Bluerating 07

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UN’ALTRA SFIDA DOPO 20 ANNI

A due decenni di distanza dall’ipo a Piazza Affari, Azimut sta per lanciare una nuova fintech bank con una sua rete di consulenti. Giuliani racconta come questa realtà vicina al debutto creerà valore per tutto il gruppo e per il titolo

Pietro Giuliani presidente di Azimut

I NUMERI DELLA CONSULENZA QUALCHE LUCE, MOLTE OMBRE

I dati dell’ultima Relazione Ocf evidenziano una leggera crescita delle donne nell’Albo
Ma l’età media degli iscritti resta elevata e rende difficile il ricambio generazionale

C’è qualche segnale di vita dall’industria della consulenza finanziaria italiana, ma le ombre prevalgono sulle luci. Lo scorso 27 giugno, infatti, l’Organismo di vigilanza e tenuta dell’Albo unico dei consulenti finanziari (Ocf) presieduto da Mauro Marino ha presentato a Roma la sua Relazione Annuale relativa al 2023 (vedi servizio alle pagg. 39-46). E dai numeri emerge una ripresa, tuttavia ancora molto lieve, del settore.

A fine dello scorso anno, infatti, gli iscritti erano 51.898, un dato che è in aumento rispetto al 2022 dello 0,6% quando gli iscritti erano 51.575. Più interessante il più consistente progresso della componente femminile della professione perché il numero dei consulenti donne è salito anno su anno da 11.496 a 11.808 (+2,7%).

Al contrario la componente maschile è rimasta stabile perché gli iscritti del cosiddetto “sesso forte” erano 40.090 a fine dello scorso anno rispetto ai 40.079 della fine del 2022. Ciò ha comportato, di conseguenza, anche un progresso del numero dei cosiddetti consulenti “attivi”, quelli cioè che esercitano effettivamente la professione operando per banche, intermediari e sgr. Costoro sono saliti infatti in un anno da 34.683 a 35.265 e la loro percentuale è avanzata dal 67% al 68%. Dopo questi piccoli segnali positivi, si conferma invece un dato negativo e preoccupante: l’età media dei consulenti finanziari italiani che è rimasta attestata a 52 anni

Questo numero è un problema prospettico non da poco se si considera che di qui a pochissimo assisteremo a un massiccio trasferimento della ricchezza (in alcuni casi già in corso) dalla generazione dei baby boomer a quella dei millennial, poco o nulla in sintonia con gli ultra cinquantenni che dovrebbero consigliarli su come gestire i loro denari. Abbassare l’età media della professione è quindi un imperativo per l’industria, se non vuole trovarsi spiazzata dalla nuova clientela. A questo proposito sono interessanti altri numeri della relazione dell’Ocf, purtroppo anche questi non confortanti.

Lo scorso anno, infatti, s’è registrato un secco calo delle domande di partecipazione alla prova valutativa per diventare consulenti finanziari che sono state 5.912, di cui 5.873 confermate. Peraltro sono stati solo 2.216 gli aspiranti consulenti finanziari, su un totale di 5.234 partecipanti, che hanno superato l’esame, pari al 42,3% e i giovani under 30 iscritti alle prove sono il 41,2%. Invece nel 2022 le domande di partecipazione all’esame erano state ben 7.556, di cui 7.444 confermate. Gli aspiranti consulenti idonei alla professione erano stati complessivamente 2.509, con una percentuale di successi di circa il 42% mentre i giovani under 30 iscritti alle prove risultavano il 34%. Insomma, l’industria della consulenza deve diventare molto più appetibile per i giovani.

Andrea Giacobino | andreagiacobino.wordpress.com

di Andrea Giacobino

Botta e risposta tra consulente e finfluencer Cronaca di una polemica scoppiata sul web

Profitti a scuola per il fratello di Totti Bilanci positivi per la soccer school
Tinaba veste di rosso da otto anni Sempre in perdita l’app di Arpe
Pietrafesa chiude il 2023 in bellezza Triplicati gli utili di Allianz Bank FA
Il Leone in Borsa va a forza sette Analisi sul titolo di Banca Generali
Più giovani e donne nell’Albo La Relazione Annuale di Ocf
La prima linea di Fideuram ISPB Nomi e volti della squadra di Corcos

Non solo statuette d’oro per Emma Il mattone por ta guadagni alla Stone 70

Campionessa in campo e anche sui social Milioni di follower per Alisha Lehmann 72

Zero emissioni in casa Lotus Presentata la hypercar Emeya

Titanio al polso in edizione limitata L’esclusivo orologio di Roger Dubuis

anno XIV - numero 7 - luglio 2024 mensile registrato presso il Tribunale di Milano n. 3 del 4 gennaio 2011

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Il costo di ciascun arretrato è di 10 euro

Ot to anni tut ti in rosso

Continua a perdere soldi l’app per i pagamenti Tinaba, lanciata nel 2015 da Arpe e soci

di ANDREA GIACOBINO

Al suo nono anno di vita Tinaba (acronimo di “This is not a bank”), l’app di pagamenti che è stata costituita nel 2015 e lanciata un anno dopo da Sator, il fondo di private equity che fa capo a Matteo Arpe (nella foto) insieme alla sua

Banca Profilo (vedi box), continua a registrare perdite a costare carissima ai suoi azionisti: la stessa Sator e il veicolo lussemburghese Arepo Ti, oltre a Banca Profilo.

Mancato decollo

Qualche settimana fa, infatti, a Milano si sono riuniti gli azionisti sotto la presidenza di Arpe per approvare il bilancio del 2023 chiuso con una perdita di 3,4 milioni di poco inferiore a quella di 4,7 milioni del precedente esercizio e che, riportata a nuovo, ha fatto salire il passivo finora non ripianato a oltre 40 milioni

Il passivo finora non ripianato ammonta a ben 40 milioni di euro

Banca Profilo, utili e ricavi in picchiata

Banca Profilo, controllata dal fondo Sator e le sue controllate hanno chiuso il primo trimestre di quest’anno con un utile netto pari a 2,8 milioni di euro (-55,2% a/a), in riduzione di 3,4 milioni di euro rispetto ai primi tre mesi dello scorso esercizio, trimestre record grazie a un apporto straordinario dell’area Finanza legato allo scenario dei tassi del periodo e dell’inflazione. Il totale ricavi netti è pari a 18,5 milioni di euro (-21,9% a/a), in riduzione di 5,2 milioni di euro rispetto ai 23,6 milioni di euro dei primi tre mesi dell’anno precedente, che avevano beneficiato di un minore costo del funding.

E proprio i numeri del bilancio fin dall’inizio testimoniano la grande difficoltà per far decollare il progetto di Arpe. Tra il 2015 e il 2016, infatti, Tinaba ha perso 3,2 milioni, passivo più che raddoppiato a 7,7 milioni nel 2017 e che balzano a 9,2 milioni nell’anno successivo.

Giro d’affari in salita L’ultimo quadriennio si apre con il 2019 in perdita per 6,4 milioni fino ai 6 milioni di rosso del successivo esercizio e al disavanzo di 5,3 milioni del 2021 e ai 4,7 milioni dell’anno successivo. Nel 2023 Tinaba ha realizzato ricavi di 7 milioni dai 3,1 dell’anno prima, acquisendo 27mila nuovi clienti con una giacenza media di 700 euro.

Andrea Giacobino

Prof it ti a scuola

Migliorano i conti della soccer school del fratello di Tot ti

Migliorano i ricavi della Totti Soccer School, la “scuola di calcio” romana controllata e guidata da Riccardo Totti, fratello di Francesco (nella foto con Noemi Bocchi), che l’ha fondata nel 2013 e di cui controlla il 55,5% mentre la quota restante del capitale è della madre Francesca Marozzini. Il bilancio 2023 da poco approvato, infatti, ha segnato un valore totale della produzione di 588mila euro, in lieve progresso dai 547mila euro del precedente esercizio, ma soprattutto s’è chiuso con un piccolo utile rispetto alla perdita di 25mila euro del 2022. La Totti Soccer School è strutturata come società sportiva dilettantistica (ssd), vanta crediti per 122mila euro e ha un patrimonio netto di 75mila euro. È di fatto l’unica partecipazione societaria del fratello del “Pupone”

mentre invece Riccardo è presidente della Numberten (la holding di Francesco) e amministratore unici di alcune sue controllate, tutte operanti nel mattone denominate Immobiliare Acilia, Dieci e Ten Andrea Giacobino

Albertini, il padel non è un af fare

Non è un grande affare il gioco del padel per Demetrio Albertini (nella foto), ex centrocampista del Milan e pioniere di questo sport in Italia. A Milano si è svolta infatti l’assemblea dei soci della Demetrio Albertini srl per approvare il bilancio del 2023 chiuso con una perdita di 220mila euro, triplicata rispetto a quella di 71mila euro del precedente esercizio. La società è nata nel 2020 da Albertini e Lorenzo Alfieri, già country manager in Italia di J.P. Morgan Asset Management. I due sono soci paritetici al 47,7% mentre la quota residua del 5,2% del capitale è in mano al banker Massimo Armanini. La Demetrio Albertini srl, ha poi creato la Padel Life Milano srl che gestisce un noto impianto sportivo di questa disciplina a Citylife.

letto su Forbes

I SIGNORI DEL MARKETING

è anche un manager italiano nella classifica dei 50 direttori marketing più influenti del 2024 secondo Forbes. Enrico Galliera, cmo di Ferrari, ha avuto infatti il merito di “favorire e promuovere l’esclusività del brand, limitando il numero di vetture in produzione”. Decisivo nella scelta anche un altro punto cardine della strategia della società: possedere una Ferrari non conferisce il diritto di farne ciò che si vuole. Basti pensare, come spiega Forbes, che vip del calibro di Justin Bieber e Kim Kardashian sono stati inseriti nella lista nera del marchio, “per alterazioni non autorizzate e uso improprio delle auto”. Galliera, inoltre, sta continuando a lavorare su un aspetto fondamentale: che la domanda sia sempre superiore all’offerta. E non è un caso se Ferrari nel 2023 ha registrato ricavi netti in crescita del 17,2% rispetto all’anno precedente e al 7 giugno in Borsa riportava un aumento del 39% delle sue azioni. Peraltro, non dimentichiamo che, tra le grandi operazioni di marketing, ha anche annunciato l’ingresso nel suo team di Formula 1 di Lewis Hamilton. Al primo posto in classifica c’è Marian Lee, cmo di Netflix, la più grande società di servizi di streaming al mondo e una delle più influenti dal punto di vista culturale. Al secondo posto troviamo Tariq Hassan, direttore marketing e customer experience di McDonald’s. Chiude il podio Frank Cooper III, chief marketing officer di Visa da maggio 2022.

sportelli@bfcmedia.com di Matteo Sportelli

di

INVESTI NEL REDDITO FISSO

Pietro Giuliani / presidente di Azimut

LA BUONA STELLA DI A ZIMUT

Giuliani, fondatore dell’unica vera multinazionale italiana del risparmio, parla della nascente fintech bank che, a 20 anni di distanza dall’ipo, porterà miliardi di valore alla società

Da f ine anno il gruppo sarà completamente senza debiti, continuerà a f inanziare la crescita e a distribuire dividendi continua a pag. 14 >

“Sono trascorsi esattamente vent’anni dalla quotazione di Azimut in Borsa, avvenuta il 7 luglio del 2004, con un nucleo di azionisti interni che si era riunito in un patto di sindacato, il quale ancora oggi detiene circa il 22% del capitale. Da allora siamo cresciuti in modo considerevole, gestivamo 7,6 miliardi di euro di masse, oggi abbiamo superato i 100 miliardi senza mai negare i nostri capisaldi: la diversità del modello integrato gestionedistribuzione e indipendente di chi è riuscito ad allineare gli interessi dei clienti con quelli degli azionisti e dei collaboratori, il dinamismo orientato alla crescita, l’innovazione costante di prodotto e di servizio”.

Pietro Giuliani, presidente di Azimut Holding, da buon ingegnere è innamorato dei numeri ma anche e soprattutto dei progetti a essi collegati: così racconta a BLUERATING questi due decenni di mercato. E quello che c’è dietro l’angolo.

Due decenni per diventare l’unica vera “multinazionale italiana del risparmio”... Sì, perché tutto questo ci ha permesso di crescere in Italia e all’estero, con la componente internazionale che ora rappresenta la metà delle masse totali di gruppo.

La fondazione del gruppo Azimut nel 1990

Il managment buyout per rendere Azimut indipendente da gruppi bancari, assicurativi o industriali

Siamo presenti in 18 paesi del mondo con 35 società operative (parte delle 130 partecipate e 19 affiliate all’estero). Negli ultimi anni, inoltre, abbiamo diversificato non solo la presenza geografica ma anche le attività, con un forte focus su imprese e fintech, con l’obiettivo di replicare il successo ottenuto nella relazione con i clienti privati anche con quelli corporate.

In tempi rapidi, avete completato lo spin off della vostra rete, in vista della nascita di una nuova realtà associata alla banca fintech. Ci può raccontare come questo passaggio delicato è stato vissuto e gestito dal management e dalla vostra stessa rete?

La quotazione alla Borsa Valori di Milano nel 2004

La nascita dell’innovativo modello di servizio dedicato al Wealth Management

L’ingresso del titolo Azimut Holding nell’indice Ftse Mib

Lo sviluppo del gruppo all’estero, con l’ingresso in Asia, Middle East, America e Australia

La creazione di ALI Sgr, dedicata alle piccole e medie imprese italiane

L’internazionalizzazione e la crescita di Azimut Global Team organica sul mercato italiano e su quelli esteri

In vent’anni quanto valore avete creato per gli azionisti? Alla quotazione il prezzo di collocamento di Azimut Holding era stato fissato a 4 euro con uno sconto intorno al 20% rispetto ad alcuni concorrenti. Abbiamo dimostrato con i fatti quanto valore esiste nella società e chi ha investito nel titolo dalla quotazione ha visto moltiplicarsi per circa 15 volte il proprio patrimonio, grazie alla crescita di valore dell’azione e ai dividendi. Lo sanno bene i collaboratori e i consulenti finanziari del gruppo che, attraverso il patto di sindacato, hanno partecipato da protagonisti allo sviluppo della società e chi di loro aveva investito 100mila euro in azioni alla quotazione, ha oggi circa 1,5 milioni. Ci sono però ancora tante potenzialità inespresse tali da far crescere l’attività e il valore di Azimut a ritmi ancora più sostenuti. Proprio questo è il senso del progetto annunciato a fine marzo, che andrà sottoposto alle autorizzazioni delle autorità competenti, con lo spin off di una parte della rete italiana di consulenti che confluirà in una nuova banca digitale con l’obiettivo di quotarla in tempi rapidi.

