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TRIMESTRALE + NUMERI SPECIALI
NUMERO 1 | 2021 Lifestyle, Fashion, Art, Culture, Design, Travel, People
PROPRIETA’ | EDITORE DISTRIBUZIONE ITALIA A CURA DI
BEYOND the RULES SRLs P. IVA 09762910967 CORSO VERCELLI, 25 | MILANO | ITALY
DIRETTORE EDITORIALE
DIRETTORE RESPONSABILE
DIRETTORE MEDIA & EVENTS
DIRETTORE DELLA FOTOGRAFIA
DIRETTORE PUBBLICHE RELAZIONI ITALIA
PUBBLICHE RELAZIONI
PROGETTO GRAFICO REDAZIONE
EDITORIALISTA COLLABORATORI
JUSTINE D’ANGELO GM@GRUPPOBEYOND.COM UGO ROSSI EDITOR@GRUPPOBEYOND.COM LORENA INTERLANDI PRESS@GRUPPOBEYOND.COM FEDERICA PIERPAOLI PHOTO@GRUPPOBEYOND.COM EMANUELA SARA MATTIOLI PR@GRUPPOBEYOND.COM NICOLETTA MORETTI NICOLETTA@GRUPPOBEYOND.COM BEYOND the RULES | COMMUNICATION MARCELLO DALENO, JUSTINE D’ANGELO, CAMILLA GRECO, LORENA INTERLANDI, NICOLE MACCHI, EVA RAMBALDI, MARIA MOROZZO DELLA ROCCA STEFANO FERRI GIUSI BASTELLI, MARIO BRASCO , CRISTOPHER FALCONI, GABRIELE GANDINI, ALESSIA GIFFONI, SANDRA HANS, MAURO POLTICCHIA
Registrazione del Tribunale di Milano n.137 del 24.4.2018 Finito di impaginare nel mese di Dicembre 2020 - Registro Nazionale della Stampa ROC AGCOM 32455 ISSN 2612-0771
Informativa resa ai sensi degli Art.13-14 Reg.UE 2016/679 GDPR. BEYOND THE RULES SRLS, titolare del trattamento dei dati personali, liberamente conferiti per fornire i servizi indicati. Per i diritti cui agli articoli di cui sopra e per l’elenco di tutti gli addetti al trattamento, rivolgersi al Resp. del trattamento che è l’Amministratore Unico di Beyond the Rules – Corso Vercelli, 25 – Milano I dati potranno essere trattati da addetti incaricati preposti agli abbonamenti, al marketing, all’amministrazione e potranno essere comunicati a società esterne, per le spedizioni della rivista e per l’invio di materiale promozionale. La redazione si è curata di ottenere dai titolari del copyright l’autorizzazione a pubblicare le immagini contenute in questo numero. Nei rarissimi casi in cui ciò non fosse stato possibile, l’editore rende noto d’essere comunque a disposizione degli aventi diritto per eliminare le foto. Le foto presenti potrebbero occasionalmente provenire da internet, quindi valutati di pubblico dominio Se il soggetto o gli autori dovessero avere qualcosa in contrario alla pubblicazione, si prega di segnalarlo a: press@gruppobeyond.com e si provvederà alla rimozione. Nessuna parte della rivista può essere riprodotta o modificata da terzi senza l’autorizzazione dell’Editore.
N. 1 | ANNO 2021
SOMMARIO
WWW.BEYONDTHEMAGAZINE.IT
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MODA
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GIOIELLI
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Shoes & bags SS 2021 Green Fashion Week
Giorgio Visconti
ARTE
New humanity: Calendario Lavazza 2021
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TRAVEL & LOCATION
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PEOPLE
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FOOD
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DESIGN
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Singapore: Apple Store galleggiante L’ospitalità italiana da Torino a Porto Cervo | Gt Group Hotels Sweet Collection Rome
Daniele Zecca: MyApulianWay
Il ramen Wine vibrations
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Gianfranco Ferrè Home Moto: Scrambler
ENGLISH CORNER
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40 COVER: Green Fashion Week Fotografo : Elisa Dolci BACK COVER: Adam Johannesson
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FASHION
Tom Ford Spring 2021 Top handbag trends ID Jewelry Best Men’s watches Vicus: a handmade story
ART
The timeless artist: Adam Johannesson Instagram: the laundry modelling Takashi Murakami
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PEOPLE, TRAVEL, LOCATION
Rafi Carmon: the man who hosts with love Villa Terra Creta Villa Alicia Mykonos From Avatars’ mountains to heaven
BEYOND the MAGAZINE | ISSUE n.1 | ANNO 2021
L’ E D I T O R I A L E
di Stefano Ferri
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ue cose ho sofferto di più nella vita: il “non permesso” di indossare abiti femminili perché non rispondenti al mio ruolo di uomo e l’incapacità degli altri di capire quale ruolo assegnarmi in quanto crossdresser (derivante dall’incapacità mia di spiegarlo. Una confusione terribile, una prigione virtuale che si è protratta per gran parte dei miei 54 anni, legata a una pretesa quanto innaturale suddivisione dei ruoli maschio femmina. È vero che esistono differenze biologiche e psicologiche fra i due sessi. Va detto, sono molto maggiori le prime rispetto alle seconde. Ma è anche vero che la natura – io posso attestarlo – non ci ha creati per rispondere a ruoli predefiniti. Panta rei, tutto scorre, e fra le cose che scorrono c’è la provocatorietà umana, la libertà dell’essere umano, che scompagina, scompiglia, muta l’ordine delle cose. La prima donna che indossò un paio di pantaloni, nel 1896, fu arrestata e tradotta in carcere per indecenza..
Mi piacerebbe che quanti la processarono e la reclusero potessero vedere com’è fatto il mondo d’oggi e trarne le debite conseguenze. A me non è andata così male, per fortuna. In galera nessuno mi ha mai messo, anche se sono consapevole che il crossdressing è tuttora reato penale in alcuni Paesi. Un reato assurdo, consentitemelo, perché nessuno di noi crossdresser fa del male ad anima viva. Ma non posso nemmeno dire che mi è andata bene, ahimè. Ho perso gran parte della mia esistenza a fingere di essere quello che non ero, semplicemente perché la società tanto si aspettava da me. E così facendo ho rinnegato la mia natura – sì, la mia natura, esattamente quella che la società, reprimendomi, era convinta di valorizzare.
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Allora credo che, su grande scala, le donne stiano pagando lo stesso scotto che, su piccola scala, è stato fatto pagare a me.
Vidi donne diversissime dalle donne di oggi. Lunghi abiti di pizzo, cappelloni improbabili, acconciature d’antan.
Stiano cioè pagando lo scotto del cambiamento. Un cambiamento epocale – il loro – cui fa da riscontro il (forse naturale) resistere di quanti vorrebbero l’impossibile, ossia la restaurazione di un ordine antico.
E, per contro, uomini sostanzialmente identici agli attuali. Giacche, cravatte, pantaloni, scarpe stringate. L’unica differenza sono i cappelli, che non si portano più, e qualche baffo di troppo. Il resto, uguale.
Da crossdresser ho una sensibilità molto spiccata per gli abiti. E tempo fa mi capitò di osservare una foto scattata nel 1909 sulla passeggiata a mare di Viareggio, quella bellissima promenade liberty ancora oggi giustamente fra i “desiderata” dei turisti di tutto il mondo. Ebbene, cosa vidi, in quella foto di oltre cento anni fa?
Mi si dirà: beh, ma oggi nessuno si veste così al mare per una passeggiata. Vai a Viareggio e vedrai gli uomini in bermuda e infradito. La sera un jeans magari, o un pantalone. Niente di più. Rispondo: certo. Ma provate ad andare in una banca. O in una finanziaria. O negli uffici di una multinazionale.
