistono in commercio dei prodotti che emettono delle Come funziona un test kinesiologico?
frequenze positive per il corpo umano. Abbiamo testa-
Non è necessario ingerire cibi o medicine per determina-
to l’orologio della Biolux Energy, unico nel suo genere in
re se e come il nostro organismo reagirà ad essi, anzi è
quanto funziona tramite accumulo e quindi riemissione
meglio fare il test prima sottodescritto. Potete anche pro-
di energia solare, ed effettivamente utilizzando il test ki-
vare a casa con un amico, tenendo il prodotto nel palmo
nesiologico succitato abbiamo constatato che la persona
di una mano. Se la forza s’indebolisce, lo stesso accade
testata, dopo averlo indossato, ha evidenziato un aumen-
per il sistema immunitario.
to della forza e dell’equilibrio.
Cosa si può testare?
Conclusione
Non ci sono limiti, qualsiasi cosa a cui non sapreste ra-
Viviamo in un’epoca in cui giustamente si crede solo a
zionalmente dare una risposta, ad esempio: compatibili-
ciò che si vede, si sente o si tocca, quindi la classe medi-
tà con l’organismo di un alimento, medicina, integratore
ca predominante non accetta per ora queste teorie come
alimentare, prodotto cosmetico, capo di abbigliamen-
scientificamente valide. Molte persone però, compresi i
to (provare ad esempio con gli abiti sintetici), collane,
medici che operano nel campo delle medicine cosiddette
gioielli o altri oggetti tipo orecchini, piercing, cellulari,
alternative, non hanno dubbi che questa tecnica sia affi-
computer portatili, TV, radio, radiosveglie, ecc. Provare
dabile.
per credere! Iniziate ad esempio a testare il cellulare, è
Forse ci vorranno ancora un po’ di anni prima che final-
sufficiente che sia acceso e che lo teniate in mano; nella
mente anche la scienza medica “ufficiale” consideri l’op-
quasi totalità dei test la nostra muscolatura perderà for-
portunità di proseguire le ricerche e quindi dare o meno
za, energia ed equilibrio.
un avvallo “scientifico” a questa semplice procedura.
Al contrario se testate un prodotto positivo per il vostro corpo i test evidenzieranno nella quasi totalità dei casi un aumento da parte della muscolatura della forza e dell’equilibrio.
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BIOLUX ENERGY
Come provare BIOLUX ENERGY Partendo dalla posizione illustrata, applicare una forza progressiva verso il basso, assicurandosi che il soggetto opponga resistenza, senza piegare le braccia e le ginocchia, aumentando la pressione fino a far perdere l’equilibrio. Ripetere il test facendo sollevare un piede. ripetere il test indossando BIOLUX ENERGY 21
E’ iniziato il 7° ciclo edile a casafeltri se ne parla
Giovedì 10 febbraio Laura Adele Feltri ha organizzato presso la sua agenzia immobiliare in via Cucchi 3 in Bergamo, tre tavole rotonde con l’obbiettivo di analizzare il mercato residenziale. Questa iniziativa ha messo a confronto le diverse categorie implicate nel mercato immobiliare; Laura Feltri, nella sua qualità di vice presidente FIMAA, oltre che titolare di una ben nota agenzia immobiliare ritiene importante che il ruolo di un agente immobiliare sia quello di essere più consulente nei confronti sia dell’acquirente che del venditore; in questa logica è necessario aiutare il compratore ad investire, tenendo conto che come emerge dal CRESME siamo all’inizio del settimo ciclo
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edilizio. I temi trattati sono stati: 1) l’analisi dei dati ricavati dal CRESME (centro ricerca economico, sociale del mondo edile) con relative previsioni di mercato ed orientamenti; lettura ed interpretazione dei dati emersi e sviluppi del mercato edile dei prossimi anni. resenti Tommaso D’Aloia, assessore problematiche della casa – Dottor Ferretti, Locatelli e Giovanna Tedeschi, rispettivamente presidente direttore e addetto stampa ANCE, Dottor L. Gotti in rappresentanza UBI-BANCA. 2) analisi agevolazioni fiscali per trarre vantaggio nell’acquisto di un immobile da ristrutturare; un percorso tra le svariate possibilità oggi disponibili per godere
degli incentivi fiscali legati alla ristrutturazione. Presenti: geometra Alberto Francione, architetto R. Guatterini costruttore edile,Dottor P. Ribolla commercialista. 3) dibattito sul concetto di casa che da puro investimento, diventa un bene d’uso, ovvero alla base dell’acquisto di un immobile esistono delle componenti legate all’utilizzo e alla fruizione del bene,più che al semplice investimento patrimoniale. Presenti: architetto L. Togni, architetto G.R. Careri, architetto A. Martino –Dottor G. Barzago impresario edile, la giornalista Susanna Pesenti dell’Eco di Bergamo. L’iniziativa è stata gradita da tutti gli intervenuti, che si sono ripromessi di riprendere nell’ambito delle loro categorie e competenze, gli argomenti trattati. n
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Claudia Sartirani L’Assessore alla cultura svelata ai cittadini
Da sempre appassionata di cinema - oltre che di buona cucina - è stata anche una discreta atleta. Ha fatto agonismo per 6 anni. Mezzofondo 800 m, dai 13 ai 19 anni. Quindi a vent’anni ha chiesto un finanziamento per diventare imprenditrice. Da allora, grazie a questo sogno diventato realtà, la sua vita è stata all’insegna della cultura, dei grandi eventi e dell’arte, e sempre grazie a questo sogno da anni dà lavoro ad un po’ di giovani di cui dice di essere orgogliosa. “Una storia bergamasca, come tante” scrive nel suo blog alla voce Chi sono. Ricca di questa esperienza professionale ha accettato di “fare la [sua] parte nel dare a Bergamo il posto che le spetta non solo come forte polo industriale, ma anche come importante polo culturale e artistico della Lombardia. Bergamo è una città stupenda, abbiamo un paesaggio raro e ricco di attrattive, una storia importante, religiosi, artisti e intellettuali, ma non diamo sufficiente attenzione a queste nostre risorse. Risorse che specialmente in tempi d’instabilità economica sono preziose se valorizzate”.
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Disegno di Gabriele Gambarini
di Maryline JM-W
Perché non si deve mai fare di tutta l’erba un fascio, in questo periodo in cui alcune figure femminili istituzionali di bella presenza fanno parlare di loro per scandali e scandaletti, abbiamo voluto dare voce a chi invece seduce non solo per il bel aspetto ma anche, e forse soprattutto, per la sua dedizione: Claudia Sartirani, assessore comunale alla cultura, per sapere cosa significa per lei questa carica. Senza esitare ha risposto: “Per me è stato una scelta di vita; ho subito capito che era tanto necessario, quanto importante, che mi dedicassi totalmente a questa carica istituzionale. È un impegno totalizzante, certo è molto affascinante, le giornate non sono mai monotone, ma è anche un impegno molto complesso, si entra in un circolo e non si riesce più a fermarsi. Serve una certa predisposizione a tenere aperti mille file contemporaneamente nella propria mente, perché gli argomenti sono molti e le suggestioni e gli stimoli pure. Serve fantasia, creatività e passione per fare e fare bene. Normalmente non perdo in tutto questo il piacere di accogliere chiunque con un sorriso. L’ascolto è importante. Se non si possono realizzare le nuove proposte ora, ci sarà magari un momento propizio più avanti o un consiglio da dare a chi ha nel cassetto il suo progetto. È faticoso anche perché chi fa molto e bene spaventa, poi bisogna anche lottare per far lavorare le persone insieme… ma sono ottimista e determinata [precisa, sorridendo].” Curiosa di scoprire la persona che sta dietro al personaggio, le chiedo di raccontarmi la sua giornata tipo e soprattutto le chiedo uno scatto... goloso.
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“La mia giornata tipo… direi che inizia in ufficio verso le 8.30 dopo una bella tazza di caffè e latte alla quale non rinuncio mai [voci di corridoio la dicono golosa, indago. Conferma anche se i suoi peccati di gola sono più salati che dolci.] Non volevo dilungarmi, ma…nella tazzona (da bimbi) non manca l’aggiunta di una significativa quantità di biscotti. [sorride prima di giustificarsi] Ho sempre un grande appetito. Mangio solo ai pasti, ma quando lo faccio… pare che non mangi da settimane! Mangiare bene fa bene al mio umore [sorride di nuovo] [Disponibile e generosa nel raccontarsi siccome le chiedo si elle est plus chouette que hibou1, confessa] Sono una di quelle persone che appena scende dal letto è “accesa”. Pure troppo si dice maliziosamente a casa! Inizio subito a lavorare assiduamente intervallando decine di telefonate ad appuntamenti e impegni istituzionali. Non è facile dare numeri precisi ma penso tranquillamente di ricevere cinquanta telefonate e più di cento e-mail al giorno. Cerco nei limiti di affrontare il possibile nei tempi più brevi ascoltando le richieste e le istanze di tutti. Poi conferenze stampa sulle iniziative da realizzare, progetti da presentare e presenza in concerti, mostre, occasioni culturali e di spettacolo. La giornata prosegue con incontri che cerco di far miei e organizzare la vita culturale della città al meglio delle mie capacità e aspirazioni. Pranzo quando c’è tempo verso le 13.30 fino alle 14.30, ma non è raro che arrivino le 15.00 o le 16.00 per iniziare a pranzare. Il vantaggio è che i luoghi dove pranzo a quell’ora sono silenziosi… e ad un certo punto della giornata ho davvero bisogno di pace! Poi mi rituffo nel lavoro fino alle 20 generalmente. Tra i vari impegni, indispensabili le relazioni con aziende e istituzioni che sono vicine all’amministrazione per la realizzazione di progetti diversamente inattuabili. E ci sono anche gli impegni fissi: il mercoledì pomeriggio è dedicato alla Giunta e un lunedì sera ogni 15 giorni abbiamo il Consiglio Comunale. La sera invece è occupata da inaugurazioni, concerti, spettacoli e avvenimenti culturali a volte da riunioni operative che non si riescono a organizzare durante la giornata, causa gli impegni di tutti. Bergamo è una città molto viva con molte proposte e la presenza dell’Assessore gratifica gli organizzatori di questi eventi che gradiscono la considerazione e la condivisione dell’amministrazione del loro impegno a vantaggio di tutta la politica culturale cittadina. Il tempo sembra essere sempre pochissimo e le scelte sempre più importanti. Mentre sono in corsa
non mi accorgo della stanchezza, ma quando mi fermo… L’ultima cosa che faccio prima di andare a letto è leggere. Ho sempre riviste, testi d’arte o di storia (in questo periodo sto lavorando al programma delle iniziative per i 150 anni dell’Unità d’Italia) lasciati sul comodino. Oppure percorro i giornali che non sono riuscita a leggere in giornata. Quindi uno sguardo all’agenda “sempre troppo fitta” della giornata dopo. E ancora una rapidissima carrellata alle cose personali che non riesco a fare e che rinvio per abbandonarmi, chiudendo gli occhi con la stessa promessa. Domani lo faccio! [mi confesserà poi via mail che una di queste promesse è iscriversi in piscina; oltre agli amici che trascura per via delle molte incombenze, le manca lo sport.]” Prima di accomiatarmi, le chiedo se vuol dire qualcosa alle donne di Bergamo: “Nella mia esperienza personale, i risultati raggiunti sono frutto di un lavoro svolto con serietà, competenza e impegno. E ho spesso ottenuto risultati ambiziosi e posizioni rilevanti senza aver avuto né ambizione, né affanno nel raggiungerli. Semplicemente ho fatto quello che sentivo e mi sono impegnata per farlo bene. Per questo quando parlo con le giovani donne che mi circondano dico con “orgoglio” di credere in loro stesse, di impegnarsi e lavorare con passione, serietà e anche umiltà. Di impegnarsi anche nella politica. Non è facile, bisogna lottare, credere in quello che si pensa e faticare nel far capire e far condividere agli altri i nostri progetti, ma i risultati arrivano. Prima di tutto la stima per se stesse, che aiuta in ogni situazione della vita e poi aiuta nel rapporto con gli altri. Troppo spesso mi trovo in riunioni in cui sono l’unica donna presente. Le donne devono scegliere di esserci”.
1 Se è più civetta che gufo, è un modo di dire francese per sapere se la persona pensa che il mattino ha l’oro in bocca o se invece si sente più vicina al detto alla sera notte Leone, e al mattino…
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alla comunità. Comunità intesa come tutto l’indotto che il sistema integrato cultura-turismo-sport-artespettacolo può mobilitare. Un sistema integrato che nell’economia dell’unione europea è l’unico a vantare un segno + davanti ai suoi numeri. A fronte dei valori negativi di tutte le altre voci, incluse purtroppo quelle che formano la spina dorsale della produzione industriale.
Sbirciando su Internet ho scoperto che ha un blog di cui vi lascio le sue idee: “La nostra città ha un ritardo enorme da colmare. Fino ad oggi, Bergamo ha offerto di se l’immagine opaca, a volte negativa, di una città industriale senza particolari attrattive. Qualcuno pensa a noi Bergamaschi come gente un po’ provinciale dedita esclusivamente al lavoro, ad accumulare denaro. Noi sappiamo che così non è, anche se ci inorgoglisce essere considerati grandi lavoratori. Questa nostra forza, la nostra energia, potrebbe diventare il volano per crescere anche in altri settori della nostra città e del nostro territorio. Bergamo è per i turisti una città di passaggio. Spesso scoprono Città Alta e i suoi capolavori in attesa dell’aereo per arrivare alla vera destinazione turistica. Quasi un incidente di percorso. Non siamo riusciti a valorizzare questo tesoro artistico, così come altre realtà d’eccellenza, quali ad esempio l’Accademia Carrara, il Teatro Donizetti o il Kilometro Rosso. Per mentalità siamo troppo occupati dall’urgenza di creare beni concreti ed immediati, per dare attenzione all’amministrazione di altri beni, un tesoretto che non abbiamo accumulato noi ma la nostra storia, la nostra cultura, la nostra arte ci hanno regalato. E con tutto il rispetto per il nostro lavoro, sono patrimoni che offrono di gran lunga maggiori benefici, benessere e ricchezza
Bergamo e la Bergamasca devono rimodellare la loro mentalità, come già in passato hanno fatto in tante occasioni (la prima volta nella transizione da un sistema di vita rurale a quello industriale), e creare un’immagine nuova di se. Immagine basata sulla valorizzazione e su un maggiore interscambio col territorio attraverso percorsi culturali direi tematici. Storia, arte, paesaggio, sport, turismo, enogastronomia, in una parola la nostra cultura che ci soccorre nel rimodellare, nel creare un restyling della nostra città e della provincia. Ma non è certo solo un ritorno di immagine lo scopo di questo cambiamento. Nella società della comunicazione una rappresentazione vincente è un jackpot, è denaro. Portare a regime un tale sistema integrato significa posti di lavoro, significa nuove realtà imprenditoriali, significa soldi per i privati e nelle casse dell’amministrazione. Benefici per tutti i cittadini. Va detto che a Bergamo non mancano vivaci iniziative culturali; è però vero che se tali iniziative rimarranno realtà isolate tra loro e non supportate dal cambiamento a livello di amministrazione che considero prioritario, continueranno a viaggiare col freno a mano tirato. Bergamo oggi è sproporzionata, oserei dire pericolosamente sproporzionata nel suo sviluppo, tra impresa industriale, arte e cultura. Ma sarebbe miope chi considerasse impresa e cultura, arte ed economia, realtà concorrenti tra loro. Al contrario, in una società moderna, attraverso una comunicazione abile ed evoluta, tutte queste componenti possono, devono collegarsi tra loro per ricevere ognuna uno specifico vantaggio. Intraprendere con coraggio è un’arte, sia che si applichi a profilati industriali o all’amministrazione di un evento artistico. In conclusione sono convinta che un periodo non semplice come quello che stiamo vivendo, possa dare proprio a noi Bergamaschi l’opportunità per fare del nostro specifico, le nostre radici, la nostra cultura, una potente arma per ribaltare i pronostici e creare benessere e risorse economiche. A volte si cerca lontano quello che si ha in casa. Sono convinta che per troppo tempo abbiamo fatto così. Vogliamo cambiare?” n
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Medicina Estetica A cura del Dott. Nicola Catania1
Lifting del collo mediante “sospensione con il filo” Cedimento del collo, doppio mento, angolo del profilo non ben delineato sono le indicazioni ideali per questo nuovo intervento di chirurgia estetica ideato due anni fa dal dottor Nicola Catania, chirurgo estetico a Brescia: lo “svuotamento” mediante lipoaspirazione della zona sotto il mento e l’asportazione di una parte del muscolo platisma con “sospensione” di quest’ultimo tramite un filo di sutura non riassorbibile dall’organismo. Si tratta di un’operazione che riguarda principalmente donne non più giovanissime, che presentano un problema di rilassamento nella zona del collo dovuto a cedimento della pelle e dei muscoli sottomentonieri, con o senza la presenza di grasso localizzato. Ecco tutte le fasi del lifting del collo che non richiede un intervento su tutto il viso: 1 – Dopo aver praticato l’anestesia locale si infiltra nella zona sotto il mento una soluzione contenente adrenalina, che agevola le manovre del chirurgo e riduce le perdite di sangue durante l’intervento; 2 – Si pratica un incisione sotto il mento di circa 3 cm e si scolla la cute dal piano sottostante; 3 – Se necessario, si asporta il tessuto grasso presente sotto la cute mediante una lipoaspirazione eseguita con una cannula molto sottile; 4 – Il chirurgo, con l’ausilio di appositi strumenti, crea dalla sede dell’incisione (nella parte mediana del collo) due tunnel (uno per ogni lato) che procedono fino alla regione dietro l’orecchio; 5 - Per completare i tunnel viene praticata una seconda incisione, lunga 1-2 cm, dietro i lobi delle orecchie, nel
punto di intersezione della mandibola; 6 – Atttraverso la piccola incisione sotto il mento il chirurgo raggiunge il muscolo platisma (che da sostegno al collo) e asporta una piccola parte dei suoi margini centrali; 7 – Il medico sutura nella parte centrale del collo i due lembi (destro e sinistro) del muscolo platisma; 8 – I punti di sutura che sono di nylon, del tipo non riassorbibile dall’organismo, vengono posizionati in modo tale da incrociarsi al centro del collo, nel punto in cui si congiungono i lembi destro e sinistro del muscolo platisma. La funzione di questi punti è di “sollevare” e tenere in tensione l’angolo del collo; 9 – I fili di sospensione vengono quindi fatti passare attraverso i due tunnel (uno per ciascun lato del collo) e ancora con un piccolo nodo alla mastoide (voluminosa prominenza ossea posta dietro l’orecchio, con la quale termina in basso l’osso della tempia); 10 – E’ molto importante graduare la tensione di entrambi i fili di sospensione, in moda da consentire un perfetto riposizionamento del lembo cutaneo-muscolare nella nuova sede. Questa delicata operazione, la cui buona riuscita dipende esclusivamente dall’abilità del chirurgo, consente di ottenere un angolo cervico-facciale (tra il viso e il mento) più acuto, e una migliore definizione del margine della mandibola; 11 – Una volta suturate le incisioni il chirurgo applica una medicazione costituita da una spugna di gomma adesiva. La medicazione va tenuta sul collo per circa 2 o 3 giorni. n
Specialista in Ostetricia-Ginecologia e Chirurgia Estetica - Via Roma 50L Credaro (BG) Tel. 035/935426 - Via E. Fermi, 12 scala 7/16 Manerbio (BS) Tel. 030/9938829
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Il Corniciaio
LO M B A R D I A
di Roberto Longhi1
ARTIGIANA
Cornici D’Autore
Restauri delicati e sempre conservativi, no a ridorature, rilaccature, o riadattamenti su misura. Una bella cornice è più vissuta e testimone della sua epoca, senza più oro, o con piccole tracce. Nei nostri frequenti recuperi (non solo di cornici, ma anche di mobili e di dipinti) adottiamo da sempre la filosofia della conservazione, rispettosa dello stile e dell’epoca, con una tale sensibilità manuale che ci permette di trasmettere alle nostre cornici le medesime emozioni dei vostri dipinti. Siamo, infatti, in grado di realizzare fedeli riproduzioni, anche su misura, di modelli antichi, cornici realizzate rigorosamente a mano con tecniche secolari: intagli, oro zecchino in foglie, meccature, lacche, finti marmi e legni naturali. Dedichiamo inoltre attenzione al Seicento Lombardo, ai paesaggi romantici Ottocenteschi ed alle opere contemporanee.
Il Corniciaio di Roberto Longhi Caprino Bergamasco (BG) Via dell’Olmo, 5 Tel e fax 035 782359 Cell. 329 3152824 www.ilcorniciaiolr.it e-mail info@ilcorniciaiolr.it
Roberto Longhi ha imparato l’arte dell’intaglio, del restauro e della decorazione del legno nella bottega del padre Gianluigi, aperta nel 1976. Dal 1992 è il titolare del laboratorio Il Corniciaio: con Longhi collaborano alcuni artigiani e artisti selezionati per la creazione dei suoi manufatti.
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si Salvi chi può di Stefano Salvi1
Dimenticati Ai Riuniti pazienti abbandonati per dieci giorni in reparto, in attesa della Pet che non funziona.
La signora Luisa (nome di fantasia) il martedì viene ricoverata agli Ospedali Riuniti di Bergamo, nel reparto ginecologia per un carcinoma. Le viene detto, dal primario in persona, che il martedì le verrà somministrata una dieta liquida, per meglio affrontare l’intervento che è stato previsto per due, tre giorni dopo. La signora, tutta fiduciosa, si ricovera. Della dieta liquida manco l’ombra e dal martedì al giovedì le vengono fatti, complessivamente, un elettrocardiogramma e una tac. I giorni passano: venerdì, sabato, domenica, lunedì, martedì, mercoledì, senza che nessuno del reparto si ricordi più di avere in carico la signora Luisa. Infatti, nell’arco di questo periodo, non le viene somministrato alcun farmaco, non viene sottoposta ad ulteriori esami diagnostici, non riesce a parlare con il primario e, fiduciosa, attende. La situazione resta immutata finché non viene avvisata la Redazione di www.stefanosalvi.it, la prima
web tv d’inchiesta. Il giovedì telefono personalmente al direttore sanitario degli Ospedali Riuniti di Bergamo, la dottoressa Laura Chiappa, e non riuscendo direttamente a parlare con lei, trovo invece il responsabile dell’Ufficio Stampa, a cui spiego tutto quello che si sta verificando: cioè che ci sono diverse pazienti (nel frattempo vengo a conoscenza del fatto che la circostanza non riguarda solo la signora Luisa, ma anche altre signore ricoverate nello stesso reparto) che sono letteralmente “parcheggiate” da diversi giorni - alcune da sette, altre da otto, altre ancora addirittura da dieci - senza che nessuno si degni di dire loro il perché e il per come siano trattenute, senza terapia
Stefano Salvi realizza alcune tra le migliori inchieste televisive che scuotono, come non mai, il mondo politico e dell’informazione in Italia. Vincitore di numerosi premi giornalisti - tra cui il Premio Satira Politica per la Televisione - e autore, insieme ad altri inviati di guerra, del best seller L’informazione deviata, edito da Baldini e Castoldi e presentato al Premio Ilaria Alpi, nel quale racconta la sua esperienza di inviato in Iraq. Corteggiato dalla Rai in più di un’occasione, dal Dopofestival di Sanremo all’Isola dei Famosi, rinuncia, preferendo il nuovo linguaggio della Rete a quello televisivo e apre www.stefanosalvi.it, che diventa ben presto la prima webtv d’inchiesta.