Il nostro modello prevede da sempre il coinvolgimento dei consulenti finanziari in quanto azionisti nella vita della società, per questo abbiamo condiviso da subito il progetto con tutta la nostra rete. Sfruttando anche la forza dei manager sul territorio, abbiamo cercato di rendere quanto più partecipato il passaggio e creare due squadre che rispecchiassero le aspirazioni e le esperienze di ciascuno. I circa 1.000 professionisti che confluiranno nella nuova fintech bank e gli 850 consulenti finanziari rimasti in Azimut dal 1 maggio già operano in modo indipendente da un punto di vista commerciale. Questi ultimi sono guidati da una nuova direzione strategica nazionale composta da Monica Liverani, Silvano Bramati, Matteo D’Ettorre. Tre manager cresciuti all’interno della nostra rete la cui combinazione di competenze ed esperienze saprà centrare nuovi sfidanti traguardi.

Nel vostro gruppo ci sono ora due reti distinte. Non ci sono rischi di sovrapposizione sul mercato?

Entrambe le strutture, come tutti i singoli consulenti che le compongono, hanno l’obiettivo

di crescere e creare valore per gli azionisti e per i clienti. Il mercato è grande e il margine di manovra concreto: Azimut ha meno dell’1% di quota di mercato italiano sugli oltre 5 mila miliardi di asset finanziari, il 2% sui 2 mila miliardi di patrimonio gestito e il 6% degli oltre 800 miliardi gestiti dalle reti di consulenza. Con lo spin-off andiamo a creare due squadre di professionisti con solide competenze e un forte track record che continueranno ad operare come hanno sempre fatto, mettendo al centro le soluzioni di valore per il cliente, famiglia e

impresa, avendo ben presente che la vera concorrenza è esterna alle due entità.

Avete in programma investimenti specifici per i consulenti e i loro clienti?

Stiamo investendo molto in ambito fintech e tecnologia, anche IA, per offrire i migliori servizi ai consulenti finanziari e quindi ai clienti Azimut. Lanceremo una piattaforma tecnologica che, tramite l’utilizzo di sofisticati algoritmi arricchiti dall’esperienza del consulente finanziario, il quale resta centrale,

massimizzerà il benessere finanziario del cliente secondo una strategia d’investimento personalizzata da monitorare nel tempo.

Commentando gli ultimi dati trimestrali, positivi per voi, lei ha parlato di “tentativi goffi e patetici intentati dai nostri concorrenti che, in quanto non azionisti delle società per cui lavorano, non possono capire cosa prova un azimutiana o un azimutiano.

Ci può spiegare meglio questa frase e quali sono stati questi tentativi goffi e patetici?

Mi riferivo alle manovre di alcuni di “attrarre” i nostri colleghi in rete facendo circolare voci false per screditare il nostro gruppo, e utilizzando un bel progetto in cui, come per gemmazione da Azimut Holding, esisterà un’altra società finanziaria quotata in cui chi vi lavora opera come un azionista importante.

Il 2024 si sta confermando un altro anno positivo per la raccolta delle reti. Come si prospetta quest’anno per voi in termini di flussi?

Anche il nostro 2024 ha il segno positivo, da inizio anno a fine maggio abbiamo registrato flussi per 9 miliardi superando dopo soli cinque mesi l’obiettivo di raccolta netta di 7 miliardi di euro per esercizio in corso. Il ritmo della raccolta resta sostenuto grazie a tutti i canali compresi l’estero e le partnership.

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Paesi in cui è presente

I private market rappresentano per noi un driver di sviluppo e di dif ferenziazione sul mercato
Per primi nel 2014 abbiamo intuito le oppor tunità di questo segmento

Il segmento dei private asset e gli investimenti nell’economia reale stanno segnando sempre più il futuro di Azimut. Possiamo tirare un bilancio di quanto avete fatto finora in questo mercato e ribadire i vostri obiettivi per i prossimi anni?

I private market rappresentano uno dei driver di crescita del gruppo e un saldo elemento di differenziazione sul mercato. Siamo stati i primi nel 2014 a intuire le opportunità del segmento e nel 2019, con l’obiettivo di creare valore per investitori e imprese, abbiamo lanciato le prime soluzioni d’investimento avviando quel processo di democratizzazione dei private market in Italia di cui ora tutti parlano. Il nostro vantaggio sta negli oltre 75 prodotti, nei 6 hub di gestione nel mondo e negli oltre 49mila clienti investiti. Nel 2019 avevamo meno di un miliardo di masse sul segmento, oggi sono 6 ma sarebbero 9 se sommiamo i miliardi non più inclusi nei dati mensili e rappresentati dalla quota

9 mld

Raccolta gennaio-maggio 2024

1. 450% Total return da ipo

130

Partecipate

DUE DECENNI A PIAZZA AFFARI FONTE BLOOMBERG

pro-rata di Azimut in Kennedy Lewis Investment Management, che con la vendita a Petershill di Goldman Sachs Asset Management ci ha permesso di realizzare la prima exit nel GP Staking nel secondo mercato del gruppo, gli Stati Uniti, e Pathlight Capital, la cui quota di Azimut Alternative Capital Partners è stata conferita in natura al fondo Azimut GP Stakes Fund I.

La struttura di Nova Investments, la sgr che avete creato in partnership con UniCredit è ormai a regime. Come sta andando questa nuova realtà che opera a Dublino?

La società di diritto irlandese, nata con l’obiettivo di distribuire in Italia, tramite la rete di filiali del gruppo UniCredit, prodotti d’investimento sviluppati grazie all’expertise di Azimut è pienamente operativa da qualche mese e da gennaio è iniziato il collocamento dei primi fondi. Siamo soddisfatti di come sta procedendo, è una partnership con un orizzonte temporale di lungo periodo, almeno 10 anni.

Dalla prima seduta di quest’anno Azimut registra a Piazza Affari una performance meno convincente rispetto ai competitor quotati in Borsa. Cambierà questo scenario con l’annunciata nascita della nuova fintech bank nel vostro gruppo?

La valutazione della nuova realtà si attesta tra 1,8 e 2,2 miliardi secondo i multipli di realtà simili, la cessione al mercato consentirà quindi di accrescere il valore delle azioni Azimut grazie alla generazione di utili legati al margine di interesse che a oggi non sono inclusi nel nostro perimetro. Impiegheremo quei capitali per spingere sulla crescita, principalmente in Italia, con un focus particolare alle imprese affiancandole nella loro espansione, anche estera, o per restituire valore agli azionisti.

Il primo semestre del 2024 è ormai alle spalle. I risultati di bilancio registrati sinora le sembrano in linea con i vostri obiettivi per l’esercizio in corso?

Sono in linea con l’obiettivo di superare i 500 milioni di utile a fine 2024, che raggiungeremo come ho già avuto modo di dichiarare e come abbiamo sempre fatto in passato con i target dichiarati negli ultimi 20 anni dalla quotazione.

Pensate di confermare l’attuale politica per i dividendi anche per il 2025?

Nel 2021 avevamo indicato per il periodo 21-24 un pay out tra il 50%-70% dell’utile netto ricorrente. Nei prossimi mesi presenteremo il nostro piano strategico che oltre agli obiettivi di lungo termine penso includerà anche la nuova politica per i dividendi. Va tenuto presente che, con il rimborso del bond senior di 500 milioni in scadenza a fine dicembre 2024, Azimut sarà priva di debiti. Pertanto, è lecito supporre che continueremo a distribuire una parte significativa dei nostri utili come dividendo, bilanciando ovviamente la necessità di investire ulteriormente nella crescita, organica e inorganica, del gruppo e di effettuare buy-back.

Andrea Giacobino

Titolo Azimut Ftse Mib

Tut ti quanti in prima linea

Volti noti e meno noti dei top manager del wealth di Intesa Sanpaolo e di Fideuram ISPB

Volti già conosciuti e volti un po’ meno noti, ma sempre di professionisti già affermati. Si compone così la prima linea di Fideuram ISPB, dopo la riorganizzazione annunciata dalla capogruppo Intesa Sanpaolo il 22 aprile scorso. Ecco, più nel dettaglio, il profilo delle manager e dei manager chiave nella società leader in Italia tra le banche reti.

Tommaso Corcos, che non ha bisogno di presentazioni nel mondo del risparmio gestito e della distribuzione di prodotti finanziari, guida la divisione di Wealth Management di Intesa Sanpaolo, che sovrintende le altre: Asset

Management, Insurance e Private. Al fianco di Corcos, con il ruolo di coordinamento HR e organizzazione Wealth Management, c’è Giulia Zanichelli. Laureata in psicologia clinica, Zanichelli ha frequentato un master alla Sda Bocconi e ha una carriera nelle risorse umane. Nel 2015 è stata responsabile HR in Eurizon per poi passare a Fideuram nel 2020.

Carriera di lungo corso

Il coordinamento Finance della divisione di Wealth Management della banca è stato assegnato a Domenico Sfalanga, manager di lungo corso in Intesa, dove lavora

dal lontano 2003 ricoprendo diversi ruoli apicali, fino a diventare nel 2015 chief financial officer di Fideuram ISPB. Per la Divisione Private della banca, che ruota attorno al brand di Fideiuram ISPB, resta saldamente alla presidenza Paolo Molesini, un altro manager che non ha certo bisogno di presentazioni nel mondo delle banche reti. Il ruolo di amministratore delegato, come già raccontato da BLUERATING nei numeri scorsi, è stato assegnato a Lino Mainolfi, che ricopre anche la carica di direttore generale.

Giulia Zanichelli coordinamento HR e organizzazione Wealth Management
Domenico Sfalanga coordinamento Finance Wealth Management
Carlo Messina a mministratore delegato
Tommaso Corcos capo divisione Wealth Management

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Laureato in economia a Napoli, Mainolfi ha iniziato la carriera come revisore in Price Waterhouse, per poi passare al Banco di Napoli, in San Paolo Imi e in Eurizon. La responsabilità dell’area di Coordinamento Marketing, Prodotti e Modello di Business è stata assunta da Gianluca Serafini, designato anche condirettore generale di Fideuram ISPB. Professore a contratto all’università Liuc, Serafini è entrato nel gruppo Intesa nel 2009 dopo aver lavorato in Merrill Lynch e aver ricoperto diversi ruoli fino a guidare Fideuram Asset Management. Per la carica di responsabile della nuova area di Coordinamento Operativo (che comprende le strutture Controlli Operativi, Operations e Business Transformation, Legale e Banca Diretta) è stato scelto invece un manager con un forte background tecnologico come Luca Bortolan

La squadra di Corcos e Mainolfi si compone di uomini e donne con lunga esperienza nella banca

Laureato in ingegneria gestionale al Politecnico di Torino, Bortolan ha iniziato la carriera in Accenture dove ha ricoperto incarichi di crescente responsabilità. Nel 2018 il passaggio in Intesa Sanpaolo, in qualità di executive director e responsabile del Transformation Center dell’area Chief IT, Digital e Innovation, dove ha collaborato al disegno, alla costituzione e alla messa a regime dell’area digital di Intesa Sanpaolo. L’area di Coordinamento Affari e la carica di direttore generale è andata invece a Fabio Cubelli, che nel mondo delle reti è un manager ormai di lungo corso. A lui spetta il coordinamento unico delle reti di consulenti finanziari del gruppo (Fideuram, Sanpaolo Invest, IW Private Investments), nonché di Intesa Sanpaolo Private Banking. Una donna ha assunto invece il ruolo di direttore generale di Intesa Sanpaolo Private Banking.

I NOMI CHIAVE NELLA DIVISIONE PRIVATE

CHI GUIDA OGGI FIDEURAM INTESA SANPAOLO PRIVATE BANKING

Paolo Molesini presidente
Gianluca Serafini coordinamento marketing prodotti e modello di business
Fabio Cubelli coordinamento affari rete e condirettore generale
Lino Mainolfi a mministratore delegato

UN DIVIDENDO SUPER

È di 1,2 miliardi di euro il super dividendo che Fideuram ISPB, ha erogato alla controllante Intesa Sanpaolo: lo si scopre leggendo il verbale dell’ultima assemblea dei soci di Fideuram ISPB, sotto la presidenza di Paolo Molesini, nella quale s’è approvato il bilancio 2023 chiuso con un utile di 1,46 miliardi, superiore agli 1,08 miliardi dell’esercizio precedente. La stessa assemblea ha poi deciso di destinare i restanti 264,1 milioni di profitto alla riserva utili. A incidere sul profitto è stata la voce dei dividendi delle controllate migliorati anno su anno da 695 a 918,6 milioni. In particolare la cedola erogata da Intesa Sanpaolo Private Banking è salita anno su anno da 300 a 523 milioni mentre quella di Fideuram Asset Management Ireland è calata da 257 a 232 milioni così come quella di Fideuram Asset Management Sgr da 71 a 56 milioni.

Si tratta di Cristiana Fiorini, altra manager che in Intesa Sanpaolo lavora da quasi 20 anni (si è occupata a lungo di wealth management), dopo una esperienza in Accenture tra il 1998 e il 2004.

Rosa completa

Completano la rosa delle prime linee Andrea Ghidoni, un tempo in forze nel gruppo Ubi che è diventato responsabile della rete e del coordinamento commerciale. Davide Elli è stato nominato invece amministratore delegato e direttore generale di Fideuram Asset Management Sgr, oltre che responsabile dell’Investment Center del gruppo. Bocconiano, Elli ha iniziato la carriera nella sgr di Fideuram nel 2016 dove ha ricoperto diversi incarichi di responsabilità nella gestione degli investimenti.

