A caccia di utili
di
Andrea Giacobino giacobino@bfcmedia.com
Profitti in calo e necessità di ripensare il business model, accelerando sulla strada del consolidamento del settore con fusioni e aggregazioni. È questo il succo della 26esima edizione dell’Asset Management Survey compilata da McKinsey quest’anno con le firme di Sid Azad, Cristina Catania, Niklas Nolzen, Florian Wagner e ChristianZahn. I punti princiali sono cinque.
Gli utili dell’industria sono in diminuzione di oltre un terzo rispetto al record di sempre (2021) e questo nonostante nell’ultimo trimestre dello scorso anno la performance dei mercati abbia portato gli asset under management a salire del 9% sul 2022.
Lo scorso anno la forbice della redditività tra i migliori e peggiori asset manager nel quartile s’è allargata, con un margine di profitto del 28% (54%-26%), pari a un aumento del 10% rispetto al 2018.
Dal 2014 i fondi passivi crescono in raccolta più di quelli attivi, con una differenza dell’11% annuo. Lo spostamento verso i passivi è stato più rapido nei tre anni recenti di volatilità dei mercati (2018, 2022 e lo scorso anno) e la differenza di raccolta con gli attivi ha toccato i 470 miliardi di euro.
I fondi obbligazionari attivi possono mitigare col pricing la loro bassa performance tanto che i prodotti al top delle fee nei tre decili hanno raccolto 83 miliardi dal 2021 al 2023 rispetto ai 59 miliardi riscattati dagli altri prodotti. I fondi attivi sono invece spinti dalla performance tanto che i primi per rendimento nei tre decili hanno raccolto 83 miliardi nello stesso triennio rispetto ai riscatti di 127 miliardi che hanno colpito gli altri fondi.
La bassa efficienza dell’industria è una spinta ad accelerare il consolidamento visto che il cost-to-income ratio dei gestori dell’Europa occidentale è salito dal 56% del 2021 al 65% dello scorso anno. Il tutto mentre nel 2023 l’attività di m&a degli asset manager è risultata al livello più basso dal 2016, con soli 98 deal conclusi, vista l’incertezza dei mercati e il rialzo dei tassi.
Il calo dei profitti obbliga le società di gestione a ripensare il modello di business, aprendo la strada all’m&a
anno 7 - numero 73 - maggio 2024 mensile registrato presso il Tribunale di Milano n. 24 del 31/01/2018
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2024
L’aumento
I dati già diffusi da Francia e Spagna, le cui economie rappresentano circa un terzo della produzione continentale, evidenziano ormai un calo delle pressioni inflazionistiche
In cerca di equilibrio
Segnali di stabilizzazione della crescita nell’Eurozona
ean Shepley, senior economist di AllianzGI, ha dedicato una recente analisi alla congiuntura economica nell’area euro e alle possibili conseguenze sulla politica monetaria della Bce. Ecco un estratto di quanto scritto da Shepley.
Consumi in ripresa
“Il periodo successivo all’inizio del 2022 è stato particolarmente difficile per l’economia dell’area euro. L’eccezionale inasprimento della politica monetaria da parte della Bce, volto a contenere la minaccia di un aumento sostenuto dell’inflazione al di sopra del proprio obiettivo, sulla scia dell’invasione dell’Ucraina, ha prodotto un pesante rallentamento dei consumi. L’economia ne è uscita privata di qualsiasi fonte significativa di crescita della domanda interna, mentre i livelli di inflazione hanno talvolta tardato a decelerare. In attesa della pubblicazione dei dati sul Pil per il primo trimestre del 2024, esaminando lo stato del riequilibrio in corso possiamo concludere che vi sono speranzosi segnali di miglioramento su vari fronti. Sulla base dei dati già diffusi da Francia e Spagna (le cui economie rappresentano circa un terzo del valore della produzione economica dell’area
euro) appare probabile che il deflatore del Pil, vale a dire la misura più ampia dell’inflazione generata a livello nazionale che interessa famiglie, governi e imprese, scenderà a circa il 4% nel primo trimestre, dopo essere stato superiore al 6% fino allo scorso autunno. Al contempo, la crescita dei consumi sembra destinata ad accelerare leggermente fino a circa l’1,5% annuo: se si realizzasse, rappresenterebbe il ritmo di crescita più solido registrato dalla primavera del 2022. Poiché la ripresa economica avviene in concomitanza con un calo dell’inflazione, non vediamo in questi dati alcun elemento che possa dissuadere la Bce dal ridurre i tassi a giugno”.
Combinazione positiva
“Il Consiglio direttivo ha già accennato all’opportunità di eliminare l’inasprimento precauzionale di 25 punti base che ha caratterizzato l’ultimo rialzo dei tassi del ciclo precedente. In ogni caso, dopo 18 mesi di crescita praticamente nulla, la domanda interna dovrebbe espandersi senza alimentare i timori di una ripresa dell’inflazione. Questa combinazione di crescita in aumento e inflazione in calo rappresenta spesso la fase più favorevole del ciclo per gli investitori”.
IL PORTAFOGLIO DIVENTA DIGITALE
Le linee guida di Assogestioni per innovare completamente l’industria dei fondi comuni
Mantenere alta la competitività del settore del risparmio gestito, cavalcando l’innovazione tecnologica: è questo l’obiettivo di fondo che ha motivato Assogestioni nel porsi alla guida di un progetto di analisi e ricerca su benefici e barriere delle tecnologie digitali e decentralizzate. Progetto che, grazie al lungo percorso intrapreso più di due anni fa dal Comitato Digital Finance dell’associazione, con il contributo tecnico-scientifico di PwC Italia e dell’Osservatorio Fintech & Insurtech del Politecnico di Milano, è sfociato nella pubblicazione delle “Linee Guida sui Fondi Italiani Digitali”, che si prefiggono di fornire un punto di riferimento per l’affermazione di standard condivisi nell’iter di digitalizzazione dell’industria del risparmio gestito. Le Linee Guida sono state trasmesse al Mef, a Banca d’Italia e a Consob Fabio Galli, direttore generale di Assogestioni, ha dichiarato: “L’ambizione è quella di porre l’industria italiana del risparmio gestito come front runner nella trasformazione digitale del settore e di giocare il ruolo di promotore di innovazione e di valore per i risparmiatori. Ci auguriamo che le Linee Guida forniscano un utile contributo su un tema di rilevanza sistemica per il mercato finanziario italiano”. Le linee guida sono articolate in quattordici punti e strutturate
in quattro parti, alle quali seguono alcuni allegati tecnici: a) ambito di applicazione e definizioni; b) presidi generali per l’operatività dei fondi italiani digitali; c) presidi specifici per l’operatività dei fondi italiani cripto; d) presidi specifici per l’operatività dei fondi italiani DLT.
Abbiamo l’ambizione di fare in modo che il risparmio gestito del nostro Paese diventi un front runner del cambiamento
PIR IN RIPRESA
Equita prevede una crescita dei Piani individuali di risparmio
16 , 9
Miliardi di aum dei Pir ordinari stimati oggi
3
Miliardi di aum dei Pir alternativi stimati oggi
18
Miliardi di aum dei Pir ordinari entro fine anno
10
Miliardi di aum dei Pir alternativi entro fine anno
Previsioni al rialzo sul patrimonio dei Pir da parte di Equita. La casa d’investimenti stima che gli asset under management per i Pir ordinari raggiungeranno i 18 miliardi di euro entro la fine del 2024 (da 16,9 miliardi) grazie all’effetto positivo dei mercati e alla stabilizzazione dei flussi. Per quanto riguarda i Pir alternativi, Equita ritiene che possano raccogliere tra 1 e 1,5 miliardi di euro all’anno a partire dal 2024, avvicinandosi a 10 miliardi di euro di aum in cinque anni rispetto alla dimensione attuale stimata superiore a 3 miliardi di euro. Inoltre, per quanto riguarda i Pir alternativi, gli analisti ritengono che gli afflussi potrebbero essere positivamente incrementati anche da interventi normativi, tra cui l’aumento dell’allocazione a segmenti più liquidi (ad esempio, le società mid-cap), l’accesso a questi prodotti finanziari anche per le persone giuridiche, la promozione di fondi per investimenti nell’economia reale. Equita pensa che la definizione dei Pir alternativi sia eccessivamente restrittiva. La quota allocata a titoli quotati in questi fondi è inferiore a 100 milioni di euro. Per questo c’è bisogno di incrementare l’allocazione potenziale sulle mid-cap quotate (società incluse nell’indice Ftse Italia Mid Cap). È proprio questo uno degli obiettivi contenuti nella proposta di modifica della normativa sui fondi Pir alternativi, suggerita dal recente Manifesto per lo sviluppo dei mercati dei capitali in Italia, un’iniziativa promossa da imprenditori, esperti di finanza, accademici e professionisti.
Il cambiamento climatico ha importanti conseguenze anche sugli investimenti finanziari*. Con Anima Net Zero Azionario Internazionale puoi investire già da oggi sulle società che hanno adottato piani di riduzione e azzeramento delle emissioni nette di gas serra**.
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Il fondo è classificato come ex articolo 9 della SFDR (Sustainable Finance Disclosure Regulation).
AVVERTENZE: Questa è una comunicazione di marketing. Si prega di consultare il Prospetto, il Documento contenente le informazioni chiave (KID), il Regolamento di gestione e il Modulo di sottoscrizione prima di prendere una decisione finale di investimento. Questi documenti, che descrivono anche i diritti degli investitori, possono essere ottenuti in qualsiasi tempo, gratuitamente sul sito web della Società di gestione e presso i Soggetti Incaricati del collocamento. È, inoltre, possibile ottenere copie cartacee di questi documenti presso la Società di gestione del fondo su richiesta. I KID sono disponibili nella lingua ufficiale locale del paese di distribuzione. Il Prospetto è disponibile in italiano. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. Il collocamento del prodotto è sottoposto alla valutazione di appropriatezza o adeguatezza prevista dalla normativa vigente. ANIMA Sgr si riserva il diritto di modificare in ogni momento le informazioni riportate. Il valore dell’investimento e il rendimento che ne deriva possono aumentare così come diminuire e, al momento del rimborso, l’investitore potrebbe ricevere un importo inferiore rispetto a quello originariamente investito. Nel caso di stacco cedola, l’importo da distribuire potrà anche essere superiore al risultato conseguito dal fondo, rappresentando in tal caso rimborso di capitale.
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A cura di Andrea Telara
Ritorno sul pianeta Alpha
Paolo (BNY Mellon IM): “Extra rendimenti con l’azionario di qualità Nel reddito fisso sono di nuovo interessanti i titoli investment grade”
Stefania Paolo è country head per l’Italia di BNY Mellon Investment Management dal 2019. Ma il suo ingresso nella società risale al 2011, ai giorni in cui la Grecia traballava e in Europa stava per scoppiare la crisi dei debiti sovrani. Allora, sui mercati finanziari, c’era un altro mondo rispetto a quello di oggi: i tassi d’interesse erano in picchiata e poco dopo sarebbero scesi addirittura sotto lo zero. Cose mai viste che spingevano alcuni analisti a parlare di un new normal, una nuova normalità fatta di denaro a buon mercato. In realtà, si trattava di una fase straordinaria che da tempo è giunta al capolinea. “Lo scenario è cambiato”, dice Paolo, “ed è chiaro che la situazione di quegli anni non era la normalità. C’era un’economia pilotata dalle banche centrali, che hanno di fatto indirizzato anche i mercati finanziari”. Ora che tutto è alle spalle, però, come bisogna muoversi in questo nuovo scenario in cui i tassi sono tornati a livelli ben più alti e l’inflazione ha rialzato la testa? Per Paolo, la via maestra non può essere che una, soprattutto nel settore azionario: la ricerca della qualità, che oggi è la leva principale per generare alpha, un extra rendimento rispetto al mercato.
Ma cosa significa, nel concreto, ricercare la qualità?
Vuol dire principalmente concentrarsi su aziende con fondamentali solidi, con bilanci in salute, capaci di generare valore per gli investitori nel medio e lungo periodo, senza il sostegno delle politiche monetarie accomodanti delle banche centrali che hanno determinato una lunga fase di denaro a basso costo. Credo che oggi sia particolarmente attuale l’espressione anglosassone back to basics. È quello che fanno i nostri gestori azionari di fondi come il BNY Mellon Long-Term Global Equity e il BNY Mellon Global Equity Income, adottando un approccio tradizionale, long-only e di lungo periodo, basato proprio su una conoscenza approfondita delle singole aziende.
