Bergamo UP N°33

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“Se dici qualcosa che non offende nessuno, non hai detto niente�

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Oscar Wilde


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Direttore Generale michele oggioni direttore@bergamoup.it

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Fotografi matteo mottari Paolo GIanfrate Epis Lara Marco Dazzi niccolò gritti

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L’Editoriale | di michele oggioni

Porta rispetto se vuoi che te ne sia dato! Buongiorno a tutti cari lettori, Eccoci sopravvissuti anche a questo mese, anche a queste elezioni. Non voglio parlare di politica perché non è il mio settore e poi perché non se ne può più! Certo che, però, nel mio piccolo, posso capire perché l’Italia fa fatica ad andare avanti e crescere. Non voglio fare di tutta l’erba un fascio, ma tutti questi giovani ragazzi sembra che vogliano avere tutto subito, senza fare il minimo sforzo, porgendosi con arroganza ed insufficienza per cercare d’imporsi. Non hanno obbiettivi precisi e sembra che il divertimento sia la cosa più importante. La colpa ovviamente è anche della società, che inculca pensieri e modi di fare del tutto sbagliati. Ma è la poca personalità che induce a lasciarsi trasportare. Voglio raccontare una mia esperienza vissuta all’interno della redazione: il 14 febbraio ho organizzato l’evento “bergamoup love” per presentare la nuova sede ed in onore della festa degli innamorati avevo pensato di invitare il vocalist Andy Love per accompagnarci durante la serata con la sua musica. Nonostante un contratto scritto, letto e firmato tra noi e lui ed il suo agente e amico Giacomo quella sera Andy Love non si è presentato per “problemi famigliari” (così dice). La sua mancata presenza

per problemi potrebbe essere capita e giustificata se non fosse che, oltre ad essere stata rovinata la serata, questo mezzo uomo con quattro tatuaggi da duro non si è fatto più sentire né vedere (nonostante le mie svariate mail con la richiesta di un incontro) né da me né da nessun mio collaboratore. Anche io sono un giovane di 34 anni di sbagli ne ho fatti tanti, di strada ne dovrò fare ancora tanta però certe cose non le concepisco. Bastava una telefonata da uomo spiegando la situazione, scusandosi per l’inconveniente. Ma no, niente!! E così tante altre cose! I problemi si risolvono parlando, guardandosi in faccia e stringendosi la mano. Fare finta di niente e mandare avanti al proprio posto altre persone è sinonimo di superficialità e poca professionalità (visto che si credono tutti professionisti). Quello che si deve capire è che l’Italia è in mano ai giovani e a chi se lo merita è bene lasciare spazio e dare la possibilità di mostrare le menti fresche e innovative ma mantenendo i piedi per terra ed ascoltare sempre gli insegnamenti dei genitori e dei nonni saggi. Ogni giorno si possono imparare sempre cose nuove ma la cosa più importante è portare rispetto se vuoi che te ne sia dato! BERGAMOUP Michele Oggioni


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in copertina bergamoup: Alessandro Zamuner

sommario

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VISTO DA NOI

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STORIA DI COPERTINA

pag.

8

Redazionale

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Selezione d’Autore

Osteria del vino buono I veri sapori beegamaschi

L’INDIPENDENZA

pag.

Redazionale

pag.

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SPORTELLO GIOVANI

pag.

Mr. Pink

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Sistema statalizato e ladro Sempre più stretto il cappio al collo dei contribuenti

Legal Card Service la soluzione hai tuoi problemi legali

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BIANCO E NERO

pag.

pag.

18

Nopn siamo Choosy Societa spietata che non lascia spazio alle idee

Alessandro Zamuner Alla guida del successo

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46

60

Arti o meglio....(arte)

Tra mutuo e studio Lenti di ingandimento della speranza

Caffè

CINEMA

pag.

Redazionale

pag.

22

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Speciale Fotografi

Django Unchained

Perfetta catarsi per riscrivere la storia

Studio Weber, Eros Carera, Mark Hers TENDENZE

pag.

SI SALVI CHI PUÒ

pag.

34

DALLA VOSTRA PARTE

pag.

Le banche devono risarcire ... NATUROPATA

Come correggere quelle cattive abitudini... S. Pietroburgo

Pulire Con cosa? qual’è il detersivo migliore? Quali da evitare? ECONOMIA REALE

pag.

Troppi vantaggi a favore dei concorrenti stranieri Legislazione inadeguata ...

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72

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OCCHIO ALLA SPESA

pag.

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Appuntamenti

CHEF MASSIMO

pag.

pag.

“Città maledetta” di Pietro il Grande...

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Sfoglie di pasta con carciofi e gamberi

IN VIAGIO CON PAMELA

pag.

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AGENDA

pag.

Sentenza della Cassazione 19/10/12

pag.

38

Primavera estate

La ricreazione è finita 14 milioni e mezzo di persone non hanno votato cioe il 28,5%

36

64

EVENT

Bregamo up Setai Cielo M’Io Primo Piano OROSCOPO

pag.

94

Acquario


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storia di copertina

ALESSANDRO ZAMUNER Alla guida del successo

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di Nadia Cambogia photo Marco Dazzi


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lessandro Zamuner è di Montecchio Maggiore, un comune in provincia di Vicenza, e ha trentadue anni. Trentadue anni segnati da una grande passione, quella per le auto da corsa. Fin da piccolo passava le sue giornate guardando le gare dei campionati di formula 1 in compagnia di parenti e amici, appassionandosi ad ogni curva e agli strepitosi sorpassi per guadagnare i primi posti, consapevole del fatto che quello sarebbe stato il suo futuro, in qualche modo, e che mai si sarebbe allontanato dal mondo delle gare automobilistiche.

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Una passione che lo portò a lavorare strenuamente per riuscire a raggiungere il suo primo obiettivo: acquistare la tanto desiderata Porsche, un ottimo strumento sul quale applicare le proprie conoscenze. E ci riuscì perché alla consegna delle chiavi non poté fare a meno di testare le numerose possibilità che un’auto del genere poteva dare. Fu così che all’inizio la utilizzò per strada per puro divertimento, una strada che però aveva i suoi limiti, soprattutto in fatto di velocità. Per questo motivo si avvicinò ai circuiti e qui si aprì un mondo, grazie alla Formula Club, l’attività amatoriale organizzata dal Porsche Club Italia, che permette agli appassionati e possessori Porsche di provare in tutta sicurezza la propria vettura stradale e di avere un primo approccio con la pista.


storia di copertina

Il suo più intimo desiderio venne realizzato: finalmente poteva correre sul serio, sperimentare, raggiungere alte velocità, migliorarsi. Un miglioramento talmente evidente che lo portò a gareggiare non solo contro coloro che possedevano la sua stessa passione, ma contro dei veri e propri professionisti, partecipando per la prima volta nel 2012 ad una competizione: il Campionato Italiano di Formula Club, una specialità riservata alle sole vetture stradali a cui in media partecipano 80 sportivi provenienti da tutta Italia. L’edizione del 2012 era divisa in cinque delle sei solite classi, dove ogni classe indica il livello e il tipo di automobile con cui si corre, e Zamuner, alla guida della sua GT3 RS 3.8 del 2010, durante tutti i circuiti è riuscito sempre a qualificarsi nelle prime posizioni della graduatoria. Questi risultati l’hanno portato al primo posto della classifica finale per la sua categoria: un esordio vittorioso che lo ha reso un pilota a tutti gli effetti.

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Oggi Alessandro fa parte del team Bonaldi Motorsport che gli ha permesso, quest’anno di fare il salto di categoria: dalle vetture che possono anche circolare per


strada alle Porsche da competizione, utilizzabili solo in pista. Si tratta di auto dall’assetto completamente diverso: monoposto, prive di ABS e di tutti quegli accessori, superflui per l’uso in pista, che generalmente invece caratterizzano le vetture da strada. Con questo tipo di auto ha già in programma di partecipare al Trofeo GT Open Cup, una serie di accattivanti gare Endurance, dove farà di tutto per ottenere ottimi risultati. L’auto che guiderà sarà una 2008/2009 del team Bonaldi Motorsport, personalizzata dallo stesso Zamuner con una suggestiva stampa di un joker sul tetto della stessa. I pronostici sono decisamente favorevoli: le prove libere eseguite a febbraio e marzo sulle piste di Castrezzato (Brescia) e Adria (Rovigo) gli hanno dato grandi soddisfazioni, superando ogni aspettativa. Zamuner ha dimostrato infatti di saper condurre al meglio un tipo di auto molto diverso rispetto a quello guidato fino ad ora, risultati che hanno alimentato le sue speranze e quelle di tutto il Team Bonaldi. D’altra parte il pilota ama la competizione, soprattutto quella con se stesso e le proprie capacità: il suo obiettivo primario è quello di mettersi in gioco, sempre. La grande forza di volontà lo stimola a dare sempre il meglio in ogni cosa che fa e soprattutto a sperimentare l’inesplorato, a non fermarsi agli obiettivi già raggiunti, ma a porsene sempre di nuovi ed entusiasmanti.

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Zamuner, infatti, è un tipo razionale: non vuole gesti scaramantici prima della gara, ma solo tanta concentrazione e voglia di vincere dando il meglio di sé. Alla domanda riguardo ai suoi sogni nel cassetto risponde con semplicità guardando agli ultimi successi e alla sua


storia di copertina

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vita ormai inevitabilmente legata ai motori, augurandosi di poter continuare a fare quello a cui tutt’ora si sta dedicando, ma sempre rinnovandosi. Alessandro passerebbe tutto il suo tempo sulle piste e alla guida della sua macchina, ma è ben consapevole che vivere di questo ora non è possibile quindi si “accontenta” di trascorrere ogni minuto libero tra i circuiti, con il volante tra le mani, per riscoprire ogni volta quel tanto bramato brivido che spesso solo l’alta velocità può regalarti.


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Antica Osteria del vino Buono I veri sapori bergamaschi di Nadia Cambogia photo Marco Dazzi

U

na passeggiata in Città Alta è sempre suggestiva, a qualsiasi ora e in qualunque stagione. Due passi nelle strette vie, tra gli antichi negozi, ancora meglio se in compagnia. Da ogni angolo giunge un profumo diverso che ti attira a sé e che, senza che tu possa farci nulla, ti convince: è l’orario di cena e nessuno può resistere agli intensi aromi che trovi all’angolo di Piazza del Mercato delle scarpe. Potevi aver già deciso o meno di non cenare a casa questa sera, ma ormai è già deciso e senza indugio ti avvii verso la timida luce che dalle grandi vetrate dell’Antica Osteria del Vino Buono ti chiama a sé. Ed è così che entri interamente in terra bergamasca, nel passato, in un posto fatto di storia, di quadri antichi di artisti locali, di vecchie fotografie e di oggetti delle case di un tempo. L’ambiente è rustico ma ricercato, tutto ciò che vedi ti dà la sensazione di solidità, forza: dalle grandi e generose mani di Gigi Radaelli, il proprietario, ai massicci tavoli di una volta accompagnati da forti sedie, di quelle che resistono ad una buona mangiata.

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Gigi è un po’ come la sua osteria: semplice ma sicuro di sé, di poche parole ma tanti fatti, con i buoni piatti che offre ai suoi commensali. Sono ormai sette anni che, insieme alla moglie Lori e con l’aiuto della figlia Gloria, gestisce


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l’Antica Osteria a Bergamo Alta nella quale riversa l’esperienza di anni e anni nel settore della ristorazione. La sua è un’Osteria totalmente bergamasca perché tutto ciò che qui puoi mangiare risale alla nostra tradizione: dagli antipasti con i ricchi taglieri di affettati con carne di cavallo, di maiale, ma anche di asino con il salame fatto in casa; i primi piatti con i gustosi casoncelli, le foiade e gli gnocchi di zucca; lo stinco e il coniglio, l’arrosto oltre a polenta e osei in stagione di caccia. Tutto questo e molto altro per una cucina dove ogni cosa è di origine controllata, cucinata dalle abili mani di un cuoco bergamasco doc, e dove la maggior parte degli alimenti è fatta in casa, come le marmellate e le mostarde, ma anche tutti i dolci, gelati e in particolar modo la buonissima Smaiasa, la torta fatta con farina gialla e frutta secca, tipica delle nostre zone. Le parole d’ordine all’Antica Osteria quindi sono qualità e cucina bergamasca, un connubio mai così perfetto, anche quando di parla di pane e di formaggi, con taglieri di taleggio, di formaggio di capra, di stracchino e formaggella. Grande importanza però viene data, ovviamente, anche al vino con un’ampia scelta che spazia dai più noti vini bergamaschi a quelli francesi, ma non solo. Gigi offre ai suoi clienti anche il servizio al calice, concedendo la degustazione di vini pregiati ma costosi di cui non è necessario acquistare l’intera bottiglia. Ciò è permesso grazie a un modernissimo macchinario che permette attraverso l’azoto la conservazione dei vini e lasciando ai clienti la possibilità di degustare più etichette diverse e tutte pregevoli. Oltre a tutto questo, nel suggestivo ristorante di Città Alta viene offerta un’attenzione particolare a coloro che soffrono di celiachia: Gigi, conoscitore del problema, sa


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consigliare i piatti giusti, assicurando una preparazione delle pietanze che rispetti le ferree norme relative a questo tipo di intolleranza. Riscoprire i piatti del nostro territorio è una prerogativa della famiglia Radaelli: all’Antica Osteria del Vino Buono non osi dunque entrare chi vuole una fetta di pizza, un piatto di spaghetti al pomodoro, un tagliere di prosciutto cotto e crudo o qualsiasi altra pietanza che non faccia parte della tradizione culinaria bergamasca. Un rischio che non sussiste già dal momento in cui si varca l’antico uscio per accedere nel ristorante, perché resistere al leggero profumo del buon vino, della calda polenta appena tolta dal fuoco e della carne ben cucinata che ancora rosola in padella è estremamente difficile, se non impossibile.