Provateci, e vedrete addosso agli uomini esattamente le stesse cose che indossavano i loro trisavoli in quella foto del 1909. A parte le bombette e, forse, una minima differenza nel taglio delle giacche. Ma non sono differenze strutturali, ammetterete. Viceversa non troverete nessuna donna vestita come le bisnonne. Da nessuna parte del mondo occidentale. Ovunque andiate, testimonierete abiti femminili completamente diversi. Gonne al ginocchio, giacche, scarpe scollate col tacco a spillo, tubini aderenti e via dicendo. Segno di un cambiamento interiore. Segno dell’emancipazione. Segno di libertà. Il contraltare maschile, invece, è inquietante. Perché indica che, mentre la donna ha compiuto un tragitto galattico, l’uomo non si è spostato di un metro. Al di là di qualche non sostanziale concessione alla comodità (gli infradito al mare appunto), il resto è tutto uguale. Il problema, ovvio, non sono gli abiti, ma quello che esprimono: l’incapacità del maschio contemporaneo di evolversi, di smuoversi da un modello ormai morto e sepolto ovunque tranne che nelle inconsce nostalgie di quanti vorrebbero il ripristino del patriarcato. Nostalgie criminali, perché, se ipoteticamente concretizzate, andrebbero a ledere la libertà che le donne si sono conquistate . Io penso che dietro ai femminicidi e alle violenze che le donne subiscono ci sia la rabbia del maschio tradito da se stesso, cui l’immagine di una donna libera e autonoma risuona come un insopportabile monito a darsi da fare per emanciparsi anche lui.
Da qui il raptus, che spesso raptus non è perché è pure pianificato e calcolato, di rifugiarsi, codardamente, nella forza fisica superiore di cui la natura lo ha dotato. Bruto contraltare alla superiorità psicologica che la natura ha dato alla donna: quella di dire di no.
In questo senso, ritengo che la prima sorpresa sarà lo scoprire quanto noi maschi siamo diversi l’uno dall’altro, al di là del mito che ci vorrebbe tutti banalmente uguali.
Il “no” femminile ferisce il maschio antico, il quale, essendo appunto rimasto antico e non avendo un cammino emancipato a cui aggrapparsi per trovare nuovi valori, non ha che da opporre il suo segno di superiorità: la forza fisica. E’ questa, secondo me, la scintilla della tragedia.
L’emancipazione femminile è stata un movimento, un movimento collettivo mondiale. Quella maschile non sarà così. In parte perché l’uomo ha vergogna di lasciarsi andare, in parte perché sono convinto che la natura abbia assegnato a ciascuno di noi uomini differenze davvero intime, in forza delle quali l’emancipazione maschile prenderà più la forma di un’evoluzione individuo per individuo, che non quella di uno spostamento di massa.
Una mia amica sostiene che l’emancipazione femminile non serve a nulla finché non ce ne sarà una maschile, e ha ragione.
Nessuno di noi vedrà il compiersi di questo cammino, sarebbe già un successo se se ne vedesse l’inizio.
Ogni uomo ha oggi il dovere – prima ancora che il diritto – di trovare un suo modo di emanciparsi. Io ho trovato il mio, ma attenzione, sottolineo che è mio e solo mio, e forse di qualche altro come me. Il crossdressing è una tendenza intima. O ce l’hai dentro, e allora esprimi un valore, contestabile come tutti i valori ma pur sempre valore, o è meglio che la tieni lontana.
Ma la strada è quella, il nostro merito, in fondo, è stato proprio di averla spianata, pur con le nostre codardie e le nostre reticenze, agli uomini che verranno.
Che cosa gli uomini possano e debbano fare per emanciparsi, spetta a ciascuno di loro esplorarlo e deciderlo.
Biografia Esperto di comunicazione e di giornalismo, Stefano Ferri è una delle penne più apprezzate degli ultimi anni. Diversi i libri nel suo curriculum oltre ad essere uno stimato imprenditore in ambito pubbliche relazioni. Stefano è noto anche perché è un famoso crossdresser: da anni indossa unicamente abiti da donna, pur mantenendo la sua identità maschile. Nel 2013 ha pubblicato il suo primo libro, cui hanno fatto seguito altri grandi successi come “Il bambino che torna da lontano” e “La ricompensa”.
MODA DONNA |
DI SANDRA HANS
Tacchi larghi e comodi, decorazioni 3D e intense nuance pastello, la moda scarpe donna estate 2021 punta su stupore e meraviglia. Ma cosa prescrivono le tendenze scarpe estate 2021 più glam? Se da una parte i tacchi comodi si accompagnano a fantasie anni ’50 come i pois, dall’altra in tema di comodità torna in scena il plateau, discreto e femminile. Tra le novità scarpe primavera estate 2021 più interessanti spiccano le calzature in tessuti originali, per esempio i sandali con applicazioni vistose in tulle e rete. Tod’s celebra il ritorno di moda dei sabot, proponendoli con fibbia frontale anni ’50 e in pelle effetto croco abbinata a un tacco gattino in plexiglass.
Reti sottilissime di nylon resistente si fondono nella tomaia di questi stivaletti risvoltati in nappa morbida con tacco Blade, creando una silhouette unica. L’effetto see-through avvolge il piedi delle donne Casadei di un’aurea di mistero, come moderne velette dall’uso anticonformista, che strizzano l’occhio alla seduzione.
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Completate i vostri look da sera più sgargianti con i sandali Venice firmati The Attico: realizzati in suede blu cobalto sono illuminati da una pioggia di cristalli ton sur ton mentre uno svettante tacco a colonna reso comodo da un generoso plateau slanciano la figura. Un abito camisole in raso e una giacca di pelle sono tutto quello che vi servirà per un'entrata in scena di forte impatto.
Sofisticati e svettanti, i sandali Loubi Bee Alta stupiscono per l'audace tacco di 130mm reso comodo dal plateau davanti. Realizzati in lussuosa pelle beige rosa, pensata per fondersi con il colore delle pelli più chiare, hanno sottili listini incrociati che avvolgono il piede. L'iconica suola rossa è una certezza, simbolo indiscusso di femminilità e sensualità.
Un intrigante intreccio di listini in morbido suede compone il design dei sandali Soleil firmati Cult Gaia. Il tacco scultura a effetto bambù regala carattere ricercato a questo modello in tinta bianca pronto a completare i vostri look serali.
ACCESSORI
DI GIUSI BASTELLI
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S O S T E N I B I L I T A’ |
DI CRISTOPHER FALCONI FOTO ELISA DOLCI
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In un momento di restrizioni dovute all’emergenza Covid-19 non si ferma la missione di sostenibilità della Green Fashion week, giunta alla sua X Edizione, che si è tenuta a Milano dal 27 al 29 Novembre, mentre l’XI edizione sarà ad Andermatt, non appena migliorerà l’emergenza sanitaria e sarà possibile organizzare eventi secondo le recenti normative sanitarie. GreenFashionWeek è l’appuntamento con la moda sostenibile, un luogo di incontro -anche da remoto- per tutti coloro che portano avanti, come professionisti, esperti del settore, o normal people, principi di rispetto e consapevolezza nei confronti del Pianeta e delle sue risorse, da tutelare a vantaggio delle generazioni presenti e future. GreenFashionWeek promuove, a livello nazionale e internazionale, modelli di sviluppo sostenibile per l’industria della moda: ne riconcilia la sostenibilità, l’etica e la responsabilità senza dimenticare la bellezza, il lusso e il comfort, lo stile e l’eleganza. Vengono selezionati Designer che ottemperano al maggior numero di Goal previsti dall’Agenda 2030, sottoscritta dai 193 Paesi Membri delle Nazioni Unite, i quali sono stati supportati economicamente e logisticamente dallo stesso format.
Foto di Elisa Dolci
Il Presidente di GreenFashionWeek, Guido Dolci ha dichiarato:
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Prophetik GFW18 Foto di Vittorio La Fata
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Foto di Vittorio La Fata
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Foto di Vittorio La Fata
I designer e i brand leader nel settore della moda sostenibile, attraverso le proprie collezioni, hanno sfilato collegati in streaming davanti al pubblico internazionale, lanciando il loro messaggio di unione tra lusso e sostenibilità. I materiali utilizzati e i processi produttivi dei Designer di GreenFashionWeek sono sostenibili sia dal punto di vista ambientale che sociale, rispettando il maggior numero possibile di Goal dell’Agenda 2030. 34
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Foto di Elisa Dolci
GFW diffonde da anni consapevolezza sul campo della moda sostenibile in tutto il mondo con il proprio concept unico e modalità avveniristiche. L’edizione GFW2020 ha visto protagonisti non solo la moda e la bellezza ma anche l’attenzione verso i giovani, coinvolgendo università e scuole, creando GreenLandia un campus per l’educazione delle nuove generazioni. Perché la consapevolezza dei giovani è l’arma migliore per la salvaguardia dell’ambiente e la coscienza sociale. Ogni anno vengono selezionati 100 stilisti sostenibili a livello internazionale e aziende produttrici nel rispetto della salvaguardia del Pianeta.
