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IN PUNTA DI PIEDI DENTRO LA STORIA.

Il restauro conservativo del Castello di Marostica.

WELLNESS A CIELO APERTO. CI VEDIAMO A ZAGABRIA PER UN CAFFÈ? Inaugurato il nuovo locale presso la città croata. NORMA UNI 11265

competenze - responsabilità e condizioni contrattuali

LEGNO E LIBERA INVENZIONE. Due importanti realizzazioni in Romania.

HOTEL VICTORIA DI TRIESTE: GUSTO ITALIANO, CULTURA MODERNA. Pavimenti e soluzioni d’arredo contemporanee, citazioni della letteratura del ‘900 animano le stanze del nuovissimo albergo friulano.

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resort che, all’ultimo piano, proprio sul tetto, nasconde un lussuosissimo centro benessere “en plein air”.

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tradizione, innovazione, cultura, arte, natura, monumenti ed eventi.

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HOTEL VICTORIA DI TRIESTE: GUSTO ITALIANO, CULTURA MODERNA.

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6 WELLNESS A CIELO APERTO. A Jesolo Mare è stato da poco inaugurato un prestigioso

da pag. Intarsi sotto i riflettori

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Pavimenti e soluzioni d’arredo contemporanee, citazioni della letteratura del ‘900 animano le stanze del nuovissimo albergo friulano.

CI VEDIAMO A ZAGABRIA PER UN CAFFÈ?

E ne vale davvero la pena, visto il nuovo restaurant&café realizzato e aperto al pubblico proprio in centro città.

RIGORE GIAPPONESE, TECNICA E SAPERE ITALIANI.

Anche in Oriente il prefinito piace. Lo abbiamo fotografato all’interno di un importante centro medico, nel cuore di Tokyo.

LEGNO E LIBERA INVENZIONE, PER TRASFORMARE GLI SPAZI DEL NUOVO ABITARE.

Spirito creativo e grande esperienza nell’ambito del parquet hanno permesso ad un nostro rivenditore in Romania di progettare e posare i pavimenti di due importanti commesse.

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da pag. Il tango di Paco da Camino


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a pag. 4

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40 INTERPRETAZIONE A SORPRESA. L’inedito progetto allestitivo di Berti fa parlare di sé

alla seconda edizione di MADEexpo – Milano Architettura Design Edilizia.

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Paco Da Camino LA MIA VITA IN UN TANGO. Il Tango va raccontato sempre nella stessa maniera.

E il tanguero ama sentirlo raccontare come si raccontano le favole ai bambini: sempre nella stessa maniera, in todo el mundo!

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L’ASSOCIAZIONE MADRE TERESA VOLA IN ETIOPIA. Rosanna Berti ci racconta il suo viaggio in Africa in

compagnia del marito Giancarlo e di altri amici. E ci aggiorna sulle prossime iniziative benefiche.

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MASSIMO BERTI, DALL’UNIVERSITÀ ALL’ESPERIENZA LAVORATIVA DIRETTA.

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LUIGI THOMAS BOGGIAN, RESPONSABILE PERSONALE E SICUREZZA. NOTIZIE FLASH:

• Sotto i riflettori • Havana, e non solo • Prefinito tavole 2 strati • Intarsi allo specchio • Norma Uni 11265

55 - Fioriere Havana

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da pag. Made Expo 2009


PROGETTI IN PRIMO PIANO

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WELLNESS A CIELO APERTO.

A Jesolo Mare è stato da poco inaugurato un prestigioso resort che, all’ultimo piano, proprio sul tetto, nasconde un lussuosissimo centro benessere “en plein air”.

Nella foto in alto, una panoramica del suggestivo centro benessere all’aperto. A destra, l’entrata dell’Hotel Mariver. 6

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PROGETTI IN PRIMO PIANO

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Ad occuparsi della fornitura delle tavole la Pavilegno Srl, mentre il lavoro di posa in opera del parquet è stato affidato ad una squadra di posatori della Momesso Antonio & C. S.A.S. di Jesolo. La caratteristica tecnica da sottolineare nella realizzazione di questo pavimento per esterno è l’utilizzo di speciali clips brevettate da Berti che, proprio in questo contesto, risultano ideali perché permettono di sollevare ogni singolo listone e ispezionare una particolare parte del pavimento, in corrispondenza ad esempio di impianti di depurazione, centraline elettriche, pompe idrauliche. Non solo: il legno di iroko è stato trattato con uno specifico olio anti-raggio UV, che previene l’ingrigimento della pavimentazione e assicura al prodotto perfetta durabilità e resistenza nel tempo. Ancora una volta il parquet da esterno Berti Havana dimostra di essere stato attentamente studiato e progettato per adattarsi alle diverse necessità applicative e ambientali”.

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irettamente sul mare, in una posizione privilegiata a pochi metri dall’isola pedonale serale e dalla verdeggiante Pineta di Jesolo: in Piazza Torino, nella centralissima località balneare scelta come meta estiva da migliaia di villeggianti italiani e stranieri, lo scorso 20 maggio 2009 sono state aperte le porte del bellissimo albergo Mariver che, oltre a spiccare per l’eleganza dei locali e delle camere, si distingue per una chicca davvero irresistibile. Chiunque deciderà di soggiornare presso l’hotel, infatti, potrà godere del relax totale offerto da un lussuosissimo centro benessere di talassoterapia,

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progettato e realizzato sul tetto dell’edificio, da dove si gode una vista mozzafiato sul Mare Adriatico. “Questa realizzazione è davvero esclusiva” – esordisce Nicola Barbiero, l’agente di Berti che per la preziosa beauty farm all’aperto ha offerto la propria consulenza tecnica, dalla progettazione alla scelta, fino alla posa in opera di 110 mq di pavimenti in legno da esterno Havana. Il signor Barbiero, che lavora nel settore parquet da ben 23 anni, continua: “Si doveva realizzare una piccola oasi che comunicasse immediatamente sensazioni di benessere assoluto,

di pace interiore. E per ottenere tale risultato, la selezione dei materiali impiegati era fondamentale: dopo un attento confronto con l’architetto e il Cliente, si è deciso di posare per il pavimento delle tavole in iroko di larghezza 95 mm, che garantiscono un risultato estetico di pregio e al tempo stesso regalano la massima stabilità nel tempo. Con il medesimo prodotto sono state rivestite sia la scala di accesso alla vasca idromassaggio che quella che conduce al solarium.

Nella foto, Nicola Barbiero, l’agente di Berti che ha seguito a livello tecnico sia la progettazione che la posa in opera del pavimento in legno per esterno.

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PROGETTI IN PRIMO PIANO

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IN PUNTA DI PIEDI DENTRO LA STORIA.

Marostica, una straordinaria scenografia che coniuga storia, tradizione, innovazione, cultura, arte, natura, monumenti ed eventi.