Abbiamo rafforzato la nostra presenza nel segmento dei private market che rappresentano un’asset class capace di offrire molte oppor tunità agli investitori per valorizzare i loro patrimoni
Oggi, però, c’è anche un contesto macroeconomico più difficile di prima per chi gestisce i risparmi: l’inflazione è tornata su livelli più alti di un tempo. Cosa pensa di questo nuovo scenario?
Secondo la nostra view, l’inflazione resterà sicuramente su livelli più elevati che in passato ed è una variabile che teniamo in grande considerazione. Questo non significa, però, che lo scenario attuale non offra delle opportunità agli investitori. Anzi, tra i cambiamenti che abbiamo visto sui mercati finanziari, ce n’è uno che sicuramente va salutato con molto favore.
Quale?
Il ritorno di rendimenti più consistenti nel settore obbligazionario, che svolge di nuovo una funzione importante per generare valore. Se guardiamo alle emissioni globali investment grade, cioè con rating uguale o superiore alla tripla B, si arriva al 4,7% medio annuo, un livello che non si vedeva da tempo. Per questo, le nostre preferenze nel reddito fisso si indirizzano ora su questo segmento di mercato.
Qual è invece la vostra view sul segmento delle obbligazioni high yield con rating più basso e livello di rischio più alto?
Qui siamo abbastanza prudenti anche se riteniamo che il tasso di default degli emittenti si manterrà su livelli sostanzialmente contenuti. In questa fase, sugli high yield consigliamo di avere posizioni nel portafoglio soprattutto sulle scadenze brevi, dove si ha maggiore
visibilità sulla solvibilità e i flussi di cassa degli emittenti. È questo il criterio di gestione del BNY Mellon Global ShortDated High Yield Bond Fund.
Che posizione avete sui bond dei mercati emergenti?
Anche negli emerging market guardiamo con molto favore alle emissioni del credito investment grade. Ci sono molti emittenti solidi che, oltre ad avere questa qualità, ne hanno un’altra importante: i loro bond offrono spesso rendimenti superiori a quelli dei paesi più sviluppati che hanno lo stesso livello di rating.
In Europa avete scelto di mantenere la veste di gestori attivi. Non vi interessa il business dei prodotti passivi che stanno conquistando sempre più spazio nell’industria del risparmio gestito mondiale?
Con il nostro modello multi boutique, negli Stati Uniti abbiamo già fatto ingresso nel mercato degli Etf e dei fondi passivi attraverso Mellon. In Europa, invece, in questo momento preferiamo mantenere la veste di gestori attivi perché ci concentriamo su altre priorità strategiche. Tra queste, c’è senza dubbio il mercato dei private asset, in cui abbiamo rafforzato nei mesi scorsi la nostra partnership con Cfic, società specializzata in credito alternativo che offre soluzioni d’investimento su Collateralized loan obligation, credito societario, strutturato, opportunistico e direct lending.
I private market sono sempre più ambiti dai gestori internazionali. Anche voi ritenete che le tradizionali asset class azionarie e obbligazionarie non bastino più, da sole, per generare un extra rendimento?
Più semplicemente, riteniamo che l’industria dei servizi finanziari e dell’asset management si sia molto evoluta negli ultimi anni e oggi vi sia la possibilità valorizzare i patrimoni anche con classi d’investimento che prima erano inaccessibili ai privati, contribuendo così ad accrescere la diversificazione del portafoglio e la ricerca di extrarendimenti. Certo, quando si parla di private asset bisogna comunque partire da una considerazione: si tratta di forme d’investimento indicate per chi detiene un patrimonio di una certa consistenza e ha maggiori possibilità di diversificazione.
Qual è oggi il vostro posizionamento sul mercato italiano?
In Italia abbiamo masse per oltre 3,5 miliardi di euro e presidiamo tutti e tre i principali canali: quello degli investitori istituzionali, il canale wholesale e quello retail e delle reti di distribuzione.
A proposito di retail, come avete vissuto il ritorno dei risparmiatori italiani al loro vecchio amore, quello per i Buoni del Tesoro come i Btp?
Abbiamo scelto un approccio pragmatico perché le scelte dei risparmiatori vanno sempre valutate con cura. Con un aumento dei tassi d’interesse e dei rendimenti obbligazionari, c’era da
2 MILA
aspettarsi un ritorno dell’attenzione verso i titoli di stato. Per questo, invece di andare contro questa corsa al Btp, abbiamo cercato di affiancarla con fondi come il nostro BNY Mellon Global Credit, che mira proprio a catturare le opportunità del credito globale investment grade di cui abbiamo parlato.
Come promuovete la diversificazione?
Abbiamo una piattaforma che si chiama PinPoint che consente agli intermediari un’efficace analisi di portafoglio con utili approfondimenti sull’asset allocation per migliorare le conversazioni con i clienti. Partendo proprio da questa soluzione, ci siamo sforzati di far capire l’importanza di avere un portafoglio ben diversificato ed equilibrato, che può includere anche i Btp ma non può certamente concentrarsi soltanto su questi strumenti.
Top Manager
Passaggio di consegne
Chi è il neo ad di Fideuram AM, bocconiano e veterano delle sgr
TIl nuovo timoniere lavora nel gruppo già dal 2016 dopo una lunga parentesi in Aletti Gestielle dove ha ricoperto diverse cariche
ra le numerose novità manageriali annunciate lo scorso aprile dal gruppo Fideuram Intesa Sanpaolo Private Banking, una delle principali riguarda senza dubbio il “passaggio di consegne” da Gianluca Serafini e Davide Elli per il ruolo di amministratore delegato e direttore generale di Fideuram Asset Management Sgr. Il primo è stato nominato nuovo responsabile dell’area di coordinamento marketing, prodotti e modello di business e condirettore generale di Fideuram ISPB, mentre Elli ha assunto contestualmente anche la carica di responsabile dell’investment center di Fideuram ISPB.
Ricerca e gestione
Il profilo manageriale di Elli è da sempre focalizzato sul mondo dell’asset management. Dopo una laurea con lode in Economia delle Istituzioni e dei Mercati Finanziari presso l’Università Commerciale Luigi Bocconi ottenuta nel 2004, affina le proprie competenze in Aletti Gestielle, diventando in sequenza head of research, head of asset allocation e infine, dal 2011 al 2015, deputy chief investment officer degli investimenti della divisione multimanager. La sua carriera in Fideuram Asset Management Sgr
inizia nel 2016, dove ha ricoperto diversi incarichi di responsabilità nella gestione degli investimenti, tra cui il più recente come responsabile portfolio management e multimanager. È, inoltre, consigliere di amministrazione di Fideuram Asset Management Ireland e di Fideuram Asset Management UK Limited.
Esperienza consolidata
Insomma, un nuovo cammino professionale lungo il solco di un’esperienza consolidata, che è stato raccontato con entusiasmo dallo stesso
Elli su LinkedIn: “Nel mio nuovo ruolo di ad e dg di Fideuram Asset Management Sgr e responsabile dell’investment center di Fideuram Intesa Sanpaolo
Private Banking, sono felice e onorato di guidare un team di così grandi professionisti. Sono certo che ognuno di loro mi consentirà di crescere a livello professionale e che questa esperienza sarà anche una grande opportunità di crescita personale. Ringrazio sin da ora il management di Fideuram - Intesa Sanpaolo Private Banking per la fiducia che mi ha dato e sono certo che insieme continueremo ad essere il punto di riferimento per il nostro settore a livello nazionale e internazionale”.
Careers/1
Salim RamjiUn nuovo timoniere per Vanguard
Il secondo player mondiale dell’asset management sceglie come ceo un ex di BlackRock
Novità al timone di comando Vanguard
Il secondo player mondiale dell’asset management ha scelto per la carica di nuovo ceo Salim Ramji, che sarà anche membro del consiglio di amministrazione. Il manager entrerà in carica l’8 luglio e sostituirà il dimissionario Tim Buckely, che ha annunciato la sua fuoriuscita già a partire dal febbraio scorso.
Esperienza in McKinsey
Il ceo uscente è stato l’artefice della crescita di Vanguard che, sotto la sua guida, è riuscita a scalare la classifica mondiale del risparmio gestito con 9mila miliardi di dollari di masse, insidiando il leader BlackRock. Proprio da quest’ultima società arriva il nuovo timoniere di Vanguard. Prima della recente nomina, Ramji è stato infatti membro del global executive committee di BlackRock e global head di iShares, dove è stato responsabile di due terzi degli asset e della crescita dell’azienda. In precedenza, è stato responsabile dell’attività di wealth advisory della stessa BlackRock negli Stati Uniti, dove ha guidato le relazioni dell’azienda con le società di gestione patrimoniale, unendo i team di iShares attivi intorno alla missione di costruire portafogli migliori e applicare le tecnologie per raggiungere decine di migliaia di consulenti.
Ramji è entrato in BlackRock nel 2014, ricoprendo inizialmente il ruolo di global head of corporate strategy. Prima ancora, è stato senior partner di McKinsey & Company, dove ha diretto le aree Asset & Wealth Management. Ha iniziato la carriera come avvocato di Clifford Chance a Londra e Hong Kong.
L’avvicendamento avverrà l’8 luglio, dopo le dimissioni di Tim Buckely già annunciate nel febbraio scorsoSALIM RAMJI
Novità nel team di Astolfi
Capital Group ha nominato Roberta Gastaldello (1) come managing director head of financial intermediaries Italy. Gastaldello riporterà a Matteo Astolfi (2) e si occuperà di sviluppare e rafforzare le relazioni con gli intermediari finanziari in tutto il Paese.
Un esperto di Ucits
Payden & Rygel ha ingaggiato Dennis Kwist (nella foto) in qualità di senior vice president e responsabile dello sviluppo del business per il Nord Europa. Si occuperà della promozione dei fondi Ucits e dell’ampliamento del business dei mandati segregati istituzionali. 2
LGIM ingaggia John
LGIM ha scelto Olaf John (nella foto) per la carica di European Client solutions director. Con sede negli uffici di Francoforte, John affiancherà i team Solutions e Client di LGIM presenti in Europa, così da supportare la crescita nel Vecchio Continente.
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Leonteq è una società svizzera attiva nei settori finanziario e tecnologico, specializzata nell’emissione di certificati di investimento. Fondata nel 2007 e quotata sulla Borsa di Zurigo dal 2012, è diventata uno dei protagonisti del mercato dei certificati di investimento grazie all’esperienza sviluppata negli anni ed alla piattaforma proprietaria di cui si avvale. Dall’inizio della sua attività in Italia, Leonteq ha emesso oltre 3000 prodotti di investimento sui mercati EuroTLX e SeDeX. A conferma della sua solidità, la società ha ottenuto il rating investment grade (BBB con outlook stabile) dall’agenzia Fitch Ratings.
Come funzionano i nostri certificati Credit Linked
• I Credit Linked Certificate (CLC) sono strumenti finanziari che consentono ai loro investitori di assumere un’esposizione al rischio creditizio di una o più entità di riferimento.
• I CLC prevedono cedole di importo fisso o variabile pagate periodicamente e il rimboso del capitale a scadenza, condizionatamente al verificarsi o meno di un Evento di Credito sull’Entità di Riferimento (o una delle Entità di Riferimento).
• In particolare, qualora quest’ultimo si materializzi durante la vita del prodotto, i flussi cedolari, compreso il rimborso del capitale, potrebbero essere ridotti in relazione al Tasso di Recupero (effettivo o fissato anticipatamente nelle condizioni contrattuali) per le Entità di Riferimento. In caso di evento di credito, dunque, l’investitore è esposto alla perdita parziale o totale del capitale investito.