GreenFashionWeek è una realtà internazionale, approdata, nelle passate edizioni a Dubai, Abu-Dhabi, Los Angeles, Las Vegas, Milano, Roma, Svizzera e in Portogallo, rimanendo orgogliosamente un’ideazione Made in Italy rendendo l’Italia leader mondiale dell’innovazione sostenibile. BEYOND the MAGAZINE 35
ACCESSORI |
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DI MARIA MOROZZO DELLA ROCCA
La nuova collezione Giorgio Visconti si intitola “The Sound of Love” ed è suddivisa in quattro atti, Melody – Note – Voice - Sound: una vera e propria esplosione di luminosità e femminilità, accompagnata da un adagio di emozioni che diventano melodia preziosa. The Sound of Love Una nota di femminilità dopo l'altra, per un adagio di emozioni che diventa melodia preziosa.
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Un poetico “suono” di nuova luce per ricordarti di splendere sempre. L’atto 4, Sound, si ispira ai colori dell’arcobaleno: il rosso, il verde ed il blu sono i protagonisti indiscussi di questi gioielli. La nuova linea Rainbow è la combinazione perfetta di anelli, pendenti, orecchini e bangle nei classici dettagli in oro bianco e giallo, che si mixano a pietre preziose e diamanti nei profili. I nuovi gioielli Giorgio Visconti sono caratterizzati da un’allure fresca, vivida e contemporanea, e capaci di mettere in risalto l’animo elegante che si cela in ogni donna. Da sempre i gioielli Giorgio Visconti sono un’importante testimonianza del Made in Italy nel mondo: la loro caratteristica principale sta nel saper coniugare la tradizione orafa con un design del tutto innovativo.
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ART
DI MARIO BRASCO
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Dopo sei anni dedicati alla sostenibilità ambientale, per il 2021 il Calendario Lavazza colloca al centro l’uomo, stimolando una riflessione sulla sua essenza ai tempi del distanziamento sociale.
A firmare le tredici fotografie che lo compongono, mese dopo mese, sono Christy Lee Rogers, Denis Rouvre, Carolyn Drake, Steve McCurry, Charlie Davoli, Ami Vitale, Martha Cooper, David LaChapelle, Martin Schoeller, Joey L., Eugenio Recuenco, Simone Bramante e Toiletpaper. Il calendario, realizzato sotto la direzione creativa dell’agenzia Armano Testa, fa parte quest’anno del progetto The New Humanity 2021, che si compone anche di un magazine con i contributi artistici originali di fotografi, musicisti, designer, poeti, architetti e personaggi impegnati nel sociale. Per la prima volta, calendario e magazine sono a disposizione di tutti, in edizione limitata, tramite un’attività di raccolta fondi a sostegno di Save the Children, ONG di cui Lavazza è partner da oltre vent’anni.
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PH. CHARLIE DAVOLI
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Eugenio Recuenco, Ottobre
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PH. SIMONE BRAMANTE
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DI ALESSIA GIFFONI
Apple Marina Bay Sands è una struttura galleggiante sferica ispirata al Pantheon di Roma, una cupola interamente in vetro e completamente autoportante. Una storia lunga ben 40 anni quella di Apple a Singapore iniziata con il primo ufficio aziendale a Ang Mo Kio. Nel 1981, il team era responsabile per la produzione della maggior parte dei circuiti stampati per i computer Apple II in tutto il mondo. Da allora, Apple ha esteso la sua presenza aziendale e commerciale nel Paese e oggi offre più di 55.000 posti di lavoro in tutto l’ecosistema Apple. Ed è proprio nella città-stato della Malesia che l’azienda di Cupertino ha presentato in anteprima Apple Marina Bay Sands, il primo Apple Store costruito direttamente sull’acqua. Questo negozio, che ha l’aspetto di una sfera galleggiante sull’iridescente Marina Bay, inaugura una nuova affascinante esperienza retail in uno dei luoghi più iconici di Singapore. Apple Marina Bay Sands è interamente circondato dall’acqua offre viste panoramiche ininterrotte a 360° della città e del suo spettacolare skyline. La sfera è la prima nel suo genere: una struttura a cupola interamente in vetro e completamente autoportante, costituita da 114 pannelli di vetro tenuti insieme da appena 10 stretti montanti verticali. Terzo negozio Apple a Singapore, questa nuova location crea uno spazio indimenticabile per i clienti.
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Sembra ispirato al Pantheon di Roma: un oculo posizionato all’apice della cupola lascia filtrare la luce naturale che si diffonde in tutto lo spazio. La vetrata interna è rivestita da una serie di strutture lamellari dal design personalizzato, ciascuna modellata per schermare la luce del sole nelle diverse angolazioni e ricreare un effetto di penombra notturna. Grazie agli alberi che circondano l’interno della cupola, il verde della città di Singapore si riversa nello store, offrendo ulteriore riparo dalla luce e regalando giochi d’ombre grazie al fogliame.
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DI LORENA INTERLANDI
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DI REDAZIONE Servizio Fotografico a cura di: Progetto Fotografico | Roma 64
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Francesca Pardo, una vita dedicata alla creatività, alla ricerca del bello e di materiali unici, di cui cura personalmente ogni dettaglio dall’ideazione, lavorazione e rigenerazione. Le creazioni artigianali prodotte da Francesca sono nelle case di clienti in tutte le parti del mondo. La sua esperienza creativa ha avuto palcoscenici esclusivi anche alle esposizioni dedicate agli accessori e all’ home design, in tutto il territorio nazionale. Il culmine arriva con la progettazione di ogni dettaglio delle boutique home che Francesca gestisce in prima persona insieme al marito Riccardo Cocco, rinomato professionista del panorama turistico italiano, racchiuse sotto il brand: SWEET COLLECTION.
Sono Sweet del Moro, Sweet Campo dei Fiori, Sweet Arco Farnese che si suddivide in Casa Farnesi e Casa Giulia. Finalmente, dopo decenni Francesca e Riccardo sono riusciti a trovare il modo per condividere la loro passione per la vita e il loro amore dura da sempre, anche in ambito professionale. SWEET DEL MORO | ROMA
SWEET CAMPO DEI FIORI SWEET ARCO FARNESE | CASA FARNESI “Sweet Collection è stato il modo per lavorare insieme”, ci racconta Francesca. “La creazione di prodotti particolari per una clientela specifica ha sin dall’inizio aperto a soluzioni ancor più creative e ricercate.”