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na cittadina ricca d’arte e di storia, dove a fare da sfondo sono le splendide vedute, gli scorci delle mura e del castello, ma anche altre realizzazioni ed eventi come la famosa rievocazione storica della Partita a Scacchi, che ha concorso a qualificare e valorizzare la città, a renderla unica e a farla conoscere nel mondo. Al centro dell’attenzione soprattutto il Castello, simbolo per eccellenza di Marostica, che proprio recentemente è stato restaurato. Grazie all’intervento dell’Amministrazione Comunale e al lavoro paziente operato da professionisti del restauro conservativo, è stato possibile recuperare e valorizzare questo straordinario patrimonio di storia e cultura, e aprire al visitatore, in condizioni di sicurezza, vasti tratti della cinta muraria, ma anche alcune parti e ambienti in degrado del Castello Inferiore, chiusi da tempo al pubblico. Proprio a tale proposito, il sottotetto del castello è stato oggetto di significativi lavori di risanamento e consolidamento statico, in grado di riportare questa area alla situazione originaria, consentendone un uso compatibile come futura sala museale. “Fondamentalmente, una volta rimossi i vecchi tavolati di ripiego, era importante rinforzare il pavimento e mettere in stato di sicurezza e di mantenimento le antiche travi portanti del solaio” – spiega Ugo Gazzola, il professionista che, in stretta collaborazione con l’architetto Renata Fochesato e la supervisione dell’agente Nicola Barbiero, ha seguito i lavori di restauro. “Guardando il bel pavimento ligneo che ne è uscito, chiamiamolo pure il “vestito” del camminamento, non si può neppure immaginare cosa nasconda sotto di sé. La parte più impegnativa del lavoro è stata proprio quella riguardante lo studio della struttura portante, lo “scheletro” che dovrà permettere l’uso intensivo e moderno dell’ambiente. Proprio in vista delle future mostre che verranno

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PROGETTI IN PRIMO PIANO

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ARMONIA, PROPORZIONE, EQUILIBRIO. ospitate in questa area del castello, caratterizzate da un frequente calpestio pubblico, per il pavimento io e l’architetto Fochesato abbiamo progettato una soluzione funzionale, al tempo stesso solida e flessibile, facilmente ispezionabile per interventi di inserimento di cavi elettrici, manutenzione dell’impianto di riscaldamento a pavimento, etc. Il rivestimento in legno scelto è quello di Berti, azienda d’esperienza capace di offrire un prodotto, seppur moderno come il prefinito, perfettamente idoneo e adattabile al contesto storico in questione. La particolare finitura superficiale del parquet presenta diverse mani di vernice impregnante, trattata con essenza vegetale e leggermente mordenzata che, oltre a conferire un risultato estetico anticato, svolge un’azione protettiva e anti-usura. C’è di più. I 600 mq di parquet in rovere che ho posato nascondono altri tre strati di supporto: le tavole di grande dimensione Berti infatti - “galleggianti” e non incollate, ma saldamente ancorate alle travi portanti del sottotetto tramite viti in acciaio - poggiano su uno strato di pannelli in sughero fonoassorbente e su un

Nelle foto, il risultato dell’intervento di restauro e consolidamento del sottotetto del castello. 14

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altro di tavoloni in legno, fino ad arrivare all’ultimo strato di tavole originali del soffitto sottostante. Un sistema sicuramente resistente che permetterà un uso intensivo, senza conseguenze strutturali”. Innovatore e plasmatore, disegnatore e artiere, restauratore e conservatore, Ugo Gazzola è un signore di poche parole, riflessivo e pacato, che merita di essere chiamato con un termine solo, chiaro e preciso: maestro. Nel contesto della tradizione artistico-artigianale italiana, tale nome viene dato ad una persona che è stata avviata, iniziata, che conosce il segreto. Il segreto del mestiere, innanzitutto, e di tutto quello che l’arte artigianale sprigiona e che la lingua del nostro secolo, quella quotidiana, evita accuratamente. Armonia, bellezza, proporzione, equilibrio... qualsiasi cosa le mani esperte di Ugo Gazzola tocchino, indifferentemente che si tratti di restaurare una scultura in legno o di creare un mobile moderno, di proteggere un affresco o ancora di un intervento edile a un castello medioevale, non dimenticando anche la creazione di decorazioni trompe d’oil o di scenografie teatrali, lui ci comprova ogni volta la sua indubbia energia, il suo talento. Originario di Castello di Godego (TV), Ugo Gazzola è anche fondatore del Laboratorio Scuola di Restauro Barco Mocenigo, di cui cura personalmente le realizzazioni, dirigendo e coordinando le attività, facendo da collegamento con le istituzioni. Operatore nella conservazione del patrimonio artistico storico, alterna la propria attività fra il passato e il presente, sperimentando materiali antichi, ma anche moderni.

Nella foto in alto, una delle sale del Castello Inferiore di Marostica dove sono esposti alcuni dei costumi della “Partita al Nobil Ziogo de li Scacchi”. Nelle altre foto, a sinistra l’accesso al cortile interno. A destra, una parte del camminamento lungo la cinta muraria.

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HOTEL VICTORIA DI TRIESTE: GUSTO ITALIANO, CULTURA MODERNA.

Pavimenti e soluzioni d’arredo contemporanee, citazioni della letteratura del ‘900 animano le stanze del nuovissimo albergo friulano.

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i trova proprio nel centro storico di Trieste ed è nato per tributare un doveroso omaggio alla tradizione culturale triestina. Stiamo parlando dell’Hotel Victoria, il nuovo resort di lusso collocato in un edificio storico completamente ristrutturato, che fu anche dimora dell’illustre scrittore irlandese James Joyce. Progettato con cura meticolosa, il nuovo albergo riassume tutto il fascino e la storia della città mitteleuropea per eccellenza. Le 44 camere - tra cui una suite dedicata a Joyce con

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salottino e otto junior suite con letto a baldacchino, caminetto e muro a vista - sono arredate con gusto ed eleganza singolari. E i pavimenti in legno sono tutti firmati Berti: grazie all’agente Marco Schiavi - che ha seguito la parte tecnica e di consulenza e al rivenditore partner Pavitec, che si è occupato della fornitura dei parquet e della posa in opera, in ogni locale dell’albergo si vive una calibrata armonia fra classico e moderno, una metafora dello spirito dell’intera città, da sempre in equilibrio fra memoria e

futuro, cultura e innovazione, arte e tecnologia. Proprio alla luce di questa filosofia, Pavitec ha fornito e posato su progetto e scelta dell’architetto Marco Fabbro, circa 1200 metri quadri di parquet prefinito. Ad eccezione del quinto piano, dove è stato scelto un prefinito in rovere sbiancato, realizzato e personalizzato a campione per il Cliente committente, in tutte le stanze dell’hotel spicca la geometria vitale e ritmata di quadrotte in iroko, le cui dimensioni variano in base alla necessità spaziale di ogni camera. “Per la posa dei pavimenti sono stati scelti e suggeriti

Nella foto in alto, un interno dell’Hotel Victoria. A sinistra, splendidi dipinti neoclassici animano alcune stanze dell’albergo, regalando all’ambiente grande esclusività.

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PROGETTI IN PRIMO PIANO

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Sulle pareti dell’albergo è possibile ammirare un originale ciclo di opere dell’artista e architetto Gustavo Palumbo, in arte Jervée. Il “Progetto Ulysse”, realizzato nella suite 404, è costituito da dipinti neoclassici di rara suggestione, accompagnati da frasi tratte dalle più famose opere di Joyce, magistralmente ricamate

ora su una comoda poltrona da lettura, ora sulle tende della lussuosa suite. Come se il grande autore irlandese, guardando queste immagini, fosse stato colto da un’improvvisa e irrefrenabile ispirazione.

