Begamo UP n° 31

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“Ogni persona, per natura, vuole diventare tutto ciò che può; questo desiderio di realizzare le proprie innate potenzialità è parte dell’essenza umana; non possiamo fare a meno di voler essere ciò che possiamo essere. Non c’è nulla di male nel voler diventare ricchi. Il desiderio di ricchezza è, in realtà, l’ispirazione a una vita più ricca, piena e abbondante.”

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Wallace D. Wattles



Editore Editrice bergamoup srl

info@bergamoup.it

Direttore Generale michele oggioni

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Direttore Responsabile valeria barizza

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Direttore Editoriale stefano salvi

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Redazione Stefania Barcella - Ginevra savino Davide comotti - leonardo facco - pamela zonca - Giada Bonacina ghione cristiana

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Stampa quippe.it

Dalmine (Bg)

Fotografi matteo mottari. Paolo GIanfrate

Hanno collaborato:

Stefano D’Aste, vip international. Crediti fotografici: Per le immagini senza crediti l’editore ha ricercato con ogni mezzo i titolari dei diritti fotografici senza riuscire e reperirli. È ovviamente a piena disposizione per l’assolvimentodi quanto occorre nei loro confronti. © COPYRIGHT BergamoUp Magazine: Testi e immagini della presente pubblicazione non possono essere riprodotti con mezzi grafici, meccanici, elettronici o dogitali senza autorizzazione firmata da editrice Bergamoup srl. Ogni violazione sarà perseguita a norma di legge. BERGAMOUP, Periodico mensile di informazione locale; Iscrizione presso il Tribunale di Bergamo n. 16/2009 del Maggio 2009 Editrice BERGAMOUP srl - Concessionaria pubblicità Sede legale e operativa: P.zza Mons. Chiodi, 30 - 24049 Verdello (Bg) Cod. Fisc. e P.Iva: 03806600163

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L’Editoriale | di michele oggioni

Natale 2012 Care lettrici e cari lettori, Eccoci di nuovo tutti insieme in quello che e’ il mese piu’ luccicante e speciale dell’anno. Anche per il 2012 e’ arrivata l’ora del dicembre. Un mese molto brillante, ricco di stelle, angeli, suoni e... La più bella festa in tutte le sue sfumature ci onora della sua magia... Il Natale. Questo per noi della redazione di Bergamoup e’ il quarto Natale che trascorriamo insieme a voi mentre e’ dall’anno 2007 che dalla piazza di Brescia vi accompagniamo in tutte le vostre idee, scelte e letture. Quindi le due letterine che seguono le parole Bergamo e Brescia cioè Up e’ da sei anni che esistono e con tante nuove idee vi porteranno felici nel 2013. Con internet, facebook, le email e tutti i modi per comunicare ed informarsi noi vi invitiamo a continuare a mantenere viva

la carta e il piacere di leggere un buon libro e/o rivista, quotidiano, mensile così da permetterci di continuare a stampare e proporvi progetti che abbiamo pensato per il nuovo anno. Tra l’altro saremo sempre piu’ vicini perché ci sposteremo in via XX settembre e li vi aspetteremo per mostrarvi la nuova redazione. In continua crescita, pieni di voglia di fare e molto speranzosi siamo lieti di avervi tutti come nostri clienti, amici. Con tanto affetto e molta sincerità vi auguriamo di trascorrere un felice Natale e un buon inizio d’anno nuovo sperando che tutti siano piu’ buoni. Continuo a sottolineare questo fatto perché purtroppo di cattiveria e invidia su una piazza così piccola come la nostra ce ne e’ tanta quindi diffidate dalle imitazioni e state sempre Up of Bergamoup.


in copertina bergamoup: PASTICCERIA NERORo BERGAMO

sommario

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VISTO DA NOI

pag.

STORIA DI COPERTINA

pag.

8

42

Pasticceria Neroro Bergamo Inaugurazione

CHEF MASSIMO

Ricette di natale

Redazionale

pag.

14

La tecnologia sbarca tra i banchi

pag.

44

/12

Faschion Ristopub

IN CASO DI VIAGGIO

pag.

50

Il lusso del divertimento

ROVANIEMI La citta del natale

Redazionale

pag.

18

54

Neroro Treviolo L’eleganza di Nerororo Redazionale

pag.

20

e Fermati! Redazionale

pag.

22

A SPASSO PER LA CITTÀ

CARAVAGGIO SPECIALE

pag.

60

Arredamenti Riunuti

Muriel Barbery

pag.

56

La Svolta

AUTORI E LIBRI UP

pag.

TREVIGLIO

L’esperienza nell’arreda PERSONE E PERSONAGGI

pag.

Redazionale

pag.

26

Scaglione

76

PANDEMIA

Deborah Gambarini CINEMA UP

82

SKYFALL

DALLA VOSTRA PARTE

pag.

INTESA S. PAOLO

OROSCOPO

pag.

94

Incredibile atteggiamento

Saggittario L’oroscopo del mese

IN VIAGGIO CON PAMELA

pag.

EVENT

VALKEMBURG L’INDIPENDENZA

pag.

6

BERGAMOUP MODEL

pag.

Intrallazi e malaffare a bergamo

42

DILLAN DOG

SISALVI CHI PUO’

pag.

40

72 pag.

Non solo cashmere

38

FUMETTO UP

pag.

Redazionale

pag.

34

AVVOCATO CHIARI

Gionchillie Ottica

28

68

Difendiamo il nostro portafoglio

Da pag. 84 a pag 93.


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storia di copertina

Neroro è giunto a di Alice Barcella photo Matteo Mottari

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irca un anno fa, il gruppo Neroro ha inaugurato a Treviolo un enorme bar/pasticceria aperto giorno e notte. Oggi, visto il successo del locale sopra citato, il gruppo sbarca anche a Bergamo (precisamente in via Borfuro 6, dietro l’Unieuro nonché ex Rinascente) con l’idea di portare una ventata di novità all’interno della città. Il locale, fresco d’apertura, risulta subito molto invitante agli occhi di chi ci entra per la prima volta: poltrone e arredamento, rigorosamente di colore nero (che simboleggia la forza) e oro (che indica eleganza), sono calati all’interno di una sala calda e illuminata. Per gli amanti dell’aria aperta, è inoltre possibile gustare un caffè o un pasto stando comodamente seduti ai tavoli nella piazzetta esterna. Il bar/pasticceria rimane aperto tutti i giorni dalle 7.30 del mattino alle 24, eccezion fatta per il venerdì, sabato e domenica, nei quali l’apertura si prolunga sino all’una di notte. La struttura conta oggi ben ottanta dipendenti, disponibili a soddisfare qualsiasi

Bergamo


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vostra richiesta, ed è in continua espansione. L’obiettivo principale che il gruppo Neroro si ripropone è quello di offrire alla clientela un locale elegante e di buona qualità, che non richieda un dispendio di denaro eccessivo (visti i tempi di crisi): come specificato durante l’intervista non è intenzione degli ideatori del progetto far pagare il servizio al tavolo e, pertanto, un caffè al banco avrà lo stesso prezzo ( 1€) di un caffè gustato stando seduti su una delle eleganti poltrone che costituiscono l’arredo della sala. Il locale deve essere, insomma, alla portata di tutti: studenti, famiglie, colleghi di lavoro e giovani hanno qui la possibilità di trovare una vasta scelta cibaria, in grado di soddisfare ogni singolo gusto personale. La cucina del locale è sempre aperta e l’offerta culinaria spazia dal dolce al salato, garantendo una produzione giornaliera di 20.000 brioches (rigorosamente a chilometro zero), grazie all’industria dolciaria che il gruppo Neroro vanta alle spalle da molti mesi. Il giorno dell’inaugurazione il pasticcere Stefano si è dichiarato molto soddisfatto della collaborazione


storia di copertina

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avviata con Neroro e ci ha inoltre rivelato di voler ideare al più presto un dolce che presenti il marchio del gruppo. L’ondata innovativa che Neroro vuole portare all’interno del locale appena inaugurato riguarda anche il genere di musica proposto alla clientela: si potranno udire melodie che spaziano dal jazz alla musica moderna (suonate anche dal vivo). Ben accetti inoltre gli eventi culturali, soprattutto se riguardano talenti emergenti: hai scritto appena pubblicato un libro? Benissimo! Neroro sarà felicissimo di aprire le porte del bar alla presentazione della novità letteraria. E, naturalmente, lo stesso discorso vale per tutti quegli artisti o cantanti vogliosi di presentarsi al pubblico. Non mancheranno, in un futuro non troppo lontano, anche personaggi di spettacolo... Vi aspettiamo quindi numerosi in via Borfuro 6!


Pasticceria NERORO via Borfuro, 6 Bergamo Tel 035- 20 3028 fax 035- 20 35 29

Aperto da lunedi a giovedi dalle 7.30 alle 24,00 venerdi e sabato dalle 7,30 alle 01,00 domanica dalle 7,30 alle 22,00

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Mail: info@neroro.it Sito web: www.neroro.it Facebook: Neroro Pasticceria


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via Sant’Orsola, 21c – Bergamo Tel: 035 0787269 - www.hamburgheriadieataly.it - bergamo@lagrandapanino.it Orari: martedì-giovedì dalle 11 alle 23, venerdì-sabato dalle 11 alle 24, domenica dalle 11 alle 23 Chiuso il lunedì

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L’HAMBURGHERIA DI EATALY


Il lusso del divertimento

Fashion Risto di Stefania Barcella

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l divertimento è assicurato al Fashion Risto Pub di Antegnate, un locale che nello stesso spazio di design è Ristorante Pizzeria e Bar . Iniziative e situazioni diverse per offrire alla clientela tutto cio’ che desidera anche gioco spazio riservato ai bambini. Ambiente accogliente, stile fresco e minimal immersi nell’eleganza del bianco con tutta la luminosita’ delle grandi vetrate. La sala spaziosa puo’ contare anche su un pergolato esterno. Una sala da Ballo Liscio o altro dedicata agli appassionati. Cena a lume di candela, ma anche serate in compagnia di amici per vedere la partita sui maxischermi. Colazioni e servizio bar, pranzi di lavoro e cena fino a tardi. Feste di compleanno, cerimonie, eventi speciali con possibilità di menù personalizzato accompagnato da un’ottima selezione di vini. Su prenotazione è anche possibile usufruire del servizio limousine: una lussuosissima limo verrà a prendervi direttamente a casa vostra e vi porterà al ristorante per un ingresso “Up” che non passerà certo inosservato.


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Fashion Risto Antegnate (BG) – via Marconi, 10 Tel. 0363 905882


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L’eleganza di Neroro di Giada Bonacina photo Matteo Mottari

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ero e oro: presi singolarmente rappresentano due colori sofisticati e raffinati. Uniteli è otterrete il successo: Neroro, una realtà che nasce un anno fa ad Albegno a Treviolo in un locale ricercato e moderno, sommerso di pasticcini disposti lungo metri di bancone vetrato e ripieno di brioche ordinate in una originale serie di armadietti dai quali l’avventore affamato può attingere liberamente. L’azienda però non si dedica unicamente all’industria dolciaria, anche se particolarmente squisita, ma anche alla caffetteria, gelateria, al catering e alla ristorazione. Una serie di servizi che da dicembre ripropone nella centralissima via Borfuro 6 in un locale nuovo, totalmente rinnovato ed elegante.

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Sì, perché quando si parla di Neroro la parola d’ordine è “eleganza”: chi entra nel nuovo locale non può non notare come i colori nero e oro rendano il luogo estremamente raffinato, come ogni cosa sia curata nel minimo dettaglio, dalle comode ed eleganti poltrone ai giochi di luce che

donano al posto un’atmosfera speciale. Neroro offre alla città un nuovo volto, di classe, completamente trasformato e ricercato senza però perdere la qualità che lo caratterizza: parte delle ventimila brioche sfornate ogni giorno dagli abili pasticceri dell’azienda vengono trasferiti nel nuovo locale accompagnate dai buonissimi pasticcini e da tutta l’esperienza che i numerosi componenti dello staff possiedono, un personale efficiente e sempre disponibile. La colazione con le amiche e la cena con la fidanzata possono assumere toni eleganti se trascorse al numero 6 di via Borfuro e il pranzo di lavoro diventa la pausa perfetta per riprendersi dalle fatiche del mattino. Anche i servizi non cambiano, perché con Neroro potrete organizzare tutte le vostre cerimonie, dalle feste di compleanno a quelle di laurea, programmare banchetti, pranzi speciali e festeggiare ricorrenze. Perché se tu lo vuoi, Neroro è a tua disposizione in ogni momento felice della tua vita.


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Neroro S.p. VILLA D’ALMè - DALMINE 13, Treviolo BG Tel. 035.203028 Fax. 035.203529 Mail: info@neroro.it Sito web: www.neroro.it Facebook: Neroro Pasticceria aperto 24 ore su 24 tutti i giorni


Là svolta e...

fermati!

di Alice Barcella photo Matteo Mottari

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ale ampie, locale illuminato e personale accogliente: queste semplici parole danno una breve descrizione di “Là Svolta”, il neo ristorante aperto poche settimane or sono ad Urgnano, sulla strada provinciale numero 122. Il signor Dino, reduce da un viaggio a Tel-Aviv durato una decina d’anni, ha voluto ricreare all’interno del locale quell’atmosfera propria delle taverne marittime: musica, voci e profumo di pesce fritto faranno quindi da contorno alle vostre serate. Dino confessa di avere un vero e proprio debole per il mare “se riuscissi- dice – ne porterei qui anche il profumo”. Non è quindi un caso che alcune tra le specialità della casa siano proprio i piatti a base di pesce, fresco e vario. Ma, come ci racconta Dino, il ristorante deve essere adatto a tutte i gusti e tutte le età, ragion per cui si è deciso di aggiungere al menù (chiaro e lineare, privo di fronzoli inutili) una

vasta scelta di pizze: in questo modo il locale apre le porte anche a chi è più abitudinario e non ha il coraggio di assaggiare nuove pietanze. La vera novità di “Là Svolta”, sta anche (e soprattutto) nel fatto di fornire ai clienti un ampio spazio per il post serata, cosicché chiunque abbia voglia di prendersi un drink può comodamente usufruire di una sala, adibita a bar e diversificata rispetto al resto del ristorante, per sorseggiare in tranquillità il proprio cocktail. Un’ultima osservazione riguarda i prezzi: anche se il pesce è una pietanza che notoriamente richiede cuochi specializzati (per la pulizia e la cottura), ciò non significa che il costo dei piatti a base di quest’ultimo sia elevato. Al contrario! I prezzi di “Là Svolta”, riflettono il menu del locale stesso: sono alla portata di tutte le età e adatti a qualsiasi tipologia di cliente.


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La Svolta Via isonzo silone , 81 urgnano Tel: 035 897057


Arredamenti Riuniti Lombardia

L’esperienza nell’arredo di Giada Bonacina photo Matteo Mottari

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rmadi e divani, cucine e morbidi letti: questi sono solo alcuni dei prodotti che potete trovare da Arredamenti Riuniti Lombardia, un’azienda che dal 2003 assicura ai propri clienti prodotti di qualità ad ottimi prezzi. A Calcinate, a soli 5 minuti da Orio al Serio, Cristiano e Adriano da anni riversano la propria conoscenza ed esperienza nel loro progetto, quello di fornire le migliori novità del settore dell’arredamento a un prezzo accessibile a tutti. Questo traguardo è stato raggiunto per mezzo di un’attenta selezione dei produttori, la creazione di rapporti diretti e confidenziali

e attraverso l’eliminazione dei costi di distribuzione, di rappresentanza e di immagazzinaggio. Tre piani per 2000 metri di esposizione: un’ampia superficie rivestita di qualità e modernità perché la forza di Arredamenti Riuniti risiede proprio nella dotazione di una mostra sempre aggiornata e al passo con la moda, ma anche con le esigenze del cliente. Qui potete trovare ciò di cui avete bisogno per arredare la vostra casa: dalla cucine alle camere, armadi e mobili per la zona giorno, divani e camerette.