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Antica Osteria del Vino Buono Piazza Mercato delle Scarpe - Bergamo Alta Tel: 035.247993 Mail: osteriadelvinobuono@libero.it Orari: 12 - 14.30 e 19 - 22.30 in settimana 12 - 15 domenica; 19 – 23.00 sabato chiuso il lunedÏ e il martedÏ a pranzo


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ARTI o meglio….(arte)

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ecidere di uscire a cena con me è sempre una dura lotta, ma questa sera mi hanno convinto ed ho accettato di mettere in bella mostra tutte le papille gustative che avevo a disposizione e in pochi minuti siamo arrivati in quel di Via Previtali. Davanti ad un cancello chiuso ed un citofono da condominio dove “suonare” per poter mangiare, la prima sorpresa è un parcheggio privato in pieno centro!!!!! Credo si parta già bene. Prima ancora di smarrirsi nel parcheggio si apre una porta ed un’ombra umana ci invita ad entrare. Già si respira cortesia e “mestiere”. La sala da pranzo è vuota e sono le ore 21, ma l’impressione è che ci stessero aspettando (non avevamo prenotato). Bene! Grandi tavoli anche per due, gli spazi giusti ed una mise essenziale. Il bianco padroneggia, dalle lunghe tovaglie, alle pareti, come pure una grande composizione di rose al centro della sala, ed un “particolare” vasone di gigli bianchi di cui ne riparleremo poi!! Ad un certo punto la faccenda si fa interessante: d’abitudine la signora è in sala ed il marito cuoco è a spadellare…….. “nossignore” qui è esattamente il contrario. Forse è per questo che nei diversi piatti che ci hanno servito, ho trovato molta delicatezza, merce rara di questi tempi. Quasi, se non totale assenza di aglio in una serie di antipastini che andavano da un croccante polipo con alghe e wasabi ad una singola ma stupenda alice marinata, un frittino passato in farina di riso (celiaci all’attacco), ad una cappasanta con una salsa di carote nere e non solo.

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Si decide di passare direttamente al secondo: rana pescatrice

con radicchio di treviso e branzino con rape stufate e chips di patate violette, finalmente non il solito branzino-ronzino. Ci mancava solo di leccare il piatto. Questa volta ci siamo trattenuti. Dulcis in fundo……… il DOLCE. No! Non ancora perché arriva prima “l’avvicinamento al dolce”. OH SIGNUR non solo papille alle stelle ma anche la mia povera glicemia. Quindi…DOLCE: una cassata rivisitata molto dolce (come deve essere una cassata) ed un tortino al cioccolato di origine fiorentina, purtroppo un po’ troppo freddo per poter cogliere le sfumature di tutti i suoi potenti cacao. Per quanto riguarda il caffè non posso dare indicazioni semplicemente perché non lo abbiamo bevuto. Stasera si dorme!! Nota positiva anche per quanto riguarda il bere. Alla mia richiesta di un solo bicchiere di vino, pensando ai famigerati PUNTI sulla via del ritorno, mi è stata aperta un ottima bottiglia di Sauvignon Altoatesino e lasciata comunque a disposizione sul tavolo. Ammetto di averne approfittato ancora ( tranquilli non ci ha fermato nessuno) . HAI HAI HAI però non è tutto rose e fiori………eh già perché proprio di fiori si tratta!!!!!! I famigerati gigli bianchi di cui parlavo prima….BELLI, BELLISSIMI, ELEGANTISSIMI, ma…….estremamente profumati, quasi a ricordarci che prima o poi di qualcosa dovremo morire. (speriamo non mangiando) TIE’!! Mr. Pink 2


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Sweetevents è un’idea QSgrafica

grafica

PRIMA DI OGNI EVENTO

Per rendere indimenticabile un momento ci vogliono diversi elementi che possano essere sia di ispirazione che basati sulla serenità di una scelta. Sweetevents raccoglie tutta l'esperienza che parte dalla stampa degli annunci di un evento importante come il matrimonio ed arriva all'organizzazione del ricevimento. La forza di un gruppo che mostra con la propria esperienza un cardine su cui fare ruotare l'attenzione del successo per lasciare un ricordo che sarà indelebile nel tempo.

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ariano Apperti è mosso da un’indomita passione per la fotografia che estrinseca nei suoi studi fotografici a Milano Marittima e nei suoi viaggi itineranti per tutta l’Italia e alcune città d’Europa, sapendo ricercare ogni volta un’atmosfera di complicità con chi é fotografato, fermando magicamente attraverso l’uso della luce l’attimo fuggente della vita.


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www.fotostudioweber.it/ https://www.facebook.com/pages/Foto-Studio-Weber-phMariano Telefono (+39) 0544 99 42 23---(+39) 3356454102 E-mail info@fotostudioweber.it


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Eros Carera F

Fotografo

otografo con grande interesse per le persone,con l'impiego di luci e ombre, styling e posa cerco di mostrarne e presentarne sempre la parte migliore. I miei interessi fotografici girano intorno alla fotografia beauty, ritratto, fashion, glamour. Sono sempre aperto ad idee individuali e lavoro molto volentieri con modelle amatoriali e con professioniste.

Non sono un professionista, per il momento non voglio esserlo per la paura di perdere la mia spontaneitĂ . Il desiderio di scoprire, la voglia di emozionare, il gusto di catturare, tre concetti che riassumono l'arte della fotografia. Lavoro in digitale, con equipaggiamento Nikon professionale, lampade flash da studio ed accessori vari. Elaboro in postproduzione tutte le mie foto, ma non le altero.

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Eros Carera


Eros Carera https://www.facebook.com/eroscarera 25

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fotografie di Mark Hers

Light painting Fotografare al buio

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Light Painting ossia “Disegnare con la luce”, è una tecnica fotografica che permette di “dipingere” il nostro soggetto controllando con maestria una sorgente luminosa, proprio come se essa fosse un pennello.


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Fotografi


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Il Miracolo della Madonna delle Lacrime di Cristiana Ghione photo Paolo Gianfrate

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omenica 3 Marzo in una domenica assolata e tiepida, si è svolta a Treviglio, la tradizionale rivisitazione storica : “Miracolo si grida”. Con il solito entusiasmo e partecipazione i cittadini si sono prestati a fare da “ attori” in questa manifestazione molto amata ormai arrivata alla sua 14^ edizione.

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Con quasi 200 comparse coinvolte, cavalli e sbandieratori tutti in abiti ispirati allo stile cinquecentesco disegnati dal gruppo Bartolomeo Colleoni di Martinengo, lo spettacolo è andato in scena con una grande affluenza e approvazione da parte del pubblico astante.

La storia narrata è avvenuta nel 500 che segnò un periodo particolarmente infelice per Treviglio: già nei primi anni del secolo fu vittima delle contese tra Veneziani e Francesi. Nel 1509 i Veneziani saccheggiarono e depredarono il Borgo, appiccandovi diversi incendi che uccisero persone e distrussero edifici e ricchi patrimoni librari e documentari. Cacciati i Veneziani dai Francesi, la Gera d’Adda diventò oggetto di conquista per Carlo V di Spagna presente a Milano e al quale i Trevigliesi chiesero protezione, suscitando le ire dei Francesi, che, guidati dal generale Odetto di Foix, visconte di Lautrec, decisero di muovere battaglia contro Treviglio.


La sera precedente l’attacco da parte delle truppe francesi, i Trevigliesi, ormai allo stremo delle forze e consapevoli di non essere in grado di resistere all’assedio, si riunirono in preghiera intorno ad una immagine della Madonna col Bambino, dipinta su una parete del Monastero delle Agostiniane. All’alba del 28 febbraio 1522 il dipinto cominciò a versare lacrime inducendo i fedeli e le monache lì riuniti a gridare: “Miracolo!” Il clamore della folla giunse fino al generale Lautrec e ai consoli della Città i quali, convenuti sul posto, constatarono la prodigiosità dell’evento. Il Generale depose e fece deporre le armi e le insegne ai piedi dell’immagine risparmiando il Borgo dal saccheggio e dalla distruzione.

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Il 1° giugno dello stesso anno il Comune deliberò che l’ultimo giorno di febbraio fosse proclamato festa civile. Il Santuario della Beata Vergine delle Lacrime venne edificato tra gli ultimi anni del secolo XVI e i primi del XVII: nel 1619 con solenni cerimonie, venne qui traslata l’immagine miracolosa ed ogni anno, l’ultimo giorno di febbraio, dopo quasi cinque secoli , si commemora ancora.


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i Trevigliesi ricordano l’evento con riti religiosi e civili, che vedono sempre una straordinaria partecipazione di persone, grazie anche alla Pro Loco di Treviglio che ne cura l ‘organizzazione.

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A questo si aggiungono mercatini, bancarelle di caramelle, oggettistica ed altro che hanno reso la giornata un passatempo per i Trevigliesi e non dove al sacro si è unito il profano, per ricordare il miracolo che ha salvato la popolazione in una giornata vissuta nella collettività e nel divertimento.


Si salvi chi può

Primo partito in Italia

La ricreazione è finita.

28,5% ovvero 14milioni e mezzo di persone non hanno votato. di Stefano Salvi

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così, si è realizzata come molti, io compreso, si auspicavano, l’indiscutibile e schiacciante vittoria di tutte quelle persone che schifate, deluse, incazzate, demoralizzate, non hanno votato, hanno votato scheda bianca o nulla. Questa premessa è d’obbligo in quanto, il mese scorso da queste colonne ho invitato i lettori a disertare le urne per mandare un segnale preciso, che “il tempo della ricreazione è finito” e che con queste elezioni il messaggio da inviare è il ricambio di un’intera classe politica falcidiando i vertici obsoleti dei partiti per poter avvantaggiare il ricambio generazionale. Non a caso parlo di “vertici politici” perché tutti coloro i quali scelgono la strada dell’astensione non vogliono l’annullamento dei partiti, come invece vorrebbe Grillo, che porterebbe la mancanza di democrazia, ma bensì un’attenta, oculata, responsabile,

onesta, intelligente, gestione della cosa pubblica e soprattutto una vera politica economica e sociale che possa finalmente rilanciare questo paese dalle enormi potenzialità, frenato e sotterrato da una vera e propria “banda” di governanti che lo ha ridotto nello stato in cui siamo. Il non voto, o similare, non è anti politica è politica, perché finalmente si capisca fino in fondo che questa scelta è politica reale in quanto proprio il non andare a votare è di per sé un vero e proprio voto, una vera e propria presa di coscienza, un atto di realtà di fronte agli eventi. L’andare a votare proprio perché ci si senta obbligati, o per non far vincere l’altro schieramento non essendone convinti, questo è un atto di qualunquismo, perché non manda nessun messaggio e non vuole prendere le distanze da tutto ciò che è sotto gli occhi


di tutti. Votare “il meno peggio” è l’umiliazione della facoltà di voto. Andare alle urne non convinti solo per votare contro “altro” è l’apoteosi del qualunquismo, in quanto si toglie peso specifico alle scelte che ognuno di noi deve avere il coraggio di fare. Il risultato di tutto ciò ha del clamoroso, infatti, per la prima volta dal dopoguerra ad oggi il 28,5% degli aventi diritto al voto ha scelto di non esprimersi perché non adeguatamente rappresentato dalla classe politica.