ACCOLTI DA VISIONI D’AUTORE. direttamente dall’azienda alcuni posatori locali” – ci racconta Ettore Marzari, titolare della Pavitec. “Io stesso mi sono occupato della gestione dei lavori, coordinando una squadra di tecnici e artigiani davvero capace. Poi, l’ottima qualità dei prefiniti Berti ha fatto la sua parte, dando forma a pavimenti altamente decorativi, estremamente resistenti, durevoli e pratici da posare. Ma soprattutto capaci di far vibrare profondamente le corde del gusto estetico, accogliendo con calore naturale ogni ospite dell’Hotel Victoria. Dal punto di vista prettamente tecnico, posso dirvi che per quanto riguarda il prefinito sbiancato utilizzato all’ultimo piano, in ricercata concordanza con le travi a vista del soffitto, sono state impiegate tavole in rovere larghezza 9 e spessore 13 mm, con una colorazione e una finitura particolare, assolutamente inedita. Le quadrotte in iroko presenti nelle restanti stanze dell’albergo, che come si diceva prima presentano moduli differenti in base alle dimensioni della camera, hanno anch’esse uno spessore unico di 13 mm”. Una struttura in sintonia con un illustre passato, dal valore inestimabile. Oltre ai pavimenti in legno Berti, che spiccano ricercati in ogni stanza, a colpire è l’essenza architettonica del palazzo, che è stata volutamente valorizzata con ambienti dal carattere esclusivo, curati in ogni dettaglio. 20

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PROGETTI IN PRIMO PIANO

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Due parole sulla Pavitec, pavimenti e tecnologie d’arredo. Pavitec nasce nel 2003, quando un gruppo investitore decide di rilevare e rilanciare a San Bonifacio la storica azienda di vendita pavimenti e rivestimenti “Muraro”. Dopo l’acquisizione di questa realtà imprenditoriale, che conta trent’anni di attività, iniziano i lavori di ampliamento della vecchia sede: la superficie interna viene raddoppiata e si ingrandiscono gli spazi espositivi che, fin da subito, prevedono un corner personalizzato Berti di circa 40 metri quadri. Il titolare, il signore Ettore Marzari, assieme al suo staff qualificato, è oggi in grado di rispondere alle richieste più specifiche provenienti da addetti ai lavori quali architetti, geometri, ingegneri, costruttori e arredatori. L’attività prevalente di Pavitec riguarda la vendita e la posa in opera di tutti i materiali di rivestimento per l’edilizia privata e pubblica, a partire dai pavimenti in legno. La stretta collaborazione con Berti ha permesso la realizzazione di grandi progetti tra i quali, oltre all’Hotel Victoria, vanno ricordati gli interni delle Residenze al Vicariato (Monteforte D’Alpone VR) e la sede della Sea Spa a Tezze di Arzignano.

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CI VEDIAMO A ZAGABRIA PER UN CAFFÈ?

E ne vale davvero la pena, visto il nuovo restaurant&café realizzato e aperto al pubblico proprio in centro città.

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l suo nome è Caffè Zagreb e si trova nella piazza centrale di Zagabria, capitale della Croazia. Posto in un palazzo storico di due piani e gestito direttamente dal concessionario Auto Zubak, proprietario dell’attività, l’esclusivo locale è stato recentemente ridisegnato dall’architetto croato Ante Urban, un giovane talento del progetto che, a soli 29 anni, conta già 60 opere all’attivo. E Caffè Zagreb rappresenta proprio una delle più importanti del suo portfolio. Per la realizzazione del pavimento, previsto in alcune zone anche in marmo, Berti Pavimenti Legno ha fornito, attraverso l’importante distributore croato Megakop, circa 450 mq di quadrotte geometriche, modello Valmarana della collezione Disegni, in rovere e cabreuva, delle dimensioni 800x800 mm e spessore 14 mm. La finitura satinata è stata ottenuta con l’impiego di vernice all’acqua. L’azienda, grazie al contributo dell’Export Manager Dr. Franco Ferrari e all’esperienza dell’agente Vlasta Progli, che si occupa della vendita del prodotto in Croazia, ha inviato direttamente a Zagabria un team di tre posatori fidati: Albino, Eugenio e Federico Rampazzo. I professionisti italiani hanno così potuto attuare una messa in opera esemplare dei pavimenti in legno, ma soprattutto collaborare con i posatori croati per garantire la perfetta congiunzione delle quadrotte in legno con le parti del pavimento realizzate in marmo e pietra.

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DECORATIVISMO CONTEMPORANEO.

Nelle foto, i pavimenti lignei posati nelle ampie stanze del locale. A campeggiare i disegni geometrici e i contrasti d’essenza delle quadrotte.

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RIGORE GIAPPONESE, TECNICA E SAPERE ITALIANI.

Anche in Oriente il prefinito piace. Lo abbiamo fotografato all’interno di un importante centro medico, nel cuore di Tokyo.

Nella foto, l’effetto geometrico-decorativo creato dai pavimenti in legno all’interno della Nanju Kinen Clinic. 28

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l nome ufficiale della clinica è “Nanju Kinen Clinic” e si trova al sesto piano del Shinjuku Sumitomo Building, un palazzo storico che spicca tra i tantissimi grattacieli del famoso quartiere Shinjuku. Accanto a questo edificio, tra le altre cose, si trova anche il Tokyo Metropolitan, uno dei più alti palazzi della città, sede dell’amministrazione politica e pubblica di Tokyo. La clinica Nanju Kinen è conosciuta in tutto il paese per i chek-up medici ed è una fra le prime dieci del Giappone.

ESTETICA ORIENTALE.

Nel dicembre del 2008 il rinomato centro medico è stato ristrutturato e al suo interno, all’entrata e nelle sale d’attesa, sono stati posati circa 500 mq di prefinito, scelto e personalizzato appositamente per il Cliente dal punto di vista decorativo. Le tipologie di legno impiegate spaziano dall’oak all’afromosia, fino al panga panga. La bellezza estetica dei pavimenti in legno Berti è stata la principale motivazione di scelta da parte del committente, ma anche l’alta qualità e le particolari caratteristiche tecnico-installative del parquet italiano hanno giocato un ruolo fondamentale. Ad occuparsi della fornitura del materiale la Showa Cask Corporation che conta in Giappone due uffici e showroom, rispettivamente ad Osaka e a Tokyo. Il target a cui si rivolge la società è quello principalmente legato all’edilizia di lusso, ai musei d’arte e ai palazzi residenziali. Qui, i parquet di pregio Berti vengono presentati e venduti ad architetti e a progettisti, assieme al servizio completo di consulenza e posa del prodotto. In particolare, la sede di Tokyo della Showa Cask Corporation, che è stata inaugurata circa 6 anni fa, vanta all’entrata uno splendido pavimento intarsiato. Ovviamente firmato Berti. 30

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Nelle foto, altri interni della clinica giapponese. Per il prefinito sono state impiegate tre tipologie differenti di legno.

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LEGNO E LIBERA INVENZIONE, PER TRASFORMARE GLI SPAZI DEL NUOVO ABITARE.

Spirito creativo e grande esperienza nell’ambito del parquet hanno permesso ad un nostro rivenditore in Romania di progettare e posare i pavimenti di due importanti commesse. 32

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na mirata strategia commerciale, il potenziamento del business di Berti oltre confine: tempo fa avevamo parlato con Franco Ferrari, Export Manager dell’azienda, il quale ci aveva illustrato l’interessante programma messo appunto per ottimizzare i rapporti con i Clienti esteri e continuare l’azione di espansione del marchio. Proprio lui ci aveva espresso la volontà a focalizzare il suo impegno nei paesi dell’Est. A tale proposito siamo volati in Romania, dove Berti è già molto conosciuto grazie all’azione commerciale di agenti e punti vendita. Numerosi negozi e distributori

di parquet, infatti, scelgono e propongono il marchio ai propri Clienti, dall’utente finale agli architetti e ai progettisti. Uno di questi, l’Elegant Lignum Parquet di Bucarest, si è recentemente distinto per un paio di realizzazioni concretizzate proprio con i prodotti Berti. “Conoscevamo bene l’azienda di Villa del Conte, soprattutto per i suoi pavimenti intarsiati” - ci racconta Roberto Passafaro, uno dei soci titolari del punto vendita. “Mio padre ed io veniamo da un passato e da una grande esperienza in fatto di produzione e commercializzazione di parquet massiccio. Così, Nelle foto a sinistra e in alto: l’arredamento ultramoderno che caratterizza le stanze della villa convive perfettamente con i pavimenti in legno scelti dall’architetto.