PUBBLICITÀ La presente comunicazione ha finalità pubblicitarie e non costituisce sollecitazione, consulenza, raccomandazione né ricerca in materia di investimenti. Prima di assumere qualsiasi decisione di investimento, leggere attentamente il Prospetto di Base, ogni eventuale supplemento e la relativa Nota di Sintesi nonché le Condizioni Definitive (Final Terms) e il Documento contenente le informazioni chiave (KID) di ciascun prodotto, con particolare attenzione alle sezioni dedicate ai fattori di rischio connessi all’investimento, alle sedi di esecuzione ed ai costi e oneri connessi. Per i prodotti emessi da Leonteq Securities AG, il Prospetto di Base è stato approvato dalla Commission de Surveillance du Secteur Financier (CSSF) in Lussemburgo e notificato alla Commissione Nazionale per le Società e la Borsa (CONSOB) in Italia. Per i prodotti emessi da EFG International Finance (Guernsey) Ltd, il Prospetto di Base è stato approvato
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Zurigo, Svizzera. Il valore dei prodotti finanziari è soggetto a oscillazioni del mercato, che possono condurre alla perdita, totale o parziale, dei capitali investiti nei prodotti finanziari. I rendimenti riportati non sono indicativi di quelli futuri e sono espressi al lordo di eventuali costi e/o oneri a carico dell’investitore. I prodotti finanziari descritti non sono prodotti semplici e il loro funzionamento può essere di difficile comprensione. Si raccomanda agli investitori di consultare un consulente finanziario competente prima di investire nei prodotti finanziari. Gli strumenti finanziari collegati agli indici non sono in alcun modo sponsorizzati, garantiti, promossi o venduti dai licenziatari ed i licenziatari non rilascia alcuna dichiarazione, garanzia o assicurazione espressa o implicita in merito a: (a) l’opportunità di investire negli strumenti finanziari; (b) la qualità, l’accuratezza e/o la completezza dell’Indice; e/o (c) i risultati conseguiti o che verranno conseguiti da qualsiasi persona o soggetto tramite l’utilizzo dell’Indice. I licenziatari si riservano il diritto di modificare le modalità di calcolo o di pubblicazione relative all’Indice. I licenziatari non saranno responsabili per eventuali danni subiti o derivanti dall’utilizzo (o dall’impossibilità di utilizzo) dell’Indice. In alcun modo i licenziatari promuovono, garantiscono o sono in altro modo coinvolti nell’emissione e nell’offerta dei presenti Prodotti. I licenziatari non rilasciano alcuna dichiarazione o garanzia, espressa o implicita, in merito all’opportunità di investire in titoli o prodotti finanziari in generale, o nei presenti Prodotti in particolare, o rispetto alla capacità di alcuno dei rispettivi indici di riflettere le opportunità di investimento
LEONTEQ SECURITIES (EUROPE) GMBH Sede di Milano Via Verziere, 11 20122 Milano (MI)Top Stor y raccolta
A cura di Alessio Grassi
Il fondo ritrova appeal
Dopo mesi di magra, le gestioni collet tive tornano protagoniste nei flussi Ot timi risultati nel primo trimestre del 2024 per Bnp Paribas e
la sua rete
Forse siamo arrivati alla fine del tunnel. Questo è il pensiero che può emergere dalla lettura degli ultimi dati di raccolta di Assogestioni relativi a marzo, mese di chiusura del primo trimestre del 2024. Dopo le difficoltà di gennaio e febbraio, i numeri dell’industria hanno evidenziato una raccolta per i fondi aperti pari a 1,92 miliardi euro nel mese, dato che, sommato ai 155 milioni euro confluiti
nei fondi chiusi, ha portato le gestioni collettive a una crescita superiore ai 2 miliardi di euro di nuovi capitali. Uno dei protagonisti principali di questo cambio di marcia è sicuramente il gruppo Bnp Paribas, secondo per raccolta netta a marzo dopo Poste Italiane (728,8 milioni contro gli 808,8 milioni di Poste), ma soprattutto primatista del mese in fondi aperti, con quasi 670 milioni di euro.
Numeri incoraggianti dopo un 2023 certamente non esaltante, il quale aveva mostrato deflussi complessivi superiori ai 3 miliardi di euro, di cui più di 2,1 miliardi relativi proprio ai fondi aperti. Un risultato, quello di marzo, che va quindi a recuperare circa il 30% delle uscite dell’intero 2023 e che evidenzia probabilmente anche un ritrovato smalto nell’integrazione tra la rete del gruppo e le fabbriche prodotto.
Manager italiani
Bnp Paribas Asset Management è guidata in Italia da Marco Barbaro e ha un ceo italiano anche a livello globale: Sandro Pierri (1), entrato in carica nel 2021. Oltre al network degli sportelli di Bnl Bnp Paribas, la società di gestione può contare su un altro importante canale distributivo: la rete di consulenti finanziari che operano sotto il marchio Bnl Bnp Paribas Life Banker. Questa struttura si è recentemente riorganizzata sotto la guida del nuovo responsabile Stefano Manfrone (2), andando a confluire nell’area private banking e wealth management del gruppo, segnale
I
26 , 7
20 , 7
I miliardi di euro di masse nei fondi aperti
2 , 6
I miliardi di masse nelle gestioni retail
3 , 3
I miliardi di masse nelle gestioni istituzionali
della volontà dichiarata di interpretare la spinta del “collocamento” in chiave sinergica e trasversale. Sullo sfondo l’asset management proseguirà nel suo cammino di valorizzazione di tematiche d’investimento chiave e funzionali
alle richieste del mercato, come per esempio quelle legate al mondo Esg. Ne è esempio il recente lancio del comparto Bnp Paribas Global Net Zero Transition Equity, un fondo azionario domiciliato in Lussemburgo costituito
da un portafoglio ad alta convinzione selezionato tra più di 1.000 società globali focalizzate sul raggiungimento di Net Zero, indirizzando gli investimenti verso le aziende che forniscono soluzioni utili per la decarbonizzazione.
MEDIOBANCA PREMIER
Mediobanca Premier S.p.A. è la nuova denominazione sociale di CheBanca! S.p.A. a far data dal 15 gennaio 2024 ed è una Banca del Gruppo Mediobanca. Indice di solidità CETI 15,3% (dato al 31 dicembre 2023 e riferito al Gruppo Bancario Mediobanca). Tale indicatore valuta la solidità patrimoniale di una banca mettendo in relazione principalmente il capitale ordinario versato con le attività ponderate per il rischio. Messaggio pubblicitario con finalità promozionale. Flop Stor y Regno Unito A cura di Matilde BalestraQuel consulente inglese è davvero troppo costoso
Tonfo in Borsa per il gestore patrimoniale britannico St. James’s Place
Pesano le raccomandazioni delle Fca per una riduzione drastica delle fee
“QCalo del titolo St. James’s Place in Borsa dall’inizio dell’anno - 26 %
Calo del titolo St. James’s Place in Borsa negli ultimi 12 mesi - 57 %
Calo del titolo St. James’s Place in Borsa negli ultimi 5 anni
uanto sono profondi i problemi di St. James’s Place?”. È il titolo di una recente analisi del Financial Times su una delle maggiori società di consulenza finanziaria e di gestione del risparmio britannica, che controlla la maggiore rete nazionale di financial advisor del Regno Unito. “Un giro di vite normativo ha portato a una riduzione degli afflussi, a un calo del prezzo delle azioni e alla possibilità di un’offerta pubblica di acquisto per il gestore patrimoniale”. È questa la situazione fotografata da FT ma anche da altre testate finanziarie d’oltremanica, che hanno messo da tempo sotto i riflettori un’azienda con un passato di grande successo nella finanza made in UK. Più che i titoli e sottotitoli dei giornali, però, a fotografare la situazione tutt’altro che rosea della società che ha uffici in tutto il paese e il suo quartier generale a Cirencester (130 chilometri a ovest di Londra) è innanzitutto la performance del titolo in Borsa: in un anno ha perso il 57% e dall’inizio del 2024 oltre il 26% (dati aggiornati al 15 maggio).
Ma cosa è successo di tanto grave per un tonfo così pronunciato delle azioni? Tutto è iniziato lo scorso anno con le pressioni dell’authority britannica che regola i mercati finanziari, la Fca, che ha chiesto a St. James’s Place di adeguarsi a nuovi criteri di applicazione dei costi dei servizi; un giro di vite introdotto per tutelare i risparmiatori del Regno Unito.
Taglio al pricing
Tra i nuovi criteri, c’è l’introduzione di un tetto massimo (cap) per le commissioni incassate su ciascun prodotto d’investimento, fissato allo 0,85% del capitale investito. Un po’ poco per un’azienda come St. James’s Place, più volte bersagliata di critiche dalla stampa specializzata e dalle associazioni dei consumatori per proporre soluzioni troppo care (con una fee d’ingresso per le attività di consulenza di ben il 4,5%, più un altro 0,5% annuo e una commissione dell’1% ogni 12 mesi sui prodotti d’investimento).
1 - Mark FitzPatrick / ceo di St. James’s Place
2 - Sede centrale di St. James’s Place a Cirencester
Nel 2023 c’è stato un cambio della guardia ai vertici, con l’arrivo di un nuovo ceo. L’avvicendamento non ha però evitato una svalutazione straordinaria nel bilancio
Per una società con questo pricing, adeguarsi ai nuovi criteri non è certo una passeggiata. Non a caso, oltre a un allarme utili, nei mesi scorsi c’è stato un accantonamento straordinario a bilancio di ben 426 milioni di sterline per fronteggiare potenziali rimborsi a favore della clientela. Con questi chiari di luna, è facile capire il perché molti investitori del listino di Londra abbiano voltato le spalle al titolo.
Intanto, ai piani altri della società ci sono stati un po’ di sommovimenti. Nell’autunno 2023 è stato designato ceo Mark FitzPatrick in sostituzione di Andrew Croft
Gradito dagli analisti
La nomina è stata salutata con favore dagli analisti vista la lunga esperienza che FitzPatrick ha alle spalle, avendo guidato dal 2017 al 2022 il noto gruppo
assicurativo Prudential. Ora, dopo i ribassi in borsa, c’è un azionista della società che sembra credere alle prospettive del business. È il colosso dell’asset management BlackRock, che il 13 maggio scorso ha incrementato dal 6,3% al 10% circa la sua quota in St. James Place; più dell’8% dei diritti di voto è stato acquistato direttamente mentre una quota residuale tramite contratti derivati come i cfd.
Le sgr si rimettono in moto
A marzo la raccolta del risparmio gestito è tornata finalmente in positivo
Assogestioni, addio classifiche PERCHÉ?
Quale società di gestione ha avuto la migliore raccolta nell’ultimo mese? Quale nell’ultimo trimestre? Tra non molto tempo, le testate giornalistiche che si occupano di risparmio non potranno più rispondere a questo interrogativo (o non potranno farlo con tempestività, come invece vorrebbero i loro lettori). L’associazione di categoria del settore, Assogestioni, ha deciso infatti di non divulgare più alla stampa una parte importante delle sue consuete statistiche, cioè della Mappa del risparmio gestito, ben nota tra gli addetti ai lavori. A partire da fine maggio (con dati aggiornati a fine aprile), le uniche cifre disponibili per i giornalisti saranno quelle aggregate, che indicano l’ammontare della raccolta di tutte le sgr associate. Chi abbia fatto meglio o peggio del mercato resterà una informazione top secret, che soltanto gli stessi associati ad Assogestioni potranno conoscere. Certo, resteranno i dati aggregati su tutta l’industria che tuttavia, come è facile intuire, raccontano uno spaccato parziale. La nostra redazione ne prende atto e non può fare altro che criticare la scelta.
387
milioni di euro
La raccolta del risparmio gestito italiano a marzo 2024
2 . 343
miliardi di euro
Il patrimonio del risparmio gestito nel primo trimestre del 2024
A
marzo 2024 i dati preliminari dell’industria del risparmio gestito evidenziano un saldo di raccolta positivo per 387 milioni di euro e un patrimonio gestito pari a 2.343 miliardi. Lo si evince dai dati elaborati dall’Ufficio Studi di Assogestioni, che ha stimato in un +1,4% l’effetto performance complessivo e +1,3% l’effetto performance sui soli fondi aperti.
In particolare, i fondi aperti hanno raccolto 1,92 miliardi di euro nel mese, dato che, sommato ai 155 milioni confluiti nei fondi chiusi, porta le gestioni collettive a +2,08 miliardi di nuovi capitali.
Lo spaccato per categorie conferma il trend consolidatosi negli ultimi trimestri, con il continuo slancio dei fondi obbligazionari a +4,65 miliardi a marzo e +16,25 miliardi da inizio anno. Azionari, bilanciati e flessibili hanno invece registrato deflussi rispettivamente per 1,63 - 1,68 e 1,32 miliardi. Infine, a marzo le gestioni di portafoglio hanno messo a segno un saldo negativo per 1,69 miliardi, influenzato dai 2,54 miliardi di euro fuoriusciti dalle gestioni di portafoglio istituzionali. Le gestioni retail hanno invece raccolto 846 milioni.
