"Strozzi News" sul Secolo XIX

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IL SECOLO XIX

MARTEDÌ 31 MAGGIO 2011

la scuola

INFORMAZIONE

IL LIBRO

Paolo Fasce «Matematica, un modo per comunicare»

“STROZZI NEWS”, COME SI DIVENTA GIORNALISTI Fioriscono le mini-iniziative editoriali in tutte le scuole. Un cronista del Secolo XIX è andato in una classe trasformata in redazione GENOVA. “Strozzi news” vive da cinque anni.In versione cartacea ma anche on line. Insomma, la scuola media di Quarto si tiene al passo con la tecnologia applicata all’informazione. Senza dimenticare la sostanza, cioè gli articoli. Nel numero unicodelgiornale(65pagine!!,unaserie notevole di pezzi, interviste, commenti, disegni) uscito proprio in questi giorni, il coordinamento è affidato all’ideatore del progetto, il professor Maurizio Braggion, ben supportato dal preside Piermario Grosso. Ma direttore è uno studente Filippo Airoldi, autore dell’editoriale che detta la linea di “Strozzi news” (la scuola media partecipa all’iniziativa del “Secolo XIX in classe”). È una lettera. Comincia cosi: « «Egregio signor Presidente del Consiglio...». E prosegue: «...le esprimiamo la nostra delusione per aver sentito un Capo del Governo parlar male degli insegnanti e della scuola I ragazzi della Strozzi all’incontro con il giornalista del pubblica.... Noi crediamo nella scuo- Secolo XIX. A destra la redazione di “Strozzi News” la pubblica e apprezziamo i nostri con il professor Braggion. Sotto l’incontro al Gaslini professori che, pur essendo sottopagati,dannoognigiornoilmegliodisé per farci crescere...». L’editoriale si oltre agli alunni del laboratorio pochiude con l’invito al Presidente del meridiano di giornalismo, le classi 2 Consiglio a investire nella scuola. e 3 B. Hanno inoltre partecipato le L’altro direttore di “Strozzi news” è classi 1B, 2A, 2C, 2G, 3G, di via Era; 1, Lorenzo Murru. Poi c’è tutta la reda2, 3 sezioni D e F; 1, 2 H, 1 E, e 2L del zione,a partire dai capiredattori plesso di via Vecchi e gli alunni della Matteo Airoldi e Matteo Moretti e ai scuola ospedaliera del Gaslini. redattori, Stefano Pecoraro, LeoChe il giornale sia apprezzato lo nardo Murru, Alessandro Rossini, testimoniano i tre premi ricevuti Francesco Passaro, Alberto Tonet. quest’anno: “Regiornalando” a SieCon Braggion sono molti gli insena, “Penne sconosciute” a Piancagnantichecollaboranoall’iniziativa. stagnaio e il premio nazionale “AlIl giornale non è l’unica iniziativa boscuole” a Chianciano Terme. della scuola. La redazione coinvolge Gli agguerriti inviati e redattori di

“Strozzi News” hanno intervistato “big” della politica come il presidente della Regione Claudio Burlando, il sindaco Marta Vincenzi, Giovanni Berneschi della Carige, gli attori Maurizio Pirovano e Carla Signoris (per il progetto “Genova per noi”). E hanno scritto davvero su “tutto”, dalla cronaca nera alle energie alternative, alla globalizzazione, alle emergenze sociali, dall’allarme clima allo sport. E poi le interviste “impossibili” a Dante Alighieri o a Beethoven.

Anche il Secolo XIX collabora con i ragazzi della Strozzi. C’è stato un primo incontro a scuola con un nostro giornalista, Vittorio De Benedictis, con la comparazione di vari giornali e un “botta e risposta” sulla professione. Secondo incontro, al Gaslini, il 27 maggio, con la vice presidente della Provincia Marina Dondero.Sièparlatodipariopportunità, violenzasulledonne,stalking.Ancora molte domande. D’altronde la curiosità (e la preparazione) sono doti indispensabili per fare il giornalista.