Nella foto, un interno della lussuosa residenza. A “scaldare” l’atmosfera minimale degli ambienti il rovere Berti Studio, personalizzato con una speciale finitura anticata. 34

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quando ho aperto il nuovo showroom assieme a Ramona Bartos, la mia socia, ho deciso di selezionare un fornitore unico, che potesse garantirmi qualità di prodotto, ma soprattutto assortimento e servizio. Ritengo che Berti sia l’unica azienda in Europa ad offrire una così ampia gamma di parquet, da quelli intarsiati e classici, per i quali è leader nel mondo, a quelli prefiniti e più moderni”. “Abbiamo inaugurato il nostro negozio nell’agosto del 2008” – continua Ramona. “Devo dire che l’azienda ci ha supportato egregiamente, offrendoci un’assistenza qualificata in tutte le fasi del progetto. Questo ci ha permesso di allestire uno spazio di 120 mq dal forte impatto, in cui il Cliente può vedere e toccare

con mano la qualità, il valore estetico e tecnico dei prodotti esposti. Il punto vendita non si limita a delle semplici e riduttive campionature: gli espositori e le piccole ambientazioni che si trovano al suo interno sono di grande aiuto per la scelta e la progettazione personalizzata di ogni pavimentazione”. A proposito di progetti, parliamo delle due recenti realizzazioni… “Ci siamo occupati dei pavimenti in legno di una lussuosa residenza privata situata a Poiana Brasov, località montano-sciistica molto famosa in Romania” – interviene Roberto. “L’architetto che ha progettato la villa ha creato al suo interno spazi ad ampio respiro, in cui domina un’atmosfera contemporanea, volutamente moderna e minimale.

QUALITÀ, SERVIZIO, PROFESSIONALITÀ. Due persone giovani, ma molto preparate e intraprendenti. Sono i titolari del punto vendita Elegant Lignum Parquet. Ve li presentiamo… 36

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Per collegare tutti gli ambienti, ma soprattutto “scaldarli”, abbiamo scelto dei maxilistoni in rovere firmati Berti Studio, posati al grezzo e personalizzati con una finitura dall’originale effetto anticato. Dal punto di vista tecnico, grande attenzione è stata rivolta al massetto, studiato e creato ad hoc per l’impianto di riscaldamento a pavimento che caratterizza tutta la villa. In questo caso, era fondamentale garantire al Cliente un prodotto che coniugasse alla finitura estetica di pregio una costruzione e una posa di alto livello, in grado di adattarsi alle esigenze abitative e funzionali più moderne”. Oltre ai pavimenti di questa residenza privata, sempre a Brasov Elegant Lignum Parquet ha fornito e posato

per una clinica privata di cardiologia e ortopedia 150 mq di prefinito Avantgarde. “Questo progetto è stato molto interessante, perché ci ha permesso di creare dei pavimenti in legno davvero “alternativi”: l’originale finitura Denim grigio applicata ai listoni in rovere, ha regalato ai locali della clinica un’impronta decisamente glamour, in ogni caso ricercata ed elegante. Sia io che Ramona infatti amiamo rinnovare e sperimentare, “reinventare” il parquet suggerendo essenze e finiture inaspettate che mostrano la vena più creativa e giovane del legno. Grazie alla collezione Berti Studio, che è soltanto una delle molteplici linee che Berti ci mette a disposizione per andare incontro alle esigenze del Cliente, tutto questo è stato possibile e realizzabile”.

Lui si chiama Roberto Passafaro, lei Ramona Bartos. Competenti in materia e sempre a disposizione della clientela, sono in grado di offrire soluzioni personalizzate pronte ad adattarsi a gusti ed esigenze abitative differenti. Proponendo e scegliendo prodotti di alta qualità, garantiscono un servizio “chiavi in mano” che comprende non solo la consulenza professionale e la fornitura dei materiali, ma anche l’assistenza tecnica e la posa in opera dei pavimenti. Proprio a tale proposito, tra i principali collaboratori di Elegant Lignum Parquet va ricordata la Parchet Primo S.r.l., una squadra di posatori professionisti molto preparata e attenta alla cura dei dettagli. BERTI MAGAZINE

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IN FIERA

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INTERPRETAZIONE

A SORPRESA

L’inedito progetto allestitivo di Berti fa parlare di sé alla seconda edizione di MADE-EXPO - Milano Architettura Design Edilizia.

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i è svolta dal 5 al 9 febbraio 2009 presso il quartiere espositivo di Milano-Rho: stiamo parlando della manifestazione fieristica interamente dedicata al progetto, uno sguardo attento all’attualità, all’evoluzione delle tendenze estetiche e tecnologiche del costruire. Materiali, strutture, finiture, tecnologie dell’architettura e del design contemporaneo si sono date appuntamento in un continuo dialogo tra interno ed esterno, materiale e prestazione, progetto e prodotto. E all’appuntamento non poteva mancare

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Berti che ancora una volta ha confermato il suo personale percorso alla scoperta di nuovi modi e forme di interpretazione del parquet. Se la presenza a MADE-EXPO dello scorso anno era stata modulata sul gioco degli opposti, con uno stand che proponeva una nuova chiave di lettura del pavimento in legno, quest’anno lo spazio espositivo dell’azienda prevedeva diversi ambienti e situazioni legate all’abitare, in cui protagonista assoluto era proprio il parquet. Per partecipare e presentarsi nel miglior modo possibile a questo evento, “Express

your style”, la Divisione Comunicazione di Berti, ha interagito direttamente con due professionisti molto noti della progettazione, Joseph Rossi e Alessandro Basso: un art director e un architetto che hanno collaborato fattivamente per dare vita ad uno spazio espositivo fortemente caratterizzato da etnie, mondi, culture e stili differenti. Percorrendo lo stand, anzi, una serie articolata di situazioni espositive diverse, il visitatore veniva condotto alla scoperta multisensoriale di un

viaggio fantastico e multietnico, in cui le diverse “anime” del pavimento in legno - quella antica della tradizione e quella contemporanea dei nuovi prodotti – convivevano e si compenetravano, allargando gli orizzonti di applicazione del prodotto. E proprio la scoperta delle molte e diverse anime del pavimento in legno è stata la ragione d’essere della presenza di Berti all’interno di MADE-EXPO. Non un semplice stand, dunque, ma un vero percorso “animato” da luci, suoni, profumi e colori: le molteplici collezioni si integravano in una serie di ambientazioni BERTI MAGAZINE

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IN FIERA

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tematiche e il legno, in tutte le sue declinazioni, trascendeva dal classico e consueto impiego nella pavimentazione, arrivando a rivestire persino pareti e soffitti, dimostrando ulteriormente la sua versatilità di impiego. Proprio durante questa nuova edizione di MADE-EXPO il parquet di Berti ha dichiarato la propria volontà ad abbandonare le ambientazioni più tradizionali, contaminando e contaminandosi con linguaggi e suggestioni di Paesi lontani. L’effettosorpresa che coglieva il visitatore nel suo percorso all’interno dello stand era proprio il frutto del mix di tanti stili, che i progettisti hanno saputo calibrare con grande attenzione, arrivando a proporre l’intera produzione aziendale in modo decisamente nuovo e coinvolgente.