I fondi aper ti hanno trainato l’intera industria con un saldo di 1,92 miliardi
CLASSIFICA RACCOLTA MARZO 2024
1 3 5 2 4
Repor t scenari
A cura di Riccardo Simone g
Nel corso del primo mandato, l’ex inquilino della Casa Bianca si è dimostrato molto sensibile ai saldi commerciali. Per questo, una sua seconda amministrazione potrebbe mettere nel mirino
l’impor t in arrivo dal Vecchio Continente con barriere doganali
Lo scenario macroeconomico e geopolitico è al centro di una recente analisi di Carlo Benetti, market specialist di Gam (Italia) Sgr che, tra i vari argomenti trattati, affronta anche il tema di un possibile vittoria di Donald Trump alle prossime presidenziali negli Stati Uniti. Il market specialist di Gam parla anche della relativa convenienza dei mercati europei rispetto a quelli d’oltreoceano. Ecco un estratto di quanto scrive Benetti:
Tariffa unica
“All’orizzonte, nel caso del ritorno di Trump alla Casa Bianca, si profila anche la minaccia di nuovi dazi sulle esportazioni. Nel corso del primo mandato Trump si è dimostrato molto sensibile ai saldi commerciali bilaterali, il surplus commerciale dell’Europa ne fa un ottimo candidato per tornare nel mirino di Trump che in più occasioni ha espresso l’intenzione di fissare una tariffa unica, al 10%, su tutte le importazioni. Rispetto agli Stati Uniti l’Europa paga il pegno di una struttura industriale asimmetrica, pochi campioni continentali e una moltitudine di imprese di piccole e medie dimensioni, strutturalmente più impermeabili all’innovazione”.
“Anche per questo, per favorire l’accesso ai finanziamenti extra-bancari, Mario Draghi ha esortato ad accelerare il disegno di un mercato unico dei capitali come parte indispensabile della strategia complessiva per la competitività. Draghi ha ricordato anche che l’Europa ha l’economia più aperta del mondo ma anche la più vulnerabile, priva di una strategia generale su come rispondere in molteplici aree, non ancora pronta per il mondo di domani. Ma tra molte ombre ci sono anche luci. I consumi si stanno riprendendo e lo shock energetico è alle spalle, i prezzi dell’energia resteranno volatili ma siamo lontani dai picchi di due anni fa”.
Variabile volatile
“L’inflazione dovrebbe continuare ad attenuarsi, almeno un poco, pur restando una variabile volatile e non prevedibile: i salari reali cresceranno a sostegno dei consumi e i prezzi dell’energia fanno scendere i costi delle bollette per famiglie e imprese. Non sarebbe la prima volta che la resilienza dell’Europa viene sottovalutata, ricorda l’Economist”.
SE TORNA ANCORA DONALD
Gli scenari possibili in caso di vit toria repubblicana alla presidenziali Usa Le conseguenze di nuovi dazi sulle merci estere, anche quelle europee
“Tra i settori da osservare vi è quello bancario che conserva ancora valore. Nella buona salute del settore bancario europeo trovano interessanti opportunità anche gli obbligazionisti, in particolare nel mercato del debito subordinato che, in quanto più rischioso, offre rendimenti più alti; in marzo c’è stato l’ulteriore restringimento degli spread e, nonostante la nuova narrazione sui tassi americani, le prospettive restano positive. Il settore energetico si presenta a buon mercato. Le aziende coinvolte nella transizione energetica e i produttori di apparecchiature elettriche destinate alle reti di trasmissione sono da guardare con attenzione perché beneficeranno degli ingenti investimenti programmati. Anche l’automotive è direttamente investito dalla decarbonizzazione, gli storici vantaggi competitivi nella motoristica e nella meccanica hanno costituito una sorta di anestetico verso
l’innovazione e la ricerca e sviluppo di nuovi modelli, il fiore all’occhiello dell’industria europea è stato preso in forte ritardo e superato dai concorrenti americani e cinesi. Le fabbriche di auto dovranno investire pesantemente in nuovi impianti e nuove attrezzature: anche in questo caso ci saranno vincitori e vinti da tenere d’occhio. L’Europa è più conveniente rispetto agli Stati Uniti dove il PE Shiller, ovvero il multiplo dei prezzi e degli utili corretto per il ciclo, è attorno a 33 volte mentre in Europa lo stesso indicatore è attorno a 18,5. Investire nelle azioni europee non significa azzerare o vendere le azioni Usa, più semplicemente si tratta di allargare la diversificazione e compensare così il rischio del listino americano, dove il premio al rischio è schiacciato a minimi storici, è insidiato dal rendimento del Treasury, è vulnerabile nella valutazione e nella concentrazione”.
Investire nelle azioni europee non deve significare un azzeramento dell’esposizione ai titoli statunitensi Deve avvenire piuttosto nell’ambito di una strategia di diversificazione
M&A risiko
A cura di Andrea Barzaghi
Sot to il segno del Leone
Acquisendo Conning, Generali scala il ranking dei gestori europei
Ora è nella top ten continentale e controlla una costellazione di sgr
Gli asset totali in euro gestiti da Generali nell’asset management g
670 miliardi
La quota acquisita da Cathay Life nel capitale di Generali Investments g
16,75%
Il patrimonio in euro gestito da GenAM, principale sgr di Generali g
419 miliardi
Volatilità, tassi ancora elevati, tensioni geopolitiche su più fronti. Sono alcune delle sfide che le società d’investimento devono affrontare per proteggere il capitale ma soprattutto cercare rendimenti a lungo termine. Diversificazione, capacità di visione e presidio dei mercati su più geografie sono tra le competenze chiave. È in questo modo che il gruppo Generali, attraverso la controllata Generali Investments Holding, ha portato avanti negli ultimi dieci anni l’ambizione di crescita ed espansione nell’asset management. Ad aggiungere l’ultimo tassello, l’acquisizione della società americana Conning Holdings Limited (CHL) e delle sue controllate da Cathay Life. In linea con il piano “Lifetime Partner 24: Driving Growth” di Generali, l’acquisizione ha ampliato a livello globale l’attività di asset management del Leone, attraverso il rafforzamento delle competenze d’investimento, una crescita dell’attività verso clienti terzi e un allargamento della presenza agli Usa e all’Asia. Un’operazione che ha riorganizzato anche l’azionariato di Generali Investments Holding. A seguito dell’operazione, oltre a Generali che conserva la maggioranza in Generali Investments, c’è stato l’ingresso nel capitale Cathay Life come azionista di minoranza con una quota del 16,75%, avviando così una partnership a lungo termine nell’attività di asset management a livello globale. La nuova configurazione di Generali nell’asset management permette di fare il balzo a livello europeo entrando nella top ten per asset gestiti con circa 670 miliardi di euro.
“Il mercato italiano è molto avanzato con investitori specializzati che richiedono forti competenze e diversificazione soprattutto in questo contesto di mercato”, dice Gabriele Alberici, head of Sales, Italia, Francia e Lussemburgo di Generali Investments. “Il nostro ecosistema è formato da ben dodici società di gestione in grado di offrire un portafoglio di competenze specializzate per i nostri investitori. Abbiamo una storia consolidata nel gestire i portafogli e i mandati del gruppo Generali acquisendo dunque una vasta esperienza nella sfera del reddito fisso con le competenze LDI (liability driven investments). Oggi Generali Investments è un ecosistema competenze d’investimento diversificate e copriamo sia i mercati liquidi che i private market dove offriamo la possibilità di investire al fianco del gruppo Generali, uno dei maggiori asset-owner al mondo”.
Alta specializzazione
Il comparto asset management vanta al suo interno società specializzate a livello tematico, geografico e di modello di fee come ad esempio Generali Asset Management Sgr (GenAM), nata da poco dalla fusione tra Generali Insurance Asset Management e Generali Investments Partners. GenAM è la più grande dell’ecosistema di Generali consolidando un patrimonio di 419 miliardi di euro a dicembre 2023, al primo posto per asset gestiti in Italia. La riorganizzazione di GenAM è stata voluta per snellire la
La nuova organizzazione consente di avere una dimensione più significativa e di concentrare alcune funzioni in vari paesi
sua struttura, a migliorare il servizio ai clienti e ad accelerare la fornitura delle sue soluzioni d’investimento. La nuova organizzazione permette anche di far leva su una dimensione più significativa e di centralizzare i servizi verso i vari paesi di attività in Europa. Nell’offerta commerciale il cuore delle competenze rimane nella sfera del reddito fisso, ma con una forte crescita del comparto equity, multi-asset e delle strategie quantitative.
Rafforzare la gamma
La strategia di crescita è quella di rafforzare la gamma di fondi attivi e le soluzioni su misura sia nei mercati liquidi che nei private markets. Oltre GenAM, operano Plenisfer con strategie total return goal oriented non vincolate al benchmark, Aperture con strategie d’investimento unconstrained combinate a un modello di commissioni unico, Lumyna, tra le maggiori piattaforme europee di fondi Liquid Alternative Ucits
Nei private market sono attive le società Generali Real Estate, tra i principali
investitori europei nell’immobiliare, Infranity con investimenti infrastrutturali sia debito che equity, Sosteneo con investimenti nella transizione energetica. Capofila per gli investimenti dedicati in ambito Esg rimane la francese Sycomore. L’acquisizione di Conning ha portato in dote altre competenze specializzate andando a integrare la presenza in nuovi mercati chiave.
In particolare le società aggiunte all’ecosistema Generali Investments sono la stessa Conning, focalizzata su strumenti a reddito fisso per assicurazioni e clienti istituzionali, e le sue controllate Octagon Credit Investors (prestiti bancari, Clo e credito alternativo), Global Evolution (debito dei mercati emergenti) e Pearlmark (debito ed equity per il real estate). Con l’ingresso di Conning, la
70
I milioni di clienti del gruppo nel mondo
50
I paesi in cui la compagnia ha proprie attività
82 MIL A
Il numero di dipendenti di Generali
82 , 5
I miliardi di euro di premi incassatti dalla società
società accelera lo sviluppo del business di terze parti: gli asset salgono dal 16% del totale al 38%, con una base clienti stabile in nuovi mercati come gli Stati Uniti e l’Asia grazie alla partnership di lungo termine con Cathay. C’è dunque anche la diversificazione geografica con un piede dunque anche in aree fuori dall’Europa, storica roccaforte del Leone nell’asset management.
1.006
A cura di Edoardo Blosi g
Inside/1 analisi
interviste a italiani bancarizzati con accesso al web (possessori di un conto corrente/libretto bancario/postale)
circa 35
milioni di persone che compongono la platea rappresentata dal campione
Metodologia CAWI (Computer Assisted Web Interviewing) - Periodo delle rilevazioni: 29 febbraio - 7 marzo 2024
Un po’ di sereno in vista
Gli ultimi risultati dell’Osservatorio Anima 2024 sui risparmiatori
Tra chi investe, c’è un sentiment meno sfiduciato sui mesi futuri
52 % 48 %
Il campione analizzato, suddivisione per genere: il 50% possiede solo un conto corrente; l’altro 50% investe anche
Fonte: Osservatorio Anima, marzo 2024
SSono tornate ad aumentare le famiglie che accantonano par te dei loro redditi benché vi siano timori sull’inflazione
econdo l’edizione primaverile dell’Osservatorio Anima 2024, realizzato in collaborazione con le società di ricerche di mercato Eumetra e Dogma Research, gli italiani continuano a essere ottimisti sulla situazione del Paese e sono meno sfiduciati nell’opportunità di investire nei mercati finanziari, scoprendosi meno avversi al rischio ma senza attese troppo rosee sui rendimenti futuri. Lo studio, condotto via internet, monitora su base regolare i trend, le necessità e le abitudini delle famiglie italiane in materia di finanza, risparmio e investimenti. Il sondaggio è stato realizzato tra il 29 febbraio e il 7 marzo su un campione di 1.006 adulti bancarizzati, titolari di un c/c o libretto postale e con accesso a Internet, rappresentativo di circa 35 milioni di persone.
Di questi, il 50% è anche investitore. Il sentiment sulla situazione dell’Italia continua a migliorare, in sostanziale coerenza con le ultime rilevazioni: il 23% dei bancarizzati e il 30% degli investitori pensa che l’Italia si trovi in una posizione migliore rispetto a un anno fa, in netto miglioramento rispetto all’autunno, quando queste percentuali si attestavano rispettivamente al 19% e al 26%
Prudenza e ottimismo
Esaminando le attese sul futuro si riscontra maggiore prudenza ma il trend resta lo stesso: il 22% dei bancarizzati e il 29% degli investitori si aspetta un miglioramento della situazione nei prossimi 12 mesi, in aumento di 1 punto percentuale per entrambe le categorie rispetto all’ultima rilevazione.
Migliore Peggiore
Tra le note meno positive l’inflazione, che per l’85% dei bancarizzati e l’82% degli investitori resta un problema. Nonostante l’aumento dei prezzi rappresenti una preoccupazione, le famiglie che risparmiano tornano ad aumentare: i bancarizzati che riescono ad accantonare con costanza parte
del reddito passano dal 53% al 57%, mentre tra gli investitori questo dato cresce dal 72% al 77%
Le preferenze
In questo contesto, le scelte in materia di investimenti vedono una crescita della preferenza per i prodotti finanziari, prima opzione per il 55% dei bancarizzati e per il 74% degli investitori (a settembre il dato era del 52% per i primi e del 73% per i secondi). In seconda posizione restano gli immobili, le cui preferenze sono però in calo, seguiti dalla liquidità.