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Un esercito di ben 14milioni 500mila persone su 50milioni ha scelto questa strada. È in assoluto il primo partito in Italia! Grillo infatti si è aggiudicato il secondo posto con solo il 25%. Questo è il vero dato su cui riflettere, questa è la realtà e lo specchio del nostro paese. La classe politica, da questo momento, non potrà più assolutamente prescindere da questo nuovo partito che senza proclami, senza leader, nell’assoluto silenzio delle urne, si è aggiudicato il primato, che dovrà far riflettere e passare notti insonni a chi pensa che il non esprimersi sia solo un semplice voto di protesta


dalla vostra parte

Le banche devono risarcire i titoli spazzatura Sentenza della cassazione del 19 ottobre 2012 Paola Bianchi Cassina Avvocato Civilista del Foro di Bergamo Presidente Unione Bergamasca Consumatori unioneconsumatoribg@alice.it di Paola Bianchi Cassina

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osì ha stabilito la Corte di Cassazione con un provvedimento che ha ridato speranza a tutti i risparmiatori che avevano investito i loro sudati risparmi in Bond argentini, Parmalat, Cirio e Giacomelli Sport. La sentenza della Cassazione costituisce infatti un fondamentale sostegno per le azioni che i consumatori coinvolti nei default vorranno intraprendere al fine di recuperare le somme investite in titoli dimostratisi “carta straccia”. È importante sottolineare i principi espressi dalla Corte nella suindicata sentenza in relazione agli obblighi informativi della Banca nei confronti del cliente. Gli articoli 21 del T.U.F. (D.Lgs. n. 58 del 24/02/1998) e 29 Reg. Consob n. 11522 del 1998 prescrivono l’obbligo a carico della Banca di informare il risparmiatore circa la natura, i rischi e le implicazioni di ogni specifica operazione di investimento. Le Banche hanno utilizzato alcuni luoghi comuni per giustificare il loro inadempimento alle suddette prescrizioni, ma la Corte ha decisamente smontato le argomentazioni usate dalle stesse con le seguenti motivazioni: 1) le Banche affermano che non esistono obbligazioni “sicure” e che pertanto nessuna responsabilità può essere loro addebitata in caso di “perdite” dovute al default dei titoli. La Corte mette in evidenza che, se così fosse, sarebbero superflue le cautele imposte dall’ordinamento alle Banche a protezione degli interessi dei risparmiatori, con tutto il corollario di obbligazioni poste a carico degli intermediari, per la natura intrinsecamente aleatoria di ogni investimento in strumenti finanziari; 2) le Banche sostengono di non essere obbligate a particolari obblighi di informazione nei confronti del risparmiatore in relazione ai titoli “Cirio” e “Parmalat”, in quanto sostanzialmente convenienti e privi di preallarme default. La Corte, specificando chiaramente che il giudizio sulla convenienza

economica dell’investimento spetta all’investitore e non alla banche, precisa l’obbligo posto a carico delle stesse dal suindicato art. 21 del T.U.F. di “comportarsi con diligenza, correttezza e trasparenza, per servire al meglio l’interesse dei clienti che devono essere informati sulla natura, sui rischi e sulle implicazioni della specifica operazione, così che l’investitore possa effettuare consapevoli scelte di investimento o disinvestimento; 3) le Banche sostengono di essere esonerate dall’obbligo di valutare l’adeguatezza dell’operazione nel caso in cui l’investitore non abbia fornito informazioni sui propri obiettivi di investimento e sulla propria propensione al rischio. La Corte precisa invece che le Banche devono dedurre questi dati da tutte le notizie sul risparmiatore di cui sono in possesso come, ad esempio, l’età (a quanti anziani sono stati appioppati i “titoli spazzatura”?), la professione, la presumibile propensione al rischio alla luce delle operazioni pregresse e abituali. In conclusione, la decisione della Cassazione è di enorme importanza, non solo perché entra nel merito della valutazione, da parte delle banche, della propensione al rischio di chi effettua investimenti, ma sancisce l’obbligatorietà delle stesse di informare da subito i clienti su tutti gli aspetti dell’operazione e di tenerli costantemente aggiornati, soprattutto per quanto riguarda il livello di rischio. Il mondo della finanza (e quindi chi lavora in banca) sapeva da tempo i rischi che correvano certe obbligazioni, vedi quelle argentine: non dirlo ai clienti è stata una colpa gravissima e tale da giustificare e sostenere le azioni che i consumatori coinvolti nei default vorranno intraprendere al fine di recuperare le somme investite. Vi aspettiamo presso la sede dell’Unione Bergamasca Consumatori in Bergamo Via T. Tasso - 82. Le premesse per recuperare somme perdute ci sono tutte, proviamoci!!


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il naturopata

Come correggere quelle cattive abitudini... Impariamo a rispettare i giusti ritmi biologici

Doctor of Science in Naturopathy e Naturopata Heilpraktiker. Diploma di Agopuntura e Medicina tradizionale Cinese nel 1991. Certificato in Omeopatia, Fitoterapia e Medicina Funzionale. Inizio studi legati allo psicosomatismo e metodologia di lavoro sul corpo dal 1992. Riflessologo.

di Pierdomenico Locatelli

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e vogliamo mantenere o riprenderci la salute, è opportuno, con un po’ di buona volontà iniziare a mettere in atto dei cambiamenti per correggere quelle cattive abitudini del nostro vivere quotidiano che ci hanno portato a deteriorare il nostro corpo e la nostra mente. Occorre cambiare una cosa alla volta, ma è necessario anche essere determinati nella nostra azione.

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Quando decidiamo di modificare qualche cosa della nostra vita, è indispensabile che il nostro impegno sia forte e determinato per 21 giorni, dopo di che tale modifica viene registrata e quindi, possiamo passare ad un obiettivo successivo. Decidere di voler modificare carattere ed abitudini non è facile ma non è neanche impossibile. Provate a pensare di poter cambiare un lato negativo del nostro carattere o comportamentale al mese, in un anno potremmo cambiare dodici situazioni negative ecc. Se riuscissimo a fare questo, la nostra condizione di vita potrebbe migliorare sotto tutti gli aspetti in poco tempo. I due elementi costitutivi primordiali della vita sono: energia e materia strutturata. Un organismo con metabolismo perfettamente funzionante produce quantità equilibrate di

energia per il sostentamento , e di materia per la crescita ed il rinnovamento strutturale. Il tronco encefalico è una struttura nervosa ed è un “regolatore” dei ritmi che mantengono in vita ogni struttura: ritmo sonno veglia, ritmo del respiro, ritmo della fame e della sete, ritmo cardiocircolatorio, ritmo intestinale e ritmo della termoregolazione. La ritmicità del tronco è sempre supportata dal sistema endocrino, in particolare dall’ipotalamo che è collegato con l’ambiente esterno attraverso il nucleo sovra chiasmatico, il quale, riceve informazioni sensoriali attraverso la retina (LUCE - BUIO). Gli orari e i ritmi sono regolati in corrispondenza delle nostre funzioni. Il mattino con il levar del sole, assistiamo ad un aumento degli ormoni surrenalici e tiroidei per poter essere pronti a rispondere alle sollecitazioni, durante lo stato di veglia. Dalle ore 15 inizia la diminuzione degli ormoni dello stress e la progressiva attivazione degli ormoni di “recupero”; alle 3 di notte questo processo raggiunge il massimo. Tutto questo permette all’organismo di mantenersi in equilibrio, ed ecco perché, per non entrare in una condizione di stress continuo che porterebbe nel tempo a grossi squilibri ormonali e di conseguenza a sviluppare una patologia, è necessario iniziare a rispettare i giusti ritmi biologici. Ciò significa andare a dormire non oltre le ore 23 circa e alzarci dalle ore 7 alle 8 circa. La cosa più semplice per verificare ciò che ho appena scritto è chiedere a chi fa i turni di lavoro la notte come sta e come vanno le sue funzioni biologiche: sonno, intestino ecc. Quindi, se vogliamo iniziare a sentirci meglio, è necessario mettere in pratica questo primo consiglio e dopo 21 giorni d’impegno, inizieremo a vederne i benefici risultati


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in viaggio con pamela

San Pietroburgo

la “città maledetta” di Pietro il Grande, 400 isole, ponti e.... notti bianche di Pamela Zonca

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ietro il Grande aveva un desiderio: costruire una città che fosse la finestra sull’Europa, uno strategico sbocco commerciale, per questo nel 1703 edificò San Pietroburgo. Chiamata “la città maledetta” perché costruita su di una palude che per bonificarla persero la vita più di 30mila persone, oggi San Pietroburgo è una delle città più belle della Russia e del mondo. Qui si mescolano armoniosamente passato e presente, cultura russa con quella europea, vecchio e nuovo. Nel mondo è conosciuta come la “Venezia dell’est” per i numerosi canali che collegano la città attraversata dal fiume Neva, e per i ponti che collegano le varie isole, in tutto sono 400 che compongono la città. La particolarità sta nel fatto che all’una di notte alcuni di questi ponti si alzano, permettendo il transito alle grandi navi per poi riabbassarsi alle 5 del mattino e se ci si dimentica si rischia di rimanere bloccati dall’altra parte della città, perché né mezzi pubblici né privati possono transitare. Di giorno è possibile fare una mini crociera sul fiume e vedere la città da un’altra prospettiva; si può ammirare la fortezza di San Pietro e Paolo, al cui interno si trova la chiesa dei due Santi; qui è sepolta, nelle tombe di marmo bianco, la famiglia Romanov. All’interno della fortezza vi sono le carceri, in cui un tempo venivano detenuti i prigionieri, il museo storico della città e il museo della zecca e una delle tante statue che raffigurano Pietro il Grande. Questa però è particolare, perché si dice che facendo una foto seduti sulla statua si trovi il fidanzato/a entro l’anno (chi scrive vi garantisce

che non è assolutamente vero). L’Hermitage, considerato uno dei musei più belli al mondo, racchiude opere di immenso valore di artisti come Monet, Picasso, Van Gogh, Leonardo, Botticelli... impossibile ammirare tutte queste meraviglie in un giorno solo. Il museo è allestito nei quattro palazzi che un tempo erano gli appartamenti dei reali. Sicuramente, dei quattro, il più bello è il Palazzo d’inverno, residenza invernale degli zar, in stile barocco, ricco di stucchi e decori naturalmente dorati. Tra le tante chiese che vi sono a San Pietroburgo la più particolare è la “Chiesa del Sangue Versato”, così chiamata perché costruita in memoria dell’imperatore Alessandro II che fu assassinato da un gruppo terroristico nel 1881. Il museo Russo, per chi ama questa arte e questa cultura, racchiude 400mila opere che raccontano la storia della Russia dal X secolo ad oggi. La strada principale della città é la Nevskji Prospect, 4 km lungo cui si susseguono negozi dove fare shopping, ristoranti dove gustare piatti della cucina russa e internazionale. Da non perdere i blinì, preparati in tutti i modi, dolci e salati, molto simili alle nostre crepes e il borsh, una deliziosa zuppa di cavolo rosso servita con della panna acida. Una città nordica San Pietroburgo e per questo anche qui vi sono le notti bianche. Da maggio ad agosto il sole non tramonta mai, ci sono ben 18 ore di luce. Un’atmosfera unica, sicuramente il periodo migliore per visitarla


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occhio al prodotto

Pulire

Con cosa? Qual’e il detersivo migliore? Quali da evitare. di Dazzer H.

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ome scegliete il detersivo per il bucato? Qual’è quello meno nocivo? Dite la verità, quanti di voi di fronte allo scaffale della miriade di flaconi di detersivi per lavatrice/a mano/delicati/colorati/ sintetici/scuri e chi più ne ha più ne metta, non si è trovato in difficoltà nello scegliere il prodotto “giusto”? E cosa ci ha spinto a mettere nel carrello proprio quell’articolo? Sicuramente, la pubblicità ha spinto in qualche modo la nostra scelta… Quanti di voi avranno aperto i tappi e annusato l’odore??? Quanti di voi hanno girato la confezione per leggere cosa ci è scritto? Il tempo che noi dedichiamo alla spesa è molto limitato e non tutti abbiamo la possibilità di verificare e analizzare tutti gli ingredienti di un semplice detersivo. Invece spesso basterebbero delle piccole accortezze per scegliere il detersivo da usare nel rispetto dell’ambiente ma soprattutto migliore per noi stessi e per i nostri piccoli. Come fare quindi per riconoscere il giusto prodotto, che non aggredisca l’ambiente, la pelle, ma che lavi quei bavaglini e quei body che sembrano aver attraversato un campo di fragole mature? Ecco a voi 10 suggerimenti per leggere al meglio le etichette dei detersivi e sopravvivere in questa giungla. (Ricordatevi che gli ingredienti messi ai primi posti dell’elenco sono contenuti nel prodotto in maggiore quantità). 1. Evitate ingredienti che contengono il suffisso TH: potrebbero essere di origine vegetale, ma sicuramente gli è stato “attaccato” un qualcosa di petrolchimico (avrete tutti sentito nominare il famoso SodiumLaureTHSulfate). Per lo stesso motivo, evitate anche la parola ETERE o ETOSSILATO (tipo Cocco Etere Solfato di Sodio).

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2. La FORMALDEIDE spaventa tutti, in quanto è causa di arrossamenti, asma e dermatiti: a questo proposito alcuni detersivi, ma soprattutto cosmetici, potrebbero contenere degli elementi che rilasciano formaldeide anche nel tempo. Vi suggerisco di evitare gli ingredienti: Imidazolidinyl urea, Diazolidinylurea, Bronopol e DMDM Hydantoin. 3. Sembrerà strano, ma l’ammollo favorisce qualsiasi lavaggio. Molte lavatrici, oggi, lo prevedono…usiamolo!