linguaggio artistico. Dalle linee essenziali del lessico artistico tipico dei popoli africani alla complessità di quello cinese, passando per l’esplosione di forme di quello messicano alla raffinatezza sontuosa dei motivi arabi: questo il percorso compiuto nei quattro diversi ambienti proposti all’interno dello stand. Ogni set è stato interamente studiato e realizzato dallo staff aziendale, con la supervisione di Matteo Berti che ha scelto e curato ogni minimo dettaglio: arredo, oggettistica, luci… persino l’abbigliamento dei personaggi testimonial che a MADE-EXPO

IL PARQUET AL CENTRO DEL MONDO. Messico, Africa, Cina, Medio Oriente: terre lontane, atmosfere esotiche, chiavi di lettura inusuali. Una scelta innovativa quella di Berti che, per la comunicazione e la presentazione in fiera della nuova serie Intarsi ha concepito il progetto “Express your World”. Grazie a questa nuova visione e alle innumerevoli possibilità derivanti dall’impiego della tecnologia laser, il parquet è divenuto strumento attraverso il quale le diverse culture possono esprimere i loro tratti caratterizzanti in tema di 42

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coinvolgevano i visitatori e consegnavano loro cartoline-invito per visitare lo spazio espositivo. I grandi intarsi lignei, che tanto hanno catalizzato l’attenzione, erano stati personalizzati ad hoc per la fiera, a dimostrazione di come non esistano limiti creativi e realizzativi per i pavimenti in legno Berti. C’è di più: per progettare i suoi intarsi, l’azienda ha fortemente voluto la collaborazione di artisti locali, in grado di essere reale testimonianza delle diverse culture di appartenenza. Sono stati così individuati BERTI MAGAZINE

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quattro giovani talenti – Alejandro Manuel Gomez per il Messico, Tistsi Have per l’Africa, Sìrat al-Arab per il Medio Oriente e Cheng Wenfu per la Cina – architetti e designer emergenti che si sono impegnati in una personale interpretazione dell’intarsio. Con entusiasmo e passione hanno cercato e trovato

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un ideale punto di congiunzione tra tradizione locale e caratteristiche proprie del parquet Berti. Il risultato? Un viaggio attraverso lo stile alla ricerca di nuovi motivi e decori, per pavimenti in legno inediti, pronti a raccontare di terre lontane. Naturalmente con gusto ed eleganza.

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Express your style

www.berti.net

numero verde: 800-000300

Pavimenti legno. BERTI MAGAZINE

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IN MATERIA D’ARTE

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volte sono nascosti a pochi chilometri da noi e nemmeno lo sappiamo: i talenti fantasiosi di artisti irriverenti, gli spiriti creativi ribelli e liberissimi sono più vicini di quanto immaginiamo. E quando li scopriamo, si svelano davanti ai nostri occhi mostrandosi in tutta la loro esplosione di colore, movimento, segno. Un po’ come Paco da Camino, “El Pintor de Brocha Gorda” che per caso abbiamo conosciuto e con piacere vogliamo ospitare e presentare in questo nuovo appuntamento di Berti Magazine. Lui, spumeggiante e ironico, è italianissimo e venetissimo nelle origini - vive e dipinge nella campagna padovana presso il suo Casale-atelier – ma nei suoi quadri a scorrere è il movimento, il guizzo appassionato del tango argentino, quello autentico, quello che Jorge Luis Borges definì, a ragione, “un pensiero triste che si balla”. Ma come mai questo artista veneto ha scelto di raccontare proprio il tango nelle sue opere dipinte? Dopo una bella chiacchierata, scopriamo che il legame non è poi così insensato: il bisnonno era uno dei tanti immigrati in Argentina agli inizi del ‘900 e faceva parte di quelle folle di italiani, spagnoli, tedeschi, russi che abitavano fianco a fianco nei grandi conventillos, nei cui cortili le note e i passi univano le persone più di quel castigliano sgrammaticato che ciascuno si sforzava di parlare. E ascoltando Paco Da Camino è bello accorgersi come l’Argentina sia anche molto italiana: “Quando il mio bisnonno viveva a Buenos Aires, gli italiani erano davvero tanti e non era difficile trovare intere comunità e quartieri italiani. E proprio in questi sobborghi ha avuto origine il ballo più seducente del mondo. Quando Pasquale, detto Paco, tornò in Italia ormai vecchio, passava intere serate di filò a raccontare della sua vita fatta di lavoro e di tango. Proprio per questo ho ereditato tale passione che, oltre a ballare, ho voluto celebrare con i miei dipinti”. Il supporto che l’artista sceglie per “depositare” le sue idee e rappresentare i suoi balli infuocati sono delle semplicissime tavole in latifoglia pregiata prive di cornice, che prevedono solamente una particolare intelaiatura sul retro, definita pontiage. E poi via, porgendo l’orecchio al ritmo e alla musica, usando spatola e prodotto materico, Paco Da Camino ritrae senza regole figure in movimento, deformate e vive, stilizzate e gonfie, stese sulla tavola. Così, dal colore prepotente e monocromatico - rosso cremisi, giallo o blu marine - emerge il suo tango romantico e surreale, fatto di gambe e piedi, occhi sempre uguali, capelli pettinati all’indietro, passi impeccabili e gonne svolazzanti, uomini e donne evanescenti che l’artista esalta con guizzo originale. Le opere di Paco Da Camino sono un misto tra prosa, poesia e fumetto, in cui vive solamente la materia usata come fondo. Il quadro crea un luogo privato, un ambiente neutro, bianco e luminoso. E durante il movimento, la coppia di figure danzanti lo riempie di sentimento, nostalgia, abbandono, trasformandolo in uno spazio senza tempo.

PACO DA CAMINO

LA MIA VITA IN UN TANGO.

Il Tango va raccontato sempre nella stessa maniera. E il tanguero ama sentirlo raccontare come si raccontano le favole ai bambini: sempre nella stessa maniera, in todo el mundo!

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ETICA E SOLIDARIETÀ

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L’ASSOCIAZIONE MADRE TERESA VOLA IN ETIOPIA.

Rosanna e Giancarlo Berti con la “guardiana del pozzo” e alcuni vicini.

Rosanna Berti ci racconta il suo viaggio in Africa in compagnia del marito Giancarlo e di altri amici. E ci aggiorna sulle prossime iniziative benefiche.

Etiopia. E proprio nell’ottobre del 2008, su invito diretto del CUAMM, io e mio marito Giancarlo siamo volati in Africa per verificare di persona il buon esito dei contributi inviati per la costruzione dei pozzi. Dopo sei ore di volo siamo atterrati ad Addis Abeba, la capitale di questo poverissimo paese africano i cui dati parlano tragicamente chiaro: reddito pro capite annuo inferiore agli 83 euro, tasso di mortalità infantile del 17,7%, oltre 200.000 orfani, centinaia di persone malnutrite che vivono per la strada e nelle baracche, in condizioni igieniche proibitive. Devo dire che leggere questi numeri su un foglio di carta non è nulla in confronto a quanto hanno visto i miei occhi in quei giorni. La cosa più sconvolgente, che non riesci a dimenticare quando rientri a casa, è la povertà assoluta che c’è in questa terra. Le persone che incontri - lungo le strade, a piedi, addormentate ovunque, dentro le baracche che loro chiamano case - non hanno davvero niente e non possono fare nulla, nemmeno lavorare. Al massimo cercano di racimolare qualche spicciolo per mangiare vendendo qualcosa, una gallina, una vecchia pentola, un pezzo di plastica. E per farlo, percorrono chilometri e chilometri di strade polverose perché scendono dalla montagna o dalle campagne lontane.

saluti

opia dall ’Eti

Giancarlo Berti esprime ammirazione per “l’acqua del pozzo”.