Un dato particolarmente interessante è quello relativo all’avversione al rischio: sul totale del campione, la percentuale di chi pensa che non sia un buon momento per investire nei mercati finanziari cala dal 52% al 45%. In particolare, continua a calare la percentuale di chi è convinto che non sia per nulla un buon momento per investire: dal 34%
di marzo 2022 questo dato si è più che dimezzato, fino ad arrivare all’attuale 16%. Tra gli investitori, è degno di nota il contemporaneo aumento della ricerca di rendimenti interessanti (una priorità per il 20%, contro il 14% di settembre) e il calo di chi assegna maggiore importanza alla protezione del capitale investito, in diminuzione dal 27% al 22%.
Da tre rilevazioni consecutive, poi, cresce il numero di chi si dichiara molto o abbastanza soddisfatto dei propri prodotti d’investimento: tra gli investitori, il numero di chi concorda con questa affermazione passa dal 48% di marzo 2023 al 58% attuale. Interpellato sui rendimenti attesi nei prossimi cinque anni, questo campione non si dimostra però
QUALI SONO GLI OBIETTIVI DI CHI INVESTE
DIFFERENZE TRA LA FINE DEL 2023 E L’INIZIO DEL 2024
Protezione del capitale investito
Rendimento interessante
Liquidabilità dell’investimento
Semplicità
Costi bassi
Flessibilità nell’investimento
Investimento graduale
Investimento sostenibile
Privilegiare il rendimento
SOSTENIBILITÀ O RENDIMENTO?
Privilegiare la sostenibilità ambientale e sociale
troppo ottimista: il 24% si attende un rendimento nullo o addirittura negativo; il 69% un rendimento positivo ma inferiore al 5% e solo il 7% un rendimento ancora superiore. Gli italiani tornano ad assegnare più rilevanza alle decisioni di consumo sostenibili e a basso impatto ambientale, come dimostra la crescita di chi ritiene queste scelte “molto” o
“abbastanza” importanti, in aumento dall’80% all’84% tra i bancarizzati e dall’85% all’86% tra gli investitori.
Trend in equilibrio
Esaminando le risposte di chi è posto di fronte alla scelta tra sostenibilità e rendimento finanziario, per la prima volta, tra i bancarizzati, le percentuali di chi
privilegia l’una o l’altra scelta arrivano quasi a equivalersi: il 49% assegna maggior importanza alla prima, mentre il 51% valuta come più importante il secondo. È un trend di riequilibrio che prosegue con costanza da almeno due anni: nel marzo 2022, il 26% assegnava maggior peso al rendimento, contro il 74% di chi “preferiva” la sostenibilità.
Il verso giusto della previdenza
Iniziativa di Arca per rilanciare i fondi pensione
Un laboratorio itinerante sul territorio nazionale
Si chiama Previverso ed è il primo welfare action-lab dedicato alle nuove generazioni che ha l’obiettivo di esplorare le sfide e le opportunità legate alla previdenza. L’iniziativa nasce dalla partnership tra Arca Fondi Sgr e Talents in Motion. Quest’ultima è la prima iniziativa di corporate social responsibility focalizzata sull’attrarre talenti in Italia. Arca Fondi è invece un nome storico nell’industria del risparmio gestito italiana.
Supporto degli esperti
Previverso si configura come un laboratorio di idee volto ad analizzare in profondità le tematiche legate alla previdenza integrativa. Supportato da un Comitato Scientifico di alto calibro, costituito da 15 esperti di varie discipline, il progetto si articola in tre ambiti complementari: PreviTank, PreviEdu e il Previverso Day
Ci impegniamo a dare strumenti e conoscenze, promuovendo anche un dialogo costrut tivo tra le aziende e le istituzioni
TRE CATEGORIE DI PRODOTTI
NUMERO DI ISCRITTI IN ITALIA
Fondi pensione chiusi
4 milioni
Fondi aperti
1 , 95 milioni
Piani individuali pensionistici
3 , 7 milioni
amministratore delegato e direttore generale di Arca
PreviTank ha preso il via a Rapallo il 10 maggio, dando vita a un forum sul territorio. Accademici, capitani d’impresa, specialisti delle risorse umane, rappresentanti sindacali ed esperti del settore si incontreranno per un dialogo trasversale con l’obiettivo di sviluppare, lungo 5 tavoli di lavoro, azioni concrete da proporre alle istituzioni. PreviEdu rappresenta invece un programma di incontri che coinvolgerà aziende e università in tutta Italia. L’intento è quello di educare i giovani sui temi della previdenza e sensibilizzarli riguardo alle opportunità offerte da questi strumenti.
I frutti degli incontri e delle esperienze maturate nei PreviTank e nei convegni di PreviEdu verranno condivisi durante il Previverso Day, evento previsto per novembre a Roma. L’iniziativa Previverso nasce dalla necessità di supportare i giovani nella costruzione del loro futuro finanziario, promuovendo l’educazione previdenziale. La sostenibilità dei sistemi pensionistici è, infatti, una sfida globale, esacerbata dalle tendenze demografiche nei paesi più sviluppati. Di fronte a questo scenario, diventa cruciale per le nuove generazioni acquisire consapevolezza e informazioni adeguati sui fondi pensione. Lo studio effettuato da Talents in Motion su un campione di 1.482 intervistati rivela, infatti, che l’81% dei giovani tra i 20 e i 35 anni non possiede conoscenze adeguate sui fondi pensione e che solo una minoranza (16%) ne fa uso attivo. Allo stesso tempo, il 94% degli intervistati dichiara che vorrebbe saperne di più sulla previdenza complementare e il 96% riconosce l’importanza dei fondi pensione
come strumento di welfare aziendale. Ugo Loeser, amministratore delegato di Arca Fondi Sgr, ha dichiarato: “Con Previverso, ci impegniamo a fornire ai giovani gli strumenti e le conoscenze necessarie per navigare con sicurezza nel mondo della previdenza, promuovendo al contempo un dialogo costruttivo tra le aziende, le istituzioni accademiche e le istituzioni pubbliche. È un’iniziativa ambiziosa, ma siamo fiduciosi che, insieme, possiamo fare la differenza per il futuro finanziario delle nuove generazioni”.
Impegno per i giovani
Patrizia Fontana, presidente e founder di Talents In Motion ha detto: “Sono entusiasta di annunciare il lancio di Previverso, un’iniziativa che segna un momento decisivo nel nostro impegno verso le giovani generazioni e la loro preparazione al futuro finanziario. La nostra missione è sempre stata quella di valorizzare e attirare talenti in Italia; in quest’ottica riteniamo che l’educazione previdenziale sia fondamentale”.
1 . 482 persone intervistate
’ 81 %
giovani tra i 20 e i 35 anni dice di non possedere conoscenze adeguate sui fondi pensione
16 %
dei giovani tra 20 e i 35 anni fa attualmente un uso attivo dei fondi pensione
L’investimento si fa intelligente
L’IA e le sue applicazioni nell’asset management
Confronto tra quat tro professionisti del set tore
Snellire le operazioni quotidiane, ma anche potenziare in modo significativo le capacità analitiche, aprendo la strada a nuove forme di generazione di valore. Ecco in sintesi gli obiettivi raggiungibili con la crescente applicazione dell’intelligenza artificiale al settore dell’asset management. Il tema è stato al centro di una tavola rotonda tenutasi a Milano nei mesi scorsi e organizzata dall’azienda fintech Axyon AI. Hanno partecipato alcuni esperti del settore come Massimo Tosato, chairman del board di M&G e Banca Investis, Andrea Gentilini, head of Quantitative Investments di Vontobel Asset Management, Matteo Serio, managing partner di AcomeA Sgr, Daniele Grassi, co-founder e ceo di Axyon AI e il giornalista Luca De Biase, in qualità di moderatore. I partecipanti hanno condiviso le loro opinioni su come l’IA stia modificando le practice attuali e hanno delineato le opportunità e le sfide all’orizzonte. Il dibattito ha riguardato diversi aspetti cruciali: il modo in cui l’IA trasforma le operation, la sua integrazione
Gli algoritmi e l’automazione forniscono oggi strumenti di analisi molto potenti per interpretare i trend dei listini C’è una cultura quantitativa che non esisteva fino a qualche anno fa, ma occorre avere anche un approccio umile visto che i mercati sono sempre un “campo di apprendimento”
nei processi aziendali esistenti e le implicazioni della regolamentazione globale. “L’evoluzione a cui abbiamo assistito nell’ultimo decennio è stata prevalentemente incentrata sulle aree in cui l’intelligenza artificiale può ridurre drasticamente i costi: dalla compliance al rischio, dall’auditing alle funzioni di controllo secondarie”, ha detto Tosato che ha aggiunto: “Ora questo processo si estende alle operazioni di vendita, alle relazioni con i clienti e alla sfera degli investimenti. Qui l’IA non solo perfeziona i consigli forniti ai manager, ma accelera anche i processi di ricerca, liberando gli analisti per ricoprire ruoli più strategici e consentendo alle aziende di posizionarsi in modo vantaggioso per il futuro”.
Possibilità di riscatto
Serio di AcomeA Sgr ha sottolineato invece come, “l’IA offra l’ultima possibilità di riscatto nella produzione di gestione attiva per recuperare terreno in termini di performance rispetto ai prodotti di gestione passiva”. Il manager ha inoltre sottolineato come l’evoluzione dell’analisi quantitativa porti al miglioramento dei modelli di previsione e una migliore gestione del rischio. I risparmi sui costi per le sgr, secondo Serio, possono raggiungere il 20%-30% annuo.
“L’IA fornisce strumenti molto più potenti in termini di approcci quantitativi”, ha aggiunto Grassi, sottolineando che “oggi c’è una cultura dei dati che non esisteva prima. Tuttavia, la complessità dei mercati finanziari richiede un approccio all’utilizzo dell’intelligenza artificiale molto più umile, agnostico e orientato ai processi”,
ha affermato il co-founder e ceo di Axyon AI. I mercati finanziari sono infatti un campo di apprendimento: ciò che vale oggi potrebbe non valere necessariamente domani. Dunque, per Grassi anche i gestori di patrimoni non possono esimersi dall’implementare l’IA, ma devono affrontare un processo complesso. Gli asset manager devono infatti scegliere la strategia giusta da adottare e analizzare tutti i costi che comporta il dover creare un team interno partendo da zero.
Il ruolo dell’uomo
Fatte queste premesse, sorge spontaneo un interrogativo: quale sarà il ruolo dei professionisti in carne e ossa, dopo che l’asset management sarà interessato dall’avvento dell’intelligenza artificiale? “Il fattore umano oggi diventa cruciale, anche per il nostro settore”, ha detto Gentilini di Vontobel AM, “se si riducono i tempi di analisi e gestione, le risorse liberate possono dedicare più tempo alle relazioni umane, spiegando ai clienti le previsioni e gli algoritmi”. In effetti, questo può fare la differenza oggi, insieme alle performance”. Tirando le fila della discussione, i partecipanti alla tavola rotonda hanno concordato su un punto: l’intelligenza artificiale non è solo il futuro dell’asset management, ma è anche il cuore del suo presente. Il passaggio dai metodi tradizionali a un approccio robusto, basato sui dati e alimentato dall’IA sta già avvenendo. Coloro che sono in grado di gestire questo passaggio stanno dettando la linea per una nuova era di investimenti intelligenti.
g Cr yptoasset scandali
A cura di Viola Sturaro
1 Mr. Binance è sceso a pat ti con la giustizia
Condanna con sconto di pena per Changpeng Zhao Un altro big delle valute digitali è finito sot to accusa
Tanto tuonò che alla fine piovve, ma nulla di più. Changpeng Zhao, fondatore ed ex amministratore delegato di Binance, una delle più grandi piattaforme di scambio di criptovalute al mondo, dopo aver patteggiato è stato condannato dal Tribunale di Seattle a quattro mesi di carcere per riciclaggio di
denaro negli Stati Uniti, nell’ambito di un processo avviato nei suoi confronti dal dipartimento di Giustizia. I pubblici ministeri avevano chiesto per lui una condanna a tre anni di prigione. L’indagine era stata avviata nel 2022 con l’accusa di aver permesso transazioni illecite di denaro negli Stati Uniti a persone
STORIA E PROFILO
Top&Flop in sei punti
che abitano in paesi soggetti a sanzioni, come l’Iran e la Russia. Zhao, che è cinese naturalizzato canadese, si era dimesso da Binance lo scorso novembre e si era dichiarato colpevole di aver violato le leggi americane sul riciclaggio di denaro. Una condanna molto diversa rispetto a quella del suo ex rivale,
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Changpeng Zhao
è il fondatore di Binance, uno dei maggiori player mondiali nel settore delle criptovalute chi è
Zhao è uno sviluppatore di software che ha creato una grande piattaforma per la negoziazione di valute digitali cosa fa
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Changpeng Zhao / fondatore ed ex amministratore delegato di Binance
Attivo in Cina dal 2017, Zhao ha poi spostato la sede nelle Isole Cayman dopo le restrizioni di Pechino sulle criptovalute dove opera
In pochi anni la società ha avuto una crescita impetuosa ed è diventata il primo exchange di asset digitali crescita
L’imprenditore cinese ha scelto di collaborare con gli inquirenti che indagavano su transazioni non regolari sulla piattaforma
Sam Bankman-Fried, fondatore di FTX e condannato a 25 anni il mese scorso. La ragione si può ricercare nel fatto che Zhao, oltre a non avere precedenti, ha collaborato attivamente con gli investigatori e ha portato anche una serie di testimonianze positive sulla sua moralità.