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di farmaci o prescrizione di esami diagnostici. Mi viene finalmente spiegato, dopo una verifica di alcune ore da parte del responsabile dei rapporti con la Stampa, che la signora Luisa e le altre pazienti in questione sono in attesa di essere sottoposte all’esame più specifico della Pet. In quanto, la Tac precedentemente fatta, nel loro caso non si era rivelata sufficiente. La cosa inaccettabile e incredibile è che, essendo la Pet in manutenzione in quanto non funzionante, in quel reparto hanno pensato bene non di mandare a casa le pazienti, in attesa di ulteriori esami diagnostici più approfonditi, non di avvisare ogni paziente su quello che si sarebbe verificato successivamente, non di aggiornare le pazienti su quelli che sarebbero stati i tempi di attesa, non di comunicare alle stesse l’iter che si sarebbe dovuto svolgere, una volta entrate in possesso dei nuovi risultati dell’esame diagnostico, bensì di tenersele quatte quatte, buone buone, ignare ignare “a pensione”, in una dolce vacanza agli Ospedali Riuniti di Bergamo. Potete ben immaginare quello che potesse essere lo stato d’animo della signora Luisa e delle compagne di sventura che, per ben otto giorni, sono state “depositate” nel reparto, senza che nessuno si curasse delle stesse, se non per dar loro da mangiare e da bere. E figuratevi quale
sia stata la sorpresa della signora Luisa all’apprendere che la sua vacanza agli Ospedali Riuniti era determinata dalla necessità di fare ulteriori e più approfonditi esami diagnostici. Cosa che, senza l’intervento di questa Redazione, chissà quando le sarebbe stata comunicata. Dopo aver avuto le necessarie indicazioni dall’Ufficio stampa dell’ospedale, il giovedì sono finalmente riuscito a parlare personalmente con la dottoressa Chiappa, alla quale ho chiesto come si ponesse nei confronti di uno scempio di codesto genere, considerando in ultimo, ma non ultimo, il fatto che ogni persona ricoverata costa a noi cittadini cinquecento euro al giorno e che i soldi buttati ammontano all’incirca a cinquemila euro per ogni paziente. Ho altresì detto al direttore sanitario che non ci interessa avere medici geni o genialoidi o con le mani d’oro che non sanno far fronte all’abc che in ogni medico non deve mancare: l’estrema umiltà e umanità, requisiti che il primario del reparto in questione pare non conoscere per niente. Infatti, non aveva comunicato ad alcuna paziente il motivo di un così lungo e immotivato ricovero. Non solo, lo stesso responsabile del reparto, venuto a sapere che questa Redazione si era occupata della sua inefficienza, alla fine si degna di convocare a sé la signora Luisa, 31
Dimenticati
ma non per scusarsi, bensì per chiederle come si fosse permessa di avvisare gli organi di stampa per denunciare l’accaduto, dicendole che, se l’aveva trattenuta per un periodo così lungo nel proprio reparto, non lo aveva certamente fatto per il proprio diletto, ma per necessità. Nella disamina di questo genio manca però la parte più importante: nessuno, lui tanto meno, alla signora Luisa aveva detto niente. I giorni erano trascorsi, senza che lei senza sapesse niente. Le notti erano trascorse senza che lei sapesse niente. E tutto ciò veniva moltiplicato per molte delle altre pazienti presenti nel reparto. E’ bene una volta per tutte che certi medici, certi professori, certi primari si mettano definitivamente in testa che sono dei nostri dipendenti. Che hanno rapporti con delle persone che si chiamano pazienti. Che non hanno a che fare con dei numeri. Che non hanno a che fare con del bestiame in attesa di essere marchiato. Che, come già detto in precedenza, il loro dovere è quello di garantire, oltre il meglio della propria abilità chirurgica, il contatto umano, il rapporto verbale con i pazienti, di comunicare ora dopo ora, giorno dopo giorno, quello che sarà il percorso medico-diagnostico al paziente, di mettere cioè al corrente le persone - che stanno affidando ai medici non soltanto la loro vita, ma anche la loro emotività - di tutto l’iter necessario, considerando che, in quei momenti, il paziente è assolutamente privo di difese, fisiche ed emozionali, e che quindi è in una situazione di assoluto subordine nei confronti di tutto il personale ospedaliero. Tutto questo, come detto, è stato da me ampiamente illustrato alla dottoressa Chiappa. Ed ecco qui l’unica nota positiva di questa squallida vicenda: forse per la prima volta nella mia carriera, mi sono trovato di fronte a un dirigente pubblico che, non solo non si è messo a difendere con le unghie e con i denti l’operato
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dei propri medici, ma è andato personalmente in reparto a chiedere scusa alla signora Luisa, assicurandole che il giorno dopo, cioè il venerdì (otto giorni dopo la Tac) sarebbe stata immediatamente sottoposta all’esame della Pet che, per miracolo, aveva ripreso a funzionare. E questa visita in reparto le ha dato altresì l’opportunità di potersi rendere conto che altre pazienti erano nella situazione della signora Luisa, cioè ricoverate da più giorni in attesa della Pet, e di far sì che proprio queste potessero tornare a casa, aspettando che il personale del reparto le chiamasse per sottoporsi all’esame diagnostico. Ciò si è verificato anche per l’indisponibilità di un macchinario, la Pet, che non è ammissibile non sia funzionante in una struttura ospedaliera così all’avanguardia come quella di Bergamo. E’ chiaro che i macchinari si possano rompere, ma non è concepibile che non ce ne sia un altro su tutto il territorio ove poter immediatamente dirottare i propri pazienti. La domanda che sorge spontanea è: ma quante situazioni di questo genere si nascondono all’interno di una struttura come quella dell’Ospedale di Bergamo? Quanti sono i primari che tengono “prigionieri” i propri pazienti, senza comunicare loro nulla? Quanti sono quei medici che, incuranti dei sentimenti altrui, passano sopra alla sensibilità dei malati come uno schiacciasassi? Con questa piccola inchiesta ho potuto accendere la luce solo su alcuni aspetti che non funzionano (e chissà da quanto tempo non funzionavano) in quel reparto. In un Paese come il nostro, anche quelli che dovrebbero essere i diritti più elementari e inalienabili dell’uomo, come la salvaguardia della propria salute, non vengono tutelati nei posti deputati, se non dopo una solenne incazzatura. Questa è la triste e amara verità. PS: Cara dottoressa Chiappa, nell’augurarle buon lavoro (e mi sembra che non le manchi), le dichiaro fin da ora che la terrò d’occhio. n
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Mondo incognita di Rach. Finazzi1
Un fumetto fatto con personaggi che vivono in un guscio al di fuori del nostro mondo e che lo vedono guardandolo attraverso un buco.
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Il giornalismo e le sfide del cambiamento 26° Congresso Nazionale della Stampa Italiana di Maryline JM-W – Ph: Matteo Motari
Scegliendo Bergamo come sede, per la seconda volta, la Fnsi (federazione nazionale stampa italiana) ha reso omaggio al nostro territorio e al contributo di molti Bergamaschi nella spedizione dei Mille che hanno lottato per un ideale di libertà, unità e democrazia. Roberta Caldara, la direttrice di Bergamo Convention Bureau1, ci ha spiegato infatti che eravamo in corsa con altre importanti città quali Firenze, Roma e Bruxelles. In questo periodo particolarmente difficile economicamente parlando, ma non solo, il futuro del giornalismo è argomento tanto più di attualità che la stampa cartacea sembra attraversare un profondo periodo di crisi anche per via delle innovazioni tecnologiche e dell’incontrollabile pluralità delle fonti d’informazione. Infatti i temi affrontati durante i quattro giorni di lavoro sono stati: libertà e pluralismo dell’informazione e libertà e diritto al lavoro qualificato. I partecipanti all’incontro introduttivo del Congresso erano concordi nel negare la morte annunciata della carta stampata, benché tutti consapevoli della crisi che sta attraversando: Roberto Natale, Presidente Fnsi “Fino ad oggi la risposta alla crisi che colpisce i 49 mila giornalisti in Italia - di cui 22 mila dipendenti e 27 mila free-lance, la metà dei quali campa con 5000 euro lordi all’anno – sono stati i tagli, ma i tagli non possono essere una risposta. Se si guarda alla vicenda Wikileaks si capisce che ci sarà sempre bisogno di buon giornalismo, perché il giornalista è il filtro che garantisce la democrazia dell’informazione contro il populismo mediatico.” Tiziana Ferrario, giornalista TG1 Rai “Bisogna trovare nuovi lettori; si legge troppo poco.”
Fedele Confalonieri, Presidente Mediaset “I nostri giornalisti devono diventare multimediali e digitali. Anche la carta stampata deve dimostrare di poter essere flessibile e adattabile”. Carlo De Benedetti, Presidente Gruppo l’Espresso “I giornali non moriranno, ma non stanno per nulla bene. I giovani leggono sempre meno e il livello di vendita è oggi pari a quello del 1939 quando l’Italia era un paese agricolo. Per uscire dalla crisi bisogna innovare, innovare, innovare. E bisogna operare una selezione; servono giornalisti veri, capaci di accompagnare il lettore nell’analisi, e non copia-incollatori che diffondono
Associazione no profit (specializzata nel fornire consulenza alle società di organizzazione di convegni ed eventi, nazionali ed internazionali) che ha organizzato questo congresso in cui i principali giornalisti e direttori delle testate nazionali sono venuti a Bergamo per assistere e partecipare ai lavori.
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solo notizie trite e ritrite. Solo gli editori che investiranno sulla qualità, su giornalisti veri e capaci di visione e riflessione, usciranno illesi dalla crisi. ”
tamento e sì alla partecipazione e soprattutto alla selezione e al merito.”
Aidan White, Piergaetano Marchetti, Segretario generale della federaPresidente Rcs zione mondiale dei giornalisti “Anche il futuro più sconvolgente ha un “Bisogna avere una visione europea, cuore antico. Non si potrà mai fare a non solo nazionale; quello che sta sucmeno dei giornalisti, ma il declino dei cedendo in Ungheria è pericolosissimo, giornalisti-tutto-fare è iniziato a favore limitare la libertà dei giornalisti è sbagliato e avrà consedi giornalista specialista con una grande cultura gene- guenze sull’Europa intera tanto più che l’Ungheria assurale. Per uscire dalla crisi ogni testata deve garan- me la presidenza del consiglio dell’unione europea fino tire una pluralità di voci, deve dare cultura e sapere a giugno. La libertà d’espressione è il diritto di dire suscitare la curiosità che è il sale della vita, senza quando e come pare quello che pare, non essere parlare della qualità; gli editori non devono lasciarsi costretti a dire la verità, invece i giornalisti devono invadere dalla pubblicità”. esprimere la realtà, devono essere affidabili. Non si potrà mai fare a meno di bravi giornalisti perché una Jean Martin, buona informazione è fondamentale per aiutare la Presidente Società dei lettori di gente ad essere bravi cittadini, per vivere in demo“Le Monde” crazia. Oggi, più di ieri, abbiamo bisogno di giornalisti “I lettori possiedono 8% del capitale di competenti, capaci di sviluppare idee e aprire il dialogo Le Monde, quindi il mio punto di vista è che è alla base della democrazia. Un dialogo anche quello meno importante [esordisce con con le Istituzioni, le critiche sono importanti per far sorriso ironico]. Ma semmai il parere dei lettori conta an- crescere ed evolvere il paese. cora qualcosa, direi che l’abbondanza dell’informazione non potrà mai rimediare alla mancata capacità di selezioStefano Folli, ne che fa la vera qualità dell’informazione, e per questo editorialista Il sole 24 Ore servono editori e giornalisti competenti e consapevoli che “Per sopravvivere alla tecnologia, le tela ricchezza di una testata è la sua redazione. La state devono diventare multimediali e libertà di stampa esiste, il problema è l’alleanza con dare notizie gratuite e approfondimenti il lettore che è tutta da creare. dietro micro-pagamenti”. Franco Siddi, Segretario generale Fnsi “Deve essere chiaro che nessuno strumento tecnologico, per quanto sofisticato, potrà mai prendere il posto del giornalista. Senza i giornali Assange non avrebbe mai avuto un tale impatto sul mondo. Però bisogna anche ricordarci che il fine della nostra attività è il lettore. L’abbondanza d’informazioni su internet crea il vuoto d’informazione. La libertà non è la gratuità dell’informazione, a meno che torniamo a 22 anni fa quando facemmo l’errore di pensare che tutto dipende dalla pubblicità. Libertà vuol dire servizio al lettore che, giustamente, è disposto a comprare solo un’informazione di qualità fatta da giornalisti competenti e non da penna-vendoli. Bisogna dire no allo sfrut-
Renato Schifani, Presidente del Senato [arrivato nel pomeriggio] “La libertà di stampa va difesa e la difendiamo tutti quotidianamente. è uno dei pilastri della nostra democrazia ed è un valore fondante e irrinunciabile. Stampa e informazione contribuiscono a formare e indirizzare l’opinione pubblica e la convivenza civile. Le nuove tecnologie hanno cambiato stili di vita e comportamenti: devono essere interpretate come sfide e stimolo alla ricerca e allo sviluppo. Il giornalismo è una risorsa fondamentale, ma la comunicazione presuppone senso di responsabilità, buona fede e equilibrio. La notizia, chiave di comprensione della realtà, ha una sua oggettività che merita assoluta trasparenza.” n
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Libertà di stampa Teoria o realtà? di Maryline JM-W
Teoria: Nata dagli ideali liberali della rivoluzione francese, la libertà di stampa appare nella prima Costituzione adottata dal Regno d’Italia, lo Statuto Albertino, emanato da Carlo Alberto il 4 marzo 1848. Emblema di una paradossale dicotomia libertà-controllo, l’art. 28 dello Statuto Albertino enuncia che “La Stampa sarà libera, ma una legge ne reprime gli abusi”. La censura era abolita, ma era necessaria una legge ferrea che disciplinasse la stampa. Così, il 26 marzo 1848 Carlo Alberto emanò un Editto in materia di pubblicazione contenente norme repressive volte a vietare l’istigazione a delinquere, i reati contro la Religione dello Stato, gli altri culti ed il buon costume e norme volte a punire le offese pubbliche contro il Senato. Da allora - escluso il periodo del regime fascista in cui furono emanate leggi di censura per bloccare qualsiasi stampato contrario al sentimento nazionale - la libertà di stampa è uno dei principi fondamentali del nostro paese. Realtà: Nel 2009 l’annuale rapporto di Reporters sans frontières ha portato l’Italia al 49° posto della classifica mondiale della Libertà della Stampa (era al 44° posto l’anno prima e al 35° nel 2007). Come una rondine non fa primavera, un dato non fa un fatto, però qualcosa annuncia… e forse più che sulla limitazione della libertà di stampa, dovrebbe farci riflettere sulla qualità delle informazioni trasmesse. Esiste ancora una stampa desiderosa di informare il lettore o oggi gli editori pensano maggiormente a portare l’acqua al loro mulino, sia questo politico o economico?
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Censura Misura vessatoria o tutela della dignità? di Maryline JM-W
Come parlare di libertà di stampa senza pensare alla censura. Tuttavia per cogliere tutta la complessità della domanda - vessazione o tutela -, basta pensare al caso Boffo/Feltri. Vi riassumo solo brevemente i fatti perché i quotidiani hanno già provveduto ampiamente ad entrare nei dettagli: Dino Boffo, in qualità di direttore dell’Avvenire, il giornale della CEI, si era all’epoca espresso più volte contro gli atteggiamenti “privati” di Silvio Berlusconi. Così, quando Vittorio Feltri noto giornalista bergamasco iscritto all’Ordine dei giornalisti da 43 anni e da 25 anni direttore responsabile - è entrato in possesso di un documento che attestasse un patteggiamento di Dino Boffo per evitare sei mesi di carcere in seguito ad accuse riguardanti la sua sfera privata, ha deciso di pubblicare una serie di articoli su Il Giornale i cui contenuti sono sintetizzati in questo titolo parso il 29 agosto 2009: “La rabbia dei moralisti smascherati”. Fin qui tutto “nella norma” di quello che mediamente si
può leggere sui quotidiani (vedi Fini e l’affare della casa a Montecarlo, ecc) salvo che in seguito a questi articoli, il direttore di Avvenire ha rassegnato le dimissioni e che il documento che comprovava le affermazioni de Il Giornale è risultato non attendibile, quindi - come previsto dalla legge Vittorio Feltri ha provveduto a fare una rettifica che tuttavia non è sembrata sufficiente ai consiglieri dell’Ordine dei Giornalisti per non procedere nel loro intento di sanzionare il giornalista, nonché direttore responsabile de Il Giornale. Premesso che - come ha ricordato Vittorio Feltri chiunque può sbagliare, per rispondere alla domanda iniziale, forse dovremmo tutti meditare sulle parole pronunciate a Bergamo dal neorieletto segretario generale della Fnsi - Franco Siddi all’inaugurazione della mostra ”Cent’anni sulla notizia”: “la libertà di stampa ha per principale limite il rispetto della dignità dell’altro”. n
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La Piazza Espressione o illusione? di Maryline JM-W - Ph. Laura Marinoni
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I recenti moti di piazza in Egitto riaccendono la diatriba tra ottimisti che sperano di vedere così riaffermato il principio democratico secondo il quale il popolo è sovrano e la libertà di espressione è un potere, e pessimisti che temono una Piazza Tienanmen, se non nei fatti, almeno nei risultati politici. Diatriba che abbiamo vissuto anche in Italia con la manifestazione del 13 febbraio1 scorso quando donne e uomini sono scesi insieme in piazza per dire basta! e per chiedere rispetto e dignità. Che dire? Forse come diceva Einstein “è meglio essere ottimisti e avere torto che essere pessimisti ed avere ragione”, tanto più che il battito delle ali di una farfalla in Asia può portare alla nascita di un ciclone in America centrale.
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Tra le 234 piazze mobilitate in Italia e nel mondo non è mancata la voce di Bergamo, come lo attestano queste foto.
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Social network Alienazione o libertà? di Maryline JM-W
Chi non ha sentito parlare delle insidie della rete; chi non ha mai pensato “registrarmi in un social network, mai!” e poi si è iscritto per entrare in contatto con Tizio o Caio? Volente o nolente Internet è sempre più presente nella nostra vita e benché i suoi detrattori siano numerosi, l’anno scorso è stato perfino lanciato una campagna (promossa da Wired) per candidare Internet a premio nobel per la pace 2010. Allora Alienazione o libertà? È indubbio il vuoto cosmico di alcune chat quotidiane ma sono anche incontestabili gli usi a favore della democrazia, ricordiamo la rivoluzione verde in Iran - combattuta prevalentemente su Twitter -, il blogger Slim Amamou - prima perseguitato per aver espresso le sue opinioni su internet e oggi ministro della comunicazione in Tunisia –, o ancora gli inviti su Facebook a scendere in Piazza in Egitto, in Bahrein e ultimamente in Libia. Quindi? Che abbia ragione il fu filosofo e sociologo tedesco Teodor Adorno: “La libertà non sta nello scegliere tra bianco e nero, ma nel sottrarsi a questa scelta prescritta”.
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L’illusione della libertà In un mondo pieno d’informazioni, tutto sembra uguale di Guido Bosticco1 - Ph. Auggie Tolosa
La libertà di stampa non esiste. Esistono gli editori, esistono i finanziatori, esistono gli inserzionisti pubblicitari, esiste il mercato, esiste la politica, esistono le dinamiche interne ad una redazione, esiste l’autocensura, esiste la paura, esistono gli indecisi, esistono le mode, esistono i diktat dei più forti sulla piazza, esistono i trend, esiste il mainstream, esiste la sciatteria, esistono le fonti uguali per tutti. Un sacco di cose esistono, ma non certo la libertà di stampa. O meglio, esiste come concetto, ma non nei fatti. Mai vista. Però ci si può avvicinare: è un buon esempio, un obiettivo. Si tende ad arrivare là, o almeno i più volonterosi lo fanno, e ci si ferma dove si può. Dove il direttore ti dice “questo
no”, dove l’inserzionista pubblicitario ti dice “questo no”, dove lo spirito di autoconservazione di ciascuno ti dice “questo proprio no”. O dove la pigrizia ti dice “perché tanta fatica per nulla?”. Però esiste la libertà di leggere e di comprendere, quella sì. La vera libertà sta in chi legge, mica in chi scrive, negli occhi che usiamo per guardare il mondo. In quello siamo liberi. Ma non è comunque automatico. La libertà, che deriva il suo significato dal latino lubère e cioè “far piacere”, è una pratica da esercitare costantemente: solo chi è libero fa davvero ciò che gli piace. E per essere liberi occorre anche essere informati. Ma se non c’è libertà di stampa, come si esce da questo circolo pericoloso?
Guido Bosticco, filosofo di formazione, giornalista per necessità. Insegna scrittura nelle Università di Pavia e di Lucca e alla Scuola del viaggio. Scrive e suona come e quando può.
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In un mondo sopraffatto dalle informazioni, apparentemente, la libertà dovrebbe aumentare. Invece aumenta l’entropia, la confusione insomma. La vera informazione di cui dovremmo disporre è proprio quella che ci manca: la selezione. Saper selezionare, vagliare, capire i livelli di credibilità delle notizie, assemblare e costruirci un quadro autonomo. Questa informazione, quella che ci dice come selezionare nel mare magnum delle infinite informazioni, questa ci servirebbe. E chi ce la passa? Dove si trova? Non certo online. Non su Wikipedia, non nelle notizie dell’agenzia Ansa o della Reuters, non su Google, non sulle miriadi di siti di infotainment: costoro condividono gran parte delle stesse fonti. Per essere più chiari: rimestano nella stessa minestra. Quindi noi ce la beviamo in mille salse differenti, ma sempre quella è. Ci resta però la libertà di interpretare, di credere o non credere e in quale misura. La libertà di analisi. La libertà di sentire tante voci ed estrarre la nostra verità. Uh, che parolona questa. Alla fine si riduce ad uno spazio di contrattazione condiviso. Se decidiamo che la verità è questa qui, allora va bene. Siamo tutti tranquilli. E siamo liberi di esprimere le nostre idee in proposito, sapendo che le esprimiamo all’interno di un campo da gioco già delimitato. Quindi non totalmente e assolutamente libero. Ma non per questo non dobbiamo esprimerci. Esprimere è come spremere, tirare fuori il succo. Un concetto espresso può essere come un caffè (espresso appunto, e ristretto magari) o può essere il risultato di un’espressione (come un calcolo matematico). In ogni caso è frutto di un atto creativo, e in quanto tale profondamente umano. Teniamoci stretto almeno quello. n
Culture and Tourism a SPECIAL WELCOME
10 Musei della città gratuiti_City museums with free admission 8 Musei della provincia gratuiti_Provincial museums with free admission 7 Musei della provincia a ingresso ridotto_Provincial museums with reduced price admission 15 Linee bus gratis_Free bus routes 1 Linea tramviaria gratis_Free tram line 2 Funicolari gratis_Free funicular railways_Sconti in hotel, ristoranti e negozi_Discounts in hotels, restaurants and shops
1 Sola card_Only one card
Azienda Trasporti Bergamo
Museo Bernareggi
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Che fine ha fatto il 4° potere? Francesco Acerbis1 di Maryline JM-W
Che cos’è la libertà di stampa per un fotogiornalista? “Esprimere, in modo chiaro e senza censura, le proprie idee attraverso immagini. Senza censura, per quanto riguarda la forma, vuol dire per esempio avere la scelta del supporto fotografico (bianco o nero piuttosto che a colori) e per quanto riguarda il contenuto, vuol dire essere liberi di scegliere le foto che meglio illustreranno un avvenimento. Oggi invece, siccome siamo praticamente tutti freelance, è molto difficile per noi fotogiornalisti raccontare liberamente la realtà con i nostri scatti, perché o ci autocensuriamo per piegarci ad un sistema economico o sono gli editori a limitare la nostra libertà di espressione dicendoci “voglio questo e lo voglio così, così”. La Francia ancora oggi si distingue da questa mentalità in quanto spesso quando mi chiamano per un lavoro mi dicono: “je veux ton regard2”. Ed è questa la libertà di stampa per un fotogiornalista.” La mia libertà si ferma laddove inizia la tua; dove si ferma la libertà di un fotogiornalista? “Anche la nostra libertà si ferma laddove subentra la libertà di un altro. Concretamente questo vuol dire che abbiamo l’obbligo di rispettare le persone e le realtà che abbiamo davanti; non dobbiamo usare le persone o le cose, decontestualizzandole, per far passare messaggi diversi dalla realtà. Se decido di documentare le violenze durante una manifestazione, il mio dovere è cercare di capire cosa sta succedendo realmente: sono i manifestanti che hanno iniziato le violenze e quindi la polizia
sta facendo ordine pubblico? e se è così come si stanno comportando le parti?; oppure la polizia ha ingiustamente caricato un gruppo di manifestanti che ora si ribella. Ovviamente, per quanto fedele alla realtà, il mio scatto non è la verità assoluta, perché una foto è uno stralcio di realtà racchiusa in un rettangolo e limitata nel tempo e nello spazio. Infatti, una foto è solo una parte della scena in un istante preciso, che non parla né dell’istante prima o dell’istante dopo, né di quello che succede a pochi passi da lì. Il problema è che una foto può essere utilizzata per dire esattamente il contrario di quello che volevi dire tu fotografo. Ecco perché scrivo didascalie le più esaustive possibile”
Nato a Bergamo, Francesco è fotogiornalista e da anni collabora con testate nazionali e internazionali, in particolare con la Francia. Ultima mostra alla quale ha partecipato: 'Storie in 3 scatti' curata da Eva Zamboni e Carlo Madesani presso la Galleria Camera 16 di Milano (settembre 2010). Una storia, un'opera d'arte. Il foto reportage non è solo documentazione o approfondimento di nicchia: il fotografo è un sensibile narratore, un ricercatore paziente, un coraggioso viaggiatore, uno sciamano del quotidiano. Un testimone in grado di elevare la provvisorietà di un attimo all'assolutezza del senso. Per saperne di più www.francescoacerbis.com. 2 Voglio il tuo sguardo. 1
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Che fine ha fatto il 4° potere?
