Incontro con Pieluigi Vinai

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MERCOLEDÌ 19 NOVEMBRE

2008

la scuola

IL GIORNALE IN CLASSE Scolari in redazione ecco la “Papa Giovanni “

IL TEMA

Studenti in redazione. Eccoli in vi­ sita alla redazione del Secolo XIX e di Radio19. Sono i ragazzi della classe 5C della elementare “Papa Giovanni XXIII” accompagnati dalle insegnanti Danila Gugliel­ moni e Cristina Merlo. Eccoli nella foto di Marco Benzi: Jordan Calderon, Gabriel Canela, Roberta Cavanna, Genesis Chevez, Kristhel Farfan, Davide Colace, Marco Gullaci, Jonathan Hurtado, Alessio Ielli, Niccolò Iurilli, , Kevin Machuca, Valeria Moresco, Jacopo Piras, Angelica Pongiluppi, Arlinda Prekperaj, Anis Rahel, Anabela Rosu, Niccolò Rousseau, Brigitte Sanchez, Sergio Junior Tonto, Cri­ stina Tudor, Yorley Veliz, Martina Vinelli. Hanno mancato l’appuntamento Giovanni La Licata e Giorgia Mo­ nosi. Li aspettiamo la prossima volta!

Studenti della media Strozzi

“Nelle parole di King c’era già Obama”

Studenti alle iscrizioni, è il brivido della scelta Istituzioni e famiglie parlano di orientamenti. Assessori e docenti raccontano se stessi ragazzi. Quando e dove sbagliano i genitori «ORA FACCIO il preside ma a metà degli anni Sessanta scelsi una scuola professionalizzante. Vale a dire il ma­ gistrale. Allora non c’era nessuna vi­ sione lungimirante del futuro, ad orientare i ragazzi c’erano gli adulti, la famiglia,elarelativadisponibilitàeco­ nomica e il gruppo dei pari, degli amici. Oggi il potere contrattuale della famiglia è molto diminuito. Si negozia tuttoaqualunquelivellodietà.L’auto­ nomia della scelta è spostata sempre piùinbasso».LatestimonianzadiCle­ minoCasalgrandedirigentescolastico della Valbisagno, a Genova, è una delle tante che è stata raccolta sabato nel corso dell’ultimo convegno di Orien­ ta­menti in Fiera. C’erano le famiglie che incontravano le istituzioni. E le istituzionicheinqualchemodohanno parlato di se stesse, allorquando si sono trovate al bivio della scelta. Ecco Patrizia De Luise, portavoce di Confe­ sercenti e la sua voglia di laurearsi in filosofia prima di diventare imprendi­ trice e ancora Mery Serretti della Di­ rezione Scolastica Regionale, anche lei filosofa e l’assessore all’istruzione dellaprovinciaManuellaCappelloche

prima sceglie ragioneria poi grazie ad unincontrofeliceconuninsegnantesi iscrive a scienze biologiche marine. «Una scelta consapevole ma senza un percorso di orientamento» precisa. Davanti a loro, in qualche modo protagonisti e quasi commossi all’idea di rievocare se stessi studenti, una pla­ tea affollata con genitori e ragazzi. Le iscrizioni sono a gennaio, il Salone di Orienta­menti ha dato una grossa mano d’aiuto in tal senso con i nume­ rosi stand dell’Università e delle scuole superiori di Genova e Provin­ cia. C’è il genitorei che chiede perché non si effettua un test sugli studenti al momento della scelta, c’è la mamma più legata alla contingenza che si pre­ occupa che sucecssivamente all’iscri­ zionedigennaioinunascuolaX nonci sia poi il rischio dell’irruzione di inno­ vazioni ministeriali con cambiamenti inaspettati. Ma il tema resta appunto l’orienta­ mento: vale a dire coniugare i desideri dei ragazzi con la valutazione ogget­ tiva della possibilità di riuscita. Com­ pito arduo, degli insegnanti ma ovvia­ mente soprattutto delle famiglie. E i

