Il Mensile di economia, arte, costume e società made in Bergamo
Anno Tre Numero Venti | Luglio Agosto duemilaundici | Euro Due
Luglio-Agosto 2011
Open your mind, maybe it’s time…
Il mensile più dinamico della città
PUBBLIZETA
What else?
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In copertina Maxwork
Speciale Come sopravvivere all’abuso
Event BergamoUp 2° Anniversario
pagina | 10
pagina | 66
pagina | 128
bergamoup.it
Rossocorsa
MASERATI GRANTURISMO MC STRADALE. RACE INSPIRED LUXURY La GranTurismo MC Stradale è una biposto unica, che coniuga l’eleganza, la classe e il comfort inconfondibili della GranTurismo, con il carattere agonistico di Maserati Corse, sinonimo di sperimentazione continua e competitività assoluta. Nella GranTurismo MC Stradale, la più esclusiva artigianalità italiana e la cura per il dettaglio si fondono con la tecnologia più performante, sviluppata in pista ai massimi livelli. É cosi che prende corpo la granturismo Maserati più leggera, potente e veloce di sempre, la prima a superare la barriera dei 300 km/h. Un’auto che ha la pista nel DNA e la strada nel cuore. Per più contenuti www.maserati.it Per scoprire il mondo “Maserati Granturismo MC Stradale” è sufficiente inquadrare il QR Code con la fotocamera dello Smartphone. Per ulteriori informazioni sul QR Code: mobi.maserati.com MOTORE V8 4691 CC - POTENZA MAX: 450 CV A 7000 G/M - COPPIA MAX: 510 NM A 4750 G/M - VELOCITÀ MAX: 301 KM/H - ACCELERAZIONE 0-100 KM/H: 4,6 SECONDI - CONSUMO CICLO COMBINATO: 14,4 L/100 KM - EMISSIONI DI CO2: 337 G/KM - MASERATI CONTACT CENTER: 800 008 008
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“Non sei mai troppo vecchio per porti un nuovo obiettivo o sognare un altro sogno.� Les Brown
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www.bergamoup.it
L’editoriale | di Maryline JM-W
Open your mind, maybe it’s time…
Abbiamo deciso, come lo annuncia il titolo di questo editoriale, che fosse giunto il momento di aprire ispirato al ritornello della canzone Open your mind
la nostra mente - o meglio la nostra redazione - alla capitale industriale, e non solo, del nostro paese: Milano. Così da settembre, capovolgendo il mensile più dinamico della città, potrete scoprire MilanoUp. Quest’iniziativa non sminuisce per nulla il nostro interesse per il territorio bergamasco, anzi. Infatti, quando l’associazione Prometeo ha scelto Bergamo come capitale della lotta contro la pedofilia, vedi Come sopravvivere all’abuso
sapeva che il pegno da pagare sarebbe stato un certo snobismo mediatico ma, essendo l’iniziativa nata da noi, Massimiliano Frassi ha tenuto a rendere omaggio alla nostra gente, e noi di 002
Caporedattrice www.romanzocollage.it
BergamoUp speriamo con MilanoUp di
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contribuire a creare preziosi legami, tra queste due città molto dinamiche. Lo speciale del mese non poteva quindi che essere in tema. Tanto più che quest’autunno Bergamo scriAprire la mente per crescere
verà una nuova pagina della storia del nostro paese, diventando sede di una delle tre Scuole Superiori di Seguiranno Firenze e Benevento
Magistratura istituite a livello nazionale. Così ci è presso il collegio Sant’Alessandro, in attesa che si completino i lavori di Palazzo Lupi
sembrato il momento giusto per cercare di cogliere il panorama universitario che offre la nostra provincia vedi La sfida dell’Università Degli Studi di Bergamo
e valorizzare artisti e imprenditori che credono, da tempo, che sia giunto il momento di aprire la mente. vedi Art Crossing
Non mi resta che augurarvi buone
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vacanze. Arrivederci a settembre!
Buone vacanze da tutto lo staff di
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BergamoUp
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In copertina: Photo mood photo studio
sommario
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STORIA DI COPERTINA
pag.
10 Maxwork
La soluzione Orobica al lavoro interinale
musica
pag.
52 Crociera in Jazz, lago D’Iseo
VACANZe
pag.
15 Speciale Castelsardo
Un’avventura che non scorderò mai SPORT
pag.
mondo
pag.
21 Africa Rally
e mezza maratona internazionale di Bergamo
Fare del bene è alla portata di tutti
pag.
56 La notte bianca di Bergamo non si ferma nonstante la pioggia
27 Grande evento
pag.
dintorni
Silenzio... Parlano gli scatti
30 Central Bar Verdellino
Gioco
pag.
35 Dov’è questo Sagittario? Un gioco per riscoprire insieme la città
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41 Tiempo
pag.
SPECIALE: Università
63 Mondo incognita
64 Art Crossing 66 Come sopravvivere all’abuso 70 Università degli Studi
Automobile
38 Motor Center Gatti pag.
INcontri
58 Niccolò Gritti
Una serata magica
pag.
SPORT
pag.
mondanità
pag.
54 XIII Maratona
Ristoranti
TOP SPEED
pag.
79
Test Lotus Elise
Uno psi per amico
pag.
padre, tale figlio: 104 Tale La responsabilità pag.
BEL PAIS
107 Gorlago Il comune bergamasco che non passa inosservato in Quirinale CONTI IN TASCA
pag.
La deducibilità degli omaggi Ubiquità Incontri sportivi
pag.
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Thomas Oldrati
BergamoUp POINT A Passeggio per la città
pag.
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un tavolo per due
pag.
116 il Tito Persone e personaggi
pag.
118 Fiorella Della Volta
LA RIVISTA
pag.
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L’altra faccia della Violenza
TECNOLOGIA
pag.
86
113 Roma
Tempietto di Santacroce
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BergamoUp Model
Andiamo per monti
pag.
122 I sapori bergamaschi Nei rifugi delle Orobie AVVENIMENTI
pag.
126 Noir Hair & Beauty Experience EVENT
pag.
128 135 138 140
pag.
BergamoUp compie 2 anni Bagni 36 Naturale Biologico EverlineCenter
OROSCOPO
142 Cancro e Leone
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84
Cinema
pag.
Editore Pubblizeta Di Emanuele Zarcone Direttore Generale Michele Oggioni
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10 Musei della città gratuiti_City museums with free admission 8 Musei della provincia gratuiti_Provincial museums with free admission 7 Musei della provincia a ingresso ridotto_Provincial museums with reduced price admission 15 Linee bus gratis_Free bus routes 1 Linea tramviaria gratis_Free tram line 2 Funicolari gratis_Free funicular railways_Sconti in hotel, ristoranti e negozi_Discounts in hotels, restaurants and shops
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Museo Bernareggi
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MAXWORK S.p.A.
la soluzione orobica al lavoro interinale di Raffaella Ravasi Photo Matteo Mottari
U
na squadra composta da professionisti con un marcato know-how nel campo delle risorse umane - qualità peculiare per la gestione del business nel lavoro interinale - è il punto di forza della MAXWORK S.p.A., agenzia per il lavoro bergamasca che si occupa di servizi alle imprese in diversi settori:
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Somministrazione, Ricerca del personale a qualsiasi livello, Formazione delle risorse umane, Terziarizzazione di settori d’azienda, Gestione di appalti di servizi industriali, Logistica e di facility management. MAXWORK S.p.a. ha sede a Bergamo in Largo Porta Nuova e nasce nel gennaio del 2009 dall’iniziativa di un gruppo di imprenditori orobici. «La società - spiega il Presidente Dott. Placido Ilario Sapia
- è interamente a capitali bergamaschi, peculiarità che ci consente di conoscere a fondo il territorio. Così, la nostra realtà imprenditoriale si differenzia in maniera sostanziale dalle altre società interinali del territorio che sono filiali di gruppi con sede a Milano o Roma ed in alcuni casi, fanno riferimento a multinazionali estere. Anche se presenti in una quindicina di località del paese, MAXWORK S.p.a. concentra le proprie attività ed il direttivo proprio a Bergamo, condizione che permette di convogliare principalmente le energie su questa città». «Le agenzie per il lavoro - aggiunge il Presidente Sapia -sono una categoria in forte evoluzione. Il loro ruolo è fondamentale e determinante nel mondo del lavoro per due diversi motivi: creano quel “ponte” fra la precarietà e la stabilizzazione lavorativa ed inoltre, garantiscono un posto di lavoro a migliaia di persone. Circa 2000 lavoratori sono stati collocati da MAXWORK in somministrazione, ovvero il 50% nel territorio Bergamasco».
In effetti, a differenza di altri concorrenti, MAXWORK ha registrato un incremento del fatturato nonostante la crisi: «L’assetto societario del nostro gruppo - continua il Presidente dottor Sapia - si caratterizza per flessibilità e dinamicità, fattori che ci consentono di soddisfare le necessità delle aziende in difficoltà e di offrire lavoro in modo continuativo in un momento di così lenta ripresa. Il trend del volume d’affari della MAXWORK S.p.A. conferma la crescita anche per quest’anno: si prevedono 48 milioni di ricavi contro gli 11 milioni del 2009, il nostro primo anno di attività». Le agenzie per il lavoro offrono molteplici vantaggi alle imprese tra cui la somministrazione di personale selezionato e formato da esperti, pronto per essere inserito in azienda. La MAXWORK S.p.A. si differenzia per la diversificazione dei servizi, studiati per soddisfare le molteplici e precise esigenze delle aziende. Uno dei più importanti, è sicuramente l’appalto di servizi, ossia la gestione di attività aziendali delegate a terzi: «Dalle pulizie in hotel all’informatica, dalle spedizioni alla logistica - spiega il Presidente Dott. Sapia - offriamo alle aziende la gestione di segmenti di processi o di cicli produttivi completi sia in house, cioè nella sede stessa dell’azienda, sia in outsourcing, affidandolo, in questo caso, a terzi in sedi esterne all’azienda, grazie ad un collaudato e garantito modello di Taylor Made».
Gestione integrata di parti di processi produttivi e/o divisioni aziendali in house o in outsourcing: Taylor Made Outsourcing Terziarizzazione di cicli produttivi e rami di azienda ATTIVITÀ INIZIO LINEA Preparazione ed alimentazione linee produttive con relative attività di carico e scarico ATTIVITÀ FINE LINEA controllo qualità confezionamento imballaggio pallettizzazione movimentazione di magazzino e predisposizione alla spedizione Logistica, gestione magazzini ed assemblaggi vari «MAXWORK – puntualizza, infine, il Presidente dottor Placido Ilario Sapia - si assume tutti i rischi imprenditoriali ed è responsabile del prodotto finito. Inoltre, garantiamo al nostro cliente qualsiasi adempimento fiscale e contributivo, mettendo a disposizione periodici strumenti di controllo. L’appalto di servizi ci distingue dai nostri concorrenti». LA FORZA DI MAXWORK ESSERE “DIVERSI DA TUTTI”
MAXWORK S.p.A. - Bergamo, Largo Porta Nuova, 14 - Tel. 035 4823572 - www.maxwork.it
LA NUOVA RIVOLUZIONE NEL MONDO DEL LAVORO: lo STAFF LEASING contro la crisi Avv. Pasquale Calvino Il ritorno di un potente strumento di esternalizzazione: lo Staff Leasing
Dopo alterne vicende che ne hanno addirittura portato all’abrogazione con la legge n. 247/2007, lo Staff Leasing è stato reintrodotto nel nostro ordinamento in forma ampliata con la legge n. 191/2009, nell’ambito di un intervento inteso a sostenere il mercato del lavoro.
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Lo Staff Leasing è un istituto introdotto dal legislatore del 2003 consistente nella fornitura professionale di manodopera a tempo indeterminato da parte di un’agenzia per il lavoro per la realizzazione di servizi o attività espressamente individuate dalla legge o dalla contrattazione collettiva.
In concreto il rapporto di Staff Leasing si sostanzia in una relazione giuridica triangolare, che vede quali protagonisti tre attori: - l’agenzia, datore di lavoro da cui dipende formalmente il lavoratore in base al contratto di lavoro in somministrazione; il lavoratore, dipendente dall’agenzia messo a disposizione dell’azienda utilizzatrice; l’impresa utilizzatrice, che usufruisce della forza lavoro messa a disposizione dall’agenzia in seguito alla definizione del contratto commerciale, esercitando il potere di direzione e di controllo sulla prestazione lavorativa. Quando si può ricorrere allo Staff Leasing?
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Ai sensi dell’art. 20, comma 3, del D. Lgs. n. 276/2003, la somministrazione di lavoro a tempo indeterminato è ammessa: a) per servizi di consulenza e assistenza nel settore informatico, compresa la progettazione e manutenzione di reti intranet e extranet, siti internet, sistemi informatici, sviluppo di software applicativo, caricamento dati; b) per servizi di pulizia, custodia, portineria; c) per servizi, da e per lo stabilimento, di trasporto di persone e di trasporto e movimentazione di macchinari e merci; d) per la gestione di biblioteche, parchi, musei, archivi, magazzini, nonché servizi di economato; e) per attività di consulenza direzionale, assistenza alla certificazione, programmazione delle risorse, sviluppo organizzativo e cambiamento, gestione del personale, ricerca e selezione del personale; f) per attività di marketing, analisi di mercato, organizzazione della funzione commerciale; g) per la gestione di call-center, nonché per l’avvio di nuove iniziative imprenditoriali nelle aree Obiettivo 1 di cui al regolamento (CE) n. 1260/1999 del Consiglio, del 21 giugno 1999, recante disposizioni generali sui Fondi strutturali; h) per costruzioni edilizie all’interno degli stabilimenti, per installazioni o smontaggio di impianti e macchinari, per particolari attività produttive, con specifico riferimento all’edilizia e alla cantieristica navale, le quali richiedano più fasi successive di lavorazione, l’impiego di manodopera diversa per specializzazione da quella normalmente impiegata nell’impresa; i) in tutti gli altri casi previsti dai contratti collettivi di lavoro nazionali, territoriali o aziendali stipulati da asso-
ciazioni dei datori e prestatori di lavoro comparativamente più rappresentative; i-bis) in tutti i settori produttivi, pubblici e privati, per l’esecuzione di servizi di cura e assistenza alla persona e di sostegno alla famiglia. Il Legislatore nella Finanziaria 2010, rispetto alle precedenti statuizioni, ha esteso le ipotesi di ricorso allo Staff Leasing anche ai casi previsti dai contratti sindacali aziendali e non più solo dai contratti collettivi di lavoro nazionali o territoriali, stipulati da associazioni dei datori e prestatori di lavoro comparativamente più rappresentativi, delegando al controllo sociale, attuato ora anche a livello aziendale, la possibilità di individuare nuovi settori/attività, al di fuori di quelli previsti espressamente dalla legge, in cui è possibile la somministrazione di lavoro a tempo indeterminato. In più il ricorso allo Staff Leasing addirittura può essere “acausale”, cioè non vincolato alle specifiche ipotesi sopra descritte, qualora si preveda l’utilizzo di lavoratori iscritti alle liste di mobilita. Il rapporto agenzia/azienda/lavoratore I rapporti intercorrenti tra agenzia per il lavoro e azienda utilizzatrice vengono regolamentati nell’ambito di un contratto di natura commerciale a tempo indeterminato, come normato all’interno della cd. Legge Biagi (D. Legs. 276/03), mentre i rapporti di lavoro tra somministratore e prestatore di lavoro sono soggetti alla disciplina generale dei rapporti di lavoro di cui al codice civile e alle leggi speciali. Viene dunque lasciata ampia scelta alle parti circa lo schema negoziale da utilizzare, essendo possibile, in presenza dei requisiti formali e sostanziali previsti dalla legislazione del lavoro, stipulare oltre ai contratti a tempo indeterminato, anche quelli a termine, a coppia, a tempo parziale, intermittente. Nel caso della somministrazione a tempo indeterminato è anche è possibile il ricorso al contratto di apprendistato e al contratto di inserimento, purché le modalità di esecuzione del rapporto di lavoro consentano la realizzazione delle finalità di formazione ovvero di adattamento delle competenze professionali del lavoratore a un determinato contesto lavorativo tipiche di questi contratti (In tal senso si è pronunciata la Circolare del Ministero del Lavoro n. 7 del 22 febbraio 2005).
I lavoratori dipendenti dal somministratore hanno diritto a un trattamento economico e normativo complessivamente non inferiore a quello dei dipendenti di pari livello dell’azienda utilizzatrice, a parità di mansioni svolte, fatte salve le ipotesi di presa in carico di lavoratori svantaggiati. I lavoratori somministrati eventualmente assunti dall’agenzia per il lavoro con contratto a tempo indeterminato, per i periodi in cui non svolgano la prestazione lavorativa presso un utilizzatore, hanno diritto ad una indennità mensile di disponibilità (attualmente pari ad € 700,00 al lordo delle ritenute di legge, comprensiva del TFR e non utile alla maturazione di ferie, riposi, ROL, tredicesima e quattordicesima mensilità).
per il lavoratore medesimo e per l’appaltatore. Lo Staff Leasing soddisfa le esigenze aziendali di medio/ lungo periodo. Risolve il problema della motivazione del ricorso alla somministrazione, dovendosi far riferimento ad una casistica tassativa e predeterminata dalla legge e dalla contrattazione collettiva, anche territoriale ed aziendale. Consente sia di terziarizzare fasi della produzione sia di internalizzare figure caratterizzate da una elevata professionalità. Determina per l’impresa la riduzione dei costi di reperimento e gestione della forza lavoro.
Perché utilizzare lo Staff Leasing?
È l’unica forma legittima di fornitura professionale di manodopera a tempo indeterminato, capace di preservare l’azienda utilizzatrice da eventuali intermediazioni illecite di manodopera e dalle relative sanzioni, che facilmente si possono verificare in caso si esternalizzazioni attraverso appalti labour intensive. Al contempo consente all’utilizzatore di beneficiare delle prestazioni lavorative e di esercitare il potere direttivo e di controllo nei confronti dei lavoratori, pur non avendo la titolarità formale del rapporto di lavoro, e, di conseguenza, senza soggiacere ai relativi oneri e vincoli giuridici e amministrativi (buste paga, comunicazioni di assunzione/ cessazione, modelli previdenziali, ecc.). L’agenzia per il lavoro può inviare in missione presso l’azienda utilizzatrice lavoratori assunti alle proprie dipendenze secondo la disciplina generale dei rapporti di lavoro di cui al codice civile e alle leggi speciali; viene, quindi, lasciato alle parti ampia scelta per lo schema negoziale da utilizzare, essendo possibile, in presenza dei requisiti formali e sostanziali previsti dalla legislazione sul lavoro, stipulare contratti a tempo indeterminato, a termine, a tempo parziale, a chiamata, di apprendistato, di inserimento, superando il modello tipico, in caso di appalto in outsourcing, di rapporto di lavoro del socio lavoratore della cooperativa di produzione e lavoro, spesso ricco di insidie
I lavoratori somministrazione non vengono computati nell’organico dell’azienda ai fini della applicazione di normative di legge o di contratto collettivo, fatta eccezione per quelle relative alla materia dell’igiene e della sicurezza sul lavoro. Una riflessione conclusiva La somministrazione di manodopera è ormai diventata una realtà fondamentale ed imprescindibile del mercato del lavoro in Italia, si pensi che il numero di occupati interinali a ottobre 2010 si presenta in aumento del 21,4% rispetto a ottobre 2009 (dati Ebitemp), così come risulta in crescita anche il monte retributivo (+26,4%). L’utilizzo di forme, come lo Staff Leasing, che consentono un’effettiva stabilizzazione dei rapporti di lavoro vanno quindi prese nella dovuta considerazione sia dalle aziende, sia dagli operatori del diritto per conseguirne un’utilizzazione quanto più efficace in un’ottica di sviluppo, ma fermamente conforme ai principi giuslavoristici del nostro ordinamento.
