BEYOND THE MAGAZINE 2021 - SPECIALE ART & DESIGN

Page 1

Art | Graphic | Architecture| Photography | Design | Illustration

the M A G A Z I N E

BEYOND

©








www.galleriadelbrocco.com







BEYOND the M A G A Z I N E

©

TRIMESTRALE + NUMERI SPECIALI

NUMERO 4 | 2021 Speciale ART & DESIGN

PROPRIETA’ | EDITORE DISTRIBUZIONE ITALIA A CURA DI

BEYOND the RULES SRLs P. IVA 09762910967 CORSO VERCELLI, 25 | MILANO | ITALY

DIRETTORE EDITORIALE

DIRETTORE RESPONSABILE

EDITORIALISTI DIRETTORE MEDIA & EVENTS

DIRETTORE DELLA FOTOGRAFIA

DIRETTORE PUBBLICHE RELAZIONI ITALIA

PUBBLICHE RELAZIONI INTERNAZIONALI

PROGETTO GRAFICO REDAZIONE REDAZIONE FASHION & STYLE ASSISTENTE DI REDAZIONE HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO

LEGALE

JUSTINE D’ANGELO GM@GRUPPOBEYOND.COM UGO ROSSI EDITOR@GRUPPOBEYOND.COM VALERIA ARNALDI, RINO BARILLARI, MIRIAM GALANTI LORENA INTERLANDI PRESS@GRUPPOBEYOND.COM FEDERICA PIERPAOLI PHOTO@GRUPPOBEYOND.COM EMANUELA SARA MATTIOLI PR@GRUPPOBEYOND.COM NICOLETTA MORETTI NICOLETTA@GRUPPOBEYOND.COM BEYOND the RULES | COMMUNICATION JUSTINE D’ANGELO, KATIA GAMMINO, LORENA INTERLANDI, NICOLE MACCHI, NICOLETTA MORETTI, ALBERTO RIGHINI LUIS MARURI WEDEMEYER MARTINA MAURO FIAMMETTA BOCCA, MASSIMILIANO DI MARIO, CHIARA FICI, ALESSANDRO MILO, MARIO BRASCO, DENISE CHOPIN, MATTHEW DONOVAN, CHRISTOPHER FALCONI, SANDRA HANS, PETER JACOBS, ALBERTO MORO, MAURO PINI, EVA RAMBALDI, KARLA WOLF GABRIELLA PASSARO

Registrazione del Tribunale di Milano n.137 del 24.4.2018 Finito di impaginare nel mese di Maggio 2021- Registro Nazionale della Stampa ROC AGCOM 32455 ISSN 2612-0771 Informativa resa ai sensi degli Art.13-14 Reg.UE 2016/679 GDPR. BEYOND THE RULES SRLS, titolare del trattamento dei dati personali, liberamente conferiti per fornire i servizi indicati. Per i diritti cui agli articoli di cui sopra e per l’elenco di tutti gli addetti al trattamento, rivolgersi al Resp. del trattamento che è l’Amministratore Unico di Beyond the Rules – gm@gruppobeyond.com I dati potranno essere trattati da addetti incaricati preposti agli abbonamenti, al marketing, all’amministrazione e potranno essere comunicati a società esterne, per le spedizioni della rivista e per l’invio di materiale promozionale. La redazione si è curata di ottenere dai titolari del copyright l’autorizzazione a pubblicare le immagini contenute in questo numero. Nei rarissimi casi in cui ciò non fosse stato possibile, l’editore rende noto d’essere comunque a disposizione degli aventi diritto per eliminare le foto. Le foto presenti potrebbero occasionalmente provenire da internet, quindi valutati di pubblico dominio Se il soggetto o gli autori dovessero avere qualcosa in contrario alla pubblicazione, si prega di segnalarlo a: press@gruppobeyond.com e si provvederà alla rimozione. I pubbiredazionali sono evidenziati a latere con l’acronimo ADV. Nessuna parte della rivista può essere riprodotta o modificata da terzi senza l’autorizzazione dell’Editore.


MIRIAM GALANTI ©Federica Pierpaoli



N. 4 | ANNO 2021

SOMMARIO

WWW.BEYONDTHEMAGAZINE.IT

40 24

30

50

66

78

82 85

90 122

100

114 COVER: Photo: WINNIE AU

160

BACK COVER: Model: @LAREALSIMONA Photo: ALE DI BLASIO Graphic: MARCO CIRULLI

174 BEYOND the MAGAZINE | N. 4 | ANNO 2021



Popolare per vocazione, ispirazione e, più ancora, aspirazione, alla ricerca di un pubblico più ampio di quello dei salotti, capace di emozionarsi di fronte all’immagine pura, anche senza concetti e preconcetti su ciò che l’artista dovrebbe rappresentare e su ciò che l’Arte dovrebbe significare. Lo stile manga e l’animazione nipponica hanno portato nuove icone e canoni estetici nell’arte contemporanea. Lady Oscar, Candy Candy, Mazinga e molti altri, personaggi conosciuti e amati da più generazioni, sono entrati a pieno titolo anche nell’arte. E laddove non sono eroi o eroine a conquistare la scena, ad essere condivisi sono comunque i canoni estetici di quel mondo. Il risultato è un patrimonio iconografico alternativo a quello “classico”, che della cronaca sta facendo storia, testimonianza del nostro immaginario fantastico e dei nostri canoni, estetici e valoriali. Al di là delle prime curiosità e riflessioni dadaiste sul tema, è stata la Pop Art a consacrare il fumetto come elemento d’arte, non tanto nella sua forma tradizionale e nel suo formato, quanto, ovviamente, nel suo ripensamento creativo. Così, quando il pop decide di rinnovarsi, non stupisce che guardi a manga e anime. Via i vecchi idoli, largo ai nuovi idol. Bando alle grandi personalità, meglio i grandi personaggi, da costruire - o ricostruire - ad arte. Ai padri dell’esplorazione e consacrazione del fumetto si ispira la cronaca dei grandi talenti contemporanei, che proprio al mondo di manga e anime guardano per trovare e creare nuove icone “pop”, superando la lezione warholiana nel momento stesso in cui, alla ricerca di modelli e modelle, abbandonano la realtà delle dive del cinema per eleggere regine le muse virtuali di china e colore. “Nuovi” personaggi e nuove storie che compongono un alfabeto iconografico riconosciuto a livello mondiale, testimoniando la trasformazione del nostro bagaglio culturale e la rivoluzione dell’estetica. L’Arte, pop o neo-pop che sia, non disdegna concetti alti, non rifugge l’intellettualismo in modo assoluto, ma sceglie un pubblico più ampio con cui instaurare una comunicazione diretta, fondata sull’istinto dell’Altro. E di quell’istinto del prossimo, che sia per accoglierlo o respingerlo, fa cuore dell’intera epoca. In tale ottica, l’Arte finisce per diventare la nuova Natura, con cui l’osservatore Adamo – o Eva – si relaziona in modo empatico. In questo Eden di forme, l’unica differenza dalla tradizione è che Adamo qui non tenta di resistere alla mela, come vorrebbe il raziocinio, ma si lascia subito conquistare dalla seduzione delle sue tonalità, dalla suggestione della sua polpa, dalla proiezione del suo gusto, consapevole che è anche lì, nel saper scegliere e gustare, che l’uomo si fa artista, creatore di energia vitale di luce e colore.

Valeria Arnaldi, giornalista e scrittrice. Tra i suoi libri più recenti, Gli amori di Frida Kahlo, Tina Modotti hermana, Chi è Banksy? E perché ha tanto successo?, Chi è Obey? E perché fa tanto discutere? Cura mostre di arte contemporanea in Italia e all'estero: ha collaborato con Commissione Europea, Unar-Presidenza del Consiglio, Regione Lazio, Provincia di Roma, Roma Capitale. Ha ideato e curato C'era una volta…, primo festival di Family Artentainment di Roma Capitale. Tra le sue pubblicazioni, anche, Metropolitan Eros – Nudo ed erotismo nella street art, Lego e altri giocattoli – Le idee che l'arte ha «rubato» ai bambini e saggi su Hayao Miyazaki e l’animazione giapponese. BEYOND the MAGAZINE 19


©Federica Pierpaoli Photo | Beyond the Rules Comm.


In questo numero dedicato all’arte voglio parlarvi di una mostra straordinaria ai Musei San Domenico di Forlì, in collaborazione con gli Uffizi di Firenze, dedicata a Dante Alighieri. Quasi trecento opere per raccontare ciò che Dante ha impresso per sempre nelle nostre menti attraverso i suoi scritti ed in particolare attraverso la Divina Commedia. Quest’anno infatti ricorrono 700 anni dalla sua morte e questa mostra mette insieme quadri, dipinti, sculture, incisioni, disegni e bozzetti di vari artisti che dal Duecento fino al Novecento hanno dato forma a ciò che Dante ha raccontato. Il poeta fiorentino era un esperto conoscitore dell’arte, la Divina Commedia ne è la conferma, il suo è un “visibile parlare”, infatti le sue parole creano immediatamente nel lettore una visione, un colore, una sensazione. Io ho avuto il grande privilegio di percorrere questo viaggio all’interno della mostra da sola, un paio di giorni prima dell’apertura al pubblico. Questa fortuna è legata al fatto che proprio su questa mostra Sky Arte ha deciso di fare uno speciale e così abbiamo girato la puntata, che andrà in onda il 30 maggio, nella completa tranquillità e magia che solo un museo allestito ma senza pubblico, può possedere. E’ un viaggio che passa attraverso l’Inferno, il Purgatorio ed il Paradiso, un viaggio dalle tenebre alla luce e vi assicuro che le emozioni che vivrete sono davvero contrastanti.

Personalmente ho amato molto il dipinto di Jules-Jean-Antoine “Lecomte du Nouy” dove Paolo e Francesca sono ritratti mentre vengono sconquassati dal vento infernale, quel vento che come la passione che li ha dannati fa perdere la razionalità e i punti fermi, ma l’amore non può essere razionale e così per la legge del contrappasso i due amanti sono condannati a vivere nel turbinio dell’impetuoso vento, così come è stato impetuoso ed irrefrenabile il desiderio che li ha travolti in vita. Un altro quadro che mi ha totalmente sconvolta per la sua potenza e di fronte al quale ho provato realmente la sindrome di Stendhal è “Lucifero” di Franz von Stuck. Mi sono sentita in connessione profonda con lui, con gli occhi magnetici ed inquietanti dell’angelo caduto rappresentato da Von Stuck, una sensazione fortissima che ha pervaso tutto il mio corpo e mi ha rigato il volto di lacrime. Ma per fortuna poi il percorso continua, si passa dal Purgatorio e si arriva alla luce del Paradiso e qui tra le tante opere, un dipinto che mi ha sollevata e rincuorata è “La Creazione della luce” di Previati. Insomma, non posso fare altro che consigliarvi una visita a questa mostra unica a Forlì’, avete tempo fino all’11 luglio e vi assicuro che uscirete da lì con un bagaglio di emozioni che vi stupirà!

