SOFA4MANHATTAN - FuoriSalone Milan Design Week 2015

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MILAN DESIGN WEEK

LA PAROLA AGLI ARTIGIANI THE WORK OF CRAFTSMEN ]b @bnebZ ;kngh Vecchie botteghe storiche e altre, dove si apprendono ‘mestieri’ nuovi, si mostrano al pubblico negli affollati quartieri milanesi; l’arte del saper fare dei padri si arricchisce delle competenze accademiche di giovani designer; nuovi progetti dalle forme classiche interpretano la concezione di artigianato cosmopolita. Old historical shops and others where new professions are learned will be presented to the public in the crowded Milanese streets; the masters’ know-how art is enhanced by the academic skills of young designers; new projects with classic shapes interpret the concept of a cosmopolitan craftsmanship.

MARKETING CULTURALE Milano, capitale della moda e del design, vanta un’antica tradizione artigiana. Molti mestieri storici oggi rischiano l’estinzione a causa del mancato ricambio generazionale. Alcune botteghe, pur restando fedeli a metodi tradizionali, fanno proprie le tecniche avanguardistiche suggerite da giovani con la passione del “lavoro manuale che dà risultati concreti”. In occasione delle Giornate Europee dei Mestieri d’Arte e di Design Week, in collaborazione con la Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte, la storica zona delle 5VIE ha aperto al pubblico botteghe artigiane e atelier in un progetto di marketing territoriale e culturale per la valorizzazione e la conoscenza delle realtà creative del cuore cittadino, suscitando l’entusiasmo di artigiani e visitatori. In via Santa Marta un edificio fine Ottocento, costruito

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su progetto dell’architetto Francesco Pestagalli, ospita il SIAM, Società d’Incoraggiamento d’Arti e Mestieri (www.siam1838.it) che da 177 anni favorisce “il perfezionamento tecnico-produttivo delle manifatture lombarde e accompagna il processo d’industrializzazione” della città, organizzando corsi professionali. La Società era all’epoca il maggior centro di cultura tecnico-scientifica italiana: attivò per prima corsi di chimica, scuola perimetrale e scuola di elettrotecnica, diede vita al Politecnico e alla Fiera Campionaria di Milano. Al passo con i tempi, oggi il SIAM promuove la formazione in svariati settori di tecnologia avanzata: ad esempio, da circa un anno collabora con The FabLab, laboratorio di fabbricazione digitale e artigianato 2.0 (www.thefablab.it), organizzando attività didattiche, corsi


Qui sotto. A sinistra, anello a maglie colorate tipo orologio realizzato presso la Nuova Taglieria Artigiana Pietre Dure di Fabio Crippa. A destra, Fabio Crippa, artigiano tagliatore, al lavoro. Pagina accanto, pietre tagliate presso la Nuova Taglieria Artigiana Pietre Dure. Here on top. On the left, a watch-style ring with coloured tangles made at Nuova Taglieria Artigiana Pietre Dure by Fabio Crippa. On the right, Fabio Crippa, craftsman and cutter, at work. Opposite page, stones cut at Nuova Taglieria Artigiana Pietre Dure.

