Anno Quinto numero QuArAntACinQue | GiuGno DuemilAQuAttorDiCi | euro tre
What else?
Il mensIle pIù letto della cIttà CINEMA GIGOLÓ PER CASO PAGINA 32
MUSICA NEIL YOUNG PAGINA 36
ECONOMIA LA GERMANIA E LA CRISI PAGINA 18
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É SEMPLICE ESSERE FIGLI DI PAPÀ
L’Editoriale
È semplice essere figli di papà: frequentare università esclusive, farsi regalare la macchina e la casa dal papi, lavorare nelle aziende di famiglia o quelle degli amici di papà – precludendo magari possibilità di carriera a persone effettivamente valide -, dispensare consigli comodamente seduti a capo del consiglio di amministrazione dell’azienda di famiglia e, giudicare chi parte da zero, guardandoli dall’alto in basso. Questo denota una mancanza di sensibilità e, soprattutto buonsenso, tipica di chi non si è mai sporcato le mani, allevati nell’agio e nel benessere, abituati ad avere tutto e subito, destinati ad un futuro aureo, non perché abbiano fatto qualcosa per guadagnarselo, ma per un puro fattore ereditario, giudicano in modo a dir poco sprezzante chi parte da situazioni più svantaggiose. Questi non possono essere d’ispirazione ai giovani. Ci vorrebbero gli esempi di persone che si sono fatte da sé, che, nonostante umili origini hanno saputo risalire la scala sociale, contro ogni previsione, e hanno creato per sé una nuova identità. Fattori chiave di questo passaggio dalle stalle alle stelle sono il duro lavoro e la forza di volontà. Uno che è partito da zero è Amancio Ortega Gaona, presidente della più grande catena di abbigliamento europea, Zara; secondo Forbes, ha aggiunto 7 miliardi dollari alla sua fortuna lo scorso anno, totalizzando 62 miliardi. Come ogni imprenditore che si è fatto da sé che si rispetti, Ortega, figlio di un ferroviere, ha iniziato come fattorino per un produttore di camicie. Negli anni’60 diventa manager di un negozio di abbigliamento e, a soli 27 anni con un prestito in banca, insieme alla prima moglie, crea la Confecciones GOA. Nel 1975 fonda la catena di abbigliamento Zara tuttora dalla crescita e successo inarrestabili.
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SOMMARIO
GIUGNO DUEMILAQUATTORDICI
PUBBLIREDAZIONALI MY T-SHIRT
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GIORDANO POLONI
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AL CONTRARIO ARREDAMENTI RIUNITI
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STARTAPP
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CASEUP
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RUBRICHE............17 EVENT AL CONTRARIO...15 7
REDAZIONALE
MY T-SHIRT
COMUNICARE È DI MODA
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uò un capo semplice come la T-Shirt diventare un oggetto di culto? La domanda sembra banale, ma se entrate nel negozio My T-Shirt in via S. Alessandro 12 a Bergamo, vi renderete conto che qui le t-shirt hanno il loro tempio, e che si, sono un indumento mitico. T-SHIRT E NON SOLO Il negozio è semplice, eppure pieno di vita, di energia, fatto di uno stile a metà strada tra Formentera e l’atmosfera shabby chic di Saint Tropez; le magliette troneggiano sugli scaffali esposte in modo non convenzionale, decisamente originale e spiccano i colori delle infinite grafiche degli indumenti appesi. Si, perchè da MY T-Shirt non trovi solo magliette, ma anche tutto l’universo dell’abbigliamento casual declinato secondo le ultime tendenze e che My T-Shirt ha fatto proprie, con la dose di ironia e sfacciataggine che contraddistingue il marchio. Uomo, donna e bimbo/a, My T-Shirt ha pensato a tutti, nessuno escluso. Felpe, leggins, t-long, borse, cover per smartphone, la scelta è veramente ampissima, ma tutte con il comun denominatore ovvero essere accattivanti, colorate e soprattutto piene di messaggi: disegni, scritte, pop art, grafica e contenuti. Non solo dei capi di abbigliamento o accessori, ma un vero e proprio modo di esprimersi. Slogan urlati, ostentati, street-art, graffiti e scritte irriverenti per outif cool e metropolitani. Atmosfere hip-hop, messaggi trasgressivi, psichedelici, ma anche sexy e provocanti, tutto questo e molto di più troverete nel negozio di via s. Alessandro a Bergamo dove ad accogliervi ci sarà il sorridente e disponibile staff capitanato da Claudio, un vero professionista del mondo dell’abbigliamento che dal 19 aprile ha aperto un altro negozio MY T-SHIRT in via Roma 17 nel cento di Desenzano. Quale è il segreto del tuo successo Claudio? “Io credo che un bravo imprenditore è colui che capisce i cambiamenti di tendenza e che abbia il coraggio di cambiare. Il
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lavoro paga, senza sacrifici non si va da nessuna parte. My T-Shirt funziona, aldilà del prodotto unico e di alta qualità, perché i clienti quando entrano nel negozio sanno che questo sarà il loro mondo, saranno al centro dell’attenzione e quando se andranno porteranno con loro anche un pacchetto di sorrisi”. Con My T-Shirt, comunicare è diventata una moda? “Sono lontani i tempi in cui la t-shirt di culto era quella bianca con il cuore rosso e una dichiarazione d’amore alla Grande Mela: I love New York. Oggi indossare una maglietta può essere molto di più che vestirsi casual e attirare l’attenzione. Può essere un atto di comunicazione, di protesta. Geniale, no?” I capi più cool dell’estate, solo da My T-Shirt Erano tempi difficili, robe da uomini duri, quando, nel 1942 la US Navy battezzò le magliette dei marinai col nome evocativo di T-Type Shirt. Da allora attraverso una t-shirt sarebbero passati l’indole inquieta di James Dean in Gioventù Bruciata e la voce sensuale di Elvis Presley. Poi è arrivata MY T-SHIRT con i suoi disegni grafici, con il famoso “Life is a circus”, che desterà tanto clamore attorno a un indumento tanto semplice. Le cose sono chiare: con My T-SHIRT è nato ufficialmente un mito.
Di Renata Sortino, photo by Matteo Mottari
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MY T-SHIRT VIA SANT’ALESSANDRO 12, 24122 BERGAMO TEL. 0541 385400 WWW.FASHIONBOX.IT/IT/ FACEBOOK.COM/MYTSHIRTBERGAMO 11
INTERVISTE
GIORDANO POLONI ILLUSTRARE E’ UN’ARTE
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iordano Poloni trentaquattrenne nato a Romano di Lombardia, è un artista emergente, llustratore di professione, sicuramente uno dei nomi più interessanti nel panorama dell’illustrazione made in Italy. Da soli 2 anni in questo mondo, vanta un passato nel mondo del cinema e della pubblicità come montatore e animatore grafico. In poco tempo è riuscito a farsi un nome nel campo, lavorando per clienti come Il Sole 24 Ore, Rizzoli RCS, The New Scientist, Random House Australia, Wired UK, Wired Italia. Come è cominciata la tua conversione al mondo dell’illustrazione? Era una passione che avevo dentro di me da sempre e che era sopita. Mi ricordo che la svolta avvenne dopo che sentì un’intervista a Emiliano Ponzi, un’artista che ammiro moltissimo. Pensai “Basta, adesso comincio anche io a disegnare, a farlo sul serio”. E così è stato, tanto che sono qui a raccontarlo. Come è stato il tuo percorso da quel giorno in avanti? La passione per questa professione mi ha spinto ad abbandonare il mio lavoro nel cinema; in realtà tutto è venuto da sè. E’ stato un concatenarsi di situazioni, che si sono risolte tutte positivamente, la cosa mi ha permesso di sostenermi economicamente e potermi dedicare così esclusivamente all’illustrazione, anche se mi riservo sempre la possibilità di saltare da una cosa all’altra. Quanto il tuo vecchio lavoro sta influenzando quello nuovo? Ci sono alcune cose, come il senso dell’inquadratura, che nei miei disegni si evince l’ispiarzione chiaramente cinematografica. Mi piace dare originalità nel campo dell’illustrazione sfruttando dei riferimenti diversi come il taglio pubblicitario o cinematografico, appunto. Oltre a questo, cerco di trasmettere il flusso narrativo in una sola immagine, affinchè chi la guarda, possa immaginarsi una storia.
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Quando eri piccolo che cosa avresti voluto fare da grande? Sicuramente il fumettista, adoravo Watchman. Hai degli artisti di riferimento ? Devo ringraziare per l’ispirazione il già citato Emiliano Ponzi, e nel mondo dell’illustrazione e del fumetto Gipi, Adrian Tomine e in parte Chris Ware. Nel mondo della pittura, invece devo citare obligatoriamente Edward Hopper e Hogan Brown. Come al solito cito anche Anna Deflorian, che in realtà non conosco personalmente, e non ha ispirato il mio lavoro, però l’apprezzo professionalmente e il fatto di citarla è diventato una sorta di rituale per me. Quale è il risultato per il quale vai più fiero? Nel mio piccolo devo dire che molte cose sono state motivo di orgoglio personale, però se devo dirne una, mi viene in mente il fatto di essere stato citato nel libro annuale de “Society of Illustrators 2014”, che per chi non lo sapesse sta all’illustrazione come l’Oscar sta al cinema. Progetti futuri? Ho tante commissioni, svariati progetti, mentre il 14 e il 15 giugno esporrò alcune opere con altri artisti alla Mostra Mercato d’Illustrazione Quadra a Milano, in via Savona. Vi aspetto numerosi!.
Di Renata Sortino
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Rubriche ECONOMIA DONNE LUSSO LUX PARADE MOTORI FILM TELEFILM MUSICA MODA UOMO MODA DONNA SPORT SPORT USA TECNOLOGIA SOCIETÀ VIAGGI ARTE LIBRI RECENSIONE CUCINA-RICETTA MEDICO SICUREZZA IMMOBILI OROSCOPO
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RUBRICHE
ECONOMIA
Di Giorgio Arfaras
Pres Comitato Investimenti SCM SIM www.scmsim.it contact@scmsim.it
LA GERMANIA E LA CRISI
È
diffuso il convincimento che l’euro – soprattutto durante la crisi – abbia favorito nel campo dell’economia “reale” la Germania a danno degli altri Paesi dell’euro-area. La Germania – così si argomenta – esporta più di quanto importi e perciò il suo avanzo commerciale limita la crescita degli altri Paesi. E’ diffuso anche il convincimento che la crisi. abbia favorito la Germania nel campo dell’economia “finanziaria”, ma di questo parleremo un’altra volta.
L’avanzo commerciale tedesco limita la crescita degli altri una prima volta, perché la domanda verso – per esempio – i beni italiani va verso i beni tedeschi. Resta da capire perché i prodotti tedeschi spiazzino quelli italiani. Magari non si ha uno spiazzamento ma un’integrazione – i tedeschi vendono auto con freni italiani. La differenza è che le auto hanno più valore aggiunto dei freni e quindi, se l’Italia esporta freni ed importa automobili, ecco che ha un disavanzo commerciale. La limita una seconda volta, perché la Germania importa – per esempio - meno beni italiani di quanto potrebbe. Se alzasse il deficit di bilancio e consentisse la crescita dei salari, ecco che si avrebbe una maggior domanda tedesca di beni prodotti in Italia. Passiamo ai numeri. Si cita la magnitudine dell’avanzo germanico – circa il 7% del PIL. Un numero di questo tenore è da Paese manifatturiero emergente – nel caso la Cina – oppure da Paese petrolifero – che non riesce a consumare il reddito
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generato dalle esportazioni energetiche anche importando carrettate di cravatte di seta e di auto di lusso. Il surplus commerciale tedesco nei confronti dell’euro-area è però solo il 2% del suo PIL. Il rimanente 5% è verso il Resto del Mondo. Nel 1999 – ai tempi dell’introduzione dell’euro l’avanzo tedesco era circa il 3% del suo PIL, e nel 2007 – quindi prima della crisi – era pari al 5%. Ora è intorno al 2%. Si è perciò avuta una combinazione di minori esportazioni tedesche e maggiori esportazione degli altri Paesi. La Germania ha oggi degli avanzi commerciali di molto inferiori a quelli ante crisi con tutti i Paesi, salvo che con la Francia e con l’Austria. Resta da capire dove mai la Germania abbia guadagnato dalla crisi. Ecco i numeri:
Francia Italia Spagna Portogallo Grecia Olanda Belgio Austria
2007 28,8 19,8 26,9 4,3 5,8 1 15,9 20,7
2013 36,1 5,8 5,8 1,2 3 -18,2 5,9 19,3
Var surplus 7,3 -14 -21,1 -3,1 -2,8 -19,2 -10 -1,4
Var Export% 9,50% -17,40% -34,20% -24,00% -40,10% 12,90% -13,60% 6,30%
Var Import% 2,20% 6,30% 15,00% 26,10% 14,60% 44,10% 6,30% 14,80%
Nella seconda e terza colonna si ha il saldo commerciale, nella quarta la variazione dei saldi, nella quinta e nella sesta si ha la variazione percentuale delle esportazioni e delle importazioni. Il segno più indica il surplus sia assoluto sia percentuale della Germania.