SWEET CAMPO DEI FIORI
Diversi sono i progetti che ha creato con il suo brand “Soffio di Stile”, le chiediamo da dove trae ispirazione: "Ogni casa ha la sua bellezza, in pochi riescono a coglierne l'essenza. Il delicato soffio del senso estetico che progetta e arreda con cuore, arte, anima e personalità.” Le tue creazioni sono richiestissime, vogliamo sapere il segreto del tuo successo Francesca. Il mio stile è sempre unico ed originale, ogni pezzo è ricercato, recuperato o trasformato, è il risultato della creatività che svela in quel particolare oggetto qualcosa di meraviglioso, qualcosa che emozioni. 66
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SWEET ARCO FARNESE | CASA GIULIA Cosa rende unico il progetto Sweet Collection grazie all’intervento del tuo brand “Soffio di Stile”? Soggiornare nelle boutique home Sweet Collection è un’esperienza d’amore, si respira il calore di un abbraccio. Abbiamo voluto raccontare la sensazione di sentirsi a casa., un nido dove sentirsi coccolati. Attraverso il design, la ricerca, lo studio del dettaglio anima di “Soffio di Stile” gli ambienti diventano unici, ogni elemento è una tessera dell’opera finale, che risulterà straordinariamente armoniosa.” Chi è il tuo Ospite? Non sono alla ricerca di una clientela di massa, il mio intervento di home staging è destinato ad un ospite esigente, alla ricerca della cura per il dettaglio. Per questo ogni appartamento SWEET COLLECTION è diverso l’uno dall’altro: i mobili, le decorazioni, i particolari, sono unici, ricercati, e questo è apprezzato dagli ospiti. Uno degli aspetti più sorprendenti, è che gli appartamenti sono studiati per essere trasversali, apprezzati sia da uomini che da donne, segno di quanto per noi sia importante non fare distinzioni di genere. L’emozione per me più grande sono gli sguardi piacevolmente stupiti degli ospiti ogni qual volta varcano la porta di un appartamento Sweet Collection. Dalla loro meraviglia nasce la mia passione. Mentre Francesca, solare e ospitale, ci racconta la sua storia professionale, io mi sento davvero coccolata dai colori tenui, dagli spazi che emanano vibrazioni positive e rilassanti. Sono davvero a casa “Home sweet home, o meglio, Home Sweet Collection”. Contatti: info@soffiodistile.it BEYOND the MAGAZINE 67
TURISMO
DI JUSTINE D’ANGELO
Come ti descriveresti e come è nata la tua idea di My Apulian Way? Sono Daniele Zecca, classe 1997, neolaureato in Business Management e globetrotter in mind. My Apulian Way è il mio progetto personale e nasce nel Luglio 2017 come un Instagram digital Travel Diary nel quale annotare “tips and tricks” su come vivere al meglio il lifestyle pugliese nelle sue eccellenze ed esclusività. L’idea alla base si è allargata con l’avanzare del tempo e parallelamente alla crescita della community. Il concept di un viaggio di lusso autentico nelle tradizioni ma perfezionato e adattato alle esigenze di un viaggiatore moderno e consapevole mi ha sempre affascinato. Di cosa si occupa nello specifico My Apulian Way? My Apulian Way oggi è una digital showcase specializzata in strategie di comunicazione bespoke, cucite su misura dei nostri clienti e partner. Il nostro focus è il brand development: promuoviamo e rafforziamo l’immagine di un brand attraverso la creazione di contenuti digitali e digital PR. My Apulian Way è un progetto volto a dare valore e supporto al turismo locale e a tutti gli attori coinvolti. L’obiettivo è di rendere più visibili, creare un forte engagement e dare una voce più alta a quelle realtà (strutture ricettive e local businesses) fascinosamente nascoste che permettono di vivere a pieno la più tipica Dolce Vita pugliese e l’autenticità del territorio. Qual è la vostra mission Daniele? La nostra mission è quella di contribuire ad un rebranding generale della Puglia come regione italiana d’eccellenza e con un forte appeal 3.0 nel panorama del turismo nazionale e internazionale. La ricca tradizione culturale, artistica e culinaria non basta; il mare cristallino neanche. La nostra community ricomprende viaggiatori esperti e consapevoli, alla costante ricerca di esperienze di lusso nuove e non convenzionali che sappiano integrare la tradizione pugliese alla più moderna innovazione di design. È la nostra grande famiglia digitale, è un audience affezionato e super attivo che riconosce le potenzialità della condivisione e della comunicazione. Siamo partiti dalla nostra grande passione e amore per la Puglia e la sua cultura, e abbiamo sentito il bisogno di condividerla con gli altri. Il nostro obiettivo è quello di creare una rete di persone che condividano questo amore e che portino valore aggiunto al nostro Bel Paese.
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Qual è la strategia che vi ha reso vincenti? Puntiamo all'eccellenza e il modo migliore per rivoluzionare la brand image della nostra regione è farlo a reti unificate. Lavoriamo in stretta collaborazione con i nostri partner per produrre contenuti con un forte appeal mediatico; ora più che mai gli occhi del mondo hanno bisogno di bellezza ed è questo che ci spinge a creare qualcosa di veramente eccezionale. Siamo noti per il nostro elevato gusto estetico, per la cura nei dettagli e la meticolosità che mettiamo nel selezionare le strutture che fanno parte della My Apulian Way Selection, una raccolta degli hotel, masserie e ville che spiccano per le loro caratteristiche di unconventional luxury in Puglia.
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FOOD
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BY CHRISTOPHER FALCONI
DI GABRIELE GANDINI
Il ramen è un piatto tipicamente giapponese a base di brodo, con noodles freschi (simili a tagliolini) e altri ingredienti, come maiale, pollo, verdure, uova sode, alghe. Nella parte meridionale del Giappone è molto diffuso il brodo di carne di maiale, mentre al nord si preferisce un brodo di pollo, a base di verdure o di pesce. Il brodo è quindi la componente più importante dell’intera ricetta e ne esistono principalmente quattro tipologie: Shio (brodo chiaro e molto saporito che combina carne di pollo con pesce, verdure e alghe), Shoyu (brodo di carne scuro con salsa di soia, al quale vengono aggiunti alghe, germogli di bambù, fagioli, uova sode e spezie), Miso (brodo di miso con pesce o pollo) e Tonkotsu (brodo fatto con ossa e carne di maiale cotte) a lungo servito con zenzero sotto aceto). Nel corso del tempo, questa pietanza dal cuore nipponico ha conquistato così tanti estimatori anche oltre i confini del Sol Levante da essersi trasformata in un “iconic food”; basti pensare che a Yokohama ha sede un Ramen Museum interamente dedicato all’omonima zuppa giapponese che vanta, tra gli oggetti in esposizione, una replica del primo piatto di ramen mangiato, consumato da un samurai del 17° secolo, Mito Komon. Per mangiare correttamente il ramen pare esistano anche dei comandamenti ben precisi: con una certa velocità per evitare che i noodles si ammorbidiscano troppo; senza mescolare gli ingredienti per godere di tutti i sapori e delle diverse sfumature e bevendo il brodo solo alla fine.
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FOOD
MAURO POLTICCHIA International Sommelier
Il vino è un prodotto vivo che ha la grande capacità di stimolare i sensi generando ricordi ed emozioni: olfatto, vista, gusto, udito. Il vero segreto è nella percezione sensoriale: si apprezza il gusto, si giudica il profumo, si osserva il colore, si ascolta il perlage… e non solo! Anche la musica è un linguaggio universale che genera forti emozioni esattamente come un ottimo vino: entrambi accompagnano la storia dell’uomo.
È da alcuni anni che durante le degustazioni, gli speech e le interviste, “professo la mia dottrina”, ovvero asserire che il vino rappresenti la perfetta combinazione dei sensi umani. Le platee rimangono spesso sorprese, perché accostare il vino anche all’udito e quindi al suono, provoca sempre un certo effetto. Mi torna in mente l’esercizio a cui sono stato sottoposto durante l’esame per ottenere una delle certificazioni Internazionali di Sommelier… in pochi ne sono consapevoli ma posso garantire che ha portato determinate aree del cervello a reagire esponenzialmente, garantendo un’agilità mentale maggiore, provata da strumenti scientifici! Difatti, il neuroscienziato Gordon Shepherd, nel suo illuminante libro del 2016 “Neuroenology: How the Brain Creates the Taste of Wine” conferma che l’approccio alla degustazione del vino sollecita la maggior parte dei nostri sensi. È doveroso ricordare anche lo studio condotto dal professor Adrian North del Dipartimento di Psicologia della Heriot-Watt University di Edimburgo che sottolinea come via sia una stretta correlazione tra degustazione ed ascolto.
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Diversi superbi compositori, da Mozart a Verdi, da Donizetti a Rossini menzionano il vino come vero atto di celebrazione, per un momento di gioia o di condivisione, sicuramente in grado di generare forti emozioni. Il vino è inteso come esaltazione della vita e delle passioni, da molto tempo. Il legame tra musica e vino è ancora più profondo di quanto si possa pensare. Durante i processi di nascita, crescita, maturità la musica può fare la differenza. È proprio durante la fase di maturità del vino che le note musicali possono portare a comprovati miglioramenti organolettici.
Alcune melodie ben specifiche, basate su perfette frequenze, consentono alle molecole del vino di reagire al punto di incrementare la propria struttura aromatica. Si crea un momento preciso in cui il vino assume uno stato fisico-chimico d’eccellenza per poi procedere all’imbottigliamento. La cultura del binomio vino e musica è una vera e propria Fede avvalorata da solide basi scientifiche. I pochi sapienti che utilizzano questa favolosa procedura fanno la differenza. Sounds good!