4. Preferite il detersivo in polvere per lavaggi sopra i 40°, mentre tenete quello liquido per lavaggi a 30°. 5.Usate la pallina dosatrice: vi aiuterà a non eccedere nella quantità di detersivo e anche perché il suo “sbattimento” sui capi durante il lavaggio favorisce l’eliminazione dei residui di detersivo sui capi stessi. 6. Mamme di bimbi con dermatite, questo è soprattutto per voi! Eliminate tutti i prodotti che contengono il methylchloroisothiazolinone o Kathon: si tratta di un conservante ammesso dall’etichetta eco-label altamente sensibilizzante soprattutto per chi è soggetto a dermatiti sulle mani. Quindi, via! 7. I profumi, che tanto ci piace annusare anche sui capi che facciamo indossare ai nostri bimbi, sono per la maggior parte sintetici, non biodegradabili e alterano la flora e la fauna dei fondali marini. Preferiamo prodotti che contengono oli essenziali: all’inizio potrebbe sembrarci tutto “meno profumato”, ma il nostro pianeta ringrazierà! 8. Diffidate di chi vi promette la biodegradabilità al 100%: è ancora una cosa impossibile, in quanto ci può essere sempre un margine di errore sulla verifica della stessa. 9. Per moltissimi motivi, acquistate e usate l’acido citrico, diluito nelle giuste dosi. Lo trovate anche in farmacia e può diventare un ottimo anticalcare, ammorbidente, brillantante. All in one! 10. Le nostre nonne usavano il sapone di Marsiglia: ricordatevi che è ancora uno dei prodotti più pratici e più economici. Ma anche qui state attenti: se fra gli ingredienti troviamo il SodiumTallowate si tratta di un grasso animale, non vegetale, quindi non si tratta di vera Marsiglia. Per le macchie più grasse provate qualche goccia di detersivo liquido per i piatti direttamente sulla macchia…funziona! Ricordatevi che le alternative eco-bio esistono... basta conoscerle ed applicare!


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ECONOMIA reale

Troppi vantaggi a favore dei concorrenti stranieri

Legislazione inadeguata a svantaggio delle aziende italiane di Animus Pugnandi

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e si arresta il cuore per troppo tempo si muore! È vero che si può rianimare, ma se non arriva ossigeno al cervello il paziente, se è fortunato, rimarrà in stato comatoso e poi morirà. Questo è quanto sta succedendo in Italia al settore manifatturiero. Oggi possiamo dire di vivere uno dei periodi più difficili per l’intera economia, e le medie imprese sono ormai come il “paziente in terapia intensiva” in pericolo di vita. Vivendo in una Nazione che per sua natura risulta povera di materie prime, ci si era specializzati nella trasformazione e nella loro lavorazione, diventando leader apprezzati nel panorama mondiale. Se il dopoguerra aveva creato l’opportunità per i nostri padri di avviare piccole attività quali officine, tessiture e simili, le quali poi si sono evolute in industrie grazie al boom economico, pur mantenendone il carattere familiare, oggi tutto questo sta lentamente, tristemente e inesorabilmente scomparendo.

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Essere oggi nel settore siderurgico vuol dire subire, come per altri settori, la concorrenza dei Paesi emergenti, dove il costo del lavoro non è paragonabile a quello italiano. Le leggi vigenti sono talmente inadeguate che, nel caso dei lavori usuranti, quando un operaio ha lavorato per 20 anni in un reparto fusorio di una fonderia deve necessariamente per la naturale usura fisica essere spostato ad incarico meno gravoso. Non sempre ciò è realizzabile. Infatti, una volta messo in mobilità, quel dipendente avrà l’opportunità di poter essere impiegato in lavori più leggeri, ma questi non sempre ci sono e, per un’assurda legislazione, in caso di ripresa economica, il primo che l’imprenditore dovrà richiamare sarà proprio lui e per gli stessi lavori pesanti per i quali era stato messo in mobilità. Quello che manca veramente in questo paese è una legisla-

zione libera da lacci e lacciuoli che permetta una sorta di prepensionamento a vantaggio di quella massa di lavoratori che svolgono lavori altamente logoranti, per farli definitivamente uscire dal ciclo produttivo e lasciar posto alla nuova forza lavoro così da poter finalmente permettere alle imprese di essere più competitive sui mercati internazionali. Altro gravoso problema che la media impresa deve affrontare sono i costi energetici. L’energia, o meglio, il costo della stessa in Italia è a livelli lontanissimi dal resto d’Europa. Il confronto tra le variazioni percentuali annue nei Paesi Europei è incongruente con un’idea di Europa unita. Un’azienda energifora italiana solo nell’anno 2012 ha subito un incremento di costo pari al 18,4%. Tale incremento mal si sposa con i valori rilevati per gli altri Stati: Germania -5,8% ; Regno Unito -12,3% ; Belgio -9,7% ; Austria -12,6%. È fin troppo facile capire che, a queste condizioni tutte le aziende italiane saranno sempre costrette a rincorrere i concorrenti che hanno, anche da questo indicatore, un notevole vantaggio, per quello che è il costo del lavoro, vantaggio che, ovviamente, si ripercuote nel prezzo finale e, naturalmente, nel numero di commesse che permette un continuo sviluppo ai mercati concorrenti. Urge immediatamente una politica energetica seria che abbassi drasticamente, per le aziende energifore, il costo notturno per permettere a tutte le aziende siderurgiche di ritornare a quei modelli vigenti fino al 2007 che avevano permesso il continuo sviluppo ed il mantenimento dei mercati. Da tutto ciò si evince che, i vantaggi lasciati sul campo a favore dei mercati stranieri sono troppi e non possiamo più, assolutamente permettercelo



VISTO DA NOI Con questa rubrica ogni mese, diamo voce ad una 5° dell’istituto leonardo da vinci per dare finalmente la parola ai giovani, la classe dirigente di dopo domani.

Non siamo choosy

Società spietata che non lascia spazio alle idee

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5b GEOMETRi

Non siamo “choosy”, siamo semplicemente ragazzi che sperano che la vita riservi loro qualcosa di positivo, consapevoli del fatto che per raggiungere i nostri sogni lavorativi bisogna intraprendere un cammino lungo che parta dai lavori più semplici per poi, grazie alle nostre capacità, raggiungere gli obiettivi che ognuno di noi si è prefissato. Siamo quindi alla ricerca di nuove esperienze lavorative, abbiamo voglia di fare, di imparare e di porre fine a tutti gli stereotipi che spesso riguardano noi giovani. I giovani attirati dall’estero sono in aumento, la precarietà li spaventa e non li incoraggia certo ad affrontare le difficoltà del lavoro. È inutile dire “choosy” a dei ragazzi che pretendono solo di avere una minima prospettiva per il futuro, è semplice parlare per quelle persone che guadagnano 20.000€ al mese e pretendono di essere considerate validi politici, quando, in realtà, fanno gran poca politica e pensano solo ai propri interessi invece di pensare a risollevare un paese sull’orlo del baratro. Ormai la politica dell’Italia si basa solamente sui conflitti personali, abbiamo un governo che ha come unico scopo il denaro e non la soluzione dei problemi. L’Italia era un bel paese, il “Bel Paese”, ma a causa di questa politica corrotta e di tutti questi denari che vengono sperperati senza una reale finalità, si sta sgretolando giorno per giorno. L’Italia non dà opportunità, non dà speranze né futuro a noi giovani, a quei giovani che appunto saranno il futuro di questo paese, ma se nessuno si preoccupa di seguire e guidare noi giovani a diventare degli adulti e delle persone competenti, non

si arriverà mai ad una conclusione. Siamo dei giovani ormai adulti, alla fine di questo anno scolastico saremo introdotti in una società oggi spietata che non lascia spazio alle idee. Abbiamo voglia di imparare, abbiamo voglia di crescere e di fare esperienza: quelle esperienze essenziali per quanto riguarda il mondo del lavoro per essere assunti a tempo indeterminato e svolgere una qualsiasi attività professionale. Senza queste esperienze, nessun datore di lavoro si prende il rischio di assumere un giovane diplomato o addirittura laureato. Quando si parla di esperienza, si intende anche avere vissuto all’interno della società, aver vissuto la vita vera di tutti i giorni, una vita difficile e piena d’ostacoli, ma proprio per questo degna di essere vissuta. Sono molti i laureati/diplomati che, concluso il percorso di studi, intraprendono un cammino di affannosa ricerca di un lavoro. I risultati son sempre quelli: stage in vari uffici durante i quali si lavora tanto quanto gli altri dipendenti, percependo però meno della metà dei loro stipendi. Finito il periodo di prova, gli stagisti vengono lasciati a casa con le solite scuse: periodo di crisi, tagli alle spese… Prima di permettersi di affermare, generalizzando, che i giovani sono “schizzinosi”, il Ministro dovrebbe guardarsi intorno e rendersi conto che forse è giunta l’ora di agire per sbloccare la situazione. Ci spieghi Lei come possiamo fare noi giovani a crearci una nostra vita, una nostra famiglia, a staccarci dai genitori, se non abbiamo nessuna garanzia per il futuro


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Pietro della maggesa kumbh mela


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l’indipendenza

Sistema statalizzato e ladro!

Sempre più stretto il cappio al collo dei contribuenti Leonardo Facco è giornalista, editore, musicista e autore teatrale. Ha diretto la rivista “Enclave”, ha collaborato con “Libero”, “Il Foglio”, “il Giornale” ed altre testate italiane. È autore di diversi saggi, tra i quali l’Elogio dell’evasore fiscale (Aliberti), “Elogio dell’antipolitica” (Rubbettino), “Si chiama Rigoberta Menchù” (Rubbettino), “C’era una volta il Che” (Simonelli), “Umberto Magno”, biografia non autorizzata di Bossi e della Lega Nord (Aliberti). È il fondatore del Movimento Libertario. di Leonardo Facco

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d uno Stato di polizia che si rispetti, che alla sua testa ha una sottospecie di “vopos” invasato ed afflitto da turbe di onnipotenza, potrebbero bastare “spesometro”, “redditometro”, “Serpico”, “Studi di settore”, “limitazione del contante”, violazione di ogni “privacy” e manciate di Finanzieri sguinzagliati ovunque per tenere sotto controllo i propri sudditi? Niente affatto! Sull’onda dell’emotività elettorale e della campagna demagogica, e non di rado fondata sulla bugia, del “dagli all’evasore”, ecco spuntare uno strumento nuovo (in realtà rispolverato), che manderà in brodo di giuggiole tutti gli Ingroia d’Italia: il “riccometro”*. Come ha ben scritto un mio amico – certamente più preparato di molti giornalisti economici di regime – l’Isee (acronimo di Stato sta per “Indicatore della situazione economica equivalente” (neolingua allo stato puro). È nato per decreto nel lontano 1998. Ufficialmente, serve per stanare i “furbetti del sussidio”, quelli predisposti geneticamente a vivere sulle spalle degli altri anche quando hanno redditi elevati. Il Consiglio dei Ministri lo ha approvato con “deliberazione motivata” (un pizzico di burocratese non guasta mai) giovedì scorso e va compilato dettagliatamente al fine di verificare se un soggetto può – o meno – ottenere sgravi. Per il calcolo del patrimonio immobiliare varrà il valore dei fabbricati e dei terreni come definiti ai fini Imu, stabiliti il 31 dicembre scorso, e il valore della casa sarà calcolato per due terzi senza più la precedente franchigia di 51.646 euro. Nel patrimonio mobiliare, invece, vanno indicati, oltre a stipendio o pensione, i conti correnti bancari e postali, i titoli di Stato, le obbligazioni, le azioni, i buoni fruttiferi, gli assegni per il mantenimento dei figli, i trattamenti previdenziali e assistenziali. Terrà conto anche di Bot e azioni per il patrimonio; valuta il reddito rivalutato del 60% per la casa e integra i redditi anche con social card e assegni assistenza.

Se la fobia nei confronti del Fisco italico è, ormai, un dato di fatto – al punto che i consumi decrescono a vista d’occhio perché nessuno più vuol spendere i propri denari per poi finire sotto i raggi x di qualche agente delle entrate –, basta un annuncio qualsiasi – ancor più se rilanciato da qualche mente bacata di questo Stato lenone – per far accapponare la pelle ai cittadini, che di questo paese non si fidano più. Nel 2012, ogni mese, 19 miliardi di euro di risparmi degli italiani sono finiti nelle casse delle banche elvetiche. Ogni giorno, in Italia, falliscono un migliaio di imprese (alcune non riapriranno più, altre preferiscono andare a produrre fuori dai confini). Ogni anno che passa, i giovani si imbarcano su qualche aereo per cercare lavoro, e futuro, all’estero. Morale: più si stringe il cappio fiscale intorno al collo dei contribuenti e meno sono le speranze che l’Italia non finisca per trasformarsi una volta per tutte in Fallitaglia, un aborto di paese a metà strada fra ciò che oggi sono l’Argentina e la Corea del Nord. Sarebbe il caso di porre questa domanda alla banda di parassiti che governa: “Ci spiegate il motivo per cui volete sapere a tutti i costi quali sono i nostri averi e che ne facciamo di loro ma, per converso, pretendete di sperperare i nostri soldi senza nemmeno rendercene conto?”. Sarà anche vero, come diceva un certo Francesco Domenico Guerrazzi che “il popolo è una specie di asino utile, paziente e bastonato”. Ma a furia di prenderlo a legnate non potrà che finire con lo scalciare, oppure col morire. A meno che non si metta seriamente, e drasticamente, mano a questo sistema centralista, statalizzato e… ladro!