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RUBRICHE
ATTUALITÀ
Di Renata Sortino
ROCK’N’ROLL STYLE
10 MUSE PER ME POSSONO BASTARE
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er una donna essere una star della musica e abbinare eleganza è veramente un’impresa. Quando si fa parte dello showbiz è più facile seguire tendenze nell’intento di stupire per far parlare i mass media a discapito spesso del buon gusto. Madonna è stata la regina indiscussa del pop per decenni, ma per quanto riguarda l’abbigliamento deve ringraziare corpini e bustini, abbinati a croci e merletti, il tutto decisamente poco affine al mondo dell’ eleganza. Anche di Miss Stefani Joanne Angelina Germanotta, ovvero Lady Gaga, si può dire di tutto, tranne che i suoi outfit siano un mix di eleganza e raffinatezza. Eppure, nella storia della musica internazionale ci sono state 10 donzelle, che hanno ammaliato le platee non solo per le qualità canore, ma anche per l’innato portamento, la personalità e il buon gusto, che declinate nell’abbigliamento costituiscono l’eleganza. 1) PATTY PRAVO Bella, capelli biondi sciolti e viso di porcellana, negli anni ‘60 è la Bambola che tutti gli uomini vorrebebro. La sua teatralità è quanto di più sopraffino possa esserci, la sua eleganza è mista alla provocazione dei sensi, senza mai scendere nella volgarità comune a tante star internazionali. Ancora oggi è una bella signora, che non smette mai di provacare, con elegante malizia. 2) GRACE JONES Musa ispiratrice di Andy Warhol, inimitabile icona della musica dance anni’80. Fisico statuario, viso perfetto, regina dello star system ancora oggi influenza la moda che attinge dalla sua creatività attualissima quest’estate: tra bracciali scultura full color, cuffie elmetto in feltro, occhiali candy e sandali-zeppa costruttivisti, il postmodernismo di Mrs Jones dice ancora la
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sua. 3) SELENA GOMEZ Definita dal suo ex storico Justin Bieber “La principessa più elegante del mondo”, la giovane cantante si muove con dimestichezza tra i red carpet di tutto il mondo, sfoggiando bellissimi abiti e portamento da star consumata. 4) MARIA CALLAS L’eleganza della Callas è unica. La Divina era impareggiabile con stole di pellicce, abiti da sera e gioielli. Deve tutto a Biki, la famosa stilista, che per lei creò outfit raffinatissimi fatti da camicette leggere, gonne a ruota che esaltavano il suo vitino di vespa. Unica. 5) LANA DEL REY È entrata come un uragano nel mondo della moda, creando uno stile molto personale e caratteristico che mescola il look anni Sessanta con quello “it”. Il suo impatto è stato tale che l’anno scorso ha lanciato una linea di vestiti per il famoso marchio H&M diventando anche la testimonial. Inoltre nel 2013 è stata modella insieme a Kate Moss per il famoso marchio british Mulberry. 6) CELINE DION Regina della canzone, acclamata star della musica. Una bellezza particolare la sua, mai sopra le righe. Mamma 44enne, ha sempre un’immagine pacata, elegante, costruita a pennello da personal stylist che non sbagliano mai un colpo. 7) GWEN STEFANI È sempre stata un’icona di stile ed eleganza e questo è quasi un dogma per l’ex cantante dei No Doubt, tanto da non violarla neppure quando si trovava in dolce attesa. La cantante è anche una stilista, ed è sempre attenta a particolarissimi dettagli che rendono ogni suo look unico e inimitabile. 8) JULIETTE GRECO Icona della Rive Gauche, donna dal carattere deciso come il tratto di eye-liner che portava sulle palpebre. Voce sublime personalità da vendere, la Greco viene ricordata quando, appariva in scena con la sua esilissima figura, fasciata in abiti neri ed eleganti sfoggiando grinta, sensualità e passione.
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9) JANE BIRKIN Hermes le ha dedicato la sua it-bag per antonomasia, la Birkin appunto, descrivendola come un mix perfetto ed equilibrato di elementi vincenti, tra cui l’estrema eleganza, la semplicità nelle linee, il pregio dei materiali. Jane Birkin non è solo la donna che ha dato il nome a una delle borse più desiderate della storia della moda, ma in realtà è stata musa, cantante, attrice, una vera icona per un’intera generazione. 10) BILLIE HOLIDAY La Holiday è talmente immensa, per lo charme che emanava in tutta la sua essenza, fatta di tristezza, passione ma soprattutto dignità, che si può evocarla solo con la musica, in questo caso le parole di Lady Day scritte da Lou Reed: “Quando camminava per strada era come una bambina che si guarda i piedi ma quando passava davanti al bar e sentiva la musica doveva entrare e cantare doveva essere così …E dopo che l’applauso si era spento dopo che la gente era andata via scendeva dal palco e prendeva la porta e se ne tornava all’albergo che chiamava casa muri dipinti di verde un cesso nel corridoio”.
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RUBRICHE
LUSSO
Di Redazione
“ASTE EPICHE” DA SOTHEBY’S E CHRISTIE’S
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issarro, Van Gogh, Picasso: acquistati in poche ore per un valore di oltre di oltre 340 milioni di sterline. Il mercato dell’arte è vivo e vegeto, tanto che il Financial Times ha definito un’“asta epica” quella dello scorso febbraio dato che, dopo tre ore di frenetiche contrattazioni, a New Bond Street la sessione si è chiusa registrando un ricavo di 163 milioni di sterline, la so mma più alta che Sotheby’s abbia mai raggiunto da una vendita nella capitale inglese.
Vediamo nel dettaglio le opere che hanno fatto impazzire gli acquirenti: le quotazioni sono andate alle stelle per “Le Boulevard Montmartre” (1897) di Camille Pissarro, opera confiscata dal regime nazista il secolo scorso e restituita nel 2000 alla famiglia del grande collezionista Max Silberberg, morto in un campo di concentramento. Il dipinto del pittore francese è stato venduto a uno sconosciuto acquirente per £ 19,7 milioni, più del doppio della sua stima iniziale. Poco prima “L’Homme est en mer” (1889) di Vincent Van Gogh se l’era aggiudicato, per £16,8 milioni, un appassionato collezionista che ha sbaragliato a suon di rialzi le offerte di altri sei concorrenti; si tratta del prezzo più alto per un Van Gogh venduto in un’asta londinese da più di 25 anni. Particolarmente ambite sono state le 37 opere provenienti dalla collezione privata dello svizzero Jan Krugier, scomparso a 80 anni nel 2008, famoso per essere stato anche uno dei più grandi estimatori di Picasso. La vedova, Marie-Anne, era presente in sala e ha visto i prezzi salire, raddoppiare, triplicare e, a volte, anche decuplicare la loro stima iniziale. Al termine della vendita l’intero gruppo di lavori ha fruttato 53,3 milioni di sterline, quasi il doppio delle 24
aspettative di partenza. In tutto, 163 milioni di sterline, ma non è il miglior risultato in assoluto perché proprio la notte precedente la sua rivale in affari, Christie’s, ha fissato il record di tutti i tempi per un’asta a Londra: 177 milioni di sterline. Top lot e record d’artista per Juan Gris con “Nature morte à la nappe à carreaux” del 1915, un’opera importante nel passaggio dell’artista dal Cubismo Analitico a Cubismo Sintetico: da una stima iniziale di £12-18 milioni, ha raggiunto la cifra di £34,8 milioni. “Solo” £17 milioni per “Femme au costume turc dans un fauteuil”, 1955, di Pablo Picasso, un ritratto di Jacqueline Roque in costume da odalisca, mentre un gran bel risultato l’ha conseguito “Composition No. II with Blue and Yellow, 1930”, di Piet Mondrian, battuto a £12.4 milioni. E pensare che le 25 opere di Joan Mirò sono state ritirate solo qualche ora prima dell’asta: l’intero gruppo proveniva dal Banco Português de Negócios, fallito e poi salvato dal governo portoghese nel 2008. Le controversie legali tuttora in corso, secondo Christie’s, non avrebbero permesso di “metterle in vendita con le adeguate garanzie”.
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RUBRICHE
LUX PARADE
Di Redazione
LUX PARADE
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hristie’s e Sotheby’s sono le case d’asta più famose del mondo, sempre pronte a celebrare l’eccellenza e il lusso, spesso a suon di record, ma esistono anche Barrett-Jackson, Myro Antiques, RM Auctions e molte altre. Vediamo quali sono state le aste record più clamorose e particolari.
1) Pink Star, diamante eccezionale da 59,60 carati che ha strappato la cifra di 83 milioni di dollari, circa 61,65 milioni di euro nel corso dell’asta Magnificent Jewels, tenuta lo scorso 13 novembre a Ginevra. Si tratta del prezzo più alto pagato per un diamante rosa mai battuto all’asta. La pietra è davvero un capolavoro, definito dagli esperti “un vero e proprio tesoro della natura”. Al momento il compratore è rimasto anonimo: quello che è certo è che la casa d’asta ha realizzato una vendita d’eccezione. 2) La viola Macdonald di Antonio Stradivari arriverà all’asta da Sotheby’s a giugno, preannunciandosi come un vero record assoluto. Il prezioso strumento, il più raro e desiderato dai collezionisti, sarà messo in vendita da Sotheby’s e Ingles & Hayday con un’asta a buste chiuse che prevede offerte superiori ai 45 milioni di dollari, circa 30 milioni di euro. Di certo il prezzo finale sarà superiore alla base d’asta anche perché si tratta di una delle creazioni del maestro liutaio più pregiate: delle dieci viola realizzate nel corso della sua carriera, è una delle due prodotte in quello che viene definito il suo periodo d’oro. 3) L’isoletta privata di Spalathronisi, un vero piccolo paradiso privato, un’isola unica nel suo genere è in vendita e andrà all’asta il prossimo settembre. L’ isola, a tutt’oggi disabitata, si trova a poche centinaia di metri al largo di Neo Marmara, sulla penisola Calcidica, sarà messa all’incanto con una base d’asta di 10 milioni di euro. Si tratta della prima isola del suo
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genere messa in vendita: appartiene infatti al demanio statale e non ha avuto alcun proprietario privato, almeno fino a oggi. 4) La Batmobile, guidata dall’Uomo pipistrello e dal fedele Robin nel telefilm degli anni Settanta ha battuto il record di 4,6 milioni di dollari, circa 3,44 milioni di euro. La vettura, messa in vendita all’asta da Barrett-Jackson, è diventata così l’auto più costosa del dorato mondo di Hollywood tra quelle originali usate nei film. La Batmobile venne creata nel 1966 dallo specialista George Barris e in seguito acquistata da Rick Champagne, un collezionista di Phoenix, Arizona: si tratta di una Ford Lincoln Futura 1955 che venne personalizzata in Italia, precisamente dalla Carrozzeria Ghia di Torino. Un viaggio tra Italia e USA prima di diventare una delle icone della tv e oggi anche l’auto più preziosa. 5) Rolex 8171 ‘Padellone’ del 1950 rarissimo e ambitissimo è stato venduto lo scorso dicembre alla cifra sorprendente di 1.145.000 dollari, quadruplicando la stima iniziale. La vendita dell’asta Important Watch ha totalizzato 365 lotti per un totale di quasi 13 milioni di dollari (12.926.175 dollari per la precisione), ma il vero protagonista è stato il modello noto in tutto il mondo come ‘Padellone’, che, dopo la vendita record, è stato ribattezzato “Sleeping Beauty”, La bella addormentata.
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RUBRICHE
MOTORI
Di Redazione
SUMMER DREAM CARS
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estate si avvicina, prepotente di colori e con la voglia di evasione che predomina selvaggiamente. Immaginando una selezione di auto da sogno a nostra disposizione, vi proponiamo le “dream cars” da questo mese negli autosaloni, pronte a soddisfare le più sfrenate voglie di libertà, velocità e bellezza, tanto ce n’è per tutti i gusti e .. tasche.
FERRARI CALIFORNIA Riduce la cilindrata (da 4,3 a 3,8 litri), adotta una coppia di turbocompressori (uno per bancata: e la Ferrari non adottava questa soluzione su un’auto stradale dai tempi della F40) e si rifà il trucco nel frontale, nel cofano (con due inediti estrattori d’aria) e nelle fiancate, senza stravolgere la linea originale. Dietro, gli scarichi rimangono quattro, ma sono disposti in orizzontale anziché in verticale. La potenza è ora di 560 CV (prima erano 489), la coppia massima è di ben 755 Nm. La velocità massima dichiarata è pari a 316 km/h, o 0-100 km/h “bruciato” in 3”6, grazie anche alla rapidità del cambio a doppia frizione DCT. Prezzo di circa 200.000 euro. JAGUAR F-TYPE COUPE’ La roadster inglese mette il tetto: la carrozzeria, interamente in alluminio, è ancor più aggressiva e seducente (specie se si opta per il tetto in cristallo anziché in metallo), e al pari della sorella scoperta prevede due soli posti. Il bagagliaio da 407 litri è generoso per una sportiva. Tre le versioni: la base ha un 3.0 V6 a benzina con compressore volumetrico, che eroga 340 CV; la S ha lo stesso motore, portato a 380 CV; al top c’è la R, dotata di un 5.0 V8 da 549 CV. Prezzi da 69.890 euro.