Ascoltandoti parlare delle violenze, mi viene in mente una domanda che ci si pone spesso nei casi di violenza ripetuta: dando visibilità al violento, non si diventa complice della sua violenza, alimentando il suo narcisismo? “No! Il fotografo è un testimone che ha la responsabilità di raccontare quello che succede. L’importante è, come dicevamo prima, di farlo rispettando le persone coinvolte. Usiamo uno strumento diverso del giornalista, ma la nostra responsabilità è la stessa. Di qualsiasi cosa si voglia parlare abbiamo anche noi il dovere di immergerci nel mondo per andare oltre la superficie dei fatti, per cercare di capire chi sono i protagonisti, quali sono le cause di un fenomeno o di una protesta ecc. ecc. La visibilità “sbagliata” è mettere solo le foto scattate in una situazione dura senza avere idea di chi siano le persone coinvolte e utilizzando titoloni per far vendere il giornale. [si ferma un attimo e sorride prima di chiedermi] Ma in tal caso, la responsabilità è mia o del direttore del giornale? Anche perché, l’alternativa è non raccontare più quello che succede nel mondo. Se non devo dare visibilità alla violenza, allora non posso parlare dei conflitti che hanno scosso la Tunisia, l’Egitto, della guerra in Iraq, della seconda guerra mondiale, delle trincee a Verdun o sul Monte Grappa, ecc. Invece il lavoro di un fotogiornalista o di una giornalista come te è proprio quello di parlare della realtà, anche se è fatta di malesseri. L’importante è farlo in modo responsabile. I giornalisti e i fotogiornalisti hanno una responsabilità nei confronti di chi legge perché danno strumenti utili alla formazione dell’opinione pubblica. Ma non sono l’opinione pubblica; non sono vip o star, sono testimoni privilegiati che guardano la realtà e la trasmettono con professionalità e responsabilità al lettore.” Parlando di responsabilità, che mi dici della deontologia del nostro lavoro? “La libertà di stampa esiste nel momento in cui ci si impone delle regole deontologiche; senza regole che guidano questa libertà, non c’è libertà d’espressione. Quello che voglio dire, giacché per una volta mi si lascia piena libertà di espressione, è che in quest’era digitale la responsa46
bilità ormai è di tutti, non è solo dei professionisti della stampa, perché non abbiamo più l’esclusiva della diffusione dell’informazione. La responsabilità dei fotoamatori che caricano i loro scatti su internet senza didascalia, senza limite di utilizzo, e che pretendono di fare quello che i tuoi compatrioti chiamano les journalistes citoyens (i cittadini giornalisti) - senza esserlo -, non fanno testimonianza, fanno danno! Perché mentre il professionista ha delle regole che lo obbligano a verificare e analizzare prima di affermare qualcosa, l’amatore no o non sempre ha gli strumenti per farlo. Gli editori lo sanno, e spesso preferiscono pubblicare uno scatto scaricato da un social network al fine di poterlo usare a proprio piacimento, decontestualizzandolo se necessario, per manipolare l’opinione pubblica. Ognuno è libero di esprimere la propria opinione su un blog o un sito, ma se queste opinioni sono pubblicate sulla stampa, io lettore ci credo perché penso che dei professionisti dell’informazione le abbiano filtrate e verificate prima di renderle al lettore. Il giornalismo ha le sue regole e se non vengono rispettate, perde credibilità.” I giornali di destra parlano male della sinistra e vice versa, questo è giornalismo? “No! Un giornalista deve essere capace di essere l’amico di un assessore e di scrivere un pezzo che lo critichi, perché solo così farà il suo lavoro. E se l’assessore è intelligente, rimarrà suo amico perché la critica serve per migliorarsi, oppure chiederà il diritto di ribattere perché non bisogna mai dimenticare che l’obiettivo del giornalismo è, come lo dicevo prima, formare e informare l’opinione pubblica. Se siamo sempre accondiscendenti con il potere o con il partito che meglio ci rappresenta, dov’è il quarto potere? In Italia in questo momento dov’è il quarto potere? Negli stati-Uniti il quarto potere è da sempre manipolato dalla politica e dall’economia riuscendo comunque a rimanere in qualche modo libero, ma da noi no! È ovvio che, in quanto potere, fa gola agli altri poteri, e a nessuno viene chiesto di essere “infallibile”, però da lì a diventare uno strumento degli altri poteri mi sembra una resa senza condizioni. La crisi dei giornali si spiega anche in parte da questa scomparsa del quarto potere. Se tu giornale sei succube di un potere, economico o politico
che sia, io lettore perché ti devo comprare? I giornalisti oggi sbagliano nel pensare di essere l’opinione pubblica, di essere onnipotenti, quando in realtà, non essendo più giornalisti, sono solo al servizio degli altri poteri. Questo pensiero vale anche per il fotografo che, schiavo del potere economico, rinuncia per esempio alla foto in bianco e nero perché secondo gli editori ha il sapore della pubblicità o “fa vecchio”. Qual è il tuo scatto che rappresenta meglio la libertà d’espressione? È una bambina in Africa che beve una bottiglia di Coca Cola [di fronte alla mia espressione di perplessità, Francesco precisa il suo pensiero]. Per me rappresenta la li-
bertà di poter dire e comunicare che qualcosa è sbagliato in questo mondo in modo sottile e chiaro a tutti; svela i paradossi del nostro sistema che fanno sì che in mezzo alla Savana non si trovi l’acqua, ma si trova la Coca Cola. [dopo un attimo di silenzio, sorride e afferma] Il reportage in assoluto sulla libertà di stampa sarebbe, secondo me, composto da una serie di ritratti di tutti i giornalisti del mondo che sono in prigione, ma nessuno me lo finanzierebbe e nessuno me lo pubblicherebbe. [a nome di BergamoUp m’impegno a pubblicarlo appena trova uno sponsor per realizzarlo, e così ridendo e sognando di libertà, finisce l’intervista e Francesco torna da Paolo, suo figlio appena nato.] n
Bambini durante un'asemblea sulla prevenzione dell'AIDS Kibuezi, Kenia, dicembre 2001 © Francesco Acerbis 47
Rete & Libertà Educare per comunicare di Alessandra Piacentini1 - “The Exchange” olio su legno di www.despainart.com
Quando si parla di libertà d’espressione, molti la ritengono un diritto, altri una necessità, ma pochissimi si ricordano che è una responsabilità. Eppure, quando parliamo di diritto ad esprimersi, non stiamo parlando di qualcosa che coinvolge l’essere umano solo come individuo, ma piuttosto di un diritto che si ripercuote su una comunità di individui che si parlano l’un l’altro, creando un flusso di informazioni. Maggiore è l’entità di questo flusso d’informazioni, più difficile è discernere le informazioni fondate da quelle infondate e minore è l’attenzione che un individuo presta alla singola informazione e alla verifica delle sue fonti. 1
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Bergamasca di 26 anni, Alessandra si occupa di progettazione e sviluppo grafico di siti web.
Se proiettiamo questa considerazione nel panorama comunicativo della rete, dove ogni espressione individuale viene pubblicata, moltiplicata e ricondivisa perlopiù incontrollatamente - le problematiche sollevate da un sistema di libera espressione si fanno evidenti. Con più di 500 milioni di persone già connesse ad internet, è ragionevole pensare che in un futuro prossimo la rete sarà il mezzo all’interno del quale si svilupperà la maggior parte delle relazioni umane. In questo contesto di crescente migrazione verso la comunicazione digitale, l’informazione spesso arriva a noi in forma anonima o attraverso canali la cui affidabilità è determinata da fattori fuorvianti come la diffusione d’uso o la veste grafica. La nascita dei blog e delle social network ha infatti considerevolmente modificato il processo di diffusione dell’informazione. Se vent’anni fa esisteva un settore lavorativo specifico dedicato alla ricerca e alla pubblicazione della cronaca, oggi siamo milioni di scrittori ed editori casalinghi senza professionalità e senza controllo, che ritrasmettono ingenuamente delle opinioni parziali inverificabili, le quali ad ogni condivisione, incrementano la loro credibilità agli occhi degli altri utenti. è una situazione dove l’informazione superflua sta diventando un danno economico e l’informazione parziale viene rivenduta come verità enciclopedica, con conseguenze sull’opinione pubblica, sul comportamento delle masse, sulle mode, finanche sul mercato borsistico. Come arginare il problema? è necessario soppesare la quantità e la qualità dei dati trasmessi, sviluppando una responsabilità d’espressione a livello individuale, che venga prima dell’intervento istituzionale. Il controllo “dall’alto” dell’informazione, infatti, comporta l’utilizzo della censura, uno strumento che spesso finisce per risultare vessatorio, poiché legato ad interessi politici ed economici di un gruppo dirigente. Al contrario, l’educazione dell’individuo verso l’approfondimento, verso la verifica della notizia letta e, d’altra parte, l’abitudine alla selezione delle nozioni importanti, al rispetto del tempo degli interlocutori e alla presentazione concisa e fruibile dell’informazione, potrebbe essere la strada verso un ecosistema comunicativo aperto e tuttavia regolarizzato. n 49
Gianni Cuomo Arte: libera espressione della realtà
Credi che l’arte possa essere uno specchio della realtà? Credo che l’Arte interpreti la realtà quando non è autoreferenziale. L’artista spinto da sollecitazioni esterne è in grado, anche inconsapevolmente, di creare opere specchio del nostro tempo. Credo inoltre che la libera interpretazione di un’opera dia la possibilità di svincolarla dall’idea dell’artista che l’ha realizzata, per farla propria anche nella sua “spiegazione”. L’artista oggi è veramente libero di esprimersi? Fortunatamente i “tribunali d’inquisizione” ce li siamo lasciati alle spalle già da diversi secoli e abbiamo la fortuna di vivere in un paese che, a parte qualche manifestazione di falso “puritanesimo”, è aperto e libero ad ogni espressione culturale. Come vedi il ruolo dell’artista rispetto alla comunicazione di massa che caratterizza la nostra epoca? Già in passato parecchi artisti si sono confrontati con questo tema di grande importanza sociale. La pop art inglese e americana, già agli inizi degli anni Sessanta, rifletteva questi nuovi atteggiamenti sociali stereotipati e iper consumistici, condizionati dalla forza persuasiva della comunicazione di massa. Sono temi che personalmente ho trattato per diversi anni producendo opere che criticavano il modus operandi di un sistema che induce l’individuo a identificarsi nel consumo stesso e a caratterizzare una società con fragili valori etici e morali. Le tue sculture, rivestite di caratteri tipografici in
bianco e nero, fanno immediatamente pensare alla carta stampata. C’è qualche affinità? I codici alfanumerici che maculano la pelle degli ominidi, sono in realtà simbolo dell’invasività delle informazioni che essendo rigurgitate ovunque e senza sosta ne fanno un caotico ammasso di dati sconnessi e senza senso. Questi personaggi rappresentati spesso nella loro solitudine, sembrano parlarci del nostro tempo e delle nostre “relazioni” affidate sempre più a sterili messaggi elettronici. Computer, palmari, cellulari sono diventati ormai una sorta di “protesi tecnologiche” di cui sembra non se ne possa fare più a meno e anziché agevolare nuove aperture comunicative, ammutoliscono sempre più. Intendi dire che l’individuo rapportandosi con i nuovi mezzi tecnologici dei social network anziché fare comunicazione si ritira sempre più in se stesso? Ho l’impressione che sia proprio così, perché l’eccessivo utilizzo dei social network tra le persone, anziché costruire rapporti, li decostruisce; in qualche modo si abbandona la realtà per viverne una virtuale in maniera sempre più solitaria. Basti pensare per esempio all’invenzione “Second Life” ambiente informatico in cui, in un mondo virtuale, vivono e si muovono avatar dalle caratteristiche fisiche simili a quelle degli utenti-individui. Quindi pensi che l’eccessiva possibilità di comunicazione di cui disponiamo oggi abbia inquinato anche il senso della libertà d’espressione? La libertà d’espressione rappresenta oltre che un valore, un principio fondamentale che un governo democratico dovrebbe garantire ai propri cittadini. Premesso questo,
Gianni Cuomo, Battipaglia (Salerno), 1962. Si forma artisticamente a Milano e, dopo un percorso "Pop", elimina ogni traccia di colore. I lavori attuali sono sculture antropomorfe realizzate con stratificazioni di materiali vari per rappresentare un teatro scultoreo tragico, ironico e paradossale.
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va detto però che La Babele di notizie a getto continuo a cui siamo sottoposti ininterrottamente, crea alla fine un corto circuito dell’informazione, aumentando le difficoltà a rintracciare quelle notizie di cui realmente abbiamo bisogno. Partendo dal presupposto che storicamente la stampa ha sempre avuto il compito principale di informare, pensi comunque che tale concetto possa essere ancora attuale? È attuale eccome, la stampa oltre essere un mezzo d’informazione è anche parte della comunicazione culturale. Attraverso la scrittura e la divulgazione dell’informazione, l’individuo ha sempre avuto la possibilità di sviluppare un proprio pensiero “critico” e razionale (quando l’informazione non è contro-informazione). Una delle tue opere recenti è costituita da un personaggio davanti ad un cartello che recita: “Lavorate sempre come se il principale vi fosse vicino”. Nell’idearla, ti sei forse ispirato a qualche fatto dell’attualità? Riprendendo il concetto che inizialmente ho esposto, molto spesso l’artista elabora opere che sono frutto di coinvolgimenti della sua esperienza esistenziale, nei quali è possibile trovare collegamenti a fatti accaduti realmente. In questo caso il cartello alle spalle dell’ominide, rimanda ironicamente alle recenti vicende contrattuali dei dipendenti FIAT dando così la possibilità di riflettere anche sui necessari ma difficili rapporti che s’instaurano nel mondo del lavoro. n
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Enciclopedia della parola Bergamo “in immagini” di Maryline JM-W
Frammenti di discorsi amorosi, formule di uomini politici, papere televisive, e tante altre forme di parola sono state raccolte ed esposte a Parigi al Centre Georges Pompidou per costruire l’Encyclopédie de la parole, ossia un panorama “in parole” della società francese. Quando mi leggerete la mostra sarà ormai a Nizza, a Villa Arson, dove rimarrà fino al 22 maggio.
Affascinata dal lavoro di questo collettivo artistico guidato da Joris Lacoste - uomo di teatro attratto dalle arti plastiche - mi sono chiesta come potrebbe essere un’Enciclopedia della parola della nostra Bergamo attraverso foto pubblicate su BergamoUp, dalla sua nascita ad oggi. Siccome il risultato ci ha divertito, abbiamo deciso di chiudere questo speciale sulla stampa e la libertà d’espressione “in immagini” (inquadrando il QR centrale l’immagine si trasforma in parole orali): 52
Accetto di prestarti il mio Autan, se mi chiedi scusa per quello che hai scritto l’ultima volta.
Mai! [Un morso di zanzara dopo] Va bene ammetto che si può ricorrervi, ma rigorosamente prima di passare a tavola.
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Conti in tasca di Luca Leidi1
La mediazione Deflazionare il sistema giudiziario italiano rispetto al carico degli arretrati e al rischio di accumulare nuovo ritardo. E’ questa la finalità del nuovo istituto della mediazione civile e commerciale, approvato con il decreto legislativo 4 marzo 2010 n. 28 e in procinto di entrare in vigore il 20 marzo p.v. Sgombriamo subito il campo da equivoci; la mediazione di cui stiamo parlando non è l’attività nota a tutti e prevista dall’articolo 1754 e seguente del codice civile (chi avvicina due parti per la conclusione di un affare, esempio tipico l’acquisto di una casa), ma l’attività svolta da un terzo imparziale e finalizzata ad assistere due o più soggetti: - sia nella ricerca di un accordo amichevole per la composizione di una controversia (mediazione facilitativa); - sia nella formulazione di una proposta per la risoluzione della controversia (mediazione valutativa). La mediazione è lo strumento per giungere alla conciliazione; si attua con l’ausilio di mediatori, ossia persone fisiche che individualmente o collegialmente svolgono la mediazione rimanendo prive, in ogni caso, del potere di rendere giudizi o decisioni vincolanti. Il mediatore è un professionista, formato attraverso corsi, con requisiti di indipendenza (garantita da apposita dichiarazione) e imparzialità. I mediatori svolgono la propria attività all’interno di organismi, enti pubblici o privati, iscritti nel registro tenuto presso il Ministero di Giustizia.
Quando si attiva? Chiunque può accedere alla mediazione, purché si pongano questioni inerenti diritti disponibili. La mediazione può essere facoltativa, e cioè scelta dalle parti; demandata, quando il giudice, cui le parti si siano già rivolte, invita le stesse a tentare la mediazione; obbligatoria, quando per poter procedere davanti al giudice, le parti debbono necessariamente aver prima esperito un tentativo di mediazione. Va rilevato che l’avvocato ha già l’obbligo di informare nel primo colloquio il proprio assistito della possibilità di avvalersi del procedimento di mediazione; il documento sottoscritto dal cliente dovrà essere allegato all’atto introduttivo nell’eventuale giudizio; diversamente, sarà il giudice a informare la parte della facoltà di intraprendere un procedimento di mediazione. Dal 20 marzo 2011 la mediazione sarà obbligatoria nei casi di una controversia in materia di: diritti reali, divisione, successioni ereditarie, patti di famiglia, locazione, comodato, affitto di aziende, risarcimento del danno
derivante da responsabilità medica e da diffamazione con il mezzo della stampa o con altro mezzo di pubblicità, contratti assicurativi, bancari e finanziari. Per le controversie in tema di condominio e di risarcimento del danno derivante dalla circolazione di veicoli e natanti l’entrata in vigore è differita di un anno. Come funziona? La mediazione inizia con la presentazione di una semplice domanda all’organismo, scelto liberamente dalle parti, contenente l’indicazione dell’organismo investito, delle parti, dell’oggetto della pretesa e delle relative ragioni. Il procedimento di mediazione ha una durata non superiore a quattro mesi, trascorsi i quali il processo può iniziare o proseguire. Presentata la domanda presso l’organismo di mediazione, è designato un mediatore e fissato il primo incontro tra le parti (non oltre quindici giorni dal deposito della domanda). Il mediatore cerca un accordo amichevole di definizione della controversia, attraverso riunioni congiunte e, se
1 Dottore commercialista e revisore legale in Bergamo. TOMASI & ASSOCIATI - Studio associato di consulenza aziendale e tributaria e-mail: danilo.tomasi@tomasiassociati.it - Bergamo - Via Foro Boario, 3
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Disegno: Alessandro Di Miceli
La mediazione
necessario, separate con le singole parti. In qualunque momento del procedimento, su concorde richiesta delle parti, il mediatore è tenuto a formulare una proposta di conciliazione. Il procedimento di mediazione non è soggetto ad alcuna formalità ed è protetto da norme che assicurano alle parti del procedimento l’assoluta riservatezza rispetto alle dichiarazioni rese e alle informazioni emerse. Tali informazioni non saranno utilizzabili in sede processuale, salvo esplicito consenso delle parti, e il mediatore sarà tenuto al segreto professionale su di esse. Quando il mediatore svolge sessioni separate con le singole parti, non potrà rivelare all’altra parte alcuna informazione acquisita durante tali sessioni, salvo esplicito consenso. La finalità della previsione, propria di tutte le esperienze comparate a livello internazionale, è finalizzata a consentire alle parti di svelare ogni dato utile, senza timore che poi possa essere utilizzato durante l’eventuale causa contro la parte medesima. I soggetti coinvolti si
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sentiranno così liberi davanti al mediatore di manifestare i loro reali interessi. Il risultato Se la conciliazione riesce, il mediatore redige processo verbale, sottoscritto dalle parti e dallo stesso mediatore. Se l’accordo non è raggiunto, il mediatore può formulare una proposta di conciliazione. Nel verbale, contenente l’indicazione della proposta, si dà atto della mancata partecipazione di una delle parti al procedimento di mediazione. Dalla mancata partecipazione senza giustificato motivo al procedimento di mediazione il giudice può desumere argomenti di prova nel successivo giudizio. All’esito del processo civile, se il provvedimento del giudice corrisponde interamente al contenuto della proposta conciliativa, il giudice esclude la ripetizione delle spese della parte vincitrice che ha rifiutato la proposta, relativamente al periodo successivo alla stessa, e la condanna al pagamento delle spese processuali della parte soccombente riferite al medesimo periodo, nonché al pagamento nuovamente del contributo unificato;
non solo: potrebbe condannare la parte vincitrice al pagamento di un ulteriore somma per aver intentato una lite temeraria. Qualora l’accordo venga raggiunto, potrà essere omologato dal tribunale, che ne verificherà la regolarità formale e il rispetto dei principi di ordine pubblico. Il conseguente verbale costituisce titolo esecutivo per l’espropriazione forzata, per l’esecuzione in forma specifica, oltre che per l’iscrizione di ipoteca giudiziale. L’accordo raggiunto, anche a seguito della proposta del mediatore, può prevedere il pagamento di una somma di denaro per ogni violazione o inosservanza degli obblighi stabiliti o per il ritardo nel loro adempimento. I vantaggi fiscali Tutti gli atti relativi al procedimento di mediazione sono esenti dall’imposta di bollo e da ogni altra spesa, tassa o diritto di qualsiasi specie e natura. In particolare, il verbale di conciliazione sarà esente dall’imposta di registro sino all’importo di 50.000 euro, altrimenti l’imposta è dovuta per la parte eccedente. In caso di successo della mediazione, le parti avranno diritto a un credito d’imposta fino a un massimo di 500 euro per il pagamento delle indennità complessivamente dovute all’organismo di mediazione. In caso di insuccesso della mediazione, il credito d’imposta è ridotto della metà. Conclusioni Il procedimento di mediazione è breve (4 mesi), semplice (non è soggetto a formalità), economico (il costo è prestabilito con tabelle che quantificano il corrispettivo da pagare all’organismo in funzione del valore della lite), dà diritto a vantaggi fiscali, ma soprattutto permette alle parti di essere protagonisti in prima persona della propria controversia, in quanto sono esse stesse che formulano l’accordo che pone fine alla contesa, senza dover attendere la sentenza di un giudice con il rischio che vengano tradite le proprie, giustificate o meno, attese. 57
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Andiamo per monti di Paolo Valoti1
Lo scialpinismo nella Bergamasca
Nell’epoca della globalizzazione progressiva, della tecnologia diffusa e della velocità digitale, e dal traffico di attività, lavori e polveri sottili delle città nasce un continuo bisogno di tempo libero da vivere nell’ambiente di qualità che più si addice all’uomo: il contatto con la natura e mettere alla prova le proprie forze fisiche e mentali, i propri limiti, sperimentando nuove fatiche e emozioni. E lo scialpinismo combina sicuramente queste due esigenze. Affascinante disciplina in continua espansione, lo scialpinismo porta gli appassionati a contatto con la montagna vera nelle condizioni ambientali e climatiche più variabili, estreme e complesse. La presenza della neve, ingrediente indispensabile allo svolgimento dello scialpinismo, aumenta le incognite e i pericoli che la montagna invernale presenta rispetto alla stagione estiva, e l’evoluzione del manto nevoso nel tempo, ma anche nel corso della stessa giornata, richiede tecniche, conoscenze e competenze indispensabili per
fare una gita con gli sci e le pelli di foca in modo gratificante e in adeguata sicurezza. Per il Club Alpino Italiano la sicurezza è il punto cardine dell’alto e qualificato impegno per trasmettere saperi, tecniche e esperienze e come Sezione CAI di Bergamo siamo stati pionieri nell’introduzione e promozione dello sci alpino, con la realizzazione negli anni Trenta della prima “Università dello sci estivo” al Rifugio Livrio al Passo dello Stelvio, nell’avvio e sviluppo dello scialpinismo nelle Orobie sia con l’organizzazione del mitico “Trofeo Agostino Parravicini” - oggi competizione di rilevanza internazionale giunta alla 62a edizione il prossimo 17 aprile che si disputerà nella conca del Rifugio Calvi -, sia con la pubblicazione della ‘Guida Sciistica delle Orobie’, prima guida in assoluto di scialpinismo, che il nostro Socio Beniamino Sugliani scrisse per tutti gli appassionati di questa sorgente disciplina.