genitori hanno un ruolo essenziale. Nel bene e nel male. Racconta Casal­ grande che nonostante siano stati dif­ fusinellesuescuoletestriguardoleat­ titudini, e «devono essere elementi in più, attendibili, accreditati sul piano scientifico» nonostante questo ap­ punto «le famiglie poi hanno deciso e fatto le loro scelte per i figli in maniera direi eccentrica». C’è il rischio, va da sè, che si ignori l’interesse del proprio figlio, e si insista per consolidare una tradizione famigliare o si proietti su di loro aspettative personali. Meccani­ smi vecchi quanto il mondo che conti­ nuano a fare danni. Dicono gli interve­ nuti alla tavola rotonda. «La famiglia deve favorire l’inclinazione ma essere oggettiva. E’ una follia che tutti si deb­ bano iscrivere a qualsiasi cosa. Stiamo dicendo alle famiglie che devono smetteredibuttareviasoldi!».L’asses­ sore all’istruzione della Regione Mas­ similiano Costa ha ricordato sorri­ dendo il suo bivio. «La mia era una fa­ miglia semplice, di operai. Mi dissero: fai quello che ti piace, basta che studi. E io così ho fatto. Oggi sono un inse­ gnante poi preside, prestato alla poli­

tica». Il prorettore dell’Università di Genova Maurizio Martelli, fino a poche settimane fa preside della fa­ coltà di scienze matematiche fisiche e naturali, dice che la sua inclinazione appassionata verso la matematica ri­ sale quasi all’infanzia e che in questo è stato favorito da un magico incontro con un prof. di logica matematica. Nel 1968 è stato uno dei primi iscritti alla facoltà di scienza informatica a Pisa, alla fine degli anni Settanta era già ri­ cercatore del Cnr, nel 1976 era as­ sunto. Certo un “bernoccolo”, comun­ que un percorso molto agevolato ri­ spetto ad oggi, per lui e per quelli della suagenerazione.«Lascuoladeveinse­ gnareunmetododilavoro.Vivailliceo classico comunque» insiste dalla pla­ tea un ingegnere in pensione. «Ma non ci sono solo i licei...» esortano Costa e Ferretti «Nei poli formativi ci sono diverse attività legate alle nuove tecnologie». Alla fine parla lui, lo stu­ dente incerto. «Frequento la terza media, mi piace la matematica. Cosa farò? Boh!» DONATA BONOMETTI bonometti@ilsecoloxix.it

>> TAVOLA ROTONDA

PROFESSIONALITÀ EMERGENTI, SBOCCHI SUL LAVORO ••• TAVOLA rotonda, martedi 25 novembre dalle 17 alle 19,30, presso Confindustria in via San Vincenzo 2, sul tema “Le pro­ fessionalità emergenti e gli sbocchi nel mercato del la­ voro”. Le indagini sul settore ICT relative al 2007, nono­ stante investimenti in tecnolo­ gie non adeguati, mostrano un incremento occupazionale. Per questo la disponibilità di per­ sone con adeguata prepara­ zione costituisce un fattore irri­ nunciabile per permettere alle imprese di competere, in consi­ derazione della perdita di at­ trattività che le professioni in­ formatiche hanno verso i gio­ vani. L’incontro intende con­ frontare l’esigenza di personale delle imprese, con particolare riferimento alle specializzazioni richieste dalle nuove tecnolo­ gie informatiche, con il mondo della formazione nei suoi di­ versi livelli di istruzione (tecni­ co­professionale ed universita­ ria) al fine di comprendere come soddisfare la ricerca di personale adeguato. Gli inter­ venti: Alberto Clavarino, Am­ ministratore Delegato Soloin­ rete SpA, Mery Serretti, Ufficio Scolastico Regionale, Enrico Puppo, Informatica Università di Genova, Antonio Boccalatte Ingegneria Informatica Univer­ sità di Genova, Roberto Bellini, AICA, Gabriele Borga, AGINFO.