di stampa in 3D, tecnologie sottrattive, lezioni su Arduino. “The FabLab, che aiuta la produzione di piccole serie di svariati progetti, svolge anche attività di condivisione delle macchine e degli strumenti analogici usati per pulire ed assemblare i pezzi stampati”, racconta Francesco Colorni, project and design director, insistendo sull’importanza della diffusione di questo sapere. Al SIAM l’universo dell’innovazione si integra con quello della tradizione nella presenza di un laboratorio di restauro di dipinti su tela, tavola, affreschi, materiale cartaceo e cornici lignee con dorature, operante dal 1983 e da poco ospitato presso la Società. Il laboratorio Luigi Parma (www.parmaluigi.it) si occupa di tavole del trecento e opere contemporanee affidate da gallerie, privati o enti pubblici, istituendo con il SIAM corsi di specializzazione e aggiornamento in campo scientifico. Maddalena Rocco, jewellery designer (www.maddalenarocco.com), espone temporaneamente qui i propri gioielli: rispondendo all’invito delle botteghe aperte nelle 5VIE, ha voluto mostrare la tecnica dell’incisione a bulino “per creare cultura dell’artigianato italiano che affonda le radici in perizia, capacità e senso della realtà”. L’artigianato colto che si nutre di oggettività artistica lo ritroviamo nel laboratorio Paravicini, dove, in un milanesissimo cortile di via Nerino, si decorano piatti per tutti i gusti (www.paravicini.it). Pezzi unici o serie infinite, disegni classici o segni contemporanei realizzati a pennello, a stampa serigrafica o digitale, sono prodotti da un team tutto al femminile, che da oltre vent’anni soddisfa una clientela esigente e raffinata. L’artigianato sfiora l’arte nella bottega di Fabio Crippa, tagliatore di pietre dure (www.nuovataglieria.it). Nella Nuova Taglieria Artigiana Pietre Dure di via Cornaggia, da cinquant’anni, pietre preziose e semipreziose sono tagliate, lavorate, incise, intarsiate, rese gemme armoniose e piene di luce e trasformate in componenti d’oreficeria, per designer, gioiellerie, ditte orafe. Le lavorazioni sono eseguite su macchinari particolari prodotti e testati dal laboratorio stesso. In via Disciplini, un piccolo atelier fuori dagli schemi propone, trasforma, accorcia, allunga, allarga, rimaglia e, naturalmente, realizza abiti su misura (www.lacucitoria.it). Sonja Tagliavini crea capi esclusivi per donne dai 18 ai

100 anni, con tessuti etnici o cachemere, sete, cotoni e lini italiani. L’abilità artigianale e la capacità della stilista fanno di questa sartoria un piccolo gioiello. In occasione del quindicesimo anniversario, yoox.com, store on line di lifestyle, ha presentato Made in Milano @ yoox.com, celebrando il design artigianale milanese con una collezione apposita. Pezzi unici sono stati esposti con eccezionale possibilità d’acquisto presso la Pinacoteca Ambrosiana, allietata da una performance di Barnaba Fornasetti, autore dell’immagine rappresentativa del progetto, il Duomo di Milano (www.yoox.com). Il talento italiano si riconosce in uno dei mestieri più antichi della nostra tradizione nelle botteghe dei cestai. La mostra ‘Intrecci. Persone, luoghi e piante della Cesteria italiana’, allestita presso il Museo Bagatti Valsecchi, nel cuore di Milano, rappresenta un viaggio per l’Italia fatta di tecnica arcaica, paesaggi e fibre vegetali. L’arte più antica e diffusa del mondo diventa stimolo per il rispetto delle biodiversità locali e delle genti legate alla terra. Il progetto espositivo, tra il racconto didascalico del cesto e il breve video che ne illustra tecniche e provenienze, è frutto della collaborazione fra Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte (www.fondazionecologni.it) e Segno italiano®, giovane marchio che valorizza e commercializza prodotti di alto artigianato italiano (www.segnoitaliano.it). Parafrasando le parole di Franco Cologni, presidente dell’omonima Fondazione, il ‘saper fare’ si nutre di qualità ed efficienza, passione e apertura a tecnologia, gusto contemporaneo, ricerca. “Per questo è necessario migliorare la visibilità dell’artefice, presentandone la metodologia come un sistema di regole, pratiche, saperi ed esperienze, funzionale a quel carattere di cui il Made in Italy è ingrediente principale”.

CULTURAL MARKETING Milan, the capital of fashion and design, boasts an old tradition of craftsmanship. A lot of historical professions are now at risk of extinction because of the lack of a generational change. Some old shops, although remaining faithful to traditional methods,

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Sopra, banco elettronico con stampante in 3D Sharebot presso FabLab; sotto, macchine e strumenti nel laboratorio di FabLab. Pagina accanto, a sinistra, gioielli di Maddalena Rocco (foto Giulia Bruno); a destra, Segnoitaliano, Intrecci. In this page, on top, an electronic desk with Sharebot 3D printer at FabLab; below, machines and tools in FabLab’s lab. Next page, on the left, jewels by Maddalena Rocco (photo by Giulia Bruno); on the right, Segnoitaliano, Intrecci.

are now adopting cutting-edge techniques suggested by young designers with a passion for a “manual work that produces concrete results”. On the occasion of the European Métiers d’Art Days and the Design Week, in collaboration with Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte, the 5VIE historical area opened artisan shops and ateliers to the public within a territorial and cultural marketing project for the enhancement and promotion of the city’s creative realities, arousing the enthusiasm of craftsmen and visitors. A late nineteen century building located in via Santa Maria and designed by architect Francesco Pestagalli hosts SIAM, Società d’Incoraggiamento d’Arti e Mestieri (www.siam1838.it), which has been encouraging the “technical-manufacturing improvement of the factories in