Paolo Valoti è socio della Sezione di Bergamo del Club Alpino Italiano (CAI) dal 1982 e attualmente Presidente sezionale eletto per il terzo mandato 2008/2010, nonché Istruttore Nazionale di Sci Alpinismo (INSA) nella Scuola di Sci Alpinismo “Bepi Piazzoli” e Istruttore di alpinismo. La Sezione CAI di Bergamo è stata fondata il 23 maggio 1873 ed è stata dedicata nel 1936 alla memoria di Antonio Locatelli. Oggi è la prima Sezione italiana per numero di soci e conta circa 10.000 soci distribuiti nelle 19 sedi territoriali capillarmente diffuse nella provincia bergamasca. Il Club Alpino Italiano è una storica e moderna realtà associativa con profonde e sane radici in montagna che si rinnovano senza sosta nel servizio per la montagna e per le sue genti grazie alla dedizione dei soci attivi impegnati a diffondere i grandi valori del Club e a condividere l’intramontabile passione per la Montagna, in ogni sua espressione, in particolare coinvolgendo i giovani d’ieri, di oggi e di domani. www.caibergamo.it
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Lo scialpinismo nella Bergamasca
Pianificare e preparare l’escursione gita sci alpinistica è uno degli approcci più corretti per ridurre i rischi della montagna invernale e del pericolo delle valanghe. Tra i fattori principali per l’analisi globale del rischio sono da considerare: l’uomo, il manto nevoso, la meteorologia e il terreno. In un’ottica di valutazione globale, é essenziale che ogni elemento sia considerato in rapporto agli altri fattori, ponderando e mettendo in relazione tutte le informazioni e tutte le osservazioni note. Un primo passo di riduzione da svolgere a casa è quello di consultare i bollettini meteorologici e bollettini valanghe con la scala di pericolo europea, esaminare guide e relazioni per progettare l’itinerario più adatto rispetto alle informazioni dei bollettini e alle condizioni di preparazione proprie e dei partecipanti all’uscita. Un secondo passo di riduzione si compie direttamente in ambiente mediante l’accertamento dello stato effettivo della neve, delle condizioni meteorologiche reali e della particolare orografia e morfologia del terreno sul quale si svolge il percorso. L’ultimo passo per un’ulteriore riduzione del rischio si realizza durante la conduzione della gita su ogni punto della traccia dell’itinerario valutando la pendenza critica 60
(superiore a 30°), la coesione della neve e la resistenza di base al taglio. Tra le attrezzature specifiche per lo scialpinismo abbiamo: sci leggeri con sciancrature marcate, adatti alle specialità carving e free raid, ottenendo una riduzione di lunghezza degli sci; attacchi con possibilità di un’ampia escursione del tallone in posizione di salita, e la presenza di dispositivi di sicurezza per lo sgancio laterale e posteriore in posizione di discesa; bastoncini di altezza giusta con modelli anche di tipo telescopico; scarponi con suola scolpita tipo “Vibram” confortevoli e pratici per camminare con o senza sci, per la discesa, da utilizzare con i ramponi e con isolamento termico sufficiente per le severe condizioni ambientali in cui ci si può trovare d’inverno; pelli di foca di tessuto sintetico che sistemate sotto la soletta degli sci permettono di scivolare in avanti e impediscono di scorrere indietro; i rampanti, lame metalliche dentate da applicare agli sci oppure sull’attacco utili per effettuare tratti a mezza costa o superare pendenze mol-
to ripide senza scivolare lateralmente; il fondamentale kit per l’autosoccorso costituito da ARTVA, autentico salvavita e indispensabile apparecchio di ricerca di persone sepolte, dalla pala, strumento per liberare dalla neve il sepolto, e dalla sonda, bastoncini sonda allungabili per la rivelazione fisica del sepolto. Per saperne di più anche sulle Scuole di scialpinisno e i corsi www.caibergamo.it Itinerari sci alpinistici: Monte Aralata da Pizzino in Val Taleggio, Pizzo Tre Signori da Ornica in Valle Bremana, Monte Toro da Foppolo in Valle Bremana, Traversata Foppolo – Cambrembo in Valle Bremana, Monte Cabianca da Carona in Valle Bremana, Cima di Grem da Oneta in Val del Riso, Corna Piana e Pizzo Farno da Valcanale in Valle Seriana, Pizzo Tre Confini e Monte Sasna da Lizzola in alta Valle Seriana, Pizzo di Petto da Colere in Valle di Scalve, Monte Gardena e Monte Campione da Schilpario in Valle di Scalve.
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LE FALSE SICUREZZE: Il manto nevoso è soggetto a continui metamorfismi e alcuni luoghi comuni sono tanto diffusi quanto falsi: • CON IL FREDDO NON SI RISCHIA: questa è una delle convinzioni più diffuse. Il freddo ritarda il consolidamento del manto nevoso conservandone l’instabilità. Spessori ridotti di neve e freddo intenso favoriscono la formazione della cosiddetta ‘brina di superficie’. • SCENDO PER LA MASSIMA PENDENZA COSÌ NON TAGLIO IL PENDIO: il lastrone si stacca quando lo si sovraccarica, può capitare che il distacco avvenga quando si è al fondo del lastrone. • SONO SU UN PIANO PERCIÒ NON RISCHIO: il pericolo valanga può giungere dall’alto e può continuare la sua corsa anche su pendii moderatamente ripidi. • SONO PASSATI GLI ALTRI QUINDI LA VALANGA NON SI PUÒ STACCARE: le fratture del manto nevoso possono propagarsi molto lentamente e il distacco può avvenire quando l’attenzione viene meno. • NON È PIÙ NEVICATO, QUINDI LA NEVE È STABILIZZATA: i lastroni possono mantenere la propria instabilità anche per molto tempo dopo la nevicata.
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Persone e Personaggi di Paola Cervi - Ph. Matteo Mottari
Silvia Zanchi
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Per motivi di distanza e impegni reciproci, non ho potuto incontrare personalmente Silvia Zanchi, l’intervista è avvenuta tramite contatto telefonico ed e-mail, ma non è mancata l’ironia e l’interazione. Il desiderio di diventare famosa era un sogno infantile? [Prima di rispondere, si è complimentata con l’intera redazione di BergamoUp] Credo che “artisti” si nasca e che quindi alcune persone siano, forse anche geneticamente, più predisposte di altre nello svolgere un lavoro a contatto con il pubblico, se a questa prerogativa aggiungiamo del talento (nel recitare o nel condurre un programma o ancora nel cantare, suonare, danzare e simili) ed una buona dose di egocentrismo ecco che otteniamo una parte di personaggi attualmente in tv. Quindi, sì, ho sempre pensato che il mio futuro lavorativo sarebbe stato in video ma non per il fatto fine a se stesso del divenire famosa o per meglio dire nota, bensì per il forte desiderio di informare, raccontare storie, far sognare o divertire un’infinità di persone simultaneamente. Hai partecipato al reality l’Isola dei famosi, trasmissione che ti ha permesso di farti conoscere nel mondo della televisione. Questa esperienza ti è veramente piaciuta? Ogni singola esperienza ci insegna qualche cosa ed accresce il nostro bagaglio di vita. Nella frenesia quotidiana si ha sempre meno tempo per fermarsi a riflettere e “fare il punto” della situazione… Sull’Isola non avendo alternativa ho pensato moltissimo, ho definitivamente capito chi sono e cosa voglio, di chi fidarmi e di chi no. Ho altresì constatato l’importanza della famiglia, degli amici e dei rapporti umani in genere. Oggi sono più forte ed ho fiducia nelle mie capacità come
mai prima. Diciamo che la consiglierei… C’è stato un momento in cui ti sei pentita di questa scelta? Assolutamente no mai! Certo, quando ti svegli in piena notte con i crampi per la “dieta forzata”, la schiena dolorante, gli insetti che ti passeggiano allegramente su tutto il corpo scatenando il fastidiosissimo prurito dei sandfly che riescono a pungerti anche attraverso i vestiti, ecco ammetto che in quelle circostanze un po’ di nostalgia di casa l’ho avuta… Il giorno prima di partire ricordo di aver guardato mia sorella – Paola – negli occhi e di averle dato la mia parola che sarei rimasta il più possibile. Così è stato. So che sei molto decisa e determinata ed oltre alla “fama” ami anche la cultura: Frequento Scienze dei Beni Culturali all’Università Cattolica del Sacro Cuore a Milano. Essendo appassionata d’arte contemporanea, di teatro e di cinema, non avrei potuto desiderare un corso migliore! Il contesto inteso come ambiente, professori ed amiche, è meraviglioso! Detto tra noi, per quanto ami la tv, son ben consapevole dello squilibrio tra l’eccessiva domanda e l’effettiva limitata offerta che è presente oggi nel palinsesto nazionale italiano. Sempre meglio aver più di una capacità vista la precarietà lavorativa attuale… Il mio obiettivo ultimo è quello di presentare un tg importante, un programma d’attualità, d’informazione musicale e o cinematografica. Al contempo vorrei continuare a scrivere di prime cinematografiche, mostre d’arte ed eventi e lavorare in radio. Ci racconti una cosa inedita di te? La prossima domanda? 65
Silvia Zanchi
Desideri incontrare il principe azzurro e crearti una famiglia oppure preferisci un compagno e dedicarti alla carriera? Contrariamente a quanto si pensi, credo si possa ottenere tutto. Spero che non abbiate alzato il sopracciglio come ad indicare disappunto perché il primo passo è crederci! L’indipendenza economica è come la cultura cioè fondamentale, ti rende libera. Desidero con tutta me stessa realizzarmi professionalmente e mi impegno al massimo affinché accada. In quanto donna mi sembra un’ovvietà l’affermare di voler creare una famiglia… Il principe azzurro esiste solo nelle fiabe ma l’uomo “giusto” c’è e credo lo si capisca dal primo sguardo… La cosa che ami di più fare? Trascorrere del tempo con mia sorella. Qualsiasi cosa facciamo insieme il divertimento è assicurato! Il tempo è davvero la cosa più preziosa che esista prima lo si capisce prima si migliora la qualità della vita. Mentre quella che odi? Be’, direi perderlo… n
Un consiglio alle ragazze che oggi scelgono di diventare famose? Come dice mia nonna Emma: “a non fidarsi si fa peccato ma non si sbaglia mai”. Lei lo dice in bergamasco ma non sono in grado di comprenderlo a volte, figuriamoci a scriverlo… Credeteci ragazze, è sempre e solo questione di tempo, prima o poi quello che volete lo otterrete. Com’è la Silvia di tutti i giorni? Grata per tutto ciò che ha, positiva e desiderosa di novità. Si aggira per la città con un cappello, jeans, camicia ed eventualmente un pull. Immancabili sono il lettore CD ed il quotidiano preferito. Apprezza molto il caffè e trascorre ore al cellulare. Ama viaggiare. Come l’immortale Avvocato ha sempre una valigia pronta vicino alla porta. 66
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Incontri sportivi di Raffaella Ravasi
Franco Zanotti
Incontriamo Franco alla vigilia della partenza per la sua seconda Marathon des Sables, l’unica, impegnativa, ma indimenticabile competizione in sei tappe per un totale di circa 250 km, lungo il deserto del Sahara sud marocchino. La scorsa edizione ha visto Zanotti protagonista con lo straordinario 8° posto conquistato su 1000 partecipanti. Abbiamo scelto una frase di Alberto Moravia da Lettere dal Sahara per cercare di raccontare il colore, la luce del deserto che Franco ha attraversato correndo: “Sulle sabbie del deserto come sulle acque degli oceani non è possibile soggiornare, mettere radici, abitare, vivere stabilmente. Nel deserto come nell'oceano bisogna continuamente muoversi, e così lasciare che il vento, il vero padrone di queste immensità, cancelli ogni traccia del nostro passaggio, renda di nuovo le distese d'acqua o di sabbia, vergini e inviolate”. 69
Ph. Matteo Mottari
Franco Zanotti
Anche se Franco si definisce “un podista amatore”, l’atleta di spicco dei Runners Bergamo, di kilometri ne fa tanti. Difficile calcolarli, Franco è cordiale e sorridente con i suoi 39 anni, 170 cm per 60 Kg: zaino in spalle, tuta e scarpe da ginnastica, lo incontriamo in Città Alta prima del suo allenamento quotidiano. Franco, la Marathon des Sables è una vera e propria gara di sopravvivenza? «Sì, ma il suo fascino sta proprio nella sua difficoltà: 6 tappe per un totale di 250 km nel deserto, la tappa più lunga misura circa 70 km. Ogni concorrente ha sulle spalle uno zaino con un peso consentito che oscilla fra un minimo di 6,5 kg e il massimo di 15 kg per gli alimenti necessari e sufficienti per i sei giorni di competizione, sacco a pelo e l’equipaggiamento obbligatorio che prevede una bussola, una cartina e un razzo segnalatore nel caso di tempesta di sabbia, anche se il percorso è segnato da balise, paletti rossi ogni 500 metri, proprio per evitare ai concorrenti di perdersi». Quindi corri e poi non vai in albergo a riposarti? «No… Franco ride (ndr). Si parte la mattina verso le 9 appena la temperatura inizia a scaldarsi, non dimentichiamo che fra le difficoltà da affrontare c’è anche l’escursione termica del periodo, fra i 30° durante il giorno e i 14° della notte. Si corre una media di 40 km, circa 4 ore al giorno, e poi ci si riposa negli appositi tendoni berberi allestiti per i concorrenti: un tappeto e via, si può mangiare quello, ma solo quello che si ha nello zaino. Di acqua, circa 5 litri al giorno, 1 litro e mezzo ogni 10 km ai vari rifornimenti che, ti assicuro, non sono mica tanti quando hai corso per 4 ore nel deserto, fra sabbia e sterrato». 70
Immaginiamo di aprire il tuo zainetto, cosa avevi portato e cosa porterai? «Zainetto di 7,5 kg: sacco a pelo, l’equipaggiamento obbligatorio per la sicurezza che è controllato al briefing prima della partenza, e poi cibi liofilizzati, barrette… bisogna scegliere cibi che si conservino per tutti e sei i giorni e che resistano al caldo, il cioccolato ad esempio non è indicato. E poi, un intimo, un bicchierino, e il sacco a pelo… per quest’anno avrò il più leggero in assoluto in commercio, 280 grammi contro una media di 400 grammi. L’ho trovato in Germania, ti garantisco che in certe situazioni anche una piuma sulle spalle fa la differenza». Ci racconti come ti stai preparando alla tua seconda Marathon des Sables? «Mi alleno… correndo! Circa un’ora al giorno, (Franco corre con una velocità media di 10km/h ndr) tutti i giorni, con qualsiasi clima, dopo il lavoro. Corro qui a Bergamo, dalle Piscine a San Vigilio per 6 volte sono una quindicina di ki-
lometri, la ciclabile che arriva sino a Madonna della Castagna sono 20 km. Quando ho più tempo, mi piace andare sul Canto Alto o in Val Taleggio». Segui una dieta particolare? «Mangio di tutto tranne la carne perché non mi piace e i fritti perché sconsigliabili ad un atleta». Banale, ma correre fa bene? «Direi proprio di sì, correre è un ottimo antistress, basta avere buone gambe e un cuore forte… correre è salute». Allora partenza per la tua seconda Marathon des Sables ad aprile? «Sì, dal 1 al 12 aprile comprese le tappe di trasferimento, per la 26° edizione. Torno perché… partecipare è stato un sogno inseguito per tanti anni che ho la possibilità di rivivere». Tre aggettivi per il tuo deserto? «Silenzio, libertà e serenità». Grazie Franco e in bocca al lupo... e non far mangiare troppa polvere a Roby del Caffé del Viale che ti seguirà da lontano. n 71
A passeggio per la città di Ettore Maffi - Ph. Claudio Maffi
La Rocca
Sul colle di S. Eufemia fu ritrovata una piccola ara votiva dedicata a Giove (ora nel nostro Museo Archeologico) che fa supporre la presenza, in epoca romana, del capitolium, il tempio dedicato a Giove, Giunone e Minerva. Nel V-VI secolo divenne una chiesetta protocristiana dedicata a S. Eufemia e fino al XV secolo fu una chiesa viciniale. Nel 1331 la venuta in Bergamo di Giovanni di Lussemburgo, re di Boemia e di Polonia, coincise con la fine del comune bergamasco, ed è proprio in quell’anno che venne iniziata la costruzione della Rocca, sul luogo dove già in epoca altomedioevale sorgeva un castello. Il mastio si trovava all’interno di una cinta quadrangolare fortificata con tor ri unite da alte murature dotate di un camminamento di ronda. L’ingresso avveniva da una apertura sul fianco est, posizionata ad un’altezza di tre metri rispetto al piano della cinta esterna, tuttora visibile. Accanto a questo ingresso, venne eretto il torrione cilindrico, usato anche come polveriera: l’utilizzo della polvere nera fu la causa di due gravi esplosioni, nel 1511 e 1512, che causarono danni anche alle case circostanti. Per evitare l’accadere di simili eventi la Repubblica veneta decise di costruire le due polveriere che si trovano in via Beltrami, a ridosso dell’Orto Botanico, e nella valletta di Colle Aperto. I ve neziani aggiunsero alla fortificazione anche un corpo di fabbrica per ospitare la guarnigione, la cosiddetta Scuola 72
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dei Bombardieri veneti. Nel XVIII secolo la Rocca fu acquisita dalla famiglia Rota che vi costruì il palazzo della Marchesa addossato al mastio. Dopo gli eventi del 1848, fu requisito dagli Austriaci che lo utilizzarono come fortezza difensiva e vi insediarono un forte presidio. Fu anche teatro di scontri con i nostri patrioti: ricordiamo l’attacco del marzo 1849 ad opera dei bersaglieri, guidati da Gabriele Camozzi, che però non sortì l’effetto desiderato. Solo l’ingresso di Giuseppe Garibaldi a Bergamo, passando con i suoi Cacciatori attraverso la Porta S. Lorenzo, subito rinominata Garibaldi, costrinse gli Austriaci ad abbandonare la città nel 1859. La Rocca cambiò destinazione e divenne, dapprima, una caserma dell’esercito italiano e, in seguito, un penitenziario collegato, tramite un camminamento, al vicino monastero di S. Francesco, anch’esso adibito a carcere. Divenuto proprietà comunale, negli anni 1922-25 si diede inizio ad un massiccio intervento di ristrutturazione, che comportò la demolizione del palazzo della Marchesa e delle altre superfetazioni, fu ricostruita la chiesetta di S. Eufemia e, tutto intorno, fu creato un parco pubblico che sarà chiamato Parco della Rimembranza con la deposizione di cippi a ricordo di tutti i caduti per la patria. Nella ex Scuola dei Bombardieri veneti fu invece creato il Museo del Risorgimento e della Resistenza che operò sino al 1970 e di cui parleremo nel prossimo numero. n
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ZOGNO capitale della Valle Brembana di Ettore Maffi - Ph. Claudio Maffi
Un po’ di Storia: Questa cittadina che conta oggi oltre 9000 abitanti, acquisì importanza sotto la dominazione di Venezia e dal 1429 sede di un mercato di biade. Con la costruzione della strada Priula si affermò come il centro più importante della valle; la popolazione si dedicava all’agricoltura, all’allevamento del bestiame ed alla filatura della lana, del lino e alla tessitura dei panni. Coeva la chiesa parrocchiale di S. Lorenzo, terminata nel 1452, che ingloba i ruderi di un castello del XIV secolo. Nelle cronache dell’epoca si parla anche dell’esistenza di tre porte d’accesso al paese.
Alla fine del Settecento, Zogno divenne capoluogo della Valle Brembana. Sotto la dominazione austriaca un’epidemia di colera seminò lutti ed è in quell’occasione che la popolazione fece voto di celebrare il 10 agosto di ogni anno una festa in onore di S. Lorenzo e un’altra a S. Rocco il 16 agosto. Durante l’Ottocento, invece, si insediarono industrie della carta e del cemento, utilizzando le cave di Sedrina e i forni di Ambria; nel 1903 fu costruita una seconda centrale elettrica lungo il Brembo. A partire dal 1907, con l’arrivo della Ferrovia Elettrica della Valle Brembana, l’economia di Zogno trasse notevoli benefici e venne impiantata la 75
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Manifattura Valle Brembana. E nel 1929 gli antichi comuni di Poscante, Endenna, Stabello, Spino al Brembo e Grumello Dé Zanchi entrarono a far parte del Comune di Zogno. La compagnia dei Bastazi I Valbrembanini sono sempre stati costretti, in ogni tempo, a emigrare in cerca di lavoro e fortuna. Nel Quattrocento si formò a Venezia la Compagnia dei Bastazi, privilegio degli abitanti di Dossena, Zogno e Sorisole, omologa di quella che a Genova era la Compagnia dei Caravana. I Bastazi erano i «facchini di porto» che avevano anche l’incarico di montare la guardia ai Magazzini della Dogana, e di custodire le merci depositate dai mercanti. La confraternita agiva come una società di mutuo soccorso ante litteram e, in caso di morte dei soci, gli eredi avevano diritto a partecipare alla distribuzione degli utili e il posto vacante poteva essere occupato solo da persone provenienti dai tre comuni della valle. La confraternita dei Bastazi durò fino alla fine della Repubblica; i nuovi ordinamenti politici non lo riconobbero
più e quindi il servizio di carico e scarico del porto ebbe altre forme. Zogno per l’Unità d’Italia All’indomani delle Cinque Giornate, un pugno di volontari, guidati da Gabriele Camozzi, cercava di organizzare la guerriglia per fare insorgere le città della Lombardia. Gabriele Camozzi chiamò a raccolta gli amici di Bergamo, invitando il fratello Giovanni Battista a fare lo stesso in Valle Brembana. Zogno ha sempre donato volontari ed eroi per tutte le guerre per l’indipendenza. Cinque zognesi sono partiti da Quarto tra cui Agostino Pasquinelli, intimo di Francesco Crispi e giornalista a Roma, che fu una magnifica figura di patriota, gentiluomo e galantuomo. Rientrato a Bergamo, essendo un gran giocatore di bocce, fondò in Città Alta, presso l’Albergo del Sole, la Compagnia dei Rotolanti, e acclamato presidente a vita. Cinquantotto giovani perirono nel Primo conflitto mondiale e a loro memoria venne eretto un monumento, disegnato da Bortolo Belotti. Anche nella Seconda Guerra Mondiale molti zognesi sacrificarono la loro vita o risultarono dispersi in Russia.
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ZOGNO I grandi di Zogno:
Pietro Ruggeri Nato il 18 luglio 1797 a Stabello, dove erano sfollati i genitori a seguito dei disordini per la caduta della Repubblica di Venezia, compì gli studi con don Carlo Botta e conseguì il diploma di ragioniere. Dotato di un carattere gioviale ed espansivo compose le proprie poesie che ritraevano la vita della sua gente che furono subito apprezzate, ma non amò mai, come si suol dire, mettersi in mostra. Nel 1827 fondò l’Accademia Filarmonica presso il Teatro della Fenice di Bergamo, diventandone presidente e, in quell’occasione, fu ritratto dal pittore Luigi Deleidi detto il Nebbia. Pubblicò, tra gli altri scritti, le Rime Bortoliniane del Rugger de Stabell e alcuni componimenti vennero pure rappresentati a teatro, come la famosa “Oh de la mula”. Nel corso del 1848 fu costretto a riparare, dapprima a Fuipiano e in seguito a Zogno, per aver pubblicato un’ode in onore di Pio IX e dell’Italia. I suoi scritti vennero rivalutati solo molti anni dopo la 78
morte, avvenuta a Bergamo, in Borgo Santa Caterina, il 17 gennaio 1858. La sua tomba andò persa dopo l’abolizione del cimitero di Valtesse: la città di Bergamo decise di intitolargli una via e nel 1933 il Ducato di Piazza Pontida gli dedicò un monumento, opera dello scultore Gianni Remuzzi e dell’ingegner Luigi Angelini.
Bortolo Belotti Poeta, giurista e uomo politico, nacque a Zogno il 26 Agosto 1877. Si laureò in giurisprudenza all’Università di Pavia e si trasferì a Milano, per esercitare la professione forense non tralasciando l’attività scientifica, insegnando e collaborando a riviste di giurisprudenza. Eletto deputato nel 1913, venne nominato sottosegretario di Stato al Tesoro nel 1919, e ministro dell’Industria e Commercio nel 1922. La sua iniziativa politica fu particolarmente rivolta allo sviluppo della sua valle: si batté per prolungamento la ferrovia fino a Piazza Brembana e per potenziare opere per lo sfruttamento dell’energia idroelettrica. Nel 1920 rappresentò l’Italia alla prima assemblea della Società delle Nazioni e, quand’era ministro, permise a Gabriele D’Annunzio l’acquisto della villa di Gardone, il Vittoriale degli Italiani. L’attività politica non lo distolse dagli studi giuridici, storici e letterari: nel 1919, pubblicò un trattato sul “Diritto Turistico”, pressoché unico al mondo, mutuando la sua amministrazione del Touring Club Italiano. Belotti, rispetto al fascismo, si era dichiarato in un primo momento moderatamente favorevole ma, nel 1924, quando i liberali si presentarono con i fascisti,
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decise di abbandonare la scena politica. Si dedicò allora alla ricerca storica, pubblicando La Vita di Bartolomeo Colleoni e Una sacrilega faida Bergamasca del ‘500. Il 27 ottobre 1930 venne arrestato a Milano con l’accusa di organizzare l’uscita di una rivista letteraria e venne mandato al confino per un anno a Cava dei Tirreni. Nel 1940 venne pubblicata la sua opera più importante: la Storia di Bergamo e dei Bergamaschi, che ancora oggi è l’opera più completa sull’argomento, seguita dalla Storia di Zogno e di alcune terre vicine. Dopo la caduta del fascismo riprese i contatti con gli uomini del liberalismo Italiano, ma dopo gli eventi dell’ 8 settembre, fu costretto a nascondersi e il 2 novembre 1943 si rifugiò in Svizzera. Le sue condizioni di salute peggiorarono e morì il 24 luglio 1944 a Sonvico, vicino a Lugano. Pochi mesi prima, i bombardamenti alleati avevano distrutto la sua casa di Milano, con la ricca biblioteca e il suo studio professionale. Dopo la guerra, le sue spoglie furono
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traslate da Lugano a Zogno, il 22 settembre 1945, dove ebbero luogo solenni funerali. Le città di Bergamo e di Milano gli intitolarono ciascuna, una via; Zogno gli eresse un monumento opera dello scultore Piero Brolis e dell’ingegner Luigi Angelini. Museo della Valle Museo archeologico ed etnografico fondato nel 1979 dal Comm. Vittorio Polli. La sede del museo è nel palazzo del Cardinal Furietti e ospita reperti archeologici di notevole importanza: nel 1975, Onorato Pesenti ha scoperto nella Buca di S. Andrea, nei pressi delle Grotte delle Meraviglie, numerosi resti di sepolture (ossari, corredi funerari, oggetti d’ornamento) riferibili dalla metà del III millennio al XIX secolo a.C. Il museo raccoglie inoltre attrezzi degli antichi mestieri e oggetti d’uso quotidiano, arredi, indumenti e pizzi, antichi divertimenti (roulette paesana e baracca dei burattini) che permette di ricostruire il vissuto dei valligiani.n
Bergamo Viale G. Cesare, 3 Tel 347 3844008 Mail midoricafe.bg@gmail.com Facebook midori cafè Tutti i giorni dalle 7.00 alle 22.00 Venerdì e Sabato dalle 7.00 all’una di notte Domenica dalle 8.00 alle 22.00 Martedì chiuso
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Top Speed di Stefano D’Aste1 - Ph. Matteo Mottari
Da test di vetture a test di moto, scooter, quad passando per barche, jet sky e magari aerei o elicotteri, potrebbe sembrare il programma del magazine di un pazzo, invece sono solo alcuni argomenti che andremo a trattare in queste pagine; parleremo di Motorsport (a cui molti Bergamaschi sono legati), parleremo delle loro esperienze e risultati, di quello che capita dietro le quinte delle corse svelando curiosità e aneddoti a volte simpatici quasi ridicoli ma a volte sconvolgenti; la vita di un pilota che spesso può sembrare semplice e senza problemi ma che poi raramente è così. Alcune semplici pagine sulla tecnica di base applicata ai veicoli o alla guida, consigli su come affrontare le 4 stagioni con la propria auto stradale, spesso smentendo i luoghi comuni che non fanno altro che complicare le cose. E per concludere non poteva mancare l’argomento a richiesta, se avete dubbi che volete chiarire, inviatemi un’e-mail a sdaste@pbracing.it; farò il possibile per risolvere i Vs dubbi.
