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Tecnico di fisiopatologia cardiocircolatoria e perfusione cardiovascolare

Tecnico di fisiopatologia cardiocircolatoria e perfusione cardiovascolare

∞ A CURA DI ELENA BUONANNO

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Istituito nel 1998 con il Decreto Ministeriale 316, ma figlio di oltre vent’anni di attività sia in cardiologia che cardiochirurgia, il Tecnico di fisiopatologia cardiocircolatoria e perfusione cardiovascolare è “l’operatore sanitario che, in possesso del diploma universitario abilitante e dell’iscrizione all’albo professionale, provvede alla conduzione e alla manutenzione delle apparecchiature relative alle tecniche di circolazione extracorporea e alle tecniche di emodinamica”. Una figura specializzata, poco nota, ma indispensabile in tutti gli intervento a cuore aperto o nei trapianti, che lavora in sinergia con il cardiochirurgo, l’anestesita, l’emodinamista e gli infermieri di sala operatoria e area critica, in un ambito medico-chirurgico che negli ultimi anni ha vissuto – e continua a vivere - importanti innovazioni tecniche e tecnologiche. Scopriamo allora, insieme a Davide Ghitti, TFCPC, qual è il percorso di studi per diventare Tecnico di fisio-patologia cardiocircolatoria e per-fusione cardiovascolare e quali sono oggi gli sbocchi per questa professione Come si diventa Tecnico di fisiopatologia cardiocircolatoria e perfusione cardiovascolare (TFCPC) oggi? Il percorso per poter esercitare la professione di TFCPC è definito dal superamento di due tappe essenziali ovvero: > laurea abilitante in Tecnico di fisiopatologia cardiocircolatoria e perfusione cardiovascolare; > iscrizione all’albo professionale dei Tecnici di fisiopatologia cardiocircolatoria e perfusione cardiovascolare. Il percorso formativo del TFCPC è sempre stato organizzato dalle Università: inizialmente come Scuola diretta ai fini speciali, dai primi anni duemila è classificato come Corso di Laurea.

Dove è possibile frequentare il corso di studi vicino a Bergamo? All’interno della regione Lombardia gli atenei che hanno attivato il Corso di Laurea abilitante in TFCPC sono: > Università degli Studi di Milano ( 60 Km); > Università degli Studi di Pavia (98 Km); > Università degli Studi

dell’Insubria (98 Km). È utile segnalare che a parità di distanza (circa 100 Km da Bergamo) è attivo il Corso di Laurea presso

LA CIRCOLAZIONE EXTRACORPOREA È una tecnica che permette di ossigenare e pompare il sangue in circolo durante un intervento cardiochirurgico, quando il cuore viene fermato. I casi nei quali è richiesta la circolazione extracorporea sono tanti. Per esempio, questa metodica si utilizza negli interventi di chirurgia delle patologie cardiache, quando si interviene su una valvola oppure si esegue un bypass, durante i trapianti, in caso di emergenza negli interventi a cuore battente. La tecnica della perfusione, invece, serve a trasportare liquidi, sostanze nutritive o farmaci nei tessuti, attraverso ad esempio accessi venosi o arteriosi.

DOTT. DAVIDE GHITTI

Tecnico di fisiopatologia cardiocircolatoria e perfusione cardiovascolare

Coordinatore Servizio Fisiopatologia Cardiocircolatoria e Perfusione Cardiovascolare ASST Papa Giovanni XXIII - Bergamo l’Università degli Studi di Verona.

In quali contesti opera il TFCPC? Il Tecnico di fisiopatologia cardiocircolatoria e perfusione cardiovascolare, con l’emanazione del profilo professionale, rappresenta l’unione di due competenze differenti: il tecnico di fisiopatologia cardiocircolatoria e il tecnico di cardiochirurgia. I contesti in cui esercita la sua professione si snodano tra le fasi di prevenzione, diagnosi, cura e follow up delle malattie cardiotoracovascolari. I principali settori in cui esercita la professione sono: i dipartimenti cardiotoracovascolari, trapianti, emergenza urgenza e area critica oltre alla ricerca e alle aziende biomedicali. Nell’ambito delle tecniche di perfusione gestisce la circolazione extracorporea (vedi box) negli interventi cardiochirurgici a cuore aperto e nei trapianti (fegato e polmoni) mantenendo in vita il paziente con la macchina cuore – polmoni, detta anche CEC (circolazione extracorporea), seguendo indicazioni e buone pratiche clinico assistenziali. I Tecnici di fisiopatologia cardiocircolatoria e perfusione cardiovascolare, inoltre, con l’avvento dei nuovi sistemi di supporto cardiopolmonare, che vanno dall’ECMO (cioè l’ossigenazione extracorporea a membrana) ai cuori artificiali (VAD), supportano i programmi clinici dall’arresto cardiaco allo scompenso.

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