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BMW X4 Suv dalla linea sportiva, quasi da coupé rialzata, richiama la formula della sorella maggiore X6: frontale aggressivo con mascherina imponente e generose prese d’aria e tetto spiovente la rendono facilmente distinguibile dalla più squadrata X3, da cui eredita la meccanica. Almeno all’inizio i motori avranno potenze comprese tra 184 e 313 CV, abbinati al cambio manuale a 6 marce o automatico a 8; trazione integrale per tutti i modelli. Prezzi a partire da 49.200 euro. JEEP RENEGADE L’impronta fuoristradistica è evidente (mentre la “cugina” Fiat 500X sarà molto più sfumata in tal senso) per la Renegade: il progetto è statunitense, la costruzione italiana (negli stabilimenti Fiat di Melfi). La linea è squadrata, con il frontale delle Jeep più grandi – immancabili i listelli verticali posti tra i fari circolari – e i passaruota allargati. La trazione è anteriore o integrale: in quest’ultimo caso il cambio può essere equipaggiato anche con le ridotte, per permettere un uso gravoso in fuoristrada. L’altezza minima da terra è di 20 cm; se non dovesse bastare, la versione Trailhawk arriva a quota 22 e supera guadi profondi fino a 48 cm. Tra i motori, sicura la presenza del diesel Multijet 2.0 da 140 CV; per la sicurezza, si preannunciano molti sistemi di assistenza alla guida. Prezzi a partire da circa 22.000 euro con consegne in autunno.
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GIGOLÒ PER CASO
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igolò per caso (Fading Gigolo, 2013) di John Turturro riporta sullo schermo uno degli argomenti tabù del cinema americano, ma con sarcasmo e divertimento, affrontando l’argomento con un piglio brillante lontano dai toni drammatici del celebre American Gigolo. È un po’, se vogliamo, il corrispettivo del romantico Pretty Woman in opposizione al crudo Whore di Ken Russell. Turturro, celebre soprattutto come attore, si cimenta alla sua quinta regia (ricordiamo fra le altre Romance & Cigarettes) interpretando al contempo il ruolo di attore protagonista, affiancato da un fantastico Woody Allen. La vicenda si svolge a Brooklyn, dove Murray (Woody Allen), un anziano libraio costretto a chiudere bottega, propone all’amico Fioravante (John Turturro), aitante uomo di mezza età anch’egli in difficoltà economiche, un lavoro molto particolare: lui procaccia facoltose clienti al ragazzo per poi dividersi gli utili. Fioravante, dopo qualche esitazione, accetta e intraprende così il mestiere di gigolò: la bizzarra società prosegue gli affari con successo, fino a quando l’uomo incontra la vedova Avigal (Vanessa Paradis), affascinante donna di religione ebraica che mette in discussione il cinismo suo e di Murray. Dovranno inoltre confrontarsi con Dovi, un membro della comunità ebraica segretamente innamorato della donna. Pur essendo scritta dallo stesso Turturro (che quindi dirige, interpreta e sceneggia), la storia è impregnata visibilmente dalle atmosfere tipiche di Woody Allen: un umorismo sottile, a volte malinconico a volte sarcastico, il tema della sessualità, la comunità ebraica, l’ambientazione in una Brooklyn grigia accompagnata da melodie jazz. Anche il personaggio stesso di Murray riprende il consueto carattere di Allen: imbranato con le donne, squattrinato, complessato (una volta a settimana va dallo psicologo), pungente, cinico e autoironico. Turturro, anche esteticamente, interpreta un personaggio opposto, a cui fa buon gioco il fisico prestante e il volto dai lineamenti marcati: aitante e sessualmente attivo, conosce una singolare evoluzione, dall’iniziale imbarazzo alla disinvoltura fino all’incontro con l’amore e al finale inaspettato. In sostanza, possiamo
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dividere il film in due parti, che confluiscono l’una nell’altra senza soluzione di continuità: la prima più ironica in cui si costruisce il sodalizio e vediamo Turturro all’opera con varie donne, la seconda in cui entra in scena Vanessa Paradis e il film spinge più sull’aspetto sentimentale. Gigolò per caso è infatti una commedia in cui il sorriso si mescola con la lacrima e la riflessione: in modo “leggero”, ma mai banale né comico, si parla di questa curiosa “professione” maschile, del rapporto fra amore e sesso e della convivenza fra comunità etniche diverse – gli ebrei ma anche la compagna e i figli di colore di Murray. Turturro recita bene il suo ruolo, ma viene surclassato da Woody Allen che con i suoi irresistibili dialoghi (e monologhi) appassiona facendo ridere come sempre in maniera agrodolce: notevoli le perifrasi e i giri di parole con cui coinvolge gli interlocutori, e insieme a Turturro e agli altri personaggi dà vita a una serie di equivoci e siparietti divertenti. La “strana coppia” attorno a cui ruota tutta la storia connota il film come una sorta di “buddy movie”, un termine (solitamente riferito al cinema d’azione ma applicabile anche ad altri generi) che denota una vicenda incentrata su due personaggi opposti alle prese con una serie di situazioni. Notevoli pure le varie bellezze che incontriamo, anche se la componente erotica si mantiene sempre su un livello soft: le “frivole” Sharon Stone e Sofia Vergara (due focose clienti di Fioravante) e l’intensa Vanessa Paradis nell’importante ruolo di Avigal. Completa il cast un altro nome celebre di Hollywood, Liev Schreiber, qui nei panni del rivale in amore di Turturro.
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RUBRICHE
TELEFILM
SUPERHERO Di Carlo Rondi
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ARROW
rrow è una serie televisiva statunitense basata sul personaggio di Freccia Verde ma che non ne racconta fedelmente la storia nell’universo DC. In Italia la serie è stata trasmessa in prima visione su Italia 1 dall’11 marzo e ad oggi siamo alla fine della seconda stagione. La serie segue le avventure del miliardario Oliver Queen figlio di Robert e Moira e fratello di Thea, naufrago per cinque anni su un’isola creduta deserta. Quando viene tratto in salvo e torna finalmente a Starling City assumerà l’identità segreta nota come “l’incappucciato” (o il vigilante, soltanto nella seconda stagione diventerà ‘Arrow’) per combattere il crimine e la corruzione di Starling City basandosi su una lista di nomi che aveva scritto il padre. Grazie alla capacità di usare l’arco ottenuta sull’isola con anni di pratica e scontri mortali e aiutato dal suo braccio destro e confidente Diggle e dall’abile informatica Felicity Smoak, perseguirà uno ad uno i criminali e i malviventi che minacciano la sua città. Nella seconda stagione Oliver cambia carattere e decide di non uccidere più, ed è qui che torna in scena un vecchio amico: Slade Wilson, che però non torna nelle vesti di amico ma di nemico: Slade infatti si sente tradito da Oliver, colpevole di aver scelto di salvare la vita a Sarah (amata da Oliver) invece che quella di Shado (amata da Slade). Slade Wilson è il famoso Deathstroke, un uomo quasi spacciato, riportato in vita dal Mirakuru, un farmaco inventato da ingegneri cinesi che trasforma gli uomini in superuomini. La faida tra Oliver e Slade è molto agguerrita, e ci andranno di mezzo oltre ad amici e parenti di Oliver anche molti cittadini di Straling City. Questo è il prologo di apertura di ogni puntata recitato da Oliver: « Il mio nome è Oliver Queen. Per cinque anni sono rimasto bloccato su un’isola con un solo obiettivo: sopravvivere. Ora esaudirò il desiderio di mio padre in punto di morte: userò la lista di nomi che mi ha lasciato e colpirò tutti quelli che stanno avvelenando la mia città. Per fare questo, devo diventare qualcun altro. Devo diventare qualcos’altro. »
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RUBRICHE
MUSICA
IT’S ONLY ROCK’N’ROLL Di Andrea Lodetti
NEIL YOUNG IL CANTAUTORE VENUTO DAL FREDDO
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ono ormai quasi cinquant’anni che il cantautore canadese più famoso di sempre (non me ne voglia Leonard Cohen) cavalca un successo che pare senza fine. Prima la celebrità con i Buffalo Springfield e con il supergruppo Crosby, Still e Nash, poi una meravigliosa carriera solista, sempre accompagnato dalla sua fedele band di supporto: i Crazy Horse. La voce nasale, le chitarre distorte e la fida armonica lo hanno “scortato” attraverso diverse ere musicali, per alcune sue intuizioni viene anche indicato dagli studiosi come un importante pioniere di generi come Punk e Grunge. Un avanguardista che ha sfornato in studio la bellezza di ventinove dischi, di conseguenza la mia selezione questo mese sarà alquanto difficoltosa. Non mi resta che augurarvi buon appetito. 1970. After The Gold Rush. Un disco strepitoso che, come spesso accade nei lavori del Maestro, si divide tra tenui ballate folk-rock e aggressive cavalcate elettriche. L’animo intimista di Neil Young emerge in delicatissimi pezzi come la title track , “Only Love Can Break Your Heart”e in “Birds”, una struggente melodia solo pianoforte e voce. La grinta la tira fuori quando suona“When You Dance I Can Really Love” e soprattutto la politica “Southern man”, aspro pezzo d’accusa nei confronti del sud degli Stati Uniti, schiavista e bigotto. Una menzione particolare la merita “Don’t Let It Bring You Down”, amara ballata, sempre attuale e straordinaria nella sua semplicità. 1972. Harvest. Il disco di maggior successo per il cantautore. Una sorta di canzoniere bucolico pervaso da atmosfere da “provincia americana”. Magica l’aria che si respira ascoltando la malinconica “Out on the weekend” o la agreste “Harvest”. Le conosciutissime
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“Heart Of Gold “ e “Old Man” ci accompagnano verso i due capolavori del disco, che si allontanano dalla trasognante aura di tutto l’album: “The Needle And The Damage Done” e “Alabama”. Nella prima, accompagnato dalla chitarra acustica, Neil ci parla di droga con riferimenti precisi a Danny Whitten, membro fondatore dei Crazy Horse, finito nella spirale della tossicodipendenza. Nella seconda, come in “Southern Man”, con un cadenzato incedere, Young dipinge ancora a tinte scure il Sud degli Stati Uniti, ergendo l’Alabama a simbolo negativo ( la canzone scatenò una ondata di polemiche, la risposta più piccata arrivò per mano dei Lynyrd Skynyrd con la loro celeberrima “Sweet Home Alabama”). 1975. Tonight’s The Night. Registrato nel 1973 ma rilasciato solo due anni dopo, fa parte delle cosiddetta “Trilogia del dolore” insieme a “Time Fades Away” e “On The Beach”(altro disco fenomenale). Solitudine, disincanto, pessimismo, questo si respira ascoltando tutto d’un fiato questo lavoro, fortemente influenzato dalla dipartita di due cari amici di Young, vittime dell’eroina: il già citato Whitten e il roadie Bruce Berry. Con la voce spezzata e stanca Neil interpreta alcuni tra i pezzi più commoventi del suo intero repertorio, come la title track, “Mellow My Mind”, “Tired Eyes”, “Albuquerque” e “Borrowed Tune”. Un disco da pelle d’oca.
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RUBRICHE
MODA UOMO
FASHION OUTFIT
Classic
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Casual Chic
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Vintage
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Casual
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RUBRICHE
MODA
Di Alice Cerea
Blogger babywhatsup.com
ALICE CEREA, IL SUO BABY WHAT’S UP!? E UN’INSOLITA OCCASIONE
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riiiin. Squilla il telefono, mi alzo dalla sedia del mio ufficio dove sto scrivendo un nuovo pezzo per il mio blog e rispondo: “Salve, saremmo interessati ad incontrarla per un’intervista” “Un’intervista? Penso abbiate sbagliato numero, io non sono nessuno…” “Lei è la signorina Alice Cerea? Abbiamo scoperto il suo blog grazie ad una classifica stilata da una delle più popolari riviste nel settore; una classifica che vedeva lei e il suo blog tra i blog italiani più letti in tutto il mondo e saremmo interessati ad intervistarla per scoprire di più su di lei e sul mondo del fashion blogging”. Rimango per un attimo con il fiato sospeso. “Ok, quando?” “Domani in mattinata ci possiamo incontrare in Piazza Duomo, cosa ne pensa?” “Ok! A Domani” Rispondo con una gioia immensa e riattacco. Oddio, non ci posso credere, il mio blog (babywhatsup.com) in meno di 6 mesi è già diventato così importante da farmi meritare un’intervista su una rivista? A quanto pare sì! L’indomani arriva in un battibaleno. Mi alzo, indosso una salopette in pizzo (il trend di questa estate 2014), le mie scarpe più comode e schizzo fuori di casa. Dopo quasi un’ora di treno eccomi a Milano, la mia seconda casa. Prendo la metro, scendo in Duomo e mi dirigo in un delizioso barettino come stabilito. La ragazza che mi intervisterà è dolcissima e mi fa sentire a mio agio fin dal primo momento, ecco un breve estratto della mia intervista:
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Non tutti sanno cosa è un fashion blog, dacci una definizione. Il fashion blogging è un fenomeno diffusosi particolarmente negli ultimi anni, possiamo definire i blog come riviste di moda, cucina e lifestyle in cui ogni blogger è libera di esprimersi come meglio crede. Quando nasce il tuo blog? Baby what’s up nasce nel settembre 2013 un po’ per gioco, un po’ per la voglia di condividere i miei pensieri sul web. Baby what’s up!?, un nome originale, da dove viene? Hey come va!?, è una domanda più che un titolo, un piccolo elemento che denota l’immancabile attenzione al lettore e il suo coinvolgimento in ogni singola pagina. Essere una fashion blogger e’ un lavoro a tempo pieno oppure ti dedichi anche ad altro? Attualmente sono disoccupata e il mio lavoro è: cercare un lavoro, già perchè la ricerca di un lavoro è un lavoro difficilissimo! Dedico comunque tutte le ore che ho a mia disposizione al mio blog, la mia passione, che pian piano si sta trasformando in un vero e proprio lavoro!