Miriam Galanti è una delle attrici più giovani e promettenti del panorama italiano. Recentemente sul piccolo schermo, al fianco di Dario Vergassola, nella conduzione del programma Sei in un paese meraviglioso in onda su Sky Uno. Nel 2014 è stata premiata al Festival di Venezia grazie alla sua interpretazione in Metamorfosi, che affronta il delicato tema del femminicidio. Il progetto è stato scelto anche dal Ministero degli Interni per rappresentare l’Italia a livello europeo nella lotta contro la violenza di genere. BEYOND the MAGAZINE 21



La fotografia è una forma d'arte, ed anche alta, elevata. Nel mio caso si tratta, però, più di istinto o di intuito, perché la mia è una fotografia d'assalto, mi ritengo " un cacciatore di immagini" e non sono mai paragonato agli artisti fotografi. Nel corso della mia lunga carriera ho avuto la fortuna di conoscere e diventare amico di grandi artisti che hanno lasciato un segno nella storia, da me incontrati nei luoghi della Dolce Vita. Ho avuto il privilegio di frequentare tra gli altri Renato Guttuso, Giorgio De Chirico, Mario Schifano, Mario Russo, Franco Angeli, Gino De Dominicis, Novella Parigini di cui sono stato fraterno amico, e ancora adesso sono legato a autorevoli critici come Achille Bonito Oliva o maestri come Enzo Cucchi, Sandro Chia o Francesco Clemente o ancora, parlando di artisti internazionali, Mark Kostabi. Grazie a loro sono riuscito ad affinare una mia personale sensibilità del bello e del sublime, riconosco il pregio e la bellezza di un'opera d'arte e questo dono mi e’ stato trasmesso dai i miei illustri amici artisti. Il mio slogan “la guerra è guerra", più un urlo di battaglia diciamo, cambiando angolazione potrebbe anche essere: "una fotografia può fermare il tempo", quindi rimanere per sempre, collocandosi in una dimensione atemporale, eterna e questo è esattamente ciò che accade anche per un'opera d'arte. L' immagine, che sia fotografica o figurativa ha questa straordinaria facoltà, di fissare un istante e fermare il tempo, consegnandosi all’immortalità.

Rino Barillari, all'anagrafe Saverio Barillari è un fotografo italiano , noto come "il re dei paparazzi“. Incominciando giovanissimo, ha fotografato molti personaggi della "Dolce vita" a cavallo tra il 1959 e 1960: Liz Taylor, Ingrid Bergman, Jacqueline Kennedy, Barbra Streisand, Brigitte Bardot, Ava Gardner. Una rissa con Peter O'Toole in Via Veneto gli porta la notorietà. È il 1963, l'attore gli spacca un orecchio e il padre del giovane Barillari sporge denuncia perché minorenne. Dagli anni sessanta in poi Barillari si occupa di cinema, degli anni di piombo e di vari episodi di cronaca nera lavorando per Il Tempo e dal 1989 per Il Messaggero. È stato nominato docente honoris causa in fotografia presso la Xi'an International University nell'ottobre 2011. E’ Commendatore dell'Ordine al merito della Repubblica italiana. Le sue mostre hanno fatto il giro del mondo : da Roma a Stoccarda, da Lucca a Gerusalemme, da Mosca a Los Angeles. BEYOND the MAGAZINE 23


ARTE

SERVIZIO DI EVA RAMBALDI

24 BEYOND the MAGAZINE


CLIMATE ACTION - Raoul Iacometti - Lago di Guardialfiera

BEYOND the MAGAZINE 25


CLIEAN WAREER AND SANITATION - Giancarlo Pancera 26 BEYOND the MAGAZINE


ENERGIA PULITA E ACCESSIBILE - Marta Baffi

Aprirà il 10 giugno presso MADE4ART a Milano la mostra fotografica collettiva “The Horizon we look at. 17 reasons why” di Fondazione 3M. Attraverso diciassette scatti, Fondazione 3M vuole rappresentare gli obiettivi di sviluppo sostenibile stabiliti dalle Nazioni Unite ad esplorare il futuro della sostenibilità ambientale e sociale. Si tratta di una mostra in linea con la vocazione primaria della Fondazione: utilizzare la fotografia come linguaggio, per divulgare argomenti cruciali, perseguendo finalità civiche, solidaristiche e di pubblica utilità. Interpretare attraverso delle fotografie i diciassette obiettivi del progetto di sviluppo sostenibile dell’Onu – che spaziano dalla sconfitta della povertà e della fame alla necessità di energia pulita e sostenibile, dal diritto ad un lavoro dignitoso alla parità di genere – rappresenta una vera sfida perché, se le parole hanno il vantaggio di poter descrivere analiticamente i temi, le immagini non possono che farlo in modo sintetico. Si è così deciso di scegliere, e in alcuni casi far realizzare appositamente, scatti capaci di catturare l’attenzione e indurre l’osservatore a riflettere sui messaggi cui alludono. Anche le opere che sembrano più descrittive presentano elementi di complessità tutte da scoprire. BEYOND the MAGAZINE 27


LIFE BELOW WATER - Lorenzo Terraneo

Graziano Perotti, Fabio Zonta, Raul Iacometti, Elisabetta Gatti Biggi, Benedetta Pischneider, Giancarla Pancera, Marta Baffi, Cesare Colombo, Roberto Polillo, Ylenia Bonacina, Riccardo Bonomi, Lorenzo Terraneo, Francesca Moscheni e Lucrezia Roda. Questi i fotografi protagonisti della mostra, che sono stati scelti per l’eterogeneità della loro poetica, aderendo così allo spirito del progetto che considera la diversità dei punti di vista come motore della comunità di intenti. In alcuni scatti il significato emerge in maniera quasi immediata, in altri la natura si presenta in tutta la sua magnificenza. Alcune fotografie, invece, fanno ricorso alla simbologia.

28 BEYOND the MAGAZINE


ZERO HUNGRY - Fabio Zonta

Dall’abbraccio dell’adulto al bambino per sottolineare l’aspetto emotivo di un’educazione non solo istituzionale, alla postura di una coppia di danzatori per dare il senso dell’eguaglianza di genere, all’uovo con spine acuminate per ricordarci quanto sia dura la lotta contro la fame, al raggio di luce bianca che attraversa un prisma e viene scomposto in tanti colori per alludere al ruolo che possono svolgere le buone istituzioni: sono questi alcuni dei temi trattati nelle opere dell’esposizione. Tutte le opere esposte appartengono all’archivio di Fondazione 3M, istituzione culturale permanente di ricerca e formazione e proprietaria di uno storico archivio fotografico di oltre 110 mila immagini.

La mostra “The Horizon we look at. 17 reasons why” sarà aperta al pubblico dal 10 al 17 giugno, dal lunedì al sabato (lunedì dalle 15 alle 19.30, dal martedì al venerdì orario continuato dalle 10 alle 19.30, sabato dalle 15 alle 18), presso MADE4ART in via Ciovasso 17 a Milano. Visite su appuntamento, per le prenotazioni scrivere all’indirizzo info@made4art.it o chiamare al numero 02 23663618. BEYOND the MAGAZINE 29


ARTE

DI ALESSIA GIFFONI

SERVIZIO DI MARIO BRASCO

30 BEYOND the MAGAZINE


Il Gropius Bau di Berlino avrebbe dovuto inaugurare il 19 marzo la grande di una delle artiste più note al mondo: Yayoi Kusama (Matsumoto, 1929) ma, causa Covid19, l’inaugurazione avverrà il 1 agosto 2021. “Sono lieta che la mia retrospettiva si terrà presso il meraviglioso Gropius Bau”, ha dichiarato Kusama che il 22 Marzo ha compiuto 92 anni. La DIsua arteD’ANGELO non si è fermata nemmeno durante le JUSTINE drammatiche settimane del lockdown, durante le quali ha lanciato un messaggio di speranza.

Lo ha fatto attraverso una poesia in versi liberi, densa di parole d’amore volte a spronare l’umanità a fondarsi sulla solidarietà, sulla pace, sul rispetto e sulla fiducia reciproca. Le opere più iconiche affiancheranno nuove commissioni, create appositamente per affrontare temi molto cari all’artista, tra cui quello del femminismo e della salute mentale. Una cornice espositiva di 3000 metri quadrati che accoglierà i suoi lavori, frutto di circa 70 anni di carriera. Tra le sue opere saranno presenti dipinti, sculture, installazioni, collage, acquerelli, ceramiche ed abiti.


32 BEYOND the MAGAZINE


INFINITY ROOM TRA ZUCCHE E POIS


34 BEYOND the MAGAZINE

L’ARTISTA YAYOI KUSAMA


Yayoi in vetrina all’inaugurazione della sua linea di vestiti nella boutique di Luis Vuitton a New York

BEYOND the MAGAZINE 35


ARTE

SERVIZIO DI DENISE CHOPIN

36 BEYOND the MAGAZINE


di FRANCESCO MALVA

Un modo per vedere, valutare a acquistare un'opera d'arte senza vederla dal vivo. Questa la sfida di Michelangelo Del Brocco, in arte Mikala, per consentire ai collezionisti di ammirare le sue opere standosene comodamente nel proprio salotto a Tokyo, a Milano, a Londra, a Parigi. Artista visivo, scultore e musicista, una vita dedicata all’Arte, un’attitudine smaliziata che parte dal disegno, si riflette nelle tele per arrivare all’interpretazione dell’idea che prende forma nelle opere in plexiglass. Grazie all’estro e ad una singolare e fertile creatività, riceve incarico di comporre loghi e illustrazioni, come quelli realizzati per la Finale Nazionale dei G.S.S. del 1999, fregiati di annullo postale, per l’organizzazione di importanti iniziative culturali promosse dal Ministero della Pubblica Istruzione. Del Brocco sa che l’arte sta cambiando e apre il business a tutto il mondo grazie al digitale, passaggio dovuto a causa delle restrizione della pandemia, facendo l'occhiolino ad un pubblico globale e sempre più vasto. "Grazie al digitale il pubblico si è esteso in modo esponenziale. L’arte non è più un fenomeno legato ai collezionisti più maturi e tradizionali, ma è sempre più apprezzata dalle nuove generazione. E' ormai chiaro a molti il suo valore nel tempo." dichiara Mikala "Molti giovani avevano già iniziato ad appassionarsi all’arte anche prima della pandemia, è indubbio. Si tratta una generazione di nuovi collezionisti soprattutto asiatici e americani, un target sicuramente già abituato a fare art-shopping online rispetto alle generazioni precedenti".