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Chi scrive, per propria ferma convinzione, è portato a vedere prevalentemente gli effetti benefici di questo istituto: di seguito si propongono alcuni punti di forza che stanno determinando il successo dello Staff Leasing.
A differenza della somministrazione a tempo determinato non ha limiti quantitativi all’impiego di lavoratori somministrati da poter inviare in missione.
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Gabriele Verga & Gigi Coppolino
Seconda casa in Sardegna:
speciale
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Castelsardo
di Raffaella Ravasi
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picco sul golfo dell’Asinara, Castelsardo è un borgo che ha mantenuto negli anni il fascino immutato delle sue viuzze in pietra e l’incanto dello specchio blu del suo mare. La società Livello Mare che si appoggia come referente a Gigi Coppolino si occupa della costruzione di seconde case, ed ha scelto come zona proprio la parte nord occidentale dell’isola. Meno affollata di vip, ma non certo meno bella, Castelsardo è turisticamente vantaggiosa per chi sceglie per trascorrere le vacanze non solo una località con un mare incantato a due passi, ma ama anche per rilassarsi una vacanza che offra un turismo più culturale, con la possibilità di escursioni nell’entroterra sardo.
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Nel centro di Castelsardo, in un nuovo complesso residenziale, a 100 metri dalla spiaggia
sono disponibili, in una palazzina composta da una decina di appartamenti, diverse tipologie di soluzioni dalle varie metrature: bilocali, trilocali, al piano terra e al primo piano, fino all’attico. Tutti comunque con affaccio sul mare e dotati di ogni confort ad un prezzo contenuto e particolarmente competitivo sul mercato. Una proprietà in Sardegna è oggigiorno un investimento sicuro, garantisce una rivalutazione annua dell’immobile, soprattutto in previsione della diminuzione dei terreni edificabili e dell’aumento della richiesta di unità immobiliari in una zona di sempre maggior interesse turistico.
Le nostre soluzioni immobiliari si trovano a soli 200 metri dal bellissimo e nuovo porto turistico di Castelsardo e per gli amanti del mare al 360°: non solo mare e spiaggia, ma anche barca con 600 nuovi posti barca. Le soluzioni abitative che la società Livello Mare propone a Castelsardo offrono anche il notevole vantaggio dell’ubicazione nel centro abitativo del borgo medievale, con tutti i servizi a disposizione senza dover spostare la macchina. Perché investire proprio in questa zona dell’isola? Perché la Sardegna non è solo “Smeralda”, ma offre anche altre location meravigliose, come quella di Castelsardo, nei pressi di Stintino e dell’isola dell’Asinara, oggi facilmente raggiungibili da Bergamo con un volo diretto quotidiano Bergamo - Alghero.
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Per qualsiasi informazioni Gigi Coppolino (tel: 3355350400) è a disposizione.
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AFRICA
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fare del bene è alla portata di tutti Photo Nicola Munaretto
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oglia di avventura? Di un viaggio originale e spericolato? Ecco quello che fa per voi! Il 13 agosto avrà inizio l’Africa Rally, una folle corsa su auto di fortuna che da Sarajevo dovranno percorrere più di novemila chilometri per raggiungere l’Uganda. Obiettivo: arrivare sani e salvi al traguardo.
Una folle e spericolata corsa per dimostrare che con poco si può fare tanto!
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Giungle e deserti, strade non asfaltate e paesaggi impossibili da attraversare, questo è lo scenario che dovranno affrontare gli “avventurieri” dell’Africa Rally, una folle corsa attraverso i luoghi più selvaggi del mondo. Il coraggio degli equipaggi servirà a dimostrare come, anche senza grandi risorse, si possa dare il proprio contributo per cambiare il mondo. Infatti la gara si basa su un importate scopo benefico: ogni team dovrà devolvere una cifra in un progetto di solidarietà per l’associazione CESVI.
Si tratta di una gara avventurosa ma soprattutto divertente. Tutti i mezzi che parteciperanno alla competizione dovranno essere rigorosamente inappropriati all’impresa: di piccola cilindrata con motori non superiori a 1 litro e soprattutto di seconda mano.
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Dopo le avventure del Mongol Rally 2009 e del Mototaxi Junket 2010, a questa folle competizione parteciperà anche il già collaudato Miles Adventure’s Team, tre ragazzi che nella gara rappresenteranno la famosa rivista di viaggi e avventura Miles Magazine. Senza nessuna assistenza alla guida, al completo sbaraglio tra deserti e foreste il Team Miles correrà la competizione più estrema nella terra più emozionante e pericolosa: l’Africa.
AFRICA
RALLY
fare del bene è alla portata di tutti
La squadra sarà composta da Nicola Munaretto, giovane architetto che avrà il compito di fotografare i meravigliosi paesaggi attraversati, da Alberto Locatelli, designer di 27 anni che avrà il ruolo di meccanico e infine da Mario Berra, che di professione si occupa proprio di viaggi e con la sua esperienza pluriennale piloterà l’auto di fortuna.
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Nulla è sicuro all’Africa Rally e improvvisare è fondamentale per raggiungere la meta. Gli unici punti fermi sono la partenza da Sarajevo e l’arrivo in Uganda; ogni equipaggio potrà scegliere il proprio percorso e variarlo a seconda delle certamente numerose difficoltà. Il Miles Adventure’s Team attraverserà ben 13 paesi per un totale di 9000 km percorsi senza assistenza di nessun genere.
AFRICA
RALLY
fare del bene è alla portata di tutti
Bosnia, Serbia, Macedonia, Grecia, Turchia, Siria, Giordania, Israele, Egitto, Sudan, Etiopia, Kenya, Uganda. Questi i 13 paesi che il Miles Adventure’s team dovrà attraversare per arrivare alla meta.
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L’Africa Rally nasce per coniugare avventura e solidarietà al fine di raccogliere fondi per beneficenza: ogni equipaggio iscritto si impegna a raccogliere almeno 1.000 € da devolvere all’associazione selezionata e si impegna a regalare il mezzo con cui si è compiuto il viaggio alla popolazione locale. Per partecipare a questo progetto con una donazione potete trovare maggiori informazioni sul sito: www.milesmagazine.it
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Carmen Pugliese - Mino Mottari
Grande evento Una serata magica
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omenica 14 giugno al rinomato ristorante bergamasco Da Vittorio, nella splendida cornice della Canta Lupa, hanno partecipato ai festeggiamenti per il compleanno della dottoressa Carmen Pugliese, tanti amici, insieme a numerosi colleghi, alle più alte cariche della nostra città e al sindaco di Bergamo, Franco Tentorio. Conosco la dottoressa Carmen Pugliese dai primi anni novanta, si è sempre dimostrata una persona eccezionale e un magistrato di prim’ordine, vera colonna portante della nostra magistratura oltre a essere una collega e amica apprezzata da tutti. Ora mi affido alla penna di Raffaella Ravasi, di BergamoUp, che saprà meglio raccontare l’operato della dottoressa Carmen Pugliese. Mino Mottari
Stimatissima figura della nostra magistratura, in forza a Bergamo dal 1989, la dottoressa Carmen Pugliese è una donna solare e spiritosa, ottima conversatrice, affezionata alla città che definisce a dimensione d’uomo, a due passi da Milano e dove ancora si vive bene. Romana di nascita, ha frequentato il liceo Classico nel paese d’origine dei genitori, Tropea, dove è tornata dopo la morte del padre e dove torna tutti gli anni: ama il mare, e non rinuncia alle sue vacanze annuali a Tropea e al suo splendido mare. Laurea in Giurisprudenza nel 1975 all’Università di Messina, vince alcuni concorsi fra cui quello per Vice Direttore di carcere, funzione che svolge per tre mesi a Reggio Calabria. Ancor prima vince il concorso in magistratura ed è nominata con DM del 30 dicembre 1977.
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di Raffaella Ravasi Photo Matteo Mottari
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Grande evento Una serata magica Tirocinio al tribunale di Catanzaro per scegliere poi come sede la Pretura di Serramanna in provincia di Cagliari ove per due anni riveste il ruolo di Pretore mandamentale. Nel 1981 il Giudice Lombardini che all’epoca si occupava dell’anonima sequestri sarda, la vuole all’Ufficio Istruzione del Tribunale di Cagliari ove svolge le funzioni di Giudice Istruttore per circa 9 anni. Racconta che la figura femminile all’epoca non era molto diffusa in magistratura e diventando la prima donna Pretore e Giudice Istruttore in Sardegna e il primo PM donna a Bergamo, ha dovuto scontrarsi con qualche pregiudizio. Come Giudice Istruttore si occupa di indagini relative ad una serie di omicidi (frequenti allora in Sardegna) e di violenze sessuali e maltrattamenti. Nell’ottobre del 1989 allorché cambia il codice e la figura del Giudice Istruttore scompare, la dottoressa Pugliese decide di passare in Procura, - l’ufficio che le avrebbe garantito di proseguire l’attività investigativa - e sceglie la Procura di Bergamo, in una sorta di scommessa con se stessa, per verificare se una donna del Sud poteva lavorare nel grande Nord. Scommessa vinta: è alla Procura di Bergamo da 22 anni dove è il Sostituto più anziano. A Bergamo si occupa un po’ di tutto e fa parte del pool di magistrati che si occupano di violenze su soggetti deboli (minori e donne). Nel 2006 presso l’Università di Messina dove si è laureata, la dottoressa Pugliese ha ricevuto il premio intitolato al giudice Rosario Livatino, per l’impegno nelle indagini relative agli abusi sui minori. Ritiene che il suo lavoro le consenta di aiutare le vittime di un reato ad ottenere la giusta punizione del colpevole, di accertare la verità, non quella assoluta ma quella processuale. Viaggiatrice, ha visitato il Messico, il Perù, il Giappone, la Cina, la Russia, l’Alaska, la Nimibia e la Grecia. Grande lettrice predilige il genere thriller e legale: non si perde un libro di Patricia Cornwell, di Kate Reiks, di Scott Turrow, di Giuttari e Faletti e ovviamente divora i libri di Camilleri con protagonista Montalbano, autore che ritiene il maggiore interprete della realtà siciliana e comunque meridionale. Grande estimatrice di teatro, soprattutto quello napoletano di Eduardo de Filippo, è amante della canzone napoletana dove spesso, sfidando le stonature, si cimenta. Elegante, ama anche occuparsi della casa e curare i suoi mobili antichi, colleziona ricordi da ogni paese che visita. Una curiosità sulla dottoressa Pugliese? Durante il periodo lavorativo in Sardegna ed ora a Bergamo, ha imparato i dialetti locali, perché parlando il dialetto ci si rapporta meglio con la gente e si conosce più a fondo la realtà locale.
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“La vita è un palcoscenico e io mi ci ritrovo benissimo” è il motto del PM Carmen Pugliese, scelto per l’invito alla cena di gala in occasione del suo compleanno. 160 ospiti fra autorità e amici con aperitivo organizzato ai bordi della piscina, cambio d’abito ed ingresso al suono della “Carmen” per la cena mentre le immagini dei suoi luoghi del cuore, Roma, Tropea, Cagliari e Bergamo scorrevano. Poi il taglio della torta, il discorso delle autorità ed i fuochi d’artificio ad illuminare la notte di una serata indimenticabile.
CentralBar Verdellino di Raffaella Ravasi Photo Matteo Mottari
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uovo look per il Central bar di Luca Baldi: titolare dal 2007, Luca in dieci giorni ha rifatto il look al suo locale nel cuore di Verdellino, trasformandolo in un locale “modaiolo” dove il gioco di colore fra bianco e nero, - un dichiarato omaggio alla sua squadra del cuore, la Juventus -, si alterna fra sedie, divanetti e tavoli. Luci che cambiano per 40 posti a sedere all’interno, mentre 80 sono nel dehors sulla piazza principale con tavoli e sedie in bambù dai comodi cuscini bianchi che riescono ad ospitare, sino a 120 persone, in occasione delle feste che il Central bar ospita e organizza. Caffetteria di giorno con un consumo di ben 10 kg di caffè la settimana, il Central bar già rinomato e apprezzato punto di ritrovo per i giovani della zona all’ora dell’aperitivo, si candida a diventare locale per la nightlife bergamasca grazie al Calendario di eventi che Luca sta organizzando: noi ve ne anticipiamo e suggeriamo alcuni da segnarsi in agenda,
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Luglio Venerdì 15/7 Serata “Benvenuta estate”: Mojito dalle 18:00 Martedì 26/07 Beach Party dalle 20:00 Agosto 2/08 Serata Pampero dalle 20:00 23/08 Serata “Salutando l’Estate”: aperitivo a sorpresa dalle 18:00
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CentralBar Verdellino
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Aiutano Luca ben 8 persone che si alternano con lui dietro al bancone e fra i tavoli, ma oltre al già conosciuto appuntamento quotidiano dalle 17:30 alle 20:30 con l’aperitivo, Al Central bar si possono anche organizzare dopocena, compleanni o feste private anche con l’ausilio della musica del gruppo di D.J. ElectroFactory: 5 ragazzi, Luca, Guido, Daniele, Fabio e Mirco che suonano e collaborano agli event organizzati da Luca. E proprio per rimanere aggiornati e per sfruttare la possibilità di trascorrere una serata diversa quest’estate appena fuori città, in compagnia degli amici e sorseggiando qualcosa di fresco, basta controllare il calendario eventi su Facebook cercando Central bar di Luca Baldi, sicuri di trovarci qualche idea per una serata
diversa fra serata bollicine, degustazione di ostriche, serata salumi, beach party prima che anche quest’estate sia troppo breve e per salutarla vi segnaliamo anche la Notte Bianca di Verdellino ad inizio settembre che anche Luca e il suo Central bar stanno preparando. Basta contattarlo, Luca sorridente e disponibile, vi organizzerà una serata diversa indimenticabile… Central bar Verdellino (Bg) - Piazza della Resistenza, 11 Cell. 349 7612024 newcentralbarverdellino@alice.it dalle 6:00 alle 2:00 sette giorni su sette
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Dov’è questo Sagittario?
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isto che nessuna risposta pervenuta in redazione è corretta, vi lasciamo qualche dettaglio in più e un indizio: questo segno di fuoco nell’astrologia domina dallo sguardo gran parte di città bassa. Quindi, se riconoscete la silhouette di questo sagittario, mandate via mail (romanzocollage@gmail.com) la vostra risposta.
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MotorCenter
Gatti di Raffaella Ravasi Photo Matteo Mottari
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autofficina di Omar Gatti, 38 anni, ha aperto i battenti ad aprile a Stezzano. Omar è cresciuto in mezzo ai motori, “già a 10 anni seguivo mio padre che era un meccanico dell’Aeronautica Militare, che a sua volta faceva il lavoro del padre. La mia famiglia ha tuttora un’autofficina a Caravaggio”. Inoltre, grazie ai suoi studi presso l’ITC con specializzazione in meccanica, da sempre Omar si prende cura di auto, veicoli commerciali e industriali.
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Tiempo di Raffaella Ravasi Photo Matteo Mottari
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state al Tiempo di Mozzo? Sempre aperto 7 giorni su 7, il locale dal 2008 del trentenne Luca Locatelli, quest’estate si presenta ai clienti con un nuovo menù e soprattutto conferma la sua apertura 7 su 7 anche nel mese di agosto. Tiempo è principalmente un ristorante con 350 posti a sedere: due sale ristorante, bar con la zona lounge e due zone estive - veranda più dehors con angolo idromassaggio - per una superficie di quasi 1200 m².
Tiempo è un po’ latino, un po’ esotico, un po’ “arrogante” e un po’ modaiolo.
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Musica e karoake il venerdì, sabato dj con animazione e 3 menù diversi: Italia con la carta carne e il “pesce… poco ma buono”, Tex-Mex e Le pizze, con una lista di una cinquantina di proposte, fra classiche, speciali e le “estive del Tiempo”, tutte rigorosamente cotte con forno a legna.
Molto conosciuto per la sua cucina messicana, Tiempo ha organizzato per luglio una serata a tema per il lancio del nuovo menù:
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nel weekend 15 e 16 luglio festa messicana nuovo menù Tex-Mex Appetizers, Fajitas, Taqueria, Asados… Vini d’oltreoceano e una ricchissima carta di birre.
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Da sempre attenti alla cura e alla selezione delle materie prime, il menù di Tiempo segue anche le stagioni, per offrire ai clienti il meglio dall’antipasto al dessert: pesce freschissimo e tagli di carne con certificazioni come il pregiatissimo Black-Angus USA, tenero e dolce grazie al clima freddo del Nord America che contribuisce alla marezzatura della carne. Un’attrezzatissima cucina che funziona a pieno regime nel weekend con ben 6 cuochi più l’addetto ai dessert, è meglio prenotare il venerdì e il sabato, anche comodamente con il servizio Prenotazioni direttamente dal sito, www.eltiempo.it, soprattutto per chi volesse approfittare della zona lounge e del dehors, sempre richiestissimi nelle calde serate estive che possono comodamente concludersi a casa con “Stappa e ritappa”: portati via la bottiglia non terminata e… continua la festa!
Aperto da mezzogiorno tutti i giorni con menù per la colazione di lavoro a prezzo fisso ma con l’aggiunta del dolce in omaggio, Tiempo alle 18.00 è un appuntamento fisso da segnarsi per l’aperitivo, poi per la cena e/o il dopocena con il lounge bar fra cocktails e drinks e birre per tutti i gusti. In settimana aperto fino a mezzanotte, chiude il venerdì e il sabato alle 2 a.m. Per essere sempre aggiornati sugli event e le serate che si organizzano, basta cercare il locale di Mozzo su Facebook Tiempo Mozzo o controllare sul sito www.eltiempo.it, senza dimenticare anche la possibilità di organizzare, prenotando, una serata speciale fra amici con ORGANIZZA UN EVENTO (in Prenotazioni) compilando il modulo on-line per ricevere tutte le informazioni necessarie anche per un buffet personalizzato.