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Com’è cambiata la tua vita da quando hai aperto il blog? Ho conosciuto persone davvero fantastiche e soprattutto non mi aspettavo un successo cosi immediato. Sono molte le persone che mi incoraggiano e mi spingono a continuare, ma ovviamente ci sono anche le persone che credono sia una cavolata .. sarà invidia ? Rimango sempre la solita ragazza di provincia che sono sempre stata e non ho intenzione di montarmi la testa come certe ragazze. Per molti e’ fondamentale nel mondo della comunicazione avere molti “followers” quindi ritengono sia indispensabile appoggiarsi ai vari social, cosa ne pensi? Ritengo che i social network siano il punto di riferimento di tutti quanti, oggi giorno le persone piuttosto che parlare tra di loro preferiscono sedersi ad un tavolo, uno di fronte all’altro, con Smartphone alla mano e Facebook attivo. Non so se sia una cosa positiva, la società di oggi è questa e mi ci sono adattata. Abbiamo parlato molto del tuo lavoro, ora vorremmo sapere chi e’ Alice nella vita di tutti i giorni? Una giovane ragazza che si divide tra amore e passione, tra web e moda. Senza alcuna idea per il suo futuro, ma con una sola certezza: diventerà Qualcuno. Mi chiamo Alice, e sono quella ragazza. Amo il mio lavoro e dedico anima a corpo a ciò che faccio. Una fantastica esperienza che mi ha fatto capire quanto sia importante credere nei propri sogni perché niente è impossibile!
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RUBRICHE
SP ORT
FIFA WORLD CUP 2014 Di Samuele Sortino
TUTTI I GIRONI DEL MONDIALE BRASILIANO
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er i colori azzurri non è stato sicuramente un sorteggio fortunato. La nostra nazionale, estratta e declassata come ultima europea (in base al ranking toccava alla Francia), se la vedrà contro formazioni di un certo spessore internazionale. Dobbiamo onestamente dire che sarebbe potuta andare peggio, ma il Gruppo D con Uruguay, Costa Rica ed Inghilterra, è davvero complicato. Per la prima volta nella storia dei Mondiali ci sarà un girone con tre nazionali campioni del mondo (7 titoli totali). Oltre agli avversari ci sarà da battere anche il clima: l’esordio sarà infatti a Manaus, piena Amazzonia. Poi si va a Recife, si gioca alle 13 locali e solo quattro giorni dopo si vola a Natal (altra città caldissima). Primo avversario sarà l’Inghilterra allenata da Hodgson: ottimo reparto offensivo, ma una difesa non eccelsa. Nel secondo match si affronta la Costa Rica onesta squadra centroamericana, bisogna per forza di cose fare bottino pieno. Sarà, probabilmente, decisiva la terza ed ultima sfida contro l’Uruguay di Cavani e Suarez. La nazionale di Tabarez, arrivata in Brasile solo dopo lo spareggio con la Giordania, ha in rosa tantissimi giocatori della nostra Serie A. Sulla carta: Italia, Inghilterra ed Uruguay si giocano i due posti disponibili per accedere agli ottavi. GIRONE A: tutto il Brasile spingerà la nazionale verdeoro verso la conquista del sesto titolo mondiale. La Selecao affronterà nel girone: Croazia, Messico e Camerun. Il primo posto sembra già assegnato, per l’altro utile sarà una bella lotta tra le altre tre, Croazia- Messico potrebbe essere decisiva. GIRONE B: i criteri machiavellici della FIFA ci hanno consegnato un girone con Spagna (campione del mondo), Olanda (vicecampione), Cile ed Australia. Sarà subito Spagna - Olanda: rivincita della finale di Johannesburg, il Cile di Vidal e Sanchez proverà a fare da terzo incomodo, l’Australia ci sembra la vittima sacrificale.
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GIRONE C: Colombia, Grecia, Costa d’Avorio e Giappone. Dare una favorita o le possibili qualificate sembra un azzardo. Sulla carta i sudamericani che possono contare su talenti come Falcao e Cuadrado hanno maggiori chance. Il Giappone di Zaccheroni può giocarsi le sue carte, così come gli ivoriani del vecchio leone Drogba. Un po’ più indietro gli ellenici, che fanno del collettivo la loro arma migliore. GIRONE E: è andata bene alla Francia, i transalpini hanno trovato avversarie più che abbordabili: Svizzera, Ecuador ed Honduras. Per gli uomini di Deschamps, ad un passo dall’eliminazione nei playoff, la qualificazione agli ottavi è alla portata. La Svizzera dei vari Lichtsteiner, Inler e Behrami, per la seconda piazza, se la gioca con l’Ecuador. GIRONE F: l’Argentina di Leo Messi non dovrebbe avere il benchè minimo problema a superare il turno. Bosnia, Iran e Nigeria non sono nazionali che possono impensierire l’Albiceleste. Probabilmente uno dei gruppi più facili, per il secondo posto Nigeria-Bosnia vale più di una fetta di qualificazione. GIRONE G: Germania, Portogallo, Ghana e Stati Uniti se non è il più complicato, concorre per esserlo. Subito tedescHi contro lutisani, in un girone che regala Klinsmann (CT degli Stati Uniti) contro l’allievo Low. Outsider il Ghana giunto ad un passo dalle semifinali in Sud Africa. Sulla carta avanti Germania e Portogallo, ma non è così scontato. GIRONE H: Russia e Belgio sicuramente favorite per chiudere davanti a Corea del Sud ed Algeria. Capello al suo secondo Mondiale (il primo con l’Inghilterra dove fu eliminato agli ottavi) punta a migliorarsi. Il Belgio, dei vari Lukaku, Hazard e Kompany, è considerato da molti come la possibile rivelazione dell’intero Mondiale.
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U.S.A. SPORTS
NFL Di Carlo Rondi
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DRAFT 2014
l draft è il sistema di scelte adottato da diverse leghe professionistiche nordamericane di sport di squadra per gestire la selezione di giocatori senza contratto, spesso provenienti da campionati universitari, amatoriali o di altri paesi. Il Draft 2014 ha tutte le caratteristiche per essere ricordato come uno dei più grandi draft degli ultimi 20 anni. La prima scelta assoluta è andata agli Houston Texans vista la pessima stagione fatta (!!) ed è stata per Jadeveon Clowney, linebacker proveniente dall’Università di South Carolina con record di Sack (13) e Placcaggi con perdita di palla (23,5) e che alle “prove” estive ha avuto numeri assurdi tra i migliori in assoluto di sempre. Andrà a formare con JJ Watt una coppia difensiva mostruosa che farebbe passar la voglia di scendere in campo a qualsiasi QB. Alla numero 2 è stato scelto Greg Robinson, takle da Auburn freschi campioni di Division, sconfitti solo da Florida Seminoles nel BCS National Championship Game. Robinson va così ai Rams, ed è un ottimo colpo perchè assieme a lui ci sarà Jake Long e grazie a loro Bradford potrebbe avere quella frazione di secondo in più per lanciare. Alla terza scelta assoluta i Jaguars prendono Blake Bortles da Central Florida, Atleta Americano Offensivo dell’anno che ha portato il suo college alla vittoria del Fiesta Bowl. Nelle prime 10 troviamo anche Sammy Watkins, Khalil Mack, Jake Matthews, Mike Evenas, Justin Gilbert, Anthony Barr e Eric Ebron. La sorpresa più grande è stata quella di Johnny Manziel, QB da Texas A&M, soprannominato Johnny Football nato e cresciuto sul campo, pronosticato primo QB scelto, che sarebbe dovuto andare (forse più per motivi di cuore che tecnici) ai Cowboys che gli hanno preferito Zack Martin, e che invece finito a Cleveland con la scelta n°22 (la seconda per i Browns). La sua mancata scelta in posizioni più “nobili” può esser causata solo dal suo stile di vita poco ortodosso, perchè sul campo è uno che ha sempre retto benissimo la pressione ed ha un atteggiamento da vero leader. Nel momento in cui i Brown riusciranno a condizionare il suo stile di vita off-field, se riusciranno, molti si mangeranno le mani per aver lasciato passare Manziel senza sceglierlo. Un altro caso clamoroso è quello di Ted Bridgewater, scelto alla 32 (pronosticato da tempo alla 1) dopo i risultati alle combine con la scelta di non correre e di non lanciare e dopo la pessima prova al Pro Day.
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RUBRICHE
TECNOLOGIA
Di Carlo Rondi
NETFLIX
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BASTA CON LA TV
os’è Netfli? Netflix è un colosso americano nell’industria audiovisiva che permette ai propri utenti di vedere film e serie tv in streaming su internet legalmente. Negli Stati Uniti questa realtà ha più di 30 milioni di utenti, e circa lo stesso numero sparsi nel resto del mondo nei paesi dove questo sito è sbarcato. L’abbonamento costa 8 dollari al mese, e permette di guardare più di 50’000 titoli tra film, telefilm e cartoni. Nasce nel 1997 da un idea di Reed hastings come società di noleggio dvd a domicilio (si, è quella che ha fatto chiudere i battenti a Blockbuster), e negli anni si è evoluta diventando l’azienda leader dello streaming digitale. Per capire quanto Netflix sia grande (benchè pressochè sconosciuta nel nostro paese eccezzionfatta per gli appassionati e i tecnici) basta sapere il suo fatturato: 3,6 Miliardi di dollari nel 2012. Questa realtà sta per sbarcare in Europa in sei nuovi paesi, precisamente in Francia, Belgio, Svizzera, Lussemburgo, Germania e Austria, e sarà attiva prima della fine del 2014. Poche voci girano riguardo ad un inserimento in Italia principalmente per un motivo: la lentezza della banda, pochi ancora infatti sono gli utenti che hanno almeno una linea da 10 Mb/s, che è un numero irrisorio vedendo che in certi posti degli Stati Uniti ormai con Google Fiber si arriva a 7-800 Mb/s. La nuova idea di Netflix è quella di far vedere in contemporanea alle sale i film in uscita: “I consumatori vogliono poter vedere i film quando desiderano e nel modo a loro più gradito. Perché non dargli questa possibilità?”, mentre l’industria cinematografica non gradirebbe questa soluzione in quanto secondo loro così, dopo aver fatto morire i videonoleggi, farebbero morire anche le sale. L’input è stato lanciato, ora sperianmo che anche l’Italia si adegui a certi standard che ormai ci sono ovunque, in modo da poter permettere al cittadino di usare questo servizio che di per sè è straordinario.
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SOCIETÀ
Di Redazione
THE GREAT ESCAPE, LA GRANDE FUGA
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on solo i cervelloni lasciano l’Italia per Paesi che ne valorizzino le loro competenze, ma anche molti normalissimi giovani, ragazzi che spesso sono nostri amici, vicini di casa, fratelli, si mettono in discussione affrontando un percorso coraggioso e sicuramente da ammirare.
Nome: Serena Cognome: Orlandi Nata a: Calcinate (21.12.1983) Impiego in Italia: quando sono partita ero studente (avevo appena finito l’ universitá) Hobby: leggere, fare yoga e... Comprare scarpe si puó definire hobby? Hai lasciato l’Italia perchè: avevo appena finito l’ universitá e prima di iniziare un master o di cercare lavoro, volevo fare un’ esperenza all’ estero (teoricamente doveva essere solo per l’ estate) e conoscere cosa c’ era fuori dalla realtá che ero abituata a conoscere. Volevo mettermi un po’ alla prova. Come mai hai scelto la Spagna? Perché ho studiato spagnolo, uno dei miei migliori amici viveva qua e, visto che doveva essere per l’ estate, ho pensato che la Spagna, e soprattutto Barcelona, fosse la scelta migliore. I benefici di questa scelta: Vivere fuori ti mette alla prova, ti insegna a farcela da sola, ti fa conoscere nuovi orizzonti, gente molto diversa, ti fa aprire le prospettive. Una cittá grande ti insegna che le differenze sommano e non dividono, soprattutto ti regala la possibilitá di vivere senza dover pensare constantemente cosa pensa di te la gente. Barcelona in concreto é una cittá a misura d’ uomo, si vive bene e non é troppo cara... Per di piú é a una distanza prudenziale dall’ Italia!
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Che lavori svolgi in Spagna? Lavoro nell’ ufficio marketing di una multinazionale farmaceutica (non vendiamo medicine... Non siamo i cattivi!) Come vedi il tuo futuro? Non ne ho idea... So che Barcelona é solo una tappa della mia vita, pero credo che non mi fermeró qui per sempre. Realmente non so nemmeno cosa faró settimana prossima! Consigli ai giovani come te di fare questa scelta? Assolutamente! Consiglio ai giovani di essere curiosi, di essere aperti e soprattutto di mettersi in gioco, uscendo dallo scudo prottettore della routine. Quello che consiglio sempre é di vivere una esperienza all’ estero, pero con la testa sulle spalle.