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DESIGN
DI EVA RAMBALDI
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In attesa di presentare la nuova collezione in occasione del Salone del Mobile.2021, Gianfranco Ferré Home non perde l’opportunità di svelare in anteprima un nuovo living – The Warm Living – che unisce stile vintage, tonalità calde e atmosfere metropolitane.
Elementi d’arredo dal fascino iconico, caratterizzati dall’uso di materiali pregiati, contribuiscono a plasmare l’insieme, declinato quest’anno in una nuova palette cromatica: più sensuale ed accogliente, in cui prevalgono i toni del marrone. Il risultato è un living che racchiude in sé l’anima della città contemporanea – coinvolgente, elegante, carica di energia ed espressività.
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Le atmosfere retrò ispirate agli anni ’50 pervadono l’approccio estetico, mentre il nuovo mood metropolitano, confortevole e avvolgente, viene trasmesso grazie all’uso massiccio della pelle e del cuoio che, insieme ai tessuti maschili da sempre emblematici dello stile Gianfranco Ferré Home, creano il perfetto abbinamento con la raffinatezza materica del legno massello. Perfetta rappresentante della nuova collezione è la poltrona Franklin, il cui fascino Mid-Century rimanda alle icone del design scandinavo. Il rivestimento in Pied-de-Poule esprime il DNA più autentico del brand, mentre la tonalità bronzo del tessuto e il legno della struttura contribuiscono a creare un’atmosfera calda e confortevole.
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DESIGN
DI MARIO BRASCO
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MAN |
By Jean E. Palmieri and Alex Badia
A pale pink, softly constructed suit with drawstring pants and a sheer tank top set the tone for a very relaxed men’s wear offering that showcased Tom Ford’s unique take on leisure dressing for spring, and was a sign of the times. Although the designer has made no secret of his personal reaction to the coronavirus pandemic and the social unrest that has blanketed this country for months because of his obsession with cable news networks, he nonetheless rose above the fray to offer a collection that speaks to a brighter future. 90
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While he seriously considered skipping a season given the health crisis, his mood changed when the lockdown eased and he was able to have some friends over for a socially distanced outdoor dinner at his Los Angeles home. It was then that he found himself ready to get dressed again, and saw that his guests felt the same.
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This is an extrovert’s collection, with plenty of skin and very little pretense. There’s a compelling ease to the clothes, even though the attitude is dressed up.
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The colorful florals seen on several slinky dresses and a pair of neat blazers for women are cheering. Ditto the tie-dyed caftan and pool robes that accompany body-baring white bikinis. But the collection’s biggest takeaway are the guys’ flower-print pants. They were a hit in 1999, inspiring countless knockoffs, and they’ll do it again in 2021. Everything sounds optimistic, everything goes to a brighter future.
ACCESSORIES
BY PETER JACOBS
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The luxury houses in all four fashion capitals really delivered on the bag front this season. While some brands tapped into consumer nostalgia by creating new versions of structured leather classics, others played with unusual proportions, sizes, shapes and fabrications to stand out from the pack. The result was a wide range of carryalls — from pearl-embellished minis to basket-like totes. We from Beyond the Magazine love practicality in fashion and making the trends make sense for us, so this is totally up our alley. We've taken apart the designers' offerings and shopped out styles that can work even now, waiting for spring.
ACCESSORIES
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BY SANDRA HANS
Family run businesses have long been the key to lasting institutions in the retail marketplace, but in a technology-driven era where a company’s lifespan depends solely on how it innovates to stay relevant, brands must stay one step ahead to ensure economic growth. Standing tall amongst competitors, ID Jewelry has proved successful as the company fosters their family hegemony into a permanent vision of success. Founded in 1986, ID Jewelry has remained a constant player in the diamond industry and has utilized the guidance of two generations to safeguard its competitive position in the New York diamond district. Founder and owner, Israel Davidov works in an almost perfect equilibrium with son and manager, Yekutiel Davidov, both bringing necessary business proficiencies to the table. While Israel has worked his way up in the diamond business and knows the in-and-outs of every cut, Yekutiel provides the company with the services it needs to flourish in the rapid-changing digital age.
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Given the significant size and purchasing power of today’s younger generations, Millennials and Generation Z consumers present a wide range of opportunities for the diamond industry. Serving as a forerunner in the industry, ID Jewelry has been the first NY diamond district store to adopt an online-friendly solution for this next wave of consumers. Stepping into the ecommerce market has allowed ID Jewelry to expand its clientele internationally. But make no mistake, this family-oriented company still prides itself on its hands-on experience in diamond jewelry. The company’s 35 years of practical experience coupled with its online presence have led ID Jewelry to become a household name. Customers can choose from the “Signature Collection” or create custom diamond jewelry ranging from engagement rings to tennis bracelets. ID Jewelry offers six top engagement ring designers including Gabriel & Co, Designs by Vatchè, Jeff Cooper, Benchmark, Charles & Colvard (Forever One Moissanite), and of course the custom department at ID Jewelry. The website provides customers with advice on engagements rings and the opportunity to browse pricing on different spec models ensuring the company’s position as the diamond districts go-to store.
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ACCESSORIES |
Jaeger-LeCoultre has created a limited edition – the JLC Master Ultra Thin Kingsman Knife to coincide with upcoming prequel The King’s Man. The new Master Grande Tradition Grande Complication proves the house is firing on all cylinders. The 16-piece edition boasts a meticulously decorated dial, a flying tourbillon regulator that turns on its axis every minute and orbits the dial each “sidereal” day and a minute repeater that uses the sapphire crystal as its resonator. Jaeger-LeCoultre.com BEYOND the MAGAZINE 103
Chanel has enjoyed continued success with its J12 model since the first versions went on sale 20 years ago, having been designed by the late creative director Jacques Helleu and named after the J12 racing yachts of the Edwardian era. Above the X-Ray: the world’s first watch to feature a bracelet made entirely from sapphire crystal, which is also used for the dial, the movement base plate and the main bridges. Only 12 will be made and, although it isn’t the most butchlooking, we reckon most will go to men. chanel.com
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Girard-Perregaux has manoeuvred back on course with engaging designs and highly technical complications worthy of its glorious heritage. .
Girard-Perregaux Quasar Azure is a see-through tourbillon watch with an azure-blue sapphire crystal 46mm case girard-perregaux.co
Jacob & Co the jet setters’ favourite recently stepped into the shoes occupied by Parmigiani Fleurier for 15 years as Bugatti’s watch partner. The results have been spectacular, with four models already released, including the Chiron Tourbillon. Activate a pusher and the “crankshaft” turns, the “pistons” pump and the “turbos” spin. jacobandco.com
Louis Vuitton with Virgil Abloh his artistic director menswear, teamed up with Japanese Human Made designer Nigo to create a one-off LV capsule collection this summer. Part of this was a new take on LV’s original smartwatch, the Tambour Horizon Monogram. The dial above the amoled display is decorated with Nigo’s signature mallard graphic. louisvuitton.com
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Luminox Adventurer
MB&F
Maurice Lacroix
Movado
Roger Dubuis
Michael Kors
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ACCESSORIES|
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The founder Marco Lazzaroni tells us his story.
In my small atelier located in south Switzerland, I craft leather accessories. Through VICUS my intention is to offer the highest quality, combining an ancient tradition with a minimalist and contemporary aesthetic concept. To achieve this goal, I use top quality materials, such as vegetable-tanned leather, a completely ecological and sustainable element, produced in certified tanneries that work on the principles of a circular economy and excellence. The idea is to offer unique objects that last over time, products that “live” with the customer throughout his life. Studying Business Economics has been something very important, precisely because I realised that, within the frame of Business, I don’t feel good and fulfilled. Thus, I decided to leave the office behind, at first for travelling, then for other different work experiences. Thanks to this period of experience and reflection I realized that I had to do something that would bring me closer to our roots, something tangible that would put me in close relationship with the nature and the social environment that always surrounds and inspires me. One thing that enriches me a lot is to constantly get in touch with people interested in my work, support their projects, exchange ideas, help them in their choices and follow them to get their feedback. Moreover, the idea of creating something that would resists the unbridled consumerism of our late modern times made me feel alive and stimulated for the future. The whole process of creation — to choose a piece of leather (its colour, its feel), to design and cut out the forms or shapes, going through all the different manual and technical necessary skills — satisfies me as nothing else. The end, the goal of the process is a functional, durable, and beautiful object. The infinite set of skills and competences of craftsmanship give me the opportunity to constantly learn and continue to improve the technique on a pragmatic level. It is well-know that the brain can be compared to a muscle, and like all muscles, the more we train and develop it through creativity, the more we can keep it young, dynamic and healthy.
