Il Mensile di economia, arte, costume e società made in Bergamo
Anno Tre Numero Diciassette | Maggio duemilaundici | Euro Due
PUBBLIZETA
What else?
Speciale Disagi e Disabilità
Event Sun Pub
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Il mensile più dinamico della città
In copertina Rizzetti Immobiliare
ESPERIENZA N°12: In contatto con gli elementi
Consumo ciclo combinato: 15,4 l/100 km - Emissioni di CO2: 358 g/km
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San Zeno Naviglio (BS) - Via Caselle 35 - tel. 030 2160426 Milano - Via dei Missaglia 89 - tel. 02 5770091 Milano - Viale di Porta Vercellina 16 - tel. 02 43995497 e-mail: info@rossocorsa.it - www.rossocorsa.it
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Si può fare
Afferrare il volante arricchito con una selezione di legni pregiati e moderni, guidare sui percorsi più affascinanti e godere del contatto con il cielo. L’equilibrata ripartizione dei pesi unita al sistema di sospensioni attive Skyhook stabiliscono nuovi record di comfort. Il telaio, progettato per ottenere il massimo in termini di rigidità torsionale e i cerchi da 20 pollici standard assicurano piacere di guida e prestazioni inimmaginabili. Così Maserati GranCabrio, l’elegante convertibile il cui design è firmato Pininfarina, diventa il luogo d’incontro per esperienze mai provate.
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DINAMICA DI GUIDA DA PRIMATO.
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“L’incontro di due persone è simile all’incontro di due sostanze chimiche. Se succede qualcosa, tutte e due cambiano.” C.G. Jung
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L’editoriale | di Maryline JM-W
Si può fare.
Dopo aver indossato il tricolore per ben due mesi, a maggio la Bergamasca si tinge di rosa per il grande ritorno del Giro d’Italia. In questo numero non poteva quindi vedi la rubrica Appuntamenti
mancare una visita a San Pellegrino, che si prepara ad vedi la rubrica Bel Pais di Ettore Maffi
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accogliere l’arrivo della 18 tappa. Così come non potevano mancare campioni nostrani e molto altro ancora. vedi Gira e rigira, il Giro torna a Bergano e Incontri sportivi
E siccome il 2 aprile si è celebrata la Giornata mondiale dell’autismo, abbiamo deciso di dedicare lo speciale di questo mese a disagi e disabilità. Sospiro. È strana la vita, si passa davanti alla stessa fermata dell’autobus centinaia di volte, poi un giorno, solo perché si ha deciso di sensibilizzarsi alle difficoltà di chi per esempio si sposta con una 002
Caporedattrice www.romanzocollage.it
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sedia a rotelle, ci si accorge di un cartello 9-05-2011 18:40:44
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che informa gli utenti disabili, che per prendere l’autobus devono prenotarsi la vigilia e recarsi ad una fermata che consenta l’utilizzo dei dispositivi di salita. E purtroppo queste fermate non sono numerose, basta contare quante recano quest’indicazione: “A questa fermata non è possibile, per motivi di sicurezza, attivare i dispositivi di salita a bordo degli autobus per i passeggeri diversamente abili in carrozzella.” Che dire? Siamo ancora lontani dall’essere una città senza barriere, ma sono certa che tutti insieme
si può fare, perché vedere un problema è già iniziare a risolverlo. Sed01di10BergamoUp17_Maggio11.indd 3
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ogni riferimento al film di Giulio Manfredonia, non è puramente casuale
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sommario STORIA DI COPERTINA
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Rizzetti immobiliare
La differenza si vede
SPECIAL EVENT
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Marin 10 Mauro da Naturale Biologico
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CITTA & DIRNTORNI
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14 Fashion Risto Pub
43 Gira, rigira... il Giro torna a Bergamo
Cena,Discoteca e Karaoke TATUAGGI
18 Golden Skin
44 A pranzo con renzo Mazzoleni Il gregario di casa nostra
La pelle come un quadro
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24 Cornici d’Autore
Uno dei principali organizzatori del Giro d’Italia
BENESSERE
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ARTE
33 Mood Photo Studio Lo sguardo di chi sa osservare
FOLCLORE
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38 40° Soap Box Rally 40 4 Notte bianca dello sport
50 La diversità è anche una risorsa 54 Politiche Sociali 55 Dislessia 59 Disagi e comunicazione 64 La zattera di Nessuno 66 Domotica una casa a misura
SPORT
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SPECIALE: LA DISABILITà
49 Mondo incognita
28 Kumudra pag.
INTERVISTA
47 Giovanni Bettineschi
ARREDAMENTO
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INCONTRI
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EVENTI IN CITTA’
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SPECIALE VACANZE
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Bergamoup model
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68 Seconda casa al mare
100 Martina Mazzola
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Uno psi per amico
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Burlesque
gli ho fatto mai 104 Non mancare nulla Il GIOCO
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BURLESQUE
di Paola Cervi
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urlesque, quest’arte - che dal nome sembrerebbe francese - nasce in Inghilterra nel XVIII secolo, come spettacolo teatrale popolare. Si sviluppa poi negli Stati Uniti con numeri di varietà, scenette e spogliarelli. Oggi è molto diffusa anche in Italia, si può considerare la moda del momento e, incuriosita da tutto questo, intervisto due “performer”, Lisa in arte Lise Poison e Silvia in arte Miss Satine. Molto diverse tra loro, ma accomunate dalla stessa passione, entrambe hanno iniziato due anni fa. Lise per caso, apparteneva ad un gruppo di animazione a cui era stato chiesto di preparare uno spettacolo in stile Burlesque, s’informò in internet per capire di cosa si trattava e da allora non ha più smesso. Mentre Miss Satine è rimasta affascinata da questa magica arte seduttiva ironica e non volgare - così la descrive - vedendo l’esibizione della regina dello spogliarello, in una coppa di Martini.
Chiedo loro se non si sono mai sentite in imbarazzo: Lise - “No, al massimo infastidita dalla beata ignoranza del pubblico che talvolta mi fermava dicendo: “perché non ti sei spogliata di più?” oppure “pensavo di vedere di più”. Burlesque è un’arte spesso fraintesa dal pubblico ma anche dai locali che dicono che la musica jazz o blues non segue le loro esigenze e mi hanno chiesto di fare Burlesque su musica commerciale.
Personalmente non provo imbarazzo perché quest’arte non ha nulla di volgare, penso sia un’arte da portare dove la gente la capisce, non dove le persone si aspettano solo che ti spogli.” Miss Satine - “Si le prime volte quando non avevo ancora padronanza del palco.” Vi ispirate a qualcuno in particolare per i vostri spettacoli?
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Paola cervi
Lise - “Le performer che più mi hanno appassionato sono Orchid Mei con la sua eleganza e Charlotte Treuse con la sua ironia piccante.” Miss Satine - “La mia musa ispiratrice è stata Dita Von Teese.” Quali personaggi interpretate nelle vostre performance? Lise - “Ho costruito diversi personaggi ma soprattutto il personaggio della moglie! La moglie che fa lo strip davanti al marito, che però preferisce leggere playboy e non la guarda, la moglie che prepara il budino, la vedova allegra, la moglie che è a casa ad annoiarsi e riceve una telefonata dall’amante... non solo questo però! Mi sono vestita da Chiquita con una gonna di banane vere e frutti in testa, ho interpretato la signora della pubblicità dei Ferrero Rocher, la ballerina di charleston combina guai, madre natura con i ventagli di foglie o semplicemente la vamp passando in diverse epoche.” Miss Satine - “La Geisha, entro in scena travestita da geisha e termino vestita da Divetta Pin up, ma anche Fan Dance, mi piace perché utilizzo dei bei ventagli in piuma di struzzo bianchi, o ancora bollicine show, per la quale mi esibisco in un calice gigante di champagne.” Il ruolo che vi diverte di più? Lise - “Assolutamente la moglie, perché è ironica e svampita.” Miss Satine - “Tutti... perché ognuno ha una sua particolarità, ma diciamo che il bollicine show dentro la coppa gigante è il mio cavallo di battaglia, il più richiesto ed applaudito!” Come avete scelto il vostro nome d’arte? Lise - “Ho scelto questo nome pensando al mio tatuaggio sulla caviglia, una pozione, una bottiglietta di veleno e da qui poison (letto all’inglese), me la feci perché ispirata dalla canzone Poison di Alice Cooper, mi è piaciuta l’idea di questa donna di cui racconta, che egli desiderava quasi come se lei lo avesse incantato, avvelenato, poi anche perché mi piace molto il personaggio di Poison Ivy in batman, per alcuni tratti analogo al precedente e perché rossa di capelli come me”.
106 Riscopriamo insieme la citta BEL PAIS
pag.
108 San Pellegrino Terme la Vichy d’Italia pag.
si Salvi chi può
115 Televisione in pensione 077
Persone e personaggi
Il vero strumento di comunicazione universale
TOP SPEED
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Test SLK 200 CONTI IN TASCA
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deduzione dei costi 86 La delle autovetture TECNOLOGIA
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88 NGN
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Andiamo per monti
117 La Montagna senza barriere pag.
Sport
120 Italian golf tour 2011 pag.
appuntamenti
129 Maggio - giugno
l’avidità degli operatori italiani Incontri sportivi
91 Ivan Gotti pag.
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un Tavolo per due
95 Cappello d’Oro vs Arli pag.
98 Quando la moda... ...si fa sostenibile e diversamente abile
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EVENT
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Diamond, Mexican Party BergamoUp al Sun Pub Ufficio Brevetti Rally solidarietà ModaMobil
MODA
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OROSCOPO
142 Toro
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Editore Pubblizeta Di Emanuele Zarcone Direttore Generale Michele Oggioni
Via Della Valle, 42 - 25128 Brescia
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Direttore Responsabile Luca Marinoni Caporedattrice Maryline Milesi Redazione elisabetta moretti Raffaella Ravasi Amministrazione Barbara Epis
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Culture and Tourism a SPECIAL WELCOME
10 Musei della città gratuiti_City museums with free admission 8 Musei della provincia gratuiti_Provincial museums with free admission 7 Musei della provincia a ingresso ridotto_Provincial museums with reduced price admission 15 Linee bus gratis_Free bus routes 1 Linea tramviaria gratis_Free tram line 2 Funicolari gratis_Free funicular railways_Sconti in hotel, ristoranti e negozi_Discounts in hotels, restaurants and shops
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Progetto grafico paolovallara.com Stampa Presservice 80 Srl - Seriate Fotografi Niccolò gritti, Matteo Mottari, matteo zanga Hanno collaborato: Mario Tintori, Joseph Procino, Luca Leidi, Paolo Valoti, Stefano D’Aste, Ettore Maffi, Emanuele L. Cavassa, Paola Cervi, Rach. Finazzi, Stefano Salvi, Alessandra Piacentini, Roberto Longhi, Chiara Mangili, Vip International S.r.l., Vincenzo Cutrì, MOOD PHOTO STUDIO, ALEX PERSICO FOTOBERG, MANUEL SUARDI FOTOCLUB BERGAMO, FOTO QUARANTA, COSIMA COMES, ROBERTO COLOMBARI, ANTONIO MASCOLO, GIGI COPPOLINO, DANILO MORONI, ERGOLAB, STEFANO BERTA, CHIARA MAFFI, PAOLA MOMBRINI. Crediti Fotografici: Per le immagini senza crediti l’editore ha ricercato con ogni mezzo i titolari dei diritti fotografici senza riuscire a reperirli. è ovviamente a piena disposizione per l’assolvimento di quanto occorre nei loro confronti. © COPYRIGHT BERGAMOUP MAGAZINE:TESTI E IMMAGINI DELLA PRESENTE PUBBLICAZIONE NON POSSONO ESSERE RIPRODOTTI CON MEZZI GRAFICI, MECCANICI, ELETTRONICI O DIGITALI SENZA AUTORIZZAZIONE FIRMATA DA PUBBLIZETA PRODUCTION. OGNI VIOLAZIONE SARà PERSEGUITA A NORMA DI LEGGE BERGAMOUP, PERIODICO MENSILE DI INFORMAZIONE LOCALE ISCRIZIONE PRESSO IL TRIBUNALE DI BERGAMO N° 16/2009 DEL 18 MAGGIO 2009. CONCESSIONARIA PUBBLICITÀ E ABBONAMENTI: T: 035 23 66 61 - F: 035 23 66 61 info@bmadv.it - www.bmadv.it
Azienda Trasporti Bergamo
Museo Bernareggi
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Rizzetti IMMOBILIARE La differenza la vedi L’immobiliare secondo noi
Obiettivi concreti
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Il nostro team è composto da abili professionisti che possono contare su un’efficace rete di contatti e di conoscenza, anche in altre strutture appartenenti al settore, utili a cogliere le opportunità più interessanti proposte dal mercato. Sappiamo bene che l’acquisto di un immobile non rappresenta solo un semplice investimento ma una scelta per il tuo futuro. Per questo, ci proponiamo come un punto di riferimento per i nostri clienti, garantendo loro la più completa assistenza anche nelle fasi che esulano dall’acquisto - come l’assolvere le formalità burocratiche e notarili - e in quelle successive alla vendita.
onosciuti e stimati per le competenze e la professionalità con cui lavoriamo, dal 1995 offriamo un accurato servizio di consulenza e d’intermediazione nel settore degli immobili di prestigio. Sin dagli inizi, ci siamo distinti per la facilità di comunicazione con la nostra clientela, stabilendo con quest’ultima un’impresa profonda e costruttiva. Da qui nasce la nostra capacità di interpretare i desideri e le esigenze del cliente, offrendogli sempre la certezza di un investimento sicuro, in termini economici e di qualità della vita. Sviluppare tutte le potenzialità
Nuove frontiere
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La nostra filosofia di vendita e di comportamento si basa sulla concretezza e sulla trasparenza, nonché sulla ricerca della massima valorizzazione dell’investimento. Infatti, sia nel caso di capitale d’investimento o di un immobile da vendere, il nostro impegno si orienta sul massimizzare il potenziale di vendita o di acquisto. Consapevoli dell’esclusività dei servizi che siamo in grado di offrire, puntiamo fortemente sull’unicità e sulle particolarità delle nostre proposte, certi di saper rispondere alle richieste del cliente, anche il più esigente.
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Siamo sempre attenti alle nuove tendenze e alle innovazioni, ecco perché abbiamo creduto per primi all’applicazione della tecnologia QR per smartphone. Un rapido e valido servizio di supporto alle vendite. Inoltre, su Apple Store è disponibile l’applicazione GRATUITA “Rizzetti immobiliare”, per scaricare sul vostro Iphone tutte le nostre prestigiose proposte.
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Special Event
Mauro Marinda
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Venerdì 22 aprile, in un assolato pomeriggio primaverile grande sorpresa da Naturale Biologico in via Garibaldi a Bergamo, Mauro Marin ha fatto visita al negozio di prodotti biologici per fare un po’ di “sano” shopping. Dalle 14 del pomeriggio fino a chiusura Mauro ha fatto compagnia agli amici di Naturale Biologico concedendosi un pomeriggio di relax tra profumate creme e dolci oli detergenti. Tanti i prodotti che Mauro ha acquistato: crema per le mani, shampoo rigenerante, essenze profumate e balsamo fruttato. Oltre ai prodotti biologici Mauro ha comprato alcuni accessori della Biolux Energy venduti nel negozio,come la piastrina per il cellulare che protegge dalle onde nocive e l’orologio con potere riequilibrante ed energizzante. Ma non è tutto. Mauro ha dedicato il suo pomeriggio anche ai numerosi clienti di Naturale Biologico concedendo con piacere foto e autografi. Inoltre, per tutti coloro che non hanno potuto partecipare all’evento, Mauro ha firmato diverse shopping bag, che verranno regalate ai futuri acquirenti del negozio.
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di Elisabetta Moretti Photo Matteo Mottari
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Cena Discoteca
e Karaoke questo e altro al Fashion di Antegnate di Elisabetta Moretti Photo Matteo Mottari-
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uovo, originale e divertente; ad Antegnate vi aspetta il Fashion Risto Pub, un locale che unisce nello stesso spazio di design: ristorante, pizzeria, pub e discoteca. Mille iniziative e situazioni diverse per offrire alla clientela tutto quello che desidera e anche di più.
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Il Fashion Risto Pub è unico nel suo genere, in un ambiente accogliente dallo stile fresco e minimal, immersi nell’eleganza del bianco con raffinati tavoli apparecchiati in blu e luminose vetrate, è possibile cenare a lume di candela, tra amici o, se siete sportivi sfegatati che non rinunciano alla partita, usufruire dei grandi schermi di cui il locale è dotato per gustarvi una buonissima cenetta e tifare la squadra del cuore. Pesce, carne o pasta, al Fashion il menù è ricco e ben curato, non solo pizza, pasta, grigliate di pesce e carne, ma anche romantiche cenette con un’ottima selezione di vini.. Grande lo spazio a disposizione, oltre alla sala ristorante, ben arredata con luci soffuse e palla stroboscopica, potrete accomodarvi nel cortile esterno con un pergo-
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lato che ospita fino a quaranta persone, dotato anche di uno spazio dedicato ai bambini con giochi e gonfiabile, una piccola sala appartata offre diverse slot machine per gli appassionati del gioco. All’esterno un grande parcheggio vi risolverà i problemi del traffico.
Ma al Fashion non si va solo a cenare, il locale offre anche colazioni e servizio bar, pranzi di lavoro a prezzi veramente vantaggiosi, comodo per tutte le numerose aziende che si trovano nei paraggi, e cena fino a tardi. Ma non è tutto, è possibile anche organizzare pranzi aziendali, feste di compleanno, comunioni, battesimi, cresime, feste di addio al celibato e tanto altro ancora, il tutto con la possibilità di avere un menù personalizzato accordato con i preziosi consigli dello chef. Il giovedì sera il ristorante offre un menù speciale, con coperto, pizza, bibita e caffè a soli dieci euro.
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Per la nuova stagione, Fashion Risto Pub ha preparato una grande sorpresa per i suoi clienti. Dopo la cena potrete accomodarvi nella sala da ballo aperta di fianco al ristorante. Ogni giorno della settimana vi aspetta una serata diversa: giovedì si balla a ritmo latino americano, venerdì house, sabato commerciale e domenica liscio. Inoltre, dal lunedì al mercoledì si tengono corsi di ballo. Oltre a scatenarvi in pista e ascoltare buona musica fino alle 04.00 del mattino, qui i clienti potranno sorseggiare ottimi cocktail e liquori. Ma non è tutto, la domenica sera il ristorante organizza anche una divertente e alternativa serata di karaoke.
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Cena Discoteca
e Karaoke
Da Fashion Risto Pub sarete trattati come dei re. Su prenotazione è possibile anche usufruire del “servizio limousine”: una lussuosissima limo verrà a prendervi sotto cosa e vi porterà al ristorante per un ingresso trionfale che non passerà di certo inosservato. Insomma non vi resta che provare le numerose proposte che Fashion Risto Pub vi propone, approfittate del tagliandino che trovate in questa pagina per gustarvi una buonissima pizza omaggio.
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Presentando questo tagliando, in quaslsiasi serata, avrete diritto ad una pizza Margherita gratis (valido per una persona)
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questo e altro al Fashion di Antegnate
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Fashion Risto Pub Via Marconi, 10 Antegnate, (bg) 0363 905882
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GoldenLa Skin pelle come un
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di Elisabetta Moretti Photo Matteo Mottari
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iacomo Facoetti, alias Cefa, da più di dieci anni è conosciuto a Bergamo grazie al suo incredibile talento nel fare tatuaggi. Cinque anni fa ha preso coraggio e aperto il suo primo studio in via Pignolo, nel cuore della città, qui - oltre ai tatuaggi - realizza piercing, offre un servizio di trucco permanente e da poco è diventato anche rivenditore autorizzato di attrezzatura e inchiostro per i colleghi.
“Da un piccolo disegno sul braccio destro non sono più riuscito a fermarmi e quella dei tatuaggi è diventata una vera e propria mania”.
“La mia specialità sono i tatuaggi in bianco e nero, meglio ancora se ricchi di ombre e sfumature. Amo molto il genere fantasy, lo stile giapponese e i maori, che disegno spesso io stesso, per personalizzare il disegno e creare qualcosa di unico che rappresenti al meglio la personalità di chi lo porta”.
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Tutto è iniziato per caso a 14 anni, quando Cefa si è fatto il primo tatuaggio ed è esplosa così la sua grande passione per quest’arte. Grazie all’insegnamento di alcuni tatuatori che gli hanno dato le prime nozioni, Cefa ha cominciato a fare tatuaggi usando i suoi più cari amici come cavie. Da un primo kit utilizzato a casa per imparare, in breve tempo è diventato sempre più esperto e professionale, grazie anche alla sua bravura innata per il disegno, e ha cominciato a lavorare presso alcuni studi, dove ha migliorato la tecnica sia nel disegno che nel fare i tatuaggi. Dopo avere imparato perfettamente l’arte di disegnare sulla pelle, ha aperto suo studio, in via Pignolo appunto, dove oggi la sua clientela è numerosa.
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GoldenLa Skin pelle come un
quadro
L’atmosfera che si respira da Golden Skin è tranquilla e accogliente, in uno spazio intimo immersi nelle riviste di settore, il cliente può studiare con calma il tatuaggio che meglio si addice alla sua personalità, seguito passo dopo passo da Cefa che consiglia sempre di modificare il disegno scelto per avere qualcosa di unico e inimitabile, che non si può trovare su un’altra persona o su un catalogo.
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“Sono dell’idea che la pulizia e l’igiene per un tatuatore siano tutto. Un tatuaggio mal fatto si può sempre sistemare ma con la salute non si scherza, per questo i miei clienti sono sempre soddisfatti, sanno che qui non avranno mai scherzi e che li tratterò con i guanti bianchi.” Da Golden Skin tutto è curato con professionalità fin nel minimo dettaglio. Particolare attenzione viene data alla pulizia e all’igiene: l’attrezzatura, sia per i piercing che per i tatuaggi è sterile e monouso, dall’ago alle pinze tutto vie-
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ne usato e gettato. I piercing sono di produzione europea, tutti con certificato CEE e garantiti al 100%, prodotti in Italia o in Europa. Viene usato solo acciaio 316 a grado chirurgico, titanio e il bioplast, una plastica biocompatibile e sterile che aiuta la generazione della pelle. Anche gli inchiostri, sia i colori che il nero, sono di produzione italiana e anch’essi certificati. Oltre ai tatuaggi e ai piercing, da Golden Skins, è possibile prendere appuntamento con un’estetista specializzata nel trucco permanente, che sistemerà sopracciglia e contorno labbra per un trucco sempre perfetto sin dalla mattina. Ma non è finita qui! Dal primo di maggio Golden Skin diventa supply, oltre ai tatuaggi, ai piercing e al trucco permanente, offre anche un servizio di rivendita per tatuatori e piercer, i colleghi tatuatori possono venire a rifornirsi del materiale personalmente senza dover ordinare alla cieca in internet e aspettare i lunghi tempi di spedizione. Servizio offerto anche a domicilio.
GOLDEN SKIN Bergamo - Via Pignolo, 53C Cell. 338 9055272 Tel. 035 0792434 goldenskincefatattoo.jimdo.com fabeli02@gmail.com
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Inquadra questo QR per visitare il sito internet Golden Skin:
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DIAMOND Ristorante Club
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un gioiello
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di serata di Elisabetta Moretti Photo Matteo Mottari
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gni elemento al Diamond di Treviglio è pensato e realizzato all’insegna dell’eleganza e del lusso. Raffinato l’arredamento, ricercato il menù e selezionata l’animazione. Al Diamond nulla viene lasciato al caso ma tutto è ideato con l’obiettivo di offrire ai clienti un locale unico nel suo genere in cui godersi una gustosa cenetta o una divertente serata in discoteca.