Andrea Telara

I NOMI CHIAVE NELLA DIVISIONE PRIVATE

CHI GUIDA OGGI FIDEURAM INTESA SANPAOLO PRIVATE BANKING

Luca Bortolan coordinamento operativo e controlli operativi
Cristiana Fiorini direttore generale Intesa Sanpaolo Private Banking
Andrea Ghidoni responsabile rete di Fideuram e coordinamento commerciale
Davide Elli amministratore delegato e direttore generale Fideuram AM
Gian Maria Mossa amministratore delegato di Banca Generali

Il Leone va a for za set te

Analisi sulle azioni di Banca Generali: guadagni a due cifre da quando Mossa è ceo

Sono trascorsi poco più di sette anni da quando Gian Maria Mossa è stato nominato amministratore delegato di Banca Generali e l’istituto, tra i big italiani del risparmio gestito, appare tutt’altro che in crisi. I numeri in tal senso parlano infatti chiaro. A cominciare dalla Borsa, dove il titolo in questo lasso di tempo ha messo a segno un rialzo del 57% stando alle rilevazioni di metà giugno di quest’anno (chiusura delle contrattazioni del 14 giugno per la precisione). E anche calcolato a cinque anni, l’incremento resta simile al 60%

Performance a medio termine Guardando più al medio e al breve termine le performance, sebbene più limitate, si confermano positive: a tre anni l’ascesa dei corsi è superiore al 5%, a 12 mesi è prossima al 19% e da inizio 2024 l’incremento a Piazza Affari sfiora il 10%. Con una capitalizzazione di mercato di 4,31 miliardi di euro (sempre considerando i valori a metà giugno di quest’anno) Banca Generali si posiziona attualmente al 42esimo posto all’interno dell’indice Ftse All Shares, il gruppo guidato da Mossa vanta poi multipli ancora interessanti in ottica d’investimento: con una cedola di 1,28 euro staccata lo scorso 20 maggio e considerando la quotazione di mercato del titolo a

anni

Il periodo trascorso finora

%

Il rialzo del titolo da quando l’attuale ceo si è insidiato

4 ,31 miliardi di euro

Capitalizzazione di mercato della banca al 14.06.2024

milioni di euro

Utile netto consolidato nel primo trimestre dell’anno

metà giugno, il rapporto tra prezzo e utile (ossia il cosidetto P/E) è limitato a 11,5 e il rendimento del dividendo (dividend yield, per dirla all’anglosassone) è pari al 5,8%, un livello di certo appetibile. Il primo trimestre del 2024 di Banca Generali si è chiuso con un utile netto consolidato di 122 milioni di euro, in aumento del 47% rispetto allo stesso periodo del 2023 in scia, ha fatto notare il management, a una decisa crescita delle masse gestite e amministrate per conto della clientela che hanno raggiunto quota 96,8 miliardi. Il margine di intermediazione è poi salito a 256,6 milioni (32,8%). A livello patrimoniale, Banca Generali ha poi confermato la solidità dei parametri regolamentari con un Cet1 ratio al 20% e un Total Capital ratio al 21,2%. Il Leverage ratio della si è attestato al 5,7%

Raccolta in crescita

Inoltre sono rimasti elevati gli indicatori di liquidità della banca: Lcr-Liquidity Coverage ratio al 343% (335% nel 2023) e il NSFR (Net Stable Funding Ratio) al 205% (214% nel 2023). Nei primi cinque mesi di quest’anno Banca Generali ha registrato una raccolta netta complessiva di oltre 2,9 miliardi di euro, in crescita del 7% rispetto

La composizione della raccolta nel 2024 conferma una for te ripresa dei f lussi sui prodot ti e i servizi d’investimento, cresciuti del 175%

al corrispondente periodo dello scorso anno. La composizione della raccolta, fa notare il management, conferma la forte ripresa della domanda di prodotti e servizi d’investimento con flussi in aumento su base annua del 175% da inizio 2024 a fine maggio per un totale di 1.183 milioni di euro. In termini di composizione di prodotto si rileva un passaggio di testimone dai servizi di consulenza evoluta su amministrato/banking alle soluzioni gestite (706 milioni di euro da inizio anno). Nello specifico è risultato particolarmente elevato l’interesse per i prodotti di casa (contenitori finanziari e fondi/sicav) che hanno raccolto complessivamente 962 milioni da inizio 2024 con un incremento del 109% su base annua.

Normalizzazione dei f lussi I flussi nei contenitori finanziari sono inoltre aumentati a 615 milioni da inizio anno e i fondi di casa, con flussi per 347 milioni di euro da inizio anno, hanno compensato le fuoriuscite dai fondi di terzi. Per quanto infine attiene gli altri attivi, è stato confermato un processo di normalizzazione dei flussi nei conti amministrati e della liquidità con una raccolta netta complessiva di 1,8 miliardi da inizio anno evidenziando da un alto un ridimensionamento dei flussi nei conti amministrati (1,5 miliardi da inizio anno rispetto ai 3,1 miliardi del 2023) e dall’altro

La torre Hadid del gruppo Generali nel quartiere City Life a Milano

Il cambiamento climatico ha importanti conseguenze anche sugli investimenti finanziari*. Con Anima Net Zero Azionario Internazionale puoi investire già da oggi sulle società che hanno adottato piani di riduzione e azzeramento delle emissioni nette di

AVVERTENZE: Questa è una comunicazione di marketing. Si prega di consultare il Prospetto, il Documento contenente le informazioni chiave (KID), il Regolamento di gestione e il Modulo di sottoscrizione prima di prendere una decisione finale di investimento. Questi documenti, che descrivono anche i diritti degli investitori, possono essere ottenuti in qualsiasi tempo, gratuitamente sul sito web della Società di gestione e presso i Soggetti Incaricati del collocamento. È, inoltre, possibile ottenere copie cartacee di questi documenti presso la Società di gestione del fondo su richiesta. I KID sono disponibili nella lingua ufficiale locale del paese di distribuzione. Il Prospetto è disponibile in italiano. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. Il collocamento del prodotto è sottoposto alla valutazione di appropriatezza o adeguatezza prevista dalla normativa vigente. ANIMA Sgr si riserva il diritto di modificare in ogni momento le informazioni riportate. Il valore dell’investimento e il rendimento che ne deriva possono aumentare così come diminuire e, al momento del rimborso, l’investitore potrebbe ricevere un importo inferiore rispetto a quello originariamente investito. Nel caso di stacco cedola, l’importo da distribuire potrà anche essere superiore al risultato conseguito dal fondo, rappresentando in tal caso rimborso di capitale.

Fonte: ESMA - Fund portfolio networks:

€ 42,32

GLI ULTIMI CINQUE ANNI A PIAZZA AFFARI

DATI DI BORSA ITALIANA AGGIORNATI AL 26.06.2024

TITOLO Banca Generali

CODICE ISIN IT0001031084

€ 42,32

€ 36,18

€ 36,18

€ 30,03

€ 30,03

€ 23,88

€ 23,88

€ 17,74

€ 17,74

€ 11,59

Gen 2020 Gen 2022

un aumento della liquidità con 235 milioni da inizio anno (rispetto ai deflussi per 0,8 miliardi dell’esercizio precedente). Banca Generali, era scritto nella nota dei risultati del primo trimestre, “è pronta a cogliere le opportunità offerte dalle prospettive di normalizzazione dei tassi e ribadisce l’obiettivo di una raccolta netta per l’anno di oltre sei miliardi di euro con una composizione orientata per il 40%-60% in asset under investment”. Uno scenario che sembra avverarsi, visto il recente taglio dei tassi da parte della Banca centrale europea e dati i numeri relativi alla raccolta netta, salita a

€ 11,59

Gen 2024

maggio di 648 milioni di euro, valore che ha spinto il totale cumulato da inizio anno a oltre 2,9 miliardi con un incremento del 7% rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno.

Le opinioni degli analisti

Per gli analisti di Equita Banca Generali vale un “hold” con prezzo obiettivo di 39 euro. Giudizio “hold” poi anche per gli analisti di Banca Intesa, con target price però di 33,80 euro. Ancora, per Banca Akros vale un “neutral con fair value di 40 euro. Infine, per Mediobanca il titolo è “neutral”.

Gianluigi Raimondi

Consulente vs Finfluencer

La financial advisory si scontra con i guru dei social, come raccontato da Bluerating.com

Consulenti contro finfluencer, la guerra è scoppiata. Inutile girarci intorno, con l’avanzare del marketing digitale e il supporto di social come TikTok e Instagram, senza citare il sempreverde YouTube, la promozione di contenuti dedicati alla finanzia personale e al mondo degli investimenti è diventata una routine consolidata. C’è chi fa educazione al risparmio, chi promuove i propri corsi, chi parla dal paese esotico di turno promettendo guadagni facili; una giungla di contenuti dove di solito a rimanere intrappolato è l’investitore più ingenuo, sprovvisto delle basi finanziarie necessarie per potersi orientare con efficacia.

Fazioni in campo

Vien da sé che, in questa confusione, spesso a perderci siano i professionisti più “tradizionali”, quelli che seguono modalità di interazione con la clientela lontane dal guerrilla marketing e dettate invece dalla consuetudine normativa di chi promuove servizi finanziari. Così i consulenti finanziari si trovano sempre più frequentemente a dovere “gareggiare” con chi consulente finanziario non è, in campo dove le regole però non sono uguali per tutti e la libertà di comunicazione assume non di rado i contorni di una pratica di concorrenza sleale

POPOLARE

SULLA RETE

Giorgio Ugazio, in arte Mr. RIP, è uno youtuber molto popolare che diffonde sul web video con contenuti sul mondo della finanza, degli investimenti e della gestione del risparmio.

g

2

PROFESSIONISTA E DIVULGATORE

Alessandro Sorvillo è un consulente e private banker di FinecoBank che utilizza spesso i social per diffondere informazioni e analisi sulla finanza e sulla gestione dei risparmi. g

Secondo una recente ricerca svolta dalla società di marketing Buzzoole, in Italia sono stati pubblicati nel 2023 ben 946mila contenuti finanziari online

LA POLEMICA A DISTANZA

Un post su LinkedIn pubblicato da Sorvillo è stato oggetto di dure critiche da parte di Mr. RIP. I contenuti riguardavano il cofronto tra fondi a gestione attiva ed Etf. g 4

Ci sono poi addirittura dei casi in cui lo scontro tra “fazioni” è diventato diretto e anche esplicito: finfluencer che attaccano consulenti e consulenti che attaccano finfluencer. Ne è un esempio lampante la recente polemica che ha trovato spazio su Bluerating.com, il sito web del nostro magazine, e che ha visto coinvolti un professionista di FinecoBank, Alessandro Sorvillo, e il famoso youtuber Mr. RIP, al secolo Giorgio Ugazio.

Video reaction

POSSIBILE QUERELA

Il consulente attaccato ha scritto alla redazione di Bluerating per difendere la bontà dei suoi contenuti, ritenendosi diffamato attraverso i social network e valutando azioni legali. g

Al centro del dibattito troviamo una “video reaction” del finfluencer dedicata a un post su LinkedIn di Sorvillo, il quale ha poi considerato come diffamatorie le valutazioni espresse da Mr. RIP, scrivendo alla nostra redazione una lettera di risposta con tanto di minaccia di querela per Ugazio. Tutto è iniziato quando il consulente di Fineco ha pubblicato sui social un post in cui confrontava le performance dei fondi a gestione attiva e quelle degli Etf, ormai sempre più popolari nell’industria finanziari. I contenuti divulgati da Sorvillo sono stati esposti da Mr. RIP ai propri follower, tanto da suscitare le reazioni del consulente e un duro botta e risposta a distanza, raccontato in diversi articoli di Bluerating.com

Le rilevazioni di Bankitalia evidenziano che, nel nostro Paese, soltanto il 31%

di chi ha meno di 35 anni è suf ficientemente preparato negli investimenti

Una cosa è certa: in un Paese dove solo il 31% degli under 35 è sufficientemente preparato in materia finanziaria (fonte: Bankitalia n.d.r.), questa confusione di ruoli può avere risvolti preoccupanti nell’ottica della tutela del risparmio e dei risparmiatori. Aggiungiamoci che, secondo una recente ricerca di Buzzoole (azienda che si occupa di influencer marketing), in Italia nel 2023 sono stati pubblicati 946mila contenuti a tema economicofinanziario, con Instragram che è risultato essere il social più affollato in tal senso.

Necessità di una norma

Alla luce di queste considerazioni e di questi numeri, non può non apparire evidente la necessità di un intervento strutturato su due fronti: il primo di natura normativa, volto alla regolamentazione della comunicazione finanziaria sulle piattaforme moderne, il secondo più strutturale, indirizzato al rafforzamento, anche in sede istituzionale, delle politiche di educazione finanziaria rivolte ai cittadini. Solo così, è il caso di dirlo, lo scenario apparirà più chiaro per tutti: perché se è vero che, come ci ricordava Seneca, non si può pensare di fermare il vento con le mani, è comunque oppurtuno riuscire a evitare di farsi travolgere.

BOTTA E RISPOSTA

Dopo aver letto il post su Bluerating.com, Mr. RIP ha risposto alle accuse del consulente ritenendo di non aver detto nulla di diffamatorio verso il finalcial advisor di Fineco.

LA CRONACA ONLINE

Bluerating.com ha seguito tutta la querelle tra il consulente e il finfluencer evidenziando il bisogno di fare una riflessione profonda sul ruolo dei social nella finanza. g

INVESTIRE IN MODO SOSTENIBILE CON CHIAREZZA

Investire in fondi sostenibili significa anche comprendere esattamente in cosa si sta investendo. Ecco perché in iShares ci stiamo impegnando al massimo per fornirti i dati ESG e sul clima di cui hai bisogno, con l’obiettivo di farti comprendere cosa includono i nostri ETF.