“S

ostenere i missionari nei loro specifici bisogni, portare acqua attraverso la costruzione di pozzi, edificare scuole o centri medici, acquistare mezzi di trasporto e favorire la formazione è per noi una prova tangibile e concreta di quanto la nostra Associazione possa fare ogni giorno per sensibilizzare e aiutare le fasce più deboli della società. È proprio nell’ambito di queste attività missionarie che dallo scorso Natale abbiamo deciso di destinare l’intero ricavato del nostro negozio di Abbazia Pisani al CUAMM (Medici Missionari con l’Africa di Padova): chiunque acquista un oggetto o un piccolo pensiero, o devolve donazioni/offerte all’Associazione, sostiene concretamente il progetto di costruzione del reparto malnutrizione dell’ospedale di Wolisso in Etiopia, permettendo di integrare il reparto pediatrico esistente e di curare ogni anno 500 bambini. Precedentemente, tra il 2007 e il 2008, Madre Teresa ha anche partecipato alla realizzazione di 3 pozzi, sempre in

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Grazie alla presenza e alla preziosa guida di alcuni missionari che da diversi anni operano e conoscono molto bene le problematiche di questo paese, ho potuto vedere i pozzi che sono stati costruiti con il sostegno

dell’Associazione Madre Teresa. Ho anche capito quanto l’acqua, tante volte da noi sprecata per superficialità e abbondanza, sia in Africa una risorsa inestimabile, una reale fonte di vita. Vedere concretizzati i proventi dell’associazione, capire quanto fondamentali siano stati gli sforzi delle persone volontarie e di tutti coloro che hanno voluto appoggiare l’iniziativa, è stata davvero una grande soddisfazione! Oltre alla visita ai pozzi, ci siamo anche recati nell’ospedale di Wolisso, punto importante dell’Etiopia: scopo dell’ospedale è garantire un servizio sanitario di qualità e accessibile a tutti. L’intervento del CUAMM sta garantendo standard elevati nel servizio e nelle cure, oltre ad aver permesso la realizzazione di un reparto Ortopedico inaugurato per l’occasione. Mi è stata mostrata l’area che sarà la futura ala pediatrica specifica per bambini malnutriti e avendo visto di persona il reale bisogno ho voluto impegnarmi perché quest’opera potesse portare il nome di “Associazione Madre Teresa” per dare la possibilità e il diritto di vita ad ogni bambino. Così ora siamo impegnati nella raccolta dei 75.000 € necessari per portare a termine l’edificazione di questo nuovo reparto. Una piccola goccia di bene, in questo sterminato oceano di povertà e problemi”.

UNA RIFLESSIONE PERSONALE. Dopo il mio ritorno dall’Africa, mi sono sentita direttamente interpellata e interrogata sulla grossa responsabilità che noi occidentali abbiamo riguardo al povero e ai poveri nel mondo. E la mia coscienza mi ha fatto domande precise su cosa fare di fronte a questo enorme problema. Sono tornata con un senso di ingiustizia e impotenza e ho visto l’Africa come una questione insanabile. Questa esperienza, però, è divenuta pian piano risposta concreta. NOI DOBBIAMO CERCARE IL POVERO, I POVERI. Ho capito che non possiamo sentirci responsabili di tutto il mondo, ma dobbiamo fare la nostra parte. I poveri lontani un giorno ci ringrazieranno per il nostro aiuto, per aver pensato a loro, ma abbiamo sempre un povero di turno vicino che ha bisogno del nostro amore. Si comincia infatti dal povero di casa nostra e si va poi dai poveri lontani. La sfida è poter contare sull’aiuto di tanti con il poco di ciascuno. Solo l’impegno di chi sente nel cuore questo valore può fare la differenza. Rosanna

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FATTI E PERSONE IN AZIENDA

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MASSIMO BERTI,

DALL’UNIVERSITÀ ALL’ESPERIENZA LAVORATIVA DIRETTA.

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da un po’ che lo vedavamo in Berti. Ora, dopo gli studi universitari e diverse esperienze di studio e lavoro all’esterno dell’azienda, lo abbiamo intervistato per conoscere i suoi programmi futuri. Ecco cosa ci ha raccontato… Prima di parlare di quanto fai e farai qui, raccontaci un po’ il tuo percorso formativo…“Ho frequentato l’Università degli Studi di Padova, più precisamente la facoltà di Scienze Politiche. E nel 2006 mi sono laureato con la tesi “Dalla scoperta della propria personalità alla cultura come strumento organizzativo”. Nel mio approfondimento sono partito da un breve cenno storico per riassumere le tappe fondamentali che hanno caratterizzato i sistemi organizzativi attuali delle imprese. In un secondo momento, mi sono soffermato sulla definizione e concettualizzazione di cultura, cercando di mettere in evidenza come il bagaglio di esperienze e vita vissuta di più individui possa agire da minimo denominare, ma soprattutto influenzare notevolmente la molteplicità di fenomeni e delle problematiche di un’organizzazione aziendale”. Interessante… e a che punto sei arrivato? “Dopo le nozioni che ho descritto sopra, ho voluto passare dalla teoria alla pratica, calandomi nella realtà concreta ed esaminando l’organizzazione di un’azienda del nord-est a conduzione familiare”. Facile indovinare chi fosse l’azienda… “Si trattava proprio di Berti. Attraverso l’esperienza diretta, riunioni e interviste attuate con alcuni membri della direzione e del personale dipendente, ho cercato di fare un’analisi reale e approfondita dell’azienda, cogliendo quali potessero essere i meccanismi che portano alla nascita di problematiche organizzative e di malessere lavorativo. Dopo questo lungo lavoro, ho provato a formulare delle considerazioni, atte ad individuare in maniera concreta gli strumenti necessari per risolvere tali problematiche”. Il risultato? “Mentre elaboravo la mia tesi, ho potuto assistere “in diretta” allo studio e alla nascita di un nuovo modello

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organizzativo della Berti, sia in merito agli strumenti di gestione delle risorse umane, sia in termini di gamma di prodotti e, soprattutto, di processi. La rinnovata struttura aziendale è decine di volte superiore a quella della vecchia situazione. Anche se questo ha richiesto una grande capacità di sviluppo e non poche difficoltà… Si è trattato infatti di attuare un vero e proprio cambiamento culturale! Capire la propria cultura di base, mediante un confronto continuo con gli altri, è un presupposto fondamentale per la scoperta di chi siamo e di come ci rapportiamo con il mondo esterno, e questo ci permette di attuare un vero e proprio cambiamento verso il miglioramento di noi stessi e dei rapporti che ogni giorno abbiamo gli altri”. E adesso? “Dopo il master di un anno terminato a metà del 2008, che mi ha permesso di fare alcune esperienze importanti quali lo stage effettuato presso la sede di Unindustria a Padova di circa 4 mesi, alcune esperienze formative e all’estero, sto concludendo il corso di laurea specialistica sempre presso l’Università di Padova, per terminare il mio percorso formativo universitario. Il mio obiettivo è quello di cercare di tradurre in competenze tutte le esperienze formative che ho acquisito in questi anni di crescita personale, al fine di metterle subito al servizio della Berti col mio inserimento in azienda. Aver avuto finora la possibilità di confrontarmi con il mondo esterno, con varie situazioni e realtà, è stata per me un’opportunità di crescita non indifferente, perché secondo il mio punto di vista è mediante il confronto diretto che una persona costruisce la propria cultura/identità e fonda sulla propria cultura/identità un proprio assetto valoriale ben definito. Nel frattempo svolgo alcune specifiche mansioni all’interno di Berti, cercando di crearmi un ruolo ben definito in azienda, nella speranza di dare supporto, e in futuro continuazione, al duro lavoro che finora è stato fatto e continua ad essere fatto con passione e dedizione. Sto soprattutto cercando di portare avanti quell’assetto valoriale che i miei genitori mi hanno trasmesso finora, dandomi esempi continui sia nella vita di tutti i giorni sia nel lavoro e nei rapporti che esso ti porta ad avere”. BERTI MAGAZINE

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NOTIZIE FLASH

FATTI E PERSONE IN AZIENDA

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LUIGI THOMAS BOGGIAN, responsabile personale e sicurezza.