BEYOND the MAGAZINE 37


E’ in ogni suo lavoro, frutto esclusivo della sua fantasia, che l’inesauribile creatività, l’originale gesto grafico e l’eccezionale capacità di sintesi puntualmente si assommano in una libera espressione di straordinaria sensibilità, soffusa di nostalgia. E così, i sensuali cavalli in amore, le nature morte vagamente antropomorfe, le note danzanti in una magica sinestesia di suoni colorati, i ritagli di vita dei suggestivi chiaroscuri colti dagli accadimenti quotidiani, gli intonaci di multistrati storici, scoperti a rivelare enigmatici messaggi sull’apparire della vita sulla Terra ci coinvolgono in un divertissement, da cui puntualmente emerge un’originale capacità di raccontare, con nostalgica ironia, fatti e significati di una cultura in via di estinzione. Le opere di Mikala, esposte anche presso la storica Galleria Consorti di Roma, dopo essere state ammirate in tutto il mondo, ora sono fruibili e acquistabili, in limited edition e certificate, anche online. 38 BEYOND the MAGAZINE


Indiscusso il suo valore artistico, confermatogli dall'assegnazione del Premio Internazionale Cartagine 2011 consegnatoli presso la Protomoteca del Campidoglio in Roma. Michelangelo Del Brocco in passato ha esposto prevalentemente all’estero, soprattutto in Svizzera, ed ha in attivo numerose personali che hanno acceso l’interesse di collezionisti di diverse parti del mondo dal Giappone alla Francia dal Canada all’Australia. Grande onore all’artista, che con le sue idee a carattere umanitario è presente presso gli atti dell’Archivio dell’Ufficio Filatelico Numismatico e della Pontificia Commissione per i Beni Culturali della Chiesa del Vaticano. La sua permanente digitale “ Galleria Del Brocco” è visibile al link www.galleriadelbrocco.com che consente di avere un’esperienza foto-realistica suggestiva, superando i confini della fisicità. Una nuova modalità di fruire l’arte, dove è possibile acquistare e collezionare le opere dell’artista. La Galleria digitale di Michelangelo del Brocco è visitabile anche inquadrando il QRCode . BEYOND the MAGAZINE 39


ARTE

FOTO DI FEDERICA PIERPAOLI | D.O.P ALESSANDRO MILO

40 BEYOND the MAGAZINE

Penitenza della Maddalena - Jean Thomas d'Ypres


Deposizione di Cristo - Jean Louis Andrè Théodore Gericault - olio su tela - d'après Raffaello Sanzio

Giovanni Diurni, nel corso della sua intera vita, all’esercizio della professione forense e allo studio accademico della storia del diritto ha unito la passione per l’arte, la cultura e i valori umanistici che esse esprimono.

48

Dapprima curioso esploratore in patria e all’estero, frequentando aste e fiere internazionali, visitando atelier e mostre dell’antiquariato; dipoi amico e mecenate di

artisti romani, come i compianti Alberto Ricci e Corrado Frateantonio, cui ha commissionato opere a destinazione privata e pubblica, di cui seguiva l’ideazione, la realizzazione e la rifinitura in una simbiosi di intenti tra artista e committente; infine, collezionista, più che una scelta, lo sbocco naturale di un intenso percorso di apprendimento e innamoramento. BEYOND the MAGAZINE 41


42 BEYOND the MAGAZINE

Natura Morta - Giuseppe Ruppolo


Crocifissione - Nicolò De Simone

È stato così che negli anni il prof. Diurni ha pazientemente raccolto mobili antichi e oggetti di antiquariato, opere di pittura e scultura. Di ognuno venivano ricostruite con diligenza le vicende, ci si prendeva cura con sollecitudine o si seguiva con apprensione la genesi artistica. Il processo di acquisizione seguiva al primo moto istintivo di attrazione e passava per il tramite di artisti, antiquari, studiosi e amici, curiosi e appassionati d’arte e di storia come lui. La collezione è cresciuta fino a raggiungere dimensioni ragguardevoli: attualmente si compone di centinaia di dipinti, mobili, sculture e oggetti di pregio, come una serie di ritratti miniati che rappresentano una sorta di collezione nella collezione. Parte consistente delle opere rientra nella categoria dell’arte antica (XVI-XVII sec.), ma la raccolta include anche una selezione di dipinti del XIX e XX sec., fra cui non mancano opere di grande pregio. L’intera collezione è stata fatta oggetto di lunga analisi e dettagliata expertise da parte dello studioso d’arte, il belga Didier Bodart, ed oggi aspetta, per volontà del suo auspice, di essere condivisa attraverso esposizioni ed eventi pubblici e privati, affinché un più vasto pubblico possa goderne la bellezza. Contatto: studiolegalediurni@gmail.com

BEYOND the MAGAZINE 43


ARTE

SERVIZIO DI GABRIELE GANDINI


La Palude | Miriam Bellon

Miriam Bellon artista varesina, attratta fin da bambina dalle forme e dai colori della natura, ha sviluppato interesse per l’arte negli anni dell’adolescenza. Ha coltivato il cammino di ricerca cromatica e di forme passando attraverso i colori della porcellana e insegnando decorazione per diversi anni a Varese.

48

BEYOND the MAGAZINE 45


Carla | Miriam Bellon

Miriam Bellon presenzia ogni anno allo “Spoleto Art Festival”. Nel 2017 ha ottenuto il prestigioso Premio “Riconoscimento per l’arte” . 46 BEYOND the MAGAZINE


Oro sul lago di Varese | Miriam Bellon

BEYOND the MAGAZINE 47


Isola dei Pescatori | Miriam Bellon

La costante ricerca di nuove tecniche per esprimere una forte emozione interiore e la necessità di concretizzarla attraverso la pittura su tela, dove il colore e la luce hanno forza, sentimento e trasporto, la colloca tra gli artisti più sensibili. Il suo essere racchiusa in un ermetico isolamento l’ha protetta dalla superficialità dei media. Efficace con il suo tratto nel far ritrovare quella gioia troppo spesso celata dalle apparenze imposte. Nel mese di luglio 2020 ha realizzato una mostra personale nella galleria virtuale della Fondazione Accademia Tiberina ex Pontificia.

Sulle sue opere ha recensito il letterario e critico d’arte Dr. HC Michele L. Biafora, candidato al premio Nobel per la letteratura. Alcune sue opere sono state selezionate e pubblicate nei cataloghi editi da Mondadori. Nel dicembre 2017 ha esposto con orgoglio le sue opere alla North Gallery presso il parlamento Europeo di Strasburgo nella mostra dedicata al coraggio e alla raffinatezza delle donne.

Miriam Bellon è sponsorizzata da K-Computers 48 BEYOND the MAGAZINE

WWW.MIRIANBELLON.IT



ARTE

Survivor 1| Daniela Rum

SERVIZIO DI SANDRA HANS

50 BEYOND the MAGAZINE


The Queen | Daniela Rum . Daniela Rum nasce come artista autodidatta nel 2013. Si appassiona al mondo dell’arte e decide di iscriversi a corsi di tecniche pittoriche e illustrative. Inizia come illustratrice presso la scuola di illustrazione Ars In Fabula e dopo essersi diplomata prosegue partecipando a corsi di pittura con pittrici illustri come Erica Calardo ed Ania Tomicka. . Solo 3 anni dopo, inaugura la sua prima mostra presso il concorso di disegno “Immagini per sognare”. Nel 2017 scopre la tecnica del pastello secco che adopera per una ricerca sempre più intensa dell’interpretazione del reale e per il quale nasce un vero e proprio amore.

BEYOND the MAGAZINE 51


Red Passion | Daniela Rum

Suoi maestri di pastello sono stati Ruben Belloso Adorna, famoso artista spagnolo tra i massimi esponenti della pittura iperrealista al mondo, Vincente Romero Redondo e Tina Guerrisi.

Secretum Mundi| Daniela Rum 52 BEYOND the MAGAZINE


“Mi piace molto dipingere con i pastelli perché producono colori

purissimi e brillanti. Apprezzo la velocità di stesura, l'assenza di necessità di asciugatura, la morbidezza degli effetti, che permettono una perfetta riproduzione degli incarnati e dei dettagli” afferma Daniela Rum “La pittura a pastello è una tecnica di particolare delicatezza che richiede perizia da parte dell’esecutore, unita a una grande sensibilità. Perché gran parte della realizzazione poggia sull’uso dei polpastrelli delle dita che consentono la ricerca di particolari sfumature. Questo contatto di pelle tra me e l’opera mi consente di immergermi nella mia creazione, facendomi sentire un tutt’uno con essa.” Daniela Rum ama la Terra, la natura e gli animali di cui riesce a catturare l'anima e l’essenza in ogni sua opera. Oltre 30 tra Premi vinti e mostre a cui ha presenziato , tra i quali ArtBox Project a New York , Barcellona, Zurigo, Miami , vincitrice nel 2018 di UART, in semifinale all'Arc Renewal Center per il 15° ARC Salon, 3° premio al 22° Annual Pastel 100 Worldwide Competition in Animal & Wildlife Category e, per finire, nel 2021 il 1° posto all'America Art Awards.

Rex Noctis| Daniela Rum

BEYOND the MAGAZINE 53


DESIGN

SERVIZIO DI GABRIELE GANDINI FOTO: FORNASETTI

54 BEYOND the MAGAZINE


È un dato di fatto mondiale che oggi si navighi in acque nuove o ancora poco esplorate a causa degli stravolgimenti imposti dalla pandemia. Fornasetti ha vissuto, e vive tutt’ora, questa fase come occasione da non sprecare per un cambiamento trasformativo. Ha deciso per questo di muovere decisivi passi verso un processo di digitalizzazione ponendo attenzione a rimanere fedele alla sua natura di atelier, che vuole il saper fare artigianale e la centralità dell’uomo nel processo creativo come valori cardine. La trasformazione digitale all’interno di Fornasetti, già avviata prima dell’avvento della pandemia, ha subito nell’ultimo anno un’accelerazione che ha portato all’inaugurazione di un rinnovato website con una piattaforma e-commerce che rende disponibile un’ampia gamma di prodotti. L’introduzione di un nuovo canale di vendita direct consumer ha de facto portato a un cambio di prospettiva, in primis, e a una inevitabile riorganizzazione dei diversi dipartimenti e dei processi interni. Anche la gestione stessa dello sconfinato archivio è stata coinvolta in un processo di digitalizzazione, oggi ancora in atto. Questo cambiamento porta con sé anche un nuovo modo di guardare al rapporto col cliente, amplificandone e arricchendone l’esperienza, e attivando nuove possibilità di ascolto. Non un mero strumento di vendita, quindi, ma un mezzo attraverso cui creare una connessione personale e di più ampia conoscenza reciproca.

BEYOND the MAGAZINE 55


56 BEYOND the MAGAZINE


Quella che Fornasetti ha scelto è una tipologia di navigazione che sia per il cliente il più possibile immersiva e di scoperta, attraverso cui entrare in contatto con il pensiero creativo da cui prende vita ogni prodotto, con le tecniche con cui viene realizzato e con la profondità storicoartistica dell’Atelier. In quest’ottica, il ruolo stesso degli showroom Fornasetti ha subito un rinnovamento concettuale: da luogo di vendita si preparano a diventare sempre più luoghi di esperienza e relazione. Ecco che il retail, in prospettiva, si trasforma in un hub attorno a cui ruota un sistema unico e integrato, al cui centro rimane il rapporto diretto con il cliente. In questo nuovo scenario Fornasetti intende puntare a una dimensione esperienziale integrata del brand, che crei un forte legame tra fisico e digitale. BEYOND the MAGAZINE 57


DESIGN

SERVIZIO DI EVA RAMBALDI FOTO: STUDIO PEPE

58 BEYOND the MAGAZINE


Studiopepe è un'agenzia di design fondata a Milano nel 2006 da Arianna Lelli Mami e Chiara Di Pinto. L'attenzione di Studiopepepe è rivolta al design e alla ricerca attraverso l'uso di un approccio multidisciplinare: questo include l'architettura e l'interior design retail, hotel, commissioni private, design del prodotto e direzione creativa.