Inaugurato a inizio gennaio, il Diamond ha raggiunto da subito il successo. Il locale è diviso in due ambienti separati, da un lato il ristorante e dall’altro il club. Il ristorante offre un ricco menù, con piatti provenienti dalla più antica tradizione culinaria pugliese, specialità a base di pesce crudo e pizza cotta nel forno a legna. Le luci soffuse offrono l’intimità di una cenetta a lume di candela e la musica crea un’atmosfera accogliente e rilassata. Accanto al ristorante si trova la discoteca, i due ambienti sono separati, il cliente può così decidere di godersi solo la cena o di fermarsi anche al club, non è obbligato una volta che la cena è finita a restare per tutta la serata. Oltre alla cena, il ristorante che è aperto sei sere alla settimana (chiedi a Eli di indicare QUI il giorno di chiusura), propone anche pranzi di lavoro.
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Il nome dice tutto. L’ha scelto il proprietario, Nicola, che ha voluto creare una location esclusiva e unica, proprio come un diamante.
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BergamoUp
Cornici
D’Autore
di Roberto Longhi
Entrando nel club si respira un’atmosfera anni ‘80. L’ambiente, di novecento metri quadrati, è stato arredato dal famoso architetto e designer di locali Beppe Riboli, già conosciuto per aver arredato discoteche rinomate come il Billionaire di Briatore, che ha voluto ricreare una location tipica con luci stroboscopiche, divanetti in pelle e stampe con icone del cinema alle pareti. Esclusiva la domenica sera con unaevento un Cornici realizzate rigorosamente mano, imperdibile: restauri e recu“Apericena” con diverse isole enogastronomiche dove il peri oltre a fedeli riproduzioni di modelli antichi: queste le cibo cucinato del al momento davanti ai clienti, nostreviene realizzazioni, tutto esclusive e create semprecon nel menù in tema con la serata. Ogni domenica, un musical rispetto dello stile dell'epoca e secondo la filosofia della diverso anima lacon festa con veridiprofessionisti, come quelli conservazione, l'utilizzo tecniche secolari. dei di Mediasetattenzione che da poco si sono esibiti lomcon Nonballerini solo: dedichiamo anche al Seicento Grease. Il locale è frequentato anche da diversi vip come bardo, ai paesaggi romanici ottocenteschi e alle opere conCostantino, e Lele Mora. temporanee,Daniele anche diInterrante mobili e dipinti. Frutto della nostra pluriennale esperienza inoltre sono le nostre cornici moderne, che nascono dalla rivisitazione di diversi stili ed epoche e che diventano veri e propri supporti d'arredo. Tutte le nostre cornici sono realizzabili su misura a richiesta del cliente.
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Domenica 1 maggio i quattro finalisti del Grande Fratello 2011 sono stati i protagonisti della serata, con la prima uscita ufficiale in Italia.
Insomma un ambiente unico, frequentato da una davvero clientela elegante e raffinata. www.ilcorniciaiolr.it - info@ilcorniciaiolr.it
LO M B A R D I A ARTIGIANA
LO M B A R D I A ARTIGIANA Sed02di10BergamoUp17_Maggio11.indd 24
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Il 27 maggio verrà inaugurato “Le Jardin de Diamond”, l’estivo del locale. Un giardino di novecento metri quadrati con una nuova serata, questa volta di venerdì, sempre esclusiva e selezionata. Collaborerà Gigi Coppolino uno dei più importanti Pr che da anni organizza la vita notturna della bergamasca. Il giardino, completamente all’aperto, richiama un’atmosfera vacanziera con un arredamento in stile africano, palme, ombrelloni di paglia e capanne. La domenica e il venerdì si ballerà revival anni ‘70 e ‘80 e disco commerciale anni ‘90 con i dj Luciano Bombardieri e Andy Love. Il sabato e il mercoledì invece si danzerà a ritmo latino americano.
Ma gli eventi del Diamond non finiscono qui. Tutti i giovedì nella zona ristorante è organizzata una serata di cabaret con comici famosi come Paolo Migone direttamente dello Zeling, che si esibirà il 19 maggio.
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Per essere sempre aggiornati su serate e eventi, diventate amici di Diamond su Facebook!
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DIAMOND Treviglio - Via Pietro Nenni, 4 Tel. xxxxxxxxxxxxxxx
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Tanti numeri per arrivare a Zero.
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Un percorso lungo trent’anni. Un labirinto! L’esperienza di tre enologi. Le annate che compongono la cuvée 2000, 2001 e 2002. Gli anni di età media dei vigneti. I mesi di permanenza sui lieviti.
Dosaggio Zero Mirabella Vede finalmente la luce, alla fine di un lungo labirinto di strade tortuose e vicoli ciechi! Ma la tenacia e la grande professionalità riescono a raggiungere traguardi anche dopo percorsi difficili: trovare la luce dopo molto buio rende sempre importante il risultato. Mirabella può ora proporre un segno distintivo, di grande personalità e di indubbio valore.
Teresio Schiavi az. agr. Mirabella
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Enologo fondatore
via Cantarane, 2 - 25050 Rodengo Saiano (BS) Tel +39 030 611197 Fax +39 030 611388 Info@mirabellavini.it- www.mirabellavini.it Sed02di10BergamoUp17_Maggio11.indd 27
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KUMUDRA di Raffaella Ravasi Photo Matteo Mottari
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l nuovo centro benessere a due passi dal centro città ha aperto all’inizio di maggio ed ha il fascino di un paese lontano come la Birmania e il profumo del fiore di loto del quale porta, appunto, il nome nella lingua birmana. Come ci racconta la titolare, Yee Thanda, 43 anni, dal 2001 in Italia dove nel 2008 ha conseguito il diploma di estetista, il suo centro benessere è, non solo la realizzazione del sogno di tutta una vita, ma una vera e propria Spa in cui si respira la cultura tradizionale orientale del suo paese. La Birmania vanta, infatti, nella sua cultura millenaria, una particolare attenzione al benessere dell’uomo, incentrata sulla cura del corpo e dello spirito. Yee Thanda pratica, infatti, da sempre l’arte orientale del messaggio.
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Perché proprio KUMUDRA?
“Il fiore di loto è un simbolo molto importante nella mia religione, il Buddhismo: si riferisce alla completa purificazione del corpo, della parola e della mente e il fiore bianco rappresenta la purezza”.
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Come in un piccolo tempio del benessere, - KUMUDRA -, profumo d’incenso nell’aria, sottofondo musicale d’arpa birmana, si candida a diventare il nuovo punto di ritrovo per gli amanti del “total relax”, lontani dallo stress e dal rumore della vita quotidiana.
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Trattamenti estetici Bagno turco con aroma e cromoterapia Stanza di Sale (per il benessere respiratorio ed epidermico) Materasso termico ad acqua (per rilassamento muscolare e mentale) Massaggi rituali orientali
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Un nuovo appuntamento in città tutto all’insegna del “naturale e del benessere” per trattamenti singoli o percorsi personalizzabili, dove concedersi anche un ulteriore momento di relax per sorseggiare una tisana orientale. KUMUDRA Centro Benessere & Spa Bergamo - Via Carrozzai, 2/c Tel. 328 6768912
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Il centro - un vero paradiso per gli amanti delle coccole si suddivide in sei stanze dove ci si può abbandonare ad un’infinità di massaggi, dal più tradizionale, al rilassantissimo massaggio termico su materassino ad acqua, passando per i più svariati massaggi orientali. Due stanze sono poi dedicate al bagno turco con aroma e cromoterapia e alla stanza del sale: un vero e proprio nido per il benessere anche dei più piccoli. Gli effetti benefici del sale sono una novità per il mondo del wellness e vero e proprio concentrato di energia. Le stanze si alternano con le loro pareti colorate, perché il centro sposa la filosofia della cromoterapia:
“Cromoterapia deriva dal greco e significa “cura con il colore”: i sette colori fondamentali, rosso, arancio, verde, giallo, blu, indaco e violetto, sarebbero in grado di influenzare gli esseri umani a livello fisico ed emotivo”.
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Mood Photo Studio
Lo sguardo sa osservare di chi
di Chiara Mangili Photo Mood Photo Studio
ood è il nuovo studio fotografico realizzato da Natascia Diamanti e Maurilio Pezzimenti, due giovani fotografi dotati di grande grinta ed estro. Sono andata da loro per farmi raccontare com’è nata questa idea. Ad attendermi, nel loro suggestivo studio, c’erano proprio Natascia e Maurilio, che con estrema gentilezza mi hanno mostrato il luogo dove la loro creatività prende vita. Vale davvero la pena spendere alcune parole sulla location che hanno scelto: una sala situata in una corte di un palazzo d’epoca, nel pieno cuore del centro storico di Treviglio, dove l’arredamento è essenziale e fotografie e vecchie fotocamere sono le vere protagoniste. Entrando è subito chiaro qual è lo stile che li contraddistingue:
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Iniziamo la nostra chiacchierata ed è impossibile non notare il loro sguardo: è attento, quello di chi è abituato a stare dietro la macchina fotografica per cogliere ogni minimo dettaglio. È chiaro anche l’entusiasmo che mettono in ciò che fanno: lo si percepisce dalle loro parole, mentre raccontano com’è iniziata quest’avventura.
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la semplicità, quella pura, che però non è mai banale.
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Mood Photo Studio
Lo sguardo sa osservare
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di chi
«Quello che ci ha portato ad aprire questo studio assieme nasce dall’amore comune per l’osservazione, fatta di dettagli, colori, espressioni, movimenti, luci, forme, caos... tutto quello che può raccontare una storia e rendere all’osservatore l’anima di ciò che sta guardando».
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Il mondo dell’immagine li incuriosisce a tutto tondo e il loro campo d’interesse è ampissimo: dalle macchine ‘tradizionali,’ con il rumore grattato del rullino e lo sviluppo nella camera oscura, fino all’utilizzo della fotocamera digitale e alla voglia di lasciarsi addosso il ‘sapore’ delle vecchie polaroid - che ancora utilizzano. Tutte tecniche alle quali ricorrono con grande padronanza per mostrare agli altri l’essenza di ogni realtà che li colpisce, persona o cosa che sia.
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Sono tantissimi anche i servizi che offrono: dalle fotografie per cerimonie e weddings a quelle per lo sport, la natura, i ritratti fotografici, il fashion e l’interior design, sino allo still life e a veri e propri reportage. In ogni foto la ricerca di quel sapore speciale – il mood -, a cui si sono ispirati anche per il nome dello studio, che dà qualcosa in più ad ogni scatto, che non è ricercato nel fotoritocco, ma nell’essenza di ciò che si sta osservando. Il lavoro di post-produzione, infatti, è limitato al minino, come si è potuto vedere in uno dei pirmi progetti realizzati assieme e che ha inaugurato l’apertura dello studio il 10 aprile- la mostra‘questioni di luce’- una serie di scatti in controluce realizzati durante un viaggio in Costa Rica.
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Alla fine di questo incontro non può che venirmi in mente la frase di Neil Leifer: “La fotografia non mostra la realtà, ma l’idea che se ne ha”. E questi due giovani fotografi ne sono l’esempio: non si limitano a mostrarci ciò che inquadrano, ma - attraverso le loro foto - ce lo comunicano.
Mood Photo Studio
Lo sguardo sa osservare di chi
Mood Photo Studio Treviglio (BG) - Via F.lli Galliari, 6 Tel. 0363 1847489 www.moodphoto-studio.it
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In 50.000 per il Photo Alex Persico Fotoberg e Manuel Suardi Fotoclub Bergamo
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omenica 1 maggio alle 15 le mura venete di Città Alta hanno ospitato uno degli eventi più antichi e partecipati della nostra città, che quest’anno festeggia il 40° anniversario: il SOAP BOX RALLY che ha visto la partecipazione di oltre 50.000 appassionati e curiosi.
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La manifestazione ha avuto inizio alle ore 10.00 presso Piazza Mascheroni con la punzonatura delle Soap Box, che devono essere costruite secondo un regolamento in vigore dal 1955! Un’apposita giuria ha votato le soap box per l’assegnazione del Premio Originalità. Grazie alla collaborazione con QR Media anche il pubblico presente ha potuto votare la sua Soap Box preferita utilizzando un telefonino dotato di fotocamera e connessione ad internet. La Soap Box più votata è risultata essere “Jungle Mobile” di Roberto Michot e Andrea Zafarana. La corsa vera e propria ha invece avuto inizio alle ore 15.00 con partenza, come di consueto, da Colle Aperto. Quest’anno la gara di Bergamo, organizzata da Teamitalia e Proloco Bergamo, in collaborazione con il Box Rally Club e il Csi di Bergamo, è stata inserita come gara numero 1 del 7° campionato Csi Box Rally Club e ha registrato ben 31 equipaggi iscritti, tra cui due soap box targate Provincia di Bergamo.
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Gli equipaggi sono stati impegnati nella prima manche con la prova di velocità; successivamente si è tenuta la prova più attesa, perché contempla il superamento dei celeberrimi ostacoli che mettono a dura prova le soap box e i loro equipaggi e tengono tutto il pubblico con il fiato sospeso: scaletta, freno idraulico, sonagliera, il bilico, ma quelli più spettacolari e temuti sono stati i due ostacoli di schiuma, il salto e la vasca d’acqua. Il Premio Originalità è stato vinto a pari merito da Emilio Bandirali e Mirko Morzenti con “Hocus Pocus” e da Andrea Pastelli e Stevens Bosio con “No problem”. Secondo e terzo posto rispettivamente per “PDG Soap Box Racing” di Pierluca Pessina e Mauro Ferrari e “Blue Beer” di Valter Pezzoli e Simone Bosio. Il Premio Velocità è stato vinto da Massimo e Fabio Mazzoleni con “Team MM”; secondo e terzo posto assegnati rispettivamente a Marco Rinaldi ed Ettore Cavagna con “Rombo di Legno” e Federico Dubbini e MassimoPanzera con “Mac Team”. Il Premio Gran Combinata è stato assegnato a Massimo e Fabio Mazzoleni con “Team MM”; secondo posto per Valter Pezzoli e Simone Bosio con “Blue Beer”, mentre il terzo va a “No Problem” di Andrea Castelli e Stevens Bosio.
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I premi sono stati consegnati al termine della gara distinguendo tra la classifica generale della gara e la classifica relativa agli iscritti al 7° campionato Csi Box Rally Club.
Organizzazione generale: Teamitalia e Pro Loco Bergamo Bergamo - Via Zelasco, 1 - Tel. 035 237323 - www.teamitalia.com
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Presenti per la consegna dei Trofei: Roberto Gualdi Presidente del Comitato Organizzatore, l’Assessore Fausto Carrara della Provincia di Bergamo, il Vice Sindaco Gianfranco Ceci e l’Assessore Danilo Minuti del Comune di Bergamo, Antonella Bardoni della CONFIAB, Pietro Bettinelli della Bettinelli Luciano – Rivenditore Big Mat, la nostra caporedattrice Maryline JM-W, Davide Nizzi della Web Radio dell’Università di Bergamo. Arrivederci al prossimo anno!
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Il 4 giugno torna la carica d
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a dei 100.000! D
ufficio stampa: Teamitalia Via Zelasco, 1 24122 Bergamo - tel. 035/237323 - www.teamitalia.com
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opo lo straordinario successo delle prime tre edizioni, L’Assessorato allo Sport del Comune di Bergamo, Bergamo Infrastrutture e Teamitalia, ripropongono “la Notte Bianca dello Sport”. Bergamo accende di nuovo i riflettori su vie, palazzi e piazze per un’iniziativa che nel 2010 ha riunito oltre 100mila persone in città. Il 4 giugno 2011 dalle ore 17.00 alle ore 01.00 Bergamo diventerà una grande palestra a cielo aperto: con oltre 50 attività sportive proposte, gli spazi del centro cittadino si animeranno con discipline quali tennis, roller, scherma, boxe, difesa personale, fitness, rugby, tiro con l’arco, discipline orientali, nuoto, balli caraibici, ginnastica artistica, danza, basket, orientering, mountainboard e molto altro ancora. La festa comincerà venerdì 3 con “Aspettando la Notte Bianca”, una serata di animazione e spettacolo, con una particolare attenzione al sociale: aderisce infatti alla manifestazione l’Associazione Paolo Belli che organizzerà per entrambe le serate un’area ristoro sul Sentierone di Bergamo i cui ricavati andranno interamente devoluti alla lotta alla leucemia. L’iniziativa è aperta a tutti, grandi, piccini, famiglie e giovani amanti delle notti movimentate. Le attività sportive sono completamente gratuite, l’importante è non dimenticare le scarpe da ginnastica!
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Gira, rigira, il Giro torna a Bergamo di Maryline JM-W
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Per saperne di più in merito a questi preparativi, ho chiesto al nostro primo cittadino, Franco Tentorio, di raccontarci il “suo” Giro e - mentre mi gustavo una pausa pranzo a Le Iris in compagnia di chi il Giro l’ha vissuto sulla sua pelle, Renzo Mazzoleni - Chiara è andata a fare due chiacchiere con uno dei maggiori organizzatori del Giro, Giovanni Bettineschi di Promoeventi Sport.
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E’ veramente un onore per Bergamo ospitare una tappa del Giro d’Italia. La corsa percorrerà le vie della nostra città regalando emozioni e colorando di rosa tutto il nostro territorio. La partenza della diciannovesima tappa, in programma il prossimo 27 maggio, proprio dalla “Città dei Mille”, nell’anniversario dei festeggiamenti per il 150 dell’Unità d’Italia, rappresenta sicuramente un valore aggiunto che rende ancora più bella la festa per Bergamo. In qualità di Sindaco e appassionato ciclista vedrò con gioia i più grandi campioni di uno sport faticoso e affascinante allo stesso tempo. La terra bergamasca ha sempre manifestato un grande amore per la bicicletta, formando negli anni decine di campioni. Ogni giorno le numerose società sportive ciclistiche orobiche allenano centinaia di bambini e ragazzi, che grazie a questo sport formano fisico e carattere, in piedi sui pedali anche nella vita quotidiana. Mi auguro che il futuro del ciclismo sia sempre più rosa, il colore che da sempre accompagna l’ormai centenario Giro d’Italia. Il Sindaco di Bergamo Franco Tentorio
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er i non adetti ai lavori, il Giro d’Italia è iniziato pochi giorni fa, ma per i “giristi”, gli organizzatori e i Comuni coinvolti, i mesi scorsi sono stati molto effervescenti. Infatti, qualcuno di voi avrà incontrato Valerio Tebaldi (atleta della Lampre), Vincenzo Nibali (portacolori del Team Liquigas-Cannondale) o ancora Davide Cassani (ex professionista, oggi opinionista televisivo) in compagnia delle troupe RAI e di Ivan Gotti - il due volte maglia rosa ospite di Raffaella nella rubrica Incontri sportivi -, durante i sopralluoghi le due tappe orobiche e soprattutto di quella che viene definita da tutti una tappa delicata: La Morbegno – San Pellegrino Terme (vedi le due crono tabelle a pagina 108 e la rubrica Bel Pais dedicata alla città natia di Ivan Gotti).
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A pranzo
Renzo Mazzoleni il gregario di casa nostra
di Maryline JM-W
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Dal fisico esile non si direbbe, ma il tallone d’Achile di questo sorridente e timido sportivo è il suo appetito. Infatti, decidiamo di procedere all’intervista prima di mangiare; durante non si può parlare di cose serie.
Come hai iniziato? La mia passione per il ciclismo è nata andando a vedere mio fratello Eddy, così ho iniziato da esordiente. Ho fatto subito vari piazzamenti e portato a casa anche belle vittorie. Quindi sono passato Juniores e sono stato chiamato in nazionale. Da dilettante, ho vinto varie tappe e l’ultimo anno ho vinto 8 volte e sono arrivato terzo al Giro d’Italia Baby. Poi sono passato professionista [sorride] lì è cambiato tutto, anche se sei in forma, in confronto agli altri, parti da zero. Ero nel team Colpax Astro, ex Polti, Stanga era team manager, poi c’era Carrara e il capitano era Lunghi che ha vinto anche una tappa al giro d’Italia del 2001. A quel giro sono andato abbastanza bene, ho fatto varie fughe e un piazzamento in una tappa che arrivava in Slovenia.
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Come ti preparavi per le corse? Da dilettante a professionista non ci sono grandi differenze sulla tipologia della preparazione; da professionisti gli allenamenti sono più duri ovviamente. Il lunedì si faceva poco, per via delle corse della domenica; era più una sgambata. Il martedì e mercoledì, invece, si faceva potenziamento con ripetute in salita. E il giovedì si faceva una vera uscita, quasi una tappa di circa 5-6 ore, dai 150 ai 180 Km. Mentre al giro dove si corre per 21 giorni in tre settimane, come era l’approccio fisico e mentale? Il Giro è difficile: mentalmente parti da leone, come tutti gli altri, e fisicamente si è tutti preparati al meglio, ma già dopo la prima settimana la fatica si fa sentire e spesso al mattino riparti tutto indolenzito, è veramente dura.
“Arrivare alla fine del Giro è già una vittoria.” La tappa al Giro che avresti potuto vincere? E’ stata una tappa nel 2004 in cui ero da solo con 19 minuti di vantaggio, mi han preso a 6/7 km dall’arrivo. Si arrivava in salita e dopo 150 km da solo non sono riuscito a non farmi riprendere.
“Però quel giorno ho preso la maglia verde.” E’ stato bello. Certo c’è sempre il rammarico che forse quel giorno potevo farcela. Sicuramente sarebbe cambiato molto per la mia carriera ciclistica.
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Qual è stata la tua tappa migliore? Quella dove c’erano 5 passi dolomitici da scalare “il tappone del Giro d’Italia del 2001” che nel finale c’erano il Pordoi e il Fedaia, dove in 12/13 siamo stati in fuga per circa 70/80 km, nel finale ho staccato tutti, ma all’ultima salita sono stato ripreso, ma scalare il Pordoi da solo, con tutta la gente che mi applaudiva è stata una grande emozione . Devo aggiungere anche che sono stato spesso in fuga in altre tappe al Giro, ma mi è sempre andata male. E la tappa che hai vinto nel 2003 in Svizzera? Ero nella Team Macandina, una squadra svizzera, la tappa era la Schynberg-Rundfahrt, 180 Km, un circuito da fare 15 volte, con una salita di 2 km; è stata una tappa molto dura. Quel giorno stavo bene, sono partito a tre giri dalla fine sulla salita e siamo rimasti in 4, c’era anche il campione svizzero, poi all’ultimo giro sono partito in volata e ho staccato tutti. E’ stato bellissimo! La sera cosa si fa durante un Giro? A parte il 2004 in cui trascorrevo le mie serate ad intervistare corridori per il TGiro con Loda - era molto divertente e piaceva molto al pubblico - in genere si è tutti stanchi, per cui sempre un po’ di corsa tra massaggi, telefonate a casa, cena e voglia di buttarsi sul letto [voglio saperne di più sui rapporti tra ciclisti]. C’era molta armonia, eravamo tutti molto affiatati, anche se, a dirti il vero, si parlava di più le rare volte in cui durante una tappa ci si ritrovava in gruppo senza l’ansia da prestazione, quindi ci si prendeva in giro, si salutavano le ammiraglie, le moto della TV, ecc.. Ma poi qualcuno partiva in fuga e si tornava a lottare e soffrire in silenzio.
crificarti, ma fa anche piacere, perché è il più forte del tuo gruppo e speri sempre che vinca. [Lo guardo, e per un attimo mi perdo: ci vuole un grande spirito di gruppo… tanto più che poco fa mi ha confessato che a volte il manager della squadra chiede di partire in fuga quando già non ce la fai più, per cercare di dare visibilità alla tua squadra.]
«Filastrocca del gregario corridore proletario, che ai campioni di mestiere deve far da cameriere, e sul piatto, senza gloria, serve loro la vittoria.» Gianni Rodari, Il gregario Qual è stato il corridore più forte che hai incontrato? Ne ho incontrati tanti, ma quello che mi è rimasto impresso è Jan Ullrich; aveva una potenza impressionante! Solo a vederlo faceva paura. Mentre dei corridori italiani mi è rimasto impresso Casagrande, un gran bel corridore. Ti sarebbe piaciuto andare al Tour? Certo, è la corsa a tappe dove tutti aspirano ad andare, c’è un’organizzazione gigantesca, una visibilità mondiale.