ALLA MEDIA STROZZI DI GENOVA INCONTRO MOLTO PARTECIPATO CON IL VICEPREISIDENTE DELLA FONDAZIONE CARIGE PIERLUIGI VINAI

Eravamo in 130 in palestra,a rap­ presentare i due plessi della media Strozzi di Genova. Un bel colpo d’oc­ chio!.Dopo i saluti del Dirigente e le foto di rito, il prof.Maurizio Braggion ha lasciato la parola a Pierluigi Vinai vicepresidente di Fondazione Ca­ rige.Questi, dopo averci parlato della differenza tra una fondazione, che persegue scopi di utilità sociale, e una banca, si è soffermato sulla nascita della Fondazione Carige all’inizio deglianniNovantaesuisuoifinanzia­ menti di progetti nei settori dell’istruzione, del volontariato, della ricerca, dell’arte,della sanità e dello sport. In particolare, ci ha detto che la Fondazione si sta occupando in que­ sto momento oltre che delle famiglie e degli anziani, di noi giovani. Il Pro­ getto Giovani, bellissima iniziativa basatasullosport,sulgiocoelasolida­ rietà,con lo scopo di favorire l’inte­ grazione e l’interculturalità, ha coin­ volto quest’anno centoventimila bambini e ragazzi, con evento finale a maggio, in Fiera. Subito dopo il dott. Vinai ha lasciato la parola al prof. Braggion che, dopo aver presentato gliipertestisuGandhieLutherKinge le bozze del giornalino. Strozzi Planet che raccoglierà i nostri lavori, ha letto due interviste immaginarie a Gandhi e Luther King, scritte rispettiva­ mente da Marco e Lorenzo della III B e Rebecca della II H. Marco e Lorenzo sisonocalatinellapartediunanziano giornalista di colore americano, in­ tento a scrivere,subito dopo l’ele­

GIOCO, SOLIDARIETÀ E SPORT COSÌ VINCE IL “PROGETTO GIOVANI” zione di Obama, le sue memorie. Egli ripensa in particolare all’incontro con King,avvenuto il giorno dopo la marcia su Washington, e il famoso di­ scorso I have a dream. Marta, per in­ tervistare Colombo, ha invece vestito i panni dell’inviata del programma tv“Storie d’altri tempi”. I testi sono piaciuti a Vinai,che ci ha fatto riflettere sul grave problema del razzismo, oggetto della prima intervi­ sta. E’ quindi cominciato un fuoco di fila di domande, alle quali Vinai, felice del nostro interessamento agli argo­ menti trattati,ha risposto in modo preciso ed esauriente. Ci ha detto tra l’altro di essere nel Consiglio di am­ ministrazione della Fondazione dal

Il Giornale in classe 2008/2009 è realizzato con

Alla media Strozzi con Pierluigi Vinai, Maurizio Braggion e il preside Grosso

>> LA SCHEDA ••• LA MEDIA Strozzi ,dedicata al grande pittore del Barocco geno­ vese,ospita nei suoi plessi di Sturla e Quarto 23 classi; ne fa parte anche la sezione ospeda­ liera del Gaslini. Ed è da anni che i prof. di questa scuola seguono i piccoli malati in corsia. La scuola, diretta da Piermario Grosso, propone interessanti pro­ getti: dai laboratori linguistici, te­ atrali, sportivi e musicali, al po­ tenziamento della lingua inglese,

PROF DELLA STROZZI ANCHE IN CORSIA al progetto Biblioteca, alla deco­ razione murale e alla scenografia, al giardinaggio. La media Strozzi aderisce al progetto del Secolo XIX, di cui è responsabile il prof.Maurizio Braggion, con le classi: I B, I E, II B, II C, II D, II E, II F,II H,III B .

Collaborano con il prof.Braggion le docenti Cristina Delorenzi ,Ga­ briella Demicheli, Laura Galliadi, Alfredina Gasparini,. Cristina Gen­ tile,Giuliana Scrivanti, Vera Vaz­ zoler, I lavori del progetto sa­ ranno ospitati sul giornalino Strozzi Planet(sottotitolo Inter­ cultura e dintorni). Il numero dello scorso anno,d edicato a Dante è on line all’indi­ rizzo http://noiedanteali­ ghieri.beepworld.it/

2001 e vicepresidente dal 2007. Ha poi risposto a domande sulle nomine in Fondazione, sulla presentazione dei progetti,sul Monte di Pietà e sulla crisi bancaria,che non ha interessato al momento l’Istituto genovese. Quanto al privato, ci ha detto che è padre di quattro bambini e che è ju­ ventino. Ha parlato poi dell’importanza dell’integrazione dei ragazzi stra­ nieri.C’è stato a riguardo un simpa­ tico siparietto. Vinai, in un divertente ribaltamento dei ruoli, ha intervi­ stato Jennifer,un’alunna dell’Ecua­ dor,da soli due anni in Italia,che è tra le più brave in grammatica italiana. Jennifer ha detto che si trova molto bene da noi e che senza l’aiuto dei compagni e degli insegnanti non si sa­ rebbe integrata pienamente, né tan­ tomeno avrebbe ottenuto buoni ri­ sultati a scuola. E’ripreso poi il botta e risposta. Rispondendo a un ra­ gazzo,Vinai ha detto che i lavori del nostro progetto potranno essere pre­ sentati alla prossima Festa dei Gio­ vani. Finito l’incontro, nel corso del quale è stato più volte applaudito, il nostro ospite ci ha salutato, compli­ mentandosi con noi e con gli inse­ gnantiperilavorisvolti.Cihapoicon­ segnato una copia della rivista della Fondazione, Siamo felici di questa iniziativa e di poter partecipare al prossimo Pro­ getto Giovani, che promette di essere davvero divertente. STUDENTI DI III B E I B DELLA MEDIA STROZZI