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Lombardy and promoting the industrialization process of the city for 177 years” by arranging professional courses. This Society used to be the greatest Italian technical-scientific culture centre: it was the first to launch chemistry courses, the “perimeter” school and the electro-technical school; it created the Polytechnic University and Milan’s Fiera Campionaria. Keeping up with the times, SIAM now promotes educational programs in various fields of advanced technology: for example, it has been collaborating for about a year with The FabLab, a lab for digital manufacture and craftsmanship 2.0 (www.thefablab. it), arranging educational activities, 3D printing courses, subtractive technologies and lessons on Arduino. Insisting on the importance of this knowledge’s promotion, Francesco Colorni,


Qui a destra, interno de La cucitoria di Sonja Tagliavini (foto di Giulia Bruno). Sotto, immagine rappresentativa di Made in Milano @ yoox.com, Duomo di Milano interpretato da Barnaba Fornasetti. Pagina accanto: sopra, laboratorio di restauro di Luigi Parma; sotto, interno del laboratorio artigiano di servizi per la tavola in ceramica sottile di Costanza Paravicini e Benedetta Medici di Marignano. Here right, indoor of La cucitoria run by Sonja Tagliavini (photo by Giulia Bruno); below, a representative image of Made in Milano @ yoox.com, the Duomo di Milano interpreted by Barnaba Fornasetti. Next page: on top, Luigi Parma’s restoration lab; below, indoor of the craftsman workshop of thin ceramic table ware by Costanza Paravicini and Benedetta Medici of Marignano.

project and design director, said that The FabLab, which helps with the production of small series of various projects, also shares machines and analogic tools used to clean and assemble the printed pieces. The world of innovation is combined with the tradition at SIAM within a lab for restoring paintings on canvas, panel, frescoes, paper material and wooden frames with gold finishes, open since 1983 and recently hosted at the Society. Luigi Parma lab (www.parmaluigi.it) works on fourteenth century canvases and contemporary artworks commissioned by galleries, private or public entities, establishing with SIAM specialization and updating courses in the scientific field. Maddalena Rocco, jewelry designer (www.maddalenarocco. com), is temporarily exhibiting her jewels here: replying to the call from the open shops in the 5VIE, she decided to show the burin engraving technique used “to create an Italian craftsmanship culture that is based on accuracy, skills and sense of reality”. This cultured craftsmanship focused on artistic objectivity can be also found in Paravicini lab, where all the kinds of plates are decorated in a typical Milanese courtyard in via Nerino (www.paravicini.it). Unique pieces or endless series, classic or contemporary designs made using brushes, silk-screen or digital printing are created by an all-female team that has been pleasing its demanding and sophisticated customers for more than twenty years. Craftsmanship meets art in the workshop run by Fabio Crippa, a hard stone-cutter (www.nuovataglieria.it). Precious and semi-precious stones have been cut, processed, engraved, inlaid and transformed into harmonious and luminous gems for designers and jewelries for fifty years at Nuova Taglieria Artigiana Pietre Dure in via Cornaggia. The particular machines used are made and tested by the lab itself. A small and unusual atelier in via Disciplini transforms, shortens, lengthens, finishes and of course designs tailor made suits (www.lacucitoria.it). Sonja Tagliavini creates exclusive clothes for women aged 18 to 100 years old, with ethnic or cashmere fabrics as well as Italian silk, cotton and linen. Her artisanal skills make this ‘sartoria’ a small gem. On the occasion of its fifteenth anniversary, yoox.com, a lifestyle online