La società è stata accusata di aver permesso transazioni illecite con stati “canaglia” come l’Iran e la Russia controversie
Il Tribunale di Seattle ha condannato Zhao a quattro mesi di carcere con uno sconto di pena per patteggiamento processi
Collaborazioni vir tuose 2
Per la prima volta, le crypto sequestrate a un’organizzazione criminale, poi portata davanti alla giustizia con ben 31 individui, sono state convertite in valute fiat grazie alla collaborazione tra il principale exchange italiano Young Platform e l’Arma dei Carabinieri. Un’iniziativa pionieristica che evidenzia un notevole passo avanti nella collaborazione tra il settore delle criptovalute e le istituzioni pubbliche, oltre a rappresentare un momento chiave nella lotta alle attività illecite.
Guerra al riciclaggio
Gli Stati Uniti dichiarano guerra al riciclaggio cinese. In America si teme infatti che il denaro riciclato dalle organizzazioni criminali tramite banche clandestine, le cosiddette “cmlo”, possano fungere da cassa per finanziare attività in grado di mettere a rischio la sicurezza e l’economia del Paese. Per il governo Usa si tratta di una delle minacce più preoccupanti nella lotta al crimine organizzato transnazionale, in quanto le cmlo sono diventate attori chiave degli imperi criminali multimiliardari.
Flessibilità. Convizioni. Potenziale di rendimento.
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Capitale a rischio. La performance dipende dalla tempistica dell’investimento e può comportare rendimenti negativi. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri.
Comunicazione di marketing dedicata agli investitori professionali. Questo non è un documento contrattualmente vincolante e la sua emissione non è vincolata da alcuna legge o regolamento dell’Unione Europea o del Regno Unito. Questa comunicazione di marketing non include dettagli sufficienti per consentire al destinatario di prendere una decisione di investimento informata. Il contenuto non costituisce una raccomandazione, né un’offerta di acquisto o vendita di Fondi PIMCO Global Investment Series (GIS). Questo documento si basa su informazioni ottenute da fonti considerate affidabili, ma non comporta responsabilità per PIMCO. Tutti gli investimenti finanziari comportano rischi inclusa la possilibità di perdita di capitale. PIMCO Europe GmbH (società n. 192083) e la filiale italiana di PIMCO Europe GmbH (società n. 10005170963, Via Turati 25/27 (angolo via Cavalieri n. 4), 20121 Milano, Italia)) sono autorizzate e regolamentate dall’Autorità di vigilanza finanziaria federale tedesca (BaFin). La filiale italiana è inoltre soggetta alla supervisione della Commissione Nazionale per le Società e la Borsa (CONSOB). I prodotti e i servizi offerti da PIMCO Europe GmbH sono sono destinati unicamente a clienti professionali e non agli investitori individuali che non devono fare affidamento a questa comunicazione. Gli investitori individuali devono contattare il loro consulente in caso di richieste sugli investimenti e richieste di assistenza finanziaria, legale e fiscale. Il valore degli investimenti e la redditività possono variare e l’ammontare inizialmente investito potrebbe non essere recuperato. Prima della sottoscrizione leggere il Prospetto e il KID disponibili su www.fundinfo.com o presso i Collocatori. PIMCO GIS Income Fund, comparto di PIMCO GIS Funds: Global Investors Series plc è domiciliato in Irlanda. PIMCO è un marchio di Allianz Asset Management of America LLC negli Stati Uniti e in tutto il mondo. ©2024, PIMCO. Tutti i diritti riservati.
Gli investitori esteri hanno visto ridursi negli ultimi anni i forti rendimenti realizzati dalla borsa nipponica a causa della persistente debolezza della moneta nazionale
IL REBUS DELLO YEN
In passato la valuta giapponese ha condizionato il listino di Tokyo
Ma un suo apprezzamento nel cambio potrebbe mutare il quadro
Adrian Edwards, portfolio manager, Japan Core Alpha team di Man
Group ha dedicato una recente analisi al Giappone e alla sua valuta, lo yen Ecco un estratto di quanto ha scritto.
MOLTE RISERVE
“Il Giappone ha molte riserve di valuta estera. È secondo solo alla Cina e ha circa il 50% di riserve in valuta estera rispetto al terzo più grande, la Svizzera. Una parte è in deposito, ma la maggior parte è investita. Se il Giappone dovesse iniziare a vendere il proprio portafoglio titoli, che è costituito in gran parte da titoli di Stato statunitensi, ciò eserciterebbe una pressione al rialzo sui rendimenti degli Stati Uniti. Sfortunatamente per i funzionari valutari giapponesi, questo renderebbe il carry trade ancora più interessante. Gli investitori esteri hanno visto gli ultimi anni di forti
rendimenti del mercato azionario ridursi drasticamente a causa della debolezza della valuta. Riteniamo che questo sia uno dei motivi per cui gli investitori esteri non sono tornati sulla borsa con i flussi che abbiamo visto nei primi anni dell’Abenomics. Se gli investitori stranieri desiderassero approfittare della convenienza del mercato giapponese, avrebbe senso per coprire la valuta”.
DOPPIO EFFETTO
“Così facendo, i loro afflussi sul mercato contribuiscono a far salire i prezzi delle azioni, ma hanno un ulteriore effetto di indebolimento dello yen. Se lo yen passasse a una fase di rafforzamento, le coperture potrebbero essere in qualche modo diminuite e la somma dei rendimenti del mercato azionario e la forza dello yen potrebbe attirare significativi flussi”.
I MIGLIORI FONDI COMUNI A UN ANNO
AZIONARI ITALIA Xtrackers Xtrackers Ftse Mib Etf 1d
AZIONARI EUROPA Decalia Decalia-Silver Generation -A2 Eur P
AZIONARI USA Sands Capital Priviledge Sands Us Growth Usd Pa
AZIONARI GIAPPONE AM One Amo Japan Value Equity Jpy Acc
AZIONARI ASIA Axa Axa Imallcntryapexjpnsmcpeq Qi E (‚¬)
AZIONARI EMERGENTI Pictet Pictet-Emerging Mkts High Div Hr Eur
AZIONARI GLOBALI Ethenea MainFirst Global Eq Unconstrained V
BILANCIATI Compass Compam Sb Blockchain Tech D Eur Inc
OBBLIGAZIONARI GLOBALI Natixis H2o Multi Aggregate I Usd
OBBLIGAZIONARI HIGH YIELD Aegon Aegon High Yield Global Bd A Acc Usd
TOP 20 AZIONARI ITALIA
Xtrackers Xtrackers Ftse Mib Etf 1d LU0274212538 p 27,67%
iShares iShares Ftse Mib Etf Eur Acc
IE00B53L4X51 p 27,65%
Amundi Amundi Ftse Mib Etf Dist FR0010010827 p 27,63%
iShares iShares Ftse Mib Etf Eur Dist
Anima Anima Italia B
IE00B1XNH568 p 27,57%
IT0005158784 p 26,95%
Goldman Sachs Ing Direct Top Italia Arancio P Inc LU0456302776 p 26,55%
WisdomTree WisdomTree Ftse Mib Etp
XS2427354985 p 26,50%
Amundi Amundi Is Italy Mib Esg Etf Dr - Eur C LU1681037518 p 26,22%
Eurizon Eurizon Am Sicav Italian Equity R LU1238255514 p 25,74%
Lemanik Lemanik Sicav High Growth Cap Retail Eur LU0284993374 p 25,24%
Anima Anima Italian Sm Md Cp Eq Silver Eur Acc IE00BZBXFP28 p 24,58%
Eurizon Eurizon Equity Italy Smart Vol R Acc LU0130323438 p 24,24%
Anima Anima Iniziativa Italia A IT0005186041 p 24,23%
Societe Generale Sg Etn Mib Esg
XS2425317794 p 24,13%
Fideuram Fideuram Italia R IT0000388147 p 24,04%
Eurizon Eurizon Azioni Italia R IT0001021192 p 23,65%
Euromobiliare Euromobiliare Azioni Italiane A IT0001013520 p 23,48%
Fideuram Interfund Equity Italy LU0074298604 p 23,27%
Fideuram Fonditalia Equity Italy R LU0058495788 p 23,20%
iM Global Partner iMGP Italian Opportunities N Eur LU0133192608 p 23,11%
Oro in rialzo
“L’oro ha segnato nuovi massimi ad aprile mentre gli Etf legati all’oro fisico hanno continuato a diminuire. Per il 2024 si ritiene che l’oro possa muoversi in una fascia più alta, più dei 2mila dollari l’oncia”. Imaru Casanova (VanEck).
Rame sugli scudi
“Il rame prosegue a mantenersi sugli scudi al London Metal Exchange e, in questo contesto, tutto sembra deporre a favore di ulteriori rialzi per i prezzi di questo materiale”. Michael Palatiello (Wings Parnets Sim).
Forte dell’esperienza maturata in 30 cicli di mercato,* PGIM crede nel proprio approccio attivo e nella rigorosa gestione del rischio per aiutare i clienti a perseguire rendimenti di lungo termine.
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TOP 20 AZIONARI EUROPA
Codice Isin Rendimento di gestione annualizzato a 12 mesi
Decalia Decalia-Silver Generation -A2 Eur P LU1426102726 p 23,90%
J.P. Morgan Priviledge Jpmorgan Eurozone Eq Eur Ma LU1711570215 p 20,82%
Aperture Aperture European Innovation Ex Eur Acc LU2207970315 p 19,74%
Man Man Glg Pan-European Equity Gr Dv C Usd IE00BMG8TZ99 p 19,70%
Gam Gam Star European Equity Ord Gbp Acc IE0002987315 p 18,73%
BlackRock Bsf European Unconstrained Eq A2 Eur LU1893597309 p 18,63%
C. Threadneedle Ct (Lux) European Growth & Inc A Inceur LU0515381530 p 18,49%
J.P. Morgan Jpm Europe Equity Plus D Perf (Acc) Eur LU0289214628 p 18,47% First Trust First Trust Ipox Europe Equity Opps Etf IE00BFD26097 p 18,39%
Union Investment Qfs Sicav - European Eqs Eur A Dis LU0374936432 p 18,32%
Comgest Comgest Growth Europe Plus Eur Acc IE00BK5X3Y87 p 18,03%
Comgest Comgest Growth Europe Eur R Acc IE00B6X8T619 p 17,76%
Bnp Paribas Amselect Janus Henderson Eurp Eqclcapeur LU2537474392 p 17,71%
Janus Henderson Janus Hndrsnpan Eurp X2 Eur LU0135928025 p 17,24%
Credit Agricole Indosuez Funds Euro Value P LU1073902782 p 17,18%
Amundi Amundi Is Msci Europe Momt Fctr Etf-C LU1681041460 p 16,93%
Rbc Rbc Funds (Lux) European Eq Foc O Eur LU1217268827 p 16,81%
C. Threadneedle Ct (Lux) Sust Opps Eurp Eq R Acc Eur LU2282386270 p 16,42%
BlackRock Bsf European Opps Extension E2 Eur LU0418790928 p 16,35%
LFDE Echiquier Positive Impact Europe A FR0010863688 p 16,25%
Il ruolo inglese
“I mercati hanno focalizzato tutta l’attenzione sulla divergenza delle dinamiche economiche tra Stati Uniti e il resto del mondo. Ma qual è il ruolo svolto dal Regno Unito in questo contesto?”. A chiederselo è J.P. Morgan Asset Management.
Parola d’ordine: diversificare
“Gli investitori azionari sono preoccupati circa un potenziale consolidamento o una flessione del rally. Il rischio di restare delusi è alto, per questo la scelta migliore è diversificare”. Ariane Kesrewani e Cédric Le Berre (Ubp).