This process gives me the ability to slow down the frenetic times of modern life, to go back with my mind and spirit back to times in which things were done with care, precision and dedication, where objects were created for everyday use and where waste was not part of the human being's conception of production. Another very important aspect is to keep traditions alive, through teaching and passing on knowledge between generations; this is because the ethnological richness of the creation of the human being cannot afford to lose certain professions, technical skills and competences that structure tradition. I believe, however, that today more than ever, we need to find a way to inform the world about the importance of these jobs, and the humility that comes with “getting their hands dirty”. The meaning of craftsmanship in our times is a meaning of resistance against the illusory values of products in late modern capitalistic societies. Important things, for the craftsman, are not the luxury car and fashionable clothes, but rather serenity, personal satisfaction and peace, all sentiments implied in the whole process of creation.
With a passion for organic materials, hand tools, minimalistic form, and attention to detail, I love to study, design and realize accessories for our homes. Leather is a fascinating material, which absorbs the tracks of our life revealing, from generation to generation, the good and noble sign of time and human history. I’ve decided to work on interior items because I believe that leather is one of the most versatile materials on one hand, and is able to warm our ambient, to create hospitality, and to give color to our houses on the other.
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For him and for her, these business bags are designed for people who are always on the go and with work at the center of their programs. With a minimal, elegant and timeless design, these bags are created to impress and attract. Designed to carry everything you need to get the job done, whatever it is, your perfect companion throughout the day. These wellsuited briefcases have a thoughtfully spacious interior and some multifunctional slip pockets to keep all your needs organized.
From the very first moment, I am devoted to realizing leather accessories of the highest quality with the purpose of adding value and personality to the human being daily life; offering to the customers an alternative to the fast-fashion industry. From a weekend in the city or just heading to the office, this Tote is an elegant carry everything, go-anywhere bag; featuring plenty of space for your daily needs. Made out of soft tumbled natural leather, it will patina and age beautifully with every adventure you take. A bag that tell your story.
ART
BY NICOLE MACCHI @NICOLEMACCHIOFFICIAL
If you could describe yourself as an artist in 3 words, what would they be? Timeless, ambitious, passionate. What are some of the major influences on your work? I pull inspiration from all kinds of places. I love to look back to the past for inspiration, whether that’s poster artists of the 1960’s such as Robert McGinnis or 20th century illustrators such as René Gruau and Gil Elvgren. Photographers such as Irving Penn, Richard Avedon and Helmut Newton also inspire me. Anyone who likes to experiment, play with bright colour and occasionally a flair for the dramatic — will have some kind of impact on me. Has your style always been the same or has it changed over the years? When I was studying at university I was always on the hunt to find an aesthetic that I’d feel satisfied with, and experimented a lot. When I started to really pay attention to my influences and unite the world of fashion and drag, things took off. That being said, it continues to change. I am terribly indecisive, get bored easily and am constantly trying new things. Therefore, my work will always change. Right now it’s happening very slowly, but if you look at what I was doing five years ago to today, things have developed. It just happens at such a slow pace it can be hard to notice. I imagine that in the years to come my approach to working will continue to change — who knows what I’ll be doing in five more years.
Do you think social networks, Instagram in particular, helped you to showcase your work and to connect with other artists? Absolutely. It’s all I use it for, truthfully. My goal with instagram was always to build a platform to share my work and build a following, but I had no idea what a community I’d find on there. This includes the artists I admire, whether that’s other illustrators or drag queens or whoever really. But also developing a strong bond with people who like my work. I am lucky that a lot of the people I admire have come to be fans of my work too. That mutual respect builds a strong sense of community and without a doubt is my favourite thing about Instagram. I enjoy social media as a place to find inspiration and curate that — choosing who I follow and want to see. It’s a great tool for creatives, no doubt.
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You were asked to create animations and illustrations to promote Violet Chachki’s single and short movie “A lot more me” and to make an animated poster for their benefit show “Digital Follies”. Recently, you also designed the packaging of the limited edition glamour lip kit by Miss Fame Beauty. How do you approach such a big but also inspiring assignments? It’s a process that is more fun than challenging. Violet Chachki and Miss Fame are two artists I’ve been following and admiring since I began doing this, they’ve always been two people I respect and have spent the last few years building a creative relationship with them. In working with them over the last few years, I have built up an understanding of what they are all about. With that in mind, when they approach me to work on a project, I feel like I already have a good understanding of what they’ll want. On top of that, they both have their own vision and know what they want — which makes it really easy to meet them in the middle and realise that vision for them. That being said, I make sure to spend a good amount of time in the beginning to discuss what they want so I have a strong idea of what they need, and we take it from there. What’s the professional achievement you are most proud of so far? Without a doubt, Violet’s logo. This was the first job I did for them back in 2016, and to see how it has evolved over time is the best. It was originally an enamel pin sold at RuPaul’s DragCon, but has since been used on t-shirts, as well as Violet’s YouTube identity. The coolest iteration was seeing it used on stage behind Violet as a backdrop for her Werq The World shows in 2018. Being a fan of drag and going to see these shows, to see the logo I designed, 10ft tall for all to see all over the world — I cannot explain that feeling. That was definitely a moment where I had to pinch myself and say, this is really happening. It would be worth noting that the packaging I did for Miss Fame Beauty, which just came out, is another milestone. To have my work on packaging for a product sold all over the world is surreal. 118 BEYOND the MAGAZINE
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What would be your next dream job as an illustrator and graphic designer? I am currently focusing on something completely different. While I love what I do and plan on building that career as far as I can, I want to move to London and work in a studio with other designers. This is an experience I have always wanted to live out. But don’t think that means no more drag illustration. I will never get tired of these artists I admire and I would be a fool to not continue exploring the direction I am currently taking with my work — it never gets boring, it’s always interesting and fun. If you could create an animated short film, what would the title be and in which era would it be set? “Mad Women”, set in the 1960’s. I am obsessed with the 60’s, ‘Mad Men’ being one of my favourite TV series. I’d want to create a film that flipped it and focused more on the women in the series as they were all strong, complicated and colourful characters. I think the graphic, punchy styles of the era would make for a beautiful animation — and of course the fashion would be incredible. If you could describe your style of illustration with just one quote from a great personality from the present or the past, which one would it be? I thought about this question for a few days and there isn’t one. I don’t really like quotes, I’d worry that I would end up restricting myself if I held onto one so strongly. My style is always changing — so I think it’s better that I don’t tie myself to words. If you weren’t an illustrator and graphic designer what would you have liked to be? When I was at school, I didn’t have enough confidence in my skills and didn’t think it would be possible for me to have a career in the creative industries. For that reason I wanted to follow another passion of mine and go into a career in science. I considered psychology or astrophysics but in the end I went for it and decided to follow my main passion. If not what I do now, I’d love to work in fashion. 118 BEYOND the MAGAZINE
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PEOPLE
“
BY SANDRA HANS
“I never would’ve thought at my age so many people would want to look at pictures of me,” says 84-year-old Hsu Hsiu-e. She smiles proudly, standing in her laundrette with washed and ironed laundry hanging from overhead poles or stuffed inside glass cabinets all around her. For 70 years, she and her husband, Chang Wan-ji, 83, have been quietly washing the clothes of the people in Houli District, Taichung City, in central Taiwan. Over the decades, hundreds of pieces of clothing have piled up that customers had neglected to pick up. Recently their grandson, Reef Chang, convinced them to have fun by modelling the abandoned clothes and posting the pictures on Instagram. And to their surprise, their posts have become a big hit – so far their WantShowAsYoung account has 130,000 followers from around the world. But Reef Chang says he wasn’t aiming to make his grandparents famous, he simply wanted to help them fight boredom as they grew old in Houli, a sleepy district of around 50,000 people. “Their business is not always busy. They would doze off in the shop and their spirits weren’t high. So I thought since our family has these clothes, I can remind people to pick up their clothes, and remind my grandparents their life can still be great even in old age,” he told the BBC.