BEYOND the MAGAZINE 59


60 BEYOND the MAGAZINE


Il linguaggio utilizzato per il design è stratificato ed eclettico, unisce visione poetica e rigore progettuale. L'arte, le installazioni, lo studio degli archetipi formali, la sperimentazione dei materiali, il dialogo tra gli opposti sono alcuni dei temi sviluppati dallo Studio. I progetti di Studiopepe sono riconoscibili per la loro forte identità iconografica, basata sulla sperimentazione, sulla continua ricerca sui colori e sui materiali e sulla contaminazione tra i diversi linguaggi contemporanei, con l'intento di fornire una soluzione unica e rispettosa dell'individualità di ogni cliente. BEYOND the MAGAZINE 61


DESIGN

DI PETER JACOBS

62 BEYOND the MAGAZINE


RINNOVA LA TUA CASA Dalla creazione di un moodboard fino alla realizzazione della visione stilistica: attraverso la nostra esperienza e con l'approccio unico di Armani/Casa valorizzeremo le caratteristiche della tua casa con arredi e complementi personalizzati in sofisticate palette di materiali e colori. Dai un nuovo look al tuo soggiorno, alla camera da letto o al corridoio, ridisegnando gli ambienti e gli spazi per riflettere il lusso e l'eleganza dello stile di vita Armani/Casa.

BEYOND the MAGAZINE 63



Con oltre 20 anni di esperienza, i nostri interior designer ti consiglieranno a distanza o privatamente in uno dei nostri showroom per valutare le tue esigenze. I servizi disponibili includono: Moodboard Layout degli arredi Vista 3D Scheda dei materiali Scheda degli arredi Scheda degli accessori Indicazione per il confezionamento dei tendaggi Indicazione per l’applicazione dei rivestimenti murali BEYOND the MAGAZINE 65


DESIGN

SERVIZIO DI FIAMMETTA BOCCA

66 BEYOND the MAGAZINE


MASANORI UMEDA

A 40 anni dalla nascita del gruppo Memphis e dal celebre Tawaraya boxing ring, una nuova famiglia di prodotti disegnati da Masanori Umeda entra oggi a far parte delle collezioni Post Design. La serie Utamaro si compone di un letto matrimoniale, un divano e una poltrona, ispirati ai rituali erotici del periodo Edo, alle donne e agli interni delle case tradizionali rappresentati dal pittore giapponese Kitagawa Utamaro. I tre elementi d’arredo in coordinato, di grandissimo impatto estetico, presentano una struttura metallica tubolare blu e fuxia, l’iconica bordatura in laminato a scacchiera bianca e nera, tatami, vassoi con superfici laccate e sgargianti cuscini in seta colorata.

Masanori Umeda, come già fatto con il Tawaraya boxing ring, coniuga in una giustapposizione inconfondibile l’estetica dell’abitare giapponese tradizionale, accenti nipponici contemporanei e il gusto del mobile occidentale.

BEYOND the MAGAZINE 67


68 BEYOND the MAGAZINE


Le altre opere, disegnate da Umeda nella prima metà degli anni ’80, presentati nella collezione “Night Tales” sono: il tavolo Medusa, un animale domestico dalle gambe a zig-zag con piano in vetro dicroico iridescente che cambia colore al modificarsi della luce e del punto di vista; la sedia Animal Chair, oggetto “simpatico”, di immediata empatia e coinvolgimento emotivo: la lampada Gelato, un po’ cono gelato e un po’ cappello da clown, e il vassoio in alluminio Star con piccoli manici colorati e un motivo decorativo traforato. BEYOND the MAGAZINE 69


DESIGN

DI MASSIMILIANO DI MARIO

70 BEYOND the MAGAZINE


Sin dalla sua fondazione nel 1956, Tai Ping si è specializzata nella creazione di tappeti realizzati a mano con la tecnica del "tufting". L'azienda è leader mondiale in questo settore e ha svolto un ruolo fondamentale di pioniere del design innovativo, della tecnologia produttiva e delle tecniche industriali. Usando i filati più pregiati, l'artigianalità di Tai Ping si esprime nei dettagli distintivi caratterizzando ogni tappeto di una bellezza ineguagliabile. Le sue creazioni decorano le residenze più prestigiose, yacht, jet, hotel esclusivi, boutique e uffici in tutto il mondo. Ogni pezzo, interamente realizzato a mano, è un'opera di design da collezione unica e senza tempo.

BEYOND the MAGAZINE 71


72 BEYOND the MAGAZINE


Tutti i prodotti Tai Ping sono realizzati su misura attraverso un processo affidato interamente ad artigiani esperti e altamente qualificati per tutte le fasi di sviluppo progettuale e produttivo. Così la sinergia tra esperti designer e artigiani trasforma qualsiasi disegno in opere d'arte che riflettono la passione e il senso dello stile del marchio. Per ogni tappeto, basato su una collezione o immaginato dalla mente creativa del cliente, si applica la stessa cura ed esecuzione meticolosa. Tai Ping ha una venerazione per la lavorazione artigianale; l'integrità di un mestiere si trasmette dal maestro all'allievo, solo così ogni tappeto è una creazione unica che funge da eredità per le generazioni future.

BEYOND the MAGAZINE 73


DESIGN

Tappeto SPACE ESCAPE

74 BEYOND the MAGAZINE


È un omaggio all’era spaziale e alla science fiction quello di Elena Salmistraro per Moooi. La giovane designer milanese ha progettato per il brand olandese una collezione di cuscini e tappeti che sembrano portarci in altre dimensioni. Space Escape è un viaggio interstellare alla ricerca di nuovi orizzonti e luoghi abitabili, perché il pianeta Terra sta mandando segnali inequivocabili: è stanco, saturo, e ha bisogno di un cambiamento radicale.

BEYOND the MAGAZINE 75


Space Escape racchiude una dimensione onirica che inizia con Metropolis, passa attraverso Kubrick e George Lucas, si nutre dell’energia di David Bowie e del Kraftwerk, per arrivare fino a Marte e altri viaggi ancora da compiere. La collezione si compone di sei cuscini in velluto dove le coloratissime grafiche di Elena Salmistraro raccontano il viaggio dell’umanità nello spazio. 76 BEYOND the MAGAZINE


A questi si aggiunge una linea di tappeti che rimanda al tema della fantascienza, e racconta un futuro migliore che non prevede necessariamente il coinvolgimento del genere umano. La collezione è realizzata attraverso una tecnologia di stampa dove si incontrano texture, vivaci colori e illusioni di profondità. Prevede tre proposte: Draconian, Plejaren e Rettiliano. Tutte disponibili in due misure e tre materiali: poliammide a pelo corto, poliammide con filato morbido e lana.

BEYOND the MAGAZINE 77


DESIGN

SERVIZIO DI LORENA INTERLANDI FOTO DI MAURO PINI

78 BEYOND the MAGAZINE


Stefano Pediconi dice di sé “Sono un artista ma, se preferite, Hotel Stylist, copywriter, storyteller, architetto e blogger. Sono appassionato del mondo alberghiero, specializzato in progettazione di hotel, SPA e centri benessere e studioso delle tendenze di settore, che recepisco nell’attività di ricerca e di progettazione orientate all’ideazione di concept innovativi.” E’ decisamente un visionario, affascinato dall’architettura, costantemente alla ricerca di nuove opportunità per dar sfogo alla sua indole di “spacciatore di idee” e insaziabile creativo.

BEYOND the MAGAZINE 79


“Il colore è espressione di vita, di gioia, di arte; e arte è tutto ciò che la creatività riesce a trasformare in qualcosa di percepibile dalle emozioni dell’uomo, sia che parliamo di musica, di pittura, di moda, di fotografia o di architettura, da cui sono partito prima di lasciarmi contaminare da tutto ciò che rientra nella sfera della creatività.” dichiara Stefano Pediconi. Il colore è il denominatore comune nella sua attività di Hotel Stylist. Tale caratteristica si manifesta in tutta la sua essenza nella collaborazione alla progettazione del Color Hotel di Bardolino, che fa del colore il proprio concept. Lo studio ha riguardato il progetto di alcune camere: in una prima fase alcune suite e junior suite e, successivamente, un’ulteriore tranche: 27 camere delle 85 presenti, distribuite su tre piani, ognuno contraddistinto da un colore. L’obiettivo è stato rafforzare il concept all’interno degli ambienti che, pur eleganti, non ne riflettevano appieno le potenzialità.

80 BEYOND the MAGAZINE


Il lavoro è partito dallo studio distributivo, elaborato sulla base del progetto di ricerca sulla Wellness Room, come progettazione di una camera concepita per il benessere dell’ospite. L’articolazione delle suite - nello specifico caso data dai controsoffitti- è pensata affinché lo spazio possa risultare quanto più possibile organico, dissimulando la rigidezza di un ambiente costruttivamente rettangolare. Il colore è stato declinato in tre palettes: verde petrolio, blu intenso e rosso vinaccia, dosati con toni più tenui e in connubio con colori chiari, come il grigio perla e il bianco. Tutto il progetto si basa sulla personalizzazione: colori, immagini, ivi compresa la carta da parati che caratterizza i bagni e, nelle suite, anche la musica, che l’ospite può ascoltare in completo relax grazie ad una chaise longue “vibroemozionale” che rende la sua esperienza davvero indimenticabile.

L’illuminazione RGB crea un’atmosfera in cui l’ospite può immergersi appieno e uno scenario da “effetto WOW” sin dall’ingresso in camera. “La vera sfida è stata riportare i valori del concept nelle camere standard.” afferma Stefano “Cambiano gli elementi in gioco e il budget ma resta la caratterizzazione con il colore, declinato in immagini a parete grazie all’uso della carta da parati o del mosaico di resina. La luce bianca calda esalta le pareti colorate. Nei bagni la carta da parati è sostituita da pannelli con una grafica astratta colorata.” Un’atmosfera tutta da provare per le camere “style” che valorizzano il senso di ospitalità che il Color Hotel ha come mission. Non solo un “nuovo vestito”, ma uno strumento per permettere agli ospiti di ritrovare, nel loro soggiorno, l’armonia con sé stessi, con gli altri, con il mondo intero.

STUDIO STEFANO PEDICONI | ROMA | PARIGI | WWW.STEFANOPEDICONI.IT BEYOND the MAGAZINE 81


DESIGN

SERVIZIO DI SANDRA HANS


In cima ad una collina, dimenticato dalle zone più turistiche e frequentate di Phuket, Si erge il Keemala Hotel che accoglie gli ospiti nella sua autentica atmosfera thai e nei suoi ambienti finemente arredati e perfettamente integrati nella vegetazione circostante. Si vive nel design, che pare un connubio perfetto tra le abitazioni primitive viste nel film Avatar ed i nidi dei volatili locali. Non lontane le famose spiagge di Kamala e Patong. Imperdibile

BEYOND the MAGAZINE 83


The Vagabond Hotel di Miami fu ritrovo per Frank Sinatra, Dean Martin, Sammy Davis, Jr. e il resto dei Rat Pack - e il suo ruolo predominante nel movimento architettonico MiMo (Miami Modern), guidato dal famoso architetto Robert Swartburg.