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Messaggio Promozionale: Prima dell’adesione leggere il Prospetto e il PRIIPs KID disponibili su http://www.ishares.com/it, che contengono una sintesi dei diritti degli investitori. Informativa di Legge. Pubblicato da BlackRock (Netherlands) B.V. BlackRock (Netherlands) B.V. è autorizzata e disciplinata dall’Autorità per i mercati finanziari olandese. Sede legale: Amstelplein 1, 1096 HA, Amsterdam - Tel.: 020 – 549 5200 - Tel.: 31-20-549-5200. Iscrizione al Registro delle Imprese n. 17068311. A tutela dell’utente le telefonate potranno essere registrate. Per informazioni sui diritti degli investitori e su come presentare reclami, visitare https://www.blackrock.com/corporate/compliance/investor-right disponibile in italiano. © 2023 BlackRock, Inc. Tutti i diritti riservati. 3046038

Luca Zitiello avvocato dello studio legale Zitiello Associati

Cercasi regolamentazione

Nella comunicazione finanziaria sui social occorrono norme chiare. Svolta vicina con la Ris

La Retail

Investment Strategy

impone agli intermediari che lavorano con i finfluencer di redigere contrat ti scrit ti trasparenti e sot toposti alla vigilanza

Il tema sicuramente più delicato relativo al mondo dei finfluencer è quello della regolamentazione normativa. A tal proposito BLUERATING ha deciso di interpellare uno dei maggiori esperti italiani in materia di diritto applicato ai servizi d’investimento, l’avvocato Luca Zitiello dello studio legale Zitiello Associati.

Quando i consigli finanziari di un influencer a suo giudizio possono rientrare nell’esercizio non autorizzato dell’attività di consulenza finanziaria e quali invece sono i confini “leciti” dell’educazione finanziaria sui social?

Per rispondere correttamente a questa domanda bisogna rifarsi alla definizione di consulenza in materia finanziaria contenuta nella Mifid, che, non dimentichiamolo, ha avuto il grande merito di riconoscerne la fondamentale rilevanza come elemento condizionante le scelte degli investitori, riportando il servizio di consulenza tra quelli sottoposti ad autorizzazione e sottoponendolo a rigorose regole di condotta. La consulenza consiste in una raccomandazione personalizzata avente a oggetto strumenti finanziari. Essa dunque si caratterizza per tre elementi fondamentali: essere una raccomandazione, ossia avere ad oggetto un consiglio di comprare,

vendere, tenere, sottoscrivere o rimborsare; essere personalizzata, ossia rivolta a un singolo investitore e presentata come per lui adeguata secondo un modello one to one e non one to all; avere a oggetto strumenti finanziari, ossia titoli e non valute o commodities. Al fine di capire quale sia l’ambito di attività consentito e quali invece le condotte che rappresentano esercizio abusivo del servizio di consulenza l’Esma ha emesso lo scorso 11 luglio 2023 un documento molto importante denominato Supervisory briefing on understanding the definition of advice under Mifid 2 in cui si ripercorrono i requisiti essenziali e si forniscono esempi concreti, unitamente a un questionario, al fine di specificare i limiti delle attività e indagare le aree grigie e di confine. Si noti come alcune esemplificazioni riguardino proprio gli influencer che operano attraverso i social media, come per esempio Facebook o Instagram. Con riferimento a questi soggetti va considerato che essi operano principalmente usando il web e che di per sé l’impiego di internet sembrerebbe a prima vista garantire l’assenza del secondo requisito, ossia quello della personalizzazione, in quanto la tecnica stessa implica il rivolgere un messaggio al pubblico,

ossia a una serie indifferenziata di persone. Infatti non compie abusivismo chi pubblica le proprie idee d’investimento o la propria opinione sull’andamento di uno strumento finanziario. Al contrario, viola le regole chi rivolge una raccomandazione a un singolo investitore presentando la stessa come per lui adeguata. Il documento Esma al riguardo chiarisce che una raccomandazione diffusa attraverso canali distributivi, come internet, di per sé non esclude l’elemento della personalizzazione. Va verificata infatti l’intera condotta e quindi può rappresentare consulenza finanziaria quell’attività a cui alla raccomandazione espressa su Instagram, ossia al pubblico, seguano poi delle mail o dei messaggi personalizzati nei quali la stessa raccomandazione venga proposta come adeguata a singoli risparmiatori concretizzandosi in tali casi il reato di abusivismo finanziario.

Come potrebbe a suo avviso intervenire il legislatore per limitare eventuali attività di phishing da parte di chi si autoproclama esperto di investimenti?

A questa domanda sta cercando di dare una risposta una recente proposta di regolamentazione, la Retail Investment Strategy (Ris), proveniente dalla Commissione europea e ora all’attenzione del Consiglio europeo e del Parlamento e volta a modificare la Mifid e la Idd. In una proposta di emendamento della relatrice Yon-Courtin si prende atto che le nuove generazioni sono

le più vulnerabili alle pratiche di mis-selling e che lo sviluppo dei cosiddetti finfluencer, che pur può promuovere la crescita dell’educazione finanziaria, ha bisogno di regole per salvaguardare la fiducia degli investitori. In particolare si prevede che gli intermediari abilitati che scelgano di usare finfluencer per la promozione dei propri prodotti debbano redigere un contratto scritto in cui sia chiarito lo scopo e la natura dell’attività posta in essere dal finfluencer, sia previsto l’obbligo di fornire alle autorità competenti la sua identità e i suoi riferimenti e, soprattutto, si prevede l’obbligo di vigilanza in capo agli intermediari abilitati per il rispetto delle regole di condotta. Sta di fatto però che al momento l’attività di ricerca e analisi finanziaria, differentemente dalla consulenza finanziaria, è libera e non ha barriere all’ingresso. Quand’anche

l’attività dell’influencer non scada nell’abusivismo, c’è comunque bisogno di una regolamentazione più stringente e di chiare sanzioni per chi non sia trasparente, non rispetti la disciplina sul conflitto di interessi, non rilevi le sue fonti, non faccia disclosure su ogni forma di incentivo ricevuto e la sua effettiva quantificazione, al fine di contrastare in modo efficiente il rischio che, soprattutto i giovani, cadano preda del primo pifferaio magico che si improvvisa esperto di mercati finanziari. Ciò non toglie che si debba incidere sull’educazione finanziaria e sulla consapevolezza: quello che (apparentemente) non costa non vale e non si possono affidare le proprie scelte d’investimento a soggetti che non sono abilitati e che non offrano sufficienti garanzie di poterne rispondere.

Matteo Chiamenti

La stret ta sui guru del web

Dall’Unione europea all’Esma, fari puntati sugli influencer che danno consigli sui risparmi di VIOLA STURARO

Quante volte, aprendo Instagram o scrollando su TikTok, ci siamo imbattuti in qualche giovane ragazzo intento a parlare di finanza, soldi e investimenti? Siamo più che sicuri che, almeno una volta, sarà capitato a tutti. Quello degli influencer finanziari, i cosiddetti finfluencer, è un fenomeno che si è ormai espanso anche a livello europeo, ed è proprio l’Europa ad aver iniziato a prendere i primi provvedimenti. La Commissione europea ha infatti approvato un nuovo pacchetto di norme per tutelare gli investitori retail e stimolare la loro

Gli intermediari che collaborano con personaggi famosi sui social saranno reputati in qualche modo corresponsabili dei contenuti

partecipazione ai mercati, toccando vari temi tra cui la promozione di investimenti. In particolare, la Commissione ha introdotto ulteriori requisiti in relazione al contenuto degli annunci di marketing di titoli finanziari, che dovranno essere “onesti, chiari e non fuorvianti”, oltre che “presentare rischi e benefici in modo equilibrato e includere caratteristiche chiave del prodotto”. Oltre ai requisiti proposti sul contenuto del marketing stesso, il pacchetto “rende le imprese d’investimento responsabili di qualsiasi marketing effettuato per

loro conto, dal contenuto alla conformità delle comunicazioni, indipendentemente dal fatto che influencer o altre terze parti siano state pagate o semplicemente incentivate a creare contenuti promozionali” si legge nel testo. Diverse, poi, le norme specifiche riguardanti proprio i finfluencer: per esempio, la partecipazione di un influencer e la promozione di un evento gratuito da parte di un’impresa d’investimento saranno considerate comunicazioni di marketing, di cui l’impresa sarà responsabile. Le stesse disposizioni si applicheranno anche se un video influencer parla di un’azienda da cui è stato sponsorizzato. In entrambi i casi, se la comunicazione di marketing appare fuorviante, l’autorità competente può richiedere la cessazione della comunicazione o multare l’intermediario finanziario che sta remunerando il finanziatore.

Sedicenti esperti

Un monito, quello relativo a questo fenomeno, lanciato anche dall’Esma, che ha sottolineato come “il proliferare di sedicenti esperti che soprattutto sui social media offrono consigli e consulenza possano danneggiare gli investitori a vantaggio delle piattaforme illegali di trading online”. Insomma, la pacchia per queste fantomatiche nuove leve della finanza sembra finita, dal momento che, anche a livello nazionale, sono diverse le autorità di vigilanza degli Stati europei che hanno fatto scattare le prime inchieste e introdotto rigide regolamentazioni. In Inghilterra, per esempio, nove influencer

finanziari attivi su Instagram sono stati denunciati dalla Financial Conduct Authority, l’equivalente inglese della nostra Consob, per la promozione di prodotti finanziari non autorizzati.

La patente francese

Attraverso il profilo Instagram @holly_fxtrends, gli influncer consigliavano l’acquisto di prodotti altamente rischiosi, principalmente Cfd (acronimo di contract for difference) che scommettevano sull’andamento di valute estere e che hanno causato forti perdite per l’80% delle persone che hanno creduto alle promesse di guadagno. La Francia, invece, ha deciso di introdurre un patentino: l’Autorité des Marchés Financiers e l’Autorité de Régulation Professionnelle de la Publicité hanno creato un modulo di formazione destinato agli influencer del settore finanziario. Lo scopo dell’iniziativa è quello di contribuire a professionalizzare l’influenza commerciale nel settore finanziario, dal momento che nel paese d’oltralpe l’attività di influencer è stata regolamentata per legge.

Viola Sturaro

LA CONSOB HA ACCESO UN FARO

Un faro sull’attività degli influencer finanziari o finfluencer, come vengono chiamati più comunemente. Ad accenderlo è stata la Consob, l’authority che vigila sui mercati finanziari. “È un fenomeno globale che stiamo cercando di affrontare assieme ad altri regolatori stranieri”, ha detto Carlo Comporti (nella foto), commissario della Consob che è intervenuto alla presentazione della Relazione Annuale di Ocf (vedi Report alle pagine 39-46) Comporti ha evidenziato come l’esplosione dei social network e la divulgazione delle informazioni finanziarie sulle maggiori piattaforme esponga i piccoli risparmiatori privati a potenziali danni. C’è infatti il rischio che si diffondano sulla rete informazioni non selezionate e non verificate che si rivelano poi manipolate e fuorvianti. I fininfluencer, ha rilevato infatti il commissario della Consob, si relazionano con il pubblico e parlano a platee molto ampie senza avere i requisiti professionali e deontologici richiesti invece ai consulenti finanziari iscritti all’Albo tenuto e gestito da Ocf.

Crescono i professionisti attivi, aumenta il numero di donne e di giovani under 30 I dati della Relazione Annuale di Ocf illustrati a Roma dal presidente Marino

Bluerating

Educazione e innovazione

L’impegno di Ocf nelle sfide per la professione tra IA e alfabetizzazione finanziaria

Di seguito un estratto del discorso che Mauro Maria Marino, presidente di Ocf, ha tenuto a Roma lo scorso 27 giugno, presso l’Aula dei Gruppi parlamentari della Camera dei Deputati

Ci eravamo lasciati l’anno scorso con gli occhi ancora increduli di fronte a una guerra inaspettata a pochi passi da casa e con le cicatrici ancora vive della pandemia debellata con fatica, nella consapevolezza di aver imparato, a duro prezzo, che gli equilibri del mondo, le nostre piccole o grandi zone di comfort, sono costruiti su un terreno argilloso, fragile, scivoloso. Nel 2023 le emergenze climatiche, come le piogge torrenziali nel sud est asiatico e la siccità in Africa, hanno causato migliaia di vittime e miliardi di danni all’economia, circa il 10% della popolazione mondiale (780 milioni di persone) era sottonutrita. Su questo terreno continuano nuovamente a precipitare gli eventi, il mondo guarda con dolore alle ferite del Medioriente e alla martoriata Ucraina. Il mondo appunto, così globale e interconnesso, di fronte a questi scenari non può che frammentarsi, soffrire tutto, in ogni settore.

GLI ATENEI UNIVERSITARI

HANNO UN RUOLO DETERMINANTE

NELLA CRESCITA

PROFESSIONALE DEI GIOVANI

CONSULENTI

FINANZIARI

Siamo in una evidente policrisi cioè uno stato in cui più crisi si intrecciano, le cui cause e i processi sono inestricabilmente legati creando effetti composti.

E questa policrisi minaccia oggi le tre “P”: Persone, Pianeta e Profitto. Ma non ci sono solo elementi negativi. A proposito di uomini e di equilibri, in una prospettiva solo apparentemente diversa dagli eventi appena citati, il 2023 è stato anche un anno particolarmente vivace sotto il profilo degli sviluppi tecnologici e, nello specifico, per ciò che riguarda l’intelligenza artificiale. I più importanti player tecnologici a livello mondiale sono in diretta concorrenza per portare sul mercato protocolli di intelligenza artificiale sempre più performanti. E con essi gli ordinamenti tutti, un po’ a fatica, cercano di valorizzare nelle proprie regole la duplice esigenza di stimolare e disciplinare l’innovazione. Sul tema, al termine dell’incontro tenutosi lo scorso anno in occasione della presentazione della Relazione Annuale per il 2022, avevo sollevato l’attenzione sulla necessità che, a fronte dei prevedibili sviluppi di intelligenza artificiale, fosse fondamentale fondare un neoumanesimo digitale e ciò non solo nella relazione che intercorre

tra l’IA e il mondo della consulenza finanziaria. La sfida, affinché ciò avvenga, ha più sfaccettature, al pari del significato e della portata del concetto che storicamente ha avuto l’Umanesimo. La tecnologia può essere innanzitutto un importante volano per valorizzare l’uomo, portandolo al centro di sé e del mondo. Per far ciò, la tecnologia, da mera crisalide di sperimentazione deve evolversi e raggiungere, nei settori più sensibili, come la salute, la cultura, l’arte, l’informazione, l’ambiente, l’economia, fette sempre più ampie di popolazione, diventando progresso e con esso fondare le basi di un ulteriore tassello di evoluzione dell’umanità. È necessario, inoltre, che la tecnologia e, in particolare, l’intelligenza artificiale non dimentichino le proprie origini, vale a dire l’uomo. È l’uomo che l’ha generata ed è l’uomo, con i suoi valori, a doverne essere il centro. La road map di incontri presso università e istituzioni continua attraverso seminari, convegni e occasioni di incontri per i giovani, che si sono svolti in un numero cospicuo già nell’anno precedente.