store, presented Made in Milano @ yoox.com, celebrating the Milanese design and craftsmanship with a special collection. Unique pieces were exhibited with an exceptional purchase opportunity at Pinacoteca Ambrosiana, with a performance by Barnaba Fornasetti, who created the representative image of the project, the Duomo of Milan (www.yoox.com). The Italian talent can be also found in one of our tradition’s oldest jobs within the basket-weavers shops. The exhibition ‘Intrecci. Persone, luoghi e piante della Cesteria italiana’ arranged at Museo Bagatti Valsecchi, in the heart of Milan, represented a journey through Italy, a country made of antique techniques, landscapes and vegetable fibers. The world’s oldest and most popular art promotes the respect of local bio-diversities and the people that are tied to their land. The exhibition project, which includes the basket instructional history and a short video illustrating its techniques and origins, is the result of the collaboration between Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte (www. fondazionecologni.it) and Segno italiano®, a young brand that enhances and sales high-level Italian artisanal products (www.segnoitaliano.it). Paraphrasing the words of Franco Cologni, president of the homonymous Foundation, the ‘know how’ is based on quality and efficiency, passion and openness to technological progress, contemporary taste and research. “This is why it is essential to improve the author’s visibility, presenting his method as a system of rules, techniques, skills and experiences that is functional to that spirit whose main ingredient is Made in Italy”.

ARTIGIANI & DESIGNER La prima edizione del concorso Brianza Design Exhibition porta al Salone del Mobile 34 pezzi di design realizzati da altrettanti artigiani per parlare del Made in Brianza. Attorno al progetto Brianza Design, da un’idea di Maurizio Riva di Riva 1920 per salvaguardare il saper fare di tradizioni che stanno morendo, allargare i contatti e aggregare il comparto dell’arredamento, si forma una rete di 117 artigiani, 735 designer, 128 aziende e 36 scuole. Il concorso Brianza Design Exhibition, in linea con Expo 2015, pro-

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pone il tema zona pranzo, rivolgendosi a designer e architetti di ogni Paese e ad artigiani o aziende del territorio comasco e milanese. Tra gli oltre 250 progetti presentati da circa 750 designer da tutto il mondo, ne vengono selezionati 34, in forma anonima, da artigiani o aziende del legno, del ferro, del vetro, ognuno scegliendo quello che gli sembra più consono e che meglio rispecchia la propria identità. La felice collaborazione fra Giovanni Brusadelli, artigiano falegname, e Andrea Casati, architetto designer, nasce da un approccio dettato esclusivamente dall’attrazione per un progetto che, racconta l’artigiano, ne ha immediatamente catturato l’attenzione. “Il tavolo Cua de Rundin, coda di rondine in dialetto brianzolo, mi è sembrato interessante per l’evidenza dell’incastro e per la linearità, frutto di uno studio non indifferente: ritengo che il dettaglio apparentemente semplice, positivo e bello sia quanto di più difficile si possa realizzare”. Nel laboratorio di Civate, in provincia di Lecco, la Ditta Giovanni Brusadelli produce mobili su misura e restauri, proseguendo l’attività paterna nella realizzazione manuale di pezzi unici caratterizzati da un’attenzione ai dettagli quasi maniacale. “L’abilità manuale oggi è senz’altro ridotta, va perdendosi, continua l’artigiano, anche se la lavorazione è migliorata attraverso la tecnologia e l’uso delle macchine”. “L’incontro con Andrea Casati è stato proficuo per entrambi: è nata una grande collaborazione che ci ha consentito di realizzare il prototipo nonostante le piccole necessarie modifiche al progetto originale; abbiamo scelto insieme i materiali e le finiture; siamo riusciti a sviluppare la parte ludica del lavoro, con notevole soddisfazione”. L’orgoglio brianzolo traspare anche dalle parole del giovane progettista, che da piccolo giocava con i trucioli di legno nella falegnameria paterna: “L’idea del tavolo Cua de Rundin è nata dall’unione della familiarità con l’incastro a coda di rondine, utilizzato tradizionalmente dagli artigiani per i cassetti e le particolarità del mio territorio. Ho voluto rivisitare il concetto di questo giunto per unire la gamba al piano del tavolo, riproponendo un lavoro manuale, ormai quasi dimenticato, che vuole esperienza, precisione e tempo. Le gambe, semplicemente incastrate nell’apposita feritoia realizzata a 45° nel piano, sono bloccate da un piccolo tirante, anche se concettualmente il tavolo sta in piedi senza l’uso di viti, colle o chiodi”. Altra componente fondamentale del progetto, ci racconta ancora Andrea Casati, sono le diverse essenze usate per favorire la differenziazione fra giunto e piano. Il prototipo presenta il piano di quattro centimetri in lamellare di betulla impiallacciato teak, le gambe e il giunto sono in legno massello di cedro del Libano, antitarme e profumato, con finitura ad olio. Trasporto e magazzino sono semplificati dalle gambe facilmente smontabili. Ulteriore dote, il prezzo è assolutamente competitivo per un tavolo artigianale, realizzato su misura e con possibilità di personalizzazione. Nel cortile di Palazzo Cusani il Laboratorio Mattoni ricrea il fascino della propria officina industriale situata sulla via Salaria, in un antico borgo medioevale alle porte di Roma. Tavoli, cucine da esterno, letti, mobili