Le varie maglie Maglia verde: gran Premio della montagna Maglia bianca: miglior giovane Maglia ciclamino: classifica a punti Maglia azzurro: intergiro Maglia Rosa: leader Giro
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Cosa vuol dire essere gregario? Vuol dire muoversi nell’ombra, sudare, continuare a sudare, proteggere il tuo capitano, difenderlo nella pancia del gruppo o scandire il suo ritmo di marcia preferito quando iniziano le salite. Oppure, se è un velocista,‘fare il treno’ e trascinarlo fino al traguardo. Devi dare tutto per lui, sa-
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Renzo Mazzoleni il gregario di casa nostra
Renzo, nato a Bergamo il 31 marzo 1977, è il fratello più giovane di Eddy Mazzoleni. Palmarès: 2000 - 3° nella classifica finale al Giro d’Italia Baby 2001 - 83° nella classifica finale al Giro d’Italia 2001 - 10° alla tappa del Giro d’Italia - lido di Jesolo Lubiana 2002 - 96° nella classifica finale al Giro d’Italia 2003 - 1° nella tappa Circuit des Ardennes- Nouvion FRA 2003 - 1° nella tappa Schynberg-Rundfahrt – SVI 2003 - 1° nella tappa Schattodorf - SVI 2004 - 111° nella classifica finale al Giro d’Italia
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Perché hai smesso? È difficile trovare una squadra per un gregario. Tutti gli anni 50-60 corridori italiani rimangono senza squadra: è il brutto del ciclismo. Ma non mi posso lamentare sono stato fortunato [Sorride prima di aggiungere] grazie all’Ing. Carlo Pesenti sono stato assunto in Italcementi. Ogni tanto andiamo in bici insieme; è un uomo eccezionale e in bici ti fa morire se non sei in forma. Spero che mio figlio, Cristian, diventi ciclista e riesca a diventare un campione. Hai un rimpianto? Forse avrei potuto applicarmi di più, essere più rigoroso sull’alimentazione; quando sei giovane non sempre capisci l’importanza della disciplina… Cosa pensi del Giro di quest’anno? Per i Bergamaschi - e a maggior ragione per coloro che l’hanno vissuto - è un onore vederlo passare nella propria città, per ben due tappe tra l’altro. La tappa di San Pellegrino sarà dura per via della salita molto impegnativa di Ganda. Quel giorno di sicuro partirà una fuga prima della salita, ma non uno in classifica. Carrara e Possoni potrebbero vincerla, lo spero perché è tanto che non vincono più ciclisti bergamaschi. Quando correvo i Bergamaschi erano
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in tanti a partecipare al Giro, quest’anno saranno al massimo 5. Andrò a vederli sicuramente in città alta, poi andrò a casa a gustarmela in poltrona, perché ci sarà troppo caos a San Pellegrino. Quella del giorno dopo, che parte da Bergamo, non è durissima. Sicuramente sarò alla partenza per godermi l’atmosfera della corsa, rivedere gente che conosco e riassaporare i momenti ai quali ho partecipato… “Quando chiamano il tuo nome alla partenza del Giro provi emozioni indescrivibili”. Quale saranno le tappe decisive di quest’anno? Di sicuro la Lienz-Zoncolan, la Conegliano - Gardeccia/ Val di Fassa dove ci sono i passi di Giau e poi di Fedaia, credo che farà male a molti... Infine la Verbania-Sestriere dove si passa dal Colle delle Finestre, li si deciderà chi vincerà il Giro. Secondo te chi vincerà il giro? Se c’è Contador sicuramente sarà uno dei protagonisti, altrimenti Menchov e Nibali che, se è in forma come l’anno scorso, sarà sicuramente sul podio!
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Giovanni
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Uno dei principali organizzatori del Giro d’Italia Promoeventi Sport (www.promoeventisport.it) è il comitato per l’organizzazione e la promozione di eventi sportivi nelle valli bergamasche che anche quest’anno collabora con RCS Sport per i preparativi durante il passaggio del Giro d’Italia a Bergamo. Giovanni Bettineschi, presidente del comitato, ci ha gentilmente rilasciato alcune parole su come la corsa rosa più famosa d’Italia viene organizzata nella nostra città e quanto importante sia il suo passaggio in terra orobica, soprattutto quest’anno in cui la partenza da Bergamo è un riconoscimento per la Città dei Mille e per il suo contributo all’Unità d’Italia nel 150° anniversario dalla nascita del nostro Paese. Cosa rappresenta il passaggio del Giro d’Italia per Bergamo? «Il Giro d’Italia è uno dei più importanti eventi sportivi, è
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seguito da milioni di appassionati e per questo rappresenta un’opportunità fondamentale per la promozione del turismo bergamasco, della città, delle sue valli e di tutta la provincia. In quanto palcoscenico di grande misura mediatica è un’ottima vetrina per il nostro meraviglioso paesaggio. Il Giro rappresenta tutto questo, ma non solo: quest’anno Bergamo vedrà un arrivo e una partenza e questo doppio appuntamento vuole essere soprattutto un riconoscimento per i grandi campioni che la nostra terra ha dato al ciclismo italiano e che in passato sono stati i protagonisti di questa corsa: Felice Gimondi, Antonio Pesenti, Ivan Gotti. Quest’anno la tappa di San Pellegrino Terme vuole essere proprio una celebrazione di questo grande atleta [Ospite della rubrica Incontri Sportivi, vedi pagina 91], oggi vicepresidente del comitato di tappa e fortemente impegnato nell’organizzazione di queste due tappe».
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Uno dei principali organizzatori del Giro d’Italia
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Come sono i preparativi in atto e come avviene l’organizzazione di due appuntamenti così importanti? «L’organizzazione è sicuramente impegnativa e ha inizio molto tempo prima della data ufficiale. Quest’anno sarà la quinta volta in pochi anni per Promoeventi Sport e quindi siamo già, per così dire, rodati, ma è forte il desiderio di cercare sempre di migliorare per un’ottima riuscita di un evento così rilevante. Gli impegni sono sia pratici, come la sistemazione di tutto lo staff RCS che sarà presente sul nostro territorio, sia di promozione vera e propria, come la presentazione ufficiale che si è tenuta nella prestigiosa e suggestiva cornice del Teatro Donizetti il 12 aprile.» Insomma, dietro a un evento sportivo come questo c’è una grande organizzazione e fervono i lavori per fare dell’appuntamento orobico qualcosa di indimenticabile. Il Giro d’Italia è sempre più vicino e tutti i tifosi bergamaschi attendono di vedere da vicino i corridori in gara con grande ansia dopo la pausa del 2010. E con l’impegno di Promoeventi Sport, la cui mission è sempre stata quella di interpretare lo sport come forma di crescita personale, oltre che culturale, e di sostenere le grandi manifestazioni agonistiche come opportunità di promozione turistica e di sviluppo economico del territorio, non potrà che essere un grande successo.
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speciale Mondo incognita Un fumetto fatto con personaggi che vivono in un guscio al di fuori del nostro mondo e che lo vedono guardandolo attraverso un buco.
La disabilitĂ
di Rach. Finazzi
he sodrisposta ndosi in so cosa unzione rifiuto ogo del
udente! dalla dipassare no, alla cura è ra nella
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Rach. finazzi finazzidea@gmail.com
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speciale
La diversità è anche
una risorsa Cena delle Stelle con In-Oltre
di Maryline JM-W Photo Niccolò Gritti
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In- Oltre Nata nel 2004 per recuperare, migliorare ed ampliare quanto già positivamente sperimentato presso un centro residenziale per disabili gravi gestito dall’ASL di Bergamo alla fine degli anni novanta, per favorire l’integrazione dei suoi ospiti nel tessuto sociale, creando una rete di servizi a supporto delle necessità quotidiane del disabile e della sua famiglia. Il suo presidente oggi è il Dott. Sergio Mazzoleni.
“Perché integrare le diversità è possibile”
Progetti Numerosi sono i progetti in corso, tra cui i laboratori artistici (musica, teatro, giocoleria e cinema) che coinvolgono disabili e non, per favorire la spontaneità e l’integrazione e che ha dato vita al Festival biennale dell’arte di Bergamo che si terrà nel 2012; ma anche Durante e dopo di noi che vuol essere una risposta per il disabile nel momento in cui il sostegno familiare viene a mancare; la Pet-Therapy; Una montagna di tutti, una montagna per tutti, un progetto di fruibilità dei nostri monti da parte dei disabili in collaborazione con il Parco delle Orobie di Bergamo, il CAI
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opo il successo dell’anno scorso al Kilometro Rosso, i chef delle nove Stelle Michelin della Bergamasca sono tornati a cucinare per l’associazione onlus In-Oltre. Il 30 marzo scorso, nel suggestivo contesto storico industriale delle Cartiere Pigna, Vito Siragusa e Simone Scrivo (Al Vignetto), Daniel Facen (Anteprima), Loredana Vescovi (Antica Osteria dei Camelì), Enrico e Roberto Cerea (Da Vittorio), Paolo Frosio (Frosio), Stefano Arrigoni e Paolo Benigni (Osteria della Brughiera), Ezio Gritti (Osteria di Via Solata), Fabrizio Ferrari (Roof Garden) e Marco e Vittorio Colleoni (San Martino) si sono infatti di nuovo riuniti per preparare una gustosa cena a favore dei progetti di questa associazione che da anni è presente sul nostro territorio a favore dei disabili.
Alla serata erano presenti nomi illustri del mondo istituzionale, industriale e della stampa nazionale. Il canto del coro polifonico integrato a cappella - composto da persone con e senza disabilità presenti nel territorio di Bergamo e Provincia - promosso da In-Oltre con la collaborazione di uno psicoterapeuta, è stato sicuramente il momento più emozionante della serata. A dimostrazione che insieme è possibile.
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In-Oltre promuove progetti e iniziative tesi a far interagire persone con disabilità e non, in un dialogo paritario e reciproco perché il rapporto tra diverse abilità è possibile e “utile” a tutti.
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“Il coraggio di buttarsi in mezzo alla gente con naturalezza, di frequentare luoghi pubblici. E la pazienza, tanta pazienza, nel rispondere a domande ingenue, banali, inopportune, o nell’accettare di buon grado esclamazioni di commiserazione� Mimma
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La diversità è anche
una risorsa provinciale (vedi p. 117 Andiamo per monti) e Legambiente; Desiderio di libertà: che dal 2009 ha permesso a più di 200 ragazzi di effettuare una vacanza “per tutti”; Servizio di Trasporto: un numero verde che raccoglie le richieste di trasporto di persone disabili grazie al numero verde 800 995 988; e infine Punto In, uno sportello gestito da volontari e genitori di disabili per orientarsi tra i servizi e le risorse del territorio e per creare un confronto di esperienze. Inutile precisare che In-Oltre propone ad operatori, famiglie e volontari dei corsi di formazione per imparare un nuovo modo di relazionarsi tutti insieme.
Nel 2009 In-Oltre è stata selezionata dalla commissione Europea sulle Buone Pratiche per l’innovazione e la Creatività.
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Libri Oltre alla simpatica fiaba Una stravagante pozione magica, scritta da Ottavia Tironi e pubblicata da In-Oltre per valorizzare la diversità e lottare contro i pregiudizi, si segnalano due libri molto importanti che potete trovare presso l’associazione: Per-correre la vita Autonomia e mobilità delle persone disabili A cura di Matteo Colleoni ed. FrancoAngeli Nel quale tra le altre cose, Stefano Tomelleri ci ricorda che la solidarietà è un affare per la democrazia attraverso il punto di vista dei disabili nella costruzione della convivenza civile. e Il baratto - Tre anni di narrazione con genitori di persone disabili ed. In-Oltre. Una raccolta di testimonianze che rispondono a domande relative al lavoro - quali è possibile che un disabile abbia un ruolo? - e che ricordano che negli ultimi 25-30 anni la sensibilizzazione dell’opinione pubblica è cresciuta grazie anche alla legge sull’inserimento nella scuola degli alunni portatori di handicap e del conseguente mutamento culturale nei loro confronti, ma che tutto dipende dalla nostra capacità a non perdere mai di vista la dignità della persona e dal coraggio e della pazienza delle persone che la accompagnano.
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Associazione onlus In-Oltre Bergamo - Via Borgo Palazzo, 130 035 2270320 - www.inoltre-gb.it È possibile sostenere integrazione delle persone disabili grazie al 5 per mille, inserendo il codice fiscale IN OLTRE 95142430164 nella propria dichiarazione dei redditi o facendo una donazione: Credito Bergamasco sede porta nuova IBAN: IT51 D 03336 11101 000000036483 Si ringraziano di cuore sponsor e partner che hanno reso possibile quest’importantissima serata: FaSE Fabbrica Seriana Energia, Grosmarket, Hidrotech, Pentole Agnelli e Serioplast, Acqua Panna e S.Pellegrino, Ascom, Autotorino, Bellavista, Berlucchi, Brevi, Castello di Malpaga, Climasalis, Confiab, Cornali, Dedalo ESCO, Donati Group, Kilili Baharini, Ideabitmap, Italcementi, Italo Tresoldi, SIAD, Trawel Fly, Sonrisa, UomoRE, Vuemme, Alois Lageder, Bortolotti, Cà del Botto, Cartiere Pigna, CIF Cucine, Cornali, Distillerie Peroni Maddalena, Enoteca S. Tomaso, FirstFlora, Funicolare, Grana Padano, IntegraRent, Jermann, Jolanda De Colò, Latteria di Branzi, L’Art Cafè, La Brugherata, La Vinoteque, Le Bollicine di Sandrone, Le Macchiole, Luigi Bormioli, Nuova Litocolor, Orobica Pesca, Ristoteam, Tramin, Trex, 27 AD, Aton, A.I.S. A.M.I.R.A., Clay Paky, Delegazione di Bergamo, DNA, Fiori, Galleria Marelia, Hotel La Dolce Vita, Hotel Petronilla, La Bancarella, Mercure Hotel, OrioShuttle, Ottica Skandia, SGLighting, Terme di Trescore, Videomaker Bergamo, Associazione Clematis Onlus, Tender to Nave Italia, Fondazione Cariplo, Fondazione della Comunità Bergamasca, Leo Club, Materiali Resistenti, Olimpia Pallavolo, Parco Orobie Bergamasche.
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Politiche
Sociali Verso una Bergamo senza barriere di Maryline JM-W
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ome accennavo nell’editoriale, Bergamo non è ancora una città “per tutti”. Tuttavia, il nostro comune ci lavora. Infatti, l’assessore alle Politiche Sociali, Leonio Callioni, e il suo staff mi hanno gentilmente illustrato due dei progetti che stanno sviluppando proprio in questo periodo:
Il progetto si avvallerà naturalmente di supporti alla comunicazione, all’organizzazione della giornata e delle attività allo scopo di ottenere la massima autonomia da parte dei partecipanti.
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Agricoltura senza barriere Questo progetto socio-educativo e socio-occupazionale a favore di persone disabili adulte, vorrebbe, in collaborazione con il mondo agricolo, realizzare percorsi terapeutici, riabilitativi e d’integrazione sociale di persone diversamente abili mediante la valorizzazione delle risorse agricole e ambientali. Tale iniziativa rientra in una prospettiva più ampia dell’Assessorato con la quale si vogliono promuovere le fattorie sociali come risposta sociale ai differenti disagi. L’esperienza ci insegna che il ritmo naturale della vita contadina, il lavoro fisico, il fare parte di un piccolo nucleo di tipo familiare, il contatto con piante ed animali hanno un effetto terapeutico benefico permettendo alle persone di sentirsi utili e quindi di riacquisire una loro autostima. I partecipanti al progetto svolgeranno in prima persona le attività della fattoria - dalla coltivazione degli ortaggi all’accudimento degli animali - nel rispetto delle motivazioni e degli interessi di ciascuno. Questo progetto permetterà di impegnare persone con diversi tipi di disabilità: il lavoro nella serra e nei campi sarà più adatto a persone con una buona capacità di deambulazione, mentre le fasi di trasformazione del prodotto potranno essere svolte da coloro con una mobilità limitata. Per queste ragioni, il progetto ha anche previsto un laboratorio di trasformazione e di confezionamento che permetta la vendita diretta dei prodotti in propri punti vendita e rivenditori. Il ricavato della vendita verrà utilizzato per finanziare alcuni progetti sociali del territorio, in collaborazione con le realtà locali quali comune, centro Anziani, scuole, associazioni, etc.
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Arricchiamoci delle nostre reciproche differenze. Paul Valéry
Assistenza Domiciliare Disabili
Questo progetto, il cui nome parla da sé, vuol sostenere la permanenza della persona disabile (minore o adulta) nella propria abitazione e presso la propria famiglia, oltre che nel proprio territorio.
“Nell’interesse di tutti, bisogna evitare o ritardare il più possibile il ricovero in istituto.” Nello specifico, gli obiettivi del servizio sono finalizzati ad assicurare il miglior grado di benessere psico-fisico perseguibile dalla persona disabile grazie a: prestazioni socioeducative ed assistenziali che vadano in tal senso, nonché un aiuto ai genitori per gestire i membri particolarmente deboli e, nel caso, nel garantire un certo sollievo alla famiglia nel far fronte a carichi di cura particolarmente onerosi che i figli disabili gravissimi richiedono.
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Dislessia e altri disturbi
specifici dell’apprendimento
di Cosima Comes
Circa il 5% della popolazione scolastica presenta questi disturbi.
Oltre ai vari gruppi di studi nelle università - che hanno portato avanti ricerche ed hanno prodotto strumenti di rilevazione e programmi d’intervento utili - e alle numerose riviste, pubblicazioni e associazioni dedicate ai DSA - che si avvalgono della collaborazione di operatori sanitari, esperti, docenti e persone direttamente coinvolte nella problematica - varie proposte di legge, negli anni scorsi, e la nuova Legge 170 (ottobre 2010) hanno fornito gli elementi fondamentali per il riconoscimento della dislessia, disgrafia e discalculia, indicazioni per la diagnosi e la riabilitazione, per la formazione del personale della scuola e delle strutture sanitarie, nonché per l’individuazione di misure di supporto alla scuola, alla famiglia e all’attività sociale e lavorativa, per le attività di screening (ora solo sperimentate in alcune scuole).
Insegnante di sostegno specializzata per le scuola primaria.
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a qualche anno si dà maggior importanza a quelli che vengono definiti Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA). “Specifici” perché riguardano alcune abilità, come il leggere, lo scrivere (trasformare i segni in suoni e viceversa) e il parlare che per i bambini e gli adulti che soffrono di questi disturbi non sono automatiche. Dislessia, discalculia e disgrafia sono di origine genetica e presentano una forte eredità familiare. L’intelligenza generale non viene però intaccata.
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In età adulta il 25% di questi soggetti ha un recupero completo, il 35% riesce a compensarlo e nel 40% persiste. LA DISLESSIA: Per il bambino dislessico è difficoltoso decifrare i segni e i suoni, spesso tende ad indovinare, ripete, anticipa, aggiunge ed omette lettere, deforma le parole, inverte lettere, salta lettere o sillabe nel disperato tentativo di leggere, di trovare cioè l’ordine spaziale delle lettere e la loro stabilizzazione. Tutto ciò è insomma un gran lavoro, una fatica immensa per questi bambini, che hanno bisogno perciò di fiducia, distensione e decondizionamento. Quindi, i primi “segnali” con cui si manifesta la dislessia, oltre alla difficoltà a imparare a leggere e a scrivere in modo fluente e corretto (scuola primaria), è la manifestazione di difficoltà fonologiche (scuola materna) e la confusione nel riconoscere i segni grafici (che possono perciò essere sostituiti con altri simili, invertiti, aggiunti o omessi, associati quando dovrebbero essere separati). La scuola, quando rileva queste difficoltà, può attraverso gli screening, verificarli, poi segnalarli alla famiglia che dovrebbe portare i bambini presso gli specialisti dei Servizi Sanitari per avere la diagnosi.
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A seconda dell’intensità del disturbo, dell’età e della disponibilità del soggetto si possono commisurare le modalità dell’intervento e adeguare l’ambiente familiare e scolastico. LA DISCALCULIA: Si tratta di un disturbo del calcolo e della comprensione dei problemi matematici, si associa a dislessia e disgrafia (diversamente si tratta di errori di altra natura). Si definiscono diversi livelli di gravità che riguardano la numerazione progressiva e regressiva che può essere lenta, con esitazioni, errori, sostituzioni, inversione di numeri. Si riconosce dagli errori nella scrittura di numeri sotto dettatura, nella difficoltà nel calcolo scritto e nella risoluzione dei problemi (comprensione del testo), oppure per via di un disordine spazio-temporale nell’incolonnamento e nella memorizzazione delle tabelline. LA DISORTOGRAFIA: Si può riassumere questo disturbo nella difficoltà a tradurre correttamente i suoni che compongono le parole in simboli grafici. Non di rado, infatti, il soggetto esegue la decodifica della prima parte della parola, talvolta anche solo del primo grafema o della prima sillaba e procede “inventando” l’altra parte. La parola contenuta nel testo vie-
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ne così spesso trasformata in un’altra di significato affine o completamente diverso. I disortografici hanno difficoltà nel copiare dalla lavagna, nell’organizzazione spaziale sul foglio e grandi difficoltà ortografiche e grafo-motorie (nell’atto dello scrivere). LA DISGRAFIA: Questa difficoltà di scrittura riguarda la riproduzione dei segni alfabetici e numerici. Il bambino che presenta disturbi di disgrafia scrive in modo molto irregolare, la sua mano scorre con fatica sul piano di scrittura e l’impugnatura della penna è spesso scorretta. La pressione della mano sul foglio non è adeguatamente regolata; talvolta è troppo forte e il segno lascia un’impronta marcata anche nelle pagine seguenti del quaderno, talvolta è troppo debole e svolazzante. Le dimensioni delle lettere non sono rispettate, la forma è irregolare, l’impostazione invertita, il gesto è scarsamente fluido, i legami tra le lettere risultano scorretti. Tutto ciò rende spesso la scrittura incomprensibile al bambino stesso, il quale non può quindi neanche individuare e correggere eventuali errori ortografici.
I bambini che presentano questi disturbi devono spesso sopportare continue sollecitazioni da parte degli adulti - “stai più attento!”; “ impegnati di più!”; “hai bisogno di esercitarti molto”, ecc. - che possono mettere in atto meccanismi di difesa, aumentando il senso di colpa e portando al rigetto, allo scoraggiamento e a volte anche ad attacchi di aggressività. Talvolta il disagio è così elevato da annientare il soggetto ponendolo in una condizione emotiva di forte inibizione e chiusura. Ecco che è davvero importante individuare precocemente il problema e aiutarli a gestirlo con mezzi compensativi e dispensativi.