Mini Countryman
Stefano D’Aste pilota automobilistico Casco d’Oro 2007 “Italia che Vince” - vincitore nel 2007 del campionato del Mondo Turismo FIA Yokohama independent’s Trophy, nonché nel 1994 5th al Campionato Italiano 125 cc su Cagiva (Vinto da Valentino Rossi) - 1998 5th Campionato Italiano 250 su Aprilia 4th Classe A7 Rally di Monza su Clio A7 - 2003 2nd Campiontao Europeo Clio 3.0 V6 1° classificato Rally di Monza (Toyota Corolla) - 2004 4° Campionato Europeo Turismo Ind (BMW 320i) - 2005 3° Campionato del Mondo Turismo I(BMW 320i) - 2006 3° Campionato del Mondo Turismo I (BMW 320i) - 2007 Campione del Mondo Turismo I (BMW 320si) - 2008 3° Campionato del Mondo Turismo I (BMW 320si) - 2009 4° Campionao del Mondo Turismo I (BMW 320si)
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Prima di entrare nel vivo della prova è necessaria una premessa: cosa si intende per auto crossover? Un tempo esistevano i fuoristrada, auto abbastanza scomode e rumorose, ma perfette per del fuoristrada vero. Con gli anni, le case hanno trasformato i fuoristrada in auto comode, veloci confortevoli e spaziose dandogli il nome di SUV (Sport Utility Vehicle), ormai una vera moda con cui non vado molto d’accordo. Una delle ultime evoluzioni dell’automobile è stata quella di trasformare delle vetture assolutamente normali, in vetture adatte ad affrontare situazioni di terreno impervio; vengono così rialzate, dotate di 4 ruote motrici e prendono il nome di crossover. Abitacolo: Lo stile è simile se non identico a quello degli altri modelli, il contagiri grosso al centro, non potrebbe essere altrimenti. La posizione di guida è meno sportiva e allungata, la seduta è più alta come del resto il corpo vettura. Le finiture sono molto curate e degne di una Bmw, forse un po’ esagerate le dimensioni del contagiri al centro, rasentano quasi quelle di un vecchio vinile 33 giri, scherzi a parte è davvero grande. C’è una novità rappresentata dal tunnel al centro dell’abitacolo, un nuovo sistema di ancoraggio per accessori e portaoggetti. Su questo binario centrale, di serie su tutti gli allestimenti, si possono fissare portaoggetti, supporti per iPhone ed altri accessori. La zona posteriore è spaziosa e i sedili si riescono a raggiungere facilmente, lo spazio per testa e gambe è buono. Anche il bagagliaio ha delle dimensioni buone che non ci si aspetta. Su strada: A vederla dall’esterno non ci si aspetta che sia agile ed invece mi sono ricreduto subito, quella della prova era la 1.6 D due ruote motrici; lo sterzo è abbastanza diretto e trasmette bene la sensazione di attrito delle ruote sull’asfalto, l’assetto è piacevole e piatto pur essendo stato alzato il baricentro; nei cambi di direzione è molto stabile e non manifesta alleggerimenti o perdite di aderenza fastidiose, nemmeno quando si forza; lode agli ex colleghi tedeschi Bmw che hanno ancora una volta fatto centro, non ne avevo dubbi. In quanto ad assetti, quelli di Monaco non sono secondi a nessuno.
Telaio: Il telaio è stato rivisto completamente, più lunga e più alta, ma senza dover rinunciare alla rigidità torsionale e alla resistenza. La sospensione anteriore McPherson a bracci trasversali fucinati, mentre l’assale posteriore è multilink e il servosterzo è elettromeccanico (EPS). La sicurezza passiva è assicurata dall’architettura della scocca a resistenza anticrash. L’allestimento di serie comprende gli airbag laterali, frontali e quelli a tendina laterali per i sedili anteriori e posteriori. Controlli e impianto frenante: E’ dotata di serie del controllo di stabilità di guida Dynamic Stability Control (DSC). A richiesta, sono disponibili il DTC (controllo dinamico di trazione, di serie nella MINI Cooper S Countryman e nella MINI Cooper D Countryman con ALL4) e una funzione elettronica di bloccaggio del differenziale dell’asse anteriore. L’impianto frenante è ottimo e ben coadiuvato dall’intervento dell’abs in caso di asfalti con poco grip.
Top Top Speed Speed
Motore, prestazioni e consumi: Il motore 1.6D ha una potenza di 112cv, è dotato di una turbina di nuova generazione twinscroll quindi con una generosa coppia fin dai bassi regimi, la coppia massima è disponibile già a 1750 giri e il motore allunga bene fino a soglia 4250 giri. Le prestazioni sono giuste per la categoria e l’utilizzo a cui è dedicata con 185Km/h di velocità massima e un’accelerazione da 0/100Km/h in 10.9 sec. (dati dichiarati). I consumi sono super contenuti, nel ciclo urbano e misto non è difficile percorrere i 20 Km/h con un litro di gasolio. I prezzi partono da 21.000€ per la versione base. La vettura della prova è stata gentilmente messa a disposizione da Bmw Rivoltella Spa. 84
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Le 4 domande a Roberto Locatelli Da cosa nasce la tua Passione? La mia passione nasce da una cosa tramandata e vissuta sin da bambino ad opera del mio grande padre; una cosa nata dentro di me e mai spinta e ne obbligata ma unicamente naturale. E come da piccoli si è attratti dalle cose nuove questo è stato un colpo di fulmine, l’Amore per la Moto. Il ricordo più bello? La telefonata dopo la vittoria del Campionato del Mondo in Giappone; per il fuso orario era ancora mattina presto di domenica, io e la mia ragazza Manuela dalla cabina telefonica abbiamo telefonato a casa e sentire in sottofondo di tutti i miei amici delle scuole elementari che per quello che avevo fatto festeggiavano come matti ed erano felici mi ha fatto ripercorrere in un attimo tutto il tempo passato con loro da bambini, i sogni che avevamo e i desideri che abbiamo rincorso; ecco quel giorno in un attimo io, anche per loro, avevo compiuto un impresa che era mia sicuramente ma pienamente da condividere con loro. Il rischio più grosso? Penso d’averlo vissuto poco tempo fa, potrà sembrar strano perché non mi riferisco al mio incidente, è vero che se fosse successo il peggio me ne sarei andato
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nel fare la cosa che più amavo, correre in moto; in quel momento anche se cadendo e rischiando il massimo l’ho affrontato come ho sempre fatto, come un incidente di percorso. Invece è stato ciò che non volevo ne pensare ne ipotizzare la cosa che mi ha disturbato di più, il rischiare di smettere di fare il pilota di guidare di vivere e convivere con quelle scariche di adrenalina che solo poche cose nella vita ci riescono a dare e sono purtroppo solo attimi intensi di sapori e gusti unici; ma prima o poi doveva accadere ed è stato il momento più difficile; ora fortunatamente continuo in un ruolo che mi fa sentire almeno lo stesso rumore e vedere lo stesso colore della situazione e riuscendo a svolgere bene il mio ruolo mi riempie ancora di belle soddisfazioni. La moto da corsa a cui sei rimasto più affezionato? L’Erivara 50cc, è una moto da minicross, è quella che ho vissuto di più iniziando a conoscere la moto ed a vivere i suoi spigoli, le sfaccettature che la caratterizzavano; quando mio padre mi disse di tenerla pulita e sistemata nel caso volessi guidarla, li scattò la scintilla che mi ha portato a viverla con questa intensità fino a quasi dedicargli la mia vita in tutti i sensi.
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01011010 010100101011010 01010 0101011010 0101001010 01001010 010101101001010 0101011010 01010 0101011010 0100101011010010100101011010 01010 010101101001010 01011010 010100101011010 01010 0101011010 0101001010 Tecnologia 01001010 010101101001010 0101011010 01010 0101011010 di Emanuele Lorenzo Cavassa 0100101011010010100101011010 01010 010101101001010 01011010 010100101011010 01010 0101011010 0101001010 01001010 010101101001010 0101011010 01010 0101011010 0100101011010010100101011010 01010 010101101001010 01011010 010100101011010 01010 0101011010 0101001010 01001010 010101101001010 0101011010 01010 0101011010 0100101011010010100101011010 01010 010101101001010 La macchina sconfigge l’uomo 01011010 010100101011010 01010 0101011010 0101001010 01001010 010101101001010 0101011010 01010 0101011010 0100101011010010100101011010 01010 010101101001010 01011010 010100101011010 01010 0101011010 0101001010 01001010 010101101001010 0101011010 01010 0101011010 È febbraio del 1997 quando Deep Blue batte Kasparov re la domanda a partire da un pezzo di risposta, com0100101011010010100101011010 01010 010101101001010 a scacchi. Kasparov è il miglior giocatore di scacchi prendere l’ironia, riuscire a scoprire il mistero dietro ad 01011010 01. .. dell’epoca, mentre Deep Blue è un supercomputer IBM affermazioni del presentatore. 1
capace di elaborare 100 milioni di mosse al secondo.
Dopo una prima serata di sfida finita a parimerito tra Ken
14 anni dopo, Watson batte i due campioni di Jeopar-
Jennings e Watson, le due serate conclusive hanno visto
dy, Ken Jennings e Brad Rutter. Jeopardy è un famoso e
il supercomputer IBM distaccare sempre più gli avversari
seguito quiz televisivo statunitense, mentre Watson è il
umani, portandolo alla vincita finale. Non si tratta ormai
nuovo supercomputer IBM.
di essere più veloci o intelligenti dell’avversario nella scel-
14 anni informaticamente parlando sono ere geologiche
ta di mosse strategiche per la vincita di una partita, ma
e la nuova vincita della macchina sull’uomo lo dimostra
di comprendere il linguaggio naturale dell’uomo, elabo-
ampiamente.
rarlo e presentare una risposta in linguaggio naturale.
Battere Kasparov, infatti, fu una sfida notevole, per l’epo-
Oggi, quando cerchiamo un’informazione, quello che la
ca (tentativi di costruire delle macchine che giocassero
macchina ci restituisce è solo l’indice dei documenti che
a scacchi venivano fatti fin dal 1700, la più famosa delle
contengono le parole cercate, magari in ordine di perti-
quali, Il Turco, era purtroppo una truffa elaborata), ma
nenza, ma sempre di indice si tratta.
in fondo non fu qualcosa di così eclatante. Il gioco degli
Google effettua questa operazione 10 miliardi di volte
scacchi è un gioco di strategia e logica, una volta cono-
al giorno. Ci sono alcuni esempi di ricerca in linguaggio
sciute le mosse per l’uomo è solo questione d’intelligen-
naturale, ad esempio cercando su Google “Chi è il presi-
za e di applicazione. Per un computer... solo questione
dente degli Stati Uniti” si ottiene la risposta corretta, ma
di potenza.
si è ancora molto distanti dal poter porre una domanda
Cosa cambia allora con Watson? Cambia il fatto che non
complessa ottenendo una risposta strutturata.
si tratta solo di potenza pura di calcolo, bensì di replica-
In questa direzione si è mosso il motore di ricerca com-
re il funzionamento della mente umana da parte di una
putazionale Wolfram Alpha, che consente di ottenere ri-
macchina, ossia di Intelligenza Artificiale.
sposte più elaborate rispetto ad un banale elenco di pa-
Le domande del quiz Jeopardy non sono semplicemente
gine contenti l’argomento della nostra ricerca, peccato
una raccolta di nozionismo: si tratta di riuscire a decifra-
che funzioni bene con argomenti tecnici, raccogliendo
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Emanuele Lorenzo Cavassa, blogger e techwriter, si occupa di tecnologia e new media dal 2001. Creative all’Apple Store, cura il sito www.ilifetutorial.org
011010 01010010101101001010 0101011010 01010010101 001010 0101011010010100101011010 01010 01010110100 00101011010010100101011010 01010 0101011010 010100 011010 01010010101101001010 0101011010 01010010101 001010 0101011010010100101011010 01010 01010110100 00101011010010100101011010 01010 0101011010 010100 011010 01010010101101001010 0101011010 01010010101 001010 0101011010010100101011010 01010 01010110100 00101011010010100101011010 01010 0101011010 010100 011010 01010010101101001010 0101011010 01010010101 001010 0101011010010100101011010 01010 01010110100 00101011010010100101011010 01010 0101011010 010100 011010 01010010101101001010 0101011010 01010010101 001010 0101011010010100101011010 01010 01010110100 00101011010010100101011010 01010 0101011010 010100 011010 01010010101101001010 0101011010 01010010101 001010 0101011010010100101011010 01010 01010110100 comunque una serie di nozioni ed informazioni, ma non potrà essere impiegato in qualcosa di meglio, di creativo, 00101011010010100101011010 01010 0101011010 010100 elaborando il risultato in modo strutturato.
di produttivo, di piacevole. La risposta non sarà semplice-
L’applicazione della tecnologia di Watson alla ricerca sul
mente presa da un database fisso, ma elaborata di volta
Web, invece, potrebbe cambiare il modo in cui fruiamo
in volta con le informazioni reperibili via internet, quindi
internet e più in generale ci approcciamo alla tecnologia.
sempre fresca e aggiornata.
Oltre a saper rispondere correttamente, infatti, Watson lo
Un’Intelligenza Artificiale come Watson ad esempio po-
fa a partire da domande poste a voce e rispondendo allo
trà risolvere uno dei principali problemi della traduzione
stesso modo. In questo caso, quindi, abbiamo un’Intelli-
automatica dei computer: il contesto. Quando usate un
genza Artificiale unita alla tecnologia di riconoscimento e
traduttore automatico, la macchina, oggi, non capisce il
di sintesi vocale avanzate.
senso della frase e neppure sa in quale ambito la state
Nel 1997 il meglio che si poteva avere in termini di rico-
usando. Una stessa parola può avere più significati, così
noscimento vocale erano costosi programmi che tenta-
come da una lingua all’altra può essere tradotta con più
vano, con enormi errori, di trascrivere il dettato umano.
parole che hanno differenze enormi nell’uso. About in
Oggi, in maniera pressoché perfetta, questa operazione
inglese vuol dire sia circa che informazioni su. About a
viene fatta da iPhone ed iPad con un’applicazione gratu-
minute ha senso in italiano come circa un minuto, men-
ita - questo stesso articolo è stato in larga parte dettato
tre non vuol dire nulla se tradotto come informazioni su
all’iPad e poi corretto a mano in alcuni punti.
un minuto. Questo lo capiamo in quanto esseri umani,
Pensate ad un futuro non troppo distante in cui si potran-
la macchina per ora non capisce la differenza. Domani,
no davvero impartire i comandi al computer con la voce,
grazie a studi come Watson, potrebbe essere reale una
in linguaggio naturale: “cerca informazioni su Apple” - e
traduzione istantanea rispettando il testo e il contesto
lui che elabora i risultati presi da internet, dal sito ufficia-
originale, a partire da materiale scritto ma anche orale,
le, da Wikipedia, dai risultati in borsa, tanto per dirne al-
oppure avere una sintesi vocale della traduzione.
cuni, ed ottenere una descrizione, raccontata direttamen-
Futuri sempre più digitali per liberarci dall’uso delle mac-
te dal computer. Cercare un’informazione non vorrà più
chine. Computer intelligenti che hanno meno bisogno di
dire spendere tempo davanti ad un monitor per trovare
noi per fare il nostro lavoro e che ci regalano molto più
tutto quello che ci serve, ma semplicemente chiederlo al
tempo libero per noi. n
computer per ottenere una risposta. Il tempo risparmiato
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Dans les coulisses... di Maryline JM-W1
Il 3 febbraio scorso ho ricevuto il seguente messaggio elettronico: “Due to the congestion in all Hotmail users and removal of all unused Hotmail Accounts, Hotmail would be shutting down all unused accounts. You will have to confirm your E-mail by filling out your Login Info below after clicking the reply button or your account will be suspended within 24 hours for security reasons.” Dopo aver cercato - invano - di contattare l’assistenza Hotmail (non so se siete mai entrati nel labirinto del loro centro assistenza, ma non lo auguro a nessuno perché senza il filo di Arianna non ne verrete mai fuori) per aver conferma dell’origine del messaggio, incauta, ho trasmesso i miei dati, con tanto di password, dando così inizio alle12 fatiche di Ercole che vi voglio raccontare portandovi con me Dans les coulisses…
di un attacco di hacker, o meglio di un cracker Ingenua, dopo poche ore dall’invio della mia risposta, ho cambiato la mia password e archiviato la faccenda. Era fare i conti senza l’autore del messaggio, uno di quei maledetti pirati informatici chiamati erroneamente dai mass media: hacker2, mentre il termine corretto è, invece, “cracker3”. Infatti, il giorno dopo mi sono ritrovata completamente esclusa dal mio account. Benché ricordassi perfettamente la mia password, il sistema continuava a dirmi che era sbagliata. Avendo aperto quell’account più di 15 anni fa, inutile dirvi che non ricordavo la domanda segreta, invece ricordavo benissimo la mail data come indirizzo d’appoggio in caso di smarrimento della password, ma quando vidi l’indirizzo li*****@yahoo.com capii che non mi sarebbe servito a nulla, ero stata spossessata dal mio account. Ed è così che il venerdì 4 febbraio iniziarono le mie 12 fatiche:
Nata in Francia, a vent’anni l’autrice è venuta a vivere in Italia dove ha pubblicato due Romanzi Collage©: Dans les coulisses... ed. Il filo (che ha dato il nome a questa rubrica e che significa dietro le quinte) e Se la donna fosse un elefante… ed. Miele. Per saperne di più: www.romanzocollage.it 2 Termine coniato negli Stati Uniti per identificare una persona che s’impegna nell’affrontare sfide intellettuali per aggirare o superare creativamente le limitazioni che gli vengono imposte (che di solito comprendono l’informatica o l’ingegneria elettronica) per esplorare, divertirsi, apprendere, senza creare reali danni. 3 Cracker è colui che sfrutta le proprie capacità (o in certi casi quelle degli altri) al fine di distruggere, ingannare e guadagnare. Il mio voleva guadagnare, chiedendo ai miei contatti - a nome mio - un aiuto economico per risolvere un problema personale. 1
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1. Informare 856 contatti Memore degli sforzi vani di contattare il centro assistenza di Windows live, mi rassegnai e decisi di inviare un messaggio ai miei 856 contati per informarli che da quel momento il mio unico indirizzo sarebbe stato romanzocollage@ gmail.com. Tra parentesi, ringrazio il cielo di aver fatto il backup dei contatti pochi giorni prima - per la prima volta in vita mia - e quindi di avere avuto indirizzi a cui mandare il mio nuovo account. 2. Rivivere centinaia di volte la stessa umiliazione Il nuovo account fu in fretta invaso da messaggi che mi chiedevano come diavolo avevo potuto essere così sprovveduta : “si sa che non bisogna mai comunicare la propria password a nessuno e per nessun motivo”. Per fortuna pochi amici ingenui come me – o generosi d’animo – cercarono di alleggerire la mia pena dicendomi che avrebbero fatto come me, anzi, Maurizio mi confidò che gli era successo la stessa cosa poco tempo prima e che era riuscito a recuperare il suo account grazie al servizio assistenza. 3. Affrontare di nuovo il labirinto del centro assistenza Windows Live di Microsoft Dopo aver cliccato per ore tutte le opzioni possibili tra le varie risposte preimpostate senza possibilità di contatto umano, cercando ogni volta di non dimenticare le opzioni scelte nei vari passaggi precedenti per non perdere il bandolo della matassa, a mezzanotte ho finalmente trovato come mandare una richiesta d’aiuto via un forum d’assistenza privata. Terrorizzata all’idea di non ritrovare più il forum - visti i 10 clic necessari per arrivarci - prima di andare a letto ho preferito scrivermi un filo di Arianna: entrare nella pagina Assistenza, quindi cliccare su Se dimentichi la password…; Informazioni relative a password dimenticata…; Forum Windows Live ID (non scegliete password dimenticata o altro altrimenti entrerete nell’inferno delle risposte automatiche); Hotmail; Recupero e sicurezza account; Account compromesso; Convalida di Windows Live (altra tappa determinante, se sbagliate altro inferno con risposte automatiche) ; Continua e, infine, su Logout!! 4. Subire un’usurpazione d’identità per una richiesta di denaro fraudolenta Ancora una volta avevo sottovalutato la malignità del cracker che, mentre ero nelle braccia di Morfeo, ha diffuso a nome mio una richiesta di denaro:
5. Affrontare la vergogna - Come sta Maryline? - mi chiese con voce esitante un contatto professionale perso di vista da più di dieci anni. - Bene grazie e lei? - risposi stupita da questa telefonata e dal tono di voce. - Mi scusi se la disturbo ma sa, ho ricevuto il suo messaggio e siccome non ci vediamo da anni ho pensato che se si rivolgeva a me doveva essere veramente in difficoltà. - Sì, guardi è proprio un guaio ho perso tutti i miei file, ma ora ho aperto una procedura presso il servizio di assistenza e spero di recuperare il mio account a breve – risposi pensando si riferisse alla mail della vigilia in cui informavo tutti che mi avevano rubato l’account. - Ma è in Italia? - Sì… perché? - chiesi stupita. - No, perché ho ricevuto una sua richiesta di denaro in seguito ad una sua permanenza a Londra finita male… - Deve essere il cracker che mi ha rubato l’account… chiedo venia - dissi con voce mortificata dopo qualche secondo di silenzio incredulo. - Non si preoccupi, meglio così! Immaginavo potesse essere una spam, ma siccome non ci vediamo da anni mi sentivo in colpa a cestinare questo messaggio senza prima farle una telefonata; sa non ci vediamo da così tanto tempo che ho pensato che se si rivolgeva a me la situazione doveva essere grave… 91
Potete immaginarvi la vergogna provata, e provata più volte perché ho ricevuto varie telefonate di questo genere. 6. Denunciare l’accaduto in Questura Appena il tempo di riattaccare, sentì il “ding” che segnala l’arrivo di una nuova mail: era il mio commercialista che mi inoltrava il messaggio di richiesta di denaro giunto anche a lui, consigliandomi di andare subito alla Polizia Postale per denunciare il fatto. Appena il tempo di rispondergli che gli uffici della Polizia Postale sono aperti solo i giorni feriali, già mi chiamava per assicurarsi che non stessi sottovalutando il problema e mi intimò di andare immediatamente in Questura. Così decisi di stampare la sua mail per avere qualcosa di tangibile da presentare e mi recai in Questura. Vi risparmio la scortesia di un ufficiale che, troppo impegnato a fumarsi una sigaretta con i colleghi, mi chiese appena gli spiegai la mia situazione se non potevo aspettare lunedì che riaprissero gli uffici della Polizia Postale e tentò addirittura di farmi dichiarare il falso pur di raccontare a modo suo la vicenda senza rispettare la cronologia esatta dei fatti. 7. Perdere il sonno per rabbia e frustrazione Benché cercai di rilassarmi facendo due passi con l’amica che mi aveva accompagnata in Questura, la frustrazione comune di fronte alla mancata disponibilità nei confronti di un cittadino in difficoltà, sommata alle numerose mail ricevute per informarmi di questa richiesta di denaro e alle telefonate per sapere se ero effettivamente bloccata a Londra, mi tolsero il sonno. 8. Attendere impotente Trascorsi la domenica sperando di avere buone notizie da parte di Windows Live e di chiamare l’indomani la Polizia Postale per sapere se c’erano possibilità di fermare quell’abietto individuo. 9. Ridursi a gioire perché poteva andare peggio Scoprii, parlando con amici, che per fortuna il contenuto confidenziale di alcune mail professionali non era in pericolo visto che i cracker lavorano dal DOS, quindi senza visualizzare i contenuti degli account. 10. Cadere nell’inferno del formulario del centro assistenza di Windows Live Nel pomeriggio ricevetti questo messaggio dal forum di assistenza Hotmail: (foto 2)
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11. Essere vittima del mancato contatto umano Cercai immediatamente di dare più informazioni possibili. Mi chiedevano 3 o 4 indirizzi, ne avevo 856; mi chiedevano il nome delle cartelle create da me: feci un elenco preciso e anche in ordine sulla base dello screen shot di cui disponevo (vedi foto pagina 90); diedi l’oggetto di 9 mail in bozze che ricordavo e mandai alcuni messaggi che mi feci recapitare dagli amici. La risposta fu la stessa per ben 6 volte: “ti preghiamo di rispondere ancora alle seguenti domande” senza dare la minima informazione su cosa mancasse. 12. Essere sconfitta dall’ottusità Dopo l’ennesima volta in cui chiesi quali dati mancavano, e l’ennesima loro richiesta di rispondere di nuovo a tutte le domande, chiesi di parlare con un responsabile. Non era possibile. Chiesi di poter scrivere, mandare un fax, insomma di poter interagire con un essere umano. Non era possibile. Com’è finita? In un bel buco nell’acqua, il 17 febbraio ho mandato per l’ennesima volta le mie risposte e ad oggi sono sempre senza risposta. Quindi, come si dice dalle mie parti, à bon entendeur, salut3. n
PS: Per dare un senso a quest’esperienza, ho deciso di rivolgermi al Ministero degli Interni per avere qualche dato in più circa l’attività della Polizia Postale e questi phishing (furti di dati):
3 A buon intenditore, arrivederci (poche parole). Nata nel xvii secolo quest’espressione è un invito alle persone che hanno colto il senso delle parole dette di agire e reagire. In questo caso è anche un invito a scrivermi, se avete delle quinte da svelare. Quindi vi lascio il mio indirizzo e-mail:romanzocollage@gmail.com. E, per i più curiosi, le quinte di chi vi scrive le trovate sul blog del mio libro che si è divertito a raccontarmi e sul quale ora pubblico quotidianità: http://milemary.blogspot.com/.