In alto, Andrea Casati con Giovanni Brusadelli (a destra) presso lo stand di Brianza Design (foto Giulia Bruno); sotto, tavolo Cua de Rundin di Andrea Casati, realizzato con Giovanni Brusadelli, artigiano falegname (foto Studio Eleven). Pagina accanto, cucine Perpetua (sopra) e Fantesca di Luca Mattoni per Laboratorio Mattoni.

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On top, Andrea Casati and Giovanni Brusadelli (on the right) at Brianza Design stand (photo by Giulia Bruno); below, Cua de Rundin table by Andrea Casati, made in collaboration with Giovanni Brusadelli, craftsman and woodworker (photo by Studio Eleven). Next page, Perpetua (top) and Fantesca kitchens by Luca Mattoni for Laboratorio Mattoni.

consolle, mobili cocktail bar fanno parte della collezione ‘comotica’, sintesi, racconta Luca Mattoni, di comodità e sistema domotico. Cresciuto nell’azienda paterna dove da 50 anni si lavorano ferro, resina, rame, ottone, Luca nel 2010 decide di dar vita ad un progetto di arredo per la casa, sintetizzando tradizione e creatività con il supporto di tecnologie all’avanguardia. Idea e disegna con carta e matita, tavolini, cucine, contenitori e li realizza, usando materiali di riciclo per l’interior e materiali nuovi per l’outdoor; applica elementi girevoli e sistemi di sollevamento ad azionamento elettrico a tavoli e contenitori. Con due semplici pulsanti o un telecomando o ancora un’app per cellulare, i piani delle cucine – sono monoblocco con sistema integrato per cottura e conservazione refrigerata dalle altissime prestazioni tecnologiche – scorrono, trasformandosi in tavoli conviviali, i piani si alzano facendo emergere schermi TV, dai letti compaiono televisori. “La particolarità dei prodotti, ci tiene a specificare Luca Mattoni, è la lavorazione assolutamente artigianale, dal progetto disegnato a mano, alla realizzazione del prototipo fino alle piccole modifiche necessarie prima del processo esecutivo, unica fase computerizzata”. www.brianzadesign.net; www.giovannibrusadelli.com; www.andreacasatidesign.com; www.laboratoriomattoni.com


CRAFTSMEN & DESIGNERS The first edition of Brianza Design Exhibition award brings to Salone del Mobile 34 pieces of design made by as many craftsmen to talk about Made in Brianza. A network of 117 craftsmen, 735 designers, 128 companies and 36 schools formed around Brianza Design project, conceived by Maurizio Riva of Riva 1920 to protect the know-how of traditions that are dying, to extend the contacts and to aggregate the furniture department. Brianza Design Exhibition award, in line with Expo 2015, presents the theme of the dinner table, targeting designers and architects from all over the world and craftsmen or companies from Como and Milan areas. 34 projects are anonymously selected by craftsmen or companies working with wood, iron, glass out of the 250 projects presented by about 750 designers from all over the world; everyone choses the project that feels more appropriate and that better represents their own identity. The successful collaboration between Giovanni Brusadelli, a carpenter/craftsman and Andrea Casati, an architect/designer, is the result of an approach based on the attraction towards a project that, as the craftsman said, immediately caught his attention. “Cua de Rundin table, which means ‘swallow’s tail’ in Brianza’s dialect, looked interesting to me for its well-visible assembly and linearity, which are the result of a remarkable study: I think the apparently simple, positive and nice detail