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A questo proposito possono essere utili i corsi di formazione, tenuti da esperti dell’Associazione Italiana Dislessia (AID), molto utili e interessanti, per informazioni: info@dislessia.it HELP-LINE Nazionale 051-243358 HELP-LINE Bergamo 3351544157
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Disagi& comunicazione Per una diversa abilità
di Roberto Colombari Photo Antonio Mascolo
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l’uno all’indirizzo dell’altro. E poi lei riportò la paziente all’ospedale. La sera portò la paziente a fare una passeggiata, e più tardi mi raccontò:
“Quella bambina mi strappava quasi il braccio, tirandomi per la strada, voleva venire a trovare lei… l’unico uomo che sapesse davvero parlare la sua stessa lingua”. Allora ho dedotto che i grandi comunicatori puntano alla creazione di un rapport. Di conseguenza mi è sorta un’altra domanda: “come si crea il rapport?” Continuando a leggere le esperienze di Erickson mi sono soffermato sul seguente racconto: C’era per esempio un paziente che era a Worcester da nove anni. Il paziente era stato portato lì dalla polizia senza nessun segno di riconoscimento sui vestiti, non riuscivano a ottenere nessuna informazione da lui, non sapevano da dove veniva. Non c’era nessuna prova che vivesse a Worcester. Avrebbe potuto essere uno di passaggio. E per tutti i nove anni che era stato nel reparto ci eravamo frequentati, nel senso che gli dicevamo: “Buongiorno”. Lui rispondeva con un’insalata di parole, “secchio di lardo, non ha pagato, sabbia di spiaggia”, e cose del genere … solo parole senza senso tutte mischiate … non avevano assolutamente nessun significato. E quando io andai lì, fui affascinato da quel paziente, m’interessava. Cercai a più riprese di farmi
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i sono sempre domandato come fanno i grandi comunicatori a comunicare e a persuadere il loro interlocutore per poi indirizzarlo verso il loro obiettivo? Ho trovato la risposta leggendo i racconti delle tante esperienze che M.H. Erickson ha avuto durante la sua lunga carriera di ipnoterapeuta, come il seguente: All’Arizona State Hospital c’era una bambina autistica. Avevano raccolto 50.000$ e avevano mandato questa bambina a Chicago perché fosse seguita in modo molto particolare. Molti psichiatri e psicanalisti lavoravano con questa bambina sino a che i 50.000$ furono finiti e la rimandarono a casa assolutamente uguale a prima. Una delle mie pazienti era alquanto sola, e le piaceva fare del bene e venne all’Arizona State Hospital, vide questa bambina di dieci anni, e alla fine persuase la direzione a permettere alla bambina di andare a fare una passeggiata con lei. E quella bambina andò con lei, facendo smorfie, suoni gutturali, grugniti e contorsioni e comportandosi in modo del tutto particolare. La portò da me. Mi aveva già parlato della bambina ed io le avevo detto di sì, ero disposto a vederla. Le avevo detto che non potevo prendere la bambina come paziente, ma che l’avrei vista una volta. E lei portò la bambina, presentò la bambina a me e me alla bambina. E la bambina fece un certo numero di suoni bizzarri e così io risposi con suoni bizzarri, e grugnimmo e gememmo e squittimmo e urlammo per una mezz’ora circa. E poi la bambina rispose ad alcune semplici domande e subito tornò al suo comportamento autistico. E ci divertimmo un mondo a squittire ed urlare e grugnire e gemere
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Disagi& comunicazione Per una diversa abilità
dare il suo nome, e tutto quello che ottenni fu un flusso continuo di insalata di parole. Così mandai giù la mia segretaria e le dissi: “Annoti la sua insalata di parole e me le trascriva”. Mi guardai questa insalata di parole e poi prepari un’insalata di parole simile alla sua ma non esattamente uguale. E una mattina alle otto gli dissi: “Buongiorno”, e lui mi rispose con un lungo pezzo d’insalata di parole, al quale io risposi con un lungo pezzo di insalata di parole. Lui rispose di nuovo e ci scambiammo insalate di parole per un paio d’ore. Alla fine lui disse: “Perché non parla come si deve, dottore?”. Io replicai: “Ne sarei felice. Come ti chiami?”. Me lo disse. “Da dove vieni?”, e cominciai ad annotare un bel po’ di dati, e poi tutto ad un tratto lui ricomincio con l’insalata di parole. Alla fine della giornata avevo ottenuto tutta la sua anamnesi e un esame medico, un ottimo resoconto fatto da lui stesso. E da allora in poi quando volevo parlargli, e lui mi rispondeva con l’insalata di parole, la stessa cosa facevo io. Bé, ben presto abbandonò l’insalata di parole. E nel giro di un anno fu in grado di essere dimesso dall’ospedale e ottenere un lavoro.
“Non feci altro che andargli incontro al suo proprio livello.” Dalle esperienze di Erickson si può cogliere che per essere dei bravi comunicatori è importante creare il rapport con il nostro interlocutore attraverso il ricalco. Prima d’iniziare ad analizzare come si crea il rapport attraverso il ricalco, vorrei citare Korzybski che, alla fine di un suo esperimento, pronunciò:
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“la mappa non è il territorio”. Questa frase è diventata uno dei principi fondamentali della comunicazione. La “mappa” è la rappresentazione del mondo che un individuo si crea, ma non è la realtà oggettiva, cioè “il territorio”. Infatti, i grandi comunicatori, anziché imporre la propria “mappa”, assecondano e cercano di entrare nella rappre-
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sentazione del mondo del loro interlocutore attraverso il ricalco dei tre canali della comunicazione che sono: Il canale VERBALE, vale a dire le parole espresse dagli esseri umani per rappresentare il loro modello del mondo. Per ricalcare questo canale si deve ascoltare attentamente, individuare ed adeguarsi ai termini tipici del visivo (vedere, guardare, chiaramente, dal punto di vista …), dell’auditivo (ascoltare, dire, suona meglio, è orecchiabile …) e del cinestesico (afferrare, provare, ho una grosso peso, comodamente) usati dal nostro interlocutore. Ad esempio, di fronte a un cliente che parla maggiormente in termini tipici del visivo e quindi molto probabilmente ha una rappresentazione del mondo in modo visivo, anch’ io parlerò con termini tipici del visivo. Facendo così, inizio a creare rapport con lui. Il canale PARAVERBALE, ossia il modo in cui si usa la voce (tonalità, volume, velocità, pause, melodia) che è l’espressione delle emozioni che si provano durante una comunicazione. Per ricalcare il paraverbale si deve ascoltare attentamente, individuare come usa la voce e quindi sincronizzarsi. Ad esempio per ricalcare Bonolis che ha una tonalità acuta, un volume alto, una velocità alta e fa pause molto ristrette e naturalmente senza melodia, anche il nostro paraverbale deve essere con tonalità acuta, volume alto, velocità alta, pause ristrette e senza melodia. E infine, il canale NON VERBALE, che riguarda: La mimica facciale, ossia l’espressione del viso adatta a capire soprattutto che emozioni sta provando l’interlocutore. La mimica può essere simmetrica o asimmetrica. Per stabilire se il volto è simmetrico o asimmetrico, bisogna immaginare una linea al centro del viso che lo divide in due; se ciò che accade a destra accade anche a sinistra la mimica è simmetrica e può far percepire che sta provando la tristezza. La mimica è asimmetrica quando ciò che
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Disagi& comunicazione Per una diversa abilità
accade a destra non coincide con ciò che accade a sinistra e può far notare emozioni come la paura, la gioia, e la rabbia. Quindi fare ricalco della mimica facciale è ricalcare le emozioni del nostro interlocutore.
da una forte asimmetria tra i partecipanti generalmente una persona parla e molte ascoltano. E’ consigliabile, per una buona comunicazione, avere una prossemica rispettosa della situazione che si sta vivendo.
La gestualità che altro non è che la comunicazione con il corpo. Per la creazione del rapport è importante notare come muove le braccia e le mani. Per capire che gestualità sta usando, bisogna immaginare che dalle due spalle escono due linee in modo parallelo. Quando si parla e le braccia escono al di fuori delle linee parallele si sta usando una gestualità centrifuga. Invece se si muovono le braccia all’interno delle due linee immaginarie e si fa dei gesti piccoli e moderati, si ha una gestualità centripeta.
E infine, la postura, il modo di usare la muscolatura corporea. Se, durante la comunicazione abbiamo una muscolature tesa e ci muoviamo con movimenti robotizzati, la nostra postura sarà rigida. Invece se abbiamo una muscolatura rilassata, e ci muoviamo con movimenti flessibili la nostra postura sarà flessibile.
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Ad esempio immaginate uno spettacolo di Benigni che corre, si muove nello spazio, fa l’impossibile con quelle braccia buttandole in fuori e alzando le mani. Egli sta usando una gestualità centrifuga. Invece adesso immaginatevi uno spettacolo di documentario con Piero Angela. Si nota la sua compostezza, con uno spazio contenuto, muove le mani verso di sé, oppure le muove poco e le gambe sono accavallate sulla sedia. Egli ha una gestualità centripeta. La prossemica o meglio il modo di accogliere una persona, in base alla relazione che si ha, nel proprio spazio. Dallo studio di Hall nel 1966, si possono definire quattro zone di spazio individuale: Zona intima (da 0 a 50 cm) di norma vengono accettati senza disagio al suo interno alcuni familiari ristretti e il partner. Un ingresso di altre persone esterne a questo ristretto nucleo viene percepito come invasione che provoca un disagio; Zona personale (da 50 cm a 1m) vi sono ammessi familiari meno ristretti, amici, colleghi e conoscenti. Zona sociale (da 1 m a 3 m) è quell’area in cui svolgiamo tutte le attività che prevedono interazione con persone sconosciute e poco conosciute. E’ possibile cogliere interamente o quasi la figura dell’interlocutore cosa che ci permette di controllarlo per capire meglio le sue intenzioni. Zona pubblica (oltre i 4m) è quella delle occasioni ufficiali. E’ caratterizzata
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Osservato questi tre elementi del canale verbale, per ricalcarlo ci sono due modi: il mirroring e il matching sincronici o distonici. Il mirroring è lo rispecchiamento dell’interlocutore. Se il nostro interlocutore ha una gestualità centrifuga e muove il braccio sinistro, bisogna assumere una gestualità centrifuga con lo stesso movimento che ha fatto il nostro interlocutore ma col braccio destro. Invece, con il matching abbiamo un rispecchiamento incrociato, quindi si muoverà lo stesso braccio dell’interlocutore. Sia il mirroring, che il matching possono essere sintonici, vale a dire contemporaneamente ai movimenti dell’interlocutore; oppure distonici, cioè ci si muove qualche secondo dopo rispetto all’interlocutore. Ho scelto di darvi elementi utili affinché impariate ad osservare nel suo insieme la persona con cui state comunicando e a descrivere quello che vedete senza interpretare. Più imparate ad osservare, più sarete come quei archeologici che, dopo essere venuti in possesso di una mappa, seguirono alla lettera tutte le indicazioni descritte e non solo ridiedero la luce alla civiltà sepolta, ma diedero occasione alle persone di entrare in contatto con quella civiltà.
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Roberto Colombari lavora nell’ambito delle Risorse Umane presso un’azienda di medie dimensioni. È coach, consulente e formatore. Ha tenuto vari seminari sulla comunicazione e sulle potenzialità umane. È socio dell’Associazione Italiana del Personale e membro del club “DIPER” della Confindustria di Bergamo. Il mese scorso, nella rubrica Appuntamenti, vi abbiamo segnalato un suo seminario. “Relazione è comunicazione” iniziato il 7 maggio, proseguirà il 14 e il 21 maggio dalle 10 alle 12 presso la Circoscrizione n°1 di Bergamo. Per maggiori informazioni: 334 8633735 airobby@libero.it.
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La zattera
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Il laboratorio di danza per viaggiatori abili e disabili di Maryline JM-W Photo matteozanga.it
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uando un laboratorio di danza diventa tesi di laurea per ben tre volte, vale la pena chiederci cosa c’è di così affascinante all’aurora del movimento, quindi abbiamo deciso di tornare da Piera Principe - protagonista il mese scorso della rubrica Persone & personaggi - che ricordiamo, grazie al suo metodo, ha ripreso a danzare dopo 9 giorni di coma, 20 fratture e una prognosi che escludeva la possibilità di danzare e forse anche di camminare.
Corpo e limite “Partire dal piccolo, dall’imperfezione e dal limite vuol dire capovolgere il cannocchiale e sperimentare la nostra realtà, non attraverso i concetti che la ragione fornisce all’uomo per allenarlo alla comprensione, ma dando ascolto alle percezioni permeate di “finitudine” del nostro corpo in vita. Un punto d’osservazione che, confesso, iniziai a frequentare solo quando la mia attività di danzatrice si arrestò bruscamente nel 1985 a causa di un gravissimo incidente stradale. Un black-out durato qualche anno in cui la mia ricerca gestuale ripartì dal buio e dal silenzio del mio corpo immobile:
“una sala d’attesa” dove aspettai il mio primo, nuovo movimento, che sapevo sarebbe stato imperfetto.
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Il mio viaggio di recupero doloroso e solitario iniziò dentro il corpo e la sua memoria, anzi in quello che chiamai: “la memoria poetica del corpo”. Una volta lasciate le stampelle, la partitura gestuale che creai per ritornare a danzare; cosa che feci quasi subito, ma seduta su una sedia perché l’importante è instaurare un discorso armonico tra mente e corpo nella pratica della Memoria Poetica, quindi prima visionai un movimento mentalmente e poi il mio corpo giocosamente trasformò in movimento la visone data come spunto.”
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“Concluso il viaggio ritorniamo nello stesso punto della Partenza, ma arricchiti di nuove esperienze e strategie… e poi ripartimmo conoscendo più cose” Omero
Riscoprire, concretamente, la preziosità del limite. “Come danzatrice abile e disabile insieme, sentii - una volta tornata in attività - la necessità di condividere la mia esperienza del limite soprattutto con chi vive in un corpo interrotto. Smarrito. Ai miei primi compagni di viaggio disabili dedicai questo laboratorio che definii permanente, come la promessa che non li avrei mai lasciati soli.”
“Dal ‘94, con persone disabili, educatori, formatori, attori e ballerini, ho esplorato il limite come completamento indispensabile della verità del corpo e del suo movimento e quindi aiutando la sua rivelazione, non la negazione. Il laboratorio è un viaggio di ritorno al corpo-casa, un viaggio avventuroso, pieno di arresti e di cambiamenti di rotta, come quello di Ulisse. Sulla zattera di Nessuno ognuno, disposto al gioco del teatro, traghetterà la sua parte bambina, poi tutti saremo l’Odisseo e ci avvicineremo all’altro e quindi a noi stessi.”
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La vicinanza. “Per poter avvicinare il corpo del compagno (le sue coste) senza prepotenza o senso di invasione dobbiamo lavorare la riconoscenza del nostro limite-confine; un luogo dove prendere coscienza delle rigidità, delle chiusure, dei pregiudizi della mente che ancora ostacolano l’incontro con l’altro. Riconoscere il limite-confine del nostro corpo ci porterà a riconoscere e rispettare quello del compagno di viaggio. Il viaggio dentro la riconoscenza dei nostri limiti strutturali e mentali è indispensabile per impadronirci del delicato vocabolario di segni-gesti e silenzi significanti che il nostro corpo-cuore mette a disposizione, oltre le parole, permettendo così una profonda comunicazione e comunione con l’altro. Per esempio, disposti in un cerchio, lanciandoci prima un bastone, poi una pallina, quindi un tessuto rosso, sperimentiamo come oggetti diversi, per peso e forma, richiedano un’attenzione particolare, una differente sensibilità corporea, nel lancio come nella presa. Un esercizio semplicissimo che ha lo scopo di mettere il compagno lanciatore in uno stato di attenzione al tiro verso l’altro e di valutazione della possibilità di riuscita nella presa ad opera del compagno abile o disabile. Un esercizio che chiama alla considerazione nel gioco (e poi nella vita) e al rispetto delle diversità per collaborare tutti ad una comunione di intenti negli ambiti di lavoro e di vita.”
Dopo aver diretto master all’Università di Scienze della Formazione di Torino e insegnato per anni a Scienze della Formazione in Bicocca, Piera Principe e la sua Zattera di Nessuno tornano all’interno di HELP PROGETTI a Milano nella Cascina Biblioteca sede dell’Anffas Per saperne di più o prenotarsi per il prossimo viaggio, ecco l’indirizzo di Piera: pieraprinz@libero.it Si segnala inoltre il libro “I laboratori del corpo” a cura di Ivano Gamelli ed. libreria Cortina, che narra di La zattera di Nessuno.
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“Questa partitura gestuale fa parte del training fisico all’inizio di ogni tappa del mio laboratorio “la zattera di Nessuno”. Una poesia gestuale fatta di movimenti armonici che il corpo e la mente praticano insieme stimolati dal ricordo.”
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speciale
Domotica Una casa a
misura di disabilità di Maryline JM-W Photo Archivio Ospedali Riuniti
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el cuore della zona collinare del comune di Mozzo si trova il centro di riabilitazione degli Ospedali Riuniti di Bergamo. È un reparto di alta specializzazione per tutte quelle persone che, a causa di una malattia o di un grave trauma vertebrale o cranico, hanno visto ridursi drasticamente le proprie capacità di movimento. Qui, all’ultimo piano della palazzina conosciuta come Casa degli Angeli, completamente ristrutturata nel 2002, si trova un appartamento domotico a disposizione dei pazienti con gravi disabilità. E’ un trilocale di 100 mq, completamente arredato e composto da soggiorno, cucina, bagno e due camere da letto. L’appartamento simula in tutto e per tutto l’ambiente domestico, con la differenza che qui i pazienti prima della dimissione hanno la possibilità di prendere confidenza con quei dispositivi tecnologici che consentono una maggiore autonomia e libertà di azione nella vita quotidiana, con la sicurezza di poter contare 24 ore su 24 su personale specializzato a disposizione per ogni evenienza.
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“La casa pre-dimissioni ha un duplice scopo: addestrare all’assistenza continua le persone che si prenderanno cura dei pazienti una volta tornati a casa e far raggiungere a para o tetraplegici la maggiore autonomia possibile - spiega Guido Molinero, direttore del reparto di Medicina Fisica e Riabilitazione dei Riuniti. Trascorrere l’ultimo periodo di riabilitazione, che può variare da una a tre settimane, in questo ambiente, in compagnia di un familiare, consente alle persone di acquisire la sicurezza e la serenità necessarie per gestire la situazione una volta ri-
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è possibile sostenere il progetto della casa domotica al centro riabilitativo di Mozzo, contattando il Direttore Marketing degli Ospedali Riuniti, Pier Mauro Sala, al 035 269962 o via mail all’indirizzo msala@ospedaliriuniti.bergamo.it
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Tapparelle elettriche, sistemi automatici di apertura e chiusura delle porte, comandi vocali, pensili con radiocomando sono solo alcune delle soluzioni a disposizione dei circa 10 pazienti che ogni anno scelgono di trascorrere le ultime settimane di degenza nell’appartamento domotico per poi decidere quali di queste risultino effettivamente utili per migliorare l’autonomia quotidiana e quindi installarle nella propria abitazione. Accanto al paziente può trascorre un periodo di prova anche un familiare o la persona che sarà deputata all’assistenza una volta fatto ritorno a casa, in modo che il cosiddetto caregiver possa sperimentare tutte le accortezze necessarie per prendersi cura del paziente e superare quell’istintivo senso di insicurezza che sempre caratterizza il rientro a domicilio.
entrati a casa. È infatti la paura di non riuscire a prendersi cura del disabile il fattore che nella maggioranza dei casi determina un prolungamento ingiustificato della degenza o la scelta di rivolgersi a strutture protette per pazienti cronici, con gravi ricadute sulla qualità della vita di tutto il nucleo familiare”. Nella casa è stato installato anche un dispositivo che ripristina automaticamente e in totale sicurezza la corrente quando salta a causa di un fulmine o di uno sbalzo di tensione, dopo aver verificato che non vi siano guasti all’impianto elettrico. Inoltre un centralino tiene sotto controllo i consumi e permette di impostare quale elettrodomestico scollegare automaticamente in caso di sovraccarico, senza che il paziente debba preoccuparsi se lascia accesi più apparecchi contemporaneamente. “La sicurezza è importante tanto quanto l’autonomia che questi dispositivi consentono - conclude il dott. Molinero. Si tratta di pazienti fragili non solo per le condizioni motorie, ma soprattutto da un punto di vista psicologico per l’impatto emotivo che la disabilità ha sulla persona e sul suo nucleo familiare, specialmente nella fase di ritorno a casa dopo un ricovero di solito piuttosto lungo in una struttura protetta. L’appartamento pre-dimissione è quindi una tappa importante del percorso verso l’autonomia e una fase ben strutturata del percorso riabilitativo del paziente”.
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Seconda casa al mare
Speciale sardegna
di Elisabetta Moretti Photo Gigi Coppolino
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e società Livello Mare e Sardegna Real Estate lavorano nel settore turistico delle seconde case da più di dieci anni. Attraverso personale interno e numerose collaborazioni con professionisti del settore, progettano, costruiscono e vendono seconde case. Per quanto riguarda la zona di Bergamo le due società si sono appoggiate a Gigi Coppolino, che da diversi anni lavora nel settore occupandosi della promozione e della vendita degli immobili. In questo numero di BergamoUp ci parlerà della Sardegna, anche se il suo raggio di azione è molto più ampio, estendendosi dal lago di Garda fino a Miami, passando per la Liguria, le cinque terre, la riviera romagnola e la Costa Azzurra. Di quale zona ti occupi della Sardegna? Lavoriamo principalmente nella parte nord occidentale della Sardegna, quella che viene denominata Gallura e che si estende dalla costa Smeralda fino all’isola dell’Asinara. Nonostante il mare meraviglioso questa zona non è una location solo per vacanze estive, nell’entroterra c’è una collina che raggiunge i seicento metri d’altezza con
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paesaggi unici, a tre chilometri dal mare ci sono anche le terme che aprono proprio quest’anno dopo un lungo restauro, inoltre cultura, storia, gastronomia e tradizioni popolari rendono questo territorio interessante da visitare tutto l’anno.
Al di là dello splendido mare, nella Gallura, c’è un entroterra sorprendente che offre natura, buon cibo e relax. Una vacanza a 360 gradi oltre ad un investimento vantaggioso e sicuro. Perché scegliere la Gallura? Costruiamo seconde case, di diversa tipologia, da piccoli appartamenti a ville progettate su specifiche richieste dei clienti. Si tratta di un mercato in forte espansione, perché questa zona si è sviluppata poco rispetto alla più famosa costa Smeralda. I vantaggi dell’acquisto di un’abitazione
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Quali sono i vantaggi di acquistare una seconda casa al mare? Una dei fattori importanti che spingono a comprare una seconda casa al giorno d’oggi è la redditività e la maturazione dell’investimento, questa è infatti una zona destinata nei prossimi anni ad avere sempre meno terreni e meno possibilità di costruire, di conseguenza ci sarà una maggiore domanda e una diminuzione dell’offerta con automatico aumento dei prezzi. Oggi personalmente acquisterei anche per un discorso di affitto, altro servizio che noi offriamo, finora ci sono stati dei ritorni interessanti con introiti che arrivano al 5 %.
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sono molteplici, l’estensione territoriale e la mancanza di traffico hanno permesso di mantenere i prezzi delle case veramente bassi, ancora oggi si può comprare un appartamento con lo stesso costo di un bilocale in provincia di Bergamo, solo che qui si è a pochi passi dal meraviglioso mare sardo. Comprare una casa in questa zona è inoltre un investimento sicuro, le abitazioni acquistano valore anno dopo anno, inoltre affittando l’appartamento si ha un introito sicuro.
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Negli ultimi dieci anni la rivalutazione immobiliare in questa zona è stata mediamente del 8 % annuo.
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Descrivici i paesi sardi in cui vendi casa: In questo periodo stiamo facendo un’iniziativa molto importante a Castelsardo, un borgo medioevale arroccato su un promontorio roccioso che scende a picco sul mare. Tutto è a portata di mano grazie a numerosi servizi: ristoranti, bar, posta, banche e negozi, c’è anche un porto turistico nuovo con seicento posti barche che permettono di visitare facilmente le splendide calette tipiche della Sardegna. Qui vendiamo bilocali, trilocali e attici a prezzi particolarmente contenuti. Un’altra zona di nostro interesse è Valledoria che si affaccia direttamente sul golfo dell’Asinara, particolarmente conosciuta per la produzione di carciofi ma che oggi è anche una bellissima località turistica tra dolci colline scavate dal passaggio del fiume Coghinas. Badesi vicino a Valledoria, ha una spiaggia da sogno e Isola Rossa, offre una paesaggio che si estende fino a costa Paradiso, un parco residenziale di settecento ettari.
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Come si raggiunge la Sardegna? Ci si può arrivare molto facilmente con dei traghetti che partono da Genova, Livorno, Civitavecchia e Piombino, oppure con i principali aeroporti di Milano Linate, Malpensa, Orio al Serio e Verona, attraverso voli di bandiera o voli low cost che offrono andata e ritorno a pochi euro. Arrivi in trentacinque minuti in altrettanto tempo raggiungi la località dall’aeroporto, in pratica puoi raggiungere la Sardegna anche solo per il fine settimana.
Oggi la Sardegna è dietro l’angolo.
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Cosa ti differenzia dagli altri? Offriamo anche un servizio di pre-vendita, ossia seguiamo il cliente passo dopo passo nell’acquisto, accompagnandolo nella scelta e soprattutto comunicando tutte le informazioni necessarie all’acquisto sia in Italia che all’estero, anche a livello burocratico, legale e amministrativo. Abbiamo personale in loco che dirige e gestisce l’acquisto della casa senza lasciare nulla al caso. In questo modo il cliente non corre il rischio di avere spiacevoli sorprese dopo l’acquisto.