Il restauro completo ha dato nuovo smalto agli esterni e agli interni retrò, riuscendo a rimanere fedele ai piccoli dettagli distintivi..

84 BEYOND the MAGAZINE


Le 32 spettacolari suite che compongono il Six Senses Mont Blanc sono situate nelle alpi francesi, nell'area di SaintGervais-les-Bains. Ciascuna offre un panorama a 180 gradi dell'innevata natura circostante e garantisce privacy assoluta in un'atmosfera di incontaminato candore. Il resort, connotato dal lusso targato Six Senses, è raggiungibile solo in elicottero, gatto delle nevi o funivia.


DESIGN

86 BEYOND the MAGAZINE

SERVIZIO DI MATTHEW DONOVAN FOTO HYUNDAI


Il design è l’elemento che più di tutti esprime quella propensione all’evoluzione che ha rappresentato la chiave del successo per Hyundai, brand che in soli 50 anni si è affermato come leader tra le case automobilistiche, anche nella mobilità sostenibile con un’offerta che spazia dall’ibrido all’idrogeno, passando per l’elettrico e il plug in. Il design è quindi un elemento chiave del DNA del brand: una risposta progettuale concreta alle esigenze delle persone, capace di evolversi continuamente per offrire le migliori soluzioni di mobilità, con lo sguardo sempre rivolto al futuro.

BEYOND the MAGAZINE 87


Una grande sfida quella dei designer, che devono saper dare vita ai gusti delle persone, attraverso soluzioni nuove e originali, creando, reinventando e spesso imparando dal passato. Emozione, bellezza, praticità, comfort, performance, sicurezza, costi sono tutti elementi da cui il design non può prescindere nella progettazione di un’auto e che richiedono soluzioni sempre più sofisticate e sfidanti. Proprio con questo spirito Hyundai ha sviluppato negli anni diverse concept car, spingendosi oltre i confini del design per esplorare nuove idee e nuovi stili. Diversamente da altri costruttori, che spesso utilizzano le concept car per studiare le reazioni dei consumatori a caratteristiche profondamente diverse rispetto alle vetture esistenti senza però portarle poi in produzione, Hyundai negli ultimi anni le ha invece concepite per anticipare il design dei futuri modelli: sono state le concept i-oniq, FE Concept e Intrado ad anticipare i modelli Hyundai IONIQ, NEXO e KONA, ora presenti nelle strade di tutto il mondo. Le più recenti concept Hyundai sono ispirate alla futura cifra stilistica Sensuous Sportiness del brand, dove ‘Sensuous’ rimanda ai valori più emozionali che ciascuno può vivere attraverso il design dell’auto, mentre ‘Sportiness’ esprime l’intenzione di rendere concreti questi valori attraverso soluzioni di mobilità sempre nuove. Incarnazione di questo linguaggio è la concept elettrica “Prophecy”, con una forma neoclassica che strizza l’occhio alle auto di lusso degli anni ’20 e ’30 unita a caratteristiche uniche come i fanali a pixel e le forme ad elica incastonate nei cerchi che la fanno sembrare un oggetto del futuro. I tratti della carrozzeria richiamano la forma di una pietra perfettamente levigata dall’acqua, mentre il nome "Prophecy" riflette il suo obiettivo: anticipare un futuro brillante sia per i design di Hyundai che per le innovative soluzioni di mobilità sostenibile.

88 BEYOND the MAGAZINE


Oggi Hyundai è la casa automobilistica con la più ampia gamma di motorizzazioni elettrificate sul mercato, che può vantare tutte le possibili soluzioni tecnologiche per una mobilità sostenibile: Hyundai mira a liberare le città del futuro e le persone da costrizioni di tempo e spazio, consentendo loro di creare più valore nella loro vita. Lo UAM, il PBV e l’Hub rivitalizzeranno le città rimuovendo i confini urbani, dando alle persone il tempo di perseguire i loro obiettivi e creando comunità diverse. L’obiettivo di Hyundai è quello di contribuire a costruire città del futuro dinamiche che mettano l’uomo al centro, continuando nel suo impegno a contribuire al progresso dell’umanità e ad alimentare la sua brand vision “Progress for Humanity”.

BEYOND the MAGAZINE 89


DESIGN

SERVIZIO DI UGO ROSSI 90 BEYOND the MAGAZINE


Una collezione interamente pensata per gli appassionati di design: è la True Square dell’azienda svizzera RADO, che dal lontano 1917 a oggi ha un occhio di riguardo nei confronti del mondo del progetto. Ogni collezione ha infatti come protagonista uno o più orologi di punta disegnati appositamente da designer riconosciuti in tutto il mondo. True Square vede il coinvolgimento di quattro progettisti internazionali: YOY, Formafantasma, Tej Chauhan e Thukral & Tagra sono stati inviatati a disegnare quattro orologi accomunati, come suggerisce il nome della collezione, dalla forma quadrata. La vera innovazione di questo modello True Square è l’utilizzo del materiale ceramica high-tech. “Volevamo realizzare un orologio che enfatizzasse le qualità del materiale e le sue applicazioni nell’orologeria. Abbiamo fatto del nostro meglio per elaborare un codice che valorizzasse la ceramica e il suo utilizzo per quello che è. Non volevamo che la ceramica assomigliasse al metallo o a qualsiasi altro composto, ma che sembrasse quasi nuda”, dichiarano Andrea Trimarchi e Simone Farresin, in arte Formafantasma.

BEYOND the MAGAZINE 91


Truesquare Undigital YOY

92 BEYOND the MAGAZINE

Il primo orologio firmato dai progettisti giapponesi YOY vuole dare un’atmosfera futuristica mixando e sfumando i confini tra l’orologio analogico e quello digitale. I segmenti luminosi a LED, tipici degli orologi digitali, sono qui utilizzati per formare le lancette dell’orologio. Che risaltano grazie a un gioco di colori: lancette di un bianco brillante, su uno sfondo tutto nero.


Il duo di designer si ispira all'idea storica di un orologio chiuso per creare un'affermazione stilistica audace e di grande impatto, progettata per resistere alla prova del tempo. L'idea dell'orologio chiuso rimanda agli orologi da tasca storici. L'involucro dell'orologio è stato realizzato per proteggere il delicato quadrante e il meccanismo all'interno. Solo una piccola apertura da’ un assaggio del tempo, della vera funzione dell’orologio. La finestrella del quadrante è protetta da un vetro zaffiro. In questo orologio sono integrati più materiali. Il bracciale è, come il quadrante, in titanio ceramico high-tech grigio chiaro opaco. I materiali sono stati scelti appositamente per la loro tattilità e abbracciano uno stile distinto e insolito di tono su tono. Il particolare design non solo si rifà agli orologi da tasca ma è anche la rappresentazione del nome del duo Formafantasma. L'aspetto spettrale viene restituito sia dalla costruzione monocromatismo grigio chiaro sia dalla presenza quasi impercettibile del quadrante. BEYOND the MAGAZINE 93


ARTE

Invitation to the Dance with Elena Sudakova

94 BEYOND the MAGAZINE

SERVIZIO DI JUSTINE D’ANGELO | PH. SOLVE SUNDSBO


Fotografo di moda e filmmaker, Sølve Sundsbø è stato capace di rivoluzionare il linguaggio della fashion photography. Sfidando la bidimensionalità della fotografia grazie all’utilizzo avanguardistico di diversi tipi di illuminazione e di tecniche non tradizionali come raggi x e scansioni 3D, l’artista norvegese ottiene composizioni complesse e sofisticate con un’estetica innovativa. Quando ha deciso di dedicare interamente la sua carriera di fotografo alla moda? “Puoi essere un fotografo commerciale, per matrimoni, un reporter e tanto altro… Quando ho deciso di fare il fotografo mi sono reso immediatamente conto che il mondo dove potevo maggiormente esplorare ed esprimere me stesso era nella fotografia di moda. È un mondo molto aperto, dal momento che la moda può essere intesa in molti modi. Anche nella sala successiva, dove è esposto un video rappresentante pappagalli coloratissimi che creano diverse illusioni grazie alla presenza di uno specchio, si può ritrovare la moda, una moda digitale ed in evoluzione.”

Pensa che ci sia un collegamento diretto tra arte, moda e fotografia? “Assolutamente sì, nel momento stesso in cui si decide di esporre un lavoro in un contesto culturale ed artistico esso diventa arte. Passando da Duchamp ed arrivando alla “soup can” di Andy Warhol, facilmente ci si accorge quanto sia arte semplicemente ciò che noi vogliamo che sia arte: non è importante quale sia il soggetto ma l’intenzione. Questo vale anche per la fotografia e grazie a questo stesso processo si trasforma in arte.”

BEYOND the MAGAZINE 95


Model Edita Vilkeviciute © Sølve Sundsbø

96


97

© Sølve Sundsbø


© Sølve Sundsbø

C’è stato o c’è un artista in particolare che ha ispirato direttamente i suoi lavori? “Ci sono molte persone che hanno ispirato le mie fotografie, ma non penso di poter ricondurre la mia ispirazione ad un solo artista. Per le mie fotografie, trovo ispirazione ovunque e partendo da chiunque.”

98 BEYOND the MAGAZINE

Quale è il messaggio che vuole condividere con il pubblico con le opere di questa monografica? Metaforicamente, potrei aver lievemente aperto una porta. Attraverso la fessura che si crea, il pubblico può guardare al mondo, al mio mondo, in modo leggermente diverso. Quando esco da una mostra importante, come quelle dedicate a Gursky o a Cartier-Bresson, guardo alla realtà in modo diverso, pensando che ciò che vedo potrebbe essere una fotografia di Cartier-Bresson, oppure un’ immagine di Gursky. Ho la possibilità di riconoscere costoro nel mondo reale, posso osservare ciò che ho compreso e che mi hanno trasmesso, del quale sono finalmente consapevole. Se potessi creare un simile processo ed un simile sodalizio con il pubblico di Milano, sarei davvero felice”.


© Sølve Sundsbø


ARTE

SERVIZIO DI ALBERTO MORO

Credits: Model @virginariel Censoored by @silviastefanucci per Censuradautore

100 BEYOND the MAGAZINE


Credits: Model @giogents23 Censored by @giuls_oddities per Censuradautore

Ale Di Blasio si può definire figlio della millenial generation, avendo vissuto in pieno il passaggio dal mondo analogico a quello digitale, che ha utilizzato per raccontarsi. Durante gli studi di cinema a Roma, ha scoperto la fotografia che ancora oggi è sia il suo lavoro che la sua più grande passione. La sua carriera spazia dal campo della moda e del beauty, al food, allo still-life e all’interior design, passando attraverso la ritrattistica. Da qualche anno porta avanti un progetto di ricerca personale e indagine sul corpo umano e la sua espressione erotica a prescindere dalla sua forma, identità di genere e orientamento sessuale. Cresciuto nell’epoca dei social media, utilizza Instagram come principale canale di condivisione delle sue fotografie e luogo dove poter cercare i protagonisti dei suoi progetti. Analogamente, #censuradautore nasce due anni fa, dopo che l’account di Instagram di Ale Di Blasio viene eliminato dalla piattaforma perché ritenuto non in linea con le linee guida in materia di nudo, sebbene le foto fossero opportunamente censurate nelle zone “incriminate”.