Mauro Maria Marino / presidente di Ocf

ISCRITTI IN AUMENTO

51.898 2023 anno consulenti

51.575 2022 anno consulenti

40.090 11.808

35.265 gli iscritti realmente attivi

A tal proposito, gli atenei universitari svolgono un ruolo centrale nella crescita professionale dei giovani consulenti finanziari. I corsi universitari, creati appositamente per coloro i quali si accingono a intraprendere tale professione, hanno il compito fondamentale di sviluppare le competenze indispensabili al fine di prestare un servizio di consulenza idoneo a un mercato ormai complesso e articolato. Ricordo, a tal proposito, Barack Obama e un suo discorso alla Stanford University. Lo stesso ha confermato che ancora oggi gli atenei sono il luogo dove si realizza la democrazia del sapere. La formazione, quindi, sia nelle scuole dell’obbligo sia nelle

40.079 11.496

34.683 gli iscritti realmente attivi

università italiane ed estere, è il veicolo principale del sapere dei giovani del futuro. Andando ad analizzare i dati dell’albo unico dei consulenti finanziari, presentati con evidenza di dettaglio nella Relazione, con particolare riferimento ai consulenti finanziari abilitati all’offerta fuori sede, i risultati del 2023 presentano un andamento positivo rispetto alle tendenze del 2022. Gli iscritti alla sezione dell’albo alla fine dell’anno risultano in lieve aumento. Nello specifico, gli iscritti sono pari a 51.898 con un aumento rispetto all’anno precedente dello 0,6%. Con riferimento alle dinamiche di crescita della professione e all’attivazione di nuovi mandati

da parte degli intermediari autorizzati, si riscontra nel 2023 una diminuzione del 14,9% rispetto al 2022. Rimane pressoché stabile la presenza del genere maschile, mentre cresce il numero delle donne consulenti finanziarie abilitate all’offerta fuori sede (del 2,7% rispetto al 2022). Esse, però, continuano a rappresentare a oggi poco più di un quinto degli iscritti, a dimostrazione della bontà della scelta di prestare una particolare attenzione alle donne. Ho lasciato da ultimo il tema dell’educazione finanziaria per conferire la giusta importanza a un argomento che, nel nostro settore, è un punto nevralgico.

Costruiamo relazioni che durano.

Da oltre 50 anni, ci impegniamo a creare e a rendere più forti le relazioni con i nostri Clienti. Lo facciamo attraverso una consulenza finanziaria che svolgiamo con professionalità, riservatezza e continua innovazione. Da sempre, infatti, mettiamo a disposizione di ogni Cliente le nostre migliori competenze.

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DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA DEI CONSULENTI IN ITALIA

Nord

Centro - Sud

%

I numerosi studi e indagini condotti in ambito rilevano il perdurare di una contenuta alfabetizzazione economica, finanziaria, previdenziale e assicurativa delle famiglie italiane, ed evidenziano come una insufficiente educazione finanziaria può tradursi in un ostacolo alla realizzazione di corretti comportamenti d’investimento e alla crescita del benessere dei singoli cittadini e della collettività. Sulla materia, assumono rilievo anche i risultati di una indagine sviluppata dal Comitato per la programmazione e il coordinamento delle attività di educazione finanziaria (Comitato EduFin) del 2023, di cui Ocf fa parte dalla sua costituzione nel 2017, i quali evidenziano come

le conoscenze finanziarie siano fondamentali per orientarsi meglio in tempi di incertezza. È di grande pregio il lavoro che sta portando avanti il Comitato EduFin, che da agosto 2023 è di nuova nomina ed è presieduto dal professor Donato Masciandaro. Il Comitato è composto da undici membri e ha istituito al suo interno gruppi di consultazione e ricerca, anche attraverso il supporto di esperti e stakeholder, per la realizzazione e il coordinamento delle iniziative di educazione finanziaria da intraprendere sul territorio. In tal senso, Ocf ha continuato a gestire il portale Informarsi Conviene che diffonde nozioni basilari, considerazioni generali

e qualche consiglio pratico, per agevolare un avvicinamento ai servizi di investimento da parte dei risparmiatori. L’obiettivo di Ocf, e di tutti gli attori istituzionali, è creare una visione d’insieme mediante un coordinamento delle singole iniziative, che si presentano spesso frammentate. Ad alimentare la conoscenza delle nozioni finanziarie contribuisce anche il piano di comunicazione corporate e social, lanciato da Ocf a fine 2022, e l’apertura di una pagina LinkedIn Ocf, nel 2023, che viene costantemente aggiornata di nuovi contenuti attraverso la redazione di newsletter.

Relazione Annuale Ocf Relazione Annuale Ocf

L’anno scorso ci eravamo lasciati con un disegno di legge che prevedeva norme volte a introdurre l’educazione finanziaria nelle scuole dell’obbligo. Tale disegno si è oggi concretizzato. L’articolo 45 della legge 5 marzo 2024, numero 21, recante “Interventi a sostegno della competitività dei capitali e delega al Governo per la riforma organica delle disposizioni in materia di mercati dei capitali recate dal testo unico di cui al decreto legislativo 24 febbraio 1998, numero 58, e delle disposizioni in materia di società di capitali contenute nel codice civile applicabili anche agli emittenti” ha inserito, nell’ambito dell’educazione civica, lo studio dell’educazione finanziaria tra i percorsi formativi nelle scuole dell’obbligo, nella consapevolezza che l’istruzione scolastica di base rimane uno dei fattori più importanti per garantire livelli adeguati di comprensione dei concetti finanziari. A tal proposito ricordo, e della cosa sono orgoglioso, la collaborazione di Ocf con prestigiose università italiane (mi riferisco all’Università La Sapienza di Roma, l’Università Federico II di Napoli l’Università di Catania), con la Camera dei Deputati e il Senato della Repubblica, con il Ministro dell’istruzione e del merito, Giuseppe Valditara e il Ministro dell’università e della ricerca, Anna Maria Bernini, per gli autorevoli interventi, con alcune ambasciate a Roma (austriaca, francese, tedesca e della Repubblica Ceca), nel portare a termine un percorso di convegni in

GIOVANI IN CRESCITA GLI UNDER 30 ISCRITTI ALL’ALBO NEGLI ULTIMI 5 ANNI

2019 2020 2021 2022 2023 2.128 1.813 1.642 1.037 933

tema di educazione finanziaria con particolare attenzione ai percorsi formativi nelle scuole italiane. In particolare, voglio ricordare un momento emozionante dell’ultimo convegno svoltosi presso la Sala della Regina alla Camera dei Deputati lo scorso 12 giugno, dove si è trattato di educazione finanziaria nelle scuole. Mi riferisco ai giovani studenti del liceo classico Ennio Quirino Visconti di Roma che sono intervenuti ai lavori del convegno e che con entusiasmo ho visto interessati alla giornata e ai temi trattati. La curiosità e la vivacità mentale dei giovani verso il mercato finanziario sono la base per rendere proficuo un percorso di educazione in questo settore.

Con l’introduzione nelle scuole dello studio dell’educazione finanziaria, il legislatore ha così posto le basi per ampliare l’orizzonte della formazione dell’individuo come cittadino, per prepararlo a diventare prima risparmiatore e poi anche investitore. Il mercato finanziario fa parte ormai della quotidianità della nostra società, ed è impensabile formare cittadini senza una conoscenza dei relativi strumenti, dei meccanismi, delle funzioni e dei rischi a esso connessi. Una efficiente circolazione della ricchezza nel mercato dei capitali presuppone che il ruolo di risparmiatore finanziatore sia svolto dai cittadini con la massima consapevolezza. Bluerating

Relazione Annuale Ocf Relazione Annuale Ocf

Post da por tafogli

Qual è il peso reale dei social nella finanza delle famiglie

Il popolo dei social media ha raggiunto un traguardo straordinario, superando i 5 miliardi di utenti attivi e crescendo a tassi più elevati della popolazione mondiale: il panorama della pubblicità digitale ha registrato un aumento del 10% e gli investimenti nelle attività degli influencer sono cresciuti del 17%. Gli influencer del settore finanziario fanno storia a sé, in particolare in Italia dove il loro peso nelle scelte delle famiglie (investimenti, mutui, acquisti di polizze) è sceso dal 20% del 2022 al 15% nel 2024. Viceversa il loro peso cresce in modo significativo tra i nostri connazionali più giovani (18-25 anni) passando dal 17% del 2022 al 25% del 2024.

Gli influencer utilizzano un linguaggio sintetico e una modalità di comunicazione molto in voga tra i 20 e i 30 anni. Non fanno eccezione gli influencer finanziari il cui aspetto più peculiare sta proprio nel loro modo di comunicare e nei canali utilizzati.

Quasi un milione

Secondo Buzzoole, azienda di influencer marketing, nel 2023 sono stati pubblicati oltre 946mila contenuti legati a tematiche economico-finanziarie. Al momento, i numeri sono relativamente bassi, tanto che il settore finanziario si colloca all’ultimo posto tra le categorie più frequentemente affrontate dagli influencer italiani.

DOVE SONO I CONTENUTI A TEMA FINANCE

FONTE: BUZZOOLE

Sono oltre 946mila i contenuti a tema economia e finanza pubblicati dagli influencer in Italia nel 2023; di questi la quota di contenuti sponsorizzati è di oltre 8.750

Instagram è il social network più affollato di creator finanziari tricolore. Il 70% di questi contenuti tratta di finanza, un 21,4% di fisco e contabilità, 5,6% di startup e un 3% di criptovalute. Tra i più seguiti su Instagram, al primo posto c’è Starting Finance con 407mila

follower, seguita da Pillole di Economia (183mila) e Ingegneri in Borsa (91.800). Più personalizzati i video su YouTube con al primo posto Pietro Michelangeli (195mila), seguito da Marco Cesario (131mila) e Leonardo Pinna (89mila).

Su TikTok, sul podio c’è IoInvesto (316mila) e ancora Starting Finance (134mila).

Assogestioni in campo Degna di nota è un’iniziativa promossa da Assogestioni in collaborazione con Will Media:

2Cents, il programma di educazione finanziaria per i giovani realizzato tramite una piattaforma “cross community” declinata su diverse iniziative: i post di educazione finanziaria su Instagram, dove ha

oltre 36.900 follower, TikTok con oltre 28.900 follower e il podcast Ramini presente anche su Spotify. Giovani ragazzi possono trovare in questa community spiegazioni chiare su temi di grande importanza come l’acquisto della prima casa con un mutuo, letture suggerite per chi vuole investire, il tutto affrontato con grande semplicità, serietà e preparazione da due giovani autori di Will Media Clara Morelli e Pietro Valetto. Costoro più che influencer sono dei veri e propri educatori cui spetta un compito sfidante: rendere la finanza una materia interessante legandola soprattutto a progetti di vita. Un altro caso degno di nota è quello di Aminata Gabriella Fall, una divulgatrice finanziaria che con

La peculiarità dei finfluencer e la loro capacità di comunicare con un linguaggio molto sintetico

il suo profilo Pecuniami lanciato nel 2018 ha oggi oltre 48.200 follower su Instagram. Ha lavorato in banca per oltre venti anni, da poco meno di due anni è una consulente finanziaria di Azimut, approdata nel progetto della nuova banca fintech nata in seno allo stesso gruppo. Riuscire a educare finanziariamente le nuove generazioni non è solo un’iniziativa encomiabile fine a sé stessa ma consente anche di conquistare la fiducia di chi nei prossimi dieci anni erediterà dai propri genitori 300 miliardi di euro. Riuscire a conquistare questa generazione oggi è il miglior investimento che una banca possa fare per il prossimo domani.

Nicola Ronchetti

NUMERO DI UTENTI SOCIAL NEL MONDO DATI IN MILIARDI - FONTE: WE ARE SOCIAL

4,770 5,037

Nicola

Un lavoro di squadra

Banca Generali punta sulla creazione di team nella rete dei private banker

Il nostro modello prevede gruppi di professionisti con un numero di componenti compreso tra un minimo di due e un massimo di quat tro

La consulenza finanziaria è sempre più un lavoro di squadra Il modello del team, che raggruppa più professionisti per offrire un servizio migliore e completo ai clienti, ha una diffusione sempre maggiore tra le reti in Italia e Banca Generali, terza private bank del Paese per masse gestite, non fa eccezione. Tra l’altro, secondo diversi studi accreditati, i team diversificati (per età e genere) performano il 20% in più rispetto a quelli omologati e decisamente di più rispetto a chi sceglie di lavorare stand alone

Grandi opportunità

Lo rimarca con forza il vicedirettore generale della banca del Leone, Marco Bernardi: “Pensiamo che la professione della consulenza possa trovare grandi opportunità nel lavoro in team. I risultati di chi lavora con questa modalità lo confermano e per questo il modello sta crescendo: i team di consulenza coinvolgono ora circa un 20% della nostra intera rete”. Il modello del team in Banca Generali va da un minimo di due componenti a un massimo di quattro e fa della flessibilità uno dei suoi punti di forza. A cominciare dalle diverse finalità con cui il team si forma. Da un lato sono presenti squadre orizzontali, dove i vari banker scelgono di combinare le loro migliori competenze per offrire

una vicinanza costante e un servizio sempre più completo ai clienti. Dall’altro i team verticali si formano con un’ottica di ricambio generazionale, che possa al contempo assicurare crescita professionale ai banker più giovani e supporto alle figure più senior.