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Ufficialmente, data la procedura di cui sopra, lo Stato dovrebbe evitare di vedersi fottere soldi dai tanti “turbo-parassiti” che abitano questo marcio stivale. In realtà, visti i casi di malcostume che albergano un po’ ovunque (di cui i membri della casta, peraltro, sono l’emblema per antonomasia) a qualcuno viene il sospetto

che questo ennesimo papello si possa trasformare nell’ennesimo strumento di tortura fiscale, considerato che i Befera-boy’s – e le loro macchine infernali che incrociano i dati – non vedono l’ora di manipolare qualche numero per rifilare cartelle esattoriali alla rinfusa soprattutto a certe latitudini. Ed è forse per questa ragione che gli scribacchini a libro paga di Pantalone lo hanno subito denominato “riccometro”, un neologismo che mette paura. Del resto – come m’insegnava anche mia nonna – se a certa gentaglia dai un dito, quella finisce col prendersi il braccio. E in Italia a pensar male spesso ci si azzecca.

*Il Riccometro non rientra nelle norme che regolavano il redditometro


LA PRIMAVERA DEI CAPOLAVORI LA MUSICA DI VIVALDI E BACH INCONTRA IL SUONO DEL ROCK PER UN CONFRONTO FRA ARTE ORGANISTICA E CHITARRISTICA Dagli organi Serassi alle chitarre Bacchus un viaggio attraverso l'evoluzione nella costruzione degli strumenti musicali e degli accessori a essi collegati. L'obiettivo che un gruppo di musicisti e musicologi bergamaschi si è prefisso è quello di illustrare al pubblico e agli addetti ai lavori come il Made in Italy sia sempre stato al servizio dei grandi autori. Fin dai tempi in cui i Serassi, celeberrimi costruttori d’organi, realizzarono strumenti considerati in seguito veri e propri status symbol, la nostra tradizione artigianale si è fatta strada ovunque nel mondo. A riprova di come questa tendenza non sia cambiata nel corso degli anni, la recente scelta di alcuni produttori di affidarsi alla competenza di Fabrizio Frigeni, chitarrista di casa nostra oggi testimonial tra i più richiesti nelle fiere internazionali di strumenti musicali. E proprio dall’incontro tra Frigeni, che in collaborazione con l’azienda abruzzese IQS Strings (www.iqsstrings.com) ha realizzato le prime corde per chitarra omaggio al Tricolore che verranno presentate dal 10 al 13 aprile 2013 alla Musikmesse di Francoforte sul Meno (Germania) e Giosuè Berbenni, noto studioso di organaria che dirige una collana sugli organi storici italiani (www.serassi.it) che comprende un cofanetto di 4 volumi da lui scritti in circa 20 anni di ricerca, monumentale opera dedicata alla famiglia Serassi, vanto di Bergamo nell’organaria mondiale, è nata una partnership che si svilupperà nell’ambito dell’organizzazione di concerti e manifestazioni che avranno per protagonisti strumenti musicali ricercatissimi per la qualità nella costruzione. Promotore e curatore della felice iniziativa l’avvocato Marco Chiari (www.studiolegalechiari.com), al cui sguardo appassionato si accompagna la ferrea volontà di indicare questa come una delle sinergie più significative in virtù della candidatura di Bergamo a Capitale Europea della Cultura 2019. Teatro del primo incontro la Chiesa della Madonna del Giglio di Via S.Alessandro Alta a Bergamo, autentica bomboniera di arte e fede nota fin dall’antichità per la sua incantevole bellezza, che dalle ore 15 alle ore 18 di giovedì 21 marzo (primo giorno di primavera e, secondo il calendario giuliano, giorno della nascita di Johann Sebastian Bach) ospiterà una relazione di Berbenni seguita da un omaggio che la chitarra di Frigeni (equipaggiata con i nuovi battipenna.it) tributerà ai virtuosi di ogni epoca dal titolo “I capolavori del virtuosismo: da Vivaldi a Malmsteen”.

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Richieste di accreditamento e informazioni all'indirizzo email: info@fabriziofrigeni.tv


Sportello giovani

Tra mutuo e studio

Lenti di ingrandimento della speranza di Giada Bonacina

È

una giornata come le altre, con tante cose da fare e mille pensieri in testa: chiamare in università per quel problema burocratico, contattare il docente per la tesi, quelle cinquanta pagine per l’esame che aspettano solo di essere lette, il compleanno del fidanzato che si sta avvicinando e c’è ancora un regalo da trovare, l’allenamento a cui non arriverai mai puntuale. Insomma, nulla di particolarmente importante, ma piccoli problemi quotidiani. Quelli che hanno tutti. E così ti abitui al fatto che questa essenzialmente è la tua vita, che per ora queste sono le tue preoccupazioni, quelle che pensi di condividere con una buona parte dei venticinquenni, tuoi coetanei.

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Poi incontri quegli amici che non vedevi da tanto e scopri un mondo fatto di giovani che pensano a comprare casa, che vogliono costruirsi una famiglia, che stanno progettando dove collocare mobili e bambini o che già convivono in quell’accogliente appartamento comprato con i risparmi di anni di lavoro. Ripeto, anni di lavoro. Quegli anni di lavoro che mancano a chi tempo fa ha scelto di studiare, di intraprendere un percorso che lo avrebbe portato ad una specializzazione e a un futuro e superiore guadagno. Oggi il superiore guadagno è sfumato, come il guadagno stesso, e quel prestito che gli amici con difficoltà cercano di ottenere per avviare una vita fatta di mutuo, per te rimane ancorato a un futuro lontano. Uno scherzo del destino o una simpatica barzelletta, a seconda del grado di ottimismo con cui si guarda alla propria

vita. Una decisione presa tempo fa e che ora si dimostra un lusso: coltivare un’arte che con molta probabilità non potrai mettere in pratica e che a venticinque anni ti lascia con il portafoglio vuoto e il futuro incerto. Ed è così che diminuiscono sensibilmente le iscrizioni all’università. Dopotutto, chi può biasimarli? La nostra generazione fa da antimodello a quella nuova, anche se forse si tratta più di una deduzione erronea, perché la realtà è che chiunque abbia studiato e portato a termine la carriera universitaria non si pentirà mai della sua decisione. È una soddisfazione troppo grande, è il coronamento di un progetto immenso, fatto di ore tra le pile di libri, di inchiostro sulle dita e di cestini colmi di evidenziatori stremati. Sono anni di fatica, ma allo stesso tempo di spensieratezza e divertimento. Lo studio ti arricchisce permettendoti con una sola occhiata di concepire l’immenso, ma anche di amplificare il dettaglio e accrescere la fiducia nel futuro. Un po’ ti smarrisci quando chi ti sta accanto ha nelle tasche quei soldi di anni di duro lavoro: li ammiri per i grandi sacrifici e li lodi per i meritati frutti. Poi però ti tornano alla mente le ore di studio, le risate in biblioteca, l’enorme e unica soddisfazione che provi dopo aver sostenuto un esame. Così non puoi fare a meno di lanciare un’occhiata a quel pezzo di carta che ti nomina “dottore” ed è lì che ti rendi conto di aver fatto qualcosa di grande e che tu, qualunque cosa accada, un progetto non solo l’hai già iniziato, ma anche portato a termine.


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Cinema

DJANGO Unchained Perfetta catarsi per riscrivere la storia

di Claudio Serughetti

C

ome nel precedente (e straordinario) Inglorious Bastards, il nostro Quentin Tarantino, ci racconta da par suo, come sarebbero potute andare le cose se… Secondo capitolo della dichiarata trilogia sulla storia tutta da riscrivere, in Django unchained, (letteralmente, Django liberato) Tarantino affronta il tema della schiavitù, all’epoca ancora legale, sullo sfondo storico dell’imminente guerra civile fra il Nord e il Sud degli Stati Uniti d’America, anno 1858. È Jamie Foxx a interpretare il protagonista Django, lo schiavo di una piantagione che viene liberato dal cacciatore di taglie Christoph Waltz, per vendicarsi del suo precedente proprietario e salvare sua moglie (Kerry Washington). Va subito ricordato che questa ultima opera del sulfureo regista americano, è un omaggio al film del 1966 Django diretto da Sergio Corbucci e interpretato da Franco Nero, che in questo film compare in un cameo.

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L’idea di sviluppare un film basato sul genere degli spaghetti western era tra i progetti di Quentin Tarantino già dal 2007, anno in cui il regista, dichiarò che avrebbe voluto girare un western ambientato nel profondo Sud degli Stati Uniti, e che avrebbe esplorato uno degli aspetti più orribili della storia dell’America: la schiavitù.

Tematica notoriamente causa di vergogna nel pensiero comune della società statunitense e per questo motivo nessuno prima di allora aveva mai avuto il coraggio di affrontarla in maniera adeguata. Da segnalare molti anacronismi nella pellicola, sicuramente funzionali alla narrazione, ma indubbiamente clamorosi per i puristi storici. Su tutti vale la pena citare l’utilizzo della dinamite, quasi dieci anni prima che fosse inventata. Sicuramente lontano dalle vette di Kill Bill, va segnalata una memorabile sequenza da antologia del cinema. Quando il dottor Schultz spara ad uno dei fratelli Brittle che scappa in un campo, vediamo il suo sangue macchiare il cotone coltivato, metafora perfetta della vendetta da parte degli schiavi e la realtà stessa di questi che, tagliandosi con le piante, macchiavano il cotone. Con il motore della vendetta, Tarantino ci ricorda o per meglio dire ci impone il suo pensiero sulla settima arte, da autentico bulimico cinefilo. Ossia il cinema ha il potere di riscrivere la storia, raccontandone gli avvenimenti nel modo in cui si desidera che essi siano accaduti. Come non pensare all’apoteosi catartica del già leggendario finale di “Bastardi senza gloria”? Quanti italiani avranno pensato a una metafora del parlamento italiano?


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Bianco e nero


valentino

burberry prorsum

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dolce e gabbana

oscar de la renta

Tendenze Primavera estate di Manuela Colombi

Pizzo


dior

costume national

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Paul smith

pierre balmain

Smoking


sportmax marc jacobs

louis vuitton

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fendi

byblos

Tendenze Primavera estate

Geometrie


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vionnet

costume national

moschino

victoria beckham

Black & White


Agenda del mese

Letteratura INCONTRO CON ISABELLA SANTACROCE Giovedì 7 marzo: Biblioteca Tiraboschi (Bergamo), ore 18 Incontro con la scrittrice Isabella Santacroce, finalista al Premio Narrativa Bergamo con il romanzo “Amorino”, edito da Bompiani Info: Premio Narrativa Bergamo – 0354207111 PRESENTAZIONE DEL LIBRO “UN REGISTA AMICO DEI FILMAKERS” Giovedì 7 marzo: Caffè Letterario di Via San Bernardino (Bergamo), ore 20.30 Incontro con il critico cinematografico Davide Comotti, che presenterà il suo libro insieme al regista Roger A. Fratter, oggetto del saggio Info: Caffè Letterario – 035243964 ALLA CORTE DEI VISCONTI Venerdì 8 marzo: Palazzo Visconti (Brignano Gera d’Adda), ore 20.45 Presentazione del romanzo di Francesca Ghisletti, presente l’autrice. Tra musica e leggenda i protagonisti della storia incontrano i lettori. Ingresso libero Info: Comune di Brignano Gera d’Adda – 0363815011 INCONTRO CON EUGENIO BARONCELLI Giovedì 14 marzo: Biblioteca Tiraboschi (Bergamo), ore 18 Incontro con lo scrittore Eugenio Baroncelli, finalista al Premio Narrativa Bergamo con il romanzo “Falene”, edito da Sellerio Info: Premio Narrativa Bergamo – 0354207111

Filosofia IL DESTINO DEL PENSIERO Martedì 12 marzo: Auditorium Liceo Mascheroni (Via Alberico da Rosciate 21, Bergamo), ore 20 Incontro con il filosofo Carlo Sini, dell’istituto internazionale di Filosofia di Parigi. Ingresso libero su prenotazione Info: Noesis Associazione Filosofica – 3384331903/3485710546 SENTIERI NASCOSTI: VERITA’ DELL’UTOPIA Martedì 12 marzo: Auditorium Liceo Mascheroni (Via Alberico da Rosciate 21, Bergamo), ore 20 Incontro con Gianni Vattimo, filosofo e politico. Per la rassegna filosofica Noesis. Ingresso libero su prenotazione Info: Noesis Associazione Filosofica – 3384331903/3485710546

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VIVERE È UN ARTE Martedì 26 marzo: Teatro Sociale (Bergamo), ore 20 Per Remo Bodei, filosofo di chiara fama (docente di filosofia alla UCLA di Los Angeles), vivere è un’arte; l’assunto potrebbe

di Davide Comotti

continuare dicendo che la filosofia è oggi più che mai strumento di quest’arte, al centro dell’esistenza di tutti noi Info: Teatro Donizetti – 0354160678

Cinema IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Mercoledì 6 marzo: Auditorium di Piazza della Libertà (Bergamo), ore 21 Proiezione del film di Dino Risi, del 1971. Con Vittorio Gassman e Ugo Tognazzi. Ingresso libero Info: Il Futuro della Memoria – 035211211 BERGAMO FILM MEETING – 31esima EDIZIONE Da sabato 9 marzo a domenica 17 marzo: Auditorium di Piazza della Libertà (Bergamo) 9 giorni di proiezioni, oltre 80 film, per conoscere le nuove tendenze e gli autori del cinema contemporaneo e per gustare le opere più suggestive della storia del cinema: un concorso internazionale di lungometraggi, opere inedite, omaggi e retrospettive, documentari, anteprime e cult movies. Il tutto arricchito come sempre, da incontri con gli autori, workshop, mostre, arte, musica e feste. Info: Bergamo Film Meeting – 035363087