48

BEYOND the MAGAZINE 101


Credits: Model @21genzai Censored by @stefano.alloero per Censuradautore

102 BEYOND the MAGAZINE


Credits: Model @nicolemacchiofficial Censored by @mobbriaud per Censuradautore


Credits: Model @amelia_whaaat Censored by @iama_art

Convinto dell’importanza che un canale così main stream possa avere nel trasmettere messaggi positivi di inclusività e migliorare, anche di poco, la percezione della realtà che ci circonda, decide che era importante essere nuovamente presente con la propria arte. Essere censurati quando si agisce in buona fede e in nome dell’arte, lo spinge a ritenere doveroso continuare a lavorare per cercare di cambiare la visione anacronistica di alcuni aspetti della nostra cultura. Ale Di Blasio ha ragionato sul concetto di censura trasformando questo strumento, di per sé negativo, in un valore aggiunto. Ha coinvolto diversi artisti (trai quali illustratori, fumettisti, grafici e tatuatori) per “reinterpretare” in maniera assolutamente nuova e del tutto creativa quel lato erotico e sessuale che, paradossalmente, grida ancora oggi allo scandalo. #censuradautore non vuole nascondere ma: rivelare in senso ironico e veicolare un messaggio di accettazione del proprio corpo, con i suoi pregi e i suoi difetti, la sua espressione di identità di genere e orientamento sessuale. 104 BEYOND the MAGAZINE


BEYOND the MAGAZINE 105

Credits: Model @valealbano_ | Censored by @wasabi.gummybears per Censuradautore


ARTE

DI CHIARA FICI | SERVIZIO DI EVA RAMBALDI

106 BEYOND the MAGAZINE


Antonio Barbuto di origine calabrese ma veneziano di adozione, per anni ha lavorato nella Guardia di Finanza e innamorato di Venezia da sempre, ha una passione da sempre: la fotografia. Già alla tenera età di cinque anni, ricorda con affetto, che giocava con vecchie e non funzionanti macchine fotografiche degli anni ’50. Antonio Barbuto e’ il fotografo ufficiale della Regione Veneto, noto per la sua professionalità e la sua tecnica, per la sua passione verso il colore e per saper regalare, con i suoi scatti, emozioni, sorrisi e plausi. Ha partecipato a numerose Mostre internazionali, compresa la Biennale di Venezia del 2013, con una fotografia dal titolo “Un occhio su Venezia”, con allusioni a chiaro sfondo politico con rimandi a fatti di cronaca veneta sulla corruzione di alcuni politici.

BEYOND the MAGAZINE 107


Foto che ha meritato un articolo da parte del Corriere Della Sera, dedicato ad Antonio Barbuto e alla sua arte. Antonio Barbuto e’ un fotografo richiestissimo agli eventi mondani veneziani e non; dal famoso Carnevale di Venezia, alla Regata Storica, alle inaugurazioni culturali, come avvenuto per l’opera “Le Mani” di Lorenzo Queen. Dove sta il confine fra foto “pura” e foto artistica? Bisogna sempre tener conto della personalità di colui che scatta una fotografia, di cosa ha percepito il suo sguardo in quello specifico istante, dell’emozione che ha provato e di quanta passione ha messo in un apparente semplice click. Tutto questo è ciò che definiamo arte: la capacità di raccontare ed emozionare. Ecco , a mio avviso, Antonio Barbato è la sintesi di tutte queste qualità e doti, che riesce a trasmettere sempre con grande umiltà d’animo. 108 BEYOND the MAGAZINE


D. Cosa Le ha dato e le da più soddisfazione nella sua professione? Barbato: Ricordo sempre con emozione e orgoglio la visita che il Santo Padre Benedetto XVI fece a Venezia. In quell’occasione fui l’unico fotografo esterno, al di fuori della cerchia del Vaticano, autorizzato a seguire il Santo Padre in tutti i suoi spostamenti ufficiali. Ma ho l’onore anche di collaborare con le istituzioni veneziane, effettuare shooting in occasione di kermesse importanti come il Festival del Cinema di Venezia e il Premio Kineo, molteplici i vari personaggi del mondo dello spettacolo, cinema e musica che ho immortalato con il mio obbiettivo”. D:Una frase per concludere questa intervista? Barbato: Ogni foto rappresenta per me l’attimo più emozionante della mia vita

BEYOND the MAGAZINE 109


ART


DI LORENA INTERLANDI

Ciao Deborah, com’è nata la tua passione per la fotografia? E’ nata dall’esigenza di voler rappresentare la realtà dal mio punto di vista. La fotografia per me è un modo di liberare la mente! Nessun pensiero negativo mi pervade quando mi dedico alla mia passione lavorativa. E' il mio modo creativo, la mia bacchetta magica per trasformare la realtà in quello che vedo o sento in quel preciso momento. Amo accompagnare l’osservatore in un mondo parallelo, che è il mio universo, fatto con i miei colori, le mie sensazioni e il mio punto di vista. Quando hai capito che la tua passione sarebbe potuta diventare il tuo lavoro? Fino alla fine del liceo la consideravo solo una passione, non mi prendevo troppo sul serio. Poi quando ho dovuto scegliere che cosa fare della mia vita, ho deciso di rischiare, di far coincidere la mia passione con il mio futuro lavoro. “Scegli un lavoro che ami, e non dovrai lavorare neppure un giorno della tua vita” questa frase mi rispecchia tantissimo. Come descriveresti il tuo stile?

Il mio stile si muove prevalentemente verso il ritratto. Le mie fotografie sono basate sulle emozioni e sulla bellezza. La lente che utilizzo di più è il 50mm con diaframmi molto aperti, si potrebbe dire che che mi muovo sempre con attrezzatura molto leggera. I miei progetti prendono forma seguendo la luce del sole, Amo mostrare la magia insita nella luce e quanti mondi può rivelare. Ecco perché amo scattare in dalylight curando nei minimi dettagli l’estetica della foto. Mi affascina l’idea di raccontare storie attraverso lo sguardo e la gestualità della modella, che resta se stessa mentre l’osservatore entra in punta di piedi in questo mondo onirico.

BEYOND the MAGAZINE 111


Com’è nata l’idea di realizzare uno shooting in quarantena? Durante il lockdown ho sentito l’esigenza di creare qualcosa di nuovo. Avevo bisogno di continuare a scattare, di sperimentare nuove scelte stilistiche e di mettermi alla prova con un nuovo tipo di shooting da remoto che prevedeva necessariamente l’utilizzo di FaceTime e selfie. Ho selezionato modelle in grado di comprendere esattamente quale risultato avremmo dovuto raggiungere insieme e di interpretare le mie direttive nonostante non fossimo fisicamente su un set. Ne sono nati degli scatti intimi, caratterizzati dalla forza del colore e dai forti contrasti luce-ombra. Sono molto soddisfatta del risultato ottenuto, perché si è dimostrato essere un modo alternativo di continuare a lavorare, conoscere persone e sperimentare restando fedeli alla propria arte.

112 BEYOND the MAGAZINE


I social media sono diventati parte integrante della nostra realtà, credi ti abbiano aiutata a conquistare un pubblico più ampio? Assolutamente si, tramite sponsorizzazioni e collaborazioni con persone seguite da molti followers ho iniziato a crearmi un nuovo portfolio e farmi conoscere da un pubblico più ampio. I canali social sono fondamentali per un fotografo e, a mio avviso, dovrebbero tutti investire maggiormente sul proprio profilo al fine di aumentare la visibilità. In fin dei conti, trattasi del nostro primo “biglietto da visita” e il nostro “showroom artistico virtuale”.

Se potessi scegliere una canzone con cui accompagnare gli scatti realizzati durante il lockdown, quale sarebbe? Penso che sceglierei “About you” di XXYYXX. E’ una canzone dal ritmo lento, che mi porta ad immaginare gli scatti come se fossero in modalità “slow motion”, e rispecchia anche un po’ il mood lento e ripetitivo delle giornate del lockdown. Ultima parola? Sono felice di essere presente su Beyond the Magazine e invito tutti i lettori a seguirmi sui social per conoscere i miei progetti futuri.

BEYOND the MAGAZINE 113


ARTE

SERVIZIO DI EVA RAMBALDI


Sara Shakeel è l’artista pachistana che con le sue brillanti opere ha incantato il mondo di instagam, conquistando più di un milione di followers.

La sua carriera è cominciata proprio grazie ad un post su Instagram.

Il suo viaggio all’interno di un mondo fatto di glitter e cristalli è iniziato quasi per caso quando, insoddisfatta della carriera da dentista che aveva perseguito per volere dei genitori, ha iniziato a trascrivere le sue idee su carta, scoprendo il suo amore per tutto ciò che brilla.

48

BEYOND the MAGAZINE 115


116 BEYOND the MAGAZINE


BEYOND the MAGAZINE 117


Photocredit Sara Shakeel


E’ stata proprio questa sua visione estremamente positiva del corpo femminile dove le “imperfezioni” diventano vere e proprie opere d’arte a renderla virale, decretando il suo successo sui social. Attualmente Sara Shakeel collabora con aziende e brand internazionali tra cui Emirates, Swarovski e McDonald’s, per quest’ultimo ha riempito di glitter diversi panini!

BEYOND the MAGAZINE 119




DESIGN


BY MATTHEW DONOVAN

"I’ve always been fascinated in the world of jewelry. For me, a jewel is like a journey, a memory to wear, an emotion to cherish. I imagine my jewels being worn by women reflecting their own essence every day.” tells to us Sara Loren, Creative Director of her own brand. Sara Loren Jewels are handmade in Italy. They combine the Italian goldsmith's art with innovative materials, precious natural stones and new technologies. Design, color and shape are the elements to fall in love with these contemporary glamour jewels creations.

Cosmos Single Earring with orange enamel

BEYOND the MAGAZINE 123


Metropolitan Collection the contemporary style of every day from dawn to dusk. Brass bangle and earrings in enamel, available in sky blue, ocean green, orange, turquoise, pink, caramel and more. Mix and match with your looks

124 BEYOND the MAGAZINE


Around The World Necklace with sodalite medallion Cosmos Earrings with pink enamel

Cosmos Collection Shapes and colors in space. Enameled gold plated earrings, necklaces, bracelets and rings with various and glamorous, electric colors.

Around The World Collection Natural stones from all over the world rich in unique nuances became jewels that you can wear everyday. Which stone would you prefer among Sodalite, Nacre, Obsidian, Aventurine, Tiger’s Eye, Turquoise and Black Agate?