Affinità reciproca “I nostri team orizzontali si compongono di professionisti che scelgono di unire le forze, scegliendosi per affinità personale e per complementarità professionale, in termini sia di competenze specifiche sia di copertura territoriale”, spiega Bernardi. Ancora una volta la flessibilità è una delle chiavi su cui si fonda il modello. “Quello che osserviamo sul territorio è che, in genere, una parte del team è più orientato alla parte tecnica e tiene i rapporti con persone e servizi specializzati offerti dalla sede, mentre il resto della squadra dedica una parte maggiore del proprio lavoro a rafforzare la relazione di fiducia con le famiglie clienti. Non si tratta però di una regola”, spiega Bernardi. Diversa è la filosofia alla base dei team verticali, dove si affiancano banker di diversa esperienza e seniority. Spesso sono formati da un consulente storico e un neo-inserito, ad esempio giovani provenienti dal settore bancario ma non ancora totalmente formati.

di ANDREA BARZAGHI

Queste squadre sono una grande opportunità per assicurare crescita professionale ai banker più giovani e supporto alle figure più senior. I colleghi junior “portano un contributo importante, integrando le competenze dei professionisti più senior, ad esempio nelle opportunità offerte dal digitale. Il ruolo dei banker più giovani è poi chiave per costruire e sviluppare il rapporto con la componente a sua volta più giovane della clientela, spesso costituita dai figli dei clienti storici”, racconta il vicedirettore generale. Un’opportunità fondamentale tanto in termini di potenziamento e sinergia delle competenze, quanto di passaggio generazionale, in una fase storica dove questo tema sarà di assoluta importanza.

Ricambio generazionale

“Il nostro è un settore con un’età media in aumento, e per questo è fondamentale fare dei team uno strumento di ricambio generazionale. È un’opportunità sotto diversi punti di vista: dall’inserimento graduale e crescita dei membri junior, allo sviluppo della relazione di fiducia con i clienti più giovani, in vista del passaggio generazionale che ci attende nei prossimi anni, tra i consulenti e tra i clienti”, conclude Bernardi.

Bluerating

Marco Bernardi / vicedirettore generale di Banca Generali

Allianz Bank, utile triplicato

Profit ti per oltre 75 milioni di euro nel 2023 per la banca-rete guidata da Paola Pietrafesa

ANDREA BARZAGHI

Allianz Bank Financial Advisors, la banca-rete di consulenti finanziari e private banker controllata da Allianz Spa, presieduta da Marcello Messori e guidata dall’amministratore delegato Paola Pietrafesa beneficia dell’effetto-tassi e del buon anno passato dei mercati finanziari che hanno spinto la redditività. Il bilancio 2023 si è chiuso con un utile di 75,4 milioni di euro, triplicato dai 24,3 milioni del precedente esercizio.

E mentre l’assemblea dei soci dello scorso anno decise di mandare l’utile interamente a riserva, qualche settimana fa la riunione che ha approvato il bilancio del 2023 ha invece deliberato l’erogazione di un dividendo di 20 milioni, accantonando il restante profitto. La spinta della redditività è venuta appunto dai tassi, tanto che il margine d’interesse si è moltiplicato per oltre cinque volte balzando da 31,2 a 155,8 milioni supplendo

così al lieve calo delle fee nette passate da 185 a 177,2 milioni. Il margine d’intermediazione è progredito da 219,5 a 335 milioni.

La banca-rete, forte di 2.388 consulenti finanziari (+35 unità rispetto a fine 2022) e 389mila clienti, ha raccolto oltre 3,3 miliardi di prodotti bancari e 1,6 miliardi nel vita mentre la raccolta nel gestito, a causa della concorrenza del Btp, è stata negativa per 71 milioni.

Bluerating

di
Paola Pietrafesa amministratore delegato di Allianz Bank Financial Advisors

Vademecum per il voto

Le regole per par tecipare alle elezioni per il rinnovo dei ver tici di Anasf a novembre

Come già stabilito da tempo dal Consiglio Nazionale di Anasf, dal 17 al 19 novembre 2024 si terrà a Napoli il dodicesimo Congresso Nazionale ordinario dell’associazione per il rinnovo delle cariche sociali, compresa la presidenza oggi guidata da Luigi Conte. Hanno diritto al voto tutti i soci in regola con il pagamento della quota d’iscrizione al 19 luglio 2024 e che avranno provveduto alla preventiva registrazione nell’associazione della propria casella di posta elettronica. Effettuando il login sul sito Anasf sarà possibile verificare la regolarità della quota d’iscrizione e dell’indirizzo e-mail e pec. Qualora si riscontrassero difficoltà nell’accesso, l’Anasf raccomanda di contattare la segreteria per accertarsi della correttezza dei dati e modificare il proprio indirizzo di posta elettronica. Gli indirizzi e-mail verranno utilizzati dall’associazione per le comunicazioni, in particolare relative al Congresso Nazionale. Si voterà tra il 12 settembre e il 2 ottobre, esclusivamente in modalità telematica. Al Congresso parteciperanno oltre ai 139 delegati eletti e parteciperanno, senza diritto di voto, i componenti uscenti del Consiglio Nazionale, il Comitato Esecutivo, il Collegio dei Probiviri, i Coordinatori dei Comitati Territoriali, i componenti dell’Organismo di vigilanza e

tenuta dell’Albo unico dei consulenti finanziari designati da Anasf, il coordinatore nazionale di Anasf Giovani e i componenti del Comitato dei Garanti. Le liste e i programmi elettorali per l’elezione dei delegati vanno presentato entro il 19 luglio 2024, mediante deposito presso la sede Anasf del programma e dell’elenco degli iscritti

all’associazione che si candidano per la lista. La presentazione della lista è valida se accompagnata da almeno 50 firme di soggetti iscritti ad Anasf con diritto di voto. Il numero dei candidati per ogni lista non può essere superiore al numero dei delegati da eleggere (pari a 139).

Bluerating

di ANDREA BARZAGHI
Luigi Conte / presidente di Anasf

AIRBAG CASH COLLECT

Premi mensili potenziali con Effetto Memoria no all’1,801% (21,60% p.a.)

Barriera Premio e livello Airbag a scadenza no al 50%

CARATTERISTICHE PRINCIPALI:

Emittente: BNP Paribas Issuance B.V.

Garante: BNP Paribas (S&P’s A+ / Moody’s Aa3 / Fitch AA-)

Premi mensili potenziali con Effetto Memoria compresi tra lo 0,65% (7,80% p.a.) e l'1,80% (21,60% p.a.) dell'Importo Nozionale

Barriera Premio e livello Airbag a scadenza no al 50% del valore iniziale dei sottostanti

Possibilità di Scadenza Anticipata a partire dal 6° mese

Scadenza a 4 anni (22/05/2028)

Rimborso condizionato dell'Importo Nozionale a scadenza

Sede di negoziazione: SeDeX (MTF), mercato gestito da Borsa Italiana

EFFETTO AIRBAG

L'effetto Airbag permette di contenere gli effetti negativi di eventuali ribassi dei sottostanti oltre il Livello Airbag e di limitare, in tale scenario, le perdite rispetto a un investimento in un classico certi cate Cash Collect su azioni. Nel dettaglio, nel caso in cui, a scadenza, la quotazione del peggiore dei sottostanti sia inferiore al Livello Airbag si attiva l’effetto Airbag e l’investitore riceve un importo commisurato al valore del sottostante a scadenza moltiplicato per il Fattore Airbag. Il fattore Airbag è pari a 1,6667 quando il Livello Airbag è pari al 60% del valore iniziale dei sottostanti. Ad esempio, ipotizzando un Fattore Airbag pari a 1,6667 e un valore del peggiore dei sottostanti pari al 40%, il rimborso a scadenza del Certi cate sarà pari a 66,67 € ovvero 40 moltiplicato per 1,6667.

NLBNPIT23528 Intesa Sanpaolo, Unicredit, Banco BPM

NLBNPIT23536 Fineco, Mediobanca, Banca Monte dei Paschi di Siena

NLBNPIT23544Intesa Sanpaolo, Banco BPM, Banca Monte dei Paschi di Siena, Fineco1,20%

BPER, Telecom, Diasorin, Tenaris

Moncler, Brunello Cucinelli,

Repsol, Siemens, Neste OYJ, TotalEnergies

per legge.

I Certi cate con un sottostante denominato in una valuta diversa dall’Euro sono dotati di opzione Quanto che li rende immune dall’oscillazione del cambio tra l’Euro e la valuta di denominazione del sottostante, neutralizzando il relativo rischio di cambio.

Il Certi cate è uno strumento nanziario complesso.

Per maggiori informazioni

TUTTI SU investimenti.bnpparibas.it

Messaggio pubblicitario con nalità promozionali Prima di adottare una decisione di investimento, al ne di comprenderne appieno i potenziali rischi e bene ci connessi alla decisione di investire nei Certi cate, leggere attentamente il Base Prospectus for the issuance of Certi cates approvato dall’Autorité des Marchés Financiers (AMF) in data 31/05/2023, come aggiornato da successivi supplementi, le Condizioni De nitive (Final Terms) relative ai Certi cate e la Nota di Sintesi e, in particolare, le sezioni dedicate ai fattori di rischio connessi all’Emittente e al Garante, all’investimento, ai relativi costi e al trattamento scale, nonché il relativo documento contenente le informazioni chiave (KID), ove disponibile. Tale documentazione è disponibile sul sito web investimenti.bnpparibas.it. L’approvazione del Base Prospectus non dovrebbe essere intesa come approvazione dei Certi cate. Il presente documento costituisce materiale pubblicitario e le informazioni in esso contenute hanno natura generica e scopo meramente promozionale e non sono da intendersi in alcun modo come ricerca, sollecitazione, raccomandazione, offerta al pubblico o consulenza in materia di investimenti. Inoltre, il presente documento non fa parte della documentazione di offerta, né può sostituire la stessa ai ni di una corretta decisione di investimento. L’investimento nei Certi cate comporta, tra gli altri, il rischio di perdita totale o parziale dell’Importo Nozionale, nonché il rischio Emittente e il rischio di assoggettamento del Garante agli strumenti di gestione delle crisi bancarie (bail-in). Ove i Certi cate siano venduti prima della scadenza, l’Investitore potrà incorrere anche in perdite in conto capitale. Nel caso in cui i Certi cate siano acquistati o venduti nel corso della loro durata, il rendimento potrà variare. Le informazioni e i gra ci a contenuto nanziario quivi riportati sono meramente indicativi e hanno scopo esclusivamente esempli cativo e non esaustivo. Informazioni aggiornate sulla quotazione dei Certi cate sono disponibili sul sito web investimenti.bnpparibas.it.

Parità a Basiglio

Mediolanum ot tiene la cer tificazione per la gender equality

Banca Mediolanum ha ottenuto, per tutte le società italiane del gruppo, la certificazione per la parità di genere, in conformità con gli standard Uni/Pdr 125:2022, Questa certificazione rientra nell’attuazione delle misure del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr). Il processo di valutazione è stato condotto da Bureau Veritas, uno degli enti più riconosciuti a livello mondiale nei servizi di ispezione, verifica di conformità e certificazione.

La prassi di riferimento Uni/PdR 125:2022 prevede un insieme di indicatori prestazionali riconducibili a 6 aree strategiche, oggetto di valutazione e considerate distintive di un’organizzazione inclusiva e rispettosa della parità di genere, ovvero: cultura e strategia; governance; processi di gestione delle risorse umane; opportunità di crescita e inclusione delle donne in azienda; equità remunerativa per genere; tutela della genitorialità e conciliazione vita-lavoro.

Igor Garzesi, direttore generale di Banca Mediolanum, ha dichiarato: “Sono orgoglioso dell’assegnazione di questa certificazione che si aggiunge all’inserimento del Gruppo nel Bloomberg Gender-Equality Index lo scorso anno. Da sempre per Banca Mediolanum le persone hanno un ruolo centrale all’interno della propria organizzazione.

Igor

Il riconoscimento

è tra le misure all’at tuazione del Pnrr

Per questa ragione abbiamo costituito un ruolo aziendale totalmente focalizzato sulle tematiche di inclusione e diversità, che si fa custode dei valori aziendali e crea le condizioni per garantire un luogo di lavoro accogliente e rispettoso di ogni diversità. Crediamo che assicurare pari opportunità e pari diritti alle nostre persone permetta uno sviluppo armonico delle competenze di ognuno, generando valore per loro e per tutta l’azienda”.

luci&ombre

SUPERSANZIONE

DELLA CONSOB

Forse non sono gli importi più pesanti comminati dalla Consob, ma certamente fanno impressione. Con un paio di procedimenti laboriosi e articolati, ma piuttosto dettagliati (frutto di intelligenza artificiale?) sono stati sanzionati due intermediari di rilievo per aver operato allo scoperto in misura massiccia senza rispettare le regole del regolamento short selling. La cifra complessiva tra sanzione e confisca del profitto si aggira intorno ai 9 milioni. I provvedimenti addebitano la violazione a entrambe le società a titolo di dolo. Questo potrebbe anche fare scattare un’indagine penale in materia di market abuse, perché l’attività è consistita non solo nella vendita allo scoperto in violazione del regolamento, ma pure, forse principalmente, nella omissione di comunicazione al mercato delle posizioni che si andavano assumendo. In questo modo è stata celata agli operatori la situazione di scoperto, soprattutto la sua dimensione, tanto imponente da incidere sul prezzo. Le vendite allo scoperto, non assistite da una copertura in titoli e senza informazione al mercato, hanno avuto, con ogni probabilità, un effetto importante sulla quotazione e i profitti, sono stati milionari. La vicenda deve fare riflettere quanti puntano su disattenzioni od omissioni della vigilanza. Con gli strumenti oggi a disposizione e per i meccanismi da questi generati, i controlli sono quasi automatici e difficilmente contestabili.

Bluerating tedeschi@alezio.net

Doppio ingaggio

Due cambi di casacca di prestigio tra le fila di Bnl Bnp Paribas Life Banker. Il primo è quello riguardante Carlo Caraffini (nella foto), professionista di grande esperienza, tra gli altri ex di Mediobanca Premier e Fideuram ISPB. Da Banca Mediolanum, invece, è arrivato Giacomo Angelini Rota, che si è unito al team dell’area manager Marco Zucconi Galli Fonseca

New entr y in Widiba

Banca Widiba ha annunciato sui social un nuovo ingresso dal mondo assicurativo, attraverso l’area manager Mattia Bottalico: “Diamo il benvenuto a Giacomo Cucurachi (nella foto), che da oggi entra a far parte della nostra squadra”.