Storia

STORIA DELL’EUROPA Da venerdì 1 febbraio, ogni venerdì fino al 15 marzo: Auditorium Liceo Mascheroni (Bergamo), ore 15-17 Corso di storia organizzato da Fondazione Serughetti La Porta e Fondazione Bergamo nella Storia-Museo Storico di Bergamo Info: Fondazione Bergamo nella Storia – 035219230

Arte DA BOTTICELLI A MATISSE: VOLTI E FIGURE Domenica 10 marzo: Partenza dal Municipio (Terno d’Isola), ore 9.30 Visita guidata alla mostra “Da Botticelli a Matisse: volti e figure”. Rientro previsto per le ore 19. Costo euro 27, trasporto cmpreso. Iscrizione richiesta Info: Biblioteca di Terno d’Isola – 0354940561 ARIA – I COLORI DEL SACRO Da sabato 19 gennaio a domenica 17 marzo: Museo Adriano Bernareggi (Bergamo, Via Pignolo 76), da martedì a venerdì ore 15/18.30, sabato e domenica ore 9.30/12.30 e 15/18.30 In mostra 90 illustrazioni di artisti internazionali, provenienti da diversi punti del pianeta, per la rassegna “I colori del sacro”. Per bambini e adulti


GRAYSON REVOIR Da domenica 20 gennaio a domenica 31 marzo: Bergamo, Via Casalino 25 Esposizione di Thomas Brambilla Info: Thomas Brambilla – 035247418 TRITTICO DI ENDENNA IN MOSTRA Da venerdì 25 gennaio a domenica 17 marzo: Museo Adriano Bernareggi (Bergamo, Via Pignolo 76) Da vedere il San Bernardino di Endenna, grande dipinto quattrocentesco appena restaurato Info: Fondazione Bernareggi – 035243539 LIGHTNESS Da domenica 27 gennaio a mercoledì 13 marzo: Galleria Marelia (Bergamo, Via Guglielmo d’Alzano 2b) Esposizioni di: Claudio Destito, Alex Dorici, Lino di Vinci, Matteo Emery, Laurent Fort, Nicoletta Freti, Federica Gonnelli, Clara Luiselli, Mya Lurgo Info: Galleria Marelia – 0350603115 VIA CRUCIS DI EMILIO NEMBRINI Da venerdì 15 febbraio a venerdì 29 marzo: Chiesa di San Bartolomeo (Albino), negli orari di apertura della chiesa Mostra dei cartoni studio della Via Crucis della chiesa di Cornale, opera del maestro Emilio Nembrini. Ingresso libero Info: Frati Cappuccini Albino e Associazione Lo Scoiattolo – 3495966296

Teatro IO FEMMINA, E TU? Domenica 10 marzo: Teatro Sociale (Bergamo), ore 16.30 Breviario comico poetico sugli stereotipi di genere di Fabrizio Cassanelli Info: Teatro Donizetti – 0354160678 LA VEDOVA ALLEGRA Domenica 10 marzo: Teatro Donizetti (Piazza Cavour 5, Bergamo), ore 15.30 Operetta in tre atti di Franz Lehar; regia Franco Pulvirenti. Ha compiuto più di 100 anni, ma non li dimostra. È la Vedova Allegra di Franz Lehar, celebre operetta in tre atti, che la Compagnia dell’Oniro porta in scena dal 2006 Info: Teatro Donizetti – 0354160678 THE FULL MONTY Lunedì 11 marzo: Teatro Creberg (Bergamo), ore 21 Traduzione, adattamento e regia di Massimo Romeo Piparo. Nel 1997 il film fu campione d’incassi e premio Oscar, ironizzando sulla crisi che in quegli anni colpiva l’Inghilterra. Nel 2000 il film diventava musical teatrale, rappresentato con enorme successo nei palcoscenici di tutto il mondo. La vicenda sarà ambientata in Italia e vedrà protagonista un gruppo di operai disoccupati che vivono nella periferia industriale di

Torino, divisi tra la passione per Del Piero e un salario da re-inventare Info: Teatro Creberg – 035343434 IL SOSIA DI LUI Sabato 16 marzo: Teatro Creberg (Bergamo), ore 21 Di e con Paolo Cevoli; regia Daniele Sala. Paolo Cevoli in questo monologo comico-storico veste i panni del meccanico Pio Vivadio detto Nullo. Ha scritto questo testo teatrale per raccontare la sua Riccione degli anni ’30 e ’40, fra politica, tradimenti, feste da ballo, purghe, fasti e splendori, donne e motori Info: Teatro Creberg – 035343434 BIANCANEVE – IL MUSICAL Domenica 17 marzo: Teatro Creberg (Bergamo) Regia Enrico Botta. Dopo il successo della scorsa stagione teatrale (40.000 spettatori), torna in scena con un cast eccezionale il family show Biancaneve - il Musical, dove emozionarsi è naturale Info: Teatro Creberg – 035343434 BOXVILLE, BALLATA DI CARTONE Domenica 17 marzo: Teatro Sociale (Bergamo), ore 16.30 Boxville è un lavoro fortemente ispirato, anche attraverso evidenti citazioni dei suoi lavori, alla poetica di Alwin Nikolais, uno dei capiscuola della danza del ‘900, in omaggio al suo genio d’artista e alla sua generosità di pedagogo, in occasione del centenario della sua nascita (1910-2010) Info: Teatro Donizetti – 0354160678 “ANIMA ERRANTE” DI ROBERTO CAVOSI Martedì 19 marzo: Teatro Sociale (Bergamo), ore 21 Regia Carmelo Rifici; scene Daniela Spisa; costumi Margherita Baldoni; con Maddalena Crippa e Sergio Romano Info: Teatro Donizetti – 0354160678 OSCAR E LA DAMA IN ROSA Mercoledì 27 marzo: Teatro Donizetti (Piazza Cavour 5, Bergamo), ore 21 Regia Lorenzo Gioielli (da Eric-Emmanuel Schmidt). Con Amanda Sandrelli Info: Teatro Donizetti – 0354160678 OGGI NON È GIORNATA Sabato 6 aprile: Teatro Creberg (Bergamo), ore 21 Scritto da Maurizio Battista e Riccardo Graziosi; di e con Maurizio Battista. Fedele come sempre alle tematiche del quotidiano, riviste e corrette dalla sua inesauribile vena sarcastica, Maurizio Battista presenta quest’anno un nuovo monologo (ma potete chiamarlo come volete), tutto basato su una giornata tipo Info: Teatro Creberg – 035343434 LA SIRENETTA – IL MUSICAL Domenica 7 aprile: Teatro Creberg (Bergamo), ore 18.30 69

Info: Fondazione Bernareggi – 035248772


Agenda del mese Info: Teatro Creberg – 035343434 TONI SERVILLO: L’INTELLIGENZA E IL TALENTO AL SERVIZIO DELL’ARTE Lunedì 15 aprile: Teatro Sociale (Bergamo), ore 21 Nel panorama del cinema e del teatro italiano, Toni Servillo ha, e avrà, una storia a parte; unanimemente riconosciuto come un protagonista mai accidentale, sempre consapevole, è capace di decifrare intellettualmente i mondi che frequenterà col suo talento Info: Teatro Donizetti – 0354160678 “IL DISCORSO DEL RE” DI DAVID SEIDLER Da martedì 26 febbraio a domenica 3 marzo: Teatro Donizetti (Piazza Cavour 15, Bergamo), da martedì a sabato ore 20.30, domenica ore 15.30 Regia Luca Barbareschi; con Luca Barbareschi, Filippo Dini, Astrid Meloni, Chiara Claudi, Roberto Mantovani, Mauro Santopietro e Ruggero Cara Info: Teatro Donizetti – 0354160678 “SERVO DI SCENA” DI RONALD HARWOOD Da martedì 12 marzo a domenica 17 marzo: Teatro Donizetti (Piazza Cavour 5, Bergamo), da martedì a sabato ore 20.30, domenica ore 15.30 Regia Franco Branciaroli; traduzione Masolino d’Amico; scene e costumi Margherita Palli; luci Gigi Saccomandi; con Tommaso Cardarelli, Lisa Galantini, Melania Giglio, Franco Branciaroli, Valentina Violo, Daniele Griggio e Giorgio Lanza Info: Teatro Donizetti – 0354160678

Musica CONCERTO SINFONICO Sabato 9 marzo: Teatro Donizetti (Piazza Cavour 5, Bergamo), ore 21 In concerto l’orchestra sinfonica Ars armonica diretta da Damiana Natali. Al piano Sofya Gulyak, in programma brani di Schumann e Rachmaninov. Prenotazione consigliata Info: Teatro Donizetti – 0354160678 INAUGURAZIONE BERGAMO JAZZ Domenica 17 marzo: Auditorium di Piazza della Libertà (Bergamo), ore 17 Bergamo Film Meeting inaugura Bergamo Jazz con la performance di Dan Kynzelman Pylon Info: Bergamo Film Meeting – 035363087

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PRESENTAZIONE FESTIVAL ALBINO CLASSICA E CONFERENZA Domenica 24 marzo: Auditorium comunale (Albino) Presentazione dell’edizione 2013 del festival di musica Albino Classica, con conferenza di Antonietta Berretta e Beatrice Campodonico sul tema “Le grandes dames”. Ingresso libero Info: Comune – 035759950

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CHEF MASSIMO

Il carciofo

Sfoglie di pasta con carciofi e gamberi Il vegetale armato, dal cuore tenero

Chef Massimo Passetti dopo aver lavorato nei ristoranti di tutta Italia decide di mettere la sua esperienza al servizio della clientela del suo “Ristorante del Caffè della Funicolare”. “…Così finisce in pace la carriera del vegetale armato che si chiama carciofo, poi squama per squama spogliamo la delizia e mangiamo la pacifica pasta del suo cuore verde”. Così Pablo Neruda (Ode al carciofo) lo descrive, una serie di fogliette dure, in alcuni casi appuntite a proteggere il cuore pulsante e tenero di questo ortaggio, Cynara Scolymus, questo è il nome botanico del carciofo.

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di Massimo Passetti

I CARCIOFI

La ricetta:

La parola Cynara probabilmente deriva da termini greci simili a kuara o kynara che indicavano i rovi, mentre il nome da noi normalmente usato, carciofo, deriva dall’arabo Al-kharshûf. Le prime tracce di coltivazione in Italia risalgono agli etruschi, anche se la vera culla italiana che ne garantisce qualità e sapore è il meridione. Il carciofo è una pianta perenne, fusto alto dai 50 ai 150 cm, foglie grigioverdi, la parte edibile è l’infiorescenza. Numerose le varietà in commercio, dal catanese allo spinoso d’Albenga, violetto toscano, mammola fino ad arrivare a quelli più particolari come il bianco di Pertosa, piccola cittadina a 70 km a sud di Salerno, nota per le grotte risalenti a più di 70 milioni di anni fa, il cui nome esprime la caratteristica più evidente, il colore verde tenue, quasi bianco. Oppure il violetto di Castellamare, molto simile al romanesco, la cui peculiarità sta nel tipo di coltura, che prevede di coprire la prima infiorescenza, la mamma, con coppette di terracotta, che la renderanno più tenera e chiara, passando al Paestum i.g.p.; questi carciofi hanno tempi di raccolta molto precoci, gusto dolce e delicato, cuori carnosi e saporiti, ottimi ripieni e alla giudia, per arrivare al romanesco i.g.p. che è il primo carciofo ad attenere nel 2002 questo marchio; la particolarità sta nel non avere spine, il sapore è dolce, e morbido. La tradizione lo predilige preparato alla romanesca.

“ Sfoglie di pasta con carciofi e gamberi” (per 6 persone) Per la sfoglia: 200 gr farina 00, 130 gr. farina di grano duro, 2 uova intere, 3 tuorli, 6 gr. di sale. Formare una fontana con le farine ed il sale, al centro mettere le uova, iniziare a lavorare il tutto vigorosamente fino ad ottenere un impasto liscio. Lasciar riposare 3 ore in frigo, poi stendere con un mattarello fino ad ottenere delle sfoglie dello spessore di un mm. dalle quali andremo a ricavare 12 quadrati di 12 cm. per 12. Per la salsa: 2 carciofi (Paestum i.g.p. mondati dalle foglie esterne, dalle cime e dalla peluria centrale), 1 scalogno tritato, 36 gamberi, olio, brodo vegetale, vino bianco, sale, 1 cucchiaio di farina. In una padella mettere l’olio a scaldare, aggiungere lo scalogno tritato e farlo soffriggere, unire i carciofi, precedentemente tagliati a pezzi dello spessore di circa 3 o 4 mm. e scottati in acqua con dentro mezzo limone per 3 minuti, poi unire i gamberi, continuare a soffriggere per 2 minuti, spolverare con la farina, flambare con il vino, lasciare evaporare. A questo punto unire 2 mestoli di brodo e terminare la cottura. Cuocere le sfoglie di pasta in acqua bollente per 2 minuti, scolarle e comporre il piatto alternando un cucchiaio di salsa ed una sfoglia di pasta


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o scorso 14 febbraio, Bergamo Up ha accolto numerose persone alla festa d’inaugurazione della nuova sede presso la Galleria Mazzoleni, nella centralissima via XX Settembre a Bergamo. Nonostante un imprevisto dell’ultimo momento dovuto alla mancata presenza del vocalist Andy Love, la serata è trascorsa in allegria e in buona compagnia, contornata da bella musica, un gustosissimo buffet e svariati gadgets a forma di cuore (il richiamo a S. Valentino era inevitabile!). Lo staff ringrazia l’Istituto alberghiero di S.Pellegrino, la Fondazione I.S.B. e tutti coloro che hanno preso parte all’inaugurazione.