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Per info: Gigi Coppolino Cell. 335 5350400 Ufficio Tel. 035 236661 e-mail: borgoservizi@alice.it
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Persone e personaggi
BURLESQUE
di Paola Cervi
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urlesque, quest’arte - che dal nome sembrerebbe francese - nasce in Inghilterra nel XVIII secolo, come spettacolo teatrale popolare. Si sviluppa poi negli Stati Uniti con numeri di varietà, scenette e spogliarelli. Oggi è molto diffusa anche in Italia, si può considerare la moda del momento e, incuriosita da tutto questo, intervisto due “performer”, Lisa in arte Lise Poison e Silvia in arte Miss Satine. Molto diverse tra loro, ma accomunate dalla stessa passione, entrambe hanno iniziato due anni fa. Lise per caso, apparteneva ad un gruppo di animazione a cui era stato chiesto di preparare uno spettacolo in stile Burlesque, s’informò in internet per capire di cosa si trattava e da allora non ha più smesso. Mentre Miss Satine è rimasta affascinata da questa magica arte seduttiva ironica e non volgare - così la descrive - vedendo l’esibizione della regina dello spogliarello, Dita Von Teese, in una coppa di Martini.
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Paola cervi
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Personalmente non provo imbarazzo perché quest’arte non ha nulla di volgare, penso sia un’arte da portare dove la gente la capisce, non dove le persone si aspettano solo che ti spogli.” Miss Satine - “Si le prime volte quando non avevo ancora padronanza del palco.” Vi ispirate a qualcuno in particolare per i vostri spettacoli?
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Chiedo loro se non si sono mai sentite in imbarazzo: Lise - “No, al massimo infastidita dalla beata ignoranza del pubblico che talvolta mi fermava dicendo: “perché non ti sei spogliata di più?” oppure “pensavo di vedere di più”. Burlesque è un’arte spesso fraintesa dal pubblico ma anche dai locali che dicono che la musica jazz o blues non segue le loro esigenze e mi hanno chiesto di fare Burlesque su musica commerciale.
Lise - “Le performer che più mi hanno appassionato sono Orchid Mei con la sua eleganza e Charlotte Treuse con la sua ironia piccante.” Miss Satine - “La mia musa ispiratrice è stata Dita Von Teese.” Quali personaggi interpretate nelle vostre performance? Lise - “Ho costruito diversi personaggi ma soprattutto il personaggio della moglie! La moglie che fa lo strip davanti al marito, che però preferisce leggere playboy e non la guarda, la moglie che prepara il budino, la vedova allegra, la moglie che è a casa ad annoiarsi e riceve una telefonata dall’amante... non solo questo però! Mi sono vestita da Chiquita con una gonna di banane vere e frutti in testa, ho interpretato la signora della pubblicità dei Ferrero Rocher, la ballerina di charleston combina guai, madre natura con i ventagli di foglie o semplicemente la vamp passando in diverse epoche.” Miss Satine - “La Geisha, entro in scena travestita da geisha e termino vestita da Divetta Pin up, ma anche Fan Dance, mi piace perché utilizzo dei bei ventagli in piuma di struzzo bianchi, o ancora bollicine show, per la quale mi esibisco in un calice gigante di champagne.” Il ruolo che vi diverte di più? Lise - “Assolutamente la moglie, perché è ironica e svampita.” Miss Satine - “Tutti... perché ognuno ha una sua particolarità, ma diciamo che il bollicine show dentro la coppa gigante è il mio cavallo di battaglia, il più richiesto ed applaudito!” Come avete scelto il vostro nome d’arte? Lise - “Ho scelto questo nome pensando al mio tatuaggio sulla caviglia, una pozione, una bottiglietta di veleno e da qui poison (letto all’inglese), me la feci perché ispirata dalla canzone Poison di Alice Cooper, mi è piaciuta l’idea di questa donna di cui racconta, che egli desiderava quasi come se lei lo avesse incantato, avvelenato, poi anche perché mi piace molto il personaggio di Poison Ivy in batman, per alcuni tratti analogo al precedente e perché rossa di capelli come me”.
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Miss Satine - “Mi sono ispirata al film Moulin Rouge, l’attrice principale nel film si chiamava Satine, mi è piaciuta tantissimo, era incredibilmente bella e seducente, e quindi mi sarebbe piaciuto avere lo stesso impatto che nel film lei aveva sul suo pubblico.” Durante gli spettacoli, è successo qualcosa di particolare che ci volete raccontare? Lise - “Una volta mi si è impigliato il vestito. Quando faccio la ballerina di charleston indosso un vestito a frange; micidiale, s’impiglia ovunque.
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Ho dovuto togliermi il reggiseno E infatti, una sera al momento di togliermi il vestito, si è impigliato nel reggiseno e ho dovuto togliere tutto, fingendo che fosse da copione e visto che questo personaggio è svampito e combina guai, ho risolto fingendo di spaventarmi e correndo via. Il pubblico ha riso molto e nessuno ha mai saputo che era un guaio non programmato.” Miss Satine - “Capita a volte che ti s’inceppa qualcosa, un corsetto che non ne vuole sapere di aprirsi o le clip delle giarrettiere che oppongono resistenza, ma quello che mi è dispiaciuto di più è stato quando, nel finale del mio show bollicine, non ha funzionato il gioco pirotecnico.” Siete fidanzate? Lise – “Si, sono felicemente innamorata e a breve convivrò.” Miss Satine - “Convivo da 5 anni”. I vostri compagni cosa ne pensano? Lise - “All’inizio non è stato semplice per lui, geloso com’è, sapere che la sua ragazza è una stripper. E’ cambiato tutto dopo la prima volta che mi ha visto sul palco; ha capito che quello che faccio è Arte, per niente volgare, anzi, è divertente, ironico e da lì è stato fiero di me, per come mi esibisco, per l’impegno che ci metto e per come lo faccio ridere! Nell’ultimo show che ho fatto mi ha aiutato molto, mi “scortava” dal camerino al palco, mi ricordava di mettermi la collana, che spesso e volentieri dimentico, mi teneva i guanti, incredibile! Gliene sono molto grata, un po’ perché non è da lui e molto perché per me è importan-
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te che le persone a me vicine mi appoggino”. Miss Satine - “Lui è il mio agente, il mio promotore. Sia io che Lise facciamo parte della sua agenzia Burlesque Star Spettacoliamo, che oltre noi ha una rosa di circa 15 performers nazionali e internazionali, vere starlet del panorama Burlesque. Ne approfitto per lasciarvi il nostro sito www.spettacoliamo.eu Comunque lui è il mio fan numero uno.” Vorreste esibirvi per qualcuno in particolare? Lise - “Io mi esibisco in primo luogo per me stessa, per il piacere di farlo, poi, per il mio ragazzo e per mia mamma. Vedere che loro sono contenti e divertiti quanto me è già una gioia immensa!” Miss Satine - “Sì, sul bellissimo palco del Moulin Rouge, sarebbe un sogno che si realizza”. Progetti per il futuro? Lise - “Vorrei continuare ad organizzare show con musica blues e jazz dal vivo, con musicisti eccezionali che improvvisano e mi fanno sognare sulle loro note, questo sì che mi fa apprezzare in modo completo la mia arte, soprattutto se vedo che i musicisti si divertono, io mi diverto ancora di più e il pubblico è incantato. L’arte alla fine deve dare piacere.” Miss Satine - “Diventare la Burlesque più richiesta e conosciuta in Italia e siccome sono anche un’attrice mi piacerebbe fare un film interpretando me stessa. Comunque nel mio futuro vedo ancora tanti bellissimi e ironici show.”
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Top Speed di Stefano D’Aste Photo Matteo Mottari
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Stefano D’Aste pilota automobilistico Casco d’Oro 2007 “Italia che Vince” - vincitore nel 2007 del campionato del Mondo Turismo FIA Yokohama independent’s Trophy, nonché nel 1994 5th al Campionato Italiano 125 cc su Cagiva (Vinto da Valentino Rossi) - 1998 5th Campionato Italiano 250 su Aprilia 4th Classe A7 Rally di Monza su Clio A7 - 2003 2nd Campiontao Europeo Clio 3.0 V6 1° classificato Rally di Monza (Toyota Corolla) - 2004 4° Campionato Europeo Turismo Ind (BMW 320i) - 2005 3° Campionato del Mondo Turismo I(BMW 320i) - 2006 3° Campionato del Mondo Turismo I (BMW 320i) - 2007 Campione del Mondo Turismo I (BMW 320si) - 2008 3° Campionato del Mondo Turismo I (BMW 320si) - 2009 4° Campionao del Mondo Turismo I (BMW 320si)
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Abitacolo:
La posizione di guida è di impostazione sportiva anche se i sedili sono orientati al comfort più che al contenimento laterale; il mix è perfetto e trasmette piacere di guida e comodità allo stesso tempo. Contagiri e tachimetro sono ben inseriti nel cruscotto e
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il buon lavoro è completato dalle cromature sulle cornici degli strumenti e utilizzate anche per i vari comandi. Capolavoro il bagagliaio, ha una capacità incredibile che per due persone è fin troppo, 300 litri a tetto chiuso e 208 a tetto aperto.
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a test di vetture a test di moto, scooter, quad passando per barche, jet sky e magari aerei o elicotteri, potrebbe sembrare il programma del magazine di un pazzo, invece sono solo alcuni argomenti che tratteremo in queste pagine; parleremo di Motorsport (a cui molti Bergamaschi sono legati), parleremo delle loro esperienze e risultati, di quello che capita dietro le quinte delle corse svelando curiosità e aneddoti a volte simpatici quasi ridicoli ma a volte sconvolgenti; la vita di un pilota può sembrare semplice e senza problemi ma raramente è così. Alcune semplici pagine sulla tecnica di base applicata ai veicoli o alla guida, consigli su come affrontare le 4 stagioni con la propria auto, spesso smentendo i luoghi comuni che non fanno altro che complicare le cose. E per concludere non poteva mancare l’argomento a richiesta, se avete dubbi che volete chiarire, inviatemi un’e-mail a sdaste@pbracing.it; farò il possibile per risolvere i Vs dubbi.
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Su strada:
Il comfort di marcia è di alto livello, l’abitacolo è ben insonorizzato in tutte le condizioni, dallo sconnesso alle alte velocità. Molto contenuti i consumi, non si fatica, in un uso normale, a fare i 10Km con un litro e ben oltre i 13 ad andatura costante. Quando si spreme reagisce bene, il motore ha un po’ di ritardo nella risposta a causa della dose di elettronica che ne controlla il funzionamento; in realtà non è il motore poco pronto ma il ritardo con cui viene fatta aprire la farfalla del gas a favore del comfort. Soffre un po’ gli inserimenti quando impegnata al limite e i repentini cambi di direzione, è però fantastica per una passeggiata sportiva senza tempi imposti. I freni sono buoni, ma l’intervento dell’abs su asfalto sconnesso fa allungare parecchio gli spazi di frenata.
Telaio:
Tutti i controlli garantiscono una notevole dose di sicurezza per ogni tipo di guidatore, è decisamente sicura e a prova di guidatori inesperti. Purtroppo i controlli non sono totalmente disinseribili. Addirittura c’è un sistema (Attention Assist) che avverte il guidatore non appena rileva un sintomo di stanchezza o una disattenzione. I sensori analizzano lo stile di guida riconoscendo le differenze dallo stile di guida precedentemente registrato. L’impianto frenante a doppio circuito idraulico con servofreno, ABS, EBV; freni a disco anteriori autoventilanti (diametro 288 mm), posteriori a disco (diametro 278 mm); la frenata è buona, ma l’intervento dell’abs a volte è troppo invasivo e specialmente su asfalti sconnessi, allunga un po’ troppo gli spazi d’arresto.
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Le Sospensioni anteriori sono a ruote indipendenti, montanti McPherson, ammortizzatori idraulici, molle elicoidali, barra antirollio; sospensioni posteriori a ruote indipendenti, bracci multipli, ammortizzatori idraulici, molle elicoidali, barra antirollio. Nonostante sia una vettura cabrio, mantiene un buona dose di rigidità torsionale. Lo Sterzo è a cremagliera con servocomando idraulico, i cerchi in lega 7x16”, pneumatici 205/55 R16; ruotino e compressore.
Controlli elettronici e freni:
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Test Motore, prestazioni e consumi:
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Il motore è molto generoso, se non fosse per la gestione elettronica che a volte ne penalizza un po’ le performance, specialmente nei cambi marcia dove si avverte un ritardo nella risposta abbastanza pronunciato. Tutto comunque voluto per favorire il comfort di marcia, non dobbiamo scordarci che il target di questa vettura sono le strade quotidiane e non le piste, quindi bersaglio preso in pieno. Le prestazioni sono di tutto rispetto;
Velocità: 0-100km/h: 0-1000m: Frenata a 100km/h:
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I consumi sono incredibilmente contenuti a testimonianza del successo del sistema blu efficency di Mercedes; sistema che prevede interventi globali volti ad ottimizzare i veicoli e proteggere l’ambiente come, misure aereodinamiche e gestione energetica dell’ultima generazione. Nel ciclo combinato si percorrono 100Km con soli 6.2/6.8 litri. Si ringrazia Venus Spa, per aver gentilmente messo a disposizione la vettura per due giorni di test.
a 4Domande Dindo Capello Photo Danilo Moroni
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Da cosa nasce la tua passione? La mia passione è stata trasmessa per eredità di mio padre, da sempre grande appassionato di F1 che, già all’età di 16 anni prendeva il treno e andava a vedere il Gran Premio di F1 a Monza. Ha iniziato a seguirla già dal dopo-guerra, contando che è nato nel 1939, e avrebbe sempre voluto fare il pilota. Il ricordo più bello? In una carriera così lunga come la mia è difficile trovare un ricordo più bello che prevalga sugli altri; sicuramente, la prima volta che ho messo il sedere su un’auto da corsa: era il dicembre del 1982, a Misano Adriatico, alla Scuola Federale ACI-CSAI; la prima vettura che ho guidato era un’Alfa GTV (o qualcosa di simile, non mi ricordo bene) ma la prima monoposto fu una F.Abarth, con la quale poi debuttai nel mondo delle corse.
Il rischio grosso? Dicembre 1998, ero a Magny Cours a fare un Test con quella che sarebbe poi divenuta la Prima Audi R8 per preparare la 24 Ore di Le Mans dell’anno seguente; era notte e faceva un freddo cane, con le gomme che ovviamente facevano una fatica incredibile a scaldarsi. Durante uno Stint mi si è staccato l’alettone Posteriore senza potermene accorgere, ho sentito l’auto perdere aderenza ma credevo fosse dovuto ad una sospensione; poi
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da lì non ricordo nulla, mi sono risvegliato che ero ribaltato (ovviamente ancora in auto), con il casco che toccava l’asfalto, la tuta piena di Benzina e un sacco di commissari attorno a me. Nell’impatto si era rotto il Roll-Bar e io avevo strisciato con il casco sull’asfalto per parecchi metri; non mi hanno mai fatto vedere le foto dell’incidente perché la vettura era in uno stato terrificante e mi dissero che nessuno al mondo sarebbe potuto sopravvivere ad un incidente simile. Purtroppo, 3 anni più tardi, con una dinamica simile, sempre con un’Audi R8, perse la vita Michele Alboreto; proprio ieri (25 Aprile), ricorreva il decimo anniversario della sua morte, avvenuta sul circuito del Lausitzring. Quello è il mio ricordo più triste perché Michele era un mio grande amico L’Auto da corsa alla quale sei rimasto più legato-affezionato? Anche qui vale lo stesso discorso del ricordo più bello, però sicuramente l’Audi A4 Superturismo con la quale ho vinto il titolo italiano Superturismo 1996, la Bentley Speed 8 Evo con la quale ho vinto la mia prima 24 ore di Le Mans nel 2003 e l’Audi R8 LMP con la quale abbiamo praticamente vinto tutto. Poi sicuramente anche la R10 che ci ha dato moltissime soddisfazioni e la nuovissima R18 (che useremo quest’anno per la prima volta a Le Mans).
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Conti in tasca di Luca Leidi Disegno: Alessandro Di Miceli
La deduzione dei costi
delle autovetture L
e imprese e gli studi professionali sovente per l’esercizio della propria attività utilizzano le autovetture che vengono acquisite in vari modi: acquisto diretto, leasing, noleggio a lungo termine. Spesso gli operatori commerciali richiamano anche i vantaggi di deducibilità fiscale tra i motivi per far propendere per un acquisto diretto piuttosto che per un leasing o per un noleggio.
La scelta di una particolare forma di acquisizione determina un differente trattamento fiscale? Esiste, quindi, una maggior convenienza nello scegliere una o l’altra metodologia di acquisto?
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Acquisto diretto, leasing, noleggio La norma attualmente in vigore è stata introdotta a partire dal 1997 e prevede nel caso generale dell’acquisto diretto delle auto aziendali un doppio limite massimo di deducibilità, quello in valore (euro 18.075,99) e quello in percentuale (oggi il 40%). Dato che la percentuale massima di deducibilità degli ammortamenti è pari al 25%, l’ammortamento rilevante può essere al massimo di euro 4.519, deducibile poi nella misura del 40%. Con riferimento al leasing, la normativa prevede che non si tenga conto dell’ammontare dei canoni proporzionalmente corrispondente al costo dei veicoli che eccede il limite di 18.075,99 euro. Quindi il limite fiscale di 18.075,99 deve essere rapportato al costo fiscale del bene sostenuto dal concedente (società di leasing). Supponiamo che quest’ultimo sia pari a 35.000 euro; l’ammontare dei canoni di leasing riconosciuto ai
fini fiscali risulta essere pari al 51,65% (18.075,99/35.000). Il 51,65% dei canoni di competenza del periodo d’imposta è quindi deducibile nella misura del 40%. Va ricordato, infine, che ai fini della deducibilità il contratto di leasing deve avere una durata almeno pari al periodo di ammortamento (4 anni). Per la locazione e il noleggio, la norma prevede la deducibilità dei costi nel limite massimo di 3.615,20 euro, sempre applicando poi la percentuale del 40%. Tale soglia presuppone una sorta di equivalenza tra locazione/noleggio quinquennale e acquisto diretto con ammortamento del 20%. Occorre ricordare che nel caso di noleggio “full service” dal limite di 3.615,20 euro sono escluse le prestazioni accessorie, quali, ad esempio, la manutenzione ordinaria, l’assicurazione, la tassa di proprietà.
Utilizzo dell’auto da parte di dipendenti Nel caso in cui l’autovettura sia acquistata dalla ditta (o dallo studio) e sia attribuita in uso promiscuo al dipendente, la normativa fiscale prevede la deducibilità nel limite del 90% dei costi sostenuti. Parallelamente al dipendente è attribuito un compenso in natura (fringe benefit) pari al 30% dell’importo corrispondente a una percorrenza convenzionale (indipendente cioè dall’effettivo chilometraggio) di 15.000 km annui, calcolato sulla base del costo chilometrico desumibile dalle tabelle Aci. Il fringe benefit deve ovviamente considerarsi al netto delle somme eventualmente fatturate e trattenute al dipendente.
luca leidi Dottore commercialista e revisore legale in Bergamo. TOMASI & ASSOCIATI - Studio associato di consulenza aziendale e tributaria Bergamo - Via Foro Boario, 3 - danilo.tomasi@tomasiassociati.it
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Sul sito dell’Aci (www.aci.it) vengono periodicamente pubblicati i costi medi che possono essere presi a base di riferimento per il calcolo del costo massimo deducibile ai fini del reddito. Esiste il problema pratico di individuare il chilometraggio sul quale calcolare il costo di percorrenza (che ovviamente si riduce se la percorrenza complessiva annua aumenta). In linea di principio, dovrebbero valere i chilometri percorsi complessivamente dal dipendente con la propria auto privata. Per cui se il dipendente percorre su base annua
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25.000 km è a tale parametro che deve riferirsi il costo. Ragioni di semplicità e sistematicità interpretativa potrebbero portare ad accettare come riferimento generale la percorrenza convenzionale dei 15.000 km già utilizzata ai fini del calcolo del fringe benefit del lavoratore. Conclusioni E’ difficile rinvenire specifici vantaggi fiscali con riferimento alle diverse modalità di “acquisto” dell’automezzo. È abbastanza intuitivo concludere che, maggiore è il numero dei chilometri percorsi per le trasferte, maggiore diventa la convenienza fiscale dei rimborsi spese in quanto si tratta di costi deducibili per l’impresa e non tassati per il dipendente. È altrettanto vero però che l’auto acquistata dal datore di lavoro consente una detrazione (ancorché parziale) dell’IVA sull’acquisto, esclusa ovviamente qualora ad acquistare sia il dipendente. Ciò non significa, ovviamente, che vi sia un’assoluta indifferenza tra le varie possibilità, ma la convenienza va accertata in relazione ad altri fattori, quali la durata dell’utilizzo del bene, i costi di gestione, il valore dell’usato, le valutazioni finanziarie, parametri che non hanno nulla a che fare con i profili tributari.
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In alternativa all’acquisto diretto, la ditta (o lo studio) può rimborsare le spese al dipendente per l’utilizzo dell’auto propria per le trasferte effettuate per lavoro. Se si tratta di trasferte nell’ambito del territorio comunale (rileva la sede di lavoro), l’intero rimborso concorre a formare il reddito di lavoro dipendente. Nel caso di trasferte fuori dal territorio comunale, invece, il rimborso delle spese non è tassato in capo al dipendente. Per il datore di lavoro, qualora il lavoratore sia stato autorizzato ad utilizzare la propria auto per una specifica trasferta, la spesa deducibile è limitata al costo di percorrenza previsto per i veicoli di potenza non superiore a 17 cavalli fiscali (se benzina) ovvero 20 cavalli fiscali (se diesel).
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Tecnologia di Emanuele Lorenzo Cavassa
NGN: l’avidità degli operatori italiani I
n un recente summit tra Governo ed operatori del settore tecnologico, un’inquietante voce unanime si è levata dalle fila delle Telco italiane: la richiesta che i fornitori di Top Services su Internet contribuiscano agli investimenti per realizzazione delle cosiddette NGN. Suona oscuro tutto ciò? Facciamo un po’ di ordine, cominciando dalle sigle. NGN è l’acronimo di New generation networks, ovvero Reti di Nuova Generazione. Cioè l’insieme di tutte quelle reti, fisse o mobili o un connubio tra le due, che andranno a prendere il posto delle attuali connessioni ADSL ed UMTS/HSUPA. I fornitori di Top Services su Internet sono Google, Facebook, Yahoo, Flickr e così via. Le Telco... Bè, le solite: Telecom, Fastweb, Wind/Libero, Vodafone... Insomma, i nostri Internet Service Providers (ISP). Il nodo della questione è che Stefano Parisi, ex-Amministratore Delegato di Fastweb e presidente di Asstel, dichiara che la rete dati italiana è prossima al collasso. Fin qui, nulla di nuovo, considerando che esistono zone non troppo periferiche delle città italiane in cui l’ADSL è una promessa disattesa da sempre e nei grossi centri urba-
ni molti operatori mobili a stento riescono a garantire la copertura 3G piena. Si devono investire ingenti quantità di denaro per lo sviluppo delle NGN, sia per quanto riguarda la velocità di connessione pura, sia per quanto concerne la qualità del servizio relativamente all’ampiezza di banda garantibile per numero di utenti connessi. La spesa, sostengono gli operatori, non potrà essere semplicemente distribuita sui costi agli utenti finali (una volta tanto!), né gravare sulle casse dello Stato. L’idea - da parte degli operatori nostrani - è quindi che a contribuire agli investimenti siano le Net Company, tutte quelle aziende, solitamente multinazionali, che forniscono servizi gratuiti e a pagamento tramite Internet. La tesi esposta è chiara. Gli operatori, investendo in tecnologie per fornire connettività ai propri utenti, sostengono spese enormi a fronte di entrate modeste; le Net Company, invece, senza partecipare ai costi delle infrastrutture portano a casa ingenti proventi dalla fornitura dei propri servizi, direttamente, quando a pagamento, o indirettamente attraverso la pubblicità. Addirittura, essendo compagnie estere, non partecipano neppure creando posti di lavoro o contribuendo al PIL delle nazioni in cui operano.