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So with advice from friends with good fashion sense, he helped his grandparents mix and match shirts, shorts, blouses, and skirts, accessorising with borrowed purses, hats and sunglasses. He then took fashion magazine-worthy pictures of them posing in front of the washers and and dryers in their old shop. The looks created – grandpa in shorts and shirts that make him look like he was going to Havana, Cuba for holiday, and grandma in blouses and skirts that accentuated her slim figure – surprised the elderly couple. The two strike poses that ooze style and chic – even in their ’80s. “Dressed like that, I feel 30 years younger,” said Wan-ji, beaming. Hsiu-e’s favourite outfit is the one of her wearing a plaid skirt from her closet and blouse left behind by a customer and a hat. “I like the way I look in that outfit,” she said.
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Wan-ji, who started the dry cleaner at the age of 14 to help support his family, says people began leaving behind unwanted laundry in recent years when clothes became more affordable. “In the past, clothes were very expensive,” Wan-ji recalled. “When I got married, it cost an ox-cart loaded with 20 bags of rice to pay for my suit. And back then clothes were so valuable that you could take them to the pawn shop if you needed money.” Wan-ji says some people left clothes behind because they were from out of town and forgot to pick them up when they moved. Others passed away and their families didn’t care about the laundry. Others had major changes in their lives, including a divorce, that made them forget to pick up their clothes. The couple have donated hundreds of items of clothing to charities, especially after natural disasters, but they are still left with a few hundred.
ART
BY MARIA MOROZZO DELLA ROCCA
Drawing from traditional Japanese painting, sci-fi, anime, and the global art market, Takashi Murakami creates paintings, sculptures, and films populated by repeated motifs and mutating characters of his own creation. His wide-ranging work embodies an intersection of pop culture, history, and fine art. Murakami earned a BA, MFA, and PhD from Tokyo University of the Arts, where he studied nihonga (traditional Japanese painting). In 1996 he established the Hiropon Factory, a studio/workshop that in subsequent years grew into an art production and artist management company, now known as Kaikai Kiki Co. Ltd. Since the early 1990s Murakami has invented characters that combine aspects of popular cartoons from Japan, Europe, and the US—from his first Mr. DOB, who sometimes serves as a stand-in for the artist himself, to various anime characters and smiling flowers, bears, and lions. These figures act as icons and symbols—hosts for more complex themes of violence, technology, and fantasy. .
Mr Dub in space by Takashi Murakami
In 2000 Murakami curated Superflat, an exhibition featuring works by artists whose techniques and mediums synthesize various aspects of Japanese visual culture, from ukiyo-e (woodblock prints of the Edo period) to anime and kawaii (a particular cuteness in cartoons, handwriting, products, and more). With this exhibition, Murakami advanced his Superflat theory of art, which highlights the “flatness” of Japanese visual culture from traditional painting to contemporary subcultures in the context of World War II and its aftermath.. 76 BEYOND the MAGAZINE
Magicpony by Takashi Murakami
Murakami’s work extends to mass-produced items such as toys, key chains, and t-shirts. In 2002 he began a multiyear collaboration with Marc Jacobs on the redesign of the Louis Vuitton monogram. Murakami then took the radical step of directly incorporating the Vuitton monograms and patterns into his paintings and sculptures. While Murakami’s imagery may appear to present unprecedented characters and forms, many contain explicit art historical references, and some are even direct contemporary updates on traditional Japanese works.
INFINITY ROOM TRA ZUCCHE E POIS
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In 2009 Murakami and the esteemed art historian Nobuo Tsuji began a creative dialogue centered on a group of Japanese artists known as the Edo eccentrics. This collaboration led to an exhibition at the Museum of Fine Arts in Boston in 2017, for which Murakami and Tsuji selected Japanese works from the museum’s collection and showed them alongside works by Murakami. The latter included Dragon in Clouds—Red Mutation: The version I painted myself in annoyance after Professor Nobuo Tsuji told me, “Why don’t you paint something yourself for once?” (2010), a red monochrome version of the famous eighteenthcentury painting Dragon and Clouds by Soga Shōhaku. Following the Tōhoku earthquake of 2011 and the subsequent nuclear crisis at Fukushima, Murakami began deeply exploring the impact of historical natural disasters on Japanese art and culture. In his 2014 Gagosian exhibition at West 24th Street in New York, In the Land of the Dead, Stepping on the Tail of a Rainbow, he created an immersive installation of eclectic arhats; deliquescing clones of his fictional creature Mr. DOB; and karajishi, the mythic lions that guard Japanese Buddhist temples, that visitors entered through a replica of a sanmon (sacred gate).
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Takashi Murakami for UNIQLO.
Not only does Murakami merge different time periods, styles, and subject matter in his work, but his approach to art crosses the boundaries between gallery, studio, art fair, and media as well. Along with creating paintings and sculptures, he has hosted art fairs for emerging artists, curated exhibitions, and made films featuring his many characters and motifs. Combining fantasy, science, and history, he shows that none of these categories can be considered in isolation.
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Takashi Murakami
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TOURISM
BY JUSTINE D’ANGELO
Leonardo Hotels Cluster Italy, Austria, Hungary GM Rafi Carmon recently sat down with us to tell us more about him and about his passion for hotel and its Guests. How long have you worked in the hospitality industry and where did your journey begins? It started in 1982. At that time I was a hotel security officer and I literally fell in love with the hospitality industry. I started my journey in various hotel departments followed by hotel management studies and management training program.
LEONARDO VIENNA
What was your first Cluster General Manager position? My first assignment as a Cluster Manager was at the Sheraton Eilat, Israel. Why has the Leonardo Hotels become such a leading hotels chain in Europe? It is a combination of winning factors: beautiful locations, top-notch design but, above all, the warm welcome from all our staff. Our brand strongly believes in training and motivation of its staff. We are convinced that enthusiasm, professionalism and commitment are the keys to success. What makes Leonardo Hotels so special when it comes to delivering for its guests? Undoubtedly the great attitude to welcome our Guests, the warmth of our staff, together with impeccable service.
LEONARDO ROYAL VENICE MESTRE
Tell to our cosmopolitan readers why they should visit and experience the Leonardo Hotels? In all Leonardo Hotels we guarantee the best in terms of value for money. The locations are central and each of our hotels is different from the other. We believe in customizing environments and making our guests feel at home. Leonardo Hotels strongly focused on inclusiveness. Which celebrities are you most likely to see at Leonardo Hotels? We host celebrities from the world of art, film and television, but also political figures, sports champions and top managers in the business and finance sectors.
LEONARDO MILAN CITY CENTER
Exciting times ahead for Leonardo Hotels. Can you tell us what developments have you planned in the future? We have many news in store for our Guests, some already in our pipeline, others planned for coming years.
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NYX HOTEL MILAN BY LEONARDO 15 HOTELS
Did you use lockdown to make any improvements to the hotels? Absolutely yes. The lockdown allowed us to accelerate the innovation and customer care process that we had already planned. The large buffet is no longer available. What kind of experience is offered at breakfast now? Leonardo Hotels breakfasts are among the pamperings that we dedicate to our Guest. We do it with genuine products, carefully selected and cooked with love by our staff. Today we guarantee that this takes place in full compliance with the safety and hygiene regulations in force. LEONARDO HOTEL VERONA
Looking ahead to the “new normal”, what else are the Leonardo Hotels doing to ensure a comfortable stay for guests? The welcome of the Leonardo Hotels ensures the health of our Guest from welcome to departure. The environments are regularly sanitized . All our staff know the safety regulations and apply them conscientiously. All our guests feel as safe as they do at home. Which is your personal concept of tourism? Do you think that Leonardo Hotels reflects your vision? My personal concept of tourism is to travel around the world but, at the same time, always feel at home. And this is exactly the vision that I found in Leonardo Hotels. And this is where I feel at home, too.