IL GIORNALE IN CLASSE CON IL SECOLO XIX

In sala controllo per scovare i rischi Gli studenti dell’istituto Gastaldi-Abba in visita agli impianti della raffineria Iplom di Busalla PAOLO CAVALLO

GENOVA. Non capita tutti i giorni di

poter conoscere dal vivo l’attività industriale di una raffineria petrolifera. E’ un’avventura che attraversa situazioni “normali” di un’azienda (gli uffici amministrativi, l’arrivo e la partenza di merci e materiali) e situazioni “fuori dal normale”, legate poprio al tipo di lavorazione del prodotto. Gli studenti delle classi 5A e 5C dell’Istituto Gastaldi-Abba, accompagnati dalle insegnanti Mariarosa Giarola e Loredana Riccardi, hanno avuto la possibilità di compiere una vera e propria “full immersion” nel mondo del petrolio visitando la raffineria Iplom di Busalla. Prima di potersi recare a visitare la “Controlroom”eilaboratori,iragazzi (così come succede a tutti coloro che accedono alla raffineria), hanno dovuto affrontare con il responsabile della sicurezza nello stabilimento, l’ingegner Gianfranco Peiretti, proprio i temi legati all’attività sicura in raffineria e alla necessaria opera di prevenzione, cimentandosi in un test di autovalutazione. Si è trattato di un momento di riflessione comune attraverso cui mettere a confron-

Gli studenti del Gastaldi-Abba con il responsabile Iplom, Gianfranco Peiretti

to i comportamenti sicuri adottati nell’attività industriale al vissuto quotidiano, individuandone l’applicabilità nella vita di tutti i giorni. Non solo sicurezza, ma anche uno stimolo a mettersi in gioco ad affrontare le ormai prossime sfide lavorative con lo spirito giusto e senza dimenticare una costante della vita di ciascuno: “Non si finisce mai di imparare”. Dalla teoria alla pratica, gli

studenti hanno visitato i laboratori della Iplom dove i tecnici Gianfranco Bagnara e Giorgio Mirabelli hanno illustrato, in relazione alle differenti fasi del processo di raffinazione del petrolio, le metodologie di campionamento e di analisi messe in atto durante l’intero arco della giornata per assicurare che i processi della raffineria siano sempre sotto controllo sia a livello di prodotti sia per il

controllo del buon funzionamento degli impianti e degli impatti ambientali. La giornata si è conclusa varcando i cancelli della raffineria per vedere da vicino in sala controllo come si conducono gli impianti. I quadristi Simone Bugatto e Paolo Arata, hannoillustratoattraversolepaginegrafiche del sistema computerizzato di controllo degli impianti, il ciclo di raffineria e i parametri di processo. L’attenzione degli studenti è stata catturata dalla quantità di dati presenti sui monitor e dalla facilità con cui i quadristi passano da una sezione d’impianto all’altra, controllando ora questo ora quel parametro. Ma l’adrenalina è salita alle stelle quando, con la supervisione del capoturno Roberto Casarini e all’insaputa degli studenti, si è simulato l’attivazione delle segnalazioni acustico-luminose di una grave situazione di anomalia.LostessoCasarinihasubito provveduto a rassicurare tutti i presenti, mostrando la semplicità e l’immediatezza con cui è possibile provvedere alla messa in sicurezza degli impianti attraverso le logiche automatiche di controllo e di blocco delle diverse unità.