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Emanuele lorenzo cavassa, blogger e techwriter, si occupa di tecnologia e new media dal 2001. Creative all’apple store, cura il sito www.ilifetutorial.org
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L’avidità delle nostre Telco si rivela in tutte le sue più incredibili sfaccettature. La loro tesi lascia basiti, sconcertati nel tentare di sostenere la necessità di investimento da parte delle Net Company. Sembrano dimenticare l’aspetto più importante della questione. La gente va su Internet per usare i Top Services. Si cercano informazioni su Google, si usano i servizi di Yahoo!, si guardano e caricano filmati su Youtube, si posta su Facebook, così via. Alla fine, se gli ISP italiani hanno clienti è solo perché esistono servizi da consultare sul Web. Se non ci fossero questi servizi, quale domanda di connettività ci sarebbe? Nessuna. Se il Web non esistesse, le reti degli operatori sarebbero inutili. Il ragionamento di Parisi a questo punto sarebbe ribaltabile: gli operatori dovrebbero pagare un tot per ogni loro cliente che va ad usare i servizi delle Net Company. M’immagino la possibile reazione in Google: considerando la liquidità dell’azienda potrebbe benissimo decidere non di partecipare agli investimenti italiani, ma di venire, posare le sue infrastrutture di rete e mettersi a vendere lei l’accesso ad Internet, con tecnologie di qualità. Sarebbe un bello smacco per gli operatori italiani e per la loro avidità.
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Incontri sportivi di Raffaella Ravasi Photo Matteo Mottari
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Raffaella ravasi
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San Pellegrino Terme, 28 marzo 1969 Palmarès Due volte vincitore Giro D’Italia 1997 – 1999 Quinto al Tour de France 1995 1989 1° Classificato Giro della Valle d’Aosta 1990 1° Classificato Giro della Valle d’Aosta 1996 Vince 21a tappa Giro D’Italia 2001 Vince la 5a tappa della Vuelta Ciclistica a Catalunya Ivan Gotti si è ritirato nel 2002, 13° al Giro e 23° al Tour
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l campione di ciclismo due volte vincitore al Giro, in una splendida giornata di sole nella sua San Pellegrino, ci anticipa le sue sensazioni sulle due tappe del Giro che vedono la città e appunto la valle con l’arrivo a San Pellegrino, tornare protagoniste. Il Giro d’Italia 2011 infatti ci vestirà di rosa il 26 maggio con la 18a tappa (Morbegno – San Pellegrino) e il giorno dopo, con la partenza della 19a dal centro (Bergamo – Macugnaga).
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Come vede il Giro 2011? È un giro per scalatori, difficile e con nuove salite che non conosco come quelle del Nevegal e dell’Etna. Questa è comunque l’edizione dei 150 anni dell’Unità e anche il Giro festeggia la ricorrenza: partenza il 7 maggio da Torino, prima capitale, 21 tappe con arrivo a Milano il 29 dopo aver attraversato tutta l’Italia: tornano, infatti, le tappe in Sicilia e per quanto ci riguarda, torniamo anche noi, arrivo a San Pellegrino il 26 maggio e partenza da Bergamo il 27. Cosa pensa della tappa del 26, con arrivo qui a San Pellegrino? Ho fatto con Davide Cassani, oggi commentatore per la Rai il sopralluogo e l’abbiamo in parte percorsa. La 18a è una tappa breve, di 147 km che non presenta particolari asperità, con però la novità della salita inedita di Ganda. Sarà sicuramente una tappa intensa, dove il calore del pubblico si sente. Non ci si aspetta grandi distacchi, ma un bello spettacolo. Abbiamo anche due corridori che sono della Val Seriana, Marco Pinotti e Matteo Carrara, insomma, tanti passaggi interessanti e poi l’arrivo a San Pellegrino davanti al Municipio. Non dimentichiamo poi che la Val Brembana è sempre stata, per i ciclisti, un’ottima palestra d’allenamento sin dai tempi di Gimondi. È contento dell’arrivo qui in paese? Molto, San Pellegrino è il paese dove sono nato e dove vivo, che vanta, nella storia del Giro ben 8 arrivi con una vittoria anche di Coppi, e una partenza nel 1970. Il Giro che ritorna aiuta il rilancio del paese con i molteplici eventi collaterali: abbiamo organizzato per il 21 maggio il Gran Premio Ivan Gotti categoria giovanissimi con successiva Notte Rosa. Per il 22 abbiamo in programma una “10 ore di Sport”.
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Ivan
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E la seconda di tappa, con partenza da Bergamo? Il 27 si parte in centro a Bergamo. È una tappa importante, 211 km con arrivo in salita a Macugnaga. La partenza nel cuore della città sarà, ne sono certo, una grande festa con la carovana a stretto contatto del pubblico. Il pubblico è forza, tifo e calore per un ciclista e il Giro porta un calore rosa speciale. Le nostre due tappe sono anche a ridosso dell’arrivo a Milano, saremo protagonisti dei momenti decisivi della gara. Parliamo di lei… Tour o Giro? Giro. Ricordo l’emozione della mia prima maglia rosa a Cervinia nel ‘97, anche se il mio primo grande successo è stata la maglia gialla indossata al Tour nel ‘95: dopo quattro anni da professionista, fu una grande iniezione di fiducia. Coppi o Bartali? Coppi per il fisico e la sua forza, il suo modo di andare in salita. Legato ai miei ricordi d’infanzia è invece Gimondi, lo vedevo passeggiare qui in paese.
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Pratica qualche sport? Alleno le mie due squadre di giovani… la scuola ciclismo Ivan Gotti U.C. Ossanesga e la U.S. Paladina, la società dove ho iniziato e alla quale sono molto legato e poi mi diverto a giocare a calcetto… sono un calciatore mancato: da ragazzo stavo sempre in panchina e allora a 12 anni sono salito in bici e ho iniziato proprio a Paladina. Le manca l’agonismo? A volte mi manca stare all’aria aperta, la natura, sentire e vivere dalla strada le stagioni che cambiano, come anche la fatica, lo sforzo fisico. Tempo libero? Alla mia terra, alla mia famiglia con il mio piccolo Michele, di soli 13 mesi. Il suo pronostico? Nibali il vincitore della Vuelta o Scarponi, vedremo… Grazie.
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Un tavolo per due Appassionato di cucina, membro di un’importante accademia gastronomica, quando passa per Bergamo, cerca un buon locale per trascorrere un momento con Lei.
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Duello a mezzogiorno: Cappello d’OrovsArli
ristoranti d’albergo godono, esclusi alcuni d’alta gamma, di modesta fama: campano sulla pigrizia dei clienti cosiddetti captive, cioè prigionieri, anglosassone rilettura del latino “captivus”. Nutrono, si dice, il magari malinconico ospite di banalità, vestite con dannunziane definizioni, che volendo nobilitare la carta la rendono invece pure pacchiana e di ostica masticazione. Ma il generalizzare viola i sacri diritti dell’individuo ristoratore: andiamo a verificare. Poiché ci è capitato di pranzare a breve distanza di tempo in due alberghi a brevissima distanza di luogo, simuliamo pure, per creare alta tensione drammatica, un duello tra i contendenti, in immaginaria sfida per acchiappare la titubante preda, oltreché pronti, si spera, a smentire il sopracitato luogo comune. Parliamo del classico “Cappello d’Oro” e del vicino “Arli”, che mi dicono fosse una volta un po’ sul proletario, ed oggi invece giovanilmente al passo coi tempi. I due alberghi, vicini, sembrano darsi scontrosamente le spalle, l’uno sprezzante nella sua superiore stellatura, l’altro fintamente distratto come molti adolescenti. Arli presenta le vetrine del ristorante sulla strada, sotto la sigla “Cantina di Bacco”, il Cappello si limita ad esporre, nella sua composta riservatezza, un quasi aristocratico menu. Entriamo, dunque, al gong della prima ripresa, sapendo che non è gara tra eguali, essendo il primo di livello (e costo) superiore: ci piace comunque confrontare le due esperienze, proprio perché diverse.
Sedendoci notiamo che, se la cucina è da valutare, l’accoglienza e la comodità dei ristoranti d’albergo è un bell’incipit. Sia che veniate, birichini, con la fidanzata o quel che sia, con stanza che vi aspetta per il dessert, sia che dobbiate parlare con calma di danée o progetti vari, avere tavoli spaziosi e spaziati, soffitti alti, nessun odoraccio di cucina, e un cameriere vagamente attento, e non giusto dedito a rimbalzare in anguillesco slalom tra i tavoli, non è già poco. Il décors dell’ Arli non è male, minimalista ma non freddo, gradevole e moderno, a parte un anonimo tavolo buffet che giace a mezza stanza e non sai se è cibo o natura morta (forse opportuno per comitive in pausa pranzo); il Cappello d’Oro ha d’altro canto il suo stile, tovaglieria, luci e posate che ti fanno sentire ancora benestante. Entrambi insomma ti accolgono in modo adeguato al loro posizionamento. Da Arli ti portano solo una carta “business lunch”, forse ragionevole, ma in verità piuttosto ristretta, al Cappello c’è un’opzione “economy” e la carta classica, che già alla prima occhiata, se non sei tirchio, ti cattura. Se dare ai piatti nomi e vezzeggiativi di fantasia fa venire i nervi, descriverli in modo ricco e accattivante, come qui capita, può essere invece un “plus”, ma come vedremo presenta qualche rischio. Da Arli prendiamo volentieri quel che passa il convento, cioè delle conchigline speck, zafferano e pomodori secchi.
La Delizia - Ristorante & Wine bar dell’Hotel Arli ***- Bergamo – Largo Porta Nuova, 12/A.
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Antico Ristorante del moro dell’Hotel Cappello d’oro ****- Bergamo – Viale Papa Giovanni XXIII, 12 Tel. 035 2289011
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Se dobbiamo dare un “pari” al primo round (accoglienza), vince dunque il Cappello il secondo, pur dandosi un piccolo autogancio in poche.
Proseguiamo con i secondi. Da Arli la scelta pare non originale ma sensata, un branzino al cartoccio per lei, e delle accattivanti scaloppine alle cento erbe per lui, cioè me. Esecuzione adeguata ma non eccellente per il branzino, anche qui ben presentato ma ahimè acquoso, cosa che detesto: il cartoccio deve trattenere i profumi, non i liquidi, così ritengo. Le scaloppine si presentano bene alla vista: questo piatto oggi in disuso merita maggior considerazione, e non è banalissimo a farsi perché se un minimo lavorata in cottura, l’infarinatura rischia di cedere. Qui è croccante, ben preparata, e la carne una fesa di buon livello. Le erbe non sono cento ma due o tre, piccola delusione, ma il problema è un altro: sono sa-la-tis-si-me! Mannaggia, si può rovinare un piatto in questo modo? Come se la Kostner si spantegasse sul ghiaccio non dopo un triplo axel, o quel che l’è, ma nel salutare il pubblico. Peccato, le avrei altrimenti promosse volontieri. Passiamo al Cappello
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Restiamo piacevolmente stupiti dalla presentazione, l’occhio è soddisfatto: peccato che la facciata di una casa conti meno del suo interno, perché al gusto il tutto si rivela senza infamia e senza lode, con uno speck tagliato strano e di incerto sapore. Al Cappello invece lei va sui ravioli ai formaggi con tartufo nero, ed io mi faccio intrigare da un originale, misterioso uovo en poche con cipolla candita e medesimo tartufo nero. Il dubbio è che mistero sia anche per il cameriere, che mi serve il piatto, oltremodo liquido, con una perplessa forchetta, e forse anche per il cuoco, perché se pur s’intravede una qualche felice intuizione dietro alla ricetta, l’esecuzione lascia pensare un prototipo in collaudo più che ad un modello ben rodato. Ottimi peraltro i ravioli, con un tartufo che, incredibile a dirsi, lascia traccia di sé, qualità ben rara nel subdolo prodotto nero, tutt’altro che garantita del resto anche nel suo biondo parente ricco.
d’Oro, dove lei, uffa, prende una chianina alla griglia, io cedo invece al fascino lessicale di una coppa di maialino di cinta senese al forno. Data alla chianina quello che è giusto, buona la carne, bene la cottura, ottima una solida purée di contorno, veniamo a ‘sta benedetta cinta senese, così detta per la maglia alla Charlie Brown che il suino in oggetto indossa. In lista c’era un ben di Dio di alternative, cosine che a casa non ti passano tutti i giorni. Ma perché mai uno deve mangiarsi un pezzo di carne di maiale “tel quel”, senese e cintato quanto volete, ma che quello è, pure un taglio banale, e cotto senza valore aggiunto? Non parliamo, si badi, del maialino sardo al forno, o altre delizie che Sua Maestà il Porcello sa ben dare. Niente di male, per carità, ma mi do del pirla per aver ceduto alla magia delle parole, senza pensare alla prosaica realtà retrostante. In lista c’era di meglio, e se non mettessero pure loro delle bucce di banana, pur cintate e senesi… Mi rifaccio con un buon gelato alla vaniglia con crema di passito, una piacevolezza questa sì semplice e gratificante, e dimentico l’incidente grazie alla qualità di un più che serio Valcalepio riserva, servito generosamente al bicchiere. Piuttosto anonima invece la scelta alcolica di Arli, dove chiudiamo con un poco memorabile caffè. Servizio più che adeguato al Cappello, sufficiente da Arli; avete capito dunque che la sfida, nonostante il costo, la vince il primo: meglio spendere 40 euro e togliersi, con qualche inciampo, qualche sfizio in qualità, che spenderne venti per mangiar così-così. Se invece dovete solo parlar di questo e quello in pace, mandando giù qualcosa, Arli è più che adeguato: non è questa però la mia filosofia. Mr. Pink
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Moda di Elisabetta Moretti Photo Ergolab
Quando la moda
si fa sostenibile e diversamente abile… I
n linea con il tema dello Speciale di questo mese ho pensato bene di dedicare questa rubrica a Ergolab, un laboratorio ergo terapico (basato su teorie di riabilitazione attraverso il lavoro) nato nel 2005 a Sorisole con l’obiettivo di offrire ai disabili l’opportunità di vivere un’esperienza educativa e lavorativa in un ambiente protetto.
Tante le iniziative di questa cooperativa, tra cui lo sviluppo di una linea d’abbigliamento che è arrivata addirittura al Pitti di Milano. Il servizio offerto da Ergolab è nato per aiutare giovani diversamente abili ad approcciarsi al mondo del lavoro cercando di valorizzare le risorse di ogni singolo individuo. Nel 2009 quest’iniziativa è cresciuta ulteriormente ed è nata così la cooperativa “La Perla Nera”. Si tratta di un gruppo formato da 14 ragazzi diversamente abili, che ogni giorno collaborano insieme con lo scopo di crescere e sviluppare in modo intelligente le proprie capacità e metterle così al servizio della comunità. Con l’obiettivo di aiutare
chi è meno fortunato di noi nel mondo, i 14 ragazzi si sono ingeniati e, con uno spiccato senso creativo, hanno ideato una collezione di magliette e felpe in cotone ecologico, una linea moda che lo scorso autunno è sbarcata al Pitti di Milano. Si tratta di una collezione d’abbigliamento che mi piace definire “sensibile”. Tutte le magliette per la stagione estiva sono, infatti realizzate con un cotone biologico importato dall’Africa, con una particolare attenzione per il commercio equo e solidale. Inoltre la sensibilità di quest’iniziativa sta anche nella scelta delle stampe: tutte le t-shirt sono decorate con 42 simboli internazionali provenienti dal linguaggio di strada. Si tratta dei segni del mondo dei clochard, dei rom e di tutti i senza tetto che usano questi simboli per comunicare tra di loro. Disegni stilizzati, donati alla cooperativa dalla designer bergamasca Viviana Algeri, che hanno diversi significati, come ad esempio: “silenzio, pericolo, non muoversi”.
“Ergolab non è solo un marchio di moda, è un modo diverso di intendere la vita, l’economia, l’industria e il sociale”.
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Elisabetta moretti elisabetta.more@gmail.com
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Un’idea utile a 360°, un’iniziativa nata da ragazzi diversamente abili, abituati ad affrontare piccoli problemi di vita quotidiana, per aiutare persone diversamente svantaggiate. Si tratta di piccole attenzioni che spesso ci dimentichiamo di avere, ma che possono fare la differenza e aiutare in modo utile e concreto persone più sfortunate. Una sensibilità che in pochi hanno e questi pochi sono proprio dei ragazzi dotati di una “diversa abilità” e non di una disabilità.
“Siamo consapevoli di essere diversi, ma siamo anche consapevoli che la nostra diversità sia la marcia in più per fare la differenza”.
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Tutto questo è reso possibile grazie alla passione di Fabio Benigni e dell’amico Francesco Sala, giovani educatori che hanno fatto crescere questo laboratorio puntando sulla serigrafia specializzata delle t-shirt. “L’obbiettivo di questa iniziativa non è di far impennare gli utili - afferma Fabio - ma offrire nuove possibilità per chi affronta situazioni non facili. Vogliamo farci conoscere e dare possibilità ad altre persone di lavorare con noi.” Per saperne di più potete visitare il sito www.lumachinamod.it e www.ergolabstyle.com, dove potrete vedere tutte le iniziative della cooperativa e magari comprare anche una maglietta, facendo così una buona azione con un piccolo gesto.
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Per la stagione invernale invece i ragazzi dell’ergolab hanno ideato una collezione di maglioni 100% cachemire, una lana pregiata della Mongolia prodotta nel rispetto dei diritti umani e della responsabilità sociale.
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BergamoUp Model di matteozanga.it
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Se anche voi siete aspiranti modelli, contattate la nostra redazione telefonicamente allo 035 4122078 o via mail: grafica@bergamoup.it.
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Matteo zanga www.matteozanga.it
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Nome: martina Cognome: mazzola Anni: 18 Professione: studentessa Hobby: modella Passione: musica Altezza: 1.68 Scarpe: 37 Taglia: 38 Segno zodiacale: capricorno
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Se vuoi anche tu una borsa con l’autografo di Mauro Marin, vai a scoprire le creme biologiche di Naturale Biologico. Bergamo - via Garibaldi n. 12/A
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Uno psi per amico di Mario Tintori Disegno: Stefano Berta
“Non
gli ho fatto mai mancare nulla” è
opinione comune che i vissuti di solitudine e d’isolamento affettivo siano da far risalire ad esperienze infantili di abbandono e di deprivazione emotiva e sensoriale. Carenza di cure protrattesi a lungo nel tempo. La clinica contemporanea ci mostra, però, ad esempio nei disturbi legati ad anoressia e bulimia, come spesso il sentimento di solitudine sia prodotto non da una carenza ma da una sovrabbondanza di cure; primariamente genitoriali. Ovvero un eccesso di presenza dell’altro. Un sovraccarico di attenzioni, d’ingozzamenti di cibo, di giochi, di cose ed attività.
Si confonde l’efficienza con l’amore. L’efficienza individua un problema, o una necessità, e definisce gli interventi necessari a risolverlo. Non si chiede se colui che quel problema sta vivendo, ad esempio la figlia che decide di non nutrirsi più, voglia comunicarci qualcosa con quella sua drammatica decisione. L’efficienza tende ad escludere l’elemento soggettivo, il quale giustappunto è unico, individuale. A questo proposito viene da pensare al bambino che soddisfatto, tappato, in ogni desiderio dalla pronta risposta della mamma, insiste nel fare i capricci, opponendosi in questo modo al desiderio dell’altro. Avviene la stesso cosa nel caso dell’anoressia, dove il cibo assume la funzione di segno d’amore, proprio perché attraverso il suo rifiuto il soggetto tende ad affermare il desiderio, in luogo del bisogno.
“Io ti domando di rifiutare ciò che ti offro perché non è questo ciò che tu chiedi”. Jacques Lacan
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Desideri questo? Ecco, prendilo: cosa c’è di più deludente! Considerare l’elemento soggettivo significa uscire dalla dimensione dell’efficienza. In altre parole, significa, passare dalla cura nell’ordine della soddisfazione del bisogno, alla cura nell’ordine del desiderio. In questo modo la cura è nutrita dall’amore che è altra cosa rispetto alla cura nella dimensione dell’efficienza.
Mario Tintori psicologo psicoterapeuta mario_tintori@fastwebnet.it www.psicologo.bergamo.it
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Un gioco per riscoprire insieme la Città
Dov’è questo Sagittario?
di Maryline JM-W Photo: matteozanga.it
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Il primo che indovinerà dove si trova, vincerà un buono acquisto del valore di Euro 50 da spendere nel negozio Naturale Biologico di Bergamo in via Garibaldi, 12/A.
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isto che nessuna risposta pervenuta in redazione è corretta, vi lasciamo qualche dettaglio in più e un indizio: questo segno di fuoco nell’astrologia domina dallo sguardo gran parte di città bassa. Quindi, se riconoscete la silhouette di questo sagittario, mandate via mail (romanzocollage@gmail.com) la vostra risposta.
Vi
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ROMANO di L. (BG) Sed07di10BergamoUp17_Maggio11.indd 107
Tel. 0363.991360 Fax 0363.901174 107
Via Balilla, 12
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Bel Pais di Ettore Maffi Photo Chiara Maffi
San Pellegrino la Vichy d’Italia L
e proprietà terapeutiche dell’acqua di San Pellegrino sono conosciute sin dal Medioevo, ma è solo nella seconda metà del Settecento, sulla scorta del crescente afflusso di forestieri, che fu costruito il primo, si fa per dire, stabilimento di cura. Con la costruzione da parte degli Austriaci della strada carrozzabile, il turismo termale s’intensificò e la pubblica amministrazione ebbe infatti la felice intuizione di rendere le acque termali un’importante fonte di reddito per tutta la comunità.
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L’acqua minerale San Pellegrino è uno dei simboli mondiali dello stile di vita italiano. I ristoranti e gli alberghi più esclusivi propongono l’etichetta caratterizzata dalla stella rossa, apprezzata anche da grandi nomi dello spettacolo: da Elton John a Madonna a Patty Smith per citarne alcuni. Iniziarono campagne pubblicitarie su giornali e riviste per propagandare le virtù terapeutiche dell’acqua e presentando San Pellegrino quale unica vera rivale della ben più quotata Vichy: venne così conosciuta in tutta Italia, nonostante la concorrenza delle altre stazioni climatiche. Si svilupparono anche iniziative promozionali con la presenza di note personalità che attirarono l’attenzione dei mass media. I risultati di quest’azione non mancarono ad arrivare a tal punto che l’Amministrazione comunale decise addirittura di introdurre una tassa di cura di 3 lire a persona per gli italiani e di 6 lire per gli stranieri con lo scopo di finanziare le necessarie infrastrutture urbane.
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Terme Verso la fine Ottocento, San Pellegrino era ormai consacrata come la stazione di cura alla moda, richiamo dell’aristocrazia, di politici e del jet set non solo italiano.
Tra gli ospiti illustri di San Pellegrino, segnaliamo tra gli altri, la Regina Margherita che vi soggiornò nel 1905, Giosuè Carducci, Gabriele D’Annunzio, Eleonora Duse e Arrigo Boito. Anche il Cardinale Borromeo frequentò le fonti: sua madre Margherita Medici era una sanpellegrinese.
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La presenza di ospiti altolocati diede luogo alla trasformazione urbanistica e residenziale del centro brembano, che diventò in breve tempo la città della Belle Époque. A partire dal 1903 l’architetto Romolo Squadrelli, progettò gli edifici del Casinò o Kursaal e del Grand Hôtel, ricchi di decorazioni, mosaici, lampadari artistici, pitture e sculture, secondo la filosofia di quello stile artistico da noi chiamato Liberty fiorito ma diffuso in tutta Europa, con diverse accezioni, da Art Nouveau a Modernismo a Jugendstil. Straordinari poli di attrazione, sono diventati il simbolo di San Pellegrino tanto da essere inseriti nella Rete Europea Art Nouveau. Tra le altri grandi opere, ricordiamo la funicolare che, superando un dislivello di 300 metri in 750 metri porta alla Vetta, dove si trovano anche le Grotte di Sogno, fu realizzata dall’arch. Chitò, che operò come tecnico comunale per oltre cinque lustri, cui si deve anche il progetto del Municipio.
