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Terapia di coppia In cosa consiste e quando può servire

∞ A CURA DI MARIA CASTELLANO

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«La relazione di coppia non è statica, ma dinamica, nel senso che si trasforma continuamente. Con il trascorrere del tempo i sentimenti e le emozioni dell’innamoramento si trasformano in un sentimento più profondo, quello dell’amore. La relazione diventa più stabile e solida, ma le emozioni travolgenti dell’inizio si fanno sempre più sfumate. In una coppia stabile e duratura, molte sono le vicende della vita da affrontare: l’attraversamento di queste esperienze cambierà moltissimo sia le due persone sia la loro relazione. In alcuni casi i cambiamenti riguar-

Le terapie che coinvolgono anche i figli si chiamano “terapie familiari” e sono diverse dalla “terapia di coppia”, perché si focalizzano sulle dinamiche fra i vari componenti della famiglia e non solo sui due partner”

deranno in prevalenza solo uno dei due partner in altri casi entrambi. Questi cambiamenti, che non sempre vanno nella stessa direzione, possono a volte provocare uno squilibrio molto forte, che può spingere la coppia in una profonda crisi, dalla quale non sempre è facile riemergere». Chi parla è la dottoressa Francesca Crotti, psicologa e consulente sessuale. Ci siamo rivolti a lei per capire quando e perché può essere utile intraprendere un percorso di terapia di coppia.

Dottoressa Crotti, all’estero è frequente per le coppie andare in terapia. Meno da noi. In quali casi può servire? Quando uno solo, o entrambi i partner, vivono un malessere duraturo, la terapia di coppia si rivela essere un ottimo strumento di aiuto. Soprattutto per coniugi sotto lo scacco di dinamiche ripetitive che alimentano incomprensioni e creano un circolo vizioso di frustrazione, fino a determinare un calo del desiderio. Ci si può rivolgere a un terapeuta di coppia quando il disagio sperimentato non riesce a essere risolto con tentativi autonomi.

Che valore aggiunto può offrire? L’obiettivo di una terapia di coppia è quello di fornire ai due partner una nuova chiave di lettura dei comportamenti propri e del partner, per permetter loro di decidere se hanno bisogno (e desiderano) dei cambiamenti nel loro rapporto e, in tal caso, essere aiutati a metterli in atto. Uno sguardo terzo sulla coppia può risultare utile. Purtroppo, spesso un significativo numero di coppie decide di separarsi senza avere chiesto il parere di un esperto o, scelta peggiore, mantiene un legame disfunzionale. Le ricerche confermano come le coppie che chiedono un aiuto specialistico ottengono diversi benefici, aumentando la percentuale di successo.

Come funziona una terapia di coppia? La terapia di coppia si rivolge al legame tra i due partner più che al singolo individuo, si focalizza sulla relazione e sui cambiamenti

IN CASO DI CRISI MA NON SOLO La terapia di coppia aiuta a superare le situazioni di stallo, recuperare una dimensione comunicativa e relazionale più vitale e gioiosa. Può rivelarsi utile, però, anche per partner sani che sentono il desiderio di migliorare la comunicazione interna, rafforzare il legame e affrontare al meglio cambiamenti ed eventi stressanti.

che possono essere apportati. Gli obiettivi sono: > superare una crisi che rende insoddisfatti; > recuperare intesa, per ricostruire fiducia e riavvicinarsi nell’intimità; > vivere la relazione in modo più costruttivo e soddisfacente. Il consulente di coppia aiuta i partner a definire le problematiche, identificando gli obiettivi terapeutici e mettendo a fuoco le criticità. Definito il contratto terapeutico e individuati obiettivi di lavoro coerenti, il passaggio alla terapia prevede incontri della durata di circa un’ora a cadenza settimanale, quindicinale o mensile, a seconda delle situazioni e dell’approccio adottato. Il terapeuta consentirà ai partner di mettere a fuoco il significato del disagio o del sintomo, per modificare le dinamiche ripetitive e disfunzionali che la coppia mette in atto. Spesso il terapeuta effettua delle sedute di assessment, che di solito sono 4, così suddivise: 1. accoglienza della coppia e analisi del problema globale; 2. colloquio singolo con il partner 1; 3. colloquio singolo con il partner 2; 4. colloquio di restituzione con entrambi. Questa suddivisione dei colloqui è utile al terapeuta e ai partner per poter esprimere liberamente problemi o pensieri che si fatica a comunicare in presenza dell’altro. Il passaggio successivo consiste nella promozione di nuove modalità più funzionali di relazione, né viene esclusa la possibilità di separarsi, vista la maggiore consapevolezza di sé e del rapporto.

Quanto dura in genere il percorso? Una psicoterapia di coppia, se funziona, comincia a produrre i suoi effetti già dalle prime sedute: i due partner si sentono più sereni, tornano a comunicare e riprendono ad avere rapporti sessuali. La durata complessiva è variabile, mai molto lunga, ma è impossibile stabilirla alle prime sedute, perché dipende moltissimo dalle reazioni dei part-

ner alla terapia e dal loro impegno nel seguire le indicazioni terapeutiche. A definirla è lo psicoterapeuta, basandosi sulle problematiche e sull’intensità del conflitto. I fattori che incidono sulla durata possono essere la natura dei conflitti, le interpretazioni che i partner danno della situazione, le dinamiche comunicative e relazionali, e le prospettive di cambiamento. Condizione necessaria è il desiderio autentico di risolvere i conflitti.

DOTT.SSA FRANCESCA CROTTI Psicologa e consulente sessuale

A Bergamo

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é arrivata la Primavera

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