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RUBRICHE
VIAGGI
Di Monica D’Intino
Consulente di viaggi monicadintino@yahoo.it
TRANCOSO: BRASILE HIPPIE-CHIC
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rancoso è una piccola cittadina collinare non lontana da Porto Seguro che si trova a nord est del Brasile, nello stato di Bahia. La regione è stata il punto di approdo dell’esploratore portoghese, Pedro Alvares Cabral nel 1500 e la località è stata fondata da gesuiti sacerdoti nel 1583, con il nome di São João Baptista dos Indios che è il nome della bianca chiesetta costruita all’epoca, ancora conservata alle spalle della piazza principale. La particolarità di Trancoso è proprio questa piazza di forma rettangolare che si chiama però Quadrado, attorno alla quale si trovano pittoresche case colorate incastonate in una vegetazione tropicale. Il centro della piazza è un lungo prato verde dove talvolta si possono vedere cavalli liberi pascolare e teatro di partite di calcio improvvisate dai giovani abitanti. Come nella maggior parte del Brasile, la popolazione è una miscela di discendenti europei indigeni, africani e portoghesi. Negli ultimi anni, canadesi, italiani, olandesi, greci ed israeliani hanno acquistato case, bed and breakfast e ristoranti, rendendo l’atmosfera ancora più cosmopolita. La sera il Quadrado si trasforma ed assume una connotazione sofisticata e romantica con i bar e i ristoranti a lume di candela essendo tuttora sprovvisto di illuminazione pubblica. Attorno alla piazza si trovano piccoli lussuosi hotels e pousadas, boutiques di lusso e negozi che di sera allestiscono bancarelle all’aperto animando ulteriormente il centro, oltre alla Casa della cultura di Trancoso, sede di mostre ed eventi che offre anche corsi tra cui quello di Capoeira Procedendo oltre la chiesa di Giovanni Battista, si resta a bocca aperta per la splendida vista sull’oceano ed i 12 km di spiag-
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ge, principale attrattiva di questa zona. Praia dos Nativos, Praia dos Coqueiros e Praia do Espelho sono le più belle, quasi tutte protette dall’alta scogliera e che formano piscine naturali durante la bassa marea, circondate da palme da cocco ed alcune ancora incontaminate, raggiungibili solo dopo una camminata di oltre due ore. Da visitare in zona a cavallo o a piedi è il parco nazionale del Monte Pascoal, oggetto di un programma di preservazione ambientale dove tuttora vive una tribù di indiani Pataxó. Per visitare il Monte Pascoal è necessario contattare una guida locale. Per un soggiorno a Trancoso, l’Uxua Casa Hotel è sicuramente tra i migliori e più affascinanti poiché concilia tutto ciò che un ottimo hotel può offrire, servizio impeccabile, staff cordiale, location impareggiabile, gusto nell’arredamento e ottimo cibo. L’Uxua si trova proprio nel Quadrado offrendo uno sguardo privilegiato, sulla vita di Trancoso essendo composto da camere, una diversa dall’altra, ricavate all’interno delle tipiche case colorate locali. L’hotel è arredato con raffinatezza quasi interamente con pezzi realizzati da artigiani locali. Offre inoltre la possibilità di godersi in tutto relax il sole e il mare sulla spiaggia privata con bar annesso. Altri boutique-hotels da segnalare sono la Villas de Trancoso, la Pousada Enseade do Espelho ed Estrela d’Agua. Tra i ristoranti, El Negro e Capim Santo. Per chi invece preferisce una vacanza più movimentata, si consiglia il Club Med posizionato sopra un promontorio con una vista spettacolare a picco sul mare: roccia rossa che si infrange su un mare azzurro cielo. Per arrivare sulla lunga spiaggia, c’è una scalinata da percorrere in mezzo ad un bosco o la classica navetta.
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RUBRICHE
ARTE
Di Chiara De Troia
violet-photography.weebly.com chiara_violet@libero.it
GIORGIO DE CHIRICO
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LA METAFISICA
iorgio De Chirico è stato l’artista italiano più influente nell’ambito delle Avanguardie Storiche dell’Arte Contemporanea, uno degli artisti più amati ma anche controversi del 900. Nato a Vòlo (Grecia) nel 1888 da benestanti genitori italiani, intraprese studi di pittura ad Atene, Firenze e Monaco di Baviera, dove entrò in contatto con la pittura di Arnold Böcklin (che lo influenzò profondamente) e dei simbolisti tedeschi e iniziò a formare il proprio stile così particolare e riconoscibile. La cultura di De Chirico si nutrì della passione per la mitologia greca, tema ossessivamente ricorrente nella sua pittura, quale culla dell’Occidente, realtà in cui erano stati affrontati tutti i più grandi temi dell’umanità, un pensiero comune a quello di Nietzsche, filosofo verso cui l’artista provò un’ammirazione che si convertì in una sorta d’identificazione: non solo tradusse nelle sue tele le descrizioni quasi spettrali delle piazze di Torino annotate da Nietzsche, ma trasmise anche nei suoi autoritratti il concetto nietzschiano “Io sono tutti i nomi della storia”, per cui un individuo è capace di incarnare allo stesso tempo se stesso e chiunque altro. Il più importante tema nella sua pittura fu quello dell’Enigma, rappresentato dall’alone di mistero, allucinazione e sogno che si trova nelle sue opere, fra cui le famose Piazze Italiane, in cui l’assenza di movimento dà l’impressione di un tempo fermo, un luogo silenzioso, un palco da cui sono assenti emozioni vitali e l’architettura classica rappresentata (a volte in convivenza con strutture moderne, come delle ciminiere) risulta non databile né riferibile ad un luogo preciso e ad un tempo determinato, e si avverte pesante l’assenza dell’uomo. L’esistenza appare più recitata che reale e le prospettive multiple impegnano l’occhio dell’osservatore in un’ossessiva ricerca del giusto ordine in cui disporre le immagini, nel tentativo di ricreare la realtà.
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Fra le altre opere, degne di nota sono le nature morte, ricche di citazioni da opere letterarie classiche e la figura umana, sempre rappresentata (fatta eccezione per gli autoritratti e i volti dei familiari) sotto forma di manichino, statua, automa, come oggetto-macchina privo di personalità, immobile, statica. Il termine “Pittura Metafisica” fu coniato dall’artista nel 1916 insieme al pittore futurista Carlo Carrà, e fu scelto perché indicava un preciso riferimento filosofico ad Aristotele e a quella parte del pensiero greco antico che descrive una realtà che trascende quella immediatamente riconoscibile ai sensi (metá=oltre, phýsis=natura percepibile dai sensi), simbolo di tutto ciò che rappresentava nelle sue tele. La sua tecnica riscosse molto successo presso il nascente Surrealismo, ma vi entrò in seguito in contrasto per la scelta dell’artista di abbandonare questo “modo di far pittura” negli anni Venti, prendendo posizione contro le Avanguardie che andavano sviluppandosi nel mondo dell’Arte Contemporanea, cominciando a dipingere imitando la tecnica dei classici, Raffaello e Michelangelo, invocando la tradizione e definendosi “pictor classicus”, effettuando perciò un “ritorno al mestiere”. La produzione successiva si divise fra due tipologie di lavoro molto distanti fra loro e disapprovate dalla critica del tempo: il classicismo baroccheggiante e le repliche e variazioni dei suoi capolavori metafisici. Un artista (scultore, scenografo e scrittore, oltre che pittore) dunque complesso e contraddittorio ma unico nel suo genere, che ha saputo esprimere un punto di vista completamente nuovo e lo ha saputo sviluppare attraverso un mondo fatto di contrasti e opposizioni permeati da mistero.
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RUBRICHE
LIBRI
LETTI PER VOI Di Filedelfja Musteqja
PANTERA
È
uscito nelle librerie il 30 aprile edito da Feltrinelli, l’ultimo libro di Stefano Benni “Pantera” con illustrazioni di Luca Ralli. Stefano Benni, uno dei narratori più apprezzati dal pubblico italiano, ci racconta col suo caratteristico modo ironico e fantasioso le vicende delle protagoniste femminili di questo dittico di racconti “Pantera” ‘snella, flessuosa, pallida’ ed Aixi dai capelli color corallo. Pantera, narrato in prima persona da uno dei garçon tuttofare dell’Accademia dei Tre Principi, ci introduce a questo luogo misterioso: una grande sala biliardi scavata nei sotterranei della città. Quarantatré tavoli verdi che nel buio e silenzio di quel luogo talvolta paiono come laghi di smeraldo, talvolta come “tombe intorno alle quali una umanità malinconica e disillusa consumava i suoi rimpianti”. In fondo i Tre Principi, tre biliardi dove solo i Giocatori, sotto l’esperto scrutinio del vecchio Borges, possono sfidarsi. I Giocatori, dall’aria ironica e distaccata, si distinguono dagli altri avventori per l’abilità con la stecca. In questo antro saturo dall’odore di rum e fumo, armati di stecca si sfidano sui Tre Principi personaggi come Garibaldi,Valdo, il professore, il puzzone, Tremal-Naik, la Mummia, Willy e Tamarindo. Il narratore e Delon il tuttofare svuotano posacenere e tengono il conto delle faide, sognando cosa si nasconde dietro la misteriosa porta verde. Ma questo regno dominato dalla presenza maschile viene sconvolto all’arrivo di lei, Pantera, dai verdi occhi taglienti e gli occhiali da diva. Dotata di fascino e talento, Pantera è imbattibile nel gioco del biliardo ed è qui che la leggenda varca i confini. Pantera sfida, battendo uno dopo l’altro tutti i Giocatori dei Tre Principi e altri campioni accorrono da fuori, ma nessuna sfida sembra reggere, la regina della stecca appare invincibile, se non fosse per l’arrivo in città di Jones l’Inglese. Jones, di leggendario talento e dal fascino irresistibile, sceso in città in un albergo di lusso, lancia una sfida alla “principessa nera”. Su un tavolo verde si incrociano le esistenze di queste divinità del biliardo, incontro che cambierà per sempre la vita di tutti. Uscita di scena Pantera, tocca alla bella Aixi intraprendere nuove sfide. “ Si scrive Aixi, disse l’aragosta, ma si pronuncia più o meno
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Aiji, come la “j” di jardin o del mio nome Juliette”. Aixi, una ragazzina esile e splendente, vive in una capanna sul mare con il padre malato. Innamorata del mare e del fantastico fondo marino, Aixi è “goffa sulla terraferma, un pesciolino in mare”. Circondata da adulti distratti e coetanei indifferenti, Aixi, con la testa “sempre sott’acqua”, deve compiere una scelta difficile che le stravolgerà l’esistenza. Pantera è un romanzo divertente, dalla lettura scorrevole, ricco di personaggi interessanti, talvolta bizzarri, ma mai piatti. Titolo: Pantera Autore: Stefano Benni e illustrazioni di Luca Ralli Genere: Romanzo Casa editrice: Feltrinelli Pagine:106
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RUBRICHE
LIBRI
SBIRRO MA NON SOLO Di Maurizio Lorenzi
SIAMO IN ONDA
A
fferro le cuffie, aggiusto il microfono e attendo l’ok. Nello studio odore di gomma e di inchiostro. Dall’altra parte del vetro mi fanno un cenno. Tra venti secondi andiamo in onda. Deglutisco, tossisco senza avere il bisogno di farlo, aggiusto il nodo della cravatta anche se nessuno la potrà mai vedere.
Ci siamo. La pubblicità sta per finire. Finalmente. Si parla di aspirapolveri e elettrodomestici. Tutto in offerta. Tutto in promozione. Ma sarà poi vero? Adesso il conto alla rovescia è terminato. Scruto le dita del fonico, pelato come una zucchina. Tre. Due. Uno. In onda! Ci siamo, amici, come state? siamo di nuovo in onda, qui per abbracciarci, idealmente, tra buona musica e tutto ciò che ci viene in mente, buttando sul tavolo le nostre idee, quelle brillanti ma anche quelle che getteremo nel cestino. Volete sapete qual è il proposito del giorno? Qualcuno ha un’intuizione? Bè, chiunque volesse provare a indovinare può scrivere un sms al solito numero o lasciare un messaggio sulla nostra pagina Facebook. Vi concedo ancora qualche istante, perché come sapete
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tendenzialmente su queste frequenze non abbiamo troppa fretta. Siamo in diretta radiofonica, nel nostro personale regno di libertà, in cui si può attendere e fluttuare nel tempo, padroni dello spazio che ci è concesso. Almeno per questa mezz’ora che tutti i giorni trascorriamo insieme, dalle 12.30 alle 13. Forza amici, scrivete e fatevi sentire, dalla regia mi concedono ancora qualche minuto prima suonare il gong e svelare il proposito del giorno. Avete visto fuori che cielo meraviglioso sta incorniciando la nostra giornata? Avevano detto che avrebbe piovuto e invece, rieccolo qua, il sole che ci scalda, anche dentro! Siamo arrivati al termine, regia? Bene. Stop agli sms! Vediamo, facciamo il punto della situazione, eh già, certo, ne sono arrivati tantissimi! Come sempre, siete stai veloci e rapidi. Allora, leggerò alcuni messaggi e poi andremo a svelare il proposito del giorno. Ecco il primo. Ci scrive Luca e il suo proposito per oggi è:“costruire nuove piste ciclabili e abolire il bollo sull’auto”. Ottima idea, Luca, forse c’è qualche alone di confusione ma rimane pur sempre rispettabile. Adesso leggiamo cosa ci ha scrive William: “Vorrei che in tutti i cervelli fosse impiantato un chip di memoria così potente da poter contenere tutta la storia del mondo. Aiuterebbe a concepire il presente”. Grazie William, anche tu interessante e originale. Infine diamo spazio a Serena: “In caso di elezioni, proporrei l’obbligo di andare a votare, pena una multa salata da devolvere in beneficenza ad associazioni no profit estere.” Idea innovativa, anche questa, non c’è che dire. Ebbene, ce ne sarebbero molte altre da leggere ma adesso è giunto il momento di svelare il proposito del giorno, quella della nostra radio. Ci siete amici, avete alzato il volume? Siete pronti? Eccolo qui. Noi proponiamo di preservare i sogni. Tutti i sogni. Nessuno escluso. Noi pensiamo che aiutino a vivere meglio, perché senza aspirazione non c’è futuro e senza prospettiva non c’è speranza di vita. Proponiamo di alzare una barriera e proteggere i nostri sogni. A qualunque costo, senza preclusioni di sorta. I sogni ci appartengono e nessuno ce ne può privare. Avete capito, amici? I sogni aiutano a vivere meglio! Non scordatevelo mai! E adesso musica, ci risentiamo tra poco. Intanto non smettete di sognare, insieme alla nostra musica. A tra poco. Mi tolgo le cuffie e osservo oltre il vetro. Da bambino sognavo di lavorare in radio e di raccontare storie, idee, sentimenti e chissà cos’altro. Ed eccomi qui. E poi dicono che non bisogna credere nei sogni, che i sogni non si avverano. Ma fatemi il piacere. È proprio questo che sognavo fare, da bambino. E adesso lo sto facendo. Tre dita. Due. Una. In onda! Siamo di nuovo in onda, amici miei.