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Tiempo Restaurant pizzeria & bar Mozzo (Bg) - Via Liguria 1 Tel. 035 461500 Aperto 7 giorni su 7 anche in Agosto
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questo e altro al Fashion di Antegnate
Jazz sul Lago D’Iseo
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Un’avventura che non scorderò mai Photo Dario Guerini
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fu così, con grande desiderio di tutti i nostri appassionati del Jazz Club Bergamo e dell’associazione Il Cavaliere Giallo che venne confermato questo appuntamento annuale. La programmazione di una gita così concepita, non è cosa semplice, ma grazie alla cordiale disponibilità del Comando della Navigazione Lago D’Iseo e del Servizio a bordo Zani Catering, tutto si è svolto al meglio. Puntualità sugli orari, scelta del percorso, menù di sala, repertorio
musicale appropriato, sono stati gli elementi che hanno contribuito positivamente a questa allegra avventura. Sabato 28 Maggio alle ore 18,30 partenza dal pontile di Sarnico. Che fortuna! Quest’anno il tempo è stato clemente, anzi, talmente bello che l’orizzonte del cielo azzurro delineava un netto stacco cromatico con il blue del nostro lago. Ecco, il battello, il Bergamo, il più silenzioso, sta arrivando. Con la sua potente prua, schiuma piccole onde e attracca da noi, bordo lago. Le porte si aprono e il comandante indica di portarsi al piano superiore per una visione panoramica di tutto il lago. Vento tiepido di tardo pomeriggio, aromi dolci di tiglio, profumo di lago, una tiepida brezza accarezza il viso di tutti noi, poi un richiamo piacevole, quello della Band che riunisce tutti i presenti per un’allegra cena.
È Stars fell on Alabama il brano musicale che dà il via a questa particolare serata con la formazione del Jazz Club Bergamo in sestetto.
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Sguardi leggeri, felici, onde blu spumeggianti a pochi centimetri dai tavoli, la sera si avvicina, spiccano le montagne su alte, da ponente il sole riflette i suoi raggi su vetri di tipiche abitazioni lacustri, sulla sponda opposta è già sera, e lunghe ombre lambiscono il vecchio lungo lago. La musica si fa più intensa, brani romantici, altri all’insegna di un grande swing, il battello, dopo quasi due ore di navigazione aumenta la velocità per raggiungere il porto, si fa notte, la festa è finita, un grande applauso da tutti come un grande abbraccio, siamo arrivati al porto, l’ultimo brano musicale, nel vento notturno soffiano note di tromba, di piano, di clarinetto, di chitarra; un po’ di malinconia, quella che fissa i ricordi, quella che fa bene e che unisce l’animo di tutti. C’è ancora musica, non a caso scorrono le dolci note di Over the rainbow, ovviamente in amabile Jazz.
maratona
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e mezza maratona della città di Bergamo 25 settembre 2011 – ore 9:00
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eamitalia e Assosport, con il patrocinio dell’Assessorato allo Sport del Comune di Bergamo, della Provincia di Bergamo, Regione Lombardia e Fidal organizzano la 13^ edizione della Maratona e Mezza Maratona Internazionale della città di Bergamo. Una novità assoluta caratterizza questa edizione: in occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, la Maratona di Bergamo, Città dei Mille, è stata scelta come meta per lo svolgimento dei CAMPIONATI ITALIANI INDIVIDUALI DI MARATONA MASTERS e i CAMPIONATI REGIONALI DI MARATONA MASTER, ASSOLUTI E PROMESSE. Per questo motivo, anche in collaborazione con le Istituzioni locali, la Maratona di Bergamo 2011 diventerà occasione di festa e sarà un momento, anche istituzionalmente rilevante, nell’ambito dei festeggiamenti nazionali che celebreranno questo importante anniversario. Una scelta, quella della Fidal nazionale, che conferma la crescita della Maratona di Bergamo, che ogni anno vede aumentare i propri iscritti e che nel tempo è riuscita a creare in città un’attesa da parte di appassionati e curiosi. Un momento di aggregazione anche per tutti gli abitanti di Bergamo che ogni edizione riempiono le strade che costeggiano il percorso. 42,195 km per i maratoneti e 21,097 km per i maratonini, rispettivamente due giri ed un giro per un percorso pianeggiante, chiuso al traffico, che si snoda tutto all’interno della città di Bergamo, percorrendo alcune zone più suggestive della città. Un appuntamento
immancabile per gli atleti della provincia ma non solo, la Maratona di Bergamo attira ogni anno corridori provenienti da tutta Italia ed Europa. Un’occasione anche per far conoscere il territorio bergamasco e una vetrina speciale per la nostra città. Senza tralasciare la sua formula iniziale, la Maratona di Bergamo continuerà ad essere in abbinamento alla consueta 6 a CorriBergamo Paolo Belli, corsa non competitiva in favore dell’Associazione “Paolo Belli” che da anni si impegna nella lotta contro la leucemia. Le iscrizioni sono aperte fino a venerdì 23 settembre 2011. È possibile visionare i regolamenti e scaricare la documentazione necessaria all’iscrizione sul sito: www.teamitalia.com
internazionale
Per info ed iscrizioni: Associazione Assosport/Teamitalia srl Via Zelasco, 1 - 24122 Bergamo Tel. 035237323 fax 035224686 - teamitalia@teamitalia.com - www.teamitalia.com XIII MARATONA E MEZZA MARATONA INTERNAZIONALE DELLA CITTA’ DI BERGAMO
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in abbinamento con
La Notte Bianca Dello Sport non si ferma nonostante la Pioggia
Photo Fotoberg
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onostante le condizioni del tempo non favorevoli anche la quarta edizione della Notte Bianca dello Sport si è conclusa con il successo della manifestazione. Il tempo incerto e qualche scroscio di pioggia non hanno scoraggiato gli amanti dello sport. Migliaia di persone hanno invaso il centro città per non voler mancare ad un appuntamento imperdibile dell’estate bergamasca organizzato dall’Assessorato allo Sport del Comune di Bergamo, Bergamo Infrastrutture e Teamitalia. Dalle 17 all’1 di notte il centro cittadino si è piacevolmente animato con musica, danze e tanto sport. I passanti curiosi, inizialmente indecisi sulle attività da svolgere, si sono, col passare delle ore, sbizzarriti dedicando l’intera serata a provare non solo le classiche attività sportive, ma cimentandosi nelle più disparate proposte che la notte bergamasca offriva loro. Moltissime le discipline sportive presenti: alle attività della scorsa
edizione come il tiro con l’arco, la scherma, il montainboard, la boxe, la danza, il tennis, l’orienteering, il monociclo, quest’anno si sono aggiunte per la prima volta attirando subito la curiosità di tutti nuove arti marziali come Aikido, Jiu Jitzu, Kung fu, Teakwondo e Taijiquan. Ma non solo, nuovi campi da gioco sono apparsi nel centro cittadino: un campetto da calcio in erba sintetica, un vero green per provare ad usare la mazza da golf, un poligono di tiro per calarsi nel mondo del soft air e alcune porte per fare goal con il disco dell’hockey. Inoltre, fitness non stop con la palestra B-free di Alzano Lombardo: senza sosta corsi di gag, kick boxing, pilates e Krav maga. Anche il palco della Notte Bianca dello sport, allestito di fronte a Palazzo Frizzoni, ha proposto con continuità spettacoli di danza spaziando tra diversi generi musicali e artistici: a ritmo di musica si sono alternati la capoeira, danza del ventre, flamenco, ragga jam, hip hop,
Della Città Di Bergamo
dell’Associazione Paolo Belli Silvano Manzoni. Entusiasti per l’ottima organizzazione, hanno iniziato una passeggiata tra tutti gli stand allestiti e, immersi a loro volta nello spirito dell’evento, si sono cimentati in alcune delle attività sportive presenti. L’attenzione è ora rivolta alla 5a edizione: sollecitati dall’entusiasmo delle associazioni sportive che hanno già espresso la volontà di ripresentarsi nel 2012 e soddisfatti per la costante attenzione del pubblico, il comitato organizzatore sta già pensando a come far crescere ulteriormente questa manifestazione e vi dà appuntamento al prossimo anno!
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danza afro e macumba. Per tutto il Sentierone, dalla Chiesa di San Bartolomeo dove era allestita una piscina fino a Piazza Matteotti, passando per piazza Vittorio Veneto, piazzetta Piave e il quadriportico, lo spettatore è stato immerso in un autentico villaggio sportivo e ha respirato i valori genuini dello Sport. Non sono volute mancare anche le autorità organizzatrici: alle 18:30 si sono incontrati per un saluto alla manifestazione il Sindaco di Bergamo Franco Tentorio, l’Assessore allo Sport Danilo Minuti, il rappresentante di Bergamo Infrastrutture Giorgio Gandini, il presidente di Teamitalia Roberto Gualdi e il presidente
Silenzio… Parlano gli scatti
di Niccolò Gritti
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er parlare di un fotografo servono più immagini che parole, così ho deciso di lasciare ampio spazio alle foto di Niccolò Gritti. Ma per i lettori che, come me, amano il verbo, un questionario de Proust mi è sembrato il modo migliore per svelare questo effervescente fotografo bergamasco.
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di Maryline JM-W
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1. Descrivi te stesso in una frase: Sono molto ricco… d’animo. 2. Cosa detesti più di tutto? Il pessimismo di alcune persone. Sono convinto che tutti possano trovare spazio nella società. I tempi di crisi ci sono sempre, ce lo insegna la storia. L’importante è dare il massimo e impegnarsi fino in fondo in ciò che si crede veramente. 3. Cosa apprezzi di più nei tuoi amici? Amo le persone sincere e alla mano con cui poter condividere passioni ed opinioni. 4. La tua idea di felicità? Vivere la vita con i suoi ostacoli come se fosse sempre un’occasione per migliorarsi e raggiungere il successo personale. La massima felicità è riuscire a raggiungere i propri obiettivi con le proprie forze. 5. Qual è il primo evento storico di cui hai memoria? Posso dire il primo che mi viene in mente e che mi sconvolse di più: l’11 settembre 2001. Lo ricordo come se fosse oggi. 6. Chi ti fa ridere di più? Il migliore è sempre Paolo Villaggio nella parte di Fantozzi, l’unico che è riuscito a rappresentare lo stereotipo dell’italiano medio in modo satirico rimanendo estraneo alla politica. Non amo i comici di oggi che fanno della politica il modo per guadagnare applausi. 7. Un artista o scrittore che ha segnato la tua vita? Lo scrittore inglese J.R.R. Tolkien, capace di inventare da zero una mitologia da “donare” alla propria nazione e uno dei pochi secondo me a far trasformare al lettore parole scritte in immagini. 8. Hai un motto? Meglio morire in piedi che vivere in ginocchio. 9. Chi, cosa e perché attrae la tua attenzione? Vengo attratto spesso dagli occhi delle persone: non sono solo lo specchio dell’anima, ma sono un capolavoro ingegneristico della natura, la nostra macchina fotografica naturale. 10. Cos’è volgare per te? Trovo volgare l’uso improprio del corpo femminile; sono dell’idea che si possano fare foto anche di nudo, ma con l’obiettivo di trasmettere un’emozione o un messaggio. 11. Il vero lusso è… Decidere sempre cosa poter fare della propria vita. 12. Se tu potessi esprimere un desiderio, cosa chiederesti? Poter girare il mondo e vedere qualsiasi posto su un deltaplano che non perde mai quota. L’ho sognato parecchie volte.
13. Nel migliore dei mondi che parola aboliresti? La parola Morte… Vi aspettavate forse la Guerra? 14. Se tu avessi il potere assoluto per un giorno che cosa faresti? Creerei il vaccino per ogni male. 15. Quanti anni vorresti avere? Ogni tanto penso a quanto era bello avere 6 anni: la massima preoccupazione era il primo compito in classe... 16. Il futuro ti fa paura? No, anzi... spero mi sorrida… la paura sarebbe avere un futuro già programmato. 17. Qual è l’ultima cosa che fai prima di andare a dormire? Riassumo la mia giornata e cerco di capire cosa ho sbagliato e cosa ho fatto bene. 18. Il tuo primo pensiero quando ti svegli? … ancora 5 minuti dai… [sorride] 19. Che cos’è un fotografo nell’era del digitale? A mio parere un fotografo deve sapere catturare e trasmettere un’emozione su una foto che di per sé è immobile… ormai tutti hanno una macchina fotografica ma pochi la usano nel modo giusto limitandosi spesso a premere il pulsante di scatto… vedo gente comprare macchine costosissime solo per far effetto sugli amici… nell’era del digitale si possono fare foto meravigliose anche con un telefonino, l’importante è avere occhio, creatività e il giusto tempismo. Il digitale mi ha aiutato molto e mi sta aiutando ancora a migliorare e a sperimentare cose nuove, però nutro gran rispetto per i fotografi dell’era analogica che svolgevano lo stesso lavoro senza l’ausilio di computer e display. 20. Quanto conta l’amore su una scala da 0 a 10? 5. Dò un voto a metà perché sono dell’idea che troppo amore vada ad offuscare la razionalità e al contrario, che troppo poco renda la vita più difficile. Non bisogna cercare l’amore solo perché ci si sente soli, altrimenti significherebbe non riuscire a viver bene con se stessi. 21. E il sesso? Spero maschio se avrò un figlio… [ride] 22. Mai senza…? La mia digitale Nikon; non ne posso fare a meno, è il mio terzo occhio bionico. Quando hanno rubato la mia vecchia macchina fotografica qualche mese fa, per me è stato quasi come un lutto. Non tanto per il danno economico quanto per il fatto che è la mia compagna in momenti di solitudine.
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Keep in touch with facebook (Niccolò Nikon Gritti) o www.nikongritti-foto.com
speciale Mondo incognita Un fumetto fatto con personaggi che vivono in un guscio al di fuori del nostro mondo e che lo vedono guardandolo attraverso un buco.
UniversitĂ
di Rach. Finazzi
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Rach. finazzi finazzidea@gmail.com
speciale
Art
Crossing
La fabbrica palcoscenico di cultura di Maryline JM-W Photo M. G. Elmi – A. Borrelli – A. Erba – G. Brena
A
prire la mente, anche e soprattutto, in luoghi quotidiani, com’è successo sabato 11 giugno, a Seriate, dove per la prima volta, una fabbrica funzionante, la Minifaber di Rita e Raffaello Melocchi, ha aperto le sue porte al pubblico per una manifestazione culturale: Art Crossing. Dietro questo titolo, incrocio d’arte, si celava il desiderio di unire il mondo del lavoro al mondo dell’arte, trasformando la Fabbrica, per una sera, in un palcoscenico di cultura. La serata è iniziata con un augurio da parte di Rita Melocchi:
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“che la fabbrica non sia solo fatica, ma anche un luogo dove crescere ed emozionarsi.” Quindi, Francesco Lussana, artista che - lavorando in Minifaber, convive da sempre con i rumori della Fabbrica - ha avviato le potenti presse meccaniche, dando così vita ai danzatori di Le molecole, i cui corpi si sono sintonizzati in una contact improvisation prima sui ritmi e i suoni della fabbrica, poi sui tempi e la melodia dei Tool Silence. Una band che, nel suo ultimo album, ha registrato un pezzo avente proprio per base i rumori dell’elettroerosione a filo e della pressa meccanica.
“La mente è come un paracadute funziona solo se si apre.” Albert Einstein
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Questa performance, oltre a rendere in Arte l’affascinante e complessa interdipendenza dei vari ingranaggi di una fabbrica metalmecanica, e non solo, ha permesso ad un vasto pubblico di “toccare con occhi”, la ricerca artistica di Francesco Lussana che da 15 anni ormai estrae la sua Arte dal processo produttivo. La serata si è conclusa quando l’artista ha autografato i pezzi realizzati durante lo spettacolo. Questi lavorati, prodotti normalmente per la CETA - azienda che produce, tra le altre cose, delle tribune -, hanno permesso ai presenti di portarsi simbolicamente a casa un pezzo di questo inusuale palcoscenico di cultura: la Fabbrica. Il prossimo appuntamento con Francesco è per quest’autunno, e la RAI sarà presente, quindi keep in touch e andate su www.francescolussana.com per vedere il video di Silvano Noris.
speciale
“Come sopravvivere all’
abuso”
Bergamo capitale della lotta contro la pedofilia
di Maryline JM-W
“R
icordatevi che avete il diritto e il dovere di essere testimoni della vostra sofferenza o di quella dei vostri cari. Per sensibilizzare gli scettici. Abbattere gli omertosi. Zittire gli imbecilli.” Queste le parole di Massimiliano Frassi, che ha gentilmente accettato di raccontarci il raduno nazionale vittime pedofilia, che si è tenuto da noi dal 17 al 19 giugno scorso. Racconto che ci aiuterà, spero, a capire quanto è urgente aprire la mente se vogliamo lottare contro queste violenze.
chi sono i pedofili? che vita conducono? Quali giustificazioni adducono quando vengono scoperti, arrestati e processati? Ma come
Questo libro risponde a domande quali:
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lo precisava Auguso Cavadi nella sua recensione (La Repubblica, 05 giugno scorso): “Leggere libri come questo non è piacevole. Vengono evocati casi di un’efferatezza che supera le capacità d’immaginazione di un lettore medio. Se non si ha il gusto dell’orrido, l’unica motivazione adeguata è voler impegnarsi - come suggerisce nella intensa prefazione il magistrato palermitano Alessia Sinatra - a lavorare su una tragedia dalla «dimensione culturale, sociale e politica».
“Quando un paio d’anni fa al sottoscritto venne l’idea (subito approvata dal direttivo di Prometeo Onlus di Gorle) di provare a riunire alcune vittime della pedofilia, lontana anni luce era la dimensione che quel gruppo avrebbe preso oggi. Ma non è solo una questione di numeri. È anche una questione di forza. Quella che il gruppo trasmette a chi vi entra.
Prometeo: titano, eroe amico del genere umano, è nella mitologia greca il figlio di Giapeto e di Climene. Uniti si è più forti e nessuno dolore ci può fermare!
Potrei continuare all’infinito, poiché queste, ed altre, sono le storie che abbiamo ascoltato. E soprattutto condiviso.
L’idea è di combattere la solitudine, togliendo le vittime dal silenzio a cui il male le ha relegate. Il gruppo riunisce casi di abusi familiari, di abusi nelle scuole, nel clero, nelle associazioni sportive, su disabili; genitori di bambini abusati; e adulti vittima di abusi quando erano piccoli. L’età spazia dai 6 mesi agli 83 anni. La provenienza: dalla Sicilia al Piemonte. E una volta all’anno, ci riuniamo per testimoniare del nostro percorso.