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San Pellegrino Terme la Vichy d’Italia
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La fortuna di San Pellegrino è andata declinando al termine della Prima Guerra Mondiale, anche per la forzata chiusura del Casinò, ma sarà sempre determinante per l’economia dell’intera valle. Ezio Granelli, ex rappresentante di prodotti farmaceutici, quello della Magnesia San Pellegrino - per intenderci - e non solo, a cavallo delle due guerre fece decollare lo stabilimento della Sanpellegrino e le sue due figlie, sposando i rampolli di due intraprendenti industriali, facilitarono lo sviluppo dell’azienda: basti pensare che la Sanpellegrino intentò una causa alla Coca Cola per concorrenza sleale e la vinsero.
Curiosità: gli ippocastani del viale alberato provengono dal Parco di Monza, secondo la moda del tempo.
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Nel 1946, Granelli inventò il Premio di Poesia, che all’estero veniva definito come il Premio Goncourt de la Poésie italienne e, tra gli anni Cinquanta e Sessanta, promosse nel Casinò convegni culturali, artistici, politico-sociali e medici che diedero grande visibilità alla “Perla della Val Brembana”.
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Ultimamente si sta adoperando in modo fattivo al futuro di San Pellegrino: il Casinò è già in fase di recupero, cui farà seguito anche la ristrutturazione del Grand Hôtel. Quindi… appuntamento alla prossima puntata.
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San Pellegrino Terme la Vichy d’Italia Gianluigi Scanzi, sindaco di San Pellegrino Terme, ci racconta il ritorno del Giro d’Italia
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di Chiara Mangili Quest’anno il Giro d’Italia farà tappa in terra orobica il 26 maggio con arrivo a San Pellegrino Terme e partenza, il giorno successivo, dal centro di Bergamo. Saranno quindi due giorni esaltanti, durante i quali appassionati e curiosi potranno rivivere le emozioni della più importante corsa a tappe italiana. “Il Giro torna nella località termale della Valle Brembana dopo un’assenza di 34 anni: l’ultima volta che San Pellegrino ha ospitato un arrivo della competizione risale al giugno 1977 con la tappa partita da Pinzolo e vinta da Renato Laghi” ci ricorda Gianluigi Scanzi. Un evento gratificante per il movimento ciclistico bergamasco, che nella storia di questo sport ci ha regalato tanti campioni come Felice Gimondi, Paolo Savoldelli [vedi Gira, rigira, il Giro torna a Bergamo] e Ivan Gotti [vedi rubrica Incontri Sportivi], vincitore di due maglie rosa e tra i cittadini più illustri di San Pellegrino Terme. Ed è proprio grazie a lui e alla collaborazione di Promoeventi Sport che si è giunti alla realizzazione di questo ‘sogno’.
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“San Pellegrino Terme ha già ospitato ben otto arrivi di tappa e una partenza”. Nel paese tutti sono desiderosi di ospitare al meglio l’arrivo della diciottesima tappa, il cui traguardo sarà proprio davanti al Municipio, nel cuore del paese. “Per noi l’arrivo del Giro d’Italia rappresenta una grande opportunità per il rilancio della località e di tutto il territorio della Valle Brembana e riteniamo sia molto importante sostenere l’evento con molte iniziative che vedranno coinvolta tutta la comunità”. I preparativi sono infatti iniziati fin da marzo e, grazie all’impegno degli assessori al Turismo, allo Sport e alla Cultura, sono stati messi in programma moltissime iniziative per prepararsi a quest’appuntamento. “Anzi, doppio appuntamento - tiene a precisare Gianluigi Scanzi - perché il 26 maggio è anche la data di una ricorrenza locale molto amata dai cittadini della località termale, che ogni anno vede il paese in festa: il voto che venne fatto alla Madonna del Santuario di Caravaggio durante la seconda guerra mondiale per evitare che il paese venisse distrutto dai bombardamenti.” Insomma ci aspetta una grande giornata di festa, di sport e di riscoperta della nostra storia che unirà S. Pellegrino Terme al ciclismo italiano. Gianluigi Scanzi
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i recente si è verificata a Bergamo una cosa che non ha precedenti dal punto di vista mediatico, almeno per una città di codeste proporzioni. Un nugolo di ragazzi, di età compresa tra 18 e 25 anni, di varia estrazione sociale e culturale, utilizzando Internet e in particolare il social network Facebook, si è dato appuntamento in centro per manifestare pacificamente contro la Giunta comunale che, a dire degli stessi ragazzi, non permette alla città di svilupparsi ludicamente con concerti, incontri, ritrovi e punti di aggregazione. Anzi, questi giovani, hanno messo in luce come, con le restrizioni ataviche che caratterizzano Bergamo, in qualunque stagione dopo le 19:30 il centro sia deserto.
L’appuntamento che si sono dati su Facebook aveva appunto lo scopo di convogliare un sabato sera nel centro cittadino un certo numero di persone che, sfilando pacificamente, mandassero il preciso segnale che il divertimento non è peccato, non è reato, anzi, riempire le vie della città, i locali, i bar, i centri culturali rappresenta un’ottima barriera contro la microcrimimnalità. Infatti, al di là di ogni più rosea previsione, sono scesi in strada più di diecimila ragazzi che hanno sfilato allegramente, eccezion fatta per alcuni cretini e delinquenti (un centinaio circa), che si sono resi protagonisti di atti di vandalismo, tipo bottiglie rotte per strada, scritte sui muri, qualche piccolo danneggiamento ai portoni.
Al di là della specificità delle ragioni che hanno indotto questa Street Parade, vorrei accendere i riflettori su quello che, mai come in questo caso, ha evidenziato lo straripante potere mediatico non della televisione, non della radio, bensì di Internet e di Facebook: nel silenzio delle proprie abitazioni e dietro ai propri computer, ben 10mila persone hanno inaspettatamente deciso, senza preavviso alcuno, di scendere in piazza.
Questa è la vera notizia, non il perché, il per come, il quando e il dove. L’evento in sé è apparso finalmente agli occhi di tutti - di qualunque età, generazione, sesso e condizione sociale - che tutti i mezzi d’informazione fino a ieri conosciuti sono, almeno fino ai quarantenni, assolutamente obsoleti e fino ai venticinquenni la televisione non esiste assolutamente più.
I programmi televisivi che i vari palinsesti di tutte le reti offrono ormai da decenni non vedono più i ragazzi come protagonisti: la televisione viene vista sempre più come un mezzo per vecchi, non solo perché non parla dei giovani, ma soprattutto perché non ci si domanda come le problematiche economiche, sociali, lavorative e della sicurezza di questo paese possano essere viste dal punto di vista di un venticinquenne, che è una parte attiva del nostro paese, perché ha diritto al voto e in moltissimi casi lavora, per cui è produttore di reddito. E tra quindici anni queste persone rappresenteranno la nostra classe dirigente. Negli ultimi anni va sempre più facendosi strada l’idea che le persone di questa generazione abbiano il diritto di cittadinanza solo il venerdì e il sabato sera, quando viene letto l’elenco dei morti per uso di alcol e droga sulle strade italiane, dando la percezione assolutamente falsa che un’intera generazione di un paese sia alcolizzata e drogata.
Al di là dei piccoli citati episodi di idiozia e delinquenza verificatasi a Bergamo, i ragazzi scesi in piazza hanno dimostrato inequivocabilmente due cose. Primo, che sono persone altamente responsabili. Secondo, che quando vogliono comunicare e far sentire la loro voce lo sanno fare, organizzandosi in brevissimo tempo e in modo altamente tecnologico. Incominciamo a guardare i nostri ragazzi come degli adulti e a domandarci cosa pensino di una società che fino ad oggi li ha considerati meno di zero.
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Stefano Salvi realizza alcune tra le migliori inchieste televisive che scuotono, come non mai, il mondo politico e dell’informazione in Italia. Vincitore di numerosi premi giornalistici - tra cui il Premio Satira Politica per la Televisione - e autore, insieme ad altri inviati di guerra, del best seller L’informazione deviata, edito da Baldini e Castoldi al Premio Ilaria Alpi, nel quale racconta la sua esperienza di inviato in Iraq. Corteggiato dalla Rai in più di un’occasione, dal Dopofestival di Sanremo all’Isola deiFamosi, rinuncia, preferendo il nuovo linguaggio della Rete a quello televisivo e apre www.stefanosalvi.it, che diventa ben presto la prima webtv d’inchiesta.
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Andiamo per monti di Paolo Valoti
La Montagna senza barriere
Il libro scaturisce dalla grande passione per la montagna e dal profondo del cuore dei Soci della Commissione Impegno Sociale del C.A.I. di Bergamo, guidati con andatura sicura dai fidati e infaticabili amici Filippo Ubiali e Nino Calegari. Ma, soprattutto, questa preziosa guida escursio-
nistica ha origine dall’intensa convinzione di questi nobili amici, i quali conoscono come la ricompensa più grande per le peregrinazioni e fatiche montanare sia la consapevolezza di trasmettere, donare e condividere con tutti, proprio tutti, le gioie, le bellezze e gli stimoli della natura alpina. Queste aspirazioni hanno trovato una crescente conferma nella pluriennale attività di accompagnamento degli splendidi e simpatici amici, ragazze e ragazzi diversamente abili, con straordinarie sensibilità personali e gli occhi pieni di meraviglia, di alcuni Centri Diurni Sociali e Cooperative Sociali, che in compagnia degli Operatori hanno percorso tutti insieme passo dopo passo questi affascinati itinerari. Per verificare ogni percorso di questa guida sono stati determinanti i Soci Giuseppe Innocenti e Alessandro Colombi, entrambi già Presidenti della Sottosezione C.A.I. di Ponte San Pietro, che hanno esplorato, rilevato e descritto gli itinerari con tutte le informazioni utili per muoversi in sicurezza e con il valore aggiunto di curiosità storiche, artistiche e culturali dei luoghi percorsi distribuiti su tutto il territorio bergamasco.
Paolo Valoti è socio della Sezione di Bergamo del Club Alpino Italiano (CAI) dal 1982 (di cui è stato presidente dal 2008 al 2011), nonché Istruttore Nazionale di Sci Alpinismo (INSA) nella Scuola di Sci Alpinismo “Bepi Piazzoli” e Istruttore di alpinismo. La Sezione CAI di Bergamo è stata fondata il 23 maggio 1873 ed è stata dedicata nel 1936 alla memoria di Antonio Locatelli. Oggi è la prima Sezione italiana per numero di soci e conta circa 10.000 soci distribuiti nelle 19 sedi territoriali capillarmente diffuse nella provincia bergamasca. Il Club Alpino Italiano è una storica e moderna realtà associativa con profonde e sane radici in montagna che si rinnovano senza sosta nel servizio per la montagna e per le sue genti grazie alla dedizione dei soci attivi impegnati a diffondere i grandi valori del Club e a condividere l’intramontabile passione per la Montagna, in ogni sua espressione, in particolare coinvolgendo i giovani d’ieri, di oggi e di domani. www.caibergamo.it
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o spirito della cordata e la forza della passione per la montagna hanno più valore, senso e vitalità quando sono dedicati agli altri. Con questa profonda consapevolezza i Soci volontari più attivi, coraggiosi e generosi della famiglia bergamasca del Club Alpino Italiano, hanno avviato un progetto per offrire la possibilità di fare escursioni, camminate e passeggiate a molti amici disabili ospiti di alcune strutture di accoglienza. Un passo dietro l’altro, perché ‘insieme si può’, abbiamo lavorato in cordata con il Comune e la Provincia di Bergamo, programmando e realizzando diverse gite settimanali che, a partire dall’anno 2000, hanno portato in montagna oltre 5.000 persone tra giovani, donne e uomini. Da questa feconda esperienza di cammini per loro e una scommessa per tutti è nata anche una raccolta di 62 itinerari senza barriere.
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“Mi piaceva stare su in montagna e non volevo più venire a casa.” Laura
COLLI DI BERGAMO E DINTORNI Greenways del torrente Morla; Parco dei Colli di Bergamo - Da Sombreno alla Madonna della Castagna; Parco dei Colli di Bergamo - Lungo il torrente Quisa; Parco G. Callioni alla Roncola di Treviolo; Percorso ciclopedonale del fiume Serio e Prato Alto; Percorso ciclopedonale di Brusaporto. VALLE SAN MARTINO E ISOLA Dal Colle di Valcava al monte Linzone; Da Fontanella al Canto di Pontida; Dalla Forcella Alta al Passo del Pertüs; Parco Adda Nord - Oasi naturalistica dell’Alberone; Parco Adda Nord - Traghetto di Imbersago. VALLE IMAGNA Ai Tre Faggi da Fuipiano Valle Imagna; Da Corna Imagna a San Piro; Sant’Omobono Terme - “Percorso Vita”.
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Il libro è disponibile, al costo di 10 €uro, presso la Sezione CAI di Bergamo Bergamo - Via Pizzo della Presolana, 15 Tel. 035 4175475 www.caibergamo.it
Tutto questo sforzo collettivo ha potuto trovare compimento grazie al sostegno della Provincia di Bergamo e del suo Assessorato alle Politiche Sociali che, in questa innovativa impresa editoriale, rappresenta il compagno di cordata più illustre e concreto. Alpinismo e altruismo sono due libere espressioni della volontà che si completano e si rinforzano a vicenda e danno un nuovo e più profondo significato all’autentico spirito di servizio di questi Soci del C.A.I. di Bergamo, ai quali va la nostra più viva approvazione e incondizionata gratitudine perché, attraverso la proposta di questi numerosi e facili itinerari accessibili a tutti, hanno l’obbiettivo di aiutare, accompagnare e contagiare nuovi appassionati di montagna per vivere insieme momenti di serenità, benessere e reciproca crescita umana.
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VALLE TALEGGIO Fraggio e Salzana; Rifugio Gherardi ai Piani d’Alben. VALLE BREMBANA Alle pendici del monte Vaccareggio; Ca’ San Marco - Due facili itinerari; Da Alino alla Baita Alpina ed al monte Molinasco; Da Cler ai Prati Parini; Da Oneta al Cornello dei Tasso; Da Sant’Antonio Abbandonato al rifugio Zucco (G.E.S.P.); Da Vettarola a Sussia Alta; Dosso Gambetta; Piani dell’Avaro; Rifugio Lecco da Valtorta; Rifugio Lupi di Brembilla al Pizzo Cerro; Sant’Antonio Abbandonato – Catremerio. VALLE SERIANA Dalla Conca del Farno al bivacco Dante Baroncelli; Dalla Malga Alta di Pora al rifugio Magnolini e al monte Alto; Dalla Malga Lunga al monte Sparavera; Dal Passo della Presolana al Castello Orseto; Dal Passo della Presolana alla Baita Cornetto; Dal Santuario della Forcella a S. Maria di Misma; Da Monte di Nese alla Baita G.A.P. e a Salmezza; Da Piazzolo ad Ave; Da San Lucio al Pianone; Da Selvino alla Madonna del Perello; Rifugio Alpe Corte; Val Vertova. VALLE DI SCALVE Da Cimalbosco al Passo di Campelli; Valle Cavallina e Sebino; Colli di San Fermo - monte Torrezzo; Da Bossico alla Pozza d’Aste e al Colle di San Fermo; Da Esmate all’Oratorio di San Defendente; Monte Isola - Santuario della Ceriola e Sensole; S. Maria in Argon. ITINERARI PER CARROZZELLE Parco dei Colli di Bergamo - Da Sombreno alla Madonna della Castagna; Greenways del torrente Morla; Parco dei Colli di Bergamo - Lungo il torrente Quisa; Monte Isola – Sensole; Parco Adda Nord - Traghetto di Imbersago; Parco G. Callioni alla Roncola di Treviolo; Percorso ciclopedonale del fiume Serio e Prato Alto; Percorso ciclopedonale di Brusaporto; Sant’Antonio Abbandonato – Catremerio; Sant’Omobono Terme - “Percorso Vita”. ITINERARI CON RACCHETTE DA NEVE Fuipiano - Case di Piazza; Piani dell’Avaro; Rifugio Gherardi ai Piani d’Alben; Rifugio Magnolini dalla Malga Alta di Pora; Roncobello - Centro del Fondo; Zambla Alta - Centro del Fondo.
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è
cominciato sotto i migliori auspici l’Italian Golf Tour 2011, il Gran Galà del Golf della Lombardia organizzato dall’Associazione Golden Golf Time in collaborazione con Teamitalia. Giunto alla sua VII edizione il numero dei partecipanti cresce ogni anno e le cinque tappe in cui si articola il circuito sono diventate un appuntamento fisso per molti golfisti. Un circuito pensato per soddisfare tutte le esigenze degli appassionati di Golf, di coloro che accettano la sfida imposta della competizione ma che amano vivere una giornata di relax in armonia con l’ambiente naturale che li ospita. Un aspetto che contraddistingue questo Circuito risiede anche nella scelta delle Club House, tra le migliori della Lombardia, che rappresentano una risorsa territoria-
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le da mostrare, per la varietà del paesaggio naturale che propongono ogni volta una sfida nuova tra giocatore e la natura stessa. Inoltre l’Organizzazione, nella scelta dei Golf Club, ha tenuto ben in considerazione il pubblico a cui questo Tour si rivolge: appassionati esperti, golfisti in erba e anche chi, mosso da semplice curiosità, vuole avvicinarsi a questa elegante disciplina perché i percorsi sono accessibili anche ai meno esperti. Complici del successo dei primi due appuntamenti sono stati senz’altro le condizioni metereologiche: il sole intenso, le brezze primaverili e le prime giornate allungate hanno offerto una splendida cornice alle domeniche dedicate al golf incoraggiando tutti i giocatori a sfidare il green.
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La prima tappa del circuito si è svolta domenica 3 aprile presso Villa Paradiso che collocandosi all’interno della zona naturalistica protetta del Parco Regionale Adda Nord si pone tra i campi da golf più prestigiosi d’Italia: un Percorso da Campionato di 6612 metri par 72, un campo di concezione moderna, tecnico, lungo e allo stesso tempo divertente per tutte le tipologie di golfisti. Circa 140 golfisti hanno partecipato alla gara: alle 8.00 del mattino sono partiti i primi quattro, e poi in coda tutti gli altri fino alle 13.40. Dopo l’arrivo dell’ultimo team, si sono svolte le premiazioni dei vincitori della tappa: a consegnare le sculture in argento, ideate appositamente dallo sculture orafo Antonino Rando, era presente anche Maryline Milesi, caporedattrice di Bergamo Up, che quest’anno segue con attenzione e curiosità questo prestigioso evento sportivo.
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OTTICO: LA PROFESSIONE PIÙ RICERCATA “Ci sono pochissime scuole in tutta Italia che formano questi tecnici, per noi sono indispensabili… Forse è un mondo poco conosciuto, ma è un peccato perchè è una professione sicura e ben retribuita…” A parlare è Elvira Grimaldi, responsabile delle risorse umane della Salmoiraghi e Viganò, 900 dipendenti e 500 punti vendita in tutta Italia, all’interno di una Instant Survey di HRC pubblicata nel servizio di copertina di Panorama del 7 gennaio. All’indagine, che rivela tra l’altro i titoli di studio con cui è più facile trovare un’occupazione e le competenze più richieste dall’attuale Mercato del Lavoro, hanno partecipato 107 Direttori del Personale del Network di HRC. “Trovassi un Ottico lo assumerei subito: per ogni Ottico che si diploma ci sono almeno tre offerte di lavoro ad attenderlo..” L’unica Scuola in tutta la Provincia di Bergamo dove è possibile frequentare i cinque anni di Scuola Superiore per Ottici e sostenere gli Esami di Qualifica e di Abilitazione alla professione di OTTICO è l’Istituto Professionale “Leonardo da Vinci. Grazie ad un percorso scolastico rinnovato nei programmi con una riaffermata identità nell’ambito della istruzione superiore, il Diplomato trova un immediato inserimento nel mondo del lavoro o può proseguire gli studi in qualunque facoltà Universitaria.
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Sulle colline moreniche, nel cuore della produzione vinicola di alto livello della provincia bresciana, si è svolta domenica 17 aprile la seconda tappa dell’Italian Golf Tour. La location prescelta è il Franciacorta Golf Club, una splendida oasi verde che con l’estensione e la cura dei suoi boschi, vigneti e laghi trasposta il giocatore all’interno di un parco naturale. Il riferimento poi alla tradizione vinicola del territorio che lo circonda è obbligatorio e i tre percorsi di 27 buche sono denominati Brut, Saten e Rosè. Il percorso di 18 buche sfidato dai golfisti dell’Italian Golf Tour è stato il BRUT & SATEN, par 73 con la lunghezza di 5.921 metri tra dolci saliscendi e buche basse che circondano il grande lago artificiale di circa 50.000 metri quadrati. Anche in questa occasione sono state tutte esaurite le disponibilità di partenza, e in più di 130 atleti hanno preso parte al circuito. All’interno della struttura si sono tenute poi le premiazioni, gli atleti a cui vengono consegnati i riconoscimenti per ogni circuito sono coloro che si collocano ai primi due posti delle tre categorie nette e il primo classificato della categoria lordo.
Grazie alla collaborazione con le concessionarie Opel, main sponsor dell’Italian Golf Tour 2011, tutti i partecipanti hanno potuto osservare da vicino le due autovetture, Insignia e Antara, posizionate in esposizione all’esterno delle Club House. In ricordo della bella esperienza, tra tutti i partecipanti, oltre ai numerosi gadget offerti dagli sponsor dell’iniziativa, vengono estratti alcuni premi ed ogni concorrente partecipa inoltre al concorso che mette in palio alcuni weekend per due persone presso una delle splendide strutture che hanno aderito all’iniziativa. Il prossimo appuntamento con l’Italian Golf Tour è fissato per domenica 29 maggio, sempre nella provincia della leonessa d’Italia, presso il prestigioso Palazzo Arzaga Golf Club. Le prossime tappe del circuito: 29 maggio: PALAZZO ARZAGA GOLF CLUB - Bs 31 luglio: GOLF CLUB L’ALBENZA - Bg 23 ottobre: GOLF CLUB VARESE – Va
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Una mostra, un concerto, uno spettacolo, tante occasioni per incontrarsi e confrontarsi, e fare del presente un futuro piacevole ricordo. Giro d’Italia: 18° Tappa 26 maggio – ore 17 / San Pellegrino T. 27 maggio – ore 11: 25 / Bergamo www.promoeventisport.it – 0346 54051
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A maggio, dopo un anno sabbatico torna il Giro d’Italia nelle terre orobiche grazie a Promoeventi Sport, l’associazione coordinata da Giovanni Bettineschi che, per la quarta volta nell’ultimo lustro, riporta la corsa rosa nella nostra provincia. I “girini” arriveranno a San Pellegrino Terme il 26 maggio dopo essere partiti da Morbegno (SO) e aver pedalato per 147 chilometri: numerosi tifosi sono attesi sulla salita del Passo Ganda dove tutti si aspettano una fuga decisiva. Il giorno successivo il Giro d’Italia riparte dal cuore pulsante di Bergamo e si concluderà dopo 211 chilometri per la prima volta a Macugnaga (VB). L’ultima partenza da Bergamo risale al 1988, e questa è la quinta volta che la corsa più affascinante del mondo partirà dalla città dei Mille, mentre per quanto riguarda San Pellegrino Terme l’ultima volta fu nel lontano 1977 con la vittoria di Renato Laghi.
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Mostra: Andrea Previtali 15 aprile - 5 giugno - Sala delle Capriate Bergamo Alta - Palazzo della Ragione www. accademiacarrara.bergamo.it 035 399677 Ancora una volta l’Accademia Carrara incontra Italia Nostra Sezione di Bergamo sul terreno della conservazione: in mostra, dopo il restauro, la preziosa ‘Madonna Baglioni’ di Andrea Previtali, in una iniziativa in cui l’intervento conservativo eseguito da Roberta Grazioli si integra con l’approfondimento storico e scientifico di Antonio Mazzotta. Con la preziosa opportunità di far dialogare in mostra l’opera della Carrara con un altro “restauro di studio”, condotto dalla restauratrice Delfina Fagnani Sesti e dallo storico dell’arte Enrico De Pascale, dedicato alla tela del Previtali Madonna con il Bambino leggente tra San Domenico e Santa Marta di Betania, recentemente acquisita dalla Banca Popolare di Bergamo. Mostra a cura di M. Cristina Rodeschini.