SENIOR E JUNIOR PER IW PRIVATE

Un ex di Banca Widiba ha ampliato la rete di professionisti di IW Private Investments. A annunciarlo sui social è stato l’area manager Marco Gheda: “Entra a far parte della nostra squadra Ruggero Cassinelli (nella foto), che dopo una lunga esperienza come private banker in Banca Widiba assume in IW Private Investments il ruolo di regional manager” ha scritto Gheda. Ma non solo: il gruppo ha anche accolto un giovane talento in Abruzzo, Francesco Notarandrea

Ex bancari per Fineco

Un bis di nuovi ingressi per la rete di FinecoBank in Campania. La struttura dell’area manager Giosuè Longobardi ha infatti accolto due professionisti di comprovata esperienza, entrambi provenienti dal settore bancario: si tratta di Teresa Diana (1) e Simone Prisco (2), che hanno scelto Fineco per iniziare un nuovo percorso nel mondo della consulenza finanziaria.

contropelo

di Giuseppe Santorsola

TASSI E BCE INCERTI

tassi di interesse della Banca Centrale europea sono stati ridotti di 25 basis point. Proviamo, con difficoltà, a commentare in merito. La riduzione del costo del denaro era attesa, non poteva essere rimandata, la banca centrale l’ha vissuta come indesiderata imposizione, è risultata già scontata dai mercati e, quindi, non ha avuto impatti ex-post. Questo è un errore di metodo con l’effetto di generare un rialzo dei tassi di mercato.

La rinuncia a prendere impegni in anticipo non esalta il ruolo della Bce anche se si affianca alla posizione della Fed, ma le due non debbono andare necessariamente in linea.

La curva dei tassi non si è mossa nelle scadenze più lunghe, quella più attesa per le scelte di investimento utili per il futuro. Tuttavia, mai in 25 anni, la Bce ha ridotto i tassi a fronte di inflazione non in riduzione. Avrebbe potuto farlo prima quando scendeva e, pertanto, il timing non risulta il più corretto. Preoccupa il fatto che, all’interno della Bce, vi sia conflitto, la percezione peggiore per tutti gli operatori, manchi una strategia comunicata e di guida certa per tutto il sistema. Eravamo abituati, forse non in modo corretto, a contare su scelte forti, mentre ora la Bce attende che l’economia ne determini ulteriori mosse.

Quest’ultima peraltro non è guidata con sicurezza ed i principali Paesi della Ue si muovono in modo non coeso. Il 2024 passerà senza essere ricordato per i suoi numeri e per le scelte che lo avranno guidato.

santorsola@uniparthenope.it

62 | FINANZA COMPORTAMENTALE

Guarda l’ombra dentro te

Come vincere l’ansia superando il conflit to permanente tra il sé reale e il sé ideale

Il nostro rapporto con i pensieri è complesso e spesso travagliato. I pensieri, specialmente quelli negativi, possono essere fonte di grande ansia e paura.

Spesso immaginiamo scenari futuri potenzialmente catastrofici, eventi fuori dal nostro controllo che alimentano un senso di impotenza e angoscia.

Scenari che nella maggior parte delle volte rimangono realizzati soltanto nella nostra mente. Secondo Carl Rogers, uno dei pionieri della psicologia umanistica, l’ansia

di MARIA GRAZIA RINALDI
Piut tosto che scacciare i pensieri spiacevoli, è più utile chiederci cosa questi hanno da insegnarci e cosa ci stanno raccontando nel profondo

nasce quando c’è un conflitto tra il sé reale e il sé ideale. Quando ci preoccupiamo del futuro, spesso questo conflitto si intensifica, poiché immaginiamo situazioni in cui non siamo in grado di soddisfare le nostre aspettative.

Effetto rimbalzo

Questo stato di dissonanza può generare un’intensa sofferenza psicologica. Qui si innesca un circolo vizioso: più cerchiamo di evitare questi pensieri, più sembrano invadere la nostra mente. Ricerche condotte dal sociopsicologo Daniel Wegner sui processi mentali dimostrano che cercare di sopprimere pensieri indesiderati spesso li rende ancora più persistenti. A tal proposito ha coniato il termine “effetto rimbalzo”, che descrive come il tentativo di non pensare a qualcosa possa effettivamente aumentare la frequenza e l’intensità di quel pensiero. Questo fenomeno si può osservare nel classico esperimento del “non pensare all’orso bianco”, in cui i partecipanti, nel tentativo di evitare di pensare all’orso, finivano per pensarci continuamente. Questo dimostra quanto sia controproducente cercare di scacciare attivamente i pensieri indesiderati. In questo contesto, la meditazione e la mindfulness emergono come strumenti preziosi. Pratiche che sono radicate nella psicologia positiva. La meditazione e la mindfulness offrono approcci utili per gestire questi pensieri intrusivi. Jon Kabat-Zinn, fondatore del programma di Riduzione dello Stress Basata sulla Mindfulness

(MBSR), sostiene che accettare e osservare i pensieri senza giudizio può ridurre significativamente l’ansia. La mindfulness ci invita a riconoscere i pensieri come semplici eventi mentali, piuttosto che come realtà definitive. Questo distacco può aiutare a ridurre il potere che i pensieri negativi hanno su di noi, interrompendo il ciclo dell’effetto rimbalzo. Invece di cercare di scacciare i pensieri spiacevoli, è più utile quindi chiederci cosa questi pensieri hanno da insegnarci. Cosa raccontano questi pensieri in fondo?

Affrontare per comprendere Carl Jung, famoso psicologo e psicoanalista, ha esplorato il concetto dell’ombra, gli aspetti nascosti e repressi della nostra psiche. Secondo Jung, i pensieri negativi possono essere manifestazioni di queste parti dell’ombra che cercano di emergere per essere integrate nella nostra coscienza. Quindi inutile scappare ma diventa funzionale per il nostro benessere riuscire ad affrontare. Affrontare, per comprendere e accettare. Quando accettiamo questi pensieri, iniziamo un viaggio di autocomprensione. Accettare i nostri pensieri come messaggeri dell’inconscio può trasformare un’esperienza negativa in un’opportunità di sviluppo personale. In conclusione accettare e comprendere questi pensieri, piuttosto che scacciarli, può portare a una maggiore resilienza psicologica. Come disse Jung: “Ciò che neghi, ti sottomette. Ciò che accetti, ti trasforma”.

Maria Grazia Rinaldi

Maria Grazia Rinaldi head hunter e psicologa iscritta all’Albo

Gestire l’empatia

Un decalogo per avere un rappor to equilibrato con i clienti

Consulenza finanziaria: ecco un decalogo per la gestione dell’empatia.

1) Eccessiva identificazione con il cliente

Evita di percepire le emozioni del cliente come tue. Mantieni l’obiettività per fornire consigli imparziali ed efficaci.

2) Conflitto di interessi

Non lasciare che l’empatia influenzi decisioni basate sul comfort emotivo del cliente piuttosto che sul suo miglior interesse finanziario a lungo termine.

3) Dipendenza del cliente

Promuovi l’autonomia decisionale del cliente.

Una relazione troppo empatica può portare a una dipendenza emotiva o psicologica, creando un rapporto non equilibrato.

4) Burnout professionale

Proteggiti dall’esaurimento emotivo. Gestire costantemente le emozioni dei clienti può compromettere la qualità del servizio.

5) Decisioni basate sulle emozioni

Basati su analisi razionali piuttosto che su emozioni.

Un atteggiamento di eccessiva empatia può portare a consigli non ottimali.

6) Gestione delle aspettative

Evita promesse irrealistiche. L’empatia può portare a creare aspettative che, se non soddisfatte, danneggiano la fiducia e la credibilità.

7) Privacy e confini professionali

Rispetta i confini professionali. Una comprensione emotiva profonda può portare a discutere di questioni personali non pertinenti, sollevando problemi di privacy.

di GAETANO MEGALE

8) Dilemmi etici

nella priorità dei clienti

Assicurati di distribuire equamente il tuo tempo e le tue risorse. Un’eccessiva empatia verso alcuni clienti può portare a una gestione ineguale delle risorse.

9) Mantenere l’equilibrio tra empatia e professionismo

Cerca di bilanciare un atteggiamento di empatia e la professionalità. Troppa empatia può compromettere l’obiettività, mentre troppo poca può farti percepire come distaccato o insensibile.

Gaetano

È necessario conciliare l’integrità professionale e il benessere dell’utente

10) Formazione e consapevolezza etica continua

Sviluppa politiche chiare sui confini professionali per riconoscere quando l’empatia beneficia la relazione e quando può portare a complicazioni etiche.

Affrontare queste criticità richiede consapevolezza etica e strategie specifiche. La chiave è riconoscere il valore dell’empatia, mantenendo un equilibrio che promuova il benessere del cliente senza compromettere l’integrità professionale.

Gaetano Megale

STATE AT TENTI A QUEL BOT

L’IA generativa può fare consulenza finanziaria, ma c’è qualche problema da risolvere

Ma l’intelligenza artificiale è in grado di fornire consigli finanziari intelligenti e personalizzati come fanno i consulenti?

È partendo da questo interrogativo che i ricercatori della business school del Massachusetts Institute of Technology (la Mit Management Sloan School) hanno aggiornato le loro ricerche sul potenziale dell’IA generativa nel settore finanziario.

“La realtà è più vicina di quanto si possa pensare”, ha detto Andrew Lo (nella foto), professore di finanza al Mit Sloan, in una intervista pubblicata sul sito web dell’istituto. Secondo Lo, i modelli linguistici che stanno alla base dell’intelligenza artificiale generativa hanno già la capacità di fare attività di financial advisory anche se ci sono molti aspetti da perfezionare e dei “moduli da aggiungere”, specificamente pensati per il settore finanziario. Tirando le somme, dunque, un consulente di fiducia

non in carne e ossa ma virtuale e basato su algoritmi potrebbe diventare realtà a tutti gli effetti in tempi non lunghissimi ma restano aperti alcuni problemi che riguardano principalmente l’etica e l’acquisizione di dati e nozione. Le informazioni finanziarie arrivano infatti da ogni angolo di internet e sono ancora difficili da valutare per l’intelligenza artificiale generativa. Inoltre, c’è una questione aperta sulla possibilità di insegnare l’etica finanziaria al consulente virtuale. Bluerating

WYSIATI: finanza tra realtà e profezia

Cristiano rimane sul trono

La classifica degli atleti più pagati al mondo. In vet ta Ronaldo, seguito dal golfista Rahm

Nessuna donna compare quest’anno nella classifica di Forbes dei 50 atleti più pagati al mondo: a conquistare il primo gradino del podio è il calciatore Cristiano Ronaldo con un compenso record di 260 milioni di dollari, dieci volte tanto rispetto alla sportiva donna più pagata del 2023: la tennista polacca Iga Świątek (nella foto) ha incassato infatti “appena” 23,9 milioni di dollari. Per accedere alla Top 50 del 2024 servivano 45,2 milioni.

Del resto, dal 2012 a oggi solo quattro donne sono riuscite a entrare in questa particolare classifica: Serena Williams (che si è ritirata), Maria Sharapova, Li Na e Naomi Osaka (in maternità). Va detto però che qualcosa sta cambiando nel mondo delle sponsorizzazioni. I brand si stanno accorgendo infatti del potenziale della collaborazione con le atlete. Nella pagina a fianco i quattro sportivi più pagati nel 2023. Bluerating

La tennista polacca Iga Świątek è prima tra le donne

Ma guadagna meno di molti uomini, circa un decimo rispet to a CR7, emigrato lo scorso

anno in Arabia

Mat tone d’oro per Emma

A Los Angeles, Emma Stone (nella foto) ha proseguito la sua striscia vincente iniziata quando ha vinto di recente un premio Golden Globe per la sua interpretazione in “Poor Things“. Appena un mese dopo aver messo in vendita il suo bungalow a Westwood per poco meno di 4 milioni di dollari, l’attrice di A-list ha già consegnato le chiavi a un nuovo proprietario. I documenti mostrano che Stone ha venduto per 3,97 milioni di euro anche una proprietà a lungo occupata da sua madre Marguerite Brokaw, vedova del talent agent Norman Brokaw

IN BREVE DAL MONDO

IN GOL, IN BUCA E A CANESTRO: I COMPENSI STELLARI DATI IN MILIONI DI DOLLARI

Ruper t di nuovo a nozze

Rupert Murdoch, (a sinistra nella foto) magnate dei media con un patrimonio stimato di circa 20 miliardi di dollari, si è sposato per la quinta volta all’età di 93 anni. La nuova moglie si chiama Elena Zhukova (a destra), ha 67 anni ed è una biologa molecolare in pensione che si è trasferita dalla Russia negli Stati Uniti. La famiglia della donna non è estranea a matrimoni di un certo peso: sua figlia, Dasha Zhukova, è infatti una mecenate e imprenditrice, che ha avuto in passato un matrimonio e un divorzio con l’oligarca russo Roman Abramovich

IN BREVE DAL MONDO
Guadagni totali Guadagni sul campo
Guadagni fuori dal campo
Cristiano RONALDO
Jon RAHM
Lionel MESSI
LeBron JAMES

Le regine del capitalismo

Le 100 self made women più ricche negli Usa,

che

hanno fat to for tuna in diversi set tori

Sono riuscite a raggiungere il successo da sole, con le proprie forze, in innumerevoli settori che vanno dagli alimentari al packaging, dall’intelligenza artificiale alla cosmetica, dallo sport alla musica. Stiamo parlando delle 100 donne statunitensi self made che quest’anno (i dati di patrimonio sono stimati al 3 maggio 2024) sono arrivate insieme a possedere una ricchezza complessiva di 154 miliardi di dollari (+25% rispetto a un anno fa), complice anche, va detto, il buon andamento del mercato azionario. Quasi tre quarti di queste donne (la cui età spazia dai 26 ai 97 anni) hanno creato o co-fondato un’azienda, mentre 22 ricoprono il ruolo di ceo o co-ceo.

Tentazioni bianconere

È la calciatrice più social del pianeta, con quasi 11 milioni di followers su TikTok e più di 16 milioni e mezzo su Instagram. E, stando a voci che circolano insistentemente, potrebbe sbarcare alla Juventus insieme al fidanzato. Stiamo parlando di Alisha Lehmann (nella foto), 25 enne attualmente nelle fila dell’Aston Villa, club con il quale ha rinnovato fino al 2026 e da cui guadagna, stando al The Sun, quasi 190mila euro a stagione. Il suo fidanzato è il centrocampista brasiliano Douglas Luiz, su cui la Juventus ha messo gli occhi.