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rentatre anni, una laurea in Economia e Commercio, Giurista d’Impresa, con specializzazione in Diritto del Lavoro. Ecco alcune domande che gli abbiamo rivolto per meglio conoscere il suo ruolo.

Da quanto tempo lavora qui? Di cosa si occupa? “Dopo cinque anni di esperienza negli Studi di Consulenza del Lavoro e Sicurezza sul Lavoro, desideravo portare la mia esperienza e conoscenza a tempo pieno, e a servizio di un’azienda. Da circa un anno sono in Berti nel Dipartimento Risorse Umane e mi occupo principalmente di Diritto del Lavoro e Diritto della sicurezza sul lavoro e in futuro vorrei sviluppare anche altre possibilità di crescita”. Ci spieghi meglio… “La Gestione del Personale in Berti è una attività che va ben oltre la mia persona, e parlare di me e basta significherebbe snaturare l’essenza stessa della visione aziendale delle Risorse Umane: Rosanna Berti, Michela Saccon, Elisabetta Salviato ed il sottoscritto, questa è la Divisione Risorse Umane del gruppo Berti. Oggi ne faccio io da porta voce, ma, nel silenzio delle mille difficoltà da risolvere ogni giorno, si cela il lavoro di un gruppo di persone che mettono tutte le proprie competenze ed energie a disposizione dell’Azienda e dei suoi lavoratori. Affrontiamo quotidianamente le problematiche connesse alla selezione ed al coordinamento del personale, il Budgeting del personale, la valutazione delle politiche retributive e di incentivazione, le trattative e la conclusione accordi con le organizzazioni sindacali, la stipula dei contratti di lavoro individuali, la gestione del rapporto con gli Enti Previdenziali e Fiscali, nonché la formazione dei dipendenti, l’assistenza legale ai dipendenti in materia di lavoro, l’adempimento di tutte le pratiche amministrative legate ai rapporti di lavoro”. E in materia di sicurezza aziendale? “Io sono un nuovo inserimento nell’azienda e ho assunto l’incarico di RSPP ( responsabile del servizio di prevenzione e protezione) dopo che il dott. Luigi Zaniolo è andato in pensione. E assieme a Michela RLS ( responsabile dei lavoratori per la sicurezza) operiamo per promuovere una corretta coscienza,

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in collaborazione della RSU (rappresentanti sindacali dell’unità aziendale), essendo convinti tutti che la Sicurezza sul lavoro sia un diritto e un patrimonio del lavoratore e un dovere dell’azienda prima ancora che un obbligo di legge. A livello operativo, come RSPP, dopo essere stato informato sulle problematiche attinenti alla produzione o altri reparti, provvedo ad individuare gli eventuali fattori di rischio presenti in ogni comparto dell’azienda, li valuto attentamente, anche con il supporto di consulenti tecnici e del medico del lavoro, e segnalo le misure preventive più appropriate, le procedure più idonee per le varie attività d’impresa. In una seconda fase, poi, condivido con la proprietà i programmi specifici di formazione e informazione da proporre ai lavoratori, per fornire ai lavoratori le nozioni di base inerenti la loro sicurezza, con particolare riferimento ai rischi presenti, alle misure di prevenzione adottabili, alle procedure da eseguire”.

SOTTO I RIFLETTORI.

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resco di stampa il nuovo catalogo “Intarsio”. Per presentare le originali pavimentazioni intarsiate e realizzare le quattro ambientazioni fotografate, tutte ricreate in studio, grande è stato il lavoro di ricerca effettuato dalla Divisione Comunicazione dell’azienda. Messico, Africa, Cina, Medio Oriente: ogni minimo dettaglio è stato curato per rappresentare al meglio i quattro paesi e comunicarne le diverse culture di appartenenza, dal casting dei modelli alla scelta degli abiti indossati, dalla presenza degli animali fino all’oggettistica e alla costruzione delle scenografie.

HAVANA, E NON SOLO.

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a linea di parquet per esterno Havana si arricchisce, proponendo una nuova collezione di fioriere da giardino, perfette per essere coordinate al pavimento in legno scelto per l’esterno, ma ideali anche per arredare gli spazi interni. Prezzo su richiesta.

Quali sono i suoi obiettivi? “Il mio obiettivo principale rispecchia l’obiettivo dell’azienda: fare al meglio il mio lavoro con tutta la responsabilità necessaria, portare l’azienda al rispetto normativo, ad una maggiore economicità e a una efficacia operativa con tutti gli strumenti, le procedure, contrattualistiche di lavoro e per la sicurezza, a norma di legge, per la tutela del lavoratore e per la tranquillità e la serietà dell’azienda e ogni altro supporto alla Direzione del Personale per una migliore gestione delle risorse nel rispetto della linea aziendale”. Per quanto riguarda la formazione al personale? Ci faccia qualche numero… “Dal punto di vista della formazione, nel 2008 sono state effettuate ben 1600 ore di formazione, tuttora in corso. Qualche esempio? Prevenzione incendi, primo soccorso, movimentazione dei carichi, un corso per manutentori… Per il 2009 sono state pianificate altrettante ore di aggiornamento e formazione, che coinvolgeranno i preposti in materia di sicurezza e tutti gli uffici tecnici, ma non solo... in sintesi, riteniamo che la formazione professionale e la crescita personale di ogni singolo individuo sia un vantaggio competitivo del singolo stesso ma anche dell’azienda. Per ora è stato possibile attuare questo, in futuro c’è la volontà di essere presenti con i miglioramenti necessari e adeguati”.

Disponibili in: Cumarù, Iroko, Ipè

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WOW! IL PREFINITO 2 STRATI DI GRANDI DIMENSIONI, VERNICIATO E OLIATO.

NUOVISSIMO!

Nuovo Prefinito Tavole 2 strati Disponibile verniciato con finiture “Antico” e “Lux”. Le dimensioni variano da una larghezza di 140/190 mm ad una lunghezza di 1000/2500 mm. Per info: ufficio commerciale 049.9323611

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NOTIZIE FLASH

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INTARSI ALLO SPECCHIO.

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ornici dalle dimensioni importanti, rese uniche dal lavoro di scelta e assemblaggio, effettuato esclusiva-mente a mano, di minuscoli elementi in legno precedentemente lavorati al laser. È così che prendono forma queste splendide specchiere, personalizzabili nel disegno e nella finitura. Dimensioni: 115 x 200 cm Prezzo su richiesta.

NORMA UNI 11265 - COMPETENZE RESPONSABILITÀ E CONDIZIONI CONTRATTUALI di Paolo Rettondini.