“SEI UN BAMBINO VERAMENTE CATTIVO” Il molestatore accusa il bambino di avere commesso qualcosa di sbagliato e promette di non dirlo ai suoi genitori soltanto se accondiscenderà a fare ciò che gli viene richiesto.
Impossibile concentrare in poche righe tutte le storie ascoltate in quasi tre giorni di lavoro. Unico il comune denominatore: l’abuso. Diverso per età, zona geografica e provenienza (il padre, il fratello, il nonno, il sacerdote, l’allenatore, il medico, etc.).
Uno il tema che abbiamo affrontato: come si sopravvive all’abuso.
Già, come si sopravvive ad un abuso? Come si sopravvive se quel abuso è stato condiviso dall’intera comunità e tu sei messa al bando come un’appestata, solo perché hai avuto la sensibilità di credere ai tuoi bambini, denunciando il pedofilo travestito da prete?
Come si sopravvive se i parenti di lui, che nel frattempo si è tolto la vita (dopo aver ammesso gli abusi), continuano a minacciarti ed incolpare te, “che se stavi zitta era meglio per tutti”? Come si sopravvive se gli amici
intimi ti dicono che “i panni sporchi si lavano in famiglia” e che migliaia di immagini pedofile nel suo computer non significano certo che lui sia poi “così cattivo”? Come si sopravvive alla madre che entra in camera da letto e dice al marito (tuo padre), che ti sta stuprando, di abbassare la voce che i vicini sentono?
Forse la risposta a questo quesito, la prima risposta, sta proprio nella condivisione. Condividere un dolore significa perlomeno fare in modo che anche altri lo possano attaccare, rendendolo meno forte e per questo più sopportabile. Condividere sognifica sapere che non si è soli e che, un giorno, questa condivisione
sarà l’esempio per chi ancora non crede. Per chi non vuole credere. Per chi protegge chi abusa.
“Bisognerebbe portare qua delle telecamere, far trasmettere tutto quanto qua dentro diciamo al mondo intero. Solo così le cose cambierebbero drasticamente” sostiene Matteo, papà di una bimba vittima di abusi dal migliore amico di famiglia. È infatti la solitudine una delle peculiarità che emergono dal gruppo. Il non riuscire, o a volte potere, raccontare tutto quanto a chi sta loro accanto. A chi frequentano.
Paura questa figlia di quel senso di colpa che tutte le vittime, a vari livelli, hanno sperimentato, lasciando in loro anche la più forte delle vergogne.
“Oggi ho deciso ascoltandovi che lo dirò ai miei familiari a cui ho sempre tenuto tutto nascosto. Sono adulti, staranno male, ma poi io mi sentirò sollevato e loro, ne sono certo, mi vorranno ancora più bene, dando finalmente una spiegazione a quei miei silenzi, a quei miei immotivati malumori” ha aggiunto Matteo. 067
“TI FACCIO UN REGALO” Al bambino viene offerto in regalo qualcosa che egli desidera molto, come dolci, un giocattolo, soldi, cibo o altro. A volte il molestatore può portare via qualcosa al quale il bambino è particolarmente affezionato e promettergli di restituirlo soltanto a patto che il bambino assecondi i suoi desideri, o mantenga il segreto se l’abuso è già avvenuto.
speciale “Come sopravvivere all’
abuso”
“TI VOGLIO FARE DELLE FOTO” Spesso il bambino viene invitato a posare per una sessione fotografica o ripreso per fare un filmino. Alcuni molestatori allettano i bambini con la promessa di farli diventare famosi, magari garantendo di farli partecipare a trasmissioni televisive. Purtroppo questa è una delle modalità con cui più frequentemente viene perpetrato l’abuso sessuale (spesso confuso e misconosciuto) su adolescenti. Ma la condivisione non basta, ne siamo consapevoli. “Mio marito è stato condannato a circa due anni col rito abbreviato. Due anni non sono nulla. Ora è libero. E ancora più arrogante”.
Non è solo la mentalità a dover cambiare è anche la legge. Che si faccia davvero garante dei diritti dei bambini e li tuteli sempre e comunque. Al fronte anche dell’alto tasso di recidività dei pedofili.
Affido la conclusione di questa succinta relazione ad una frase detta da un papà. Speciale. Ancora più speciale se comparato coi fantasmi di papà manifestatisi in tantissimi racconti qui narrati. “Esco da qua con un telepass, che porterà me e la mia famiglia, su un’autostrada. Quella della nostra vita felice. Che niente e nessuno potrà più sporcare”. La stessa strada già imboccata da tempo da Aurora. Per anni bimba abusata. Quando la incontrai anni fa faceva fatica a guardarmi in faccia, per la vergogna che sentiva verso l’intera specie umana (maschile). Oggi è qua. Rinata donna in dolce attesa. Mano nella mano con il suo amato marito. Portatori di quella vita che continua. Malgrado tutto e tutti. E che dimostra che quando è l’amore a vincere, non c’è niente altro che il male possa fare.”
ANVA L’Associazione Nazionale Vittime Pedofilia è un progetto promosso dalla Associazione Prometeo onlus di Gorle, nato dall’idea di creare un fronte comune fatto non solo da “esperti” ed operatori del settore, ma soprattutto dalle vittime. Sono già centinaia le adesioni. Se volete, potete mandare anche la vostra testimonianza che, come già fecero più di 10 anni fa per la prima volta in Italia, renderanno pubblica (con garanzia di anonimato e nomi fittizi), dandovi VOCE.
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Molte testimonianze sono pubblicate anche nel blog www.massimilianofrassi.it Riferimenti utili info@associazioneprometeo.org Tel.& Fax: 0364 880593
“NESSUNO TI CREDERÀ” Spesso il molestatore anticipa al bambino che, qualora voglia riferire il segreto a qualcuno, nessuno gli crederà, inoltre i genitori si arrabbieranno moltissimo.
E sul sito www.associazioneprometeo.org troverete preziosissimi consigli sul come comportarsi se ci s’imbatte in pedopornografia o se si deve interagire con un bimbo abusato; importante anche la documentazione relativa all’omertà che vige quando il problema coinvolge la chiesa o la scuola; e molto altro ancora.
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speciale
La sfida della
Università Degli Studi di
Bergamo
ricerca, alta formazione e internazionalizzazione della didattica di Barbara Pellegrinelli
S
i dice spesso che l’Università deve rappresentare l’avvenire del Paese, promuovendo la crescita e la formazione di quella forza lavoro che avrà il delicato compito di provare a fare riemergere l’Italia dalla difficile condizione nella quale oggi verte. In questa frase, che suona come annuncio benaugurale, sono riposte le speranze di un’intera generazione di giovani ed è confortante constatare come, negli ultimi decenni, il finanziamento pubblico abbia consentito all’Università italiana di spogliarsi di una veste tradizionalmente elitaria per garantire a tutti il diritto ad ottenere una professionalità mirata all’adeguato inserimento nel mondo del lavoro e nel contesto sociale. Non dimentichiamo, infatti, ch’essa è un osservatorio privilegiato dei processi di trasformazione in atto nella società e delle dinamiche che da essi scaturiscono. La realtà della nostra provincia potrebbe di primo acchito apparire limitata rispetto a quella di altre grandi città italiane. Di fatto, l’Università degli Studi di Bergamo, pur avendo solo qualche decennio di vita, ha raggiunto le dimensioni di storiche Università internazionali, costituendo oggi una presenza forte e significativa nella realtà locale e regionale: la dislocazione in punti nevralgici del
tessuto urbano ne testimonia altresì il radicamento nella città e nel territorio e l’Ateneo può ora contare su una superficie di più di 47 mila metri quadrati (dato aggiornato a marzo 2008). Del resto, i numeri sono quanto mai eloquenti:
Quasi 16 mila studenti, organizzati su 14 corsi di laurea triennali, 17 corsi di laurea specialistica e 14 dottorati di ricerca. La ricerca, che insieme con l’alta formazione costituisce da sempre la missione primaria dell’Università, è valorizzata da numerose iniziative nate in seno all’Ateneo, spesso coadiuvate e finanziate da varie associazioni di categoria nell’ottica di un piano di relazioni con il territorio. Inoltre, per ciò che attiene i rapporti con il mondo imprenditoriale, l’obiettivo dell’Ateneo è quello di continuare a commisurare la propria offerta formativa con le reali esigenze del sistema economico e del mondo associativo.
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laureata in Lingue e Letterature Straniere. E’ stata per diversi anni assegnista di ricerca e professore a contratto presso l’Università degli Studi di Bergamo, pubblicando vari lavori scientifici.
La prima struttura universitaria sorse a Bergamo 50 anni fa, nel 1961, su iniziativa dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e con il concorso del Comune di Bergamo. L’idea fu quella di avviare una Scuola superiore di giornalismo e mezzi audiovisivi, scuola di specializzazione post-laurea, la quale, benché di breve durata, ebbe un ruolo fondamentale nel processo di sensibilizzazione che di lì a pochi anni avrebbe condotto all’effettiva nascita dell’Università di Bergamo. Il passo successivo fu la costituzione, il 16 novembre 1968, del Consorzio per l’istituzione di facoltà universitarie in Bergamo. In quello stesso anno 1968, la concomitante chiusura del corso di Lingue straniere presso l’Università Bocconi di Milano spinse all’attivazione dell’Istituto di Lingue e Letterature Straniere, centrato sull’insegnamento delle cinque lingue fondamentali (francese, inglese, spagnolo, russo, tedesco). L’anno accademico 1974-75 fu invece segnato dall’inaugurazione del Corso di laurea in Economia e Commercio che portò ad un significativo incremento del numero di docenti e studenti, catalizzando altresì l’attenzione degli enti finanziatori interessati al ruolo di mediazione svolto dall’Università nell’ambito dei rapporti con le attività
economiche e le istituzioni locali. Fu però solo dieci anni dopo, nel 1985, che si attuò la radicale distinzione in due Facoltà con la nascita della Facoltà di Economia, cui si aggiunse nel 1991 la neonata Facoltà di Ingegneria a Dalmine. In tal modo, la proposta formativa dell’Ateneo andava a spalmarsi su tre importanti settori, rendendosi sempre più coerente rispetto all’effettiva domanda del territorio.
Inoltre, nel successivo anno 1992 l’Istituzione passò allo Stato con la nuova e definitiva denominazione di Università degli Studi di Bergamo. L’ultimo decennio ha poi visto il trasferimento della Facoltà di Economia da Città Alta a Bergamo Bassa (2001) nella sede di via dei Caniana, l’acquisizione della nuova sede di Sant’Agostino e del vicino ex Pensionato Baroni (nei cui locali ha trovato spazio un nuovo polo umanistico), l’apertura della sede di via Moroni per la Facoltà di Giurisprudenza e il trasferimento di alcuni uffici nella nuova sede di via San Bernardino.
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Un po’ di storia…
speciale La sfida della
Università Degli Studi di
Bergamo
Oggi, l’Ateneo diretto dal prof. Stefano Paleari articola la propria attività attraverso tre grandi poli che condividono gli obiettivi comuni della ricerca e dell’alta formazione: il polo umanistico, che comprende le tre Facoltà di Lingue e Letterature Straniere, Scienze Umanistiche e Scienze della Formazione, il polo economico-giuridico, che consta delle Facoltà di Economia e di Giurisprudenza, e il polo scientifico-tecnologico con la Facoltà di Ingegneria.
Il polo umanistico
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Facoltà di Lingue e Letterature Straniere La Facoltà di Lingue e Letterature Straniere, presieduta dal prof. Bruno Cartosio, è la più antica dell’Ateneo di Bergamo. Nelle classifiche annuali del Censis, che valutano il livello qualitativo delle Facoltà a livello nazionale, è sempre risultata ai primi posti della graduatoria (sesta
nel 2010). Essa propone due corsi di Laurea triennali e quattro corsi di Laurea magistrale, in cui oltre alle lingue e letterature “tradizionali” sono stati aggiunti gli insegnamenti delle lingue e culture cinese, araba e giapponese, rendendo così l’offerta didattica coerente con l’evoluzione sociale e lo sviluppo delle attività economiche caratterizzanti il territorio regionale.
di ricerca sui Rinascimenti (IRR) e il Centro per l’Innovazione e la Gestione della Conoscenza (COGES), promosso dal Dipartimento di Ingegneria Industriale e dal Dipartimento di Lettere, Arti e Multimedialità.
Prof. Bruno Cartosio (Lingue e Letterature Straniere)
Per quanto attiene alla ricerca, nel prossimo anno accademico si cominceranno a vedere i primi esiti dell’applicazione della “Riforma Gelmini”, che prevede tra l’altro l’attribuzione ai Dipartimenti di funzioni organizzative concernenti sia la ricerca, sia la didattica. I Dipartimenti di Lingue, letterature e culture comparate e di Scienze dei linguaggi, della comunicazione e degli studi culturali – istituiti nel 2004 e diretti rispettivamente dai professori Marina Dossena e Fabio Rodriguez Amaya – si sono sempre caratterizzati per l’attenzione all’interdisciplinarità, alla dimensione internazionale della ricerca e al suo impatto positivo sulla didattica a tutti i livelli. Oltre alle numerose pubblicazioni di cui sono autori o curatori i docenti, entrambi i Dipartimenti diffondono i risultati delle loro ricerche attraverso iniziative scientifiche e culturali di alto profilo. In entrambi i Dipartimenti sono poi attivi centri di ricerca che propongono frequenti attività di grande interesse: il Centro di Ricerca sui Linguaggi Specialistici; il Centro di Studi sui Linguaggi delle Identità; il Centro studi per il Turismo e l’interpretazione del territorio ed infine il Laboratorio cartografico Diathesis. Il Dipartimento di Lingue, letterature e culture comparate è inoltre sede del Dottorato di ricerca in Letterature euro-americane che appartiene a un network di Dottorati europei in Studi letterari e culturali.
Il Dipartimento è inoltre sede amministrativa di due dottorati di ricerca: il Dottorato in Teoria e analisi del testo, che ha una presenza nel dottorato estero presso l’Università della Sorbonne a Parigi, e il Dottorato in Scienze della Cooperazione Internazionale “Vittorino Chizzolini”. Si evidenzia inoltre l’Erasmus Mundus Joint Doctorate (EMJD) “Cultural Studies in Literary Interzones”, dottorato internazionale finanziato dall’UE che ha l’obiettivo di formare sia prestigiosi accademici negli ambiti interdisciplinari delle letterature, della cultura visuale e dell’antropologia, sia consulenti d’eccellenza nell’ambito di un business che presti la dovuta attenzione ai fenomeni culturali su scala globale. Si segnalano infine iniziative culturali come la collana “Traditio et renovatio”, su tematiche medioevali, o progetti più ampi che coinvolgono l’Università in campagne di restauro, come la recente mostra di Lorenzo Lotto alle Scuderie del Quirinale. Chiusasi il 12 giugno, l’esposizione è stata curata dal prof. Giovanni Carlo Federico Villa, docente di Storia dell’Arte Moderna e Museologia e Critica d’Arte della Facoltà.
Facoltà di Scienze Umanistiche
Facoltà di Scienze della Formazione
La Facoltà di Scienze Umanistiche, presieduta dalla prof. ssa Claudia Villa, organizza un corso di Laurea triennale in Lettere e due Corsi di Laurea Magistrale in Culture moderne comparate e Diritti dell’uomo ed etica della cooperazione internazionale (interfacoltà con Giurisprudenza). Alla Facoltà afferisce il Dipartimento di Lettere, Arti e Multimedialità, che promuove una serie di iniziative culturali legate al’attività di ricerca dei suoi membri. Esso coordina, ad esempio, il Centro Arti Visive (CAV), l’Istituto
La Facoltà di Scienze della Formazione, presieduta dal prof. Ivo Lizzola, prevede due corsi di Laurea triennali e due corsi di Laurea magistrale. L’offerta formativa si prefigge lo scopo di sviluppare negli studenti le capacità di osservazione e riflessione delle complesse dinamiche sociali ed individuali, e di preparare alle professioni di educatore ambientale, educatore sociale e di comunità, educatore della prima infanzia, psicologo tecnico e operatore dei servizi sociali.
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Prof.ssa Claudia Villa (Scienze Umanistiche)
speciale La sfida della
Università Degli Studi di
Bergamo
Nell’ambito della ricerca, dalla sinergia tra la Scuola di dottorato in antropologia ed epistemologia della complessità e il Centro di ricerca scienze umane salute e malattia è nato un importante progetto di ricerca spalmato nel quadriennio 2009-13, che prevede un consistente finanziamento di circa 150 000 euro da parte dell’Associazione Cure Palliative di Bergamo. Il progetto dal titolo: “Rete sociale e continuità terapeutica. Studio dei modelli socio-sanitari di governante e dei percorsi di cura legati all’inguaribilità terminale”, è sviluppato da un gruppo di ricercatori dell’Università degli Studi di Bergamo (responsabile scientifico il prof. Stefano Tomelleri)
torio, ricostruendo i modelli sociali della cura nelle fasi di fine vita e realizzando un’analisi comparata tra provincie e tra regioni. Il tutto cercando di valorizzare: la relazione tra specialisti ospedalieri e medici di medicina generale, le connessioni con le altre strutture sanitarie e assistenziali, i legami con il territorio e con l’assistenza domiciliare integrata ed infine il corretto utilizzo delle dimissioni protette o programmate dei pazienti terminali.”