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Il cliente ha sempre a disposizione un’ampia gamma di scelta e ben cinque arredatori che seguono i suoi primi passi all’interno dello negozio, ma soprattutto può discutere fin dalla prima visita il progetto della casa e addirittura ottenere il preventivo dell’intero arredamento, dalla cucina al salotto fino alla camera da letto. Le parole d’ordine da Arredamenti Riuniti sono infatti correttezza e chiarezza e Cristiano e Adriano fanno di tutto per rispettare i loro propositi: per questo forniscono al cliente un architetto personale con il quale progettano l’arredamento e che segue l’intera fase di acquisto del prodotto fino al montaggio stesso, con dieci coppie di montatori che lavorano unicamente per loro. Insomma, l’azienda sa conquistare il cliente e lo fa anche assicurando una propria presenza e un’assistenza post vendita di fronte a problematiche future di sostituzione, di cambio abitazione, di integrazione e di trasloco.

I contratti stipulati con Arredamenti Riuniti garantiscono la possibilità di bloccare il prezzo senza che il mobile venga ordinato immediatamente: dopo una scelta iniziale del prodotto, un geometra fa i rilievi e prende le misure della casa da arredare e successivamente la scelta finale verrà confermata solo a ridosso della consegna mantenendo però il prezzo iniziale accordato durante il primo incontro. È un importante servizio in quanto consente di avere un budget certo e contemporaneamente di effettuare la scelta definitiva solo in un ultimo momento. Le promozioni poi non possono mancare: sono disponibili fino a 8000 euro di incentivo su un arredamento completo e 3000 euro su un singolo ambiente e gli incentivi saranno addirittura detratti dai prezzi già scontati, mentre a dicembre avrà luogo un totale rinnovo della mostra che porterà alla vendita di più di trecento ambienti a prezzo di costo.


Non c’è più alcun dubbio, quindi: Arredamenti Riuniti sa offrire al pubblico un rapporto qualità-prezzo realmente invidiabile, ma promette anche di donare all’arredamento di casa vostra un immancabile tocco di stile, da quello moderno in tutte le sue declinazioni, che occupa il 70% della richiesta, a quello country, veneto e provenzale fornito dai numerosi produttori artigianali specializzati che lavorano in stretto contatto con l’azienda.

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Arredamenti Riuniti Lombardia Via Pietro Nenni 51 – 24050 Calcinate (BG) Tel. 035 844 930 Fax. 035 442 85 56 www.arredamentiriuniti.net Orari: dal martedì al sabato 9-12.30 e 14-19.30 Mercoledì aperti fino alle 22 Mail: info@arredamentiriuniti.net Facebook: Arredamenti Riuniti Lombardia

SHAAN


OTTICA GIONCHILIE di Giada Bonacina photo Matteo Mottari

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ttica Gionchilie, con più di 50 anni di attività tramandata da padre in figlio, dal primo novembre 2012 intensifica le sue risorse con personale qualificato per garantire maggior professionalità e competenza. Laura Spada, ottica diplomata con ben vent’anni di esperienza, introduce così nuovi servizi tra cui il FE.L.S. test. Innovazione e aggiornamento fanno parte della filosofia di ottica Gionchilie, e per questo possono vantare il fatto di essere l’unico negozio di ottica a Bergamo a poter effettuare questo tipo di test. Il Fe.l.S test fornisce il maggior numero di indicazioni sulla quantità e sulla qualità delle sostanze presenti nel film lacrimale. Quest’ultimo è composto da tre strati: acquoso, lipidico e proteico. Quando uno di questi strati è assente o danneggiato, il paziente lamenta bruciore, rossore agli occhi e difficoltà nel portare lenti a contatto.

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La duplice valenza del test permette quindi in contattologia, di valutare e scegliere in modo adeguato il materiale

delle lenti a contatto, la loro manutenzione e il sostituto lacrimale da utilizzare, rendendo così confortevole l’utilizzo delle lenti a contatto a tutti i soggetti; mentre in oftalmologiasi si facilita la visione confortevole nonché si eliminano tutti i fastidi dovuti alle dislacrimie grazie alla stabilizzazione del film lacrimale, Non solo raddoppia la professionalità e i servizi, ma anche la convenienza. Grazie infatti alla collaborazione con Cgil, Cls e medical udito di Bergamo i clienti hanno diritto a particolari sconti. Oltre a ciò si possono trovare altre promozioni all’interno del negozio, studiate per ogni tipo di esigenza. Il personale, per agevolare le necessità della clientela, effettua test della vista su appuntamento anche in pausa pranzo. Le novità non sono finite perché a breve ottica Gionchilie sarà on line con il nuovo sito www.otticagionchilie.it dove si potranno consultare tutti i servizi e le promozioni aggiornate.


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OTTICA GIONCHILIE via S. Alessandro 26/A - 24100 BERGAMO tel 035/319380 – fax 035/319380 E-mail: otticagionchilie@yahoo.it


di V.B. photo Matteo Mottari

SCAGLIONE

Non solo Cashmere

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aglificio R. Scaglione, azienda bergamasca nata negli anni ‘60, con le sue collezioni è in grado di competere e reggere il confronto con gli altri marchi conosciuti nellla panoramica italiana ed estera della moda. Gli anni di esperienza e la passione per questo lavoro hanno portato l’azienda a creare collezioni di alto livello. Capi di qualità che vantano il vero MADE IN ITALY e che sono distribuiti nelle migliori boutique del mondo. Da circa venticinque anni il Maglificio R.

la varietà di proposte, l’assortimento e la qualità dei capi. Infatti, sebbene il 70% degli articoli presenti in negozio siano prodotti dell’azienda, dal pullovere agli abiti, dalle sciarpe ai cappotti tutti rigorosamente in maglia, viene offerta anche una selezione di capi e accessori che ben si inserisono all’interno delle collezioni prodotte dal Maglificio. Pensato soprattutto per le esigenze di un pubblico femminile sempre attento alle tendenze del momento e allo stesso tempo esigente dal punto di vista dei materiali e delle rifiniture,non manca però un buon assortimento di maglieria maschile.

Scaglione ha aperto le porte al pubblico con i suoi negozi: il factory store SCAGLIONE a Bergamo, situato all’interno della sede in via Lochis, 12 e i due punti vendita di Milano, in Corso Genova ed in via Spadari. Il factory storedi Bergamo, si differenzia da un comune outlet per

Qualità, convenienza e un assortimento di capi sempre fresco e in linea con le tendenze sono quello che SCAGLIONE è in grado di offrire al proprio pubblico, oltre che alla possibilità di acquistare un prodotto di eccellenza direttamente dal produttore.


Rotonda dei Mille ingresso via Piccinini 2, Bergamo Tel 035 212562 – Fax 035 233429 www.rizzetti. It – info@rizzetti.it

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RIZZETTI IMMOBILIARE


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24129 Bergamo Via Guglielmo Lochis, 12 tel. +39.035.4373338 - Fax +39.035.4373306 info@scaglione.it

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MAGLIFICIO R: SCAGLIONE



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Il tanto atteso Skyfall (2012), 23esimo film della saga di James Bond e terzo con il britannico Daniel Craig (dopo Casino Royale e Quantum of Solace), conferma l’avvenuta rinascita dell’agente segreto più famoso del cinema, rivelandosi un film assolutamente strepitoso, sicuramente uno dei migliori di tutta la serie. È opinione diffusa, e condivisa da chi scrive, che i film con Craig rappresentino una nuova giovinezza di 007. Dopo i quattro film “futuristici” con il glaciale Pierce Brosnan, da Casino Royale (2006) in poi la regia, l’interpretazione intensa e la trama ripresentano un po’ le atmosfere dei tempi d’oro, arricchite naturalmente da nuovi effetti speciali e da tecnologie più moderne, che non scadono però mai nell’assurdo. La produzione (la EON Productions inglese più un contributo americano) affida la regia di Skyfall al britannico Sam Mendes, autore di film celebri come Era mio padre e American Beauty. James Bond (Daniel Craig) si trova a Istanbul per recuperare un disco contenente le identità degli agenti segreti Nato. Fallita la missione e dato per morto, 007 ritorna in servizio alcuni mesi dopo e viene incaricato dal suo capo M (Judi Dench) e dall’alto funzionario del governo inglese Gareth Mallory (Ralph Fiennes) di scovare il terrorista che sta diffondendo sul web il contenuto del disco rubato. Dopo lunghe avventure fra Shangai, Macao e Londra, Bond si prepara alla resa dei conti con la mente del piano criminale, Raoul Silva (Javier Bardem), un ex agente segreto che vuole vendicarsi proprio di M per un fatto avvenuto anni prima: come luogo per lo scontro, 007 sceglie “Skyfall”, la vecchia residenza scozzese dove lui abitava da bambino.


Si salvi chi può

PANDEMIA

Emersi negli ultimi mesi, a Bergamo, inquietanti comportamenti truffaldini, malavitosi, mafiosi. di Stefano Salvi

Negli ultimi 30 giorni come ampiamente annunciato da questo giornale abbiamo scoperto che: -a Bergamo esiste un sistema economico-finanziario emerso e sotterraneo riconducibile a C.L. che ha prodotto -Rossano Breno già sindaco di Mornico al Serio e sempre

fino a pochi giorni fa anche consigliere di amministrazione della Ubi Banca -Banca Popolare di Bergamo- e della Camera di Commercio di Bergamo. Indagato per corruzione dalla Procura di Milano. -Guglielmo Alessio, determinante negli anni scorsi il ruo-

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lo di Alessio nella fondazione “Maddalena di Canossa” che gestisce a Bergamo la scuola IMIBERG in via S.Lucia, polo scolastico di Comunione e Liberazione, con scuola dell’infanzia, elementari, medie e superiori. Indagato dalla Procura di Padova per truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche dal Fondo sociale europeo per corsi di formazione (nel campo dell’istruzione) “fantasma” giustificati da fatture emesse per prestazioni, ma mai eseguiti.

-Marcello Raimondi, assessore regionale all’ambiente, avrebbe favorito l’imprenditore Locatelli accelerando l’iter amministrativo per l’approvazione di una discarica ad uso dell’imprenditore per rifiuti tossici e pericolosi, in particolare amianto. Il Locatelli pare si sia rivolto a Breno e Raimondi per le necessarie autorizzazioni e sembra che per averle abbia pagato Breno e Raimondi e abbia anche eseguito importanti lavori gratuiti per 1milione di euro a favore dell’istituto IMIBERG. Indagato per corruzione dalla Procura di Milano. Abbiamo scoperto che:

-Nell’ambito imprenditoriale-sportivo l’ex Presidente dell’Atalanta Alessandro Ruggeri ha dichiarato: “ Ho venduto per paura e tensione, non avevo la forza di reggere, un politico come Daniele Belotti, o altri tifosi tra loro, parlano della necessità di far vendere la società ai Ruggeri (n.d.r. intercettazioni telefoniche). O quando vengo a sapere che il capo ultrà, il Bocia, tentava di avere un appuntamento con persone che stavano nel mio Consiglio d’Amministrazione. La cosa clamorosa è che persone che


credevamo amiche facevano il doppio gioco: venivano in casa a trovare mio padre (ridotto in stato vegetativo a causa di un ictus n.d.r.) magari quando io non c’ero, e tenta-

vano di parlare con mia madre o mia sorella, per capire se c’erano prospettive di vendita. Roberto Spagnolo, entrato nel Consiglio d’Amministrazione come uomo di fiducia di mio padre, dopo il nostro addio è stato nominato direttore generale della nuova gestione Percassi: una cosa mai vista, e non solo nel calcio. Mi sentivo solo con mia sorella e mia madre. Diciamo che non pensavo di ricevere altri aiuti, ma almeno di non essere tradito...”. Abbiamo scoperto che:

Carlo Antonio Longo, uomo chiave della cosca della ‘ndrangheta dei Bellocco, risiedeva a Bergamo in via XX Settembre 110 e che presso un notaio di via Partigiani aveva smembrato una floridissima società di call center, la Blue Call srl, di Cernusco sul Naviglio, assorbita dalla Avelberg che fa capo alle cosche. I vecchi proprietari della Blue Call, avendo bisogno di liquidità, fra gli altri, vengono messi in contatto anche con Emilio Fratto, che a Bergamo al suo attivo ha già accuse per associazione a delinquere finalizzata alla bancarotta fraudolenta nell’ambito dell’inchiesta della maxi truffa alla cassa edile. Ruffino (uno dei due soci della Blue Call n.d.r.), viene convinto a cedere il 30% delle quote a Bellocco, permettendo così a Longo di insinuarsi nel tessuto connettivo e sociale e grazie a pesantissime intimidazioni fisiche e morali convince i due soci alla cessione dell’intera azienda. Precedentemente avevamo scoperto che:

-siamo i numeri uno in Italia anche per il calcio scommesse, per le truffe legate allo sport più popolare del paese, infatti i giocatori delle due squadre cittadine vendevano da anni le partite e tutto ciò ha portato ad una penalizzazione di 18 punti tra Atalanta e Albinoleffe. Questo è lo sconfortante, desolante, squallido, preoccupante quadro che ci appare della nostra città nell’ultimo

mese e dintorni. Enna, Catania, Caltanissetta, Palermo, non sono poi così lontane, non sono mai state così vicine. La mafia deve riciclare i suoi 150miliardi di fatturato annui e ovviamente questo lo fa nelle città più ricche, nel triangolo più ricco d’Europa: Bergamo, Brescia, Milano, insinuandosi subdolamente con i suoi uomini col colletto bianco nei Consigli d’ Amministrazione delle più importanti società imprenditoriali e finanziarie della Lombardia. Che la mafia sia presente sul nostro territorio è cosa risaputa ma mai ammessa da anni, proprio perché la nostra ricchezza mette al sicuro la capacità di mimetizzazione delle cosche mafiose senza che destino troppi sospetti. Ma in quale città viviamo? Ma dove siamo? Ma chi siamo? A queste domande, visto ciò che vi ho appena ricordato, il mondo politico locale sa rispondere? Il mondo politico locale si è posto questi quesiti? Il mondo politico locale si rende conto della gravità degli eventi che stanno assediando questa città? Il mondo politico locale è consapevole della pericolosità di ciò che sta avvenendo? Il nome di Bergamo è ormai indelebilmente sinonimo di truffa, intrallazzo, malaffare, coercizione, intimidazione, e contaminazione mafiosa. Cosa aspettano i politici locali a farci sentire il loro grido di allarme, il loro grido di dolore, il loro grido di ribellione a tutto ciò? Dopo questi avvenimenti non ricordo d’aver sentito i politici locali promuovere assemblee, non ricordo di aver sentito i politici locali promuovere manifestazioni, non ricordo di aver sentito i politici locali promuovere incontri, non ricordo di aver sentito i politici locali sensibilizzare la cittadinanza su questo malaffare, su questa cancrena del malaffare, che ci sta inesorabilmente consumando e che, cosa ancora più pericolosa ci sta lentamente cambiando in una società fredda, calcolatrice, permeabile ad ogni tipo di contaminazione illegale e quel che è peggio assolutamente indifferente allo sfacelo morale e legale che ha inghiottito la nostra città. Non ho vb sentito il Sindaco di Bergamo, sempre pronto a tagliar nastri, sempre pronto a presenziare cose di nessun conto mettere i cittadini in guardia e chiamarli a raccolta per saper fronteggiare questa immane emergenza. Franco Tentorio ottimo, veramente ottimo commercialista, ma pessimo, veramente pessimo Sindaco. E’ solo capace di tenere conferenze stampa per annunciare la formazione di quel tal comitato, l’apertura della tal bancarella o la nomina per qualche nuovo incarico, ma quando bisogna dimostrare di saper prendere il toro per le palle ecco che esce la natura del commercialista ecco che esce la natura del mediatore, ecco che esce la natura del “parlatemi solo di cose belle”. Sindaco, abbiamo bisogno di un altro approccio, abbiamo bisogno di ben altro atteggiamento e se tutto ciò non rientra nelle Sue corde torni a fare il commercialista e si dimetta.