Premio annuale no al 6,901% dell’Importo Nozionale corrisposto in un’unica soluzione alla scadenza o in caso di Rimborso Anticipato a facoltà dell’Emittente ove non si veri chi un Evento di Credito sull’Entità di Riferimento.
In corrispondenza di ciascuna Data2 di Rimborso Anticipato a Facoltà dell’Emittente, e con un preavviso di almeno 10 giorni lavorativi prima di tale data, l’Emittente ha la facoltà di rimborsare anticipatamente i Certi cate al 100% dell’Importo Nozionale. In tal caso, il Certi cate liquida l’Importo Nozionale più un premio annuale cumulativo, pari al premio annuale moltiplicato per il numero di anni trascorsi.
Se si veri ca un Evento di Credito3 sull’Entità di Riferimento durante la vita del Certi cate, il Certi cate scade anticipatamente. In tal caso, il Certi cate liquida un importo pari all’Importo Nozionale moltiplicato per il Tasso di Recupero4, con possibile perdita parziale o totale dell’Importo Nozionale.
A scadenza, ove non si veri chi un Evento di Credito sull'Entità di Riferimento, il Certi cate liquida l’Importo Nozionale e paga un premio cumulativo pari al premio annuale moltiplicato per l’intera durata del Certi cate (8 anni).
Rimborso condizionato dell'Importo Nozionale a scadenza.
Il Certificate è uno strumento finanziario complesso.
1 Gli importi espressi in percentuale (esempio 6,90%) ovvero espressi in euro (esempio 1.380 €) devono intendersi al lordo delle ritenute scali previste per legge.
2 30/06/2025; 30/06/2026; 30/06/2027; 30/06/2028; 02/07/2029; 01/07/2030; 30/06/2031
3 Gli Eventi di Credito sono eventi capaci di compromettere la capacità di una determinata Entità di Riferimento di adempiere alle proprie obbligazioni di pagamento, il cui veri carsi ha come conseguenza di ridurre, no anche ad azzerare, potenziali premi periodici e l’Importo Nozionale, con conseguente perdita totale o parziale del capitale investito. I Principali Eventi di Credito sono: Procedura concorsuale/Insolvenza, Mancato pagamento, Ristrutturazione, Intervento governativo, Decadenza dal bene cio del termine, Ripudio/Moratoria, Inadempimento di una obbligazione.
4 Il Tasso di Recupero indica la percentuale, determinata con riferimento ad uno o più titoli di debito emessi dell’Entità di Riferimento, durante un’asta organizzata dal comitato di determinazione dell’ISDA (International Swaps and Derivatives Association) o in assenza di una determinazione del CDDC, da una società del Gruppo BNP Paribas in qualità di agente di calcolo dei Certi cate, a seguito del veri carsi di un Evento di Credito su tale Entità di Riferimento. La data di liquidazione a seguito di un Evento di Credito è la data che cade il terzo giorno lavorativo successivo alla data di determinazione del Tasso di Recupero.
Messaggio pubblicitario con finalità promozionali Prima di adottare una decisione di investimento, al fine di comprenderne appieno i potenziali rischi e benefici connessi alla decisione di investire nei Certificate, leggere attentamente il Base Prospectus for the issuance of Certificates approvato dall’Autorité des Marchés Financiers (AMF) in data 31/05/2023, come aggiornato da successivi supplementi, le Condizioni Definitive (Final Terms) relative ai Certificate e la Nota di Sintesi e, in particolare, le sezioni dedicate ai fattori di rischio connessi all’Emittente e al Garante, all’investimento, ai relativi costi e al trattamento fiscale, nonché il relativo documento contenente le informazioni chiave (KID), ove disponibile. Tale documentazione è disponibile sul sito web investimenti.bnpparibas.it. L’approvazione del Base Prospectus non dovrebbe essere intesa come approvazione dei Certificate. Il presente documento costituisce materiale pubblicitario e le informazioni in esso contenute hanno natura generica e scopo meramente promozionale e non sono da intendersi in alcun modo come ricerca, sollecitazione, raccomandazione, offerta al pubblico o consulenza in materia di investimenti. Inoltre, il presente documento non fa parte della documentazione di offerta, né può sostituire la stessa ai fini di una corretta decisione di investimento. L’investimento nei Certificate comporta, tra gli altri, il rischio di perdita totale o parziale dell’Importo Nozionale, nonché il rischio Emittente e il rischio di assoggettamento del Garante agli strumenti di gestione delle crisi bancarie (bail-in). Ove i Certificate siano venduti prima della scadenza, l’Investitore potrà incorrere anche in perdite in conto capitale. Nel caso in cui i Certificate siano acquistati o venduti nel corso della loro durata, il rendimento potrà variare. Le informazioni e i grafici a contenuto finanziario quivi riportati sono meramente indicativi e hanno scopo esclusivamente esemplificativo e non esaustivo. Informazioni aggiornate sulla quotazione dei Certificate sono disponibili sul sito web investimenti.bnpparibas.it.
TOP 20 AZIONARI USA
Società Nome fondo
Alger Alger American Asset Growth A Us LU0070176184 p 50,39%
T. Rowe Price T. Rowe Price Us Lg Cap Gr Eq A Hkd LU2282401921 p 48,65%
T. Rowe Price T. Rowe Price Us Lg Cp Gr Eq A Usd LU2095273913 p 48,58%
T. Rowe Price T. Rowe Price Us Blue Chip Eq A Usd LU0133085943 p 48,51% BlackRock Bgf Us Growth E2 LU0147387970 p 48,30%
Azimut Az Equity Future Opp A-Az Fd Acc LU2332973481
Nuveen Nuveen Winslow Us Lrgcapgr Esg Pusd
J.P. Morgan Jpm Us Growth D (Acc) Usd
p 47,05% Lord Abbett Lord Abbett Innovation Growth N Usd Acc IE00BYZRLY46 p 46,42%
Invesco Invesco Nasdaq-100 Esg Etf Usd Acc
Bper Bper Intl Sicav Equity North America
Ubs Ubs (Lux) Es Usa Growth $ P-Acc
Amundi Amundi Nasdaq 100 Ii Etf Acc
Amundi Amundi Is Nasdaq-100 Etf-C Eur LU1681038243 p 45,52%
Axa Axa Im Nasdaq 100 Etf Usd Acc IE000QDFFK00 p 45,49% Xtrackers Xtrackers Nasdaq 100 Etf 1c
Mercati e gravità
“Inizia il secondo trimestre con il ritorno della forza di gravità sui mercati: infatti più i mercati azionari diventano cari in termini di valutazioni e più diventano sensibili a fattori esterni”. A dirlo gli esperti del team di gestione di Pharus.
Dollaro forte
“Il dollaro forte è positivo per gli investitori esposti al mercato Usa, anche se l’acquisto di strumenti finanziari è più caro. Le società americane faticano a vendere prodotti all’estero perché più costosi sui mercati” (NS Partners).
TOP 20 AZIONARI GIAPPONE
WisdomTree WisdomTree Japan Equity Etf - Jpy Acc
Nomura Nomura Fds Japan Strategic Value A Jpy IE00B3VTHJ49 p 36,25%
Eric Sturdza E.I. Sturdza Nippon Growth M Jpy
IE00B45CFP81 p 35,43%
Arcus Arcus Japan D Acc Usd LU2558953118 p 35,41%
Sparx Sparx Japan Jpy Inst E
IE00BF29SZ08 p 34,96%
Morgan Stanley Ms Invf Japanese Equity C LU0512094607 p 34,18%
Bnp Paribas Bnpp Sust Japan Mlt-Fac Eq Cl Eur Acc LU1956138777 p 33,68%
BlackRock Bgf Japan Flexible Equity E2 LU0212924947 p 31,37%
Lazard Visionfund Japan Equity Val I Jpy Acc LU2407273668 p 31,05%
Matthews Asia Matthews Japan Fund I Usd Acc LU1220257130 p 31,04%
Janus Henderson Janus Henderson Hrzn Japan Opps C2 Eur LU1992142411 p 30,81%
Sei Sei Gmf Japan Equity Usd Instl+ H Acc
IE00B040QP29 p 30,53%
J.P. Morgan Jpm Japan Strategic Value D (Acc) Jpy LU0329206329 p 30,25%
Hsbc Hsbc Japan Sustainable Equity Etf IE00BKY55S33 p 29,98%
M&G M&G (Lux) Japan A Usd Acc LU1684384271 p 28,65%
Xtrackers Xtrackers Nikkei 225 Etf 1d LU0839027447 p 28,58%
iShares iShares Nikkei 225 Etf Jpy Acc
IE00B52MJD48 p 28,08%
Nordea Nordea 2 - Japanese Resp. Enh Eq Bi Jpy LU1648401740 p 28,01%
J.P. Morgan JPM Japan Rsrch Enh Eq ESG ETF USD Acc
IE00BP2NF958 p 27,79%
Ethereum al ribasso
“A seguito del movimento ribassista cominciato a marzo, Ethereum ha perso quasi il 25% del suo valore. Una discesa caratterizzata da un brusco movimento ribassista”. Christian Poggesi (B.T.F. Company).
Cambiamento epocale
“Il team del Nyse ha pubblicato un sondaggio rivolto agli azionisti chiedendo se la Borsa dovrebbe estendere le ore di trading per includere i weekend. Sarebbe un cambiamento epocale dell’attuale operatività” (Cryptonomist.ch).
TOP 20 AZIONARI ASIA*
E (‚¬)
IE0034277479 p 21,96%
Eastspring Eastspring Inv Asian Low Vol Eq A LU1522347837 p 18,35%
Rbc Rbc Funds (Lux) Asia Ex-Jpn Eq B Usd LU1096671372 p 18,28%
Baillie Gifford Baillie Gifford Ww Asia Ex Jpn A Usd Acc IE00BKYBTW37 p 16,27%
TT International TT Asia-Pacific Equity B2 Usd IE00B61BM748 p 15,60%
TT International TT Asia Ex Japan Equity A2 Usd Acc IE00BDFKF882 p 15,00%
Jupiter Jupiter Asia Pac Inc C Usd Acc IE0031333341 p 14,77%
Mirae Asset Mirae Asset Esg Emerg Asia Ex-Chn Eqausd LU0336300859 p 13,87%
F. Templeton Franklin Ftse Asia Ex China Ex Japan Etf IE00BFWXDV39 p 13,82%
Schroders Schroder Isf Asian Ttl Ret A Acc Usd LU0326948709 p 12,67%
BlackRock BlackRock Advtg Asia Ex Jpn Eq D Usd Acc IE00BFZP7Q95 p 12,58%
Goldman Sachs Gs Asia Eq I-X Cap Usd LU0113303043 p 12,55%
AllianceBernstein Ab Asia Ex-Japan Eq C Usd LU0469270366 p 12,19%
Morgan Stanley Ms Invf Sustainable Asia Equity B LU0073229410 p 12,08%
Eastspring Eastspring Inv Asian Dynamic A LU0315179316 p 10,29%
Legal & General L&G Qual Eq Div Esg Excls Ap Ex-Jpn Etf IE00BMYDMB35 p 10,16%
Ubs Ubs (Lux) Kss Asian Eqs $ Usd P Acc LU0235996351 p 10,13%
Mirae Asset Mirae Asst Esg Asia Sect Ldr Eq A Usd LU0336299408 p 10,07%
Amundi Amundi Msci Em Asia Ii Etf Acc LU1781541849 p 9,94%
Amundi Amundi Is Msci Em Asia Etf-C Eur LU1681044480 p 9,93%
Velocità e vantaggi
“L’intenzione di Tesla di velocizzare il lancio di nuovi modelli potrebbe essere un segnale positivo per l’azienda. Chi lancerà negli Usa nuovi modelli a prezzi minori otterrà un vantaggio”. Madeline Ruid (Global X).
Nuove obbligazioni
Goldman Sachs ha emesso due nuove obbligazioni: una a tasso fisso callable 6,10% in dollari statunitensi a 10 anni e una a tasso fisso 5,30% in dollari statunitensi a 10 anni” con scadenza al 19 aprile 2034.