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RUBRICHE
CUCINA- RECENSIO N E
UN TAVOLO PER DUE Di Mr Pink 2
LA CIOTOLA
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FAMIGLIA AL LAVORO!
uesta sera tutto fa pensare che rimarremo a casa, perché pur essendo maggio ci ritroviamo con la temperatura che sfiora gli 11 gradi. Invece no, arriva lei e con uno strano sorriso mi chiede se mi va una pizza, io le rispondo “ma…la ordiniamo?” No, usciamo! Mi chiedo se è da quando il povero Adamo ha addentato la mela che la sciùra Eva si comporta così? Boh, ma in fondo, a noi Adami piace essere trattati così. Quindi, uscita direzione centro Bergamo, parcheggio comodo in via Paleocapa e a 50 metri il ristorante. Simpatica la porta d’ingresso con la scritta “tirare” ma si può anche spingere. Il lungo corridoio vi accompagna all’imbocco di due sale semplicemente apparecchiate, subito si respira quell’aria di famiglia, calda e accogliente. I titolari, fratello e sorella ti accolgono sorridenti e scherzano tra loro con grande complicità e non la freddezza che si riscontra in altri locali. Dal menù si nota una certa stabilità, senza infamia e senza lode, da piatti tradizionali locali ad alcune classiche pietanze ormai diventate tradizione dei “nostri” ristoranti-pizzeria, ossia fritto misto, branzino, spiedino di gamberi, cozze. E le pizze? Tante! Per non parlare delle loro ciotole di insalatone (da qui il nome), poi bruschette varie e anche una discreta varietà di dolci. Mmm...la carta dei vini: non sono riuscito a comprendere la formula del ricarico. Per me c’è qualche problema di trascrizione dei prezzi, consiglio una verifica. Pizza buona, con ingredienti abbondanti e di ottima qualità. Abbiamo assaggiato anche un ottimo risotto con code di gamberi (finalmente ben sgusciati e ben puliti) e asparagi, ottima anche cottura e presentazione. Da bere: birra media classica. Dopo tale positivismo dove sta l’ahi ahi ahi? Nella famigerata radio! Il volume: consiglio di abbassarlo. La stazione: anche se è una delle più popolari, in un ristorante eviterei quelle con i DJ che chiacchierano e basta! Io preferisco sempre solo musica come sottofondo. Peccato la temperatura, perché all’esterno c’è qualche tavolo che fa tanto movida, direttamente sulla via principale di Bergamo. Aspettiamo con ansia l’estate visto che la primavera la saltiamo anche quest’anno!
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CUCINA
LA RICETTA Di Graziano Lanza
SPAGHETTI CON VONGOLE VERACI, BOCCONCINI DI CERNIA E POMODORINI DATTERINI.
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n Italia i primi piatti hanno sempre fatto da padrone a tavola e, allora, eccovi proposta una ricetta sfiziosa e di facile esecuzione che sicuramente troverà un riscontro positivo da parte di eventuali ospiti importanti, o perché no, anche semplicemente per una cenetta tranquilla con la vostra dolce“metà”. Il sommelier Minervini Francesco consiglia di abbinarci un buon bicchiere di Vermentino di Gallura Superiore servito ad una temperatura non troppo bassa, per fare sì che tutti i suoi incredibili profumi risaltino al palato.
Ingredienti per 4 persone: • 400 gr spaghetti nr.7 • 1 kg di vongole veraci • 400 gr di cernia (senza pelle) • 200 gr pomodorino datterino • Olio extravergine
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Aglio fresco Prezzemolo fresco Vino bianco Peperoncino Sale, pepe.
Procedimento: In due padelle differenti preparare il “ragù” con la cernia a bocconcini e i pomodorini; a parte aprire le vongole sfumando con un bicchiere di vino, poi unire le due padelle filtrando il liquido con un colino. Mantecare la pasta cotta con la salsa aggiungendo un filo di olio extravergine, una spruzzata di prezzemolo appena tritato e una spolverata di peperoncino macinato a piacere.
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MEDICINA
SALUTE E BELLEZZA Di Dott. Massimo Buttinoni
Esperto in medicina estetica e del benessere buttinoni.massimo@libero.it
FOTOINVECCHIAMENTO E FOTOPROTEZIONE
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l fotoinvecchiamento o photoaging fu coniato nel 1986 da Kligman LH e Klingman AM per descrivere le alterazioni che la cute può presentare come conseguenza della cronica esposizione alle radiazioni solari, nella fattispecie all’ ultravioletto (UVA e UVB).
Mentre l’irradiazione dell’UVA, si mantiene relativamente costante nell’arco della giornata, della stagione dell’anno e della latitudine, la radiazione UVB diminuisce in maniera molto marcata con l’aumentare dell’inclinazione del sole sull’orizzonte. Per l’UVB si è dimostrato una maggiore energia fotonica e una maggior capacità mutagenica e eritemigena rispetto agli UVA.
L’ esposizione prolungata ai raggi UV comporta l’ispessimento cutaneo, con colorazione talvolta giallastro, l’insorgenza di rughe profonde e marcate, iperpigmentazioni, teleangectasie (alterazioni vascolari) e secchezza cutanea che si vanno così a sommare all’invecchiamento cronologico accentuando i segni cutanei tipici dell’età. La famosa foto del camionista con i segni dei danni da UVA su un solo lato del viso , quello del finestrino. Le difese naturali contro gli effetti lesivi dei raggi solari sono geneticamente determinate. Pertanto, in caso di individui fotosensibili, la fotoprotezione con indumenti e filtri solari risulta assolutamente indispensabile. 66
Le fotoesposizioni a “rischio” sono conseguenza di atteggiamenti e situazioni socio-culturali dove l’abbronzatura da realizzare ad ogni costo e in breve tempo sono uno status symbol e sinonimo di benessere. Circa l’80% delle persone dichiara di usare un prodotto fotoprotettivo topico per prevenire l’arrossamento cutaneo, per prevenire lo sviluppo di tumori cutanei, perché ritiene di essere una persona a rischio di tumori, perché ha già avuto un tumore, per proteggersi dall’invecchiamento. Ma nonostante l’utilizzo di prodotti solari molte persone tendono a scottarsi ugualmente e questo è dovuto al cattivo utilizzo degli stessi: applicazione di piccole quantità di fotoprotettore rispetto al reale bisogno per evitare la colorazione biancastra che alcuni prodotti possono dare, applicazione non uniforme, numero di applicazioni non sufficiente, le immersioni in acqua o altre attività rimuovono una certa quantità di filtro. Da questo si deduce che la compliance degli utilizzatori verso il prodotto è uno dei punti essenziali per una corretta fotoprotezione. Naturalmente anche il fotoprotettore utilizzato deve garantire determinate caratteristiche: - la formulazione degli stessi filtri devono essere in grado di ridurre la quantità di UV in maniera omogenea - devono essere formulati con sostanze naturali o comunque fisiologiche per la cute, capaci di ridurre o inibire gli effetti lesivi soprattutto a carico del DNA - sicuri e stabili nel tempo - gradevoli dal punto di vista cosmetico e adatti alle varie sedi corporee - dedicati a particolari categorie di utilizzatori (bambini, adolescenti, adulti) Compito del medico è quello di saper consigliare una fotoprotezione personalizzata in base anche alle diverse condizioni d’uso e di indicare le precise modalità di applicazione del prodotto.
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SICUREZZA
Di Marco Chiari
PRIVACY, L’ATTUALE RUOLO DELL’ ITALIA PER L’APPROVAZIONE DEL NUOVO REGOLAMENTO UE
S
i è conclusa la quarta edizione del Privacy Day Forum al CNR di Pisa, ma il dibattito sul convegno annuale di Federprivacy si è sviluppato anche nei giorni successivi sui social network, soprattutto dopo la recente pronuncia della Corte di Giustizia UE su Google e il diritto all’oblio. Se l’Avv. Rosario Imperiali aveva aperto il convegno richiamando la necessità di nuove regole e invocando “un nuovo patto che richiede una iniezione etica”, è stato poi l’ex garante Francesco Pizzetti a dare la scossa attraverso Twitter, affermando che la “decisione della Corte di Giustizia sui motori ricerca scioglie positivamente un nodo del Regolamento. Ora è più vicino”. Quanto stabilito dalla corte - che ha qualificato Google a tutti gli effetti responsabile del trattamento che raccoglie e offre dati personali fra i propri risultati di ricerca - permetterà d’ora in poi ai cittadini di chiedere di scomparire dalla rete ai motori di ricerca, che avranno la responsabilità di valutare i diritti in gioco. Allontanato l’ostacolo importante che rallentava l’adozione il nuovo regolamento privacy europeo, la Corte ha creato le circostanze favorevoli per la sua approvazione definitiva durante il semestre di presidenza italiana nella UE. Si consideri che la legislazione europea sulla protezione dei dati risale al 1995, l’entrata in vigore della nuova normativa, in discussione a Bruxelles dal 2012, comporterà regole più attuali e al passo con i tempi, con la crescita nel mercato del lavoro di profili professionali ancora poco diffusi in Italia, come quello che negli USA e in molti altri Paesi è conosciuto come privacy officer. A parlare di questa tematica al Privacy Day al CNR di Pisa è stato proprio Pizzetti, che in un’ HYPERLINK “http://www. federprivacy.it/strumenti/video-gallery.html?task=play&tmpl=component&layout=lightbox&id=229” intervista rilasciata a margine del convegno ha ricordato la rilevanza della figura del privacy officer negli Stati Uniti, molto ben pagata in tutte le
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multinazionali che fanno uso delle nuove tecnologie e della trasmissione in rete dei dati, sottolineando il ritardo dell’Italia rispetto alle normative europee che lo prevedevano o lo consentivano, come la Germania e la Slovacchia che l’hanno adottato, mentre in Francia è favorito in cambio di minori pesantezze burocratiche per chi lo istituisce. Noi non lo abbiamo mai inserito nella nostra legislazione mentre le multinazionali americane lo considerano, senza aver bisogno del regolamento europeo, perché ritengono essenziale la protezione dei dati e, quando arrivano da noi e la vedono come una materia secondaria, un peso o una scocciatura, dicono che siamo un Paese del Terzo Mondo. Quando ce ne accorgeremo, sarà sempre troppo tardi.” Infatti la figura specialistica che avrà un ruolo chiave nel nuovo regolamento europeo sarà quella del privacy officer, in primo luogo perché darà un impulso al mercato delle professioni poiché nell’attuale proposta di regolamento saranno obbligate a nominarlo 20.000 pubbliche amministrazioni, nonché migliaia di imprese del privato che effettuano nell’arco di 12 mesi consecutivi più di 5.000 trattamenti di dati personali. In secondo luogo, la protezione dei dati dei cittadini sarà maggiormente garantita proprio dalla presenza di questa nuova figura, e per questo sarà fondamentale che tale ruolo sia svolto solo da professionisti in possesso di competenze documentate, come una HYPERLINK “http://www.federprivacy.it/formazione/ TUV_Certificazione_Privacy%20Officer.pdf ” \t “_blank” certificazione rilasciata da un ente accreditato basata sulla Norma ISO 17024, promossa espressamente dalla riforma delle professioni non organizzate in ordini e collegi,(Legge 4/2013), come quella del privacy officer. Dal convegno nazionale di Pisa è emerso che il privacy officer non potrà essere un mestiere improvvisato, lo si è capito dagli interventi dell’ex sceriffo del web Umberto Rapetto, che ha raccomandato di usare i QR code con estrema cautela perché si possono nascondere dei virus dannosi. Nei pochi minuti di videoconferenza dalla Carnegie Mellon University di Pittsburgh, il prof. Alessandro Acquisti ha dimostrato con i suoi studi come la realtà aumentata e combinata tra strumenti innovativi come i google glass e tecnologie di riconoscimento facciale, prefigurino nel futuro una vera “guerra per la difesa della privacy”, che richiederà la professionalità di veri specialisti della materia. L’interruzione anzitempo del collegamento dagli USA a causa di problemi tecnici, non ha però fatto demordere Acquisti, che nel frattempo ha già prenotato un volo dagli Stati Uniti per tenere, stavolta in carne ed ossa, una lectio magistralis per il prossimo 20 giugno al CNR di Pisa.