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LUXURY NITE SETAI club


Setai Club c/o Fluid Orio al Serio (BG) - localita’ Portico 21 Liste e tavoli - Infoline: (+39)328 4130929 http://www.setaiclub.it

potuto ballare la migliore house music. A farla da padrone sono stati i suoni di Mauro Ferrucci che, da oltre 20 anni, fa ballare il suo pubblico nei club più prestigiosi del mondo, uno su tutti il Blue Marlin di IBIZA dove Ferrucci è resident da 2 anni. Ferrucci artista che nel 2004 vince a Sanremo il premio di miglior produttore collaborando con artisti di altissimo calibro come i Rolling Stones. La serata è stata un successo per tutti gli Sponsor (Neroro; Ottica Foppa; Rewind by Vogue; In Forma palestre) e per i clienti grazie al gusto del Party preserata unito all’egocentrismo del Venerdì notte che il SETAI CLUB non nega mai ai propri clienti.

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plendida accoglienza per i clienti degli sponsor che hanno partecipato alla serata LUXURY NITE presso il SETAI CLUB di Bergamo. Fin dalle 23:00 un grande buffet di dolci è stato offerto dalla pasticceria Neroro; Buffet innaffiato da delle ottime bollicine hanno permesso di rendere unico questo evento. Il successo è andato oltre le aspettative con 300 partecipanti al Party che ha anticipato la lunga notte del venerdì sera del SETAI CLUB dove dalle 00:30 si sono aperte le porte alla classica clientela del locale e sono arrivate oltre 1400 persone. Si è data così inizio alla LUXURY NITE e con l’animazione migliore d’italia i clienti hanno


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Cielo, elegante americanbar & ristorante di Dalmine, già conosciuto per l’ottima cucina e la vastissima offerta di cocktails e distillati, a partire da quest’anno ha voluto intraprendere alcuni progetti musicali volti a valorizzare ulteriormente il locale. Si tratta di una serie di eventi con cadenza settimanale di altissima qualità e originalità, ideati per accogliere le esigenze di una vasta clientela. Idee ambiziose, capaci di proporre situazioni nuove e senza precedenti nel panorama bergamasco. Con viaggi sonori che regalano emozioni ed accompagnano la clientela verso serate sicuramente uniche. Il giovedì è dedicato al live, tra stili jazz, soul e bossanova, con contaminazioni funky e blues. A febbraio si sono alternati gruppi locali come i Double Feel Trio e la cantante Carmen Cangiano e realtà conosciute a livello nazionale come i Bassvoice Project, i Desafinado Project e gli Or-Crank Trio. Un appuntamento gradito sia dagli appassionati del genere che da una clientela poco abituata a determinati stili, grazie al fortunato incontro tra qualità e sonorità moderne e fresche. Nel weekend invece si cambia musica con generi più movimentati. Il venerdì sera e la domenica ospitano i live set dei resident Dj Andrea Roberto e Francesco “The Lizard”; mentre il sabato sera Cielo propone una serata sicuramente gradita anche da una clientela musicalmente esigente, attenta a sonorità e ambientazioni alternative, grazie all’esibizione di Dj di elevata qualità e con un’ampia esperienza internazionale alle spalle, capaci di regalare atmosfere sonore assolutamente autentiche e fuori dal comune, spesso rispolverando l’utilizzo del buon vecchio vinile. NuDisco, NuJazz e ElectroJazz, Funky, Deep, Dub e Indie sono alcuni dei sound proposti. I nomi di Febbraio: Bruno Bolla, Mirco B dei ClubSquisito, Stefano Ghittoni dei The Dining Rooms e il giovane torinese Jestronick, quest’ultimo esibitosi in coppia con il talentuoso sassofonista Gianni Denitto.

di V.B.. foto vari

Gli eventi proseguono per tutta la primavera e l’ingresso è gratuito. Alcune anticipazioni: Gipsy Soul Trio e Simona Russi Quartet per la serata di giovedì e i Dj e produttori Paolo Fedreghini e Gerardo Frisina per quella di sabato.

Giovedi 7 Carmen Cangiano duo Carmen Cangiano (voce/chitarra) + Alberto Sonzogni (piano) Un esclusivo tributo ad alcune delle regine del jazz, del blues e del rock. Un viaggio nella buona musica tutto al femminile, una serata memorabile.

Giovedi 14 Desafinado Project Camilla Pagani (voce) + Mauro Brunini (tromba) + Matteo Goglio (chitarra) San Valentino! Dalla cena in poi, al Cielo la serata più romantica dell’anno è stata accompagnata dagli splendidi Desafinado Project... per un San Valentino a tutta BOSSA!

Photo: Paolo Gianfrate


Date giovedì di Marzo Giovedì 07 | Greta Caserta Trio | h 21:30

Greta Caserta (voce) + Michele Gentilini (chitarra) + Guido Bombardieri (sax)

Il trio composto da Greta Caserta alla voce, Michele Gentilini alla chitarra e Guido Bombardieri al sax propone un repertorio di brani soul con influenze funky. Sonorità calde tipiche della black music degli anni 70-80-90 e ritmi frizzanti di grandi artisti quali Stevie Wonder, James Brown, Aretha Franklin, Ray Charles etc.

Giovedì 21 | Simona Russi Quartet | h 21:30 Simona Russi (voce) + Tobias Winter (chitarra) + Andrea Quaglia (contrabbasso) + Piero Galaffu (batteria)

L’intenzione del Simona Russi Quartet, , è quella di unire le identità musicali individuali che, pur provenendo da esperienze diverse, si misurano con il repertorio degli standard, della bossa nova e della canzone italiana d’autore creando una sintesi che manifesta una grande passione per il linguaggio del jazz rendendo l’ascolto fruibile ad un pubblico eterogeneo.

Giovedì 14 | Gipsy Soul Trio | h 21:30

Giovedì 28 | Valentina Romano Trio | h 21:30

Il fluente virtuosismo di Poli, le costanti e implacabili basi ritmiche del contrabbasso di Sereno e della chitarra di Katch, che tra l’altro arricchisce i brani con un originalissimo uso delle percussioni,

Due chitarre acustiche, una voce... La razionalità, il surrealismo, la trasognanza. Una miscela di tre elementi discordanti che uniti si compensano lasciando libero sfogo all’interpretazione. Un viaggio nel tempo, dal buon vecchio blues anni 40 di Little Walter a Stevie Ray Vaughan, da Janis Joplin a Jimi Hendrix... da Mavis Staples a BB king...

Luciano Poli (chitarra) + Matteo Sereno (contrabbasso) + Hillary Katch (chitarra/percussioni)

Valentina Romano (voce) + Matteo Finizio (chitarra) + Roberto Limonta (chitarra)

Giovedi 21 Giovedì 21 | Double Feel trio Luigi Suardi (chitarra) + Stefano Armati (contrabbasso) + Alessandro Lombardo (batteria) Il Double Feel Trio si presenta come un delicato dialogo e una continua ricerca di equilibrio fra tre strumenti che affrontano e interpretano gli standard della tradizione jazzistica e i successi del pop angloamericano più raffinato, con incursioni nel jazz contemporaneo.

Photo: Marco Dazzi

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Giovedi 28 Or-Cranck trio Enrico di Stefano (alto sax) + Andrea Davì (batteria) + Giulio Campagnolo (organo KEY B) I padovani Enrico Di Stefano e Andrea Davì, fondatori dell’organico musicale CRANK, ha ospitato al Cielo l’organista vicentino Giulio Campagnolo per una serata all’insegna del Jazz-funk.

Photo: Marco Dazzi


event

CIELO AMERICAN & RESTAURANT BAR VIA PROVINCIALE, 58 DALMINE (BG) TEL 035/566734

di V.B.. Sabato 2 Bruno Bolla in consolle Bruno Bolla è universalmente conosciuto come uno dei Dj italiani piÚ versatili ed influenti per le nuove generazioni. Un artista di grande carisma, come traspare dai suoi set, dai viaggi sonori inimitabili

Sabato 9 Jestronick (djset) + Gianni Denitto (sax) Il dj/produttore torinese Antonio Giorgi (Jestronick) e uno dei migliori talenti jazz italiani (Gianni Denitto) si uniscono per dare vita ad una session dai tipici sound electro-jazz..

Photo: Matteo Motteri

Photo: Matteo Motari


Date sabati di Marzo Sabato 09 | Paolo Fedreghini | h 21:30

Sabato 23 | Gerardo Frisina | 21:30

Paolo Fedreghini in consolle

Gerardo Frisina in consolle

Produttore e dj, Paolo Fedreghini oggi è artisticamente impegnato in diverse direzioni: produzioni per Schema Records, consulenza musicale per il Gruppo Mediaset per film, documentari e spettacoli televisivi, applicazioni audio per mostre di pittura e fotografia, oltre a serate come Dj e in concerti live.

Gerardo Frisina, noto produttore e collezionista di vinile, è una figura di fondamentale importanza ed un punto di riferimento per l’intera scena nu-jazz internazionale. Le sue ultime produzioni utilizzano campioni e ritmi afrolatini nel creare brani potentissimi per il dancefloor. Dal 2001, produce diversi album con la Schema Records, tra cui Ad Lib, Hi Note, The Latin Kick e Join The Dance, e molti remixes.

Sabato 16 | maDiskiMaj | h 21:30

Sabato 30 | Jestronick & Airola | 21:30

Nato a Trieste, Maunel Balestrucci ha cominciato il suo percorso di ricerca musicale nel 1992, facendosi notare ad un contest per dj emergenti della sua città, da allora si è esibito in Italia, Slovenia, Spagna, Grecia. Nei suoi set eclettici propone raffinate sonorità influenzate dai generi Nu-disco, Future-Funk e Deep House.

Jestronick è un progetto Electro-Jazz che nasce nel 2005 a Bristol UK nel Redland Project Studio. Ambientazioni sonore Deep House e Downtempo vengono attraversate da trame Nu-Jazz, sostenute da scansioni Breakbeat ed illuminate da flash Dubstep. Per quest’appuntamento, il set si avvalerà della collaborazione del pianista Fabrizio Airola. Per un incontro tra il puro sound Deep Nu-Jazz e l’inconfondibile calore dell’organo Hammond.

Sabato 16 Mirco B. (Club Squisito) | h 21:30 Mirco Bertani dei Club Squisito in consolle Membro dei Club Squisito, band electro-jazz/house, incensato dalla critica internazionale

Jestronick (djset) + Fabrizio Airola (Hammond)

Sabato 23 Dj set di Stefano Ghittoni dei The Dining Rooms Resident dj ai Magazzini Generali di Milano per molti anni. Con TDR ha prodotto 6 albums in studio (e 5 di remixes) elaborando uno stile personale che spazia tra dilatazioni dub, accelerazioni e suggestioni blues e soul collaborando con artisti di taratura mondiale.

Photo: Marco Dazzi

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Il Dj maDiskiMaj in consolle

Photo: Marco Dazzi


event

M’IO

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n altro grande successo per le serate organizzate al M’IO FASHION & WINEBAR di Nembro. Questa volta la star della serata di sabato 9 febbraio era Serena, una dei due titolari, che ha festeggiato il compleanno proprio nel suo locale.

di V.B. photo Paolo Gianfrate e Marta Nozza

M’Io - via Locatelli 7/A – Nembro (Bg) per info chiamare il 331 6396391 o cercare la pagina face book del locale


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on solo feste di compleanni o ricorrenze varie, il M’IO FASHION & WINEBAR è anche teatro di eventi fashion. Infatti, venerdì 22 febbraio il locale si è trasformato in una passerella dove modelle e modelli si sono alternati per presentare le nuove collezioni primavera estate: per la donna hanno sfilato i modelli di Annarita N. mentre per la linea uomo i modelli di Exibit. Con immenso onore è stata presentata anche la collezione prodotta con il marchio omonimo del locale, il Mio Italia.


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Primo Piano di V.B. photo Paolo Gianfrate

Music Cafè


Settembre. Quattro venerdì all’insegna della buona musica, italiana e straniera, che hanno visto protagonisti il gruppo Elisa Mariani Unplugged, e le Tribute Band dei Negramaro, Celentano e Ligabue.

Serate quindi per tutti i gusti e tutte le età, dai più giovani fino agli adulti, che hanno ricordato volentieri le note del Molleggiato. Primo Piano offre anche la possibilità di cenare prima dell’inizio del concerto con prezzi speciali. Appuntamento quindi ai prossimi venerdì!