Around The World Earrings with sodalite medallion

BEYOND the MAGAZINE 125


Mediterraneo Earrings with tiger’s eye stone

Mediterraneo Collection Precious marine knots with intense and deep colors to embellish your style everyday

Smalti bangle in passito yellow, caramel brown and passito yellow enamel

Smalti Collection Gold plated bangles, earrings and necklaces in enamel. A souvenir of precious emotions with these timeless colors handmade with the traditional italian technique

Smalti Earrings in passito yellow enamel

126 BEYOND the MAGAZINE

Four Marine Knot Mediterraneo Necklace


Natural stones are the highlights of Around The World Collection. Lea de la Bouralière is wearing Tiger’s Eye necklace and earrings with warm and fascinating shades.

www.saralorenjewels.com


DESIGN

BY KARLA WOLF

128 BEYOND the MAGAZINE


Some serious magic is happening at the mysterious basement of Dubai’s Five Palm Jumeirah Hotel. Dubai’s MO has long been to upsize every quotidian experience; whether to create the world’s biggest mall or an artificial island that’s visible from space. Little surprise then that even the ideal of the traditional speakeasy as a small cozy affair has now been turned on its head. For Toronto-based Studio Paolo Ferrari, the visual references splice Rome’s Villa Farnese, the final Louis XIV-esque bedroom scene in 2001: A Space Odyssey, and Anish Kapoor’s Cloud Gate sculpture in Chicago. The result is an unapologetically theatrical set-piece in which clear cast resin tables, 1960s furnishings, and smoked oak panels flank a bronzehued fiberglass bar whose sinuous curves recall both Dali and Zaha Hadid. The bathrooms, lined with glass floors and mirrored walls, are attention grabbers – though, perhaps, not as much as the hidden doors in the main room that swing open for VIPs to literally drive into the speakeasy directly from the carpark Dubai’s Five Palm Jumeirah Hotel BEYOND the MAGAZINE 129


ART

130 BEYOND the MAGAZINE

BY MATTHEW DONOVAN


Sadhana Dejust born in 1981 is a self-taught painter who lives and work in the city of Toulouse in France. Her creations are present in Art Galleries in Paris, Milan, London, New York, and Madrid and she is planning an exhibition in Japan, too.


.

Sadhana tells to us: “Painting is part of my daily life as music is part of my life. It allows me to put the mind on pause and in our lives today where everything is going very very quickly it has become necessary to take a step back and keep a certain serenity.

It is like a meditation filled with colors and emotions. Music guides me, inspires me, makes me want to create colors and make them dance on the canvas. My intentions when I paint are about happiness, love, joy, strength, balance and gentleness. I want people to feel joy, love, serenity.”

132 BEYOND the MAGAZINE


BEYOND the MAGAZINE 133


Art is part of life, it is everywhere around us, for example when we observe the sky and the light which transforms and recreates a new sky every minute. Art awakens us and allows us to stimulate our intimate and deep emotions, both artist and spectator. It also allows us to analyze the functioning of society and brings us together according to tastes, culture, aesthetic values ​or meaning. Art also has the power to change our minds and our vision " She uses acrylic for a more spontaneous expression, she likes all the colors because each one can be revealed in a more or less surprising way and creates an effect of surprise and a different emotion. Sadhana always does experiment with colors with different pigments, then she loves to deposited on the canvas in order to create a play of colors, light and depth. 134 BEYOND the MAGAZINE



Museum reproductions of artistic masterpieces preserved in some of the most prestigious museums in the world

ART |

BY KARLA WOLF

Museum reproductions of artistic masterpieces preserved in some of the most prestigious museums in the world 137 BEYOND the MAGAZINE


Roberto Paolini, aka PITHOS, born in 1986, has always lived in Cerveteri, a town near Rome, one of the main cities of the Etruscan city. Cerveteri hosted one of the largest ancient populations, the Etruscans. Thanks to the many testimonies that this people have left, Roberto Paolini immediately becomes passionate about the history of his city. As a child he often strolls around the famous necropolis of Banditaccia, where it seems that time has stopped, and visits the museum of his country to admire the wonderful artifacts, especially ceramics, which have been found over time.

At the age of 12 he began attending the workshop of an elderly local craftsman, who has been faithfully reproducing ancient objects for some time with very special techniques. From here begins a journey to discover and experiment with these techniques, which will lead him after more than 20 years to reach very high levels in the artistic reproduction of Greek and Etruscan ceramics. Each object is created by him using techniques and raw materials that can be traced back as closely as possible to those used in ancient times by master potters. BEYOND the MAGAZINE 137


Roberto Paolini researches the materials in nature to create clayey mixtures, paints and brushes identical to those used historically, in order to obtain a result faithful to the time. His great professionalism and historical preparation led him to important collaborations with major national and international museums, including the Capitoline Museums in Rome. On the occasion of an exhibition at the Roman Museum, he created historical reproductions specifically designed for a tactile path for the blind.

138 BEYOND the MAGAZINE


Pithos Ancient Reproductions was born in 2017. His reproductions of Etruscan works of art and historical jewels are exported throughout Europe, America and Russia. Many works are part of collections of illustrious personalities and highly appreciated in the museum field. His passion for this art is constantly growing, his experiments increasingly honor the ancient art. His works can also be purchased online on the site

Museum reproductions of artistic masterpieces preserved in some of the most prestigious museums in the world

www. pithosriproduzioniceramiche.it

BEYOND the MAGAZINE 139


ART


BY MARIA MOROZZO DELLA ROCCA

Drawing from traditional Japanese painting, sci-fi, anime, and the global art market, Takashi Murakami creates paintings, sculptures, and films populated by repeated motifs and mutating characters of his own creation. His wide-ranging work embodies an intersection of pop culture, history, and fine art. Murakami earned a BA, MFA, and PhD from Tokyo University of the Arts, where he studied nihonga (traditional Japanese painting). In 1996 he established the Hiropon Factory, a studio/workshop that in subsequent years grew into an art production and artist management company, now known as Kaikai Kiki Co. Ltd. Since the early 1990s Murakami has invented characters that combine aspects of popular cartoons from Japan, Europe, and the US—from his first Mr. DOB, who sometimes serves as a stand-in for the artist himself, to various anime characters and smiling flowers, bears, and lions. These figures act as icons and symbols—hosts for more complex themes of violence, technology, and fantasy. .


Mr Dub in space by Takashi Murakami

In 2000 Murakami curated Superflat, an exhibition featuring works by artists whose techniques and mediums synthesize various aspects of Japanese visual culture, from ukiyo-e (woodblock prints of the Edo period) to anime and kawaii (a particular cuteness in cartoons, handwriting, products, and more).

With this exhibition, Murakami advanced his Superflat theory of art, which highlights the “flatness” of Japanese visual culture from traditional painting to contemporary subcultures in the context of World War II and its aftermath.. 76BEYOND BEYONDthe theMAGAZINE MAGAZINE 142


Magicpony by Takashi Murakami

Murakami’s work extends to mass-produced items such as toys, key chains, and t-shirts. In 2002 he began a multiyear collaboration with Marc Jacobs on the redesign of the Louis Vuitton monogram. Murakami then took the radical step of directly incorporating the Vuitton monograms and patterns into his paintings and sculptures. While Murakami’s imagery may appear to present unprecedented characters and forms, many contain explicit art historical references, and some are even direct contemporary updates on traditional Japanese works.

INFINITY ROOM TRA ZUCCHE E POIS

BEYOND the MAGAZINE 143


144 BEYOND the MAGAZINE


In 2009 Murakami and the esteemed art historian Nobuo Tsuji began a creative dialogue centered on a group of Japanese artists known as the Edo eccentrics. This collaboration led to an exhibition at the Museum of Fine Arts in Boston in 2017, for which Murakami and Tsuji selected Japanese works from the museum’s collection and showed them alongside works by Murakami. The latter included Dragon in Clouds—Red Mutation: The version I painted myself in annoyance after Professor Nobuo Tsuji told me, “Why don’t you paint something yourself for once?” (2010), a red monochrome version of the famous eighteenthcentury painting Dragon and Clouds by Soga Shōhaku. Following the Tōhoku earthquake of 2011 and the subsequent nuclear crisis at Fukushima, Murakami began deeply exploring the impact of historical natural disasters on Japanese art and culture. In his 2014 Gagosian exhibition at West 24th Street in New York, In the Land of the Dead, Stepping on the Tail of a Rainbow, he created an immersive installation of eclectic arhats; deliquescing clones of his fictional creature Mr. DOB; and karajishi, the mythic lions that guard Japanese Buddhist temples, that visitors entered through a replica of a sanmon (sacred gate).

BEYOND the MAGAZINE 145


Takashi Murakami for UNIQLO.

Not only does Murakami merge different time periods, styles, and subject matter in his work, but his approach to art crosses the boundaries between gallery, studio, art fair, and media as well. Along with creating paintings and sculptures, he has hosted art fairs for emerging artists, curated exhibitions, and made films featuring his many characters and motifs. Combining fantasy, science, and history, he shows that none of these categories can be considered in isolation.

146 BEYOND the MAGAZINE


Takashi Murakami

BEYOND the MAGAZINE 147


ART

148 BEYOND the MAGAZINE


BY NICOLE MACCHI

Saint Hoax is a pseudonymous of a Syrian artist whose self-coined “POPlitical art” repurposes political and popular ethos. Hoax’s anonymity allows for uninhibited creative expression, and further emphasizes the art rather than the artist behind it. He uses various to subversively depict political and popular figures. He's also known for taking Disney characters out of context and using them for social awareness.

Saint Hoax is known for using social media as a main platform to publish most of his work. Since creating his social media accounts in January 2014, he has been engaging with audiences on daily basis.

91 BEYOND the MAGAZINE 149


“There’s nothing more reassuring than the demystification of legends - a confirmation that greatness is attainable yet transient.” SAINT HOAX

150 BEYOND the MAGAZINE


POPOLITICALLY UNCORRECT EXHIBITION is an expression of the artist SAINT HOAD. The artist has made waves across the Internet with a project as unique as it is culturally relevant. This exhibit consists of a series of illustrations from depicting prominent world leaders in drag, to expired meat found in the local super market or even as participants doing the unimaginable. Included in the POPOLITICALLY UNCORRECT EXHIBITION are artworks focused anywhere from Russia’s Vladamir Putin, to America’s former President George Bush. Here the government chiefs are reworked into female forms, wearing ornate jewels and extravagant hairdos. Struck by the richness of the glamor oriented culture, Saint Hoax subsequently bridged a connection to the bureaucratic sphere.

Hoax began his series of political drag Queens as a mere reflection of the current political situation that has taken its toll not only on the Arab region, but also on the entire world. “I perceive the idolized political/religious leaders as performers, and quite frankly, they’re no longer entertaining.” explains Hoax “Like drag queens, political/religious leaders are expected to entertain, perform and occasionally lip-sync a public speech. But unlike drag queens, the fame hungry leaders don’t know when to take their costumes off.”