Si salvi chi può

A PROPOSITO DI NUOVE NOMINE…….. Sindaco, Le sembra logico in un momento culturale, storico, economico come questo dare l’ennesimo incarico alla Dott.ssa Garibaldi come se non ne avesse abbastanza? Incarichi della Dott.ssa Garibaldi:

1-Organizza, progetta, coordina corsi di formazione 2-Coordina e realizza attività di ricerca e di consulenza per enti pubblici, consorzi ed aziende 3-Professore aggregato e ricercatore per gli insegnamenti di Marketing e Marketing turistico presso l’Università degli studi di Bergamo 4-Delegato Regione Lombardia Sistur (Società italiana di Scienze del turismo) 5-Coordinatore Bergamo card-rete musei Bergamo 6-Segretario scientifico Cestit – Centro di Studi sul turismo e interpretazione del territorio 7-Delegato al turismo per il Comune di Bergamo 8-Scrittrice-autrice di libri

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-Già facente parte coordinamento manageriale ed organizzativo GAMEC Galleria di arte moderna e contemporanea 2006 – 2011 -Già professore a contratto di Marketing turistico ed Economia delle organizzazioni Università di Milano 2004-2010 -Già Presidente del Lions Club

Come fa una persona a svolgere bene e ripeto bene tutti gli incarichi nelle 24h? Anche se la Garibaldi fosse “Leonarda Da Vinci-Pica Della Mirandola” non potrebbe umanamente, nello spazio di una giornata, far fronte a tutti questi impegni, far fronte a queste nomine! Sindaco, non crede che la nomina del solito manipolo di persone per gli innumerevoli incarichi, quasi tutti pubblici, cioè sulle spalle del contribuente, dia adito a qualche perplessità, dia adito a pensare che tutto avvenga non per una reale meritocrazia bensì sia frutto delle giuste “amicizie”, della giusta “collocazione politica”, delle giuste “conoscenze”? Non c’era nessun altro, in tutta Bergamo, che avesse la levatura, la bravura, il merito di essere nominato Delegato al turismo per il Comune di Bergamo? Non ci credo, è impossibile. Sono proprio questi gli atteggiamenti partitocratici che scollano sempre più il cittadino dalla politica e che, visto il pessimo esempio fornito dalla classe dirigente, permettono e nutrono questa pandemia che implode nella nostra società.


CREDIAMO NEL GENIO CHE C’è IN TE.

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dalla vostra parte

DISATTESA DA ISTITUTO DI CREDITO DISPOSIZIONE DELLA MAGISTRATURA Incredibile atteggiamento di “Intesa San Paolo”

di Paola Bianchi Cassina

Paola Bianchi Cassina Avvocato Civilista del Foro di Bergamo Presidente Unione Bergamasca Consumatori unioneconsumatoribg@alice.it

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l 31 agosto scorso “l’Eco di Bergamo” riportava la notizia della repentina chiusura del centro vendita “Casa Più-Il mobile” di Curno, la cui titolare, Società “Base Due Srl” è stata posta in liquidazione con conseguente chiusura di quasi tutti i centri vendita ad essa collegati.Otto persone si sono rivolte all’Unione Bergamasca Consumatori segnalando: a) di avere acquistato presso il centro vendita di Curno mobili, elettrodomestici e arredi vari versando un acconto al momento dell’acquisto e rilasciando effetti cambiari a scadenza mensile successiva per il residuo importo dovuto; di non avere mai ricevuto, nonostante infiniti solleb) citi, gli arredi acquistati. Al fine di tutelare nell’immediato i nostri assistiti, uno dei legali dell’Unione, l’avv. Forcella, ha presentato ricorso avanti il Tribunale di Bergamo affinchè venissero poste sotto sequestro giudiziario tutte le cambiali scadenti in epoca successiva alla data di chiusura del centro vendita di Curno.Il Tribunale ha accolto tale richiesta di sequestro e ha nominato custodi dei titoli i direttori degli Istituti di Credito ove erano domiciliati i titoli stessi.Risultato confortante, che ha impedito che chi aveva versato somme di danaro anche rilevanti senza ricevere nulla in cam-

bio, fosse costretto a pagare altre somme al fine di evitare l’atto di protesto dei titoli, con le gravi conseguenze che ne sarebbero derivate sui futuri rapporti tra i ricorrenti ed il sistema bancario e creditizio.Correttamente tutte le Banche interessate, riscontrando l’atto di sequestro loro notificato, hanno dichiarato di aver apposto il vincolo di indisponibilità sugli effetti cambiari a loro mani. Tutte, meno una: infatti, a dispetto e nonostante il provvedimento di sequestro disposto dal Tribunale, una delle nostre assistita si è vista elevare atto di protesto dell’ultima cambiale di Euro 2,600, scadente il 30 settembre 2012.- Alle ovvie rimostranze dell’interessata, che, tra l’altro, stava chiedendo un mutuo per l’acquisto della casa e rischia di non ottenerlo in conseguenza al protesto indebitamente elevato, la Banca” Intesa San Paolo” ha obiettato che la causale del detto protesto (effetto interessato a sequestro giudiziario) non era riferibile all’ipotesi di insolvenza della debitrice.- Tuttavia, il protesto è un atto che comporta un grave pregiudizio per chi lo subisce e a nulla valgono le pretestuose ragioni addotte dalla Banca che, alla luce del provvedimento di sequestro, ha gravemente disatteso una precisa disposizione della Magistratura.-


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in viaggio con pamela

Sottoterra l’unico mercatino al mondo In Olanda, a Valkenburg l’ atmosfera natalizia si respira tra le grotte. di Pamela Zonca

Pamela Zonca assistente alla comunicazione di una importante testata giornalistica ha trascorso parecchi anni della propria vita girovagando il mondo per lavoro.

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lcuni luoghi meritano di essere visitati in periodi particolari dell’anno e uno di questi è la cittadina di Valkenburg, in Olanda. Ciò che la rende unica è il mercatino di Natale, considerato tra i 10 mercatini più originali al mondo e anche il più antico e grande d’Europa, che si tiene da metà novembre fino al 23 dicembre. Per visitarlo bisogna scendere sottoterra, nelle grotte di Fluweel, che i romani scavarono per ricavarne una preziosa pietra, la marna usata in passato per costruire case. Tra i tunnel e le cavità delle grotte viene allestito il mercatino di Natale, con numerose bancarelle dove è possibile acquistare dolci, cioccolato, pregiati oggetti natalizi fatti a mano come ghirlande, presepi, campane e sfere in vetro soffiato.

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E’ interessante sapere che gli espositori non provengono soltanto dalle zone limitrofe, ma anche dalla Danimarca, Norvegia e Finlandia, dando quel sapore tipico del Natale che soltanto i paesi nordici sanno trasmettere e che si può trovare anche nei piatti tipici, che si possono gustare nei punti di ristoro posti all’interno della grotta e che rimandano alla

tradizione culinaria dell’Europa del Nord. Ciò che lo rende ancora più suggestivo sono i dipinti alle pareti, le statue della chiesa settecentesca che si trova all’interno della grotta e naturalmente Babbo Natale e la sua slitta di renne nella stanza dei regali. Dalla grotta si può facilmente raggiungere il Castello, poiché durante gli scavi dei lavori di restauro iniziati nel 1921 si scoprirono dei passaggi di fuga sotterranei e uno di questi porta direttamente alle grotte. Imperdibile la vista che si gode dal Castello di tutta la città e i giardini con le sue statue, i giochi d’acqua delle fontane e l’orto di erbe medicinali. In Olanda non possono mancare i mulini e anche a Valkenburg ce ne sono diversi, ma i più storici e visitati sono sicuramente il Banmolen, mulino ad acqua risalente al XII secolo, e il Kruitmolen che un tempo veniva usato per macinare zolfo e carbone per produrre polvere da sparo, oggi ha cessato il suo utilizzo bellico ed ergendosi sulla vallata sottostante è un significativo richiamo per i turisti di tutto il mondo.


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l’indipendenza

Difendiamo i diritti del nostro portafoglio di Leonardo Facco

Leonardo Facco è giornalista, editore, musicista e autore teatrale. Ha diretto la rivista “Enclave”, ha collaborato con “Libero”, “Il Foglio”, “il Giornale” ed altre testate italiane. È autore di diversi saggi, tra i quali l’Elogio dell’evasore fiscale (Aliberti), “Elogio dell’antipolitica” (Rubbettino), “Si chiama Rigoberta Menchù” (Rubbettino), “C’era una volta il Che” (Simonelli), “Umberto Magno”, biografia non autorizzata di Bossi e della Lega Nord (Aliberti). È il fondatore del Movimento Libertario.

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re notizie, ieri, mi hanno infastidito: la prima, è che i capigruppo delle varie “gang” politiche che affollano la Camera hanno l’abitudine di bruciare i loro conti, onde evitare che le prove delle loro malefatte possano finire sotto la lente di qualche controllore; la seconda, è che tra i parassiti che imperversano in Parlamento, ce n’è sempre qualcuno che infila un qualche emendamento tra le leggi in discussione per mantenere intatti i privilegi che essi stessi si sono concessi. Stavolta è toccato ai vitalizi dei consiglieri regionali; terzo, che l’inutile “Garante della privacy” (l’ennesimo boiardo di Stato mantenuto coi soldi dei contribuenti) ha dato il via libera all’Agenzia delle Entrate affinché possa ficcanasare a suo piacere i nostri conti correnti. Nonostante questo, più tutto il pregresso del caso, siamo ancora costretti a subire le prediche di trinariciuti del calibro della Gabanelli e di Santoro, che non perdono occasione per mettere sotto inchiesta l’evasione fiscale, ovvero l’ultimo baluardo di resistenza pacifica – per dirla con le parole di Charles Adams – che rimane ai vessati di questa penisola, sottoposti ad un’infernale pressione contributiva che rasenta, ormai, l’esproprio totale. In Italia, ahimè, lo Stato tassatore e canaglia gode di grandi consensi ed ha assoldato un esercito di locuste improduttive, quelle che – non casualmente – ritengono doveroso ed opportuno aumentare i controlli tributari. Vi sono scherani del Leviatano dappertutto: nelle università, nella “società incivile e clientelare”, nei media, tra le caste varie della politica e della sotto-politica, ma finanche tra quelli che si son messi in testa di fermare il declino. Tutti odiano gli evasori, ma tutti lo sono (seppur in modi differenti), per il semplice fatto che a nessuno piace vedersi espropriare gran parte del frutto del proprio lavoro. Nonostante non vi sia politico, o un suo lacché, che non dica che le imposte vanno abbassate (slogan ritriti di cui abusa pure Monti), la lezione di Laffer che con aliquote più basse si aumenta il gettito fiscale, in questa landa libico-mediterranea non è mai stata applicata, perché non è mai stata imparata, dato che il taglio delle spese pubbliche non è gradito ai frequentatori dei Palazzi. Al contrario, i diritti del contribuente italiano sono violati vergognosamente e di continuo, persino quando sono stati promulgati dallo Stato stesso sotto forma di leggi e statuti. Inoltre, Equitalia è il braccio armato di chi ha in animo solo di distruggere la ricchezza, anziché produrla. Accettare passivamente la violenza dello Stato tassatore significa legittimare una condizione di schiavitù a cui sono sottoposti i cittadini, troppo spesso condizionati da slogan – falsi e tendenziosi – tipo quell’infame “pagare tutti per pagare meno”. Vi ricordo, senza timor di smentita, cosa insegna la prassi: se tutti pagassero il dovuto, è certezza matematica

che il maggior gettito si tradurrebbe in maggiori spese da parte degli apparati pubblici, sempre pronti a sprecare denari per alimentare consenso e clientele. La cura del governo dei tecnici ne è la riprova: nonostante un aumento ferale delle gabelle, il debito pubblico è cresciuto di 90 miliardi di euro in un anno! Se analizzate la serie storica relativa all’aumento della spesa pubblica, e la confrontate con quella afferente la pressione fiscale, ve ne convincerete. Lo Stato massimo ha indottrinato ben bene i suoi sudditi ad odiare l’evasore fiscale, i paradisi fiscali, gli esportatori di capitali, facendoli passare per dei furfantelli che rubano a qualcun altro. A me non pare che chi vuol tenere per sé ciò che ha onestamente guadagnato sia un mariuolo. Semmai, il malfattore è chi pretende da lui i tre quarti del suo fatturato, per poi andarselo a spendere in videopoker o a puttane. E’, insomma, doveroso coltivare nell’opinione pubblica un senso di avversione all’invadenza governativa e all’interventismo (finalmente non regge più nemmeno la balla che senza tasse i servizi non esisterebbero), nonché il rifiuto dell’esercizio indiscriminato e irresponsabile del potere fiscale. Anche perché – e questo forse non è ancora ben chiaro a tutti – il 99% delle rivoluzioni ha preso avvio da una rivolta fiscale. Rassegnatevi però o voi che votate e sperate nell’urna: qui da noi, non aspettatevi alcun ribaltamento per via elettorale. Bisogna fare da soli. Quanti più saremo a difendere i diritti del nostro portafoglio tanto più avremo davanti un futuro roseo. La Catalogna ha accelerato la sua rivoluzione secessionista perché la crisi ha fatto da detonatore e la resistenza fiscale – oltre all’appartenenza ad una comunità – è qualcosa di più che una minaccia. Anche i fiamminghi, che anelano l’indipendenza, ne han piene le tasche di mantenere i valloni. Gianni Rodari non sbaglia quando sostiene “che è inutile parlare di libertà ad uno schiavo che pensa di essere un uomo libero”, e che non sa che l’alternativa alla ribellione è pagare in silenzio, senza lamentarsi troppo della corda che si stringe al nostro collo. Lo ribadirò fino alla noia: “Non esiste alcuna libertà politica senza libertà economica”. Se non la pensate così, mettetevi in fila fin dal 30 novembre prossimo, dato che c’è da versare il 96% dell’acconto Irpef del 2013. Come diceva Barry Goldwater “l’estremismo, nella difesa della libertà, non è un vizio. La moderazione, nel perseguimento della giustizia, non è una virtù”. Per chi ti punta una pistola in faccia intimandoti “o la borsa o la vita” non può esserci rispetto. Senza la convinzione e il coraggio di resistere al Fisco (come insegnava anche quel buon uomo di Gandhi), senza l’orgoglio di dire sul muso ai ladroni di Stato che evadere le tasse è un dovere morale, non resta – per chi rimarrà in Italia – che la sopraffazione, l’agonia, la decadenza e l’umiliazione.


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VISTO DA NOI Con la rubrica “Visto da Noi” iniziamo da questo mese a dare la parola agli studenti di alcune classi quinte degli Istituti Superiori di Bergamo, per dare finalmente voce anche a loro.

La tecnologia sbarca tra i banchi

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Il mondo della scuola negli ultimi anni è notevolmente cambiato perché i ragazzi che la frequentano sono profondamente diversi rispetto alla generazione dei propri genitori. Oggi gli insegnanti hanno di fronte studenti sempre più esperti delle nuove tecnologie, la cui introduzione è per la scuola occasione di cambiamento non solamente sul piano della strumentazione materiale attraverso cui gestire i processi di insegnamentoapprendimento, ma anche per riflettere su tali processi e innovarli in maniera consapevole e critica. Da quest’anno l’Istituto Leonardo da Vinci di Bergamo ha inserito nelle classi prime e terze l’uso dell’iPad e della LIM, la lavagna interattiva multimediale, sulla quale vengono proiettati contenuti digitali, ma dove è anche possibile fare tutto ciò che si faceva con una lavagna tradizionale: scrivere, disegnare, cancellare. Grazie all’utilizzo di questi mezzi tecnologici, gli studenti abituati quotidianamente all’utilizzo delle nuove tecnologie, si possono sentire coinvolti più direttamente nella lezione: infatti questo strumento sfrutta un linguaggio visivo e interattivo, anche se, nonostante tutto, il libro rimane un punto di riferimento fondamentale. Gran parte degli studenti e professori ritengono che la didat-

tica debba essere innovativa, sperimentale e di laboratorio in modo tale da vivacizzare le lezioni permettendo una maggiore interazione. Noi studenti della classe 5A liceo scientifico, per ora, non disponiamo di tali tecnologie, ma possiamo dire che le cose sono cambiate anche per noi: dall’inizio del nuovo anno scolastico gli insegnanti si sono impegnati a svolgere lezioni più computerizzate grazie all’utilizzo di PowerPoint e temporanee connessioni ad internet, attraverso un video proiettore. Specialmente per le materie come storia dell’arte e scienze, che necessitano di immagini che rendono le spiegazioni più esaustive, l’utilizzo di questi supporti multimediali si è rivelato utile. Dalle riflessioni di noi studenti è emerso che alcuni faticano ad adeguarsi a questi nuovi metodi prediligendo ancora i classici appunti cartacei. Altri si sentono distratti dall’utilizzo della tecnologia e reputano che i metodi tradizionali siano migliori e più efficaci. Non possiamo tuttavia dimenticare che viviamo in un’era tecnologica e chi non sa adattarsi rimane escluso dai cambiamenti della società. Bisogna trovare, come in ogni cosa, il giusto equilibrio: ma chi lo sa raggiungere?