LEONARDO BOUTIQUE ROME TERMINI
Which is your personal concept of leadership nowadays? My motto is "Treat others as you would like to be treated". Leadership today is a mix of passion, humor, sharing with the team, problem-solving skills and a great spirit of adapting to the future. How do you feel in being the Cluster General Manager for Leonardo Hotels? It is a privilege for me to be part of The Fattal group, which is exclusively owned by David Fattal, a talented hotelier who, starting from scratch just 20 years ago, now owns and operates around 230 hotels in Europe, the UK and around Israel. As a GM Cluster I manage the Group's activities in Italy, Austria and Hungary which belongs to the Central Europe division managed by Yoram Bitton and to Leonardo Europe managed by Daniel Roger. Describe Leonardo Hotels Europe in one word. We host with love.
LEONARDO BOUTIQUE BUDAPEST M-SQUARE
LOCATION
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BY CHRISTOPHER FALCONI
Located in a spectacular natural location in the Mediterranean, featuring state of the art architectural design and breathtaking views of the picturesque Venetian Harbour, the Aegean Sea and the awesome Cretan «White Mountains», Villa Terra Creta is a safe haven for the body, the mind and the soul. Here, indoor – outdoor living and seasons transcend gracefully, so you can enjoy your vacation throughout the year, in a private and safe environment, featuring all modern amenities of a five- star resort. The region is featuring some of the best beaches in the world as voted by world travelers! Besides all these celebrity beaches, our neighborhood features some hidden gems that are yours to explore just a few minutes’ drive. Our concierge will offer advice on which beach better suits your mood and will take care of arrangements, if required.
Natural elements such as wood, natural stone and water, enhance perfect harmony with surroundings: the pine forest’s green and the Aegean Sea blue!
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Unique features include an authentic ancient construction from Ottoman empire and a natural cave that add to its distinct charm. All 3 levels feature covered and uncovered patios, verandas, pavilions, multiple dining areas, by the pool sundecks & lounges, as well as, a charming stone-built footpath that runs across the upper level mature gardens, blended peacefully with the eclectic landscaped gardens of the lower level. 142 BEYOND the MAGAZINE
The modern architecture is humancentric and exudes unpretentious elegance, comfort and subtle luxury. The villa is built on 3 separate levels. It warrants discretion in all 5 bedrooms that spread across the 3 levels and inspires conviviality in the multiple common areas, decorated with original Art and furnished with pieces from owners’ private collection. All levels have direct access to the grounds due to the amphitheatrical construction and all interiors enjoy unlimited natural light, A/C and floor heating. At the lower level, the property features a separate 2 rooms studio, with independence entrance from the main villa. The studio features a bedroom with a semi-double bed, bathroom with shower and a living area with a fully equipped kitchenette. It has access to private outdoor dining table and chairs. The studio is ideal for support staff or tenants that wish to maintain their privacy during a large group stay and is rented at an additional cost, upon request only. BEYOND the MAGAZINE 143
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As you wind your way towards the outdoors, marble turns to ipe decking and sunlight dances off sapphire ripples in the pool. You hear the waves close by and walk directly into the sand, where cabana beds and airy fabrics invite you to let go of all your cares. Life here is meant to eclipse your imagination and transport you to a realm of sheer greatness.
Michail Kalorizikou, Tafi Venizelou, 73133 Chania, Greece Reservation via Email info@villaterracreta.com
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LOCATION
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BY CHRISTOPHER FALCONI
A stylish reflection of the cosmopolitan Mykonos lifestyle but with a traditional touch, Villa Alicia, sits gracefully on the imposing spot of Ornos, affording a divine view of the breathtaking Aegean Sea all the way to the islands of Syros and Tinos. Tranquility, serenity, space and calm are waiting to welcome you at an impeccable villa and yet you are only 3km away from the famous Mykonos Town as well as 3km from Nammos, one of the four biggest clubs all over the world.
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Everything you have ever dreamed of for perfect vacations is just here to be found. Outdoors Clear blue sky and a private beach with crystal waters as far as the eye can travel, elegant and spacious lounging areas will surround you along with the villa’s Cycladic architecture. 148 BEYOND the MAGAZINE
The outdoor area simply fulfills every individual need in an oasislike environment from every aspect. Indoors Captivated by Greece’s astonishing natural light, Villa Alicia’s interiors combine classy elements with every modern comfort. The elegant interiors, with meticulous attention to detail, blend harmoniously modern art with minimal aesthetics.
Tranquility, serenity, space and calm are waiting to welcome you at an impeccable villa and yet you are only 3km away from the famous Mykonos Town as well as 3km from Nammos, one of the four biggest clubs all over the world.
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TRAVEL
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BY LORENA INTERLANDI
Are you impressed by the Hallelujah Mountains in Avatar? The real ones are in Zhangjiajie. There are 243 peaks and more than 3,000 pinnacles and spires in the national park. Scenes in Avatar come to mind when the peaks are caught in the right light or when the early morning mountain mist rolls in around them. In 1982, Zhangjiajie National Forest Park became China's first national forest park. Zhangjiajie is not suited to everyone's taste, just as not everyone enjoys watching the movie Avatar. But for those who love nature, wish to seek adventure, and want to escape from the daily hustle and bustle, Zhangjiajie is a must for your travel itinerary. Get up close and personal with the mountains from Avatar. Don't just be impressed by videos and pictures. Travel to see the real ones - they are only a day's journey from you. Escape from your busy routine to see the most beautiful scenery and rejuvenate your mind and body. Enjoy the adventure of hiking in Zhangjiajie Grand Canyon in dense forests and by stunning waterfalls and limpid streams.
Zhangjiajie National Forest Park: If we were asked to recommend just one attraction, it would be this. All of the mountains and peaks parodied in the movie Avatar are concentrated in this national park.
Zhangjiajie National Forest Park is so huge that you would need a week to explore all the scenic areas. (Entry tickets are valid for 4 days.) If your time is limited, we recommend you spend at least 2 days in the park. That would allow you to visit the must-see attractions and would give you a better opportunity to enjoy the scenery if you happen to have fog or bad weather on one day. You could spend one day on the mountain attractions such as Yuanjiajie and Tianzi Mountain, and the other day at attractions in the valleys such as Gold Whip Stream.
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Zhangjiajie Grand Canyon Glass Bridge: If you love adventure, you won't want to miss a hiking trip in Zhangjiajie Grand Canyon. There is a glass bridge over the canyon and you'll love this if you crave fun and exciting experiences. There are three glass skywalks in Tianmen Mountain Scenic Area: which is about 85 kilometers away from Zhangjiajie Grand Canyon Glass Bridge. Different from the Zhangjiajie Grand Canyon Glass Bridge hanging in the air, Tianmen Mountain Glass Skywalks are built along the edges of the mountains' summits, clinging to the vertical cliffs at a height of over 1,400 meters (4,600 feet). Similar to the glass bridge, the glass skywalks will give you a thrilling feeling, like you are walking in the sky. If, unfortunately, you do not get a ticket for the glass bridge, you can try the glass skywalks. The Famous Original Skywalk - "The Walk of Faith“ The first glass skywalk on Tianmen Mountain called "the Walk of Faith" opened in November 2011. Since then it has been a must-see tourist attraction on the west side of the mountain.
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Tianmen Cave - 'Heaven's Door' and the "Stairway to Heaven" Tianmen ('Heaven's Door' 天门 Tiānmén /tyen-mnn/) Cave is a large (30 meters or 100 feet wide) water-eroded hole between two peaks, like a huge doorway in the cliff face. It's the highest hole of its sort in the world. To reach the cave, take a tourist bus (usually a mini-bus) on the 99 Bends . Then there are 999 steep and narrow steps up to the cave "the Stairway to Heaven". It is a hard and tiresome climb. The 99 Bends There are 99 sharp curves on the road up to Tianmen Cave, the famous 99 Bends. The best place to see and take photos of these bends is from the cable car. The road is built for tourist use, taking tourists from the mountain foot to the top of the mountain and Tianmen Cave. Tourist buses take travelers from the midway cable car station along some of these 99 bends to Tianmen Cave. The bus doesn't stop on the way. It takes about 20 minutes to the cave. The ride, full of sharp turns along vertical cliffs, is not recommended for those who are easily carsick.
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