Con il patrocinio di

Intervista immaginaria di due studenti della Strozzi al grande leader del movimento di liberazione Ecco il tema intervista degli alunni della Strozzi Lorenzo Gambelli e Marco Mazzella “Sto per andare in pensione ed ho deciso di scrivere le mie me­ morie di vecchio cronista. Chi avrebbe creduto solo una ventina d’anni fa che uno di noi, un nero sarebbe diventato un giorno il presidentedegliStatiUniti?Dob­ biamo ringraziare Martin Luther King. Ricordo quando lo conobbi. Era il 29 agosto del 1963. Io, gio­ vane giornalista di colore, scri­ vevo su “Black Power”, un gior­ nale fatto chiudere dalle autorità subito dopo la manifestazione di cui parlerò. Il 28 agosto di quell’anno ero in marcia con altri 250.000 uomini di tutte le fedi e le razze verso Washington. Si marciava, si cantava e si pregava. Per sostenere un progetto contro la discriminazione razziale, vo­ luto da John Kennedy, tre mesi prima che lo uccidessero a Dallas. . Nel pomeriggio ci riunimmo at­ torno al “Lincoln Memorial”. Era già sera, quando parlò King, te­ nendo il memorabile discorso: “I have a dream” “Ho un sogno­dis­ se­ che un giorno, sulle rosse col­ linedellaGeorgia,ifiglideglianti­ chi schiavi e i figli degli antichi proprietari di schiavi riusciranno a sedersi insieme al tavolo della fratellanza... Allora la gloria del Signore sarà rivelata e tutti gli uo­ mini la vedranno insieme.” Il giorno dopo, come detto, ebbi la fortuna di conoscere King e di in­ tervistarlo. Mi invitò in una sa­ letta dell’albergo e parlammo per mezz’ora....Rispondendo alla classica domanda su cosa lo avesse spinto a lottare per i diritti di noi neri, egli mi parlò delle sof­ ferenze patite sin da piccolo, che anch’io ben conoscevo “Non po­ tevo parlare, né giocare con i bambini bianchi, non ne capivo il motivo.Cominciai da allora a chiedermi cosa avessero di di­ verso i bianchi da noi e perché fossimo disprezzati e costretti a vivere in condizioni subalterne ...siamo tutti esseri umani,” Mi disse poi che al Morehouse , un collegio di Atlanta per i neri, capì, grazie al suo insegnante l’impor­ tanza rivoluzionaria della reli­ gione . Gli chiesi cosa aveva pro­ vatodopolavittorianelcasoRosa Parks, la donna di colore arre­ stata anni prima perché non aveva fatto sedere un bianco sul bus . Egli mi rispose “ Una felicità immensa e un grande ottimismo per un futuro di libertà.” Parlammo poi di Gandhi. “Mi sono ispirato a Gandhi ­mi disse­ ho sempre apprezzato la sua te­ nacia nel lottare per una causa giusta...Bisogna, come ci inse­ gnava Gandhi, non trasformare il malcontento in odio e rancore. Si può lottare senza odiare, in modo non violento. Vinceremo grazie alla nostra capacità di soffrire” Girata la pagina del mio libretto degli appunti, gli domandai se ri­ teneva che un giorno sarebbero state accettate le differenze tra le persone. Martin rispose così:”Credo che un giorno il mondo si accorgerà prima o poi di come è stato stupido a discrimi­ nare ragazze, donne, bambini per una semplice differenza di pelle. Conquisteremolalibertà,manon solo per noi stessi, come ho detto ieri, ma per tutti gli americani”.

e la collaborazione di


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