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CHEF MASSIMO

RICETTE DI NATALE Chef Massimo Passetti dopo aver lavorato nei ristoranti di tutta Italia decide di mettere la sua esperienza al servizio della clientela del suo “Ristorante del Caffè della Funicolare”.

Risotto alle castagne e vaniglia mantecato con taleggio

Ingredienti: 500 gr Riso, 250 gr castagne bollite pulite e tagliate in quattro, 2 scalogni piccoli, 100 gr olio extravergine di oliva, ½ baccello di vaniglia, 100 gr di burro, 100 gr di taleggio, brodo di verdura, 1bicchiere di vino bianco.

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Procedimento: in una casseruola mettere l’olio, scaldare, aggiungere lo scalogno, soffriggere qualche secondo ed unire le castagne, continuare a soffriggere alcuni minuti, aggiungere il riso, proseguire la cottura finché il riso non risulterà sgranato, a questo punto bagnare con il vino bianco e sfumare. Coprire con del brodo, a g giungere i semi che troviamo all’interno del baccello, portare a fine cottura continuando ad unire brodo per tenerlo morbido, circa 15 minuti. Togliere dal fuoco, unire il taleggio, il burro e mantecare.

Flan porri e patate con salsa agli spinaci

Ingredienti: 200 gr porri tagliato fine, 200 gr patate tagliate cubetti , 20 gr pane grattugiato, 40gr parmigiano grattugiato, 2 tuorli, 2 albumi montati a neve, olio, ½ bicchiere di vino bianco, sale, 20 cl liquida, 1 cubetto di spinaci. Procedimento: In una casseruola soffriggere il porro, dopo 5 minuti bagnare con il vino bianco,sfumare, aggiungere le patate, cuocere per altri quindici minuti aggiungendo un pò di acqua, se necessario, per non farlo bruciare, salare. Far raffreddare il composto,prenderne la metà, frullarlo e riunirlo. A questo punto miscelare tutti gli altri ingredienti, per ultimi gli albumi, avendo cura di non smontarli. Sistemare il composto in 6 pirottini da sufflè precedentemente imburrati ed infarinati, cuocere in forno a 180° per 25 minuti. Per la salsa, Frullare gli spinaci con la panna, scaldare in una padella, salare e far rapprendere leggermente.

Filetto di maiale con pancetta croccante e orzo

Ingredienti: n 2 filetti di maiale, pancetta a fette, olio, vino bianco, brodo vegetale. 250 gr di orzo, scalogno, rosmarino. Procedimento: stendere le fette di pancetta ed arrotolare i filetti. In una padella scaldare l’olio, rosolare i filetti precedentemente infarinati avendo cura di non rompere la pancetta, bagnare con il vino, poi il brodo e cuocere per circa 35 minuti. Per l’orzo: soffriggere lo scalogno con un po’ d’ olio, aggiungere l’orzo, bagnare con il vino, sfumare ed ultimare la cottura con il brodo. Aggiungere il rosmarino all’orzo ed impiattare mettendo sul fondo del piatto l’orzo, sopra il filetto e poi il sugo.



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Bergamo - Via Spaventa, 74a Telefono: 035 0602892 Orari: Martedi-Sabato  9:30 - 18:30 e-mail: bergamo@epiLate.it www.epilate.it

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Centro Epilate


in caso di viaggio

Al Santa Claus Village di Rovaniemi per un magico Natale Grandi e piccini non resistono alla magia del Natale. Per chi vuole vivere un’esperienza straordinaria, al di là della solita vacanza, non c’è posto più magico del Villaggio di Babbo Natate al Circolo Polare Artico e della suggestiva cittadina lappone di Rovaniemi di Ginevra Savino

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irca cento anni fa con un viaggiatore di passaggio si cominciò a diffondere nel mondo la notizia dell’esistenza di Korvatunturi (che in Finlandese significa la “Montagna dell’Orecchio”, ovvero la grotta dove da sempre vive Babbo Natale) e dei suoi abitanti. Babbo Natale voleva proteggere la pace del suo nascondiglio e trovò un modo geniale che permise a tutti i suoi amici di venirlo a trovare. Cinquant’anni fa Babbo Natale cominciò a visitare regolarmente il Circolo Polare Artico, nelle vicinanze della città di Rovaniemi.

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Centro del Natale della Lapponia, il Villaggio di Babbo Natale al Circolo Polare Artico è diventato, agli inizi dell’ultimo decennio, l’attrazione natalizia più visitata dei Paesi Nordici. Grazie a tale successo, il numero di visitatori è raddoppiato. In particolare, il numero di visitatori internazionali è addirittura quadruplicato in pochi anni raggiungendo la cifra di mezzo milione.

La capanna di Roosevelt ossia la capanna del Circolo Polare Artico è una esposizione sulla storia del turismo al Circolo Polare Artico. Fu progettata in tutta fretta in una sola notte dall’architetto Ferdinand Salokangas e realizzata dal personale esperto nella costruzione di baracche di legno del consulente forestale Jarl Sundquist, direttamente dai tronchi in fluitazione prelevati dal fiume Ounasjoki. Domenica 11 maggio 1950 finalmente la capanna era pronta ad accogliere l’importante ospite. Nel giugno 1965 si inaugurò una nuova capanna progettata dall’architetto Lempi Purdy e, grazie a migliori dimensioni e attrezzature, fu in grado di accogliere meglio i sempre più numerosi ospiti. Oggi, la capanna del Circolo Polare Artico è un punto di servizi turistici a Rovaniemi che è diventato un centro turistico internazionale di primo piano. Attira ogni anno sempre più ospiti a cui si cerca di offrire servizi sempre migliori. Nel corso degli anni, nella zona della capanna sono sorti ulteriori punti di interesse per i turisti.


Le mete top da non perdersi!

- Arktikum offre a un pubblico di tutte le età la possibilità di conoscere meglio la natura e la cultura del Nord. Le mostre dell’Artikum offrono uno spaccato sul modo di vivere delle regioni più al nord del mondo dalla preistoria in poi. L’Arktikum è provvisto di ristorante, biblioteca e un negozio di souvenir, ed è situato nel centro di Rovaniemi sulle rive del fiume Ounasjoki (info su www.arktikum.fi).

- Il Villaggio di Babbo Natale si raggiunge attraversando il Circolo Polare Artico, facendo una sosta nei ristoranti durante il giro per i negozi di souvenir o partendo per le avventure organizzate dalle compagnie di safari nel Villaggio di Babbo Natale. È possibile incontrare Babbo Natale in persona ogni giorno dell’anno all’Ufficio di Babbo Natale. Il Villaggio si trova a 8 chilometri dal centro città. L’autobus numero 8 porta direttamente dal centro città al Villaggio (info su www.santaclausvillage.info). La straordinaria e nostalgica mostra natalizia presso la Casa del Natale espone una selezione di tradizioni e i costumi natalizi delle città di Natale nel mondo. I video storici sul Natale e gli originali addobbi natalizi creano l’atmosfera del Natale e fanno rivivere i ricordi natalizi dell’infanzia in Lapponia, Finlandia, Inghilterra, Russia, Germania, Islanda, Giappone, Francia, Austria, Spagna, Polonia e Stati Uniti (info su www. christmashouse.fi e www.santaclausholidayvillage.fi). Rovaniemi, il gioiello della Lapponia Finlandese Rovaniemi capoluogo della Lapponia finlandese, si trova nel circolo polare artico (latitudine 66 gradi 33’07’’ primi nord). Situata a sud del Circolo Polare Artico, è diventata una città moderna, ricca di vita e con caratteristiche uniche. Dista circa 800 km da Helsinki e 2.600 km dal Polo Nord. Visitare Rovaniemi significa soprattutto adattarsi al suo particolarissimo clima che prevede otto diverse stagioni, ognuna delle quali con una propria luce diurna, propria temperatura e fenomeni naturali. Il susseguirsi delle stagioni offre la possibilità di praticare diverse attività. Durante il gelido crepuscolo invernale si possono attraversare foreste innevate e fiumi ghiacciati a cavallo di motoslitte, mentre durante il periodo del Sole di Mezzanotte si può navigare lungo i fiumi. La durata media dell’innevamento è di 180 giorni all’anno (novembre/ aprile). L’aurora boreale è un fenomeno naturale visibile nei cieli delle zone polari artiche e antartiche durante le notti stellate d’autunno e i bui mesi invernali.

- SantaPark è la sede principale di Babbo Natale, la sua grotta segreta nelle profondità della terra. Qui è possibile incontrare oltre a Babbo Natale anche i suoi piccoli aiutanti gnomi al lavoro, studiare alla scuola degli gnomi o decorare biscotti di pan pepato con la moglie di Babbo Natale. Per concludere in bellezza la visita, un vivace show degli gnomi (info su www.santapark.com).

- Wildlife Park di Ranua è il parco di Babbo Natale. Il parco ospita circa 60 specie di animali selvatici grandi e piccoli che vivono nell’Artico o nelle regioni del Nord. Il Wildlife Park di Ranua è aperto durante tutto l’anno e lì si può trovare un ristorante e il negozio di caramelle Fazer. Durante l’estate una parte del parco ospita anche animali domestici (info su www.ranuazoo.com).

- La Casa della cultura Korundi è il centro culturale Korundi che offre arte, musica ed eventi. A Korundi si trovano due organizzazioni culturali importanti a livello internazionale: l’orchestra da camera della Lapponia e il museo culturale di Rovaniemi (info su www.korundi.fi).

- Il Centro Scientifico Pilke mostra attraverso i sensi l’uso sostenibile delle foreste nordiche. Venite a vedere, sentire, odorare, assaggiare e a toccare! Il negozio Pilke vi offre la possibilità di portare con voi un pezzo del centro scientifico (info su www.sciencecentre-pilke.fi).

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Tradizioni, movida, sport e relax sotto-zero Rovaniemi offre alloggi di alta qualità sia negli alberghi lus-


suosi del centro sia nei cottage e villaggi turistici in periferia per u totale di circa 3.000 posti letto in alloggi autorizzati. I ristoranti di Rovaniemi offrono un’ampia scelta gastronomica. Il visitatore potrà gustare la tradizione culinaria della Lapponia o nei ristoranti che offrono i menu Lapponia à la Carte oppure seduti attorno a un falò in mezzo alla natura. I cibi lapponi si basano fortemente sui prodotti e sulle tradizioni locali. Gusti schietti e ingredienti che variano a seconda della stagione ne sono le caratte-ristiche principali. Le leccornie lapponi più tradizionali e famose sono senz’altro lo spezzatino di renna e la zuppa di salmone.

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Questa città, inoltre, è rinomata per offrire ai visitatori vari tipi di programmi e attività. Il turista può godere delle bellezze della natura e dell’esoticità della Lapponia facendo un safari guidato. Escursioni in barca, camminate e pesca oppure rafting in estate. Safari con motoslitta, con slitte trainate da renne o husky oppure pesca invernale (nel ghiaccio) in inverno.

Rovaniemi offre ottime possibilità agli amanti della vita all’aria aperta e agli sportivi. Sul colle Ounasvaara si possono praticare fino a 50 specie di sport diversi e l’offerta non fa che crescere di anno in anno. In inverno si possono praticare lo sci alpino e lo sci di fondo e si possono provare la pista da slitta invernale oppure le racchette da neve. In estate, invece, si può camminare sui sentieri immersi nella natura, sfrecciare giù per la pista da slitta estiva o giocare a golf. Il Santasport Center sull’Ounasvaara è una moderna struttura dotata di terme e centro sportivo e offre, nel suo centro di benessere, numerosi servizi. Vicino al centro cittadino si trova invece la piscina Vesihiisi, mentre chi cerca altri suggestivi percorsi immersi nella natura può recarsi, oltre che sul colle Ounasvaara, anche nella zona ricreativa del Circolo Polare Artico, a solo poche decine di chilometri da Rovaniemi in direzione nord. Per chi vuole migliorare la propria condizione fisica, ci sono anche numerose palestre in città.


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il trimestrale a casa e i loro siti web; pertanto è richiesta una spiccata propensione alle relazione interpersonali, meglio se già collaudata in precedenti esperienze di lavoro. Positività caratteriale e conoscenza del territorio costituiscono, oltre a un titolo universitario a un indirizzo economico, commerciale o editoriale, il bagaglio che preferiremmo per il candidato o la candidata ideale.


AUTORI E LIBRI UP

Muriel Barbery

La tua idea per il regalo di Natale di Giada Bonacina

Entrare in contatto con la cultura di un paese e con la sua produzione letteraria significa conoscere la storia di una nazione e comprendere le motivazioni dei grandi cambiamenti che hanno portato alla creazione di ciò che siamo oggi, risultato di anni di guerre, rivoluzioni, battaglie culturali e importanti rivendicazioni sociali. Ogni scrittore ha a suo modo prodotto una parte di storia incidendo in un periodo di incertezza e indottrinando lo stolto, accompagnando il viaggiatore nei suoi lunghi itinerari e intrattenendo il lettore nelle ore di svago. Apprendere la vita e le opere di uno scrittore non è semplicemente immagazzinare informazioni, ostentarsi con gli amici o snocciolare una serie di opere e date ad un esame universitario, ma anche conoscere qualcosa in più di noi stessi, indagare nella nostra interiorità e attuare un continuo confronto con l’altro. È impossibile negarlo: il libro ci cambia, la lettura ci fa crescere, la conoscenza ci migliora.

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uriel Barbery è una scrittrice francese, nata a Casablanca nel 1969 e laureata in filosofia, materia che ha anche avuto modo di insegnare presso un Istituto universitario di formazione per gli insegnati. Il suo primo libro Une gourmandise (Estasi culinarie) è stato pubblicato in Francia nel 2000, ma è stato tradotto in italiano solo nel 2008 in seguito al grandissimo successo della sua seconda opera, il noto L’Élégance du hérisson (L’eleganza del riccio). Quest’ultimo romanzo è stato scritto nel 2006 e ha venduto oltre 5 milioni di copie.


L’ELEGANZA DEL RICCIO (2006), pagine 384 Renée e Paloma, due anime gemelle, come giungono a definirsi. 42 anni di differenza. La prima è una povera, brutta e poco considerata portinaia, la seconda una ricca, intelligente e infelice ragazzina di 12 anni. Le due sembrano profondamente diverse, eppure scoprirete insieme a loro come ci sia qualcosa che le renda più che vicine, oltremodo simili e legate indissolubilmente l’una all’altra: entrambe nascondono la loro vera identità, in realtà simile in maniera sorprendente. Due maschere ben strutturate e curate nel minimo dettaglio si muovono e non-agiscono in una Parigi dabbene, in un palazzo di ricchi borghesi dove si scopre il lato oscuro dell’élite di dottori, avvocati e ministri, tristi personaggi di una tragedia che cerca di camuffarsi in una piacevole commedia. Le donne, tra un “Pensiero profondo” e un “Diario del movimento del mondo”, tra spunti letterari e cinematografici, fra profonde riflessioni e interessanti nuovi incontri, analizzano in maniera del tutto realista ciò che le circonda. Il tutto compiuto da dietro una buia guardiola, dove nell’ombra si cela Renée, oppure con lo sguardo ben nascosto da un paio di graziosi occhiali rosa, quelli che Paloma indossa ogni giorno. I due personaggi, però, recitano quasi alla perfezione: possono davvero tenere celata la loro vera essenza? Possono controllare ogni minima reazione e fingere fino alla fine di essere qualcun altro? Può l’uomo nascondersi in eterno dietro una maschera o, prima o poi, la verità verrà a galla?