Prof. Ivo Lizzola (Scienze della Formazione)
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Prof.Stefamo Tomelleri
Tra questi, Marco Zanchi spiega: “il progetto di ricerca nasce dalla constatazione che il territorio bergamasco, pur essendo una delle punte di diamante del sistema sanitario nazionale, è caratterizzato da una significativa presenza di malati oncologici e non, con diagnosi infausta, e un significativo numero di persone anziane non autosufficienti che, terminata la fase di terapia attiva, scompaiono o nell’anonimato di percorsi di cura privati o nell’articolato iter terapeutico previsto dall’attivazione delle cure domiciliari e dei ricoveri in contesti riabilitativi o residenziali. Il lavoro prevede che siano verificate eventuali discrepanze nei percorsi di continuità terapeutica legata all’inguaribilità terminale, approfondendo lo studio delle normative vigenti e delle strategie di interconnessione attivate sul terri-
Il polo economico-giuridico Facoltà di Economia La Facoltà di Economia dell’Università di Bergamo, presieduta dalla prof.ssa Laura Viganò, vanta una tradizione consolidata nel formare sia capacità di operare con successo in azienda, nel percorso di Laurea in Economia Aziendale, sia competenze di economia applicata e di politica economica, nel percorso di Laurea in Economia. I corsi triennali trovano poi un’occasione di consolidamento con le lauree magistrali sempre negli stessi indirizzi. Una di
queste, la laurea in Management, Finanza e International Business, sarà offerta dal prossimo anno accademico anche interamente in Inglese coerentemente con un’esigenza di internazionalizzazione. “Inoltre” - spiega la stessa Preside – “da 9 anni organizziamo, in collaborazione con l’Università del Missouri-Columbia, il Summer Business Program, con il quale 160 studenti (80 americani e 80 della Facoltà di Economia) studiano insieme per quattro settimane a Bergamo, in corsi tenuti in inglese da nostri docenti interni e da americani. La nona edizione si è conclusa la scorsa settimana; un’esperienza unica di cui gli studenti sono sempre entusiasti.” Anche sul fronte della ricerca i docenti della Facoltà e dei Dipartimenti operano ampiamente in ambito internazionale. “Proprio in questi giorni” – prosegue Viganò – “si è tenuto il terzo International Symposium on Entrepreneurship – a cura dell’ELab – con esperti di calibro mondiale che sul tema dell’imprenditorialità si sono confrontati tra di loro e con la nostra ricca realtà imprenditoriale. Anche in questo caso, è importante la ricaduta sugli studenti.”
zazione di produzione di energia elettrica, considerando l’impatto delle emissioni di CO2. Altro tema con apporti multidisciplinari è quello assicurativo, per la gestione dei rischi nei rami danni, mentre gli aziendalisti studiano le possibilità di introdurre sistemi innovativi di copertura da rischi meteorologici per popolazioni rurali del Sud del mondo. Interessanti sono anche gli studi degli economisti sulla formazione e sul ruolo del “capitale sociale” nell’accezione sociologica che si riferisce alle relazioni interpersonali che caratterizzano il funzionamento della società.” – conclude la Preside Viganò.
Facoltà di Giurisprudenza L’offerta formativa della Facoltà di Giurisprudenza, presieduta dalla prof.ssa Barbara Pezzini, propone il corso di Laurea triennale in Operatore giuridico d’impresa, la Laurea magistrale a ciclo unico in Giurisprudenza, di durata quinquennale, e il corso di Laurea magistrale in Diritti dell’uomo ed etica della cooperazione internazionale (interfacoltà con Scienze umanistiche). Inoltre, su incarico dell’Associazione Polizia Locale della Provincia di Bergamo, è stato organizzato un corso di supporto alla formazione per l’accesso ai ruoli della polizia locale e per l’aggiornamento del personale dipendente in materie giuridiche e professionali.
Altri temi all’avanguardia su cui i Dipartimenti lavorano con successo, dando conto della varietà degli interessi e dell’attualità della ricerca che si svolge all’interno della realtà bergamasca, riguardano la business ethics. “Sull’ambiente e l’energia lavorano sia colleghi aziendalisti sia matematici, i primi studiando le implicazioni aziendali delle politiche energetiche, i secondi sistemi di ottimiz-
Prof.ssa Barbara Pezzini (Giurisprudenza)
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Prof.ssa Laura Viganò (Economia)
speciale La sfida della
Università Degli Studi di
Bergamo
Alla Facoltà afferisce il Dipartimento di Scienze giuridiche (intitolato all’illustre giurista Alberico da Rosciate), che si occupa di tutti gli ambiti disciplinari della materia giuridica e che promuove il Dottorato in Diritto pubblico e tributario nella dimensione europea. Questa tendenza all’internazionalizzazione nell’ambito della didattica e della ricerca – sposata peraltro da tutto l’Ateneo – è spesso rintracciabile anche nel percorso di studio scelto dai suoi studenti. Vale la pena segnalare, a titolo di significativo esempio, la tesi di Laurea Specialistica dal titolo “L’assetto costituzionale di Honk Kong e Macao dopo il ritorno alla Cina popolare: il modello One Country, two systems”, sviluppata da Filippo Vailati e coordinata dal prof. Mauro Mazza. “Il lavoro” – spiega lo stesso Mazza – “testimonia lo spiccato spirito d’iniziativa dei nostri studenti, desiderosi di occuparsi di tematiche attuali e d’interesse globale. Vailati, ora a Rotterdam per seguire un Master in Diritto marittimo comparato e peraltro già inserito in uno studio di diritto internazionale di Milano, ha infatti trascorso molto tempo a Macao, Shangai e Singapore per raccogliere materiale utile alla ricerca.”
Il polo scientifico-tecnologico
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Facoltà di Ingegneria Nata nel 1991 e presieduta dal prof. Paolo Riva, la Facoltà di Ingegneria propone quattro corsi di Laurea triennale e quattro corrispondenti di Laurea magistrale (Ingegneria edile, Ingegneria meccanica, Ingegneria gestionale e Ingegneria informatica). I prossimi anni prefigurano ampi margini di sviluppo, soprattutto nella valorizzazione di alcune iniziative di eccellenza. Nell’ambito del percorso di internazionalizzazione dell’Ateneo, già a partire dal corrente anno accademico sono stati anche qui attivati diversi insegnamenti in lingua inglese tenuti da docenti stranieri. Si segnalano poi due iniziative particolarmente rappresentative nell’ambito delle competenze dell’area ingegneristica: la prima, promossa dall’Università degli Studi di Bergamo in collaborazione con altri Atenei lombardi e con l’Università degli Studi
di Milano, è StartCup Milano Lombardia 2011, nata dal bisogno di incentivare l’imprenditorialità, con particolare riguardo alle imprese giovanili e familiari, attraverso la promozione di innovativi progetti in grado di valorizzare il nostro territorio in termini economici. La Business Plan Competition coordinata dal CYFE – il Centro per la Nuova Imprenditorialità dell’Ateneo bergamasco diretto e fondato tra gli altri dal prof. Lucio Cassia e che ha come referente scientifico il prof. Tommaso Minola – decreterà i progetti vincitori nella finale di Milano del prossimo 28 settembre. Il Centro per la Gestione dell’Innovazione e del Trasferimento Tecnologico (GITT) dell’Ateneo di Bergamo ha inoltre attivato una collaborazione con l’azienda Bossong Spa di Grassobbio (Bg) allo scopo di sviluppare un progetto inerente all’applicazione di un tessuto innovativo nel sistema di ancoraggio che mira al recupero del patrimonio edilizio esistente. Il progetto vede come responsabile scientifico il Prof. Stefano Dotti, docente della Facoltà di Ingegneria e punto di riferimento per quanto riguarda le attività di ricerca nell’ambito dei materiali funzionali tessili.
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Prof. Paolo Riva (Ingegneria)
ENPA RINGRAZIA PER QUESTO SPAZIO.
speciale
IL TUO CANE FAREBBE DI TUTTO PER NON LASCIARTI SOLO.
Con ENPA l’amore per gli animali non conosce sosta, neanche durante le vacanze.
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Quest’anno, se vuoi far trascorrere un’estate felice al tuo amico a quattro zampe, visita www.enpa.it e troverai la soluzione più adatta a te. E se vuoi sostenere le nostre iniziative, invia il tuo contributo tramite bonifico bancario intestato a Comunicazione & Sviluppo Enpa Via Umberto I, 103 - 12042 Bra (CN) - Banca D’Alba - IBAN: IT39 S085 3046 0400 0043 0101 775.
Top Speed di Stefano D’Aste Photo Matteo Mottari
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a test di vetture a test di moto, scooter, quad passando per barche, jet sky e magari aerei o elicotteri, potrebbe sembrare il programma del magazine di un pazzo, invece sono solo alcuni argomenti che andremo a trattare in queste pagine; parleremo di Motorsport (a cui molti Bergamaschi sono legati), parleremo delle loro esperienze e risultati, di quello che capita dietro le quinte delle corse svelando curiosità e aneddoti a volte simpatici quasi ridicoli ma a volte sconvolgenti; la vita di un pilota che spesso può sembrare semplice e senza problemi ma che poi raramente è così. Alcune semplici pagine sulla tecnica di base applicata ai veicoli o alla guida, consigli su come affrontare le 4 stagioni con la propria auto stradale, spesso smentendo i luoghi comuni che non fanno altro che complicare le cose. E per concludere non poteva mancare l’argomento a richiesta, se avete dubbi che volete chiarire, inviatemi un’e-mail a sdaste@pbracing.it; farò il possibile per risolvere i Vs dubbi.
Lotus
Stefano D’Aste pilota automobilistico Casco d’Oro 2007 “Italia che Vince” - vincitore nel 2007 del campionato del Mondo Turismo FIA Yokohama independent’s Trophy, nonché nel 1994 5th al Campionato Italiano 125 cc su Cagiva (Vinto da Valentino Rossi) - 1998 5th Campionato Italiano 250 su Aprilia 4th Classe A7 Rally di Monza su Clio A7 - 2003 2nd Campiontao Europeo Clio 3.0 V6 1° classificato Rally di Monza (Toyota Corolla) - 2004 4° Campionato Europeo Turismo Ind (BMW 320i) - 2005 3° Campionato del Mondo Turismo I(BMW 320i) - 2006 3° Campionato del Mondo Turismo I (BMW 320i) - 2007 Campione del Mondo Turismo I (BMW 320si) - 2008 3° Campionato del Mondo Turismo I (BMW 320si) - 2009 4° Campionao del Mondo Turismo I (BMW 320si)
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Elise
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Abitacolo: L’abitacolo non ha perso lo stile e l’essenzialità del primo modello, sono stati introdotti nuovi e ora pregiati materiali per gli interni e le rifiniture sono degne di una sportiva d’oltre manica. Il nuovo cruscotto è a fondo nero e con qualche informazione in più, come i tre led che si accendono sequenzialmente; l’accensione del terzo indica il limite di cambiata. Con il touring pack si può vantare la pelle di serie, un porta bevande in alluminio ricavato dal pieno e la connessione Ipod.
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Su strada: La vettura da guidare è un vero e proprio spettacolo, il nuovo propulsore 1.6 si difende bene anche in basso, grazie alla variazione di fase e al nuovo cambio a sei rapporti; decisamente migliore l’allungo, rispetto al 1.8 della precedente versione, la spinta continua anche dopo i 6000rpm. La frenata è esagerata e la facilità di guida è impressionante. Abs e controllo di trazione potrebbero non esserci grazie alla enorme dose di grip che telaio e sospensioni conferiscono alla vettura. Incredibile è la trazione sugli asfalti bagnati, grazie al motore centrale il bilanciamento è sempre perfetto. A differenza di quanto si possa pensare, dossi e asfalti sconnessi sono perfettamente assorbiti e si fanno sentire meno rispetto a molte altre vetture della sua categoria. Godibile al 100% senza paure.
Telaio: Il telaio è certamente il punto di forza, grazie alla sua rigidità permette l’utilizzo di una taratura di sospensioni morbida in modo da rendere la vettura confortevole su ogni tipo di asfalto. Grazie alla sua struttura portante garantisce uno standard di sicurezza elevatissimo, più elevato del 99% delle vetture in circolazione sul mercato; a proteggerci lateralmente non c’è solo la solita barra ma anche una trave portante del telaio praticamente impenetrabile agli urti laterali. Frontalmente che ci protegge c’è una struttura anticrash in carbonio, simile a quella utilizzate sulle vetture F1, ha la funzione di assorbire l’urto frontale e distribuirlo su tutta la superficie del telaio. Posterioremente c’è invece un telaietto di acciaio collassabile.
Controlli elettronici: Il controllo di trazione e l’abs ci sono, ma grazie all’ottimo grip che la vettura ha intervengono solo nei rarissimi casi di perdita di aderenza causati da asfalti bagnati o sporchi.
Motore, prestazioni e consumi: 136cv 6.1 sec 207 Km/h 6.14 litri per 100Km
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Potenza: Accellerazione 0/100Km/h: VelocitĂ max: Consumo medio:
Domande a
4 Augusto Farfus Photo Danilo Moroni 1) Da cosa nasce la tua passione? Dalla passione per la velocità, per la continua ricerca del limite e per aver avuto la chance di vedere il pilota più grande del mondo correre, Ayrton Senna. 2) Il ricordo più bello? Vittoria nella finale del campionato nord americano di kart dopo essere partito ultimo. Ho transformato la casseta in dvd così potrò guardarla per sempre.
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3) Il rischio più grosso? Incidente a Pau nel 2007 con la mia BMW in qualifica. La squadra ha lavorato tutta la notte per riparare la macchina e il giorno dopo ho vinto la gara. 4) L’auto da corsa che ti è rimasta nel cuore che ti è piaciuta di più fino a oggi? La BMW Sauber F1 che ho provato nel 2007 - 2008.
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Conti in tasca di Luca Leidi Disegno: Alessandro Di Miceli
Deducibilità
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omaggi
degli
L
a normativa riguardante le imposte sui redditi non dà una definizione di omaggio. In linea generale, la dottrina prevalente identifica come “omaggi” quei beni ceduti da un soggetto senza la richiesta del relativo prezzo o di alcuna contropartita. La spesa sostenuta per un omaggio ha natura reddituale a seconda che il bene venga ceduto ai clienti o ai dipendenti e ai soggetti fiscalmente assimilati.
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Deducibilità per le imprese In linea generale, gli oneri sostenuti per omaggi distribuiti ai clienti rientrano tra le c.d. “spese di rappresentanza”. Per identificare la nozione di spesa di rappresentanza occorre fare riferimento al DM 19.11.2008, attuativo dell’art. 108 co. 2 del Testo Unico delle Imposte sui Redditi. Il citato provvedimento, infatti, definisce “di rappresentanza” le spese sostenute per effettuare erogazioni a titolo gratuito di beni e servizi. Pertanto, in conformità a tale disciplina, devono ritenersi rientranti tra le spese di rappresentanza anche quelle sostenute per la distribuzione gratuita di gadget (es. calendari, agende, penne, ecc.) che in precedenza, al ricorrere di determinate condizioni, potevano essere ricondotte tra le spese di pubblicità.
Gli omaggi sono allo stato attuale deducibili: - interamente, se di valore unitario non superiore a 50,00 euro; - nell’esercizio di sostenimento nel rispetto dei requisiti di congruità e inerenza, se il valore unitario supera 50,00 euro. Al fine di determinare il “valore unitario” dell’omaggio consegnato, occorre fare riferimento: - al regalo nel suo complesso (es. cesto natalizio), e non ai singoli beni che lo compongono; - al costo d’acquisto o di produzione del bene. Per la prima fattispecie è stato chiarito che la deducibilità integrale dei “piccoli omaggi” non è applicabile alle spese relative a servizi, che pertanto devono sempre sottostare al rispetto di congruità e inerenza. Se l’omaggio ha valore unitario superiore a 50,00 euro, la deducibilità è condizionata a limiti di congruità e, precisamente, 1,3% dei ricavi e proventi della gestione caratteristica, fino a 10 milioni di euro; 0,5% dei suddetti ricavi e proventi, per la parte compresa tra 10 e 50 milioni di euro; 0,1% dei suddetti ricavi e proventi, per la parte eccedente 50 milioni di euro
luca leidi Dottore commercialista e revisore legale in Bergamo. TOMASI & ASSOCIATI - Studio associato di consulenza aziendale e tributaria Bergamo - Via Foro Boario, 3 - danilo.tomasi@tomasiassociati.it
Deducibilità per gli esercenti arti e professioni La cessione gratuita di beni non strumentali non costituisce reddito per il professionista. Il costo dei beni oggetto di cessione gratuita od omaggio alla clientela è deducibile dal reddito del professionista, a titolo di spesa di rappresentanza, nel limite dell’1% dei compensi percepiti nel periodo d’imposta. Come chiarito dall’Amministrazione finanziaria, la nozione di spese di rappresentanza valida per le imprese rileva anche ai fini del reddito di lavoro autonomo; di conseguenza, anche in tal caso deve essere rispettato il requisito dell’inerenza. Omaggi ai dipendenti e ai soggetti fiscalmente assimilati Gli omaggi ai dipendenti presentano una propria disciplina specifica, indipendente dalla loro funzione di rappresentanza o pubblicità per l’impresa che li distribuisce. La disciplina in esame è applicabile anche ai titolari di altri rapporti di lavoro i cui redditi siano fiscalmente assimilati al lavoro dipendente, quali i collaboratori coordinati e continuativi (amministratori o lavoratori a progetto).
In linea generale, il costo sostenuto dal datore di lavoro per l’acquisto di beni da destinare in omaggio ai dipendenti e ai soggetti fiscalmente assimilati è deducibile dal reddito d’impresa, in quanto la norma considera deducibili dal reddito le spese sostenute a titolo di liberalità a favore dei lavoratori dipendenti (e assimilati), purché queste non abbiano finalità di educazione, istruzione, ricreazione, assistenza sociale e sanitaria o culto (queste spese sono disciplinate da un altro articolo che le considera deducibili nel limite del 5 per mille delle spese per prestazioni di lavoro dipendente). Inclusione nel reddito di lavoro dipendente o assimilato Il principio generale del Testo Unico delle Imposte sui Redditi prevede l’assorbimento da parte del reddito di lavoro dipendente (e dei redditi a essi assimilati) di tutti i “valori in genere, a qualunque titolo percepiti nel periodo d’imposta, anche sotto forma di erogazioni liberali, in relazione al rapporto di lavoro”. Le erogazioni liberali concesse ai dipendenti (e soggetti assimilati) concorrono, pertanto, a formare il loro reddito. Esiste, tuttavia, una norma di favore che non assoggetta a tassazione gli omaggi ricevuti dai dipendenti (e soggetti assimilati) qualora non superino, insieme all’ammontare degli altri fringe benefit, il limite di 258,23 euro per periodo d’imposta. 085
e a limiti di inerenza, per cui le spese devono essere effettuate con finalità promozionali o di pubbliche relazioni e sostenute secondo criteri di ragionevolezza in funzione dell’obiettivo di generare, anche potenzialmente, benefici economici per l’impresa ovvero secondo coerenza con le pratiche commerciali di settore.
Tecnologia di Emanuele Lorenzo Cavassa
Ubiquità U
biqui. L’informatica ci ha reso ubiqui. Essere contemporaneamente dappertutto grazie ai bit. Fare click su Invia e spedire parole a migliaia di km di distanza istantaneamente, senza attesa. Digitare su una tastiera e scambiarsi messaggi in chat con persone che possono essere nell’ufficio in fianco, come in Australia: il tempo di reazione è il medesimo. Controllare computer da remoto: essere a casa e usare il computer dell’ufficio, essere in ufficio e prelevare un file dimenticato nel computer di casa. La più bella: essere in un parco e dal proprio smartphone o tablet accedere a computer che stanno a chilometri per compiere un controllo, quindi tornare a godersi il panorama. Scrivere dovunque, a chiunque, qualsiasi cosa: la pervasività dell’informatica consentirebbe al 90% degli impiegati di fare lavori d’ufficio da qualunque parte.