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ovità per i venerdì sera di Bergamo! Grande successo hanno ottenuto finora le serate musicali organizzate da Primo Piano Cafè, presso la Galleria Mazzoleni, in via XX


event

Primo Piano di V.B. photo Paolo Gianfrate

Music Cafè


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Oroscopo

Pesci 20 febbraio / 20 marzo

di Giazzi Marina

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bitanti di un mondo dove tutto è possibile, i nati sotto il segno dei Pesci possono avere più partner e vari figli, due lavori e tante passioni. Adattabili ad ogni situazione, sono squisitamente sensibili, compassionevoli, generosi, intuitivi, profondi e difficili da comprendere per le menti razionali, perché il loro senso è sempre oltre il senso comune. Presi dal desiderio di sondare ogni aspetto della vita, come il matto della carta dei tarocchi, si trovano già in giovane età a dover affrontare il dubbio. I sentieri che spesso si biforcano sulla loro strada sono emblemi della loro natura dualistica che spazia dal giusto consiglio della mente allo spazio immaginario, emozionale e psichico. Ma l’immaginario dei nati sotto il segno dei pesci non è l’illusorio impreciso che esiste solo nella nebbia dell’auto illusione, è ben altra cosa. Loro non sono Madame Bovary, incapaci di delineare i contorni della realtà, di decifrare il luogo in cui si trovano o di contare i soldi che spendono. Tutt’altro. L’immaginario dei Pesci è più simile a quello di don Chisciotte, un immaginario che obbedisce a delle leggi rigorose come quelle del reale. I nativi del segno, come il personaggio del romanzo di Cervantes, spingono il loro immaginario fino in fondo, creando un topografia del paesaggio reale

che attraversano con la loro immaginazione alla ricerca di un senso che permetta loro di elevarsi verso mete più degne di essere vissute. E la ricerca di un sentiero che dia il senso diventa dunque “leitmotiv” della loro vita. Anche se spesso solo dopo lungo peregrinare possono giungere a conciliare il loro lato romantico e sognatore con quello più pragmatico che richiede la quotidianità. Sempre innamorati di tutti e di tutto, prediligono le passioni che non solo travolgono ma stravolgono, confondendo i limiti tra loro stessi e l’altro da sè. Il pericolo dei Pesci è quello di cadere nella pigrizia, nella negligenza, nella passività e nell’indifferenza per la vita, in tal caso si lasciano trascinare dalla corrente del fiume della vita, e solo quando diventano consapevoli della gravità della propria condotta, mettono in gioco la loro volontà d’acciaio e cambiano radicalmente il corso della loro esistenza. Insomma se amate le regioni inesplorate, le montagne inviolate, il futuro enigmatico avvolto nel mistero e i castelli magici con tesori nascosti, allora seguite i Pesci nelle correnti dell’oceano. Soltanto, non pensate di aver trovato una persona sola, avete trovato il mondo intero: lo stampo di migliaia di persone. C’è miglior modo per conoscere la vita?


ARIETE 21 MARZO I 20 APRILE

Bilancia 23 settembre I 23 ottobre I nati nella seconda e terza decade si godono il trigono di Giove con un aumento della comunicazione, della gioia, del successo sul lavoro, del benessere psicofisico e delle entrate di denaro. I nati nella prima decade, al contrario, con Urano e Plutone negativi, sono in affanno, si arrabbiano, piangono, avanzano sospinti dalla forza di inerzia e si trovano a vivere i gorghi provocati dalle posizioni dei due pianeti lenti. Per gli altri c’è voglia di invaghirsi di qualcosa che torni a far brillare gli occhi e a far cantare il cuore. E niente impedisce che quest’anno sulle vostre labbra si posino vari genere di baci. La coppia innamorata si rinsalda e conquista nuove complicità condividendo con entusiasmo un nuovo progetto. Nel lavoro date spazio alle iniziative e al dinamismo..

TORO 21 APRILE I 20 maggio

scorpione 24 ottobre I 22 novembre

gemelli 21 maggio I 21 GIUGNO

sagittario 23 novembre I 21 dicembre

cancro 22giugno I 22 luglio

capricorno 22 dicembre I 20 gennaio

Leone 23 luglio I 22 Agosto

acquario 21 gennaio I 19 febbraio

vergine 23 agosto I 22 settembre

pesci 20 febbraio I 20 marzo

Con la fine dell’inverno rifiorite anche voi, nel cuore e nel cervello. Realistici e concreti affrontate l’amore senza più timore reverenziale e grazie a Mercurio, Venere e Marte positivi il vostro cuore si ritrova con saldi punti di riferimento. Sentimenti ed eros da mille e una notte, con il risveglio di sapori e profumi che credevate assopiti. Certo Saturno vi tiene d’occhio, vi obbliga ad avanzare con prudenza e lentezza, a restare lucidi e precisi nel raggiungimento dei vostri obiettivi e a curare sempre meglio il lato sentimentale della vostra vita. Il pianeta del tempo cercherà di fiaccare anche il corpo, cercando di allontanarvi dalle buone abitudini che da sempre gli riservate, a causa di una miriade di impegni. Cercate il tempo per andare a correre o a fare una passeggiata in montagna. Ne guadagnerà il corpo, la mente e il cuore.

La fine dell’inverno non sarà una passeggiata per voi. Mercurio in quadratura potrebbe farvi ritrovare con una mente caotica e disordinata, con relazioni sociali che richiedono la massima cura e con malintesi di comunicazione. Anche in amore le cose non vanno proprio lisce come vorreste e ogni tanto vi sentite martirizzati, privati della vostra giocosità e impertinenza. Tutta colpa di Nettuno in quadratura che a volte genera una sensazione di immobilismo che non si sblocca e alimenta il desiderio, indefinito ma fastidioso, per qualcosa che non esiste o che è solo immaginato. Per quanto riguarda il lavoro la situazione di questo marzo non prevede svolte straordinarie, quindi accogliete come buon risultato il mantenimento delle posizioni conquistate.

Migliorate a vista d’occhio, anche grazie al trigono di Mercurio che vi rende lucidi e veloci nella risoluzione dei problemi. Finalmente fuori dal grigiore paralizzante delle sabbie mobili, dalle altalene e dalle passioni ingovernabili degli ultimi anni, potreste avere una splendida rinascita personale e sentimentale. Cambiate pelle, conquistate una reale forza del cuore con ritrovamento dell’incanto perduto. Mese con momenti davvero distesi, senza pesantezza, senza noia e con incontri interessanti che a tratti vi incuriosiscono. Tempi di rinascita anche sul lavoro dove tornate a gettare le basi per una riconquista di posizioni prestigiose. Forma Psicofisica al massimo. Solo in nati tra il 30 giugno e il 4 luglio potrebbero fare eccezione con l’insidia si Urano e Plutone.

Con Marte in trigono e Venere che vi sorride potrete davvero rialzare la testa, riconquistare la vostra carica battagliera e migliorare anche dal punto di vista professionale. Gli innamorati potranno godere di una sintonia produttiva, mentre i seduttori e le seduttrici cronici potranno tornare a scioccare, annichilire e fare svenire a piacimento. Nessun giudice planetario o interiore vi impedirà di vivere qualcosa di indimenticabile. Certo Saturno per i nati nella prima decade potrebbe portare a qualche amore improbabile o a fasi di incomunicabilità e di noia nella coppia. Anche sul fronte lavorativo dovrete tener conto del pianeta del rigore e mantenere al massimo l’attenzione, la concentrazione e l’autocontrollo senza preoccuparsi di eventuali cali degli incassi o delle soddisfazioni.

Marzo quest’anno non è il mese migliore dell’anno per voi della Vergine. Numerose le opposizioni dei pianeti rapidi, Mercurio e Giove negativi rischiano di farvi vedere tutto nero. Sentite il desiderio di qualcosa di nuovo, mentre nella vostra vita sembra dominare il banale, il lento, l’uguale. In amore poche dolcezze e sensualità e rischi di fulmini e saette. Siate pazienti e comprensivi con il vostro amore imbronciato o assente. Sul lavoro la quadratura di Giove potrebbe portare afflusso di denaro poco abbondante. Ma la vostra nota parsimonia curerà le uscite con meticolosità. Giove in quadratura potrebbe impigrirvi, appesantirvi provocare un aumento del peso che si combatte bene con un esercizio fisico costante e una buona alimentazione. Abbiate pazienza.

Con Mercurio e Venere dalla vostra parte vi trovate in un periodo eccellente dal punto di vista sociale. Ottimi i rapporti con i parenti e bellissime le amicizie. Grande abilità anche nel campo lavorativo. L’avvicinarsi della primavera rilancia anche le questioni di cuore con intese di coppia davvero uniche. La Terza decade con Marte in trigono diventa combattiva e grintosa, equilibrata e tempestiva. Possibili cambi di rotta, sia sentimentali che lavorativi, che vi porteranno in avanti, con buona tenuta delle finanze. I vostri progetti e i vostri obiettivi possono essere portati avanti con la massima decisione. Nessun transito negativo per un Marzo davvero strepitoso. State solo attenti alle ossa e ai denti, perché la congiunzione di Saturno potrebbe portare qualche problemino in tal senso.

Marzo è il mese più impegnativo dell’anno. Mercurio, Venere e Marte sono in quadratura e Giove sempre all’opposizione. Potreste trovarvi coinvolti in momenti di paranoia assoluta, durante i quali è meglio controllarsi e rimanere calmi come un guerriero zen, non provocare nessuno, non stuzzicare e non risvegliare il can che dorme. Malinconici e incerti rischiate di perdere facilmente la pazienza. Ma sono transiti rapidi, già esauriti verso la fine del mese. Quindi non prendete troppo sul serio questo mood fuorviante. Con Aprile gli scenari cambieranno violentemente, tutto tornerà a scorrere in maniera facile e quell’ansia fastidiosa che potrebbe disturbarvi a Marzo scomparirà come neve al sole. Recupererete quell’immediatezza spontanea e sincera cha fa si che la vita sia per voi qualcosa di semplice, chiaro, diretto e solare.

Con Mercurio e Venere in Sestile, Marte strepitoso e Saturno che vi guida come la stella polare non avete alcun motivo per essere insoddisfatti. L’amore scivola in dolcezze, se le desiderate, con picchi di erotismo. E per chi fosse solo, potrebbe essere un periodo di rinascita dell’amore, di una voglia di rimettersi in gioco da parte vostra. Le relazioni, i flirt, gli sguardi volanti dei più disinibiti lasciano il posto alla ricerca della qualità e della costruzione di qualcosa che duri. Nessuno vi disturba. La vostra quotidianità apre varchi verso meravigliose esperienze. Più leggeri, meno rigorosi e più dolci, potreste trovarvi a vivere un netto miglioramento anche nell’ambiente di lavoro. Facciano attenzione solo i nati in prima decade: la quadratura di Urano potrebbe ribadire certe difficoltà già avvertite nel 2012.

Marte favorevole vi permette di tirar fuori una grinta speciale e costruire successi davvero unici, spesso nemmeno pensati. Buono anche l’amore con ottima comunicazione, incontri interessanti, conoscenze nuove e qualche forma di trasgressione. Senza contraddizioni attive, grintosi e geniali, veleggiate sulle acque di questo Marzo senza subire prepotenze e con la massima calma. Nel lavoro la prima decade ancora alle prese con Saturno dovrà mostrarsi ben concentrata, regolare negli impegni e diplomatica. Non è per voi il tempo dei colpi di testa. Alla seconda e terza decade Giove può offrire più di un’occasione da sfruttare. Per tutti attenzione alla circolazione sanguigna. Mantenetela fluida con un’attività fisica costante.

A Marzo con Venere e Mercurio nel vostro segno siete più sensibili e più distratti del solito. Ma anche più sensuali e più inclini a vivere nuovi sogni d’amore che vi portino verso altezze meravigliose. In amore potreste trovare la forza per prendere delle decisioni che lasciano spazio alla nascita di un nuovo amore, più in linea con i vostri desideri. La terza decade faccia attenzione a non lasciarsi catturare da amori lontani che non si possono incontrare o vivere con continuità. Siate concreti se non volete cadere nel tunnel delle attese, delle disillusioni e dei sospiri. Nel lavoro conquisterete traguardi speciali. Ottima forma fisica e mentale. Bando dunque alla timorosa timidezza, niente lagne inutili e nessun alterco, in questo mese che vi vedrà compiere passi da gigante.

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Se è vero che la quadratura di Plutone vi costringe a fare i conti con riflessioni profonde e potrebbe appesantire qualche questione rimasta in sospeso, non ci sono altri transiti negativi. Anzi, Giove sempre a favore e Marte e Venere che entrano nel segno aumentando la vostra energia vitale e la vostra natura passionale. Il vostro entusiasmo diventerà più costruttivo e l’intesa sentimentale potrebbe farsi più profonda. Provate, osate, sperimentate, godete. Lasciate fare all’istinto e alla carica erotica. Anche sul lavoro potrete ingranare la quarta marcia, senza naturalmente liberare la vostra natura più esaltata che tende sempre ad arrischiarsi oltre certi limiti. Con la congiunzione di Urano, sarete più dinamici e scattanti, ma per evitare un inutile sovraccarico energetico vi consiglio di dedicarvi a qualche attività sportiva con costanza.


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