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ESTASI CULINARIE (2000), pagine 145 Ciascuno di noi, dentro di sé, porta un sapore nascosto, generato nel passato, spesso nato dal genio di tenere nonne, dalle esperte mani di amorevoli madri oppure legato ad un viaggio, un evento o, perché no, un acquisto casuale. Il protagonista di questo romanzo è un vecchio sessantottenne che sul letto di morte non fa altro che pensare a quel particolare sapore dell’infanzia che tanto lo rendeva felice e di cui però non ricorda la fonte. Era il resistente ma tenero pomodoro crudo o la torta di mele della nonna? Era la friabilità e, allo stesso tempo, morbidezza del buon pane oppure quel whisky assaggiato da giovane in compagnia del padre? Monsieur Arthens rivive alcuni momenti significativi della sua vita, li vede sotto un’altra luce, un nuovo punto di vista, quello di una persona che ormai sta raggiungendo la morte. L’uomo è vissuto nel lusso, nell’amore per se stesso e per la sua brillante carriera di critico gastronomico. La sua parola poteva rendere grande un cuoco comune e allo stesso tempo distruggere reputazioni e far chiudere i battenti a rinomati ristoranti. Alla sua tavola mai potevano mancare i piatti più prelibati e vini pregiati: era circondato da cuochi veneranti e da intimoriti familiari che in segreto lo odiavano. Ad essi l’autrice da ripetutamente la parola mostrando così i pensieri del figlio, dell’amante, di Renée la portinaia come addirittura del gatto di compagnia. Ma al protagonista questo non importava e non gli importa neppure ora, in punto di morte: Monsieur Arthens desidera semplicemente riscoprire quel sapore dimenticato, il Sapore per eccellenza, capace in un attimo di fargli rivivere la sua intera esistenza.


A spasso per la città

CARAVAGGIO di Davide Comotti

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aravaggio, situato nella pianura bergamasca occidentale, si estende su 32,8 kmq per un totale di 16.258 abitanti. Il comune (che dal 1954, per decreto dell’allora Presidente della Repubblica Luigi Einaudi, si fregia del titolo di città) comprende due frazioni, Masano e Vidalengo, oltre ad alcuni nuclei rurali minori.

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Caravaggio confina con numerosi comuni, non solo della provincia di Bergamo: Bariano, Brignano Gera d’Adda, Calvenzano, Capralba (provincia di Cremona), Fornovo San Giovanni, Misano di Gera d’Adda, Morengo, Mozzanica, Pagazzano, Sergnano (provincia di Cremona) e Treviglio. La città di Caravaggio è celebre soprattutto per il Santuario dedicato a Santa Maria del Fonte e per il suo figlio più illustre, il celebre pittore Michelangelo Merisi, da tutti conosciuto col toponimo della sua città di origine, il “Caravaggio” appunto. Collocata nella bassa bergamasca, Caravaggio presenta un territorio pianeggiante. Degni di nota sono la presenza di numerose risorgive (o fontanili), sorgenti naturali d’acqua dolce, e il clima poco mite (molto caldo d’estate, molto freddo d’inverno, con precipitazioni piovose abbondanti in primavera e in autunno).

Parlando dell’aspetto naturalistico, bisogna ricordare sicuramente il fontanile Brancaleone: situato in località Gavazzolo (nell’estrema periferia nord della città), è la più importante risorgiva presente sul territorio di Caravaggio, ed è interessante anche dal punto di vista scientifico (essendo habitat naturale di diversi biotipi rari, sia animali che vegetali). Dal punto di vista storico, non si hanno molte informazioni sulla fondazione del comune. Il primo documento risale al 962, ed è opinione diffusa che Caravaggio sia di origine non romana ma longobarda. La sua storia fu abbastanza travagliata, a partire dall’età medioevale (con le occupazioni prima di Barbarossa e poi di Azzone Visconti), proseguendo con l’età moderna (nel 1629, il comune subì l’invasione dei Lanzichenecchi, i quali portarono distruzione e la peste), fino all’età contemporanea (quando, terminate le guerre risorgimentali, anche nella Seconda Guerra Mondiale il paese pagò un pesante tributo di sangue). Numerosi sono i monumenti, di natura sia religiosa che civile. Riguardo alle architetture religiose, la più celebre è senza dubbio il Santuario di Caravaggio, dedicato all’ado-


costruzione iniziò nel 1500 per volontà del governatore Giovanni Dandolo. A Caravaggio ci sono altre chiese: la Chiesa di San Giovanni, la Chiesa di Santa Elisabetta, la Chiesa di Santa Liberata, la Chiesa cimiteriale di Sant’Eusebio, la Chiesa di San Bernardino da Siena (la più importante, dal punto di vista sia religioso che artistico, dopo il Santuario e il Duomo) con l’attiguo Convento di Santa Maria degli Angeli. Fra le architetture civili, bisogna ricordare innanzitutto la piazza intitolata ai patroni della città, prospiciente al Duomo e caratterizzata dalla presenza di un palazzo in stile liberty.

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razione di Santa Maria del Fonte, che, secondo la tradizione cattolica, apparve a una giovane contadina il 26 maggio 1432 nelle campagne circostanti, dove sorge appunto il Santuario. La costruzione della chiesa nel suo aspetto attuale (fortemente voluta dall’arcivescovo Carlo Borromeo) iniziò nel 1575, e si protrasse fino ai primi decenni del XVIII secolo. Oggi il Santuario, oltre a essere un importante luogo di preghiera, ospita un Centro d’accoglienza per pellegrini e ammalati, un Centro di consulenza matrimoniale e familiare e un Centro di spiritualità. Un’altra chiesa molto importante a Caravaggio è il Duomo di San Fermo e Rustico (Santi Patroni del comune, festeggiati il 9 agosto). Edificata in stile gotico-lombardo nel XIII secolo, è affiancata da un campanile alto 76 metri, la cui

Celebre è anche l’Arco di Porta Nuova: si tratta di un arco monumentale, costruito nel Settecento, che adorna uno degli ingressi al centro storico della città; il viale che parte dall’Arco (lungo circa due chilometri), collega il centro di Caravaggio con il Santuario. Uno degli edifici più antichi della città è il Palazzo Gallavresi , situato all’interno del centro storico: si tratta di un edificio pubblico di cui non si conosce con esattezza la data della costruzione, ma che con ogni probabilità risale alla seconda metà del XIII secolo. Dal 1947 è sede dell’amministrazione comunale che provvide ad una ristrutturazione nel 1981. Villa Clelia (cinta da un muro e situata in un parco, sul lato destro della Circonvallazione XXV aprile) è celebre per essere stata abitazione di Amilcare Bietti, un oculista di fama internazionale. Affacciata sulla stessa Circonvallazione è la Villa Rocchi: protetta da un fossato e caratterizzata da una bellezza imponente, è appartenuta alla famiglia Rocchi, una delle più in vista della città. In Largo Cavenaghi si trova l’edificio che ospitò lo Spedale di Santa Maria del Fonte e successivamente fu sede dell’ospedale fino al 1971. In Via Roma si trova invece l’annesso monastero dei Cistercensi. Dopo la chiusura dei rispettivi ospedali nel 1972, i comuni di Caravaggio e Treviglio fondarono un Ospedale Consortile, che attual-


A spasso per la città nomico, la cucina tipica di Caravaggio rispecchia in generale quella bergamasca; piatti tipici sono il riso bollito nel latte, le uova sode con cicorino e salame nostrano, la polenta con la l’ganghina (una specie di salame), gli gnuchècc (pasta sfoglia tagliata a quadratini e cotta in brodo con fagioli e cotenna di maiale); fra i dolci caratteristici, ricordiamo invece il biciulàt de la nóna (un buccellato, cioè una ciambella dolce) e le “fave dei morti”, a base di mandorle.

Ricordiamo inoltre il Museo Navale Ottorino Zibetti: aperto gratuitamente al pubblico, fu inaugurato il 5 novembre 1978 e ospita numerosi cimeli storici, antichi strumenti nautici e navali, fossili marini e anche una biblioteca del mare. Un importante progetto per il futuro è la “Casa Caravaggio”, cioè un centro studi sul pittore Michelangelo Merisi: destinato a sorgere nel centro cittadino (all’interno della sede dell’antico ospedale), il museo ospiterà una mostra permanente di fedeli riproduzioni dei dipinti del Caravaggio. Parecchi anni fa, il comune poteva fregiarsi anche di un lussuoso teatro in stile liberty, il teatro Amerighi: costruito nel 1910 nel centro cittadino, rimase per anni il fulcro della vita culturale di Caravaggio, fino alla sua demolizione, poco dopo la Seconda Guerra Mondiale. Focalizzando invece l’attenzione sul piano gastro-

Dal punto di vista economico, attualmente Caravaggio affianca alla tradizione attività agricola una forte componente industriale, senza dimenticare l’artigianato e il turismo (quest’ultimo grazie soprattutto alla presenza del Santuario e alla biblioteca, in cui sono contenuti numerosi libri sulla città e sull’illustre pittore). Collocata in posizione strategica fra le maggiori città lombarde, Caravaggio può contare su numerose infrastrutture: la Strada Statale 11 Padana Superiore, due stazioni ferroviarie servite da treni regionali (la stazione di Caravaggio e quella di Vidalengo), oltre a numerose linee di autobus che collegano varie zone della città, con linee dirette all’ospedale e linee extraurbane dirette verso i principali capoluoghi vicini.

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mente è diventato l’Azienda Ospedaliera Treviglio – Caravaggio: la struttura è collocata a circa metà strada fra le due città, su un territorio di proprietà dei due comuni ma che si trova su suolo trevigliese. Caravaggio è anche un importante luogo di cultura. Per quanto riguarda l’istruzione, oltre al liceo Galileo Galilei che ha tre indirizzi (scientifico matematico, scientifico tecnologico e linguistico), a Caravaggio si trova l’unica scuola dell’agroalimentare di tutto il Nord Italia.

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TREVIGLIO di Davide Comotti

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La fondazione di Treviglio fu un evento graduale che avvenne nel Medioevo (il primo documento ufficiale che testimonia l’esistenza del nuovo borgo risale al novembre 964): il comune nacque dall’unione di tre insediamenti preesistenti (Portoli, Pisgnano e Cusarola), e il nome stesso deriva da Trevillae, cioè “tre comunità rurali”. L’unione nacque fondamentalmente da due esigenze: la difesa e la condivisione dei prodotti agricoli. Il nucleo originario del paese era cinto da mura, con tre differenti porte orientata ciascuna verso gli insediamenti originari. L’organizzazione politica dell’antica Treviglio era affidata a 60 consoli (20 per ciascuno dei tre borghi originari): i consoli rimanevano in carica solo per sei mesi, in modo che tutti i cittadini potessero esercitare, a turno, la funzione politica. Treviglio fu sempre molto gelosa delle proprie libertà: attorno al 1225 ottenne lo statuto di comune autonomo, che mantenne con alterne vicende fino al 1333, quando, con un patto di fedeltà personale ai Visconti di Milano, si concesse non come feudo ma come “Terra Separata” con giurisdizione autonoma. L’autonomia di Treviglio, anche se in un grado progressivamente minore, durò fino al 1760, e anche sotto il dominio di Napoleone I sarà denominata “Terra separata per tributi”. Treviglio partecipò alla Repubblica Cisalpina nel 1815 e ai moti insurrezionali del 1848: a causa di queste sue attività, il Regno Lombardo – Veneto gli revocò il titolo di città che gli era stato concesso in precedenza. Tale titolo fu poi riottenuto, per gli stessi motivi, l’8 gennaio 1860, in virtù del Regio Decreto emanato da Vittorio Emanuele II di Savoia, che guidò il processo di unificazione dell’Italia.

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Il simbolo di Treviglio è lo stemma concesso, con Regio Decreto, il 4 dicembre 1932: è presente sopra l’ingresso principale del palazzo comunale, e si possono osservarne le tracce anche sul Campanile (dove era presente sotto il quadrante dell’oro-

logio). C’è poi anche un altro simbolo di Treviglio, quello con le tre croci (che rappresenta l’unione dei tre borghi all’origine della città e le rispettive chiese, cioè San Maurizio, Sant’Eutropio e San Zeno): possiamo vederlo sulla facciata della casa di Simone della Piazza, che si affaccia su Piazza Manara. A livello comunale, Treviglio conferisce due importanti onorificenze: il San Martino d’Oro e il Premio Madonna delle Lacrime.


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Renèe C.


Le due onorificenze corrispondono alle due feste patronali della città. La Madonna delle Lacrime si festeggia l’ultimo giorno di febbraio con una Messa solenne tenuta dal cardinale di Milano alla presenza delle autorità civili: è la festa più sentita dalla cittadinanza, in quanto ricorda l’intercessione della Madonna che salvò il borgo dalle truppe francesi (28 febbraio 1522). L’altra festa patronale è quella di San Martino, che viene celebrata, invece dell’11 novembre (come vuole la tradizione), il 9 novembre. Prospiciente alla Basilica di San Martino si trova il Campanile: realizzato intorno all’anno 1008 in stile gotico lombardo è, con i suoi 68 metri di altezza, il simbolo della città, e rappresenta un punto di riferimento costante, visibile a kilometri di distanza. L’importanza del Campanile è testimoniata anche dal fatto che le Poste Italiane, il 30 agosto 2008, in occasione del millenario, hanno emesso un francobollo che lo raffigura.

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La piazza centrale di Treviglio è Piazza Manara. Prima della metà del XIX secolo, la piazza era intitolata a San Martino (la cui basilica si affaccia proprio su di essa), e nel Medioevo, prima della costruzione dell’omonima basilica, era nota semplicemente come Piazza della Comunità. Verso la metà del XIX secolo, invece, la piazza fu intitolata al patriota milanese

Luciano Manara, una delle figure più note del Risorgimento italiano. Su Piazza Manara si affaccia, oltre alla suddetta Basilica di San Martino, anche il palazzo comunale. Sul lato occidentale, invece, è prospiciente a Piazza Garibaldi. Piazza Manara ha una forma a L, e vi confluiscono le quattro vie (via Roma, via Fratelli Galliari, via Verga e via San Martino) che conducono alle quattro porte storiche della città. Anticamente, al posto della Circonvallazione interna, a Treviglio c’era un triplice fossato con avvallamenti lungo il perimetro difensivo costituito dalle mura del borgo, collegato all’esterno mediante quattro ponti levatoi posti alle quattro porte d’accesso alla città. Queste porte, che si aprivano la mattina e si chiudevano la sera, erano orientate verso i quattro punti cardinali e ciascuna aveva una torre: Zelute (poi chiamata Zeduro) a Nord, Torre a Ovest, Filagno a Sud e Oriano o Porta Nuova a Est. Dalle porte iniziano le quattro vie principali, nominate in precedenza, che conducono a Piazza Manara. Durante il XVIII secolo, le mura furono vendute e il fossato fu coperto e asfaltato, dando origine alla moderna Circonvallazione interna di Treviglio; all’inizio del XX secolo furono abbattuti anche gli ultimi residui delle mura.


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a cura di: Antonio Russo

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he il mondo stia cambiando in modo radicale è un dato di fatto incontestabile. Che poi il cambiamento stia investendo anche le relazioni sociali e pubbliche, tra aziende e aziende e tra aziende e pubblico, anche questo è un fatto incontestabile. Di certo, indietro non si torna... Internet, è e lo sarà sempre di più, una parte della metamorfosi. È, già oggi, un modo diverso di fare business, di relazionarsi con il pubblico e con altre realtà, al di là dei confini convenzionali. Questo è quello che pensa Antonio Abatiello, 30 anni, dal 2006 nell’azienda di famiglia ed ora titolare della Dominor Distribution Srl: la società, da anni inserita nel settore delle calzature e abbigliamento sportivo e fashion come vendita all’ingrosso, è diventata ora una nuova realtà di vendita via web, confermando il definitivo abbandono della cinica convinzione che un sito internet sia solo spreco di tempo e di denaro. La strategia di Dominor Distribution è infatti alla base di un progetto di web marketing, finalizzato all’ottenimento della

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“Dylan Dog “

dal Fumetto al Cinema

di Davide Comotti

Il fumetto horror “Dylan Dog” (Sergio Bonelli Editore) è diventato da anni un fenomeno di culto per tutti gli appassionati: nel 1986 uscì il primo numero (L’alba dei morti viventi), e ora ha superato quota 300, senza contare le innumerevoli ristampe e albi speciali. Nato come fumetto dai tratti esplicitamente orrorifici (per lungo tempo, l’indagatore dell’incubo ha dovuto affrontare zombi, fantasmi, lupi mannari, vampiri, serial killer, e così via), nel corso degli anni ha assunto una dimensione più “filosofica”, in cui l’orrore diventa una metafora del male di vivere quotidiano, delle tragedie del mondo e della follia dell’uomo: perdendo, a mio avviso, un po’ del suo fascino, ma continuando (forse anche per questa progressiva evoluzione) a interessare appassionati e studiosi.