I grandi classici di fantascienza hanno previsto alcune delle applicazioni tecnologiche del 20° secolo, come i sottomarini, lo sbarco sulla Luna, gli aerei supersonici. Alcuni si sono spinti più in là: la conquista del cosmo, la diaspora umana dalla Terra sempre più inabitabile verso nuove stelle e nuovi pianeti da colonizzare. Tutti, però, hanno sbagliato in una previsione. I computer ed i cellulari. I sistemi di comunicazione sono spesso stati immaginati come un’estensione delle vecchie cabine telefoniche: emblematica la scena in cui, in “2001: Odissea nello spazio” dalla base spaziale sulla Luna si utilizza proprio una sorta di cabina per chiamare sulla Terra; unica nota di “futuro” è l’uso della videochiamata. Nessuno che abbia pensato ad un’evoluzione verso la miniaturizzazione e la personalizzazione della comunicazione. Stessa sorte per quanto riguarda i computer, rappresentati come giganteschi apparati che riempivano stanze intere, proprio come i vecchi elaboratori degli anni ‘60, con solo dei terminali ad interagire con gli utenti. Di nuovo, il film di Kubrik porta l’esempio più emblematico, con Hal 9000, il computer pensante che occupa buona parte dell’astronave che governa. Nessuno che avesse pensato alla diffusione dei Personal Computer, un computer in ogni casa, per tutti, grazie alla miniaturizzazione dell’elettronica, poi i portatili e quindi, nel nuovo rinascimento dell’informatica che stiamo viven-
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Emanuele lorenzo cavassa, blogger e techwriter, si occupa di tecnologia e new media dal 2001. Creative all’apple store, cura il sito www.ilifetutorial.org
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do, almeno per quanto riguarda la parte hardware dei prodotti, alla convergenza tra i dispositivi di comunicazione ed i computer. I moderni smartphone sono prima di tutto dei dispositivi per comunicare, ma nel più esteso senso del termine. Chat, email, video, Twitter, Facebook, micro e macro blogging. Poi sì, chiamano, anche. Ma il loro senso è mantenerci costantemente connessi, aggiornati, aggiornanti. Vediamo una cosa che ci piace, click, foto e post su Twitter. Facciamo check-in con Foursquare nei luoghi che vogliamo condividere con altri, scriviamo sul nostro blog mandando semplicemente una mail e riceviamo commenti dai nostri contatti rispetto agli elementi che abbiamo condiviso su Internet. Le interazioni si spostano dal reale al virtuale, ma non in senso negativo. I conoscenti che non frequenti più di solito non li frequenti neppure sulle “piazze virtuali”. Ma invece che mandare le cartoline, oggi puoi direttamente farti seguire da amici e parenti in un viaggio tramite il web, magari su Facebook, Twitter o Tumblr: le alternative certo non mancano. Essere a km di distanza ma vicini attraverso il vetro di un computer, di un tablet, di uno smartphone. Tutto questo è reso possibile dall’elettronica che ha fatto passi da gigante: un iPhone, oggi, è più potente dei computer di bordo delle capsule Apollo, che hanno fatto atterrare gli astronauti sulla Luna. Ma è un oggetto che sta in tasca ed all’occorrenza può essere agevolmente tenuto in mano per scrivere, comunicare, parlare, lavorare. Rileggendo dei ruggenti anni dell’Informatica nel periodo ‘60-’80 ogni tanto mi dispiace di non aver vissuto quella rivoluzione in prima persona. Poi guardo il mio iPhone, l’iPad che ho in mano ora mentre scrivo nel parco o il mio MacBook Pro e sinceramente preferisco vivere adesso, la seconda rivoluzione informatica.
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Thomas
Oldrati
Incontri sportivi
di Raffaella Ravasi Photo Matteo Mottari
S
otto il pergolato della trattoria di famiglia a Petosino, chiacchieriamo di moto con il giovane campione bergamasco di Enduro. Fra coppe e fotografie che ne raccontano i successi, Thomas classe 1989, ha ereditato la passione per la moto dal padre. A 5 anni gli hanno regalato la prima moto che tuttora custodisce in garage e a 8 anni le prime gare di minicross per poi passare a 14 anni all’Enduro 50 cc e diventare poi il campione di oggi in sella alla sua KTM 250 4T.
2005 Campione Italiano Enduro 50 cc 2006 Campione Italiano Enduro Cadetti 125 Campione Europeo Enduro Junior 125 2007 Campione Italiano Assoluti Enduro 125 2008 Campione Italiano Assoluti Enduro 125 Campione Mondiale Junior Enduro FIM 1° Junior Trophy Sei Giorni Enduro 2009: 5°cl. Campionato del Mondo E1; 7°cl. Coppa del Mondo Enduro Indoor 2010 Campione Italiano Assoluti 250 4T 3° cl. Campionato Mondiale E2 2°cl. Campionato Mondiale a squadre (6 giorni)
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Raffaella ravasi
Thomas dal 2007 gareggia per il team KTM Farioli e dal 2008 per il moto Club G.S. Fiamme Oro Milano. “Sei come la mia moto” cantava Jovanotti… Sì, ma sono due cose diverse, non paragono la mia fidanzata alla mia moto! La moto è il mio lavoro, la mia passione. La KTM poi è una delle ditte che sta investendo di più nel fuoristrada, uno dei marchi più competitivi fra le moto da corsa. Sono contentissimo di correre per la KTM e ho appena firmato anche per i prossimi due anni.
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Ci racconti della tua specialità, l’Enduro? Ho sempre amato il fuoristrada, non la velocità su pista. Mi piacciono i salti, il fango, il contatto con la natura. Le gare si svolgono in due giorni, sabato e domenica, durano circa 7 ore ½ durante le quali percorriamo più o meno 180 km. Praticamente 15 ore di moto e 360 km in un weekend… Quello che fa la differenza nella mia specialità non è appunto la velocità, ma la testa, la concentrazione, la voglia di fare e l’esperienza che si acquisisce con gli anni.
E quando sei in sella? Emozione pura, adrenalina e senso di libertà.
Pratichi altri sport? Calcetto e mountain bike con gli amici.
Come ti alleni? Oltre che con la moto, faccio palestra due/tre volte la settimana, corro, vado in bici e in piscina, dipende anche dalla stagione. Le gare iniziano a marzo fino a settembre, ottobre e poi c’è anche il Mondiale Indoor.
Tempo libero? Cerco di trascorrerlo con la mia morosa Giulia.
I tuoi prossimi appuntamenti? Gli Assoluti: mancano tre gare, al momento sono primo (ndr 23/06) e la 6 giorni a squadre in Finlandia ad agosto.
Due parole su Rossi e la Ducati? Vale è un grandissimo campione, ma era abituato a moto diverse con telai diversi. Vedremo…
Vacanze? Viaggio molto per lavoro e quando riesco a venire a casa, mi fermo molto volentieri qui.
Un consiglio per i ragazzi che vanno in moto? Fare attenzione, oggi c’è molto traffico e sinceramente alcuni sono davvero poco prudenti.
Tre aggettivi per definirti? Determinato, simpatico e bergamasco!
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Thomas, il 20/7 è il tuo compleanno, 22 anni che è anche il numero della tua moto, come li festeggerai? Organizzerò una cena con gli amici e poi andremo a ballare, mi piace molto. Grazie e in bocca al lupo.
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Entrate, chiedete e vi sarà dato! di Maryline JM-W
ltre alla normale distribuzione, per rispondere alla richiesta dei nostri lettori, abbiamo deciso di mettere il mensile più dinamico della città gratuitamente a disposizione di tutti presso i seguenti BergamoUp point:
O
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A passeggio per la città di Ettore Maffi Photo Chiara Maffi
Tempietto di
Santacroce
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l tempietto romanico di S. Croce sorge dietro la Basilica di Santa Maria Maggiore, in un’area della Curia vescovile. La data di costruzione non è certa, ma si ritiene concordemente che l’edificio risalga all’XI secolo. Luigi Angelini, nel suo piano di risanamento di Città Alta del 1937, ha preso in considerazione - anche su sollecitazione del Vescovo Adriano Bernareggi in occasione dell’ottavo centenario della costruzione della Basilica di S. Maria Maggiore - il recupero della zona che raggruppa quattro costruzioni d’interesse storico-artistico: il Tempietto medioevale di S. Croce, l’Aula picta del sec. XIII della Curia Vescovile, la fonte medioevale pure del sec. XIII, denominata anticamente “Antescolis” e la casa quattrocentesca della Misericordia (recuperata nel 1961).
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Ettore maffi
Fra le pergamene conservate nell’archivio del Capitolo della Cattedrale si trovano le prime note, risalenti all’anno 1133, circa l’esistenza della chiesa di Santa Croce che viene poi indicata come Cappella del Vescovo. I primi documenti che testimoniano le modifiche dell’antico Episcopio e della cappella di Santa Croce si fanno risalire alla seconda metà del Cinquecento, all’epoca del vescovo Federico Cornaro, quando, in occasione della visita di san Carlo Borromeo, diede inizio alla trasformazione del lato est dell’episcopio, confinante con la basilica di Santa Maria Maggiore. Interrò parte della cappella di Santa Croce, colmando il cortile con materiale di riporto, realizzando nel locale superiore un nuovo apparato decorativo comprendente anche le quattro lunette affrescate da Cristoforo Baschenis che narrano la storia della Croce.
Nella primavera del 2000, su iniziativa del Vescovo Roberto Amadei, prese avvio l’intervento, secondo il progetto dell’architetto Pino Calzana che prevedeva di portare alla luce le parti interrate della cappella di Santa Croce. La rimozione del materiale di riporto che colmava il cortile ha consentito di prendere atto che il piano interrato della Cappella non era un sotterraneo, bensì uno spazio complesso formato da tre absidi semicircolari collegate ad una muratura rettilinea e caratterizzato da tre porte poste a quota del pavimento. Una prima apertura, nell’abside nord, corrisponde senza dubbio all’ingresso originario alla Cappella. Una seconda apertura, eseguita
nella muratura di un’abside attigua, è stata realizzata per consentire il collegamento diretto con il piano inferiore dell’Antico Episcopio. Una terza porta è presente nella muratura rettilinea che conclude il vano.
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I rifacimenti e le modifiche avvenute nel tempo avevano mutato il loro aspetto originale.
BergamoUp Model di Matteo Mottari
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Matteo mottari www.matteomottari.it
Jenny Tonetti
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Se anche voi siete aspiranti modelli, contattate la nostra redazione telefonicamente allo 035 4122078 o via mail: grafica@bergamoup.it.
Jenny
Tonetti
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Nome: Jenny Cognome: Tonetti Anni: 26 Professione: Commessa Hobby: Viaggiare Altezza: 1.70 Scarpe: 38 Taglia: 40 Segno zodiacale: aquario
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Uno psi per amico di Mario Tintori
Tale padre, tale figlio: La responsabilità Scelta degli studi e della professione
Una delle situazioni della vita nella quale ciò è messo alla prova è la scelta del percorso di studio.
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A questo riguardo vi sono due atteggiamenti genitoriali, opposti ma ugualmente ostacolanti la realizzazione dell’originalità individuale. Nel primo il figlio viene decisamente condizionato a continuare l’attività paterna, o famigliare. Nel secondo, in nome di una supposta dimostrazione di libera generosità genitoriale, il figlio viene lasciato solo a districare l’abbozzo della trama del proprio futuro. Nella prima situazione l’autorità pone una barriera che blocca la realizzazione del desiderio e della scelta. Nella seconda ogni barriera viene rimossa e con essa vengono rimossi quei paletti di riferimento esperienziale e di accompagnamento che aiutano il figlio nell’abbrivio del proprio volo. Mario Tintori psicologo psicoterapeuta mario_tintori@fastwebnet.it www.psicologo.bergamo.it
Ciò apre al campo vertiginoso delle possibilità, avvocato, pilota, modella, informatico, insegnante, meccanico, estetista, ecc., rendendo molto difficoltosa la scelta la quale per sua natura è una rinuncia a qualcosa d’altro. In entrambi i casi, la funzione dell’autorità, espressa simbolicamente nella dimensione paterna, viene meno al proprio compito. Non concedere nulla, o concedere tutto, assume lo stesso valore. Di fatto, entrambe le modalità non riconoscono la singolarità del figlio. C’è una mancanza di responsabilità da parte della funzione paterna nei confronti dell’assunzione di responsabilità del proprio figlio. A questo proposito è interessante l’interpretazione che il filosofo Jacques Derrida fa dell’episodio biblico nel quale Dio chiede ad Abramo il sacrificio del figlio Isacco. Egli spiega come l’essenza della paternità risieda nella responsabilità e nella sua traslazione la quale rende possibile il fatto che il figlio diventi responsabile di se stesso. Esasperando il concetto: l’essenza della responsabilità paterna è la sua abolizione. Il risultato è che il padre una volta esercitata la propria responsabilità ne viene liberato e viceversa il figlio assumendo la propria la responsabilità viene liberato da quella paterna.
Disegno Stefano Berta
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ale padre, tale figlio. Asserzione oggigiorno forse un po’ in disuso ma che mantiene quel sentimento di orgoglio legato alla paternità intesa come trasmissione ineluttabile delle peculiarità del padre nel figlio. Affermare che il figlio, nel suo modo di desiderare, di volere, di sentire, è come il padre, significa dichiarare il fallimento della differenza generazionale. Vuol dire che l’atto del nascere non porta con sé alcun elemento di novità e che l’individuo non ha una propria originalità da realizzare.
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Bel Pais di Ettore Maffi Photo Chiara Maffi
Gorlago Il comune bergamasco che non passa inosservato in Quirinale
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orlago si trova sulla sponda destra del fiume Cherio, all’imbocco della Val Cavallina e la sua storia risale al periodo della dominazione dell’impero romano. Nel Medioevo fu sotto il controllo della famiglia ghibellina dei Suardi e quindi oggetto di ripetuti attacchi da parte della fazione guelfa: vennero pertanto costruiti il castello e diverse fortificazioni i cui resti sono tuttora visibili.
A testimonianza dell’importanza del paese nei secoli scorsi, si costruirono numerose ville di grande pregio architettonico ed artistico. Villa Lanzi, la “Casa quadra” fu affrescata nel XVI secolo con un ciclo di affreschi da Giovan Battista Castello, tra cui, il famoso Salone di Ulisse, che illustra le vicende dell’eroe omerico. A metà Ottocento il nuovo proprietario, il principe Giovanelli lo donò al comune di Bergamo che lo staccò e lo ricompose, nel 1870, nel nuovo Palazzo della Provincia, per ornare la sala d’onore della Prefettura. Da segnalare anche altri importanti edifici quali Palazzo Guarneri, Villa Gozzini, Villa Siotto Pintor.
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Il borgo storico rivela la sua struttura medioevale con strade strette e costruzioni in pietra.
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panchina dove sedette G. Garibaldi
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Luigi Bolis fu uno dei grandi tenori drammatici dell’Ottocento e venne acclamato nei teatri di tutto il mondo, dall’Europa all’America meridionale. Cantante prediletto da molti compositori che lo richiesero protagonista delle loro opere, si ritirò dalle scene nel pieno del successo a soli 39 anni, non tenendo in considerazione le pressanti e lucrative proposte da parte dei più importanti teatri d’opera, tra cui il Covent Garden di Londra. Si trasferì nella splendida villa di Gorlago, acquistata su consiglio di Garibaldi con i lauti compensi percepiti, e per ben sedici anni fu anche sindaco del paese: lasciò di sé un grande ricordo per tutto il bene che elargì non solo in patria ma anche all’estero. Tra l’altro, il suo nome risulta tra i benefattori dell’ospedale italiano di Buenos Aires, in segno di gratitudine per i concerti da lui tenuti a beneficio del nosocomio.
Gorlago Corrado Bolis, quinto pronipote del tenore Luigi Bolis
Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha concesso un premio di rappresentanza, che è stato consegnato al Sindaco Luigi Pedrini dall’on. Giovanni Sanga, a riprova dell’alta considerazione che il Capo dello Stato riserva alla manifestazione e, più in generale, all’operato dell’amministrazione comunale nel campo culturale.
Questo riconoscimento è il secondo, in meno di un anno, per questo comune.
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XX Concorso Nazionale di Calcografia Si è svolta il 2 giugno la premiazione del ventesimo Concorso Nazionale di Calcografia, riservato agli allievi delle Accademie di Belle Arti e Istituti d’Arte italiani. L’incisione delle lastre di rame con il bulino è quasi una tradizione per il comune di Gorlago perché risale al lontano 1896, ad opera del pittore Angelo Bonfanti, la costituzione dell’associazione Gadag che continua tuttora, sotto la guida di Maurizio Bonfanti e di altri artisti, la propria opera di diffusione dell’incisione e dell’arte figurativa organizzando, con il supporto della biblioteca comunale, corsi e mostre. Una qualificata giuria ha assegnato i primi tre premi ad altrettanti studenti dell’Accademia di Belle Arti di Venezia che hanno quindi fatto un en plein: tra l’altro Venezia con i suoi sei primi premi conquistati nelle varie edizioni della manifestazione è la più blasonata, seguita dalla nostra Accademia Carrara e da Urbino. Un dato numerico: delle 3800 opere presentate al concorso in vent’anni, oltre 2200 incisioni sono state donate per costituire l’Archivio di Grafica Contemporanea del Comune di Gorlago.
Infatti, l’inverno scorso, otto alunni della scuola media di Gorlago si sono recati a Roma per ricevere, sempre dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, il premio aggiudicatosi per aver vinto, insieme ad altre 7 scuole nazionali, la 18ª edizione del concorso «Noi giovani reporter del cambiamento climatico: la terra cambia, e noi?», organizzato dall’associazione ambientalista Green Cross Italia.
Alla gara hanno aderito altre mille scuole italiane, per un totale di 35 mila studenti.