is actually the hardest thing to make”. Giovanni Brusadelli’s company produces custom furniture and provides renovations with its Civate’s lab, near Lecco, thus carrying out his father’s work in the handmade production of unique pieces that are characterized by an almost maniacal attention to details. “The manual skill is now definitively less relevant, it’s actually disappearing, while craftsmanship continues, although the process has improved thanks to technology and the use of machines”. “The meeting with Andrea Casati was profitable for both of us: the great collaboration that came after it allowed us to create the prototype in spite of the little small adjustments to the original projects that were needed; we chose the materials and finishes together; we managed to develop the fun part of the work with much satisfaction”. The same pride is expressed by the words of the young designer that used to play with wood chips in his father’s carpentry when he was little: “the idea for Cua de Rundin table was born from the combination of familiarity and the dovetail-shaped assembly, which is traditionally used by craftsmen for the drawers and peculiar products of my land. I decided to revisit the concept of this joint to combine the leg to the top of the table, going back to a manual work, which has almost been forgotten and requires experience, precision and time. The legs, which are simply lodged in the special 45° slot made in the top of the table, are blocked by a small clasp, although the table conceptually stands up without any screws, glues or nails”. Andrea Casati told us that “the different essences used to easily distinguish the joint and the top are another essential part of the project. The prototype presents a four centimeters thick top made of teak-veneered birch plywood; the legs and the joint are made of solid Lebanon cedar wood, which is also mothproof and scented, with an oil finishing. The legs are easily removable thus allowing a comfortable transportation and storage. Another pro is the price, which is definitively competitive for a handmade and customizable table. In the courtyard of Palazzo Cusani, Laboratorio Mattoni recreates the charm of its own industrial workshop located in via Salaria, in an old medieval village near Rome. Tables, outdoor kitchens, beds, consoles, furniture, and cocktail bars are included in the ‘comotica’ collection, combining comfort and a home automation system, like Luca Mattoni said. He grew up in his father’s company, where they have been working with iron, resins, copper and brass for 50 years; in 2010 he decided to launch a home furniture project, combining tradition and

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creativity and using cutting-edge technologies. He designs and conceives tables, kitchens and storage units using a pencil and paper and produces them using recycled materials for the interior and new materials for the outdoor; he uses swivel elements and electric lifting systems for tables and storage units. The kitchen tops – complete units with an integrated system for cooking and refrigerating with high technological performances – slide and turn into convivial tables or rise unveiling TV screens and TVs also appear from the beds with two simple buttons, a remote control or a mobile app. Luca Mattoni explains that “the peculiar feature of the products is the handmade process, from the hand-drawn project to the prototype and the small adjustments that are needed before the production, which is the only pc-controlled stage”. www.brianzadesign.net; www.giovannibrusadelli.com; www. andreacasatidesign.com; www.laboratoriomattoni.com.

MANIFATTURA COSMOPOLITA Alcune dimore delle antiche Residenze Litta di Corso Magenta, restaurate da Michele De Lucchi, hanno ospitato esempi del saper fare italiano, che attraverso la ricerca, contaminando tradizione con nuove idee, aprono altri sentieri all’artigianato nell’esplorazione di potenzialità dei materiali, nei processi di ibridazione delle fasi produttive, nella sperimentazione di inedite estetiche. Secondome, galleria romana di design innovativo, presenta Padiglioneitalia, curato da Claudia Pignatale, con pezzi derivanti dall’unione di materiali molto diversi, come vetro e metallo, in edizione limitata e numerata. Dal mappamondo Mod.Ground e la mappa stellare Mod.Sky di Gio Tirotto in cui logica geografica e distanze sono annullate per dar spazio all’immaginazione, alle lampade Transgenic Light di Matteo Cibic, le forme ribaltano la familiarità degli oggetti per crearne altri, suggestivi e sconosciuti. Marco