Fra’ Galgario e il segreto della lacca 7 maggio - 19 giugno Spazio Viterbi (via T. Tasso 8) Bergamo - Palazzo della Provincia di Bg. 035.358411 - www.lacameradellemeraviglie.it
6° rievocazione storica dell’unico Gran Premio di Bergamo del 1935, vinto da Tazio Nuvolari su una Alfa Romeo P3. 4 manches sul Circuito delle mura, chiuso al traffico per l’occasione, unico tracciato medievale al mondo. La manifestazione è riservata a Monoposto di F1, F Junior, F2, F3, GTS ed Anteguerra GP/Sport. Programma: ore 9: Raduno di tutte le vetture in Piazza della Cittadella; 9:30 – 19:30 Mostra Cartoline Ferrari - Ferrari memories; 10 - 10:30 1° Manche delle vetture sul Circuito delle Mura; 11 – 11:30 2° Manche delle vetture sul Circuito delle Mura; ore 11:30 ASTA PEZZI RARI FERRARI nella sala Curò; ore 14 Premiazioni BHGP nel Parco della Crotta; 14:30 – 15: 3° Manche delle vetture sul Circuito delle Mura; 15:30 – 16: 4° Manche delle vetture sul Circuito delle Mura
Gita in bici: Quota e miniere 29 maggio - ore 9 Gromo - Piazza Dante 328 2637416 - 035 0145401 L’arrivo in quota, utilizzando la seggiovia di Spiazzi di Gromo, è prevista per le 10. Seguirà una presentazione geologica e naturalistica del territorio del dr. D. Ravagnani – geologo – durante la passeggiata fino alle miniere del Piagher. Quindi breve visita all’interno delle miniere per gruppi di cinque persone alla volta. Pranzo libero al sacco. Quindi rientro a piedi - o in seggiovia (costo aggiuntivo) - a Gromo per le 16 (circa). Si raccomanda un abbigliamento e calzature (obbligatori gli scarponcini) adeguati ad una passeggiata su un sentiero in quota oltre i 1000 metri. Serve avere anche un k-way (o simile) ed è bene avere un pile ed un ricambio a portata di mano. N.B.: In caso di pioggia la passeggiata sarà trasformata in una visita del centro storico e della mostra di armi bianche a Palazzo Milesi con presentazione del territorio sempre da parte del geologo.
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Assicurazioni Generali – Agenzia Generale di Bergamo presenta il progetto La Camera delle Meraviglie, che si propone di offrire al pubblico un appuntamento fisso, a cadenza annuale, con aspetti del “meraviglioso” artistico, finora rimasti inesplorati. Il progetto si inaugura nel 2011 con la mostra Fra’ Galgario e il segreto della lacca. Vittore Ghislandi detto Fra’ Galgario (Bergamo, 1655-1743) è stato fino ad oggi indagato come uno dei più grandi e originali ritrattisti del Settecento italiano. La mostra Fra’ Galgario e il segreto della lacca si propone, invece, di invitare il pubblico ad ammirare Fra’ Galgario, ma da un nuovo, e altrettanto straordinario, punto di vista, IL COLORE, consentendo, anche con la ricostruzione dei materiali e degli strumenti di una bottega del Settecento, ad entrare nel vivo dei metodi pittorici e dei materiali usati dal ritrattista, tra i più abili nella sua epoca a utilizzare un variegato e straordinario ventaglio di pigmenti. Ingresso gratuito Orari: mar-ven 16-19. Sab, dom e festivi 10-12 e 16-19. Chiuso lunedì.
Motori: Bergamo Historic Gran Prix 29 maggio – dalle 9 alle 17 Lungo le mura /Bergamo – Città Alta www.bergamohistoricgrandprix.com 347 0540627
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La gita prevede un ritrovo generale alle 10:30 in piazza Vittorio Veneto, 9 presso l’Associazione Cultura Villaggio Crespi. Seguirà una breve proiezione di un filmato e una visita guidata del villaggio, con pranzo libero e un rientro pedalando su Bergamo. Per l’occasione, TCI e A.RI.BI presentano congiuntamente un percorso ciclabile facile di circa 18 km per visitare questo sito di archeologia industriale. E’ richiesta la prenotazione entro il 27 maggio. Foto del 1927: “Archivio Luigi Cortesi - Associazione Culturale Villaggio Crespi” Festival delle alpi di Lombardia Dal 24 al 26 giugno Castione della Presolana e Clusone 035 237323 - www.teamitalia.com
FESTIVAL DELLE ALPI DI LOMBARDIA ...e della sua gente, delle tradizioni,della cultura e del turismo
Comitato organizzatore
Ufficio stampa
I Edizione 24 - 26 giugno 2011
Segreteria organizzativa: Via Zelasco1 - 24122 Bergamo - Tel 035237323 - Fax 035224686 - info@festivaldellealpi.it - www.festivaldellealpi.it
Durante tutto il weekend, a Castione della Presolana e Clusone, saranno protagonisti eventi di vario genere come degustazioni, mostre, proiezione film, incontri, passeggiate, escursioni alla riscoperta della montagna di casa. Inoltre, contemporaneamente, in tutte le località delle Alpi che aderiranno all’iniziativa, si svolgeranno attività di vario genere all’insegna della scoperta dei rifugi, delle passeggiate, delle escursioni e dell’ alpinismo, dell’enogastronomia, del folklore, della cultura di montagna ed eventi collaterali legati a vario titolo alla passione e alla dedizione per la montagna. Tra i vari appuntamenti, secondo me, il più magico sarà: LA NOTTE DELLE LANTERNE NEL CIELO DELLE ALPI. Si svolgerà a Castione della Presolana e/o a Clusone, dove alle ore 23 di sabato 25 giugno verranno accese e poi liberate in aria le lanterne del cielo, piccole lampade ricavate da materiali completamente riciclati e naturali. Con questo semplice gesto coloreremo di arancione tutto il cielo delle Alpi dando vita ad uno spettacolo unico e molto suggestivo. Per adesioni e maggior informazioni sul programma, vedi contatti in alto. Concerto: “II lunedì dell’Estudiantina” 6 giugno - ore 21 Sala Locatelli / Bergamo Alta - Via Arena, 9 www.estudiantinabergamo.it
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Solidarietà: 4° Raduno nazionale Vespa “Un ponte di frutta per il Malawi “. 12 giugno - ore 09 Ritrovo: Villa Mapelli a Ponte San Pietro www.vespaclubponte.it - 3382914014 Il 4° Raduno Nazionale vuole coniugare la passione per la Vespa con l’esigenza di aiutare gli altri. Quindi parte del ricavato dal raduno, verrà devoluto ai ragazzi di strada per i quali l’associazione “Andiamo” Youth Cooperative Trust sta realizzando una scuola e una casa famiglia nella cittadina di Balaka in Malawi .
Festa: 2° Compleanno BergamoUp 10 giugno – dalle 19 a notte fonda Colleoni cafè / Bergamo - Piazza G. Matteotti, 33 3385961927 - romanzocollage@gmail.com BergamoUp ha l’onore e il piacere di invitare amici, lettori e gentili sconosciuti, alla grande festa per il 2° anniversario del mensile più dinamico della città!! Non mancherà un goloso ed originale rinfresco (Pinzimonio è una garanzia in materia) con stupenda torta di compleanno e brindisi. E, ad animare la serata, ci sarà un concerto organizzato dal grande Jazz Club Bergamo e uno spettacolo Burlesque, sensuale e ironico, ideato da Femmes Fatales!!
Per vedere le locandine di questi appuntamenti e tante altre occasioni d’incontro, andate sul mio sito www.romanzocollage.it (cliccate su Blog, quindi su Appuntamenti) o inquadrate questo QR
E per le vostre segnalazioni, scrivetemi a romanzocollage@gmail.com
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Gita in bici: Crespi d’Adda 5 giugno - ore 9 Partenza Bergamo: Parco della Trucca 328 2637416 - 035 0145401
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Mexican Party con
Mauro Marin Al Diamond di Treviglio
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Photo Paola Mombrini
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erata piccante il 10 aprile al Diamond club & restaurant di Treviglio e non poteva essere altrimenti visto che l’evento in programma era il Mexican Party. L’Apericena è ormai un appuntamento consolidato del locale, organizzato ogni domenica assieme ad un musical a tema, e come sempre non è stato deludente: gli ospiti hanno potuto degustare un grand buffet royal composto da diverse isole gastronomiche, dal sushi al cibo mediterraneo e, soprattutto, - visto il tema della serata - quello messicano: tortillas, tacos, chili e burrito. A mantenere il clima vivace, oltre alla presenza in consolle di dj Luciano Bombardieri, l’arrivo dell’ospite d’onore, Mauro Marin, vincitore della decima edizione del Grande Fratello, pungente personaggio sul quale non si sono mai spenti i riflettori. L’ex gieffino si è concesso a fotografie e autografi con i fans, prima di servire loro tequila, il rinomato alcolico messicano per eccellenza.
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BergamoUp
What else?
Doppio appuntamento al Sun Pub per festeggiare il restyling del mensile più dinamico della città.
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Photo Niccolò Gritti
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Se la donna fosse un elefante, sarebbe... di Maryline JM-W Edizioni Miele Qualcuno sostiene che donna si nasce, altri che lo si diventa, ma che cosa vuol dire essere donna? È solo una questione di apparato genitale? Riduttivo. Allora di cervello, di corpo? Banale. Di cuore? Perché no, ma basta? Partendo da queste domande l’autrice ha iniziato un viaggio nell’universo femminile. Una passeggiata fatta d’ironia e di pensieri seri, ma mai seriosi, che l’ha portata a guardarsi dentro, ma soprattutto a confrontarsi con donne simili e diverse da Lei. Con Roberta, chimica e project manager, si è fermata a riflettere sulla materia grigia che caratterizza le abitanti di Venere. Mentre con Cristiana Longhi, scrittrice erotica, è l’universo dei sensi che ha destato il suo interesse. Dal sesso al corpo il passo era breve, ma difficile da fare senza l’aiuto di Oliana e Sara, volontarie dell’associazione Aiuto donna, che l’hanno presa per mano e portata a riflettere sulle violenze inflitte e subite “per amore”. L’amore, punto di partenza che condiziona tutta una vita, che sia per la sua presenza, la sua assenza o le sue forme contorte, come ha potuto rendersene conto con la testimonianza di Piccola Venere che l’ha portata al termine del suo viaggio, aprendole il suo cuore. Un libro scritto per le donne? Non proprio e soprattutto non solo, anzi.
Il Romanzo collage©, un libro se non sperimentale, di sicuro inusuale
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e serate di venerdì 15 e 22 aprile per BergamoUp sono state da ricordare: presso il Sun Pub di Trescore Balneario sono stati invitati lettori, amici e curiosi per festeggiare insieme alla redazione la nuova veste grafica del mensile più dinamico della città. Il restyling, inaugurato con il numero di aprile, ha reso la nostra rivista ancora più fresca, giovane e brillante e l’evento non poteva non essere festeggiato. Per l’occasione è stato scelto un locale che fosse in sintonia con la nostra nuova linea editoriale. Tutti gli invitati sono stati accolti con un generoso aperitivo e intrattenuti poi da due sketch Burlesque di Lise Poison e Miss Satine - due momenti sensuali e al tempo stesso molto ironici – nella serata del 15 aprile, mentre il 22 aprile i festeggiamenti sono stati condivisi con un ospite molto speciale, Mauro Marin, il vincitore della decima edizione del reality più seguito d’Italia, Il grande fratello. Due appuntamenti davvero speciali che sono stati l’occasione per ritrovarsi, festeggiare e divertirsi. BergamoUp. What else?
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UFFICIO BREVETTI un
sabato underground
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Photo Matteo Mottari
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erto che sabato 16 aprile in città si respirava proprio un’aria più metropolitana grazie all’originalissima idea di Davide, titolare del negozio Ufficio Brevetti di via Quarenghi, 5: da metà pomeriggio, fra il centro e Città Alta, un pullman londinese vintage rosso in tema con il mood del negozio, ha gironzolato per promuovere i brand di UFFICIO BREVETTI, ma non solo… alle 18.30 il pullman si è fermato proprio all’inizio di via Quarenghi dove Davide ha offerto ai numerosi amici e clienti intervenuti, un aperitivo a base di bollicine e leccalecca al grana al ritmo della musica di dj set Francesco Zazza, Robbie Dox e Danny B, prima di ripartire con i suoi passeggeri, verso le 21, per un nuovo giro in città. Davide ringrazia l’amico Oscar Biaggi della Event & Catering e i partner dell’evento: Sottozero Abbigliamento Donna, 035 Caffè, Underground Cafè di Seriate, Anticafratta e Biolux Energy.
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ModailMobil & quinto
Rally della solidarietĂ
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Photo Niccolò Gritti
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d aprile si è svolto il Rally della solidarietà, manifestazione organizzata dal Club orobico auto d’epoca di Alzano Lombardo. Per l’occasione è stato organizzato un raduno di macchine d’epoca con l’obiettivo di raccogliere fondi a scopo benefico. La gara è partita da Torre de Roveri, presso la sede di Moda Mobil, ed è arrivata fino a Schilpario. È stata una giornata attesa ed intensa, che ha visto uniti tutti gli appassionati delle ‘regine della strada’ di un tempo per una buona causa e si è conclusa con una cena, durante la quale sono stati consegnati tutti i fondi raccolti - ben 23.000 euro -, chiudendo la quinta edizione di questo appuntamento con grande successo.
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Oroscopo di Joseph Procino
Toro 21 APRILE 20 MAGGIO
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ari amici del Toro, la seconda parte del 2011 sarà vincente. Il mese di Giugno segnerà l’inizio di molta fortuna e realizzazione in tutti i settori grazie all’ingresso di Giove nel vostro segno il 4 Giugno, in virtù delle differenti posizioni armoniche che il pianeta formerà con altre stelle nel firmamento. Giove è principio primo archetipico di novità fortunate che riguarderanno, da un lato, il fronte affettivo e, dall’altro, quello professionale. Per quanto riguarda l’amore, i single integerrimi avranno l’incontro importante, decantato da molto tempo nelle mie previsioni e, che troverà solo ora la giusta dimensione di realizzazione. Ottimi saranno: il periodo dell’estate, con la simbiotica congiunzione di Marte e il periodo autunnale in cui sarete protagonisti di piccoli flirt che diverranno poco a poco grandi amori, grazie a Venere e Mercurio splendenti nella volta celeste. Per le coppie formatesi recentemente, ossia nel 2009 e nel 2010, si creerà naturalmente una “nuova prospettiva” di vita, una “nuova routine” connivente ad un vostro “nuovo Io” che troverà massima espressione nei progetti a due. Sono previsti: matrimoni, convivenze, compravendita di immobili, gravidanze e progetti fautori di una nuova stabilità.
Per quanto riguarda la professione, il passaggio di Giove vi influenzerà positivamente regalandovi belle opportunità che trasformeranno i sogni più attesi in semplici realtà da vivere, in virtù di un armonico trigono con Plutone in Capricorno e di Urano in Ariete. Urano nel segno precedente al Vostro, vale a dire l’Ariete, non riguarderà direttamente Voi Toro, ma porterà quella “voglia di novità”, che è in realtà la forza motrice necessaria al cambiamento. Inoltre, Giove sbloccherà molte situazioni di varia natura: chi è in attesa dell’affare giusto o di ricevere del denaro, delle comunicazioni importanti, troverà con il passaggio del pianeta dell’abbondanza la facilità nella realizzazione. In arrivo, quindi, un carico di fortuna con tante opportunità da sfruttare, affinché avvenga una rinascita in assoluta sincronia con le armonie perfette dell’universo. Da ora sino a Giugno 2012 si segneranno in calendario tanti eventi emozionanti. Una nuova consapevolezza è alle porte: l’inizio di una grande trasformazione verso nuovi sentieri le cui uniche alleate saranno la fortuna e la vostra grande energia.
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Joseph procino Laureato in scienze della comunicazione, e specializzando in editoria multimediale presso l’Università di Bergamo, studia astrologia dal Prof. Umberto Pirotta di Milano, partecipando a vari seminari su come predire avvenimenti nella vita del singolo in relazione al transito dei pianeti. Per informazioni: JosseP.84@gmail.com
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Nel suo nuovo album, Non si vive in silenzio, Luisa Corna canta un pezzo sulla melodia del nostro Joseph Procino. Per ascoltare in demo Credi che…, inquadrate questo QR:
ARIETE 21 marzo | 20 aprile
BILANCIA 23 settembre | 23 ottobre
Amore: Un mese brillante. Marte garantisce momenti piccanti e piacevoli serate in compagnia di un partner passionale. Venere vi regala un pizzico di romanticismo in più. La complicità è nell’aria, ma cercate il compromesso! Lavoro: Ottimo mese per un avanzamento professionale, un passo in più verso la realizzazione di quel progetto tanto atteso. Saturno stimola le iniziative che grazie a Giove troveranno la giusta fortuna.
Amore: Un nuovo amore si è profilato recentemente; nuovi desideri si sono accesi. Mettete il cuore in pace, perché le prove più importanti sono ormai passate. In Maggio farete i conti con Saturno che vi indicherà, senza mezze misure e con serietà, quali esperienze tenere nel cuore. Lavoro: Giove rimane in aiuto per tutto il mese. Vi regala una vita professionale tranquilla e pochi dilemmi esistenziali. Ahimè, è solo una chimera che si cancellerà con l’avvento di un Estate rischiarante, in cui le vostre vere inclinazioni lavorative fioriranno.
TORO 21 aprile | 20 maggio
SCORPIONE 24 ottobre | novembre
Amore: Buona la situazione. Il Sole brilla nel vostro segno garantendo vitalità e la giusta dose di ottimismo. Per le coppie instabili Maggio segnala un respiro di sollievo e per i single, attendente la fine del mese e l’inizio di Giugno per un incontro di svolta. Lavoro: La fine di Maggio è ottima per realizzare un progetto e per un avanzamento di carriera. Se siete in attesa di denaro, di un’importante comunicazione attendete i primi di Giugno. Un consiglio: occhio ai colleghi impiccioni! Vi daranno guai…
Amore: Troppa abitudine. L’amore gira male o lentamente. State accorti in Maggio, dove un Marte prepotente contrasterà il vostro Sole ponendo fine alla vostra pazienza e alle relazioni mal gestite. No ai flirt per i single e per chi crede di farla franca con un partner troppo attento. Lavoro: Il lavoro è l’unico strumento della vostra soddisfazione e sebbene crediate sia “per sempre” qualcosa alla fine di questo pazzo Maggio vi farà cambiare idea: dite no con fermezza alle mezze misure e ai compromessi.
GEMELLI 21 maggio | 21 giugno
SAGITTARIO 22 novembre | 21 dicembre
Amore: Una situazione molto positiva. Giove vi protegge e segnala fortuna al gioco e in amore. Molti nati nella prima decade saranno protagonisti di un incontro interessante, ma non definitivo. Maggio sarà un mese “elegante”, da vivere in totale relax e armonia. Lavoro: Introspezione e riflessione vi accompagneranno in silenzio in attesa di un futuro professionale del tutto differente, e pieno di sorprese a voi favorevoli. Soltanto la fine del mese vi metterà di fronte ad una scelta: piccola o grande condizionerà la professione.
Amore: La danza dei pianeti vi porta fortuna; parteggiano tutti quanti per voi e per i single che avranno molte possibilità di acquietare gli impulsi sentimentali e passionali. La coppia che scoppia troverà un’alternativa e le più stabili tanti momenti perfetti. Indimenticabili. Lavoro: Accettate l’opportunità lavorativa che si presenterà dal 12: sarà quella giusta. Se in Aprile non avete abbracciato la fortuna, Maggio vi regalerà quello che cercate. La pazienza dovrà essere il vostro più grande alleato.
CANCRO 22 giugno | 22 luglio
CAPRICORNO 22 dicembre | 20 gennaio
Amore: Maggio di ripresa con il verificarsi di un evento piacevole. Trasformazioni nella coppia con tante novità. Un progetto vedrà la luce e consoliderà il rapporto. Le stelle parlano di un miglioramento della partnership e per i single notti di follia. Lavoro: Il peggio è passato. Ora inizia la risalita verso nuove mete e stimoli. Il lavoro ha subito forti blocchi, ma con Marte in Toro la fortuna ritorna dalla vostra. Maggio è il mese delle proposte. Siate audaci e accettate anche laddove non vi sentite all’altezza.
Amore: Una lenta ripresa in questo mese pre-estivo. Ottimo dalla fine di Maggio quando anche il Sole riaccenderà la vostra debole e, fino ad ora, spenta volontà. Le stelle mi segnalano un lento, ma progressivo miglioramento nella condizione della coppia. Lavoro: Ottima l’ultima settimana del mese. Lasciatevi alle spalle la primavera difficile che avete trascorso in vista di un’estate con soddisfazioni meritate. Pazientate sino al 4 Giugno.
LEONE 23 luglio | 22 agosto
ACQUARIO 21 gennaio | 19 febbraio
Amore: Maggio segnala blocchi nella vita di coppia. Giove vi benedice dal segno fratello Ariete mentre la vostra volontà comincerà a vacillare. Siate comprensivi col partner e trovate un compromesso. Il pugno duro stavolta non funzionerà! Buono per gli incontri passionali. Lavoro: Vi consiglio cautela in ogni affare che state per concludere. Molti i ritardi in consegne o pagamenti. Su di voi gravano spese non facili da gestire. State accorti e moderate gli acquisti. Dalla fine del mese una lenta ripresa.
Amore: Per i single possibilità di molti incontri fugaci. Farete luce su una situazione poco chiara profilatasi in Aprile. Attenzione: sfruttate la libertà regalatavi dalle stelle in questi mesi perché da Giugno tutto cambia. In arrivo un amore che potrebbe rivoluzionarvi. Lavoro: Ottimo per firme contrattuali, spostamenti, trasferimenti e cambi di sedi. Non siate impulsivi e tenete a freno la lingua: imparate a contare fino a dieci prima di parlare a vanvera e buttare all’aria situazioni professionali irripetibili.
VERGINE 23 agosto | 22 settembre
PESCI 20 febbraio | 20 marzo
Amore: Un Maggio sereno. Non si profilano novità sconvolgenti sul fronte affettivo. Attendete il prossimo mese con Giove in Toro che vi renderà ancora più carismatici e pronti a fare nuovi incontri. Per le coppie: rimandate al mese di giugno le scelte definitive. Lavoro: Tanti sono i progetti nell’aria. L’estate garantirà la riuscita e dalla metà di Maggio sono previste altre proposte valide. Le stelle segnalano spostamenti dalla fine di Maggio. Favoriti i viaggi all’estero.
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Amore: Il Sole sorride al vostro segno, ma la situazione affettiva rimane bloccata sino alla fine di Maggio quando un incontro stimolerà la vostra fantasia. Per la coppia: consolidamento di progetti e nuovi stimoli. Marte in Toro segnala una forte carica erotica e grandi passioni. Lavoro: Maggio pazzerello! Tanti alti e bassi, soprattutto nella settimana centrale. Non promette bene il fronte finanza: spese impreviste per la casa, l’ufficio, gli investimenti. Un miglioramento rilevante da Giugno.
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Anno Tre Numero Diciassette | Maggio duemilaundici | Euro Due
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pagina | 49
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Si può fare
Afferrare il volante arricchito con una selezione di legni pregiati e moderni, guidare sui percorsi più affascinanti e godere del contatto con il cielo. L’equilibrata ripartizione dei pesi unita al sistema di sospensioni attive Skyhook stabiliscono nuovi record di comfort. Il telaio, progettato per ottenere il massimo in termini di rigidità torsionale e i cerchi da 20 pollici standard assicurano piacere di guida e prestazioni inimmaginabili. Così Maserati GranCabrio, l’elegante convertibile il cui design è firmato Pininfarina, diventa il luogo d’incontro per esperienze mai provate.
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DINAMICA DI GUIDA DA PRIMATO.
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