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Cinema di Davide Comotti
Roma
L’altra faccia della Violenza
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l poliziesco italiano, genere purtroppo spesso sottovalutato, è da qualche anno oggetto di una giusta e attenta rivalutazione. Prova ne è la distribuzione in dvd non solo dei classici del genere, ma anche di titoli fino a prima inediti. La “01 Distribution” ha pubblicato da poche settimane il cult Roma, l’altra faccia della violenza (1976), diretto da Marino Girolami (padre del regista Enzo G. Castellari) con lo pseudonimo di Franco Martinelli. Il film può vantare la presenza di due attori eccezionali: il francese Marcel Bozzuffi e l’italo-brasiliano Anthony Steffen. Bozzuffi è noto per le sue interpretazioni di film polizieschi e noir (ricordo il bellissimo Cadaveri eccellenti di Francesco Rosi, del 1975), ma anche di film d’autore, come l’affascinante e misterioso Identificazione di una donna (1982) di Michelangelo Antonioni. Steffen deve invece la sua notorietà soprattutto alle interpretazioni di numerosi western italiani, ma dimostra di essere un ottimo attore anche fuori dal suo genere abituale. La vicenda, ambientata a Roma nel 1976, vede l’ispettore Carli (Marcel Bozzuffi) indagare su una banda di delinquenti colpevoli di rapine e omicidi. Durante una rapina, nel corso di una festa in una villa della “Roma bene”, rimane uccisa la figlia dell’industriale Alessi (Anthony Steffen). Quest’ultimo, insoddisfatto delle indagini della polizia, decide di iniziare a indagare personalmente, e scopre che gli assassini di sua figlia non sono i rapinatori arrestati nel frattempo da Carli, ma alcuni ragazzi dell’alta borghesia romana. Anche l’ispettore si convince di questa ipotesi, ma non riesce a ottenere le prove per poterli incriminare. Alessi, accecato dal desiderio di vendetta, diventa un “giustiziere solitario” e inizia a eliminare i responsabili
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Davide Comotti davide.comotti@gmail.com
Roma
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L’altra faccia della Violenza
dell’omicidio, fino a scoprire che anche l’altro suo figlio è uno dei componenti della banda. L’epilogo sarà tragico. La trama è dunque ricca di situazioni, temi e personaggi, e la regia di Girolami, che nel 1975 aveva diretto il bruttissimo Roma violenta, riesce in questo caso a orchestrare il tutto in modo perfetto, creando una suspense e una tensione che coinvolge lo spettatore dal primo all’ultimo minuto, grazie anche all’incalzante colonna sonora realizzata da Bixio, Frizzi e Tempora. Roma, l’altra faccia della violenza riassume e mescola abilmente una serie di situazioni e di personaggi fondamentali del genere. Troviamo il cittadino (l’industriale Alessi) che non si sente protetto dallo Stato e imbraccia dunque le armi per farsi giustizia da solo (uno dei massimi esempi, in questo senso, è il film Il cittadino si ribella di Enzo G. Castellari). Troviamo una polizia spesso impotente nel compiere il proprio dovere, in quanto vincolata da una serie di norme burocratiche (La polizia ha le mani legate, recita il titolo di un bel film di Luciano Ercoli). E troviamo anche l’ispettore di polizia (Carli) che decide di utilizzare metodi più sbrigativi, al di fuori delle pastoie della burocrazia, per andare a fondo nelle indagini: un po’ come il commissario Walter Grandi (Henry Silva) di Milano odia: la polizia non può sparare e l’ispettore Giorgio Caneparo (Luc Merenda) di Milano trema: la polizia vuole giustizia, due capolavori imprescindibili del poliziesco italiano. La figura del poliziotto-giustiziere, in certi film, è stata anche condotta a livelli inaccettabili, tanto da porre la trama in secondo piano, facendola diventare una sorta di semplice pretesto per mostrare le sue violente imprese: si vedano, a tal proposito, i numerosi film con Maurizio Merli (Roma violenta e Napoli violenta, solo per citarne due), e il crudelissimo Uomini si nasce, poliziotti si muore di Ruggero Deodato. L’ispettore Carli di Roma, l’altra faccia della violenza non è poi così violento come molti suoi “colleghi” cinematografici. È duro, utilizza metodi spicci, ed è perfettamente funzionale all’avvincente trama; ma è anche un personaggio psicologicamente sfaccettato, come tutti i personaggi che troviamo in questa pellicola, e anche questo è uno dei grandi meriti del film. Le scene d’azione abbondano, fra rapine, sparatorie e inseguimenti (anche in elicottero), e risultano sempre spettacolari, anche mediante l’uso del ralenti (sarà un caso che il regista è il padre di Castellari?). Le scene di violenza, come è tipico del genere, non mancano: un bandito investito da un autobus, con dovizia di particolari macabri; due ragazze violentate in una serra; un ragazzo suicida in
carcere con le vene tagliate; oltre, naturalmente, alle numerose uccisioni che si susseguono per tutto il film. Tutto sommato, dopo aver visto numerosi film di questo genere, posso dire però che la pellicola in questione non è tra le più violente: la regia sembra, in questo caso, voler dare maggiore importanza alla spettacolarità dell’azione, alla psicologia dei personaggi e all’impegno civile, mediante la rappresentazione del conflitto di classe. A cosa si riferisce infatti il titolo? L’ “altra faccia della violenza” è costituita dai ragazzi della “Roma bene”, che non rapinano dunque per bisogno di soldi, ma per puro divertimento, o per noia esistenziale. Figure di questo tipo non sono nuove nel genere; ricordo, per esempio, due belle pellicole di ambientazione milanese: Liberi, armati, pericolosi di Romolo Guerrieri e San Babila ore 20. Un delitto inutile di Carlo Lizzani, caratterizzato, quest’ultimo, anche da una forte connotazione politica. Succede così che, nel film in analisi, abbiamo due tipi di delinquenti: la banda armata proletaria e la banda armata borghese. Ci troviamo dunque non solo in un film d’azione, ma anche in un film d’impegno civile, nella rappresentazione del conflitto fra proletariato e alta borghesia. Molto significativa, a questo proposito, è la scena in cui la polizia si reca in un sobborgo popolare per arrestare due delinquenti, e viene respinta rabbiosamente a sassate dagli abitanti del luogo. C’è inoltre più di una scena in cui alcuni delinquenti del ceto basso si lamentano perché la polizia dà la caccia a loro, mentre “quelli che ammazzano” rimangono nell’ombra e al di sopra di ogni sospetto. Ma la regia ha il merito di rimanere neutrale: Girolami vuole fare il regista, e ci riesce molto bene, non il portavoce politico di qualcuno. Prova ne è il fatto che viene mostrata la violenza compiuta da entrambe le bande: entrambe portano sulle spalle rapine e omicidi, e tutti vengono arrestati o uccisi. Meritano, infine, di essere citati altri tre bravissimi attori presenti nel film: Enio Girolami, figlio del regista, interpreta l’agente Ferreri, aiutante dell’ispettore Carli; Franco Citti, attore simbolo del cinema di Pasolini, è uno dei membri della banda proletaria che la polizia arresta nel sobborgo popolare, in mezzo alla rabbia della gente; Stefano Patrizi è invece Giorgio Alessi, il figlio dell’industriale che si scopre essere uno degli autori dell’omicidio; Patrizi interpreta, nello stesso anno, un ruolo simile nel sopra citato film Liberi, armati, pericolosi, ed è diventato famoso per aver recitato un ruolo importante nello splendido affresco decadente Gruppo di famiglia in un interno (1974) di Luchino Visconti.
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Un tavolo per due Appassionato di cucina, membro di un’importante accademia gastronomica, quando passa per Bergamo, cerca un buon locale per trascorrere un momento con Lei.
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Tito
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he il vostro Mr. Pink si stia rammollendo? Che sia diventato improvvisamente di bocca buona, dotato di quella bonaria ed un pochino torpida indulgenza che tocca i puri di cuore? Forse, o forse invece sceglie, come oggi è possibile, le sue vittime con più oculatezza, e meno conseguente rischio di delusione palatale. Fatto è che, anche stavolta, mi trovo a promuovere un locale, che spettacolare non è, anzi davvero anonimo alla vista, ma soddisfacente sì, e soprattutto coerente a se stesso, che è ciò che più m’importa. Il nome “il Tito” è aspramente evocativo: rimanda alle arene dell’antica Roma, o peggio alle foibe della Carnia riempite di cadaveri dal lugubre maresciallo jugoslavo dagli occhiali scuri, o ancora al piccolo sfortunato protagonista del “Ciclo di Gormenghast” dello scrittore inglese Mervyn Peake. M’informo sospettoso dunque che non sia un
Bergamo - P.za Emanuele Filiberto, 5 – Tel. 035 314121
ritrovo di nostalgici del KGB, e resto sereno (ma anche un po’ deluso) venendo edotto essere il Tito in questione solo un vecchio e dimenticato proprietario. Sta lì, fuori mano, verso Colognola, e questa è già una garanzia: non sarà mai un posto “di moda”. Non fa nulla per attrarre il passante (ma si presenta assai bene al navigatore, online), perché di facciate più disadorne ne ho viste poche: vuol dire che non ne ha bisogno, ed in effetti la prima sorpresa è che è sempre pieno a mezzogiorno, e molti saranno di ciò invidiosi. Pieno della più varia umanità, perché trovi contigui il camionista in canotta e l’azzimato bancario d’alto bordo: bene, bene. In sala, un paio di generazioni post-titine: un cameriere con la faccia da commercialista, simpatico e professionale, ci dice che il figlio lo sfrutta [scherza].
Alessandra Piacentini 2010
Chiudiamo con sorbetto al mandarino, fuori stagione ma rinfrescante, e ingollando l’ultimo sorso del Soave della casa: più che potabile, ma un assortimento vinicolo al bicchiere un po’ più performante sarebbe assai opportuno.
Locale promosso, e meritevole di frequente visita per chi non è scomodo. Siccome sarei però inutile alla causa se non rompessi un po’ le balle, segnalo che, in una sala che ha un decoro più che adeguato, sono bizzarramente assortiti, i quadri, di varia impronta ma tutti buoni a far impazzire la maionese. Consiglio di trovare un buon artista affamato ed organizzare un cambio merce.
Mr. Pink
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Veniamo al cibo: trovi una scelta “low cost”, come quasi ovunque, di discreto livello, dove con una ventina di euri te la cavi (nemmeno pochissimi, e va a loro merito non far concorrenza sul prezzo ma sulla qualità), una più articolata con menu fisso carne o pesce attorno ai 30-35, ed infine la carta. Prendiamo il menu di pesce “rinforzato” da un antipastino, scelta opinabile perché usciamo pienozzi anzichenò, ma alla capasanta non vogliamo rinunciare, restando abbastanza soddisfatti, anche se l’esecuzione, con il bacon come si fa con i gamberoni, esalta forse il bacon ma ottunde un po’ la delicata conchigliona. Nessun appunto invece per l’ottima pasta con il ragù di gallinella, tipico piatto che il buon cuoco sa partorire con maestria, mentre quando ci provi in casa perdi un pomeriggio e viene ‘na schifezza. Qui la scarpetta è assolutamente doverosa, se ci sono degli avanzi, mandatemeli. Proseguiamo con una cernia al forno, leggermente panata, che al primo assaggio provoca ustioni di sesto grado, ma asciugate le lacrime si rivela poi gradevole: la cernia ha un suo “particulare” che è facile rovinare in cottura: non è questo il caso e ne siamo grati.
Persone e personaggi
Fiorella
Della Volta di Paola Cervi Photo Sara Esposito
Fiorella con il figlio Manager - Ph. U - Shin - Kim
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Paola cervi scrivimi1966@yahoo.it
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entre un timido raggio di sole si fa spazio tra nuvole ancora cariche di pioggia, incontro Fiorella Della Volta. Affermata pittrice bergamasca, Fiorella considera un dono del Signore la sua abilità di creare con le mani ciò che sente con il cuore. Già all’età di quattro anni, dimostra il suo talento con un disegno dai toni fucsia che viene notato dalla nonna, nonostante sia stata valorizzata dalla stessa e dalla madre a continuare a disegnare, non le viene permesso di frequentare il Liceo Artistico e si vede costretta a frequentare l’istituto magistrale. Completati gli studi richiesti dalla famiglia, Fiorella inizia a frequentare corsi di disegno presso artisti affermati tra cui il vignettista Giorgio Tabet e la pittrice Gabriella Muti. All’interno del suo appartamento, non posso fare a meno di notare la predominanza del colore rosa in tutte le sue sfumature - mi confida che fin dall’infanzia è il suo colore preferito - oltre agli innumerevoli quadri che accuratamente disposti, raccontano trent’anni della sua vita. In passato, Fiorella ha avuto esperienze come modella e come attrice, è stata la protagonista nel video di Amii Stewart “It’s Fantasy” e ha partecipato al cast di “Un amore di donna” di Nelo Risi, ma la sua grande passione è rimasta la pittura. Fiorella, mi guida nella visita del suo appartamento spiegandomi che qui tiene le opere a cui è più affezionata, molte altre attualmente sono esposte alla mostra United Arts presso la Ward Nasse Gallery di Prince Street 178 - Soho - New York, dove, dopo il 16 giugno, esporrà anche la collezione Dreaming, una serie di “Vele” tra cui spicca “Shangai” che ha colpito in modo particolare la gallerista Leda Maria Prado per il color rosso utilizzato ed in particolare perchè, Fiorella ha saputo ottenere un bilanciamento perfetto tra tecnica colore ed espressione di ciò che sentiva mentre dipingeva, al punto di dare l’impressione a chi guarda quest’opera che la vela si stia muovendo sull’acqua.
Fiorella
Della Volta Nuvola: tecnica mista lavorazione su tre strati pigmenti oro, cristalli e tessuti di seta e tulle appoggiati 90 x 120 cm
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Fiorella, mi confida che è orgogliosa di aver trasmesso la sua passione per l’arte al figlio Fulvio, laureato in Scienze della Comunicazione a Roma, ha conseguito la Master Class alla William Esper School di New York dove risiede ed organizza il lavoro di esposizione della madre. Mi racconta che in trent’anni di carriera, ha avuto parecchie soddisfazioni: “In Italia ho partecipato a varie mostre nelle sedi della Banca Popolare di Milano, mentre a Nizza nella sede centrale della Banca Paribas, inoltre ho esposto per 4 anni al Centro Mediterraneo Universitario di Nizza e per 5 anni all’Espace Miramar della Croisette di Cannes, ho esposto ad una mostra itinerante iniziata in Italia e finita a Parigi a fianco di due grandi artisti, Enrico Baj e Emilio Tadini, ormai scomparsi, mi hanno assegnato 16 premi tra Italia e estero (Francia), nel giugno 2000 ho vinto il 1° premio al “Gran Prix” di Cannes e a Nizza il premio “Coppa Città di Nizza 2007”. Vincere premi, non sono le uniche gratificazioni, un innato amore per il prossimo, l’ha spinta a realizzare 50 opere che ha donato alla missione di Namwera in Malawi per rallegrare le pareti del Villaggio creato dalla defunta Madre Caterina Goisis, suora Sacramentina e zia di Fiorella. Alle nuove generazioni - ed in particolare alla nipotina Laura (12 anni), che dimostra un interesse spiccato per tutto
ciò che è arte (pittura e fotografia) - Fiorella raccomanda di lavorare ascoltando il proprio cuore. Fiorella, in arte “Fiore” spesso si raccoglie in preghiera prima di iniziare ogni suo lavoro, rivolgendosi a Gesù trova gratificazione e ispirazione per eseguire le sue opere. Su un suo catalogo, Fiore ha scritto una frase di Sri Aurobindo che ha fatto sua:
“L’abilità non è arte, il talento non è arte. L’arte è un’armonia ed una bellezza vivente che deve essere espressa in tutti gli ambiti dell’esistenza. Questa manifestazione della bellezza e dell’armonia è parte della realizzazione divina sulla terra, forse anche la sua parte più elevata”. Sri Aurobindo (Sull’Arte II Opera Omnia)
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Andiamo per monti di Paolo Valoti
I sapori bergamaschi nei rifugi delle Orobie
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In montagna la cucina e l’amicizia hanno un altro e alto gusto
Paolo Valoti è socio della Sezione di Bergamo del Club Alpino Italiano (CAI) dal 1982 (di cui è stato presidente dal 2008 al 2011), nonché Istruttore Nazionale di Sci Alpinismo (INSA) nella Scuola di Sci Alpinismo “Bepi Piazzoli” e Istruttore di alpinismo. La Sezione CAI di Bergamo è stata fondata il 23 maggio 1873 ed è stata dedicata nel 1936 alla memoria di Antonio Locatelli. Oggi è la prima Sezione italiana per numero di soci e conta circa 10.000 soci distribuiti nelle 19 sedi territoriali capillarmente diffuse nella provincia bergamasca. Il Club Alpino Italiano è una storica e moderna realtà associativa con profonde e sane radici in montagna che si rinnovano senza sosta nel servizio per la montagna e per le sue genti grazie alla dedizione dei soci attivi impegnati a diffondere i grandi valori del Club e a condividere l’intramontabile passione per la Montagna, in ogni sua espressione, in particolare coinvolgendo i giovani d’ieri, di oggi e di domani. www.caibergamo.it
Un progetto che mira a valorizzare allo stesso tempo l’ambiente incontaminato delle Prealpi e Alpi Orobie, l’enogastronomia tradizionale e genuina del territorio e la cultura rurale e montana della bergamasca. Gli ambasciatori di questo importante messaggio saranno i Rifugi alpinistici e escursionistici della Provincia di Bergamo che hanno aderito all’iniziativa, dove tutti i venerdì sera da giugno a settembre verrà proposta una cena in chiave bergamasca e il pernottamento con un trattamento particolare di mezza pensione. Un’occasione ghiotta per tutti gli appassionati di montagna e gli amanti dell’ambiente, della natura e della tavola, che potranno in questo modo trascorrere un fine settimana nella meravigliosa cornice delle Orobie bergamasche. Oltre alla cena tipica bergamasca, durante la manifestazione, verranno proposte alcune serate evento. Sabato 10 settembre, a conclusione dell’iniziativa, in tutti rifugi sarà offerto un aperitivo con i prodotti Mangiartipico. Rifugi alpinistici e escursionistici del CAI di Bergamo che hanno aderito all’iniziativa sono: Rifugio Gherardi (Telefono 0345.47302) Situato a 1.650 mt. sopra Pizzino in Val Taleggio. Base per le ascensioni al Monte Aralalta, Piani di Artavaggio, Monte Sodadura. Da Taleggio si raggiunge Quindicina di Pizzino, dove si lascia la macchina, e si prosegue su sentiero per 2 ore. I sapori del rifugio: casoncelli bergamaschi, polenta e brasato, tagliatelle porri e taleggio della Val Taleggio, salumi e formaggi locali, vini della Valcalepio.