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Come numerosi altri personaggi di carta (Tex, Zagor, Diabolik, Satanik, Kriminal), anche lui ha un suo alter-ego cinematografico. Non sto parlando di Dylan Dog – Il film (2010) di Kevin Munroe, squallida produzione americana che non ha niente a che vedere con le atmosfere del fumetto, pur essendo la trasposizione vera e propria del personaggio. Paradossalmente (ma neanche troppo), se vogliamo trovare un autentico film su Dylan Dog dobbiamo vedere un film in cui…il protagonista è un altro! La cosa sembra assurda, ma non lo è, visto che il personaggio è una creazione italiana (e, lasciatemi aggiungere,

i migliori film horror sono da sempre quelli italiani): dunque, chi meglio di un italiano poteva coglierne i tratti caratteristici e trasporli sul grande schermo? Ci pensa il grande regista Michele Soavi, dopo aver diretto una trilogia dal sapore “argentiano” (Deliria, La chiesa, La setta), a realizzare nel 1994 un’opera assolutamente innovativa dal punto di vista tematico e stilistico: Dellamorte Dellamore, una co-produzione fra Italia, Francia e Germania. Parlando del rapporto tra film e fumetto, delucida bene la situazione il critico cinematografico Manuel Cavenaghi nel suo libro Cripte e incubi – Dizionario dei film horror italiani (2011), autentico e ottimo compendio di tutto il cinema di paura nostrano: “Tiziano Sclavi, l’autore del romanzo da cui è tratta questa storia (rimasto inedito per otto anni e pubblicato solo nel 1991), è il creatore del fenomeno fumettistico Dylan Dog; Dellamorte è il personaggio su cui lo scrittore ha poi modellato Dylan, mentre Rupert Everett, l’interprete principale di questo film, è stato a suo tempo il riferimento per dare un volto all’indagatore dell’incubo pubblicato da Bonelli dal 1986 a tutt’oggi”. Il protagonista di Dellamorte Dellamore non è infatti Dylan Dog, ma Francesco Dellamorte, custode del cimitero di Boffalora. Eppure, chi conosce il fumetto e inizia a guardare il film si immerge subito nella suggestiva atmosfera che permea le storie dell’indagatore dell’incubo: nome a parte, il protagonista del film è Dylan Dog! Anche esteticamente, i


Romoli (sceneggiatore), Tilde Corsi (produttrice), Barbara Cupisti (attrice), Antonello Geleng (scenografo) e Sergio Stivaletti (creatore degli effetti speciali). Il titolo Dellamorte Dellamore è un riuscito doppio senso: uno metaforico, come espressione del connubio fra Eros e Thanatos (amore e morte) che permea tutto il film, e uno più concreto (nel corso del film, il protagonista spiega che “Dellamore” era il cognome della madre). Gli ottimi effetti speciali e l’ambientazione inquietante e decadente fanno della pellicola un ottimo horror, ma, come accennato in precedenza, anche l’umorismo e l’elemento surreale sono importanti. Basti pensare, come esempio per capire lo stile, a due battute: “Mi chiamo Francesco Dellamorte. Nome buffo, no? Ho anche pensato di farmelo cambiare all’anagrafe: Andrea Dellamorte sarebbe molto meglio per esempio”, oppure, parlando del cimitero, “Come mai il filo spinato? Di notte entrano? – No, escono più che altro!”. Proprio lo stesso umorismo, macabro e al contempo raffinato che caratterizza le vicende di Dylan Dog, dove troviamo situazioni assurde e metafisiche che compaiono anche nel film, come l’incontro con la Morte o la strada interrotta che impedisce di fuggire verso il mondo esterno. Il film è molto raffinato stilisticamente, grazie all’ottima regia di Michele Soavi (uno dei migliori registi del cinema italiano di oggi), alle scenografie suggestive di Antonello Geleng, alla fotografia di Marco Marchetti e alle musiche inquietanti di Manuel De Sica.

Ci sono pure alcune curiose simmetrie fra l’indagatore dell’incubo e il custode del cimitero di Boffalora: Dylan Dog ha un assistente chiacchierone e propinatore di battute a raffica (Groucho), mentre l’assistente di Dellamorte è Gnaghi, un uomo grasso, muto e ritardato che sa dire solo “gna”; mentre Dylan Dog è sempre impegnato a costruire un galeone in miniatura che non riesce mai a finire, il suo alter-ego cinematografico fa lo stesso con un teschio. Dal punto di vista fumettistico, Dylan Dog è diventato sempre più un fenomeno che continua ad avere numerosi appassionati. Se andate in edicola, avete solo l’imbarazzo della scelta: ogni mese è in uscita un episodio inedito, ma anche la ristampa degli episodi più recenti, la “Grande Ristampa” che raccoglie tre episodi più vecchi (i migliori, a mio avviso), oltre a numerosi albi speciali a cadenza periodica. 73

due sono costruiti in modo quasi identico: capelli neri, carnagione pallida, estetica decadente (che ha molto fascino sulle donne), abbigliamento con giacca, camicia e jeans, persino lo stesso modello di pistola (Bodeo). Come spiega Cavenaghi, infatti, la pellicola di Soavi è tratta dal romanzo omonimo di Tiziano Sclavi, l’inventore del personaggio di Dylan Dog: possiamo dire che Francesco Dellamorte è una sorta di suo alter-ego, e che ha costituito per lo scrittore una specie di prova generale per la costruzione di Dylan Dog. Cambia l’ambientazione (Londra nel fumetto, la provincia milanese nel film), ma l’atmosfera è sempre quella: momenti di horror puro mescolati a un macabro senso dell’umorismo squisitamente inglese e a situazioni surreali, quasi metafisiche, che vogliono essere una metafora dell’assurdità della vita espressa dall’autore. Il personaggio di Dellamorte viene nominato anche in due episodi della saga di Dylan Dog, e compare nell’albo speciale numero 3, Orrore nero (pubblicato nel luglio 1989): una vicenda che, in parte, riproduce fedelmente quella del romanzo da cui è tratto il film. Francesco Dellamorte (uno strepitoso Rupert Everett) è il custode del cimitero di Boffalora, dove abita insieme all’assistente muto Gnaghi (François Hadji-Lazaro): per qualche oscuro motivo, di notte i morti si risvegliano dal loro sonno eterno, e il becchino deve sparare loro in testa per ucciderli definitivamente. La sua vita trascorre in modo monotono (per lui uccidere gli zombi è pura routine), fino a quando incontra una vedova (Anna Falchi) di cui si innamora. Da quel momento, la sua mente precipita sempre più in un abisso di follia, e quando cercherà di scappare dal paese, scoprirà che gli è impossibile varcarne i confini. Dopo i primi anni Ottanta, l’horror italiano subisce un forte declino, ed è proprio Michele Soavi a risollevarne le sorti, soprattutto con questo film, che è il suo capolavoro del cinema di paura. Un autentico horror d’autore, che inizia in modo classico (una storia di zombi), ma prosegue secondo strade stilistiche e tematiche completamente differenti, proprio come succede al personaggio di Dylan Dog. Dellamorte Dellamore è stato recentemente ri-distribuito in dvd dalla Cinekult (Cecchi Gori Home Video), con un master video e audio eccezionale, e corredato da interessanti interviste al regista Michele Soavi, a Gianni


Vivere oggi in contesto medievale

Torre di avvistamento di epoca medioevale (10.53 d.C.) sita a pochi km da Bg Pregevole e storica torre di avvistamento edificata nel 1053 d.C. con giardino annesso. Restauro accademico- conservativo di antica torre fortificata in prossimità del fiume Serio che svolse funzione di controllo dei viaggiatori della Val Cavallina e di difesa del ponte di Gorle di epoca romana.La storia della torre, annessa al corpo rurale del castello e sita nel Comune di Pedrengo in zona denominata “Ol Castel”, si perde nei secoli e si ritrova nei documenti storici come torre di avvistamento poi trasformata in osteria o locanda per dare ricovero ai viandanti in transito e ai loro cavalli. Successivamente fu acquistata, trasformata ad uso abitativo e abitata da alcune famiglie bergamasche. La torre ha subito nel tempo ristrutturazioni che in parte hanno permesso il mantenimento di numerosi elementi architettonici presenti di grande valore e coevi all’epoca di costruzione. Sono ben visibili nei quattro livelli su cui è disposta la torre due epoche definite dalla tipologia costruttiva, ben visibile dalla tecnica costruttiva dei muri con posa dei sassi del fiume Serio a lisca di pesce intervallati da una fila di mattoni in cotto pieno ogni 80 cm ca. Anche l’ultimo piano nato con le feritoie sui 4 lati ancora presenti è stato successivamente adibito a granaio e successivamente a camera da letto dalla doppia altezza. Di rilevanza architettonica la volta ad arco della sala da pranzo, è stata ricavata laddove un tempo transitavano i soldati, poi i cavalli dei viandanti e successivamente i contadini con i loro carri che


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raggiungevano i fondi attigui al castello, è costituita da sassi del fiume Serio, blocchi di pietre e mattoni in cotto pieno con una posa difficile da realizzare attualmente e opera di abili costruttori. Si trova inoltre una colonna in autentica pietra serena originali del 1500 ricavate dal colmo del monte di Sarnico. Diversi i muri della torre realizzati in sassi del vicino fiume che sono stati riportati alla luce grazie ad un meticoloso e certosino lavoro di recupero, consolidamento e restauro trattati con materiali in bioedilizia. In soggiorno troneggia un grande, antico camino originale in pietra del ‘700 sormontato da uno stemma presumibilmente appartenuto a precedenti proprietari . Nel piano sovrastante il piano terra è stato realizzato uno studiolo in cui sono state riportate alla luceun’arco romano e le due porte di passaggio verso le ex- stalle e verso le stanze dei castellani, con architrave in pietra, ora trasformate in librerie e un piccolo camino che permetteva nei tempi antichi di riscaldarsi è stato riadattato in ulteriore piccola libreria. Salendo un altro piano vi è l’attuale cameretta anch’essa gode delle due aperture presenti e un tempo comunicanti tra la torre e le due ale del castello già citate. La camera da letto è posta al piano nobile ed è splendidamente caratterizzata da: feritoie, muri in sassi di fiume e cotto e pavimento in cotto antico recuperato, trattato con trattamento naturale e due travi a vista enormi del 500 ripulite e trattate. A completamento di questa torre fortificata di avvistamento, antistante ad essa vi è il giardino di 245mq di forma allungata e rettangolare che è stato ottenuto dall’acquisizione negli anni dei singoli fondi dei residenti che lavoravano nei pressi del castello. Classe Energetica : G Epi 188,02 kwh/m2 anno STONE R.E. SRL - Affiliato Pirelli Re Agency

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di Matteo Mottari

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DEBORAH GAMBARINI

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Nome Deborah Cognome Gambarini 18 anni Segno Zod.leone Altezza 180cm passioni Pallavolo hobby Inter lavoro Commessa Colore preferito VERDE Taglia 38 Scarpe 41


Questo mese abbiamo scelto dall armadio di Deborah due diversi outfit, ognuno dei quali rappresenta un TREND di stagione. In particolare oggi parleremo del pizzo, che abbiamo trovato in tutte le sfilate primavera/estate ed e stato riproposto dai maggiori brand, da Zara a Mango, passando per H&M e Pull & Bear, in tutte le varianti possibili, sia per gli abiti che per gli accessori. Indimenticabili sono stati il rebrodé dei vestiti di Prada, il macramè delle doctor bags di Dolce & Gabbana e, tra i miei preferiti, il pizzo dei tronchetti di Christian Louboutin! Vi aspetto il prossimo mese per un nuovo fashion TREND! Love, Francesca

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cinemaup

“Skyfall (2012) di Sam Mendes: il nuovo, intenso e spettacolare film

della saga di James Bond” di Davide Comotti

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Il tanto atteso Skyfall (2012), 23esimo film della saga di James Bond e terzo con il britannico Daniel Craig (dopo Casino Royale e Quantum of Solace), conferma l’avvenuta rinascita dell’agente segreto più famoso del cinema, rivelandosi un film assolutamente strepitoso, sicuramente uno dei migliori di tutta la serie. È opinione diffusa, e condivisa da chi scrive, che i film con Craig rappresentino una nuova giovinezza di 007. Dopo i quattro film “futuristici” con il glaciale Pierce Brosnan, da Casino Royale (2006) in poi la regia, l’interpretazione intensa e la trama ripresentano un po’ le atmosfere dei tempi d’oro, arricchite naturalmente da nuovi effetti speciali e da tecnologie più moderne, che non scadono però mai nell’assurdo. La produzione (la EON Productions inglese più un contributo americano) affida la regia di Skyfall al britannico Sam Mendes, autore di film celebri come Era mio padre e American Beauty. James Bond (Daniel Craig) si trova a Istanbul per recuperare un disco contenente le identità degli agenti segreti Nato. Fallita la missione e dato per morto, 007 ritorna in servizio alcuni mesi dopo e viene incaricato dal suo capo M (Judi Dench) e dall’alto funzionario del governo inglese Gareth Mallory (Ralph Fiennes) di scovare il terrorista che sta diffondendo sul web il contenuto del disco rubato. Dopo lunghe avventure fra Shangai, Macao e Londra, Bond si prepara alla resa dei conti con la mente del piano criminale, Raoul Silva (Javier Bardem), un ex agente segreto che vuole vendicarsi proprio di M per un fatto avvenuto anni prima: come luogo per lo scontro, 007 sceglie “Skyfall”, la vecchia

residenza scozzese dove lui abitava da bambino. A partire da Casino Royale (2006) di Martin Campbell, la saga di James Bond conosce una svolta, dopo un periodo in cui sembrava trascinarsi stancamente in avventure spettacolari ma che sapevano molto di “già visto”. Il primo film con Daniel Craig si colloca, per così dire, all’origine di 007, quando l’agente segreto acquisisce la licenza di uccidere: dunque, volendo ricostruire una sua ideale storia, questa è la prima pellicola in ordine cronologico. Dopo il più modesto, ma comunque efficace, Quantum of Solace (2008) di Marc Forster (seguito di Casino Royale), con Skyfall emerge di nuovo e con forza il passato di Bond. L’agente interpretato da Craig si differenzia per il suo carattere più cupo e introspettivo, molto distante dall’humor britannico di Sean Connery e di Roger Moore. In Skyfall vediamo un Bond spesso tormentato e sofferente, sottilmente cinico ma sempre intensamente patriottico, costretto a confrontarsi col suo passato, così come il suo capo M. Il film è permeato da un senso di nostalgia nei confronti dei tempi d’oro dello spionaggio, che se da una parte sembra essere sul viale del tramonto (sia 007 che M sono destinati alla “rottamazione”), dall’altra viene percepito ancora come qualcosa di fondamentale per la sicurezza delle nazioni: secondo chi scrive, è quasi una metafora dei film di Bond, che dopo un periodo di “oblio” sembrano destinati a un futuro ancora glorioso. L’attenzione all’aspetto psicologico non implica però la


costretto a confrontarsi col suo passato, così come il suo capo M. Il film è permeato da un senso di nostalgia nei confronti dei tempi d’oro dello spionaggio, che se da una parte sembra essere sul viale del tramonto (sia 007 che M sono destinati alla “rottamazione”), dall’altra viene percepito ancora come qualcosa di fondamentale per la sicurezza delle nazioni: secondo chi scrive, è quasi una metafora dei film di Bond, che dopo un periodo di “oblio” sembrano destinati a un futuro ancora glorioso. L’attenzione all’aspetto psicologico non implica però la mancanza di azione e spettacolo, anzi. Il film parte subito alla grande, con un lungo ed esplosivo inseguimento fra Bond e un killer, sui tetti di Istanbul e poi sopra un treno. E una volta che 007 è tornato in servizio, eccolo attraversare varie location spettacolari e suggestive in un crescendo di azione e suspense: prima una vertiginosa lotta su un grattacielo della futuristica Shangai, poi a Macao una dura sfida in un casino (topos della saga bondiana). Anche una volta tornato in Inghilterra, lo spettacolo non manca: da un inseguimento mozzafiato nella metropolitana di Londra, a una spettacolare sparatoria in tribunale, fino al lungo e insolito epilogo (quasi da western moderno) a “Skyfall”, la tetra residenza di campagna dove Bond viveva da piccolo e dove ha vissuto il trauma della morte dei genitori. Simbolo di questa riuscita combinazione fra intensità emotiva e spettacolo è l’attentato a M, una delle sequenze più belle del film: tramite un abile montaggio alternato, mentre la donna è sotto processo per aver fallito il compito di recuperare il disco all’origine della vicenda, Silva e due complici, travestiti da poliziotti, camminano verso il tribunale, e proprio mentre la Dench sta parlando della sicurezza delle nazioni, i tre irrompono nell’aula scatenando una travolgente sparatoria, da cui lei si salva solo grazie all’intervento di Mallory e Bond. Una lunga sequenza che emoziona e dimostra come Sam Mendes abbia un’idea chiara di cosa voglia dire “fare cinema”. Anche la costruzione del “cattivo” di turno risente del cambiamento generale: non è più un megalomane che vuole ricattare o distruggere il mondo, ma un ex agente segreto britannico il cui scopo è la vendetta nei confronti di M, colpevole, anni prima, di averlo consegnato ai cinesi dopo aver scoperto il suo tradimento. Lo spagnolo Javier Bardem, in un’inedita versione biondo platino, ritorna alla grande in un ruolo di psicopatico dopo Non è un paese per vecchi: raffinato ma crudele, venato da una punta di omosessualità, rappresenta quasi una “metà oscura” di Bond. A proposito 83