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��������� ��������������������������� ������� ���� ������������������������������������������������������ ������ �������������������������������������������������� ������������������������������������� ������ �
La Polizia Postale e delle Comunicazioni è la Specialità �della Polizia di Stato che� ��ha per� ��� mandato la prevenzione e la repres�� � ������� � �� ���� � � � ����� � ������������� � � �� � ���������� � ����� � ������� � ����� � �� � ��� � ��� ��� � ��� ����������������������������� �������������������������������������������������������������������������������������� sione delle attività illecite, sia a carattere penale che amministrativo, che afferiscono al complesso e variegato mondo ������������������������� �� �������������������� delle comunicazioni. ��� ���� � ������������� � � � ����� � �� � ���������� � ��������� � ��� � ������ � � � ���������� � �������������������������� Presente capillarmente su tutto il territorio nazionale con uffici a competenza regionale/interregionale, interprovinciale e provin��������������������������������������������� �������������������������������������������������������������������������������� � �� ����������������������������������������� ����������������������� ciale, la Polizia Postale e delle Comunicazioni è coordinata, a livello centrale dal Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni ed ������������������������������ ��� ������������������� ����� �� �������� ���� ������ ����� ���������� ���� � è composta da circa 2000 operatori. ���� ���������� ��� ������� �� �� � �������������� ��������������������� ���������������� ���� ����������������������� Nel 1999, il Servizio viene individuato quale Organo centrale del Ministero dell’Interno per la sicurezza e la regolarità dei � ��� ���� ����������������������������������� �������������������������������� ������������������ servizi delle telecomunicazioni e, come tale, nel corso del tempo gli sono state attribuite in via esclusiva specifiche competenze ���� ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� � � ���������������������� ����� ������������������������������������������� ��������� ��������� ��������� ��������������������� � in materia di sicurezza informatica e di contrasto al cyber crime. ��������� �� ����������!������ ������������������������������������������������� �� �����"�������������� ����� �� �#� Tradizionalmente occupa, infatti, di reati pirateria informatica, le frodi on line, la violazione del diritto d’autore, i "� �� �si � ��������������� � ����������� � ���quali � ������ �la ��������� � ����� � �������� � �� � ����� ������ � � � � ���������� � ����� � ������ ������������$��#��������������������� ��������%# giochi e le scommesse on line di natura illecita, i reati connessi alla riserva dei servizi postali, le interferenze nelle trasmissioni radio���������������������������� ������������������������������������������� televisive e comunque di&�������������������� ������������������� ogni altro fatto illecito commesso sulla Rete o attraverso la stessa. Risorse particolarmente qualificate �������� ������' sono infine impegnate nelle attività di acquisizione e assicurazione della prova informatica (cd. attività di digital forensics). � ���������������������(��������� ������������&���������������������� ������������������������� ��)��������$�&��*%�� Negli ultimi anni lo slancio maggiore all’operatività della Polizia Postale e delle Comunicazioni ha riguardato i seguenti settori: ���������������� ������������������������������������� ���������� ��������"������������������������������� � ����� ��� Pedopornografia������+�����������������������������������������,��� ������ ����-���������������������������������������������)�������� on line – attraverso il Centro Nazionale per il Contrasto della Pedopornografia su Internet (CNCPO), sono .��� ����������������� ��������������������� ���� �#�&���/001�������� �������������"����������)�������������������������� raccolte le segnalazioni e coordinate le indagini sulla diffusione in Rete delle immagini violenza sessuale sui �������� �� ����� �������� �������������� ������������ � ���� ���������� ����������� ������������di �� ���������������� ����������� ����minori; viene quoti������ ������������ ������������ ������������������������������� � ���������� ���������� �����"���+ dianamente aggiornata la black list dei siti web a contenuto pedopornografico ai quali gli Internet Access provider hanno l’obbligo ���������� ��������������������������������������������(��������� ������������&���������.�����������)������������������ di impedire l’accesso. Nel 2007, il Presidente della Repubblica Italiana ha conferito alla Polizia Postale e delle Comunicazioni la �����������������)���� ������������������$�&.)�)�%���������� �������������������� ������������������������������������� medaglia d’oro al���������������������������������������������������������� ������������������ ������������������������� � ��������� ������� ���������� merito civile per i brillanti risultati operativi raggiunti nel contrasto alle odiose azioni di sfruttamento dei minori ai ���������� ����� ��������������������������������������������������+� fini sessuali commessi attraverso la Rete; ����������������������� �������������������������� ����� ��������������������� �������!��"������ ����������� � per la Protezione Protezione delle infrastrutture critiche informatizzate – attraverso il Centro Nazionale Anticrimine Informatico ������������(���������������� ��������� ����������� �������������������������������������/002��� ���������������������� � � delle Infrastrutture�������� Critiche (CNAIPIC) vengono assicurati qualificati servizi di protezione dalle minacce e dagli attacchi informatici, di ������� ������������ ���������� ������������� ����� ������������������������������ ��������� �������������� ����� ��������,���������������������������������������������� ��������������������� matrice criminale ���������������� � ������� ����������� o terroristica, diretti a distruggere o paralizzare i sistemi o i servizi strategici per il Paese, gestiti� dagli enti pubblici ���������������������������������������� ������������������������������������ ��������������������������������� ���������� o dalle aziende nazionali; ���������������������������������� ����������������� ���������������������������������������������������������������+ Prevenzione e contrasto dei crimini informatici ai danni dei sistemi e servizi di home e di pagamento elettronico – #$!������������� ( � ��� � ����������� � ������ � �� � ���� �������� � �������� � �� ���������� � �� �banking "��� � � � ������� � ��������� ������� ������ �������� ������������������������������������������������������������������������������� ���������� ����� a fronte della sempre crescente diffusione di tale tipologia di reati, nel 2009 è stato varato un ambizioso progetto mirato ad affinare ������������ ��������# e rendere maggiormente incisive le attività di prevenzione e contrasto delle aggressioni informatiche ai sistemi e servizi dell’home ��� �������������������� ����������� ���������������������������������������������� ���������� ������������� banking e della monetica grazie ad un rapporto di stretta collaborazione operativa e di immediato e diretto interscambio informati ����������������������������������������������� �������������������������������� �� �������� � ��������������������3���������� ���������������'������������%%%�������������� ������#�������� ������������4���������������������������������������������� vo tra la Polizia Postale e delle Comunicazioni, gli istituti di credito e gli altri operatori nel settore delle transazioni finanziarie on line ���������������������������������������������"������������������� ���������������������������������������������������������� e dei mezzi di pagamento elettronico; ������ ���������� ���������!������ �� ���������������������������� �#� )������� ������������������������������������� 5����������������������������6���� Cyberterrorismo – una qualificata squadra4���������!7����������.-��� �/001# di investigatori monitora costantemente la Rete e conduce indagini specialistiche sul ��������� ����� ���������� ������ ����� �������� ������� ������������� ����� diffuso utilizzo delle nuove tecnologie di comunicazione da parte dei gruppi �������������������� antagonisti ed ���������� ��� ����� eversivi, nazionali e stranieri. ��������������������������������������������������������������������#�)������������ �������������������������� ������������� La sempre maggiore diffusione degli strumenti di comunicazione elettronica ha� � ����������������������������� accresciuto le aspettative di sicurezza dei ���������������� �������������������������������������������������������������� ��������� cittadini alle quali �������������������������������������������������������������������������������������������������������# la Polizia Postale e delle Comunicazioni ha risposto con l’istituzione del primo Ufficio di Polizia on line: il portale www.commissariatodips.it. Prima esperienza in Europa, il portale del Commissariato on line è un punto di riferimento per gli utenti della Rete, nel quale non si limita a fornire informazioni, consigli e suggerimenti, ma consente anche la possibilità di denunciare alcuni reati via web. Il Commissariato on line ha ricevuto il premio “Most inspiring good practice” all’European eGovernment Awards 2007. La natura transnazionale delle diverse forme e degli effetti dei crimini informatici rende indispensabile uno stretto e concreto rapporto di cooperazione internazionale di polizia. In tale contesto, al Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni è stato attribuito il ruolo di punto di contatto nazionale per assicurare l’assistenza immediata per tutte le indagini relative ai reati informatici e per la raccolta delle prove in formato elettronico di un reato.
Risultati operativi 2010 Pedopornografia on line
Persone arrestate Persone denunciate Q.tà di materiale illecito sequestrato (espressa in Tb) Spazi web monitorati Spazi web a contenuto illecito rilevati Spazi web italiani sequestrati Spazi web a contenuto illecito inseriti in black list
Reati in materia di carte di pagamento Denunce ricevute Persone arrestate Persone denunciate 94
59 548 153 17.877 602 8 207
27.186 98 3.673
Reati in danno dei sistemi e servizi di home banking (tramite phishing) Denunce ricevute Persone arrestate Persone denunciate
Altre fattispecie di Furto di identità digitale Denunce ricevute Persone denunciate
2.875 37 707 3.473 172
Attacchi informatici a sistemi di enti, aziende e privati Denunce ricevute Persone denunciate
2.081 154
Appassionato di cucina, membro di un’importante accademia gastronomica, quando passa per Bergamo cerca un buon locale per TRASCORRERE un momento con Lei.
Un tavolo per due
Trattoria Sant’Ambroeus
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mmm… una carta interessante Sì, e loro sono anche molto cordiali e discreti.
Nelle città allietate da visitatori variopinti e numerosi,
“Nossignori”. Potete pranzare in Piazza Vecchia, e
città rapide a carpirne con artifizi e talvolta raggiri le
restarne pure soddisfatti.
esotiche palanche, conviene diffidare dei ristoranti di
Ero
piazza, per ragioni che, a favore dei più tardi tra i nostri
Sant’Ambroeus, solo incuriosito dal perché diavolo a
lettori, brevemente riassumiamo.
questo Santo meneghino, piuttosto energico pare e non
Faticare per il solo ed incerto vantaggio di ignoti è
alieno dal menar le mani, si fosse ricorsi per il nome. Si
lodevole, ma raro: chi vide mai qualcuno lavare un’auto
sa che il peggio di sé l’umanità lo mette in mostra nelle
presa a nolo? Ciò spiega il perché i locali in bella vista,
guerre civili e nel battezzare cani, barche e ristoranti, e
messi lì dove mandrie di turisti transumano felici, non
l’etimo di questi ultimi in particolar modo da sempre
debbano sudare in cucina per riempir le mense, essendo
m’ingrifa. Che fosse una versione locale, temevo, di
il palato ostrogoto e giapponese di facile soddisfazione,
busecca, mondeghili e risotto giallo ?
quando non anche giudice opinabile e corrotto. Lo stesso,
Ne sono uscito invece di buonumore. Ambiente non
scacciamo da noi la vanità, accade agli italiani all’estero,
grande, che ti mette a tuo agio, colori caldi, grazioso
ciechi a tavola ad ogni barlume gastronomico, così come
senza scena, qualcosina da sbocconcellare nell’attesa.
gli svizzeri, passato il Sempione, si dice si divertano a
Gestore cortese ma discreto, come a dire che c’è
tirar cartacce di qua e di là.
quando serve e non c’è quando non serve. Una carta
Per fare una lunga storia breve, la morale è dunque
dei vini interessante, con finalmente tante mezze di buon
“evitare i locali in bella vista”, perché mangerete male,
livello, per chi deve pranzare od è accompagnato da
sarete spennati, o tutt’e due? Vedo annuire molte vittime
sciagurata partner salutista. Un Curtefranca Bellavista
del Savini o del Marchesino di Piazza Scala a Milano,
ci accompagna molto bene, ad un prezzo peraltro, e lo
che il ricordo ancor li offende, per non parlar di Roma,
stesso vale per il pasto, che non t’indigna ma ti spiega
Firenze e Venezia.
subito che non siete in trattoria.
Tutto questo sarebbe prolisso e banale, se non servisse
Piatti interessanti, che riescono a stare nel difficile crinale
d’antipasto al piatto forte: a Bergamo, la risposta è
tra ovvio e strambo, tra l’ennesimo branzino al sale ed il
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entrato
recalcitrante
e
sospettoso
infatti
al
Bergamo – P.zza Vecchia, 2. Tel. 035 237494
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Un tavolo per due
rischioso non so che. Stiamo soprattutto sul pesce infatti,
sua carne delicata facilmente soffre, finendo i suoi giorni
e sugli scampi in particolare, da alcuni storditamente
gibbosa e indurita. Il fritto si dice sia buon barometro del
considerati parenti stretti del gambero, che ne è invece
tempo che fa in cucina: qui va verso il bello.
solo il servo sciocco.
Le capesante con la pasta non le avevo mai mangiate, e
Una millefoglie di scampi e carciofi con una delicata salsa
neppure stavolta, perché sono sparite prima che osassi
al curry è la mia convincente entrata, mentre lei puccia il
azzardare la forchetta nel piatto adiacente: male per me,
naso in una fonduta con tartufo nero ed ancora carciofi,
buon segno per la pasta, anche se io preferisco sempre
in crosta di parmigiano, e la spazzola in un amen. Sapori
lo spaghetto alla pasta piatta, e la tagliatella la terrei solo
convincenti, ed esecuzioni che a casa la moglie pur devota
dove compare il ragout.
non tutti i giorni ti propina.
Tempus fugit, e noi pure dobbiamo scappare, lasciando
Passiamo dopo congrua attesa al secondo: fritto di
sul piatto 50 zucche a cranio, che ci possono stare per
pescatrice ed ancora scampi per me, tagliatelle con
via della materia prima, e rivolgendo un’ occhiata audace
capesante ed ennesimi scampi per lei. Orbene, a mio
ad una serie di bottiglie di Porto vintage che ancheggiano
avviso, la morte sua dello scampo, come dell’aragosta del
languide sullo scaffale: prima o poi ci incontreremo, mie
resto, è al vapore con un filo d’olio bbono , un pizzico
adorate!
di pepe e forse anche di limone Ma poiché bisogna pur
Perché poi il posto si chiami Sant’Ambroeus, mi son
variare, un bel frittino dorato e leggero non guasta (altro
scordato di chiederlo: mi sa che ci devo tornare.
che il colloso tempura: “ma và a ciapàa i ratt! avrebbe detto il St. Ambrogio) e rende onore anche alla pescatrice, pesce dal rendimento discontinuo in cucina perché la
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Mr. Pink
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Moda di Elisabetta Moretti1 - Ph. Alessandro Di Miceli
Arriva la primavera: ecco le novità Finalmente è giunto il fatidico momento del cambio armadi, è ora di armarsi di naftalina e riporre in soffitta i pesanti maglioni di lana. Spalancate le finestre. Sta arrivando la primavera! Come tutte le nuove stagioni anche quella che sta per arrivare porta con se un’ondata di novità modaiole, alcune più classiche altre originali e stravaganti, qui di seguito troverete cinque tendenze adatte a ogni situazione, un pratico elenco di “must have” indispensabili per essere impeccabili in ogni situazione e affrontare così la bella stagione da vere fashion addicted.
N° 1 - L’invasione delle righe Sono di ogni colore e tessuto, si estendono in orizzontale o si arrampicano in obliquo, hanno un allure romantico o da vere rock star. Gli stilisti le amano e per questo le hanno messe ovunque: gonne, camice, scarpe e anche gioielli, ogni cosa è sotto l’assedio delle righe. è chiaro, questa primavera il guardaroba diventa striped-oriented. N° 2 - Tornano gli anni ‘70 Tutto fa pensare a Woodstock: le stampe floreali, i pantaloni a zampa, i disegni geometrici e anche le camice con il collettone a becco. Gli anni Settanta sono tornati con prepotenza. Correte in cantina ad aprire il vecchio ed impolverato baule della nonna, sicuramente troverete qualche chicca perfetta per l’occasione.
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elisabetta.more@gmail.com
N° 3 - Mix di fluo Che sia fucsia, verde o giallo evidenziatore non ha importanza, quello che conta è abbagliare con colori forti e fluorescenti. Ma non è tutto, per essere veramente all’avanguardia, bisogna mixare senza ritegno, affiancando anche colori che fanno a pugni tra di loro. Paura di esagerare? Sarete perfette per un’assolata giornata primaverile.
N° 4 - Pizzo bon ton Un tempo il pizzo era rigorosamente nero o bianco e si portava nascosto sotto lunghi abiti da sera. Oggi la tendenza è inversa, dalla mattina fino a notte fonda il pizzo s’indossa sempre, e soprattutto s’indossa sopra, senza vergognarsi del gioco di vedo-non vedo. Per non passare inosservate è obbligatoria una blusa di pizzo color rosa cipria.
N° 5 - Sbocciano i fiori Fiori in primavera non sono certo una novità, ma nel 2011 roselline e lillà diventano più eleganti e raffinati. Osare è ancora una volta la parola d’ordine: la prossima stagione vuole un total look floreale, dalla testa ai piedi tutto deve richiamare il giardinaggio. Questa volta per essere alla moda bisogna farsi venire il pollice verde.
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BergamoUp Model Ph. Matteo Mottari1
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www.matteomottari.it
Alessandra Giglio
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BergamoUp Model
La rubrica che permette a tutti i giovani bergamaschi, aspiranti modelli di usufruire di un servizio fotografico che verrĂ , successivamente, pubblicato sulle pagine della nostra rivista. Se siete interessati contattate la nostra redazione telefonicamente allo 035 4122078 o via e-mail: grafica@bergamoup.it.
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Tanti numeri per arrivare a Zero.
30 3 3 25 60
Un percorso lungo trent’anni. Un labirinto! L’esperienza di tre enologi. Le annate che compongono la cuvée 2000, 2001 e 2002. Gli anni di età media dei vigneti. I mesi di permanenza sui lieviti.
Dosaggio Zero Mirabella Vede finalmente la luce, alla fine di un lungo labirinto di strade tortuose e vicoli ciechi! Ma la tenacia e la grande professionalità riescono a raggiungere traguardi anche dopo percorsi difficili: trovare la luce dopo molto buio rende sempre importante il risultato. Mirabella può ora proporre un segno distintivo, di grande personalità e di indubbio valore.
Teresio Schiavi Enologo fondatore
az. agr. Mirabella
via Cantarane, 2 - 25050 Rodengo Saiano (BS) Tel +39 030 611197 Fax +39 030 611388 Info@mirabellavini.it- www.mirabellavini.it
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Alessandra Giglio 18 anni studentessa. Amante dello shopping
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Uno psi per amico di Mario Tintori1
Il valore della frustrazione Penso sia condivisa l’idea che la nostra sia la società del- dell’articolazione di questa dinamica con il percepito del la dipendenza. E non mi riferisco soltanto alla dipendenza bambino stesso. Ciò spiega perché medesimi atteggiada sostanze, droga, alcool, ma anche alla dipendenza menti genitoriali non producano su due fratelli gli stessi dal gioco, da internet, dal sesso, dalle relazioni. effetti. La psicoanalisi, senza ignorare i condizionamenti prodotti è risaputo quanto sia centrale nella storia individuale il dal contesto sociale e culturale, riconduce il tema delle rapporto d’amore che si stabilisce con la figura materdipendenze alla prima forma di relazione, quella con la na. Meno evidente è considerare quale sia il valore della madre. Relazione che presto si allarga anche al padre, frustrazione che la madre introduce in questo rapporto. chiamandolo in causa. Esperienza quella della frustrazione sempre dolorosa ma Scopo del lavoro analitico non per questo non necesè, infatti, rendere il soggetsaria, perché come diceva to consapevole della proWinnicott la brava madre pria condizione di essere è quella che è “sufficienseparato: solo. Liberato temente buona”. è, cioè, dalle identificazioni illusorie la madre amorevole che e dalle pur necessarie rapsi prende cura del proprio presentazioni mitiche della bambino ma al tempo stespropria infanzia. Sostenuto so non lo soccorre ad ogni nel riconoscere, non senza istante, immediatamente, dolore, nella propria storia sempre pronta a dargli cibo personale e nelle relazioni e ad anticipare ogni sua significative che l’hanno eventuale richiesta. Disegno: Stefano Berta accompagnata, i propri vissuti di separazione, subita o La madre sufficientemente buona è quella madre mancata, e che a seguito di ciò avranno assunto il senso che nel prendersi amorevolmente cura del proprio dell’abbandono o della frustrazione. bambino, introduce la mancanza e l’esperienza In fondo l’origine del benessere o della sofferenza psico- della frustrazione, attivando così in lui il primo processo logica si gioca sempre sul punto di equilibrio che si crea simbolico di separazione, prima traccia d’indipendenza, tra la misura della presenza-assenza e il vissuto percepito ed aprendo al bambino l’interrogativo fondamentale indal soggetto. torno all’altrui ed al proprio desiderio. n Presenza e assenza: della madre nei primi tempi, successivamente dal padre, e della cura, della gratificazione e della frustrazione che essi apportano al bambino e 1
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Psicologo Psicoterapeuta - e-mail: mario_tintori@fastwebnet.it - www: psicologo.bergamo.it
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Dov’è questa donna? Un gioco per riscoprire insieme la Città di Maryline JM-W - Ph. matteozanga.it
Visto che nessuna risposta pervenuta in redazione è corretta, vi lasciamo qualche dettaglio fotografico in più e un indizio: l’edificio che ospita questa signora custodisce il tesoro di molti Bergamaschi. Quindi alzate lo sguardo e, se riconoscete il volto di questa donna, mandate via mail (romanzocollage@gmail.com) la vostra risposta; il primo che indovinerà dove si trova, vincerà un buono acquisto del valore di €100 da spendere nel negozio Naturale Biologico di Bergamo in via Garibaldi, 12/A n
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D N A RANT
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Colazioni con brioches di pasticceria
5:30
Pranzo di lavoro con menù alla carta
12:00
After hours con ricco buffet
19:00 21:00
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E se andassimo davvero tutti
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un po’ di più in bicicletta? + bici – auto = BG in Bici
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di Raffaella Ravasi – Ph. Sara Esposito Banale e noioso, ma è sempre d’attualità parlare d’inquinamento. A Bergamo il 33% del Pm10 che respiriamo, è causato dal traffico. Polveri sottili, smog, insomma inutile negare, senza voler fare retorica, ma anche l’aria della nostra città è spesso irrespirabile. A chi non piacerebbe una città più vivibile, con meno traffico e quindi meno inquinamento? Proviamo a pensare ad un nuovo gruppo di persone, assolutamente apolitico perché l’aria non è né di destra né di sinistra, ma di tutti, un club che si trova in rete, ha una location in centro ed organizza iniziative per gli amanti della bici. Dov’è la novità? Basta provare digitando www.bginbici.it: si accede ad una pagina facebook e poi, basta meramente diventare “amici”, il canale più semplice e immediato perché la voce si sparga velocemente in città. L’obiettivo è quello di creare un forum di scambio dove tutti i cittadini, amanti appunto delle due ruote, possano lanciare proposte, organizzare eventi, gite, proporre manifestazioni ecologiche lasciando tassativamente a casa la macchina. Ma non solo, perché fra le novità di “Bg in Bici” c’è la possibilità di ritrovarsi al 212 BARCODE sul Sentierone: nel cuore della città, l’elegante
e luminoso locale aperto 7 giorni su 7, dalla colazione, alla pausa pranzo al drink dopocena che si presta come punto di ritrovo, raffinato e moderno. Con l’arrivo della bella stagione i clienti possono sfruttare, dalla mattina alla sera, anche i tavolini del dehors comodamente affacciati sull’isola pedonale con vista teatro Donizetti. Ricordiamoci allora che basta solo aderire al gruppo di “Bg in Bici” per poi proporre un evento, un’iniziativa: il tam-tam correrà in rete fra gli “amici” e ci si ritroverà, ovviamente con la bici sul Sentierone, al 212 BARCODE. Una bici, un po’ di voglia di allargare le nostre conoscenze e di sfruttare la possibilità di organizzare qualcosa di diverso, un po’ come se potessimo diventare dei bici-turisti nella nostra bellissima città. Segnati questo indirizzo: www.bginbici.it Può diventare per molti una nuova possibilità di vivere la città: pedalare non inquina, non fa rumore e fa bene al fisico e all’umore.