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Raparelli + Giovanni Casellato, grazie ad un tavolo in ferro con disegni e oggetti domestici, inventano un universo parallelo, cercando nuovi punti di vista tra ragione e ironia, verità e finzione. Aziende a tradizione familiare si aprono a nuovi processi di integrazione fra i mondi di design, produzione, distribuzione. Berto, da tappezzeria sartoriale degli Anni Settanta del Novecento, è diventata Eccellenza in digitale di Google, rappresentante a Bruxelles delle piccole medie imprese europee più innovative. Con Design-Apart di Diego Paccagnella e Stefano Micelli, rete di imprese artigiane italiane con lo scopo di creare un nuovo modello di distribuzione, organizza il workshop di progettazione a New York, la prototipazione del progetto a Meda, in Brianza, l’assemblaggio dei componenti a Manhattan, aiutato dalla collaborazione di artigiani, designer, clienti e chiunque abbia voglia di partecipare. Esclusivi divani su misura nati da workshop e crowdcrafting tra Meda e New York narrano la collezione Sofa4Manhattan di Lera Moiseeva e Luca Nichetto. Infinite diventano le combinazioni possibili fra tipici schienali a vela, sedute multiple imbottite, quadrate e rettangolari, basamenti lineari o angolari, con cuciture selleria o a contrasto, in cuoio o in tessuto dai più svariati colori. Oggetti dimenticati, paralumi plissettati, ventagli e chandelier assumono nuova estetica, raccontando la storia dell’artigianalità. Servomuto reinterpreta le forme classiche del paravento in Patio, separè composto da 4 pali in legno di rovere e un sistema di lance orizzontali in ferro tropicalizzato che sostengono 18 fazzoletti in tessuto Modo di Dedar. Rovere oliato, marmo Portoro, metallo dalle sfumature arcobaleno, formano la lampada da terra Guinea,conlaluceschermatadaventagliorientabiliaformadipalma,realizzati in triplo strato di organza plissettata a mano e dagli squillanti colori tropicali. www.secondome.biz; www.bertosalotti.it; www.design-apart.com; www.servomuto.com


Qui accanto, il team di Secondome per Padiglioneitalia: in primo piano, tavolo A story that doesn’t get told di Raparelli+Casellato. Sotto, paravento Patio di Servomuto. Pagina accanto, sofa4manhattan, collezione Berto con Design-Apart, in primo piano tavolino Circus di Berto (foto Mariann Komlosi). Here below, the team of Secondome for Padiglioneitalia: in the foreground A story that doesn’t get told table by Raparelli+Casellato. Below, Patio partition by Servomuto. Next page, sofa4manhattan, Berto collection with Design-Apart, in the foreground Circus low table by Berto (photo by Mariann Komlosi).

COSMOPOLITAN MANUFACTURE Some houses of the old Residenze Litta in Corso Magenta, restructured by Michele De Lucchi, hosted examples of the Italian know-how, which opened new doors to craftsmanship in the exploration of the materials’ potential, the hybridization processes of the production stages and the experimentation of new aesthetic features through researches and the combination of tradition and new ideas. Secondome, a Roman gallery with an innovative design, presents Padiglioneitalia, curated by Claudia Pignatale, with pieces obtained from the combination of highly different materials such as glass and metal, in limited and numbered edition. The shapes overturn the objects’ familiarity to create new suggestive and unknown ones, such as Mod.Ground globe and Mod.Sky stellar map by Gio Tirotto, where the geographic logics and distances are cancelled to make room for imagination and the Transgenic Light lamps by Matteo Cibic. Marco Raparelli + Giovanni Casellato created a parallel universe with an iron table and domestic drawings and objects, creating new perspectives through reason and irony, reality and fiction. Family-run businesses are opening to new processes of integration between the worlds of design, production and distribution. Berto, has turned from a sartorial upholstery in the 1970’s into a digital Excellence of Google, representing in Brussels the most innovative European small medium-sized enterprises. Together with Design-Apart by Diego Paccagnella and Stefano Micelli, a network of Italian craft enterprises focused on creating a new distribution model, it arranged a design workshop in New York, a project prototyping in Meda, Brianza and the assembly of components in Manhattan, with the help of craftsmen, designers, customers and anyone who wanted to participate. The exclusive custom made sofas, which are the results of workshops and crowdcrafting between Meda and New York, are included in the Sofa4Manhattan collection by Lera Moiseeva and Luca Nichetto. The combinations - of typical sail-shaped backrests, multiple square or rectangular padded seats and linear or angular bases, with saddlery sewing or contrast stitching, in leather or fabric and many different colours - are endless.

Forgotten objects, pleated lampshades, fans and chandeliers take on a new look, showing the craftsmanship’s history. Servomuto reinterprets the classic shapes of screens with Patio, a partition made of 4 oak wood pillars and a system of horizontal lances made of tropicalized iron which supports 18 Modo handkerchiefs made of fabric by Dedar. Oiled oak wood, Portoro marble and metal with rainbow shades characterize Guinea floor lamp; the light is shielded by some adjustable palm-shaped fans, which are made of a triple hand-made pleated organza layer with bright tropical colours. www.secondome.biz; www.bertosalotti.it; www. design-apart.com; www.servomuto.com.

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