Il tanto atteso Skyfall (2012), 23esimo film della saga di James Bond e terzo con il britannico Daniel Craig (dopo Casino Royale e Quantum of Solace), conferma l’avvenuta rinascita dell’agente segreto più famoso del cinema, rivelandosi un film assolutamente strepitoso, sicuramente uno dei migliori di tutta la serie. È opinione diffusa, e condivisa da chi scrive, che i film con Craig rappresentino una nuova giovinezza di 007. Dopo i quattro film “futuristici” con il glaciale Pierce Brosnan, da Casino Royale (2006) in poi la regia, l’interpretazione intensa e la trama ripresentano un po’ le atmosfere dei tempi d’oro, arricchite naturalmente da nuovi effetti speciali e da tecnologie più moderne, che non scadono però mai nell’assurdo. La produzione (la EON Productions inglese più un contributo americano) affida la regia di Skyfall al britannico Sam Mendes, autore di film celebri come Era mio padre e American Beauty. James Bond (Daniel Craig) si trova a Istanbul per recuperare un disco contenente le identità degli agenti segreti Nato. Fallita la missione e dato per morto, 007 ritorna in servizio alcuni mesi dopo e viene incaricato dal suo capo M (Judi Dench) e dall’alto funzionario del governo inglese Gareth Mallory (Ralph Fiennes) di scovare il terrorista che sta diffondendo sul web il contenuto del disco rubato. Dopo lunghe avventure fra Shangai, Macao e Londra, Bond si prepara alla resa dei conti con la mente del piano criminale, Raoul Silva (Javier Bardem), un ex agente segreto che vuole vendicarsi proprio di M per un fatto avvenuto anni prima: come luogo per lo scontro, 007 sceglie “Skyfall”, la vecchia residenza scozzese dove lui abitava da bambino. A partire da Casino Royale (2006) di Martin Campbell, la saga di James Bond conosce una svolta, dopo un periodo in cui sembrava trascinarsi stancamente in avventure spettacolari ma che sapevano molto di “già visto”. Il primo film con Daniel Craig si colloca, per così dire, all’origine di 007, quando l’agente segreto acquisisce la licenza di uccidere: dunque, volendo ricostruire una sua ideale storia, questa è la prima pellicola in ordine cronologico. Dopo il più modesto, ma comunque efficace, Quantum of Solace (2008) di Marc Forster (seguito di Casino Royale), con Skyfall emerge di nuovo e con forza il passato di Bond. L’agente interpretato da Craig si differenzia per il suo carattere più cupo e introspettivo, molto distante dall’humor britannico di Sean Connery e di Roger Moore. In Skyfall vediamo un Bond spesso tormentato e sofferente, sottilmente cinico ma sempre intensamente patriottico,


event

Inaugurazione pasicceria NERORO Bergamo di Giada Bonaccina. photo Paolo Gianfrate


istintive e non sempre facili da capire, proprio perché il lavoro del pittore è anche quello di trovare forme ed immagini nuove e diverse da quelle già esistenti, ma che sanno suscitare emozioni grazie alla bravura dell’artista nell’utilizzo dei colori, che ogni volta sperimenta per esprimersi al meglio e trasmettere a chi osserva le sue opere il suo stato d’animo i suoi sentimenti e la sua visione della realtà degli oggetti di uso comune come la “Bottiglia” e la “Ciotola”, presenti alla mostra di Bergamo. La mostra sarà aperta al pubblico fino a domenica 6 gennaio con ingresso gratuito.

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Si è aperta venerdì 9 novembre la mostra del pittore bergamasco Vito Signorile dal titolo “Elementi e Forme” , ospite dello show-room Ottica Skandia, in via Borgo Palazzo al numero 104. In molti hanno partecipato all’ inaugurazione per ammirare i quadri di Signorile, noto per il suo stile astratto, presente in “Autunno” rappresentato con pennellate verticali in cui predomina il grigio scuro, intervallate da pennellate di rosso e giallo, la “Cascata” dominata dal blu intenso sul cui fondo pare vi sia una luce resa dal colore bianco. Non vi è premeditazione nelle opere di Signorile, sono


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Vito Signorile di V.B. photo Michele Oggioni


istintive e non sempre facili da capire, proprio perché il lavoro del pittore è anche quello di trovare forme ed immagini nuove e diverse da quelle già esistenti, ma che sanno suscitare emozioni grazie alla bravura dell’artista nell’utilizzo dei colori, che ogni volta sperimenta per esprimersi al meglio e trasmettere a chi osserva le sue opere il suo stato d’animo i suoi sentimenti e la sua visione della realtà degli oggetti di uso comune come la “Bottiglia” e la “Ciotola”, presenti alla mostra di Bergamo. La mostra sarà aperta al pubblico fino a domenica 6 gennaio con ingresso gratuito.

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Si è aperta venerdì 9 novembre la mostra del pittore bergamasco Vito Signorile dal titolo “Elementi e Forme” , ospite dello show-room Ottica Skandia, in via Borgo Palazzo al numero 104. In molti hanno partecipato all’ inaugurazione per ammirare i quadri di Signorile, noto per il suo stile astratto, presente in “Autunno” rappresentato con pennellate verticali in cui predomina il grigio scuro, intervallate da pennellate di rosso e giallo, la “Cascata” dominata dal blu intenso sul cui fondo pare vi sia una luce resa dal colore bianco. Non vi è premeditazione nelle opere di Signorile, sono


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Andy Love di V.B. photo Fabrizio Zambelli, Giovanni Rabaglio


FRATELLI GARLETTI

Vocalist nelle migliori discoteche della bergamasca e d’Italia a fianco di artisti anche di fama internazionale, Andy Love ha maturato un’esperienza che, mixata alla sua passione per la musica e alla sua bravura, lo ha portato a diventare un apprezzatissimo showman, inoltre gli ha permesso di conoscere e capire meglio i gusti musicali dei giovani e il suo ultimo singolo, un brano dance pieno di energia, alternato al ritmo rap, grazie alla voce di un altro bergamasco, il rapper Doppia K, ne è la dimostrazione.

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vento esclusivo e ospiti selezionati allo Stile Libero di Cenate Sotto. Location raffinata ed elegante, diversa dalle solite discoteche, ha entusiasmato le centinaia di ospiti che sono intervenuti alla serata per la presentazione del nuovo singolo di Andy Love dal titolo “Look That Girl”, che il vocalist e showman bergamasco ha co-prodotto con Marco Fratty, produttore musicale.


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Espresso e non solo Al WHITE Caffè di Giada Bonacina photo Fabrizio Zambelli

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osa stavate facendo la sera di sabato 3 novembre? Se non eravate tra i numerosi partecipanti alla festa di inaugurazione del nuovissimo White Caffè in via Borfuro a Bergamo, allora vi siete persi una serata davvero speciale: uno sfizioso aperitivo con ricche pietanze bagnate da litri di bollicine, per brindare all’apertura della centralissima caffetteria. Un aperitivo affiancato dai bellissimi vestiti del negozio di abbigliamento White Btq, per restare sempre in con-

tatto con la moda. Tanta buona musica mixata dai dj più conosciuti di Bergamo, per ballare e divertirsi in compagnia degli amici e con la simpatia del preparatissimo staff. White Caffè è una caffetteria piccola, ma estremamente elegante: ha aperto da poco e offre ai suoi clienti il profumo del caffè, la qualità di un pranzo preparato con cura, ma anche eventi unici, perfino su richiesta, a base di ricchi aperitivi e buona musica.

White Caffè - via Borfuro 5/A – Bergamo – Tel.035215393


White Winter Collection di Giada Bonacina photo Giorgio Sorti

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ciali tra i quali spicca il nome di Alessia Ventura, grande amica della boutique, che ha saputo dare un tocco decisamente Up all’evento. Il momento tanto atteso è giunto quando la minisfilata ha avuto inizio, attirando gli sguardi dei presenti, bramosi di novità: i due bellissimi modelli hanno mostrato al pubblico i magnifici vestiti che domineranno la prossima stagione, indossando i capi delle grandi marche offerte dalla boutique White Btq, tra le quali troviamo Jordie’s, Mauro Grifoni sia per uomo che per donna, Philippe Model e le sue gettonatissime snackers, le novità di Department Five per la collezione uomo e Ash Calzature con i celebri e irrinunciabili anfibi borchiati.

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ercoledì 17 ottobre: è questa la data in cui si è svolto l’evento che ha attirato in via Piemonte ad Urgnano una folla entusiasta, composta da amanti della moda e personaggi famosi. Nessuno aveva intenzione di perdersi quello che sarebbe stato un evento irripetibile: la presentazione delle collezioni autunno-inverno 2012-2013 al noto negozio di abbigliamento White Btq. Una serata che è iniziata alle 20.30 e si protratta fino a notte inoltrata, quando gli ultimi divertiti partecipanti, sazi e appagati, hanno abbandonato il locale. Insomma, un grandissimo successo reso attraverso l’unione vincente di tanta buona musica dal vivo, un ottimo servizio di catering capace di allietare anche i palati più esigenti e la straordinaria presenza di numerosi ospiti spe-

White Btq via Piemonte 105 Urgnano Bg TEL. 035-4183063


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Casale di Albino ‘’I Grandi’’ Don Aldo di Mino Mottari photo Giuliano Fronzi

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omenica, 18 Novembre, Casale di Albino è ritornato per un giorno il paese dei ‘’Grandi’’ Don Aldo, e ribadisco dei grandi: Don Aldo Gusmini e Mons. Aldo Nicoli. In questa giornata, sono state inaugurate La Casa della Comunità intitolata a Mons. Aldo Nicoli e la Sala della nuova comunità alla maestra del paese Rosa Peruggi, alla presenza di S.E. Il Ns. Vescovo Francesco Beschi, il Parroco Don Filippo Bolognini, i sacerdoti di Nembro e Albino, Don Giuseppe Locatelli e Don Santino Nicoli, figlio della storica maestra Rosa Peruggi, gli assessori comunali: Monia Carrara e Silvano Armellini. Naturalmente non poteva mancare l’ex Parroco, mio carissimo amico, Don Aldo Gusmini, ottantaquattrenne, ma ancora ‘’molto vivace’’ ed attivo e il marito della maestra, Elia Nicoli, che ha scoperto la targa dedicata alla moglie. Inoltre, la parrocchia del Sacro Cuore di Casale di Albino ha festeggiato il centenario della sua istituzione. La posa della prima pietra della chiesa è avvenuta il 20 Maggio 1849.

Nel 1873 è stato fatto l’ampliamento dell’edificio, e nel 1912 la chiesa ha assunto l’assetto definitivo con le modifiche suggerite dall’ing. Luigi Angelini. Sempre nel 1912 fu dichiarata Parrocchia con decreto del Vescovo Giacomo Maria Rodini Tedeschi, lo stesso consacrò la parrocchiale ponendola, sotto il titolo di Sacro Cuore di Gesù il 25 Settembre1915. All’interno vi sono 2 tele del ‘700 raffiguranti S. Eurosia e S. Filippo Neri. Le medaglie della volta sono state affrescate da Romeo Bonomelli nel 1913. Altra data importante, è l’Agosto 1987, anno in cui è ricorso il settantacinquesimo anniversario della fondazione parrocchiale, che si presenta in una nuova immagine, perché è stato restaurato tutto il corpo architettonico. Questa amena località montana, mi è sempre stata cara perché vi ho trascorso l’infanzia a villeggiare e da adulto ho acquistato una casetta con un pezzo di terreno dove i miei figli sono cresciuti passandovi il periodo delle vacanze. Nel 1999 essendo cresciuti i figli e maturati altri interessi,


Uomo di grande apertura mentale, bastava sottoporgli una proposta interessante e in pochi secondi ti dava l’ok per realizzarla. Stimato e apprezzato da tutti è stato sostenuto economicamente dai parrocchiani, dai parenti e dagli amici per realizzare le opere. Mons. Aldo Nicoli ha offerto al mio ufficio la possibilità di partecipare al concorso per il progetto della ristrutturazione della chiesa di Casale, accompagnadomi personalmente in Curia dai Monsignori preposti, per avere indicazioni utili per realizzare la ristrutturazione. Trascorso un certo periodo dalla presentazione dei progetti, lo stesso Mons. mi comunicava che la commissione aveva approvato il mio progetto. I lavori sono stati terminati nel 1987 e hanno definito la strutta architettonica attuale della chiesa. Mons. Nicoli quale ringraziamento del mio impegno, mi regalò un grosso volume di Sua Santità Giovanni Paolo II che ancora conservo con grande cura e affetto.

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con mio grande rammarico ho venduto la mia casa, dove avevo passato dei piacevoli e sereni momenti. In questo mio articolo, è doveroso, da parte mia, ricordare in particolare le figure sia di Don Aldo Gusmini che di Mons. Aldo Nicoli. La venuta al paese di Casale di Don Aldo Gusmini è stata molto importante, Casale all’epoca era un luogo molto accogliente, sia per la sua splendida vallata che per la cordialità della comunità, ma statico. Don Aldo Gusmini, prete molto dinamico, in breve tempo con l’aiuto dei giovani del paese e di noi villeggianti, è riuscito a mettere in moto, con grande capacità organizzativa e intelligenza, un meccanismo di rinnovamento creando divertimento e svago per tutta la comunità, con le pesche di beneficenza, cene, serate danzanti etc. dando vita al paese. E’ stata poi la volta di Mons. Aldo Nicoli, all’epoca vicario del Vescovo e parroco di Casale di Albino il fine settimana, che in tempi rapidi ha dato corso alla ristrutturazione di mezzo paese, aveva la forza di uno ‘’Tsunami’’.