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Il Club di chi ama usare la bicicletta tutti i giorni.
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Ha vinto la poesia
“Chiamami ancora amore”1 di Roberto Vecchioni
E per la barca che è volata in cielo che i bimbi ancora stavano a giocare che gli avrei regalato il mare intero pur di vedermeli arrivare Per il poeta che non può cantare per l’operaio che non ha più il suo lavoro per chi ha vent’anni e se ne sta a morire in un deserto come in un porcile e per tutti i ragazzi e le ragazze che difendono un libro, un libro vero così belli a gridare nelle piazze perché stanno uccidendo il pensiero
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Chiamami sempre amore Che questa maledetta notte dovrà pur finire perché la riempiremo noi da qui di musica e parole
Perché le idee sono come farfalle che non puoi togliergli le ali perché le idee sono come le stelle che non le spengono i temporali perché le idee sono voci di madre che credevano di avere perso e sono come il sorriso di Dio in questo sputo di universo
Chiamami ancora amore Chiamami sempre amore In questo disperato sogno tra il silenzio e il tuono difendi questa umanità anche restasse un solo uomo Chiamami ancora amore Chiamami ancora amore Chiamami sempre amore Perché noi siamo amore
Chiamami ancora amore Chiamami sempre amore Che questa maledetta notte dovrà pur finire perché la riempiremo noi da qui di musica e di parole
Chiamami ancora amore Chiamami sempre amore Che questa maledetta notte dovrà pur finire perché la riempiremo noi da qui di musica e parole Chiamami ancora amore Chiamami sempre amore Continua a scrivere la vita tra il silenzio e il tuono difendi questa umanità che è così vera in ogni uomo
Chiamami ancora amore Chiamami sempre amore In questo disperato sogno tra il silenzio e il tuono
Chiamami ancora amore Chiamami ancora amore Chiamami sempre amore Chiamami ancora amore
per il bastardo che sta sempre al sole per il vigliacco che nasconde il cuore per la nostra memoria gettata al vento da questi signori del dolore
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difendi questa umanità anche restasse un solo uomo Chiamami ancora amore Chiamami ancora amore Chiamami sempre amore
La canzone che ha vinto Sanremo 2011.
Inquadra questo QR, e potrai ascoltare Chiamami ancora amore
Italian golf tour 2011 Luogo d’incontro privilegiato tra uomo, natura e business.
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C’è una bellissima notizia per tutti gli appassionati di golf: sta per avere inizio il Circuito Open Nazionale ITALIAN GOLF TOUR 2011 organizzato dall’Associazione Golden Golf Time e da Teamitalia, che giunge quest’anno alla sua VII edizione. Saranno cinque tra le più esclusive Club House della Lombardia ad ospitare, da aprile a ottobre, questo importante evento: Palazzo Arzaga (Bs), Villa Paradiso (Mi), il Golf Club Franciacorta (Bs), l’Albenza (Bg) e il Golf Club Varese (Va). La magia di questi rinomati Golf Club risiede nella varietà dei paesaggi naturali che propongono ogni volta una sfida nuova tra il giocatore e la natura stessa. Nella nostra Regione esistono 39 Golf Club che mettono a disposizione dei propri ospiti i migliori fairway, spaziando da un’offerta di 9, 18, 27 e 36 buche: strutture all’avanguardia dove sport e relax si fondono nel massimo dello stile. L’Italian Golf Tour è un evento che favorisce il connubio
perfetto tra sport, natura, turismo e immagine: il luogo ideale per sperimentare ed affinare la tecnica del gioco, circondati dallo spettacolo di una natura variegata e di grande impatto visivo. L’equilibrio e la capacità di focalizzare l’obiettivo sono requisiti fondamentali insieme al rispetto e all’onestà: il golf è infatti l’unico sport in cui ogni giocatore è arbitro di se stesso. Più che una disciplina sportiva lo si potrebbe definire un modo d’essere: è l’attività di chi si vuole mettere in gioco, che lascia spazio all’inventiva e alla tattica. Non è difficile trovare analogie con il mondo degli affari, infatti per un buon colpo è necessario visualizzare mentalmente la buca. Il golf è un ottimo strumento per trovare un punto di contatto, un’arma vincente per legare ipotetici futuri clienti e per innescare un passaparola fruttuoso, un mezzo impeccabile per conoscere il proprio “avversario”. Insomma saper giocare a golf è come avere un assistente competente, utile e necessario. Teamitalia, che da anni si occupa della realizzazione di tornei di golf, è orgogliosa della grande partecipazione di golfisti ottenuta da questo circuito, che cresce di anno in
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Italian golf tour 2011 Luogo d’incontro privilegiato tra uomo, natura e business.
anno e vede coinvolti centinaia di partecipanti. È proprio Roberto Gualdi, Presidente di I.G.T., a raccontarci la caratteristiche di questo torneo “Sempre più numerosi sono i giocatori stranieri desiderosi di conoscere nuovi percorsi; in questo senso la Lombardia si colloca senza dubbio tra i primi posti per la quantità e qualità dell’offerta. è nostra volontà avvicinare sempre di più il mondo del golf a quello del turismo: secondo noi si tratta infatti di un’importante sinergia, che un territorio come il nostro deve valorizzare, dedichiamo molta attenzione anche ai partner che ci accompagnano: la rivista a tiratura nazionale Golf & Turismo è ad esempio uno dei partner storici del circuito e quest’anno abbiamo il piacere di ospitare anche un marchio importante come OPEL, che sarà presente in qualità di sponsor del Circuito 2011. Ovviamente salutiamo con entusiasmo anche la presenza quest’anno tra i media partner di una rivista come Bergamo Up, che ci permetterà di far conoscere meglio il circuito e questo splendido sport nella nostra città”. Il golf, inoltre, è anche un ottimo mezzo per allontanarsi
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qualche ora dallo stress della quotidianità, permettendo così ai golfisti, e ai loro “accompagnatori”, di trasformare ogni gara in un momento di intenso relax, merito anche delle eleganti strutture che sono perfettamente attrezzate per soddisfare tutte le esigenze degli ospiti. Come sottolinea ancora Roberto Gualdi, “le Club House di cui dispone la nostra regione sono motivo di vanto per tutti noi ed è per questo che sentiamo l’esigenza di promuoverle. Allo stesso modo puntiamo sulla promozione del golf, poiché crediamo sia una disciplina con grandi margini di crescita in termini numerici, ed è proprio per questo che ci proponiamo non solo di scoprire e valorizzare giovani talenti, ma anche di motivare e spronare i golfisti in erba che da poco si sono accostati a questo sport. Anche il pubblico esterno è calorosamente invitato ad assistere a tutte le gare: per gli spettatori potrà essere un’occasione per imparare a conoscere questa disciplina e, magari, un domani arrivare anche a praticarla.” Il Golf viene visto spesso come uno sport di nicchia riservato alle élites, ma come ci spiega anche
Roberto Gualdi “uno degli obiettivi di questo Circuito, che può veramente dirsi aperto a tutti, è anche quello di abbattere questi luoghi comuni e dimostrare quanto questo sport sia basato prima di tutto sul rispetto: rispetto per la natura, rispetto per gli avversari e soprattutto rispetto per le regole. Questa è sicuramente una grande lezione di sportività e un modello da prendere ad esempio”. L’appuntamento con il golf è quindi fissato per domenica 3 aprile presso Villa Paradiso dove si terrà la prima tappa di questo prestigioso Circuito.
Teamitalia srl Bergamo - Via Zelasco,1 Tel: 035 237323 - Fax: 035 224686 www.teamitalia.com - teamitalia@teamitalia.com
DATE DEL CIRCUITO 3 APRILE VILLA PARADISO (MI) 17 APRILE FRANCIACORTA GOLF CLUB (BS) 29 MAGGIO PALAZZO ARZAGA GOLF CLUB (BS) 31 LUGLIO GOLF CLUB L’ALBENZA (BG) 23 OTTOBRE GOLF CLUB VARESE (VA)
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Se la donna fosse un elefante, sarebbe... di Maryline JM-W Edizioni Miele Qualcuno sostiene che donna si nasce, altri che lo si diventa, ma che cosa vuol dire essere donna? È solo una questione di apparato genitale? Riduttivo. Allora di cervello, di corpo? Banale. Di cuore? Perché no, ma basta? Partendo da queste domande l’autrice ha iniziato un viaggio nell’universo femminile. Una passeggiata fatta d’ironia e di pensieri seri, ma mai seriosi, che l’ha portata a guardarsi dentro, ma soprattutto a confrontarsi con donne simili e diverse da Lei. Con Roberta, chimica e project manager, si è fermata a riflettere sulla materia grigia che caratterizza le abitanti di Venere. Mentre con Cristiana Longhi, scrittrice erotica, è l’universo dei sensi che ha destato il suo interesse. Dal sesso al corpo il passo era breve, ma difficile da fare senza l’aiuto di Oliana e Sara, volontarie dell’associazione Aiuto donna, che l’hanno presa per mano e portata a riflettere sulle violenze inflitte e subite “per amore”. L’amore, punto di partenza che condiziona tutta una vita, che sia per la sua presenza, la sua assenza o le sue forme contorte, come ha potuto rendersene conto con la testimonianza di Piccola Venere che l’ha portata al termine del suo viaggio, aprendole il suo cuore. Un libro scritto per le donne? Non proprio e soprattutto non solo, anzi.
Il Romanzo collage©, un libro se non sperimentale, di sicuro inusuale
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se vivi in città o in Provincia, abbonati alla rivista più diffusa per chi vive Bergamo, così non dovrai più correre in edicola, ti verrà personalmente recapitata. Basta spedire il tagliando che trovi sul retro al nostro indirizzo: BMADV Via Casalino, 5H 24121 Bergamo o via Fax: 035 236661
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Il sorriso di Monica Un’associazione a favore dei bambini bergamaschi di Luciano Capoferri1
Il sorriso di Monica nasce con l’intenzione di trasformare un evento tragico, la scomparsa di Monica, avvenuta a seguito di un incidente automobilistico il 24 settembre 2007, in motivo di gioia attraverso la solidarietà. Non a scopo di lucro, l’associazione - fondata da parenti e amici di Monica - svolge la sua attività sul territorio delle province di Bergamo e Brescia, individuando e sostenendo progetti nell’ambito pediatrico e/o oncologico. Con la ferma intenzione di garantire un concreto e sicuro utilizzo delle risorse raccolte, i componenti dell’associazione intervengono in La Fondazione Giovanni XXIII Autismi e Terapie Onlus, prima persona nell’attuazione dei costituita a Bergamo nel marzo 2004, si occupa di soggetti progetti, gestendone la realizzazione affetti da Disturbo Autistico e Disturbi Pervasivi dello sviluppo. La Fondazione nasce dal desiderio e dal bisogno e coinvolgendo le risorse presenti delle famiglie di costruire uno specifico percorso educativo e terapeutico per i propri figli, finalizzato a sostenerli all’interno sul territorio. di un unico ed individuale progetto di cura e di vita. Quest’anno, in collaborazione con il I pazienti che accedono alla struttura richiedono una Rotaract di Bergamo, l’associazione presa in carico permanente, globale e in rete, che ha inizio dall’intervento precoce nel bambino sino all’inserimento ha identificato il progetto: lavorativo dell’adulto, con l’obiettivo di sostenere una vita il
“Oltre le barriere” su cui finalizzare la raccolta fondi per l’anno 2010/2011. L’obiettivo è quello di fornire e installare un ascensore attrezzato presso la sede di Valbrembo della Fondazione Giovanni XXIII Autismi e Terapia – Onlus. Oltre le barriere è già stato avviato e in questo momento siamo in attesa dell’approvazione del progetto da parte degli Enti locali.
più possibile autonoma e consapevole. Insieme alla famiglia, si costruiscono progetti individualizzati centrati sui bisogni specifici dell’utente e sulle competenze e risorse di cui dispone, proponendo un insieme coerente di interventi, anche in collaborazione con altri Enti. Lo scopo quindi è curare quotidianamente l’autismo da quando la persona autistica è bambino fino a quando diventa un adulto che esce dalla famiglia e diventa il “dopo di noi”. La Fondazione, con l’intento di dare alle famiglie dei propri utenti la massima trasparenza e tracciabilità di ogni intervento è certificata qualità UNI EN ISO 9001:2008 dall’anno 2005. L’Associazione Il Sorriso di Monica ha incontrato i referenti della Fondazione Giovanni XXIII Autismi e Terapie Onlus ed ha individuato, anche in collaborazione con il Rotaract di Bergamo, il progetto “OLTRE LE BARRIERE” come obiettivo della raccolta fondi per l’anno 2010/2011. Tale progetto si concretizzerà nella fornitura ed installazione di un ascensore attrezzato presso la sede di Valbrembo della Fondazione.
…OLTRE LE BARRIERE… PROGETTO 2010 1
IL SORRISO DI MONICA Via A. Manzoni, 26 - Sarnico (BG) Cod. Fisc. 95185110160 UNICREDIT BANCA IBAN: IT 64 T 02008 53470 000101038705 Il presidente dell’associazione - www.ilsorrisodimonica.com
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Accademia Carrara Una pinacoteca “aperta per restauri” di Maryline JM-W – Ph. Alessandro Di Miceli
“La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.” È ricordando l’articolo 9 dei Principi Fondamentali della costituzione della Repubblica Italiana che Giovanni C. F. Villa inizia, in qualità di curatore, il catalogo della mostra monografica dedicata a Lorenzo Lotto, inaugurata da poco presso le Scuderie del Quirinale a Roma. Questa citazione del Principio Fondamentale della nostra repubblica è tanto più significativa che l’Accademia Carrara è chiusa per restauri e quindi la Repubblica, con il prezioso contributo di Fondazioni e Associazioni private, sta adempiendo al suo impegno nei confronti della cultura, portando avanti non solo un progetto di ristrutturazione della pinacoteca bergamasca bensì anche un progetto di riallestimento per reinventare l’Accademia Carrara e farne un luogo di confronto culturale vivo oltre che un
prezioso luogo di conservazione come prima. Citazione tanto più significativa che questa chiusura, grazie alla Repubblica - in questo caso rappresentata dalle nostre istituzioni comunali - ha anche permesso di restaurare numerose opere artistiche di un inestimabile valore. Infatti durante la conferenza stampa che si è svolta il 24 febbraio scorso presso la sala Riccardi del Teatro Donizetti, tra gli oratori erano presenti Don Sergio Scotti, della Parrocchia di Ponteranica, Mons. Valter Pala, parroco di Sant’Alessandro in colonna di Bergamo e Don Giuliano Zanchi Direttore della Fondazione Adriano Bernareggi, tutti e tre concordi nel ringraziare l’opportunità che questa mostra ha dato al Polittico di Ponteranica, alla Trinità di Sant’Alessandro della Croce e alla pala d’altare della chiesa di San Bernardino Madonna in trono col bambino di Lorenzo Lotto di essere restaurate.
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Come accennato prima, tutto questo è stato possibile grazie al prezioso contributo di partner privati. Anche per la mostra di Lorenzo Lotto, è stato infatti determinante il generoso intervento della Fondazione Credito Bergamasco. Il Segretario generale della Banca e dell’omonima Fondazione, Angelo Piazzoli, presente anche lui alla conferenza stampa ha tenuto a ricordare che la Fondazione - da sempre attenta alla valorizzazione del patrimonio artistico locale e alla diffusione della cultura – ha voluto così celebrare il 120esimo anniversario di attività della Banca, che ricorre proprio nel 2011. “Assistere alla restaurazione direttamente presso la sede centrale dell’Istituto di credito e custodire all’interno di una sala che ne ha mantenuto costante il livello di temperatura e umidità, le tre opere di Lorenzo Lotto, prima di prendere la via della Capitale, è stato affascinante e insolito per noi ma anche per il pubblico a cui sono state presentate le varie fasi delle operazioni di recupero durante le giornate porte aperte da maggio a ottobre 2010.” Ma l’impegno della Fondazione non si ferma al restauro, infatti Angelo Piazzoli ha annunciato che “naturalmente una volta ricollocati i dipinti nelle loro sedi originarie, al termine della loro parentesi romana, sarà curata nelle rispettive location l’illuminazione “stabile” di ogni quadro, per valorizzarlo e farlo ammirare al meglio. A questo proposito si sta valutando l’ipotesi di lampade a led per evitare i possibili effetti dell’ultravioletto a favore di una luce morbida e non troppo focalizzata, affinché le tele siano ottimamente visibili da parte dei fedeli e degli appassionati. Inoltre si sta anche valutando la possibilità di climatizzare la chiesa di S. Alessandro e Vincenzo in Ponteranica per evitare di esporre le tele ai 6° C e all’umidità che vanificherebbero il lavoro fatto.” Durante la conferenza stampa Maria Cristina Rodeschini, responsabile dell’Accademia Carrara ha insistito sul carattere eccezionale delle opere prestate per questa mostra a Roma. “Eccezionali non solo dal punto di vista artistico, ma anche perché sono la memoria della nostra città, vedi per esempio il Ritratto di Lucina Brembati.” L’assessore alla cultura, Claudia Sartirani - dopo aver ringraziato tutti i presenti per il loro impegno in questo progetto molto importante per la valorizzazione del patrimonio culturale di una città conosciuta per il suo lavoro ma tutta da scoprire per la sua ricchezza artistica - ha ricordato che questa monografica dedicata a Lorenzo Lotto è solo una delle tante tappe del patrimonio artistico 124
bergamasco in giro per il mondo da quando sono iniziati i lavori della nostra pinacoteca, coniando l’espressione: la Carrara è “aperta per restauri”. “Il nome di Bergamo gira per l’Italia e per l’Europa. Di questo non posso che essere felice. E voglio, in questa occasione, ancor più che in altre, condividere con i nostri concittadini il sentimento che provo: io credo che i Bergamaschi debbano sentirsi orgogliosi di ciò che hanno e di ciò che fanno; e, per una volta, credo sia quasi doveroso esternare a tutti questo orgoglio, dimentichi di quel pudore che ci è generalmente proprio”.
Nelle pagine successive potrete seguire il percorso internazionale organizzato per far conoscere al mondo intero le nostre opere.
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Ph. Maryline JM-W
Stati Uniti - New-York In progress...
ph: Yves Gervais
Belgio - Bruxelles Maestri Fiamminghi
Italia – Roma I grandi Veneti
Italia – Roma Lorenzo Lotto 126
Svizzera – Lausanne Rinascimento Italiano
Ungheria – Budapest Rinascimento Italiano
Ph. Maryline JM-W
France – Caen Botticelli, Bellini, Guardi…
Australia – Canberra Rinascimento Italiano
Mostre passate Mostra in corso Mostre in programmazione 127
APPUNTAMENTI di Maryline JM-W
Una mostra, un concerto, uno spettacolo, tante occasioni per incontrarsi e confrontarsi, e per fare del presente
18 marzo –ore 18 Bergamo – Via Garibaldi, 12/A Naturale Biologico
Dal 22 al 27 marzo Il mare due tempi di Paolo Poli da Anna Maria Ortese regia Paolo Poli Inaugurazione del nuovo negozio di cosme- con Paolo Poli tici 100% di agricoltura biologica. Durante la Nuova produzione Produzioni Teatrali Paolo serata sarà possibile provareprovare l’innova- Poli tiva bicicletta a pedalata assistita PMZERO POINT di Marco Mazza, che ha vinto l’anno Dal 5 al 10 aprile scorso il premio selezione K-IDEA. Bollywood love story di Sanjoy K. Roy regia Sanjoy K. Roy
un
coreografie Gilles Chuyen produzione Live Arts Management
futuro piacevole ricordo.
30 marzo – ore 20 Alzano Lombardo - Fabbrica Seriana Energia Cena delle Stelle Dopo l’incredibile successo dello scorso anno, tutti gli chef dei ristoranti bergamaschi premiati con le ambite stelle Michelin torneranno a cucinare insieme per raccogliere fondi a favore dell’Associazione IN-Oltre - da tempo attiva sul territorio bergamasco per permettere l’integrazione delle persone disabili - nello storico stabilimento Pigna, ad Alzano Lombardo, ora sede del progetto FaSE (Fabbrica Seriana Energia). Per info e prenotazioni: 035 2270320 http://www.lacenadellestelle.it/ http://www.inoltre-bg.it/ Teatro Donizetti Bergamo – Piazza Cavour, 15 Per maggiori informazioni: www.teatrodonizetti.it Tel: 035 4160611 Stagione di prosa
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Teatro ragazzi 26 marzo – ore 16.00 Matinée per le scuole: 25 marzo – ore 10.30 Il pinguino senza frac Liberamente tratto dal racconto di Silvio D’Arzoadattamento teatrale e regia Letizia Quintavalla produzione Teatro delle Briciole - Solares Fondazione delle Arti Fascia d’età: dai 4 ai 7 anni. Dalle 17.00 alle 18.30, al termine dello spettacolo, iniziative allettanti che consentiranno ai bambini di passare un pomeriggio in allegria: dalla merenda offerta dopo lo spettacolo a laboratori ludico-ricreativi legati allo spettacolo, spazi di gioco creativo e sperimentazione artistica.
Altri percorsi 29 marzo 2011 – ore 21 La malattia della famiglia M di Fausto Paravidino regia Fausto Paravidino con Jacopo-Maria Bicocchi, Iris Fusetti, Emanuela Galliussi, Nicola Pannelli, Fausto Paravidino, Paolo Pierobon e Pio Stellaccio produzione Teatro Stabile di Bolzano Teatro Sociale - Case delle Arti 15 aprile – ore 21 I racconti del Mandala Concertazione scenica per voce e datasuit a cura di Mauro Lupone Spettacolo interattivo, in cui una partitura avvolgente di racconti, suoni, gesti e immagini video compone un mandala virtuale. Il corpo-voce della performer Francesca Della Monica attiva un flusso di immagini e suoni in trasformazione che seguono la iper-drammaturgia labirintica: un abito tecnologico dotato di sensori (datasuit) costituirà il centro di generazione delle azioni audiovisuali digitali, create su una partitura sonora interattiva. Un tecnospettacolo in cui i segni digitali del linguaggio intermediale si compongono in libere riorganizzazioni e sconfinamenti, in creatività consapevoli mediate dall’uso del corpo-voce del performer, in una dimensione della coscienza intermedia tra veglia e sogno, tra ragione e immaginazione, tra parola e vocalità. Il racconto rielabora in forma ipertestuale e con un linguaggio mitologico i grandi temi del rapporto con il tempo e il mondo tecnologico, della ricerca interiore, della generazione e della morte, mediante personaggi e storie contemporanee, intrecciati da profonde connessioni simboliche. Un’immersione totale nel mandala, un mandala interattivo composto da partitura di racconti, suoni, gesti e immagini video che il perfomer gestisce come soggetto generatore di processi simbolici e di iconismo linguistico, esploratore di dinamiche profonde. Un’azione che esprime una volontà che muove dall’interno verso l’esterno, e viceversa, in analogia ai meccanismi stessi della percezione che ricerca e agisce per selezione all’interno dell’informazione totale fornita dall’esperienza, alla ricerca del proprio centro di interesse (ogni mandala conduce a un centro). L’azione del perfomer diventa così il vero centro motore del sistema di rappresentazione dell’universo simbolico da cui nasce il processo di “consapevolezza” prodotto dall’esperienza mandalica.
Il sabato fino al 26 marzo – ore 16:15 Cinema Conca Verde Bergamo – Longuelo Il cinema ti fa crescere Ancora tre date per questi appuntamenti fissati ogni sabato pomeriggio per i più piccoli e non solo, con (ma anche senza) i genitori. Un’occasione speciale per vedere o rivedere i più bei film per ragazzi guidati da un animatore che presenterà i film ai giovani spettatori e li divertirà con semplici e curiose attività di animazione alla scoperta del cinema. 19 marzo Avatar (3D) 26 marzo Nat e il segreto di Eleonora
19 marzo – ore 18 Galleria del libro Bergamo - Via XX settembre Io e i mille di Antonio Agosta Dopo una brillante carriera da imprenditore, il Presidente della Svelt Spa, si cimenta nella scrittura e con “Io e i Mille” racconta le gesta di Garibaldi e dei suoi garibaldini con la fantasia di un ipotetico cronista con camicia rossa partecipe della gloriosa spedizione, alternata alla lucidità dello storico contemporaneo animato dalla volontà di comprendere l’esatta maturazione del successo che determinò la cacciata dei Borboni e l’Unità d’Italia.
22 marzo - ore 18.30 GAMeC Bergamo – Via S. Tomaso, 53 Inauguratzione 3 nuove mostre La classe non è acqua Maestri contemporanei VS giovani d’oggi A cura di Giacinto Di Pietrantonio 23 marzo – 24 luglio 2011 Questa mostra parte dal progetto internazionale ARTools, e vedrà i lavori di 100 studenti delle scuole della città confrontarsi con le opere di 9 grandi artisti contemporanei. Eldorado: Matteo Rubbi A cura di Alessandro Rabottini 23 marzo – 15 maggio 2011 Prima personale in un’istituzione pubblica italiana di questo giovane artista bergamasco (Seriate - 1980) tra i più interessanti del panorama nazionale, nonché recente vincitore dell’edizione 2011 del Premio Furla.