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IMMOBILI
Di Dr. Laura Adele Feltri
www.casafeltri.it
CASAFELTRI LA DOMOTICA
C
OSA PUÒ OFFRIRE UN IMPIANTO DOMOTICO ? Attraverso il cellulare quando siamo fuori casa, oppure tramite un palmare applicato ad una parete nell’abitazione si possono controllare e comandare, a secondo delle proprie esigenze,gli impianti esistenti. Vediamo nello specifico le funzioni reali:
Accendere e spegnere le luci e regolarne l’intensità in tutti gli ambienti Accendere e spegnere e programmare gli elettrodomestici per l’accensione posticipata Regolare e controllare l’impianto di riscaldamento, quello di condizionamento o l’irrigazione automatica Aprire e chiudere le tapparelle Accendere, spegnere e controllare gli allarmi e i sensori di sicurezza Accendere e spegnere il televisore, l’impianto di home theatre, lo stereo Essere avvertito se c’è una fuga di gas o un’ingente perdita d’acqua, l’utente può controllare i consumi di tutti gli impianti e gli apparecchi elettronici, ottimizzandoli (ad esempio impostando di spegnere le luci in un ambiente appena l’ultima persona che c’era se ne va) per un risparmio energetico ed economico efficace. È UTILE SIA QUANDO SI È ALL’INTERNO DELL’ABITAZIONE CHE QUANDO SI È FUORI? Certamente...le faccio degli esempi concreti: prima di rincasare si può accendere il riscaldamento decidendone i gradi,in
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modo da trovare l’ambiente caldo al proprio rientro; accendere il forno e cucinare ciò che vi abbiamo riposto prima di uscire. Quando si è via per molti giorni, si possono movimentare le tapparelle e le luci ,per non far percepire la casa vuota;il tutto con un semplice clic sul cellulare. Un aspetto importante che mi piace ricordare è l’assenza di campi magnetici con gli impianti domotici; questo permette di avere un ambiente dove vivere meglio perché più salubre. È UN MECCANISMO COMPLICATO O DI FACILE UTILIZZO? Assolutamente semplice ,perché non ê richiesto al padrone di casa di diventare un programmatore ma di saper sfruttare ciò che un professionista applicherà all’abitazione e di conseguenza al nostro palmare. Ogni cliente potrà scegliere di adottare un impianto più o meno completo a secondo delle sue esigenze e della spesa che vorrà affrontare. LEI COSA SCEGLIEREBBE? Visito molti cantieri dove attualmente c’ è la predisposizione alla DOMOTICA... che sta diventando una esigenza sempre più basilare . Io consiglio sempre poche applicazioni, si è sempre in tempo ad aggiungere. Controllare le luci,l’impianto di riscaldamento,tapparelle, impianto irrigazione, porta d’ingresso e l’applicazione di un paio di telecamere che ci permettano di vigilare, quando non non ci siamo, la nostra abitazione . CI FORNISCE ALCUNI DATI ?GLI ITALIANI COSA NE PENSANO DELLA DOMOTICA? L’Ufficio Studi di Immobiliare.it ha analizzato gli oltre 700.000 annunci italiani pubblicati sul suo sito dai quali è emerso un quadro degli italiani sempre più amanti della domotica: ormai quasi il 60% degli immobili di nuova costruzione ha perlomeno un elemento di automazione che permette di risparmiare fatica, ma soprattutto soldi, il risparmio sulla bolletta può arrivare fino al 20%. Se si osservano i dati nello specifico, si può vedere come la domotica di base rappresenti il 43% delle automazioni sul territorio nazionale, mentre quella avanzata arrivi al 16%. NELLA CITTÀ DI BERGAMO COME È PERCEPITA? Dipende dalla fascia di età; le persone più giovani avvezze alla tecnologia sono entusiaste di questo nuovo modo di vivere la casa; ritengono che rientrare a casa e trovare la musica che desiderano già in funzione, il profumo della pietanza in forno,la lavatrice che ha finito di lavare i panni, le tapparelle posizionate come più aggrada a loro, non è più un lusso ma un coccolarsi e apprezzare veramente l’abitazione come nido dopo una giornata di lavoro. Oltre una certa età invece appare come l’ennesimo elemento ostico di questa nuova era tecnologica, l’ennesima difficile realtà con cui non riuscire a dialogare, l’ennesimo sistema distante dal proprio modo di pensare, che invece trova sicurezza nelle cose “così come erano una volta”; soprattutto se a imbattersi con la domotica sono le generazioni adulte e anziane. PER FINIRE È COSTOSO UN IMPIANTO DI DOMOTICA? Visito cantieri da molti anni e mi sono documentata bene con i costruttori. Posso dire che non ha un prezzo elevato, perche si discosta dal prezzo di un impianto tradizionale di 1.000,00€ circa per la predisposizione,che potrà poi essere arricchita a secondo esigenze del padrone di casa. Facciamo due calcoli veloci con 5.000,00 per un appartamento di 100mq si avrà un buon impianto con ottime prestazioni. Nelle ristrutturazioni bisogna tenere conto che bisogna smantellare il vecchio sistema e in canalizzare quello nuovo. Qui la spesa è un po’ più alta, ma non eccessiva e cosa molto importante,l’immobile avrà una funzionalità migliore ed un valore superiore con una spesa non altissima. PER CONCLUDERE .... Propongo a tutti i clienti di guardarla con occhi diversi ed incominciare a concepirla come un elemento fondamentale in casa per avere una qualità di vita migliore.
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OROSCOPO
Di Redazione
OROSCOPO DELL’ESTATE
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RIETE La cosa più importante sarà riprendere il controllo della vostra vita, delle vostre ambizioni e ovviamente anche delle relazioni. Il momento cruciale arriverà a fine luglio, quando si allenterà la pressione in altri settori della vostra vita, e vi farete delle domande riguardo al vostro rapporto, del tipo “a che punto siete arrivati? Dove volete andare?” TORO
Quest’estate sarete al centro delle attenzioni di qualcuno ma voi non ricambierete, dato che avrete la testa altrove. Se l’amore fosse una cosa logica, la scelta sarebbe molto più facile, ma il cuore aspira sempre a ciò che non può ottenere, indipendentemente se l’oggetto del desiderio sia adatto o meno. Le stelle consigliano di lasciarsi guidare dalla ragione e accantonare il sentimento. GEMELLI Sarà un’estate tutta da gustare, alternerete duro lavoro a puro divertimento perseguendo questo moto ondoso che ultimamente caratterizza la vostra vita. In questa ipotetica corsa, c’è da dire però, che siete in testa e che quindi potete imporre voi l’andatura, ritmi e scadenze. Attenzione all’amore: è probabile che cederete ai flirt estivi tipici della vostra indole per impegnarvi in relazioni serie, anche perchè in autunno la vostra vita cambierà diventando tutta più seria. CANCRO State per giungere alla fine di un periodo importante della vostra vita, durante il quale avete avuto a disposizione molte più opportunità e opzioni di quanto ricordiate. È come se aveste mangiato una scatola di cioccolatini e ora avete la nausea. 72
Questo è merito di Giove, e con lui è impossibile fare scelte sbagliate, ma indubbiamente avvertirete stanchezza e sognerete relax. Questo sarà possibile da metà luglio quando Giove lascerà il segno. Dedicherete energie e volontà all’amore; le stelle sono davvero propizie. LEONE Quest’estate segnerà l’inizio di un nuovo, meraviglioso capitolo della vostra vita, con Giove, che ritornerà nel vostro segno per la prima volta dopo oltre 10 anni. Sotto la sua influenza, che durerà per il resto dell’anno e anche per la prima parte del 2015, potrete crescere e prosperare in ogni settore della vostra vita, tutto quello che toccherete si rivelerà migliore di quanto vi aspettavate. Finalmente arriva quello che stavate aspettando, e si compirà la magia. VERGINE Quest’estate scoprirete che molte delle cose che volevate un tempo non sono più tanto determinanti: le accantonerete senza rimpianti, riesaminerete con cura ogni singolo elemento di voi stessi e del vostro rapporto, in modo da essere pronti a dare una risposta alla fine dell’estate. La cosa più difficile di questo processo saranno le negozzazioni e i compromessi, ma voi li affronterete con estrema calma e consapevolezza. Quest’estate dovrà andare così, ma voi sarete felici. BILANCIA Vi sentite sotto pressione dal partner e dalle avversità che sembrano fagocitare la vostra esistenza da un pò di mesi a questa parte. Quest’estate imparerete ad allentare un pò, a gestire gli spazi cercando di riprendervi nuovamente la vostra indipendenza. Ne guadagnerete in fiducia verso voi stessi e questo vi permetterà di vedere sotto una nuova visione la vostra vita: senza dare troppe attenzioni a programmi e scadenze. Questo cambiamento dolce e sereno traccerà la strada per il futuro. SCORPIONE L’estate sarà un delizioso mix di passione e progressi grazie alla forte posizione astrologica di cui goderete, avrete infatti energia, autorità e anche passionalità. Queste prospettive auspicano a uno splendido periodo. Dopo mesi passati sulla difensiva, questo nuovo aspetto che avvertirete istintivamente, vi porterà verso un periodo propozio sotto tutti i punti di vista, ma sarà soprattutto l’amore a scaldarsi e a creare forti sodalizi sotto il segno della passione. SAGITTARIO Fra tutte le combinazioni planetarie e tutti i segni, ogni anno ce ne deve essere uno maggiormente predisposto a vivere il classico amore estivo: breve, passionale, memorabile e disperato. Bene, quest’anno tocca a voi, ma ci sarà anche una componente aggiuntiva rara nei rapporti del Saggitario, ovvero il potere. Sarete attratti gli uni agli altri perchè sarete utili a vicenda e insieme coronerete le vostre ambizioni. CAPRICORNO Non temete di finire in trappola, non abbiate paura, è tutto vero ed è a vostra disposizione. C’è amore nell’aria, e nessun motivo per non rispondere alla sua chiamata, anche se voi sarete sospettosi. Avete bisogno di incoraggiamento? Buttatevi a capofitto, perchè le stelle vi proteggono: avrete pianeti luminosi e felici dalla vostra parte mentre quelli più pesanti saranno schivi. Avete finalmente trovato quello che stavate cercando? Sembrerebbe di si. ACQUARIO Sognate di trascorrere l’estate sedute all’ombra con un buon libro e un drink ghiacciato? Scordatevolo. E’ uno di quei periodi in cui accadono due cose bellissime, contemporaneamente, e se anche molti amici vi diranno di dedicare tutta la vostra attenzione alla questione più importante, voi cercherete di portare avanti entrambe. Perchè? iI motivo è semplice, sono imperdibili. Le stelle vi sostengono e sono favorevoli come non mai. Bisognerà attendere il 2040 perchè si ripetino. Cogliamo l’attimo. PESCI Forse la vostra storia d’amore ha perso il suo slancio e non sa più come andare avanti, e anche se la situazione non fosse così drastica, può darsi che il rapporto semplicemente non possa proseguire nello stesso modo, ma richieda qualche decisione da parte vostra per poter crescere e maturare. Spetterà a voi di stabilire se salvarlo oppure troncare tutto. Le stelle vi sostengono con ottimismo e positività. 73
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ARREDAMENTI RIUNITI L’ESPERIENZA NELL’ARREDO
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rmadi e divani, cucine e morbidi letti: questi sono solo alcuni dei prodotti che potete trovare da Arredamenti Riuniti Lombardia, un’azienda che dal 2003 assicura ai propri clienti prodotti di qualità ad ottimi prezzi. A Calcinate, a soli 5 minuti da Orio al Serio, Cristiano e Adriano da anni riversano la propria conoscenza ed esperienza nel loro progetto, quello di fornire le migliori novità del settore dell’arredamento a un prezzo accessibile a tutti. Questo traguardo è stato raggiunto per mezzo di un’attenta selezione dei produttori, la creazione di rapporti diretti e confidenziali e attraverso l’eliminazione dei costi di distribuzione, di rappresentanza e di immagazzinaggio. Tre piani per 2000 metri di esposizione: un’ampia superficie rivestita di qualità e modernità perché la forza di Arredamenti Riuniti risiede proprio nella dotazione di una mostra sempre aggiornata e al passo con la moda, ma anche con le esigenze del cliente. Qui potete trovare ciò di cui avete bisogno per arredare la vostra casa: dalla cucine alle camere, armadi e mobili per la zona giorno, divani e camerette. Il cliente ha sempre a disposizione un’ampia gamma di scelta e ben cinque arredatori che seguono i suoi primi passi all’interno dello negozio, ma soprattutto può discutere fin dalla prima visita il progetto della casa e addirittura ottenere il preventivo dell’intero arredamento, dalla cucina al salotto fino alla camera da letto. Le parole d’ordine da Arredamenti Riuniti sono infatti correttezza e chiarezza e Cristiano e Adriano fanno di tutto per rispettare i loro propositi: per questo forniscono al cliente un architetto personale con il quale progettano l’arredamento e che segue l’intera fase di acquisto del prodotto fino al montaggio stesso, con dieci coppie di montatori che lavorano unicamente per loro. Insomma, l’azienda sa conquistare il cliente e lo fa anche assicurando una propria presenza e un’assistenza post vendita di fronte a problematiche future di sosti-
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tuzione, di cambio abitazione, di integrazione e di trasloco. I contratti stipulati con Arredamenti Riuniti garantiscono la possibilità di bloccare il prezzo senza che il mobile venga ordinato immediatamente: dopo una scelta iniziale del prodotto, un geometra fa i rilievi e prende le misure della casa da arredare e successivamente la scelta finale verrà confermata solo a ridosso della consegna mantenendo però il prezzo iniziale accordato durante il primo incontro. È un importante servizio in quanto consente di avere un budget certo e contemporaneamente di effettuare la scelta definitiva solo in un ultimo momento. Le promozioni poi non possono mancare. E’ da poco iniziata la nuova promozione che si chiama 800X800 ottocento ambienti per ottocento clienti tutti scontati fino al 70%. Non c’è più alcun dubbio, quindi: Arredamenti Riuniti sa offrire al pubblico un rapporto qualità-prezzo realmente invidiabile, ma promette anche di donare all’arredamento di casa vostra un immancabile tocco di stile, da quello moderno in tutte le sue declinazioni, che occupa il 70% della richiesta, a quello country, veneto e provenzale fornito dai numerosi produttori artigianali specializzati che lavorano in stretto contatto con l’azienda.