Oroscopo di Giazzi Marina

Saggitario 22 novembre / 21 dicembre

Come il glifo che lo rappresenta, il Sagittario è il segno del superamento del limite, la freccia che va sempre dritta al bersaglio. Per questo basta a se stesso, non si spacca la mente con la dialettica degli opposti, parla e non ascolta, perché non c’è niente da ascoltare che già non conosce. Buono, generoso, fiducioso, passionale ed avventuroso non si nasconde mai e risolve con la sua straordinaria energia i problemi di tutti quelli che ha intorno, senza nulla chiedere in cambio. Perché quella del Sagittario è sempre potenza del cuore che nulla vuol tenere nascosto. Sinceri, travolgenti e poco propensi a vedere i pericoli, a volte rischiano di risultare ingenui e di essere traditi, ma sanno superare anche le disillusioni senza troppe recriminazioni. Perché i Sagittario non vogliono vedere le miserie dell’animo umano e sanno in cuor loro che ad ogni problema esiste una risposta e una soluzione. L’unica cosa che proprio non sopportano e che può rattristarli è la mancanza di entusiasmo, a cui a volte le relazioni d’amore o di amicizia si infilano. In

quel caso lottano per cambiare anche l’impossibile, con l’intenzione di trasformare sassi in oro. Fino al punto di infilarsi, qualche volta, in tunnel senza troppe speranze. Sempre alla ricerca di un grande scopo verso cui dirigere la freccia, sono determinati e dotati di un ottimismo senza pari che permette loro di raggiungere mete che forse non a tutti interessano, ma che sono esclusive. Convinti di essere depositari di tutto lo scibile umano a volte sembrano un pò superbi, ma non intenzionalmente perché in realtà loro vogliono solo insegnare agli altri, magari convertendoli a verità nuove e superiori. Desiderosi di amori vivi, avventurosi e provocanti, vogliono rapporti sentimentali che aprano la mente e siano complici anche del loro bisogno di sentirsi liberi. E questo slancio dinamico e pulsante non si deve mai perdere nemmeno nelle relazioni durature e stabili, per questo preferiscono affrontare subito i nodi che si presentano nei loro rapporti affettivi, sciogliendoli con la massima rapidità.

Curiosa e poliedrica, sin da piccola studia l’astrologia moderna prima frequentando il CIDA, Centro Italiano di Astrologia e successivamente seguendo le lezioni di Luisa Morpurgo. L’incontro con l’alchimia e la spagiria la avvicina all’astrologia classica e all’astrodiagnosi. Master Reiki e Terapeuta Spagirica ed Olistica si dedica ormai da anni all’alchimia, alla cristalloterapia e alle terapie egizio essene, mettendo appunto un suo personale metodo di guarigione alchemica.

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Per informazioni: giazzi.marina@gmail.com


Previsioni per il nuovo anno ARIETE 21 MARZO I 20 APRILE

Bilancia 23 settembre I 23 ottobre

TORO 21 APRILE I 21 maggio

scorpione 24 ottobre I 23 novembre

gemelli 21 maggio I 21 GIUGNO

sagittario 22 novembre I 21 dicembre

Il 2012 per voi non è stato un brutto anno, almeno fino ad ottobre, quando Saturno, entrando nel segno dello Scorpione vi si è messo contro, portando con sé nuvole e ombre. La via si è fatta impervia specie per i nati nella prima decade. Possono esser stati i rapporti amorosi ad entrare in crisi in maniera accelerata o le complicazioni professionali a crearvi qualche grana. Sta di fatto che oltre a dover star attenti ad ogni minima uscita di denaro vi ritrovate con qualche agitazione d’animo e con situazioni di stallo da cui non riuscite ad uscire. Ma se è vero che Saturno potrà darvi qualche problema di ordine pratico, se è vero che vi obbligherà ad un estrema prudenza, se è vero che vi imporrà di non lasciar nulla di sospeso, sia negli attaccamenti cocciuti che nelle zone d’ombra della vostra mente, è anche vero che Nettuno e Plutone vi fanno l’occhiolino. Ne deriva che la fatica, il tormento, il problema e l’oscillazione di umore potrebbero trasformarsi in una grande trasformazione. In evidenza tutto ciò che non funziona, in nome di una verità che non deve essere per forza negativa.

Negli ultimi sei anni siete stati i più massacrati dello zodiaco, ma già dallo scorso anno le cose sono andate meglio e vi siete riscoperti più adulti e consapevoli. Insomma la vostra vita potrebbere aver subito notevoli trasformazioni in positivo e il 2013 si apre con belle prospettive. In piena forma e con molte cose sistemate entrate nel nuovo anno con una marcia in più rispetto agli anni passati. Le iniziative le idee e i progetti ora vanno incoraggiati, anche se a volte la fastidiosa quadratura di saturno, specie per i nati nella prima decade, potrebbe far sorgere dubbi, blocchi legati all’incertezza e paure e strane e sottili. Ma a parte qualche nube di nervosismo passeggera, la mente sarà meno complicata, il pensiero più leggero e i rari momenti di fatica o tensione saranno brevi e circoscritti. Giove nel segno vi rende energici, dinamici, grintosi, pieni di desiderio, saldi, stabili e riflessivi. Può essere che in amore si faccia sentire un bisogno d’affetto più intenso, che sognerà atmosfere di coppia più magiche e poetiche, ma non dimenticate che voi siete spiriti liberi e indipendenti.

Arrivate al 2013 con gli occhi strabuzzati e la lingua fuori. La lunga congiunzione di Saturno, la quadratura di Plutone e l’opposizione di Urano vi hanno fatto davvero soffrire. Da ottobre Saturno ha lasciato il vostro segno alleggerendovi un pò e permettendovi di sentire ancora il dolce profumo della fiducia in voi stessi e nella vita. La maggior parte di voi avrà un 2013 meno impegnativo dell’anno precedente, proprio perché la serietà, l’autocontrollo, il senso di responsabilità e la selettività anche amorosa, lasciate dal passaggio di Saturno, lasciano il posto a qualcosa di più divertente e leggero. Certo per i nati della seconda decade non sarà comunque un anno semplice, ci vorrà accortezza, scrupolo, calma e passo regolare per superarlo senza fatica. Perché se è vero che Saturno ha mollato la presa, Plutone vi spinge ancora a guardarvi dentro con sincerità, obbligando alcuni di voi a precise e puntuali analisi del proprio inconscio. Dal canto suo Urano contrario potrebbe portare qualche fatica lavorativa o amplificare qualche contraddizione di coppia. Certo il bel trigono di Giove per tutta la prima parte dell’anno dovrebbe avere buoni effetti sulla psiche e sull’umore, permettendovi anche qualche piacevole divagazione amorosa.

La congiunzione di Saturno al vostro Sole, iniziata ad ottobre, può aver comportato qualche complicazione, qualche fatica, questioni da risolvere, lotte e battaglie. Ma voi siete guerrieri fieri e combattivi e arrivate nel 2013 a testa alta. Ma se è vero che Saturno non è il massimo della leggerezza e del divertimento, se è vero che impone sempre riflessioni, valutazioni, sospensioni, concentrazioni, rallentamenti e revisioni pratiche e affettive, è anche vero che detta sempre i tempi di una messa in ordine della propria vita tutt’altro che negativa. Per quanto vi riguarda il transito del pianeta del rigore avviene in concomitanza con il trigono di Plutone che vi porta verso cambiamenti radicali ma vi da anche una forza straordinaria e una vitalità clamorosa. Ultimo transito favorevole il trigono di Nettuno che vi spinge verso nuovi modi di vedere l’esistenza, meno confusi e tormentati, più lucidi e chiari, aprendovi magari anche a dimensioni spirituali. Novità in amore, magari con la nascita di rapporti di eccezionale qualità, durevoli e profondi.

Nonostante un 2012 non proprio felice, con tutti quei piccoli fastidi creati dal transito di Venere e Giove in opposizione e dalla quadratura di Marte e Nettuno, siete riusciti a mantenervi saldi e vitali e non avete perso di vista i vostri obiettivi. Nel 2013 potrete finalmente procedere più spediti e leggeri, con un trigono di Urano che spinge verso trasformazioni e cambiamenti e porta un’accelerazione che genera occasioni e crea condizioni per novità speciali in ogni ambito. Certo i nati della prima decade sentono un po’ la quadratura di Nettuno che a volte li mette in una condizione di sottile confusione, con la mente che vaga, poco propensa a definire con nettezza i contorni del reale. Ma per tutti gli altri il 2013 merita un valutazione più che positiva. Nessun transito contro la vostra fronte alta. Potrete finalmente

cancro 22giugno I 22 luglio

capricorno 22 dicembre I 20 gennaio

Leone 23 luglio I 22 Agosto

acquario 21 gennaio I 19 febbraio

Non siete certo i segni che arrivano stanchi nel 2013. I transiti degli ultimi anni vi hanno fatto viaggiare con il vento in poppa. Certo, da ottobre l’entrata di Saturno nel segno dello Scorpione, specie per i nati nella prima decade, ha significato cambiamenti importanti che vi hanno obbligato a lasciare alle spalle un certo modo di vedere le cose in maniera abitudinaria e statica e vi hanno spinto verso punti di vista differenti. Il 2013 vi vede coinvolti nella quadratura di Saturno che se pur lenta farà sentire i suoi effetti in qualche ambito della vostra vita, evidenziandone limiti e contraddizioni. Per superare il transito del pianeta del rigore dovrete essere molto attenti, vigili, composti ed estremamente pazienti. Da evitare decisioni spettacolari, scelte impulsive, sfoghi e modi di fare prepotenti. Potrebbe esserci noia nel rapporto d’amore o blocchi sul fronte lavorativo. Qualsiasi cosa accada il consiglio è di essere umili e tenere il vostro carattere felino a bada per qualche tempo. Non siate critici con il mondo e con voi stessi e ricordate Saturno seppur faticoso è sempre positivo per coloro che non temono lo scavo, la riflessione e lo studio costante e consapevole.

Arrivate nel 2013 ben messi. Il trigono di Giove e di Saturno vi hanno regalato visioni lucide e una razionalità ordinata in relazione alle varie questioni da affrontare. Siete andati avanti, avete risolto parecchi problemi, vi siete liberati di diverse situazioni e zavorre, anche sentimentali. Saturno da ottobre è andato in quadratura e per alcuni, specie i nati della prima decade, si sono già fatti sentire i suoi effetti. È probabile che siano emersi problemi di qualche natura sia pratica, che professionale che affettiva. Certo è che state godendo anche del sestile di Urano che spinge verso cambiamenti che potrebbero rivelarsi molto interessanti, specie per voi che avete sempre bisogno di stimoli e cose nuove.Urano ribalta, rinnova, cambia trasforma, e a voi questo non spaventa affatto, anzi vi esalta. L’unico consiglio, per non sottovalutare Saturno, è di non inseguire chimere d’amore, di non lasciarsi catturare da visioni e sogni irraggiungibili ma di rimanere con la testa sulle spalle. L’incomparabile che cercate non inventatevelo la dove non c’è.

vergine 23 agosto I 22 settembre

pesci 20 febbraio I 20 marzo

Gli ultimi tre anni sono stati per quasi tutti gli appartenenti al segno scomodi e difficili. Molti di voi hanno dovuto tirar fuori una forza di carattere e una capacità di resistenza sovraumana per resistere alla quadratura di Saturno che vi ha tartassato su tutti i fronti, portando nella vostra vita fatiche di ogni genere. Il duro transito è terminato definitivamente e anche se arrivate nel 2013 un pò stanchi e provati, già sentire aria di cambiamento in positivo. La fine del transito di Saturno da spazio al bel trigono di Nettuno che sancisce una rinascita davvero speciale, che coinvolge sia le questioni pratiche che l’equilibrio psico fisico. Lo stesso Saturno ora va in trigono e restituisce con gli interessi tutto quello che ha tolto. Certo il recupero sarà progressivo, ma finalmente tornerete all’armonia con voi stessi e a stati d’animo meno agitati e tumultuosi. Un po’ meno corazzati riuscirete anche a vivere una splendida rinascita sentimentale, che forse per alcuni è già iniziata da qualche mese.

Splendido cielo con ricaduta positiva sul fronte psicologico. Saturno e Giove positivo vi permettono di fare emergere chi siete, senza disturbare, spaventare e sconvolgere nessuno, men che meno voi stessi. Se si escludono i primi mesi dell’anno, con Giove in quadratura che potrebbe imporre la necessità di sciogliere alcuni nodi e Nettuno che vi guarda dal segno dei Pesci e a tratti potrebbe farvi percepire un bisogno di evasione dalla quotidianità poco definito, l’anno dovrebbe scorrere in maniera fluida e tranquilla. Il trigono di Plutone è un chiaro segnale di forza trasformatrice, potente e rivoluzionaria, con una carica desiderante che sarebbe un vero peccato sfruttare solo nell’ambito del lavoro. Saturno, dal canto suo, vi sorride dal segno dello Scorpione, rendendovi più consapevoli, più sicuri, più saggi e più autorevoli rispetto al mondo e a voi stessi. E come ciliegina sulla torta ad Agosto il sestile di Giove vi permetterà alfine di godere di tutto ciò, in maniera rilassata e distesa e con mente leggera predisposta anche al divertimento. Magnifico anno: sarebbe un peccato lasciarlo passare senza innescare qualcosa di magico anche per la vita sentimentale.

Diciamo che gli ultimi tre anni hanno fiaccato molti di voi. La quadratura di Saturno, la congiunzione di Plutone e la quadratura di Urano hanno pesato sulle vostre vite e vi hanno costretto a far fronte a problemi di ordine affettivo e professionale. Da ottobre Saturno ha cambiato segno e la musica è cambiata. Anche se nel 2013 la quadratura di Urano impedirà ancora per un pò la svolta tanto attesa, ormai state uscendo da quel lungo periodo di fatiche, brutte sorprese e impedimenti e la vita tornerà ad essere qualcosa di piacevole da affrontare anche grazie al sostegno del sestile di Saturno che indica che il tempo della rinascita è arrivato. Inoltre il sestile di Nettuno vi dona una mente lucida che spazza via le sofferenze degli ultimi anni. Unico consiglio, specie per i nati nella seconda decade, è di impegnarsi in un’analisi profonda di ciò che si è, di ciò che si desidera e di quali sono i propri ideali. In questo modo non vi ritroverete impreparati quando giungeranno a voi quegli eventi amorosi e professionali imprevedibili che Urano sempre porta con sé.

Negli ultimi due anni molte cose si sono sistemate. Siete migliorati nella professione, avete vissuto amori anche travolgenti, avete riconquistato un’immagine di voi stessi meno vaga. Certo nella seconda parte del 2012 Giove in quadratura ha determinato qualche difficoltà e qualche insoddisfazione e ha portato a galla qualche problema, ma con il trigono di Saturno, iniziato da ottobre, siete in netto recupero. Nel 2013 avrete Nettuno nel vostro segno, transito magico e un po’ irreale che necessita di un forte contatto con la realtà per non lasciarsi prendere da sogni irraggiungibili. Ad aiutarvi a mantenere la testa sulle spalle ci pensa Saturno in trigono che vi permette di non farvi scivolare nella confusione e di canalizzare le fantasie nettuniane in progetti concreti. Nei primi due mesi dell’anno potreste soffrire ancora della quadratura di Giove che potrebbe portare qualche insoddisfazione, ma da primavera la musica cambia e vi ritroverete con significativi riconoscimenti professionali, risultati economici eccellenti e una passionalità travolgente con onde di vivacità sentimentale altissime. Non lasciatevi sfuggire l’occasione di un incontro stabile e profondo.

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L’opposizione di Saturno che negli ultimi due anni vi aveva debilitato, soffocandovi di problemi pratici di ogni tipo, da ottobre si è chiusa. Arrivate cosi nel 2013 più forti e rinfrancati e il nuovo anno sarà meno agitato e precario dell’anno precedente. Recupererete il vostro piglio guerriero, con energia più vigorosa e a tratti esplosiva. La presenza di Urano nel vostro segno potrà scatenare una voglia di mutamento e di novità come da tempo non percepivate e far nascere occasioni da prendere al volo, sia sul piano professionale che su quello affettivo. La quadratura di Plutone vi obbligherà a guardarvi dentro e ad unire ad una grande oculatezza nelle scelte uno scavo psichico attento e incalzante. Insomma il peggio è alle spalle. Gli enigmi, le complicazioni e le battaglie degli scorsi anni hanno avuto il loro esito. E se è vero che possono aver lasciato tracce o cicatrici, adesso si può fare con lucidità il punto della situazione e riprendere il cammino senza più brutte sorprese. Grande energia per voi e il ritorno della vostra anima passionale, travolgente e combattiva con la voglia di un amore che vi coinvolga in maniera totale.





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