91 BEYOND the MAGAZINE 151


152 BEYOND the MAGAZINE


Saint Hoax is known for using social media as a main platform to publish most of his work. Since creating his social media accounts in January 2014, he has been engaging with audiences on daily basis. His work has been shared by Madonna on International Women ‘s Day. The digital illustration of Madonna kissing Snow White referenced Madonna, Britney Spears and Christina Anguilera’s famous performance at the MTV Musica Award. People were divided between supporting and attacking Madonna for sharing the subversive image. BEYOND the MAGAZINE 153


ART

BY SANDRA HANS


Any person who’s been within shouting distance of a dog owner has probably heard the term “cone of shame,” a euphemism for the medically prescribed devices that dogs must sometimes wear. The cones, traditionally uncomfortable and made of stiff plastic, keeps dogs away from their post-surgery stitches or bothersome skin conditions.

Photographer and dog mom Winnie Au sought to flip the narrative on these puppy-eyesinducing devices by showcasing dogs in a variety of delightfully frilly and fluffy cones. The photo series, Cone of Shame complements each canine’s body type, fur, and personality with handcrafted cones by costume designer Marie-Yan Morvan. BEYOND the MAGAZINE 155


156 BEYOND the MAGAZINE


BEYOND the MAGAZINE 157


Au shares with Colossal that the featured dogs were cast from all over New York, as she and Morvan sought to discover interesting looking dogs, and also match canines to pre-existing cone concepts. The pair worked collaboratively to draw from Au’s loose ideas like “sea urchin” or “cotton candy,” and homed in on feasible designs and materials. Textured cones were formed from feathers, egg shells, and straws, and sleek designs were made with faux flower petals and makeup application wedges.

158 BEYOND the MAGAZINE


“When I concepted this series, it was meant to be more abstract and less straightforward portraiture,” the photographer explains. “So when I looked at the dogs, I would look at their fur as one element, the backdrop color as another element, and then the cone style would be the final element. The goal was to put the pieces together like an abstract painting and make sure the colors and tones worked in symmetry with each other.” Au has just released the “Cone of Shame” images in note card format, as part of a Kickstarter campaign hat supports Animal Haven’s Recovery Road fund. You can follow Winnie Au and Marie-Yan Morvan on Instagram.

In 2000 Murakami curated Superflat, an exhibition featuring works by artists whose techniques and mediums synthesize various aspects of Japanese visual culture, from ukiyo-e (woodblock prints of the Edo period) to anime and kawaii (a particular cuteness in cartoons, handwriting, products, and more).

With this exhibition, Murakami advanced his Superflat theory of art, which highlights the “flatness” of Japanese visual culture from traditional painting to contemporary subcultures in the context of World War II and its aftermath.. 76 BEYOND the MAGAZINE

BEYOND the MAGAZINE 159


ART

160 BEYOND the MAGAZINE

BY FIAMMETTA BOCCA


Ph. Leonardo Vecchiarelli

Leonardo V Professional is Fashion Photographer, Artist, Creative Director, Filmmaker. He was born in Rome on 4 November 1974. Driven by great passion and determination, he immediately started working after graduating in photography from the prestigious “Rossellini” Cine TV Institute in Rome. After the first experiences in Cinecittà, he moved to Milan where he became assistant before Gianpaolo Barbieri and then Steven Klein and Douglas Kirkland. After moving to independent professional activity, he moved between Milan, London and Paris. BEYOND the MAGAZINE 161


Ph. Leonardo Vecchiarelli

He collaborated with Vogue France, Harper’s Bazaar, Elle Italy, Jane USA, GQ Italy, Glamor Germany, In Style Germany, Flux, Marie Claire Italy, GQ Spain, Vogue Italia, Beyond the Magazine. He realized international campaigns for Trussardi, Fay by Tod’s, Superga, Lion Track by La Perla, Penny Black and Penny Pull by Max Mara, GianMaria Buccellati, Faber, Gas, Piedras by Maria Buccellati and MB Beach Couture.


Ph. Leonardo Vecchiarelli

In New York, through fashion, he entered the world of musicians, artists, poets and pop stars and in Miami he worked for the fashion magazine “Vis.a.Vis”.

BEYOND the MAGAZINE 163


Ph. Leonardo Vecchiarelli

164 BEYOND the MAGAZINE


Ph. Leonardo Vecchiarelli

BEYOND the MAGAZINE 165


Ph. Leonardo Vecchiarelli 166 BEYOND the MAGAZINE


e has been directing advertising videos for several years. Alongside his professional activity, he also pursued an artistic endeavour, that lead him to realize challenging cycles of images that have been realized in exhibitions and publications: Midrash Shekinah, Portraits, Mater, La Grande Transizione. won the first prize in the Intersection of Contemporary Art at the exhibition Kunst-Art of Bolzano. Participated together with Aldo Colonnello, Giacomo Celentano and Claudia Koll, for the project Music and Faith in theaters Villa Clerici in Milan.

www.leonardovfashionbook.org


ART

BY CHRISTOPHER FALCONI

168 BEYOND the MAGAZINE


. Anna Ósk Erlingsdottir is an Icelandic photographer specializing in contemporary portrait, fashion and art photography. Growing up in a small village in Iceland built her character and imagination, both of which came in handy as she entered the world of photography. She was born in her grandparents’ homestead in a small village in Iceland called Sandgerði. Her work has been exhibited in galleries such as The National Portrait Gallery in Australia, Reykjavik Museum of Art and The international Festival of Fashion Photography in Cannes. She currently resides in Gothenburg, Sweden.

BEYOND the MAGAZINE 169


170 BEYOND the MAGAZINE


BEYOND the MAGAZINE 171


Dea by Anna Osk Erlingsdottir

172 BEYOND the MAGAZINE


Anna Osk Erlingsdottir

BEYOND the MAGAZINE 173


ART

174 BEYOND the MAGAZINE

BY SANDRA HANS


.

“My profession is IT, my passion is photography. Photography was always important in my life” says John Wilhelm “My father was an experienced hobby-photographer and founded at least two

local photography-associations. So I grew up in an environment of cameras, magazines, lenses, selfmade camera-baggages, darkrooms and funny weddings. I wasn't very excited back then about those films and development processes. It was such a lot of fiddling in my eyes.”

BEYOND the MAGAZINE 175


176 BEYOND the MAGAZINE


Photocredit John Wilhelm

BEYOND the MAGAZINE 177


178 BEYOND the MAGAZINE


BEYOND the MAGAZINE 179

Photocredit John Wilhelm


Photocredit John Wilhelm

.

180 BEYOND the MAGAZINE


BEYOND the MAGAZINE 181


ART

182 BEYOND the MAGAZINE


BY MATTHEW DONOVAN

Neo stares wide-eyed and confused as he sees a glitch in the matrix for the first time. Looking at images made by Uruguayan artist Guido Iafigliola, better known as Glitchdo, it’s likely you may feel a similar sensation; his glitch art puts you in Neo’s shoes, as if you were caught halfway between the real world and some augmented reality. In Guido’s glitches, we see city- and landscapes, with giant circles bursting out of rock formations or zigzagging distortions of skyscrapers. Colors change and drip like wet paint and shapes overlap, making some parts of the image nearly invisible while others are magnified and enlarged. They are masterpieces, but the visual bugs make you wonder if they were intentional, or a mistake. According to Guido, it’s somewhere in between. “Glitch art is a generative art form that can be defined as the aestheticization of digital errors,” he explains. Put simply, glitch artists manipulate existing images or videos with software or hardware to create visual errors, and in turn new works of art. BEYOND the MAGAZINE 183


There are endless ways to alter images. Some glitch artists use music editing software, causing chaos in the file’s DNA to break it down. Others use software to change the code of the image itself, focusing in on a section of the picture and transforming the way the colors and pixels come across. For me, the non-digital and the digital worlds are not in conflict. It’s a broad practice, and Guido’s own methods vary. “People always try to make me explain how I create my images, and I always say the same thing,” he says. “There is no step-by-step guide.” He uses tens of different programs - often all at once juxtaposing the results from each one against the next and improvising endlessly. “The tricky thing is, to generate those errors you need to use hardware or an algorithm, so it means that I do not control the final result of the works.” While most artists hold complete authority over their artworks, Guido allows the computer to take some ownership of his finished images. “In some ways, my artwork is a combination of mankind and new technology,” he says.

184 BEYOND the MAGAZINE


While Guido uses numerous ways to get to his final pieces, there’s one thing he always needs in his creative process: music. When he first began sharing his work online, he was surprised by the number of musicians who identified with it, but the connection soon dawned on him. “I realized that both in my work and in music, there are mathematical patterns. Of course, this creates a connection on a subconscious level, and the audio and visual combine in a very natural way.” This led him to work on a wide variety of album art, including one stunning vinyl sleeve for Ricardo Villalobos and Argenis Brito. “I find the experience of producing a piece with musicians extremely enriching – trying to find the concept of the music and then transforming that concept into a graphic.”

The rise of computer systems and artificial intelligence is a hot topic of conversation today. Many people focus on the potential for a dystopian world if things go wrong. Guido’s work though, is an example of what happens when things go right. “I am trying to represent this changing era: our marriage with technology,” he says. “For me, the nondigital and the digital worlds are not in conflict.” Loud yet intricate, Guido and his algorithms offer a new perspective on technology that may not otherwise have been seen. Words by Alex Kahl. BEYOND the MAGAZINE 185


MUSIC


BY PETER JACOBS

Tkay Maidza is leaning into the joy of being lyrically forthright lately. “I think there came a point where I was just like, ‘I literally don’t care what anyone thinks about what I say,’” she says. Tkay has been wrapping up the final installment of her mixtape trilogy, Last Year Was Weird: an expansive, unpredictable project that tackles self-representation, imagining a future shaped by optimism and balance, and celebrating your outsider status. Lately, her lyrics feel more spontaneous and driven by her Sagittarius energy: no agenda, no lines to read between. “I’ll have a melody and see what words fit,” Tkay says. “Then somehow it’ll be like, ‘mind your own business.’ Alright, cool. That’s us today! It’s trusting whatever dialogue I have in my mind. But I’m still guided by questions like, what’s the energy? What’s the path? How do I feel lately? That’s how I decide what stays and what doesn’t.” BEYOND the MAGAZINE 187


188 BEYOND the MAGAZINE


The 24-year-old Zimbabweanborn Australian rapper, lyricist and creative director first bounced into the Australian music scene with two precocious dance-pop hits: 2013’s Brontosaurus and Handle My Ego (both featuring electronic producer Bad Cop). “In the early stages of my career, I was just trying to find the right people,” she says. 2018 – the year Vol. 1 was released – marked a shift in personal growth. Tkay began to surround herself with a forwardthinking team who understood what she was trying to do. They helped her burst out of the Australian music industry bubble. Maidza’s assured track, Flexin’, featuring LA-based rapper Duckwrth, captures this moment in time well: “Minding my business as always / People don't get it, I'm awesome / Talking they want me to fail, I’m too busy to care / Fifth gear in a car seat / With a team behind me.”

Tkay explains. “Especially being a Black artist in Australia. That's such new territory.” Being based in Los Angeles this year has also been a big motivator for change. “Everyone here is working to go up. If you’re around the right people, it can be really inspiring to be around that energy.” BEYOND the MAGAZINE 189






Art | Graphic | Architecture| Photography | Design | Illustration

the M A G A Z I N E

OND

Photocredit Ale Di Blasio & Marco Cirullo

B

©


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.