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ARREDAMENTI RIUNITI VIA PIETRO NENNI, CALCINATE 24050 BERGAMO TEL. 035 844930 WWW.ARREDAMENTIRIUNITI.NET WWW.FACEBOOK.COM/PAGES/ARREDAMENTI-RIUNITI-LOMBARDIA/ 5
REDAZIONALE
FAI DECOLLARE LA TUA ATTIVITÀ CON STARTAPPS
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a recente espansione dei dispositivi mobile come tablet e smartphone, in grado di operare e ricevere informazioni tramite applicazioni “App”, rappresenta oggi una vera e propria sfida per le aziende e una nuova possibilità in termini di Marketing. Sempre più imprese sono presenti negli store con la propria applicazione, altre sono alla ricerca dei metodi per la realizzazione di Apps mobile personalizzate, sia per dotare la propria forza vendita di strumenti innovativi sia per fidelizzare i propri clienti. Per creare applicazioni dedicate e funzionali, è importante affidarsi ad un’azienda che sappia sviluppare prima di tutto un’architettura dell’applicazione ma soprattutto che sia in grado di inserirla nei canali (store online – sito Web aziendale) per informare gli utenti dell’esistenza dell’applicativo…qui entra in gioco StartApps. Un team di persone con un unico obiettivo: offrire il meglio dalla tecnologia con soluzioni vantaggiose ed efficaci. Le Applicazioni StartApps puntano a migliorare diversi ambiti delle attività aziendali, dalla comunicazione interna, al servizio al cliente fino all’ottimizzazione dei processi. “Vogliamo che gli Smartphone e i Tablet, con le loro Applicazioni, possano davvero rispondere alle esigenze di tutti i giorni, aiutando gli utenti ad ottenere il massimo dalla tecnologia e le aziende a raggiungere risultati fino a prima impensabili” ci racconta Emanuele responsabile del team StartApps, che continua: “StartApps è sviluppo, creatività, passione, offriamo il meglio dalla tecnologia con soluzioni vantaggiose, efficaci ed innovative, con un rapporto basato sulla cortesia, collaborazione e libertà d’espressione. Ci occupiamo di sviluppare applicazioni iOS e forniamo il supporto hardware e software necessario, al fine di raggiungere l’obiettivo comune.
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Seguiamo ogni singolo passaggio della creazione di un’Applicazione con meticolosità, garantendo soluzioni perfettamente funzionanti, semplici da utilizzare ma complete in ogni singolo aspetto, avvalendoci di partner strategici e certificati. Utilizziamo inoltre prodotti hardware e software della massima qualità, per realizzare Applicazioni che offrano il meglio dalla tecnologia. I nostri prodotti vogliono rispecchiare la passione e l’impegno per garantire la forza nel presente, la visibilità nel futuro”. Perché realizzare un’app della propria azienda? A questa domanda, rispondono i numeri e le statistiche: oltre 350.000 Applicazioni disponibili su iTunes, e oltre 65.000 applicazioni sul mercato Android per un totale di 30.000.000 di downloads complessivi nel mondo. Questo ci fa capire come sia importante essere presenti anche in questo settore sfruttando le possibilità offerte dal Mobile Marketing. Per emergere in questi numeri è necessario affidarsi ad un’azienda di sviluppo in grado di creare Apps partendo da una buona idea, anche molto semplice purchè venga pensata essenzialmente sull’utilità per l’utente; un’azienda come Start Apps. C’è bisogno di persone di fiducia e di talento quindi, che possano accompagnare le aziende e gli utenti nelle loro scelte tecnologiche ed operative e che possano garantire la massima visibilità di mercato attraverso soluzioni innovative Quali sono i vantaggi? Su tutti il fatto che una app è uno strumento che può essere utilizzato anche in assenza di connessione alla rete e può essere portata con se sul proprio tablet o smartphone garantendo un’esperienza utente efficace e ovunque nel mondo. L’utente quindi è in una situazione di comfort perché ha tutti i dati con sé, può recuperarli quando vuole e ha un contatto meno filtrato e più diretto con l’azienda. L’azienda, d’altro canto, può conoscere sempre meglio i propri utenti attraverso l’app in base alle preferenze espresse, i percorsi di navigazione che essi compiono, la frequenza con cui accedeono. Non vi resta che contattare il Team di StartApps per dare lo START alla vostra attività, BERGAMOUP lo ha fatto, fallo anche tu!
Di Renata Sortino
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SPECIALE
Case
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MOBILE SALA: MODA D’INTERNI DIVANO: MODA D’INTERNI VIA ROMA, 33F, NEMBRO BERGAMO 035 470773
TAVOLO SALA: ARREDAMENTI RIUNITI VIA PIETRO NENNI, 24050 CALCINATE BERGAMO 035 844930
POLTRONA: INTERIORS VIA TRIESTE 9, 20146, MILANO
CORNICI: ART&MI TENDE E BASTONI: LUCCHINI CASA VIA GIUSEPPE MAZZINI, 18, GORLE BERGAMO 035 657027
LUCI: DUE EFFE CORSO EUROPA 15, SCANZOROSCIATE BERGAMO 035 661094
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CUCINA: MODAMOBIL
CAMERA: MODA D’INTERNI
VIA CASALE, 19A, TORRE DE’ ROVERI BERGAMO 035 581638
VIA ROMA, 33F, NEMBRO BERGAMO 035 470773
BAGNO: OLTRE IL BAGNO VIA PROVINCIALE 3, LALLIO, BERGAMO 035 691351
Photo by Matteo Mottari 13
Oltre il Bagno
oltreilbagno@libero.it oltreilbagnobergamo@gmail.com
Via San Bernardino 97 24121 Bergamo (BG) Tel e fax. BG 035 4592041 Via Provinciale 3 24040 Lallio (BG) Tel e fax. Lallio 035 691351 P. IVA 02768650166
Events ROSSO ANTICO
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WALTHAM
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ITALIANI A PARIGI
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EVENT
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LE IRIS ‘PRESENTA’
ROSSO ANTICO
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iovedì 22 aprile il famoso ristorante-bistrò “Le Iris” in viale Vittorio Emanuele II 12 a Bergamo, è stato lo scenario di un importante evento dedicato al vermouth “Rosso Antico”: celebre vino aromatizzato prodotto dalla fabbrica di liquori Buton, realizzato con l’infuso di 32 erbe messe a macerare nell’alcool con un misto di 5 diversi vini.
Nell’elegante locale si sono ritrovati un centinaio di ospiti per la cena-degustazione, dove il protagonista è stato l’ottimo vermouth italiano servito come aperitivo. “Rosso Antico” è stato apprezzato particolarmente per il tipico sapore dolce-amaro dal retrogusto di agrumi e vaniglia, che lo rende unico nel suo genere. Inutile dire che l’evento “Le Iris & Rosso Antico” ha riscosso un grandissimo successo tra gli invitati, grazie anche ai deliziosi cocktail elaborati dall’esperto barman. “Le Iris”, storico punto d’incontro per i bergamaschi, famoso per l’ambiente di charme, si è confermato ancora una volta il luogo ideale per il tempo libero, infatti ha regalato ai clienti una serata all’insegna del divertimento, allietata ancora di più dell’evento-degustazione “Rosso Antico”.
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EVENT
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WALTHAM PRESENTA IN ESCLUSIVA MONDIALE A BERGAMO 3 NUOVI MODELLI, ICONE DEL LUSSO MASCHILE CONTEMPORANEO
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l Castello degli Angeli di Carobbio degli Angeli, lo scorso 8 maggio, si è celebrato il ritorno della leggendaria marca di orologi WALTHAM che, dal 1850, ha accompagnato le più audaci imprese di uomini straordinari come Abraham Lincoln, Ernest Shackleton, Charles Lindbergh, in un evento a numero chiuso riservato a collezionisti e amanti degli orologi e del design. La serata, cui incassi sono stati devoluti a favore dei bambini dell’Associazione ‘Il Padre Pellegrino Onlus’, è stata anche l’occasione per WALTHAM di onorare un uomo straordinario contemporaneo: FRANCESCO MOSER, il ciclista italiano con il maggior numero di successi all’attivo e terzo assoluto a livello internazionale. “Vogliamo riproporre prepotentemente lo spirito libero di Waltham, perché crediamo che scegliere senza condizionamenti sia il valore più grande per un vero uomo, la forma più elevata di esplorazione e scoperta dei tempi moderni. Alle caratteristiche uniche del marchio - innovazione, precisione e design angolare - uniamo l’esclusività dei dettagli, la qualità delle finiture e la combinazione di materiali insoliti e altamente tecnologici. Per realizzare orologi icona del lusso maschile contemporaneo” afferma Antonio DiBenedetto, Presidente e CEO di Waltham. “Un lusso senza schemi, che ben descrive lo spirito del marchio, guida della realizzazione dei nostri orologi”. Partner della serata, l’Azienda Agricola “Il Castello degli Angeli” con il pregiato vino “Il Prescelto”; AUDI e Bonaldi Motori, Bergamo; Il Molinetto Country Club, Milano. Gli orologi della nuova Collezione Vanguard saranno disponibili negli USA da Aprile 2014.
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MOSTRE
ITALIANI A PARIGI
DA SEVERINI A SAVINIO, DA DE CHIRICO A CAMPIGLI
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al 10 al 30 maggio, la sede in Largo Porta Nuova del Credito Bergamasco ha ospitato la mostra gratuita Italiani a Parigi, una raccolta d’importanti opere provenienti da collezioni private e presentate dalla Fondazione Credito Bergamasco in una cornice insolita (una banca operativa) ma affascinante. Nel Palazzo Storico Credito Bergamasco, al piano terra, al centro del grande salone principale con soffitto a lucernari, si sono potute ammirare le opere pittoriche di grandi artisti come De Chirico, Modigliani, Savinio, Tozzi e molti altri fra cui il Groupe des Sept (o Les Italiens de Paris), riunite dai curatori Angelo Piazzoli e Paola Silvia Ubiali sotto il tema comune di “Italiani a Parigi” in quanto realizzate da artisti italiani, di cui è stata presentata solo una selezione, che vissero e lavorarono a Parigi integrandosi con la comunità locale tra gli ultimi decenni dell’Ottocento e la metà del Novecento. Le opere in mostra rispecchiavano i diversi stili dell’epoca, le diverse tecniche pittoriche e il diverso gusto estetico e concettuale alla base delle grandi correnti artistiche del passato a noi più prossimo, un insieme variegato di grande Arte attraverso cui lo sguardo dello spettatore ha potuto spaziare fra Pittura di genere, Impressionismo, Espressionismo, Arte Astratta, Cubofuturismo e Metafisica. Al piano superiore, lungo un ballatoio che affianca gli uffici della banca, si trovava invece la retrospettiva “Un Italiano a Parigi” dedicata alle opere dell’artista italiano René Paresce, forse il meno conosciuto fra gli Italiens de Paris, e curata da Michela Parolini e Angelo Piazzoli. Ventotto le opere, prestate gratuitamente dal Patrimonio del Banco Popolare, del “fisico di formazione e pittore per vocazione”: paesaggi, un autoritratto, nature morte (alcune di sapore cubista), scenari astronomici e personaggi quasi surrealisti. Una mostra di opere nascoste, che si sono mostrate ai visitatori in un periodo di riscoperta dell’arte (il 18 maggio è stata la giornata internazionale dei Musei), un’importante iniziativa che ha messo a disposizione della comunità bergamasca una selezione di tele di altissima qualità.
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Anno Quinto numero QuArAntACinQue | GiuGno DuemilAQuAttorDiCi | euro tre
LagoMaggiore
Il mensIle pIù letto della cIttà
Il mensIle pIù lettoECONOMIA della cIttà LA GERMANIA E LA CRISI PAGINA 18
Se lo puoi immaginare, lo puoi realizzare.
Editrice
MUSICA CINEMA by mIno e matteo mottarI NEIL YOUNG GIGOLÓ PER CASO PAGINA 36 PAGINA 32
What else?
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G N I M O C
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