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el mese di dicembre 2007 l’UNI ha pubblicato la norma che individua le competenze, responsabilità e le condizioni contrattuali per la posa in opera delle pavimentazioni in legno. La norma si applica alle pavimentazioni di legno (parquet) e non si applica agli interventi da eseguire su pavimentazioni esistenti. Pertanto, dal mese di dicembre è in vigore la suddetta norma che delinea nel dettaglio, per l’intero processo di realizzazione di una pavimentazione in legno, le competenze, le responsabilità e le condizioni contrattuali di ogni singolo operatore. Gli operatori individuati dalla norma sono: il progettista, il direttore lavori, il produttore degli elementi lignei, il rivenditore, il posatore, l’impresa esecutrice del supporto, il costruttore edile, il committente e l’utente. Questi operatori devono essere in possesso delle qualifiche professionali necessarie in relazione al proprio ruolo e alle proprie responsabilità. PROGETTISTA: il progettista è un professionista, le cui competenze e titoli sono definiti dalla legislazione vigente in materia di esercizio della libera professione, che redige il progetto dell’opera. È fondamentalmente chiamato a individuare il tipo di pavimentazione in funzione alla destinazione d’uso e delle prestazioni richieste, indicandone i livelli qualitativi secondo le norme di prodotto. Deve inoltre valutare, in conformità alle prescrizioni legislative e di norma, la compatibilità tra la pavimentazione, il supporto, le condizioni ambientali e le condizioni d’esercizio. DIRETTORE LAVORI: professionista, le cui competenze sono analoghe a quelle del progettista, che verifica la conformità dell’ opera alle prescrizioni di progetto. Ad esso competono sostanzialmente alcune verifiche (conformità della realizzazione dell’opera alle indicazioni e alle prescrizioni di progetto, accettazione dei prodotti, corretto immagazzinamento, ecc.), il coordinamento delle attività di cantiere e i controlli finali della pavimentazione. PRODUTTORE DEGLI ELEMENTI LIGNEI: azienda specializzata nella produzione di elementi lignei. La responsabilità del produttore degli elementi lignei è legata alla rispondenza in termini di qualità, caratteristiche e proprietà intrinseche dichiarate del proprio prodotto alle norme tecniche. Il produttore deve inoltre fornire al posatore/appaltatore le informazioni e le istruzioni necessarie per la posa (scheda prodotto) pur rimanendo responsabile di eventuali difetti di produzione accertati, anche se rilevati dopo la posa. RIVENDITORE DEGLI ELEMENTI DI LEGNO: azienda operante nella commercializzazione di elementi di legno

per pavimentazioni conformi alle caratteristiche contenute nelle norme tecniche di prodotto. La norma crea una distinzione tra chi commercializza il prodotto con il proprio marchio, oppure senza. Nella prima ipotesi le responsabilità del rivenditore sono quelle del produttore; diversamente, trattandosi di pura rivendita, è tenuto a garantire per il prodotto: qualità, proprietà intrinseche e condizioni di immagazzinamento idonee, nonché la consegna della documentazione tecnica contenente le istruzioni necessarie (scheda prodotto). POSATORE: azienda specializzata che assume il compimento del servizio di posa in opera della pavimentazione in legno. La norma definisce una serie di controlli precedenti la fase della posa in opera che vanno dall’idoneità del supporto, all’esame delle condizioni di accesso ai piani e di utilizzo delle attrezzature/dispositivi esistenti in cantiere; dalla verifica dei livelli di altre tipologie di pavimentazione eventualmente esistenti e dalla presenza di serramenti esterni completi di vetri fino all’ accertamento di avvenuta conferma della geometria di posa da parte del committente e/o progettista. Al posatore spetta inoltre la segnalazione al costruttore edile/ direttore lavori/committente di eventuali non conformità riscontrate precedentemente alla posa, di vizi o difetti a carico degli elementi di pavimentazione e dei materiali complementari prima o durante la posa nonché, al solo committente, di ogni variazione in fase di posa rispetto alle prescrizioni progettuali o di capitolato. Vengono inoltre elencati ulteriori responsabilità e ambiti operativi competenti al posatore che sono: preparazione o verifica del piano di posa, scelta e impiego di materiali complementari, procedure e attrezzature specifiche idonee, comunicazione ai referti di cantiere di modalità, tempistica e aspetti legati alla sicurezza nello svolgimento della propria attività e all’apposizione di segnalazione che impedisca il passaggio sulla pavimentazione fino a che sia necessario. Vengono messi in evidenza ovviamente anche l’eliminazione di eventuali imperfezioni riconducibili al proprio operato e la fornitura al committente della scheda prodotto relativa al pavimento posto in opera. Non vengono dimenticati dalla norma dettagli come il conferimento al deposito di cantiere di imballi e residui di lavorazione. IMPRESA ESECUTRICE DEL SUPPORTO (MASSETTO): impresa specializzata che realizza il supporto atto a ricevere la pavimentazione di legno. Deve rispondere ad obblighi precisi rispettivamente in relazione alla conformità al progetto e alle specifiche del supporto che deve ricevere la pavimentazione lignea.


E

sisteva una grande e disperata fantasia negli anni del dopoguerra. Un estremo bisogno di come riutilizzare gli avanzi. Molto abilmente mamme, nonne, zie ti proponevano alla sera o all’indomani piatti reinventati... sminuzzando, amalgamando, e riutilizzando gli avanzi per delle nuove e fantastiche ricette. Risparmio e gradimento insieme. È proprio quello che oggi fa la televisione, recuperando avanzi e gli ormai noti “morti di fama”. Lasciandoli macerare, frullare, sbattere e amalgamare, rinchiusi o all’aperto. Riproponendoli poi, come materia prima nuova, genuina, per i grossolani palati dei gusti televisivi. Dalla spazzatura si ottiene energia, dai reciclati si ottengono programmi e altri programmi ancora che vanno in onda dei medesimi e se non bastasse, un’infinita presenza a tutte le ore in altre trasmissioni… Nuova materia prima in mancanza di altre. Per adesso piace. Con il gossip come condimento e tanta stampa a vivere di rendita. Chi riuscirà a fermare tutta questa spazzatura? Noi, armati di telecomando.

Matteo Berti

matteo@berti.net

Iscrizione al Tribunale di Padova n° 2017 del 21.03.2006 Vuoi ricevere Berti Magazine? Scrivi a: bertimagazine@berti.net

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CONCEPT: Matteo Berti GRAPHIC AND DESIGN: Silvia Bonato TEXTS: Katia Marin

SPECIAL THANKS TO: Giancarlo Berti, Rosanna Berti, Andrea Berti, Massimo Berti, Porsche Italia, Swarovski, Jacuzzi, Tubes, Kerakoll, Take Two, Hotel Mariver, Nicola Barbiero,

Nanju Kinen Clinic, Elegant Lignum Parquet, Ramona Bartos, Roberto Passafaro, Franco Ferrari, Roberto Carraro, Loris Munarin, Carlo Bido, Cristina Bernardello. Designers: Alejandro Manuel Gomez, Tistsi Have, Sìrat al-Arab, Cheng Wenfu, Mass Media, Studio Fuoco, Associazione Madre Teresa, CUAMM, Città di Addis Abeba, Paco da Camino, Luigi Thomas Boggian, Paolo Rettondini.

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W W W. B E R T I . N E T

Amministrazione Comunale Marostica, Ugo Gazzola, Hotel Victoria, Pavitec, Caffè Zagreb, Vlasta Progli,


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