TOP 20 AZIONARI EMERGENTI
Hsbc
F. Templeton Templeton Frontier Markets C(Acc)Usd
Amundi Amundi Azionario Paesi Emergenti B IT0004813975
T. Rowe Price T. Rowe Price Frontier Mkts Eq A Usd
Gam Gam Sustainable Emerg Eq Usd Acc
26,36% Morgan Stanley Ms Invf Emerging Markets Sm Cp Eq C LU0898771216 p 25,13%
Capital Polar Capital Emerging Markets Inc R Acc IE00B4VVWP88 p 24,60% Russell Acadian Emerg Mkts Eq Ucits B Gbp Inc IE00BKGRF542
23,66% Russell Acadian Emerg Mkts Eq Ii A Usd Acc
Man Man Numeric Emerging Markets Eq D Sek IE00BTC1N822
AllianzGI Allianz Glbl Emerg Mkts Eq A Usd IE0002488884 p 22,94%
Robeco Robeco Qi Em Active Equities D € LU0329355670 p 22,93%
Fidelity Fidelity Fast Emerging Markets E-Acc-Eur LU0650958076 p 22,57%
Fiera Capital Magna Em Income And Growth R Eur Acc IE00B670Y570 p 22,32%
Giappone vs Usa
“Con il Nikkei 225 che ha sfondato quota 40mila per la prima volta nella storia, l’indice Topix Core 30 supera le azioni Usa per la seconda volta, con i titoli nipponici che restano poco costosi”. Christophe Braun (Capital Group).
Stime al ribasso
“L’AIE ha ridotto le stime di crescita della domanda di petrolio a 1,2 milioni nel 2024 e a 1,1 milioni per il 2025, prevedendo una crescente popolarità dei veicoli elettrici”. Violeta Todorova (Leverage Shares).
TOP 20 AZIONARI GLOBALI
Ethenea MainFirst Global Eq Unconstrained V LU1856131435 p 54,33%
Gam Gam Star Worldwide Equity Ord Gbp Acc IE00B0HF3H50 p 47,53%
Bridge Fund Gqg Partners Global Equity A Usd Acc IE00BH480Z36 p 46,17%
Morgan Stanley Ms Invf Global Opportunity C LU0552385451 p 43,79%
Nomura Nomura Fds Ie Glb Mlt-Thm Eq A Usd Acc
IE00BJCW9983 p 42,37%
Gam Gam Star Disruptive Gr M Usd Acc IE00BN4RFJ17 p 42,32%
Natixis Wcm Select Global Growth Eq F/A Usd Acc LU2312270833 p 41,43%
Azimut Az Fd 1 Az Eq Glb Gr B-Az Acc LU0804229622 p 40,89%
Amundi Lyxor Dj Global Titans 50 Etf Dist FR0007075494 p 40,48%
Fisher Fisher Invts Instl Glbl Devconcntreqesg$ IE00BZ4SVD40 p 39,79%
Invesco Invesco Global Founders & Owners Eeuracc LU1762221155 p 39,68%
PGIM PGIM Jennison Global Eq Opps Usd A Acc IE00BZ3G1P18 p 39,35%
Guinness Guinness Global Innovators C Usd Acc IE00BQXX3F31 p 39,24%
Gam Multilabel Orchestra Glb Eq C Usd Acc LU1900184661 p 39,11%
J.P. Morgan Jpm Global Growth F Acc Usd LU2419339622 p 39,10%
Fisher Fisher Invts Instl Glbl Dev Eq Esg Usd IE00BD9BTC95 p 38,12%
Mfs Mfs Meridian Global Strategic Eq N1 Usd LU2432527336 p 37,33%
Fisher Fisher Invts Instl Glbl Dev Eq Usd Acc IE00BZ4STG33 p 36,67%
Fideuram Fonditalia Millennials Equity R LU1811052163 p 36,25%
Raiffeisen Raiffeisen Paxetbonum Aktien (R) Vta AT0000A261H5 p 36,24%
Cripto in crescita
“Nel primo trimestre 2024 l’ecosistema cripto ha continuato a crescere: Bitcoin ha mantenuto la sua posizione di leadership con il 60% dei volumi scambiati, mentre Ethererum il 28% e Solana il 6%”. È l’analisi del Digital Gold Institute.
Europa in spolvero
“Gli indici europei hanno registrato performance superiori rispetto ai principali mercati americani, iniziando a recuperare parte del divario. In Italia, il settore finanziario si è dimostrato ancora solido”. A dirlo gli analisti di Equita.
Kairos International Sicav
ActivESG
Benvenutinelcircolovirtuosotrasostenibilitàevalore
KIS ActivESG è la proposta di Kairos dedicata agli investimenti sostenibili che, puntando su società rispettose dell’ambiente, attive nel sociale e guidate da solidi principi di governance, ha l’obiettivo di ridurre l’esposizione alle emissioni di carbonio.
È stata una delle prime soluzioni ESG in Italia ad adottare una strategia di gestione long-short. La consolidata expertise in metodologie di gestione alternative, unitamente alla capacità di selezione dei titoli, basata su di un rigoroso processo di analisi fondamentale e su di un modello proprietario di analisi ESG, consente a Kairos di proporsi sul mercato con un’offerta distintiva.
KIS ActivESG intende generare un impatto positivo sul mondo, continuando a valorizzare il patrimonio dei clienti.
Grazie a KIS ActivESG, Kairos è stata premiata nella categoria Alternative Investments ai Private Banking Awards 2023*
Rischio più basso Rischio più alto Rendimento potenzialmente più basso Rendimento potenzialmente più alto 1234567
Le informazioni complete sui rischi sono disponibili sul Prospetto e sul KID.
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TOP 20 BILANCIATI
Società Nome fondo
Codice Isin Rendimento di gestione annualizzato a 12 mesi Compass Compam Sb Blockchain
Pharus Sicav
Investitori Eighty - Twenty B IT0005364135 p 23,28%
Degroof Hector Sicav Absolute Return B Cap LU0445640682 p 22,29%
Algebris Algebris Financial Income R Eur Acc IE00BCZQ7T48 p 21,29%
Carmignac Carmignac Investissement Lat A Eur Acc FR0010147603 p 20,57%
House of Wealth How Global Leaders Fund Eur I LI1206123492 p 19,71%
Euromobiliare Euromobiliare Pic Action 4 Tra Atto Ii A IT0005506503 p 19,47%
Natixis Dnca Invest Evolutif B Eur LU0284394821 p 19,23%
Crossinvest Crosssicav Crossinvest Return B Eur LU0871320999 p 18,22%
Fideuram Ailis Schroder Global Thematic R Eur Acc LU2218727035 p 18,06%
Azimut Az Ma Az Allc Technology Bal Azeurret LU2279429596 p 17,88%
Dws Db Vermögensfondsmandat High Convctn Eq LU0240541796 p 17,53%
Eurizon Eis Euro Equity Insurance Cap Light Id LU0282141893 p 17,44%
Dje Kapital Dje - Multi Asset & Trends Pa (Eur) LU0159549145 p 17,22%
Fideuram Private Suite Eurizon Ma Crclr Ecoy Geu LU2512193892 p 16,97%
Gam Gam Star Alpha Spectrum Ordinary Eur Acc IE00B5KMD450 p 16,91%
Azimut Az Fd1 Az Allc Intl 50%-100% A-Az Cap LU2168558927 p 16,85%
Eurizon Eis Flexible Plus 6 I Cap LU1571038733 p 16,80%
Dws Dws Concept Dje Responsible Invest Ld LU0185172052 p 16,08%
Rischio di escalation
“Le prossime mosse di Israele saranno decisive e potrebbero portare a un’escalation che ora non si riflette nei prezzi di mercato. Lo Stretto di Hormuz simboleggia l’equilibrio di potere nella regione”. Hakan Kaya (Neuberger Berman).
Occhio ai tassi
“Come previsto la Bce ha mantenuto i tassi invariati. L’attenzione si concentrerà sulla prospettiva di un ciclo di riduzione dei tassi da giugno, che richiederà grande equilibrio”. Des Lawrence (State Street GA).
TOP 20 OBBLIGAZIONARI GLOBALI
H2o
Schroders Schroder Isf Glb Crdt Hi Inca Dis M LU0575582704 p 14,07%
Zest
Ubp Ubam Strategic Income Uc Usd LU2351068684 p 13,35%
Bny Mellon Bny Mellon Targeted Ret Bd Usd A Acc IE00BYRC8G84 p 13,27%
Pimco Pimco Gis Low Duration Opps Ins Usd Inc IE00BGMHJW58 p 11,29%
BlueBay BlueBay Total Return Credit C Usd (Qid) LU1128624639
Prospettiva incoraggiante
“Qual è l’attuale stato di salute dell’economia italiana? La stima preliminare dell’Istat sul Pil del primo trimestre 2024 è incoraggiante, e indica una crescita del +0,3%”. Maurizio Mazziero (Mazziero Research).
Rimandati a settembre
“Se qualcuno desidera fondare decisioni d’investimento su delle mere massime generali non dovrebbe rifarsi vivo fino a settembre, dal momento che è un mese sfavorevole alle azioni”. Hans-Jörg Naumer (AllianzGI).
BRAND FOR COMMUNITY
MAGAZINE / EXPERIENCES / EVENTS / WEB / NEWSLETTER / SOCIAL
BFC MEDIA, PRESENTA L’EDIZIONE ITALIANA DI ROBB REPORT, IL BRAND EDITORIALE PIÙ FAMOSO AL MONDO PER IL LUSSO E IL LIFESTYLE. UN PROGETTO MULTIMEDIALE CHE COMPRENDE IL MAGAZINE, IL SITO ROBBREPORT.IT ED ESCLUSIVE EXPERIENCES. UN’OPPORTUNITÀ PER PROMUOVERE IL MEGLIO DELLA CREATIVITÀ DEL MADE IN ITALY IN TUTTO IL MONDO.
Top Funds classifiche
TOP 20 OBBLIGAZIONARI HIGH YIELD
Società Nome fondo
di
Ubs (Lux) Bs
Rt Inc
Usd P-Acc
Isin
Teoria del sorriso
“La teoria del sorriso per il dollaro sostiene che la divisa americana fa bene in tempi in cui l’economia è in fase di boom, mentre va tendenzialmente a indebolirsi nelle fasi mediane a crescita moderata” (Wings Partners Sim).
Eurizon Eurizon Bond High Yield Zu2 Usd Acc
p 14,42% M&G M&G (Lux) Glb Fl Rt Hy Ah Hkd Acc LU1959281343 p 14,32%
BlueBay BlueBay Global High Yield Bd C Usd LU0842205741 p 14,15%
PGIM PGIM Global High Yield Bond Usd I Acc IE00BKF05M17
Cripto e volatilità
“Il Bitcoin è stato a lungo considerato un asset estremamente volatile, ma ciò si sta riducendo e questa tendenza dovrebbe continuare man mano che la criptovaluta si evolve” (Fidelity Digital Assets).
FORBES BRAND FOR COMMUNITY
J.P. Morgan incontra la F1
Il Gran Premio di Formula 1 Crypto.com Miami ha lanciato una nuova esperienza di e-commerce. Con l’aiuto di J.P. Morgan Payments, il Miami Grand Prix ha soddisfatto la domanda dei suoi fan globali, sia in pista che fuori, con diverse agevolazioni.
Insieme per la Terra
L’Earth Week è stata un’importante celebrazione della cura dell’ambiente. Una causa vicina e cara alla managing director e gestore di portafoglio di Pimco, Erin Browne, che dal suo arrivo nel gruppo collabora con la fattoria The Ecology Center.
Divorzio e finanze
Quando si sta pensando di divorziare, ci sono emozioni da affrontare e decisioni importanti da prendere. Attraverso Facebook, Vanguard dà alcuni preziosi suggerimenti e indicazioni per aiutare a capire come tutto ciò influenzerà le proprie finanze.
Esempi di vita
I veri campioni ispirano a dare sempre il massimo, non solo nello sport. Continua su Instagram il racconto dei fuoriclasse da parte di Allianz Italia con la storia del nuotatore paralimpico Antonio Fantin, esempio in acqua ma soprattutto nella vita.
INVESTI NEL REDDITO FISSO
Investiamo con cura nell’healthcare del futuro
Un approccio focalizzato sulla salute delle aziende.
AB International Health Care Portfolio
In un contesto di mercato incerto, il settore sanitario può offrire interessanti opportunità agli investitori grazie alla sua resilienza.
I mutamenti demografici e l’incremento della domanda a livello globale, infatti, lo hanno reso meno vulnerabile alle condizioni macroeconomiche.
Grazie all’innovazione, a valutazioni favorevoli e a una redditività via via maggiore, inoltre, il comparto presenta anche un buon potenziale di crescita.
Per scovare opportunità occorre un approccio focalizzato. Piuttosto che inseguire le ultime novità in ambito scientifico, il team di AB International Health Care Portfolio punta a scoprire società con un potenziale di rendimento interessante tramite un’approfondita ricerca sulla loro solidità. Seguiamo un approccio concentrato, investendo nelle aziende destinate a nostro avviso a prosperare sia oggi che in futuro.
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