Rifugio Laghi Gemelli (Telefono 0345.71212) In una delle località più suggestive delle Orobie a mt. 1.968 presso i Laghi Gemelli nel Gruppo del Farno. Base per le ascensioni al Monte Corte, al Pizzo del Becco, al Pizzo Farno. Lo si raggiunge da Carona in 3 ore, da Branzi in 3.30 e da Valcanale in 4 ore. I sapori del rifugio: casoncelli bergamaschi, polenta e stufato di Lenna, salumi e formaggi locali, vini della Valcalepio. Rifugio Alpe Corte (Telefono 0346.35090) La “porta” di accesso al Sentiero delle Orobie, in località Corte Bassa a mt. 1.410. Ottima base per le ascensioni al Monte Corte, alla Cima di Valmora, alla Corna Piana, al Pizzo Arera e per il Rifugio Laghi Gemelli. Lo si raggiunge da Valcanale in ore 1.20 o da Roncobello in 2 ore. I sapori del rifugio: casoncelli bergamaschi, polenta e coniglio nostrano, salumi e formaggi locali, vini della Valcalepio. Rifugio Longo (Telefono 0345.77070) A mt. 2.026 in Valle del Monte Sasso, vicino al Lago del Diavolo. Consente le ascensioni al Pizzo del Diavolo, al Monte Aga e gite scialpinistiche al Monte Masoni. Lo si raggiunge in ore 2.30 da Carona con un sentiero agevole. I sapori del rifugio: casoncelli bergamaschi, polenta e agnello, salumi e formaggi locali, vini della Valcalepio. Rifugio Calvi (Telefono 0345.77047) Nei pressi del Lago Rotondo a mt. 2.020. Base di appoggio per le ascensioni al Pizzo del Diavolo, al Pizzo Poris, al Monte Grabiasca, al Monte Madonnino e al Monte Cabianca. Lo si raggiunge da Carona in ore 2.30 o da Gromo in 3.30. I sapori del rifugio: casoncelli bergamaschi, polenta e brasato, stufato d’asino, salumi e formaggi locali, vini della Valcalepio. Rifugio Baroni al Brunone (Telefono 0346.41235) Situato a mt. 2.295 sul versante Sud del Passo Brunone, nel Gruppo Scais-Coca. Base di partenza per le ascensioni ai “giganti” delle Orobie la Punta di Scais e Pizzo Redorta, alla Cima Soliva e al Pizzo Brunone. Lo si raggiunge da Fiumenero di Valbondione in 4 ore. I sapori del rifugio: casoncelli bergamaschi, spezzatino di cervo in umido, salumi e formaggi locali, vini della Valcalepio. 123
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e Alpi Orobie - patrimonio d’inestimabile valore per l’avvicinamento alla natura e per la frequentazione della montagna bergamasca per tutti - diventeranno quest’estate meta per i golosi. Il Sentiero delle Orobie - anche grazie all’operosità appassionata e tenace dei Gestori di rifugi alpinistici, autentiche sentinelle delle montagne – darà, infatti, vita ad uno speciale percorso attraverso sapori, tipicità e genuinità della nostra terra bergamasca, un gustoso e pulsante cuore d’Europa. I piatti genuini legati alle più antiche tradizioni rurali bergamasche e i prodotti tipici locali, quest’estate saranno i protagonisti dell’iniziativa “La Buona Cucina sale in Vetta” promossa dalla Sezione Cai di Bergamo in collaborazione con la rivista “Orobie” e con Mangiartipico.
I sapori bergamaschi nei rifugi delle Orobie Rifugio Coca (Telefono 0346.44035) In alta Valle Seriana a mt. 1.892. Base per le ascensioni alle Cime di Arigna, al Dente di Coca, al Pizzo Redorta, al Pizzo di Porola, alla Punta Scais e al Pizzo Coca, con i suoi 3051 mt. la vetta più alta delle Orobie. Si raggiunge da Valbondione in ore 2.30 (sent. 301) o ore 3.15 (sent. 331). I sapori del rifugio: casoncelli bergamaschi, polenta e brasato, stufato d’asino, salumi e formaggi locali, vini della Valcalepio.
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Rifugio Curò (Telefono 0346.44076) Nella conca del Barbellino a mt. 1.895. Base per salite al Pizzo Strinato, al Monte Torena, al Monte Gleno, al Pizzo del Diavolo di Malgina, al Pizzo Recastello e al Pizzo Coca. Si raggiunge da Valbondione in 2 ore, da Lizzola in 2.30 e da Carona di Valtellina in 5 ore. I sapori del rifugio: casoncelli bergamaschi, risotto radicchio e formaggio Branzi FTB, polenta e brasato, arrosti vari, salumi e formaggi locali, vini della Valcalepio. Rifugio Tagliaferri (Telefono 0346.51219) Situato in un ambiente alpino di grande fascino lungo il Sentiero naturalistico “Antonio Cur”, nel Gruppo del Venerocolo al Passo del Venano a mt. 2.328. Base di partenza per le ascensioni al Monte Demignone, al Monte Venerocolo, al Monte Gleno e al Pizzo Tornello. Lo si raggiunge da Ronco-Vò in 4 ore. I sapori del rifugio: casoncelli bergamaschi, carne al
Venà (fettine di carne rosolate con prezzemolo e timo selvatico), cus di agnello, salumi e formaggi locali, vini della Valcalepio. Rifugio Albani (Telefono 0346.51105) Nel Gruppo della Presolana, al cospetto dell’imponente parete Nord a mt. 1.940. Base per le ascensioni al Monte Ferrante e per le vie sulla parete Nord della Presolana. Lo si raggiunge da Colere in ore 2.15 o con la seggiovia per il Monte Ferrantino. I sapori del rifugio: gnocchi di patate con zucca e funghi porcini, spalla di maiale di Schilpario, salumi e formaggi locali, vini della Valcalepio. PER SAPERNE DI PIÙ: www.mangiartipico.it www.caibergamo.it
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enerdì 10 giugno, al Colleoni Cafè il mensile più dinamico della città ha festeggiato il suo secondo anniversario. La serata è stata animata dal sestetto del Jazz Club Bergamo e da uno spettacolo Burlesque, sensuale e ironico, con gli artisti di Femmes Fatales. Complici golosi della serata: il rinfresco di Pinzimonio e l’angolo I love ostrica. Oltre ai numerosi amici e lettori, hanno presenziato alla serata: Roberto Mercandali, “il cumenda” del grande fratello; Enrico Facoetti, Assessore comunale al bilancio e tributi di Bergamo; Marcello Moro, Assessore comunale al personale e all’innovazione tecnologica di Bergamo; Maria Grazia Borelli e Stefano Merlini presidente e direttore responsabile della rivista Golf People Club House; Veronica Spotti, neo medaglia d’oro al campionato regionale salto ostacoli e tanti altri artisti, professionisti e personaggi del mondo del lavoro del nostro territorio, e non solo. Un grazie commosso da parte dello staff di BergamoUp per l’affetto dimostrato. Arrivederci all’anno prossimo!!
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enerdì 24 giugno grazie ad Alberto Maurici dell’Agenzia GioiaEvents&Communication, che gentilmente ha organizzato la serata allo Smalto, l’estivo del Capogiro, Naturale Biologico ha promosso i suoi prodotti festeggiando e brindando con i numerosi clienti e amici interventi, l’apertura del suo nuovo punto vendita in franchising, in Borgo Palazzo. www.naturalebiologico.com
event
Vip Summer Party
EverlineCenter
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Photo Niccolò Gritti
U
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na calda serata estiva ha fatto da cornice al Vip Summer Party organizzato da Stefano Ottiaviani titolare del salone EverlineCenter di via Camozzi 148, in collaborazione con i brand dedicati a cosmesi e tricologia professionale Everline, Nee Make Up Milano e Everlinespa, Progress noto negozio di abbigliamento di tendenza situato in Borgo Santa Caterina 81/C e il nuovo locale per l’intrattenimento in città i-Lounge, in via Borgo Palazzo 34. Una grande festa che ha animato la città, coinvolgendo centinaia di persone, nel dehor estivo creato appositamente per la serata presso il salone EverlineCenter. Moda, musica, bellezza, ospiti d’eccezione del settore fashion e musicale, oltre all’animazione dello staff i-Lounge che ha deliziato i presenti con un prelibato happy-hour e ottimi drink. Un grandioso successo e una bellissima serata, in attesa del prossimo indimenticabile party!
Oroscopo
Leone
di Joseph Procino
23 LUGLIO 22 Agosto
Cancro 22 GIUGNO 22 LUGLIO
C
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ari amici del Cancro, tanti auguri di buon compleanno. I mesi avvenire, saranno certamente pregni di avvenimenti cruciali, per voi che da tempo, vivete in bilico tra attese e finte chimere. Molti cancerini hanno attraversato un periodo difficile arso di prove e allontanamenti: poche soddisfazioni e molti pensieri vi hanno tuttavia consentito una rapida crescita intellettuale ed emozionale. Con il mese di Luglio, tutto muta. Giove nel segno del Toro, si avvicina alla costellazione del Cancro e flessibilizza l’asse che vi ha reso tesi nell’arco di questi mesi. Da un punto di vista pratico avverrà quel tanto sentenziato giro di boa riferito alla sfera delle conoscenze e delle amicizie. Luglio porrà fine alle tensioni a cui siete stati sottoposti gli scorsi mesi e ad agosto scompariranno, anche, quelle incomprensioni avute con amici di vecchia data, partner, colleghi di lavoro e familiari. Il sestile di Giove in Toro con il vostro Sole, vi regalerà grandi soddisfazioni: affettivamente, è previsto un nuovo incontro tra metà settembre, ottobre; periodo altresì propizio anche sul fronte lavoro, con possibili nuovi contatti e un incontro professionale che vi farà cambiare completamente mira. Ottimo dicembre per trasferimenti, cambi di sede professionale, di domicilio e interventi con finalità estetiche. Insomma, il peggio è passato: siate forti e ricostruite pian piano il vostro futuro partendo da una prospettiva più pratica, ma ugualmente ricca di speranze e sogni.
C
ari leoncini, la seconda parte dell’anno vi riserverà dei forti cambiamenti sul fronte professionale. Molti, reduci da esperienze professionali non positive o semplicemente abitudinari del lavoro dipendente, decideranno di compiere il gran salto e mettersi in proprio: è certo che parecchi di voi apriranno un’attività in proprio, senza dover far i conti con titolari intransigenti e mai soddisfatti; attività in cui la leadership -componente base della vostra personalità- sarà garantita. Tuttavia, segnalo come Giove in Toro, astrologicamente ben messo, ma –ahimè- in posizione assai difficile per voi leoni, segnerà la fine di un rapporto professionale duraturo: attendetevi un cambio di mansione non soddisfacente o licenziamenti. Di contrappasso, la vita vi offrirà l’opportunità giusta, indirizzandovi verso sentieri più inclini alle vostre attitudini e talenti. La chiusura di qualsiasi percorso professionale, sarà la vostra reale fortuna che consapevolizzerete solamente tra alcuni anni. Per quanto riguarda il lato affettivo, non escludo che il transito di Marte favorevole alle vostre stelle in ottobre, sia fautore di un incontro affettivo valido, per chiunque non avesse ancora quella stabilità romantica desiderata. Marte segna anche la realizzazione di un progetto di coppia ambito e un problema nella coppia che dovrete affrontare lungo il 2011. Le coppie in bilico stiano tuttavia molto attente a non peccare di superficialità nel rapporto. L’abitudine della vita di coppia condurrà molti di voi a distacchi definitivi, proprio in autunno. State sereni, perché vi aspettano anni di incredibili rivoluzioni che sconvolgeranno la vostra persona rendendovi totalmente differenti da come siete oggi.
Joseph procino Laureato in scienze della comunicazione, e specializzando in editoria multimediale presso l’Università di Bergamo, studia astrologia dal Prof. Umberto Pirotta di Milano, partecipando a vari seminari su come predire avvenimenti nella vita del singolo in relazione al transito dei pianeti. Per informazioni: JosseP.84@gmail.com
Nel suo nuovo album, Non si vive in silenzio, Luisa Corna canta un pezzo sulla melodia del nostro Joseph Procino. Per ascoltare in demo Credi che…, inquadrate questo QR:
ARIETE 21 marzo | 20 aprile
BILANCIA 23 settembre | 23 ottobre
Amore: Un luglio all’insegna del buon umore e di tante novità. Siete in una fase di rinnovamento e ciò vi consentirà di dire no a situazioni che non vi soddisferanno appieno. Nuovi incontri sono attesi ad Agosto con una Venere d’auspicio che garantirà tanti flirt e appuntamenti nella notte. Lavoro: Molti di voi hanno già ottenuto un impiego soddisfacente nella prima parte dell’anno. Buone saranno le proposte che riceverete da metà luglio, ma soltanto da fine agosto dovrete attivarvi per concretizzarle. Attenzione alle giornate del 13, 14 luglio in cui la luna non favorirà l’umore.
Amore: La porta del passato è ben sigillata. Ora, non esitate ad aprirne un’altra con più accortezza e decisione. Imparate dal passato: meno fantasiosi e più concreti. Un incontro fortunato è in arrivo alla fine di luglio, inizio agosto. Lavoro: Ancora alla ricerca di una posizione professionale soddisfacente? Abbiate molta pazienza e incominciate a gustare il sapore dell’accondiscendenza: nei prossimi mesi, anni le sfide della vita richiederanno capo chino e molti sorrisi.
TORO 21 aprile | 20 maggio
SCORPIONE 24 ottobre | novembre
Amore: Giove nel segno vi assicura tanta fortuna e la realizzazione attesa. Ottimo il mese di Luglio per definire legami affettivi e apprestarvi ad iniziare nuove avventura amorose. Lavoro: Non crediate sia tutto finito. Ottime possibilità si presenteranno in autunno. A luglio attendetevi uno spostamento, non preventivato. Ad Agosto godetevi la calma piatta che le stelle vi regaleranno.
Amore: L’amore che desiderate non esiste nemmeno in cartolina e men che meno nella vostra vita. Imparate ad accontentarvi: molti di voi già lo hanno fatto. Buone nuove dalla fine di luglio in cui un’amicizia vi condurrà ad un piacevole incontro affettivo. Lavoro: Tanti progetti, ma poche possibilità di realizzarli; siete in fase di trasformazione. La vita vi offrirà nuove opportunità in autunno.
GEMELLI 21 maggio | 21 giugno
SAGITTARIO 22 novembre | 21 dicembre
Amore: Un ottimo mese. Il sole stimola l’iniziativa e Saturno contribuisce, insieme a Marte, ad incontri solidi a lume di candela. Per chi è in coppia, consiglio: meno stress, più piacere. Le giornate del 23, 24 luglio saranno favorevoli a incontri nuovi, a flirt e a momenti da trascorrere in famiglia Lavoro: Buone nuove sul fronte lavoro, ma state in guardia da colleghi pettegoli che trameranno alle vostre spalle.
Amore: Ottimo periodo per voi che troverete dalla fine di luglio e per tutto agosto la carica giusta nell’uscire allo scoperto e dichiarare il vostro affetto ad un partner misterioso; chiarirete una situazione lasciata in sospeso con un caro amico. Scenari fortunati dal 12 luglio: data cardine in cui sprizzerete carisma e comunicatività da tutti i pori. Soltanto a fine agosto un incontro speciale riempirà il vostro cuore. Lavoro: Le stelle non segnalano novità in luglio. Agosto offrirà piccoli spostamenti per lavoro e un piccolo contratto dal 20 in poi grazie al pianeta Mercurio positivo.
CANCRO 22 giugno | 22 luglio
CAPRICORNO 22 dicembre | 20 gennaio
Amore: un periodo confuso è passato; ora, rassettate i cassetti della coscienza e dite no a situazioni affettive contro valore. Buona la fine del mese per un incontro di passione travolgente: nulla di duraturo. Lavoro: Non esitate ad accettare un progetto che vi condurrà su sentieri di novità. Siate più pratici e meno riflessivi.
Amore: Plutone vi inquieta: quante paturnie ed ipocondrie. Lasciate cadere molte diatribe con il partner. Non fatevi ingannare da false supposizioni, ma soprattutto ritrovate la fiducia uscendo di più in compagnia di amici. Lavoro: Nulla di nuovo all’orizzonte. Giove vi fornirà la forza per prendere in mano in maniera decisiva situazioni professionali incerte. La sicurezza sarà la virtù di coloro che si realizzeranno in autunno: iniziate ora a seminare!
LEONE 23 luglio | 22 agosto
AQUARIO 21 gennaio | 19 febbraio
Amore: Un periodo in cui metterete la testa apposto. Prestate prudenza nelle conversazione face to face con partner irascibili; sarete vittime di “mood” non sempre pacifici. I single avranno molte possibilità di trascorrere serate piacevoli con l’altro sesso; coltivate le amicizie con serietà e schiettezza. Lavoro: Tanti trasferimenti improvvisi. Luglio vi permetterà di maturare un desiderio di indipendenza professionale che vi condurrà in autunno ed inverno a compiere scelte importanti di leadership.
Amore: Tutto cambia, si trasforma, evolve. Luglio vi regalerà un grande amore intenso. Sfruttate l’occasione per crescere e realizzare passo dopo passo ogni vostro piccolo obiettivo. Lavoro: Non esitate a firmare progetti che si presenteranno dalla fine di luglio. Siate accorti nelle relazioni con i collaboratori: anche se si pongono in modo amicale, stanno tramando alle vostre spalle.
VERGINE 23 agosto | 22 settembre
PESCI 20 febbraio | 20 marzo
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Amore: Le cose non vanno come dovrebbero. Non scoraggiatevi, ma armatevi di pazienza: il figlio voluto, la convivenza, il giusto amore arriveranno solamente in autunno avanzato. Lavoro: Troppo stress e poche soddisfazione: godetevi le giornate del 28, 29 per spezzare la routine con gite di sole, e viaggi toccata e fuga. Sfruttare Venere che in Agosto vi regalerà piccole fortune al gioco e agevolerà gli affari.
Amore: La sicurezza non è certo vostra alleata. Luglio vi dona tante amicizie in più: occhio a non cedere a false lusinghe e siate decisi nell’affrontare un battibecco con il partner. Agosto non porta bene in famiglia: sarete protagonisti di discussioni: state in guardia. Lavoro: Non c’è ancora la giusta dose di soddisfazione: attendete fine agosto per un contatto positivo che vi aiuterà a salire un gradino alla volta, la scala del successo.
Rossocorsa
MASERATI GRANTURISMO MC STRADALE. RACE INSPIRED LUXURY La GranTurismo MC Stradale è una biposto unica, che coniuga l’eleganza, la classe e il comfort inconfondibili della GranTurismo, con il carattere agonistico di Maserati Corse, sinonimo di sperimentazione continua e competitività assoluta. Nella GranTurismo MC Stradale, la più esclusiva artigianalità italiana e la cura per il dettaglio si fondono con la tecnologia più performante, sviluppata in pista ai massimi livelli. É cosi che prende corpo la granturismo Maserati più leggera, potente e veloce di sempre, la prima a superare la barriera dei 300 km/h. Un’auto che ha la pista nel DNA e la strada nel cuore. Per più contenuti www.maserati.it Per scoprire il mondo “Maserati Granturismo MC Stradale” è sufficiente inquadrare il QR Code con la fotocamera dello Smartphone. Per ulteriori informazioni sul QR Code: mobi.maserati.com MOTORE V8 4691 CC - POTENZA MAX: 450 CV A 7000 G/M - COPPIA MAX: 510 NM A 4750 G/M - VELOCITÀ MAX: 301 KM/H - ACCELERAZIONE 0-100 KM/H: 4,6 SECONDI - CONSUMO CICLO COMBINATO: 14,4 L/100 KM - EMISSIONI DI CO2: 337 G/KM - MASERATI CONTACT CENTER: 800 008 008
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