IN BREVE DAL MONDO

Nella graduatoria ci sono quest’anno undici new entry, tra cui la cantante Kat y Perry che ha un patrimonio complessivo stimato di ben 350 milioni di dollari

A censire le 100 regine del capitalismo, come le chiama Forbes, è la classifica America’s Richest Self

Made Women, stilata dalla stessa rivista Usa, che evidenzia come quest’anno nella lista compaiano

Kylie Jenner #1

Età: 26 anni

Patrimonio: 710 mln $ Settore: cosmetica

Lucy Guo #2

Età: 29 anni

ben 31 miliardarie, dalle 24 di un anno fa (mentre il patrimonio minimo per accedere alla lista è sui

300 milioni di dollari). Tra le 11 new entry compaiono la cantante Katy Perry (nella foto) con un patrimonio

Patrimonio: 500 mln $ Settore: intelligenza artificiale

Taylor Swift #3

Età: 34 anni

Patrimonio: 1,3 mld $ Settore: musica

stimato di 350 milioni di dollari, e la co-fondatrice dell’azienda di whiskey Uncle Nearest, Fawn Weaver

Qui sotto le più giovani donne in classifica, ordinate per età crescente. Bluerating

Whitney Wolfe Herd # 4

Età: 34 anni

Patrimonio: 400 mln $ Settore: app di dating online

Shuo Wang # 5

Età: 35 anni

Patrimonio: 850 mln $ Settore: software

Rihanna # 6

Età: 36 anni

Patrimonio: 1,4 mld $ Settore: musica

Destinazione Italia

Wanda Nara (nella foto) ha mostrato qualche immagine del suo super attico in centro a Milano, acquistato sei anni fa insieme al marito Mauro Icardi: il desiderio della coppia è quello di vivere in Italia, una volta conclusa la carriera da calciatore di lui. Realizzata unendo quattro appartamenti, la dimora è in zona Porta Nuova, a due passi dalla sede dell’Inter dove giocava Icardi (ora in forza al Galatasaray). Tra i dettagli di lusso mostrati sui social dalla 37enne argentina spiccano una piscina sul terrazzo e un’enorme cabina armadio.

SPRINT ELET TRICO DI LOTUS

La casa britannica ha lanciato sul mercato italiano Emeya, nuova hypercar a emissioni zero

Lotus ha scelto Milano per la presentazione di Emeya, la hyper GT elettrica della casa britannica, di proprietà del colosso cinese Geely Holding Group, che ha fatto il suo debutto sul mercato italiano. La gamma è composta da tre varianti: Emeya, Emeya S ed Emeya R,

con le prime due che adottano il powertrain da 612 cavalli e 710 Nm di coppia massima, mentre la R vanta 905 cavalli. Notevoli le prestazioni della batteria da 102 kWh, che prevede un’autonomia massima di 610 km e una ricarica dal 10% all’80% in soli 18 minuti.

Quanto alla velocità, la Emeya R può scattare da zero a 100 km/h in meno di 2,8 secondi. Gli ordini in Italia sono già stati aperti con prezzi che vanno da 111.490 a 157.200 euro Le prime consegne sono fissate per il terzo trimestre del 2024. Bluerating

di SARA MORTARINI

TITANIO E MAESTRIA

Materiali leggeri e tocco ar tigianale carat terizzano un’edizione limitata di Roger Dubuis

L’orologio

dell’azienda

svizzera si distingue per la gabbia del tourbillon volante, realizzata con 63 componenti diversi e un ponte superiore ispirato all’icona

della croce celtica

Nel Calibro RD512SQ di Roger Dubuis, possiamo notare molti dei dettagli distintivi che caratterizzano la maison. Innanzitutto, la posizione del Monotourbillon alle ore 7, una peculiarità del design di Roger Dubuis, realizzata con maestria dagli orologiai esperti della manifattura del brand. Come tutte le versioni di tourbillon di Roger Dubuis, anche la RD512SQ si distingue

per la costruzione della gabbia del tourbillon volante, realizzata con 63 componenti, in titanio leggero e un ponte superiore ispirato alla croce celtica. Montato su un solo lato, senza ponte di supporto superiore, rappresenta una sfida complessa di stabilità per gli orologiai. Ma quel che colpisce di più è la purezza dell’intero calibro. Esponendo il Monotourbillon in un contesto

scheletrato, completato da una firma astrale, Roger Dubuis ha armonizzato una funzione squisita con un’estetica cristallina. Insieme alle 72 ore di riserva di carica, il marchio Poinçon de Genève certifica la provenienza e l’affidabilità, ma anche la qualità dell’artigianato, dove ogni componente del calibro è stato decorato a mano.

Bluerating

BRAND FOR COMMUNITY

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BFC MEDIA, PRESENTA L’EDIZIONE ITALIANA DI ROBB REPORT, IL BRAND EDITORIALE PIÙ FAMOSO AL MONDO PER IL LUSSO E IL LIFESTYLE. UN PROGETTO MULTIMEDIALE CHE COMPRENDE IL MAGAZINE, IL SITO ROBBREPORT.IT ED ESCLUSIVE EXPERIENCES. UN’OPPORTUNITÀ PER PROMUOVERE IL MEGLIO DELLA CREATIVITÀ DEL MADE IN ITALY IN TUTTO IL MONDO.

GESTORI del mese

Rachele Beata - Pictet Asset Management
Stanislas de Bailliencour t - Sycomore AM

La for za dei bond societari

Le obbligazioni corporate europee presentano un buon rappor to tra rischio e rendimento di STANISLAS

Nonostante le pressioni inflazionistiche negli Stati Uniti, che potrebbero comportare un ritardo e un minor numero di tagli dei tassi da parte della Fed nel 2024, una prevista normalizzazione del costo del denaro in Europa, l’aumento dei prezzi del petrolio e gli spread del credito a livelli ragionevoli, ci fanno ritenere che la visibilità per il credito societario nel suo complesso rimanga abbastanza buona, dopo un anno 2023 di forti aumenti dei tassi d’interesse. In questo contesto contrastante, riteniamo che il rapporto rischio/ rendimento resti favorevole per le obbligazioni societarie europee.

Spread in contrazione

Gli spread del credito hanno iniziato a contrarsi con il miglioramento intrinseco della qualità del credito societario, come dimostrano i numerosi upgrade di rating delle agenzie osservati di recente. I tassi di default delle obbligazioni ad alto rendimento sono scesi ai minimi storici e potrebbero aumentare gradualmente nel prossimo futuro. Potrebbero essere mitigati dai seguenti fattori: buona liquidità degli emittenti che hanno beneficiato di un contesto di tassi bassi per rifinanziare il proprio debito su periodi più lunghi e banche in condizioni migliori rispetto al 2007 in grado di sostenere

gli emittenti. Il mercato delle obbligazioni ad alto rendimento presenta attualmente caratteristiche tecniche convincenti. Infatti, la contrazione dell’universo in cui si può investire sostiene le valutazioni, in un momento in cui gli investitori sono chiaramente alla ricerca di rendimento. Inoltre, il dinamico mercato primario offrirà probabilmente interessanti opportunità d’investimento.

Rischio limitato

Ci concentreremo su titoli di società con rating più alti perché in grado di essere resilienti in cicli negativi

Stanislas de Bailliencourt responsabile fixed income e asset allocation di Sycomore AM (parte di Generali Investments)

Il rischio di finanziamento delle imprese ci sembra oggi piuttosto limitato, in un contesto di solida liquidità. Gli emittenti recenti sono stati pletorici e di durata piuttosto lunga, con un utilizzo delle linee di credito non molto elevato, e il piano di rimborso del debito societario ha una durata relativamente lunga. Inoltre, gli emittenti gestiscono con attenzione il proprio bilancio, con una maggiore disciplina nei confronti delle attività di merger & acquisition e delle spese in conto capitale. Riteniamo che il picking obbligazionario, a nostro avviso molto adatto all’attuale struttura del mercato, svolga un ruolo importante nel generare la performance. Il rallentamento della crescita avrà probabilmente un impatto sui rating delle società europee. Ci concentreremo pertanto sui rating di qualità superiore.

de BAILLIENCOURT
78 | GESTORE del MESE

Le società resilienti sono maggiormente in grado di resistere a un contesto economico più ostile. Preferiamo quindi i settori moderatamente ciclici, come le telecomunicazioni (Orange, TDC, T-Mobile Netherlands), i servizi pubblici (Iberdrola, Veolia, Orsted) e le società in grado di adeguare i propri investimenti al ciclo (Boels, Verisure, Loxam). Privilegiamo inoltre i settori guidati da trend positivi di lungo periodo, come le infrastrutture (Autostrade per l’Italia, Indigo). Il team apprezza anche gli emittenti che dimostrano un

elevato potere di determinazione dei prezzi, comprese le società con marchi riconosciuti come Birkenstock. Preferiamo le obbligazioni di media durata (tra i due e i cinque anni) e privilegiamo il credito intermedio di qualità, come i rating BBB e crossover BB, che offrono un valore interessante. Nell’attuale contesto, rimaniamo positivi sui rendimenti interessanti del credito sostenibile. In effetti, gli emittenti Isr (Investimento socialmente responsabile) hanno ottenuto risultati migliori del previsto nel 2023, come dimostra

il numero record di upgrade dei rating, alimentando la compressione degli spread e la forte performance di queste obbligazioni. Anche i mercati primari si stanno riaprendo con prezzi interessanti e un numero crescente di Sustainability Linked Bonds (Slb), che dimostrano l’impegno degli emittenti a migliorare i loro profili Esg (Environmental social and governance). Da questo punto di vista, il 2024 si prospetta come un anno dinamico e ricco di opportunità per il credito Isr. Bluerating

Che business i data center

L’intelligenza ar tificiale crea la necessità di centri avanzati per il trat tamento dei dati

“L’ascesa delle applicazioni di intelligenza artificiale (IA) sta facendo crescere la domanda di potenza di calcolo e capacità di archiviazione. Ciò si traduce in un aumento della domanda di data center avanzati”. A sostenerlo in una recente analisi è Rachele Beata, investment manager della strategia Pictet-Security di Pictet Asset Management.

Ruolo cruciale

Ecco un estratto del suo commento, che riflette sulle conseguenze di questo trend: “I data center sono diventati cruciali per soddisfare l’enorme carico di lavoro dell’intelligenza artificiale. Il bisogno di capacità sempre maggiori aumenterà ulteriormente con l’ascesa dell’intelligenza artificiale generativa (GenAI), che richiederà sostanziali investimenti nelle infrastrutture dei data center per diversi anni. Per continuare a memorizzare le informazioni in modo sicuro, l’infrastruttura e gli stessi data center dovranno evolversi per far fronte alla potenza aggiuntiva richiesta dall’intelligenza artificiale e garantire che i dati non vadano persi a causa di surriscaldamenti, interruzioni di corrente o incendi. La costruzione di data center si trova ad affrontare due sfide critiche: la disponibilità di aree edificabili e i vincoli energetici”.

“Ne consegue una domanda di gran lunga superiore all’offerta disponibile, una tendenza che prevediamo protrarsi nel prossimo futuro. Nel 2023 abbiamo avuto un assaggio di questo trend: l’anno scorso, infatti, il volume di noleggio globale di queste strutture è raddoppiato rispetto a quello registrato nel 2022 ed è risultato pari a quasi otto volte quello osservato nel 2019. Pertanto, le società operanti nel settore dei data center in grado di adattare e scalare le proprie infrastrutture in modo da soddisfare queste esigenze in continua evoluzione si ritroveranno nella posizione migliore per sfruttare la diffusione dell’intelligenza artificiale”.

Asset fondamentale

“Al contempo, le imprese che sapranno cogliere e adattarsi a questi cambiamenti potranno svolgere un ruolo fondamentale nel plasmare il futuro dell’innovazione e nel garantire la sicurezza dei dati che archiviano. Ricordiamo, infatti, che i data center svolgono un ruolo fondamentale nella protezione degli asset critici per qualsiasi tipo di azienda oggigiorno, cosa che li rende un segmento estremamente interessante nell’universo di investimento della nostra strategia Pictet-Security”.

Bluerating

C’è una domanda di infrastrut ture tecnologiche per l’IA di gran lunga più alta rispet to all’of fer ta

Rachele Beata

investment manager della strategia Pictet-Security di

Pictet Asset Management
di ANDREA BARZAGHI

Inclusione in banca

Bnl Bnp Paribas a fianco della comunità LGBTQIA+ nel corso del Pride Month. Questo il messaggio affidato ai social: “Ci impegniamo affinché le persone si sentano libere e orgogliose di essere sé stesse”.

Parola di Angeloni

Filippo Angeloni é consulente finanziario indipendente ed imprenditore, inserito da Investing.com. tra i professionisti più influenti in Italia. Nel suo canale YouTube è possibile trovare diversi video su finanza, risparmio e investimenti.

In difesa del mare

FinecoBank fa parte della Water Defenders Alliance, per contribuire alla tutela del territorio, in particolare in difesa del mare. Tra le iniziative svolte, l’ultima è un’operazione di pulizia dei fondali nel Golfo della Spezia.

Risparmio vir tuoso

Il nuovo podcast di Banca Mediolanum parla del legame tra vita e finanza. Si chiama “La via virtuosa del risparmio” e ha come protagonista e voce narrante il direttore commerciale Stefano Volpato.

Investiamo con cura nell’healthcare del futuro

Un approccio focalizzato sulla salute delle aziende.

AB International Health Care Portfolio

In un contesto di mercato incerto, il settore sanitario può offrire interessanti opportunità agli investitori grazie alla sua resilienza. I mutamenti demografici e l’incremento della domanda a livello globale, infatti, lo hanno reso meno vulnerabile alle condizioni macroeconomiche.

Grazie all’innovazione, a valutazioni favorevoli e a una redditività via via maggiore, inoltre, il comparto presenta anche un buon potenziale di crescita.

Per scovare opportunità occorre un approccio focalizzato. Piuttosto che inseguire le ultime novità in ambito scientifico, il team di AB International Health Care Portfolio punta a scoprire società con un potenziale di rendimento interessante tramite un’approfondita ricerca sulla loro solidità. Seguiamo un approccio concentrato, investendo nelle aziende destinate a nostro avviso a prosperare sia oggi che in futuro.

Per saperne di più

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