LA SCHEDA

UNA FUCINA DI RAGIONIERI CHIMICI E GEOMETRI ••• L’ISTITUTO Gastaldi-Abba offre attualmente otto corsi di studio e un percorso integrato con la formazione professionale. In particolare, sono attivi: Primo anno Nuovo Ordinamento Secondo anno Biennio Tecnico Industriale, Chimico Elettronico e Telecomunicazioni Informatico Abacus, Liceo Scientifico-Tecnologico Ragionieri Programmatori Ragionieri I.G.E.A. Geometri (corso tradizionale) Geometri I.C.A.T. “Progetto 5” Operatore Commerciale addetto alle vendite (Is. For.Coop). La ricca dotazione di laboratori e le risorse a disposizione dell’istituto consentono al Gastaldi-Abba di dare risposte concrete alle richieste formative dei vari settori del sistema produttivo e dei servizi presenti nel territorio. Il tipo di diploma e la preparazione fornita agli studenti nel ciclo scolastico consentono la prosecuzione in ambito universitario, l’immissione nel mondo del lavoro o l’avvio alla libera professione.

Con il patrocinio di Il Giornale in classe 2011 è realizzato con

PUBBLICHIAMO, dal libro “Giorni di scuola”, il capitolo scritto da Paolo Fasce. «Sono un insegnante di sostegno. I primi tempi dicevo di essere un insegnante di matematica, ma ho deciso di qualificarmi sempre in questo modo. Il mio percorso formativo universitario è partito con la laurea in ingegneria elettronica, che scelsi, nonostante preferissi quella in matematica, perché mi appariva più appropriataperfronteggiareleincognite del futuro. Le pulsioni culturali, a volte, prevalgono; nessuno può sfuggire alla propria ombra. I nostri interessi profondi sono antenne che captano i flebili segnali favorevolichelavitacipresenta,e le nostre motivazioni elaborano strategie per approfittare delle piccole opportunità. Così ho avuto modo di tornare sulle mie scelte vincendo il concorso di accesso alla SSIS (Scuola di Specializzazione per l’Insegnamento Secondario) dell’Università di Genova, dove mi sono abilitato in Matematica Applicata. Sono partito da un capitale familiare di tipo psicologico e didattico, in quanto sono figlio di uno psicologo e di un’insegnante di lettere e le mie esperienze associative e culturali mi hanno fatto incrociare il disagio sociale. Su queste basi mi è parso del tutto naturale affrontare anche la specializzazione sul sostegno, che ho conseguito presso la SSIS del Veneto alla Ca’ Foscari di Venezia. Questo perfezionamento, essendo successivo a tutti i precedenti, mi pare sia, almeno sul piano formale, quello di grado “più elevato”. Mi piace contrastare una percezione comune che svaluta questo ruolo ed è per questo che preferisco definirmi “insegnante di sostegno”. (....) Sono arrivato all’insegnamento dopo varie esperienze lavorative. (....) Insegnare mi appassiona, e siccome ho visto che questo sentimento è assai diffuso tra i colleghi, ma che facilmente l’entusiasmo si tramuta in una delusione derivante da aspettative deluse, ho sempre cercato di rivedere i fallimenti alla luce dei miei studi al fine di tradurre in pratica le riflessioni didattiche e pedagogiche della mia formazione. L’insegnamento-apprendimento della matematicaèunproblemaalivellonazionalee,leggendolaletteratura didattico-pedagogica, lo è per molti motivi. Per le interferenze che nascono tra il registro narrativoepittoricopropriodella comunicazione umana, orale e scritta, e quello tecnico-matematico, proprio della mia disciplina. A volte si cerca di aggirare il problema con un formalismo che dà poco spazio al dialogo, alla dialettica, alla maieutica, ma in ambito didatticononmipareeludibileun sano rapporto con il linguaggio naturale. Nella cassetta degli attrezzi di un insegnante di sostegno, ci sono strumenti utili a dare un contributo: la semplificazione, l’adattamento, la facilitazione. Un contributo alla soluzione è dato dall’apporto di ambienti ricchi e stimolanti e per questo obiettivo è utile un clima rispettoso delle differenze, capace di valorizzarelediverseintelligenze e intrinsecamente laboratoriale. Le tecnologie possono dare un contributo, specie nei contesti abitati da quelli che qualcuno chiama “nativi digitali” (...). e la collaborazione di


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