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APPUNTAMENTI Arte a Bergamo: Giuseppe Milesi Il colore accende le immagini A cura di M. Cristina Rodeschini ed Enrico De Pascale 23 marzo – 25 aprile Omaggio, a dieci anni dalla scomparsa, ad un artista generoso e longevo, che ha attraversato il Novecento dedicandosi intensamente alla pittura, con la quale ha esplorato, essendo dotato di una particolare verve, i generi del paesaggio e della natura morta, senza ignorare la figura. Per info: 035270272 Mercato agricolo dei produttori locali Solza 12 marzo – ore 14/18 Zanica 19 marzo – ore 8:30/12 Madone 26 marzo – ore 9:30/12 Quarto piano della biblioteca Tiraboschi - ore 18.00 Bergamo - via s. Bernardino, 74 Premio nazionale di narrativa Bergamo Incontri con l’autore: a causa dell’intercorsa giornata di festa nazionale, l’incontro di giovedì 17 marzo con Silvia Ballestra è stato posticipato a giovedì 7 aprile. Le altre date sono confermate: giovedì 24 marzo - Davide Ferrario giovedì 31 marzo - Gilda Policastro. Gli incontri con i finalisti saranno coordinati e condotti da Adriana Lorenzi Vita notturna Bolgia Osio Sopra – Via Vaccarezza, 8 26 marzo Dave Clarke Artista fuoriclasse, DJ, produttore, remixer, speaker radiofonico, studio designer e uno dei personaggi più irresistibili e non ortodossi della scena. Considerato uno dei produttori Techno più rispettati in Europa. 11 Aprile Pietro Ragni e Maurizio Stefanìa Mandolino/Pianoforte 130
31 marzo – ore 21 Pala Creberg Teatro Bergamo - via Pizzo della Presolana European Tour 2011 di Nek The Quartet Experience Parte da Bergamo l’European Tour 2011 di Nek: The Quartet Experience; sul palco ci saranno, incluso Nek che oltre a cantare suonerà il basso-, solo quattro musicisti con i loro strumenti per dare vita alle canzoni senza l’ausilio di campionamenti o altri strumenti elettronici. Con quest’European Tour 2011 - Nek festeggia i suoi primi 20 anni di carriera in Italia e non solo grazie a “Laura non c’è”, brano che lo catapulta sotto i riflettori europei e mondiali. 035 343251
Dal 2 aprile al 29 maggio Ex-chiesa della Maddalena Bergamo - Via Sant’Alessandro 30/b Gli spazi composti di Franco Normanni 2 aprile - ore 17 inaugurazione della mostra. Intervengono Arch. Alessandro Mendini e Prof. Rolando Bellini L’Associazione Amici Artista Franco Normanni, presieduta dalla sorella Maria Normanni e costituita a Bergamo nel marzo 2008 con sede nella casa - studio dell’artista in Via dei Celestini, ha intrapreso il progetto di riscoperta, tutela e valorizzazione dell’opera dell’artista Franco Normanni 11 aprile - ore 21 Sala Locatelli Bergamo Alta - Via Arena, 9 Ingresso libero Rassegna Musicale: “II lunedì dell’Estudiantina” Pietro Ragni e Maurizio Stefania Mandolino/Pianoforte
16 Aprile - 22 maggio Clusone (BG) - Museo della Basilica Giampaolo Talani - Rotte Traverse La retrospettiva dell’artista toscano, curata da Franca Pezzoli, raccoglie una trentina di dipinti provenienti da collezioni private, estere e nazionali, e intende celebrare la straordinaria carriera, che nell’arco di un trentennio, ha posto Talani tra i protagonisti dell’arte internazionale. Il pubblico potrà ammirare anche il famoso dipinto “Una notte di luna piena”, protagonista della retrospettiva che Firenze dedicò a Talani nel 2007, dopo il successo di “Partenze”, il grande affresco eseguito per la stazione di Santa Maria Novella. La piccola sezione dedicata alla scultura in bronzo è una piacevole novità che aiuta a scoprire la forza narrativa di quest’artista che ama cimentarsi in opere pubbliche di grandi dimensioni, come il bronzo di tre metri creato per il Loggiato Centrale del Museo degli Uffizi e l’imponente bronzo di sette metri, “Il Marinaio”, che accoglie i naviganti all’entrata del porto di S.Vincenzo (LI) . Inaugurazione: 16 aprile ore 16:00 Ingresso: gratuito Orari di apertura: 10-12:30 15-19:30 17 aprile – ore 21 Teatro Donizetti Bergamo - Piazza Cavour, 14 Elisa in concerto Elisa torna ad esibirsi dal vivo per presentare il suo ultimo lavoro “Ivy”, un cd di 17 tracce tra cover, greatest hits e inediti cantati sia in inglese che in italiano. Sul palco del Teatro Donizetti Elisa sarà accompagnata da un coro di voci bianche e arrangiamenti acustici sottolineeranno la sua straordinaria voce. I biglietti sono in vendita alla biglietteria del Teatro Donizetti e tramite il circuito Vivaticket e Ticketone.
17 aprile Conca del Rifugio Calvi ‘Trofeo Agostino Parravicini’ 62a edizione di questa competizione di rilevanza ormai internazionale nel mondo dello sci alpino.
Sono aperte le iscrizioni Historic Gran Prix Il 29 maggio avrà luogo la 7° edizione della rievocazione storica internazionale del gran premio vinto da Nuvolari nel 1935, con vetture di f1 che hanno fatto la storia dell’automobilismo sul circuito delle mura per l’occasione chiuso al traffico per 4 manche di mezzora ciascuna. Alcune tra le vetture già iscritte : la f1 Maserati 250f del 1958 di Manuel Fangio la f1 Lola del 1974 di Graham Hill la f1 Tecno del 1972 di Derek Bell la f1 Cooper Brm del 1969 di Jacky Ick la f2 tecno del 1969 di Carlos Reutemann la f junior Lotus 20/22 del 1961 di Ben Pon l’ Alfa Romeo p3 del 1935 vincitrice del GP con Tazio Nuvolari del museo storico di Arese la Maserati GP 26 b del 1927 che ha partecipato al GP del 1935 la Lotus elite del 1961 di don Backy
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APPUNTAMENTI
la Jaguar Lister del 1958 di Jim Clark la Porsche 356 pre a del 1954 ex work Svezia Inoltre l’evento sosterrà con un contributo la onlus spazio autismo Bergamo Per info: www.bergamohistoricgranprix.com Simone Tacconi – 347 0540627
15-16-17 aprile Costa di Mezzate (BG) Magie al Borgo San Giorgio Festival internazionale d’Arte di Strada Vie, corti e piazze del borgo antico di Costa di Mezzate, un paese poco distante dalla città di Bergamo e situato all’imbocco della Val Cavallina, ospiterà in occasione della festività di San Giorgio, la XI edizione di Magie al Borgo, un festival di rilievo europeo che ha il pregio di far convivere arti espressive, teatro di strada, circo, musica, storia, gastronomia e tanto altro ancora per restituire al piccolo borgo antico l’atmosfera dei tempi in cui ci si ritrovava nei cortili e nelle piazze per fare festa. Saranno presenti numerosi gruppi provenienti da tutto il mondo con l’ospitalità di anteprime e debutti di alcune novità della stagione e due spettacoli vincitori del concorso nazionale Cantieri di Strada. Per info: 035 683399 – 366 4938344 - festeincosta@ libero.it - www.magiealborgo.blogspot.com
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Teatro Sociale Bergamo - Via Colleoni, 4 Commedia dell’arte e teatro popolare
30 aprile - ore 21 I se möv Il cinematografo arriva a Bergamo Progetto e regia: Stefano Mecca Produzione: Il Teatro Prova 28 maggio - ore 21 Frotule e strambotti Alla bergamasca Progetto: Silvia Barbieri Regia: Eugenio De Giorgi Produzione: Arlecchin Bergamask –Laboratorio permanente di Commedia dell’Arte Organizzazione: Associazione Arlecchin Bergamask Per info: 035 4160 601/602/603 da lunedì a sabato dalle 13
Per segnalazioni, scrivetemi a: romanzocollage@gmail.com e per vedere altri appuntamenti, cliccate su questo QR:
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Bobadilla Team Ducati Superbike Ph. Matteo Mottari
Serata speciale il primo venerdì di febbraio al Bobadilla di Dalmine con la presentazione del Team Ducati Superbike Super Sonic. Ospiti della serata sono stati diversi personaggi del mondo dello sport, dello spettacolo, oltre ai media intervenuti per assistere alla presentazione del team Ducati e alla premiazione del pilota francese Maxime Berger che “ha scoperto”, fra flash e applausi, la nuova moto che vedremo gareggiare durante questa stagione. La serata si è svolta, secondo lo stile che da sempre contraddistingue il Boba, con una cena per i numerosi ospiti, che hanno poi potuto concludere la nottata in discoteca in compagnia di dj Teo Sartori e di Corrado Presti FPI Progect oltre al vocalist Cristian Donati da Viva Fm. La serata è stata seguita anche in diretta radio. n
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faceberghem La rubrica dedicata a tutti i Bergamaschi di Alessandro Di Miceli Inviandoci, entro la fine di ogni mese, una vostra fotografia avrete la possibilità di vederla pubblicata il mese successivo all’interno di questo apposito spazio. La foto va inviata all’indirizzo mail: grafica@bergamoup.it. Si dà per appreso che chiunque invii la fotografia per e-mail si assume ogni responsabilità in merito alla divulgazione e pubblicazione della stessa approvando e sottoscrivendo quanto segue: “Al fine di far pubblicare la mia foto sul mensile BergamoUp acconsento al trattamento dei miei dati personali, come stabilito dalla legge sulla privacy. Dichiaro di avere il diritto di distribuire questa immagine e che essa non viola le condizioni d’uso, e sollevo da ogni possibile controversia legale il mensile BergamoUp (nel nome dei suoi rappresentanti legali), per la quale mi ritengo personalmente responsabile”.
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...e auguri ad Alessandra dai suoi genitori e dalla cugina Valentina, che il 2 marzo ha compiuto gli anni! 139
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Oroscopo di Joseph Procino1
Segno Zodiacale del mese:
PESCI Dal 20 febbraio al 20 marzo Un 2011 di grandi opportunità è atteso per voi del segno dei Pesci. Urano in Ariete dal 13 Marzo vi condurrà verso sentieri nuovi affinché possiate espandere le amicizie attraverso nuovi incontri sorprendenti. Sarete curiosi di conoscere, e vi accosterete alle pratiche esoteriche o più comunemente alla rilettura di classici abbandonati da tempo, a nuovi corsi di gruppo, al sociale, all’arte, ecc. La parola d’ordine che caratterizzerà l’anno sarà RICOSTRUZIONE. Come per l’appena trascorso 2010 anche Il 2011 vi obbligherà a cambiare, esortati da un Marte che vi bacerà per tutto l’anno e che caratterizzerà un risveglio della vostra dinamicità e forza interiore. Molti utilizzeranno questa energia per la ricerca di un posto di lavoro, per la realizzazione di un progetto e in qualsiasi ambito s’indirizzi quest’energia, l’estate segnerà la riuscita, l’incontro giusto, il lavoro giusto. Questa fase di ricostruzione troverà massimo splendore soltanto dall’Estate 2012 quando Saturno, Giove e Urano splenderanno nel vostro cielo assicurando grandi successi e la tanto attesa felicità. Quindi c’è ancora molto da lavorare! Per gli artisti, categoria in cui Pesci hanno la meglio, sono in arrivo proposte valide. Dai primi di Aprile sino ad Agosto, Nettuno pianeta della creatività vi regalerà ancora la voglia di sognare e quella vena poetica in più per creare opere artistiche e trasformare i vostri sogni in realtà. Godetevi Maggio e Giugno con progetti e proposte contrattuali che vi frutteranno entrate economiche extra. Dopo molte difficoltà affrontate negli scorsi anni, un quadro stellare sereno vi attende. A cavallo tra il 2008 e il 2010 siete stati obbligati da un severo Saturno a “tagliare i rami secchi del passato” e a far fronte a nuove responsabilità, nuove abitudini di vita. Un evento di rilievo vi ha profondamente segnato e condotto su sentieri radicalmente diversi: forse vittime di una perdita sentita, di un divorzio o al contrario di un matrimonio o di un colpo di fortuna inaspettato, di certo avete iniziato ad osservare la vita con maggior maturità con una maggior consapevolezza di voi stessi e dei vostri desideri. Nel vostro presente invece, vedrete riaccendersi la scintilla della passione con l’incontro di partner più giovani e notti romantiche in balia di “piccole follie al chiar di luna”. Dalla fine di Marzo inizieranno i colpi di fortuna, preludio di un’estate brillante, piena di buon umore e la giusta dose di pathos per emozionarsi in compagnia di amici di vecchia data che rincontrerete con stupore nel vostro cammino.
Cielo del Mese
Scheda tecnica Glifo: Tridente (del Dio Nettuno) Elemento: Acqua Carattere distintivo: Misticismo Segno: Mobile Pianeti: Giove, Nettuno Pietra: Acquamarina, corallo, cristallo Colore: Verde, porpora, grigio perla, blu Metallo: Oro bianco, stagno Giorno: Giovedì Fiore: Gelsomino, pioppo, verbena Profumo: Incenso, Viola Professione: Artisti, veggenti, personale sanitario, calciatori.
1 Laureato in scienze della comunicazione, e specializzando in editoria multimediale presso l’Università di Bergamo, Joseph Procino studia astrologia dal Prof. Umberto Pirotta di Milano, partecipando a vari seminari su come predire avvenimenti nella vita del singolo in relazione al transito dei pianeti. Per informazioni: e-mail: JosseP.84@gmail.com
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ARIETE nati tra il 21 marzo e il 20 aprile
BILANCIA nati tra il 23 settembre e il 23 ottobre
Amore: La difficile opposizione Giove-Saturno risvegliata dal transito di un Mercurio si rifletterà nel rapporto con gli altri. La coppia sarà soggetta a valutazione e prese di posizione apparentemente nette. I single dovranno accontentarsi di relazioni mondane e un incontro piacevole che svanirà in poche settimane. Lavoro: Venere in posizione importante con l’ausilio di Giove vi regalerà una proposta professionale fortunata che giungerà alla fine del mese. Sono garantite opportunità brillanti e un possibile aumento di guadagni.
Amore: La Primavera è avvento esclusivo di forti interiorizzazioni. Chi non avesse ancora dato un taglio netto a una relazione traballante, troverà con il transito di Marte la circostanza e l’energia giusta per farlo. Il mese di Marzo vi sottoporrà a una rivalutazione dell’Io e delle vostre ambizioni/progetti. La strada è tuttora nebulosa e tortuosa, ma il mese segnala momenti in cui prenderete la decisione giusta e la scelta che farà la differenza. Lavoro: Anche nella sfera lavoro la situazione è instabile. Poche certezze molti scoramenti all’orizzonte. Non siete soddisfatti del lavoro e la vostra naturale propensione al sogno, alla fantasia si spegne lentamente lasciando spazio alla fredda realtà e concretezza. La vita vuole proprio questo! Affinché abbandoniate false chimere e affrontiate con la ratio di Saturno le questioni della vita.
TORO nati tra il 21 aprile e il 20 maggio
SCORPIONE nati tra il 24 ottobre e il 21 novembre
Amore: Buona verve e carica vitale. Nuove amicizie sono attese protette da un Giove fortunato congiunto a Mercurio che garantirà incontri stravaganti. Un incontro con un personaggio maschile vi porterà in situazioni nuove e diverse dal vostro ordinario. Nuovi stimoli per vivere il rapporto di coppia. Possibile incontro con partner già impegnato. Lavoro: Tensioni professionali dovute a una vostra mancanza di pazienza. Perdita momentanea del vostro carismatico savoir faire. Tenderete ad essere più diretti del solito e non mancheranno occasioni di scontro. Possibile scioglimento di collaborazioni artistiche. Perdita di prestigio personale.
Amore: Godetevi Marte nel segno dei Pesci che vi infonderà quella grinta in più per ottenere con i giusti mezzi quello che volete. Non esagerate perché sono previste piccole discussioni in amore per una mancanza di pazienza che avrete spesso col vostro partner. Per i single siate meno cinici e più aperti alle diversità intellettuali. Imparate a rispettare l’opinione di chi è totalmente in disaccordo con voi. Lavoro: Un periodo ricco di novità. Se siete stanchi del vostro attuale impiego cercate di pazientare ancora alcuni mesi prima di veder realizzato quel cambio di carriera atteso. Non sono previste entrate importanti.
GEMELLI nati tra il 21 maggio e il 21 giugno
SAGITTARIO nati tra il 22 novembre e il 21 dicembre
Amore: Per le coppie, momento di brillante intesa e facile comunicazione. Ottima volontà per affermarsi nella relazione. Ottimo momento per programmare. Giove in aspetto armonico al Sole e congiunto a Mercurio, maestro del segno regalerà ai single, colpi di testa destinati a spegnersi velocemente. Lavoro: Cambiamenti professionali attesi dalla metà del mese. Chiunque avesse intenzione di modificare la propria posizione lavorativa attraverso la ricerca di un altro posto di lavoro, un aumento o un cambio di status, lo faccia in fretta, perché Marzo assicura la riuscita.
Amore: Certo l’energia non vi manca e sebbene le prime settimane di Marzo non appaiano vivaci come il vostro segno vuole, Marte in Ariete dai primi di Aprile vi regalerà quell’opportunità giusta e quell’incontro che stravolgerà la vostra vita amorosa. I single potranno già in Marzo vivere piccoli flirt, per appagare questo laconico sentimento d’amore. Lavoro: Situazione professionale in ascesa. Cari Sagittario, cercate di essere più diretti alla realizzazione di un obiettivo e di rimboccarvi le maniche molto di più di quello che state attualmente facendo. Venere di transito nel segno dell’Aquario mi suggerisce che la mondanità a cui vi siete dedicati nell’ultimo periodo vi ha tolto dalla disciplina nella ricerca di un nuovo impiego e avete tralasciato importanti fattori che avrebbero potuto incentivare la vostra posizione.
CANCRO nati tra il 22 giugno e il 22 luglio
CAPRICORNO nati tra il 22 dicembre e il 20 gennaio
Amore: Ottima intesa sessuale per la coppia. Momenti di relax e piacere sono attesi. Possibile viaggio o momenti di mondanità inusuali. Molte coppie decideranno di trasferirsi. Per i single ottimo momento per assecondare il desiderio di viaggiare. Sono previsti incontri affettivi importanti e un ritorno dal passato inaspettato. Lavoro: Le stelle segnano per molti la fine di progetti professionali e una notevole difficoltà di comunicazione col datore di lavoro e tra colleghi. Si ponderino gli scatti d’ira e aumenti in voi la pazienza per contrastare un transito austero di Marte che coinvolgerà principalmente il vostro rapporto con il prossimo. Per gli studenti non è il mese giusto per sostenere esami. Attendete l’estate.
Amore: Marte in Pesci vi galvanizza e vi consente di riacquistare quella freddezza e rigidità che pare abbiate smarrito negli ultimi tempi. Attendete fine MarzoAprile per un cambio di rotta in amore. Attenzione dal 15 a non innescare inutili polemiche con il partner per questione di natura familiare. Lavoro: Inaspettatamente un cambio professionale che vi condurrà in settori completamente differenti. I transiti parlano di interruzioni improvvise di posizioni professionali apparentemente stabili o al contrario (a seconda del tema) di firme contrattuali vantaggiose, ma in ambiti o posizioni differenti da quelle ora ricoperte.
LEONE nati tra il 23 luglio e il 22 agosto
ACQUARIO nati tra il 21 gennaio e il 19 febbraio
Amore: Una prima parte di Marzo nutrita da tensioni e difficoltà nel rapporto col partner dovute principalmente ad un vostro atteggiamento intransigente ed unilaterale. Sarà dal 15 che ritroverete il corretto equilibrio e gli stimoli giusti per vivere con serenità il vostro rapporto di coppia. Lavoro: Piccole incomprensioni sul posto di lavoro, cercate di mantenere i nervi saldi e di non perdere troppo in fretta la pazienza. Diminuzione della mole lavorativa, una spesa imprevista vi obbligherà a gestire le finanze del mese in un modo diverso.
Amore: Venere nel segno vi dona fascino ed eleganza con quel tocco di originalità che è tanto caro a voi uraniani. Avete un cielo ottimo soprattutto per viaggiare e intraprendere nuovi esperienze all’estero. I single potranno avere piccoli flirt, ma il vero amore deve attendere ancora un po’. Lavoro: Cari aquario il lavoro va bene. I liberi professionisti incrementeranno la loro attività con un maggior numero di clienti o impreviste richieste di prestazioni. Molti aquario tra i 20 e i 30 anni non hanno ancora trovato la propria strada nel mondo e dalla fine di Marzo con Urano in Aquario si presenteranno offerte brillanti e quegli spunti di comprensione per scegliere la strada professionale più consona al vostro carattere da leader.
VERGINE nati tra il 23 agosto e il 22 settembre
PESCI nati tra il 20 febbraio e il 20 marzo
Amore: Marte, fautore di energia, in piena opposizione al Sole natale vi rende flebili, e conduce la vostra forza di volontà al minimo indispensabile per le faccende quotidiane. Momento di sconforto generale e di introspezione. I single non avranno possibilità importanti di passione o mondanità. Lavoro: Spese impreviste sono in arrivo. Sarete costretti a rivalutare posizioni professionali non soddisfacenti e riflettere a proposito del vostro futuro professionale. Delle scelte si presenteranno dalla fine del mese.
Amore: Un cielo luminoso vi attende. Marte nel segno e il Sole che vi riscalda sono i pianeti giusti per affrontare l’arrivo nella vostra vita di una conoscenza piacevole e duratura. Non sarà l’incontro definitivo, ma vi consentirà di vivere momenti passionali intensi ed imparare a gestire il rapporto a due in un modo nuovo. Per chi è in coppia, l’energia sarà al top e non si escludono viaggi per godersi l’intimità e la forte carica erotica che vi apparterrà nel corso del mese. Lavoro: Marzo è il mese giusto per ottenere un impiego valido e firmare quel contratto tanto atteso. Possibilità di trasferimento per ottemperare a richieste professionali. Possibilità di espandere i contatti con clienti o fornitori e di vivere all’interno del nucleo lavorativo modifiche alla logistica.
Nel suo nuovo album, Non si vive in silenzio, Luisa Corna canta un pezzo sulla melodia del nostro Joseph Procino. Per ascoltare in demo Credi che…, inquadrate questo QR:
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Amori karmici La dura legge della reincarnazione
Per qualche strana ragione, questa settimana mi sono imbattuto in una molteplicità di siti internet e libri relativi al tema dell’amore Karmico. L’astrologia che si basa esclusivamente sulla legge della reincarnazione, studia le vite passate attraverso quella branca astrologica detta, “astrologia Karmica”. E’ certo affascinante poter pensare che ognuno di noi da qualche parte nel globo abbia la metà perfetta d’amare, quella che ti completa, che ti ama incondizionatamente e oltre ogni misura, ma trovo assai difficile poter realizzare su un piano pratico l’incontro tra un’anima pura del Congo e la sua esatta metà finita per chissà quali ragioni in Norvegia. Se è pur vero che il destino si manifesta senza scrupoli, è altrettanto vero che la definizione di amore karmico va prepotentemente ridimensionata e rapportata a quell’ordinario che ci appartiene. L’evolversi naturale dell’amore, che ci fa cambiare e che di conseguenza fa cambiare i nostri gusti in fatto di partner, ci conduce verso nuove conoscenze a volte così differenti le une dalle altre da farci persino dubitare di noi stessi e di un sentito coinvolgimento.
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Di per sé, l’astrologia karmica non mi convince molto. Parlare di amori reincarnati e che magicamente incrociamo sul nostro percorso è sbagliato ed è bene a tal riguardo mantenere il dovuto distacco critico. Nel presupposto della reincarnazione c’è l’oblio. Dimenticare chi si è stati, i momenti vissuti, gli amori delle nostre vite passate sono regole basilari. Perché mai quindi dovremmo rincontrare qualcuno già conosciuto in una vita passata e trascorrere ancora del tempo, delle esperienze insieme? Sarebbe noioso. E poi, l’astrologia insegna che ogni percorso che ci accingiamo a vivere nelle diverse reincarnazioni deve essere nuovo, volto ad imparare nuovi sistemi, vivere nuove esperienze archetipiche e incontrare nuovi amori con cui vivere nuove profonde passioni. Non escludo la possibilità che esistano gli incontri karmici, (anzi ne sono certo!) ma entrano nella nostra vita in una forma assai diversa da quella manifestata in precedenza: mai ripetitiva, banale, scontata. Mi batterò sempre per vivere in modo esclusivo ogni singolo incontro, nell’infinito intreccio dello spazio e del tempo nell’universo, chiamato VITA. n
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S P E D I Z I ON E I N A B B ON A M E NTO P O S T A L E - D . L . 3 5 3 / 2 0 0 3 ( C ON V . I N L . 2 7 / 0 2 / 2 0 0 4 N ° 4 6 ) A RT . 1 C O M M A 1 . D C B B R E S C I A
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Dott.ssa Rosa Savoldi
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